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Dettaglio seduta n.312 del 02/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.33 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Laus, Manolino, Pizzale, Placido Ricca e Robotti.
Il numero legale, pertanto, è 28.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Burzi di chiarimenti in merito ad una conferenza stampa convocata nel primo pomeriggio dalla Presidente Bresso


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Risulterebbe, ma non sappiamo se è confermato e lasciamo volentieri l'onere, che intorno alle ore 14.15 ci sia stata, o ci sia, una conferenza stampa da parte della Presidente Bresso, svoltasi, o in corso di svolgimento, in Giunta. Non so dire quali siano i tempi.
Qualunque siano i tempi, gradiremmo, se e quando questa conferenza stampa si sarà conclusa, che la Presidente, o persona da lei delegata, ci comunicasse quanto ha detto, onde evitare di aspettare i giornali a mezzanotte, leggerli, e magari domani mattina pensarci sopra, anche perch si sa che non sempre i giornali dicono tutto, magari travisano! Ci piacerebbe sentire dalla viva fonte, così, invece che interpretare o male interpretare, se ci racconta qui cosa ha detto ai giornalisti, siamo interessati a saperlo.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, non avevamo notizie di questa conferenza stampa. Ho chiesto alla Giunta regionale, nella persona dell'Assessore deputato ai rapporti con il Consiglio regionale, di verificare se è possibile rendere comunicazioni in merito, al Consiglio regionale.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizione nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Desidero comunicare che sono state presentate n. 60 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. Le 30 richieste presentate questa mattina, le 24 e le 6 prima presentate, sono decadute. Abbiamo oggi 60 richieste d'iscrizione.
Procediamo con la prima richiesta d'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione della mozione n. 847, avente oggetto "Istituzione di un paniere di generi alimentari per categorie sociali disagiate, a prezzi agevolati" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Presidente, eccoci qua ad iniziare un'altra mezza giornata di utile lavoro, di discussione intelligente e interessante, grazie ai colleghi del centrosinistra e alla Presidente Bresso.
Mi risulta che la Presidente Bresso sia andata a lamentare i disagi e i danni che provocheremo noi, con questo tipo di attività in Consiglio regionale, ma - ahimè - lei probabilmente continua a non guardarsi in casa! Capisce, Presidente, noi chiediamo di discutere una mozione che chiede di istituire un paniere di generi alimentari per categorie sociali disagiate, a prezzi agevolatati, cioè un minimo di aiuto per le persone che non arrivano alla fine del mese. Infatti, questo paniere di generi alimentari è riservato a quelle categorie sociali deboli, con redditi non superiori a 550 euro mensili, che i problemi li hanno davvero. E lei dice che noi creeremmo danni, parlando di questo? Lei, che solo per la comunicazione sua e della sua Giunta intende spendere 50 miliardi delle vecchie lire, non si vergogna neanche un pochino? Perché non arriva in Aula con un provvedimento che dice: di quei 50 miliardi di vecchie lire, che vorrei spendere per farmi... Oh, non volevo dire campagna elettorale diciamo per promuovere quello che facciamo di bello e di buono come Giunta tolgo il 50% e lo do alle fasce deboli? Noi gliela voteremmo subito; perch non arriva in Aula con un'affermazione di quel tipo? Gliela votiamo subito! Vede, Presidente, quando ci sentiamo accusare di bloccare questo magnifico bilancio, che tanto bene farebbe al Piemonte, mi chiedo: ma la Presidente Bresso, sinceramente, li legge i giornali? Ha parlato ultimamente, con la gente, la Presidente Bresso? So che, ad esempio, nella campagna elettorale delle elezioni regionali l'ultima forse no, perché i voti non li ha presi - si era fatta filmare dalle telecamere - c'erano tutte le televisioni che la filmavano e l'hanno mandata in onda - mentre faceva la spesa a Porta Palazzo. Ovviamente tutti noi crediamo che la Presidente Bresso vada regolarmente a fare la spesa, da sola, con le borse, a Porta Palazzo! È normale! Forse, però, per lei non era normale, tant'è che sono arrivate tutte le televisioni, l'hanno filmata e - ripeto - mandata in onda nei vari TG. "Ma Presidente Bresso, lei va a fare la spesa a Porta Palazzo?", le domandavano. "Sì, certo." - la risposta - "Io, oltre ad essere un politico sono anche una donna, quindi vado a fare la spesa, perché cucino, a casa"! Come la famosa storia della "Panda quattro per quattro", che doveva usare per i suoi spostamenti al posto dell'auto blu! Ma lasciamo stare sono quelle cose che si dicono in campagna elettorale! Bene, forse lei non fa più queste cose, perché, se le facesse, magari qualche cittadino la avvicinerebbe e le direbbe: "Presidente, abbiamo qualche problema ad arrivare a fine mese; sa, non saremmo contenti dei soldi che dà ai rom e agli extracomunitari! Li dia magari a noi, prima che a loro!".
Ma la Presidente neanche legge i giornali, perché se avesse letto Torino Cronaca, non La Padania, del 29 aprile - qualche giorno fa - avrebbe visto il titolone, a pagina piena: "Da Regione ai Comuni: una pioggia di soldi per mantenere i rom".
Lei capisce, Presidente, da che pulpito viene la predica! Come faccio io, che rappresento la Lega Nord e una parte di persone, che mi dicono: "Basta agli altri, pensiamo a noi!", ad accettare che la Presidente vada a dire che sto facendo un danno al Piemonte, perché le chiedo di tagliare i soldi a questi signori, o le chiedo di tagliare i soldi al suo Gabinetto forse le costerà cara la carta igienica, perché le cifre che spende sono folli! - e rinunci a fare opposizione a questo bilancio, perché lei va a dire ai giornalisti che io sono brutto, cattivo e verde? Lei capisce, Presidente, che m'invoglia ancora di più a dire: "Adesso basta! O tagli i privilegi a chi viene qua a romperci le scatole e dai questi soldi ai piemontesi, o il tuo bilancio lo fai il 31 luglio, forse" perché veramente non ho altre soluzioni! Lo dico ai colleghi: io sono con la coscienza pulita, perché voi non avete idea di quale impatto abbia questo sulla gente. Il cittadino legge questo sui giornali; legge: "Da Regione ai Comuni: una pioggia di soldi per mantenere i rom"! La gente che fa la coda alle ASL sa che ci sono una valanga di cittadini che hanno cure gratuite, e subito, alla "facciazza" loro, che invece pagano le tasse, e sa che la Regione questo lo permette! questo che ci chiedono i cittadini: adesso basta! Quindi, la nostra attività di ostruzionismo sul vostro bilancio, che continua ad andare in questo senso, a noi fa solo bene, ai piemontesi fa solo bene; voi continuate a vivere sulla luna e continuate a credere che così guadagnerete dei voti!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Deludendo il Consigliere Burzi, siamo contrari a quest'iscrizione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 316, avente oggetto "Riduzione delle comunità montane" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Questo è uno dei tanti esempi di ordine del giorno su cui la discussione è ormai tardiva, ma comunque sarebbe utile discuterlo.
Quest'ordine del giorno era stato presentato nel momento in cui si discuteva la finanziaria, e chiedeva alla Presidente e alla Giunta di intervenire presso il Governo e presso i parlamentari piemontesi affinch si modificasse la legge finanziaria al fine di evitare i drastici tagli alle Comunità montane.
Ormai la finanziaria è stata approvata, i drastici tagli alle Comunità montane sono stati votati dal centrosinistra ed ormai non resta che attuarli.
In ogni caso, ci sarebbe ancora da discutere. A questo punto, la palla è nelle mani della Regione e le Regioni devono legiferare di fatto per attuare quelli che sono i tagli decisi dal precedente Governo. Questo è il motivo per cui questo ordine del giorno, seppure non nei modi e nella forma in cui era stato presentato, diventa urgente da discutere.
Sono a conoscenza di una bozza di un disegno di legge compilata dalla Giunta; bozza che oltre tutto mi risulta sia stata diramata direttamente agli enti interessati, cioè alle Comunità montane, che prevede un drastico ridimensionamento del numero delle stesse, che passerebbero da 48 a 31 in Piemonte, ed un sistema completamente nuovo di rappresentanza dei Comuni nelle loro Comunità montane.
Oggi ogni Comune che fa parte di una Comunità montana nomina come rappresentanti all'interno della Comunità montana tre suoi Consiglieri, due di maggioranza e uno di opposizione. Secondo la bozza del nuovo disegno di legge della Regione, ci sarebbe un'elezione di secondo grado, in cui tutti i Consiglieri comunali dei Comuni facenti parte della Comunità montana si troverebbero in assemblea ad eleggere un certo numero, diverso a seconda della grandezza della comunità montana, di delegati della Comunità montana.
Sono cose su cui ci farà piacere discutere, su cui non siamo a priori contrari, ma sono questioni che su cui ci farebbe piacere discutere.
Questo è il motivo per cui questo ordine del giorno risulta ancora attuale, seppure - come dicevo prima - superato, perché ormai la legge finanziaria è varata e sappiamo che intervenire sulla Finanziaria non sarà semplice e sarà ancora tutto da vedere.
Devo fare un'osservazione globale però, a livello di risorse complessive. La montagna è senz'altro uno dei componenti del nostro territorio più povero e che veramente ha bisogno di interventi.
Il precedente Governo, cui si allinea però l'attuale Governo della Regione, prevede invece di fare profondi tagli proprio su questa parte più povera e più bisognosa di contributi e di attenzioni, mentre continua su altri settori - e lo stiamo vedendo e lo dicono gli interventi dei miei colleghi - ad elargire risorse a piene mani.
Tagliamo i soldi alle Comunità montane ma diamo i soldi agli zingari tagliamo i soldi alle Comunità montane ma diamo i soldi agli extracomunitari, tagliamo i soldi alle comunità montane ma spendiamo a piene mani per quelli che sono i cosiddetti costi della politica della Regione, sotto forma del budget per il Gabinetto di comunicazione della Giunta e di mille altre cose su cui invece si dovrebbe tagliare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io credo, come il collega Dutto, che sarà necessario discutere e mi auguro che da parte degli autorevoli esponenti della minoranza ci sia anche un sollecito al Governo nazionale a far sì che non applichi quanto ha promesso in campagna elettorale, perché non saranno tagli, visto che il Presidente, che tra poco formerà il nuovo Governo, ha annunciato in campagna elettorale l'abolizione delle Comunità montane.
Lo ricordo al collega Dutto, perché sarà utile forse non solo discuterne, ma anche sventare un colpo di mano che cancella con un colpo di spugna la rappresentanza delle Comunità montane.
Poiché si dice che in campagna elettorale il principale esponente dello schieramento che era a noi avverso ha specificato che lui non dice bugie ma manterrà le promesse, sarebbe bene preoccuparsi per tempo e far sì che almeno questa non sia stata davvero solo una promessa e non diventi una realtà tragica per le Comunità montane.
Ovviamente, voteremo no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 813, avente oggetto "Ripristino della misura del 5 per mille a favore delle associazioni di volontariato e dell'associazionismo sociale" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno è datato 12 ottobre 2007, perché, quando ho visto con i colleghi Cavallera e Leo che era stata cancellata dalla Finanziaria la misura del 5 per mille a favore delle associazioni di volontariato e dell'associazionismo sociale, ci siamo fortemente preoccupati. Non solo. Abbiamo presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale facendo un tam-tam tra le associazioni di volontariato e i Comuni affinché sollecitassero il Governo, che ha poi ripristinato questa misura con un emendamento alla legge finanziaria.
La nostra preoccupazione era dovuta al fatto che proprio in base alla mancata possibilità di utilizzare il 5 per mille in Piemonte venivano a mancare stanziamenti per circa 40 milioni di euro a favore di migliaia di Enti che potevano veramente "aiutare chi aiuta". Sappiamo tutti quanto sia importante l'attività di volontariato nella nostra Regione e nel nostro Paese; abbiamo una legge che la promuove, la valorizza e ne tutela l'attività. Per fare di più è necessario dare anche qualche finanziamento come rimborso. Noi sottolineiamo che il volontariato è gratuità, e lo sanno bene tutti i volontari. Però chiaramente le sedi costano, i mezzi di trasporto pure e quindi, per potere esercitare la propria attività a favore dei concittadini, specialmente quelli più deboli, il volontariato ha bisogno di risorse. Abbiamo un volontariato eccezionale nei settori dell'assistenza e della sanità; è la traduzione del nostro Piemonte.
In particolare, dopo l'alluvione del 1994 abbiamo avuto la promozione di associazioni di volontariato nel settore della Protezione Civile: l'ex Assessore Cavallera ricorderà l'importanza della nascita di questi gruppi di Protezione Civile a livello locale che hanno lavorato tantissimo.
Riscontriamo anche una crescita di associazioni di volontariato nell'ambito dell'attività culturale e sportiva. Insomma, il volontariato è necessario in tutti i settori; non c'é un settore che possa affermare di riuscire a fare a meno dell'attività di volontariato.
Abbiamo trovato veramente assurdo il fatto che un Governo non riproponesse la misura del 5 per mille a favore delle associazioni. Hanno detto che si era trattato di una dimenticanza: non sappiamo se è vero, per siamo soddisfatti che sia stata nuovamente inclusa (noi crediamo anche a seguito dell'azione da noi esercitata).
Si usa dire che un ordine del giorno non si nega a nessuno; noi lo abbiamo presentato, ma il tempo per discuterlo in Consiglio regionale non c'è stato. Peraltro, sottolineiamo che quando si parla di volontariato non si trova mai il tempo per approfondire queste tematiche.
stato bello, quindi, per me, leggere Focus - le note di lettura della finanziaria 2008 predisposta dagli uffici, che ringrazio - e vedere a pagina 8 (5 per mille, articolo 3, commi da 4 a 11) che viene disposto il rifinanziamento nella misura del 5 per mille per l'anno 2008, con un incremento di 150 milioni di euro.
Il finanziamento aumenta, pertanto, da 250 a 400 milioni di euro. C'è da chiedersi se sarà sufficiente e come questo limite potrà penalizzare le associazioni di volontariato.
Noi speriamo che il Parlamento riesca a promuovere, valorizzare e tutelare maggiormente l'attività del volontariato a livello nazionale, così come noi c'impegneremo a livello regionale e a livello locale. Grazie.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 960, avente ad oggetto "Adunata degli Alpini a Torino nel 2011 in occasione delle celebrazioni dell'unità d'Italia" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Guida per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Sia pur strumentalmente, devo illustrare un ordine del giorno presentato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, di cui lei è il primo firmatario, che, secondo me, è assolutamente condivisibile e credo che l'intero Consiglio potrebbe approvarlo anche sfuggendo un po' alla litania strumentale che noi stiamo facendo oggi.
Secondo me, ogni tanto, bisognerebbe anche tener conto delle cose che diciamo, perché è un ordine del giorno che potrebbe "ammorbidire" un po' la discussione ed essere propedeutico ad un accordo, posto che parliamo di una cosa su cui il Paese si è sempre trovato unito: gli Alpini.
Nella fattispecie, ci riferiamo alla richiesta che l'Ufficio di Presidenza vuole fare all'Associazione Nazionale Alpini in occasione delle celebrazioni dell'Unità di Italia nel 2011 che si svolgerà qui a Torino per cui riguarderà proprio la nostra comunità, con un dispiegamento di mezzi, con la costituzione di un Comitato e con finanziamenti promessi dal Governo. Perché l'Ufficio di Presidenza fa questa richiesta? Perché valuta il corpo degli Alpini come uno dei più significativi e prestigiosi simboli del nostro Paese, non soltanto delle Forze Armate. Non è difficile accomunare l'unità di Italia agli Alpini, tanto è vero che la stessa storia degli Alpini e l'unità di Italia s'intrecciano, e lo saprà certamente meglio di noi l'Assessore Oliva, autore di un libro che s'intitola "La storia degli Alpini", edito nel 2000 da Mondadori, dove ricorda appunto che la nascita del corpo avviene nel 1872, qualche anno dopo. Ma proprio il processo di unità nazionale viene in qualche modo favorito anche dalla nascita e dall'organizzazione del corpo degli Alpini. Perché il nostro é un Paese che ha dei confini alpini molto importanti, che all'epoca erano confini difficili (non erano quelli aperti di oggi) e gli Alpini coadiuvano al loro controllo in modo assolutamente professionale, che si registrerà in maniera ancora più acuta con il dramma della prima guerra mondiale, dove gli Alpini lasceranno sul campo migliaia di morti.
Il Capitano Giuseppe Perrucchetti, che è considerato il "padre" degli Alpini, all'epoca propose di affidare la difesa dei valichi di montagna a soldati reclutati sul luogo, che avrebbero permesso una efficace difesa grazie alla perfetta conoscenza della zona di impiego. La proposta fu accolta e nacque così il corpo degli Alpini il 15 ottobre 1872, composto da 15 compagnie, i cui uomini provenivano dalle stesse vallate.
Com'è cambiato il corpo degli Alpini e com'è cambiata l'Italia? Oggi possiamo dire che gli Alpini non sono più soltanto appartenenti alle zone di montagna, ma a tutto il Paese. Vi ricordo che l'ex Presidente del Senato, Marini, era orgoglioso di far parte degli Alpini. È stato accertato che oltre il 60% dei componenti le truppe alpine oggi sono meridionali.
Ecco che la richiesta avanzata dall'Ufficio di Presidenza di portare a Torino, nel 2011, il raduno degli alpini in concomitanza dell'Unità d'Italia assume un significato del tutto particolare. Anche alla luce del fatto che il Consiglio regionale, poche settimane fa, ha concesso agli Alpini il Sigillo della Regione Piemonte, in base alla legge approvata nel 2004. Il Presidente del Consiglio dice, e cito le sue parole: "Sono felice e orgoglioso della nostra scelta di conferire il Sigillo della Regione Piemonte, oltre che a Padre Clodoveo Piazza, al comando degli Alpini. Mi sembra un riconoscimento doveroso e meritato sul campo".
La proposta è stata approvata da tutti i Consiglieri e riguardava, in modo particolare, il Reggimento della Taurinense, che è molto presente qui a Torino e che fa parte della storia della nostra regione. In più, il Piemonte ha voluto unire la Taurinense con la Julia perché, in occasione dei Giochi olimpici e paraolimpici invernali 2006, fu assolutamente determinante l'appoggio che gli alpini diedero alle organizzazioni del TOROC durante le gare, durante le cerimonie di premiazione e durante le cerimonie di inaugurazione e di conclusione. Motivo in più perché il Consiglio abbandoni per un attimo il tema dello scontro e si ritrovi unito parlando degli alpini e, quindi, approvi in modo totale e convinto quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Viva le truppe alpina, viva l'artiglieria di montagna e non sia mai detto che una cosa che ha avuto Cuneo non debba averla Torino. Tuttavia credo che questo non sia il momento opportuno per discuterne. Pertanto, il nostro voto sarà negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta, da parte del Consigliere Rossi, di chiarimenti relativamente alle dichiarazioni rilasciate dalla Presidente della Giunta regionale Bresso durante l'ultima conferenza stampa (seguito)


PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Visto che è arrivato il Vicepresidente della Giunta Peveraro, rinnovo la richiesta avanzata dal Consigliere Burzi al fine di conoscere le linee che ha dettato la Presidente Bresso nella sua conferenza stampa appena conclusa in modo che, invece di leggerle domani sui giornali, veniamo informati in tempo reale.



PRESIDENTE

La Giunta ci comunica la sua disponibilità a comunicare, ma chiede di attendere l'arrivo in Aula della Presidente Bresso in modo che lo possa fare lei stessa.
Il Consigliere Clement ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

La richiesta dell'opposizione di ascoltare le valutazioni fatte dalla Giunta, in particolare dalla Presidente, è del tutto legittima. Tuttavia credo che sarebbe opportuno, e questo credo vada valutato insieme, capire se è meglio farlo subito, oppure aspettare la comunicazione. Sono per rilanciare la proposta che avevo avanzato questa mattina, anche alla luce del fatto che la Conferenza dei Capigruppo, convocata formalmente per le ore 14, non è stata fatta.
Sono per capire, quindi, se sia possibile, prima o dopo la comunicazione della Presidente Bresso, sospendere temporaneamente la seduta e avere un confronto informale e politico con i Capigruppo per capire come possiamo continuare ad organizzare i lavori per le prossime giornate. Non sto a ripetere tutte le valutazioni dal punto di vista politico e metodologico che avevo già fatto questa mattina, perché credo che tutti le abbiano sentite e se le ricordino.



PRESIDENTE

Il Consigliere Clement ha rilanciato il messaggio che ha posto anche questa mattina. Questa mattina ho ripreso le sue parole chiedendogli di provare a sperimentare la via che suggeriva, non ci sono state indicazioni in questo senso. Se i Consiglieri desiderano pronunciarsi, hanno modalità per farlo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Noi l'abbiamo già detto questa mattina: siamo disponibili a riprendere gli incontri purché siano sconvocati i Consigli di oggi, domani e dopodomani. Dopodiché può rimanere convocato il Consiglio di lunedì e, caso mai andasse male quest'incontro, avete 24 ore di tempo per convocarlo sabato pomeriggio, domenica, lunedì, ecc.
Non è la volontà di non farlo: è che noi, senza un colloquio, non ci poniamo nella situazione di fare un incontro con una mannaia sulla testa. O prendete una posizione oppure si va avanti.
Potrebbero essere trovate posizioni intermedie che potrebbero soddisfare molti Consiglieri dell'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non aggiungo niente a quello che ha detto il Consigliere Casoni perch è totalmente condivisibile. Aggiungo solo un passaggio perché, nel frattempo che l'Assessore ai rapporti con la Giunta trovi la strada della comunicazione rispetto ad un organo collettivo, giungono voci del tutto incontrollate e incontrollabili (si sa, nella confusione, la gente parla).
C'è una nuova declinazione che, in parte, il Consigliere Travaglini ha cercato prima di dire, che si chiama: piove, opposizione ladra. Che è una cosa interessante e che convince tutti. Anzi, suggerirei di chiamare così la prossima campagna elettorale: "Le cose non vanno bene, opposizione ladra". Sono sicuro che ci aiuterebbe, ma m'interrompo subito perché è arrivata la Presidente e magari ha qualcosa da dirci!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

molto semplice: non è stata convocata nessuna conferenza stampa. I giornalisti, ovviamente e giustamente, erano interessati a sapere cosa stava accadendo e la Presidente e il sottoscritto, in qualità di Assessore al bilancio, ovviamente erano particolarmente interessati a riferire cosa stava accadendo.
Sostanzialmente, tre sono state le questioni che abbiamo evidenziato nel corso dell'incontro con i giornalisti.
La prima: è falso dire che la legge finanziaria è stata presentata il 19 marzo. La legge finanziaria, insieme al bilancio, è stata approvata dalla Giunta in data 7 dicembre ed è stata illustrata nella Commissione competente il 12 dicembre. Poi, sono seguite 31 riunioni di Commissioni di merito, in cui ciascuna di queste ha esaminato anche i prospettati emendamenti, che poi sono stati successivamente presentati in data 19 marzo.
Oltre alle 31 Commissioni di merito, sono state fatte 23 (15 più otto) sedute della I Commissione, dove è stato esaminato con grand'attenzione salvo le ultime tre riunioni che sono state oggetto di ostruzionismo, sia la legge finanziaria che il bilancio.
Quindi, abbiamo sottolineato come in questi mesi ci sia stato il tempo per discutere e approfondire e chi lamenta un'insufficiente discussione e approfondimento dovrebbe forse porsi anche la questione che quest'insufficiente approfondimento, certo, non trova uno spazio nell'Aula del Consiglio, dove abbiamo visto da stamattina che siamo oggetto di un ostruzionismo molto intenso.
La seconda: è stato comunicato che, per effetto della mancata approvazione del bilancio al 30 aprile, non si potrà più procedere ai pagamenti, quindi sono stati annullati 6.571 mandati che dovevano essere messi in pagamento oggi, a fronte dei quali 6.571 controparti non riceveranno l'equivalente di circa 333 milioni di euro.
Peraltro, ci sono altri 741 milioni di euro di mandati pronti per essere predisposti, quindi ad essere inviati alla banca per i relativi pagamenti, che ovviamente sono bloccati.
La terza è una questione più tecnica: per effetto, come peraltro la Presidente Bresso ha ricordato nella seduta del 30 aprile, della mancata approvazione del bilancio, non si è dato corso alla copertura del disavanzo della sanità per il 2007, o meglio dell'intera copertura del disavanzo per il 2007.
Quindi, interviene la procedura che prevede il commissariamento ad acta da parte della Presidente, che peraltro ha annunciato che nella giornata di lunedì o martedì presenterà e firmerà il provvedimento di copertura del disavanzo con le stesse modalità ovviamente con cui lo abbiamo previsto nel bilancio 2008, che non abbiamo approvato, quindi con quella copertura.
Non stiamo a ricordare, perché certo tutti i Consiglieri sanno che se la Presidente non dovesse prendere provvedimenti entro il 31 maggio, quindi entro i 30 giorni successivi, di fatto si metterebbe in moto un meccanismo automatico di aumento della pressione fiscale per la copertura del disavanzo. Cosa che, ovviamente, vogliamo evitare ai cittadini piemontesi.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

CHIEPPA Vincenzo (fuori microfono)



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Facci la morale, Burzi!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Chieppa! Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Due cose. Vorremmo, per cortesia, con i tempi che gli Uffici ovviamente richiedono, senza particolare fretta, il resoconto dell'intervento del Vicepresidente Peveraro.
Nel frattempo, chiediamo alla cortesia del Consiglio di consentire una modesta interruzione, perché vorremmo confrontarci con i colleghi dell'opposizione. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono indicazioni in senso contrario, è stata chiesta una sospensione, pertanto sospendiamo la seduta d'Aula. Il Consiglio riprenderà alle ore 16.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.47 riprende alle ore 16.02)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Cavallera di chiarimenti in merito all'annunciato annullamento di 6.571 mandati di pagamento a causa della mancata approvazione del bilancio entro il 30 aprile 2008


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, procediamo con le iscrizioni dei punti all'o.d.g.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Vorrei rivolgermi soprattutto al Vicepresidente perché ho ascoltato prima l'indicazione dell'annullamento di circa 7.000 mandati in data odierna da parte della Giunta regionale.
Di primo acchito, c'è venuta l'idea di chiedere copia di questi mandati annullati, perché è chiaro che, nell'ambito della nostra prerogativa di accesso agli atti, occorre renderci un po' conto di come stanno le cose.
Quindi, formulerei al Vicepresidente una richiesta di questo tipo, da espletare secondo le modalità più semplici e più snelle: di questi 7.000 mandati chiedo di avere un elenco con i rispettivi numeri, date di emissione e date di annullamento.
Cominciamo ad avere un'elencazione; poi possiamo passare all'esame individuale di ciascun mandato per poterlo valutare. Premesso che i mandati vanno emessi e noi siamo perché l'attività amministrativa e finanziaria fluisca, di fronte ad una segnalazione così rilevante, come potete immaginare, la curiosità di coloro che sono anche investiti di un'attività di osservazione sull'operato dell'amministrazione regionale ci ha portato e ci porta a chiedere una misura oppure una comunicazione sui documenti cui si fa riferimento. Fateci capire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Prendiamo atto delle gravissime conseguenze derivanti dalla mancata approvazione del bilancio che, secondo la Presidente e il Vicepresidente Peveraro, sarebbero imputabili alla minoranza. Come richiesto dal collega Cavallera, siamo comunque interessati a vedere tutti i mandati di pagamento sospesi.
Mi pare che la Giunta si comporti come le famose tre scimmiette: non vedono, non sentono, ma, in realtà, parlano tanto e anche a sproposito; in realtà, sono due scimmiette e mezzo.
Perché dico questo? Perché la Presidente Bresso lamenta che noi, brutti e cattivi, le bocciamo il bilancio. Poiché quando ho fatto il mio primo intervento questo pomeriggio, nessuno dei due era presente, vi riporto alcuni punti.
Ma non vedete niente! Non so se è per la presenza di fette di salame davanti agli occhi o per altri motivi, ma sui giornali emerge altro: "La Regione ai Comuni: una pioggia di soldi per mantenere i rom". Voi pensate che i cittadini piemontesi, che non arrivano a fine mese, siano felici che passi questo bilancio? Sì, certo, lo pensate! Noi, no! Perché a noi i cittadini stanno dicendo: "Bloccateli, non fate più dare soldi a rom ed extracomunitari". A voi probabilmente (i rimasti della vostra parte) diranno: "Continuate a finanziare questi signori, anziché aiutare noi".
Presidente, non faccia quella faccia!



(Commenti della Presidente Bresso)



ROSSI Oreste

No, non la smetto! Quando lei vuole spendere 50 miliardi di vecchie lire per la sua comunicazione e quella della sua Giunta, Presidente capisce che non possiamo accettare che su un bilancio si arrivi a quel livello! Si metta almeno una mano sulla coscienza, Presidente. Di quei 50 miliardi di vecchie lire, dica: "Il 50% lo tengo per fare pubblicità a me e alla Giunta per le prossime elezioni. Il restante 50%, che sono comunque 25 miliardi di lire, lo destino a chi ha meno di 500 euro al mese". Faccia così, Presidente, e noi lo votiamo subito. Faccia un emendamento e noi lo votiamo immediatamente. Ma non venga a dire che l'opposizione è brutta e cattiva, perché non vuole che lei spenda 50 miliardi per la comunicazione.
Poi lei dice: "Adesso sospendiamo i mandati di pagamento per colpa delle minoranze". Probabilmente lei non legge i giornali, perché al 24 aprile c'è un titolo che dice: "La Regione non paga, il Comune è in crisi".
Non lo dico io, brutto e cattivo leghista verde, che è quello di cui mi accusate, ma lo dice addirittura il collega Ronzani, che è il Presidente della Commissione bilancio. E dato che il vostro Governo a Roma è in ritardo con i pagamenti - il "vostro" Governo, perché è ancora in carica ed è in ritardo con i pagamenti passati, e non è colpa del Governo attuale che ancora deve entrare in carica, ma del vostro - non potete girare agli Enti locali i soldi che dovete. Quindi, non venite a raccontare che il mancato pagamento è colpa del ritardo sul bilancio causato da noi brutti e cattivi: è colpa del vostro Governo che non vi ha dato i soldi che vi doveva; è colpa di ritardi burocratico-amministrativi nei pagamenti. È colpa di altri ritardi, e le porto un esempio: per il Piano di sviluppo rurale i bandi partono adesso, mentre dovevano partire un anno fa. Non li avete fatti partire: è colpa nostra? Abbiamo fatto ostruzionismo sul Piano di sviluppo rurale? No. Quindi, le colpe sono vostre. Se l'Europa vi ha bocciato le proposte e vi ha fatto fare più modifiche, non è colpa nostra. L'avete scritto voi; però, ai nostri contadini i soldi non sono ancora arrivati.
Quindi, cara Presidente, non dia colpe agli altri quando le colpe sono vostre. E rinunci un po' alla pubblicità della sua persona e della sua Giunta, perché siamo anche stanchi di vedere manifesti, spot e spazi della Regione Piemonte in giro per il Piemonte. Tagli qualcosa dei 50 miliardi: 25 milioni di euro sono circa 50 miliardi delle vecchie lire per la comunicazione della Giunta. Non può venirmi a raccontare che non è vero altrimenti mi dica che avete sbagliato a scrivere e corregga il bilancio.
Mi fa solo piacere! I dati sono quelli.
Quindi, non accusi di irresponsabilità sue e della sua Giunta la minoranza. Il compito di fare il bilancio è vostro. Da sempre si sono seguite altre linee, in parte anche collaborative con le opposizioni questa volta non le avete volute seguire. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso. Non accusi gli altri e si prenda le sue responsabilità. Tocca a lei portare questa croce. So che a lei forse può dar fastidio portare la croce, però le tocca: se la porti e se la gestisca. Dopodiché, cambi modo di porsi con la minoranza, e forse porterà a casa qualcosa di positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Volevo ancora ringraziarla per la cortesia sua e dei colleghi che ci hanno consentito l'interruzione. Forse si è persa quando ho chiesto l'interruzione nella prima parte del mio cortissimo intervento. Vorremmo senza porre fretta agli uffici, il testo dell'intervento del Vicepresidente; va bene anche per domani o dopodomani, quando gli uffici avranno avuto modo, senza particolare urgenza, di prepararlo.
Formalizzo - solo perché il Consigliere Cavallera è nella versione buona - che ci sarà una richiesta ai sensi della legge n. 241, che è la legge che consente la trasparenza e l'accesso, per ottenere i mandati di pagamento annullati, onde poterli debitamente controllare e vedere in che modo potremo supplire a questo danno.
Mi viene spontanea una battuta: mia figlia più piccola, già soltanto sette-otto giorni fa, avrebbe potuto con una certa facilità prevedere che entro il 30 aprile non si sarebbe approvato il bilancio e la legge finanziaria; oggi siamo ancora alla legge finanziaria. Figurarsi il bilancio, che viene dopo! Per adesso, mi fermo qui, onde non rallentare in nessun modo i nostri lavori. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Credo che il tentativo di addossare alle opposizioni tutte le colpe relative al ritardo nell'approvazione del bilancio sia fondamentalmente sbagliato.
Presidente, c'è sempre un responsabile: chi è il capo della Regione Piemonte? È lei. Quindi, evidentemente, anche se lei provasse ad accusare noi di essere responsabili o dolosamente colpevoli di questa responsabilità e di questo danno, credo che alla fine chi ne ricaverebbe il maggior danno sarebbe proprio lei.
Bisognerebbe ritornare alla proposta con cui abbiamo aperto la discussione di oggi: se i Consigli vengono annullati, riprendiamo il dibattito in sede di Conferenza dei Capigruppo e cerchiamo di chiudere questa partita, così come è stata chiusa nel 2007, nel 2006 o nel 2005 così come l'avevano chiusa gli altri Presidenti.
Io, che sono neoconsigliere, ho chiesto ai miei colleghi che erano in carica nelle passate legislature come funzionava e cosa accadeva prima. Le risposte sono state di una semplicità estrema: nell'ambito del normale confronto fra Presidente, Giunta e Consiglio si svolgeva un dibattito anche aspro - su temi importanti, ma alla fine si chiudeva. Il Regolamento è quello che è, la situazione politica pure, quindi ci sono tutti gli spazi per chiudere questa vicenda. Mi sembra di una semplicità assoluta; chiunque sarebbe in grado di farlo. Si potrebbe fare in qualsiasi altro Ente, in qualsiasi altra Assemblea o Giunta o Consiglio.
Credo, quindi, che possa essere fatto anche in questa sede: se non avviene, c'è qualcosa che non va. O siamo noi che siamo dolosamente colpevoli, oppure anche lei, Presidente, manca di quella capacità di mediazione che, secondo me, è indispensabile a chi governa il Piemonte.
Lei è ricordata più per questo modo di fare che per le sue capacità che sicuramente ha e che le riconoscono anche dall'opposizione.
Riprendiamo da dove c'eravamo lasciati. Vengano sconvocati i Consigli e si riapra la discussione nell'ambito della Conferenza dei Capigruppo.
Questa era la richiesta con cui abbiamo iniziato oggi il dibattito in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire sulla questione dei mandati di pagamento che la Presidente Bresso ci accusa di aver bloccato, dicendo che dovranno essere annullati.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Non ho neanche aperto bocca, mi scusi! Citi la persona appropriata!



