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Dettaglio seduta n.320 del 07/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


COTTO MARIANGELA



(Alle ore 15.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.35 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "G. Cassano" di Trecate


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "G. Cassano" di Trecate in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.



COTTO MARIANGELA



(Alle ore 16.32 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.45)



(La seduta ha inizio alle ore 16.45)


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto statale "Martiri della Libertà" di Brandizzo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "Martiri della Libertà"" di Brandizzo in visita a Palazzo Lascaris, insieme ai colleghi arrivati dalla Francia, ai quali auguro buona permanenza.



GARIGLIO DAVIDE


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Deambrogio.
Il numero legale della seduta odierna è 30.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Desidero comunicare, a seguito di un incontro informale che ho avuto poc'anzi con i Capigruppo, che il Consiglio regionale sarà convocato, in seduta unica, per la giornata di venerdì 9 maggio alle ore 10. Come sapete l'Aula dovrà essere libera per le ore 16.00 per le concomitanti celebrazioni che si terranno in questa sede per i 50 anni dell'IRES, per i quali tutti i colleghi hanno ricevuto l'invito. Ovviamente, la gestione dell'Aula sarà oggetto di verifica.
Per riepilogare, nella giornata di domani è prevista seduta consiliare alle ore 14 e alle ore 20.30. Non sono previste sedute mattutine per la concomitante inaugurazione del Salone del Libro, con la presenza del Presidente della Repubblica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Presidente Gariglio, colleghi del Consiglio, Capigruppo e Assessori della Giunta, giudico senz'altro opportuna la decisione di non convocare una seduta consiliare per domani mattina, per l'inaugurazione, alla presenza del Presidente Napolitano, della Fiera del Libro. Questo ci sembra molto logico, anche in conformità con quanto abbiamo sempre fatto.
Ho bisogno che lei mi ascolti, Presidente, possibilmente insieme ai Capigruppo, se ritengono, per una questione di correttezza istituzionale.
Come dicevo, Presidente, valuto positivamente la decisione di non convocare la seduta consiliare per giovedì mattina, ma soltanto per il pomeriggio e per la sera.
Ha convocato un'ulteriore seduta consiliare venerdì mattina, con una seduta unica, fino 16.30. Tutto ciò è assolutamente corretto, anzi correttissimo.
Vorrei fare un'ultima premessa: quando la Presidente Bresso ha annunciato che si era sconvocata la seduta di domenica per andare alla partita, vorrei far presente che tutti sanno che alla partita non vado e che alle messa ero già andato alle sei di mattina. Quindi sarei rimasto in Consiglio tranquillamente, sebbene il 4 maggio fosse il mio compleanno! Chi mi conosce sa che sono uno stacanovista del Consiglio e partecipo volentieri ai lavori, tant'è che il Presidente Ghigo ogni tanto era preoccupato e mi diceva: "Va bene stare in Consiglio, va bene stare a sentire, ma anche essere contenti... tu sei masochista!".
Ma non è assolutamente accettabile che stasera, per la grande inaugurazione mondiale della Fiera del Libro a Venaria Reale, si tenga una seduta consiliare, sempre che la Presidente Bresso non ritenga il Consiglio così indispensabile da partecipare alla seduta insieme all'Assessore Oliva.
Prima che lo ricordi qualcun altro - spero che tutti abbiano buona memoria - rammenterete gli interventi nei confronti del Presidente Ghigo quando erano convocate delle conferenze stampa. Non ripeterò quello che dicevano alcuni colleghi - "Ghigo se ne va per le inaugurazioni", "Fa propaganda mentre noi siamo qui a lavorare" - però mi appello alla sensibilità dei colleghi e alla loro responsabilità. L'evento di stasera è importantissimo.
Presidente, io sono già vestito da sera, ma posso anche cambiarmi e mettermi il "giubbotto" per lavorare. Ho partecipato a tutte le sedute anche a quella di domenica, sebbene fosse il mio compleanno, ma giudicherei molto scorretto non sconvocare il Consiglio o, quantomeno, non vedere la Presidente Bresso partecipare alla seduta consiliare. Se ritenete così importante e così indispensabile la seduta di stasera, chiederei allora anche la presenza della Presidente Bresso e dell'Assessore Oliva, perch vorrei interloquire con loro.
Dateci una risposta: avanzo questa richiesta in nome di tutta la minoranza. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Riterrei opportuno replicare all'intervento del Consigliere Leo.
La questione è già stata sollevata nell'incontro informale avvenuto con i Capigruppo poco prima dell'apertura della seduta. Ricordo l'urgenza di procedere con i lavori del bilancio e della legge finanziaria, posto che siamo al 7 maggio. Ciononostante, mi rendo conto che si tratta di un evento importante cui molti colleghi hanno concorso anche attraverso i lavori della Commissione. La seduta di questa sera verrà dunque sconvocata, ma dovremo convocare ulteriori sedute per proseguire utilmente con i nostri lavori. Pertanto, recupereremo questo tempo sia nella seduta di venerdì non prevedendo interruzioni fino alle ore 16.00, sia nelle successive sedute - non me ne vogliate - che dovremo ancora convocare per l'approvazione dei documenti di bilancio.
Mi scuso anticipatamente, ma, come ho detto, dovremo recuperare le tre ore di lavoro che non faremo questa sera nel corso delle prossime sedute.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Mi riferisco alle notizie apparse ieri su La Stampa della Provincia di Cuneo, a seguito di un ordine del giorno presentato da due colleghi Consiglieri regionali eletti in Provincia di Cuneo, che riguarda le vittime degli incidenti sul lavoro, nella fattispecie la situazione venutasi a creare nel Molino Cordero. Volevo soltanto ricordare a loro e a lei Presidente, che l'ordine del giorno che hanno presentato riguarda solo l'assegnazione delle medaglie da darsi anche alle vittime del Molino Cordero. Vorrei far conoscere all'Aula e ai Consiglieri le differenti condizioni di lavoro tra gli operai della Thyssen e quelli del Molino Cordero. Ricordo che il Molino Cordero è fallito, quindi la situazione lavorativa è maggiormente precaria rispetto agli operai della Thyssen. Non comprendo neanche come mai il 1° maggio al Quirinale, quindi alla presenza del Capo dello Stato la vedova ...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di consentire di iniziare i lavori del Consiglio e al Consigliere Toselli di portare a compimento il suo intervento.



TOSELLI Francesco

Una delle vedove presenti, moglie di una delle vittime dell'incidente capitato al Molino Cordero, non è nemmeno stata menzionata. Francamente una medaglia mi sembrava importante, ma poca cosa...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Toselli, vorrei capire qual è l'intervento sull'ordine dei lavori.



TOSELLI Francesco

Giace in Aula, Presidente, una mia interrogazione del 20 febbraio scorso che chiede, vista la legge regionale, che questa legge sia applicata. Faremmo una cosa molto bella se firmaste questa mia interrogazione, che chiede di dare attuazione alla legge regionale n. 25 del 21 dicembre 2007, "Fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro", che giace inoperosa presso la Giunta. Chiedo la cortesia, non solo di firmare, se me ne danno l'opportunità...



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, la prego di esplicitare la sua proposta.



TOSELLI Francesco

Se lei mi avesse ascoltato...



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

La proposta l'ho fatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Domani mattina è sconvocata la seduta di Consiglio. Vorrei chiedere il motivo per cui soltanto alcuni Consiglieri sono stati invitati, domani mattina, all'inaugurazione del Salone del Libro - presente il Capo dello Stato - mentre altri no. Qual è la discriminante? Qual è la ratio di questi inviti? Alcuni di noi possono essere interessati ad andare all'inaugurazione anche alla luce del fatto che in Consiglio fummo i primi a presentare un ordine del giorno che metteva in evidenza i tentativi di strumentalizzazione, e poi è emerso il dibattito che tutti conoscete.



PRESIDENTE

Consigliere Guida, a seguito di alcune osservazioni in proposito fatemi pervenire dai colleghi, ho verificato, tramite gli Uffici competenti dell'Ufficio regionale presso gli organizzatori della Fiera del Libro, la comunicazione che c'è giunta è la seguente: sono stati destinatari dell'invito, a detta degli organizzatori che hanno inviato i detti inviti i Presidente dei Gruppi consiliari.
Noi baderemo a fare un'osservazione, una comunicazione agli organizzatori degli eventi specificando l'opportunità che, per eventi di questo tipo, siano invitati tutti i Consiglieri.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Sapevo che questa sarebbe stata la risposta, ma le ricordo che non sono stati invitati il Consigliere Scanderebech, né il Consigliere Monteggia, il Consigliere Lupi e il Consigliere Nicotra. Quali Gruppi? Se sono soltanto quelli che hanno più di tre Consiglieri, evidentemente c'è qualcosa che non va. Mi dicono anche il Consigliere Clement. Oggi ho fatto una piccola indagine e non mi sembra che quella sia una buona giustificazione indipendentemente da chi andrà o no. Non mi sembra che la risposta che le hanno dato sia accettabile, mi sembra una mezza bugia.



PRESIDENTE

Consigliere Guida, ne prendo atto, non ho motivo per non considerare veritiere le parole che mi sono state citate degli organizzatori che mi hanno assicurato di aver invitato tutti i Presidenti dei Gruppi. Per quanto mi concerne, provvederò a fare le osservazioni che vi ho anticipato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ha appena sentito in diretta almeno quattro Presidenti di Gruppi riferirle che, per un disguido postale, quanto meno, o per altro, non hanno ricevuto gli inviti. Tuttavia credo che ci sia ancora un passaggio che suggerirei a lei, come Ufficio di Presidenza, di voler approfondire in seguito, perché il Salone del Libro non nasce oggi. Può darsi che la memoria non mi sorregga, per cui chiedo di controllare, ma non mi pare che questa sia, né nei tempi né nei modi, la procedura usata in anni precedenti.
Per non lasciare nel pregresso chiederei alla cortesia dell'Ufficio di Presidenza di verificare quali procedure si siano seguite non in tutti gli anni precedenti, ma negli anni precedenti. Prendendo atto che quattro o cinque colleghi di cui, tra l'altro, almeno uno di maggioranza - non abbiamo mai pensato ad una discriminante di natura politica, ma vorremo solo comprendere la ratio - non hanno ricevuto l'invito. Ce la dobbiamo prendere con le Poste o con chi ce la dobbiamo prendere? E poi, sempre per completezza, non mi risulta che in Comune la procedura sia la stessa: n quest'anno né negli anni precedenti. Siccome, sempre a memoria, non mi pare che l'Ente Regione sia uno sponsor irrilevante in termini del nostro pur scadente bilancio - scadente in termini di quantità, che sia ben chiaro non certo in termini di qualità - credo che visto che stiamo parlando di bilancio e di priorità di bilancio - questo è il compito di quest'Aula definire le priorità - attorno ad un importante avvenimento che, sia ben chiaro, non mette in discussione l'importante avvenimento, però la gestione nei riguardi di coloro che ne hanno autorizzato nel corso degli anni, oltre che la nascita e lo sviluppo ci sembra, dal punto di vista istituzionale molto carente, quindi merita di essere approfondito.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 503 prosegue con l'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Il Presidente Burzi ha fatto un rilievo pertinente; pertanto, indìco la votazione palese sulla proposta procedurale appena illustrata, ovvero di sospendere l'esame dell'articolo 1, di accantonare e non procedere all'esame degli articoli 2, 3 e 4, e passare all'esame dell'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Passiamo quindi all'esame dell'articolo 5.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Intervengo per comunicare - lo vedremo nel prosieguo degli articoli che abbiamo convenuto su una serie di articoli oggetto di discussione immediata, mentre altri verificheremo man mano se ritirarli. Quindi, nel dettaglio credo che valuteremo uno per uno, quali, e come ritirare.
L'articolo 5 nello specifico è funzionale al sostegno finanziario del programma di sviluppo rurale, per cui stabilisce le modalità di risorse che vanno ad essere inserite come aiuti di Stato nel programma di sviluppo rurale che in Consiglio e nella III Commissione abbiamo a suo tempo approvato. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo chiesto all'Assessore al bilancio e conseguentemente all'Assessore competente per materia, cioè l'Assessore all'agricoltura, di valutare i vari articoli alla luce della congruità dal punto di vista anche dei tempi e dell'urgenza per andare avanti nella discussione di questi articoli.
Per quanto riguarda alcuni articoli che si traducono in una vera e propria piccola manovra in ordine alle tematiche agricole, chiediamo la possibilità, subito a ruota, di poter valutarli più approfonditamente.
Ci sono delle questioni spinose che devono essere affrontate e quindi è giusto farlo nella sede di discussione specifica e competente. Per quanto riguarda il piano di sviluppo rurale, ci troviamo ovviamente all'avvio dell'attuazione di un documento molto importante. Nel giro di poco tempo lo scenario è un po' cambiato. Due anni fa c'erano dei grossi problemi, ad esempio, sui prezzi dei cereali e, venendo da una provincia cerealicola, le prospettive portavano i produttori a domandarsi quale poteva essere il futuro; e così pure, di conseguenza, anche tutta la strutturazione come consorzio agrario, il consorzio delle cooperative di vendita o di primo immagazzinamento o di prima trasformazione. Oggi lo scenario è cambiato; ad esempio, sono stato in Argentina nelle settimane scorse e ho avuto modo di constatare come ci sia una forte tensione sui prezzi agricoli, nel senso di spinta verso l'alto.
Poi ovviamente s'intrecciano oltre i valori intrinseci di mercato anche i cambi delle monete, quindi la questione si complica e a volte diventa anche di difficile comprensione da parte nostra. Però probabilmente se prima si parlava di conversione di determinate produzioni, oggi si parla d'investimenti per acquisire una competitività derivante da riduzione dei costi di produzione, capacità di commercializzazione sui mercati internazionali e magari anche programmi di maggiori accorpamenti.



