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Dettaglio seduta n.33 del 25/10/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore10.30)



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Botta, Bresso, Costa Gariglio, Moriconi, Scanderebech, Travaglini e Valloggia.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle adunanze del: 5, 19 e 26 luglio 2005; 5 agosto 2005; 13, 14, 16, 19, 20, 26 e 27 settembre 2005. Verranno posti in approvazione nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 57 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Costruzione del Terzo Valico" (Rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 57, presentata dai Consiglieri Botta, Casoni Boniperti, Ghiglia e Vignale.
La parola all'Assessore Borioli per la risposta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Credo che la risposta all'interpellanza possa contenere anche una breve, sintetica informativa sullo stato dell'arte relativo a quest'opera che - com'è noto - è inserita nell'ambito della cosiddetta "legge obiettivo", per la quale...



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, se la interrompo, ma il Consigliere Ghiglia mi fa cenno di voler prendere la parola. Di cosa si tratta?



GHIGLIA Agostino

Scusi, Presidente, per l'informalità.
Volevo chiedere alla cortesia dell'Assessore - visto che il primo firmatario, il nostro Presidente del Gruppo, Casoni, è geograficamente più interessato - se può gentilmente posporre la risposta all'interpellanza fino all'arrivo del nostro Capogruppo.



PRESIDENTE

Penso che non ci siano problemi in tal senso, anche perché l'Assessore Borioli ha altre interrogazioni da trattare.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Interpellanza n. 81 della Consigliera Cotto, inerente a "Ricerca di professionalità per attività concernenti le tematiche delle Pari Opportunità"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 81, presentata dalla Consigliera Cotto, a cui è collegata anche l'interpellanza n. 141.
La parola all'Assessore Borioli per la risposta.



BORIOLI Daniele, Assessore al personale e sua organizzazione

Per quanto riguarda l'interpellanza rivolta dalla Consigliera Cotto l'informazione che intendo rilasciare è la seguente.
In realtà la ricerca di professionalità per le attività concernenti le tematiche delle pari opportunità non è oggi inquadrata nella definizione di una nuova struttura, in modo particolare in alcuna articolazione di Settore, che è prevedibile in qualche modo dovrà invece essere contestualmente collocata nell'ambito della riorganizzazione delle Direzioni e dunque - com'è emerso in Consiglio nel corso dell'ultimo dibattito - anche nel contesto della riforma della legge 51/97.
L'operazione che si è messa in atto con la ricerca di professionalità riguarda, in questo caso, essenzialmente l'implementazione di tre, quattro unità di organico, che vanno a rinforzare quelle precedentemente individuate a sostegno dell'attività del Comitato Pari Opportunità e della Consigliera di parità, già operanti su questo filone tematico.
Come noto, nell'ambito del nuovo assetto di Giunta è stata individuata una delega specifica in capo all'Assessore Giuliana Manica relativamente al tema delle pari opportunità, che implica evidentemente lo sviluppo specifico anche da parte della Giunta di funzioni in questa direzione funzioni che non ledono e non interferiscono, ma casomai hanno il problema di interrelarsi con quelle svolte dal Comitato Pari Opportunità e dalla Consigliera di parità. L'attivazione di questa nuova funzione comportava evidentemente, la ricerca di persone disponibili ad occuparsi delle attività più propriamente inquadrabili nelle azioni e nelle iniziative della Giunta nell'ambito di questa materia.
La collocazione di queste persone presso la sede di via Avogadro - la stessa sede dove insiste l'Assessorato al turismo e la sede della collega Manica, che comporterà anche la ricollocazione in loco delle funzioni direttamente annesse al Comitato Pari Opportunità e alla Consigliera di parità - è semplicemente una ridefinizione logistica di una funzione.
Francamente, da questo punto di vista, non vedo il pericolo, in qualche modo paventato nell'interpellanza, che, attraverso la collocazione di un servizio in una sede piuttosto che in un'altra, si intenda manifestare la volontà di attribuire alle persone che dovranno operare in quell'ambito una specie di ruolo gregario e direttamente collegato alla funzione politica che l'Assessore Manica svolge, perché questo tema allora potrebbe valere per moltissime altre strutture.
Credo che sia assolutamente normale, ad esempio per quanto riguarda il sottoscritto, che la Direzione e tutti gli uffici collegati alla Direzione trasporti si trovino nella sede in cui anche l'Assessorato e l'Assessore competente hanno i loro uffici - questo capita per molti altri servizi regionali - anche perché è difficile pensare a delle sedi per gli Assessori e per gli organi politici, se non altro per questioni logistiche, avulse e staccate dagli uffici che devono svolgere l'attività ordinaria.
Quindi, per il momento, nessuna struttura nuova; si tratterà ovviamente, di insediare un nuovo Settore, secondo le procedure previste nell'ambito della riorganizzazione complessiva dell'Ente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

L'interpellanza era molto chiara e chiedeva per quali motivi è stata prevista una sede diversa da quella dove c'è la Direzione. L'Assessore dice che non intravede assolutamente alcun problema e che questa ricerca di professionalità non è inquadrata in nessun Settore; poi, quando si cambierà la legge 51, si vedrà come collocarla.
Al riguardo, chiedo veramente l'attenzione di tutti i Consiglieri e del Presidente del Consiglio per vedere se la procedura non sia anomala (non vorrei dire illegittima), perché quando io, come Assessore, volevo fare qualche variazione, l'allora Assessore al personale Gilberto Pichetto, e prima ancora il collega Burzi, mi dicevano che non era possibile.
Quindi, se non era possibile ieri, com'è possibile oggi fare una ricerca di professionalità per un determinato argomento che è collocato in una precisa Direzione che, per legge, ha sede in via Magenta 12? Questo lo pongo molto seriamente e chiaramente non ci fermeremo qui.
Noi siamo d'accordo e volevamo anche noi modificare la legge n. 51, ma penso che non si possa, in attesa che sia modificata, assumere questi provvedimenti.
Mi auguro di avere anche l'attenzione di chi oggi presiede il Consiglio regionale per capire se questo è possibile, se non è una prevaricazione dei compiti del Consiglio.
Quindi, pongo la domanda e su questo argomento ritorneremo insieme anche perché sentiamo che il Settore sarà implementato di 3 o 4 unità.
L'Assessore mi dice "ma quello che paventa la Consigliera Cotto non è così, non sarà una struttura alle dirette dipendenze dell'Assessore che quindi si attiverà in un certo modo, cioè un doppione dell'Ufficio di Comunicazione, che forse adesso non esiste più presso gli Assessorati e quindi troviamo questa soluzione".
La cultura del sospetto non mi appartiene, a differenza di altri colleghi di cui hanno pervaso il Consiglio. Io ho la cultura della verifica e del controllo, perché appartengo al mondo contadino e in quel contesto si è abituati a controllare se quello che si è seminato cresce e in che modo.
L'Assessore Valpreda che viene anche dalle mie parti sa che noi questo lo facciamo.
Anche se non è modificata la legge n. 51, noi assumiamo personale in un Settore che non esiste, ma che andremo ad individuare.
Penso che le priorità siano di altri; se penso che, per esempio l'Assessore Valpreda non dà deroghe per l'assunzione di infermieri laddove sono indispensabili perché ci sono dei problemi, e qui vedo che invece 3-4 unità saranno implementate con la ricerca di professionalità, penso che non si possa fare.
Lo andremo a verificare nelle sedi opportune e lo vedranno anche i colleghi. Però non mi è stato risposto alle altre domande, io ne ho poste cinque. Quale attività deve svolgere la nuova struttura, in considerazione della stretta connessione del tema delle Pari Opportunità con le problematiche sociali ed occupazionali.
Questa delega l'avrei vista molto di più collegata all'Assessorato al lavoro che non all'Assessorato al turismo. Capisco che sia una delega che premia, forse anche giustamente, l'attività dell'Assessore Manica, che molto si è spesa in questo settore. Però se la struttura è presso la Direzione del lavoro, io sono certa che può svolgere meglio la sua attività, anche in relazione alle funzioni che l'Assessore al lavoro ha in questo campo.
Poi in quale modo si ritiene di potere armonizzare tutte le attività condotte dalla Regione nel campo delle Pari Opportunità con la rilevante azione condotta dallo specifico Comitato e le iniziative della Consigliera di Parità regionale.
So che mi devo avviare alla conclusione, Presidente, però volevo ribadire il fatto che la Giunta non ha risposto alle mie domande.
Io non rimarrò in silenzio per alcuni minuti come segnale di protesta ma presenterò sul tema una mozione, perché vorrei dare la possibilità a tutti i Consiglieri di intervenire, perché questo è un argomento molto importante.
Io come tanti credo nel valore delle Pari Opportunità, e quindi non permetterò per quanto mi sarà possibile che il tema delle Pari Opportunità sia strumentalizzato per altri fini.



PRESIDENTE

Collega Cotto, se è d'accordo, si intende trattata - non voglio dire risposto -anche la n. 141 inerente a "Trasferimento della Commissione regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità uomo-donna e dell'Ufficio della Consigliera di Parità presso la sede dell'Assessorato al turismo".



COTTO Mariangela

No, non c'è stata risposta.



PRESIDENTE

Quindi, rimane nell'elenco delle interrogazioni cui si deve una risposta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Borioli, ha chiesto la parola il Consigliere Ricca sull'ordine dei lavori.



RICCA Luigi Sergio

Pongo in aula una questione che ho posto per tre sedute consecutive nella riunione dei Capigruppo, e avrei piacere se mi potesse ascoltare anche l'Assessore Borioli oltre a lei, Presidente.
Ho sollecitato una mia interrogazione presentata il 24 agosto di quest'anno relativa ad una vicenda che ha interessato la SAGAT. Nonostante i solleciti, diversamente da altre interrogazioni ed interpellanze che altri colleghi hanno sollecitato e che sono state inserite nell'elenco anche nella seduta non trovo la risposta alla mia interrogazione.
Peraltro vedo che l'Assessore Borioli, che avrebbe dovuto rispondere per competenza, ha gli uffici che funzionano, perché ha ben sette risposte pronte da tempo.
Quindi, vorrei capire quali sono gli eventuali difetti di comunicazione tra Ufficio di Presidenza e Assessorato o quali altre ragioni portino a non dare una risposta ad una vicenda che ha avuto un grosso risalto giornalistico sull'opinio7ne pubblica e rispetto alla quale credo che gli elementi per la risposta ci dovrebbero assolutamente essere, anche perch la società SAGAT ha inviato sulla vicenda una dettagliata memoria alla Regione.



