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Dettaglio seduta n.305 del 22/04/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Botta, Cavallera, Comella Dalmasso, Laus, Pizzale, Pozzi e Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

c) Insediamento e composizione Commissione di garanzia


PRESIDENTE

Comunico che il 28 marzo u.s., a Palazzo Lascaris, ho provveduto all'insediamento della Commissione di garanzia, istituita con la legge regionale n. 25/2006. I sette componenti della Commissione, eletti dall'Assemblea legislativa piemontese nella seduta del 26 febbraio u.s.
sono: i docenti Francesco Dessano e Luther Jorg, l'ex Magistrato Corrado Canfora, gli ex Consiglieri regionali Carla Spagnuolo e Aldo Olivieri, gli avvocati Renzo Cappelletto e Gian Mario Gioito.
Come primo atto, la Commissione ha provveduto ad eleggere il Presidente nella persona del professor Aldo Olivieri.


Argomento: Gruppi consiliari

d) Costituzione nuovo Gruppo consiliare denominato "Gruppo Ambienta-Lista" e cessazione attività "Gruppo Democrazia Cristiana-Indipendenti-MPA"


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 58 del 21 aprile c.a., ha preso atto della richiesta avanzata dal Consigliere Maurizio Lupi di costituire, a far data dal 1° maggio, il Gruppo Ambientalista.
Nella stessa data, cessa l'attività del Gruppo Democrazia Cristiana Indipendenti-MPA.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

e) Decisione della Corte Costituzionale in ordine a legge della Regione n. 32/2006 "Norme in materia di discipline bionaturali e del benessere"


PRESIDENTE

Comunico che la Corte Costituzionale con sentenza n. 93/2008 (depositata in cancelleria l'11 aprile 2008 e notificata il 2 aprile 2008) ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 2, 3, 5 e 6 della legge regionale 18 settembre 2006, n. 32 (Norme in materia di discipline bio-naturali del benessere) e di conseguenza, dei restanti articoli 1, 4, 7 e 8 della medesima legge regionale poiché sarebbe in contrasto con l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, in quanto eccederebbe i limiti della competenza regionale nella materia, di legislazione concorrente, delle professioni, violando i principi fondamentali previsti dalla normativa statale.


Argomento: Variazioni di bilancio

f) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 11 aprile 2008 ha trasmesso in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 7 deliberazioni del 25 febbraio 2008, n. 5 deliberazioni del 3 marzo 2008, n. 1 deliberazione del 10 marzo 2008, n. 12 deliberazioni del 17 marzo 2008. (Allegati a disposizione presso l'Ufficio Aula).


Argomento: Varie

g) Esposizione nuovo quadro nell'Aula consiliare


PRESIDENTE

Colleghi, avendo raccolto la curiosità dei componenti del Consiglio informo che il nuovo quadro che arreda la Sala del Consiglio regionale è opera dell'autore Felice Maria Ferdinando Storelli e rappresenta il Duca Carlo Emanuele I, seguito da venti cavalieri, che ferma il progresso dei francesi sul Ponte della Duranza nel 1589.
L'opera è stata realizzata nel 1840; proviene da Palazzo Reale, in prestito temporaneo per un periodo di qualche mese, necessario a procedere al restauro di un'altra opera che ci sarà data in affidamento, che ritrae la seduta di proclamazione del Regno d'Italia e del Senato del Regno di Sardegna, un quadro ritenuto adeguato ad un'Assemblea legislativa ampiamente noto, ritratto anche in parecchi libri di storia, che dovrebbe rappresentare la sistemazione definitiva dell'aula.


Argomento:

Approvazione e distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali delle adunanze consiliari dell'8, 15, 17, 22 e 29 gennaio; del 5 12, 19 e 26 febbraio; del 4, 11 e 18 marzo 2008.
Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.
stato distribuito ai Consiglieri il processo verbale del 1° aprile 2008 e sarà posto in approvazione nella prossima seduta consiliare.
Passiamo al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Non mi pare semplice abbinare la presenza degli Assessori con la presenza dei Consiglieri.
Colleghi, non si può procedere al sindacato ispettivo in assenza dei Consiglieri interroganti.
Sospendo la seduta per cinque minuti. Se alla ripresa dei lavori vi sarà la presenza dei Consiglieri, procederemo con le risposte, altrimenti passeremo all'esame dell'o.d.g.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.39 riprende alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, comunico che la Presidente Bresso è scongedata.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Polizia rurale, urbana e locale

Interrogazione n. 1860 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia Vignale, inerente a "Furti di rame"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 1860 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale.
La parola all'Assessore Caracciolo per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

