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Dettaglio seduta n.309 del 30/04/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prego i colleghi di accomodarsi nei banchi.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Boeti, Bossuto Buquicchio, Cattaneo, Laus, Robotti e Turigliatto.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 503, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2008"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 503, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana di ieri è stata svolta la relazione, da parte del Consigliere Lepri.
Apriamo, pertanto, la discussione generale. Prego i colleghi Consiglieri di accomodarsi nei banchi.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Intervenendo nel dibattito generale sulla legge finanziaria, il primo dei punti che abbiamo all'o.d.g. di quest'importante sessione del Consiglio, non possiamo non ripetere anche in Aula quello che abbiamo già detto in Commissione.
E' ribadito tutti gli anni, naturalmente con la promessa, per l'anno successivo, di una maggiore coerenza rispetto al dettato e allo spirito soprattutto della legge di riforma dell'ordinamento finanziario regionale: far uscire dalla legge finanziaria annuale il connotato chiaro di una manovra finanziaria che tenda a correggere i lineamenti tendenziali, sia delle entrate sia delle spese della Regione Piemonte. Questo, per andare a raggiungere quegli obiettivi d'efficienza, ma anche politici e programmatici, che l'Amministrazione si è data, piuttosto che diventare come abbiamo constatato in questi anni, un'occasione per introdurre in modo "omnibus" qualsiasi norma urgente. Quindi, il classico treno che passa, al quale si cerca di aggiungere un vagone per raggiungere finalità immediate.
Possiamo definirla una legge finanziaria di corto respiro, piuttosto che una legge finanziaria coerente e in grado di delineare una manovra, con obiettivi ambiziosi e di rafforzamento della stabilità finanziaria della nostra Regione. Peraltro, quest'anno il tutto si aggiunge ad un'impostazione di livello nazionale che pone, in modo particolare, dei paletti che sono difficilmente superabili, almeno per gli Enti locali, sia da un punto di vista formale sia da un punto di vista sostanziale.
Per quanto ci riguarda, come Regione, avendo l'autonomia legislativa dovremo in ogni modo rispettare gli obiettivi, da un punto di vista sostanziale, a meno che non si voglia pianificare la violazione della legge, dal punto di vista degli obiettivi di stabilità interna e dal punto di vista finanziario.
Dal punto di vista formale, è chiaro che, avendo autonomia legislativa è consentito ancora fare un'operazione di "imbellettamento", magari di superfetazione dei conti e degli stanziamenti, sperando che nessuno vada a fare la verifica, a consuntivo, tra stanziamenti ed impegni effettivamente eseguibili.
Il dibattito in Commissione ha messo chiaramente in risalto lo scarto tra il bilancio reale e quello che, invece, è la possibilità effettiva.
Come Gruppo, abbiamo iniziato un'azione di richiamo sotto questo profilo. Ritengo sia il primo dovere di un'opposizione, tanto più che ci si trova di fronte alla necessità di attuare una legge del Ministro pro tempore Padoa-Schioppa e del Governo dimissionario Prodi, ma sul quale ovviamente hanno riposto molte aspettative per mantenere gli equilibri ...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Grazie.



CAVALLERA Ugo

Ringrazio il collega Monteggia per il supporto assembleare. Tornando al filo del discorso, credo che si possa esaminare la legge finanziaria dal punto di vista della legge omnibus; basta guardare i titoli dei vari articoli e ci rendiamo subito conto che si toccano tutti i settori...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi nei banchi o uscire dall'Aula, se non siete interessati agli interventi. Grazie.



CAVALLERA Ugo

Cito, come esempio, qualche titolo; il Presidente del Consiglio comprende benissimo, anche perché l'articolo 2 riguarda i trasporti argomento a lui caro, e, nonostante questa formulazione, ieri a Torino c'è stata una manifestazione degli operatori di settore - fatto certamente da approfondire - ha ricevuto sostegno da una parte e critiche da parte dell'Assessore competente, ma possiamo dire che, certamente, questa norma nella logica che prima sottolineavo, non è risolutiva, perché, pur introducendo alcuni elementi positivi, non risolve completamente le aspettative che, fossero solo dei gestori, sarebbero un qualcosa d'importante, ma anche comprimibile, mentre riguardano, ovviamente, le esigenze dell'utenza.
Se procediamo, vediamo una serie di altre questioni, riguardanti, per esempio, il tema dell'agricoltura.
Siamo perfettamente d'accordo sul far seguire all'approvazione dei programmi europei, sia dell'agricoltura sia del cosiddetto settore economico-produttivo, gli stanziamenti regionali che corrispondono ai cofinanziamenti comunitari, però è chiaro che, anche in questo caso, noi l'abbiamo segnalato con un emendamento non aggiuntivo, non incrementativo della spesa, ma di priorità nell'articolazione dei capitoli interni per risolvere una serie di questioni pendenti del vecchio PSR.
Ci sembra assurdo andare avanti nel nuovo PSR e non avere ancora chiuso le pendenze del PSR 2000-2006 e così via. Quindi credo che servano altri...
Presidente, scusi, quanto tempo ho a disposizione?



