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Dettaglio seduta n.296 del 19/02/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.40 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.10 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Cattaneo, Dalmasso Pizzale, Ricca, Robotti e Spinosa.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Centri intermodali

Proseguimento esame disegno di legge n. 336, inerente a "Norme ed indirizzi per l'integrazione dei sistemi di trasporto e lo sviluppo della logistica regionale"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 336, di cui al punto 5) all'o.d.g.
I primi quattro articoli sono stati già approvati nella seduta pomeridiana del 5 febbraio scorso.
ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 sono stati presentati molti emendamenti. Non essendoci richieste di intervento sulla discussione generale dell'articolo 5 proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 1 dell'articolo 5, prima delle parole "La Regione" sono aggiunte le seguenti: "per quanto di propria competenza" La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Questo emendamento è della serie già vista in altri articoli. Quindi chiedo all'Assessore qual è il suo giudizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Avendo già espresso, in precedenza, ad analoghi emendamenti, parere favorevole, lo ribadisco anche a proposito di questo.



PRESIDENTE

Ricordo ai colleghi che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: Art. 5 (Attuazione della programmazione regionale).
Al comma 1 "1. La Regione individua in Finpiemonte Partecipazioni" le parole "Finpiemonte Partecipazioni" sono sostituite da "Società di Committenza Regione Piemonte (SCR Piemonte).".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Il parere della Giunta è negativo, però richiede di essere brevemente argomentato. Credo che la proposta emendativa presentata dal Consigliere Casoni muova da un'interpretazione del concetto di attuazione della programmazione, in quanto il comma 1 dell'articolo 5 recita: "La Regione individua in Finpiemonte Partecipazioni il soggetto per attuare la programmazione".
Questa proposta, interpretando anche l'intervento del Consigliere Casoni in Aula - mi spiace che ora non ci sia - stabiliva una sorta di equazione, nell'interpretazione che lui gli ha dato, fra il concetto di attuazione e il concetto di appalto degli interventi laddove l'attuazione implichi la realizzazione di opere. In realtà, il concetto di attuazione evocato qui è quello più generale della regia della definizione di partnership e di intervento della Regione, ad esempio, attraverso la propria iniziativa di investimento di capitale, che viene affidato a Finpiemonte Partecipazioni, nella realizzazione degli obiettivi della logistica. Per quanto riguarda invece la parte dell'attuazione dei progetti e della logistica, che hanno a che fare con la realizzazione di infrastrutture e interventi di natura edilizia, intesi in senso lato, è evidente che la Regione, avendo da poco costituito ad hoc un soggetto che si chiama SCR che è deputato a fare questo tipo di interventi, per quanto di propria competenza, affiderà a questo soggetto la gestione delle procedure di appalto e di realizzazione di quelle parti di attuazione della logistica che si traducono in realizzazione di opere. Questa è la specificazione che intendevo fare.
Esprimo parere negativo, nel senso che lascerei quest'impostazione che mette in capo a Finpiemonte il compito di attuare che ha, precisando che è per la parte di propria competenza, perché altrimenti entrerebbe in contraddizione con se stessa. Poi la Regione si avvarrà di SCR per attuare tutti quegli interventi che dovranno vedere in prima persona la Regione stessa come soggetto o stazione appaltante, ovviamente, trasferendo questo compito in capo a SCR, che abbiamo appena costituito.
Con questa precisazione, esprimo parere negativo sull'emendamento.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "N. Pellati" di Nizza Monferrato


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "N. Pellati" di Nizza Monferrato in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Centri intermodali

Proseguimento esame disegno di legge n. 336, inerente a "Norme ed indirizzi per l'integrazione dei sistemi di trasporto e lo sviluppo della logistica regionale" (Seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 336, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Stiamo esaminando gli emendamenti all'articolo 5.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Borioli: Al comma 1 dell'articolo 5 le parole "per attuare" sono sostituite dalle seguenti: "che attua, anche indirettamente attraverso una società dalla stessa controllata".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

La proposta di emendamento integra il concetto di attuazione che era definito nell'accezione per attuare, specificando che l'attuazione avviene tramite Finpiemonte anche indirettamente attraverso le società alle quali Finpiemonte partecipa controllandole.
In questo senso è un completamento del compito che viene affidato a Finpiemonte, che ovviamente si può estrinsecare per quanto riguarda i casi in cui l'attuazione dei programmi della logistica implicano la costituzione di soggetti societari attraverso la partecipazione di Finpiemonte a società che controlla, in modo da garantire su questo aspetto che attraverso Finpiemonte Partecipazioni si eserciti anche un controllo in termini di indirizzo da parte della Regione stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Capisco la ratio dell'emendamento. Chiederei però all'Assessore la disponibilità a modificarlo in tal senso: sostituire le parole "dalla stessa controllata" con le parole "dalla stessa partecipata", perché mi sembra che in questo modo si lascino più spazi di intervento a Finpiemonte Partecipazioni.
Vorrei spiegare brevemente. Siccome la logica del processo di riforma di Finpiemonte è una logica che è quella di una società che deve cercare di alimentare attorno ai propri interventi anche altri soggetti, mettere il limite del controllo da parte di Finpiemonte - il che vuol dire avere una partecipazione azionaria superiore al 51% - è un limite che rischia di pregiudicare la possibilità dell'utilizzo di società che hanno comunque un riferimento forte nel lavoro e nell'azione di Finpiemonte Partecipazioni.
Voglio ricordare che nel diritto societario esistono le società partecipate, le società collegate e le società controllate. Controllata vuol dire che Finpiemonte ha il 51% del pacchetto azionario e mi sembra eccessivo come limite, quindi oserei inserire le parole "dalla stessa partecipata". Anche perché è Finpiemonte Partecipazioni che gestisce il rapporto con le altre società e con le altre aziende, quindi è in grado di capire l'utilità o meno di un livello di coinvolgimento anche di società non dalla stessa direttamente controllate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che occorra un chiarimento su questa vicenda. Però pur essendo definiti i termini del dilemma, da un lato è molto chiara la proposta dell'emendamento dell'Assessore, anche se si può fare una ricognizione se già esistono dei soggetti o se è intenzione di costituirli. Dall'altro lato, credo che si possa senz'altro pensare che una flessibilità normativa tutto sommato, possa essere utile.
Però bisogna fare attenzione. Qui diamo un investimento diretto, quasi un affidamento diretto ad un soggetto che ne ha titolo o non ne ha titolo? Credo che se siamo nel campo delle imprese di diritto privato già avevo qualche dubbio sulla versione dell'Assessore, però alla fine è controllata e quindi, facendo un'analogia con quanto stabilito per i servizi degli Enti locali, si dice "laddove la società è controllata, richiama alla casa madre".
Quindi, se abbiamo affidato alla casa madre, che è la Finpiemonte Partecipazioni, i compiti di attuazione del piano della logistica, è chiaro che per quanto riguarda invece una società nella quale potremmo avere una partecipazione del 10% o del 20%, non so se diventa legittimo prevedere con una norma un bypassamento di procedure di mercato.
Credo che non avendo in questa sede la possibilità di approfondire tutte quelli che sono i risvolti giuridici, mi sembra più prudenziale la formulazione dell'Assessore sotto questo profilo piuttosto che quella proposta dal Consigliere Reschigna. Anche se capisco che non vorremmo contraddirci con altre osservazioni fatte su articoli precedenti. Se è elastica, è sempre meglio.
In questo caso, credo che sia meglio delimitare e circoscrivere la fattispecie per evitare poi di trovarci di fronte a delle situazioni che vengono richiamate alla competenza regionale e al controllo regionale o di Finpiemonte, magari con una modesta partecipazione di Finpiemonte stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Lei sa che, come gruppo della Lega Nord, siamo in linea di massima favorevoli ad un provvedimento che possa dare la possibilità alle strutture regionali di poter fare interventi anche pesanti.
Parlo del Terzo Valico, parlo della TAV, senza dover tutte le volte essere vittime degli umori della sinistra estrema che con voi governa questa Regione. Proprio perché non possiamo, come Piemonte, rimanere fuori dai grandi nodi della viabilità europea e della viabilità nazionale.
Per quanto riguarda il Terzo Valico, parlo chiaramente di quello che dovrebbe collegare il porto di Genova al Milanese, quindi al resto d'Italia, passando per la Provincia di Alessandria, bloccato anche quello dai vostri alleati di estrema sinistra per quanto riguarda l'Alta Velocità e l'Alta Capacità ferroviaria.
Parlo della Torino-Lione, anche questa bloccata da posizioni estremiste supportate dai signori Consiglieri regionali di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e dei Verdi, che sobillano la popolazione e addirittura diventano azionisti dei micropezzi di terreno acquisiti in Val di Susa per rendere più difficili le pratiche e per poter realizzare la TAV.
Un'iniziativa come quella che sta portando avanti la Regione, quindi la Giunta e l'Assessore Borioli, è sicuramente quella di poter dare mandato alla Giunta di redigere un Piano sui trasporti e sulla logistica e, una volta che questo piano dovesse essere approvato dal Consiglio, avere mani libere su tutti gli interventi. Non solo la Giunta rinuncia ad avere la titolarità sulla modalità di svolgere gli interventi, ma vuole dare questa titolarità - qui abbiamo seri dubbi, sono d'accordo con il collega Casoni a Finpiemonte. Finpiemonte, fino a prova contraria, è organismo della Regione Piemonte, ma non solo, quindi la Regione Piemonte non ha il controllo totale di Finpiemonte.
Secondo noi, sarebbe stato meglio dare questo mandato a SCR, perch SCR, in realtà, è la nuova società di committenza della Regione Piemonte non Finpiemonte.
Voi con questo emendamento peggiorate la situazione, di fatto togliete la possibilità al Consiglio regionale di intervenire su ciò che nei prossimi anni sarà una delle maggiori opere pubbliche che si realizzeranno in Italia, proprio la TAV.
Come fate a togliere tutte le competenze? Innanzitutto, date mandato a Finpiemonte, ma, addirittura - Finpiemonte è a maggioranza della Regione Piemonte - con questo emendamento date la possibilità a Finpiemonte di delegare questo mandato, in modo indiretto, attraverso una società dalla stessa controllata! Colleghi della sinistra estrema, della sinistra sinistra, come fate a stare zitti di fronte ad una questione di questo tipo? Voi non potete, ve l'ho già detto l'altra volta, accettare supinamente di prendere in giro i vostri elettori! Voi in campagna elettorale avete fatto promesse precise, vi siete impegnati contro la TAV, ora, per finire sui giornali, state acquistando metri di terra. Notevoli esponenti delle vostre forze politiche hanno acquistato questi metri di terra per popolarizzare il territorio e rendere difficile le opere di costruzione della TAV, poi, qui in Aula, non solo accettate di esautorare il Consiglio da ogni decisione, ma, una volta fatto il Piano, decide Finpiemonte, neanche la Giunta, perché fosse la Giunta il Presidente - bene o male, dipendendo dai politici, la si può sfiduciare.
No, voi accettate di dare a Finpiemonte tutta la titolarità e anche di più: oggi, con un emendamento della Giunta scopriamo che voi, addirittura, siete disponibili ad accettare neanche Finpiemonte, ma, in modo indiretto, una società controllata da Finpiemonte! Cioè, noi mettiamo il futuro del Piemonte, anzi, una delle opere più importanti a livello nazionale che forse, saranno realizzate nei prossimi dieci anni, neanche in mano a Finpiemonte, che ha maggioranze della Regione, ma, addirittura indirettamente, ad una società dalla stessa Finpiemonte controllata. Questo è veramente incredibile, facciamo il gioco delle scatole cinesi! Come Lega possiamo anche essere d'accordo all'Alta Velocità ferroviaria, al Terzo Valico, a fare una logistica regionale, ma non possiamo accettare che questo sia legato ad una società indirettamente controllata da Finpiemonte, neanche noi che siamo favorevoli alle opere! Io mi domando come voi possiate accettare una cosa del genere e stare zitti!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Alla luce delle osservazioni svolte nella discussione, in modo particolare dal Consigliere Reschigna, ritengo che il tema del governo da parte della Regione degli indirizzi collegati alla logistica possa essere risolto attestandoci sulla formulazione del comma 1 così com'è adesso rimandando, evidentemente, alle strategie di governance, che si costituiscono ogni qualvolta si tratta di dare vita a soggetti societari così come, peraltro, si pongono già nei soggetti societari attualmente in essere, la determinazione delle condizioni perché la Regione, attraverso Finpiemonte, eserciti quel potere di indirizzo, che, peraltro, troverà ulteriore sede per essere approfondito e argomentato nell'ambito del Piano della logistica.
Dico questo anche perché, siccome muoviamo da situazioni che già esistono e che portano accanto quote di partecipazione della Regione Piemonte, che saranno poi riconvertite in partecipazioni di Finpiemonte Partecipazioni, dobbiamo anche tener conto dell'esistenza di un equilibrio rispetto al quale questa norma potrebbe introdurre meccanismi complicatissimi, dal punto di vista societario, che, comunque richiederebbero tempi molto lunghi di gestazione.
Pertanto, ritiro l'emendamento precisando che, naturalmente, tutte queste questioni andranno via via verificate all'atto della decisione di assumere o meno iniziative di partecipazione societaria da parte di Finpiemonte Partecipazioni, avendo un quadro di regole e di governance che ci garantisca sotto il profilo dell'esercizio dell'indirizzo.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 15 s'intende ritirato e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: dopo il comma 1 dell'articolo 5, è aggiunto il seguente: "1 bis. I Comuni interessati possono individuare specifici soggetti attuatori preposti alla realizzazione degli interventi di competenza e per il coordinamento degli stessi con la programmazione regionale.".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, mi sembra perfettamente legittimo, anche se qualcuno lo può ritenere superfluo. È chiaro che gli Enti locali hanno la possibilità di organizzare tutti i soggetti attuatori che ritengono, ma proprio perché sono stati individuati determinati soggetti attuatori per quando riguarda la competenza regionale, allo stesso modo, in teoria, si può individuare un soggetto attuatore con una dimensione e un livello di riferimento a quello del Comune, o degli Enti locali eventualmente associati, secondo le forme previste dalla vigente legge comunale e provinciale. Questa è la motivazione e il significato della proposta emendativa.
Mi riferivo all'emendamento n. 9.



