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Dettaglio seduta n.293 del 12/02/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COTTO



(Alle ore 10.00 la Vicepresidente Cotto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.39)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Bresso, Chieppa, Dalmasso Gariglio e Robotti.


Argomento:

b) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti i processi verbali delle adunanze del 10, 16 e 17 ottobre 2008.
Saranno approvati nelle prossime sedute consiliari.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Composizione Commissione permanente Commissione post-Olimpiadi insediata in data 8 febbraio 2008


PRESIDENTE

Comunico le variazioni delle Presidenze e delle Vicepresidenze nell'ambito delle Commissioni consiliari: I Commissione: Wilmer Ronzani, Presidente Mariano Rabino, Vicepresidente



PRESIDENTE

II Commissione: Bruno Rutallo, Presidente Angelo Auddino, Vicepresidente



PRESIDENTE

III Commissione: Marco Bellion, Presidente Sergio Dalmasso, Vicepresidente



PRESIDENTE

IV Commissione: Elio Rostagno, Presidente; Andrea Buquicchio, Vicepresidente



PRESIDENTE

V Commissione: Paola Barassi, Presidente Giorgio Ferraris, Vicepresidente



PRESIDENTE

VI Commissione: Paola Pozzi, Presidente Paolo Cattaneo, Vicepresidente



PRESIDENTE

VII Commissione: Iuri Bossuto, Presidente Piergiorgio Comella, Vicepresidente



PRESIDENTE

VIII Commissione: Aldo Reschigna, Presidente Graziella Valloggia, Vicepresidente.



PRESIDENTE

Commissione post-Olimpiadi: Gianluca Vignale, Presidente Stefano Monteggia, Vicepresidente.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Modifica funzioni Assessorili assegnate con DPGR n. 43 del 28/04/2005


PRESIDENTE

Con decreto n. 15 dell'11 febbraio 2008, la Presidente della Giunta regionale ha ritenuto opportuno, per garantire la migliore funzionalità dell'organo collegiale, ridefinire l'assegnazione di alcune funzioni attribuite agli Assessori: Paolo PEVERARO, Vicepresidente: artigianato, attività estrattive bilancio e finanze, patrimonio, attuazione del piano di edilizia sanitaria e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali, di concerto con l'Assessore alla sanità, personale e sua organizzazione, controllo di gestione, cooperazione Eleonora ARTESIO: tutela della salute e sanità, programmazione socio sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare e, per quanto attiene all'edilizia sanitaria, di concerto con l'Assessore al patrimonio Andrea BAIRATI: università, ricerca, politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione, telecomunicazioni, e-government, industria ed energia Nicola DE RUGGIERO: ambiente, parchi e aree protette, promozione del risparmio energetico, risorse idriche, acque minerali e termali.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Richiesta, da parte del Consigliere Larizza, di chiarimenti relativamente a "Accordo tra Finmeccanica e Città di Torino sul destino del sito produttivo dell'Alenia di Corso Marche"

Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Sollecito, da parte del Consigliere Leo, in merito alla risposta all'interrogazione n. 1921, inerente a "Programma di governo 2005/2010 legge di riforma del sistema formativo"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Larizza ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente. Ho letto, in questi giorni, sui giornali una notizia di una certa importanza, riguardante un accordo - stando alle notizie giornalistiche - tra Finmeccanica e Comune di Torino, inerente all'area di Corso Marche, almeno una parte di quell'area attualmente occupata dalla produzione aeronautica. Voglio sottoporre all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza la possibilità di chiedere alla Giunta di fornire un'informazione un po' più dettagliata di quanto possiamo leggere sui giornali, circa tale accordo.
Desidero sapere - poiché si parla di modello Mirafiori - se l'accordo coinvolge anche la Regione e capire se il trasferimento delle produzioni aeronautiche a Caselle possano avere delle conseguenze positive - come io penso - dal punto di vista dello sviluppo del settore, quindi anche dal punto di vista occupazionale.
So che parte dell'area è finalizzata all'attività dello spazio e al centro multifunzionale, quindi chiedo se l'area sulla quale c'è l'accordo è destinata interamente a insediamenti edilizi o se è un'area nella quale ci possono essere insediamenti dell'indotto del settore spaziale ed aeronautico.
Sono una serie di questioni che volevo segnalare, anche se non è la sede giusta, ma è un argomento di grande importanza e varrebbe la pena avere un'informazione nelle Commissioni competenti, magari anche congiunte oppure in Aula, se la Giunta e l'Ufficio di Presidenza lo ritengono.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Larizza. Il suo messaggio è registrato e le faremo sapere, nel corso della giornata, le modalità di cui la Giunta si vorrà avvalere per comunicare queste informazioni.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie. Chi rappresenta la Giunta, Presidente Cotto?



PRESIDENTE

C'è il Vicepresidente Peveraro.



LEO Giampiero

Presidente Peveraro, la volta scorsa ho accettato la risposta scritta a diverse interrogazioni, quindi ho rinunciato a diversi interventi in Aula purché fosse data risposta all'interpellanza n. 1921, da parte dell'Assessore Pentenero.
Anche stamattina ho rinunciato, sempre per disponibilità e buona volontà, a illustrare diverse interrogazioni, considerandole non urgenti superate, ecc., ma chiedo cortesemente una risposta su questa.
Chiedo, pertanto, se la Giunta può dare risposta nella mattinata o se lo farà la prossima settimana.
Volevo comunicare che la volta scorsa mi assicurarono che avreste risposto questa settimana. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo. Ho registrato anche la sua richiesta; appena arriverà l'Assessore Pentenero vedremo di mettere subito a sua disposizione la risposta.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Come lei sa, poc'anzi le ho consegnato un ordine del giorno per capire se c'erano le condizioni per poterlo iscrivere nella seduta di stamani. Questo ordine del giorno riguarda una serie di iniziative presso il Governo, relative ai decreti attuativi inerenti all'ultima Finanziaria e, in modo particolare, al fondo per le vittime dell'amianto, al fondo nazionale di risanamento degli edifici pubblici e a un possibile decreto per i benefici previdenziali verso i lavoratori esposti all'amianto.
Su questo documento ci sono già le firme dei miei colleghi, ma chiedo anche ai colleghi di minoranza di sottoscriverlo. Soprattutto chiedo, anche a fronte del fatto che nelle ultime settimane in quest'Aula abbiamo parlato lungamente di queste cose, di fare uno sforzo, se possibile già nella giornata di oggi, per poterlo votare.
Se c'è questa disponibilità, chiedo di procedere senza dibattito. Credo che sia molto utile farlo adesso, perché questo Governo, che è alla fine del proprio lavoro, può ancora fare delle cose molto importanti in questa direzione, e chi ha avuto a che fare questi temi sa di che cosa parlo.
Quindi chiedo questa disponibilità e questa sensibilità ai colleghi dell'Aula. Se ci sarà, credo che il ringraziamento non venga solo dato da me, ma da tutte quelle persone (tante) che qui Piemonte, purtroppo, hanno avuto a che fare con problemi relativi all'amianto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 943 inerente a "Iniziativa per sollecitare il Ministro del Lavoro e il Ministro della Sanità a emanare i decreti necessari all'organizzazione del 'Fondo per le vittime dell'amianto' e del 'Fondo nazionale per il risanamento degli edifici pubblici' e il decreto sulle modalità di attuazione delle norme inerenti ai benefici previdenziali ai lavoratori esposti all'amianto" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 377 inerente a "Normativa per i lavoratori esposti all'amianto" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Ordine del giorno n. 324 inerente a "Giornata mondiale delle vittime dell'amianto" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Grazie. Se l'Aula acconsente, possiamo considerare iscritti all'o.d.g.
gli ordini del giorno n. 943, 377, 324.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Nel frattempo, chiedo agli addetti di distribuire i documenti. In seguito, vedremo come organizzarne la discussione e l'eventuale approvazione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazione della Giunta regionale in merito al decreto n. 15 dell'11 febbraio, avente ad oggetto: "VIII Legislatura. Modifica decreti attribuzione deleghe"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intanto mi congratulo con la Presidente per l'eccellente gestione dei lavori. Ho sentito via Internet - non so se nel frattempo ci siano state delle novità e qualora ci siano me ne scuso - che lei stava leggendo un decreto della Presidenza della Giunta regionale datato 11 febbraio (ieri) sempre che sia quello del 2008, non vorrei che ci comunicassero dei decreti dell'11 febbraio 2007, ma oso immaginare di no. Ho persino pensato che forse il decreto cui lei alludeva fosse quello che oggi viene riportato dai giornali sotto un titolo che non ho capito, ma si sa che i titoli sono una cosa e i contenuti degli articoli sono diversi.
Il titolo è: "Pugno duro". Non so se alludeva al dispiacere del compagno Clement per alcune vicende sportive recenti o ad altre cose.
Insomma, la domanda che pongo alla cortesia della Giunta - so che la Presidente Bresso è assente per impegni, non mi interessano quali, comunque non c'è - è se qualcuno ritiene di dire anche all'Aula che cosa è successo in Giunta.
Lo dico meglio. Credo che sia indispensabile che subito ci venga annunciato che cosa è successo in Giunta, perché non vorrei commentare i giornali, ma vorrei commentare un'eventuale comunicazione istituzionale.
Non faccio nessun commento e attendo senza nessuna impazienza la comunicazione della Giunta.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Peveraro, cui do la parola, è disponibile a rispondere subito.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non so se mi competa, anche se credo sia così sia per l'assenza della Presidente sia perché parte in causa in questa riorganizzazione di competenze, per alcuni aspetti certamente significativa, ma comunque marginale rispetto all'attività complessiva della Giunta.
In realtà ciò che si è ritenuto necessario, che ovviamente la Presidente in prima istanza ha ritenuto necessario, è stato rendere più coerenti alcune deleghe. Mentre da una parte, per quello che mi riguarda direttamente, certamente si rendeva opportuno accorpare nell'ambito della gestione delle attività del patrimonio anche tutto quell'importante processo di valorizzazione del patrimonio della sanità, dall'altra parte peraltro come anche in diverse circostanze mi pare in particolare il Consigliere Pichetto aveva sollevato - si realizzava la suddivisione sotto la competenza di due Assessori diversi della responsabilità dell'industria e dell'innovazione e competitività. Come dire, in quest'ambito di riorganizzazione e razionalizzazione, l'industria, quindi non solo le attività produttive come è stato impropriamente riportato oggi dagli organi di stampa, perché le attività riguardanti l'artigianato e l'estrazione restano in capo alla mia responsabilità, ma l'industria passa al collega Bairati.
Sempre nell'ambito di questa, come dire, logica di ristrutturazione e riorganizzazione e anche per, come dire, il quadro che fa riferimento ai fondi europei, che come sappiamo sono concentrati e incentrati su innovazione, competitività ed energia, la parte di attività industriale legata all'energia viene riassunta nelle competenze del collega Bairati.
Restano in capo al collega De Ruggiero tutta la partita relativa al risparmio energetico e tutta la partita relativa alle autorizzazioni che come dire, sono e restano nella competenza della Direzione ambiente.
Sostanzialmente gli interventi sono stati i seguenti. L'Assessore Peveraro acquisisce la competenza - per dirla esattamente con la delega sull'attuazione del Piano di edilizia sanitaria e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie. Il collega Bairati acquisisce nelle sue competenze l'industria ed energia, lasciando la delega sulla valorizzazione del patrimonio e sul Piano di edilizia sanitaria. Il collega De Ruggiero mantiene tutta la parte relativa alla promozione del risparmio energetico e la parte autoritativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Immagino che il decreto della Presidenza della Giunta ci venga distribuito, ove già non lo sia, e comunque, quand'anche non ci venga distribuito, sarà accessibile via rete, come tutti gli atti della Giunta.
Non me ne voglia, Vicepresidente Peveraro, se affermo che non c'è praticamente niente di politico in quanto lei a detto. Io mi rendo conto che l'approccio tecnico che la contraddistingue è una modalità, come posso dire...
Lei ha farcito il suo intervento con circa 27 o 28 "come posso dire", e adesso ce ne metto qualcuno anch'io per renderle il clima delle orecchie che sentivano.
Quindi, come posso dire? I tecnici sono tecnici; noi, sa Vicepresidente, qui facciamo, come posso dire, un lavoro diverso, che è quello, come potremmo dire, che ci chiamano a fare coloro che ci hanno qui eletti.
Capisco che l'aggettivo non sia, come potrei dirle, particolarmente popolare, ma si tratta di politica, che con l'aspetto tecnico dell'amministrazione ha, come potremmo dire, rapporti non sempre episodici talora anche sistemici, ma, come potrei dire, sono diversi, abbastanza diversi.
Il capo della sua, come potrei dire, maggioranza oggi è assente per degli impegni immagino istituzionali. D'altronde, non ho mai visto nessuno che abbia mai detto: "Il Presidente è assente perché non ha voglia di venire", che è praticamente, come potrei dire, la maggiore delle ragioni per cui i Presidenti delle Giunte, di tutte le Giunte, non vengono in Consiglio. Ma, come posso dire, anche la sua Presidente il tasso di ipocrisia lo tiene entro un certo livello di controllo.
Allora, intanto in sede tecnica tenderei a contraddirla, definendo marginali, perché lei ha esordito dicendo: "Marginali".
Sono sicuro che lei non voleva dirlo, ma l'ha detto. Quanto è accaduto in Giunta ieri con l'atto del Presidente della Giunta ha una serie di elementi che verranno valutati quando il capo dell'attuale maggioranza sarà presente, in modo che faccia delle valutazioni che sembrino anche politiche e consentano a noi di controdedurle in sede politica. Ma marginali non sono, perché si sposta il Piano di edilizia sanitaria.
Siccome non sono marginali 3,8 miliardi di edilizia sanitaria, non riteniamo marginale l'energia e non riteniamo chiaro cosa voglia dire maggiore coerenza nella ristrutturazione, tranne nel caso che qualcuno dica: "Avendo sbagliato prima, adesso pongo rimedio".
Però non ho sentito nulla del genere, quindi la inviterei Vicepresidente, a chiedere al capo della maggioranza politica, la Presidente Bresso, quando potrà essere disponibile a parlare in Consiglio che è la sede di competenza di ciò di cui stiamo parlando, onde consentire a tutti i Gruppi, e non soltanto al mio, di sentire le sue valutazioni e se possibile, commentarle.



