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Dettaglio seduta n.291 del 05/02/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GHIGLIA AGOSTINO

(Alle ore 10.32 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.47)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Dalmasso, Deambrogio Robotti e Rutallo.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati distribuiti i processi verbali del 28 settembre 2007 e del 2, 3, 4, 5, 8 e 9 ottobre 2007.
Verranno posti in approvazione nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

d) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore più anziano di età fra i presenti


PRESIDENTE

Comunico, inoltre, che, stante la contemporanea assenza della Presidente Bresso e del Vicepresidente Peveraro, fungerà da Vicepresidente della Giunta regionale l'Assessore più anziano di età fra i presenti, in virtù del DPGR n. 104 del 14 novembre 2005 trasmesso al Consiglio regionale il 15 novembre 2005 (comunicazione della Direzione Affari Istituzionali del 21 dicembre 2006 prot. n. 16837).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Saluto l'Assessore Caracciolo, anche perch essendo lui Presidente oggi, possiamo aspettarci una gestione della Giunta con equilibrio e saggezza. Lo saluto, quindi, con piacere.



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Io ricordo sempre il passato; ricordo come si comportavano alcuni colleghi all'opposizione e come si comportava l'Assessore Caracciolo.
Queste cose contano: nella vita ci vuole giustizia! Quindi, l'Assessore Caracciolo merita tutto il rispetto e l'apprezzamento.
Detto questo, voglio sottolineare l'azione solerte e capace che il mio Capogruppo, Angelo Burzi, ha fatto ieri e il dibattito, con affronti incredibili, assurdi e ingiustificati, al quale ha partecipato il Consigliere Ghiglia, ma il collega Ghiglia si sa difendere da solo molto bene; ha la mia simpatia, ma non ha certo bisogno del mio aiuto.
Ebbene, ci sono le posizioni di Fassino e di Vernetti e mi pare che tutta Italia discuta della vicenda della Fiera del Libro.
Ci sono degli ordini del giorno, uno dei colleghi di AN, uno del collega Guida e del sottoscritto, perché noi crediamo che le dichiarazioni fortissime del Sindaco Chiamparino, se non provocheranno una rottura dell'alleanza, non so cos'altro potranno provocare! Ci sono anche le dichiarazioni della Presidente Bresso, su La Repubblica di oggi. Noi avremmo gradito che la Presidente Bresso, oltre che comunicare su La Repubblica, lo comunicasse all'Aula, come Presidente del Comitato dei Garanti della Fiera...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, sta intervenendo sull'ordine dei lavori...



LEO Giampiero

Termino, Presidente, chiedendo l'iscrizione degli ordini del giorno e se possibile, la discussione entro la sera. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Due questioni. La prima è politica: abbiamo, come primo punto all'o.d.g., dopo il sindacato ispettivo, l'eventuale dichiarazione di voto e il voto su tutti gli ordini del giorno relativi alla discussione della settimana scorsa.
La Presidente Bresso, però, non c'è. Questa è una posizione politica la Presidente Bresso è un Consigliere regionale, ma sulle questioni politiche non vota mai. Preannuncio, pertanto, che chiederemo dov'è oggi la Presidente Bresso, perché vogliamo sapere quali importantissimi e inderogabili impegni istituzionali - così come è accaduto con la visita del Dalai Lama - la tengono lontana da via Alfieri 15.
Il suo dovere e il suo stipendio dovrebbero maturare, visto che lei è una che "taglia" - almeno così dice - prima di tutto in quest'Aula, per rispetto nei confronti dell'Assemblea, degli elettori, della politica della trasparenza, delle idee e per rispetto del suo ruolo, oltre che del nostro.
La seconda questione, Presidente Gariglio, è connessa a quanto diceva il collega Leo: anche noi vorremmo l'iscrizione e la discussione degli ordini del giorno.
Tra l'altro, Assessore Caracciolo, togliete le deleghe al Vicepresidente Peveraro, perché quando non c'è il Presidente ci deve essere un Vicepresidente, lo dice il nostro Regolamento: "Il Vicepresidente sostituisce il Presidente". Se non ve ne basta uno, fatene due, fatene tre fate il Vicebis, il Viceter, il Vicequater. Noi vogliamo qualcuno che risponda politicamente, perché non è possibile che due partiti di quest'Aula dicano quello che hanno detto sulla Fiera del Libro, che ci siano dei partiti che fanno i comunicati stampa scrivendo "Stato" di Israele (con Stato tra virgolette) e che nessuno della maggioranza Bresso prenda pubblicamente le distanze da questi atteggiamenti.
Questo non siamo disposti ad accettarlo, quindi, Assessore Caracciolo qualcuno oggi dovrà essere presente e ci dovrà dire cosa intende fare contro questi rigurgiti, contro questa intolleranza ignorante e contro questa pericolosa deriva illiberale, che sta contraddistinguendo una buona e sostanziale parte della maggioranza di questo Consiglio regionale.
Lo fa l'Assessore Caracciolo? Ci va bene, ma qualcuno oggi si deve alzare e ci deve dire come intende stigmatizzare questi comportamenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Anch'io ho presentato un ordine del giorno relativo alla presenza di Israele alla Fiera del Libro.
Ritengo che le polemiche che ci sono state siano assolutamente miopi censorie, da ignoranti e credo anche che sarebbe opportuno che il Consiglio regionale prendesse una posizione in merito.
Chiedo anche l'iscrizione dell'ordine del giorno che ho depositato.


Argomento: Questioni internazionali - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Ordine del giorno n. 923 dei Consiglieri Leo, Guida, Nastri, Casoni, Rossi Dutto, Novero, Scanderebech, Nicotra e Ferrero, inerente a "Boicottaggio Fiera del Libro edizione 2008" ordine del giorno n. 938 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Botta, Boniperti e Vignale, inerente a "Manifestazioni intolleranti ed illiberali dell'estrema sinistra" (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 939 del Consigliere Ricca, inerente a "Israele e la Fiera del Libro" (iscrizione all'o.d.g.) ordine del giorno n. 940 dei Consiglieri Clement, Deambrogio, Robotti Comella, Spinosa e Barassi, inerente a "Salone del libro" (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 941 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Fiera internazionale del Libro 2008"; (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 942 dei Consiglieri Muliere, Lepri, Boeti, Bellion Ronzani, Rabino, Motta, Cattaneo, Travaglini, Larizza, Rutallo, Reschigna Pozzi, Bizjak e Pace, inerente a "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Alla Presidenza sono stati consegnati i seguenti ordini del giorno aventi all'oggetto la Fiera del Libro e le polemiche conseguenti: ordine del giorno n. 923 inerente "Boicottaggio Fiera del Libro edizione 2008" ordine del giorno n. 938 inerente a "Manifestazioni intolleranti ed illiberali dell'estrema sinistra" ordine del giorno n. 939 inerente a "Israele e la Fiera del Libro" ordine del giorno n. 940 inerente a "Salone del libro" ordine del giorno n. 941 inerente a "Fiera internazionale del Libro 2008" ordine del giorno n. 942 inerente a "Condanna dell'intolleranza nei confronti di Israele ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino".
Se non ci sono indicazioni in senso contrario, ne propongo l'iscrizione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno sono, pertanto, iscritti. Resta inteso che saranno oggetto di discussione nel corso della seduta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1371 del Consigliere Rossi, inerente a "Sicurezza negli ospedali, piani di evacuazione"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 1371, presentata dal Consigliere Rossi.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

La risposta all'interrogazione prende i passi dai principali riferimenti normativi. Il documento di valutazione dei rischi e il Piano di emergenza vengono redatti ai sensi del decreto legislativo n. 626, emanato in recepimento delle direttive comunitarie; inoltre, in attuazione a quanto previsto dal decreto legislativo n. 626, il Ministro dell'interno ha in seguito stabilito, nel 1998, i criteri di sicurezza antincendio per la gestione della emergenza nei luoghi di lavoro.
In questo decreto viene precisato che occorre realizzare, oltre la valutazione dei rischi, anche una efficiente organizzazione della sicurezza prevedendo la pianificazione delle procedure, ovvero la redazione del Piano di emergenza. Infine, il Ministero dell'interno, nel 2002, ha approvato la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione delle strutture sanitarie.
In relazione ai quesiti posti sono stati contattati i servizi di prevenzione e protezione di tutte le ASO e le ASL piemontesi. Sulla base delle informazioni assunte si può affermare che, complessivamente, seppure con modi e tempi diversi, le Aziende Sanitarie hanno provveduto ad elaborare e aggiornare il documento di valutazione dei rischi, così come il Piano di emergenza.
Tali Piani definiscono le procedure di evacuazione e anche le procedure connesse al massiccio afflusso di feriti a seguito di eventi di particolare gravità.
La situazione delle esercitazioni pratiche dei Piani d'evacuazione è più complessa.



PRESIDENTE

Colleghi, se non siete interessati, vi prego di accomodarvi fuori dall'aula. Grazie.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Da un lato, infatti, un consistente numero di Aziende ha provveduto ad effettuare le prove di evacuazione. Per alcune realtà le prove sono state eseguite in modo parziale; in pochi casi sono ancora in programma.
Rilevata l'importanza di eseguire periodicamente tali prove, va tuttavia segnalata la concreta difficoltà di testare un piano d'evacuazione in ambienti di notevole dimensione caratterizzati dalla presenza costanze di un elevato numero di pazienti e di utenti estranei alla struttura (i visitatori). Lo stesso decreto ministeriale del 1998 prevede espressamente che tali esercitazioni non devono essere svolte quando siano presenti notevoli affollamenti di persone anziane o inferme.
In tali contesti, quindi, sono state eseguite delle cosiddette "prove in bianco" nelle quali sono state testate le principali procedure da adottare durante l'evacuazione, senza arrivare, però, a procedere al sistematico sgombero degli edifici.
Inoltre, i processi d'accorpamento delle strutture ospedaliere delle ASL in corso hanno creato nell'applicazione operativa di tutte le procedure alcune difficoltà di natura gestionale e organizzativa, che saranno certamente risolte al termine del processo di accorpamento, come minimo l'adozione di un unico provvedimento di sicurezza antincendio e di piano di evacuazione. Infine, le Aziende hanno inviato, anche sulla base della nostra richiesta, una analitica descrizione delle modalità con le quali procedono in questa direzione e questo riepilogo analitico, se richiesto potrà essere reso disponibile ai Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per la replica.



ROSSI Oreste

Ringrazio l'Assessore per avere dato una risposta corretta, che evidenzia la necessità di migliorare determinate metodologie e anche prove ed esercitazione pratiche sul campo. È chiaro che un numero importante di Aziende, come quelle che insistono sul Piemonte, sono difficili da tenere sotto costante controllo e monitoraggio, però, mi pare ci sia l'intenzione da parte dell'Assessore di andare in questo senso.
Quindi, mi dichiaro soddisfatto della risposta dell'Assessore, ma dall'altra parte, occorre che, dietro ad una risposta corretta, che ha evidenziato chiare lacune da parte di alcune Aziende Sanitarie, ci sia l'intervento nei confronti di queste, affinché si adeguino alle norme di legge e alle garanzia di sicurezza per coloro che all'interno delle Aziende lavorano, coloro che sono ricoverati e coloro che si recano in visita dai malati.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "A. Cruto" di Piossasco


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "A. Cruto" di Piossasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Il Consiglio regionale è nella fase iniziale e state ora assistendo all'esame delle interrogazioni, cioè alle domande su fatti inerenti l'Amministrazione regionale che i Consiglieri pongono agli Assessori.
Adesso ascolterete la risposta dell'Assessore Artesio.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1823 della Consigliera Cotto, inerente a "Accompagnatore ammalati: sospeso il servizio anziani alle Molinette"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1823, presentata dalla Consigliera Cotto.
Risponde l'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Il servizio oggetto dell'interpellanza è gestito dal settore "Servizio Accoglienza Accompagnamento ed Informazioni" afferente all'URP. Il Direttore di tale struttura che è stato interpellato in merito precisa che la funzione di accompagnamento è "rivolta a soggetti esterni, in genere non deambulanti, anziani e/o fortemente debilitati".
Il servizio è stato avviato nel 1999 e l'accompagnamento è nato come servizio aggiuntivo. Nel tempo questo servizio ha riscontrato molti consensi svolgendo l'attività in un orario di apertura sulle 12 ore, dalle ore 07.00 alle ore 19.00.
Nello specifico, i passaggi medi giornalieri sono circa 120...



PRESIDENTE

Per cortesia, prego di silenziare i cellulari. Grazie.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

...di cui 80 con accompagnamento verso i servizi sanitari interni e altrettanti come accompagnamento di ritorno verso l'uscita. In relazione al sorgere di problematiche di personale nell'ottobre 2007, l'orario articolato sempre sulle 12 ore, è stato modificato e precisamente: dalle ore 07.00 alle ore 15.00 con accompagnamento ed erogazione di carrozzine dalle ore 15.00 alle ore 19.00 con la sola distribuzione e ritiro di carrozzine, evidentemente da gestire a cura dell'accompagnatore familiare o volontario esterno. Il servizio, dalla sua istituzione ad oggi, ha solo conosciuto questo brevissimo periodo di sospensione dall'8 al 12 ottobre 2007, in quanto, nel medesimo periodo, due delle tre persone a disposizione per l'accompagnamento risultavano assenti per malattia e infortunio.
Pertanto, rassicuro sullo svolgimento in continuità di questa prestazione, sul suo ripristino e sull'assoluta condivisione da parte della Direzione dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera della necessità di accompagnare il paziente nelle sue esigenze non solo di visita medica, ma anche di adeguata accoglienza all'interno dell'ospedale.



PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Cotto, che interviene in qualità di Consigliera interrogante, per la replica.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore, specialmente quando lei assicura che il servizio è stato ripreso e che condivide questa necessità.
Sappiamo che, purtroppo, non tutti gli ospedali garantiscono questa accoglienza, questo accompagnamento: c'è chi lo fa con personale dipendente, c'è chi lo fa con le associazioni di volontariato.
A mio parere, sarebbe molto utile fare un monitoraggio di tutti gli ospedali del Piemonte per capire chi compie questa azione encomiabile, chi non riesce a svolgerla e come possiamo agire noi per fare in modo che i cittadini piemontesi che sono in difficoltà - perché anziani, perché non hanno più la famiglia che può occuparsi di loro, perché hanno bisogno di essere accompagnati per le visite - possano ottenere tutti pari opportunità di trattamento, affinché non ci sia una regione Piemonte a macchia di leopardo o, peggio ancora, con il morbillo, per cui ci sono tanti punti di eccellenza, ma altrettanti punti di abbandono.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1809 del Consigliere Ricca, inerente a "Ospedale di Ivrea: malasanità o speculazione politica?"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n.1809, presentata dal Consigliere Ricca.
La parola all'Assessore Artesio per la risposta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Il servizio televisivo mandato in onda il 7 settembre 2007 su una rete Mediaset presenta immagini relative a un'ala dell'ospedale non utilizzata da oltre un anno (precedentemente sede del Pronto Soccorso) perché oggetto di un prossimo intervento di ristrutturazione.
Purtroppo, la rappresentazione televisiva dava ad intendere che quella parte dell'edificio fosse tuttora in funzione come area di degenza. I locali, tra l'altro, sono chiusi al pubblico.
in corso un'istruttoria propedeutica ad eventuali procedimenti disciplinari per verificare se l'accesso alle telecamere sia stato possibile per incuria o perché gli operatori abbiano deliberatamente fatto accedere i giornalisti.
Sono a tutti noti i limiti connessi all'ospedale di Ivrea, un ospedale degli anni '50, posto in una posizione di difficile accesso e senza possibilità di ulteriori ampliamenti. Non è un caso che il Piano socio sanitario regionale abbia previsto un nuovo polo del Canavese.
Proprio per garantire, in questi e nei prossimi anni, l'efficienza e per dare una risposta alle nuove ed accresciute esigenze che negli anni vengono a crearsi nel mondo sanitario, da oltre vent'anni l'ospedale è soggetti a continui e successivi lavori di ampliamento e ristrutturazione.
I cantieri sono sempre aperti, è vero, ma per realizzare opere indispensabili e che producono risultati concreti, quali: nuove sale operatorie nuova centrale di sterilizzazione 2 nuovi reparti (Oncologia e Pediatria) nuovo servizio di Medicina Nucleare.
Risulta comunque evidente che il nuovo ospedale di cui al Piano socio sanitario è e rimane un'esigenza forte ed inderogabile.
I tempi di realizzazione del nuovo nosocomio, unitamente alla situazione critica di alcuni servizi, rendono necessario però un piano di investimenti per la ristrutturazione di una serie di servizi dell'attuale ospedale. Oltre al rifacimento del DEA e dell'UTIC (lavori già finanziati e in fase di avvio), è stato presentato dall'ASL un piano di interventi che prevede: la ristrutturazione dell'area delle vecchie sale operatorie per la creazione di una Sala per le Urgenze il servizio di Endoscopia il completamento della ristrutturazione del servizio di Radiologia la ristrutturazione delle Sale Parto e del reparto di Ostetricia e Ginecologia il completamento dei lavori di messa a norma in tema di sicurezza.
Infine, è prevista anche la realizzazione di un nuovo Poliambulatorio ai fini di sostituire i servizi territoriali parcellizzati in vari punti del Comune di Ivrea. Questo consentirà di localizzare al di fuori dell'ospedale (attuale e futuro) quei servizi che non necessitano di essere collocati all'interno, con ciò aiutando anche una decongestione del polo ospedaliero e favorendo altresì la prossimità per i cittadini dei servizi a più bassa complessità.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Ringrazio l'Assessore Artesio. La sua risposta è stata puntuale esauriente e fa cadere il punto interrogativo contenuto nella domanda retorica del titolo della mia interrogazione: malasanità o speculazione politica? Oggi possiamo ben dire che è stata una speculazione di bassa lega contestata e rifiutata anche da altri Gruppi politici che appartengono al centrodestra, i quali si sono dissociati da questa iniziativa che ha voluto speculare su una situazione particolare, relativa ai cantieri in essere come ha precisato l'Assessore Artesio - presso l'ospedale di Ivrea spacciandolo per ospedale da terzo mondo.
Rappresentare l'ospedale di Ivrea come episodio di malasanità e offendendo in questo modo non le responsabilità politiche di chi in questo momento governa, dimenticando quelle di chi ha governato nei dieci anni precedenti, è stato anche un autogol, considerato che i cantieri nell'ospedale di Ivrea durano da tanti e tanti anni.
Inoltre, si è offesa la professionalità dei medici e di tutti gli operatori sanitari che si impegnano per fare dell'ospedale di Ivrea nonostante le limitazioni di carattere strutturale, un ospedale nel quale si erogano ancora prestazioni elevate e di grande qualità sanitaria.
Mi auguro che, se non altro, questo episodio assuma un aspetto positivo mettendo in evidenza i deficit strutturali dell'edificio e in qualche modo acceleri le procedure per la localizzazione del nuovo nosocomio e l'iter per la realizzazione della nuova struttura, oltre che nell'immediato sostenere la realizzazione del Poliambulatorio e degli altri interventi che l'Assessore ha richiamato necessari per garantire la massima efficienza della struttura attuale.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1834 del Consigliere Ghiglia e altri, inerente a "Candidatura alle Elezioni Primarie di un Direttore sanitario"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 1834.
La parola all'Assessore Artesio per la risposta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

La candidata citata nell'interrogazione, come ormai ampiamente noto, è la dottoressa D'Innocenzo, nominata Direttore generale il 19 febbraio 2007. La nomina a Direttore generale di un'azienda - questo credo sia ampiamente chiaro ai Consiglieri - evidentemente non annulla la libertà di pensiero e di espressione di opinione né ostacola l'esercizio del diritto di partecipazione alla vita democratica.
Le cause di incompatibilità della nomina a Direttore generale con l'esercizio delle relative funzioni sono tassativamente previste dalla legge e fra queste non è inclusa l'impossibilità di manifestare partecipazione politica in fase di consultazione elettorale piuttosto che di consultazione rispetto alla designazione di possibili virtuali candidati come avviene attraverso il sistema delle primarie.
Poiché la questione posta merita però un riferimento di carattere tecnico, questo consiste nell'articolo 3, comma 9, del decreto legislativo 502, laddove si fa riferimento alle incompatibilità derivanti dalla sussistenza del rapporto di lavoro in qualità di Direttore Generale.
Le considerazioni che seguono sono quelle riferite alle fattispecie delle incompatibilità.
Il Direttore Generale non è eleggibile a membro dei Consigli comunali dei Consigli provinciali e dei Consigli e delle Assemblee delle Regioni e del Parlamento, salvo che le funzioni esercitate non siano cessate almeno 180 giorni prima della data di scadenza dei periodi di durata dei predetti organi.
Il Direttore Generale non è eleggibile nei collegi elettorali nei quali è ricompreso in tutto o in parte il territorio dell'Unità Sanitaria Locale presso la quale abbia esercitato le sue funzioni in un periodo compreso nei sei mesi antecedenti la data di accettazione della candidatura.
Il Direttore Generale è incompatibile nella qualifica di membro del Consiglio delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome, di Consigliere provinciale, di Sindaco, di Assessore comunale, di Presidente di Assessore di Comunità Montana, di membro del Parlamento. Inoltre, il Direttore Generale che sia stato candidato e non sia stato eletto, non pu esercitare per un periodo di cinque anni le sue funzioni in Unità Sanitarie Locali comprese in tutto o un parte nel collegio elettorale nel cuoi ambito si sono svolte le elezioni.
Naturalmente i riferimenti alle Unità Sanitarie Locali contenute nel decreto legislativo 502 del 1992 sono ora da ricondurre a quelli relativi al nuovo assetto aziendale, come si delinea nelle diverse contestualizzazioni regionali e per noi nella recente legge n. 18 del 2007.
In altre termini, è la legge a determinare a carico dei Direttori Generali tassative condizioni di incompatibilità o di ineleggibilità, fornendo altresì molta parte delle sue previsioni sul principio di territorialità degli incarichi.
La candidatura richiamata nell'interrogazione non è avvenuta per un incarico istituzionale e quindi non è riconducibile alle norme richiamate precedentemente dalla legge; peraltro è riferita ad un ambito territoriale assolutamente diverso.
Non si ravvisano poi elementi di inopportunità rispetto all'opzione di una partecipazione ad iniziative politiche.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere interrogante; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
L'Assessore Artesio ci ha fornito - non ne dubitavamo - una spiegazione banalmente burocratica.
La questione, però, non è così semplice: come lo quantifichiamo il danno per la sanità piemontese di un cosiddetto "manager" che, per settimane intere, sta a Roma per le elezioni primarie col suo ex capo Veltroni, che non va a lavorare, che non fa il manager e che piglia lo stipendio? Assessore, lei può fare quello che vuole - infatti lo ha fatto - ma fornisce questa risposta ragionieristica e burocratica perché non sa cosa dire. È semplicemente vergognoso che voi abbiate consentito che un manager da 250.000-300.000 euro all'anno stia per due mesi a fare la agitprop in una lista di primarie a sostegno di Walter Veltroni a Roma.
un'indecenza, Assessore Artesio, che solo voi di sinistra potete consentire. Perché in un Paese normale, avrebbero cacciato lei, anzich darle la buonuscita come avete fatto voi, e caccerebbero anche voi. Ma la seconda parte avviene fra pochi mesi, ed è già iniziato il countdown.
Vorrei, però, precisare un altro aspetto: questa non è l'unica vergogna, perché noi abbiamo già ripetutamente denunciato in quest'Aula che voi avete creato artatamente la figura di quel Direttore Generale. Vorrei infatti ricordare a tutti i colleghi, a cominciare da quelli della sinistra e alla nostra moralistissima Presidente di Giunta, che due settimane prima di diventare Commissario del Sant'Anna, l'ex Direttore Generale del Sant'Anna era stata bocciata in Puglia perché non aveva i requisiti. Voi l'avete "raccattata", le avete fatto fare il Commissario con la scusa che non erano necessari gli stessi titoli per fare il Direttore, le avete fatto maturare l'anzianità e l'avete nominata Direttore Generale, perché lo ha chiesto il compagno Veltroni di cui, fino a poco tempo prima, la Dottoressa D'Innocenzo era dipendente. Questa è un'altra vergogna e indecenza, per la quale purtroppo, in questa città, con la pigrizia mentale e la pigrizia mediatica che la contraddistingue, non avete - ma lo farete - ancora pagato il fio. Tra l'altro, Assessore Artesio, quanto ci è costato il fatto che la Dottoressa D'Innocenzo - so che lei non risponde alle provocazioni - abbia usato la sanità piemontese come un tram? Cioè oltre al danno, abbiamo addirittura dovuto subire per settimane il vergognoso minuetto di questa signora in cerca di occupazione che, mentre beccava i soldi qua, passava le giornate a telefonare a Roma per sapere se le avrebbero fatto fare il capo del 118! Io non credo che questa vicenda losca, torbida, politica partitica, faziosa e settaria sia riconducibile....



(Brusìo in aula)



GHIGLIA Agostino

Scusi Presidente, ma se c'é troppo brusìo non riesco neanche a sentirmi da solo: à dëspias dovré la ciòca?



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Ho richiamato più volte tutti i colleghi, quindi...