PRESIDENTE

Prego coloro che non sono interessati al dibattito di accomodarsi fuori dall'aula, perché stiamo discutendo di un articolo estremamente importante ed è difficile procedere in questo modo.



CAVALLERA Ugo

Vedevo dall'altra parte dell'Atlantico aziende di dimensioni considerevoli, al di là se seminano o meno OGM, ma già intrinsecamente sono maggiormente competitive rispetto a quelle che abbiamo in Italia.
Quindi, da un lato ho tratto la convinzione di un'ulteriore spinta verso la qualità che tutto sommato è veramente riconosciuta per quanto riguarda le produzioni italiane e le produzioni piemontesi in particolare, e dall'altra però dobbiamo domandarci veramente se non sia il caso magari di fare una revisione del PSR, proprio per questi cambiamenti avvenuti in un mercato globalizzato in modo imprevisto. Devo assicurare che se andiamo a leggere e mettiamo in fila i titoli degli ultimi tre anni dei giornali della stampa generalista o anche della stampa specializzata, vediamo che il mercato globalizzato va per suo conto, nel senso che erano anche prevedibili perch a determinati mercati si sono affacciati mercati nuovi ed emergenti, perch la ricchezza di quei paesi enormi, come la Cina o l'India, sta veramente modificando i connotati.
Quindi, adesso affrontiamo tutta questa premessa per affermare che siamo ovviamente d'accordo - e non possiamo non esserlo - di stanziare le risorse necessarie per coprire il PSR fino alla sua scadenza. Siamo d'accordo per l'integrazione della copertura della quota regionale di cofinanziamento del PSR fino al 2014, che è la sua scadenza, ma ovviamente ci teniamo a disposizione.
Sollecitiamo fin da adesso inoltre una verifica di medio termine, o comunque una prima verifica del PSR, proprio per vedere se non sia il caso di adeguarci ad una situazione del mercato agricolo ed agroalimentare internazionale che sta mutando ed è già cambiato. Proprio perché vogliamo un'agricoltura orientata al mercato, che poi è il risultato di tutte le riforme agricole europee di questi ultimi anni, ovviamente dobbiamo tenere conto dell'evoluzione del mercato. Quindi, per quanto riguarda questo articolo che è di copertura finanziaria, non possiamo non essere d'accordo e rimandiamo le criticità e i dissensi a quel provvedimento che poi seguirà in termini di collegato alla Finanziaria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Intervengo solo per dire un paio di cose. Innanzitutto che nel merito è prevista una revisione di medio periodo per rivedere gli orientamenti e valutare come eventualmente riorientare la spesa complessiva alla luce dell'effettivo quadro che sta mutando intorno. Secondo, per comunicare visto che prima è stato oggetto di confronto con parecchi Consiglieri e Capigruppo - che, come pattuito, abbiamo presentato un emendamento finalizzato all'abrogazione degli articoli 10, 31, 32 e 33 e che gli stessi sono in via di predisposizione su un testo che sarà proposto in prosieguo alla finanziaria stessa. Quindi, quanto concordato è in via di attuazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Alcune considerazioni che faceva il collega Cavallera sono certo condivisibili. Intanto, crediamo che sia opportuno come credo sarà poi formalizzato - che alcuni degli articoli previsti in finanziaria, che non sono strettamente legati a temi di bilancio, siano discussi in un secondo momento. Non si tratta certo di un ripensamento perché il PSR è stato a lungo discusso tanto in Commissione quanto soprattutto inviato alla Comunità europea, ratificato dalla Comunità europea. Bisognerà però rivedere l'utilizzo dei fondi relativamente al PSR soprattutto quelli svincolati di cui all'articolo 5. Infatti - come diceva bene il collega Cavallera, facendo l'esempio più evidente dei cereali fino a due anni si cercava di convincere i produttori tradizionali di mais a convertire le loro agricolture; oggi (non so se per la saggezza delle persone un po' più anziane o per quanto è accaduto), chi ha continuato a coltivare mais forse ha fatto la scelta giusta. Certamente, questo ha influito, perché quando abbiamo scritto quel PSR l'abbiamo scritto con una realtà che sostanzialmente era quella di due anni fa, quando si è iniziato a pensare al PSR.
Credo però che vada fatto anche un ragionamento di carattere quantitativo. L'Assessore ricorderà forse - dico forse non perché non abbia buona memoria, ma perché è passato ormai del tempo - che quando approvammo la prima bozza, perché di fatto era tale, demmo mandato alla Giunta; nel luglio 2007, io e il collega Cavallera presentammo un ordine del giorno che prevedeva un incremento di risorse regionali legate al PSR di 100 milioni.
Sempre se non ricordo male, quell'ordine del giorno fu poi trasformato sostanzialmente si cassò la quantificazione economica perché nessuno voleva gareggiare per dimostrare chi era più sensibile nei confronti del mondo dell'agricoltura. Quello che si intendeva dare, invece, era un segnale, che è parzialmente recepito in quest'articolo, di attenzione al mondo agricolo.
Devo ricordare che fra 100 o 36 la distanza è abbastanza elevata. Andrà dunque fatta una riflessione, se non in questa finanziaria nell'assestamento del 2008; certamente, se ne dovrà discutere in Commissione, per valutare l'entità di un impegno che peraltro pu coinvolgere due legislature differenti, quindi può riguardare coalizioni differenti, Consigli differenti, Assessori differenti. Ciò per sgombrare il campo dal fatto che sia semplice, quando si è all'opposizione, richiedere più risorse, perché tanto è la Giunta che le deve reperire e la maggioranza che le deve sostenere. Ripeto, da questo punto di vista, un ragionamento in sede di Commissione andrà fatto. Noi possiamo interpretare come positiva la volontà della Regione di mettere, così come chiedeva l'ordine del giorno delle risorse aggiuntive; crediamo che debba essere fatto uno sforzo maggiore, anche se è vero che alcune realtà hanno avuto un beneficio da quello che è stato - ahimè - un aumento per i cittadini. Bisogna anche affermare che in molti casi all'aumento dei prodotti derivanti dai cereali non è sempre corrisposto un aumento di guadagno per gli agricoltori, ma questa è un'altra partita ancora, Certamente alcuni settori sono in sofferenza più di altri, e magari prima non lo erano, per cui andranno fatte alcune riflessioni.
il primo articolo che riguarda l'agricoltura: ne potremmo discutere in altri passi della finanziaria; l'Assessore lo sa, è un tema a noi molto caro. Ricordo che siamo quasi alla scadenza della moratoria di blocco degli OGM; peraltro, allora, devo dire anche con responsabilità, facemmo una legge che prevedeva la sua impossibilità nell'essere ripetuta o comunque dilazionata nel tempo.
Credo che questo debba essere un aspetto primario dell'Assessorato anche perché, visti i voti che ottenne quel disegno di legge, credo che non ci sarebbero grandi contrarietà all'interno dell'Aula o comunque vedrebbe una larghissima maggioranza. I tempi però sono brevissimi; io non ricordo la data esatta, ma è...
(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Esattamente. Per cui abbiamo poco tempo per intervenire, altrimenti dal 1° di luglio, avremo una totale deregolamentazione sull'utilizzo delle sementi, e non solo OGM.
Su questo, ripeto - c'entra poco con questo tema, ma l'abbiamo già fatto presente altre volte in Commissione - andrà certamente posta una grande attenzione, che poi significa sostanzialmente redigere un provvedimento da parte della Giunta; per carità, il Consiglio ha potestà legislativa e di proposta di legge, ma diventa un po' complesso, per chi non ha degli uffici, preparare una legge che individui i criteri per la coesistenza. Altrimenti, ci inventeremo qualcosa da fare. Però, è certamente una priorità.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. La questione del PSR in questi mesi è stata molto dibattuta. È stata molto dibattuta, anche perché ci sono state questioni che l'Assessore nel merito conosce. Come egli ben sa, malgrado la sua non volontà né personale né politica, il PSR è stato approvato in ritardo creando anche delle attese su territorio, che hanno trovato conferma nel merito solo successivamente con la sua approvazione e con le conseguenti misure che sono state presentate.
L'Assessore conosce molto bene il territorio del Piemonte, conosce le emergenze che vi sono e conosce altresì il territorio dal punto di visto morfologico, quindi comprenderà molto bene che, pur vivendo in un'era che è quella della globalizzazione, all'interno della stessa globalizzazione sussistono le tipicità locali. E le tipicità vanno riferite ai nostri prodotti agricoli, a seconda - come dicevo - della morfologia del nostro Piemonte e delle nostre province. Ogni provincia ha le sue peculiarità.
All'interno del mondo globalizzato, emerge un'attenzione particolare che una Regione attenta dovrebbe mostrare in alcuni settori, in particolare quello dell'agricoltura.
Mi riferisco, per esempio, alla Provincia di Cuneo, che l'Assessore conosce certamente molto bene, dalla zootecnia, alla cerealicoltura, al mondo del vino, e all'impellente necessità di rimodulare il PSR a seconda del mercato. Un PSR che sostenga, quindi, le imprese agricole nelle loro opere di investimento, per adeguarsi al mercato, con il conseguente potenziamento delle strutture.
Se rivolgiamo la necessaria attenzione e la monitoriamo senza partito preso, ma proprio per un'attenzione che noi tutti abbiamo verso i nostri territori, con la concorrenza anche dei Consiglieri regionali eletti nelle altre Province, credo che renderemo un buon servizio ai nostri imprenditori agricoli e all'agricoltura in generale, tesa tutta a difendere le nostre aziende e i nostri prodotti in un mercato sempre più aperto.
Nelle sfide complessive di mercato globale e della concorrenza ormai sfrenata con il mondo intero, credo che un privato abbia la necessità di sentire "amiche" le istituzioni, con un PSR "vestito" per le esigenze, ma pronto ad essere immediatamente rivisto in presenza di cambiamenti di orizzonte. È qui che deve entrare in gioco la politica, attraverso la sensibilità dell'Assessorato e dell'Assessore, per rimodulare tutte le questioni a seconda delle nuove esigenze che si sono venute nel tempo a creare.
Mi auguro, quindi, che sia fatto questo lavoro di monitoraggio nel tempo, indicato anche dallo stesso collega Cavallera, affinché si possa essere utili tutti allo stesso tempo nel far comprendere le nuove esigenze che vengono di fatto presentate e, attraverso una sensibilità e un discorso di politica, fare in modo che i nostri territori non siano penalizzati o non si affrontino questioni in sommo ritardo. Grazie.