PRESIDENTE

Abbiamo provveduto a distribuire il decreto di modifica delle deleghe.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Credo che persino in un'Amministrazione comunale e provinciale, quando avvengono dei cambi all'interno della composizione della Giunta o nelle deleghe che sono assegnate, qualcuno dica qualcosa.
Intanto credo che non sia sbagliato parlarne qui piuttosto che sui giornali, dove oggi la Bresso viene presentata come una donna con il pugno di ferro che finalmente mette ordine e richiama i suoi Assessori alle proprie competenze e probabilmente anche ad una maggiore iniziativa. Perch è così, quello che emerge dai giornali è questo.
Vorrei solamente dire a quest'Aula che oggi abbiamo assistito al cambio di deleghe relative ad innovazione, energia, industria e edilizia sanitaria. Non stiamo parlando di deleghe modeste, ma probabilmente delle deleghe che più hanno pesato sul programma politico elettorale della vostra maggioranza.
Ed oggi, superata di poco la metà strada, voi cambiate queste deleghe probabilmente ammettendo che c'è qualcuno che non ha fatto il proprio dovere fino in fondo e che c'è qualcosa che non va.
Sono sicuro che ci saranno nei prossimi mesi altri cambi di delega magari perché qualcuno andrà in Parlamento o perché la situazione politica che riguarda l'attività della Regione dimostrerà in modo evidente tutta la sua stanchezza.
Questa è la chiave di lettura che io do al cambio delle deleghe. E nessuno dice niente? Non se ne parla? Evidentemente oggi constatiamo che c'è una maggioranza silenziosa che non si pone il problema che siano cambiate all'interno della Giunta deleghe importantissime, che dovevano essere quelle che dovevano fare la differenza con la Giunta precedente.
Voglio soltanto evidenziare questo fatto.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interpellanza n. 1645 del Consigliere Toselli, inerente a "Finanziamento manifestazione Occitania"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazione ed interpellanze", passiamo all'esame dell'interpellanza n. 1645, cui risponde l'Assessore Oliva, che ha pertanto facoltà di intervenire.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

L'interpellanza si riferisce ad una manifestazione che si è svolta nella scorsa estate "Occitanica" e prende spunto lo spunto dall'importanza che la cultura occitanica ha avuto nel corso della storia.
Nel momento in cui ci siamo posti il problema di una redistribuzione dell'offerta culturale su tutto il territorio, decongestionando la sovrabbondanza di offerta culturale che c'è a Torino nell'area metropolitana, per quanto riguarda il Cuneese abbiamo pensato che la cultura occitanica poteva essere uno spunto.
Di qui l'organizzazione di una manifestazione che non ha voluto essere soltanto di carattere locale, ma che attraverso il coinvolgimento di gruppi che erano in parte locali, ma in parte venivano da altre piazze italiane potesse dare lustro ed importanza al territorio.
Di qui la scelta della manifestazione e il conseguente investimento che per quanto riguarda i fondi regionali credo che si sia attestato all'incirca sui 280 mila euro.
Lei assicura che è una cifra molto alta.
Dipende da quale punto di vista ci si pone; se si parla di manifestazione di carattere locale, allora si possono realizzare indubbiamente con molto meno. Mentre se si parla di manifestazioni che vogliono puntare i riflettori dell'attenzione mediatica sul territorio, è una cifra comparabile a quella di manifestazioni analoghe che vengono fatte su questo territorio e da altre parti.
Perché non si tratta soltanto di cachet per artisti importanti, ma si tratta anche di comunicazione, di presenze sui giornali, di coinvolgimento dei giornalisti nel sostegno alla manifestazione stessa.
Poi si possono fare delle valutazioni; tutte le manifestazioni sono anche soggette ad una verifica per capire se l'appeal culturale è adeguato a quelle che sono le attese oppure no. Questo è un altro tipo di discussione, ma all'origine di questo investimento c'è stata la volontà di promuovere il territorio occitano attraverso un investimento sulla cultura occitana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

La ringrazio per la risposta, Assessore.
Anch'io come tutti sono un fermo sostenitore della nostra storia, dei nostri valori e delle nostre tradizioni. Però ritengo sempre che quando vengono stanziate somme così ingenti per manifestazioni, bisognerebbe poter comprendere le risultanze a livello di costi-benefici. Perché per accontentare qualcuno si rischia di dare risorse che, a manifestazione effettuata, risultano talvolta eccessive.
Quindi, per evitare di sostenere una spesa esagerata da parte della Regione, sarebbe opportuno un controllo per verificare l'effettiva necessità di investire una somma così ingente.
Se lo ha fatto, Assessore, ha compiuto un ottimo lavoro; in caso contrario, si informi, perché sulla base delle mie informazioni le cose sono andate realmente in modo diverso.
Credo che, in questa specifica occasione, si sia detto sì solamente per accontentare qualcuno. Non che mi dispiaccia, ma sono risorse che potevano essere investite in modo differente.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1921 del Consigliere Leo, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - legge di riforma del sistema formativo"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1921, cui risponde l'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
L'interrogazione n. 1921 del Consigliere Leo era inerente ad un aggiornamento sulla legge di riforma del sistema formativo che era previsto dal programma di governo 2005-2010.
In merito all'interrogazione, posso riferirvi che varare una legge di riforma delle sistema della formazione professionale è un impegno che è stato preso da questa legislatura. Com'è noto, nel 2006 è stato approvato in Conferenza Stato-Regioni un masterplan di applicazione delle competenze previste dalla riforma della Costituzione, ovvero dal Titolo V.
Allora, è stata fatta una valutazione sull'opportunità di approvare un disegno di legge che ragionasse sui punti comuni tra il sistema della formazione e il sistema dell'istruzione. Pertanto, abbiamo individuato un percorso che partisse da un'analisi e da una serie di incontri previsti con gli stakeholder, cioè con tutte le parti sociali, con tutti i portatori di interesse, su un sistema di formazione e sul sistema di istruzione, per comprendere quali erano le aspettative, appunto, di tutti gli stakeholder sulle materie della formazione e istruzione, quindi addivenire ad una legge quadro che parta dall'integrazione tra i due sistemi.
Questo percorso è stato sviluppato lungo tutto il 2007. Siamo arrivati alla stesura di un disegno di legge sulla formazione e istruzione, in applicazione di quanto previsto dalla nostra Costituzione, e durante i primi sei mesi del 2008 arriveremo alla presentazione del disegno di legge all'interno della Giunta. È un percorso lungo, ma, stante l'importanza del disegno di legge che ci appresteremo ad approvare, è necessaria una fase di confronto e, poi, di concertazione importante e significativa.
Ad oggi, stiamo ultimando la fase di concertazione con tutte le parti sociali interessate, ma si tratta di un percorso che nasceva da quanto un attimo fa ho descritto e credo che saremo in grado di rispettare la tempistica di cui ho detto.
Ovviamente, è una legge quadro di sistema, quindi partirà dal percorso delle scuole dell'infanzia fino ad arrivare alla formazione per gli adulti.
Quindi, sarà una legge che toccherà tutti i vari settori; so che c'è particolare interesse, ad esempio, per quanto riguarda l'educazione per gli adulti, rispetto alla quale e anche per quanto concerne la formazione all'interno della legge saranno toccati specifici argomenti.
So che rispetto all'educazione per gli adulti c'è una recente e particolare attenzione al dimensionamento e alla trasformazione prevista dal decreto pubblicato all'inizio di questo mese, secondo il quale per ogni autonomia scolastica deve essere individuata una serie di CTP, ai quali si fa riferimento, ma questo rientra tra le attività che già oggi...
Diventa difficile parlare in queste condizioni.



(Scampanellìo del Presidente)



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Quindi, il dimensionamento delle autonomie scolastiche legate all'educazione per gli adulti rientra nelle attività che già oggi questa Regione esercita all'interno del dimensionamento scolastico e della programmazione dell'offerta formativa, ma è attività parallela rispetto alla programmazione e alla stesura del disegno di legge sulla formazione e sull'istruzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Intervengo rapidissimamente.
Ringrazio l'Assessore Pentenero per il lavoro che sta svolgendo e per l'attenzione. Come lei ha detto, è materia delicatissima, che rappresenta una grande competenza storica, oggi ancora più importante e attuale, della Regione, per cui la ringrazio per l'attenzione. Le chiedo la cortesia, con in tempi che lei riterrà, anche perché è attenta rispetto ai lavori della Commissione, non posso che dargliene atto con piacere e ringraziarla, di informarci rispetto a momenti di passaggio delicati. Ringrazio anche la Presidente Cotto - efficientissima - e il Presidente Peveraro che prontamente ha garantito questa risposta. Io sono soddisfatto; grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione n. 1605 dei Consiglieri Deambrogio, Clement, Bossuto Barassi, Morioni e Dalmasso, inerente a "Scarsa accessibilità e fruibilità dei giardini della Reggia di Venaria" interrogazione n. 1678 della Consigliera Pozzi, inerente a "Accessibilità dei giardini della Reggia di Venaria Reale alle persone con disabilità motorie" interrogazione n. 1730 della Consigliera Ferrero, inerente a "Accessibilità alla Reggia di Venaria ai soggetti diversamente abili"