PRESIDENTE

Stiamo parlando dell'emendamento rubricato n. 9, articolo 5, comma 1 e comma 1 bis.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Su quest'emendamento la Giunta esprime parere negativo per due ragioni.
In primo luogo perché, in qualche modo, come ha già detto anche il Consigliere Cavallera, in realtà, per ciò che riguarda le fattispecie relative alla facoltà di iniziativa dei Comuni, nell'ambito di ciò che pu essere di loro competenza rispetto alla realizzazione di opere, non occorre che glielo dica la legge regionale sulla logistica: possono agire, in quanto ciò che la legge non vieta è consentito.
Se, invece, si tratta di trasferire in capo a dei Comuni compiti attuativi nell'accezione individuata al comma 1 di questo articolo, cioè "compiti di regia generale sulla costruzione di scenari di sviluppo logistico", credo che, senza escludere a priori questa possibilità, sarà il momento del Piano e i vari passaggi attuativi che potranno individuare laddove sussistono particolari e peculiari condizioni, che alcuni compiti di attuazione possano essere messi in capo ai Comuni o ai soggetti nei Comuni determinati.
Quindi, senza alcuna preclusione pregiudiziale, qui stiamo definendo in una legge un quadro generale di iniziative da parte dei Comuni per realizzare strade, infrastrutture, opere di urbanizzazione, perché rientra nelle loro competenze, lo possono già fare ora e non occorre dirlo nella legge.
Per quanto riguarda, eventualmente, l'attribuzione ad essi di compiti di area più vasti e di problematiche più complesse, io non metterei in norma un comma che, in qualche misura, credo debba essere meglio affinato e circostanziato caso per caso nell'ambito degli strumenti di programmazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Prendo atto un po' con sorpresa non tanto delle perplessità dell'Assessore su un testo di questo tipo, che ovviamente sono comprensibili perché trattiamo una materia che - come dice l'Assessore complessivamente è già abbastanza regolata: poteva benissimo essere redatto il piano della logistica e, all'interno di questo, inserire tutto quello che è necessario. Ma proprio perché si va a dettagliare una serie di cose non vorrei che si verificasse l'assenza di un ruolo, limitato alle competenze comunali. Preciso bene che l'emendamento prevede degli interventi di competenza e parla del raccordo di questi con la programmazione regionale, quindi nell'ambito della programmazione regionale per quanto di competenza.
Questa norma poteva essere definitiva ridondante, magari non strettamente necessaria, ma certamente il parere contrario in genere viene riservato ad un emendamento che si considera errato o magari fuorviante.
In realtà, non c'era nessuna "volpe sotto l'ascella" da parte dei proponenti dell'emendamento, era proprio solo per precisare che i Comuni hanno un loro spazio di competenza e questo spazio viene riconosciuto dalla Regione.
Si può dire tutto, che tutto è già previsto e che tutto è possibile.
Ecco, ci rivedremo senz'altro al Piano della logistica e in quella sede vedremo se le dichiarazioni dell'Assessore - peraltro verbalizzate troveranno poi un riscontro.
chiaro che da parte nostra siamo convinti dell'emendamento, quindi invitiamo tutti coloro che hanno a cuore anche una presenza trasparente delle competenze comunali nelle legislazioni regionali a votare l'emendamento stesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: Art. 5 (Attuazione della programmazione regionale).
Al comma 2 le parole "Finpiemonte Partecipazioni" sono sostituite da "SCR Piemonte".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Il parere è negativo, con allegate le stesse identiche motivazioni espresse a proposito dell'emendamento 31.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: Art. 5 (Attuazione della programmazione regionale).
Al comma 3 le parole "Finpiemonte Partecipazioni" sono sostituite da "SCR Piemonte".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Emendamento n. 33: parere negativo con le stesse motivazioni di cui all'emendamento n. 32.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi è parso di capire che il parere dell'Assessore è stato contrario rispetto alla ricezione di questo emendamento.
La settimana scorsa avevo parlato con l'Assessore e avevo detto di riformulare questa proposta con una soluzione che mi sembrava potesse essere accettabile anche sotto il punto di vista della forma.
Vale a dire che noi deleghiamo a Finpiemonte Partecipazioni tutta la delega in materia di piattaforma logistica e già all'inizio, nella discussione generale, avevo detto: "Perché non diamo questa delega a SCR che è una società fortemente voluta della Presidente Bresso, dal Vicepresidente Peveraro e da altri soggetti, costituita di recente e che mi risulta stia muovendo i primi passi? Andiamo a dare una delega su un settore preminente infrastrutturale come la piattaforma logistica a SCR Piemonte".
L'Assessore ha risposto dicendo: "Qua non si tratta solo di fare appalti, si tratta di trovare soggetti economici che aiutino a sviluppare delle sinergie economiche pubblico-private affinché le piattaforme logistiche possano svilupparsi sempre di più e prendere forma".
Benissimo, dico io, però se una di queste infrastrutture è nel ruolo regionale e ha bisogno di un appalto, chi lo fa quell'appalto? Lo fa SCR o lo fa Finpiemonte Partecipazioni? E allora chiedo che, almeno per quelle che saranno le infrastrutture in capo alla Regione - la Regione, magari oggi non ne ha, ma un domani potrebbe avere un ruolo di ente promotrice per la realizzazione di infrastrutture logistiche - queste siano delegate, per le formalità tecnico-procedurali, a SCR.
Se domani, per esempio, decidessimo di fare una piattaforma a Poirino che non esiste, e la Regione ha l'incarico, perché dobbiamo dare a Finpiemonte Partecipazioni la delega a fare l'appalto quando esiste una società della Regione, fortemente voluta dalla Presidente, che sarà la stazione appaltante della Regione per le opere infrastrutturali? Concludendo, chiedo all'Assessore di farsi promotore di un emendamento in questa direzione. Vale a dire, va bene respingere SCR per la delega totale, ma per la parte relativa agli appalti e alle opere, non vedo perché. A questo punto vi contraddireste e io farò un comunicato, o un disegno di legge, in cui chiederò lo scioglimento di SCR. Se abbiamo creato una società che deve fare gli appalti e quando c'è un appalto regionale lo facciamo fare a Finpiemonte, anziché a SCR, che senso ha costituire quella società?



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, metto in votazione l'emendamento. Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Borioli: il comma 4 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente: "4. Per le finalità di cui al comma 1 la Regione, entro il termine di cui all'articolo 8, comma 2, della legge regionale 26 luglio 2007, n. 17 (Riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese e costituzione della Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.), trasferisce a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. sotto forma di conferimento in aumento di capitale o in conto futuro di aumento capitale o, in via transitoria mediante intestazione fiduciaria, la proprietà delle partecipazioni attualmente detenute nelle società operanti nei settori di cui al comma 1.".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Questo emendamento riguarda il trasferimento entro il termine stabilito all'articolo 8, comma 2 della legge regionale 26 luglio 2007 - quella che ha riorganizzato Finpiemonte Partecipazioni - a Finpiemonte Partecipazioni sotto forma di conferimento dell'aumento di capitale, delle proprietà delle partecipazioni, attualmente detenute dalla Regione Piemonte, direttamente attraverso società operanti di cui al comma 1. È una riformulazione che esplicita il passaggio di quote di capitale su un soggetto che è stato appositamente creato e che, in questa legge, è individuato come portatore di questa missione per conto della Regione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: Art. 5 (Attuazione della programmazione regionale). Al comma 4 le parole "Finpiemonte Partecipazioni" sono sostituite dalle parole "SCR Piemonte".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Volevo sentire se l'Assessore avanzava una proposta nel merito. La settimana scorsa ne avevamo parlato e, in un certo senso, mi era parso di capire che, per quello che riguardava eventuali appalti, si sarebbe utilizzata SCR in luogo di Finpiemonte Partecipazioni. Non ne vedo il nesso, altrimenti, Presidente Bresso, perché abbiamo istituito SCR se gli appalti della logistica li deve fare Finpiemonte Partecipazioni?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Chiedo scusa ma devo ripetermi, anche se la ripetizione che svolgo non è propriamente relativa al comma 4. Devo una risposta al Consigliere Casoni, che prima non c'era quando ho spiegato sull'emendamento relativo al comma 1 che poneva la questione di Finpiemonte SCR.
Ho argomentato la ragione del parere negativo spiegando che ovviamente, Finpiemonte Partecipazioni è il soggetto in cui si mette in capo l'attuazione della programmazione. Il concetto di attuazione ovviamente, non coincide con il concetto di appalto e realizzazione delle infrastrutture, ma con un compito più generale di regia, di organizzazione e di coordinamento di tutte le azioni che riguardano lo sviluppo della logistica e, anche, se del caso, di partecipazione societaria alle società che già esistono o che si andranno a costituire per la realizzazione di quegli obiettivi.
Condivido il fatto che per quanto riguarda, invece, gli interventi di realizzazione di opere e di infrastrutture di competenza regionale collegate all'attuazione degli interventi che riguardano lo sviluppo della logistica, è evidente che il soggetto su cui verrà messa in capo, in funzione di stazione appaltante, sarà SCR Piemonte.
Avevo argomentato il parere negativo spiegando, in maniera trasparente di fronte all'Aula che, da questo punto di vista, abbiamo già compiuto una scelta programmatoria e operativa costituendo SCR, quella che il Consigliere stesso richiamava. Ripeterlo in legge mi parrebbe ridondante.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, avendo votato l'emendamento rubricato n. 16 l'emendamento n. 34 decade. Per stare in piedi lei avrebbe dovuto, ad inizio discussione, presentarlo come subemendamento all'emendamento rubricato n. 16.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Presidente, so benissimo che in termini di Regolamento è così. Per nulla mi vieta, per esempio, di presentare un articolo bis che chiarisca quello che adesso ha detto l'Assessore.
Assessore, non ritengo assolutamente ridondante in una legge sulla logistica dire che se ci saranno degli appalti li faccia SCR. Abbiamo una legge di 50 pagine che dice di tutto e di più su cose in cui la logistica non ha niente a che vedere. Se ci mettiamo una riga di quello che lei ha detto... Mi sembra che se noi lo scriviamo in una riga non rovini niente e nessuno.
Poi, indipendentemente dal fatto che tecnicamente abbiamo superato il punto esatto dove l'emendamento poteva essere inserito, a me interessa il concetto e il fine. Voglio dire cioè che può essere messo anche prima dell'ultimo articolo. Si può scrivere un articolo che dica che le eventuali opere infrastrutturali di questa legge saranno realizzate attraverso lo strumento di SCR.
Insomma, quello che chiedo è: se dobbiamo fare una piattaforma logistica a Chivasso piuttosto che a Orbassano, dove Finpiemonte, per carità, trovi i soggetti che partecipano a quote e quant'altro, l'appalto di quell'opera - lo chiedo anche alla Presidente - chi lo farà?



(Commenti in aula)



CASONI William

L'Assessore ha detto che va bene.



(Commenti in aula)



CASONI William

Esatto, l'Assessore è d'accordo. Secondo me, nella legge abbiamo scritto cose assolutamente inutili, che non si riproporranno mai nel nostro caso. Io, per esempio, leggendo questa legge non capisco che la delega a Finpiemonte Partecipazioni escluda gli appalti, perché dice: "Tutto lo sviluppo del sistema logistico sarà affidato a Finpiemonte Partecipazioni".
Proprio per chiarezza, dico che è necessario chiarire l'aspetto. Se c'è l'accordo - e mi sembra che ci sia - visto che abbiamo scritto di tutto e di più in questa legge...



