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Dettaglio seduta n.314 del 03/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 14.35)



(La seduta ha inizio alle ore 14.35)



PRESIDENTE

Buongiorno.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Chieppa, Dalmasso Ferraris, Laus, Manolino, Motta, Pizzale, Robotti e Rutallo.
Il numero legale è 27.
Prima di procedere, comunico che il Presidente della Giunta per le elezioni mi ha testé informato che la Giunta sarà convocata lunedì alle ore 14, presumibilmente con lo stesso ordine del giorno con cui era stata convocata la seduta odierna, che si è rivelata infruttuosa.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle proteste del Consigliere Cavallera relativamente al rinvio della convocazione della Giunta per le elezioni


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Relativamente alla sua comunicazione, credo non possa passare sotto silenzio il comportamento di una parte di quest'Assemblea in ordine alla funzionalità della Giunta per le Elezioni, che - non dobbiamo dimenticarlo lo Statuto assegna proprio alla Presidenza dell'opposizione, proprio perché è un organismo di garanzia sganciato dalla maggioranza che governa l'Ente. Ovviamente, il suo compito è di esaminare l'eleggibilità dei Consiglieri e la permanenza dei requisiti degli stessi, per assicurare quello che è l'obiettivo centrale del proprio lavoro e di ciascun'assemblea, in altre parole garantire il plenum dell'organismo.
Sotto questo profilo, oggi si è consumato un ulteriore strappo; il tutto contribuisce ad alzare quell'asticella che dovrà essere saltata per arrivare all'approvazione del bilancio.
La cosa mi tocca profondamente, perché, pur avendo passato parecchio tempo all'interno di quest'Aula, ne ho viste di tutti i colori, però fin qui non c'eravamo ancora spinti.
Rilevo che la maggioranza che ha vinto le elezioni del 2005, che probabilmente oggi non è più maggioranza all'interno dell'elettorato piemontese, ha compiuto quest'ulteriore strappo e la cosa deve essere resa nota, perché, altrimenti, è chiaro che un ascoltatore o un osservatore anche giornalistico delle nostre attività non lo potrebbe sapere.
Ho ritenuto opportuno, Presidente, giustificare il motivo per cui il Presidente Dutto ha spostato a lunedì la nuova seduta della Giunta per le elezioni: non si è trattato di una scelta personale, dettata da qualche arcano motivo, ma proprio per un comportamento assurdo che impedisce la completezza dell'organo, che è un altro fattore rispetto alla maggioranza alla minoranza, all'approvazione del bilancio, all'ostruzionismo e quant'altro.
Va garantita la completezza dell'organo in proporzione a come gli elettori nel 2005 si sono espressi: essendo una democrazia rappresentativa dobbiamo avere tanti rappresentanti quanti sono quelli che gli elettori hanno votato nel 2005. Questo è l'abc della democrazia rappresentativa! Lo volete impedire? È la vostra mentalità. I libri su cui avete studiato da piccoli li conosciamo e vi portano anche a queste conclusioni.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, mi spiace che anche la Giunta per le elezioni come nel Parlamento nazionale, diventi una sede di lotta politica.
Per quanto di competenza, cercheremo di esercitare la persuasione per convincere i colleghi agli adempimenti di rito.
Desidero comunicare che la Conferenza dei Capigruppo, cui non hanno partecipato i Presidente dei Gruppi dell'opposizione - spero che anche in questo caso si riesca a riportare i nostri lavori nell'ambito di una partecipazione degli organi istituzionali di tutte le parti - mi ha dato indicazione di procedere alla convocazione del Consiglio regionale, oltre che per la giornata di domenica e di lunedì, in seduta antimeridiana e pomeridiana, che erano già nella convocazione che avete ricevuto, anche per la seduta serale di lunedì, alle ore 20.30, e per le sedute antimeridiane pomeridiane e serali di martedì e mercoledì prossimo.
Era stata avanzata dal Presidente Burzi una richiesta sospensiva.
Tuttavia c'è una serie d'interventi sull'ordine dei lavori che farei effettuare prima.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Volevo scusare la mia assenza di questa mattina: mi ero impegnato a celebrare un matrimonio a Rivoli, organizzato dagli sposi tre o quattro mesi fa, per cui non potevo negarmi. Per noi la famiglia è una cosa seria e allora, ovviamente, ho pensato bene di partecipare a quel matrimonio.
Mentre aspettiamo che il Governo salvi l'Italia e protegga gli italiani dai delinquenti italiani e stranieri, e modifichi anche i libri, perché ci aspettiamo naturalmente che siano modificati anche i libri di storia, mi sono permesso umilmente, poiché ho saputo che il Presidente Burzi era dispiaciuto del fatto che non lo avessi presentato, che sto per presentare l'ordine del giorno che riguarda la sospensione dell'indennità di carica dei Consiglieri e degli Assessori regionali. Mi era sembrato che anche l'opposizione volesse firmarlo. Io lo firmo.
Tenevo solo a precisare che sto per presentare l'ordine del giorno che avevo annunciato ieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Prendo volentieri la parola. Ringrazio anche il Consigliere Boeti, e non solo per la proposta d'altissima rilevanza che ha fatto ieri attraverso i giornali. Lo informo anche che è arrivato secondo nella proposizione dell'ordine del giorno in oggetto; pertanto, com'è normale in quest'Aula se desidera può accomodarsi a firmare quello che è stato presentato dall'opposizione, dopo quella stupenda pensata che ha avuto modo di diffondere su tutti i giornali nazionali, che gli ha garantito anche cinque o sei minuti di notorietà ma che alza il livello dello scontro politico.
Volevo ritornare brevemente sulla questione dello "stop" alla Giunta per le Elezioni, che è questione gravissima.
Mi spiace che colleghi di grand'esperienza non comprendano che quando ci si mette a fare politica sulle regole, s'inizia un percorso che si sa dove inizia, ma non si sa dove finisce. Perché non comprendo più come possiate chiederci di lavorare assieme per il cambio del Regolamento, dello Statuto, per le modifiche che bisogna fare per meglio governare quest'Aula e questa Regione, quando, di fronte a adempimenti di natura tecnica, ma d'importantissimo valore statutario, come la possibilità di far intervenire all'interno dell'Aula nuovi colleghi che vanno a rappresentare parte di territorio significativo, ci si comporta come ha fatto la maggioranza in questo caso. Mai - e, ripeto, mai - in quest'aula siamo arrivati a questo livello di scadimento della politica e del senso delle istituzioni. Perch una cosa è la battaglia politica sull'ostruzionismo, altra cosa è forzare le regole che sovrintendono il lavoro di tutti noi.
Non chiedeteci più di parlare di Regolamento, perché con questi comportamenti escludete ogni possibilità di collaborazione. Siete cagione del vostro male. Continuate così, che la previsione di arrivare a luglio si avvicina sempre più.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Solo per completare l'informazione - non ho nulla da aggiungere a quello che ha detto il collega Cavallera, che mi è sembrato più che sufficiente, perché poi veniamo accusati di far perdere tempo! - vorrei precisare che oltre al normale comunicato stampa, faremo pervenire a lei per conoscenza e alla Commissione di garanzia... Così facciamo lavorare anche quest'organo statutario, la cui approvazione in questa legislatura è stata decisamente difficile, anche se non ricordo bene il motivo: forse perché la maggioranza voleva, anche in quest'organo, quattro o cinque membri.
Comunque, in qualche modo, con la giusta tempistica che questa legislatura ha avuto, l'abbiamo approvata. E siccome la Commissione di garanzia è la Commissione che il nostro Statuto delega a tutelare l'adempimento della legge statutaria, e noi abbiamo l'opinione - speriamo sia legittimo - che quella che si è verificata oggi sia una rottura sostanziale degli adempimenti statutari. La facciamo lavorare, così sentiamo che cosa ci dice, e intanto noi andiamo avanti. Scusate se ho fatto perdere del tempo. Procediamo pure.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Volevo far presente ai colleghi che mi considero uno sciocco, all'idea di poter arrivare a conclusioni logiche in quest'Aula. In questo momento la considero un'idea assurda e sbagliata.
Ritiro tutto quello che ho detto finora in questi giorni e chiedo scusa per aver fatto perdere tempo. Grazie.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute n. 52 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Procediamo con la prima.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 660, avente oggetto "Disciplina dell'esercizio dei locali d'intrattenimento e svago per la tutela della vita dei giovani" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Al fine di stemperare il clima che si è instaurato in quest'Aula cercherò di illustrare direttamente l'ordine del giorno che tratta un argomento a me molto caro, perché riguarda i giovani, la loro vita e la disciplina dell'intrattenimento relativamente i locali, per le materie di competenza della Regione.
Emergono indubbiamente dei dati molto preoccupanti; l'ordine del giorno ne cita alcuni datati 2005, perché le ultime classifiche dell'ACI riportavano i dati del 2005.
Il numero d'incidenti su strada sono altissimi: 225.078. A seguito di questi incidenti, i decessi superano 5.400. Pensate ad un comune di 5.000 anime che sparisce ogni anno, e ad un comune più grande (grande quasi come la metà di Torino) di 313.000 persone, che sono ferite a seguito d'incidenti stradali.
I giovani sono ancora più colpiti, perché bevono quando escono dai locali, hanno atteggiamenti più irresponsabili e sono avvezzi sicuramente ad una scarsa educazione stradale. Su questo, durante l'Amministrazione che precedeva la Giunta Bresso, è stato fatto qualcosa, ma è stato fatto abbastanza anche con questa Giunta.
Si cerca di informare i giovani sui pericoli e sulla gravità di un comportamento dissennato quando si è al volante, perché la macchina pu anche essere uno strumento di morte.
Credo che, per quanto possa sembrare un po' strano citarlo in un momento in cui c'è un po' di tensione in quest'Aula, male non fa a tutti noi pensare che è un tema che prima o poi, in qualche modo, dobbiamo riprendere in modo serio, cercando di affrontarlo affinché non si comprima la possibilità dei giovani di avere dei posti di svago, che siano sani, ma che siano anche estremamente liberi, perché ricordiamoci che non si pu confinare dentro un giardinetto la possibilità dei giovani di voler divertirsi, di voler avere dei posti d'intrattenimento che piacciano a loro, non che imponiamo loro.
Se noi non gli permettiamo di avere dei locali, che abbiano ovviamente dei controlli e quindi che siano regolamentati, che non diventino dei distributori di droga gratuita, dei locali in Piemonte, questi andranno sulla Riviera ligure, in Lombardia, in Svizzera, in Francia, quindi le possibilità d'incidenti saranno ancora maggiori rispetto a quelle che attualmente esistono.
Credo che discutere quest'ordine del giorno e affrontare anche quello che poi alla fine chiedono i proponenti, ovvero che si affronti quello che il disegno di legge 383, titolato "Disciplina dell'esercizio dei locali di intrattenimento e svago per la tutela della vita dei giovani" in quest'Aula e nella Commissione competente appena questo sarà possibile, senza immaginare, senza voler preordinare, perché io magari posso anche avere una posizione diametralmente opposta a quella di chi vuole chiudere i locali sia importante. Mi ricordo una raccolta firma nel Cuneese, l'anno scorso per la chiusura di tutta una serie di locali. Io ero assolutamente contrario, perché chiudendo quei locali oppure obbligandoli alla chiusura anticipata all'una non si faceva altro che spostare il disagio, quindi gli incidenti mortali ancora più gravi altrove.
Però è una questione che va affrontata e con la massima serietà. Grazie a tutti.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Certo che c'è stata contestata la convocazione del Consiglio di sabato e di domenica e poi - chissà perché - è convocata la Giunta per le elezioni di sabato; ma, detto questo, che...



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

No! Il Presidente della Giunta per le elezioni ha fatto il suo dovere ha fatto quello che doveva fare, quindi non contesto il comportamento del Presidente, che ha sempre diretto, in questi due anni e mezzo, con estrema correttezza la Giunta per le elezioni.
Però vorrei ricordare a chi c'era nella scorsa legislatura, ma soprattutto informare chi non c'era, che nella scorsa legislatura la Giunta per le elezioni, di cui ero Vicepresidente, in molte occasioni non è riuscita a tenere le proprie riunioni per mancanza del numero legale perché l'allora maggioranza fece mancare il numero legale, perché non si voleva sciogliere il nodo dell'incompatibilità tra una Consigliera regionale che aveva, in quel momento, anche la carica di Sindaco. E proprio per non sciogliere questo nodo, addirittura fu presentato un disegno di legge per alzare il numero degli abitanti per evitare quest'incompatibilità. Quindi, forzature ne abbiamo viste tante in quest'Aula e nella storia del Consiglio regionale; dopodiché anche allora fortunatamente, la ragionevolezza fu portata all'interno del confronto tra la minoranza e la maggioranza e tutto andò a buon fine, nel senso che la legge non fu modificata e l'incompatibilità fu riconosciuta.
Come dicevo, forzature in quest'Aula ne abbiamo viste tante; non credo che quella di oggi sia stata una forzatura eccessiva rispetto all'andamento che stiamo vivendo in questi giorni in quest'Aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Dal momento che sono entrati in Aula nuovi Consiglieri che prima erano in congedo, vorremmo sapere qual è l'attuale numero legale.



PRESIDENTE

Ci sono otto Consiglieri in congedo; il numero legale è 28. Comunque collega Monteggia, può venire a controllare di persona: gli elenchi sono affissi.



MONTEGGIA Stefano

Non c'è bisogno, Presidente! Se me lo dice, ci credo: ci mancherebbe! Non devo certo venire a controllare di persona!