PRESIDENTE

Dieci minuti.



CAVALLERA Ugo

Discussa e approfondita la prima questione di una legge finanziaria poco coerente, troppo omnibus e in ogni modo tale da non risolvere i problemi (ho fatto due esempi), l'altra questione è il patto di stabilità.
Ritengo che su questo si debba fare veramente una battaglia, perch altrimenti ci sarebbero figli e figliastri.
A livello di ogni singolo Comune e Provincia si è dovuto dimostrare per quanto riguarda gli investimenti, l'effettiva incassabilità (disponibilità) in termini di entrata del controvalore che va a finanziare gli interventi in termini di spesa (Titolo II, le cosiddette spese in conto capitale). Qui ovviamente noi limiti imposti dall'alto non ne abbiamo salvo poi, in termini di gestione del bilancio e di consuntivo finale dover dimostrare di aver rispettato il patto di stabilità.
Ora, non essendo nessuna nostra struttura investita di attività divinatoria e dovendo far ricorso solamente all'aritmetica, credo che sia assolutamente necessario - e lo dico al Vicepresidente Peveraro - arrivare a iscrivere nella spesa, tra le somme stanziate, una cifra corrispondente o in ogni modo poco discosta da quelle che sono le somme impegnabili.
Voglio dire che non sono assolutamente d'accordo ad approvare un bilancio che dà degli stanziamenti molto ampi e poi, all'interno di questi stanziamenti, è la Giunta che stabilirà le sue priorità prendendo a giustificazione non le autorizzazioni del Consiglio, ma quelli che sono i vincoli del patto di stabilità. Questo non è un corretto rapporto Giunta Consiglio.
Nel momento in cui il Consiglio va a indicare e autorizzare una spesa questa deve essere eseguibile. Nel nostro bilancio non è così, perch sappiamo già che 4-500 milioni di euro (forse anche di più) assolutamente non lo sono, per il rispetto del Patto di stabilità.
Allora dica la verità l'Assessore Peveraro, ovvero qual è il limite effettivo dell'impegnabilità e su questa base andiamo a stabilire gli stanziamenti, altrimenti andiamo a fare un bilancio in cui vi sono le solite cose, i soliti sistemi che non portano da nessuna parte e consentono solamente a coloro che vogliono fare operazioni fumogene di continuare a operare in un modo che è assolutamente strumentale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente. Questa Finanziaria e questo bilancio non ci soddisfano. Non ci soddisfava quello dell'anno scorso, ci soddisfa meno quello di quest'anno, anche perché quello dell'anno scorso aveva dei pregressi che non sono stati assolutamente soddisfatti, per cui ci troviamo in una condizione in cui gli accordi che sono fatti poi non sono rispettati.
Ma al di là di questo, andiamo ad analizzare quello che è un discorso che quest'anno ci porta a una finanziaria non soddisfacente, una finanziaria che ci porta a ridiscutere un po' tutti i temi principali, come ad esempio quello della sicurezza.
Noi abbiamo il grandissimo problema della sicurezza, e qui invece non se ne tiene conto. Non se ne tiene assolutamente nessun conto e gli stanziamenti non sono mai sufficienti per andare verso quello che dovrebbe essere un discorso da affrontare in toto, in piena forza, perché siamo in una situazione di emergenza criminalità e il problema sicurezza è assolutamente importante.
D'altra parte, è inutile che si parli sempre di sicurezza quando non si prendono le assolute contromisure: ci vuole più pulizia, ci vogliono più stanziamenti per quel che riguarda tutto ciò che è inerente al tema della sicurezza.
Qui invece noi i soldi li stanziamo per altro, ci sono degli articoli che riguardano la Regione Piemonte e il Comune che stanziano soldi per mantenere i rom. Voglio dire, abbiamo avuto dei casi eclatanti negli ultimi tempi - magari non interessano direttamente il Piemonte, ma lo riguardano rispetto a un'emergenza nazionale; un'emergenza nazionale di cui non è assolutamente tenuto conto.
Forse non vi siete accorti che una parte della popolazione ha votato il centrodestra proprio per il discorso della sicurezza, perché la sinistra ha sempre ritenuto che il discorso della sicurezza fosse un palliativo, un qualcosa messo lì, così tanto per dire "stiamo facendo della sicurezza", ma questa sicurezza non esiste. Voi avete sempre detto che quelli che sono i criminali o coloro che delinquono "poverini, vengono da una situazione di disagio sociale", giustificando una popolazione delinquenziale molto sostenuta, atteggiamento che non vi porterà a nulla. E la gente vi ha penalizzato proprio per questo.
Al di là del discorso della sicurezza, che è importantissimo e rispetto al quale non si ritiene che questa finanziaria rappresenti un incentivo a portare un determinato e cospicuo impegno finanziario proprio su questo problema, anche per quel che riguarda il discorso delle infrastrutture stiamo sempre aspettando che anche la questione della TAV sia affrontata da questo Consiglio e veda finalmente una decisione. Stiamo aspettando che si venga qua e ci si dica che la Torino-Lione deve essere fatta, anche perch ci stanno aspettando in tutta Europa.