(Commenti in aula)



CASONI William

Allora, mi spieghi la Presidente perché vuol far fare tutto a Finpiemonte Partecipazioni? Lo posso anche capire! Allora, aggiungere mezza riga su quaranta articoli, che chiarisca... Poi, non è un aspetto così improbabile. Non è vero? Altrimenti, cambia il nostro atteggiamento su questa legge. Lo dico chiaramente. L'Assessore mi avevo detto che era d'accordo nel farlo. Se sono cambiate le cose, cambiamo atteggiamento anche noi. Non c'è problema! Su questo punto abbiamo parlato la settimana scorsa e lei aveva detto che era disponibile.
Se vogliamo parlare di ridondanze in questa legge, le presento 50 cose che sono da cancellare e molto meno importanti di questa. Sfido chi legge questa legge a capire che gli appalti non li deve fare Finpiemonte Partecipazioni, perché qua c'è scritto chiaramente che tutto lo sviluppo del sistema logistico viene delegato a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Per sviluppo si intende trovare i soci, trovare i finanziamenti, trovare gli appalti, sviluppare l'opera e realizzarla. Su questo ci deve essere chiarezza.
Non si può rimanere in un equivoco. Perché, per esempio, quasi tutti interpretano come lo interpreto io. Allora, se vogliamo fare leggi che siano sempre dubbie e non chiare, approviamo questa legge. Per personalmente, ritengo che se è chiara e se c'è l'accordo anche politico (perché l'Assessore ha detto di essere d'accordo sull'eventuale realizzazione delle opere da parte di SCR), scrivere una riga in cui si dice che le eventuali opere infrastrutturale saranno affidate a SCR non stravolge la legge. Se invece vedo un'ostinazione nel non volerlo scrivere mi scatta l'idea che non si voglia scrivere con altro fine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Ho la sensazione che su questo punto stiamo creando un'enfasi che poco attiene ai contenuti e agli obiettivi della legge. Nel senso che sostanzialmente, da come leggo io questo articolo, il meccanismo che si vuole individuare e stimolare all'interno della legge è quello di creare sulla base delle scelte di programmazione che competono all'Amministrazione regionale e che verranno esplicitate nel Piano della logistica, un processo di accorpamento delle partecipazioni, oggi, diffuse (in parte detenute dalla Regione direttamente, in parte da Finpiemonte, in parte da una serie di altre società) in capo a Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.
Peraltro, voglio ricordare che nelle dichiarazioni programmatiche di questa Amministrazione regionale questo elemento era stato individuato come una scelta di campo. La legge non affronta in nessun articolo il tema di chi fa gli appalti. Dal mio punto di vista, è bene che questo punto non sia assolutamente parte di una legge, perché i soggetti che poi attueranno gli interventi potranno essere la Finpiemonte Partecipazioni direttamente, una delle società nate da questo processo di accorpamento delle partecipazioni o anche da altri soggetti. Voglio ricordare che, oggi, alcuni punti compresi quelli indicati alla fine di questa legge, nella tabella allegata sono aree di logistica o di intermodalità nel rapporto tra il trasporto ferroviario e i centri di logistica che non sono direttamente gestiti da Finpiemonte Partecipazioni. Per esempio, l'area di Novara è gestita da una società che si chiama CIM, a cui partecipa la Regione e Finpiemonte.
Quindi non si tratta di stabilire chi fa gli appalti, piuttosto di stabilire sostanzialmente quali sono i soggetti e con quali meccanismi di e governance si attuano gli obiettivi di una legge e i contenuti nel Piano della logistica. È bene che questo argomento non entri all'interno della legge, al di là delle discussioni rispetto al ruolo o meno di SCR che, a mio parere, un po' impropriamente è stata tirata in campo in molti degli emendamenti, perché SCR è una società che non attua meccanismi di programmazione. È uno strumento di intervento sulla committenza, sulla progettazione, sugli appalti delle forniture, ma non è un soggetto che attua dei meccanismi di programmazione.
Il tema - lo ripeto - noi può entrare all'interno di una legge, anche perché mi sembrerebbe al limite dell'opportunità o della legittimità che una legge definisca qual è il soggetto che procede agli appalti. Una legge invece, definisce i meccanismi di e-governance di una strategia di intervento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Vorrei risottolineare quello che ho già avuto modo di dire prima.
Ritengo che, laddove l'attuazione della programmazione che riguarda lo sviluppo della logistica comporti la realizzazione di infrastrutture, sia ragionevolmente presumibile che il soggetto su cui mettere in capo la realizzazione di questi interventi sia SCR è cosa che io ho detto apertis verbis in quest'Aula.
Siccome però - lo voglio ricordare - nella legge istitutiva di SCR, nel suo Statuto e in tutti gli atti che di SCR si sono fin qui compiuti c'è anche scritto che SCR opera sulla base di una programmazione che gli viene licenziata dagli organi di indirizzo, non possiamo scrivere una cosa in una legge e ingessare attraverso un'altra legge una funzione, che è stata affidata a SCR, collegandola a una programmazione che compete di volta in volta agli organi amministrativi di sviluppare. Questa è una delle ragioni per cui scrivere questa funzione di SCR in legge è improprio.
In secondo luogo, perché possono determinarsi - come è stato appena ricordato - delle condizioni concrete in cui anche la realizzazione di interventi di competenza regionale, per la complessità della materia e per la possibile convergenza e integrazione di una pluralità di soggetti, si orienti in alcuni casi in una direzione diversa rispetto a quella dell'affidamento SCR. Anche questa è una ragione per cui un orientamento largamente ragionevole verrebbe propriamente introdotto in un vincolo di legge che, per analogia...
In qualche modo, ci siamo posti nella discussione che abbiamo fatto la settimana scorsa e che abbiamo superato partendo da punti di vista diversi rispetto a come era scritta in legge la funzione di SLALA.
Mi pare che altrettanto, per quanto riguarda SCR, un conto è dire, come ho detto e ribadisco, che proprio perché abbiamo dato vita ad un soggetto che ha il compito di programmare e realizzare infrastrutture laddove nel campo della logistica dobbiamo realizzare infrastrutture, potremo avvalerci di SCR; altra cosa è scrivere in una legge che quelle cose le facciamo solo attraverso SCR.
SCR sarà destinataria di una programmazione che confronteremo nelle sedi competenti. Ritengo che è presumibile che una parte delle infrastrutture che riguarderanno la logistica o la quasi totalità probabilmente sarà la stessa Giunta a proporla nella programmazione tra l'attività di SCR, ma è altra cosa che scrivere in legge che le opere le fa SCR.
ridondante e contraddittorio secondo il ragionamento che abbiamo fatto la volta scorsa, partendo da un'impostazione inizialmente divergente da parte mia rispetto a quella che è stata la scelta emersa dalla discussione in Consiglio rispetto ad un altro soggetto, che addirittura aveva il compito di svolgere una funzione di collante e di programmazione.
Se scrivo in una legge che gli appalti li facciamo attraverso SCR francamente mi sembra precostituire una programmazione per SCR che invece va fatta in altre sedi e non nella legge sulla logistica, e in qualche modo ingessare una materia che credo invece vada disciplinata come abbiamo cercato di dire nell'articolato.
Ribadisco il parere della Giunta in questo senso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Borioli.
Non procediamo alla votazione dell'emendamento n. 34, che è decaduto ma che è stato comunque utile per la discussione.
Emendamento rubricato n. 17) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Borioli: il comma 5 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente: "5. Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. è autorizzata a trasferire, con le medesime modalità di cui al comma 4, le partecipazioni, acquisite ai sensi del comma 4 e quelle originariamente detenute in società operanti nei settori di cui al comma 1, ad una nuova società dalla stessa controllata.".
Tale emendamento è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: Art. 5 (Attuazione della programmazione regionale).
Al comma 5 le parole "Finpiemonte Partecipazioni" sono sostituite da "SCR Piemonte".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Mi dà l'occasione per intervenire non su questo emendamento, che evidentemente con la risposta che ha dato l'Assessore io sono soddisfatto perché l'Assessore - è stato messo a verbale - dice che nulla osta.
Viceversa, leggendolo, non parla solo escludendo le fasi di eventuali appalti; però l'Assessore ha detto che se saranno opere di realizzazione regionale logicamente...
Fatto questo chiarimento che era il mio dubbio, nulla toglieva che anche Finpiemonte possa, se vuole, fare appalti infrastrutturali. Se ha la delega lo può fare, perché la legge non esclude questo. È logico che è nella competenza regionale e mi parrebbe strano che opere di questo genere importanti e strategiche per la Regione, avendo la Regione chiesto e promosso per prima la costituzione di una società che fosse a questo deputata, fossero delegate attraverso una legge collegata ad altri soggetti.
Quindi, questo mi soddisfa; la dichiarazione verbale come sempre chiarisce questo aspetto della legge.



PRESIDENTE

L'Assessore ha espresso parere negativo su questo emendamento, che il proponente ritira.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'articolo 5 nel suo complesso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Intervengo per il semplice motivo che non capisco perché i colleghi dell'estrema sinistra non vogliono intervenire.
Noi non possiamo accettare che su un articolo importante come questo perché ricordo che l'articolo 5 dà competenze precise a Finpiemonte per quanto riguarda "attuare la programmazione regionale nel settore delle infrastrutture, dei trasporti e interscambio delle merci relativamente alla realizzazione dei centri logistici intermodali, plurifunzionali e piattaforme logistiche", a seguito ovviamente della programmazione poi prevista dalla Giunta. Non solo, ma Finpiemonte "si uniforma alle linee di indirizzo espresse dalla Giunta regionale in apposita deliberazione di Giunta" - quindi non passa in Consiglio - "da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge regionale di approvazione del bilancio annuale di previsione".
Ciò significa esautorare il Consiglio da ogni competenza e, di fatto dare mani libere per la costruzione - lo dico per i colleghi dell'estrema sinistra oggi così silenziosi e in parte anche assenti dai banchi - alla TAV e al Terzo Valico.
Ora io posso accettare tutto, ma non accetto che si prendano in giro i cittadini, per cui nel tempo che ho a disposizione - così rimane a verbale la dichiarazione che non ho sentito in Aula di un esimio rappresentante della sinistra estrema, Consigliere Bossuto, su Liberazione, che è l'organo di stampa ufficiale dei No TAV. Sul numero del 16 febbraio di quest'anno (non parlo dell'anno scorso), il collega Bossuto ha scritto un pezzo intitolato: "Compriamo tutti un pezzo di suolo No TAV. Basta un po' di terra perché il futuro sia un po' meno oscuro". Il collega Bossuto dice: " evidente che la fantasia, l'unire le forze, la tenacia sono gli elementi cardine su cui oggi si costruisce la resistenza. Testimone della fondatezza di tale affermazione è la lotta che da anni si sviluppa in Valle Susa nei riguardi dell'insediamento infrastrutturale TAV; una battaglia che vede in campo forze pesantemente impari: da una parte i cittadini, dall'altra i potentati economici e politici". E lui si dimentica di essere un politico.
Il collega continua dicendo: "Le grandi infrastrutture, e in special modo quelle che non sembrano affatto essere necessarie o per lo meno utili cadono dall'alto schiacciando territori e i relativi abitanti. Le parole che si spendono, quando questo avviene, sono quasi sempre "sviluppo" "occupazione", "crescita" e "interesse collettivo", salvo poi scoprire che gli interessi veri sono quelli occulti e la volontà è di stampo imperiale.
Quando un grande esercito, come quello a cui è affidato l'attacco della Valle, si schiera mostrando tutta la sua micidiale forza di impatto, solo la fantasia può venire in soccorso per contrastarlo. Così da un giorno all'altro è sorta l'idea di ostacolare l'avanzata avversaria, utilizzando strumenti per lo meno inusuali, come gli atti notarili, la carta bollata e tutte le azioni lecite e previste dal diritto privato. Su queste premesse è nata la proposta di acquisto di lotti dei terreni su cui si traccerà a Chiomonte la nuova linea TAV-TAC. Il movimento ha inaugurato una nuova ulteriore stagione, quella delle nuove strategie che riconducono alle immagini create dal regista Ken Loach.
Il 'lancio' inusuale sul mercato dei terreni dove, a detta del dossier di candidatura ai fondi europei, sorgeranno le rampe di ingresso del tunnel di base, o altre opere connesse, ribalta radicalmente la situazione creatasi qualche anno addietro a Venaus e Borgone quando, come ricorderà solo il singolo proprietario aveva il diritto riconosciuto di assistere, e contrastare, l'esproprio attuato all'avvio dei sondaggi. In futuro l'eventuale atto di esproprio di occupazione o proprietà delle aree dovrà confrontarsi con migliaia di aventi diritto.
Anche Rifondazione Comunista insieme alla Sinistra Arcobaleno vuole contribuire all'iniziativa, e lo fa tramite Consiglieri, deputati e dirigenti nazionali, come ad esempio i responsabili ambiente del PdCI, RC Verdi e SD che in qualità di cittadini hanno prenotato un lembo di terra in cui dovrebbe avvenire l'inutile scempio".
Colleghi, vogliamo essere seri? Voi scrivete, pubblicate e diffondete questo ai cittadini che vi danno fiducia, magari vi hanno votato e magari vi rivotano. In Aula però non aprite bocca.
Adesso, se siete corretti, fate lo stesso articolo su Liberazione diffondendolo, dove dite che avete votato quello che oggi state votando che votate gli emendamenti che oggi state votando, perché la Lega pu eventualmente approvare o votare contro a questo provvedimento. Voi, per coerenza politica e rispetto dei cittadini, che scrivete queste cose su Liberazione a firma Juri Bossuto, che è seduto qui e non ha aperto bocca sul provvedimento. Dovreste vergognarvi perché - ve lo ripeto - il provvedimento che, probabilmente, oggi sarà licenziato da quest'Aula toglie ogni possibilità a voi oppositori della TAV di opporvi alla TAV, dando in mano a Finpiemonte, o a sue partecipate, ogni potere!



