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Dettaglio seduta n.318 del 06/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Buquicchio, Chieppa, Laus Moriconi, Ricca, Rutallo e Valloggia.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Guida di un'inversione dell'o.d.g. al fine di esaminare ai punti 2bis e 2ter le surroghe dei Consiglieri dimissionari Nastri e Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Presidente, come lei sa, ieri si è svolta, con esito positivo, la Giunta per le elezioni. Quindi mi permetto di chiedere l'inversione dell'o.d.g., se possibile, per consentire la ricomposizione del Consiglio con il subentro dei due Consiglieri al posto dei colleghi dimissionari.



PRESIDENTE

Collega Guida, tecnicamente la sua è una richiesta d'inversione di punti all'o.d.g., perché noi li abbiamo già iscritti nell'o.d.g. di ieri come da prassi, in calce al Consiglio.
Contrariamente a quanto pensavo, sono due deliberazioni diverse numerate rispettivamente con i numeri 5) bis e 5) ter all'o.d.g., quindi dobbiamo procedere all'inversione.



PRESIDENTE

ROSSI Oreste (fuori microfono)



PRESIDENTE

Assolutamente no.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, il Consigliere Guida ha chiesto di fare un'inversione di punti all'o.d.g. e quindi di portare le deliberazioni aventi ad oggetto la surroga dei Consiglieri Pichetto Fratin e Nastri rispettivamente al punto 2) bis e al punto 2) ter.
Ci sono intervento in senso contrario? La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Anche dalla stessa minoranza c'è contrarietà a quest'inversione.
ROSSI Oreste (fuori microfono) No, avevo frainteso.



MULIERE Rocco

Allora colgo l'occasione, in apertura dei lavori, su questa richiesta avanzata dal collega Guida, che è una richiesta anche logica rispetto all'esito della Giunta per le elezioni, per chiedere ai colleghi della minoranza di riflettere un attimo.
Ieri pomeriggio abbiamo sospeso il Consiglio per far sì che la Giunta per le elezioni si potesse riunire, anche come atto di andare incontro ad una richiesta della minoranza e ad una volontà d'incontro, di dibattito tra maggioranza e minoranza.
Devo dire che, dopo la Giunta per elezioni, l'atteggiamento è stato invece, fino a ieri sera a mezzanotte, d'altro tipo, e questo non aiuta.
Mi dispiace che non sia presente il Consigliere Casoni, il quale sa come altri colleghi della minoranza, che io ieri, nel tardo pomeriggio, ho detto: "Vediamo se riusciamo a fare quest'incontro tra una delegazione della maggioranza e una delegazione della minoranza". Mi è stato risposto che questa mattina non era possibile per vari motivi. Pienamente legittimo.
Mi auguro che oggi pomeriggio si possa fare quest'incontro. Tra l'altro, Presidente, forse è opportuno che, anziché la Conferenza dei Capigruppo, si possa tenere quest'incontro, se quest'incontro si ritiene opportuno farlo.
Detto ciò, la richiesta di inversione si scontra un po' con l'atteggiamento che c'è stato ieri pomeriggio e ieri sera. Chiedo al Presidente di soprassedere per pochi minuti affinché anche all'interno della maggioranza si possa fare una valutazione sulla richiesta avanzata dal collega Guida.



PRESIDENTE

Allora, il Consigliere Guida ha richiesto di procedere con la convalida, ricorrendo tecnicamente allo strumento dell'inversione. In senso parzialmente contrario si è espresso il Consigliere Muliere, che in qualche modo ha chiesto di non metterla subito ai voti e di soprassedere.



PRESIDENTE

BURZI Angelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Cosa significa parzialmente contrario?



PRESIDENTE

Parzialmente contrario vuol dire che il Consigliere Muliere non ha espresso la sua contrarietà, ma ha suggerito di non votare subito la richiesta di inversione.
Se però il Consigliere Guida, come richiedente, mi conferma la richiesta di inversione, ai sensi del Regolamento la metto ai voti, a meno che il Consigliere Guida non accolga la proposta.
Prego, Consigliere Guida, prenda pure la parola.



GUIDA Franco

Presidente, ieri mi è sembrato di capire che uno dei motivi che hanno portato all'effettiva partecipazione dei Consiglieri alla Giunta per le elezioni fosse il seguente: si era ritenuto, in modo assolutamente oggettivo, che fossero due cose distinte, cioè che la ricomposizione del Consiglio, con il subentro di due Consiglieri a due dimissionari, fosse un fatto estraneo all'attività che stiamo svolgendo in queste ore, tant'è vero che c'è stato un dibattito precedente addirittura su casi giuridici ed esperienze in questo genere.
Noi riteniamo che questa sia una cosa che non c'entra nulla con il dibattito che in queste ore si svolge in Aula. Di conseguenza, in totale buona fede e proprio perché considero doveroso da parte nostra consentire a chi ne ha il diritto di entrare a far parte del Consiglio, direi che questa è una cosa superiore a qualsiasi tipo di discussione.
Addirittura, ho un'interpretazione completamente diversa da quella che ha dato il Presidente, nel senso che credo che questo rientri fra i casi per cui la legge preveda l'inciso "senza indugio": bisogna procedere senza indugio al subentro e alla sostituzione di chi si è dimesso.
Quindi mi permetto di insistere, Presidente, sulla richiesta che ho fatto.



