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Dettaglio seduta n.294 del 12/02/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.31 la Consigliera Segretaria comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(Alle ore 15.07 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.30)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Chieppa, Dalmasso Gariglio e Robotti.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "P. Calamandrei" di Crescentino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "P. Calamandrei" di Crescentino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Discussione congiunta ordini del giorno:


PRESIDENTE

n. 923 inerente a "Boicottaggio Fiera del Libro edizione 2008"



PRESIDENTE

n. 938 inerente a "Manifestazioni intolleranti ed illiberali dell'estrema sinistra"



PRESIDENTE

n. 939 inerente a "Israele e la Fiera del Libro"



PRESIDENTE

n. 940 inerente a "Salone del Libro"



PRESIDENTE

n. 942 inerente a "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino"



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno relativi alla questione della presenza dello Stato d'Israele quale ospite d'onore alla Fiera del Libro, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Grazie, Presidente.
Cercherò di stare nei cinque minuti previsti dall'intervento per dire alcune cose in maniera assolutamente schematica, visti i tempi ristretti.
Credo di poter iniziare assicurando che il nostro Gruppo condivide in larga misura, per non dire nella totalità, l'introduzione di questo dibattito che ha fatto l'Assessore Oliva. Se c'è qualcosa che ci divide dall'Assessore Oliva è una valutazione diversa rispetto all'opportunità o meno di invitare Israele come ospite d'onore alla Fiera. Questa è una scelta che non condividiamo, esprimiamo dissenso rispetto a questa scelta.
Dissenso che però è una cosa molto diversa dal chiedere il boicottaggio di quest'importante evento culturale che da diversi anni si svolge nella nostra città.
Siamo in disaccordo perché, lungi da noi non riconoscere l'entità come Stato e come Nazione di Israele, lungi da noi qualsiasi tendenza di carattere razziale nei confronti di questo Stato, ci permettiamo però di esprimere un gran dissenso rispetto alle politiche che questo Stato tutti i giorni mette in atto.
Con questo riconosciamo la situazione di democrazia presente in Israele, una democrazia sicuramente più forte di quella di molti altri Paesi di quella zona del mondo; una democrazia che però troppe volte basa la sua forza proprio sull'utilizzo della forza e della repressione.
Questo dissenso rispetto alla politica di Israele crediamo non sia sufficientemente rimarcato e che probabilmente sarebbe stato più opportuno evitare questo invito.
Nonostante questo, crediamo che sia importante che la Fiera del Libro continui ad essere quel momento di confronto culturale tra i popoli. Noi non abbiamo mai espresso - e lo voglio ribadire, anche perché in alcuni ordini del giorno presentati da altre forze politiche si addebita anche al nostro Gruppo quest'intenzione - e non abbiamo mai voluto proporre il boicottaggio di questa Fiera.
Ci troviamo con invenzioni giornalistiche fatte ad hoc giorno per giorno. Facciamo un comunicato sabato dove esprimiamo il dissenso su questa scelta e troviamo l'articolo di domenica che dice: "Anche il PRC chiede il boicottaggio".
La domenica, dopo aver letto gli articoli dei giornali, ci permettiamo di dire sommessamente che non abbiamo proposto nessun boicottaggio. Il giorno esce l'articolo: "Li ha richiamati Bertinotti! Hanno cambiato idea!". Siamo al delirio! Noi crediamo che la Fiera del Libro di quest'anno possa essere, come dicevo prima, l'ennesimo esempio di dibattito fra culture diverse e di confronto.
Noi crediamo che anche il confronto culturale possa favorire un clima diverso di rapporti. Noi crediamo importante - e lo diciamo molto chiaramente nel nostro ordine del giorno - che autori palestinesi qualificati partecipino a questa Fiera con lo stesso titolo, con gli stessi spazi e con la stessa importanza data agli autori israeliani, molti dei quali esprimono anche pesanti critiche, su cui conveniamo, rispetto alla politica del Governo israeliano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
È in atto, nella totale distrazione che al pomeriggio è un po' più chiara che al mattino, un tentativo di disinformazione. Il Consigliere Clement l'avrebbe chiamata a suo tempo "disinformazia", ma io adeguo al lessico locale il termine. Perché stiamo svolgendo un tema molto trattato all'epoca in cui si andava al liceo e in cui non era un diritto essere promossi, perché bisognava studiare per essere promossi (se ci fosse Buquicchio direbbe che non ci azzecca nulla con quello di cui stiamo parlando).
Il tema di cui stiamo parlando è che, all'interno di questa maggioranza, esistono, a nostro avviso non sorprendentemente, posizioni diverse. La relazione che ha fatto l'Assessore Oliva oggi, non casualmente subito dopo è stata totalmente condivisa dal primo intervento del collega Guida, che cambiando le parole ci arrota il pensiero del collega Oliva perché leggiamo le sue cose da tempo e con grand'attenzione. Ma anche gli interventi che sono stati fatti non in quest'Aula - e ci rammarichiamo che gli interventi siano fatti non solo in questo caso con il non rispetto della priorità delle istituzioni - dal collega Chieppa casualmente assente dal collega Robotti casualmente assente (invece uno che è sempre coraggiosamente presente è il collega Clement) sono assolutamente in linea con ciò che hanno sempre pensato.
Quindi, c'è assoluta coerenza. Il problema non sta nella coerenza dei loro pensieri, sta nell'inutilità, ormai palese a Roma, del vostro stare insieme - e ci domandiamo e vi domandiamo quando riterreste opportuno, per senso di rispetto delle istituzioni, non solo di questa, di renderlo palese qui. Perché state insieme, visto che in maniera assoluta legittima la pensate in maniera diversa? Poi in alcuni casi, alcuni di noi aderiscono all'una o all'altra tesi. Ma non c'è nulla, neanche su questo tema, che vi tenga insieme. A Roma è già ampiamente palese.
Stamattina, nei ritagli di tempo dell'inutile dibattito che ci ha fin qui portati, un intervento del Presidente Ricca sul tema ha evidenziato un'altra contraddizione sulla posizione del mondo dell'ambiente. Non lo dico io, lo dite voi. Tra la posizione di alcune componenti politiche ieri e oggi nel mondo dell'ambiente e le posizioni legittime e note dell'ex Ministro Pecoraro Scanio, c'è una certa differenza che mi è sembrato di cogliere.
Il problema non sta nel punto di vista dell'Assessore. O se vogliamo: Assessore, lei prenda il suo intervento, scelga soltanto un pezzo del suo intervento, faccia in modo che ci sia tutta la sua maggioranza, compresi quelli che oggi sono colpevolmente assenti, cioè coloro che hanno iniziato la polemica (i Comunisti Italiani), e colei che tutte le volte che si parla di politica, essendo il capo di questa maggioranza politica, è necessariamente da un'altra parte, cioè la Presidente Bresso.
È comodo fare la Presidente quando si tagliano i nastri e quando si parla di politica essere da un'altra parte. Sarà mica sempre sfortuna che costei è sempre assente quando si parla di politica! Bisogna che qualcuno glielo dica alla Presidente che il centrosinistra è a Roma, non a New York.
"È finito" non lo abbiamo detto noi, lo state dicendo voi.
C'è qualcuno che come Houdinì - Veltroni - sta cercando di dire "È finita quella cosa lì che non eravamo noi, adesso vi faccio vedere una cosa nuova", ma questo rientra nell'illusionismo.
Voi siete un governo di centrosinistra e avete preso i voti legittimamente - qui il Consigliere Ghiglia scuote la testa - noi abbiamo perso, lo sappiamo e conosciamo anche le cause, ma di questo parleremo in un altro momento.
Il problema è che i punti di vista diversi non solo su questo tema fosse solo su questo tema - sono infiniti. Lei prenda una frase di quelle che ha detto all'inizio: "Due Stati in un unico territorio", la ponga ai voti - quant'è la maggioranza in questo momento? 37-38 - prenda 38 voti e io constato che lei ha una maggioranza.
Siccome non li prende neanche se l'Ebreo errante torna qui e si mette a ricamminare sulle acque, è impossibile, non gliela votano questa cosa.
Allora mi aspetterei che, per una normale decenza, dicesse: "Io non rappresento più nessuno e non rappresentando nessuno non posso governare quindi vado a casa, tolgo il disturbo e - per quella cosa che un tempo alla sinistra piaceva molto, che si chiamava 'democrazia' - chiedo ai cittadini di esprimersi nuovamente".
Questo è il problema, non come la pensa il Consigliere Clement o come la pensa lei.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Signor Presidente, intanto mi fa piacere che il dibattito che si sta svolgendo in quest'Aula cerchi, come si è fatto da molte parti, di riportare il tema nella sua dimensione reale uscendo dalla dimensione puramente mediatica. Il primo ad avere svolto questo interessante lavoro è stato l'Assessore Oliva nella sua relazione introduttiva, che condividiamo in pieno sapendo che l'assenza della Presidente Bresso è motivata dalla convocazione avuta da parte del Presidente Napolitano per discutere della data del 2011; immagino che, probabilmente, la Presidente, porterà anche l'invito al Presidente Napolitano per essere presente all'apertura della Fiera. Pertanto, riteniamo che la sua assenza non sia soltanto ampiamente giustificata, ma condivisa da noi tutti per l'importante lavoro che sta svolgendo.
La relazione dell'Assessore ha riportato il dibattito nelle sue dimensioni reali: stiamo parlando della Fiera del Libro, di un grande evento internazionale, che è vetrina degli editori e degli autori del nostro Paese e di gran parte del mondo. È vetrina della parola; è vetrina del pensiero; è vetrina della cultura che vive e che si esprime in un paese, non certo vetrina della cultura di un paese.
Si invitano autori, si invitano le loro intelligenze, i loro sentimenti, le loro emozioni, ciò che essi esprimono attraverso le proprie opere, pensieri, sentimenti, emozioni che nascono tra gli abitanti di un paese, nel corpo vivo di quel paese in libertà, che spesso la libertà delle coscienze porta ad essere critiche e anche in dissenso con il potere di quel paese. Questo viene testimoniato proprio dagli scritti e dalle opere di alcuni autori israeliani che sono stati ampiamente citati in questi giorni sui giornali, rispetto ai quali durante il mio intervento mi permetterò di fare riferimento alle loro parole, perché è di questi intellettuali che stiamo parlando, è di questi invitati alla Fiera del libro che noi stiamo parlando e, una volta tanto, anch'io vorrei fare riferimento alle parole dirette che essi esprimono.
In primo luogo, voglio citare Joshua, un intellettuale di grande rilievo i cui testi fanno il giro del mondo, che dice: "Lo scopo della cultura e della letteratura non è creare barriere di separazione tra gli uomini, bensì di aprirsi al prossimo e all'altro". È in questa libertà che si esprime anche Grossmann, il quale sottolinea come sarebbe interessante che nella Fiera del Libro ci fossero sessioni di dialogo tra autori israeliani e palestinesi; se Israele viene invitato come ospite d'onore non si può ignorare il conflitto che fa parte della realtà israeliana. Non si invita una normalizzazione, si invitano degli intellettuali che appartengono ad un paese, in cui sono consapevoli che nel proprio paese esiste un conflitto ed esistono posizioni dialetticamente diverse, che gli autori testimoniano nelle loro opere.
È per questo motivo che abbiamo timore di tutti coloro che hanno paura dei libri e degli autori dei libri. È per questo motivo che abbiamo anche timore di tutti coloro che rifiutano di vedere nel confronto aperto tra posizioni un possibile spiraglio di dialogo tra coscienze civili, tra popoli e, chissà, forse, un possibile spiraglio di dialogo tra le classi dirigenti di quei paesi dei quali noi oggi conosciamo soltanto le posizioni politiche di non riconoscimento reciproco e di conflitto.
Voglio dirlo in modo molto esplicito: abbiamo anche timore di quanti negano che sia da ricordare la nascita di un paese democratico come lo Stato di Israele, che è un paese con grandi contraddizioni al suo interno.
Il Consigliere Bossuto diceva che Israele è un paese variegato; noi sappiamo che all'interno di Israele ci sono organizzazioni di volontariato che lavorano in stretto contatto con i palestinesi, e associazioni di donne (pensiamo alle "donne in nero"); sappiamo che è un paese che ha avuto una fortissima immigrazione e nel quale la convivenza di tanti immigrati provenienti da tante parti del mondo determina, come inevitabilmente avviene, anche difficoltà di coesione e di relazioni sociali. In ogni caso grandi contraddizioni vivono anche in molti di quei paesi arabi che non sempre sono stati e sono coerenti nel sostenere la causa palestinese e nel favorire il processo di pace.
Lo dico: due popoli, due Stati. Non ho alcuna difficoltà a riconoscermi in quanto ha detto l'Assessore Oliva e il Gruppo del Partito Democratico non ha alcuna difficoltà a sottoscrivere questo auspicio: due popoli in due Stati.
Tuttavia, questo dissenso che gli intellettuali esprimono in Israele testimonia che stiamo parlando di uno stato democratico, ed è per questo che David Grossmann può dire: "Oggi Israele è una nazione insopportabilmente torbida, il clima e l'atmosfera che vi si respirano non sono limpidi". Se Israele non fosse uno Stato democratico, non credo che un intellettuale potrebbe liberamente esprimersi in questo modo.
Anche noi siamo dispiaciuti per l'odierna assenza dei Consiglieri del Gruppo dei Comunisti Italiani, ma non vogliamo esprimere né anatemi n condanne; avremmo avuto piacere di poter dialogare con loro in quest'Aula che è luogo della democrazia, della libertà di espressione e di pensiero perché il dialogo e il confronto ci piace qui come alla Fiera del Libro e in ogni altra occasione di confronto politico e culturale.
Noi abbiamo presentato come Partito Democratico l'ordine del giorno n. 944 "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla fiera del libro di Torino" presentato ai Consiglieri Muliere, Lepri, Pozzi Laus, Travaglini, Bellion, Bizjak, Boeti, Cattaneo, Rabino, Reschigna Larizza, Ronzani, Pace, Auddino, Motta, Rostagno, che sostituisce l'ordine del giorno n. 942. La sostituzione è motivata dal fatto che abbiamo voluto inserire un auspicio nel nostro ordine del giorno. L'auspicio è che - l'ha ricordato anche il Consigliere Leo questa mattina - tra gli autori di cittadinanza israeliana, con passaporto israeliano, che saranno invitati alla Fiera del Libro, vi siano anche autori appartenenti alla minoranza arabo-palestinese dei cittadini israeliani. Questo per riconoscere che noi invitiamo gli autori e gli scrittori di quello Stato e non facciamo nessuna discriminazione.
Nello stesso tempo abbiamo un altro auspicio. L'auspicio è che autori ospiti della Fiera del Libro negli scorsi anni, quest'anno continuino ad essere ospiti della Fiera del Libro perché, in quella sede, possa svolgersi il dibattito aperto come confronto e dialogo anche tra le diverse posizioni. Noi rifiutiamo lo strumento del boicottaggio. Riteniamo che non ci debba essere il boicottaggio nei confronti di qualsiasi sede in cui si manifestano idee, pensieri e confronti. La libertà di espressione è l'unica possibilità affinché il dialogo avvenga.
Concludo ancora una volta con una citazione, questa volta non di un autore israeliano, ma di Enzo Bianchi, che ricorda: "Seppure le iniziative culturali e le occasioni di riconciliazione e di dialogo finiscono in una logica di esclusione, diventa davvero difficile incontrarsi e dialogare.
Senza incontro e senza dialogo nessuna pace è possibile. Noi dobbiamo invece, lavorare perché la pace in Medio Oriente si possa realizzare e perché i diritti degli abitanti dello Stato di Israele, siano essi di origine ebraica siano essi di origine araba, così come i diritti della popolazione palestinese, trovino il modo di essere entrambi rispettati a pieno titolo".



PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Vignale, do alcune comunicazioni di servizio. Ricordo che i Consiglieri Chieppa e Robotti non sono presenti perché partecipano alla Direzione nazionale del loro partito. Tanto vi dovevo riferire come da richiesta dei Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Faccio una considerazione rispetto a quanto richiedono non soltanto gli ordini del giorno, ma alla motivazione per cui si è chiesta la discussione di oggi.
Mi sembra che vi sia un'unanimità di vedute, anche se ognuno cerca di motivarle con sfumature differenti rispetto alla condanna o alla contrarietà di chi ha ritenuto che fosse opportuno, di fatto, attaccare la presenza dello Stato di Israele alla Fiera del Libro, se non controbilanciata con una presenza di esponenti del mondo palestinese. Non possiamo definire l'Autorità palestinese Stato perché - è un dato oggettivo è un'organizzazione amministrativa che, come ben sappiano, ha anche qualche problema al proprio interno nell'avere un'unica voce e da un punto di vista geografico e da un punto di vista politico. Tuttavia, ci pare che ci sia una cosa che si fa finta di non sentire e di non comprendere: uno dei soggetti, in qualche modo, che viene richiamato anche all'interno del nostro ordine del giorno è un partito che siede, autorevolmente o meno all'interno di questi banchi, e che ha fatto uno dei più feroci attacchi rispetto alla scelta contestata.
Noi vorremmo capire, ma lo comprenderemo meglio con il voto degli ordini del giorno, se qualcuno ritiene che, per visibilità politica questo riteniamo sia, e peraltro l'interessato, quando viene intervistato lo ammette: è bene dare visibilità politica al mio partito anche con questo tipo di iniziative, perché altrimenti ne ha poca - si possa dire qualunque cosa. L'abbiamo visto non solo in questa situazione, ma anche in occasione del dibattito sulla legge 194 e in altri contesti. Ovviamente, ognuno è libero di essere favorevole o contrario alle discussioni che avvengono anche alle posizioni dominanti che vi sono all'interno dell'Aula. Lo dico perché a lungo siamo stati, per cultura, isolati rispetto a posizioni dominanti; non per questo le idee che sostenevamo non erano corrette, anzi si sono dimostrate largamente condivise in modo trasversale.
Ciò detto, è ovvio che vi è una modalità nel cercare una legittima visibilità politica che, in alcuni casi, trascende dal normale dibattito.
Noi crediamo che la posizione assunta dal Presidente provinciale del Partito dei Comunisti Italiani - il quale dovrebbe qualche volta ricordarsi che è anche esponente dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sia una posizione da condannare in quanto contraria alla linea che si è deciso di seguire all'interno del Salone del Libro. Questa condanna non l'abbiamo sentita, non è che ci aspettassimo chissà che cosa perché, alla fine, al di là dei pensieri che ognuno ha, prevalgono sempre le sfumature che consentono di non minare gli equilibri instabili della maggioranza. Su questo c'è davvero molta ipocrisia.
Dico al Consigliere Bossuto - e mi spiace che non sia presente, lo dico per il verbale, anche se poi sono presenti altri Consiglieri - che bollava di ipocriti coloro i quali non si rendono conto che, per esempio, in questo momento in Afghanistan ci sono truppe che, secondo lui, non sono in missione di pace, è ovvio che siamo già in campagna elettorale. Andrebbe ricordato al Consigliere che, qualche mese fa, il suo partito ha votato massicciamente il rifinanziamento della missione di pace. Per cui cerchi di mettersi anche d'accordo con la sua coscienza, perlomeno quella politica.
L'ipocrisia può essere tanta, ma fra la ricerca di visibilità e il negare gli atti che si sono fatti, c'è il rischio che poi, come sta avvenendo oggi in Aula, il problema vero non sia affrontato.
Ognuno può dire: "Ci mancherebbe, lo Stato di Israele deve essere presente, ci mancherebbe. Chi vuole negare una voce a esponenti del mondo palestinese? Abbiamo lavorato tantissimo per l'incontro, su questo siamo tutti d'accordo". Tuttavia c'è qualcuno che non è d'accordo. Per questo abbiamo presentato il nostro ordine del giorno e quando voteremo gli ordini del giorno, vedremo quali sono le reali ipocrisie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Sarò rapido, perché la gran parte delle considerazioni qui esposte mi vedono d'accordo. Volevo solo segnalare che il boicottaggio forse c'è già stato ed è quello all'intelligenza delle persone, a fronte di questa bufala talvolta alimentata, purtroppo in modo colpevole, anche un po' da noi, che imperversa da fin troppo tempo sugli organi di informazione oltre che nei luoghi ove si ragiona, si decide e si discute.
Il boicottaggio all'intelligenza, a mio giudizio, è più grave ancora dei presunti boicottaggi di altra natura, perché è difficilmente riparabile e non basta un dibattito o una mozione a lavare l'onta.
Per questo motivo, l'episodio andrebbe forse ricondotto a quello che è e a quello che probabilmente è stato, pur nella sua gravità. Credo che vada ribadita, con una certa fermezza, la convinzione fondamentale che ritengo non appartenga soltanto a me: credo che gli autori israeliani, per come li conosciamo e per come sono più volte citati anche qua dentro, sappiano avrebbero saputo e sapranno rappresentare molto bene la difficoltà di un Paese la cui Costituzione non è compiuta, dove permangono e persistono i problemi che sono stati evocati, ma che ha, per fortuna, un mondo della cultura così vivace da poterci permettere di confidare negli stessi artisti e negli stessi letterati israeliani per operare una critica qualche volta spietata, ma certamente più attendibile dei nostri slogan, relativamente alle politiche che il Paese qualche volta ha sviluppato e sviluppa nei confronti della minoranza palestinese. Credo che il problema sia tutto qua.
Giudico negativo il fatto che un evento così importante, uno dei pochi davvero di grande rilevanza internazionale, finisca per essere svilito da polemiche di questo tipo, che fanno molto male a chi le riprende più che a chi le fa, perché prevale, anche in casi come questi quell'irresponsabilità che più volte denunciamo, ma che talvolta fatichiamo a non praticare. Sicché credo che si dovrebbe chiedere scusa all'intelligenza che abbiamo boicottato, ripromettendoci di farlo il meno possibile (tendenzialmente di non farlo più) e di chiudere, per quanto possibile, tale questione con un invito, rivolto a tutti coloro che parteciperanno alla Fiera del Libro, affinché si pratichi quella libertà cui sono e siamo abituati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Anche questo è un altro caso di trasformismo politico cui assistiamo perché questo centrosinistra con la sua ala più sinistra ha poco da spartire. Lo abbiamo visto a livello nazionale, dove, caduto il Governo per colpa di una componente di centro (neanche di quella di estrema sinistra) il Partito Democratico, con il suo leader, pretende di ripresentarsi cassando quella parte dell'estrema sinistra che oggi, invece, in Consiglio regionale garantisce a questa maggioranza di continuare a governare.
Ma questa maggioranza continua a governare affiancata da una sinistra estrema che crea continuamente dei problemi, non solo dal punto di vista strettamente politico, ma anche, come in questo caso, dal punto di vista dell'etica e della morale. Perché credo che scatenare un pandemonio simile nei confronti della Fiera del Libro per aver scelto, a turno, quest'anno lo Stato di Israele come ospite d'onore sia veramente un rigurgito di antisemitismo inaccettabile in una Regione come la nostra.
Credo che non si possano lavare i panni sporchi in casa, nel senso oltre che sui giornali, e in Consiglio regionale fare finta di niente.
Perché avrei gradito ascoltare l'intervento del Consigliere Chieppa in questo Consiglio, ma non c'è stato. Avrei gradito ascoltare gli interventi ma nel tono, fatti sui giornali: addirittura il collega Chieppa è finito su The New York Times! Ma non è stato così.
Questi partiti dell'estrema sinistra, che, con il loro voto, comunque garantiscono la vita all'Amministrazione Bresso e alla maggioranza del centrosinistra con sinistra estrema, fanno i loro casini fuori dal Consiglio regionale - mi riferisco alla TAV, al Terzo Valico e a tante altre questioni che abbiamo affrontato in questa sede - ma quando noi poi arrivano in Aula sono agnellini, addirittura si adeguano a votare un documento che vuota il Consiglio regionale delle responsabilità sulle scelte delle grandi vie di comunicazione, dalla TAV al Terzo Valico. Non abbiamo ancora votato, ma hanno già annunciato nel dibattito che si era tenuto la scorsa settimana il loro voto favorevole. Oggi assistiamo di nuovo ad una rottura che non c'è stata in Aula, ma sui giornali. In Aula quella parte sinistra del centrosinistra, si guarda bene dall'intervenire con gli stessi toni, con gli stessi metodi e con le stesse qualità di concetti espressi al di fuori dell'Aula. Addirittura il Partito Democratico per ottenere questo accordo bonario si è pure venduto parte del suo ordine del giorno, perché se vogliamo essere seri e andiamo a leggere l'ordine del giorno ritirato ma consegnato dal Partito Democratico, i cui primi firmatari sono l'ex Capogruppo dei DS, oggi Capogruppo del Partito Democratico, e l'ex Capogruppo della Margherita, oggi Vice del Partito Democratico - "Oggetto: condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele, ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino" - si vede che l'ordine del giorno ritirato è stato sostituito con altro ordine del giorno avente lo stesso titolo e gli stessi firmatari (i colleghi Muliere e Lepri): sono identici eccetto in una parte, guarda caso la parte che l'estrema sinistra chiedeva per la mediazione politica e il silenzio in Aula.
Praticamente la parte sinistra del centrosinistra si è venduta per una dichiarazione ufficiale fatta sostituendo l'ordine del giorno originario del PD proprio sul testo.
Vi leggo il testo aggiunto: "Auspica che tra gli autori con cittadinanza israeliana invitati ve ne siano anche di appartenenti alla minoranza arabo-palestinese". Questo significa che chiedete alla Fiera del Libro di invitare anche autori israeliani della minoranza arabo palestinese. Ma perché avete fatto questa richiesta? È normale che la Fiera del Libro, se ha come ospite d'onore Israele, debba invitare autori di rilievo del Paese, comprendendo, ovviamente, anche la minoranza arabo palestinese. Pertanto, è una richiesta assolutamente pleonastica, avanzata soltanto per ottenere in cambio il silenzio di quella parte sinistra che vi è indispensabile per mantenere la maggioranza in questo Consiglio regionale.
Vi dirò di più. Se non sbaglio, il Presidente della Fiera del Libro risulta essere ancora oggi Picchioni, tra l'altro stimatissimo ex collega di Consiglio regionale, il quale, sempre se non sbaglio, ha aderito al Partito Democratico. Pertanto, se ritenevate di chiedergli di dare un occhio di riguardo anche alla minoranza israeliana della parte arabo palestinese, alzavate il telefono - tra l'altro, è sempre disponibile e non si nega a nessuno - e lo facevate.
Invece no. La sinistra estrema del centrosinistra vi ha imposto di ritirare il vostro ordine del giorno originario e di sostituirlo con un documento appositamente identico - guarda caso - alla richieste avanzata da loro, i compagni di Rifondazione Comunista, relativamente alla presenza di questo tipo di scrittori. In questo modo, l'inciucio è fatto: tutti buoni e tutti contenti, la querelle politica è stata chiusa così; si è andati sui giornali e abbiamo fatto una pessima figura di fronte ai cittadini, di fronte agli italiani e di fronte al mondo. Perché andare su The New York Times su una polemica di questo tipo è una figura pessima per la Regione Piemonte. Poi avete chiuso la questione addolcendo con il nostro ordine del giorno e inserendo all'interno la frase che vi ha imposto di scrivere la parte sinistra del centrosinistra. Quindi, questa è esclusivamente una questione politica vostra interna. Ve lo ribadisco, voi avete mandato a casa un Governo, state cercando di vincere, se la vincerete, una campagna elettorale raccontando menzogne: aumentare i salari, abbassare le tasse lo dice Veltroni - sapendo benissimo che mente, perché era il capo del principale partito di Governo fino a qualche giorno fa, oggi dico quello che non ha fatto qualche giorno fa.
Voi allo stesso modo, se avete un minimo di coraggio dovete fare copiatelo! Mandate a casa, scrollatevi di dosso la parte sinistra dell'estrema sinistra e magari rivincete le elezioni regionali. Non dico di no! Però, almeno siete persone libere, Consiglieri liberi e non siete schiavi della parte sinistra del centrosinistra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