PRESIDENTE

Siamo in fase di dichiarazioni di voto sull'articolo 5.
La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Signor Presidente, non invoco il fatto personale, voglio solo svolgere una nota molto breve, invitando il collega Rossi a prendere i verbali della seduta di due martedì fa, o di martedì scorso, in cui, personalmente, ho espresso la posizione del Gruppo su questa legge, in cui ho citato anche le infrastrutture e le grandi opere, tra cui quella appena citata dal collega.
Quindi, non è vero che abbiamo tenuto la bocca cucita, tutt'altro.



(Commenti del Consigliere Rossi)



BOSSUTO Iuri

Ringrazio il collega per la lettura di questo articolo, che mi ha fatto molto onore, un po' meno per la dizione, ma anche la mia non è perfetta.
Insomma, non si può volere un tono teatrale in questo luogo, anche se mi sarebbe piaciuta un po' più di enfasi nella lettura. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, diciamo che intervengo sull'ordine dei lavori per avere un chiarimento.
Discutendo con qualche collega ho perso il filo del discorso: l'emendamento 17 è stato ritirato?



PRESIDENTE

Sì; il collega Casoni ha ritirato anche quello successivo, identico, ma su due commi diversi.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 1 dell'articolo 6, dopo la parola "approvati" sono inserite le parole "dalla Regione con le procedure ordinarie o".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Questa è soltanto una ripulitura testuale di natura tecnica.
Ovviamente, esprimo parere favorevole essendo proponente dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Diciamo che procediamo per enigmi quando si dice che il progetto verrà approvato con le procedure ordinarie, perché credo che nessuno di noi proporrebbe di approvare un progetto con procedure non regolari o non canonicamente previste; poi recita "o mediante Conferenza dei Servizi".
Credo che, a questo punto, si debba dare un'indicazione precisa in questa sede.
Ieri ero presso un altro ente in Provincia di Alessandria, in cui si parlava di centrali a biomasse: sotto i 50 megawatt non è prevista la Conferenza allargata. In particolare, si diceva di un Comune del Monferrato dove l'approvazione relativa ad una centrale, magari da 30 megawatt avviene solo convocando il Comune ove l'impianto è ubicato, che magari si trova al confine con il Comune adiacente.
Allora, dobbiamo compiere una scelta: possiamo non dire nulla, seguendo le procedure ordinarie, altrimenti, se tiriamo in ballo le Conferenze dei Servizi, tiriamo in ballo le Conferenze dei Servizi! Procediamo ad un chiarimento, perché non capisco il significato di tutta questa procedura che non offre alcuna certezza. Chi legge l'articolo per comprenderlo, dovrebbe essere nella mente dell'estensore dello stesso.
Invece, dobbiamo far sì che un qualunque lettore dell'articolo, che pu essere un proponente, un Comune o un cittadino, capisca, di fronte ad un determinato caso, quali sono le procedure da seguire. Mi sembra che non sia una casistica accettabile, perché, se vuole essere una specificazione, non lo è, semmai è una complicazione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Cavallera e Cotto: al comma 2, dell'articolo 6, le parole "sempre che siano acquisiti gli assensi e le intese da parte delle amministrazioni preposte alla tutela del territorio e degli enti locali interessati" sono sostituite dalle parole "da parte dei Comuni direttamente interessati all'intervento".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Esprimo parere negativo. Mi sembra che il comma 2 dell'articolo 6 nella formulazione presente nel testo individui con chiarezza il quadro dell'acquisizione di tutti i pareri, che sono di competenza dei diversi soggetti che via via devono esprimersi intorno ai vari elementi afferenti la realizzazione dei progetti collegati alla logistica.
Pertanto, esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La nostra dichiarazione di voto, ovviamente, è favorevole. Comunque volevamo precisare che la nostra proposta era chiarificatrice, perch indicava in modo chiaramente comprensibile la competenza dei Comuni all'approvazione del progetto, ferma restando l'acquisizione di tutti i pareri, ma voi sapete che tutti gli altri impianti produttivi di qualsiasi natura sono comunque sempre autorizzati con provvedimenti di tipo comunale.
Con rammarico, prendiamo atto dell'indicazione negativa da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il comma 4 dell'articolo 6 è sostituito dal seguente: "4. Ai fini dell'acquisizione delle aree necessarie, fatta salva l'applicazione delle disposizioni dell'articolo 27 della legge 22 ottobre 1971, n. 865 (Programmi e coordinamento dell'edilizia residenziale pubblica; norme sull'espropriazione per pubblica utilità; modifiche ed integrazioni alle leggi 17 agosto 1942, n. 1150; 18 aprile 1962, n. 167; 29 settembre 1964, n. 847; ed autorizzazione di spesa per interventi straordinari nel settore dell'edilizia residenziale, agevolata e convenzionata), la Regione provvede tramite il soggetto di cui all'articolo 5, comma 1 mediante acquisto diretto o espropriazione.".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Quest'emendamento riguarda le procedure di acquisizione delle aree che sono interessate dallo sviluppo della logistica. Con questo emendamento al comma 4 dell'articolo 6 mettiamo in capo al soggetto di cui all'articolo 5 cioè Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., la potestà di esperire le procedure richiamate in questo stesso comma dell'articolo 6.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Si sono scongedati la Presidente Bresso e il Consigliere Bossuto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 29. Si è scongedato anche il Consigliere Moriconi.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 19) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Borioli: al comma 1 dell'articolo 8 sono aggiunte, in fine, le parole: "Gli interventi sono attuati secondo le disposizioni di cui all'articolo 6".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Questo è soltanto un passaggio di armonizzazione dell'articolo 8 con il precedente articolo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: all'articolo 8 è inserito il seguente comma 1 bis: "1 bis. Il completamento dell'infrastruttura interportuale SITO Orbassano di cui all'allegato A costituisce ambito prioritario e urgente di intervento, a stralcio del documento attuativo di cui all'articolo 3, comma 4.".
L'emendamento n. 20 presentato dalla Giunta è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il comma 2 dell'articolo 8 è sostituito dal seguente: "2. Il completamento dell'infrastruttura interportuale SITO Orbassano di cui all'allegato A costituisce ambito prioritario e urgente di intervento a stralcio del documento attuativo di cui all'articolo 3, comma 4. Le attività ed i procedimenti necessari al completamento, sono comunque disciplinati ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 18 marzo 1982 n. 8 (Partecipazione della Regione Piemonte alla Società Interporto di Torino SITO S.p.A.), come sostituito dalla l.r. n. 8/2001, ed ai sensi della legge regionale 25 marzo 1985, n. 26 (attuazione art. 5 della l.r. 18 marzo 1982, n. 8) nonché dei relativi provvedimenti attuativi.".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

L'emendamento riguarda l'individuazione di una posizione prioritaria e urgente a stralcio e in attuazione della legge a valere sull'allegato A della situazione di SITO. Delle realtà logistiche oggi esistenti è quella che in cui la Regione è più consistentemente presente e su cui è più urgente sviluppare quel piano di completamento e di interventi che serve anche a tutelare e valorizzare il capitale pubblico che la società stessa ha investito.
Per questa ragione abbiamo ritenuto, anche in aderenza agli strumenti urbanistici già vigenti, di individuare questa posizione specifica per quanto riguarda SITO, circostanziandola in legge con questa formulazione emendativa dell'articolo 8.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Nella sua astrattezza e nei richiami ad altre norme, non è facile capire questa formulazione. Però, volevo domandare all'Assessore una cosa per quanto riguarda l'area relativa a SITO. Sappiamo che è in corso una procedura di esproprio che riguarda un'attività di trattamento rifiuti che lì è insediata. Ai fini di completare quella procedura, questa formulazione ha qualche rilievo, qualche conseguenza, oppure no? Volevo capire l'utilità di questa norma. Prima ho fatto il riferimento alle procedure in corso di acquisizione delle aree attualmente utilizzate per un'attività di trattamento rifiuti, in più domandavo all'Assessore, se voleva essere un po' più esplicito in ordine alle conseguenze di questo articolo: se, ovviamente, di anteporre SITO nell'utilizzazione di questi finanziamenti o quant'altro ha la finalità possa occorrere per non aspettare la redazione dei piani, ma viceversa potersi muovere ritenendo questo insediamento, indubbiamente, come prioritario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