In merito all'interrogazione di cui all'oggetto, si precisa che, per quanto riguarda l'Assessorato specifico alla Promozione della Sicurezza e Polizia Locale, le tematiche presentate non risulta presentino aspetti che possano essere ricondotti alle competenze regionali.
Com'è noto, le competenze in materia d'ordine pubblico e sicurezza sono riservate esclusivamente allo Stato.
Per quanto riguarda le informazioni concernenti l'entità del fenomeno si porta a conoscenza che i furti avvengono per lo più sulle tratte ferroviarie ed il Piemonte, insieme al Lazio e alla Campania, risulta essere tra le regioni maggiormente colpite. In particolare, la tratta ferroviaria Torino-Milano, ma molto battuta è anche la linea Torino Pinerolo.
Le sole FF.SS. hanno valutato il danno di questi furti in tre milioni d'euro annui, più i danni da disguidi (ritardi, blocco, circolazione ecc.).
Al fine di contrastare tale fenomeno è stata costituita una task force del Servizio di Polizia Ferroviaria, specializzazione della Polizia di Stato.
L'obiettivo delle Forze dell'Ordine, viste le difficoltà di cogliere sul fatto i ladri di rame, è quello di frenare il fenomeno, contrastando il riciclaggio, monitorando i depositi di rottami e materiali ferrosi presenti sul territorio e, al contempo, svolgendo i controlli amministrativi sulla regolarità delle licenze commerciali.
Qualche risultato lo stanno ottenendo, anche legato alla pericolosità di rubare tali cavi sotto tensione elettrica. Infatti si sono registrati casi di soggetti folgorati proprio durante il tentativo di furto. Ciò in parte ha fatto spostare il campo d'azione sui cantieri edili oltre che su altri luoghi, quali ad esempio i cimiteri, dove si può recepire del rame.
I Comuni sono in genere molto attenti a questi luoghi ed hanno iniziato o completato sistemi di video sorveglianza o di controllo periodico.
Indubbio è che i danni arrecati sono elevati. Infatti, contro i 500 euro al quintale di rame a blocchi, pagato sul mercato illegale dai ricettatori/trafficanti, il danno per il derubato ammonta a migliaia d'euro, in quanto si tratta di materia prima lavorata (cavi, grondaie cornici ecc.).
L'aumento dei furti di rame è anche dovuto al rincaro dello stesso a livello internazionale. Pertanto, la ricettazione è collegata alla grande criminalità per la commercializzazione del prodotto.
Pertanto, è scesa in campo anche la Guardia di Finanza, in quanto i ricettatori sono i venditori italiani, nella maggior parte dei casi dotati di fonderia.
Per questo è necessario scoraggiare gli addetti ai lavori, in particolare i gestori dei depositi ferrosi, a comprare rame di dubbia provenienza. Per fare questo, gli agenti della task force hanno portato avanti nell'ultimo anno un monitoraggio dei depositi di rottami e materiale ferroso presenti sul territorio.
In seguito, hanno svolto i controlli amministrativi di routine puntando in particolare sulla regolarità delle licenze commerciali. Da maggio a dicembre del 2006 sono stati controllati 1.751 depositi di materiale ferroso e dalla indagine è risultato che molto materiale accatastato è di sospetta provenienza.
Risultano inoltre indagate ben 320 persone, mentre 111 sono state arrestate. Nello stesso periodo l'attività della Polfer ha permesso di recuperare quasi 4.000 chili di rame per un valore che supera due milioni 700 mila euro.
Per quanto su richiamato, è chiaro che la competenza non ricade sulla polizia locale, la quale interviene in questo campo solo su flagranza di reato. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Caracciolo per la completezza della risposta.
Vorrei solo dare un modesto suggerimento che ho dato più volte all'Assessore alla Polizia Municipale del Comune di Torino.
Quelli che rubano il rame nella gran parte dei casi si sa chi sono Assessore Caracciolo; si tratta delle cosiddette popolazioni nomadi che stanziano per anni nei campi che i vari Comuni allestiscono.
Occorrerebbe semplicemente attuare una diversa vigilanza, perché il problema vero è che tutti i campi nomadi sono completamente privi di vigilanza; entra ed esce chi vuole e quando vuole, con buona pace non solo del nucleo nomade del Comune di Torino, ma anche - se esiste - del nucleo nomade delle altre città interessate.
Questo è un problema che riguarda ovviamente il furto e il traffico del rame, ma anche altri problemi d'ordine pubblico, perché poi c'è la sovrappopolazione dei campi.
Chiaramente se l'accesso ai campi fosse sorvegliato, anzich esclusivamente regolamentato sulla carta ma non applicato con efficacia non risolveremmo il problema, perché non è che bloccando un posto si eliminano i furti, però quando si conosce non solo la provenienza, ma anche i soggetti che normalmente sono dediti a questa attività, si sa anche dove normalmente stazionano, quindi un tipo di controllo maggiore proprio in quei luoghi complicherebbe un po' l'attività illecita.
Per il resto, la ringrazio per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1298 del Consigliere Guida, inerente a "Azioni ed iniziative contro gli infortuni sul lavoro"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1298, cui risponde l'Assessore Migliasso, che ha pertanto facoltà di intervenire.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Forse la risposta più propriamente avrebbe potuto fornirla, date le deleghe, l'Assessore Pentenero, ma in ogni caso siccome la Direzione è unica, do conto della risposta che gli uffici mi hanno preparato premettendo che, come il Consigliere certamente immaginerà, l'infortunio è il sopraggiungere dell'imprevisto sull'impreparato.
Questa definizione richiama l'attenzione sul fatto che solo in parte gli infortuni sono imputabili a fatalità e rimandano quindi a precise e spesso diffuse responsabilità.
Sono sostanzialmente due gli eventi che hanno spinto e spingono anche la Formazione Professionale, oltre che naturalmente anche le Direzioni Lavoro e Sanità, ad un rinnovato impegno: da una parte, i recenti e drammatici fatti del Molino Cordero di Fossano, dall'altra l'evento cui i media hanno dedicato la massima attenzione, cioè quello della Thyssen Krupp, ed infine il varo di provvedimenti importantissimi sul piano normativo che considerano la preparazione professionale degli addetti, dei responsabili e dei preposti un fattore decisivo.
Come il Consigliere sa bene, il Parlamento ha legiferato e pochi giorni fa è stato completato, dal punto di vista amministrativo, con l'emanazione dei decreti, il pacchetto sicurezza per quanto riguarda il dovere di modificare e di completare la legislazione in materia.
Per quanto attiene il primo aspetto, al di là dei casi di cronaca occorre da una parte registrare, come peraltro fa l'interrogante, che ogni giorno muoiono in Italia a causa d'infortuni circa tre lavoratori che senza contare le invalidità permanenti, parlano di un fenomeno strutturale indubbiamente legato a gravi negligenze; dall'altra, che si sta mettendo mano a tutta la materia sia attraverso il consolidamento della preparazione professionale dei Responsabili e degli Addetti al sistema di Prevenzione e Protezione, sia attraverso la legge 3 agosto 2007 n. 123, il cui titolo "Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al governo per il riassetto della riforma della normativa in materia"mi pare non richieda commenti aggiuntivi. D'ora in poi credo che non si potrà invocare una migliore legislazione né il ritardo di decreti perché questi sono stati emanati.
Sarà responsabilità di tutti i soggetti coinvolti e spetterà alle azioni che saranno messe in campo dai diversi soggetti interessati offrire certezza e sicurezza del lavoro, della buona qualità del lavoro e della prevenzione soprattutto delle morti sui luoghi di lavoro, ma anche delle malattie professionali che si contraggono.
Quali sono le attività realizzate in materia di prevenzione? La sicurezza, come sappiamo, costituisce, per definizione, un argomento strettamente interconnesso alle attività di formazione professionale, sia in quanto condizione ineludibile per l'operatività delle strutture in cui la formazione è impartita, sia come vero e proprio oggetto di intervento formativo.
La particolare attenzione posta in merito al rispetto delle norme da parte delle agenzie formative, intese nella loro generalità, oltre ad assicurare, naturalmente, i livelli di sicurezza previsti dalla legge per gli allievi, i docenti e tutti coloro che vi operano, determinando un ambiente correttamente strutturato, concorre già di per sé a stimolare le persone a adottare comportamenti altrettanto corretti. Sul piano dei contenuti, l'approfondimento di specifiche regole e comportamenti in tema di sicurezza si traduce, di norma, in uno o più moduli obbligatori per tutte le attività formative volte a fornire competenze sia di carattere tecnico-operativo, sia organizzativo-gestionale, realizzate per tutte le categorie di utenza, a partire dalla formazione iniziale dei giovani, fino alla formazione superiore e all'alta formazione (quest'ultima in collaborazione con gli Atenei).
In questa azione generalizzata si affiancano interventi tematici miranti alla sicurezza, in particolare nell'ambito della formazione per lavoratori occupati, sostenuta dalla Regione con il cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo e di altre risorse messe a disposizione dal Governo centrale, mediante le specifiche Direttive (Direttiva per la formazione dei lavoratori occupati del Fondo Sociale Europeo - Direttiva formazione continua ex legge 236/93, che riguarda i piani concordati tra le parti sociali, Direttiva Formazione Continua ad iniziativa individuale dei lavoratori).
Tra queste azioni si annoverano, fin dal 1995, i corsi di formazione per responsabili ed addetti ai servizi di prevenzione e protezione e per rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici per la sicurezza, questi ultimi realizzati con il supporto della concertazione tra le parti sociali.
Recentemente queste attività sono state riproposte con gli adeguamenti previsti dal decreto legislativo n. 195 del 2003 e dal successivo accordo del febbraio 2006 in Conferenza Stato-Regioni.
Trattandosi di una tematica di importanza prioritarie, le direttive regionali, specie quelle destinate alla formazione degli occupati prevedono specifiche incentivazioni per i corsi in materia di sicurezza attraverso l'attribuzione di punteggi aggiuntivi a valere sulle graduatorie di finanziamento delle attività formative.
Negli ultimi due anni, a valere sulle Direttive che citavo poc'anzi sono stati finanziati 676 corsi in materia di sicurezza sul lavoro prevenzione e protezione, che hanno coinvolto oltre 5.200 lavoratrici e lavoratori, con un contributo pubblico complessivo di circa 2.450.000 euro.
Ci sarebbero molti altri aspetti da aggiungere, ma gli ultimi che volevo evidenziare solo i seguenti.
La sicurezza e la prevenzione dei rischi di incidente o di morti sul lavoro rappresentano, anche per questa tornata amministrativa, gli obiettivi primari previsti nel POR, che saranno indicati negli atti di indirizzo predisposti dalla Direzione e dagli Assessori alla formazione professionale al lavoro, impegnando le Province e i soggetti attuatori dei corsi di formazione al raggiungimento degli stessi.
Vorrei ricordare, altresì, che nella legge sul lavoro in discussione presso la VIII Commissione si prevedono azioni specifiche ed un sistema premiale per tutte quelle situazioni che prevedono, diciamo così, un surplus di sicurezza augurabile, accessibile e raggiungibile attraverso accordi da stipularsi soprattutto tra le parti sociali.
Anche nel SAR, ossia nel documento di programmazione per il triennio 2007-2010 del Fondo Sociale Europeo, sono evidenziate azioni esemplari a questo proposito.
Infine, anche se non è di mia stretta competenza, ricordo l'accordo recentemente siglato fra l'Assessore Artesio, supportato naturalmente dalla Direzione Sanità, e le Organizzazioni Sindacali per mettere in campo un piano di assunzioni che rafforzino tutti gli strumenti della prevenzione primo fra tutti, come sappiamo, l'essere rappresentato dalle persone e quindi da obiettivi raggiungibili in termini di ispezioni; obiettivi che possono essere raggiunti soltanto attraverso l'implementazione degli organici.
Anche nei piani di rientro delle singole Aziende Sanitarie Locali, che certamente sono a vostra conoscenza, l'obiettivo che riguarda la prevenzione è ribadito in maniera chiara e specifica. Pertanto, con la strumentazione e il lavoro trasversale che è condotto, la nostra Regione per la sua parte, dovrebbe essere nella condizione di contribuire, in accordo con i soggetti preposti (INAIL, INPS e tutti gli altri interessati al problema) al raggiungimento di quegli obiettivi di civiltà, che io credo siano prima di tutto la tutela della vita delle persone che lavorano nonché la tutela della salute, ossia la prevenzione dalle malattie professionali. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Migliasso.
La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Come avrà potuto notare l'Assessore, l'interrogazione n. 1298, essendo molto datata, è antecedente ai fatti cui accennava nella risposta.
Vorrei soltanto sottolineare due aspetti: l'interrogazione aveva proprio l'obiettivo di mettere in evidenza le competenze della Regione attraverso le ASL, soprattutto quelle relative alla formazione professionale.
Ritengo che sia un modo corretto di affrontare il tema, perché sebbene la Regione non abbia una competenza diretta sul posto di lavoro, pu intervenire attraverso le attività strumentali (le ASL) oppure attraverso la cultura della sicurezza, mediante le istituzioni scolastiche e professionali.
Abbiamo parlato più volte della sicurezza sul lavoro, e non è certo il primo intervento che lei rilascia in tal senso. Ricordo che c'è stato un Consiglio regionale sulla materia, un Consiglio provinciale aperto a Cuneo nel quale abbiamo affrontato il tema. Purtroppo, la materia è sempre all'ordine del giorno, perché assistiamo quotidianamente ad uno stillicidio di infortuni e di morti sul lavoro. I decessi sono senz'altro una cosa gravissima, ma anche le invalidità. Ritengo che un'indicazione come quella che la Giunta può dare attraverso gli strumenti che ritiene opportuni avete utilizzato la delibera sul rientro delle attività finanziarie delle ASL - può essere utile, però forse ci vorrebbe un atto di indirizzo molto forte nei confronti dei servizi di controllo che esercitano le ASL sui luoghi di lavoro; quello, a mio giudizio, rappresenta il "nocciolo", la questione centrale: non sempre questi controlli sono così efficaci come dovrebbero. Ma per quale motivo? Molte volte si crea la cosiddetta "fidelizzazione" tra l'Azienda Sanitaria e il posto di lavoro, e le aziende; fidelizzazione che, per carità, avviene anche nell'ambito della totale legittimità, ma spesso non porta a quei risultati di efficacia che vorremmo.
Mi permetto, in questa occasione, di sollecitare la Giunta, che sta per intervenire con uno strumento apposito - che ripara ad un difetto del Piano di Sviluppo Rurale - a finanziare, attraverso un fondo specifico, il rinnovo parco macchine di trattori e trattrici in agricoltura. L'Assessore sa che moltissimi infortuni sul lavoro avvengono in quel settore.
Sono a conoscenza che occorre riparare al difetto che c'è nel Piano di Sviluppo Rurale, dove non è previsto il finanziamento per il rinnovo del parco macchine, se non per i giovani al di sotto dei quarant'anni, tuttavia mi permetto di sollecitare un intervento relativo all'acquisto e alla qualificazione di trattrici, non soltanto dal punto di vista dell'efficacia come produttività agricola, ma anche dal punto di vista della sicurezza.
Credo che in Piemonte un terzo degli infortuni avvenga in agricoltura.
Di questa vicenda, di cui si dovrà parlare, secondo me, varrebbe la pena quanto meno, di prevedere nel bando un premio, un punteggio particolare per chi rinnova il parco macchina per questo motivo e non soltanto perché sono macchine più moderne dal punto di vista della produttività, ma anche dal punto di vista della sicurezza.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "A. Manzoni" di Nichelino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "A. Manzoni" di Nichelino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ricordo che stiamo trattando quello che è chiamata sindacato ispettivo cioè interpellanze, interrogazioni, domande dei Consiglieri regionali o più Consiglieri regionali su temi diversi cui rispondono gli Assessori della Giunta regionale.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 1650 dei Consiglieri Cotto e Leo, inerente a "Presidi per disabili. Tempi e modalità di finanziamento di 19 progetti idonei"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1650, sulla quale risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

In relazione all'approvazione della graduatoria per il finanziamento dei progetti finalizzati alla ristrutturazione e alla realizzazione di nuove strutture per disabili, i firmatari delle interpellanze si rivolgono al Presidente per conoscere i tempi e le modalità per il completamento degli interventi.
L'interpellanza è abbondantemente datata, per responsabilità di nessuno: né dell'interpellante, ma neanche della sottoscritta che l'aveva pronta da un po' di tempo.
Sinteticamente rispondo che in data 31 ottobre 2007 sono state notificate agli ultimi interessati le assegnazioni del contributo con invito a trasmettere il Progetto definitivo entro sei mesi dall'avvenuta comunicazione. Siamo riusciti a finanziare, con circa un anno di anticipo tutti i progetti, quindi stringendo i tempi e soddisfacendo, in questo modo, i bisogni di tutti i comuni, enti, cooperative, onlus che, a suo tempo, avevano presentato domanda.
Se i Consiglieri interroganti vogliono conoscere nel dettaglio i tempi posso dare lettura di questa lunga elencazione oppure fornire a corredo risposta scritta. Comunque, è importante sapere che entro il 31 ottobre sono stati finanziati tutti i progetti.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore.
Con il Consigliere Leo avevamo dato voce alla delusione di parte del nostro territorio che si era visto questi progetti non finanziati.
Abbiamo saputo solo in seguito che erano finanziati. Non conosciamo tempi e modalità, per cui se ci può dare copia della relazione prodotta dagli uffici, ci dichiariamo parzialmente soddisfatti.



PRESIDENTE

Ci sono tre interpellanze che riguardano il programma di governo 2005 2010 su tre argomenti diversi. Se i colleghi sono d'accordo potrebbe esserci un unico intervento dell'Assessore.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 1912 della Consigliera Cotto, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Garantire maggiori equità di prestazioni e sostegno diretto alle famiglie con persone non autosufficienti" (Risposta scritta) Interpellanza n. 1913 della Consigliera Cotto, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Politiche più incisive di inserimento per i disabili più gravi" (Risposta scritta) Interpellanza n. 1916 della Consigliera Cotto, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Le nuove cittadinanze: coraggio di adottare una politica di inclusione" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 1912, 1913 e 1916, sulle quali risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

Se la Consigliera interrogante lo desidera, posso dare lettura integrale di quanto preparato dagli Uffici, oppure le posso fornire in forma scritta per accelerare i nostri lavori. Come preferisce la Consigliera.



