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Dettaglio seduta n.311 del 02/05/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Laus, Manolino, Pizzale, Ricca e Robotti.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiamo, da parte del Consigliere Rossi, al disposto dell'articolo 51 comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale, inerente a "Iscrizione di nuovi punti all'o.d.g."

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Cavallera, di chiarimenti in merito alla compatibilità del bilancio regionale rispetto al Patto di stabilità


PRESIDENTE

Prima di procedere al punto 2) all'o.d.g., comunico che sono state presentate alla Presidenza n. 30 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Se non ricordo male, dopo la relazione del relatore Lepri, abbiamo terminato il dibattito generale sulla legge finanziaria e aperto un'altra discussione sullo stato del programma. Adesso, Presidente, dovremmo iniziare la discussione sull'articolato.
Mi chiedo come sia possibile chiedere inversioni all'o.d.g. quando dovremmo iniziare a discutere. D'altronde, si trattava di un o.d.g. con il consenso unanime dell'Aula.
Se l'opposizione vuole bloccare l'approvazione della legge finanziaria e del bilancio ha un altro strumento, gli emendamenti all'articolato della legge finanziaria.
Chiedere inversioni mi pare una forzatura non condivisibile da parte nostra.
Quindi, Presidente, le chiederei di passare alla discussione dell'articolato.



PRESIDENTE

stata avanzata un'osservazione di tipo procedurale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Capisco che le "bressate" di prima mattina non facciano bene ai lavori dell'Aula, ma mi dispiace che un collega attento ed accorto come il Consigliere Muliere si adegui ad accettare delle provocazioni perfettamente inutili e che non portano da nessuna parte.
Innanzitutto sia chiaro, Presidente, non stiamo parlando di cose condivise o non condivise, ma stiamo parlando di inversione di punti all'o.d.g., la quale "può essere proposta dal Presidente, dalla Giunta, dal rappresentante di un Gruppo consiliare o da tre Consiglieri".
molto chiaro quello che dice il Regolamento all'articolo 51 - e il collega Muliere dovrebbe conoscerlo - perché non parla di obbligo di condivisione per discutere gli inserimenti, ma parla di presentazione di inserimenti in apertura di seduta o prima della seduta ed eccezionalmente durante. "Sulla proposta... può chiedere di parlare, dopo il proponente, un eventuale Consigliere contrario".
Quindi, evidentemente se fosse condivisa, non prevedrebbe il Consigliere contro, perché se c'è un Consigliere che parla contro, vuol dire che non è condiviso. Quindi, si procede alla votazione e se la votazione è positiva, cioè la maggioranza dei Consiglieri è favorevole, si passa all'inversione; se invece la maggioranza dei Consiglieri non è favorevole, viene respinta la proposta di inversione e si prosegue con un'altra proposta di inversione con un altro punto all'o.d.g. con una proposta di inserimento.
Quindi, caro collega, è assolutamente chiaro il comma 4 dell'articolo 51: "L'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, per i quali sia stato dato preavviso scritto nell'avviso di comunicazione della seduta del Consiglio" - cosa che lei ha appena fatto, Presidente - "può essere proposta dal Presidente del Consiglio, dalla Giunta, dal rappresentante di un gruppo consiliare o da tre Consiglieri. Su tale proposta può chiedere di parlare, dopo il proponente, un solo Consigliere contrario" - quindi quello che lei ha detto è evidentemente uno sbagli, perché lei parlava di tutti favorevoli - "e la votazione avviene per alzata di mano. La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri regionali assegnati al Consiglio regionale..".
Quindi, caro collega, è assolutamente inutile che lei tenti anche di forzare e di prenderci per i fondelli per eseguire ordini della Presidente Bresso. Far finta di non conoscere o di non voler conoscere quali sono gli iter di lavoro in questo Consiglio lascia un po' l'amaro in bocca, visto che se c'è un clima di tensione è perché non avete voluto lavorare almeno in parte in accordo con le minoranze.
Sappiate che il bilancio probabilmente lo portate a casa il 31 luglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Ho meno esperienza del collega Rossi, ma credo di avere buonsenso...



(Commenti fuori microfono del consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, la prego di non interrompere.



LEPRI Stefano

Dicevo che ho meno esperienza in Consiglio regionale del collega Rossi ma credo di avere almeno pari buonsenso.
Quindi, credo che sia evidente che, al di là di quello che c'è scritto nel Regolamento, ci sia un fatto non discutibile, cioè che abbiamo avviato con la relazione che ho fatto, la discussione sulla legge finanziaria.
Credo non certamente una forzatura interpretare il Regolamento, che com'è noto, è scritto a tutela delle opposizioni, ma non fino al punto questo era sicuramente lo spirito di chi l'ha approvato - di bloccare il lavoro dell'Aula e il diritto della maggioranza di decidere all'interno di una discussione sicuramente necessaria.
Credo che lo spirito del Regolamento sia molto chiaro, cioè è quello per cui non è ragionevole e non è possibile inserire nuovi punti all'o.d.g.
nella misura in cui un punto all'o.d.g. è già stato avviato nella seduta precedente. Un conto è inserire nuovi punti all'o.d.g. quando si apre un nuovo punto; altra cosa è inserire punti all'o.d.g. quando uno è già stato avviato, esattamente come la discussione sulla legge finanziaria.
Quindi, mentre è assolutamente ragionevole, alla luce del Regolamento prevedere l'inserimento di emendamenti all'interno di un provvedimento già avviato per la sua discussione, mi pare obiettivamente una gran forzatura quella di pretendere che si inseriscano all'o.d.g. delle inversioni su un provvedimento, bloccando l'iter di discussione di un punto all'o.d.g. per il quale è già stato previsto l'avvio di discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

L'inizio della mattina è più interessante di quello che potessi prevedere, il che lascia spazio ala considerazione che, fortunatamente, la fantasia dell'uomo è sempre meno urgente della realtà.
Vediamo cosa è successo stamattina e poi vediamo cosa succederà dopo.
Intanto è successo che, nonostante tutta l'urgenza, che troverei dovuta della maggioranza ad approvare il bilancio, alle ore 10 codesta maggioranza non ci fosse.
Secondo, si è poi manifestata una malattia che affligge molti e che uno indica ma, chissà perché, invece di guardare che cosa indica, si discute del dito. Se vogliamo discutere del dito, discutiamone. Io mi riconsegno volentieri all'intervento svolto dal collega Rossi in termini di Regolamento, ma non è neanche il dito, è la falange del dito.
Il problema - è un giudizio soggettivo, per cui se e quando si voterà varrà uno - è politico: emerge una palese difficoltà, a nostro avviso, di dialogo fra Giunta e opposizione. In questo caso, tra l'altro, neanche particolarmente evidente, perché non c'è neanche contrapposizione di tesi.
Mi spiace, collega Lepri, perché lei forse - ribadisco "forse" - avrà non sufficiente esperienza di Regolamento in quest'Aula, ancorché tre anni per una persona così attenta ad imparare, solo di Aula regionale, siano più che sufficienti, e una trentina d'anni in Consiglio comunale qualche dimestichezza gliel'abbiano dovuta dare, ma mi spiace ancor di più vedere il Capogruppo di maggioranza svolgere un tema così povero attorno al mondo del Regolamento, qualunque ne sia l'interpretazione, e dove svolge tesi e antitesi ci dà anche dei consigli utili e apprezzabili su come andare avanti.
La tranquillizzo, collega Muliere: l'unico problema che abbiamo noi non è come andare avanti qui, in questa fase di forzatura che subiamo, ma è come dotare la Regione Piemonte di un bilancio.
Cari colleghi, se volete torniamo a parlare di Regolamento: lasciamo che l'Ufficio di Presidenza, che è in informale riunione, deliberi. Vorrei francamente dirvi che l'ultima delle nostre preoccupazione è l'interpretazione che l'Ufficio di Presidenza darà (o darebbe), perché è cosa che appare solare a chiunque.
Ma ritornerei al merito: oggi, 2 maggio, ci sono tre Regioni in Italia che non hanno ancora approvato il bilancio: sono il Molise, la Calabria e il Piemonte. Se volete, se e quando se ne parlerà, vi intratterrò anche sul perché le altre due Regioni non lo abbiano ancora approvato, ma torniamo alla nostra. Pensiamo alle "cose di casa nostra": non esistono emendamenti presentati nel merito da parte di codesta opposizione - mi consentiranno i colleghi se, pur non rappresentandoli, svolgo un intervento che in qualche modo li sintetizza - se non 17, presentati in I Commissione, che tendono unicamente a ridurre il debito, aumentare la propensione agli investimenti e ridurre la spesa corrente. Lo dico per tranquillizzare i colleghi di maggioranza, che so essere poco informati al loro interno da coloro che avrebbero il dovere di informarli. Li tranquillizzo qui.
E poi, collega Muliere, se vogliamo fare in modo - cosa che mi piacerebbe molto - che i banchi della stampa siano pieni, magari noi non ne abbiamo la capacità, ma chi ha più dimestichezza di noi coi media volesse fare in modo che quanto qui sta avvenendo sia non solo di informazione a tutti i piemontesi ma anche oltre, noi gliene saremo molto grati. Perché lo troviamo anche noi vergognoso e abbiamo delle opinioni evidentemente diverse sui motivi.
Noi non comprendiamo perché non si intenda discutere. Di sicuro non accettiamo imposizioni sul modo - quello che stiamo subendo è un'imposizione - e di sicuro non accettiamo imposizioni da chi dice bugie vorrei che fosse ben trascritto - accusandoci di accordi mai fatti. Di sicuro non lo accettiamo e quando avrete finito di discutere del dito e del Regolamento, se vi degnaste di parlare dell'argomento che è la Finanziaria di questa Regione - 42 articoli, di cui 32 presentati in 19 marzo - di cui semplicemente chiediamo lo stralcio, riproponendo l'argomento iniziale e altri argomenti pure importanti, dandogli dignità di percorso legislativo autonomo, che mi sembra una richiesta che anche i vostri Gruppi a suo tempo, quando eravate...



(Scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

Io mi interrompo volentieri, Presidente. Non ho alcuna fretta, io. Non so se sia utile che mi interrompa, ma lo faccio volentieri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Mi spiace: ho seguito il suo ragionamento con attenzione e so che sarebbe stato utile sentirla, ma purtroppo cerco di richiamarmi al Regolamento.



