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Dettaglio seduta n.321 del 08/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 14.10 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle 14,45)



COTTO MARIANGELA



(Alle ore 14.49 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bresso, Buquicchio Deambrogio, Laus, Moriconi, Placido, Reschigna e Travaglini.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, mi corre il dovere di dare due comunicazioni a seguito di alcuni fatti che sono stati riportati nel corso della seduta di Consiglio di ieri.
Il Consigliere Rossi, a seguito di alcune dichiarazioni all'ufficio stampa rilasciate dalla Presidente della Giunta regionale, ha chiesto che l'Ufficio di Presidenza - il Presidente, in particolare - si facesse carico della questione. Ho provveduto in tal senso e abbiamo convenuto, se il Consigliere Rossi è disponibile, di procedere a un incontro tra il Presidente del Consiglio regionale, la Presidente della Giunta regionale e il Consigliere Rossi, per chiarificare questa situazione e quindi procedere poi con gli adempimenti che riterremo necessari. Tale incontro, se non vi sono indicazioni in senso contrario, potrebbe tenersi domattina alle ore 10, prima dell'apertura della seduta.
Invece, per quanto riguarda la richiesta avanzata da una serie di Presidenti di Gruppo consiliari (prima firma Angelo Burzi) che propone che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale convochi una conferenza stampa in apertura dei lavori della giornata di domani in cui i Gruppi consiliari, in modo bipartisan, possano esprimere la propria solidarietà al Presidente del Salone del Libro e agli organizzatori e agli espositori partecipanti tutti, se non vi sono indicazioni in senso contrario l'Ufficio di Presidenza assume quest'atto come indirizzo. Nel corso seduta ci organizzeremo per indire una Conferenza stampa partecipata trasversalmente dai rappresentanti dei Gruppi che lo vorranno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, le chiedo solo cinque minuti per confrontarmi con gli altri Gruppi della minoranza che ieri ci hanno espresso solidarietà e che avevano chiesto la relazione in Aula della Presidente.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.45 riprende alle ore 15.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, prima di iniziare i nostri lavori ritengo opportuno incontrare i Presidenti dei Gruppi consiliari, per fare il punto sulla situazione e valutare, in modo più fruttuoso, come organizzare i nostri lavori del pomeriggio.
Pertanto, prego i Presidenti dei Gruppi di recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.45 riprende alle ore 15.48)



COTTO MARIANGELA



(Alle ore 16.10 la Consigliera Segretaria Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.20)



(La seduta, sospesa alle ore 15.49 riprende alle ore 16.29)



(La seduta riprende alle ore 16.29)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, nella Conferenza dei Capigruppo che si è testé chiusa, si è convenuto di ripartire con l'esame della legge finanziaria, partendo dagli articoli 2, 3 e 4, cioè gli articoli sui quali ieri avevamo convenuto di sospendere i lavori.
Sono convocate - lo rammento, perché alcuni colleghi me l'hanno chiesto espressamente - le sedute di oggi, alle ore 20.30, e di domani, seduta unica, dalle ore 10.00 alle ore 15.30.
Eventuali nuove determinazioni circa l'ordine dei lavori, saranno ovviamente, comunicate tempestivamente, ma saranno prese in seguito a consultazione con i Presidenti dei Gruppi.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 503, di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 2 aperta la discussione generale sull'articolo 2.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. L'articolo 2 della legge finanziaria è relativo al pacchetto del trasporto pubblico locale e delle risorse destinate a gestire le gare che si dovranno svolgere per il trasporto pubblico locale che, come è noto, dovranno essere della durata di tre più tre, quindi di sei anni.
Stiamo parlando di un articolo molto importante, perché specifica i finanziamenti che saranno attribuiti a questo capitolo. Per farne capire l'importanza anche ai colleghi, ricordo che questo capitolo determinerà la quantità, e probabilmente anche la qualità, dei servizi dei prossimi sei anni di trasporto pubblico locale.
Su questo, abbiamo un approccio positivo, nel senso che non contestiamo gli emendamenti presentati, anzi, come dicevo, pensiamo sia necessario approvare questo articolo soprattutto all'interno della finanziaria, perch deve diventare immediatamente un provvedimento esecutivo e permettere all'Assessore ai trasporti di mettere in moto tutto il meccanismo.
Riteniamo, però, che vada fatto uno sforzo per garantire la migliore qualità possibile di questo comparto, che ha avuto delle avvisaglie di sofferenza nei suoi primi adempimenti.
Mi spiego meglio: ha avuto avvisaglie di sofferenza - non sto parlando né di qualità né di quantità di servizio - nella parte economica.
La Provincia di Cuneo ha provato a fare una gara con le risorse che le erano state destinate, prima dell'approvazione della finanziaria del Governo dello scorso anno. Questa gara è andata deserta; l'unica offerta è stata fatta volutamente in maniera erronea, pertanto si è al punto di partenza.
Allora, per non trovarci nella stessa situazione, cioè dare alle Province tot risorse, che abbiamo visto essere insufficienti, per fare le gare sul trasporto pubblico locale, in particolare il nostro Gruppo, ma anche il resto della minoranza, che ha condiviso un emendamento sul quale siamo convinti che l'Assessore ai trasporti sarà d'accordo, chiede al suo collega al bilancio di dare a questo capitolo la dotazione necessaria ad accogliere questo emendamento.
Esso dà una quantificazione delle risorse che ci sembra non appieno soddisfacente delle richieste provenienti dai territori, ma permette di coprire una quota rilevante dell'aumento delle spese del gasolio, delle altre situazioni che si sono determinate in questo periodo. Diversamente, e questo è il rischio che voglio sentano bene i colleghi che si occupano di trasporti, che hanno a cuore il trasporto pubblico locale, la Provincia di Cuneo ha già detto una cosa e la stessa cosa dovrà fare la Provincia di Torino: visto che non ha partecipato nessuno alla gara, perché i fondi non erano sufficienti, tagliamo i servizi, tagliamo le corse dei bus e facciamo una gara con servizi ridotti.
Allora, credo che il trasporto pubblico locale stia a cuore non solo a una parte politica, ma a molti. Non stiamo parlando dei taxi né di altro stiamo parlando degli autobus che portano i lavoratori e gli studenti a lavorare al mattino e quant'altro.
Vogliamo far sì che si possano fare delle gare che garantiscano più servizi e più qualità o vogliamo far sì che le Province e i Comuni siano costretti, magari in accordo con la Regione, a dire: le risorse non bastano, dobbiamo tagliare dei servizi? Perché la controprova è già stata fatta; se l'offerta che ha fatto la Provincia di Cuneo fosse stata soddisfacente, ci sarebbero state decine di offerte. Invece, non si è presentato nessuno.
Alcuni sostenevano: quando faremo le gare del trasporto pubblico locale, arriveranno i francesi, arriveranno i milanesi, arriveranno i toscani, arriverà l'RTP di Parigi. Abbiamo provato a farne una e non si è presentato nessuno; evidentemente non è appetibile o sostenibile per il mercato.
E allora, chiedo - poi lo vedremo sull'emendamento specifico - che anche l'Assessore ai trasporti porti il suo collega al bilancio ad accogliere l'emendamento che abbiamo presentato, perché lo farà vivere più tranquillo nei prossimi due anni. Non sarà soggetto continuamente ad una "tagliola" con le Province, con i Comuni, per negoziare le risorse che dovrà dare per garantire il servizio del trasporto pubblico locale da una parte, ed i servizi ferroviari con Trenitalia dall'altra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Intervengo in tema di trasporto pubblico locale ma, nel caso specifico, non intervengo rispetto ai treni, ma rispetto agli autobus. Questo articolo, infatti, riguarda esclusivamente gli autobus.
Apro solo una immediata parentesi, proprio per quanto riguarda i treni perché questa finanziaria si occupa di autobus, ma non si occupa assolutamente di treni. Al di là di quanto eravamo obbligati a stanziare per la copertura del servizio, quindi della stessa corrente di contributi a Trenitalia e GTT, per il servizio che svolgono, non è previsto alcun investimento, dalla finanziaria o dal bilancio, in tema ferroviario. E questo è un aspetto che volevo rimarcare.
Tornando, invece, all'argomento autobus, devo fare notare che sono successi almeno due fatti anomali o, per lo meno, non erano mai successi prima.
Il primo. Una grave contestazione da parte delle società che svolgono servizio di autobus, servizio automobilistico per trasporto pubblico locale che, dopo aver scritto alla Giunta e a tutti i Consiglieri, aver ripetuto il loro invito, sono arrivati a fare una manifestazione abbastanza eclatante proprio a Torino. Infatti, pochi giorni fa, più di 60 autobus sono arrivati da tutte le province della nostra regione e hanno percorso le strade di Torino con le conseguenze sul traffico che potete immaginare.
Traffico che è rimasto bloccato in tutta Torino durante quella giornata.
Proprio le società e i loro rappresentanti sindacali ci hanno fatto notare che questa manifestazione era il minimo che potessero fare, per sollevare il problema. In quel momento c'era già stata una trattativa con la Giunta e con l'Assessore Borioli e c'era la speranza, da parte della Società, che le condizioni migliorassero.
Cosa chiedono le società di autobus? Una cosa semplicissima: l'adeguamento dei contributi che la Regione versa per l'effettuazione del servizio pubblico locale all'aumento del prezzo del gasolio e all'aumento degli altri costi che le società hanno registrato.
Infatti, quando erano stati stipulati i contratti di servizio, questi erano sulla base di certi costi che le società dovevano sostenere. Questi costi sono aumentati, è aumentato il costo del lavoro ma, soprattutto, è aumentato il costo del gasolio. Per svolgere, quindi, il servizio pubblico che si sono impegnati a svolgere, le società necessitano che siano aumentati e aggiornati i contributi che la Regione versa. In caso contrario, queste società rischiano di fallire in quanto produrrebbero un servizio che darebbe un incasso inferiore ai costi. Incasso dovuto, in parte, al contributo della Regione e, in parte, all'incasso ricavato dalla vendita dei biglietti. Quindi c'è questo grave problema.
La dimostrazione che queste società dicono il vero e che non stanno cercando di speculare, l'abbiamo avuta di fronte all'altro grave fatto di cui accennavo all'inizio del mio intervento. La Provincia di Cuneo ha messo all'asta il servizio pubblico locale. L'ha messo all'asta con basi di contributo in linea con quanto prevede la Regione, nonché la finanziaria dello Stato e il bilancio della Provincia, ma l'asta è andata deserta. Ed è andata deserta contro ogni aspettativa. Ci si aspettava che, accanto alle normali società di autobus che svolgono il servizio locale, in questo caso in provincia di Cuneo, partecipassero alla gara altre società. Si parlava di società private che arrivavano da regioni vicine, si parlava addirittura, di società che potevano arrivare dall'estero. Invece, non solo non sono arrivate società dall'estero, non solo non sono arrivate società dalle regioni vicine, nessun privato si è sognato di mettere in piedi nuove società per partecipare alla gara ma, fatto gravissimo, tutte le società che oggi svolgono servizio pubblico locale di autobus non si sono presentate alla gara.
Ovviamente, in questo momento, siamo in regime di proroga e queste società continuano a svolgere il servizio. Il fatto che la gara sia andata deserta è la dimostrazione .



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Dutto, so che il Vicepresidente Peveraro sta facendo un lavoro importante, ma se gentilmente lo potesse fare fuori dall'Aula oppure senza un eccessivo disturbo ai Consiglieri. Vi ringrazio.
Colleghi, vi prego di consentire al Consigliere Dutto di svolgere le sue argomentazioni che sta cercando di portare a compimento in un contesto non propriamente facile. Mi scuso con lei, Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
È evidente che i contributi sinora previsti nei contratti per il servizio pubblico locale non sono più sufficienti affinché società vecchie nuove, italiane, straniere o di qualsiasi tipo, possano riuscire ad offrire il servizio che viene richiesto dalla Regione.
Se queste società non sono più in grado di offrire un servizio a tutti i pendolari - pensiamo agli studenti, agli operai, agli abitanti residenti in vallate di montagna - alle stesse non verrebbe più data la possibilità di raggiungere il posto di lavoro, la scuola, di fare qualsiasi minimo spostamento assolutamente indispensabile alla loro vita. Il problema è molto grave e va affrontato. Sappiamo che questo articolo introdotto nella finanziaria lo affronta solo parzialmente. In sostanza prevede sì un aumento dei contributi da versare a questa società, ma questi sono ancora insufficienti e molto lontani a quanto richiedono le società. Chiaramente poco è meglio di niente, per cui il nostro voto sull'articolo specifico ci vede favorevoli, però sottolineiamo che, con questo articolo, diamo le briciole e proroghiamo una situazione che sta andando sempre di più verso una fase critica. La crisi del trasporto pubblico locale può essere molto più vicina di quello che ci aspettiamo. Per cui va bene questo articolo, ma occorre studiare il sistema per dare risorse finanziarie sufficienti alle società che svolgono questo servizio e al servizio in generale. Invito pertanto, la Giunta a pensare, poi ci sarà modo di tornare su questo bilancio, di modificarlo, di studiare ulteriori interventi, ma questo è un problema da tenere molto sotto controllo perché, come dicevo, potremmo essere molto, ma molto vicino ad un crisi di questo settore. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Vedo che la legge finanziaria prevede diversi articoli che si occupano di Trasporto Pubblico Locale e di infrastrutture viarie. Ovviamente, è segno di un'attenzione particolare che, in fase di discussione della legge finanziaria, viene data a tematiche quali le infrastrutture, il trasporto pubblico locale, l'agricoltura, la sanità, cioè laddove, effettivamente gli interventi di spesa sono di fatto interessanti e volti a finanziare progetti che, di volta in volta, vengono presentati e successivamente concordati.
Mi rendo conto, però, che talvolta la politica non riesce a dare risposte concrete alle richieste che vengono presentate, sia in materia di trasporto pubblico locale che di infrastrutture, anche a seguito di risorse a volte esigue, che non permettono neanche quei ragionamenti che la politica può fare nel raggiungimento di quegli obiettivi che magari si erano pensati o forse sognati.
Molte volte la finanziaria può sembrare un "Libro dei sogni", dove ci si mette dentro tutto, ma alla conta finale ci si ritrova a non aver raggiunto quegli obiettivi che gli Assessorati, in sintonia fra di loro e attraverso una strategia, mettono in campo, in particolare, in questo caso sul trasporto pubblico locale.
È dunque un problema di qualità della politica e delle scelte che la politica fa nella rispondenza alle richieste dei nostri territori.
Rispetto all'insediamento della Giunta Bresso (lo si può fare per tutti gli Assessorati), mi piacerebbe conoscere - credo che possa essere fatto nella Commissione competente - un monitoraggio puntuale sull'attuazione dei programmi e dei progetti che via via hanno preso inizio durante questa legislatura, per capire anche l'incisività di questa Giunta e di questa maggioranza nel risolvere le questioni dei piemontesi.
Quell'emendamento che è stato presentato non può essere sottaciuto e non può non essere di aiuto all'Assessore, al fine di implementare le proprie risorse; risorse che non sono mai sufficienti quando si parla di sanità o di trasporto pubblico locale o di infrastrutture. Perché vi sono dei ritardi nello sviluppo viario, infrastrutturale del trasporto pubblico locale nel nostro Piemonte, in particolare in alcune aree che l'Assessore conosce certamente molto bene.
Ma questi lacci e lacciuoli che spesso la politica sa mettere -mette spesso e volentieri le briglie agli obiettivi che la politica stessa si dà non permettono, nell'arco dell'anno o del triennio, di raggiungere proprio quegli obiettivi che precedentemente l'Assessore o gli Assessori si erano assegnati.
Questa dev'essere per noi una fonte di preoccupazione: mi piacerebbe infatti, conoscere come sono andate fin qui le cose, a livello generale viario e infrastrutturale sul trasporto pubblico locale, indipendentemente dalla discussione specifica sull'articolo 2. Mi riserverò successivamente di intervenire anche sui successivi articoli.
Questo, nello specifico, ci vede, di fatto, preoccupati perché entrando nel merito cerchiamo di aiutare la politica a dare quelle risposte che talvolta - lo comprendo - la maggioranza è in difficoltà a dare. Ecco allora, il supporto che viene dato anche dall'opposizione, che certamente avrebbe potuto presentare una proposta di contro-finanziaria, per dimostrare che quando si tratta di entrare nel merito delle questioni abbiamo le conoscenze e le capacità per farlo.
Chiedo, quindi, che venga fatta una riflessione da parte della Giunta sugli emendamenti che noi andiamo a proporre, soprattutto nei riguardi di tematiche dove abbiamo notato il Piemonte essere in ritardo. Ecco perch alcuni temi vanno toccati ed affrontati, come questo sul trasporto pubblico locale; perché dà un servizio ai piemontesi, a patto, però, che questo trasporto pubblico locale sia un servizio di qualità.
Molte volte il trasporto pubblico locale viene recepito dagli utenti solo come "trasporto pubblico", ossia come un qualcosa che si deve dare perché c'é, ma alla fine i risultati rispetto all'utilizzo...
A tal riguardo, se nel merito sono state fatte delle indagini, mi piacerebbe conoscere se i risultati hanno espresso giudizi di soddisfazione o di insoddisfazione da parte dei cittadini nell'utilizzo del trasporto pubblico locale, perché a volte bisognerebbe pensare più alla qualità dei servizi che andiamo ad offrire piuttosto che, eventualmente, alla quantità degli stessi, o a tentare di migliorare il parco esistente.
L'emendamento che abbiamo pensato di presentare, Assessore, le dà modo di poter implementare complessivamente le sue risorse, anche rispetto ai progetti e ai piani che precedentemente si era creato, partendo ovviamente dalle urgenze del nostro Piemonte. Potrebbe tornarle utile per spendere anche sulla qualità relativamente alle gare che prossimamente dovranno essere espletate, che, come sosteneva il Consigliere Casoni, sono assolutamente importanti, perché sono complessivamente di sei anni, divise in tre più tre.
Ecco perché è importante dibattere nel merito delle questioni in un settore dove il Piemonte, complessivamente, risulta essere in ritardo, e dove gli obiettivi che erano stati definiti in precedenza sono stati più volte ricalibrati.
Nella Commissione competente - II Commissione - utilizzando ovviamente il tempo che ho a disposizione per parlare sull'articolo, mi piacerebbe ricevere un "monitoraggio" complessivo nel merito degli interventi, per comprendere le tempistiche. Perché quando si pensa di realizzare delle opere, prima che effettivamente si concretizzino, di tempo ne passa molto! E, anche in questo caso, le risorse non sono mai le stesse che erano state precedentemente previste.
Il nostro emendamento va proprio in questa direzione, per velocizzare con più risorse quella che è la strategia dell'Assessorato nel merito, e la volontà di addivenire a rendere meno difficile la quotidianità dei nostri piemontesi.
Invito dunque la Giunta a fare una riflessione nel merito; sono convinto che, se l'Assessore al bilancio lo permetterà, potremo anche valutare alcuni emendamenti che vogliono portare solo l'aiuto a introitare risorse.