Al riguardo, la Presidente continua a dire: Sì, sono favorevole", ma tutti i tavoli di concertazione non portano a nulla e noi stiamo sempre aspettando, fino a quando ci bypasseranno e non avremo neanche più quel passaggio: rimarrà la linea Torino- Milano e arrivederci! Per non parlare, poi, della Genova-Rotterdam, altro tratto importantissimo, che potrebbe diventare ancora più rilevante della Barcellona-Kiev, posto che il trasporto si rapporterà su Rotterdam e attraverso il Reno, sarebbe dirottato verso il sud Europa.
Abbiamo un porto di Genova che dovrà essere sfruttato tantissimo, per cui anche in questo senso dovremo darci da fare e impegnarci con infrastrutture che ci dovranno portare al livello di tutti gli altri Paesi europei.
Per quanto concerne il discorso sui trasporti, è un'altra "grana" infinita: abbiamo pendolari che si lamentano dei ritardi dei treni e della sporcizia. Ne avremo parlato duecento volte - anzi duemila! - però non si arriva mai ad una definizione del problema. Certo si fanno tanti proclami: ho letto un articolo su La Stampa del 20 aprile in cui si dice: "Anche la Regione boccia i treni". Sì, bocciamo i treni, però non abbiamo forza contrattuale per andare a trattare, con chi di dovere, ossia con le Ferrovie, per un servizio migliore.
L'autostrada Torino-Milano forse adesso è migliorata, grazie anche all'apertura di quei 40 o 50 chilometri, ma non abbiamo ancora dei collegamenti seri che ci inducano a pensare di essere al livello di tutti gli altri Paesi europei. Forse non ci rendiamo conto che la Spagna, che in passato era "indietro" rispetto a noi di circa quindici anni, oggi ci supera di quindici anni! Dobbiamo quindi impegnarci per una "infrastrutturazione" importante e definitiva, che porti finalmente la nostra Regione ai livelli delle Regioni europee, ma anche dei Paesi internazionali, come la Cina, che oggi dispone di una rete ferroviaria (con treni che viaggiano a 250 chilometri orari!) che collega le maggiori capitali cinesi, rendendo quelle infrastrutture migliori delle nostre.
Noi stiamo retrocedendo: andrà a finire che tutti i Paesi europei ci passeranno avanti, e avremo solo delle grandi pretese, perché una volta forse, bastava il discorso del made in Italy, ma oggi non è più sufficiente, perché dobbiamo offrire innovazione e tecnologia.
Non dobbiamo dimenticare che tutto ciò che è avvenuto in questi anni in merito al discorso energetico ci ha penalizzato fortemente: dobbiamo rivolgerci a chi, nei tempi passati, non è riuscito a portare avanti una politica energetica seria, che in questo momento ci penalizza fortemente.
Si potrebbero fare molti altri discorsi, ma approfittando della presenza in Aula dell'Assessore competente, mi soffermerei sul discorso turistico, in particolare della fase post-olimpica, che mi sembra non risenta di un importante decollo.
Non è abbastanza valorizzato il turismo verso quelle montagne che hanno ospitato le Olimpiadi, che dovrebbero essere ancora più potenziate rispetto alle altre. Dai dati acquisiti sul turismo, non emerge quella forza necessaria che dovrebbe essere, invece, ormai acquisita.
Nelle altre città che hanno ospitato, in passato, i Giochi Olimpici si è registrato un balzo in avanti nella ricezione turistica, con un forte incremento del turismo in quelle zone. Nel torinese, invece, registriamo il solito tran-tran, forse qualcosina in più, ma é un dato naturale, che doveva esserci per forza: dopo le Olimpiadi si deve avere per forza un incremento, ma non doveva essere così debole! Forse, altre iniziative e qualche stanziamento in più in merito al discorso delle montagne e dei siti olimpici avrebbero contribuito al loro potenziamento, facendole diventare un traino eccezionale, che doveva portare non solo sulle montagne torinesi ma anche su tutto l'arco alpino piemontese, un aumento della ricettività e del turismo. Invece, mi risulta che anche i Paesi emergenti come la Russia oggi preferiscano la Francia e frequentino poco le nostre montagne.
Questa è una legge finanziaria che non ci soddisfa ancora in merito ai punti sinora elencati, come la sicurezza, le infrastrutture, i trasporti il turismo e quant'altro.
Assessore, faccia tutto il risparmio possibile e poi vedremo, nel prosieguo della discussione sulla legge finanziaria, se effettivamente ci saranno altri sviluppi che ci consentano di riparlarne. Oggi come oggi non siamo assolutamente soddisfatti e proseguiremo nella nostra discussione fino a quando, probabilmente, non potremo avere una nuova interlocuzione per riuscire a vedere se questo bilancio incontrerà non dico la nostra approvazione, ma quantomeno un'astensione motivata (che non dovrà essere interpretata come astensione politica, perché il nostro voto sarà chiaramente contrario).
Cominciamo ad avvicinarci, perché forse, in questi mesi, non c'è stata comunicazione. E come minoranze non siamo mai riusciti ad avere delle soddisfazioni.
Ricordate che oggi in Aula voi siete la maggioranza, ma nel Paese non lo siete più.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Poiché molti colleghi non partecipano alla I Commissione, e quasi tutti (me compreso) siamo stati, almeno nell'ultimo mese e mezzo comprensibilmente occupati anche in vicende che esulano dalle normali attività di Consiglieri regionali, in termini di ruolo (certo diversificato), credo che ogni tanto fare un piccolo "ricapitolo" delle puntate precedenti - evidentemente vissuto da una parte, per cui non è dato obiettivo, sia ben chiaro - serva a riposizionare il tema.
