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Dettaglio seduta n.324 del 13/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Buquicchio, Comella, Laus Moriconi, Placido, Robotti, Rutallo, Valloggia.


Argomento: Gruppi consiliari

b) Costituzione nuovo Gruppo consiliare "Gruppo Misto-Verdi" e cessazione attività Gruppo "Verdi"


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in data 12 maggio, ha preso atto della fine dell'attività del Gruppo Verdi, che era collegato con l'omonimo Gruppo al Parlamento. Dal 7 maggio 2008 la Consigliera Spinosa appartiene al Gruppo Misto Verdi.
L'Ufficio di Presidenza ha preso atto altresì che i Consiglieri regionali Luca Caramella e Lorenzo Leardi hanno aderito al Gruppo Forza Italia verso il Partito del Popolo delle Libertà


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Questioni internazionali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte dei Consiglieri Ronzani, Cavallera e Ricca, di una convocazione del Comitato di solidarietà per valutare gli eventuali interventi a favore delle popolazioni cinesi e birmane colpite dai recenti terremoti


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, solo per richiamare la vostra attenzione, che so esserci stata sicuramente in queste ore, sulla tragedia del Sichuan.
I giornali ci danno notizia di alcune migliaia di morti, ma credo che l'elenco sia destinato ad aumentare ulteriormente. Stiamo parlando di una delle province più povere di quel Paese e pare che le zone colpite siano esattamente le zone rurali, quelle nelle quali è più difficile organizzare i soccorsi.
I colleghi sanno che la nostra Regione ha un accordo di cooperazione con la provincia del Sichuan, che risale, se non ricordo male, al 1990 e che è stato rinnovato lo scorso anno da una delegazione che è andata in Sichuan e della quale facevano parte i colleghi Lepri, Guida, Cavallera ed il sottoscritto, oltre, ovviamente, ad un rappresentante della Giunta regionale. È un accordo di cooperazione vasta, che riguarda non soltanto la politica culturale, ma anche altri campi.
Questo intervento, che avrei dovuto concordare con i colleghi Cavallera, Guida e Lepri - mi scuso, ma è stata una decisione che ho preso in questo momento - ha lo scopo di sollecitare la Giunta a valutare con quali iniziative manifestare solidarietà al popolo del Sichuan, a quel Paese e a quelle popolazioni; soprattutto, valutare con quali iniziative assicurare a quella popolazione un aiuto concreto.
Credo che questo possa essere un orientamento, un appello, un invito che troverà concorde l'intero Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Credo non sia il caso di insegnare alla Presidenza del Consiglio o alla Giunta cosa fare. Ovviamente, possiamo utilizzare anche il Consigliere diplomatico che abbiamo nella Presidenza della Giunta per avere informazioni tramite le reti diplomatiche, che senz'altro saranno in allerta e in movimento.
Oltretutto, se non sbaglio avevamo anche istituito a Chengdu l'antenna con una signora cinese, di Chengdu, che però ovviamente aveva base a Pechino, mi sembra da un punto di vista ufficiale, con l'articolazione anche nel Sichuan. Pertanto, c'è la possibilità di avere delle informazioni.
Il collega Ronzani ha parlato di fare quello che è possibile, nel senso che abbiamo certamente la cognizione e la consapevolezza delle dimensioni e delle distanze, però occorre garantire almeno una nostra partecipazione ad un evento che ha colpito tutta la popolazione, con effetti catastrofici e naturalmente, metterci a disposizione nel limite delle possibilità che ci sono offerte.
Senz'altro ci sarà una grande attenzione da parte del Governo italiano ma anche come Regione, in raccordo con tutte le altre iniziative, proprio a ragione di questo rapporto ultraventennale tra il Piemonte e il Sichuan.
Qualunque iniziativa ritengo avrà l'unanime adesione da parte di tutti i settori del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente. Credo che le sollecitazioni dei colleghi che mi hanno preceduto, in relazione alla necessità di un intervento della Regione Piemonte, attraverso la Giunta, ma anche il Consiglio, tramite il Comitato di Solidarietà, nei confronti della tragedia che ha colpito il popolo cinese, siano assolutamente opportune.
Vorrei ricordare, come ha già fatto il collega Dalmasso ieri e come il sottoscritto e poi il collega Leo attraverso una sollecitazione hanno richiamato, il problema del disastro che ha colpito le popolazioni birmane peraltro di entità numerica straordinariamente superiore, ma credo non si debba fare un raffronto fra tragedie, rispetto alla loro dimensione e alle vittime umane.
Ritengo che la cosa migliore sia proprio quella di attivare i nostri canali ufficiali e convocare il Comitato di Solidarietà per capire quali siano gli strumenti veri di intervento, le possibilità di intervento e le risorse che possono essere messe in gioco, soprattutto il ruolo di volano che possiamo avere nei confronti di altre associazioni, di raccolta degli aiuti per indirizzarli verso quei Paesi. Non vorrei che prevalesse scusatemi se potrò sembrare un po' troppo franco e brutale - un interesse maggiore nei confronti della Cina, soltanto perché abbiamo rapporti commerciali diretti o più diretti e magari trascurare la tragedia del popolo birmano, che vive la tragedia conseguente alla situazione meteorologica, ma anche quella di una dittatura birmana che non è meno di quella cinese.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Vorrei confermare la disponibilità della Giunta.
Come i Consiglieri hanno ricordato, esiste il fondo di solidarietà, nato proprio per intervenire in queste situazioni; sono previste delle risorse nel nuovo bilancio perché quelle dello scorso anno ovviamente non sono più disponibili. Sicuramente possiamo intervenire nello Sichuan, con il quale abbiamo rapporti di cooperazione da molto tempo.
Per quanto riguarda la Birmania, possiamo verificare se il Governo italiano prevede una missione, perché, come sapete, all'origine questo paese non voleva aiuti. Adesso sembra che la situazione sia cambiata, per cui credo che potremmo intervenire insieme alla Protezione Civile italiana.
In ogni caso, se il Consiglio sollecitasse la questione, in attesa dell'approvazione del bilancio, incomincerei a prendere i necessari contatti, in modo da avere immediatamente la possibilità di intervenire con la nostra Protezione Civile, pur restando ferma, però, la necessità di un intervento coordinato italiano.
L'intervento finanziario è diverso. Mentre quello operativo deve essere coordinato dal Governo e richiede mezzi militari per il trasporto, non consentendo quindi alla Regione un intervento diretto, per quanto riguarda gli aiuti possiamo attivarci senza problemi. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico inoltre che dall'esame in Commissione sulla UPB in oggetto relativa ai Comitati di solidarietà era stata già approvata una modifica incrementativa di 100 mila euro proprio per dare maggiori risorse anche a questo strumento e a tutti gli strumenti a cui la Giunta regionale potrà ricorrere su indicazione del Consiglio regionale per ovviare a questa terribile tragedia.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" ed esame ordini del giorno n. 990, 991, 996, 970, 997 e 998 collegati


