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Dettaglio seduta n.313 del 03/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 11.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Cavallaro, Chieppa, Laus Manolino, Moriconi, Pizzale, Rabino e Rutallo.
Il numero legale è 28.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Burzi di chiarimenti sulla nota inviata ai Consiglieri in merito alla sospensione dei mandati di pagamento


PRESIDENTE

Comunico che è pervenuta in data odierna una lettera del Presidente Burzi di richiesta d'accesso, ai sensi dell'articolo 19, comma 1, dello Statuto della Regione in relazione alle dichiarazioni rese in Aula dal Vicepresidente Peveraro nel corso della seduta del 2 maggio 2008. Si chiede l'elenco dei mandati annullati o sospesi cui si è riferito il Vicepresidente Peveraro e l'elenco delle liquidazioni trasmesse dalle Direzioni regionali alla data attuale e giacenti presso i competenti uffici della Ragioneria.
La lettera è pervenuta agli uffici della Giunta regionale e per conoscenza al sottoscritto. Ovviamente, ne ho dato conto in aula perché era stato tema, nella seduta di ieri, di informative.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo giusto per completare, come lei cortesemente ha fatto, il senso della lettera che le ho mandato, che immagino sarà sottoscritta da altri Capigruppo di opposizione. L'abbiamo fatto per celerità, come già preannunciato durante la sessione di ieri pomeriggio.
Questo perché sia nella comunicazione fatta in Aula, con i due interventi del Vicepresidente, sia a maggior ragione, avendolo letto pur distrattamente, quanto gli organi di informazioni oggi riferivano dell'invito cui hanno sottoposto la Presidente Bresso e il Vicepresidente ieri, abbiamo rilevato qualche imprecisione.
Nell'ambito dell'invito cui la Presidente Bresso e il Vicepresidente hanno aderito, invito formulato dagli organi di stampa, il tema è stato poi ripreso ad esito di quest'invito dagli organi di informazione di oggi, che abbiamo pur distrattamente letto, e ci sembra che quella vicenda sia da approfondire.
Di qui la formalizzazione della richiesta che abbiamo fatto ieri. Ci scusiamo con la struttura, perché avendo una conoscenza ancor più superficiale del tema, sappiamo che la documentazione che chiediamo non è semplicissima.
D'altronde, se non è stata oggetto di un'informativa della Giunta molto precisa e molto puntuale ieri, ed immagino nella disposizione che il governo della Giunta ieri avrà preso di annullamento e/o sospensione daremmo per scontato che la pratica fosse pronta.
E siccome se era pronta per la Giunta dovrebbe essere pronta per tutti i colleghi del Consiglio, che hanno nei loro doveri più che nei diritti il controllo di quanto avviene per trasparenza nell'ambito della Giunta aspettiamo che le informazioni che abbiamo chiesto ci siano rese.
Evidentemente, onde non ledere inutilmente i lavori dell'Aula, più corta è l'attesa meno lesioni ai lavori dell'Aula ci saranno.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico la presentazione di n. 50 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 841, avente ad oggetto "Realizzazione del Terzo Valico" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ho letto qua e là che proporremmo l'iscrizione di ordini del giorno risibili. Io credo, Presidente - e parlo con lei che è un esperto del settore dei trasporti - che indubbiamente la tematica dell'Alta Velocità e della realizzazione della TAV o del Terzo Valico certamente non è una tematica risibile, perché si riferisce ad infrastrutture senza le quali la nostra Regione rischia di rimanere indietro, di rimanere tagliata fuori di quelle che sono le nuove reti infrastrutturali.
Ovviamente per questo ci sono delle responsabilità, gli italiani ne hanno compreso la natura ed hanno conseguentemente fatto le loro scelte il giorno delle votazioni, cioè qualche domenica fa.
Noi siamo fortemente preoccupati del silenzio che è sceso nella nostra Regione sulla realizzazione del Terzo Valico.
A questo punto ci domandiamo: come è possibile che la nostra Regione tratti con la Regione Liguria? Addirittura è stato coniato il neologismo "Limonte" per individuare questa macroarea vasta del Nord-Ovest.
Premesso che non riteniamo che durante gli incontri la Presidente Bresso e il Presidente della Regione Liguria si raccontino le barzellette indubbiamente parleranno del Terzo Valico.
Poi coerentemente la Regione Liguria agisce; infatti ci sono resoconti giornalistici, comunicati ed interventi sul governo in questo senso.
Invece, per quanto riguarda il Piemonte, le iniziative sono molto tiepide blande e addirittura non hanno la dovuta evidenza.
Non che manchi alla nostra Regione la capacità o la possibilità di comunicare attraverso gli organi di informazione, che ovviamente dovrebbero essere informati non solo dell'emissione dei mandati, ma anche delle iniziative politiche per la realizzazione di questa grandissima infrastruttura. Probabilmente vi è un forte condizionamento interno all'Amministrazione e alla base politica e alla maggioranza politica che sostiene la Presidente, perché sappiamo che vi sono settori che assolutamente avversano il Terzo Valico e hanno una rappresentanza nei Gruppi di sinistra che siedono in questo Consiglio.
Noi, non dico provocatoriamente ma coerentemente, con quest'ordine del giorno, che riteniamo sempre valido, anche se sono passati cinque mesi invitiamo la Giunta regionale a manifestare un maggiore interesse nei confronti della realizzazione dell'opera, ed ovviamente l'opera è il Terzo Valico, cioè la nuova ferrovia ad Alta Capacità Genova-Novi Ligure, per poi biforcarsi verso Milano e verso Torino. Poi la invitiamo ad attivarsi nella discussione dell'opera in vista del varo della finanziaria. Qui ovviamente era prima, la Finanziaria è già stata varata, però ovviamente la nuova maggioranza a livello nazionale e, mi auguro, il nuovo Governo ha già prefigurato di riesaminare l'opera. Proponiamo affinché siano adottati gli opportuni provvedimenti per garantire l'attuazione dell'importante infrastruttura, che ovviamente interessa tutto il territorio piemontese.
A questo punto, è chiaro che qualora fosse iscritto questo ordine del giorno, ci riserveremmo un piccolo emendamento per mantenere l'attualizzazione del documento stesso, con i riferimenti ovviamente al mutato quadro politico nazionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere ovviamente voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 837, avente ad oggetto "Campagna vaccinale contro le malattie da Papilloma virus umano (HPV) nella giovane donna" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Questo è uno di quegli ordini del giorno che ci ha visto tutti d'accordo, che però non ha visto l'Aula trovare il tempo per approvarlo magari anche senza discuterlo, visto che l'elaborazione è stata condivisa.
L'ordine del giorno è stato presentato il 5 novembre 2007 e ha come oggetto "Campagna vaccinale contro le malattie da Papilloma virus nella giovane donna". È un argomento già affrontato dall'Assessore alla sanità rispondendo a delle interrogazioni ed interpellanze.
Con questo vogliamo veramente dedicare tutta la nostra attenzione al discorso della prevenzione, alla luce dell'importanza e dell'urgenza attribuita dagli esperti e dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali all'avvio di una campagna vaccinale contro le malattie da papilloma virus nella giovane donna.
Ricordo quando il Ministro Livia Turco aveva sottolineato quest'importanza. C'erano allora delle perplessità dell'allora Assessore Valpreda su questo tema. Lui consigliava la cautela e noi condividevamo anche un discorso di cautela, che poi però è stato superato dagli interventi di molti esperti.
Infatti anche il Consiglio Superiore di Sanità, nella seduta dell'11 gennaio 2007, a sezioni congiunte (II e III), interpellato in merito alle strategie e alle modalità di intervento più opportune per il nostro Paese ha indicato la necessità di intervenire in via prioritaria con una campagna di vaccinazione gratuita sulle ragazze, in modo da produrre una progressiva immunizzazione della popolazione giovane e adulta esposta al rischio di infezione. Però ha anche indicato la necessità su come intervenire.
Abbiamo dunque ritenuto che, considerato che le spese per l'introduzione di questa vaccinazione trovano copertura nell'ambito del finanziamento previsto dall'articolo 48 della legge finanziaria, che destina con decreto del Ministero della Salute, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano - il collega Cavallera conosce molto bene la materia, per cui ne apprezzo i suggerimenti - un contributo finanziario pari a 30 milioni di euro per l'anno 2008 alle Regioni e alle Province autonome finalizzato ad agevolare proprio la diffusione tra le dodicenni della vaccinazione basata sull'offerta attiva del vaccino.
Con l'ordine del giorno presentato in data 5 novembre 2007, pur non essendo "nuovi" in Consiglio regionale e pur conoscendo i tempi che questa Assemblea perde nell'approvare gli ordini del giorno e nel determinare i propri indirizzi, c'eravamo augurati che potessero essere predisposte le opportune iniziative per rendere disponibile l'offerta attiva del vaccino contro la HPV ai due corpi della popolazione femminile, per un conseguente ed immediato adeguamento del calendario vaccinale ed un avvio della vaccinazione entro il mese di gennaio 2008.
A mio avviso, dovremmo prestare più attenzione - lo dico anche a me stessa, come Vicepresidente del Consiglio regionale - e magari trattare la questione anche in Ufficio di Presidenza, affinché nel predisporre i lavori consiliari, in presenza di ordini del giorno che fissano anche una data di inizio per campagne di prevenzione o per adempimenti che la Giunta dovrebbe seguire, si presti attenzione ai termini di scadenza, proprio per non vanificare il lavoro dei Consiglieri che predispongono tali provvedimenti soprattutto quando gli ordini del giorno sono sottoscritti sia dalla maggioranza che dall'opposizione, per cui dovrebbero già avere maggior potere di influenza - mi riferisco, ovviamente, all'influenza positiva nei confronti della Giunta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Non ce ne voglia la collega Cotto: sul merito potremmo discutere e largamente condividere il provvedimento, ma non condividiamo radicalmente il sistema e il metodo ostruzionistico, per cui voteremo contro.