La legge finanziaria, insieme al bilancio, è licenziata negli ultimi giorni di dicembre dello scorso anno (non ricordo il giorno esatto, ma certamente il Vicepresidente potrà essere più preciso).
Cito questo dato solo per ricordare a tutti noi che presentare la manovra, secondo le leggi esistenti, nonché secondo lo Statuto della nostra Regione, nel dicembre dell'anno precedente rispetto a quello di cui tali leggi dovrebbero occuparsi, non ci sembra un buon viatico per poi pretendere, o chiedere, una celere discussione e approvazione o, peggio per cercare di ribaltare su altri ritardi che, eventualmente, dovrebbero essere ascrivibili unicamente a se stessi.
Ma non basta: la legge finanziaria, inizialmente, è composta da una decina di articoli (dieci se non ricordo male).
Il 19 marzo, S. Giuseppe, nonché Festa del papà - me lo ricordo bene perché è una delle poche volte in cui le mie figlie si ricordano di telefonarmi non per chiedere qualcosa, ma per porgermi gli auguri e subito dopo, evidentemente, riprendono la procedura abituale - normalmente coincide, giorno più o giorno meno, con l'inizio della stagione ciclistica per cui il giorno successivo è prevista la Milano- Sanremo.
Come dicevo, il 19 marzo la Giunta prende atto della situazione e presenta un modesto emendamento alla Commissione, composto da circa 36 nuovi articoli, che è il tessuto che, attualmente, compone la legge finanziaria di cui stiamo iniziando la discussione generale, composta appunto, da 46 articoli.
Gli emendamenti sono presentati correttamente - e bene, direi, dal punto di vista procedurale - dagli Assessori che ne erano titolari nella sede della I Commissione, il che avviene nella settimana successiva a quella della presentazione, cioè l'ultima settimana di marzo.
Siccome si era già definito che i lavori del Consiglio fossero interrotti - su decisione di tutti i Capigruppo alla Conferenza dei Capigruppo del 2 aprile - la discussione sulla Finanziaria diciamo che non si svolge. Per un accordo tra i Capigruppo presenti in I Commissione e tra i Capigruppo di questo Consiglio, se ne rimanda la discussione in una fase successiva e se ne consente - come credo sia legittimo - il voto. La legge finanziaria, quindi, esce dalla Commissione per approdare in Consiglio senza alcuna discussione di merito e con il voto contrario di tutti i Gruppi dell'opposizione.
Il Presidente Ronzani, che ancora ringrazio per l'utile modalità con cui gestisce una Commissione difficile come la I Commissione, ricorderà come, in più momenti, abbiamo anche discusso che ci fossero gli spazi per entrare nel merito di alcune ipotesi di lavoro che alcuni Gruppi dell'opposizione facevano sulla Finanziaria ma, un po' per ragioni procedurali, avendone di già votato l'intero testo, un po' per mancanza di tempo, la discussione non parte.
Noi siamo qui; chiunque abbia avuto voglia - uso un eufemismo, perch credo che tutti i colleghi dovrebbero, a questo punto, conoscere bene l'articolato di cui stiamo parlando - credo potrebbe facilmente convenire che questa Finanziaria è un lungo, lungo, lungo treno. Ancora più lungo di quelli che già non facessimo noi. Non la considero, quindi, una pessima abitudine di questa maggioranza, peraltro ereditata, o sviluppata, anche da maggioranze di colore diverso. Le pessime abitudini hanno il dono di diffondersi come un'influenza, in genere non benigna, fra le parti.
Questo cosa significa? Significa che la Giunta, perché in questo caso il titolare del provvedimento è la Giunta è supportata, evidentemente dalla maggioranza che, come abbiamo visto ieri, è coesa negli ideali, nei programmi, nei numeri e nelle volontà, quindi la vedo come un unico corpo sintetizzato nella figura, non a caso univocamente elemento di sintesi della Presidente Bresso come capo dell'esecutivo e della maggioranza.
un lungo treno in cui si rinuncia ai lavori del Consiglio e al dibattito di merito dei singoli provvedimenti; chiunque abbia letto i 46 articoli potrebbe vedere quanta materia legislativa c'è, o ci potrebbe essere, e quanto merito c'è. Basta guardare l'articolo 2. Se non ricordo male inizia, come titolo, "Trasporto locale". Chiunque si occupi, anche solo marginalmente, di territorio in Regione, sa che il trasporto locale è il tema che merita, o meriterebbe, per enne ragioni e in maniera necessariamente condivisibile, ben più che un articolo di Finanziaria e ben più di una discussione, sinora del tutto non svolta.
Che cosa voglio dire? Voglio dire che immagino - perché non essendo stato dichiarato, uso l'immaginazione - che la Giunta vorrebbe l'approvazione della legge finanziaria e poi, quando inizieremo la discussione del bilancio, la sua approvazione e, se possibile, celere.
Infatti, siamo al 30 di aprile e domani, oltre che essere la Festa del Lavoro - che ce n'è sempre troppo poco e dove c'è poco lavoro c'è poca libertà (altro tema su cui eventualmente bisognerebbe riflettere) - è anche il primo giorno in cui questa Giunta, inadempiente rispetto agli obblighi nazionali di formalizzare il proprio bilancio e la propria Finanziaria entro e non oltre il 30 aprile, ha due o tre strade; poi ne avrà anche altre.