PRESIDENTE

Abbiamo instaurato la prassi di avere i nomi dei colleghi in congedo come prevede il Regolamento - affissi a fianco della postazione occupata dai funzionari dell'Ufficio Aula.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 651, avente oggetto "Ripiano dei disavanzi sanitari pregressi" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Anche questo è un ordine del giorno che impegnava, di fatto, il Governo nazionale affinché fosse fatta una seria riflessione per riconfigurare complessivamente i soggetti destinatari dei tre miliardi di euro stanziati nel settore della sanità, per ripianare debiti di varie regioni, che - a nostro dire - dovevano essere ripartiti tra tutte le Regioni, sulla base del criterio della popolazione residente, e non solo su alcune. Tra l'altro, Lombardia e Veneto avevano fatto ricorso alla Corte Costituzionale; noi avevamo già chiesto, con un intervento verbale in Aula che anche il Piemonte facesse la stessa cosa.
La Presidente Bresso aveva risposto che ci avrebbe pensato, ma poi ahimè - non ha mai dato una risposta.
Quali sono i fatti? Il decreto legge n. 23 del 2007 prevede uno stanziamento di tre miliardi di euro per una nuova operazione di ripiano dei disavanzi sanitari pregressi maturati nel periodo 2001-2005 dalle Regioni.
Considerando che il decreto legislativo n. 347 del 2001 sanciva la responsabilità delle Regioni sulla copertura degli eventuali disavanzi di gestione nel settore sanitario e che tale principio, cui l'articolo in esame esplicitamente deroga, rappresenta una sorta di criterio fondamentale di riferimento che non può essere reiteratamente disapplicato, pena lo stravolgimento del complessivo equilibrio di rapporti Stato-Regioni nel settore sanitario; ritenendo che il nuovo intervento di ripiano statale finiva per far pagare per la terza volta allo Stato i disavanzi sanitari regionali di Lazio, Campania, Abruzzo, Molise, Liguria, che da sempre sono in disavanzo e rifiutano di prendere provvedimenti per ripianare il debito con risorse proprie come altre regioni, tra cui il Piemonte, hanno invece fatto; dato che ne conseguiva un'evidente sovrapposizione di operazioni statali di ripiano, destinate indubbiamente a scoraggiare l'effettivo risanamento dei conti regionali e ad indebolire le aspettative delle regioni "virtuose" circa la serietà del patto stipulato con lo Stato rilevando che le Giunte regionali di Lombardia e Veneto avevano deliberato su proposta dei rispettivi governatori, di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto in questione, sollevando numerosi e gravi profili di illegittimità costituzionale, tra cui la violazione dei principi di uguaglianza e di responsabilità finanziaria, chiedevamo alla Giunta regionale e alla sua Presidente di deliberare nel senso di chiedere il rispetto della ripartizione di questi fondi tra tutte le Regioni.
Ma - ahimè - non abbiamo mai ricevuto risposta sulla scelta della Presidente di costituirsi presso la Corte Costituzionale contro il Governo che - all'epoca - era in mano (anche se non molto saldamente) alla stessa parte politica cui appartiene la Presidenza. Però, noi capiamo tutto capiamo anche che la sanità in Piemonte funziona peggio di prima; capiamo anche la sanità in Piemonte costa più che da altre parti, tant'è che la Repubblica, organo notoriamente vicino al centrodestra, dichiara che per ogni piemontese si spendono 1.800 euro l'anno per la sanità. Ma non solo: addirittura, presso le nostre strutture ospedaliere - e qui si riporta un intervento di "piede complesso" - ha un costo di 410 al Rizzoli (che è un ospedale emiliano), di 788 euro al Galeazzi, ma di 1067 euro al CTO. E anche l'intervento d'anca - dice l'articolo - è valutato di più al CTO di quanto lo sia nelle altre due strutture. Occorre anche ricordare che noi siamo la Regione che dà la peggiore prestazione su tutto il gruppo delle Regioni del Centro-Nord, che invece sono in attivo. Questo relativamente alla mobilità. Mentre altre Regioni del Centro-Nord hanno una mobilità attiva, il che significa che da altre parti vanno a farsi curare in quelle noi abbiamo una mobilità negativa, che ci costa parecchio, tant'è che i soldi che dobbiamo restituire per la compensazione in negativo ci costano parecchio. Tra l'altro, a proposito dell'incidenza della spesa sanitaria sul bilancio, si sostiene che con il consuntivo si arrivi addirittura - in incidenza di bilancio - a oltre il 79% di spese legate alla sanità rispetto al rimanente. Quindi è chiaro che qualcosa, all'interno della sanità piemontese, non funziona più.
Ma c'è di più. Ricordo - sempre da la Repubblica del 30 aprile (quindi è recentissimo), riporto dichiarazioni fatte contro l'ex direttore del Sant'Anna-Regina Margherita: "La D'Innocenzo, praticamente un'incapace".
Questo credo che sia un fatto gravissimo, perché la D'Innocenzo era stata messa a capo del Sant'Anna-Regina Margherita proprio dal centrosinistra, a livello governativo.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Se il Regolamento lo prevede, Presidente, parlo anche in nome del Consigliere Deambrogio: entrambi abbiamo una gran simpatia per l'onorevole "Cetto La Qualunque", parlamentare del centrodestra (lui dice, poi non sappiamo se è vero).
Siamo quindi "spessatamente" contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 647 avente oggetto "Aumento delle accise sul vino nel Regno Unito" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Vorrei fare una digressione non enologica. Vorrei far presente ai colleghi che per tanto che si sforzino di ricordare, di precedenti che hanno impedito surroghe in questa Regione non me ne risultano. Altre discussioni nel merito su compatibilità ed incompatibilità sono nell'ordine delle cose.
Venendo all'ordine del giorno, lo scorso anno si è registrato un dibattito all'interno del Regno Unito che però affiora qua e là, quindi è una questione di carattere generale che deve essere approfondita definitivamente.
Sappiamo quanto le imposte sui consumi deprimano i consumi stessi e a nostro avviso contrastino quel principio di libera circolazione delle merci che è uno dei quattro cardini su cui poggia l'integrazione europea.
Per cui la proposta di aumentare dai 7 pence all'1,99 euro per i vini cosiddetti fermi e ai 2,55 euro per i vini spumanti (naturalmente 7 pence in un caso e 10 pence nell'altro), andrebbe a penalizzare fortemente le nostre impostazioni, perché indubbiamente il mercato inglese è un mercato di grosso riferimento. Tanto più in queste fasi, dove per esempio lo spumante italiano, lo spumante anche dolce, l'Asti Spumante piemontese ha dei programmi di sostegno da parte della categoria, da parte della Regione e da parte dello Stato.
Quindi, essendo poi l'Asti lo spumante italiano più esportato nel mondo ed essendo piemontese, credo che questo debba essere un fatto emblematico su cui lavorare.
Non a caso l'ordine del giorno ha come finalità di render nota all'Aula la problematica e di richiamare su questo non tanto l'attenzione del singolo Assessore, che sappiamo impegnato nel sostegno a queste esportazioni, ma quanto proprio l'attenzione della Giunta nel suo complesso, della Presidente in modo particolare, perché ovviamente quando si va nel Comitato delle Regioni c'è da parlare senz'altro dei massimi sistemi, dei rapporti tra l'Unione Europea e l'Italia, dei programmi futuri d'evoluzione dei fondi europei, dell'integrazione europea. Indubbiamente però si deve cogliere anche l'occasione per mettere a frutto una presenza significativa come quella del Piemonte proprio per dire "non produciamo".
Avendo coscienza che non produciamo solo automobili, ma produciamo anche prodotti agroalimentari di grande qualità e, nel caso particolare non è giusto che il vino sia penalizzato in modo sproporzionato rispetto alla birra.
Si potrebbe dire: "L'hanno penalizzato perché vogliono fare delle campagne contro l'alcool". Allora a questo punto ci dovrebbe essere un'incidenza proporzionata, cosa che non c'è.
Siamo perfettamente d'accordo sul consumo responsabile, anzi il Piemonte negli ultimi vent'anni ha lavorato proprio consapevole che occorra ridurre la quantità di consumo, migliorando la qualità delle produzioni stesse.
Quindi, dispiace che la discussione avvenga in un'Aula che ha altre attenzioni e che considera tutti questi ordini del giorno come una perdita di tempo. Ma così non è, perché noi con questo documento intendiamo richiamare l'attenzione su una questione fondamentale, perché potrebbe in qualche modo vanificare od ostacolare programmi di sviluppo delle esportazioni che proprio questa Regione negli anni sta portando avanti.
Quindi, è giusto che ci sia un'adeguata difesa in tutte le sedi compreso anche il Comitato delle Regioni, da parte della nostra Presidente per difendere e valorizzare una nostra produzione di punta.



PRESIDENTE

Per l'intervento in senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Intervengo perché non potuto votare; la luce gialla è accesa, ma non si illuminano i tasti per votare. Non avendolo potuto fare, ne avrei piacere.
Mi dica lei quale soluzione adottiamo.



PRESIDENTE

Siccome la votazione era palese, se vuole può dichiarare la sua intenzione di voto e la mettiamo a verbale.
Se invece preferisce, possiamo fare ripetere la votazione.



TOSELLI Francesco

Facciamo ripetere la votazione. Grazie.



PRESIDENTE

Nessun problema.
Indìco nuovamente la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 620, avente oggetto "Voto di fiducia su documento programmatico" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Presidente, l'ordine del giorno discusso oggi rischia di apparire veramente antico. L'ho presentato insieme al Consigliere Scanderebech nel febbraio 2007 e metteva in evidenza i problemi che il Governo Prodi aveva già all'epoca e che probabilmente, se fossero stati risolti prima avrebbero evitato una lunga agonia e perdite di tempo per la soluzione di problemi importanti, in modo particolare nel settore dei trasporti.
Cosa diceva questo ordine del giorno? Rivolgeva un invito al Governo Prodi, che si era riunito nella Reggia di Caserta per ritrovare nell'ambito della sua maggioranza una certa unità d'intenti. Il Governo aveva approvato dodici punti considerati essenziali per considerare positiva e soprattutto per dare un futuro all'attività di Governo.
Attraverso l'ordine del giorno approvato dal Consiglio volevamo sollecitare il Governo a mettere in votazione in Parlamento quei dodici punti; una sorta di verifica, che avesse anche in Parlamento una svolta positiva. Infatti consideriamo l'ordine del giorno attuale ancora adesso lo consideravamo già tale nel 2007, ma a questo punto diventa ancora più attuale perché fra pochi mesi, al 30 giugno, l'Osservatorio di Virano finisce il suo lavoro. Quindi, auspichiamo una presa di posizione parlamentare con larghissima maggioranza sul fatto che la TAV è per il Piemonte un'opera essenziale. Quindi, è un ordine del giorno antico, ma è attuale il problema che questo tratta. Tra l'altro, dobbiamo ricordare che proprio in questi giorni si discute del futuro dell'Osservatorio e del suo Presidente, architetto Virano. Ci sono stati dei chiarimenti riportati in Piemonte dal Senatore Ghigo, secondo cui il Governo Berlusconi, che si insedierà nei prossimi giorni, è disponibile a confermare l'architetto Virano nel suo incarico. Proprio per giungere al 30 giugno ad una conclusione positiva dei lavori, che non dovrebbero soltanto essere in qualche modo limitati all'attività di mediazione e di concertazione con le popolazioni locali relativamente all'opera in sé, ma anche sul fatto che ci possono essere dei cambiamenti sul percorso e sul tracciato, credo non sarebbe male approvare quest'ordine del giorno. Cambiamo solamente l'intestazione: anziché "al Governo Prodi", mettiamo "al Governo Berlusconi".
Chiediamo al nuovo Governo che, nel momento in cui si presenterà per ottenere la fiducia in Parlamento sul proprio programma, evidenzi in modo particolare e peculiare la realizzazione della TAV.
Non possiamo sottrarci alla votazione positiva di quest'ordine del giorno, che tra l'altro potrebbe essere un punto d'unità del Consiglio regionale, o di gran parte di questo, in un momento che pare difficile, in cui c'è un confronto aspro sul programma e sul bilancio, nonché sulle modalità di funzionamento delle Commissioni. Quindi, riteniamo che l'approvazione di quest'ordine del giorno sia un passaggio obbligato per il Consiglio regionale. Ci sono state le elezioni, di TAV si è parlato largamente durante i comizi e le assemblee e sembra che i piemontesi votando il centrodestra, abbiano detto "sì, la TAV la vogliamo", perché se non l'avessero voluta, non avrebbero votato ad esempio la Lega Nord, che è un partito impegnato nella realizzazione dell'opera.
Quindi, possiamo rendere attuale l'ordine del giorno, possiamo dare un segnale importante come Consiglio. Credo che qualcuno non lo voterà, per questo non vuol dire niente. Questo è un tema trasversale, che può essere assunto anche come modello per la discussione su altri argomenti.
Ovviamente ci possono essere maggioranze politiche diverse da quelle che reggono la Giunta, ma maggioranze che credono nel futuro del Piemonte. Tra l'altro, potrebbe consentire anche di parlare del percorso; se ci sono delle modifiche da fare in base alle novità portate in questi mesi anche nell'ambito del lavoro dell'Osservatorio, è bene che se ne parli.
Siamo quindi disponibili ad affrontare il tema della TAV in modo assolutamente trasversale all'interno del Consiglio regionale, ed è per questo che chiedo al Consiglio di approvare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Il collega Guida ha chiesto l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno di cui noi tutti vorremmo poter parlare. È importante la questione trattata, come pure gli apprezzamenti sul lavoro dell'Osservatorio. Ma come sa il Consigliere Guida, abbiamo all'ordine del giorno l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio. Auspichiamo, dunque, che prima si affrontino queste due leggi.
Successivamente, saremo disposti a discutere di tutti gli altri grandi ed importanti problemi che stanno all'ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 611, avente oggetto "Realizzazione del Terzo Valico" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Botta, per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega Cavallera, che, pur essendo il primo firmatario, mi offre la possibilità di intervenire. Essendo lui intervenuto al mattino, non vorremmo che si specializzasse troppo sulla questione del Terzo Valico, che è un'altra questione centrale non solo rispetto alle dinamiche piemontesi, ma anche per capire il motivo per cui le cose poi vanno in un certo modo.
Questa mattina sono rimasto piuttosto colpito dall'intervento di un collega della sinistra radicale, che, con aria di superiorità intellettuale nulla di personale - che contraddistingue taluni colleghi, ci rimproverava di interessarci dei problemi dei Rom, dei colombi e di tante cose che non contano niente, dando la piena dimostrazione del perché, poi gli esiti elettorali sono quelli che sono. Purtroppo, cari colleghi del centrosinistra, è su queste cose, che a voi sembrano banali e secondarie anzi addirittura un po' schifose, di cui forse non bisognerebbe non parlarne perché non fa fine o non è bello, che la gente vuole vedere le decisioni della politica.
Continuate a sottovalutare un problema come quello del Terzo Valico e delle infrastrutture che è rilevante per la nostra regione. Si continua a posticipare, a sostenere che "si farà." Ricordo che quando finì il Governo del centrodestra nel 2006, il Terzo Valico aveva ottenuto il finanziamento CIPE per i primi adempimenti e la cantierabilità. Sono passati due anni e non abbiamo visto niente. Quello è un altro elemento che aiuta a capire perché, perlomeno gran parte dell'Italia occidentale e del nord, ha poi assunto determinate posizioni a livello politico.
Inoltre, come alessandrini, la questione del Terzo Valico ci tocca evidentemente in maniera particolare, perché rappresenta assolutamente un'opportunità imprescindibile di sviluppo per una Provincia che non respira, che non ha sufficienti collegamenti con il resto d'Italia e con il resto d'Europa e che necessità di quest'importantissima infrastruttura per garantire uno sviluppo, un domani, al proprio territorio.
Al di là delle pur significative e interessanti società, studi e contro studi che sono fatti sul Terzo Valico, è ora che parta anche dalla Regione un richiamo forte al nuovo Governo nazionale, che siamo sicuri lo raccoglierà in maniera più pronta di quanto è successo in passato, per dare un futuro a questa parte del Piemonte, ma anche all'Italia del Nord-Ovest.
Perché è evidente a tutti quanto sia interessata a quest'opera la Liguria è evidente quanto sia interessato il basso Piemonte; è altrettanto evidente quanto le ripercussioni di quest'opera arrivino fino nel novarese per poi giungere ai confini della nostra patria.
Quindi è quanto mai importante, a mio avviso, come giustamente sottolinea l'ordine del giorno, che la Regione si faccia parte attiva e collaborativa nella creazione di questa come di altre infrastrutture, per le quali abbiamo perso fin troppo tempo. La modernità non aspetta. Le popolazioni dei territori che vogliono essere investiti dalla modernità non aspettano le pensate, le filosofie e le determinazioni di una politica lenta. La politica ha bisogno di rapidità anche di decisione: il nostro nord avanzato, che produce, ha bisogno di regole, di decisioni e di fatti.
Noi purtroppo - e voi in particolare - tanto a livello nazionale quanto a livello regionale continuate in una cultura tutto sommato insofferente in quanto superiore, dei veri problemi della popolazione. Questo vi condannerà ad una situazione di marginalizzazione politica sempre più forte. Perché l'essere "popolari" a parole, ma "aristocratici" nella realtà, oggi non paga ("aristocratici" non naturalmente nel senso alto della parola, ma nel senso di "spocchiosi").
Grazie.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
La mia sarà una dichiarazione molto breve, anticipata solo da alcune considerazioni velocissime che rispondono un po' al collega che è intervenuto prima di me. La questione non è la mancata conoscenza dei problemi. I problemi li conosciamo, li affrontiamo e li vediamo, perché non siamo ciechi. A volte abbiamo un tono "elevato"? Non credo aver peccato di questo, né io né i miei compagni di Gruppo.
Siamo in un'epoca particolare, in cui a problemi complessi si risponde con soluzioni molto facili - troppo facili - sfiorando quasi il populismo.
Vedremo se queste soluzioni porteranno a dei risultati. Ne dubito perché sono convinto che a problemi complessi si possa rispondere con risposte non complicate, ma complesse nel loro agire. La faciloneria di alcune risposte credo che non porti a un gran bene, se non ad odiare tutti col risultato di non risolvere nulla.
Per questo motivo, ci dichiariamo contrari all'iscrizione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 603 avente oggetto "Presidio ospedaliero infantile 'Cesare Arrigo ' di Alessandria" all'o.d.g.
della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Faccio riferimento ad un ordine del giorno presentato da alcuni esponenti dell'allora Gruppo della Margherita (ora PD), anche con la sua autorevole firma come Presidente.
Peraltro, faccio anche riferimento a sopralluoghi che avevamo fatto con la collega Cotto: eravamo andati al Regina Margherita e all'Ospedale Infantile di Alessandria per renderci conto di come funzioni l'area del Pronto Soccorso, cui si riferiscono tantissime famiglie, perché vi sono dei grossi problemi per quanto riguarda i pediatri di libera scelta, che numericamente, ci sono anche sul territorio ma, per esempio dalle mie parti, non fanno accessi al domicilio. Per cui è già difficile, anche nell'orario previsto, potersi recare presso lo studio del medico. Nel dubbio, ovviamente, il famigliare che ha il bambino che presenta dei problemi, si indirizza verso un Pronto Soccorso ospedaliero piuttosto che rivolgersi al pediatra di libera scelta.
La consapevolezza della necessità di potenziare i Pronto Soccorso e l'area pediatrica degli ospedali infantili noi non l'abbiamo ritrovata.
Abbiamo riscontrato grosse carenze al Regina Margherita, almeno dal nostro punto di vista, ma non in termini di professionalità o di livello professionale dei parametrici o dei medici (questo è altissimo!), ma proprio da un punto di vista strutturale e dei locali a disposizione: a volte ci sono dei degenti in astanteria che sono addirittura nei corridoi (si evince anche dai giornali, per quanto riguarda il Regina Margherita) con genitori che assistono il bambino in attesa di avere un posto letto in una camera. Naturalmente, qui sono dati anche degli indicatori, per quanto riguarda l'ospedale di Alessandria, con un crescendo di accessi di anno in anno e con un indice dei posti letto retrostanti al Pronto Soccorso quasi al 100% (dall'85% al 95%).
A questo punto, se mi fosse posta la domanda: "Per chiudere il bilancio, cosa si può ipotizzare?", credo che si dovrebbe ipotizzare quello che è il bene della nostra cittadinanza, le necessità del territorio piemontese.
Oggi pomeriggio non vedo l'Assessore Artesio, ma è presente il collega Boeti, che di sanità ne capisce, e la Presidente Bresso: come mai in Provincia di Alessandria non abbiamo ancora la PET? Come mai il famoso Dipartimento Materno Infantile di Alessandria, tanto decantato anche dalla Signora Flecchia da due o tre anni, non è realizzato? Sono queste le cose che chiedo e che chiederò al mio Capogruppo di farsi portavoce per sollecitarle, perché dobbiamo uscire dalla vicenda del bilancio con la capacità di operare delle scelte: contenere le spese e, all'interno dei fondi disponibili, fare delle scelte, dando ai territori quelle risposte che i territori stessi si attendono. Altro che soldi ai Gruppi consiliari! Noi non abbiamo ancora fatto operazioni di composizione, scomposizione e ricomposizione, avendo la garanzia di mantenere equivalenti i finanziamenti, cari colleghi della sinistra. Noi chiediamo che siano fatte le cose per i nostri territori, ovvero ciò che avete promesso e che non avete ancora realizzato. Siete in ritardo e, a questo punto, avete anche perso l'occasione dell'accorpamento delle ASL per risparmiare quei mitici milioni di euro che io pensavo immediatamente trasformati in investimenti in aumenti di posti di medico e di paramedico o di riorganizzazione di rete sanitaria. Dimostratelo. Noi siamo sempre in attesa che ci sia, sotto questo profilo, un'adeguata risposta.
Invito i colleghi ad approvare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Raccoglierei l'invito del collega Cavallera. È chiaro che adesso stiamo facendo soltanto una discussione accademica.