DUTTO Claudio

stato detto dall'Assessore Peveraro, chiedo scusa.
una questione aperta da tempo, un grosso problema che attanaglia i nostri Enti locali, nonché i fornitori della Regione. Ormai questa Regioni paga con dei ritardi inaccettabili; ritardi che continuano a dilungarsi e ad aumentare. Se una volta i pagamenti venivano fatti a 30 o a 40 giorni (teoricamente, perché poi diventavano 60 o 90), oggi superiamo i 180 giorni! Se la Giunta fosse stata veramente efficiente, questi mandati avrebbero già dovuto essere pagati, forse da mesi. In ogni caso, vista la prospettiva di questo bilancio - vorrei, però, che l'Assessore Peveraro mi ascoltasse sarebbe stato sufficiente portare in Tesoreria questi mandati entro il 30 aprile, scadenza dell'esercizio provvisorio. In questo modo sarebbero stati pagati entro quella data e non avrebbero corso il rischio di venire bloccati.
Se oggi ci sono tutti questi mandati bloccati, non è sicuramente colpa dell'opposizione. Tutt'al più, all'opposizione può venire imputato, a livello di ricatto, l'ulteriore ritardo che inizierà da lunedì, cioè questi pochi giorni di ritardo.
Fra i sei mesi con cui mediamente la Regione paga in ritardo fornitori ed Enti e qualche giorno che potrebbe essere il ritardo imputato all'opposizione, penso che veramente non si possa dare la colpa a noi del ritardo complessivo, confrontando questi pochi giorni (se ci saranno), con quelli di cui noi non abbiamo alcuna colpa, ma che sono responsabilità del comportamento precedente della Giunta.
Inoltre, se questi mandati sono pronti, non mi sembra che ci sia bisogno di annullarli: è sufficiente lasciarli lì ed aspettare qualche giorno per poi portarli in Tesoreria quando il bilancio sarà approvato.
Mi sembra una forma di ricatto inaccettabile, che non può attaccare perché, come ripeto, se mediamente la Regione paga con sei mesi di ritardo scaricare adesso la colpa all'opposizione per questi pochissimi giorni con cui il ritardo verrebbe aumentato, diventa una cosa ridicola.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ovviamente confermo ciò che ho detto. Anzi, per renderlo ancora più chiaro ed esplicito, preciso che i mandati emessi e sospesi in relazione alla mancata approvazione del bilancio - queste sono esattamente le parole che ho usato nel primo intervento, quindi personalmente attribuisco indirettamente la responsabilità all'opposizione, perché suppongo che la maggioranza, qualora si fosse trovata con tre riunioni di Consiglio probabilmente avrebbe approvato sia la legge finanziaria che il bilancio ammontano a 366.328.985,46 euro.
Gli altri atti di liquidazione per i quali non abbiamo ancora emesso il mandato - sono atti di liquidazione che l'Amministrazione regionale ha fatto e sono in Ragioneria per l'emissione del mandato - ammontano a 741.482.090,32 euro. È evidente che questi sono meno problematici, perch con ogni probabilità, possono avere ancora un po' di tempo. Gli altri sono mandati emessi, che sono stati sospesi in relazione al mancato pagamento.
Questo è un dato di fatto: se ne può discutere anche sabato e domenica ma la questione purtroppo non cambia. Pertanto, i pagamenti non li possiamo effettuare.
Altra cosa è la questione relativa ai ritardi nei pagamenti dell'Amministrazione regionale, che, in particolare il Consigliere Rossi ha evidenziato nel suo intervento.
Credo di aver illustrato in più circostanze, sia in Commissione che in quest'Aula, qual é la situazione finanziaria della Regione, come si è sviluppata in questi anni e qual è la situazione in cui ci troviamo, avendo anche rilevato e sottolineato che in realtà nell'ultima parte dell'anno, in particolare nei mesi di novembre e di dicembre, l'Amministrazione centrale e il Governo centrale hanno effettivamente recuperato in parte i ritardi nei pagamenti che aveva fatto negli anni precedenti.
Voglio solo sottolineare, anche qui molto sommessamente, che sono stati recuperati ritardi del Governo precedente a quello del Presidente Prodi.
Perché se è vero come è vero che al 30 giugno 2007 vantavamo dei crediti per l'addizionale IRPEF (la quota dello 0.5%) riferibili al 2002, al 2003 e al 2004, fino a prova contraria credo che...
Tant'è vero che, se ricordate, dissi: "Mi auguro che, anche in termini di movimenti di cassa, il nuovo Governo, se sarà e se saprà essere puntuale come effettivamente il Governo Prodi è stato almeno nella parte finale del 2007 - potremo recuperare una buona parte del credito residuo (ancora residuo) che abbiamo".
Quindi, migliorare ulteriormente la nostra posizione finanziaria che peraltro, in virtù degli incassi degli ultimi due mesi, ci ha messo nelle condizioni, com'è noto, nel 2007, di non fare nuovo debito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Vorrei fare solo una domanda perché, non avendo tanta esperienza di Consiglio regionale, vorrei capire dall'Assessore Peveraro: considerato che non pagheremo più nessuno in Regione almeno fino al 31 luglio, data nella quale il Consigliere Rossi ci ha detto che approveremo...



(Commenti del Consigliere Burzi)



BOETI Antonino

Ho detto Consigliere Rossi, non ho parlato di Burzi.
Vorrei sapere se è previsto, comunque, il pagamento degli stipendi dei Consiglieri regionali. Voglio capire, visto che non paghiamo nessuno perché non riusciamo, maggioranza ed opposizione, a fare il nostro lavoro se pagheremo regolarmente i nostri stipendi. Poiché questo non mi sembra tanto giusto, chiedo di verificare se, nel blocco dei pagamenti, sono previsti anche i nostri stipendi.
In quest'Aula ci sono Consiglieri regionali, come il Consigliere Cavallera, da tre, quattro, cinque legislature, per cui immagino abbiano messo da parte qualcosa, quindi, per un po', ce la faranno ad arrivare a fine mese (faccio il medico da trent'anni, quindi fino a luglio ce la faccio). Vorrei capire se questa cosa è realizzabile o meno. Mi sembrerebbe equo non pagare gli stipendi nemmeno ai Consiglieri regionali, così come trattiamo le associazioni e gli organismi di questa regione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Dal punto di vista tecnico, ovviamente gli uffici daranno la risposta che compete ma, come certamente saprà il Consigliere Boeti, il Consiglio regionale, nel momento in cui approva il disegno di legge per l'esercizio provvisorio, inserisce anche una clausola in cui le spese del Consiglio regionale non sono in dodicesimi e sono, quindi, considerate spese obbligatorie.
Le spese delle indennità dei Consiglieri, degli Assessori e tutte le indennità rientrano in quella parte di spese obbligatorie, perché nel disegno di legge è previsto che possono essere pagate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, a me piacerebbe che tornassimo a parlare dei problemi che stavamo affrontando prima dell'interruzione.
Il Consigliere Boeti sa benissimo che gli stipendi dei Consiglieri sono spese obbligatorie. Per carità, siamo disponibili qualunque decisione voglia prendere la maggioranza a sottostare ad impegni che prende relativamente ad emolumenti dei Consiglieri.
Il Vicepresidente ha fatto uno spot al Governo Prodi dicendo che il Governo Prodi è stato eccezionale nei pagamenti, eccezionale nella puntualità dei pagamenti, ma per gli italiani non è stato così. Lo spot è arrivato in ritardo, doveva essere trasmesso un mese e mezzo fa a tutti i piemontesi. I piemontesi hanno già dato nella cabina elettorale il loro pensiero su Prodi. È inutile tornare sulla questione.
Vicepresidente, se lei questi mandati di pagamento li avesse mandati in banca venerdì scorso, la banca avrebbe pagato, quindi non c'è nessun problema. Lei non ci può dire che questa mattina settemila mandati di pagamento sono stati bloccati. Abbiamo amministrato anche noi questa Regione, sappiamo come funzionano i mandati di pagamento.
Presidente Bresso, se è successo così, chieda al Vicepresidente di dimettersi, perché un Assessore al bilancio che ha settemila mandati di pagamento, che il 28 aprile non ha approvato il bilancio e vede che probabilmente, non lo passa e non li manda in banca...



(Commenti della Presidente Bresso)



CASONI William

lei che ci sta prendendo in giro, pensa che noi non parliamo con i funzionari? I funzionari ci hanno detto che non c'è stato nessun mandato di pagamento, lo chieda ai suoi funzionari. Nella struttura lei non ha tutti amici, Presidente, checché ne dica, anche nella Ragioneria generale abbiamo telefonato e non risultano. Infatti vi abbiamo chiesto di produrci gli atti, vogliamo vedere...
Che problema c'è, Presidente e Vicepresidente? Dateci le copie dei mandati di pagamento...



(Commenti della Presidente Bresso)



CASONI William

Fateceli pervenire, con le date che avete detto. La data dovrebbe essere quella di oggi altrimenti, se li aveste mandati in banca prima, la banca li avrebbe accettati in vigenza di bilancio. Prenderemmo atto che oggi la Regione avrebbe fatto settemila mandati di pagamento e che oggi non potrebbero più andare avanti in bilancio non approvato. Non c'è ancora arrivato il resoconto di quello che ha detto il Vicepresidente quando è intervenuto, ma questo è quello che c'è parso che abbia detto che nonostante i mandati in pendenza, questi mandati di pagamento non possono essere liquidati.
Ho fatto tutto questo ragionamento per dire: non raccontateci balle non prendeteci in giro, affrontiamo le questioni, se vogliamo trovare un'intesa. Più parliamo così, più ci sentiamo presi in giro e più reagiamo in maniera non positiva.
La strada l'abbiamo indicata, il Consigliere Clement, che mi sembra la persona più ragionevole in questo momento, l'ha ribadita. Diteci cosa volete fare, noi vi abbiamo detto che siamo disponibili a sederci intorno ad un tavolo con il Vicepresidente e il Presidente, ma s'interrompano i Consigli che voi potreste convocare in 24 ore domani sera, domani notte domenica sera. Intanto permettete al personale di non passare due giorni qui dentro così, nello stesso tempo, si fa un passo in avanti rispetto alle posizioni che abbiamo in questo momento.
Se invece preferite andare avanti così, con le polemiche, sostenendo delle tesi che, come si diceva, non le abbiamo scritte, è responsabilità vostra. Quindi, vediamo di parlare tra persone serie, nelle sedi appropriate e con il tempo necessario per andare avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente, devo rispondere sia all'Assessore Peveraro sia al collega Boeti: non ho alcun problema, se dovesse essere sospeso il pagamento degli stipendi dei Consiglieri e dei membri di Giunta. Invece, sono contento che se si rimarrà qui a lavorare tutti i giorni, mattina, pomeriggio e sera anche il collega Boeti sarà a tempo pieno della Regione. Anziché fare doppio lavoro e prendere due stipendi, sarà qui a lavorare, pagato dai piemontesi.



(Commenti del Consigliere Boeti)



ROSSI Oreste

Eh, ragazzi, attacco personale! Tu l'hai fatto a me, io ti rispondo!



(Commenti del Consigliere Boeti)



PRESIDENTE

Per cortesia, prego il Consigliere Rossi di non scendere sul personale impropriamente.



ROSSI Oreste

Fare un altro lavoro e percepire un altro stipendio, l'hai detto tu quindi io ti dico: "Fai pure quello, rimani qua che è meglio, siamo contenti stiamo tutti insieme fino a luglio!".
Per quanto riguarda la dichiarazione del Vicepresidente Peveraro relativamente a questo scandalo del ritardo dei pagamenti di qualche giorno (attualmente di un giorno, io le dico fino al 31 luglio), che sarebbe imputabile alla minoranza, rispondo dicendo quello che ha detto il collega Ronzani, che, se non sbaglio è del vostro partito ed è anche il Presidente della Commissione bilancio: "Sul fronte regionale la situazione non è certo migliore. A illustrarla è il Presidente della Commissione bilancio, Wilmer Ronzani: 'La questione è molto seria, noi vantiamo crediti dallo Stato per due miliardi e 200 milioni di euro'".
Io aggiungo: "Sbaglio o sono soldi che avanzate da uno Stato governato fino ad oggi, da un vostro Governo?". È una domanda! Chiedo solo questo perché non è Berlusconi che non vi ha dato i soldi! "Per far fronte agli impegni che abbiamo preso, ci siamo dovuti rivolgere alle banche, accendendo mutui per 220 milioni di euro, sui quali paghiamo interessi del 3,5%".
Quindi, Assessore, mi faccia la cortesia, venga a dire in Aula quanti soldi sta perdendo il Piemonte grazie al fatto che il vostro Governo non vi ha pagato, è in ritardo nel pagare...