PRESIDENTE

Consigliere Ricca, è una materia da trattare in Conferenza dei Capigruppo, e ricordo che è già stata sollecitata. Nella prossima Conferenza dei Capigruppo - che è convocata per domani alle ore 12.00 darò poi la comunicazione ufficiale e in quella sede riproporremo il problema al rappresentante della Giunta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 111 della Consigliera Cotto inerente a "Disagi dei pendolari a causa dei disservizi Trenitalia"; n. 113 del Consigliere Botta inerente a "Ancora disagi per i pendolari della stazione ferroviaria di Casale Monferrato"; n. 157 del Consigliere Casoni inerente a "Debito di 30 milioni di euro verso Trenitalia"; n. 198 della Consigliera Cotto inerente "Servizio autobus sostitutivo - affidamento incarico da parte di Trenitalia a ditte provenienti da altre Regioni"; n. 206 della Consigliera Cotto "Iniziative promozionali di Trenitalia"; n. 275 della Consigliera Cotto "Possibilità di estinzione dell'accordo con Trenitalia a favore dei pendolari"; n. 293 del Consigliere Deambrogio "Disagi per i pendolari vercellesi sulla linea Torino-Milano"; n. 294 del Consigliere Botta "Miglioramento dei servizi dei trasporti ferroviari regionali" e la n. 299 del Consigliere Burzi inerente a "Disservizi sulla linea ferroviaria Tortona-Milano"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 111 cui vengono accorpate le interrogazioni e interpellanze nn. 113, 157, 158, 206, 275, 293, 294 e 299 tutte afferenti ai disagi e ai problemi legati al rapporto con Trenitalia.
Non vedo cenni di diniego, quindi le intendiamo tutte accorpate.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Dalmasso, ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Poiché l'Assessore Borioli risponde a numerose interrogazioni su questioni inerenti ferrovia, pendolari, Trenitalia, ecc. ricordo che anch'io avevo presentato due interrogazioni relative una alla incresciosa situazione della linea Savona-Torino e l'altra sul raddoppio della Fossano Cuneo, di cui si parla da quando ero bambino.
Non sono all'o.d.g. delle interrogazioni nella seduta odierna, per cui chiedo risposta scritta entro un tempo ragionevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Volevo segnalare anch'io all'Assessore Borioli risposta scritta ad alcune interpellanze che io stesso avevo presentato e che riguardano la linea ferroviaria Milano-Torino e la linea Biella-Novara-Santhià.
Chiedo di avere risposta scritta.



PRESIDENTE

Considerato il numero di interpellanze e interrogazioni, è evidente l'importanza e l'urgenza del problema. Mi permetto di segnalare all'Assessore Borioli, al di là delle risposte alle numerose interpellanze se non ritiene opportuno effettuare qualche comunicazione, magari in una seduta di Consiglio. Studiamo la formula affinché ai Consiglieri che hanno sollevato il problema sia dato il senso dell'impegno della Giunta e dell'Assessore Borioli.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Sono ovviamente disponibile, definiamo la forma, il modo e il tempo.
Raccolgo le sollecitazioni rivoltemi dal Consigliere Deambrogio e dal Consigliere Dalmasso. Al Consigliere Ricca rispondo, relativamente alla sua interpellanza, che una prima risposta scritta è stata spedita in questi giorni dai miei uffici (c'è stato un disguido di carattere operativo, di protocollo).
Per quanto riguarda l'interpellanza n. 111 del 30 giugno 2005, con la quale la Consigliera Cotto interpella la Presidente della Giunta per sapere "quali iniziative la Giunta Regionale intende intraprendere per far rispettare il contratto che Trenitalia ha stipulato con la Regione Piemonte a giugno 2003", rispondo che la risposta è molto articolata. Dalla relazione che gli Uffici competenti della Direzione mi hanno consegnato per fornirmi alcuni elementi utili per rispondere all'interpellanza, si evince che per tutti i servizi, sia quelli direttamente gestiti nel rapporto con il vettore dalla Regione, sia quelli conferiti al consorzio denominato "Agenzia per la Mobilità Metropolitana" l'intervento con l'applicazione delle penali conseguenti alla verifica dei disservizi, ha seguito una procedura e una concreta attuazione che, come sottolinea la Direzione, ha prodotto per il semestre 2005 sanzioni e decurtazioni di un valore intorno al milione di euro.
Abbiamo preso atto come tra il 2004 e il 2005 - stiamo cercando di porre rimedio in tal senso con le difficoltà del caso - vi sia stato uno scadimento della qualità del servizio (verificata soprattutto a partire dagli ultimi mesi del 2004 e nella prima parte del 2005). A tal proposito come sapete, è stato introdotto, a tutela degli utenti, il meccanismo del Bonus che serve a reintegrare di risorse gli utenti, qualora i disservizi corrispondano a determinati parametri.
Trenitalia si è dotata di un sistema di rilevazione, in modo particolare, sulla puntualità relativa all'andamento dei treni (denominato Riace) che, a nostro giudizio, non è tecnologicamente adeguato a fornire uno screening corrispondente alla qualità del servizio ferroviario, così come la percepiscono e la vivono concretamente gli utenti.
Come ho già avuto modo di dire in un'altra occasione, si tratta di una materia molto complessa rispetto alla quale alcuni elementi che abbiamo cercato di approntare e che, in qualche misura, sono già stati oggetto anche di discussione in Consiglio, vanno radicalmente affrontati con una struttura e un'impostazione diversa.
Il rispetto delle clausole contrattuali vigenti, quindi da parte della Regione l'esercizio di una funzione di vigilanza sul rispetto di quelle norme contrattuali e anche, come purtroppo molto spesso accade l'applicazione delle sanzioni delle penali, non è di per sé sufficiente a far compiere, dal servizio del trasporto ferroviario, quel salto di qualità che si richiede.
Ritengo che i contratti in esercizio vadano, in quanto tali, corretti che nel corso degli anni passati siano stati stipulai contratti e sub contratti sovrapposti, addendum, non pagati, non contrattualizzati che hanno comportato l'esposizione della Regione Piemonte con un debito crescente nei confronti di Trenitalia che l'ha resa più debole come controparte, anche nel pretendere l'applicazione di tutte quelle parti contrattuali che, quando il contraente che deve pagare è solvibile, si possono pretendere e reclamare con maggiore rigore e puntualità.
Alcuni di questi addendum contrattuali, ivi compreso Memorario, devono essere rivisitati analiticamente, territorio per territorio, perché, in alcuni casi hanno portato il miglioramento del servizio in altri, hanno causato solo disagi aggiuntivi. La partita va completamente reimpostata anche programmaticamente, e l'occasione ci è data dalla scadenza del contratto stipulato nel 2003. Dovremo stipulare un nuovo contratto, noi stiamo attivando, in coerenza con la normativa, un meccanismo di preselezione che ci consentirà di guardare sul mercato le opportunità per mettere a confronto la proposta e la qualità del servizio di Trenitalia con altri ipotesi di lavoro. Certamente si tratterà di definire un contratto molto più rigoroso e certo sulla qualità del materiale.
L'interrogante evoca nell'interrogazione, giustamente, anche la questione della sicurezza, della pulizia dei treni, ecc. Nei nuovi contratti che stipuleremo, bisognerà scrivere che sotto un determinato standard qualitativo i treni non potranno viaggiare. Non possiamo accettare che Trenitalia faccia viaggiare sulla nostra rete, almeno su quella di nostra competenza, qualunque tipo di materiale a sua propria discrezione perch noi così applichiamo le penali. Sotto un certo standard qualitativo, il materiale rotabile deve essere certificato e verificato partenza di convoglio per partenza di convoglio, dovrà essere messo fuori dal quadro del servizio del trasporto regionale, quando non avrà determinate caratteristiche.
Sono anche favorevole affinché nei contratti si introducano principi per cui, sotto un certo standard qualitativo, non ci siano penali, ma non si paghi il servizio tout court. Quando il servizio non corrisponde almeno a determinati standard qualitativi, il solo elemento della penale rischia di essere un meccanismo debole e non risolutivo. Naturalmente si tratta di fare un lavoro che metta in gioco anche esperti di contrattualistica, per definire un contratto che stia in piedi, dal punto di vista della legittimità e della sostanza, ma che ci dia maggiori garanzie.
Faccio un esempio per capire come in questo periodo si sia affrontato l'argomento, anche se, forse, occorrerebbe analizzarlo con molto più rigore.
Nel contratto attualmente vigente ho scoperto, strada facendo, che era previsto l'assunzione, da parte di Trenitalia, di un "tot" di ispettori a proprie spese (spese ovviamente coperte dal contratto di servizio della Regione), con il compito di verificare le condizioni dei treni, ad esempio gli standard di pulizia.
Questo personale non è mai stato assunto, perché Trenitalia ha detto di non essersi accorta di aver sottoscritto anche quella clausola nel contratto. Una delle iniziative che stiamo portando a termine è che quel personale verrà assunto dalla Regione e i costi verranno addebitati a Trenitalia, trattenendoli da quanto ancora è dovuto, in termini di corrispettivo. Per capirci meglio, credo che occorra preparare contratti più cogenti e più rigorosi nella definizione dei ruoli tra chi paga il contratto, e quindi ha il compito di pretenderne il rispetto, e chi invece dovrà poi tradurre il contratto in termini di esercizio.