COTTO MARIANGELA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Valutiamo positivamente il fatto che la Regione intervenga nell'ambito del cofinanziamento del Piano di Sviluppo Rurale. D'altronde è giusto che sia così, come avviene anche in altre Regioni, non soltanto italiane, ma anche europee.
Parlando di sviluppo rurale non possiamo esimerci, Assessore, dal fare alcune considerazioni. Non tutto le viene addebitato, ma le cose in Piemonte sono andate in un certo modo. Parleremo più tardi della meccanizzazione agricola, ma sa meglio di noi come sono andate le cose vista l'esclusione dei finanziamenti per alcuni agricoltori che noi reputiamo negativa, anche perché il tentativo che noi facciamo - o, meglio che la Regione fa - di intervenire attraverso la legge finanziaria, non è la stessa cosa, tanto è vero che il Piano di Sviluppo Rurale finanzia in conto capitale, mentre noi, per gli obblighi derivanti dalla normativa europea, interveniamo in conto interessi.
In modo particolare, Assessore, l'ho già detto attraverso dei comunicati e lo voglio ribadire in Aula, sono molto critico sul bando regionale, perché credo che il Piemonte abbia "tante agricolture" e non soltanto una, proprio per la diversità del nostro territorio: ci sono aree in cui si pratica un tipo di agricoltura, altre in cui se ne pratica un altro, e, proprio in virtù di questa diversità, hanno anche impegni finanziari diversi. Sono diversi anche gli investimenti che fa l'agricoltore che ha una vigna da quello che invece si occupa di riso, così come è diverso l'impegno dell'agricoltore che sta in montagna rispetto a quello che sta in pianura, sotto tutti i punti di vista: nel modo in cui vive, nel modo in cui porta avanti il suo lavoro, negli investimenti che deve fare, nelle macchine o nel personale che deve utilizzare.
Avremmo preferito, quindi, dei bandi provinciali, così come hanno fatto altre Regioni italiane come l'Emilia Romagna o la Lombardia. Noi, invece abbiamo dei bandi regionali.
Vorrei cogliere quest'occasione per ricordare che alla fine le domande accolte dalle Province vengono poi digitalizzate e inserite nel computer per cui viene stilata una graduatoria che mette in concorrenza - lo dico in senso positivo - per punteggio agricoltori di zone diverse. Peraltro, si riscontra un po' di ritardo nella presentazione dei bandi: non affermo che sia tutta colpa sua, perché qualche responsabilità la Regione ce l'avrà. Io riconosco molta più responsabilità al Ministro dell'agricoltura uscente, De Castro, che forse non è riuscito a battere i pugni nel modo giusto, nel difficile tavolo della trattativa del mondo agricolo dell'Unione Europea dove sicuramente l'Italia non è sempre stata considerata nel modo giusto.
Cosa succede? Essendo arrivati in ritardo questi bandi, alcune aziende agricole che non avevano potuto partecipare al bando precedente, in attesa di quello nuovo hanno fatto investimenti in un altro modo: si sono indebitati col sistema bancario, hanno usufruito di altre agevolazioni hanno utilizzato il credito specializzato, ma non hanno atteso il Piano di Sviluppo Rurale. Credo che sia giusto ricordare, quindi, che il ritardo si paga: il ritardo non va inteso soltanto in termini amministrativi e burocratici, di politica agricola, ma è un ritardo che l'agricoltore paga dal punto di vista finanziario.
Partecipando ad un paio di riunioni di agricoltori dove è stato presentato il Piano di Sviluppo Rurale, abbiamo poi colto l'impressione di una certa delusione per gli obiettivi che il Piano si pone, che chiaramente la Comunità Europea ammette: l'ammodernamento delle aziende agricole, la diversificazione in attività quali l'agriturismo e i servizi educativi, le iniziative per il campo energetico e ambientale. Lei sa che non tutti gli agricoltori sono disponibili a fare investimenti in questo campo; avremo magari altre esigenze.
Come le ho detto prima in maniera informale, quando parleremo di meccanizzazione avrò alcune richieste da farle, non ultima quella prevedere qualche soldino in più, proprio perché si trattava, a mio giudizio, di intervenire sulla riqualificazione delle macchine agricole per prevenire gli incidenti sul lavoro, che in agricoltura sono tanti (in Piemonte sono maggiori rispetto ad altre Regioni), proprio perché il territorio è quello che è, collinare e montano, con tutti i problemi che questo comporta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Non sono soddisfatto dello stanziamento a favore dell'agricoltura tenderei a chiedere di aumentarlo, se sapessi dove prendere i fondi.
Se con il cuore e il desiderio penso ad un possibile aumento dei fondi mi preoccupa un dato. Se noi avessimo la bacchetta magica e riuscissimo a triplicare questi fondi, andando avanti su una strada come quella su cui ci siamo incamminati tutti noi (non solo in Regione Piemonte), per cui un agricoltore viene sovvenzionato dallo Stato per non produrre niente creeremmo danni irreversibili e irreparabili. L'agricoltura, in particolare, ha bisogno di un'etica dell'orgoglio e del lavoro ben fatto.
Etica che c'è ancora, è ancora molto diffusa, ma che si sta perdendo perché c'è sempre di più la convinzione che chi lavora di meno, ma ha una grand'estensione, ha grandi gestori delle leggi alle spalle, ha gran dimestichezza di carta bollata, riesce ad ottenere di più.
L'Assessore Taricco ne sa più di me, quindi è inutile che insegni al gatto ad arrampicarsi sulle piante. Rivolgo però un appello all'Assessore per ribadire un concetto: attenzione al pericolo del disinnamoramento di chi coltiva la terra che si può portare avanti. Il giorno che volessimo fare un passo indietro, sarà difficile spiegare al contadino, che adesso è obbligato a non coltivare la terra, che in Egitto i contadini non hanno più il grano e quindi noi dobbiamo darci da fare. Vallo a spiegare al contadino! Conosco bene quest'area di Druento, che da anni pianta il granoturco e non lo raccoglie, ma viene pagato abbondantemente, magari anche con soddisfazione. Attenzione! È una cosa estremamente pericolosa: potremmo avere anche dei consensi, ma creeremmo dei danni alla nostra collettività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leardi; ne ha facoltà.



LEARDI Lorenzo

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento molto rapido. Io sono rappresentante, insieme al Consigliere Ronzani, di una terra in cui l'agricoltura, ultimamente, ha un ruolo importante, anche a seguito di una crisi economica ed industriale che ha riscoperto l'arte e la cultura dell'agricoltura. Devo dire che ci sono situazioni tali per cui l'agricoltura nel basso Biellese non va poi così male, anche e soprattutto perché la cultura del riso sta diventando una delle attività quasi "poco agricola" e tanto industriale. Ma, al di là del discorso della coltivazione in generale, sta assumendo, nel tempo, una rilevanza assolutamente importante. Sotto quest'aspetto, come Provincia siamo fortunati. Mi rendo conto che non fa parte dell'argomento in questione, però m'interessa particolarmente avere una risposta rispetto a quanto già citato dal Consigliere di Alleanza Nazionale in merito alla scadenza della moratoria sugli OGM che, se non vado errato, sarà a fine di giugno-inizio di luglio. M'interesserebbe sapere quali sono le intenzioni della Giunta in ordine a questa scadenza che, comunque vada, arriverà tra pochi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Approfitto del tempo a disposizione per ricordare ai Consiglieri che la Lega, per chi non l'avesse capito - tra cui il Vicepresidente Peveraro, e me ne dispiace - ha fatto precise richieste politiche, non di marchette.
Abbiamo fatto richieste precise sui tagli ai fondi per gli zingari, ai fondi per gli extracomunitari, ai fondi per il Gabinetto della Presidente in particolare, per la comunicazione della Presidenza e, possibilmente sull'incremento della legge sulla sicurezza.
Ve lo devo ribadire, perché nell'incontro di poco fa (che ho abbandonato) l'Assessore Peveraro sembrava cadere dalle nuvole dicendo: "Ma non sapevo che chiedeste quello: pensavamo fossero marchette". Posso capire tutto, ma sono convinto che persino il Consigliere Robotti avesse capito che avevamo avanzato quelle richieste. Mi spiace che l'interlocutore principale non l'avesse capito.
Lo ribadisco in Aula; credo che sia a verbale almeno 18-20 volte questa nostra richiesta; credo di averlo ribadito venerdì, sabato, domenica lunedì e martedì. L'interlocutore principale - ahimè - ad oggi, non l'aveva capito. Glielo ripeto ancora: è una questione politica. Ripeto, politica.
Chiaro, Assessore? Penso che adesso dubbi non ce ne siano più. Politica non marchette! Dopodiché, ritorniamo sulla questione agricoltura. Sulla questione agricoltura bisogna ricordare che avete avuto il coraggio - la vostra Giunta, il vostro Assessore all'agricoltura - di promettere ad Alessandria che avreste risolto il problema di circa 247 aziende agricole che attendevano fondi sul vecchio Piano di Sviluppo Rurale, di cui almeno 70 avevano già concluso i lavori. Promesse completamente disattese. Promesse che, avanzate anche di fronte alle associazioni di categoria, oggi si dimostrano fumo, perché - ahimè - il trascinamento promesso sul nuovo Piano di Sviluppo Rurale non è possibile. L'Unione Europea ha detto che, se si facesse ciò, sarebbe in dispregio alle norme europee, quindi saremmo sanzionabili: di fatto, gli eventuali contributi trascinati sul nuovo Piano di Sviluppo Rurale sarebbero assimilabile agli aiuti di Stato. Quindi, non concedibili.
Non lo dico io, cari colleghi, lo dice un signore che si chiama Davide Sandalo del PD, ex DS, Assessore all'agricoltura della Provincia di Alessandria, il quale chiede una cifra alla Regione, su questo bilancio, di circa nove milioni di euro. Non lo chiede Oreste Rossi; certo, Oreste Rossi lo chiede, perché glielo chiede l'amico, ex collega, quando ero anch'io in Consiglio Provinciale, Davide Sandalo.
Annuncio dunque anche questa richiesta. Visto che è arrivata la lettera dal vostro Assessore provinciale all'agricoltura, chiediamo di mettervi una mano sulla coscienza per sanare la situazione relativa a 247 aziende agricole della Provincia di Alessandria. Posso capire che, magari, non tutte le 247 aziende abbiano i requisiti perfettamente a norma per ricevere i contribuiti, ma di certo almeno le prime 70 sì, per un importo di poco più di due milioni di euro.
Dopodiché vi ricordo anche, come hanno scritto tutti i giornali che finalmente, sono partite le misure del nuovo Piano di Sviluppo Rurale.
Finalmente, perché siamo in ritardo di più di un anno.
Capisco che l'Assessore Taricco abbia necessità di muoversi molto sulla Provincia di Cuneo dove, probabilmente, spera in una candidatura a Presidente della Provincia, ma ci sono anche altre Province, Assessore Taricco. La Provincia di Alessandria non è l'ultima del Piemonte dal punto di vista dell'agricoltura. La Provincia di Alessandria è stata pesantemente danneggiata dalla chiusura dello zuccherificio di Casei Gerola; è saltata l'intera produzione della filiera della barbabietola; abbiamo dei problemi enormi e queste aziende, che riuscivano in parte a riconvertirsi, in parte ad ampliarsi e in parte a migliorare le strutture, hanno bisogno di quei fondi.
Io le chiedo, caro Assessore, cosa ha intenzione di fare per la Provincia di Alessandria e in parte per la Provincia di Asti, che sono le due province piemontesi pesantemente danneggiate dalla crisi del settore della bieticoltura: una grossa fetta dell'economia agricola di quelle due Province, in particolare Alessandria, ma anche Asti, è in crisi.
Lo so che c'è l'ipotesi di Tortona; anzi, più che ipotesi, il Comune ha dato anche l'ok, addirittura con i voti favorevoli del gruppo della Lega Nord, come del gruppo del PD. Attenzione, è stata una proposta bipartisan quella di costruire questa grossa azienda che dovrebbe utilizzare materiale tipo mais per biocombustibile e che darà 150 e con l'indotto anche 200 posti di lavoro: potrà consumare una grossa fetta della produzione di mais in Provincia di Alessandria e non solo, però queste aziende hanno grossi problemi.
Le assicuro che una settantina di queste rischiano grosso. Quindi, le chiedo, Assessore, un impegno formale, perché quello di cui lei parla, cioè di un aiuto dal punto di vista dell'abbattimento del tasso di interesse su eventuali mutui, è troppo poco. Capisco l'abbattimento del tasso di interesse sui mutui, però, se un'azienda è in crisi e deve pagare, anche se fa un mutuo e paga di meno gli interessi o non paga gli interessi, quei soldi li deve pagare e comunque li deve restituire. Le aziende vanno in crisi e, in un momento di crisi... Ripeto, ci sarà la possibilità di aprire quest'azienda, ma al momento siamo alla variante del Piano regolatore; poi ci sarà da costruire... Nel frattempo, queste aziende cosa fanno? Questo vorremmo capire da lei, che è bravissimo ed operativissimo sulla Provincia di Cuneo, ma è latitante sulla nostra Provincia. Non lo dico io.
Riporto quello che dice il vostro Assessore, quindi riporto parole dell'Assessore della vostra parte politica nella Provincia di Alessandria che è guidata dal centrosinistra, Paolo Filippi, Presidente.
Quindi, vi chiedo un impegno per la Provincia di Alessandria, per l'agricoltura in provincia di Alessandria.
Vorrei capire in questo bilancio quali aiuti concedete a quel territorio.
Inoltre, insieme con il collega Cavallera, sono firmatario anche dell'emendamento sull'articolo che dovrebbe essere aggiunto al 4 sulla finanziaria "Piano di sviluppo rurale 2000-2006" per cercare di liquidare le pratiche "inevase" - non tanto inevase come pratiche ma come pagamento sul Piano di Sviluppo Rurale, quello vecchio, che si è concluso nel 2006.
Però ci tenevo a fare l'intervento ancora una volta, perché qualcuno non aveva capito quello che chiedeva la Lega. Mi dispiace, colleghi, ma forse lo dovrò ripetere: non basta dirlo una volta al giorno, dovr ripeterlo più volte, perché purtroppo ci sono problemi di comprensione all'interno di quest'Aula, e anche di lettura.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Svolgo due o tre considerazioni puntuali sulle questioni che sono state poste. Per quel che concerne il PSR, ho avuto la ventura, come molti di voi, di leggere in questi ultimi mesi, soprattutto in queste ultime settimane, una tale quantità di inesattezze sui ritardi e sulle modalità di presentazione che penso, a conclusione del percorso su finanziaria e bilancio, varrà la pena dedicarci qualche minuto per informare tutti su come funziona il sistema del PSR.
Credo che sia utile, per coloro che sono interessati al tema, di andare a vedere comparativamente le misure piemontesi con quelle emiliano romagnole, con quelle lombarde e con quelle venete, quanto meno scopriranno che, per quel che riguarda, ad esempio, la meccanizzazione agricola il nostro programma è quello che permette maggiori interventi di tutti quelli che ho citato.
Se è vero - ed è vero - che il nostro programma non prevede la possibilità di intervento per quel che riguarda i trattori, non la meccanizzazione - perché il nostro programma prevede interventi di meccanizzazione per tutte le tipologie, ad esclusione dei trattori per coloro che non fanno programma di insediamento giovani - credo sia utile andare a vedere cosa dice il programma lombardo, che è molto più restrittivo del nostro per qual che riguarda le possibilità di intervento sulla meccanizzazione.
Credo anche che valga la pena di ricordare - e questo è già stato oggetto di discussione - che, per quanto concerne le trattrici agricole, il Piemonte, al di là di tutti i "si dice" di piazza e di "bar dello sport" immatricola ogni anno oltre 3.200 macchine trattori ed è il numero più alto di qualunque regione italiana, pur essendo la nostra soltanto la quarta regioni in termini di valore della produzione agricola e prezzi di base.
Quindi credo valga la pena di fare un ragionamento se è il caso di incentivare una cosa che succede già persino troppo per quella che è la necessità reale delle aziende agricole.
Noi abbiamo fatto l'interpretazione più ampia che era possibile seguendo i Regolamenti comunitari e abbiamo varato questo programma, che non sarà esaustivo, ma che permetterà investimenti nel comparto che arriveranno fra i 60 e gli 80 milioni di euro, a seconda del modello di abbattimento.
Credo che una misura del genere non sia mai stata messa in campo negli ultimi tempi, soprattutto affiancata al Programma di sviluppo rurale.
Per quanto concerne il discorso del ritardo, vorrei solo dare due riferimenti. Primo: noi abbiamo perso un anno in sede di avvio del Programma di Sviluppo Rurale - De Castro non era ancora Ministro - per la discussione fatta a suo tempo con il Ministero retto da Alemanno sul fatto se i programmi dovevano essere regionali o nazionali; ora qui molti sollecitano il fatto che le misure dovrebbero essere provinciali. Noi abbiamo perso sette mesi, perché qualcuno voleva fare un unico programma nazionale.
Ricordo che il ritardo non è della Regione Piemonte, perché tolte due regioni, di cui una è la Provincia di Bolzano e l'altra è la l'Emilia Romagna, tutte le altre regioni, quelle migliori, hanno approvato i programmi tra settembre e novembre. Quindi, possiamo anche assumerci la responsabilità di dire che abbiamo... Un mese e mezzo di ritardo? possibile.
Dico solo che i bandi che aprono alle misure che interessano il mondo agricolo - quindi la 121 e la 123 - la Regione Piemonte e la Regione Lombardia li hanno aperti con 15 giorni di differenza. Ripeto: 15 giorni di differenza; dico anche che ci sono Regioni, come l'Emilia Romagna, che sulle misure agro-ambientali la settimana scorsa non avevano ancora i sistemi informatici in grado di ricevere le domande. Ricordo inoltre che la Regione Piemonte è l'unica regione italiana che ha varato le misure agro ambientali nel 2007; tutte le altre Regioni, per non avere rogne, le attiveranno solo nel 2008.
Per i nostri agricoltori questo intervento vale 23 milioni di euro, e gli agricoltori di tutte le altre Regioni italiane - compreso il Veneto compresa la Lombardia, compresa l'Emilia Romagna e la Toscana - non prenderanno i soldi del 2007, perché non sono riuscite a vagliare le domande. Dopodiché, sono disponibilissimo, in Commissione o dove vorrete, a dedicare il tempo necessario a fare tutte le comparazioni di merito che riteniamo vengano fatte.
Per quando concerne l'altra questione, raccolgo assolutamente la sollecitazione ad una revisione di medio periodo per vedere se, alla luce dei cambiamenti di strategia mondiale sull'agricoltura intervenuta, è necessario riorientare le misure; era previsto, ma, a questo punto, penso valga assolutamente la pena di farlo.
Aggiungo solo una considerazione sui bandi provinciali; la questione dei bandi provinciali era, fra l'altro, una proposta che la Regione Piemonte aveva inserito nel proprio PSR. Noi avevamo chiesto di poter fare bandi e assegnazioni di risorse dedicate sulla base di parametri di peso dell'agricoltura delle singole province.
L'Unione Europea lo ha vietato, non a noi, ma a tutte le Regioni, ad esclusione dell'Emilia Romagna, per un motivo molto particolare, perch l'Emilia Romagna di fatto non ha varato un Programma di sviluppo rurale, ha fatto un'operazione che prevede di fatto sette-otto Programmi di Sviluppo Rurale, tutti smontati, dove ha messo, nel Programma di Sviluppo Rurale come utilizzerà nelle singole Province per tutti i prossimi anni i soldi delle singole misure. Un'operazione che non è da ingessatura, ma è da "colata di cemento armato". Per tutte le altre Regioni l'Unione Europea ci ha vietato di prendere in considerazione i confini politico-amministrativi e ci ha obbligati a fare un ragionamento che porta quel risultato, a cui qualcuno faceva riferimento, di interventi per zone omogenee.
Noi abbiamo già trattato con l'Unione Europea la possibilità - questo autunno - di fare programmi dedicati, non su base provinciale, sempre su base regionale, perché l'Unione Europea non ammette i confini amministrativi, ma fatti per aree. Cioè, se decideremo che è strategico intervenire sulla collina vitivinicola, potremo farlo, ma su tutta la collina vitivinicola piemontese. Se decideremo di intervenire, ad esempio su produzioni di pianura piuttosto che produzioni di area pedemontana potremo farlo, ma su quell'area vocazionale di tutto il territorio regionale. Ciò perché i regolamenti comunitari prevedono questo e sono inderogabili, sotto questo principio.
Rispetto all'osservazione avanzata prima dal Consigliere Vignale e altri sui 36 milioni, preciso che i 36 milioni non sono un numero casuale: abbiamo potuto mettere quello e mettiamo quello. Se voi ricordate, se andate a rivedere i documenti relativi al Programma di Sviluppo Rurale abbiamo approvato un impegno di oltre 132 milioni di euro che, sommati al Piano cofinanziato di 896 milioni di euro, ammontano complessivamente a un miliardo e 29 milioni di euro, che corrisponde al programma approvato.
Quei 132 milioni di euro sono composti da tre parti: 36 milioni di euro di risorse "fresche" che eroga la Regione con questo calendario di intervento nei prossimi anni; 34 milioni di euro che sono avanzi della gestione '90-'99, che ci ritorneranno indietro dall'Unione Europea e che gireremo su questo; 62 milioni di euro di economie statali, che andranno a reimpostazioni finalizzate. Il totale ammonta a quei 132 milioni di euro che corrispondono all'impegno che ci siamo assunti in III Commissione quando abbiamo licenziato il Programma di Sviluppo Rurale.
Relativamente alle ultime due questioni poste, la prima è la questione Piano saccarifero e zuccherifici. Sono assolutamente d'accordo che lì c'è un problema grosso da risolvere. Vorrei soltanto ricordare che probabilmente non tutto per colpa del Ministero in quel momento - il Piano saccarifero, accolto dall'Unione Europea, fu negoziato dall'amministrazione Alemanno, in particolare dall'allora Sottosegretario Paolo Scarpa Bonazza Buora, che sostanzialmente portò alla morte del settore bieticolo saccarifero italiano. Infatti, abbiamo accettato un taglio del 50%, ma, a conti fatti, oggi, abbiamo attuato un taglio del 70% del comparto bieticolo saccarifero italiano, compreso il nostro territorio.
Se andiamo a vedere nel dettaglio, noi abbiamo negoziato i fondi agli agricoltori per la riconversione e siamo riusciti ad ottenere che regioni come la nostra, che non avevano un impianto sul territorio, hanno ottenuto il 50% in più dei fondi. Arriveranno, nei prossimi mesi, dieci milioni di euro dedicati a quelle aziende che hanno da fare la riconversione per finanziarne la riconversione finanziaria.
Seconda questione - è notizia di questi giorni - abbiamo ottenuto l'inserimento anche dei 3.000 ettari che hanno prodotto ancora nel 2006 dentro i soggetti che utilizzeranno tutte le risorse che arriveranno ad ettaro per l'abbandono del campo bieticolo saccarifero. Pertanto, quelle aziende che oggi fanno altre produzioni, onestamente, credo che abbiano ottenuto tutto quello che umanamente era possibile fare ottenere secondo le norme comunitarie.
Un'ultimissima annotazione. Abbiamo deciso, insieme con i rappresentanti di quasi tutti i partiti, come affrontare il problema dei produttori della Provincia di Alessandria che hanno realizzato investimenti, nonostante le risorse del programma 2000-2006 fossero esaurite. In proposito, non entro nel merito delle scelte: avremo occasione di discuterne approfonditamente quando affronteremo quella specie di collegato alla Finanziaria che stiamo predisponendo sulle materie agricole.
Voglio aggiungere solo due cose. Io non ho mai detto che noi avremmo pagato quegli interventi. In una riunione, in Regione, verbalizzata presenti tutte le Province, noi abbiamo comunicato che i fondi che avevamo assegnato erano quelli e che ogni Provincia avrebbe potuto impegnarsi a finanziare interventi entro la cifra stanziata che aveva ricevuto. Se poi sette Province lo hanno fatto e qualcuna ha fatto scelte diverse, su questo non entro nel merito. Quello che abbiamo detto è che, compatibilmente con le norme, avremmo cercato di individuare le strade per venire incontro al problema, come era fattibile.
Qui dico solo una cosa: che noi abbiamo, per la prima volta, un Regolamento comunitario che ci vieta la possibilità di pagare con i soldi di questo PSR interventi realizzati con quello vecchio, in modo esplicito.
In secondo luogo, siamo in presenza di investimenti già fatti, con tutto ciò che ne consegue secondo i Regolamenti comunitari.
Detto questo, mi fermo qui e vedremo insieme come trovare le strade per affrontare il problema, quando discuteremo nel merito di queste norme.



