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Dettaglio seduta n.316 del 05/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.35 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Chieppa, Dalmasso, Laus Manolino, Placido, Robotti.
Il numero legale è 29.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

Comunico che è stata presentata la proposta di legge n. 585 "Disciplina della professione di maestra di mountain bike e ciclismo fuoristrada" presentata dal Consigliere Ghiglia e altri.


Argomento:

c) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che il giorno 28 aprile 2008, sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle sedute dell'1 e 22 aprile 2008. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.



(L'Aula, unanime, acconsente)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, chiede di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Presidente, voglio solo segnalare all'Aula che, purtroppo, nelle scorse ore per la seconda volta - mi è riferito - la maggioranza non si è presentata alla Giunta per le elezioni, per cui non si è potuta tenere la riunione che aveva all'o.d.g. la surroga dei Consiglieri regionali Pichetto e Nastri, i quali hanno già dato le dimissioni otto giorni fa.
Dal momento che giustamente si sottolineano aspetti del Regolamento magari meno noti, voglio evidenziare che non è un atto discrezionale quello di surrogare i Consiglieri dimissioni o meno, e non è neanche un piacere che la maggioranza fa all'opposizione, ma è un atto dovuto in tutte le democrazie che l'organo come priorità assoluta abbia quello della ricostituzione della sua integrità.
Allora, sulla base di questo ragionamento, mi permetto di sostenere che anche l'Assemblea che si riunisce oggi - è per questo che la pongo come questione pregiudiziale ex articolo 63 del nostro Regolamento - è un'Assemblea monca, perché è un'Assemblea in cui due componenti non sono più Consiglieri regionali e i due che dovrebbero subentrare non sono ancora subentrati, non per inadempienza loro, ma per inadempienza da parte dell'organo.
Non si può discrezionalmente rimandare o rinviare a domani, come non si può fare nessun altro atto se prima non si ricostituisce l'integrità dell'organo, pena il rischio che le deliberazioni dell'organo stesso possano essere impugnate.
Mi sono permesso di approfondire questo aspetto nel nostro Statuto e nel nostro Regolamento. Non è come avviene alla Camera o al Senato o come avviene al Parlamento europeo, in cui è previsto che alle dimissioni succeda l'accettazione delle stesse: il nostro Regolamento e il nostro Statuto non parlano di un passaggio successivo rispetto alle dimissioni per cui queste debbano essere accettate. Quindi, per il principio "ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit", che è un principio assodato che il nostro Presidente dovrebbe conoscere, le dimissioni hanno effetto ex nunc nel momento in cui le stesse vengono presentate.
Questo è un principio che io ritengo debba essere rispettato all'interno di quest'Aula, non perché a noi avere due Consiglieri in più che si siedono ci cambia la vita o ci renda più agevole il lavoro, ma perché si sta commettendo una grave violazione, giacché l'organo, cioè il Consiglio regionale, oggi, nella sua composizione è monco e quindi le sue deliberazioni potrebbero essere impugnabili.
Voglio che si sappia e si dica sempre, perché abbiamo cessato una fase di frizioni che bloccavano i lavori e adesso che i lavori iniziano sarebbe paradossale non metterci nelle condizioni di poter adottare tale principio.
Ripeto, la maggioranza non può discrezionalmente ritardare o modificare il giorno d'insediamento di un Consigliere regionale e il Consiglio regionale dovrebbe sospendere le proprie attività deliberative, provvedere alla sua ricostituzione nella sua forma più integra e poi ripartire con le delibere.
Su questo vorrei, caro Presidente, che ci venisse data una risposta perché diversamente sarebbe davvero rischioso proseguire coi lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, per uscire da questa impasse, suggerisco una soluzione.
Visto che lei, come Presidente del Consiglio, deve garantire la surroga dei Consiglieri dimissionari e che in Aula sono presenti i membri sufficienti in due minuti si può riunire una Commissione di surroga. Altrimenti questo Consiglio partirebbe con dei Consiglieri dimissionari non ancora surrogati e di fatto non sarebbe nei poteri di quest'Aula procedere.
vero che i Consiglieri dimissionari rimangono in carica finché non avviene la surroga, ma lei sa bene che, nel momento in cui viene manifestata l'intenzione di dimettersi, è compito, a questo punto non della Giunta, ma del Presidente del Consiglio, garantire la pienezza dell'Aula.
Lei è il Presidente, lei può interrompere i lavori, convocare la Giunta e, nello stesso momento, fare la surroga dei Consiglieri dimissionari. Ho visto che lei ha già fatto una lettera, e mi fa piacere. Vedo che sono presenti in pieno i membri della Commissione e, purché questi membri ora non si sottraggano, lei può convocare immediatamente una brevissima riunione - dandogli anche un tempo, cinque minuti, non credo necessiti più tempo - per fare la surroga di questi due Consiglieri dimissionari. Lei è nella pienezza dei suoi poteri come Presidente del Consiglio per fare ciò.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Non intervengo ancora sulla pregiudiziale, perché lì entrerei nel tecnico, ma intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori perché mi associo in pieno a quanto ha detto sullo stesso argomento il collega Casoni. Se quello che è successo nel primo pomeriggio (ore 14) è effettivamente successo con la buona fede della maggioranza e quindi non è stato voluto come atto per non permettere a due neo Consiglieri di subentrare a due Consiglieri dimissionari in Consiglio, non c'è nessun problema - i membri della Commissione per le elezioni sono adesso presenti - a sospendere i lavori e convocare fra 10 15 o 30 minuti la Commissione.
Il Presidente della Giunta per le elezioni è qui in carne ed ossa e non ha nessun problema. Convocata la Commissione, si può tranquillamente ratificare le dimissioni e il subentro, il Consiglio può prenderne atto immediatamente (tanto è già convocato) e i due nuovi Consiglieri possono occupare il loro posto.
Se così però non fosse, ci dovete giustificare il motivo reale per cui non intendete far subentrare i due neo Consiglieri ai Consiglieri dimissionari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Di norma, il Presidente di una Commissione sente il Vicepresidente, per convocare la Commissione. Così non è stato, perché il Presidente non ha concordato con i due Vicepresidenti la convocazione della Giunta per le Elezioni.
(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

un problema? Però si concorda con i due Vicepresidenti.
In ogni caso, poiché, per quanto ci riguarda, il Vicepresidente ha partecipato alla Giunta per le Elezioni e ha assicurato che naturalmente non era una questione politica, ma una questione in rispetto alle parole che aveva pronunciato il Presidente ieri, in conclusione dei lavori, si pensava che oggi non ci fosse la Giunta per le Elezioni.
Inoltre, com'è stato ricordato, i due Consiglieri che hanno presentato le dimissioni sono ancora Consiglieri, perché sono stati convocati per il Consiglio d'oggi, come gli altri.
In ogni caso, Presidente, se lei ritiene opportuno sospendere immediatamente i lavori, per una breve riunione della Giunta per le Elezioni, e chiedere al Presidente di surrogare i Consiglieri, per quanto ci riguarda, come segno di buona volontà e per evitare che ricominci un rapporto difficile, visto che abbiamo deciso di iniziare a discutere l'articolato, siamo d'accordo affinché si riunisca immediatamente la Giunta per le Elezioni.



PRESIDENTE

Bene, colleghi. Sulle osservazioni di merito avanzate dal collega Cirio, mi trovo a non concordare per il fatto che, come da prassi abituale i Consiglieri che hanno sottoscritto la lettera di dimissioni sono ancora in carica ed operano, a tutti gli effetti, come Consiglieri del Consiglio regionale, sono nel plenum delle loro prerogative di Consiglieri regionali.
stata sospesa loro la corresponsione della retribuzione, in ottemperanza al divieto di cumulabilità di retribuzione tra Parlamentari e Consiglieri regionali, ma sono nel pieno delle loro funzioni, tant'é che hanno ricevuto la convocazione del Consiglio.
Pertanto - ripeto - non condivido le osservazioni del collega Cirio.
Per quanto consta a questa Presidenza, la seduta è nel suo plenum, quindi è pienamente legittima.
Discorso diverso, invece, quello sull'opportunità politica di procedere a far sì che le surroghe vengano votate dal Consiglio, per consentire ai nuovi Consiglieri di insediarsi al posto di colleghi che ormai sono impegnati a livelli istituzionali ben diversi. Ragion per cui, prendo atto positivamente e ringrazio i Presidenti dei Gruppi di aver dato una risposta positiva alla sollecitazione, che, come ha ricordato il Consigliere Casoni avevo formalizzato loro anche tramite lettera, quindi provvedo a sospendere il Consiglio e, d'intesa con il collega Dutto, comunico che la Giunta per le Elezioni è convocata alle ore 15.20, in Sala A.
I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 15.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.20 riprende alle ore 15.44)



PRESIDENTE

La Giunta per le elezioni ha completato i suoi adempimenti; se non vi sono indicazioni in senso contrario, propongo di iscrivere in calce all'o.d.g. dell'odierna seduta le proposte di deliberazione relative alle dimissioni e surroghe dei Consiglieri dimissionari Pichetto Fratin e Nastri.
L'Aula, unanime, acconsente. Il punto risulta iscritto all'o.d.g.
Ovviamente, la Giunta per le elezioni convocata per domani alle ore 14.15 si intende sconvocata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 "Legge finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 503, "Legge finanziario per l'anno 2008", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 29 aprile era stata svolta, dal Consigliere Lepri, la relazione introduttiva; nella seduta antimeridiana del 30 aprile si è svolta la discussione generale.
Procediamo, quindi, con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato 80) presentato dal Consigliere Burzi: prima dell'articolo 1 è aggiunto il seguente: "0. (Pagamenti in carenza di bilancio) 1. Ai fini dell'autorizzazione ad effettuare pagamenti anche in carenza del bilancio di previsione dopo il 30 aprile non sono considerate spese obbligatorie le spese per l'espletamento dell'incarico dei componenti della Giunta regionale e le indennità dei Consiglieri.
Emendamento rubricato n. 80 bis) presentato dal Consigliere Burzi: Prima dell'articolo 1 è aggiunto il seguente: "0. (Pagamenti in carenza di bilancio) 1. L'autorizzazione ad effettuare pagamenti anche in carenza del bilancio di previsione dopo il 30 aprile non è applicato alle spese obbligatorie per l'espletamento dell'incarico dei componenti della Giunta regionale e le indennità dei Consiglieri regionali".
Il testo è stato emendato dal proponente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

I documenti a mie mani arrivano fino all'emendamento n. 79 l'emendamento 80 bis) è in sostituzione del n. 80? Si tratta, cioè, di quell'emendamento emendato dal Consigliere Burzi?



PRESIDENTE

Sì. L'emendamento n. 80 è decaduto ed è stato sostituito dal n. 80 bis).



CAVALLERA Ugo

Chiedo inoltre al Presidente come intende organizzare i nostri lavori.



PRESIDENTE

Procederemo articolo per articolo, con i rispettivi emendamenti. Questo emendamento, però, inserisce l'articolo 01, quindi lo abbiamo preso in esame prima dell'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Avevo chiesto prima agli uffici - volevo non tanto una conferma, quanto un impegno formale in tal senso - se si intendeva procedere con la discussione dell'articolo 1 e con l'allegato A, oppure se, come avevamo fatto l'anno passato, terminata l'illustrazione e la discussione dell'articolo 1, il voto del medesimo veniva fatto ad articoli tutti votati.



PRESIDENTE

Collega Vignale, a seguito di una consultazione con gli Uffici proporrei di iniziare con l'articolo 1 (ovviamente dopo l'esame dell'emendamento che introduce l'articolo 01) e con la tabella allegata.
Gli articoli successivi, che potranno essere oggetto di emendamenti ovviamente avrebbero delle ricadute sulla tabella allegata all'articolo 1.
Va da sé che, laddove le votazioni sui singoli articoli successivi all'articolo 1 comportassero variazioni sulla tabella 1, tali variazioni verranno automaticamente applicate alla tabella 1 per coordinamento.
Comunque, prima del voto finale del testo, daremo conto riepilogativamente di tutte le variazioni applicate nel corso degli esami successivi alla tabella A.
In sede di discussione generale dell'emendamento rubricato n. 80bis) ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Il mio intervento, invece, rientra nella discussione dell'articolo 1 (oppure 0, chiamiamolo come volete). Tra l'altro ringrazio la dottoressa Bertini, con la quale ho scambiato fuggevolmente delle opinioni tecniche su come formularlo. Rispiegherò la ratio dell'emendamento, affinché, una volta compresa la stessa, i colleghi possano intervenire per condividerla oppure per criticarla, ma soprattutto per avere una forma tecnicamente e giuridicamente meno eccepibile di quanto fosse la mia (me ne scuso). E qualora la Giunta intenda recepirlo, possa avere la propria esecutività.
Questo emendamento ha semplicemente lo scopo di ridare la paternità delle cose a chi la ebbe (mi pare un buon principio per una parte politica che crede nella famiglia come centro delle proprie funzioni e delle proprie radici!).
La questione degli emolumenti dei Consiglieri e/o Assessori, se rientrino o meno fra le spese obbligatorie, è un dibattito che risale a molto lontano, a quando alcune Giunte di centrodestra tentavano di far approvare i loro bilanci e la cattiva opposizione di centrosinistra (perch a noi sembrava molto cattiva, ma si era anche molto giovani) faceva un certo tipo di lavoro - ne aveva tutti i diritti - per non farceli approvare. Oltre ai danni che procuravamo all'universo mondo e ai dipendenti anche di allora del Consiglio e della Giunta, che erano costretti a lavorare, si poneva il tema dello spreco del denaro pubblico e se e come i nostri emolumenti, piccoli o grandi che sembrassero, fossero dovuti anche in questo clima. A molti (anche al sottoscritto, che allora faceva l'Assessore, ma che non ha cambiato idea nel frattempo) sembrava che fosse quantomeno opinabile.
Che cosa è accaduto negli ultimi giorni? Farei un "riassunto delle puntati precedenti" per i non tanti che in questi giorni hanno avuto modo di essere presenti in Aula e per coloro che pensassero, leggendo i giornali, di comprendere che cosa avviene. Perché, come ben sa l'eminente giornalista che è qui presente, non è certo leggendo i giornali che uno ha non dico un'idea di che cosa succede, ma neanche delle partite che si succedono.
Che cosa è successo, dunque? A riprendere il tema è stato il collega Boeti (in questo momento assente: immagino che stia facendo l'ortopedico.
...Non sorridere solo perché fai il veterinario, collega Moriconi. Il dibattito interno tra le Facoltà lo affronteremo in un'altra sede!); ma lo abbiamo riproposto anche noi, come opposizione, con un filo di polemica, il giorno successivo, presentando un ordine del giorno che diceva: invece di parlare, facciamo.
Ricordo che questa è un'Assemblea legislativa, sovrana nell'ambito delle decisioni - se e quando le può assumere. Non voglio ricordare il necessario numero di presenti per deliberare, per non dare inutile spazio al collega Reschigna - il golpista -, ma come trattare l'argomento lo verificheremo nelle sedi dell'VIII Commissione. Collega Reschigna, ti convinceremo che hai tentato un golpe evitato non per merito tuo, ma per l'utilità complessiva dell'aula.
Quindi, abbiamo proposto un ordine del giorno. Al collega Boeti, che ne ha presentato un altro, abbiamo proposto di sottoscrivere il nostro; la Presidente Bresso, condividendo l'idea, ha presentato un disegno di legge di Giunta regionale: medaglia di bronzo persa... Prima, l'opposizione secondo, il collega Boeti; terza, la Giunta regionale: in quest'aula ci sembra questa la giusta e doverosa classifica...
Adesso in sede di discussione della legge finanziaria, come procediamo per tradurre in operatività? Si aprono due strade, come si diceva con la dottoressa Bestini: l'una, chiedere alla Giunta regionale di sospendere questa discussione e passare al disegno di legge, che ha una notevole urgenza, credo determinata da esigenze giornalistiche. Abbiamo comunque pensato che se proponessimo questa strada, pensereste che intendiamo far perdere del tempo. La qual cosa non è: nel merito ci siamo e rimaniamo.
Abbiamo quindi presentato un emendamento alla legge finanziaria in discussione, l'emendamento "zero". Discutiamolo prima della discussione dell'articolo 1; se la Giunta regionale lo approva diviene operativo immediatamente; se ne dà la paternità a chi l'ha avuta, il Consiglio, in modo che siano chiare a tutti quelle che da oggi in poi saranno le conseguenze di un certo comportamento. Almeno di quest'accusa, oltre alle altre, veniamo resi privi: parlo di centrodestra, sia ben chiaro! Noi, si sa, siamo abituati a vivere di politica, a differenza di altre parti politiche; siamo famosi per tenerci molto ai nostri emolumenti.
Dunque sgombriamo il campo, da subito, dall'articolo "zero", visto che tentiamo di fare chiarezza e tranquillità sul prossimo dibattito.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore bilancio e finanze

