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Dettaglio seduta n.310 del 30/04/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 15.45 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.15)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 16.20 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.45)



(La seduta ha inizio alle ore 16.50)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bellion, Buquicchio Comella, Laus, Moriconi, Pizzale, Ronzani e Valloggia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che a seguito della Conferenza dei Presidente dei Gruppi test conclusasi, il Presidente ha convenuto di convocare le sedute di Consiglio nelle giornate di venerdì 2 maggio, sabato 3 maggio, domenica 4 maggio e lunedì 5 maggio, rispettivamente alle ore 10.00 e 14.30 d'ogni giorno. Non sono previste sedute notturne.
Ovviamente, l'auspicio è che ci siano le condizioni che consentano di avvicinare le parti e di evitare di tenere sedute che non siano fruttuose dal punto di vista Desidero altresì informare che la Giunta regionale ha formalizzato l'orientamento di stralciare dal disegno di legge finanziario in esame gli articoli 3, 19, 21, 23, 24, 28, 32, 33, 34, 35, 36, 38, 41 e 42. Sulla base di quest'adempimento spero che ci possano essere le condizioni per un avvicinamento delle parti.
Saluto peraltro il Senatore Pichetto che è riuscito ad essere presente alla nostra seduta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione, inversione all'o.d.g. ed esame dell'ordine del giorno n. 982 "Crisi alla Michelin Stura" presentato dai Consiglieri Larizza, Pace Rostagno, Muliere, Gariglio, Ricca, Manolino, Monteggia, Dalmasso, Chieppa Rossi, Comella, Deambrogio, Barassi, Ferraris, Bizjak, Valloggia, Pozzi Clement, Moriconi, Spinosa, Travaglini,Burzi, Lupi, Nicotra, Auddino Cavallaro


PRESIDENTE

Vi chiedo di procedere all'iscrizione dell'ordine del giorno avente ad oggetto "Crisi alla Michelin Stura" presentato dai Consiglieri Larizza Pace, Rostagno, Muliere, Gariglio, Ricca, Manolino, Monteggia, Dalmasso Chieppa, Rossi, Comella, Deambrogio, Barassi, Ferraris, Bizjak, Valloggia Pozzi, Clement, Moriconi, Spinosa, Travaglini,Burzi, Lupi, Nicotra Auddino, Cavallaro.
Se non vi sono indicazioni in senso contrario, lo darei per iscritto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

L'iscrizione, ovviamente, è un atto dovuto: ci mancherebbe! Dato il tema dell'ordine del giorno, che se non erro tutti hanno firmato, saremmo lieti, ove la maggioranza lo chiedesse, di discuterlo.



PRESIDENTE

Non mi pare che vi siano indicazioni nel senso di richiedere l'inversione di punti all'o.d.g.. Pertanto, consideriamo l'ordine del giorno iscritto come punto 4) bis.



(L'Aula, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Richiedo personalmente, allora, di inserire come inversione all'ordine del giorno il punto 4) bis e di procedere subito alla discussione. Poich riguarda lavoratori che rischiano il posto di lavoro, ritengo abbia la precedenza sul resto.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Rossi ha avanzato una richiesta d'inversione punti all'o.d.g.
Non essendovi interventi in senso contrario, la proposta del Consigliere Rossi s'intende accolta.



(L'Aula, all'unanimità, acconsente all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Pertanto, procediamo con l'inversione punti all'o.d.g. e al conseguente esame dell'ordine del giorno in oggetto.
Ha chiesto la parola il Consigliera Motta sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere se la Presidenza può informarsi se l'Assessore Migliasso è rientrata dalla riunione tenutasi questa mattina in Prefettura alle ore 09.30 per la questione della crisi dell'"Astigiana ammortizzatori Way Assauto" d'Asti. Sarebbe utile conoscere in Consiglio l'esito di tale riunione, trattandosi di un'azienda in crisi: è in ballo il futuro di 280 famiglie. Sarebbe opportuno che l'Assessore volesse riferire in merito.



PRESIDENTE

L'Assessore Migliasso non è in sala. Verifichiamo se ci sono le condizioni per procedere.
Procediamo, come da proposta del Presidente Rossi, alla discussione dell'ordine del giorno avente ad oggetto "Crisi Michelin Stura".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Io sono assolutamente convinto che sia utile approvare quest'ordine del giorno oggi, anche in vista della scadenza di domani ("scadenza" per modo di dire), 1 maggio, Festa dei lavoratori.
Ahimè, non tutti i lavoratori possono festeggiare perché, come ha ricordato la collega Motta, i lavoratori della Way Assalto, della Michelin, ma anche quelli d'altre aziende - sfogliando i giornali leggiamo: "Dipendenti Agess in mobilità. Il pagamento non si sblocca. Sindacati ancora scettici sul futuro", e così via - testimoniano situazioni di sofferenza all'interno della nostra Regione e in Italia che vanno assolutamente tenute in considerazione. Quando il collega Larizza mi ha proposto di firmare questo testo, mi ha visto assolutamente favorevole, non tanto perché anche ad Alessandria come nel mio paese, Spinetta Marengo, c'é uno stabilimento Michelin, quindi anche lì si rischia quella riduzione di personale, ma perché è una realtà interessa diverse zone del Piemonte, come Torino e Cuneo.
quindi importante che si lanci un messaggio anche politico alle parti, sia ai datori di lavoro sia al sindacato, per un po' chiarezza sulla reale situazione della Michelin. Non possiamo permettere che si continui ad andare avanti con voci di chiusura, voci di riduzione di personale e così via, lasciando i lavoratori in uno stato d'assoluta incertezza. Non solo rischiamo che lavoratori più giovani, che hanno possibilità, o più bravi perché più esperti, cerchino altri lavori, preoccupati dal perdurare di situazioni d'insicurezza, e abbandonino, ovviamente, lo stabilimento presso cui lavorano, ma rischiamo anche di danneggiare la produzione. Se togliamo i lavoratori più giovani e quelli più preparati, più capaci, con maggiori chance di trovare un'altra sistemazione lavorativa, rimangono - ahimè all'interno di questi stabilimenti lavoratori "meno bravi" rispetto agli altri. Una minore o peggior produzione da parte dei lavoratori rimasti potrebbe diventare, per l'azienda, la scusa di una chiusura definitiva degli stabilimenti Michelin in Italia o di portare ad una riduzione molto forte.
Questo non possiamo permetterlo, vista la crisi a livello nazionale dei posti di lavoro. È quindi fondamentale che, come Consiglio regionale, ci si faccia carico di un Tavolo sindacato-Michelin, affinché siano confermati da parte dell'azienda, gli impegni sottoscritti nell'accordo siglato lo scorso anno presso il Ministero delle attività produttive. Inoltre, è opportuno intervenire sui parlamentari piemontesi e sui Consiglieri provinciali del Piemonte e delle realtà interessate, affinché anche loro si attivino per ottenere il rispetto dei patti sottoscritti dai proprietari Michelin e dalle forze dei lavoratori.
Il nostro voto, come Lega Nord, è ovviamente favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