PRESIDENTE

BURZI Angelo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io non ho fretta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Non ritorno su quanto hanno già precisato i miei colleghi, perch confidiamo che lei, che è il Presidente di tutti noi, non nutra assolutamente il minimo dubbio su quello che è chiaro a tutti e che lo è sempre stato nella storia di questa Regione. Quindi non spendo ulteriore tempo per perorare quello che è chiaramente scritto e indicato nel nostro Regolamento, che al momento è quello vigente e non modificato, e qualunque precedente lo potrà dimostrare.
Anche io, dunque, parlerò di metodo.
Ci sono stati approcci diversi. Usciamo da una legislatura nazionale dove si è tentato di fare un "muro contro muro" e abbiamo visto qual è stato l'esito.
Nel frattempo, poiché è cambiato il Governo, ci sarà a Roma un interlocutore diverso per la Regione Piemonte. Ma mentre i neoeletti Presidenti del Senato e della Camera, a giudicare dagli ultimi interventi sembra che vogliano dare delle interpretazioni più estensive di un accordo d'Aula su determinati temi importanti e qualificanti, qua si tenta, invece di fare il contrario: siccome è cambiato il Governo e siccome siamo arrivati in Aula a questo punto, allora noi tentiamo, con un escamotage, di forzare ancora di più e di andare contro questa direzione.
Mi rivolgo anche ai colleghi di maggioranza, che ritengo sensibili e li invito a ragionare ciascuno con la propria testa: mi chiedo se questa strada - un muro contro muro, sostanzialmente impossibile da superare se non vi sono delle aperture - sia la più produttiva per far approvare questo bilancio e, più in generale, per la Regione Piemonte, per dare delle risposte ai nostri territori. Questa mattina ci saremmo aspettati che qualcuno dicesse: "Fermiamoci un attimo, perché in questi giorni abbiamo fatto delle valutazioni e delle impostazioni diverse". Invece troviamo un'interpretazione di questo genere.
Non voglio essere colui che deve indicare la strada, ma le esperienze del Governo precedente mi sembra siano state comprese da tutto il centrosinistra a Roma. È stato ammesso un errore nelle procedure e si è riconosciuto che non è stato utile forzare. Qua ci troviamo in una situazione analoga: c'è una maggioranza più ampia rispetto a quella che non aveva il Presidente Prodi, ma c'è un Regolamento diverso. Quindi, anche in questo caso, è necessaria una discussione o una concertazione su taluni provvedimenti. Invece si tenta ostinatamente...
Peraltro, solo una riflessione di carattere generale: è logico che, se si dimostrasse questo spirito, il nuovo Governo magari avrebbe anche un approccio diverso. Cosa possiamo dire adesso ai nostri amici a Roma che diventeranno Ministri? Come ci tratta la Regione Piemonte? Come tenta l'approccio con noi la Regione Piemonte? La Presidente Bresso dovrà andare a Roma con il Vicepresidente Peveraro e parlare con i nuovi Ministri: a chi giova questo clima di scontro? (Brusìo in aula)



CASONI William

Noi non diciamo questo. Io sto parlando del clima.



(Commenti del Consigliere Boeti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



CASONI William

Non è questo l'approccio: lo ha detto bene il collega Burzi, io lo ribadisco in termini più chiari. Poi, chi ha orecchie per capire, pu capire. Oppure, come fai tu, polemizzare ancora.
Il Regolamento è chiaro.



(Commenti del Consigliere Boeti fuori microfono)



CASONI William

Io non minaccio. Se ci sono atteggiamenti di questo genere, è normale che qualcuno possa portare dall'altra parte. Se invece l'approccio è di tipo diverso, state tranquilli che nessuno direbbe che il bilancio passa a luglio. Siete voi che provocate e quando si provoca si hanno delle reazioni. Questa è una provocazione, ripeto, non entro nel merito.
Il Regolamento di questa Regione è chiarissimo, è scritto, è stampato c'è una storia di circa 38 anni di questa Regione che è lì a dimostrarlo.
Si parla di cambiarlo, ma per cambiarlo bisogna essere in molti.
Noi siamo abituati a rispettare le leggi, tutti le devono rispettare noi continueremo a rispettarle, quindi, Presidente, faccia quello che crede e quello che deve.



PRESIDENTE

Colgo l'auspicio venuto da più parti di cambiare il Regolamento e sono convinto che dopo aver superato il momento di prova elettorale, che ci ha impedito i lavori della Commissione della Giunta per il Regolamento, si possa riprendere a mettere mano, in modo strutturale, ad una riforma del nostro Regolamento interno.
Per quanto riguarda, invece, le osservazioni sollevate dal Consigliere Muliere e dal Consigliere Lepri, mi permetto di far rilevare come, nella seduta di mercoledì scorso, in mattinata, sia stato incardinato l'esame della legge finanziaria con la relazione del Consigliere Lepri e con la discussione generale. Nel pomeriggio dello stesso giorno, su iniziativa del Gruppo PD, è stata richiesta l'iscrizione di un punto all'o.d.g.
autorizzata all'unanimità dall'Assemblea. Dopodiché, è stata richiesta un'inversione, votata all'unanimità, quindi da tutto il Consiglio Regionale. La prassi più recente è quanto è successo nella giornata di mercoledì scorso. Dopodiché, mi sono consultato con gli Uffici, ci sono innumerevoli altri precedenti, quindi la prassi è che, di seduta in seduta anche se un punto è già incardinato, può essere oggetto di nuove iscrizioni o inversioni. A meno che non ci siano richieste alternative, procedo con l'esame dell'iscrizione di nuovi punti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Non devo chiedere scusa a nessuno, quanto meno a lei, Consigliere Rossi. Se vogliamo metterla su questo piano, non è mia abitudine...
Dopodiché, Presidente, volevo fare un'altra riflessione accogliendo l'invito del Consigliere Burzi.
Il Consigliere Burzi ha detto che non vogliamo discutere del merito degli emendamenti, della richiesta che la minoranza ha avanzato di ridurre l'articolato della Finanziaria. Bene, noi siamo pronti. Del resto il Vicepresidente, Assessore al Bilancio, Peveraro, l'altro giorno, alla Conferenza dei Capigruppo, ha proposto una riduzione dell'articolato della Finanziaria. Voi ci avete sfidato sul terreno dei tagli alla spesa per quanto riguarda l'indebitamento: benissimo, entriamo nel merito della discussione.
Se questa è la sfida, noi l'accettiamo. Siamo pronti a discuterne.
Dico, iniziamo a discutere della Finanziaria, della vostra richiesta di ridurre l'articolato perché, come lei ha sottolineato, Consigliere Burzi dopo la presentazione iniziale della Finanziaria sono stati aggiunti ulteriori articoli. Lei ha sottolineato l'appesantimento, quindi non era il caso di appesantire ulteriormente la Finanziaria. Abbiamo accettato questo suggerimento e questa sottolineatura, tant'è vero che il Vicepresidente Peveraro ha proposto di ridurre l'articolato.
Benissimo, credo che questo sia il lavoro che dobbiamo fare.
Confrontarci con voi nel merito delle questioni. Non vedo perché dobbiamo stare una giornata o due giorni, a discutere sulle inversioni all'ordine del giorno. Entriamo nel merito come voi avete chiesto, come lei Consigliere Burzi, ha chiesto nel suo intervento. Noi siamo pronti a discutere nel merito dei vostri emendamenti, delle obiezioni che sollevate alla legge finanziaria e alla legge di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Anzitutto ringrazio il Presidente per l'interpretazione corretta del Regolamento. D'altronde, non si parla in nessun punto di argomenti già iniziati, ma di sedute. Se ritenete di voler fare una seduta unica, non abbiamo problemi, partiamo da lunedì mattina alle ore 9.30 e continuiamo sine die, così, effettivamente, non si possono presentare ulteriori inserimenti o inversioni (questo dice il Regolamento, perché si parla di sedute e non di argomenti all'o.d.g.). Applicate anche voi il Regolamento: si parte alle ore 9.30-10 di lunedì, si va avanti, si possono presentare richieste solo in apertura. Su questo siamo d'accordo.
Le inversioni si possono presentare in qualunque momento, ma solo sui punti presenti nell'o.d.g. consegnato ai Consiglieri, quindi in quell'unica seduta. Questo per quanto riguarda la legittimità.
Rispondo al Consigliere Muliere, che dice che dobbiamo entrare nel merito e discutere. Ciò ha senso quando la controparte si comporta in modo corretto. Non lo dico per tutti i Consiglieri, ma lo dico perch purtroppo, se poi si va al voto sui vari argomenti a cui noi teniamo e le nostre richieste vengono bocciate, noi non possiamo dire ai nostri sostenitori che ci siamo fatti menare per il naso, perché la volta dopo menano noi. Giustamente.
Se dico ai miei sostenitori che mi sono fatto passare sotto il naso i contributi extra agli zingari, i contribuiti extra agli extracomunitari e 28-27 milioni di euro per la comunicazione della Presidente Bresso e della sua Giunta quando c'è gente che non arriva a fine mese e lei spende 50 miliardi di vecchie lire per farsi pubblicità e per pubblicizzare la sua attività, voi capite che i miei simpatizzanti mi corrono dietro. Ai miei simpatizzati devo dire che ho fatto il possibile per bloccare quelle ignominie, dopodiché, dopo dieci giorni, sono svenuto, mi hanno portato all'ospedale e il provvedimento è passato. Altrimenti mi corrono dietro.
L'unica alternativa che ha la minoranza (o l'opposizione, come preferite voi) è un'altra. È quella di sedersi intorno ad un tavolo, come ho ribadito decine di volte e decidere quello che si può concordare: questo si fa, questo non si fa, questo, bene o male, si fa passare, entrando nel merito, ma sapendo che alcuni argomenti, comunque, passeranno perché c'è l'accordo prima, e si arriva al termine del bilancio. Si è sempre fatto così.
Quest'anno volete stravolgere le regole, volete fare un bilancio blindato senza nulla concedere alle minoranze: fatevelo. Non potete chiederci di non fare il possibile per bloccarlo! Sono stato chiaro? O si tratta e si arriva ad uno pseudo "accordo" che ci vede meno negativamente orientati al vostro bilancio e, da parte nostra questo vuol dire tagli ai contributi agli zingari, tagli ai contribuiti agli extracomunitari, tagli alle spese, tagli al Gabinetto della Presidenza, oppure per noi si rimane qui finché ce la facciamo a bloccare il bilancio. Questo lo dico per conto del Gruppo della Lega Nord.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Il bello della democrazia è che rappresentiamo tutte le realtà del nostro Paese e ognuno ha i propri animali da accudire, le proprie bestie da accarezzare i propri interessi politici da rappresentare.
Intanto, vedo una lieve schiarita. Anche noi apprezziamo - non che avessimo dei dubbi - l'interpretazione dell'Ufficio di Presidenza, un problema in meno. Apprezziamo anche la ricostruzione che il collega Muliere ha fatto nel secondo intervento, che condivideremmo in toto se non mancasse un pezzo, collega Muliere.
Per amore della cronaca si può anche ripristinare. D'altronde, il Presidente Gariglio, nel motivare la sua decisione ha semplicemente utilizzato gli esempi di ieri, quindi non c'è bisogno, come ha detto utilmente nel suo intervento, di risalire indietro negli interi 38 anni della nostra storia di Ente.
Così pure io torno a mercoledì, perché il collega Muliere ha detto una cosa giusta: rispetto alle nostre istanze, presentate in Commissione abbiamo apprezzato anche come in Commissione è stata tenuta la modalità della discussione; fin quando il documento è stato lì, non ho visto da parte di nessuno, neanche della Giunta, tentativi di arroganza o di pressioni - la Giunta presenta un emendamento, che immagino sia stato approvato dalla Giunta - non ho visto l'o.d.g. della Giunta precedente però c'è un emendamento presentato e firmato dal Vicepresidente Peveraro che stralcia 14 degli articoli dell'attuale Finanziaria, che è stata incardinata in Aula.
Quindi, 11 articoli più 32 arriviamo a 43, meno 14, presentati come stralcio dalla Giunta mercoledì scorso, alle ore 15.30, in sessione pomeridiana della Commissione. Questa è una risposta, non so dire di quale qualità, ma certamente è un'attenzione - l'abbiamo apprezzata - ad un'istanza di inutile appesantimento nei modi e nei tempi della Finanziaria.
Il collega Muliere non l'ha citato - sono certo che lo ricorderà - ma noi abbiamo detto: "Apprezziamo, vorremmo vedere cosa togliete, siamo intorno alle ore 16 di mercoledì 30 aprile, ci si dia il tempo di parlare con i Gruppi", perché alcuni dei Gruppi di opposizione sono composti da una persona sola, altri - più fortunati o meno, dipende - sono formati da un numero più ampio (noi, per esempio, siamo abituati a parlare con i colleghi rispetto alle impostazioni che diamo a un documento particolarmente rilevante nella vita dell'Ente, come la Finanziaria e il bilancio).
Pertanto, abbiamo fatto una controfferta e abbiamo detto: "Ci troviamo venerdì mattina in sede di Capigruppo, in modo da darvi la risposta rispetto a questa apertura, che apprezziamo; non sappiamo dire se la riteniamo sufficiente o no, ma indubbiamente va nella strada dell'alleggerimento".
Avevamo ipotizzato - il collega Muliere certamente lo ricorderà - una sessione dei Capigruppo oggi, lunga quanto basta, quindi alcuni di noi sarebbero stati comunque presenti, in modo da verificare se c'erano le condizioni per continuare a discutere o meno.
Ci sono anche dei momenti in cui maggioranza e minoranza verificano l'impossibilità di discutere, quando le due tesi esaminate sono talmente contrapponibili da non poter immaginare delle mediazioni; a noi non sembra che questo, per ora, sia avvenuto, pertanto abbiamo proposto una convocazione, lunga quanto basta, a partire da lunedì.
Rispetto a questa nostra disponibilità o impostazione, la risposta come il collega Muliere sa, ma come devono sapere anche tutti i colleghi di maggioranza, perché è bene che tutti sappiano cosa sta avvenendo e perch è stata la convocazione di oggi, sabato, domenica e, se non sbaglio, anche lunedì. Sono sessioni che noi abbiamo ritenuto, certamente in maniera legittima, ma credo che chiunque al nostro posto avrebbe fatto altrettanto una forzatura.
Si vuole tornare al punto di prima, che a me sembrerebbe sommamente di buon senso e di intelligenza, perché per litigare - non so chi l'ha detto prima - c'è sempre tempo, non è mai troppo tardi! Nessuna difficoltà dunque. Certo, adesso c'è una piccola condizione: la sconvoca delle sessioni che vediamo come una forzatura.
Voi sconvocate la sessione di oggi, di domani e di domenica (non pretendo che sconvochiate lunedì); noi riprendiamo, immediatamente dopo aver visto con i colleghi, perché non l'abbiamo potuta vedere, la bozza dell'articolato stralciato dalla Giunta e presentato dal Vicepresidente Peveraro. Subito dopo la convoca abbiamo dovuto organizzare i nostri lavori in maniera diversa; mi pare che oggi pomeriggio, alle ore 14.30, sia prevista una Conferenza dei Capigruppo che, nel clima attuale, non mi vedrebbe presente (per quanto riguarda il mio Gruppo); la si può sostituire con quella che volevamo fare...



(Scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

Ah, ma avete proprio del masochismo, allora! È una forma di masochismo significativo: "Facciamoci del male", direbbe Moretti, ma in fondo si è visto i successi che hanno avuto i girotondi! Andate avanti così! Io mi interrompo perché sono molto rispettoso del Regolamento e sottolineo: io non ho fretta.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Burzi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Mi pare che le cose stiano procedendo, al di là del fatto che il collega Burzi soffre per non poter parlare fino in fondo e noi non soffriamo per non sentire tutto quello che voleva dire.
Mi pare che qualche passo avanti lo abbiamo fatto, quindi credo che nessuno di noi si diverta nel traccheggio.
Formulo, in modo ancora più esplicito di quello che ha fatto il collega Muliere, la nostra attesa: considerare - lo dico anche al collega Rossi le proposte di tagli, ovvero riduzioni (sottolineo tagli/riduzioni), che la minoranza intende presentare alla discussione. Voglio sottolinearlo al collega Rossi, che non mi ascolta, e anche ai Capigruppo di maggioranza: mi pare che la proposta del collega Burzi sia convincente.
Poiché noi, tra l'altro, dobbiamo prepararci a limare, vorrei dire tagliare, il bilancio nei prossimi anni, perché leggo su Il Sole 24 Ore che Ferrovie dello Stato si accinge a chiedere rincari - lo dico al collega Borioli - fino al 50% nei nuovi contratti di servizio con le Regioni, e visto che il Presidente Berlusconi ha annunciato verosimilmente che Alitalia sarà comprata da Ferrovie, quindi ci aspettiamo un arrotondamento al 60-70% per coprire questa ulteriore...



(Commenti in aula)



LEPRI Stefano

Il Sole 24 ore è un giornale non comunista, almeno questo! E allora, mi rivolgo all'Assessore Peveraro e ai colleghi della Giunta che mi pare non sempre abbiano compreso il nuovo clima che si sta prefigurando: siamo disponibili a prepararci ai tempi bui ai quali ci abituerete. Visto il nuovo clima che si sta prefigurando, ci alleniamo, e le proposte di riduzione che arriveranno dai colleghi di minoranza saranno tutte considerate volentieri.
Voglio ricordare, in modo particolare al collega Burzi che li ha presentati, che siamo disponibili a discutere tutti gli emendamenti che i Gruppi di minoranza hanno presentato in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Poiché alcuni di questi sono palesemente imprecisi, altri sono più fondati, su ciascuno di questi siamo pronti ad aprire una discussione.
Lo dico nuovamente al collega Rossi, che è un po' disattento, quando parlo: ci attendiamo tagli, che siano relativi agli zingari o agli extracomunitari. Naturalmente noi argomenteremo, dicendo, per esempio, che non sempre i rom sono quelli che delinquono di più. Io ho fatto anche l'esperienza di Assessore agli zingari e ricordo che coloro che sfoggiano le ricchezze maggiori sono i cosiddetti "Sinti piemontesi", quindi non è sempre generoso generalizzare in considerazioni.
Ma a parte questo (ci torneremo), ben venga la proposta dei Gruppi di minoranza e spero che tutti siano d'accordo nel presentare dei tagli.
Sottolineo: noi siamo disponibili a considerare i tagli. Sulle altre proposte, invece, cioè passaggi da tagli a maggiori spese, si sappia che non c'è disponibilità, da parte di questa maggioranza, a considerarli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Voglio ricordare un aspetto della questione che rischia di essere dimenticato. Fermo restando che la strada non può che essere quella che è stata saggiamente indicata dai Capigruppo di opposizione, in parte raccolta - se ho capito bene - anche nell'ultimo intervento, ci troviamo di fronte ad un Patto di stabilità che non è stato scritto da Berlusconi, ma da Prodi e Padoa-Schioppa.
Quindi, a parte che nel buio ci possono essere varie tonalità - non entro in questa discussione - già ora, sulla base della legge finanziaria dello Stato vigente, risultano 600 e rotti milioni di euro che non potranno essere impegnati, rispetto alle previsioni che erano state fatte.
Non possiamo andare via da quest'Aula senza sapere quali sono le quote di stanziamento delle varie UPB che, a livello programmatico, non saranno impegnate.
Noi non siamo assolutamente d'accordo ad approvare un bilancio sovradimensionato rispetto al Patto di stabilità e poi lasciare - non dico alla Presidente, non dico al Vicepresidente - ma alla ragioneria di fatto perché se noi siamo rinunciatari sarà poi la ragioneria ad un certo punto per salvare dalle conseguenze pesantissime della violazione del Patto di stabilità, a bloccare gli impegni.
Un'operazione del genere, che cominciò già a fare Cirino Pomicino nella preistoria, oggi non è più possibile. I Comuni sono stati obbligati a farla, perché hanno messo l'addendo "spese in conto capitale" in termini di cassa, per cui per i Comuni il Patto di stabilità vuol dire competenza entrata, competenza-uscita più cassa investimenti in termini di entrate e in termini di spesa.
Noi abbiamo l'autonomia legislativa, ma la sostanza dobbiamo comunque rispettarla.
Volete spiegarci questi 600 e rotti milioni di euro su cui non abbiamo proposto dei tagli, collega Lepri? Noi abbiamo solo dato delle indicazioni dolorose di cosa succederà dovendo rispettare il Patto di stabilità: o tagliamo le spese correnti, ma su questo mi sembra che la Giunta non abbia grossi margini di manovra. Quindi, ahimè, la conseguenza della nuova Finanziaria sarà una sostanziale riduzione degli investimenti. Noi abbiamo fatto delle proposte non di taglio rispetto all'impegno del 2007, ma di scindere lo stanziamento al livello degli impegni fatti da questa onorevole Regione nel 2007. Ora, questo è un problema da cui non sfuggiamo. Non si vogliono tecnicamente cambiare i capitoli? Diteci almeno quali sono le disposizioni operative della Giunta in termini di blocco degli impegni su quali UPB. A quel punto ci potremmo intendere. Vedete che la questione è una questione di merito, però noi queste cose in Commissione le abbiamo chieste e finora non le abbiamo ascoltate. Anzi, abbiamo letto sui giornali qualcosa come se quelli della minoranza fossero impazziti e volessero limare un capitolo piuttosto che un altro. Tutti i capitoli sono meritevoli di attenzione perché sono basati su leggi regionali.
A questo punto guardiamo dentro la realtà, ma non c'entra niente Berlusconi, c'entra la legge finanziaria di Prodi.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla compatibilità del bilancio regionale rispetto al Patto di stabilità