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni n. 1605, n. 1678 e n. 1730 cui risponde l'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Credo che la Reggia di Venaria, dopo le difficoltà circa l'apertura dei giardini dell'estate scorsa, abbia risolto questi problemi di accessibilità. La Reggia, in quanto Reggia, li ha risolti con un apposito passaggio che permette ai disabili di entrare, per il quale sono state concesse deroghe ai Sovrintendenti, perché si è trattato di intervenire su una struttura realizzata da Filippo Juvarra, ma è stata data autorizzazione per la realizzazione di un accesso che permetta a tutti i disabili di entrare nella Reggia.
Invece, per quanto riguarda i giardini, questi hanno avuto alcuni problemi nei primi giorni di apertura perché nei vialetti è stata messa della ghiaia e fino a quando la ghiaia non si è assestata, evidentemente chi era in carrozzina aveva difficoltà. Questo era un problema tecnico legato all'assestamento del tappeto ghiaioso, che si è risolto nel giro di qualche settimana, e oggi è accessibile in modo diretto sia per coloro che hanno la carrozzina, sia attraverso l'eventuale utilizzo dei pulmini a trazione elettrica, che permettono la circolazione nei giardini a tutti anche a coloro che per motivi di età o stanchezza non vogliono percorrerli a piedi, ma preferiscono utilizzare un mezzo di questo genere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Assessore, la ringrazio per la risposta a questa richiesta che avevamo fatto a seguito di tutta una serie di articoli che erano comparsi sui quotidiani dopo i primi giorni di apertura a Venaria, che, ovviamente, ci avevano preoccupati rispetto a tutta una serie di disagi che si erano verificati o che ci sarebbero potuti verificare in futuro.
Noi, ovviamente, prendiamo atto delle valutazioni e dei provvedimenti che avete ritenuto di porre in essere; le chiederei cortesemente, se possibile, di avere la risposta scritta o altrimenti il verbale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Ringrazio anch'io l'Assessore sia per la risposta che ci ha dato oggi sia per gli interventi che sono stati fatti alla Reggia di Venaria per assicurarne l'accessibilità. Effettivamente, le segnalazioni pervenuteci da parte anche di associazioni di disabili ci avevano preoccupato; siamo lieti che il problema sia stato risolto.
Ci permettiamo di segnalare all'Assessore la necessità di un costante rapporto con tutte le associazioni di persone disabili della nostra città e della nostra Regione, affinché preventivamente siano concordate le modalità e siano anche rese edotte le diverse tappe che ci si prefigge di raggiungere nella messa a norma di tutte le strutture, perché tutte siano accessibili. Grazie.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione n. 1798 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Spettacolo Luxuria"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1789, cui risponde l'Assessore Oliva.
Rispetto alla presente interrogazione, il Consigliere Ghiglia mi ha anticipato di volerla illustrarla.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Volevo illustrare brevemente questa interrogazione, perché è capitato che in una rassegna, di cui l'Assessore Oliva sicuramente ci fornirà i dettagli, cofinanziata anche dalla Regione Piemonte, un Parlamentare in carica (speriamo solo fino all'elezione del nuovo Parlamento) di Rifondazione Comunista di nome Vladimir Luxuria è stata o è stato, è "stat..." protagonista di uno spettacolo, cofinanziato, come dicevo, dalla Regione Piemonte. Un parlamentare di Rifondazione Comunista che si chiama Vladimir Luxuria viene pagato anche dalla Regione Piemonte per rappresentare degli spettacoli.
Si potrebbe ironizzare per un anno, ma non lo voglio fare. Ciò che mi interessa è che a mio giudizio un Parlamentare, un Consigliere regionale un Consigliere comunale eletto non può essere pagato, con soldi pubblici da un'istituzione per rappresentare uno spettacolo.
Mi si ricorderà che questi programmi vengono finanziati e poi ognuno fa sostanzialmente quello che vuole. Ma non va neanche bene, perché ci vogliono comunque degli organismi di controllo. Non si fa politica coi soldi pubblici.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Vi è una parte della sua interrogazione alla quale non sono ancora in grado di rispondere - quella in cui mi si chiede qual è stato il cachet di Luxuria - perché la manifestazione è avvenuta in data 8 settembre e stiamo aspettando dal Forte di Fenestrelle la rendicontazione sulla base della quale vengono erogati i fondi.
Rispetto al resto dell'interrogazione, si è già risposto nel suo intervento: quando si finanziano delle manifestazioni alle quali si dà un contributo certo non si pone la censura sui nomi che vengono invitati.
Si finanziano delle manifestazioni quando queste hanno un progetto di una qualche rilevanza culturale, collegato ad un luogo che deve essere valorizzato.
Dopodiché, in merito all'altro problema, ossia se è legittimo che un Deputato o comunque un pubblico Amministratore sia pagato per delle manifestazioni che si giovano anche di un contributo pubblico, non so che cosa dica in merito la legislazione nazionale.
Non so se lei ha presentato delle interrogazioni al Comune di Torino quando l'onorevole Vittorio Sgarbi di Forza Italia è stato pagato dal Comune di Torino per fare il curatore della "Mostra del Male" a Stupinigi.
Non so se esiste una legislazione che vieti a coloro che rivestono delle cariche pubbliche di esercitare il loro lavoro di liberi professionisti in manifestazioni che, se sono culturali, comunque ricevono una parte di finanziamento pubblico. Da qui, la totale buona fede nel finanziamento che è stato concesso al Forte di Fenestrelle.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere, per la replica; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Assessore Oliva, abbia pazienza, ma non mi ritengo soddisfatto.
Pertanto, Presidente, le chiedo di ricalendarizzare entro quindici giorni questa interrogazione, perché l'Assessore non deve chiedere a me se esiste una legislazione ostativa al fatto che un Pubblico Amministratore, che si chiami Sgarbi o Luxuria - il fatto, poi, di appartenere a Rifondazione Comunista è un'aggravante specifica - intaschi i soldi pubblici. Lo deve sapere l'Assessore, non io.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura (fuori microfono)

Era una domanda retorica!



GHIGLIA Agostino

Mi faccia una domanda retorica, ma la prossima volta mi fornisca la risposta sostanziale che le daranno i suoi uffici.
In secondo luogo, credo anche, ma non vorrei dire una cosa sbagliata che Sgarbi, quando ha curato quella mostra, non fosse neanche Parlamentare e quindi...
Ma questo non ci riguarda. E visto che mi ha dato l'imbeccata - lei lo ha fatto apposta, perché vuole che io dia, diciamo così, una coltellata all'Assessore Alfieri, nel senso che mi vuole usare come killer; ma io faccio volentieri il suo killer nei confronti di Alfieri! - presenterò oggi steso la stessa interrogazione al Comune di Torino. A parte il fatto che potrei ricordare che almeno il Sindaco Chiamparino è stato un signore perché ha dato i soldi a quelli della parte avversa, mentre la Presidente Bresso ha tenuto tutto nella bottega, nel senso che ha dato i soldi ai suoi! Ma non è questo il punto. Il punto è che non si finanzia Luxuria n Sgarbi se rivestono il ruolo di parlamentari e se intascano soldi pubblici.
Non esiste. Perché io e il collega Vignale l'anno prossimo potremmo andare a fare un finto comizio nell'ambito di una manifestazione culturale prendiamo il cachet da un euro simbolico e voi ci pagate. Oltretutto Assessore, il controllo anche su questo... nessuno pretende che ci sia un controllo più che poliziesco sulle manifestazioni culturali, ci mancherebbe altro. Però guardi che me ne sono accorto da un volantino, con tanto di foto, in cui questo spettacolo veniva messo in risalto rispetto a tutti quelli organizzati al Forte di Fenestrelle, con una foto di Luxuria su un volantino tra i diecimila inviti che mi arrivano. Anche da quel punto di vista... Io mi sarei aspettato, nel momento in cui avevo presentato l'interrogazione (ormai cinque mesi fa!), che rispetto a questo, al Forte di Fenestrelle, a chi ha curato questa rassegna venissero richieste delle delucidazioni o delle informazioni.
Lo riterrei un fatto di moralità: io non le chiedo di revocare - ci mancherebbe altro - il contributo alla rassegna al Forte di Fenestrelle. Le chiedo, però, di non erogare la parte di contributo che corrisponderà al cachet di Luxuria, perché almeno su questo facciamo un atto di buonsenso oltre che di buongusto, che non attiene allo spettacolo né alla persona, ma al fatto che non si danno i soldi ai politici attraverso i fondi pubblici.
Solo questo.
Per quanto riguarda il resto della risposta, quando lei sarà pronto se non fra 15 giorni, lo comunicherà lei agli uffici - gradirei avere l'integrazione che ho richiesto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "A. Antonelli" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe seconda A della scuola media "A. Antonelli" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Vi informo che state assistendo a quello che noi chiamiamo Sindacato Ispettivo: in questa fase, i Consiglieri regionali pongono delle domande interrogano o interpellano la Giunta, e gli Assessori rispondono.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1779 della Consigliera Ferrero, inerente a "Minacce contro il Palio degli asini a Venaria" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1779 inerente a "Minacce contro il Palio degli asini a Venaria" della Consigliera Ferrero.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione n. 1610 del Consigliere Scanderebech, inerente a "Torino 2011"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1610, cui risponde l'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Il Consigliere Scanderebech si riferisce al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e allo squilibrio tra le richieste della Regione e i presunti finanziamenti del Governo.
Per il 2011 siamo in una fase, a maggior ragione con un crisi di Governo, transitoria. Gli accordi presi con il Ministro Rutelli prevedono che la somma stanziata complessivamente dal Governo per il 150°, un terzo sarà assegnata a Torino e al Piemonte per mettere insieme il significato politico e storico che il Piemonte ha avuto nel processo unitario da un lato e, dall'altro, per avere dei finanziamenti statali che coprano anche altre Regioni che, in diverso modo, hanno contribuito al processo stesso.
Questi finanziamenti non riguardano le manifestazioni del 2011, ma riguardano degli interventi strutturali perché a memoria, nel 2011, resti un segno. Restauro di edifici che hanno bisogno di interventi, oppure la costruzione di edifici nuovi (per esempio, il Palazzo del Cinema di Venezia è uno degli interventi previsti).
Di questi fondi sono stati messi a disposizioni delle prime risorse piccole, nel bilancio 2007. Quelli assegnati alla Regione sono stati investiti nella ristrutturazione di Novara, mentre quelli assegnati al Comune di Torino sono andati per la realizzazione del Parco Stura.
La cifra di 650 milioni di euro che il Consigliere Scanderebech sottolinea nasce dal fatto che, dal momento in cui abbiamo candidato Torino e Piemonte per gli eventi del 2011, abbiamo inserito tutti gli interventi che ci permetterebbero di completare il processo di ristrutturazione o di abbellimento con nuovi edifici in Piemonte. È ovvio che tra la richiesta di 650 milioni di euro e la realizzazione delle opere c'è di mezzo la somma che sarà messa effettivamente a disposizione dal Governo.
Possiamo fare opere per 650 milioni, per 200, per 150. Dipende quale sarà la somma messa a disposizione. Ad oggi, sono previsti in Finanziaria delle triennalità per un totale di circa 600 milioni, per cui 200 aspetterebbero al Piemonte e a Torino, ma se questi soldi saranno aumentati o diminuiti, o se la ripartizione di un terzo al Piemonte sarà mantenuta annullata o aumentata, è legata alle elezioni e a che cosa deciderà il prossimo Governo.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Assessore.
Se può, le chiedo di farmi avere la risposta scritta. Non sono soddisfatto, ma tanto essere soddisfatti della politica in generale non è facile. Essere soddisfatti dall'Assessore Oliva per quello che ha detto, va bene. Con tutto quello che leggiamo sui giornali di deleghe o non deleghe l'Assessore è ancora lì, per cui va bene.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Passerei alle interrogazioni dell'Assessore Migliasso. Abbiamo l'interrogazione n. 1550 e la n. 1676 La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore regionale

Nell'elenco definitivo che mi è stato inviato ho soltanto l'interrogazione n. 1853 dei Consiglieri Chieppa e Robotti.
Anch'io per prima mi sono stupita, però pensavo si fosse fatto un lavoro relativamente all'urgenza dei provvedimenti, quindi io ho soltanto quella interrogazione.



PRESIDENTE

Potremmo passare alle interpellanze dall'Assessore Pentenero che prima era in aula, ma che adesso non vedo. Ho anche interrogazioni dell'Assessore Peveraro. Non ci sono Assessori per le risposte. L'Assessore De Ruggiero ha un'interpellanza del Consigliere Casoni, ma il Consigliere non è presente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, vorrei dare un contributo per rimediare alla carenza di Assessori.
Ci sono le interrogazioni e mancano gli Assessori, ma ci sono Assessori che hanno interrogazioni cui non viene data risposta. Ho sollecitato più volte alla Conferenza dei Capigruppo la risposta ad un'interrogazione che ho presentato in merito alle dichiarazioni del Ministro Pecoraro Scanio relative alla necessità di individuare nuove tecnologie per la realizzazione di termovalorizzatori.
Sono passati alcuni mesi, l'Assessore De Ruggiero, che è presente, non mi ha risposto. Nel frattempo ho visto che, da dichiarazioni giornalistiche, l'Assessore la pensa come il Ministro Pecoraro Scanio vorrei capire e avere magari una risposta in Aula.