PRESIDENTE

Comunico che i congedi sono solo più sei: il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 836, avente ad oggetto "Inserimento dell'ANFFAS all'interno delle commissioni di verifica anche nelle nuove commissioni in seno all'INPS" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Su quest'argomento siamo stati sollecitati proprio dall'ANFFAS, che ha richiesto un incontro con il mio Capogruppo Angelo Burzi, che è il primo firmatario del documento.
L'ANFFAS, a sorpresa, ha riscontrato che nelle Commissioni di verifica per l'accertamento dell'invalidità non era più stato inserito dal Governo Prodi - dobbiamo precisarlo - il proprio rappresentante.
Probabilmente, si è trattato di una dimenticanza, perché non si comprenderebbe un discorso diverso. Però è una dimenticanza che preoccupa molto le famiglie che aderiscono all'ANFFAS e che temono che proprio la mancanza del loro medico possa far sottovalutare dagli altri gli aspetti relazionali di questi ragazzi colpiti da handicap.
L'articolo 10, comma 1 di detto decreto recita: "L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, da sempre conosciuto come INPS, subentra nell'esercizio delle funzioni residuate allo Stato in materia di invalidità civile, cecità civile, sordomutismo, handicap e disabilità, già di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze".
Abbiamo visto le modifiche che sono state apportate per quanto riguarda l'accertamento dell'invalidità civile, che prima vedeva la Prefettura come referente per le domande, le ASL per l'accertamento della disabilità e l'INPS che provvedeva al pagamento. Quando tutto questo è stato trasferito alle Regioni, si è riscontrata una cospicua semplificazione, grazie anche ad una convenzione tra la Regione e l'INPS, che ha permesso di riconoscere nell'INPS tutti e tre gli stadi, a partire dalla presentazione della domanda, all'accertamento, alla corresponsione.
Per quanto riguarda, invece, il problema delle Commissioni mediche, in sede di conversione è stato aggiunto il seguente periodo: "Resta ferma la partecipazione nelle commissioni mediche di verifica i medici nominati in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Mutilati, Invalidi Civili dell'Unione Italiana dei Ciechi, dell'Ente Nazionale per la Protezione e l'Assistenza dei Sordomuti". Questa normativa penalizza proprio l'ANFFAS Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale - non essendo stata ricompresa tra quelle che possono essere rappresentate da propri medici nelle Commissioni mediche di verifica.
L'ANFFAS è un'associazione conosciuta da tutti, perché presente anche a livello locale, a livello provinciale e a livello comunale; pertanto, ci siamo fatti interpreti di questo disappunto, proprio perché secondo questa normativa l'ANFFAS doveva essere rappresentata all'interno della Commissione medica superiore di invalidità civile da un medico dalla stessa nominato ogniqualvolta ci si dovesse pronunciare su invalidi per disabilità intellettiva e/o relazionale, così come previsto dall'articolo 3, comma 3 del decreto legge del 1998, convertito con modificazioni dalla legge n.
291.
Il Consiglio regionale del Piemonte, con quest'ordine del giorno datato 31 ottobre 2007, voleva impegnare la Giunta regionale ad intervenire nei confronti del Governo e a sollecitare i Parlamentari piemontesi affinch siano adottati gli opportuni provvedimenti per il reinserimento della previsione di partecipazione dei medici nominati dall'ANFFAS all'interno delle Commissioni di verifica anche nelle nuove Commissioni in seno all'INPS.
Se il collega della maggioranza delegato a rispondere dicesse "sì, lo possiamo approvare senza discussione", impiegheremmo soltanto un minuto e renderemo merito a questo Consiglio regionale, che potrebbe fare almeno qualcosa di positivo.
Basterebbe un minuto. Anziché dire "parere contrario", potreste dire "parere favorevole" e il Presidente lo potrebbe porre in votazione.
Oltretutto, è una richiesta che rivolgete al nuovo Governo, per cui avrete eventualmente la possibilità di protestare e di dire che il Governo è sordo, che non ascolta ciò che chiedete.
Il mio era un appello accorato, affinché la maggioranza, almeno su quest'ordine del giorno, potesse dire: "Sì".
Grazie.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il collega Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Quando avremo approvato il bilancio e gli strumenti che lo accompagnano, avremo sicuramente occasione - non mancherà certo il nostro contributo - di approvare questo e altri ordini del giorno.
Prima si deve fare ciò che è utile per il Piemonte, poi faremo tutto ciò che segue, in ordine di importanza, l'approvazione degli strumenti e delle scelte di finanza di questa nostra Regione.
Per questo motivo, all'iscrizione di questo nuovo punto all'o.d.g.
esprimiamo un voto metodologicamente contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 833, avente ad oggetto "Adempimento legge istitutiva del Consiglio delle Autonomie Locali" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Grazie Presidente.
I lavori della mattinata iniziano in maniera diversa da quanto ci saremmo aspettati. Evidentemente, non riusciamo neanche a rispettare o a ricordarci gli accordi presi nel pomeriggio (o nella serata) del giorno precedente, a testimonianza dell'affidabilità che questa Giunta, ma devo dire anche questa Presidenza del Consiglio, ha nei confronti di quest'Aula.
Accordi che avrebbero dovuto portare perlomeno ad un colloquio prima dell'inizio di questa seduta, totalmente disatteso, a dimostrazione della volontà di continuare il "muro contro muro" - che, evidentemente, fa molto bene a questo Piemonte - come metodo politico utilizzato da questa Giunta non solo in questa discussione di bilancio, ma su tanti temi (non voglio ritornare sul caso dell'ASL di Alessandria, dove il disastro di una decisione che ha messo Sindaci contro Sindaci lo vediamo tutti i giorni e continueremo a vederlo nelle prossime settimane). Ma tant'è che evidentemente, qualcuno si diverte a tenere questo tipo di atteggiamento.
Forse non ci si rende conto che senza una scelta di tipo politico non si va avanti. Evidentemente, si ritiene che la demagogia possa essere l'arma su cui fondare lo sblocco della situazione.
Devo annunciare che anche l'ordine del giorno che andiamo a discutere rientra un po' nelle tante mancanze che la Giunta Bresso ha accumulato in questi mesi. Abbiamo visto nei giorni scorsi l'elenco delle tante cose fatte. Peccato che poi ordini del giorno come questo ci riportino all'immediata evidenza alcune mancanze di gravità eccezionale, soprattutto per una Giunta che sostiene - a parole, perché nelle parole questa Giunta vale molto, e l'abbiamo visto anche questa mattina, nei fatti molto meno di voler avere il colloquio con gli Enti locali, dare un significato, un senso e un ruolo agli Enti locali e, pur esistendo una legge - appunto che istituisce il Consiglio delle Autonomie locali dal lontano 1° agosto 2006, siamo quasi a due anni - mi rivolgo anche all'Assessore competente ancora siamo bloccati; ancora quest'Aula non è stata investita da alcuna discussione sulle modalità d'istituzione del Consiglio delle Autonomie locali, che pur è previsto dalle norme costituzionali, che pur è previsto dalle norme statutarie, che pur è stato oggetto di una legge regionale.
Un Consiglio che dovrebbe, dando un giusto peso tanto alle grandi realtà metropolitane che ai centri minori, dare la possibilità al Piemonte a tutto il Piemonte, a questi oltre mille Comuni piemontesi di far sentire la loro voce più di quanto oggi possano fare. Un elemento di partecipazione che, evidentemente, manca, che continua a mancare - ripeto - non da oggi ma dal 1° agosto 2006, quindi quasi due anni di vita della legge regionale due anni in cui noi ci stiamo trastullando senza creare quest'importante organismo. Questo è uno dei tanti affronti, una delle tante mancanze che la Giunta Bresso ha inanellato in questo inizio di legislatura, un inizio ormai maturo, gettando un po' la maschera anche relativamente a quello che doveva essere uno dei suoi punti di forza, proprio il rapporto con gli enti locali.
Quindi tale ordine del giorno, che porta come primi firmatari i colleghi Toselli e Burzi, mi pare che debba ricevere una giusta attenzione da parte di questo Consiglio, che farebbe bene ad interrompere la discussione che sta facendo, per mettere subito in cantiere i meccanismi lo studio dei meccanismi, la riflessione sul tipo di voto, la riflessione sulla composizione del Consiglio delle Autonomie Locali che, da organismo veramente importante e centrale com'è stato disegnato sia dalla normativa costituzionale sia da quella statutaria regionale, potrebbe svolgere un ruolo di grande importanza.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Non rispondo ai giudizi d'inaffidabilità che il Consigliere Botta ha testé sottolineato nel suo intervento, ma mi limito semplicemente a dire che se la condizione per un incontro tra la maggioranza o la minoranza, la Giunta è la sospensione del Consiglio d'oggi e di domani, mi pare che questa condizione non ci sia. C'è la disponibilità a confrontarci. Questa disponibilità permane, rimane, ma fermo restando la convocazione del Consiglio; dopodiché, dopo la discussione e il confronto si può anche decidere di sospendere, ma non possiamo sospendere il Consiglio regionale per fare un incontro. L'incontro si può fare anche con il Consiglio regionale convocato, quindi ribadiamo questa nostra volontà.
Naturalmente, siamo contrari all'inversione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, le chiederei di chiedere al Presidente Gariglio la cortesia di inviarmi un "messaggino" sul telefono, per informarmi del rinvio di una riunione per il protrarsi di quella di maggioranza; non solo, chiedo anche che m'informi sul divenire della questione: "non si fa più la riunione vieni in Consiglio che cominciamo". Non è possibile che dopo aver ricevuto il messaggio del Presidente del Consiglio: "Siamo ancora in riunione di maggioranza; la riunione di minoranza è rinviata", mi debba chiamare il collega Claudio Dutto, alle ore 11.30 dicendomi: "Ma che fine hai fatto?" Io, aspettando il messaggio del Presidente del Consiglio, stavo tranquillamente passeggiando per Torino! Beh, questo non è il metodo! Non c'è problema: adesso che so, sono qui. Ma non informare del rinvio di un certo appuntamento, ed iniziare una seduta di Consiglio regionale in cui si deve votare molto spesso non è un metodo corretto di rapporto neanche tra nemici. Tant'è che c'è un messaggino - se non ci credete ve lo faccio vedere - delle ore 10.31; io sono arrivato adesso, chiamato dal collega Dutto, perché stavo passeggiando nell'attesa di un altro avviso. Il telefono era accesso...