L'ordine del giorno, sottoscritto da tutti i Gruppi consiliari, ha gran significato per i lavoratori della Michelin di Stura. Infatti, in questo caso, non si può parlare d'azienda "decotta"; stiamo parlando d'azienda che lo scorso anno ha siglato un accordo sindacale in sede istituzionale, al quale aveva contribuito anche la Regione Piemonte, nel quale si sono definiti degli obiettivi per permettere allo stabilimento una continuità produttiva. Tali obiettivi, non solo sono stati raggiunti, ma addirittura superati; ogni parametro di tipo produttivo, economico, organizzativo occupazionale, grazie al confronto, al contributo e al lavoro intenso dei dipendenti della Michelin di Stura è stato raggiunto e realizzato.
Ritengo dunque sia assolutamente legittimo lanciare un segnale come Consiglio regionale; semplicemente, dobbiamo solo confermare e ribadire alla multinazionale che a Torino, come in Piemonte, i lavoratori sanno fare il loro mestiere: sanno produrre e sanno produrre utili.
In questo contesto, l'approvazione dell'ordine del giorno è un segnale d'attenzione, di gran sensibilità e di contributo del Consiglio regionale all'impegno di tutti coloro che lavorano all'interno dello stabilimento della Michelin Stura e, più in generale, della Michelin italiana concentrata quasi interamente in Piemonte - Cuneo, Fossano, Alessandria Vercelli. La multinazionale, quindi, fortemente radicata sul nostro territorio, deve sapere che se rimane avrà risposte positive sia dal punto di vista dei risultati economici sia della capacità produttiva.
Per i motivi suddetti, è stato presentato l'ordine del giorno sottoscritto, con mia gran soddisfazione, da tutti i Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Due considerazioni molto brevi.
Innanzitutto, mi sembra opportuno votare favorevolmente l'ordine del giorno per portarlo, domani, alla manifestazione del 1° maggio manifestazione importante e significativa anche perché dedicata ai temi della sicurezza sul lavoro. Mi auguro - so dei tanti colleghi quanto e più interessati alla manifestazione - un'ampia partecipazione del Consiglio regionale; il 1° maggio è una festa importantissima e, quest'anno particolarmente rilevante.
In secondo luogo, ho una richiesta da porre al Presidente Gariglio.
Com'egli sa, anche se io sono sempre disponibile a trovare un accordo che spero si troverà, e che non sono assolutamente contrario alla convocazione di Consigli - nel senso che mi piace stare in Consiglio: mia moglie mi vuole far curare e forse ha anche ragione... - ma essendo convocata la seduta anche domenica mattina, chiederemmo che si possa organizzare anche un momento per la funzione domenicale. Se necessario, ho già trovato un chierichetto...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Ma io partecipo a due o tre messe, la domenica; vado anche a quella di mezzogiorno...



PRESIDENTE

Consigliere Leo, avevo già pensato a quest'aspetto; pensavo di utilizzare, vista la scarsità di Ministri di culto, una delle due Chiese di p.zza S. Carlo.
"In house", personalmente non avrei avuto problemi, ma credo che sarei stato accusato di concezione poco laica delle istituzioni.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente!



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Dipende da cosa ci dice il confessore...
Grazie, Presidente Gariglio, grazie!



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Visto che intervengo nell'ambito del tempo che mi è riservato, anch'io ritengo che sarebbe arrivato il momento di nominare il Cappellano di Palazzo. A Montecitorio c'è monsignor Fisichella - adesso il Presidente è disattento... - Ma un monsignore magari non a livello episcopale...
Consultando il collega Leo che è un'autorità indiscussa e in assoluto...
Venendo al tema in discussione, la crisi alla Michelin di Stura, con il collega Rossi condivido una forte preoccupazione circa la presenza in Italia del gruppo. Abbiamo visto, negli anni, le evoluzioni nello stabilimento d'Alessandria, nella frazione di Spinetta Marengo: è veramente una situazione che, qualora dovesse sfociare nelle previsioni tratteggiate e temute nelle premesse all'ordine del giorno, si creerebbe, a mio avviso un'incrinatura nell'immagine e anche nel rapporto della Regione con questi grandi gruppi internazionali.
La Presidente e l'Assessore competente, stanno compiendo vari sforzi per far comprendere l'importanza del Piemonte come terra d'insediamento e d'investimenti di Gruppi anche esteri, sia per la formazione del personale sia per la tecnologia trasferibile alle nostre Università sia per l'essere una terra d'antica tradizione industriale.
Dobbiamo dunque non sottovalutare la vertenza in atto, ma prestare ad essa tutta l'attenzione dovuta. Naturalmente, date significative ed evocative come il 1° maggio corroborano maggiormente la nostra sensibilità verso le tematiche del lavoro.
Ho visto oltre all'Assessore Bairati anche l'Assessore Migliasso: le loro prese di posizione si riveleranno senz'altro necessarie, utili ed importanti Quella produttività richiesta dai gruppi industriali per giustificare in termini di confronto, la decisione di mantenere la produzione in una realtà piuttosto che in un'altra, nel caso particolare di Stura, credo sia stata in ogni modo assicurata. Quindi, mi auguro che alla significativa presa di posizione del Consiglio, segua un'azione della Giunta articolata nelle tre direzioni che il caso merita.
Il nostro Gruppo non ha e non avrà mai difficoltà a sostenere iniziative in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Innanzitutto, ritengo opportuno che il Consiglio regionale abbia dato seguito immediatamente all'ordine del giorno presentato dai colleghi Larizza e Pace, relativo alla crisi della Michelin. La ricorrenza del 1 maggio richiedeva, infatti, un impegno immediato del Consiglio regionale rispetto ad una situazione che potrebbe degenerare; inoltre, in questo modo, diamo un segnale alle tante fatiche che i lavoratori piemontesi in questo momento stanno compiendo. I tanti momenti di crisi che stanno interessando il Piemonte... L'Assessore Migliasso è arrivata da poco da una trattativa che riguardava un'azienda...
Come dicevo, accanto alla situazione Michelin ci sono tanti altri Piemonte che piangono, a dimostrazione anche che la cura che la Giunta regionale ha voluto assegnare alla piccola, media e grande impresa fa un po' acqua.
Certo non tutto dipende dalla Regione Piemonte, o dal Governo nazionale; non tutto dipende, insomma, dagli attori istituzionali del nostro Paese. Certo è che il Piemonte, che aveva iniziato diversi anni fa una fase di riqualificazione, di scoperta di nuovi settori trainanti, oggi soffre più che altre zone il momento economico negativo.
Qualcosa vorrà dire se nel nostro bilancio regionale si stanziano maggiori risorse per alcuni settori - facciamo, per tutti, l'esempio della sanità - e meno, invece, per il sistema-Piemonte nel suo complesso: sistema produttivo, di servizi, artigianali e commerciali che dà ampi segnali di cedimento.
Il fatto che la vertenza in questione riguardi una multinazionale come la Michelin, è stato ricordato già dai parecchi colleghi alessandrini; area in cui il grande stabilimento Michelin ha rappresentato e rappresenta un importante bacino di lavoro...
Se vogliamo imitare un Suk, per noi va bene, Presidente; se lei non riesce a tenere i colleghi al loro posto...