(Commenti in aula)



ROSSI Oreste

Beh, lo dice Wilmer Ronzani! Scusate, non è che ognuno può dire quello che vuole! È il vostro Presidente della Commissione bilancio, è maggiorenne, è capace, risponde di quello che dice. Altrimenti, dite che dice il falso.
Allora, voi venite qua a dirci quanto, grazie all'incapacità di gestire fondi, il vostro Governo ha fatto perdere ai cittadini piemontesi: 220 milioni di euro al 3,5%. È una cifra folle! "Pensare che molti di questi problemi si potrebbero risolvere se la Regione potesse introitare direttamente i tributi regionali come IRAP e compartecipazione IRPEF". Collega Ronzani, la invito a votare l'ordine del giorno collegato al bilancio che abbiamo presentato come Lega, perch chiede queste cose.
Non solo: viene fatta un'ulteriore analisi dei rapporti con le imprese private (mandati di pagamento e imprese private). Dice, sempre il Presidente della Commissione bilancio: "Molte imprese private, sapendo che riceveranno i soldi per i lavori con un ritardo di circa sei mesi aumentano il prezzo. Così facendo, si contribuisce a far salire la spesa pubblica".
Allora, Vicepresidente, mi faccia la cortesia, faccia due conti e ci venga a dire domani - non dico adesso - quanto ci costa, grazie al Governo Prodi, il mancato introito dei soldi che dovevano arrivare e non sono arrivati, e su cui paghiamo il 3,5%. Ci dica quant'è! Secondo: ci dica se è vero che le imprese che stanno lavorando per la Regione, sapendo che dovranno aspettare sei mesi per i pagamenti, hanno alzato i prezzi e ci dica quanto questo ha influito sul bilancio della Regione e nelle tasche dei nostri concittadini.
Quando ci comunicherà quella cifra, penso che passerà la voglia, a lei e alla Presidente Bresso, di accusarci dicendo che, attualmente, con un giorno di ritardo nell'approvazione del bilancio, stiamo danneggiano l'economia del Piemonte.
In base a quanto dice il vostro Presidente della Commissione bilancio appartenente al vostro partito, i danni al Piemonte arrivano dallo Stato che governavate e governate ancora oggi voi, e derivano da imprese che, in teoria, hanno aumentato i prezzi perché voi non le pagate in tempo, ma le pagate con sei mesi di ritardo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti, per fatto personale; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per fatto personale, Presidente, perché è vero che passo ancora una parte della mia giornata in sala operatoria, grazie a Dio, perché è l'unica cosa che mi rende un po' libero e mi consente di uscire dalla follia di questo Consiglio regionale, dall'inutile perdita di tempo che qui viene santificata dalle stupidaggini che sento dire.
Dico, però, al Consigliere Rossi che si è sbagliato completamente: vado gratuitamente ad operare in sala operatoria, perché essendo in aspettativa non posso avere un altro stipendio. Ho passione per il lavoro che faccio non chiedo a nessuno di darmi un doppio stipendio, quindi ci vado gratuitamente.
Non dire sciocchezze, Rossi, lascia stare!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Considero corrette le dichiarazioni rese oggi pomeriggio dal Vicepresidente della Giunta regionale, sotto il profilo istituzionale, e precise nella loro formulazione e nei contenuti. E qui potrebbe finire il mio intervento, ma voglio aggiungere pochissime altre considerazioni.
La prima: non mi sto divertendo e credo che un po' tutti dobbiamo avere il senso della responsabilità di cosa vuol dire essere Amministratori regionali. Viviamo un momento nel quale la difficoltà del rapporto tra il cittadino e la politica non è una questione che riguarda esclusivamente una parte; riguarda i comportamenti, gli stili, la capacità della politica di poter produrre. Viviamo in tempi nei quali il rapporto tra maggioranza e minoranza non può esprimersi unicamente su un impedimento ad operare, ma sul confronto reale e alternativo tra due progetti differenti e diversi e credo che, al di là della portata che vogliamo dare alle dichiarazioni del Vicepresidente della Giunta regionale, almeno una consapevolezza dovremmo averla tutti: il ritardo nell'approvazione della legge finanziaria e della legge di bilancio della Regione Piemonte a qualcuno lo facciamo pagare.
Lo facciamo pagare al sistema delle Autonomie locali, al mondo delle associazioni, al sistema delle imprese, e non lo fa pagare una maggioranza ma l'incapacità di un Consiglio regionale di uscire da vecchie liturgie, da schematismi dentro i quali ciascuno pensa di recuperare un pezzo di consenso, ma il consenso che si costruisce sull'impedire ad operare è un consenso che è stato brutalmente penalizzato anche nelle ultime elezioni politiche.
L'ultima considerazione: sappiamo che le ragioni che impediscono di andare avanti in una discussione vera e reale sulla legge finanziaria e sulla legge di bilancio non sono le centinaia di migliaia di euro da destinarsi ai Rom, ai campi nomadi e agli zingari, come vorrebbe rappresentare il Consigliere Rossi. Non sono nemmeno i 25 milioni di euro veri o presunti, della Giunta sulla comunicazione della Regione Piemonte.
Sono ben altre le questioni in campo; alcune nobili, quale una riduzione degli impegni e degli stanziamenti della Regione, che è un obiettivo assolutamente condivisibile (operare per una riduzione e per un contenimento della spesa), ma sappiamo che non c'è solamente questo e che non sono queste le ragioni che impediscono al Consiglio regionale di andare avanti nell'assunzione di una responsabilità collettiva, quale quella di produrre degli atti e delle decisioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

L'ultima parte dell'intervento del collega Reschigna, che voglio prendere costruttivamente, si applica a una materia che è il "benaltrismo" ma ci arriveremo al "ben altro", adesso voglio rimanere sul punto precedente.
Intanto, ringrazio gli Ufficio della velocissima sintesi del primo intervento del Vicepresidente Peveraro. Li disturbo ancora, perché vorrei anche il resoconto del secondo.
Vi dettaglio che nella prima parte abbia detto... Ma la sintesi su questo tema la faremo quando avremo tutti gli elementi, onde poterli esaminare compiutamente.
Mi collego al precedente intervento del collega Boeti, il quale ha posto una domanda che anche noi abbiamo fatto in Commissione e che ritengo vada riproposta. Credo che la Giunta debba informare per iscritto - penso non abbia difficoltà a chiederlo ai suoi Uffici o a farlo come meglio ritiene - tutti i colleghi Consiglieri di quali sono le conseguenze che, da ieri in poi, una procedura di sforamento rispetto alle approvazioni della legge finanziaria e del bilancio può comportare in senso di legge, in modo che tutti noi sappiamo esattamente, non quello che ci viene raccontato o quello che temiamo, ma quello che può succedere.
Per esperienza diretta, poiché un minimo di questioni non sono totalmente nuove, completo l'informativa che solo parzialmente il Vicepresidente ha dato, il quale ha detto una cosa corretta, ma non tutto.
Gli stipendi dei Consiglieri sono considerati spese obbligatorie, ma le spese obbligatorie - basta leggere la legge - sono un elenco di capitoli.
Ad esempio, gli stipendi dei dipendenti lo sono; gli stipendi dei Consiglieri, gli emolumenti, non necessariamente. È vero che vennero considerati tali - se la memoria non mi sfugge - intorno a febbraio-marzo 1998, quando ci fu una certa tensione sul bilancio di allora, ed un altro Assessore al bilancio ritenne opportuno chiedere - e adesso lo rifaccio basta farlo - stralciare la voce degli emolumenti dalle spese obbligatorie.
Quindi, c'è un elenco che si chiama "spese obbligatorie" con una lunga serie di capitoli; basta farlo e possiamo farlo anche adesso.
Pertanto, con la cortesia della maggioranza - adesso parlo ai colleghi Consiglieri, poi alla Giunta parleremo con calma, perché questa è la sede del Consiglio - con un ordine del giorno del Consiglio che porti 31 firme la mia la appongo subito - possiamo chiedere alla Giunta, che lo esegue, di stralciare gli stipendi dei Consiglieri e degli Assessori, per completezza di quadro, dai ruoli dei costi. Io lo firmo volentieri, così ci togliamo dei dubbi. Basta farlo però, le cose bisogna farle, perché parlare è una cosa interessante specialmente per uno che tira fuori il libretto degli assegni e firma, cosa che trovo sempre un elemento divertente ed interessante.
Completerei solo la richiesta, che è già stata rivolta al Vicepresidente della Giunta e conseguentemente alla struttura, circa i famosi 6.561 mandati che, al momento, non è ancora del tutto chiaro se siano stati annullati o sospesi, ma è irrilevante al momento. Vorremo anche sapere quando sono stati emessi, perché ci interessa avere la completezza della pratica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, non intendo rispondere alle questioni che ha posto il collega Rossi; vorrei fare invece una riflessione che riguarda invece i vostri lavori. Non rispondo al collega Rossi, perché le cose che ho dichiarato sono ai più note. Non è un mistero per nessun Consigliere regionale, che voglia dedicarsi alle questioni della politica di bilancio con un minimo di impegno, il fatto che siamo una Regione che ha un credito di quell'entità nei confronti dello Stato. Questo è un problema che preesiste al Governo di centrosinistra e che il Governo di centrodestra non ha risolto. Quindi, vorrei che noi non banalizzassimo le questioni serie.
Non tocco qui il tema altrettanto cruciale dei fondi da reimpostare che è altro tema che crea una tensione fortissima per quanto riguarda il bilancio della nostra Regione.
Quindi, non vorrei banalizzare queste questioni e neppure tornare sull'argomento che ha affrontato la Presidente Bresso, che ha spiegato che un certo tipo di federalismo fiscale consentirebbe a questa Regione di avere molte risorse in più da amministrare.
Ripeto, non voglio tornare su questi argomenti, che sono arcinoti.
Dovremmo evitare che diventino oggetto di polemica politica, perché sono questioni che discuto in quest'Aula da sette-otto anni.
Vorrei invece fare una riflessione più politica ed inviterei i colleghi Casoni e Burzi ad un attimo di attenzione. Noi sapevamo benissimo, per come è andata la discussione e perché di mezzo ci sono state le elezioni politiche che hanno comportato un'interruzione dei lavori della nostra Commissione, che avremmo sforato la data del 30 aprile. Lo sapevamo.
Questo è emerso chiaramente durante il dibattito in Commissione. Qui però vorrei porre un problema ai colleghi della minoranza, e lo pongo come sono capace di porlo.
Vorrei che fosse chiaro un problema; non credo che l'interesse nostro pongo questo problema alle minoranza - sia quello di impedire che la Regione abbia un bilancio, perché francamente qual è il vantaggio che ne abbiamo? La data del 30 è superata, politicamente la minoranza può sostenere che ci ha imposto di andare oltre l'esercizio provvisorio, ma non credo che politicamente serva.
Credo che sia più utile invece che la minoranza sfidi la maggioranza ma questo presuppone che si entri nel merito della discussione - per dimostrare che quel bilancio è, come voi dite, un bilancio in cui esiste un forte indebitamento e un bilancio in cui questa Giunta è stata incapace di contenere in misura ragionevole la spesa corrente. Ma per fare questo, e l'Aula vi consente di farlo, dovremmo entrare nel merito, perché se io non entro nel merito, capite che discuto di qualcosa che non esiste ancora.
Inoltre è ragionevole sostenere che la maggioranza che vuole approvare il suo bilancio si predisponga, Presidente Rossi, a discutere il bilancio.
Ricordo al Presidente Burzi che la minoranza della precedente legislatura, per quanto abbia commesso anche responsabilità ed errori, non ha mai tirato la corda oltre il 30 aprile. Parlo della precedente legislatura.
In ogni caso è ragionevole che la minoranza dica: "Vorremmo entrare nel merito, create le condizioni per un confronto". E la minoranza ha detto due cose alla maggioranza nel dibattito in Commissione. In primis, ha detto: "Noi presentiamo una manovra di contenimento della spesa in conto corrente ed in conto capitale, vi facciamo una proposta e diteci cosa ne pensate.
Noi possiamo ritenere insufficienti le proposte che ha fatto la maggioranza". Ma la maggioranza, Presidente Rossi, per bocca del Vicepresidente Peveraro ha fatto un'apertura alla minoranza e ha immaginato un contenimento della spesa in conto capitale. È insufficiente? È probabile ed è legittimo che lo diciate, ma è assurdo sostenere che non è avvenuto un confronto, cioè in Aula non sarebbe possibile partire da lì per capire come affrontare la questione. Secondo problema: avete detto una cosa che io, lì per lì, ho anche condiviso. Avete detto: "Non possiamo immaginare una legge finanziaria fatta di 40 articoli. Maggioranza, togliete di mezzo un po' di questi articoli, perché se lo fate, questo facilita il confronto".
ragionevole, è giusto: la finanziaria non può essere il treno su cui aggancio tanti vagoni. La Giunta si è riunita e ci ha comunicato che rispetto a quell'articolato, avremmo stralciato 14 articoli. Vi domando quindi: se è così, cosa ci impedisce di avviare un confronto di merito? A meno che - collega Burzi, non lo dico a lei - esista qualcosa di non chiaro o esistano proposte che non sono quelle oggetto della nostra discussione oggi, perché i temi sui quali avete posto le questioni sono stati affrontati con l'apertura necessaria da parte della Giunta.
Quello che non potete francamente porre è il problema di non consentire ad una maggioranza di approvare il suo bilancio. Voi potete pretendere un confronto di merito, ma impedire che venga approvato il bilancio francamente, mi sembra sbagliato.
Non lavoriamo sabato e domenica, ma allora stabiliamo insieme i termini entro i quali consapevolmente decidiamo quando deve essere approvato il bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Intanto per dichiarare che appena ci sarà, e non è una battuta, intendo firmare immediatamente il documento con cui i nostri stipendi non saranno più versati. Sperando di incassarli lo stesso e che la Regione, magari con ritardo, un giorno o l'altro provveda.
Io dichiaro formalmente che firmerò immediatamente questa cosa.
Sul resto, vorrei fare solo un accenno. Non so cosa pensasse il mio Capogruppo. Non so cosa intendesse dire, perché non sono nella sua testa ma ho ascoltato le sue parole e ho attribuito alle stesse un significato letterale. Io l'ho intesa così. Siccome erano affermazioni che potevano destare, in questo momento così vivace, da parte di qualcuno...
stata messa una voce non autorevole, ma ultra-autorevole. Quindi è un complimento. Non lo dico per prendere in giro: a mio avviso, il Presidente Rossi cercava, nel modo più forte, di fare sue quelle affermazioni. Poi le ha interpretate agganciandole al discorso dei Governi (giustamente lui l'ha agganciato al discorso del Governo Prodi), ma l'aggancio al nome era per dire: "Questa è una voce autorevole".
Tutti siamo stati ragazzini: vi ricordate quando si litigava da bambini (ma anche da grandi)? Chi aveva cominciato? Il problema, infatti, era chi doveva fare il passo indietro. Vi confesso un particolare che finora conoscevamo solo io e mia moglie: il primo giorno di matrimonio abbiamo litigato in modo feroce; eppure abbiamo convissuto 35 anni, talvolta litigando anche pesantemente. Quando capitava, mi chiedevo: "Possibile che abbiamo litigato per queste cose? Devo essere io, però, a fare il passo indietro?". E lei pensava la stessa cosa.
Sapete cosa ho fatto? Sono andato in un negozio Richard Ginori, in Via Roma, e ho comprato due tazze da caffè, le più costose e più belle possibili. Le ho portate a casa e ho detto: "La prima volta che si litiga uno dei due andrà a prendere quelle tazze. Versare il caffè in quelle tazze significherà che non stiamo più a sindacare chi ha cominciato o di chi è la colpa".
Io comprerei volentieri, magari insieme a voi, qualche tazza. Il problema è che qualcuno poi dovrà versare il caffè! Faccio questa proposta: mettiamo sul banco queste "tazze metaforiche".