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Ha ragione il collega Rossi: me ne scuso, è stata una mia responsabilità, ma non era venata da dolo, perché l'opposizione era ben presente in Consiglio regionale; quindi, la sua assenza non comportava nessun giovamento all'andamento dei lavori. Le chiedo scuso della mia inottemperanza: ha ragione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo, perché non vorrei che rimanessero delle aree di dubbio.
Non sono un tecnico della materia, ma ricordo di aver letto che la sindrome di Stoccolma non inizia immediatamente - e noi siamo solo al secondo giorno ma dopo un po'. Non vorrei che in aula iniziasse subito, pur essendo in un ambiente chiuso...; può darsi che in questo caso la sintomatologia arrivi prima.
Ribattendo al collega Travaglini - devo dire che Ronzani in genere è più appassionato, ma Travaglini sta guadagnando spazio - il nostro ostruzionismo smetterà quando smetterete - vedrete che smetterete consideratelo un pronostico, niente di più - le convocazioni ad oltranza. E perché? Perché noi riteniamo - sarà sbagliato, però noi lo riteniamo - che le discussioni sul merito della finanziaria, che sarà quella che dovremmo cominciare non appena smetteranno le forzature sulle convocazioni, non siano affatto complete. Ricordo ai non udenti - e soprattutto non capenti che dopo lo stralcio fatto dal Vicepresidente Peveraro, quando inizieremo perché prima o poi inizieremo, per senso di responsabilità, ad un certo punto, addirittura vi obbligheremo ad iniziare - rimarranno circa una trentina di articoli di questa simpatica legge finanziaria.
Vorrei che qualcuno della maggioranza, qualora non ne abbia mai avuto il tempo, li leggesse e si dicesse - lavandosi la faccia al mattino o truccandosi o facendosi la barba o secondo la ritualità che ognuno di loro intende avere al mattino o al pomeriggio - "ma quanto tempo ci metteremo a discutere questi argomenti?", e poi si rispondesse.
Quando si sarà risposto su questo tema, arriveremo al bilancio, dove esiste una proposta delle minoranze, che abbiamo fatto e che è stata criticata nella sostanza giuridica dal Vicepresidente Peveraro. Noi abbiamo apprezzato questi consigli e, quando arriveremo a parlare del bilancio, la ripresenteremo identica, solo un pochino meglio costruita giuridicamente perché io faccio l'ingegnere e non il ragioniere. Un tempo, facevo l'ingegnere e quindi, purtroppo, con i numeri ho una dimestichezza assolutamente non comparabile con quella di altri, ma sono disponibile ad imparare. Quindi, quando riparleremo di bilancio, cercheremo di declinare la nostra impostazione di un bilancio più sobrio, con meno debiti Assessore Peveraro! - più investimenti - Assessore Peveraro e Presidente Bresso! - e meno spesa - simpatica Giunta! - perché questo faremo quando inizieremo a parlare di bilancio! In Commissione presentammo 17 emendamenti, né uno di più né uno di meno; quando arriveremo a parlare di bilancio, presenteremo quelli che saranno necessari ad articolare la nostra manovra; discuteremo e, alla fine, poiché siamo quasi certi di non convincervi, vi assumerete la responsabilità delle vostre scelte e, finalmente, la Regione Piemonte avrà un bilancio pessimo, ma l'avrà.
Prima, noi continuiamo a fare ostruzionismo. E, attenzione! Lo facciamo con molta determinazione, perché se volessimo farlo sul merito - ripeto chiederei ai colleghi di leggersi la finanziaria, l'articolo 1, 2, 3 fino a 33: è persino più facile. Ci fermiamo invece sul metodo e vediamo chi ha la testa più dura.
Tra l'altro, ovviamente, abbiamo molto apprezzato - come ho già detto prima - il contributo molto preciso sugli effetti sui pagamenti. Ripeto immagino che 6.571 pagamenti annullati e/o temporaneamente sospesi, a seconda delle versioni che si sono succedute sulle ANSA di ieri, avranno generato delle attività frenetiche di Giunta ieri o l'altro ieri. Quindi la pratica, quella che si chiama pratica, adesso sarà pronta. La vogliamo vedere! Perché non ci convince, quindi abbiamo il diritto, e come Consiglieri d'opposizione il dovere, di controllare, perché vogliamo vedere i danni - se ci sono - che abbiamo creato. E dateceli, questi documenti che abbiamo chiesto, perché li vogliamo vedere! In secondo luogo, abbiamo molto apprezzato la cortesia con cui la Giunta ha risposto all'invito della stampa e il contributo fattivo d'apertura che - pur in una distratta lettura dei giornali - abbiamo visto probabilmente, riceveremo degli inviti dalla stampa anche noi (non è detto ma non è da escludere); ovviamente risponderemo con analoga cortesia perché quando la stampa invita sarebbe anche scortesia non rispondere...