Se volesse una celere approvazione del provvedimento, il modo migliore per ottenerla è quella di eliminare elementi di discussione. Allora è evidente a tutti - sono riuscito persino a convincere mia figlia - che è più veloce approvare una Finanziaria di un articolo che una di 46. L'ho convinta subito. Ma qui ne abbiamo una di 46 articoli. Chiunque legga i titoli e i contenuti dei 46 articoli, credo non possa non convenire facilmente con me che, in molti di essi, c'è amplissima materia di discussione. Il che non significa che alcuni temi non siano, addirittura potenzialmente condivisibili; significa che se ne deve parlare, ma quanto? Quanto basta. Quanto basta onde le parti possano esprimere il proprio punto di vista e ci sia, da parte della Giunta o dei Capigruppo di maggioranza la possibilità di verificare se le decisioni che l'opposizione e la maggioranza hanno sui singoli temi siano o meno conciliabili. Ove non lo siano, si cerchi di fare emergere i punti di vista diversi in modo che noi si possa votare contro, che è quanto probabilmente faremo, ma dopo avere avuto la possibilità di esercitare il nostro diritto di critica, il nostro diritto di controproposta, in un momento in cui certamente non può essere addebitata alcuna colpa o responsabilità ai colleghi che albergano, si fa per dire, in quest'Aula.
Credo che anche ad alcuni di voi sarà giunto, come elemento di sorpresa, il durissimo dibattito, ricco di tensione e di temi affascinanti in qualche misura anche commovente, che si è svolto ieri. Ieri, in linea teorica, quest'Aula avrebbe dovuto ospitare un ricco dibattito, sempre caratterizzato da elementi di sintesi.
La Presidente Bresso, nel suo doppio ruolo di capo dell'esecutivo e della maggioranza, dopo un paio di turni elettorali non eccessivamente brillanti (non ho nessuna necessità di essere critico perché è capitato anche a noi di perdere anche sonoramente, è il bello della democrazia) dopo tre anni di Giunta e di maggioranza, dopo due turni elettorali non brillanti, dopo aver verificato che in sede nazionale i Gruppi che la sostengono si sono divisi praticamente su tutto ciò su cui è possibile dividersi in termini di legittime visioni politiche, vede che qui magicamente stanno insieme e noi ci siamo semplicemente permessi di chiedere: "Perché state insieme qui, mentre in tutto il resto del Paese avete legittime visioni diverse? Non vorrete mica farci supporre l'ipotesi che noi non vorremmo fare perché non ci piace pensare sempre male - che state insieme unicamente perché le poltrone che occupate vi interessano? Dovreste stare insieme per governare!".
Il dibattito di ieri, che attorno a questo si svolgeva, non si è svolto. La Presidente Bresso ha fatto un elenco dei tre anni di successi del suo lavoro; successi che credo il territorio piemontese abbia già ampiamente riconosciuto, quindi su questo noi la invitiamo a non mollare la presa, ma ad andare avanti come un treno, come un elemento del trasporto locale, benché ci siano altri due anni di campagna elettorale per essere sicuri di vincere! Il nostro dovere, però, non è quello di stare qui passivi, ma di comprendere che cosa questa maggioranza numerica intenda fare di concreto su una serie di temi. Questo, spiace dirlo, non l'abbiamo compreso. Spiace anche rilevare che i quotidiani - si fa per dire - di questa regione questo dibattito non lo richiamino, probabilmente perché pongono attenzione legittima - ci mancherebbe! - ad altri temi; d'altronde se ad uno non piace un giornale, basta non comprarlo.
Tutto ciò, e concludo, tanto avrò modo su parte di questi temi di tornare, significa: iniziamo volentieri la discussione generale su una Finanziaria che, tra l'altro, è illegittima perché supporta elementi successivi, sia nell'allegato A che nel bilancio che, a priori, la rendono non sostenibile nei termini del Patto di stabilità.
Ha già cercato di dirlo più volte il Consigliere Cavallera; spiace che abbia ancora degli accenti spagnoli derivanti dalla sua recente permanenza in Argentina, ma tempo uno-due giorni la sua origine mandrogna riprenderà il sopravvento. Su questo tema non intendiamo comunque perdere la presa perché ci sembra un tema importante per questo Consiglio. Discuteremo articolo per articolo, tutti quelli che la Giunta non riterrà opportuno stralciare - e a noi parrebbe che opportuno invece sarebbe - per accorciare la discussione.
Se volete parlare adesso di trasporto locale, quando arriveremo all'articolo 2 saremo pronti; così dal 2 al 46. Se volete accelerare i tempi, uno dei modi migliori, come ho detto all'inizio, è una Finanziaria di un articolo che, normalmente, è più celere in termini di discussione e di approvazione, che di una di 46. Ma escludiamo di avervi convinto - noi in nessun modo a presentarne una di 46. L'avete fatto voi, il 19 marzo non del 2007, ma del 2008. E poiché il 19 marzo del 2008 era poco più di un mese e mezzo fa, sconsiglierei caldamente ad elementi della Giunta o della maggioranza di attribuire ad un Gruppo di opposizione ogni e qualunque giorno di ritardo, perché purtroppo siamo suscettibili. Ed essendo suscettibili, può darsi che la nostra suscettibilità trovi delle forme non sempre accettabili, ma peraltro regolarmente ammesse, per esprimersi in questa sede.
Buon lavoro!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