PRESIDENTE

Nella giornata di ieri abbiamo terminato la discussione generale e abbiamo iniziato l'esame degli ordini del giorno collegati alla legge finanziaria. In particolare sull'ordine del giorno n. 990 sono già intervenuti i Consiglieri Rutallo, Rossi, Deambrogio, Cavallera e sull'ordine dei lavori il Consigliere Burzi.
Riprendiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 990, inerente a "Trasporto pubblico locale - Gare per la gestione dei servizi", presentato dai Consiglieri Rutallo, Muliere, Gariglio, Casoni e Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ero interessato ad ascoltare quello che avrebbe detto e dirà senz'altro in modo interessante anche il collega Vignale, che aveva preannunciato il suo intervento e non so per quale ragione momentaneamente non è ancora pervenuto.
L'ordine del giorno è molto impegnativo e quindi sarebbe opportuno veramente ascoltare il parere della Giunta regionale, perché il fatto che venga accolto o non accolto dalla Giunta è dirimente negli effetti successivi.
Diversamente qualcuno potrebbe dire che un ordine del giorno non si nega a nessuno e che poi va a finire nell'elenco degli ordini del giorno inefficaci che ha richiamato il Consigliere Burzi nell'ordine di un centinaio che sono stati censiti, ma l'Ufficio di Presidenza e penso anche la collega Cotto sta operando una verifica in tal senso.
Ora io credo che non ci si debba tanto accapigliare sulla gara o non sulla gara, cioè la gestione diretta da parte del pubblico oppure l'affidamento mediante un contratto di servizio ad un soggetto risultante da una gara. Credo invece ci si debba preoccupare dell'intensità del servizio, della sua efficienza e anche dei costi che gravano sul cittadino e in particolare su quelle fasce che lo utilizzano, non avendo altre alternative; mi riferisco agli studenti, ai lavoratori che solitamente per raggiungere i posti di lavoro, nel limite del possibile utilizzano questi mezzi e naturalmente poi a tutti coloro che si muovono nelle are urbane.
positivo dal mio punto di vista che ci sia un incremento nell'utilizzo del mezzo pubblico almeno come riportato, non tanto da comunicazioni specifiche dell'Assessorato ma da notizie giornalistiche, che prendiamo per buone e che senz'altro corrispondono al vero.
Quindi, credo che ci siano delle carenze in termini di estensione delle reti di collegamento della mobilità, di sostituzione di mezzi. E conosciamo anche quelle che sono le sollecitazioni che pervengono dal maggiore gestore regionale, che è la GTT. Per cui occorrono delle risposte e le risposte ahimè - in questo settore si fanno solamente con le risorse.
Non a caso è stata fatta da parte dell'opposizione una battaglia per la riduzione di determinati stanziamenti così generici in via generale proprio perché questo determinerebbe una svolta nell'approccio al bilancio e forse ne abbiamo bisogno anche da un punto di vista della prassi politico amministrativa e anche da un punto di vista culturale, nel senso che occorrerà sempre più dire dei no e dei sì selettivi.
Credo che un ordine del giorno come questo possa andare nella direzione che prima auspicavo, ad una condizione: che venga accolto dalla Giunta e che in un arco di tempo ragionevole si traduca in fatti finanziari e amministrativi.
Diversamente rischiamo di accapigliarci. Io non mi accapiglio sul fatto se sia bene appaltare o affidare la gestione in house, ma guardo la qualità del servizio e guardo il costo.
Prima parlavamo del terremoto in Cina e non possiamo non ricordare quello che disse Den Xiao Ping quando iniziò la svolta economica e la riforma nel suo Paese: "Non conta se il gatto è bianco o nero, l'importante è che prenda il topo".
Cosa voglio dire? Voglio dire che quello che conta è l'efficienza del servizio e i costi. Quindi, sotto questo profilo occorrono gli investimenti ed occorrono le risorse. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri interventi indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 990, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale tenuto conto che il 31 dicembre 2007 è scaduto il termine ultimo previsto dalla legge statale per l'effettuazione delle gare di appalto per la gestione del servizio di trasporto pubblico locale considerato che nei prossimi mesi dovranno quindi essere bandite dette gare in tutte le province piemontesi, atteso che fino ad oggi sono state bandite gare unicamente da parte del Comune di Cuneo per i servizi della conurbazione e da parte della Provincia di Cuneo per i servizi del bacino provinciale, procedura quest'ultima che è andata deserta per inadeguatezza dei corrispettivi di servizio previsti nel bando impegna la Giunta regionale a provvedere, preliminarmente all'indizione delle prossime gare di appalto e comunque non oltre due mesi, ad un'approfondita verifica degli attuali costi industriali dei servizi di trasporto pubblico urbano ed extraurbano in modo da poter determinare un congruo livello dei corrispettivi dei servizi messi a gara, evitando fenomeni di dumping e di mancato rispetto delle garanzie dei lavoratori del settore a provvedere alla conseguente determinazione dei servizi minimi essenziali come previsto dall'articolo 16 del decreto legislativo n. 422 del 1997 e dall'articolo 3 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre, n. 422), sopprimendo i servizi che - nella situazione attuale non rappresentino più carattere di essenzialità a valutare una nuova regolamentazione del settore del trasporto pubblico locale, che unifichi le due attuali fonti di finanziamento (contributi in conto esercizio per la gestione e contributi in conto capitale per l'acquisto dei mezzi) in un unico fondo di contribuzione all'esercizio, che consenta quindi di procedere alle gare avendo piena certezza delle risorse erogate nel periodo messo a gara, eliminando l'attuale aleatorietà costituita dal sistema di contribuzione all'acquisto dei mezzi ad integrare il programma triennale 2007-2009 riconoscendo per intero l'inflazione programmata e ciò in ragione del recente e vorticoso incremento del costo del gasolio ad informare la Commissione consiliare competente circa l'adempimento dei suddetti impegni".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 991, inerente a "Interventi a favore dei comuni interessati da fenomeni straordinari di inquinamento dell'aria", presentato dai Consiglieri Guida, Pedrale, Dutto, Novero Rossi, Botta, Cirio, Cavallera e Vignale.
Si tratta di un tema che è stato ampiamente discusso a seguito di proposte emendative dei proponenti.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Ha ragione, Presidente. Infatti ho riprodotto nell'ordine del giorno la ratio contenuta nell'emendamento che abbiamo presentato.
Quante volte ci siamo chiesti come fare per aiutare quei Comuni che hanno gravi problemi di inquinamento atmosferico, ma scarse possibilità di risolvere la questione visti i mezzi del loro bilancio. Non possiamo intervenire soltanto in modo burocratico, ad esempio imponendo che una percentuale della rete viaria sia trasformata in Zona Traffico Limitato oppure limitandoci ai contributi previsti nella delibera di Giunta dell'ottobre o del novembre 2007, che prevedeva dei contributi in base al numero di abitanti e alla superficie del Comune. Peraltro, tale criterio è stato fortemente criticato, perché ci può essere un Comune con un livello di inquinamento più alto, ma con pochi abitanti e una scarsa superficie noi, infatti, ritenevamo che il criterio migliore fosse quello di contare esattamente i giorni di sforamento delle norme durante l'anno.
Come intervenire se non con un'iniziativa straordinaria dal punto di vista finanziario? Noi avevamo chiesto una certa cifra. Ci rendiamo conto delle criticità di bilancio, così come ci rendiamo conto che la Giunta non poteva dire di sì (o, meglio, ce ne rendiamo conto, ma abbiamo appreso con rammarico questa decisione). Forse sarebbe stata una svolta utilizzare la legge Finanziaria per dare un segnale nuovo dal punto di vista dell'interesse che la Regione mostra verso il problema e soprattutto dell'attenzione e della vicinanza che la Regione ha verso i Comuni. Badate che non stiamo parlando di grandi Comuni, ossia di Comuni che dispongono di risorse finanziarie e di possibilità di utilizzare altri strumenti.
Parliamo di quei Comuni che sono in maggior difficoltà, quelli al di sotto dei 50.000 abitanti.
Non ho la possibilità di incidere più di tanto nelle politiche ambientali della Regione, ma ho la possibilità, attraverso l'ordine del giorno che è alla vostra attenzione, di dare un segnale.
Tra l'altro, Assessore, abbiamo scritto: "...intervenire con appositi accordi di programma o altre modalità". In pratica, le diamo credito, da questo punto di vista.
Quali possono essere gli strumenti? Una volta, Assessore, mi ha detto: "Io vorrei fare di più, però la Giunta non mi dà abbastanza risorse finanziarie".
Il problema è soltanto dell'ambiente oppure è un problema di trasporti un problema di rapporto con gli Enti locali, di igiene e sanità? Io credo che prevedere un capitolo apposito che abbia ovviamente maggiori risorse sia un fatto dovuto.
L'ordine del giorno può essere un contributo, un segnale o un invito che il Consiglio dà alla Giunta per intervenire sulla materia.
A mio avviso ci sono tutte le indicazioni affinché questo ordine del giorno venga approvato dall'intero Consiglio, proprio perché è un invito e un impegno innanzitutto politico, che però riconoscere che ci sono Comuni che sono in difficoltà, che hanno bisogno di un sostegno finanziario, che hanno bisogno di essere guardati in modo diverso e non solamente in modo burocratico. Molti di questi Comuni non riusciranno mai a risolvere il problema delle polveri fini soltanto con l'introduzione di ampie Zone a Traffico Limitato. A questi Comuni dobbiamo dare la possibilità di prevedere nuove aree dove insediare, ad esempio, aziende che inquinano dobbiamo offrire loro la possibilità di realizzare un tipo di informazione ai cittadini, perché non è soltanto un problema urbanistico e di viabilità è soprattutto un problema culturale, di educazione e di senso civico.
Ecco perché chiedo al Consiglio di appoggiare pienamente questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Guida, per il suo intervento.
ovvio che le risorse non sono mai adeguate, perché sono convinto che ne servirebbero di più; su questo non c'é alcun dubbio.
In molti casi è un problema di salute, quindi non ne faccio neanche un discorso di qualità della vita general-generico, ma ne faccio una questione di salute.
Per la verità, se mi permette, volevo solo sottolineare alcuni errori se così possiamo dire, da "penna rossa" e "penna blu". Lo dico scherzando ovviamente! Purtroppo rilevo che non sono fenomeni straordinari, ma si riscontra una "ordinarietà" di inquinamento che, per la verità, se potessi rispondere ad un'interrogazione da voi presentata (sono pronto da circa un anno a rispondere), direi che fortunatamente gli interventi messi in campo, anche quelli ereditati, stanno dando dei contributi di inversione del trend di inquinamento, che è un aspetto che va sempre sottolineato.
Sfortunatamente, però, la situazione non è straordinaria, ma ordinaria.
I finanziamenti per i Comuni ci sono e sono anche di ordine di grandezza non banale, perché parliamo di 6 milioni di euro per la messa in campo delle Zone a Traffico Limitato, che significa non tanto meno auto, quanto più biciclette, mezzi pubblici e pedoni. È ovvio che sono legati alle misure dei Comuni al di sopra dei 20.000 abitanti, più San Mauro e Beinasco, ossia quei Comuni inseriti nell'ambito della cintura torinese.
Quindi i finanziamenti ci sono.
Il senso dell'emendamento è da me assolutamente condivisibile. La logica non è riferita a quelli superiori a 50.000 abitanti, in quanto quelli al di sopra dei 20.000 abitanti hanno già avuto finanziamenti in relazione a misure che devono mettere in atto.
Poiché il Piano che abbiamo affrontato è pluriennale, la prossima scommessa sarà per i Comuni con più di 10.000 abitanti, per i quali dovremo prevedere risorse che sono nel bilancio 2008. Mi sembra, dunque assolutamente condivisibile.
Per la verità, bisognerebbe avere il tempo di correggere alcuni punti perché così com'è redatto non mi sembra che possa ricevere il parere favorevole della Giunta. Se la finalità è quella di inviare soltanto un messaggio, si può certo approvare un messaggio non perfetto, mettiamola così. Il problema è riferito non tanto ai Comuni superiori ai 50.000 abitanti, ma superiori ai 10.000 abitanti.



PRESIDENTE

GUIDA Franco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Inferiore a 50.000 abitanti.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Inferiori ai 20.000 abitanti. Perché quelli superiori ai 20.000 abitanti hanno già avuto dei finanziamenti.
Allora credo che si possa anche approvare come ordine del giorno perché sollecita una cosa che, per la verità, è già un nostro impegno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida, per una replica.



GUIDA Franco

Solo un contributo alla discussione.
Quando parlavo di "fenomeni straordinari", mi riferivo a tutti quelli che superano almeno 25 volte all'anno la soglia. So che poi diventano ordinari, però sono sempre straordinari, perché superano una soglia di legge.
Per quanto riguarda i Comuni, c'é scritto "con meno di 50.000 abitanti", e ricomprende quindi quelli che sono già stati oggetto della...



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero fuori microfono)



GUIDA Franco

No, con meno di 50.000 abitanti. Dopo voi, con gli strumenti o con altre modalità scritte nell'ordine del giorno, potete intervenire.
Quindi l'ordine del giorno non contiene errori (mi permetto di rispondere all'Assessore e professore che parlava di "matita rossa" o "matita blu"). Ovviamente, l'ordine del giorno si riferisce a casi specifici che l'Assessore conosce bene, ossia a casi straordinari perch straordinaria è la situazione di quei Comuni, che sono in estrema difficoltà nel porre in essere i provvedimenti di cui parlavo prima, che non possono certo limitarsi all'acquisto di biciclette o alla creazione di Zone a Traffico Limitato. Serve qualcosa di più.



PRESIDENTE

Colleghi, l'ordine del giorno chiede un impegno alla Giunta. Sarebbe curioso chiedere alla Giunta se è disponibile ad accettare l'impegno, visto che rappresenta in questa sede l'organo che deve impegnarsi ad attuare gli indirizzi del Consiglio. Lo considererei un atto svilente per l'organo.
La parola all'Assessore De Ruggero, per una replica.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Non esiste 25 volte sopra i livelli di legge: o si sta dentro la legge europea o non si sta.
Se non siete disposti a modificare il documento, si può benissimo votare, perché è una sollecitazione alla Giunta a trovare risorse per i Comuni nella lotta all'inquinamento atmosferico. Non c'è nessun problema ad accettare un impegno e una sfida di questo tipo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 991 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che sono numerosi i comuni piemontesi che sono interessati da fenomeni straordinari di inquinamento dell'aria e in modo particolare dalle polveri sottili (PM10) considerato che i comuni con meno di 50.000 abitanti, dove la concentrazione di polveri sottili supera per almeno 25 volte l'anno i limiti previsti dalla normative, non dispongono delle risorse finanziarie adeguate per approntare soddisfacenti azioni di contrasto preso atto che il problema non può trovare soluzione se non con interventi mirati e sostenuti economicamente dalla Regione Piemonte impegna la Giunta regionale ad intervenire con appositi accordi di programma o altre modalità a sostegno delle iniziative che hanno come scopo la riduzione delle polveri sottili, nei comuni con meno di 50.000 abitanti, dove per almeno 25 volte l'anno sono stati superati i limiti previsti dalle normative vigenti".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 996, inerente a "Emolumenti per le cariche direttive delle Società partecipate o controllate della Regione Piemonte", presentato dai Consiglieri Nicotra e Giovine.
Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Vorrei informarla che l'ordine del giorno che lei ha appena citato è stato presentato l'11 maggio alle ore 18.50. Un ordine del giorno praticamente identico, relativo alla stabilizzazione dei lavoratori precari, è stato presentato dal Gruppo della Lega Nord il 25 marzo (prot.
n. 970). Gradirei che fosse discusso prima il nostro documento e poi quello del Consigliere Bossuto.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, verifichiamo e cerchiamo l'ordine del giorno che lei ha testé indicato. Se non ci sono indicazioni in senso contrario accantonerei per qualche minuto l'esame dell'o.d.g. n. 6 e passerei ad esaminare l'ordine del giorno n. 7 a prima firma il Consigliere Nicotra.
La parola al Consigliere Nicotra per l'illustrazione dell'ordine del giorno.



NICOTRA Riccardo

Si tratta semplicemente di normare le indennità delle società controllate e partecipate. In Commissione stiamo discutendo, e abbiamo votato all'unanimità, il fatto che i dirigenti delle controllate o delle partecipate, perlomeno per il mandato dei nostri rappresentanti, non possano percepire uno stipendio superiore al 70% dello stipendio del capo del governo regionale.
Si tratta anche di discutere di tutti i benefit. Con questo ordine del giorno proponiamo che i benefit degli stessi dirigenti non superino il 25 dello stipendio lordo annuo. Questo per quanto riguarda le controllate.
Per quanto riguarda le partecipate si chiede ai rappresentati della Regione Piemonte, in quelle società, di attenersi agli impegni della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Approfitto dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Nicotra per sollevare un problema.
Il nostro Gruppo consiliare ha richiesto i nominativi e relativi compensi, tanto in termini d'indennità quanto in termini di gettone, di tutti i soggetti nominati dal Consiglio e dalla Giunta regionale, tanto nelle società partecipate quanto nelle società...