PRESIDENTE

Non è disponibile la risposta all'interrogazione che lei ha citato.
L'Assessore è presente e provvederà.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Burzi di portare all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza i ritardi nello svolgimento del sindacato ispettivo


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Fa parte dei protocolli di accordo che abbiamo con il Partito Democratico cercare di collaborare alle eventuali assenze della - si fa per dire - attuale maggioranza, quella che c'è stata intendo dire.
Voglio sollecitare la Presidenza, e soprattutto l'Ufficio di Presidenza, su un tema che è quello che sottolineava il Consigliere Ricca.
Lo ripropongo poi domani in Conferenza dei Capigruppo (lo ripropongo per la terza o quarta volta): il sistema delle interrogazioni vede due problematiche, fra le tante. La Giunta che non sempre risponde. Non voglio fare l'elenco di quali siano gli Assessori più o meno efficaci ed efficienti nelle risposte, l'Ufficio di Presidenza ha tutti gli elementi per valutare.
Supponendo che la Giunta risponda - seconda problematica - la gestione delle risposte date, nelle sedi competenti, siano esse di Commissione o di Aula, secondo la modalità concordata orale o scritta. Sono due problemi disgiunti.
Il secondo riguarda la gestione dei nostri lavori, quindi attiene al compito dell'Ufficio di Presidenza di sintetizzare, se vuole, la gestione dei Gruppi, ma il primo, il tempo della risposta, è un dovere della Giunta.
Tutti elementi che l'Ufficio di Presidenza ha a sue mani. Prego l'Ufficio di Presidenza di sollecitare. Poiché le sollecitazioni arrivano ma poi il Regolamento consente ulteriori azioni qualora i solleciti non siano efficaci perché molti Assessori sono inadempienti nei riguardi del Consiglio, quindi non del singolo Consigliere o singolo argomento, come peraltro correttamente ricordava il collega Ricca, ma come sistema. Visto che stiamo discutendo di Regolamento, oltre che di gestione dell'attuale credo che questo sia un compito che, facilmente, l'Ufficio di Presidenza possa prendersi.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, le confermo che l'oggetto del suo intervento sarà senz'altro approfondito al prossimo Ufficio di Presidenza.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1647 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Boniperti, Botta e Ghiglia, inerente a "Urgenza nel trasferimento dei fondi alle Province per contributi finalizzati alla sostituzione di taxi" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1647.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo di averlo già comunicato negli ultimi tre Consigli.
All'interpellanza è stata data non una risposta, ma una soluzione formale.
Pertanto, non è più da ritenere iscritta.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1878 del Consigliere Toselli, inerente a "Programma di Governo 2005-2010: la rete ciclabile regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1878, sulla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Rispetto al tema delle piste ciclabili, volevo evidenziare al Consigliere Toselli come la Regione stia proseguendo, compatibilmente con le risorse di bilancio che via via le annualità mettono a disposizione nella realizzazione e nel completamento di una serie di interventi che derivano da una programmazione maturata in questi anni nel rapporto con il sistema delle Autonomie locali, le Province e i Comuni.
Accanto a questo però, anche per cercare di conferire a questo settore l'intervento - che richiede comunque di essere ricondotto ad una sua sistematicità e organicità, per evitare che poi la politica di investimento su questo versante si frantumi in una serie di iniziative locali, magari molto lodevoli, ma difficilmente riconducibili a un disegno più organico abbiamo avviato, insieme all'Assessorato al Turismo, alle due Direzioni competenti e all'Assessorato alle Politiche Territoriali, un disegno che coinvolgendo alcune associazioni, in modo particolare la Federazione italiana degli amici della bicicletta, punta a configurare invece un intervento organico attraverso il disegno di vere e proprie strade ciclabili di livello regionale.
Tale intervento comporterebbe, in questo caso, probabilmente un'articolazione di interventi non tutti necessariamente di carattere infrastrutturale, considerato quello che gli interventi di carattere infrastrutturale comportano i termini di costi, perché probabilmente la configurazione di un sistema ciclabile regionale sarebbe in parte realizzabile attraverso accorgimenti che, mediante la segnalazione e interventi di protezione di parte della banchina stradale, consentirebbero comunque di profilare un sistema di rete ciclabile con costi più contenuti naturalmente da coprirsi nell'arco pluriennale.
Stiamo lavorando da un lato per portare a compimento e completare le attese degli Enti locali in questo senso e, dall'altro, per configurare un approccio più sistematico e più ordinato a questa materia. Naturalmente bisogna affinare prima un disegno di carattere regionale e su quello poi coinvolgendo in primis le Amministrazioni provinciali, cercare di definire una sua attuazione per lotti successivi, compatibili evidentemente con le risorse che via via il bilancio metterà a disposizione.



PRESIDENTE

Bene, il Consigliere Toselli si dichiara soddisfatto della risposta.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interpellanza n. 1880 del Consigliere Toselli, inerente a "Programma di Governo 2005-2010: il trasporto pubblico locale e il trasporto pubblico urbano"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 1880, sulla quale risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Siccome l'oggetto specifico dell'interpellanza del Consigliere Toselli è come mai non si sia ancora prodotta una rivisitazione della legge 1/2000 che nel programma di Governo verrà richiamata come uno dei punti di intervento sui quali la nuova Amministrazione aveva in proposito di dar luogo a delle modifiche, con la mia risposta voglio, semplicemente e in modo molto sintetico, fare una considerazione di carattere generale e poi dire il perché ancora non abbiamo prodotto un testo di modifica.
La considerazione di carattere generale è che una gran parte, la parte più significativa della legge 1/2000 che disciplina, per quanto riguarda le competenze regionali, in tutto il tema del trasporto pubblico locale conserva un impianto che mi pare ancora funzionale alle esigenze del nostro sistema. Contemporaneamente la rivisitazione di alcuni punti che ritengo come peraltro il programma di Governo richiamava, vadano attualizzati anche rispetto a quelle che sono le modifiche intervenute da quando con quella legge fu disciplinato il primo significativo passaggio di competenze alla Regione e al sistema delle autonomie locali nella gestione del trasporto pubblico locale.
Credo che, per produrre un testo in grado di avere una significativa durata e riprodurre validamente i suoi effetti, occorra poter fondare tutta la produzione normativa che riguarda le competenze regionali su un consolidamento della normativa di carattere nazionale che, come sapete, in maniera piuttosto turbolenta, qualche volta un pochino scomposta e anche inconcludente, nel corso di questi anni è stata oggetto e continua ad essere oggetto di ipotesi di rivisitazioni annunciate e contenute in bozze e semilavorati normativi.
Ancora di recente, c'è stata l'attivazione presso Palazzo Chigi di un Tavolo specifico che doveva rivedere sia l'impianto delle risorse finanziarie da destinare al TPL, sia il sistema delle regole con cui disciplinare questa materia che, peraltro, anche per le note vicende in cui è incorso il Governo nazionale, non si è concluso.
Credo che il buon senso voglia che, a parte qualche correttivo che si dovesse rendere particolarmente urgente e cogente, produrre una modifica strutturale della legge 1/2000, che disciplina questa materia, richieda che si abbia un panorama di norme nazionali consolidato e che anche la disciplina europea di questo settore, che ha molta attinenza, per esempio con il tema delle gare che possiamo e dobbiamo fare a livello regionale, si sia sedimentato, in modo da darci una base di riferimento che ci consenta di produrre delle modifiche normative con un senso e, soprattutto, con una prospettiva di durata ragionevole.
Questa è la ragione per cui ad ora non ho ancora presentato né alle commissioni competenti, né alla Conferenza Regione-Autonomie locali e quindi neanche all'Aula, una proposta di modifica alla legge 1/2000.


Argomento: Viabilità

Interpellanza n. 1885 del Consigliere Pedrale, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Le grandi reti viarie e ferroviarie; circonvallazione a est di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1885, del Consigliere Pedrale.
La parola all'Assessore Borioli, per la risposta.



BORIOLI Daniele, Assessore alle infrastrutture

Per quanto riguarda l'attuazione della parte del programma richiamata dal Consigliere Pedrale, voglio sottolineare come la Regione - peraltro su una materia riguardante gli investimenti sulle reti infrastrutturali, che non sono di sua stretta competenza, essendo, come è noto, la rete ferroviaria di proprietà dello Stato, attraverso Rete Ferroviaria Italiana si è data un programma di intervento. Questo, per quanto riguarda la direttrice di collegamento Asti-Casale-Vercelli-Novara, contempla attualmente 5 milioni di euro di finanziamento, con i quali sarà coperta esaustivamente l'elettrificazione della linea ferroviaria nel tratto tra Casale e Vercelli.
un impegno riconducibile a quel punto programmatico già assunto concretamente con tanto di stanziamento di risorse, pertanto mi pare che da questo punto di vista, sia improprio affermare che la Regione non ha dato attuazione a questo punto programmatico.
Ovviamente, lo sta svolgendo e realizzando secondo una gradualità più che ragionevole, rispetto all'individuazione del reperimento delle risorse e ad una politica di investimenti su una retta, verso la quale possiamo dare il nostro contributo, ma rimane un investimento su delle reti che non rientrano nella proprietà dei compiti regionali. Infatti, la Regione può e deve prioritariamente occuparsi di quelle reti infrastrutturali che la coinvolgono direttamente.
Ciò nondimeno, sulla rete Casale-Vercelli abbiamo stanziato e inserito in un accordo di programma quadro con il CIPE, i finanziamenti necessari (5 milioni di euro) per realizzare l'elettrificazione, che, dal punto di vista della qualità della linea, è un passaggio particolarmente significativo.
Questo vuol dire, ad esempio, mettere quella linea nelle condizioni di ospitare un traffico ferroviario più efficace, ma anche di poter ospitare decongestionando le strutture stradali, anche qualche transito di traffico merci, che è molto più problematico sulle linee non elettrificate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale, per la replica.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per le informazioni fornite in particolare rispetto alla notizia dello stanziamento di cinque milioni di euro per l'accordo di programma che dovrebbe ammodernare questa linea.
Si tratta di una linea secondaria, importante, però, per i due centri di Vercelli e Casale.
Soprattutto, mi fa piacere che l'Assessore condivida l'ammodernamento di queste reti secondarie, che possono rappresentare uno sfogo rispetto alle linee principali, soprattutto per quanto riguarda il traffico merci.
Approfitto per rinnovare la richiesta, alla quale mi è stata data risposta verbale positiva da parte dell'Assessore, che, nel Piano di investimenti 2008, all'interno del bilancio che andremo ad approvare fra qualche settimana, vi sia anche il rifacimento del ponte sulla Dora Baltea in prossimità di Crescentino, tra la provincia di Vercelli e quella di Torino, dove, anche in quel caso, scorre una linea cosiddetta "secondaria" (la Chivasso-Casale), ma che forse ha maggiore necessità di essere ammodernata. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "L. B. Alberti" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "L. B. Alberti" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
State assistendo a quello che chiamiamo "sindacato ispettivo": i Consiglieri regionali interrogano e interpellano la Giunta su argomenti di specifico interesse, e gli Assessori regionali rispondono, così come farà adesso l'Assessore alla montagna, Sibille, rispondendo all'interpellanza n.
1740, del Consigliere Guida.


Argomento: Boschi e foreste

Interpellanza n. 1740 del Consigliere Guida, inerente a "Prevenzione incendi boschivi"


PRESIDENTE

Passiamo, pertanto, all'interpellanza n. 1740 del Consigliere Guida.
La parola all'Assessore Sibille, per la risposta.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e foreste