GARIGLIO DAVIDE


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere alle dichiarazioni di voto, ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Tanto per migliorare il clima in Aula, le riporto quanto ha dichiarato la Presidente Bresso relativamente al Gruppo della Lega Nord che siede in questi banchi, pubblicato su l'Unità di oggi e inserito in Rassegna Stampa, a pag. 5. "Teme che dichiarazioni come quelle del Presidente della Camera possano fomentare ulteriori tensioni?" (parlo delle dichiarazioni di Fini, Presidente della Camera).
Intervista alla Presidente Bresso, virgolettata: "Diciamo che in questi casi non ha senso fare paragoni. Un conto è un omicidio, un conto è un delitto di opinione. Il fomentare il disprezzo per i diversi è molto pericoloso. L'atto assurdo compiuto dagli autonomi che hanno bruciato le bandiere avviene in un momento in cui la destra sta alimentando in maniera artificiosa la criminalizzazione degli immigrati, dei rom. Qui, in Consiglio regionale, c'è un Consigliere leghista" - non ha neanche il coraggio di fare nome e cognome! Siamo in tre, sarà uno dei tre - "che quando fa ostruzionismo attacca la Giunta, sostenendo che si stanno sprecando soldi per i rom. L'accusa ai rom di essere nella loro totalità dei criminali è l'esatto equivalente delle accuse che si facevano agli ebrei. Questa gente non se ne rende conto, quando deve prendere i voti non si fa scrupoli e usa gli stessi termini di chi fomentava l'odio verso gli ebrei. Il principio è sempre lo stesso: si prende un'etnia, una popolazione e si lancia un anatema. Poi, però, non ci si rende conto che le frange estreme della destra si galvanizzano, fanno della violenza il loro linguaggio, fino ad arrivare agli atti gravissimi da parte di persone psichicamente più deboli, che danno fuoco alle roulotte, pestano a morte le persone. Sono gli stessi che usano gli stadi per comportamenti che spesso sono di tipo nazista.".
Presidente, credo che lei debba convocare una Conferenza dei Capigruppo alla presenza della Presidente Bresso. Se la Presidente Bresso dice che un Consigliere della Lega è un nazista, che grazie alle sue dichiarazioni fa bruciare le roulotte e fa ammazzare la gente; non solo: che noi ci comportiamo esattamente come i nazisti nei confronti degli ebrei, e lo dice virgolettato, io non la denuncio, perché mi farebbe pena. Mi farebbe pena una persona che usa questo metodo per fare politica, perché io non mi permetterei mai di dire alla Presidente Bresso che, con quello che lei dice, la gente finisce nelle foibe (per intenderci, per analogia di parte politica). La Presidente Bresso, Presidente del Piemonte, non si pu permettere - Presidente del Consiglio regionale, lei mi deve tutelare e deve tutelare la Lega Nord - di dire che la Lega è nazista, di destra e che quello che dice nei confronti dei rom è la stessa cosa che dicevano i nazisti nei confronti degli ebrei.
Io ho accompagnato - unico Consigliere, non c'era nessuno di maggioranza! - i giovani ad Auschwitz, a vedere quello che è successo nei campi di concentramento.
La Presidente Bresso non si permetta di darmi del nazista, mai! Non se lo può permettere! Viene qua e chiede scusa, la Presidente Bresso! Altrimenti denuncia il giornale!



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, in seno all'Ufficio di Presidenza valuteremo come procedere, ai sensi di quanto lei ha appena dichiarato. Avremo cura di portare la questione anche all'attenzione della Conferenza dei Presidente dei Gruppi. Però, per quanto riguarda le interpretazioni da lei date, mi pare che certi passaggi e certe connessioni non siano automatiche, stando all'intervento che ho sentito.
Comunque, a mente fredda, e con la carta sotto gli occhi, valuteremo con attenzione le parole.
Sicuramente qua tutti i Consiglieri hanno diritto di esprimere le proprie opinioni liberamente e di non essere assolutamente accusati in modo indebito per cose che non hanno detto.
Comunque - ripeto - valuteremo come procedere e, Consigliere Rossi sarà mio impegno comunicarglielo. Diversi Consiglieri hanno chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Il primo è il Consigliere Leardi; ne ha facoltà. Immagino che gli interventi siano sull'ordine dei lavori e non sulla questione posta dal Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Leardi.



LEARDI Lorenzo

Desidero intervenire sulla dichiarazione che è appena stata fatta...



PRESIDENTE

Però si tratta di interventi sull'ordine dei lavori; il collega Rossi mi ha chiesto un intervento...