GHIGLIA Agostino

Io non ho problemi, però, come le dissi già una volta, se vuole porto il megafono; mi piace anche di più! Non si può ritenere che questo sia stato un atteggiamento normale.
Il fatto poi - vivaddio - che la legge e la Costituzione garantiscano a tutti noi la libera espressione delle idee... ci mancherebbe altro! Solo il suo partito vuole impedire a qualcuno di esprimersi alla "Fiera del libro" Assessore Artesio, le ricordo anche questo. Ma siamo ancora in una terra di libertà. Le dico, invece, un'altra cosa: ciò che non è normale in uno Stato come il nostro, che è un Paese di libertà nonostante voi, è che questa libertà si esprima e si sostanzi con i soldi nostri. Ovvero che questa signora, liberissima di andare a fare la candidata dove voleva, lo abbia fatto stando settimane - e lei lo sa - assente dal suo posto di lavoro a carico della Regione Piemonte.
Adesso, quindi, le chiederemo anche di fornirci la prova - se potrà dei giorni precisi di assenza che l'ex Direttore Generale del Sant'Anna ha fatto presso la struttura per potersi dedicare alla sicuramente più importante per lei causa veltroniana.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 1871 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Botta, Boniperti e Vignale inerente a "Presunte differenze di efficacia tra il farmaco Adalat A.R. e il suo generico, la nifedipina"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1871, presentata dai Consiglieri Ghiglia Casoni, Botta, Boniperti e Vignale inerente a "Presunte differenze di efficacia tra il farmaco Adalat A.R. e il suo generico, la nifedipina".
Risponde l'Assessore Artesio.
ARTESIO Eleonora, programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare Anche se i Consiglieri sono assolutamente esperti in merito a tutta la materia, per me ripeterò tutto il procedimento relativo alla questione dei farmaci generici.
I farmaci generici equivalenti sono medicinali in cui il principio attivo non è più coperto di brevetto. Hanno pertanto dichiarato scientificamente bioequivalenza rispetto alla specialità medica autorizzata, con uguale composizione in termini di principio, forma e indicazione di somministrazione. La disciplina stabilisce che l'autorizzazione all'immissione in commercio dei farmaci generici equivalenti è autorizzata dal Ministero della Salute sulla base di una documentazione depositata dalla ditta produttrice che attesti la bioequivalenza rispetto ad una specialità medica già autorizzata avente la stessa composizione quali-quantitativa. Il farmaco equivalente, quindi prima di essere immesso in commercio, deve superare i necessari controlli preventivi da parte del Ministero della Salute, il quale assicura così che non esistono differenze. Il principio attivo in questione, la nifedipina, è in varie formulazioni e composizioni farmaceutiche inserita nelle cosiddette "liste ministeriale di trasparenza" (che vengono mensilmente aggiornate) con i relativi prezzi di riferimento.
Il sistema del prezzo di riferimento dei medicinali non più coperti da brevetto sul principio attivo, nella Regione Piemonte, viene definito sulla base delle "liste di trasparenza" dei medicinali inseriti nell'elenco dei farmaci equivalenti predisposte dall'AIFA e dal Ministero della Salute e la gestione è stata stabilita con DGR n. 37-1780 del 13.12.05.
In ordine all'inserimento del farmaco ADALAT A.R. nella lista dei generici, occorre sottolineare che il TAR Lazio con sentenza del 19 dicembre 2002, respingendo il ricorso della Ditta Bayer produttrice del medicinale confermava, quanto già espresso nella sentenza dell'11 luglio 2002 e cioè che la copertura brevettale si riferisce al brevetto di prodotto (principio attivo) e non al brevetto di processo (sali, complessi differenti modalità produttive).
Conseguentemente il Ministero della Salute - Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e della Farmacovigilanza ha mantenuto l'ADALAT A.R. nella lista dei generici/equivalenti.
In sintesi si sta procedendo, avendo superato l'obiezione, in sede formale, presso i Tribunali del Tar. Si sta mantenendo l'iscrizione del farmaco nell'elenco degli equivalenti sulla base della valutazione tecnico scientifica del Ministero e sulla base dell'esito dei ricorsi in sede giurisdizionale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere interrogante.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore per la risposta molto completa.
Chiedo copia dell'interrogazione.


Argomento: Psichiatria

Interpellanza n. 1975 dei Consiglieri Casoni, Botta, Boniperti Ghiglia e Vignale, inerente a "Comunità psichiatriche accreditate in Piemonte" (risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1838 della Consigliera Ferrero, inerente a "Pazienti in coda presso l'ASO Giovanni Battista di Torino" (risposta scritta)

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 1869 della Consigliera Cotto inerente a "Contratto integrativo per gli infermieri" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1911 della Consigliera Cotto inerente a "Programma di Governo 2005-2010 rilanciare il ruolo dei consultori" (risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1925 della Consigliera Ferrero inerente a "Sfratto da parte dell'Asl 6 della Fidas Ciriè-San Carlo" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1997 della Consigliera Cotto inerente a "Vaccinazioni dei minori" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interpellanza n. 1975 del Consigliere Casoni, Botta, Boniperti Ghiglia e Vignale; all'interrogazione n. 1838 della Consigliera Ferrero; alle interrogazioni n. 1869 e n. 1911 della Consigliera Cotto; all'interrogazione n. 1925 della Consigliera Ferrero e all'interrogazione n. 1997 della Consigliera Cotto.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Interpellanza n. 747 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Progetto sulla sicurezza stradale e liquidazione delle spettanze agli agenti dei vari Corpi di Polizia Municipale".


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 747 dei Consiglieri Botta Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale sulla quale risponde l'Assessore Caracciolo avente per oggetto: "Progetto sulla sicurezza stradale e liquidazione delle spettanze agli agenti dei vari Corpi di Polizia Municipale"



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla polizia locale

Quest'interrogazione un po' datata (è del 17 luglio 2006) fa riferimento al servizio prestato dai vigili urbani in occasione delle Olimpiadi. C'è stato un po' di disguido nel sanare il rapporto di lavoro voglio assicurare le forze politiche che hanno presentato questa interpellanza che tutte le spettanze sono state pagate. Allo stato attuale non esiste nessun problema.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Per ritenermi soddisfatto della risposta e ringraziare l'Assessore che ha avuto il tempo per sanare la situazione (sono passati un anno e 18 mesi dalla presentazione dell'interrogazione). Abbiamo dato la possibilità alla cassa di intervenire. Per il futuro, se fosse possibile, visto che le spettanze dovute ai corpi di polizia municipale sono, di per sé, minime rispetto all'impegno richiesto, chiederei che vengano esaurite in tempi anche più ristretti. Potrebbe essere un fatto positivo.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1639 del Consigliere Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale inerente a "Reiterati episodi e microcriminalità nel Comune di Cuorgnè" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1639 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione n. 1640 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Soppressione Stazione Carabinieri a Sauze d'Oulx"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1640, sulla quale risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla polizia locale

In merito all'interrogazione di cui all'oggetto, riteniamo che le motivazioni della stessa siano certamente dettate da una situazione problematica realmente esistente.
Le valutazioni in merito alla soppressione del presidio della caserma dei carabinieri nel Comune di Salice d'Ulzio è dovuta, per come è di nostra conoscenza, ad un processo di razionalizzazione che si sta portando avanti nelle sedi competenti e sta interessando altre realtà territoriali rispetto alle quali non vi è, e né potrebbe esservi, il coinvolgimento della Regione.
Specifichiamo, inoltre, che il nostro impegno per la sensibilizzazione delle sedi decisionali, seppure nell'ambito delle nostre competenze, è costante, attento ed è orientato alla massima collaborazione. È certamente a conoscenza degli interroganti (anche perché sono stati parte attiva nella decisione) che, contestualmente all'approvazione della legge sulla sicurezza integrata, è stato approvato dal Consiglio regionale un ordine del giorno che prevede lo stanziamento nel bilancio 2008 di un milione di euro a favore di interventi di edilizia nei confronti di sede delle forze dell'ordine in Comuni con meno di 15 mila abitanti. È un aiuto che la Regione ha voluto concedere alle amministrazioni locali riconoscendo l'effettiva necessità.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere.



GHIGLIA Agostino

Nel presentare questa interrogazione non è che pensassimo di ottenere da lei una risposta diversa. Sappiamo benissimo che l'Assessore non è n Capo della Polizia né Generale dei Carabinieri; tuttavia, il ruolo che a nostro avviso, vorrei dire federalisticamente, la Regione dovrebbe interpretare, è un ruolo di presenza attiva in tema di sicurezza e di tutto ciò che ci sta collegato.
Il fatto che, nella sua autonomia, l'Arma dei Carabinieri o la Polizia decidano che un presidio in una zona non è strategico, non è strutturale e quindi è "eliminabile", non significa che chi ha il dovere di sovrintendere tutto il territorio, con le competenze che abbiamo, non possa chiedere a queste entità (all'Arma e al Ministero) di partecipare ad un tavolo di lavoro valutativo sulle priorità.
Il Comune di Sauze d'Oulx, per puro caso e per disgrazia, negli ultimi mesi è salito spesso alle cronache per i problemi connessi alla gestione in un certo senso dell'ordine pubblico.
La tragedia dell'altra sera, in cui un turista inglese - non è colpa di nessuno, ovviamente, se non sua - è morto perché, magari non in perfette condizioni, ha strappato un materasso e si è buttato giù per la montagna dimostra che certe zone - e Sauze d'Oulx è una di queste - in cui nelle stagioni invernali la popolazione quadruplica o quintuplica, ed è formata nella stragrande maggioranza da stranieri giovani, quindi dediti ad attività giovanili (si va nei pub, magari si è in vacanza e si esagera un po'), devono essere soggette ad un'attenzione particolare.
Non si possono considerare certe zone - lo sto dicendo a lei, perché se lei ne ha la facoltà, trasferisca questo ragionamento - soltanto sulla base del numero di abitanti o del fatto che magari c'è una Caserma vicina. In montagna, il vicino non esiste, soprattutto quando c'è la neve e soprattutto in determinate condizioni.
Posto che abbiano il personale sufficiente, se la camionetta deve arrivare da Ulzio, per un qualsiasi intervento, ci mette un quarto d'ora venti minuti e in un quarto d'ora-venti minuti può succedere di tutto.
Il caso di Salice d'Ulzio è un caso, può essere additato come simbolico, ma a mio avviso dovremmo - non è una critica, ma una richiesta partire da questo caso per scrivere al Ministero degli Interni e all'Arma dei Carabinieri, dicendo: "Cari signori, noi siamo la Regione Piemonte, voi avete una vostra autonomia, dovete razionalizzare, fate quello che volete ma noi chiederemo, per una valutazione più ponderata e più rispondente alle esigenze del nostro territorio, di poter partecipare ad un tavolo in cui nell'ambito della vostra autonomia, ma anche delle nostre richieste, si possa ragionare, non in maniera esterna ed estranea alle realtà territoriali, su una base puramente numerica, di cosa serve di più alla nostra regione, alla nostra sicurezza e in quali zone".
Questa è la richiesta che noi le proponiamo, Assessore, sapendo già che la sua risposta non sarebbe potuta essere diversa.
Noi oggi chiediamo un impegno diverso della Regione Piemonte su questo tema e ci auguriamo che le nostre richieste vengano accolte.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1677 presentata dai Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta Ghiglia e Vignale, inerente a "Grave atto di criminalità presso Ospedale Maggiore di Novara" (risposta scritta) Interrogazione n. 1685 presentata dai Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta Ghiglia e Vignale, inerente a "Gravi atti di criminalità presso strutture pubbliche e private nell'ovest Ticino" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta alle interrogazioni n. 1677 e 1685, dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Polizia rurale, urbana e locale

Interpellanza n. 1844 presentata dai Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta Ghiglia e Vignale, inerente a "Petizione di Sindaci per l'aumento di atti criminali nei piccoli Comuni a seguito dell'indulto"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1844, dei Consiglieri Boniperti, Casoni Botta, Ghiglia e Vignale.
La parola all'Assessore Caracciolo, per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Grazie. In merito all'interpellanza n. 1844 di cui all'oggetto presentata dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, si precisa quanto segue: Come dovrebbe essere noto, le competenze in materia di ordine pubblico e sicurezza sono riservate esclusivamente allo Stato. Ciò nonostante proprio perché si possono condividere le preoccupazioni dei Sindaci firmatari, si dà ampia disponibilità ad appoggiare la petizione anche se ad ora non è pervenuta alcuna richiesta in tal senso, da parte dei proponenti (siamo al 30 novembre 2007).
Per quanto riguarda l'azione di sollecito al Governo, essa è già stata fatta e verrà tenuta viva.
Si ricorda, a questo proposito, il DDL sulla sicurezza integrata approvato il 10 maggio 2007 dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni testo che gode dell'approvazione sia delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative che delle Associazioni di categoria approvazione già sollecitata con un'iniziativa nazionale il 5 ottobre 2007 a Roma, indetta da Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, Funzione Pubblica CGIL, Funzione Pubblica CISL, UIL Federazione Poteri Locali, SULPM (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Municipale), Associazione Professionale Polizia Locale, Associazione Nazionale Comandanti ed Ufficiali di Polizia Municipale, Circolo dei 13, Movimento Associativo "Marco Polo", e con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ANCE ed UPI.
Per quanto riguarda il potenziamento della Polizia locale, si ricorda che da anni si porta avanti tale tematica, sia accertando la reale consistenza della Polizia locale sia stabilendo le dotazioni sia esplicando azioni mirate di formazione, oltre a quelle generali.
In molti casi, l'azione regionale viene vanificata dalle disposizioni nazionali, quali il blocco delle assunzioni o la scelta diversa delle singole Amministrazioni locali. Si segnala, a questo proposito, che nell'ex USL 76, contro una previsione regionale di 123 operatori di Polizia locale ben 56 posti risultano non coperti.
Occorre, però, sottolineare che la Regione ha posto particolare attenzione in questi anni alle tematiche dei piccoli Comuni e dell'associazionismo, per la gestione dei servizi, incentivando anche la costituzione di forme associative di Polizia locale, risultando ora 103 forme associative di varia natura, che svolgono funzione di Polizia locale sulle 209 esistenti in Piemonte, per un totale di oltre 200 Comuni aderenti e 721 operatori in servizio.
stato infatti curato un bando per l'istruttoria delle domande che ha finanziato 32 progetti di ottimizzazione e sviluppo della gestione associata della Polizia locale, per un importo complessivo di euro 1.389.908,42, oltre a quelli stanziati dal bando sicurezza.
Tra i progetti che hanno beneficiato di contributo regionale rientra anche quello dell'Unione collinare del Monferrato con sede a Ozzano Monferrato (Alessandria), appartenente al territorio del Monferrato Casalese.
Per quanto riguarda il sovvenzionamento dell'Amministrazione per l'acquisto di impianti tecnologici e per la sicurezza nei luoghi pubblici occorrerà, sulla base della nuova legge regionale sulla sicurezza, valutare i Patti locali che verranno presentati.
Va comunque evidenziato che l'installazione di video sorveglianza non è una panacea che può risolvere tutte le problematiche legate alla sicurezza molto spesso si prevede di acquistare telecamere, ma, poi, succede che non c'è il personale per monitorare il territorio e che riesce ad intervenire immediatamente sul luogo del fatto doloso o capire quali sono i problemi oltre che ingenerare successiva spesa, ad esempio, per le manutenzioni non previste all'atto dell'installazione.
Primario deve essere il lavoro di intelligence, di indagine e di ricerca, compito questo delle Polizie di Stato; invece, alle Amministrazioni locali spetta il compito di elaborare e proporre politiche integrate di sicurezza ed azioni preventive; alla Regione compiti e funzioni di coordinamento, promozione e sostegno delle stesse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta per la replica.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Per cortesia, prego di silenziare i cellulari. Grazie.