Ai sensi dell'articolo 3 della legge quadro nazionale sugli incendi boschivi - L. n. 353/2000 - la Regione Piemonte redige ed approva il Piano di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi. Piano che è stato presentato proprio nelle scorse settimane, per quanto riguarda la specifica dell'anno.
Questo Piano ha una durata triennale; l'ultima edizione è stata approvata nel marzo 2007 e, ad ogni anno, ha degli adeguamenti rispetto alle novità che subentrano.
All'interno del documento sono descritte, tra l'altro, le azioni di prevenzione che la Regione Piemonte mette in atto, al fine di diminuire, il più possibile, l'impatto dell'eventuale passaggio del fuoco su di un soprassuolo boschivo o ridurre le probabilità di innesco.
Ci sono alcuni aspetti da tenere presente. Il primo riguarda la pulitura dei sottoboschi.
L'obiettivo previsto dalla prevenzione selvicolturale è quello di limitare l'intensità dell'incendio mediante una diminuzione della biomassa bruciabile.
Le tipologie degli interventi possono essere distinte in interventi di conversione del ceduo in alto fusto o di diradamento delle fustaie; cure colturali ed eventuali spalcature per ridurre la continuità verticale fra sottobosco e chiome; decespugliamenti e ripuliture di sentieri, viabilità forestale e viali tagliafuoco.
Gli interventi già realizzati nel periodo 2000-2006 sono riconducibili a due principali categorie: la prevenzione selvicolturale realizzata in amministrazione diretta con le squadre di operai forestali regionali; i miglioramenti forestali connessi all'applicazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 (misura 1-2 a) che ha interessato circa 2300 ettari di superficie forestale con l'erogazione di contributi pari a circa otto milioni di euro a favore di soggetti pubblici e privati.
Per quanto riguarda l'altro aspetto posto in evidenza dall'interrogante, relativamente alla rete di rifornimento idrico, la rete di punti di rifornimento idrico è costituita da bacini di grandi dimensioni e da punti di prelievo, sia naturali (corsi d'acqua, ecc.) che artificiali (idranti, condotte), collegati a invasi fissi o vasche mobili.
I punti di rifornimento idrico hanno diverse caratteristiche, a seconda del loro impiego prevalente: rifornimento di mezzi aerei pesanti (Canadair o elicotteri Erickson); rifornimento degli elicotteri di tipo leggero rifornimenti dei mezzi a terra.
La rete regionale vede la prevalenza di invasi piccoli e numerosi. Le caratteristiche di tali invasi devono permettere un'alimentazione di circa 20.000 l/h per rifornire le attrezzature individuali delle squadre un'autobotte leggera, un elicottero leggero con benna al gancio.
Nel corso del 2004, la Regione Piemonte ha condotto un'indagine conoscitiva sullo stato di manutenzione dei punti acqua, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato.
A seguito di tale censimento, sono state individuate le infrastrutture da sottoporre a manutenzione ordinaria e straordinaria e quelle non più idonee all'attività di antincendio, dunque da abbandonare.
Conseguentemente, sono stati avviati gli interventi di manutenzione grazie sempre all'ausilio degli operai forestali regionali.
La Regione Piemonte, nell'ambito delle altre misure forestali del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, con la collaborazione degli enti territoriali (Comunità Montane e Comuni), ha realizzato punti acqua e piazzole di atterraggio elicotteri per l'attività di estinzione degli incendi boschivi secondo un programma concordato con le Comunità Montane e i Comuni.
Sulla base della dotazione finanziaria e delle domande pervenute, è stata data priorità alle Aree di base che presentavano maggior rischio di incendio.
La tipologia delle opere prevedeva la creazione di punti acqua che garantissero un rifornimento idrico costante durante la stagione di massimo rischio.
Le caratteristiche del punto acqua prevedono che alla fonte di un approvvigionamento (naturale o artificiale) sia abbinata una vasca mobile di capacità variabile (da 2.500 a 25.000 litri) idonea all'elicooperazione che sia predisposta, in prossimità del punto acqua, una piazzola di atterraggio al fine di consentire il trasporto di operatori AIB, il rifornimento dei mezzi aerei e la possibilità di atterraggio di elicotteri.
Al termine del progetto complessivo (settembre 2006), erano stati realizzati 120 nuovi punti acqua (con la fornitura di tutta l'attrezzatura connessa al loro funzionamento) ed altrettante piazzole di atterraggio elicotteri.
Interventi previsti dalla nuova pianificazione.
Nel Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, che rappresenta la principale fonte di finanziamento, è previsto uno stanziamento di circa 15 milioni di euro per la realizzazione di miglioramenti forestali su una superficie di circa 3000 ettari.
Anche la realizzazione di nuova viabilità forestale (piste e strade) o la manutenzione di quell'esistente, che assolve anche alla funzione antincendi boschivi, rientrano fra gli interventi previsti nel nuovo PSR.
Complessivamente si prevede uno stanziamento di circa otto milioni di euro per garantire il miglioramento di circa 200 chilometri della rete viabile forestale piemontese.
In più si prevedono i seguenti interventi prioritari: ricostituzione attiva dei boschi percorsi dal fuoco (dando priorità ai soprassuoli di maggiore pregio, soggetti a tutela, e a quelli con prevalente funzione protettiva ove il mancato intervento può causare l'innesco di fenomeni erosivi); manutenzione e nuova realizzazione di punti acqua (dando priorità al ripristino di infrastrutture esistenti).
Sistema di avvistamento e monitoraggio.
Un sistema di avvistamento e monitoraggio degli incendi boschivi è stato installato in Piemonte circa dieci anni fa, con lo scopo di individuare prontamente i focolai nelle aree di più alta incidenza di incendi, di permettere il controllo e il monitoraggio a distanza del fronte di fiamma e delle operazioni di estinzione e di gestire gli interventi da una consolle informatizzata che collegasse le informazioni territoriali a quelle relative alle unità di intervento.
In particolare, tale sistema aveva le finalità: controllare il territorio con metodi di monitoraggio; conoscere su scala di dettaglio le differenti tipologie di usi del suolo con finalità di contenimento degli incendi boschivi e della loro gravità; supportare gli operatori della Sala Operativa Regionale nelle decisioni in fase di estinzione; fornire un indice del pericolo di incendi boschivi calcolato su base meteorologica.
La Regione Piemonte, tenuto conto della distribuzione numerica e di gravità degli incendi boschivi sul territorio ed in accordo con il Corpo Forestale dello Stato, ha, a suo tempo, provveduto a selezionare le zone dove più alta risultava l'utilità di installazione di punti di monitoraggio.
Inoltre, per consentire il monitoraggio delle zone non coperte dalle predette postazioni fisse, il sistema è stato implementato con un'unità mobile di monitoraggio.
La Regione Piemonte sta provvedendo alla risistemazione di 9 stazioni fisse disattivando i sistemi di avvistamento che risultano obsoleti e testando sistemi di monitoraggio innovativi in una postazione fissa e su un mezzo mobile sperimentale.
In base ai risultati ottenuti da tali postazioni sperimentali, le altre stazioni saranno aggiornate con le apparecchiature che risulteranno più idonee.
Saranno inoltre attivati collegamenti satellitari a banda sufficientemente larga per la trasmissione delle immagini relative al monitoraggio del territorio.
Devo comunicare inoltre che l'intenso lavoro di collaborazione tra sistema AIB e Protezione Civile permetterà in futuro di garantire un servizio certo ed efficiente dell'intero settore degli antincendi boschivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Ringrazio l'Assessore per la relazione e chiedo se è possibile averne copia.
Dalla sua risposta emerge che la prevenzione degli incendi riguarda tante fattispecie. In particolare, avevo presentato l'interrogazione nei giorni seguenti una serie di incendi che avevano interessato anche le zone collinari del Roero, facendo esplicito riferimento alla prevenzione nell'ambito collinare piuttosto che montano attraverso l'uso di torrette di avvistamento e minivasche che sono state realizzate in altre regioni (Liguria, Toscana), che secondo me sono strumenti ideali, soprattutto nel periodo estivo, per un facile avvistamento.
Mi riservo di verificare la relazione e presentare eventuali successive interrogazioni. Mi chiedo soltanto perché affidare tutto al Piano di sviluppo rurale quando probabilmente dovremmo, nell'ambito dell'apposita legge sulla forestazione, prevedere anche la questione della prevenzione degli incendi.
Sul Piano di sviluppo rurale, che non è di sua stretta competenza anche se lei partecipa alla presentazione e all'applicazione dello stesso per le competenze che la riguardano, avrei tante cose da dire, ma siccome è uno strumento che è già molto discusso ed è già molto in ritardo, mi auguro che non arrivi, almeno in questo caso, talmente in ritardo da non essere dal un punto di vista della prevenzioni incedi, adeguato ed efficace.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille per una breve integrazione.