PRESIDENTE

Grazie Assessore.
Vorrei segnalare la necessità di un approfondimento sulla materia, al di là di eventuali risposte scritte ai numerosi interpellanti. Nella riunione dei Capigruppo potremmo verificare come approfondire l'argomento.
Al momento diamo per svolte tutte le interpellanze e le interrogazioni collegate, sapendo che si tratta di un problema non ancora risolto e quindi ancora aperto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Mi riferisco, in particolare, all'inciso dell'Assessore Borioli sul fatto che la questione è veramente complessa e riguarda anche rapporti all'interno di RFI, dove molto frequentemente vengono cambiati i responsabili, impedendo persino un confronto sui temi.
Giorni fa - e oggi lo hanno formalizzato - alcuni Consiglieri di diverse forze politiche hanno chiesto una convocazione, quando sarà possibile, della Commissione trasporti, con l'audizione di rappresentanti RFI. Credo che sia l'occasione migliore per chiarire e far presente tutte le richieste che pervengono dal Piemonte. Tra l'altro, domani l'Assessore Borioli sarà nel cuneese per temi riguardanti alcune linee del cuneese quindi potrebbe essere una delle soluzioni cui possiamo far riferimento per affrontare con l'Assessore, per quanto di nostra competenza come Consiglieri, il tema del rapporto con RFI.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "A. Meucci"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media statale "A. Meucci" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 111 della Consigliera Cotto inerente a "Disagi dei pendolari a causa dei disservizi Trenitalia"; n. 113 del Consigliere Botta inerente a "Ancora disagi per i pendolari della stazione ferroviaria di Casale Monferrato"; n. 157 del Consigliere Casoni inerente a "Debito di 30 milioni di euro verso Trenitalia"; n. 158 della Consigliera Cotto inerente "Servizio autobus sostitutivo - affidamento incarico da parte di Trenitalia a ditte provenienti da altre Regioni"; n. 206 della Consigliera Cotto "Iniziative promozionali di Trenitalia"; n. 275 della Consigliera Cotto "Possibilità di estinzione dell'accordo con Trenitalia a favore dei pendolari"; n. 293 del Consigliere Deambrogio "Disagi per i pendolari vercellesi sulla linea Torino-Milano"; n. 294 del Consigliere Botta "Miglioramento dei servizi dei trasporti ferroviari regionali" e la n. 299 del Consigliere Burzi inerente a "Disservizi sulla linea ferroviaria Tortona-Milano" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'interpellanza n. 111 della Consigliera Cotto inerente a "Disagi dei pendolari a causa dei disservizi Trenitalia".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che la valutazione espressa dal collega - ripresa poi da più Gruppi consiliare - di approfondire il tema in sede di Commissione, sia un passaggio obbligato. È vero che stiamo parlando di un problema unico, ma riguarda linee ferroviarie differenti, con tratte, dal punto di vista della modernità o della comodità dei trasporti, assolutamente diverse. È chiaro a tutti che chi utilizza il treno sulla linea Torino-Milano ha un certo tipo di trasporto (non necessariamente migliore, ma di un certo tipo) rispetto a chi utilizza la linea verso Cuneo o verso altre città.
Al di là di questo, credo che, relativamente alla risoluzione dei problemi, vi siano anche tempistiche da rispettare. E' noto o, perlomeno, è a nostra notizia, che proprio in questo periodo Trenitalia stia provvedendo ad una riorganizzazione dei servizi. In molti casi, la Regione si è posta legittimamente, come Istituzione che cerca di spuntare contratti di servizio con Trenitalia per cercare di migliorarne il livello medio o per sottoporre, avendo conoscenze locali che Trenitalia non ha (anche per le motivazioni ricordate dall'Assessore), problematiche riguardanti alcune tratte, in particolare legate al pendolarismo. Ma non solo, perché non è compito della Regione occuparsi unicamente dei maggiori comfort ai pendolari; ovviamente, deve occuparsi di loro in primo luogo, in quanto maggiori fruitori dei treni, ma anche di coloro che utilizzano il treno una tantum, essendo pur sempre cittadini piemontesi.
Invito il Presidente della Commissione competente, anche se non ne faccio parte, e l'Assessore, ad un intervento abbastanza immediato, non tanto sul contratto di servizio - rapporto fra l'Istituzione regionale e Trenitalia - quanto nella riorganizzazione di Trenitalia. Forse in questa fase spunteremmo quanto nel contratto di servizio potremmo spuntare pagando.
Questi i punti, oltre alla valutazione dei contratti di servizio.
Mi permetto di dire, sia pure da neo eletto, che la Giunta precedente ha cercato di trovare, per la prima volta, un'interlocuzione rispettante e rispettosa nei confronti di Trenitalia, nel dire che, in qualche modo l'Istituzione locale si mette a servizio dei cittadini, confrontandosi con Trenitalia e non prendendo l'offerta che Trenitalia dava - o Ferrovia dello Stato prima - così com'era, al di là delle problematiche e delle necessità dei cittadini piemontesi.
Ci dichiariamo, pertanto, soddisfatti rispetto al percorso che credo si possa individuare nella risoluzione del problema, però attendiamo dall'Assessore una risposta alla nostra interrogazione (capisco che ve ne sono molto e quindi forse l'ha dimenticata, però ci sembra un punto importante), relativamente ai trenta milioni di euro che la Regione dovrebbe a Trenitalia, sia pure con le considerazioni che vi erano all'interno dei giornali. Si tratta di un'informazioni decisiva e vorremmo sapere, se è corretta, da quale motivo discende. Ovviamente, sarà anche motivo di confronto in sede di Commissione.
Pur attendendo la risposta dell'Assessore, ci permettiamo di chiedere alla Presidenza del Consiglio una deroga rispetto al Regolamento, essendoci una risposta non data. Questa, ovviamente, è questione determinante, anche per la veridicità delle notizie rilasciate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Mi ritengo abbastanza soddisfatta della risposta fornita dall'Assessore, specialmente quando sottolinea i limiti che abbiamo, come Regione, e la complessità della problematica; complessità che ha visto numerosi interventi in questo Consiglio regionale.
Vorrei soffermarmi, in particolare, su un problema, condividendo il fatto che non sono tanto le multe a poter migliorare la situazione, così come lo sconto sul biglietto o sull'abbonamento nel mese successivo. Il problema che va radicalmente affrontato riguarda la sicurezza. Vorrei invitare una volta l'Assessore alla Stazione di Porta Nuova, insieme ai Consiglieri regionali che talvolta usufruiscono del treno (mi riferisco, ad esempio, alla Consigliere Motta o al Consigliere Muliere), per constatare quante scritte "porta non utilizzabile" compaiono sulle porte dei treni.
Quando almeno c'è un cartello che indica che la porta non è funzionate il viaggiatore ne prende atto e utilizza quelle della carrozza successiva ma quando questo cartello non c'é e la porta improvvisamente si chiude? Personalmente, ho già avuto modo di constatare quante persone hanno ricevuto uno "spintone". Non lo denunciano, lasciano perdere.
La casella delle proteste di Trenitalia è sempre volta perché i pendolari sono rassegnati.
Ogni tanto, qualcuno nel vagone mi dice: "Tu che puoi, fai qualcosa". E io mi sento impotente, così come impotente è stato l'atteggiamento dell'Assessore fino ad oggi.
Dobbiamo affrontare radicalmente il problema. Ben venga, dunque, una discussione nella competente Commissione. Ben venga, altresì, un pronunciamento da parte del Consiglio regionale del Piemonte, che non pu sopportare un simile trattamento nei trasporti di Trenitalia. Non si pu accettare, come giustificazione, il fatto che non avevano visto che dovevano assumere del personale. Mi chiedo come sia possibile una risposta del genere, viste le numerose domande che i cittadini presentano a Trenitalia per essere assunti e le pressioni che anche le forze sindacali esercitano.
C'é un contratto: la Regione concede dei soldi affinché vengano assunte delle persone. Ma Trenitalia non le assume, al punto che le deve assumere la Regione per svolgere il lavoro previsto dal contratto.
Ritengo che sia opportuno soffermarsi un attimo su questo aspetto anche per capire se è possibile assumere del personale per poi prestarlo con le relative complicazioni che l'operazione può rappresentare. Ma torneremo ancora su questo argomento.
Ne approfitto, Assessore, per chiederle il testo della risposta alla prima interpellanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Presidente, intervengo anch'io sul tema semplicemente per completare il quadro delle informazioni.
Una quindicina di giorni fa avevo inviato una lettera al Presidente della II Commissione, anche se a seguito di un incontro presso la sede della Provincia di Vercelli, alla presenza di altri Consiglieri regionali e dell'Assessore Borioli, insieme al Comitato Pendolari di Vercelli, in cui chiedevamo un'audizione in Commissione con i rappresentanti di Trenitalia ed RFI.
Alla luce delle sollecitazioni emerse questa mattina, credo che tale audizione debba essere calendarizzata al più presto, entro i primi quindici giorni di novembre, anche per una ragione di tempo: voi sapete che Trenitalia ed RFI stanno completando il nuovo orario, che entrerà in vigore dal 10 dicembre, se non erro (il cosiddetto "orario invernale"). Sarebbe dunque utile, per valutare le eventuali variazioni e correzioni da apportare, che questa audizione venisse calendarizzata nel più breve tempo possibile, quindi entro i primi quindici giorni di novembre.
In questi mesi - anch'io sono un pendolare - utilizzo quotidianamente il servizio da Vercelli a Torino Porta Susa e Porta Nuova; chi frequenta assiduamente questa linea, avverte un paradosso: da un lato si legge sui giornali che il treno ad Alta Capacità nel tratto Cigliano-Borgo d'Ale ha toccato i 350 chilometri orari nelle prove di collaudo; dall'altro lato tutte le mattine i pendolari registrano ritardi sulle linee interregionali e regionali.
Credo che questa sia una discrasia evidente a tutti e il percorso che è stato definito attraverso un'adesione puntuale con Trenitalia ed RFI possa rappresentare l'occasione per mettere a fuoco le questioni sollevate da coloro che usufruiscono di questo servizio tutti i giorni, per studio o per lavoro, per poi valutare, successivamente, insieme all'Assessore, come Consiglio regionale, le ulteriori iniziative da assumere.
La mia richiesta è semplicemente quella di impegnarsi affinché questa audizione, richiesta un po' da tutti, venga rapidamente calendarizzata perlomeno nei primi quindici giorni di novembre.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che sulle interpellanze e sulle interrogazioni pu intervenire uno dei firmatari. Dunque, gli interventi dei colleghi Bizjak e Guida sono da intendersi sull'ordine dei lavori, viste le dimensioni dell'argomento e la disponibilità dell'Assessore a trovare la sede - quella della Commissione competente o altre - per affrontare le varie situazioni collegate ai rapporti con Trenitalia, più che con RFI. Il problema infatti, riguarda Trenitalia.
Naturalmente, consideriamo esaurite - in Aula o tramite risposte scritte, a cui l'Assessore ha già confermato la disponibilità - oltre all'interpellanza n. 111, anche l'interpellanza n. 113 del Consigliere Botta, l'interpellanza n. 157 del Consigliere Casoni ed altri l'interpellanza n. 198 della Consigliera Cotto, le interpellanze nn. 206 e 275, sempre della collega Cotto, l'interpellanza n. 293 del Consigliere Deambrogio, l'interpellanza n. 294 del Consigliere Botta e l'interpellanza n. 299 del collega Burzi.
Potremmo passare, quindi, all'esame dell'interrogazione n. 121 presentata dai Consiglieri Cirio e Costa, inerente a "Collegamento autostradale Alba-Cortemilia", per concludere con le interpellanze dell'Assessore Valpreda.
Se i colleghi concordano, potremmo terminare il Sindacato Ispettivo con le risposte che fornirà l'Assessore Valpreda in merito alle tre interpellanze collegate, di cui due trattanti il medesimo argomento, per poi passare alle comunicazioni della Giunta e terminare la seduta antimeridiana alle ore 13.00 circa.
Se non vi sono problemi, esaminiamo l'interpellanza n. 121, presentata dai colleghi Cirio e Costa, a cui risponde l'Assessore Borioli.
Successivamente, esamineremo le tre interpellanze collegate, cui risponderà l'Assessore Valpreda.