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro per i chiarimenti richiesti.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
In merito in particolare all'intervento del Consigliere Cavallera, che peraltro aveva in qualche modo già ripreso nel corso del dibattito generale e che, come lui sa, forse lo abbiamo approfondito in particolare nelle ultime riunioni della Commissione in cui il collega era assente per motivi istituzionali, però mi fa piacere in questa sede riconfermarlo, perché non tutti i Consiglieri sono presenti e fanno parte della I Commissione, quindi è opportuno che lo sappiano.
Il Patto di stabilità per la Regione ha delle caratteristiche diverse rispetto al Patto di stabilità per gli Enti locali.
Il Patto di stabilità per la Regione ha un riferimento preciso ed è quello legato alle spese correnti e d'investimento complessive impegnate alla fine dell'anno. Impegnate, ovviamente, non vuole dire stanziate. Così come il secondo elemento del Patto di stabilità per quanto riguarda la cassa è sui pagamenti effettuati.
Questo sta ad indicare che il riferimento è ai dati consuntivi, perch gli impegni possono essere solo verificati. Si può fare solo a livello consuntivo.
Così è accaduto l'anno scorso e mi fermo all'anno scorso su questo specifico fatto semplicemente per dire che l'anno scorso c'erano dei parametri per il rispetto del Patto di stabilità analoghi a quelli di quest'anno. Il bilancio era, se non ricordo male, preventivo con circa 650 milioni di euro di differenziale rispetto a quello che era l'obiettivo del Patto di stabilità in sede di predisposizione; è stato poi approvato il 29 aprile, quindi negli stessi giorni di quest'anno. Quindi, tutto questo in termini di impostazione generale.
Da quale considerazione partiamo per poter affrontare serenamente questo tipo di impostazione? Partiamo dalla considerazione che in particolare sulla spesa degli investimenti, quindi in conto capitale (titolo 2) la storia e la prassi di tutte le amministrazioni dimostra che il ventaglio delle possibilità che l'amministratore/l'amministrazione deve avere davanti è un ventaglio di possibilità certamente più ampio di quello che poi nel concreto nel corso dell'anno riesce a realizzare. per i motivi più diversi: per scelta politica, per impedimenti amministrativi, per impossibilità a raggiungere quel determinato obiettivo.
Dico la storia, perché come ho documentato nel corso delle Commissioni noi abbiamo verificato ed esaminato la situazione dal 2002 ai giorni nostri, con una valutazione che affrontava e passava in mezzo a due Amministrazioni diverse. Escludendo la sanità, così come dai Patti di stabilità è esclusa, abbiamo esaminato quali erano i livelli di impegno in termini di spesa corrente ed in termini di spesa d'investimento.
Sulla spesa corrente, ma è anche abbastanza naturale soprattutto rispetto ad iniziative - lo dico senza particolari meriti - possiamo dire che dal 2002 al 2008 incluso, quindi il bilancio che è portato alla vostra approvazione, la spesa corrente è aumentata del 9%, e mi sento di dire che è assolutamente poco, considerato il fatto che, per esempio, le spese del personale sono aumentate dal 2002 ad oggi più del 12%, che gli oneri finanziari non so in percentuale quanto pesano di più, ma certamente sono cresciuti ben più del 9%, che alcune voci di impatto molto significativo per il nostro bilancio (ad esempio i trasporti), per quanto riguarda la parte di intervento sulla spesa corrente, sono aumentate del 28% dal 2002 al 2008 incluso.
Quindi, se facciamo questa valutazione complessiva, dimostriamo con grandissima chiarezza che in termini di spesa corrente c'è stata una riduzione ed un contenimento molto consistente. Ma a fianco di questo certamente rileviamo che in termini di impegno si arriva su soglie molto elevate, sempre togliendo la spesa per la sanità, dove sostanzialmente l'impegno è vicino al 100% dello stanziamento. Mediamente, per quanto riguarda la spesa corrente senza sanità, si impegna il 95,05%, cioè dal 2003 al 2007 si è impegnato il 95,05%.
E posso dire che era il 93,95%, nel 2004 era il 93,83%, nel 2005 era il 95,90%: una media dove il margine tra la spesa stanziata e la spesa impegnata si riduce, come ho cercato di dimostrare, anche per effetto del contenimento della spesa corrente è stata fatta.
Ben diverso invece è il riferimento che abbiamo considerato quando abbiamo predisposto anche il bilancio 2008 e ciò che capita nella spesa in conto capitale. Nella spesa in conto capitale, anche in questo caso in termini di confronto di dati 2003-2007 (2007 perché siamo a livello di impegno), siamo arrivati ad una media regionale del 74.90%, con un 2007 al 70%, un 2006 al 67%, un 2005 al 72%, un 2004 al 74% e un 2003 al 67%.
Ecco dove si verifica la differenza significativa (come abbiamo cercato di mostrare, parliamo del 2003, con un 67% di impegnato sullo stanziato) che ci mette nelle condizioni di contenere e rispettare il Patto di stabilità e ovviamente andare anche nella direzione di un monitoraggio dell'indebitamento - se poi ne vorrete parlare, ritornerò sull'argomento che è uno degli obiettivi prefissati.
Lasciando un attimo da parte la valutazione sugli emendamenti che sono stati presentati e discussi ad uno ad uno in Commissione relativamente all'operazione di riduzione presentata dal Presidente Burzi, che obiettivamente, andavano a toccare delle UPB che non era possibile modificare, né in quelle dimensioni né in altre, abbiamo fatto un esercizio molto modesto, ma che è l'unico, al momento, praticabile (salvo il fatto che, come ha detto molto correttamente il Vicepresidente del PD, siamo pronti a valutare ulteriori emendamenti).
Abbiamo fatto una valutazione di ciò che è era possibile fare ad oggi con un bilancio che fino ad oggi è stato utilizzato solo per la parte relativa ai dodicesimi e alle spese obbligatorie.
Sono emersi 24 milioni di tagli. Ribadisco che siamo pronti a valutare ulteriori ipotesi che ci verranno formulate, con una considerazione che ripeto qui in termini ufficiali (ancorché lo abbia fatto sia in I Commissione che in sede di Conferenza dei Capigruppo): è obiettivo di questa Amministrazione procedere, nella fase di assestamento, ad una ulteriore valutazione, certamente con qualche elemento in più rispetto a quelli che possiamo avere oggi, e quindi su un lavoro che va fatto e che non può essere fatto in incremento di spese sull'assestamento, ma che certamente c'è la disponibilità a fare in termini di valutazione più approfondita, sulla base di ulteriori elementi che raccoglieremo nelle settimane e nei mesi prossimi, fino all'approvazione dell'assestamento, che ci metteranno nelle condizioni di arrivare ad un puntuale ridimensionamento della spesa di investimento e, conseguentemente, al rispetto del Patto di stabilità che, evidentemente, era l'obiettivo di questa Amministrazione l'anno scorso, come poi potremo discutere quando affronteremo il bilancio consuntivo che la Giunta ha approvato lunedì scorso, e che è stato rispettato anche nel 2007.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Ribadisco la proposta prima formulata dal Presidente Burzi; credo peraltro, che sia stato utile questo scambio di vedute sul Patto di stabilità, ma ritengo che adesso si debba decidere qual è la procedura per andare avanti.
Noi vorremmo una risposta. Abbiamo sentito quello che ha detto il Vicepresidente del Gruppo del PD, ma vorremmo sapere se questa è la posizione di tutta la maggioranza e della Giunta. La proposta, come avevamo detto giovedì pomeriggio, prevedeva di convocare i Capigruppo, sconvocare le sedute di sabato e domenica e riconvocare il Consiglio per lunedì, anche per dare modo ai dipendenti di non subire forzature inutili, perché è logico che non si possono ottenere le due cose. Se questa è la strada ufficiale, convochiamo subito questa Conferenza dei Capigruppo; il Presidente provveda a sconvocare le sedute di oggi pomeriggio, di sabato e di domenica, lasciando, al limite, la sedute di lunedì, che peraltro è già in agenda, e si inizi a parlare: vedremo se questa discussione potrà andare avanti proficuamente. Noi garantiamo comunque...
Viceversa, come abbiamo già detto mercoledì, se continuerà questo "muro contro muro", non parteciperemo nemmeno alle Conferenze dei Capigruppo convocate in questi giorni. Pertanto, se il Presidente chiederà di convocare i Capigruppo oggi pomeriggio, domani o domenica, sappia che la minoranza non parteciperà. Se invece, come è stato detto prima - mi sembra che il collega Lepri abbia colto questo aspetto - c'è questa intenzione noi siamo disponibili tra cinque minuti in tal senso.



(Commenti in aula)



CASONI William

Io ho chiesto solo di fare chiarezza. Altrimenti davamo già per scontato che era...
Mi era parso di capire questo, ma il collega Muliere mi dice che non è così, per cui andiamo avanti.



PRESIDENTE

Colleghi, faccio comunque presente che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi era già stata convocata, come peraltro avevamo convenuto, per le ore 14 di oggi.
Nel caso in cui i Presidenti dei Gruppi non intendessero partecipare me ne dolgo, perché sarebbe sempre opportuno mantenere un canale di dialogo istituzionale.
La Conferenza era già stata convocata, anche perché vi è da definire il calendario dei lavori per la prossima settimana, posto che il Consiglio è convocato fino a lunedì e, a quanto pare, non siamo nelle condizioni di poter essere sicuri di riuscire ad espletare tutte le attività entro la giornata di lunedì.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Normalmente presto sempre attenzione, ma in particolare questa mattina ho fatto molta attenzione agli interventi della maggioranza.
Il discorso che ha fatto il collega Lepri è ottimo. Mentre il collega interveniva, avevo presente le reazioni, forse epidermiche (non so), che ci sono state alla sua destra, mentre parlava il mio Capogruppo Rossi.
Arriviamo da una tornata elettorale in cui non abbiamo chiesto niente di nuovo, perché avete fatto tutto voi, e proseguite su questa strada. Sono preoccupato, perché siccome la democrazia presuppone un'interlocuzione di più voci, se andate avanti così, non facciamo niente, ma resteremo gli unici interlocutori.
Sono abituato a citare episodi che vedo, perché è bello ragionare, ma è altrettanto bello vivere nel mondo. Questa mattina, arrivando in Corso Regina Margherita, una zingara violenta - mica è colpa sua se è una zingara! Io non ce l'ho con gli zingari - insieme ad altre due, mi ha sporcato il vetro. Invece, una signora anziana, gentile e carina, è stata aggredita, perché le hanno battuto sui vetri e le hanno preso a calci la macchina! È il 2 maggio 2008: andiamo avanti così e vinceremo anche l'anno prossimo!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Cosa c'entra con il bilancio?



NOVERO Gianfranco

C'entra, perché la reazione che c'è stata quando il mio collega Rossi ha osato chiedere dei tagli; tagli che si possono discutere e valutare nella sostanza. Il Consigliere Rossi, preoccupato, citava i nostri emendamenti che chiedono tagli su quegli interventi che reputiamo sbagliati. La reazione è stata irosa, del tipo "mamma mia, come ragionano queste persone!". Ma siamo persone normali che ragioniamo come gran parte dei cittadini.
L'intervento del Consigliere Lepri era di altro tono, ma la nostra sensazione è che, comunque, facciamo come dice lei, ma partiamo dal presupposto che quando diremo quelle cose la reazione sarà uguale. Quando avanziamo delle proposte, vorremmo che si dicesse: "Volete queste cose? Esaminiamole insieme". Non pretendiamo di comandare noi, la maggioranza siete voi e decidete voi alla fine.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Boeti)



NOVERO Gianfranco

Ripeto quello che ho detto prima: abbiamo vinto le elezioni non per nostri grandi meriti, noi abbiamo continuato a fare quello che abbiamo sempre fatto.
Il taglio degli interventi dei Consiglieri Rossi e Lepri era completamente diverso. Finché non si recepisce che la rabbia contro di noi non è passata, è inutile che stiamo discutere.
Tanti anni fa qualcuno diceva Senatores boni viri, Senatus mala bestia.
Siete tutti simpatici presi uno per uno anche Boeti e Muliere, però questo Senatus mala bestia, dopo migliaia di anni, mi pare si ripeta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Ribadisco quello che hanno detto altri colleghi.
Stante questa situazione di forzatura dei lavori, non abbiamo nessun'intenzione a partecipare ad alcun tipo di riunione convocata fino a quando non ci saranno le adeguate sconvocazioni.
Tuttavia, fate attenzione, non possiamo accettare che voi decidiate, se mai lo deciderete, di sconvocare senza tenere in conto i dipendenti. Ai dipendenti - lasciamo perdere i Consiglieri, che hanno dovuto far saltare quello che avevano in programma - avete fatto saltare quello che avevano eventualmente, in programma. Se noi sconvochiamo le sedute di sabato e domenica perché non abbiamo voglia di venire, non possiamo permetterci che ai dipendenti, cui sono anche saltati i giorni di meritato riposo che magari, avevano programmato da tempo, non sia riconosciuto neanche l'emolumento dello straordinario per i giorni di sabato e domenica. La invito a prestare massima attenzione. O si fa, comunque, Consiglio o trovate un sistema adeguato per risarcire i dipendenti che sono stati obbligati a venire qui su diktat di Rocchino Muliere e Mercedes Bresso.
Presidente, convocare una Conferenza dei Capigruppo oggi pomeriggio alle 14 non serve a niente. L'ultima Conferenza dei Capigruppo ha semplicemente ratificato quello che chiedeva il Consigliere Muliere, senza tenere in alcuna considerazione le richieste della minoranza. Presidente per convocare una Conferenza dei Capigruppo e sentirci dettar legge da Rocchino Muliere, ci vada lei, non ci veniamo. Questo sia chiaro! Nel momento in cui si riapriranno i rapporti tra lei e noi e poi eventualmente, anche con la maggioranza, ne discuteremo. Perdere tempo fino a quel punto non c'interessa. Siamo qui per lavorare, siamo disposti a stare qui tutto il giorno, domani e dopodomani, lunedì, martedì e partire con le serali e notturne.
Non si preoccupi, Presidente, lei provveda solo a fornire il bar del Consiglio di acqua e noi possiamo tirare avanti tutto il tempo che riusciremo.