PRESIDENTE

Collega Botta, sto cercando di farlo... Per cortesia, pregherei i signori Consiglieri e i signori Assessori di accomodarsi nei banchi o, se intendono interloquire tra loro, di accomodarsi fuori dell'aula. Grazie.
Prego, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

La Michelin, per Alessandria, ha rappresentato nel passato un momento di sviluppo non indifferente; una parte della transizione tra l'economia agricola e l'economia industriale degli anni '70 e '80 è passata proprio dalla Michelin di Spinetta Marengo. La stessa Michelin che ci ha abituati in questi ultimi anni ad uno stato di crisi sotterranea, di criticità non indifferente, che oggi si manifesta in maniera pesante allo stabilimento di Stura, ma, come sappiamo, certe crisi spesso non si limitano a livello territoriale, ma investono via via gran parte delle strutture di questi gruppi.
Quanto avvenuto per lo stabilimento di Stura lo ritroviamo per altri stabilimenti industriali presenti in Piemonte, in particolare quindi a quello d'Alessandria che, pur essendo stato rammodernato con trattamenti adeguati ai tempi, non vorremmo venisse anch'esso legato al momento di difficoltà di questo colosso multinazionale.
Un intervento della Giunta regionale e della sua autorevole Presidente che sappiamo essere intervenuta più volte per tentare una soluzione - a volte con successo, a volte con meno, ma questo sta nel gioco delle cose potrebbe essere molto significativo nella risoluzione del problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Sono grato ai primi firmatari dell'ordine del giorno, Consiglieri Larizza e Pace, perché tocca un problema veramente importante e preoccupa gran parte degli stabilimenti Michelin della nostra Regione, ma non solo.
Ad esempio, segnalo che anche a Savigliano c'è un problema analogo: la Alstom ha già fatto sapere che intende chiudere lo stabilimento e trasferirne le produzioni di pregio in Francia. Anche la Michelin, altra società francese, pur essendo stato ridotto il numero dei turni, pur essendo stato ridotto il personale, pur essendo stata razionalizzata la produzione con ottimi risultati, non dà garanzie sul futuro degli stabilimenti di Stura e delle altre città.
La profonda crisi delle fabbriche piemontesi meriterebbe un'analisi puntuale della Regione: società francesi investono in Italia per assorbire quote di lavoro nel momento di sovrapproduzione, si aggiudicano le migliori tecnologie sviluppate in Italia e poi, al minimo momento di crisi, chiudono immediatamente gli stabilimenti in Italia per mantenere e far prosperare quelli in Francia.
Questa la situazione della Michelin, dell'Alstom; avrebbe potuto essere anche la situazione di Air France, se, fortunatamente, non si fosse bloccata l'iniziativa con Alitalia. Situazione che denota l'attenzione che occorre prestare a questi temi, perché sono coinvolti centinaia di posti di lavoro. Forse, sarebbe più utile pensare a come prevedere queste crisi, a come fronteggiarle e a come mantenere i posti di lavoro.
Pertanto, è giusto trasmettere quest'ordine del giorno ai Consigli provinciali di Alessandria, Torino e Cuneo, affinché anch'essi possano esprimere tutta la loro solidarietà e attivarsi per sensibilizzare tutte le parti politiche (Governo, Regione, Province e Consigli comunali), nel trattare con la proprietà Michelin per scongiurare la chiusura degli stabilimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Approfittiamo, visto che c'è ancora una parte della stampa regionale in aula, per dire con chiarezza quanto sta accadendo. Per l'ennesima volta, mentre discutiamo del documento fondamentale della vita del Piemonte (la legge finanziaria regionale e il bilancio), con il quale stabiliamo le priorità, apriamo la possibilità di pagare le spese effettuate dall'Ente regionale e dai nostri Comuni, assistiamo alla politica ostruzionistica del centrodestra, costruita non su motivi nobili di alternativa alle politiche del centrosinistra, ma su questioni di bassa macelleria: "Quanti soldi ci date da poter gestire? Quante possibilità abbiamo per fare 'marchette' sui territori?".
Siamo di nuovo allo stesso punto, nonostante che il Vicepresidente, da settimane, sia a vostra completa disposizione per trovare una soluzione.
Avete chiesto di stralciare alcuni articoli dalla finanziaria, cosa accettata nella giornata di oggi; avete chiesto di attivare una politica per la riduzione del debito, e il Vicepresidente ha messo a disposizione 25 milioni d'euro per ridurlo. C'è stata piena e totale disponibilità, anche da parte della Presidente, per arrivare ad una soluzione che permettesse a tutti di trovare pieno soddisfacimento nell'approvazione di questo bilancio e voi, sapendo che la fine del 30 aprile è tra qualche ora, attivate ancora una volta il vostro ostruzionismo, che impedisce a questa Regione di approvare il documento e rischia di bloccare tutti i pagamenti, dal 1 maggio 2008.
Se il documento di bilancio e la finanziaria non saranno approvati decine di fornitori non riceveranno il pagamento delle fatture, rischiamo che ai dipendenti non siano pagati gli stipendi - questo no, fortunatamente ed entriamo in una grande, enorme difficoltà nel programmare le politiche di sviluppo della Regione E allora, è bene dire con chiarezza che è giusto stare qui, è giusto discutere questo documento e impedirvi - poi, magari, non ci riusciremo di bloccare l'approvazione della finanziaria e del bilancio; prima di tutto, infatti, vengono gli interessi generali, delle donne e degli uomini che non hanno colore politico, che non hanno casacche di partito, ma che tutte le mattine lavorano, aprono la propria azienda, il proprio negozio bollano la cartolina e con il loro lavoro producono ricchezza per tutti.
Con questo tipo di atteggiamento rischiamo di mettere in difficoltà il loro futuro, la loro possibilità di vedere il Piemonte uscire dalle difficoltà in cui si trova. È una vergogna, perpetrata ancora una volta dal vostro atteggiamento irresponsabile.
Va detto con chiarezza che è giusto stare qui venerdì, sabato e domenica, partecipare a questo dibattito e far sapere all'opinione pubblica che se c'è un responsabile, questo è il centrodestra e non il centrosinistra, non la maggioranza guidata da Mercedes Bresso, arrivata con largo anticipo a predisporre i documenti finanziari e di bilancio e che è pronta ad approvarli ormai da mesi. Siete voi a impedirci di approvarlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ho la sensazione che l'ultimo intervento abbia un po' stravolto l'esame dell'ordine del giorno di cui stavamo discutendo.
C'è una serie di interventi, immagino sull'ordine dei lavori, dei colleghi Rossi, Pedrale, Cavallera, Ferrero, Boniperti.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Indubbiamente, se il collega fosse nato trota, non sarebbe diventato così grosso! A parte questo, credo sia bene informare il collega Robotti che stiamo discutendo un ordine del giorno con primi firmatari Rocco Larizza e Massimo Pace, colleghi che fanno parte della maggioranza.
Pertanto, mi pare alquanto assurdo che lui, in questo momento e in questa fase del dibattito, accusi la minoranza di ostruzionismo. Intanto perché è stato richiesto l'inserimento dell'ordine del giorno da parte dei colleghi del centrosinistra; il sottoscritto ne ha semplicemente chiesto l'inversione, per poterlo anche dibattere. Infatti, caro Presidente presentare e iscrivere un ordine del giorno, ma non portarlo all'approvazione, è solamente una cosiddetta "marchetta". Votarlo, invece è un impegno che questa Regione assume in vista del 1° maggio - e ho già annunciato il nostro voto favorevole.
L'accusa di un Capogruppo della maggioranza, il quale sostiene che noi stiamo facendo ostruzionismo, mentre stiamo discutendo un importante ordine del giorno presentato dalla maggioranza, mi pare alquanto assurdo e controproducente.
Dopodiché, visto che il collega Robotti parlava di bilancio, gli ricordo che la Lega Nord farà di tutto per bloccarlo quando ne parleremo non adesso che stiamo parlando di lavoratori - per un semplice motivo: basta leggere i giornali, ad esempio "Torino Cronaca", il quale scrive: "Da Regione ai Comuni: una pioggia di soldi per mantenere i Rom".
Assicuro al collega Robotti che se va a dire quanto il bilancio della Regione Piemonte stanzia per i Rom, a "quelli della partita IVA" o a quelli che timbrano il cartellino, ma anche a coloro che non arrivano a fine mese come i pensionati, questi gli faranno battere il record dei cento metri piani!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Se alla Presidenza non dispiace, rimango sul tema oggetto del nostro intervento, cioè l'ordine del giorno. Dopo, e ci sarà tempo, torneremo anche sull'intervento del collega Robotti.
Un'informazione per tutti i presenti: sabato 17 maggio, se non sbaglio in Valle d'Aosta, ci sarà un importantissimo congresso internazionale di magia - non sto scherzando - all'Hotel Billia, evento che, per coloro che si occupano di prestidigitazione, è di importanza almeno europea. Consiglio seriamente ad alcuni elementi della Giunta di assistervi e magari di iscriversi; ci sono anche dei premi, chissà che qualche cosa venga preso! Chiusa la parentesi sulla magia, sulla quale torneremo, e sulla prestidigitazione e/o illusionismo, torniamo all'ordine del giorno.