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizione nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame delle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 803, avente oggetto "Condizioni pessime dei pendolari novaresi" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno, avente ad oggetto "Condizioni pessime dei pendolari novaresi", a mio avviso esprime un quadro ancora ottimista di quelle che sono le situazioni delle ferrovie. D'altronde, a ben pensarci sulla tratta Novara-Torino Trenitalia impiega il materiale più moderno teoricamente il migliore. Dico "teoricamente" perché non è detto che un treno nuovo funzioni meglio e sia più comodo di quelli più vecchi. Anzi personalmente ho constatato proprio il contrario: i vecchi treni continuano a funzionare ed erano sufficientemente comodi; quelli nuovi danno mille problemi, sono sempre guasti e comunque hanno delle soluzioni innovative che non sempre offrono quella comodità che garantivano i vecchi treni.
Ma se i pendolari novaresi giustamente si lamentano, figuriamoci i pendolari di altre linee (ovviamente io vivo tutti i giorni la situazione della Cuneo-Torino), servite in modo ben peggiore! Purtroppo la situazione complessiva è quella che ho descritto. Che il treno sia nuovo o vecchio, emerge una carenza di pulizia che è sotto gli occhi di tutti. I treni sono sporchi, anzi molto sporchi. Ma si avverte altresì, una carenza di controlli, perché se i treni viaggiano sporchi, è perché certi viaggiatori li sporcano. Per cui non esiste solo un problema di sporcizia nel vero senso della parola, ma anche di microvandalismo: si parla di vetri rigati, di sedili tagliati e scarabocchiati, di posaceneri divelti e quant'altro.
Viaggiano anche gli zingari e gli extracomunitari e un aspetto che ho personalmente constatato sta nel fatto che mentre sui viaggiatori diciamo così normali vi è un controllo puntuale e rigoroso per quanto riguarda la biglietteria, impartendo multe semplicemente per aver dimenticato di timbrare il biglietto in totale buona fede, su altre categorie di viaggiatori - che non ho citato io, ma il collega in questo momento - manca totalmente un controllo, perché ritenuto completamente inutile, poiché non hanno i biglietti ed è impossibile per i controllori farli scendere dal treno, perché commetterebbero un abuso; i documenti, inoltre, o non vengono dati oppure sono palesemente falsi.
In ogni caso, trasmettere ammende o multe agli indirizzi prodotti è del tutto inutile, perché o risultano inesistenti oppure questi soggetti sono nullatenenti, per cui qualsiasi azione comporterebbe ulteriori costi, senza che le Ferrovie possano incassare nulla. Adesso stiamo divagando, perch affrontiamo il problema dal punto di vista generale.
Questo, comunque, è un problema generale, ma non è l'unico, perch oltre alle condizioni dei treni, ciò che causa ulteriori danni per chi viaggia è la scarsa puntualità. Ormai i treni che arrivano in ritardo sono sempre di più, al punto che stupisce quando il treno arriva in orario.
Proprio questa mattina ho fatto la considerazione che oggi il treno era in perfetto orario, ma era un'eccezione.
Mentre un tempo era l'eccezione il treno che arriva in ritardo, oggi è l'eccezione il treno che arriva in orario. Cinque o dieci minuti sono una normalità, ma ci sono ritardi ben più pesanti.
Per quanto riguarda i trasporti regionali, quindi, la situazione è senz'altro grave ed andrebbe affrontata seriamente, con interventi molto più incisivi rispetto a quanto è stato fatto finora.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Ovviamente intervengo per esprimere il parere contrario, ma anche per ricordare al collega Dutto, che è un esperto ed appassionato di treni, che ha poche ragioni per essere ottimista. Il tema è serio, ma siccome il suo principale ha annunciato che probabilmente Trenitalia acquisirà anche l'Alitalia, è già tanto se ci lasceranno i predellini e, possibilmente qualche trapuntino per potersi sedere sui treni! Temo, caro collega Dutto, che la prospettiva non sia rosea e che i problemi si complicheranno ancora di più.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 792, avente oggetto "Riconoscimento di Holodomor come Genocidio del Popolo Ucraino" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

L'ordine del giorno riguarda il genocidio del popolo ucraino. Un genocidio che fino ad ora non è ancora stato riconosciuto e che con questo ordine del giorno proponevamo al Governo italiano di riconoscere e di proporre come iniziativa analoga presso il Parlamento europeo.
Visto che l'argomento non è proprio conosciuto da tutti, preferirei leggervi il documento che avevamo proposto. L'ordine del giorno è datato risale a settembre 2007, ma continua ad essere valido.
Il testo recita: "Preso atto che nel mese di novembre del corrente anno la comunità internazionale commemorerà il 75° anniversario dell'Holodomor parola ucraina che significa infliggere la morte attraverso la fame; tale catastrofe umanitaria non fu la conseguenza di una carestia dovuta a cause naturali, bensì lo sterminio programmato e pianificato di milioni di ucraini, soprattutto contadini - colpevoli di essersi opposti alla repressione politica, economica e culturale dei bolscevichi deliberatamente perpetrato dal potere sovietico, e accompagnato dalla distruzione sistematica del patrimonio scientifico, culturale e religioso di quel Popolo.
Considerato che il Presidente dell'Ucraina si è rivolto alla comunità internazionale affinché riconosca l'Holodomor come Genocidio del Popolo Ucraino e che tale appello è già stato raccolto da diversi Paesi (Stati Uniti d'America, Canada, Belgio, Polonia, Ungheria, Lituania, Georgia ecc.) decide pertanto di riconoscere l'Holodomor come Genocidio del Popolo Ucraino; aderire all'iniziativa del Presidente dell'Ucraina che invita la comunità internazionale a partecipare alla Giornata Nazionale della Memoria del Genocidio Ucraino, fissata il quarto sabato di novembre di ogni anno, e di farsi promotore di iniziative a riguardo nel corso del suddetto mese finanziare la stampa e la distribuzione nelle scuole, associazioni e centri culturali di un documento redatto a cura di insigni ucrainisti e docenti del mondo accademico competenti sul tema in oggetto.
Si impegna ad inviare una richiesta scritta al Presidente della Camera al Presidente del Senato, al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri e, per conoscenza, al Presidente della Repubblica, invitando il Parlamento e il Governo italiano a riconoscere l'Holodomor come Genocidio del Popolo Ucraino ed a proporre e sostenere analoghe iniziative presso il Parlamento Europeo e in sede ONU; a trasmettere il testo della presente deliberazione alle Associazioni di Enti Locali (allo scopo di promuovere ulteriori adesioni), all'Ambasciata d'Ucraina nella Repubblica italiana e al Comitato Storico-Umanitario un Giardino dei Giusti a Torino".
Questo è il testo dell'ordine del giorno che avevamo presentato e che sottolineo, è ancora sempre valido. Chiediamo, quindi, che venga affrontato e discusso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Per dire che non siamo d'accordo. Il genocidio che si sta consumando qui dentro cui assistiamo imperterriti, è quello del buon senso.
Mi permetto di invitare il Consigliere Dutto ad alzare la voce quando interviene, perché quello che dice è molto interessante, ma facciamo fatica a seguirlo. Consigliere Dutto, se per i prossimi interventi potesse alzare un po' la voce.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 787, avente oggetto "Aggravio mutui a tasso variabile" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Questo è un tema che meriterebbe una qualche attenzione perché, forse più di altri, tocca le tasche di molti cittadini piemontesi nel concreto.
Da circa tre anni si registra un aggravio dei mutui a tasso variabile molto alto. In questi anni, chi ha mutui in corso, ha visto la rata costantemente aumentare. Credo che, grosso modo, sia aumentata di quasi più del 40%. Vale a dire che chi aveva un mutuo di 500 euro a tasso variabile oggi paga una rata intorno a 700 euro. Ora, 200 euro in una famiglia che è stata costretta a stipulare un mutuo sono una componente molto importante del reddito.
Questa è una regione a forte vocazione bancaria, qui esistono due grossi istituti di credito, che peraltro sono anche le banche che fungono da servizio di tesoreria regionale e un'altra molto importante della nostra regione. Si potrebbe proporre alle banche un tavolo con la Regione dove discutere di questo tema. Sappiamo che alcuni Istituti, quelli più dinamici, l'hanno fatto; hanno dato la possibilità di rinegoziare i mutui allungando i termini di scadenza, non aggravandoli di costi aggiuntivi e facendo in modo che la rata possa rimanere costante, come è stata stipulata.
Ritengo che un tavolo fra la Giunta regionale e le banche piemontesi magari con l'Unione dei Consumatori, che su questo tema è molto sensibile potrebbe sensibilizzare rispetto al problema, e mi risulta che anche il sistema bancario sia favorevole, tant'è vero che alcune banche - ripeto autonomamente, hanno già operato in tal senso. Hanno chiamato i propri assistiti e hanno proposto loro di posticipare il periodo di scadenza, in modo da permettere loro di pagare costantemente la rata.
Non vedere questi problemi è probabilmente il frutto di quel distacco dalla politica che i cittadini vivono nei confronti delle Istituzioni.
Mi risulta che in Piemonte siano milioni i mutui accesi a tasso variabile su case o altri beni primari e tutti si stanno rendendo conto di quanto siano aumentate le rate di questi mutui.
Sono quei classici problemi che tutti conoscono, ma nei confronti dei quali nessuno interviene, lasciando che decine di migliaia di piemontesi rinuncino a fare altre spese perché devono pagare una rata di mutuo a tasso variabile aumentata del 40-50%, rispetto a quello che avevano previsto di pagare.
Se le famiglie non arrivano alla fine del mese, alla terza o alla quarta settimana, spesso è a causa di questo problema, che con una semplice volontà regionale, della Presidente o dell'Assessore al bilancio, potrebbe essere contenuto.
Pertanto, convocate un tavolo regionale con gli Istituti bancari che hanno sede in Piemonte e concordiamo con questi una politica sui mutui regionali a tasso variabile. Facciamo in modo che chi aveva stipulato un mutuo, pagando una rata di 500 euro, continui a pagare 500 euro, allungando il termine di scadenza, e non sia costretto a pagarne, con fatica, 750 o 800.
Questi interventi, forse più che tante parole, potrebbero riavvicinare i cittadini alle Istituzioni, farebbero capire loro che le Istituzioni conoscono i loro problemi, perché sono questi i problemi che ogni famiglia specialmente povera o di categoria poco abbiente, si trova a fronteggiare tutti i giorni.
Sappiamo che l'80% dei cittadini piemontesi ha una casa di proprietà molte di queste case sono di proprietà, ma sono sottoposte a mutui a tasso variabile. Facciamo in modo che queste case diventino veramente di proprietà di questi cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 786, avente oggetto "Ripristino delle agevolazioni nel pagamento della tassa annuale per la pesca sportiva" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Questa è una vicenda che era stata discussa durante l'iter della nuova legge regionale sulla pesca, in modo particolare per quanto riguarda la fascia d'età superiore ai 65 anni e la fascia d'età inferiore ai 18 anni, cioè i giovani, gli studenti in modo particolare, e gli anziani. Esiste, poi, il problema anche relativamente ai portatori di handicap.
In precedenza, in base a una norma di una precedente legge finanziaria queste categorie non pagavano nulla per ottenere il permesso di pesca.
Adesso, invece, è stato introdotto il pagamento di una quota, ma sarebbe possibile esentarle sulla base di una deliberazione della Giunta regionale da adottare dopo aver sentito la Commissione competente.
Abbiamo ricevuto una serie di sollecitazioni, soprattutto da parte di chi abita ai confini con la Lombardia e, non a caso, il collega Botta ha presentato quest'ordine del giorno come primo firmatario, proprio perch essendo casalese, è sensibile a questa sollecitazione, di cui si è fatto carico, prima di tutti, il Gruppo di Alleanza Nazionale, ma che anche noi condividiamo e abbiamo già discusso durante l'iter in Commissione.
Pertanto, si sollecita la Giunta regionale a tornare sulla questione e a cercare di introdurre tutte o parte delle agevolazioni esistenti in precedenza. Sappiamo quanto sia importante consentire la gratuità nell'attività della pesca per i giovani, i quali possono iniziare questa attività e magari portarla avanti anche successivamente. È un importante contatto con la natura, compatibilmente con le drastiche e rigorose norme che ci sono a livello nazionale e piemontese, in particolare (ci sono calendari e divieti, ma anche una serie di opportunità per coloro che vogliono praticare questa attività).
Per quanto riguarda gli ultrasessantacinquenni, se si volesse introdurre un criterio, il discorso potrebbe anche essere legato al livello di reddito. Qualcuno in Commissione ha detto che in fin dei conti sono persone che hanno una pensione, quindi che possono pagare 20 euro per il permesso, ma non dimentichiamo che, 20 euro di qua, 20 euro di là, coloro che hanno una pensione minima spesso sono costretti ad una privazione che potrebbe rappresentare l'unico passatempo.
Chiediamo, pertanto, l'iscrizione di questo ordine del giorno.
Naturalmente, qualora fosse iscritto, sarebbe importante la dichiarazione o l'intervento dell'Assessore competente, che magari avrà già discusso, in questi mesi, con le Province, perché è circa un anno che è entrata in vigore la nuova legge sulla pesca, e ci potrebbero essere delle proposte.
Non vogliamo dare un'indicazione drastica, ma naturalmente riprendere la problematica e rimettere in gioco la questione.
Diversamente, potremmo presentare un emendamento alla finanziaria e provvedere direttamente come si era fatto in precedenza a quest'esenzione.
L'Assessore alla pesca aveva chiesto di essere lui il coordinatore della materia, ma non ne abbiamo saputo più niente. Per cui giustamente da parte dell'opposizione è stato presentato questo ordine del giorno, che mi auguro possa essere iscritto, discusso ed approvato nel corso di questa sessione.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Per intervenire in senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Rossi, Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n 778, avente oggetto "Proroga delle quote tessili al 2008" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Appena ho visto che presiedeva il Presidente Placido ho chiesto di intervenire, anche perché il bagno di folla cui è stato presente il Presidente Placido il 1º maggio, mentre c'è stato un autorevole politico cui noi esprimiamo solidarietà che è stato contestato vilmente, il Presidente Bertinotti, e noi abbiamo presentato un ordine del giorno che esprime solidarietà.
Invece qui si pone la questione della Cina, Presidente.
L'ordine del giorno pone in qualche modo il discorso del rapporto con la Cina, dei rapporti economici e dei rapporti istituzionali.
Ricordo quando abbiamo avuto la vicenda del Tibet. L'ambasciatore cinese è venuto a dire che avrebbe interrotto i rapporti commerciali con il Piemonte, cioè che non ci avrebbe più venduto quelle magliette e tutte le altre cose.
Quest'ordine del giorno, in altri termini preso dal punto di vista del Piemonte, ed è stato redatto dal collega Pichetto che, credo, è considerata persona seria, specie sotto il profilo del discorso economico, dice che "la mancata proroga delle quote tessili potrebbe comportare nel breve termine una nuova invasione in Europa di prodotti a prezzi bassissimi, con conseguente pregiudizio della lenta e faticosa ripresa del comparto tessile registrata in quest'ultimo anno".
E poi pone una questione fondamentale di civiltà, infatti, recita: "Posto che la libera circolazione delle merci si può realizzare solo con l'assoluta parità di regole ed opportunità".
Cosa vuol dire uguali opportunità? Vuole dire che tendenzialmente, non subito e non immediatamente, ma tendenzialmente in Cina ai lavoratori, ai sindacati e alla popolazione, ma soprattutto ai lavoratori vanno garantite migliori condizioni sindacali e di vita.
La questione che pone il collega Pichetto, che io interpreto, è che lui dice...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, diventa difficile anche solo capire quello che dice il Consigliere.