PRESIDENTE

Per cortesia colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dall'aula se dovete parlare. Non è possibile gestire il Consiglio in questa maniera. Il Consigliere Vignale sta cercando di fare un intervento e non è possibile ascoltarlo. Vi prego di silenziare i cellulari.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ripeto, il nostro Gruppo ha fatto richiesta, e ha ottenuto anche risposta, relativamente a tutti i soggetti nominati all'interno delle partecipate regionali o delle controllate da Finpiemonte, dal Consiglio e dalla Giunta regionale relativamente al compenso economico legato all'indennità di carica o al compenso economico legato al gettone di presenza in Consigli di amministrazione.
Come dicevo, è stata data risposta in modo soddisfacente alla nostra domanda vi è, tuttavia, lo dico al Vicepresidente, un aspetto che andrebbe chiarito. Nonostante ai Consiglieri, per questioni legate all'accesso agli atti, siano stati consegnati nomi e cognomi, indennità e quant'altro, noi per quattro quinti dei nominati, non possiamo utilizzare questi dati per iniziative che fossero, in qualche modo, esterne. Mi spiego. La gran parte dei nominati non acconsentono a che i loro dati, non relativamente al loro indirizzo di casa o al loro numero di casa, ma nome, cognome, società in cui sono stati nominati e indennità, possono essere utilizzati. Vi è un vincolo legato alla privacy per cui noi sappiamo ...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, vi prego, se volete parlare, di farlo fuori dall'aula.



VIGNALE Gian Luca

Dicevo, noi sappiamo chi sono, quanto percepiscono ecc. ma questi dati possiamo, dicevo, per i quattro quinti dei soggetti, tenerli chiusi in un cassetto. A me sembra anomalo che un soggetto che percepisce un'indennità e che ricopre un incarico, nominato all'interno di un ente strumentale a larga partecipazione pubblico o a totale partecipazione pubblica, nominato da un'istituzione pubblica, possa avocare a sé la possibilità di non far conoscere i propri dati.
Non c'è l'ordine del giorno, lo dico al Presidente, sarebbe un aspetto che certamente deve tenere in considerazione le normative presenti, ricordo anche per analogia che tutti gli eletti, non i Consiglieri regionali, hanno dovere di consegnare non soltanto quanto percepiscono all'interno dell'Ente che sono eletti, ma il loro modello Unico, il 730, la loro situazione reddittuale. Noi non chiediamo questo, personalmente non ci interessa, ma almeno che si possano utilizzare questi dati per svalutazioni di carattere politico che non possono essere solo interne, ma anche esterne. Come ognuno fa in modo assolutamente lecito, e fanno bene a farlo e quant'altro, sugli stipendi dei Consiglieri regionali, comunali e dei parlamentari nazionali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Credo che l'ordine del giorno si diriga verso un indirizzo che l'Amministrazione regionale ha già assunto con il disegno di legge in discussione in Commissione, ovvero quello di omogeneizzare il trattamento sia dei Consiglieri di Amministrazione che del top delle società partecipate dalla Regione.
Qui si introduce un elemento in più - lo dico per futura memoria, per lasciarlo agli atti - che riguarda le società non sotto il controllo della Regione, ma semplicemente partecipate dalla Regione. È evidente che per queste società il rappresentante della Regione potrà solo avanzare delle proposte in sede di assemblea, che, poi, potranno essere accettate o rifiutate dall'Assemblea stessa. Ovviamente, quello - mi pare sia l'ultimo comma dell'ordine del giorno - non rappresenta un vincolo per i rappresentanti della Regione, ma solo un'indicazione. Per cui ritengo che l'ordine del giorno sia condivisibile.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 996, relativamente al quale la Giunta regionale si è espressa in senso favorevole, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerando che al momento non esiste una normativa generale che stabilisca limiti agli emolumenti per le cariche direttive delle società partecipate o controllate dalla Regione Piemonte tenuto conto che di conseguenza all'interno di dette società le indennità delle cariche unite ai benefit derivanti dalle stesse possono raggiungere cifre eccessive valuta la necessità di contenere i costi della Pubblica Amministrazione impegna la Giunta Regionale a fissare per i benefit derivanti dalle cariche assunte in organi gestionali di società di capitali controllate dalla Regione Piemonte, ai sensi dell'articolo 2359 del Codice Civile, il limite massimo del 25 (venticinque) del trattamento retributivo lordo annuo ad attenersi per quanto riguarda le società partecipate, ai rappresentanti regionali facenti parte degli organi gestionali di dette società, quanto al precedente punto".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 970, già annunciato dal Consigliere Bossuto, inerente a "Stabilizzazione precari", presentato dal Consigliere Rossi.
stata accolta l'osservazione posta dal Presidente Rossi.
Quindi, porremo in votazione prima l'ordine del giorno n. 970 del Consigliere Rossi, perché, in effetti, è stato presentato il 13 marzo 2008 sul tema attinente, e, poi l'ordine del giorno n. 997, inerente a "Programma per la stabilizzazione dei lavoratori precari", presentato dai Consiglieri Bossuto, Robotti, Clement, Cavallaro, Muliere, Larizza Auddino, Turigliatto, Valloggia, Ronzani, Comella, Ferraris, Pace, Ricca Lepri, Dalmasso, Buquicchio, Deambrogio e Barassi.
Proporrei un'unica discussione perché entrambi gli ordini del giorno attengono alla stabilizzazione dei lavoratori precari.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Rossi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 970; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, per me non ci sarebbero problemi se gli ordini del giorno fossero unificati, ma dipende anche dagli altri presentatori perché, sinceramente, le richieste sono esattamente le stesse. Oggi c'è un grosso problema legato alla Finanziaria, che blocca la possibilità di assumere lavoratori a tempo determinato per un periodo superiore ai tre mesi, trascorsi i quali non è possibile la riconferma.
evidente che una situazione di questo tipo getta nel panico tutti quei giovani e meno giovani che stanno lavorando presso gli Enti locali.
Penso a tutti gli operatori che lavorano per periodi limitati, ad esempio in estate, dai giardinieri a coloro che tagliano l'erba, che potano o che si aggiungono quando c'è il problema della pulizia delle strade e dei fossi. Penso anche a tutti quei giovani che lavorano presso gli asili nido che sono disperati, perché rischiano di non poter essere riconfermati nella loro attività. Tra l'altro, questo comporta un altro grosso problema: pensate ad un asilo nido che inizia la propria attività a settembre e termina a giugno, in cui, teoricamente, i bambini cambiano tre volte il loro assistente. Questo fatto arreca un danno gravissimo alla loro formazione, perché un bambino di 1-2 anni che in nove mesi vede cambiare tre volte l'assistente, sinceramente, non si capisce quale formazione possa ricevere.
In secondo luogo, molti Comuni, in barba alla Finanziaria - io ho letto la deliberazione del Comune di Padova - non si adeguano alle norme della Finanziaria e per quei servizi che ritengono essenziali, tra cui asili nido, scuole materne e lavori particolari atipici (potature, taglio dell'erba e giardinaggio) non applicano la limitazione dei tre mesi massimo di contratto e la non rinnovabilità. È chiaro che questa norma non viene rispettata adottando una metodologia "presa per i capelli", tra virgolette cercando di arrampicarsi sugli specchi. Meglio sarebbe modificare la norma e meglio ancora, come chiediamo anche noi nell'ordine del giorno, sarebbe far sì che tutti questi precari, dove possibile, siano assorbiti dagli Enti.
Per intenderci, è chiaro che i ragazzi che lavorano in un asilo nido potrebbero essere stabilizzati, invece, è difficile la stabilizzazione per un lavoro temporaneo, perché se il Comune assume un lavoratore precario in qualità di bagnino per la piscina che rimane aperta tre mesi, chiaramente non può assumerlo per un anno, lo stesso dicasi per l'aiuto ai giardinieri.
Quindi, occorre valutare seriamente la possibilità di stabilizzare tutti i lavoratori che si possono stabilizzare. Per quanto riguarda quelli non stabilizzabili proprio per l'atipicità del loro lavoro, è necessario modificare la Finanziaria in modo da permettere il rinnovo dei contratti anche trascorsi i tre mesi, quindi, per così dire, permettere di replicare il contratto trimestrale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 997.