(Commenti dell'Assessore Borioli fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi comunicano che vi é stato un disguido nella documentazione dell'Assessore Borioli. Mentre cerchiamo di far chiarezza, se l'Assessore Valpreda è disponibile, potremmo procedere all'esame delle sue interpellanze.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 107 dei Consiglieri Ghigo, Cavallera, Picchetto e Cotto inerente a "Inserimento medici nelle ASR: rinnovo incarichi professionali temporanei"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 107, presentata dai Consiglieri Ghigo Cavallera, Pichetto Fratin e Cotto.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

In riferimento a questa interpellanza, volevo precisare che con l'adozione della delibera di Giunta regionale n. 80 del 01/08, con la quale è stata revocata la precedente DGR del 23/05/2005, sono state, tra l'altro impartite alle Aziende Sanitarie piemontese le linee di indirizzo concernenti il personale e le possibilità di far ricorso ad assunzioni a tempo indeterminato e determinato, le modalità e i termini per l'attivazione di convenzioni e contratti di collaborazione coordinata e continuativa, nonché le modalità per l'affidamento d'incarichi per studi e consulenze.
Nella delibera è precisato, in particolare, che si è stabilito che le Aziende Sanitarie Regionali possono avviare assunzioni che devono essere contenute entro la percentuale massima del 25% del numero complessivo delle cessazioni dal servizio, previste dall'1/1 al 31/12/2005.
Ricordo che, con le disposizioni nazionali, dobbiamo contenere le nuove assunzioni o le sostituzioni in 17,5 milioni di euro.
Nel conteggio non devono essere compresi i trasferimenti endoregionali nell'ambito del comparto, deve essere compreso il personale trattenuto in servizio, ai sensi dell'art. 1 quater del decreto legge n. 136; sono escluse dal computo le assunzioni effettuate nel 2005, autorizzate dalla Regione, e quelle relative al personale infermieristico.
In questo momento la Consigliera Cotto non c'è, ma dovrebbe sapere che quanto ha affermato prima non è esatto, perché ci sono delle deroghe per il personale infermieristico.
Le aziende sanitarie regionali possono procedere al riconoscimento di prestazioni aggiuntive di personale infermieristico e tecnico-sanitario nei limiti della spesa sostenuta, allo stesso titolo, nell'anno 2004.
In conclusione, le attuali limitazioni relative alle assunzioni a tempo determinato, alle consulenze e agli incarichi professionali, derivano direttamente dalla Finanziaria 2005, come peraltro evidenziato in questa delibera.
Sulla base di questo provvedimento, le Aziende potranno, quindi utilizzare lo strumento più consono, per far fronte a tutte le esigenze che sono state rappresentate nella delibera.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Purtroppo l'interpellanza era urgente; era del 30 giugno e siamo alla fine di ottobre. Questo è un problema che non dipende dal Presidente, ma sul quale dovremmo riflettere per far sì che la risposta che, non gli interroganti, ma coloro che rappresentiamo, si attendono possa essere tempestiva.
La preoccupazione era molta, rispetto a questo provvedimento, che potremmo definire: "Fermi tutti che è arrivato Valpreda"! Forattini disegnava, al riguardo, delle vignette che sono passate alla storia! Personalmente, non mi aspettavo questa soluzione, perché so che l'Assessore conosce bene la situazione. Avrei immaginato, come provvedimento urgente, una prima assegnazione di un budget, perché, al di là delle rettifiche di questi budget, ritengo che provvedimenti di questo tipo cozzino contro l'autonomia gestionale e finanziaria.
Sul fatto che ai direttori generali si chieda di rispondere del raggiungimento o meno degli obiettivi, se torniamo ad un sistema nel quale anziché andare a verificare i risultati, andiamo a controllare atto per atto, oppure ad ingessare, a seconda delle varie contingenze finanziarie e politico-amministrative, durante l'anno, certamente non raggiungiamo quella svolta che mi sembra indicata da parte della Giunta.
La preoccupazione - ripeto - era molta, tant'è che avevamo centrato nel segno. La delibera, poi, è stata revocata e si è passati a delle indicazioni molto più comprensibili, anche se, ovviamente, non vi sono state tutte quelle decisioni tempestive che si richiedono a coloro che hanno la responsabilità di governo (parlo dal punto di vista finanziario).
chiaro che l'Amministrazione precedente aveva deciso quel che doveva decidere entro il mese di febbraio-marzo, anche correttamente - penso che questo si debba riconoscere - per lasciare libera l'Amministrazione subentrante di adottare le proprie decisioni.
Ritengo che si debba trarre una conclusione: non è con il sistema "stop and go" che si va ad intervenire sulle vicende della sanità, che, come è stato detto da varie parti autorevoli, è una situazione complessa, che probabilmente richiede interventi di tipo strutturale, quindi molto legati alle decisioni di Piano.
Prendo atto delle articolazioni svolte dall'Assessore; ne prendo atto poi leggerò dettagliatamente la risposta. Ovviamente, le mie sono considerazioni di carattere generale, e noi sappiamo benissimo quali sono le deroghe consentite. Peraltro, sono deroghe che non corrispondono ad una disponibilità, per quanto riguarda gli infermieri, ad una possibilità di assunzione di personale autoctono, tant'è che vi è una forte presenza di personale che proviene dall'Unione Europea o addirittura da altre realtà extracomunitarie.
La risposta, pertanto, per le ragioni di fondo che prima dicevo, non ci soddisfa; attendiamo il documento di programmazione che è stato più volte ventilato (è già stato preannunciato e tratteggiato in varie riunioni politiche di parte, sul territorio).
Recentemente, nell'ambito della provincia di Alessandria, c'è stata una prolusione dell'Assessore Valpreda, sotto questo profilo, e noi ci auguriamo che tutte le indicazioni concrete e precise vengano portate nelle sedi proprie, perché questi sono temi di priorità anche per noi e sui quali, in modo collegiale, tutto il nostro Gruppo si cimenterà nel prossimo futuro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Voglio ricordare al Consigliere Cavallera che bisognerebbe dire: "Fermi tutti, è arrivata la Finanziaria"! Inoltre, abbiamo precisato che la prima delibera era stata adottata per poter avere un punto fermo e fare chiarezza nei conti.
Per quanto riguarda il budget, ricordo che nel 2000, quando ci sono state le elezioni, i budget ai direttori generali sono stati assegnati il 29 di dicembre.
Rispetto al Piano sanitario, prima di recarmi in quelle che lei definisce "sedi improprie", ne ho parlato, e ho detto le stesse cose, in Commissione.
Quindi, rimando al mittente le osservazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda, dell'integrazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 254 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a: "Sospensione della commercializzazione e della somministrazione del vaccino pediatrico esavalente Hexavac prodotto dalla Sanofi-Aventis" Interpellanza n. 271 dei Consiglieri Motta, Bizjak, Lepri e Rabino inerente a: "Ritiro vaccino pediatrico Hexavac"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame congiunto dell'interrogazione n. 254, dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale e dell'interpellanza n. 271, dei Consiglieri Motta, Bizjak, Lepri e Rabino.
La parola all'Assessore Valpreda, per la risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il 20 settembre 2005, l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in seguito ad una raccomandazione dell'Agenzia Europea dei Prodotti Medicinali (EMEA) ha disposto il ritiro del vaccino pediatrico combinato "Hexavac" utilizzato per la prevenzione di sei malattie: difterite, poliomielite tetano, pertosse, epatite B e malattie invasive da Hemophilus influenza di tipo B.
Il vaccino era stato registrato in Italia nel 2000 e da allora usato per la vaccinazione dei bambini al primo anno di vita (ciclo primario, tre dosi). La sospensione non è correlata a problemi di sicurezza del vaccino ma alla non dimostrata capacità protettiva a lungo termine del vaccino nei confronti dell'epatite B.
La decisione e l'informazione relativa al ritiro dal commercio di un vaccino spetta, in base alla legislazione vigente, allo Stato, mentre alle Regioni è demandato il compito di organizzare i servizi vaccinali e di sorvegliare sull'ottemperanza delle disposizioni dell'Amministrazione centrale.
Per questo motivo, l'Assessorato alla tutela della salute ha immediatamente organizzato le azioni di propria competenza. Il Servizio epidemiologico sovrazonale per le malattie infettive di Alessandria ha effettuato una ricognizione sullo stato degli approvvigionamenti vaccinali nelle Aziende ed ha fornito indicazioni per organizzare l'approvvigionamento alternativo. Tutte le ASL hanno sospeso l'uso del vaccino ritirato e sono state approvvigionate coi vaccini alternativi.
Ai servizi vaccinali, sempre a cura del servizio sovrazonale, sono state fornite le informazioni scientifiche disponibili, oltre che il materiale utile a rispondere ad eventuali quesiti da parte della popolazione. In particolare, sono state fornite copie dei comunicati ufficiali e un elenco di domande/risposte sull'argomento messe a punto dall'EMEA.
Il ritiro dal commercio del vaccino non ha comportato conseguenze sullo stato di salute dei bambini piemontesi e non vi è, al momento, alcuna necessità di fornire istruzioni alle famiglie sul comportamento da adottare.
Vista la completezza e la correttezza delle note emanate dagli organismi istituzionali europei e nazionali, peraltro ampiamente riprese dai mezzi di informazione, non si è ravvisata la necessità di una specifica campagna informativa regionale, anche per non alimentare ingiustificati allarmi.
L'interrogazione dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale chiedeva: in quali strutture piemontesi le vaccinazioni vengono effettuate con Hexavac? Prima del ritiro, la maggioranza dei servizi piemontesi (19 su 22 ASL) erano approvvigionati con questo prodotto. Al momento non è possibile calcolare esattamente quanti soggetti in Piemonte sono stati vaccinati per il ciclo primario completo di tre dosi con Hexavac senza l'analisi diretta dei servizi vaccinali. Se si renderà necessario individuare tutti i soggetti vaccinati, siamo in grado di farlo, in quanto i servizi possiedono degli archivi completi e aggiornati.
Quali provvedimenti si intendano attuare per assicurare la copertura a lungo termine con l'Hexavac, soprattutto per l'epatite B? Per adesso non è necessario che i bambini che hanno completato il ciclo vaccinale siano rivaccinati, perché al momento i primi soggetti vaccinati nel 2001 sono ancora coperti da protezione vaccinale a breve termine (non c'è protezione a lungo termine). Sono in corso degli studi che consentiranno di decidere in modo definitivo l'eventualità di un richiamo, che sarà possibile fare su tutti i soggetti che sono archiviati. Gli operatori dei servizi piemontesi sono preparati per informare le famiglie con quella serie di questionari contenenti domande e risposte.
Quali tipi di informativa sono effettuati nei confronti dei pediatri che operano come vaccinatori liberi professionisti? Il Ministero della Salute ha inviato alle società scientifiche una nota informativa in data 19 settembre; i referenti per le attività vaccinali delle ASL sono stati invitati a inoltrare a tutti i pediatri sul territorio copia della nota informativa predisposta dall'EMEA (Agenzia europea di valutazione dei medicinali) e dall'AIFA (Agenzia italiana del farmaco).
Cosa capiterà ai bambini vaccinati, in attesa di richiamo? Per il momento, sono protetti contro tutte le sei malattie e coloro che sono stati vaccinati per primi lo saranno per almeno 4 o 5 anni, durante i quali si chiarirà se occorre il richiamo e ci sarà tempo a disposizione per effettuarlo efficacemente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Non sono soddisfatto di questa risposta. Avrei ritenuto molto più opportuno, stante il fatto che le ASL hanno gli archivi dei bambini vaccinati, che si fosse provveduto ad un'informazione diretta alle famiglie.
Non sono d'accordo con questo tipo di leggerezza. Non sono d'accordo con questo tipo di disattenzione nei confronti delle preoccupazioni delle famiglie. Una famiglia o una madre preoccupata non debbono andare all'ASL a chiedere ulteriori motivi rispetto alla propria preoccupazione, ma nel momento in cui gli organi di stampa riportano con tanto clamore che un vaccino viene sospeso perché la copertura a lungo termine non viene assicurata, riterrei un dovere primario dell'Amministrazione - che lo pu fare, visto che ha gli archivi - dare anche alle famiglie una parte delle informazioni. Informazioni peraltro sollecitate all'Assessore Valpreda.
Visto che lui, come altri colleghi della sua Giunta, è prodigo di comunicati stampa, forse sarebbe stato meglio che le diffondesse un po' di più, non solo in quest'aula, affinché le famiglie fossero informate direttamente di questa cosa.
Io non parlo solo come parte in causa, perché sarei in conflitto di interesse, nel senso che mia figlia ha appena fatto il primo richiamo, per riterrei un atto normale e molto civile il fatto che l'Amministrazione informi le famiglie.
Seconda cosa. Per quanto riguarda i bambini vaccinati in regime libero professionale, esiste da parte dei pediatri un elenco dei bambini che sono stati vaccinati? Ossia, visto che esiste un elenco nelle ASL, esiste l'obbligo per il pediatra di avere un elenco dei bambini che vaccina personalmente? E anche in quel caso, non sarebbe opportuno contattare i pediatri affinché, a spese della Regione, che dovrebbe farlo per tutti informino i loro pazienti rispetto alle notizie con cui ci ha voluto tranquillizzare l'Assessore Valpreda? Anche questo credo che sia importante.
Terzo elemento. Sempre sugli organi di stampa, avevamo letto che forse sarebbe stato utile un ulteriore richiamo rispetto alla brevità della copertura del vaccino. L'Assessore Valpreda ci dice che non è il caso. Io le dico una cosa: non dimentichiamocene, però, perché se la copertura presunta dura 4 o 5 anni, non vorrei che poi gli studi vanno avanti nessuno solleva più la questione, chi era vaccinato con quel vaccino fra 5 anni si trova senza copertura e noi ce lo scordiamo. Se non battiamo il ferro finché è caldo informando le famiglie, ho il timore che questa cosa indipendentemente dalla buona volontà, cada poi nel dimenticatoio, e questo sarebbe un fatto oggettivamente grave e pericoloso.
Per questo motivo, chiedo all'Assessore Valpreda di far sì che le ASL informino direttamente le famiglie. Non credo di chiedere una cosa eccezionale se domando una comunicazione ulteriore che dia un'informazione corretta alle famiglie, corretta ma soprattutto diretta, perché le famiglie non sono obbligate ad acquistare gli organi di stampa, fra l'altro, né ad ascoltare le televisioni, ovvero lo possono fare, ma magari l'articolo incriminato tra virgolette viene...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Ghiglia, se la interrompo.
Mi rivolgo a tutti i presenti in aula: con questo brusio di sottofondo diventa oggettivamente difficile ascoltare e capire quello che dice il collega. Quindi vi prego di prestare attenzione durante lo svolgimento del sindacato ispettivo. Vi ringrazio.
Prego, Consigliere Ghiglia, continui pure il suo intervento.