BOTTA Marco

Assessore, a differenza della passata interrogazione, non siamo soddisfatti di questa risposta. In relazione a questo appello di 34 Sindaci del territorio, lei capirà che sono Sindaci di tutte le tendenze politiche al di là di essere tutti espressione di una lista civica; le assicuro che ad esempio, il Sindaco che ha fatto un po' da perno a questa iniziativa non è ascrivibile al centrodestra.
Questo è un segnale molto chiaro, in particolare, per quanto riguarda questi territori rurali, ma tutte le piccole o medie realtà piemontesi. Qui abbiamo preso quale esempio le 34 Comunità del Monferrato Casalese, ma è sufficiente dare una veloce scorsa ai quotidiani locali, provinciali e regionali per rendersi conto di quanto questo fenomeno sia diffuso sull'intero nostro territorio.
Nell'interrogazione noi facciamo chiaramente riferimento anche all'incidenza che ha avuto quello sciagurato provvedimento che si chiama "indulto" - che è uno dei provvedimenti meno capiti dagli italiani, di qualsiasi idea politica - sul fenomeno dell'aumento della criminalità diffusa, in particolare dei reati contro il patrimonio. Del resto, i dati sull'indulto che noi possedevamo al momento della presentazione dell'interrogazione, circa tre mesi e mezzo fa, segnalavano come quasi il 50% dei reati commessi da coloro che, godendo dell'indulto, sono usciti e sono già rientrati erano proprio reati contro il patrimonio.
Assessore, da ottobre ad oggi la situazione non è migliorata, anzi, è peggiorata, nel senso che, ormai, anche le città di medie dimensioni sono sottoposte quotidianamente ad atti di violenza che non rientrano nella tradizione delle nostre comunità.
Non contesto che la Regione si stia impegnando su discorsi relativi agli aiuti ai Comuni, all'attenzione nei confronti delle Comunità montane e collinari minori; io contesto il fatto che noi facciamo tutto quello che è possibile fare nel campo della sicurezza sul quale noi potremmo fare molto.
Non voglio riaprire la dolorosa vicenda della legge sulla sicurezza che siano riusciti ad approvare soltanto pochi mesi fa, tenendo fermo qualsiasi tipo di finanziamento per oltre due anni - non per colpa sua, ma neanche per colpa dei Comuni che non hanno avuto più un penny da spendere su quella materia.
Certo, non mi ha fatto piacere, gliel'ho già detto in Commissione e glielo dico oggi, sapere che, dopo l'approvazione della legge sulla sicurezza, nel dicembre 2007, dei 5 milioni di euro solo 2 milioni e mezzo sono stati impiegati, quelli relativi più al Patto per la sicurezza con il Comune di Torino, mentre quelli che potevano e dovevano essere destinati al resto del Piemonte, che, per carità, ha meno problemi di criminalità rispetto al Comune di Torino, ma ha problemi di criminalità diffusi molto significativi, invece, sono andati persi. Questo è un fatto che dispiace perché al 2006, dove non è stato speso un soldo per la sicurezza da questa Regione, aggiungiamo il 2007, almeno per tutta quella parte del Piemonte che non è Torino.
Mi auguro che lei e la Giunta nel complesso prendiate veramente consapevolezza rispetto a questo stato di difficoltà che esiste, in particolare, nei centri minori, nei centri rurali e nei centri collinari facendo soltanto lo sforzo di leggervi i giornali locali, dove troverete quotidianamente fatti ormai anche pesanti. Anche oggi ho letto di una donna che, in un tentativo di scippo, è stata buttata a terra e ora è in ospedale che rischia la vita; tutti i giorni ci sono dati di questo tipo.
Mi auguro che, anche in relazione alle interrogazioni che presenteremo vado a concludere - ci sia sempre maggiore consapevolezza, la quale si possa vedere soprattutto dalla dotazione di bilancio del capitolo sulla sicurezza e sulla prontezza con cui verranno anche sollecitati i Patti locali sulla sicurezza, che dovrebbero essere lo strumento per dare concretezza ai tanti discorsi che abbiano fatto.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1733 dei Consiglieri Leo e Cotto inerente a "Docente di religione escluso dal liceo "A. Volta" di Torino" (riposta scritta)

Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 1755 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Carenza insegnanti di sostegno in Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 1733 dei Consiglieri Leo e Cotto inerente a "Docente di religione escluso dal liceo Volta di Torino" e interpellanza n. 1755 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Carenza insegnanti di sostegno in Piemonte".


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 1876 della Consigliera Ferrero, inerente a "Programma di governo 2005/2010 - Assegno di studio per i giovani residenti nei territori montani"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1876, presentata dalla Consigliera Ferrero.
Risponde l'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interpellanza della Consigliera Ferrero sulla verifica del programma di governo, a metà mandato, e in relazione all'assegno di studio per i giovani residenti nei territori montani, si pu riferire quanto segue: all'atto dell'insediamento della Giunta regionale il 16 maggio 2005, non vi era alcuna disposizione di legge che prevedesse l'erogazione da parte della Giunta regionale di provvidenze specifiche per i giovani residenti nei territori montani.
Di qui l'impegno assunto nel programma di governo di attribuire ad ogni giovane del territorio montano "un assegno di studio pari al prezzo dei trasporti ove fruibili o della permanenza nei luoghi di frequenza delle scuole secondarie" che ha trovato piena attuazione con l'approvazione della legge regionale n. 28 del 31 dicembre 2007 ("Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa") che, all'articolo 19 comma 4, dispone: "La Regione eroga altresì assegni di studio in favore degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, residenti in Comuni montani classificati ad alta marginalità a parziale compensazione delle spese effettivamente sostenute per il soggiorno nei luoghi di frequenza".
Pertanto, solo oggi, con l'entrata in vigore della nuova legge, la Giunta è nelle condizioni di poter provvedere con le modalità di cui al comma 5 dello stesso articolo: "Col Piano triennale degli interventi verranno definiti sia la quota parte di finanziamento da destinarsi alle aree montane e collinari sia le modalità di erogazione degli interventi e degli assegni di studio, nonché la situazione ISEE per accedervi".
Quindi, con l'approvazione del Piano triennale, sarà possibile procedere all'erogazione degli assegni di studio in favore degli alunni delle scuole superiori delle zone montane.
Peraltro, ricordo che, malgrado la legge sul diritto allo studio non lo prevedesse, ma lo prevedeva la legge 16 sulla montagna, questa Regione è da qualche anno impegnata nell'articolazione di attività a sostegno delle scuole di montagna; attività che viene svolta congiuntamente dall'Assessorato alla montagna e dall'Assessorato all'istruzione.
Anche quest'aspetto è ripreso all'interno della legge 28, approvata sul finire del mese di dicembre 2007, e troverà la sua piena attuazione all'interno del Piano triennale, che sarà sottoposto all'Assemblea consiliare non appena predisposto e approvato dalla competente Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliera Ferrero, per la replica.



FERRERO Caterina

Ringrazio l'Assessore per la risposta e chiedo cortesemente di avere l'appunto scritto delle sue considerazioni.
Mi limito soltanto a fare una valutazione relativa all'aspetto delle risorse, in quanto la parte legata alla norma che prevede l'eventuale utilizzo di risorse rispetto a questi temi specifici è in questo momento disponibile. Tra l'altro, abbiamo in corso un'attività importante e fondamentale rispetto a questo tema, che è la discussione sul bilancio di previsione, che ovviamente è in corso nelle varie Commissioni e quindi sarà oggetto di discussione delle prossime sedute.
Ebbene, noi ci auguriamo che tutti gli aspetti legati al sostegno e allo sviluppo innovativo per la montagna e che considerano prioritaria e importante anche la frequenza alla scuola secondaria possano avere un elemento fondante rispetto alle risorse che verranno messe a disposizione.
Grazie.


Argomento: Prevenzione infortuni

Comunicazione dell'Assessore Migliasso, inerente ad un incidente sul lavoro accaduto nella fabbrica Abrate a Collegno


PRESIDENTE

Colleghi, l'Assessore Migliasso chiede di rendere una comunicazione urgente al Consiglio.
Prego, Assessore, prenda pure la parola.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. Volevo solo comunicare al Consiglio che questa mattina, in una piccola unità produttiva di Collegno (settore metalmeccanico), la Fabbrica Abrate, è avvenuto un incidente sul lavoro di una certa gravità.
Secondo le notizie ricevute, si è verificato lo scoppio del forno e due persone sono state investite dalle fiamme: la prima è stata ricoverata all'ospedale di Rivoli e sembra sia stata già dimessa ed è in buone condizioni, mentre la seconda è stata ricoverata d'urgenza al CTO con il corpo coperto da ustioni di secondo grado e attualmente si trova, come in tutti questi casi avviene, in coma farmacologico.
Ho avuto queste informazioni direttamente dalla Sindaca del Comune di Collegno, che si è recata immediatamente sul luogo. A mia volta, voglio dare informazione a tutto il Consiglio di questo grave avvenimento, che speriamo abbia un esito, soprattutto per la persona in condizioni di maggiore gravità, più fortunato di quanto purtroppo non sia avvenuto in un recentissimo passato.



PRESIDENTE

Grazie della puntuale comunicazione, Assessore. È ovvio che alle vittime dell'incidente vanno gli auguri di tutto il Consiglio regionale per una pronta guarigione.
Speriamo che non si debbano più ripetere le sofferenze dalla comunità piemontese nel mese di dicembre per i tragici incidenti che l'hanno contrassegnato.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Discussione congiunta ordini del giorno n. 165 dei Consiglieri Robotti Barassi, Dalmasso, Muliere, Motta Rostagno, Laus, Turigliatto, Moriconi Valloggia, Chieppa, Spinosa, Deambrogio, Ronzani, Ferraris, Placido Auddino, Pozzi, Clement, Travaglini, Cavallaro, Bellion, Bossuto, Berretto e Boeti, inerente a "Attualità della Legge 194/1978" n. 730 dei Consiglieri Chieppa, Robotti, Moriconi, Barassi, Clement Spinosa e Dalmasso, inerente a "RU486, importazione e diffusione sul territorio nazionale" n. 901 dei Consiglieri Leo, Nastri e Cotto, inerente a "Attualizzazione dell'applicazione Legge 194" ordine del giorno n. 933 dei Consiglieri Ricca, Valloggia e Turigliatto inerente a "In merito alla legge 194/78" ordine del giorno n. 934 dei Consiglieri Leo, Scanderebech, Botta, Nastri Burzi, Rossi, Ghiglia, Vignale, Cavallera, Pichetto Fratin, Dutto, Novero Cotto, Ferrero, Guida, Monteggia e Boniperti, inerente a "Misure per sostenere la maternità responsabile" ordine del giorno n. 936 dei Consiglieri Cattaneo, Muliere, Bizjak, Pace Pozzi, Bellion, Auddino, Rostagno, Manolino, Lepri, Boeti, Travaglini Reschigna e Ferraris, inerente a "Piena applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194" Ordine del giorno n. 730 "RU486, importazione e diffusione sul territorio nazionale", presentato dai Consiglieri Chieppa, Robotti, Moriconi, Barassi Clement, Spinosa, Dalmasso.


PRESIDENTE

e mozione n. 937 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Mozione diritto alla vita" Ordine del giorno n. 165 "Attualità della Legge 194/1978", presentato dai Consiglieri Robotti, Barassi, Dalmasso, Muliere, Motta Rostagno, Laus Turigliatto, Moriconi, Valloggia, Chieppa, Spinosa, Deambrogio, Ronzani Ferraris, Placido, Auddino, Pozzi, Clement, Travaglini, Cavallaro, Bellion Bossuto, Bertetto, Boeti



PRESIDENTE

Prima di passare al punto 3) all'o.d.g., che prevede la discussione degli ordini del giorno connessi al dibattito sulla legge 194, il Consigliere Clement chiede di intervenire sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Presidente e colleghi, quest'indicazione era già stata espressa nella Conferenza dei Capigruppo, nel senso che noi chiedevamo che la discussione sulla legge 194 si considerasse chiusa dopo averle dedicato un'intera giornata della scorsa settimana.
Questa nostra richiesta non è stata condivisa. Io ribadisco la necessità - di tentare, almeno - di avere una votazione degli ordini del giorno senza dare libero sfogo - diciamo così - a tutte le iniziative di presentazione, di discussione, di dichiarazione di voto, altrimenti il rischio è che anche oggi passiamo la giornata a discutere di questo argomento, che è sicuramente un tema molto importante, ma che riteniamo non possa paralizzare l'attività del Consiglio regionale.
Avevamo individuato in mezza giornata il tempo da dedicare ad un Consiglio straordinario su quest'argomento e abbiamo passato tutta la giornata di martedì scorso a farlo. Oggi rischiamo di nuovo di dedicare molto del tempo dei nostri lavori a quest'argomento, così domani, nella Conferenza dei Capigruppo o nelle prossime settimane, saremo costretti a chiedere di convocare dei Consigli straordinari sulle leggi che abbiamo in discussione.
Anche perché in questo modo va a finire che l'80% dei lavori di questo Consiglio viene dedicato ad attività che, non dico che non siano previste nei nostri Regolamenti, anzi devono essere svolte, ma di certo non possono bloccare tutte le altre attività del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, vorrei ricordare al collega Clement, che forse non è molto attento ai lavori dell'Aula, che proprio in maggioranza è stata svolta una quantità di interventi che hanno superato le 3-4 ore complessive. Di conseguenza, prima di criticare il tempo perso - secondo lui - per parlare di questo argomento, valuti all'interno della maggioranza di cui lui fa parte, chi ha parlato con più interventi e intervenendo per il massimo del tempo consentito.
Ricordo anche un'altra cosa al collega Clement: se stamattina avessimo iniziato in orario - e la competenza di garantire il numero è la sua e dei suoi colleghi di maggioranza - probabilmente a quest'ora avremmo già votato gli ordini del giorno. Se abbiamo iniziato praticamente un'ora dopo quella prevista, guardi a casa sua e si lamenti coi suoi colleghi.