L'emendamento presentato affronta il problema, ma non lo risolve. E' chiaro a tutti che, approvando l'emendamento alla legge finanziaria, il cambio della normativa entrerebbe in vigore dall'anno prossimo. Approvando la finanziaria, non ci sarebbero più vincoli rispetto ai pagamenti e ai loro termini. Obiettivamente, se, come il Consiglio e gli ordini del giorno indicavano, s'intende dare una soluzione al problema dell'anno in corso, lo strumento è quello del disegno di legge.
Peraltro, mi risulta che la Commissione competente è già stata convocata per mercoledì prossimo alle ore 13.00: ritengo dunque ci siano le condizioni per approvare il disegno di legge, farlo entrare in vigore e ottenere piena operatività. Il parere è quindi negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Immagino si stia intervenendo in sede di dichiarazione di voto. Il nostro sarà favorevole.
Dal punto di vista tecnico, quanto riferito dal Vicepresidente è corretto. Quello in discussione, così come tutti gli altri aspetti normativi contenuti nella legge finanziaria, entreranno in vigore all'approvazione della stessa.
altrettanto vero che la Commissione si può riunire per deliberare, se in tempo utile. Personalmente non credo: quando esiste un'urgenza relativa al bilancio si procede sullo stesso. Dopodiché, se si vorrà sospendere una parte della discussione relativa al bilancio e alla legge finanziaria posto che non si sia già chiusa, per esaminare il disegno di legge, noi saremmo ovviamente disponibili. È altrettanto vero che l'emendamento riprende un aspetto importante, che rimarrebbe comunque, se votato all'interno della legge finanziaria per gli anni a venire. Votando quest'emendamento, faremmo a meno della Commissione di mercoledì e di una discussione in aula. Ognuno, naturalmente esporrà le proprie valutazioni non cambia assolutamente nulla: dipende da quando approveremo legge finanziaria e bilancio; non possiamo saperlo oggi, né il nostro Gruppo n la Giunta regionale né gli altri colleghi.
Votando l'emendamento daremmo un segno di disponibilità a quello che è stato uno stratagemma giornalistico. Avremmo modo di discuterne nei giorni a venire.
Ognuno si comporta come crede, nel rapporto con la stampa, largamente intesa, non solo il maggiore quotidiano torinese, ma anche TV e quant'altro. In questi anni - e non lo dico soltanto io, ma anche i dati del Co.Re.Com. e degli osservatori vari, di Pavia ed altri - questa Giunta regionale è stata ampiamente sostenuta dalla comunicazione, dai media. Ma nonostante l'acquisto di pagine promozionali all'interno dei settimanali dei quotidiani, e di spazi pubblicitari per promuovere le proprie attività non mi sembra siano arrivati risultati elettorali, per esempio alle ultime elezioni politiche, tali per cui si debba pensare che una grande presenza sui media corrisponda un ritorno di consenso.
Certo, le ultime elezioni sono state politiche e non regionali; credo però, come già affermato in altri casi, che le capacità di governo in qualche modo possano garantire di andare in controtendenza. A livello nazionale, anche per il centrosinistra, in alcuni casi - penso a Vicenza Sondrio e altri casi ancora - credo si sia dimostrato che una buona capacità amministrativa è in grado di andare in senso contrario rispetto a trend verso i quali, oggettivamente, è difficile ottenere dei risultati.
scelta che noi non abbiamo compiuto; crediamo che il rapporto con i cittadini, il tutelare i corpi sociali, siano essi singoli cittadini o associazioni organizzate, comporti maggior consenso della presenza sui giornali: ognuno fa politica come può e come vuole, legittimamente.
Dopodiché, ci sembra un aspetto strumentale il portare in aula un disegno di legge, sul quale annunciamo il nostro comunque il nostro assenso.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare statale "C. Cairoli" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "C. Cairoli" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
State assistendo alla discussione sulla legge di bilancio, la più importante legge che viene votata ogni anno in Consiglio regionale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 503 "Legge finanziaria per l'anno 2008" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera in sede di discussione generale dell'emendamento rubricato n. 80 bis); ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Devo precisare che desideravo intervenire sull'emendamento.
Mi sembra che sugli emendamenti sia possibile intervenire, fare un dibattito e, dopo, tirare le conclusioni. Ringrazio il Vicepresidente per la comunicazione - la Giunta può intervenire in qualunque momento - e per il contributo di chiarimento. Ho alzato la mano dopo che il presentatore dell'emendamento...



PRESIDENTE

Avevo chiuso la discussione per l'intervento del Vicepresidente Peveraro, non è il caso di andare a surriscaldare gli animi sui tempi.
un argomento sensibile, può parlare tutto il tempo che vuole.



CAVALLERA Ugo

La considerazione che vorrei fare non riguarda tanto la formulazione dell'emendamento bis, quindi rimeditato e approfondito su cui sono totalmente d'accordo.
Voglio intervenire, prima di tutto, sulla necessità di dare dei segnali da parte nostra. Indubbiamente ci sarà la possibilità di perfezionare al meglio la normativa, renderla più cogente, renderla immediatamente attuabile, ecc - cosa che mi trova d'accordo - ma visto che abbiamo incardinato il disegno di legge finanziaria e bisogna andare in fondo all'approvazione del provvedimento, altre strade non ci sono al momento che presentare un emendamento. Il poco, ammesso che sia poco, è meglio del tutto, poi andremo a quel provvedimento specifico che, magari, darà ulteriori dettagli operativi per le incombenze degli uffici competenti, ad operare in tal senso.
L'emendamento ha un significato politico: legare le vicende della discussione della legge finanziaria del bilancio, alle retribuzioni.
Non condivido, comunque, le "forti" argomentazioni che sono state portate dalla Giunta. Dico forti - in queste ore, in queste giorni - per stigmatizzare il comportamento dei Consiglieri (dei Consiglieri di opposizione). Si possono scambiare considerazioni, lanciare invettive, o richiamare all'ordine, ma mi sarei aspettato, da chi è stato designato dal voto popolare di rappresentare i piemontesi pro-tempore, considerazioni e interventi di tipo diverso. Non so se vengono svolte a livello di ordine inferiore, considerazioni di questo tipo. Non voglio andare oltre perché le prendo per quelle che sono.
Prima facevo delle considerazioni tra me e me nel percorso Alessandria e Torino, e un autorevole collega ha inviato un suo intervento che condivido. Se poi vuole intervenire il Consigliere faccia pure, ma ha colto la situazione com'è.
Noi, se arriviamo ad un disagio come opposizione, ci saranno delle ragioni; da parte della maggioranza noi ci aspettiamo sempre, come qualcuno ha fatto nel passato, che si faccia carico del disagio dell'altra parte del Consiglio. Questo non avviene, adesso qui: voglio, posso e comando.
Il sistema maggioritario e l'elezione dell'organo monocratico investe il soggetto e la grazia dello stato, che pervade le persone che sono destinatarie di questo ruolo e che ricoprono questo ruolo. Credo che sia arrivato il momento di darsi una regolata, magari tutti insieme, ma iniziando da coloro che siedono nelle posizioni più elevate.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Le ricordo, Presidente, che in discussione generale sono concessi 10 minuti.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Rossi, ma non siamo in discussione generale. La discussione generale, come ho detto all'inizio del mio intervento, è terminata, è una discussione sull'emendamento.



ROSSI Oreste

Quando l'emendamento diventerà articolo, faremo una discussione generale sull'articolo?



PRESIDENTE

Questo è un emendamento, non è un articolo. È un emendamento che introduce l'articolo.



