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Dettaglio seduta n.304 del 01/04/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.29)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Dalmasso, Moriconi Rabino, Robotti e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali dell'8, 15, 17, 22 e 29 gennaio, nonché del 5, 12, 19 e 26 febbraio e del 4, 11 e 18 marzo del corrente anno che saranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.
Sono state presentate 53 richieste di iscrizioni nuovi punti all'o.d.g.
che, ovviamente, saranno trattati al termine del sindacato ispettivo.


Argomento: Tempo libero

Interrogazione n. 2024 dalla Consigliera Cotto e dal Consigliere Leo inerente a "Richiesta di organizzazione incontro Federazione del Gioco del Tamburello e le associazioni praticante tale sport"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 2024.
Risponde l'Assessore Manica.



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

Il Settore sport ha invitato sia la Federazione Italiana Palla Tamburello che la Federazione Italiana Pallapugno ad individuare soluzioni al problema sollevato dall'interrogazione, poiché nella premessa era citato anche il gioco della pallapugno.
Il Presidente della Federazione Italiana Palla Tamburello, Giorgio Marchiò, ha dichiarato che le società piemontesi iscritte e partecipanti ai Campionati federali di serie A, B, C e D Open svolgono le gare solo all'interno di sferisteri attrezzati, recintati e pavimentati con uno strato superficiale di polvere di roccia.
Di conseguenza, il 18/02/2008 presso il settore sport è stato organizzato un incontro con il Segretario della Federazione Italiana Pallapugno, signor Romano Sirotto, ed il Presidente della Lega delle società di pallapugno, signor Ezio Raviola, al fine di individuare soluzioni condivise rispetto alla richiesta oggetto dell'interrogazione.
Il Settore sport si è posto come moderatore al di sopra delle parti in quanto l'oggetto dell'interrogazione non rientra tra le proprie competenze tra quelle più dirette della Regione, ma fa riferimento a regolamenti interni e decisionali della Federazione Italiana Pallapugno e del CONI.
La Federazione Italiana Pallapugno (FIPAP) ha dichiarato che dal 2003 si è dotata di un "Regolamento tecnico della pallapugno" che armonizzandosi con le direttive del CONI, stabilisce i requisiti dei campi di adattamento e detta le regole per il gioco, le attrezzature e lo svolgimento di tutti i campionati.
Per quanto riguarda le disposizioni previste per il Campionato di pallapugno di serie B, il Regolamento tecnico ribadisce, previa le necessarie autorizzazioni da parte degli organi competenti previste per le manifestazioni all'aperto, che è ammesso giocare nelle piazze, citate nel Regolamento come campi di adattamento, se rispettano i requisiti di lunghezza minima di metri 90 e larghezza minima di metri 16; muro di appoggio a superficie liscia di almeno metri 2 senza aperture o con aperture neutralizzate con rete metallica per aumentarne l'altezza di metri 10 (parametro previsto per la serie B). Se le dimensioni delle piazza (campi di adattamento) non rispettano i suddetti requisiti previsti dal Regolamento tecnico, le competizioni ufficiali non sono autorizzate.
La sicurezza negli impianti sportivi è inquadrata all'interno di una complessa disciplina organizzativa e gestionale che ha lo scopo di tutelare i soggetti che, in veste attiva o passiva, possono trovarsi in tale ambito vale a dire atleti e spettatori.
Il Presidente della Lega delle società di pallapugno ha segnalato che diverse società hanno richiesto alla Lega che si facesse portavoce presso il massimo organo della FIPAP, affinché le gare di campionato delle categorie maggiori (serie A e B) fossero disputate nel rispetto di quanto predisposto dai regolamenti federali e in applicazione dei requisiti previsti per gli impianti sportivi.
Questa richiesta si avvalora del fatto che i campi di adattamento (piazze) con pavimentazioni a volte sconnesse, non garantendo gli standard di sicurezza, spesso mettono a repentaglio l'incolumità degli atleti ed anche degli spettatori.
Nel corso dell'incontro è stato fatto presente che il Consiglio Federale della Federazione Italiana Pallapugno, in virtù del fatto che tale disciplina ha profonde radici nella cultura piemontese ed è una tradizione tramandata di generazione in generazione, è addivenuto ad un compromesso in deroga ai regolamenti federali, concedendo alle società di partecipare ai campionati di tutte le serie giocando le partite di fase regolare (in andata e ritorno) e della seconda fase (play out e play off) anche su campi non regolamentari ad esclusione delle fasi di semifinale e finale.
In quest'ultimo caso, a maggior affluenza di pubblico, gli sferisteri sono conformi alle disposizioni previste dai decreti ministeriali sulla sicurezza degli impianti sportivi ed anche ai regolamenti del CONI.
Inoltre, rappresentano un territorio neutro dove le squadre possono esprimere le proprie capacità tecniche, quindi pari opportunità nel risultato sportivo.
comunque intenzione di questo Assessorato proporre, a tempi brevi momenti di incontro con gli interessati allo scopo di avere rappresentazioni aderenti a tutte le realtà, che concorrono a fare di questo sport un elemento capace di valorizzare appieno il territorio regionale e giungere a soluzioni condivise dal maggior numero di soggetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Ringrazio l'Assessore e le chiedo cortesemente di fornirci copia della risposta per avere la possibilità di guardarla poi con la collega Cotto.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 1822 della Consigliera Cotto, inerente a "Bottega del vino di Quaranti. Richiesta di contributo per il trasferimento"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1822, sulla quale risponde l'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interrogazione della Consigliera Cotto prendeva spunto dalla richiesta avanzata dal Sindaco di Quaranti, a fine settembre 2007, di un sostegno finanziario relativamente ad un trasferimento forzoso della Bottega del Vino. L'interrogazione chiedeva come la Regione poteva intervenire per sostenere questo spostamento.
In effetti, a fine 2007, il Comune di Quaranti informava la Regione di un'ordinanza di sgombero che si era dovuta adottare nei confronti della Bottega del Vino. L'intenzione del Comune era di trasferire la Bottega in altri locali (in quel momento l'ipotesi era nell'attuale museo del Brachetto) che necessitavano di interventi di ristrutturazione abbastanza consistenti.
In relazione a ciò, abbiamo chiesto agli uffici competenti di verificare la situazione e, pur essendo alla fine dell'anno all'epoca siamo riusciti a trovare un residuo dal capitolo di bilancio 2007 e dare un primo contributo di 6.000 euro.
Nel bilancio 2008, dovrebbero esserci le risorse per completare l'operazione di trasferimento.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore.
L'interpellanza, in effetti, è datata 10 ottobre. Sono a conoscenza del primo contributo arrivato e dell'impegno sul prossimo bilancio. Per Quaranti avere la Bottega del Vino significa attivare turismo, viaggi guidati. Si tratta di un piccolo Comune, ma molto vivace.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1812 dei Consigliere Cavallera, inerente a "Utilizzo tecnologie VOIP"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1812, sulla quale risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Il Consigliere Cavallera interrogava la Giunta circa l'opportunità di adottare tecnologie VOIP, cioè telefonia via internet, all'interno della rete di comunicazione regionale.
La prima precisazione riguarda il fatto che l'amministrazione regionale, peraltro già nella legislatura precedente, ha svolto una serie di azioni di interventi finalizzati a progettare e poi a realizzare sulla cosiddetta RUPAR - Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale lo sviluppo di soluzioni di convergenza. Cioè il trasporto su reti di dati internet, inclusa la voce.
Questi interventi risultano, per altro, essere perfettamente coerenti con quanto prefigurato dall'attuale Legge finanziaria che prevede lo sviluppo di interventi di convergenza sulle reti di pubblica utilità.
Il motivo che guida tali interventi dell'amministrazione regionale non è solo dettato da ragioni di tipo economico (cioè legati all'ottimizzazione della rete dati al fine del trasporto anche della voce), ma finalizzato anche a sperimentare su reti di una certa ampiezza le condizioni e le affidabilità tecnologiche e organizzative per lo sviluppo di servizi di trasporto dati multimediali di carattere innovativo.
Nel 2007 si è dato avvio, e in questi giorni è in via di conclusione la progettazione per l'avvio del servizio, della prima community interno alla RUPAR, la rete unitaria. Tale community consentirà a tutti dipendenti non solo della Regione, ma a tutta la pubblica amministrazione piemontese di interagire utilizzando soluzioni di software non proprietario, basato su standard più avanzati di trasmissione della rete. Su questo - i dati tecnologici ve li risparmio - l'adozione di standard aperti elimina le forme di dipendenza proprietaria da chi possiede piattaforme chiuse.
Questo principio consentirà di aprire la piattaforma a diversi dispositivi tecnologici (cellulari, smartphone, palmari, PC).
Tale condizione vale per i telefoni cellulari di ultima generazione che, oltre ad essere dotati di dispositivi Wi-Fi per l'accesso alla rete internet, sono anche dotati delle soluzioni software sopra descritte.
L'interconnessione VOIP, cui fa riferimento specifico l'interrogazione tra i domini degli enti piemontesi, è una delle piattaforme previste da questa community quindi sarà utilizzata per interconnettere i domini telefonici degli enti piemontese della Regione in primo luogo, ma di tutti gli enti piemontesi interessati a aderire alla piattaforma e a garantire che il traffico tra tutti i punti della rete sia trasportato sulla rete unitaria della pubblica amministrazione e non sulla rete pubblica in sé.
importante peraltro precisare che queste soluzioni non si sovrappongono e non sono invasive o lesive rispetto alle scelte tecnologiche che ciascuno Ente ha fatto o intende fare circa i servizi telefonici e i domini telefonici di riferimento. Gli Enti che aderiranno alla community o alla piattaforma pubblica potranno continuare a scegliere la soluzione di fonia che intendono implementare internamente al proprio dominio telefonico.
Ovviamente, queste linee di intervento rappresentano, in sostanza, il punto di inizio in quanto l'adozione dello standard SIP garantisce un percorso di integrazione di servizi su queste direttrici tecnologiche decisamente interessanti che non riguardano soltanto il trasporto su IP della voce (cioè internet), ma sono più che altro costruiti sulla capacità di integrare più servizi sullo stesso standard. Quindi, gli elementi di flessibilità ed apertura sono rafforzati dalle scelte della piattaforma pubblica e garantiranno non solo l'adesione degli standard previsti a livello nazionale, ma anche la totale apertura e flessibilità verso soluzioni che i singoli enti pubblici vorranno adottare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, credo occorra leggere completamente la risposta contenente tutte le notazioni di tipo tecnico. Comunque, ci sono obiettivi sui quali, ovviamente, anche noi conveniamo, quale l'avere sempre un Piemonte all'avanguardia, che non solo segua l'evoluzione dell'offerta di mercato, l'ammodernamento e l'innovazione tecnologica, ma proprio eserciti il ruolo di trascinatore sul mercato italiano di quelle che sono le iniziative della Pubblica Amministrazione, ovviamente collegate all'attività di ricerca applicata da parte dell'Università e del Politecnico in modo particolare.
La realtà piemontese è molto frastagliata, essendo suddivisa in 1.200 Comuni, e confrontando la nostra realtà territoriale con quella della Lombardia osserviamo che abbiamo la stessa superficie, forse qualcosa in più, ma la metà degli abitanti. Questo aspetto già la dice lunga. Peraltro dobbiamo assicurare in tutte le realtà territoriali lo stesso accesso per quanto riguarda la trasmissione dei dati e l'utilizzazione delle reti telematiche più moderne, nell'interesse di uno sviluppo equilibrato del territorio e, non ultimo, del risparmio per quanto riguarda le casse pubbliche.
Questo è un obiettivo non secondario che può costituire un ritorno benefico per tutta la comunità degli investimenti messi in atto dalla Regione per sostenere la ricerca e l'ammodernamento tecnologico, il trasferimento delle tecnologie con l'intervento delle leggi sulla ricerca e delle varie leggi sull'utilizzazione dei fondi europei e programmi vari che adesso non sto qui a dettagliare, ma sono ben noti all'Assessore.
Prendo atto positivamente delle iniziative della Regione che personalmente, seguirò anche in futuro, magari con ulteriori informative in Commissione oppure, se fosse necessario, con atti di sindacato ispettivo.