Intanto, ringrazio il collega Pace per il lavoro svolto; so che raccogliere le firme di tutti i colleghi è impresa non semplice, anche attorno a un documento facilmente condivisibile negli auspici, Ordine del giorno che però si presta - e lo dice uno che lo ha firmato - anche a qualche considerazione più attinente alle origini del problema. Il sintomo è - ahimè - chiaro (ringrazio ovviamente anche il collega Larizza che ha cooperato alla stesura del documento) di una malattia che io considero ormai invasiva della nostra città e nella nostra Provincia.
Ritengo che chiunque si occupi di lavoro in senso lato - certamente i due colleghi firmatari, ma anche tutti coloro che si occupano di amministrazione pubblica - non possa esimersi dal dare un'amplissima delega alla Giunta, in modo che utilizzi le armi e i mezzi in suo possesso, e ai Parlamentari neo eletti piemontesi, perché altrettanto facciano nelle sedi di loro competenza, e dal porsi delle domande, Chiunque di noi avesse il piacere di sfogliare le "Pagine gialle" - a suo tempo edite dalla Seat allora in corso Bramante, adesso dalle parti di Moncalieri, dov'è stata trasferita la parte grafica dell'azienda - di Torino e della Provincia, di venti o venticinque anni fa, rimarrebbe impressionato dal vedere l'elenco di aziende produttive e manifatturiere. E non solo: se sfoglia l'analogo elenco attuale non può che considerare la falcidia, la moria, la sorta di genocidio, di pulizia etnica che non credo siano unicamente attribuibili mi sembrerebbe superficiale - alla casualità degli eventi.
Le aziende, in genere, vanno non "dove le porta il cuore", ma dove le porta il portafoglio e gli interessi che rappresentano in capo agli azionisti, che ne costituiscono la proprietà.
La nostra circoscrizione ha misurato, a mio avviso in maniera incontestabile, una morìa del settore manifatturiero, particolarmente grave in una Provincia dalla storica vocazione industriale: dagli stampaggi canavesani e, volendo, dalle tessiture e dal mondo tessile che nella stessa area sono stati capisaldi della mini rivoluzione industriale piemontese.
Domanda: perché le aziende non vengono? E, soprattutto, perché se ne vanno? Non pensando solo all'intossicazione ambientale di acqua o di aria probabilmente andrebbe fatta qualche riflessione sul complessivo clima politico che non ha teso a favorire la permanenza delle aziende in essere.
In molti altri Paesi, non soltanto in quelli dell'Estremo oriente, ma anche di questa nostra Europa le imprese crescono; e dovunque vediate un tasso di crescita di impresa manifatturiera (non stiamo parlando di aziende di servizi, di terziario e di aziende finanziarie) ineludibilmente vedreste anche che le condizioni a "contorno" per queste nuove collocazioni sono diverse da quelle, che noi, a torto o a ragione, in questa Regione e in parte di questo Paese, in questi anni abbiamo saputo garantire o mantenere (vedo che l'Assessore Bairati, da poco incaricato delle attività produttive, segue con comprensibile attenzione) Io credo che questa Terra abbia la possibilità di essere tuttora sede di importanti iniziativa manifatturiere - ne ha la vocazione, il know how la volontà, ma non se lasciata sola. Nessuna Regione può fare da sola perlomeno nel contesto attuale di rapporti istituzionali che collegano il Piemonte allo Stato centrale - Pujol e la Catalogna sono ahimè lontani.
Soltanto da un'analisi fortemente critica delle motivazioni che hanno indotto molte delle aziende un tempo qui collocate, fossero esse di capitale italiano o straniero, a delocalizzarsi o a chiudere, permetterebbe di interrompere un ciclo per nulla virtuoso con un forte commitment politico ripreso in senso fruttuoso. Condizione non facile, tanto meno all'interno della maggioranza che oggi governa la Regione. Grazie.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
In realtà, forse ingenuamente, insieme al collega Pace, avevo pensato che un ordine del giorno sottoscritto da tutti i Gruppi si considerasse normale approvarlo o, addirittura, darlo per approvato; trattandosi di un tema di una certa delicatezza, non avrei mai immaginato che si aprisse la discussione sulla deindustrializzazione dell'area piemontese che, per la verità, dura da trent'anni ed è un fenomeno che ha toccato tutte le aree a forte industrializzazione, Torino, Milano, il Veneto e quant'altro.
Discussione che, se volete, si può anche fare in qualche sede.
Vorrei solo ricordare all'informato Presidente del Gruppo di Forza Italia che fortunatamente il nordovest é una delle aree a maggior incidenza di investimenti esteri, anche nel campo manifatturiero. A parte queste cose, ritengo che gli argomenti che possono utilizzare i colleghi della minoranza o dell'opposizione che dir si voglia, per fare ostruzionismo sono tanti; vi pregherei di avere il buongusto di non strumentalizzare le esigenze dei lavoratori della Michelin. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Essendo già intervenuto nel merito dell'ordine del giorno, volevo intervenire sull'ordine dei lavori; ma ritengo opportuno posporre il mio intervento alla conclusione di tutto questo dibattito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anch'io, ovviamente, mi riservo un intervento rispetto alle considerazioni svolte dal collega Robotti, una volta chiusa la questione relativa alla discussione dell'ordine del giorno. Tra l'altro, non sono tra i firmatari del documento: le firme del Capogruppo di fatto inseriscono la volontà da parte di tutti di esprimere un voto favorevole.
In ogni caso, se ci fosse la possibilità, aggiungerei volentieri la mia firma rispetto alla questione illustrata dal collega Pace e positivamente commentata dai colleghi Consiglieri.
Purtroppo, la situazione della Michelin è molto vicina alle tante realtà che si stanno verificando sul nostro territorio in questi anni di crisi aziendale. Soltanto ieri, durante la fase del Sindacato Ispettivo, si parlava di questioni legate ad altre aziende (LIRI e quant'altro) che insistono sul nostro territorio, in particolare sulla provincia di Torino.
La questione Michelin è una delle tante, sulle quali la Regione Piemonte dovrà collocarsi su due filoni. Il primo è quello legato all'attivazione dei vari Tavoli di confronto e mediazione tra le realtà sindacali e l'Azienda, rispetto al compito affidato alla Regione ovvero gestire le crisi aziendali attraverso altre modalità.
Collega Larizza, personalmente non vedo alcuna volontà ostruzionistica nel dare dignità ad un ordine del giorno che il Consiglio regionale ha chiesto di iscrivere all'o.d.g. e discutere. Se non aveste voluto farlo avevate i numeri per rimandarlo ad altro contesto.
Si possono scrivere ordini del giorno solo in funzione del comunicato stampa o per poter dire agli interlocutori esterni "vi abbiamo considerati con due pagine"; l'alternativa è quella di "fare le due paginette" firmarle e successivamente dar loro dignità con una discussione serena, in un Consiglio, che penso sia nelle condizioni e abbia tutti i diritti di approfittare di un tale argomento per porre l'importante questione delle esigenze e dell'attenzione al sistema produttivo piemontese che, checché se ne dica, è in forte difficoltà. Le motivazioni sono tante: nazionali, non nazionali, regionali, territoriali e quant'altro.
Mi pare che l'invito del Consiglio alla Giunta regionale di essere propositiva, insieme ad alcune aggiuntive considerazioni, non possa assolutamente essere considerato una strumentalizzazione, ma una conseguenza della richiesta posta dalla maggioranza, che da parte nostra non è colta per far perdere tempo, ma nel senso di conferire maggiore dignità alla discussione.
Questo il motivo per cui ho ritenuto d'intervenire ed aggiungere la mia firma all'ordine del giorno, sul quale, ovviamente, come Gruppo e personalmente, voteremo favorevolmente, per una volta in tempi relativamente ristretti. In genere, infatti, si scrivono ordini del giorno per farne comunicati stampa, per poi lasciarli giacere per mesi, dopo i quali o si risponde ad un'interrogazione o lo si vota nella totale indifferenza del Consiglio regionale.
Ringrazio i colleghi Pace e Larizza, primi sottoscrittori della proposta e colgo l'occasione per esprimere ancora una volta il mio voto favorevole all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Mi associo a quanto detto precedentemente dalla collega Ferrero. Non ho sottoscritto l'ordine del giorno, perché purtroppo era già stato presentato, ma moralmente mi unisco ai colleghi che l'hanno firmato e a quelli che l'hanno proposto.
Mai in un momento come questo, la solidarietà - e non solo - pu servire alle centinaia di famiglie che rischiano di rimanere senza stipendio.
Ritengo che si debba tutti ragionare sul come intervenire per essere a fianco di queste persone, non solo con due fogli di carta, ma con qualche fatto concreto. Penso che Giunta regionale abbia l'autorevolezza per intervenire convocando le parti, nel cercare di trovare una soluzione per i lavoratori.
Mi spiace che qualche collega abbia "preso male" i nostri interventi a favore dell'ordine del giorno; mi auguro sia stata solo un malinterpretazione.
Gli altri colleghi del Gruppo non hanno firmato il documento, ma sicuramente l'avrebbero fatto e sicuramente lo voteranno favorevolmente.
Un'ultima sollecitazione, vista la presenza autorevoli membri del governo regionale: la Giunta regionale deve intervenire.
Mi riservo di esprimermi successivamente sulle dichiarazioni del collega Robotti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