BOSSUTO Iuri

Signor Presidente, il nostro ordine del giorno ha raccolto parecchie adesioni e riguarda più che altro il problema dei precari in Regione, che è piuttosto diffuso. Tale problema, in qualche modo, è già stato affrontato dalla Giunta negli anni scorsi e ultimamente è stato previsto - come indicato anche in narrativa - un bando con la riserva del 70% dei posti a chi ha lavorato in Regione sotto vari titoli e tipologie di contratto.
Crediamo che il fenomeno dei precari, le cui radici non sempre sono conosciute, sia diffuso e provochi dei danni, a iniziare dai precari che non hanno un futuro certo e spesso vedono messi a repentaglio i propri progetti di vita - non proseguo nella elencazione, perché potrei rischiare di cadere in cose già dette. I danni si ripercuotono anche sul sistema economico, svaniscono le certezze su cui basare un sistema, che noi non condividiamo molto, denominato "consumismo", caratterizzato anche dall'avere una certezza economica nel portafoglio, che il sistema del precariato non permette.
L'Ente pubblico, il quale fa affidamento su risorse umane - è un brutto termine, ma ci adeguiamo - che non sono date, non riesce ad acquisire una professionalità, che spesso e volentieri non fa neanche in tempo a formarsi, perché questi contratti si spezzettano continuamente fino a non dare una certezza né al precario né all'Ente pubblico stesso.
Inoltre, scopriamo che questo fenomeno è diffuso sotto varie tipologie.
Abbiamo visto contratti atipici che sono un quid in più rispetto al contratto a progetto, il Co.Co.Co. o il Co.Co.PRO tipico, che dà vita anche a figure ibride, molto particolari, poco difese e poco riconosciute, che ancor più mettono a repentaglio le prospettive di vita e lo stesso rapporto di collaborazione con l'Ente.
Per questo si è redatto un ordine del giorno che è specifico. La Regione Piemonte già si è mossa in questa direzione, ma la invitiamo ancora a fare un qualcosa in più per regolarizzare tutta questa complessa materia tra cui la realizzazione di un piano anche pluriennale che preveda un rientro di queste figure nei contratti a tempo determinato e, poi indeterminato, quindi il controllo anche degli atipici, come le partite IVA oppure le triangolazioni, cioè quei contratti che avvengono tramite altri enti. Altresì, occorrerebbe la costituzione di un ufficio che regoli in futuro i casi molto limitati di precariato che si presenteranno, controlli e coordini ciò che avviene nei vari uffici direzionali, perché spesso capita che gli uffici e le direzioni si comportino in modo differente.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno della Lega, non posso che condividere le premesse del collega Rossi, ad esempio, relativamente agli asili, dove il problema esiste - so che Torino lo ha risolto. Forse, questo ordine del giorno è un po' datato - non il nostro, l'altro - perché su alcuni aspetti, in realtà, si è provveduto a livello governativo, qualche delega vi è stata. Torino, così come altri Comuni, ha risolto la questione degli asili nido, che era un problema, perché tre mesi sono assurdi e creano fenomeni di non continuità nel rapporto tra insegnanti e bambini ben evidenziati dal Consigliere Rossi. È una situazione paradossale, che crediamo possa essere affrontata con la prossima Finanziaria nazionale, se il nuovo Governo lo vorrà, oppure con un altro provvedimento ad hoc, che magari potrà essere votato da quest'Aula in seguito a quello che avverrà nei mesi futuri.
Per questo motivo, crediamo che gli ordini del giorno vadano separati seppure si condividano le preoccupazioni e alcuni punti espressi nell'ordine del giorno della Lega Nord, che - ripeto - riteniamo un po' datato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Indubbiamente questa è una materia nella quale emergono vari profili. Ci sono situazioni che hanno visto comportamenti non sempre lineari da parte delle Pubbliche Amministrazioni che, a volte, hanno utilizzato in modo anomalo quella flessibilità che può essere utile laddove come ricordava anche il collega Rossi - si vanno a fronteggiare delle esigenze che non potrebbero essere corrisposte con assunzioni a tempo indeterminato o definitive.
Ritengo ci sia, da un lato, la necessità di dare una svolta, che non può che avvenire con un'immissione nel tempo indeterminato o nei ruoli di coloro che si sono trovati, e si trovano tuttora, in situazioni di precariato esasperato; dall'altro, è chiaro che occorre arrivare ad una regolamentazione che eviti abusi nell'utilizzo di questo strumento da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
Una volta immessi in ruolo coloro che hanno i requisiti previsti dalla legge, occorre dare una certa flessibilità alle Amministrazioni - come recita anche la legge nazionale - per esigenze stagionali, naturalmente senza arrivare ad un'applicazione esasperata della norma che a volte diventa addirittura incomprensibile.
Tutto ciò premesso, rispetto al documento del collega Bossuto, ci sono alcuni profili che non condividiamo completamente. L'obiettivo, che umanamente è comprensibile, ma giuridicamente e dal punto di vista amministrativo va declinato secondo le procedure, è che nessun lavoratore precario atipico, frutto di triangolazione o partitiva, venga in futuro lasciato a casa.
Questo è un obiettivo che personalmente posso anche auspicare, ma ritengo che inserito all'interno di un pronunciamento di un Consiglio attraverso un atto di indirizzo che si tramuterà in delibere e quant'altro crei delle possibilità operative, anche se mi auguro che si possa arrivare ad una statistica finale che tenda a zero, per coloro che rimangono fuori.
Condividiamo, invece, l'ordine del giorno dei colleghi della Lega Nord naturalmente coniugando le due questioni, quella di sanatoria dei precari in posizione permanente, in posizione di precariato eccedente ogni possibilità di utilizzazione e di efficienza per la Pubblica Amministrazione, e l'importanza di riservare ad un'applicazione corretta le flessibilità che ha il settore privato, assicurandole anche al settore pubblico.
Pertanto, sotto questo profilo direi che si può senz'altro aderire all'ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega Nord.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sarò velocissimo, perché mi pare che sul perdere tempo ci stiamo già attivando in tanti.
Intanto, devo dire che capisco poco - non che la cosa sia importante questa fase tecnica di discussione (stiamo impiegando un certo numero di ore a discutere gli ordini del giorno). Non vorrei turbare iniziative della maggioranza e della Giunta facendo fretta, ma francamente non comprendo l'esigenza della discussione che sta avvenendo in queste ore. Ma, se questa è la scelta, ben volentieri ci adeguiamo.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, ricordo ai colleghi che in VII Commissione c'è un nutrito pacchetto di leggi sull'argomento (quando la Commissione riprenderà i suoi lavori, prima o poi produrrà un testo di legge che credo toccherà anche questi argomenti, sui quali certamente interverremo).
Rispetto agli ordini del giorno presentati, voterò contro quello del collega Bossuto, perché non autorizzo la maggioranza a farsi ostruzionismo da sola, nell'ambito di una fase delicata come quella che secondo me dovrebbe essere l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio.
Per quanto riguarda il nostro Gruppo e il nostro partito, ricordo che abbiamo molte idee confuse, ma su questo siamo molto chiari: ci ispiriamo ai principi della legge Biagi e al principio della difesa del lavoro e non di quel posto di lavoro. Ci ispiriamo alla flessibilità e non certo alla regolarizzazione di tutto e comunque, tanto più nel pubblico. Riteniamo che nel pubblico si debba entrare solo ed esclusivamente per concorso e per nessun'altra motivazione. Riteniamo che chi ha lavorato con contratti legittimi a tempo determinato per il pubblico, possa maturare dei diritti e delle esperienze e queste, sì, nel momento in cui i concorsi hanno luogo possono valere come punteggio.
Chi critica la gestione clientelare da parte del pubblico nella gestione dei posti di lavoro e contestualmente vota a favore della precarizzazione, predica bene, da un lato, e razzola male, dall'altro, e in questi giorni ne abbiamo avuto un numero infinito.
Pertanto, voto tranquillamente no sull'ordine del giorno del collega Bossuto, per una serie di motivi, mentre mi astengo, per carità di patria nei riguardi degli alleati della Lega Nord, perché ho molto rispetto dell'alleanza politica comunque.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore e Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie. Come è stato ricordato, il tema del precariato è particolarmente complesso. Mi pare che i due ordini del giorno affrontino su fronti diversi, però seriamente il tema, come io credo obiettivamente lo abbia fatto anche l'Amministrazione Regionale.
Voglio ricordare che con due successivi accordi l'Amministrazione regionale ha avviato un processo di stabilizzazione molto importante, che va nella direzione già prevista dalla legge finanziaria, ma anche, con una logica estensiva, anche nel riconoscere nella fase concorsuale a coloro che hanno lavorato in modo precario in Regione, ma non per il tempo richiesto dalla legge finanziaria per la loro stabilizzazione, questa loro partecipazione.
Mi pare che l'ordine del giorno che vede il Consigliere Rossi primo firmatario presenti un elemento in qualche modo superato, perché fa riferimento ad un intervento sulla legge finanziaria 2008 che ormai purtroppo o per fortuna, è legge dello Stato, quindi probabilmente bisognerebbe modificare ed emendare l'ultimo capoverso dell'ordine del giorno.
Esprimo pieno consenso, perché è la linea che l'Amministrazione regionale intende seguire, all'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Bossuto.