PRESIDENTE

Collega Toselli, per cortesia, il tempo è scaduto. Grazie.



TOSELLI Francesco

Mi avvio alla conclusione. L'opposizione può essere utile in questo senso, quando entra nel merito e fa delle proposte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente. Vengo da una provincia dove, effettivamente, il trasporto pubblico è, a dir poco, difficoltoso. Viviamo delle situazioni locali ove sia il trasporto su rotaia sia il trasporto urbano soffrono in maniera evidente. Dico di più: effettivamente, in questi anni, chiunque abbia governato la Provincia di Biella, sia, prima, la dottoressa Marsoni sia, dopo, il dottor Scanzio, non sono riusciti in termini pratici a risolvere questo problema che riguarda le infrastrutture e soprattutto il trasporto su rotaia. Nel corso degli anni, nonostante accordi, impegni presi sia con la Regione che con le Ferrovie dello Stato, i risultati sono stati praticamente pari a zero.
Il problema sussiste e, proprio per questo motivo e per evitare alle altre Province quanto è successo alla Provincia di Cuneo, questione che vengo a conoscere solo oggi, cioè che un'asta è andata deserta, perché con ogni probabilità non c'era nessuna volontà e convenienza a parteciparvi riteniamo che questo articolo sia importante.
Chiediamo che venga implementato il capitolo, per far fronte a degli impegni, a delle spese suppletive che derivano sia dall'aumento dei costi sia dallo stato in cui si trovano in questo momento i mezzi, che non permettono agli utenti piemontesi di avere una situazione che possa permettere loro di usufruire nel tempo dei servizi.
La situazione, per quanto riguarda la mia provincia, caro Assessore, è effettivamente difficile. I pendolari che vivono tutti i giorni la tratta Biella-Torino o la tratta Biella-Milano si trovano costantemente in situazioni difficili: treni che non arrivano, che non partono, corse che vengono soppresse, orari che non tengono conto delle coincidenze (come sapete viviamo di coincidenze e, chi perde la coincidenza a Santhià rischia di non arrivare a Biella, quindi rischia di non poter fare ritorno alla propria abitazione). Negli anni non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro.
Lo dico in termini politici, assumendomi delle responsabilità, perch anche il centrodestra ha governato la Provincia per cinque anni: più di una volta siamo stati presenti ad accordi che abbiamo sostenuto con la Regione Piemonte, con le Ferrovie dello Stato - addirittura ricordo che ci erano state promesse delle motrici - rispetto ai quali non abbiamo avuto nessun riscontro particolare.
Per quanto riguarda gli autobus nella provincia di Biella, proprio l'altro giorno ho visto che la situazione sta diventando sempre più caotica.
Per questo motivo, presentiamo tale emendamento, nella convinzione che aumentando le risorse sul territorio, oltre a fare un "regalo" a lei, caro Assessore, facciamo un regalo ai piemontesi. Per questo, chiediamo che l'emendamento, scritto per i piemontesi, sia accolto da questa maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Credo che su alcune questioni interverrà l'Assessore Borioli. Io per vorrei invitare i colleghi a compiere una riflessione, che riguarda la politica del trasporto pubblico locale in relazione alle risorse che il bilancio concretamente destina, perché è da qui che dobbiamo partire. Da questo punto di vista, un apprezzamento è venuto forse dall'intervento del collega Dutto, il quale, pur avendo sottolineato alcuni limiti della politica di bilancio, ha riconosciuto lo sforzo dell'Amministrazione regionale a sostegno delle politiche di bilancio verso il trasporto pubblico locale.
Vorrei però ricordare che nel 2007, ponendo fine a una situazione di stallo che durava dal 2003 (se non ricordo male), siamo intervenuti con un primo finanziamento, che ci ha consentito di aumentare i corrispettivi che vanno alle aziende pubbliche di trasporto.
Non ho avuto tempo di riflettere e di aggiornare i conti, ma credo che si trattò di uno stanziamento dell'ordine di 6-7 milioni di euro.
Naturalmente, colleghi, la discussione su questo, come su altri punti, è aperta. Mi rendo conto che uno può dire che 6 o 7 milioni non bastano.
Ricordo, però, che nel 2007 noi siamo intervenuti, tentando di rimodulare le risorse che abbiamo trasferito alle aziende del trasporto pubblico locale, ponendo fine a una situazione di stallo che -ripeto - risaliva al 2003.
Come ho già detto, la discussione può essere aperta e credo che abbiano ragione alcuni colleghi che sottolineano l'esigenza di muoversi con maggiore determinazione; tuttavia vorrei rilevare l'impegno della Giunta regionale a fare in modo, nel 2007, che a questo settore - che noi consideriamo strategico - venissero date risorse aggiuntive.
Parlo del 2007. Adesso, invece, discutiamo del bilancio del 2008. Qui c'è una novità, che il collega Dutto ha rilevato: il fatto che, adesso, con una nota di variazione, in ragione del fatto che la finanziaria nazionale ha trasferito altre risorse al trasporto pubblico locale, destiniamo complessivamente al settore 43 milioni di euro. Parlo di corrispettivi alle aziende.
Naturalmente, anche in questo caso possiamo dividerci (più uno, più due, più tre), ma è un fatto, però! Questa Amministrazione regionale, con una nota di variazione e considerando centrale la politica del trasporto pubblico locale, alloca risorse aggiuntive che provengono dalla finanziaria nazionale.
Colleghi, io vorrei partire da qui, altrimenti rischiamo di fare dei ragionamenti che non dico che non abbiano significato, perché il Consigliere Dutto ha anche riconosciuto l'impegno dell'Amministrazione a dare delle risorse. Però dice "Sono le briciole". No, 43 milioni di euro non sono briciole, Dutto! Sono 80 miliardi di vecchie lire! Sono soldi che vengono impegnati sulla partita di parte corrente, che servono a rivedere i corrispettivi e vanno alle aziende. Su questo vorrei che facessimo una riflessione.
Poi interverrà l'Assessore, ma si tratta di questo ordine di grandezza.
E si tratta di scelte che fanno seguito a una decisione che abbiamo preso l'altro anno, che era già quella di implementare con risorse regionali i corrispettivi che diamo alle aziende, per un importo complessivo di 6-7 milioni di euro (se non ricordo male). Quindi, vorrei che guardassimo alle questioni avendo ben presente questo ordine di grandezza.
Secondo: qui c'è un nodo che riguarda la politica degli investimenti nel trasporto pubblico locale. Questo sì che è un nodo vero! Il problema che abbiamo in una Regione come questa è quello di immaginare, attraverso la politica nazionale e attraverso le risorse libere che dobbiamo destinare come Regione a questo settore, politiche di investimento nel trasporto pubblico locale.
Non parlo soltanto dell'aspetto che riguarda ovviamente corrispettivi che, come dicevo prima, soddisfiamo attraverso uno stanziamento che complessivamente investe 40 milioni, ma penso invece al fatto che dobbiamo immaginare politiche di sostegno al trasporto pubblico sia ferroviario sia quello degli autobus.
Infine una considerazione che faccio con molto realismo. Il collega Leardi prima ha fatto riferimento alla situazione del trasporto ferroviario biellese. Anche in questo caso valutiamola con molto realismo; noi abbiamo nei mesi e negli anni passati, deciso come Regione di impegnare 3 milioni e mezzo di euro per intervenire non sul materiale rotabile, ma sugli impianti fissi; mentre altri 3 milioni e mezzo li ha messi Trenitalia e la società che gestisce gli impianti fissi.
Sono 7 milioni di euro, 14 miliardi di vecchie lire, ben sapendo che naturalmente apriamo una questione che riguarda il materiale rotabile, e da questo punto di vista la situazione che abbiamo di fronte non è quella di qualche anno fa.
Lo dico non per ascrivermi dei meriti - ci sono magari anche quelli e in questo senso vorrei riconoscerli - ma per immaginare ragionamenti molto concreti e rivolti ad esaminare concretamente la situazione per quella che è. Abbiamo già cominciato investendo 7 milioni di euro, in parte cofinanziati dalla Regione e, in parte, cofinanziati dalla RFI. Con questo si ha l'obiettivo di velocizzare quella pratica, perché il problema che ha una tratta come la nostra è quello di ridurre i tempi di percorrenza aumentando la velocità della tratta.
Ho concluso su questo punto, colleghi, e adesso spiego perché sono intervenuto in sostanza. Non mi sento di respingere tout court alcuni ragionamenti che i colleghi di minoranza hanno fatto per quanto riguarda l'esigenza di trasferire risorse maggiori in un settore che consideriamo strategico. Lo dico ricordando però da dove partiamo.
Concludendo riassumo: nel 2007, 7 milioni di euro di risorse regionali per finanziare i corrispettivi; nel 2008, 3 milioni di euro di risorse nazionali per finanziare i corrispettivi. Sono una certa entità che dà la misura dell'importanza - e questo è un ragionamento che ha accomunato i vari interventi - del trasporto pubblico locale nella nostra regione e dell'esigenza di far corrispondere a questa questione, che rimane per noi fondamentale, politiche di bilancio finanziarie che ci consentano di mettere il settore nella condizione di far fronte ai problemi che sono numerosi e che bisogna affrontare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Quello che a noi preoccupa è la questione relativa alla situazione in cui si trovano le società private che effettuano trasporto pubblico locale a seguito di convenzioni e di copertura dei servizi non coperti ovviamente dal trasporto pubblico, inteso provinciale e/o locale e comunale.
Segnalo i problemi presenti e ringrazio il Presidente della Commissione trasporti che ci ha girato un documento arrivato da Confservizi datato 7 maggio, quindi recentissimo, che abbiamo a nostre mani.
In particolare, nel documento si ricorda che: "Le risorse trasferite agli Enti locali delegati per il trasporto pubblico regionale, salvo un incremento del 3% per i servizi aggiuntivi dal 2003 e quello del 2,5 definito nel 2007 dal piano triennale, sono fino ad oggi rimaste sostanzialmente quelle stabilite prima del D.Lgs. 422/1997.
A causa della conseguente relativa grave insufficienza lo Stato è dovuto intervenire finanziariamente a più riprese dal 2003 per consentire i rinnovi del CCNL autoferrotranviari".
L'anno scorso, a fronte della situazione finanziaria delle aziende aggravata a causa dell'insufficienza delle tariffe e del prezzo elevato e crescente dei carburanti e dell'energia, è stato istituito dal Governo un tavolo tecnico con le Regioni, le Associazioni delle aziende ed i sindacati per valutare le esigenze e definire i provvedimenti necessari, soprattutto di ordine finanziario, tenuto conto anche dell'imminenza del rinnovo del CCNL scaduto nel 2007.
"La legge finanziaria 2008 ha previsto importanti risorse aggiuntive per il settore pari a circa 500 milioni nel 2008, di cui circa 43 per il Piemonte. La ripartizione di queste risorse aggiuntive - peraltro ancora insufficienti a fronte dell'andamento dei costi - deve essere definita rapidamente e deve essere basata su criteri di equità e proporzionalità".
In effetti, l'articolo che stiamo esaminando tratta proprio la questione relativa al finanziamento dei servizi di trasporto pubblico locale.
Il documento continua: "Le attuali compensazioni economiche dei servizi di trasporto pubblico locale sono state definite dalla regione Piemonte per la prima volta nel 1982 e successivamente aggiornate fino al 1994 (queste ultime con riferimento ai costi 1993).
Nel 2007 il piano triennale ha previsto un incremento dei finanziamenti trasferiti alle Province ed ai Comuni pari a circa il 2,5%, mentre i contributi per la parziale copertura degli oneri comportati dai rinnovi CCNL, introdotti da alcuni anni (ben quattro rinnovi) ammontano attualmente a circa 6300 euro di costi annui per addetto.
Per i servizi extraurbani, considerata la percorrenza annua media dell'addetto, pari a circa 31.000 km, i 6.300 euro corrispondono a circa 0,20 euro/km; per i servizi urbani, di 0,43 euro/km.
Per i servizi urbani (media tram-autobus di Torino, con una velocità commerciale inferiore), la percorrenza media per addetto è di circa 12.500 km ed il contributo CCNL ammonta a circa 0,50 euro/km.
Pertanto, correttamente, l'adeguamento necessario dei corrispettivi chilometrici deve tener conto degli adeguamenti "di fatto" intervenuti negli ultimi anni".
È evidente che quello che c'è stato di aumento non va assolutamente a coprire gli aumenti dei costi. Ora taglio, perché sarebbe troppo lungo leggere tutto il documento, però il problema è che per certe aziende il costo del personale è aumentato dal 1993 ad oggi del 43,3%. Gli altri costi per materiali e servizi sono aumentati sostanzialmente in linea con l'inflazione, che dal 1993 ad oggi è di circa il 52% di aumento.
Non dimentichiamo i costi della ricambistica derivanti dal rilevante incremento dei costi delle materie prime come l'acciaio, così come quello delle assicurazioni che hanno subito incrementi ben superiori a quanto indicato.
"Appare dunque evidente che l'aumento medio ponderale dei costi normalizzati rispetto l'anno 1993 - ultimo dato di cui si era tenuto conto negli aumenti - è stato comunque superiore al 50% per tutte le tipologie di servizio.
Tenuto conto degli incrementi delle compensazioni intervenute nel periodo considerato (ivi compresi trasferimenti finanziari per la copertura parziale dei costi comportati dai rinnovi CCNL) i differenziali rispetto ai corrispondenti incrementi dei costi risultano riportati nella tabella.
La disponibilità aggiuntiva derivante dai trasferimenti della nuova Finanziaria 2008, pari a 43, 776 milioni di euro, cui vanno aggiunte le risorse trasferite pari a 10 milioni di euro, tenuto conto dell'adeguamento delle compensazioni con la ferroviaria previsto dalla Regione, pari a circa 2 milioni di euro e della necessità di copertura dell'onere derivante dal rinnovo del CCNL stimato a circa 8 milioni di euro, sarebbe sufficiente a coprire solo il 53% degli adeguamenti teorici riportati nei conti di cui ho parlato prima.
Pertanto se si dovesse procedere a riparto per il 2008, i suddetti adeguamenti risulterebbero abbattuti e conseguentemente pari a 0,20 euro per i servizi extraurbani, 0,16 euro per i servizi urbani "resto Piemonte" e 0,50 euro per i servizi urbani dell'area metropolitana.
Va peraltro considerato che la finanziaria 2008 prevede che anche le risorse ex art. 1, comma 58, legge 311/2004 debbano essere destinate al trasporto pubblico locale (41,8 milioni di euro per il Piemonte).
Stanti le note difficoltà a fronte degli impegni di spesa già assunti non risulterebbe possibile per ora l'attribuzione di ulteriori finanziamenti al settore.
Occorre però evidentemente prevedere l'adeguamento futuro delle risorse destinate al trasporto pubblico, programmando per i prossimi anni gli incrementi necessari a fronte del 'trascinamento' degli oneri derivanti dai rinnovi del CCNL e per il recupero dei divari differenziali ricavi/costi infra evidenziati a fronte di un parallelo graduale utilizzo delle risorse ex legge 311 anzidette, nonché dei previsti ulteriori trasferimenti statali ex art. 1, comma 298 della legge finanziaria 2008".
