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Dettaglio seduta n.286 del 17/01/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Buquicchio Bossuto, Moriconi, Rabino, Robotti, Ronzani, Rutallo e Valloggia.
Il numero legale, pertanto, è 27.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 914, inerente a "Tutela della libertà e del diritto di opinione" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Per ribadire quanto ho già annunciato ieri alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi. Chiedo se è possibile iscrivere all'o.d.g. del Consiglio l'ordine del giorno n. 914 che riguarda il rispetto delle libertà di parola e la tolleranza.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi mi ha battuto sul tempo; infatti, era già posto all'attenzione degli Uffici.
Se non ci sono osservazioni in senso contrario, come da prassi, daremo per iscritto l'ordine del giorno n. 914.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Ghiglia di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Situazione vaccini contro la menengite in Piemonte"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Rubo poco tempo, tanto le dimissioni dell'Assessore De Ruggiero le abbiamo già chieste e le chiederemo più avanti.
Vorrei che la Giunta regionale riferisse, oggi, sulla situazione vaccini in Piemonte, perché in tutto il Piemonte il vaccino contro il meningococco è esaurito.
Chiedo scusa, Presidente Gariglio, è una questione delicata, questa perché sono d'accordo con coloro che non vogliono fare speculazioni su questi argomenti, però vorrei che l'Assessore alla sanità venisse in quest'Aula e mi dicesse che è normale che, in una regione come il Piemonte le ASL, le farmacie e i magazzini siano totalmente privi di un (e dico un) vaccino contro il meningococco. Qui non si tratta di creare una psicosi Presidente, perché le riserve, come le riserve auree e come le riserve petrolifere, si devono avere proprio quando non servono, perché è evidente che, se c'è un'emergenza, una riserva si può esaurire, ma, a fronte di una situazione ordinaria, non è possibile che non ci siano delle riserve.
Infatti - e Dio non voglia - se si verificasse un caso in una scuola noi, oggi, nella città di Torino, non saremmo in grado di vaccinare i bambini di quella scuola, perché non c'è un vaccino in tutta la città.
Allora, un conto è il nostro dovere sacrosanto e primario di responsabilità, di non creare nessun tipo di psicosi - ci mancherebbe altro però, Presidente, voglio che qualcuno venga qui a dirmi, stamattina, che il Piemonte vive una situazione di normalità, nel momento in cui non c'è un solo vaccino disponibile in tutta la città.
Questo è un fatto di una gravità enorme. Ci sono dei responsabili alla farmacia, ci sono i magazzini, c'è tutto; se, per caso, non avessero segnalato al sottoscritto che non ci sono i vaccini nelle farmacie e non ci fossimo messi noi a fare le indagini a campione, oggi in Piemonte nessuno avrebbe saputo che non abbiamo i vaccini contro il meningococco. Certo, non c'è nessuna epidemia - ci mancherebbe altro - e non ci deve essere nessuna psicosi - ci mancherebbe altro - ma se uno volontariamente, visto che la legge ce lo garantisce, vuole fare vaccinare il proprio bambino questa mattina contro il meningococco, non lo può fare, perché in tutta la regione non ce n'è più nemmeno uno, perché qualcuno ha pensato di essere solidali nei confronti del Veneto e quello che c'era è stato trasferito giustissimo, ma non c'è neanche un'epidemia in Veneto - e noi siamo rimasti senza niente.
Chiedo, pertanto, Presidente, con molta forza, altrimenti interromper più volte il dibattito, oggi, che l'Assessore alla sanità riferisca in merito. Io voglio capire com'è possibile che in una regione come la nostra di un qualsiasi vaccino, di un qualsiasi medicinale di questa importanza si possano esaurire le scorte. Ci deve essere un responsabile e va trovato subito. Quindi, non è questione di emergenza, è questione di senso di responsabilità minimo delle Istituzioni, e sappia, Presidente, che non tolleriamo, su questo, delle "supercazzole"! Lo dico prima!



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, la Giunta mi comunica che l'Assessore Artesio oggi è a Roma, quindi non si trova in città. Ho chiesto alla Giunta regionale di valutare se ci sono le condizioni per fare una comunicazione, chiaramente informata sulle questioni che lei ha sottoposto, per cui attendo una comunicazione in merito.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 917 inerente a "Solidarietà al Papa e al Rettore dell'Università 'La Sapienza di Roma'" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Voglio associarmi alla richiesta del Consigliere Ghiglia.
Leggendo la "Rassegna Stampa" della Giunta, come al solito la pagina relativa ad Alessandria non merita attenzione, però sono riportate anche le notizie di Voghera e pare vi sia un caso sospetto di encefalite o meningite, non si capisce bene.
Naturalmente, sono tutte notizie da prendere con beneficio di inventario, però volevo portare la preoccupazione e la necessità assoluta anche da parte nostra, di avere un chiarimento durante i lavori di questa sessione straordinaria del Consiglio.
Sono questioni troppo delicate; qua e là, sui giornali, sono pubblicate anche le interviste ai farmacisti, i quali danno notizie da competenti circa la disponibilità o meno di determinati vaccini, non solo reperibili presso le strutture pubbliche, ma anche acquistabili presso i sistemi di distribuzione farmaceutica.
Ritengo, pertanto, assolutamente necessario, come lei ha già anticipato, che l'Assessore ci raggiunga al più presto e ci informi su questa materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Mi rendo conto che oggi gli argomenti sono tanti e tanto importanti.
Ciò nondimeno, vorrei chiedere, come è già avvenuto su cortese richiesta del collega Rossi, l'iscrizione dell'ordine del giorno con oggetto "Tutela della libertà e diritto di opinione", sottoscritto da molti Gruppi consiliari, non soltanto di minoranza.
Chiedo, quindi, al Presidente Gariglio la cortesia di iscriverlo, se per l'Aula non vi sono obiezioni.



PRESIDENTE

Come da prassi, collega Leo, terminati gli interventi sull'ordine dei lavori, procederemo all'iscrizione.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Avevo scelto tempo fa la via istituzionale rispetto alla questione delle Associazioni di volontariato dotate di mezzi di trasporto per malati e persone diversamente abili riportando, con un esempio concreto, l'odissea nella quale vivono quotidianamente i volontari che non hanno l'opportunità di trovare parcheggio nelle sedi apposite rispettivamente agli ospedali o quant'altro.
Ricordo che ella mi rincuorò dicendo di farsi carico del problema tuttavia vedo che, a distanza di tempo, francamente l'inopportunità di ricevere una risposta forse ritenuta tale dal Presidente del Consiglio.
Le ricordo, Presidente, che mi sono rivolto a tutti i Consiglieri in aula e le avevo chiesto di essere garante al fine di comprendere come sia possibile sbloccare la situazione essendo il problema che avevo sottoposto un problema che riguarda nel suo complesso il mondo del volontariato.
Ancora oggi non ho ottenuto risposta.
Mi chiedo se la sensibilità del Consiglio vada oltre alle parole di ognuno di noi. Sulla questione ha interesse lo stesso Consiglio e lei Presidente, ad assumere le informazioni necessarie per comprende se quanto da me segnalato corrisponde al vero. Se è cosi, come credo perché ho potuto documentarlo a tutta l'aula in uno dei miei precedenti interventi, chiedo cortesemente di comprendere come possiamo intervenire al fine di trovare una soluzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli mi pare, lo verificherò nel corso della seduta e con l'ausilio degli uffici che, a seguito del suo precedente intervento già l'Ufficio di Presidenza si fosse attivato nel sollecitare un adempimento della Giunta regionale. Verificheremo, lo dico a beneficio di una verifica, di avere già fatto questa sollecitazione, ovviamente, visto il suo intervento odierno, mi farò carico di un'ulteriore sollecitazione affinché gli uffici regionale comunichino eventuali azioni o comunque intendimenti in materia.
Consiglieri, prima di procedere è stata richiesta dal Consigliere Leo l'iscrizione dell'ordine del giorno avente per oggetto: "Solidarietà al Papa", anche qui per analogia, lo considero iscritto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g. )


Argomento: Rapporti con altre Regioni - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozioni e ordini del giorno n. 894, 897, 900, 903, 904, 906, 910 911, 912, 915 e 916, inerenti a "Emergenza rifiuti"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Apro questa continuazione di dibattito sui rifiuti con alcune considerazioni che il Gruppo dei Moderati vorrebbe fare congiuntamente e riassumere anche in un ordine del giorno, che si aggiunge a quelli già presentati, per dare un ulteriore contributo dal punto di vista operativo e fare un quadro completo della situazione.
Tutte le considerazioni relative alla situazione in cui versa la Campania e i relativi problemi, sono già state sollevati dai Consiglieri.
Tuttavia giova ricordare che, se è vero che la colpa, o le colpe devono ricadere al di là di una situazione drammatica di una società diversa dalla nostra per quella Regione, non devono ricadere su altri governanti. Nell'arco di questi anni - lo dico in modo chiaro non è un problema politico, partitico o di coalizione, è indistinto - non sto parlando solo degli ultimi due anni o dell'ultimo governo, ma nell'arco di 10, 12, 15 anni come ben sa l'Assessore, è mancata in tutti i modi una vera programmazione, un vero adeguamento alle nuove leggi, alle nuove norme agli indirizzi che in tutta la Regione Piemonte valgono, così come valgono in moltissime altre Regioni di Italia. Qualcuno, in modo strumentale, anche a livello ministeriale, ha tentato di fare in modo che restassero tali nell'affermare che certi impianti, certe tecnologie, certe attività non venissero messe in atto nella difesa di non si sa bene quale tipo di interesse primario - ambiente, natura, paesaggio - a discapito della salute dei servizi e dell'economia della Regione.
Non ho sentito da parte di nessuno, e meno che meno da parte del Governo, fare oggi una citazione, una censura, una condanna, una reprimenda di quello che è stato, nel corso di questi almeno 10-12 anni, un'attività inesistente di razionalizzazione del sistema rifiuti. Non ho sentito nessuno - e non parlo solo, ovviamente, del governatore della Regione, di chi è stato commissario in questi anni, di chi è stato Sindaco nella città di Napoli, parlo anche di tutti i Presidenti dei Consorzi, delle varie associazioni che avrebbero dovuto operare in Campania - nessuno ha fatto un atto ne di censura, ne di condanna, ne ha chiesto le dimissioni di certi personaggi.
Questa è una cosa che, alla luce dei fatti che stanno accadendo in questi giorni, è assolutamente vergognosa. Non voglio citare la Magistratura, ma credo che ce ne sarebbero anche gli estremi perché la Magistratura si interessi alla faccenda, a queste gravi colpe e gravi lacune. C'è qualcuno che ha preso molti denari per fare attività sia commissariali, sia di consorzio, che ha assunto molto personale e per questo nessuno ha attribuito colpe dirette, ha dato imputazioni, ha mandato avvisi di garanzia o ha, a livello politico, censurato almeno, se non condannato, queste attività. Questo per noi è insostenibile e inaccettabile.
Per questo motivo vogliamo ribadire che la questione dell'accettazione dei rifiuti in Piemonte non deve essere altro che un atto di solidarietà non nei confronti delle istituzioni, ma una solidarietà nei confronti dei cittadini della Campania che sono cittadini italiani, che hanno subito e subiscono una serie di trascuratezze - e sono gentile nel dire trascuratezze - e che continueranno a subire. Qui sta il problema, se nessuno dà censure, dà condanne, chiede le dimissioni, sostituisce personaggi incapaci a livello istituzionale - e sono di nuovo bravo a dire incapaci - è chiaro che la prospettiva di domani, di un altro anno, fra dieci anni per la Regione Campania non sarà diversa. Non è che noi possiamo dire oggi, risolviamo un problema, diamo solidarietà, dopodiché cambia la situazione, si cambia registro e, finalmente, come succede in Piemonte e come succede in altre Regioni, anche in Campania si attiverà un nuovo sistema. Non lo possono avere come prospetto queste popolazioni, perch nessuno oggi gli ha prospettato questa ipotesi, salvo avere un Commissario che risolve l'emergenza e che quindi cerca di sgombrare le strade, le città, ecc.
Allora, noi esprimiamo una totale solidarietà nei confronti della popolazione campana, nei confronti dei cittadini italiani che vivono in Campania, ma anche una totale condanna per i responsabili. Chiediamo che la Giunta si faccia interprete di questa nostra richiesta perché almeno a livello governativo, se non a livello di Magistratura, venga rivolta una condanna, una reprimenda, una censura nei confronti di costoro che negli ultimi 10-15 anni hanno mal governato.
Chiediamo anche al Governo, se si vogliono cambiare le cose, se si vuole davvero attivare un sistema di raccolta differenziata, di discariche autorizzate e regolarizzate, di impianti di termovalorizzazione e di quant'altro necessario, di pensare ad un commissariamento di alcune istituzioni della Campania; un commissariamento istituzionale, non un Commissario straordinario come quello di oggi che è necessario per risolvere il problema del giorno, un commissariamento per reimpostare il sistema di raccolta rifiuti in Campania e adeguarlo a quello che succede nelle altre regioni d'Italia.
In conclusione, quello che è importante è che noi ci dobbiamo sentire davvero solidali a livello di popolazione. Se continuiamo ad essere condizionati da tale o tal altro governante, non risolveremo mai i problemi, non solo quelli derivanti dai rifiuti, ma anche quelli relativi a tutta una serie di altre infrastrutture.
Circa il problema delle 5.000 tonnellate di rifiuti che dovrebbero essere trasferiti in Piemonte, in parte sono anch'io un addetto ai lavori e credete - penso proprio che, dal punto di vista quantitativo, siano una quisquilia. Le nostre discariche e le nostre aree di recepimento non avranno nulla a che patire dal punto di vista quantitativo, e non è neanche pensabile che questo vada a scombussolare i piani né di una provincia né di un'altra.
Il problema, semmai, si pone sul fatto che i rifiuti che arrivano dalla Campania - e qui credo che l'Assessore me ne possa dare atto - sicuramente sono dei rifiuti non differenziati, non pre-selezionati. In alcune discariche del Piemonte (non certo a Basse di Stura, ma in altri siti) questo potrebbe creare dei problemi di maleodorazione, di ratti, di volatili e quant'altro, perché ormai le discariche sono calibrate e costruite per una pre-selezione che elimina l'organico e che dunque crea meno percolato. Ma se la quantità è 5.000 tonnellate, devo dire che davvero il problema non si pone dal punto di vista numerico.
Il problema si pone dal punto di vista di una solidarietà che noi dobbiamo dare alla popolazione e non - ripeto - alle istituzioni, chiedendo fermamente che qualcuno (io dico il Governo) a livello nazionale, a livello superiore si faccia carico di pensare che non basta fare quello che è stato fatto oggi, ma occorre iniziare un'attività, una strada, un iter, un percorso di pre-selezione, di differenziazione dei rifiuti che attualmente non esiste.
Non possiamo permetterci - da italiani - che la regione Campania consenta involontariamente di presentarci al resto del mondo con un'immagine che viene ogni giorno deteriorata da questa anomalia.
Quindi chiedo davvero che venga, se possibile, sottoscritto anche il nostro ordine del giorno, con il quale diamo solidarietà alla popolazione italiana che vive in Campania, ma non alle istituzioni.
Chiediamo una presa ferma di posizione della Giunta nei confronti quanto meno del Governo, se non della Magistratura. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente. Voglio subito rispondere al collega Manolino. Sono anni che noi diamo la nostra solidarietà e sono anni che facciamo brutte figure nel mondo. A questo punto, secondo me, la cosa migliore sarebbe chiedere i danni. I danni di un'immagine che sta andando in giro per tutto il mondo.
Dobbiamo chiedere i danni non ai cittadini di Napoli, ma a quelle persone che hanno preso dei compensi di milioni di euro come Commissari stradinari. Per cosa hanno preso questi soldi? Come hanno svolto il loro compito? Collega Manolino, noi potremo dare solidarietà alle persone e sicuramente tutti saremo nella piena convinzione di offrirla nel momento in cui chi ha sbagliato abbia pagato, perché non possiamo andare avanti in queste condizioni.
Forse non vi ricordate che, appena iniziato il nostro mandato, abbiamo già fatto un atto di generosità accogliendo dei rifiuti. Ma adesso dove li mettiamo questi rifiuti? È vero, si parla di 5.000 tonnellate. Domani ci arriveranno 5.000 tonnellate, ma dopodomani cosa ci arriverà? Quando si sistemerà questa questione? Siete davvero convinti che con 5.000 tonnellate si sistemi la questione di Napoli? Ma non prendiamoci in giro! Questa è una questione ben più profonda e ben più pesante! Non si può accettare supinamente questa falsa solidarietà - datemi retta: falsa solidarietà - che ci fa fare delle figuracce in tutto il mondo.
Chi ha sbagliato deve pagare. Io sono della convinzione che tutti sottoscriverebbero un ordine del giorno che impegna a recepire per l'ultima volta questo materiale nel momento in cui chi ha sbagliato abbia pagato, ma bisogna avere il coraggio di dirselo, cari colleghi.
In Campania c'è della gente che ha preso decine e decine di migliaia di euro al mese per non fare nulla, per assumere delle persone, utilizzando il denaro dei cittadini italiani, delle nostre tasse, per pagare delle persone che stavano a casa, e ben lo sapevano questo. Come posiamo essere conniventi con questa gentaglia? Mi spiace che non sia presente la collega Valloggia, visto che arriviamo dalla stessa provincia. L'ho sentita leggere poche righe malmesse in cui quasi quasi sembravamo noi i malavitosi che mandavano giù i rifiuti in Campania e la riempivano di immondizia. Per fortuna, non ho fatto l'intervento l'altra sera.
Nel frattempo, ho avuto l'occasione di vedere una trasmissione televisiva - non ricordo più se era "Porta a Porta" o "Matrix" - dove è stata citata una serie di emergenze. L'emergenza in Campania è partita nel 2001. Collega Travaglini, si parla delle ultime emergenze, dal febbraio 2001, quando sui nostri televisori apparivano le montagne di rifiuti e l'emergenza di quanto accadeva. Poi si è passati al 2003, periodo in cui partivano i treni con le ecoballe a destinazione nord. Si è arrivati al 2004. Il 19 maggio di quell'anno si portavano a Pianura, discarica chiusa da 10 anni, ancora i rifiuti: potete immaginare quei tapini cosa stanno respirando! E così si è arrivati fino ad oggi.
Se si guardano le statistiche, per ogni netturbino lombardo, ce ne sono 25 campani. Ma che cosa ci sta a fare tutta questa gente? Li hanno intervistati: erano tutti a giocare a carte perché gli hanno detto che dovevano stare lì.
Ecco, così è come vengono spesi i soldi delle tasse dei nostri cittadini.
Infine, un'ultima chicca. Da 13 anni Napoli rifila alle altre regioni rifiuti e ha 600 milioni di euro di debito per quanto le altre regioni hanno fatto. A questo punto, parlate ancora di solidarietà? Io dico solo una cosa: dobbiamo vergognarci di dire che diamo solidarietà a quella gente! Caccino via i Bassolino, caccino via questa gentaglia e poi forse potremo riparlarne! Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus, sull'ordine dei lavori.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Mi chiedo - magari può facilitare il prosieguo della discussione - se c'è la possibilità di avere dall'Assessore una sintesi della relazione dell'ATO della provincia di Torino. Conoscere cioè, le argomentazioni che hanno indotto l'ATO a esprimere il giudizio negativo.
Deduco che siano state argomentazioni tecniche, però una comunicazione al riguardo potrebbe agevolare il prosieguo della discussione.