MULIERE Rocco

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



MULIERE Rocco

Diciamo preliminare.



MULIERE Rocco

Sono d'accordo: se presentiamo, durante la discussione del bilancio, un emendamento, lo firmiamo, per acquistare la PET ad Alessandria, noi ci stiamo, ma vediamo nell'economia dei lavori come si può inserire questo emendamento; poi ne discutiamo.
Credo che discutere di questioni serie come quella che ricordava prima il collega Cavallera, cioè ad esempio la PET ad Alessandria, che è una questione molto seria - sia un terreno di confronto; su tali questioni ci possiamo confrontare. Non sull'ordine del giorno che, naturalmente...



MULIERE Rocco

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



MULIERE Rocco

Se sono rose, fioriranno.



MULIERE Rocco

Vedremo. Comunque, sull'ordine del giorno siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 585, avente oggetto "Realizzazione aereo militare F35 a Cameri" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Monteggia (per ovvia competenza territoriale).



MONTEGGIA Stefano

L'ordine del giorno in questione risale a gennaio 2007, ma ha ancora una sua attualità, perché questo famoso F-35 non ha ancora iniziato la sua produzione nell'aeroporto di Cameri.
Quello di Cameri è un aeroporto che praticamente era la base del 53 Stormo ed ha funzionato sino a otto-dieci anni fa. Dopodiché, è stato dismesso per la manutenzione di tutti gli aerei che sono portati a Cameri.
Rispetto all'opportunità di realizzare l'aereo militare F-35 ci sono molti contrasti e si sono verificate delle manifestazioni di contrarietà.
Tuttavia, per il territorio novarese si tratta di un'opportunità importante, con ritorni industriali (oltre ad investimenti strutturali quantificati intorno ai 200 milioni di euro) stimati in 700 milioni; per quanto riguarda l'occupazione, saranno coinvolte oltre 200 persone nonch almeno altri 800 addetti nell'arco di un periodo compreso tra i prossimi 12 e i 15 anni.
Si tratta dunque di un'opportunità per il territorio novarese, in quanto questo aereo, che è assemblato e costruito a Cameri, offre delle possibilità di lavoro a molte persone.
Non vorremmo che anche questa diventasse un'occasione persa. Il territorio vive già le difficoltà legate alla questione di Malpensa che volenti o nolenti, incide notevolmente sul territorio novarese: molti sono gli addetti e gli impiegati nell'aeroporto milanese di Malpensa ed anche la realizzazione di questo aereo militare avrebbe un impatto sul territorio.
Gli organi di stampa hanno scritto che i vescovi monsignor Charrier e monsignor Valentinetti avevano manifestato la propria contrarietà alla realizzazione del progetto F-35. Però, capendo, e soprattutto rispettando le motivazioni etico-morali che hanno indotto questi prelati ad assumere tale posizione, possiamo anche pensare che la non realizzazione di questo aereo militare a Cameri potrebbe avere grandissime ripercussioni in relazione all'impiego della popolazione che insiste intorno all'aeroporto camerese.
Inoltre, dobbiamo tener conto che il precedente Governo, nella persona del Ministro degli Esteri, aveva già confermato il proprio consenso. Per cui è vero che ci potrebbero essere delle implicazioni legate al discorso di un aereo usato per motivi bellici, ma è anche vero che chi ci lavora chi lavora intorno alla costruzione di questo aereo non ha alcuna implicazione sul piano né etico né morale: si tratta semplicemente del lavoro che qualsiasi persona ha il diritto di poter avere sul suo territorio.
Quindi la moralizzazione che ci è imposta da parte di alcune forze politiche della sinistra ci sembra un po' debole e con una contraddizione: da una parte, non bisogna costruirli - come dicono quelli della sinistra radicale - ma, nello stesso tempo, bisogna dare il lavoro a un determinato numero di persone.
Non capiamo dunque questa contraddizione, anche se possiamo rispettare alcune posizioni (ci mancherebbe altro!). Le manifestazioni che si possono fare sono mille, centomila, diecimila, cinquantamila, novantamila, ma alla fine ritorniamo ai tempi in cui si facevano le manifestazioni per l'aeroporto di Malpensa. All'epoca si facevano delle manifestazioni contro perché non dovevano esserci dei sorvoli sul territorio novarese; oggi si piange sul latte versato perché l'Alitalia, abbandonando Malpensa, porta via del lavoro, per cui non si sa più come impiegare tutte quelle persone che hanno lavorato fino all'altro giorno su Malpensa. Quindi, andremmo in un debito di impiego.
Sosteniamo dunque - ritenendolo opportuno - la realizzazione del progetto dell'F-35 presso l'aeroporto novarese di Cameri, proprio per la sua rilevanza per l'economia e l'occupazione piemontese.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallaro ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Siamo contrari, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni dei Consiglieri Burzi, Toselli e Cavallera sull'insufficiente presenza della Giunta regionale durante i lavori del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Con tutta la simpatia e la stima che l'Assessore Manica si merita l'Aula ci sembra un po' sguarnita, se stiamo parlando di Finanziaria e bilancio; ma lascio volentieri la valutazione all'Ufficio di Presidenza qualora non condividesse quanto stiamo dicendo.
Visto che stiamo scrivendo la Commissione di Garanzia - tanto, una più una meno - potremo finalmente occuparci del nostro Statuto, che è un tema non ancora sufficientemente conosciuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Intervengo solo per un chiarimento: non mi sembrava che da due giorni a questa parte stessimo parlando né di finanziaria né di bilancio, quindi penso che la presenza dell'Assessore Manica sia del tutto legittima e legittimata. Quando incominceremo a parlare di questi due argomenti, penso che l'Assessore al bilancio e la Presidente potranno rientrare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



(Commenti in aula)



TOSELLI Francesco

Voglio porre un problema, ma rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, ogni volta che lo chiederà, ai sensi del Regolamento, può contare sul fatto di avere la parola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Mi auguro che abbiamo concluso sull'ordine dei lavori, perché non intendo intervenire su questo argomento.



PRESIDENTE

Siamo sull'ordine dei lavori, perché quando entreremo nell'esame della prossima proposta d'iscrizione lo comunicherò.



GIOVINE Michele

Allora mi prenoto per intervenire sulla prossima proposta d'iscrizione Presidente.



PRESIDENTE

Senz'altro, collega. Per quanto riguarda la presenza della Giunta, la Giunta garantisce la sua presenza attraverso la persona dell'Assessore Manica; più della metà della Giunta regionale è presente nel palazzo, per cui, in ogni momento la discussione la richieda e si entri nel merito, la Giunta sarà presente con Presidente, Vicepresidente e Assessori competenti.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Avendo ovviamente stima dell'Assessore Manica presente in Aula Presidente, se l'Assessore Manica ha la delega della Presidente per l'intera Giunta, quindi può ascoltare e seguire i lavori dell'Aula da sola noi ne siamo felici; qualora non l'avesse, se la faccia fare. Una volta che se l'è fatta fare, ci sentiamo ascoltati e riteniamo che tutto il Consiglio abbia l'Assessore Manica come interlocutrice e delegata dalla Presidente a seguire i lavori dell'Aula.
Se così non fosse, con tutto il rispetto e la stima per l'Assessore Manica - ci fosse un altro Assessore, ovviamente direi la stessa, identica cosa - chiedo soltanto che, se c'è un Assessore in Aula e la Giunta ritiene d'essere "assenteista" momentaneamente, per scelta o per impegni cortesemente vi sia una delega, formalizzata anche in Aula dalla Presidente, e assicuri che per i lavori odierni, in sostituzione, c'è l'Assessore Manica. Altrimenti, francamente, mi sa che parliamo con l'attenzione che l'Assessore Manica dimostra verso i Consiglieri, ma con un Assessore che ha una delega specifica e non con le deleghe dell'intera Giunta rispetto agli argomenti che trattiamo con gli ordini del giorno, le richieste di inversione, problemi che a volte poniamo solo per far funzionare meglio i lavori della nostra Assemblea. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli. Come sapete, esiste un decreto della Presidente della Giunta regionale che stabilisce le modalità di presenza della Giunta all'interno di quest'Aula. In questo caso, l'Assessore Manica rappresenta - non me ne voglia - l'Assessore anziano e quindi, in qualità di Assessore anziana, rappresenta la Giunta regionale.



(Commenti dell'Assessore Manica)



PRESIDENTE

Absit iniuria verbis.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Intervengo sull'ordine dei lavori perché volevo aggiungere un interrogativo.
A volte, ci possono essere dei problemi urgenti, per cui la Giunta viene anche convocata fuori del "sacro palazzo" di Piazza Castello, magari in Consiglio regionale. Non voglio pensare che gli Assessori siano andati contemporaneamente tutti al bar, ma a questo punto, senz'altro, ci saranno questioni urgenti che comporteranno una riunione di Giunta (non lo so).
Però, tutto avviene nelle sale del Consiglio, quindi il Presidente del Consiglio dovrebbe essere informato.
Volevo solamente domandare se c'è qualcosa di urgente, qualche evento che a noi sfugge, visto che siamo qui. E visto che abbiamo la possibilità di avere informazioni dirette, anche tramite l'Assessore delegato a rimanere in Aula e tramite il Presidente del Consiglio, gradiremmo avere informazioni su cosa sta succedendo. È il minimo che noi, come Consiglieri di opposizione, possiamo domandare in questo momento.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Avendo garantito in Aula la presenza attraverso l'Assessore anziano Giuliana Manica, la Giunta si è riunita per pochi minuti per adottare un sintetico disegno di legge che dà attuazione ai due ordini del giorno presentati ma non ancora votati.
Se n'è parlato a lungo e, come ho ricordato stamattina, non è possibile sospendere i pagamenti delle indennità di Consiglieri e Assessori, se non modificando la legge ed un ordine del giorno nella gerarchia delle fonti è inferiore ad una legge.
Abbiamo predisposto un piccolo testo su cui deciderà il Consiglio. A quel punto si deve convocare almeno brevemente la Commissione per esaminarlo. Quindi, toccherà poi al Consiglio decidere; abbiamo messo il Consiglio nelle condizioni di fare un atto formalmente corretto, perch l'ordine del giorno non lo sarebbe.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere alla minoranza, visto che la Presidente è rientrata, se a questo punto intende iniziare la discussione sul bilancio, essendo nelle migliori condizioni per poterlo fare.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con la successiva richiesta d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 563, avente oggetto "Rilancio della Cittadella di Alessandria e Castello di Casale Monferrato grazie alle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Ho voluto intervenire su quest'ordine del giorno che riguarda la Provincia di Alessandria e in particolare due monumenti importantissimi quali la Cittadella di Alessandria e il Castello di Casale Monferrato, per evitare che su quest'ordine del giorno - che credo abbia la dovuta importanza ed attenzione da parte dei colleghi - intervenisse un collega eletto sulla Provincia di Alessandria, e quindi fosse percepito in modo eccessivamente partigiano.
Si parla di Unità d'Italia, del processo che ha portato, di fatto all'unificazione e a quello che con il prossimo 150° anniversario intendiamo celebrare non solo a Torino ma in tutto il Piemonte. Quindi sono orgoglioso, da torinese, di poterlo illustrare e difendere.
Difatti quello che avvenne quasi 150 anni fa non è un'esclusiva priorità di Torino, ma è stato merito di quello che fu all'epoca lo Stato sabaudo e non dobbiamo assolutamente dimenticare il sacrificio di tantissimi piemontesi e tantissimi alessandrini.
Il primo firmatario, il collega Botta, si stava lamentando del fatto che io stessi intervenendo su quest'ordine del giorno. È stato lui ad avere avuto la scintilla nel presentarlo e devo dire che l'ho strappato dalle mani del collega Cavallera, che anch'egli si sentiva pronto a difenderlo ad illustrarlo e a chiederne la votazione. Brevemente presento quali sono i due monumenti che hanno avuto un significato importante durante l'Unità d'Italia. Uno è la Cittadella di Alessandria, che ha una struttura militare molto importante al paragone di tante altre strutture, ma forse anche più importante di altre, perché ha avuto una fattiva partecipazione agli eventi di cui abbiamo discusso e potrebbe essere tra l'altro uno dei luoghi più opportuni in cui poter celebrare la maggior parte o addirittura tutti i festeggiamenti, così come hanno chiesto i firmatari in un eccesso di partigianeria. Credo che si possa pensare veramente ad una celebrazione Provincia per Provincia. Peraltro, nell'ordine del giorno s'illustra quanto è già stato fatto dalla Regione Piemonte, firmando dei protocolli d'intesa con le varie Amministrazioni provinciali ed ovviamente cercando di coinvolgere l'intero territorio piemontese in quest'importante momento della nostra storia, che forse è paragonabile, per quanto riguarda gli sviluppi anche territoriali e turistici, a quello che è accaduto nel 2006 ovvero le Olimpiadi invernali. I moti del 1821 iniziarono a sorgere, di fatto, ad Alessandria e dai pennoni della Cittadella di Alessandria sventolò per la prima volta il Tricolore. Quindi, c'è anche una motivazione storica, per cui si può e si deve rivalutare assolutamente la Cittadella di Alessandria.
Parimenti, sempre sulla Provincia di Alessandria esiste anche un'altra struttura, un monumento molto importante, che è il Castello di Casale Monferrato, che fu costruito intorno al 1352, però ci furono importanti fortificazioni proprio negli anni dell'Unità d'Italia e fu di un'importanza militare strategica fondamentale per Casale e per tutto il Risorgimento.
Peraltro, attualmente è in via di ristrutturazione e sicuramente potrebbe completare meglio questa ristrutturazione con i finanziamenti che ne deriverebbero se si decidesse di incrementare, nelle opere che s'intendono fare sul Piemonte, anche il Castello di Casale Monferrato.
Per questo motivo, i proponenti e il sottoscritto chiedono di discutere l'attuale ordine del giorno e di portarlo ad approvazione.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprimere il nostro no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 555, avente oggetto "Difesa del ruolo nazionale dell'Aeroporto di Caselle" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo iniziare brevemente quest'intervento con un piccolo riferimento alla convocazione prossima del Consiglio regionale.
La convocazione è prevista per lunedì, martedì e mercoledì. Niente da dire sulla convocazione di martedì e di mercoledì prevista per le ore 10 14.30 e 20.30.
Ho qualche dubbio a livello non tanto di contestazione formale ovviamente perché la Presidenza ha tutto il diritto di convocare a qualsiasi ora e in qualsiasi momento il Consiglio regionale.
Il problema nasce dal fatto che, essendo già stato il Consiglio regionale convocato per la giornata di lunedì in una precedente convocazione ed essendo stati definiti gli orari per la giornata di lunedì con orari diversi, è ovvio che i Consiglieri regionali che hanno ricevuto quella convocazione che prevedeva determinati orari, hanno ovviamente modulato i propri impegni, tenendo conto di quella convocazione ufficiale.
Chiederei, se fosse possibile come principio generale per le prossime convocazioni - non so se sia possibile per questa volta - che quando accade una variazione delle convocazioni del Consiglio regionale, specialmente nel caso in cui queste convocazioni non siano concordate in maniera ufficiale dalla Conferenza dei Capigruppo e quindi abbiano un imprimatur generale da parte di tutte le forze politiche, proprio per una questione di correttezza e di possibilità di pianificare i propri impegni, non avvengano questi cambi di orario di convocazione. Mi riferisco alla convocazione prevista per le ore 20.30 di lunedì, che non era prevista nella convocazione ufficiale del Consiglio precedente, nella quale era stato invece indicato per la giornata di lunedì un diverso orario che non comprendeva la sessione delle ore 20.30.
Pertanto, se dovesse esserci ancora un caso simile, in cui la convocazione non è condivisa dall'intera Conferenza dei Capigruppo suggerisco di non modificare gli orari di convocazione quando questi sono già stati definiti da una precedente convocazione.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 555, esso fa riferimento al ruolo e alla difesa del ruolo nazionale dell'aeroporto di Caselle; quindi fa riferimento ad una vicenda che ha sempre collocato nel tempo l'importanza dello scalo torinese, sempre a metà strada tra un livello regionale e uno decisamente nazionale.
Nel dibattito che negli ultimi 15 anni si è sviluppato intorno allo scalo torinese, c'è sempre stata quest'incapacità di trovare gli impegni complessivi a livello istituzionale e in parte anche a livello economico per far fare a Caselle quel salto di qualità che collocasse il nostro scalo torinese in una dimensione autenticamente nazionale ed internazionale.
Da questo punto di vista, l'ordine del giorno per il quale noi chiediamo l'inserimento all'o.d.g. va proprio a ribadire l'importanza dello scalo di Caselle per una delle Regioni industrialmente più avanzate del Paese, in modo da porre le condizioni per uno sviluppo economico del Piemonte.
L'impegno, dunque, è volto a richiederne l'approvazione, nel senso di favorire uno sviluppo dello scalo torinese di Caselle.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Prima di passare alla successiva richiesta d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., vorrei precisare, rispetto all'invito avanzato dal collega Lupi, che il Presidente del Consiglio, come ha sempre fatto, sarà sensibile alle richieste dei Presidenti dei Gruppi, a maggior ragione quando formulate in codesta maniera. Vorrei tuttavia ricordarle, Consigliere Lupi che in base all'articolo 12, comma 4 del Regolamento, qualora se ne ravvisi la necessità, il Presidente del Consiglio, sentita la Conferenza dei Gruppi consiliari, può modificare il calendario del programma dei lavori definito ai sensi del secondo comma del presente articolo.
evidente che, con tutta la cordialità che provo per il Presidente Gariglio, in base al Regolamento non può che proseguire nelle convocazioni del Consiglio regionale.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 4591, avente oggetto "Impiego della segatura per l'invecchiamento rapido del vino" all'o.d.g.
della seduta odierna.
Ad illustrarlo non poteva che essere un Consigliere della Provincia di Cuneo.
La parola al Consigliere Guida, per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Spero che i colleghi che provengono dalle aree vitivinicole del Piemonte - Langhe, Roero e Monferrato - possano votare quest'ordine del giorno, che ha perso un po' la sua qualità.
Anche questo é un po' datato, però sa bene l'Assessore all'agricoltura che sul vino bisogna sempre vigilare. Perché anche in presenza di direttive europee molto flessibili, il mondo vitivinicolo va comunque protetto e tutelato.
Fortunatamente, la pratica di inserire i trucioli nei tini e nelle botti non è poi così comune. Come sapete abbiamo una gran quantità di vini a Denominazione di Origine Protetta o Controllata, per cui è più difficile utilizzare strumenti che non siano quelli previsti dai disciplinari. Ma il mondo del vino, ovviamente, non è solo quello dei vini DOP, ma anche dei vini da pasto, che normalmente troviamo nei supermercati, che sono quelli a più largo consumo. Anche quelli sono vini di qualità, pur non pregiandosi della Denominazione di Origine Controllata.
Parlando della recente direttiva in materia di vini si metteva in evidenza come, a forza di tutelare con le Denominazioni DOC i vini, diventa poi difficile capire esattamente quali di queste DOC siano vere e quali strumentali, per azioni di marketing regionale o agricolo.
Tra l'altro, sulla vicenda dell'utilizzo dei trucioli nel settore vinicolo penso che sia importante leggere cosa dice uno dei massimi enologi italiani, Giacomo Tachis, che molti conosceranno, soprattutto il nostro Assessore: Lo stesso dice: "Il mondo produttivo sta interpretando male l'uso del legno, siano le barrique o i trucioli. Il legno deve solo lasciar passare un pizzico di acido gallico ai vini rossi, niente di più. Secondo l'enologia classica...