PRESIDENTE

Con il consenso dell'interrogante, Consigliera Cotto, comunico che sarà data risposta scritta alle interpellanze n. 1912, n. 1913 e n. 1916.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente all'incendio del Castello di Moncalieri avvenuto il 5 aprile 2008 (Interrogazione n. 2183 assorbita dal dibattito)


PRESIDENTE

Passiamo ad una comunicazione dell'Assessore Oliva sull'incendio al Castello di Moncalieri. Questo vale anche come risposta all'interrogazione che arrivata sull'argomento del Consigliere Bossuto e non ancora numerata.
La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Ringrazio dell'opportunità di parlare a tutta l'Aula dell'incendio scoppiato presso il Castello di Moncalieri.
L'incendio, come sapete, si è sviluppato nella notte tra venerdì e sabato di due settimane e mezza fa. Nel momento in cui è stato dato l'allarme, purtroppo, le fiamme avevano già devastato il tetto del torrione sud-est, uno dei due grandi torrioni situati presso la parte meridionale del castello, quella più importante.
Nel Castello vi sono undici sale dell'appartamento reale e proprio nel torrione vi sono cinque di queste undici sale. L'incendio è stato devastante perché si tratta di una struttura del Seicento, quindi basata in gran parte su travi di legno. È crollato il tetto, è crollata la soletta del quarto piano, è crollata la soletta del terzo e tutto il materiale è precipitato nel secondo piano, che è il piano della residenza reale.
Si stanno svolgendo le necessarie perizie.
Abbiamo già consegnato qualche giorno fa la relazione ai Vigili del Fuoco per capire le cause del disastro, ma sono delle ipotesi rispetto alle quali non credo che si andrà molto oltre per la semplice ragione che tutto è crollato, quindi è difficilissimo capire se l'incendio è partito dal terzo piano, dal quarto piano o dal sottotetto.
Al terzo e al quarto piano c'era un restauro in corso. La gara è stata espletata dagli uffici dell'Assessorato al Patrimonio della Regione ma la direzione dei lavori era affidata alla Sovrintendenza per i Beni architettonici, in particolare all'architetto Corino, che era sovrintendente responsabile del Castello di Moncalieri.
Stando alle ipotesi che stanno avanzando i vigili del fuoco, parrebbe che a provocare il tutto sia stato un trapano usato da un falegname e che lasciato sul pavimento surriscaldato abbia provocato una lenta combustione di tutto l'edificio. Non so quanto sia attendibile, ma questo è quanto leggiamo sui giornali e quanto è scritto sulla relazione.
Certo è che al terzo e al quarto piano c'era un cantiere di restauro mentre nel sottotetto c'era una centralina collegata ad un'antenna che serviva per il collegamento delle volanti, tra l'altro non dei Carabinieri ma - mi dicono - della Polizia.
difficile stabilire se l'incendio sia partito sopra o sotto. Sono arrivato sul posto verso le 7 del mattino, l'incendio era scoppiato alle 5 e ad occhio le fiamme divampavano nella parte alta del sottotetto, ma non è facile stabilire se sono partite dal sottotetto o dalla parte inferiore.
Nell'interrogazione si chiedono alcuni dati e se la Regione ha finanziato opere di restauro.
La Regione ha finanziato opere di restauro nel Castello di Moncalieri per circa quattro milioni di euro, ma questi non riguardano la parte che è stata coinvolta dall'incendio, quanto le vecchie scuderie, che stanno nel cortile interno del Castello e che non sono state investite dalle fiamme.
Si chiede, inoltre, se la Regione ha previsto la creazione di un soggetto cui affidare i controlli.
Il soggetto cui affidare i controlli è la Soprintendenza, che dirige i lavori. Non so se ci siano state insufficienze o inadeguatezze; devo dire che è la stessa Soprintendenza che ha seguito tutti i lavori di restauro della Reggia di Venaria, ben più onerosi in termini economici e che non hanno avuto, per fortuna, risvolti così drammatici.
Si chiede, ancora, se esisteva un inventario degli arredi.
Esisteva un inventario degli arredi, ma non è ancora possibile valutare cosa sia rimasto degli stessi. Sappiamo cosa c'era nelle cinque stanze sulle quali sono crollati i piani superiori e sappiamo che alcuni oggetti sono stati recuperati. I Vigili del Fuoco, i Carabinieri, ma anche la gente che era presente, come il sottoscritto, hanno dato una mano a tirare fuori tutto quello che si poteva. Dopodiché, quando i calcinacci hanno incominciato a cadere, tutti si sono ritirati.
C'è un problema ulteriore: una di queste cinque stanze è chiamata "la stanza degli armadi", perché è una stanza con degli armadi a muro che, per l'architettura antica, erano una cosa abbastanza insolita. Nei mesi precedenti, il Castello aveva restaurato tutte le telerie e le drapperie presenti e le aveva portate in questa stanza per un'esposizione che sarebbe dovuta iniziare 15 giorni dopo l'incendio. Non sappiamo cosa sia rimasto di queste drapperie, perché una delle stanze coinvolte nel crollo è proprio la stanza degli armadi.
Guardando la situazione dall'alto, la sensazione è che gli armadi siano intatti, però quando ci sono avvenimenti di questo genere bisogna tenere conto che c'è un danno provocato dal fuoco ed un danno maggiore provocato dall'acqua che viene gettata per spegnere il fuoco. Pertanto, quando si riuscirà ad entrare, capiremo meglio. Per adesso il Castello è sotto sequestro e quindi non è possibile, se non per i Vigili del Fuoco, fare degli interventi.
Per quanto riguarda le misure, abbiamo cercato di essere il più tempestivi possibile e tra sabato e domenica, sentendoci con la Presidente e con le Fondazioni bancarie, abbiamo messo a disposizione una prima somma di un milione e mezzo di euro, più o meno ripartita così: 400 euro dalla Regione, 400 euro dalla Compagnia San Paolo, 400 dalla CRT e 300 dalla Soprintendenza, per conteggiare le necessità immediate.
La necessità immediata è quella di rinforzare il Castello perch essendo crollati il tetto e i piani, le quattro mura perimetrali si reggono in piedi solo perché sono appoggiate una sull'altra, ma non c'è più nulla che faccia pressione, per cui stanno lavorando ad un sistema di rinforzo con strumenti in ferro. È stata costruita un'impalcatura attorno al torrione.
Con la somma prevista dovremmo essere in grado di far fronte a questa prima emergenza e provvedere, entro la fine dell'estate o entro l'autunno alla copertura con un tetto nuovo.
La quantificazione dei danni è stata fatta dalla Soprintendenza in modo molto spalmometrico, nel senso che è un calcolo fatto guardando da lontano e dall'alto il Castello, senza entrarvi, ed è di circa 15 milioni di euro per quanto riguarda il torrione.
Occorre tenere conto, però, che anche le stanze che non sono state coinvolte dall'incendio, quelle più laterali, sono state coinvolte dall'acqua utilizzata per spegnere l'incendio, quindi diversi soffitti ornati da affreschi, richiederanno sicuramente un intervento.
Con il Sindaco di Moncalieri abbiamo ipotizzato due iniziative, una delle quali potrebbe coinvolgere anche i Consiglieri regionali.
Il 5 maggio, alle 10.30-11, tutti i Parlamentari eletti in "Piemonte 1" sono invitati nella sala del Consiglio comunale di Moncalieri e presso il Castello, per un sopralluogo.
Credo che l'invito si possa estendere, se non con lettere formali, a voce, in questo momento, a tutti i Consiglieri regionali, perché è importante che ci sia una sorta di lobby dei Parlamentari piemontesi, per chiedere al prossimo Ministro dei Beni Culturali di ottenere queste risorse. La disgrazia di questo Castello, infatti, non è solo quella di essere bruciato, ma è anche quella di essere bruciato nel momento in cui non c'è un Governo, e noi sappiamo bene come i provvedimenti vengano assunti sull'onda dell'emozione e delle notizie giornalistiche. Quando passa un mese o due, occorre che ci sia un'azione congiunta di tutte le forze politiche, perché è un Castello importante, antico, con una parte quattrocentesca e una seicentesca.
Inoltre, c'è l'ipotesi - che mi pare abbastanza credibile e che non è collegata all'incendio - che i Carabinieri trasferiscano il primo battaglione operativo dal Castello alla Caserma Cernaia o a Fossano.
Pertanto, questo edificio può essere recuperato all'interno del circuito delle Residenze Sabaude, cioè all'interno di un circuito che lo possa utilizzare, non solo per gli appartamenti reali da visitare, ma anche per il giardino, che potrebbe diventare uno spazio a disposizione del Comune e della cittadinanza di Moncalieri, ma anche un luogo di spettacolo e di iniziative come lo sono diventati la Reggia di Venaria, il Castello di Racconigi e il Castello di Aglié.
Pertanto, un'iniziativa è quella del 5 maggio, alle ore 10.30-11, in Consiglio comunale di Moncalieri. Un'altra iniziativa - lo dico come informazione - è la convocazione di tutte le associazioni che operano nella zona di Moncalieri, per cercare di attivare le forze di volontariato. Ci sono raccolte di fondi, c'è un conto corrente aperto dal Comune, c'è l'Associazione Nazionale Alpini, che si è offerta per lo sgombero delle macerie, quindi ci sono vari soggetti che vorrebbero contribuire al restauro del Castello.
Abbiamo immaginato di convocare tutte le associazioni, spiegando loro cos'è accaduto, cosa serve, qual è il percorso. L'obiettivo è un impegno preso, e ritengo sia l'impegno non di una maggioranza politica, ma di tutti coloro che amministrano il territorio: poter riaprire il Castello per le celebrazioni del 2011. Questo significa due anni di lavoro, perché non possiamo considerare il 2008, in quanto occorre aspettare che le zone invase dall'acqua si asciughino. Immaginando, pertanto, di iniziare i lavori nella primavera del 2009, bisogna che nel giro di 18-20 mesi tutto sia pronto, affinché il 17 marzo 2011, anniversario dell'Unità d'Italia, il Castello possa essere riaperto al pubblico.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Oliva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Poche parole per ringraziare l'Assessore Oliva, per la tempestività della risposta, che mi ha fatto piacere e mi ha colto anche un po' di sorpresa, proprio per l'immediatezza con la quale è avvenuta.
Mi sono recato personalmente sul posto la domenica successiva all'incendio, e so che anche l'Assessore ha seguito la vicenda con molta attenzione. All'Assessore Oliva, va pertanto, una nota di merito per la sensibilità dimostrata.
A questa nota di merito, però, si unisce un grido di allarme, perch riteniamo che i beni in questione siano beni irripetibili, perché i beni monumentali e architettonici sono beni che non sono riproducibili se non affidandosi ai beni stessi e alla loro conservazione, così hanno un valore storico, turistico e culturale, altrimenti, se vengono distrutti, sono irrecuperabili. Con un simulacro è possibile riprodurre un qualcosa di simile all'originale, ma non la stessa identica cosa (in caso di distruzione, non di restauro, naturalmente).
Qui il grido dall'allarme è rivolto alla Sovrintendenza, perch riteniamo alquanto inquietante che due cantieri di restauro come la Cappella della Sindone e il Castello di Moncalieri abbiano un epilogo di questo tipo. Credo che la Sovrintendenza del Piemonte dovrebbe essere un po' più attenta e dovremmo anche capire quali sono le responsabilità perché per una Regione perdere due beni così importanti credo che sia un record super-negativo, che spero non diventi abitudine.
A questo punto, dico che a Venaria è andata bene. Aggiungerei addirittura, per un equivoco, che è andata bene anche all'ingresso delle Gallerie Pietro Micca di Porta Susa.
Ecco, penso che una Regione o un ambito territoriale che si basa su un turismo anche culturale dovrebbe - come fa - tenere conto di questi beni ma anche stimolare soggetti ed enti il cui compito specifico è quello di stare attenti a come vengono gestiti questi cantieri (ovviamente, di questo discorso fanno parte anche gli arredi).
Personalmente non credo alle autocombustioni: di solito si tratta di errori umani o dolo. Vedremo. Adesso abbiamo già un'indicazione, e al riguardo ammetto i miei primi pensieri negativi, però a questo punto i dubbi sono tutti legittimi. Pertanto è bene che i dubbi vengano dissipati.
Quindi, grazie Assessore. Mi raccomando: vigiliamo sempre più, perch il quadro è tutt'altro che allegro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente. Il Consigliere Bossuto deve sapere che è riuscito ad avere una risposta così rapida perché in Conferenza dei Capigruppo si è deciso che oggi bisognava parlare di questo argomenti, e ringrazio l'Assessore per aver fornito alcune importanti indicazioni.
Quello che dice il Consigliere Bossuto è vero: perché ogni volta che c'è un restauro di un certo genere, poi accade un evento conseguente assolutamente negativo? Ricordo anche la Chiesa degli Angeli a Cuneo, ad esempio. Ogni volta che c'è un restauro di un certo genere, si verifica un incendio, se non un furto, come è successo in altri casi.
Ho la sensazione che bisognerebbe capire se esiste una falla nella metodologia con cui si approvano questi lavori oppure nel mantenimento delle condizioni di sicurezza (sia sicurezza antincendio che sicurezza in generale, anche sicurezza sul lavoro).
Qui torniamo al discorso di prima, cioè che probabilmente abbiamo in mente di fare alcune cose, le facciamo però in modo assolutamente approssimativo, non affrontando il discorso dei cantieri in modo moderno e adeguato. Forse incide anche l'intreccio di competenze: in questo caso, la Regione finanzia, la direzione dei lavori è della Sovrintendenza, il Castello è in uso all'Arma dei Carabinieri, la proprietà... Voglio dire che in questa, come in altre vicende, c'è un po' di confusione.
Io mi preoccupo perché anche questa è una Residenza Sabauda e fa parte di quel circuito di cui lei prima parlava. Tra l'altro, tutti i Comuni sede di Residenza Sabauda partecipano al Comitato per la celebrazione dell'Unità d'Italia: non so se sia il caso di verificare se in quei fondi sia possibile trovare parte dei finanziamenti per il restauro del Castello.
Ho chiesto l'informativa perché l'argomento è di estrema attualità e mi fa piacere che se ne sia parlato subito. L'Assessore mi ha già dato alcune risposte sulle quali è necessario riflettere, come ad esempio sul fatto che il Castello possa tornare ad un uso civile, non perché la presenza dei Carabinieri sia negativa, ma civile nel senso di diventare un'altra struttura che entra nel circuito turistico e culturale del Piemonte.
Oltretutto è giusto che l'Arma dei Carabinieri abbia una sede più appropriata dal punto di vista del servizio, cosa che tra l'altro permetterebbe di sanare un'altra negatività: la possibile chiusura della Scuola di Torino e di quella di Fossano.
Chissà, per concludere, che da un fatto increscioso possa derivare anche se a caro prezzo, una riconversione nel senso da lei e da noi auspicato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Paolo