In Consiglio ci sono gli incendiari e i pompieri: sicuramente il collega Robotti fa parte degli incendiari. Stiamo aspettando il comandante dei pompieri, che una volta era il Vicepresidente Peveraro: evidentemente non trova più l'autobotte, non sa più guidare il veicolo degli idranti per cercare di spegnere gli incendi.
Al di là delle battute, è stata annunciata la volontà di ridurre la spesa di 24 milioni di euro. Solo per la cronaca, noi avevamo chiesto una riduzione di 500 milioni di euro, tra l'altro parametrati sugli impegni di spesa attuati nel precedente bilancio, quindi tecnicamente si trattava di risparmi e riduzioni di spese più che sostenibili dal punto di vista finanziario e contabile: non avrebbe assolutamente inciso sulla gestione e sull'andamento della "macchina" regionale una riduzione in base alla capacità di spesa, che è ormai dimostrato, più di tanto non riesce ad espandersi.
Sentiamo dire che abbiamo già avuto soddisfazione delle nostre richieste; forse, è bene ricordare le proporzioni tra quanto la Giunta regionale ha offerto e quanto noi avevamo richiesto in sede di Commissione.
Sede in cui non c'è stato alcun ostruzionismo; credo che se fosse presente il Presidente Ronzani, con la sua tradizionale onestà intellettuale, lo riconoscerebbe. Il problema è che, ancora, una volta, si rifiuta la normale dialettica in un'Assemblea legislativa fra maggioranza e opposizione.
L'Assemblea legislativa del Consiglio regionale del Piemonte non è la Provincia di Torino: probabilmente, la Presidente Bresso continua a ricalcare metodi e azioni politiche del passato, che magari in quell'Ente si potevano portare avanti con forzature e imposizioni anche dure da parte della maggioranza nei riguardi della minoranza.
Il teatro, l'ambito politico e amministrativo, e anche temporale, è del tutto cambiato; incredibilmente, neanche i recenti risultati elettorali vi inducono a riflettere sul fatto che qualche spesa che intendereste fare è meglio accantonarla, e che sarebbe meglio assecondare le richieste dell'opposizione.
Colgo l'occasione per esprimere la solidarietà all'amico Assessore Caracciolo, che in questi giorni è diventato l'uomo più importante della Regione Piemonte. I destini del Partito democratico e del centrosinistra piemontese sembrano legati al Regolamento non approvato dalla struttura dell'Assessore Caracciolo. Ritengo invece che i vostri problemi non siano l'Assessore Caracciolo e, se aveste più capacità di autocritica e onestà intellettuale, forse sarebbe già emerso, in questo dibattito sul bilancio qualcosa di più positivo.
Continuate su questa strada, continuate a incolpare all'Assessore Caracciolo: i nostri successi elettorali continueranno! Intanto, aspetto sempre che il comandante dei Vigili del Fuoco, Paolo Peveraro, trovi l'autobotte per spegnere inutili incendi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lupi.



LUPI Maurizio

Grazie Presidente. Possiamo considerare le considerazioni del Consigliere Larizza reali e non prive di una qualche base logica rispetto alle strumentalizzazioni dell'ordine del giorno sulla crisi alla Michelin Stura. Partiamo, però, anche dalla considerazione che, a livello di Consiglio regionale, sia maggiormente utile una discussione su un documento che affronta una questione di stretta utilità, che non un inserimento all'o.d.g. di argomenti assolutamente insignificanti, magari relativi ai finanziamenti per la riproduzione sessuata delle tallofite nel Tanganica centrale...
Pertanto, tra una discussione su una proposta di inserimento all'o.d.g.
del tutto generica e una discussione su una realtà concreta, reale, credo sia preferibile per quest'Aula dedicarsi ad affrontare un ordine del giorno che, a differenza di tante altre situazioni del passato, arriva con un tempismo accettabile.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno sottolineato il fatto che spesso gli ordini del giorno giungono in aula e vengono approvati quando ormai la situazione critica cui fanno riferimento è stata ampiamente superata, dal punto di vista temporale.
E allora, di fronte all'alternativa tra discutere inserimenti all'o.d.g., che spesso hanno una funzione unicamente volta a far trascorrere il tempo, nell'attesa di un accordo che da tutti viene, a parole, invocato, ma scarsamente perseguito, è sicuramente più positivo dedicare il proprio tempo e la propria attenzione a un tema che, se non altro, è caratterizzato da aspetti di stretta attualità.
Come sottolineato da interventi di altri colleghi, l'ordine del giorno fa riferimento a una situazione critica, che ha una valenza maggiore proprio per l'occasione, emblematica e significativa, alla vigilia della quale chiediamo di discuterlo.
Non sarà certo un 1° maggio sereno, quello dei lavoratori della Michelin. In questo senso, il fatto che il Consiglio regionale dia un segnale di attenzione a questi temi, può essere considerato complessivamente come un dato positivo.
Per questo motivo, il nostro Gruppo condivide l'ordine del giorno presentato e voterà positivamente nei confronti della sua approvazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione dell'ordine del giorno. Ricordo che il numero legale è 27.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Indìco, pertanto, la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 982, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto dell'importanza degli stabilimenti Michelin, storicamente affermatisi nell'economia della Provincia di Torino e dell'intero Piemonte visto che lo stabilimento di Stura, nel pieno rispetto degli accordi sindacali siglati in sede istituzionale, negli ultimi dieci anni, ha ridotto il proprio personale di 400 dipendenti e che dai recenti incontri con i sindacati non sono emerse risposte chiare riguardo al futuro produttivo appreso che nello stabilimento di Stura si è verificato un aumento della produzione, nonostante la riduzione da 18 a 15 dei turni lavorativi constatato che, pur senza una posizione chiara da parte della dirigenza della Michelin, arrivano segnali drammatici di una possibile chiusura dello stabilimento entro il 2009 e che l'azienda rifiuta di dare spiegazioni in merito, limitandosi a sottolineare la difficoltà della congiuntura economica per il continuo aumento dei costi delle materie prime e per la contrazione del mercato impegna la Giunta regionale a convocare con urgenza le parti sindacali e datoriali al fine di fare chiarezza sulla reale situazione dello stabilimento, sulle prospettive future della produzione e sulla situazione dei lavoratori ad attivarsi affinché venga garantito il proseguimento dell'attività ed evitato il rischio di chiusura dello stabilimento ad operare affinché, da parte dell'azienda, vengano confermati gli impegni sottoscritti nell'accordo siglato lo scorso anno presso il Ministero delle Attività Produttive impegna la Presidenza del Consiglio a trasmettere il presente ordine del giorno ai Parlamentari piemontesi, ai Consigli provinciali di Alessandria, Torino e Cuneo ed ai Consiglio comunale di Torino." L'esito della votazione è il seguente: presenti 24 Consiglieri votanti 23 Consiglieri hanno votato SÌ 23 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Comunico che la votazione non è valida, per mancanza del numero legale.
La seduta è sospesa (ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento)