Argomento: Rapporti Regioni - Enti pubblici nazionali

Interrogazione n. 2061 del Consigliere Pichetto Fratin, inerente a "Innalzamento dei livelli qualitativi del servizio postale" Interrogazione n. 1926 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Vignale e Ghiglia, inerente a "Disservizi postali nel Comune di Borgomanero" Interrogazione n. 2073 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Disservizi postali Comune di Castellazzo Novarese" Interrogazione n. 2075 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Disservizi postali ad Alzo di Pella"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2061, presentata dal Consigliere Pichetto Fratin.
Sono collegate l'interrogazione n. 1926, presentata dal Consiglieri Boniperti e altri; l'interrogazione n. 2073, presentata dal Consiglieri Boniperti e altri; l'interrogazione n. 2075, presentata dal Consigliere Boniperti e altri.
Va bene la risposta unica, poi la consegnerà in forma scritta.
Risponde l'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna

In effetti, essendo le altre tre interrogazioni collegate a questioni di disservizi, la risposta, in qualche modo, può essere collegata.
Invece, per quanto riguarda l'interrogazione specifica, che riguarda l'"Innalzamento dei livelli qualitativi del servizio postale", intendevo sottolineare al Consigliere Picchetto Fratin che la responsabilità della gestione del personale e dell'organizzazione del servizio fa capo unicamente alle competenti strutture aziendali di Poste Italiane.
I disservizi che lei segnala - peraltro sono stati da me sottolineati in più interventi, perché, così come l'Amministrazione ha fatto riferimento a lei, hanno inviato presso i miei Uffici delle segnalazioni - riguardano il perfetto funzionamento del servizio universale e fanno parte di una problematica rilevata sull'intero territorio nazionale, legata a problemi organizzativi dell'Azienda e alla inadeguata consistenza degli organici soprattutto dopo che si è diviso il servizio universale dall'altro servizio.
In più occasioni si è provveduto a sollecitare l'Azienda ad una migliore realizzazione del servizio per garantire la consegna puntuale della corrispondenza su tutto il territorio regionale; analoghe sollecitazioni sono state avviate da parte di altre Amministrazioni all'indirizzo di Poste Italiane S.p.A. e al competente Ministro.
Da parte dell'Azienda pervengono rassicurazioni in merito al provvedimento...



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Per cortesia, colleghi, vi prego di consentire la comprensione delle risposte.



SIBILLE Bruna, Assessore regionale

Analoghe sollecitazioni sono state avviate da parte di altre Amministrazioni all'indirizzo di Poste Italiane S.p.A. e del competente Ministro.
Da parte dell'Azienda pervengono rassicurazioni in merito a provvedimenti, in particolare, relativi alla pianta organica. È di questo periodo, da quando lei ha presentato l'interrogazione ad oggi, un potenziamento di pianta organica distribuita Provincia per Provincia, che dovrebbe contribuire ad una rapida soluzione delle problematiche riscontrate in più parti d'Italia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto Fratin per la replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Ringrazio l'Assessore per la risposta fornita; ho avuto modo di conoscere il suo impegno nell'interloquire con il sistema postale italiano.
Chiaramente, in questa sede, rimarco come i provvedimenti tampone anche quelli messi in atto proprio in questi giorni dalle Poste certamente, non risolvono la questione, anzi, al limite, la spostano di qualche mese quando si riproporrà. Le stesse assunzioni previste sono tutte a tempo determinato, addirittura trimestrali, e alla scadenza del trimestre si riproporrà la questione dei disservizi postali, in particolare nelle zone più disagiate, ma l'interrogazione faceva riferimento anche ai disagi avvenuti nelle grandi città.
Quindi, raccomando all'Amministrazione Giunta regionale e alla sensibilità dell'Assessore di continuare a mantenere questo rapporto di pressione nei confronti dell'Amministrazione postale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, ho chiesto la parola perché, come anticipato dall'Assessore, si ritiene che, certamente, la motivazione che riguarda le interrogazioni n. 1926, n. 2073 e n. 2075 sia simile. Per noi può andare bene questo tipo di risposta in aula, chiederemmo solo all'Assessore un'unica risposta rispetto alle tre interrogazioni, anche sotto forma di risposta scritta.
Approfitto del momento per sottolineare l'importanza dei mesi che verranno. Ieri a Roma sono iniziate le selezioni per l'assunzione di 354 se non ricordo male - portalettere. Credo che l'unica soluzione per intervenire nella gestione del personale dei servizi di Poste Italiane sia costituita da un indirizzo della Regione Piemonte, supportato anche da una contribuzione economica. Come diceva l'Assessore si può tagliare una S.p.A., ancorché a capitale pubblico. È una società differente rispetto alla Regione Piemonte, che, peraltro, persegue un utile di bilancio e non è più, come in precedenza, soltanto una struttura che eroga servizi, per cui inevitabilmente si verifica la riduzione dei servizi stessi.
Noi crediamo che con 354 nuovi portalettere i livelli qualitativi inevitabilmente aumenteranno e non vorremmo che gran parte di questi portalettere fosse utilizzata nelle aree metropolitane, dove, in realtà, è stato segnalato un problema di carattere sindacale, relativamente al turno di sei ore, che, in realtà, per la quantità di lettere data ad ogni singolo portalettere, diventa decisamente più elevato. Il rischio è che gran parte di questi portalettere saranno utilizzati nelle aree metropolitane e i tanti paesi oggetto di decine di interpellanze all'Assessore, invece, non vedranno alcun giovamento con questa nuova assunzione.
Nel richiedere, poi, anche solo da un punto di vista scritto, la risposta sulle tre interrogazioni citate, vorremmo che la Regione ponesse una particolare attenzione a questo aspetto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna

Il Consigliere Vignale ha posto in evidenza una problematica che è all'attenzione degli Uffici. Ieri ho mandato una lettera al Ministro, per conoscenza, perché ero al corrente di questa selezione e delle problematiche che può portare.
Ci sono situazioni che si devono conciliare: da una parte, la questione dei carichi di lavoro dell'Area metropolitana e, dall'altra, il problema di una migliore distribuzione del servizio, da altre parti.
Così come ho detto in precedenza, ho la risposta puntuale, Comune per Comune, sia per quanto riguarda la città di Borgomanero, dove la problematica è connessa ad uno sciopero, al quale è seguita un'assenza prolungata del personale, sia rispetto al Comune di Castellazzo Novarese dove c'erano problemi di tipo tecnico, e l'Ufficio Postale di Alzo, che invece...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dall'aula se non siete interessati ai problemi riportati nell'interrogazione, al fine di consentire lo svolgimento dell'interrogazione. Grazie.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna

Per quanto riguarda il Comune di Alzo, il problema è stato superato utilizzando il personale dell'Ufficio Postale di San Maurizio d'Opaglio.
Nel dettaglio, attraverso la trasmissione scritta, gli interroganti potranno prendere atto delle singole risposte pervenute dalla direzione.