Riassumendo il tutto occorrerebbero in Piemonte oltre 20 milioni di euro in più di stanziamenti per il trasporto pubblico locale anche perch nelle varie cose, bisogna tenere conto del costo spropositato che c'è stato del gasolio dell'autotrasporto e autotrazione,quindi dell'aumento enorme dei costi. Ricordo che anche la GTT che è la società che si occupa di trasporto sulla realtà metropolitana torinese, lamenta che a causa dell'effetto caro petrolio sull'azienda ci saranno un milione e mezzo in più di spese da considerare. Lo dichiara, di fatto, il presidente della società stessa. È importante, quindi, che la Regione intervenga il più possibile per evitare che questi rincari, questi aumenti spropositati vadano a cadere sulle spalle del cittadino che deve pagare il biglietto o l'abbonamento per usufruire del servizio del trasporto pubblico locale.
Dall'altra parte dobbiamo ricordarci che per dare tale dignità a tutti i cittadini che vivono in Piemonte, dobbiamo dare la possibilità anche a quei cittadini che vivono in piccoli comuni, magari in località disagiate con pochi abitanti, porto l'esempio della provincia di Alessandria vi sono 190 comuni di cui 4 sono con cento abitanti, non possiamo pensare di caricare sulle spalle di queste persone il trasporto pubblico locale, per dobbiamo dare pari dignità e quindi la possibilità di continuare a vivere nelle piccole realtà, ma di avere il mezzo per potersi spostare dalle piccole realtà ai centri zona capoluogo per effettuare le loro normali esigenze, che vanno da quelle lavorative, a quelle scolastiche e a quelle dovute a cause di malattie.
Non dimentichiamo che la Regione, per quanto ci concerne, dovrebbe anche insistere nell'utilizzo di servizi alternativi, penso all'utilizzo per le piccole realtà, di piccolo autobus che si muovo su chiamata. Ad esempio l'Azienda di Alessandria ha inventato l'EcoBus, cioè la persona che ha bisogno di un trasporto prenota telefonicamente, il piccolo autobus fa il giro quando raggiunge un certo numero di prenotazioni, passa a prendere le persone e le porta quasi a destinazione, altrimenti c'è anche il sistema del taxi che, a volte, per alcune realtà, per portare un solo passeggero può andare nettamente meglio che far muovere un autobus con un autista.
Chiudo il mio intervento ricordando che abbiamo presentato alcuni emendamenti, lo dico per gli uffici, che ritireremo. Voteremo a favore dell'articolo anche se non pienamente condiviso perché, secondo noi, è sottodimensionato rispetto alle esigenze, tuttavia è indispensabile che questi fondi - che sono arrivati in più, da distribuire grazie ad un contributo straordinario dello Stato - siano da dare alle aziende il più presto possibile in modo da permettere loro di svolgere il proprio lavoro.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di intervento sull'articolo 2, dichiaro chiusa la discussione sull'articolo.
La parola all'Assessore Borioli per la replica.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Ho ascoltato gli interventi su un tema che è certamente molto rilevante per la vita di migliaia di piemontesi.
Come ha già anticipato nel suo intervento il Consigliere Ronzani vorrei ribadire, nella mia relazione, che stiamo ragionando su un articolo della legge finanziaria - rispetto al quale, non a caso, la Giunta presenterà una sua proposta di emendamento - che fu approvato, in questi termini, in epoca precedente all'approvazione della legge finanziaria da parte del Governo.
Si tratta di un articolo della finanziaria - l'articolo 2 - che, nella sua formulazione, presenta delle cifre che configurano un valore incrementale delle risorse a disposizione nel Trasporto Pubblico Locale di consistenza più contenuta, perché si trattava di un valore incrementale poggiato solo ed esclusivamente su uno sforzo ulteriore direttamente a valere sulla consistenza delle entrate regionali accertabili al momento precedente all'approvazione della finanziaria dello Stato.
Con l'approvazione della legge finanziaria da parte dello Stato possiamo contare su un monte complessivo di risorse aggiuntive destinate al TPL di 43 milioni, che ci giungono in virtù di due commi della finanziaria stessa, che assegnano alle Regioni quote di compartecipazione all'accisa sul gasolio, dalla quale prima le Regioni erano escluse.
In virtù di questo elemento, forniamo un fronte di maggiori entrate di 43 milioni, che riversiamo, complessivamente, nell'emendamento che andremo ad esaminare.
Vorrei aggiungere ancora un paio di elementi: come forse ricordava anche il Consigliere Ronzani nel suo intervento, tra il 2007 e il 2008 (quando avremo approvato la legge finanziaria e poi il bilancio), svolgiamo sul contatto del Trasporto Pubblico Locale un'operazione che complessivamente, in questi due anni, ha portato 50 milioni di risorse aggiuntive al sistema delle aziende: 6 milioni e mezzo o 7 li abbiamo messi lo scorso anno, come differenziale incrementale rispetto alle risorse che sul TPL venivano assegnate al sistema delle imprese attraverso gli Enti locali (com'è noto, non destiniamo le risorse direttamente alle imprese, ma agli Enti locali soggetti di delega, che si consolidano), rispetto ai quali i 43 sono un ulteriore valore incrementale.
Pertanto, facciamo un'operazione che, dopo quattro anni di fermo sul fronte dei corrispettivi, porta, complessivamente, nell'arco di due anni 50 milioni in più al sistema.
Aggiungo - e lo voglio ricordare perché è stata un'iniziativa amministrativa che non è mai facile sostenere nei confronti dell'opinione pubblica e dei cittadini, ma, giacché parliamo delle imprese, è utile parlare anche degli utenti - che abbiamo prodotto - e credo che il Consiglio lo ricordi, perché è stato anche oggetto di valutazione e di approfondimenti nelle discussioni - rispetto al 2002, data da cui erano ferme, un incremento delle tariffe del Trasporto Pubblico (che è gravato in questo caso, essenzialmente sulle spalle dei cittadini contribuenti e utenti) piuttosto significativo, del valore medio complessivo del 14 circa, che ha costituito, però, un fronte di cespite e di introito per le imprese, che hanno avuto, attraverso le tariffe, anche possibilità di recuperare quote di risorse.
Esiste un problema di risorse per il sistema delle imprese pubbliche e private del Trasporto Pubblico Locale. Mi spiace che non sia presente il Consigliere Rossi, che ha letto il testo di un documento facendo riferimento alle difficoltà delle imprese private; in realtà, il pezzo del documento che stava leggendo proviene da Confservizi, che è l'associazione delle imprese pubbliche, ma poco conta.
Emerge, sicuramente, un problema di sofferenze che va risolto. Noi abbiamo bisogno di approvare in fretta la legge finanziaria e il bilancio proprio per liberare le risorse che la legge finanziaria dello Stato oggi mette a disposizione delle Regioni.
Ho guardato con molto rispetto alla manifestazione che si è svolta nei giorni scorsi da parte delle imprese associate nell'ANA - abbiamo anche parlato con loro - e voglio ricordare che quella manifestazione muove dalle legittime e più che giustificabili preoccupazioni a fronte di un quadro di risorse in bilancio che erano state determinate nello schema di bilancio approvato prima delle risorse della legge finanziaria e, quindi, delle risorse aggiuntive che andiamo ad inserire, che sono, come ripeto, 43 milioni. Quindi è del tutto evidente che il motivo d'allarme fosse più che comprensibile.
Con le risorse aggiuntive a questa legge finanziaria, emendata come la Giunta proporrà, siamo in grado di assicurare che il sistema del trasporto pubblico locale è in grado di far fronte, in maniera significativa all'adeguamento dei costi di produzione dei servizi, tenuto conto dei fattori che sono più incidenti su questo incremento, in modo particolare l'aumento del costo del gasolio; inoltre, sulla base di questo pacchetto di risorse, gli Enti locali potranno avviare le procedure per l'affidamento dei nuovi servizi e la messa a contratto dei servizi stessi. In questo senso, noi abbiamo determinato un quadro che recupera una parte del gap che le imprese hanno accumulato nel corso di questi anni. Ci tengo a sottolineare che con queste poste riusciremo a produrre, anche internamente alla situazione dei vari territori, un elemento di perequazione che allineerà alcune delle Province che storicamente avevano un corrispettivo chilometrico più basso, come, ad esempio, la Provincia di Cuneo che, in virtù dei numeri di questa legge finanziaria, andrà ad avere lo stesso corrispettivo allineato delle Province che fino ad ora hanno sempre avuto di più, pur avendo il territorio della Provincia di Cuneo caratteristiche geomorfologiche tali da non giustificare un valore più basso dell'entità del corrispettivo.
All'interno di questo quadro, in merito alla questione che è stata evocata in alcuni interventi relativa al disagio certamente non piacevole della gara andata deserta nella Provincia di Cuneo, teniamo presente che quella gara era stata bandita in un regime di risorse che erano ancora quelle destinate nel vecchio schema finanziario in vigore in quel momento (e che rimarrà in vigore sino a quando non approveremo il bilancio).
Detto questo, vorrei ricordare un ultimo elemento: a noi compete l'onere di dare indirizzi che vadano verso la razionalizzazione, mettere a disposizione un pacchetto di risorse compatibili col quadro necessario a produrre i servizi stessi. Teniamo presente, però, che per quanto riguarda il TPL, stiamo ragionando su un regime che è stato soggetto, per iniziativa della legge regionale n. 1/2000, di attribuzioni di delega al sistema degli Enti locali; per cui, alla fine, compete pur sempre agli Enti locali effettuare una valutazione di congruità tra il pacchetto di servizi che vengono messi a gara o affidati per il contratto, e le risorse che a questi servizi sono destinati.
Pertanto, noi abbiamo bisogno di determinare indirizzi, parametri e criteri, ma sono comunque gli Enti locali che devono poi farsi carico della responsabilità di individuare dei pacchetti di servizi da mettere a contratto, sostenuti da un adeguato ed economicamente sostenibile quadro di corrispettivi.
Credo di poter affermare che la proposta di emendamento che la Giunta presenterà all'articolo 2 della legge finanziaria va nello spirito di recepire molte delle osservazioni mosse dai banchi del Consiglio e dai colleghi della minoranza. Ovviamente, a valle di questa fase - che essenzialmente, consente di adeguare i costi di produzione dei servizi che ci sono e di garantire una strategia di mantenimento, nei confronti dei cittadini, dei servizi che oggi vengono svolti - si tratterrà di valutare attraverso quali risorse in prospettiva, si potranno liberare energie per produrre sviluppo ulteriore nei servizi.
A tal riguardo, mi permetto di precisare che con le risorse che oggi mettiamo a disposizione siamo in grado di consolidare il quadro di servizi che oggi viene svolto.
Vorrei solo sottolineare un ultimo elemento: la legge finanziaria che libera le cifre di cui ho parlato e attribuisce, complessivamente, 43 milioni in più per il Piemonte, deriva da una trattativa nazionale che ha coinvolto il Governo e le Regioni, ma anche significativamente le associazioni di impresa, che su quelle cifre hanno chiuso un accordo recependo positivamente gli elementi che la legge finanziaria metteva a disposizione del sistema. Credo, quindi, che questa impostazione consenta di portare il settore verso un quadro di assestamento sul quale ragionare anche in virtù delle risorse se riusciremo a liberarne di ulteriori, per produrre, su un incremento di servizi, rispetto a quelle che possono essere le attese dei cittadini, senza perdere di vista l'esigenza di una razionalizzazione. Perché la produzione di servizi aggiuntivi, magari qualitativamente migliori, implica anche uno sforzo da parte degli Enti locali soggetti di delega nell'intervenire a razionalizzare e a chiedere maggior efficienza, sia al sistema delle imprese, sia alla propria capacità di programmazione.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Comunico che i proponenti hanno ritirato gli emendamenti rubricati n. 71 72, 81.
La Giunta regionale ha presentato un emendamento rubricato come 3/A.
Siccome sono stati presentati altri emendamenti che vanno a modificare il quantum delle risorse, abbiamo convenuto con i presentatori che gli emendamenti che incrementano le risorse previste dall'emendamento della Giunta regionale vengono considerati subemendamenti all'emendamento della Giunta regionale, in modo da intervenire con la modalità più corretta per individuare le risorse oggetto dell'articolato.
Emendamento rubricato 3/A presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: l'art. 2 è così sostituito: "Art. 2 (Finanziamento dei servizi di trasporto pubblico) 1. Al fine di garantire la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla sottoscrizione degli accordi di programma con gli Enti locali previsti dall'art. 9 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422), la Regione si impegna a stanziare per il periodo 2008 - 2013, le risorse necessarie per la definizione dei programmi triennali dei servizi di cui all'art. 4 della l.r. 1/2000 (383,2 milioni di euro per l'anno 2008, 386,2 milioni di euro per l'anno 2009, 388,7 milioni di euro per l'anno 2010, 391,2 milioni di euro per l'anno 2011, 393,7 milioni di euro per l'anno 2012 e 396,6 milioni di euro per l'anno 2013).
2. Alla copertura della spesa di cui al comma 1 si provvede ai sensi dell'art. 30 della l.r. 2/2003".
Subemendamento rubricato n. 141 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Boniperti, Cavallera, Ferrero, Guida e Rossi: all'art. 2 inserire il comma 1/bis (nuovo comma) "1. Al fine di garantire un potenziamento della qualità del servizio a favore dei pendolari piemontesi, anche in virtù degli aumenti del costo del servizio ferroviario al quale non si è accompagnato un parallelo miglioramento dei servizi all'utenza, la Regione si impegna a stanziare per il periodo 2008-2010 novanta (90) milioni di euro (30 nel 2008, 30 nel 2009 e 30 nel 2010) al fine di garantire un miglioramento dei servizi all'utenza.
2. Alla copertura della spesa di cui ai commi 1 e 1/bis si provvede ai sensi dell'articolo 30 della l.r. 2/2003".
ROSSI Oreste (fuori microfono) Presidente, una spiegazione sull'emendamento sostitutivo della Giunta non sarebbe possibile?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Borioli; ne ha facoltà.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Mi pareva che il Consigliere Rossi chiedesse una spiegazione sulla ragione dell'emendamento sostitutivo della Giunta.
Quando fu approvato lo schema di bilancio e di legge finanziaria, come Giunta potevamo ragionare esclusivamente sulle risorse che saremmo stati eventualmente in grado di mettere direttamente a disposizione in vacanza della legge finanziaria di cui si stava discutendo ma che ancora non era stata approvata.
Quindi la previsione contenuta nella legge finanziaria non poteva tener conto del pacchetto complessivo che la stessa ha poi determinato in aggiunta al sistema del TP.
L'emendamento recepisce gli addendum previsti nella legge finanziaria per il Piemonte.