(La seduta riprende alle ore 18.20)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda i congedi, devo comunicare che il collega Manolino è rientrato, non è più in congedo.
I colleghi in congedo sono nove, pertanto il numero legale è 28.
Dobbiamo ripetere la votazione sull'ordine del giorno "Crisi alla Michelin Stura", poiché la precedente votazione è risultata non valida.
Si proceda alla votazione nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ci spiace che la casualità abbia fatto sì che un ordine del giorno che come ho detto nell'intervento precedente, i colleghi Larizza e Pace hanno faticato a far firmare a tutti i Consiglieri, sia stato discusso contestualmente ad un momento di difficoltà complessiva dei nostri lavori.
Credo che il giudizio sull'interruzione precedente non abbia bisogno da parte mia di essere espresso, perché evidente.
Aggiungo solo un passaggio: come abbiamo dichiarato nella sessione dei Capigruppo conclusasi alle 16,20, aprire, a nostro avviso tardivamente (ma meglio tardi che mai!), un confronto con l'opposizione - in tal senso consideriamo lo stralcio di 14 articoli un segno, pur tardivo, d'attenzione alle nostre richieste - sia francamente contraddittorio con la contestuale convocazione ad oltranza di quattro sessioni di Consiglio per venerdì sabato e domenica.
La trattativa non si sposa, a nostro avviso oggettivo e legittimo, con le forzature. Scelga questa maggioranza quale delle due strade intraprendere. Se permangono le convocazioni, noi siamo ovviamente organizzati per sostenerle, ma non parteciperemo a nessuna riunione dei Capigruppo né formale né informale finché questo clima di forzatura non venga sciolto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Robotti ha usato toni roboanti, per dire però delle cose essenziali.
Io voglio ricordare al Consiglio che qui non si sta facendo alcuna forzatura. Non solo è un dovere del Consiglio, non dei Consiglieri di maggioranza, ma di tutto il Consiglio, approvare il bilancio, di norma come prevede la legge, entro fine anno o comunque entro il 30 aprile.
dovere di tutti, e quindi almeno dei Consiglieri della maggioranza partecipare al Consiglio e convocarne sedute ad oltranza in base a tempi che - lo ricordo - erano stati concordati. C'è stata una sospensione non certo obbligatoria nel periodo intorno alle elezioni per consentire a tutti di partecipare alla tornata elettorale, cosa che di per sé è giusta, ma che richiede una disponibilità ad una trattativa complessiva nell'ambito della quale era stato concordato che si sarebbe arrivati in aula subito dopo le elezioni e si sarebbe votato entro il 30 aprile.



(Interruzioni del Consigliere Burzi fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