I discorsi che abbiamo sentito dimostrano in maniera chiara che dalla discussione sulla questione legata alla Fiera del Libro si è poi inevitabilmente scivolati verso il problema del rapporto tra gli israeliani e i palestinesi. Credo che noi a questo proposito, se posso dire due parole sull'argomento, denunciamo anche se vogliamo la carenza d'attenzione del Consiglio regionale, perché grazie all'iniziativa di Chieppa oggi discutiamo di questo argomento, ma non ne abbiamo discusso ugualmente quando la chiusura delle forniture di energia elettrica alla striscia di Gaza ha lasciato qualche milione di persone in estrema indigenza. A parte l'indirizzo verso l'Unione Europea per cercare di alleviare le sofferenze di quei popoli, non abbiamo però fatto altro. Anche noi abbiamo comunque un taglio molto occidentale nell'affrontare questi argomenti. Come dico sempre, modestamente frequento compagnie sbagliate e non frequento molto le Istituzioni. Quando giravo per il mondo nei movimenti altermondialisti chissà perché e per come questi movimenti, in tutto il mondo, vivevano Israele come l'ultimo Stato colonialista e razzista del mondo. Non dico che avessero ragione, dico solo che uscendo dai nostri territori magari cambiamo anche il modo di vedere le cose, ma tanto restiamo in Piemonte che va bene così. È meglio che stiamo nel nostro confine e ci culliamo nelle nostre sicurezze.
A parte queste considerazioni generali, condivido quel dissenso che è stato espresso dal Consigliere Clement. Personalmente, ritengo che un minimo di ragionamento debba essere fatto su una frase che qui è stata ripetuta da molti: "Due popoli e due nazioni". Se dimentichiamo tutto il contesto storico di come è nato lo Stato di Israele (però, culturalmente non dovremmo dimenticarlo e non dovremmo dimenticare neanche le posizioni dei palestinesi che ci ricordano come è nato quello Stato) e arriviamo a dire oggi che ci sono due nazioni e due popoli, credo che l'atto di invitare solo uno dei due Stati qualche problema lo pone, oggettivamente.
Ritengo che quantomeno, se si è così attenti culturalmente ai 60 anni della creazione dello Stato di Israele, non si possa dimenticare che la nascita di questo Stato non sia stato un evento non portatore di conseguenze per un altro popolo presente sulla stessa area. Credo che tutto questo problema sia nato proprio per una mancanza di attenzione a quello che rappresenta quell'area e i popoli che lì vivono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Comella.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente.
Direi che il collega Turigliatto ha centrato anche quella che mi pare sia la questione di maggior rilievo che sta assumendo questo dibattito cioè che il boicottaggio è più all'intelligenza che alle vicende reali.
Fermo restando questo, vorrei testimoniare, a nome del mio Gruppo, che ovviamente la questione dell'ostruzionismo e del boicottaggio, così come è apparso essere per qualcuno sui giornali, ma non in quest'Aula, come elemento su cui portare avanti una battaglia politica sia da considerare assolutamente intollerabile.
Credo che sia altrettanto inaccettabile un'azione che vorrebbe ad un certo punto zittire qualsiasi voce di dissenso o di critica sugli eventi.
Pertanto, ritengo di potere esprimer la mia. Sulla questione che Israele sia uno Stato democratico, penso che nessuno possa presentare dei dubbi in termini generali, ma in modo particolare in quella parte del mondo, dove non mi pare che la democrazia sia merce corrente e comune.
Però, detto questo, la politica attuata dal Governo di Israele non è precisamente una serie di azioni che non si prestino a critiche. Rispetto ai caratteri di oppressione nei confronti del popolo palestinese, vediamo notizie tutti i giorni. L'ultima linea di azione, che tende a porre sanzioni economiche a milioni di persone nella striscia di Gaza, a me pare che sia di un'evidenza assoluta e di un'inaccettabilità assoluta. Tant'è vero che molta parte degli uomini di cultura di Israele e molti scrittori che sono presenti alla Fiera del Libro, hanno messo in risalto questa critica e questi limiti nell'azione politica del Governo di Israele.
Ora, se questo è un dato di fatto, evidentemente, proprio per la natura di un'iniziativa culturale alta come la Fiera del Libro a Torino e proprio come momento di confronto di idee anche diverse dalle quali possono maturare delle condizioni diverse, e qui ci troviamo in presenza di fatti di una rilevanza assoluta (sono decenni che in quel territorio si manifestano degli eccidi, delle sopraffazioni, delle torture e delle cose indegne), la ricerca di una condizione di pace può trovare anche nel Salone del Libro un momento molto valido per il suo rilancio, evidentemente se i soggetti sono più d'uno.
Riteniamo che, da questo punto di vista, è legittimo il fatto di richiamare la presenza dello Stato di Israele in questo momento, ma sarebbe stato molto più gradito se insieme a quella presenza ci fosse stata anche la presenza di scrittori o comunque uomini di cultura palestinesi. Questo non c'è stato. Detto questo, ci permettiamo di esprimere un accento critico su chi ha organizzato questa iniziativa e un desiderio di dire ad alta voce che un'iniziativa di questo genere in fasi successive non sia più ripetuta con queste condizioni, ma sia invece trattata effettivamente con il criterio di equità, ma anche di percorso utile dal punto di vista sociale che noi riteniamo dovrebbe avere e avrebbe dovuto avere quest'iniziativa.
Penso che tutto questo non è avvenuto, c'è stata solo una visione unilaterale che, dal nostro punto di vista ha contribuito, anche solo in parte, se vogliamo dire, a far nascere tutta una serie di atteggiamenti che non condividiamo. Questo non è avvenuto, ma ribadiamo che tuttavia la prospettiva dell'ostruzionismo e del boicottaggio, anche se la cosa non è andata come avremmo auspicato, rimane in ogni caso un aspetto che non sosteniamo e rispetto al quale ci dissociamo pienamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Comella.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Intanto mi scuso per non essere stata presente all'apertura del dibattito, ma, come credo sappiate, eravamo convocati a Roma dal Presidente Napolitano in occasione della presentazione dei primi progetti per le celebrazioni di "Italia 150".
Noi, come Regione Piemonte, abbiamo presentato il progetto del restauro del Broletto di Novara e del Parco Stura di Torino ed eravamo anche latori di un invito al Presidente Napolitano, proprio a causa delle polemiche di cui sta discutendo in questo momento il Consiglio, per venire ad inaugurare la Fiera del Libro.
Sono lieta di annunciare che il Presidente Napolitano ha accettato l'invito e ci ha autorizzato a farne dichiarazione formale alla stampa cosa che, insieme al Sindaco Chiamparino e al Presidente Saitta, abbiamo fatto.
Quindi, pur scusandomi ancora per non essere stata presente, credo di avere bene utilizzato questa mezza giornata di viaggio a Roma.
Per quanto mi riguarda, anche come Presidente di turno della Fiera del Libro, confermo che l'invito agli scrittori israeliani - è sempre ovviamente un invito relativo alla letteratura del Paese di cui si tratta era stato fatto con il pieno consenso tra le Istituzioni.
Voglio ricordare che sono stati invitati Paesi diversi, anche con situazioni politiche non sempre condivise o condivisibili dal nostro Paese o comunque sotto osservazione, come nel caso della Turchia.
Quindi, ribadisco che un invito rivolto ai letterati di un paese non implica un giudizio positivo o negativo sulla situazione politica del paese stesso. Giudizio che non toccherebbe né a noi né tanto meno alla Fiera del Libro, evento letterario.
Credo che sia stato un invito giusto ed importante, come sono stati peraltro tutti gli inviti che abbiamo fatto negli scorsi anni e che hanno permesso ai visitatori non solo piemontesi, ma di molte parti d'Italia, di conoscere letterature di gran rilievo, alcune peraltro spesso non conosciute completamente nel nostro Paese.
La discussione era stata fatta relativamente ad un invito da rivolgere alla Cina o all'India, e anche nel caso della Cina però, l'invito non implica dare un giudizio sul Paese e sulle sue modalità di governo. La Cina è sicuramente uno Stato dittatoriale, dove i diritti umani sono fortemente messi in discussione, ma credo che nessuno di noi sarebbe contrario almeno per quanto mi riguarda, io non sarei contraria - ad estendere l'invito alla Cina, perché sempre si parla di invito alla letteratura cinese.
Quindi, a me pare che lo sviluppo di questo dibattito fosse probabilmente, in parte inevitabile, trattandosi di un invito ad un Paese che ha in questo momento una situazione molto difficile a causa delle tensioni con la minoranza palestinese.
Se il tema è cosa pensi io dell'attuale rapporto all'interno dello Stato di Israele con la minoranza palestinese o maggioranza - come sapete è in corso un dibattito a causa della maggiore crescita demografica della componente palestinese - posso dirvi che penso che in questo momento il comportamento di Israele sia assolutamente da deprecare, e che sia importante che la comunità internazionale lavori a favore di una definizione dei diritti del popolo palestinese, anche attraverso la costituzione di uno Stato indipendente.
Ma questo nulla ha a che vedere con l'invito rivolto a Israele e nulla ha anche a che vedere con l'amicizia che il nostro Paese ha da sempre nei confronti dello Stato di Israele.
I governi cambiano nei Paesi, e possono sbagliare o possono agire bene ma questo non toglie che l'amicizia nei confronti dei popoli sia invece, da parte nostra, una costante continua. Né si possono accettare le aggressioni avvenute nei confronti delle comunità ebraiche, anche nei confronti della comunità ebraica italiana, che mi sembrano assolutamente da condannare, e che purtroppo ci fanno ripiombare in momenti bui della storia nostra ed europea.
Credo che meglio sarebbe che tutti lavorassimo a ben organizzare la Fiera, alla quale sono ovviamente invitati, facendo parte dello Stato di Israele, anche gli scrittori palestinesi. Sarebbe un'inaccettabile discriminazione il contrario.
E gli scrittori sono, per le loro stesse caratteristiche, di solito spiriti liberi e critici, e lo sono in entrambi i campi e rispetto ai comportamenti di entrambi i campi.
Quindi, saremmo lieti di organizzare questa Fiera. Saremmo lieti che partecipino scrittori liberi ed indipendenti che esprimano le loro opinioni e, soprattutto, che esprimano e facciano conoscere la loro letteratura. E siamo peraltro particolarmente onorati che il Presidente della Repubblica voglia, con la sua presenza, in qualche modo porre fine ad una polemica sbagliata, che è stata sicuramente alimentata da non conoscenze, da incomprensioni e, in parte, anche da un dibattito politico che, quando si avvicinano le elezioni, diventa sempre particolarmente teso.
Tuttavia, credo che su questo meglio faremmo tutti quanti a trovare invece una convergenza su una scelta che non solo ha visto la condivisione di tutte le Istituzioni, ma che mi pare, chiariti anche alcuni elementi che potevano non essere chiari, trovi la condivisione della stragrande maggioranza del nostro Consiglio, come delle altre Istituzioni torinesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli ordini del giorno.
Come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, non vi saranno dichiarazioni di voto.
Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 923, inerente a "Boicottaggio Fiera del Libro edizione 2008", presentato dai Consiglieri Leo, Guida, Nastri, Casoni, Rossi, Dutto, Novero, Scanderebech, Nicotra e Ferrero.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 923, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso da fonti stampa che sarebbe in atto una campagna di boicottaggio avviata dal segretario provinciale dei Comunisti Italiani a Torino consigliere in Regione e componente dell'Ufficio di presidenza di palazzo Lascaris, nei confronti dell'iniziativa intrapresa dai promotori della Fiera del Libro di Torino che hanno scelto Israele come nazione ospite d'onore alla XXI edizione dell'importante manifestazione libraria torinese ritenuto che tale presa di posizione dimostrerebbe come la sinistra radicale sia animata da un'avversione nei confronti dello Stato d'Israele che parrebbe confinare con l'antisemitismo tenuto conto che il segretario provinciale del Pdci reputerebbe accettabile la presenza di Israele solo se sarà invitata anche l'Autorità palestinese e, in caso contrario, i movimenti che fiancheggiano i Comunisti italiani sarebbero già pronti a organizzare un controsalone del dissenso considerato che una kermesse culturale come il Salone del Libro di Torino dovrebbe rappresentare il luogo di scambio di idee e non rappresentare un'occasione per sterili condanne politiche, giacché alla Fiera parteciperanno intellettuali israeliani, come Amos Oz, Abraham Yeoshua e David Grossmann, da sempre aperti al confronto con il mondo palestinese, ai quali non può essere negato il diritto di esprimersi ritenute pericolose le polemiche in corso che sembrerebbero dimostrare la dissimulata volontà di colpire chi la pensa diversamente osservato che in seguito alla recente contestazione nei confronti dell'intervento del Papa all'Università La Sapienza, si assiste a un'ulteriore manifestazione di intolleranza rilevato inoltre che il Salone del Libro è un evento culturale fra i più importanti per Torino, costantemente supportato e promosso dalla Regione parrebbe pertanto inopportuno che attacchi e critiche alla manifestazione provengano da chi ricopre incarichi istituzionali condanna ogni azione censoria inammissibile si impegna a prendere una posizione netta al fine di negare legittimità a iniziative che potrebbero, come solo scopo, fomentare l'odio fra i popoli e negare diritti fondamentali come la libertà di parola".