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura (fuori microfono)

"Tannico", non "gallico"!



GUIDA Franco

Qui è scritto "gallico", sarà un errore dovuto al programma di Word.
Sarà un francesismo! Continua: "Secondo l'enologia classica,commette un errore perch usandolo si fa una concia del vino. Tanto vale fare un'infusione di legno e aggiungerlo al vino per aromatizzarlo. L'uso dei trucioli non solo è una truffa, ma anche un'interpretazione errata sul piano tecnico dell'enologia nell'uso del legno".
L'errore è chiaramente del programma di Word, posto che il documento l'ho preso in internet, ma ha aiutato l'Assessore ad esprimere un suo parere, perché finora è stato in totale silenzio; qualcosa ci doveva pur dire su questo mondo del vino, sia pure all'interno di una discussione così strumentale come quella che è stata fatta! Tra l'altro, nutriamo persino qualche dubbio sul fatto che l'Unione Europea abbia capito esattamente di cosa si trattava. Noi temiamo che l'utilizzo dei trucioli possa addirittura far male alla salute, perch riteniamo che molti di questi chip possano contenere microparticelle di idrocarburi e metalli pesanti. Da questo punto di vista, anche l'Assessore alla salute potrebbe essere interessata a questo dibattito.
Ritengo che sia importante ricordare quello che dicono i rappresentanti dei produttori, quindi non soltanto i consumatori o gli ambientalisti. La pratica dell'utilizzo di truciolo di rovere è purtroppo ampiamente diffusa in molti vini importati dai cosiddetti Paesi emergenti, dove i produttori di vino aggiungono l'additivo in questione da almeno una decina di anni.
Questo ci preoccupa ancora di più, perché significa che dobbiamo aumentare i controlli e intervenire sulla politica degli stessi. Quali sono questi vini? Quali sono questi i Paesi emergenti da cui provengono? Ci riferiamo all'Argentina, alla California, al Cile o addirittura ad altri Paesi che da poco si affacciano al mondo vinicolo, come la Cina. Chi è andato in Cina saprà che in quel Paese sono ormai milioni gli ettolitri di vino prodotti.
C'è dunque di che preoccuparsi. Spero che l'Assessore, tanto attento giustamente ai termini - non potrebbe che essere altrimenti, visto che è persona capace ed esperta - ci tuteli, e tuteli soprattutto i consumatori e il mondo vinicolo dall'uso incontrastato, incondizionato e incontrollato dei trucioli nel vino.
Soltanto pochi mesi fa la Coldiretti ha ancora detto di "no" all'utilizzo dei trucioli per invecchiare il vino. È la stessa Coldiretti a chiedere maggiore trasparenza.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Siamo contrari a questa richiesta di inversione. Peraltro, non abbiamo simpatia per l'acido gallico, preferiamo l'acido celtico: considerato il momento politico, ci sembra più opportuno! Ci piacerebbe che tra i prodotti di origine controllata - mi rivolgo all'Assessore Taricco, che si occupa specificatamente di questo - fosse possibile introdurre l'acido celtico, perché ci sembra che vada meglio in questo periodo!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 450, avente oggetto "Ripristino della misura del cinque per mille a favore delle associazioni di volontariato e dell'associazionismo sociale" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Toselli, per l'illustrazione.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Faccio ovviamente presente che gran parte degli ordini del giorno che oggi presentiamo sono sostanzialmente datati. Questo ci dispiace, perch rispetto alla sensibilità dei singoli Consiglieri che si propongono nel redigere gli ordini del giorno al Consiglio regionale, quest'Assemblea dovrebbe porre maggiore attenzione affinché gli stessi provvedimenti possano essere discussi celermente in Aula ed, eventualmente, in caso di larga maggioranza, essere approvati. Anche per quel controllo che gli uffici del Consiglio regionale effettuano successivamente sull'attuazione rispetto agli atti di indirizzo degli ordini del giorno che sono stati votati in questi due anni di legislatura, che permettono anche ai Consiglieri un monitoraggio puntuale sugli stessi rispetto alla loro applicazione.
Detto ciò, chiediamo l'iscrizione di un ordine del giorno che è stato protocollato dal Consiglio regionale in data 6 ottobre 2006 e richiedeva il ripristino del cinque per mille a favore delle associazioni di volontariato e dell'associazionismo sociale. Ecco perché le parole e le considerazioni che ho fatto in precedenza tornano utili in questo momento, vista la legge finanziaria del 2008. Come Consiglieri regionali, avremmo potuto stimolare attraverso un ordine del giorno, il Governo affinché ripristinasse il cinque per mille, cosa che poi è avvenuta attraverso l'articolo 3, nei commi da 4 a 11: il Governo Prodi, infatti, aveva provveduto a disporre il rifinanziamento nella misura del cinque per mille per l'anno 2008, con un incremento di 150 milioni di euro.
Il finanziamento, quindi, aumenta da 250 milioni di euro sino a 400 milioni di euro. Quest'intera somma è destinata per l'obiettivo che avevamo definito proprio nel 2006 in quest'ordine del giorno, proprio perché la finanziaria del 2007 del Governo Prodi non aveva provveduto ad inserire anzi, le aveva estrapolate - le associazioni di volontariato e il sostegno alle onlus.
Nel 2008, fortunatamente, con un'attenzione del tutto particolare rispetto alle insistenze delle Regioni, il Governo ha poi provveduto a dare sostegno alle onlus, alle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali e provinciali, e alle associazioni riconosciute che, senza scopo di lucro, operano in via esclusiva o prevalente nei settori che sono indicati dall'articolo 10, comma 1, lettera a) del decreto legislativo n. 460 del 1997.
E' poi ripristinato il finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell'università e il finanziamento agli enti della ricerca sanitaria.
Tuttavia, l'attenzione che il Governo ha riservato alle associazioni di volontariato mette in risalto una disattenzione da parte degli Uffici che devono proporre l'elenco delle associazioni beneficiarie del 5 per mille.
Non solo, la sinistra ha escluso i Comuni tra i destinatari del 5 per mille, ma addirittura ha permesso di inserire le associazioni dei giocatori di bridge e persino lo yacht club dell'Agha Khan. Pensate: nell'utilizzare il 5 per mille per scopi di solidarietà sociale, si scopre che tale possibilità è aperta anche alle associazioni sportive e a quelle associazioni che credo siano in grado di autofinanziarsi.
Ecco perché sarebbe importante votare quest'ordine del giorno, anche se non attuale - e mi avvio alla conclusione - perché potrebbe essere di stimolo al nuovo Governo, affinché faccia molta attenzione nel gestire l'operazione del 5 per mille, inserita proprio dal Presidente Berlusconi al momento del suo insediamento.
La ringrazio, Presidente. Quindi diamo ovviamente parere favorevole a quest'ordine del giorno e chiediamo che la maggioranza di questo Consiglio abbia la necessaria sensibilità per venirci incontro rispetto ad un argomento di interesse nazionale, ma anche regionale. Posso proporre di interesse anche della nostra Regione, ma credo non sia il caso, avendo terminato i cinque minuti a mia disposizione, motivo per cui le cedo nuovamente la parola, se le può interessare, Presidente, affinché lei la possa dare direttamente ad un Consigliere della maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Prima, in sala fumatori, consideravo che la dissertazione su un ordine del giorno sui trucioli nel vino credo di averla già sentita quattro-cinque volte: in quasi tutte le occasioni di ostruzionismo è rilanciata questa discussione. Comunque ho trovato interessante - e devo complimentarmi con lui - l'intervento del collega Guida, che ha saputo svolgere in maniera brillante l'argomentazione.
Rimango però costernato e allibito (a dir poco) nel sentire che praticamente, lo stesso ordine del giorno sulla questione del 5 per mille è stato svolto, non so se esattamente uguale, ieri dalla collega Cotto ed è stato svolto - credo, non me ne voglia il collega Toselli - in maniera molto, ma molto, molto più efficace e convincente.
Credo che varrebbe la pena che ci fosse un maggiore impegno sulla presentazione di ordini del giorno e anche sulla loro esposizione altrimenti rischiamo oggettivamente di annoiarci in questo percorso e, come mi suggerisce anche il Vicepresidente Peveraro, probabilmente di perdere del tempo.
Comunque, il nostro voto sarà sicuramente un voto negativo.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Hanno chiesto di intervenire, per fatto personale, il Consigliere Guida sull'ordine dei lavori (presumo), il Consigliere Burzi.
Ha chiesto di intervenire per fatto personale anche il Consigliere Toselli: le darò la parola dopo il Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Guida: la prego di esplicitare il fatto personale.



GUIDA Franco

Intervengo soltanto per dire che non ho accertato se esiste l'acido celtico, ma l'acido gallico c'è, e quindi non era un errore, esiste, ed è proprio uno degli acidi fenolici che fanno parte dei tannini che compongono tutto ciò che riguarda il mondo del vino. Quindi c'è, non era un errore l'Assessore - mi scuso - era impreparato. Grazie.



PRESIDENTE

Più che per fatto personale, è intervenuto per la precisione (come si usava dire tempo addietro).
Il Consigliere Burzi rinuncia all'intervento.
La parola al Consigliere Toselli per fatto personale.



TOSELLI Francesco

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Clement e il fatto personale consiste nel sentirmi offeso. Capisco che il collega Clement abbia un debole - almeno, mi auguro che così sia - per il sesso femminile ma ciò non gli dà assolutamente il diritto di sostenere che l'intervento della Consigliera Cotto era più incisivo al mio. Anche perché il collega Clement, in premessa, ha detto una cosa, che forse pochi hanno ascoltato: che non si ricordava l'intervento della Consigliera Cotto, ma aveva ascoltato in parte soltanto il mio.
Ecco perché mi sono permesso di fare quella battuta, assolutamente simpatica, sul sesso femminile, perché credo che nel merito degli interventi il collega Clement non abbia nulla da ridire, ma che sia stato un atto di galanteria verso la collega Cotto che, ovviamente, ho apprezzato. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'iscrizione rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 443, avente oggetto "Divieto di distribuzione di bevande alcoliche ai giovani minori di 18 anni" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Intervengo su quest'ordine del giorno ricordando ancora ai Consiglieri e vorrei che fosse motivo di riflessione - un'attenzione particolare agli ordini del giorno, non solo a quello in questione, ma agli ordini del giorno in generale, proprio perché alcuni di questi sono datati. Ci significa che il Consiglio regionale è molto in ritardo nel discutere approvare o bocciare ordini del giorno che sono di pubblico interesse e che ovviamente richiedono ai Consiglieri regionali uno sforzo nel merito e una sensibilità per intervenire sulle tematiche, le più disparate.
Forse i colleghi hanno già ascoltato in questo Consiglio il tema dell'ordine del giorno che andiamo a discutere ora; se così fosse probabilmente, non era stato raggruppato insieme ad altri e dove forse in altre sedute lo stesso tema era stato trattato e quindi poteva ritenersi evaso, ma trovandolo, dal punto di vista amministrativo e istituzionale formalizzato, ne possiamo parlare ed entrare quindi nel merito anche di tale questione che, peraltro, non mi trova complessivamente d'accordo, e cioè sul divieto della distribuzione di bevande alcoliche ai giovani minori di 18 anni.
La collega Cotto, anche in questa materia, era stata la prima firmataria, e richiama proprio le previsioni che, all'epoca, erano contenute nella finanziaria nazionale che, una volta divenuta legge, aveva poi stabilito, per tutti gli esercizi pubblici, il divieto di somministrazione di ogni genere di bevande alcoliche ai minori di anni 18.
In sostanza, l'allora Ministro Turco ritenne, pur con le difficoltà che ebbe nell'addivenire all'obiettivo che si era proposta, cioè di innalzare a 18 anni rispetto alla norma precedente, che prevedeva il divieto di distribuzione di bevande alcoliche ai giovani minori di 16 anni, di innalzare il tetto di due anni, considerando, a mio avviso, anche i giovani di 18 anni immaturi.
I giovani, quando raggiungono la maggiore età possono recarsi al seggio e scegliere anche loro, unitamente ad altri, chi far governare questo Paese, ma poi gli imponiamo, per legge, dei divieti.
un'Italia che impone divieti e obblighi a tutti, indistintamente e in modo particolare, con questa scelta del Ministro Turco, anche ai giovani minori di 18 anni.
Bisogna fare una riflessione sul Piemonte e, in modo particolare, sulla produzione vinicola del Piemonte. L'Assessore Taricco conosce molto bene quali sono i dati e quali sono i numeri, anche per l'alta qualità, quindi non è contrario all'opportunità di bere un buon bicchiere di vino e di poterlo sopportare bene, nel senso che non solo giova alla salute, ma anche allo spirito, se bevuto in modiche quantità.
E allora, in un Piemonte con i suoi 50.000 ettari di superficie vitata suddivisa tra 25.000 aziende, con una produzione di uva di oltre quattro milioni di quintali e una produzione vinicola annua che supera i tre milioni di ettolitri - oltretutto, il vino piemontese costituisce una delle principali voci di export della nostra regione - mi chiedo perché proprio il vino, che ha un'alta qualità, ormai standardizzata, sia stato anch'esso vietato ai giovani minori di 18 anni.
possibile per i giovani comprare un kit - e mi avvio alla conclusione, Presidente - di autocontrollo del tasso etilico, ma se gli abbiamo dato un'imposizione dovremmo regalar loro, come Governo, il kit di controllo del tasso etilico! Che senso ha fare in modo di vietare ai giovani l'assunzione di bevande alcoliche, e poi di farli ancora pagare se hanno bevuto o meno? Gli diamo degli irresponsabili e non siamo neanche nelle condizioni di finanziare dei kit da dare ad uso di questi giovani affinché loro stessi possano diventare responsabili della loro vita comprendere se hanno il tasso alcolico alto o meno e quindi scegliere autonomamente se mettersi alla guida o meno.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Ancora una volta siamo costretti a dire che il tema posto da quest'ordine del giorno, cioè la precoce abitudine di bere alcolici, è un problema serio anche nella nostra Regione. Quindi, riteniamo assolutamente ingiusto utilizzare tale tema per una pratica ostruzionistica mentre vorremmo che fosse affrontato in modo adeguato, nelle sedi adeguate e nel momento opportuno.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 421, avente oggetto "Riduzione di risorse per le Forze di polizia" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Spiace che alcuni colleghi come la collega Pozzi dicano che alcuni ordini del giorno non dovrebbero essere utilizzati a fini ostruzionistici.
Pertanto faccio una proposta: visto che tanto è chiaro che al punto in cui siamo arrivati, data la vostra indisponibilità di dialogare, non abbiamo altro sistema che questo, provate a votare sugli ordini del giorno che ritenete più utili, votate a favore dell'inversione, così invece di continuare a ripetere giorno dopo giorno gli stessi interventi per gli stessi ordini del giorno che sono riproposti, magari qualche ordine del giorno intelligente potremmo discuterlo e magari approvarlo. In questo modo magari andremmo a fare qualcosa di utile, invece di perdere delle giornate grazie alla vostra cocciutaggine.
chiaro che finché voi continuate a dire che è giusto che la signora Presidente Bresso si tenga 50 miliardi per la comunicazione sua e della Giunta - quindi leggasi che si faccia campagna elettorale con i soldi dei contribuenti piemontesi - noi non potremo fare altro che continuare a fare ostruzionismo, oggi, domani, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e venerdì.
Anzi, fateci un piacere, così almeno finiamo prima: convocate anche le notturne, perché solo le serali? Che problema c'è? Facciamo anche le sedute notturne, così si arriva prima alla fine di questa tragicommedia o farsa perché siete i responsabili con questo vostro atteggiamento assurdo. Io sono in quest'Aula da otto anni e mai è successa una cosa del genere sempre si è dialogato fra minoranze e maggioranze.
Andiamo a caricare di costi i cittadini piemontesi, perché se è pur vero che venerdì era giorno lavorativo, quindi comunque il costo era previsto, oggi pomeriggio si pagano gli straordinari e si paga per la giornata di oggi, che non era normalmente di lavoro, il gettone ai Consiglierei, i rimborsi spese per il viaggio di andata e ritorno. Domani è la stessa cosa, quindi sono spese extra. Facendo le serali, ci risiamo nuovamente con gli straordinari per i dipendenti e quindi di nuovo spese extra.
Lo abbiamo detto in tutte le salse: non possiamo mollare per principio perché possiamo accettare che vogliate assolutamente ascoltare quello che propongono le minoranze.
Quindi, voi andate avanti con questa linea e noi andremo avanti a fare ostruzionismo; almeno facciamo un ostruzionismo utile ed approviamo un po' di ordini del giorno.
Scegliete voi quali ordini del giorno votare a favore, ma almeno scegliete degli ordini del giorno che possono essere discussi ed approvati.
Così invece di fare semplicemente inserimenti, potremmo dedicare lo stesso tempo e non un minuto di più, ma approvando gli ordini del giorno in modo serio.
Per quanto riguarda quest'ordine del giorno, che noi riteniamo assolutamente serio, vi chiediamo di votare una volta tanto a favore, così faremmo qualcosa di utile. È un ordine del giorno che esprime solidarietà alle forze di polizia e alle forze dell'ordine, perché, come sapete, il vostro - oggi per fortuna ex - Governo ha tagliato i fondi alle forze di polizia, e quindi hanno avuto grossi problemi a riparare le macchine.
Addirittura ad Alessandria sono arrivati a ridurre le pattuglie che giravano per la provincia, perché non avevano i soldi per riparare le macchine.
Infatti, invece di girare tre mezzi, giravano due equipaggi con un uomo in più; se prima ci volevano due uomini per fare tre pattuglie notturne, ne facevano due con tre uomini a bordo, anziché tre pattuglie con due uomini a bordo, perché non avevano i fondi per riparare le macchine.
Quindi, chiedere al nuovo Governo un'attenzione particolare per le forze dell'ordine è un servizio che facciamo tutti noi e ai nostri concittadini.
Quindi, smettiamola di perdere del tempo, tanto questo è quello che stiamo facendo, approviamo degli ordini del giorno che comincino a dare delle indicazioni al Governo che adesso è cambiato e ci auguriamo che si comporti in modo diverso da come si è comportato il vostro Governo a livello nazionale, e diamo delle indicazioni utili per il territorio.
Ad esempio, prendiamo atto di quest'ordine del giorno di cui è primo firmatario il Consigliere Boeti; quindi non è neanche strumentalmente che chiediamo un parere favorevole all'ordine del giorno sulla sicurezza presentato da noi, ma diciamo che siamo disposti a discutere e votare favorevolmente, se voi ci date la possibilità votando favorevolmente all'inserimento, un ordine del giorno del Consigliere Boeti, che "impegna la Giunta regionale ad attivarsi per richiedere al Governo maggiori garanzie per le forze dell'ordine nel nostro paese, affinché possano lavorare nelle condizioni garantite da ogni paese civile d'Europa".
Quest'ordine del giorno è vostro, l'avete presentato voi e noi siamo d'accordo; addirittura è cambiato il Governo, quindi lo chiediamo al Governo che adesso è di centrodestra. Votate a favore facendo qualcosa di utile per il territorio e per i cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso, che interviene in qualità di Consigliera.