La ratio di questo articolo mira a consentire l'attuazione del piano di completamento di SITO, su cui peraltro stanno convergendo consistenti iniziative di carattere imprenditoriale, e a dotare il sito stesso di tutte quelle aree di servizio che sono necessarie per sviluppare la funzione intermodale e logistica dell'area. Siccome, sull'area di SITO interessata da questo sviluppo sussistono peraltro strumenti urbanistici già predisposti, PIP già definiti e un piano industriale, che non è ancora arrivato alla sua formale approvazione, ma che è praticamente completato da parte di SITO, e che guarda a questa prospettiva di sviluppo.
Abbiamo bisogno di avere, sostanzialmente, attraverso questa norma la possibilità di passare rapidamente alla fase operativa, così come previsto da questa legge. Rispetto alla procedura di esproprio richiamata dal Consigliere Cavallera, che è ancora collegata a un'iniziativa che risale ad accordi assunti alcuni anni fa e che implica, comunque, anch'essa il ruolo di sito, naturalmente, il sito sta predisponendo la redazione dei progetti definitivi che servono a reimpiantare la procedura espropriativa che ha a che fare con una materia che è connessa perché tutto si svolge nella stessa area, ma che non ha collegamenti amministrativi diretti.
Il sito da questo punto di vista sta predisponendo i progetti definitivi necessari a rimettere in moto il meccanismo dell'espropriazione.
Però, la ratio di questo articolo è circoscritta all'obiettivo dello sviluppo di sito così come oggi il sito è inquadrato nel disegno strategico di sviluppo e su cui concretamente, essendoci lì un consistente patrimonio pubblico investito soprattutto da parte della Regione, è necessario poter mettere mano rapidamente a degli interventi operativi.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Toselli: il punto V dell'allegato A è sostituito dal seguente: "V Alessandria San Michele intervento territoriale D8 e logistic city".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Con quest'emendamento, come sa l'Assessore, visto che la tabella costituisce riferimento alle iniziative che sono in corso, o vi è la particolare attenzione da parte delle autorità locali, non facciamo nient'altro che aggiornare, visti i mutamenti amministrativi e programmatori locali, la previsione che in precedenza era orientata in un'altra direzione, e adesso si orienta verso la località di San Michele di Alessandria, naturalmente classificato D8 (usiamo la sigla D8 che è presa a prestito dal piano regolatore comunale di quella città) e anche la dizione sintetica di logistic city.
Credo che la vicenda sia nota all'Assessore. Dico solo che siamo sempre nel Comune di Alessandria e naturalmente San Michele è l'area che sarà raggiunta dall'ultimo tratto di tangenziale che - abbiamo avuto notizia proprio in questi giorni, perché è in fase di trasformazione - da parte dell'ARES o SCR dovrebbe essere appaltata per essere realizzata.
Quindi, c'è stata questa messa a punto da parte dell'Amministrazione comunale, ma l'Assessore senz'altro conosce bene la questione, perché mi risulta che ne abbiamo parlato alla sua presenza sia in sedi di incontri bilaterali, sia in sede di SLALA, che è la società arcinota anche ai colleghi del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Il parere della Giunta su questo emendamento è negativo. Vale la pena che dica due parole.
Voglio ricordare che in realtà mi è assolutamente nota - come diceva il Consigliere Cavallera - l'intenzione del Comune di Alessandria rispetto ad un'ipotesi di localizzazione su San Michele di un'area di sviluppo logistico sulla quale peraltro noi, come Regione, ci siamo riservati di fare una valutazione che credo dovrà essere compiutamente definita negli strumenti di pianificazione che andremo a discutere.
Quindi, in qualche modo, sull'inserimento dell'area di San Michele nel merito non mi esprimo ora, perché ci sono delle valutazioni che vanno fatte, ma avrebbe lo stesso sapore dell'inserimento di altre aree sulle quali si sta discutendo sul territorio piemontese. Ne cito una per tutte cioè quella a servizio del quadrante sud-occidentale del Cuneese, che non sono inseriti in questo stralcio proprio perché il territorio non ha ancora fatto una scelta compiuta.
Aggiungo un elemento che credo sia doveroso tenere in considerazione per quanto mi riguarda.
L'indicazione dell'area di PLA collocata lì è il richiamo ad un'area su cui gli Enti locali, in modo particolare il Comune di Alessandria, hanno già dato vita negli anni passati, non solo e soltanto ad una programmazione, ma alla costituzione di strumenti societari su cui sono stati posti capitali pubblici, che adesso si rischierebbe di compromettere cancellando quest'area da questo elenco.
Siccome credo che avremo modo di avere un panorama chiaro delle aree su cui intervenire o meno, quando nel giro di qualche settimana inizieremo a discutere del piano, io rimarrei fermo a questo elenco, così come formulato e senza toccarlo, mettendo in conto che magari alcune delle cose elencate qui, alla fine, non è detto che debbano necessariamente produrre iniziative, ma intanto sono state oggetto di attività che in qualche misura sono comunque partite o sotto il profilo finanziario o sotto il profilo operativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Chiederei di intervenire sull'allegato. Lei era passato direttamente Presidente, all'emendamento, ma se l'allegato lo vogliamo assimilare ad un articolo ma ad un oggetto da discutere, è chiaro che sarebbe opportuno intervenire su tutto l'allegato aprendo la discussione. Poi vediamo gli emendamenti.
A questo punto, chiedo all'Assessore di approfondire meglio tutta la questione e naturalmente nel fare questo richiamerei anche l'attenzione della Presidente Bresso. Visto che è interessata a tenere rapporti con il Comune di Alessandria nella sua veste di capofila dei Comuni della sanità se la Presidente avesse un minuto di tempo potrebbe anche ascoltare.
L'Assessore Borioli, anziché svolgere il suo compito di Assessore regionale, parla qui come rappresentante di parte. Purtroppo bisogna sdoppiarsi e nel momento in cui uno fa l'Assessore regionale deve anche prendere atto di quelle che sono le realtà locali. Lui dice che è preoccupato delle vicende societarie di PLA.
A questo punto vi dico di informarvi, perché il Comune di Alessandria ha trasformato quella che è la missione societaria, facendola diventare una società, da quello che mi risulta, che realizzerà infrastrutture a carattere generale nell'ambito del Comune.
Oggi come oggi, l'Amministrazione comunale e l'Assessore lo sanno: se l'Assessore mi dicesse che lo mettiamo con un asterisco, quindi salvo verifica, posso anche capirlo, però il non considerare una proposta formale di cui l'Assessore è assolutamente informato che viene da un Comune sede di attività logistiche riconosciute dalla Regione, a mio avviso è una chiusura, che non ha niente a che fare con la cautela, su cui io potrei anche essere d'accordo, di una verifica che si può riservare l'Assessorato e avrebbe solo il significato di una repulsione aprioristica.
Credo che nei confronti dei Comuni, indipendentemente da chi li amministra pro tempore, occorra avere un rapporto di tipo corretto, visto che i Comuni poi tengono dei rapporti corretti e guardano alla Regione con fiducia.
Quindi, discutendo su tutto l'allegato, chiedo che venga usata una formulazione che comprenda anche le aree di San Michele, peraltro comunali cioè aree di cui il Comune ha la disponibilità e su cui si prevedono degli interventi.
chiaro che se queste aree non avessero le caratteristiche previste dai sacri testi della logistica, non verrebbero poi inserite nel Piano però il non metterle intanto fermerebbe in modo inequivocabile le programmazioni e le attività del Comune e, a mio avviso, arrecherebbe un danno alla realtà locale e a tutte le attività di sviluppo. Prima l'Assessore diceva che qualunque Comune può fare le sue proposte.
Chiaramente non vengo qui a dire "mettiamo l'area logistica del Comune di Bosco Marengo".
Parlo di un'area nel Comune di Alessandria, Comune qualificato ed idoneo per le attività logistiche, il quale le ha localizzate nell'ambito delle sue attività di pianificazione, peraltro dialogando anche con gli enti di carattere superiore.
Naturalmente torno a ripetere che è essenziale inserire la nuova dizione e mettere un asterisco o dichiarare che comunque si farà una verifica ulteriore, ma il non metterlo a mio avviso sarebbe assolutamente negativo e assolutamente mortificante per la città, che invece punta molto per il suo sviluppo sulla logistica.
Naturalmente chi ha il governo di una città all'inizio di un mandato amministrativo ha, ovviamente, il diritto di fare le sue scelte. Non a caso ieri l'Assessore Artesio ha iniziato la discussione su dove localizzare l'ospedale con l'Amministrazione comunale attuale indipendentemente da quello che sull'ospedale è stato detto e fatto in precedenza.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera è ora intervenuto sull'emendamento all'allegato A.
Ora ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Intervengo per dire chiaramente ai colleghi non solo della minoranza ma a tutti, che con questa decisione da parte dell'Assessore, che ovviamente rischia anche di avere dei risvolti sugli interessi non solo pubblici, si compie comunque una prevaricazione nei confronti di una decisione legittimamente e democraticamente assunta dall'Amministrazione della Città di Alessandria.
Ovviamente sarà chiaro che, al di là del voto favorevole da parte nostra, in ordine all'emendamento, da adesso andando avanti mi sento assolutamente mobilitato di fronte ad un'Amministrazione regionale che va oltre, a mio avviso, quello che è un corretto rapporto - collega Botta tra l'Amministrazione regionale e una Amministrazione comunale.
Quindi, adotteremo qualsiasi iniziativa consentitaci affinché questo problema venga approfondito. Naturalmente, attraverso tutti gli strumenti assembleari possibili, quali, ad esempio, le inversioni all'o.d.g. - voi sapete che la logistica è un tema ampio che supporta qualsiasi attività avrete modo, cari colleghi, di essere informati.
Non dico che la proposta emendativa presentata dal sottoscritto sia il Vangelo, magari la si poteva riformulare. Molti di voi sono stati sindaci e amministratori, quindi, alla fine, si renderanno conto che, forse, era maggiormente opportuno non un atteggiamento di chiusura verso una proposta che viene portata avanti legittimamente da una amministrazione comunale capoluogo di Provincia, peraltro nodo ferroviario importante, che naturalmente, ha diritto ad avere le sue attività legate alla ferrovia, al trattamento delle merci, all'intermodalità e alla logistica in senso moderno.



PRESIDENTE

A questo punto, dopo avere espletato tutto quanto previsto dal Regolamento, possiamo porre in votazione l'emendamento rubricato n. 39 all'allegato A dell'articolo 8, con parere negativo della Giunta.
Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39.



(Sulla votazione eccepiscono alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, per cortesia: la votazione sarà ripetuta.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Scusi, collega Cavallera.
La votazione sarà ripetuta per appello nominale.
Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 39.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 21) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 1 lettera a) dell'articolo 9, sono aggiunte, in fine, le parole "fatto salvo quanto disposto all'articolo 8, comma 2".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Anche questo è un emendamento di raccordo e specificazione rispetto a quanto disposto all'articolo 8, comma 2. Si fa salvo quanto discosto dal precedente articolo 8, comma 2.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21.
Il Consiglio approva.
Se siamo d'accordo, darei la stessa votazione per gli emendamenti n. 22 e n. 23.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, intervengo semplicemente perché il mio collega mi ha fatto notare che ho votato erroneamente. Quindi, chiedo che almeno rimanga a verbale che, pur avendo votato a favore, in realtà, l'intenzione era di votare contro. A maggiore ragione, vorrei che venisse ripetuta la votazione, cioè che non venga data la stessa votazione sulla prossima.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Potremo mettere in votazione l'emendamento rubricato al n. 22 ed, eventualmente, dare la stessa votazione sull'emendamento n. 23, se il collega Giovine è d'accordo.
Il numero legale è 29.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Borioli: al comma 1 lettera c) dell'articolo 9, sono aggiunte, in fine, le parole "fatto salvo quanto disposto all'articolo 8, comma 2".
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 22.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 1 lettera g) dell'articolo 9, sono aggiunte, in fine, le parole "fatto salvo quanto disposto all'articolo 8, comma 2".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 11) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: l'articolo 10 (Norma finanziaria) è sostituito dal seguente: "Art. 10 (Norma finanziaria) 1. Agli oneri di cui all'articolo 7, c. 1, lettere a), c), d), e), f), g) quantificati in euro 10.000.000,00 e iscritti nell'ambito dell'unità previsionale di base (UPB) DA12041 ( Trasporti Navigazione interna merci Titolo 1 spese correnti) e agli oneri di cui all'articolo 7, c. 1 lettera b), quantificati in euro 3.000.000,00 e iscritti nell'unità previsionale di base (UPB) DA12042 (Trasporti Navigazione interna merci Titolo II spese in conto capitale) del bilancio regionale si fa fronte, per il triennio 2008 2010, con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Molti Consiglieri dell'opposizione durante il loro intervento hanno messo in risalto una profonda contraddizione tra il testo e la realtà.
Addirittura - siamo in campagna elettorale - forze politiche espongono chiaramente i loro punti di vista. Le profonde divergenze che vi sono tra le forze politiche che sostengono la Presidente Bresso, tra chi vuole determinate infrastrutture e chi non le vuole, naturalmente rendono vana l'approvazione di una legge come questa.
Se andiamo a leggere la relazione che accompagna la legge e se ascoltiamo gli interventi di una determinata parte politica, che è quella maggioritaria all'interno della maggioranza, è chiaro che sentiamo voci a favore della realizzazione della Torino-Lione, del Terzo Valico e, di conseguenza, del potenziamento delle aree logistiche torinesi, novaresi alessandrine e anche tortonesi (in prospettiva futura, anche cuneesi nell'ottica di un migliore collegamento tra Cuneo e Nizza o, comunque, la parte meridionale della Francia).
Non ci sono soluzioni: o si realizzano le infrastrutture, e allora è logico investire nella logistica in modo massiccio e organizzarsi per gestire al meglio tutta la partita, oppure non si realizzano. È chiaro che il Piemonte rischia di rimanere indietro nel panorama delle Regioni non solo italiane, ma anche europee.
Questa è una profonda contraddizione.
Un provvedimento di questo tipo può essere venduto come la soluzione di tutti i problemi della pianificazione e della logistica nella nostra regione. Da parte nostra, non potremmo non atteggiarci in Aula, e anche all'esterno, proprio per mettere in risalto queste profonde contraddizioni che, ovviamente, per quanto riguarda la presenza nell'aula consiliare regionale, viene risolta da parte di alcuni settori con il mutismo assoluto e, da parte di altri, cercando di svicolare alle domande più pressanti e alle concatenazioni programmatiche politiche e decisionali che ne vengono di conseguenza.
Credo che non si sia reso un buon servizio al Piemonte non tanto per il testo in quanto tale della legge, che ha certamente tutta una serie di contraddizioni - motivo per cui noi voteremo l'astensione - ma soprattutto, perché alla legge non si accompagna un deciso, corale e unanime impegno della maggioranza per realizzare le infrastrutture che qui si vogliono supportare con la realizzazione di impianti logistici. Non solo a supportare, ma a giustificare a fronte della realizzazione di queste infrastrutture che, peraltro, sono previste anche dalle pianificazioni europee.
senz'altro un provvedimento che farà ancora discutere, al di là di quelli che possono essere gli appuntamenti elettorali, ma già nel bilancio avremmo modo di cercare la coerenza sotto questo profilo da parte della maggioranza e da parte della Giunta. Senz'altro nei passaggi successivi avremo modo di vedere se questo è un provvedimento bandiera, se è un provvedimento di riorganizzazione puramente normativo o se, invece, è l'inizio di una svolta. Quella svolta di cui la nostra Regione ha bisogno e che, purtroppo, la maggioranza che fa capo all'Unione - non so se così si può ancora chiamare visto che questa Unione è stata consensualmente sciolta è in grado di assicurare alla Regione stessa.
Una Giunta regionale che, in qualche modo, sopravvive ai fasti e ai trionfalismi del 2005 e che, d'ora in avanti, più che immobilismo e ritardo al Piemonte non saprà che assicurare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 336.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 9 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame disegno di legge n. 326, inerente a "Costituzione della Fondazione 'Istituto per la ricerca e cura del cancro di Candiolo'" - Presentazione ed esame ordini del giorno n. 928 e 929 collegati


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 326, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Boeti.