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 938, inerente a "Manifestazioni intolleranti ed illiberali dell'estrema sinistra" presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Botta, Boniperti e Vignale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 938, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto dei gravi attacchi subiti dalla Fiera del Libro e dal suo Presidente, Rolando Picchioni, per aver invitato alla prossima edizione del Salone, quale ospite d'onore, lo stato di Israele considerato che le polemiche di questi giorni tradiscono in chi le ha sollevate una subcultura profondamente illiberale considerato inoltre che tali aberrazioni sono state manifestate dai partiti dell'estrema sinistra, che contribuiscono a governare in Regione, oltre che in Provincia e nel Comune di Torino rilevato come tali manifestazioni di intolleranza non siano compatibili con la vocazione liberale della nostra Regione e con i diritti fondamentali costituzionalmente riconosciuti, di poter esprimere la propria cultura, le proprie convinzioni ed il proprio credo ritenuto importante che Le Istituzioni condannino tali atteggiamenti e prendano le distanze da quei partiti che si sono fatti portatori di parole d'ordine illiberali e pericolose impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a condannare tali manifestazioni di ottusa ed ideologica intolleranza a prendere le distanze dai partiti dell'estrema sinistra che si sono resi protagonisti di un grave attacco alla libertà di espressione".
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 939, inerente a "Israele e la Fiera del Libro", presentato dal Consigliere Ricca.
Il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 939, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale richiamate le inaccettabili polemiche per la presenza di Israele alla Fiera del Libro di Torino ricordato l'opportunità che alla Fiera possano dibattere scrittori israeliani, tra l'altro notoriamente collocati su posizioni pacifiste e dialoganti con i palestinesi, deve essere considerata la prova che la Fiera è luogo di incontro tra culture e non di propaganda fra movimenti politici invita la Giunta regionale a sostenere la posizione assunta dagli organizzatori della Fiera del Libro di Torino con l'invito ad Israele a partecipare come Paese ospite respinge le motivazioni di chi vorrebbe impedire la partecipazione di Israele alla Fiera del Libro di Torino, ritenendola figlia di posizioni miopi, ignoranti e censorie che non sanno distinguere la polemica politica dalla polemica culturale e che nascondono la persistenza di una ostilità pregiudiziale nei confronti dell'esistenza dello Stato di Israele dietro argomenti pretestuosi e storicamente inconsistenti".
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 940 inerente a "Salone del Libro", presentato dai Consiglieri Clement, Deambrogio, Robotti, Comella Spinosa e Barassi.
Il primo firmatario ha proposto una modifica nel penultimo capoverso. Sotto "auspica", invece di "che sia data la possibilità ad una delegazione palestinese di essere ospitata al Salone del Libro" modificare con "che sia data la possibilità ad autori palestinesi di essere ospitato al Salone del Libro".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 940, così modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale viste le polemiche che in questo periodo investono il Salone del Libro di Torino per la decisione di invitare, per celebrare il 60° anniversario della fondazione dello Stato di Israele, lo stato ebraico quale ospite del salone preoccupato per le voci che da più parti si levano per chiedere di boicottare gli autori israeliani e il Salone del Libro ricordato come il Salone del Libro è, dalla sua nascita, luogo dove le differenti culture e pensieri hanno la possibilità di incontrarsi, confrontarsi e conoscersi che il libero confronto e la reciproca conoscenza sono il miglior strumento per superare l'incapacità degli Stati e della politica di trovare soluzioni pacifiche di convivenza tra i popoli auspica che sia data la possibilità ad autori palestinesi di essere ospitati al Salone del Libro ritiene sbagliate le iniziative di boicottaggio invita la Presidente della Giunta regionale ad adoperarsi perché l'annuale Salone del Libro si svolga nel clima più sereno possibile per favorire il confronto, la conoscenza e la partecipazione di tutti con eguale dignità".
Il Consiglio approva.
L'ordine del giorno n. 942 è stato ritirato, e sostituito dall'ordine del giorno n. 944, inerente a "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla Fiera del libro di Torino", presentato dai Consiglieri Muliere, Lepri, Pozzi, Laus, Travaglini, Bellion, Bizjak Boeti, Cattaneo, Rabino, Reschigna, Larizza, Ronzani, Pace, Auddino, Motta Rostagno.
Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 944, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto con preoccupazione della proposta di boicottare la Fiera del Libro di Torino per l'invito rivolto ad Israele di esserne ospite d'onore segno fin troppo evidente di una volontà tesa a creare un clima di intolleranza e pregiudizio preso atto altresì che la suddetta proposta è, nei fatti, rientrata grazie alla diffusa mobilitazione delle coscienze democratiche ritenendo del tutto inaccettabile che qualcuno ipotizzi di poter discriminare in questo modo una nazione ed una cultura, a maggior ragione quando ciò accade nei confronti di un paese democratico come Israele e di un popolo che più di ogni altro ha pagato, sprofondando nell'abisso della Shoah, il prezzo dell'intolleranza e del pregiudizio sottolineando come i germi di questi mali profondi non siano mai del tutto debellati e possano attecchire ovunque, in qualsiasi momento e sia dunque, fondamentale che arrivi sempre, in questi casi, una risposta di civiltà, ferma e serena rilevando come Torino vanti una grande tradizione di apertura e tolleranza e, proprio per questa ragione, quello che è accaduto è, se possibile ancora più stridente richiama il valore indiscusso della presenza alla Fiera del Libro di autori che con la loro scrittura contribuiscono alla pace, creando, con le loro parole, un antidoto alla volgarità dei pensieri, al disprezzo degli altri, alla tentazione di risolvere problemi e controversie con la drasticità e la violenza riconoscendo come l'impegno civile di gran parte della letteratura e della cultura israeliana a favore della pace e della coesistenza in Medio Oriente sia utile e funzionale alla ricostruzione faticosa di un itinerario che porti ad una pace giusta, raggiungibile con il diritto a vivere e coesistere dei palestinesi e degli israeliani come due popoli, due stati e due democrazie auspica che tra gli autori con cittadinanza israeliana invitati, ve ne siano anche di appartenenti alla minoranza arabo palesatine che molti autori arabi e palestinesi, rifiutando il metodo del boicottaggio, accettino l'invito a partecipare alla Fiera del Libro, che potrà così essere luogo di aperto confronto e dialogo anche tra diverse posizioni esprime piena determinazione nel mantenere il profilo della Fiera del Libro esattamente come originariamente pensato e voluto".
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 941, inerente a "Fiera Internazionale del Libro 2008", presentato dai Consiglieri Chieppa e Robotti.
Ricordo che il numero legale è sempre 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 941, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che La Fiera del Libro di Torino del prossimo Maggio 2008, così come annunciato in una recente conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa celebrerà quale Nazione ospite d'onore lo Stato di Israele e le espressioni culturali di quel Paese pur comprendendo le ragioni della scelta crediamo tuttavia che l'attuale situazione medio orientale ed in particolare la drammatica vicenda Palestinese non possa essere ignorata dalle Istituzioni e dalle importanti personalità che organizzano questa autorevolissima e prestigiosa manifestazione, che tanto lustro dà al nostro territorio in Palestina purtroppo continuano le uccisioni quotidiane ad opera dell'esercito israeliano, il muro della vergogna separa famiglie e conoscenti, vengono quotidianamente violati i diritti umani di un intero popolo in considerazione della drammaticità della situazione, dovuta alla ormai lunghissima occupazione militare dei territori palestinesi nonostante l'opposizione che moltissimi cittadini e associazioni israeliane hanno nel tempo manifestato contro questa sciagurata politica nei confronti del popolo palestinese da parte dei Governi di quel Paese, riterremmo quanto mai necessario che la Fiera Internazionale del Libro di Torino si ponesse quale momento "alto" di incontro tra i due popoli, dedicando la manifestazione del 2008 ad entrambe le soggettività culturali, quella israeliana e quella palestinese, caratterizzando così la Fiera 2008 come un grande momento di incontro e di dialogo tra questi due soggetti è necessario che la volontà di pace e di ricomposizione dei conflitti sul piano internazionale, che da sempre caratterizza l'azione degli Enti Locali del nostro territorio, trovi una definitiva consacrazione in una delle più importanti manifestazioni internazionali quale è la Fiera del Libro confermando in questo modo la determinata volontà di avvicinare due culture e due popoli che sono destinati a convivere su uno stesso territorio e su un piano di pari dignità e di libertà reciproca chiede alla Giunta Regionale di rivedere la scelta operata in relazione all'individuazione della Nazione Ospite d'Onore, confermando ovviamente la scelta finora compiuta, ma aggiungendo quale ulteriore ospite d'onore della manifestazione l'Autorità Palestinese rappresentata dai numerosi intellettuali e scrittori che fanno di quell'area del mondo un autentico giacimento culturale patrimonio di tutta l'umanità".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Deambrogio di esaminare l'ordini del giorno n. 943 inerente a "Iniziativa per sollecitare il Ministro del Lavoro e il Ministro della Sanità a emanare i decreti necessari all'organizzazione del 'Fondo per le vittime dell'amianto' e del 'Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici' e il decreto sulle modalità di attuazione delle norme inerenti i benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Questa mattina, in apertura di seduta, avevo chiesto alla Presidente Cotto di poter iscrivere un ordine del giorno relativo ai problemi dell'amianto. In realtà, si tratta di un documento che andrebbe a richiedere al Governo alcuni atti determinanti che riguardano il fondo per le vittime, il fondo per il risanamento degli edifici pubblici e i benefici previdenziali.
So che sto chiedendo a tutti un qualcosa che non è necessariamente nella prassi, posto che abbiamo votato fino adesso ordini del giorno, ed è ancora in esame un testo di legge sicuramente importante.
Tra l'altro, questa mattina avevo chiesto a tutti i colleghi - nei banchi dell'opposizioni in effetti erano pochi i presenti, per cui rinnovo adesso l'invito - di sottoscrivere questo ordine del giorno e ribadisco all'Aula e a lei, Presidente, la richiesta di poter votare adesso questo provvedimento, senza alcun tipo di dibattito. Lo chiedo perché i tempi sono molto stretti in sede nazionale: questo Governo ha pochi giorni davanti a sé, e come ho ribadito questa mattina, chi sa di cosa sto parlando, sa anche qual è il livello di importanza che mi spinge ad insistere, in questo momento, sul Governo nazionale.
Presidente, le rinnovo questa richiesta di inversione punti all'o.d.g.
per votare, in un minuto, questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Deambrogio.
A tale richiesta, può intervenire un Consigliere a favore e uno contro: se l'Aula acconsentirà, si potranno invertire i punti all'o.d.g..
Peraltro, vi informo che siamo in presenza di diversi ordini del giorno relativi alla medesima problematica: nella fattispecie, mi riferisco all'ordine del giorno n. 943, di cui parlava il collega Deambrogio l'ordine del giorno n. 324, avente ad oggetto "Giornata mondiale delle vittime dell'amianto", presentato dai Consiglieri Deambrogio (primo firmatario), Barassi, Clement, Dalmasso e Bossuto, l'ordine del giorno n.
377, "Normativa per la tutela dei lavoratori esposti all'amianto", il cui primo firmatario è il collega Toselli, e infine l'ordine del giorno n. 509 avente come prima firmataria la collega Barassi.
Mi è parso di capire che l'ordine del giorno in oggetto è stato iscritto all'o.d.g. questa mattina, mentre presiedeva la collega Cotto. Si tratta di capire se l'Aula acconsente all'esame di uno o di tutti.
Sospendiamo per due minuti la seduta, affinché i colleghi possano oltre che leggere i testi, confrontarsi sulla richiesta e decidere in merito.
La seduta è sospesa per due minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.44 riprende alle ore 16.52)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Inversione all'o.d.g. ed esame ordini del giorno:


PRESIDENTE

n. 943 inerente a "Iniziativa per sollecitare il Ministro del lavoro e il Ministro della sanità a emanare i decreti necessari all'organizzazione del 'Fondo per le vittime dell'amianto' e del 'Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici' e il decreto sulle modalità di attuazione delle norme inerenti i benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto"



PRESIDENTE

n. 377 inerente a "Normativa per la tutela dei lavoratori esposti all'amianto"



PRESIDENTE

n. 324 "Giornata mondiale delle vittime dell'amianto"



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori del Consiglio.
Mi sembra di capire che l'Aula acconsente alla proposta avanzata dal Consigliere Deambrogio di invertire i punti all'o.d.g., sospendendo momentaneamente la trattazione del punto 4), relativo al disegno di legge n. 336 "Norme ed indirizzi per l'integrazione dei sistemi di trasporto e lo sviluppo della logistica regionale".



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente, all'inversione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

A questo punto, volevo soltanto precisare che: l'ordine del giorno n. 324 "Giornata mondiale delle vittime dell'amianto" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Barassi, Clement, Dalmasso e Bossuto è stato ritirato; l'ordine del giorno n. 377 "Normativa per i lavoratori esposti all'amianto" presentato dai Consiglieri Toselli, Ferrero, Cotto Pichetto Fratin, Burzi, Cavallera, Nicotra e Leo sarà posto in votazione l'ordine del giorno n. 943 "Iniziativa per sollecitare il Ministro del lavoro e il Ministro della sanità a emanare i decreti necessari all'organizzazione del 'Fondo per le vittime dell'amianto' e del 'Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici' e il decreto sulle modalita' di attuazione delle norme inerenti i benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto" presentato dai Consiglieri Deambrogio Clement, Travaglini, Spinosa, Rostagno, Larizza, Ricca, Comella, Barassi Turigliatto, Moriconi, Muliere è stato modificato al 3° capoverso del dispositivo (dopo le parole "Legge finanziaria 2008" sono aggiunte "e in particolare attenzione agli Enti di pubblica assistenza e beneficenza;").
Con questa proposta di correzione condivisa, procediamo con le votazioni.
Vi ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 943, come modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che in regione Piemonte ogni anno si verifica un alto numero di nuovi casi di tumori e patologie asbesto-correlate sia a carico di ex lavoratori sia a carico di semplici cittadini tenuto conto delle importanti iniziative in sede giudiziaria volte all'individuazione e al perseguimento dei responsabili delle migliaia di vittime causate dalla lavorazione della fibra di amianto atteso che l'epidemia di mesoteliomi, carcinomi polmonari, asbestosi e altre patologie professionali conseguenti all'utilizzo indiscriminato dell'asbesto rappresentano e rappresenteranno ancor di più in avvenire un problema sociale rilevante ritenuto altresì che l'estesa diffusione sul territorio regionale del fenomeno sopra descritto, rende opportuna un'iniziativa nei confronti del Governo, affinché l'impegno civile profuso nella battaglia volta a sostenere le vittime dell'amianto, possa avere margini di successo più estesi e che pertanto si rende necessario stimolare l'adozione di analoghe iniziative di sollecitazione al Governo anche da parte di altri Enti Locali considerato che la situazione drammatica del territorio di Casale Monferrato non è un caso isolato in Italia, ma si ritrova nelle molte città sede di poli industriali, di cui si citano - a titolo d'esempio e senza pretese di esaustività - Trieste, Genova, La Spezia, Sesto San Giovanni Broni, Priolo, Marghera, Padova, Volla, Taranto, Bari, ecc.
fatto presente che poste le considerazioni precedenti, è improcrastinabile l'emanazione dei decreti attuativi delle disposizione contenute nella Legge Finanziaria 2008 (art. 1 commi 241-246, art. 2 commi 440-443, legge 244/2007), inerenti all'organizzazione del "Fondo per le vittime dell'amianto" e del "Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici", nonché del decreto sulle modalità di attuazione delle norme inerenti i benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto previsti dall'equivoco art. 1 commi 20, 21, 22 della legge 247/2007 (oltre che da tutta la legislazione precedente, art. 13 legge 257/1992 e modifiche) impegna la Giunta regionale a sollecitare l'emanazione da parte del Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze) del decreto attuativo sul 'Fondo per le vittime dell'amianto' nei tempi previsti (entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge Finanziaria 2008); il fondo deve essere rivolto a tutte le vittime, con particolare attenzione per quelle che fino ad oggi non hanno beneficiato di alcun sostegno (a titolo d'esempio, coloro i quali hanno subito un'esposizione ambientale o professionale, come le mogli che lavavano le tute da lavoro, o coloro i quali hanno svolto attività lavorative esposte all'amianto all'estero e una volta rimpatriati hanno contratto la patologia) a sollecitare l'emanazione da parte del Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, del decreto sulle modalità di accesso ai benefici previdenziali per esposizione professionale ad amianto nei tempi previsti (entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge 247/2007); di risolvere così, l'enorme contenzioso aperto sulla questione dei benefici previdenziali, evitando ulteriori discriminazioni per i lavoratori e le lavoratrici, che hanno già dovuto subire un peggioramento della qualità della vita e una riduzione dell'aspettativa di vita a sollecitare l'emanazione da parte del Ministro della Sanità, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, del decreto attuativo sul programma decennale inerente il "Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici" nei tempi previsti (entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge Finanziaria 2008) e in particolare attenzione agli Enti di pubblica assistenza e beneficenza ad assegnare all'apparato tecnico regionale il compito di far conoscere il presente ordine del giorno agli altri Enti Locali della regione in cui il problema maggiormente insiste, ai Gruppi parlamentari, al Capo dello Stato ai Presidenti dei due rami del Parlamento, alle segreterie provinciali regionali, nazionali dei sindacati confederali e all'Associazione Italiana Esposti Amianto con sede in Milano, al fine di garantire la massima diffusione ed efficacia dell'iniziativa proposta. L'ordine del giorno va inviato con la modalità più veloce a disposizione dell'ente ai tre Ministri incaricati dell'emanazione dei decreti".
La votazione non è valida per mancanza di numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.56 riprende alle ore 17.28)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con la ripetizione della votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 943, così come modificato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 377, il cui testo recita: "Oggetto: Normativa per la tutela dei lavoratori esposti all'amianto Premesso che per decenni nelle industrie, nelle fasi di lavorazione, è stato utilizzato materiale d'amianto per il suddetto materiale veniva definito dalla legge n. 257 del 27/03/92 la cessazione dell'impiego la stessa legge, all'art. 13, prevedeva benefici previdenziali ai lavoratori con esposizione almeno decennale la legge n. 271 del 04/08/93 estendeva a tutti i lavoratori esposti all'amianto i benefici previdenziali il Decreto ministeriale del 27/10/2004, di attuazione dell'articolo 47 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni nella legge 24 novembre 2003, n. 326. Benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, modificava i benefici previdenziali vincolanti al raggiungimento di un tetto contributivo individuale considerato che seppur con una corposa legislazione, i lavoratori esposti all'amianto per più di dieci anni,andati in pensione ante maggio 92 con i propri contributi, non hanno tuttora avuto riconosciuto gli stessi benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto per meno di dieci anni nessun beneficio è stato riconosciuto a parità di esposizione al rischio amianto pare giustificata una parità di trattamento previdenziale il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a farsi portavoce innanzi al Governo, ai Ministri interessati e al Parlamento affinché siano adottati gli opportuni provvedimenti per eliminare la palese ingiustizia nei confronti dei lavoratori dell'amianto" Il Consiglio approva.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Centri intermodali

Proseguimento esame disegno di legge n. 336, inerente a "Norme ed indirizzi per l'integrazione dei sistemi di trasporto e lo sviluppo della logistica regionale"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 336, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ricordo che nella seduta del 5 febbraio 2008 è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo la relazione del Consigliere Auddino, relatore, si è svolta la discussione generale alla quale hanno partecipato diversi colleghi. c'è stata la replica dell'Assessore, quindi possiamo passare all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1), presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 1, dell'articolo 1, dopo le parole "La Regione", sono aggiunte le seguenti: "nell'ambito delle proprie competenze".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione dell'emendamento.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato una serie di emendamenti dopo che ci siamo anche un po' consultati con le realtà locali. Posso ammettere che, a volte, ci sono delle necessità più confermative che di cambiamento dell'impostazione.
Proprio perché richieste, se la cosa non crea problemi, inviterei l'Assessore ad esprimere un giudizio favorevole.
Volevo giustificare e motivare la presentazione di una serie di emendamenti riservandomi di intervenire, eventualmente, su quelli più significativi, dopo aver ascoltato il parere dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 1, dell'articolo 2, dopo le parole "La Regione" sono aggiunte le seguenti: "di concerto con le Province e gli Enti territoriali interessati sentita la Conferenza permanente Regione - Autonomie locali di cui alla legge regionale 20/11/1998, n. 34, come modificata dalla legge regionale 7/8/2006, n. 30".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 1, dell'articolo 3, la parola "attuativo" è abrogata.
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



SPINOSA MARIACRISTINA



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 28) presentato dal Consigliere Rossi: Art. 3 (Strumenti di programmazione) Al comma 1 dopo le parole "documento attuativo degli interventi e delle priorità" sono inserite le parole: "sentite le Associazioni di categoria dell'Autotrasporto e della logistica".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Lo spirito di quest'emendamento potrebbe essere accolto qualora venisse riformulato, nel senso di prevedere "sentite le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali del trasporto e della logistica", quindi, non solo dell'autotrasporto. Con questa formulazione, il parere della Giunta sarebbe favorevole.
Con la formulazione attuale dell'emendamento, invece ci parrebbe troppo monodirezionale e anche incompleto, perché in realtà oggi il trasporto che è coinvolto nell'ambito della logistica non è solo l'Autotrasporto, ma anche il trasporto più generalmente inteso. Quindi, con questa precisazione il parere sarebbe favorevole, se il presentatore dell'emendamento fosse disponibile a riformularlo in questi termini.