PRESIDENTE

Non vedo nessun rappresentante del gruppo della Lega Nord. È stata suggerita una modifica dell'ordine del giorno per adeguarlo ai fatti.
Presidente Rossi, a seguito della discussione è emerso il suggerimento di sopprimere l'ultimo punto dell'atto di impegno, dove si suggeriva di intervenire presso il Governo centrale per modificare la norma contenuta nella finanziaria 2008. Quindi, viene soppresso l'ultimo punto dal proponente.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 970, nel testo emendato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che le norme previste dalla finanziaria si stanno rivelando una vera e propria mannaia su tutti quei lavoratori precari che non sono stati inseriti nei processi di stabilizzazione previsti dalla finanziaria 2007-2008 secondo quanto stabilito dall'ultima finanziaria le pubbliche amministrazioni potranno assumere esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e non possono avvalersi delle forme contrattuali di lavoro flessibile previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa se non per esigenze stagionali o per periodi non superiori a tre mesi, fatte salve le sostituzioni per maternità relativamente alle autonomie territoriali. Il provvedimento di assunzione deve contenere l'indicazione del nominativo della persona da sostituire ritenuto che il non accoglimento degli emendamenti al decreto mille proroghe si sta rivelando una scelta inaccettabile e scellerata anche per la funzionalità di servizi stessi dati alla cittadinanza considerato che molte pubbliche amministrazioni stanno comunicando, in questi giorni, ai lavoratori attualmente assunti a tempo determinato interinali e collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.) che i loro contratti non verranno prorogati alla scadenza con il relativo licenziamento.
Tutto ciò premesso impegna la Presidente e la Giunta regionale ad avviare un reale percorso di stabilizzazione, su base pluriennale in modo da coinvolgere tutti i precari degli Enti valorizzando effettivamente le loro professionalità, le competenze acquisite, prorogando i contratti in essere fino alla stabilizzazione".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 997 inerente a "Programma per la stabilizzazione dei lavoratori precari", presentato dai Consiglieri Bossuto, Robotti, Clement, Cavallaro, Muliere, Larizza Auddino, Turigliatto, Valloggia, Ronzani, Comella, Ferraris, Pace, Ricca Lepri, Dalmasso, Buquicchio, Deambrogio e Barassi., il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che sono state avviate le procedure attraverso le quali giungere, sulla base dei limiti e delle modalità stabilite dalla Legge Finanziaria Nazionale, ad una trasformazione dei contratti di lavoro atipici in contratti di lavoro a tempo determinato che i concorsi banditi in questi giorni dall'Amministrazione Regionale prevedono espressamente che ai lavoratori con contratti di lavoro atipici alla dipendenze della Regione Piemonte siano riservati il 70 per cento dei posti disponibili che verranno assegnati mediante procedure concorsuali pubbliche la decisione, ancorché assunta nell'ambito dell'attuazione delle disposizioni nazionali, è il segno dell'attenzione con la quale si guarda alla necessità di realizzare interventi e politiche a sostegno del superamento della "precarizzazione" dei rapporti di lavoro per giungere al loro graduale superamento e contribuisce a ridurre il numero dei lavoratori atipici alle dipendenze dell'amministrazione regionale le procedure di stabilizzazione, che hanno riguardato 36 lavoratori, sono state avviate e concluse per quanto riguarda anche la trasformazione dei contratti di lavoro a tempo determinato in contratti di lavoro a tempo indeterminato auspicato che nessun lavoratore precario, atipico frutto di triangolazioni o partite IVA, venga in futuro lasciato a casa, e che a tutti venga data la possibilità di adire alla stabilizzazione. A tal fine occorre una seria assunzione politica della questione in oggetto, che qualifichi ulteriormente l'operato dell'amministrazione regionale, creando quindi un'occasione per ribadire la sensibilità di questa amministrazione verso un disagio che colpisce molti lavoratori impegna la Giunta della Regione a costruire, tramite un percorso programmato e condiviso, la stabilizzazione dei precari che attualmente collaborano con l'ente regionale, siano essi "tipici" che "atipici", ossia frutto di triangolazioni con altri enti o partite IVA a garantire la continuità lavorativa ed occupazionale dei precari presenti a definire, al più presto, un ufficio centralizzato avente il compito di valutare, ed individuare, tutti i possibili percorsi di stabilizzazione in maniera omogenea tra i diversi settori, ed anche eventuali non auspicabili assunzioni a progetto o, in altro modo, precarie a demandare ai settori preposti della Regione Piemonte, con accordi sindacali, di definire le modalità per la stabilizzazione dei lavoratori precari invita La Giunta regionale a dare continuità alle iniziative volte a eliminare i fenomeni di precarizzazione dei rapporti di lavoro in generale e nella pubblica amministrazione in particolare e ad adoperarsi affinché, in coerenza e in attuazione di quanto stabilito dalle disposizioni nazionali sia possibile giungere nel triennio 2008-2010 alla stabilizzazione del personale precario alle dipendenze della Regione Piemonte".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 998, inerente a "Norma tutela fiume Sesia e torrente Chiusella", presentato dai Consiglierei Barassi Deambrogio, Clement, Bossuto, Spinosa e Moriconi.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è stato presentato soprattutto per segnalare un problema che si è verificato durante la discussione della legge finanziaria.
Questo problema è rappresentato dall'emendamento depositato e votato in aula che ha modificato, anche con una procedura abbastanza strana e irritale, una deliberazione del Consiglio, e cioè quella relativa alle norme sul piano di tutela delle acque.
Con questo emendamento abrogativo della lettera d) dell'articolo 23 della norma di piano è stata annullata la tutela sul torrente Chiusella che era stata inserita all'interno del PTA e la tutela sul fiume Sesia che arrivava già da una decisione dell'amministrazione precedente.
Questo fatto rappresenta per noi un grave vulnus sia da un punto di vista procedurale sia dal punto di vista della sostanza che questo emendamento ha introdotto. Un vulnus per le aree dei territori legate a questo emendamento; territori che sono interessati non solo da un punto di vista della tutela ambientale ma anche per le attuali e potenziali fruizioni di tali aree da parte dei cittadini e quindi da una fruizione come bene pubblico e comune di tali territori che la tutela e l'attenzione per il territorio hanno dato la possibilità di sviluppare.
Con questo ordine del giorno vogliamo segnalare tale problema e vogliamo impegnare la Giunta, visto che accanto alle norme di piano ci sono le schede d'area legate proprio all'attuazione delle norme di piano, a non modificare le schede di piano collegate per mantenere i livelli di tutela precedentemente introdotti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente. Voterò questo ordine del giorno, ma devo dire che non lo credo risolutivo del problema che si è determinato. Lo voterò perch penso che possa essere considerato una sollecitazione alla Giunta affinch vengano valutati i provvedimenti che devono essere adottati per risolvere il problema determinatosi dopo che abbiamo approvato l'emendamento a cui faceva riferimento la collega Barassi.
Di che cosa si tratta, in sostanza? Cerco di riordinare le idee ad alta voce per avere anche un confronto con i colleghi. Noi abbiamo approvato un emendamento alla legge finanziaria e modificativo della deliberazione riguardante il piano di tutela delle acque. L'emendamento era stato presentato con l'obiettivo dichiarato di risolvere un problema specifico che riguardava la Val Chiusella.
In questo caso l'emendamento approvato e modificativo della delibera del PTA avrebbe dovuto, nelle intenzioni dei proponenti, risolvere quel problema specifico. Su questa base l'Aula ha espresso voto favorevole, e quindi abbiamo modificato la deliberazione sul PTA.
Qual è il problema che sorge? Sorge il problema che quell'emendamento per come era stato congeniato, impostato e strutturato non ha soltanto fatto decadere le misure di salvaguardia e di tutela in quell'area specifica, ma ha aperto un problema enorme anche in un'altra area soggetta a salvaguardia, che è l'area del Torrente Sesia, dove da anni - il collega Cavallera lo saprà - sono in vigore queste misure di tutela che sono decisive per garantire ovviamente quell'asta, quel torrente e quelle acque ma sono altrettanto decisive per garantire in quella valle una serie di politiche di sviluppo che ruotano attorno ad una serie di attività.
Ricordo, ad esempio, che in alta valle da anni si svolgono i campionati mondiali di canoa.
Il problema che si pone è esattamente questo: capire in che misura, se l'Aula condivide questa preoccupazione - e io riterrei di sì dato che tutti abbiamo convenuto sull'esigenza di garantire quella salvaguardia in quella parte del Torrente Sesia - impedire che una norma approvata con quelle finalità abbia un effetto devastante in quella parte del Piemonte.
Quindi, voto l'ordine del giorno presentato dalla collega Barassi, ma mi permetto di dire che non ritengo che esso sia risolutivo del problema e mi permetto di aggiungere che non possiamo lasciare che si determini una vacanza, rispetto alla quale, decadendo quelle misure, si apre una condizione ed una situazione nella quale qualche problema rischia di porsi.
Inviterei dunque la Giunta e il Consiglio a valutare in concreto come affrontare la questione. Io mi permetto di suggerire una soluzione: siccome noi non possiamo, con un emendamento, modificare la legge Finanziaria l'idea sulla quale ragionare è di presentare una proposta di deliberazione al Consiglio regionale che ripristini in tutto o in parte la norma che abbiamo abrogato, in maniera che risulti evidente che l'integrazione è una modifica che noi apportiamo alla deliberazione con una proposta di deliberazione al Consiglio. Questo ci consente di evitare che si determini quell'effetto che io prima ricordavo sull'asta del torrente Sesia. Parlo ovviamente, a titolo personale, colleghi, mosso però da una preoccupazione che riguarda il fatto che l'atto che abbiamo compiuto determina quegli effetti in una valle e ne parla a maggior ragione sapendo che su quella ragione specifica - salvaguardare l'asta del Sesia - vi è stata in passato una convergenza molto ampia in questo Consiglio regionale, perché quelle decisione venne assunta anche in epoca non recente dal collega Cavallera che aveva considerato decisivo quel tipo di intervento. Grazie, colleghi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Baluardo Partigiani"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Baluardo Partigiani" di Novara in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza. Spero che la visita sia di vostro gradimento.
State assistendo alla discussione di una serie di ordini del giorno connessi con la legge Finanziaria.
I Consiglieri stanno votando una serie di atti di impegno per l'attività prossima della Giunta regionale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" ed esame ordini del giorno n. 990, 991, 996, 970, 997 e 998 collegati (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 998.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vi sono due aspetti che vanno affrontati relativamente a quest'ordine del giorno: la sua ricevibilità, non dico in Aula, ma ad o.d.g.
eventualmente approvato, e la discussione generale, aspetti illustrati dalla collega Barassi e dal collega Ronzani.
In merito alla ricevibilità, se questo ordine del giorno (che io riterrei non ricevibile, dopodiché la Presidenza del Consiglio l'ha posto in votazione, quindi va benissimo) viene ritenuto ricevibile, significa che in questo momento il nostro Gruppo consiliare... Premetto che non c'entra niente l'ostruzionismo; è una questione legata ad un aspetto di legge. A fronte di una legge votata, ad esempio la legge sulla sicurezza, che prevede all'articolo 9 i patti locali, sarebbe come se nel Consiglio successivo il Gruppo di Alleanza Nazionale presenta un ordine del giorno che impegna la Giunta a cassare l'articolo 9 (i patti locali, appunto) perché ritenuti inutili. Ho posto un esempio che peraltro non è vero, nel senso che noi riteniamo che la legge sulla sicurezza, anche relativamente ai patti locali, sia importante. Ma l'ho detto per porre uno dei mille esempi che potrei fare.
Abbiamo una gerarchia normativa che il Presidente ben conosce, sia per il ruolo che ricopre in questa Aula, sia per gli studi che ha compiuto, che non può essere non tenuta in considerazione.
Se il Consiglio regionale ha votato una legge - condivisibile o meno perché su questo potremmo caricare di ordini del giorno tutto ciò che non condividiamo - che prevede, in questo caso, che le aste fluviali del Chiusella e dell'alto Sesia non siano più soggette ad un particolare vincolo - su questo ritornerò - nel momento in cui la legge Finanziaria è pubblicata questo è. Nel merito non vi sono discussioni.
Perché se è sufficiente un ordine del giorno a bloccare l'attività normativa di un Ente, voi capite che dà soprattutto all'opposizione - ma non importa, perché è una questione di rispetto delle norme - uno strumento per agire e per chiedere che la Giunta bocci tutto quanto non ci piace.
Poi è ovvio che c'è una maggioranza che respingerà gli ordini del giorno, però è un parossismo normativo e anche di attività del Consiglio.
Non mi sottraggo però alle considerazioni che faceva il collega Ronzani, chiarendo una posizione.
So che non c'entra niente, ma sono un amante delle realtà montane della nostra Regione. Credo, altresì, che tanto il torrente Sesia quanto e il Chiusella (questo un po' meno, ma per questioni non soltanto legate alla qualità delle acque, ma anche all'utilizzo che si fa delle stesse) debbano essere aste fluviali che vanno in qualche modo tutelate per ciò che riguarda lo sviluppo, la tutela delle acque e per tutta una serie di aspetti che valgono per queste due aste fluviali come per altre decine di aste fluviali presenti all'interno del nostro territorio.
Credo che l'anomalia che il PPA aveva, e che con la modifica non ha più, è che in tutta la Regione Piemonte, nonostante vi siano decine di aste con acque di elevatissimo pregio - per esempio hanno, da un punto di vista organolettico, un pregio decisamente maggiore rispetto a quello del torrente Chiusella - hanno anche un utilizzo che per cui se venisse costruita una piccola diga, comporterebbe all'ambiente e allo sviluppo economico e turistico di quelle aree un problema di notevolissima portata.
Per cui noi non ci sottraiamo all'aspetto della tutela, e credo anche io che l'indicazione che dava il collega Ronzani, cioè quella di ritornare sul PPA, possa essere un aspetto.
Ricordo altresì che il PPA ha anche indicazioni generali di tutela che valgono per tutte le aste fluviali. Mi pare un po' anomalo che con la ricchezza e la qualità delle acque piemontesi vi fossero, all'interno del PPA, due piccolissimi tratti di terra attraversati da un'asta fluviale, gli unici due ritenuti a elevatissimo pregio all'interno della nostra Regione.
A me sembra che questa sia una anomalia. Dopodiché, siamo assolutamente disponibili, per i motivi che dicevo, a tornare, se servirà, sul Piano che lo ribadisco - ha prescrizioni generali per tutte le aste. Cioè non è che avendo votato questo da domani sul Chiusella e sul Sesia ognuno può pensare di fare... Le regole di salvaguardia ci sono per tutte le aste fluviali. Ci mancherebbe! Perché se ci dovessimo mettere a nominare ogni singola asta fluviale che fortunatamente percorre il nostro Piemonte, dovremmo allegare un allegato all'allegato di dimensioni maggiori dell'allegato stesso.
In ogni caso, se ci sono dei timori, cioè se si ritiene che le norme di salvaguardia contenute nel Piano non siano sufficienti a garantire questi due tratti di aste fluviali, noi siamo disponibili. Non crediamo che si debbano individuare due punti di assoluto pregio del Piemonte, che, in realtà, non comportano un vantaggio reale per le popolazioni esistenti quanto, piuttosto, dei limiti. Io lo dico per un motivo: l'emendamento non l'abbiamo scritto perché una mattina ci siamo svegliati e abbiamo detto "Fuori il Chiusella e il Sesia". Ma perché le stesse comunità locali o gli stessi Comuni in cui insistono le realtà hanno manifestato...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Ordine del giorno del Comune di Traversella, volontà della Comunità Montana o di alcuni Comuni della Val Sesia...
Perché questo pone delle limitazioni che tutto il resto del Piemonte non ha. Questa, in qualche modo, è stata l'anomalia che io credo si sia sanata. Ben venga, se si ritiene, una modifica apposita. Però, concludendo nel merito, e sul metodo.
Certo, non mi permetto di chiedervi di non mettere in votazione un documento, ci mancherebbe, è compito del Presidente; l'Aula può votare tutto quello che credo, chiedo soltanto garanzie relativamente al rispetto normativo. Lo dico perché è ovvio che il meccanismo di tutela -a bilancio approvato, così non facciamo scattare alcun retropensiero - è poi esattamente quello che viene fatto oggi. Le leggi sono leggi, quelle che non ci piacciono, le rispettiamo in quanto tali, al limite votiamo contro e rimangono leggi della Regione Piemonte.
Se su ogni legge presentassimo un ordine del giorno diventerebbe un lavoro un po' sterile.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, ci sono due aspetti di procedura che lei ha giustamente richiamato e su cui vorrei intervenire.
Il primo è la possibilità di modificare, con un atto di normazione primaria e con una legge, una deliberazione regionale. Ovviamente, è una cosa non bella dal punto di vista procedurale.
Prima di dichiarare ammissibile l'emendamento, gli Uffici hanno verificato con i competenti Uffici Regolamento della Camera dei Deputati per avere un parere al riguardo. È una prassi introdotta, purtroppo, anche a livello parlamentare, non è una procedura molto consigliata, viene ammessa solo laddove, con atto normativo, si vada a sopprimere un pezzo di un atto amministrativo quale la deliberazione che abbiamo preso, seppure un atto deliberativo assunto a livello politico. Comunque, anche questa, è una prassi da non incoraggiare.
Per quanto riguarda, invece, l'altro aspetto procedurale, ossia il vincolare con un atto di indirizzo la Giunta a non ottemperare un atto normativo non ancora in vigore ma che prossimamente entrerà in vigore anche questo rappresenta un elemento di eccezione e non di regola; anche questo ha una prassi parlamentare dove, alcune volte, per evitare un'ulteriore navetta Camera e Senato, una delle aule approva una legge del testo senza procedere ad ulteriori correzioni del testo licenziato dall'altra Camera, ma con un atto di indirizzo del Governo a ripresentare in sede di finanziaria, in sede di norme legislative successive, un emendamento correttivo. Mi rendo conto che sia un meccanismo di eccezione che corregge provvedimenti assunti.
Certo è, che siamo al limite della gestione di un'esatta normazione perché, comunque, teoricamente, bisognerebbe che le normative legislative venissero corrette immediatamente da altre normative legislative. Purtroppo l'emendamento, ai sensi della prassi precedente, è stato considerato ammissibile quindi adesso che la legge entrerà in vigore con la finanziaria, potrà essere corretto da leggi successive ma, finché non sarà corretto, sarà legge a tutti gli effetti vigente. Quindi, si può dare un atto di indirizzo alla Giunta, in attesa - se la si volesse caducare - di un atto legislativo che ponesse rimedio alla questione.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Volevo fare una precisazione. Come sapete, poiché era assente l'Assessore De Ruggiero, ho accettato io l'emendamento. Confesso che non avevo capito, perché non avevo il testo sottomano, che riguardasse anche il fiume Sesia, che presenta una situazione molto più complessa. Lì c'è stato un grosso investimento per farne un fiume utilizzabile per attività sportive come il rafting che, l'unico in Piemonte che ha queste caratteristiche.
Per quanto riguarda il Chiusella, invece, il lodo che portò alla decisione di ridurre da due ad una quella centralina - che fu fatto da me quando ero Assessore regionale, quindi molti anni fa - lo consideravo non solo accettabile, ma anche un segno di continuità amministrativa. Non si possono cancellare i diritti in questo modo, anche se ho verificato che ci sono state evoluzioni valutative.
Farei una proposta perché, in effetti, di per sé, l'ordine del giorno non può superare la legge, quindi, comunque, si richiede una successiva proposta della Giunta al Consiglio.
Prenderei l'impegno, come Giunta, a rivedere il testo come emerge dall'emendamento per valutare, tenendo conto degli intenti dei presentatori dell'emendamento, come garantire la tutela dei due corsi d'acqua non cancellando, in particolare nel caso della Valle Valchiusella, quello che era non solo l'obiettivo dell'emendamento, ma anche un diritto acquisito.
Ovviamente il Consiglio ne discuterà e sarà in grado di valutare e di dare un orientamento.
Chiederei invece di ritirare, perché in effetti è contraddittorio l'ordine del giorno che segue ad un voto sulla finanziaria del Consiglio.
Il Presidente dice che è considerato ammissibile nella prassi parlamentare però, di per sé, non ha valore giuridico perché, nella gerarchia delle fonti, vale l'emendamento, ma ha, comunque, un valore politico.
Personalmente, a nome della Giunta, non sono disponibile a votarlo, mi asterrò. Capisco le ragioni di preoccupazione per la tutela, però considero anche che non si possono sempre cancellare i diritti.
Nel caso del fiume Chiusella ricordo bene la questione, ricordo bene anche tutte le valutazioni fatte e annoto anche che, mentre il Sesia è fin dall'origine nella delibera, il Chiusella fu aggiunto in extremis nel testo del piano di tutela delle acque.
Non è questo il luogo per discuterne. Prendiamo atto della vostra richiesta, vi inviterei a ritirare l'emendamento con l'impegno della Giunta a portare un atto che possa essere discusso tranquillamente in Commissione affrontando tutte le questioni che sono all'origine di quell'emendamento.
Il nostro impegno è quello di predisporre una modifica del testo che garantisca le tutele senza eliminare alcuni diritti la cui cancellazione è all'origine di quell'emendamento.
Se accettate ci sarà un luogo in cui questa questione sarà discussa essendo chiaro che, nella gerarchia delle fonti, l'ordine del giorno ha un valore inferiore, quindi vale l'emendamento avvenuto. C'è un nostro impegno a portare in discussione una modifica della delibera che consenta di affrontare, in sede di Commissione, la questione ragionando più approfonditamente anche su carte, dati e valutazioni puntuali. Valutando se ci sono dei diritti da mantenere, ma garantendo per il futuro la tutela dei due corsi d'acqua.
Se siete d'accordo, vi chiederei di ritirarlo con l'impegno a non fare nulla fino a quando non è avvenuta la discussione in Commissione di un testo che vi portiamo.