PRESIDENTE

La richiesta sarà registrata dall'Assessore De Ruggiero, il quale potrà intervenire quando vorrà, essendo in discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Comella; ne ha facoltà.



COMELLA Piergiorgio

Grazie, Presidente. La discussione di oggi, che segue a quella di martedì, mi pare relativa alla punta di un iceberg, perché, soprattutto nel Centro-Sud, molte regioni sono coinvolte in una condizione pre-emergenziale o emergenziale.
Infatti, oltre alla Campania, la Calabria, il Lazio, la Puglia e la Sicilia, solo dal 1997 al 2005 hanno speso una cifra intorno al miliardo e 800 milioni di euro, senza riuscire peraltro ad ottenere risultati tangibili.
In queste regioni la raccolta differenziata si colloca al di sotto del 10%; il grosso viene mandato in discarica. Mi pare che questo sia il dato flash, che non esclude affatto il problema, anche se a macchia di leopardo in regioni diverse da quelle del Centro-Sud.
Mi viene in mente Vercelli: una provincia che arriva al 23% di raccolta differenziata. Lì c'è l'unico termovalorizzatore industriale presente in Piemonte, che sta bruciando qualsiasi cosa, anche il "tal quale", quindi è giusto fare la fotografia, ma sarebbe più corretto farla in modo completo incominciando a guardare quello che ci sta vicino, parallelamente a quello che succede da altre parti.
La questione della Campania sta sovrastando qualsiasi altro argomento.
Gli ultimi 13-14 anni sono indubbiamente quelli da prendere in considerazione con maggiore accuratezza, anche se, a mia ricordanza, quello della Campania è un dato che va indietro di 25, forse 30 anni.
Quindi, un continuo utilizzo di quell'area territoriale da parte di tutti, anche delle regioni del Nord, ma anche del Sud: i traslochi dalla Puglia o dalla Calabria alla Campania non sono stati così infrequenti.
In sostanza, i cittadini campani sono stati sottoposti, per un periodo molto lungo (un quarto di secolo), ad una situazione oggettiva che considerava la loro Regione come la pattumiera d'Italia.
Per quanto riguarda le questioni delle responsabilità, è indubbio che rileviamo una prevalenza di responsabilità politiche: chi ha amministrato chi è stato incaricato di fare il Commissario in quei territori. Io, per concordo con un'annotazione che faceva il collega Manolino: anche io ritengo che la Magistratura sia coinvolta in questa vicenda.
possibile, cioè, che rispetto a centinaia di discariche illegali, la Magistratura non si sia mai mossa per chiuderne una? Non mi risulta che questo sia mai stato fatto.
Sul che fare, mi pare del tutto evidente che alcuni passaggi fatti da molti colleghi prima di me siano assolutamente obbligati. È necessario avviare un processo che, partendo dalla raccolta differenziata, dal compostaggio, quindi dal riciclo del grosso del volume della spazzatura consenta di arrivare ad un volume residuale che venga collocato in discarica, termovalorizzato o incenerito.
Come Sinistra Democratica, non siamo prevenuti nei confronti degli inceneritori. Consideriamo, però, folle la scelta di puntare esclusivamente all'individuazione di centri di discarica e bruciare tutto il resto. In Campania troviamo 10-15 siti di discarica, magari costruiti calpestando qualsiasi cosa; vengono individuate le oasi WWF anziché le zone protette sta avvenendo anche questo, in questo parossismo di solutori dei problemi alla spiccia - e accanto a questo avviene la costruzione di un numero indeterminato di combustori, nei quali si può convogliare qualsiasi cosa.
Questa, per noi, è semplicemente una scelta folle, che non può produrre alcun risultato se non offrire il fianco ad ulteriori fasi - che si ripeteranno - di speculazioni, di intervento della camorra.
Rispetto agli imprenditori, li assolviamo sempre pregiudizialmente, ma io non sono su questa posizione: apprezzo moltissimo, per esempio, le posizioni di Confindustria, rispetto alla questione del pizzo e della mafia.
Vorrei capire però se anche sui rifiuti la Confindustria ha la capacità di insistere con i suoi associati e fare in modo che vengano tagliati i cordoni ombelicali, che sono tutti, ovviamente, sottobanco nei confronti della malavita campana.
Poi, perché no, arrivare alla questione del termovalorizzatore, ma solo quando si ha un volume secco, privo della parte organica, delle plastiche del vetro, della carta.
Invito a stare molto attenti a questo, perché, citando nuovamente il Vercellese, cioè il livello più basso di raccolta differenziata in Piemonte, in larga parte è legato alla presenza dell'inceneritore.
molto comodo infatti, anche per gli Amministratori, sapere che ogni chilo di immondizia rappresenta una certa quantità di denaro ed è altrettanto chiaro che la raccolta differenziata richiede uno sforzo di carattere organizzativo, presenta anche degli aspetti di impopolarità quanto meno nel primo impatto, che è preferibile non correre.
Ma se non piace Vercelli, possiamo guardare esempi più illustri, come Brescia. Brescia era la prima provincia e città, per quanto riguarda la raccolta differenziata, fino al momento in cui non si è costruito l'inceneritore. Adesso, se non sono male informato, Brescia si trova al quattordicesimo posto nella graduatoria. Certo, è ancora una collocazione illustre, però cito questo caso per dire che esiste anche un effetto indotto di disincentivo ad una serie di operazioni che, invece, sono effettivamente un passaggio obbligato, per quanto riguarda la risoluzione del problema rifiuti.
Un'ultima cosa: la questione solidarietà. Per quanto riguarda la solidarietà, ci troviamo di fronte ad un bivio. O consideriamo la solidarietà come un valore, o non la consideriamo come tale.
Se siamo nella prima ipotesi, ebbene, la questione valoriale va riferita agli individui, non alle compagini politiche o a chi governa.
Abbiamo visto tutti la situazione del napoletano: le strade, le scuole ecc. La solidarietà non può essere rivolta al Presidente della Regione o al Sindaco. Viene rivolta, se lo si vuole, ai cittadini napoletani.
La questione di solidarietà è un alto valore civile, io non credo che possa essere scartato perché governa Tizio oppure Caio. In parallelo, va sottolineata la responsabilità politica. Ma i due aspetti non possono essere confusi.
Mi sento di dire, quindi, che vi è il pieno appoggio, supporto, plauso o condivisione, alla posizione assunta dall'Assessore De Ruggero in questa vicenda. Dopodiché, dal mio punto di vista, le 5.000 tonnellate potevano essere, forse, un po' di più. Si esprime solidarietà e si espone qual è la situazione oggettiva di chi promuove questa iniziativa rispetto a quello che ha in casa. Probabilmente, questo volume corrisponde ad un calcolo prudenziale - ma di certezza - sulla possibilità di smaltimento. Anche in questo, mi trovo d'accordo con il collega Manolino: credo che sia un'inezia per il Piemonte smaltire 5.000 tonnellate. Quindi, francamente, ho delle grosse difficoltà a comprendere chi invece sostiene il contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto si parla tanto di emergenza, ma qui non siamo di fronte ad una catastrofe naturale, quale potrebbe essere un terremoto, un'alluvione o cose del genere, dove, in effetti, sarebbe sensato parlare di emergenza e quindi, di solidarietà.
In questo caso, siamo semplicemente di fronte al fallimento totale di una classe politica che, da anni, governa la Regione Campania, senza mai avere affrontato e risolto questo problema. Anzi, una classe politica che lo ha affrontato con mezzi finanziari enormi. Oltretutto - questa è un po' una presa in giro per tutti i cittadini italiani - tali risorse non provenivano dai cittadini della Campania - non erano, infatti, risorse regionali - ma erano particolari stanziamenti messi a disposizione dallo Stato proprio per risolvere quella che era stata classificata, negli anni passati, come emergenza. Quindi oggi non si configura più come tale, bensì come tradizione: è un problema assolutamente irrisolto, mal gestito e non pianificato, perché non vengono realizzate le opere necessarie, ma viene lasciato lì forse proprio per arrivare a dei punti limite inaccettabili, in modo da ottenere ulteriori finanziamenti per poi non risolverlo ancora una volta.
Faccio presente che in passato il Piemonte più volte ha accettato i rifiuti dalla Campania; una volta li ha rifiutati, proprio sulla base di quanto dicevo prima. Quando il problema - a mio avviso ormai volutamente non risolto - diventava di carattere nazionale, si interveniva nel nome dell'emergenza, distribuendo un po' di rifiuti a destra e a sinistra, con l'impiego di enormi risorse finanziarie.
Oggi diventa, quindi, una vera e propria questione di principio. Perch accettare ancora una volta i rifiuti nella nostra Regione, significa aiutare questa classe politica a continuare questo tipo di politica attuata in passato. Bisogna porre un freno a questo tipo di gestione: è necessario mettere di fronte alle proprie responsabilità proprio i responsabili, che a mio avviso, dovrebbero dimettersi e tornarsene a casa e indire nuove elezioni al più presto, in modo da sostituire questa vecchia classe politica con un'altra che abbia voglia di risolvere i problemi, senza approfittarne per ottenere ulteriori risorse dallo Stato.
Vi è anche un altro motivo per cui dico "no" ai rifiuti campani.
Abbiamo visto su Pianura le contestazioni che sono state fatte per la discarica. Il Governo, di fronte a tali contestazioni, ha subito fatto marcia indietro, togliendo la Polizia e rinunciando a stoccare i rifiuti in quella discarica.
In Piemonte, quando si deve aprire una nuova discarica, non è che le cose vadano meglio: anche qui, infatti, si registrano pesanti contestazioni delle popolazioni ove si vogliono aprire i siti; anche qui abbiamo dei blocchi e delle manifestazioni contrarie. L'unica differenza è che qui si agisce con mano pesante e dove si è deciso di aprire una discarica, lo si fa comunque. Pertanto, aprire una discarica e poi riempirla con i rifiuti di altre Regioni, diventerebbe veramente un boomerang contro di noi.
Vi pongo l'esempio di Magliano Alpi, una discarica citata più volte: ha una capacità residua immensa, di almeno una ventina di anni, calcolata sulla base dei rifiuti che vengono stoccati oggi. Ma ha questa capacità residua perché è una discarica relativamente recente. Anche in questo caso come dicevo prima, ci sono state pesanti contestazioni nel momento in cui si è aperta.
vero che le 2.500 tonnellate - ovvero la metà delle 5.000 che l'Assessore ha promesso di accettare - inciderebbero all'incirca come un mese su una capacita calcolata in circa vent'anni (in sostanza, queste 2.500 tonnellate rappresentano un mese di rifiuti che normalmente questa discarica accoglie). Perciò, da un punto di vista puramente tecnico potrebbe essere accettabile. Ma è inaccettabile dal punto di vista politico. Perché se si accettano questi rifiuti, sarebbe come firmare una cambiale in bianco.
La quantità di rifiuti presenti in Campania è tale per cui queste 5.000 tonnellate fanno ridere. Ma se cominciamo a prendere queste, di sicuro ne arriveranno altre. E chissà quante altre! Quindi corriamo veramente il rischio che, valutando come "emergenza" ciò che in realtà è un modo di fare, e accertando questi rifiuti per solidarietà, che in questo caso è più accondiscendenza ad una certa politica, a cui dovremmo invece opporci completamente, ci troveremo magari noi nei pasticci e ribalteremo quel problema sulla nostra Regione.
Oltretutto, faccio presente che nella nostra Regione compiamo degli sforzi enormi per la raccolta differenziata. Proprio a Cuneo è stata avviata la sperimentazione dei CDR, per bruciare la parte secca dei rifiuti nei forni di una cementeria, con un doppio vantaggio: quella cementeria non brucia carbone, che inquinerebbe quanto i rifiuti o forse di più, e contemporaneamente bruciamo una buona percentuale di rifiuti, producendo in questo caso non energia - perché si tratta di una cementeria - ma cemento.
In pratica, utilizziamo i rifiuti come combustibile di carattere industriale, risparmiando vero combustibile ed evitando l'inquinamento, con beneficio per tutti.
La soluzione cuneese è senz'altro positiva, perché dimostra quanto siamo capaci ad ingegnarci per inventare delle soluzioni.
Perché queste cose non vengono fatte in Campania? Perché la Campania continua ad accumulare tonnellate e tonnellate di rifiuti assolutamente non differenziati? In quella Regione, infatti, la raccolta differenziata è pressoché risibile: si aggira al 9%. Oltretutto, è praticata per loro più in una sola Provincia - Salerno - e non a Napoli e nelle altre. Perché non fanno semplicemente ciò abbiamo fatto noi? Le motivazioni per cui diciamo "no" ai rifiuti sono due: una è una questione ormai di principio, perché accogliere i rifiuti della Campania vuol dire avallare tutto un sistema di far politica, che è inaccettabile.
L'altro, è sotto il punto di vista futuro, di gestire i nostri rifiuti, ma non di accettare quelli di altre regioni, per non andare, a nostra volta in difficoltà, in un futuro più o meno lontano.
Quello che chiediamo pesantemente è di mettere la classe politica campana di fronte alle proprie responsabilità. È inaccettabile la loro gestione ed è del tutto inaccettabile, insufficiente, da incapaci, quello che sta succedendo.
Si sta facendo un danno gravissimo a tutta l'Italia, pertanto la nostra richiesta è che il Presidente Bassolino, la Giunta, il Sindaco Iervolino abbiano il coraggio di dare le dimissioni, di fronte a una questione del genere.
La nostra richiesta è che non vengano più fatte delle politiche di quel genere, cioè politiche che non risolvono i problemi, che li portano all'esasperazione, per poi riuscire a far dichiarare l'emergenza e ad ottenere ulteriori finanziamenti dallo Stato, finanziamenti che paghiamo tutti noi, soprattutto l'Italia del nord. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nicotra.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente. Quando succede un disastro, in qualsiasi parte del mondo, scatta la solidarietà. Se, poi, questo disastro è vicino a casa nostra, è motivo in più per darsi da fare.
Ma è un disastro quello che è successo? È importante chiarirlo altrimenti, su questi fatti, ci possono essere opinioni differenti.
Centomila studenti che non vanno a scuola da settimane, problemi di salute pubblica, danni di immagine ed economici al Paese, all'intera nazione, intervento dell'esercito: non ci possono essere dubbi che di disastro si tratta.
Quindi, bene ha fatto la Presidente Bresso a dichiarare immediatamente la solidarietà al popolo della Campania, soprattutto se si tratta di portare materiale per meno di una giornata nella nostra discarica, come molti interventi, magari più competenti di me, tecnicamente, hanno fatto rilevare.
Non faccio nessun discorso di riferimento partitico, politico o altro anche perché altre regioni italiane, a prescindere dal tipo di governo che hanno, non solo hanno espresso la solidarietà, ma l'hanno già tramutata in fatti, cosa che la nostra Regione non riesce a fare. Voglio citare la Sicilia e la Sardegna, solo per dare due indirizzi di governo completamente diversi.
Detto, quindi, che è bene far scattare la solidarietà, c'è da dire se noi abbiamo titolo per entrare nel merito delle responsabilità politiche della Regione Campania e del suo governatore, che non ha alcuna attenuante rispetto alle proprie responsabilità, perché è stato Sindaco per decenni governatore, ministro nella Prima Repubblica, nella Seconda Repubblica e ha addirittura indicato il modello di un nascente partito della forse Terza Repubblica.
Forse non avremmo titolo se la nostra Regione non subisse danni, ma è mia opinione - e nelle prossime settimane credo che potrà essere verificato che il danno è stato fatto per tutta l'Italia, un danno di immagine mediatica, perché all'estero non si fa distinzione tra la Campania, il Lazio o il Piemonte, o perlomeno la fanno in pochissimi.
E allora, se abbiamo avuto un danno e se avremo un danno - mi riferisco in particolare al settore turistico e a quello agro-alimentare, che sarà molto più colpito di quello turistico, e parlo dei prodotti del Piemonte credo che il nostro dovere sia quello di dire alla Giunta regionale e alla Presidente Bresso di verificare tutte le azioni illegali possibili - come ho scritto nell'ordine del giorno che ho presentato, e che discuteremo dopo contro il governatore Bassolino, per chiedere i danni che la nostra regione sicuramente avrà, nel settore turistico e agro-alimentare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la mia totale e completa solidarietà alla popolazione campana, la mia totale, senza se e senza ma intenzione di cambiare, prendere delle decisioni che vadano a favore della popolazione campana, nell'intento di andare a salvaguardarne la dignità.
Mi ha colpito e mi ha fatto piacere quanto un collega ha detto: la dignità del popolo campano deve essere salvaguardata.
Mi rifiuto di pensare che la maggioranza dei campani sia mafiosa o sottoposta con volontà alla mafia. Non conosco la percentuale dell'onestà e del numero dei mafiosi esistenti - non possiamo certo negare che esistano ma mi rifiuto di pensare che non esistono persone oneste, dignitose volenterose, magari anche quelle pagate per ripulire le strade, che stanno giocando a carte perché qualcuno glielo ha ordinato.
Noi dobbiamo valutare bene i risultati che darà la nostra azione.
Ritengo che, nella situazione odierna, prendere i rifiuti campani sia come dire alla mafia che può continuare a fare come ha fatto finora, sia come dare un segnale chiaro ai politici, Bassolino e compagnia bella personalmente non so se Bassolino sia coinvolto, non mi interessa che sia lui personalmente o la sua azione - dicendo loro che possono continuare a fare così.
Se io abitassi a Napoli, mi vergognerei, perché una cosa del genere non solo non salvaguarda, ma va contro la dignità di quella popolazione.
Allora, se vogliamo fare un'azione che salvaguardi la dignità cerchiamo di analizzare degli strumenti ai vari livelli; certo, noi siamo già ad un livello elevato, ma forse anche sopra di noi, al Governo dovrebbe esserci un'azione. Noi possiamo suggerire, aiutare e possiamo anche prendere decisioni che vanno in un senso o nell'altro.
Io - ripeto - non ritengo che raccogliere quella manciata di rifiuti ce lo siamo detto, è un gesto quasi simbolico - vada nella strada di essere solidali, senza se e senza ma; al contrario, va nella direzione di essere solidali con chi ha procurato questa situazione.
Detto questo, visto che sono stato eletto alla Provincia di Torino sono stato Consigliere provinciale a Torino - vorrei spendere due parole sulla situazione. Il collega Laus ha chiesto lumi sulla situazione: io penso di conoscerla abbastanza, perché noi finora abbiamo evitato situazioni di emergenza, ma ci siamo andati molto vicini e solo perché la popolazione ha sopportato, perché le persone che abitano vicino a Basse di Stura non si sono ribellate.
Quegli abitanti, se opportunamente sobillati da qualcuno, avrebbero potuto fare delle azioni molto simili a quelle che sono accadute a Napoli.
una vergogna! E' da decenni che passando per quelle strade - ultimamente hanno preso provvedimenti - si sentono cattivi odori! La nostra gente è sempre stata tollerante, ha sempre borbottato, ma le promesse che sono state fatte, gli impegni che sono stati presi, rischiano di essere disattesi, oppure rischiamo noi, Provincia di Torino, di chiedere solidarietà ad altre Province: siamo al pelo. Per mantenerci al pelo in questo modo stiamo per distruggere terreni di prima categoria, che ormai sono difesi solo dalla Coldiretti.
Nella mentalità corrente un terreno di prima categoria che produce quello che una volta era vita, cioè alimento, ormai non è più considerato.
Molto meglio un bosco che marcisce, che fa CO2, però ci sono le foglie che fanno ossigeno... Anche noi abbiamo fatto delle battaglie in Piemonte intendo la popolazione, nel caso che cito più la popolazione che i politici. Cito un esempio: il campo militare che c'è dalle mie parti avrebbe potuto benissimo accogliere i rifiuti, in modo meno dannoso che Buriasco, ma noi ci siamo affrettati, anche il sottoscritto, per farne in fretta e furia un parco, per evitare di farne una discarica.
Vorrei che i Consiglieri meditassero, anche i Consiglieri ambientalisti, ma anche i colleghi della sinistra. Nel vostro simbolo mi pare che ci sia ancora la falce e il martello, ma è da anni che vi occupate solo più del martello, cioè del metalmeccanici, quelli che hanno la falce in mano, poi nel caso specifico, per carità...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.