GHIGLIA Agostino

Presidente, non me ne accorgevo neanche, perché sono abituato a non essere ascoltato e a parlare in mezzo a un po' di trambusto. La ringrazio per la sua sensibilità, che ha un orecchio più delicato del mio. Molto gentile, Presidente.
Quindi, prima cosa: informazione diretta alle famiglie.
Seconda cosa: strumenti per far sì che non ci dimentichiamo di questa cosa che ovviamente non è allarmante perché informare non vuol dire allarmare. Ma non dimentichiamoci che questo problema esiste, tant'è che il vaccino è stato ritirato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Noi come Gruppo ci riteniamo soddisfatti dalla risposta dell'Assessore.
Volevamo sottolineare soltanto due cose. Sappiamo che il Ministero della Salute ha dato piena rassicurazione in merito alla sicurezza del vaccino tranquillizzando le famiglie.
Abbiamo saputo che Francia e Svizzera invece si sono poste il problema di eventuali conseguenze negative. Quindi, chiediamo all'Assessore di vigilare affinché si tranquillizzino sull'assoluta mancanza di rischi le persone che hanno già fatto il vaccino, soprattutto per quanto riguarda il richiamo.
Questo è importante tenuto conto delle sollecitazioni e delle richieste di informazioni da parte di genitori e di associazioni di medici, vista la mancanza di notizie al riguardo.
L'informazione dipende dal Ministero della salute, quindi auspico che questi faccia il suo dovere, anche perché mi pare che il Ministro, quando vuole, su determinate questioni è molto presente .



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e alla sanità

Il Ministero, per non diffondere l'allarmismo, ha ritenuto fossero sufficienti semplicemente i comunicati. Ci sono già, nel campo dei vaccini troppe informazioni scorrette che circolano; faccio riferimento al problema delle vaccinazioni antinfluenzali sui bambini sani su cui non esistono - e mi fa piacere che ieri il Direttore della Clinica Pediatrica abbia fatto questa puntualizzazione - problemi di tossicità del vaccino.
Al massimo, si ipotizza - ma è tutt'altro che certo e ci sono degli studi in corso - che il vaccino conferisca un'immunità ridotta, non definitiva.
Noi abbiamo tutti gli archivi e sicuramente provvederemo ad effettuare il richiamo; se saranno gli studi a confermarlo, abbiamo 4-5 anni di tempo e non ci dimenticheremo assolutamente, perché i temi della salute ci stanno molto a cuore.
I pediatri di libera scelta hanno l'obbligo di comunicare l'avvenuta vaccinazione alle ASL, per cui anche i bambini risultano archiviati.
Terzo punto riguarda la non dimenticanza e ho già assicurato che abbiamo ben presente il problema e non appena ci saranno le informazioni scientifiche le comunicheremo.
Per adesso i bambini sono coperti e non c'è nessun problema e quindi restiamo in attesa senza suscitare ulteriori preoccupazioni alle famiglie.



PRESIDENTE

Non avendo avuto osservazioni contrarie, diamo per esaurita la fase del sindacato ispettivo.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta inerenti a "Richiesta di Commissione di indagine consiliare in merito ai provvedimenti della Giunta regionale sui Direttori delle ASL e ASO"; interpellanza n. 305 inerente a "Interruzione incarico per il direttore generale dell'ASL 22, dott. Pasino" presentata dai Consiglieri Ghigo e Cavallera e n. 209 inerente a "Situazione critica presso l'ASL n. 22" presentata dai Consiglieri Deambrogio, Clement e Dalmasso


PRESIDENTE

Passiamo alle Comunicazioni della Giunta relative a "Richiesta di Commissione di indagine consiliare in merito ai provvedimenti della Giunta regionale sui Direttori delle ASL e ASO".
Se i colleghi acconsentono, daremmo anche per collegate le interpellanze n. 305 dei Consiglieri Ghigo e Cavallera e n. 209 dei Consiglieri Deambrogio, Clement e Dalmasso che riguardano lo stesso argomento.
Non essendoci richieste in merito, la parola all'Assessore Valpreda.
La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Dopo il periodo di prova di 18 mesi, sono stati sottoposti al giudizio di metà mandato i Direttori della ASL 1 di Torino, della ASL 11 di Vercelli e della ASL 22 di Novi Ligure.
Il giudizio di metà mandato deriva da una serie di disposizioni nazionali, che affermano che è possibile dare il giudizio di metà mandato o dopo 3 anni o dopo 5 anni.
La Giunta precedente ha scelto come limite di durata complessiva dell'incarico 3 anni.
Il giudizio è stato formulato sulla base di un'istruttoria che è stata consegnata a tutti i Capigruppo e a tutti i membri della IV Commissione e in base al quadro di valutazione emerso, è stato formulato un giudizio che si basa su una serie di dati.
In particolare, un dato importante è il tasso di ospedalizzazione che per tutte e tre le ASL esaminate, è molto più alto dei vincoli dell'Amministrazione centrale che sono 180 per mille, mentre i dati per l'ASL 1 sono 204,9, per l'ASL 11 sono 199,2, mentre per l'ASL 22 sono 208.
La media regionale è di 185 e se non avessimo avuto questi sforamenti importanti, avremmo già conseguito l'obiettivo che, com'è noto, vincola anche l'ulteriore concessione di risorse da parte dell'Amministrazione centrale.
So - ed è già emerso dalla discussione in Commissione - che esistono diverse valutazioni sulla gravità delle insufficienze gestionali raccolte.
Ricordo anche che il titolare di questa funzione è l'Assessore e c'è anche un elemento fiduciario tra chi nomina e viene nominato, ma è intesa in senso alto, cioè di coerenza tanto nelle strategie quanto nell'azione.
In questa prospettiva è essenziale adottare un sistema di corporate governance che faciliti i processi di condivisione delle politiche aziendali nel quadro di quelle regionali.
Ogni opinione diversa è rispettabile ed io la rispetto, ma pretendo che sia rispettata la mia.
Per quanto si riferisce alle singole valutazioni, ricordo che sono stati aggregati tutti i dati con la documentazione precisa, quindi ognuno può esprimere le proprie valutazioni concordanti o dissenzienti rispetto a quelle approvate dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Volevo chiedere: perché solo cinque minuti per intervento?