PRESIDENTE

Consigliere Guida, come avevo preannunciato, ai sensi del Regolamento procedo a mettere in votazione la richiesta di inversione.
Metto in votazione la richiesta di inversione avanzata dal Consigliere Guida; tecnicamente propongo una sola votazione: portare i punti 6) e 7) rispettivamente ai punti 2) bis e 2) ter.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 503, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che nella seduta serale di ieri si è completata la discussione dell'emendamento n. 78 e dobbiamo procedere con le dichiarazioni di voto.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 78, presentato dal Consigliere Rossi: articolo 1, Allegato "A". La Legge regionale 15 gennaio 1973, n. 3 "Criteri generali per la costruzione, l'impianto, la gestione ed il controllo degli asili-nido comunali costruiti e gestiti con il concorso dello Stato di cui alla Legge 6 dicembre 1971, n. 1044 e con quello della Regione" è incrementata nello stanziamento per l'anno 2010 di 2.000.000 di euro. L'UPB DA09011 è diminuita di pari importo.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Si vota stamattina quest'emendamento. Ieri sera, se non ricordo male alle 23 il collega Dutto, dicendo una cosa a mio avviso forse di eccessivo buon senso, peraltro condivisa in quella sede da alcuni esponenti della maggioranza - quelli che ogni tanto, in un andamento sinusoidale dimostrano, secondo il luogo, di avere, e fa piacere per il Piemonte, una dose di buon senso - ha osservato: "Stiamo facendo una cosa inutile rimandiamo". No, non si è rimandato; il risultato brillante è che quello che poteva essere votato ieri sera, immagino con il parere negativo della Giunta, lo votiamo stamattina con lo stesso parere negativo della Giunta.
Chi è esperto di bilancio - i bilanci si fanno non soltanto sulla base di numeri che stentatamente quadrano, ma immagino anche sul divenire delle cose - se vuole, si faccia dei conti economici tra le entrate e le uscite e rifletta su quanto i ricavi stiano diminuendo e osservi come conseguentemente il bilancio, che già era in rosso, in sede di disavanzo peggiori.
Visto che siamo su un emendamento dell'articolo 1, anzi dell'Allegato A dell'articolo 1, non stiamo discutendo di questo per sfortuna: se n'è discusso due volte ieri. In entrambi i casi, con un certo rispetto, mi pare che in esordio da parte del collega Vignale (nel pomeriggio hanno fatto seguito altri interventi, tra i quali alcuni dei miei che purtroppo, per carenza di tempo, non ho potuto completare) si sia detto che una dell'ipotesi, peraltro non nuova, di questa modalità di approvazione di una finanziaria, era, e negli altri casi era stata ritenuta di utilità - non è detto che le cose che sono state ritenute utili un tempo debbano esserlo sempre - quella di utilmente posporre l'esame dell'articolo e dell'allegato in una fase finale, affinché l'articolo e l'allegato tenessero conto, oltre che di quanto è già scritto, anche degli esiti del dibattito.
Ora, non so se coloro che sono a ciò delegati abbiano potuto vedere gli emendamenti che abbiamo presentato e che hanno, ancorché non abbiano trovato alcuna risposta, una motivazione fondante in un primo intervento sempre del collega Vignale, ma lo cito perché è stato il primo di una lunga serie.
Il collega Vignale ha detto che l'Allegato A, nell'attuale versione attendiamo sempre che qualcuno ci spieghi dove stiamo dicendo delle inesattezze e dove siamo scorretti - è altamente improprio per la modalità con cui viene presentato, perché innanzi tutto è tecnicamente illeggibile ma passi, perché chi è abituato a lavorare per capitoli e leggi si pu anche attrezzare.
Mi domando che cosa ne capirebbe chiunque volesse guardare il bilancio della Regione, ma lo ribadiremo finché non otterremo una normale tabellina che, alle soglie del XXI secolo avanzato, forse potrebbe consentire a qualunque cittadino che entrasse nei siti della Regione di capire che cos'è la legge n. 10 del 1972 fino all'ultima legge del 2007.
Inoltre, il collega Vignale sostiene che ci sono leggi non più in uso e finanziate e leggi nuove non finanziate. Ciò denota, a nostro avviso, una certa superficialità d'impostazione, oltre che delle scelte, alcune delle quali sono state citate più volte dal collega Rossi, che non condividiamo.
una scelta quella che avete fatto di discutere l'Allegato A, non era un obbligo. Noi non abbiamo preteso niente, però qualora cambiaste idea, è evidente che nell'articolato successivo, che tra l'altro non ho ancora capito se è fatto da due, tre o 43 articoli...
In proposito, cito un'altra perla: abbiamo un'altra cosa, che si chiama "Possibili proposte da parte della Giunta", un documento redatto dal Vicepresidente Peveraro e da lui firmato, che nell'ultima sessione ci dice "possibili proposte di stralcio". Vorremmo capire - senza fretta - se queste "possibili proposte di stralcio" sono uno stralcio, sono un'ipotesi... Che cosa sono, onde poterne dibattere.
Infine, nel prossimo intervento, quando avremo votato contro quest'emendamento, parlerò sull'ordine dei lavori, perché quanto finora è successo mi sembra la cosa più grave finora successa degli ultimi mesi. Ma evidentemente esprimo solamente un'opinione personale, che credo e spero sia condivisa dai molti che amano quest'istituzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente, ecco di nuovo una giornata dedicata a discutere nel merito di proposte e di leggi che voi sotto-considerate e sotto-finanziate. Basti pensare quanto per il Piemonte e per le sue famiglie sono importanti gli asili nido. Eppure voi questa legge, nel modo più assoluto, la sotto considerate.
Non capisco come possiate spendere quello che spendete in altri capitoli, addirittura sforare il Patto di stabilità di qualcosa come 800 milioni di euro, stanziare fondi a go-go per il Gabinetto della Giunta e quindi per gli Assessori della Presidente, stanziare fondi per gli zingari stanziare fondi per gli extracomunitari, spendere centinaia di milioni di euro in consulenze ogni anno nel solo settore della sanità. Inoltre, se poi andiamo a vedere la varie partecipate cui la Regione eroga cospicui fondi ci accorgiamo di come queste, a loro volta, si divertano a dare consulenze a go-go e a farle pagare ai cittadini piemontesi.
Leggo qua: "Consulenze d'oro, AReSS sprecona", tanto per dire. "Elenco aggiornato delle collaborazione esterne e degli incarichi di consulenza affidati all'AReSS (l'Agenzia che è il braccio operativo dell'Assessorato alla sanità): da sole sfiorano i 700 mila euro". E poi lasciate "semi" anzi quasi non finanziate leggi importanti come quella che adesso stiamo valutando! Oltre tutto, vi comportate continuamente in modo da non lasciare spazio neppure ad una minima possibilità di arrivare ad un accordo su questo bilancio, che non ci piace e che pretendiamo di poter migliorare. Difatti non ho fatto l'intervento sull'ordine dei lavori per non farvi perdere proprio tempo prezioso, perché mi sarebbe dispiaciuto perdere qualcuno di questi minuti così utili per la comunità piemontese, ma veramente, di nuovo avete scelto stamattina di innalzare un muro nei confronti delle minoranze! Il fatto di aver respinto ciò che è passato ieri in Giunta per le elezioni, cioè di avere respinto la possibilità di ratificare i due nuovi Consiglieri subentranti ai due Consiglieri dimissionari perché eletti in Parlamento, e che quindi non possono essere qui presenti perché si trovano a Roma dimostra come voi non abbiate alcun'intenzione - ripeto alcun'intenzione - di approvare il bilancio e la finanziaria che voi ritenete così utili per il nostro Piemonte! Sinceramente, non capisco dove vogliate arrivare, non capisco perch teniate quest'atteggiamento nei confronti della minoranza, e perch continuiate a bocciare qualunque proposta arrivi dall'opposizione. Anche in questo caso un atto di collaborazione poteva essere quello di votare a favore un emendamento che finanziava la legge regionale relativa agli asili nido, la legge n. 3 del 1973, ma anche in questo caso il vostro voto è contrario.
Ieri sera si sono svolti gli interventi sulla discussione generale, si è raccontata qualunque cosa fino a mezzanotte, oggi riprendiamo sulle dichiarazioni di voto e voi, comunque, continuate a non cambiare minimamente idea. No a tutto quello che le minoranze vi propongono.
Abbiamo sentito una "proposta" - caduta nel vuota - del Presidente del PD, Rocchino Muliere, che diceva: "Sarebbe utile incontrarsi". Noi lo diciamo da giorni, lo dicevamo già la settimana scorsa, l'abbiamo detto tre, quattro mesi fa, a gennaio che era il caso di incontrarsi. Abbiamo ribadito la stessa richiesta a febbraio, a marzo, ad aprile ma gli incontri sono stati pochi - tre o quattro in tutto - e in tutti gli incontri voi ci avete, di fatto, chiesto di rinunciare a qualunque richiesta di modifica di bilancio e finanziaria che non ci piacciono - ripeto, sfora il Patto di stabilità - in cambio di niente, in cambio di un voto, anche negativo, al testo.
Lo abbiamo spiegato in tutte le salse: non accettiamo questo bilancio e questa finanziaria così com'è e faremo di tutto per poterli modificare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Presidente, in questi giorni cerco di tacere il più possibile e che attenermi ad una disciplina d'Aula, anche se lo faccio con notevole sofferenza.
Sofferenza perché credo che il dibattito sul bilancio dovrebbe essere di merito, in cui si confrontano opzioni diverse, ma in cui ciascuno, a titolo personale o come Gruppo, ha la possibilità di intervenire con l'intenzione di migliorare e di fare il bene del nostro territorio e dei cittadini e cittadine che lo abitano.
Voglio fare una dichiarazione di voto a proposito di quest'emendamento perché quanto ho ascoltato ieri sera a proposito dell'importanza dei servizi per la prima infanzia degli asili nido potrebbe anche sembrare, nel merito, argomento di grande interesse e di grande importanza.
Non ritengo che l'opposizione non possa fare proposte o suggerire priorità, ma il problema è che quest'emendamento fa parte di un pacchetto di oltre 160 emendamenti. Non sfugge a nessuno la difficoltà di attribuire alle dichiarazioni che sono state fatte ieri sera il senso profondo che apparentemente avevano, quando quest'emendamento fa parte di un pacchetto di oltre 160 emendamenti nei quali non credo che sia possibile individuare delle priorità di carattere generale.
Tutti noi sappiamo che raggiungere l'obiettivo del 33% datoci dall'Unione Europea a Lisbona sarà difficile e sarà necessario intervenire sul tema dei servizi della prima infanzia. Questa è intenzione della Giunta, così come della maggioranza.
Ho fatto questa dichiarazione perché votare contro una proposta di aumento di risorse per gli asili nido va contro la mia natura ed è contro la mia cultura. Tuttavia, è anche contro la mia natura e contro la mia cultura usare quest'argomento, insieme con tanti altri, non per discutere nel merito, ma per una tattica politica d'Aula che non condivido.
Auspico che l'incontro di cui parlava il Presidente del mio Gruppo possa avvenire e che, da quest'incontro, possano emergere proposte che consentano all'Aula di votare questo bilancio il più in fretta possibile e semmai, insieme, lavorare in futuro perché i problemi delle famiglie dell'infanzia, delle donne lavoratrici di cui si è parlato ieri, possano essere affrontati così come meritano in modo concreto e fattivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.00 riprende alle ore 11.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Occorre ripetere la votazione su cui poc'anzi è venuto meno il numero legale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato 78.
presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere, appena sarà possibile, una comunicazione da parte della Presidente. Sono stato richiamato in questo momento da un titolo singolare apparso su un quotidiano: "Spunta un bruco nell'Appennino ligure". Pensavo fosse una nuova forma di flavescenza dorata, oppure una nuova versione del cinipede galligeno che sta aggredendo i castagni.
Invece si tratta della realizzazione di un tunnel di venti chilometri sotto l'Appennino per collegare - bontà loro, visto che ieri si sono riuniti a Genova i Presidenti delle due Regioni e altri esponenti del territorio alessandrino - Voltri all'entroterra (Ovada, Novi Ligure ecc.).
Ora, sappiamo che l'amministratore Moretti ha detto, a mio avviso in modo fondato, che il modo peggiore per realizzare le cose è di comunicarle mediante titoli giornalistici o farle piovere sulla testa delle popolazioni e delle persone. Credo comunque che sia interesse di questo Consiglio conoscere la portata di questi accordi...