NOVERO Gianfranco

Un Sindaco mi ha detto che dava il massimo della multa al proprietario delle mucche solo perché "cagavano" sulla strada, ma quello non era un proletario, era una persona che si alzava alle 4 del mattino per lavorare e andava a dormire alla sera quando calava il sole, non era un proletario, un padrun.
Le cascine che vanno distrutte, la gente che deve trovarsi un altro lavoro, da un'altra parte, sono più o meno importanti del...chi dei due è più importante? Pongo questo quesito.
I terreni di Buriasco hanno dato da mangiare a centinaia di famiglie in modo insufficiente, per cui la generazione prima era costretta andare all'estero perché quei terreni, anche se davano grano e erba, non erano sufficienti e adesso noi li distruggiamo. Un giorno o l'altro ci troveremo male, con tanti parchi e poco terreno agricolo.
Spero di aver dato un contributo, so che l'Assessore non mi ha ascoltato solo con le orecchie, ma anche con il cervello. Spero di aver dato un contributo alla problematica.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "M. L. King" di Grugliasco


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "M. L. King" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Ghiglia di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Situazione vaccini contro la menengite in Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia ha chiesto la parola, in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Circa un'ora fa ho chiesto alla Giunta se intendeva dirci qualcosa sul fatto che in tutta la regione Piemonte non ci sono più i vaccini contro il meningococco, esauriti da settimane. Vorrei sapere, visto che è arrivata la Presidente, se qualcuno è in grado di dirci qualcosa. Non aspettiamo la fine della seduta con questa tranquillità.



PRESIDENTE

Ho già interpellato la Giunta regionale, attendo che dia indicazioni se e come intende rispondere.
Auspichiamo che una risposta venga formalizzata al Consiglio regionale.