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Stampa in senso lato, Minello. Tutto con le minuscole: la stampa organi d'informazione. Come dicevo, risponderemo con la stessa cortesia diremo il nostro pensiero e poi ricominciamo qua.
Buon lavoro, colleghi!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 832, avente ad oggetto "Nuova disciplina dell'editoria" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Visto che sappiamo qual è la situazione, io - come ha fatto la collega Cotto - approfitto per fare considerazioni che, comunque, tra le forze politiche mi sembrano utili. Quest'ordine del giorno parla di una questione molto delicata per la democrazia, il pluralismo, la cultura, la libertà: il sostegno alla stampa minore o, per lo meno, il fatto che le nuove norme sull'editoria non mettano fuori gioco la stampa minore.
In un'epoca di concentrazioni di tutti i tipi - economiche, oggi anche politiche - occorre che ci pronunciamo, che decidiamo se siamo favorevoli a che rimanga ancora un pluralismo sul territorio. Infatti, l'ordine del giorno dice "che con le nuove norme per gli editori senza scopo di lucro si restringono le modalità d'accesso al fondo per l'editoria periodica minando seriamente le possibilità di sopravvivenza di un gran numero di settimanali". In particolare - lo dico ai colleghi che hanno sensibilità democratica e cattolica in particolare - Cattaneo, Lepri, Presidente Gariglio - si mina la possibilità, con questa legge, della sopravvivenza della stampa diocesana.
Ebbene, come dico sempre, cercando terreni comuni, cari colleghi, non citerò a sostegno delle mie tesi nessun giornale etichettabile di destra.
Citerò invece La Voce del Popolo.
Come considerano i colleghi del centrosinistra La Voce del Popolo? E mi rivolgo ai colleghi Lepri e Cattaneo. Una fonte abbastanza autorevole.
Insomma, non cito mai giornali di destra...



(Commenti del Consigliere Lepri e del Consigliere Dalmasso)



LEO Giampiero

Il Consigliere Lepri mi predispone ancora meglio al dialogo e prego il collega Dalmasso di intervenire con la sua consueta saggezza.
Allora, Presidente Gariglio, cosa dice La Voce del Popolo? Afferma che in Italia c'è una concentrazione di stampa - non parliamo di televisione che per certi versi può essere ancora peggio - laicista: un asse Corriere della Sera, la Repubblica e La Stampa di Torino che porta verso il pensiero unico.
A pagina 7 La Voce del Popolo scrive: "La linea del meticciato proposta da Prodi, Parisi e Veltroni con lo scioglimento di DS e la Margherita non ha conquistato gli elettori nonostante il pieno sostegno dei giornali laicisti Corriere della Sera e Repubblica passando per La Stampa".
Cari colleghi, non ho citato né libri né giornali, ma La Voce del Popolo. Collega Placido, lei sa quant'è autorevole La Voce del Popolo.
Ebbene, da questo punto di vista la sopravvivenza di giornali diocesani e di stampa cattolica non uniformata al pensiero unico laicista di La Stampa la Repubblica e Corriere della Sera, che ha appoggiato il centrosinistra ma questo per me è secondario - è vitale per la sopravvivenza della democrazia.
Quest'ordine del giorno ha, pertanto, una gran valenza democratica e penso che chiunque sia contrario al pensiero unico laicista debba porsi il problema di come tutelare un pluralismo reale anche nella stampa scritta.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Sicuramente il tema dell'editoria è interessante e meriterebbe un approfondimento. Credo che ci sarà l'occasione quando arriverà in Aula l'apposito disegno di legge. Adesso però siamo impegnati nell'esame del bilancio e credo che l'argomento da affrontare debba esser quello.
Pertanto, il nostro voto sarà negativo.
Credo che sulla vicenda complessiva dobbiamo provare assieme a tentare di capire se possiamo trovare un momento nel quale riaprire un confronto sulle vicende che abbiamo in discussione. Dal punto di vista del metodo ritengo che la maggioranza in questo momento non possa esimersi dal continuare a convocare i Consigli regionali perché - l'ho già detto ieri non possiamo fare finta - oggi, 3 maggio - che non ci sia un bilancio da approvare.
Non è accettabile, collega Burzi, questo tipo di soluzione. Tuttavia se ci si trova, non credo ci sia una pregiudiziale a priori da parte della maggioranza sullo sconvocare alcune riunioni di Consiglio, però non a prescindere, convochiamo e poi discutiamo. No, ci si trova, si discute, si cerca di capire quali sono gli elementi veri del contendere, poi si decide assieme sui tempi da darsi ed eventualmente si sconvoca.
La richiesta, ripresentata di nuovo alcuni minuti fa dal collega Burzi di sconvocare a prescindere la ritengo una posizione che assolutamente non facilità la possibilità di discussione.
Un'altra cosa che sarebbe utile sapere per capire come la discussione può andare avanti è se vi sono ulteriori elementi di discussione oltre a quelli che sono stati annunciati informalmente all'interno dell'Aula, cioè se, oltre ad un "dimagrimento" e ad una snellezza maggiore della legge finanziaria e a tagli sulla legge di bilancio sui vari capitoli, vi siano altri elementi sui quali potrebbe essere opportuno aprire un confronto.
Purché ci siano, perché dagli interventi in Aula mi è parso di capire che l'oggetto del contendere fosso questo. Poi per boatos, voci rumor, ecc.
viene fuori che ci possono essere anche altri interessi nell'ambito della minoranza.
Provare a riaprire un confronto senza pregiudiziali da nessuna delle due parti e chiarire fino in fondo quali possono essere gli elementi di difficoltà che rendono difficile il tentativo di arrivare ad un accordo potrebbe permetterci di fare qualche passo in avanti. Però questi passi in avanti possono essere fatti solo se si trova una sede nella quale sia possibile farlo questo confronto, perché continuare a parlare in Aula e sentire tutta una serie di ragionamenti interessanti su richieste d'iscrizioni all'o.d.g. alla fine non produce alcun risultato né in una direzione né nell'altra.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
L'altro giorno stavo leggendo alcune notizie storiche. Il periodo dal 1915 al 1918 è stato uno fra i più drammatici della nostra storia. I giovani d'intere vallate alpine sono spariti. Amici che giocavano insieme a bocce nelle zone di confine si sono trovati gli uni davanti agli con i fucili puntati. Non è un'esagerazione, è realtà. Proviamo ad immaginare...