La ringrazio. Visto che ieri la Presidente nella sua replica ha detto all'Aula che avrebbe avuto piacere di conoscere quello che il Gruppo della Lega avrebbe chiesto sul federalismo, mi sono fatto dare dagli uffici l'ordine del giorno che abbiamo depositato in allegato a bilancio e Finanziaria presentato il pomeriggio del 21 aprile 2008, che era agli atti che riporta "Disposizioni in materia di federalismo fiscale".
Mi dispiace che la Presidente non sia presente, ma do comunque atto della presentazione al Vicepresidente che la rappresenta in questo momento e gli dico quello che chiediamo relativamente al federalismo fiscale.
chiaro che avremmo avuto piacere di discutere ed approvare un testo legislativo di federalismo fiscale, tant'è che l'impegno della Presidente Bresso era di portare in Commissione e poi in Aula, entro il termine di marzo 2007, un testo proposto dalla Giunta che doveva diventare un testo di richiesta al Governo di una serie di competenze e quindi relativi fondi per il Piemonte.
Questo testo è stato depositato in Commissione, ma dalla Commissione non è mai uscito, non entro marzo 2007, ma neppure entro marzo 2008 e neanche ad oggi, nonostante la Presidente Bresso abbia più volte riempito i giornali di pagine in cui si vantava di essere federalista, disponibile al federalismo, pronta a discutere una serie di modelli federalisti, compreso quello catalano, come presentato dalla Lega in alcune proposte di legge che risalgono una al 2006, la seconda a settembre 2007 e la terza ancora più recente. Tuttavia, al di là delle parole non si è mai andati.
Quindi, Presidente Bresso, la informo di quello che chiediamo con questo ordine del giorno, che non è un progetto di legge, perché non potremmo discutere in fase di bilancio un progetto di legge extra, ma è un ordine del giorno che impegna la Giunta ad attivarsi affinché una serie di richieste, che sono quelle che chiediamo relativamente al federalismo fiscale, siano portate avanti in tempi rapidi. Mi auguro che il voto della Presidente Bresso e della sua maggioranza sia favorevole perché potrà permettere di realizzare, anche come richiesto dal Piemonte, il federalismo fiscale.
E glielo leggo: "Premesso che in Consiglio regionale si stanno discutendo ed approvando i documenti relativi al bilancio 2008 e al DPEF della Regione Piemonte; che dal dibattito politico in corso emerge chiaramente la necessità di procedere con atti concreti all'attuazione del federalismo fiscale; che è in corso in Commissione l'esame di proposte di deliberazione atte a dare l'avvio al procedimento di individuazione di ulteriori forme e di condizioni particolari di autonomia per la Regione Piemonte ai sensi degli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione considerato che per affermare nei fatti un'autentica autonomia la richiesta con una proposta di legge al Parlamento di attuare in modo corretto ed urgente la compartecipazione sul gettito fiscale prodotto dal territorio tra Regione, Province e Comuni con lo Stato rappresenta il primo atto di un nuovo modello federalista che il Piemonte pretende, in quanto occorre che alle fondate richieste di deleghe e competenze corrispondano anche adeguate solidità finanziarie; l'impegno è di avviare con gli strumenti previsti dalla Costituzione una negoziazione in materia di compartecipazioni al gettito di tributi erariali nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi: a) le compartecipazioni regionali al gettito dei tributi erariali devono consentire di finanziare quote rilevanti delle spese derivanti dall'esercizio delle funzioni nelle materie di competenza esclusiva concorrente b) contestualmente all'abrogazione del decreto legislativo 18 febbraio 2000 n. 56 'Disposizioni in materia di federalismo fiscale', a norma dell'art.
10 l. 13/5/99 n. 133, occorre prevedere l'istituzione di una compartecipazione regionale all'IVA, in misura non inferiore all'80 commisurata al gettito riscosso riferibile al territorio di ciascuna Regione c) l'assegnazione alle Regioni del gettito delle accise, dell'imposta sui tabacchi e di quella sui giochi riferibile al territorio di ciascuna Regione d) l'assegnazione alle Regioni del gettito dell'imposta sostitutiva di cui all'art. 17 del decreto legislativo 5/12/2005, n. 252 'Disciplina delle forme pensionistiche complementari' dei residenti in Regione iscritti a fondi pensioni complementare su base territoriale regionale e) la facoltà delle Regioni di istituire a favore degli Enti locali compartecipazioni al gettito dei tributi e delle compartecipazioni regionali f) la previsione di misure di incentivazione per le Regioni e gli Enti locali in relazione al maggiore imponibile accertato, a seguito dello sforzo fiscale delle amministrazioni interessate g) il paniere di tributi e compartecipazioni individuato dalla lettera b) del comma 2 e dalla lettera b) del presente comma, deve perseguire l'equilibrio tra tributi manovrabili e non manovrabili, in modo da mantenere almeno un livello di flessibilità fiscale pari a quello attuale h) il versamento dei tributi regionali deve avvenire direttamente in capo alle Regioni competenti, superando il sistema della Tesoreria unica".