Argomento: Rapporti con altre Regioni - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozioni e ordini del giorno n. 894, 897, 900, 903, 904, 906, 910 911, 912, 915 e 916, inerenti a "Emergenza rifiuti" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione sugli ordini del giorno collegati a "Emergenza rifiuti" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida, ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Intervengo brevemente sulla questione dei rifiuti trattata in modo esaustivo da tutti i Consiglieri dei Gruppi e, in particolare, dal Capogruppo Scanderebech per ciò che riguarda soprattutto la posizione della Regione in riferimento ai rifiuti che riguardano la Provincia di Torino.
In questi giorni la questione rifiuti è passata dalla prima pagina dei giornali alle pagine successive alla n. 20: così su La Stampa, il Corriere Repubblica. È evidente che le tante questioni che il nostro Paese ogni giorno ci presenta spostano la vicenda dei rifiuti in pagine meno importanti. Ritengo, invece, sia necessario mantenere l'attenzione sull'argomento. Tra pochi giorni credo che i rifiuti arriveranno in Piemonte, lo sapete benissimo, non nascondiamoci dietro la verità. Appena l'unità di crisi costituita a Palazzo Chigi inizierà a lavorare, appena la questione rifiuti diventerà una questione di emergenza nazionale nell'ambito della protezione civile, arriveranno le ordinanze, le prese di posizione di carattere governativo e i Prefetti faranno quello che hanno sempre fatto: i rifiuti, quindi, arriveranno anche qui da noi. Alla fine comunque, il Piemonte darà una mano. Credo che dietro il no di tante amministrazioni comunali e provinciali, di tanti Consorzi e di tante Autorità di Bacino, ben lo sa l'Assessore, non c'è la mancata solidarietà verso chi ha bisogno, ma la convinzione, la presa di coscienza che il ricevimento di quei rifiuti è il modo sbagliato per risolvere non soltanto l'emergenza di Napoli, ma anche la questione complessiva del ciclo dei rifiuti in tutto il Paese.
Oggi mi ha preoccupato quello che ha dichiarato Federambiente su Repubblica: "Le misure del Governo sono inadeguate". E' quello che da giorni noi continuiamo a ripetere a Torino e in tutto il Piemonte: se si andrà avanti di questo passo l'emergenza rifiuti toccherà altre zone dell'Italia e altre città importanti che sono state considerate più avanti nel ciclo della raccolta e dello smaltimento rifiuti. Nella fattispecie si parla di Bari, di Roma, di Firenze, e Federambiente parla anche di Torino.
Ad esempio, per ciò che riguarda il Piemonte, lei sa come sono andate le vicende per la provincia di Cuneo, Assessore: c'è stata una disponibilità ad approfondire il tema, poi la Giunta provinciale di Cuneo ha deciso per il no. Un no giustificato da tre elementi. Primo: in provincia di Cuneo - come in molte province piemontesi, perché voi sapete che in Piemonte sono pochissimi i termovalorizzatori e nessuno di nuova generazione - non è ancora stato completato il ciclo dei rifiuti. Soltanto due degli ambiti hanno trovato l'accordo con il cementificio Buzzi, che permette la soluzione migliore perché consente, a quella provincia, di non realizzare un termovalorizzatore ma di usare un forno industriale che brucia a 1500 gradi, quindi con una serie di garanzie di carattere ambientali. Gli altri bacini - l'albese, il braidese e il monregalese - si stanno attrezzando per fare la stessa cosa. Nel frattempo sappiate colleghi, che quei due bacini portano il CDR (combustibile da rifiuto) all'inceneritore di Parona, in provincia di Pavia (il cosiddetto inceneritore della Lomellina).
In sostanza, anche noi partecipiamo all'osmosi dei rifiuti come in teoria dovremmo partecipare per la questione napoletana, anche noi trasferiamo del materiale altrove perché non siamo ancora in grado di incenerirlo nella nostra zona.
Il secondo argomento che è stato utilizzato dalla Provincia di Cuneo è che vi è un'assoluta contrarietà da parte della popolazione locale, senza distinzioni politiche. Ad esempio, prima il Consigliere Dutto ha ricordato che il consorzio dell'ACEM di Mondovì, che ha un impianto nuovissimo e una discarica grandissima, sarebbe in grado di ricevere, senza alcune migliaia di tonnellate di rifiuti, ma le strutture sono situate in un Comune il cui Sindaco, esponente del Partito Democratico, ieri ha detto: "Andremo in piazza e faremo le barricate", a dimostrazione del fatto che non è una questione partitica. Casomai è una questione politica.
Sarebbe la terza volta che il Piemonte accoglie rifiuti che provengono dalla Campania e nel frattempo non è successo nulla. Non soltanto in Campania, ma in tutto il Paese.
Cedo che bisognerebbe ricordare che chi ha fatto approvare per la prima volta in Italia un Piano nazionale che prevede come debbono essere raccolti, differenziati, trattati e inceneriti i rifiuti è stato un Ministro dei Verdi, il Senatore Ronchi. È lui che ha individuato qual è il processo che devono seguire i rifiuti nel nostro Paese, ed è un processo europeo perché funziona così dappertutto: raccogliere, differenziare il più possibile, quindi trattare ciò che non è differenziato e incenerire quello che viene prodotto dai cicli di preselezione e trattamento.
Non c'è nulla che possa essere considerato antiecologico, anzi è il sistema che viene utilizzato nel Paese che di più in questi anni ha fatto passi in avanti sull'energia e sull'ambiente, la Germania, dove gli inceneritori sono a pochissimi chilometri dal centro. Ma non dimentichiamo la Francia: ci sono due inceneritori a Nizza, in pieno centro cittadino, e un inceneritore a Montecarlo.
Credo che bisognerebbe smetterla con atteggiamenti assolutamente antistorici e antiambientalisti. Bisognerebbe, per una volta, essere molto più concreti e pragmatici, ma certamente questa è pura teoria.
La verità è un'altra: sulla vicenda dei rifiuti si gioca una battaglia politica senza risparmio di colpi, anche al di sotto della cinta. Sembra che la questione dei rifiuti sia entrata ormai nella questione più ampia della politica nazionale, che evidentemente soltanto un Governo forte, una maggioranza forte e soprattutto un Paese più moderno potrebbe risolvere.
Mi auguro, Assessore, che nei prossimi giorni il Governo trovi una soluzione alla questione dei rifiuti di Napoli, perché tutti vogliamo che sia così.
Quando leggiamo i giornali o guardiamo la televisione, ci rendiamo ben conto della gravità della situazione, però evidentemente - questa è la questione finale, su cui penso tutti siamo d'accordo - bisognerebbe che qualcuno facesse un bagno di umiltà rassegnando le dimissioni. Lei l'altra volta ha cercato di dirlo, poi ho capito che era un po' intimorito; è arrivato fino a un certo punto e ha detto: "Bisognerebbe che gli Amministratori campani restituissero...", ma poi non ha terminato frase.
Ebbene, credo che il Ministro Mastella sia stato indagato e la moglie arrestata per molto meno e ritengo che sia ben più grave quello che non hanno fatto gli Amministratori della Campania relativamente al settore dei rifiuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sentendo gli interventi di oggi e dell'altra volta, non sempre è facile comprendere le posizioni politiche di coloro che stanno parlando e per certi versi, data la stanchezza palese del dibattito odierno, verrebbe molta voglia di rinunciare a intervenire. Ma la rinuncia è un'attitudine a cui i piemontesi sono molto abituati e ogni tanto bisogna anche sforzarsi e allora cominciamo dall'inizio, evidentemente non pretendendo di convincere nessuno (ci mancherebbe!).
La solidarietà è un valore, l'ha detto qualcun altro. La solidarietà si pratica, eventualmente si dà, non si chiede, tanto più quando rispetto alle persone da cui viene richiesta si hanno - o dovrebbero aversi - precise responsabilità e preciso senso delle istituzioni cui si appartiene.
Cerco di argomentare. Nelle scorse legislature, in quest'Aula ci sono stati parecchi momenti di dibattito per una definizione più chiara e più netta delle deleghe in materia di ambiente; deleghe che lei ricopre e che ben conosce anche perché precedentemente ha fatto il Sindaco nell'ambito di un Comune di questa provincia. Semplificando, se dovessi spiegarlo a mia madre, dire che fondamentalmente oggi la competenza principale è delle Province, senza togliere alla Regione, da un lato, e al Governo dall'altro, la possibilità di agire, perché governare vuol dire non fare conferenze stampa, ma decidere qualora, oltre che le procedure, le circostanze lo suggeriscano.
E allora torniamo al momento in cui, temerariamente, la Presidente Bresso - mi fa piacere vedere che è rientrata in Aula, ne sentivamo molto la mancanza - chiede la solidarietà.
Ho detto prima qual è la nostra versione del valore solidarietà. La beneficenza è un valore borghese appartenente alla cultura delle arti e i mestieri, praticata estensivamente dai piemontesi sempre (poi ci torneremo).
La Presidente Bresso decide di chiedere, ovviamente tramite i giornali perché è l'unica modalità che conosce per governare, la solidarietà riferendosi all'emergenza Campania.
già stato detto: non c'è nessuna emergenza in una cosa che dura da 15 anni; eventualmente c'è dell'ignoranza, se uno l'apprende in quel momento.
In secondo luogo, dare solidarietà, chiedendola, a un'area di cui palesemente l'unico elemento grave, dal punto di vista del governo, è la totale assenza di decisioni - lo dico con chiarezza - dei governi che si sono succeduti, questa si chiama copertura politica. In altra sede direi collusione, ma qui siamo in un ambito politico, quindi se io do tutela a chi palesemente per anni, sistematicamente, ha mal gestito, non sto chiedendo solidarietà, ma sto tutelando e dando copertura politica a chi invece dovrebbe essere oggetto di ben altre attività da parte del Governo e forse anche di altri ordini che attengono alla gestione del nostro direi fortunato Paese, che attraversa un momento molto difficile.
Ben diverso sarebbe stato se in quest'Aula o in una sede istituzionale come atto iniziale, si fossero pretese le dimissioni di chi ha palesemente mal gestito - non da solo - le iniziative e si fosse iniziata quella che deve essere una collaborazione. Perché è seccante parlare delle 5.000 tonnellate di rifiuti in Piemonte - dove peraltro io sto benissimo - in queste condizioni.
Personalmente non sono un tecnico del mondo dell'ambiente, ma abbiamo la fortuna di avere all'interno del nostro Gruppo e all'interno di quest'Aula persone che hanno delle competenze specifiche. Alludo, per esempio, al Consigliere Cavallera (non vorrei che qualcuno pensasse che sto parlando bene del Consigliere Manolino). Sto parlando bene del Consigliere Cavallera e, poiché molto spesso ci si confonde, vorrei chiarirlo.
A proposito delle preoccupazioni in merito all'autosufficienza della Regione Piemonte in senso lato, ma più specificamente della Provincia di Torino, cito una fonte autorevole, l'Assessore De Ruggiero, che mi pare ma mi correggerà, ove io erri nei numeri - dica che fondamentalmente il livello quantitativo dei rifiuti non è aumentato in maniera significativa nel corso degli ultimi periodi, anzi; il comprenderne il perché mi sembra riduttivo, unitamente ad attribuirlo ai valori incrementati della raccolta differenziata.
Assessore, in una Regione che non cresce come numeri né come sviluppo né come traffico, talora la non crescita in alcuni genera delle preoccupazioni, ma se gli abitanti diminuiscono, non è detto che questo sia un buon sintomo, anzi personalmente lo riterrei un pessimo sintomo.
La Regione ha un'autosufficienza di due anni se - mi esprimo in maniera molto semplice - perché non è un'autosufficienza punto, ma è un'autosufficienza se, una serie di condizioni al contorno verranno rese effettive.
Io di anni ne ho 59, ho degli accordi per cui ho un contratto rinnovabile, almeno per 200, e quando mi si dice - da parte dell'Assessore competente - che l'autosufficienza di questa Regione è di due anni se, non vado a dormire particolarmente tranquillo. Devo dire che, negli ultimi giorni, di elementi che non aiutano il sonno di coloro che ancora leggono sapendo leggere, e guardano la televisione, comprendendo, ce ne sono molti.
Lei attiene a una maggioranza di governo che, ancora martedì, in quest'Aula, ha verificato posizioni molto diverse relativamente alla realizzazione degli impianti - comunque li si voglia chiamare - che attengono a questa autosufficienza.
Infatti, ad esempio, la posizione del Capogruppo Moriconi, ex Verdi adesso per l'efficienza politica ed economica è più conveniente chiamarsi in un altro modo, che non ricordo bene quale sia, ma è stata sicuramente una forma di efficienza del costo della politica, di cui parleremo quanto prima - è una posizione, peraltro notissima, molto, molto, molto diversa Assessore, da quella di altri partiti che fanno parte della sua maggioranza.
Allora, due anni di autosufficienza a detta del Governo, se, se, se; la Provincia di Torino, che è questa cosa in cui abbiamo la fortuna di vivere che però evidentemente la nostra Presidente conosce poco, perché non l'ha mai praticata molto, essendo colei che ha originato le deleghe e che l'ha mal gestita per dieci anni (i precedenti rispetto al 2005), è l'area più critica - a detta sua, Assessore De Ruggiero - nel sistema ambiente di questa Regione.
Le posizioni politiche sono molto differenziate all'interno di questa Regione, e quindi noi parliamo della Regione Campania.
Allora, le chiedo: ma gli svizzeri che hanno dato disponibilità secondo lei lo fanno perché sono buoni-buoni-buoni o forse anche perch attorno al mondo dell'ambiente vedono quello che in tutto il resto del mondo occidentale viene vissuto come mercato, tranne qui, perché qui parlare di mercato è come parlare di Ratzinger e La Sapienza e di cose che inducono al pruriginoso, al dibattito, alla difficoltà di valori che sono diversi all'interno della vostra compagine, e che sono identici all'interno della nostra, ma che inducono - questo sì - fortissima preoccupazione? Completo il discorso sulla Campania: non solo non è un'emergenza perché dura da 14 anni o 15, ma, nel dare attenzione e solidarietà come valore ai cittadini, che è stato ripreso, attenzione, perché i governi della Regione Campania, del Comune di Napoli e delle Province non sono governi illegittimi, sono governi regolarmente votati, almeno, così tutti hanno sostenuto, noi ogni tanto abbiamo detto che sul voto avevamo dei sospetti, non vorrei che adesso qualcuno ci dicesse che quei sospetti erano veri, altrimenti dovremmo aprire un penoso capitolo di altre aree.
Un tempo da noi si diceva: "Hai voluto la bicicletta? Pedala! Non ti piace più la bicicletta che ti sei dato? Lavori, risparmi, te ne compri un'altra e ricominci a pedalare!".
Il primo dovere degli Amministratori di quest'Aula, di questa Regione è quello di risolvere i problemi dei piemontesi. Poi, c'è un lungo elenco di ulteriori doveri, ma il primo è questo, Assessore, e a me non pare che su quell'area abbiamo già raggiunto una sufficienza; non l'autosufficienza ma neanche la sufficienza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Mi sono chiesto, durante questo dibattito che ci ha impegnati per due giornate di Consiglio regionale, di cosa stiamo parlando.
Siamo di fronte - credo di aver capito questo - ad una situazione di emergenza sanitaria, perché quando parliamo di diossina, ecc., pensiamo a cosa è successo in queste giornate in Campania, e anche ad una situazione di ordine pubblico, perché quello che è successo in Sardegna ci deve far riflettere.
Quindi, siamo di fronte ad un'emergenza sanitaria e ad un'emergenza di ordine pubblico.
Il Presidente del Consiglio ha fatto un appello alle Istituzioni del nostro Paese e il Presidente della Repubblica ha detto che siamo di fronte a una tragedia.
Noi come rispondiamo? Con una discussione, certo importante, in Aula.
Il punto - poi torno su quanto ha chiesto il Governo alla Regione Piemonte e ad altre Regioni - è dimostrare che c'è una responsabilità istituzionale, che c'è una visione nazionale, come hanno ricordato la Presidente Bresso e il Sindaco di Torino.
Se abbiamo responsabilità istituzionale, dobbiamo avere una visione nazionale dei problemi e dare una risposta a quanto ci viene chiesto.
evidente che, di fronte a questa responsabilità istituzionale, ci vuole una garanzia precisa, da parte del Governo, del Commissario e delle Istituzioni della Campania, affinché quel problema si risolva definitivamente in Campania, come ogni Regione ha cercato di fare in questi anni e come il Piemonte e tutti i livelli istituzionali del Piemonte responsabilmente hanno fatto in questi anni.
Non è possibile - su questo dobbiamo essere chiari - passare da un'emergenza ad un'altra. Dopo questa emergenza non possiamo pensare che ce ne possa essere un'altra, perché io mi domando quale risposta ci sarà, da parte di tutti noi, alla prossima emergenza.
Ecco perché mi chiedo di cosa stiamo parlando.
Ha ragione il collega Ghiglia quando dice che 5000 tonnellate - come ha ricordato anche l'Assessore nella sua relazione - sono lo 0,2% dei rifiuti che si producono in Piemonte e che in una visione regionale non sono nulla.
Allora, di che cosa stiamo parlando? La Regione Lombardia, che ha preso i contatti con De Gennaro ed è probabilmente disponibile ad accogliere e smaltire una parte dei rifiuti della Campania, è governata dal centrodestra, mentre noi governiamo come centrosinistra. Allora, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando dell'emergenza, della quantità di rifiuti, ecc., o di una questione politica? Se stiamo parlando di una questione politica, allora dovremmo valutare ogni volta il colore del sacchetto della spazzatura! Perché io vorrei ricordare ancora una volta - l'ho già fatto in quest'Aula, e ci tengo a sottolinearlo - che ho fatto l'Amministratore in un Comune che è sede di discarica. Quando un altro Comune della mia Provincia, governato allora da un Sindaco che voleva mettere il filo spinato intorno alla sua città e che faceva disegnare il simbolo della sua forza politica sulla pavimentazione delle sue strade, ci ha chiesto di accogliere i rifiuti, non abbiamo neanche esitato un secondo e abbiamo detto: "Certo che accogliamo i rifiuti di quella città".
Ma, allora, dobbiamo entrare nell'ottica di fare valutazioni politiche sulla provenienza dei rifiuti? Se entriamo in questa logica, non ne usciamo più! No non ne usciamo più.
Questa logica, secondo me, va messa da parte: dobbiamo essere responsabili. Noi, che abbiamo una responsabilità di Governo regionale dobbiamo dare delle risposte.
Dobbiamo guardare e ascoltare con attenzione, cosa che credo abbia fatto l'Assessore a nome della Giunta, le osservazioni che sono state mosse dalle Province della nostra Regione. Osservazioni rispetto alle quali dobbiamo non soltanto ascoltare, ma riflettere, a Torino e in altre Province.
Chiediamo alla Giunta - noi lo abbiamo fatto attraverso un ordine del giorno - di continuare questo confronto con le Province della nostra Regione, per ottenere un risultato positivo. Perché 5.000 tonnellate in una sola discarica possono probabilmente rappresentare un problema, ma distribuite sul territorio regionale non costituiscono un problema. Se poi vogliamo parlare della situazione del Piemonte, parliamone: lo abbiamo già fatto, ma dovremo farlo ancora, perché è nostro compito discuterne.
Ma dobbiamo parlare anche delle responsabilità che ci sono nella Regione Campania: è evidente che non ci si può sottrarre da questo punto di vista.
Ci sono responsabilità precise dal punto di vista politico e amministrativo che coinvolgono gli attuali Amministratori, ma non solo. Nei cinque anni precedenti, quando si è proceduto al commissariamento affidando l'incarico a Bassolino, Presidente della Regione, che cosa ha fatto il Governo nazionale per sostenere l'azione del Commissario? Bassolino ha senz'altro delle responsabilità certe, ma quando lo stesso ha ricordato che quando affrontava la questione del termovalorizzatore ad Acerra c'erano Parlamentari di ogni colore politico che organizzavano manifestazioni, noi ne dobbiamo rispondere, se siamo responsabili di fronte a questa situazione.
Non ritorno sul discorso di cos'é oggi la Campania e di come è stato utilizzato il suo territorio dalla camorra. Tutti abbiamo visto in televisione che i rifiuti sono in tutta la città tranne che nei rioni Sanità e Scampia, perché la camorra ha pulito quei quartieri.
Questa è la situazione: e noi stiamo a discutere di 5.000 tonnellate di fronte ad una simile realtà? Dobbiamo riportare le cose a quelle che sono. Dobbiamo dare una risposta istituzionale che guardi ai problemi del nostro Paese.
Confrontiamoci, perché sono certo che i nostri Amministratori - gli Amministratori delle nostre Province, dei nostri Consorzi e di chi dirige le ATO della nostra Regione - sono persone che hanno non soltanto responsabilità istituzionale, ma hanno dimostrato in questi anni di affrontare seriamente il problema dello smaltimento dei rifiuti.
Sono convinto che questo confronto che si è aperto deve continuare perché porterà ad un risultato positivo. Dopodiché, continueremo la discussione anche sulla situazione nella nostra Regione per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Ghiglia di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Situazione vaccini contro la menengite in Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
la terza volta, in questa mattina, che mi alzo a chiedere se la Giunta regionale ha qualcosa da dirci in merito al fatto che su tutto il territorio è esaurito il vaccino per il meningococco.
Ribadisco, per la terza volta, che mi sembra un aspetto molto grave considerato il fatto, soprattutto, che nessuno parli e nessuno dica nulla.
Chiederei, nuovamente, visto che è presente la Presidente Bresso - sia pure in assenza dell'Assessore Artesio - se la stessa ha qualcosa da dirci su una situazione che così normale non ci sembra, come abbiamo più volte ribadito.
Preciso ancora che nessuno di noi vuole seminare psicosi o preoccupazioni devastanti. Ma è un dato di fatto che se oggi ci fosse un focolaio nella città di Torino, non ci sarebbe una sola farmacia ad avere a disposizione un vaccino.
Mi chiedo se la Giunta su questo non abbia nulla da dire, visto che le nostre scorte sono completamente esaurite. E le riserve servono quando non servono.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho già detto più volte che occorre un po' di organizzazione dei lavori in questo Consiglio. Stiamo parlando di altro, per cui in questo momento non rispondiamo.
Il fatto di rispondere non modifica la situazione; casomai, la discussione in quest'aula non può che creare allarmismo e tensione.
Sono sopravvenuti degli eventi, in merito ai quali faremo un comunicato, così lei avrà la risposta. Però l'assessore non c'è.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non sono un giornalista: io la risposta gliela chiedo in aula, non in un comunicato stampa!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Le rispondo che manca l'Assessore e io non ho i dati.
Ho più volte detto che se esistesse un Regolamento - che peraltro possiamo cambiare quando vogliamo, basterebbe trovare un accordo - che prevede la possibilità di chiedere...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

I Direttori dipendono da lei, Presidente, non dall'Assessore alla sanità!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non c'entra. Io sto dicendo un'altra cosa.
Per rispondere, siccome questo non è un bar né un caffè, ma un'Assemblea legislativa...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Appunto!