BOETI Antonino, relatore

Signor Presidente ed egregi Consiglieri, giunge oggi a conclusione un percorso che è cominciato dieci anni fa, nel giugno 1986, con la costituzione della "Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro" e che con la richiesta al Ministero competente del riconoscimento di Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico la nuova fondazione, costituita dalla Regione Piemonte e dalle Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro sancisce la qualità di un lavoro che ha ricompresso attività clinico assistenziali di alta complessità e di ricerca applicata in un contesto di appropriatezza dei percorsi di cura e di assistenza alla persona.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, al di là dell'argomento che è particolarmente significativo e sentito, purtroppo, da molte famiglie piemontesi, penso che l'attenzione dovrebbe essere comunque e sempre dedicata ad un provvedimento di legge.
Quindi, vi è la libertà di poter parlare al di fuori dell'Aula, prego chi non fosse interessato di non disturbare e dare la possibilità al collega Boeti di svolgere la sua funzione di relatore.



BOETI Antonino

Gli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico sono organizzazioni sanitarie che coniugano compiti e funzioni di ricerca biomedica di alta specializzazione con quelli di assistenza e cura ospedaliera. Interessano molti settori di studio, di ricerca e di assistenza, ma soprattutto nel campo della lotta contro il cancro. Un elemento che tutto il mondo riconosce come fondamentale è che ricerca clinica, cioè gli studi sul malato, e ricerca di laboratorio, cioè gli studi sulle cellule, procedano assieme.
Per usare le parole di Umberto Veronesi: "Si cura meglio dove si fa ricerca". Su questo concetto si basa una raccomandazione dell'Unione internazionale contro il cancro, che invita a concentrare in un unico edificio, il Comprehensive Cancer Center, la diagnosi, la cura ed i laboratori di ricerca. Il lavoro di chi opera in una struttura di questo tipo dà vita a sinergie preziose e crea uno spirito di collaborazione fra coloro che fanno ricerca e coloro che dei risultati della ricerca si avvalgono per curare il paziente. Si viene così a creare un ponte fra i laboratori e i reparti di degenza, in modo che il paziente non viene soltanto curato ma, da semplice oggetto di terapia, diventa soggetto di studio e di programma di ricerca.
La ricerca oncologica oggi non può che essere traslazionale, cioè basata sul continuo dialogo fra chi cura il paziente, chi lavora in laboratorio e chi analizza i dati statistici. Altro principio fondamentale degli istituti di ricerca e cura a carattere scientifico è quello che considero uno degli aspetti più importanti della vita di un ospedale quello della umanizzazione delle cure. L'ospedale deve essere luogo di accoglienza e di attenzione alla persona e alla sua dignità. Questo significa adottare orari e comportamenti rispettosi dei normali ritmi di vita del paziente, facilitare le visite dei familiari e dei parenti, gli spazi architettonici devono essere ampi e luminosi.
Mettere il malato al centro dell'ospedale significa inoltre curare ognuno nella sua individualità, dosando le cure in base alle caratteristiche geniche della malattia e del singolo paziente e dall'altro prendendosi cura del paziente nella sua interezza, considerandolo non solo nella sua patologia, ma considerando anche le sue caratteristiche personali come la sua storia ed i suoi progetti di vita.
Attualmente sono presenti a Candiolo 75 posti letto (30 di day hospital e 45 di regime ordinario) e altri 75 sono pronti e già collaudati in attesa di autorizzazione. Il piano Socio Sanitario che abbiamo approvato qualche mese fa li ha previsti e ci auguriamo che possano quanto prima cominciare la loro attività. L'istituto è inoltre in attesa di un'autorizzazione regionale per l'utilizzo di un apparecchiatura PET, acquistata grazie alla generosità dei piemontesi (circa 149.000 piemontesi nel 2007), prodighi di donazioni personali, che hanno finanziato con il cinque per mille l'attività dell'istituto. Fatto che pone peraltro la fondazione piemontese per la ricerca sul cancro fra le prime dieci istituzioni a livello nazionale come destinatarie del cinque per mille.
Il memorandum di intesa sottoscritto fra Regione e fondazione ha individuato la cura nei campi dell'urologia oncologica, dell'oncologia medica, della chirurgia oncologica con particolare riferimento al settore gastrointestinale e dell'ematologia, quale riferimento per la definizione del programma operativo della nuova fondazione, la quale avrà ancora come tema principale di specializzazione dell'Istituto l'analisi, la prevenzione e la cura delle più temute complicazioni del cancro (le metastasi). In questo processo è affrontato in particolare la biologia della crescita invasiva, cioè del programma genetico messo in atto quando le cellule si distaccano dal tumore d'origine e migrano a colonizzare organi e sedi anatomicamente distanti.
Approviamo un disegno di legge che è costituito da tre soli articoli e la sua approvazione giunge un po' in ritardo rispetto all'accordo di programma definito dalla Presidente Bresso, ma la sua approvazione apre la strada al primo Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico-pubblico nella nostra Regione. Non abbiamo mai avuto dubbi sull'opportunità di realizzare questo progetto, ma sappiamo anche che su 36.000 pazienti, che nel 2006 si sono ammalati di tumore, il 50% viene curato alle Molinette, il 9% a Candiolo, il resto è diviso fra il San Luigi, il Mauriziano, il CTO il Sant'Anna e il Regina Margherita.
Alla luce di questo, volevamo che il progetto definisse il ruolo di Candiolo ancora più al centro della rete oncologica piemontese, in un rapporto sempre più stretto di collaborazione per esaltare quella che rappresenta uno dei tanti fiori all'occhiello della sanità della nostra Regione: la rete oncologica piemontese. La Fondazione ha inoltre dato la sua disponibilità a destinare alla nuova Fondazione, nei prossimi cinque anni, investimenti in beni strumentali, immobiliari e servizi di alta formazione per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro attingendo alla sua raccolta fondi in modo da consentire un'attività di start-up del nuovo ente meno gravata dai costi ad esso connessi.
Non abbiamo mai pensato di non realizzare questo progetto. Ognuno di noi qua dentro ha un familiare, un amico, una persona cara che è stata sottratta al nostro affetto. Per questo siamo d'accordo con la signora Agnelli che su La Stampa ha dichiarato che i tumori non sono né di destra né di sinistra e lo sappiamo bene. Ed è per questo che ci facciamo carico di un aumento anche importante dei costi a Candiolo, perché è nell'interesse di tutti, dei cittadini piemontesi e non solo.
C'è ancora una considerazione che va fatta oggi mentre approviamo questa legge. Dobbiamo ricordare e ringraziare l'Ordine Mauriziano che il Centro di Candiolo ha voluto in accordo con la Regione e che oggi con la costituzione della Fondazione trancia il cordone ombelicale che li ha tenuti legati e vivi in questi anni. Ogni anno muoiono in Italia 150.000 persone per malattie neoplastiche. Una guerra che va combattuta con le armi della ricerca e dell'applicazione clinica della ricerca.
Mi scuso se ho data a questa relazione, che pochi Consiglieri hanno ascoltato - ma non importa - un'impostazione quasi esclusivamente medica ma questo è. Oggi aggiungiamo un piccolo tassello al bisogno di salute dei cittadini piemontesi a tutela della loro vita, della nostra vita e di quelle delle nostre famiglie e dei nostri figli.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale: l'articolo 1 (Costituzione della Fondazione) è sostituito dal seguente: "Art. 1. (Costituzione della Fondazione) 1. È costituita dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro ONLUS, in qualità di soci fondatori, una Fondazione per lo sviluppo di attività sanitarie e di ricerca clinica nel campo oncologico, tali da garantire le migliori condizioni assistenziali e le terapie più avanzate in un contesto di forte umanizzazione ed appropriatezza delle prestazioni nel Centro di Candiolo, già 'Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo' di cui all'allegato B della deliberazione del Consiglio regionale n. 136-39452 del 22 ottobre 2007 (Individuazione delle Aziende del sistema sanitario regionale).
2. La Fondazione sviluppa la sua attività nell'ambito del Polo metropolitano torinese per la ricerca, la diagnosi e la cura del cancro della rete oncologica regionale.
3. La Regione Piemonte promuove il riconoscimento della Fondazione di cui al comma 1 quale istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di diritto privato, ai sensi dell'articolo 12 del decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288 (Riordino della disciplina degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico a norma dell'articolo 42, comma 1, della legge 16 gennaio 2003, n. 3).
4. Il patrimonio destinato al raggiungimento dei fini istituzionali di cui al comma 1 è costituito in forma paritaria dai fondatori.
5. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente approva lo Statuto della Fondazione.
6. In sede di prima attuazione ed ai fini della partecipazione della Regione all'atto costitutivo della Fondazione, la Giunta regionale, su proposta del proprio Presidente, approva le designazioni e le nomine di competenza regionale a norma dello Statuto della Fondazione stessa.".
La parola all'Assessore Artesio per l'illustrazione.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

Innanzitutto, ringrazio il Consigliere Boeti per il modo sintetico ed efficace con il quale ha riassunto i lavori svolti in Commissione.
Il mio compito è quello di presentare l'emendamento a nome della Giunta, che deriva da un approfondimento che si è svolto in ordine ad una questione di carattere nominalistico, che richiamerò qui.
Quando nella discussione in Commissione abbiamo definito l'intitolazione e l'articolo 1 dello stesso disegno di legge, avendo tutti chiaro ciò di cui stavamo parlando, avevamo automaticamente definito la nuova intitolazione della nuova Fondazione. Al nostro interno la definizione "nuova Fondazione" rappresentava l'immagine alla quale tendiamo; assimilare il termine "Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo" è risultato automatico perché fa riferimento alla realtà storica del Centro già noto e all'attività encomiabile della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro.
Ora che ci approcciamo a rendere operativi gli stadi conseguenti all'approvazione del disegno di legge, è bene partire con elementi del tutto formalmente corretti perché questo percorso possa non essere accidentato.
Una delle questioni che, dal punto di vista giuridico, i nostri uffici ci hanno fatto rilevare è il rischio di un'eccessiva assimilazione del nome della nuova Fondazione con la definizione nota alla collettività dell'attuale Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro.
Questo eccesso di assimilazione derivante dall'assonanza del nome rischierebbe di avere due conseguenze. L'una, il rischio di produrre l'atto con il quale si costituisce la Fondazione, in quanto le competenze notarili ci evidenziano che è bene non costituire fondazioni aventi nomi simili o confondibili con altre. Soprattutto, la strada che percorriamo, rispetto alla possibilità di ricevere donazioni da parte della Fondazione piemontese esistente e anche della nuova Fondazione, dovrebbe evitare, affinché si creino sinergie tra le devoluzioni liberali, di avere un livello confusivo tra i due enti che, in qualche modo, possa essere oggetto di ricorsi da parte di coloro che devolvono le loro risorse o di eredi dei benefattori.
Pertanto, la versione più compatibile, per lasciare una corretta interpretazione al fine di produrre l'atto notarile, è quella di non istituire qui la denominazione della nuova Fondazione, ma di rimetterla all'atto dello Statuto. Peraltro, ricordo che lo statuto viene riportato in Commissione consiliare, pertanto i Consiglieri avranno modo di esercitare l'osservazione in ordine anche a questo aspetto.
Ecco perché viene introdotto l'emendamento che recita al capitolo 1: " costituita dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro ONLUS, in qualità di soci fondatori, una Fondazione" anziché "Fondazione istituita per la ricerca e cura del cancro".
L'emendamento prosegue con gli stessi contenuti del comma 3 già illustrati dal Consigliere Boeti. Sono i contenuti sui fini istituzionali della Fondazione, su cui ci siamo soffermati nella nostra discussione ossia "per lo sviluppo di attività sanitarie e di ricerca clinica nel campo oncologico, tali da garantire le migliori condizioni assistenziali e le terapie più avanzate in un contesto di forte umanizzazione e appropriatezza delle prestazioni nel Centro di Candiolo, già 'Istituto per la ricerca e la cura del cancro' di cui all'allegato B della deliberazione del Consiglio regionale".
Il comma 2 riferisce l'inserimento dell'attività della Fondazione nell'ambito del Polo metropolitano e il comma 3 sottolinea l'attività di promozione e di riconoscimento quale Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico.
Quindi, gli elementi di contenuto sono semplicemente riscritti nell'articolazione dei commi. L'elemento di sostanza è il superamento dell'intitolazione della Fondazione, che viene rinviata ad atto statutario su cui la Commissione sarà consultata.