PRESIDENTE

La proposta dell'Assessore Borioli è "sentite le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali del trasporto e della logistica".
Il primo firmatario acconsente, quindi possiamo passare alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, come modificato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 3, dell'articolo 3, dopo le parole "su proposta della Giunta regionale", sono aggiunte le seguenti: "acquisito preventivamente il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali di cui alla legge regionale 7/8/2006, n. 30".
La parola all'Assessore Borioli per il parere della Giunta.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Per quanto riguarda l'emendamento, il parere della Giunta è negativo.
Innanzitutto, parliamo di un organismo che ancora non è insediato e funzionante, se non sbaglio. In secondo luogo - ed è il motivo pregnante ritengo che un conto sia evocare l'espressione del parere da parte del Consiglio delle Autonomie Locali di cui alla legge regionale, un conto è richiedere che il parere sia favorevole. Si tratta di due fattispecie diverse, per cui in questo senso su questa formulazione il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Credo che la dizione parere favorevole è un po' forzata sotto certi punti di vista. Però, ci sono anche dei precedenti che vedevano anche un'assenza di dialogo tra i vari livelli locali e superiori. Al limite, se togliendo la parola favorevole la cosa potesse essere recepita, da parte nostra non ci sarebbero problemi.
A noi interessa soprattutto una dialettica maggiore tra le amministrazioni locali e la Regione. Indubbiamente, vanno bene tutti quelli che sono i coordinamenti superiori, ma in ultima analisi le scelte sul territorio le devono compiere le amministrazioni locali. Questo era l'unico scopo di questo emendamento.
Forse esageravo nel prenotare l'esito del parere, nel senso che nell'emendamento si dava per scontato che andava avanti solo quello che è concordato. Credo che questo sia nelle cose, per cui se si toglie la parola "favorevole" per noi va bene, purché si riannodino maggiormente i fili con le Comunità locali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Ritengo che se la dizione venisse riformulata in "acquisito preventivamente il parere del Consiglio delle Autonomie locali di cui alla legge regionale", elidendo il termine "favorevole", la Giunta sarebbe favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, come modificato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5), presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: al comma 4, dell'articolo 3, la parola "attuativo" è abrogata.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Si tratta di una riapplicazione dell'emendamento precedente. Pertanto come allora, il parere è favorevole. Sarebbe, peraltro, necessaria una disamina se ci siano altri punti in cui ricorre lo stesso concetto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, come emendato sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 29), presentato dai Consiglieri Rossi e Casoni: al comma 4, dopo le parole: "degli interventi e delle priorità" sono inserite le parole: "indicati nel piano di cui al comma 2 art. 3".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Per quest'emendamento esprimo parere negativo per una ragione essenzialmente tecnica, perché il comma 4 dell'articolo 3 richiama il documento che non è più attuativo degli interventi e delle priorità, perch "attuativo" l'abbiamo tolto.
L'emendamento proposto dice "indicato nel piano di cui al comma 2 dell'articolo 3". Siccome il comma 2 dell'articolo 3 non parla del documento degli interventi e delle priorità ma del piano, è un'incongruenza tecnica fra la proposta formulata nell'emendamento e il richiamo al comma cui fa riferimento. Per questa ragione esprimo un parere negativo, non nel senso della ratio, ma perché non c'è congruenza tra la proposta dell'emendamento e il comma su cui va a valere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29) sul quale l'Assessore, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 4, dell'articolo 3, dopo la parola "tempi" sono inserite le seguenti: ", i criteri".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Questo è un emendamento che propongo semplicemente per integrare allo stesso comma dello stesso articolo il concetto dei criteri, che va a completare la ratio del comma e dell'articolo stesso.
Quindi, esprimo parere favorevole, avendolo proposto io stesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 25) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 4, dell'articolo 3, dopo la lettera b) è inserita la seguente lettera: "b bis) l'acquisizione, la titolarità e la cessione dei beni e delle infrastrutture di cui alle lettere a) e b);" La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Quest'emendamento, che è la proposta d'inserimento di un punto b) bis si riferisce alle conseguenze correlate alla lettera a) e alla lettera b) che evidentemente hanno a che fare, una volta definite le iniziative di completamento o potenziamento delle infrastrutture interportuali o alla realizzazione di nuovi interporti, con la dinamica d'acquisizione di titolarità e la cessione dei beni e delle infrastrutture richiamate nelle due lettere precedenti. Quindi, è un'esplicitazione di una delle azioni che sono incorporate nelle attività collegate al documento degli interventi e delle priorità.
Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Avevo chiesto la parola prima della messa in votazione, come peraltro il Regolamento prevede e concede ai Consiglieri.
Volevo solamente chiederle, Presidente Spinosa, ogni qualvolta l'Assessore finisce di presentare i suoi emendamenti, di chiedere solo formalmente se l'Aula interviene e solo successivamente passare alla votazione. Altrimenti, se qualcuno volesse intervenire, succede quello che è successo poc'anzi.
Non credo ci sia un clima negativo in questa fase, quindi penso che si possa formalmente fare questa richiesta e successivamente, in caso di non presa di parola da parte di nessuno, metterlo in votazione.
È solo un suggerimento operativo.



PRESIDENTE

Devo dire che, salvo l'ultima votazione, ho sempre chiesto se c'erano degli interventi. Mi scuso per quello che è successo.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: dopo il comma 4, dell'articolo 3, è aggiunto il seguente: "5. I procedimenti del piano regionale della logistica e del documento degli interventi e delle priorità sono di competenza dei rispettivi Comuni sul cui territorio si realizza, si completa o si potenzia l'infrastruttura logistica." La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Su quest'emendamento la Giunta esprime parere negativo, che però voglio motivare.
In primo luogo, quando si parla di procedimenti attuativi del piano regionale, fissare con una norma l'attribuzione di competenza ai Comuni di procedure che quando parliamo di procedimenti attuativi non siamo in grado di percepire esattamente che cosa siano e che potrebbero essere molto complesse - tipo il governo di accordi di programma che tengono insieme più Regioni, strutture ministeriali, enti e soggetti diversamente preposti a svolgere il compito nell'ambito delle diverse azioni d'attuazione del piano mi pare francamente che possa porci di fronte, nel caso si tratti di Comuni di piccola taglia, a problemi concreti di gestione di materie molto complesse.
Seconda questione più di forma. Poiché in ogni modo, come dice chiaramente la legge, con la legge s'istituisce il Piano regionale della logistica, che dovrà in maniera molto più circostanziata, a monte della definizione del documento degli interventi e delle priorità, stabilire anche alcune regole che riguardano la gestione della partita logistica complessivamente nel rapporto tra Regione, enti territoriali, soggetti pubblici e soggetti privati, mi pare che ci sia modo di recuperare ed approfondire questa materia proposta nell'emendamento in sede di discussione del Piano stesso.
Quindi, per queste ragioni esprimo, rispetto a quest'emendamento parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Prendo atto della posizione espressa dalla Giunta e dall'Assessore Borioli.
In sostanza, forse in modo un po' troppo schematico e scolastico questo emendamento divideva i compiti, affidando alla Regione il compito della programmazione e pianificazione e l'attuazione in via generale, anche sulla base delle direttive delle Leggi Bassanini e successive, per le quali la gestione amministrativa compete agli Enti locali.
Mi rendo anche conto che ci possono essere alcune considerazioni, tipo quelle svolte, da un punto di vista teorico, dall'Assessore Borioli, per di fatto, se andiamo a vedere dove sono stati realizzati insediamenti rilevanti, il ruolo del Comune è stato determinante. Ad esempio, prendiamo Tortona piuttosto che, recentemente, anche Alessandria e Novara. Forse l'area metropolitana torinese ha una genesi e anche una realtà più frastagliata, presentando territori comunali contigui l'uno con l'altro però, in generale, ovviamente, tolto l'aspetto dell'area metropolitana che comunque, richiede di per sé e non solo per la logistica una istituzione di governo di tipo diverso - ad esempio, da tempo si parla di Città metropolitana - è innegabile che laddove sono state attuate, anche in mancanza di piano organico, iniziative che erano in qualche modo benedette anche dai livelli superiori il ruolo del Comune è stato determinante.
Questa è la motivazione per cui si è provveduto a scrivere questo emendamento e ci dispiace che non possa venire accolto.