PRESIDENTE

Darei la parola dei proponenti per vedere se è raccolta l'indicazione della Giunta regionale.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola Elementare "Castello di Mirafiori"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Castello di Mirafiori" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza. Siete i benvenuti e speriamo che la visita vi sia gradita.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" ed esame ordini del giorno n. 990, 991, 996, 970, 997 e 998 collegati


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 998.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Ho ascoltato con grande attenzione il dibattito finora svolto e allo stesso modo anche la comunicazione della Presidente.
Innanzitutto, penso che la Presidente abbia svolto un ragionamento teso positivamente a riprendere in mano il tema e il problema in un prossimo futuro, che spero sia imminente.
Essendo firmatario di questo ordine del giorno, annuncio che non intendiamo ritirarlo, pur sapendo che l'ordine del giorno non risolve tutto. Non c'è dubbio che contenga anche qualche aspetto di contraddittorietà, ma non lo ritiriamo perché crediamo sia utile - è il nostro pensiero - in una tale fase, segnalare politicamente il problema anche se in modo incompleto, con un atto. Come ricordato già dalla Consigliera Barassi nell'intervento di illustrazione, qui, naturalmente c'è il merito di una questione, ma, dal nostro punto di vista, c'è anche un vulnus che, in qualche modo, si è verificato all'interno del dibattito e della costruzione complessiva dell'iter della legge finanziaria. Quindi questo vulnus, da parte nostra, è comunque un problema, che speriamo non si verifichi più.
evidente che l'emendamento presentato è del tutto eccentrico rispetto all'insieme della materia che stiamo trattando e anche al di fuori di una condivisione - lo dico in fondo perché, naturalmente, riguarda la maggioranza e non l'opposizione - rispetto al percorso all'interno della maggioranza che doveva e deve portare alla conclusione della presente discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Ritengo assolutamente ragionevole la proposta della Presidente Bresso.
Mi dispiace che i firmatari dell'ordine del giorno, cui avevo già avanzato analoga richiesta qualche istante fa, non accedano alla richiesta di non porre in votazione il medesimo.
Devo dire la verità, mi dispiace anche che l'emendamento che ho sottoscritto abbia prodotto effetti che sono andati al di là delle mie intenzioni, che facevano riferimento soltanto ad un'asta fluviale, che era quella del Torrente Chiusella, rimediando in quel modo ad un fatto che, al momento dell'approvazione del Piano di tutela delle acque, ha prodotto un segno di discontinuità rispetto agli impegni amministrativi che erano stati assunti in passato e che la Presidente Bresso ha richiamato.
Oggi non è il momento di tratteggiare la storia di questa tratta e dei provvedimenti che, con singolare giustificazione giurisdizionale, la Provincia ha adottato quando non si è pronunciata nei confronti di interventi che dovevano essere realizzati nel rispetto delle regole generali o, comunque, di tutela dell'asta fluviale, che il PTA ha introdotto per negare un'autorizzazione o un intervento, che, come è stato ricordato, deriva da un lodo Bresso formulato diversi anni or sono.
Da questo punto di vista, sono d'accordo con la sollecitazione avanzata dal collega Ronzani. Soprattutto, per l'impegno assunto dalla Presidente a nome della Giunta di andare a rivedere quali possono essere le probabili correzioni, anche rispetto agli effetti che l'emendamento approvato produce sul Piano di tutela delle acque, non voterò l'ordine del giorno, se verrà posto in votazione; altresì, chiedo che la votazione avvenga per appello nominale.