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

...per rispondere ad una domanda, mi occorre la documentazione.
necessario che sia informata, prima di venire in Aula, che si richiede una comunicazione su una questione rilevante.
Le question time servono a questo, ma non sono mai state introdotte nel nostro Regolamento. Pertanto, non essendo la Giunta stata informata, per quanto mi riguarda mi informerò e non appena avrò i dati e se il Consiglio mi avrà chiesto di farlo, risponderò. E non essendo questo un bar, non intendo dirle "due cose" che mi sono fatta raccontare per telefono: per rispondere devo avere una nota degli uffici, non necessariamente dell'assessore, perché, come ribadisco, quando si interviene in quest'Aula non lo si fa per sentito dire oppure a seguito di una telefonata con gli uffici. Ribadisco che in attesa del question time, se qualcuno desidera durante la giornata una risposta su una questione, lo comunichi alla Giunta direttamente o - se preferisce - tramite il presidente del Consiglio prima dell'inizio della seduta, in modo che la Giunta possa rispondere in maniera meditata e documentata, sempre che desideri rispondere naturalmente, visto che non siamo tenuti a farlo in assenza del question time.
Però nulla osta che, se richiesto, risponda, se ritengo che la questione sia urgente. Tuttavia, lo faccio solo sulla base di una richiesta avanzata preliminarmente all'inizio della seduta, affinché la sottoscritta o l'assessore competente si possa documentare (perché anche l'assessore pu non essere necessariamente documentato). Una cosa è conoscere la situazione, altra cosa è rispondere in un'Aula con un verbale.
Io non rispondo in Aula con un verbale se non ho una nota scritta dei miei uffici.
GHIGLIA Agostino (fuori microfono) Domani, in sede di Commissione sanità sarà possibile?



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Naturalmente.
Domani, in sede di Commissione Sanità, sempre in base ai Regolamenti che dipendono dalla Commissione stessa, l'assessore - o qualcuno al suo posto, in caso di sua assenza - sarà disponibile a rispondere.
Ribadisco che siamo disponibili a rispondere anche in assenza del question time, purché la sera prima o almeno la mattina precedente ci venga comunicata questa richiesta, in modo che ci sia il tempo per organizzare la comunicazione.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non è questione di leggere i giornali...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Ghiglia, lei ha già avuto modo di intervenire sulla questione...



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, lei ha posto la questione e la Presidente ha risposto.
Abbiamo sempre garantito che i Consiglieri potessero avere le risposte rispetto alle questioni poste e faremo altrettanto in questo caso. La Presidente Bresso, peraltro, ha assicurato che la Giunta regionale, nella persona dell'Assessore o comunque dei funzionari responsabili, sarà in grado di fornire indicazioni domani, nella seduta della IV Commissione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Lo saremmo stati anche oggi, se ci fosse stato segnalato in anticipo.
Ribadisco: una cosa è che io sappia oralmente com'è la situazione, altra è che io risponda in un'Assemblea, nella quale occorre un minimo di organizzazione e serietà nei comportamenti.
L'ho già detto: diamoci un Regolamento diverso, che consenta di fare queste comunicazioni all'inizio di ogni riunione, sulla base del meccanismo del question time, che consente di organizzare perfettamente e bene i lavori.
Peraltro in quest'Aula la tendenza è di parlare sempre e solo sulla base di ciò che scrivono i giornali, l'attualità è imposta dalla lettura dei quotidiani e non da un Regolamento che preveda la possibilità, per i Consiglieri, di chiedere le comunicazioni d'urgenza alla Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Dalle parole della Presidente Bresso, poich anch'io mi ero associato alla richiesta del Consigliere Ghiglia, in ordine a questa informativa, mi sembra di aver capito che vi è la disponibilità a rispondere domani, nel rispetto delle procedure di Commissione.
Presidente del Consiglio, le procedure di Commissione dipendono da lei ed anche dal Presidente della Commissione, che, diligentemente, come sempre, è presente in aula.
Chiedo, a questo punto, per essere sicuri che l'informativa domani si possa svolgere, perlomeno dal lato dell'impostazione formale - è stata richiamata la formalità - che si proceda, da parte della Commissione o d'autorità del Presidente del Consiglio, ad aggiungere una voce rispetto alla comunicazione.
In questo modo, siamo tutti tranquilli e domani ci atteggiamo ad ascoltare la comunicazione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Gli Uffici hanno già comunicato all'Assessorato competente questa richiesta; il Presidente della Commissione è in Aula, ne ha preso nota e, conoscendola, so che sarà sua cura far sì che questo punto possa essere, rispettando debitamente anche le forme, oggetto di trattazione nel corso della seduta di domani.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "Sangone" di Nichelino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Sangone" di Nichelino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siete giunti in Consiglio al termine di un dibattito sul tema dei rifiuti, e quindi della possibilità di accogliere o meno, in questa regione, i rifiuti provenienti da altre regioni d'Italia.
Assisterete all'intervento di replica, che chiude la discussione dell'Assessore all'ambiente.


Argomento: Rapporti con altre Regioni - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame mozioni e ordini del giorno n. 894, 897, 900, 903, 904, 906, 910 911, 912, 915 e 916, inerenti a "Emergenza rifiuti" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo, pertanto, la discussione sul punto 2 all'o.d.g.
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Grazie. Sarò breve, perché mi è stato comunicato che nella relazione ho parlato per 45 minuti.
Chiedo scusa, ma l'argomento è vasto, pertanto cerco di andare per punti, in maniera molto grezza.
Una prima osservazione: in questi giorni sto partecipando a un po' di dibattiti e ieri c'è stato un simpatico siparietto televisivo. L'amico Consigliere della Lega Nord del Consiglio comunale di Torino ha detto che tutti i cittadini torinesi sono contrari all'arrivo dei rifiuti. Peccato che ci fossero in studio due operai della Bertone, i quali hanno detto: "Per la verità, ci permetta di toglierci da questo elenco, nel senso che noi siamo favorevoli all'arrivo dei rifiuti".
Questo vuol dire che è tema di dibattito, come è giusto che sia, quindi nessuno è proprietario dei sondaggi d'opinione.
Qualche punto espressamente tecnico. Ovviamente ho ascoltato con grande interesse il dibattito, che denota, ovviamente, qualche necessità di approfondimento. Per esempio, il punto della riduzione dei rifiuti.
Per la verità, da quando si calcola la produzione totale dei rifiuti la storia dice che c'è sempre stata una diretta relazione tra il PIL, la produzione, e i rifiuti. Queste due assi hanno sempre avuto una diretta correlazione, mentre negli ultimi anni questa relazione diretta non esiste più.
Vale a dire: è vero che c'è attenzione alla raccolta differenziata, è vero che c'è attenzione ad un maggiore compostaggio domestico, è vero che mancano i cassonetti stradali, è vero che ci sono alcune opere di sensibilizzazione anche sulla produzione dei rifiuti, è vero che alcune attenzioni sull'imballaggio stanno portando ad un andamento dei consumi, a un sostanziale - per lo meno in Piemonte - raffreddamento, appiattimento della curva della produzione totale dei rifiuti.
Il che vuol dire, lo dico al Presidente Burzi, che non c'è, che per la verità non c'è in questo momento una contrapposizione tra chi vuole i consumi e chi, invece, difende una società senza rifiuti. Le due cose, per la verità, non si incontrano; basta vedere le relazioni tra i due diversi aspetti, su questo punto.
Una seconda ragione: noi non stiamo parlando di ecoballe, stiamo parlando dei rifiuti che oggi sono in mezzo alla strada, ed è vero - e io non l'ho sottolineato, perché l'argomento è troppo vasto - che le ecoballe sono la vera truffa della realtà campana, perché sono state confezionate come combustibile dal rifiuto - ma su questo vorrei tornare successivamente e un combustibile da rifiuto dovrebbe essere il momento in cui i combustibili sono merce preziosa. In ogni caso, dovrebbe essere utile a tante aziende, per esempio i cementifici.
Quindi, combustibile dai rifiuti, questo è un punto davvero delicato.
Noi stiamo parlando, invece, dei rifiuti in strada, del "tal quale" anche il Consigliere Manolino concordava su questo - il che vuol dire certo, un rifiuto che va trattato, e per questo è pagato come rifiuto "tal quale" che va trattato, perché, nella nostra virtuosità piemontese, nelle discariche stiamo anticipando quella che è una logica europea rinviata e prorogata ogni anno, cioè che nelle discariche non può andare il "tal quale". Stiamo facendo un lavoro perché nelle nostre discariche non arrivi il "tal quale", ma il rifiuto trattato.
In questo senso, viene pagato, quindi contribuzione alla risoluzione di un problema (anche la Consigliera Ferrero sottolineava questo aspetto). A me risulta che si sia chiusa la partita di Asti delle 3500 tonnellate dell'ottobre 2006, che sia stato pagato quanto dovuto e non mi risulta ci siano stati incidenti di percorso in questo che diventa un percorso contrattuale tra le aziende.
Il Consigliere Deambrogio sosteneva che abbiamo, su questo campo dell'ambiente, infrazioni europee e io credo sia molto utile rileggere tutte le carenze ambientali all'uso delle infrazioni europee. Una delle infrazioni europee è proprio sulla partita dei rifiuti, una delle infrazioni europee è proprio sul "tal quale" che ancora va in discarica una delle infrazioni europee è anche sul fatto che il residuo della riduzione dei rifiuti, il residuo della buona raccolta differenziata, il residuo del recupero di materiale, non viene utilizzato, anche se ha potenziale di produzione di energia, ma viene anch'esso consegnato in discarica.
Quindi, quella potenzialità non viene completamente sfruttata; la chiusura del ciclo, di cui ricordava bene il Consigliere Guida dimenticando solo che il 30% del lavoro finale dell'inceneritore - che è poi cenere con diversa pericolosità, con diverse qualità - deve pertanto trovare un sito di discarica. Questo per chiudere il cerchio.
Il Consigliere Laus sottolineava l'unico vero atto di novità intercorso tra il Consiglio di martedì ad oggi: la riunione dell'ATO torinese. L'ATO dichiara la disponibilità a rivedere la propria posizione che è quella, ad oggi, di non aderire alla richiesta del Commissario. L'assemblea ATO dichiara la disponibilità a rivedere la propria posizione nel momento in cui emerga, con maggior chiarezza, una programmazione effettiva da parte dello Stato per la soluzione dell'emergenza. Questo è il quadro. Non nega affatto, ma non poteva negarlo nessuno, che esistono le disponibilità per accogliere le cinque mila tonnellate. Non bisogna svilire le cinque mila tonnellate. È stato chiesto un atto di responsabilità a tutte le Regioni.
La sommatoria delle cinque mila tonnellata fa qualche giornata di produzione, per la Campania è un beneficio reale. Le cinque mila tonnellate creano un beneficio reale in una situazione di emergenza, non è un sciocchezza in una situazione di emergenza. È una piccola cosa per le nostre disponibilità ma, complessivamente, il lavoro delle Regioni, delle Province e dei Comuni risolve alcuni giorni di smaltimento in Campania. Un ultimo punto, sempre per ripercorrere le nostre competenze. Il sistema del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani - stiamo parlando di rifiuti domestici, non di rifiuti tossico nocivi - non ha privativa, possono girare per l'Italia e girano in senso inverso a quello che oggi ci viene chiesto e come abbiamo più volte sottolineato. Il ciclo integrato di rifiuti va giocato su scala regionale. Esistono, ovviamente, tanti accordi con le Regioni vicine, anche fra le aziende, che sono assolutamente normali, di una flessibilità di un sistema, che nascono da una logica di mutuo soccorso, anche solamente di buona collaborazione. La Regione Piemonte ha accordi con molte regioni limitrofe per uno scambio. Dall'altro canto la Regione può intervenire sulle ATO e sulle Province anche con strumenti di decreto e di ordinanze quando il proprio sistema va in tilt. La Regione, in caso di emergenza nazionale, ha la possibilità di dire - cosa che, di fatto, è stata espressa da tutte le Regioni nell'incontro di Palazzo Chigi di essere disposta ad allargare, ad aprire alcuni spiragli in questo muro ideale che circonda la regione Piemonte che non fa uscire e non fa entrare i rifiuti domestici. In seguito, ovviamente, non può che chiedere la disponibilità - sulla base del messaggio che arriva dal commissario di Governo - alle Province alleate. Siamo convinti che la Regione Piemonte debba fare la propria parte. Al di là della richiesta di volontaria adesione, il punto in campo è un decreto ministeriale, cioè un Commissario di Governo per risolvere la situazione della Campania. Una tragedia come dice espressamente il Presidente della Repubblica Napolitano, un'emergenza nazionale, come dice il Presidente del Consiglio, ma a tutti è chiaro che avrà un risvolto economico anche per l'Italia. Se questo sarà, pensavo non ce ne fosse bisogno, se questa è la strada, il Commissario di Governo, con ogni probabilità, seguirà anche quella strada su indicazione del Governo.
Un ultimo punto è politico, ne faccio un accenno: il vero rischio è questo eccesso di localismo. Voglio sottolineare al Consigliere Dutto che ha ben citato l'esempio, per me importante, del cementificio Buzzi di Robilant, di quell'accordo che abbiamo fatto perché possa utilizzare un combustile da rifiuto, che tutto ciò va bene, tranne che si scriva nell'autorizzazione che i rifiuti, da cui viene prodotto il combustibile utilizzato da un cementificio che opera in provincia di Cuneo, siano di provenienza cuneese.
A questo punto, di fatto, non si capisce più, si eccede in una logica localistica che fa sì che ognuno prenda i propri rifiuti, lo fa diventare combustibile da rifiuti. Allora ognuno si doveva preoccupare del combustibile non più della propria provincia, ma delle quattro aree cuneese, non più delle quattro aree cuneesi, ma dei specifici comuni.
Questo sistema non regge, questo paese non tiene.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Brevemente. L'assessore De Ruggiero ha già dato una serie di risposte relativamente agli interventi.
Volevo ricapitolare due questioni. La prima, quella dei poteri, la seconda dei doveri di solidarietà. Esistono poteri ed esistono doveri oltre che diritti. Nel caso nostro esistono essenzialmente poteri e doveri (i diritti sono quelli dei cittadini).
Qual è il sistema dei poteri, l'assessore De Ruggiero l'ha già detto.
La competenza, lo smaltimento dei rifiuti nel proprio territorio, è delle ATO (Autorità Territoriali d'Ambito) che devono provvedere allo smaltimento dei rifiuti urbani di tutto il propri territorio, quindi sono loro che possono dire se sono in grado di smaltire o meno dei rifiuti provenienti dall'esterno. Nel caso esistano problemi infraprovinciali fra impianti diversi e ci siano dei veti all'interno di un territorio provinciale, la competenza è del presidente della Provincia. Nel caso esista la necessità di spostare i rifiuti fra ATO e non ci siano degli accordi - gli accordi sono sempre preferibili - si può intervenire con decretazione del presidente della Regione. Qualora esista la necessità e non ci siano degli accordi per spostare i rifiuti fra diverse regioni del territorio nazionale, occorre una decretazione del Governo.
In questo caso, non mi sono del tutto chiari i poteri del Commissario straordinario e del Governo insieme, o anche solo del Commissario straordinario se il Governo gli ha delegato i propri poteri.
Questa è la situazione. Il che significa che alle Regioni è stata fatta una richiesta politica di verifica della disponibilità dei nostri territori ad accogliere, a fronte di una situazione di emergenza, rifiuti nelle strade che non si riescono a smaltire. In termini di solidarietà accogliere sui nostri territori, nei nostri impianti disponibili, una parte di rifiuti corrispondente a circa 5000 tonnellate, all'incirca la produzione di rifiuti di un giorno nella nostra regione.
La Regione Piemonte ha dato, come tutte le altre, la disponibilità a fare queste verifiche. Le verifiche sono state fatte e, come sapete esistono due titolari di impianti: un consorzio e l'AMIAT. Entrambi disponibili, ma non è stata data da nessuna autorità territoriale, da nessuna autorità d'ambito, la disponibilità. Il che significa che noi non possiamo che rispondere al Governo che esistono delle disponibilità impiantistiche, ma non esistono delle disponibilità politiche, quindi solo il Governo o il Commissario, che ne ha i poteri, con decretazione pu imporre che questi rifiuti vengano smaltiti in quegli impianti che ne hanno dato la disponibilità, ma che non hanno la disponibilità politica degli ATO.
Questo è lo stato giuridico. Non lo può fare il presidente della Regione perché sono rifiuti non intraregionali, ma fra diverse Regioni.
Tuttavia, non ritengo che si possa sfuggire alle responsabilità politiche. Come dicevo, esistono i poteri ed esistono i doveri. Secondo me da parte della Regione Piemonte c'era, c'è e permane il dovere di ricordare alle ATO e alle Province con cui coincidono (non coincidono istituzionalmente, perché le ATO sono i Sindaci e le Province sono invece un'istituzione a parte) che in questa vicenda non è danneggiata solo la Regione Campania.
Ribadisco che le responsabilità sicuramente esistono e politicamente devono essere sancite e valutate, ma non compete a noi come Consiglio regionale del Piemonte stabilire quali sono le colpe della Campania, della Città di Napoli o di altre Città. Invece esiste sicuramente una nostra responsabilità che deriva dal fatto che il nostro Paese è tutto danneggiato da questa situazione.
L'immagine dell'Italia è quella di un Paese che, rispetto a una situazione gravissima in Campania, sicuramente criticabile, non riesce ad affrontare nemmeno l'emergenza per impedire che la salute dei bambini e degli adulti venga messa a rischio, a fronte invece di disponibilità di impianti assolutamente identici ai nostri di altri Paesi che si dichiarano disposti ad offrire il loro aiuto.
Ebbene, questa è un'immagine che il nostro Paese non può dare e che comunque io credo non debba dare la Regione Piemonte. Per questa ragione abbiamo invitato in modo politico - perché, come dicevo, non abbiamo una competenza giuridica per poter decretare - i nostri territori a dare la loro disponibilità.
Il giudizio sulle ragioni per cui questa disponibilità, al momento, non è stata data è un giudizio politico - ciò compete a questo Consiglio - e io ritengo che sia grave non averla data. Tutto il Paese è danneggiato dall'indisponibilità di molti governi regionali e locali, tutto il Paese è danneggiato nella propria immagine, nella propria capacità di governo nella propria capacità di essere solidale.
Ritengo che sia grave anche ciò che hanno fatto i nostri colleghi più direttamente tenuti a prendere le decisioni, cioè i Sindaci riuniti nelle Autorità d'Ambito. Credo che a loro vada ricordato - e noi lo ricorderemo che la Campania ha smaltito 800.000 tonnellate di rifiuti speciali piemontesi, provenienti in particolare dall'ACNA di Cengio, risolvendo un problema per noi molto importante. Se poi questi rifiuti fossero stati smaltiti male, è responsabilità naturalmente di chi in Campania li ha smaltiti, ma sono stati esportati legalmente con accordi e il loro smaltimento è stato regolarmente pagato. È stato fatto ed è stato accettato.
Questo passato andrebbe ricordato, perché la memoria storica di ciò che avviene è a volte utile per capire che non sempre tutti i problemi sono risolvibili sul proprio territorio. Forse è il caso, ogni tanto, di ricordarselo e quindi di comportarsi di conseguenza.
Questa memoria può aiutare forse alcuni dei nostri colleghi amministratori a tenere conto di questi aspetti. In cambio, il Piemonte per due volte (prima all'epoca della Giunta Ghigo e con disponibilità di alcuni territori) smaltì una quota di rifiuti urbani in situazione di emergenza la seconda volta è avvenuto sotto la mia Presidenza, lo ricordava l'assessore, e potrebbe avvenire una terza volta per un totale che non supererebbe le 15.000 tonnellate, forse anche un po' meno.
Questi sono i termini anche del principio di solidarietà; queste sono anche le ragioni per cui ho ricordato il dovere della solidarietà. Secondo me, questa è la cosa che tutti noi dobbiamo avere presente quando parliamo quando insultiamo, quando rigettiamo in faccia agli altri i propri errori.
Questa materia è complessa solo politicamente, perché in realtà è tecnicamente del tutto governabile. Voglio ricordare che ogni essere umano in tutto il mondo tutti i giorni produce una quantità di rifiuti che va da 500 grammi a 1 chilo. Questi rifiuti devono imperativamente essere trattati, perché fanno parte del lato oscuro della nostra vita e della nostra società, non possiamo far finta che non esistano, è dovere di tutti ricordarsene e farsene conto, ma anche non mitizzare i rischi che se ne corrono.
L'umanità ha sempre convissuto con i propri rifiuti e tutte le volte che ha saputo gestirli non ne ha avuto nessun danno. I rifiuti sono anzi se gestiti bene (raccolta differenziata e incenerimento finale per recuperare l'energia, naturalmente con impianti fatti bene, che non mettano a rischio la vita delle persone) una risorsa, perché sono la stessa materia che nelle nostre case abbiamo in frigorifero, nel cassetto o in un armadio e che poi, una volta che ha prodotto l'utilità per la quale l'abbiamo acquistata, si trasforma e diventa un rifiuto, ma contiene sempre le stesse materie; materie che sono assolutamente non pericolose e che sono gestibili e governabili.
Vorrei che ce lo ricordassimo, perché a volte sembra che si parli di veleni: stiamo parlando degli oggetti che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni, che abbiamo nel nostro frigorifero, nei nostri armadi e poi nel nostro cassonetto personale dell'immondizia. Anche questo ogni tanto andrebbe ricordato, quando si parla di solidarietà. Non stiamo parlando di cose stratosferiche, stiamo parlando di un Paese che sta dando di s un'immagine incredibile di angustia politica, di incapacità di saper rispondere alle questioni. Penso che su questo siamo tutti d'accordo, non spetta a noi sancirlo con nessun voto.
Naturalmente la prima responsabilità è di 14 anni di amministrazioni campane e nazionali (perché c'era un Commissario nazionale messo dal Governo, anche i Governi devono rispondere se hanno scelto di commissariare) che non sono riuscite a risolvere un problema, che sappiamo essere difficile perché anche noi abbiamo continuamente delle questioni da risolvere su questa materia, soprattutto perché è oggetto di troppa agitazione politica anziché di seria spiegazione ai cittadini rispetto a quali sono i reali rischi che si corrono.
Gli unici rischi che si corrono con i rifiuti sono quelli relativi alla loro cattiva gestione. Se ben gestiti, i rifiuti non sono pericolosi e non lo sono neppure gli impianti relativi, che non creano nessun problema.
Questo è il messaggio che noi dovremmo dare ai cittadini e che io cerco ogni volta di dare sia rispetto alle modalità di affrontare il tema nel nostro territorio, che è quello che ci compete, sia quando ci viene eventualmente chiesto, in termini di solidarietà, di dare una mano a risolvere un problema in un'altra parte del Paese, che è sempre il nostro Paese.
Sappiate che casualmente mi sono trovata a essere all'estero mentre questa situazione peggiorava in Italia e l'immagine che il nostro Paese dà di sé è profondamente negativa, non perché ha questo problema, ma per l'incapacità di trovare una soluzione, che chi sa governare bene (Governi di centrosinistra o Governi di centrodestra) può trovare tranquillamente seppure con difficoltà e fatica.
Il Piemonte ha avuto e avrà ancora problemi, ma ha sempre trovato il modo di risolverli, anche esercitando la solidarietà tra le Province: la Provincia di Torino l'ha esercitata nei confronti delle altre Province; le altre Province l'hanno esercitata nei confronti di quella di Torino, e forse avranno ancora da esercitarla.
Anche per questo, è bene tenere presente che il dovere di solidarietà deve essere reciproco.
Noi, quando abbiamo autorizzato, all'interno del territorio, o chiesto di accettare i rifiuti provenienti da altri territori, abbiamo sempre chiesto che fosse garantita la reciprocità. Lo abbiamo chiesto alla Campania la volta scorsa e, naturalmente, se verranno smaltiti, lo chiederemo anche in questo caso. Chiederemo che, quando ci saranno i relativi impianti, la Campania accetti eventuali rifiuti provenienti dalla nostra regione.
Questo è quanto volevo comunicare e credo che questo Consiglio, pur non avendo poteri diretti, essendo un'Assemblea politica che ha competenza legislativa e organizzativa in queste materie, possa almeno esprimere una propria intenzione di solidarietà, che è un'intenzione appunto, dal momento che non siamo noi i gestori degli impianti.
un'intenzione politica, che corrisponde ad un nostro dovere istituzionale.