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la chiara relazione.
A seguito degli interventi dei colleghi, che condivido anche per quanto riguarda le preoccupazioni che hanno sollevato, devo dire: meno male che non vi sono state delle vittime in questo crollo, anche se rimane sempre apprensione circa la tutela dell'immenso patrimonio artistico presente in Italia.
A questo proposito, volevo dire all'Assessore se non ritiene considerato che il Castello di Moncalieri, proprio per la sua importanza non rappresenta solo qualcosa di locale, ma di molto più vasto - questo evento ha colpito non solo Torino e i torinesi, ma direi che ha colpito tutti - di estendere l'invito alla riunione del giorno 5 maggio a tutti i parlamentari piemontesi, anche quelli del Collegio 2, appunto per l'importanza e il significato che ha questo Castello. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ringrazio anch'io l'Assessore Oliva per la comunicazione. Dico un paio di cose che credo siano già state dette, ma in una modalità diversa.
Ritengo che la nostra Regione, un po' come tutto il territorio italiano, ma la nostra Regione per ragioni ancora più particolari, abbia e so che lei ne è assolutamente convinto - un'enorme dotazione di componenti di patrimonio culturale che la rendono originale.
evidente l'attenzione dedicata a questa forma di patrimonio, sia per quanto riguarda la conservazione che la fruizione dello stesso. Forse l'esempio più eccellente è quello di Venaria, il cui ripristino è il frutto di un clima di concordia instaurato tra l'allora Vice Primo Ministro e Ministro ai Beni Culturali Veltroni e la Giunta che ha preceduto quella attuale, con la collaborazione di tutte le Amministrazioni.
Un tale percorso rappresenta per definizione una componente del patrimonio culturale non soltanto della Regione Piemonte, ma direi di tutta la civiltà occidentale, perché mira a rendere fruibile un bene.
Ovviamente tale fruizione comporta delle difficoltà che oggi chiunque si occupa di questo tema avverte, perché le infrastrutture attorno a Venaria, per esempio, non sono ancora all'altezza degli obiettivi ambiziosi, ma non per questo meno raggiungibili, di avere un numero di visitatori che credo possa essere tranquillamente paragonato (in un tempo non lunghissimo) a quello di Versailles.
Allora chi, come me, sostiene la necessità della conservazione dei beni culturali e la promozione degli stessi, oltre che componente di patrimonio perché elemento di fruizione, evidentemente esce dalla tragedia in senso culturale di Moncalieri particolarmente colpito, perché mi pare l'avesse detto prima il collega Bossuto: è già successo. Non tendo affatto ad arrivare a delle conclusioni che non ci competono - perché non ne abbiamo la competenza - ma certo chi ha vissuto la tragedia della Cappella del Guarini di una decina di anni fa non può non rivedere degli episodi che mi sembrano essere molto meno gravi negli esiti, ma sintomi della stessa malattia, forse, che in qualche modo determinò il danno al Duomo. E allora chiedo all'Assessore competente e alla Giunta, nell'attenzione che porrà a tutte le strutture che in Piemonte competono non soltanto alla Regione ma anche allo Stato, di voler fare gli opportuni accertamenti, perché è evidente che qualcosa non ha funzionato e credo che sia indispensabile comprenderlo. Credo che sia indispensabile verificare anche l'applicazione del principio di responsabilità, che in questo caso palesemente non ha funzionato, oltre garantirci non che non succeda più, perché la garanzia probabilmente non può essere data a nessuno, onde ridurre al minimo il rischio che questo si ripeta, proprio per essere sicuri che nell'attenzione che abbiamo ed avremo nel ripristino della tutela e del mantenimento di un enorme ricchezza di cui questa Regione è dotata, sia una ricchezza che permanga e possa continuare ad essere fruita. Il nostro PIL non potrà mai essere fortemente condizionato da una componente turistica perché la nostra Regione è inserita al contesto di un sistema competitivo in cui altre Regione, per uguale ricchezza di dotazioni e per un'immagine ormai distribuita nel mondo più ampia, rendono la competizione molto difficile. Si pensi a tutto il territorio toscano e a tutto il territorio veneto, ai 7.000 chilometri di coste che orlano il nostro territorio.
Ciò non significa che non si possano portare mattoni significativi anche tramite ciò che questa regione ha, che è tantissimo, rendendolo fruibile ed aperto e tutelandolo, conservandolo, proteggendolo responsabilmente colpendo chi in questa azione non è stato all'altezza.
Valga per l'incendio di Moncalieri come per il furto a suo tempo successo nella palazzina di Stupinigi; disattenzioni colpevoli per chi deve provvedere alla tutela del patrimonio pubblico. Stupinigi all'epoca non era di proprietà pubblica e credo che fosse ancora proprietà dell'istituzione parapubblica, dell'Ordine di San Maurizio.
Attorno a questo tema potrebbe essere una cosa utile per la nostra Regione, se e quando l'Assessore vorrà comunicarcelo, sapere quali attività potranno essere consolidate ed ulteriormente implementate.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento sulla comunicazione dell'Assessore Oliva.


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'esposizione in Aula di uno striscione da parte dei Consiglieri del Gruppo della Lega Nord


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Approfitto del fatto che è presente anche la Presidente Bresso per cercare di capire qual è e quale sarà il futuro della Regione Piemonte.
Infatti, nonostante si sia alla fine del mese e davanti abbiamo ancora la ricorrenza del 25 aprile e, successivamente quella, del 1º maggio, il bilancio è ancora in Commissione. Non mi pare che la cosa vi interessi più di tanto, perché, di fatto, ad oggi non si è neanche ancora fatto un tavolo con le opposizioni - che oggi probabilmente non sarebbero più, se si dovesse andare a votare, opposizioni, ma maggioranza - ma andate avanti per la vostra strada. Non solo: dai giornali apprendiamo che avrete alle ore 12.30 di oggi un pranzo sul bilancio con Morgando, che è il vostro capo, il vostro referente politico, e noi crediamo che sia veramente fuori da ogni regola. Come ben sapete, Assessore al bilancio e Presidente, il bilancio doveva essere fatto entro il 31/12; poi si capisce che entro il 31/12 non si fa, non si fa a gennaio, non si fa a febbraio e magari nemmeno a marzo ma il 30 aprile è il termine ultimo.
Ritengo assai difficile che un bilancio possa passare in queste condizioni entro la fine di aprile, anche perché, visto che voi non ci avete minimamente né contattato né considerato né presi in considerazione questa è la realtà - la settimana scorsa abbiamo presentato una controproposta, elaborata in modo unitario, di tutte le minoranze. La vostra risposta non è stata: "Vediamo se c'è qualcosa di buono in quello che ci chiedete". No, avete fatto una controconferenza stampa dicendo che di fatto, quello che proponevamo era spazzatura, era irrealizzabile e che sareste andati avanti per la vostra strada. Questa è una scelta vostra; a noi dispiace sicuramente per i piemontesi, per le opere che rimarranno ferme e per tutto quello che non farete.
Però la Presidente ha pensato bene di fare un'altra cosa: di rilanciare, visto il risultato elettorale, il tema del federalismo diventando di nuovo federalista.
Bene, il documento sul federalismo, cara Presidente, doveva essere pronto da approvare in Aula e spedito al Governo Prodi a marzo del 2007 non del 2008.
Ad oggi aspettiamo ancora dei proclami e ci auguriamo che questi proclami possano avere un seguito, ma per avere un seguito le ricordo che ci si deve sedere attorno ad un tavolo anche con le opposizioni.
A parte quello noi le daremo, cara Presidente, un messaggio, un messaggio che le riportiamo, ma che è quello che hanno dato gli elettori, e le consigliamo vivamente di prenderne atto. Adesso glielo diamo, perché se lo merita.
Questo è il messaggio che le mandano i piemontesi.