PRESIDENTE

Colgo lo spunto dell'intervento del Consigliere Rossi per ringraziare i nuovi gestori del bar del Consiglio. Nella giornata di oggi il bar doveva essere chiuso perché è cambiata la gestione. Oggi è il primo giorno della nuova gestione e questa mattina, prontamente, sono state sostituite le attrezzature e tutto il materiale d'uso del bar in maniera tale da offrire il servizio fin dal primo giorno. Ringrazio anche per lo sforzo organizzativo e logistico al fine di consentirci di aver le scorte, non solo d'acqua, ma anche un conforto maggiore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Dividerò velocissimamente il mio intervento in due parti. Uno per dire che sono totalmente d'accordo con quanto diceva il Consigliere Rossi sulle ipotesi di lavoro da noi suggerite nelle fasi iniziali e di apertura di questa sessione.
Aggiungo ancora una considerazione, non me ne vogliano i Consiglieri di maggioranza. Non è detto che, trovandoci alla Conferenza dei Capigruppo - è il suggerimento che noi avevamo proposto per questa mattina - che questa abbia necessariamente un esito positivo. Possibile, ma possibile anche no non lo sappiamo e non lo sapremo mai se non facendola.
Faccia, però, la maggioranza un'analisi su quanto sto per dire. Siccome i nostri lavori sono uno spreco, oltre che essere inutili - bene ha fatto il Consigliere Rossi a sottolineare che lo spreco non deve colpire chi non fa il nostro mestiere, ma soltanto chi lo fa, gli altri che lo subiscono devono essere indenni - non varrebbe la pena fare prima la verifica disdicendo e poi, fatta la verifica - non ci vorrà molto - e verificato che la posizione della minoranza, o delle minoranze, è incompatibile con le vostre esigenze si riprende bellamente a litigare? Litigare prima di aver discusso mi sembra, da un lato, illogico, e passi, ma, soprattutto non funzionale rispetto a quelle che credo, immagino e penso debbano essere le vostre esigenze, che siano quelle di dotare velocemente - ammettendo che velocemente sia un avverbio utilizzabile al 2 maggio - la Regione degli appositi strumenti.
Torno invece, per un attimo, all'intervento del Vicepresidente Peveraro relativamente ad un intervento del collega Cavallera nell'ambito dell'ordine dei lavori (credo che questo sia stato una specie di antipasto della discussione sul bilancio, se e quando avverrà). Il Vicepresidente Peveraro ha detto cose quasi tutte giuste, ma ne mancano alcune e io mi permetto di aggiungere non perché contraddittorie, ma perché carenti.
Il bilancio da voi proposto - quando lo discuteremo formalmente - nei fatti non è quadrante con il Patto di stabilità. Se abbiamo fatto bene i conti - eventualmente il Vicepresidente li farà meglio di noi - non lo è per circa 800 milioni di euro.
sostenibile, in maniera che non abbiamo particolarmente apprezzato nella forma da parte della Giunta, che scarica la responsabilità di quanto noi abbiamo chiesto sul Consiglio, ma nel parere che abbiamo ricevuto dagli uffici legislativi del Consiglio è sostenibilissima la tesi, ci mancherebbe le leggi le sappiamo leggere anche noi - che la valutazione sia fatta sul consuntivo, ma la domanda che ci si pone e che si pone a lei Vicepresidente Peveraro, che la elude, ma che io pongo ai Consiglieri di maggioranza è: noi, se approvassimo il vostro bilancio, cosa che dopo aver tentato di dimostrarne l'illegittimità formale e l'illogicità sostanziale ci prefigureremmo, essendo al 1° maggio, la necessità, entro l'anno esattamente come è avvenuta l'anno scorso, ad un certo punto, di chiudere i rubinetti degli impegni per rientrare all'interno del Patto di stabilità ma attenzione! - non facendo le scelte delle priorità che è corretto solo che quest'Aula faccia.
Credo che il tema prima sollecitato dal Consigliere Rossi e poi ripreso molto civilmente dal collega Novero fosse emblematico: credo sia diritto delle opposizioni, di qualunque opposizione, esprimere le opinioni su come si utilizzano i fondi della Regione. Credo sia legittimo diritto, oserei dire dovere, della maggioranza, se non le condivide, cassarle, in modo che rimanga la rappresentanza di un interesse politico e la scelta delle priorità che questa maggioranza intende fare, visto che non si possono fare tutte. Ma le fa l'Aula, utilizzando la coperta che ha, non approvando una coperta più larga, per 800 milioni - primo - che è esattamente quello che il nostro bilancio oggi dice, e - secondo - demandando a un momento successivo e alla struttura - attenzione - non a un organo politico, la scelta delle priorità.
Allora, noi chiediamo che il documento esca dall'inizio rispettoso della legge, non soltanto ex post, che le priorità le scelga questa maggioranza, facendo delle scelte - è il compito di ogni maggioranza quindi essendo nella sostanza legittimo rispetto al Patto di stabilità e non solo formalmente o ex post.
Chiudo su due passaggi: il Vicepresidente Peveraro ha detto che hanno approvato il consuntivo. Ovviamente è vero e, tra l'altro, questo è un dovere.
Nel consuntivo che prima o poi quest'Aula esaminerà, dopo che sarà passato in Commissione, troverete un avanzo della Regione maggiore di 78 milioni di euro, rispetto a quanto è previsto nel preconsuntivo. Traduco: nel bilancio che stiamo esaminando - poco, perché parliamo d'altro - c'è scritto che l'avanzo della Regione, al 31/12, era previsto in 200 milioni di euro, mentre nella delibera della Giunta, che arriverà nel consuntivo l'avanzo è di 278 milioni.
Significa che la Giunta, da un lato, ha la possibilità di proporre l'utilizzo di 78 milioni di euro in maniera diversa, rispetto a quella inizialmente prevista, e significa che quest'Aula ha la sovranità, secondo me facendolo prima di aspettare l'approvazione del consuntivo, di sapere che ha un pacchetto - non lo chiamerei tesoretto perché non ha portato molto bene a chi l'ha usato, come tema - di 78 milioni di euro in più di quanto all'epoca di dicembre si prevedeva.
Vogliamo discuterne e vogliamo decidere noi come utilizzarli, o vogliamo demandarlo alla casualità di una strana forma di Bingo gestito non si sa bene come e dove, in modo che alla fine tutto quadri, ma non si capisca mai bene nulla? Queste sono le due impostazioni che vorremmo discutere, sempre che questa maggioranza, togliendo gli elementi che noi viviamo come una forzatura, intenda discuterne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie Presidente. In questi momenti intervengo più io del collega Muliere, semplicemente perché nel gioco delle parti ci sta - essendo il PD come è noto, un partito plurale - che qualcuno faccia più il cattivo e io come è noto, riesco solo a fare il buono, quindi mi ritaglio quest'unica parte di cui sono capace.
Semplicemente per continuare in questo percorso che mi pare aborrisca il traccheggio, dopo averlo fatto lungamente e provi a trovare una sintesi.
Tra l'altro, ho apprezzato anche il Presidente Gariglio, che non ha interrotto - ha visto, Presidente Burzi? - il suo eloquio, quindi ci stiamo sforzando tutti.
Volevo dire questo: mi pare che i vostri argomenti, soprattutto quelli del collega Cavallera, ripresi anche dal collega Burzi, non siano privi di fondamento. Anche l'intervento del Vicepresidente mi pare un'apertura relativamente alla questione dello stanziato rispetto all'impegnato, alla questione del Patto di stabilità. Insomma, gli argomenti che avete sostenuto.
Mi è sfuggito, collega Burzi, l'ultima considerazione che ha fatto rispetto a questo tesoretto recente che...



(Commenti del Consigliere Burzi)



LEPRI Stefano

LEPRI Stefano



LEPRI Stefano

No, no, ma io le leggo, e so che quello che ha detto è ragionevole e verosimilmente vero.
Mi domando semplicemente se questo apra ad un'altra ipotesi di confronto, cioè aggiungere, rispetto alle proposte dei tagli, anche proposte di nuovi impegni di spesa, e vorrei capire se questa è una conseguenza del suo ragionamento o è semplicemente un modo per suggerire ulteriori tagli che possono essere fatti con più facilità, potendo disporre di un tesoretto a cui attingere per sfoltire la nostra spesa.
Penso che, coerentemente con quanto lei ha sostenuto in quest'Aula finora, sia la seconda l'ipotesi, cioè che quest'ulteriore tesoretto ci possa consentire più facilmente di ridurre le spese che sono state prefigurate. Ma questa potrà essere materia di discussione della prossima settimana.
A questo punto, anche interpretando le attese del collega Casoni, il percorso potrebbe essere: fare subito, lo dico non facendone più parte (magari posso venire per dare il mio contributo da buonista moderato), una Conferenza dei Capigruppo, per trovare una soluzione. Fare in modo che ci s'incontri e si dia però un termine ultimo, perentorio, alla chiusura del lavoro dell'Aula e si possa pertanto avere un termine certo, oltre il quale non si potrà andare per l'approvazione del bilancio.
Posso ritenere che, su questa base, assieme alla disponibilità a considerare tagli, la Conferenza dei Capigruppo possa valutare la possibilità di non continuare in quest'inutile traccheggio. È evidente che non può essere l'Aula, essendo da sempre la Conferenza dei Capigruppo che definisce il calendario dei lavori, a decidere sull'eventuale sconvocazione dei lavori.
Questi lavori sono convocati. Pertanto, Presidente - è la mia proposta convochi testé la Conferenza dei Capigruppo in modo che si possa discutere di un nuovo calendario.
Se è certo il termine ultimo di approvazione del bilancio, credo sia possibile anche rivedere i lavori di quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Non credo basti assicurarci le provvigioni per andare avanti venerdì sabato e domenica, perché sarebbe una magra consolazione per tutti, per la maggioranza, per l'opposizione e per il personale.
Non so se nella Conferenza dei Capigruppo di mercoledì si fosse vicini ad una soluzione; so che si era instaurato un clima nel quale sembrava possibile provare a fare qualche affondo. Da parte di tutta la maggioranza non addebiterei questo al Capogruppo del PD né alla Presidente Bresso c'era la volontà di arrivare ad una soluzione e c'era altrettanta determinatezza nel dire: se non riusciamo a vedere la fine di questo percorso, c'è un problema non solo di immagine, ma anche di rapporto con la Regione. L'opinione pubblica non può pensare che al 1° maggio il bilancio non è stato ancora approvato e i Consiglieri vanno in vacanza, per il ponte! Pertanto, avevamo fatto una proposta che, dal punto di vista del merito, mi sembrava apprezzata dall'opposizione: il Vicepresidente Peveraro, cioè, nella direzione di snellire la Finanziaria, aveva proposto il taglio di 14 articoli. Inoltre, c'era la disponibilità, ribadita stamattina dal Vicepresidente del PD, Lepri, di riprendere in mano gli emendamenti per capire se quei 24 milioni individuati potevano diventare qualcosa in più, quindi dal punto di vista del merito c'erano delle disponibilità che andavano verificate.
Dal punto di vista del metodo c'era un'ampia disponibilità nel non convocare il Consiglio venerdì, sabato e domenica, ma nel convocare la Conferenza dei Capigruppo nella giornata di venerdì, per lavorare assieme e tentare di trovare delle soluzioni nel merito. L'affidamento che ci diamo però, è che martedì o mercoledì il bilancio sia approvato dal Consiglio.
Queste erano le posizioni.
La minoranza ha detto che quello poteva essere un percorso fattibile ma che non vedeva la necessità, in attesa di capire nel merito cosa succede, di darci una scadenza definitiva. Quindi, convochiamo pure la Conferenza dei Capigruppo venerdì, però non siamo oggi per definire questa cosa.
Credo che dovremmo provare a ripartire da quelle posizioni. Non credo che si possa adesso in Aula - lo diceva già il collega Lepri - sconvocare il Consiglio. Sono arrivate anche da parte vostra delle affermazioni forti: "Noi non parteciperemo a nessuna riunione dei Capigruppo convocata formalmente". Credo che il Presidente potrebbe sospendere i lavori della sessione mattutina. Facciamo una riunione dei Capigruppo in maniera informale, capiamo se c'è la possibilità di andare avanti e oggi pomeriggio, se si ritiene opportuno, si convoca formalmente la Conferenza dei Capigruppo in modo da valutare se ci sono le condizioni per definire un nuovo calendario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Non entro nel merito della discussione in corso, ma faccio una comunicazione come Presidente della Giunta per le Elezioni.
La Giunta per le Elezioni è stata convocata domani alle ore 14.15 per prendere atto delle dimissioni del collega Pichetto Fratin e dell'eventuale surroga. Nell'ipotesi in cui il Consiglio regionale fosse sconvocato nella giornata di domani, anche la Giunta per le Elezioni verrebbe sconvocata.
solo questo che volevo dire. Per cui la Giunta per le elezioni è agganciata alla prima giornata di Consiglio che si farà.