PRESIDENTE

Il Presidente Clement ha riproposto un problema che, in effetti, aveva già sollevato durante la Conferenza dei Capigruppo, ossia l'ipotesi condivisa, peraltro, da molti Capigruppo - di non passare alla votazione degli ordini del giorno e considerare chiuso il dibattito, com'era avvenuto già in altri casi di Consigli straordinari.
Mi pare, però, che non sia stata accolta l'eventualità di non prendere in considerazione l'esame degli ordini del giorno, ma si sia convenuto, su espressa richiesta di alcuni colleghi, di portarli in votazione. Pertanto siamo tenuti a procedere in tal senso.
chiaro che sulla questione i colleghi hanno già avuto modo di intervenire, quindi, probabilmente, non sarebbe così utile ripetere il dibattito. Spero, dunque, per quanto possibile, che si possa procedere alla votazione degli ordini del giorno senza una preventiva discussione. Ma se ciò non fosse possibile, è chiaro che la Presidenza dovrà attenersi a quanto stabilito dal Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Volevo solo riprendere il discorso iniziato dai colleghi Clement e Rossi. Siccome in questi giorni il problema di cui stiamo dibattendo ha, in qualche modo, coinvolto tutto il panorama collettivo (sociale, economico e politico nazionale), sono emersi dei nuovi eventi importanti.
Non perché abbia anticipato già una volta il Santo Padre, ma perché ho anticipato ancora una volta quelle che sono state le iniziative prese in questi ultimi giorni da luminari, scienziati e medici che in qualche modo hanno a che fare con questi problemi.
Pertanto, alla luce di questi nuovi eventi, ma senza sconfessare quanto è stato detto in Conferenza dei Capigruppo, è necessario riaprire non dico la discussione, ma stabilire quantomeno una modalità in tal senso, dopo trent'anni di dibattiti.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, qual è la sua proposta?



SCANDEREBECH Deodato

Decida lei, Presidente.
Decidiamo assieme, senza creare problematiche.



PRESIDENTE

La discussione è avvenuta su un determinato tema, che ha subito delle evoluzioni dal momento in cui si è escusso ad oggi.
Ma, come ripeto, la discussione è già avvenuta, il Consiglio straordinario si è già tenuto e dobbiamo procedere alla votazione degli ordini del giorno.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Volevo precisare che su mandato anche del Consigliere Robotti, che è il primo firmatario dell'ordine del giorno n. 165, noi ritiriamo questo ordine del giorno, che era stato presentato nel novembre 2005.
Allo stesso modo, ritiriamo l'ordine del giorno n. 730, che era legato alla sperimentazione della RU-486.



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno n. 165 e 730 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere, sempre sull'ordine dei lavori.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei fare delle brevi considerazioni in merito alle dichiarazioni del Presidente Clement e degli altri colleghi.
Su questo tema, magari anche in modo dilungato - il tempo necessario richiesto per discutere di un argomento così delicato - abbiamo dedicato un intero Consiglio straordinario. Non credo, quindi - mi rivolgo anche al Presidente Scanderebech - che adesso si debba ripetere tutta la discussione, per quanto siano emersi nuovi eventi. Non possiamo continuare a discutere, ridiscutere, riprendere, riflettere su un argomento.
Se c'é da approfondire ulteriormente questo tema, disponiamo di una o più Commissioni competenti in materia: cerchiamo di portare questo argomento in quella sede. Eviterei, però, di bloccare il Consiglio su questo tema per più sedute, come rischiamo di fare.
Se dobbiamo votare gli ordini del giorno, votiamoli. Però potevamo farlo martedì scorso. Non lo abbiamo fatto perché era tardi, ma non vorrei che adesso, per quel rinvio, bloccassimo nuovamente la seduta odierna su questa discussione.
Possiamo riprendere il dibattito in Commissione e oggi limitarci a votare gli ordini del giorno: sarebbe quantomeno un'azione di buonsenso.



PRESIDENTE

Ricordo nuovamente che gli ordini del giorno n. 165 e 730 sono stati ritirati dai proponenti e verranno conservati agli atti.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 901 "Attualizzazione dell'applicazione Legge 194", presentato dai Consiglieri Leo, Nastri e Cotto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Innanzitutto, Presidente, vorrei nuovamente ricordare all'Aula che stiamo parlando di un argomento estremamente importante, che dovrebbe essere caro anche ai colleghi che - l'ho già usato una volta questo termine, sebbene non mi piaccia, però forse fa capire bene la situazione vanno a battere le parrocchie per portare a casa i voti in campagna elettorale, perché stiamo parlando in Italia - in Piemonte, ovviamente molte meno - di centinaia di migliaia di vite interrotte.
Come mai quei colleghi che prima erano del partito della Margherita ossia un partito che, teoricamente, si ispira ai valori cristiani e cattolici, che hanno firmato (e poi ritirato) un ordine del giorno in cui si denunciava una campagna che rischia di minare il principio della laicità dello Stato, quando ci sono altri argomenti che invece trattano di questioni molto gravi, ad esempio l'indulto, non hanno attaccato e contestato i loro Parlamentari che hanno votato a favore dell'indulto? Si è permesso a dei delinquenti di uscire dalle patrie galere e, ahimè, abbiamo tutti letto la relazione del Comandate dei Carabinieri Regione Nord-Ovest dalla quale si evince che la criminalità è aumentata, dopo l'indulto e a causa dello stesso, del 91%. Come mai? Perché l'indulto andava bene? Gli faceva piacere liberare i criminali? Erano contenti? Però, poi, se perdiamo tempo a parlare dell'interruzione di gravidanza è tempo perso? Ah, perdiamo tempo in Consiglio? Allora potevate stare zitti. Dato che è stata la minoranza a chiedere il dibattito, non vi potete permettere di contestare quanto tempo utilizziamo per affrontare questo argomento. Si utilizza il tempo necessario.
Se volevate utilizzare meno tempo, stavate zitti, in primo luogo inoltre, arrivavate in orario quando il Consiglio doveva cominciare.
Collega Muliere non si arrabbi, perché non è colpa mia se voi non siete in orario! Ma per questo non mi prendo responsabilità nel non dover intervenire su un argomento che ritengo fondamentale, perché riguarda il rispetto della vita dei nascituri, perché me lo chiede il collega Clement che invece è felice che ci sia l'aborto. Anzi, vuole anche che ci sia la RU486 distribuita casa per casa, anzi facciamo già i pacchetti in confezione regalo e a Natale li mandiamo a tutte le ragazze sopra i 15 anni! Va benissimo, tanto è un gioco il rispetto della vita! È un gioco per qualcuno di questo Consiglio! È un gioco! E io mi vergogno che ci siano persone che la pensano così, ve lo dico chiaramente. Avete letto, invece che vi sono delle persone serie che dicono: "Cerchiamo di salvare i feti quando sopravvivono all'aborto"? Cosa sono loro, criminali o persone che cercano di salvare delle vite? Se vi sono dei casi in cui il feto, una volta partorito, è ancora vivo e potrebbe sopravvivere - lo dicono i tecnici del settore - voi mi dite che perdiamo tempo nel parlare di questo argomento, che è sbagliato? Vi roviniamo i lavori della giornata del Consiglio? Di cosa dobbiamo parlare? Dei favoritismi che volete fare con la legge del piano triennale dell'immigrazione per gli extracomunitari? più importante il piano triennale sull'immigrazione per dare agevolazioni agli extracomunitari e favorirli nel lavoro, nella scuola e nella sanità piuttosto che parlare di aborto? È più importante per voi, ma non per noi.
Se per voi è così, fate quello che volete, parlate di quello che volete, ma venite in orario, iniziate il Consiglio in orario e parleremo anche di quello. Adesso si parla di un argomento, caro Consigliere Clement molto più importante. A me, del vostro piano triennale per favorire gli extracomunitari, non me ne può fregare niente! Mentre me ne frega, se riesco, dare indicazioni per migliorare la legge n. 194, affinché sia rispettato il dettato della legge n. 194.
Nell'ordine del giorno congiunto che abbiamo presentato come forze di opposizione, Consigliere Clement, chiediamo di rispettare la legge n. 194 chiediamo di dare più soldi al consultori, chiediamo di dare la possibilità alle donne in gravidanza, che decidono di fare quella scelta scellerata e disperata perché non hanno soldi, di fare una scelta diversa. Non sono informate sul fatto di poter dare il bambino in adozione ad altre famiglie non sanno che hanno delle alternative, Consigliere Clement.
Non diciamo di eliminare la legge n. 194, come avete scritto nell'ordine del giorno che avete firmato voi e altri baciapile che vanno a chiedere i voti e poi si vergognano di essere cattolici. Attenzioni Consiglieri, voi avete scritto delle cose vergognose: "vogliamo far saltare un diritto acquisito attraverso..." cioè? Il diritto acquisito alla morte? Noi non vi stiamo dicendo di cassare la legge n. 194, ma di applicare la legge n. 194 anche nella parte che prevede prevenzione, che prevede informazione alla donna su quello che può fare: se decide di abortire potrà abortire, ahimè; se decide di dare in adozione il figlio, lo potrà fare, molto bene; se decide, con un aiuto economico, di tenerlo, meglio ancora. È questo quello che noi stiamo dicendo, cari Consiglieri, non stiamo perdendo tempo.
Siete voi che siete scorretti se preferite discutere del piano triennale per l'immigrazione invece del rispetto della vita e delle donne.
Quando una donna sceglie di abortire non lo fa a cuor leggero, ma lo fa spesso e volentieri, perché non ha alternative. Noi, con i nostri ordini del giorno, cerchiamo di portarvi sulla strada intrapresa dalla Regione Lombardia che ha stanziato otto milioni di euro in più per i consultori per dare assistenza alle donne che hanno bisogno, per dare aiuto alle donne che vogliono fare una scelta terribile nella loro vita. Chiaro! Il tempo lo perdete voi, non noi. Noi cerchiamo di dare qualcosa di utile e di copiare una buona proposta fatta dalla Regione Lombardia: più soldi ai consultori, più interventi per le madri, aiuto per le famiglie aiuto per i nuovi nascituri. Questo è quello che vi chiediamo.
Chiedo che l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Leo, sia votato in modo favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Volevo mettere in evidenza il dibattito democratico e importante sostenuto da tutti i Consiglieri nell'ultima seduta di Consiglio.
Indipendente dalle proprie ideologie e dalle proprie posizioni, tutti abbiamo dato il nostro contributo. Alla luce di quanto abbiamo detto e di quanto abbiamo ascoltato in queste ultime ore, finalmente, è emersa una posizione chiara e netta per ciò che riguarda il diritto alla vita.
Fino a ieri si è detto che la legge n. 194, soprattutto in Piemonte, ha avuto dei risvolti positivi, è stata bene applicata - questo è stato detto dall'Assessore alla Sanità - vi è stata una riduzione degli aborti volontari del 3-4%, ma l'Assessore non ha dato i numeri relativi alle nascite. Non dei nati vivi dopo la 22° settimana, ma dei nati in generale che hanno arricchito l'umanità della nostra collettività. Non c'è stato questo confronto, non si è detto che l'indice di natalità della regione Piemonte è diminuito in questi ultimi anni, quindi non si può dire che la legge n. 194 sia stata applicata nel dettaglio.
Non abbiamo i numeri esatti di quanti sono i nati vivi a seguito di aborto volontario dopo la 22° settimana. Questo è il punto su cui in questi giorni c'è una grossa novità, emersa da un nuovo documento di medici, di luminari della scienza, nell'aggiornare, nell'ammodernare, nell'applicare meglio la legge n. 194 per ciò che riguarda sia l'articolo 2, sia l'articolo 6, Assessore Artesio.
Questo è un problema, cari colleghi, che ci riguarda personalmente perché da parte di questa amministrazione, da parte di questo Assessorato da parte di questa Regione ci devono essere degli indirizzi chiari sul nostro territorio, sulla nostra sanità perché, diversamente, rischiamo di applicare in modo improprio la legge n. 194, soprattutto l'articolo 2 e l'articolo 6.
Assessore Artesio, noi chiediamo da lei, oggi, un impegno chiaro, non equivoco, non una relazione tecnica, ma una posizione politica.
Indipendente dal voto, perché ognuno è libero di votare secondo la propria coscienza. In un momento così importante per la nostra sanità, in un momento così importante per il futuro della nostra società, nel momento in cui il diritto alla vita è stato finalmente sancito come un bene che appartiene a tutta l'umanità, non possiamo sentirci dire da voi Assessori che qui, in Piemonte, si abortisce perché dal punto di vista economico non ci sono le risorse, quindi la donna viene abbandonata. "I figli costano" ha detto l'Assessore seduta al centro di quello schieramento politico.
Noi, invece, vogliamo una risposta politica, che sia una risposta che legittimi il diritto alla vita, consapevoli che la vita è un patrimonio di tutta la comunità, di tutta la collettività, in modo particolare della Regione Piemonte. Ricordo che la Regione Piemonte, per quanto riguarda gli indici di natalità, è tra gli ultimi posti.
Assessore Artesio, lei deve dare risposta chiara, non solo qui dentro politica, ma una direttiva precisa, non dei protocolli di applicazione della pillola abortiva, ma un disciplinare preciso come è stato fatto per altre Regioni, indipendentemente dal colore politico (parlo della Toscana dell'Umbria e della Lombardia). In Piemonte non si può lasciare al libero arbitrio il diritto alla vita. Ma stiamo scherzando? Deve essere applicato nel dettaglio la legge n. 194.
Il feto, dal momento in cui è già un uomo, ha tutti i diritti di sopravvivere senza l'accanimento terapeutico, ma ha il diritto di essere rianimato e ha il diritto di vivere. Da quel momento in poi, è stato stabilito scientificamente in questi giorni, è un essere umano, come tale è patrimonio di tutta la collettività e ha diritto di vivere. La vita è un dono che appartiene al singolo. Da quel momento in poi, è un essere individuale, del quale deve essere rispettato il proprio diritto alla vita che è quello che molti di voi chiedono quando parlano di diritti nei confronti della madre, ma non accettano i diritti nei confronti del nascituro. Nel momento in cui questo incomincia ad essere una vita umana deve avere gli stessi diritti di tutti noi.
Quindi, Assessore Artesio, dia delle direttive precise alla nostra Regione.
Colleghi, non vogliamo allungare i tempi, ma il punto è...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, per cortesia, termini il suo intervento.