PRESIDENTE

Grazie. Proseguiamo i lavori con l'esame degli 8 ordini del giorno presentati (uno è stato ritirato).
Come sapete, ai sensi del Regolamento, tecnicamente possiamo effettuare un'unica discussione generale e le dichiarazioni di voto per ogni singolo ordine del giorno. Se i colleghi condividono, onde evitare di protrarre troppo i lavori, possiamo passare direttamente alle dichiarazioni di voto per ogni singolo documento. Infatti, non essendoci stata la discussione generale, non possiamo essere rigidi nello stabilire che parli solo un Consigliere per Gruppo, nelle dichiarazioni di voto.
Procederei con i tempi e le modalità per le dichiarazioni di voto rimanendo intesi che, se in un Gruppo, più persone vogliono interloquire su questo tema, ne hanno facoltà.



PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 894 "Emergenza rifiuti Regione Campania", presentato dai Consiglieri Scanderebech e Cirio.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Senta, Presidente Bresso, sarei quasi tentato di darle ragione all'80%.
Lei ha detto che non bisogna avere paura dei rifiuti, salvo quando si governa male il ciclo dei rifiuti. Ma lei, che ha fatto per nove anni il Presidente della Provincia di Torino, perché non è riuscita a scegliere il sito per il primo termovalorizzatore, ma è riuscita a sprecare 200.000 euro, nominando una Commissione delle cui determinazioni non ha tenuto conto?



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

Ha mal gestito la questione, ma oggettivamente!



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

L'ha fatto lei! Come non è vero? Ci sono anni e anni di critiche. Lo sanno i bambini, Presidente Bresso, che lei per nove anni si è rifiutata di assumersi la responsabilità politica della gestione dei rifiuti in Provincia di Torino. Tant'è che il nostro termovalorizzatore è in ritardo di nove anni perché la Commissione, che lei aveva nominato, non ha neanche tenuto conto dell'individuazione dei siti.
una questione, Presidente Bresso, che denunciamo da anni. Quindi, le sue lezioni sono un po' spuntate, perché lei è stata la prima ad essere inadempiente, quantomeno sulla Provincia di Torino, nel ciclo dei rifiuti.
Lei era Presidente della Provincia e alla Provincia spettava di individuare il sito. Lei in nove anni non l'ha individuato!



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

Può dire quello che vuole, lei non l'ha individuato!



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

L'ATO, ma l'ATO da chi dipende?



PRESIDENTE

Per cortesia, Presidente Bresso.



GHIGLIA Agostino

Doveva commissariare l'ATO che, in nove anni di sua presidenza, non è riuscito ad individuare il sito del termovalorizzatore. Lei che vuole addirittura fare i decreti, in nove anni non è riuscita ad imporre all'ATO una scelta. Per favore, Presidente Bresso, non esageri! Con la nostra memoria non può ciurlare. Può far finta, oggi, di parlare anche del bene dell'umanità...



(Commenti della Presidente Bresso)



PRESIDENTE

Per cortesia, Presidente Bresso, la prego di non interrompere l'intervento del Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Lo so che tocco proprio il suo punto dolente perché ha torto e perch sul sito dei rifiuti non ha fatto nulla. Però, mi faccia parlare! Presidente Bresso, lei è intemperante. Perché non ha imposto all'ATO di scegliere il sito, in nove anni? Doveva farlo! Addirittura, oggi, vuole fare i decreti, ci dà le lezioni sul fatto che l'umanità, se tratta i suoi rifiuti da mezzo chilo a cinque chili, fa cosa buona e giusta. Ha ragione ma lei non l'ha fatto! Quindi, facciamo cinque miliardi di umanità, meno...



(Commenti della Presidente Bresso)



PRESIDENTE

Per cortesia, Presidente Bresso.



GHIGLIA Agostino

Abbiamo prorogato per dieci anni la discarica di Basse di Stura per colpa sua, in emergenza! Lei se lo ricorda l'Assessore all'ambiente del Comune di Torino che nel 1999 diceva che Basse di Stura era satura? Se non se lo ricorda, le portiamo i ritagli dei giornali. Se quella discarica continua ad essere prorogata, la colpa è principalmente sua.
Presidente, capisco che oggi siate in difficoltà. Anche l'Assessore De Ruggiero... l'unica cosa che potrebbe fare è autorottamarsi, visto che non può fare nulla e che oggi ha declamato impotenza di nuovo in quest'Aula...Voi state di nuovo ciurlando nel manico.
Il problema qual è? Il problema è che voi eravate e siete incompetenti cioè non avete una competenza diretta per dire oggi a chi ha la competenza (le ATO): "Prendetevi i rifiuti". La Presidente l'ha ribadito.
L'Assessore De Ruggiero, per primo - da giorni, insieme con il suo collega di Torino, Mangone, in uno scontro che abbiamo già denunciato essere tutto interno al PD, tra Chiamparino e Morgando - ha detto subito sì, salvo essere smentito, l'altro ieri, dall'ATO, che ha detto no.
Quindi, visto che l'unico organismo competente a dare una risposta ha detto no, secondo noi l'Assessore De Ruggiero deve assumerne le conseguenze e andarsene via lui, perché ha fatto un atto di prepotenza e di eccesso di potere, dando delle indicazioni che non poteva mantenere.
Lei ha detto sì, l'ATO le ha detto no, salvo che il Governo non intervenga. Pregate San Prodi perché, nelle ultime ore di vita del suo Governo, vi faccia un decreto e vi tolga dall'imbarazzo.
Ha ragione, Presidente, la questione è politica, ma voi politicamente eravate incompetenti a trattare la materia e avete detto un sì che non potevate dire. L'immobilismo della Giunta provinciale precedente lo abbiamo più volte denunciato, ma lo rifacciamo qui.
L'ultima cosa che dico, nell'annunciare il nostro voto favorevole al primo ordine del giorno, è che anche su questa materia state facendo la solita propaganda, la solita demagogia, il solito fatalismo pure sulla "rumenta". Presidente, la Repubblica, tre giorni fa, diceva che a Napoli oggi "ci stanno..."... (per usare un napoletanismo). L'Assessore è campano: potremmo almeno restituirgli De Ruggiero...



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



GHIGLIA Agostino

300.000 tonnellate di rifiuti. Non è campano?



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



GHIGLIA Agostino

Allora, stia pure qui. La mandano a casa gli elettori!



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, il tempo per il suo intervento è scaduto. Per cortesia, Assessore De Ruggiero, la prego di non interrompere l'intervento del Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Non è offensivo dire che lo restituiamo alla Campania.



(Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



GHIGLIA Agostino

Sto attento a cosa? Mi minaccia?



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! (Commenti dell'Assessore De Ruggiero)



GHIGLIA Agostino

Mi minaccia l'Assessore, mi dice di stare attento, non vorrei che avesse delle contiguità, perché poi mi intimoriscono. Non mi minacci Assessore De Ruggiero!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Assessore De Ruggiero, la prego di non interrompere l'intervento.
Consigliere Ghiglia, il suo tempo per la dichiarazione di voto è terminato, la prego di chiudere l'intervento.



GHIGLIA Agostino

Gli interventi con certi accenti fuori microfono poi mi intimoriscono.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, il suo intervento è già oltre i cinque minuti, la prego di chiudere.