PRESIDENTE

Comunico che il subemendamento rubricato n. 141, ritirato dai proponenti sarà conservato agli atti.
Subemendamento rubricato n. 152 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Lupi, Dutto, Cavallera, Toselli, Guida e Toselli: l'art. 2 è così sostituito: "1. Al fine di garantire la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla sottoscrizione degli accordi di programma con gli Enti locali previsti dall'art. 9 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422), la Regione si impegna a stanziare per il periodo 2008 - 2013, le risorse necessarie per la definizione dei programmi triennali dei servizi di cui all'art. 4 della l.r. 4 gennaio 2000, n. 1 (404,5 milioni di euro per l'anno 2008, 410,6 milioni di euro per l'anno 2009, 416,8 milioni di euro per l'anno 2010, 423 milioni di euro per l'anno 2011, 429,4 milioni di euro per l'anno 2012 e 435,8 milioni di euro per l'anno 2013). I contratti di servizio pubblico di cui all'art. 10 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 devono prevedere l'incremento dei costi di produzione dei servizi di trasporto pubblico locale.
2. Alla copertura della spesa di cui al comma 1 si provvede ai sensi dell'art. 30 della l.r. 2/2003".
Lo consideriamo come subemendamento all'emendamento della Giunta regionale n. 3/A, perché pone degli importi in rialzo rispetto all'emendamento della Giunta regionale.
La parola al Consigliere Casoni, per l'illustrazione.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è stato firmato da molti Consiglieri della minoranza. Pertanto, inviterei l'Assessore ai trasporti e l'Assessore al bilancio - che al momento non vedo presente - a prestare attenzione a quanto dirò, perché in futuro si dovranno determinare delle decisioni. E come si può desumere, a cose fatte, saremo in ritardo.
Qui stiamo parlando della sottoscrizione degli accordi di programma con gli Enti locali per le gare di servizio del trasporto pubblico locale.
Come avevo già ribadito nel mio primo intervento, sia pure con i fondi che l'emendamento dell'Assessore aggiunge (sono quelli derivanti dall'ultima finanziaria, quindi provenienti dallo Stato), i 43 milioni di euro che vanno a maggior copertura che sono esclusivamente fondi statali ritengo che anche la Regione debba fare la propria parte, visto anche l'esame provvisorio e non ufficiale dei costi dei servizi. Anzi, chiedo all'Assessore che faccia fare una stima del costo dei servizi parametrata con i costi odierni dei contratti di lavoro, del gasolio e di tutto quello che un'azienda di trasporto pubblico locale deve onorare.
Poi non lamentiamoci - e mi rivolgo a chi afferma che spesso ci sono troppe morti bianche - perché se da un lato tiriamo i servizi a chi deve garantire la sicurezza dei lavoratori, è chiaro che le aziende comprimeranno al massimo (rimanendo comunque secondo loro all'interno della legge) i servizi, perché il corrispettivo è inadeguato.
In una prima fase l'Assessore aveva, con nostra grande soddisfazione e anche dimostrando un atto di sensibilità al tema, destinato 11 milioni di euro di fondi regionali in aggiunta ai fondi statali.
Lo Stato si è posto il problema e difatti ha incrementato i fondi quindi ritengo che la stessa cosa dovrebbe fare anche la Regione; così come lo Stato aumenta i fondi, anche noi dobbiamo aumentarli di una quota e guardando le cifre totali e la quota eccedente, non stiamo parlando di cifre enormi. Però sono cifre che garantirebbero sicuramente di non tagliare i servizi.
Quindi, dico una cosa all'Assessore: attenzione, Assessore, perché lei ci assicura che queste risorse sono sufficienti, ma ci dica anche che le Province metteranno a gara tutte le linee che oggi esistono, nel senso che poi non taglino le linee perché i soldi non saranno sufficienti.
Questo è un punto che, secondo me, se vogliamo garantire.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Pedrale e collega Caramella. Mi scusi se mi permetto di richiamarla, ma siccome ieri nel suo primo intervento ha citato un autorevole ex Consigliere che ricordava come questo Consiglio sia lo specchio della nostra società, e ricordando questo ha detto "come siamo caduti in basso", non vorrei che poi i suoi successivi interventi, con il suo aiuto, concorressero a peggiorare il giudizio che lei ha di quest'Aula.



CASONI William

Stavo sostenendo che auspichiamo che questa cosa non vada a danno del servizio di trasporto pubblico locale.
Suggerivo all'Assessore di fare una verifica, perché è bene che la Regione sappia quanto costa oggi un chilometro di servizio, ma parlo di costi veri, calcolando quanto costa il gasolio, quanto costa il personale le assicurazioni e anche quanto costa l'ammortamento dei mezzi.
Ricordo anche che è parecchio tempo che non si fa un piano di autobus nuovi ed oggi le aziende ci dicono di non fare piani autobus perché non hanno le risorse per coprire il loro 40%. Le abbiamo ridotte in stato tale per cui si va con gli autobus a consunzione e non comprano più quelli nuovi neanche se la Regione gli dà il 50% di contributo a fondo perduto.
È chiaro quindi che questo comparto deve ricevere più risorse.
È una scelta politica; termino questo mio intervento sostenendo che la responsabilità è dell'Assessore ai trasporti. Ci assicura che con questi soldi farà le gare di tutto il servizio pubblico in Piemonte e che questi soldi saranno sufficienti.
Ritengo che anche lui dovrebbe, assieme all'Assessore al bilancio, fare uno sforzo accettando questo emendamento per fare in modo che possa essere più tranquillo nella gestione. Altrimenti lo chiameremo in causa qualora siano tagliati dei servizi e qualora altre gare vadano deserte, come è avvenuto a Cuneo nell'unica gara che si è tentato di fare. Non si possono fare le nozze con i fichi secchi, ma bisogna almeno aggiungere qualcosa in più.
Chiediamo quindi che vengano inseriti questi 11 milioni di risorse aggiuntive all'emendamento che ha già presentato l'Assessore.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Il parere è negativo, recependo però lo spirito dell'esigenza di tenere comunque sotto monitoraggio l'andamento del servizio e ribadendo che le risorse previste nell'emendamento che presenterà la Giunta sono ritenute congrue a soddisfare le esigenze di adeguamento dei corrispettivi ai costi di produzione del servizio.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 152.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato Sì 15 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 161 presentato dai Consiglieri Rutallo, Laus Rabino, Gariglio e Lepri: l'art. 2 è così sostituito: "Art. 2 (Finanziamento dei servizi di trasporto pubblico) 1. Al fine di garantire la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla sottoscrizione degli accordi di programma con gli Enti locali previsti dall'art. 9 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422), la Regione si impegna a stanziare per il periodo 2008 - 2013, le risorse necessarie per la definizione dei programmi triennali dei servizi di cui all'art. 4 della l.r. 1/2000 (394,2 milioni di euro per l'anno 2008, 397,2 milioni di euro per l'anno 2009, 399,7 milioni di euro per l'anno 2010, 402,2 milioni di euro per l'anno 2011, 404,7 milioni di euro per l'anno 2012 e 407,6 milioni di euro per l'anno 2013).
2. Alla copertura della spesa di cui al comma 1 si provvede ai sensi dell'art. 30 della l.r. 2/2003".
La parola al Consigliere Rutallo per l'illustrazione.



RUTALLO Bruno

Presidente, questo emendamento viene ritirato e viene presentato un ordine del giorno con il quale "si impegna la Giunta ad un'approfondita verifica degli attuali costi industriali e del trasporto pubblico locale sia urbano che extraurbano, in modo da poter determinare un congruo livello dei corrispettivi dei servizi che verranno messi a gara".



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 161, è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Viene presentato un emendamento che sostanzialmente riprende le indicazioni appena espresse dal Presidente Casoni e riprese in senso positivo dall'Assessore Borioli.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 3/A (e così l'articolo 2 che diventa articolo 5) L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 36 Consiglieri Si sono astenuti 5 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Con questa votazione viene approvato l'articolo 2 interamente riscritto.
Emendamento rubricato n. 70 presentato dai Consiglieri Dutto, Rossi e Novero: dopo l'articolo 2 è inserito l'articolo 2 bis: "Art. 2 bis (Misure di incentivazione dell'uso del mezzo pubblico) 1. In armonia con le iniziative assunte dalla Regione e dedicate ai lavoratori nell'ambito del piano di tutela e risanamento della qualità dell'aria e per le finalità di cui al decreto del Ministro dell'ambiente 27 marzo 1998 (Mobilità sostenibile nelle aree urbane), nell'esercizio finanziario 2008 vengono stanziati 200.000,00 euro nell'ambito dell'unità revisionale di base (UPB) DAO7061 (risorse umane e patrimonio Trattamento economico del personale Titolo I Spese correnti), unità che presenta la necessaria capienza finanziaria, da destinare a misure di incentivazione del personale regionale all'uso del mezzo pubblico".
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Se mi permette, vorrei solo comunicare che, in realtà, quello che era l'articolo 3, che mi pare voi abbiate ripreso nell'emendamento, e che noi nella prima battuta avevamo stralciato, lo abbiamo lasciato nella legge finanziaria. Quindi, l'articolo 3 è in discussione e, di fatto l'emendamento viene recepito, ma nella fase successiva.
Se ritirate questo emendamento, quando arriveremo all'articolo 3 lo manteniamo nella legge finanziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Va bene, posso ritenermi soddisfatto. Per riassumere: questo articolo faceva parte dell'articolo 3, la Giunta aveva presentato un suo emendamento per stralciarlo e, a questo punto, noi abbiamo presentato questo emendamento per reinserirlo. Se la Giunta ritira l'emendamento che lo stralciava, noi ritiriamo l'emendamento che lo reinseriva e resta com'era all'inizio.



PRESIDENTE

Collega Dutto, ci siamo persi, ma ci fidiamo sulla parola. Comunque, se l'emendamento viene ritirato, lo stesso disposto normativo sarà nell'articolo 3, che continua a vivere.
ARTICOLO 3 Procediamo quindi con l'esame dell'articolo 3.
Comunico il ritiro da parte dei proponenti del seguente emendamento: Emendamento rubricato n. 55 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: "L'art. 3 è abrogato".
La parola al Consigliere Burzi, sull'articolo 3.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Tenderei anche a prendere una decisione veloce prima che ulteriori riflessioni ne modifichino prossimamente l'atteggiamento. Devo quindi dedurre che la Giunta abbia presentato un nuovo emendamento, che lo reintroduce.



PRESIDENTE

La Giunta regionale ha ritirato l'emendamento che sopprimeva l'articolo 3.



BURZI Angelo

Non vorrei contraddirla, perché non mi permetterei mai, ma l'emendamento che lo sopprimeva, sempre che non sia diverso da quello che abbiamo visto noi, se non ricordo male era un emendamento che ne sopprimeva credo una ventina, a meno che siano stati "spacchettati".



PRESIDENTE

No, Presidente Burzi, le avevo già dato conto nelle precedenti sedute ma sono state interrotte più volte, quindi forse non tutti i colleghi erano in Aula, e me ne scuso se non l'ho ripetuto: la Giunta regionale ha tradotto l'elenco di articoli soppressi in tanti emendamenti che andavano ciascuno a sopprimere un singolo articolo.
Pertanto, aveva presentato un emendamento, il n. 55, che sopprimeva l'articolo 3, che, a seguito di discussioni con i colleghi Consiglieri, è stato abrogato.



BURZI Angelo

La ringrazio.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: "All'art. 3, comma 1, l'UPB DA07061 (Risorse umane e patrimonio Trattamento economico del personale - Titolo I: Spese correnti) è sostituita con l'UPB DA07051 (Risorse umane e patrimonio - Servizi generali operativi - Titolo I: Spese correnti)".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n.4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 142 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Boniperti, Cavallera, Ferrero, Guida e Rossi: all'articolo 3, dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma: "2/bis La Regione trasferisce risorse alle imprese che garantiscono agevolazioni economiche per i dipendenti che raggiungono il luogo di lavoro utilizzando il trasporto locale".
Emendamento rubricato n. 143 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Boniperti, Cavallera, Ferrero, Guida e Rossi: all'articolo 3, dopo il comma 1 aggiungere il seguente comma: "2. La Regione trasferisce risorse alle società di trasporto pubblico locale operanti nei capoluoghi di provincia al fine di ridurre il costo degli abbonamenti mensili a favore di coloro i quali non usufruiscono di altre agevolazioni tariffarie (studenti, pensionati, disoccupati etc.)".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Gli emendamenti n. 142 e 143 hanno finalità simili anche se intervengono su aspetti differenti. La finalità è di incentivare il trasporto pubblico locale, perché in questi anni si è discusso molto di incentivazione del mezzo pubblico locale, in particolar modo quando abbiamo discusso dei Piani di mobilità presentati dall'Assessore De Ruggiero.
Questi, hanno penalizzato seriamente l'utilizzo delle auto, ma a fronte di quelle che erano enunciazioni rispetto al potenziamento del trasporto pubblico locale, non soltanto in termini di numero di mezzi a disposizione ma anche di incentivazione per i cittadini di utilizzo del mezzo pubblico stesso, devo dire che non ci sono state molte politiche che abbiano sostenuto questo tipo di trasporto. In particolar modo, verso quelle fasce che non possono utilizzare tariffe agevolate, così come invece accade per i maggiori fruitori del trasporto pubblico locale, cioè studenti, pensionati o coloro i quali possono avere una riduzione del costo dell'abbonamento.
I due emendamenti intervengono sulla riduzione del costo dell'abbonamento; l'emendamento n. 143, nei confronti di quelle aziende di trasporto locale dei capoluoghi di provincia che riducono il costo dell'abbonamento mensile. Abbiamo avuto l'esempio della città di Asti, che ha fortemente ridotto il costo del trasporto pubblico locale, avendo un incremento sostanziale dell'uso del mezzo stesso. Va detto che se ci si deve muovere all'interno della città, non avendo problemi di posteggio e non dovendosi muovere all'interno delle aree blu a pagamento, che quindi danno un aggravio, oggi l'utilizzo della macchina all'interno della città risulta ancora essere economico rispetto a quello del trasporto pubblico locale. Una persona, cioè, non spende 2 euro di benzina, salvo che non debba andare da zona Marche a Mirafiori, o attraversare completamente la città - per fare un esempio per la città di Torino - ma anche all'interno della primissima cintura. Al di là di questo che è una differenza minima a fine mese, invece porrebbe una differenza maggiore se si prevedesse agevolazioni per quelle fasce.non voglio dire agevolazioni, sostanzialmente per quelle persone che lavorano o che non rientrano nelle categorie disoccupati, pensionati, studenti, ecc. che potessero, in qualche modo ridurre il costo del trasporto non riducendolo all'abbonamento della singola linea. Dare uno strumento che consenta di girare all'interno dell'area urbana, e immediatamente fuori l'area urbana, ad un prezzo abbordabile, soprattutto molto conveniente rispetto all'autovettura. Questo è l'emendamento n. 143 che, peraltro, riprende una sperimentazione che è già stata fatta dall'Azienda di trasporto pubblico di Asti.
L'emendamento n. 142 riguarda, invece, iniziative che sono già state assunte dalla Provincia di Torino - e con l'emendamento 3 anche dalla Regione Piemonte - cioè quella di dare la possibilità di finanziare, di agevolare la mobilità pubblica per i dipendenti. Noi crediamo che questo non debba essere limitato unicamente alle imprese pubbliche, che è pur vero che hanno un grande numero di dipendenti e che quindi possono impattare fortemente all'interno del trasporto, ma debba anche essere rivolto a tutte le imprese.
Con l'emendamento n. 143 si danno maggiori risorse per il trasferimento di risorse alle aziende di trasporto pubblico locale dei capoluoghi, perch lì si concentra maggiormente un numero di persone che utilizzano il mezzo pubblico e, dall'altra parte, un maggior trasferimento economico alle imprese che garantiscono agevolazioni economiche a quei dipendenti che raggiungono il posto di lavoro con il mezzo pubblico e non con l'autovettura o con un'altra forma di trasporto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Parere contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazioni di voto, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi comprendiamo un po' le tempistiche dei lavori consiliari in cui, a fronte delle proposte, c'è un pronunciamento a favore o contrario da parte della Giunta. Tuttavia, ci permettiamo di dire, parlando dei nostri emendamenti, che non tutti gli emendamenti sono uguali. Crediamo vi siano emendamenti che sottolineano di più alcune sensibilità e ve ne sono altri che ci paiono di buon senso che, per carità, possono essere respinti, ma dovrebbero essere maggiormente argomentati. Lo dico non perché a fronte di un'illustrazione di un emendamento di Alleanza Nazionale deve essere argomentata la contrarietà che si manifesta, ma perché nel piano della mobilità che abbiamo visto per due anni presentato dall'Assessore De Ruggiero, uno dei punti che sempre compare è il potenziamento del mezzo pubblico.
Per carità, non necessariamente queste misure sono le uniche per potenziare il mezzo pubblico, però noi vorremmo che, a fronte di un documento di indirizzo che pone dei divieti, si dicesse che ci saranno dei vantaggi nell'utilizzo del mezzo pubblico senza, in quel documento trasformarli in impegni economici concreti (invece quelli vi fossero). Noi abbiamo provato, in sede di finanziaria, considerando che il Piano è un documento di Giunta e non lo vota il Consiglio regionale, quindi non avremmo possibilità di emendare il documento che, in qualche modo, fosse avanzata qualche proposta.
Conosciamo altresì bene i meccanismi, maggioranza e opposizione, ma io non so come si possa argomentare una contrarietà da coloro i quali, in molte occasioni, non solo in Giunta, ma anche in Aula, hanno asserito la necessità di potenziare il trasporto pubblico. Poi ci spiegherete - sia la Giunta quanto i Consiglieri di maggioranza - che queste sono proposte non corretta, o non economicamente sostenibili, per carità, ma che ve ne saranno altre che verranno portate avanti nei prossimi mesi e noi le guarderemo con attenzione. Chiedo, a nome del Capogruppo Casoni, il voto nominale.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 142, sul quale l'Assessore Peveraro ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 143, sul quale l'Assessore Peveraro ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato Sì 12 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 189 presentato dai Consiglieri Guida, Toselli Scanderebech e Cavallera: "Art. 3 (Misure di incentivazione dell'uso del mezzo pubblico)" Al secondo comma dopo la parola "regionale" viene inserito "della Giunta e del Consiglio".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