(I Consiglieri del Gruppo della Lega Nord esibiscono uno striscione recante la scritta: "I piemontesi hanno deciso: Bresso dimettiti")



PRESIDENTE

Prego i colleghi Consiglieri Questori di intervenire. Cercate di rimuovere lo striscione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.52 riprende alle ore 11.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Non c'è bisogno di ricordare al Consigliere Rossi e ai colleghi della Lega Nord che questi non sono comportamenti consoni ad un'Aula legislativa.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi stavo chiedendo il motivo per cui sono presenti tanti fotografi e tante televisioni. Adesso ho capito perché.
Devo dire che la Lega ha sprecato un'occasione buona per tacere, ma è pienamente legittimo porre le questioni.
Noi stiamo discutendo il bilancio - ed è giusto che i giornalisti lo sappiano - ormai da un paio di mesi nelle Commissioni di competenza e nella I Commissione. È un dibattito importante perché stiamo parlando del bilancio di previsione, quindi richiede un approfondimento da parte di tutti i Consiglieri e di tutte le Commissione di competenza.
Abbiamo discusso in Aula anche sull'esercizio provvisorio, siamo arrivati al 30 aprile e credo che il Consiglio sia in condizioni, dopo questa lunga discussione, di poter approvare il bilancio di previsione.
Credo che sia interesse di tutti i cittadini piemontesi che la Regione abbia un bilancio di previsione. Credo che al di là del ruolo di minoranza e di maggioranza, questo è l'interesse di tutti i cittadini piemontesi.
Il confronto tra la minoranza, la maggioranza e la Giunta deve avvenire in Aula e nelle Commissioni. Quindi, non è vero che non c'è stato questo confronto.
Credo che questo confronto politico tra la maggioranza e la minoranza si possa ulteriormente approfondire, caro collega Rossi, ma se ci sono delle questioni da porre, credo che a questo punto non ci resta che discuterne in Aula.
Cominciamo e licenziamo il bilancio dalla Commissione, veniamo in Aula e poniamo le questioni che bisogna porre in Aula. Ciò non nega il fatto che si possa, anche in altre stanze, confrontarsi. Ritengo che l'aspetto più importante per il Consiglio regionale sia un dibattito vero all'interno dell'Aula. Infine, Presidente, sarebbe quantomeno utile che l'Ufficio di Presidenza prendesse in esame ciò che è avvenuto questa mattina, così com'è stato fatto in altre occasioni.
Si è visto lo striscione preparato con cura dal Gruppo della Lega: va benissimo. Dopodiché, l'Ufficio di Presidenza valuti l'atto che è stato compiuto questa mattina, così com'è stato fatto in altre occasioni. Non dico che si debba prendere... Lo deciderà l'Ufficio di Presidenza. Ma mi pare giusto sottolinearlo, perché altrimenti anche in Aula si usano due pesi e due misure, e non credo che sia il caso.
Credo che i Consiglieri abbiano tutti gli strumenti per sollevare le questioni politiche che vanno poste, senza bisogno di esporre striscioni cartelli o quant'altro.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
A titolo di informazione, non solo sua, ma anche dei colleghi, preciso che l'Ufficio di Presidenza, in seguito ad un intervento di un collega che esulava dalla normale espressione di opinioni o punti di vista su qualsiasi argomento, aveva inviato un'informazione molto precisa nel merito.
evidente che quell'informazione fa testo di riferimento. La prossima seduta di Ufficio di Presidenza affronterà quanto è accaduto e prenderà i provvedimenti che riterrà opportuni.
Voglio ricordare che si usa dire che "fa giurisprudenza": quel caso è il punto di riferimento di partenza per quello che sarà deciso dall'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Presidente della Giunta regionale, Bresso, in merito all'approvazione dei documenti di bilancio dell'Ente Regione Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Anch'io penso che alcuni Consiglieri talvolta perdano l'occasione per evitare di fare "piazzate" in quest'Aula.
Vorrei ricordare al Consigliere Rossi che quando 18 Presidenti di centrosinistra hanno vinto le elezioni nel 2005 (compresa la sottoscritta) l'allora Presidente del Consiglio Berlusconi non si dimise cosa che peraltro, altri Presidenti del Consiglio in passato avevano fatto, come lei sa, a fronte di una sconfitta elettorale senza alcun dubbio di portata nazionale.
Non intendo pertanto dimettermi perché ha vinto, un'altra volta, lo stesso Presidente del Consiglio che non si dimise quando vinsi io: il principio di reciprocità me lo impedirebbe.
Indipendentemente da questo, credo sia un po' ridicolo continuare con questa storia; pertanto, è la prima e l'ultima volta che interverrò su un tema che mi sembra profondamente antidemocratico.
Ogni istituzione è eletta secondo regole e date proprie e va ad elezioni in due casi: quando scadono i termini oppure se va in crisi la sua maggioranza.
A questo proposito, siccome mi è stato chiesto di intervenire su due aspetti - in merito allo stato di salute dello maggioranza e allo stato di attuazione del programma - volevo comunicare al Consiglio in particolare sullo stato di attuazione del programma, posto che lo stato di salute della maggioranza è espresso dai voti in Aula. Non esiste il principio di comunicare come stiamo: stiamo benissimo, siamo qui e quando sarà il momento si vedrà con i voti.
Tuttavia, se desiderate una comunicazione ufficiale in tal senso, sar pronta a renderla quando sarà il momento, ossia quando si inizierà a discutere il bilancio, a fronte del quale, anche in maniera non rituale ma comunque appropriata, si può chiedere, a tre anni dalla nostra elezioni come maggioranza, di fare un punto sullo stato di attuazione del programma.
Sono pronta a farlo - ho cento pagine, e se ritenete posso parlare anche per sette o otto ore (se volete sapere tutto quello che abbiamo fatto) oppure fare una sintesi (mi sembrerebbe più opportuno) e poi farvi avere un testo - quando sarà incardinato in quest'Aula il bilancio, che è un atto dovuto del Consiglio tutto e non solo della maggioranza, dal momento che, con un accordo politico, è stato concordato che sarebbe stato licenziato dalla Commissione subito dopo le elezioni - essendosi esaurita la discussione e la legge finanziaria in quella sede - e portato in Aula per tempo.
evidente che se ciò non avviene non ha senso che io faccia alcun punto sullo stato di attuazione del programma: sarò pronta a farlo nel momento opportuno, che coincide - lo ribadisco - con l'apertura della discussione sul bilancio.
Ritengo, comunque, sia molto grave continuare a protrarre questo momento, perché dalla fine del mese non sarà più possibile fare alcun pagamento e questo comporterà gravi danni per l'economia piemontese: è una responsabilità non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione.
Se non si troverà il modo di concludere il lavoro in Commissione e di chiamare il bilancio in Aula, chiederò alla maggioranza di andare a oltranza all'approvazione del bilancio, anche nei giorni festivi e nei momenti notturni, perché è un dovere di tutta l'Aula nei confronti del Piemonte.
Ricordo ancora che dal nostro bilancio dipendono i bilanci degli Enti locali e quelli di decine e decine di strutture pubbliche e private che dall'attività della Regione, traggono una parte importante del proprio funzionamento, ivi compreso, naturalmente, tutto il sistema sanitario piemontese.
Lo ricordo perché i doveri non riguardano solo le maggioranze, ma anche le opposizioni.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bresso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che sia doveroso ricordare almeno qualche passaggio temporale prima di fare alcune riflessioni di carattere politico sulla necessità di approvazione del bilancio entro il 30 aprile.
La legge regionale prevede la presentazione del bilancio entro il mese di ottobre.
Il bilancio è stato presentato a gennaio del 2008 (o gli ultimi giorni di dicembre, ma è arrivato in Commissione a gennaio del 2008), quindi con tre mesi di ritardo. I tre mesi sono imputabili unicamente alla Giunta o eventualmente, alla maggioranza, se con essa vi erano dei problemi nello stilare il bilancio.
Teniamo anche conto che mentre il primo anno, cioè quando abbiamo votato la legge finanziaria e il bilancio 2006 (comunque prima del mese di aprile), si era comunque presentato in ritardo (anche se nel mese di novembre), ma si era trovata una motivazione data dal fatto che era il primo bilancio della nuova Giunta, questo oggi non è avvenuto.
Molto semplicemente - è la prima valutazione, di carattere più tecnico che politico - il bilancio entra in Commissione e viene esaminato da tutte le Commissioni competenti (devo dire, peraltro, con una velocità che non vi è stata negli anni precedenti, nel senso che le Commissioni lo hanno esaminato nel tempo in cui dovevano esaminarlo, per cui non c'è stata alcuna Commissione consiliare all'interno della quale l'opposizione abbia fatto ostruzionismo). I tempi sono quelli dovuti e oggi siamo ancora alla conclusione della discussione; dobbiamo finire di discutere gli emendamenti al bilancio, dopodiché il bilancio verrà licenziato.
Questa è una valutazione di carattere più tecnico che politico, nel senso che se si fa la somma dei giorni da quando il bilancio è entrato in Commissione sino ad oggi, ci si renderà conto che sono gli stessi dell'anno passato e di quello precedente.
Vi è un'altra considerazione di carattere politico. Si può dire tutto quello che si vuole in quest'Aula, si può anche dire - la Presidente l'ha fatto in altre occasioni come il Piano Socio Sanitario, il Piano casa e altro - che senza avere alcun confronto con l'opposizione e avendo utilizzato in campagna elettorale il ruolo di Giunta che ricopre per fare da sponsor al centrosinistra in più occasioni (questo sarà motivo di un'altra discussione) si può anche dire, dicevo: "Si deve votare il bilancio! Convocherò il Consiglio mattina, pomeriggio, sera e notte".
Noi lo diciamo in anticipo, essendo facilmente veggenti, che non servirà assolutamente a nulla senza un rapporto con l'opposizione. Se tale rapporto si vuole creare bene, se non si vuole creare, siete voi che governate, ma sia chiaro che noi riteniamo che l'approvazione di questo bilancio sia un aspetto negativo per il Piemonte e non positivo. Quindi cercheremo di fare il possibile per migliorare il bilancio o per evitare che il bilancio, cosi com'è scritto, venga approvato.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Caduti di Cefalonia" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media di Via Santhià a Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Ricordo che stiamo svolgendo una serie di interventi, dopo le interpellanze e le interrogazioni, inerenti la necessità o meno di proseguire il dibattito sul bilancio della Regione Piemonte.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale in merito all'approvazione dei documenti di bilancio dell'Ente Regione Piemonte (seguito)