PRESIDENTE

Collega Novero, i suoi interventi sono sempre seguiti con grand'attenzione, ma mi permetto di ricordarle che sta intervenendo sull'ordine dei lavori, quindi la prego di formulare la sua proposta.



NOVERO Gianfranco

Chiedo scusa, ma se i colleghi fanno un piccolo sforzo d'immedesimazione, pensate che dramma! I reggenti dei due Stati, Italia e Austria-Ungheria, dovevano dimostrare la loro forza all'esterno: pura apparenza. Era un'azione di pura apparenza! Devo uscire All'esterno per convincere che sono forte! Seconda considerazione: quanti metri quadrati di terreno italico o austriaco devono passare all'uno o al l'altro Stato. Bastava che si sedessero ad un tavolo e discutessero prima. L'imperatore d'Austria aveva offerto al nostro re dei territori, ma il re d'Italia rispose in piemontese: "Ne voglio di più".
La guerra è andata avanti per queste due motivazioni.
Mi chiedo se noi oggi stiamo facendo una cosa del genere, anche se è una battaglia meno cruenta. Perché io, che appartengo al mio esercito, devo sparare - figurativamente, è chiaro - ai miei amici che stanno dall'altra parte e non si capisce perché! O si capisce, per due motivazioni: perch sia noi sia gli altri non dobbiamo apparire deboli all'esterno e perché qui dobbiamo discutere di quisquilie di bilancio, di qualcosa che è niente in confronto alla guerra.
Avrei ancora il diritto di parlare per due minuti e, volendo, avrei la capacità oratoria, ma smetto come segnale di buona volontà e faccio mio l'appello del Consigliere Clement, di cui ho apprezzato l'intervento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Novero.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 806, avente ad oggetto "Soppressione Ente Risi" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Monteggia per l'illustrazione.



MONTEGGIA Stefano

Chiaramente è stato affidato a me, in quanto rappresentante del territorio novarese e vercellese, il compito di illustrare la richiesta di trattare l'ordine del giorno sull'Ente Risi.
Nell'ordine del giorno si legge che, secondo fonti giornalistiche l'Ente Risi farebbe parte dell'elenco degli Enti - inseriti nel decreto legge sulla finanziaria 2008 - che dovrebbero essere soppressi entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge. Il Ministro delle Politiche Agricole avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza di tale fatto, per il Ministero avrebbe espresso di non aver fatto altro che recepire le indicazioni del Ministro stesso.
Qui s'inserisce una vicenda che fa capire chiaramente quello che era il discorso del precedente Governo. Il Ministro delle Politiche Agricole diceva di non sapere quello che era stato dichiarato e di non avere conoscenza di tale fatto. Affermava che era un discorso relativo all'attuazione del programma del Ministero delle Politiche agricole.
Emerge, quindi, un'incongruenza che fa capire quali sono state le difficoltà del precedente Governo in tema di politiche agricole.
Leggo il testo, che prosegue: "Considerata prioritaria la salvaguardia dell'Ente Risi, che svolge un'importante attività di promozione della produzione di riso di eccellenze, e altresì di studio e ricerca sugli sviluppi della risicoltura, assistendo gli agricoltori nelle incombenze burocratiche e nei rapporti con l'Unione Europea, il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo al fine di opporsi all'inserimento dell'Ente Risi nell'elenco dei cosiddetti 'enti inutili' da sopprimere entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge finanziaria 2008".
Conoscete tutti la realtà risicola del Piemonte, soprattutto di quelle zone con una preponderanza di campi adibiti alla coltivazione del riso: da Chivasso sino alla Provincia di Novara, e ancora qualche zona del milanese (poi c'è tutta la zona della Lomellina), sappiamo che sono un "lago" unico in questo periodo, e si vede anche solo percorrendo l'autostrada Torino Milano.
La coltivazione del riso rappresenta, dunque, una parte importante dell'economia del Piemonte e gli agricoltori che normalmente si devono misurare con le problematiche di questa coltivazione devono chiaramente avere un Ente di riferimento, in questo caso proprio l'Ente Risi, che svolge questa importante attività nella produzione del riso d'eccellenza oltre che per lo studio sugli sviluppi della risicoltura.
Come ho detto, il riso è un elemento importante della nostra economia: i risi che provengono dall'estero, come quelli cinesi, nulla hanno a che fare con il nostro, che è un prodotto di eccellenza, valorizzato anche all'estero.
Quando ero Assessore alla Provincia di Novara, non solo si promuoveva la Provincia di Novara in senso turistico, ma anche dal punto di vista economico, valorizzando la risicoltura; si portava all'estero l'immagine del riso del territorio novarese e vercellese.
All'estero abbiamo sempre riscosso un gran successo, proprio perché il nostro è un prodotto di eccellenza. Magari il nostro riso ha una cottura più lunga delle altre, ma è molto apprezzato e, quindi, molto usato.
Abbiamo sempre riscosso un'ottima promozione del territorio grazie al discorso del riso e i nostri agricoltori hanno sempre fatto riferimento all'Ente Risi; pertanto, la soppressione di quest'Ente risulterebbe alquanto negativa e quindi andremo ancora a confrontarci su quest'argomento. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Fortunatamente l'Ente Risi a tutt'oggi è vivo e vegeto! Gli auguriamo lunga vita anche con il nuovo Governo, così com'è stato per il precedente.
Votiamo dunque in maniera negativa all'inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 768, avente ad oggetto "Piemonte la Regione che ascolta i bambini (anche quello che non dicono)" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Leo, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Nella mattinata - è una promessa - non interverrò più. Approfitto di questo argomento per interloquire, quasi fosse un'interrogazione, anche con gli Assessori, specialmente con l'Assessore Pentenero, con l'Assessore Migliasso e con l'Assessore Oliva.
L'obiettivo dell'ordine del giorno è sollecitare e sostenere le risorse culturali, finanziarie e umane del territorio legate al tema del disagio minorile; potenziare la collaborazione tra le istituzioni e associazioni che, a diverso titolo, si occupano dei minori; sperimentare interventi e iniziative in grado di incidere sul territorio.
Condivido il grande articolo di Gabriele Ferraris su La Stampa, in cui si dice: "Se non si investe in questo, fra dieci anni investiremo in carceri minorili, in psichiatria, in comunità di recupero".
In merito al punto 2), sul potenziare la collaborazione tra istituzioni e associazioni, vorrei sapere - lo pongo in termini assolutamente interlocutori e non di polemica - se è stata riconvocata o reistituita la Commissione sulle politiche giovanili fra Comune, Provincia, Regioni ed Enti locali che c'era quando ero Assessore, che coinvolgeva, per il Comune di Torino, l'Assessore Calgaro, che deteneva la delega alle politiche giovanili. Si era creato un circuito virtuoso di collegamento, per cui c'era un Assessorato all'istruzione, quello alla gioventù e alla cultura.
Vorrei dunque sapere se questa Commissione - potrebbe rispondermi magari l'Assessore Pentenero - è stata reistituita. A suo tempo, l'avevamo proposta insieme al collega Placido - che ringrazio per quell'ottima idea e aveva funzionato molto bene, perché aveva predisposto l'individuazione dei "Centri studenteschi".
Per quanto concerne le iniziative sul territorio, visto che siamo tutti d'accordo che iniziative come "Piazza dei mestieri" abbiano dato un risultato positivo, mi piacerebbe sapere, per l'ennesima volta, visto che la Commissione per colpa di nessuno si è più convocata, se queste iniziative sui centri studenteschi esistono ancora oppure se sono state completamente accantonate.
In ultimo, esprimo una preoccupazione - anche se questa non è la sede più appropriata - per il fatto che il Comune di Torino, pur essendo stato a suo tempo, all'avanguardia per le politiche giovanili, oggi stia smantellando, come sanno tutti (credo che nessuno lo possa negare), il settore delle politiche giovani.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Lui si batte per il contrario, ossia perché rimangano attive le politiche giovanili, mentre il Comune di Torino sta sostanzialmente smantellando quel settore.
Siccome prima non ho citato giornali di destra - ho citato La Voce del Popolo - adesso cito posizioni che in passato sono appartenute alla mia parte politica in maniera molto attiva e molto fattiva, ma anche alla sinistra, vorrei sapere che fine hanno fatto queste posizioni.
Ne approfitto per ringraziare il collega Placido, che ha rilanciato il ruolo della Consulta giovanile, realtà molto importante e significativa.
Nel Comitato 2011 ho evidenziato che non si può pensare a "Biennali della democrazia" o quant'altro - in tal senso ho apprezzato molto l'intervista dell'Assessore Oliva - senza coinvolgere le strutture democratiche di partecipazione, come la Consulta provinciale studentesca e la Consulta giovanile.
Giudicando positivamente gli sforzi fatti, ne approfitto, quindi, per invitare - in parte è già stato fatto, ma, come ripeto, non so se sia stato reistituito questo comitato interistituzionale, perché non ne ho avuto più notizia - ad un'ulteriore sinergia, che abbia su queste politiche un centro o una particolare attenzione. Non so se vorrà aggiungere qualcosa anche il Vicepresidente Placido sul grande sforzo che si sta facendo sulla Consulta giovanile.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Siamo contrari alla richiesta d'iscrizione di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 758, avente ad oggetto "Interventi regionali per il contenimento delle colonie dei piccioni" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Se non ricordo male, l'argomento era già stato trattato ieri.
Vorrei segnalare, in particolare al Consigliere Moriconi, che sulla prima pagina del Corriere della Sera - Cronaca di Milano - c'è un ampio articolo su questo tema.
La parola al Consigliere Novero, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Poiché mi è sorto il fondato dubbio che quest'Aula possa bocciare questo ordine del giorno, ho provato, una volta tanto, a leggerlo non dal mio punto di vista, ossia di chi ha presentato questo provvedimento, ma di chi dice: "Che vergogna! non va bene".
Come amante dei piccioni - "amante" nel senso di chi prova amore verso questi animali, che sono anche simpatici - mi sono chiesto come può, uno che ama i piccioni, votare contro questo ordine del giorno.
Visto dal punto di vista del Consigliere Moriconi, potrei contestare intanto il discorso sui piccioni terraioli o delle razze similari. Forse questo aspetto andrebbe rivisto, ma mi hanno detto che non si poteva più emendare. Io avrei eliminando il termine "terraioli", che poi è errato.