L'emendamento è chiaro. Si evidenzia che sono compresi, tra il personale regionale, sia i dipendenti della Giunta che i dipendenti del Consiglio. È soltanto una specifica, credo che possa essere accolta e che secondo me, è doverosa. A meno che non mi venga spiegato che, per personale regionale, è da intendersi tutto il personale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per il parere della Giunta regionale.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Il parere è negativo. E mi sembra che sia chiaro, per la verità. La dizione non mi sembrava ambigua, nel senso che la parola "personale" sta a significare il personale dipendente regionale.
Sugli emendamenti illustrati dal Consigliere Vignale approfitto per dire che c'è stato un bando; questo è importante perché è la prima volta in Italia che una Regione, chiedendo la collaborazione delle aziende, dà un contributo per diminuire i costi degli abbonamenti per i mezzi pubblici.
È la prima volta che ci stiamo ponendo in maniera non occasionale, ma in grande scala sulla partita del finanziamento della mobilità del personale sulle singole aziende.
Devo dire che le richieste sono state numerose, ma soprattutto ha ripreso quello che doveva già essere un obbligo dell'azienda, che è l'obbligo del cosiddetto mobiliting management, cioè di qualcuno che si occupi non solo del conto degli uffici, del ticket restaurant, ma anche della mobilità. È una vecchia legge mai osservata né dal settore pubblico né dal settore privato.
Questo è stato uno stimolo molto importante e mi pare che possa rappresentare un passo avanti di cui la Regione Piemonte potrà andare fiera.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 189, è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Ricordo che il numero legale è 29.
Non essendoci richieste di interventi indìco la votazione nominale sull'articolo 3 (che diventa articolo 6) come emendato.
Ricordo che il numero legale è 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento sull'impegno Assessore Artesio per la firma del Protocollo d'intesa sull'ospedale di Alessandria previsto nel nuovo Piano sanitario


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, faccio un intervento sull'ordine dei lavori affinch rimanga anche agli atti questa richiesta.
Voi sapete quante volte ho sollevato la questione relativa al pseudoaccordo, per quanto ci riguarda non rispettato, sui metodi di votazione della sede dell'ASL unica della provincia di Alessandria.
In quel bailamme di questioni era anche successo che l'Assessore Artesio aveva fatto saltare la firma del Protocollo d'intesa per la costruzione del nuovo ospedale da costruirsi nel Comune di Alessandria e che doveva essere un ospedale sovraprovinciale, di eccellenza previsto addirittura dal PSR.
La motivazione portata dall'Assessore era che la data del 26 marzo era concomitante con la venuta a Torino dell'allora Ministro della Sanità Livia Turco, e che quindi non era una ritorsione politica alle posizioni della Lega e di altri colleghi del centrodestra che stavano facendo opposizione ma era una questione esclusivamente tecnica e politica. Il tempo è passato le elezioni sono passate e questo Tavolo tra ASL, Regione e Comune per firmare il Protocollo d'intesa non è più stato convocato.
Quindi, inviterei lei, in qualità di Presidente del Consiglio, e anche il Vicepresidente della Giunta ad intervenire sulla Presidente Bresso affinché dica all'Assessore Artesio di convocare questo incontro sospeso dal 26 marzo, affinché si possa addivenire alla stipula tra ASL, Regione e Comune dell'accordo per il nuovo ospedale come previsto dal PSR, così si potrà innanzitutto individuare il luogo dove costruirlo e, in secondo luogo, firmando il Protocollo d'intesa, verrà anche votato lo schema di fattibilità che ha prodotto l'ASO di Alessandria. Quindi, è indispensabile che questo Protocollo d'intesa venga firmato.
Mi auguro che non continui ad essere una ritorsione politica, ma che sia solo una dimenticanza fra i tanti impegni dell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi. Non penso assolutamente che sia una ritorsione politica, ma una serie di impegni, compresi i lavori del Consiglio sul bilancio.
Comunque sarà cura del Presidente del Consiglio così come del Vicepresidente Peveraro intervenire sulla Presidente della Giunta e sull'Assessore Artesio affinché si riprenda questo filo interrotto.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consiglieri Ferrero, Burzi e Cavallera: "l'articolo 4 è abrogato" Emendamento rubricato n. 144 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Boniperti, Cavallera, Rossi e Guida: "l'articolo 4 del disegno di legge 503/2007 è soppresso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, quest'articolo ha delle parti positive e delle parti negative. Sicuramente è positivo che la Regione individui specifiche procedure e modalità per l'attuazione degli interventi previsti dalla programmazione regionale al fine di conseguire maggiore efficienza. Questo è un comma pletorico, perché la Regione in qualunque momento pu individuare procedure e modalità per l'attuazione degli interventi, ma non specificando quali e quanti, questo comma è puramente pletorico ed inutile.
Quindi, non comporta nessun parere da parte nostra.
Per quanto riguarda il comma 2, che è quello che recita ". per la realizzazione di tratti autostradali extraurbani e regionali soggette al titolo III del decreto legislativo.", sostanzialmente ci si richiama alla finanza di progetto.
Io dico: alleluia, perché la Regione si accorge che esiste la finanza di progetto. Lo dico da qualche anno e ho spiegato più volte al Vicepresidente e all'Assessore che molte Regioni italiane con la finanza di progetto hanno fatto molte infrastrutture. E sono Regioni di colori politici diversi; le ha fatte l'Emilia Romagna, le ha fatte la Lombardia così come il Veneto, l'Umbria, le Marche, il Lazio.
In Regione Piemonte ancora ci manca un intervento di finanza di progetto su una qualunque infrastruttura, non solo su quelle autostradali o extraurbane. Quindi, ben venga il fatto di avvalersi di questo, ma - anche in questo caso - non era necessario scriverlo nella finanziaria, perch chiunque si può avvalere della finanza di progetto in base alle leggi vigenti.
C'è una legge nazionale, non è necessario scrivere che si può costruire un'autostrada o un tratto di strada con la finanza di progetto, però anche qui, come nel comma 1, se vogliamo scriverlo per riempire delle righe, va bene! La mia contrarietà è perché ritengo che questo articolo sia stato modulato con due questioni inutili ed ovvie, nel senso che potevano anche non essere scritte, per poter inserire il punto 3, che recita: "Per la realizzazione degli interventi di livello nazionale, la Regione promuove la costituzione di una società mista con ANAS Spa, alla quale la Regione pu partecipare direttamente o attraverso sue società partecipate o controllate".
Mi chiedo cosa c'entri la Finanziaria della Regione Piemonte con la costituzione di una società mista con l'ANAS. Quale sia, cioè, l'urgenza di inserirla nella Finanziaria regionale se non magari per far passare la costituzione della società.
Ricordo solo ai colleghi che qualche mese fa abbiamo approvato la legge costitutiva dell'SCR - ricordate? - che era demandata ad occuparsi di viabilità, del passaggio da ARES a SCR. A parte che l'SCR non è ancora partita, o meglio è partito solo il CdA, che si è riunito qualche volta, ma non è ancora stato nominato nemmeno il direttore e non ci sono nemmeno le procedure per individuarlo.
Qui, andiamo ad inserire la costituzione di un'altra società, che non c'entra niente. Inoltre, questo mi risulta essere di dubbia legittimità perché nelle Regioni in cui questa società è stata istituita, pare siano in atto delle procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Ritengo che la compartecipazione in una società sia inutile, perché c'è già l'SCR che può assumere qualunque decisione, qualora autorizzata dalla Giunta regionale. C'è addirittura un articolo della costituzione di SCR che dice espressamente che, con provvedimento della Giunta regionale, la Giunta regionale determina, ogni anno, gli interventi che SCR deve fare.
E allora, se c'è da costruire un'infrastruttura, non è sufficiente che la Giunta regionale inserisca il provvedimento annuale nelle competenze da affidare a SCR, anziché istituire un altro carrozzone? Se oggi approvassimo questo articolo, ci troveremmo con l'ARES che è ancora in liquidazione, con l'SCR che è stata deliberata, ma che non ha ancora la struttura, e con l'autorizzazione a costituire una nuova società mista, Regione-ANAS, che si occupi di autostrade.
Mi sembra veramente che questa filosofia sia un po' confusa; confusa nelle procedure e nei meccanismi. Peraltro, risulta che a livello nazionale, sia col Governo precedente, ma addirittura anche con l'attuale Governo, sia stata sconfessata la disponibilità, messa probabilmente solo in conto ANAS da parte del suo direttore generale, a costituire questo tipo di società.
La struttura dirigenziale del Ministero delle Infrastrutture reputa cioè, queste procedure non corrette e opportune e a rischio di infrazione da parte dell'Unione Europea.
Pertanto, chiederemo lo stralcio dell'intero comma 3, perché si tratta del comma 3, non dell'articolo, altrimenti vorremmo sapere qual è l'urgenza di approvare e di costituire una nuova società, con l'ARES ancora da liquidare e con l'SCR che deve ancora partire.
Stiamo parlando di alleggerire le strutture pubbliche e le strutture che dipendono dalla Regione, dallo Stato, dalle Province o dai Comuni.
Parliamo di alleggerire la macchina pubblica e l'Assessorato ai trasporti se approvassimo questa norma, avrebbe tre società alle sue dipendenze.
Se raccontiamo ai cittadini questi fatti, quando parliamo di delegificazione, di semplificazione della macchina pubblica, di sburocratizzazione, ci ridono dietro! Dicono: "Ecco come spendete i soldi creando dei carrozzoni che avranno un direttore generale, un direttore amministrativo, che faranno un po' di collaudi, faranno un po' di strutture, assumeranno qualche altro ingegnere, come se l'Assessorato non avesse già fior di funzionari in grado di gestire questa materia!".
E allora, chiedo che questo comma sia stralciato e che l'Assessore mi dia immediatamente una risposta.
Assessore, stralciamolo perlomeno in un Collegato alla finanziaria, in qualcosa da fare a parte, così ne discuteremo, avremo il tempo per discuterne, vedremo qual è l'urgenza o meno di questo provvedimento.
Se lei mi dice che non lo stralcia, presenteremo una serie di emendamenti che rallenteranno parecchio l'iter dei lavori che sarebbe opportuno viaggiassero più velocemente.