PRESIDENTE

Sempre sulle comunicazioni della Presidente Bresso, ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Svolgo alcune rapidissime riflessioni. Mi rivolgo anzitutto al Gruppo de la Lega Nord: il tempo degli striscioni è finito. Adesso dovete, se ne siete capaci, governare il Paese visto che gli elettori, in queste ultime elezioni politiche, vi hanno dato un mandato chiaro. Vedremo se ne sarete capaci.
In modo surrettizio e in maniera sbagliata è stato introdotto un collegamento tra il Piano nazionale e il Piano regionale. Nei primi giorni immediatamente dopo la chiusura delle urne si stanno svelando, proprio per bocca dei rappresentanti del centrodestra, una serie di menzogne che si sono raccontate agli italiani.
Ne cito due velocissime. Intanto, 24 ore dopo le elezioni il leader massimo del centrodestra, Silvio Berlusconi, dice non più "benessere per tutti", ma "sacrifici per tutti".
Sull'altra la Lega ha costruito il tesoretto elettorale: la campagna contro i rumeni, in particolare. Ma oggi leggiamo, sui maggiori quotidiani cittadini, un loro autorevolissimo esponente, Maroni, dire: "Bisogna cambiare gli accordi internazionali per agire contro i rumeni, considerato che sono cittadini comunitari". Forse chi c'era prima aveva le mani legate da questo punto di vista, per intervenire con maggiore decisione.
Il momento di scorrettezza cui abbiamo assistito è la volontà, che ovviamente noi respingiamo, di far trapelare la possibilità di un automatismo tra il risultato di un'elezione politica e l'assetto regionale.
Noi stiamo governando questa Regione, noi Comunisti Italiani stiamo dando il nostro contributo al governo regionale; crediamo giusto che tra due anni, questa Giunta e questa maggioranza, quindi questa azione di governo, si presenti al giudizio degli elettori, dei cittadini piemontesi che potranno confermare - vi sto dando una piccola lezione di democrazia o bocciare questa esperienza di governo. Oggi i dati ci dicono che grazie o per responsabilità, di un atteggiamento gravemente irresponsabile del centrodestra, rischiamo di paralizzare l'azione politica e amministrativa della Regione.
Parlo del bilancio. Lo dico in maniera formale: noi Comunisti Italiani siamo pronti a raccogliere l'appello della Presidente affinché si vada avanti con decisione e determinazione, anche in termini di tappe forzate come lavoro di Consiglio, affinché si arrivi rapidamente all'approvazione del bilancio.
Deve essere chiaro, lo dico con grande tranquillità anche ai nostri alleati del Partito Democratico: vi chiediamo di avviare una riflessione su un atteggiamento che riteniamo essere stato troppo conciliante con i Gruppi e con i partiti di centrodestra. Sono sempre i soliti: pericolosi per la democrazia e, aggiungo, eversivi, oltre che gravemente irresponsabili.
L'esibizione dello striscione è un atto assolutamente simbolico, quindi non mi scandalizzo, ma ripenso alle modalità con cui hanno condotto l'opposizione per tre anni. Ora dovrete dimostrare, anche sul piano nazionale, se siete in grado di governare questo Paese. Dovete dimostrarlo con i fatti e non più con gli slogan con cui avete ingannato tantissimi elettori in buona fede. Vedremo. Vedremo. I primi segnali sono negativi e noi, ovviamente, per quello che potremmo, faremo opposizione e contrasteremo le vostre politiche.
Poi c'è un impegno per noi, per la sinistra. Ha ragione la Presidente: la maggioranza che governa la Regione è salda e porterà a termine il lavoro di questa legislatura. Noi Comunisti Italiani cogliamo l'occasione per ribadire la nostra adesione alla coalizione e il sostegno alla Presidente Bresso.
Per noi Comunisti c'è un compito in più: recuperare i circa trecentomila voti, quindi elettrici ed elettori - in gran parte riconducibili a sinistra e nell'alveo comunista - che abbiamo perso in queste ultime elezioni politiche. Possiamo farlo solo se saremmo in grado di incidere realmente nell'azione di governo della Regione. Questa Giunta e questa maggioranza è stata scelta dagli elettori, sta governando e sta governando bene ponendo anche rimedio a dieci anni di disastri delle varie Giunte Ghigo.
Noi usciamo sul piano regionale rafforzati da questa discussione che anche oggi, si sta affrontando in Consiglio regionale. Andiamo avanti così facciamo un salto, se possibile, di qualità per recuperare i consensi che la sinistra ha perso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sarò molto rapido perché non mi pare ci siano molti argomenti. Intanto ringrazio il Consigliere Chieppa perché tanta generosità ci commuove.
Neanche nei miei più profondi desideri avrei sperato che oggi, il Consigliere Chieppa, facesse l'intervento che ha fatto, quindi lo ringrazio. Come ci è stato utile, sono sicuro che lo sarà anche nel prosieguo dei nostri lavori.
Con questo chiudo i discorsi di parte perché, come diceva la Presidente e come sostengono tutti, questi valgono al momento in cui c'è da votare.
Invece ritorno su tre aspetti. Uno riguarda l'Ufficio di Presidenza.
Sarei stato lieto, quindi lo sono e lo sarò, se l'Ufficio fosse sistematicamente attento alle modalità con cui si svolgono i nostri lavori.
Sono lieto, quindi, che prenda in esame qualunque cosa ritenga opportuno prendere. Suggerisco, non facendone parte, ma chiederò alla Consigliera Cotto di farsene tramite, che la prenda in maniera allargata. Perché certi stupori? Come mai c'è la stampa, tanta, oggi? Noi, con molta solerzia abbiamo imparato - poco, ancora, e male - da chi per molti anni, e meglio ha esercitato codesta funzione.
Rispetto ad alcune manifestazioni non mi esprimo, perché non mi compete (è un compito che lascio volentieri all'Ufficio di Presidenza), ma partirei, per cultura - potete ospitare l'Assessore Oliva, il quale vi farà una consulenza - dalle tende dell'attuale Presidente di SITO, Di Benedetto ad altri esempi che credo possano illuminare l'attività dell'Ufficio di Presidenza, nella gestione attuale, e soprattutto in quella futura, dei nostri lavori.
Ma arriviamo alla parte che mi interessa maggiormente: la comunicazione della Presidente Bresso.
Attendo senza alcuna fretta che la discussione o il colloquio con il collega Ghiglia finisca, perché credo nell'utilità - non nel bisogno perché non ha nessun bisogno - che la Presidente Bresso, se lo ritiene stia a sentire. Ma, come ho detto, non ho fretta, ci mancherebbe.
Vede, Presidente, probabilmente l'Assessore Deorsola, come può capitare a tutti, non l'ha informata compiutamente sulla nostra richiesta: la nostra richiesta era ed è motivata non certo dal fatto che il centrosinistra, o comunque lo si voglia chiamare, abbia perso le elezioni. Questo, come ha detto giustamente lei, può capitare; è capitato anche a noi e non è su questa base che abbiamo impostato la discussione.
Noi abbiamo impostato la discussione - e qui lo ribadiamo - su un altro tema, che può essere condivisibile o meno, ma a nostro avviso lo è. Il problema è che, nell'ambito degli schieramenti che qui fanno parte della maggioranza, a livello nazionale - e ne abbiamo avuto una serie di sintomi a nostro avviso in maniera sistemica, anche a livello regionale, che è quello di cui noi ci occupiamo - divergenti sono non i risultati elettorali, ma i temi proposti.
Non credo, cioè, che sia stato casuale che il PD e la Cosa Rossa siano andati al turno elettorale che si è appena concluso, portatori di problemi di priorità di problemi e di soluzioni molto diverse tra loro e, quindi legittimamente competitive.
Non mi interessa l'esito, che pure è stato significativo, delle elezioni; mi interessa che sono partiti politici, alleanze elettorali e strutture politiche che a livello nazionale hanno visioni differenti, su una serie di temi. Mi considero esentato, se proprio non è indispensabile dal farne l'elenco, ma è praticamente su tutto: dal mondo dell'ambiente, al mondo della sicurezza, al mondo delle infrastrutture, al mondo del rapporto col capitale privato, al mondo del federalismo.
Mi fermo ai primi cinque temi, rispetto ai quali, per esempio, se attribuissi una certa consequenzialità alle sue dichiarazioni in sede pubblica e ai suoi comportamenti da Presidente, risulterebbe evidente - e il turno elettorale l'ha reso ancora più evidente - che la Cosa Rossa e il PD - ripeto - non hanno la stessa visione.
Voglio precisare che rispetto a molti di questi argomenti - dal federalismo al discorso di Limonte - siamo favorevoli, come partito e Gruppo, al confronto.
Può darsi che ci sbagliamo, però le chiediamo - e ci sembra che la richiesta sia molto motivata, del tutto avulsa dall'esito elettorale - nei restanti due anni che le competono come Presidente di questa Giunta e capo politico di questa maggioranza, di volerci non rassicurare, perché le assicuro che siamo tranquillissimi, ma dirci - se lo ritiene, a noi sembrerebbe un dovere, ma lei lo può interpretare come ritiene, ci mancherebbe - qual è lo stato programmatico della maggioranza, cioè cosa intende fare, nell'ambito di quello che fu il suo programma, nei prossimi due anni, tenuto conto che su alcune cose la nostra opinione è che le divergenze di opinioni politiche all'interno dei suoi Gruppi abbiano impedito una serie di azioni.
Il federalismo fiscale ne è un esempio assoluto, il sistema infrastrutturale ne è un esempio assoluto, il mondo della sicurezza ne è un esempio assoluto; sulla TAV non vorrei neanche riprendere dei temi, perch sembra quasi irridente.
Pertanto, il legame non è sul fatto che abbiate perso le elezioni; il legame sta nella domanda sul fatto che lei, a nostro avviso, ben più gravemente che in sede di Aula rossa, che è un ente di gestione - questa è un'aula legislativa - non ha una maggioranza coesa, non nei numeri, ma nei programmi.
Lei voglia, quando lo ritiene opportuno, rassicurare, non noi, ma i piemontesi. Noi, cosa dobbiamo fare in questi due anni lo sappiamo già, se due anni utilizzerà - sta a lei la valutazione, se ha la capacità programmatica di avere i numeri - per realizzare qualcosa, perché vede Presidente, e non è il momento in cui vorrei entrare nel merito, rimanere fermi si può, però rimanere fermi credo non sia dignitoso per chi governa e ritengo sia dannoso per chi è governato, leggasi i piemontesi.
Ultimo passaggio: non vedo nessun legame col bilancio, gentile Presidente. Lei può vederlo, ma con molta simpatia le dico che noi non lo vediamo. E argomento il perché: perché il fatto che l'approvazione del bilancio che stiamo discutendo non fa parte proprio dei compiti dell'opposizione, e tranne che nel caso che il Presidente Ronzani, che ha presieduto tutte le sedute di I Commissione...



(Scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

Se il Presidente ritiene di farmi sforare trenta secondi, sforo altrimenti mi taccio e ricomincio, ma credo che potrebbe non essere...



PRESIDENTE

A suo giudizio, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Veda lei, io sono molto disponibile.
Ieri - dicevo - il Presidente Ronzani, dicendo una verità, ha detto che in I Commissione è finita la discussione generale e che finora non ha visto un solo momento di perdita di tempo, bensì l'evidenziazione di posizioni che, sulla proposta che la Giunta ci offre in sede di bilancio, sono lievemente diverse. A mio avviso, non antitetiche, ma certamente molto diverse, che qui non riassumo, perché non è il momento né la sede.
Sulla Finanziaria, credo nella correttezza sistemica del Capogruppo Muliere. Come tutti i membri della maggioranza ricorderanno, abbiamo deciso di votarla - votare e ostruzionismo sono termini che trovo lievemente in contraddizione nel vocabolario che frequento io - perché non c'erano nemmeno le condizioni per esaminare gli emendamenti. Il collega Vignale ne ha depositati una ventina e abbiamo deciso di votarla in modo che il lungo treno verso il Sud, costituito dalla Finanziaria e dai suoi 43 articoli trovasse una sede in Aula.
A noi sembra di aver avuto la modalità di discutere, certo tenendo conto dei tempi elettorali - bastava che il Governo Prodi si dimettesse prima, non l'abbiamo obbligato noi a dimettersi - e che la Regione facesse il bilancio nei tempi di sua competenza.
Dopodiché, sul bilancio, l'Assessore Deorsola so che tiene costantemente e perfettamente informata la Presidente sullo stato dell'arte. Noi aspettiamo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente Gariglio, al collega che la precedeva, il Vicepresidente Placido, voglio dire che più che scandalizzarsi per uno striscione dovrebbe scandalizzarsi del fatto che, nell'anno 2007, la Presidente Bresso ha speso, con i soldi dei cittadini, 25 milioni di euro per la comunicazione.
Lei capisce che è molto peggio spendere 25 milioni di euro, in un anno per la comunicazione, per dare immagine e informazioni sul lavoro della Giunta e della sua maggioranza, che esibire uno striscione che dice che nonostante quello che si è speso in comunicazione, ahimè per voi, i cittadini piemontesi hanno detto: "Non ci piace come governate". Perch sarà pur vero che erano elezioni politiche, ma il dato chiaro è che, in Piemonte, la maggioranza del centrosinistra non ha perso, è stata sconfitta.
Dopodiché, ognuno tragga le conseguenze che preferisce. C'è chi dice: "Io ho piena fiducia dei miei Consiglieri, perché ho ancora tutti i voti che avevo prima e vado avanti" - assolutamente legittimo - oppure c'è anche chi può dire: "Signori, ho speso 25 milioni di euro in comunicazione, ho perso nonostante ciò, forse è meglio che vada a casa e faccia altro".
Ma - ripeto - queste sono questioni personali, ognuno può fare le proprie scelte.
Noi possiamo ricordare alla Presidente che l'unica forza che abbiamo è quella di venire in Aula e parlare, e magari fare anche la "sceneggiata" perché non abbiamo 25 milioni di euro da spendere per la comunicazione del Gruppo regionale della Lega Nord.
E questo sia chiaro anche agli amici giornalisti, che ogni volta che la Presidente parla e racconta del federalismo - ormai in un anno saremo arrivati a sei volte - e prende la pagina intera sui giornali...



(Commenti della Presidente Bresso)



PRESIDENTE

Per cortesia, Presidente Bresso, quando vuole ha la parola.