PRESIDENTE

E' una decisione presa in Conferenza dei Capigruppo.



CAVALLERA Ugo

Ma riguardavano gli interventi sulla comunicazione della Presidente Bresso, adesso vorremo che le comunicazioni e il dibattito si svolgessero secondo i canoni del Regolamento vigente. Da quanto mi risulta, non avevamo dato nessuna indicazione.



PRESIDENTE

In attesa di ricevere il verbale dagli Uffici per verificare cosa è stato concordato in Conferenza dei Capigruppo, per ordinare i lavori d'aula comunico che l'intenzione era di terminare per le ore 13,00 adesso abbiamo due possibilità: terminare i lavori quando sono finiti gli interventi sulle comunicazioni della Giunta e dell'Assessore Valpreda, oppure sospendiamo dove siamo arrivati alle ore 13,00 e riprendiamo nel pomeriggio. Fatemi avere cenni di assenso.
Ha chiesto di intervenire, sulle comunicazioni della Giunta, il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Come sempre, quando vi è la riconferma o la mancata riconferma di direttori generali, si innesca un dibattito a volte approfondito, a volte complesso, a volte anche un po' ipocrita da parte di tutti (su questo punto farò una riflessione sul merito).
Rimanendo nel merito della mancata conferma dei direttori delle ASL 11 1 e 22 ritengo che in tutte e tre le occasioni si sia ignorato, nelle valutazioni dei direttori generali, un aspetto fondamentale e importante.
La maggior parte delle scelte effettuate dai direttori generali, come da altri ancora in carica, sono state espletate all'interno e su indicazione di quelle fatte in sede di quadrante dunque, l'imputazione delle scelte compiute dai direttori generali, avrebbe dovuto essere rivolta a quelle fatte in sede di quadrante. Non si possono imputare certe valutazioni ai singoli direttori generali, quando queste sono state ratificate e gli stessi direttori generali, spesso e volentieri, le hanno dovute eseguire perché così era stato deciso a livello di quadrante (organo, come ricorderete, che ha compito di coordinamento e di indirizzo strategico sul territorio piemontese).
E' singolare che questo aspetto sia stato ignorato nella valutazione dei singoli direttori generali. Così come non si è tenuto conto, almeno in un paio di casi, della voce del territorio: della Conferenza dei Sindaci per quanto riguarda l'ASL 11 e della Conferenza dei Presidenti di circoscrizione nel caso dell'ASL 1. Quante volte abbiamo detto e dichiarato che era fondamentale coinvolgere gli Enti locali, coinvolgere i Sindaci, le amministrazioni e il territorio. Almeno in questi due casi il territorio aveva espresso, con votazione di assemblea, un giudizio favorevole e positivo sull'operato dei due direttori generali, ma il parere del territorio, delle popolazioni, attraverso i loro rappresentanti eletti democraticamente, non è stato tenuto conto. Questa è una delusione. Spesso auspichiamo il coinvolgimento degli Enti locali e delle amministrazioni, ma poi non vogliamo tener conto della loro opinione, sicuramente importante.
Emergono poi alcune discrepanze fra le delibere dei Direttori delle ASL n. 11, n. 22 e n. 1 e le delibere riguardanti la conferma dei Direttori Generali del Regina Margherita-Sant'Anna e dell'ASL 3. Nella delibera che riguarda l'ASL n. 3 e l'Azienda ospedaliera Regina Margherita-Sant'Anna vi è scritto che la mancata assegnazione dei budget per l'anno 2005 non consente di esprimere una formulazione compiuta sull'operato dei direttori (sembra quasi il rinvio di un giudizio ad assegnazione dei budget avvenuti) e quindi, al momento, gli stessi vengono riconfermati. Viceversa non avviene la stessa valutazione per le ASL n. 11, n. 1 e n. 22. Non si è aspettato l'assegnazione dei budget 2005 per esprimere un giudizio completo sull'operato dei tre direttori. Sembrerebbe quasi che i primi due direttori siano stati fortunati perché giudicati qualche mese prima rispetto agli altri tre. Ripeto, c'è una differenza tra i direttori del Regina Margherita e dell'ASL 3 per cui la mancata assegnazione di budget 2005 ha fatto sì che non si sia potuto esprimere un giudizio articolato sul loro operato, mentre invece la stessa valutazione non è stata adottata per i direttori delle ultime tre ASL. Bisognerebbe chiarire questo aspetto importante.
Come vi è una discrepanza tra le delibere dell'ASL n.11 e del Regina Margherita Sant'Anna per quanto riguarda i parti cesarei. Per l'ASL 11 gli interventi di parto cesareo sono troppi, per il Regina Margherita-Sant'Anna questo non costituisce elemento negativo da esprimere un giudizio negativo sull'operato dello stesso direttore. Per quanto riguarda l'ASL n.11, nella delibera emerge un'altra contraddizione. Da un lato vi è una critica sui tassi di occupazione per quanto riguarda la degenza - sono ritenuti troppo bassi - salvo poi sostenere, nella stessa delibera, che i tassi di ospedalizzazione per i DRG medici sono invece troppo alti. Un altro aspetto da capire meglio.
(Come già rilevato dal Consigliere Cavallera, su questo argomento cinque minuti di intervento sono troppo pochi).
Consentitemi di fare un'ultima considerazione. Rispetto alla nomina dei direttori generali si tratta di un rapporto fiduciario, quindi vi è anche una valutazione di tipo politico. Sarebbe più opportuno che, a livello regionale, come a livello nazionale, si eliminasse una certa ipocrisia e un falso tecnicismo nel determinare certe scelte e si raggiungesse e si applicasse un vero spoil system, così come avviene in altri Paesi soprattutto di cultura anglosassone. In questi ultimi, in maniera chiara e trasparente, alla fine di una legislatura vi è la sostituzione automatica di tutta una serie di dirigenti e di struttura burocratica, perché vi è stato un cambio di maggioranza, un cambio di amministrazione politica.
Non vorrei che anche in questa occasione le motivazioni fossero più di tipo politico e si cercasse di coprirle con motivazioni tecniche che, a volte, non si riesce a trovare pur in un'affannosa ricerca nell'individuarle. Credo che il Piemonte, la Regione e il Consiglio regionale debbano trovare la forza, anche da questa vicenda (su cui ritorneremo in futuro), di incominciare a pensare ad uno spoil system chiaro e trasparente, per quanto riguarda la struttura burocratica della Regione.