PRESIDENTE

Ne può presentare un altro, ma non può emendare questo.



NOVERO Gianfranco

Per la verità, devo dire che chi ha scritto questo ordine del giorno ha ragione a dire che sono portatori di varie malattie, quali la psittacosi e numerose specie di parassiti, però anche l'uomo porta dei parassiti. Forse qualcuno ha sentito di quel ragazzo assalito dalle pulci in treno: erano parassiti portati da altri uomini; non per questo aboliamo gli uomini. Per cui questa frase, francamente, l'avrei emendata eliminandola.
Andando avanti nel testo, si legge: "Per affrontare concretamente la problematica, non pare sufficiente il solo divieto di somministrazione del cibo". Mi pare che anche un amante dei piccioni debba essere d'accordo con questa frase, perché, come tutti gli animali, vivono bene se li trattiamo come animali, non come uomini. Il fatto di buttare del cibo a questi volatili, come si continua a fare, anche dove è vietato... L'altro giorno c'erano alcune vecchiette, tutte contente, che gettavano loro il cibo, tra l'altro inquinando, perché ne buttavano talmente tanto che poi rimaneva sulla strada; però, onestamente, non me la sono sentita di aggredirle: sono passato e ho voltato la testa dall'altra parte. Non credo che divieti del genere possano nemmeno essere applicati; però è vero quello che dice l'ordine del giorno, che - appunto - questo divieto non pare sufficiente: in pratica, non serve a niente.
Inoltre, quando si dice che "urge un tempestivo intervento", a me parrebbe... Tempo fa un giornale parlava di miliardi di lire (o di euro) spesi in tutto lo Stato per i centri storici. Si tratta di dimensioni favolose! La cifra mi aveva comunque colpito e stupito: non me lo aspettavo. Magari, l'Assessore Oliva è più al corrente di me sui danni arrecati ai centri storici da questi volatili.
Però, attenzione! Oltre ai centri storici, c'è anche il resto. Io abito in campagna; c'è una zona "privilegiata", un campo dove avevano seminato il grano e dove ci sono sempre torme e torme di volatili; intere torme, non tre o quattro uccelletti. Probabilmente, lo risarciremo, ma è pur sempre un danno alla collettività. Pare che gli egiziani, che non possono più comprare riso perché non ce n'è abbastanza, non siano molto entusiasti del fatto che da noi il grano sia usato per i piccioni non domestici.
Tutto ciò premesso, concludo - mi spiace, pensavo di avere molto più tempo a disposizione - chiedendovi di spiegarmi come fate ad essere contro la richiesta di censimento delle colonie. Gradirei che chi interverrà me lo spiegasse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

L'intervento del Consigliere Novero ha offerto molti spunti di riflessione, che svilupperò brevemente, perché - se resta agli atti qualche dichiarazione - almeno qualcuno potrà pensare che abbiamo anche discusso in maniera sensata di questo argomento.
Innanzitutto si chiamano torraioli (e non terraioli); tale nome discende da una loro abitudine di vita. Sulle malattie, come dicevo ieri, è da sfatare l'idea che i colombi portino delle malattie, soprattutto la psittacosi. La psittacosi prende il nome dal termine chlamydia psittaci e si riferisce evidentemente ai pappagalli. La malattia che possono trasmettere gli altri volatili si chiamerebbe ornitosi; la psittacosi con i colombi non c'entra proprio niente e quando si contrae, come è successo alcuni anni fa, l'ha contratta una persona che allevava, in un ambiente chiuso, 200-300 pappagalli. La psittacosi è una malattia che si contrae appunto - per via aerogena e richiede un'estrema vicinanza tra l'animale che è infetto e l'uomo.
Per quanto riguarda invece il problema del grano che sollevava sempre il Consigliere Novero, quella è una bella battaglia! Lo invito ad unirsi a noi nella battaglia contro gli agro-combustibili, che invece si vogliono diffondere in tutto il mondo, in Europa e anche in Piemonte. Agro combustibili significa fare benzina con i prodotti vegetali, ed è quello il vero motivo per cui noi stiamo diminuendo le riserve di cibo.
Ricordo ancora - come ho già detto altre volte in quest'Aula - che la metà dei cereali prodotti nel mondo serve per dare nutrimento agli animali da allevamento intensivo, che vengono a loro volta mangiati solo da poco più di un miliardo di persone. Quindi, nell'insieme, noi dovremo prima o poi decidere, tutti insieme, cosa fare dei cereali: se far viaggiare le automobili, se darli agli animali o se sfamare le persone. Questo è il problema che cercheremo di portare anche ai prossimi incontri che svolgerà la FAO a livello nazionale.
Infine, per concludere - ci sarebbe molto altro da dire, ma cerco di essere stringatissimo - i movimenti animalisti non sono coloro che amano gli animali, ma sono coloro che si battono per i diritti degli animali.
una cosa un po' diversa, perché io posso amare il mio cane e poi mangiare animali, vestirmi di pellicce e fare altre cose di questo genere. Ognuno le può fare, però chi invece lotta per i diritti degli animali vede nell'animale un individuo da tutelare, non fosse altro perché è una vita.
Per tornare al tema in discussione, sicuramente coloro che si battono per i diritti degli animali non pensano che non sia possibile intervenire con il contenimento delle colonie dei colombi, ma - come è già avvenuto in grandi città europee e mondiali, Barcellona e New York tra le ultime - si è ormai passati, invece che da sistemi cruenti quali possono essere la cattura e poi la soppressione degli animali, alla somministrazione di un prodotto che si chiama nicarbazina e che inibisce la deposizione delle uova. Questo prodotto non uccide gli animali e arriva al contenimento del numero degli animali presenti. Appunto le grandi città come Barcellona dopo aver ucciso più di 100.000 colombi, sono arrivate a proporre la soluzione del contenimento per via chimica e non per via cruenta.
Questo per dire che noi non siamo contro le soluzioni, ma cerchiamo soluzioni che siano tutelanti dei diritti degli animali.
Per questo motivo, votiamo no alla richiesta d'iscrizione.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Moriconi per l'intervento. Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Trattamento economico dei Consiglieri