ROSSI Oreste

Ma poi, alla fine, non ha portato a casa neanche un testo da mandare al Governo, perché quello che conta sono i fatti.
Se la Presidente ha preso sei volte le paginate sui giornali per parlare di federalismo e scavalcare così la Lega ed è Presidente della Regione ed ha la maggioranza salda e coesa in mano, lei mi deve spiegare Presidente, perché la Presidente Bresso non è riuscita a portare a casa un testo da votare in Aula e da mandare al Governo: o la sua maggioranza non è così salda o lei usa quel tema, come altri, per cercare di apparire sui giornali, ma in realtà è aria fritta rispetto a fatti che sono chiaramente incontestabili.
Ritorno al Consigliere Chieppa. Collega Chieppa, mi spiace, la Lega non fa battaglie contro i rumeni, perché capisco che lei non lo sappia, ma la Lega Nord ad Alessandria ha come primo dei non eletti in Consiglio comunale un rumeno, regolarmente sposato, con due figli, che lavora regolarmente che non ha alcun problema con la Lega, che è il nostro responsabile per quanto riguarda le politiche con i nuovi comunitari e che sta lavorando egregiamente.
Noi i problemi li abbiamo con i rumeni, gli svizzeri, gli americani gli italiani e gli extracomunitari che nel nostro Paese non vengono per lavorare, ma per delinquere: quelli noi li rimanderemmo a casa. Ma li rimanderemmo a casa non come viene fatto oggi da certi magistrati che dicono: "Sei brutto e cattivo, vai a casa", gli danno il foglio di via e appena sono usciti, girano l'angolo, strappano il foglio di carta e tornano a fare...



ROSSI Oreste

CHIEPPA Vincenzo (fuori microfono)



ROSSI Oreste

Con la vostra legge, con la Bossi-Fini, non con la legge del centrosinistra!



ROSSI Oreste

Dato che amo parlare di fatti, contesto quello che lei ha detto, perch le ripeto che un cittadino rumeno è membro effettivo della Lega, iscritto militante e con grandi incarichi di responsabilità. È residente europeo per carità, ed è regolarmente militante del movimento della Lega Nord ad Alessandria, non andiamo neanche tanto lontano, quindi respingo al mittente l'accusa che lei ha fatto.
Vengo al bilancio, perché è l'argomento che mi interessa di più, in quanto sono molto preoccupato che il bilancio non passi entro il 30 aprile.
Ricordo alla Presidente Bresso che, se ha una maggioranza coesa ed è la Presidente della Regione, spetta a lei portare a casa il bilancio; non spetta a noi che siamo all'opposizione far sì che lei porti a casa il bilancio, spetta a lei tessere la tela per portare a casa il bilancio. E tessere la tela vuol dire - in ogni organismo, dal Comune più piccolo quando fa il suo bilancino, fino al livello parlamentare, quindi il più alto che abbiamo - trattare con le componenti che rappresentano il Paese il territorio, le circoscrizioni, a seconda dei livelli dove si fa il bilancio.
Quindi, caro Presidente, l'ho già detto in Commissione due volte, l'ho detto a lei, ad autorevoli colleghi e ad alcuni Assessori: ma quando si comincia a lavorare seriamente e prendere in considerazione le proposte che fa l'opposizione (oggi maggioranza) in Piemonte? Mai? E se voi questo non lo volete fare perché per voi probabilmente è umiliante sedere a un tavolo con noi, come potete pensare che noi vi lasciamo portare a casa il bilancio per farvi un piacere e perché spendiate scegliendo voi come spendere i soldi dei piemontesi? La logica dice che ci si siede, si lavora, ci sono delle proposte dell'opposizione: il 50% fa schifo, il 25% è improponibile, il 25% lo accettate. Voi, dietro alle nostre proposte pubblicamente presentate in conferenza stampa e depositate, avete risposto: "Fanno schifo. Noi abbiamo i numeri per farci il bilancio e andiamo avanti anche il sabato e la domenica per approvare il bilancio così com'è". Questo ha detto la Presidente Bresso.
E secondo voi noi dovremmo dire ai piemontesi che ci hanno dato fiducia: "Noi siamo succubi perché abbiamo paura della Bresso e della sua maggioranza e le facciamo fare quello che vuole." No, Presidente, noi non lo possiamo fare.
Ve lo ripeto, perché ci sono anche i giornalisti, ci sono i testimoni (in Commissione non ci sono): se volete portare a casa il bilancio, dovete sentire anche quello che chiede la maggioranza dei cittadini piemontesi.
Volete dire che non è così? Dite la quasi maggioranza dei cittadini piemontesi, va bene lo stesso, fosse anche il 10% dei cittadini piemontesi almeno ascoltate i loro rappresentanti.
Non potete pensare di fare da soli o, ancora peggio, pensare che noi vi permettiamo di fare quello che volete. Questo non potete chiedercelo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente. Rinuncio al mio intervento, perché ho notato che la Presidente è parecchio nervosa e non ha ascoltato l'intervento precedente.
Lo ritengo un comportamento scorretto.
Ritengo molto scorretto che non abbia ascoltato l'intervento del collega Rossi, perché è un Capogruppo di minoranza. Stiamo iniziando la discussione in Aula e addirittura la Presidente - che, possiamo anche capirlo, è molto nervosa, però non dipende da noi se è molto nervosa abbandona l'Aula in questa discussione.
Di conseguenza, rinuncio a svolgere il mio intervento e credo che il collega Rossi abbia il diritto di rifare il suo in presenza della Presidente. La Presidente deve ascoltare; ahimè, noi ascoltiamo tante cose che non ci piacciono, stiamo seduti, la Presidente può ascoltare anche lei delle cose che non le piacciono e stare in Aula.
Tra l'altro, vedo che non c'è più nemmeno il Vicepresidente Peveraro.
Insomma, siamo in una seduta che non so che valenza possa avere anche dal punto di vista del dibattito di Aula.
Veda lei cosa fare, Presidente.