ROSSI Oreste

Anche in questo caso assistiamo alla totale mancanza di fair play della Giunta. Se la Giunta fosse in buona fede, perché non approvare questo emendamento che va assolutamente nel senso di quello che tutti, nei giorni scorsi, chiedevano? In primis la Presidente Bresso? La Presidente Bresso contestava il fatto che facessimo ostruzionismo che ora non c'è più, ma l'ostruzionismo era legato ai Consigli convocati contro la volontà delle intere minoranze. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo, che si era riunita per decidere le convocazione dei Consigli aveva scelto di convocare Consiglio venerdì, sabato e domenica su proposta unilaterale avanzata, in primis, dal Consigliere Muliere e fatta propria esclusivamente, dai Capigruppo dell'attuale maggioranza.
chiaro che noi, come minoranza, e ve lo avevamo detto in quella Conferenza dei Capigruppo, quindi in modo formale, non riconoscevamo valida e neanche opportuna la convocazione di Consiglio venerdì, sabato e domenica.
Voi avete insistito, avete fatto una scelta unilaterale di convocazione del Consiglio, pertanto noi vi avevamo ricordato che avremmo utilizzato qualunque metodo per impedirvi di fare quei Consigli. Li avete fatti, avete fatto spendere soldi ai piemontesi, avete obbligato, oltre noi, il personale a lavorare anche sabato pomeriggio e domenica per ottenere cosa? Niente.
Come avevamo già ottenuto avremmo bloccato dei Consigli che ritenevamo illegittimi. Come vi avevamo annunciato, saremmo ripartiti nella regolarità lunedì ed entrati nel merito. In quella fase, la vostra Presidente - e anche nostra, ahimè - ha detto chiaramente che, dato che si bloccavano i pagamenti, a causa di questo ritardo nell'approvazione del bilancio, era giusto che si bloccasse anche il pagamento degli stipendi ai Consiglieri agli Assessori della Giunta e così via. Benissimo. E l'atto che abbiamo presentato, cioè l'emendamento che entra in finanziaria, potrebbe essere una pietra importante per il futuro, perché nel momento in cui fosse approvato, entrerebbe all'interno della legge finanziaria e per il futuro sarebbe applicato.
Voi proponete un'alternativa: andare in Commissione con un disegno di legge, farlo uscire dalla Commissione, iscriverlo all'Aula, approvarlo in Aula. Ciò richiede magari più tempo e non è detto che sia possibile farlo ma - attenzione - non è escluso. Chi assicura che sarà così? Non è detto quindi è non sicuro.
Allora tanto vale che diate un segno di rispetto nei confronti delle minoranze, che avevano sollevato comunque il problema dicendo: "Se per voi è un problema che si paghino gli stipendi ai Consiglieri e alla Giunta e si sospendano i pagamenti alle imprese, ai privati e così via, benissimo blocchiamo anche quelli".
In ogni caso, faremmo un atto importante, perché per il futuro sarà così: se il bilancio non dovesse essere approvato a tempo debito benissimo, resta bloccato tutto, compresi i nostri emolumenti. E questo si fa con un voto e si chiude il capitolo.
Se poi si riuscirà - tra mercoledì, giovedì venerdì, sabato, domenica e lunedì prossimi - a far approvare un disegno di legge che lo applica da subito, tanto meglio - chi dice di no? - ma cominciamo a fare il primo passo, visto che siamo in argomento e che lo possiamo fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Colleghi, io inviterei a fare una riflessione pacata su questa questione. La farei partendo, però, dai fatti.
I fatti quali sono? I fatti sono che i colleghi, maggioranza e minoranza, la scorsa settimana hanno affrontato questa questione e hanno immaginato che fosse possibile affrontarla presentando un ordine del giorno. Lo ha fatto la minoranza e lo ha fatto il collega Boeti. Questi sono i fatti da cui io parto per ragionare.
La Giunta, nei giorni scorsi, si è riunita durante l'Assemblea del Consiglio regionale e ha deciso di presentare un disegno di legge che, in qualche modo, tenesse conto delle sollecitazioni contenute nei due ordini del giorno. Anche questo è un fatto.
La Presidente Bresso - io non do retta, non sto attento a ciò che dicono i giornali - in Aula ha motivato la decisione della Giunta di presentare il disegno di legge con l'esigenza di presentare lo strumento legislativo con il quale corrispondere a una sollecitazione venuta dal Consiglio.
Intervenendo in Aula, la Presidente Bresso aveva spiegato le ragioni per le quali la Giunta si era riunita momentaneamente, dicendo: "Il disegno di legge è lo strumento con il quale vorremmo dar conto alle questioni che voi ponete".
Questi sono i fatti, se non ricordo male. I giornali possono dire quello che vogliono. Io, da Consigliere regionale, mi attengo a ciò che si dice in quest'Aula.
E in quest'Aula le cose sono quelle tre: ordine del giorno delle minoranze ordine del giorno della maggioranza, disegno di legge della Giunta che affronta la questione.
L'obiettivo su cui conveniamo tutti e che è stato oggetto degli ordini del giorno era di fare in modo che, qualora noi sforassimo la data del 30 di aprile, data ultima dell'esercizio provvisorio, le indennità dei Consiglieri non vengano corrisposte. Su questo c'è accordo, quindi eviterei di discutere su questioni sulle quali non c'è divisione fra di noi.
Dove verte la discussione, qual è il problema? Che alcuni sostengono che il mezzo più efficace per affrontare questa questione sia votare oggi l'emendamento alla finanziaria. Posizione legittima. Faccio soltanto due obiezioni. La prima è che, qualora votassimo l'emendamento nella legge finanziaria, noi questa norma la faremmo entrare in vigore il prossimo anno, dando a voi e dando a me un problema di opportunità politica: ma che figura facciamo di fronte all'opinione pubblica, se avendo noi convenuto insieme, maggioranza e minoranza, che bisognava adottare questa norma passassimo per quelli che dicono: "Si, ma intanto non riguarda noi riguarda gli altri". Primo problema.
Secondo problema. L'efficacia della norma per queste ragioni sarebbe un'efficacia post datata: entrerebbe in vigore, diciamo così, qualora noi dovessimo il prossimo anno ritrovarci nella medesima condizione di oggi cioè andare oltre il 30 di aprile, per essere chiari.
E qui c'è l'altra questione. L'altra questione è quella che converrebbe forse assai più utilmente, per rendere questa norma cogente sin da subito utilizzare lo strumento del disegno di legge. Perché? Perché se noi utilizziamo questo strumento del disegno di legge, siamo in grado di rendere questa norma cogente sin da quest'anno. Come Consigliere non di maggioranza e non di minoranza, assicuro che compiremmo un atto che in qualche modo è coerente con gli ordini del giorno presentati dal Consiglio i quali vertevano e ponevano questa esigenza, e compiremmo un atto coerente con quanto è scritto nel disegno di legge, nell'articolo e nell'emendamento presentato dai colleghi di minoranza. Mi sembra una soluzione naturale questa.
Il collega Rossi sosteneva che non sono chiari i tempi del disegno di legge. Scusi, Consigliere Rossi, siccome non sono in malafede e siccome tutti condividiamo quel contenuto del disegno di legge, che è lo stesso dell'articolo, non vedo particolari ragioni per le quali la I Commissione e poi l'Aula non possano votare in fretta quel disegno di legge, in maniera che esso possa essere approvato prima che si voti il bilancio e in maniera che quindi diventi esecutivo prima che noi approviamo il bilancio.
Se poi invece carichiamo questa questione di altri significati, mi arrendo, perché è chiaro che siamo in presenza di qualcosa che prescinde dal merito. Ma se, viceversa, volessimo affrontare la questione in maniera corretta e in maniera coerente rispetto agli orientamenti emersi dagli ordini del giorno, questa è la via maestra.
Proprio per questo, Presidente, farei una proposta, che inviterei i colleghi di minoranza a valutare. Io non voterei adesso l'emendamento presentato dai colleghi di minoranza, perché è inopportuno votarlo in questo momento. Sospenderei il voto su questo articolo, fermo restando la possibilità di ripresentarlo in qualsiasi altro momento. Verificherei mercoledì se abbiamo le condizioni per votare il disegno di legge, perch non credo, colleghi, che possa essere contestato il fatto che il disegno di legge affronta organicamente e più coerentemente la questione, in maniera che si valuti e si verifichino le condizioni per votare mercoledì in mezz'ora il disegno di legge. Questo non è possibile? Io francamente non capirei perché, ma voglio formulare questa ipotesi. Questo non è possibile? A quel punto, potremmo ragionare sull'emendamento, ma io eviterei adesso un voto sull'emendamento, colleghi, perché non c'è nessuna ragione perché lo si esprima questo voto, se tutti conveniamo sull'obiettivo che ci siamo posti. Il problema è trovare lo strumento per rendere quell'obiettivo il più facilmente raggiungibile e il più coerente possibile.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Ronzani ha offerto anche una soluzione procedurale, poiché stiamo discutendo di un tema su cui c'è l'accordo di tutte la parti in questo Consiglio. Vi è solo la preoccupazione di quale sia il canale più idoneo per tradurre questa norma in legge della Regione.
Il collega Ronzani propone di non passare alla votazione di questo articolo, ma di soprassedere, in attesa di valutare se l'iter del disegno di legge possa essere portato a compimento.
un tema che mi sono permesso di sottolineare affinché gli interventi successivi possano valutare se accogliere la proposta del collega Ronzani.
iscritto a parlare il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Prima di tutto, faccio una premessa. Sono favorevole naturalmente a queste proposte in qualsiasi modo vengano attuate, sia votando l'emendamento sia tramite un'accelerazione al disegno di legge. Denuncio però una contrarietà nel metodo. Credo che questa vicenda ci abbia fatto cadere in un populismo piuttosto preoccupante rispetto al quale non ne usciamo molto bene. Questo pacchetto poteva probabilmente essere affrontato in un pacchetto più ampio che prendesse in considerazione un tema che da tempo affrontiamo, quello - non parliamo di caste, perché di caste ce ne sono tante in questo Paese, anche se non sono riconosciute tutte - della classe politica e dei suoi emolumenti.
Potevamo affrontare il pacchetto, emanare una legge che rivedesse magari, alcune caratteristiche delle nostre indennità, riducendole o riportandole ai livelli di vita media (sempre più bassi) di questo Paese. A mio giudizio, però, non era il caso, in questa sede e in questa circostanza, affrontare il tema in questo modo. Perché questo ci mette di fronte ad uno svilimento allucinante del Consiglio; Consiglio che ha il diritto di fare tutte le battaglie politiche che ritiene più opportune nella legalità e nella buona fede. Credo che la battaglia politica avvenga soprattutto in quest'aula.
In un sistema che sta sempre più legittimando le Assemblee consiliari qua come altrove, passare a ricatti come quelli letti sui giornali credo che sia lesivo della dignità di noi Consiglieri e di questa Assemblea.
Quando i giornali - magari anche errando le dichiarazioni della Presidente (anzi, sicuramente) - riportano citazioni tipo "Non mi votate il bilancio? Vi taglio lo stipendio", credo che sia una cosa "da scuola" brutta. Io pativo questo tipo di enunciazioni già quando frequentavo le scuole medie e superiori, ma le patisco ancor di più oggi, a 43 anni, in una sede democratica in cui sono stato eletto. Pur non condividendo le ragioni della minoranza, credo, comunque, che rientri nei metodi di discussione e legittimi quello che è successo oggi e che tutti hanno sentito dire in giro, ossia che i cittadini dicono: "Adesso che vi hanno minacciato, finalmente votate il bilancio".
Credo che sia una cosa oscena per le Assemblee democratiche.
Mi sono permesso di inviare ai Consiglieri una lettera aperta, quasi disperata, denunciando il pericolo che si rischiava di correre in quest'Aula con questo tipo di approccio populista, tutto rivolto ai media e poco ai nostri reali compiti istituzionali.
Sarò breve, non utilizzerò neanche i cinque minuti che ho a disposizione. Dichiaro semplicemente la mia assoluta disponibilità a discuterne, perché non voglio vergognarmi nello svolgimento del mestiere politico che stiamo portando avanti, che è anche una passione oltre che un lavoro. Non voglio più farlo: sono stufo e arcistufo di essere sottoposto a vergogna e a ricatti. Sono dunque disposto, in qualunque momento, a discutere anche di un taglio netto, portandoci ad un livello della busta paga degli operai più il 20% (mi pareva che questa fosse la tecnica del PCI). Perché sono stufo di essere sottoposto ad un'umiliazione di questo tipo.
Sono quindi favorevole a tutto ciò che si vorrà fare, ma un momento di autocoscienza collettiva non farebbe male.
Peraltro, queste considerazioni avrei voluto farle già domenica, ma purtroppo non mi ha dato la parola, per cui le faccio oggi. Grazie.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, collega Bossuto, per la mia omissione di ieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso", recita il proverbio. Se la questione non fosse stata ripresa con foga dal collega Boeti, non l'avremmo approfondita più di tanto.
Ho ascoltato l'intervento del collega Ronzani e francamente - pu essere comunque una sua opinione - al suo posto avrei terminato l'intervento dicendo: "Ben venga l'emendamento che comunque sancisce il principio, anche se a posteriori". Il disegno di legge, a quel punto diventerebbe solo più la ratifica per applicarlo immediatamente. Anzi, con un dettame di finanziaria che inserisce la procedura, non si fa altro che attualizzarla nel momento in cui si decide eventualmente di farlo.
Qui, invece, vedo che si cerca di gettare il sasso nello stagno, per poi ritirare la mano.
Siccome la Presidente Bresso l'altro giorno faceva ampi cenni con la testa alla proposta del Consigliere Boeti, "Sì sì", è uscita e ha detto: "Bene, poi questa cose si leggono sui giornali". A questo punto, il collega Bossuto ha pienamente ragione.
Adesso noi saremmo tentati di dire: "Approviamo questo emendamento, poi non lo applichiamo per due mesi". Io non voglio fare la figura di quello che approva questo bilancio perché vuole incassare lo stipendio, perch altrimenti i cittadini ci direbbero: "In tre giorni approvate il bilancio perché volete incassare lo stipendio".
Ben venga, allora, l'emendamento: votiamolo. È stato sollecitato dalla Presidente, spiattellandolo nel fine settimana su tutti i giornali del Piemonte.
A questo punto, Presidente, ponga in votazione l'emendamento: si vedrà chi lo voterà e chi no, e si proceda oltre, perché mi sembra che questa discussione si avviti su se stessa.
Come ha detto il collega Ronzani, se qualcuno lo vorrà trasformare in un disegno di legge per renderlo esecutivo ancora prima della finanziaria lo potrà fare; nessuno si tirerà indietro. Ricordo solo al collega Ronzani che un disegno di legge deve passare prima dalla Commissione, deve essere approvato in Aula e, infine, deve essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione. Facendo un calcolo "a spanne", occorrono venti giorni, salvo che non se ne decreti la motivazione d'urgenza.
Se questo è lo spirito dell'Aula, non vi sono grandi problemi a votare adesso un emendamento che ne sancisca il principio, che poi potrà essere perfezionato da un disegno di legge successivo. Da questo punto di vista si tratta di introdurre il principio nella legge finanziaria, che, per oggettività intanto diventa una legge di questa Regione (quindi finché non sarà abrogata, resterà in vigore; magari è anche un bene che ci sia una legge anche in tal senso). Dall'altro lato, se qualcuno vorrà modificarlo (per anticiparlo, per abrogarlo o qualunque altra cosa) con un disegno di legge, potrà farlo in qualunque momento.
Presidente Gariglio, ha un emendamento a sue mani: lo ponga in votazione non appena saranno terminati gli interventi. Vedremo chi lo voterà. Dopodiché, chi vorrà presentare un disegno di legge, da domani mattina o da oggi pomeriggio sarà libero di farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Francamente sono stupito per come stanno andando le cose, nel senso che il contenuto di questo emendamento è chiaramente condiviso sia dalla maggioranza che dalla minoranza. Semmai c'è una rincorsa a chi si vanta di averlo presentato per primo.
Ciò che mi meraviglia, però, è che questo emendamento poteva essere approvato nel giro di pochi minuti, senza grosse discussioni. Sarebbe entrato in vigore con l'approvazione della legge finanziaria, per cui non avrebbe più potuto avere effetti per quest'anno, però sarebbe stato sancito un principio per il futuro.
Il metodo scelto dalla Giunta, invece, prevede la presentazione di un disegno di legge, per cui occorrerà convocare appositamente la Commissione competente. E non appena verrà licenziato dalla I Commissione, dovrà essere iscritto all'ordine del giorno dell'Aula, quindi discusso e votato. Ci troviamo di fronte, quindi, ad una procedura enormemente più lunga e complessa. Una procedura che - forse non dovrei dirlo come esponente di minoranza - mina tutte le teorie della maggioranza dichiarate fino ad ora cioè che quando si inizia la discussione sulla finanziaria bisogna andare avanti e concluderla senza permettere a che nessun altro provvedimento venga discusso. In questo momento siete voi che, in termini diversi e molto più complessi, presentate un inserimento di un nuovo punto all'odg.
Cosa che, sotto un certo punto di vista, a noi della minoranza pu anche fare comodo perché costituirà un ennesimo precedente e un ennesimo modo di fare consolidato per il futuro. Non è detto, a questo punto, che ulteriori emendamenti o, comunque, ulteriori argomenti che potessero emergere durante la discussione, debbano poi avere lo stesso trattamento.
Se oggi quest'emendamento è bocciato per essere sostituito da un disegno di legge, con convocazione della Commissione e con l'inserimento di questo punto nei prossimi ordini del giorno e con votazione separata di un nuovo disegno di legge, allora poi lo stesso trattamento dovrà essere riservato ad eventuali nostre proposte.
Forse non lo dovevo dire, sto facendo l'avvocato del diavolo, ma in questo momento, proprio la maggioranza, prende il fianco a dare modo a noi della minoranza di ampliare i lavori e discutere nuovi argomenti.
In definitiva, il mio suggerimento alla maggioranza è di votare a favore dell'emendamento e di inserirlo in finanziaria e poi continuare la discussione sulla finanziaria, proprio quello che fino ad oggi avete sempre detto e che, in questo momento, vi state rimangiando scegliendo questo nuovo modo di operare.
Ripeto, quest'emendamento è una questione talmente di principio (non penso si vada oltre il 27 di questo mese nell'approvazione della finanziaria) e non di sostanza che mettere in moto tutta la procedura test annunciata dall'Assessore, mi sembra veramente inutile.
Ripeto il mio invito: votate a favore dell'emendamento e chiudiamo l'argomento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Com'è noto, Presidente, in Aula sono stati presentati due ordini del giorno, quindi l'Aula concorda con quanto detto e la Giunta, raccogliendo un invito dell'Aula, ha presentato un disegno di legge.
Credo che la proposta del Consigliere Ronzani sia stata una proposta sensata ma, al di là di questo, credo che si possa anche votare l'emendamento, ma deve essere chiara una cosa: ciò non esclude che la procedura rispetto al disegno di legge vada avanti. C'è una differenza sostanziale. Se noi dovessimo approvare l'emendamento che entra a far parte della finanziaria, il provvedimento è efficace dal prossimo anno, mentre il disegno di legge, se approvato prima della finanziaria, entra in vigore già da quest'anno. Questa è la differenza. Poi potremmo dividerci dal punto di vista tecnico, ma non è cosa da poco.
In ogni caso, poiché non vorrei che si affermasse che la maggioranza dopo aver lanciato la proposta adesso ritorna sui suoi passi, è chiaro che noi, Presidente, potremmo votare a favore dell'emendamento e, naturalmente rimaniamo fermi sul fatto che la Commissione mercoledì si riunisca per esaminare il disegno di legge della Giunta regionale che dice le cose che sono state dette in aula. Non vogliamo indietreggiare rispetto alle posizioni che abbiamo già annunciato in aula. Dopodiché, siamo sempre disponibili a discutere una volta seriamente, più di quanto non abbiamo fatto sino ad oggi, su tutta la partita che riguarda anche le indennità relative ai Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

da sottolineare positivamente l'ultimo intervento del Consigliere Muliere perché toglie quello che poteva essere un alibi alla discussione.
Probabilmente è una nostra considerazione, ma quest'esito avrebbe potuto essere perseguito circa un'ora fa. Naturalmente la concezione spazio temporale va sempre interpretata a seconda dei passaggi politici.
comunque un segnale positivo.
Personalmente non sono particolarmente entusiasta di tutti quegli atteggiamenti che possono essere interpretati come una rincorsa dell'antipolitica. Spesso, poi, sono utilizzati a livello di mezzi di comunicazione in maniera del tutto inappropriata, come è avvenuto in questo caso, su una vicenda del tutto ininfluente.
Spiegatemi voi che cosa cambia prendere lo stipendio un mese o due mesi dopo: esattamente niente. Su una questione totalmente ininfluente, siamo riusciti a costruire un caso mediatico di proporzioni gigantesche. La nostra capacità nel rincorrere l'antipolitica è di costruire dei casi sul niente. Non cambia esattamente niente nel percepire lo stipendio questo mese o il mese prossimo o anche tra due mesi: che tragedia! Al di là di questo, penso che una normale condivisione poteva essere sicuramente trovata. Quello che non può essere condiviso sono le determinate dichiarazioni che appaiono, leggo da Repubblica, del tipo "vi tolgo gli stipendi se non approvate il bilancio. Voi fate ostruzionismo e allora io vi taglio lo stipendio" (Bresso).
Al di là del fatto che determinate dichiarazioni possono essere state leggermente drammatizzate, rimangono dichiarazioni che costituiscono, per i singoli Consiglieri regionali, una totale umiliazione politica e umana.
Umiliazione politica e umana che è e rimane del tutto inaccettabile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà



SCANDEREBECH Deodato

Mi complimento col collega che mi ha preceduto, perché le sue sono state le uniche considerazioni importanti che ho ascoltato in queste ultime ore. Ancora complimenti, collega Lupi.
Il resto del discorso non mi appassiona: dal momento che dobbiamo parlare degli interessi dei cittadini, mi sembra che si stia ancora una volta perdendo del tempo. Lascerò quindi l'Aula, perché mi sono scocciato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo per dichiarazione di voto, che sarà brevissima: voteremo ovviamente a favore dell'emendamento, anche perché l'ho sottoscritto.
Prendo atto che finalmente quest'Aula ha la capacità di riflettere, sia pure in maniera faticosa; ma la maieutica è un diesel, per cui bisogna che s'inneschi. I cambiamenti di opinione influenzano tutti coloro che è giusto che siano influenzati.
Su quest'aspetto del dibattito odierno rimangono, per quanto mi riguarda, due elementi: l'intervento di Bossuto, che condivido integralmente, tranne che per la parte finale - non a caso lui si chiama Juri, mentre io Angelo Emilio Filippo - cioè fino al discorso sugli operai che ai sun più nen (bisognerebbe poi discutere del perché non ci sono più).
Lascio volentieri il Parlamento nazionale discutere di come i Consiglieri regionali devono essere pagati, perché come tutti i colleghi sanno, noi siamo figli di una legge nazionale, che definisce, a torto o a ragione (a mio avviso a torto, però così è ad oggi), come le competenze regionali devono essere retribuite.
Il secondo elemento che mi preme sottolineare è il brillantissimo (come al solito) intervento del Consigliere Ronzani, che non finisce mai di stupirmi, perché fa dei ragionamenti perfetti per il lettore distratto.
Quando arriveremo a parlare di partecipate utilizzerò parte dei brillantissimi interventi che il collega Ronzani ha fatto nella scorsa legislatura, bianchettando le date e un paio di riferimenti, perché copiare è molto meglio che inventare (i giapponesi hanno fatto scuola!).
C'é un passaggio, collega Ronzani, che ci differenzia, e ne discuteremo in sede di I Commissione, se sarà confermata la seduta di mercoledì (io in genere sono sempre presente). C'è un passaggio che, a mio avviso, ti dà torto nella ricostruzione: lo ha citato Maurizio Lupi, leggendo un articolo.
Anche ieri abbiamo discusso dei rapporti tra Stato e politica. Però se il titolo è drammatizzato - è possibile, ma non lo sapremo mai, perché non c'eravamo, in quanto era un invito che La Stampa ha fatto alla Presidente Bresso, cui, giustamente, la stessa ha ritenuto di non opporre un diniego ci mancherebbe negarsi! - certo non è stato divertente per i Consiglieri regionali, che non ritengono di rubare i loro emolumenti, alti o bassi che siano. "Lo giudico un titolo inopportuno per l'istituzione", questo diceva il collega Bossuto. Quanto sia utile al dialogo tra maggioranza e minoranza lo lascio valutare a voi, che fate parte della maggioranza.
Infine, nel testo del disegno di legge che ho già avuto modo di leggere e che mercoledì relazionerò, non c'é, ahimè, alcun richiamo a quanto l'Aula ha detto. È un mero disegno di legge di Giunta (mentre credo che una decisione dell'Aula possa configurarsi come progetto di legge oppure come emendamento).
Io, tra Giunta e Aula, ho sempre scelto l'Aula, anche quando non faceva tanto comodo. Quindi voterò convintamente a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80 bis).
Il numero legale è 30.
Il Consiglio approva.
Procediamo con la discussione generale sull'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo riprendendo, in parte, l'intervento del collega Vignale.
Non vedo molti componenti della Giunta: per la verità sono presenti, ma immagino stiano parlando d'altro (anzi, visto che interloquiscono col Direttore Lesca, presumo che il tema sia lo stesso).
Come ha già fatto in parte il collega Vignale nell'intervento precedente, visto che l'articolo 1 è quello cui è collegato l'allegato A) delle leggi finanziabili, credo che nell'ambito della discussione generale sull'articolo possa essere utile fare un veloce elenco delle cose che, a nostro avviso, servirebbero sia per questo dibattito, sia per i dibattiti futuri (ma certamente per questo).
Pongo un esempio. Chiunque avesse avuto voglia - immagino che tutti i colleghi lo abbiano fatto - di leggere l'allegato A, vedrebbe che lo stesso, per obbligo di legge, è costituito dall'elenco di tutte le leggi regionali dal 1972 ad oggi, se non erro, ordinate per anno e numero di legge, che sono oggetto di finanziamento da parte delle disposizioni che qui stiamo discutendo.
Se facessimo dei test per esempio alla Giunta e scegliessimo a caso tre o quattro di queste leggi, rinuncerei volentieri agli emolumenti se qualcuno dei presenti - persino noi, cioè i meno giovani come vita regionale - ne azzeccasse due su tre, perché è difficile, sia perché le leggi sono tante, sia perché l'allegato A non è decriptabile, perché c'é il numero della legge e l'anno.
Se chiedessi, ad esempio, all'Assessore Taricco qual è la legge n. 10 del 1972?