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Burzi, relativamente alle dichiarazioni del Consigliere Boeti rese sul quotidiano La Repubblica del 3 maggio 2008 in merito agli emolumenti dei Consiglieri e degli Assessori regionali


PRESIDENTE

Prima di passare all'esame della richiesta d'iscrizione n. 9, ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Lo dico assolutamente senza alcuna forma di ironia o - peggio - di sarcasmo. Avendo sentito con molta attenzione l'intervento del collega Moriconi, penso che, effettivamente, ci sia qualcosa di vero nella supremazia culturale, oltre che quella morale (che è già accertata) della sinistra. C'è del vero; nonostante quello che dice Ricolfi, secondo me, il dibattito è sostanzialmente aperto.
Ciò premesso, avendo seguito con attenzione il dibattito di ieri e avendo, pur distrattamente, letto gli organi di informazione di oggi, c'è su la Repubblica (mi pare) un articolo che ha un piccolo margine di imprecisione. Si cita una cosa vera, che è avvenuta. Il collega Boeti si è posto, anche con una certa drammaticità, il problema se noi stessimo qui sciupando del denaro - e ha perfettamente ragione - e, nell'ambito del fatto che siamo "sforati" rispetto al termine che la legge nazionale prevede per la provvisorietà dei bilanci, si poneva il problema degli emolumenti dei Consiglieri e Assessori. Ne è sorto un dibattito - ahimè corto, perché non c'è stato il tempo per approfondirlo, ma credo che sarebbe opportuno rifarlo, perché a suo tempo si era anche svolto.
Il foglio di informazione, però, dice che è stato presentato un ordine del giorno in tal senso. Poiché non l'abbiamo visto in distribuzione probabilmente se ne è dimenticato lui o probabilmente non è stato messo in distribuzione - abbiamo deciso di surrogarlo, per cui abbiamo presentato un ordine del giorno su cui aspettiamo l'adesione compatta di almeno i 29 Consiglieri di maggioranza presenti oggi, onde poter ridurre il danno.
Com'è noto a chi mi conosce da tempo, sono sempre stato molto vicino alle posizioni del Partito Radicale, che è uno dei pochi che consentisse la doppia iscrizione e, come tutti coloro che seguono questa teoria per la riduzione del danno in senso lato, come tutti gli antiproibizionisti, ed anche in questo caso. Quindi, tenderei a procedere.
Abbiamo anche dei suggerimenti sull'ordine dei lavori, ma questi li prospetteremo man mano che la riunione va avanti, perché non sono ancora del tutto pronti.