BRESSO Mercedes

Intervengo come Consigliera per dire no a questa richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
Abbiamo già detto che non accetteremo richieste di inversione all'o.d.g. fino a quando non si sarà fatto l'atto più importante di questo Consiglio, che è il bilancio.
Consideriamo non corretto - certo tutto è legittimo nell'ambito di quest'assemblea e con questo strano regolamento - che si cerchi di impedire alla Regione Piemonte di avere un bilancio.
Le voglio far notare che la voce "Comunicazione" sta dentro alla voce "Affari generali", che globalmente ha 15 milioni e non 25 milioni, come lei sta continuando a dire; all'interno, se lei analizza i capitoli di questa voce, la voce "Comunicazione" ha solo sei milioni, perché gli altri rappresentano manifestazioni, iniziative e contributi per iniziative di altri o per l'indizione di iniziative anche come Regione Piemonte, ma nulla a che vedere con la Comunicazione.
Sono voci diverse dentro un unico contenitore, ma con capitoli diversi.
La invito quindi a fare queste verifiche, perché vedrà che non è così.
Quindi, lei sta continuando a dire cose sbagliate.
A parte ciò, siamo contrari all'inversione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 365, avente oggetto "Stanze del buco" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

un ordine del giorno importante, soprattutto se collocato temporalmente nel momento in cui il Ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero, sta per proporre l'istituzione delle cosiddette "stanze del buco".
un Ministro che sicuramente ha portato un contributo importante e ricordo anche la polemica sul bicchiere di vino paragonato allo spinello in una Regione notoriamente poco interessata al discorso del vino, come il Piemonte, ma proprio per giustificare la questione delle "stanze del buco" sua eccellenza il Ministro Ferrero paragonò l'utilizzo dello spinello alla mescita di un bicchiere di vino, facendo infuriare tre quarti non dei bevitori di vino, ma dei produttori di tutta l'economia che sul vino basa le sue fortune.
chiaro che è una scelta di tipo culturale quella che sta alla base di esternazioni di questo tipo; è la scelta di una cultura di licenza, di privazione di regole, sostanzialmente anarchica e di nessun interesse per la vita delle persone, di inseguimento anche di un progressismo che purtroppo già tanti danni ha fatto non solo a livello italiano, ma anche a livello internazionale. Perché poi se almeno questi importanti rappresentanti delle Istituzioni avessero il gusto e l'interesse di vedere i risultati di esperimenti di questo tipo in altri luoghi - pensiamo alla civilissima Svizzera, dove, ahimè per loro, si tentò questo tipo di intervento, ma si riscontrò anche il suo fallimento - forse eviteremmo di cacciarci nelle stesse problematiche. Ma non c'è neanche la modestia di dire: copiamo, ma copiamo le cose che funzionano.
No, molto spesso siamo abbagliati dall'ansia di copiare ogni cosa che rappresenti una novità e questa cultura permissiva e licenziosa che sta alla base poi di esternazioni di questo tipo, che fortunatamente non hanno preso particolarmente piede nel nostro Paese dove a volte il buonsenso della popolazione vale più dell'esternazione dei Ministri e questo tipo di esternazioni e di istituzioni delle "stanze del buco" non prendono piede.
Speriamo, soprattutto, che i nostri Comuni non seguano questo tipo di consigli, perché è chiaro che arriveremmo veramente al rivolgimento totale anche di quella necessità che lo Stato ha, quella di evitare l'istituzionalizzazione dello spaccio di Stato, perché la "stanza del buco" a quello porta.
Anche in questo caso, al di là del fatto che una presa di posizione contraria da parte della Regione a questa proposta dell'ancora Ministro Ferrero potrebbe avere poco significato, vista la brevità, ormai, del mantenimento del mandato del Ministro della Solidarietà sociale, ci pare importante ribadire come, rispetto a queste problematiche, anche la nostra Regione possa e debba dire la sua, naturalmente nel solco della non concessione di strutture pubbliche e, comunque, di non adesione ad un tipo di sperimentazione, ma ad un tipo di cultura che sta sotto a questa sperimentazione, che è assolutamente negativa, anche a livello esemplare per i nostri giovani.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 288, avente oggetto "Iniziative per il diritto alla sicurezza e il rispetto della legalità Lotta contro la mafia".
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Parlavamo questa mattina di ordini del giorno datati: questo è del 16 marzo 2006 e porta ancora la firma del mio ex Capogruppo, il Presidente Ghigo. In parte è superato dall'approvazione di una legge.
L'oggetto di questo ordine del giorno è "Iniziative per il diritto alla sicurezza e il rispetto della legalità - Lotta contro la mafia". È un ordine del giorno che avevamo presentato insieme ai colleghi Cavallera Leo, Burzi, Pichetto e Ghigo, proprio in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia, che si è svolta qui a Torino il 21 marzo 2006. Successivamente, è stata poi presentata da tutti una proposta di legge, sollecitata anche dall'Associazione Libera, che è stata poi approvata. Noi avevamo aderito a quell'iniziativa, esprimendo solidarietà a tutte le vittime della mafia e avevamo partecipato alla manifestazione di Torino, così come ad altre.
Ricordo anche che il Consigliere Auddino si era dichiarato soddisfatto quando, con il collega Cirio, si era recato in Calabria, insieme ai colleghi Boeti e Giovine, per testimoniare, a maggior ragione, il convincimento di questa adesione.
In allora - 16 marzo 2006 - chiedevamo di impegnare la Giunta regionale ad attivarsi con nuove iniziative di informazione, formazione e approfondimento, per sensibilizzare in particolare studenti e insegnanti verso il diritto alla sicurezza e al rispetto della legalità, principali domande che oggi provengono dal territorio e cui le istituzioni devono rispondere.
Come ho detto, questo documento lo abbiamo presentato in data 16 marzo 2006.
Forse dovremmo organizzarci meglio, come Ufficio di Presidenza - è un'osservazione che muovo innanzitutto a me stessa - perché quando si approva una legge, forse è il caso di raccogliere tutti gli ordini del giorno collegati (in genere si fa, probabilmente questo è sfuggito), per permetterci di richiamare, in questo momento di grande attenzione sugli inserimenti degli ordini del giorno, un tema così importante come il diritto alla sicurezza e il rispetto della legalità.
Non so se possiamo ritirare questo ordine del giorno, considerandolo superato, perché avrei bisogno di consultarmi con il mio Capogruppo e con i colleghi, per cui prudentemente direi di lasciarlo ancora, perché potrebbe servire per richiamare l'attenzione su questo argomento anche magari in riunioni successive. Personalmente non ricordo se poi la Giunta ha approvato il Regolamento che, come Consiglio, demandavamo proprio alla Giunta.
stato approvato recentemente, mi conferma il collega Leo. É comunque in ritardo, se pensiamo che questo ordine del giorno l'abbiamo presentato il 16 marzo 2006. Non vorrei che questo si confondesse con l'altro discorso sulla sicurezza: questa è la legge di contrasto alle mafie. Però vedo che anche l'Assessore Deorsola fa cenno che è stato approvato, e non può che farmi piacere.
Non so se questo ordine del giorno debba essere eliminato d'ufficio o se lo dobbiamo chiedere noi. Penso, comunque, che in questi giorni avremo ancora modo di rifletterci. In genere, la fretta è cattiva consigliera: dal 16 marzo 2006 sono passati solo due anni e un mese! Se il Presidente è d'accordo - non voglio approfittare del mio tempo lo manteniamo e ne parleremo ancora. Grazie.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Sono contrario alla richiesta d'iscrizione di questo nuovo punto all'o.d.g. perché, come tutti sappiamo, è ovviamente strumentale.
Noi vorremmo parlare e approvare il bilancio. Con questo, però, ci tengo a ribadire che il tema sollevato dalla collega Cotto è molto importante e tutti abbiamo visto in questi giorni cosa è successo nella Procura Antimafia di Reggio Calabria, dove addirittura il Giudice Gratterai, che è il titolare di grandi inchieste contro la 'ndrangheta calabrese, è stato vittima di spionaggio interno.
Sicuramente apprezzo l'intervento della Consigliera Cotto, che so essere mossa da sentimenti profondi per la cultura antimafia e da buona piemontese - da astigiana - sa che il problema non è soltanto un problema del Mezzogiorno, ma di tutta Italia e dell'Europa e del mondo intero perché la mafia si espande a macchia d'olio e spesso gli anticorpi non sono sufficienti. Noi dobbiamo essere sempre vigili.
Come ripeto, sarebbe opportuno poterne discutere in libertà e con tutta la nostra forza, ma non in un ambiente di ostruzionismo, in cui qualunque discorso serio diventa avvilente. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 266, avente oggetto: "Vignette Islam" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Direi che questo ordine del giorno è assolutamente di attualità perché, pur essendo datato come provvedimento (risale al febbraio 2006), è diventato di attualità in quanto, come tutti sappiamo, il figlio del Colonnello Muammar Gheddafi ha scelto di indicare al nuovo Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, qual è il Ministro non gradito alla Libia; in particolare, ha indicato come Ministro non gradito - anzi, minacciando che se dovesse essere scelto quel Ministro si romperanno i rapporti fra i due Paesi, Libia e Italia - un rappresentante della Lega Nord, ossia Calderoli.
chiaro che una situazione di questo tipo merita comunque un'alzata di scudi, perché è impensabile che un Paese dove la libertà - non dico che sia uno Paesi più chiusi, ma comunque dove la libertà è relativa - sia religiosa che civile è relativa, si possa permettere di indicare chi sono i Ministri graditi o meno di un Paese libero, sovrano e, fino a prova contraria, democratico.
Fra l'altro, non è neanche un Ministro scelto al di fuori degli eletti ma è un eletto, quindi un appartenente ad una forza politica che ha preso voti del popolo.
Noi chiediamo, quindi, che si cominci a discutere di questo ordine del giorno, ovviamente integrandolo con le ultime novità. In particolare, noi riteniamo che la libertà di parola - qui si parla anche di vignette umoristiche - non possa essere mai cancellata, perché l'Islam usa abitualmente due pesi e due misure: mentre il Papa, il Santo Padre, capo della Chiesa Cattolica, può tranquillamente essere sbeffeggiato, non solo in Italia da No Global e soci, ma dagli islamici e addirittura bruciato sotto forma di fantoccio in manifestazioni, cortesi e ricorrenze varie, se un qualche giornale o - in questo caso - una qualche persona osa mostrare una vignetta che gli islamici ritengono in qualche modo offensiva, apriti cielo! Quando un giornale - l'Jyllands Posten, quotidiano danese - aveva pubblicato dodici vignette dal titolo "I volti di Maometto" era successo di tutto.
Il "di tutto" significa che il capo redattore del giornale aveva ricevuto minacce di morte; che per lo stesso motivo era stata vietata, ad esempio in Marocco, in Tunisia e altri paesi islamici la vendita di un quotidiano francese. Addirittura il direttore Jacques Lefranc di France Soir, che aveva pubblicato queste vignette, è stato licenziato dal proprietario franco-egiziano Raimond Lakan; esponenti religiosi islamici avevano istigato i mussulmani alla guerra santa contro l'Occidente. In particolare, lo sceicco Yusuf al Qaradawi, il religioso più ascoltato sulle televisioni arabe, aveva chiesto che ci fosse una "giornata internazionale dell'ira", e così via (non dell'IRA-movimento, ma della rabbia, per intenderci). A Giakarta, in Indonesia, circa 300 militanti islamici hanno fatto irruzione nell'ambasciata danese, devastandola e bruciando bandiere danesi ed europee. A Beirut migliaia di fanatici islamici avevano messo a ferro e fuoco il consolato danese, nel quartiere cristiano di Ashrafieh. Un editorialista del quotidiano Arab News scriveva: "Questa settimana abbiamo visto il potere del mondo islamico e arabo mettere in ginocchio una nazione occidentale. Sono stupefatto da questa potenza. Mi chiedo soltanto come padroneggiarla meglio per difendere con più efficienza le nostre convinzioni e la nostra fede".
Era successo che molti esponenti politici del mondo islamico avevano lanciato moniti contro il mondo occidentale. Addirittura l'ex presidente iraniano, Hashemi Rafsanjani, si diceva speranzoso del fatto che quello che stava succedendo servisse da lezione per l'Occidente. Ci sono stati incidenti, assalti ad ambasciate e consolati, e così via. Addirittura nella stessa Libia c'era stata una rivolta sanguinosa: per protesta contro l'allora Ministro Calderoli la popolazione di Bengasi aveva dato l'assalto al nostro consolato, una rivolta che poi era stata sedata con la violenza da parte della polizia locale e che aveva registrato 11 morti e 50 feriti e così via.
Bene, noi crediamo che, essendo di assoluta attualità, sia il caso di entrare nel merito e discutere di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi. L'intervento per il parere contrario è "gettonatissimo".
La parola al Consigliere Pace (che ha anticipato tutti).