BURZI Angelo (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Racconti bugie!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Va bene, racconto bugie. Andremo a cercare i verbali anche delle riunioni dei Capigruppo...
Comunque, bugie o non bugie, ricordo che è nostro preciso dovere approvare il bilancio e che è già stato richiesto con lettera formale di assicurare con il bilancio la copertura del deficit della sanità, che obbligatoriamente deve essere coperto entro il 30 aprile. Secondo me non possiamo finire i nostri lavori di oggi senza avere convocato ad oltranza il Consiglio, e non solo per tre giorni. Secondo me, se ci sono le condizioni, anche in serale e in notturna e a partire da venerdì si pu convocare in serale e in notturna e anche da lunedì in serale e in notturna.
I Consiglieri hanno tutto il diritto di parlare quanto vogliono assicurano la propria presenza in qualunque momento, e il Consiglio non smette di riunirsi fino a quando il bilancio non sarà approvato.
Questo secondo me non è un optional né una provocazione, è un dovere preciso nostro come consiglieri. Un dovere, ripeto, di tutti, non sono solo della maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, lei adesso è potuta intervenie, perché noi abbiamo assicurato il numero legale, altrimenti sarebbe mancato per la seconda volta. Quindi, prima di accusarci di non far proseguire la discussione sul bilancio, si premuri di avere i numeri in aula, il mercoledì alle ore 16 prima di convocare le sedute notturne di venerdì, sabato e domenica. Qua il personale sta lavorando, non produciamo nulla, manca il numero legale non per colpa nostra, ma per responsabilità vostra. È la maggioranza che deve garantire il numero legale; da sempre in questa Regione è stato così, al Parlamento è così, alla Camera è così e al Senato è così. Non venga a dirci che dobbiamo assicurare il numero legale della sua maggioranza, che lei ha sempre detto essere ampia. Lo dimostri, faccia rimanere i suoi Consiglieri così come quando governavamo noi: facevamo mantenere i numeri ai nostri Consiglieri, se mancava andavamo a casa.
Quindi, non cerchi capri espiatori: a quest'ora potevamo essere già in viaggio verso casa. Siamo rimasti per la sensibilità di non fare sfiorire un ordine del giorno che invece ritenevamo importante approvare e solo per senso di responsabilità lo abbiamo approvato. Questo dovrebbe farle capire che forse i toni che lei ha appena usato non sono quelli più appropriati per le volontà che lei ha di approvare il bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Prendiamo atto che nonostante le "minacce" - tra virgolette di passare qua giornate e giornata, avanzate dal collega Muliere non hanno ottenuto esito positivo nemmeno all'interno del suo stesso partito, visto che i numeri non li ha.
La Presidente Bresso invece di cercare di gettare acqua sul fuoco prende a schiaffi la minoranza. Personalmente, ritengo che lei non abbia altra alternativa che convocare il Consiglio venerdì, sabato e domenica.
Ma, Presidente: convochi e non sconvochi: c'é personale che aveva già chiesto ferie e dovrà far saltare ferie e prenotazioni, così come diversi di noi. Non permettetevi di dire "abbiamo scherzato perché non abbiamo i numeri" e sconvocare le sedute di sabato e domenica. Ricordatevi bene di non prenderci in giro: parlo in particolare per i dipendenti, non tanto di per che siamo più che ben pagati e possiamo anche saltare le ferie e perdere le caparre.
Quindi, se il Consiglio è convocato venerdì, sabato e domenica venerdì, sabato e domenica faremo Consiglio. Noi ci saremo; ci auguriamo lo siate anche voi. Ma non fate scherzi; domani o dopodomani non inviate le revoche delle convocazioni, perché non possiamo permetterci di prendere in giro la gente. Non lo possiamo fare; se decidete di andare avanti, andiamo avanti. Se decidete di perdere tempo, lo perdiamo. Ma ricordi, Presidente Bresso, che primo dovere della maggioranza è rispettare l'opposizione; ad oggi, invece, alle nostre richieste avete sempre risposto "picche" riferendo ai Consiglieri cose ben diverse da quanto richiesto in modo preciso, ribadito in Commissione e anche in sede di Conferenza dei Capigruppo, come ha fatto, oggi, il sottoscritto.
Risposte non ne sono arrivate, se non in Commissione la settimana scorsa, alla bocciatura degli emendamenti presentati dalla Lega, anche quelli di poche centinaia di migliaia di euro. La risposta è stata "picche". Non venite a dire che non abbiamo fatto richieste, che non abbiamo avanzato proposte o cose del genere. Lo abbiamo fatto correttamente, e voi correttamente avete respinto; non potete chiederci di appoggiare un bilancio che, scritto da voi, volete portare avanti inalterato, immodificato e mummificato: a noi non va bene e faremo il possibile perché così non passi. Prima trattate e lo modificate con qualche proposta della minoranza, e prima lo portate a casa.
Volete fare muro contro muro? Non c'é problema: facciamo muro contro muro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Cambio argomento, chiedendo ai colleghi della minoranza la stessa sensibilità dimostrata poco fa per la crisi della Michelin; prima di chiudere la seduta chiedo di permettere all'Assessore Migliasso di riferire all'Aula sulla crisi dell'"Astigiana ammortizzatori Way Assauto" di Asti.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta regionale si dichiara disponibile sulle richieste avanzate dalla collega Motta.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Presidente, alla luce delle considerazioni svolte dal collega Robotti e dalla Presidente Bresso, di quanto accaduto in Aula e delle richieste della collega Motta, faccio appello alla sua cortesia, Presidente Gariglio, se mi ascolta... Non ho ben capito che cosa facciamo questa sera. Intanto, vorrei sapere fino a che ora siamo convocati e per fare che cosa, visto che, se il numero legale non è cambiato, in questo momento; noi lo abbiamo mantenuto per poter approvare l'ordine del giorno sulla crisi Michelin e se è necessario farlo per le comunicazioni dell'Assessore Migliasso, va benissimo. Dalla Presidente Bresso abbiamo ricevuto - non solo noi, ma anche il collega Robotti e l'intera maggioranza - una sorta di lezione: nonostante non garantiate il numero legale, si va avanti, e va bene. Per Presidente non sono più intenzionata a stare qui e perdere tempo per vedere se c'é o meno il numero legale per entrare nella discussione di bilancio e finanziaria.
Quindi per cortesia prenda atto del fatto che non c'é il numero legale.
Se dobbiamo ascoltare l'Assessore Migliasso sulla questione astigiana va benissimo, ma direi che la dignità di quest'Aula non meriti né di perdere tempo - è mancato due volte il numero legale - né la risposta della Presidente e della maggioranza. Almeno oggi, cerchiamo di chiudere con un po' di dignità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Caro Presidente del Consiglio, cara Presidente della Giunta regionale la differenza fra noi e voi è già nei comportamenti di questi pochi secondi. Noi siamo disponibili ad ascoltare la relazione dell'Assessore Migliasso. come richiesto dalla collega Motta. Successivamente, però, con un minimo di onestà e di serietà, si chiudano i lavori: non avete il numero legale e credo che non lo avrete neanche nei prossimi giorni, visto che vi state infilando in un inutile braccio di ferro. Il fatto è molto grave: il primo anno, si può anche comprendere, c'é l'orgoglio politico di mostrare di avere i voti e la maggioranza. Quindi da un lato si può anche comprendere che non abbiate capito che la Presidente Bresso non si renda conto che non è più all'Amministrazione provinciale di Torino, ma in un'Assemblea legislativa, dov'è inevitabile il confronto dialettico fra maggioranza e minoranza, regolato da un Regolamento che al momento è vigente. Dunque, tutta una serie di rapporti e confronti che non possono essere annullati da prove di forza inutili che - come sempre - vi si sono ritorte contro.
Ma pazienza: il primo anno, l'orgoglio ci può anche stare.
Il secondo anno, nuovamente la prova di forza, inutile, e avete perso.
Si potrà dire "siamo orgogliosi, ma anche testardi": il secondo anno, ci può anche stare.
Siamo arrivati al terzo anno: la giustificazione dell'orgoglio e della testardaggine non c'é più. C'é un'incapacità e un'evidente e palese miopia politica di guidare questa maggioranza. Sappiamo che anche alcuni di voi sommessamente, lo pensano; sta di fatto che questa è la situazione e come giustamente il collega Leo ha fatto rilevare non avete neanche avuto la sensibilità e la correttezza politica e istituzionale di pretendere che in sede di discussione di bilancio siano presenti tutti gli Assessori competenti in materia. La precedente Giunta regionale lo ha sempre garantito; adesso, sono presenti alcuni Assessori, altri spariscono, altri ritornano, altri ci devono dare importanti comunicazioni...
Non voglio soffermarmi su quanto già detto; ribadisco che non c'é stato alcun ostruzionismo in Commissione bilancio, ma la disponibilità di un risparmio 24 milioni rispetto ai 500 richiesti è del tutto ridicola.
Continuate così. Però, caro Vicepresidente Peveraro, mi sembra di capire che non dovrà più guidare l'autopompa dei pompieri, ma un'ambulanza con qualche morto o ferito. Visti il vostro metodo, il vostro stile e le vostre forzature, i risultati saranno sicuramente tali. Pensateci.
Ascoltiamo la relazione dell'Assessore Migliasso, e poi immediatamente, si chiudano i lavori.



PRESIDENTE

Vista la disponibilità, procederei con la comunicazione dell'Assessore Migliasso sulla crisi dell'"Astigiana ammortizzatori Way Assauto" di Asti.
La parola al Consigliere Pedrale sull'ordine dei lavori.



PEDRALE Luca

Vorrei sapere quando verranno chiusi i lavori; un'ora precisa: le 19.00, le 19.15...



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, concordo sul fatto che se la maggioranza non è in grado di garantire il numero legale, non si può iniziare a discutere un argomento quale la legge finanziaria. Non accetto però il concetto di Consiglio a timer; il Consiglio affronta il problema di una crisi aziendale: a seconda delle comunicazioni dell'Assessore potrebbero esserci Consiglieri intenzionati ad intervenire e dunque aprirsi un dibattito.
La parola al Consigliere Ferrero sull'ordine dei lavori.



FERRERO Caterina

Volevo essere più chiara di quanto, evidentemente, sia stata nel mio precedente intervento, evidentemente frainteso.
Personalmente mi va benissimo che la collega Motta richieda l'illustrazione della situazione di Asti, che l'Assessore Migliasso esponga, che eventualmente si apra un dibattito.
Ho solo chiesto, per la dignità di quest'Aula, Presidente, che terminata la comunicazione, lei volesse cortesemente dichiarare tolta la seduta, perché qui, oggi, a quest'ora, non ha alcun senso aprire discussioni su altri temi, sui quali, voi, state facendo ostruzionismo.