LEARDI Lorenzo

Presidente, intendo intervenire sull'ordine dei lavori, per esprimere solidarietà al Capogruppo della Lega, a nome mio e del PDL.
Intendo altresì richiedere a lei che tale discussione non venga affrontata solamente in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma venga portata in Consiglio, perché ci piacerebbe discutere insieme delle argomentazioni introdotte dalla Presidente Bresso in ordine ai gruppi nazisti presenti in Consiglio regionale. Anche perché siamo convinti che, con ogni probabilità le parole della Presidente Bresso possano essere, semmai, riviste e ritirate. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Apprezzo il fatto che il Presidente Gariglio abbia ribadito che affronterà la questione; lo ringrazio, perché ancora una volta l'Ufficio di Presidenza mostra equilibrio.
Ovviamente esprimo tutta la mia solidarietà al Gruppo della Lega specie ai colleghi che conosco molto bene.
Rilevo, sommessamente, che queste cose non aiutano. Abbiamo avuto momenti di dibattito anche fortissimo. Non so se il collega Placido è in Aula, ma certamente ricorderà che per due anni ha portato avanti una feroce opposizione sul buono scuola, scontrandoci sui principi, ma non c'é mai stata mancanza di rispetto o un'allusione in tal senso. Non ho mai asserito che lui volesse bruciare le case o le chiese, così come lui non ha mai detto che io volevo riproporre la Sacra Inquisizione. C'é sempre stato un alto livello di civiltà, così come con altri colleghi.
Anche il collega Robotti è simpaticamente vivace, però abbiamo sempre...



PRESIDENTE

Consigliere Leo, mi scusi se la richiamo all'ordine dei lavori.



LEO Giampiero

Ringrazio il Presidente del Consiglio; apprezzo che voglia fare quest'intervento, perché mi sembra utile.
Mi sembrano inutili, invece, questi accenti, che non aiutano certo a risolvere il problema e nemmeno agevolano un dialogo civile nel Paese.



PRESIDENTE

Vi invito però a rimanere al tema dell'ordine dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

La mia è una richiesta esplicita: poiché domani é convocata, nel pomeriggio, una seduta di Consiglio regionale, una comunicazione della Presidente Bresso su questa vicenda non guasterebbe.
Tra l'altro, domani si apre un'edizione del Salone del Libro molto particolare, su cui si discute molto. Ci sarebbero tante cose da dire: io credo che la Presidente Bresso faccia poca politica e male. Non aiuta né la maggioranza, né tanto meno il dibattito all'interno del Consiglio.
Presidente, so che lei ha un compito ingrato, però raccolga la nostra richiesta e inviti la Presidente domani a venire qui: con le parole giuste potrebbe, forse, dire che quello che è stato riportato da l'Unità è sbagliato (non sarebbe la prima volta!). Servirebbe a ripristinare un clima decente, perché quando le parole vengono usate in maniera errata, fanno male sia umanamente - siamo dunque vicini al collega - sia politicamente perché facendo parte di un'unica opposizione, ci sentiamo coinvolti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Io credo che sia opportuno stare con i piedi per terra, e lo dico al collega Oreste Rossi con grande cortesia e simpatia.
Se il pretesto è trovare delle ragioni per bloccare il confronto che è stato avviato positivamente...



ROBOTTI Luca

ROSSI Oreste (fuori microfono)



ROBOTTI Luca

No no, assolutamente!



ROBOTTI Luca

...perché le suggestioni, chiamiamole così, che lei ha sottoposto ovvero i tagli alle politiche per gli immigrati e per i campi nomadi, non sono state raccolte a pieno non da noi (ovviamente sa benissimo che le avremmo respinte), ma da una parte dei suoi colleghi di minoranza, che lo hanno sostenuto con forza nei confronti della maggioranza in merito alle sollecitazioni che lei aveva loro sottoposto, è un problema suo. È un problema...



PRESIDENTE

Collega Robotti, la richiamo all'ordine dei lavori.



ROBOTTI Luca

un problema con i suoi colleghi di minoranza.
In secondo luogo, quando abbiamo Deputati della Repubblica, che diventeranno anche Ministri, che solo qualche mese fa andavano in televisione e mostravano al mondo le magliette con le vignette anti islamiche e poi...



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, lei sta facendo un intervento sull'ordine dei lavori: ci dica qual è la sua proposta, per cortesia.



ROBOTTI Luca

Faccio un intervento come mi pare, Presidente!



PRESIDENTE

Lei non può fare interventi come le pare, ma solo sull'ordine dei lavori! I colleghi che l'hanno preceduta hanno già in qualche modo tentato di forzare la mano. Per cortesia, si attenga alle forme procedurali.
Grazie.



ROBOTTI Luca

Faccio un intervento sull'ordine dei lavori e dico quello che mi pare se non è...
Sino a prova contraria, sono eletto io così come è eletto lei.



PRESIDENTE

Nessuno lo mette in discussione. Cerco solo di far rispettare il Regolamento, che consente di intervenire solo su proposte procedurali.
Prego.



ROBOTTI Luca

perfetto, Presidente. Comunque il Regolamento va fatto rispettare a tutti.



PRESIDENTE

Difatti ho richiamato anche i suoi colleghi prima di lei.



ROBOTTI Luca

Vorrei avere lo stesso spazio che ha avuto il Presidente Rossi: la mettiamo così? Perché non è che qualcuno può dire quello che vuole, perch è minoranza, e qualcuno no, perché è maggioranza. Penso di poter parlare con il collega Rossi e con gli altri colleghi della minoranza senza urtare la loro sensibilità, però dicendo delle verità. Perché sono verità quelle del Consigliere Rossi, che ha citato un articolo de l'Unità di oggi, così come sono verità quelle che dico io, quando c'é una politica secondo me fortemente connotata in termini razzisti e xenofobi di una parte dell'attuale minoranza qua, maggioranza del Paese, che alimenta un clima che può degenerare. Vogliamo mantenere questo clima in termini civili, di dialogo e di confronto? Smettiamola tutti, allora, di usare quelle argomentazioni e l'arma della clava con cui si colpisce l'immigrato, con cui si colpisce quello che non è d'accordo con te o il nomade o con cui si criminalizza e si scatena un clima di paura nel Paese. Io non sono d'accordo a tagliare i fondi per gli extracomunitari o per i campi nomadi...



PRESIDENTE

Bene. Ne parleremo nel corso degli emendamenti.



ROBOTTI Luca

Mi faccia parlare, Presidente!



PRESIDENTE

Per cortesia, Presidente Robotti, ha già superato il tempo a sua disposizione.



ROBOTTI Luca

meglio una politica per l'immigrazione e per l'integrazione piuttosto che una politica di criminalizzazione, che porta alla marginalità e quindi al pericolo nelle nostre città.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, chiedo il suo intervento, posto che lei è sempre molto puntuale nel richiamarci e tenta sempre di ricomporre in quest'Aula gliene diamo atto - l'incontro tra le varie posizioni, a volte anche molto diverse. Ci ha stimolato a convocare riunioni fra maggioranza e minoranza è sempre stato presente e si è organizzato per programmarci i lavori.
Credo, però, che lei debba richiamare ufficialmente la Presidente di questa Regione a fare attenzione a non distruggere quello che in quest'Aula si costruisce. Perché noi siamo stati qua la scorsa settimana per affrontare una discussione di bilancio importante per questa Regione. Ieri e oggi avevamo fatto dei passi in avanti.
Dopo aver su un quotidiano di tiratura nazionale queste dichiarazioni virgolettate, ben ha fatto il collega Rossi a fare l'intervento che ha fatto. Perché noi non possiamo, da un lato, essere chiamati a collaborare e ad aiutare questo processo di avanzamento - che peraltro stavamo facendo e, dall'altro, a farci prendere a male parole dalla nostra Presidente.
Senza tanti giri di parole, le chiedo di fare una censura nei confronti della Presidente di questa Regione.



PRESIDENTE

Presidente Casoni, ho già annunciato che, d'intesa con i membri dell'Ufficio di Presidenza, valuterò quali iniziative intraprendere, atteso che chiunque qua dentro può esprimere liberamente il proprio pensiero anche tramite gli organi di stampa: ciascuno si assume la responsabilità di tali affermazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella; ne ha facoltà.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori. Ritorno in quest'aula dopo tre anni di assenza e rilevo - mi rendo conto che sto disturbando con il mio intervento, ma proverò a farlo lo stesso - che sono cambiate parecchie cose. Tuttavia, uno dei miei maestri, l'ex Consigliere Gallarini, era solerte nel ripetermi che la politica è un po' lo specchio avanzato della società. Devo dire che la società ha preso una piega terribile.
Detto questo, intervengo sull'ordine dei lavori. Innanzitutto, volevo salutare la Presidente Bresso, che è seduta lì: le è cresciuta la barba.
Volevo salutare la Presidente, perché ci sono due nuovi Consiglieri che non hanno avuto neanche modo di stringerle la mano e di presentarsi quali nuovi rappresentanti di un territorio. Non ho avuto l'onore di poter ricevere ...



PRESIDENTE

Consigliere Caramella, per cortesia non vorrei richiamarla, come ho fatto con il suo collega, nel primo intervento. La prego di attenersi all'ordine dei lavori. Non possiamo usare un artifizio per intervenire su tutto. Gli interventi procedurali sono già stati fatti: per il suo Gruppo ha già parlato un Consigliere.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Mi permetta di concludere. Sto imparando anche dalla nuova maggioranza: allora imparavo da chi potevo, oggi sto cercando di imparare. Ho ascoltato il Consigliere Robotti e cerco di comprendere come mi devo comportare in Aula. Ovvero, ci sarà un confronto sempre ed esclusivamente su questi toni e metodi? Devo attendermi di essere insultato? Ho atteso tre giorni di poter entrare in Aula; credo che la legge me lo concedesse, perché eletto quale primo degli esclusi. Sono appena arrivato, volevo farmi conoscere. Ho atteso, entro e leggo quello che leggo sui giornali. Sento i commenti ed è chiaro che mi preoccupo, perché se devo venire con il giubbotto antiproiettile, mi preparo...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Collega Caramella, per cortesia! Per cortesia, colleghi! La prego di terminare il suo intervento.



(Commenti in aula)



CARAMELLA Luca Giuseppe

Il giubbotto antiproiettile è meno offensivo dell'accusa di xenofobia della Presidente...



PRESIDENTE

Consigliere Caramella, il suo intervento non è stato sull'ordine dei lavori. Mi dispiace che nel suo primo intervento abbia già abusato degli spazi che il Regolamento le concede.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori e, alla fine del mio intervento, si capirà qual è l'oggetto della discussione.
Anzitutto mi permetto di esprimere solidarietà al Consigliere Rossi nonché amico, nonché importante leader della Lega piemontese. Trovo che le dichiarazioni, se sono le sue, ma temo che sia così perché sono virgolettate, della Presidente Bresso siano state sopra le righe. Magari darò qualche dispiacere a qualche Consigliere di maggioranza, nel dire che il Presidente della Camera, Fini, sbaglia ad equiparare il bruciare la bandiera, o le manifestazioni di domani o dopodomani al Salone del Libro con l'uccisione di una persona...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, gli interventi sono sull'ordine dei lavori. Lei ha più esperienza dei colleghi che l'hanno preceduta, la prego di attenersi all'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Presidente, alla fine ci arrivo. Peraltro, sull'ordine dei lavori, mi permetto di dire che - mi spiace dirlo - trovo che il Consigliere Robotti abbia tutto il diritto di intervenire nel merito. Non difendo lei, difendo la dignità dell'Aula e di ogni singolo Consigliere.



PRESIDENTE

Per cortesia, qual è la sua proposta sull'ordine dei lavori?



GIOVINE Michele

Se un Consigliere vuole intervenire e in quei due minuti dice quello che vuole, ha il diritto di dirlo.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, è un intervento sull'ordine dei lavori, non pu intervenire su qualsiasi cosa.



GIOVINE Michele

Questa è un'Aula. Nel nostro piccolo parlamento, vivaddio, dovremo parlare, se poi uno di noi vuole intervenire e dire castronerie, come magari sicuramente sto facendo io, ognuno trae le conseguenze politiche del caso. Lei, Presidente, continua ad interrompe i Consiglieri dei Gruppi minori e non interrompe mai i Consiglieri dei Gruppi maggiori. Questo ha da finire, Presidente!