PRESIDENTE

Grazie. Naturalmente questa proposta andrà in coda a tutte le altre.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il collega Boeti non è in Aula; vorrei però segnalare al Consigliere che ieri abbiamo fatto una verifica e, in realtà, non è possibile sospendere i pagamenti dei Consiglieri, a meno che non ci sia una modifica della legge. Quindi dobbiamo presentare - questo era l'intendimento della Giunta, raccogliendo le sollecitazioni - un ulteriore articolo alla legge finanziaria. Questo pare essere l'unico modo, per cui quando torneremo a discutere della legge finanziaria, presenteremo - se i Consiglieri sono d'accordo meglio ancora, almeno questo articolo passerà con facilità - un emendamento che rende la questione permanente, cioè, in qualunque situazione futura, la legge prevedrà che si paghino gli stipendi del personale, ovviamente, ma che non sono da considerarsi spese obbligatorie gli emolumenti dei Consiglieri e degli Assessori. Questo, se siete d'accordo, lo prepariamo tecnicamente e lo inseriremo come emendamento aggiuntivo nella legge finanziaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Volevo dire alla collega Bresso che, effettivamente, come dice lei quest'Aula può fare leggi. La ringrazio dell'attenzione con cui lei dice "se siamo d'accordo". A noi piacerebbe foste d'accordo voi; in tal senso speriamo che il nostro ordine del giorno invogli la Giunta: sugli emendamenti alla finanziaria, mi sembra non sia stata né parca né sobria avendone presentati 33 il 19 marzo. Questo deve essere sfuggito, nonostante le attenzioni che sono venute da più parti, in particolare dal Gruppo del PD, che se n'è occupato solo dopo aver risolto il problema di come non perdere i fondi dei Gruppi nella fusione tra La Margherita e DS. Quindi guardate che potete autopresentare un emendamento anche senza di noi.
Preannuncio - e l'ordine del giorno firmato lo testimonia - che noi saremmo favorevoli alla riduzione del danno e all'accelerazione dei tempi dei "vostri" lavori.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo alle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 751, avente ad oggetto "Azione informativa per il riconoscimento dei bambini e adozioni" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine (che ha una cravatta che farebbe invidia al Presidente della Camera); ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Dopo questo appassionante scambio di battute, volevo ritornare sulle richieste d'iscrizione. In particolare, in questo caso, trattasi dell'ordine del giorno n. 751, rubricato come richiesta n. 9.
un ordine del giorno abbastanza semplice, sia nella sua esposizione che nella sua applicazione. Tra l'altro, anche di assoluto buon senso perché non fa niente di diverso che trattare un'azione informativa su una legge nazionale che esiste ormai da più di vent'anni, ovvero la n. 184 del 1973.
Tale legge nazionale riguarda un argomento molto delicato e importante che ha avuto un'evoluzione negli anni, perché è stato oggetto di una trasformazione, considerato quello che era il corpo sociale all'epoca del varo di questa legge a livello nazionale. Nel 1983 non c'era la presenza di stranieri comunitari ed extracomunitari in Italia, quindi era evidentemente meno necessaria la divulgazione di questa legge.
Questa legge di cosa parla? Parla della possibilità delle donne di partorire e non riconoscere il proprio nato. Peraltro, credo che sia una legge assolutamente giusta, che tutela da una parte la vita e dall'altra parte tutela anche la libertà delle donne di poter invece decidere di non riconoscere questa maternità, che in quel caso magari non era voluta. Vado a dare una lettura semplicemente perché l'ordine del giorno è espresso meglio di quello che io possa fare adesso in questa sede. L'oggetto dell'ordine del giorno è: "Azione informativa per il riconoscimento dei bambini e adozioni". L'ordine del giorno recita: "Premesso che le donne che non intendono riconoscere il proprio nato hanno diritto di partorire in assoluta segretezza anche negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie di essere quindi seguite dal punto di vista medico-infermieristico come tutte le altre partorienti, assicurando anche al neonato le cure necessarie.
Al riguardo si segnala che numerose gestanti nubili e madri (spesso si tratta di donne extracomunitarie clandestine) hanno l'esigenza di supporti particolari di natura socio-assistenziale allo scopo di poter provvedere coscientemente al riconoscimento o non riconoscimento del proprio nato e di acquisire gli strumenti necessari per il proprio reinserimento sociale. In questi casi non è accettabile che la partoriente venga lasciata sola prima e dopo il parto e che ci si preoccupi solamente di salvaguardare la sopravvivenza del neonato.
Considerato che nel caso in cui non sia stato effettuato il riconoscimento, l'atto di nascita del bambino è redatto con la dizione 'nato da donna che non consente di essere nominata' e l'ufficiale di stato civile, dopo avergli attribuito un nome e un cognome, procede entro 10 giorni alla segnalazione al Tribunale per i minorenni ai fini della dichiarazione di adattabilità ai sensi della legge 184/1983.
Così, a pochi giorni dalla nascita, il piccolo viene inserito in una famiglia adottiva, scelta dal Tribunale fra quelle che hanno presentato domanda di adozione al Tribunale stesso.
Tutto ciò premesso il Consiglio regionale impegna la Giunta a svolgere un'azione informativa a livello regionale su questi temi, in modo che tutti conoscano le norme vigenti e le funzioni dei servizi obbligatori per legge". Quando quest'ordine del giorno è stato presentato dai colleghi evidentemente c'erano dei motivi sociali che erano scaturiti anche dai media. Però è indubbio che un'azione informativa a livello regionale su questo tema sia sicuramente proficua.
A mio avviso, la Regione spende milioni di euro su tantissimi temi a livello mediatico, alcuni molto validi altri discutibili. Varrebbe la pena pensare ad un'azione informativa anche su questa tematica a favore di molte straniere e molte persone che evidentemente hanno meno possibilità. Tra l'altro, è una legge che probabilmente anche le stesse donne italiane non conoscono benissimo. Quindi, credo che non possa che giovare alla nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Prescindo dal fatto di ricordare al collega Giovine che esistono già normative regionali in materia e che esistono moltissime esperienze sulle quali ci siamo anche espressi, sollecitando anche il Governo nazionale.
Ma non mi sembra che sia questo l'oggetto che interessi il Consigliere.
Invece ci ha colpito una voce nuova in questo emiciclo, che da tanto tempo non sentivamo. Quindi, cogliamo l'occasione per dire che voteremo no all'iscrizione e per salutare il Consigliere Giovine. Siamo felici di averlo ancora tra noi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Burzi e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 750, avente ad oggetto "Proposta di legge al Parlamento sull'accattonaggio minorile" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
nota a tutti la testardaggine dei "muntagnin" e quella dei "campagnin". Uso questi termini - e mi scuso con la stenotipista - perch in italiano non trovo termini similari, nel senso che la parola contadino non rende esattamente "campagnin".
Un "campagnin" è uno che ha uno spirito particolare e può anche essere un commerciante. Mia madre aveva un negozio ed era una "campagnina", andava a raccogliere le uova dalle galline.
Questo per dire che, siccome sono testardo, continuo nella mia disperata ricerca del consenso alla mia destra, che poi sarebbe la sinistra rispetto all'Aula.
Leggendo, sempre con questo spirito, l'ordine del giorno a me è venuto il dubbio che un lettore disattento possa pensare, viste le firme: "Sono i soliti leghisti che ce l'hanno a morte con gli zingari e che fanno il solito ordine del giorno". Vi racconto una cosa successa nella piccola borgata dove abitavo prima; è una borgata di 55 abitanti in mezzo ai boschi.
Arriva una famiglia di nomadi sinti, compra una catapecchia, l'aggiusta e la gente della borgata incomincia ad allarmarsi. E io cerco di non allarmarla, pur essendo un leghista, e poi si sa che "la volpe non ruba al vicino della sua tana". Intanto vediamo come sono queste persone. Hanno abitato lì per otto anni circa e il rapporto era ottimo, ma fin troppo. Ci scambiavamo anche dei doni, anche se una volta ho avuto il dubbio, perch mi hanno fatto un dono che secondo me era... e mi sono spaventato. Era solo una scatola di caramelle, però mi sono allarmato pensando che qualcuno avrebbe potuto accusarmi di ricettazione. A parte la battuta effettivamente si è instaurato fra noi abitanti locali un ottimo rapporto.
Avevano dei bambini minori e anche dei ragazzi adulti. I ragazzi adulti passavano periodicamente tre-quattro mesi dell'anno in carcere, poi venivano liberati: era il loro modo di vivere. Noi li avevamo accolti bene ma eravamo un po' preoccupati: in questi paesini si parla e con le maestre parlavamo delle nostre preoccupazioni sulla possibilità che i bambini crescessero con una mentalità un po' diversa. Sapete cosa diceva la maestra? Sì, la difficoltà è che i genitori ritengono che loro continuino ad insegnare ai bambini piccoli queste cose qua e non si rendano nemmeno conto che il nostro Stato magari lo proibisce. A loro pare normale, ma noi non siamo mica voi e la nostra cultura... Secondo loro hanno inteso che qui... Hanno inteso giusto: un giudice ha sentenziato che, essendo il furto la loro cultura, possono rubare. Vorrei esternare o instillare il dubbio in "questi qua" che almeno i minori possano essere forse educati con una cultura leggermente diversa.



PRESIDENTE

Non vorrei interrompere l'intervento parabola, ma è solo per segnalarle che manca un minuto.



NOVERO Gianfranco

Sono convinto che i primi sinti piemontesi erano calderai. Il calderaio era una persona che godeva del massimo rispetto. Nella cascina di mio nonno gli davamo da dormire nel fienile - anch'io dormivo nel fienile. A volte però ce n'era qualcuno che arraffava un po' e... Poi la tradizione del calderaio si è persa. Allora dico una cosa: quest'ordine del giorno non è in odio verso nessuno, ma è per cercare di migliorare la loro situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Annuncio la preoccupazione vaga che sta colpendo parte di questi banchi: da un Consiglio includente sta diventando non un Consiglio inconcludente ma escludente addirittura. Ieri ce la siamo presa con gli zingari e i rom. Poi siamo passati ai francesi, e abbiamo avuto anche un momento di tensione sui francesi quando parlavamo del treno; inoltre, i piccioni e i minori. Oggi ripartiamo con i piccioni, i minori e fra poco ritorneremo sui francesi. Di questo passo rischiamo innanzitutto rotture diplomatiche incredibili anche con parte dell'Europa e, in secondo luogo nel verso di questa nuova cultura italiana che ormai ha preso il via con questa nuova stagione politica, di escludere sempre più, magari di rinchiuderci sempre più in noi. Crediamo che, a maggior ragione, vada ripreso questo bilancio, che valga la pena stare qua giorno e notte per settimane. Quindi, diciamo il nostro no a questa iscrizione all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Con questa votazione, terminano i lavori della mattinata. La seduta pomeridiana riprenderà alle ore 14.30.
convocata immediatamente una Conferenza dei Capigruppo in Sala A, mentre alle ore 14.15 è convocata la Giunta per le elezioni.
Prima di concludere, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Auguro buon lavoro. Alla ripresa dei lavori, immagino che ci sarà, da parte dell'Ufficio di Presidenza, un'informativa su quanto sarà successo nella Conferenza dei Capigruppo, alla quale alcuni Capigruppo dell'opposizione (credo tutti) non parteciperanno. In quel momento, le chiederemo una piccola sospensione (proprio piccola, di tre minuti) come opposizione, ma dopo la comunicazione che l'Ufficio di Presidenza avrà fatto alla ripresa dei nostri lavori, alle ore 14.30 in punto.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Burzi. Le chiederei solo la cortesia di ripetere la richiesta alla ripesa dei lavori pomeridiani.



BURZI Angelo

Non mancherò.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.50)



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