Argomento: Commercio ambulante

Interrogazione n. 1864 del Consigliere Toselli, inerente a "Regolamentazione dell'attività di hobbista nei Mercatini delle Pulci"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1864 del Consigliere Toselli.
La parola all'Assessore Caracciolo, per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

Grazie, Presidente. Con l'interrogazione indicata in oggetto, è richiesto all'Assessore regionale al commercio e alla Giunta regionale se siamo a conoscenza di una situazione di diffuso abusivismo, rilevato in occasione del "Mercatino delle pulci, dello scambio e del baratto" svoltosi a Racconigi il 28 ottobre 2007, e quali iniziative si intende intraprendere per chiarire le regole che devono essere rispettate dagli hobbisti.
In proposito, pur se non a conoscenza della situazione evidenziata in relazione al caso specifico, si ritiene opportuno fornire in ogni caso una sintesi generale delle problematiche rilevate nel corso degli ultimi anni in merito al fenomeno dei mercatini dell'usato e dell'antiquariato minore realtà assai diffusa sul territorio regionale, e delle iniziative intraprese dagli Uffici dello scrivente Assessorato.
La questione dei mercatini dell'usato, dell'antiquariato minore o a tematica varia, ai quali spesso partecipano soggetti presunti hobbisti, è questione di particolare rilievo, almeno nella nostra realtà regionale specialmente perché è caratterizzata da fenomeni di diffuso abusivismo.
Tale problematica complessa di una semplice soluzione da tempo è stata attentamente affrontata dagli uffici regionali scriventi, che hanno lavorato all'analisi e allo studio del problema per la ricerca di soluzioni normative ed operative.
Quella che segue è una breve sintesi del lavoro svolto negli ultimi anni da questi uffici regionali, in relazione all'argomento in esame.
La normativa precedente.
Nell'anno 1998, già sussistendo il problema, gli uffici regionali avevano emanato a titolo sperimentale, una normativa (DCR n. 508/1998), con la quale si sottraeva al circuito del commercio l'attività di vendita esercitata per un numero di volte non superiore a sei, nel corso dell'anno e con riferimento ad una limitata serie di beni indicati in apposito elenco.
Pertanto, chi avesse voluto effettuare attività di vendita nel rispetto di tali vincoli, non era soggetto ad autorizzazione, ma a semplice dichiarazione sostitutiva. Inoltre, i Comuni sede di svolgimento erano tenuti ad effettuare i controlli, apponendo ad ogni occasione apposito timbro.
In particolare, la DCR 1 dicembre 1998, n. 508 ("Indirizzi provvisori ai Comuni in materia di commercio su aree pubbliche in attuazione della legge n. 112/1991, e L.R. n. 17/1995") prevedeva, al Capitolo II punto 4 in riferimento ai mercatini del collezionismo, dell'usato e dell'antiquariato, che nei Comuni ove operassero i mercati del collezionismo, dell'usato e dell'antiquariato, aventi come specializzazione merceologica l'antiquariato, le cose vecchie ed usate, l'oggettistica antica, i fumetti, i libri, le stampe e gli oggetti da collezione, che in tali mercati era consentita la partecipazione a soggetti che, offrendo in vendita sporadicamente ed occasionalmente beni di modico valore, ovvero oggetti rientranti nella propria sfera personale o collezionati, non potevano però annoverarsi tra coloro che esercitassero l'attività commerciale a titolo professionale.
Nell'ambito di queste manifestazioni, la vendita di opere di pittura scultura, grafica, di oggetti di antichità o di interesse storico o archeologico, soggetti ai disposti della legge 20/11/1971, n. 1062 ("Norme sulla contraffazione ed alterazione di opere d'arte") era consentita esclusivamente ai titolari di una delle autorizzazioni commerciali previste dall'articolo 2 della legge 112/1991.
La citata DCR n. 508 considerava esercitare non professionalmente l'attività di vendita, coloro che partecipavano alle manifestazioni come sopra individuate e già istituite dai Comuni e dalla Regione Piemonte, per un numero di volte nel corso dell'anno solare non superiore a sei.
Tali soggetti, di cui non era richiesta l'iscrizione al Registro degli Esercenti il Commercio, avevano l'obbligo di rilasciare sotto la propria responsabilità apposita dichiarazione testante la loro condizione di venditori non professionali. Nei fatti, però, la mancanza di controllo da parte dei Comuni aveva indotto fenomeni di diffuso abusivismo, tali da creare una situazione di confusione di cui i cosiddetti hobbisti, vale a dire i venditori non professionali, avevano potuto approfittare per aumentare indisturbati la frequenza di partecipazione alle operazioni di vendita.
Parallelamente, era lamentata da parte degli operatori su area pubblica in regola, una situazione di diffusa evasione delle norme fiscali.
La normativa attuale.
Per tentare di porre un freno ai lamentati abusi, con la DGR n. 32/2001 si è così arrivati ad assoggettare ad autorizzazione, anche temporanea qualsiasi attività di vendita esercitata su area pubblica dai cosiddetti hobbisti, cioè da coloro che si professavano venditori non professionali.
Inoltre, ad evitare possibili fraintendimenti, si è reso esplicito il richiamo all'obbligo del rispetto delle normative di natura fiscale, di competenza statale.
La normativa attualmente in vigore in Piemonte, in materia di regolamentazione dello svolgimento del commercio su aree pubbliche, in applicazione del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114, è la DGR 2 aprile 2001, n. 32. Si tratta dei criteri per la disciplina delle vicende giuridico-amministrative del settore, in applicazione della legge regionale 12 novembre 1999, n. 28, articolo 11.
In sostanza, la normativa attuale non prevede più la possibilità per operatori non professionali, altrimenti detti hobbisti, di poter partecipare senza regolare titolo autorizzatorio allo svolgimento delle manifestazioni sopra specificate.
Principali criticità.
Nel corso dell'esperienza applicativa, si sono potute rilevare le seguenti principali situazioni di criticità.
L'attività degli hobbisti assume carattere di continuità grazie all'utilizzo improprio delle autorizzazioni temporanee che sono rilasciate in unica soluzione in forma di abbonamento per più edizioni (anche per tutto l'anno). Naturalmente, invece, l'hobbista che vende in modo continuativo dovrebbe munirsi di autorizzazione per il commercio su area pubblica; parallelamente difettano i controlli da parte della competente amministrazione finanziaria statale.
L'attività di vendita esercitata dagli hobbisti è sottratta al circuito commerciale (similmente a quanto si era tentato di fare con la D.C.R. n.
508/1998) ritenendola non rientrante nella definizione di attività commerciale ex decreto legislativo 114/1998. Parallelamente è negata la legittimità del meccanismo dell'autorizzazione temporanea, in quanto l'attività degli hobbisti, non essendo configurabile quale attività di commercio, sarebbe totalmente deregolata. Queste argomentazioni, valide sul piano giuridico formale, muovono peraltro dal presupposto che l'attività dell'hobbista stia nei limiti dell'occasionalità e non abbia carattere di continuità. Nei fatti, però, pare che la situazione non sia proprio questa.
Fioriscono non meglio precisate associazioni senza fini di lucro appositamente create per vendere su area pubblica, che si fregiano di non perseguire scopi di lucro e che poi nel concreto destinano a questo fine una percentuale residuale (5%) della loro attività effettiva.
Si consente lo svolgimento dei mercatini, anche in forma continuativa su area privata, approfittando della situazione di vuoto normativo che caratterizza questa fattispecie. In tal modo non ricorrono i presupposti per l'applicabilità della normativa regionale sull'area pubblica.
In ogni caso, il problema di fondo resta sempre, quale che sia la strategia delineata dalle normative regionali, quello dei controlli di natura fiscale, preclusi alla Regione, in quanto di competenza degli uffici finanziari dello Stato e non sempre adeguatamente svolti.
Gli uffici regionali, dunque, avendo negli ultimi anni riscontrato da segnalazioni giunte da più parti uno scarso rispetto da parte dei Comuni dell'applicazione della normativa di settore, DGR 32-2642, in particolare per quanto riguarda la tematica "mercatini", hanno provveduto ad avviare un'indagine conoscitiva volta a monitorare la portata del fenomeno.
Infatti, in data 7/10/2004, con prot. 11943/17.1, e un sollecito di questa in data 14/02/2005 con prot. 1751/17.1, è stata inviata a tutti i Comuni della Regione una lettera circolare con la quale sono state richieste a questi ultimi alcune informazioni idonee a consentire una ricognizione del fenomeno "Mercatini dell'usato, dell'antiquariato minore o a tematica varia, con la partecipazione dei cosiddetti hobbisti", con la finalità, in particolare, di acquisire una migliore conoscenza su quanto sta accadendo al riguardo all'interno dei confini regionali, e con lo scopo di impiegare le informazioni ricevute nello studio di un'ipotesi di modifica della normativa DGR 32-2642, che meglio risponde all'esigenza di risolvere la problematica.
Attraverso l'indagine è stato possibile constatare che l'attuale normativa veniva in misura crescente disattesa, in particolare dai Comuni e che dunque, per quanto riguardava i "mercatini", la stessa non appariva funzionale rispetto al fenomeno.
A tale proposito, si è ritenuto che la soluzione di maggiore efficacia potesse essere quella di lavorare per stralciare dalla DGR 32-2642 la parte riguardante i mercatini, per farne oggetto di una specifica, distinta normativa di rango legislativo che, dotata di maggiore forza e valore nella gerarchia delle fonti, potesse creare nuovi meccanismi di disincentivo dei fenomeni di abusivismo ed evasione fiscale.
Tenuto peraltro conto che la principale problematica attiene agli aspetti fiscali della materia, che - come già evidenziato - sfuggono alla competenza regionale, restando appannaggio dello Stato, è stato necessario istituire un gruppo di lavoro, costituito da funzionari regionali delle Direzioni Commercio e Affari Istituzionali - Polizia Locale, da un esperto di diritto amministrativo dell'Università degli Studi di Torino e da un rappresentante della Guardia di Finanza, per studiare approfonditamente il problema e ricercare le soluzioni normative e operative idonee a risolverlo.
Il risultato dei lavori del Gruppo, ormai al suo quarto incontro svoltosi il 30/10/2007, porterà, anzitutto, all'adozione di un disegno di legge Regionale, che potrebbe costituire un progetto pilota su scala nazionale in quanto attualmente non esiste in tutta Italia una Legge specifica su questa materia.
Si prevede che, dopo una prima fase di composizione ristretta, il Gruppo di lavoro sarà allargato alle rappresentanze degli Enti locali e a quelle delle associazioni di categoria del commercio aree pubbliche.
Inoltre, l'esito conclusivo di questa collaborazione, oltre che alla predisposizione di un disegno di legge, si potrebbe concretizzare nella redazione di una guida/prontuario, scritta a due mani (Regione-Finanza) che avrà come destinatari gli operatori del settore e potrà avere una doppia veste: cartacea e informatica (messa in rete).
Attualmente gli uffici stanno predisponendo la quarta versione del Documento di Lavoro, che dopo l'ultima riunione recepisce gli apporti, i commenti e le valutazioni dei membri del Gruppo, da presentare per il prossimo incontro.
Si segnala, da ultimo, che la tematica, per i suoi risvolti in materia fiscale, oltre che per le implicanze in materia di concorrenza, è stata portata all'attenzione del Gruppo di Lavoro costituitosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico fra Regioni e Stato, per lo studio e la soluzioni di questioni di rilievo interistituzionale di particolare complessità e sarà prossimamente oggetto di esame anche in quella sede.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico "E. Guala" di Bra (CN)


PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caracciolo.
Prima di passare la parola al Consigliere Toselli per la replica desidero salutare gli allievi dell'Istituto Tecnico "E. Guala" di Bra in visita al Consiglio regionale.
Benvenuti: state assistendo alla prima fase dei lavori dell'Aula quella in cui la Giunta risponde alle interrogazioni poste dai Consiglieri.
Nel prosieguo della seduta saranno esaminati alcuni testi di legge di competenza del Consiglio regionale del Piemonte.


Argomento: Commercio ambulante

Interrogazione n. 1864 del Consigliere Toselli, inerente a "Regolamentazione dell'attività di hobbista nei Mercatini delle Pulci" (seguito)


PRESIDENTE

Interviene per svolgere la propria replica l'interrogante, Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Intendo brevemente replicare alle considerazioni che ha poc'anzi espresso l'Assessore Caracciolo, prendendo atto innanzitutto che alle problematiche che egli ha rilevato in qualche modo aveva posto rimedio la precedente Giunta.
L'Assessore ha citato una serie di atti, sino all'ultimo relativo alla lettera inviata ai Comuni per effettuare un'indagine conoscitiva.
L'indagine conoscitiva appartiene ancora ad una lettera firmata dagli uffici, ma l'indicazione politica gli fu data dall'Assessore Pichetto, che all'epoca era Assessore al commercio della Regione Piemonte.
Sono passati beni quattro anni da allora, e le ricordo che la legislatura regionale terminerà fra due anni (2010) e che questa Amministrazione regionale, nei quattro anni che intercorrono dal 2004 al 2008, è riuscita, a seguito di quell'indagine conoscitiva, a formalizzare un Gruppo di Lavoro.
Mi chiedo se i nostri candidati (Veltroni e Berlusconi), qualora eletti con la ferma intenzione di cancellare Regioni in merito al numero dei Consiglieri regionali, le Province e gli enti inutili, non intendano anche indicarci di cancellare i Gruppi di Lavoro che durano da quattro anni e che poco hanno a che fare con la volontà politica di una Giunta che dovrebbe essere chiara sul fatto di definire o meno il tema degli hobbisti come un'attività commerciale.
Quindi, non è un gruppo di lavoro che lo deve dire, ma è la politica che deve fare il suo corso dando le necessarie indicazioni.
Assessore, dispero dal credere di poter vedere il disegno di legge prima della scadenza della legislatura se questo è il passo che si è dato.
Un'interrogazione a volte non ha solo l'obbligo di ottenere una risposta, ma anche di stimolare l'Assessorato nell'andare ad individuare delle proposte alternative o nel forzare nella direzione che Ella certamente avrà voluto indicare ai suoi uffici, al fine di giungere rapidamente ad una conclusione, che potrebbe essere effettivamente un disegno di legge chiarificatore della materia.
Le chiedo però, Assessore, visto che siamo a metà del 2008 e fra poco andremo in vacanza, se lei può prendersi l'impegno di portare il provvedimento in Commissione entro l'autunno del 2008 o se crede che il gruppo di lavoro non sia nelle condizioni e non abbia il tempo per formalizzarlo.
Una volta che il gruppo di lavoro lo ha formalizzato, Assessore, lei dovrà dare un'occhiata e sottoporlo alla Giunta per fare le opportune valutazioni ed eventualmente correzioni.
Il tempo credo che sia poco, conosco la sua caparbietà e sono convinto che se Ella si prende un impegno in tal senso, in autunno in Commissione potremo avere il testo di legge.
Lo discuteremo, non certo facendo ostruzionismo nel merito, ma visto che sarebbe la prima esperienza in Italia, potremmo essere utili a dare un apporto al fine di addivenire ad una soluzione che sia chiarificatrice anche per le Amministrazioni locali e non solo per gli hobbisti.
Assessore, si prenda l'impegno, perché sono convinto che insieme potremmo portare a casa un disegno di legge di cui lei sarà contento e per aver colmato una lacuna che persiste ormai da parecchi anni.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Comunita' montane