PRESIDENTE

In seguito alle dichiarazioni dei Presidenti dei Gruppi dell'opposizione, mi pare che non ci siano le condizioni per convocare una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, per cui mi pare necessario, alla luce delle osservazioni che faceva il Consigliere Clement, sospendere per un breve periodo di tempo la seduta del Consiglio per dare modo ai vari Gruppi di incontrarsi per verificare se c'è modo di cambiare gli orientamenti.
Il Consigliere Muliere mi ha fatto capire in modo chiaro che non vi è alcuna necessità di riflessione, quindi proseguiamo con i lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Direi che è perfetto! Perché, pur partendo da un'ipotesi del tutto diversa da quella del collega Muliere, anch'io arrivavo alla stessa considerazione, apprezzando integralmente la ricostruzione e le motivazioni che hanno spinto il Capogruppo Clement a fare la proposta che è stata avanzata un momento fa e che mi spiace sia stata cassata dal collega Muliere.
Aggiungo solo un passaggio, perché l'intervento del collega Clement era, a mio avviso, perfetto della ricostruzione degli intenti. Continuo a non capire - ma non è grave, ho quasi sessant'anni e le cellule sono quelle che sono, hanno bisogno di un po' di tempo per mettersi insieme e per riflettere - perché si debba litigare prima di avere discusso.
Noi chiediamo che prima si rimuovano gli ostacoli. Non li volete rimuovere? Ne prendiamo atto e non partecipiamo a riunioni, che peraltro vedevano il PD non disponibile, perché le giudichiamo potenzialmente inutili se non sono rimossi gli ostacoli e andiamo avanti così.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Siccome devo fare la parte del cattivo, vorrei capire qual è la parte del cattivo e qual è la parte del buono, così almeno poi ci capiamo.
La ricostruzione è quella e né per atteggiamento culturale e neanche per carattere, non credo di andare alla Conferenza dei Capigruppo per imporre delle cose. Io discuto e basta.
Detto ciò, alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo cercato di stabilire un percorso; poi possiamo discutere delle responsabilità per una vita. Non credo che questa maggioranza abbia delle responsabilità per cui siamo arrivati a questo punto, ma si può discutere di questo.
evidente: ricollegandomi al fatto che non abbiamo approvato il bilancio entro il 30 aprile, non è che questa maggioranza può assistere inerme al fatto che non abbiamo approvato il bilancio entro il 30 aprile e chissà entro quando lo si approverà.
Un conto è dire: voi volete forzare, ma cosa si pretende da una maggioranza che ha il dovere e il compito di approvare il bilancio della Regione Piemonte? Che non si approva entro il 30 aprile e poi un giorno si approverà il bilancio della Regione? Non credo che si possa pretendere questo dalla maggioranza. Dopodich vogliamo concordare i tempi e i modi? Io ho proposto questo l'altro giorno nella Conferenza dei Capigruppo e la risposta è stata: "Perché vuoi discutere dei tempi?" Mi pare che sia legittimo discutere dei tempi di approvazione del bilancio, visto che avevamo una scadenza che era il 30 aprile.
Adesso dite: c'è la disponibilità con il Consiglio convocato a fare la Conferenza dei Capigruppo. Rivolgendomi ai Capigruppo di minoranza, è chiaro che se si fa una riunione è perché, come abbiamo detto anche all'inizio e come abbiamo detto nella Conferenza dei Capigruppo dell'altro giorno, c'è la disponibilità a discutere, tant'è vero che questa disponibilità è stata dimostrata dopo che, nell'intervento del Presidente Burzi nella mattinata dell'altro giorno è stato chiesto: questa Finanziaria ha 42 articoli, ci dia una risposta la Giunta, snellisca l'articolato della Finanziaria.
La Giunta si è riunita, lo ha fatto e lo ha proposto. Se non è una disponibilità a confrontarsi nel merito, se non è questa disponibilità allora qual è la disponibilità? Il Consiglio è convocato, facciamo la Conferenza dei Capigruppo. Credo che questa sia la disponibilità a discuterlo, lo abbiamo dimostrato con i fatti, non soltanto con le parole.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Passiamo all'esame delle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 976 avente oggetto: "Sostegno alle case di riposo pubbliche nella Regione Piemonte" all'o.d.g.
della seduta odierna.
La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Abbiamo voluto presentare quest'ordine del giorno di sostegno alle case di riposo pubbliche nella Regione Piemonte. Ci riferiamo alle ex IPAB, alle case di riposo comunali che sono in stato di sofferenza, perché da una parte il cosiddetto fenomeno delle badanti ha fatto sì che siano diminuiti e ci siano dei posti liberi in queste case di riposo, dall'altra ci sono tante case di riposo private, costruite di recente, che sono scelte per le convenzioni. È una preoccupazione legittima e giusta. Mi spiace che non sia presente l'Assessore alle politiche sociali (abbiamo visto che c'era prima), perché siamo certi che ha in mente qualche programma o qualche progetto. Queste ex IPAB sono strutture di una certa vetustà. Talvolta, per poterle ammodernare e ristrutturare bisogna ricorrere alle Belle Arti spendendo molto di più.
Vorrei ricordare che l'ultimo bando era stato deliberato dalla Giunta Ghigo, proprio per la messa in sicurezza e per l'adeguamento di case di riposo. Dal 2002 non ci sono stati più bandi in questa direzione, con gran sofferenza da parte di queste strutture. Da una parte bisognerebbe aumentare le convenzioni per le case di riposo. Nel 2004 il Consiglio regionale aveva deliberato ben 30 milioni di euro per queste convenzioni.
Dopo ci sono stati altri finanziamenti, ma molto, molto limitati.
Posto che nelle nostre case di riposo risiedono circa 40 mila cittadini, di cui circa 30 mila non autosufficienti, è chiaro che le 12 o 13 mila convenzioni non bastano. Sono persone malate, e vige il principio per cui la sanità è gratis per tutti i cittadini. Però non è rispettato tale principio, perché queste persone si trovano in difficoltà a pagare rette così alte. Le rette sono alte perché è giusto che sia garantita la tutela a tutti gli ospiti e quindi non si possano abbattere queste rette se non con l'intervento della quota sanitaria. Se queste persone anziane andassero in ospedale, come nel periodo estivo, costerebbero molto di più alla collettività.
Con quest'ordine del giorno vogliamo richiamare l'attenzione per sostenere queste case di riposo pubbliche, perché sono indispensabili; sono ben distribuite sul territorio e hanno necessità di finanziamenti per poter continuare ad assolvere la loro funzione. Se perdessimo questo patrimonio che a fatica i nostri nonni e i nostri genitori hanno costruito sul territorio, saremmo colpevoli. Noi non vogliamo che questa Giunta si renda colpevole di far cessare l'attività di tante case di riposo pubbliche, ex IPAB.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, la Consigliere Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola solo per esprimere la nostra contrarietà all'inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione della richiesta d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 1.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 975 avente ad oggetto: "Certificazione della regolarità degli impianti delle abitazioni - D.M.
37/08" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
un ordine del giorno importante, perché tratta una materia sulla quale si sono registrate parecchie novelle legislative e atti amministrativi di attuazione di livello nazionale, comprese, ovviamente alcune norme, per quanto di competenza, di livello regionale.
A questo proposito, siamo in attesa dell'emanazione di un regolamento per i certificatori (mi riferisco alla legge di certificazione degli edifici a livello regionale).
Soprattutto i professionisti avanzano delle sollecitazioni ma anche qualche critica, perché la mancata emanazione di disposizioni attuative regionali crea delle diversificazioni e un certo ritardo nelle prestazioni che possono essere richieste ai professionisti piemontesi.
Com'è noto, è stata riordinata la materia relativa alla sicurezza degli immobili, sia a destinazione residenziale, commerciale, che a qualsiasi altra destinazione (naturalmente, questo riguarda gli impianti di tali immobili).
Per tradizione, infatti, nel nostro Paese, a differenza di altri Stati, la cultura è più orientata verso l'estetica, per cui sebbene il committente sia disponibile magari a spendere, poiché gli impianti tecnologici molte volte non emergono chiaramente "alla vista", ma offrono solamente delle conseguenze positive o negative nella fruizione dell'immobile stesso, non sempre si presta la dovuta attenzione da parte dei committenti, dei progettisti o dei costruttori di questi immobili.
Lo spettro è complessivo: parliamo di impianti elettrici, di impianti di riscaldamento, di impianti di condizionamento, di impianti idrici, dei citofoni, le antenne televisive. Insomma, una pluralità di presenza di correnti elettriche di varia natura (alternata, continua, tensioni diverse eccetera), e di impianti per la telecomunicazione. Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, vi è la presenza di gas in pressione, mentre per gli impianti idrici la questione si collega anche all'utilizzazione e alla qualità dell'acqua per l'alimentazione umana.
Sull'importanza del provvedimento nessuno può sollevare contestazioni visto che, anche nella nostra regione, ci siamo cimentati, per quanto di competenza, dal punto di vista termico. Rimane il fatto che tutte queste normative determinano un'attuazione in tempi rapidissimi. Quello che prevede l'ordine del giorno è una richiesta al Governo - ovviamente qualora fosse approvato oggi, sarebbe da destinare al nuovo Governo affinché preveda una tempistica articolata in modo più chiaro.
Questo è un aspetto del nostro legislatore e normatore nazionale, che passa da una situazione ad un'altra di normativa completa ed esaustiva senza preoccuparsi troppo della fase attuativa. La proposta dell'ordine del giorno è proprio quella di normare bene il periodo transitorio per l'applicazione della nuova normativa, prevedendo scadenze e tempistiche sia per quanto riguarda la scadenza dei vari adempimenti sia, soprattutto, dal punto di vista del chi fa che cosa, nel senso che, ovviamente, ci si rivolge a coloro che sono preposti a dare l'abitabilità a livello nazionale, se ci si rivolge anche a tutti coloro che devono trasferire la proprietà degli immobili perché adesso, a livello notarile, devono accertare la presenza di queste certificazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 972 avente oggetto: "Ipotesi di sovrapedaggio per sostenere i costi di realizzazione della Tav" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Il tema dell'ordine del giorno presentato a marzo diventa particolarmente interessante oggi, anche dopo recenti articoli giornalistici sul merito della TAV che, credo, tutti i colleghi abbiano letto.
Il tema si pone oggi con ancora più drammatica evidenza di quanto si ponesse prima, a maggior ragione, come diceva il Presidente Gariglio in uno dei suoi interventi precedenti, perché, passata la turbativa elettorale che si è conclusa lunedì con gli ultimi ballottaggi, la tematica diventa non più riconducibile a mera trattazione politica, ma a trattazione sostanziale. Noi ipotizzavamo un intervento anche di natura economica, tra l'altro molto coerenti con le logiche di chi ipotizza non solo formalmente ma anche sostanzialmente, interventi, molto difficili da realizzare nella logica del federalismo fiscale.
Mi fermo qui, anche perché temo che la valutazione sarà negativa sull'inserimento di questo punto all'o.d.g. da parte della maggioranza.
D'altronde, non è auspicabile che sia diverso quando l'opposizione è costretta ad utilizzare la modalità delle inversioni.
Utilizzo i rimanenti due minuti e 45 secondi per ritornare sul punto di prima perché sono testardo. Il Consigliere Muliere fa una certa fatica a far la parte del cattivo. Probabilmente, in questa fase delle rappresentazioni teatrali, questa è la parte che gli è toccata in commedia e lo comprendo, perché non tutti i ruoli si adattano agli attori di tutte le parti. Ognuno di noi ha delle naturali predisposizioni. De Amicis, per esempio, non è mai stato un autore a me particolarmente vicino, ma questa mattina, parlando con un collega di maggioranza, alcuni riferimenti anche a De Amicis sono stati fatti.
Non rispondo nel merito, però rispondo con un sillogismo. È certo che la Finanziaria originaria, quella presentata con 11 articoli e su cui abbiamo avuto tempo perché fu celermente presentata, se non sbaglio, ad inizio dicembre dello scorso anno, un po' perché l'abbiamo studiata prima un po' perché 11 articoli sono meno di 11 più 32 meno 14 (che fa sempre più di 11), avrà una discussione più celere di quanto ne avrebbe una di 33.
Ieri sera ho fatto questo ragionamento a mia figlia: "Secondo te Eleonora, ci vuole più tempo a discutere una Finanziaria di 33 articoli o una di 11"? E lei, dopo un attimo di riflessione, mi ha risposto: "Una Finanziaria di 11 articoli". Non so perché me l'abbia detto, ma le è venuto di dare come risposta 11. Io le ho risposto: "Hai ragione, anche a me pare che discutere una finanziaria di 11 articoli sia più veloce che discutere una finanziaria di 43 meno 14 articoli (credo faccia 29, pezzo più, pezzo meno).
Dico di più. Nell'ambito della Finanziaria - pur con fatica, essendoci stata celermente presentata il giorno di San Giuseppe, qualcosa stiamo iniziando a leggere - ci sono temi che ci interessano e di cui, se e quando se ne discuterà nel merito, non diremmo che siamo contrari, ma devono avere dignità di percorso autonomo. Un classico sono tutti gli interventi propostici dall'Assessore Taricco, quindi iniziate ad informarlo che quando arriveremo all'articolato da lui proposto in sede emendativa, non per apriorismo contrario, perché ci interessa eccome il mondo agricolo chiederemmo semplicemente - in questo caso sì garantendone corsie preferenziali di discussione e voto, non approvazione, ma voto - che siano stralciate dalla Finanziaria e siano fatte oggetto della III Commissione che, se non sbaglio, normalmente, si dovrebbe riunire il lunedì.
Poi ho detto a mia figlia: "Secondo te, in una Regione che ha cinque miliardi di debito, se noi ne chiediamo cinquecento in meno, ti sembra illogico"? Mia figlia mi ha risposto: "No. D'altronde, è un bilancio fatto da Berlusconi, si sa"; "No", ho risposto, "questo l'ha fatto la Bresso".
Sulla parte del bilancio dovrete avere pazienza, torneremo nelle prossime puntate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi per il parere contrario.