PRESIDENTE

Preciso, confortato dal verbale della riunione dei Capigruppo, che è stato concordato un tempo di cinque minuti per ogni Consigliere. Ho letto personalmente il verbale; chiederò agli uffici e ai colleghi Capigruppo di specificarlo meglio nella prossima Conferenza dei Capigruppo, proprio per evitare interpretazioni imbarazzanti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Signor Presidente, non mi sembra che nella riunione dei Capigruppo si sia concordato un intervento di cinque minuti a Consigliere. Questo ragionamento era stato fatto per il dibattito svolto sulle comunicazioni della Presidente Bresso.
La invito, considerando la sua esperienza per aver calcato i banchi di questa assemblea nella passata legislatura, considerando che non interverranno tutti i Consiglieri del nostro Gruppo, considerando che si sta affrontando uno dei temi più "interessanti" da discutere all'interno dell'aula, di concedere, a chi interviene, dieci minuti di tempo generalmente concessi in questi dibattiti. Diversamente, ci metterebbe nella condizione di assumere atteggiamenti di contestazione che non credo siano, oggi, nello spirito del dibattito che si sta svolgendo in aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghigo.
In una prima ipotesi si era proposto due minuti a testa, accumulando con un sistema in base ai Consiglieri di uno stesso Gruppo, ma fu scartata.
A verbale risulta cinque minuti a testa, come nel precedente dibattito sempre in aula, sulla comunicazione della Presidente Bresso.
Non escludo interpretazioni imprecise. Chiederò agli Uffici, ai Capigruppo e all'Ufficio di Presidenza di chiarire meglio lo svolgimento dei lavori in aula, in occasione come questa, per evitare interpretazioni che potrebbero creare qualche imbarazzo.
Ovviamente, non c'è alcuna fiscalità: rimangono cinque minuti per ogni intervento, ma nessuno toglierà "la corrente".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Riteniamo che il mancato rinnovo, in termini generali, di alcuni Direttori generali sia un importante segno di rinnovamento. Cercherò, in questo mio breve intervento, di motivare questo tipo di giudizio.
E' un segnale coerente con una scelta, necessaria ed indispensabile, di rilancio del servizio sanitario regionale. È urgente. Noi riteniamo che sia urgente, e non più rinviabile, riportare a dignità il servizio sanitario regionale, riportandolo all'altezza di rispondere alle domande di salute dei cittadini piemontesi. Quale occasione propizia, sia pure in maniera sommaria (ma avremo tempo per approfondire) per esprimere un giudizio rispetto all'attuale situazione e, dal punto di vista politico, esprimere anche un giudizio politico sugli accadimenti di cui oggi discutiamo.
Viviamo una situazione estremamente difficile, del nostro servizio sanitario regionale. E' un aspetto che non può essere eluso. Nel momento in cui si affronta la questione dei Direttori generali - quindi dei manager delle aziende sanitarie regionali - lo stato dei fatti non può essere eluso dalla discussione.
Abbiamo grandi ospedali in una crisi profonda. In questi anni, abbiamo assistito allo smantellamento, di fatto, dei servizi territoriali. Abbiamo assistito all'assenza di una seppur timida politica di prevenzione. Abbiamo assistito a una politica fallimentare, da parte della Giunta e del Governo che per dieci anni hanno guidato questa Regione. Abbiamo assistito al crescere di un deficit economico e finanziario enorme, a fronte del quale non vi è stato un sensibile miglioramento dei servizi.
Noi non siamo per applicare, sempre in maniera rigida, il criterio economico di bilancio, in particolare su settori importanti come la sanità.
Dunque, se si fosse speso di più per dare un miglior servizio ai cittadini piemontesi, non contesteremmo questo deficit. In realtà, questo non è accaduto. È accaduto altro. C'è stato un lucido disegno di colpire ed impoverire il comparto pubblico del servizio sanitario regionale, a beneficio dei ben noti interessi del comparto privato. In questi anni, si è configurato un intreccio che personalmente non esito a definire inquietante. È un intreccio ancora tutto da indagare.
A mio avviso, il rilancio del servizio sanitario regionale passa obbligatoriamente, attraverso la rimozione di coloro che hanno contribuito al determinarsi dell'attuale condizione del servizio sanitario regionale.
Una scelta che, comunque, è stata compiuta dall'Assessore - esprimo un giudizio ovviamente politico - su criteri esclusivamente tecnici esclusivamente oggettivi.
E' un segnale in controtendenza, rispetto alla vergognosa lottizzazione che in dieci anni la destra ha compiuto all'interno del servizio sanitario regionale a tutti i livelli, non solo ai livelli apicali delle aziende sanitarie regionali. Il servizio sanitario regionale e i servizi per i cittadini sono rimasti operativi solo grazie, lo voglio dire, all'alta alta - professionalità degli operatori, nonostante la politica sciagurata del centrodestra. Nonostante quella politica, riteniamo che debbano essere messe in campo concrete politiche di incentivazione del personale del servizio sanitario regionale. Abbiamo un grande patrimonio di professionalità; un grande patrimonio umano. Non abbiamo quasi più - e l'Assessore lo sa bene - un grande patrimonio tecnologico nel nostro servizio sanitario regionale. Anche questo è una grave, anzi gravissima responsabilità da parte di chi ha condotto il Governo regionale e di chi ne ha applicato le scelte o, meglio, le non scelte all'interno delle aziende.
I Direttori generali sono stati giudicati, dall'Assessore, per come hanno operato. Noi esprimiamo pieno consenso e pieno sostegno a questa scelta.
Si è affermato anche un altro principio - mi rivolgo al centrodestra, ma anche ad alcuni settori della nostra maggioranza: non basta, non è sufficiente cambiare schieramento politico per essere giudicati positivamente. Da questo punto di vista ci sentiamo di apprezzare in pieno e completamente le scelte tecniche operate dall'Assessore, che ha saputo resistere (non svelo nessuno segreto perché era su tutti i quotidiani) ad indebite - sottolineo indebite - pressioni politiche, da questo punto di vista. Pressioni sbagliate cui l'Assessore ha fatto bene, anzi benissimo, a rimandare al mittente. La sfida ora è individuare manager capaci ed onesti prescindendo dalla loro appartenenza politica. All'Assessore e alla Giunta lo dico formalmente, non mancherà il nostro pieno e convinto sostegno in questa difficile - sappiamo difficilissima - opera di rinnovamento e di rilancio dei servizi sanitari regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Dopo quest'ultimo l'ultimo intervento, che ho ascoltato, rilevo un clima diverso da quello chequanto avevamo auspicato, volto, cioè, a trovare dei punti di condivisione su determinate azioni che potevano essere portate avanti insieme.
Prima d'ora non c'eravamo permessi di entrare nel merito dell'argomento; ci siamo limitati a riscontrare che ci sembrava opportunao così come sembrava opportuno, a giudicare dagli interventi, anche ad alcuni Consiglieri della stessa maggioranza -, fare una trasparente valutazione sui criteri adottati, e una verifica degli atti tranquillamente e in modo trasparente, non con una Commissione d'accusa, ma di indagine consiliare, per verificare gli atti, affinché i Consiglieri - non solo quelli della minoranza, ma l'intero Consiglio regionale - avessero la possibilità, attraverso questa Commissione, di verificare e magari confermare - magari - l'operato delche ll'Assessore aveva operato bene oppure di confutare o contestare gli esiti che, all'interno di queste determine o della documentazione allegata, potesserovano suonare come contrastanti.
Dal clima che si sta diffondendo in quest'aula si evince che questa "idea" non sia, evidentemente, condivisa dai Gruppi politici che sono espressione di riferimento, peraltro diretto, dell'Assessore regionale (se non erro, infatti, il collega Chieppa rientra fra i Gruppi politici più vicini all'Assessore).
In queste dichiarazioni - vado per tratti -- è stato detto: ""Per dieci anni questa Regione è stata in mano a dei malfattori", o ancora "ci sono state lottizzazioni...". Insomma, mi sembra di tornare indietro a tre mesi fa, quando la Presidente Bresso rese quella famosa dichiarazione che ci "permise" - lo dico a utilità della maggioranza - di stare in Aula un mese di lavoro in Aula sull'assestamento di bilancio.
Bene, : se questo è il clima e se queste sono le risposte. che ci vengono fornite, nNon entrando in quelli che sono, a nostro giudizio legittimi gli approcci legittimi consiliari e regolamentari, oggi si dovrebbe valutare se sia opportuno o meno istituire questa una Commissione di indagine consiliare;, se questi i Consiglieri regionali hanno voglia (m, mi riferisco anche e soprattutto ai Consiglieri e al Presidente della Commissione sanità e ad altri colleghi che so essere interessati a questi temi), intendono, per delegare, tout court, a delle delibere che "piovono" direttamente, senza mettervi il naso, o, come abbiamo diritto e possibilità, qualora lo decidessimo assieme o costituissimo una maggioranza che, come ripeto, non costituirebbe un atto di accusa verso questa delibera, ma un esame consiliare di questi atti - e ci fosse una concordia nel farlo.costituire concordemente tale Commissione.
Evidentemente, anche in questo caso, non si vuole seguire questa strada. Se non vi saranno approcci diversi, anche Anche noi, quindi inizieremo a seguire la nostra se non vi saranno approcci diversi.
Come rRipeto., noi nNon chiediamo i colloqui nei corridoi; noi non mandiamo segnalazioni all'Assessore: chiediamo semplicemente che certe questioni si svolgano nel contesto del Consiglio regionale. si svolgano queste cose, perch Sse non avremo modo di entrare nel merito, attraverso una Commissione di indagine consiliare, non potremo neanche di certo confinare una la discussione della deliberazione di questi termini in un'ora (si decide tutto:, si vota, qualora ci siano ordini del giorno, e di fatto si risolve tutto in un'ora)., perché credo che per costituireL'importanza di certe queste delibere richiede che (giustamente:, perché non sono decisioni semplici) siano stati mobilitati uffici, persone, Direttori e Dirigenti che, bene o male, discutaono con tutti i Consiglieri e con altri soggetti.
Alla luce di questedelle perplessità che venivano avanzate, notiamo degli aspetti perlomeno dubbi, anche nel merito dello stesso testo delle delibere. Vi pongo un esempio: l'Assessore e, con ancora più forza, il Consigliere Chieppa, hanno detto due cose sostanzialmente diverse.
L'Assessore ha sostenuto che uno dei criteri era rappresentato dai parametri economici. Del resto, nelle delibere le motivazioni partono anche da questo. Il collega Chiappa, invece, precisava che non bisogna guardare solo i tali parametri, ma la gestione nel suo complesso.
Questo è già un tema chepotrebbe già essere, in una sede di Commissione di indagine, o in di Commissione sanità, potrebbe essere discusso.oggetto di discussione.
Io mi riferisco proprio a questo, perché nNel caso di due Direttori riconfermati, una parte della delibera recita testualmente: "Ai sensi dell'articolo 3 bis, comma 6, Decreto Legislativo n. 502, nelle more delle valutazioni che verranno effettuate con riferimento ai risultati definitivi delle gestioni economico-finanziarie dell'anno 2004, è confermato nell'incarico di Direttore Generale...". Mentre in alcune delibere, per la rimozione, viene segnalato che su questi dall'approfondimento effettuato viene fatto e non risultano - o risultano - dati negativi (poi bisognerebbe entrare nel merito di queste negatività), per altre si dice: "Nelle more di questo... li riconfermiamo".
Allora, se vi è un eElemento oggettivo - credo anche dovuto, per legge ad un Amministratore, all'Assessore e alla Giunta regionale - è quello di far rispettare i budget sanitari. Cosa vuol diresignifica? Che se adesso "nelle more...",, questi due Direttori Generali, così come gli altri ottenesserorranno dei risultati negativi, saranno obbligatoriamentei ad essere rimossi. Nelle valutazioni successive, quindi, qualunque risultato negativo venga ottenuto, quei Direttori dovranno essere rimossi indipendentemente dalla situazione.
Se questo è un criterio condiviso, trasformiamo la sanità in società per azioni - con una paginetta di motivazioni per i Direttori confermati e sette o otto pagine di allegati per quelli non confermati - e non salvaguardiamo più quegli interessi di cui si parlava poco fa in quest'aula: - il territorio, i risultati economici, gli investimenti. Tra l'altro -, con una valutazione che porta una paginetta di motivazioni per quelli confermati e sette o otto pagine di allegati per quelli non confermati, avendo fatto fare agli uffici dei lavori per alcuni e non per altri. Sappiamo anche questo; si è detto: "Dimmi se questo il tal Direttore generale ha fatto questo", però di un altro non veniva chiesto nulla.
Non credo che queste siano cose gravi, però vorremmo capire se sono vere reali e se siafosse possibile discuterne serenamente in un contesto in presenza dell'Assessore, in appunto in una Commissione consiliare, per parlarne serenamente, mae non non in un'ora e un quarto in Aula (se interviene ciascun un Consigliere per Gruppo per cinque minuti, in un'ora e un quarto liquidiamo il tema).
Io rRichiedo con forza, anche ai Consiglieri della maggioranza, proprio per la dignità di questo Consiglio, che su un tema così importante come la sanità (e, quindi, sulla scelta dei nuovi Direttori e sui criteri di la valutazione dell'operato delle singole ASL), imparando anche i criteri che dobbiamo seguire),, si istituisca una Commissione d'indagine consiliare sugli atti amministrativi relativi ai Direttori Generali delle ASL del Piemonte.



