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Dettaglio seduta n.302 del 11/03/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Bresso, Buquicchio Comella, Gariglio, Laus, Lepri, Moriconi, Robotti, Rutallo e Turigliatto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Franca Mazzarello" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Franca Mazzarello" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Abbiamo appena aperto la seduta pomeridiana del Consiglio regionale e stiamo per trattare il punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze". È la parte in cui i singoli Consiglieri, o più Consiglieri interrogano gli Assessori su alcuni problemi particolari, e gli Assessori rispondono.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Sono state presentate 306 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., da parte dei Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta.
Ricordo che avete cinque minuti per ogni intervento.
Richiesta rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione della mozione n. 905 avente oggetto: "Dileggio Sommo Pontefice Benedetto XVI".
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Siamo molto preoccupati del fatto che il Consiglio regionale del Piemonte non riesca ad affrontare i temi, quando questi si presentano all'o.d.g.
Uno di questi, che ha colpito la sensibilità di molti cittadini piemontesi, credenti e non, e sicuramente di molte persone che siedono in quest'aula, è quello riguardante il Papa, Benedetto XVI.
Infatti, il Sommo Pontefice, è stato offeso più volte, non solo con immagini che portavano dileggio alla sua persona e alla Chiesa cattolica ma anche con frasi molto volgari e con occupazione di aule di scuole, di Università - è successo anche all'Università "La Sapienza" di Roma - dove sono stati ripresi dalla televisione e fotografati dai giornali striscioni che offendevano il Papa, la religione cattolica, e la Chiesa.
Poiché sono stati presentati da questo Consiglio regionale ordini del giorno e mozioni a sostegno della libertà di religione e del diritto di non essere offesi da parte di chiunque, ci aspettavamo che l'Aula affrontasse una serie di questioni che non sono mai state affrontate. Ad esempio, la mozione di cui chiediamo l'immediata discussione, che è la n. 905, con la quale si chiede al Consiglio regionale di assumere delle iniziative presso il Ministero di Grazia e Giustizia e la Procura della Repubblica di Roma affinché promuova delle azioni penali nei confronti di coloro che hanno messo vergognosamente in atto gli esecrabili e colpevoli comportamenti, di cui abbiamo riportato nella parte esplicativa della mozione.
Anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 168/2005, che ha espunto dal Codice Penale il reato di "vilipendio della religione dello Stato", il vilipendio è ancora previsto dall'articolo 403 del Codice Penale. Anche il delitto previsto dall'articolo 403 del Codice Penale punisce il reato di offesa alla religione, mediante vilipendio di chi la professa o di un suo ministro di culto.
Il vilipendio, per giurisprudenza, è ravvisabile nell'offesa volgare e grossolana che si concreta in atti che assumono caratteri evidenti di dileggio, derisione e disprezzo.
L'articolo 8, comma 2, della legge 27 marzo 1929, n. 810, "Esecuzione del Trattato, dei quattro allegati annessi e del Concordato, sottoscritti a Roma, tra la Santa Sede e l'Italia, l'11 febbraio 1929", stabilisce che le offese e le ingiurie pubbliche commesse nel territorio italiano contro la persona del Sommo Pontefice, con discorsi, con fatti e con scritti, sono punite come offese e le ingiurie alla persona del re, a sua volta equiparato alla persona del Presidente della Repubblica, ovviamente quando dalla Monarchia si è passati alla Repubblica.
L'articolo 278 del Codice Penale punisce con la reclusione da uno a cinque anni l'offesa all'onore o al prestigio del Presidente della Repubblica e quindi, per equiparazione, anche all'offesa, all'onore o al prestigio del Papa, e anche del Capo di Stato.
Mentre il reato previsto dall'articolo 403 del Codice Penale procedibile d'ufficio per la procedibilità del reato previsto dall'articolo 278 del Codice Penale, è necessaria l'autorizzazione del Ministro di Grazia e Giustizia. Preso atto che nessuna iniziativa giudiziaria viene intrapresa anche dopo che, nelle manifestazioni del 10 marzo e del 16 giugno 2007 a Roma, sono state mostrate fotografie del Santo Padre con accanto scritte ingiuriose, o ancor più disegni offensivi che ritraevano la figura del Sommo Pontefice.
Ritenuto che simili comportamenti, ancorché qualcuno lo voglia, non devono restare impuniti, impegna il Consiglio regionale ad assumere iniziative presso il Ministro di Grazia e Giustizia...".