PRESIDENTE

Per meglio comprendere, collega, ha esteso l'intervento oltre l'emendamento in oggetto, abrogativo dell'intero articolo 4, facendo riferimento a un'altra parte dell'articolo 4? La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Collega Casoni, in tutta franchezza il suo ragionamento non mi convince.
Una prima considerazione sulla finanza di progetto: noi non abbiamo mai contestato il ricorso alla finanza di progetto. Il collega Casoni, che pure fa riferimento alla legislazione nazionale, sa, perché era Assessore in quel periodo, che una Finanziaria del 2003, presentata dalla Giunta della quale lui faceva parte, fece espressamente riferimento alla finanza di progetto. Lo dico perché altri atti regionali, in questo caso una legge finanziaria regionale, facevano riferimento, ancorché in presenza di una legislazione nazionale, all'utilità che per realizzare alcune opere la nostra Regione ricorresse alla finanza di progetto.
Lo dico a chiarimento di una situazione nella quale ci siamo trovati.
Aggiungo che non ci fu - e il collega Casoni lo sa benissimo - da parte di chi parla, alcuna ostilità pregiudiziale nei confronti di questo strumento, anzi ho sempre ritenuto che esso possa essere utilmente impiegato per fare una politica infrastrutturale.
Secondo, cerco di interloquire con il Consigliere Casoni. Qual è l'obiettivo di questo articolo secondo il mio punto di vista? Parto dal presupposto su cui credo ci sia un accordo tra noi: l'esigenza di dotare la Regione di alcune infrastrutture necessarie e strategiche per il Piemonte.
Lasciamo stare la polemica sul passato - che non ci riguarda - circa il ritardo con il quale in questo Paese si realizzano le infrastrutture.
Potremmo fare un libro bianco sul fatto che impieghiamo anni per fare cosa è necessario e, quando poi lo facciamo, non è più utile. Potrei ricordavi alcune esperienze che riguardano il mio territorio: o sono meno utili oppure, comunque, fuori tempo massimo perché l'economia corre più veloce della capacità dei Governi di realizzare infrastrutture strategiche per la nostra regione.
Secondo. È del tutto evidente che vi è un problema di finanza pubblica che ha affrontato il Governo Prodi e che affronterà il Governo Berlusconi.
Nel senso che vi è un problema di difficoltà a reperire, nella misura che sarebbe necessaria, le risorse pubbliche per finanziare queste infrastrutture. Non devo ricordare al Consigliere Casoni che la legge obiettivo è stata, in larga misura, un libro dei sogni esattamente per questa ragione. Vi era un problema di risorse pubbliche che andavano reperite e che, invece, è difficile reperire con i conti dello Stato in quelle condizioni.
Abbiamo individuato, con quest'articolo, nella finanza di progetto, uno degli strumenti con i quali, attraverso il concorso di privati, arrivare alla realizzazione di infrastrutture.
Terzo. Vengo all'altro obiettivo che ci poniamo. Essendo strategiche queste infrastrutture, non sono solo di interesse regionale. Penso al tratto della Rollino Masserano-Ghemme che parte dalla pedemontana dell'alta Italia, non soltanto del Piemonte, ma giacché si parla di pedemontana piemontese, lombarda o veneta: questa cos'è se non una infrastruttura che interessa l'Italia del nord? Se è così, il finanziamento di questa infrastruttura su chi deve gravare? Soltanto sulla Regione Piemonte? Ricordo che la legge obiettivo l'aveva sempre indicata come infrastruttura necessaria per l'Italia del nord.
Qual è lo strumento di cui ci dotiamo? Ci dotiamo dello strumento della società mista nella quale la Regione e l'ANAS, per conto dello Stato che cofinanzierà alcuni di questi interventi, sta dentro un ente del genere? Mi sembra evidente. Credo che la Regione, Consigliere Casoni, stia lì dentro come SCR, per esempio. Non vi è contraddizione, quindi, tra il ragionamento di valorizzare, impegnare, attivare SCR e il fatto di farlo, in questo caso, stante le finalità di queste infrastrutture, dando vita ad una società che comprenda anche ANAS e lo Stato.
Lo Stato la dichiara illegittima? Ma voi sapete che abbiamo approvato una legge finanziaria nazionale che prevedeva espressamente questa possibilità e stabiliva, sulla base dell'esperienza della Regione Lombardia, che le Regioni potessero formare società miste? La legge finanziaria dello Stato italiano, approvata il 31/12 dell'anno scorso dal Governo del Parlamento della Repubblica, prevede questa possibilità. Mi stupirei che una Regione come la nostra, indipendentemente dal colore politico, non si ponesse lei il problema di attivare questo strumento per fare quelle infrastrutture. Accuserei la Giunta, Consigliere Casoni, se non facesse una cosa del genere. L'accuserei di reticenza, di ritardo, di inadempimento. Penso che questa cosa debba essere fatta e inviterei il Consigliere Casoni a fare una riflessione politica sul punto.
Non vi è contraddizione. L'ARAS la scioglieremo, ma abbiamo SCR. SCR è lo strumento che insieme abbiamo individuato per fare certe cose. Stiamo parlando di infrastrutture che hanno una dimensione sovraregionale, quale migliore occasione perché la Regione, attraverso SCR e ANAS, per conto dello Stato, non possano, insieme, costruire (lo prevede la legge finanziaria) una società che realizza infrastrutture che avranno finanziamenti pubblici e privati? Privati perché facciamo ricorso alla finanza di progetto, pubblici perché cofinanziano l'intervento Regione e Stato. Mi sembra, invece, una norma che noi dobbiamo difendere.
Altrimenti capite che mi fa un po' specie che, dopo tanto parlare di federalismo in quest'Aula (tutti i giorni parliamo di federalismo) fossimo i primi a negare il valore di un'iniziativa, di una società che, in qualche modo, riafferma il ruolo della Regione nel determinare le scelte e nel fare la politica delle infrastrutture.
Per questo noi inviteremmo i colleghi della minoranza a fare una riflessione più aperta sul carattere della norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo fare qualche valutazione rispetto all'intervento del Consigliere Ronzani. Non penso che nelle parole del Consigliere Casoni - e in quelle che avrei detto io se fossi intervenuta prima - si possa cogliere l'intenzione di negare la possibilità di utilizzare uno strumento, come il Consigliere Ronzani bene ha declinato, utile per la realizzazione di una serie di infrastrutture su cui sono più le parole che si fanno, come lei dice, che gli strumenti attraverso i quali attuarle. L'emendamento abrogativo ha una finalità diversa. Riteniamo che questo argomento debba avere una dignità di legge, così com'è avvenuto per altri strumenti importanti come SCR, come il Post Olimpico, come lo sdoppiamento di Finpiemonte, che sono una serie di appuntamenti che il Consiglio ha approfondito attraverso un disegno di legge appositamente creato per discutere di questo tipo di argomento. Immaginare di dare in una legge come la finanziaria, qualche indicazione che dice "facciamo questa cosa e poi la Giunta, sentita la Commissione, ne discute" riteniamo che sia un metodo sicuramente comodo per la Giunta, ma molto meno utile per il Consiglio avendo, tra l'altro, tutti la consapevolezza che questi possono essere strumenti attraverso i quali individuare delle modalità e delle procedure per.
Le domande che pone il Consigliere Casoni sono domande alle quali lei ha dato un'interpretazione e dice: "c'è SCR, la facciamo partecipare". Il testo non dice questo, potrebbe essere un'altra società e potrebbe essere senz'altro legittimo che sia così. La genericità dei contenuti di questo articolo, che inseriscono i presupposti per una attività legislativa così ampia e così forte dal nostro punto di vista, ci portano a dire che non è questa la sede dove affrontare questo tipo di argomento.
Se tutti siamo d'accordo che questo è uno strumento utile da regolamentare, lo dicevo prima all'Assessore Borioli che ci chiedeva perch siamo contrari a questo, mi pare di aver spiegato chiaramente che gli stessi colleghi avessero la stessa impostazione, il senso di dire la "Giunta si impegni a presentare domani mattina il disegno di legge che parla di questa roba, finito il bilancio noi ci impegniamo a discuterlo".
Non è quello il problema. Il problema è che una cosa così forte, in un contesto come questo, che è della finanziaria, ci dice di fare quella cosa lì con un regolamento che farà la Giunta, sentita la Commissione. Ci sembra un atteggiamento un po' eccessivo da parte di questa Giunta, sicuramente legittimo, che è già stato tentato anche in altre occasioni. Anche perch collega - lei non mi può dire "Noi dobbiamo fare queste cose perché abbiamo fretta": analoghe considerazioni le avete fatte anche quando avete presentato il disegno di legge di SCR. C'era una fretta micidiale, tant'è che è stato approvato velocissimamente in coda all'approvazione del bilancio della scorsa estate. Ed è tutto fermo. Sono passati nove mesi quindi non è tanto una questione che se lo mettiamo qui, domani mattina risolviamo il problema, perché domani mattina non risolviamo il problema.
Visto che questa è una legge finanziaria all'interno della quale ci sono una serie di norme più consone all'argomento finanziaria, questo che deve avere dal nostro punto di vista una dignità di legge, sia un d.d.l.
presentato dalla Giunta.
Finita la discussione, si attivino le Commissioni per discutere il disegno di legge di questa società mista, sulla quale noi avremmo sinceramente l'interesse a poter avere un percorso legislativo diverso.
Dire che la Giunta fa un regolamento e poi viene in Commissione a raccontarcelo e poi si fa avanti è sicuramente un aspetto spedito, ma io penso che per argomenti di questo tipo forse sia più utile lo strumento di una legge apposita, che di fatto sancisca questo percorso che non necessariamente non si può non condividere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Riteniamo che l'importanza dell'argomento e cioè il ruolo della Regione Piemonte nella realizzazione e gestione - e vorrei sottolineare il fatto che si parla anche di gestione - di infrastrutture autostradali o extraurbane, sia una questione assai delicata.
Stiamo forse facendo un passo indietro? Ci stiamo muovendo verso una pubblicizzazione delle attività autostradali? Ma noi ritenevamo invece che la collaborazione dovesse essere in modo particolare con i privati.
Ad esempio, ci lascia perplessi anche il fatto di chiamarla "società mista con ANAS", quando l'ANAS non è una società privata ma interamente pubblica, semplicemente di diritto privato perché è una società per azioni,.
Quando parlo di società miste, intendo pubblico e privato, ad esempio il caso dell'autostrada Asti-Cuneo; è una società mista in cui l'ANAS attraverso una gara, ha trovato il socio privato, ovvero l'insieme delle società SALT e SATAP.
Vi dico: stiamo attenti perché stiamo facendo un passo indietro, cioè stiamo impegnando la Regione a fare e a gestire le autostrade. Sono questioni assai delicate e mi sembra che il mondo vada verso un'altra parte.
Credo che la Regione non debba abdicare al suo ruolo; anzi, il ruolo di programmazione e il ruolo di intervento è auspicabile, ma non in questa percentuale e non con questo protagonismo. Poi, tra l'altro, vorrei che l'Assessore mi spiegasse: l'ANAS ha dato la disponibilità? Esiste un carteggio, esiste un Protocollo d'intesa? Ad esempio, per l'accordo che la Regione ha stipulato con il Ministero dei lavori pubblici l'anno scorso, è previsto che noi dobbiamo fare questa società, dobbiamo fare questo tipo di intervento? Cioè ci viene chiesto di intervenire finanziariamente politicamente a livello esecutivo, attraverso la società mista? O era una nostra iniziativa e poi eventualmente troverà la disponibilità di ANAS? Perché sarebbe anche aleatorio fare questo.
Io credo invece che la Regione debba operare attraverso gli accordi con l'ANAS, gli accordi con il Ministero dei lavori pubblici, gli accordi con le Province, che attendono ormai da anni il finanziamento dei famosi nodi della viabilità relativi alla viabilità trasferita. Noi abbiamo - ed è questo, secondo me, l'aspetto più contraddittorio - in molte province alcuni cosiddetti "nodi della viabilità" che non sono ancora stati risolti e nascono tutti dal fatto che l'ANAS, ad un certo punto, ha detto "io non mi occupo più di queste strade e ve le passo". Quindi, le ha passate alla Regione, la quale a sua volta le ha passate alle Province.
Adesso invece torniamo indietro e diciamo all'ANAS: insieme facciamo delle autostrade oppure delle superstrade oppure delle reti urbane.
E' un impegno consistente dal punto di vista finanziario e dal punto di vista politico. Ma lo dobbiamo fare noi? Soprattutto quando ancora non è chiaro che tipo di federalismo fiscale e finanziario attende le Regioni nei prossimi anni, ho la sensazione che stiamo facendo un passo molto azzardato.
Quindi, "no" all'iniziativa regionale in materia infrastrutturale anche se parliamo di un'iniziativa percentualmente non grande, proprio perché forse non è compito delle Regioni gestire le autostrade, almeno qui da noi dove ci sono problemi non indifferenti che la Regione non ha ancora risolto e soprattutto perché mi sembra che le casse della Regione non siano particolarmente consistenti dal punto di vista finanziario.
Auspichiamo un ruolo di programmazione e di intervento ridotto della Regione, ma soprattutto un ruolo politico della Regione sul fronte delle infrastrutture, che si cerchi di realizzarle con i privati e non soltanto con l'ANAS.
L'ANAS è in difficoltà; alcuni anni fa era stata ricapitalizzata, i Governi ogni volta che si susseguono devono provvedere alle casse con apposito provvedimento e noi chiediamo all'ANAS di fare insieme una società. La prima cosa che salta agli occhi è che creare una società significa dare vita ad un Consiglio di Amministrazione, vuol dire nuove sedi.
Mi sembra quindi, Assessore, che sia forse il caso di fermarci e di approfondire questo tema.
Ad esempio - non lo so, ma può darsi che io non abbia seguito la pratica in questi mesi nel modo dovuto - mi piacerebbe veramente sapere cosa pensa l'ANAS di questa cosa, se c'è agli atti dell'Assessorato o della Presidenza una lettera di intenti. Se l'ANAS insomma su questa vicenda si sia già espressa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Io credo che sia utile nel corso di questo dibattito anche confrontarci sulle idee. Quindi, ho ascoltato con attenzione l'intervento di chi mi ha preceduto e devo dire che non mi ha convinto, mentre mi paiono convincenti le argomentazioni della Giunta.
In sostanza, prevediamo coerentemente con le indicazioni della finanziaria di quest'anno la possibilità che la Regione faccia una società con ANAS.
Qual è lo spirito del legislatore nazionale? Sostanzialmente quello di avvicinare - credo di interpretare bene le intenzioni dell'Assessore che spero mi stia ascoltando - la realizzazione delle opere alla capacità di programmazione regionale e, al contempo, di responsabilizzare la Regione su opere di grande interesse nazionale o di grande interesse regionale come sono quelle opere stradali che questo articolo della finanziaria intende realizzare accelerando le procedure.
Quindi, mettendo insieme la società che lo Stato ha individuato per la realizzazione delle grandi opere, insieme alla Regione noi pensiamo che sia possibile attraverso la responsabilizzazione sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista del controllo della realizzazione accelerare e realizzare meglio queste opere.
Naturalmente questa società, diversamente da quello che mi pare traspaia dalle considerazioni di chi mi ha preceduto, non si accinge ad essere ente che si candida a realizzare l'opera, ma diventerà stazione appaltante di queste opere.
Seconda obiezione: perché non utilizzare SCR, che è già una stazione appaltante, che abbiamo esattamente pensato e realizzato allo scopo? La risposta è già nelle parole che ho provato a esprimere prima: è verosimile ritenere - e non a caso lo Stato lo ha previsto proprio in Finanziaria - che da questa società emerga una maggiore disponibilità da parte dello Stato a finanziare opere che diversamente, se finanziate solo dalla Regione, troverebbero molte più difficoltà ad essere realizzate.
Quindi, è esattamente nella prospettiva di attirare risorse da parte dello Stato e, al contempo, gestire responsabilmente insieme allo Stato l'affidamento delle opere che si pensa di realizzare.
È, dunque, una società che non va in contrapposizione a SCR; SCR gestirà l'affidamento di opere di esclusivo interesse regionale e, quando si tratterà di opere di interesse anche nazionale, seppur collocate all'interno della regione, è per noi più ragionevole che possa essere costituita, coerentemente con la legge finanziaria, una società esclusivamente destinata ad aggiudicare opere che dovranno essere affidate con le procedure di evidenza pubblica e, se lo riteniamo, anche con quelle procedure di project finance che sono contenute nel comma precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Devo dire che il collega Lepri non mi ha molto convinto, né lo ha fatto l'intervento del collega Ronzani, ma non credo siano intervenuti per convincere il sottoscritto o la nostra parte politica; lo dico con molta trasparenza e sobrietà, relativamente a quanto era scritto innanzitutto nel programma elettorale - il sottoscritto, come credo molti altri colleghi, lo tiene all'interno del banco - a pag. 45: "Si è rivelata totalmente sbagliata la scelta dell'ARES, organismo che pensiamo debba essere superato".
Questo, per citare una frase (potremmo citare anche quella relativa alle partecipate).
La Presidente Bresso, che spesso è un po' schizofrenica, rispetto alle dichiarazioni che rilascia ai giornali e gli atti che poi traduce - lo dico essendo lei la Presidente della Giunta, ovviamente non riguarda soltanto lei - come spesso accade ha immediatamente preso la palla al balzo per comunicare, in modo molto ampio, ai giornali che non solo l'ARES era inutile, ma che era anche inutile la proliferazione di nuove società.
Credo che l'articolo 4 andrebbe cassato - lo dico anche al Presidente del Consiglio - tant'è che questo è oggetto degli emendamenti presentati all'articolo 4 dal nostro Gruppo consiliare. Noi crediamo che l'articolo 4 andrebbe cassato, oppure modificato cassando il comma 3 e prevedendo al comma 1 che la Regione dia mandato a SCR per la realizzazione di nuove infrastrutture e quant'altro.
Vedete, come abbiamo scritto in legge, abbiamo stabilito che l'ARES (Agenzia Regionale per le Strade) non serviva assolutamente a nulla, per cui si è fatta confluire in una più ampia società di committenza regionale.
L'ARES realizzava strade, attività che potevano essere fatte in progetto di finanza e, anche qui, l'emendamento ad un articolo che crediamo non dovrebbe stare in questa Finanziaria, va comunque a peggiorarlo, perché non dice: "Si avvale", ma "Può avvalersi", quindi anche in questo caso non dà un'indicazione precisa come quella data al comma 2.
Questi fini si possono tranquillamente raggiungere senza la costituzione di alcuna società, ma, da una parte, utilizzando SCR e dall'altra, prevedendo semplicemente una convenzione fra Regione Piemonte e ANAS.
In questo modo eviteremmo, per esempio - sono queste le modalità che piacciono alla Presidente e ad alcuni colleghi - di pagare alcuni salatissimi stipendi, perché un professionista che si deve occupare della società che andrà a realizzare le più importanti arterie piemontesi non sarà un professionista che prenderà solo qualche decina di migliaia di euro di compenso annuo, ma ben di più. Così come la società avrà una struttura assolutamente costosa e proliferante di un numero non esiguo di dipendenti quindi sarà un altissimo costo per l'Ente, per realizzare delle cose che l'Ente è già in grado di realizzare con la struttura che ha. E allora, sia il Vicepresidente che i colleghi - è difficile fare domande alla Presidente, perché è assente - dovrebbero spiegarci quale raziocinio c'è nell'andare a fare l'intervento della razionalizzazione delle Direzioni che può essere anche condiviso - che apporta un risparmio economico non altamente significativo, ma qualcosa lo dà, perché c'era scritto.
Chiedo al Presidente qualche minuto in più, perché in realtà sto illustrando quattro emendamenti.



PRESIDENTE

Assolutamente, collega, era per darle il tempo se per caso, preso dall'intervento, non avesse guardato il timer.