PRESIDENTE

Lei chiede una comunicazione della Giunta Regionale in merito?



CAVALLERA Ugo

Sì, una comunicazione su questo benedetto "bruco", che dovrebbe in qualche modo erodere l'Appennino e realizzare un tunnel di venti chilometri tra Liguria e Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Voglio solo ricordare al Consiglio che si tratta di un progetto su cui SITI, nonché il Porto di Genova, lavorano da anni, tant'è che è stato presentato a Pechino. Forse il Consiglio non ha mai avuto modo di parlarne perché fa sempre altre cose! Ribadisco la nostra piena disponibilità a illustrare molte delle cose che facciamo. Certo, non c'è mai tempo, ma ci sono molte cose che dovrei comunicare al Consiglio, come ho detto più volte! Per esempio, da più di un anno andiamo avanti con la Giunta della Liguria, facendo una serie di iniziative e di progetti. Ai due Consigli com'è noto, è stato richiesto di riunirsi insieme per discuterne, ma naturalmente non c'è mai tempo, perché siamo sempre qui a fare ostruzionismo su qualunque cosa! Ribadisco la piena disponibilità, mia e dell'Assessore Borioli, nonch del Politecnico, a illustrare su cosa si sta lavorando, soluzione che fa parte di un progetto unico per i retroporti di Genova. Ma questa disponibilità ci sarà quando avremo votato il bilancio, che è l'atto fondamentale di questa Regione.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo ad esaminare il disegno di legge n. 503, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Emendamento rubricato n. 75 presentato dal Consigliere Rossi: articolo 1. Allegato "A". La Legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 "Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo", è incrementata per l'anno 2008 di 500.000 euro".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Grazie Presidente. Questo è un altro emendamento che riteniamo molto importante, perché prevede lo stanziamento, a partire dal 2008 - poi ci sono altri due emendamenti sia per il 2009 sia per il 2010 di importi più elevati - per finanziare la legge regionale n. 4 del 1973, che riguarda i referendum popolari.
Riteniamo che lo strumento del referendum possa essere sempre utile, in quanto permette di consultare i cittadini residenti in un Comune, in una Provincia e nella nostra Regione per sapere che cosa pensano di determinate questioni e come vorrebbero che una certa scelta fosse attuata.
Normalmente i costi per i referendum sono sostenuti dagli Enti locali che sono soggetti a richieste di referendum da parte dei cittadini. Molti Enti locali, ad esempio, non hanno un regolamento che prevede e permette lo svolgimento del referendum. Come Regione, abbiamo una legge che dà la possibilità di contribuire a questi referendum qualora questi vengano richiesti dagli Enti locali che prevedono, tramite lo strumento del regolamento, la possibilità di indire un referendum. Anche a livello regionale sarebbe possibile: mancano alcune norme, ma anche a livello regionale sarebbe opportuno indire referendum.
Riteniamo che sarebbe importante contribuire a questo tipo di attività perché daremmo uno strumento in più di democrazia ai nostri cittadini.
Quindi la possibilità di finanziare gli Enti locali e addirittura le circoscrizioni che concedono referendum ai loro cittadini significa favorire uno strumento utile per esercitare la democrazia.



PRESIDENTE

Assessore Peveraro, qual è il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 75?



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è negativo.



(Il Consigliere Vignale chiede la parola)



PRESIDENTE

Collega Vignale, io continuo a sollecitare gli interventi sugli emendamenti, dopodiché non cambia nulla, intervenga pure.
Per cortesia, per ogni singolo emendamento, se i colleghi intendono intervenire, lo comunichino.
Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'emendamento presentato sia importante anche in virtù di quanto è accaduto negli ultimi due anni relativamente alla volontà di alcune amministrazioni comunali di cambiare Regione, avendo anche noi com'è noto, espresso un parere. Certo, questi erano referendum con una valenza di carattere comunale e non regionale, però crediamo sia importante, visto che è un punto di partecipazione inserito all'interno del nostro Statuto, che prevede la necessità di promuovere su un tema che coinvolga necessariamente la cittadinanza, visto l'alto numero di amministrazioni o cittadini che si devono coinvolgere.
Si tratta di uno di quegli strumenti di partecipazione che abbiamo per i cittadini, unitamente alla proposta di iniziativa popolare per le leggi.
Questo strumento, a differenza delle proposte di iniziativa popolare, è stato meno utilizzato, anche perché è con più difficoltà che si riesce ad individuare un tema sul quale coinvolgere tutta la cittadinanza piemontese.
Però, in più occasioni varie parti politiche hanno manifestato il desiderio di indire un referendum relativamente all'Alta Velocità.
Con visioni differenti, c'era chi, con il centrodestra, sosteneva che un referendum del genere dovesse avere un carattere regionale, essendo un'opera assai importante, di impatto non soltanto per i cittadini della Val di Susa, ma per l'intero sistema Piemonte. Altre parti politiche ritenevano che il referendum potesse essere uno strumento utile, ma da utilizzare in quel caso solamente per i cittadini della Val di Susa.
Questo è un chiaro esempio di come uno strumento poco utilizzato in alcuni casi possa divenire una modalità che fa comprendere qual è la volontà popolare nelle zone dove magari interviene una grande opera o si fa un'importante scelta politica - non necessariamente dev'essere un'opera pubblica - ma che può coinvolgere tutta la nostra Regione.
Pertanto, crediamo che una disponibilità annuale su un aspetto che viene sancito dal nostro Statuto sia quanto mai indispensabile, essendoci poi la possibilità nel corso dell'anno, in sede di assestamento, di reimpostare queste risorse qualora entro il mese di ottobre si verificasse che questi soldi non siano stati utilizzati, né venissero ovviamente utilizzati nei mesi a venire.
Crediamo che quando si garantiscono, da un punto di vista statutario dei doveri, sia anche importante prevedere la copertura economica per alcuni diritti di partecipazione dei cittadini, ed è per questo motivo che riteniamo positivo l'emendamento presentato. P