Dopo questi fatti riportati nella mozione, aggiungo quello che è successo all'Università La Sapienza, di cui parlavo prima. Si tratta di scritte e striscioni offensivi nei confronti del Pontefice e della religione cattolica, fatte presso l'Università, che ha negato la possibilità al Papa di intervenire su una lezione che era assolutamente di suo tema e di sua competenza.
Aggiungo che è proprio di questi giorni invece (8 marzo) l'attacco perpetrato da parte di un gruppo di anarchici dei centri sociali nei confronti del "Movimento per la vita" addirittura all'interno dell'Ospedale Mauriziano. Questi gentili signori hanno imbrattato i muri con delle scritte di protesta e di insulto contro dei volontari che gratuitamente prestano il loro servizio in aiuto di quelle donne che volontariamente scelgono di parlare con questi volontari del "Movimento per la vita", che sono disponibili presso gli sportelli e presso gli ospedali.
Ma non solo; parliamo di frasi ingiuriose rivolte a questa associazione che promuove e difende il diritto alla vita e la dignità di ogni essere umano. Il lavoro dei volontari si pone a sostegno di donne che si rivolgono spontaneamente e liberamente in un momento drammatico della loro esistenza come ad esempio l'interruzione volontaria della gravidanza. Noi le chiediamo veramente di discutere dei temi quando questi si presentano, non di certo con il ritardo di un anno.



PRESIDENTE

In senso contrario ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprimere voto contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 873 avente oggetto: "Donazione di panettoni invenduti dopo le Festività".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Con questo tema rimaniamo comunque nel religioso, perché si ricorda che una fede profonda deve essere accompagnata dalle opere; quindi, coerenti nella fede, ma impegnati nelle azioni.
Noi ci richiamiamo in questo caso all'azione che in questi anni ha messo in piedi in tutta Italia e in Piemonte il Banco alimentare, che è un'appendice della Compagnia delle opere, ma che, aldilà dell'appartenenza svolge un'azione molto importante. Infatti, ciò che normalmente viene buttato, cioè gli avanzi e gli scarti ancora perfettamente impacchettati e riutilizzabili, vengono raccolti e tramite reti di solidarietà come sono quelle della Caritas e di altre organizzazioni laiche vengono poi distribuiti ai bisognosi o nei centri di distribuzione per i meno abbienti oppure anche attraverso una rete di consegna a domicilio per le persone anziane o disabili.
Quindi, è un'interpellanza sorta nel periodo natalizio, che è quello delle luci sfavillanti e anche dell'eccesso di consumo. Naturalmente nel periodo natalizio, ma anche nel periodo pasquale per quanto riguarda la colomba e le uova di Pasqua, nei centri commerciali e laddove ci sono forti concentrazioni di prodotti da vendere, avvicinandosi la scadenza oppure passati determinati momenti in cui è richiesto un determinato prodotto, si generano delle rimanenze che rischiano di essere avviate nel circuito dei rifiuti, degli scarti o dell'utilizzazione meno nobile, magari per l'alimentazione animale negli allevamenti.
Il Banco alimentare svolge una funzione molto importante, perché fa da intermediario, è un'organizzazione no profit, che quindi si incarica di andare a raccogliere queste rimanenze e di conservarle secondo le regole dell'igiene e della corretta conservazione degli alimenti e successivamente di ridistribuirle verso quei soggetti che ne hanno veramente bisogno.
A mio avviso in modo encomiabile, la Regione Piemonte da tempo appoggia questa azione portata avanti dal Banco alimentare attraverso una convenzione che ne sostiene l'operatività, essendo questa un'associazione no profit.
Parliamo del Banco alimentare, ma lo stesso varrebbe per qualunque altra organizzazione similare sia essa di derivazione del mondo religioso piuttosto che di quello laico, perché la solidarietà ovviamente non ha tessere e non ha particolari ideologie.
Quindi, se venisse approvato oggi questo ordine del giorno - che a mio avviso mantiene sempre la sua validità, perché il circuito del consumo comunque ha uno scarto ancora da ridurre in linea di principio e quindi abbisogna assolutamente di azioni di questo tipo - non sarebbe assolutamente fuori tempo, ma consentirebbe alla Regione Piemonte, proprio alla vigilia dell'approvazione del bilancio, da un lato intanto di provvedere a stabilire un'eventuale contribuzione particolare per i soggetti che svolgono questa funzione e dall'altro, alla vigilia di importanti manifestazioni di valorizzazione dei prodotti piemontesi e prodotti agro-alimentari in generale, di considerare anche questo aspetto.