PACE Massimo

Intervengo per dire che, quando si è personalità politiche, elette nelle istituzioni e rappresentanti del popolo bisognerebbe forse avere come orizzonte e come stile, la possibilità di vivere un valore come la tolleranza, e non sempre mettersi magliette, cravatte o cose del genere.
Io, che - mi dispiace - sono figlio della periferia di Torino, sono di una banlieue o di un barrios (se vi piace di più alla catalana), posso dirvi semplicemente che "chi semina vento, raccoglie tempesta".
Per questo, credo che sia giusto respingere la richiesta d'iscrizione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 202, avente oggetto "Tutela del patrimonio linguistico piemontese" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Faccio un po' il punto sulla questione piemontese. Abbiamo in vigore una vecchia legge che ormai, in effetti, ha bisogno di venire superata. Da parte nostra e di altri Gruppi erano state presentate diverse proposte di legge (o di modifica di questa vecchia legge o completamente nuove); è stato costituito un Gruppo di lavoro cui ho partecipato assieme a colleghi di maggioranza e di minoranza, e che ha fatto un lavoro egregio predisponendo un testo completo, abbastanza innovativo, che colma parecchie lacune della legge in vigore e che apre a nuove possibilità di applicazione.
Il tutto però è rimasto in sospeso su una questione di principio, che era perlomeno basilare. La vecchia legge, all'interno, citava chiaramente la lingua piemontese in un paio di articoli. Fra le proposte presentate alcune citavano chiaramente e nuovamente le parole "lingua piemontese" altre invece la evitavano. Qui è nata una lunga discussione, fra chi sosteneva che le parole "lingua piemontese" ( e dunque il concetto della lingua piemontese") dovesse assolutamente essere inserita nella nuova legge (ovviamente, ero tra i fautori che ciò avvenisse) e chi invece sosteneva che ciò non poteva avvenire, in quanto la legge regionale sarebbe andata in qualche modo, in senso contrario rispetto alla legge statale in vigore che non contemplava la lingua piemontese.
Noi sostenevamo che il fatto che la legge statale sulla tutela delle lingue minoritarie non contemplasse la legge piemontese non implicava che la lingua piemontese non potesse essere riconosciuta dalla Regioni. In sostanza, quello che sostenevano è che se lo Stato aveva deciso di tutelare alcune lingue minoritarie e non la lingua piemontese e altre lingue perlomeno, non escludeva che queste lingue venissero riconosciute e tutelate dalle Regioni.
All'inizio, le interpretazioni dei nostri Uffici e della maggioranza dei Consiglieri erano in senso contrario a quanto ho appena riferito, con il risultato che la nostra legge è rimasta bloccata in Commissione; cioè in Commissione non è mai iniziata la discussione.
Nel frattempo, però, è successo un fatto nuovo, cioè la Regione Veneto ha approvato una legge regionale che tutela la lingua veneta. Questa legge non è stata impugnata dal Governo, per cui è oggi in vigore. A questo punto, per fortuna, i Consiglieri di maggioranza e chi sosteneva il contrario sono tornati sui loro passi e hanno accettato che anche la lingua piemontese venisse inserita nella proposta di legge che attualmente giace in Commissione, e che quindi la lingua piemontese venisse riconosciuta dalla Regione Piemonte.
Ora la proposta è in Commissione. Inviterei la Presidente di Commissione, visto che ormai c'è un accordo unanime per l'approvazione di questa nuova legge, a metterla all'o.d.g. non appena possibile. A questo punto, questo ordine del giorno potrebbe apparire superato; in realtà verrà superato nel momento in cui riusciremo ad approvare la nuova proposta quindi per il momento chiediamo ancora la discussione e la sua approvazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprime, ovviamente, un parere contrario metodologico ed anche per rassicurare il collega Dutto sul fatto che - ne abbiamo discusso anche in Commissione - c'è il nostro pieno favore a operare questo restyling - come lui l'ha definito - dell'attuale legislazione. Penso che sia un accordo che, tra l'altro, nasce anche dal fatto che la Regione Veneto ha presentato un progetto di legge, ed è stato di fatto approvato che riconosce il veneto come lingua.
Noi pensiamo che si possa introdurre, non soltanto il piemontese, ma anche il francese, oltre ai tre ceppi delle lingue come l'occitano, il walser, il franco-provenzale, per cui soltanto per un impedimento dovuto all'ordine dei lavori la Commissione non ha potuto affrontare e concludere l'iter e portarlo poi all'Aula. Penso non ci siano impedimenti, se non quelli di calendarizzazione, che sarà possibile soprattutto quando noi chiuderemo questa estenuante e forse non esaltante discussione, approveremo il bilancio e la finanziaria, e poi potremo anche lavorare sui progetti di legge, soprattutto quelli condivisi da larghe parti della maggioranza e dell'opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 181, avente oggetto "Via il gradino: pochi centimetri diventano una barriera per i disabili" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno è molto datato, siamo ancora al dicembre 2005.
Comunque è sempre d'attualità, perché mi sembra che ad oggi sia un problema torinese, quindi specifico della Città di Torino. Questo è un articolo di stampa datato 1 dicembre 2005 e pubblicato sul giornale Cronaca di Torino.
Quest'articolo afferma che solo l'8% dei locali pubblici torinesi è accessibile ai disabili, e quindi è bassissima la percentuale dei locali a norma. Quindi, se consideriamo questo fatto unito al parcheggio selvaggio delle automobili sui marciapiedi ed altri impedimenti, ci avventuriamo in una città che diventa sempre più invivibile per i disabili.
Si dovrebbe avere un maggior interesse per questo problema, anche perché tutti siamo sempre a denunciare questi fatti presentando ordini del giorno, mozioni, interrogazioni ed interpellanze, ma alla fine alla maggior parte della gente quasi non interessa questo grosso problema.
Nelle strade delle nostre città la maggior parte degli automobilisti e dei motociclisti sono sempre più indisciplinati da questo punto di vista e se ne fregano dei problemi dei disabili che devono avere una vivibilità.
L'abbiamo visto anche in alcune trasmissioni, ad esempio le recenti denunce proposte dal programma "Striscia la notizia".
Questo ordine del giorno è del 2005, ma questi fatti accadono e si ripetono ciclicamente; infatti ci sono persone che addirittura non riescono a scendere dal proprio appartamento, perché l'ascensore è largo come la carrozzella.
Inoltre, a Torino nei locali pubblici vi sono ostacoli insormontabili e questo dovrebbe farci pensare che il disabile ha il diritto di poter avere una vita normale come tutti noi. Dovremmo impegnarci di più su questo, ad esempio sollecitando maggiori controlli da parte della polizia municipale.
Capisco che in una città come Torino, ma anche in una città più piccola, possono esserci dei problemi della polizia municipale, quali la mancanza degli agenti, ma questi dovrebbero essere i primi interventi che un vigile o un impiegato della polizia municipale deve fare.
Anche per quanto riguarda i parcheggi per disabili, vediamo molto spesso parcheggiate macchine che nulla hanno a che fare con il discorso dei disabili. Senza contare tutti quelli che usano il permesso disabili ingiustamente; magari hanno il parente disabile e si portano il tesserino e il permesso di disabile, lo espongono sulla macchina per usarlo per conto loro e non quando hanno a bordo il disabile.
Pertanto, dovremmo fare un ragionamento molto più ampio, che non è sicuramente quello che possiamo fare oggi, ma ci potremmo ritornare sopra perché mi sembra che questo sia uno degli argomenti importanti che rendono civile una città, che rendono importante lo svolgersi di una vita normale che non deve riguardare solo il cittadino normale, ma anche chi ha una disabilità che deve essere più considerato e meno esposto ai danni che derivano da norme disattese da parte delle amministrazioni. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente, intervengo per dire che non accettiamo l'iscrizione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 180, avente oggetto "Segnaletica sconnessa per le vie di Torino" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Siamo nuovamente a discutere di questioni relative alla viabilità. Ho sentito con piacere gli interventi del collega Casoni, che segnalavano come ci siano nel nostro territorio regionale grossi problemi di infrastrutture e di viabilità.
In questo caso, chiediamo di discutere di un ordine del giorno che riguarda la segnaletica sconnessa per le vie di Torino, su cui non abbiamo alcun dubbio che sia necessario un intervento serio. Anche perché questo ordine del giorno è vecchio, parliamo di un ordine del giorno del dicembre 2005, e la situazione nel frattempo è sicuramente peggiorata, nonostante siano arrivate le Olimpiadi che hanno portato momentaneamente un aumento del turismo, ma poi ad un drammatico calo, ad una scelta di adeguarsi alle norme allucinanti votate a livello nazionale e riprese anche a livello locale sulle ATL, buttando fuori i privati dalle ATL.
Quindi, comportando problemi enormi alle strutture, perché senza un intervento non sarà neanche più possibile pagare gli stipendi a coloro che presso le ATL lavorano, ma neanche riuscendo - e si parla di Torino - a sistemare in modo adeguato la segnaletica né di terra né quella su paletto.
Infatti, ci sono cartelli indicanti strade anneriti dallo smog o dalla sporcizia; c'è difficoltà a trovare addirittura le targhe all'inizio delle vie, perché sono state magari rimosse in caso di ristrutturazione di case e palazzi e mai più rimesse, quindi c'è la difficoltà proprio ad individuare la via in cui ci si trova. Ovviamente questo succede per chi non ha un navigatore.
Addirittura ci sono anche numerosi cartelli piegati e poi c'è tutto il problema legato alla massa di lavori pubblici che sono fatti lungo le strade e che regolarmente non sono indicati. A me stesso è successo più volte di percorrere delle strade che percorrevo normalmente e trovarmi improvvisamente aziende che stavano rimuovendo l'asfalto, senza un preventivo avviso per permettere a chi lì si recava o aveva intenzione di passare di usare strade alternative. Quindi, mi sono trovato imbottigliato nel traffico.
Sapete bene che a Torino vi sono anche difficoltà a fare inversioni di marcia, specie sui vialoni a forte percorrenza; quindi, ci si può ritrovare imbottigliati ed impossibilitati a girare in altre direzioni o altre strade, con problemi legati alle perdite di tempo veramente importanti.
In aggiunta a questo il Comune di Torino ha più volte tentato di bloccare il centro con delle misure che potremmo definire assolutamente pesanti nei confronti di chi in centro deve venire. Noi siamo fra quei fortunati che hanno il permesso per accedere, ma io penso ai commercianti del centro che, invece, non possono avvicinarsi ai loro negozi con i propri mezzi, ma devono lasciare la macchina distante, devono pagare il parcheggio, raggiungere il loro luogo di lavoro a piedi con evidenti problemi.
Non solo: i fornitori possono accedere solo in determinati orari quindi con un aggravio di costi, perché se il fornitore può accedere solo in determinati orari deve condensare il lavoro in quel poco tempo che ha a disposizione, e quindi aumentare i costi per farci uscire la giornata costi che gravano sulle spese del commerciante. Il commerciante poi evidentemente deve caricare il costo supplementare sulle spalle del cliente, quindi sulle spalle del povero cittadino, "cornuto e mazziato" che non riesce ad entrare in centro, raggiunge il negozio a piedi e si trova a dover pagare un prodotto di più di quello che avrebbe pagato in caso contrario.
Non solo: in tutta la cintura di Torino sono presenti supermercati e centri commerciali che invitano, anche con il parcheggio gratuito e la disponibilità dei parcheggi, il cittadino ad andare in questi centri anziché nel centro commerciale naturale rappresentato dalle vie del centro di Torino, che sono sempre meno utilizzate per l'acquisto di beni e servizi.
Questa è la realtà che sta soffrendo la realtà commerciale torinese ed imprenditoriale. Ne è prova il fatto che continuamente si vedono anche nella via centrale, via Garibaldi, ma anche in via San Francesco d'Assisi e le piazze stesse, attività che chiudono i battenti e negozi che si rincorrono, magari di catene che sostituiscono quelle tradizionali, con una perdita pesante per quanto ci riguarda del negozio tradizionale che esisteva fino a pochi anni fa nella città di Torino e che stiamo perdendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Solo per esprimere il nostro no.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Burzi di chiarimenti in merito alla convocazione della Commissione di garanzia, come da articoli 91 e 92 dello Statuto


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Presidente, abbiamo due piccoli problemi: uno di applicazione della richiesta - so che già l'Ufficio di Presidenza ne è a conoscenza - che abbiamo prima informalmente avanzato di attivazione della Commissione di garanzia sul tema che ci ha diviso (non lo riprendo, altrimenti sembra che voglia far perder tempo!). Una delle modalità sta anche nell'autoattivazione della Presidenza del Consiglio nel richiedere, a quello che è appunto un organo terzo, un lodo, un'interpretazione dell'adeguamento della compatibilità statutaria di quanto avvenuto.
Veda se l'Ufficio di Presidenza in tal senso voglia attivarsi altrimenti vorrà dire che faremo un po' più di fatica e raccoglieremo le firme.
Nel frattempo che l'Ufficio di Presidenza vorrà occuparsi di questa vicenda, ce n'è una che mi sembra un pochino più grave. Normalmente, come lei sa, io parlo a braccio, però in questo caso devo per forza leggere altrimenti rischierei di non essere preciso: "Quali sono le linee guida nell'ambito della elaborazione dei bilanci? Riduzione della spesa e riduzione dell'indebitamento. Altro obiettivo è la riduzione del debito: non un euro in più di nuovi mutui rispetto al capitale restituito.
L'obiettivo era ridurre la spesa e lo si può fare tagliando senza questa sforbiciata e senza che si riduca in eliminazione dei servizi. Basta avere una solida programmazione, riuscendo così a fare le stesse cose con meno risorse e limitando le spese discrezionali e i contributi, senza dover aumentare le entrate, che poi ricadono, ineludibilmente, come tasse sulle famiglie. Ad esempio, si può abbassare di molto le consulenze, senza toccare i contributi - mi viene da ridere! - agli asili cattolici del FISM qui deve essersi consultato con la FF (facente funzioni) di Presidente del Consiglio, che il tema lo conosce bene, ma non è l'unico - che sono invece aumentati. Un controllo più attento sugli obiettivi di spesa pluriennali..." eccetera.
Come lei sa, noi non attribuiamo agli organi di stampa il valore di documento politico, perché ci sembra che abbiamo tutte le sedi - perlomeno così ci sembrerebbe - per svolgere il nostro lavoro. Però che il nostro consulente preferito di strategia politico, Gianguido Passoni, attuale Assessore al bilancio del Comune di Torino, si ritenga semplicemente autorizzato, perché abbiamo adottato la sua linea strategica in questa fase, a rivelarla ai giornali per semplice comunanza politica, lo riteniamo francamente una scorrettezza.
Non è detto che Passoni abbia detto queste cose, perché c'è solo scritto, però ci secca vedere sul giornale le cose che diciamo noi. Ci secca molto, perché la riteniamo una scorrettezza. D'altronde, scorrettezza in più o in meno... Dovremo cambiare strategia, anche se quella a noi sembrava molto molto convincente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Per quanto riguarda la prima parte del suo intervento, la materia regolata dall'articolo 92 del nostro Statuto prevede chiaramente chi pu richiedere l'intervento della Commissione di garanzia.
Per la seconda parte, non so di chi sia il primato, non so chi è arrivato prima! Bisognerà chiedere all'Assessore Passoni.



BURZI Angelo

Lo sentiremo in Commissione!


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame delle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 171, avente oggetto "Giornata mondiale contro la violenza alle donne" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

proprio vero che non bisogna più stupirsi di nulla! Prima ero sorpresa per aver trovato un ordine del giorno del 16 marzo 2006. Questo è del 25 novembre 2005: è firmato da Ghigo, da Manolino, da quasi tutto il Gruppo.
Quando sarà ristabilita l'attività in questo Consiglio, sarebbe utile in sede di Conferenza dei Capigruppo, verificare l'elenco di tutti gli ordini del giorno e provvedere all'approvare almeno di quelli condivisi anche per non far circolare troppa carta.
Probabilmente risultano ancora giacenti tanti altri ordini del giorno presentati da colleghi di maggioranza e di minoranza. Questo ordine del giorno ha come oggetto "Giornata mondiale contro la violenza alle donne" e si riferisce proprio al 25 novembre 2005, data in cui ricorre la celebrazione della giornata mondiale contro la violenza alle donne. Come "Consulta delle elette" abbiamo lavorato molto in questa direzione.
Dobbiamo dare atto anche alla Giunta regionale di essersi attivata per contrastare, con ogni forma possibile, questo fenomeno, che, purtroppo, è presente in modo trasversale, dentro e fuori le mura domestiche.
Noi volevamo che il Consiglio regionale esprimesse la propria adesione alla giornata mondiale contro la violenza delle donne e ad ogni movimento di tutela delle donne vittime di violenza. Per fortuna, indipendentemente dall'esito di questo ordine del giorno, abbiamo visto approvare altri ordini del giorno; abbiamo inviato anche un ordine del giorno a tutti i Consigli comunali del Piemonte e un discreto numero di Consigli comunali ha deliberato proprio di aderire ad una campagna di sensibilizzazione su questo fenomeno, che risultava sommerso fino a poco tempo fa e, prima della campagna elettorale, persino troppo gridato.
Noi vorremmo che il Consiglio regionale condannasse fermamente qualunque forma di violenza fisica e psicologica ai danni delle donne.
Richiedevamo un impegno a muoversi attivamente su questa tematica, anche tramite l'organizzazione di incontri e convegni, perché non vorremmo che a parlare di questo problema fossero solo le donne. Lo abbiamo detto più volte nelle nostre riunioni, perché è un problema che riguarda tutti, sia uomini sia donne - tant'é che quest'ordine del giorno è firmato da tutti perché è importante mettere a confronto le diverse esperienze, proprio al fine di riflettere sul divagare del fenomeno.
Vedo il collega Boeti un po' distratto su questi argomenti...