Interrogazione n. 1797 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Botta, Boniperti e Vignale, inerente a "Cosa pensa la Presidente Bresso della Legge Finanziaria del Governo sul taglio delle Comunità Montane?"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1797, cui risponde la Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Era parecchio tempo che ero pronta a rispondere, ma per una serie di ragioni il tempo è passato, e quindi molte cose sono nel frattempo avvenute e penso che siano anche a conoscenza dei Consiglieri interroganti.
Come ricorderete, sia io sia l'assessore Sibille, che ha la delega, ci siamo espresse in merito alla Legge finanziaria e abbiamo fatto una serie di incontri e chiesto formalmente all'epoca al presidente del Consiglio e al ministro per gli Affari regionali di cambiare la legge, eliminando gli automatismi basati sui parametri e consentendo alle Regioni di concorrere al contenimento della spesa pubblica, ma con una normativa che tenesse conto e si adeguasse alle realtà territoriali.
Questa richiesta è stata accolta nella Finanziaria, da cui derivano le cose che fra poco dirò ad integrazione, anche se naturalmente l'interrogazione non poteva ancora parlarne.
Per quanto riguarda invece la manifestazione del 24 ottobre di cui si chiedeva notizia, era stata promossa solo dell'UNCEM e non c'è stata nessuna formale adesione da parte nostra.
Invece, a seguito dell'approvazione di questa modifica della Finanziaria, abbiamo avviato gli incontri con i rappresentanti di tutte le realtà territoriali. Prima di tutto l'assessore Sibille ha fatto incontri in ogni comunità montana - e ne ha fatti a tutt'oggi circa 38 - per conoscere i problemi e discutere con le comunità stesse.
Abbiamo anche fatto numerosi incontri con l'UNCEM, l'ANCI l'Associazione dei piccoli Comuni, la Lega delle Autonomie e l'Unione delle Province piemontesi per lavorare ad una proposta che sia condivisa.
Esiste già una bozza su cui si sta lavorando, in modo - se possibile da arrivare ad una proposta accolta da tutto il sistema delle autonomie da portare in Consiglio e che possa, proprio perché condivisa, avere un percorso sufficientemente rapido. Come sapete, se non si approva entro giugno, scattano gli automatismi.
Quindi, credo che anche in Commissione l'assessore Sibille a breve sarà pronta per riferire sull'andamento del lavoro congiunto che stiamo facendo per trovare una soluzione che ci consenta di garantire, al tempo stesso, il lavoro delle comunità montane, che sia io sia l'assessore consideriamo importante.
Credo che le Comunità montane abbiano rappresentato nel nostro territorio un utile strumento di sovracomunalità e di capacità anche progettuale.
Ovviamente le differenze sono grandi, perché ci sono Comunità montane di dimensioni adeguate e altre molto piccole e fragili. Quindi, è possibile che da un'intelligente applicazione della legge si possano anche avere ricadute positive sulla capacità del sistema delle Comunità montane di rispondere a quegli obiettivi di rafforzamento di Comuni molto piccoli e molto fragili come sono quelli montani, come anche sulla capacità progettuale e di rappresentanza delle politiche di sviluppo del territorio adeguate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come ricordava la Presidente, ovviamente la risposta non è quasi più attinente al momento in cui presentammo l'interrogazione, perché il momento era quello ancora particolare in cui la Finanziaria nazionale prevedeva automatismi senza concedere alle Regioni la possibilità di legiferare in merito.
Ne approfittiamo però per fare alcune riflessioni, anche se non sarebbe cattiva cosa distribuire la bozza, se già esiste.
Lo dico per un motivo; ovviamente stiamo discutendo del riordino di un sistema di enti intermedi che è particolarmente complesso, anche nella nuova geografia territoriale. È facilmente comprensibile, anche pensando alla nostra Provincia come ad altre, che minuscole Comunità montane che insieme raccolgono non più di 5-6000 abitanti, debbano unirsi fra loro.
Penso, ad esempio, al nord della Provincia di Torino, dove le sei comunità montane oggi esistenti potranno diventare un numero decisamente inferiore.
Poi su quello che succederà discuteremo, ma bisogna tenere conto che all'aspetto geografico è legato quello relativo al metodo elettivo.
un sistema abbastanza complesso per la nuova legge, con un vincolo: a differenza di altri casi, abbiamo anche una scadenza temporale entro la quale, salvo deroghe - ma non si ragiona sulle deroghe - intervengono gli automatismi previsti dalla Finanziaria. O quello, oppure convocare quanto prima la III e la VIII Commissione in sede congiunta, così come concordato con i Presidenti, riteniamo sia quanto mai opportuno, perché dopo la sospensione che avverrà dalla giornata di oggi fino al 14 o 15 di aprile immagino, per la poca storia ed esperienza che ho in Consiglio regionale che l'attività del Consiglio per un po' di tempo sarà occupata dal voto sul bilancio e sulla legge finanziaria.
Questo ci fa intendere che, in realtà, abbiamo la possibilità di discutere di questo in poche sessioni, tanto di Commissione quanto di Consiglio. Pertanto, consegnare prima la bozza, da prendere come tale oppure convocare quanto prima la III e la VIII Commissione con un provvedimento già concertato con tutti gli Enti e i rappresentanti tanto delle Comunità Montane quanto dei Comuni, sono le vie che auspichiamo.



PRESIDENTE

L'Assessore, in merito alle questioni testé trattate, ha manifestato la disponibilità a relazionare presso la Commissione competente.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1961 del Consigliere Burzi, inerente a "Transazione della causa di lavoro promossa dalla Dottoressa Maria Paola Ranieri - DGR n. 59 7428 del 12/11/2007"


PRESIDENTE

Procediamo all'esame dell'interpellanza n. 1961 del Consigliere Burzi.
Risponde l'Assessore Artesio; ne ha facoltà.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il Consigliere rappresentava il timore della presentazione di una serie di ricorsi dei Direttori Generali decaduti dalla funzione a seguito dell'iniziativa della Giunta regionale di deliberazione del commissariamento, al fine di evitare un danno economico all'Amministrazione regionale.
La preoccupazione espressa fa riferimento ad un percorso che il Consiglio conosce e che ha testimoniato direttamente, più della sottoscritta, che ha avuto, nella scelta del commissariamento, la caratteristica straordinaria di promuovere delle iniziative di urgenza volte anche al contenimento della spesa sanitaria.
La manovra di riorganizzazione, tuttavia, ancorché motivata dalle caratteristiche di urgenza, si è collocata in concomitanza alla scadenza contrattuale della maggior parte degli incarichi ricoperti dai Direttori.
Una minima parte di quelle figure apicali allora in carica, quindi, avrebbe la possibilità di rivendicare eventuali pretese economiche derivanti dall'anticipata risoluzione del contratto, essendo il loro contratto stesso giunto quasi al termine.
Sembrerebbe, pertanto, che l'eventuale contenzione, citato come preoccupazione da parte dell'interpellante, nella relazione con i dati di realtà non corrisponda al numero e all'entità di cui è espressa la preoccupazione. Dunque, l'ipotesi transattiva, peraltro praticata nella fattispecie indicata dall'interrogazione, non risulterebbe opportuna per le ragioni precedentemente richiamate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi, per la replica.



BURZI Angelo

A microfono spento stavo dicendo all'Assessore Artesio che non ho capito. Ma siccome l'Assessore Artesio ha, tra le sue qualità (che credo le derivino dalla sua formazione professionale), il farsi capire, non lo reputo per nulla casuale. Allora lo rispiego, ma lo faccio anche per qualche collega che volesse ascoltare.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



BURZI Angelo

Non è importante se non mi ascoltano, tanto prima o poi anche questa vicenda...
Vi racconto nuovamente l'oggetto dell'interpellanza. Questa Giunta, ad un certo punto, decise di nominare, dai Commissari, dei Direttori Generali seguendo una modalità che, sia in sede di Commissione sia in Aula, fu dichiarata illegittima, perché per chiunque volesse occuparsene leggendo il testo della legge n. 502 - la cosiddetta "legge madre" delle Aziende Sanitarie - se c'è un aspetto che quella legge specifica in maniera chiara perfino ad un ingegnere (quindi se lo capisco io, figuriamoci chi ha delle formazioni giuridicamente maggiori delle mie!), è che il mandato tra Azienda...
Capisco che il dottor Conterno abbia questioni urgentissime da comunicare al Presidente del Consiglio, che, come si sa, è sempre molto attento agli interessi dell'Aula. Non a caso...
Come dicevo, tale legge specifica l'univocità del mandato. La Giunta credo, anzi oserei sostenere che sono certo, per più che comprensibili ragioni politiche - decise di confermare tutti i Commissari (per una banalità, mica perché fosse contenta, perché quieta non movere!) trasformandoli tutti in Direttori Generali. Ma c'è un problema: non poteva ancora nominare i Direttori Generali di Aziende che aveva sì deciso di creare con gli accorpamenti, ma, ahimè, gli accorpamenti - la nota delibera relativa al Piano Socio Sanitario - nel momento in cui la delibera venne pressa, legge non erano. Per ora, risulta ancora non oggetto di discussione il fatto che non si possano prendere delibere in assenza di supporto legislativo.
Fra l'altro, su questo so che si è innestato un ricorso su cui eventualmente farò una postilla.
La Giunta sostiene - lo ha dichiarato più volte nel corso delle Commissioni e la Presidente ha dichiarato ai giornali (non so dire se le dichiarazioni rese dalla Presidente ai giornali siano vere o no, perché la Presidente parla essenzialmente tramite le conferenze stampa e non con atti di governo, ma non essendo stata neanche smentita questa dichiarazione la assumo per vera) che è certa della legittimità di codesta procedura. E poiché su quest'argomento è stato presentato un ricorso da due ex Direttori Generali, qualora il TAR...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego di accomodarvi fuori dell'Aula.
Grazie.



BURZI Angelo

Non sono affatto disturbato, Presidente.



PRESIDENTE

Ma noi sì, Consigliere Burzi, perché non riusciamo a sentirla.