PRESIDENTE

Informo i colleghi che, al di là dell'interpretazione di una certa flessibilità sulla durata dell'intervento di cinque minuti, come avete visto, non è in funzione il computer per le prenotazione degli interventi causa manutenzione. Pertanto, se vi fossero richieste, vi prego di segnalarcelo.
Sono iscritti a parlare dieci colleghi.
Se siamo d'accordo, sospendiamo la seduta alle ore 13 con la preghiera di riprendere i lavori alle ore 14.30 puntuali.


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e insegnanti della Scuola elementare "Padre Gemelli " di Torino


PRESIDENTE

Saluto gli alunni e gli insegnati della Scuola elementare "Padre Gemelli" in visita al Consiglio regionale. Stiamo trattando l'argomento relativo ai direttori generali delle ASL e delle ASO, cioè sanità e ospedali. I colleghi stanno intervenendo rispetto a quanto riferito dall'Assessore alla sanità, Valpreda.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Comunicazioni della Giunta inerenti a "Richiesta di Commissione di indagine consiliare in merito ai provvedimenti della Giunta regionale sui Direttori delle ASL e ASO" (Interpellanze n. 305 inerente a "Interruzione incarico per il direttore generale dell'ASL 22, dott. Pasino" presentata dai Consiglieri Ghigo e Cavallera e n. 209 inerente a "Situazione critica presso l'ASL n. 22" presentata dai Consiglieri Deambrogio, Clement e Dalmasso collegate) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio

Signor Presidente, vorrei svolgere alcune considerazioni sui direttori generali. Per tranquillizzare il Consigliere Casoni, dico subito che ne parlerò in termini generali e non in particolare per quello che riguarda la nostra situazione regionale, per cui ogni riferimento a persone, cose e fatti è puramente casuale.
Chiaramente, negli ultimi anni, i direttori generali sono stati oggetto di frequenti attacchi provenienti da svariate persone. Secondo me, questo è dovuto al fatto che la politica è entrata pesantemente nella gestione della sanità, soprattutto in considerazione del fatto che, quale unico e fondante cemento di unione tra la politica della Regione e la gestione della sanità si è andato sempre più affermando il concetto che i direttori generali potevano essere rimossi o nominati a piacere.
Relativamente alla nomina si è tenuto sempre e soprattutto conto non delle qualità tecnocratiche del direttore generale in quanto manager o tecnico esperto, ma più che altro delle sue qualità politiche. Per cui, il direttore generale, diventando il riferimento politico di interessi che erano in gioco in campo sanitario, è sempre più diventato una figura che sotto certi aspetti, è sminuita per quanto concerne la propria funzione e il proprio lavoro, cioè procurare maggiore salute nei confronti dei cittadini. Quindi, la figura del direttore generale risulta fortemente indebolita, così come la funzione della Regione. In assenza di un Piano Sanitario Regionale - qui, in particolare, faccio riferimento alla nostra Regione - è chiaro che la Regione ha anche applicato una delle sue funzioni importantissime: la programmazione, il controllo e gli indirizzi di settore.
Quindi, il conferimento a questi direttori generali, quale unico e fondante obiettivo, del raggiungimento del pareggio di bilancio li ha fatti diventare come una specie di capro espiatorio.
L'Assessore nella deliberazione da lui assunta ha sicuramente tenuto presente e ha fatto alcune considerazioni profondamente connesse al nuovo redigendo Piano Sanitario Regionale. Secondo me, la preoccupazione fondamentale del nuovo Assessore è stata quella di cominciare a procurarsi le gambe con le quali far camminare questo Piano Sanitario Regionale.
Ecco che l'atto amministrativo assunto dal direttore generale è soprattutto inattaccabile sotto questo punto di vista. L'Assessore avrebbe potuto adottare il concetto dello spoils system per prendere questi provvedimenti, essendoci una legge nazionale (la Legge Frattini) che glielo permette. Avrebbe anche potuto prendere provvedimenti squisitamente di carattere politico, ma la ricchezza delle argomentazioni tecniche alla base di questo provvedimento dimostrano proprio tutto il contrario. Come anche avrebbe potuto assecondare certe lusinghe di cambiamento di casacca e di opportunismo politico che si sono manifestate, ma non è stato fatto. In ultimo, avrebbe anche potuto assumere alcune considerazioni di merito in base al tipo di gestione perseguito, soprattutto per quanto riguarda il conferire certe convenzioni con la sanità pubblica, o dare certe consulenze a settori di tecnici privati, che avrebbe sicuramente comportato sanzioni di ben altra natura che non quelle amministrative.
Quindi, non c'è nessun fumus persecutionis in quello che ha fatto l'Assessore, ma solamente il cercare di definire una figura di direttore generale che non sia solo un burocrate o un tecnico onnipotente, ma che finalmente, attui nella sanità quel tipo di governo che noi definiamo con una parola nuova: governance, cioè governo di collaborazione collaborazione non solo con la Regione, ma anche con i tecnici professionisti, nella fattispecie i medici, e, soprattutto, con gli enti locali. Solo così la Regione può riacquistare la propria funzione programmatrice, effettuare i controlli e dare indirizzi per quanto riguarda la politica sanitaria regionale.



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori della seduta pomeridiana alle ore 14.30, puntuali.
La parola al Consigliere Ghiglia per l'ultimo intervento.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, vorrei che qualche collega, magari l'Assessore, che lascio finire di telefonare - ci mancherebbe! - mi ascoltasse, non perch voglia essere ascoltato, ma credo che almeno in quest'Aula o facciamo le persone serie o facciamo i "quaquaraqua".
Non mi sono mai piaciuti né i "quaquaraqua" né i caporali, preferisco nell'ordine, le donne e gli uomini che hanno il coraggio delle proprie azioni, che hanno il coraggio di manifestarle, che hanno il coraggio non solo di sparare parole al vento, ma di essere conseguenti nelle azioni - e lo dico alla fine il motivo. In mezzo dico: come mai questa discrepanza fra i riconfermati - questione sollevata prima dal mio Presidente di Gruppo - e i non riconfermati? Perché gli amici si riconfermano senza istruttorie? Vorrei leggere la motivazione: "Ai sensi dell'articolo 3 bis...
(omissis) ...nelle more delle valutazioni che verranno effettuate" quindi, che non sono state effettuate per la riconferma, ma nelle more delle valutazioni che verranno effettuate, perciò gli amici non hanno bisogno di effettuazione preventiva delle valutazioni - "sine die, è confermato nell'incarico di direttore generale".
Evidentemente, una Sibilla cumana, i resti del tè in una tazza o un sogno hanno illuminato l'Assessore Valpreda, che ha deciso che i due o tre amici andavano riconfermati.
Sono per una cultura profondamente tradizionale. Non credo alla Sibilla, non mi sono mai fatto fare gli auspici con le foglie del tè preferivo i tarocchi con le rune, tuttavia credo che per un atto amministrativo questi tipi di vaticini non siano propri ed adeguati soprattutto se raffrontati a coloro i quali sono stati rimossi.
Io non tratto le questioni personali; tratto le questioni generali perché la legge vale per tutti allo stesso modo: compagni e non compagni amici e non amici, protetti e non protetti, tessere o non tessere.
Questa, vi piaccia o no (anche a lei, Assessore Valpreda) è la legge.
la regola per tutti, sempre.
Come mai, sui cacciati non è stata fatta la stessa ricerca che è stata fatta sui riconfermati? So che non lo posso chiedere al Presidente della Margherita, Lepri, che mi è sembrato piuttosto critico nei giorni passati ma credo che il suo interrogativo e il mio possano essere simili, se la coerenza ha ancora un valore in politica e nelle esternazioni pubbliche e non soltanto nei corridoi e nelle botteghe dove si fanno accordi sottobanco.
E allora, noi chiediamo equità nel trattamento dei compagni e dei non compagni, della old wave del centrodestra e della new wave del centrosinistra. Perché vede - sempre per fare dell'inglesismo - noi siamo per lo spoil quality system; sono stato il primo nel '95 a parlare di spoil system in quest'Aula e oggi parlo di spoil quality system.
Non basta mettere o confermare i compagni; bisogna mettere e confermare i compagni che possibilmente non sbagliano o non sbagliano troppo, ovvero confermare tutti quelli che hanno sbagliato in maniera analoga.
Non so se sono riuscito a chiarire sufficientemente il concetto.
Se non fossi riuscito a chiarirlo, ecco la ricetta che consegno all'Assessore Valpreda e al Consigliere Chieppa (che probabilmente ha vissuto a Cuba, negli anni precedenti), il quale ha parlato di smantellamento dei servizi territoriali, di intreccio inquietante tutto da indagare e di vergognosa lottizzazione, nonché di indebita pressioni politiche, per ricordargli: caro Chieppa, come mai l'altra volta, quando Alleanza Nazionale ha chiesto la Commissione di indagine, tu hai tirato il sasso e hai immediatamente tirato indietro la mano? Tu e il tuo partito che la Commissione di indagine sui 10 anni passati nella gestione della sanità non la volete fare? E allora noi, in quest'Aula, proprio per non essere né caporali n "quaquaraquà" chiediamo la conseguenza delle parole chiediamo che le parole si tramutino in azioni e chiediamo finalmente, per difendere l'onorabilità di tutti, che questa Commissione di indagine sul passato si faccia, che la Commissione di indagine sugli atti amministrativi recenti dell'Assessore Valpreda si faccia, altrimenti, Presidente Placido a tutela di tutta l'Assemblea, finiamola di trincerarci dietro una presunta immunità delle cose che diciamo. Se sappiamo delle cose, se parliamo di intrecci inquietanti da indagare, se parliamo di vergognose pressioni di lottizzazioni, abbiamo il coraggio di andare dalla Magistratura a firmare con nomi e cognomi.



PRESIDENTE

I lavori riprenderanno alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.06)



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