VIGNALE Gian Luca

La ringrazio. Dicevo che a fronte di alcune politiche, che possono anche essere condivise, di razionalizzazione della spesa - vedi le riduzioni delle Direzioni - ve ne sono altre che sono davvero difficilmente condivisibili, perché da una parte si intende ridurre la spesa, da un'altra parte si intende rispettare in modo corretto il numero di cinque Amministratori all'interno dei Consigli di Amministrazione delle società partecipate regionali, dall'altra parte ancora si intende, al momento in cui si costituisce SCR, sciogliere ARES per farla entrare in un'unica grande società regionale e in un'ottica di razionalizzazione delle società partecipate regionali.
Anche quello è un passaggio che poteva essere in qualche modo condiviso, tant'è che il nostro Gruppo non andò ad esprimere un voto favorevole rispetto al provvedimento, ma certamente contribuì a correggerlo e migliorarlo, non esprimendo una contrarietà generale sullo strumento stesso.
Ci si deve domandare, al di là di quelle che sono le schermaglie politiche, per cui tutti noi siamo molto attenti ai temi del federalismo non solo fiscale, ma anche della gestione della propria rete autostradale che senso abbia non utilizzare gli strumenti che già abbiamo e andare a creare un nuovo strumento che sarà molto costoso per l'Ente.
Come sosteneva il collega Casoni, noi crediamo che questo articolo, se approvato, crei anche dei problemi di legittimità nei confronti dello Stato e dell'Unione Europea. Crediamo altresì, come ricordava la collega Ferrero che un'attività legislativa di questo tipo non debba essere inserita in un articolo di una Finanziaria, ma, al limite, debba vedere una discussione approfondita, prima in Commissione e poi in Consiglio, su un disegno di legge ad hoc.
Ma soprattutto, diamo un appuntamento, qualora venga approvato l'articolo e poi la legge finanziaria per la quantificazione dei costi di questa nuova società che, sia chiaro, sarà esclusivamente a carico del Governo di centrosinistra. Vedete, a volte ci sfuggono alcuni obiettivi anche solo quantitativi. Noi andremo a discutere una legge sulla razionalizzazione delle Comunità Montane, perché lo impone la legislazione nazionale, che comporterà, alla fine, una riduzione annua intorno al milione. Nello stesso tempo approviamo una nuova società che verosimilmente, darà costi aggiuntivi, non le opere che si dovranno realizzare, ma gli interventi, di eguale portata.
I costi della politica non sono solo quelli degli eletti che è più facile individuare, ma sono anche i molti costi, quando arriveremo al bilancio li individueremo che, in realtà, sono i costi inutili di un Ente.
Noi crediamo che questo, per i motivi che dicevamo prima legati agli strumenti che ha già la Regione Piemonte e per un aspetto legato al costo della macchina della nostra Regione, cioè una nuova società in più, sia uno strumento assolutamente inutile.
Ripeto, questa cosa qualcosa costerà ai piemontesi, devono sapere che il costo di queste società sarà a carico della Giunta di centrosinistra di coloro i quali, ogni tanto, sui giornali, cercano di spiegare che sono i "randellatori" del malvezzo, del costo della politica, in realtà aggiungono costi alla struttura pubblica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

A me sembra ci sia abbastanza materia nel comma 3, per cui non riesco a capire qual è il motivo di urgenza di inserire in una legge finanziaria la costituzione di una nuova società autostradale. Il Vicepresidente ci dice con quale capitale sociale, quanti soldi mette la Regione Piemonte, con quali quote perché, se è urgente, vuol dire che lo farete la prossima settimana e ci spiegate perché. Ci dite quali sono le quote, quali sono i soldi per costruire quale autostrada.
Se vogliamo ragionare e andare avanti credo che sia opportuno stralciare i commi 3 e 4 dell'articolo. Quello che ci siamo detti nella precedente Conferenza dei Capigruppo noi lo manterremo perché siamo leali.
Avevamo già detto, in sede di Capigruppo, che avremmo chiesto lo stralcio di questo articolo o, comunque, una modifica. Se non viene né stralciato n modificato, noi staremo qui a lavorare, prepareremo gli emendamenti per sapere qual è il capitale sociale, qual è la costituzioni, quali sono le quote, per quale società dobbiamo farla.
Ritengo che non sia urgente, oppure, se fosse urgente, tra una settimana, tra dieci giorni, una volta approvato il bilancio, presentate subito il disegno di legge e noi, se è una cosa seria con i numeri, con le quote e con le risorse, ci opporremo. L'approviamo in un mese, però ci dovete dire a cosa serve oggi inserire in finanziaria questo comma così vago, non definito.
Anche negli interventi della maggioranza abbiamo sentito il Consigliere Ronzani fare riferimento alla SCR, il Consigliere Lepri dire che SCR non può essere perché è una società regionale. C'è una confusione anche nella maggioranza che ci fa capire che non sia opportuno oggi, se dobbiamo approvare l'articolo 4 e la finanziaria andare avanti, fermarci ore e ore a discutere di questo tema.
Chiedo all'Assessore Borioli, al quale assicuro tutta la partecipazione in caso di iniziative positive che siano contornate da dati e numeri (il Consigliere Ronzani diceva che abbiamo autostrade regionali da realizzare) di dirci quali sono, quanti sono i soldi che mette la Regione e l'ANAS e qual è la stazione appaltante. Non c'è bisogno di costruire una società che non si capisce domani cosa dovrebbe fare con una legge finanziaria senza essere corredata da un progetto, da un'iniziativa, da una strategia.
Come ha detto il Consigliere Vignale, spiegheremo ai piemontesi che mentre si parla di snellire la struttura pubblica, di snellire le strutture, noi andiamo a costituire una terza società (ad oggi ve ne sono due e una è in liquidazione). Spiegheremo che l'Assessorato alle infrastrutture e ai trasporti si occupa di creare infrastrutture stradali con un consiglio di amministrazione, un direttore generale, un direttore amministrativo, un direttore che dovrà studiare le strategie, ingrossando le fila senza avere un obiettivo preciso.
Invece sarebbe diverso se l'Assessore Borioli, chiusa la finanziaria venisse in aula e ci dicesse: "si deve costituire una società mista per realizzare il tratto autostradale tra punto A e punto B, costa 120 milioni di euro, 60 milioni li mette la Regione, 60 milioni l'ANAS". In un giorno ha la legge approvata.
Diverso è se vogliamo costituire una società che non si capisce a cosa serva, cosa debba fare e che costituisce un appesantimento della macchina pubblica.
Vorrei una risposta perché se la risposta segue le indicazioni che noi diamo, non è che non vogliamo parlare di questa materia, ma vogliamo parlarne a margine, subito dopo il bilancio. Se si insiste ad andare avanti su questa linea, allora anche noi presenteremo gli emendamenti che ci chiariscano le cose che dicevo prima: cioè quanti sono i soldi, quanto sono le quote, che cosa si vuole costruire, e l'impegno che si deve mettere nel caso di costituzione di una nuova società.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Casoni.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Gli emendamenti rubricati n. 15 e n. 144 sono identici e abrogativi dell'articolo 4.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero



FERRERO Caterina

Scusi, Presidente, ha parlato di due emendamenti?



PRESIDENTE

I due emendamenti si possono ritenere collegati.



FERRERO Caterina

Le chiederei la cortesia di concludere la discussione sull'emendamento n. 15. Anche rispetto alle considerazioni della Giunta, siamo nelle condizioni di comprendere come gestire i lavori dell'aula, a meno che lei non dica che ci sono le condizioni perché spetta all'Ufficio di Presidenza accorpare gli emendamenti sulla base di un ragionamento. Desidereremmo esaminare l'emendamento n. 15 e poi quello successivo, se c'è la possibilità.



PRESIDENTE

Grazie Consigliera Ferrero.
Ritenendo i due emendamenti assolutamente identici è evidente che un voto confermativo abrogherebbe l'articolo 4. Un voto negativo dell'aula automaticamente si estenderebbe anche all'emendamento n. 144 che richiede la stessa cosa.
Per l'emendamento n. 15 il primo firmatario è la Consigliera Ferrero per l'emendamento n. 144 è il Consigliere Vignale.
Collega Vignale, se l'Aula dovesse respingere l'emendamento n. 15, lei pu ritirare l'emendamento n. 144, che dice la stessa cosa?



(Risposta affermativa del Consigliere Vignale fuori microfono)



PRESIDENTE

Perfetto. La ringrazio e ringrazio anche la collega Ferrero che, in qualche modo, ha aiutato la Presidenza a disciplinare i lavori sui due emendamenti.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Più che esprimere il parere della Giunta sul testo dell'emendamento che, per i caratteri che ha, non richiede repliche particolarmente verbose cerco di raccogliere il senso della discussione svolta per dare qualche elemento di informazione.
Parto da una premessa: non ritengo sia vero quanto ha espresso il Consigliere Casoni in conclusione del suo intervento, che in realtà nella maggioranza non si capisce bene quale sia l'indirizzo. A me è parso molto chiaro, ad esempio, l'intervento del Consigliere Lepri su un punto (scusate se richiamo la discussione dell'articolato): nell'articolato è detto con chiarezza che, per la realizzazione degli interventi di livello nazionale, la Regione Piemonte promuove la costituzione di una società mista con ANAS SpA.
È del tutto evidente che per la realizzazione di interventi di carattere regionale potrebbe essere assolutamente sufficiente SCR. Laddove però, parliamo di un coinvolgimento della Regione nell'attuazione di interventi autostradali di carattere nazionale, si evoca la necessità di andare verso la costituzione di un soggetto misto, tra la Regione e il soggetto titolare a oggi della competenza e della funzione di stazione appaltante e di controllore sul sistema delle concessioni, che è ANAS.
Questo mi pare assolutamente evidente e in questo non c'è alcuna contraddizione tra quanto sosteneva il Consigliere Lepri e quanto è scritto nella Finanziaria.
Voglio rispondere alla Consigliera Ferrero, rispetto alla domanda: "Come mai mettete in Finanziaria una cosa che si potrebbe mettere da un'altra parte?", che per simmetria questo provvedimento, in modo particolare il comma 3, tenta di dare rapida attuazione al comma 289 della legge finanziaria dello Stato. Non si è fatta una legge ad hoc, ma si è inserita nella legge finanziaria, ispirandosi al principio - che credo sano e corretto - di coinvolgimento in senso federalista dei governi regionali nell'attuazione di infrastrutture anche di carattere nazionale, rispetto al quale il comma 3 dell'articolo 4 è semplicemente l'attuazione e la traduzione a livello regionale.
Voglio anche ricordare che, in questo senso, dobbiamo dare corso alle aspettative ed iniziative che sono già in atto in termini di progettazione sulla base di accordi stretti con il territorio su una serie di opere che avranno la caratteristica di essere infrastrutture di carattere nazionale.
Rispetto a queste, dovremo - come è stato ricordato - non solo metterci nelle condizioni di catturare risorse statali che sulle opere di livello regionale e svolte esclusivamente da SCR non sarebbero catturabili, ma anche - e lo dico sottolineandolo in maniera particolare - alla luce delle molte discussioni che sono state fatte anche in Commissione, perché evocate dai componenti delle Commissioni consiliari stesse, poterci dotare attraverso una stazione appaltante che ci vede protagonisti, di quella funzione di determinare le regole che disciplinano i rapporti di trasparenza con il sistema degli appalti, attraverso i quali vengono individuate le società concessionarie, gli equilibri nel rapporto tra durata delle concessioni e, ad esempio, le politiche tariffarie, che oggi sono elemento totalmente fuori dal controllo del governo regionale e su cui molto spesso è stata evocata una funzione della Regione che, a oggi, senza questo strumento, è soltanto ed esclusivamente di sollecitazione politica.
Dare luogo alla costituzione di una società appaltante e concedente, in questo caso mista, tra ANAS e Regione Piemonte significa mettere la Regione Piemonte, sulle infrastrutture di livello nazionale, non solo nelle condizioni di catturare le risorse statali, ma anche di esercitare una funzione di determinazione delle regole e di controllo sulle regole stesse.
È quello strumento di governo che oggi ci manca, nei confronti di attività come quelle riguardanti la gestione della rete autostradale, che sono così rilevanti e incidenti sulla vita dei cittadini.
Quante volte abbiamo discusso della tempistica e di tutte le ricadute negative sull'utenza, a proposito della lungaggine dei lavori di realizzazione dell'ammodernamento della Torino-Milano, e quante volte abbiamo dovuto riscontrare che oggi la Regione Piemonte non ha alcuno strumento in mano per intervenire su un'infrastruttura e su tutto il suo governo, che attualmente è totalmente ascritta alla gestione dello Stato attraverso ANAS, che dovrebbe svolgere la sua funzione di controllo, che in questo caso svolgerebbe insieme alla Regione Piemonte, che si farebbe concedente e poi evidentemente anche controllore delle partite che sono messe a contratto e che determinano la ricerca del promotore finanziario e l'individuazione della società concessionaria che realizzerà e gestirà le infrastrutture, a seconda delle modalità classiche con cui si fanno le autostrade.
Questa è la ratio che ispira, tra le altre cose, l'articolo 3; una ratio a tutela della realizzazione delle infrastrutture piemontesi, dei diritti e degli interessi anche dei piemontesi, che può mettere la Regione Piemonte nelle condizioni di esercitare questa funzione.
Ancora una questione: rispetto ai caratteri che sono stati evocati - mi pare l'abbia fatto il collega Vignale - sul rapporto tra questo provvedimento e le normative italiane e comunitarie, credo che sussista un equivoco. Per quanto riguarda lo strumento società concedente, che è previsto, per quanto riguarda la normativa italiana, in un dispositivo specifico della legge finanziaria 2008 dello Stato - credo che lo conosciate, quindi non ho bisogno di leggerlo - non solo parliamo di uno strumento che è già stato adottato dalle Regioni qui vicine, a cominciare dalla Lombardia (ma anche dal Lazio), sulla base di una società concedente mista - la Pedemontana Lombarda - ma si sta realizzando o si realizzerà anche la Prebeni, ecc.
Le procedure di infrazione esistono e sussistono sulle società concessionarie, quindi non sulle società concedenti.
Per quanto riguarda le società concedenti, ho l'informazione fornitami poche ore fa dal mio collega della Regione Lombardia - i colleghi dell'opposizione non avranno difficoltà a verificarla direttamente - per quanto riguarda la CAL, che è la società concedente mista costituita dalla Regione Lombardia e l'ANAS, fu attivato tempo fa un ricorso da parte di un soggetto locale, rigettato dall'Unione Europea per totale insussistenza di fondamento.
Pertanto, da questo punto di vista, la società concedente mista è un profilo il cui rischio non esiste.
Altra questione è ragionare sugli orientamenti che il nuovo Governo vorrà dare a questa materia, se vorrà modificare le norme previste in Finanziaria. Credo sarebbe abbastanza strano, per un Governo che si è presentato sotto l'insegna dei principi del federalismo, revocare quei principi che concretamente stanno trovando attuazione, ma naturalmente credo che un Governo parli per atti e provvedimenti e non per dichiarazioni.
Se ci troveremo di fronte a una modifica della normativa, ne terremo conto e vedremo cosa succederà, ognuno assumendosi le proprie responsabilità. Non si tratta di costituire nessun ulteriore carrozzone, lo dico con molta pacatezza. C'è ancora SCR e c'era ARES.
Per quanto riguarda ARES, credo che non possa essere ascritta al sottoscritto la paternità della sua esistenza. Alla fine, il saldo tra ARES e SCR sarà che il numero dei soggetti che c'erano prima ci sarà dopo.
Per quanto riguarda la società concedente, ha funzioni diverse: non aggiungiamo un ulteriore soggetto. Ne abbiamo trovato uno, lo riformiamo e ne costituiamo un altro che, a nostro giudizio, sarà più efficace ed efficiente nel produrre i risultati che ci aspettiamo. Non abbiamo moltiplicato i soggetti.
Per quanto riguarda la società concedente, è evidente che non si tratta di costituire nessun carrozzone, nessun poderoso Consiglio d'Amministrazione; il modo attraverso cui funziona, ad esempio, CAL è che ANAS esprime un proprio rappresentante, che è un membro di ANAS solitamente destinato a svolgere la funzione di carattere più direttamente gestionale, quella di Amministratore delegato, e la Regione esprime un Presidente. Tutte queste cose - come dice il comma 4 della legge - saranno comunque verificate nell'ambito della Commissione.
Mi permetto di sottolineare ancora un elemento. Dai ragionamenti è emerso che la definizione, per come è formulata nella finanziaria regionale, può apparire generica e ribalta semplicemente sul livello regionale le indicazioni previste nella finanziaria nazionale.
Personalmente, al comma 289, non avrei alcuna difficoltà ad integrare questa proposta, emendando la proposta dell'articolo 4 con una correzione che, laddove si dice "alla quale la Regione può partecipare direttamente o attraverso sue società partecipate o controllate", dica in maniera più chiara e netta "o attraverso SCR".
Questa è una proposta che può essere tranquillamente recepita dalla Giunta, mettendo chiarezza rispetto al fatto che non pensiamo ad altri indistinti soggetti che entrano in gioco. A questa società può partecipare o la Regione o SCR, che è una società interamente controllata dalla Regione, che ha avuto questo mandato, che farà le opere di livello regionale come per missione gli compete e che, insieme ad ANAS, concorrerà a svolgere la funzione di stazione appaltante per le opere di livello nazionale, perché questo dice la legge.
Io non leggo nella legge che la società concedente mista deve fare le opere di livello regionale. Nell'articolato proposto c'è scritto che la società mista dovrà svolgere gli interventi di livello nazionale. Questo c'è scritto, questa è la ratio e mi pare che, da questo punto di vista, gli interventi della maggioranza abbiano dato il quadro esatto dello spirito e del contenuto di questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto la Consigliera Ferrero ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 15. Mi permetto di fare ancora qualche riflessione sulle considerazioni svolte dai colleghi della maggioranza, ma anche dall'Assessore Borioli.
Noi, ovviamente, voteremo a favore dell'abrogazione di quest'articolo della legge finanziaria. Le motivazioni le abbiamo spiegate: non tanto perché abbiamo una sorta di convinzione a monte, cioè che sia una procedura non corretta quella di individuare una soluzione come quella della società mista per poter fare e realizzare in compartecipazione con ANAS opere di rilevanza nazionale, ma perché riteniamo che la modalità attraverso la quale arrivare alla definizione di come questa società debba avere dignità di legge.
Noi, oggi, non ci domandiamo: "Perché lo mettete in finanziaria?" Siamo assolutamente consapevoli del motivo per cui voi lo mettete in finanziaria.
Il motivo è semplicemente che, rispetto all'esigenza di creare una nuova società, lo strumento deve essere ovviamente quello legislativo. E voi ben sapete che, nel momento in cui la Giunta assume un provvedimento legislativo di costituzione, nel caso di questa società e in casi precedenti delle altre società che sono state citate, si è avviato un percorso di coinvolgimento del Consiglio regionale diverso da quello che voi oggi ci proponete. Oggi, in sostanza, voi ci proponete di avere un mandato a fare delle cose che, al momento opportuno, comunicherete alla Commissione consiliare.
Dunque, noi abbiamo assolutamente ben chiaro il motivo per cui utilizzate questo tipo di strumento, anche perché non è la prima volta.
Proprio per questo motivo, noi proponiamo l'abrogazione, perché siamo assolutamente consapevoli della motivazione che vi ha spinto a inserire.
con queste modalità. nell'articolo 4 la procedura attraverso la quale si va a costituire questa società.
Non condivido - collega Lepri - la sua osservazione sul fatto che, se noi facciamo una società mista con lo Stato, lo Stato erogherebbe più favorevolmente i fondi alla Regione Piemonte per poter fare delle opere. Se abbandonassimo la volontà di essere autorevoli nelle richieste per iniziative importanti che la Regione Piemonte fa con la scusa della società, si tratterebbe di uno strumento ancora più inutile rispetto a quanto oggi alcuni colleghi di opposizione lo hanno giudicato. Cioè, se la Regione Piemonte ritiene che ci sia una serie di opere assolutamente fondamentali da proporre allo Stato per il finanziamento, non deve essere una società in più lo strumento per convincere lo Stato a erogare dei fondi, bensì l'esigenza di fare quest'opera perché è strategica. Questo è il lavoro che una Regione autorevole dovrebbe fare a livello nazionale per inserire quest'opera nei piani di finanziamento statali, ovvero un'attività di stimolo e di impulso da parte della Regione Piemonte per far sì che le procedure si velocizzino.
La Regione Piemonte, il territorio ha un precedente di coinvolgimento e di stimolo nella realizzazione di una grande opera, che si chiama Alta Velocità. Da quando tutto il territorio piemontese vuole con forza collaborare, cooperare a fare quest'opera, abbiamo fatto almeno quattro Enti: uno si chiama Osservatorio, l'altro si chiama tavolo, gli altri non mi ricordo, comunque sono quattro. In questi quattro tavoli, in cui la Regione fa da pungolo per poter fare le cose, continuiamo ad essere ad essere al "pian dei babi" (si dice così anche da queste parti).
Tra l'altro, non sono neanche convinta che lo strumento del fare una società mista sia il pungolo che permette allo Stato di fare le cose, che il contributo del territorio sia così utile per poter risolvere il problema. Almeno, in questo momento, io non ho altri precedenti, ma magari il collega Casoni, con la sua esperienza di Assessore ai trasporti, ne ha di più. Ma, nel momento in cui la Regione, il territorio, la Provincia ha voluto con forza inserirsi in questa grande realizzazione, il risultato è stato che abbiamo fatto quattro tavoli dove si discute di tutto; risposte però, non ne ho ancora lette sui giornali (in questo Consiglio non sempre è possibile avere risposte, dobbiamo aspettare di leggere i giornali).
Tuttavia, può essere uno strumento; la Regione, la Giunta ritiene di proporlo: è un'ipotesi, sulla quale - Assessore - vorremmo discutere in modo diverso, non attraverso una delega data a voi, anche se una legge finanziaria nazionale vi dà da la possibilità di attivare questo tipo di strumenti.
Quando sono state emanate le leggi Bassanini, che hanno trasferito competenze alla Regione Piemonte, la Regione ha fatto delle leggi, non ha fatto una finanziaria dove ha messo dentro una serie di cose. È una cosa molto più articolata, è un paragone ovviamente eccessivo, però il senso vero di questo emendamento, adesso, non è tanto quello di entrare nel merito della modalità, che può anche avere una sua bontà, ma è la modalità attraverso la quale voi chiedete una delega in bianco e che noi riteniamo questo Consiglio non abbia la necessità di dover dare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 15.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato Sì 9 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 144 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Colleghi, si era in qualche modo concordato che, se l'Aula avesse licenziato l'articolo 4, non ci sarebbe stata la seduta serale e i lavori sarebbero ripresi domani mattina.
Per concordare come proseguire i lavori, vi sono interventi sull'ordine dei lavori? Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, io credo che se ci lasciate due minuti, formuliamo un emendamento, sentita la minoranza. Però ho bisogno di condividerlo con la minoranza e vediamo se si può trovare una soluzione. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 19,00 riprende alle ore 19,41)