PRESIDENTE

Il numero legale è 29.
Non essendoci richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale: sostituzione titolo "Costituzione di una Fondazione per il riconoscimento quale Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) del Centro di Candiolo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione dei due ordini del giorno collegati al provvedimento, ci sono dichiarazioni di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Anche noi voteremo a favore del provvedimento che è stato oggetto di qualche discussione in Commissione e approfondimenti importanti.
Votiamo a favore con un auspicio che, ovviamente, trasferiamo all'Assessore Artesio. Concluso il percorso legislativo - che era necessario, per quanto ci riguardava - si tratta di avviare una procedura di riconoscimento significativa e importante. La palla che passa di mano al Ministro Turco e allo Stato sia considerata come un esempio di velocità che ci auguriamo sia lo stesso da parte del Ministro, in modo tale da poter riconoscere un percorso avviato a livello regionale e trovare la giusta conclusione e collocazione anche nelle prossime determinazioni che dovranno essere assunte.



PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 928 dei Consiglieri Chieppa, Clement Deambrogio, Cavallaro, Dalmasso, Moriconi, Robotti, Boeti, Lepri e Buquicchio, inerente a "Istituzione Fondazione IRCCS e stabilizzazione lavoratori precari", e n. 929 dei Consiglieri Lepri, Boeti, Clement Muliere, Chieppa, Ricca e Cavallaro, inerente a "Fondazione 'Istituto per la ricerca e cura del cancro di Candiolo'" collegati al provvedimento in esame.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Se il primo firmatario, Consigliere Chieppa è d'accordo, vorrei anch'io sottoscrivere l'ordine del giorno n. 928.



PRESIDENTE

Il primo firmatario è d'accordo, sarà aggiunta anche la sua firma all'ordine del giorno. Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 928, il cui testo recita: "Considerato che il Consiglio Regionale ha approvato il disegno di legge dal titolo 'Istituto per la ricerca e cura sul cancro di Candiolo (TO). Costituzione di una Fondazione' avviando l'iter di costituzione dell'Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico (IRCCS) di diritto privato ai sensi della normativa vigente e che questo atto prevede la separazione della struttura di Candiolo dall'Azienda Sanitaria Ospedaliera 'Ordine Mauriziano di Torino e la costituzione di una Fondazione per la gestione dell'Istituto tra i cui soci fondatori vi è la Regione Piemonte verificato che, sussiste un annoso e irrisolto problema attinente una parte del personale in servizio presso l'Istituto di Candiolo che ormai da molti anni, a partire dal luglio 1997 è reperito attraverso procedure di appalto verso cooperative che hanno prodotto una condizione di precarietà che per molti di loro si protrae da molti anni appurato che tale personale (circa 35 unità) svolge mansioni importantissime all'interno dell'istituto (amministrative, di accoglienza all'utenza centralino) e considerata la mutazione di natura giuridica dell'istituto stesso, da azienda ospedaliera pubblica (ASO Mauriziano) a soggetto di diritto privato, si rende possibile intervenire liberamente sulla tipologia di reperimento del personale in servizio preso atto che, ormai sul piano internazionale ed europeo in particolare sempre più viene sottolineata la necessità per gli Enti di governo territoriali e nazionali di operare nel senso di produrre occupazione di qualità e superare dove possibile le situazioni di strutturale precarietà del lavoro constatata l'opportunità di procedere ad un piano di stabilizzazione dei suddetti lavoratori e alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato, attraverso un corretto inquadramento rispetto alle reali mansioni svolte, finalizzati al superamento dell'attuale condizione di strutturale precarietà impegna la Giunta Regionale ad operare tempestivamente, attraverso i propri rappresentanti del C.d.A. della Fondazione in oggetto, affinché si definisca, concordemente con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, un piano di stabilizzazione per quei lavoratori che da anni operano con diffuso riconoscimento della loro capacità e professionalità all'interno dell'Istituto, attraverso l'assunzione diretta alle dipendenze della costituenda Fondazione IRCCS, soggetto gestore della struttura di Candiolo a riferire, entro 45 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno alla commissione consiliare competente, circa lo stato di definizione del processo di stabilizzazione suddetto".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 929, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il disegno di legge n. 326 e successive modificazioni prevede la costituzione di una Fondazione, poi denominata 'Istituto per la Ricerca e Cura del cancro di Candiolo (d'ora innanzi 'Nuova Fondazione'), avente come soci fondatori la Regione Piemonte e la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, con DGR 8-5603 del 2 aprile 2007 è stato approvato il memorandum d'intesa tra Regione Piemonte e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro nell'audizione della IV Commissione dell'11 gennaio del 1008, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sulla Cancro ha presentato una memoria in cui, tra l'altro, si assicura la messa a disposizione della Nuova Fondazione non solo dei beni immobili connessi all'attività clinica e di ricerca applicata, ma anche di tutti i beni mobili, attrezzature e impianti che la stessa si è fatta carico di acquisire nel tempo, oltre alle attrezzature di alta tecnologia, mantenendo a carico della Fondazione Piemontese per la Ricerca sulla Cancro gli oneri relativi ai contratti di leasing sino ad estinzione nella stessa memoria la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro conferma la disponibilità a suo tempo espressa a destinare alla Nuova Fondazione investimenti in beni strumentali, immobiliari e servizi di alta formazione per un valore complessivo di 25 milioni di euro, attinti dalla raccolta fondi.
Considerato che alla legge dovranno far seguito decisioni di indirizzo e coerenti scelte operative.
Tutto ciò premesso e considerato, impegna la Giunta Regionale a: definire un nuovo accordo tra Regione Piemonte e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, a cui far seguire atti di intesa e previsioni statutarie della Nuova Fondazione coerenti, tra gli altri, con i seguenti indirizzi: definizione di un assetto di governo effettivamente paritario tra i due soci nella Nuova Fondazione; previsione che non solo i beni immobili connessi all'attività clinica e di ricerca applicata, ma anche tutti i beni mobili, attrezzature e impianti nel tempo acquisiti dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, nonché le attrezzature di alta tecnologia per le quali sono a tutt'oggi in vigore i contratti di leasing siano messi a disposizione della Nuova Fondazione senza oneri, mantenendo a carico della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro i costi relativi ai contratti di leasing esistenti sino ad estinzione previsione che siano destinati alla Nuova Fondazione nei prossimi cinque anni investimenti in beni strumentali, immobiliari e servizi di alta formazione per un valore complessivo di 25 milioni di euro, attinti dalla raccolta fondi previsione che, dopo i primi cinque anni, sia garantita una quota di risorse provenienti dalle donazioni che la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro destinerà alla Nuova Fondazione, così da assicurare un flusso continuo derivante dalla raccolta fondi impegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro a collocare prioritariamente presso la Nuova Fondazione le attività di ricerca applicata e le relative risorse; promozione di protocolli operativi di collaborazione tra il Centro di Candiolo e gli altri Centri di ricerca della regione, con particolare riferimento all'Università degli Studi di Torino piena integrazione delle attività del Centro di Candiolo nell'ambito del Polo Metropolitano Torinese per la Ricerca, la Diagnosi e la Cura del Cancro della Rete Oncologica Regionale; definizione delle attività di cura da prestarsi a Candiolo coerentemente con le dimensioni del Centro garantendo la totale sicurezza dei percorsi di cura, specie in fase acuta avvalendosi a tale fine anche di accordi con i presidi ospedalieri territorialmente più vicini possibilità per le equipe sanitarie che hanno svolto sino ad ora la propria attività presso il Centro di Candiolo di optare per il rientro presso l'Ospedale Umberto I°, assicurando a quest'ultimo le relative risorse in sede di PRR".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 326.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 460, inerente a "Interventi urgenti in materia di turismo"


PRESIDENTE

Passiamo adesso all'esame del disegno di legge n. 460, di cui al punto 7) all'o.d.g., che trattiamo come ultimo punto, prima di chiudere i lavori di questa giornata quanto mai fruttuosa.
La parola al relatore, Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge affronta argomenti che apparentemente possono sembrare distanti o fra loro estranei. Invece, trovano un elemento comune che li caratterizza e che segnala l'urgenza dell'approvazione di questo disegno di legge.
Innanzitutto, in un caso (l'ingresso regionale nella compagine sociale di Torino Convention Bureau) è da tempo che il sistema delle autonomie locali sollecita la Regione a condividere la responsabilità delle scelte e degli oneri della promozione della convegnistica nel capoluogo regionale mentre nell'altro caso (la sottoscrizione di un prestito obbligazionario emesso da Monterosa 2000 S.p.A.) ha già trovato formalizzazione nell'accordo di programma che lo contempla e rende disponibili le risorse ma manca ancora l'autorizzazione, che qui viene prevista, alla modalità di spesa.
In secondo luogo, c'è la coerenza con precedenti interventi rispetto ai quali quelli previsti rappresentano un coronamento, nel caso di Monterosa 2000 S.p.A., e un completamento, nel caso di Torino Convention Bureau, se si considera l'insieme delle iniziative legislative regionali in tema di sviluppo della convegnistica del comprensorio torinese.
In questa relazione ometto di dirvi l'importanza della convegnistica in Piemonte e vi cito soltanto un dato: noi avremo confermati, già tra il 2007 e il 2010, eventi programmati che produrranno un fatturato di circa 30 milioni di euro, senza contare l'indotto. Questo dato dà l'idea della materia delicata e importante che stiamo trattando.
Infine, la finalità che consiste per entrambi nell'accrescere l'attrattività delle offerte turistiche che promanano da territori diversi per vocazioni, ma che hanno comuni e importanti potenzialità di sviluppo.
in quest'ottica che vanno valutati dunque i due interventi.
Il disegno di legge, come potete vedere, si compone di tre articoli.
L'articolo 1 autorizza la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile, emesso da Monterosa 2000 S.p.A., per un importo massimo di sette milioni e mezzo di euro, avvalendosi di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. Questa operazione è volta, nello specifico, a finanziare la realizzazione delle opere di completamento del comprensorio sciistico di Alagna Valsesia-Punta Indren.
In particolare, si tratta di opere infrastrutturali finalizzate a consentire la piena fruibilità sportiva e turistica dell'area sciabile valsesiana in quota, anche in funzione - e vorrei sottolinearlo - del potenziamento del sistema impiantistico del comprensorio integrato Alagna Gressoney, cioè il più grande o uno dei più grandi domaine skiable europei determinato dalla realizzazione del progetto di impianto di risalita sul versante valdostano, attuativo del Protocollo di intenti siglato tra le due Regioni (Piemonte e Valdaosta) già nel 2000 e in corso di aggiornamento.
In questo caso, si tratta di opere che sono finalizzate alla realizzazione, alla sostituzione o rifacimento di impianti di risalita impianti di innevamento artificiale, di sistemazione di piste di discesa di interventi di elettrificazione, di opere di sistemazione ambientale compreso lo smantellamento di impianti di risalita ormai obsoleti e dimessi.
L'articolo 2, invece, prevede l'ingresso regionale nella compagine sociale di Torino Convention Bureau con una quota di capitale non particolarmente significativa, se la valutiamo sotto il profilo strettamente economico (si tratta di una cifra che complessivamente non supererà i 70.000 euro), ma che consentirà tuttavia di garantire una presenza nel Consiglio di amministrazione della società di due rappresentanti regionali così da rendere effettiva quella funzione di coordinamento e di virtuosa sinergia che l'acquisizione della partecipazione si ripromette di determinare.
Non va poi sottaciuta o sottovalutata una più diretta ed efficace possibilità di controllo sulla destinazione dei fondi regionali, di cui la società è beneficiaria, che potrà conseguire il fattivo esercizio dei diritti che competeranno alla Regione nella veste di socio.
Ovviamente, l'articolo 3 contiene le disposizioni finanziarie relative alla copertura degli oneri derivanti sia dalla sottoscrizione del prestito obbligazionario convertibile emesso da Monterosa 200 S.p.A., sia dalla partecipazione azionaria in Torino Convention Bureau. È ovvio che l'importanza e l'urgenza di questo provvedimento è finalizzata proprio a rendere il nostro sistema turistico più efficace, più attrattivo e più competitivo sul mercato di questo grande settore.