SCANDEREBECH Deodato

...che ci sono dei compiti precisi che devono essere rispettati.
Aspettiamo una risposta chiara dall'Assessore Artesio.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Commerciale "E. Guala" di Bra


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Commerciale "E. Guala" di Bra in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Discussione congiunta ordini del giorno n. 165 dei Consiglieri Robotti Barassi, Dalmasso, Muliere, Motta Rostagno, Laus, Turigliatto, Moriconi Valloggia, Chieppa, Spinosa, Deambrogio, Ronzani, Ferraris, Placido Auddino, Pozzi, Clement, Travaglini, Cavallaro, Bellion, Bossuto, Berretto e Boeti, inerente a "Attualità della Legge 194/1978" n. 730 dei Consiglieri Chieppa, Robotti, Moriconi, Barassi, Clement Spinosa e Dalmasso, inerente a "RU486, importazione e diffusione sul territorio nazionale" n. 901 dei Consiglieri Leo, Nastri e Cotto, inerente a "Attualizzazione dell'applicazione Legge 194" ordine del giorno n. 933 dei Consiglieri Ricca, Valloggia e Turigliatto inerente a "In merito alla legge 194/78" ordine del giorno n. 934 dei Consiglieri Leo, Scanderebech, Botta, Nastri Burzi, Rossi, Ghiglia, Vignale, Cavallera, Picchetto Fratin, Dutto, Novero Cotto, Ferrero, Guida, Monteggia e Boniperti, inerente a "Misure per sostenere la maternità responsabile" ordine del giorno n. 936 dei Consiglieri Cattaneo, Muliere, Bizjak, Pace Pozzi, Bellion, Auddino, Rostagno, Manolino, Lepri, Boeti, Travaglini Reschigna e Ferraris, inerente a "Piena applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194" Ordine del giorno n. 730 "RU486, importazione e diffusione sul territorio nazionale", presentato dai Consiglieri Chieppa, Robotti, Moriconi, Barassi Clement, Spinosa, Dalmasso e mozione n. 937 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale, inerente a "Mozione diritto alla vita"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 901.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Ritengo, Presidente, che la discussione e il voto degli ordini del giorno sul tema che ci ha coinvolti nella scorsa seduta, siano un fatto importante e significativo. Politicamente ritengo che nessuno debba avere il timore di dare un'indicazione precisa con un voto, rispetto a questa tematica.
Come centrodestra abbiamo dato ampia disponibilità, con spirito di assoluta comprensione, per chiudere lo spazio e i tempi del dibattito perché nessuno l'ha ricordato, ma tre colleghi del centrodestra hanno rinunciato ad intervenire, sia nella scorsa seduta sia in questa, bench avessero il diritto di farlo.
Tra l'altro, il dibattito che oggi svolgiamo e il voto che andremo a dare sono particolarmente significativi, hanno un valore simbolico importante, non fosse altro perché proprio domenica scorsa è stata la giornata dedicata alla vita. Oggi, cioè, a 48 ore dalla giornata dedicata alla vita, festeggiata e vissuta in tutte le parrocchie d'Italia, siamo chiamati a esprimere un voto su una questione legata alla vita.
Quindi, è un momento importante per dimostrare la nostra coerenza perché ritengo che non sia solo una prerogativa dei Consiglieri di centrodestra quella di andare a messa la domenica. Penso che non solo i Consiglieri del centrodestra domenica abbiano acquistato i fiorellini a sostegno di quella giornata, messi in offerta dal "Movimento per la vita".
Purtroppo non ho la prova di cosa hanno fatto i Consiglieri domenica all'uscita della messa, ma ognuno di noi lo sa e risponde alla propria coscienza, perché su questi temi, che sono temi di coscienza, prima che temi politici, bisogna avere un po' di coerenza.
Pertanto, chiedo non solo ai Consiglieri del centrodestra, del cui voto sono certo e sicuro, ma soprattutto a quelli del centrosinistra, che magari domenica si sono recati alla funzione religiosa ed hanno condiviso le omelie proferite in quell'occasione dai sacerdoti, tutte rivolte al tema della difesa della vita, che magari hanno apprezzato le parole del Santo Padre, in occasione della Santa Messa, e che probabilmente hanno sostenuto l'iniziativa del "Movimento per la vita", che si svolgeva sui sagrati di tutte le parrocchie d'Italia, quindi anche del Piemonte, di essere coerenti con se stessi.
Abbiamo la possibilità di dimostrare questa coerenza, non di mettere in discussione la legge 194, perché non voglio riaprire il dibattito che abbiamo svolto, in maniera ampia ed approfondita, nella scorsa seduta, ma relativamente all'ordine del giorno che andremo a votare, la richiesta è di svolgere un'indagine relativa all'interruzione volontaria di gravidanza anche mediante l'analisi di dati ulteriori rispetto alle abituali statistiche. Quindi, un'esigenza di informazione.
Chi ha paura di avere più informazioni relativamente all'IVG? Chi teme di avere più informazioni e approfondimenti rispetto a questo tema? Chi vota contro questo ordine del giorno, che nel suo dispositivo chiede solo più dati e informazioni, evidentemente non è coerente, se domenica scorsa ha svolto un certo tipo di percorso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi per dichiarazione di voto.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Non ho capito bene se siamo in discussione sull'ordine del giorno o in dichiarazione di voto. La mia, comunque, è una dichiarazione di voto e riguarda tutti gli ordini del giorno presentati.
Noi, come Consigliere e Consiglieri della sinistra in Consiglio regionale, oltre ad aver dato, nel corso del dibattito, una valutazione positiva sulla legge 194 e sui risultati ottenuti attraverso questa legge dal 1982 ad oggi, soprattutto i risultati positivi raggiunti in Piemonte anche alla luce delle due relazioni che abbiamo ascoltato la scorsa settimana - la relazione dell'Assessore Artesio e l'appello dell'Assessore Migliasso - che ci sono sembrate altamente convincenti per i contenuti espressi, per come si interviene sia a livello sanitario sia a livello socio-assistenziale, per la difesa dell'autodeterminazione della donna e per la difesa di una maternità consapevole e responsabile, riteniamo che la Giunta regionale non abbia bisogno di ulteriori sottolineature e indicazioni.
Condividiamo quello che la Giunta sta facendo e riteniamo inutile qualsiasi ordine del giorno su questi argomenti. Pertanto, nelle votazioni ci atteggeremo in modo da far sì che nessun ordine del giorno venga approvato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sull'ordine dei lavori, Presidente. Trovo stupefacente quanto è stato detto adesso, ma non nel merito politico, perché nel merito politico stamattina, prima che la riunione iniziasse, ci sono stati una serie di interventi su un altro tema, svolti prevalentemente dai colleghi Leo e Ghiglia, che sono scivolati come olio di frantoio non tanto sulla Giunta che non c'era, se non più che degnamente rappresentata dall'Assessore Caracciolo, quanto su una maggioranza - vorrei che fosse chiaro - che se ne "fotte" nella maniera più assoluta della politica, ove per "fottersene" vuol dire non occuparsene.
Vorrei soltanto che il Presidente riascoltasse quanto ha detto la collega Barassi. La collega, nell'ambito di un Consiglio straordinario richiesto dai Consiglieri, su cui volendo ci sarebbe da discutere - ho cercato di farlo in sede dei Capigruppo, e lo rifaremo - dove ci sono state due - non entro nel merito - del tutto irrituali relazioni della Giunta (irrituali non certo perché la Giunta non abbia il diritto, anzi avrebbe il dovere di parlare più spesso in quest'Aula, se se ne sentisse l'esigenza) guarda combinazione sente l'esigenza, al di là del merito di ciò che è stato detto, in un'occasione in cui il Consiglio viene chiesto in maniera straordinaria dai colleghi dell'opposizione, quindi azione del Consiglio, e trova utile fornirci due simpatiche, per quanto dotte ed erudite, rispetto alle quali non entro nel merito, prediche all'inizio del Consiglio.
La Consigliera Barassi dice di condividere quanto espresso dalla sua Giunta: meno male, almeno una volta in due anni e mezzo ci sarà un momento in cui la sinistra condivide, almeno apparentemente, quello che dice la Giunta.
Quindi, cosa farà nell'ambito dei numerosi ordini del giorno provenienti dalla maggioranza di cui parrebbe fare parte la stessa Giunta? Vorrei che qualcuno si ponesse il problema, almeno della logica, di ci che lei ha detto, e cosa farà? Fa ostruzionismo, cioè si attiverà - dice la collega Barassi - utilizzando questo simpatico Regolamento, che sembrerebbe piacere soltanto alla maggioranza, per fare in modo che gli ordini del giorno da chiunque presentati non passino.
Prendendolo per buono, farò opposizione, sicuramente fino al 6 o al 13 aprile, ma temo anche fino al 2010, perché se la Presidente Bresso si candida, ma impegnandosi a dimettersi, io la voto. Vorrei chiarire che se la Presidente Bresso candidandosi si impegna a dimettersi, io la voto per il bene del Piemonte, ma voglio l'impegno scritto.
Siccome questa è un'ennesima sciocchezza della politica, prendo per buono ciò che dice un collega della maggioranza, che intende attivarsi per fare in modo che ordini del giorno inutili - sottolineo il termine "inutile", capirei se fosse detto dalla Giunta, che Dio solo sa quanto ci reputa inutili; d'altronde non sono Consiglieri, quindi non gliene pu fregare di meno del Consiglio - non passino.
Bene, abbiamo imparato una cosa in più, che arriva da un'autorevole componente di codesta maggioranza nell'ambito di ordini del giorno presentati prevalentemente da membri della stessa maggioranza. Ragazzi miei, c'è soltanto da ridere e ridiamo!



PRESIDENTE

Il numero legale è 30.
Non essendoci altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 901, il cui testo recita: "Premesso che dal 1978, anno dell'entrata in vigore della Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, a oggi, in Italia vi sono stati notevoli cambiamenti nel costume, nelle pratiche mediche e nelle tecniche diagnostiche, tali da rendere necessario adeguare l'applicazione della legge, sia mediante l'emanazione di nuove linee guida da parte del ministero della Salute, sia con una particolare attenzione dedicata a questo argomento dall'assessorato regionale alla Sanità ritenuto che si dovrebbe conoscere l'impegno delle strutture consultoriali nei colloqui con le donne che intendono abortire, con la verifica dei casi in cui gli operatori riescono a far recedere da tale proposito osservato che sarebbe necessario un rafforzamento delle misure, degli aiuti concreti resi disponibili in caso di rinuncia all'aborto, sia alle ragazze madri che alle famiglie, o alle donne extracomunitarie, che sempre più numerose richiedono l'Ivg, al fine di aumentare il numero degli aborti evitati considerato che autorevoli studi internazionali indicano nella 22 settimana di vita già alte possibilità di sopravvivenza del feto alla luce delle aumentata speranza di vita per i prematuri, sarebbe opportuno ridefinire il limite temporale entro cui è possibile ricorrere all'aborto il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a intervenire presso la competente Commissione consiliare affinché sia svolta un'indagine sulla situazione delle interruzioni volontarie di gravidanza, anche mediante l'analisi di dati ulteriori rispetto alle abituali statistiche".
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 933, inerente a "In merito alla legge 194/78", presentato dai Consiglieri Ricca, Valloggia e Turigliatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech per dichiarazione di voto.



SCANDEREBECH Deodato

Premetto che voteremo contro questo ordine del giorno, ma, in modo particolare, volevo sottolineare un punto del "considerato", che ritengo essere fondamentale nella presentazione di questo ordine del giorno: "il riconoscimento del valore sociale della maternità".
In merito al riconoscimento del valore sociale della maternità mi chiedo - Assessore Migliasso, non vada via, stia a sentirci un attimo, ci onori della sua presenza.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia!