(Commenti del Consigliere Boeti)



COTTO Mariangela

importante, anche per una questione di prevenzione, poiché lui cura le donne dopo che sono state picchiate. Noi vorremmo sviluppare maggiormente il discorso della prevenzione e di ogni altro strumento per combattere questo fenomeno.
Come Consulta delle elette abbiamo individuato diverse azioni; per esempio, abbiamo eletto il Piano operativo della Giunta regionale.
Ci auguriamo veramente che si possa discutere di questo tema, sebbene ci rendiamo conto che affrontare l'argomento durante un week-end in Consiglio regionale in cui siamo un po' costretti all'ostruzionismo per la mancanza di dialogo, non sia forse il momento più opportuno.
E come uno parla di mancanza di dialogo, è ridotto al silenzio. Mi fermo qui.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Naturalmente condivido le preoccupazioni espresse dalla Consigliera Cotto rispetto a questo gravissimo problema. Auspico, come immagino tutti noi, che si possa intervenire, attraverso azioni positive di prevenzione contro questo drammatico fenomeno. Proprio per questo, mi auguro che anche la Consigliera Cotto, come noi, desideri che si proceda quanto prima all'approvazione del bilancio affinché si possano impegnare delle risorse anche per aggredire questo grave problema e per agire, attraverso azioni di prevenzione, nei confronti di questo fenomeno.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni del Consigliere Rossi in merito ai fondi stanziati a bilancio a favore della Direzione Comunicazione istituzionale della Giunta regionale (su cui è intervenuta la Presidente Bresso in precedenza)


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Il mio sarà un intervento veloce, sull'ordine dei lavori.
A seguito di quanto aveva detto la Presidente Bresso, effettivamente rilevo che non sono assegnati alla "Comunicazione istituzionale della Giunta regionale relazioni esterne" 50 miliardi delle vecchie lire quest'anno, ma solamente 30.
Però, dato che disponiamo di personale molto attivo, siamo andati a verificare la situazione dello scorso anno. Anche lo scorso anno era prevista una cifra similare, con poche centinaia di migliaia d'euro di differenza: si parlava, infatti, di 15.928 euro contro 15.467 euro (quindi siamo sempre intorno ai 30 miliardi delle vecchie lire). Che cosa ha fatto però, la Giunta regionale? Poiché gli parevano troppo pochi questi soldi ha emanato una delibera - checché ne dica la Presidente Bresso, è stata votata anche da lei - proprio nei primi mesi dell'anno, dove ha considerato che il valore complessivo del Piano per le comunicazioni istituzionali della Giunta era stimato in circa 25 milioni di euro (quindi circa 50 miliardi di vecchie lire), di cui 15.928 quelli previsti a bilancio, sui capitoli di competenza "Relazioni e comunicazioni istituzionali", e 9 milioni (per arrivare a 25) resi disponibili alla strutture regionali coinvolte nelle specifiche iniziative indicate, nell'ottica di un più incisivo coordinamento dell'attività di comunicazione dell'Ente". Quindi vuol dire che anche l'anno scorso sono stati stanziati circa 30 miliardi di vecchie lire sulla comunicazione, ma, subito all'inizio dell'anno implementati da ulteriori nove milioni di euro, quindi ulteriori circa 18 miliardi, che porta il totale a circa 50 miliardi delle vecchie lire nel Settore Comunicazione (c'è scritto così): questo è il dato.
Quest'anno, la cifra stanziata sul bilancio è praticamente identica, e nulla ci può far non pensare che lei, Presidente, con lo stesso metodo implementi questa cifra e la riporti a 25 milioni di euro, quindi a 50 miliardi di lire. Pertanto, cara Presidente, checché lei ne dica, io non avrò capito, ma per fortuna so ancora leggere, a differenza di lei, che l'ha pure votata, questa delibera, ma probabilmente non l'ha letta. Lei l'anno scorso si è caricata 50 miliardi delle vecchie lire sul Settore Comunicazione e quest'anno, al momento, se n'è caricati 30. Ci auguriamo che poi non faccia la stessa cosa e se ne carichi altri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Visto che il Presidente Rossi ha iniziato a parlare di questioni attinenti al bilancio, chiederei di proseguire.



(Commenti dell'Assessore Peveraro)



PRESIDENTE

Vicepresidente Peveraro, la proposta del Consigliere Pace non si pu mettere in votazione: l'intervento era sull'ordine dei lavori.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo ad esaminare le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 123, avente oggetto "Sport equestri: una tradizione dimenticata?" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Quest'inversione la dedico al Vicepresidente Peveraro, che so essere amante degli sport equestri fin dalla più giovane età e che trovano in Piemonte, ma non solo in Piemonte, anche in Emilia, una gran tradizione popolare che quest'ordine del giorno, molto datato perché era legato all'evento olimpico del 2005, intendeva richiamare. Noi però possiamo rinfrescarla, perché quando si è cavallerizzi, lo si è per sempre.
Pertanto, riteniamo che una riflessione sul ruolo degli sport equestri in Piemonte sia sempre attuale.
Al di là di ogni battuta, il Piemonte ha una gran tradizione equestre non per altro vanta scuole, istituzioni, il Reggimento "Nizza Cavalleria".
Insomma, la tradizione sabauda è strettamente legata a questo magnifico animale, tradizione che, negli ultimi tempi, è andata un po' calando, anche perché per tante esigenze lo sport ippico...
Mi rivolgo solo a lei, perché non posso rivolgermi alle Assessore per ovvi motivi: non vorrei incorrere in qualche gaffe.



(Commenti dai banchi della Giunta)



BOTTA Marco

No, però le anziane potrebbero darci qualche consiglio fondato sull'esperienza del bel tempo del "Nizza Cavalleria".
Come dicevo, in questi ultimi tempi lo sport equestre è un po' diminuito; la chiusura di alcuni importanti ippodromi ha causato sicuramente un nocumento per i tanti appassionati, anche se devo dire che la Regione ha cercato di far rimanere viva questa tradizione, tra l'altro con l'istituzione del Centro per il Cavallo alla Mandria, che il collega Bellion ben conosce, dove sono stati fatti anche dei sopralluoghi, che rappresenta senza dubbio un tentativo di riappropriarsi di questa tradizione.
Inoltre, in Piemonte si cerca di ovviare a questa diminuzione di interesse con la creazione di strutture nuove, strutture di livello nazionale, ma vorrei dire internazionale, che sul nostro territorio potrebbero essere aggregative, non solo a livello nazionale - è nota la crisi di San Siro per il dimensionamento e il posizionamento di quell'ippodromo, ormai all'interno del concentrico cittadino - ma anche di tipo internazionale. Ad esempio, l'ipotesi del nuovo ippodromo di Praloro in Provincia di Vercelli in un luogo molto interessante dal punto di vista delle comunicazioni, ippodromo che dovrebbe avere al suo interno il meglio di questa attività equestre, ed anche tutta un'altra serie di servizi, va un po' in questa direzione.
Quindi, da un certo punto di vista, la Regione dovrà muoversi per mantenere e sviluppare, a mio avviso, questa sensibilità che sicuramente c'è verso il mondo equestre in genere. Per fare ciò, l'attenzione va rivolta veramente con grandi sottolineature al Centro per il Cavallo, che è il momento più alto oggi in Piemonte, anche di selezione della razza equina, che consente di andare a competere sui più grandi scenari internazionali, e dall'altra parte badare con grande attenzione alla nascita di questo nuovo momento equestre di tipo sicuramente sportivo, ma anche commerciale, che è l'ippodromo di Praloro.
Se riusciremo a invertire la tendenza che ha portato alla chiusura di alcuni ippodromi piemontesi (non solo quello di Vinovo, ma anche quello di Novi Ligure) e sapremo puntare su nuovi e importanti impianti di livello internazionale, quella ricchissima tradizione, che ha un indotto molto significativo ed è volano importante anche per l'ambiente e per il passeggio, potrà essere un momento di sviluppo importante per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.
Parlando di animali, è quasi d'obbligo l'intervento del Consigliere Moriconi, che passa dai piccioni ai gatti e adesso ai cavalli. Prego Consigliere.



MORICONI Enrico

Innanzi tutto, vorrei ricordare che quando si parla di animali c'è sempre un approccio particolare, perché i cavalli in libertà non si sognerebbero assolutamente di fare tutte le cose che gli facciamo fare quando li alleviamo e li facciamo correre.
Ad esempio, piccolo particolare: in alcune competizioni in cui si fa correre il cavallo, bisogna mettergli il reggi lingua perché non la ingoi e muoia soffocato. Il cavallo in natura non ha assolutamente bisogno di mettersi il reggi lingua, perché corre per divertimento, molto poco, quando gioca con altri suoi simili, o per sfuggire ad eventuali prede e basta.
Quindi non ha questa attività ludica così desiderosa di esprimersi nel correre.
Inoltre, utilizziamo i cavalli in molti situazioni. Li abbiamo utilizzati, nel tempo, anche per lavoro, ecc. Nelle varie situazioni in cui ci sono i cavalli, ce n'è qualcuna che a me personalmente, come uomo della sinistra (se si può ancora dire), lascia molte perplessità, perché è ovvio che le competizioni e le gare dei cavalli si reggono molto, se non quasi esclusivamente, sulle scommesse. Credo che indurre, invogliare, incitare al gioco e alla scommessa, al gioco d'azzardo, non sia comunque un'attività che noi, come esponenti della sinistra, possiamo vedere con molto favore.
Per chiudere brevemente, volevo solo ricordare che se c'è un declino come si sta verificando, per quanto riguarda le competizioni e l'uso dei cavalli, non credo che potremo arrestare questa deriva, che significa semplicemente anche che se le persone scommettono nelle macchinette nei bar, scommettono in altri modi, anche sulle partite sportive, alla fin fine i soldi che possono essere messi in palio per le scommesse si riducono e quindi - appunto - le corse che si reggono sulle scommesse vanno pian piano sparendo.
Naturalmente, esprimo parere contrario all'iscrizione.



PRESIDENTE

Ne approfitto per precisare che, in base al Regolamento, oltre a quello del proponente, è previsto solo un intervento contrario. Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 22 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 122, avente oggetto "Maggior sostegno ai lavoratori vittime di incidenti sul lavoro"" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Interverrò sempre io fino alle ore 20. Quest'ordine del giorno, datato 12 ottobre 2005, è un ordine del giorno assolutamente profetico, a parte la serietà del tema, perché la questione delle vittime degli incidenti sul lavoro ormai è una questione su cui dibattiamo praticamente ogni giorno, ma nel 2005 era questione sì significativa, ma lasciata un po' al dibattito degli esperti. Quindi forse se avessimo esaminato prima con più attenzione quest'ordine del giorno, certo, non avremmo potuto evitare le disgrazie che quotidianamente succedono, ma forse avremmo avuto quella consapevolezza maggiore che oggi stiamo acquisendo, ma che due anni fa forse tanti di noi non avevano.
Devo anche assicurare che il dibattito oggi imperante su questa questione importantissima, con queste cifre di migliaia di morti l'anno per incidenti sui luoghi di lavoro, non può certo essere usata in maniera strumentale.
Ricordo - e l'ho già ricordato in quest'Aula - come sia facile oggi indignarsi per le morti sul lavoro quando poi si fa un indulto che non esclude i responsabili di quelle morti dai benefici che sono propri dell'indulto e come poi il provvedimento dell'indulto sia stato poi promulgato dal Presidente della Repubblica senza richiedere che per quella particolare casistica di individui, responsabili delle morti sul lavoro, si utilizzasse uno stralcio.
Il problema è grave e quest'Aula ne ha già dibattuto a lungo in occasione dell'incidente gravissimo avvenuto alla Thyssen.
Il provvedimento governativo è stato un provvedimento importante, ma quello che poteva essere un elemento significativo di vera lotta agli incidenti sul lavoro e cioè il coordinamento di tutti i soggetti istituzionali che hanno il diritto-dovere di intervenire per verificare le condizioni sui luoghi di lavoro, quel coordinamento ancora oggi è lontano a venire.
I piemontesi devono sapere che sono sette i soggetti che svolgono potrebbero o dovrebbero svolgere quest'attività di controllo; sono soggetti di origine statale e regionale e molto spesso svolgono la loro attività senza coordinarsi, cioè senza sapere cosa fa l'uno rispetto all'altro.
Voglio ricordare un altro fatto; la legislazione italiana sulla sicurezza sui luoghi di lavoro è una delle legislazioni più avanzate a livello occidentale, non solo perché ha le sue radici nell'antichità della rivoluzione industriale. I primi provvedimenti relativi alla sicurezza sul lavoro, quando non esisteva questo tema a livello internazionale, risalgono agli anni Trenta, ma poi con le leggi del '56 e con la disciplina della legge n. 626 e i successivi aggiornamenti, siamo oggettivamente in termini normativi tra i più avanzati al mondo.
Evidentemente quello che manca è la conoscenza di queste norme e la loro applicabilità, che non può essere demandata esclusivamente al datore di lavoro, ma deve trovare il coordinamento con i lavoratori, con le sigle sindacali interessate e uno snellimento per rendere più attuabili queste norme che, seppure in termini teorici, esistono.
Quindi, un gran plauso a quei colleghi Consiglieri, in particolare alla Consigliera Cotto che nel 2005 aveva già individuato questa tematica come una delle tematiche di massima attualità su cui dibattere, ma anche una necessità di azione, di decisione e di richiesta di coordinamento che deve uscire forte da questo Consiglio regionale e dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Esprimiamo parere non favorevole a quest'iscrizione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 22.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 23 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 121, avente oggetto "La Regione stanzi fondi per ridurre la tassa sulla raccolta rifiuti nei comuni" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi fa piacere che sia presente l'Assessore all'ambiente, perch quest'ordine del giorno è proprio relativo al ruolo che la Regione pu ricoprire per ridurre la tassa sulla raccolta dei rifiuti nei Comuni argomento di non poco conto.
Questo è un grosso problema. Faccio un riferimento particolaristico al piccolo borgo da cui provengo, una cittadina di circa 35 mila abitanti dove il Vicepresidente è spesso ospite e quindi ne conosce le bellezze architettoniche; anche l'Assessore è passato a mettere molti distributori automatici di detersivo che è utile anche quello.
Pensate che un Comune come il mio negli ultimi dieci anni ha visto aumentare la tassa sui rifiuti del 70% circa, che è poca cosa per chi aumenta la tassa, mentre per i cittadini può essere un segnale piuttosto preoccupante.
Adesso è stata introdotta la raccolta differenziata "porta a porta" suscitando una sorta di rivoluzione cittadina con interi quartieri che si sono rifiutati di ricevere i bidoni della spazzatura.
Questo per ricordare che ormai il problema dei rifiuti tocca veramente tutte le famiglie in maniera molto pesante. E devo anche assicurare che c'è molta consapevolezza da parte dei cittadini sulla necessità di avere un approccio anche avanzato a questo problema, naturalmente contemperato anche con le esigenze di bilancio che ogni famiglia ha in particolare in questi tempi.
In molti Comuni, con una regia molto chiara, si è optato non solo per la raccolta differenziata - che è assolutamente doverosa ed è una risposta (forse l'unica) al problema dei rifiuti - ma anche per la raccolta differenziata porta a porta.
E qui sta il vero problema: nessuno è contro la raccolta differenziata ma il problema è la raccolta porta a porta, che non è solo ormai un'importante trasmissione che tanti volevano eliminare ma che continuerà in maniera ancora più vasta. Il problema quindi è la raccolta differenziata porta a porta.
Vi cito questo dato perché penso sia interessante. La nostra società che è un'ex municipalizzata e che svolge il sistema di raccolta, aveva nel 2006, quindi prima dell'avvio del sistema porta a porta, 60 dipendenti.
Dopo l'avvio del sistema porta a porta è arrivata a 95.
Comprendo la necessità di fare la raccolta differenziata, però non comprendo come ci sia quest'esplosione di dipendenti e quindi di costi, di contratti di cooperative, di acquisti di bidoni per una piccola cittadina come Casale; oltre due milioni e 500 mila euro di spesa per l'acquisto dei bidoni del porta a porta.
Proprio per questo, sulla base delle cifre che ho fornito in maniera esemplificativa, ritengo che un intervento della Regione per calmierare queste spese sulle famiglie potrebbe essere estremamente positivo.
Quindi, se la Presidente Bresso e il Vicepresidente Peveraro facessero una leggina rapida come l'altra per aiutare le famiglie piemontesi sulla raccolta porta a porta per finanziare i Comuni o i cittadini, noi saremmo molto d'accordo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 23.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 24 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 113, avente oggetto "Biella distretto pilota del tessile" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Mi sono sentito in dovere di intervenire su quest'ordine del giorno perché è un ordine del giorno che sta a cuore al mio Senatore Pichetto Fratin, di cui mi onoro di essere amico, oltre che averne apprezzato in questi tre anni la preparazione, la professionalità e il valore politico.
Giustamente è stato premiato dagli elettori ed è stato mandato a svolgere lo stesso compito in un'assise ancora più importante di quella in cui stiamo dibattendo.
Il collega Pichetto, essendo di Biella, era evidentemente sempre molto attento alle questioni produttive e, in particolar modo, quando queste riguardano il suo territorio, alla sua Provincia di appartenenza e a quello che è anche il suo collegio elettorale.
In particolare l'ordine del giorno presentato, che apparentemente pu sembrare all'occhio del profano un po' datato e fuori dal contesto attuale perché si fa riferimento alla finanziaria 2006, tratta una questione estremamente importante, cioè la situazione economico-produttiva del sistema tessile della Regione Piemonte, e in special modo della Provincia di Biella.
Infatti, nell'ordine del giorno il proponente e i colleghi che hanno lo firmato (vedo anche la collega Ferrero e il collega Burzi) dicevano che nel 2006 la finanziaria del fu Governo Prodi, all'articolo 53, parlava di "sperimentazione di un distretto pilota per il tessile". Giustamente, il collega Pichetto individuava fra le varie ipotesi italiane quella del Biellese, come un'ipotesi di prima scelta, per la storia che ha rivestito relativamente al settore tessile e per quella che potrà, evidentemente rivestire ancora nel futuro.
Oggi sappiamo che quella zona, sotto il profilo occupazionale in termini di numero di addetti che lavorano nel tessile, è in forte crisi ormai da diversi anni. Esiste una legge regionale (legge n. 24 del 1997) che ha previsto i distretti industriali; fra questi, sicuramente il distretto industriale del Biellese è quello che ha realizzato la maggior parte degli obiettivi che si era prefissato, mentre altri hanno miserevolmente fallito il loro scopo.
Tenuto conto di questo vulnus sfavorevole e di una legge regionale già in essere che aveva costituito questo distretto industriale, si chiedeva di poter implementare quello che già esisteva e il retroterra culturale e le conoscenze di know how tecnologico e tecnico che nel Biellese esiste in materia di produzione tessile, affinché si potesse istituire lì il distretto pilota a livello nazionale che la finanziaria del 2006 aveva previsto.
Questo, evidentemente, è superato, perché successivamente si è proceduto oltre, per cui tutti i colleghi conoscono qual è stato l'esito di questa vicenda. Tuttavia, quest'ordine del giorno rappresenta un'occasione sebbene così com'è necessiti di qualche emendamento - per discutere del futuro di Biella in campo produttivo, soprattutto per quanto riguarda il settore tessile, perché è comunque una risorsa e un tesoro della nostra terra che non dobbiamo assolutamente disperdere, come invece, purtroppo, è fatto per tante altre realtà economiche piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, anche per questa sensibilità.
In senso contrario, interviene il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, emerge una contraddizione tra la richiesta di discutere di un ordine del giorno che si occupa del distretto tessile e un atteggiamento ostruzionistico che impedisce di approvare un bilancio che destina risorse all'innovazione del distretto tessile Biellese.
C'è un solo modo per occuparsi di quel distretto, collega Giovine: votare il bilancio che dovremmo poter discutere.
Per questo motivo, voteremo contro. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 24.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori, solo per lasciare a verbale che non sono riuscito a votare l'iscrizione del punto precedente come invece avrei voluto fare.