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura (fuori microfono)

Bella domanda!



BURZI Angelo

Io so rispondere perché è collegata e perché è la prima, quindi mi ero preparato. Ma è oggettivamente difficile, per cui sorgono dei problemi soprattutto per chi ci opera, ossia noi, perché chi volesse farlo, fa come abbiamo fatto noi, ovvero accede al sistema informativo della Regione.



(Commenti del Consigliere Vignale fuori microfono)



BURZI Angelo

Perfetto, si vede che il collega Vignale lo ha fatto, confermando quanto stavo per dire, ossia che è "casualmente" bloccato. Senza colpa di alcuno. Il sistema informativo del Consiglio regionale "Arianna", è questo, invece, è un giudizio di merito, ma ne discuteremo quando tratteremo la materia - molto pesante, dall'accesso molto lento (questo lo può dire chiunque ci abbia lavorato).
Ma al di là della revisione del sistema "Arianna", cui prima o poi penseremo (è un problema dell'Ufficio di Presidenza, che ha cose ben più urgenti cui provvedere!), suggerirei una cosa banale, ossia una lista di leggi dove, accanto al numero (per esempio "legge 10/72"), si precisi quantomeno il titolo. Non è detto sia sempre sufficiente, ma almeno si capisce la materia di cui si sta parlando: chi fosse eventualmente interessato, la visionerebbe con più chiarezza.
Fatta questa modestissima tabellina, magari in versione elettronica, la si dà a tutti gli interessati: quindi sia agli operatori (cioè noi), sia ai funzionari (ce ne sono un certo numero in Regione), sia ai cittadini - se davvero si cerca la trasparenza. Dunque, distinta delle leggi possibilmente in versione elettronica, in modo che chiunque voglia usufruirne possa accedervi più agevolmente e quindi più operativamente.
Ricordo alla Giunta regionale che attendiamo l'elenco dei mandati annullati/sospesi, quello da comunicazione precedente, che - se non sbaglio la Direzione competente sta provvedendo ad ultimare. Senza fretta, adesso non ce ne sarebbe motivo; sarà tema che affronteremo ricevute le informazioni, quando sarà ora. Ma in mancanza dell'elenco, non lo possiamo toccare - e questo ci piace poco.
Dopo la discussione della legge finanziaria, parleremo di bilancio. Vi anticipo, per non farvi perdere tempo prossimamente, che siccome il nucleo del disegno di legge di bilancio, la sanità, ammonta a circa ai 8 miliardi di euro dei 12 complessivi, sarebbe utile un raggruppamento dei documenti già a mano dei Consiglieri, ma in maniera non organizzata.
Come Gruppo - ma ne ho parlato anche con altri colleghi dell'opposizione, e ritengo sia possibile anche per loro - vorremmo avere il consuntivo 2006 e il preconsuntivo 2007 relativi alla sanità: dati distribuiti all'epoca - l'ultimo anche molto recentemente - organizzati per consuntivo, così li confrontiamo in virtù degli otto miliardi richiesti per l'anno prossimo, e per Aziende sanitarie, che, per la maggior parte corrispondono a territori diversi - e su questo credo che sia i Consiglieri di opposizione sia di maggioranza siano interessati.
Infine, ricordo un tema già affrontato in Commissione, ritenuto inutile, mentre noi più ci pensiamo più lo riteniamo indispensabile: la ricerca di efficienza che richiederemo rispetto al bilancio, non alla legge finanziaria, anche se siamo nell'ambito dell'articolo 1, di allegato A) e stiamo parlando di finanziamenti di leggi regionali e quindi, in qualche modo ci stiamo collegando alle esigenze che il bilancio recepirà, sia che confermassimo o riducessimo gli stanziamenti - questa la finalizzazione dell'allegato a). Chiediamo che le Direzioni regionali s'impegnino, essendo oggi il 5 maggio... "Ei fu siccome immobile..." non vado più in là perch non ricordo... (Come ha detto il collega Dutto in precedenza, bastava approvarlo subito; non è necessario fare tutta questa fatica per tutte le partite: Moggi le vinceva più facilmente, collega Clement: le organizzava!).
Dicevo: chiediamo alle Direzioni regionali, per essere più precisi ai Direttori, relativamente al Titolo II, quanto risulti loro, oggi d'impegnabile sulla base degli stanziamenti che hanno collaborato a richiedere.
Ormai, abbiamo sfinito buona parte dei colleghi dell'opposizione molti dei quali hanno finalmente appreso, dopo anni, la differenza fra Titolo I e Titolo II - ma insistiamo: il Titolo II è quello del capitale la parte più difficile.
Ricordo, caro collega Juri, che è difficile prelevare denaro dalle tasche dei contribuenti; alcuni eludono, molti evadono: purtroppo, ed è grave mancanza di cultura civile, nessuno paga volentieri le tasse. Forse una delle ragioni è che non riscontrano un ritorno in servizi nella qualità e quantità dovute. Un qualunque operaio - ce ne sono ancora, meno di quanto sarebbe utile - che vede sul suo cedolino-paga il costo che l'azienda sostiene e quanto gli rimane di stipendio netto, ha due motivi di seccatura; l'eccesso del costo e la riduzione conseguente al prelievo fiscale compiuto alla fonte, che fa sì che il suo portafoglio risulti molto meno pieno di quanto gli sarebbe indispensabile per sé e la propria famiglia.
Vorrei far notare a quest'Assemblea che siamo in regime di esercizio provvisorio, sforacchiato di due giorni per responsabilità dell'opposizione ostruzionismo - per gli altri mesi voglia ognuno farsi l'opinione che ritiene. In ogni caso, c'erano circa 650 milioni di euro finanziabili; si lavora, infatti, per dodicesimi: il totale del Titolo II ammontava a due miliardi di euro. Un terzo di tale cifra risulta 650/700 milioni di euro che sarebbero già stati impegnabili ad oggi.
Informo i colleghi che al 31 marzo gli impegni delle Direzioni regionali sono stati di 104 milioni di euro - non una lira in più non una lira in meno; nel mese di aprile abbiamo migliorato: il dato del monitoraggio al 30 aprile era 117 milioni. Poco rispetto a quanto oggi disponibile, pochissimo rispetto a quanto vi sarà richiesto di votare. Noi non voteremo: anzi, cercheremo di convincervi che stiamo facendo una specie di "libro dei sogni" pagati dai contribuenti di oggi e di dopodomani.
Questi i numeri.
Dunque, c'è sembrata cosa utile chiedere ai Direttori - coloro che formalmente e responsabilmente devono effettuare gli impegni: non sono consulenti, sono Direttori regionali di un Ente rispettabilissimo fino ad oggi, qual è la Regione Piemonte - quanto ritengono di impegnare sul Titolo II, magari anche con un grado di ottimismo che ci auguriamo alto: avremmo bisogno di impegnare tutto, e anche di più, però purtroppo non è finora nelle nostre capacità.
Chiedo scusa del mio prolungarmi, ma credo sarà utile per organizzare questo ed altri dibattiti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intervengo per proseguire il ragionamento del collega Burzi. Ci stiamo apprestando ad iniziare la discussione sul bilancio; ci sono posizioni molto differenti - e tali rimangono - con quelle del Vicepresidente Peveraro relativamente alle ipotesi di spesa, al Patto di stabilità quando effettivamente applicarlo - e quant'altro.
Ci è chiaro, dai dati in nostro possesso, che procedendo per dodicesimi, ad oggi erano impegnabili oltre 450 milioni di euro; invece, al momento, mi pare ne siano stati impegnati solo 160 milioni. Per carità molti provvedimenti saranno assunti dai Direttori da qui in avanti. Tra l'altro, c'è stata un'opera di razionalizzazione delle Direzioni, quindi sono in numero inferiore rispetto al passato. Diventerebbe semplice chiedere al Direttore dei trasporti piuttosto che a quello dell'agricoltura, quanto pensa di impegnare quest'anno. I Direttori sono anche soggetti a valutazioni, è logico che potranno fare anche delle previsioni ottimistiche, ma dovranno farle nell'indicazione del "buon padre di famiglia", che deve gestire un bilancio regionale e chiedere forze economiche proporzionate a quelle che saranno in grado di impegnare entro la fine dell'anno.
Il gioco è tutto qui. In passato, faccio un'autocritica, troppo spesso abbiamo dato per buone delle previsioni rispetto ai Direttori che ci facevano assegnare delle cifre sul bilancio e poi, a fine anno, ci accorgevamo che dovevamo chiedere di trasferire quelle cifre alle annate successive; magari centinaia di milioni di euro che non erano state n impegnate né spese.
Questa volta, partiamo al contrario e chiediamo al Direttore all'agricoltura, per esempio, quanto pensa di spendere da qui a fine anno e a fine anno valuteremo. Abbiamo detto che diamo "X", abbiamo la consapevolezza che il Direttore ritiene di impegnare "X", a fine anno, in un certo senso, il Direttore è soggetto ad una valutazione. Nel frattempo avverrà l'assestamento.
Un Direttore bravissimo che prevede di spendere molto, esauriti i fondi assegnati, attraverso l'assestamento si potrà modificare il suo capitolo e aggiungerne. Aprioristicamente, dobbiamo avere quello che in ogni azienda è chiamata "previsione di spesa".
I Direttori della Regione quanto pensano, per esempio nella sanità, di impiegare quest'anno? Qual è il budget che prevede di impegnare? Su quello dovrà anche attenersi con l'obbligo morale, a fare in modo che il budget che ha chiesto, quindi soldi che eventualmente sono stanziati, siano impegnati fino all'ultima lira. Non abbiamo dubbi sulla sanità perché è l'ultimo dei problemi che abbiamo. Sappiamo che la sanità ne chiede sempre.
Invece in altri settori vediamo gli avanzi, per cui noi, magari abbiamo contratto mutui in sede di bilancio che non sono attivati, ma intanto li contraiamo, per soldi che non saranno mai spesi. Anche questa è una cattiva opera amministrativa.
Per agevolare questo percorso e, ritengo, anche per corresponsabilizzare i Direttori sarebbe utile che gli Assessori, prima di presentare la propria proposta di bilancio, interpellino i Direttori che avranno fatto delle proposte, a quei Direttori chiediamo di confermarci la previsione di spesa. Nessuno criticherà se sarà speso il 10% in più o in meno, ma è logico che se ci saranno delle discrepanze o, meglio ancora degli avanzi enormi che, magari, non saranno utilizzati a fine anno.
Noi avremmo fatto un bilancio che ci ha impegnato più risorse di quelle che, effettivamente, saranno spese. Questo dovrà essere così perché il patto di stabilità ci spingerà a fare questo. Proprio perché noi vorremo che questo fosse pianificato da subito, sarebbe meglio dire: queste sono le previsioni di spesa, il patto di stabilità possiamo anche prevedere che non ci permetterà di andare oltre una certa cifra, facciamo in modo di limare qui ha ragione l'Assessore alle finanze, il bilancio sul patto di stabilità e sulle richieste dei Direttori in modo che non mi troverò domani a dover dire non il Vicepresidente, magari il Direttore, siccome stiamo superando il patto di stabilità, blocco tutte le disposizioni, come era stata fatto in passato. A quel punto, però, non saranno più né il Vicepresidente né gli Assessori che decideranno cosa bloccare.
Avete fatto una buona opera di riduzione delle direzioni, sono molto meno che in passato, sedete intorno ad un bel tavolo i Direttori e dite "queste sono le proposte che avete fatto, quanto vi impegnate a spendere?" Lo scrivete in una relazione, dopodiché questa sarà distribuita ai Consiglieri e magari è anche un metro di valutazione perché tutti sappiamo che i Direttori hanno dei premi sugli obiettivi. Iniziamo anche ad inserire nella pubblica amministrazione dei criteri per premiare chi è bravo e magari, non premiare chi fa delle previsioni errate. Corresponsabilizziamo i vari livelli, ci aiuteranno ad avere delle previsioni più centrate avremmo esattamente quello che nelle aziende private è chiamato il budget che ognuno si impegna a raggiungere.
Abbiamo anche l'assestamento. Se qualcuno sarà bravissimo nell'aver impegnato tutte le cifre, in assestamento dimostrerà di aver bisogno di altre cifre per interventi che quest'aula riterrà importanti. In assestamento si potranno sempre adeguare eventuali poste di bilancio.
Senza questo dato, noi facciamo una discussione vuota, dove si chiede 100 sapendo di spendere 60: non si capisce che fine farà quel 40 che rimane. Sicuramente il Vicepresidente dovrà studiare degli artifizi cautelativi e finanziari per coprire 100. Se un bilancio passa a 100, ma si sa già che si spende 60, deve provvedere ad avere una copertura per 100.
Questo aiuterebbe tutta la macchina a funzionare attentamente, ad avere una previsione più reale rispetto alla spesa reale, darebbe ai Consiglieri la consapevolezza di cosa vuole spendere un Direttore, dove li vuole spendere come li vuole spendere e che ne risponda al suo Assessore, al Consiglio tutto e a chi gli ha chiesto questi provvedimenti.
Chiedo anch'io una relazione dei Direttori regionale sulla capacità di spesa dei loro capitoli da qui alla fine dell'anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Siamo finalmente entrati nel vivo degli articoli della finanziaria siamo all'articolo 1 che è un po' l'articolo cardine del provvedimento perché comprende l'allegato A e l'integrazione all'allegato A, cioè comprende tutte le leggi ancora non abrogate dalla Regione Piemonte sia quelle finanziate, sia quelle non finanziate.
Avremmo parecchio tempo per discuterle una per una e valutarle una per una perché sono alcune centinaia. Visto anche che al momento non abbiamo ricevuto alcuna garanzia di intervento di tagli da parte della Giunta sulle numerose criticità che abbiamo finora segnalato, ci dobbiamo preparare a lunghi periodi di segnalazioni. Ritorno sul motivo per cui ho e abbiamo come gruppo della Lega Nord, rigettato le accuse che ci erano mosse di ritardare i pagamenti da parte della Regione. Come avevo già detto - ma ahimè, lo avevo anticipato in un momento in cui ci accusavate di mero ostruzionismo - "La Regione non paga. Comuni in crisi: trasferimenti ovunque in ritardo. E da Torino, il Presidente della Commissione bilancio della Regione dice: 'Lo Stato ci deve 2 miliardi di euro'".
In realtà, grazie a questi ritardi dello Stato centrale e del Governo Prodi - perché era quel Governo che non ha girato il dovuto alla Regione Piemonte - non giravano i soldi dovuti alla Regione Piemonte.
"Non dando questi soldi - dice ancora il Presidente della Commissione bilancio della Regione, il collega Ronzani - noi - Regione - abbiamo dovuto accendere mutui presso le banche per 220 milioni di euro. Su questi 220 milioni di euro paghiamo - dice sempre Ronzani, con frasi virgolettate apparse sull'Eco di Biella - interessi del 3,5%. E pensare - continua ancora - che molti di questi problemi si potrebbero risolvere se la Regione potesse introitare direttamente tributi regionali come IRAP o compartecipazione IRPEF".
Evviva, abbiamo convinto un altro adepto alla causa del Federalismo, in particolare quello fiscale.
Poi continua con un'ulteriore analisi nei rapporti con le imprese private, di nuovo fra virgolette: "Molte imprese private - conclude Ronzani sapendo che riceveranno i soldi per i lavori con un ritardo di circa sei mesi, aumentano il prezzo. Così facendo, si contribuisce a far salire la spesa pubblica".
Aggiungo altre dichiarazioni di Sindaci, anche queste virgolettate: "I trasferimenti da Stato e Regione arrivano con sempre maggior ritardo e noi siamo costretti ad anticipare per pagare le imprese. Non ce la facciamo più, tanto che qualche Ente non sa più come pagare gli stipendi ai dipendenti". È questo l'allarme lanciato dai Comuni che preoccupa molto di più del paventato taglio dell'ICI sulla prima casa. Per far fronte a questi ritardi, infatti, gli Amministratori sono spesso costretti ad accendere dei mutui, su cui, poi, pagano interessi passivi che tolgono risorse al finanziamento dei servizi.
Dice, ad esempio, il Sindaco di Candelo, Mariella Biollino: "Noi attendiamo dalla Regione 400.000 euro per lavori già terminati sull'Asse del Cervo". Aggiunge: "Grazie alle intercessioni di due Consiglieri regionali ce ne sono arrivati 200.000, ma il resto abbiamo dovuto anticiparlo noi, altrimenti molte imprese che hanno lavorato, rischiavano di fallire. Questo ci ha portati ad anticipazioni di cassa che rendono la nostra situazione economica molto complicata. Nelle nostre casse ci sono fondi per pagare gli stipendi dei dipendenti fino a giugno", eccetera eccetera.
Vi sono poi una serie di interventi di altri Sindaci e Amministratori locali che segnalano come la Regione Piemonte, caro Vicepresidente e Assessore al bilancio Peveraro (visto che la Presidente non è presente) non paghi il dovuto a chi è dovuto.
Gli Enti locali non hanno soldi; il Presidente della Commissione bilancio della Regione, che è sempre del vostro partito, accusa il Governo Prodi, che è sempre (ormai alla fine, ma, ahimè, è stato in piedi due anni) della vostra stessa parte politica, di non aver girato il dovuto alla Regione. La Regione così giustifica il non girare il dovuto agli Enti locali.
Ma si spinge oltre, perché precisa che i ritardi sono all'incirca di sei mesi rispetto alle scadenze e che questi ritardi comportano che le imprese che partecipano ai lavori per conto della Regione e degli Enti Pubblici, che a loro volta non ricevono il dovuto dalla Regione, aumentino i prezzi e gonfino i costi perché sanno che dovranno aspettare per avere il loro dovuto. Questo danneggia ovviamente i cittadini piemontesi. Prosegue: "Non solo, perché avete dovuto accedere come Regione mutui per centinaia di milioni di euro, cosa che comportato il pagamento di un 3,5% di interesse alle banche, pagato ovviamente dai cittadini piemontesi".
A questo punto, voi capite che, a fronte di una situazione disastrosa come quella in cui si trova la Regione Piemonte dal punto di vista della liquidità e della impossibilità di pagare a causa del suo Governo responsabile di non dare i soldi che le deve, accusare la minoranza di non far approvare il bilancio, quando voi siete buoni e bravi perché lo avete presentato a tempo debito - vi ricordo che il bilancio avrebbe dovuto essere approvato entro il 31 dicembre dello scorso anno, per cui possiamo capire gennaio, febbraio o marzo, ma dopo non lo capiamo più - e di essere noi i responsabili dei ritardi nei pagamenti delle imprese...
Potete dire qualunque cosa, ma di fronte alle dichiarazioni rilasciate ai giornali dal vostro Presidente della Commissione bilancio, dovreste sinceramente vergognarvi ad accusare la minoranza di essere responsabile dei ritardi dei pagamenti. Semmai, dovreste provvedere a tutti quei pagamenti già scaduti, che potete tranquillamente pagare, e che sono, a dir vostro, in ritardo ormai di sei mesi. Sanate quelli, intanto. Quelli che stanno scadendo adesso, anche se aspettano qualche giorno sono fortunati visto che i loro colleghi (parlo di imprese) stanno aspettando da almeno sei mesi! La vostra accusa, quindi, cade assolutamente nel vuoto e ha del ridicolo.
Vi invito sinceramente a valutare in modo serio l'ipotesi di arrivare ad un accordo con la minoranza. Perché se continuerete con questo atteggiamento, il vostro sì che sarà un comportamento ostruzionistico nei confronti dei piemontesi e delle imprese piemontesi, perché non volete discutere di alcuna modifica al vostro "testo sacro" di bilancio e di finanziaria. Non potete pretendere che noi cediamo al vostro ricatto soltanto perché avete tanti soldini da dare all'informazione perché scriva quello che volete voi. Non ci spaventa il fatto che la vostra più grossa arma di difesa sia stata, nei giorni scorsi, l'accusarci di aver chiesto dei soldi per i Gruppi: perché questa è stata la dichiarazione che è uscita sui giornali nei giorni scorsi, e voi sapete quanto questo sia falso. In Commissione noi abbiamo chiesto una serie di impegni formali, in merito ai quali stiamo ancora aspettando delle risposte. Gli atti sono pubblici: noi chiediamo dei tagli precisi e abbiamo presentato delle richieste in tal senso; abbiamo presentato degli emendamenti che chiedono di togliere da una parte e di dare ad un'altra. Ad esempio, in merito alla legge sulla sicurezza - che voi, invece, avete preso assolutamente sotto gamba e vorreste magari non finanziarla, o finanziarla in modo irrisorio - abbiamo proposto di taglia sugli zingari, sugli extracomunitari, sul Gabinetto della Presidente Bresso e sugli Uffici di comunicazione della Giunta.
Ma, ahimè, continuiamo a non ricevere risposte. E finché non ne riceveremo, continueremo a discuterne nel merito, argomento per argomento legge per legge.
Sta a voi mettervi una mano sulla coscienza e valutare se non sia il caso di scendere dallo scranno e parlare con noi, comuni mortali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Non si può non intervenire sul fondamentale l'articolo 1, che rifinanzia le leggi regionali di spesa. Ovviamente, ciò deve avvenire nell'ambito delle disposizioni generali, nel caso particolare, della legge finanziaria nazionale, che pone paletti ai quali hanno dovuto attenersi sia gli Enti locali sia, ovviamente, le Regioni. Giustamente, dal punto di vista tecnico ci sarà la possibilità di approvare altri articoli e di assestare, in termini di coordinamento, gli stanziamenti previsti, per quanto riguarda gli anni 2008, 2009 e 2010, dall'allegato A). Devo per rilevare che, per quanto riguarda i nuovi tetti di impegnabilità del bilancio, personalmente ritengo incomprensibile il fatto che si proceda senza tener conto, nella definizione degli stanziamenti almeno del bilancio di competenza del 2008, del rapporto che intercorrerà tra lo stanziamento di ogni singola UPB e l'effettiva impegnabilità della UPB stessa adeguatamente articolata nei diversi capitoli.
A questo punto, sarebbe opportuno proporre un emendamento che introduca una casella aggiuntiva allo stanziamento di competenza di ogni singola UPB infatti, come sappiamo - è già stato detto in Commissione - ci sono circa 800 milioni di euro di differenza tra il totale delle spese correnti e quello delle spese in conto capitale per il 2008. E quelle sono le somme effettivamente impegnabili: si dovranno e si potranno impegnare complessivamente 800 milioni di euro in meno. A mio avviso sarebbe importante - lo chiedo all'opposizione, ma credo sia un desiderata, un auspicio e un'attesa anche della maggioranza - non chiudere il bilancio senza sapere come effettivamente questi mancati impegni saranno realizzati visti gli equilibri tra le aree di spesa sociale e le aree di spesa economica, tra le aree di spesa territoriale e quelle di tipo ambientale. A meno che non si scelga la strada dell'"arraffa arraffa": il primo che arriva impegna, dopodiché, stop per parlarne all'1/1/2009.
Questo, ovviamente, non è immaginabile, e visto che da parte della maggioranza si condividono profondamente le scelte della maggioranza politica che ha votato la legge finanziaria nazionale, il minimo che possiamo chiedervi, cari signori, è di indicare - lo ha chiesto anche il Capogruppo Burzi - le impugnabilità sulle singole UPB, per avere indicazioni preventive. Diversamente, ci sarebbe di fatto una devoluzione di competenza non scritta, dal Consiglio alla Giunta regionale, con tutta una serie di sorprese. Stiamo tutti attenti, colleghi: se qualcuno ha avuto assicurazioni su questo o quell'altro investimento, il fatto che sia inserito nelle spese di competenza dell'anno 2008, non dà alcuna garanzia.
Occorrerà, infatti, verificare se veramente un ipotetico investimento farà parte degli stanziamenti che saranno effettivamente impegnati. Con ogni probabilità, in realtà, non si fermeranno alle cifre indicate, perché man mano che si aggiungeranno altre iscrizioni obbligatorie, si incrementerà la differenza tra lo stanziato e l'effettivamente impegnabile.
Pongo per l'ennesima volta in questa sede, all'Assessore al bilancio la richiesta di fare chiarezza; sarebbe un modo per accelerare risolutivamente l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio.
Quanto più, invece, si intenderà mantenere una cortina fumogena sugli stanziamenti effettivi, sulla quota effettivamente impegnabile - che l'Assessore sostiene essere "cosa nostra: la vedremo noi" - saremo costretti a ricorrere a tutte le possibilità che ci vengono dal Regolamento, per arrivare ad un chiarimento - sono molte le possibilità di intervento e di sindacato dell'operato della Giunta regionale - soprattutto verso i cittadini e gli amministratori comunali. In Piemonte, più di 1220 Comuni, otto Province e Comunità montane che visioneranno il bilancio pubblicato sul BUR o sui sistemi informativi, ancorché difficoltosi nell'accesso come ricordato in precedenza - non avranno certezza della disponibilità e dell'impegnabilità delle cifre iscritte.
Avendo la possibilità di articolare la manovra su tre anni, l'Assessore sa benissimo che non potrà venirci a dire "lascio una cifra maggiore per attivare determinati programmi". Assolutamente, no. Il bilancio triennale offre già la possibilità di individuare programmi complessi e di avere quindi, la legittimità, avendo prenotazioni per gli anni futuri, ad attivare determinate iniziative.
A mio avviso, se vogliamo lavorare per la chiarezza e per il contenimento, dobbiamo ridurre...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo

Intanto lo farete!! Non credo che l'Assessore dia disposizione di superare il tetto degli impegni: fatti i conti, non potrà andare tanto oltre gli 11 miliardi e 258 mila euro, sommando le spese sia in conto capitale sia correnti, e "prendendo per buona" la sanità così com'è indicata sul bilancio.
Caro Assessore, dia indicazione al Consiglio su come inciderà: se in percentuale su tutte le UPB, se si privilegeranno dei settori a scapito di altri. Se il passaggio lo attuiamo in questa sede, evitiamo fraintendimenti e illusioni successivi; eventuali disegni di legge che intendessimo presentare, se sapessimo a monte di UPB ormai al top dello stanziamento, li riferiremmo ad anni futuri. Si tratterebbe di un'operazione nell'interesse di tutti. Se fosse presente il Ministro Padoa Schioppa al posto dell'Assessore Peveraro, sicuramente avrebbe già perseguito la strada da noi segnalata! Al di là delle battute, le nostre non sono idee "balzane", ma un richiamo ad un percorso chiaro da seguire da parte della Giunta regionale degli Uffici, delle Direzioni. Quanto più proseguiremo in tal senso, tanto meglio gestiremo le risorse finanziarie della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Al di là di della retorica d'Aula nelle discussioni generali sui provvedimenti, ritengo che se i cittadini piemontesi - visto che a volte si usano formule retoriche di attenzione nei loro confronti - i corpi sociali i corpi intermedi osservassero l'attenzione con cui il Consiglio e la Giunta regionale seguono la discussione della legge finanziaria e del bilancio dell'Ente, probabilmente farebbero la stessa considerazione che a volte manifestano, partecipando in diverse decine di migliaia, ai giorni del "Vaffa".
Vi sono aspetti sostanziali, che esporremo intervenendo nel merito del bilancio, ma anche aspetti formali che attengono alla serietà di un Consiglio e di una Giunta regionale che presenta la propria proposta finanziaria ad un'Aula, che andrebbero soddisfatti.
Personalmente, come molti altri colleghi, ho iniziato qualche anno fa a fare politica in qualità d'eletto, e ricordo che, per esempio, anche nel più piccolo consesso assembleare elettivo, il Presidente della Giunta regionale partecipava dal primo all'ultimo minuto alla discussione del bilancio.
Devo dire che anche quando l'attuale Presidente della Regione ha svolto il compito di Presidente della Provincia di Torino, ha sempre delegato all'Assessore al bilancio la totale competenza in ordine all'illustrazione dello stesso. Assessore al quale, invece, nulla compete, se non per la parte numerica e per le competenze che ad esso attengono, il quale ovviamente non può rispondere - così come non è stato in grado di fare n in Commissione né in Aula - relativamente ad alcune valutazioni sui vari Assessorati. Ritengo che questa sia una valutazione che deve partire come presupposto sulla difficoltà che molte volte c'è nel rapporto con l'opposizione. Vedete, in quest'Aula si ha una consapevolezza assoluta dell'inutilità delle parole espresse, soprattutto in giornate come queste neanche quando parlo con mio figlio, appena nato, le parole possono essere meno inutili. Almeno il bimbo si abitua a sentire la voce del papà e pian piano lo riconosce quando ritorna.



PRESIDENTE

Collega Vignale, le parole non cadono mai nel deserto. Qualcosa è sempre destinato a rimanere...