SIBILLE Bruna, Assessore allo sviluppo della montagna e foreste

Solo un piccolo completamento dell'intervento precedente.
Mi scuserà il Consigliere Guida, ma nella lettura ho tralasciato di ricordare che la parte relativa al PSR è dedicata prioritariamente all'apertura o alla manutenzione di strade forestali e quindi di strade tagliafuoco.
Per quanto riguarda il settore AIB, vi sono finanziamenti molto consistenti (nella misura di oltre quattro milioni di euro) che ogni anno sono messi a disposizione e rimpinguati, che permettono un intervento diretto, ma certamente il suggerimento di avere all'interno della legge forestale un qualche intervento dedicato non è assolutamente sbagliato.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione n. 1433 del Consigliere Cavallera, inerente a "Argini non completati sui fiumi Tanaro e Bormida"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 1433, presentata dal Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Sibille per la risposta.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Grazie, Presidente. Con l'interrogazione in oggetto, il Consigliere Cavallera chiede di conoscere quali misure la Giunta regionale intenda adottare, d'intesa con AIPO, per sbloccare i lavori sull'argine del Tanaro nelle immediate vicinanze dell'Osterietta, e sull'argine del Bormida attualmente ostacolati da un ricorso al Tribunale delle Acque.
In seguito all'evento alluvionale del novembre 1994, nel nodo idraulico di Alessandria sono stati eseguiti rilevantissimi interventi, sia urgenti che di medio e lungo termine, diretti alla salvaguardia dei centri abitati in coerenza alle indicazioni degli strumenti di pianificazione di bacino vigenti, quali: Piano stralcio fasce fluviali, nuova arginatura in destra e sinistra Tanaro ed extra Bormida, adeguamento arginale a protezione quartiere Orti e in destra Tanaro, a valle dell'abitato di Piovera.
Nel tratto urbano di Alessandria, si è inoltre proceduto alla ricalibratura dell'alveo del Tanaro per un tratto di lunghezza di circa 16 chilometri, a partire dal ponte ferroviario di Alessandria fino in prossimità dell'abitato di Rivarone.
Risultano in fase di ultimazione i seguenti interventi: 1) realizzazione di una nuova linea arginale in sponda sinistra, per una lunghezza di 3.460 metri, nel tratto a valle del Ponte Cittadella fino al rilevato autostradale realizzato dal Comune di Alessandria in concessione 2) realizzazione a cura dell'ANAS, nell'ambito della costruenda Tangenziale, dell'argine posto a collegamento di quelli degli Orti e del Bormida. In ordine a quest'ultimo argine, l'interferenza del ponte della costruenda Tangenziale con una confluenza idraulica del Rio Nuovo di Loreto in Tanaro ha costretto l'ANAS e il Comune a modificare i rispettivi progetti e l'assetto idromorfologico della confluenza del Rio stesso in Tanaro.
A completamento dell'opera, occorrerà realizzare un impianto di chiusura del Rio Nuovo di Loreto con relative opere di montaggio ed accessorie che non erano state inserite nel progetto originale per mancanza di fondi. Con la recente rimodulazione della programmazione della legge 183/89, si sono recepiti i fondi anche per la realizzazione di detto manufatto e per le opere annesse ed è attualmente in corso la progettazione da parte di AIPO.
Per quanto concerne gli argini del Bormida invece, a seguito del ricorso della proprietà Cascina Baraccone ubicata in sinistra idraulica del fiume Bormida, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha annullato il progetto relativo alla realizzazione del rilevato arginale in sinistra Bormida a monte di quello coincidente con il rilevato della costruenda tangenziale.
Le amministrazioni interessate, considerando la conformità del progetto alle linee di assetto del Piano di bacino, hanno avviato ricorso in Cassazione il cui esito è previsto per i primi mesi di quest'anno.
In attesa dell'esito del ricorso in Cassazione, comunque, è stato convocato un incontro per il giorno 13 febbraio con Autorità di Bacino per il Po, AIPO, Comune e Provincia di Alessandria per iniziare ad esaminare le possibili soluzioni tecniche da adottare nel caso che il ricorso sia respinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Mi sembra che sia chiaro che la difesa arginale della città di Alessandria non è ancora completata per una serie di ragioni che sono tutte in qualche modo giustificate dall'Assessore sulla base della relazione tecnica. Tuttavia credo che dobbiamo prestare attenzione proprio al fatto che sono state realizzate tantissime opere, infatti, la città di Alessandria doveva essere completamente cinturata. Vi erano due alternative: si lasciavano espandere i corsi d'acqua oppure si compiva la scelta della cinturazione.
Naturalmente è stata scelta la seconda strada, in conformità con il fatto che dalla valle di Ceva fino ad Alessandria tutto il Tanaro è stato arginato e anche nelle zone che l'Assessore conosce meglio di me.
Allo stesso modo anche il Bormida da Acqui a venire ad Alessandria è stato arginato, così come alcuni tratti del fondo valle e dell'Orba, che sono i tre corsi d'acqua che mettono in pericolo la città di Alessandria alcuni per la rilevante portata, altri per la velocità di scorrimento delle acque e quindi la pericolosità degli eventi di piena.
Questo deve veramente preoccuparci. Se non si riesce a porre rimedio con procedure ordinarie, dobbiamo a mio avviso interessare la Protezione Civile. Non dimentichiamoci che gran parte dei lavori sul Tanaro e su tutto quello che è il teatro delle alluvioni che si sono susseguite nel centro nord del Piemonte con i vari nodi idraulici furono fatti perché in forza di ordinanze di Protezione Civile.
Il rischio su Alessandria è gravissimo, perché avendo realizzato il 90 dico il numero per dare un'idea ai colleghi - delle difese idrauliche avendo ancora dei vuoti e dei varchi, lì dentro ci potrebbe essere in caso di piena un afflusso anomalo che addirittura rischia di aggirare le difese dalla parte interna. Questo perché, come è norma, le difese sono state calibrate per contenere le acque all'esterno. I varchi potrebbero determinare un afflusso anomalo e contrario.
Bisogna assolutamente trovare una soluzione. Possiamo certamente augurarci che sul Bormida la Cassazione annulli quanto disposto dal Tribunale delle Acque, e ancora che altre questioni pendenti trovino soluzione, ma non si può assolutamente lasciare questo problema all'ordinario.
Occorre un intervento diretto e un monitoraggio diretto dell'Assessore passando la palla al sistema di Protezione Civile operativo, che è in grado di emanare ordinanze con l'intervento della Prefettura e del Dipartimento della Protezione Civile, perché è una situazione che non vorrei mai che dovesse poi farci dire che potevamo essere più attenti.
Ringrazio della risposta ed attendo dall'Assessore un'iniziativa del tutto straordinaria, perché non dimenticate che Alessandria è la confluenza di tutti i corsi d'acqua, quindi tutto quello che avviene a monte purtroppo lì si scarica con la violenza della corrente idraulica, quindi sono cose veramente importanti.
Chiedo una copia della risposta, se è possibile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera. Con il suo intervento è concluso il sindacato ispettivo.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Discussione congiunta ordini del giorno n. 923 inerente a "Boicottaggio Fiera del Libro edizione 2008"; n. 938 inerente a "Manifestazioni intolleranti ed illiberali dell'estrema sinistra"; n. 939 inerente a "Israele e la Fiera del Libro"; n. 940 inerente a "Salone del libro"; n. 941 inerente a "Fiera internazionale del Libro 2008"; n. 942 inerente a "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo quindi alla discussione congiunta degli ordini del giorno relativi all'invito dello Stato d'Israele quale paese ospite alla Fiera del Libro, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, dopo la comunicazione della Giunta, che sarà effettuata dall'Assessore Oliva, sono a disposizione cinque minuti per Gruppo per i Gruppi formati fino a due Consiglieri, e dieci minuti complessivi per i Gruppi oltre i due Consiglieri.
Questo quanto mi viene indicato ed è stato concordato nella Conferenza dei Capigruppo.
La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Sulla vicenda della Fiera del Libro ci sono stati parecchi interventi parecchie prese di posizione e parecchie lettere che sono state pubblicate sui giornali.
A me sembra che tutto sia nato da un equivoco e l'equivoco consiste nel fatto che quando la Fiera del Libro invita uno Stato a presentarsi nei suoi stand, non invita né il Governo né il Presidente del Consiglio né il Ministro degli Esteri, ma invita la cultura di uno Stato a presentarsi. E le culture sono per loro definizione plurali e spesso critiche.
Credo che le parole e le posizioni più severe nei confronti di alcune scelte della politica estera israeliana maturino da autori come Amos Oz David Grossmann e Abraham Yeoshua, che sono tra i più tradotti, tra i più letti e i più venduti in tutto il mondo.
E se c'è un ponte che in questi anni ha tenuto aperti i contatti tra il mondo palestinese e il mondo israeliano, esso è rappresentato proprio dagli intellettuali e dagli scrittori.
La Fiera del Libro ha una tradizione di apertura che ha portato in tutti questi anni, indipendentemente da chi era a presiederla o da chi aveva responsabilità amministrative, ad invitare autori di ogni parte del mondo con le posizioni più diverse. Ad esempio, uno degli autori che hanno preso posizione a favore del boicottaggio, Tariq Ramadan, che è uno degli intellettuali arabi più riconosciuti nel mondo europeo, è stato invitato lo scorso anno a parlare alla Fiera del Libro.
E devo dire che mi stupisce e mi preoccupa che una persona che è stata ospite alla Fiera del Libro e che ne ha colto lo spirito di apertura, di confronto e di trasparenza, boicotti un'iniziativa di questo genere.
Nessuno vuole fare celebrazioni rituali. Le celebrazioni per i 60 anni di Israele immagino che saranno celebrazioni che si faranno in Israele. Se si faranno in Italia, si faranno ad altri livelli, che non sono certamente quelli della Fiera del Libro.
Quello che si fa alla Fiera del Libro è invece un promuovere la conoscenza, la presenza e il confronto tra autori di un Paese che ha straordinaria capacità di essere tra i più produttivi sul piano letterario.
Ho un po' la sensazione che la questione palestinese sia sin dalle origini un simbolo, ma quando qualcosa diventa un simbolo, rischia di giovare molto di più a chi sventola il simbolo che non agli interessi di coloro per i quali il simbolo viene messo in campo.
Il risultato della prima guerra arabo-palestinese, scoppiata nel 1948 49, rispetto alla quale, in nome dei diritti dei palestinesi, si sono mossi gli eserciti egiziano, giordano e siriano, è stato che i territori che la risoluzione dell'ONU prevedeva dovessero costituire lo Stato palestinese sono stati, per quanto riguarda la Striscia di Gaza, annessi all'Egitto per quanto riguarda la Cisgiordania annessi alla Giordania, per quanto riguarda il Golan annessi alla Siria.
Voglio dire che l'uso strumentale dei simboli c'è fin dalle origini e uno dei più grandi poeti palestinesi, Darwish, ha scritto una poesia che la dice lunga: "Nelle carceri israeliane abbiamo imparato cosa vuol dire essere un arabo e nelle carceri arabe abbiamo capito cosa vuol dire essere un palestinese". Dunque, è la denuncia attraverso la poesia dell'uso di un simbolo che, in quanto simbolo, fa oggi da freno a evoluzioni ulteriori.
Personalmente ritengo che il principio dei due popoli e dei due Stati riconosciuto ormai dalla Comunità internazionale, vada affermato per intero in quella terra. Sono personalmente in disaccordo con tante scelte che la politica estera israeliana ha fatto in questi anni, ma questo fa parte delle mie convinzioni e conoscenze in politica estera, la Fiera del Libro è un'altra cosa: è un'arena nella quale ci si confronta su poesie, romanzi saggi di storia, dove ogni nazione presenta la sua ricchezza e pluralità dove c'è spazio per tutti.
Gli autori palestinesi o siriani o libanesi che hanno annunciato il boicottaggio sono stati invitati da noi a partecipare prima che scoppiassero le polemiche, non dopo come indennizzo, perché, personalmente non ritengo ci sia alcun indennizzo da fare. Si tratta di offrire la possibilità di parlare, tra l'altro, anche della questione palestinese tenendo conto che nella Fiera del Libro di Torino vengono organizzati tra i 700-800 dibattiti e quelli che riguardano il paese ospite sono una ventina quindi non siamo a dimensioni di quel genere.