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Assessore Cosa vuol dire "riconoscimento del valore sociale della maternità"? Vuol dire che le nascite, i figli e la famiglia non sono un valore sociale? Dopo la procreazione avviene la nascita, poi c'è la famiglia e, infine, c'è l'umanità, vuol dire che non sono un valore sociale? Faccio un esempio in riferimento alla città di Torino oggi, rispetto alla quale abbiamo un esodo di 65 mila nuclei familiari, cioè, negli ultimi anni, sono andati via da Torino 65 mila nuclei familiari, 15 mila della prima cintura. Dove vanno a finire queste persone? Vanno a finire in un ambito sociale al di là della prima cintura, dove si vive a misura d'uomo.
Come vede, Assessore Migliasso, non è un problema economico, è un problema sociale di vivibilità, però, è un problema che riguarda noi politici, perché noi dobbiamo trasmettere e dare al territorio serenità e opportunità, ma dopo la procreazione, per quanto riguarda quelli che sono gli incentivi fiscali sulla famiglia - oggi assenti - per ogni creatura che si mette al mondo. Oggi sui giornali è apparso un articolo in cui si dice che costa mantenere un figlio, certo che costa, ma questo non presuppone il diritto ad ammazzare un nascituro dal momento in cui questo incomincia ad essere attivo in tutti i suoi organi vitali, quindi dalla seconda settimana di gestazione in avanti.
Quindi, Assessore Artesio, mi rivolgo per l'ennesima volta a lei perché deve dare indicazioni chiare sul nostro territorio.
Guardi, dal 1943 al 1945, Hitler inviò un ginecologo nei campi di concentramento con l'obbligo di sterilizzare tutte le donne. Lo sa cosa fece questo ginecologo? Iniettò dell'acido nell'utero delle donne per arrivare...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Artesio)



SCANDEREBECH Deodato

Cosa mi vergogno?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



SCANDEREBECH Deodato

Vogliamo noi dare lo stesso potere ai nostri ginecologi, mi devo vergognare di legittimare il diritto alla vita! Ma cosa sta dicendo, lei!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Moriconi, potrà intervenire a suo tempo! Collega Boeti, per cortesia!



SCANDEREBECH Deodato

Sto dicendo che se non ci sono...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech!



SCANDEREBECH Deodato

Sto dicendo che se non ci sono...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, la prego...



SCANDEREBECH Deodato

...indicazioni precise dalla seconda settimana in poi, chi si permette di non dare il diritto alla vita ad una persona, ad un essere umano, che dalla ventiduesima settimana in poi ha il diritto di vivere, cosa è questo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia! Collega Boeti! Collega Moriconi! Consigliere Scanderebech!



SCANDEREBECH Deodato

Io non sto accusando nessuno, sto dicendo soltanto che dobbiamo dare indicazioni chiare, niente di più. Non sto accusando nessuno. Sto dicendo che, alla base degli ultimi eventi e procedimenti che ci sono stati in altre Regioni, dobbiamo dare segnali chiari e inequivocabili, in modo che nessuno venga accusato! Sto dicendo solo questo, non sto accusando nessuno. La chiarezza, a volte, è sinonimo di democrazia, di ordine e anche di diritto alla vita da dare a chi lo merita, va bene? Non sto accusando nessuno, perché sul nostro territorio abbiamo delle eccellenze che possono fare scuola a qualsiasi altro luminare.
Lo ribadisco per l'ennesima volta, chiedo indicazioni chiare e precise alla luce degli ultimi esempi e delle ultime direttive! È chiaro, collega Moriconi? Certe tue espressioni, collega Moriconi, non stanno in piedi; tu sei una brava persona, io ti ho sempre rispettato, ti rispetto, però, per favore, lasciami fare il mio lavoro, tu fai il tuo lavoro, io faccio il mio, sempre all'insegna di ottenere qualcosa di utile e positivo nell'interesse della collettività. Il diritto alla vita è un interesse collegiale della nostra Regione, quindi io faccio questo per mestiere.
Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, le questioni sono estremamente rilevanti, però, se si riescono ad argomentare con toni pacati, rispettando coloro che le argomentano, il nostro dibattito si svolge in modo meno caotico e più rispettoso di quanto è avvenuto poc'anzi. Senz'altro è dovere di tutti i colleghi evitare di interrompere i Consiglieri.
La parola al Consigliere Cavallaro per dichiarazione di voto.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente. Devo dire che non era mia intenzione intervenire sulla 194, poiché è stata abbondantemente difesa dagli oratori del centrosinistra che mi hanno preceduto; tuttavia, questi continui richiami alla salvaguardia della vita e alle potenzialità vitali del feto che rasentano moltissimo l'ipocrisia - come dire che noi siamo dalla parte dell'omicidio e loro sono dalla parte della vita - mi costringono a intervenire, anche perché è stato fatto riferimento alla recente presa di posizione dei ginecologi romani, verso cui mi permetto di fare qualche precisazione.
Prima di tutto, vorrei far considerare il fatto che sottoporre a terapia intensiva un feto alla ventiduesima settimana rappresenta una minaccia per la donna che non vuole far subire al feto una terapia rianimatoria e la costringe addirittura a recarsi all'estero per poter accedere a un aborto terapeutico che dovrebbe essere assicurato dal servizio sanitario nazionale.
Ricordo a quelli che difendono questo tipo di pratica che alla ventiduesima settimana il feto non ha ancora completato la maturazione del proprio sistema nervoso, per cui si rischia di creare dei bambini con gravi deficit nervosi.
stato fatto riferimento a pratiche mediche poco chiare. Mi ricordo di un famoso medico che, durante il nazismo, faceva esperimenti sulla pelle dei poveri bambini. Chiedo che questo tipo di pratica venga interrotta perché è un esperimento - questo sì - che va sottoposto a interruzione terapeutica.
Rammento solamente un'altra cosa: molto spesso le donne a cui è stata diagnosticata una malformazione del feto, pur di non affrontare il problema dell'aborto terapeutico o della rianimazione del feto, sono sicuramente indotte ad anticipare l'aborto, magari rinunciando a una possibilità di terapia che le moderne tecniche di intervento garantiscono per quanto riguarda le malformazioni correggibili. Quindi, direi: bando all'ipocrisia.
Rivolgo un appello a tutti i Consiglieri che hanno una particolare attenzione e si dedicano moltissimo alla difesa della vita. Fino adesso non ho mai sentito da parte di questi Consiglieri spendere una parola in favore e a difesa dei diritti dei bambini che in tutto il mondo - e sono milioni vengono ogni giorno sfruttati, sottoposti a pratiche poco chiare magari di prelievo degli organi, utilizzati per fare dei lavori, usati per commerciare droga e quant'altro. Farei una proposta a questi Consiglieri: di impegnarsi, come si stanno impegnando adesso per delle vite future verso questi bambini per delle vite concrete.
Il 12 giugno ci sarà la giornata mondiale della lotta contro il lavoro minorile: interessa più di 200.000.000 bambini nel mondo e più di 400.000 in Italia. Se vogliamo impegnarci per la vita, per un futuro migliore e per un'esistenza normale di tutti questi bambini, è il momento giusto per farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Una riflessione brevissima relativamente ad alcune valutazioni che sono state fatte, soprattutto dal collega Cavallaro.
Facciamo attenzione a non entrare nel merito della 194, ma a quello che è un principio molto eugenista, che ha dei trascorsi passati che si possono trovare in tutte le peggiori dittature.
La legge 194, relativamente all'aborto terapeutico, ha una lacuna legislativa per cui non è previsto il momento in cui si può o non si pu intervenire. Ma questo è un aspetto che non c'entra con la riflessione che sto facendo. L'aborto terapeutico viene praticato per tutelare la vita della donna, cioè nei casi in cui vi sia pericolo di vita nei confronti della donna si può addivenire a praticare l'aborto terapeutico.
Ora, al di là delle considerazioni morali che ognuno di noi può fare rilevo - perché è un dato oggettivo, non è un'invenzione - che ogni anno vengono praticati decine e decine di aborti terapeutici per malattie leggermente invalidanti oppure per presunte possibilità di deficit mentale senza alcun rischio per la vita della donna.
Ciò significa che si interviene decidendo che la vita di un bambino che rischia di nascere con un deficit mentale si può interrompere, mentre la vita di un bambino che ha una crescita normale non si interrompe. Questo è eugenismo, non è legge 194. È eugenismo: far crescere il bimbo se è sano e non dà alcun tipo di problemi.
Questa è una cosa dalla quale ci discostiamo profondamente. Io personalmente, e il mio partito abbiamo una visione differente e a quella ci atteniamo, credendo che l'uomo non possa decidere sulla vita dell'uomo.
In ogni caso, una simile valutazione dipende da una professione non solo etica, ma anche religiosa.
Al di là di questo, terrei molto distinti i due aspetti relativamente a chi crede che la pratica abortista sia legittima o meno da un punto di vista etico e da un punto di vista politico rispetto a quello che è l'eugenismo.
Potremmo chiedere all'Assessore di farci avere una serie di campioni che gli ospedali ci danno in modo molto semplice - rispetto alle motivazioni che portano molte donne o alcune donne a praticare l'aborto terapeutico e ci renderemmo conto che molte di queste sono dettate da eugenismo e non da pericolo per la vita della donna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Valloggia per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VALLOGGIA Graziella

Grazie, Presidente. Innanzitutto devo dire che mi è molto difficile intervenire in questo momento, anche perché emotivamente sono molto colpita. Mi sembra che vi sia un retropensiero che mi offende moltissimo e avverto una mancanza di rispetto nei confronti delle donne. La cosa davvero crea una situazione per la quale non è facile essere lucidi nel rispondere soprattutto per una persona emotiva come me.
Voglio solo far presenti alcune cose. Le opinioni dei medici su questo argomento non sono tutte identiche e uguali. A questo proposito, cito per esempio quanto ha detto Mirella Parachini, ginecologa dell'ospedale San Filippo Neri di Roma e Vicepresidente della Federazione Internazionale Operatori di Aborto e Contraccezioni, proprio in merito al fatto che la 194, non fissando dei limiti e dei tempi rispetto all'interruzione volontaria di gravidanza relativamente alle settimane, consenta un'analisi del dettaglio da parte dei medici. La dottoressa dice: "La decisione spetta al medico e va presa caso per caso. Al San Filippo Neri di Roma, di regola non pratichiamo aborti oltre la ventiduesima settimana, ma può accadere che a venticinque settimane un feto sia decentrato, gravemente malformato o pesare quanto un feto di ventidue e allora l'aborto viene praticato ugualmente. Non è il legislatore che può decidere, noi seguiamo un codice di autoregolamentazione che si ispira a linee guida tratte dalla letteratura scientifica. Nella legge 194 casomai andrebbe cambiata la parte che riguarda la prevenzione e la diffusione dei metodi anticoncezionali".
A mio avviso, ogni decisione in merito deve essere lasciata in capo al parere dei medici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.
Penso sia l'ultimo intervento, per cui successivamente procederemo alla votazione e il Consiglio riprenderà alle ore 14.30.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Solo due parole per dichiarare che fra gli ordini del giorno presentati, quello a prima firma del collega Ricca mi sembra il più equilibrato e il più vicino alla mia cultura e alle mie istanze di vero e convinto laico.
Invito tutti i colleghi che si sentono vicini a questa posizione a fare altrettanto. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 933, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte Considerato che la legge 194 del 22 maggio 1978, "Norme per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria della gravidanza" è una legge civilmente avanzata i cui capisaldi sono: Il diritto alla procreazione cosciente e responsabile Il riconoscimento del valore sociale della maternità La promozione della cultura della prevenzione Atteso che dopo la sua approvazione l'andamento delle interruzioni volontarie di gravidanza sono scese, dal 1983 al 2003, da 235.976 a 132.178, con una riduzione del 43,5% e che la sua applicazione ne ha confermato l'impostazione saggia ed equilibrata Considerato che un male come l'aborto se viene combattuto con un'ottica proibizionista produce un male ancora più grande che è la clandestinità delle pratiche abortive, a svantaggio dei più poveri e più deboli invita la Giunta Regionale a farsi carico 1. per quanto di competenza, di ogni azione utile per diffondere l'informazione e l'educazione finalizzata ad aumentare il livello di educazione sessuale e a diffondere i principi della prevenzione 2. In sede di confronto Stato-Regioni, a confermare la validità dell'attuale legge 194/78 richiedendone la piena attuazione in tutti i suoi aspetti, dalle attività di prevenzione al pieno rispetto del diritto di autodeterminazione e libertà di scelta e rifiutando ogni ipotesi di moratoria 3. di chiedere, in maniera improrogabile ed urgente, la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono la piena applicazione della legge in tutte le strutture ospedaliere prevedendo nella programmazione regionale che almeno il 50% di personale, medico ed infermieristico, sia non obiettore".
Il Consiglio non approva.
Colleghi, potremmo sospendere i nostri lavori e riprenderli nel primo pomeriggio.



PRESIDENTE

LEO Giampiero (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, votiamo anche gli altri ordini del giorno!