VIGNALE Gian Luca

Abbiamo il registratore, ma non è questo che serve...
In realtà, manca un rapporto fra Consiglio e Giunta regionale, e anche all'interno del Consiglio, fra le varie parti politiche. Devo dire, con estrema correttezza, che nel corso di questi anni quando si è trattato di dirimere o di cercare di dare soluzione ad un problema serio, il Consiglio ha sempre svolto la sua parte, con posizioni differenti, com'è inevitabile che sia, ma la distanza con la Giunta regionale è sempre stata estremamente rilevante.
Ad oggi, dunque, attendiamo che i due documenti presentati siano approvati: così ci leviamo '"sto badò", andiamo avanti con i pagamenti non sospenderete lo stipendio anche a noi, eccetera. Ma questo concetto della politica, senza alcun rapporto con le Istituzioni - figuriamoci con il corpo intermedio, con i cittadini - o che demanda la propria rappresentanza ai media e agli organi di stampa, è fortemente lesiva delle prerogative di un Parlamento.
Quale strumento ha un Consigliere regionale - come il sottoscritto come altri: non intendo in alcun modo fare del vittimismo - per far ascoltare le proprie parole? Lo strumento che il Regolamento consente: per far sì che su alcune posizioni importanti, che noi riteniamo debbano essere rappresentate in bilancio, si presenta una serie di emendamenti, così la Giunta regionale e i colleghi di maggioranza sono obbligati a prestare attenzione alle considerazioni politiche che un Gruppo consiliare pone perché diversamente il bilancio non è votato. Lo dico con estrema semplicità. La responsabilità della minoranza nella non approvazione del bilancio non mi sfiora nemmeno da lontano; dai dati riassuntivi del bilancio, di più facile lettura per tutti e del sottoscritto, il bilancio rivela una chiusura con 4 miliardi e 300 milioni di residui passivi, parte dei quali - 70, Accordi di Programma; 150, Primo intervento nei confronti delle Amministrazioni comunali; alcun milioni di euro, fornitori nella sanità. Ma credete veramente che un Consigliere o un Gruppo di minoranza vogliano bloccare un bilancio rispetto ad un mondo sociale che attende un legittimo pagamento o trasferimento economico previsto da normative vigenti? Quello presentato è un bilancio che potremmo bloccare per due anni: certamente, faremmo del bene al Piemonte: non aumenteremmo l'indebitamento della nostra Regione e non daremmo le inopportune soluzioni contenute nel documento.
Esiste un problema che so essere difficile da affrontare: una riforma della legge di bilancio. Non è possibile - e chi ha fatto l'amministratore di un Ente locale lo sa bene - che ha fronte dell'intellegibilità dei bilanci delle Amministrazioni pubbliche - ovvero di un'assoluta trasparenza: chiunque legga il bilancio, che fortunatamente presenta solo la cassa e non la competenza, e più precisamente la relazioni previsionali programmatiche - per riuscire a comprendere quanto l'Ente vuol realizzare e salvo alcuni Assessorati non c'è neanche una nota scritta, ma solo numeri deve comparare le tabelline rispetto ai singoli capitoli che ci consegnano in Commissione con il bilancio presentato, e quest'anno abbiamo anche il gioco della comparazione dei capitoli fra il 2008 e il 2007, e l'allegato A) che contiene il numero della legge, ma non di che legge si tratti. Quindi, se come accade oggi, "Arianna" si blocca, e qualcuno intendesse avanzare delle valutazioni rispetto ai vari finanziamenti, le leggi non possono essere accessibili.
Mi rivolgo soprattutto ai colleghi, perché so esservi sensibilità diverse rispetto ad alcuni temi particolari, ma anche alla Giunta.
Ho rivisto il rifinanziamento di tutte le leggi dell'attuale legislatura. Nell'allegato A della finanziaria, la legge sulla disciplina degli aspetti formativi del contratto di apprendistato - il Consigliere Pace ricorderà quanto ne abbiamo discusso in sede di VII Commissione - non è finanziata. Gli 89,9 milioni di euro previsti in legge - la nostra legge dice "viene istituita una disponibilità finanziaria per gli anni 2007 e 2008 di 89,9 milioni di euro sulla formazione professionale, attività formativa e promozione professionale" - non ci sono. Perché? Ce lo dovrebbe dire l'Assessore competente o la Giunta. Una delle leggi più importanti sul tema del lavoro, non è finanziata.
La legge n. 14 del 2007: "Interventi a favore della prevenzione della criminalità organizzata e la giornata di prevenzione contro le mafie", 250 milioni di euro per la giornata di prevenzione contro le mafie e 750 mila euro per il recupero dei beni confiscati ai mafiosi, non è finanziata.
La legge sulla certificazione energetica, mi rivolgo all'Assessore De Ruggiero che ha tenuto impegnato il Consiglio prima in Commissione e poi in Aula, non è finanziata. Noi dovremmo avere il timore di fare ostruzionismo su un documento che non riesce neanche a tenere in conto - ovviamente per volontà politica e non tecnica - dell'espressione del Consiglio nell'ultimo anno? Sono tre leggi del 2007. Non ho di questi timori, potremmo andare avanti con decine di altri argomenti, lo faremo avendo presentato il nostro Gruppo, e ne presenteremo altri, emendamenti tanto all'allegato A, quanto alla finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Volevo iniziare con un problema tecnico-procedurale, per poi passare a problemi più sostanziali.
Il problema tecnico riguarda il modo con cui è stato presentato l'allegato A della finanziaria. Sull'allegato A troviamo l'indicazione delle leggi con il numero e l'anno in cui la legge è stata approvata, ma non vi è il titolo della legge. Diventa veramente difficile e complicato riuscire a leggerla ed interpretarla. Non penso che nessuno di noi sappia a memoria tutte le leggi varate dalla Regione in questi ultimi trent'anni pertanto un numero e un anno dicono ben poco. Per riuscire a capire qual è la legge finanziata, bisogna ricorrere o ad altri tabulati che, comunque non ci sono stati consegnati e non sono stati preparati, oppure bisogna ricorrere al servizio informatico della Regione - cosa parecchio complessa che richiede un lavoro piuttosto lungo e complicato.
Sotto questo punto di vista, andando a pensare male - un vecchio proverbio dice "a pensare male si fa peccato, ma tante volte si indovina" sembra proprio che la Giunta abbia voluto accuratamente celare e nascondere il più possibile del suo bilancio in modo che questo venisse pedestremente accettato dalla minoranza, magari con qualche accordo globale non ben chiaro, e noi passare sopra tutte queste cose.
Da parte nostra è inaccettabile questo modo di operare. Il lavoro lungo e complicato che questo tabulato ci sta costringendo a fare, lo stiamo facendo. Così che stanno nascendo parecchie sorprese. Scorrendo legge per legge scopriamo, ad esempio, che sono state finanziate delle leggi abrogate. Qui la cosa mi lascia molto perplesso. Posso capire se, a fronte di una legge abrogata, si trova uno stanziamento di cassa per residui degli anni precedenti, questo potrebbe essere un fatto logico. Ma che su una legge abrogata ci siano nuovi stanziamenti, mi risulta incomprensibile. A questo punto, presenteremmo un emendamento per azzerare questi finanziamenti man mano che capiterà, dopodiché siamo aperti anzi attendiamo dall'Assessore qualche delucidazione e qualche spiegazione potremmo anche cambiare idea ma, inizialmente, l'aver scoperto che sono state finanziate leggi abrogate, mi ha lasciato perplesso.
Per contro, non sono state finanziate delle leggi recenti, approvate da questo Consiglio negli ultimi anni. Leggi su cui sono stati fatti dei bandi a cui hanno partecipato comuni ed enti vari e su cui, almeno in un caso, la graduatoria è pronta con dei vincitori. Non finanziando queste leggi, tutto il lavoro fatto a monte - quindi la discussione, l'approvazione della legge, la compilazione del Regolamento, l'annuncio del bando, la rappresentazione dei processi da parte degli Enti pubblici, l'esame di tutti questi documento da parte della Regione - diventa un lavoro inutile se non riusciremo a finanziarlo anzi, diventa, da parte della Regione, una sorta di presa in giro dei comuni e di quegli enti che hanno partecipato a questi bandi.
Chiaramente questi Enti hanno fatto degli studi e dei programmi, hanno fatto una domanda nella convinzione di essere finanziati, avrebbero tutti i diritti a venire finanziati, ma in base a questo finanziaria, finanziati non lo saranno.
Dopodiché, sempre dall'esame molto sommario delle leggi, torniamo a discorsi, già fatti molte volte, dove si finanziano leggi per noi inaccettabili come i vari finanziamenti agli zingari e dove leggi importanti, come quella per la sicurezza, ricevono finanziamenti, a nostro avviso, decisamente sottostimati. Quindi bisognerà, per forza di cose entrare nella discussione punto per punto, su tutto l'allegato A dell'articolo 1, cosa che faremo presentando emendamenti.
Passo ora ad affrontare un problema più generale della legge finanziaria. Un problema basilare che è quello, ormai palesemente ammesso dalla Giunta, che con il prossimo bilancio verrebbe sforato il patto di garanzia tra Regione e Governo di ben 800 milioni di euro, cosa che diventerebbe illegittima e che esporrebbe la Regione a gravi problemi anche di natura economica. Il mancato rispetto del patto di stabilità darebbe il via ad una serie di sanzioni da parte del Governo a nostro carico.
La Giunta, tuttavia, risponde che questo è semplicemente un bilancio di previsione e che il patto di stabilità si misura non sulle previsioni, ma su quanto verrà impegnato, quindi annuncia palesemente a tutti che questo bilancio è un bilancio che viene presentato sotto il punto di vista formale, ma proprio chi lo presente, la Giunta, non ha intenzione di realizzarlo, ha intenzione di realizzarlo solo in parte, in modo diverso da come viene presentato. La Giunta sa già che riuscirà a risparmiare 800 mila euro e rientrare nel patto di stabilità.
Questo cosa significa? Significa che, all'interno del bilancio di previsione, vi è già una manovra in testa alla Giunta che, su certi capitoli, su certe cose, spenderà e impegnerà tutto quanto è previsto e stanziato nel bilancio di previsione, ma su altre ciò non avverrà. Questo è completamente da decidere all'interno della Giunta senza che il Consiglio possa più fare suoi interventi e osservazioni.
Una volta che la legge finanziaria è stata approvata, all'interno di quanto è stanziato, è la Giunta a decidere se spendere tutto oppure no.
Quindi la questione diventa inaccettabile perché sappiamo che, questo bilancio, parte solo con tre gambe. Questo bilancio non potrà essere attuato, quindi chiediamo una revisione globale e complessiva di tutto il bilancio perché vogliamo avere la certezza che le cifre stanziate in bilancio, per quanto possibile, verranno spese tutte, per i motivi previsti dal bilancio e non per altri. Dobbiamo partire, quindi, con un bilancio che rientra nel patto di stabilità e non con questo che lo sfora, ma che, a dire della Giunta, rispetterà il patto di stabilità riservandosi di non impegnare delle somme.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anch'io approfitto della discussione generale sull'articolo 1 della legge finanziaria per fare qualche riflessione rispetto alle considerazioni che i miei colleghi hanno voluto fare e che, probabilmente, si ripeteranno nel corso della discussione della legge finanziaria.
Discussione che, rispetto scorse finanziarie, mi sembra un po' più forte e un po' più consistente e del quale, con estremo dispiacere, ci pare che la Giunta, ma complessivamente quest'aula, non abbia particolarmente interesse a seguire. Anch'io brevemente ribadisco la difficile lettura dell'allegato, all'interno del quale si rifinanziano o non rifinanziano una serie di leggi ricomprese nell'articolo 1. Se dovessimo valutare le varie scelte che sono state compiute da questa Giunta, in effetti anche a noi pare un po' schizofrenica quella del rifinanziamento o meno di alcune leggi, magari alcune molto datate, altre votate da chiesto Consiglio in tempi decisamente più vicini a noi, ma che non trovano copertura.
In questo mio intervento, vorrei ribadire ciò che alcuni colleghi hanno prima cercato di esplicitare in modo evidente, rispetto alla questione fondamentale.
La discussione che stiamo cercando di impostare su questo bilancio è sostanzialmente di chiarezza rispetto alle modalità attraverso le quali una Giunta e una maggioranza hanno la possibilità di definire un documento programmatico come quello del bilancio, con una chiarezza di proposta che viene fatta ai piemontesi e alle varie realtà economiche, sociali e quant'altro del nostro territorio, che, leggendo sostanzialmente questo documento, cercano di interpretare quelli che sono gli indirizzi e le scelte di questa Giunta.
Se le considerazioni che, in modo molto compiuto e certosino, faceva prima il collega Cavallera, che è andato a spuntare le cifre legate al problema "Patto di stabilità", sono quelle che noi abbiamo sollevato in questa Aula, voi capite che l'approccio che questa Giunta (e questa Regione) dà come messaggio all'esterno in questa fase del bilancio di previsione è di saper programmare a priori una quantità di risorse che quasi sicuramente, sa in anticipo che non sarà in condizione di impegnare ma non con uno scarto, come magnanimamente sostiene l'Assessore Peveraro in Commissione, di 20 o 24 milioni di euro (milione più o milione meno), bensì di 800 milioni di euro.
800 milioni di euro non sono risorse poco visibili nell'ambito di un documento come quello del bilancio di previsione. E se le cifre sono queste, abbiamo l'esigenza, come opposizione, di sollevare questo tipo di problema, intanto per capire se la Giunta è a conoscenza di questa situazione. Abbiamo accertato che l'Assessore Peveraro ne è assolutamente a conoscenza. In Commissione, nonostante abbia dato la sua disponibilità a ragionare per una maggior chiarezza del bilancio su cifre molto esigue rispetto a quanto noi riteniamo si verificherà, ha comunque assunto il concetto che questa è una consapevolezza dell'Assessore Peveraro.
Sicuramente avrà informato e spiegato bene alla Presidente Bresso questa situazione.
La sensazione che abbiamo è che tutto il resto dell'emiciclo di maggioranza - Giunta e Gruppi di maggioranza - forse non si renda conto di quelle che sono le considerazioni che noi stiamo cercando di far emergere in questo Consiglio.
Sostanzialmente vorremmo porre, per l'ennesima volta, ai Consiglieri regionali di maggioranza e agli Assessori di questa Giunta, la seguente domanda: siete consapevoli che in questo documento di bilancio avete a disposizione 800 milioni di euro in meno rispetto a quanto c'é scritto lì? Adesso, sinceramente, non saprei dire quanto sia più o meno forte il peso di questa ripartizione rispetto alle varie deleghe, ma comunque il ragionamento è quello. Siete consapevoli del fatto che siamo a metà anno e che a breve i Direttori regionali, nonostante gli stanziamenti che avete previsto sulle vostre UPB e nell'ambito dei vari Capitoli, diranno alla struttura di bloccare gli impegni perché non c'é la possibilità di andare oltre perché si sfora dal Patto di stabilità"? Questa non è una libera interpretazione o invenzione di questa opposizione. È semplicemente buonsenso, per aver preso dei numeri, aver cercato di elaborarli e di leggerli, peraltro anche con il supporto degli uffici regionali, che, in Commissione, ci hanno messo a disposizione una serie di dati che ci hanno consentito di fare questo tipo di elaborazioni: questo è il ragionamento che é emerso e, tra l'altro, non è neanche stato smentito.
Il problema che teniamo a ribadire in quest'Aula non riguarda tanto il fatto che oggi si discuta di minutaglie, o che oggi si entri nel merito di un documento per dimenticare un'altra parte importante dell'argomento, che è quella del Patto di stabilità che noi vogliamo fermamente sollevare. Ma è una questione molto seria.
Sinceramente non riteniamo di non fare il nostro dovere in questo contesto di Aula se ci teniamo, magari con un sistema di interventi molto ampio e molto consistente di opposizione, a ribadire sempre lo stesso concetto. Perché, francamente, pensiamo che l'attività non emendativa, non di richiesta di stanziamenti o quant'altro, ma semplicemente di chiarezza del documento di bilancio che stiamo facendo con questa discussione, sia un qualcosa di utile per quest'Aula e per il Piemonte. In questo senso quindi, non riteniamo assolutamente che vi siano le condizioni per affermare di essere in una fase di blocco del Consiglio per accaparrare qualche risorsa da poter destinare.
Questo è un concetto che, a maggior ragione oggi, noi vogliamo esplicitare in modo completo, anche alla luce degli articoli che abbiamo letto e delle considerazioni che sono state fatte. Noi riteniamo di impiegare il nostro tempo in senso utile per chiedere ovviamente alla Giunta una risposta in questo senso. Perché tra 800 milioni di euro e 24 la cifra è decisamente sproporzionata.
Tra ciò che sosteniamo noi e le possibilità che lei ritiene che si possano porre in essere in questa fase di approvazione del bilancio di previsione, le cifre sono talmente divergenti che avremmo il piacere di comprendere chi delle due parti forse compie un errore di valutazione.
Magari siamo noi, nel senso che abbiamo fatto male i conti; l'ex Assessore Cavallera non aveva forse tutti i dati necessari per elaborare insieme a noi questa cosa, ma lei capisce che tra 800 milioni di euro e 24 c'é una grandissima differenza.
Ecco perché, al di là dell'attività che stiamo cercando di porre in essere per discuterne in modo compiuto la finanziaria, e poi, in una fase successiva, per ragionare con tutte le attività emendative rispetto alla manovra di bilancio, sarebbe utile che quest'Aula, che non ha avuto la possibilità in Commissione di partecipare a questa discussione, fosse messa al corrente rispetto a questa difficoltà. Non riusciamo a comprendere come queste due cifre possano essere così distanti, per cui avremo piacere che ci possa essere un chiarimento, in modo tale da comprendere se nel frattempo questa Giunta ha fatto qualche riflessione e ritiene che magari le risorse che si possano meglio impostare per gli anni futuri, onde non sforare troppo dal Patto di stabilità, possano essere programmate in modo più coraggioso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Nell'intervenire sull'articolo 1 della norma finanziaria, credo sia doverosa una considerazione di carattere generale e ambientale.
Il passaggio dalla discussione di proposte di inserimento all'ordine del giorno, di carattere strumentalmente ostruzionistico (in parte lo erano), alla discussione nel merito sulla finanziaria, credo che sia stato caratterizzato, a livello di percezione dell'atmosfera di Aula, da un'ulteriore diminuzione del livello di attenzione generale relativamente al dibattito.
Se gli organi di informazione hanno ironizzato spesso sulla inutilità della richiesta di inserimento di ordini del giorno, che si riferivano alle colonie di piccioni oppure alla regolamentazione di rave party - questa ironia si è percepita in molti articoli che hanno riportato il dibattito dei giorni precedenti - c'é da dire che il livello di attenzione di quest'Aula nel passaggio dalla fase dell'ostruzionismo puro, degli emendamenti e delle proposte di inserimento all'ordine del giorno, alla fase del dibattito sul merito, è ulteriormente diminuito.
Se non altro, nei giorni scorsi, con cadenze di cinque o sei minuti almeno si assisteva ad un minimo di vitalità dovuto alla rincorsa dei Consiglieri che rientravano in aula per esprimere il voto, cosa che invece non avviene durante questo dibattito generale. La percezione complessiva dell'ambiente dell'aula e della discussione che in essa si sta sviluppando ha connotazioni ancora più cloroformizzanti dei giorni precedenti.
Seguire il dibattito in queste condizioni è sicuramente molto difficile, al di là del merito e della qualità degli interventi, perché il senso della più totale inutilità e della ritualità pura e semplice del dibattito viene sottolineata proprio dalla percezione della completa assenza di attenzione.
Quanto alla situazione generale del dibattito, mi sembra che ravvisare segnali di forte novità sia un'impresa davvero esagerata e fuori da ogni possibilità umana.
Il fatto stesso che nella Conferenza stampa di questa mattina organizzata dall'opposizione, gli stessi Gruppi di opposizione abbiano mantenuto un atteggiamento estremamente composto e moderato rispetto alla valutazione della situazione, nonostante non si sia sottolineato più di tanto l'aspetto negativo del tentativo di modifica in Sala consiliare del Regolamento, nonostante l'opposizione non abbia rimarcato la negatività e la pericolosità di questo passaggio istituzionale, nonostante la disponibilità ad entrare direttamente nella fase di discussione del merito della legge finanziaria, la sensazione è che le aspettative di apertura nei confronti di un possibile dialogo tra Giunta regionale e Gruppi consiliari di opposizione siano destinate a non avere alcun esito positivo.
Non si può non sottolineare quanto ripetutamente espresso dai colleghi dei Gruppi di opposizione che mi hanno preceduto, elementi cui è stato dato rilievo nella Conferenza stampa di questa mattina. In particolare, il riferimento al Patto di stabilità, alla necessità e all'urgenza di indicare politiche di bilancio volte ad ottenere una riduzione dell'indebitamento, è dato di fatto incontrovertibile, che difficilmente, anche dal punto di vista tecnico, possono essere "respinte al mittente", senza condizioni. La situazione è bloccata, l'evoluzione del dibattito è totalmente ferma sembra quasi che si ritorni alla vecchia politica dello "sfinimento reciproco", in attesa di un'accelerazione improvvisa, magari fra un due/tre giorni.
Questo procedere per periodi di totale blocco seguiti da accelerazioni improvvise che permettono piccoli passi nella procedura istituzionale dell'approvazione del provvedimento, è sicuramente incomprensibile ai più anche le forzature che permettono temporaneamente al provvedimento di avanzare di step, come il passaggio dalla Commissione all'Aula, oppure dalla fase dell'ostruzionismo a quella della discussione di merito, non portano a soluzione il problema complessivo dell'approvazione del provvedimento nel suo complesso.
Gli stessi articoli che riportano i temi della discussione in Consiglio si riferiscono più a questioni di costume, di cosiddetta "antipolitica", in realtà assolutamente ininfluenti rispetto ai destini della nostra regione.
Sinceramente, come ho già detto in un precedente intervento nel pomeriggio, il fatto che i Consiglieri regionali possano ritirare il loro stipendio a fine mese o fra due mesi, ha un effetto assolutamente nullo sull'economia piemontese. Ben altre le questioni che dovrebbero essere oggetto di discussione; eppure verifichiamo che il dibattito finisce quasi esclusivamente per essere orientato su questi temi e non invece per su altri, quali quello dell'indebitamento o del rispetto del Patto di stabilità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale sull'articolo 1.
Passiamo all'esame degli emendamenti presentati all'articolo 1.
Prego provvedere alla distribuzione degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 149) presentato dai Consiglieri Burzi e Casoni: "L'articolo 1 è soppresso" La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Il plico degli emendamenti, che ringrazio la cortesia dei funzionari per aver distribuito, termina con l'emendamento rubricato n. 148.