GHIGLIA Agostino

Presidente, continuano ad interrompermi, sono stato interrotto più volte dalla Presidente Bresso e dall'Assessore De Ruggiero. Concludo il mio intervento.
Il voto è favorevole.
Quindi, dicevo delle 300.000 tonnellate a Napoli e voi ci prendete in giro, dicendo che sarebbe un atto di responsabilità smaltirne 2.000 in provincia di Torino.
Presidente Bresso, si faccia valere a Roma, faccia fare questo decreto.
Altrimenti, non ne uscite e l'Assessore De Ruggiero se ne dovrà andare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ovviamente, voteremo convintamente questo ordine del giorno rafforzati, nella convinzione, da quanto abbiamo ascoltato sia da parte della Giunta, che della maggioranza.
Prima di tutto, per quanto concerne l'ACNA di Cengio, rammento che Cengio è in Liguria; pertanto, i signori della Liguria qualche guaio nei decenni scorsi lo hanno creato al Piemonte. Semmai, se proprio volessero fare un'opera di solidarietà, dovrebbero accollarsi le 5.000 tonnellate loro, più le 5.000 nostre: sarebbe il minimo! Non intendo, però, percorrere questa strada.
Nel sito della Regione è inserito l'elenco di tutte le discariche che da tempo immemorabile, sono state (o lo sono ancora) in funzione nella nostra Regione. Troverete una serie di impianti sia di trattamento che di discarica che hanno accolto rifiuti da tutta Italia. La discarica di Barricalla, ad esempio, è stata la prima discarica in tutta Italia regolare, ovviamente - di rifiuti tossico-nocivi. Poi mi sembra che ne abbiano aperta una seconda nelle Marche o nel centro Italia. L'Assessore lo sa benissimo, perché era contiguo all'impianto.
Ricordo ancora che nel 2000 si è autorizzata la discarica di Torrazza Piemonte: 500.000 tonnellate, forse ancora aumentabili, di rifiuti speciali industriali, dove non è previsto il vincolo della territorialità (sono ovviamente di mercato). Indubbiamente ci sono accordi con le industrie piemontesi che hanno la priorità, ma sono sempre arrivati rifiuti da tutta Italia.
La bilancia del dare e dell'avere, quindi, se andiamo a vedere, forse pende ancora a favore della Regione Piemonte.
Non dimentichiamo che in tutti questi anni - mi rivolgo, soprattutto, a chi ha criticato più del dovuto, nella convinzione che è sempre possibile fare di più e meglio delle precedenti gestioni regionali - abbiamo avviato un'azione importante di grandi e piccole bonifiche (lo sa anche l'Assessore, perché ha gli elenchi) proprio perché, essendo storicamente una Regione industriale, con sedi direzionali di gruppi, venivano localizzati anche qui determinati impianti per lo smaltimento. Per cui c'era un flusso di rifiuti industriali verso il Piemonte, che potevano essere tossico-nocivi, non tossico-nocivi, pericolosi o non pericolosi.
Se quindi si vogliono accogliere i rifiuti della Campania, troviamo altre motivazioni. Il fatto che si è andati noi a portare dei rifiuti in Campania, è dovuto al sistema (parlo di quelli regolari, perché per il resto sapete benissimo che ogni tanto il NOE dei Carabinieri fa delle azioni di repressione di comportamenti anomali anche in Piemonte). Si dice che "tutto il mondo è paese", così come si dice che "siamo in Italia", per cui, in misura minima, ci sono simili situazione un po' dappertutto.
Si resta dunque un po' allibiti quando si sente, da parte della Presidente, che si fa marcia indietro di fronte alla solidarietà.
Io credo alla solidarietà garantita dal primo intervento che abbiamo ascoltato sui giornali e non solo, quando si è detto che il Piemonte accoglierà 5.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalla Regione Campania.
Credo, però, che si sia arrecato anche un vulnus ad un corretto rapporto con gli Enti locali. Guardate che, in materia di rifiuti, la correttezza dei rapporti istituzionali e il non continuo modificare delle norme sono due elementi fondamentali per non creare una situazione torbida.
Perché finché si continuerà a cambiare la normativa, ci sarà sempre qualcuno che dirà: "Ricominciamo da capo". Allo stesso modo, quando si compiono delle forzature o degli sgarri istituzionali, a quel punto nascono delle situazioni che poi non si governano più.
Quindi, Presidente, continueremo nei successivi interventi a sottolineare come, tutto sommato, forse si poteva agire in modo diverso sentendo le ATO e gli Enti locali prima di offrire la disponibilità. Forse non ci saremmo trovati in queste condizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Oggi, per la prima volta, mi sono un po' divertito - anche se la questione è certamente delicata - ascoltando la Presidente Bresso sorridendo un po' insieme al collega Ghiglia, perché ha detto tutto il contrario di quello che aveva precisato nei giorni scorsi.
Nei giorno scorsi, a mezzo stampa, ancora una volta la Presidente Bresso ha lanciato le varie minacce e insulti; ha parlato di sottocultura di interessi personalistici e localistici. Ne ha dette di tutti i colori.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

E cosa ho detto oggi?



SCANDEREBECH Deodato

virgolettato, non l'ho detto io. Lo ha ripetuto anche il collega Lepri, leggendolo pari pari.
Ha persino coinvolto la Chiesa! Ha lanciato delle accuse così gravi e così ignobili che mi auguro che non sia dovuto proprio ad un errore grammaticale o di sintassi, o di interpretazione per la lontananza telefonica.
Però oggi, per fortuna, abbiamo visto una Presidente remissiva, anche dal punto di vista politico, che fa la Ponzio Pilato e demanda ad altri responsabilità politiche che sono, invece, esclusivamente della Regione Piemonte, con legge regionale del 24 ottobre 2002, n. 24.
L'indirizzo politico - prima la Presidente Bresso ha detto che non c' copertura politica - lo dà la Regione Piemonte all'ATO e ai Consorzi sempre con legge regionale. Quindi l'Assessore De Ruggero e la Presidente Bresso, su mandato di questo Consiglio, possono fare ciò che vogliono: possono emanare decreti, possono dare indicazioni politiche e programmatiche.
Possono fare ciò che vogliono, perché è la legge che lo prevede (artt.
1 e 2 della legge 24/10/2002).
Se poi oggi ha voluto anche darci lezioni di solidarietà e non fa rimuovere l'ostacolo ad un suo collega della Regione Campania, che per poter dare solidarietà...
Se andiamo a vedere sul vocabolario, il termine "solidarietà" significa "accettare responsabilità delle azioni di un altro". Cosa vuol dire questo? Che noi diamo solidarietà alla malapolitica della Regione Campania? Ma questa è concussione! Siamo lì, è convivenza! Vuol dire accettare le responsabilità della malapolitica altrui.
Dobbiamo rimuovere questo ostacolo. Non basta attribuire degli aggettivi come "ignoranti", dal punto di vista politico ovviamente, a chi ha presentato ricorso, alle stesse persone che oggi fanno maggioranza e opposizione all'interno del Governo della Regione Piemonte.
Ha dato degli ignoranti a chi si è opposto ai termovalorizzatori quindi immagino che ce l'avesse con il collega Robotti o con il collega Moriconi.
Ha dato degli ignoranti (politici) a coloro che si oppongono, che fanno di tutto per evitare che la nuova tecnologia risolva i problemi dello smaltimento dei rifiuti.
Oggi abbiamo assistito, in questa sede, ad una dichiarazione remissiva della Presidente Bresso, secondo la quale non c'é la copertura politica: ma ancora dobbiamo votare! Abbiamo degli ordini del giorno, vediamo come si esprime questa maggioranza. È compito di questa maggioranza garantire o meno la copertura politica. Quindi, Presidente Bresso, aspetti un attimo.
Se questa maggioranza dà la copertura politica, vuol dire che la Presidente Bresso, insieme all'Assessore De Ruggero, può uscire fuori essere meno ipocrita insomma, dire se politicamente siete o meno solidali con la gestione dei rifiuti campani. E allora fatelo! Poiché c'è una contraddizione all'interno dei vostri partiti e poich c'è un ostacolo politico, territoriale, dei Sindaci e di altri personaggi politici, che hanno una certa influenza anche all'interno di questo Consiglio, oggi ci si tira indietro dicendo che non c'è la responsabilità politica, per cui lasciamo che sia il Commissario o il Presidente Prodi a emanare un decreto.
Non è così: noi diciamo - l'ha detto il collega Ghiglia, l'ha detto il Capogruppo dei DS - che rispetto a 5 mila o 50 mila tonnellate di rifiuti dovete assumervi la responsabilità di...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, il suo tempo è terminato. Grazie.



SCANDEREBECH Deodato

...essere solidali con la malapolitica, che non rimuove l'ostacolo e che non vi aiuta a decidere.
questo il punto: non vi aiuta a decidere. Le posizioni politiche che oggi ancora governano la Regione Campania non aiutano voi a decidere politicamente e ad assumervi la responsabilità, per cui fate come Ponzio Pilato: ve ne lavate le mani! Mi auguro che, oggi, questa maggioranza sia coerente e solidale politicamente e dia il consenso allo smaltimento, così sappiamo da che parte sta la Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. C'è un atteggiamento che si sta ripetendo e che sembra non voler finire, di una parte di questo Consiglio regionale, teso a strumentalizzare questa vicenda e a non affrontarla nella sua enorme gravità. È un atteggiamento strumentalizzante e di propaganda, che sinceramente non credo abbia grandi capacità di convincimento e coinvolgimento dell'opinione pubblica piemontese.
Voglio ricordare che, tutte le volte che è stata coinvolta dalla stampa locale, la cittadinanza si è dichiarata disponibile ad accogliere i rifiuti. Pertanto, queste grandi masse di cittadini piemontesi che spingono i politici regionali a chiedere che i rifiuti non arrivino in Piemonte, mi sembrano oggettivamente non esistere.
Secondo punto: chi si è opposto all'individuazione del primo sito dell'inceneritore di Torino, se non il Sindaco di Chivasso, che era di Alleanza Nazionale, ai tempi in cui fu individuato il sito per la localizzazione del primo inceneritore? Chi ha organizzato il ricorso e la mobilitazione del Gerbido, se non i militanti di Alleanza Nazionale e di Forza Italia, a Torino? Chi, da anni, sta attaccando strumentalmente l'ATO torinese, perché ha attivato, ed è riuscito a risolvere in modo positivo il confronto per l'individuazione del sito del primo impianto di incenerimento torinese? Il centrodestra, che sta strumentalizzando questa vicenda, perché oggi è all'opposizione.
Pertanto, poiché i rifiuti li producono tutti, sia un comunista sia un fascista sia uno di Forza Italia, ritengo debba finire questa strumentalizzazione, questo tentativo di balcanizzazione del confronto politico sul tema dei rifiuti.
Questo tentativo di balcanizzazione inquina pesantemente il dibattito politico e crea schieramenti che non hanno senso, perché il tema dei rifiuti è un grande tema che riguarda la vita reale, concreta, quotidiana di ognuno di noi, indipendentemente dalla collocazione politica o ideologica. Soprattutto, spezza quel legame esistente tra noi, che va al di là delle nostre appartenenze, che si richiama al nostro senso dello Stato al nostro sentimento di solidarietà nei confronti di altri cittadini (che siano campani, calabresi, valdostani, friulani, liguri o piemontesi), che potrebbe minare la stessa capacità di attivare elementi di convivenza civile tra le nostre popolazioni, all'interno delle nostre comunità territoriali ed anche le nostre comunità politiche.
Non si può uscire da un dibattito di questo tipo senza creare lacerazioni, che sarà difficile ricucire, perché le affermazioni del Consigliere Ghiglia nei confronti della Presidente Bresso, ma anche nei confronti dell'Assessore De Ruggiero, sono affermazioni gravissime, che vanno al di là del dibattito politico corretto che deve svolgersi, magari anche in modo durissimo, tra di noi.
Pensiamo, pertanto, che i rifiuti debbano arrivare e pensiamo che la Presidente Bresso, così come l'Assessore De Ruggiero - l'avevo già detto nel mio intervento iniziale - abbiano fatto bene a dichiarare la disponibilità politica ad accogliere i rifiuti campani.
Riteniamo che, spesso, le nostre comunità politiche territoriali abbiano espresso un'opinione più sull'onda di un sentimento sospinto e sostenuto da chi strumentalmente, in modo demagogico, ha creato un caso intorno alla vicenda dei rifiuti campani.
necessario che il Piemonte continui ad essere alla testa di coloro che chiedono che i rifiuti campani raggiungano il nostro territorio, così come noi abbiamo chiesto aiuto e ricevuto sostegno da altri territori di questo Paese, quando abbiamo dovuto smaltire i nostri rifiuti.
Bene ha fatto la Presidente Bresso a ricordare la vicenda ACNA, ma potremmo ricordare altre decine di bonifiche di aziende piemontesi, che hanno visto i propri rifiuti arrivare direttamente nelle discariche per rifiuti speciali tossico-nocivi presenti in Campania.
Convintamente, pertanto, andiamo avanti nella richiesta alle Province e agli ATO di ricevere questi rifiuti e non indietreggiamo di un millimetro neanche di fronte alla demagogia, alla strumentalizzazione, e io dico anche alla cattiva educazione, perché anche di questo si tratta, di una parte del quadro politico di questo Consiglio che, attaccando l'Assessore e la Presidente, attaccano il buonsenso e il senso di civiltà di tutti i piemontesi.