PRESIDENTE

Passiamo alla discussione generale sul disegno di legge n. 460.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere una valutazione positiva sul provvedimento oggi in essere ed è l'unica valutazione che facciamo. Devo dire che il titolo è corretto, nel senso che si comprende che, ancorché sia, soprattutto il primo, un intervento già previsto da un accordo di programma, ci troviamo di fronte ad una norma che risponde a due esigenze e non è all'interno di un documento di programmazione.
Però, dovendo intervenire nel merito dobbiamo dire che condividiamo sia il primo che il secondo intervento. Il primo perché - lo ricordava già il collega Travaglini - è il completamento di un accordo di programma che ha visto un'area, quella dell'Alta Valsesia e soprattutto della zona di Alagna, nell'arco di pochi anni, ad avere una stazione sciistica chiusa per due anni e poi, grazie all'intervento del pubblico, aver dato la possibilità dal Piemonte di accedere con il comprensorio di Alagna Gressoney-Champoluc verso uno dei più grandi comprensori sciistici europei.
Anche il secondo intervento lo riteniamo particolarmente importante.
Credo sia sufficiente leggere la minaccia della serrata di Federalberghi per il giorno dell'inaugurazione della Fiera del Libro per comprendere che considerato che il nostro Ente interviene nella promozione e realizzazione delle attività convegnistiche, avere anche, con due membri nel Consiglio di amministrazione, una Regia regionale che non faccia solo garantire alle iniziative già presenti un finanziamento, ma sia anche soggetto promotore di altre iniziative, in particolare modo in quei momenti in cui vi sono meno iniziative presenti sulla città, questo sia molto importante.
Oggi Torino, da questo punto di vista, ha due carte da spendere grazie agli investimenti che sono stati fatti sia con la legge 18, sia con l'avvento delle Olimpiadi: una grande disponibilità di posti letto e anche un costo delle singole camere inavvicinabile per convenienza, rispetto ad ogni altra grande città italiana.
Quindi, crediamo che la promozione del settore convegnistico può anche garantire una presenza all'interno degli alberghi piemontesi che vada via via ad aumentare le serate, le notti e le camere vendute all'interno di un anno e che oggi invece vede la nostra cita su livelli che non sono ancora propriamente quelli di una città turistica.
Crediamo che questi due interventi siano importanti. È ovvio che il secondo consente di entrare all'interno di un Consiglio di Amministrazione e bisognerà anche verificare quali saranno le volontà dell'Amministrazione regionale all'interno di questa società per sopperire alla mancanza di attività convegnistiche, al di là dei grandi appuntamenti che, sicuramente garantiscono alla nostra città notorietà e grande presenza, ma non sono sufficienti a garantirle una presenza alberghiera e anche convegnistica non per 365 giorni, ma per un numero consistente di giornate all'anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Signor Presidente, intervengo per ribadire la soddisfazione e il voto favorevole soprattutto per la parte iniziale di questo provvedimento, in riferimento alla sottoscrizione dell'obbligazione per completare gli interventi del collegamento del comprensorio sciistico Alagna Valsesia con Gressoney, trattandosi di un comprensorio che sta diventando uno dei riferimenti turistici più importanti a livello europeo. Vi è anche la soddisfazione per un'intuizione della precedente Giunta regionale, che ha puntato sullo sviluppo turistico in questa area del Piemonte al confine con la Valle d'Aosta, che concretamente ha avuto successo, viste le presenze degli sportivi e dei turisti in quelle vallate, oltre alla soddisfazione politica data dalla condivisione e sostegno del percorso anche da parte della nuova Giunta regionale e della maggioranza.
Pertanto, esprimiamo il voto favorevole sperando che possa essere un ulteriore passo per un definitivo decollo turistico di quella zona del Piemonte, dove permangono grossi problemi legati alla viabilità. Senza un adeguato ammodernamento della struttura viaria di quella zona non ci sarà davvero un definitivo sviluppo turistico della Valsesia e del suo collegamento con la Valle d'Aosta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Signor Presidente, intervengo per ribadire, come già espresso anche dal relatore Travaglini, il pieno appoggio e il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico a questo provvedimento che interessa in modo significativo, com'è già stato detto dai colleghi che mi hanno preceduto l'area della Valsesia e, in particolare, il comprensorio Alagna-Gressoney.
Il Consigliere Pedrale prima ha ricordato il significativo lavoro svolto dalla precedente Giunta regionale, che non avrebbe potuto essere messo in essere se, allo stesso modo, non ci fosse stata una forte spinta per rilanciare il comprensorio valsesiano da parte di altri attori, in particolare del livello nazionale. Voglio solo ricordare l'opera del professor Giarda, che, sostanzialmente, ha contribuito in modo significativo a sbloccare i fondi da destinare all'area valsesiana.
Altresì, in questo ambito voglio anche ricordare e sottolineare l'opera svolta dalla Comunità montana Valsesia.
Con questo provvedimento si arriva al coronamento di una serie di opere che hanno previsto investimenti ingenti su quell'area, che hanno contribuito e contribuiranno sicuramente al rilancio del comprensorio.
Naturalmente, così come è avvenuto in anni precedenti, anche oggi lo stanziamento di risorse non è sufficiente per garantire il complessivo rilancio.
Allora, occorrono provvedimenti di natura collaterale, che devono assumere le istituzioni locali. Ci auguriamo che anche la nuova Giunta della Comunità montana Valsesia, così come è avvenuto da parte della precedente Giunta, faccia convintamente la sua parte, affinché lo sforzo che oggi la Regione Piemonte sta compiendo trovi concretezza nell'assunzione dei provvedimenti conseguenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, anche il sottoscritto esprime piena soddisfazione per questo disegno di legge. Chiunque abbia fatto politica sul territorio della Valsesia conosce il senso dell'abbandono che, a volte, vivono gli abitanti valsesiani.
Questo disegno di legge, oltre che andare incontro ad una giusta riqualificazione della forza turistica della Regione Piemonte, è un segnale importante verso l'intera vallata della Valsesia, come è giusto fare nonostante Alagna Valsesia disti da Torino oltre due ore e mezza d'auto.
Credo sia quanto opportuno fare per dare un segnale di vicinanza ai cittadini valsesiani.
Peraltro, in quel luogo il sistema turistico è già abbastanza avviato nonostante non ci siano stati interventi poderosi come in altre zone del Piemonte. È vero quello che hanno detto i colleghi precedentemente, però è anche vero che in riferimento agli investimenti fatti in altre vallate, ad esempio, in Valle di Susa, le proporzioni penso siano qualcosa come 30-40 a uno. Questo è un segnale molto positivo che il nostro Gruppo, anche come Partito Pensionati, è sicuramente felice di poter accogliere favorevolmente.
Voglio soltanto far notare all'Assemblea e ai colleghi che, come opposizione, all'articolo 2, comma 2, abbiamo presentato un emendamento per portare i rappresentanti della Regione da due a tre. È un emendamento firmato da tutti i colleghi dell'opposizione, nel foglio a vostre mani manca solamente la firma del collega Nicotra, che è stata aggiunta successivamente.
Come ben saprete, portando il Consiglio d'Amministrazione a tre componenti si ha la certezza, per legge, che venga anche rappresentata la minoranza. Riteniamo che quest'emendamento debba essere accolto, ritenendo opportuno, al di là della benevolenza della Giunta sulla rappresentanza e la titolarità anche della minoranza di poter nominare i membri, di avere per legge la rappresentanza della minoranza. Quindi, portando da due a tre i componenti, abbiamo la certezza che, qualunque sia la maggioranza consiliare in Piemonte, la minoranza avrà diritto anch'essa ad indicare un nome, affinché sia possibile verificare come vengono spesi questi soldi in questo nuovo ente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Signor Presidente, non rielaboro quanto è stato detto bene dal relatore e dagli interventi successivi, che condividiamo. Diciamo solo che noi votiamo sempre con molto piacere a favore di interventi positivi per la nostra popolazione; quando si tratta della montagna io voto con doppio piacere, come questa volta.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1 Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
Informo l'Aula che il Consigliere Vignale ha votato a favore dell'articolo 1.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Giovine, Casoni Lupi, Pedrale e Rossi: All'articolo 2, comma 2 si sostituisce la parola "due" con la parola "tre".
La parola all'Assessore Manica per il parere della Giunta.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

La richiesta di passare da due a tre membri nel Consiglio di Amministrazione designati dalla Regione è fondamentalmente legata alla legittima richiesta, da parte della minoranza, di essere rappresentata all'interno dell'organismo. Da questo punto di vista non vi sarebbe alcuna obiezione da parte della Giunta, c'è una normativa del Consiglio che regola opportunamente in tal senso.
Tuttavia, la ragione per cui la Giunta non può accogliere l'emendamento è che una norma della legge finanziaria non consente un aumento di numero nei Consigli di Amministrazione, travalicheremmo il numero massimo che la legge finanziaria prevede.
La seconda ragione è che nella ripartizione complessiva delle quote questa è la ripartizione assegnata alla Regione. Sulla base di quella ripartizione, sono due i membri spettanti nel complessivo ordine delle quote e della suddivisione fra i vari momenti che partecipano al Consiglio di Amministrazione.
La norma che maggiormente impedisce in questa direzione, è la norma della legge finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Accogliendo le osservazioni dell'Assessore Manica, anche in rispetto e in osservanza della norma finanziaria, ritiro l'emendamento e ne propongo un altro in cui si dice che uno dei due rappresentanti della Regione, sia espressione della minoranza.
Ho parlato con la dottoressa Garabello, la quale dice che è accettabile e fattibile. Se c'è la volontà, da parte della maggioranza, di accoglierlo formalizzerei questa sorta di emendamento.
Formalmente, la proposta di emendamento è di scrivere "due rappresentanti della Regione, di cui uno espressione della minoranza".



PRESIDENTE

Se ho capito bene, il Consigliere Giovine ritira l'emendamento n. 1 e ne presenterà un altro. Mi sembra che l'Assessore abbia capito il senso dell'emendamento.
Su questa nuova formulazione l'Assessore Manica vuole esprimere il parere della Giunta? L'emendamento rubricato n. 1 viene ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Giovine e Rossi.
All'articolo 2, comma 2 si aggiungono le parole "uno espressione della minoranza".
La parola all'Assessore Manica per il parere della Giunta.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Credo di aver inteso il senso dell'emendamento.
La normativa regionale prevede una presenza della minoranza nella percentuale di due terzi e un terzo, come da normativa vigente del Consiglio.
Tuttavia, mi sono consultata con gli uffici del Consiglio rispetto alla proposta avanzata e mi si dice che, secondo la legislazione vigente l'accettazione di qualsiasi forma di deroga costituisce un precedente che può diventare valido e essere richiesto per qualsiasi altra legge.
Pertanto la Giunta non si assume la responsabilità di andare in questa direzione, di una modifica così, con un atto come questo, che diventerebbe una modifica sostanziale e possibilmente permanente dell'attuale normativa che regola il principio dei rapporti di maggioranza e minoranza all'interno degli Enti.



PRESIDENTE

Ripeto, con l'emendamento rubricato n. 2 si aggiungono le parole "uno espressione della minoranza" con parere negativo - tecnico e non politico da parte della Giunta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Mi permetto di fare una breve correzione su quanto ha appena detto il Presidente. Il parere negativo è politico, non tecnico, perché tecnicamente è possibile. La maggioranza, nella persona dell'Assessore Manica, decide di rispondere in modo negativo ad una richiesta legittima della minoranza.
Oggi siamo noi, ma in futuro potrà essere qualcun altro.
A me pare di non trovarci una grande ratio in questa risposta negativa perché non stiamo parlando di un Ente che dovrà decidere...
Mi sembrava un'apertura assolutamente condivisibile con il più ampio schieramento. Mi rimetto alla volontà del Consiglio.
Mi pare che la proposta che mantengo debba ricevere l'accoglimento del resto dell'Assemblea. È vero che si crea un precedente, ma esiste già in tante altre leggi, quando si parla di nominati rappresentanti della Regione in sede dei vari organismi, la possibilità di indicare, in modo paritario membri sia della maggioranza che dell'opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Riteniamo che, per trasparenza, correttezza e per i rapporti istituzionali, ben starebbe un rappresentante garantito anche alle minoranza. Oggi la minoranza è rappresentata da noi, domani può essere rappresentata da voi.
Pensare che con in un'operazione di questo tipo non ci sia la presenza di una minoranza consiliare, in una società di questo tipo, ci lascia con l'amaro in bocca.
Il Gruppo della Lega Nord sottoscrive l'emendamento del Consigliere Giovine, che condividiamo in pieno. Le minoranze, o opposizioni, hanno assunto un atteggiamento assolutamente costruttivo, che ha permesso di approvare ben due disegni di leggi nell'arco di un'ora, ma ci spiace che l'atteggiamento della maggioranza sia, invece, di totale chiusura.
Noi abbiamo dato piena dimostrazione di coerenza, correttezza e di buoni rapporti. Riceviamo una porta in faccia che teniamo sicuramente in considerazione per il futuro.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale l'Assessore Manica, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Passiamo all'esame dell'articolo 3, sul quale non ci sono richieste di intervento.
Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Non ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 460.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Colleghi, vi ringrazio tutti, perché in questa seduta sono stati approvati tre importanti disegni di legge.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.44)



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