LEO Giampiero

Voglio che il verbale venga mandato all'ambasciata cinese. Una volta in quest'Aula (tantissimo tempo fa) avendo fatto questo stesso intervento ed avendo criticato l'intervento di Cuba in Angola e Mozambico, il delegato cubano, che era seduto lì, mi disse che quando avrebbero governato in Italia, se ne sarebbero ricordati e mi avrebbero mandato in galera.
Anni dopo l'ordine del giorno su Cuba lo firmò anche l'allora Consigliere Marcenaro e tutti gli altri, quindi avrebbe avuto qualche difficoltà a mandare tutti in galera. Mentre l'allora Consigliere Chiezzi andava a Cuba molto volentieri, ma non in galera.
Questa questione dell'ordine del giorno non è peregrina, nel senso che il mercato cinese, il capitalismo sfrenato cinese coperto da un sistema autoritario produce al sistema dei diritti civili e dell'economia dei danni enormi.
Quindi, ha ragione il collega Pichetto quando dice "liberalizzazione sì, ma cerchiamo di ragionare sul fatto che alcune regole fondamentali valgano anche per loro".
Ho parlato con un imprenditore torinese che recentemente è andato in Cina e non faccio il nome per decoro, ma è un imprenditore ricchissimo che votava centrosinistra, e mi ha detto: "Che bel modello è la Cina: lì i sindacati non rompono e i lavoratori lavorano come si deve".
Io sono non con quell'imprenditore, ma con i sindacati e con i lavoratori cinesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per intervenire in senso contrario, il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Il voto è contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Non se la prenda il collega Buquicchio, ma a mio avviso l'intervento in senso contrario non può limitarsi alla semplice espressione: "Sono contrario", perché non ho capito il motivo. Un intervento o non si fa oppure si fa motivandolo.
Anche perché, magari, avrei avuto qualcosa da dire sull'intervento del Consigliere Leo, ma mi è stato vietato per il fatto che lui aveva alzato la mano. Quindi, per favore, d'ora in avanti o non intervenga nessuno, oppure chi interviene in senso contrario ne spieghi almeno il motivo, anche in due secondi.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Novero, ma non è sindacabile la questione, perch chi interviene in senso contrario può utilizzare il tempo che ha a sua disposizione come meglio ritiene, anche solo per dichiarare un semplice "no". Qualcuno lo ha utilizzato restando persino in silenzio. Ma poiché il silenzio può essere equivocato, basta un semplice "no".
La ringrazio, comunque, per il suo intervento sull'ordine dei lavori.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 776, avente oggetto "Autostrada Torino-Milano, riduzione pedaggio" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cirio, per l'illustrazione; ne ha facoltà.
Pensavo che volesse intervenire in merito alla Asti-Cuneo, invece anche sulla Torino-Milano. Prego, collega Cirio.



CIRIO Alberto

Pian piano sto espandendo le competenze al di fuori dei confini di Langhe e Roero! Come lei ha ricordato riportando l'oggetto di questa proposta di inserimento di nuovi punti all'o.d.g., si parla dell'autostrada Torino Milano, in particolare delle proteste avanzate da numerosi utenti dell'autostrada che, a fronte dei lavori, sia pur necessari ed importanti di potenziamento di questa fondamentale arteria per il Piemonte, ma in generale per tutto il nord Italia, avevano riscontrato tutta una serie di disagi che avevano innescato ripetute polemiche, sottolineate anche sugli organi di informazione e sui media locali. Parliamo di settembre 2007 periodo immediatamente successivo alla pausa estiva, che aveva visto coincidere l'inizio dell'attività lavorativa con l'evidente inizio dell'utilizzo di questa arteria.
Gli utenti hanno evidentemente segnalato un grave senso di insofferenza nel vedersi richiesto il pagamento di un pedaggio autostradale pur trovandosi in presenza di un'autostrada che presentava condizioni d'uso ben al di sotto...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Cirio.
Invito i colleghi ad abbassare la voce, poiché non si riesce a capire quanto dice.



CIRIO Alberto

Lo apprezzo, perché mi agevola. Peraltro mi ha anche fatto ripartire il tempo, quindi ripartirò dall'inizio.
Questa richiesta di inserimento nuovi punti all'o.d.g. riguarda l'autostrada Torino-Milano; nella fattispecie, si riferisce alla richiesta di riduzione del pedaggio avanzata sulla base delle proteste oggettivamente giustificate da parte di coloro che, utilizzando questa autostrada, si sono visti costretti a pagare il pedaggio autostradale come se si trovassero di fronte ad un'autostrada efficiente, quando, invece, hanno dovuto subire tutta una serie di disagi dovuti al protrarsi di lavori che, sia pure fossero importanti e di profonda necessità per il collegamento di questa autostrada nel Norditalia, hanno comunque creato delle legittime insofferenze da parte degli utenti, che, in quel frangente, dovevano percorrere un tratto con parecchi restringimenti di carreggiata, al di sotto dei minimi livelli di standard qualitativi per un certo tipo di utilizzo.
Non dimentichiamo che oltre all'insofferenza, sia pure legittima patita da chi deve obbligatoriamente percorrere quel tratto non per piacere o per diletto, ma per un obbligo lavorativo, non va sottovalutato un altro aspetto di grande importanza, ossia la sicurezza e l'incolumità dell'utente. Questo il motivo per cui s'intende segnalare questa richiesta.
Oggi questi lavori sono in buona parte conclusi, ma tale richiesta ha anche dei profili giuridici, oltre che politici.



PRESIDENTE

Mi scusi se la interrompo, collega Cirio, ma siccome il tempo è ripartito da zero ed eravamo più o meno a metà, direi che ha ancora mezzo minuto per finire l'intervento. C'è stato un problema tecnico e la volevo solo informare.



CIRIO Alberto

Avevo perso il filo del discorso, quindi, evidentemente, ho dovuto ripartire. Concluderò comunque il pensiero, dal momento che suscitava l'interesse degli esponenti della Giunta.
Come dicevo, emerge anche un profilo giuridico dietro alla richiesta della riduzione del pedaggio. Nel momento in cui un cittadino si mette al volante della macchina ed entra in autostrada perfeziona, con un atto concludente, un contratto di trasporto, per cui lui paga un prezzo e dall'altra parte, ha diritto ad avere un servizio.
Noi chiediamo, quindi, che questa riduzione possa essere riconosciuta a tutti coloro hanno certificato questo status nel settembre 2007, sia sotto il profilo politico, sia sotto il profilo giuridico, che è non meno importante, e che avrà evidentemente altri spazi e altri iter in altre sedi più competenti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Comella; ne ha facoltà.



COMELLA Piergiorgio

Credo che l'intervento sia molto interessante e varrebbe la pena trovare il tempo per esaminarlo.
Non ci pare, francamente, che questo corrisponda all'argomento che invece, è più urgente, che è il bilancio. Pertanto, la risposta è negativa.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'iscrizione rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 758, avente oggetto "Interventi regionali per il contenimento delle colonie di piccioni" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola, per l'illustrazione, alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera.



COTTO Mariangela

Questo è un ordine del giorno che ha un significato ben preciso, anche la data è significativa: 20 luglio 2007.
Avanzerei una proposta alla maggioranza: stiamo illustrando ordini del giorno e voi, con un laconico contrario come faceva notare il Consigliere Novero, non guardate il testo. Sarebbe interessante, per rendere utile il nostro lavoro in Consiglio regionale, magari approvare, senza discussione gli ordini del giorno condivisi. Laddove si condivide un ordine del giorno si può stabilire che, senza discussione, lo si mette ai voti e lo approvate. Il risultato è lo stesso ma, anziché perdere tempo, potremmo ottimizzare al meglio, basta che voi esaminiate prima, non in modo preconcetto, gli ordini del giorno che abbiamo presentato e, magari qualcuno, non dico tutti, magari non questo, ma altri possono essere approvati senza discussione. Questo è un momento di non dialogo, di non confronto, potrebbe essere l'inizio di un tentativo di ripristinare il dialogo.
L'ordine del giorno in esame nasce dalle lamentele che molti cittadini e amministrazioni comunali sollevano rendendosi interpreti di queste voci.
Ci chiedono di censire per un giusto equilibrio, per fare in modo che non ci siano danni alle coltivazioni agricole. C'è chi teme anche per la salute e c'è chi teme per l'imbrattamento di tante opere d'arte, ma anche tutti i problemi che possono creare per i cornicioni, le case e danneggiamenti vari.
Qualche amministrazione comunale, ogni tanto, fa un'ordinanza del tipo "è vietato somministrare cibo", ma è insufficiente. Il problema deve essere affrontato nel modo giusto. Il problema deve essere affrontato sempre per garantire un equilibrio nei confronti dei cinghiali, ma anche nei confronti delle nutrie (ne parleremo poi in Consiglio, quando ci sarà anche l'Assessore all'agricoltura e l'Assessore ai lavori pubblici). Intere colonie di nutrie, che si stanno moltiplicando, stanno danneggiando gli argini dei fiumi. Parlo per quello che conosco, ho visto dopo l'alluvione i soldi che sono stati spesi per arginare le abitazioni e i centri abitati.
Sto parlando delle nutrie, per allargare il discorso, perché scavando dei buchi enormi, è vero, costituiscono un problema per gli argini dei fiumi, un problema che esiste e che abbiamo anche sollevato con i Consiglieri Cirio e Cavallera. È un grossissimo problema, per cui bisogna prendere provvedimenti in questo settore.
Mi permettevo di parlarne, parlando del censimento di queste colonie.
Non chiediamo dei provvedimenti decisi, chiediamo un provvedimento, fare qualcosa, non ignorare il problema. Quando sono tante le amministrazioni comunali che chiedono alla Regione di risolvere un problema e di dare delle indicazioni, bisogna intervenire.
La ringrazio, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi, che interviene in senso contrario.



MORICONI Enrico

Sono particolarmente contrario alle affermazioni della Consigliera Cotto. Prossimamente il sottoscritto, un professore universitario e la più grande associazione animalistica italiana collaboreremo con l'Istituto Superiore di Sanità per definire delle linee guida da distribuire a tutti i Sindaci per sfatare alcune affermazioni che ha fatto la Consigliera Cotto che, peraltro, sono molto diffuse nella popolazione, ad esempio quella sulle malattie. Nessun testo scientifico dimostra un'effettiva pericolosità per i colombi per quanto riguarda le malattie che si trasmettono dagli animali all'uomo. Anzi, allargandosi in senso generale al concetto di zoonosi, si deve dire che le uniche zoonosi pericolose sono quelle che si prendono mangiando gli animali e non vivendoci. Se è vero che le brucellosi, nonché anche la malattia della "mucca pazza", si contraggono mangiando gli animali e non vivendoci.
Ciò detto, credo che oggi abbiamo anche imparato che abbiamo alcuni problemi nel gestire le convivenze. Non solo abbiamo problema di convivenza con gli immigrati e con i rom, ma abbiamo anche problemi con una serie notevoli di specie animali.
La Consigliera Cotto ha fatto un consistente elenco. Ciò detto e per non dilungarmi molto - anche se l'argomento meriterebbe un approfondimento adeguato - voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 756, avente oggetto "Battaglione allievi carabinieri di Fossano: NO al trasferimento" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cirio per l'illustrazione.



CIRIO Alberto

Fossano è in Provincia di Cuneo ed è un paese situato tra il territorio dell'Albese e del Braidese e il Cuneese.
L'argomento è evidentemente significativo e, quando venne presentato aveva anche una sua ragion d'essere e una sua profonda attualità.



(Il Presidente richiama l'Aula a prestare attenzione)



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente, perché mi aiuta a cercare di esporre quest'ordine del giorno, relativo ad un rischio, in riferimento al Battaglione Allievi Carabinieri di Fossano e all'ipotesi di una prossima chiusura o cambiamento di destinazione della Scuola Allievi Carabinieri di Fossano.
Quest'ordine del giorno chiede al Governo un certo tipo di intervento che il nuovo Governo che si andrà ad insediare nei prossimi giorni dovrà confermare, in seguito alla possibilità di spostare il Battaglione Carabinieri Piemonte da Moncalieri a Fossano. Si crea, in sostanza, il rischio di privare una città come Fossano della possibilità di ospitare il Battaglione Allievi Carabinieri, che ha una straordinaria importanza, se vogliamo anche un po' emozionale, non soltanto sotto il profilo storico, ma anche sotto il profilo pratico e del ritorno economico.
Fossano ha una storia molto lunga e gloriosa, anche in merito al fatto di aver ospitato, all'interno delle sue strutture, importanti esponenti uomini e donne che hanno ricoperto un incarico fondamentale all'interno del nostro Paese, appartenendo alle Forze dell'Ordine che devono garantire l'ordine pubblico nella nostra società.
Questo, è avvenuto non soltanto grazie alla tecnica militare presente all'interno di queste strutture e caserme, ma anche grazie al fatto che le persone che andavano a Fossano a fare il CAR, pur provenendo da diverse parti d'Italia, hanno sempre trovato una grande accoglienza in questa città, sono stati accolti mai come stranieri o ospiti, ma come persone che vivevano la vita di questa città e la sua realtà sociale.
Pertanto, è presente un insieme di fattori: la capacità tecnica e la qualità dell'educazione impartita all'interno della Scuola Allievi Carabinieri di Fossano, da parte di persone autorevoli, di grande esperienza e di grande conoscenza, e un ambiente socialmente idoneo e capace di accogliere, un ambiente che ha ricevuto molto dagli allievi Carabinieri che, andando a Fossano, hanno incrementato un meccanismo commerciale, fatto di ristorazione, di ospitalità alberghiera, di parenti degli allievi che si recavano in visita, quindi un indotto economico non indifferente. Un indotto economico che ci porta a dire che è importante difendere questa istituzione e non avrebbe senso non chiedere, come noi chiediamo formalmente, alla Giunta regionale di farsene interprete presso il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri.
Cercheremo di agire anche attraverso l'intervento del Ministero della Difesa e della Presidenza del Consiglio, per dare voce alle legittime preoccupazioni dei cittadini di Fossano, della Provincia di Cuneo chiedendo di riconsiderare l'ipotesi del trasferimento del Battaglione Allievi Carabinieri di Fossano.
La stessa azione la promuoviamo con quest'ordine del giorno, chiedendo direttamente all'Arma dei Carabinieri e al Comandante Generale dell'Arma di effettuare un sopralluogo per verificare la realtà militare in cui operano in cui crescono, in cui si forgiano gli Allievi Carabinieri di Fossano, ed anche il contesto civile, che fa parte di questo status positivo che ci porta a chiedere, oggi, che questa istituzione venga difesa con forza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Mi auguro, in futuro, di avere l'opportunità di condividere le argomentazioni del collega Cirio, perché il problema è serio. Ho vissuto in altra occasione, la chiusura di una Scuola per Allievi Finanzieri a Cuneo e la città ne ha subito dei danni.
Pertanto, quando sarà opportuno, sarà giusto parlarne e io sar solidale. In questo momento, però, dobbiamo procedere a risolvere problemi impellenti per la Regione, avviando la discussione sul tema che avremmo dovuto affrontare oggi, ma che non possiamo affrontare a causa di questa richiesta di nuova iscrizione.
Pertanto, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 750, avente oggetto "Proposta di legge al Parlamento sull'accattonaggio minorile" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno cade proprio a fagiolo - come si suol dire perché interviene in merito ad una questione su cui noi della Lega siamo molto sensibili, che è il comportamento alquanto fastidioso - lo ricordava proprio stamattina il mio collega Novero, provocando le reazioni dei colleghi del centrosinistra - di quelle signore o signori che agli incroci vengono a bussare ai finestrini e, quando trovano una persona di un certo tipo, magari si accontentano di mandarli a quel paese; in altri casi invece, insultano pesantemente, rigano l'automobile al parcheggio, ecc.
ecc.
Peggio ancora, e questo è l'argomento dell'ordine del giorno n. 750 quando queste persone hanno dei figli, loro o magari affittati da altri, e li mandano a fare gli accattoni per strada o tenendoli in braccio in inverno a cinque gradi sotto zero o d'estate a 35 gradi sopra zero esponendoli per impietosire i passanti.
Poi c'è tutto il pacchetto dei minori, che essendo fuori dall'età punibile in base alle norme italiane, girano a rubare, a scippare, ad aggredire coetanei per farsi dare il giubbotto, l'orologio o i soldi che hanno in tasca. Quindi, vi è tutto il problema legato all'accattonaggio minorile.
Con quest'ordine del giorno chiedevamo che il Consiglio regionale impegnasse la Giunta ad intervenire sul Parlamento, che allora - ahimè era di centrosinistra, affinché legiferasse applicando l'articolo 605 bis del Codice Penale, che di fatto vieta l'impiego di minori nell'accattonaggio.
Chiedevamo anche che "la proposta di legge dovrà disporre che chiunque si valga per mendicare di una persona minore di anni 14 o comunque non imputabile, la quale sia sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, ovvero permetta che tale persona mendichi, o che altri se ne valga per mendicare, è punito con la reclusione da due a cinque anni. Qualora il fatto sia commesso dal genitore o dal tutore, la condanna deve comportare la sospensione dell'esercizio della potestà dei genitori e dall'ufficio di tutore".
Quindi, pene molto severe per chi utilizza minori direttamente o indirettamente - direttamente se li tiene in braccio o se li porta per mano quando vanno a mendicare ed indirettamente quando vengono mandati i minori a rubare, aggredire, ecc. - in modo che vengano duramente puniti e sanzionati.
Purtroppo questo ordine del giorno non è stato discusso, ma sul bilancio c'è qualcosa, che ovviamente per noi è negativo, perché il qualcosa che c'è sul bilancio regionale è - come dicono organismi indipendenti (i giornali) - il fatto che da Regione e Comuni arrivano piogge di soldi per mantenere i rom. Ma non solo; risulta che meno del 50 dei figli di rom frequenta le scuole. Questo è un altro atto gravissimo. La legge italiana prevede l'obbligo di frequenza, oltre all'obbligo per i genitori di far frequentare la scuola ai figli, nonché l'accompagnamento coatto dei ragazzi nelle scuole e finanche l'allontanamento di questi figli dai genitori incapaci di curarli e di gestirli.
La Regione invece cosa fa? Spende una valanga di soldi, addirittura l'emergenza rom costa quasi due milioni di euro; solo a Torino un milione di euro e si parla solo di stime. Sono soldi pubblici che Comuni e Regioni destinano ogni anno al sostegno delle popolazioni nomadi attraverso associazioni e uffici creati ad hoc.
Addirittura nel 2007, piazza Castello ha elargito un milione 950 mila euro in materia, quindi due milioni di euro, quasi quattro miliardi delle vecchie lire, che è un contributo più che raddoppiato rispetto agli 800 mila del 2006.
Quest'anno sul bilancio di nuovo ci sono cifre assolutamente ragguardevoli, perché superano abbondantemente il milione di euro di finanziamenti alle popolazioni rom.
Noi riteniamo che non si possa andare avanti in questo modo, non possiamo accettare che si crei accoglienza nei confronti di queste persone quando vengono sul nostro territorio e, invece di adeguarsi alle nostre regole, quindi anche mandando i bambini a scuola, li sfruttano.
Quindi, riteniamo che dal bilancio questo capitolo debba essere cassato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo per sottolineare che quello dell'accattonaggio dei bambini e dei minori è un problema che interessa molto anche noi, non soltanto per il fastidio che arrecano agli altri, ma per lo sfruttamento di questi bambini la scarsa dignità della loro vita e la mancanza di rispetto nei loro confronti.
Ed è proprio per il rispetto nei confronti di questi bambini che non vogliamo usare questo ordine del giorno in modo strumentale, come invece sembra fare l'opposizione, ma vorremmo poterlo discutere a tempo e a momento debiti, perché questa piaga sia davvero tolta dai nostri territori e dai territori di tutto il paese.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 745, avente oggetto "Interventi di soccorso in Val Rosta (CN)" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto devo ammettere una svista clamorosa, perché la Val Roja non è in Provincia di Cuneo.
Preliminarmente descrivo la situazione per i colleghi che non conoscono bene la zona. Da Cuneo per recarsi nella riviera ligure la via più corta è quella del Col di Tenda.