PRESIDENTE

Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti: Emendamento rubricato n. 213 presentato dai Consiglieri Ferrero, Boniperti e Vignale: al comma 4, dell'articolo 4, le parole "sentita la competente Commissione consiliare" sono sostituite dalle seguenti: "previo parere vincolante della competente Commissione consiliare".
Emendamento rubricato n. 214 presentato dai Consiglieri Casoni e Ferrero: "Per la realizzazione degli interventi di livello nazionale la Regione promuove la costituzione di una società mista con ANAS spa alla quale la Regione partecipa attraverso SCR".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti. .



CASONI William

Grazie, Presidente.
Abbiamo formulato un ultimo emendamento sul quale avevamo parlato con il Vicepresidente e con l'Assessore. Se la Giunta garantisce il passaggio di questo emendamento e dell'emendamento n. 213, prima firmataria la collega Ferrero, che è al comma successivo, ma che dice semplicemente che ". le parole "sentita la competente Commissione consiliare" sono sostituite dalle seguenti: "previo parere vincolante della competente Commissione consiliare".
Vale a dire che per lo meno in Commissione passi, nel senso che se si decide di fare la società per fare un'autostrada, che almeno la Commissione consiliare si esprima per un parere vincolante, perché non è che lo decide la Presidente della Regione.
Quindi, mi sembra un provvedimento anche questo di buon senso. Se il Vicepresidente e l'Assessore ci dicono che sono accettati, noi ritiriamo gli altri emendamenti e possiamo fare passare questi due emendamenti sull'articolo 4 e chiudere i lavori nel tempo previsto. Se viceversa vi sono altre posizioni, dovremo andare alle sedute serali.



PRESIDENTE

Prima di passare all'esame negli altri emendamenti, la parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Sull'emendamento rubricato n. 213 il parere della Giunta è favorevole se la formulazione è "previo parere della competente Commissione consiliare". Non è favorevole se il parere è accompagnato dall'aggettivo "vincolante". Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 214) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Mi pare che vi sia una condivisione da parte del Presidente Casoni su quanto proposto dalla Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Per quanto ci riguarda tutti gli emendamenti a firma del gruppo di Alleanza Nazionale sono ritirati, a parte questo.



PRESIDENTE

Sono ritirati gli emendamenti rubricati n. 145, 146, 147, 209, 210, 211 212 e 148.
Passiamo quindi agli emendamenti n. 82, 83, 84 e 85 presentati dal Consigliere Burzi, che mi fa cenno di volerli ritirare. Dunque, il proponente ritira gli emendamenti testé citati.
Restano in vita tre emendamenti.
Emendamento rubricato n. 5 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'articolo 4, comma 2, dopo le parole "la Regione" le parole "si avvale" sono sostituite con "può avvalersi".
Ricordo che il numero legale è 30.
Non essendoci richieste d'intervento né di dichiarazione di voto, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 214.
Il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
L'Assessore Peveraro chiede la parola per proporre una modifica all'emendamento rubricato n. 213.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Al comma 4, dell'articolo 4 le parole "sentita la competente Commissione consiliare" sono sostituite dalle seguenti "previo parere della competente Commissione consiliare". La proposta è di sopprimere la parola "vincolante".



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 213, così come riformulato e sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 38 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Burzi per dichiarazione di voto sull'articolo 4.



BURZI Angelo

Onde ci fossero dubbi, dichiaro il nostro voto contrario.
Capisco che la cosa stranamente ti sorprenda, collega Giampiero nonostante tu sia stato tra i pochi che ha seguito tutti i nostri lavori con una certa attenzione, ma oltre alle ragioni sin qui motivate - e che vedrete, serviranno, poiché c'è sempre un "dopo" - annuncio un ulteriore tema di discussione, visto che domani ci occuperemo nuovamente di "finanziaria".
Se qualcuno nella serata avesse del tempo libero, dovrebbe leggere la legge n. 7/2001, la vigente legge di contabilità - non quella modificanda.
Non credetemi sulla parola, verificate: nelle "finanziarie" non solo di questa Regione, ma di tutte le Regioni, c'è scritto ciò che è o non è possibile inserire. Leggetela; è scritta abbastanza "benino": dopodiché mi direte se quanto stasera abbiamo motivatamente cercato di contrastare - non voglio raccontarvi, stasera, la storia di SCR, lo farò in un altro momento qualora qualcuno l'avesse dimenticato o per contribuire alla memoria soprattutto dei Consiglieri giovani che magari non conoscono tutte le precedenti puntate - e dopo aver letto la legge n. 7 di contabilità sarete proprio così sicuri che l'articolo propostoci dalla Giunta regionale e dall'Assessore Borioli sia o non sia compatibile con la legge attuale di questa Regione, votata all'unanimità. Quindi, noi voteremo motivatamente contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 4, che diventa articolo 7, come emendato. L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Commemorazioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Guida di un minuto di silenzio in ricordo della morte di Aldo Moro


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti sull'ordine dei lavori.



BONIPERTI Roberto

Intervengo per chiedere una cortesia. Avevo presentato un emendamento aggiuntivo di un articolo 4 bis; ne ho riscontrata la consegna al Vicepresidente Peveraro per un parere. Se ce ne fosse la possibilità lo illustrerei, poiché purtroppo, per impegni precedentemente assunti, domani non sarò presente per alcune ore, e non vorrei non potere essere in aula per discuterlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Chiedo soltanto che domani mattina, 9 maggio, in apertura di seduta, si ricordi la morte di Aldo Moro con un minuto di silenzio - così come abbiamo fatto il 16 marzo.



PRESIDENTE

Non ci saranno problemi, Consigliere Guida, e la ringrazio anche per aver ricordato che la Presidenza del Consiglio, il 16 marzo, aveva assunto la stessa iniziativa.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per porre una questione all'Ufficio di Presidenza: questa mattina, avendo letto con un po' di ritardo la posta, ho rilevato che, se non ricordo male nella giornata di lunedì - mattina e pomeriggio si terrà a Torino un convegno al quale parteciperanno, come da invito, la Presidente Bresso, il Vicepresidente Peveraro, gli Assessori Sibille e Deorsola. Questo fatto arrecherebbe alcuni problemi alla discussione del bilancio. Credo che per gli esponenti della Giunta regionale che ho citato sia più importante la presenza in Aula che la partecipazione al convegno in ogni caso, se nella giornata di domani, l'Ufficio di Presidenza ci informasse in merito gliene saremmo grati.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Vignale. La Presidenza del Consiglio valuterà quanto lei ci ha segnalato.
Ricordo la richiesta del collega Boniperti, cui occorre rispondere.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto l'esame del disegno di legge n. 503, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Comunico che i proponenti ritirano i seguenti emendamenti: Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Cavallera, Vignale Botta e Rossi: dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente: "4 bis. (Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006).
Ai soggetti interessati dalle misure contenute nel Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, cui non è stato liquidato quanto di competenza a causa dell'esaurimento dei fondi disponibili, la Giunta regionale è autorizzata a corrispondere contributi mediante la predisposizione di un apposito capitolo di spesa di euro 5.000.000,00 nell'ambito delle unità revisionali di base (UPB) di competenza della Direzione Agricoltura.
Emendamento rubricato n. 16 presentato dai Consiglieri Toselli, Burzi Cavallera: Dopo l'articolo 4 è aggiunto il seguente: "Articolo 4 bis (Accordi di programma da finanziarsi da parte della Regione Piemonte con la Provincia di Cuneo) 1. La Regione Piemonte finanzia per un importo pari a 5.000.000,00 di euro gli interventi di adeguamento sulla viabilità trasferita o di interesse regionale realizzati sulla provincia di Cuneo.
2. La maggior spesa prevista al comma 1 trova copertura finanziaria mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato nell'UPB DA09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Titolo II)".
Passiamo ora all'esame dell'emendamento rubricato n. 207.
Emendamento rubricato n. 207 presentato dai Consiglieri Boniperti, Vignale Casoni e Botta: dopo l'articolo 4, aggiungere il seguente articolo 4/bis: "Art. 4/bis (Cofinanziamento per la realizzazione della stazione in linea di Alta Velocità/Alta Capacità di Novara).
1. Al fine di garantire la realizzazione della stazione ferroviaria di Novara sulla linea di Alta Velocità/Alta capacità entro il 2015 la Regione individua specifiche procedure e modalità di cofinanziamento con particolare priorità, considerata la necessità di collegare il territorio del Piemonte orientale all'area dell'Expo 2015 di Milano.
2. La individuazione delle modalità di attuazione degli interventi di cui al comma 1 è demandata alla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare".
La parola al Consigliere Boniperti, per l'illustrazione.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente; sarò brevissimo.
La proposta di emendamento intende segnalare un enorme problema, che investe tutto il Piemonte - e quindi tutti i colleghi.
Sappiamo benissimo che Milano si è aggiudicato l'Expo 2015: la Lombardia, giustamente rema per sé. A Novara una famosa stazione in linea ferma da dieci anni, non è stata realizzata, e se non lo sarà entro l'Expo 2000, rimarrà tale.
Novara ha dato il passaggio per l'Alta velocità, ha agevolato e fatto tutto il possibile, da parte di tutti gli amministratori di ogni colore politico: ritengo vergognoso che oggi manchi la volontà per realizzare questa stazione in linea.
Oggi stesso, prima di recarmi qui, ho incontrato il Direttore generale del CAV TO.MI che mi detto - chiaro e tondo: "Caro Boniperti, se non si muove la Regione Piemonte con il Ministero, non aspettatevi aiuti da Ferrovie Nord Milano, che dipende dalla Regione Lombardia la quale non ha alcun interesse a realizzare l'opera". Quindi, Novara perderà la stazione in linea. Siamo veramente all'ultima stazione - scusate il gioco di parole: se non riusciamo, tutti assieme, a essere vicini al territorio novarese perderemo la possibilità di realizzare quest'opera.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 201, aggiuntivo dell'articolo 4 bis.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Il parere della Giunta regionale sull'emendamento è contrario; vorrei però ricordare, per informazione, che su questo punto era stata raggiunta un'intesa, e previste le risorse necessarie nell'ambito della legge obiettivo, con l'ultima legge finanziaria, tra la Regione Piemonte e, in modo particolare, il Comune di Novara, la RFI, la Torino-Milano, la Provincia di Novara, eccetera, per configurare l'intervento.
Ora, dopo la situazione di vacanza, c'è un nuovo Governo; credo si tratti, prima di tutto, di verificare se gli impegni assunti, anche con particolare sottolineatura positiva, in quella sede, da parte del Sindaco della città di Novara, saranno confermati. Personalmente ritengo di sì: il problema, dunque, non dovrebbe sussistere.
Inserire l'emendamento nella nostra Finanziaria mi pare prematuro: verifichiamo intanto l'esistenza delle risorse, nell'ambito della legge obiettivo, per la realizzazione di un intervento, anche a mio modo di vedere, molto importante, soprattutto in vista del 2015, ma non solo.
Ripeto: era un'ipotesi già presente nell'ambito del Protocollo quadro di 12/13 punti.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 207, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario Ricordo che il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Un'informazione utile per i lavori: la seduta di stasera, alle 20.30, è sconvocata.
I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 10.00 e continueranno fino alle 15.30 poiché l'aula del Consiglio, alle ore 16.00, ospiterà il "Cinquantesimo anniversario dell'IRES".
Grazie a tutti e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 20.07)



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