Caro Vicepresidente facente funzioni di Presidente, la prego di portare questo documento, che è stato regolarmente depositato il 21 aprile alla Presidente Bresso, in modo che si possano dare delle risposte.
Ricordo altresì ai colleghi che un documento estremamente simile, sotto forma però di deliberazione, è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale della Lombardia, con il voto favorevole del PD e il solo voto contrario delle componenti fantasma dell'estrema sinistra.
Quindi, è un documento assolutamente legittimo, anche visto dalla parte del PD. Mi auguro che su questo la Presidente Bresso ci dia non solo delle risposte, ma ci dia anche un atto formale favorevole, votando lei e facendo votare i suoi membri di maggioranza in modo favorevole.
Dopodiché passo ad una serie di questioni che riguardano il bilancio in cui la Presidente Bresso scivola, perché ha parlato qui di TAV come se fosse tutto a posto, ma noi su la Repubblica del 29 leggiamo "TAV: non era questo il patto".
Praticamente i Sindaci sono pronti al referendum sull'opera che potrebbe anche dare un voto negativo e creare ulteriori problemi non solo al nuovo Governo che ha effettivamente intenzione di creare l'opera, ma anche alla Regione Piemonte, che a parole dice una cosa e nei fatti sinceramente non sa come comportarsi. Anzi ha un comportamento assolutamente ondivago, con suoi componenti che vanno sul territorio a dire che quell'opera non si farà mai ed altre componenti che in Consiglio regionale votano e tentano invece di portare avanti l'opera.
Per quanto riguarda l'Asti-Alessandria, invece devo aggiornare i colleghi che sono bene informati fino ai fatti successi lunedì che lunedì di nuovo, ovviamente il collega Rocchino Muliere dirà in modo assolutamente casuale e senza metterci becco, che i Sindaci di sinistra hanno scelto di bocciare il regolamento che avevano approvato la volta precedente e proporre un nuovo regolamento, che, ahimè, danneggia ulteriormente la città capoluogo, perché - e ne parleremo in modo più diffuso - in Provincia di Alessandria il peso che è stato dato con questo nuovo regolamento al Comune di Alessandria nella fase di votazione, e quindi per tutte le votazioni che si faranno relativamente alla sanità, competenza della Conferenza dei Sindaci, ovviamente, il Comune di Alessandria, che ha 91.000 abitanti, avrà un peso di votazione pari all'1,61%. Pensate che gli altri Comuni, quelli con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti, avranno complessivamente un peso pari all'85%.
Tutti quei Comuni contano, in complesso, 151.000 unità. Quindi, quei Comuni che contano 151.000 unità, peseranno, nelle decisioni, l'85%, mentre il Comune di Alessandria, che da solo ne ha 91.000, peserà, nelle decisioni l'1,61%.
Questo, grazie ad una proposta fatta dai Sindaci di centrosinistra tanto per cambiare, casuale - voi direte, assolutamente casuale - che ha comportato un Regolamento con questi pesi.
Colleghi, capite che come Consigliere regionale di Alessandria e della Provincia di Alessandria, un'operazione di questo tipo non la posso accettare. Se, quindi, mi vedrete un po' incavolato ad intervenire un po' di volte, conoscete il motivo, perché io, come alessandrino, con 91.000 abitanti, conto l'1,61%, mentre i piccoli Comuni sotto i 3.000 abitanti (non i 30.000) valgono, nel loro complesso, ben l'85%.
Queste sono operazioni che hanno fatto i vostri rappresentanti sul territorio, spinti - ne sono convinto - dai vostri rappresentanti a livello regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Sull'ordine dei lavori, Presidente. Sono le ore 11.30; tutti i rappresentanti della minoranza dovranno parlare per 10 minuti, per far passare l'ora e mezza che manca ad arrivare alle ore 13.
Se non sbaglio, alle ore 14.30 ci sarà la riunione dei Capigruppo.
Faccio, allora, una proposta che dovrebbe essere favorevole alla maggioranza: risparmiamo un'ora di lavori e chiudiamo qui la parte della mattinata del Consiglio. Facciamo la riunione dei Capigruppo, ci riuniamo e continuiamo a lavorare, altrimenti noi dovremo parlare per un'ora e dieci minuti e, veramente, io preferivo il vecchio olio di ricino all'obbligo di dover parlare per dieci minuti!