PRESIDENTE

Così resta inteso, collega Ricca.
Sono ancora iscritti a parlare i Consiglieri Cavallera, Moriconi e Rossi.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, credo sia quanto mai urgente riformare la procedura della Finanziaria, in quanto dobbiamo domandarci cosa ci azzecchi il punto di una determinata deliberazione con gli equilibri economico-finanziari della nostra Regione.
Anche se, a piene mani, tutti noi abbiamo presentato emendamenti ritengo che, a questo punto, tutti si siano convinti che sarebbe opportuno cambiare le regole, per far sì che le questioni inerenti il bilancio, le imposte, i canoni o altre manovre finanziarie e patrimoniali vengano trattate nelle sedi opportune.
A questo punto, non si tratta tanto di ritirare o non ritirare l'ordine del giorno, ma - mi rivolgo alla Presidente della Commissione ambiente - di decidere tutti insieme di portare questo ordine del giorno in Commissione.
La Presidente e la Giunta hanno dimostrato la disponibilità a presentarsi tempestivamente in quella sede per definire un percorso che "salvi capra e cavoli" - scusate il termine - perché, da un lato, ci sono state sottolineature da parte di alcuni colleghi, che devono essere prese in considerazione, dall'altro, ovviamente, ci sono effetti, probabilmente indesiderati, rispetto all'intervento tranchant cui si è proceduto abolendo un determinato punto. In questa sede abbiamo sentito dire che non potevamo che intervenire in senso abrogativo, perché gli interventi di merito si svolgono nell'atto amministrativo del Piano o sulle varianti PTA di tutela delle acque.
Quindi, ritengo veramente che, se si condivide la necessità di semplificare i lavori di quest'Aula, si debba agire con proposte formali cominciamo, di fatto, adesso demandando alla Commissione di merito la questione, in quella sede avremo modo di portare argomentazioni confrontarci e anche individuare il percorso per uscirne fuori.
Poi, alla fine, essendo un consesso democratico, se dovessero permanere delle divergenze, si procederà ad una votazione. Viceversa, mi auguro che su questo argomento specifico, che riguarda un territorio particolare delicato, interessante e importante, sia dal lato dell'utilizzo della risorsa naturale e sia della salvaguardia paesaggistica, in quella sede si possano individuare delle convergenze.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, sempre nell'intento di non procedere in troppo auto ostruzionismo, credo che alcune questioni esplicitate precedentemente sarebbero da valutare, ma, ormai, il percorso è compiuto.
Credo, anche dalla ricostruzione effettuata dal Presidente del Consiglio, che questa vicenda nasca da una gestione, che non ho condiviso e non condivido, della legge finanziaria, che, come talvolta accade, con la trasformazione in documento omnibus, ha permesso di presentare un emendamento, che, di fatto, non è stato discusso. Tutti ricordiamo lo svolgimento della votazione su quell'emendamento: personalmente, ricordo di non avere votato, ma nemmeno ho potuto intervenire, e l'Assessore, di cui conoscevamo le opinioni, che in quel momento era occupato sempre per i lavori dell'Aula, non ha potuto neanche esprimere il suo parere. Proprio il percorso di questo emendamento, che io definisco sbagliato, viene ripreso dall'ordine del giorno, perché l'emendamento, senza il punto che noi sottolineiamo nell'ordine del giorno, di per sé non ha valore, perch toglie una tutela, ma la tutela deve essere rappresentata anche nelle schede, nei Piani. Quindi, se non c'è questo atto successivo, è chiaro che il rispetto dell'emendamento non può essere realizzato.
Riteniamo, pertanto, che la discussione su questo punto non sia stata così superficiale o inutile. Adesso stiamo valutando la proposta che è arrivata dal Consigliere Cavallera, perché quella potrebbe anche essere una via d'uscita.
Ricordo ancora come l'aver cercato di risolvere un problema rispetto al fiume Chiusella abbia creato il problema anche sul fiume Sesia, dove le opinioni sono molto più concordi nell'essere dubbiosi, sia per quanto riguarda la maggioranza che l'opposizione.
Questo dà la dimostrazione di come il percorso che ci ha portati a questo emendamento non sia stato utile ai lavori, su un punto così delicato, perché la questione della gestione dell'acqua con la costruzione di invasi, ecc., o comunque dei rallentamenti del corso, è una discussione che abbiamo già svolto molte volte in quest'Aula.
Ci sono posizioni diverse e queste non rappresentano solo le opinioni più o meno discutibili delle persone, ma rappresentano esattamente dei grandi problemi che riguardano la gestione dei corsi d'acqua.
Ricordo una delle conseguenze che più vengono dimenticate: qualsiasi sbarramento che venga posto in un corso d'acqua diminuisce il trasporto solido dei fiumi e uno dei motivi per cui le nostre spiagge arretrano è anche dovuto a questo motivo. Anche in quest'Aula molti di noi sono ancora convinti che il fiume sia ridotto ad un canale di cemento, mentre la vita del fiume è rappresentata proprio dal trasporto solido, oltre che dal trasporto dell'acqua.
Per concludere, la lezione più significativa che ci arriva da questa vicenda è il fatto di non utilizzare la finanziaria come omnibus, come un treno sul quale agganciare vagoni diversi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Siamo rimasti abbastanza stupiti dal comportamento della Presidente Bresso, che è intervenuta chiedendo il ritiro dell'ordine del giorno e motivandolo a suo dire, dopodiché, senza neanche attendere la risposta dei colleghi presentatori del documento, si è alzata e se ne è andata. Il collega Deambrogio ha parlato con la sedia vuota.
Per questo motivo, annunciamo che la Lega Nord, per solidarietà, voterà a favore dell'ordine del giorno, perché il suo ci pare un comportamento estremamente scorretto, tra l'altro rispetto ai colleghi della maggioranza.
Bene ha fatto il collega Deambrogio a mantenere l'ordine del giorno e noi, per solidarietà e per spirito di correttezza, perché siamo Consiglieri e non servi della Giunta, voteremo l'ordine del giorno dei colleghi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Ho ascoltato la discussione sull'ordine del giorno presentato, in particolare ho ascoltato le parole del Consigliere Cavallera che chiedeva ai firmatari non di ritirarlo, ma di spostare la discussione e l'approfondimento in Commissione.
Come prima firmataria dell'ordine del giorno, sono abbastanza disponibile rispetto a questo ragionamento. Chiedo, però, un impegno, cioè subordino questa possibilità ad un impegno da parte della Giunta a presentare nella prima riunione della V Commissione una proposta di revisione delle norme di Piano, del Piano di tutela delle acque, in modo che si vada ad un ripristino della situazione precedente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sinceramente, stiamo tornando al punto di partenza, perché quando ho scoperto l'esistenza di questo emendamento, non pensavo fosse all'interno della logica della finanziaria - lo dico con molta franchezza - altrimenti si potrebbe parlare anche del prolungamento della tratta Cuneo-Torino fino a Mondovì (dico per dire una cosa qualsiasi). Avevo chiesto - mi è testimone il Consigliere Vignale - se la logica era di andare a discutere in Commissione, perché il problema esiste e la Commissione è sempre la sede sovrana in cui affrontare i temi sui quali non si va d'accordo.
Quindi, credo sia un buon ritorno al punto di partenza quello di tornare in Commissione e discutere, e quindi certamente una proposta di deliberazione della Giunta sui punti e l'impegno che la Presidente ha già preso.
Volevo solo sottolineare il punto sul quale mi pare che il Consiglio non volesse bloccare le norme di tutela, che, fra l'altro, sono dietro le nostre spalle da diversi anni, sui 32 chilometri del torrente Sesia dell'alto Sesia. Questo potrebbe crearci qualche difficoltà nella misura in cui, essendo una norma già attuata da alcuni anni, quindi con una sua storia di richieste, di dinieghi, di considerazioni sulle autorizzazioni in corso, rischia di essere un qualcosa che crea una situazione di vacatio nella norma stessa.
Sarebbe opportuno, dunque, che il Consiglio regionale tornasse nell'ambito del bilancio stesso - e credo fosse nell'ottica dell'intervento del Consigliere Ronzani e non solo - a correggere questo punto, mentre in Commissione vedremo quali sono le giuste tutele rispetto alla Val Chiusella.
Questo vuol dire che sul Sesia c'è un problema. Se invece questo non è si può benissimo tornare complessivamente in Commissione, ma questa è una decisione del Consiglio.
Io sono pronto a portare in Commissione l'assunzione di responsabilità sul punto riguardante il Sesia, le aree ad elevata protezione ambientale vale a dire l'Alta Sesia e la Val Chiusella. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Ho apprezzato l'intervento dell'Assessore De Ruggiero. Devo per sottolineare un aspetto...



PRESIDENTE

Collega Barassi, il suo intervento è sull'ordine dei lavori, perché ha già parlato due volte. La prego di indicare qual è la proposta: se formalizza la richiesta di rinvio in Commissione o se chiede la votazione.



BARASSI Paola

Formalizzo la richiesta di rinvio in Commissione, però specifico rispetto ad essa, che il problema del comma d) dell'articolo 23 delle norme di Piano deve essere trattato congiuntamente e non separatamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Anch'io sull'ordine dei lavori, Presidente. Solo per rimarcare alla collega Barassi, ma anche al Consiglio e a lei, Presidente, la necessità che la V Commissione lavori su queste materie congiuntamente alla III Commissione, come si è fatto sul Piano di tutela delle acque.