BURZI Angelo

Se il TAR dichiarasse, anche in maniera postuma, che quella delibera è illegittima, ricordo che da un atto illegittimo ne consegue che tutti quelli successivi sono illegittimi per origine (ma su questo torneremo successivamente). Ma rimaniamo in attesa.
Poi emerge un fatto nuovo. Un ex Direttore Generale, in questo caso la dottoressa Raniera - è l'oggetto dell'interrogazione - invece di presentare ricorso al TAR sceglie un'altra modalità, direi più intelligente dal punto di vista tecnico: usa la Procura del Lavoro e presenta un ricorso.
Inopinatamente, nell'ambito della determina che è l'origine dell'interrogazione, che cosa dice l'Amministrazione Pubblica, che in linea di principio è la stessa che dall'altra parte sostiene la legittimità dell'atto? Dice la Presidente: "Qualora mi riconoscessero il torto, non vi sarebbe alcun problema, perché arriveremmo fino al Consiglio di Stato. E se il Consiglio di Stato non bastasse, arriveremo all'Aia". Poi c'è ancora Amnesty International, ci sono ancora molti gradi di giudizio...
In questo caso, invece, che cosa fa (nei fatti e non nelle conferenze)? Transa. Ma perché? Dice la determina, atto che l'Assessore Artesio conosce benissimo, ma che con una certa difficoltà, stranamente derivante dalla sua formazione, non ci spiega: "Perché così evitiamo danni maggiori".
Allora, delle due, l'una: se la determina è illegittima, significa che qualcuno ha sprecato denaro pubblico (non nel caso della determinazione perché a mio giudizio bene ha fatto l'Amministrazione a transare, avendo debolezza). Ma se transa lì, significa inequivocabilmente che la delibera precedente è giudicata molto debole, a parere della stessa Amministrazione al punto di cacciare il grano per evitare di cacciarne di più.
Tutto sarebbe sistemato, se vivessimo in un Paese normale. Purtroppo non viviamo in un Paese normale. La cosa originale - in questo caso, alla parola originale non attribuisco nessun significato critico - è che questa delibera sulla legittimità di nomina dei Direttori generali della sanità piemontese (stiamo parlando di un giocattolino da otto miliardi d'euro) è stata discussa nel merito dal TAR Piemonte il 31 ottobre dello scorso anno.
Oggi è il primo aprile, quindi sono passati esattamente cinque mesi da allora.
Io mi occupo di politica, ho un grandissimo rispetto per gli altri ordini su cui si basa - si fa per dire - questo nostro Stato. Ritengo che dall'equilibrio degli ordini può solo nascere una reale e vera convinzione che lo Stato abbia un suo rispetto un ordine per l'altro.
Certo, non posso non esprimere sorpresa, ovvero incomprensione di come un giudizio di merito su una materia, che ritengo - mi pare di averlo dimostrato un attimo fa - importante per tutti perché le conseguenze qualora, come a me sembra abbastanza palese sia possibile, con quella delibera siano aggiudicate legittime, sarebbero pessime per l'Amministrazione che l'ha presa, ma avrebbero delle conseguenze di non poco conto per tutte le amministrazioni che in questi mesi e in questi anni si sono svolti.
Inoltre, ciò che ritengo inaccettabile è che la stessa Giunta, con due atti compiuti dalla stessa e identica struttura, da un lato assicuri che questa delibera è illegittima, dall'altro transi nei riguardi di un Commissario e si lamenta, e nel dubbio di quella delibera transa per evitare danni maggiori. Allora, penso che questo tema sia gravissimo da qualunque punto di vista, tant'è vero che la lascia in forte difficoltà nel rispondere. Vorrei che la Giunta si trovasse, chiedesse - e ne ha l'autorevolezza la Giunta, non il Consigliere Burzi - al TAR di aiutarci a capire su che percorso seguire.
Non è niente di grave, perché una delibera sbagliata può capitare a tutti. Quello che non può e non deve capitare è di continuare ad agire in un clima d'incertezza di diritto, nell'ambito della quale l'Amministrazione compie apparentemente, nei suoi interessi politici, non negli interessi istituzionali, atti palesemente divergenti.
Nel dubbio, consiglio agli altri Commissari di seguire la strada della Ranieri, perché a questo punto c'è una giurisprudenza che agisce. Quindi se hanno dato ragione alla Ranieri, o cacciano il Direttore che ha preso questa determina - cosa che farebbe del bene alla sanità piemontese - o sgranano i grani anche a tutti gli altri.



PRESIDENTE

Bene, abbiamo esaurito il sindacato ispettivo. Prima di passare all'esame degli altri punti all'o.d.g., mi è d'obbligo proceder con l'iscrizione di nuovi punti. Ho già ricordato in apertura di seduta che sono state avanzate 53 richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g..
La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Proprio per rendere più fluido, forse, il corso dei nostri lavori sarebbero necessari due minuti di confronto con alcuni colleghi Capigruppo dell'opposizione su questo tema. Sono le 11.44, alle 11.46 abbiamo finito.



PRESIDENTE

Penso sia opportuno un confronto alla luce delle risultanze di questa riunione tra i Presidenti dei Gruppi di minoranze anche più complessivo con i Capigruppo per convenire come procedere.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.44 riprende alle ore 11.59)


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "C. Zandrino" di Mombercelli (AT)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "C. Mandrino" di Mombercelli (Asti) in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Questioni internazionali

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine dell'ordine del giorno n. 974 dei Consiglieri Gariglio, Spinosa, Leo, Boeti, Pozzi, Ferrero, Cotto, Rossi Travaglini, Burzi, Pace, Toselli, Vignale, Guida, Nicotra, Lupi, Lepri Pizzale e Barassi, inerente a "Sostegno al 'Comitato di Solidarietà Tibetana'"


PRESIDENTE

Prima di procedere con le richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g., comunico che è stata presentata alle ore 11.13 la richiesta d'iscrizione di un ordine del giorno sottoscritto da molti Consiglieri avente come oggetto "Sostegno al 'Comitato di solidarietà Tibetana'". Se non ci sono indicazioni in senso contrario, lo darei per iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Colleghi, trattandosi di un argomento che vede in calce le firme dei rappresentati di molti Gruppi consiliari, vi chiedo se lo possiamo mettere in votazione. Dal punto di vista regolamentare dovremmo procedere prima alle richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g., ma se c'è un largo consenso, lo possiamo mettere in votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 974, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che in Tibet è in atto la repressione, da parte del regime cinese di ogni manifestazione pacifica a favore della libertà e della democrazia in violazione a quanto prevede la stessa Costituzione cinese che all'articolo 35, riconosce libertà di parola, di stampa, di riunione, di associazione, di movimento e di dimostrazione visto che non è dato di conoscere il numero effettivo delle vittime nei gravi scontri che hanno avuto luogo a Lhasa e che sono stati segnalati in altre regioni dell'altipiano rilevato che il comportamento delle autorità di Pechino è particolarmente grave, a pochi mesi dalle Olimpiadi, e che ciononostante il governo tibetano in esilio è contrario al boicottaggio dei Giochi, sulla linea del Dalai Lama che li ritiene un'occasione per la comunità internazionale di moltiplicare l'attenzione e gli sforzi per la promozione della democrazia in Cina, per i cinesi stessi e per le minoranze perseguitate considerato che, nella sua visita al Consiglio regionale del Piemonte dello scorso 29 marzo, il Presidente del Parlamento tibetano in esilio, Mr. Karma Choephel, ha chiesto esplicitamente alla comunità piemontese di sostenere il neonato 'Comitato di Solidarietà Tibetana', composto da alcune delle principali autorità del governo tibetano in esilio, e di rilanciare con forza e urgenza le richieste formulate dal Comitato stesso nei confronti delle Nazioni Unite e della comunità internazionale: invio di delegazioni indipendenti per una verifica oggettiva di quanto accaduto in Tibet libertà di stampa cessazione delle violenze rilascio dei manifestanti arrestati e imprigionati assistenza medica ai feriti libera circolazione delle persone per le esigenze della vita quotidiana esprime la propria solidarietà al popolo tibetano e alla politica non violenta di dialogo perseguita dal Dalai Lama nei confronti delle autorità cinesi per il riconoscimento di una genuina autonomia del Tibet invita il Governo della Repubblica italiana a farsi portavoce presso le Nazioni Unite e presso la comunità internazionale delle richieste formulate dal 'Comitato di Solidarietà Tibetana'.
a porre rimedio in sede comunitaria la questione di un'iniziativa forte dell'Unione Europea per il rispetto dei principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, oltre che nella stessa Costituzione cinese, al fine di riconoscere libertà di parola, di stampa di riunione e di associazione su tutto il territorio cinese".
Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Procediamo con le richieste di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
Comunico che sono pervenute 53 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Rossi e Dutto: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 948 avente oggetto: "Integrazione moratoria su Malpensa".
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Lei sa bene a cosa è dovuto il tipo di atteggiamento che sta tenendo il Gruppo della Lega Nord, che va in accordo con l'intera minoranza chiamiamola così oggi, ma mi auguro che domani non sarà più minoranza in Regione - e sa bene che quelle risposte precise e documentate che noi chiedevamo non sono ad oggi arrivate. Anzi, come lei sa, perché era presente, sono arrivati invece commenti in senso assolutamente contrario a quello che poteva essere la logica.
Con questo inserimento chiediamo che si torni in Consiglio regionale a parlare di Malpensa, perché siamo veramente preoccupati, vista anche - la novità c'è - la presentazione definitiva del progetto di Air France-KLM che non ha dato possibilità nuove a chi sta trattando, in particolare ai lavoratori, quindi alle forze sindacali, quindi non c'è un miglioramento delle proposte. Si tratta di 2.100 persone che rimarranno a casa, solo in Alitalia; si tratta di un indotto di circa 8.000 persone e relative famiglie che perderanno il posto di lavoro, parlando di Malpensa, per i tagli dei voli e l'allontanamento della compagnia Alitalia di bandiera; si tratta di tutto l'indotto cargo che sarà totalmente tagliato nell'arco di tre anni.
I sindacati hanno espresso pareri assolutamente contrari a questa proposta. Addirittura, il sindacato UIL ha rotto le trattative e abbandonato il tavolo. Sapete anche che l'Amministratore delegato di Air France-KLM, dottor Spinetta, ha detto che non ci sono, di fatto, margini per migliorare la proposta, che già non è stata migliorata in prima battuta. Pertanto crediamo che si debba assolutamente cercare a livello internazionale, meglio ancora a livello nazionale, una qualche cordata che possa rilevare la società Alitalia con condizioni nettamente diverse da quelle che, invece, propongono Air France-KLM.
Riteniamo che sarebbe addirittura meglio che la compagnia Alitalia piuttosto che finire nelle mani di Air France-KLM fallisse, portasse i libri in Tribunale e desse la possibilità a società che sono già presenti o che potranno essere presenti in futuro sul territorio nazionale, di sostituire in pieno quello che era Alitalia, compresi i famosi hub che rimarrebbero chiusi e si perderebbero definitivamente su Malpensa con un grave danno sicuramente di quell'area, ma, per quanto ci risulta da dati formali, anche per tutta l'area della Padania del nord, con ripercussioni negative anche per il Piemonte.
Ci spiace che la compagnia di bandiera, quindi lo Stato, abbia deciso di gettare fumo negli occhi facendo fare ad Alitalia qualche tratta in più da Caselle, quasi come per dire che il Piemonte ci guadagna da questa situazione, ma voi sapete benissimo che non è così. Non è assunto nessuno in più per fare quelle tratte in più, Torino-Roma ad esempio, ma si perdono lavoratori piemontesi che lavorano su Malpensa, si perde qualcosa come 2.000 unità lavorative, oltre a quelle che si perdono nella Lombardia.
La realtà è che la situazione è grave, la realtà è che il buon Presidente del Consiglio Prodi è e rimane noto per essere un bravo venditore per se stesso, ma un cattivo venditore per il Paese. Prodi lo conosciamo per una serie di questioni che vanno dalla Cirio ad Alitalia: svendere beni di proprietà dello Stato senza ritorno per il Paese, senza ritorno per i lavoratori, senza ritorno per l'immagine del nostro Paese nel mondo.
Questo voler continuare le trattative, cercare di chiudere almeno un preaccordo, significa prevaricare la volontà dei cittadini. Se vincerà il centrosinistra vadano pure avanti su quella strada e si assumano le loro responsabilità, ma non possono pensare di ipotecare il futuro del Paese e di Malpensa, specie se dovessero perdere le elezioni.
importante che il Consiglio regionale riaffronti questo tema probabilmente il più scottante in questo periodo, e cerchi di dare delle indicazioni al Governo il quale, per quanto ci riguarda, ci auguriamo rimanga in carica il meno possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Robotti ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Al di là dell'intervento in senso contrario, credo sia opportuno e necessario denunciare all'Aula che, da parte delle minoranze, c'è un atteggiamento ostruzionistico nei confronti di un lavoro, invece, utile e necessario che, invece, sì aiuterebbe a creare posti di lavoro e a consolidare il nostro sistema economico.
Oggi abbiamo in approvazione in Consiglio regionale progetti di legge e disegni di legge importanti come quello relativo a "Tutela e la valorizzazione del paesaggio", oppure a "Promozione e sviluppo del sistema fieristico", che sono utili a creare sviluppo, quindi posti di lavoro.
Allora, Consiglieri, per quale ragioni non dovremmo approvare questi provvedimenti e fare, invece, una discussione vuota su Malpensa visto che non abbiamo competenze perché dello Stato? Per quale ragioni oggi arrivate con 51 richieste di iscrizioni all'o.d.g. impedendo al Consiglio di approvare disegni di legge che produrrebbero economia, sviluppo e posti di lavoro in Piemonte? Lo fate per motivi elettorali, perché non volete che il Consiglio approvi leggi importanti prima delle elezioni. È questo il vero tema. È una vergogna! Non siamo più disposti ad accettare che voi strumentalmente ripeto strumentalmente, con strumenti legati all'uso del Regolamento, ci impediate di produrre elementi di sviluppo in Regione. Lo denunciamo con forza, Consiglieri, perché non è accettabile.
Sappiamo che il Consiglio, convocato per l'intera giornata, si concluderà, per ovvie ragioni perché voi ci impedirete di lavorare, alle 13. Noi siamo venuti qui, costiamo alla collettività migliaia di euro abbiamo giocato a risponderci a qualche interrogazione, adesso giochiamo un po' con le vostre proposte di iscrizioni all'o.d.g. e poi andremo a casa.
Questi i piemontesi lo devono sapere! Lo devono sapere che c'è una minoranza che, sistematicamente, impedisce alla maggioranza di produrre elementi di sviluppo di questo territorio e che, ad ogni tornata elettorale, come un teatrino che si ripete - ma un teatrino tragico, non una commedia, una tragedia - questa minoranza, con queste sceneggiate, impedisce al Consiglio di lavorare, di produrre iniziativa legislativa che serve per cambiare e per migliorare questa Regione.
La responsabilità non è del Consiglio, ma è delle minoranze, del Gruppo del Partito delle Libertà, di Alleanza Nazionale, della Lega Nord, di coloro che, con sistematicità, producono queste inversioni che impediscono di affrontare le discussioni vere per discutere di cosa? Di aria fritta! Noi siamo contrari all'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Toselli di audire presso l'Ufficio di Presidenza i funzionari della Commissione consiliare speciale con compiti di indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 31 lettera a) dello Statuto, con la finalità di definire le relazioni e i rapporti intervenuti a partire dal 1999 ad oggi tra l'Ordine Mauriziano, la Regione Piemonte e lo Stato nonché le condizioni che hanno determinato il dissesto dell'Ente, in ordine alle dichiarazioni espresse dal Consigliere Robotti in quella sede


PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Poco ci importa della veemenza del Consigliere Robotti. Ci importa invece, del contenuto delle sue dichiarazioni.
La inviterei, Presidente, durante il prossimo Ufficio di Presidenza, di audire i funzionari della Commissione sull'Ordine Mauriziano in merito alle considerazioni - che io ritengo gravose - che il Consigliere Robotti ha espresso in quella sede.
Qualora lo ritenga opportuno, Presidente, verrò personalmente in Ufficio di Presidenza a riferirgliele. Credo che Ella, con il ruolo che riveste, che è quello di custode delle istituzioni, abbia il dovere di porre rimedio ad accuse pesanti e vergognose che ho udito. In quell'occasione ho immediatamente lasciato la Commissione...



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



TOSELLI Francesco

Come le dicevo, della veemenza del Consigliere Robotti...



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, non ha titolo per intervenire!



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, non interrompa il Consigliere Toselli!



TOSELLI Francesco

Non deve rendere conto a me, ma a lei che è custode delle Istituzioni e ai suoi pochi o tanti elettori che non conosco.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, avanzo una richiesta di approfondimento in Ufficio di Presidenza in merito alle dichiarazioni effettuate.



TOSELLI Francesco

Credo, Presidente, che la questione riguardi anche il collega Burzi che ha subito preventivamente e personalmente un attacco, che ritengo assolutamente indegno e vergognoso per le Istituzioni che rappresentiamo anche rispetto a quanto verificatosi dopo che io ho abbandonato la sala.
Siccome, Presidente, credo sia una cosa seria, non prendiamola tanto sotto gamba, altrimenti, se tutti ci comportiamo così, diamo davvero un buon esempio di come siamo bravi a fare i Consiglieri nei confronti altrui.



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti!



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti!



TOSELLI Francesco

Mi ha interrotto ancora una volta.



PRESIDENTE

L'ho richiamato continuamente!



TOSELLI Francesco

Questo dimostra che il comportamento del collega Robotti non è adatto alle Istituzioni che egli stesso rappresenta.
Quindi, Presidente, a seguito di questa riunione, dovrà assumere dei provvedimenti in merito, altrimenti cominceremo a comportarci non più con l'educazione che abbiamo sempre dimostrato.



PRESIDENTE

Collega Toselli, la questione da lei sollevata sarà posta all'attenzione della prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza. Circa le modalità con cui procedere, ovviamente, rimetto la questione al prossimo Ufficio di Presidenza.



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti, sono costretto a richiamarla. Lei non può intervenire in Aula senza averlo richiesto!



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti, lei non ha titolo di parlare senza preventiva richiesta! Altresì, le faccio notare che tra le fila del pubblico siedono dei ragazzi e sarebbe bello potessero uscire di qui senza serbare un'idea delle istituzioni peggiore di quella che avevano al loro ingresso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, capisco che ci sono persone che hanno le orecchie per sentire e, in qualche caso, oltre a sentire, capire; poi, ahimè, ci sono anche persone che, invece,le orecchie le usano come prese d'aria per riempire il vuoto che hanno in mezzo, questo è il caso di qualche altro.
Non posso credere che il collega Robotti non abbia ancora capito che siamo profondamente offesi e amareggiati del trattamento riservato dai suoi compagni di partito ai cittadini della Provincia di Alessandria, mediante la truffa illecita e illegale messa in atto in sede di Conferenza dei Sindaci della ASL unica della Provincia di Alessandria, perché anche uno che abbia il vuoto pneumatico all'interno delle orecchie non può non averlo capito. Presidente, la prego di spiegarglielo nuovamente in separata sede qual è il problema, perché non l'ha ancora capito.



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



ROSSI Oreste

Lo so che non capisce, però, c'è un limite a tutto, magari provo a metterglielo per iscritto, così come anche i dati, i documenti e le votazioni.
Dopodiché, Presidente, volevo ancora far presente che riteniamo che ci siano tante cose importanti su cui discutere e dibattere, visto che oggi sprechiamo dei soldi per la nostra presenza in questa sede, ma almeno ci siamo. Invece, è bene che i cittadini sappiano che i Consiglieri regionali comunque, sono pagati anche domani, quando qui non ci saranno più.
La Lega e un altro Gruppo - ci sono i verbali - nella Conferenza dei Capigruppo hanno chiesto di svolgere i lavori dell'Aula regolarmente fino alla data delle elezioni. Invece, la stragrande maggioranza dei Gruppi compresi i vostri - anzi, i vostri, in particolare - ha chiesto di sospendere i lavori prima, non gli stipendi.
Quindi, è bene che si sappia che noi siamo pagati anche quando si va in giro a fare campagna elettorale.
Io sono disponibile a rimanere qui a lavorare fino alle...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Muliere!