Io avevo favorito a suo tempo, come Assessore all'agricoltura, la realizzazione di uno stand del Banco alimentare al Salone del Gusto e questo era stato un segnale perché in qualche modo metteva insieme la cultura e il consumo del cibo di qualità con una sobrietà nel consumo stesso e la propensione per eventuali surplus di indirizzarli verso un'utilizzazione ed una distribuzione ai soggetti che maggiormente ne hanno bisogno.



PRESIDENTE

In senso contrario ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 837 avente oggetto: "Campagna vaccinale contro le malattie da Papilloma virus umano (Hpv) nella giovane donna".
La parola al Consigliere Botta per la presentazione.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Si tratta di un tema interessantissimo; del resto un'attenzione particolare della nostra Regione su tutto il campo delle campagne vaccinali, a mio avviso, va sottolineata, in quanto negli ultimi tempi - giustamente - la nostra, come tante altre Regioni italiane, ha svolto un'azione nel settore della prevenzione. E uno dei maggiori momenti di prevenzione è rappresentato proprio dalle campagne vaccinali.
Negli ultimi tempi abbiamo visto come alcune malattie che sembravano del tutto debellate sono, purtroppo, ritornate a far parlare di sé (mi riferisco, ad esempio, alla meningite); abbiamo visto anche come, rispetto a questo tipo di malattie, vi è una forte richiesta di attenzione.
Qui parliamo di una patologia particolare, che interessa in modo specifico le giovani donne. Al di là di tante parole che vengono spese soprattutto in queste giornate, a mio parere questo ordine del giorno - che porta la firma di Mariangela Cotto come prima firmataria, ma è stato sottoscritto a 360 gradi - rappresenterebbe un passo avanti, un significativo contributo che il Consiglio regionale potrebbe dare rispetto a queste tematiche che, se non affrontate in maniera preventiva seria creano poi veramente grandi lutti, grandi preoccupazioni, grandi disastri nell'ambito familiare.
Diciamo che l'ordine del giorno è molto variegato e parte da un recentissimo (circa un anno fa) parere del Consiglio Superiore di Sanità il quale, interpellato in merito alle strategie e alle modalità di intervento più opportune per il nostro Paese rispetto al problema, ha indicato la necessità di intervenire in via prioritaria in una campagna di vaccinazione gratuita sulle ragazze in età prepubere, in modo da produrre una progressiva immunizzazione della popolazione giovane e adulta esposta al rischio di infezione, ma ha altresì osservato la necessità di intervenire con l'immunizzazione di almeno un'altra coorte.
L'ordine del giorno prosegue osservando che le direttive regionali rappresentano uno strumento determinante per l'efficace controllo della patologia HPV attraverso misure volte a prevenire in maniera efficace sicura e coordinata, sul territorio regionale, l'insorgere delle patologie infettive, ritenuto che le spese per l'introduzione di questa vaccinazione trovano copertura nell'ambito della legge finanziaria 2008, che destina (con decreto del Ministro della Salute, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni) un contributo finanziario pari a 30 milioni di euro per l'anno 2008 alle Regioni e alle Province autonome finalizzato ad agevolare la diffusione tra le dodicenni delle vaccinazioni HPV.
Valutato che, tra quelli disponibili, il vaccino quadrivalente è da preferirsi, il documento impegna la Giunta e il Consiglio a predisporre le opportune iniziative per rendere disponibile l'offerta attiva del vaccino contro l'HPV a due coorti della popolazione femminile, per un conseguente e immediato adeguamento del calendario vaccinale ed un avvio della vaccinazione entro l'anno 2008.
Tra l'altro, faccio notare che il documento ha praticamente raccolto le firme unanimi di tutto il Consiglio.
Ci pare che, seppure in un momento così particolare della vita del nostro Consiglio e delle discussioni che si svolgono in quest'Aula, sarebbe opportuno fare almeno una scrematura per importanza degli ordini del giorno e quindi delle problematiche che vengono sottoposte all'Assemblea. Ce ne sono alcune che magari meritano anche di essere viste in successive sedute ma ve ne sono altre - come questa - che rientrano veramente nella necessità di ricevere rapidamente, visto che c'è l'occasione, una decisione favorevole da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Rostagno ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Siamo contrari anche perché è stato definito che in una delle prossime sedute della IV Commissione ci sarà occasione di dibattito, sulla base della relazione che a tal proposito porterà l'Assessore Artesio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 833 avente oggetto: "Adempimenti legge istitutiva del Consiglio delle Autonomie Locali".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

L'ordine del giorno n. 833 è relativo agli adempimenti sulla legge istitutiva del Consiglio delle Autonomie locali.