Voi sapete che nella Fiera del Libro c'è una sezione curata direttamente dalla Regione, che si chiama "Lingua madre", creata per presentare autori meno noti, alcuni ancora neanche tradotti in italiano.
Nell'edizione "Lingua madre" di quest'anno sono previsti - sono stati trasmessi gli inviti - autori libanesi, siriani, libici, palestinesi, oltre ad autori di altri continenti, che non hanno legami con la situazione particolare della "questione palestinese". La Fiera è sempre stata plurale come plurale deve essere la cultura; non vedo tanta polemica e tante discussioni recenti se non sulla base di un fraintendimento del significato dell'invito.
Ieri sera, nel centro italo-arabo Dar al Hikma si è svolto un confronto tra gli organizzatori della Fiera, gli Assessori alla cultura e i rappresentanti delle comunità arabe presenti a Torino, in cui le voci sono state tranquille e pacate. Tra l'altro, erano presenti la Consigliera Pozzi, il Consigliere Boeti, il Consigliere Leo, che possono testimoniarlo.
Se ci sono stati toni fuori luogo questi non provenivano dai rappresentanti delle comunità arabe, ma da alcuni torinesi presenti in sala.
Quell'incontro ha voluto chiarire che non si tratta dell'invito ad una festa per la politica estera o per il Governo israeliano, ma per fare conoscere la cultura che lo Stato di Israele sta rappresentando oggi.
Ieri i rappresentanti delle comunità palestinesi a Torino ci hanno presentato un elenco di autori palestinesi che non sono ancora stati invitati, ma rispetto ai quali è stato dato mandato al direttore Ernesto Ferrero di contattarli tramite le case editrici, perché, francamente, di molti di loro non conosciamo il nome, per cui si tratta di capire se sono autori che meritano una presenza internazionale oppure no, ma questa è una valutazione di merito della direzione artistica; sicuramente vi è la massima apertura e disponibilità ad ospitare tutti.
L'augurio è che, chiariti gli equivoci che sono stati all'origine dei fraintendimenti, non si parli di boicottaggio e ci sia la presenza di tutti, perché quando si boicotta la cultura si boicotta lo strumento principale di confronto e rafforzamento dei rapporti tra i popoli.



PRESIDENTE

Passiamo agli interventi.
Ricordo ai colleghi che non erano presenti o che non hanno seguito l'informazione iniziale che nella Conferenza dei Capigruppo è stato concordato di svolgere un intervento totale di cinque minuti per i Gruppi fino a due componenti e di dieci minuti complessivi per i Gruppi con più di due componenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, credo che le comunicazioni dell'Assessore siano confortanti, non avevamo dubbi, perché siamo capaci di distinguere tra le posizioni variegate che ci sono nell'ambito anche della maggioranza che governa il Piemonte.
Però, caro Assessore, siamo preoccupati - ecco perché sono tra i primi firmatari dell'ordine del giorno presentato dall'opposizione - perché su un sito militante abbiamo letto che la Fiera quest'anno dovrà fare i conti con una contestazione forte e dispiegata a tutti i livelli, dalle pressioni sul marketing al boicottaggio delle case editrici che accetteranno di esporre in fiera senza prendere una posizione sull'inopportunità di dedicarlo ad Israele, dall'allestimento di un controsalone del libro alternativo a quello ufficiale a manifestazioni all'interno e all'esterno del padiglione.
A noi sembrano dichiarazione gravi e preoccupanti, che ci ricordano qualcosa, anche perché tutto viene contrassegnato da un logo così concepito: una bandiera israeliana con un segno di senso vietato e a coprirla una stella di David che finisce nel cestino. Credo che il nostro dovere sia quello di respingerle.
Come ricordato poco fa, sono intervenuti molti intellettuali e commentatori che hanno preso posizione, però, secondo noi, dimenticano che l'invito fatto dagli organizzatori è avvenuto in concomitanza con il sessantesimo anniversario di fondazione di quello Stato, che la Presidente Bresso ha definito una coincidenza. Invece ritengo che questa non sia una coincidenza, che abbiamo il dovere di non scusare, ma una scelta volontaria e non vi è alcun motivo per celarla.
Vorremo anche che il Consiglio regionale prendesse una posizione chiara e forte di sostegno agli organizzatori della rassegna. In un'intervista a la Repubblica lo scrittore israeliano David Grossmann ha espresso la sua impressione, che abbiamo il dovere di ricordare qui in Consiglio, che certa sinistra italiana non vede come illegittima soltanto la presenza di Israele nella Fiera di Torino, ma anche l'esistenza stessa di Israele.
Questo viene detto da un autore che pochi giorni fa sullo stesso giornale ha pubblicato un lungo articolo critico nei confronti del Governo di Israele. Questo va di pari passo con quello che ha detto lei prima: si invitano gli Stati, la cultura, la storia, le tradizioni e non i Governi.
Peraltro, apro una parentesi che mi riguarda soltanto indirettamente: era Ministro dei Beni culturali Buttiglione e Presidente del Consiglio Berlusconi quando, invece, la cultura francese boicottò l'Italia perché era ospite al Salone del Libro di Parigi. Evidentemente sono difetti presenti dappertutto. Noi, però, siamo molto preoccupati di quanto dicono i promotori del boicottaggio, perché, a nostro avviso, mancano del tutto l'obiettivo: come anche lei ha detto, in Israele la cultura sostiene il confronto e il riconoscimento reciproco, il rispetto anche dei palestinesi cosa che la sinistra dovrebbe avere a cuore.
Noi ci chiediamo quale coerenza animi i sostenitori della contestazione. Sono forse gli stessi che non hanno partecipato all'accoglienza del Dalai Lama qui in questa sala o a Torino? O coloro che dimenticano che le prossime Olimpiadi si svolgeranno in un paese come la Cina, che è certamente straordinario, ma in cui sono del tutto assenti i diritti umani, la libertà di stampa, il pluralismo religioso-politico, per non parlare degli orrori di Pechino sul versante della pianificazione familiare o dell'infanticidio femminile? Sono forse gli stessi che credono ancora nel luminoso avvenire promosso dalla rivoluzione di Fidel? Pensate che in quell'isola libera e democratica solo pochi giorni fa, nel corso di un dibattito all'università, uno studente iscritto al Partito Comunista ha rivolto al Presidente del Parlamento di Cuba questa domanda: "Ma perché noi non possiamo viaggiare e neanche andare in Bolivia, la patria del Che?". Il Presidente del Parlamento gli ha risposto: "Se tutti gli abitanti della terra potessero prendere l'aereo, ci sarebbe il caos negli aeroporti e nei cieli".
Evidentemente, questi contestatori somigliano anche a quei docenti universitari, rappresentanti di quei movimenti che, con atteggiamenti simili, hanno creato le condizioni ambientali per convincere il Papa a non andare a "La Sapienza".
Siamo alla protesta preventiva che, se non opportunamente e fermamente respinta, porta - lo sappiamo bene - all'affievolimento dei diritti di libertà e del pluralismo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Guida.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Condivido fino in fondo, parola per parola, l'intervento dell'Assessore Oliva e lo ringrazio per la chiarezza con cui si è espresso.
Vorrei sottolineare come oggi in discussione non sia la politica di Israele, né la questione palestinese, di cui, peraltro, abbiamo già discusso in questo Consiglio regionale.
Come ha ben espresso in un'intervista Ben Jelloun, un intellettuale musulmano, occorre distinguere in modo netto la cultura dalla politica di uno Stato, che non è assimilabile alla produzione letteraria degli scrittori di quello Stato. Di questo non ha avuto certamente consapevolezza chi ha sollevato la peregrina ipotesi di boicottaggio di Israele alla Fiera del Libro. Che lo potesse fare il collega Chieppa, duro e puro, non c'è da stupirsi: ogni occasione è buona per un rigo in più, figurarsi ora che quel rigo è arrivato anche su The New York Times. Ma che lo perseguissero anche intellettuali di grido, è il segno che le idee sono confuse anche in chi da intellettuale, dovrebbe avere per primo la consapevolezza di che cos'è il dialogo e di cos'é il confronto. Ed è quasi incredibile che questo avvenga a Torino, città che è sempre stata aperta, laica, democratica medaglia d'oro della Resistenza, come qualcuno ha ricordato, da sempre luogo di dialogo e di confronto tra culture, e di tolleranza.
Però la risposta è stata ferma: gli organizzatori della Fiera del Libro non sono arretrati davanti al can can di una ridottissima minoranza della sinistra massimalista o di quella parte più retriva e fondamentalista dell'islam.
La Fiera del Libro non può essere usata come luogo di scontro politico.
Scrittori ed editori di tutti i paesi del mondo sono invitati periodicamente alla Fiera, ed è già stata sottolineata nell'intervento dell'Assessore quale sia l'entità dei dibattiti e lo spazio riservato ad Israele.
Il fatto che l'invito ad Israele coincida con il sessantesimo di fondazione dello Stato deve essere considerato, secondo me, occasionale anche se non lo fosse. D'altra parte, non si capisce perché Israele debba essere l'unico Stato al mondo di cui si contesta la legittimità della sua fondazione.
L'auspicio che alla Fiera possano dibattere scrittori israeliani, tra l'altro notoriamente collocati su posizioni pacifiste e dialoganti con i palestinesi, dovrebbe essere considerato la prova che la Fiera è un luogo di incontro fra culture e non di propaganda fra movimenti politici.
Il boicottaggio non è solo ingiusto, ma anche dannoso al processo di pace, nel quale tutti riponiamo speranza. È già stato sottolineato che altri Stati, come la Giordania e l'Egitto, mantengono rapporti di pace con Israele; la Siria proclama il desiderio di pace in cambio della restituzione del Golan. Non si capisce perché, quindi, proprio da scrittori e da intellettuali arrivino contributi per ricreare un clima di estremismo e tornare ai giorni del boicottaggio e delle ostilità.
Ed è certamente opportuno che scrittori israeliani e palestinesi abbiano anche a Torino, come in molte altre parti del mondo, occasioni di dialogo. Ma è inaccettabile subordinare la legittimità della presenza di Israele ad un suo accompagnamento obbligatorio con un rappresentante palestinese, ipotesi che mi richiama a tempi andati, molto lontani, quando nei Consigli comunali si votavano ordini del giorno contro l'occupazione sovietica in Afghanistan: c'era chi li votava soltanto se c'era un contemporaneo richiamo all'occupazione statunitense in Vietnam.
Credo che miglior risposta, a chi ha sottolineato e ha avuto l'idea di questo boicottaggio, sia stata data anche da Ettore Boffano - mi costa citarlo! - su Repubblica, ricordando come anni fa, alla Biennale di Venezia, il Ministro Ripa di Meana organizzò una mostra sul dissenso sovietico e vi furono, anche allora, tensioni e proteste da parte di Mosca nonché pressioni per un boicottaggio. Quella mostra, l'anno successivo venne a Torino, sponsorizzata dalla Gazzetta del Popolo e dalla Regione Piemonte, Presidente il socialista Viglione, che, guarda caso, guidava una Giunta rossa con il Partito Comunista: avrebbe avuto senso, allora pretendere di affiancare magari alla Biennale del dissenso sovietico la celebrazione dell'Unione Sovietica? Da questo punto di vista, credo che l'invito che è stato fatto di andare a scoprire chi erano i personaggi e lo spessore del tempo, che sapevano affrontare le questioni con maggior spessore politico, e a ragionare sulla stupidità della proposta odierna sia un invito assolutamente da raccogliere.
Ed è curioso come si contesti ancora oggi la legittimità dello Stato di Israele, sancita da una risoluzione dell'ONU del 1947 e non si chieda mai conto - è già stato ricordato dall'Assessore Oliva - alla Giordania di aver annesso la Cisgiordania che, pure nella risoluzione stessa, veniva destinata quale parte del futuro stato palestinese.
Sarebbe quindi auspicabile che gli studiosi, anche quelli nostrani distinguessero la polemica politica da quella culturale e, soprattutto, non nascondessero la persistenza di un'ostilità pregiudiziale nei confronti dell'esistenza dello Stato di Israele dietro argomenti pretestuosi e storicamente inconsistenti.
Ho presentato un ordine del giorno che spero venga accolto, con il quale si respinge ogni ipotesi di boicottaggio, ritenendole figlie di posizioni miopi, ignoranti e censorie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Segretaria Spinosa, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