ROSSI Oreste

Se avete argomenti utili da discutere, facciamo Consiglio domani dopodomani e andiamo avanti.



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, per cortesia!



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



ROSSI Oreste

Collega, avete la maggioranza...



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, la richiamo! Al prossimo richiamo sarà espulso.
La parola al Consigliere Monteggia sull'ordine dei lavori.



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, lei è espulso dall'Aula!



(Accesi commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Consigliere Robotti, non può fare uno show in un Consiglio regionale!



(Commenti fuori microfono)



(Il Consigliere Robotti si allontana dall'Aula)



MONTEGGIA Stefano

Il Consigliere Robotti, probabilmente, ha trovato il sistema per tornare a fare campagna elettorale sul territorio. Si è fatto espellere così, essendo pagato, si recherà sul territorio a fare campagna elettorale mentre noi rimarremo qui e continueremo la nostra discussione.
Signor Presidente, volevo sottolineare un fatto, perché qui si parla di aria fritta relativamente ad una situazione che, è vero, deve essere decisa a livello governativo, ma è anche vero che noi facciamo politica e sediamo all'interno di un Consiglio regionale che deve vedere quello che accade sul territorio, non possiamo coprirci gli occhi con le "fette di salame" e non vedere quanto sta avvenendo a Malpensa.
Malpensa non è aria fritta! Provi il Consigliere Robotti, con i suoi Comunisti italiani, a dire agli operai e ai lavoratori di Malpensa, che da domani staranno a casa, anzi, molti sono già stati a casa, che è aria fritta, lo gonfiano se va a dire che è aria fritta, lo gonfiano e così scoppierà! Presidente, visto che...



PRESIDENTE

Collega Monteggia, per cortesia, la invito a rispettare i colleghi.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, noi finora siamo stati insultati, non possiamo stare zitti e non possiamo ascoltare una dichiarazione del Consigliere Robotti così violenta nei nostri confronti, perché non è assolutamente vero che la presentazione di queste iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g. era finalizzata all'ostruzionismo. Noi stiamo parlando di fatti reali, che sono sulla bocca di tutti, sono sui giornali.



PRESIDENTE

Collega Monteggia, sono costretto a richiamarla. Il suo intervento deve svolgersi sull'ordine dei lavori e non essere di polemica riguardo agli interventi del collega Robotti. Abbiamo altre inversioni all'o.d.g.
relativamente alle quali lei potrà intervenire.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, lei ha espulso il Consigliere Robotti dopo cinque interventi. Benissimo, però, è una situazione che, al di là dell'ordine dei lavori, deve essere chiarita, perché non possiamo stare qui ed essere regolarmente insultati dal Consigliere Robotti che, quando interviene, si fa espellere dall'area - scusi, ho fatto un riferimento calcistico, invece di dire "dall'aula" ho detto "dall'area". Probabilmente, se avesse giocato a calcio, sarebbe stato espulso ogni domenica, ma è difficile che il Consigliere Robotti possa giocare a calcio.
Comunque, torniamo al discorso di Malpensa, dove ci sono molti lavoratori...



PRESIDENTE

Scusi, collega Monteggia, in questa sede lei non può parlare di Malpensa, in quanto sta intervenendo sull'ordine dei lavori. Se vuole parlare di Malpensa, potrà svolgere i suoi commenti intervenendo nelle prossime iscrizioni di punti all'o.d.g., per cortesia! Se ha una proposta sull'ordine dei lavori, la faccia, altrimenti sono costretto a toglierle la parola.



MONTEGGIA Stefano

Presidente, sono stati presentati molti ordini del giorno.



PRESIDENTE

Quando li esamineremo le darò la parola.



MONTEGGIA Stefano

Certamente, ma lei non può lasciare la parola a chi mi ha insultato per cinque minuti, dopodiché...



PRESIDENTE

Non ho concessa la parola, l'ha presa fuori microfono ed è stato espulso.



MONTEGGIA Stefano

No, quando ha preso la parola, Presidente, non quando non l'aveva più perché è intervenuto per cinque minuti quando aveva la parola e altri cinque minuti quando non l'aveva.
Va bene, Presidente, d'accordo.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g. (Seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con le richieste d'iscrizione all'o.d.g Richiesta rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Rossi e Dutto: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 931 avente oggetto: "Convocazione del tavolo politico sulla TAV".
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, la questione della TAV, ormai, sta raggiungendo ritardi assurdi - forse dire "assurdi" è poco.
Questo ordine del giorno riguarda l'ennesimo annullamento della riunione del tavolo politico che era già stato convocato, ma quello che più mi preoccupa è il livello oggi raggiunto da questa richiesta proveniente dall'Italia. Da una parte abbiamo l'Unione Europea, che ha già deliberato un finanziamento di 671 milioni di euro a favore di quest'opera, ritenuta primaria per il trasporto internazionale. Nell'altra, in Italia, abbiamo un governo che da anni continua a rinviare le riunioni e si è lasciato prendere per la mano dal Comitato No TAV e dall'opposizione esistente nella Val Susa, relativamente a quest'opera.
Direi che è errato affermare che questa opposizione esiste esclusivamente per la Val Susa; a mio avviso, questi sono più oppositori di professione che oppositori specifici per quest'opera, perché i No TAV vanno in giro per l'Italia a contestare anche altre opere.
Ma facciamo il punto della situazione: in Italia sono anni che si discute della Torino-Lione (TAV, TAC), è stato presentato un progetto di massima, che è stato ritirato, e si stanno varando altri progetti.
Cosa sta succedendo nelle altre parti d'Europa? Da poco tempo, in Svizzera hanno inaugurato (sottolineo inaugurato), ed è in questo momento perfettamente funzionante, il Traforo di base di Lötschberg, opera assai simile alla TAV. È un traforo di base di 38 chilometri; il Traforo di base della Torino-Lione sarebbe di una cinquantina di chilometri, quindi è un pochino più lungo, ma non molto.
Il traforo che è stato completato ed è funzionante è al massimo della modernità, permette il transito sia dei treni veloci sia dei treni merce e ha contribuito a deviare su questo nuovo tracciato la maggior parte dei treni che un tempo percorrevano tutto il valico del Lötschberg, con salite raggi di curvatura e un andamento comunque complessivo che è all'incirca paragonabile a quello che abbiamo oggi sulla linea del Fréjus.
Qui, scatta un paragone: oggi sul Fréjus abbiamo due binari, di cui uno costruito 150 anni fa, con pendenze e raggi di curvatura improponibili per un servizio moderno. Il secondo binario è stato costruito circa 50 anni fa ma, salvo un breve tratto, ripete il tracciato del vecchio binario, per cui migliora la situazione di ben poco.
Siamo quasi alle comiche, nel senso che il primo binario, quello vecchio, è utilizzato dai treni in discesa, perché in salita avrebbero troppi problemi, mentre il nuovo binario è utilizzato in salita. Questo è quanto succede oggi sul Fréjus. Cosa succede dalle altre parti d'Europa? Faccio un solo esempio: da Parigi a Lione ci sono tre linee, per un totale di sei binari, tutti modernissimi, più due ad Alta Velocità, attrezzate per i 300 chilometri orari, mentre qui abbiamo limitazioni a 70-80 chilometri all'ora.
Come sappiamo, questa linea viene a trovarsi sul famoso Corridoio 5 Lisbona-Kiev, che attraversa trasversalmente l'Europa. Tutto il corridoio sarà a quattro binari, in parte già realizzato in parte ancora in costruzione, con una strozzatura situata proprio al centro di questi collegamenti. I collegamenti sono due: il Corridoio 5 è un collegamento Est Ovest, ma abbiamo anche il Corridoio Nord-Sud, che parte da Napoli, sale su Torino, va a Milano e poi a Londra...



PRESIDENTE

Collega Dutto, sono costretto a richiamarla al rispetto dei tempi.



DUTTO Claudio

Concludo. È solo per evidenziare che è necessario realizzare due binari moderni che colleghino, al più presto, Torino a Lione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio

Siamo contrari, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 14.30.
Per decidere sull'andamento dei lavori, ritengo opportuno convocare una riunione della Conferenza dei Capigruppo.
Pertanto, la seduta antimeridiana è terminata. Se durante la riunione emergeranno indicazioni diverse da quanto stabilito, saranno comunicate ai colleghi Consiglieri.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Sarebbe più utile, anche per rispetto nei confronti dei colleghi, tenere una breve riunione dei Capigruppo e comunicare subito la decisione della stessa.



PRESIDENTE

Sicuramente l'esito della riunione dei Capigruppo sarà comunicata. I colleghi possono considerare conclusa la seduta antimeridiana. Nel caso in cui i Capigruppo decidessero di non tenere la seduta oggi pomeriggio ovviamente ai Gruppi sarà comunicato immediatamente. Quindi, se ogni Consigliere si relaziona con il proprio Gruppo, è verosimile immaginare che possa scaturire anche la sconvocazione della seduta pomeridiana.
Prego i Capigruppo di accomodarsi in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.33)



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