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Mi sembra importante sottolineare il discorso dei referendum popolari anche perché nella nostra società, nel nostro sistema politico, proprio nel sistema politico così come si sta sviluppando, così come si è sviluppato nella cosiddetta seconda Repubblica - posto che non siamo già alle soglie della terza - l'influenza dei ceti popolari, delle forze democratiche nei confronti della politica è sicuramente diminuita. Un colpo forte, mortale l'ha dato sicuramente l'abolizione delle preferenze.
L'abolizione del sistema delle preferenze ha consentito e consente, di fatto, ai partiti di poter gestire con i vertici nazionali e in maniera ottriata, cioè di concessione, le varie nomine.
Tutto questo comporta che la partecipazione dei cittadini, essendosi indebolite anche le grandi organizzazioni sociali, popolari, ecc., che erano e sono strumento prezioso di democrazia (sindacati, partiti associazionismo), vive una crescente disattenzione dalla vita politica; nel contempo, vi è un aumento dell'antipolitica.
Viene a mancare uno strumento di mediazione prezioso qual è la possibilità di esprimersi attraverso partiti storicamente robusti, seri che aprono dibattiti veri. Sono abbastanza vecchio, ahimè, per ricordare come nella Democrazia Cristiana si dibatteva veramente, le discussioni erano reali, i congressi si vincevano sulle mozioni e sulle tesi, e da quello che so - ma questo non l'ho sperimentato direttamente, checch qualcuno lo insinui - anche nel vecchio PCI c'era un grande dibattito colto, politico, ecc.
ACLI, sindacati, dovunque vi erano spazi di democrazia, che si sono andati perdendo perché espropriati da leggi elettorali. Leggi elettorali non dimentichiamolo, sostenute attraverso referendum dalla grande stampa dai grandi poteri (Confindustria, le "Repubbliche", ecc.).
Al riguardo, ricordo le campagne di Scalfari contro le preferenze perché riteneva che l'unica preferenza degna di investire un politico non fosse quella del povero popolo bue, ma fosse quella degli intellettuali come lui.
Anche altri intellettuali, sia di destra che di sinistra, sostenevano che saremmo stati in un paese civile e democratico quando avrebbe votato il 40% del corpo elettorale. Da questo punto di vista, l'analisi di Luca Ricolfi sullo snobismo di certa classe politica, anche di certa sinistra devo dire, contrastata da realtà popolari nella stessa sinistra - è assolutamente pregnante, è assolutamente interessante.
In buona sostanza, personalmente sono favorevole a qualsiasi forma anche imperfetta, anche iniziale, che riaccenda la partecipazione democratica, che favorisca il confronto coi movimenti, il dialogo, le grandi assemblee popolari, il dibattito comunque.
Ripeto, proprio al convegno di ieri c'era chi sosteneva che qualsiasi forma di partecipazione popolare è superata. Mi preoccupo quando si sostiene questo.
Ieri intellettuali e giornalisti sostenevano, nel corso di quel dibattito, che non ha più senso la partecipazione popolare. Ma allora qual è l'indice di gradimento? Per partecipazione popolare cosa intendiamo? Il Grande Fratello o l'aggressione ai Vigili? Diventa quella l'unica forma di partecipazione popolare? La ribellione, il ribellismo incentivato da atteggiamenti alla Grillo? Per questo motivo, sono favorevole - ripeto - ai referendum, a qualsiasi cosa, insomma, che produca democrazia deliberante, che produca partecipazione, che allarghi la partecipazione democratica.
Colgo anche l'occasione per ringraziare il Vicepresidente Placido per il lavoro che sta svolgendo, d'accordo con la Vicepresidente Cotto e con il Presidente Gariglio, sulla Consulta giovanile e le altre Consulte: per quanto strumenti imperfetti, sono comunque un tentativo di allargare la base partecipativa, la base di dialogo.
Concludo sostenendo l'importanza di ogni forma di partecipazione e ringrazio l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per gli sforzi che sta compiendo. Grazie, Presidente Gariglio, per il lavoro che sta facendo per allargare la partecipazione democratica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo, ma non facciamo altro che continuare un'azione che lei, a suo tempo, ha intrapreso.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "S. Allende" di Rivoli (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli alunni della scuola elementare "S. Allende" di Rivoli in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 503.
Il Consigliere Lupi ha chiesto la parola sull'emendamento n. 75; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Indubbiamente questo emendamento appartiene alla categoria delle proposte di modifica che potremmo definire "di qualità", in quanto il dibattito sugli istituti di partecipazione diretta è sicuramente un dibattito che ha dignità di tema e che deve necessariamente essere ripreso in una concezione più ampia dello sviluppo degli istituti di partecipazione diretta.
La storia recente degli istituti di partecipazione diretta, in particolare dell'istituto referendario, ha vissuto nell'ultimo periodo storico della nostra Repubblica una sorta di crisi.
I commentatori che si sono susseguiti nell'analizzare le ragioni di questa crisi spesso hanno fatto riferimento a quello che è stato definito un abuso dello strumento referendario. In realtà, probabilmente l'effetto di crisi dei referendum è da attribuirsi più correttamente al fatto che in molte delle ultime tornate referendarie - parlo delle tornate referendarie di carattere nazionale, ma lo stesso potrebbe dirsi di eventuali tornate referendarie regionali - spesso il quorum di partecipazione minimo non è stato raggiunto e quindi l'effetto decisionale di questi strumenti democratici non ha dato luogo a degli effetti visibili.
In realtà, il problema si sposta probabilmente a livello di intervento costituzionale. In effetti, mentre la nostra Costituzione è, per molti versi, ancora attualissima, sulla questione degli istituti referendari purtroppo, paga ancora il limite di questa fortissima limitazione che i costituenti hanno fissato bloccando al 50% il limite minimo di partecipazione popolare affinché l'effetto referendario possa avere atto.
Da questo punto di vista, se noi, oltre naturalmente cercare di finanziare maggiormente l'iniziativa referendaria, vogliamo dare nuovo slancio all'istituto referendario, dobbiamo sicuramente fare riferimento alla normativa di altre nazioni europee più evolute. Faccio riferimento sicuramente all'esempio della Confederazione Elvetica, dove il quorum necessario perché l'esito del referendum abbia valore è assente o fissato su valori molto inferiori al 50%.
Allora credo che uno degli impegni che questo Consiglio regionale dovrebbe assumere nei prossimi tempi, se esiste una condivisione del progetto, dell'idea, dell'idealità di rilanciare in qualche modo l'istituto referendario e le altre modalità di partecipazione diretta dei cittadini al processo decisionale, è proprio quello, oltre che finanziare opportunamente questi istituti e le pratiche connesse, di rivedere quelle parti normative che fissano a livelli troppo elevati il raggiungimento dei quorum relativi.
Così come in Svizzera spesso i referendum hanno una partecipazione al voto addirittura inferiore al 20%, ma nessuno si sogna di mettere in dubbio che la decisione di coloro che si sono recati ai seggi non ha valore per tutti gli elettori, altrettanto credo che dovremmo muoverci per far sì che la pratica referendaria, sia a livello nazionale sia a livello regionale possa avere il giusto spazio nella pratica politica.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Laus, relativamente ad una sospensione dei lavori del Consiglio al fine di permettere una convocazione immediata della Conferenza dei Capigruppo

Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Dutto, di procedere preliminarmente all'inizio della seduta pomeridiana del Consiglio, alle surroghe dei Consiglieri dimissionari Nastri e Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Facevo una rapida riflessione fra me e me e sono addivenuto ad una conclusione con me stesso. Mi sono chiesto se è necessario e opportuno continuare a partecipare a questa pantomima.
Tutti i colleghi di maggioranza ed opposizione sono dotati di diligenza ed intelligenza media, e se è vero che tutti noi siamo dotati di diligenza ed intelligenza media, sappiamo benissimo che dobbiamo addivenire al più presto ad una mediazione.
Sicuramente non spetta a me mediare, ma spetta a chi ha dei ruoli di responsabilità. E se è vero che arriveremo a questa mediazione, mi chiedo qual è la differenza tra l'arrivare ad una mediazione adesso, sospendendo il Consiglio e promuovendo un incontro dei Capigruppo o, comunque, di chi ha la responsabilità per mediare, oppure lo spostare questa discussione e questo esercizio di responsabilità politica a domani, a dopodomani, fra cinque giorni.
Mi voglio distinguere e voglio prendere le distanze, perché non sono interessato a cambiare atteggiamento solo perché qualcuno o magari qualcuna, folgorata dal senso di responsabilità, voglia dare l'apertura.
Dato che il Consiglio regionale ha delle prerogative, è questo il momento in cui noi Consiglieri dobbiamo esprimere la nostra azione politica un'azione politica di responsabilità. Io non voglio sentirmi - lo ripeto per l'ennesima volta ridicolo nei confronti dei cittadini che sono distinti e distanti dal Palazzo! Per quello che mi riguarda, ce l'hanno anche dimostrato qualche settimana fa. Mi rivolgo a voi, ma sto parlando a loro.
Quindi chiedo, principalmente al mio Capogruppo Rocchino Muliere, di attivarsi in questa direzione e chiedo in questo momento se ci sono i presupposti per la sospensione del Consiglio.