PRESIDENTE

Vi è ancora una richiesta di intervento, dopodiché, colleghi, riterrei utile, prima di proseguire i nostri lavori, tenere una seduta della Conferenza dei Capigruppo proprio per affrontare le modalità di proseguimento del nostro lavoro, atteso che sono state presentate 25 richieste di iscrizione/inversione all'o.d.g.
La parola al Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Per quanto mi riguarda, non ha importanza, parlo coi colleghi, non è un problema.
Pensavo di essere in un certo tipo di Paese, ma dopo una campagna elettorale così antidemocratica, ho capito - leggendo i giornali e vedendo quello che è successo in Sardegna dopo la vittoria - che qui non siamo più in Italia, ma siamo oltre l'Europa, oltre i Paesi dell'Est. Ho assisto a una campagna elettorale dove le due principali forze politiche dominavano con totalitarismo la comunicazione: mi sembrava di essere in un altro Paese.
Qui oggi sento delle espressioni molto forti, come "eversivi" e come "secessione", e di conseguenza non posso non preoccuparmi, perché noi dobbiamo dare delle risposte concrete, al contrario di quanto è avvenuto nella campagna elettorale, dove si sono venduti degli slogan e delle promesse.
Il mio appello è rivolto a tutti i colleghi, sia a quelli che in qualche modo sono stati penalizzati da questa campagna elettorale sia ai colleghi che sono stati favoriti da questo strapotere mediatico della comunicazione, che penso che sia stato un vulnus alla democrazia.
Oggi dovevamo veramente discutere di come si è condotta questa campagna elettorale, cioè del fatto che si è scavalcata quella che è l'intelligenza del popolo italiano, che si è scavalcata quella che è la volontà del popolo italiano con una forza mediatica mai vista in passato.
Penso che sia successo qualcosa di grave, cari colleghi sia del centrodestra sia del centrosinistra. Ritengo che questa rincorsa alla conquista del voto mediatico sia veramente uno dei problemi principali di cui dovremmo occuparci sotto l'aspetto della democrazia.
Sono preoccupato di questo, colleghi alla mia sinistra e colleghi alla mia destra, perché così facendo non si parla di impegni veri, di impegni che riguardano noi e i nostri cittadini. Ribadisco, di questo sono preoccupato.
Non mi preoccupo se vedo in quest'Aula dei provvedimenti che vanno nella direzione dell'interesse e del bene comune, non mi preoccupo di quello perché vuol dire che finalmente abbiamo raggiunto la consapevolezza che l'interesse dei cittadini è al primo posto.
Invece qui ancora una volta, anche oggi, con queste espressioni estremiste, non facciamo altro che fare delle polemiche che non riguardano i cittadini. Anche perché poi, se andiamo a vedere al di fuori della mediaticità, i cittadini hanno favorito chi urla di più, e questo è un altro vulnus della democrazia e dimostra che cittadini sono stanchi e che aspettano risposte da noi.
Ritornando al tema di cui tutti oggi si stanno riempiendo la bocca, sia destra che a sinistra, cioè il federalismo fiscale, abbiamo uno Statuto abbiamo una carta costituzionale e noi per primi non rispettiamo questa che è la nostra bibbia, cioè lo Statuto della Regione Piemonte e la Costituzione.
Quindi, dobbiamo rimanere all'interno di questi nostri documenti, che ci rappresentano e rappresentano la nostra istituzione e quella nazionale.
Lo dico a lei, Presidente, ma lo dico anche al collega Rossi, cui voglio tanto bene come amico e un po' meno per ciò che riguarda il federalismo fiscale.
Se nel federalismo non c'è il principio di sussidiarietà e di solidarietà, in Piemonte, fino a quando ci sarò io, non ci sarà nessuna forma di federalismo, perché oggi non si può vivere senza l'enunciazione di questi due principi che sono la base della nostra democrazia.
Quindi, colleghi sia di destra sia di sinistra, non facciamo ancora proclami, perché la campagna elettorale è finita, ma vediamo di costruire insieme un percorso che porti al bene comune dei nostri cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Credo che un dibattito post-elettorale comunque possa far bene anche alla Regione Piemonte.
Credo che i temi debbano essere affrontati con molto realismo; non credo che la Presidente si dimetterà perché l'esito elettorale è stato negativo nei confronti della sua parte politica, ma un dibattito franco aperto ed anche aspro sul futuro del Piemonte penso possa essere fatto anche in Aula.
Ci sono dei temi che comunque fanno parte del dibattito politico e la gente non fa differenza se a parlarne siano ministri, parlamentari Consiglieri regionali o assessori. Sono ad esempio il tema delle infrastrutture e della sicurezza. Di questi temi spesso si è parlato in quest'Aula.
Non posso dimenticare che poche settimane prima della campagna elettorale, l'Aula ha approvato la legge sulla sicurezza che è stata poi presentata in giro per il Piemonte come clava elettorale, ma su questa vicenda, ad esempio, i cittadini non vi hanno creduto.
Noi avevamo detto che la legge sulla sicurezza era una risposta banale ed insufficiente alle esigenze dei cittadini anche in termini pratici. Gli stessi contratti tra la Regione e gli Enti locali appaiono veramente poca cosa nei confronti dello stato di insicurezza.
Come ricorderete, abbiamo fatto anche modificare alcune delle parole previste nella legge, che erano insignificanti, così come ricorderete che anche la dotazione finanziaria era limitata: cinque milioni di euro, di cui la metà per Torino.
Lo stesso discorso vale sul fronte delle infrastrutture, per quanto riguarda il rapporto della Regione con l'industria e le aziende e in che modo intervenire sull'occupazione. Questi sono temi che comunque ci interessano e che devono essere affrontati indipendentemente da dove andrà la Presidente Bresso.
Credo che su questo siamo tutti d'accordo: sono i temi centrali del Piemonte.
Così come tutti abbiamo sottovalutato il fatto che c'è stato comunque un rimpasto di Giunta sulle deleghe pochi mesi fa ed erano proprio settori importanti, che riguardavano l'industria e l'edilizia sanitaria.
ora di cominciare a capire anche quali effetti ha prodotto sul Piemonte il tema dell'innovazione e della ricerca, che è stato il totem dietro al quale questa Giunta si è mossa in tutti questi mesi. Questi sono i temi di cui dobbiamo parlare.
Io non espongo lo striscione con la scritta "Bresso, dimettiti!", ma in fondo in quello striscione c'è un po' la lettura dell'esito elettorale di cui dobbiamo tenere conto, tant'è vero che la stessa maggioranza si è posta il problema di come la Giunta regionale si pone al livello di attività concreta nei confronti dei cittadini.
A parlarne per primi sono stati gli esponenti del PD, non gli esponenti della minoranza.
Quindi, cosa ne viene fuori? Che al dibattito non possiamo sottrarci e non può sottrarsi la Presidente, che ha già detto di essere disponibile.
Personalmente credo che sia bene parlarne, non è tempo perso, perch comunque serve a fare chiarezza su alcuni temi, su alcuni dei quali la Presidente sa che troverà anche l'opposizione disponibile.
Mi riferisco alle infrastrutture, ma potrei parlare di tante altre cose. Vogliamo parlare dei nodi della viabilità? Come mai i nodi della viabilità provinciale e sulla viabilità che è stata delegata dall'ANAS alle Regioni e dalle Regioni alle Province, sono fermi? È un problema finanziario? È un problema di accordi di programma? C'è qualcosa che non va nei rapporti tra Regione Piemonte e le Province? Credo che siano questi i temi di cui bisogna parlare, che poi hanno sicuramente delle conseguenze anche sul risultato elettorale, perché come ho già detto è difficile che i cittadini facciano differenza tra i ruoli che abbiamo noi e quelli che hanno i parlamentari. Spesso è indistinta la rappresentanza politica. Molte persone si occupano di temi piuttosto di sapere se io sono parlamentare o se lei sta al Governo. Tendono a fare un po' di confusione, ma è la confusione generata anche dal fatto che la Regione in questi anni ha assunto grandi responsabilità.
Per ciò riguarda il federalismo che è stato evocato qui in diverso modo, devo dire che sul federalismo fiscale credo che siamo d'accordo: è un discorso che va affrontato. Non è una materia che possiamo spendere soltanto in modo riduttivo durante la campagna elettorale, perché fa parte poi della vita concreta.
Ad esempio, sto molto attento quando mi dicono "non siamo morti di statalismo, stiamo attenti a non morire di regionalismo!", nel senso che la Regione, che sarà il nucleo centrale della riforma fiscale, dovrà essere attrezzata a fare questo. Ogni tanto vedo la Regione appesantita, molto burocratizzata, molto centralizzata su Torino, indipendentemente dai contributi che vengono dati nelle periferie.
Rifletta, Presidente - perché glielo chiedono i suoi colleghi di maggioranza - sul fatto che in Piemonte, ancora una volta, questa maggioranza che governa la Regione ha fallito.
C'è evidentemente qualcosa che non va, perché avete preso meno voti.
Perché? Cosa significa questo? Significa che evidentemente su certi argomenti i cittadini non vi hanno assolutamente seguito e tanto meno creduto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Fa piacere parlare in presenza di qualcuno che possa ascoltare e ritengo importante ascoltare e capire quali sono le diverse posizioni che su questo tema ci sono.
Vado subito sulla parte conclusiva dell'intervento della Presidente Bresso, dove ha detto: "Voi chiedete uno stato dell'arte ed io lo stato dell'arte lo presenterò durante la discussione del bilancio".
Ho una proposta diversa che potrebbe essere questa. Se approviamo un ordine del giorno, che lei ci spiega, ci chiarisce bene cosa si fa, per esempio, sulle infrastrutture, ma in modo preciso, cioè quando si avviano a conclusione i lavori dell'Osservatorio Virano insieme al Governo, se il Governo chiedesse un parere alla Regione, se la Regione lo dà positivo.
Cosa che probabilmente farà appena insediato.
Per quanto riguarda la sicurezza del cittadino, vorremmo sapere se si intende dare corso a tutte quelle azioni che sono state promesse ed anche ad altre che noi intenderemmo fare.
Il rapporto con il capitale privato: anche questa è una cosa importante.
Da quando lei si è insediata sento parlare di Palazzo della Regione, di Città della Salute e di forme di finanziamento che possano aiutare ad andare in questa direzione.
Non vediamo svilupparsi nessuna di queste forme, non è uscito un project financing dall'inizio della legislatura; se n'è parlato a più riprese e troppo forse. Si è parlato di leasing finanziari, però nessuno è stato attivato con una certezza su determinate opere: si è parlato tanto di iniziative che dovevano favorire lo sviluppo dell'edilizia sanitaria vogliamo capire su questi temi il federalismo fiscale.
Si prepari, allora, un ordine del giorno su questi punti, lo si faccia votare in Aula, anche velocemente, durante la prossima seduta. Dimostri di avere una maggioranza su questo tema: noi sui singoli provvedimenti, come abbiamo sempre detto, non faremo di certo mancare il voto, né sulle infrastrutture né sulla sicurezza, né su altre materie. Però ci vuole una chiarezza di intenti, di prospettiva e di Governo della Regione.
In questi due anni cosa faremo di concreto? Quali sono i provvedimenti che sicuramente andranno a termine? Ci impegniamo a farli con un ordine del giorno e con i conseguenti stanziamenti a bilancio.
Credo che un rapporto corretto tra maggioranza e opposizione vada nella direzione di dire: "Voi dite che non c'è una maggioranza? Dimostriamo il contrario, approviamo il bilancio". Però il bilancio contiene delle parti condivise dalla sua maggioranza.
Altrimenti continuiamo la schermaglia, perché, come hanno già ribadito i colleghi Rossi e Burzi, noi non riteniamo che i suoi primi tre anni di governo di questa Regione siano stati assolutamente produttivi. Al di là del risultato elettorale, nei territori lo avevamo percepito da tempo.
Prima delle elezioni avevo già ipotizzato un certo distacco; è bastato girare e parlare con le categorie: si percepiva verso il Presidente Prodi che però veniva immediatamente associato alla Presidente Bresso.
Quindi non è solo colpa di Prodi, perché nelle lamentale sul duo Prodi Bresso, si sentiva: "A noi non sta soddisfacendo la situazione in Piemonte.
Lei, poi, si può sganciare da questa prospettiva e dire che le colpe non sono sue, ma di chi ha governato il Paese, che il distacco elettorale che i piemontesi hanno decretato alle ultime elezioni non è colpa dell'Amministrazione regionale, ma è frutto di un malgoverno nazionale, di un'insoddisfazione generale. Ma sa bene che così non è.
Se c'è questa sicurezza, prepari lei una proposta di ordine del giorno che ci impegniamo a far votare in Aula prima di passare alla discussione sul bilancio, dove chiede l'impegno (che si farà votare) sulla TAV, sul project financing o su altre forme di finanziamento che attirino i privati sulle iniziative sulla sicurezza di cui oggi tutti parlano. Lo stesso Rutelli in questi giorni a Roma parla di sicurezza: è stato proposto addirittura di mettere una sorta di "braccialetto" a tutte le donne di Roma! Iniziative che nemmeno noi avremmo osato proporre! Noi il braccialetto lo metteremmo ai delinquenti, non ai cittadini normali. Lei si immagini, a Roma, un paio di milioni di cittadini che vanno in giro col braccialetto! Poi, giustamente, qualcuno a ha spiegato a Rutelli che esistono i telefonini, per cui se qualcuno deve chiedere aiuto, basta schiacciare un tasto, senza avere un fastidioso braccialetto al polso.
Queste proposte fanno ridere i piemontesi, anzi tutti gli italiani.
Presidente Bresso e Vicepresidente Peveraro, avete in mano la creatività della finanza e la possibilità di attivare, per esempio, quella sinergia con i privati che deve necessariamente essere attivata: lo hanno fatto in Emilia Romagna e in Toscana, possibile che in Piemonte non si riesca ad avviare nessuna iniziativa di sinergia col capitale privato e pubblico? Hanno fatto un bellissimo ospedale a Modena con il project financing hanno fatto moltissime cose in tutta Italia, sia in Regioni di centrodestra che di centrosinistra.
Nei prossimi due anni, cosa ci impegniamo a fare? Lei guida questa Regione: ci faccia capire qual è la traccia che intende seguire e andiamo avanti su questa discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Vorrei solo precisare la nostra posizione in merito alla questione.
Noi non ci siamo trovati di fronte ad un dato per cui, in un'elezione a carattere nazionale, la gente, per motivi vari, muta orientamento determinando un cambio di maggioranza. Qui è stato un po' diverso: due raggruppamenti - semplificati col nome dei rappresentati, ossia Veltroni e Berlusconi - si sono confrontati. Qualcun altro si è messo contro tale confronto (UDC e sinistra).
Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, in quest'Aula l'opposizione non era tanto fatta da noi, quanto dalla sinistra. Per cui ci chiediamo, in questo momento, se la maggioranza esiste ancora.
Se poi la sinistra piemontese - o comunque quella seduta in Consiglio non segue i discorsi che ho letto in questi giorni sui giornali dei suoi rappresentanti nazionali, benissimo, vada avanti per la sua strada.
Avrei trovato di cattivo gusto chiedere le dimissioni se la sconfitta fosse stata semplicemente politica a livello nazionale. Qui c'è stato un profondo mutamento dei raggruppamenti nel nostro Paese.
Detto questo, emerge un altro aspetto: qui si dice che nell'interesse del Paese e del Piemonte dobbiamo approvare il bilancio. Ma non è la prima volta che si dice alla minoranza di smetterla di bloccare i lavori. Vorrei soltanto riportare un aneddoto, perché mi è capitato stamattina e ancora mi irrita: io ero notoriamente contrario all'accorpamento dell'ASL di Ciriè con quella di Ivrea. Mi spiace che sia assente chi si occupa di sanità, ma le verrà senz'altro riferito. La maggioranza voleva accorparle e quando muovevo delle obiezioni all'Assessore e alla maggioranza, facendo notare tra l'altro, che le nostre valli montane hanno caratteristiche particolari mi avevano risposto che non sarebbe cambiato niente, che sarebbe stato solo un accorpamento che avrebbe previsto, anziché due direzioni, una sola ad Ivrea, con un risparmio di denaro. Dunque, per il cittadino non sarebbe cambiato niente.
Non dico che mi sono fidato, ma certo ho pensato che non avrei potuto fare ostruzionismo su questo (peraltro, la maggioranza su qualcosa lo ha fatto, perché qualche cambiamento lo ha apportato).
Per un senso civico, dopo aver detto che non ero d'accordo, non ho votato ovviamente a favore, ma non mi sono agitato.
Ieri mia moglie si è recata a Venaria per una mammografia, ma l'hanno a mandata a Strambino (non so quanti conoscano la geografia della Provincia di Torino!). Mia moglie andrà privatamente (se volesse andare a Strambino potrebbe anche farlo), ma le signore che abitano a Ceres e che hanno lo stesso problema non andranno né a Strambino né da un privato; non andranno da nessuna parte. La promessa che non sarebbe cambiato niente - è a verbale non ha retto alla prova dei fatti. È evidente che una struttura unica ampia, come quella di Ivrea non valuta che Ceres è più vicino a Bessan in Francia che non a Strambino (se avessimo una strada di collegamento arriveremo prima in Francia che non a Strambino).
Vi ricordo che l'ospedale di Lanzo è in chiusura. Vado regolarmente a Lanzo e, pur essendo originario di Ciriè, sono sempre andato in quella struttura perché ritenevo mio dovere mantenere quella struttura aperta perché chi ha più bisogno di me, che abita in alta valle, avesse una struttura.
Sono tutt'altro che aggressivo, sto male tutte le volte che devo fare ostruzionismo, ma più resto in Aula e più mi viene voglia di farlo.



PRESIDENTE

Non ho più richieste di intervento. Vista l'ora, ritengo molto praticabile una seduta della Conferenza dei Capigruppo.
Rimaniamo intesi che la seduta del Consiglio riprenderà alle 15.30. La Conferenza dei Capigruppo è convocata per le ore 15.
La seduta di domani è sconvocata ed è gia stata convocata la seduta della I Commissione per la mattina e il pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.00)



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