Per fare un minimo di storia, è a tutti noto che, in data 1° agosto 2006, il Consiglio regionale approvò la legge istitutiva del Consiglio delle Autonomie locali; questo per far sì che ci fosse una più ampia rappresentanza di tutti i soggetti eletti nei vari Enti locali che potessero, al di fuori della Conferenza Regione-Autonomie locali, esprimere un parere. Mi pareva un intendimento giusto e doveroso nei confronti di coloro che sentivano che il ruolo della Conferenza Stato-Autonomie locali e Regione-Autonomie locali, di fatto, fosse delegato a qualche "non eletto" della Regione, piuttosto che della Provincia o del Comune, che faceva o disfaceva in conto delle Autonomie locali.
Questa legge, in attuazione del dettato di cui alla riforma del Titolo V della Costituzione che prevedeva detto organismo, istituiva il Consiglio delle Autonomie locali (CAL) con sede presso il Consiglio regionale di ciascuna Regione.
Il ruolo demandato a tale organismo era appunto quello di organo di raccordo e di consultazione permanente tra la Regione e il sistema delle Autonomie, modificando, quindi, il precedente dispositivo di cui alla legge regionale n. 34 del 1998.
Tra l'altro, il Consiglio delle Autonomie locali prevedeva un coinvolgimento testuale delle suddette autonomie nella definizione delle materie di competenza istituzionale della Regione che le riguardano e che di tale ratio si è tenuto conto anche in fase alla stesura del nuovo Statuto regionale.
Auspichiamo, perlomeno, che questi soggetti possano avere la possibilità, sulle leggi che li riguardano, di esprimere il loro parere che, peraltro, è direttamente legato al loro agire istituzionale.
Nonostante il dettato di cui all'articolo 5, comma 2, della legge n. 30 del 2006 prevedesse una specifica trattazione in Consiglio regionale per la definizione delle modalità di svolgimento delle elezioni dei componenti del cosiddetto CAL, ad oggi constatiamo che nessuna di queste discussioni è stata intavolata in merito all'argomento. Dunque, questo nuovo organismo non ha avuto attuazione, benché i tempi previsti dalla legge siano ampiamente decorsi. Siamo, pertanto, in difetto di legge e non è stata avviata alcuna procedura che ne avviasse l'istituzione.
Emerge, quindi, un'indubbia necessità di procedere quanto prima per porre rimedio a tale grave inadempimento dell'Aula.
Peraltro, abbiamo gioco facile nel dire che questa Giunta regionale ha emanato delle leggi, anche in attuazione di altre leggi, senza dare alcun seguito a queste disposizioni. E questo è uno di quei casi, per cui si è voluto fare bella figura, attaccandosi la "medaglia" di una legge che istituisse il Consiglio delle Autonomie Locali - sono stati pubblicati annunci sui giornali, inviati a tutti i Comuni e a tutte le Province, in cui si diceva: "Abbiamo approvato una legge che istituirà tale organismo" ma ad oggi nulla è stato ancora fatto o deciso.
Siamo in difetto di legge e questo Consiglio non ha ancora iscritto all'o.d.g. questo tema una sola volta per la sua trattazione.
Se si volessero impegnare utilmente queste giornate preelettorali, si sarebbero potuti iscrivere all'o.d.g. provvedimenti di questo genere, in attuazione di una legge approvata da questa Regione e condivisi anche dalla minoranza.
Quando parlavo di "provvedimenti utili" alludevo proprio a questo, e non ad argomenti come quelli che ci sono stati propinati; in tal modo avremmo meglio speso il nostro tempo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Casoni.
Ha chiesto la parola in senso contrario il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Sintetico e lapidario. Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Sul tabellone che riporta gli esiti della "giornata di campionato" precedente, vedo che i contrari sono 26.
Una maggioranza - si fa per dire "maggioranza" - che abbia un minimo di decoro - si fa per dire "decoro" - sapendo che il numero legale è 27, ne trarrebbe qualche conclusione, onde non suscitare ulteriore nervosismo ad un'opposizione che mi pare abbia già un certo numero di motivi di interlocuzione con la Giunta. Poi, se si vogliono aggiungere motivi di nervosismo a quelli già esistenti, non siamo contrari ad accettarli.