PRESIDENTE

Ho richiamato tutti i Consiglieri, non è così, comunque il suo tempo è scaduto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Presidente, lei ha dimostrato, in più di un'occasione, di trovare la sede per arrivare ad un chiarimento. Tra l'altro, in quella sede, si leggerà con attenzione quell'intervista su l'Unità. Non voglio entrare nel merito, Presidente, trovi la sede affinché si possa discutere di questo argomento. Stavamo discutendo di un articolo della finanziaria, se vogliamo chiariamoci, ma se vogliamo creare l'incidente per discutere di altro possiamo farlo e trovare altre questioni sulle quali discutere. Se vogliamo tornare sulla finanziaria, come io invito tutti a fare, ritorniamo alla discussione sulla finanziaria. Presidente, lei ha la possibilità di trovare la sede per questo chiarimento. Vi invito a leggere nuovamente l'intervista su l'Unità e forse non c'è neanche bisogno del chiarimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, volevo spostare un attimo l'attenzione del Consiglio ad altri argomenti. Ho sentito i notiziari di oggi e la situazione che si è creata in Birmania, dopo quella tragica catastrofe, sta assumendo dimensioni sempre più grandi. Sono arrivato tardi, ad inizio seduta, non so se l'Ufficio di Presidenza abbia già preso iniziative. Volevo sollecitare l'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, magari con la convocazione del Comitato di Solidarietà, e capire se si possono mettere in campo iniziative che possono facilitare magari una rete di aiuti da indirizzare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ricca. La ringrazio per il suggerimento. I lavori della finanziaria ci hanno distolto da questa iniziativa, ma sarà mia cura convocare il Comitato di Solidarietà perché, sicuramente, questo è un classico caso in cui il Comitato di Solidarietà può esercitare la propria funzione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sono ovviamente d'accordo con il Consigliere Ricca.
Oltre alle competenze del Consiglio che lei attiverà, credo che esistano anche competenze, nel senso di possibilità di azione, da parte della Giunta che, qualora ne abbia, e credo ne abbia, è da tutti invitata a verificare quali siano, nell'ambito della Protezione Civile per fare un esempio che anche in altre occasioni tragiche abbiamo usato. Su questo credo che si sia tutti d'accordo e si aspetti soltanto che gli organi di Governo del Consiglio e della Giunta ci dicano in merito.
Tornando al punto che prima ha riepilogato il Consigliere Muliere anche a me pare che ci siano argomenti distinti quindi, essendo distinti distanziamoli. Io non leggo l'Unità - mai - tanto meno questa mattina leggo pochissimo i giornali (sto finendo Pinocchio, che è un classico che consiglio a tutti di leggere), però sono informato sulle rassegne stampa.
Il caso sottolineato dal Consigliere Rossi merita un approfondimento che, credo, sarà cura dell'Ufficio di Presidenza garantire. Non lascerei a noi scegliere il luogo, altrimenti lo sceglierei domani mattina alle 6 dietro ad un convento e sarei lietissimo se lì ci fosse anche non una qualunque, ma la rappresentante della Giunta: le concederei anche la scelta delle armi (anche per una questione di genere).
Il posto credo che vada da essere individuato e, nel frattempo leggeremo tutti, anche coloro che si sono persi la puntata precedente questo discorso de l'Unità. Al di là di questo che, ripeto, non ho letto quindi non ne parlo, eventualmente si giungerebbe ad una serie di dichiarazioni che, francamente, non le abbiamo viste così utili al complesso della discussione. Ma, secondo punto, ognuno deve continuare ad essere libero di dire quello che vuole, anche sui giornali, anche se non è la sede competente. Su questo do ragione al Consigliere Giovine. Credo che ne sprechiamo tanto di tempo, l'unica cosa che credo non sia da coartare è la libertà di espressione dei Consiglieri in cui, responsabilmente, ognuno di noi, dice un po' quello che vuole.
Tra l'altro, siamo anche insindacabili; un'altra cosa su cui, a suo tempo, avremmo dovuto discutere di più e magari dovremo discutere.
Tornerei al punto 3) all'o.d.g., che è stato faticoso raggiungere, un piccolo parziale tassello su cui l'Assessore Taricco stava iniziando a lavorare. Anch'io credo che sarebbe opportuno o interromperlo oppure ricominciare dall'articolo 5. Lo avevamo già iniziato, poi per ragioni più che legittime e comprensibili ci siamo distratti, ma per quanto ci riguarda si può riprendere la discussione da quel punto.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 503.
Non essendoci richieste di intereventi per dichiarazioni di voto indìco la votazione nominale sull'articolo 5.
Ricordo che il numero legale è 31.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto la parola l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Solo per dire che anche questa è una norma funzionale all'operatività del Programma di Sviluppo Rurale per quel che riguarda un'autorizzazione all'anticipazione della Regione sulle spese regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Io ho atteso prima che si votasse l'articolo perché c'erano già stati una serie di interventi sul Piano di Sviluppo Rurale.
Per fortuna è tornata la calma e quindi possiamo continuare un dibattito che risulti in qualche modo produttivo.
Volevo fare notare all'Assessore che è vero che sono state fatte delle belle cose sul Piano di Sviluppo Rurale, però dobbiamo tenere conto di una cosa molto importante. Sappiamo tutti che l'agricoltura negli ultimi anni sta dando sempre meno posti di lavoro e sempre meno sono i nostri giovani che vanno ad insediarsi o intraprendere un lavoro così faticoso.
Ho trovato la misura 112 che è quella relativa all'insediamento del PSR. Chi va ad insediarsi, ad esempio un giovane che intende intraprendere questa nuova ed onerosa attività, rimane ultra penalizzato rispetto a chi di fatto non fa altro che cambiare l'azienda dai genitori andati in pensione per ormai raggiunti limiti di età, perché quest'ultimo non fa altro che mettersi in tasca un bel gruzzoletto di soldi.
Infatti i parametri e il punteggio per il nuovo insediamento è dato per 8 punti su 40 come base, ma tutti gli altri punti vengono dati - e io ve lo posso leggere - a seconda degli obiettivi: miglioramento del bilancio energetico dell'azienda. Ma quale miglioramento può avere un giovane che si insedia? Nessuno, perché parte da nuovo.
Riduzione pari almeno al 25% di consumi idrici: quale riduzione può avere un giovane che s'insedia? Riduzione dell'impatto sull'ambiente dell'attività agricola, miglioramento delle condizioni di salute igiene e benessere animale. E potrei citarne almeno un'altra dozzina.
A questo punto vorrei chiedere all'Assessore se queste regole sono frutto di qualche lobby che ha voluto rafforzarsi e quindi far sì che tutti questi fondi vengano surgelati ad aziende già insediate, già inserite e già funzionanti solo per il passaggio dai genitori o dai nonni ai nipoti o se veramente vogliamo andare ad aiutare questo settore. Ho citato solo alcuni punti, ma su 40 punti un giovane che si vuole insediare può ricevere all'incirca un quarto di quello che ottiene chi ha già un'azienda insediata e basta solo che si insedi per mettersi in tasca dei soldi.
Poi si parlava della questione della meccanizzazione. E' vero Assessore, che in Piemonte siamo i primi come meccanizzazione, ma è anche vero che negli anni scorsi siamo sempre stati indietro.
Perché siamo i primi? Perché purtroppo o per fortuna l'agricoltura piemontese è ancora data da microagricoltura; infatti esclusa la zona nostra, novarese e vercellese, per quanto riguarda tutte le altre province che hanno dei terreni in zona collinare se non addirittura di montagna, non dà adito alle nostre aziende, e quindi la microagricoltura produce di conseguenza tante micro necessità, come quella per esempio di avere un trattore.
Quindi, inviterei comunque a mantenere alto questo livello di meccanizzazione. Mentre mi permetterei di consigliare l'Assessore di stare attenti quando si vanno a fare delle differenziazioni tra montagna, collina e pianura. Perché è vero che la montagna e la collina sono più dure da coltivare, ma è anche vero che sono aziende che non arriveranno mai sul mercato, se non diversificando il tipo di agricoltura. E le nostre aziende di pianura stanno diventando più deboli nei confronti delle aziende specialmente lombarde che hanno comunque una Regione dietro che le aiuta e che poco alla volta le farà diventare proprietarie delle nostre aziende piemontesi della pianura. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo prima di tutto per dire che ovviamente come ci si colloca normalmente in una dialettica fra maggioranza ed opposizione, in via ordinaria da parte nostra ci sarà comunque il voto contrario ai diversi articoli. Il che non vuol dire che non sia in corso un confronto e che non ci possano essere poi delle convergenze magari in epoche successive.
Devo però intervenire in ordine alle critiche secondo me eccessive che sono state rivolte al precedente Ministro dell'Agricoltura in ordine alla cosiddetta OCM Zucchero, all'applicazione in Italia di questa decisione europea.
Qui si potrebbe vedere anche il ruolo del Presidente del Consiglio Prodi che prima di essere Presidente del Consiglio era Presidente della Commissione Europea, e quindi qualche voce in capitolo ce l'aveva.
Se noi volessimo essere coloro che versano benzina sul fuoco, potremmo dire, anche parzialmente criticando la nostra parte politica lombarda: "possibile che due Regioni come il Piemonte e la Lombardia non siano state in grado di difendere l'unico zuccherificio di confine che era a Casei Gerola e che era forse uno dei migliori, se non il migliore, d'Italia come qualità dello zucchero prodotto.
Quindi questa è una vicenda rispetto alla quale il Ministro in carica potrà avere una valutazione del suo operato e magari non avere un voto di 110 e lode, però, se andiamo a vedere, probabilmente ce n'è un po' per tutti, nel senso che ce n'è anche per le organizzazioni agricole, le cooperative, soprattutto alcune che sono coinvolte nella cosiddetta Italiana Zuccheri; insomma c'è tutta una serie di intrecci che fanno sì che guarda caso - l'Emilia Romagna abbia avuto un numero maggiore di zuccherifici salvati, piuttosto che il Piemonte o la Lombardia occidentale.
Quello dell'OCM Zucchero è stato davvero un brutto episodio, che per non poteva andare a finir male.
All'inizio di questo mandato (non ero più Assessore ed era Assessore Taricco) mi sono trovato a Casei Gerola ad un'assemblea pubblica (mese di giugno, faceva già caldo, il sole cominciava a dare alla testa) l'Assessore Taricco è salito su un rimorchio che fungeva da palco, parlava e arringava alla folla contro il Presidente dello zuccherificio l'industriale. Per carità, io sono per il dialogo tra la parte industriale e la parte agricola a livello di filiera, però mi sembrava che ci fosse qualche cosa che non andava. Dopodiché tutta la filiera dava mandato alla parte industriale (non come di solito capita alla parte agricola che va là e, in termini di trasformazione del prodotto, tutela se stessa, ma tutela anche tutta la filiera) a difendere gli interessi degli italiani e dello zucchero. Morale della favola: ha risolto bene il problema, nel senso che l'OCM Zucchero dava le risorse alla parte industriale, che ovviamente ha deciso di concentrare la produzione; invece - guarda caso - sono stati profumatamente indennizzati gli zuccherifici che hanno chiuso con centinaia di miliardi di vecchie lire.
una vicenda che, per fortuna, non è stata totalmente disastrosa per i 10.000 ettari di barbabietole in provincia di Alessandria e i 5.000 ettari tra Asti e Torino, perché i cereali hanno poi avuto quella risalita che hanno avuto e si sono trovate delle alternative. Però, veramente, signori quello non è stato un bell'episodio.
Il Ministro Alemanno non ha certo bisogno della mia difesa, per oggettivamente - adesso è passato ad altro incarico - è una persona che si impegna, tant'è che era venuto (c'era anche l'Assessore) ed aveva anche affrontato una marea di produttori che addirittura avevano impiantato un tendone sull'autostrada; io ero rimasto persino sorpreso di vedere un tendone da circo piazzato sul sedime dell'autostrada Milano-Genova, che è stata bloccata per un giorno o due, in attesa che arrivasse il Ministro.
Detto questo per la cronaca, per quanto ci riguarda noi ovviamente votiamo contro. Tuttavia questa è una votazione soprattutto di collocazione politica nella dialettica della manovra complessiva di bilancio rispetto alla quale, per come è stata illustrata (non solo sull'agricoltura, ma in generale), esprimiamo un giudizio critico sostanzialmente negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Prima di procedere con l'articolo 7, esaminiamo l'emendamento 6 che introduce l'articolo 6 bis, presentato dalla Giunta regionale: Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: Dopo l'articolo 6 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 6 bis (Modifiche alla l.r. n. 7/2001) 1. All'articolo 5 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) i commi 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti: '2. La Giunta, avvalendosi anche della collaborazione dell'Istituto di Ricerche economico sociali del Piemonte (IRES) predispone ogni anno un documento di programmazione economico-finanziaria che, sulla base di valutazioni sullo stato e sulle tendenze della situazione economica e sociale internazionale, nazionale e regionale, costituisce il quadro di riferimento per la predisposizione dei bilanci pluriennale e annuale e per la definizione ed attuazione delle politiche della Regione.
3. Il documento di programmazione economico-finanziaria regionale è presentato dalla Giunta al Consiglio entro il 30 settembre di ogni anno previa acquisizione del parere della Conferenza permanente Regione Autonomie Locali di cui all'articolo 6 della legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 (Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli Enti locali), alla quale il documento è trasmesso entro il 5 settembre e che si esprime il 25 settembre.".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. E' chiaro che l'emendamento in discussione ci lascia dei dubbi. Ci lascia dei dubbi perché, di fatto, inserisce in un testo di legge, nel testo della finanziaria una dicitura che prevede la collaborazione della Giunta con l'Istituto delle ricerche economico-sociali del Piemonte (IRES). Tale ente dovrebbe predisporre ogni anno "un documento di programmazione economico-finanziaria che, sulla base di valutazioni sullo stato e sulle tendenzea della situazione economica e sociale internazionale, nazionale e regionale, costituisce il quadro di riferimento per la predisposizione dei bilanci pluriennali e annuali e per la definizione e l'attuazione delle politiche della Regione". Ciò un po' ci preoccupa. Ci sembra un "pacco" di impegni caricato sull'IRES che non credo lo possa fare in forma completamente gratuita. Inoltre, non si capisce assolutamente cosa voglia dire e quali limiti abbia. Insomma, un documento predisposto che tenga conto - attenzione! -della "situazione economica e sociale internazionale, nazionale, e regionale" e che diventi un "quadro di riferimento per l'attuazione delle politiche della Regione" ci sembra una cosa un po' difficile da poter votare.
Cosa vuol dire, Assessore? Quanto ha intenzione di spendere su un'operazione di questo tipo la Regione? Lei capisce che, se si fa un piano di qualche pagina, che fa una disamina della situazione, può anche avere un senso, ma scritto in questo modo può voler dire spendere 500 mila euro, 1 milione di euro, 2 milioni di euro, 3 milioni di euro. Cosa vuol dire? Ricerche con ricercatori che vanno in giro per l'Europa e per il mondo per fare le relazioni? Economisti che vengono pagati con consulenze? Cosa vuol dire, Assessore? A me spaventa moltissimo, anche perché questo articolo 6 ter viene inserito tra il Programma di sviluppo rurale e il programma di meccanizzazione agricola. Quindi, cosa vuol dire? Assessore, vorrei qualche spiegazione, perché, sinceramente, non ci piace proprio per niente! Ci preoccupa: non vorremmo che fosse un pozzo nero da consulenze, per intenderci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Svolgo una considerazione complessiva sulla legge n. 7.
Dalle discussioni è emerso che occorrerebbe una rivisitazione della legge n. 7 per adeguare i suoi contenuti a quelle che sono le esigenze di maggiore comprensibilità della documentazione finanziaria. Ciò anche alla luce delle tendenze che sono emerse a livello nazionale e che stanno emergendo in questi anni (Patti di stabilità, non Patti di stabilità) e sulla base dell'esperienza di qualche anno sulla tenuta dell'impianto di questa legge, soprattutto nell'articolazione del rapporto tra Giunta e Consiglio, tra il lavoro che si svolge in Commissione e quello che si svolge in Aula.
A questo punto c'è questa proposta che mi sembra possa essere discussa nel merito. Condivido le preoccupazioni del collega Rossi, perché a questo punto non si capisce bene, affidando gli incarichi a spizzichi e bocconi all'IRES, se complessivamente non sia meglio valutare quelli che sono gli incarichi istituzionali dell'IRES, in modo tale che possa poi supportare Giunta e Consiglio in tutti i loro adempimenti durante tutto l'anno e anche nei vari settori.
Però io domando al Presidente del Consiglio e all'Assessore competente se sia proprio necessario approvare adesso questo emendamento o non sia forse il caso di ripensare un po' a tutta la partita della legge 7 ed avere una proposta più organica e di maggior snellimento delle procedure che salvaguardino da un lato la disponibilità di tutte le informazioni di cui il Consiglio ha necessità per decidere in materia finanziaria e di bilancio, e dall'altro anche tenga conto che, per esempio, nella sessione attuale il documento di programmazione economico-finanziaria, che dovrebbe essere preventivo rispetto al bilancio, guarda caso è elencato nell'ordine del giorno all'ultimo punto e quindi diventa un adempimento residuale.
Credo che invece dovremmo snellire e semplificare i documenti da esaminare e poi avere magari per quanto riguarda quelli di valutazione della situazione economica generale nazionale e regionale, averli in tempi rapidi. Naturalmente poi con un esame preventivo da parte del Consiglio rispetto ai tempi del bilancio che tutti gli anni sono anche condizionati dalle tempistiche e dalla Finanziaria dello Stato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Probabilmente mi sono perso dei pezzi e di questo mi vorrà scusare la Giunta. Non so dire se questo sia stato presentato in Commissione e se sì me ne scuso. Di sicuro non l'abbiamo discusso nelle due o tre ore che tra ieri e oggi abbiamo passato utilmente a discutere la Finanziaria.
Quindi, sarei molto grato alla Giunta se volesse illustrarlo, qualora non l'abbia fatto o volesse ripeterne le illustrazioni perché io non le ho chiare - per responsabilità mia - prima di potere procedere ad una valutazione.
Quello che è certo - se non mi sono perso dei pezzi - è che non l'abbiamo discusso nell'ambito delle due riunioni svolte sugli articoli della Finanziaria.
Quindi, vorrei comprenderne la ratio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento è molto semplice, nel senso che non c'è nessun nuovo incarico all'IRES, perché in realtà è la Giunta che presenta con il supporto dell'IRES il DPEFR nell'ambito del normale lavoro di predisposizione dello stesso.
Il DPEFR aveva ed ha nell'ordinamento contabile scadenza di consegna al 30 giugno; in particolare, gli uffici e il collega Conti con questo emendamento prospettano uno slittamento della presentazione al 30 settembre, anziché il 30 giugno, anche per utilizzare opportunamente elementi e spunti che vengono dalla Finanziaria nazionale.
Quindi, è molto semplice l'emendamento.
Non so sinceramente la ragione - probabilmente è un errore nostro - per cui è collocato al numero 6 in una situazione un po' ibrida. Quindi, penso che possa essere eventualmente, se è possibile, spostato, ma è proprio molto semplice.