PRESIDENTE

Mi dispaccio di quest'incomprensibile ritardo nella distribuzione degli emendamenti...



BURZI Angelo

Nessunissimo problema.
Ritengo non occorra di alcuna esplicazione quanto scritto nell'emendamento rubricato n. 149. Un po' più complesso è invece il ragionamento.... Però, come diceva l'on. De Mita, dev'esserci qualcuno che ascolta... Avrei bisogno di ragionare con qualcuno...
Bene: espongo il ragionamento. La discussione generale sull'articolo 1 e sull'allegato A)...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

....lascia irrisolto, anche al nostro interno...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

...se non convenga posporre, per metodologia di lavoro, l'articolo 1 e l'allegato A) - come altre volte, anche in questa legislatura è stato fatto onde verificare nella discussione sul restante articolato gli emendamenti presentati alle leggi, sia quelli già previsti sia quelli che eventualmente suggeriremo, e alla fine recepire nell'articolo 1 l'allegato A).
Personalmente, mi parrebbe più logico: non modificherebbe in nulla la possibilità emendativa che i colleghi, anche di opposizione, hanno avuto e hanno, ma consentirebbe invece di recepire tutte le discussioni sui singoli articoli - sia quelli proposti sia eventuali altri. Diversamente, si potrebbe ritirare l'emendamento rubricato n. 149, che aveva solo lo scopo di esporre questo mio ragionamento, e decidere di discutere gli emendamenti già proposti sull'allegato A). Soluzione che ritengo più debole: non escludo, infatti, che altri argomenti che lo richiamino nel succedersi dell'articolato della finanziaria, possano essere suggeriti.
Mi spiace aver esposto un ragionamento che si conclude con una domanda... Da solo non so rispondermi: se nessuno mi aiuta rimarrei molto deluso. E' anche angosciante, porsi delle domande... Mi sembra "Kafka bis.
La vendetta"!



PRESIDENTE

Il collega Burzi ha avanzato delle proposte metodologiche, che chiedo alla Giunta regionale se intende recepire.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Prendo spunto dalle conclusioni del Consigliere Burzi che mi sembra avesse posto una domanda alla quale, evidentemente, urgerebbe una risposta per capire il metodo da seguire.
Il Consigliere Burzi ha chiesto se procediamo con l'articolo 1 o se preferiamo posticiparlo. Poiché gli altri articoli modificheranno quanto è contenuto, o si adegua automaticamente l'articolo 1 con le altre situazioni, volevo una conferma dagli uffici, oppure l'approccio è diverso rispetto a quello che potremmo avere se, via via, sono garantite le modifiche.



PRESIDENTE

In apertura di seduta, ad un quesito correttamente posto sull'ordine dei lavori dal Consigliere Vignale, ho fatto una proposta metodologica che nessuno ha eccepito.
Ossia, sospendere l'esame dell'articolo 1, quindi posticipandolo oppure esaminare l'articolo 1 con l'allegato A, che è retto dall'articolo 1, e poi considerare ogni eventuale variazione, posti gli articoli successivi, come automaticamente apportata.
Ho proposto la seconda soluzioni e nessuno ha eccepito quindi la Presidenza ha dato per scontato che, non avendo nessuno eccepito sulla seconda opzione posta, gli emendamenti che verranno approvati agli articoli, automaticamente, verranno apportati in correzione alla tabella A.
Prima del voto finale sulla tabella A verrà dato un aggiornamento da parte degli uffici che terrà conto delle modifiche alla tabella A apportate a seguito dell'esame degli articoli successivi all'articolo 1.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ricordavo benissimo quello che lei aveva detto all'inizio, ed è esattamente quello che ha appena detto. Abbiamo interrotto di risponderle almeno noi - al suggerimento metodologico che lei ha posto perché stavamo discutendo, interno alla discussione generale, sull'emendamento 0. Quello che lei ha detto un attimo fa e che ripete fedelmente quello che ha detto all'inizio. Per me andrebbe bene, vorrei solo ripetere così ci capiamo bene. Ci va benissimo, se va bene anche ai Consiglieri.
E' solo un suggerimento metodologico: prendere l'articolo 1 e metterlo in coda con tutto il suo allegato. Questo vuol dire che lo esamineremo in fondo, annessi e connessi. Quali sono gli annessi e connessi? Gli emendamenti che, all'articolo 1 il Presidente ha già in mano da parte dell'opposizione e di chiunque altro abbia voluto presentarle e che modificano in parte i finanziamenti delle leggi regionali dell'allegato A.
Primo elemento.
Secondo. Eventuali considerazioni che emergeranno dall'articolato successivo, all'articolo 2 a enne articoli, potrebbero toccare l'allegato A, o qualunque altro articolo di finanziaria che noi suggeriamo e che evidentemente, venendo recepito dall'aula, a sua volta, influenza l'allegato A. Prendiamo l'allegato A, tutto ciò che è attorno all'allegato e lo post poniamo al fondo.
Se per l'aula va bene, è una modalità che abbiamo adottato altre volte.
quello che noi suggeriamo all'emendamento che abbiamo presentato, il n.
150.
L'emendamento n. 149 è collegato al 150, dice più o meno, in maniera giuridicamente un po' più elegante di quanto mi sono espresso io, quanto stavo dicendo adesso.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, capisco le sue osservazioni che, come sempre, sono argomentate ma abbiamo scelto un'altra strada. Abbiamo aperto una discussione che ha interessato gran parte del pomeriggio sull'articolo 1. A questo punto, a meno che non ci sia una proposta, che non mi venga chiesta un'inversione sul punto, procedo esaminando gli emendamenti all'articolo 1 come convenuto in sede prima dell'apertura della discussione sull'articolo 1.
Resta inteso che, poiché questo potrebbe comportare, alla fine all'approvazione degli articoli e la modifica degli articoli esistenti potrebbe comportare la variazione delle tabelle. Prima del voto finale daremmo debitamente conto ai Consiglieri delle variazioni in maniera tale che ci sia contezza piena della tabella A e per l'articolo 1 viene approvata.
La parola all'assessore Peveraro per il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 149.