PRESIDENTE

Collega Novero, dobbiamo portare avanti i nostri lavori e terminare la discussione generale.
Possiamo convenire, interpretando lo spirito del collega Novero, che se non ci sono colleghi che desiderano intervenire, cioè una volta esauriti gli interventi di discussione generale, si chiude la seduta del Consiglio e non si procede ad altri adempimenti, fino alla Conferenza dei Capigruppo.
Interpretando le parole del collega Novero, possiamo anche convenire che la mattina di oggi è destinata alla discussione generale e che, una volta terminata la discussione generale, si passa direttamente alla Conferenza dei Capigruppo, dove si vedrà come affrontare la discussione degli articoli e degli emendamenti.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

A parte che mi sembra una proposta sensata, che però prendiamo on line perché non è arrivata prima; non so per quanto riguarda gli altri colleghi di opposizione, ma per quanto riguarda il sottoscritto, va benissimo.
Noi possiamo considerare ultimata la discussione generale sulla Finanziaria, se la logica è che ci troviamo con i Capigruppo alle 14.30.
Se, invece, la logica è di un altro tipo, andiamo avanti.
Pertanto, se la proposta che lei ha fatto è la proposta della maggioranza, noi l'accogliamo volentieri.



PRESIDENTE

Colleghi, stiamo ragionando. La proposta del collega Novero è nata improvvisamente e l'abbiamo accolta appena è stata presentata.
Potremmo immaginare di anticipare la Conferenza dei Capigruppo, per non farla alle ore 14.30, e quindi portarci avanti con i lavori (so che è cosa che sta a cuore a tutti).
Prego, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

L'immaginazione non ha mai limiti, e meno male. Peccato che da noi non so per i colleghi della maggioranza - manchino colleghi dell'opposizione, i quali sapevano, fino a un attimo fa, che la riunione dei Capigruppo era fissata alle ore 14.30.
Quindi, non ne faccio alcuna obiezione di natura formale: se è utile trovarci, ci troviamo in qualunque momento, però mancano dei colleghi Capigruppo, che credo saranno regolarmente presenti alle 14.30, quando era prevista la riunione, convocata fino a un attimo fa.



PRESIDENTE

Possiamo organizzarci in questo modo: terminata la discussione generale, se la Giunta ritiene, può intervenire per la replica agli interventi che si sono tenuti; dopodiché, chiudiamo i lavori e rinviamo alla Conferenza dei Capigruppo, come da convocazione ordinaria alle ore 14.30.
Ci sono ancora dei colleghi che desiderano intervenire in sede di discussione generale? La parola al Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Mi va benissimo quanto da lei prospettato. Mi fa piacere che sia un collega dell'opposizione ad aver sottolineato la non grande utilità della modalità con la quale stiamo gestendo attualmente i nostri lavori.
Se il Vicepresidente intende parlare, noi lo ascoltiamo sempre con attenzione. Evidentemente, poiché al momento non sappiamo cosa intende dire, alla ripresa dei lavori d'Aula, se lo riterremo opportuno, interverremo rispetto al suo intervento.



PRESIDENTE

La Giunta non intende intervenire.
Se non ci sono altri colleghi che desiderano intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.
La seduta del Consiglio regionale è terminata. La Conferenza dei Capigruppo è convocata alle ore 14.30, in Sala Morando, mentre il Consiglio è convocato alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.37)



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