PRESIDENTE

Quindi, alla luce degli articoli che verranno votati, si darà una disposizione sistematica all'articolato che sarà poi sottoposto al Consiglio regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo nel merito. La legge n. 7/2001 è una delle migliori, oserei dire la migliore legge della scorsa legislatura, non credo di tutta la Regione, anche perché mi ricordo l'eccellente Assessore che ebbe la capacità di portarla a buon fine; riguarda comunque l'ordinamento contabile della Regione Piemonte.
Lo dico, perché c'ero ed è stata una riforma - e sono sicuro - votata forse l'unica, da tutta l'Aula. L'unica volta in cui l'Aula ha votato unanimemente nel corso della legislatura, che era una legislatura governata dal centrodestra, in cui anche l'opposizione o la minoranza - nel caso specifico i due termini erano identici - dopo averci lavorato moltissimo la votò, perché è una riforma tecnica.
E' una riforma obsoleta, come tutte le riforme, perché sono passati sette anni, l'elenco dei motivi di obsolescenza di questa legge è lungo, quindi non vi tedio alle ore 18,55. Però c'è un punto che mi permetto di ricordare all'attuale Giunta, che non considero responsabile direttamente del non saperlo, ma che ha tutte le fonti di informazione al suo interno. Per esempio, all'interno della Direzione Bilancio gli attuali responsabili e un - all'epoca Capo Settore - furono due tra gli artefici importanti anche della gestione di questa legge e sono tuttora presenti; oltre tutto uno di essi ha anche un ruolo significativo nell'ambito del sindacato Dirigenti di questa Regione.
Ce l'aveva allora e ce l'ha tuttora.
La discussione attorno al 30 di giugno fu all'epoca violentissima perché giustamente l'opposizione di allora pretendeva - come cambiano i tempi! - che venisse presentata entro il 30 giugno, in modo che potesse essere rispettato il termine.
C'era un Consigliere di minoranza, uno piuttosto corpulento che mi pare si chiamasse Lido di nome e Riba di cognome e che adesso mi pare sia il Presidente dell'IPLA, che fu colui che più spingeva perché la Giunta di allora, che era molto scadente, cercasse di presentare in primis il Documento di Programmazione Economica-Finanziaria.
All'epoca c'era ancora un'altra legge che si chiamava Programmazione Regionale, e al riguardo consiglio di vedere alla voce "DS" - non ancora PDS perché siamo ancora nella fase precedente - e vedere sotto la voce Luciano Marengo, Vicepresidente di Giunta e responsabile della formazione siamo all'epoca della ultima Giunta Brizio.
La gente scrive cose... Lo dico tanto per informarvi, perché poi sembra che uno si suscettibilizzi perché non sa come passare il suo tempo.
Il 30 giugno sembrava, anche alla Giunta di allora, un po' prestino e tentammo - ci sono ancora i testi di quello che sto dicendo - di contrapporre la data del 30 giugno (il 30 giugno dello stesso anno di competenza, non vorrei che qui qualcuno pensasse al 30 giugno dell'anno dopo). Non è che nel 2007 si presentava un documento del 2007, no, loro pensavano di presentare il documento del 2008, (avevano questa presunzione gli oppositori di allora).
Noi Assessori chiedemmo in cambio - pensi, Consigliere Robotti, il Regolamento era lo stesso - pensavamo che la minoranza avesse delle armi per renderci la vita un po' più difficile. Da un lato ci chiedevano di stringere i tempi, il 30 giugno e, dall'altro, avevano un sufficiente numero di argomenti per non farceli rispettare. Da questo traevano, pensate voi, delle considerazioni sulla nostra inefficienza.
Da audire Lido Riba non più come Consigliere o ex Consigliere, ma in un qualunque momento come Presidente di un ente strumentale della Regione che si chiama IPLA (Lido Riba per citare il più ponderoso, non certamente l'unico).
Tentammo all'epoca di contrabbandare, di contrapporre al 30 giugno un'altra cosa, che era quella del silenzio assenso. La Giunta di allora propose - ripeto, ho i documenti - di presentare il documento il 30 giugno e il Consiglio si impegnava a discutere ed approvarlo entro il mese successivo. Noi - noi Giunta, non noi come maggioranza di centrodestra - lo presentammo il 30 giugno e il Consiglio si impegnava a votarlo entro il 31 luglio: non passò mai, quindi rimase il 30 giugno.
Ora, qui, bellamente, alle 18.58 si chiede di spostare tre mesi, tanto chi se ne frega! Ho reso bene l'idea? Adesso vorrei sapere che cosa fa la maggioranza su quest'emendamento, visto che la Giunta lo presenta e noi dopo, sentito il parere della Giunta che è favorevole perché l'ha presentato, dovremo votarlo.Vorrei sentire qualcosa dalla maggioranza e poi noi, con calma decidiamo cosa fare.



PRESIDENTE

Non ci sono più richieste di intervento sull'emendamento rubricato n.
6.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'emendamento il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Ho capito parte delle motivazioni dell'Assessore Peveraro. Ritengo pleonastico l'emendamento, quindi il voto è contrario. Lo invito, comunque a spostarlo, perché c'entra come cavoli a merenda.
L'articolo 6 parla di sviluppo rurale, l'articolo 7 del programma di meccanizzazione agricola. Lei mi inserisce un articolo 6 ter che parla dell'ordinamento contabile della Regione Piemonte. Lo inserisca in coda, ma inserito in questo punto c'entra come cavoli a merenda.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, il posizionamento dell'articolo all'interno della legge, che verrà sottoposto al voto finale del Consiglio, sarà frutto di una risistemazione degli articoli che, ovviamente, sarà posta alla conoscenza dei Consiglieri prima del voto finale, quando sapremo quali saranno gli articoli che comporranno la finanziaria.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Evidentemente non mi sono spiegato bene, ma insisto.
Se dobbiamo votare, votiamo e, ovviamente, voteremo contro. Abbiamo uno Statuto che dà delle date sulla presentazione del bilancio, a meno che il Consigliere Reschigna non proponga di votarlo uno a favore e uno contro e il Presidente non lo autorizzi, lo Statuto, al momento, prevede delle date.
Volendo, intervenendo uno a favore e uno contro, si può anche discutere. Se volete, riunitevi in Ufficio di Presidenza e verificatelo.
Nell'attesa che lo Statuto non modifichi la data di presentazione del bilancio, lo Statuto attuale, e questa legge di riforma preveda delle date credo che tutte le Giunte - non quella attuale, che è scadente, nel senso che scade nel 2010 - se vogliono riformare una legge sull'ordinamento contabile della Regione, secondo me, è utile che lo facciano e ne hanno anche, oltre che il diritto, le competenze.
Quando dico competenze, intendo dire che la Regione è dotata direttamente, nell'ambito delle proprie strutture professionali e nell'ambito della Giunta, di tutte le competenze e le conoscenze per farlo ma modificare la data di presentazione del Documento di Programmazione Economico Finanziaria di questa regione - stiamo parlando del DPEFR - cioè modificare la data di presentazione di quello che dovrebbe essere un documento di programmazione triennale della vostra maggioranza con un emendamento infilato in mezzo così... Francamente! Noi votiamo contro.
Possibile che non ci sia un minimo, dico un minimo, di attenzione a quelle che dovrebbero essere le strutture? Non c'entra niente l'ideologia, niente di niente. Se dobbiamo votare, votiamo contro, poi magari faremo anche un comunicato stampa.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 7



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Informo solo i Consiglieri, soprattutto i colleghi che, con noi, stanno collaborando con fatica a svolgere la matassa, che poiché l'argomento tanto mi affascina - quello della legge n. 7 del 2001 - domani presenter pochissimi emendamenti di merito. Diciamo che stanno nell'ambito delle dita di una mano e che intendo parlare nell'ambito della discussione sulla finanziaria.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 86 presentato dal Consigliere Burzi: L'articolo 7 è soppresso.