PRESIDENTE

Prendiamo atto della dichiarazione dei proponenti l'ordine del giorno n. 998. Pertanto, ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento interno del Consiglio regionale, rinvio all'esame congiunto della III e V Commissione l'ordine del giorno n. 998.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, non è una decisione sottoposta all'Aula, ma una decisione che può essere assunta dal Presidente, se vi è il consenso dei proponenti, ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Presidente, parto da una richiesta che faccio a lei e agli uffici, cioè se è possibile, in giornata, una volta approvata la legge finanziaria avere un testo della legge finanziaria.
Sembra una domanda banale, ma è una domanda che richiede un certo impegno, perché siccome il risultato finale è talmente diverso dalla prospettiva iniziale, anche il Consigliere più attento, fatica a comprendere che cosa effettivamente la legge finanziaria comprenda all'interno del provvedimento che sta per essere approvato.
Questa domanda, che è una domanda seria, la dice lunga però sul travaglio della legge finanziaria, al di là delle lungaggini e della difficoltà con cui si è arrivati ad una conclusione.
Ieri ascoltando l'ordine del giorno presentato dal collega Rabino ad un certo punto era scritto: "si impegna la Giunta a mettere in atto tutti i provvedimenti possibili per consentire un più rapido pagamento dei fornitori" e certamente bisognerebbe comprendere cosa significano le parole "tutti i provvedimenti possibili".
Tra questi ci metto una rinnovata capacità di fare politica da parte dell'Amministrazione regionale, in modo particolare di chi riveste la carica di Presidente.
Credo che, pur nella differenza delle posizioni, ci debba comunque essere una rivalutazione del ruolo politico della Presidenza della Regione.
Secondo me, siccome le cose vanno così ormai da alcuni anni - non l'abbiamo inventata noi - e siccome vanno così da almeno tre anni in questa legislatura, forse sarebbe meglio prevedere in tempo, quindi già a gennaio una diversa modalità di svolgimento della trattativa, del dibattito e del confronto anche aspro all'interno del Consiglio regionale.
Il risultato che viene fuori è un provvedimento che è stato modificato nel corso dei giorni e per certi versi anche impoverito, perché tanto più il confronto è aspro tanto porta a cambiamenti che probabilmente all'inizio non venivano neanche previsti.
Certamente non è una legge finanziaria che innova il modo di fare amministrazione in Piemonte e non credo che ci siano grandissimi risultati.
Noi su alcuni temi siamo intervenuti, ad esempio nel campo dell'agricoltura dove abbiamo ottenuto un provvedimento allegato che sarà presentato quanto prima, perché abbiamo dato alcuni consigli. Probabilmente erano necessari non interventi a spot, non articoli sporadici qua e là, ma un provvedimento che, in qualche modo, spiegasse qual è la politica agricola della Regione, perché ancora non riusciamo a capire quale sia.
Riteniamo piuttosto che su questa materia la Regione rincorra i fatti e i provvedimenti che emettono altri, l'Unione Europea, ed è fortemente in ritardo ad esempio sul piano dello sviluppo rurale.
Su questo tema abbiamo dato un contributo, non abbiamo premuto l'acceleratore e non abbiamo fatto ostruzionismo e alla fine qualche cosa è stato salvato. Ci riferiamo in modo particolare al programma di meccanizzazione agricola che, anche con il nostro contributo, è aperto alla riqualificazione del parco macchine, anche e soprattutto per prevenire gli incidenti sul lavoro.
Certamente ci sono altri punti su cui abbiamo dato un contributo. Mi riferisco naturalmente a tutto ciò che concerne il trasporto pubblico locale e soprattutto abbiamo evidenziato con estrema chiarezza alcune leggerezze commesse nel presentare una nuova possibilità di creare partecipazioni per realizzare autostrade ed infrastrutture.
Noi abbiamo ottenuto perché voi avete accettato - e questo ci sembra il riconoscimento di un iniziale errore - che la creazione di nuove infrastrutture non debba essere fatta senza un passaggio obbligato all'interno di quelle che oggi sono le aziende regionali indicate e preposte, come ad esempio le SCR. Noi peraltro su questo tema, pur avendo dato un segnale, ribadiamo la totale contrarietà, perché non si viene a creare che un ulteriore groviglio di società che è in contraddizione con il programma di governo della Presidente Bresso, che aveva detto che le società sarebbero state ridotte e ci sarebbe stata una sorta di semplificazione per ciò che riguarda le partecipazioni della Regione Piemonte.
Poi vi è il tema dell'ambiente dove avremmo voluto qualcosa di più. Se veramente l'ambiente è centrale nella politica di governo della Regione Piemonte, e lo è perché oggi non è più soltanto una materia che per vocazione o per impegno discutono gli ambientalisti, noi avremmo voluto su questo tema veramente un segnale forte. Un segnale forte che, Presidente non c'è stato.
Quindi, ribadiremo il nostro no alla legge finanziaria 2008 e ci riproponiamo, nel dibattito che inizierà quanto prima sul bilancio, di potere essere propositivi e soprattutto di ottenere alcuni cambiamenti sugli interventi specifici che andremo ad evidenziare con appositi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Siamo alla fine nella parte relativa alla finanziaria e devo fare notare ai colleghi e alla Presidente Bresso che buona parte del tempo dedicato, specie ieri e questa mattina, è legato ad emendamenti e/o ordini del giorno presentati dalla stessa maggioranza.
Quindi, prendiamo atto del fatto che non era così urgente l'approvazione di questo testo. Questo tanto perché si sappia.
Dopo di che è chiaro che non possiamo essere soddisfatti del comportamento della Giunta nei confronti della minoranza, ma anche nei confronti di tutti i componenti del Consiglio regionale, perché la Giunta ha voluto mantenere una linea di totale chiusura su eventuali modifiche, se non qualche per qualche rarissimo caso, presentando una finanziaria e probabilmente un bilancio - ma di quello andremo a discutere - blindati.
C'è da dire che sull'allegato A, che è l'elenco delle leggi rifinanziate e non, di fatto tutti gli emendamenti proposti dal gruppo della Lega Nord - parlo di quelli, perché sono quelli che mi riguardano più da vicino - sono stati bocciati, da quello sulla sicurezza a quello del fondo per le vittime dei reati e così via.
Il collega Botta ricordava molto bene che addirittura ad oggi, anche dopo gli impegni presi dalla Presidenza e dal Consiglio nei confronti di recenti vittime di atti di terrorismo, non è stato fatto il regolamento, e quindi non si è arrivati a consegnare la somma dovuta e promessa a queste famiglie.
E questo per responsabilità, tutte, della Giunta e non certo del Consiglio.
Non ci è piaciuto nemmeno tutto quel meccanismo di tagli al mondo della cultura, al mondo cattolico della scuola, in un bilancio sicuramente povero. Quello che invece riteniamo fosse possibile tagliare, e anche in modo importante, era tutta quella realtà che va dal Gabinetto della Presidenza alle spese varie legate agli extracomunitari, ai rom e così via.
Ricordo tra l'altro alla Presidente Bresso, visto che è presente quello che è successo vicino a Napoli, dove addirittura una zingarella ha rischiato il linciaggio per essersi intrufolata in una casa e non si sa se per aver tentato o meno di rapire una bambina.
Bene, Presidente, non erano appartenenti alla Lega quei signori e signore che hanno tentato il linciaggio.
Questo per dirle che tante volte, sarebbe bene ci pensasse due volte prima di accusare forze politiche di cose di cui non sono nel modo più assoluto responsabili.
Ritorno sull'argomento. È una finanziaria che non ci piace, una finanziaria che assolutamente non dà nulla di particolare al Piemonte; è una finanziaria che non comporta grandi novità per il nostro territorio.
Ricordo ancora alla Presidente Bresso che la sua stessa maggioranza ha accusato la Giunta di non pagare nei tempi dovuti le ditte che lavorano per la Regione, addirittura presentando un ordine del giorno che, in prima battuta, prevedeva non solo l'individuazione di sistemi per pagare in tempi reali le aziende che lavorano per la Regione, ma addirittura prevedeva in una parte poi ritirata su richiesta della Giunta - noi pensiamo per una telefonata arrivata dalla zarina in persona! - la parte che chiedeva addirittura di risarcire con un apposito fondo di garanzia le ditte pagate con troppo ritardo.
Questo per ribadire ancora una volta alla Presidente che se qualche giorno di ritardo sull'approvazione della finanziaria, e poi vedremo del bilancio, è da accreditare alle minoranze, lei alle minoranze non può di certo accreditare gli oltre sei mesi di ritardo con cui regolarmente la Giunta (e quindi la Regione Piemonte) paga le fatture e i dovuti alle varie aziende e imprese che lavorano per la Regione o per società ad essa collegate.
Quindi, prima di parlare, cara Presidente, anche in questo caso ci pensi due volte e si guardi in casa.
Adesso ci auguriamo che inizi in fretta la fase del bilancio e che la Giunta sappia dare le risposte che ci aspettiamo su una serie di questioni sollevate che l'Assessore Peveraro, essendo stato presente, ben conosce.
Auspichiamo che, conclusa la votazione sulla legge Finanziaria, si cominci a lavorare per poter risolvere in tempi più brevi quello che è il documento di bilancio, che darà alla Regione Piemonte la completezza del suo strumento finanziario, formato, appunto, dalla legge Finanziaria e dal Bilancio.
Il voto, per tutti i motivi che ho esposto, nonché per il comportamento tenuto dalla Giunta, sarà ovviamente contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
noto a tutti che l'economia regionale e nazionale in questa ultima fase non abbiano attraversato momenti felici.
Così come hanno già fatto tutte le altre Regioni, ad esclusione della Calabria - intendiamo ribadire questo aspetto con chiarezza - ci troviamo oggi a dover approvare la legge Finanziaria.
Rivolgendomi alla Presidente e all'Assessore al bilancio, ribadisco che non vuol assolutamente dire che i problemi posti sul tappeto dalla minoranza, o perlomeno dal nostro Gruppo, associandomi a quanto ha già precisato il collega Rossi, siano assolutamente risolti.
Abbiamo chiarito che l'aspetto relativo all'articolo 1 della legge Finanziaria sarà modificabile attraverso i successivi passaggi. Pertanto aspettiamo - finalmente! - di discutere dei temi che sono stati posti all'attenzione della Giunta e della maggioranza.
Ricordo solo che ci si aspettava una finanziaria agile, snella ed incisiva. E poiché siamo in sede di dichiarazione di voto, farei una breve cronistoria del provvedimento.
Il primo testo licenziato dalla Giunta comprendeva 10 articoli: questo poteva essere uno strumento da cui partire per lavorare e per esaminare le varie modifiche.
Poi, improvvisamente, si è passati a 42 articoli, ridondando e aggiungendo, probabilmente, questioni che con la Finanziaria c'entravano relativamente o comunque non erano nei pensieri del Vicepresidente, dal momento che lo stesso aveva emanato un testo di soli 10 articoli. Se poi gli articoli sono diventati 42, significa, evidentemente, che è stato subissato da richieste provenienti dalla Presidente, da altri Assessori o da Consiglieri della maggioranza, posto che gli emendamenti che hanno incrementato gli articoli fino a 42 non sono stati presentati certo dalla minoranza! Ciò denota confusione; confusione che denunciamo da tempo e che si conferma anche in questa occasione, come assoluta incapacità di governare questa Regione e di fare in modo che ci siano delle azioni che poi vengono modificate e stravolte, arrivando a codesti risultati finali.
Come ho detto, siamo partiti da 10 articoli; siamo arrivati a 42 e chiudiamo con 36.
Questo, spiegandolo anche ad una persona poco competente, potrebbe far capire che non esiste una linearità di progetto, di programma, di azione e di determinazione, ma un'accozzaglia di richieste che piovono all'ultimo momento.
Ancora questa mattina, com'è già stato ricordato, anziché affrontare per tempo il tema del bilancio, come avevamo auspicato ancora ieri durante la Conferenza dei Capigruppo, approvando questa finanziaria abbiamo ancora a "zero" il risultato del bilancio. In pratica, non è stata ancora affrontata la tematica. Lo preciso perché non vorrei che la Presidente ci sollecitasse a fare in fretta.
Se si perde mezza mattina a discutere di un ordine del giorno interno alla maggioranza, non accusateci di ritardare magari l'approvazione del bilancio, che per noi, come ripeto, è ancora tutta da costruire.
Non scenderò nel dettaglio dei vari articoli, perché il nostro giudizio è totalmente negativo su questa finanziaria, sebbene questa Giunta abbia accettato di modificarla. In ogni caso, sono state veramente irrisorie le modifiche accettate dalla Giunta.
La ritenevamo una pessima finanziaria e confermiamo il nostro giudizio assolutamente negativo.
Concludo ribadendo che approviamo la legge finanziaria anche per nostra volontà, come abbiamo precisato ieri e nei giorni scorsi durante le Conferenze dei Capigruppo, per un percorso; questo percorso non lo abbiamo ancora visto iniziare. Lo diciamo prima, in modo che dopo non ci siano lamentele.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Immagino che dopo ci saranno anche degli interventi a favore, magari per consentire un intervallo di pranzo più equilibrato! Anche il nostro voto sarà decisamente contrario.
Tra l'altro, oggi è la ricorrenza della Madonna di Fatima: può darsi che c'entri qualcosa con l'approvazione della legge finanziaria!



BURZI Angelo

DEAMBROGIO Alberto (fuori microfono)



BURZI Angelo

Previsioni no!



BURZI Angelo

No, no, le visioni le abbiamo avute; è il miracolo che vedo io! Mi riferivo all'aspetto miracolistico della cosa, più che all'aspetto visionario, e mi pare che ognuno ne conservi sufficienti esperienze nei giorni scorsi.
Come dicevo, arriviamo a questo voto contrario con motivi di soddisfazione e di preoccupazione.
Motivi di soddisfazione dovuti al fatto che l'abbiamo resa, con fatica e con la collaborazione evidentemente dell'Aula, a nostro avviso più sobria rispetto al numero originario di articoli, che era eccessivo sia per i tempi che per i modi: per i tempi perché, come ha ricordato un attimo fa il collega Casoni, una sorta di maxi-emendamento di Giunta, che ha raccolta credo tutti i desiderata possibili della Giunta, che, evidentemente raccogliendo cattive abitudine non soltanto caratteristiche di questa Giunta, ha inteso evitare, ove ha potuto, il confronto con l'Aula. A ciò è stata poi indotta a cambiare idee, e apprezziamo gli Assessori che a questo si sono resi disponibili: l'Assessore Taricco, dopo una discussione in Commissione; la parte relativa al personale della Vicepresidenza della Giunta, che ha compreso, sia pur tardivamente, come alcuni articoli dovessero essere stralciati e ricondotti ad un collegato che fa parte del percorso che utilmente l'opposizione ha chiesto e si è resa disponibile a fare (e lo farà); un percorso qualificato, ma rispettoso del contenuto della materia e dell'importanza della stessa.
stato dimostrato come alcune asserzioni fossero evidentemente contraddittorie. Gli esempi di ieri sul discorso dei pagamenti che hanno raccolto praticamente l'unanimità dell'Aula, dopo essere stati raccolti come firmatari iniziali, da un gruppo significativo del partito principale della maggioranza, pone l'evidenza su un problema che caratterizza questa Giunta da lungo tempo (non soltanto questa Giunta, ma anche questa Giunta) che motiva ancora di più come noi non si sia né apprezzato né gradito il cercare di far ricascare sull'opposizione responsabilità che attengono unicamente ai Governi delle Regioni e ai loro rapporti con il Governo centrale, di qualunque colore sia. Mi pare che fino a poco tempo fa (non molto, direi tre o quattro giorni) il Governo centrale avesse un colore ragionevolmente omogeneo con quello che governa in questa Regione ("governa" evidentemente è un eufemismo) da almeno tre anni. Lo stesso è stato sui trasporti. Attorno ai primi articoli della finanziaria, la discussione avrebbe potuto essere più fruttifera perché facevano parte di una presentazione originale del testo (era del mese di dicembre dell'anno scorso) su cui c'è stato, da parte di tutti, il tempo di procedere ad un approfondimento dei temi in maniera costruttiva. La preoccupazione emerge e l'esempio di questa mattina mi pare assolutamente illuminante. Questa mattina è successo che, una parte della maggioranza - non so dire se e a che titolo, certamente con volontà ostruzionistica - ha, con chiarezza evidenziato la confusione della gestione della materia. La gestione di una legge finanziaria omnibus, cito praticamente le parole del Consigliere Moriconi, è contraddittoria con la volontà che il Gruppo principale della maggioranza ha manifestato nella sua volontà di modifica di Regolamento. Da un lato, c'è una volontà politica manifesta che poi viene disdetta dalla Giunta, non dalla maggioranza, nei comportamenti; la raffazzonatezza della modalità della presentazione comporta l'accelerazione di temi su cui alcuni Gruppi della maggioranza hanno, non da ora, temi e opinioni diverse e sensibilità differenti. Questa mattina ne è stata una puntuale evidenza.
Certo, fa sorridere come, da venerdì quando c'è stato un impegno assunto tra maggioranza e minoranza di votare la finanziaria, siano passati due giorni a discutere sui temi prevalenti della maggioranza, tutti legittimi, tutti importanti. Lascio volentieri ai Consiglieri della maggioranza comprendere come mai questi temi non siano stati discussi prima, come e dove. Certamente è difficilmente ascrivibile, questo ulteriore tempo, ai Gruppi di opposizione. Sul bilancio ha già detto il Consigliere Casoni. Appena sarà stato votato cercheremo di portare a casa anche il tentativo di renderlo più sobrio. Sarà più semplice perché si parla di numeri e sui numeri ci si capisce in linea più facilmente che sulla materia. Certo la legge che gestisce la modalità della finanziaria come è stato più volte ricordato, l'ultimo intervento questa mattina è del Consigliere Cavallera, credo che sia urgente da essere modificato onde impedire alle Giunte, non solo a questa Giunta, di utilizzarlo come il veicolo della propria inefficienza. Questa inefficienza si traduce puntualmente, in provvedimenti raffazzonati, in allungamento di tempi e peggioramento di clima.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 48 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 14 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 12.48)



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