POZZI Paola

Siamo contrari a questo inserimento all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 971 avente oggetto: "Regolamentazione per lo svolgimento dei Rave Party" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Casoni, per l'illustrazione. Consigliere, non sapevamo che avesse anche questo interesse!



CASONI William

Infatti, si parla di regolamentazione; evidentemente, Presidente, non ha letto l'ordine del giorno, perché va proprio in questa direzione.
Com'è noto, è deceduto un ragazzo per overdose durante un rave party ed essendo la nostra regione confinante con la Francia, che da anni ha vietato i rave party, si genera un fenomeno d'immigrazione in occasione di queste manifestazioni. Anch'io ho visto, in Provincia di Cuneo, in Valle Stura, svilupparsi questo fenomeno, esattamente al confine tra l'Italia e la Francia.
Com'è noto, circa due anni fa, qualche migliaio di questi gentili ospiti hanno devastato Sambuco e le zone circostanti, con grande beneficio degli agricoltori della Valle Stura, che hanno ringraziato per i danni subiti ai raccolti.
E allora, visto che la nostra regione è soggetta ad un fenomeno d'immigrazione proveniente dalla Francia, oltre che ad una partecipazione autoctona indigena di piemontesi, è importante che questo fenomeno sia regolamentato da una normativa.
Vale a dire che se qualcuno deve autorizzare le sedi di questi eventi queste sedi siano controllate e verificate dalle Forze dell'Ordine, da tutti coloro che sono preposti ai controlli, da tutti coloro che devono segnalare aree che non arrechino danno agli altri cittadini. Non bisogna fare finta di niente, perché, tra l'altro, è in pericolo la salute dei giovani, né girarsi dall'altra parte e dire: "Lasciamo che queste manifestazioni si svolgano liberamente, senza che la Regione e il Governo se ne occupino". Sono convinto che il Governo se ne occuperà velocemente e la Regione ha l'autorevolezza per fare altrettanto sul proprio territorio.
Allora, è importante che la Regione faccia in modo di approfondire questi temi, analizzi se sono temi giusti e corretti. Avete una maggioranza, potete dire: "Lasciamo che tutto rimanga com'è oggi, lasciamo che siano invasi i nostri territori, non generiamo dei controlli attraverso il sistema dei Sindaci e delle Amministrazioni provinciali, non invitiamo le Forze dell'Ordine e i Prefetti a fare i controlli, lasciamo che siano fenomeni assolutamente anarchici, liberi da ogni vincolo di legge e costume"! importante che il decoro di una Regione faccia in modo che su questo tema si esprimano delle parole e si dica: "Visto che il Governo francese ha vietato queste manifestazioni, noi, essendo ai confini, dobbiamo subire letteralmente questi effetti, senza dire nulla?" Pertanto, può essere intrapresa un'azione forte, di concerto tra la Regione e il nuovo Governo, in questo senso. Poiché questo è un fenomeno che riguarda particolarmente le Regioni di confine (Piemonte, Lombardia Veneto, Friuli Venezia Giulia) perché sono per lo più manifestazioni a carattere internazionale, è importante che la Regione si faccia parte attiva nel richiedere un incontro con il Governo e stabilire se queste manifestazioni siano legali o meno, se possano essere autorizzate o meno.
Se sono considerate legittime, bisogna capire quali sono gli accorgimenti da assumere durante queste manifestazioni, perché in alcune di queste manifestazioni la Polizia rimaneva addirittura distante 30 o 40 chilometri come dei corpi franchi di tutti i sistemi illegali dell'anarchia, di tutte le situazioni che si possono determinare.
Il Vicepresidente Peveraro, su questo tema, può essere attore e chiedere al prossimo Ministro - probabilmente sarà Maroni - di regolamentare questi eventi, oppure vietarli, come ha fatto la vicina Francia. Ricordo che in Francia i partecipanti a questi eventi sono accompagnati al confine dalla Polizia, nel senso che non vogliono nemmeno che rimangano nel territorio francese. Quindi, faccia altrettanto la Regione Piemonte, col nuovo Governo.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, mi spiace d'averla interrotta nel merito dell'illustrazione d'interventi repressivi, ma avrà modo di continuare nell'illustrazione dei prossimi punti.
La parola al Consigliere Boeti, che interviene in senso contrario.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente, anche per dare un senso a questo lungo week end all'interno del Consiglio regionale.
Siamo contrari a queste richieste d'inversione all'o.d.g.
Mentre ho la parola, approfitto per fare una considerazione rispetto a quanto detto dal collega Novero, per il quale ho la stessa simpatia che lui ha nei miei confronti.
Le considerazioni che abbiamo fatto noi non erano irose: erano ironiche, e c'è un po' di differenza. In piemontese non so bene come si dice, perché ho sposato una piemontese ma la lingua mi sfugge ancora, per quando dici "tagliare gli zingari", io che faccio l'ortopedico penso che si parli di braccia o di gambe, più che di tagli al bilancio, relativamente agli zingari. Per questo abbiamo fatto una considerazione! Se avessi articolato meglio il tuo pensiero, non ci sarebbe stata, da parte nostra, una risposta nemmeno ironica, perché i tagli del bilancio rispetto ai finanziamenti di cui gli zingari possono essere destinatari, ci sono.
L'altra cosa la voglio dire al collega Casoni: il nuovo Governo mostra grande disponibilità rispetto all'opposizione. Peccato che in due anni d'opposizione, mai una volta dalla bocca dell'attuale Senatore Schifani Presidente del Senato, sia uscita una sola parola di disponibilità al dialogo.
Una caratteristica del centrodestra è che, quando è in maggioranza, c'è l'apertura al dialogo e al confronto; quando è all'opposizione, invece dialogo e confronto non esistono, come si verifica da tre anni nell'Aula di questo Consiglio regionale.
Noi abbiamo perso le elezioni politiche, Novero, non le regionali. Le regionali, ti ricordo, le abbiamo vinte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 970 avente oggetto: "Stabilizzazione precari" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito, devo fare due battute al collega Boeti.
Capite, colleghi, che fidarci di voi pare alquanto difficile.
Secondo: perdere tempo con riunioni dove i diktat del Presidente Muliere sono presi come verbo dettato e tutti si adeguano alle sue richieste, oppure sentire, mentre il Presidente propone di fare una veloce Conferenza dei Capigruppo, dall'angolo che il collega Muliere dice di no ci inducono ad andare avanti con questo atteggiamento, caro collega Boeti.
Lei non c'era nella scorsa legislatura, ma può chiedere ai suoi colleghi che erano presenti; c'era il collega Cavallera che era Assessore così come il collega Leo. Chieda ai suoi colleghi se quando governava il centrodestra c'era o non c'era dialogo.
Dopodiché andate a vedere i soldi che il collega Leo ha dato al centro culturale Hiroshima Mon Amour e mi dica se quelle non sono iniziative di favore ad amici del centrosinistra estremo o meno. Andate a vedere prima di parlare! E comunque finché voi avete un Capogruppo, colleghi del PD, sul cui sito che aprite adesso trovate le parole "abbiamo vinto!", capite che siete indietro. Perché dire oggi in un sito "abbiamo vinto" significa essere indietro.
Probabilmente il collega Muliere pensa che adesso abbiamo iniziato a discutere sul bilancio e quindi ci sarà tutto il tempo a venire per trattare, discutere e valutare, ma forse pensa che stiamo lavorando sul bilancio 2009, cioè quello che si deve approvare entro il 31/12/2008.
Perché ormai i tempi sono questi per il collega Muliere.
Questa è la situazione che rappresentate oggi.
Andiamo poi sulla questione dell'ordine del giorno. Noi riteniamo che con la Finanziaria del Governo sia stata fatta una scelta incredibile quella di ridurre il precariato con un colpo di spugna.
Si sa benissimo che determinati dipendenti, specie negli Enti locali non possono essere assunti che per lavori precari e con contratti a tempo determinato. Penso a tutti coloro che lavorano negli asili nido, a coloro che lavorano non solo in determinati periodi dell'anno, a coloro che lavorano durante l'estate, ad esempio nei giardini pubblici per il taglio delle piante. Questi erano dati che al Governo davano fastidio, perch c'erano dei precari. Allora cosa ha pensato bene di fare il Governo di centrosinistra? Non di ridurre i precari trovandogli un posto di lavoro, ma di imporre agli Enti locali di non rinnovare più i contratti per i precari.
Ebbene sì, il Governo così facendo ha ridotto i precari.
ovvio, perché se la Finanziaria con la sua scelta ha ordinato agli Enti locali di non assumere più precari, significa che i Comuni, che hanno in carico una serie di lavoratori precari, hanno due scelte: o li assumono a tempo indeterminato, ma ciò impossibile per loro, perché il bilancio parla chiaro. Non è che perché la Finanziaria ha scritto, i Comuni hanno più soldi; anzi, gliene hanno anche tolti, quindi non potevano assumerli.
L'alternativa è licenziarli, e questo è stato, perché in moltissimi Comuni sono arrivate lettere e comunicazioni ai lavoratori precari che non potranno essere riassunti al termine di un contratto trimestrale, e per nessun motivo questo contratto può essere rinnovato.
Ma non solo: la Finanziaria obbligava gli Enti locali al rispetto.