PRESIDENTE

Se non ci sono osservazioni, possiamo procedere.
I colleghi mi avevano sollecitato il rispetto dei tempi di convocazione, ma se siete disponibili a procedere alle votazioni, possiamo proseguire.
Se non vi sono indicazioni in senso contrario, procediamo con le ulteriori votazioni. Va da sé che, a seconda dell'ora di termine della seduta, sarà procrastinata anche l'ora di ripresa dei lavori pomeridiani.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 934 "Misure per sostenere la maternità responsabile", presentato dai Consiglieri Leo, Scanderebech Botta, Nastri, Burzi, Rossi, Ghiglia, Vignale, Cavallera, Pichetto, Dutto Novero, Cotto, Ferrero, Guida, Monteggia e Boniperti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, intervengo per dichiarazione di voto.
Ho accolto con una certa amarezza il voto precedente sul mio ordine del giorno. Ringrazio, peraltro, i colleghi che lo hanno sostenuto.
I motivi di amarezza sono almeno due: il primo riguarda chi non ha partecipato al voto, un Gruppo che nella sua denominazione richiama la parola "socialista"; quei socialisti che sono stati protagonisti nella battaglia per la legge sull'aborto n. 194, che l'hanno difesa e hanno fatto in modo che diventasse patrimonio di questo Paese, ma che, evidentemente non ricordano neanche la storia a cui è ispirato il nome che contraddistingue il loro Gruppo.
L'altro motivo di amarezza si riferisce al fatto che quella parte del centrosinistra che si richiama in modo esplicito ai valori di laicità e al socialismo - ho visto in componenti del neonato Partito Democratico questi espliciti riferimenti - non abbia colto l'opportunità di fare, di questo ordine del giorno, non un fatto di schieramento o di unità del Gruppo, ma un fatto di coscienza e di libertà, visto che non è argomento che attiene agli accordi programmatici che reggono la maggioranza, e quindi non abbia colto l'opportunità di esprimere qualche voto in più ai contenuti di un ordine del giorno che non aveva elementi di provocazione al suo interno, se non il richiamo specifico ai contenuti della legge.
Per questi motivi, dichiaro che come SDI non parteciperò al voto degli ordini del giorno successivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Io invece non vorrei fare alcun tipo di contestazione come ha fatto il collega Ricca, anche se ritengo che l'ordine del giorno che abbiamo votato avesse una logica operativa utile e naturalmente molto "annacquata" rispetto a quella che era la procedura richiesta per lo sviluppo e l'utilizzo di questa legge.
Ma proprio perché si tratta di una libertà di coscienza, si devono valutare gli effetti, ma si deve anche essere, se possibile, propedeutici ad un miglioramento di tutta quella che è la funzione ospedaliera e sanitaria degli operatori e dei volontari, e quindi anche della coscienza del diritto alla vita. Per questo motivo, noi crediamo che l'ordine del giorno n. 934, così come l'ordine del giorno n. 936, abbiano entrambi delle funzioni utili allo sviluppo di una sensibilità e di un'attenzione che noi riteniamo necessaria, senza fare un'ideologia politica o di natura diversa da quella che è una logica morale, di coscienza e di sviluppo della nostra società.
Dichiariamo quindi il nostro voto favorevole sia all'ordine del giorno n. 934 che all'ordine del giorno n. 936.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Per dichiarare che siamo tutti favorevoli a quest'ordine del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 934, il cui testo recita: "Premesso che l'aborto non è considerato dalla legge 194/78 un metodo per il controllo delle nascite o una pratica contraccettiva d'emergenza l'aborto comporta la soppressione di un essere umano nel momento della sua totale dipendenza da altri esseri umani e in partiolare dalla madre l'aborto è una decisione che la donna è costretta a prendere da sola l'aborto ha conseguenze sulla salute della madre l'aborto non può essere la risposta ai problemi sociali della povertà della mancanza di lavoro o della paura di perdere il posto di lavoro ritenuto che la società abbia il compito di ridurre il numero degli aborti sostenendo le donne in difficoltà rilevato che il numero degli aborti in Piemonte resta sempre troppo alto (11.174 aborti nel 2005 - Rel. Ministero Sanità ottobre 2007 - con rapporto di abortività = IVG ogni 1000 nati vivi di 289.9) aumenta il numero degli aborti di donne immigrate aumenta il numero di aborti provocati dalle difficoltà economiche e dal timore di perdere il posto di lavoro l'esperienza di SOS Vita e dei centri di aiuto alla vita dimostra che la vicinanza e la solidarietà di persone interessate sia alla madre che al bambino è capace di restituire alla donna la fiducia e la speranza per proseguire la gravidanza il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a promuovere la collaborazione fra consultori pubblici e volontariato sociale per realizzare un'efficace azione di tutela della maternità e dell'infanzia a fornire adeguata pubblicità e informazione alle donne della possibilità di far nascere in ospedale e dare in adozione il bambino nell'anonimato a prevedere nelle strutture ospedaliere la presenza di operatori, anche volontari, adeguatamente formati per illustrare alla donna ogni tutela e opportunità cui ha diritto per portare a termine la gravidanza a individuare nelle strutture ospedaliere locali idonei per il colloquio volto a "superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione volontaria della gravidanza" a vigilare perché l'aborto, qualunque sia la metodologia adottata, sia sempre praticato in strutture ospedaliere, al fine di garantire alla donna uno spazio dove avere la possibilità di condividere il peso della scelta a istituire un Osservatorio permanente sull'interruzione volontaria di gravidanza che promuova ricerche atte ad individuare le cause della stessa e le possibili azioni preventive a favorire un'adeguata conoscenza della vita pre-natale nelle scuole di ogni ordine e grado a sostenere un nuovo atteggiamento culturale verso la nascita, come una scelta consapevole e responsabile della coppia uomo e donna".
Il Consiglio non approva.
Procediamo all'esame dell'ordine del giorno n. 936, inerente a "Piena applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194", presentato dai Consiglieri Cattaneo, Muliere, Bizjak, Pace, Pozzi, Bellion, Auddino Rostagno, Manolino, Lepri, Boeti, Travaglini, Reschigna e Ferraris.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Io l'ho già detto in tutti i modi, però il voto del collega Manolino lo considero esemplare: è ciò che un centrosinistra aperto e dialogico avrebbe dovuto fare.
Avete dimostrato un atteggiamento di chiusura. Potrei capire tante cose, ma avete votato contro un ordine del giorno di tutto l'associazionismo, del forum del volontariato, del forum delle famiglie eccetera.
Ieri all'incontro c'era addirittura il terzo polo. Addirittura i Gruppi di Gagliotti hanno dichiarato di essere favorevoli a questa posizione.
Collega Manolino, lo dico a suo conforto: ieri all'incontro di Pezzotta, hanno dichiarato di essere favorevoli a questo ordine del giorno.
Prendiamo atto che votate addirittura contro un ordine del giorno così moderato e così equilibrato.
Non abbiamo neanche più voglia di partecipare ad una votazione talmente mi sembra incredibile questo atteggiamento, che potrei capire solo per calcoli politici, ma non per ragioni sostanziali.
Comunico, quindi, che non parteciperemo al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non intervengo per illustrare il nostro ordine del giorno perché lo hanno già fatto molto bene il Consigliere Cattaneo e la Consigliera Pozzi.
Prendo la parola soltanto per rispondere al Consigliere Ricca, che stimo e rispetto per la sua coerenza.
In riferimento anche alle parole che poc'anzi ha pronunciato il Consigliere Leo, vorrei che non si facesse continuamente riferimento a quello che succede all'esterno, alle indicazioni che arrivano da associazioni e così via. Consigliere Leo, non solo lei ha rapporti con il mondo cattolico, non vorrei che qualcuno pensasse che solo qualcuno ha rapporti privilegiati con settori della società o dell'associazionismo. Non è così, non vorrei deluderla. Non soltanto lei ha rapporti con il mondo cattolico, anche il nostro Gruppo, così come altri, ha rapporti. Rapporti con il mondo cattolico ce l'abbiamo tutti.
Proprio per questo vogliamo mantenere un'autonomia all'interno del Consiglio, dei Gruppi consiliari e decidere come meglio si pensa di agire.
Il nostro Gruppo ha svolto un lavoro, un confronto interno e ha elaborato un proprio ordine del giorno. Su questo abbiamo trovato una sintesi, delle nostre posizioni, le abbiamo presentate e così votiamo. Ed è il motivo per cui abbiamo votato contro altri ordini del giorno che avevano molti punti che potevano trovare il nostro consenso, ma abbiamo ritenuto opportuno prendere questa posizione. Ordini del giorno che si potevano condividere in gran parte, altri che avevano punti sui quali si poteva condividere, in particolare modo quelli del centrodestra ma, per il modo strumentale - non di tutti gli interventi, ma solo di alcuni - con cui è stato trattato un argomento così serio, la nostra posizione è chiara per cui abbiamo deciso di votare contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ascoltando il Consigliere Muliere mi è doveroso intervenire per precisare alcune posizioni politiche che noi abbiamo assunto fin dall'inizio della presentazione degli ordini del giorno.
Consigliere Muliere, avevo presentato un ordine del giorno molto più incisivo, molto più dettagliato, senza nulla togliere all'ordine del giorno che avevamo concordato con tutto il centrodestra, per arrivare ad un obiettivo positivo che andasse nella direzione del diritto alla vita dell'interesse comune e non dell'interesse delle singole parti o di partito.
Abbiamo privilegiato l'interesse del comune, all'interesse del singolo partito, quindi ho ritirato il mio ordine del giorno, firmando, insieme al Consigliere Leo, l'ordine del giorno che voi avete respinto.
Come se non bastasse, oggi, sono stato accusato, non so sulla base di che cosa, di dovermi vergognare per avere difeso il diritto alla vita o di aver fatto paragoni con episodi disastrosi, allarmanti, pericolosi che fanno parte della storia. Così come tutti voi, voglio dimenticare quel periodo brutto per il diritto alla vita e alla libertà. Non vedo perché non dobbiamo difendere i diritti di una persona che, dal momento in cui ha un cuore che batte, ha diritto alla vita. Non abbiamo strumentalizzato nulla Consigliere Muliere, siamo qui, al contrario, perché vogliamo che ci siano indicazioni precise da parte di chi dirige la sanità in Piemonte.
Io vivo lo stesso, Assessore Artesio, se lei non mi chiede scusa, sono a posto con la mia coscienza se lei non mi chiede scusa. È normale che ognuno di noi, preso dall'euforia, dall'entusiasmo, si lasci andare e dica qualcosa in più, quando l'ho fatto io ho sempre chiesto scusa. Lei faccia quello che ritiene opportuno. Non ritengo corretto che un Assessore interrompa un Consigliere per dire "vergognati" mentre parla su un argomento che tutti vogliamo dimenticare. Non vogliamo che la nostra società prenda ad esempio solo un millesimo di quello che è successo in quel periodo, ma non vedo perché mi devo vergognare.
Quello che è successo oggi in aula da parte di alcuni Consiglieri ci lascia un po' perplessi. È un tema abbastanza delicato, è stato abbastanza impegnativo, ci ha messo a confronto, non abbiamo perso tempo, mi auguro che, quello che è successo, serva un po' a fare riflettere l'Assessore Artesio per dare delle indicazioni chiare e inequivocabili al diritto alla vita che noi tutti riteniamo un bene della collettività.



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 936, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale con l'applicazione del 22 maggio 1978, n. 194 (Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza), nel nostro Paese non solo è stata praticamente cancellata la piaga dell'aborto clandestino e la conseguente altissima mortalità materna, ma sono anche significativamente diminuiti gli aborti; come dimostrano i dati del Ministero della Salute nello spirito di quanto espressamente dichiarato nell'articolo 1 della citata legge considerato che il Piano socio-sanitario regionale 2007-2010, recentemente approvato impegna alla "Promozione di strumenti per la rimozione degli ostacoli che possono spingere le donne a richiedere l'interruzione di gravidanza potenziando la capacità dei consultori di fornire assistenza e informazione su tutte le opportunità disponibili per le donne e la famiglia" (paragrafo 4.5.3.3. Area materno-infantile) la Regione Piemonte ha inteso, in questi ultimi due anni, rafforzare l'attività di sostegno alla maternità, prevedendo, già a partire dal Bilancio 2006, un incremento di fondi espressamente destinati ai consultori rifiutando ogni tentativo di strumentalizzazione su un tema di tale importanza riguardante la maternità, la sua tutela sociale, la possibilità di interruzione volontaria della gravidanza, pur non potendosi intendere questa come strumento di controllo delle nascite impegna la Giunta regionale a definire tempestivamente protocolli operativi per l'applicazione della legge 22 maggio 1978, n. 194, che prevedano di sviluppare l'attività dei consultori, aumentandone il numero qualificandone ulteriormente l'operato, anche ai fini di realizzare programmi di prevenzione con particolare attenzione alla popolazione più giovane ed alle donne straniere, nonché garantendo personale quantitativamente adeguato e disponibile ad aiutare la donna nella scelta assunta diffondere ulteriormente servizi sociali di accoglienza, di tutela e sostegno della maternità, servizi per la prima infanzia; nonché attivare efficaci interventi per favorire l'occupazione femminile promuovere una rilevazione, condotta su basi scientifiche e nel pieno rispetto della privacy, delle motivazioni che spingono a richiedere l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG), al fine di attivare politiche più incisive per rimuovere, per quanto possibile, le cause alla base di tale richiesta potenziare l'attività di formazione degli operatori sanitari, sociali ed educativi sui temi dell'educazione alla sessualità consapevole, del valore della paternità e della maternità responsabili, anche attraverso il confronto di opinioni ed esperienze diverse prevedere nei consultori e in ogni presidio ospedaliero in cui si pratichi l'IVG una equipe interdisciplinare (medico-psicologico-sociale) composta da figure professionali fortemente motivate ed opportunamente formate. Tale equipe, prevalentemente dedicata a tale scopo, dovrà, se richiesto svolgere almeno un colloquio con la donna che richiede l'IVG predisporre e mettere a disposizione di tutte le donne che si rivolgono alle strutture per richiedere l'IVG sia un elenco, periodicamente aggiornato e costruito insieme al mondo dei servizi ed associativo di varia estrazione, di tutte le diverse opportunità sociali, educative e sanitarie di cui poter fruire e su cui poter contare sia un elenco, periodicamente aggiornato e costruito insieme al mondo associativo di varia estrazione, dei diversi enti ed associazioni che presso le proprie sedi ed a vario titolo, sono disponibili ad incontrare ed a sostenere, con serietà e professionalità, la donna".
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.



PRESIDENTE

La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 13.22)



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