PRESIDENTE

Il Consigliere Laus ha avanzato una proposta di metodo e ha suggerito la sospensione del Consiglio.
Vi chiedo quindi di darmi indicazioni onde comprendere se recepirla o meno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Effettivamente una responsabilità ce l'ho: è quella di non avere informato su che cosa è successo in questi cinque giorni il collega Laus perché noi siamo stati qui. Effettivamente non l'ho informato di tutto quello che è successo, e questa è una mia responsabilità, quindi il fatto che lui sia intervenuto in questo modo ha un senso, perché non si è reso conto di quello che è successo. Ma sono passati cinque giorni, anzi oggi è il settimo giorno; per la verità, il settimo giorno bisognerebbe riposarsi ma siamo qui a lavorare e continuiamo a lavorare.
In apertura di seduta - non so se fosse già presente il collega Laus ho ricordato che ieri, nel tardo pomeriggio, ho chiesto al collega Burzi e al collega Casoni se era possibile fare un incontro informale questa mattina.
Non è stato possibile per altri impegni ed, orientativamente, avevamo concordato di trovarci alle 14 di questo pomeriggio; ribadisco la volontà di fare questo incontro informale oggi pomeriggio alle ore 14.
Siccome l'ho ribadito in Aula, mi aspetto una risposta in questa direzione. Per quanto ci riguarda, fino alla sospensione dei lavori del mattino possiamo continuare il nostro lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

L'intervento è sull'ordine dei lavori.
Come Presidente della Giunta per le elezioni, devo far notare un atto in corso che è gravissimo, perché la Giunta per le elezioni era già andata due volte deserta, poi ieri è stata riconvocata e ha preso atto delle dimissioni dei due Consiglieri diventati parlamentari e della surroga dei due subentranti.
Ieri pomeriggio per motivi tecnici, cioè per il fatto che i due nuovi Consiglieri non erano presenti, non è stata fatta immediatamente la surroga. Avrebbe dovuto essere fatta stamattina e questa mattina la richiesta di inserimento di questo punto all'o.d.g. è stata respinta.
Finalmente sento dai banchi della maggioranza delle aperture al dialogo.
Vorrei anteporre questa questione a qualsiasi altra. Non lo dico come ricatto, ma mi sembra che la ricostituzione del Consiglio regionale nella sua totalità di Consiglieri, ma soprattutto per rispetto ai due Consiglieri che devono subentrare, è prioritaria; se c'è una cosa da fare prima di qualsiasi altra cosa è questa surroga, cioè permettere ai due nuovi Consiglieri di subentrare. Non mi sembra - cerco di entrare nei panni della maggioranza - che cambi molto, perché avere due Consiglieri nuovi tra i banchi della minoranza o non averli, non penso prolunghi i tempi delle discussioni o provochi dei problemi particolari.
La questione di principio è che questo atto dovrebbe essere al di sopra delle parti, al di sopra delle divisioni politiche: deve venire prima di qualsiasi altro lavoro. Ci sono due eletti che attendono di entrare in Consiglio per prestare il loro lavoro e dobbiamo permettere loro di entrare.
Quindi, chiedo che, come primo punto da trattare, venga inserita la surroga dei due nuovi Consiglieri. La mia proposta è che oggi pomeriggio all'apertura della nuova seduta, si proceda in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, proprio per evitare la situazione che lei ha appena rammentato avevo ripreso - dopo gli interventi iniziale del Consigliere Guida e la replica del Consigliere Muliere - l'invito del Consigliere Muliere di soprassedere dalla votazione, in apertura di seduta antimeridiana, proprio per cercare di creare le condizioni di dialogo che comportassero un adempimento proficuo. Questo non è successo e me ne dolgo.
Oggi ho convocato una Conferenza dei Capigruppo che spero possa essere un'occasione di dialogo sulla questione. È chiaro che, nel caso in cui non si riesca a trovare una minima condizione, anche istituzionale di dialogo prima che politica, diventa difficile procedere utilmente in questo Consiglio.
Rivolgo un appello al dialogo di tutte le parti, perché solo attraverso un dialogo possiamo fare uscire il Consiglio regionale da un'impasse sostanziale. Le nostre discussioni, per quanto utili, non comportano un effettivo progressivo nel cammino di approvazione delle leggi di bilancio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Dopo la replica al mio intervento di ieri sera alle 23.30 da parte del Consigliere Burzi e l'invito a riflettere nelle ore notturne, ritengo di aver riflettuto abbastanza e, nel modo più pacato possibile, intendo rispondere.
Intendo rispondere anche all'amico Laus, che non mi vede d'accordo in questo caso. Il Consigliere Burzi invitava a riflettere, dopo il mio intervento che non sto certo a ripetere e che si può rileggere dagli atti sulla situazione politica dell'assetto della coalizione e, dall'altra parte, invitava a considerare gli atteggiamenti della Giunta. Ritengo che l'assetto politico della coalizione, in questo momento, non abbia alcuna influenza sulla discussione e l'approvazione della legge finanziaria. Mi sembra che, al di là di qualche divergenza di metodo, nel merito si sia tutti d'accordo.
Per quanto riguarda l'atteggiamento della Giunta intendo, molto pacatamente, replicare al Consigliere Burzi che, in questo caso, non è attribuibile solo alla Giunta un determinato atteggiamento di fermezza su determinati punti. È un'assunzione di responsabilità che la maggioranza nel suo insieme - fatte salve, forse, alcune sparute eccezioni - ha assunto.
una scelta della maggioranza quella di voler distinguere degli elementi pretestuosi che, torno a ripetere, non possono essere che definiti in altro modo se non di mero ostruzionismo. Su 28-29 articoli di una legge finanziaria non si possono presentare 150-160 emendamenti. Se la finalità è di raggiungere un accordo - ieri le ho definite briciole - ritengo che questo non sia dignitoso né da parte di chi le chiede né da parte, oltre un certo limite, di chi, poi, un bel momento, decide di concederle. Al momento non mi sembra che ci sia una concessione in tal senso.
Potrebbe esserci - viceversa, sarei il primo a chiedere un confronto una mediazione su grossi temi. Nella discussione che definisco strumentale e ostruzionistica si è fatto riferimento ai finanziamenti sugli asili nido sulle case per le giovani coppie, sulla sicurezza, ma questi sono temi grossi che interessano non solo voi, cari amici dell'opposizione, ma possono interessare tutti.
Siamo realmente sicuri che siano quelli gli argomenti di interesse o sono gli interessi particolari di territorio, quelli che, alla fine, si spera di portare a casa? Su questa seconda ipotesi, personalmente, per quello che conto (uno su 38 Consiglieri di maggioranza) sono estremamente contrario.
A discutere, viceversa, sui grossi temi, ancorché c'è stato tempo di farlo nelle Commissioni e in tutte le ore precedenti, si fa sempre in tempo a riprendere una discussione costruttiva, purché sia finalizzata ad interessi diffusi e non ad interessi particolari di territorio o di specifica forza politica. Grazie.



PRESIDENTE

L'intervento del Consigliere Laus ha aperto una serie di richieste di interventi di tipo procedurale.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