PRESIDENTE

Collega Ferrero, non ci siamo capiti; dopo l'intervento dell'Assessore Migliasso si potrà, se i colleghi lo desidereranno, aprire una serie di interventi sulla comunicazione, dopodiché ho precisato che non mi pare ci siano le condizioni per aprire la discussione sull'articolato della Finanziaria. Ho anche precisato che non mi pare possibile condurre nella nostra prassi il Consiglio a timer, che si chiude ad una certa ora. Se affrontiamo un tema, dobbiamo permettere ai Consiglieri che lo desiderano d'intervenire.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione della Giunta regionale (Assessore Migliasso) sulla crisi all'"Astigiana ammortizzatori Way Assauto" di Asti


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Rispondo volentieri alla richiesta della Consigliera Motta di riferire in aula su un incontro svoltosi stamani presso la Prefettura di Asti, alla presenza del Prefetto, del Sindaco e dell'Assessore al lavoro del Comune di Asti, del Commissario della Provincia di Asti - in quanto si stava procedendo in quei momenti alla proclamazione dell'eletta Maria Teresa Armosino, che dunque non poteva essere presente - con le organizzazioni sindacali e il proprietario dell' "Astigiana ammortizzatori" il signor Robella. Personalmente, ero supportata da funzionari sia dell'Assessorato al lavoro sia di quello alle attività produttive.
Come tutti sanno, la vicenda Way Assauto ha alle spalle una storia lunga, complicata e per certi versi dolorosa, poiché rappresenta per la città di Asti un pezzo molto importante, non solo dal punto di vista numerico, ma della storia industriale della città, che tuttora, dopo travagliatissime vicende che hanno visto messa in discussione anche la presenza sul territorio dell'unità produttiva, ha ancora alle proprie dipendenze 277 persone, cui, naturalmente, corrispondono altrettante famiglie e dal cui reddito dipende anche parte dell'economia del territorio, che non si limita alla città di Asti, ma anche al circondario.
La riunione di questa mattina, peraltro già concordata, convocata dal Prefetto, avrebbe dovuto essere, se non di "normale amministrazione" fra virgolette, perlomeno di carattere ordinario, in cui il signor Robella Amministratore delegato, avrebbe dovuto riferire su tutta una serie di dati relativi al bilancio e allo stato finanziario dell'Azienda. Cosa che invece non si è potuta fare. Il Prefetto, dunque, molto opportunamente ha trasformato l'incontro già previsto e che aveva lo scopo di cui dicevo, in un incontro per affrontare alcune drammatiche novità intervenute nel frattempo e che esigevano la presenza degli Assessori regionali - che non potendo allontanarsi dall'Aula entrambi, si sono comunque, opportunamente fatti carico di una presenza in quella sede.
Per amor di cronaca, ma anche per non farla troppo lunga, ricordo che il 27 dicembre 2007, in Regione Piemonte è stata ampiamente trattata la vicenda Way Assauto dopo che per tre giorni, a partire dalla sera del 24 dicembre, a seguito di atti unilaterali da parte dell'azienda ci si era trovati nella necessità di attuare - da parte del Prefetto - una mediazione una sorta di lodo - portato in sede regionale e che aveva visto i sindacati, per ennesimo senso di responsabilità, pur non convinti del contenuto del lodo stesso, a firmarlo.
Nel frattempo, trascorsi i pochi mesi che sappiamo, come un fulmine a ciel sereno, poco prima che arrivasse la scadenza nella quale il signor Robella avrebbe dovuto riferire dello stato dell'arte, ovvero di come stava andando l'azienda rispetto a commesse, indebitamenti, eccetera eccetera, è arrivato il provvedimento di messa in mobilità - in pratica, lettera di licenziamento - inviata non alle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL o meglio FIM, FIOM, UILM - ma alle sole RSU aziendali e alla Regione Piemonte. Provvedimento con il quale l'Amministratore delegato, il signor Robella, comunicava, peraltro con linguaggio contorto, per certi versi contraddittorio, che non essendo più sostenibile la situazione, provvedeva alla messa in mobilità di tutti i 277 dipendenti dello stabilimento.
Questo, nonostante nel lodo del 27 dicembre si dicesse tutt'altro e dopo la concessione di altri 12 mesi di cassa integrazione per riorganizzazione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2008, ottenuta presso il Ministero del Lavoro, con procedura piuttosto rapida In quella sede è stato immediatamente chiarito dalla Regione Piemonte che il cambiamento di causale avrebbe comportato, da parte del Ministero il ritiro del provvedimento di cassa integrazione concesso, e quindi che dal momento in cui sarebbe scattata la procedura di mobilità, si sarebbe andati a ritroso, dal 1° gennaio 2008, con i lavoratori tutti a carico dell'azienda, naturalmente a stipendio pieno.
La mattinata si è svolta, come vi lascio immaginare, in modo piuttosto agitato; il signor Robella si è presentato con un'ora e un quarto di ritardo, ma questo può far parte del folclore che sarebbe bene non utilizzare o usare in modo più appropriato, quando 277 persone rischiano di perdere il posto di lavoro. Comunque, la riunione si è tenuta, ha avuto i suoi momenti di tensione e, per non farla molto lunga, a fronte di un atteggiamento molto fermo da parte delle Organizzazioni Sindacali, delle Istituzioni locali e della Prefettura (tutti hanno invitato più volte il signor Robella a tornare sui propri passi), l'incontro si è concluso.
Non c'è stato accordo; le Organizzazioni sindacali hanno esplicitamente dichiarato di non fidarsi più del signor Robella, il quale troppe volte non ha mantenuto gli impegni assunti nei numerosi accordi siglati in Regione e sui quali aveva ottenuto, per ben 30 mesi, la cassa integrazione - a carico della collettività, come peraltro avviene sempre in questi casi.
Pertanto, è stata firmata, naturalmente su nostra richiesta, ma in modo unilaterale, una lettera da parte del signor Robella, in cui si afferma che si ritirano le lettere di licenziamento e ci si dichiara disponibili a cedere l'azienda, qualora si aprissero spazi e possibilità in quella direzione.
La lettera termina con l'annuncio che il lavoro riprenderà il 5 maggio.
Naturalmente, si tratta di una lettera d'intenti e volontà manifestata dall'azienda, di cui le Istituzioni hanno preso atto, così come la Prefettura e le Organizzazioni sindacali. Queste ultime, però, non l'hanno considerata una rassicurazione sufficiente a farle re cedere dalla propria posizione di fermezza - che peraltro avrebbero sottoposto all'assemblea dei lavoratori che si sarebbe svolta poco dopo né, tanto meno, sono state disposte a sottoscrivere alcun accordo in quella sede.
La riunione particolarmente pesante e sgradevole, è finita intorno alle 14.30, 15.00 (non ricordo nemmeno più bene)... Con quel po' d'esperienza che ormai mi arriva dall'aver partecipato ad un certo numero di riunioni con varie aziende, non tutte, ovviamente, all'insegna della piacevolezza vi assicuro che questa è stata anche più pesante di altre.
Ho dimenticato di riferire la presenza dell'Unione Industriale di Asti che ha dichiarato di non saper nulla della lettera inviata dal signor Robella ai lavoratori e alla Regione Piemonte, e di apprenderlo in quel momento, a fatti già avvenuti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Migliasso.
Ci sono colleghi che desiderano intervenire sulle comunicazioni dell'Assessore? Evidentemente l'Assessore è stata esauriente.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.56)



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