PRESIDENTE

Mi è arrivato il segnale che sarebbe colpa di Garibaldi.



DUTTO Claudio

Non è proprio di Garibaldi, ma inizialmente di Cavour e in parte degli accordi fatti dopo la seconda guerra mondiale.
La situazione è questa: la strada risale da Cuneo ed attraversa il Col di Tenda, ancora oggi con un vecchissimo tunnel. A quel punto entra in territorio francese, discende la Val Roja fino alla località di Piena torna in territorio italiano e arriva a Ventimiglia.
Per cui tutti gli italiani che da Cuneo si recano alla riviera ligure per un tratto, percorrono il territorio francese.
Viceversa, i francesi residenti nell'alta Val Roja che si recano ad esempio a Ventimiglia per poi magari rientrare in Francia e andare verso Mentone o Nizza, percorrono un tratto di strada in territorio italiano.
A questa situazione geografica che ha cause molto vecchie, perché la cessione di Nizza e della Savoia da parte del Regno di Sardegna alla Francia risale al 1865 e poi risale al 1945, termine della seconda guerra mondiale, il passaggio alla Francia di Briga e Tenda; passaggio che ha comportato una situazione del tutto anomala, per cui una vallata è in parte italiana e in parte francese.
Oltre al problema puramente geografico, c'è un forte flusso turistico in entrambi i sensi, ossia italiani che si recano in Costa Azzurra a villeggiare (ci sono molte seconde case di italiani in Costa Azzurra) e francesi che si recano più che altro a Ventimiglia, per il mercato, a Cuneo, sempre per il mercato, oppure nelle vallate alpine italiane soprattutto a Limone, che è un centro sciistico di una grande importanza.
Su questa strada della Val Roja e su quelle vicine della Val Vermenagna si riscontra, dunque, un forte transito di cittadini di entrambe le nazioni. Cosa comporta tutto questo? Se un italiano ha un incidente o avverte un malore - questo può valere anche per chi utilizza il treno - in territorio francese, anche se richiede i soccorsi italiani chiamando il 113, viene soccorso dai francesi, dei sapeur-pompier di Nizza, sebbene siano molto lontani (in termini di distanza, sarebbe certamente più comodo che intervenissero gli italiani) e ricoverato nell'ospedale di Nizza, con conseguenze negative a livello di comodità o di richieste di trasferimento e quant'altro.
Viceversa, se un francese si infortuna sciando a Limone, viene ricoverato al Santa Croce di Cuneo, perché i soccorsi sono organizzati in via strettamente territoriale.
Capisco che non è un aspetto semplice, ma propongo di superare l'effetto territoriale, e di valutare la nazionalità del ferito o del malato, con la premessa che in caso di incidente o malore grave da soccorrere con estrema urgenza o con il malato incosciente, a prescindere dalla sua nazionalità, deve a mio avviso intervenire il punto di soccorso più vicino, ossia quello che può provvedere al ricovero più veloce, sia esso italiano o francese.
Nel caso, invece, il ferito non sia grave e sia conoscente, credo che sia doveroso lasciargli scegliere dove essere ricoverato: per cui, se mi succedesse un incidente in Val Roja, sceglierò di essere ricoverato a Cuneo; se un francese si infortunerà a Limone, sceglierà di essere ricoverato a Nizza.
Sarebbe opportuno, quindi, un accordo con la Francia di interoperabilità dei mezzi di soccorso, in modo da raggiungere questo risultato, che va tutto a favore dei cittadini italiani e francesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Dutto.
Prima di cedere la parola al collega Cavallaro, che interviene in senso contrario, volevo precisare che parliamo del Trattato di Torino del 1860.
venuta in soccorso Wikipedia! Prego, Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente.
Apprezzo la passione con cui il Consigliere Dutto ha difeso la causa della Val Roja; tuttavia non comprendo la testardaggine con cui prosegue la sua opera ostruzionistica.
Francamente, come dice Crozza, non ne capisco la relazione. Pertanto voterò contro.



PRESIDENTE

Vi ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 741, avente ad oggetto "Proposta di defiscalizzazione abbonamenti trasporti pubblici" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto per l'illustrazione.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Questo è l'ennesimo esempio di un ordine del giorno presentato a tempo debito e non discusso, che oggi risulta in parte superato (è superato, ma su come è stato superato lo spiegherò successivamente).



PRESIDENTE

Ha intenzione di ritirarlo, collega?



DUTTO Claudio

No, ho intenzione di discuterlo ugualmente. Cosa si proponeva in questo ordine del giorno? Innanzitutto vorrei fare una premessa: era l'epoca degli aumenti tariffari applicati da Trenitalia sia sugli abbonamenti che sui biglietti che comportavano una maggior spesa per i pendolari e per i viaggiatori.
Ciò che proponevo era di poter defiscalizzare i costi degli abbonamenti; per usare termini più semplici, si chiedeva di poter scalare il costo degli abbonamenti dall'imponibile fiscale o comunque di avere una detrazione per quella spesa.
Alla base di questa richiesta c'era un ragionamento di equità: chi ha la fortuna di lavorare vicino a casa e quindi può raggiungere il posto di lavoro con mezzi propri o magari addirittura a piedi, ha dei costi minimi.
Chi non ha invece la stessa fortuna, per cui per raggiungere il posto di lavoro deve fare parecchi chilometri tutti i giorni servendosi dei mezzi pubblici, già deve affrontare i disagi e i disservizi che offre il nostro servizio ferroviario, e di cui ho parlato nel precedente intervento, in più ha dei costi tutt'altro che marginali per gli abbonamenti o comunque per i biglietti (in questo caso, parliamo di biglietti ferroviari, ma in generale per il servizio pubblico).
Pertanto, a parità di stipendio, chi lavora lontano da casa è svantaggiato due volte, sia perché impiega un sacco di tempo, sia perché ha spese maggiori. Per contro, paga esattamente le stesse tasse di chi ha la fortuna - ovviamente a parità di stipendio - di lavorare vicino a casa. Per quanto possibile, proponevo quindi di eliminare la disuguaglianza fiscale e di poter detrarre dall'imponibile fiscale il costo degli abbonamenti.
La proposta era stata parzialmente accettata dal Governo, ma nell'ultima legge finanziaria del Governo Prodi è stata prevista una detrazione per abbonamenti di mezzi pubblici del 19% fino ad un massimo di 250 euro all'anno.
Questa cifra - 250 euro all'anno - equivale al costo di un abbonamento tranviario per chi abita a pochi chilometri da Torino (30 chilometri, non più). Lo dico a ragion veduta, portandovi un esempio: il costo dell'abbonamento annuo da Cuneo a Torino è di oltre 800 euro. Nuovamente si favorisce, questa volta non proprio chi lavora sotto casa, ma chi lavora molto vicino a casa e non, invece, chi bisogna favorire, cioè quelli che lavorano lontano.
Si tratta di intervenire presso il Governo, chiedendo la defiscalizzazione in senso generale e di aumentare il limite di 250 euro.
Scalare il 19% dei costi degli abbonamenti, ma qualunque sia il costo dell'abbonamento, senza limiti.
Se chi arriva da Cuneo spende 800 euro all'anno di abbonamento e chi arriva da più lontano ne spende 1.000, deve detrarre tutti i 1.000 euro non solo 250, altrimenti è una presa in giro, è una disuguaglianza per chi abita vicino e riesce a scalarsi tutto l'abbonamento rispetto a chi abita più lontano e può scalare solo una minima parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion per il parere contrario.



BELLION Marco

Siamo contrari alla richiesta di nuova iscrizione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 740, avente oggetto "Sostegno all'iniziativa 'Giù le mani dalla qualità dei prodotti italiani'" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Per dire la verità non ho un'esperienza e una conoscenza diretta sull'argomento, ma mia moglie è albese ed è figlia di un appartenente alla Coldiretti, quindi, in qualche modo, so quant'è importante l'agricoltura...



(Brusìo in aula)



(Scampanellìo del Presidente)



LEO Giampiero

Presidente Gariglio, a me non disturba affatto il brusio, so che è a fin di bene, tutto quello che porta al bene può essere accettato, quindi non mi disturba assolutamente.
Sono pronto a fare un dibattito su cos'è il bene, è un argomento che mi trova preparato, più dell'agricoltura. Infatti, bisogna fare il bene della maggior parte, cercando di limitare i danni della minoranza e capire qual è il bene oggettivo, la sua ricerca costante. L'umanità è da seimila anni che si pone quest'interrogativo. Certo, bisogna farlo dialogando, non imponendo mai. Se si ha una posizione dogmatica, di sicuro già quella è sbagliata.
Per cui, anche sull'agricoltura, ho una posizione aperta, non mi pare che questo ragionamento sia giusto.
Il Piemonte si è contraddistinto per la lotta agli OGM, il Piemonte si è contraddistinto per avere svolto nel campo della promozione dei prodotti agricoli un lavoro serio. L'eccellenza enogastronomia l'abbiamo valorizzata anche con l'Università di Pollenzo, il famoso Carlin Petrini è il suo grande protagonista, quindi abbiamo avuto questa attenzione all'enogastronomia. Abbiamo in Piemonte il Salotto di Papillon, le Giornate di Resistenza Umana, giornate di attenzione ai prodotti più tipici del territorio. L'agricoltura è una ricchezza del territorio, è una ricchezza del Piemonte.
Il fatto di tutelare la qualità dell'agricoltura ha diverse implicazioni, tra cui quella ambientale. La buona agricoltura aiuta anche l'ambiente. Un'altra è l'implicazione economica: una buona agricoltura di qualità può essere sicuramente significativa anche per il settore economico. Infine, oltre all'implicazione ambientale e sanitaria, vi è quella alimentare, perché cibi sani sono assolutamente necessari per una vita sana.
Tutto questo si pone, complessivamente, in un quadro che richiede l'attenzione al bisogno di agricoltura. Qui si cita anche un riconoscimento al lavoro della Coldiretti. La Coldiretti non è certo l'unica organizzazione che si batte in difesa della qualità italiana dell'agricoltura, ma la Coldiretti è un'associazione storica, di grande importanza storica. Risale all'epoca quando le grandi associazioni avevano ancora un ruolo diverso nella società, un ruolo di vera aggregazione sociale, di stimolo e, secondo me, non in senso corporativo, ma in senso associativo, positivo.
Questo è un dibattito che toccherebbe altri argomenti, caro Consigliere Larizza, potrebbe andare ancora oltre. Quello della democrazia rappresentativa. Le organizzazioni sociali - i sindacati, i movimenti e le organizzazioni sociali - certo non sono direttamente loro a governare, ma devono essere considerate quando nel loro settore sono di grande valenza e sono interlocutori importanti.
Sto leggendo, in questi giorni, un libro sui congressi del PCI che mi ha dato il Consigliere Dalmasso, un libro interessantissimo - caro Consigliere Placido, lei che è così attento a questa tradizione, le consiglio di leggerlo - sul ruolo delle organizzazioni di massa e delle organizzazioni sociali.
Ringrazio del libro per rafforzarmi in queste convinzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Bellion ne ha facoltà.