La discussione, di per sé, non è granché appassionante, ma credo che qualche riflessione vada fatta.
Tutto devo fare, tranne l'avvocato del Consigliere Laus, che sa difendersi bene da solo. È assolutamente evidente, non soltanto a chi è avvezzo alle modalità e ai riti di un'Aula - fosse essa parlamentare o di un consenso comunale o provinciale, comunque un'Aula elettiva - ma anche per chiunque dovesse ascoltare per dieci, quindici minuti lo svolgimento di una di queste sedute, di quanto una contrapposizione, fortemente voluta e sulla quale non si intende fare una riflessione, non porti nulla salvo alla paralisi del Consiglio.
Dopodiché, lo dico anche avendo fatto piccole esperienze di governo solitamente sono le Giunte e le maggioranze che si devono occupare affinch i loro documenti di governo vengano approvati, non tanto le opposizioni le quali, proprio perché tali, al di là del loro senso di responsabilità hanno non tanto il dovere, ma la possibilità fortemente motivata - ieri abbiamo cercato di dare alcune motivazioni in termini generali e poi intervenendo negli emendamenti, in termini particolari - di come crediamo andrebbe modificato un documento di bilancio che, per quanto ci riguarda rischia di portare più danni che benefici a questa regione.
Riconvocando la I Commissione e poi il Consiglio a partire dal 16 aprile era facilmente comprensibile fare dei calcoli. Vorrei sottolineare che quest'anno non abbiamo passato un giorno in più, anzi, alcuni giorni in meno, in Commissione, ma forse qualche seduta in più, da un punto di vista numerico, in Consiglio. Se siamo al 6 maggio, è soltanto perché il bilancio è stato presentato un mese dopo. Siamo perfettamente in regola con la discussione che si è svolta gli altri anni.
Dopodiché, noi facciamo il nostro lavoro. È nostro dovere cercare di limitare i danni che crediamo voi stiate facendo con questa legge finanziaria e con questo bilancio, per cui siamo certi di rappresentare la volontà dei nostri elettori. Inoltre, nonostante il partito e la cultura politica da cui provengo abbiano sempre cercato di insegnarmi un gran senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni - non sempre delle persone - credo che noi stiamo compiendo il nostro dovere, ma non credo stiano facendo lo stesso la Giunta e la maggioranza.
Ovviamente, queste valutazioni attengono a un Consigliere di opposizione.
Devo dire che se fossi un Consigliere di maggioranza, credo che mi sarei espresso così come ha fatto il collega Laus, perché nonostante il tempo perso e il ritardo dei pagamenti, concluderemo l'iter della discussione del bilancio in modo non molto dissimile da come si poteva concludere 15 giorni fa o anche una settimana fa.
Ripeto, le valutazioni competono alla Giunta e alla maggioranza, non certo all'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi, sempre sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Apprezzo moltissimo l'intervento che ha svolto il collega Laus, che tra l'altro non ha neanche vissuto la questione relativa a quanto è successo venerdì, sabato e domenica poiché era assente. Se fosse stato qui probabilmente le parole che detto oggi le avrebbe dette anche in quei giorni, che invece abbiamo dedicato ad un ostruzionismo annunciato per la vostra forzatura su convocazioni di Consigli regionali inutili, in un weekend, obbligando, oltreché noi, il personale a venire a lavorare e facendo pagare ai piemontesi i costi straordinari da voi imposti.
Il collega Laus è arrivato ieri, oggi si è reso conto della situazione e, da persona seria quale è, ha capito che forse la minoranza non pu accettare di farvi passare un bilancio a scatola chiusa da un muro contro muro. Per vostra sfortuna, in questo Consiglio regionale c'è un Regolamento che prevede che la minoranza sia ascoltata, cosa che voi non avete fatto! Dirò di più, caro collega Laus. Le mie proposte di sono iniziate a gennaio e sono a verbale, perché un'Amministrazione seria avrebbe dovuto cominciare a trattare con le opposizioni su quello che è l'atto più importante per il Piemonte ben tanto tempo fa, perché se si voleva approvare un bilancio in tempi adeguati - e per tempi adeguati non dico il 31 dicembre come prevede la legge, ma poteva essere gennaio, febbraio esagerando marzo - la Giunta doveva incominciare a discutere e a parlare con le minoranze prima. Non l'ha fatto, e ancora oggi sta tenendo un atteggiamento di muro conto muro e di ostruzionismo inaccettabile proprio nei confronti della minoranze, perché l'aver voluto scegliere di non fare subentrare - è un loro diritto - due Consiglieri - delle minoranze casualmente - nel seno del Consiglio regionale è un atto di arroganza inaccettabile, da parte vostra, ma più che nei nostri confronti soprattutto nei confronti della legalità, perché mentre il nostro Regolamento prevede la possibilità di fare ostruzionismo, di presentare emendamenti e di intervenire in Aula, la logica e il Regolamento non prevedono di poter impedire a due Consiglieri regionali di fare il loro lavoro.
Due Consiglieri eletti dal popolo! Voi che siete così democratici state impedendo a due eletti dal popolo di potersi sedere nel banchi del Consiglio regionale! Permettetemi di dirlo: c'è molta differenza rispetto al lavoro che stiamo facendo noi!



PRESIDENTE

Ancora sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

I due interventi che mi hanno preceduto necessitano di una risposta o di un commento, chiamatelo un po' come volete.
Oggi è martedì, fine mattina. Questa fase critica nasce mercoledì scorso pomeriggio, alla fine della Conferenza dei Capigruppo, come alcuni di quelli che erano presenti ricorderanno.
Alla fine della sessione di mercoledì scorso - m'interessa poco in questa fase, collega Buquicchio, stabilire o argomentare torti o ragioni altrimenti il dialogo sarebbe molto più lungo - la distanza che c'era tra maggioranza e Gruppi di opposizione "c'era", perché noi ritenevamo di proporre una riunione venerdì e la maggioranza - legittimamente, a nostro avviso erroneamente - ha invece risposto con delle convocazioni di Consigli.
C'era una distanza, questo era l'oggetto del contendere. Il collega Muliere potrebbe facilmente testimoniarlo, non serve una ricostruzione ai fini dell'oggettività, ma ai fini della soluzione del problema. Quindi c'era una distanza ma non - a mio avviso, perché così la percepivo drammatica.
Erano state presentate delle bozze di possibili stralci della finanziaria, perché questo era nei fatti e nei documenti. Venerdì proponemmo di discuterne, formalmente o informalmente, tra i Capigruppo. La maggioranza - legittimamente, ma secondo me facendo una valutazione erronea ha risposto con delle convocazioni, che noi non abbiamo preso bene.
Questo è il punto di partenza. Sono passati cinque giorni e non ho nessuna intenzione di argomentare le nostre ragioni o, se volete, i vostri torti. Mi sembra irrilevante in questo momento. Non vedo tantissima gente da convincere, quindi mi sembra irrilevante.
Quello che invece mi sembra molto rilevante constatare, se è convenibile, è quello che dice il collega Laus, e che potrebbe dire chiunque. La distanza tra maggioranza e minoranza, che era "x" mercoledì scorso 30 aprile, pomeriggio - poi uno la può valutare in un millimetro o in cento chilometri - di sicuro da mercoledì pomeriggio a oggi, mercoledì mattina, si è ampliata, e di molto, ma proprio molto! Allora, se prima la distanza era colmabile con qualche modalità e con una certa difficoltà, che ognuno di noi può valutare - come vedete, non esprimo nessuna valutazione di torti o ragioni, perché mi sembrano francamente del tutto ininfluenti nell'ambito di quello che stiamo facendo oggi la distanza è sicuramente più ampia, perché nel frattempo sono avvenute "cose".
Anche qui esprimo una valutazione a mio avviso assolutamente non convenibile ma, come dire, vale lo stesso, come vale la mia modestissima capacità di convincere: la distanza si è ampliata.
Ci sono stati alcuni momenti in cui a noi è sembrato di esserci sforzati per cercare di ridurla, o di non ampliarla. Ne cito due: l'ordine del giorno sugli operai della Michelin, che considero un momento positivo della capacità di dialogo fra maggioranza e minoranza di quest'Aula, e l'inutile interruzione di un'inutile, pericolosa e pessima gestione della sessione di mercoledì mattina, quando - io ritengo, è la mia opinione e tale rimane - si è interrotta una seduta che stava per originare dei danni che io considero potenzialmente molto gravi non per la minoranza ma per il Consiglio, e qualcuno ha interpretato che volessimo andare a vedere la partita - è stato detto in quest'Aula ieri - e siamo arrivati a martedì.
Ieri ho parlato con il Capogruppo Muliere, che ha detto il vero, come sempre gli capita, perché io con quelli che raccontano le bugie non parlo ho un brutto carattere. Il collega Muliere, con cui invece parlo molto volentieri, ha detto quella che era una verità fino a questa mattina, ossia che emergeva l'utilità di fare un colloquio. E si è attivato.
Fa un lavoro difficile, lo so per esperienza: io sono durato molto meno e avevo molta meno disponibilità di lei nei riguardi del suo Esecutivo.
Quindi, giustamente - ci sono anche dei testimoni - hanno ritenuto che fosse più utile uno che fosse più disponibile. Questo può servire a delle meditazioni: a me è servito molto, perché è stato uno dei tanti colpi di fortuna che ho avuto (la fortuna è una dote fondamentale!).
stato detto: "Bisogna che ci parliamo", e io ho risposto: "Mi sembra giusto".
Capisco la difficoltà, quindi non espongo alcuna critica. Però il compito del dialogo compete a chi questo compito se lo vuole attribuire certamente il Capogruppo Muliere non potrebbe assentarsi quand'anche volesse (non credo che possa da solo).
Se ha delle difficoltà - lo dico a titolo ipotetico - a livello di dialogo, perché siamo tanti e diversi, valuti che purtroppo talora bisogna parlare con tanti, e che non tutte le posizioni sono identiche. Questa è una valutazione che compete i Capigruppo di maggioranza; è un onere faticoso, ma, tant'è, bisogna fare le cose per come sono, non per come ci piacerebbe che fossero.
Aggiungo che alcune piccole (fortunatamente per lui) divisioni all'interno dell'opposizione, ho l'impressione che qualcuno le fomenti, le cerchi e le ricerchi.
Questa è una valutazione: se e quando inizieremo a parlare, le valutazioni emergeranno.
Sgombro subito il campo, invece, al collega Buquicchio, che sia stamattina che ieri ha usato un termine che faccio molta fatica a mandar giù: noi non chiediamo briciole, noi chiediamo tutto. E lo chiediamo in pubblico, per iscritto e davanti alle televisioni.
Questa storia delle briciole - che non capisco che cosa siano, ove non siano un arcipelago vicino alle Formiche di Grosseto, che allora mi interesserebbe, ma lo escludo - non so da dove arrivi, non so cosa sia e non ne voglio sentir parlare.
Noi non chiediamo briciole, noi chiediamo tutto. È chiaro? Lo dico in questa sede e se verrò chiamato in televisione lo ripeterò. Dirò di più: dopo quello che è successo stamattina, che considero la cosa più grave a cui io finora (spero) abbia assistito in 13 anni - il rinunciare a completare un organo e il confondere la macchina con gli autisti - io non parlo con nessuno.
E quando sarà finita questa sessione cercherò quali siano gli strumenti legali, legittimi e non di ritorsione o rivalsa, che sono lo stile che usa la sua Giunta, non rispettando gli impegni e non mantenendo le promesse.
Sappiate che quando inizieremo a trattare - non oggi - pretenderemo per iscritto le cose che non sono state rispettate prima.
Noi, oggi, non chiediamo le briciole, chiediamo tutto, collega Buquicchio. Tutto.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Interverrò sull'ordine dei lavori.
Probabilmente non sono stato chiaro prima, per cui cercherò di esserlo adesso.
Io ero e sono informato di quanto è accaduto in questi giorni.
Purtroppo, ahimè (o per fortuna, per me), sono informato non solo delle cose che dicono (o che ci dicono), ma anche delle cose che non si dicono.
Perché sono così consequenziali, nel senso che faccio un ragionamento logico-deduttivo, per cui, partendo dalla conoscenza di un fatto noto, si giunge tranquillamente alla conoscenza di un fatto ignoto: se c'è questa mancanza di dialogo e noi, come maggioranza, ne abbiamo la responsabilità (perché l'apertura è un segno di responsabilità della maggioranza e dobbiamo esercitare questa responsabilità), non possiamo aggiungere a questa tensione una ritorsione con dei capricci, evitando le procedure della surroga. Mi rimetto, quindi, all'autorevolezza del Presidente del Consiglio di quest'Aula.
Se non attiviamo le procedure ora, alle ore 14 o alle ore 15 i nostri amici e colleghi dell'opposizione non verranno. O se verranno, ci faranno perdere del tempo. Pertanto, non è sicuramente questo lo strumento che metta nelle condizioni chi deve mediare e dialogare di trovare una sintesi.
Il mio intervento è dunque finalizzato a metabolizzare questo concetto di mediazione, questo comportamento che dobbiamo avere e il comportamento che ancora non hanno manifestato, ma che mi sembra un dato evidente.
Quindi, Presidente Gariglio, se le procedure per la surroga vengono attivate nella seduta pomeridiana oppure adesso, mezz'ora o un'ora prima probabilmente non risolvono nulla, però, almeno, i colleghi non potranno dirci che facciamo confusione tra cavoli e mele, perché le mele sono mele e i cavoli sono cavoli.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo scientifico "E. Majorana" di Moncalieri (TO)