Però 26, col numero legale a 27, su un numero di 63, è lievemente scadente.
Non so bene cosa la maggioranza voglia fare: veda la maggioranza. Noi ne prendiamo volentieri atto, con molta tolleranza.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Burzi.
La Presidenza del Consiglio non può che attenersi a quanto previsto dal Regolamento. Le osservazioni di carattere politico sono demandate ai membri del Consiglio.
Passiamo pertanto alla successiva richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione della mozione n. 834 avente oggetto: "Rimborsi e sconti per i possessori di veicoli euro 0 ed euro 1".
Interviene in senso favorevole il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
vero che la Presidenza non può che prendere atto delle votazioni avvenute, come da Regolamento; rimane, comunque, il fatto politico evidenziato dal Presidente Burzi.
Comprendiamo anche che le richieste di inversione punti all'o.d.g.
possano mettere a dura prova i nervi di una maggioranza di per sé già sfibrata, ma proprio per questo motivo noi continuiamo, anche con questa mozione relativa ai rimborsi e agli sconti per i possessori di veicoli Euro 0 ed Euro 1.
Spiace che non sia presente l'Assessore De Ruggero, perché è materia propria del suo Assessorato. Ma è una questione che non scopriamo certamente oggi: è una battaglia che vede schierati, da una parte, gli assertori della "demonizzazione" dell'autoveicolo, in particolare quello privato, dall'altra coloro che ritengono che l'inquinamento e lo smog non si abbattano soltanto demonizzando l'auto privata, ma intervenendo sulle tante fonti di inquinamento che, invece, questa Regione continua a mantenere ed aumentare.
Il problema è che, se questa battaglia di tipo culturale viene combattuta soltanto chiudendo i centri o impedendo alle auto di circolare in alcune ore della giornata, risulta essere una battaglia persa e lo dimostrano i rilevamenti delle centraline che misurano i valori del PM10.
In effetti, accade che la presenza di PM10 si elevi, raggiungiamo gli assurdi storici, proprio nelle giornate in cui è vietata la circolazione degli autoveicoli, rispetto a giornate in cui il traffico si svolge in normalità. Questo a dimostrazione che l'inquinamento non deriva unicamente dagli autoveicoli euro 0 ed euro 1, ma adesso arriviamo in alcune zone già all'euro 2 e all'euro 3.
evidente, anche a chi non vuole ammetterlo, che la battaglia contro l'autoveicolo privato è una battaglia fondamentalista, ma priva di significato. Questo crea una serie di disagi per i possessori di autoveicoli facilmente immaginabile. Soprattutto, crea disagi alle classi meno abbienti, perché, in realtà, i possessori di autoveicoli euro 0 ed euro 1 sono, normalmente, persone che non hanno la possibilità di cambiare il proprio mezzo di trasporto per comprarne uno più moderno.
Quindi, queste persone si vedono limitate in un diritto costituzionalmente garantito che è il diritto alla mobilità, uno dei diritti più importanti, soprattutto, nell'epoca moderna. Certo, se ci trovassimo all'inizio dell'ottocento o ai primi del novecento, il diritto alla mobilità sarebbe stato un diritto poco avvertito e poco sentito.
Però, oggi, in una società che fa della mobilità uno dei punti più significativi della modernizzazione, cui è stata sottoposta negli ultimi mesi (trenta-quaranta anni) impedire a un cittadino, che paga regolarmente il bollo auto nella sua interezza - sottolineiamo questo aspetto, che è presente nella mozione - e altrettanto regolarmente paga l'assicurazione obbligatoria nella sua interezza, di poter utilizzare l'auto...
Tra l'altro, perché la possa utilizzare è necessario che abbia un serbatoio pieno di benzina al costo in cui oggi paghiamo la benzina e con le accise che questo Stato e questo Governo continuano a non diminuire.
Ricordiamoci che la percentuale di accise per ogni litro di benzina supera il 62%.
Quindi, dicevo, questo cittadino modello, che paga il bollo, la benzina e l'assicurazione, poiché non ha la possibilità economica di cambiare la propria autovettura deve tenerla in garage, non può uscire e se esce è sottoposto a multe pesanti. Riteniamo che questa sia una situazione di ingiustizia non giustificata d alcunché, anche perché, come ho già detto la Regione nulla fa per modificare la sua responsabilità sui mezzi che inquinano e che continua a porre in circolazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Esprimiamo parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera e Botta: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 806 avente oggetto: "Soppressione Ente Risi".