PRESIDENTE

Esprime, quindi, il voto favorevole?



GIOVINE Michele

Sì, anche se non cambia nulla al fine del proseguimento dei lavori.



PRESIDENTE

D'accordo, Consigliere Giovine.
Richiesta rubricata n. 25 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 98, avente oggetto "Festa dei nonni" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente, per avermi attribuito, di default l'intervento sull'ordine del giorno relativo alla "Festa dei nonni".
Evidentemente, colgo questa sua sensibilità collegata al fatto che, a torto o a ragione, rappresento il partito dei pensionati e quindi giustamente, la Festa dei nonni mi deve toccare come difesa automatica.
Proverò, quindi, ad illustrare con molta umiltà quest'ordine del giorno, sebbene riconosca che ci sono firmatari ben più illustri del sottoscritto me - li voglio qui presentare perché ho sentito del vociare anche forse un po' sarcastico - e dei più disparati partiti di entrambi gli schieramenti: vedo come primo firmatario il collega Ghiglia, ma anche il Vicepresidente Placido, il collega Chieppa, Lepri e altri, Rutallo, Motta e via discorrendo. Dunque, è sicuramente un ordine del giorno condiviso dalla gran maggioranza dei Consiglieri.
Mi spiace costatare, per l'ennesima volta, che un ordine del giorno datato 2005 e condiviso dalla maggior parte dei Consiglieri non abbia ricevuto lo spazio adeguato nei lavori consiliari per essere discusso anche molto sommariamente e votato. Purtroppo, è una prassi bene o male consolidata, sulla quale già in passato ho avuto modo di scontrarmi; si era proposto, eventualmente, di dedicare alcune sedute di Consigli regionali solamente agli ordini del giorno affinché se ne potessero espletare un certo numero. Rinverdisco, quindi, tale richiesta, anche se mi rendo conto che adesso le priorità, le esigenze e le preoccupazioni siano altre. Mi rendo altrettanto conto che spesso e volentieri questi ordini del giorno sono presentati solamente in occasione d'altre discussioni, talvolta anche in maniera strumentale per ostruzionismo (perlomeno una parte dell'aula così li interpreta). È comunque un'occasione per presentarli e per poterli richiamare all'attenzione dei colleghi. Nella fattispecie, quella che pu sembrare una banalità, in altre parole la Festa dei nonni, potrebbe rappresentare, se attivato, come è giusto che sia, anche sul territorio regionale, un momento di riavvicinamento per le famiglie e rinverdire alcuni valori che oggigiorno la nostra società spesso trascura. In questo mi vengono in mente le parole del neo Presidente della Camera, quando ha accennato al fatto che i valori spesso sono abbandonati a se stessi e si va verso un relativismo che è assolutamente pericoloso se fuorviato e non legato ad un quadro sociale di valori importante.
Sicuramente il nonno è una figura importante all'interno della famiglia e per questo deve essere valorizzata. Sono contento, quindi, di aver potuto parlarne.
Sono ottimista, perciò spero di ricevere un voto favorevole anche se credo che anche su questo non otterrò la soddisfazione che la Festa dei nonni meriterebbe. Grazie colleghi.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Sono spesso contraria alle "Giornate", perché sovente si rivelano soltanto delle occasioni di consumismo. Peraltro, sono molto interessata alla valorizzazione del ruolo dei nonni, che credo sia estremamente importante. In quest'indecisione tra la critica e l'adesione, ritengo che la cosa migliore sia non aderire a questa proposta di discussione di ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 25.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 26 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 97, avente oggetto "Tagli spese" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto, per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno è piuttosto datato. Ma sebbene risalga al 27 settembre 2005, in realtà è quanto mai attuale, perché in questo bilancio continuiamo a chiedere tagli alla spesa. Quest'ordine del giorno riguardava, appunto, i tagli alle spese.
Capisco che l'argomento sia un po' pesante per la Giunta e la maggioranza, ma occorre prendere atto che da allora ad oggi non è stato fatto assolutamente nulla in questo senso. Mi spiego meglio.
Quest'ordine del giorno chiedeva di attivare qualsiasi iniziativa affinché nel prossimo bilancio di previsione - in questo caso, riguardava il bilancio di previsione del 2006, per cui siamo al terzo bilancio successivo a questa proposta - ci fosse un taglio del 10% della spesa complessiva per il funzionamento della struttura politica amministrativa di questo Ente. In particolare, si chiedeva di ridurre del 30% le retribuzioni degli Assessori. Chiedeva, inoltre, il taglio del 10% delle retribuzioni di tutte le consulenze e di tutti gli incarichi attribuiti dalla Giunta, e di ridurre del 10% le retribuzioni di tutti gli incarichi di sottogoverno.
Capisco che l'ordine del giorno, sino ad oggi, non sia stato discusso ma sicuramente, di tutte queste proposte non è stato realizzato assolutamente nulla, con le conseguenze che vediamo, cioè le spese correnti che continuano a crescere e ad aumentare.
Mi soffermo su quello che veniva proposto in quest'ordine del giorno come riduzione del 30% dell'indennità degli Assessori per fare invece un'osservazione che forse abbiamo già fatto, ma che è quanto mai attuale.
Nelle precedenti Giunte, nelle precedenti Amministrazioni, gli Assessori erano quasi tutti interni; per la precisione, nell'ultima Giunta Ghigo, gli Assessori erano 12, inizialmente erano tutti e 12 interni e solo negli ultimi anni erano 11 interni (cioè, per interni intendo Consiglieri regionali) e un solo esterno. Dunque, la somma fra Consiglieri regionali Consiglieri regionali Assessori e Assessori esterni era di 61.
Con l'insediamento della Presidente Bresso e della nuova maggioranza di centrosinistra il numero di Assessorati è stato aumentato da 12 a 14. E già qui vi è stato tutto un aumento di spese della struttura, perché un Assessorato in più costa, e non costa poco: abbiamo spese per nuovi immobili, spese per il funzionamento, spese per il personale e ovviamente le spese per gli Assessori in più. Ma, soprattutto, cosa è successo? Che gli Assessori sono tutti esterni, o meglio, sono stati scelti direttamente all'esterno o erano Consiglieri regionali che sono però stati obbligati a dare le dimissioni. Di fatto, la somma fra Consiglieri regionali e Assessori in carica ammonta a 77 persone, quindi 77 contro 61 della Giunta Ghigo: 16 persone in più, e sappiamo che Consiglieri e Assessori non guadagnano poco e che 16 su 60 sono il 25% dei costi in più.
A fronte di tutto questo, c'è stata una riduzione dello stipendio dei Consiglieri regionali del 10%, che diventa però ininfluente rispetto all'enorme spesa in più provocata da questa manovra della Presidente Bresso e della nuova Giunta. Quindi occorre quanto mai tagliare le spese - queste o altre - per rientrare perlomeno nei limiti precedenti e magari risparmiare qualcosa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 27 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 68, avente oggetto "Tutela e valorizzazione del riso piemontese" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola nuovamente al Consigliere Monteggia.
Collega, in ossequio al principio ne bis in idem, la prego di risparmiarci le osservazioni sui tempi di cottura che ci ha già comunicato nel suo intervento precedente. Grazie.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, i tempi di cottura sono sempre importanti, perché variano sempre da una pietanza all'altra: se si fa una "paniscia" succede una cosa se si fa un "ariso" ne succede un'altra, quindi è molto importante la disquisizione su un piatto.
A parte tutto, quest'ordine del giorno, che ha come primo firmatario il Consigliere Bizjak, è un altro dei documenti datati, risale al 27/07/2005 per cui dopo la data di quell'ordine del giorno ci sono già state tre raccolte di riso.
Giustamente, il Consigliere Bizjak dice che il riso è anche aumentato ma penso che la produzione sia rimasta il 50% del riso italiano, anche se è aumentato.
Il 26 giugno 2003, il Consiglio dell'Unione Europea ha approvato la riforma dell'organizzazione comune di mercato del riso, operando una riduzione sostanziale dei prezzi di mercato, istituendo, al contempo, una limitazione quantitativa all'accesso all'intervento.
Consapevole della necessità di migliorare le condizioni di competitività della risicoltura comunitaria, il Consiglio ha autorizzato la Commissione Europea ad avviare negoziati nell'ambito dell'articolo 28 del GATT 1994 per la modifica del sistema di calcolo dei dazi all'importazione del riso semigreggio e del riso lavorato. Tale autorizzazione al negoziato è stata concessa con l'obiettivo di ottenere un quadro tariffario stabile nel tempo, garantendo altresì adeguate condizioni di protezione della filiera risicola europea.
L'esito dei negoziati conclusi, da ultimo con gli Stati Uniti, in ordine al livello di dazio applicabile al riso semigreggio, ratificato con adozione della Decisione 2005/476/CEE del 21 giugno 2005, istituisce un sistema basato sulla riduzione dei dazi applicabili al riso semigreggio di qualunque provenienza, in funzione del volume delle importazioni raggiunto in un determinato periodo; è inoltre stabilito che tale volume sia a priori incrementato, indipendentemente dal fabbisogno e dal volume della produzione comunitaria, nelle prossime campagne.
In seno al Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, l'Italia è stata tra i paesi produttori che hanno espresso voto contrario. Ciò per ovvie ragioni, perché non possiamo, tutte le volte, cedere alle decisioni dell'Unione Europea che riducono anche le produzioni per poi avere del riso che è meno importante del nostro e che però arriva sul mercato europeo a contenderci una competitività. Per noi la situazione diventa difficile, ma facendo i conti della qualità del nostro riso, è una qualità inimmaginabile nei confronti del nostro riso.
Quindi l'Italia, giustamente, è stata tra i paesi produttori che hanno espresso voto contrario, ritenendo che l'accordo potesse pregiudicare gravemente le condizioni di competitività della filiera risicola e costituire un grave precedente in vista di futuri accordi con la Thailandia in merito al dazio applicabile alle importazioni di riso lavorato.
Se ci fosse un pochino più di protezionismo, forse andremmo anche meglio, non solo per quello che riguarda alcuni prodotti che arrivano, non solo prodotti non alimentari, ma anche prodotti che sono alimentari. Perch non è poi così facile che noi si possa esportare il nostro prodotto senza che ci siano delle condizioni, da parte degli altri Paesi, inimmaginabili per noi.
Quindi, con quest'ordine del giorno, s'impegna il Presidente della Giunta e gli Assessori competenti affinché in tutte le sedi ritenute più opportune: sia rifiutata con fermezza l'adozione dello stesso modello negoziale per il calcolo dei dazi del riso lavorato; il rischio di una riduzione importante del dazio può produrre effetti devastanti sulla filiera risicola europea, già danneggiata dall'accordo sul semigreggio si vigili affinché tutti gli accordi in corso, a seguito dell'allargamento dell'Unione, non siano considerati singolarmente, ma il loro impatto sul mercato del riso venga valutato in un'ottica generale che tenga conto del reale fabbisogno dell'Unione e delle condizioni di mercato nell'Unione.
Grazie, Presidente. Le auguro un buon riso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 27.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 28 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 123, avente oggetto "Donazione di panettoni invenduti dopo le festività" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera.



COTTO Mariangela

Il nostro ordine del giorno poneva un problema di buon senso. Noi partivamo...



(Brusìo in aula)



COTTO Mariangela

No, no. Non avevo intenzione di rimanere in silenzio. Questa volta parlo, però c'era talmente tanta distrazione! Come dicevo, quest'ordine del giorno parte proprio dalla constatazione che, dopo le festività natalizie, quintali di panettoni e pandoro rimangono invenduti e rischiano di andare al macero. E infatti il collega Cavallera oggi, anche Botta - dice "anche le colombe", così come il cioccolato delle uova di Pasqua. Ed è uno spreco assurdo e inutile, e dovrebbe essere in qualche modo razionalizzato, approfittando, ad esempio, del Banco Alimentare che da anni opera sul territorio, distribuendo alimenti alle persone più bisognose.
Voglio ricordare le convenzioni che abbiamo fatto in passato con il Banco Alimentare (io, come Assessore alle politiche sociali); una convenzione che prevedeva 300 milioni all'anno, proprio per l'organizzazione. Mi ricordo che l'allora Assessore al bilancio Burzi vedeva con molto favore...



COTTO Mariangela

BOTTA Marco (fuori microfono)



COTTO Mariangela

Contento come una "Pasqua"!



COTTO Mariangela

No, contento come una Pasqua no, perché si parla di Natale, però era contento del principio: aiutare chi aiuta. Aiutando il Banco Alimentare aiutavamo un'associazione che aiutava altre associazioni, che andavano ad individuare le persone più bisognose. Noi sappiamo che non sono sempre solo quelli che urlano quelli che hanno bisogno.



(Commenti in aula)



COTTO Mariangela

Non c'è problema, Presidente: se aiuta a raggiungere un accordo...



PRESIDENTE

Scusate: è vero che la Consigliera Cotto parla di un tema - panettoni che è un po' fuori stagione, ma...



COTTO Mariangela

Mi ero allargata anche alle colombe e alle uova di Pasqua, cioè a tutto quelle che rimane invenduto e che, anziché andare al macero...



PRESIDENTE

La prego però di rimanere all'oggetto dell'ordine del giorno.



COTTO Mariangela

L'oggetto è appunto lo spreco alimentare. Presidente, lei non deve dimostrare di essere stato disattento, perché sto parlando del Banco Alimentare, che potrebbe essere veramente il tramite ideale affinché lo spreco della filiera alimentare diventi una ricchezza per gli Enti assistenziali, per quelle associazioni che si occupano concretamente di solidarietà.
Ricordavo la convenzione che avevo fatto come Assessore alle politiche sociali, ma anche l'impegno dell'allora Assessore all'agricoltura nei confronti del Banco Alimentare. Noi eravamo stati sensibilizzati, proprio durante la colletta alimentare; eravamo andati a Moncalieri a fare un sopralluogo, a cercare di capire quali erano le persone che si rivolgevano al Banco Alimentare. E quale non è stata la nostra sorpresa nel vedere che erano pensionati al minimo, cittadini piemontesi che avevano bisogno del litro di latte, perché verso fine mese avevano difficoltà ad acquistare anche il latte e il pane.
Con quest'ordine del giorno del 10 dicembre 2007, che però è attuale in tante al tre occasioni, volevamo impegnare la Giunta ad attivarsi contro lo spreco degli alimenti e a sostenere l'organizzazione - e dicevamo proprio già dalle prossime festività natalizie - nell'attività di recupero e distribuzione dei dolci invenduti.
Sono molti quelli che cercano, prima della scadenza di prodotti alimentari, con una buon'organizzazione, di dare la possibilità, a chi ha veramente bisogno, di usufruire di quei prodotti.
Il Banco Alimentare non è presente solo a Torino; è presente anche a Novi Ligure ed in altre località.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, le ricordo i tempi.



COTTO Mariangela

Ha ragione, signor Presidente, mi avvio alla conclusione, perché sono certa che anche lei è molto sensibile nei confronti di quest'associazione che opera molto bene, e quindi ci auguriamo che possa favorire l'accoglimento di quest'ordine del giorno e che non si alzi sempre un "signor contrario".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 28.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, abbiamo realizzato circa la metà del lavoro previsto per la giornata di oggi. Possiamo considerare chiusa la seduta odierna.
Grazie e buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.55)



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