PEVERARO Paolo, Assessore bilancio e finanze

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 149) sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 30.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 53) presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto Nicotra, Lupi, Guida, Burzi, Casoni, Leo e Cavallera: l'articolo 1 è così modificato: "In considerazione dell'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.
2 ( legge finanziaria per l'anno 2003), le leggi regionali sono rifinanziate come riportato dall'allegato A" La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Questo emendamento modifica semplicemente il sistema di scrittura del I comma dell'articolo 1, senza cambiare la sostanza.
Sulla vera sostanza dell'allegato A ne abbiamo parlato, ma restano tutte le nostre remore e le nostre osservazioni già sollevate in sede di discussione generale di questo emendamento, oltre al problema sollevato dal Consigliere Burzi nel precedente intervento. A nostro avviso l'allegato A essendo un allegato di compendio a tutta la legge finanziaria, dovrebbe essere trattato e modificato per ultimo. Mi sembra abbastanza assurdo andare avanti con l'articolo 1 approvando un allegato, se poi questo allegato verrà modificato successivamente da altri emendamenti durante la discussione degli articoli che seguono. Non mi sembra una prassi molto logica.
Al di là di questo, come avevo già fatto osservare con l'allegato A, ci sono finanziamenti che noi non condividiamo e sui cui abbiamo presentato diversi emendamenti di modifica,di finanziamento a singole leggi. Ci sono grosse incongruenze, cioè leggi relativamente recenti che non vengono finanziate, leggi che, invece, non hanno adeguato finanziamento o viceversa, leggi che vengono finanziate in modo eccessivo, fino ad arrivare a quel tema, che ho già evidenziato nel mio precedente intervento,senza ricevere alcuna risposta, cioè del fatto che ci sono leggi abrogate che invece vengono finanziate.
Per quanto riguarda l'allegato A dovremmo intervenire pesantemente con una serie di emendamenti legati alle varie leggi che sono contemplate in questo allegato. Peraltro, in quel modo non molto comprensibile che ho già citato, cioè leggi che compaiono per numero e anno di approvazione, senza titolo che non ci consente di giudicare di che legge si tratta, per cui se il finanziamento è adeguato o no. Di questo, fare tutto un lavoro di ricerca per decidere, legge per legge, se a nostro avviso quanto previsto dal finanziamento sia adeguato, sia eccessivo o sia inferiore alle nostre aspettative.
Sull'allegato A ci sarebbe tutto da discutere e, tornando al tema dell'emendamento, il primo comma dell'articolo fa riferimento a questo allegato. Noi chiedevamo di rinviare l'approfondimento e la discussione di questo allegato in coda, invece ci costringete a discutere immediatamente.
A mio avviso c'è il rischio che si discuta due volte, che adesso andiamo a scendere nei particolari dell'allegato A discutendolo e poi si debba tornare più volte sullo stesso allegato, fino ad arrivare in coda a tutta la discussione, di tutti gli emendamenti della legge, riprendere lo stesso allegato, rivederlo e ridiscuterlo magari con grosse complicazioni, con delle dimenticanze, con delle aggiunte, con pasticci vari.
Ci sembrava più logico e lineare discuterlo alla fine della legge e non all'inizio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'emendamento al disegno di legge n. 503, ossia la legge finanziaria per l'anno 2008, ritengo che le considerazioni sin qui riportate da parte del Consigliere Dutto siano assolutamente condivisibili in quanto, proprio dal punto di vista metodologico - considerati anche i tempi di espressione dell'Aula nei confronti del provvedimento nel suo complesso - probabilmente sarebbe stato più opportuno collocare la discussione e i riferimenti all'allegato A al termine del dibattito complessivo, in modo da evitare che successive variazioni che dovessero determinarsi nel corso del dibattito, finiscano poi per creare dei problemi di interpretazione e di sovrapposizione tra quello che noi approviamo a livello di discussione sull'articolo 1 e le parti che, eventualmente dovessero essere modificate, a causa di emendamenti approvati, nel corso della discussione sulla legge finanziaria, in particolare sui vari articoli.
Proprio per questo, andare incontro a quella che giustamente il collega Dutto ha indicato come un'esigenza non tanto di carattere politico, ma tecnico o metodologico, potrebbe sicuramente consentire all'Aula una modalità di lavoro più razionale, per evitare che, al termine della discussione, lo stesso allegato A necessiti di una revisione sulla base delle modifiche apportate da singoli emendamenti approvati, causando quindi un "doppio passaggio" nei lavori dell'Aula.
L'approvazione dell'allegato A al termine dei nostri lavori - ossia al termine della discussione sul disegno di legge n. 503, relativa alla finanziaria - permetterebbe complessivamente un risparmio di tempo, perch evidentemente, il lavoro di revisione successivo a questo punto non sarebbe più necessario, ed eviteremmo una discussione a livello di articolo 1 e del collegato all'allegato A, che finirebbe per essere del tutto inutile, in quanto le variazioni apportate a detto allegato, che doveva essere approvato nel corso della discussione, lo renderebbero inadeguato rispetto alle successive variazioni.
Da questo punto di vista, chiediamo - la richiesta è già stata esplicitata dal Presidente Burzi e dal Consigliere Dutto - una revisione della metodologia volta ad affrontare i singoli articoli, con uno spostamento dell'allegato A al termine della discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro, per esprimere il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni, a nome del Gruppo di Alleanza Nazionale) sull'emendamento rubricato n. 53) sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 54) è stato ritirato e sostituito dagli stessi proponenti dall'emendamento rubricato n. 150), che introduce un nuovo articolo che esamineremo nel corso dei nostri lavori.
Procediamo con gli emendamenti che interessano l'allegato A.
Emendamento rubricato n. 79), presentato dal Consigliere Rossi: Allegato A "La legge regionale n. 10/1972 è diminuita di 500.000 euro.
Lo stanziamento previsto all'UPB DA07061 è diminuito di 500.000 euro e l'UPB DA09011 è incrementata di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La legge citata nell'emendamento prevede l'indennità di carica dei Consiglieri regionali, che godono, ai sensi della normativa regionale, di una misura del 50% dell'indennità mensile di un Consigliere regionale.
Già in altre occasioni - se non ricordo male relativamente al Difensore Civico - questo Consiglio regionale votò una modifica alla legge, andando a ridurre la determinazione economica - ossia la percentuale economica - che va a percepire il nominato Difensore Civico.
Pertanto, visto che la norma in oggetto prevede l'indennità relativamente alla carica spettante ai Consiglieri, crediamo sia corretto come recita l'emendamento in oggetto, andare a ridurre una parte della spesa, quantificata in 500.000 euro l'anno, da stanziare sulla UPB 19011 quello relativo alle politiche sociali. Dopodiché, è ovvio che tali e tante sono le possibilità di bontà della spesa su questa UPB, che, certamente potranno essere meglio utilizzate per il sostegno alla prima casa delle giovani coppie, piuttosto che per quello alla locazione o per le famiglie che tengono all'interno della loro abitazione delle persone anziane non autosufficienti, piuttosto che per delle indennità di carica rispetto ad una mansione che, per carità, ha tutta la legittimità che la legge stessa le attribuisce, ma sulla quale è già stata fatta una riflessione per cariche simili.
Ovviamente, considerato che per esempio all'interno della UPB 09011 sono previsti capitoli differenti - ma rientrerà nella discussione che andremo a fare successivamente - ci auguriamo che, in qualche modo, vengano utilizzati nel modo migliore, ossia per andare a ridurre quello che è l'indebitamento o comunque quella che è la misura delle entrate, nella filosofia che ha seguito molti degli emendamenti che le opposizioni hanno presentato, che sostanzialmente vertono su due punti, salvo rarissimi casi: andare per verso una riduzione dello stanziamento complessivo, per le motivazioni dette in più occasioni dai colleghi, oppure effettuare degli storni. Perché riteniamo, come andremo ad evidenziare con alcuni emendamenti tanto all'allegato A, quanto ad altri articoli della legge finanziaria, che vi siano delle priorità su alcune leggi che sono state in modo molto munifico finanziate da questa Giunta. Lo vedremo in emendamenti successivi, ma lo stanziamento di 5 milioni di euro a favore della popolazione extracomunitaria, nomade o carceraria, non crediamo che possa rientrare fra gli aspetti prioritari rispetto a quelle che sono altre politiche, anche di carattere sociale o legate alla sicurezza, che questa Giunta potrebbe fare.
Come si diceva in apertura, nella lettura dell'allegato A, salvo intervenire su una serie di leggi più recenti o più importanti, con una modalità di ripulitura di tutte le norme non ancora abrogate ma da molti anni non finanziate, che verosimilmente andrebbe fatta e che peraltro questa Giunta e questa maggioranza aveva annunciato di fare, diventa certamente difficile una lettura che non sia quella semplicemente comparata della legge, andando a vedere il numero della legge su Arianna, non riuscendo però a fare un ragionamento complessivo.
Anche perché - emerge in modo evidente - se si ricercano le leggi non per ordine cronologico ma per area tematica, ci si rende conto di come vi siano, in realtà, in alcuni settori, decine e decine di leggi che afferiscono all'assistenza, piuttosto che alla sanità o altri Assessorati dell'Ente e che, in realtà, oggi, non sono finanziati totalmente o in parti residuali.
Riteniamo positivo l'emendamento presentato, così come riteniamo utile un ragionamento complessivo sulla necessita di facilità di lettura dell'allegato A), per una seria analisi qualitativa e non soltanto quantitativa delle UPB e dei singoli capitoli.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente siamo entrati nel vivo della nostra azione consiliare stante l'attuale regolamentazione, oltre all'approvazione o meno del bilancio nel suo complesso, ci è data la possibilità di entrare nel merito delle previsioni finanziarie, e, con riferimento alle leggi regionali, di proporre degli spostamenti da una legge all'altra, o, come in questo caso da una UPB ad un'altra. Le motivazioni sono già state dettagliate e non sto a ripeterle.
Vorrei però cogliere l'occasione per completare il ragionamento iniziato nell'intervento precedente. Ritengo che da anche da parte della Giunta regionale, quindi dell'Assessore Peveraro, debba essere avanzata una proposta tale da poter accelerare i nostri lavori.
Da parte dei Capigruppo di opposizione ed anche di diversi Consiglieri sono state sottolineate due questioni. L'una è l'estrema complessità della legge finanziaria, che per iniziativa della Giunta regionale e dei singoli Assessori si è appesantita strada facendo; questo, cari colleghi della Giunta regionale, non potrà non richiamare la nostra attenzione quando si entrerà nell'esame dei singoli articoli. Infatti, si possono condividere delle proposte emendative, laddove le stesse siano strettamente necessarie al completamento delle indicazioni finanziarie e di bilancio; ma quando si prende la legge finanziaria come un omnibus per inserirvi qualsiasi cosa da parte nostra non potrà che esservi un'azione tendente a stralciare questi articoli e ad inserirli in provvedimenti specifici. Si può procedere ad un'accelerazione con provvedimenti collegati alla finanziaria, con un sicuro percorso nei tempi.
Per quanto riguarda la fase finanziaria, non possiamo non richiamare all'Assessore lo scenario a livello nazionale: la finanziaria, all'articolo 1, per prima cosa prevede il calcolo dei saldi. É chiaro, trattandosi di bilancio statale, il saldo è l'elemento fondamentale cui occorrerà improntare gli altri articoli della legge finanziaria: saldo complessivo saldo da finanziare e quelli che sono i parametri dell'Unione Europea. A livello regionale, ovviamente, il nostro riferimento non può che essere il Patto di stabilità, ovvero le disposizioni derivanti dalla legge finanziaria dello Stato.
Personalmente, mi aspettavo un emendamento dell'Assessore Peveraro, o perlomeno un'indicazione del limite massimo degli impegni autorizzabili magari in un comma aggiuntivo dell'articolo 1, ammesso e non concesso che al livello attuale di bilancio di previsione non si voglia accettare la nostra proposta di ridimensionare gli stanziamenti dei valori di ciascuna UPB effettivamente impegnabile. Un'indicazione dell'Assessore ci avrebbe perlomeno tranquillizzati, visto che chiediamo un intervento più articolato nell'adeguamento degli stanziamenti ai limiti di impegno previsti. In tal senso, da parte della Giunta regionale non arriva alcun segnale: tutte le proposte di ridimensionamento degli allegati avranno la nostra attenzione specifica, così come sull'emendamento in discussione presentato dai colleghi della Lega, in particolare dal collega Rossi.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Anch'io ritengo intelligente l'emendamento che propone di prelevare 500 mila euro dall'UPB 07061 per destinarli alle politiche sociali: come ci hanno detto le ultime elezioni, forse è ora di prestare maggiore attenzione ai bisogni della gente che non a rimpolpare o surrogare enti collaterali di supporto alla Regione o quant'altro. Con 500 mila euro, ad esempio, si possono destinare risorse alle giovani coppie in cerca di una prima casa ad un aiuto alle locazioni per chi fatica a pagarle. É vero sono solo 500 mila euro, ma si potrebbe perlomeno dare un segnale perlomeno - nelle locazioni - a qualche migliaio di famiglie. Se non si comprende che questi sono i problemi che attanagliano coloro che faticano ad arrivare a fine mese; se non si presta attenzione ai segnali che l'emendamento presentato pone, penso non si colga lo spirito di quanto s'intende fare. Questione posta sia negli incontri con la Giunta regionale sia nelle Conferenze Stampa - come quella di oggi - dove tentiamo di spiegare ai media, alla stampa, ai piemontesi, che intendiamo ridurre la spesa cosiddetta discrezionale pubblica della Regione, dare aiuto alle fasce deboli con maggiori investimenti e diminuire il debito, ed attuare politiche che vadano almeno in una di queste direzioni.
Ecco perché chiediamo di togliere 500 mila euro di compensi per persone inserite nell'organizzazione regionale per destinarli a politiche sociali che sono distribuite in moltissime aree: in particolare, per la prima casa per giovani coppie, per l'aiuto alle locazioni, per tutte quelle situazioni che potrebbero essere di utilità a molte persone che si trovano in difficoltà, che possono essere fonte di tensioni sociali. Sarebbe poi inutile chiedersi il motivo della scelta di un voto invece che un altro chi non trova risposte su questi problemi, guarda alla politica con sempre maggiore distacco e a volte agisce irrazionalmente. Mi riferisco in particolare ai colleghi della Sinistra Arcobaleno: molto del loro elettorato ha preso altre strade.
Se chiedeste ad un vostro elettore se preferisce destinare 500 mila euro in indennità da distribuire ai Consiglieri di parità o in aiuti a chi non può pagare un affitto, penso non avrebbe difficoltà a rispondervi che la soluzione che suggeriamo con l'emendamento sarebbe maggiormente opportuna - e magari chiederebbe di destinare non 500 mila, ma 5 milioni di euro.
Questo quanto noi proponiamo, anche per stimolare discussioni su questi temi, che a volte passano così, d'antan, in un dibattito sul bilancio lungo, noioso, di giorni e giorni. Alcuni emendamenti invece toccano casi sociali sui quali ognuno di noi dovrebbe riflettere e verificare se la Regione, con quest'impostazione di bilancio sta spendendo bene il proprio denaro o se invece, con opportune modifiche, potrebbe destinarli per aiutare persone in seria difficoltà.
Inviterei dunque i colleghi a valutare meglio l'emendamento, e la Giunta regionale ad accoglierlo.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
L'emendamento, di piccola cifra, è stato presentato più che altro per sollevare la questione di quelli che generalmente vengono chiamati "costi della politica". Infatti, la legge 10/1972, più volte modificata, inizia fissando i compensi e i rimborsi spese per i Consiglieri regionali e i membri della Giunta regionale; in seguito molte altre leggi l'hanno presa in riferimento per fissare rimborsi spese e emolumenti vari di tutti i membri delle varie Commissioni della Regione. A questo punto, s'innesta il discorso complessivo di tutto ciò che ruota intorno alla macchina pubblica dal costo molto pesante: presenza di numerosissimi organismi - Commissioni società partecipate e quant'altro - il cui costo ricade direttamente sul bilancio e indirettamente su tutti i cittadini che pagano le imposte alla Regione. Quindi, sarebbe quanto mai opportuno rivedere l'intero problema di tali numerosi organismi, soprattutto in tema di riduzione. Capisco che esuliamo da quella che è una legge finanziaria di bilancio, ma è anche vero che se non approfittiamo di queste occasioni, le questioni continuano a "dormire sotto il tappeto" e nessuno le esaminerà mai.
In effetti, nel corso degli anni, di legge in legge, abbiamo creato una serie infinita di organismi vari - Commissioni, sotto Commissioni, società partecipate - molte delle quali rappresentano un puro costo; hanno senso solo in quanto creano lavoro a se stessi, ma in termini di tornaconto ai cittadini piemontesi sono assolutamente inutili.
Dunque, per una saggia politica di bilancio, sarebbe opportuno esaminare attentamente tutti questi organismi per iniziare ad eliminare tutti quelli inutili, quelli improduttivi, quelli che non hanno più senso di esistere o, comunque, quelli non strettamente indispensabili.
Per quelli strettamente indispensabili occorre, comunque, fare un attento esame per ridurre al minimo il numero dei componenti delle varie Commissioni, dei consigli di amministrazione, dei consigli direttivi, ecc.
che, in molti casi, sono pletorici.
Se si facessero queste operazioni vedremmo ridurre drasticamente anche il numero delle nomine che fa questa Regione e, comunque, il numero delle persone che, nominate dalla Regione, concorrono, con il loro operato, a partecipare a tutti questi organismi che, a mio avviso, più che altro creano burocrazia senza produrre e senza aiutare la Regione in modo determinante.
Ripeto, è stata posta una questione con una riduzione simbolica, ma l'argomento andrebbe affrontato in altra sede in modo più drastico e risolto in quell'altra sede, cosa che io auspico.
L'Assessore, forse, non mi sta ascoltando, ma capisco che gli interventi sono forse troppi e seguirli tutti diventa complicato. Ripeter queste cose alla prima occasione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

L'emendamento presentato dal Consigliere Rossi è relativo al discorso che si faceva all'inizio, della discussione sull'articolo 1. L'allegato A ha all'interno una serie di provvedimenti di legge più o meno datati, più o meno finanziati. Per esempio, prevede una serie di stanziamenti relativamente alle indennità delle Consigliere di parità che, in un conteso come quello che si sta discutendo - un contesto di bilancio all'interno del quale ci sono forti problemi relativamente alla possibilità, abbastanza certa, di sforare nell'ambito del patto di stabilità - ci si domanda perché, in un'ipotesi di finanziamento di questa legge, come tante altre che si susseguono nell'elenco di cui all'articolo 1 della legge finanziaria, non potrebbero, per esempio, essere oggetto di approfondimento e di verifica rispetto ad una rimodulazione delle risorse messe a disposizione.
Questo è, ovviamente, uno dei tanti esempi che si faranno nell'ambito della discussione dell'articolo 1, proprio per rimarcare il concetto che già nella fase di illustrazione generale di questo argomento, abbiamo cercato di evidenziare. Una grossa difficoltà a discutere nell'ambito del Consiglio di un problema, come opposizione, che abbiamo voluto porre. Un problema di grande perplessità rispetto alla manovra che cercate di impostare con il bilancio di previsione, rispetto alle risorse che volete stanziare. Grandi difficoltà - che abbiamo già discusso in Commissione e su cui avete convenuto - emergeranno nell'ambito degli impegni effettivi rispetto alle varie leggi che andrete a finanziare, rispetto ai vari capitoli sui quali inserirete delle risorse rispetto a quei famosi 800 milioni di euro su cui abbiamo grosse perplessità rispetto alla capacità di impegno.
Sarebbe interessante approfittare di questi momenti di discussione in Consiglio regionale, per avere un quadro della capacità degli uffici di arrivare ad un impegno effettivo delle risorse stanziate. Avere un quadro complessivo rispetto alle possibilità che questa struttura ha effettivamente, di arrivare ad un impegno.
vero che tra parte corrente e capitale ci sono differenze rilevate anche nell'ambito della discussione in Commissione.
Ci sarà modo di evidenziare una serie di esempi che avrebbero potuto fare molto serenamente questa Giunta e questa maggioranza nelle settimane che il provvedimento è rimasto in discussione in Commissione. Una serie di modalità attraversare le quali razionalizzare meglio questa spesa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente Cercavo di interpretare perché il Consigliere Rossi avesse presentato questo emendamento. Credo che per il Consigliere - come Presidente di un Gruppo che fa riferimento ad un Partito che ha vinto le elezioni, anche parlando di argomenti come i risparmi in politica - l'emendamento ha come obiettivo continuare a proseguire su questo tipo di politica.
Allora perché anche noi non diamo un contributo a questo dibattito per evitare che sia soltanto un argomento della Lega Nord? Guardo il Consigliere Dalmasso che oggi indossa una maglietta che fa pensare che è vero che, dai voti di estrema sinistra, si è passati subito ad un voto verso la Lega Nord, anche i simboli contano.
Oggi c'è una bella intervista su La Stampa a Stella - autore del libro La Casta, che ha venduto un milione e 200 mila copie - considerando che ad un autore, generalmente, per ogni libro venduto vanno circa 3-4 euro, fate i conti di quanti soldi alla fine hanno guadagnato, magari dando anche in beneficenza, Stella e il suo collega. Questo a dimostrare che, alla fine su La Casta c'è qualcuno che non soltanto ci lavora e ci specula, ma c'è anche qualcuno, come in questo caso, che ci guadagna.
Credo che l'intervento che viene chiesto dal Consigliere Rossi con questo emendamento è "diamo un segnale, in modo che anche noi partecipiamo a quella che oggi si chiama emozione pubblica". Prima c'era l'opinione pubblica, oggi c'è l'emozione pubblica. Purtroppo non è bello, perché vuol dire che c'è tanta gente che vive di approssimazione e di cose superficiali, che non approfondisce. Molte volte è facile prendere voti su annunci e non su cose concrete.
Anche noi, però, visto che non ci sono le elezioni, potremmo dare un segnale, quello che poco fa ha detto la collega, cioè perché evitare di prevedere, quanto meno di prevedere, spese che possiamo considerare superflue, come quelle previste in questa legge che è datata? Quando è stata fatta questa legge probabilmente non avevano pensato che nel 2007 l'Assessore Manica organizzasse la grande manifestazione sulle pari opportunità. I tempi sono cambiati, non procediamo più per leggi che prevedono un contributo per delega, di pagamento di un gettone, lavoriamo per progetti. Ecco perché il contributo che noi vogliamo togliere, andrebbe aumentato. La previsione non dovrebbe essere di 500 mila euro, ma di un milione. Anche nel momento ostruzionistico che viviamo attraverso il dibattito in aula, che peraltro è per noi approfondimento di temi, non sarebbe ogni tanto male approvare un emendamento, un ordine del giorno approvare anche una proposta che avanza l'opposizione. Secondo me, ne guadagnerebbe l'intera Aula.
Approvare questo emendamento sarebbe un piccolo segnale che anche l'aula dà nel tentativo di dimostrare che non è insensibile alla richiesta di economie negli sprechi.
Tra l'altro, ripeto, non vedo da parte della maggioranza alcuni inciucio nell'approvare questo emendamento, per cui vi esorto, non soltanto a voltarlo, ma a sostenere un eventuale aumento da 500 a un milione di euro. Se proprio non volete votarlo, almeno un segnale di attenzione nei confronti del Consigliere Rossi e di noi che sosteniamo l'emendamento e da parte vostra un ulteriore contributo alla discussione sui costi della politica e di tutto quello che ruota attorno alla politica. Questa farebbe il pari con l'articolo 0, adesso articolo 1, che abbiamo aggiunto all'inizio della discussione.
Credo che sia doveroso, anche nell'ambito di un dibattito stanco come questo che mi auguro domani trovi una mediazione (mi auguro che la notte porti il consiglio giusto), quello che può ridare immaginare e smalto ad un'assemblea un po' stanca, anche contraddittoria perché quello che facciamo, ad uno che entrasse in aula in questo momento, potrebbe sembrare una cosa kafkiana.
Per questi motivi vi invito a votare l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Anch'io condivido in pieno l'emendamento presentato dal Consigliere Rossi. Mai, in un momento come questo, potrebbe essere significativo spostare 500 mila euro, cercando di dare una dimostrazione alle fasce sociali più deboli e ai giovani che oggi con il lavoro precario non riescono a mettere su famiglia, a comprare case, alle fasce deboli che non riescono ad ottemperare l'eventuale affitto. Potrebbe essere girato anche a tutta una serie di altri soggetti che, in questo momento, sono in difficoltà. Mi spiace che non da tutte le parti si siano sentite dire le stesse cose (giustamente ognuno ha la propria idea). Tuttavia, in momenti come questi la solidarietà e guardare verso chi è più debole può dare un segnale, un segnale che la gente si aspetta da un'assemblea regionale, la gente si aspetta da chi è stato eletto di amministrare, la gente si aspetta da chi sta meglio di loro.
Vedo che ormai il livello di pazienza è arrivato al limite, vuoi per la stanchezza, vuoi per la fame, forse per l'insofferenza; vedo visi comunque sorridenti che sembra mi chiedano "Chiudi, che andiamo a mangiare".
Chiudo dunque il mio intervento e lascio spazio alla votazione, così avremo tre minuti in più per riposarci. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, penso si sia guadagnato la gratitudine di qualche collega.
Non essendoci altri interventi, indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 79.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Comunico che la seduta riprenderà alle ore 20.30. La Conferenza dei Capigruppo è convocata domani alle ore 14.00 per valutare eventuali correzioni del calendario dei nostri lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.28)



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