BURZI Angelo

ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato dal proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 17, presentato dai Consiglieri Novero, Burzi e Cavallera: Al comma 6, dell'articolo 7, dopo le parole "della Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "sentita la Commissione consiliare competente".
La parola all'Assessore Taricco, per esprimere il parere della Giunta regionale.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 127 presentato dai Consiglieri Guida Scanderebech, Dutto, Cirio, Cavallera: All'articolo 7 (Programma di meccanizzazione agricola), comma 4, è aggiunta la lettera "e) prevenzione degli infortuni sul lavoro".
La parola all'Assessore Taricco, per esprimere il parere della Giunta regionale.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 127.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 42 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 126, presentato dai Consiglieri Guida Scanderebech, Dutto, Cirio e Cavallera: All'articolo 7 (Programma di meccanizzazione agricola), comma 8, l'onere massimo di euro 4.000.000,00 per l'anno finanziario 2008 e per ciascuno degli anni successivi fino al 2010 è sostituito dalla somma di euro 4.500.00,00.
La parola all'Assessore Taricco, per esprimere il parere della Giunta regionale.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Non sono favorevole: per il primo anno ritengo sufficienti 4 milioni di euro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 126.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Una rapidissima dichiarazione di voto, per preannunciare l'astensione su quest'articolo. La condivisione delle nostre proposte è stata parziale da parte della Giunta, pertanto riteniamo opportuno, in questo caso astenerci.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 7, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri si sono astenuti 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Questo è un articolo in cui noi ci riconosciamo in pieno, perché riguarda interventi a favore della filiera corta. Per intenderci, filiera corta significa permettere un più facile collegamento fra produttore e consumatore. Quindi, se prendiamo il produttore (inteso l'agricoltore, colui che alleva il bestiame) e lo aiutiamo affinché possa produrre, trattare e commercializzare in apposite strutture i suoi prodotti, facciamo un doppio servizio: facciamo un servizio al produttore locale e facciamo un servizio al cittadino perché, spendendo meno, dovrebbe a parte frodi sempre possibili - avere un prodotto migliore.
Sappiamo benissimo che molte volte i prodotti che importiamo dall'estero, specie fuori stagione, sono prodotti che hanno più lati negativi che lati positivi. Penso a Paesi stranieri dove vi sono prodotti in uso normale che nel nostro Paese sono vietati; penso, al di fuori della Comunità Europea, all'uso indiscriminato che viene fatto, ad esempio dell'atrazina come diserbante per la coltivazione del riso.
L'atrazina è stata vietata prima in Italia e poi finalmente anche in Europa perché è un prodotto diserbante che lascia residui nel vegetale e residui nel chicco di riso, molto usato proprio per la produzione del riso.
Questo prodotto viene invece regolarmente utilizzato al di fuori dell'Unione Europea. È chiaro che il riso importato al di fuori del nostro Paese e dell'Unione Europea è un riso che può contenere tracce importanti di pesticidi o - ne ho appena fatto l'esempio - di atrazina e finire comunemente sulle nostre tavole. Il permettere ai nostri produttori, che devono sottostare normalmente a norme più severe rispetto a quelle di Paesi terzi, di usare questi prodotti dà una maggior qualità e una maggior garanzia a chi poi li consuma. (???) Penso anche all'allevamento. In Italia è normalmente vietato - ripeto eccetto frodi, ma lì si tratta di illegalità - l'uso di ormoni per ingrassare il bestiame, l'uso di mangimi contenenti parti animali. Ad esempio, si è parlato tanto del caso della "mucca pazza" proprio legato all'uso indiscriminato di mangimi contenenti parti animali. Ebbene, nel nostro Paese è vietato, nella Comunità Europea è vietato, in Paesi terzi è assolutamente concesso.
OGM. Le produzioni OGM in Piemonte sono vietate, in altre realtà invece molti prodotti agricoli sono OGM, basti pensare all'importazione di soja dalla Francia o dall'America, che sono al 99% produzioni OGM. Il poter far sì che il produttore piemontese abbia un contatto diretto con chi va ad acquistare dà sicuramente maggiori garanzie di qualità e sicurezza al consumatore.
Chiedo però una cosa all'Assessore competente. Se noi parliamo d'iniziative a favore della filiera corta e la Giunta regionale, con proprio provvedimento, stabilisce le iniziative ed individua i beneficiari le attività, le modalità attuative e le condizioni d'accesso ai finanziamenti (parlo del comma 2 dell'articolo), non capisco il comma 4 Assessore.
Il comma 2 dice che "la Giunta regionale, con proprio provvedimento individua i beneficiari e le attività"; il comma 4 dice che "la Regione" cosa vuol dire? la Regione cos'è? il soggetto Regione cosa vuol dire: la Giunta, i funzionari? - "si riserva di estendere gli interventi a favore della filiera corta anche ad imprenditori agricoli singoli o associati".
Non riesco a capire, Assessore. Le chiedo una spiegazione, perché se nel comma 2 la Giunta sceglie i beneficiari e il tipo d'attività, nel comma 4 si riserva di estendere gli interventi, ma secondo noi il primo beneficiario di questa filiera dovrebbe essere l'agricoltore l'imprenditore agricolo, singolo o associato che sia, dovrebbe essere uno dei primi beneficiari proprio perché il costo dell'intermediazione nella materia agricola, orticola e di macelleria (diciamo così) è altissimo. Se noi riusciamo, con un sistema di filiera corta, a mettere in contatto produttore e consumatore, risparmiamo. Quindi ben venga il contatto diretto con l'imprenditore agricolo, singolo o associato, ci mancherebbe altro!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Ritengo che, da un lato, sia encomiabile la proposta dell'Assessorato all'agricoltura, però, dall'altro lato, credo che dobbiamo spingere affinché questa scelta a favore della filiera corta diventi una scelta di tutta l'Amministrazione regionale.
Noi abbiamo una pluralità di produttori agricoli di dimensioni minori quindi ci sono le condizioni di base perché si attivino veramente in tutte le province queste filiere locali dal produttore al consumatore. Già ci sono; qui si tratta di potenziarle, rafforzarle e dar loro una dignità da un punto di vista anche strutturale e di garanzia dell'igiene e della qualità. Di conseguenza, sarebbe forse opportuno concentrare qui anche risorse del commercio. Ecco, vorremmo vedere anche l'Assessore al commercio maggiormente impegnato in questa direzione perché in una Regione che ha fatto della qualità della produzione agricola e agroalimentare un po' la sua bandiera - ed è un dato di continuità, penso che non ci siano problemi a riconoscerlo, da parte delle varie Amministrazioni che si sono succedute in una Regione con una miriade di piccoli produttori i presupposti di base per la filiera corta ci sono. Quindi, dobbiamo svilupparla, perch poi, tutto sommato, libera lo spazio per quei produttori di maggiori dimensioni per percorrere anche altre strade che non sono ovviamente totalmente in contrapposizione, come ad esempio l'interloquire con la gran distribuzione organizzata, laddove ovviamente si ha una dimensione o un'organizzazione tale da poter competere e spuntare dei prezzi remunerativi.
In questo modo e, viceversa, con iniziative di filiera corta, si fanno gli interessi della qualità e anche della salubrità maggiormente certa degli alimenti e anche si calmierano i prezzi e così via.
Quindi, sono d'accordo all'iniziativa, ma non la vedo ancora - parlo anche per esperienza - come una scelta nella quale l'Amministrazione stessa crede globalmente, non solo come un'iniziativa, ma magari proprio come un fiore all'occhiello dell'Assessorato all'agricoltura. Dobbiamo incidere in modo più massiccio, perché abbiamo la legge sulle fiere e sui mercati e quindi io mi domando: dobbiamo fare una norma estemporanea, perché non sarebbe meglio convertire la legge o articolare meglio la legge sui mercati regionali? Mi dispiace che non ci sia l'Assessore Caracciolo, che peraltro è un assiduo frequentatore del Consiglio, però quando ci sarà poi personalmente avrò modo ancora di ricordarglielo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente. Non vorrei che questa fosse un'occasione persa.
Intanto perché l'investimento di 1 milione di euro non riesco a capire se possa essere considerato un buon investimento da parte della Regione oppure se effettivamente manca ancora qualcosa.
Leggendo il comma 3 dell'articolo, c'è scritto che la Regione considera interventi prioritari su aree pubbliche private in modo da mettere in contatto il produttore con il consumatore. Poco fa il collega Cavallera richiamava la necessaria collaborazione tra Assessorati, nella fattispecie con quello al commercio.
Volevo portare come esempio quello che accade nella vicina Francia relativamente a spazi privati all'interno di centri commerciali. In Francia vi sono delle catene commerciali che sono presenti anche nel mercato italiano, ma in quel Paese all'interno del centro commerciale vi sono aree dedicate ai prodotti tipici del luogo.
Quindi, mi chiedo se per aree private possiamo intendere anche queste non soltanto le fiere, i mercati o le rassegne gastronomiche piuttosto che le tante rassegne che riguardano l'ortofrutta piemontese o la rassegna di carattere agricolo.
Mi riferisco nella fattispecie ai centri commerciali, che sono tanti in Piemonte; non ho mai capito se fosse stato possibile da parte della Regione Piemonte o anche dei Comuni, nell'ambito della contrattazione locale stabilire, quasi come obbligo, l'esistenza nel centro commerciale di uno spazio dedicato ai prodotti locali.
Colgo l'occasione, Assessore, per dirle: parliamo di filiera corta parliamo di tutela del consumatore, ma anche del piccolo produttore. Lei sa bene che alcuni mesi fa l'autorità europea per la sicurezza alimentare ha detto che anche gli animali clonati possono essere utilizzati per l'alimentazione. Su questo ci sarebbe tanto da dire, però non vorrei che dopo averci spiegato che si poteva clonare la piccola Dolly, qualcuno ci dica che ce la possiamo anche mangiare.
Siccome ho visto nella rassegna stampa che alcune Regioni sono intervenute in modo contrario, con dichiarazioni e prese di posizione, le chiedo di intervenire, se non lo ha già fatto, o di esplicitarlo meglio perché questa vicenda viene, secondo noi, falsamente presentata come una necessità di carattere alimentare - la fame nel mondo tanto per intenderci però alla fine presenta dei problemi sia di carattere igienico-sanitario che di carattere etico.
Quindi, facendo pari con quello che le hanno chiesto prima i colleghi relativamente agli OGM, credo non sarebbe male una presa di posizione della Regione Piemonte su questo tema, che è stato introdotto nella discussione dell'alimentazione europea alcuni mesi fa dal documento che è stato presentato e che risponde, come si sa, al documento che negli Stati Uniti è stato approvato l'anno scorso e che riguarda l'Authority americana, la Food and Drug Administration, relativamente al controllo di farmaci ed alimentari da parte dell'autorità americana. Quindi, siccome non ho letto e non mi sembra di aver visto da parte sua una presa di posizione, se c'è, le chiedo di spiegarmela e di presentarmela, altrimenti credo sia venuto il momento da parte della Giunta e del Consiglio di dire che cosa pensa di questa materia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Intervengo solo per fornire a tutte le questioni poste, innanzitutto dal Consigliere Rossi, un chiarimento di merito. Come voi sapete, tutte le norme che vanno a stanziare risorse per singole imprese devono essere notificate all'Unione Europea. Quindi, noi abbiamo fatto questa norma che stabilisce all'articolo 2, di fatto, che noi diamo risorse agli Enti pubblici e stabiliremo nel provvedimento - e anticipo già che la Giunta è a favore dell'emendamento n. 18 che dice che il regolamento sarà approvato in Commissione - quali sono i soggetti che devono essere oggetto della finalizzazione che facciamo sugli enti pubblici. Quindi l'articolo 2 dice che noi le risorse le diamo agli enti pubblici per interventi finalizzati su una serie di soggetti. Nell'art. 4, che sarà oggetto di notifica comunitaria, ci lasciamo la porta aperta per intervenire direttamente sulle imprese se avremo l'autorizzazione dell'Unione Europea. Quindi, ci proponiamo un doppio canale, uno che fa interventi che vanno a favore di imprese agricole, che definiremo meglio con il regolamento, ma questi interventi sono sugli enti pubblici.
Sull'art. 4 invece ci riserviamo dopo la notifica comunitaria di poter intervenire con sostegno diretto, concordato con l'Unione Europea, anche sulle singole imprese. Spero di essere stato chiaro nel testo. L'articolo 2 dice: "La Regione Piemonte con proprio provvedimento stabilisce un piano di iniziativa a favore della filiera corta, individuando i beneficiari e attività..". Poi continua dicendo: "Considera prioritari gli interventi posti in essere da Enti locali e associazioni...".
Quindi, tutto quest'intervento va a favore di una serie di soggetti, ma economicamente è fatto nei confronti degli enti locali. Con l'articolo 4 ci riserviamo la possibilità, dopo notifica comunitaria, di intervenire sulle imprese. Diversamente non è giuridicamente percorribile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Ho capito cosa intende l'Assessore e sono d'accordo nel senso, però è proprio non comprensibile dal punto di vista dello scritto.
Secondo me, a questo punto - ma credo possa essere fatto in sede di coordinamento - il punto 3) dovrebbe essere anteposto al punto 2), perch altrimenti non si riesce proprio a capire dal punto di vista tecnico. E' solo una questione tecnica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Anticipo sin d'ora che gli uffici verificheranno di spostare il comma 2 e il comma 3. Va benissimo, è più chiaro ancora.
Per quanto concerne i ragionamenti fatti dai Consiglieri Guida e Cavallera penso che in sede di definizione regolamento e in Commissione ci sarà l'occasione per un opportuno ed adeguato approfondimento nel merito.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 87 presentato dal Consigliere Burzi: L'articolo 8 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 18 presentato dai Consiglieri Ferrero, Burzi Nicotra: Al comma 2, dell'articolo 8, dopo le parole: "La Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "sentita la Commissione consiliare competente".
L'emendamento rubricato n. 18 è stato accolto dalla Giunta regionale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 18 sul quale l'Assessore Taricco, in nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 50 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: All'articolo 8, al punto 5, sostituire le parole "UPB 11022" con le parole "UPB 11032".
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 50.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo ora alla votazione dell'articolo 8 nel suo complesso. Va da sé che rispetto al testo che avete, essendo stata accolta la proposta avanzata dal Presidente Rossi, i commi 2 e 3 saranno invertiti.
Indìco la votazione nominale sull'articolo n. 8, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Volevo chiedere al Presidente di chiudere i nostri lavori con l'articolo 11.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'articolo 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 174 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Taricco: L'articolo 10 è abrogato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 174.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Quindi, l'articolo 10 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 88 presentato dal Consigliere Burzi: L'articolo 10 è soppresso.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 88.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Gli emendamenti rubricati n. 19 e n. 153 sono decaduti.
Procediamo con l'emendamento n. 163 del Consigliere Guida, che introduce l'articolo 10 bis "Interventi a favore dei Comuni interessati dai canoni straordinari d'inquinamento dell'aria".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Facciamo una piccola correzione e mettiamo dopo l'articolo 11. Non c'entra il n. 10: si tratta della qualità dell'aria.
Scusate, l'emendamento n. 163 non riguarda l'agricoltura, voleva, in sequenza, essere dopo l'agricoltura e allora faccio una correzione, a nome di tutti i presentatori.



PRESIDENTE

Bene, allora lo ripresenteremo come proposta d'articolo aggiuntivo 11 bis, quindi lo esamineremo in sede diversa.
Procediamo quindi con l'ultimo articolo, cogliendo la proposta del collega Cavallera.
ARTICOLO 11 Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'articolo n. 11, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.40)



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