SPINOSA Mariacristina

Grazie, Presidente.
La Fiera del Libro è da sempre un importante evento culturale per Torino e per il Piemonte, un'occasione in cui la nostra Regione si presenta, a livello internazionale, nella sua veste migliore, come tempio della cultura e delle culture, luogo di scambio di opinioni, centro di produzione e veicolo di idee.
Le polemiche degli ultimi giorni sul merito di avere Israele come paese ospite della prossima edizione della manifestazione mi preoccupano profondamente.
La Fiera del Libro 2008 non è la sede in cui viene messa in discussione la dignità della Palestina. Ritengo che i diritti del popolo palestinese debbano essere difesi, ma questo richiede un constante impegno politico da parte della comunità internazionale. Ospitare Israele alla Fiera del Libro non costituisce una minaccia al loro riconoscimento.
L'invito a boicottare la rassegna soltanto perché la prossima edizione vede come ospiti alcuni intellettuali israeliani è, a mio giudizio, un atteggiamento esagerato e pericoloso. Infatti, strumentalizzare un evento culturale, trasformandolo in un'occasione per fare polemiche politiche, è un atteggiamento poco edificante oltre che rischioso, perché la storia ci insegna che quando la cultura viene assoggettata dalla politica, perde la funzione di strumento di sviluppo sociale che le è propria e si trasforma in uno sterile e antidemocratico prolungamento delle ideologie.
Ne è una dimostrazione l'intero sviluppo di questa vicenda, che, con il passare dei giorni, ha perso sempre di più i suoi connotati democratici.
Dalla polemica iniziale, i toni si sono alzati: abbiamo assistito all'occupazione della sede della fondazione della Fiera del Libro, alla stesura di "liste nere" di docenti compilate arbitrariamente secondo criteri a dir poco scuri e, infine, alle scritte sui muri del Lingotto, che sono un atto ingiustificabile.
All'interno della Fiera del Libro è sempre stato dato spazio anche ad autori arabi. Questa è una chiara dimostrazione di come la manifestazione possa essere un forum di idee, uno spazio di confronto tra diversità di pensiero e di cultura. Caratteristiche, queste, che da sempre contraddistinguono il nostro territorio e che sarebbe assurdo cancellare improvvisamente in nome di una battaglia che è più strumentale che efficace per la causa palestinese. È opportuno, piuttosto, chiedere che sia garantito spazio, all'interno della manifestazione, anche per la Palestina che continua a vivere una situazione drammatica di profonde violazioni dei diritti umani.
Spero che i timidi segnali di dialogo che si sono delineati ieri sera al centro italo-arabo Dar Al Hikma prevalgano. La linea da seguire deve essere quella del confronto, come hanno suggerito, tra l'altro, alcuni esponenti del mondo arabo che hanno presentato una lista di scrittori palestinesi da invitare alla Fiera. Sono autori che, pur vivendo e lavorando in Israele, sono realmente discriminati. Un modo, questo, per assicurare il dibattito e per rappresentare in modo più completo il panorama culturale di quell'area geografica.
Il fatto che Israele sia ospite d'onore significa che sarà possibile ascoltare e approfondire i pensieri di alcuni uomini di cultura provenienti da quella particolare area geografica. Intellettuali, non politici, non esponenti di un governo. Anzi, come è già stato detto, alcuni degli autori invitati hanno posizioni decisamente distanti da quelli del loro governo.
Si vuole fare cultura, quindi non politica.
Il sostegno politico al popolo palestinese deve percorrere le strade della politica. Invece le strumentalizzazioni della situazione nell'area israelo-palestinese non possono essere assecondate, perché la loro prima vittima è proprio il popolo palestinese.
Chi fomenta la campagna contro l'invito ad Israele come paese ospite sta costruendo muri di parole sempre più alti e sempre più difficile da abbattere. Persino tra gli intellettuali, ora, si cerca di creare due schieramenti che non lasciano spazio al libero pensiero, ma solo alla faziosità. Credo, invece, che si dovrebbe consentire, almeno alla cultura di sfuggire allo schema morboso -applicato ormai in quasi tutti gli ambiti che vede due parti opposte fra loro e di fronte alle quali il mondo deve scegliere con chi allinearsi.
La Fiera del Libro deve essere un momento di dialogo, un'occasione anche per superare il conflitto politico e sociale attraverso la produzione culturale.
Non è attraverso la polemica o il boicottaggio che si costruisce il dialogo, né sono questi gli strumenti con cui la dignità dei palestinesi può essere tutelata.
Per questo, a mio giudizio, è importante prendere le distanze da posizioni intolleranti che, non solo sono fuorvianti e poco costruttive, ma rischiano di fare danno al popolo palestinese, trasmettendone un'immagine intransigente e fondamentalista.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Partiamo subito da una considerazione: caro Assessore Oliva, lei non se la può cavare così. È inutile che venga qui a citarci tutti gli scrittori o, meglio, una parte - non voglio porre dei limiti alla sua cultura - degli scrittori israeliani che conosce, né qualche poeta palestinese. Il nodo politico che lei non ha assolutamente affrontato è un altro. In quest'Aula ci sono partiti che fanno parte della sua maggioranza e che, per settimane hanno chiesto il boicottaggio della Fiera, hanno chiesto il non riconoscimento dello Stato di Israele quale ospite d'onore, e che hanno armato le bombolette spray di quegli idioti che sono andati a fare le scritte antisemite al Lingotto.
Assessore Oliva, lei non può far finta che tutto questo non sia accaduto, non ci deve spiegare né cos'è la Fiera del Libro, né la legittimità dell'invito ad Israele quale ospite d'onore, né, tanto meno farci un discorso che, sicuramente, potrebbe essere, visto che lo fa lei molto più lungo e dotto sull'importanza storica e culturale dei popoli e delle culture israeliano-palestinese. Non è questo il punto.
Il punto per cui abbiamo presentato un ordine del giorno che oggi andrà votato e che riguarda buona parte dei comunisti della sua maggioranza, che sono riusciti addirittura a strappare una citazione su un giornale americano. Quindi da domani chiameremo il collega Chieppa con la "K" (Chieppa, l'americano, è riuscito a farsi citare dal New York Times, e ci dimostra quanto pochi interessi agli americani la campagna fra Obama e Hillary). Per arrivare a questo ne hanno dette di tutti i colori, Assessore Oliva; ne hanno scritte di tutti i colori. Ha capito? Oggi, tra l'altro, lo so che è casuale, ma sono assenti sia Chieppa che Robotti. L'Assessore se ne sarà sicuramente accorto perché uomo avveduto ma è un fatto pesante che questi soliti Comunisti - Italiani in questo caso, ahimè, ne abbiamo ancora in Italia - che buttano il sasso e boicottano non abbiano il coraggio di venire a votare, caro Assessore Oliva. Ma è ancora più pesante che lei non li condanni. Noi, oggi, ci attendiamo da lei una condanna, senza se e senza ma, dei rigurgiti di ignoranza che hanno armato la poco abile penna del collega Chieppa e che gli hanno fatto dire tutte le stupidaggini che ha detto nelle settimane passate invocando, da una parte, i boicottaggi e, dall'altra, armando le bombolette, lo ripeto, di quei cretini che sono andati ad imbrattare la sede del Lingotto.
Le aggiungo una cosa, Presidente.
Scusi, volevo dire Assessore. Le ho fatto un complimento. Tanto la Bresso non ci ascolta, non viene mai quando bisogna votare le cose politiche, quindi non c'è neanche oggi. Già la settimana scorsa ne abbiamo chiesto la presenza, Presidente Placido, e vogliamo di nuovo stigmatizzare l'assenza della Bresso che, quando ci sono questioni politiche, è assente.
Lei fa la capa sui giornali, ma quando c'è da tener buona la truppa scappa.
Sempre. È successo la settimana scorsa, è ricapitato questa settimana.
Anche se, Assessore Oliva, oggi leggiamo che il Consigliere di Rifondazione, Deambrogio, ha presentato un ordine del giorno da democristiano, di quelli buoni buoni, ma il suo Gruppo, caro Consigliere Deambrogio, al Comune di Torino fa i comunicati scrivendo Stato di Israele con la parola Stato tra virgolette. È chiaro, Assessore Oliva? È chiaro che noi ci aspettiamo, ma è doveroso da parte sua, la condanna dei rigurgiti la condanna delle idiozie, la condanna di chi ha chiesto più volte che Israele non debba essere ospite d'onore alla Fiera del Libro.
Tutto il resto sono questioni che non interessano l'assemblea politica ci mancherebbe altro che qualcuno, che lei ho qualche suo collega in Comune ci fosse venuto a dire o fosse venuto a mettere in discussione la legittimità dello Stato di Israele, il sessantesimo compleanno dello Stato di Israele, la legittimità del fatto che alla Fiera si inviti lo Stato di Israele come ospite d'onore.
Noi, oggi, vogliamo la condanna di tutti gli estremismi e di tutte le idiozie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Sarà mia cura tenere d'occhio il display.
La prima battuta che mi viene da fare, senza malignità, al collega Ghiglia, è che da quando l'Onorevole Fini è andato in Israele è cambiata molto la linea di quel partito e noi ne siamo ben lieti e contenti. Per vorrei anche far notare che anche nella nostra linea mai si potrà dire che è entrato l'antisemitismo o quelle brutte malattie che hanno contaminato alcuni regimi nazisti e fascisti del '900 che, ancora oggi, in parte purtroppo colpiscono settori ideologici di estrema destra e di destra nel nostro Paese e in Europa.
Credo però che sia opportuno ribadire una cosa, ossia che è bene ed è utile che non si apprezzi il dissenso soltanto negli altri Paesi. Non credo sia giusto apprezzare un'opinione diversa o una critica soltanto quando questa avviene altrove, come diceva il Consigliere Ricca; occorre apprezzare anche in Italia il dissenso. A volte, il dissenso è critica costruttiva, a volte, sono osservazioni giuste e legittime che, forse vanno anche considerate.
Credo che l'omologazione, al contrario, sia molto pericolosa; credo che quando gli argomenti sono tutti uguali sia altrettanto pericoloso; credo che quando emergono delle voci che pongono dei punti critici e costruttivi vadano ascoltate sempre e ovunque, non solo all'estero, altrimenti si cade in un mare piatto.
Sorridevo sull'intervento del Consigliere Ricca, gli verrebbe da porgli una domanda: occupare l'Afghanistan è occupazione solo in quegli anni o lo è anche oggi? Da questa risposta capiamo se crediamo nell'ipocrisia o se possiamo ancora permetterci di parlare di politica e di dire quello che pensiamo, altrimenti è fatta.
Il clima che stiamo vivendo in questi ultimi tempi mi ricorda molto l'ultramontanismo e mi ricollego anche ai fatti dell'Università La Sapienza. Non so se ve lo ricordate, ma era un movimento ecclesiastico molto forte nell'800, ma anche qualche secolo prima, che apprezzava tutto ciò che la Chiesa faceva e la rendeva legittima di ogni opinione e di atto scardinando così qualsiasi altro movimento di pensiero e politico.
Come dicevo, stiamo rivivendo quegli anni, anche se non ero ancora nato rileggo quegli anni di nuovo ripresentarsi davanti a noi oggi e in maniera piuttosto forte e in modo piuttosto preoccupante.
Quindi, si tratta di critica, lo riassumo e lo evidenzio, di un metodo.
La Fiera del Libro è sempre stata un momento di cultura e la cultura è il confronto. Ogni anno - è vero - la Fiera del Libro ha ospitato degli Stati i quali avevano il dovere e compito di portare, tramite la propria cultura la conoscenza di quella società politica, civile e culturale.
Quest'anno, probabilmente, vi è stato un errore nel metodo, perché sin dall'inizio si è parlato di ospite Stato Israele per il sessantesimo anniversario della sua fondazione. Qualcuno dice che è casuale, può essere ma questo non ha escluso che i giornali abbiano riportato e ribadito questa cosa e le abbiano dato un clamore piuttosto ampio.
Nulla contro Israele, sia ben chiaro! Questo lo evidenzio ancora una volta e lo sottolineo. È strumentale! Chiunque dica il contrario, chiunque lanci accuse facili strumentalizza la questione. Anche questo lo dico con forza ed energia.
Quando parliamo di questo Stato dobbiamo ricordarci di tante cose anche di opportunità politiche che la Fiera del Libro offre, di allacciamento di discorsi con altri Paesi, di confronto e anche di rapporti diplomatici. È bene, quando facciamo gli interventi da questi banchi ricordarci che Israele sta vivendo, da tempo, un'epoca piuttosto strana e difficile, in cui vediamo anche la costruzione di un muro che, altrove abbiamo criticato. Vedete, di nuovo, l'omologazione: lì, il muro va bene altrove il muro l'abbiamo criticato.
Dovremmo avere la forza tutti di essere un po' più onesti politicamente con noi stessi e con chi ascolta fuori, perché una cosa o va bene sempre o va male sempre. Abbiamo assistito alla demolizione di quel muro per andare a mangiare; abbiamo assistito ad assalti con le pietre a cui si rispondeva con cannonate; abbiamo assistito a risoluzioni ONU, mai rispettate altrove ma quegli Stati che non hanno rispettato le risoluzioni ONU hanno pagato con dei bombardamenti, non in questo caso, per fortuna, ma neanche una critica.
Credo che occorra sempre sfruttare alcune occasioni culturali come occasioni ghiotte di confronto, in cui si dicano anche queste cose. Queste cose le dicono gli intellettuali israeliani e anche gli appartenenti a quelle associazioni pacifiche e pacifiste di Israele che le ribadiscono tutti i giorni e continuamente. Ecco, Israele è tutto questo. Va ricordato che Israele è variegato, è eterogeneo.
Non parliamo sempre e solo di sionismo, perché l'errore lo fa chi attacca con accuse di antisemitismo, chi critica la politica estera e quindi critica la politica di uno Stato, non di una religione o di un'appartenenza. Chi attacca dando dell'antisemita a chi fa questa operazione, in realtà, lo fa strumentalmente, cadendo in una forma di integralismo pericolosa e schiacciante, lì sta il vizio.
Quindi, non confondiamo la critica e la politica di uno Stato con l'antisemitismo odioso; non confondiamo l'integralismo con l'esistenza di uno Stato e un dissenso che deve essere sempre libero e mantenuto.
Approfittiamo di questa ghiotta occasione per confrontarci con tutti.
Quindi, non boicottaggio, ma confronto continuo culturale e politico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Prendo solo cinque minuti. Voglio partire da un fatto che abbiamo vissuto, ieri, l'Assessore Oliva, il Consigliere Boeti, la Consigliera Pozzi ed io. Abbiamo partecipato all'assemblea, indetta da Younis Tawfik con la comunità araba. Ebbene, la cosa peculiare, che io cerco di riassumere anche se non in forma compiuta o totale, e che da parte della grande maggioranza della Comunità araba Islamica nessuno ha chiesto il boicottaggio.
Gli amici palestinesi, che la Consigliera Pozzi, il Consigliere Boeti ed io conosciamo bene, hanno chiesto delle cose assolutamente ragionevoli di cui l'Assessore Oliva ha riferito in maniera compiuta e correttissima come per esempio che quel 30% di arabi israeliani, che quindi fanno parte di Israele e non sono una realtà avulsa o una superfetazione, vengano bene e naturalmente considerati. Questo ci sembra assolutamente ragionevole.
Anzi, se possiamo, insieme ai colleghi che erano con me, invitiamo la Giunta a tenere conto di questa segnalazione anche perché, ripeto è stata propriamente evidenziata da alcuni splendidi e giusti interventi di rappresentanti della Comunità palestinese presente - con grande fattività nella nostra Città.
stato paradossale l'atteggiamento di gruppi italiani. Ero seduto vicino agli amici arabi e sentivo i commenti. Vi garantisco che erano indignati per l'atteggiamento dei gruppi di estrema sinistra italiana.
Alcune cose coincidevano con quelle dette dal Consigliere Chieppa. Erano indignati e dicevano che nessuno degli arabi ragionevoli direbbe queste sciocchezze.
Il Consigliere Ghiglia è stato giustamente energico, ha fatto bene a ricordare quello che hanno detto queste persone. Avete sentito ieri - lo ripeto ai colleghi - paragonare Israele alla Birmania, al Cile di Pinochet e al Sudafrica dell'apartheid. Siamo anche noi critici su alcuni aspetti della politica del governo Israeliano, ma questi paragoni sono semplicemente assurdi.
Come ha ricordato un marocchino di sinistra, nei regimi arabi certe manifestazioni che in Israele sono tollerate, magari condannate e non amate, qui sarebbero represse con i carri armati e se i compagni di Hamas che questi giovani evocavano come liberatori della Palestina, vincessero taglierebbero la gola a questi stessi giovani che in Italia, giustamente sono ascoltati e con cui si dialoga. Quindi, mi sembra assolutamente paradossale un certo tipo di ragionamento.
Da questo punto di vista, l'unica cosa che chiediamo ancora all'Assessore Oliva e comunque alla maggioranza o al Capogruppo del PD, è una pronuncia rispetto agli atteggiamenti presi da una parte degli alleati altrimenti non si capiscono certe coalizioni.
Concludo subito dicendo che riprendo l'intervento del collega Guida con il quale avevo presentato l'ordine del giorno. Ricordo con piacere che abbiamo una tradizione di dialogo con questi Paesi. Anni fa andai in Palestina con Novelli, poi a Sabra e a Chatila, poi in Libano e portammo dei palestinesi e dei libanesi da curare al CTO. Uno dei medici che li cur allora collaborava col collega Boeti, quindi le nostre tradizioni di amicizia derivano da allora.
Con noi non hanno difficoltà a dialogare. Trovo paradossali le urla e gli insulti rivolti agli Assessori ieri da quei giovani e anche gli atteggiamenti di intolleranza di qualche altra componente di estrema sinistra, quando gli arabi presenti ringraziavano tutti noi per il dialogo proficuo che stiamo svolgendo. Forse, sarebbe interessante distribuire gli interventi svolti da quelle realtà arabe, palestinesi, ieri al convegno.
Concludo dicendo che dobbiamo fare nostra - me l'ha suggerito il collega Guida e lo riprendo volentieri - la pena di quegli intellettuali che sono usciti allo scoperto, tra cui Massimo Cacciari, Riccardo Muti ed Ernesto Galli della Loggia, nell'appello rivolto al Presidente Napolitano in cui chiedono che il Presidente intervenga, se possibile, alla Fiera come elemento di dialogo e di pace. "Noi - così hanno detto - apprezziamo il suo limpido monito a respingere il rigurgito di antisemitismo, anche quando mascherato da antisionismo".
Mettere in discussione la legittimità di Israele non è essere contro il governo israeliano, bensì è essere sostanzialmente e realmente antisemiti.
Facendo nostro l'appello degli intellettuali, chiediamo al Presidente Napolitano di venire a Torino in questa occasione e che l'Italia possa offrire un terreno di pace e di dialogo, di cui la cultura è sempre stata foriera, e deve essere foriera anche in questa situazione. Da questo punto di vista, auspicherei, a differenza di quanto è successo in Consiglio comunale a Torino, che si possa addivenire a una votazione unica degli ordini del giorno. Abbiamo letto i documenti del collega Ricca e sono ampiamente positivi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
Scusate, colleghi, gli accordi erano di chiudere questa parte nella mattinata. Sono circa le ore 13, ci sono ancora sette interventi naturalmente poi si deve votare, quindi abbiamo di fronte due opzioni: sospendiamo i lavori per la pausa e riprendiamo col dibattito, oppure continuiamo con gli interventi.
Se mi date indicazioni nel merito...
La parola al Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Non ho indicazioni. È solo per dirle che, una volta tanto, avremmo rispettato la modalità che ci eravamo dati, se avessimo cominciato per tempo. Poi, visto che si protrarrebbe per mezz'ora, tre quarti d'ora valuti lei, insieme ai colleghi. A me è indifferente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Considerato che quando si sospende un po' più tardi, si aggiorna la seduta leggermente dopo, o fisiologicamente inizia dopo, direi che sarebbe la cosa migliore rispettare quanto previsto da convocazione, perché nulla cambia. Impegniamo non solo i trenta minuti eventuali di discussione, ma anche quelli relativi al voto dei documenti.
Mi sembra sia più opportuno farlo senza fretta, coi tempi dovuti e previsti dalla Conferenza dei Capigruppo, nella seduta pomeridiana.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Colleghi, potremmo sospendere adesso la seduta, come da convocazione con la preghiera che riguarda tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, di riprendere puntualmente alle 14.30, per finire i sei in terventi, otto in termini temporali, quindi 40 minuti di intervento più la votazione sui sei ordini del giorno. Mi sembra che ci sia ampia e unanime condivisione.
I lavori riprenderanno con la seduta pomeridiana, alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



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