PRESIDENTE

Intanto, vi informo che l'attuale numero legale è 30, poiché è rientrato il collega Buquicchio.
Se non vi sono altri interventi passerei alle operazioni di voto ricordando che la Giunta ha espresso parere negativo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 7), presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Leo: i commi 2 e 3, dell'articolo 4, sono sostituiti dal seguente: "2. La Regione, le Province e gli Enti locali interessati possono partecipare agli enti od organismi di cui al primo comma, direttamente o attraverso soggetti partecipati e nel rispetto della disciplina comunitaria vigente. La Regione Piemonte, acquisito il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie Locali di cui alla legge regionale 7/8/2006, n. 30, pu riconoscere e incentivare la costituzione e l'attività di specifico soggetto giuridico, senza scopo di lucro, al fine di promuovere lo sviluppo del sistema logistico ligure - piemontese".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Il parere della Giunta su questo emendamento è negativo. La gran parte delle ragioni le ho già esplicitate nella replica al dibattito generale sul testo.
Preciso solamente che, per quanto riguarda il comma 2, la formulazione del testo corrisponde esattamente al disegno che il proponente di questa legge intende affidare al ruolo di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., quale soggetto destinato a subentrare alla Regione nelle forme di partecipazione che sinora la Regione ha acquisito direttamente nel campo della logistica e, successivamente, se del caso, a intervenire nelle altre forme societarie che via via si renderanno necessarie su questo fronte.
Per quanto riguarda il comma 3 dello stesso articolo, come ho già avuto modo di precisare, analogamente, è a Finpiemonte Partecipazioni che viene rimessa la missione di partecipare a SLALA, di cui al comma 3 si riconosce la funzione, essendo SLALA quel soggetto racchiudente la gran parte dei sistemi territoriali degli Enti locali liguri e, in modo particolare alessandrini, anche se non più solo alessandrini, che si sono collegati insieme in questo soggetto, che, nel frattempo, è diventato Fondazione, per definire le strategie generali di sistema a cavallo tra questi due territori che hanno a che fare con la logistica.
Per queste ragioni, che avevo già ripreso nel dibattito generale esprimo parere negativo su questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, ritengo che l'emendamento presentato dal collega Cavallera - dopo ne seguirà anche uno mio specifico sul comma 3 - sia invece, molto trasparente, nel senso che affidiamo con legge ad una società, SLALA s.r.l., lo sviluppo e il sistema degli Enti locali, quale organismo promotore dello sviluppo del sistema logistico ligure-piemontese.
Non sappiamo quanto durerà questa società, se terminata una soluzione potrà o meno ancora esistere, se le quote saranno di chi sono di proprietà oggi o saranno in qualche modo cedute a terzi o date ad altri soggetti.
Teniamo presente che si tratta di un affidamento ad una s.r.l., che, per carità, potrà essere individuata con i criteri dell'emendamento. Potrei capire si trattasse, per esempio, di uno specifico progetto, quale pu essere un retroporto della zona di Alessandria, ma ritengo eccessivo affidare la delega sullo sviluppo del sistema logistico ligure-piemontese ad una s.r.l. con sede ad Alessandria. Tra l'altro, faremo anche le opportune verifiche per valutare se sia legittimo, attraverso una legge affidare un incarico ad una s.r.l., delegandogli la programmazione della logistica di tutto il Piemonte del sud. A me sembra una forzatura, quindi chiederei all'Assessore di ripensarci, perché su questo punto noi non siamo d'accordo.
Attraverso quest'emendamento, l'Assessore avrà comunque la facoltà di individuare, eventualmente in SLALA, la società a cui affidare determinate azioni. Non si dice che non deve comparire, semmai riteniamo non debba comparire per legge quale sistema cogente. Altrimenti, tanto per porre un esempio, quando tra due anni cambierà questa Amministrazione (ci auguriamo in senso a noi favorevole) oppure quando ci sarà un altro Assessore ai trasporti, magari deciderà che non sarà SLALA ma un altro soggetto a doversi occuparsi della logistica: in quel caso, dovremo modificare la legge? Una simile forzatura - lo dico senza malizia e senza alcun secondo fine - lascia quasi trasparire che ci sia una qualche forma di interesse nel prevedere in legge questa s.r.l., a cui viene delegata la logistica come organismo promotore dello sviluppo del sistema logistico ligure piemontese.
Il sistema logistico ligure-piemontese potrebbe mirare ad incentivare un'attività piuttosto che un'altra, per esempio la conservazione della frutta piuttosto che la trasformazione di prodotti primi in un senso anziché in un altro. Quindi una s.r.l., perché ha un suo socio o un partecipante che produce, magari, sistemi frigoriferi, potrebbe avere interesse a dire: "Noi orientiamo la scelta su una società all'interno della quale magari c'è un soggetto che produce sistemi frigoriferi per conservare la frutta". È logico che se è lo stesso decisore della promozione, inserirà più sistemi per la conservazione della frutta in quel polo logistico e meno in altri.
Ho posto questo esempio della frutta, ma potrei allargarlo ad altre centinaia di prodotti interessati nella logistica.
Credo, quindi, che solo su specifici progetti si possa incaricare una società di sviluppare un progetto, di farsi promotrice o quant'altro, senza delegargli addirittura la definizione di "organismo"; qui la si assurge ad un organismo, quasi fosse un'istituzione, laddove il testo recita "quale organismo promotore dello sviluppo del sistema logistico ligure piemontese".
Assessore, le chiedo di ripensarci. Con quest'emendamento lei avrebbe comunque la possibilità di affidare incarichi attraverso le decisioni della Giunta. Perché cristallizzare in legge una s.r.l. sulla quale, magari tanto per porre un esempio, noi non saremmo d'accordo, per cui tra due anni, cambiando le logiche, dovremo andare a mettere mano ad una legge che invece ritengo buona, abbastanza dirigista e che ha visto anche la nostra partecipazione? Abbiamo criticato tanto la legge obiettivo, ma vedo che qui si stabiliscono i criteri.
Noi siamo d'accordo, perché sappiamo che l'organismo che guida un'istituzione deve decidere e avere la potestà per farlo. Sarebbe come se nella legge obiettivo si fosse detto: "Facciamo la legge obiettivo. Questi sono i criteri: decidiamo che la logistica in Italia la fa Lannutti".
Lannutti è un autotrasportatore, per cui non possiamo delegarlo a fare la logistica. Lannutti potrebbe avere le partecipazioni del Comune, della Provincia, della Regione, ma rimane sempre un "Lannutti" della situazione.
Potremmo scegliere Lannutti, senza inserirlo nella legge, perché magari si deve trasportare solo il vetro, e Lannutti è lo specialista in tal senso ed ha un organismo per il quale è bene che lui s'interessi di questa operazione.
Vorrei dunque risentire l'Assessore, perché altrimenti temo che ci andremo ad incartare su questo provvedimento, poiché questo è un aspetto sul quale vorremmo anche ricevere un parere giuridico e legislativo, posto che è la prima volta che s'inserisce in una legge che una s.r.l. viene proiettata ad "organismo promotore" di un sistema pubblico.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. In questo modo, l'Assessore potrà replicare globalmente.
Il nostro emendamento, che, in sostanza, ha dato l'avvio a questo breve dibattito, tiene conto di due aspetti.
Il primo ragionamento è fortemente collegato a quanto ha detto il collega Casoni: la pianificazione non può che essere propria degli Enti territoriali.
Naturalmente gli Enti - Regioni, Province, eccetera - possono trovare tra loro dei momenti di coordinamento e di lavoro in comune, distinguendo ovviamente, tra il momento decisionale e il supporto tecnico che può dare ad esempio, un organismo come SLALA. Pertanto, condivido le considerazioni testé svolte dal collega Casoni, che non sto a ripetere.
In secondo luogo, anche col nostro emendamento non verrebbe minimamente contraddetta una funzione data - e non concessa, dal nostro punto di vista a SLALA, ma la dizione sarebbe più di carattere generale.
Se non erro, al momento SLALA è in fase di trasformazione: la si vuole trasformare in cooperativa a responsabilità limitata oppure addirittura in Fondazione, perché la Finanziaria ha creato problemi dal punto di vista della composizione degli organi di amministrazione, stabilendo, se non vado errato, un massimale da non superare. Mi sembra, infatti, di aver esaminato della documentazione in base alla quale si pensasse di trasformare la società in una Fondazione.
Un'altra esigenza è quella di poter dare anche dei contributi in conto gestione ordinari: in una società ordinaria questo non è possibile, mentre in una società cooperativa questi trasferimenti, nell'ambito delle quote possedute, o sulla base degli accordi preventivi, possono anche essere dati.
Ci sono delle messe a punto da definire che seguono l'evoluzione della normativa che regola questi organismi societari che poi, ovviamente essendo società a responsabilità limitata, società di capitali e quant'altro, possono via via assumere varie connotazioni e ovviamente rispondono al Codice Civile. Qualora si optasse per la Fondazione, è chiaro che è prevista la normativa delle Fondazioni. Se ricordate, quando abbiamo discusso dell'adesione a SLALA, si era sottolineato il fatto che il Consiglio di Amministrazione è composto attualmente da 24 soggetti elevabili per cooptazione a 40. Era stato osservato che essendo tre Regioni, varie Province e vari soggetti, occorreva avere una ricchezza di presenze. A mio avviso, la qual cosa si poteva anche risolvere con delle Conferenze dei Servizi.
Non voglio eccedere in critiche puramente dialettiche, tuttavia invito l'Assessore ad esaminare il nostro emendamento. Un emendamento che comunque, non contraddice scelte magari da noi non condivise, ma di mantenimento di un ruolo di SLALA; che rende la norma molto più di carattere generale e quindi, a mio avviso, meno attaccabile in tutte le sedi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Le perplessità che hanno illustrato i Consiglieri Casoni e Cavallera in relazione all'inserimento di SLALA all'interno della legge, ci sembrano motivate. Credo abbiano fondate ragioni di essere.
Tra l'altro, volevo chiedere all'Assessore, sentendo uguali interrogativi da parte dei Consiglieri che siedono nella fila che mi precede - i Consiglieri Buquicchio, Turigliatto e Valloggia - qual è la composizione societaria di SLALA. Sottolineo le perplessità di inserire in legge un riferimento alla società che potrebbe cambiare anche rapidamente denominazione e, nel tempo, avere delle evoluzioni diverse, per cui porterebbe anche alla necessità di cambiare il testo di legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli per la replica.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Vorrei fare un po' di chiarezza su un punto, anche se poi naturalmente, il Consiglio è sovrano nel decidere.
Tutta l'argomentazione con cui, in particolare il Consigliere Casoni ha sostenuto le ragioni di una proposta modificativa all'impianto della legge, lo dico con molta schiettezza, giocano su un concetto di s.r.l. che è già superato. La trasformazione che evocava il Consigliere Cavallera si è compiuta: oggi SLALA è una Fondazione. Un emendamento successivo - il n. 12 propone la modifica della denominazione SLALA s.r.l. in Fondazione SLALA.
Oggi SLALA è diventata una Fondazione.
Questo perché si comprendano esattamente i termini rispetto al concetto di trasparenza nel rapporto tra la funzione di governo pubblico e il ruolo dei soggetti privati. Anche quando SLALA si configurava, giuridicamente come un s.r.l. - cosa che oggi non è più ed è superata dai fatti - i soci componenti di SLALA - ne potrei dimenticare qualcuno - erano tutti Enti locali direttamente partecipanti alla compagine sociale di SLALA: il Comune di Alessandria, il Comune di Genova, il Comune di Novi Ligure, il Comune di Tortona, il Comune di Savona, la Provincia di Savona, la Provincia di Genova, le Autorità portuali di Genova, Savona e La Spezia che, sono, come è noto, autorità pubbliche. Le autorità portuali sono autorità pubbliche nominate e investite dal Governo. Infine, vi sono le Camere di Commercio che sono anch'esse autorità pubbliche.
Gli unici quattro soggetti di diritto privati presenti nella compagine di SLALA in questo momento sono: la finanziaria della Regione Liguria, che mi pare si chiami FILSE; la finanziaria della Regione Piemonte, che non ho bisogno di dirvi come si chiama perché lo sapete, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e una società denominata Energia e Territorio, che è partecipata al 100% del suo capitale dalla Provincia di Alessandria.
Rispetto alla formulazione del testo sarà il Consiglio a decidere, ma voglio precisare, rispetto alle perplessità che sollevava il Consigliere Casoni, qual è la natura di SLALA.
Nessuno - e sottolineo nessuno - di quei soggetti che fanno parte della compagine di SLALA non solo ha, ma non ha neppure pensato di maturare un interesse diretto in termini di business nel campo della logistica, a meno che l'ordinamento italiano non decida che i Comuni, le Province e le Regioni possano, ad un certo punto, diventare direttamente imprenditori nel campo della logistica. Per quanto ci riguarda, i campi di azione che ci siamo riservati nell'ambito della logistica si collocano su quelle forme di partecipazione che oggi riguardano SITO, CIM, Rivalta Scrivia - di cui abbiamo una quota piccola - e le future aree logistiche che questa legge ma, soprattutto, il Piano della logistica, individuerà.
Qualunque sia il giudizio che il Consiglio, nell'articolato, ritiene di rilasciare sulle funzioni di SLALA, vorrei che fosse chiaro che SLALA è quella roba lì. Un raggruppamento, un'alleanza di Enti locali, dell'uno e dell'altra versante, che si sono collegati per sviluppare gli scenari della logistica e che hanno costituito e devoluto a questo soggetto collettivo lo dico al Consigliere Cavallera - le loro funzioni di programmazione su un campo e su un'ala che implica un ruolo di collegamento e di alleanza territoriale vasta. Mi sembra di una chiarezza banale.
Questa è SLALA e queste sono le sue funzioni, che non c'entrano nulla con l'intervento diretto del business della logistica, tant'è che, come è contenuto con chiarezza nella legge, al comma precedente dello stesso articolato, l'eventuale partecipazione a società che si muovono nel campo della logistica la Regione la compie non attraverso SLALA, ma attraverso Finpiemonte. Lo dico perché sull'articolato si può discutere, ma la questione degli interessi o non interessi non è solo una questione di intenzione: è una questione che non sussiste, in termini giuridici rispetto a questo articolato.
Aggiungo, non da ultimo, che il testo proposto rispetto alle funzioni di SLALA non fa altro che richiamare e consolidare, con un'operazione trasparente, nella legge sulla logistica, ciò che l'Aula ha già approvato nella Finanziaria dello scorso anno. L'articolo richiamato nel testo ha già previsto per SLALA quelle stesse funzioni di cui oggi parliamo e che, nella mia proposta, dovrebbero trovare sistemazione nell'ambito di una legge sulla logistica. Io credo, invece, sia opportuno che, in maniera molto chiara e trasparente, si dica quali sono le funzioni dei soggetti che oggi sono sul territorio e ai quali, attraverso Finpiemonte, la Regione partecipa. Rivendico sulla proposta un'operazione di trasparenza.
Ho spiegato qual è la natura di SLALA e quali sono i suoi limiti di azione. Naturalmente sta al Consiglio decidere. Personalmente ribadisco il parere che ho espresso prima sull'emendamento. Ovviamente il giudizio che do sulla formulazione di un articolato è che, ripeto, bisogna già guardare con l'avvenuta perfezionata mutazione di SLALA da s.r.l. a Fondazione, che ha portato con sé la ridefinizione e il ridimensionamento del Consiglio di Amministrazione che, peraltro, in nessuna delle sue figure, percepisce compensi e neppure rimborsi spesa per gli spostamenti. In termini di trasparenza, è giusto che il Consiglio sia informato sulla natura di SLALA.
Che poi di recente, alla compagine di SLALA abbia ritenuto di aderire anche la Camera di Commercio di Cuneo e che questo estenda il concetto dall'ambito strettamente ligure-alessandrino ad un interessamento di altri territori che liberamente, attraverso alcune loro istituzioni, hanno deciso di aderire, non dipende solo dal sottoscritto, ma da come si stanno muovendo le cose sul territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni, per dichiarazione di voto.