PRESIDENTE

Saluto, a nome di tutti i colleghi, i docenti e gli studenti del Liceo Scientifico "E. Majorana" di Moncalieri, in visita a Palazzo Lascaris.
State assistendo ad una discussione, per la verità piuttosto animata sulla legge finanziaria e sul bilancio.
Speriamo che la visita sia di vostra utilità.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Laus, relativamente ad una sospensione dei lavori del Consiglio al fine di permettere una convocazione immediata della Conferenza dei Capigruppo (seguito)

Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Dutto, di procedere preliminarmente all'inizio della seduta pomeridiana del Consiglio, alle surroghe dei Consiglieri dimissionari Nastri e Pichetto Fratin (seguito)


PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Gli studenti, per capire esattamente di cosa stiamo parlando dovrebbero vedere il video di tutto quello che abbiamo fatto - o non fatto in questi giorni!



PRESIDENTE

Ci vorrebbe troppo tempo!



GUIDA Franco

Stamattina abbiamo avanzato una certa richiesta, che è andata a finire come sappiamo: il buongiorno si vede già dal mattino! Ma il pomeriggio potrebbe essere peggio, mi sembra di capire, se non avverranno alcuni fatti.
Mi sembra che il collega Laus abbia compreso che è necessario prendere in mano la situazione politica, prima ancora dei Regolamenti o di altro.
Mi permetto soltanto di rivolgermi al collega Buquicchio, che è intervenuto prima nei termini che ben sappiamo. Vorrei solo ricordare - ma lo sanno bene gli Assessori con cui, comunque, nonostante l'aspro dibattito, c'è un confronto attivo - che molti di noi (non soltanto di minoranza, ma anche di maggioranza) non hanno neanche portato a casa gli accordi stipulati nel 2006. Altro che problemi...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Ci sono anche dei ragazzi che stanno assistendo alla seduta: cerchiamo di dare un'immagine adeguata! Grazie.



GUIDA Franco

In riferimento a quanto sosteneva Buquicchio, sia ben chiaro che qui nessuno chiede la carità. Però - lo dico all'Assessore Peveraro, che conosce il problema - almeno il mantenimento degli accordi presi nel 2006 e nel 2007. Perché non dobbiamo dimenticare che ad un certo punto dell'attività della Giunta (circa un anno fa) è capitato - a mio avviso, a ben guardare, è stato un male; forse è stato l'inizio di una serie di problemi tra maggioranza e opposizione - che la Presidente ha avocato a s la delega degli accordi di programma, che deteneva l'Assessore Conti.
Nell'istante in cui viene a mancare il punto di riferimento sugli accordi di programma in Giunta, che comunque era un momento di disponibilità, di dibattito o di dialogo (chiamatelo come volete), e viene avocato in modo centralista, è chiaro che poi accadono le cose che accadono. E non lasciano l'amaro in bocca soltanto ai componenti dell'opposizione, ma anche a molti Consiglieri di maggioranza, che non hanno trovato positiva soluzione alle richieste che avevano avanzato.
A mio avviso, ci va molto poco a risolvere le questioni che riguardano il dibattito in Aula, i rapporti fra maggioranza e opposizioni e soprattutto, fra Giunta e Consiglio, prima ancora dei Regolamenti, che secondo me, sono strumenti che dobbiamo utilizzare con estrema ratio. Non mi sembra il caso.