So che alcuni Comuni, ad esempio Padova, hanno, con una deliberazione assunta dal Consiglio comunale, respinto la Finanziaria e rinnovato i contratti ai lavoratori precari.
Noi chiediamo che si discuta subito questo argomento per invitare, in questo caso il nuovo Governo, perché quello vecchio per fortuna non c'è più, a rivedere queste norme, perché altrimenti metteremmo sulla strada molti giovani, che stanno comunque lavorando e che grazie a quella Finanziaria potrebbero trovarsi in mezzo ad una strada.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Per esprimere parere contrario e anche per esprimere una considerazione.
Noi, come componenti del gruppo del PD, non avevamo alcun dubbio del fatto che il nostro Presidente del Gruppo sia una persona autorevole.
Adesso abbiamo la riprova che è anche una persona temuta dal Presidente Rossi, perché normalmente l'accentuarsi dei toni personali li si esprime solamente nei confronti di persone autorevoli e temute.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 968 avente oggetto: "Realizzazione di un collegamento diretto tra la provinciale Cuneo Benevagienna, all'altezza del casello autostradale di Ceriolo" all'o.d.g.
della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Per la verità quest'ordine del giorno è stato presentato dal collega Toselli. In questo momento non è presente, quindi intervengo io, in quanto viaggio anche in auto e conosco molto bene la situazione stradale di questa zona, che provo ad illustrare brevemente.
La nuova tangenziale di Fossano ad oggi è una grande opera che, oserei dire, è una cattedrale nel deserto, nel senso che il tratto di strada costruito (una carreggiata con quattro corsie, quindi con caratteristiche autostradali, che si immette però da un lato sulla Fossano-Bra e dal lato opposto sulla statale Fossano-Cuneo, che sono normalissime strade a carreggiata unica ed ovviamente a due corsie nei due sensi di marcia) è esagerato.
In più questa tangenziale costruita recentemente risulta incompiuta perché da Cuneo a Fossano le strade sono due: quella che ho appena citato la statale che passa sulla sinistra orografica del fiume Stura, e la provinciale che da Cuneo arriva a Fossano sulla destra orografica del fiume Stura.
Su questa provinciale termina oggi il breve tratto d'autostrada Cuneo Asti che è stato realizzato, che parte dall'autostrada Torino-Savona nei pressi di Carrù e arriva nei pressi di Sant'Albano innestandosi su questa provinciale.
Già il vecchio e preesistente casello autostradale di Fossano, sulla Torino-Savona, veniva ad immettersi comunque sulla destra orografica dello Stura, e altrettanto dicasi per la strada che collega Fossano a Mondovì.
In definitiva, abbiamo una circonvallazione di Fossano che non è collegata a tutte queste strade che ho appena citato, perché termina sulla sinistra orografica del fiume Stura e si immette, come dicevo, sulla sola statale Fossano-Cuneo.
Per avere una circonvallazione funzionale e un collegamento completo si dovrebbe costruire un ponte sul fiume Stura, che colleghi l'attuale circonvallazione di Fossano e l'attuale statale Fossano-Cuneo con tutto quello che ho citato prima, cioè con la provinciale che da Cuneo porta a Fossano, passando da Sant'Albano (e quindi con l'autostrada Asti-Cuneo) con la provinciale che porta verso Benevagienna (e quindi con il casello di Tagliata esistente sull'autostrada Torino-Savona), e con l'attuale provinciale per Mondovì.
Costruendo questo ponte, si avrebbe un'opera funzionale che garantirebbe una possibilità completa di collegamento. Questo ponte non esiste: se ne parla, ma non è nei programmi ANAS e, da quanto mi risulta non è in nessun programma, nel senso che se ne sta parlando ma in maniera vaga.
Si era cercato di far rientrare la costruzione di questo ponte a carico della società concessionaria dell'autostrada per la realizzazione della autostrada Asti-Cuneo, ma ciò non si è verificato. Per cui non sarà costruito.
In definitiva, l'ordine del giorno chiedeva alla Giunta di intervenire presso il Governo affinché fossero stanziati in qualche modo i fondi necessari per la realizzazione di questo ponte o viadotto, che completerebbe questo raccordo fra le strade esistenti.
A nostro avviso, è un progetto importante, di cui si deve parlare e su cui dobbiamo confrontarci. Anzi, penso che non sia necessario un confronto perché quanto ho detto è tangibile, per cui chiunque può vederlo. Si tratta di iniziare la procedura per realizzare quest'opera, chiedendo all'ANAS di finanziarla e intervenendo direttamente come Regione per un cofinanziamento o comunque inventandoci qualcosa con questa "finanza creativa", perché è necessario che questo ponte sia costruito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dutto.
Interviene in senso contrario il collega Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente non siamo contro i viadotti in generale, ma siamo contrari a questa richiesta d'inversione di punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7) presentata dai Consiglieri Burzi, Botta e Rossi: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 962 avente oggetto: "Partecipazione della Regione Piemonte alla 'Fondazione Stadio Filadelfia' per la ricostruzione e gestione del Filadelfia" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
con viva emozione, naturalmente, che mi accingo ad intervenire su una vicenda collegata con l'ex gloriosa società granata. Ovviamente, quello che chiedo all'Aula è di prendere con la dovuta considerazione la possibilità di inserire questo ordine del giorno nei lavori dell'odierna seduta di Consiglio regionale, perché ho la percezione che detto inserimento potrebbe avere una valenza propiziatoria rispetto al doloroso viatico di queste ultime giornate di Campionato, che potrebbero riservare un esito infausto per la già citata ex gloriosa società granata.
Dunque, il riferimento alla possibilità di inserire questo ordine del giorno, anche come segnale positivo per le residue speranze granata potrebbe offrire la possibilità di potere ottenere questa difficile salvezza.
Al di là delle tristi vicende della Società Torino Calcio, penso che il tema del recupero dello Stadio Filadelfia, per la connotazione di valenza storica che questo impianto assume all'interno della tradizione sportiva della città di Torino, dovrebbe essere affrontato sicuramente con molta attenzione.
In particolare, l'ordine del giorno fa riferimento a questo insieme di tradizione storica, sportiva, culturale e sociale, soprattutto del periodo storico dell'immediato dopoguerra.
L'ordine del giorno richiede anche un impegno più preciso da parte della città di Torino, che è proprietaria a pieno titolo del terreno compreso tra le vie Tunisi, Spano, Filadelfia e Giordano Bruno, la cui situazione si è complicata dal punto di vista giuridico dopo le vicende giudiziarie legate al fallimento della Torino Calcio S.p.A.
L'ordine del giorno prosegue sottolineando come sia opportuno adeguarsi ai progressi e ai cambiamenti della pratica sportiva dei nostri giorni, per cui risulta necessario che questo stadio ricostruito sia inserito nel tessuto collettivo della zona in cui è sito e che sia mantenuto il rispetto dei valori che ha rappresentato in passato nella tradizione sportiva torinese, che potrebbe continuare a simbolizzare.
Naturalmente, questa possibilità può essere realizzata solo attraverso una gestione equilibrata dal punto di vista economico, proprio per evitare i problemi che si sono registrati in passato sulla vicenda.
Infine, l'ordine del giorno impegna la Presidente e l'Assessorato competente ad attivarsi affinché la Regione Piemonte sia accolta tra i soci fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia e, nel contempo, a stanziare una somma di una certa entità, cioè la somma di quattro milioni di euro, a favore della Fondazione stessa, proprio quale contributo della Regione Piemonte per la costruzione e gestione della stessa fondazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Mi è sembrato che il Consigliere Lupi abbia presentato questo ordine del giorno caratterizzandosi come una sorta di quinta colonna juventina in campo granata. Non mancano, fra le righe, auspici negativi che mi sembrano un po' eccessivi: Residue speranze, la un tempo gloriosa squadra granata come pure note personali da cui si intravedono speranze che il consigliere non può confessare in pubblico.
D'altro lato, in queste ultime, setti mane ci ha abituati a cose interessanti. In Commissione vi è stato un lunghissimo intervento con accenti bucolico-georgici sulle stagioni che passano e con note sostanzialmente crepuscolari sul tempo che fugge e sui bilanci che non sciolgono i nodi che erano stati affrontati l'anno precedente.
Nel Consiglio di mercoledì - sono tornato in Consiglio da pochi giorni c'era un richiamo filosofico alle monadi di Leibniz che si è un po' perduto nel parallelo con l'acqua Lete. Scusate, ma da Leibniz all'acqua Lete c'è stata una caduta di tono di non poco conto.
Il tema che ha portato il Consigliere Lupi è interessante, ma ne vorremmo parlare quando il bilancio sarà stato approvato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Ricordo, per chi desidera parteciparvi, che la Conferenza dei Capigruppo è convocata alle 14.
Il Consiglio è convocato per le ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.56)



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