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Sulla soppressione Ente Risi avevo anche presentato un'interrogazione nei mesi scorsi. Ritengo sia uno di quei pericoli grossi sfiorati ed evitati in extremis. La questione, però, ha denunciato la scarsa attenzione che il Governo non ha dimostrato nei confronti della Regione Piemonte e, in particolare, di questo importante Ente, che guarda caso ha sede a Milano e non nella nostra Regione, in particolare nella Provincia di Vercelli dove la logica, il buonsenso e anche gli interessi economici dell'attività di risicoltura dovrebbero giustificare la sua sede.
Resta il fatto che era stato inserito come Ente da sopprimere. Fu detto per un errore. Però, noi non ci credemmo molto che per un banale errore questo importante Ente fosse stato inserito fra i soggetti da eliminare. In seguito, il Governo ha fatto marcia indietro. Credo, in realtà, grazie alle prese di posizione da parte di esponenti politici del centrodestra e forse, in qualche caso, anche del centrosinistra.
Solo in questa maniera siamo riusciti a difendere un Ente che è tutt'altro che inutile rispetto a molti altri per i quali vi è la necessità di una loro pronta abolizione e speriamo che il nuovo Governo proceda a disboscare davvero questi enti.
L'Ente Risi, invece, è un unico Ente che davvero in questi anni ha governato bene, indipendentemente dai marosi della politica e dai colori politici dei Governi nazionali, tutto ciò che riguarda la risicoltura. Un importante settore per la nostra Regione quello della risicoltura, per il quale possiamo vantarci in quanto siamo i leader a livello nazionale nel campo agricolo e che ha guidato soprattutto gli operatori agricoli in una fase molto delicata, quella dell'abolizione del prezzo di intervento dell'introduzione del prezzo di intervento flessibile.
Soprattutto, è riuscito dare impulso ai risicoltori piemontesi affinché si modernizzassero e si preparassero ad avere un approccio più attuale ai tempi e riuscissero ad essere competitivi sul mercato europeo ed internazionale. Vi erano molte preoccupazioni sull'apertura dei Paesi dell'Est da parte degli agricoltori piemontesi nel settore risicolo.
Ricordiamo che le coltivazioni sono concentrate soprattutto nella Provincia di Vercelli e di Novara, ma anche con alcune presenze nella Provincia di Biella e di Torino.
Devo dire che l'Ente Risi e coloro che lo hanno governato sia come Presidenza, sia nella fase Commissariale hanno avuto la capacità e l'intelligenza di rassicurare gli operatori agricoli e di spiegare che l'apertura ai Paesi dell'Europa dell'Est (in particolare, Polonia e Ungheria) avrebbe invece determinato una richiesta maggiore del prodotto risicolo e in qualche maniera avrebbe compensato la concorrenza dei Paesi extra Unione Europea.
Così è avvenuto, il prezzo del riso non si è abbassato, come si temeva e, proprio grazie alla domanda forte che è arrivata dai Pesi dell'Europa dell'Est, negli ultimi mesi si sta ragionando sulla necessità di ampliare gli appezzamenti e i fondi destinati alla risicoltura.
Pericolo scampato, ma bisognerà, evidentemente, stare sempre molto attenti quando le cose del Piemonte, soprattutto del Piemonte nord orientale, lasciano Torino e vanno verso Roma. Evidentemente non c'è una grande attenzione nel difendere gli interessi economici della parte nord orientale del Piemonte. Gli aneddoti potrebbero essere numerosi a partire dal fatto che la sede dell'Ente Risi sia a Milano ha dell'incredibile.
Bisognerebbe che la Giunta regionale e la sua Presidente si impegnassero a riportare la sede dell'Ente Risi nel territorio piemontese. Sarebbe un simbolico, ma importante segnale di attenzione da parte della Regione nei riguardi dalla risicoltura. Come anche un'ammissione di avere impostato un Piano Rurale di Sviluppo che, sicuramente, ha guardato con più attenzione a certe zone agricole collinari e montane, ma sicuramente ha penalizzato l'agricoltura di pianura, in particolare l'agricoltura di pianura risicola.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per il parere contrario, la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Non siamo favorevoli all'inserimento del nuovo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 6.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Penso che con questo risultato si possano chiudere i lavori del Consiglio.
Ricordo domani alle ore 14.30 la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.33)



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