PRESIDENTE

Ancora sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che il collega Laus sia stato correttamente informato di tutto l'evolversi della situazione. Tuttavia, ritengo che qualcosa probabilmente gli sia sfuggita, o non gli sia stata comunicata: le decisioni che abbiamo preso in questi giorni, che sono state difficili e pesanti, sono sempre state assunte e condivise da tutta la maggioranza.
Mi sembra francamente inutile, quindi, venire qua e lanciare segnali di apertura e cose strane, senza provare a riverificare queste posizioni.
Allora, visto che anche la decisione sulla mancata surroga è una decisione maturata nell'ambito della maggioranza, chiedo al Presidente di procedere a un'interruzione temporanea dei lavori del Consiglio, per dare la possibilità alla maggioranza di riverificare la volontà su tale decisione.
Non chiedo di chiudere i lavori del Consiglio nella sessione di questa mattina, ma una sospensione di dieci minuti che ci permetta di riprendere la seduta verso le ore 12.45 con le decisioni che possono essere state assunte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Prima il Consigliere Burzi ci ha detto: "Noi siamo indignati, vogliamo discutere in modo approfondito, non ci rassegniamo all'idea che voi non vogliate approvare questo bilancio, accusando noi di fare ostruzionismo". Lo stesso Consigliere Burzi ha anche detto: "Ricordiamolo alla stampa, all'opinione pubblica".
bene ricordare a questa stampa e a questa opinione pubblica che non sono briciole - come rammentato dal Consigliere Buquicchio - le richieste che ci vengono dai banchi della minoranza, ma sono un insieme di enormi marchette (dieci milioni di euro) di cui i signori Consiglieri si vanteranno sul loro territorio.
Chiedono dieci milioni di euro del nostro bilancio regionale, ma su cosa? Sulla cultura, sulla legge 18 che sostiene i piccoli Comuni, sulle attività sportive, ma per cosa? Per andare poi dagli Amministratori comunali a dire: "Ci penso io, ghe pensu mi, te li trovo io i soldi".
Noi invece siamo abituati a dire ai nostri Amministratori comunali, ai nostri Amministratori del territorio che a questi soldi si accede attraverso i bandi, com'è normale e giusto che sia, per garantire trasparenza e soprattutto per garantire che tutti vengano messi sullo stesso piano.
Noi a questa logica del "voglio perché vi ricatto", "voglio perch faccio ostruzionismo" per poi andare sul territorio e fare campagna acquisti di Sindaci, Consiglieri comunali, Presidenti di Comunità montane non ci pieghiamo, è chiaro? I piemontesi e le piemontesi devono sapere che, mentre noi ci sforziamo di rendere trasparente questo bilancio e di renderlo funzionale a politiche di sviluppo reale del nostro territorio, voi continuate, nella migliore tradizione di questo Paese, a costruire elementi di clientelismo automatico con i vostri territori. Questa è una vergogna, è una vergogna che i piemontesi devono conoscere! C'è poco da ridere, Burzi, perché magari tu la battaglia politica la fai, ma altri tuoi colleghi, invece, vanno lì col cappello in mano a chiedere i soldi e a fare marchette sul territorio.
Vergognatevi!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Voglio anch'io contribuire con Robotti a creare un clima di distinzione all'interno di quest'Aula. Il vantaggio di essere Consiglieri semplici è che non abbiamo l'obbligo di mediare con l'opposizione, perché lo fanno i nostri capi.
vero, qui la democrazia è sospesa, perché il fatto che due Consiglieri non riescano ad entrare in Aula per sostituire i Consiglieri che sono stati eletti in Parlamento non è certo un esercizio di democrazia.
Allo stesso modo, in quest'Aula la democrazia si sospende nel momento in cui si impedisce a una maggioranza che ha vinto le elezioni di governare. E giacché governare vuol dire per una Regione approvare il bilancio entro i termini dovuti, non esiste atto più grave di quello che l'opposizione di centrosinistra sta esercitando in questo momento...



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



BOETI Antonino

Centrodestra. Abbiamo ancora due anni, ragazzi, c'è tempo! Vi ricordo che le elezioni le avete perse, avete vinto le politiche, non quelle regionali, perché questo ogni tanto vi sfugge e io credo, con un po' di ottimismo, che magari perderete anche le prossime, continuando a lavorare in questo modo nell'interesse dei piemontesi che aspettano i soldi che la Regione non può loro conferire perché voi impedite l'approvazione del bilancio, utilizzando in maniera vergognosa un Regolamento che ha come obiettivo quello di non consentire il lavoro. Questa "roba" non pu succedere in nessun posto di lavoro, tranne che nel Consiglio regionale di questa Regione.
Per quanto mi riguarda, non mi fido per niente di quello che dice l'opposizione di centrodestra, perché ho già verificato il rispetto dei patti quando abbiamo discusso di Piano Socio Sanitario e tutti abbiamo visto, anche in quel caso, com'è finita.
La seconda considerazione che voglio fare è che sono d'accordo con Robotti sul concetto di marchetta, assolutamente. L'obiettivo del centrodestra non è quello di far diminuire i costi alla Regione, ma quello di coltivare amicizie e prebende con gli Amministratori che governano - e ce ne sono tanti - i Comuni di centrodestra.
Voglio dire una terza cosa, sempre per distendere gli animi. Dato che in questa Regione e in questo Consiglio si parla di tutto e del contrario di tutto, leggo quello che è pubblicato oggi sui giornali nazionali.
Il Presidente della Camera Fini dice: "Uccidere un ragazzo per una sigaretta è un reato da punire, ma attaccare Israele in occasione della Fiera del Libro di Torino è più grave".
Approfittando del fatto che un certo numero di ragazzi è presente in Aula, credo che il Presidente della Camera - ma abbiamo due anni ancora per vedere quello che succederà - dovrebbe vergognarsi di quello che ha detto appoggiato dal Presidente Schifani (naturalmente, perché tra di loro li accoppiano, come dicono al mio paese).
vergognoso il fatto di ritenere più grave bruciare una bandiera, per quanto grave possa essere, che non l'uccisione vergognosa e criminale da parte di cinque delinquenti di un ragazzo di 29 anni che non aveva nessuna responsabilità, se non quella di trovarsi a quell'ora in una città governata da un Sindaco della Lega.
Nelle vignette c'è scritto: "Perché è più grave bruciare una bandiera...



(Accesi commenti in aula)



BOETI Antonino

Penso che proprio gli sbagli del centrodestra ci permetteranno, fra due anni, di vincere le elezioni, se questo è un Paese serio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo che gli interventi politici del collega Robotti prima e del collega Boeti dopo siano stati due interventi fuori luogo, specie per il fatto che arrivano da forze politiche che hanno permesso, nel precedente Governo, di portare un assassino a fare il Segretario della Camera.
Chi ha il coraggio di portare un assassino ai massimi vertici di un'Istituzione come quella della Camera dei Deputati dovrebbe vergognarsi di dire quello che ha detto...



(Accesi commenti in aula)



ROSSI Oreste

Non il Presidente, ma nell'Ufficio di Presidenza. Lo so che il Presidente della Camera non era un assassino, ma nella Presidenza c'era un soggetto condannato per quel tipo di reato, quindi evitate di toccare certi argomenti.
Se andiamo a vedere il vostro sito, caro collega Robotti, state incitando dei giovani a manifestare con odio contro il Salone del Libro.
vergognoso che sul vostro sito vi siano le indicazioni per andare a partecipare al corteo per bloccare il Salone del Libro, che tra l'altro ve lo ricordo - è organizzato da persone, tra cui il Presidente, che appartengono alla vostra stessa area politica, cioè al centrosinistra.



(Commenti in aula)



ROSSI Oreste

Attenzione a quello che può succedere, perché dar fuoco alle micce pu anche essere facile, se però poi non si controlla quello che succede, ne dovrete rispondere anche voi, perché voi siete quelli che incitano ad andare a manifestare contro il Sa lone del Libro. E poi vogliamo dire come si può accettare che uno scrittore si alzi un mattino e riempia le pagine dei giornali perché si permette di dire a Napolitano, Presidente della Repubblica, che non deve venire a inaugurare il Salone del Libro? Ma stiamo scherzando? Se vogliamo parlare di cose più serie, smettiamola e parliamo anche di queste cose, perché voi tollerate un signore come quello, che non importa che sia musulmano, ma che si permette di dire al Presidente della Repubblica - che non mi è neanche simpatico, ma è pur sempre il Presidente della Repubblica - che non deve venire a inaugurare il Salone del Libro? E difendete quella gente! Ma vergognatevi! Dopodiché, Presidente, credo che veramente sarebbe meglio, visto che tanto è l'una, sospendere i lavori di questo Consiglio, che sta veramente degenerando, e cercare di arrivare alle 14 per cercare di trovare una via d'uscita da questo cul de sac in cui siamo messi tutti, ma sicuramente gli interventi che hanno fatto personaggi importanti che siedono in questo Consiglio non sono d'aiuto per uscirne.



PRESIDENTE

Colleghi, terminano i lavori antimeridiani.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 14. Spero che si possa convenire su un modo fruttuoso per proseguire positivamente e in modo civile i nostri lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.47)



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