CASONI William

Assessore Borioli, so benissimo che la società SLALA s.r.l. ha precipitosamente modificato la sua azione passando da s.r.l. a Fondazione e conosciamo i motivi che stanno all'origine. Lei ha fatto bene a richiamare il testo della Finanziaria, sulla quale abbiamo votato contro, che già inseriva una s.r.l. in una legge, facendo diventare legge ed affidando un compito istituzionale ad una s.r.l., allora privata. Noi abbiamo votato contro, questa è una responsabile vostra, che avete approvato.
Le posso dire tranquillamente che la Camera di Commercio di Cuneo ha aggredito perché è parso che questa società, com'è vero, sia forzosamente inserita quale organismo che deciderà la logistica sul Piemonte. Come mai non ha aderito la Provincia di Cuneo, la Provincia di Asti e gli altri Comuni del territorio? Lei vuole una società di Alessandria nella quale ci ha citato i soggetti, per esempio la Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria, che sappiamo da chi è presieduta, chi la controlla e quali sono gli interessi che si possono mettere in campo.
Lei svende la logistica di due province come Asti e Cuneo alla società SLALA s.r.l. di Alessandria. L'ho già detto precedentemente, per questo non vorrei tornare su questo stesso concetto e presentare altre decine di emendamenti, come accadrebbe se venisse compreso il concetto. C'è un emendamento redatto dal collega Cavallera che le dà la possibilità di incaricare la società SLALA s.r.l. per tutte le cose che vuole su Alessandria, ma non può inserire per legge che la logistica delle altre Province non possa avere altro che un promotore: qualora Asti, qualora Cuneo, qualora chiunque altro volesse sviluppare una piattaforma logistica deve essere il Comitato promotore affidato alla società SLALA s.r.l. di Alessandria e partecipato dei soggetti che abbiamo citato prima in una legge della Regione Piemonte.
Lei ha detto giustamente nel frattempo questa società è già cambiata.
Se domani cambia nuovamente e ritorna un altro soggetto? In quel caso avremo dato per legge a questa società delle funzioni. Sono veramente stupito. In quasi tredici anni di lavoro in questa Regione, non ho mai visto inserire in una legge una forzatura come questa. Probabilmente, in altre leggi si è trattato di scelte determinate, perché nella sua autonomia, Assessore, lei può scegliere - lo dice anche l'emendamento del Consigliere Cavallera - per determinate opere il soggetto giuridico, la costituzione, l'attività di specifico soggetto giuridico senza scopo di lucro al fine di promuovere lo sviluppo del sistema logistico.
Però, questo lo fa di volta in volta, potrà essere la società SLALA s.r.l., magari fra tre anni potrà essere un altro soggetto che, nel frattempo, nasce e diventa più importante della società SLALA s.r.l. e con funzioni ancora più ampie. Perché volerlo inserire adesso in legge? Quindi veramente le chiedo se vuole davvero che questa legge vada avanti così, ma a me sembra assurdo incartarsi su una cosa del genere.
Le ho già detto siamo che noi siamo d'accordo e che abbiamo votato a favore di molte iniziative di questa legge, ne condividiamo lo spirito.
Questo passaggio unito ad un altro, che vedremo in seguito, relativo all'affidamento dei soggetti non ci trova assolutamente concordi.
Si riservi il diritto di decidere a chi dare il compito, non deleghi una sua funzione che può esercitare come Assessorato e come Regione. Sembra quasi che la si voglia mettere qua, così non la si può più muovere: cambia l'Assessore, cambieranno le maggioranze e cambieranno le situazioni, per la società SLALA s.r.l. continuerà a governare il sistema della logistica sul Piemonte. Questo, Assessore, non va bene!



PRESIDENTE

Vorrei informare i colleghi, rispetto ad alcune informazioni che mi hanno richiesto, che potremmo chiudere i lavori odierni con l'articolo 4 però ci sono cinque emendamenti ancora da discutere.
Bene, se non c'è nulla in contrario, proseguiremo con i lavori in questi termini.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Vorrei motivare ancora, in sede di dichiarazione di voto, la nostra posizione. Potrei definire il nostro emendamento, un emendamento di compromesso, se vogliamo essere obiettivi. Forse, per un'antica formazione personale non volevamo e non vogliamo assolutamente riaprire in questa sede il dibattito sul ruolo della società SLALA s.r.l., perché l'abbiamo già fatto quando è stata autorizzata la partecipazione della Regione e noi ci siamo espressi con tante criticità in quella sede.
Qui non possiamo fare un supplemento di dibattito su un tema sul quale il Consiglio regionale si è già espresso, e ha deciso e sul quale potrebbe decidere domani di fare marcia indietro. Quindi, diciamo che si è già detto quello che si doveva dire, ma oggi diciamo che trattando la materia della logistica non si può non trattare degli strumenti di supporto della Giunta e anche degli altri enti territoriali.
Ci siamo peritati di fare una proposta che parte dal presupposto che la società SLALA s.r.l. oggi è una Fondazione, quindi si parla di un soggetto senza scopo di lucro - proprio questa è la motivazione per cui abbiamo scritto questo - ma per il resto tutto rimane pregiudicato, benché con una formulazione che salvaguarda la validità nel tempo della norma. Dopodich le varie Giunte regionali che nelle varie epoche non solo per un mutare degli orientamenti politici, ma anche per un mutare delle esigenze dei tempi che si susseguono, potranno trovare altre soluzioni.
Rivedendo l'emendamento nel momento in cui invito l'Assessore ad accoglierlo, e ringrazio anche il collega Casoni che lo ha sostenuto convintamente, farei una proposta, se vogliamo rendere la norma ancora più ampia. Dove si dice "del sistema logistico ligure e piemontese" eventualmente si potrebbe sostituire con "del sistema logistico del Nord Ovest italiano", se vogliamo vederlo in un'ottica di tre Regioni (Piemonte Liguria e Lombardia). Noi, che siamo al confine di due Regioni, lo sappiamo bene.
Ho letto ancora due o tre volte l'emendamento per vedere se era davvero così pesante e stravolgente, ma non ho rinvenuto nulla di così inaccettabile, salvo questo. Visto che anche la Presidente molte volte guarda la Lombardia - forse, dovremmo guardarci un po' di più per tante cose - potremmo scrivere "del sistema logistico del Nord-Ovest italiano".
Allora, avremmo una norma permanente di carattere generale a cui pu sottendere l'operatività di SLALA e ogni qualsiasi altra iniziativa che la Giunta regionale nel tempo potrà deliberare di attuare.
Ovviamente, voteremo a favore.



PRESIDENTE

Dopo ampia discussione, passiamo alla votazione dell'emendamento.
Il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, come modificato, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il comma 2 dell'articolo 4 è sostituito dal seguente: "2. La Regione partecipa agli enti od organismi di cui al comma 1 tramite Finpiemonte Partecipazioni s.p.a.".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

L'emendamento n. 13 è solo una semplificazione della formulazione del comma 2, che riguarda il ruolo di Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi, indìco la votazione appello nominale (come richiesto dai Consiglieri Casoni, Vignale e Boniperti) sull'emendamento rubricato n. 13.
Ricordo che il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Casoni e Rossi: il comma 3: "3. La Regione riconosce la funzione di SLALA s.r.l. cui partecipa, come previsto dall'articolo 33 della l.r. 14/2006, direttamente o con le modalità di cui al comma 2 insieme a Regioni contermini ed al sistema degli enti locali, quale organismo promotore dello sviluppo del sistema logistico ligure-piemontese", è abrogato.
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Come ho detto prima, siamo sempre sul solito argomento. Passi il comma 2, ma sul comma 3 vi ho già detto che chiediamo che venga abrogato, visto che non è stato possibile modificarlo con un emendamento precedente.
Presidente, io glielo dico, perché poi non voglio che mi si accusi di altre cose: se l'atteggiamento rimane questo, noi stiamo già preparando altri dieci-dodici emendamenti su questo punto.
Lei poi valuti sull'uscita di questo provvedimento dall'Aula, perch noi questa cosa non la accettiamo. Il nostro Gruppo, ma tutta la minoranza ho sentito anche tante altre persone, difatti avete visto com'è andata la votazione precedente: insomma, tanta gente in quest'Aula ritiene che sarebbe opportuno che venisse ritirata questa dizione. Avendo l'Assessore lo ribadisco - tutti gli strumenti e tutte le potenzialità per incaricare SLALA, come, quando e dove vuole, con questa stessa legge, perché è stato lui a mettere i criteri e le modalità nei punti precedenti, cioè nel senso che la Giunta regionale può fare tutto e di più.
Noi siamo d'accordo che sia una legge dirigista, nel senso che diano la possibilità di decidere di fare.
Tuttavia, ripeto che non siamo assolutamente d'accordo sul fatto che venga mantenuta questa dicitura e questo comma all'articolo 4.
A noi è sembrato di dare collaborazione. Ho già detto all'Assessore che daremo collaborazione anche dopo, ad esempio sul passaggio di funzioni a Finpiemonte piuttosto che a SCR. Potremmo già trovare una soluzione che vada bene a tutti e due i soggetti, quindi far diventare legge una cosa su un settore importante.
È logico che se ci sono impuntature da una parte, noi metteremo delle impuntature dall'altra. Mi sembra veramente una stupidata bruciare l'opportunità di approvare una legge per una testardaggine nel mantenere questa dicitura.
Ho già detto all'Assessore anche di persona che sul percorso successivo a questo punto siamo disponibili a trovare le intese necessarie anche sul punto di delega.
Mi sembra che alcuni colleghi abbiano chiesto di terminare prima i lavori odierni. Per noi non ha importanza, però, come ho detto immediatamente dopo la votazione di quest'emendamento, togliendo una parola alla volta, chiederò che sia rivotato per tutte le parole di questo comma.
A questo punto mi rimetto anche al buonsenso di tutti, ma soprattutto dell'Assessore, al quale voglio dire: magari lui è convinto legittimamente di una cosa, ma senta anche il parere di tanti in quest'Aula.
Privatamente ho sentito molti pareri che mi dicono che ho ragione, poi magari non si estrinsecano in voti, ma sappia che tanti la pensano che sia così e che magari si possa superare quest'impasse. Questo in fondo non è che faccia cadere il sistema portante di tutta la legge, perché se si va avanti su questo mi viene anche il dubbio che se c'è troppa testardaggine su questo punto, veramente questo sia l'asse portante di tutta la legge.
Altrimenti non capirei l'atteggiamento, visto che ho fatto l'Assessore per tanti anni.
Se quando ero Assessore mi avessero detto su una legge generale di togliere quel riferimento, l'avrei tolto subito pur di approvare la legge velocemente e di renderla operativa al più presto, a meno che non fosse un riferimento fondamentale obbligatorio.
Questo non è un requisito né fondamentale né obbligatorio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Casoni. Proprio per venire incontro alla sua proposta considerando anche che l'Assessore ha presentato un emendamento che potrebbe essere risolutivo in quella direzione, sospendo la seduta per alcuni minuti per valutare se l'emendamento della Giunta va nella direzione indicata dal Consigliere Casoni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.52 riprende alle ore 19.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti e alle infrastrutture

Accorciando i tempi della replica e stringendoli alla sola lettura dell'emendamento, propongo la modifica sostitutiva dell'emendamento n. 3 secondo la seguente formulazione: "La Regione riconosce la funzione degli organismi cui partecipa direttamente o con le modalità di cui al comma 2 sia con il sistema degli Enti locali, sia con le Regioni contermini" laddove la definizione di "sia con il sistema degli Enti locali, sia con le Regioni contermini" non vincola la possibilità di costituire organismi di cui al comma 2 - necessariamente la partecipazione di altre Regioni - ma pone un campo di alternative possibili che saranno i territori di volta in volta a definire.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, l'emendamento rubricato n. 30 viene ritirato?



(Il Consigliere Casoni fa cenno di assenso)



PRESIDENTE

L'emendamento n. 30 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 38) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: art. 4 comma 3 (sostitutivo): "La Regione riconosce la funzione degli organismi cui partecipa direttamente con le modalità di cui al comma 2 sia con il sistema degli enti locali sia con le regioni contermini".
Emendamento rubricato n. 14), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al comma 3 dell'articolo 4 la sigla "s.r.l." è soppressa Emendamento rubricato n. 12), presentato dal Consigliere Rutallo: al comma 3 dell'articolo 4 le parole "SLALA s.r.l." sono sostituite dalle seguenti: "Fondazione SLALA - Sistema logistico integrato del nord-ovest d'Italia".
Emendamento rubricato n. 37). presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al terzo comma dell'art. 4 dopo le parole "al sistema degli enti locali" vengono tolte le parole "quale organismo promotore dello sviluppo del sistema logistico ligure-piemontese".
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 30, n. 14 e n. 37 sono ritirati e che l'emendamento rubricato n. 12 è superato dalla riscrittura.
Indìco la votazione palese sull'emendamento sull'emendamento rubricato n.
38.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.09)



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