BELLION Marco

Devo dire di essere totalmente d'accordo con le dichiarazioni del Consigliere Leo sul principio rispetto al settore primario dell'agricoltura del nostro Paese.
Tuttavia, come la buona agricoltura è la migliore medicina per l'ambiente, la buona politica è la migliore medicina per i cittadini. Mi dispiace che oggi questa minoranza non la stia praticando, e mi spiace soprattutto che anche il Consigliere Leo si sia accodato in questa direzione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 734, avente oggetto "Condizioni disastrose dei mezzi di trasporto pubblici convenzionati" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Grazie, Presidente. Quest'ordine del giorno è relativo al fatto che molti pendolari piemontesi, com'è noto, anche a causa dei troppi disservizi delle linee ferroviarie, sono costretti a spostamenti con mezzi su gomma.
Ritengo che queste debbano essere decisioni temporanee e che sia opportuno chiarire con le Ferrovie dello Stato quali tratti extraurbani diventano percorribili con mezzi su gomma, per non farli passare come servizi ferroviari che si svolgono regolarmente su gomma.
Pertanto, occorre una chiarezza nella divisione: dove c'è il treno ci deve essere il treno, salvo che la linea sia tranciata, rotta tecnicamente o altro; dove non c'è la linea ferroviaria, si provvede con servizi su gomma, ma allora si passa al comparto del trasporto pubblico locale su gomma, quindi alle autolinee di servizio ordinarie.
Spesso, gli autobus utilizzati per i trasferimenti in sostituzione ai servizi ferroviari, sono i peggiori presenti sul mercato; spesso sono i più vecchi, i più malconci, quelli che le aziende di trasporto pubblico locale su gomma hanno in magazzino e destinano ai sevizi minori.
Sono, pertanto, autobus che viaggiano in forte ritardo, che non tengono conto dell'arrivo e della partenza dei treni, facendo perdere le coincidenze. Spesso, vengono addirittura denunciate infiltrazioni d'acqua all'interno di questi mezzi; insomma, sono mezzi vecchi che le aziende dimettono quando acquistano quelli nuovi e passano a servizi secondari.
Peraltro, chi viaggia sul treno spesso ha borse, valige e quant'altro che non trovano un'adeguata collocazione sugli autobus. Questi mezzi sono quasi sempre sprovvisti di aria condizionata, per cui d'estate ci sono 40 gradi, mentre d'inverno spesso sono gelidi.
Inoltre, non c'è chiarezza di responsabilità, perché l'utente dà la colpa alle Ferrovie dello Stato, che forniscono un servizio sostitutivo con gli autobus e che pagano poco quel servizio, oppure che non negoziano bene quale tipo di autobus deve essere utilizzato; spesso la colpa è di chi non distingue chiaramente la responsabilità del servizio.
Quando ero Assessore ai trasporti incontravo spesso problemi di questo tipo; allora non sono riuscito a risolverli, perché non sono problemi di facile soluzione, però credo che sia arrivato il momento di parlarne, in occasione del prossimo contratto, con le Ferrovie dello Stato.
Se ci sono delle linee ferroviarie che da dieci anni forniscono un servizio con pullman sostitutivi, quello deve diventare un servizio di trasporto pubblico su gomma alternativo. È inutile continuare a farlo pagare come un servizio ferroviario, utilizzando mezzi vetusti e in pessime condizioni, perché gli autobus del trasporto pubblico locale su gomma sono abbastanza decorosi; è normale che i ferrivecchi siano utilizzati per i servizi sostitutivi delle ferrovie, però quei poveretti che viaggiano tutti i giorni su questi mezzi pagano un servizio ferroviario che non c'è e si lamentano di queste condizioni, che sono le peggiori in assoluto del trasporto pubblico piemontese. Un treno potrà non essere confortevole,ma in questi casi non c'è rimedio, perché il mezzo è quello che è.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Grazie, Presidente. Il problema sollevato dal collega Casoni è reale.
Sarebbe opportuno e auspicabile che il Consiglio e la Commissione trasporti avessero la possibilità e l'opportunità di discuterne.
Effettivamente, si tratta di un problema che coinvolge quotidianamente i pendolari. Io, come penso molti di noi, apprezzo la politica e l'autorevolezza che l'Assessore Borioli ha esercitato in questi anni nei confronti di Trenitalia, nei confronti delle Ferrovie dello Stato. Ritengo che oggi siamo sulla strada buona, non come in passato, quando si andava con il cappello in mano di fronte a Trenitalia e Ferrovie dello Stato, ma occorre completare il lavoro.
Auspico, pertanto, che venga ultimata la discussione sul bilancio e la sua approvazione, e poi, senza dubbio, ci sarà occasione di discutere dei problemi che attengono ai piemontesi.
Per questo motivo, ovviamente, votiamo no.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'iscrizione rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 732, avente oggetto "Finanziamento della l.r. 18/99, interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 732 ha per oggetto il finanziamento della legge regionale n. 18/1999, riguardante gli interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica.
Si tratta di un ordine del giorno che giace da tempo (è stato protocollato in data 26 giugno 2007), ma in qualche modo il suo contenuto ripropone temi sempre attuali, anche perché parte da una premessa assolutamente condivisibile, che è quella cui la legge regionale specifica fa riferimento, cioè la legge regionale n. 18/99, avente per oggetto "Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica", senza dubbio la più importante forma d'intervento normativo per quanto riguarda la gestione dell'attività turistica.
Ed è senz'altro vera la premessa citata nell'ordine del giorno quando sostiene che, tramite detta legge, in passato sono stati attuati numerosi e significativi interventi di sostegno agli investimenti in vari comparti e settori del turismo regionale.
L'ordine del giorno termina facendo riferimento ad un impegno nei confronti della Giunta regionale, in particolare ad un impegno volto a fornire risposte concrete a sostegno del settore turistico piemontese e nel contempo, a prevedere lo stanziamento dei fondi necessari per il finanziamento della l.r. 18/99 proprio nell'interesse di un settore che, a fianco di altri comparti, rappresenta senza dubbio un importante potenziale di sviluppo per l'economia regionale piemontese.
Voglio poi utilizzare quest'ultima parte del tempo rispetto al mio intervento per sottolineare che, nell'ambito del dibattito generale sulla legge Finanziaria e sull'approvazione del nuovo bilancio, vi è una serie di situazioni e di condizioni che già più volte in Commissione sono state sottolineate essere fondamentali per agevolare una rapida approvazione di detti provvedimenti.
Una di queste situazioni non direttamente collegate con l'approvazione del bilancio e della finanziaria è, per quanto riguarda il mio Gruppo, la possibilità di completare la denominazione del mio Gruppo, aggiungendo anche la dicitura "Verdi Verdi". Naturalmente ripropongo la necessità di questo completamento di denominazione, la riproporrò...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Lupi, ma sull'offerta turistica i "Verdi Verdi"...



LUPI Maurizio

Ho capito il suo riferimento, Presidente, ma più volte nel dibattito i tempi dedicati...



PRESIDENTE

I Gruppi consiliari favoriscono il turismo! Questo potrebbe essere interessante per l'Assessore Manica.



LUPI Maurizio

La ringrazio di questa precisazione, però ribadisco che, nell'ambito di una serie di eventi volti a favorire una rapida approvazione della legge finanziaria, anche questi particolari per così dire a latere possono essere utili per determinare una rapida approvazione della finanziaria.
Proprio in questo senso, questa sera faccio omaggio di un piccolo volume sulla storia dei Verdi Verdi e del movimento ambientalista ai suoi albori, che lascio ai colleghi Consiglieri, in modo che questo senso dell'identità possa essere in qualche modo suffragato da un testo che spiega questi 20 anni di impegno ambientalista e della denominazione Verdi Verdi. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che questa richiesta di inserimento vada respinta. Io non ho mai capito bene la questione dei Verdi Verdi, quindi leggerò attentamente il libretto che il Consigliere Lupi ci consegna.
Dalle mie parti Verdi Verdi vengono definiti quelli "con le braccia corte", quindi può darsi che incrementando e qualificando la promozione turistica, costi un po' meno andare a fare delle villeggiature, e quindi può darsi che abbia un senso questo collegamento.
Rimane però il nostro parere contrario a quest'inserimento.



PRESIDENTE

Presidente Clement, se sono "con il braccino corto" si fa fatica a capire come possano fare del turismo.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 716, avente oggetto "Sospensione della revisione degli studi di settore" all'ordine del giorno della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno, quando venne presentato, era datato 8 giugno 2007. Evidentemente molte cose sono cambiate rispetto a quella data, è cambiato molto anche il quadro politico nazionale, è cambiato molto il Governo cui bisogna rivolgersi per andare a mendicare una normativa, quella degli studi di settore, che non solo non ci ha visti entusiasti fin dal primo momento, ma ci ha visti fortemente contrari.
La sospensione della revisione degli studi di settore si basa su un principio che noi riteniamo debba essere salvaguardato sempre. È un principio, tra l'altro citato dall'articolo 53 della Costituzione, che stabilisce il dovere per tutti i cittadini di concorrere alla spesa pubblica e quindi di partecipare alla copertura dei costi della società sulla base della propria capacità contributiva.
Sulla base di questo principio, riteniamo che l'applicazione degli studi di settore possa ravvisare una violazione di questo principio costituzionalmente garantito proprio perché gli studi di settore prefigurerebbero, astrattamente e teoricamente, una situazione contributiva sulla base di parametri teorici e prefissati prima dell'attività stessa e che poi potrebbero essere smentiti nei fatti dall'attività dell'imprenditore.
Stabilire che un imprenditore debba avere un giro d'affari prestabilito e prefissato soltanto valutando quali sono le fatture d'acquisto della sua attività o soltanto valutando nel caso di un'attività di ristorazione il numero dei coperti e il numero dei posti tavola disponibili è una situazione assurda e che, molto spesso, crea una sorta di ricatto morale nei confronti dell'operatore e nei confronti del contribuente che, pur di non rischiare controlli spiacevoli, aderisce obtorto collo ad una proposta che, comunque, non è una proposta che risponde realmente a quella che è la realtà dei fatti.
Noi crediamo che questo principio nuoccia gravemente alla libertà economica e alla possibilità di ripresa economica. Crediamo che sia giusto che la gente paghi e contribuisca in proporzione alle proprie capacità di lavoro personale o casalingo, come recita tra l'altro il Codice Civile nella parte del diritto di famiglia, ma riteniamo altresì che non si possa prefigurare in astratto quelli che sono i guadagni di un'azienda sulla base di semplici conteggi economici, perché così facendo si commette l'errore di non considerare che i giorni non sono tutti uguali, che ci sono delle vicende esterne che possono condizionare l'attività quotidiana di un'impresa, che ci si può ammalare, ci si può imbattere in problemi oggettivi che non permettono di svolgere l'attività così come, invece teoricamente, è facile prevedere.
Crediamo che gli studi di settore non siano un invito ad essere in regola, ma spesso ad aggirare queste previsioni.
Le tasse vanno pagate, ma le tasse giuste si pagano più volentieri.
Quindi, in un sistema più equo e più bilanciato, è evidente che anche la contribuzione fiscale dei cittadini è maggiormente controllabile e fluente perché è concreta e reale, e non preordinata o astratta.
Evidentemente presenteremo queste istanze al nuovo Governo, perch quando venne iscritto questo ordine del giorno ci rivolgevamo evidentemente, al Governo Prodi, che aveva ancora qualche giorno di vita.
Ci auguriamo che il nuovo Governo, proprio nel settore dell'economia e finanze, in cui speriamo di avere qualche piemontese, sappia farsi interlocutore e far valere queste istanze di obiettiva logica e razionalità, perché preordinare quanto guadagna qualcuno solo sulla base di canoni e di parametri astratti è un'ingiustizia. Addirittura, noi riteniamo che sia contro la costituzionalità del principio dell'articolo 53, che impone che la capacità contributiva di ciascuno sia proporzionale alle proprie capacità.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Continuiamo ad essere contrari.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si chiede l'iscrizione della mozione n. 702, avente ad oggetto "TAV l'Unione Europea fissa i termini per l'assegnazione di finanziamenti" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
In effetti, questo ordine del giorno, sebbene sia ugualmente di attualità, è superato, perché si riferiva al richiamo che aveva fatto l'Unione Europea all'Italia sui fondi da destinare alle opere transfrontaliere dei corridoi, per cui l'Unione Europea avrebbe varato i bandi per l'assegnazione dei fondi che scadevano 60 giorni dopo la pubblicazione. Per un certo periodo l'opera era stata tenuta in stand by c'erano voci sul suo finanziamento da parte dell'Unione Europea, per cui abbiamo corso il rischio reale che addirittura questi fondi fossero sfilati e che la Torino-Lione non fosse più inserita tra le ore co-finanziabili dall'Unione Europea. Tutti sappiamo - lo abbiamo visto anche dai risultati elettorali in Valle di Susa - quanto quest'opera oggi sia attesa da tutti i cittadini del Piemonte e anche della Valle di Susa, al di là di chi, poi strumentalmente, fa intendere che tutta la vallata sia contraria a quest'opera. Ma così non è.
arrivato il momento, in occasione del cambio di Governo, di verificare qual è il metodo migliore per la realizzazione di questa infrastruttura. Noi non neghiamo il lavoro svolto dal Tavolo di Virano, che ha coinvolto le parti, ha convocato i Sindaci, ha valutato i tracciati, le situazioni geologiche, geognostiche, idroelettriche e quant'altro; insomma ha veramente sezionato la Valle di Susa in ogni centimetro quadrato di terreno! Per cui, si sa cosa c'é, cosa non c'é e quali sono i rischi.
Lo stesso Architetto Virano ha detto che entro giugno indicherà la soluzione che emergerà da questo Tavolo.
Siccome le opzioni oggi in campo sono quattro, farei un po' la cronistoria per chi, magari, non ha seguito attentamente questo Tavolo.
Oggi, in merito alla TAV, il Tavolo Virano ha esaminato le cosiddette "quattro opzioni". L'opzione zero prevede di non realizzare l'opera: tale opzione è stata scartata perché, evidentemente, sia il Governo regionale sia il Governo nazionale, sia l'Unione Europea hanno ribadito che la realizzazione di questa tratta è fondamentale per i trasporti e l'equilibrio non solo del Piemonte, ma dell'Italia e dell'Europa intera.
La seconda opzione prevedeva l'adeguamento dell'attuale tratta al trasporto nella galleria dei container, ma sappiamo essere tecnicamente irrealizzabile, perché significherebbe interrompere le comunicazioni tra l'Italia e la Francia per anni interi, perché bisognerebbe rifare tutte le gallerie che insistono su questa linea; in più, essendo unica la linea diventerebbe presto intasata e senza più sbocco di ulteriore traffico, per cui, di fatto, non sarebbe praticabile.
La terza opzione era quella di fare passare la linea in Val Sangone territori sui quali non c'erano uno "straccio" di progetto, se non linee tirate sulla cartina.
La quarta opzione, che è quella che abbiamo sempre sostenuto, era quella del passaggio alla destra orografica del fiume, col tratto di 40 chilometri in galleria e solo otto in esterno; naturalmente, restava ancora da valutare l'ubicazione degli imbocchi, per cui bisognerà ragionare e decidere se inserirli dove erano previsti nel precedente progetto. Poich anche Mauro Moretti - Amministratore Delegato del Gruppo FS - ha detto che evidentemente, quella è l'unica opzione praticabile, è necessario che entro giugno si definisca esattamente questa opzione e si passi dalle parole ai fatti, perché adesso di parole e di studi è anni che ne facciamo e conosciamo tutto. Bisogna decidere - il progetto c'è già - come procedere velocemente.
Credo che il nuovo Governo che si instaurerà sarà di forte stimolo per andare in questa direzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti per il parere contrario.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta di inversione, ma mentre ci sono vorrei dire qualcosa al Consigliere Casoni.
Ho letto anch'io l'intervista di Moretti su La Stampa, e se c'è una persona che ha mostrato arroganza e indisponibilità al dialogo rispetto all'Alta Velocità è proprio Moretti. Che Moretti dica oggi che la colpa della mancata realizzazione della linea dipende dagli amministratori locali prima Casoni, oggi Borioli, prima il Presidente Ghigo, oggi la Presidente Bresso - è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Moretti è quello che ha detto che l'interporto di Orbassano non poteva essere utilizzato e che era meglio Chivasso, che gli 80 treni che passano da Orbassano non sono sufficienti.
In questo Paese si può dire tutto e il contrario di tutto, ma l'ultimo che può parlare è Moretti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.
Qualche comunicazione di servizio. Vi prego di informare tutti i Consiglieri dei Gruppi - al di là che sarà predisposto quanto ufficialmente previsto sia per posta elettronica che con sms - che il Consiglio di domani avrà inizio alle ore 11.
Alle ore 9.30 - questa è una comunicazione informale - ci sarà un incontro della maggioranza e alle 10.30 della Giunta con i colleghi dell'opposizione.
Se l'Aula è d'accordo, potremmo fare ancora un paio di proposte di inversioni all'o.d.g., ritenere conclusi i lavori e aggiornarci alle ore 11 di domani.
Ripeto, l'incontro di domani mattina - la comunicazione è informale - è per tutti i Consiglieri della maggioranza alle ore 9.30 in Sala Morando.
Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Vorrei solo comprendere, visto che la convocazione per domani mattina del Consiglio è alle 10, non vorrei essere pessimista, ma se la maggioranza si trova alle 9.30...
Ho capito male? È ufficiale? Il Consiglio è convocato alle 11? Va bene, grazie.



PRESIDENTE

Il brusìo non le aveva permesso di sentire bene quello che avevo detto.
Passiamo all'ultima richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Rossi e Burzi: Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 682, avente oggetto "Difendere il servizio postale quale servizio pubblico universale" all'ordine del giorno della seduta odierna.
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Condividiamo totalmente questo ordine del giorno. Il servizio postale deve avere valenza pubblica, anche se fosse privatizzato. Non deve perdere il riconoscimento di pubblico servizio. La civiltà è nata con la comunicazione, le poste sono state una gran forma di civiltà. Anche nella sociologia e nella futurologia ne hanno riconosciuto un ruolo importantissimo.
Faccio una citazione, e con questo chiudo, che il Consigliere Turigliatto potrà apprezzare. C'è un grande libro di fantascienza intitolato "The postman" ("L'uomo del giorno dopo"), in cui un postino essendo crollata la civiltà per un collasso ecologico, economico e ambientale, distribuisce la corrispondenza abbandonata prima del crollo e la gente inizia ricostruire una nuova civiltà.



PRESIDENTE

Qualcuno interviene per il parere contrario? Parere contrario, espresso in maniera molto evidente dalla maggioranza.
Prima di passare alla votazione ricordo che, per un problema tecnico l'incontro di tutti i Consiglieri di maggioranza è sempre alle ore 9.30, ma in Sala A.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.11)



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