PRESIDENTE

Faccio notare che questi interventi sono dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno, quindi invito i Consiglieri, per quanto possibile, a rammentarlo.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Continuiamo a girare attorno a un nocciolo importante.
Intanto, il collega Robotti si informi: questa mattina - ma forse non è ancora giunta la notizia ufficiale - l'ATO della provincia di Torino non ha dato il parere favorevole, quindi, Assessore, è inutile che tentiamo di cambiare le carte in tavola.
Da questo punto di vista le cose sono fatte: le Province si sono espresse e quando le Province si esprimono non si può tornare indietro, a meno che non intervengano fatti nuovi.
Il fatto nuovo dovrebbe essere che tutto il Consiglio, se vuole risolvere questo problema, dica quello che abbiamo detto all'inizio, cioè che si potrebbe cambiare l'impostazione piemontese se venissero rimosse le cause che l'hanno determinata.
Si predisponga, cioè, un ordine del giorno abbinato, che dica, da un lato, che il Consiglio regionale del Piemonte chiede al Governo di commissariare la Regione Campania e, contemporaneamente, chieda alle Province piemontesi di rivedere le posizioni di eventuale subentro e di risoluzione di questo problema.
Nessuno vuole far mancare la solidarietà, ma ai cittadini campani, e non a chi ha determinato questa situazione. Allora, l'atto di coraggio di questo Consiglio è quello di fare una proposta: se il livello nazionale si muove, le cose possono cambiare, ma se il livello nazionale non si muove Assessore e Presidente, in questa partita chi perde siete voi, perché avete tentato surrettiziamente di introdurre una cosa che le Province di centrodestra e di centrosinistra e che le ATO, amministrate da Consiglieri di Amministrazione di centrodestra e di centrosinistra, hanno rifiutato.
L'Assessore l'ha velatamente tratteggiato nei suoi interventi: ci sono delle responsabilità politiche della Regione Campania.
Pertanto, se ci sono delle responsabilità politiche, paghi chi ha sbagliato e poi scatti la solidarietà verso i rifiuti campani. Sono convinto che i cittadini non sono contrari a ricevere i rifiuti della Campania, ma sono stanchi di una politica dove nessuno paga per gli errori commessi e viene chiesto ai cittadini di subirne i danni. Questo sostengono i cittadini piemontesi. Per questo noi ci sentiamo di dire che la politica è distante dai cittadini. La percentuale di fiducia che i cittadini ripongono nei politici è del 7%, coloro che dicono che la politica è lontana dai cittadini è del 93%. Non sappiamo decidere, non sappiamo prendere delle decisioni.
Bisognerebbe che, da quei banchi, venisse la proposta di commissariare Bassolino e chiedere che vengano revisionate le posizioni in tutta Italia.
Automaticamente, in tutta Italia, si risolverebbe il problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Sono contento che, finalmente, la Presidente abbia capito che non toccava a lei fare la scelta "rifiuti si" o "rifiuti no" in Piemonte. L'ha messo a verbale questa mattina. Mi auguro che la prossima volta si ricordi invece, che esistono altri Enti sul territorio, le Province, che hanno piena competenza su questo argomento e che lei avrebbe dovuto contattare e convocare ad un tavolo di lavoro, prima di andare sui giornali a dire che i rifiuti sarebbero potuti arrivare tranquillamente in Piemonte. Cara Presidente Bresso, la prossima volta ci pensi bene prima di parlare ai giornali e prima di fare proclami. Parli con chi ha competenze ed eviti così, di farsi sfiduciare politicamente non solo dai Presidenti di Provincia che non sono della sua stessa parte politica, ma anche da quelli che sono dalla sua parte politica.
Proprio il Presidente Saitta, Presidente della Provincia di Torino, in una intervista, ha pesantemente criticato il Presidente e l'amministrazione provinciale che l'hanno preceduto per non aver saputo minimamente gestire la questione dei rifiuti e trovarsi così con una situazione gravissima tra le mani. La precedente amministrazione, quella intesa dal governo Saitta era proprio la sua. Una sfiducia politica, totale e tecnica che arriva dal suo compagno di partito, Presidente della Provincia di Torino, Saitta.
Lei ci dice che bisogna essere solidali, ma io le rispondo che abbiamo già dato. Abbiamo già dato nel 2001, nel 2003, nel 2004, nel 2006 (nel 2004 per fortuna l'abbiamo scampata per poco), e di nuovo adesso. Questa è un'emergenza a comando.
Come ho detto nel mio intervento martedì scorso e come risulta dalla relazione della Commissione Bicamerale sul ciclo di inchiesta dei rifiuti e delle attività illecite ad esso connessa, c'è una frase estremamente importante che rileggo (le ricordo che è stata approvata dal Senato il 13 giugno 2007): "Il 31 dicembre 2007 scadrà il termine dello stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti della Regione Campania.
Verrà così a scadenza la relativa gestione commissariale ed appare inopportuno che a quella si faccia luogo ad ulteriori proroghe".
Questo cosa vuol dire? Vuol dire che la Commissione competente e il Senato hanno detto: non s'ha da prorogare. Guarda caso, Presidente, verso la fine dell'anno, quando fa ancora freddo e i rifiuti sono un problema, ma non così grave come lo sarebbero in un periodo caldo, mentre sta per scadere la gestione commissariale che non sarebbe stata rinnovata, scoppia in modo violento la questione rifiuti in Campania. Voi potete dire quello che volete ma io penso che, forse, qualcosa in questo nuovo forte momento di emergenza rifiuti, la mafia l'abbia mosso, altrimenti non si capisce come mai, casualmente a comando, proprio in quel periodo.
Presidente, mentre lei si mette la mano sul cuore e parla di solidarietà e di povera gente, io le dico quello che dice il Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, suo compagno di partito. "Cosa non ha funzionato? L'assoluta incapacità dell'amministrazione regionale.
Un'amministrazione pulcinellesca e cialtrona che ha saputo solo produrre tanta propaganda". "La propaganda" - che lei dice stiamo facendo noi, il Sindaco di Salerno, suo compagno di partito, dice - "la fa solamente la Giunta di centrosinistra che guida la Regione Campania".
Credo che una mano sulla coscienza se la debba mettere il Governo. Deve avere il coraggio di commissariare quegli Enti perché lo può fare, in primis la Regione, il Comune, la Provincia di Napoli, e dopo chiederci una mano di ulteriore e rinnovata solidarietà. Ma prima si interviene, si fanno saltare le poltrone, si fanno determinati controlli, si fa una commissione di inchiesta che verifichi come sono stati spesi, cara Presidente, qualcosa come quattro mila miliardi delle vecchie lire - pagate anche dai cittadini piemontesi, perché pagate dallo Stato - e non serviti a nulla. Dopo eventualmente ci si viene a chiedere una mano. A quel punto trattiamo, ma non prima.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Cercherò di essere sintetico e racchiudere tutto quello che ho da dire in un intervento solo.
Quanto abbiamo già detto in discussione generale, riguardo al problema rimane tuttora valido ed è stato rassicurato dall'intervento dell'Assessore. Ovvero le richieste avanzate per votare o dare un indirizzo favorevole all'accoglimento dei rifiuti affinché si possa risolvere, in tempi rapidissimi, questo problema gravissimo di immagine per l'Italia. Di tutto ciò se ne ha un danno soprattutto per il Piemonte perché questa regione ha investito in immagine e cultura.
Le tre richieste avanzate sono: che questo sia l'ultimo provvedimento che il Piemonte debba prendere; che non ci sia un danno tecnico alle strutture che devono smaltire i rifiuti e la terza che ci sia un riconoscimento economico e fiscale ai cittadini che vivono a fianco di quelle discariche che dovranno accogliere i rifiuti. Mi pare che l'Assessore e la Presidente abbiano risposto in questa direzione, e di ci ne siamo contenti.
Voglio leggere, per facilitare i colleghi nella votazione, l'ordine del giorno presentato insieme ai Consiglieri Nicotra e Lupi che verte su un piano un po' diverso. Abbiamo pensato che i Consiglieri avrebbero presentato un ordine del giorno che si occupava della problematica rifiuti e di come il Piemonte si doveva comportare. C'è un aspetto che, invece, non è stato toccato e su cui ho voluto focalizzare l'attenzione dei Consiglieri affinché possano eventualmente impegnare la Giunta regionale in questa direzione: il danno pesantissimo che l'immagine Piemonte ha ricevuto. Noi abbiamo investito tantissimo nelle Olimpiadi invernali, abbiamo investito tantissimo in cultura, in promozione turistica, investiamo tantissimo nella promozione dei nostri prodotti enogastronomici, tutto questo viene bruciato in pochissimo tempo con le immagine che arrivano da Napoli e dalla Campania e che vengono sparate sui giornali e sui video di tutto il mondo. Questo non lo possiamo accettare. Dobbiamo dare un segnale e la richiesta di valutazione di questo ordine del giorno va in questa direzione.
L'oggetto è una richiesta di risarcimento danni derivanti dalla gestione del sistema rifiuti in Campania, come prescritto dall'articolo 2043 del codice civile.
Lo leggo molto brevemente: "Premesso che l'attuale situazione di emergenza nella quale si trova la Campania è certamente dovuta alle responsabilità degli amministratori locali, che non hanno saputo rinvenire una soluzione accettabile ad un problema che si trascina ormai da troppo tempo Considerato che non passa giorno che gli organi di informazione soprattutto internazionali non diano risalto a questo disastro Considerato che l'opinione pubblica mondiale non riesce a capire perché non si raccolgano i rifiuti e crede che tutta l'Italia sia così, determinando conseguenze che, a cascata, si riverseranno sull'intero sistema turistico ed agroalimentare Considerato che le prime ripercussioni non tardano a farsi avvertire con disdette negli alberghi ed annullamenti di ordini di prodotti agroalimentari (a tal proposito, recentemente i media dicono che già nel mese di gennaio si è verificato un calo del 30% del turismo nella zona della Campania) Considerato che importanti associazioni di categoria, quali ad esempio la Federalberghi della Campania e la Coldiretti, hanno già iniziato azioni legali finalizzate al risarcimento dei danni subiti dalle migliaia di imprese campane che rischiano anche la perdita di posti di lavoro Avendo valutato che la nostra regione è forse quella che, in questi ultimi anni, ha investito nel settore turistico, culturale ed enogastronomico con enormi sforzi una copiosissima quantità di risorse pubbliche e private; solo dall'anno 2007 incominciano a vedersi i frutti di questo oneroso sforzo, e ormai nel territorio piemontese si può dire con certezza che si è venuto a creare un clima positivo e di crescenti aspettative tra gli operatori economici ed i cittadini piemontesi, che tutti insieme iniziano a credere nel sistema piemontese.
Avendo valutato che tale humus positivo, se si dovesse interrompere rischierebbe di provocare una sfiducia collettiva interna al Piemonte, ma anche esterna, nei confronti di potenziali turisti ed operatori del settore: una sfiducia che porterebbe a danni incalcolabili Ribadito che all'estero queste difficoltà vengono recepite mediaticamente come Italia Sottolineato, di conseguenza, il danno di immagine per la Regione Piemonte, per la nostra economia Si richiede che il Consiglio regionale del Piemonte impegni la Giunta regionale a verificare l'opportunità di porre in essere azione giurisdizionale civile contro i responsabili (Bassolino) - qui è stato indicato il nome di Bassolino, ma evidentemente può essere eliminato - di tale disastro ovvero a costituirsi parte civile nei relativi procedimenti penali, al fine di chiedere il risarcimento dei danni all'immagine del sistema turistico ed agroalimentare piemontese secondo il generale principio del neminem laedere ex articolo 2043 del Codice Civile.
Si esprime condivisione per la solidarietà espressa dalla Presidente On. Mercedes Bresso".
Insieme ai colleghi Nicotra e Lupi, chiedo il voto favorevole su questo ordine del giorno, che mi sembra assolutamente condivisibile.
Mi correggo su quanto detto precedentemente, Presidente Gariglio perché vorrei molto sinteticamente, in un secondo intervento, spiegare punto per punto come voterò rispetto ad alcuni ordini del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente. Volevo solo far notare ad alcuni colleghi (Rossi Casoni e altri) che l'Assemblea ATO non ha contrastato la volontà del Sindaco Chiamparino - che ovviamente non ha bisogno della mia difesa perché il Sindaco Chiamparino ha espresso una disponibilità in termini politici, così come la Presidente Bresso.
L'ATO è un organo prettamente tecnico. Dalla sintesi della relazione dell'ATO - do lettura solo di tre righe - l'Assemblea dell'ATO dichiara "la disponibilità a rivedere la propria posizione nel momento in cui emerga con maggiore chiarezza una programmazione effettiva da parte dello Stato per la soluzione dell'emergenza che impegni tutti gli Enti competenti sulla base dell'effettiva disponibilità degli impianti".
Questa, secondo me, è una posizione prettamente politica e quindi non tecnica.
Tanto dovevo per far notare che, a mio parere, l'ATO ha espresso una posizione che va al di là delle proprie competenze.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Chieppa chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Rubo due minuti ai lavori dell'Aula su un tema che è stato introdotto nella discussione in particolare dal Consigliere Ghiglia, dunque dal Gruppo di Alleanza Nazione, che mi pare tenda a piegare questa crisi sul piano nazionale ad una polemica locale.
Mi riferisco in particolare - ed è per questo che ho chiesto di intervenire - alle considerazioni che il Consigliere Ghiglia, dunque Alleanza Nazionale, ha fatto sull'azione di governo del ciclo integrato dei rifiuti per quello che riguarda la precedente Giunta provinciale negli ultimi anni di governo del territorio.
A beneficio del verbale, devo ricordare alcune cose. Qualche anno fa abbiamo raccolto una situazione difficilissima - parlo del livello provinciale - e abbiamo fatto alcune cose. Dico abbiamo perché noi abbiamo contribuito alle maggioranze della Presidente Bresso, pur con gli aspetti critici che ci contraddistinguono anche sul tema dei rifiuti (posso affermarlo, perché ci abbiamo lavorato molto, anche in maniera conflittuale alcune volte).
Abbiamo - lo dico anche a beneficio, se mi consentite, della maggioranza, perché è bene che queste cose si sappiano e in qualche modo si utilizzino anche come argomentazioni - approvato un Piano provinciale di gestione dei rifiuti quando la Presidente Bresso guidava quell'Ente.
Ciò ha impedito... Vedo che al Consigliere Ghiglia non interessa quel che dico, a lui interessa solo quando ha il megafono in mano oppure quando viene con i finti sacchetti di immondizia qui davanti, poi non ascolta quello che viene detto...
Dicevo, ciò ha impedito che anche in questo territorio si aprisse negli anni scorsi e oggi - una crisi della politica di gestione dei rifiuti.
Nessuno ricorda che, prima di quella esperienza di governo, la raccolta differenziata sostanzialmente non esisteva sul territorio provinciale. Un po' ce ne ascriviamo anche il merito, abbiamo sempre fatto la battaglia per questo e abbiamo portato la raccolta differenziata a percentuali elevate in alcuni segmenti del territorio a percentuali elevatissime.
Questo è stato un contributo determinante per scongiurare l'apertura di una crisi modello campano sul nostro territorio. Abbiamo anche aperto delle discariche - impopolari - quando ce n'era bisogno.
Ricordo che oggi Ghiglia dice una cosa e contemporaneamente i suoi amici, camerati... Non vorrei che mi querelassi: camerati ti offende?



GHIGLIA Agostino

Mi onora!



CHIEPPA Vincenzo

L'altro giorno ti sei offeso perché qualcuno ti ha detto un'altra cosa.
Allora, contemporaneamente i suoi camerati facevano le manifestazioni in quei Comuni, in quei territori contro l'apertura di quelle discariche che noi abbiamo aperto impopolarmente.
Mentre si spingeva la raccolta differenziata con fortissimi investimenti, i tuoi camerati in Provincia contestavano e facevano ostruzionismo sul bilancio e sugli investimenti per potenziarla.
Abbiamo fatto delle discariche, e il fatto che sul nostro territorio non si sia aperta una crisi - lo dico perché qualcuno cercava di piegare la crisi campana per questioni strumentali, lo ricordava Robotti benissimo prima - non è un caso.
Abbiamo governato la politica dei rifiuti con grande difficoltà; sì qualche volta con differenze di punti di vista anche all'interno della maggioranza, e abbiamo fatto anche un'altra scelta dolorosa, per quello che ci riguarda, che il collega Ghiglia fa finta di dimenticare.
Abbiamo portato a compimento la decisione di realizzare un termovalorizzatore nella provincia di Torino; questi sono fatti ed è un percorso - caro Ghiglia - che hanno incominciato la Giunta e la maggioranza precedente a questa, in Provincia di Torino.
Dico questo perché voglio puntualizzare alcune cose a beneficio del verbale, ma soprattutto mi interessa contrastare il tentativo maldestro che Alleanza Nazionale/Ghiglia hanno portato avanti da quando si sono presentati davanti alla sede del Consiglio regionale, con i sacchetti di immondizia, ad oggi...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega, concluda.



CHIEPPA Vincenzo

Concludo, Presidente. Lei è sempre molto rigido quando parlo io; la ringrazio, perché dà il segno di come si rispetta il Regolamento.
Riteniamo ingenerose, strumentali e a beneficio di una campagna che, in questo caso, tenta proprio di raschiare il fondo del barile, o meglio delle discariche, le azioni portate avanti da Alleanza Nazionale, in particolare in queste ultime ore. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Io, come peraltro il collega Chieppa e il collega Auddino, abbiamo avuto la fortuna o la sfortuna di essere stati eletti in Consiglio provinciale: io e il collega Auddino, per la totalità del tempo il collega Chieppa, per buona parte dei due mandati amministrativi in cui la Presidente Bresso ha fatto la Presidente della Provincia di Torino.
La letteratura è amplissima: dalle enormi contrarietà di Rifondazione Comunista e dei Verdi, nell'inserire i termovalorizzatori nel Piano Provinciale dei Rifiuti, votato, se non ricordo male - il primo - nel 1997 fino alla saga infinita che non ha portato all'individuazione del termovalorizzatore.
La Presidente Bresso, oggettivamente - non è una valutazione politica può ascrivere al proprio mandato amministrativo il fatto di aver rinnovato tre volte (due di sicuro, ma mi sembra siano tre) i tempi di chiusura della discarica di Basse di Stura.
Dopodiché, è vero che nel Piano Provinciale dei Rifiuti erano individuati i termovalorizzatori; peccato che il passo successivo sia stato quello, di concerto con l'ATO e con l'Amministrazione, di individuare i termovalorizzatori. Cosa che, nei nove anni di Presidenza della Presidente Bresso, non è stata fatta.
Relativamente alle critiche sulle indicazioni dei siti, la non disponibilità di Chivasso e quant'altro, basterebbe portare i verbali, per non c'è necessità di scomodare gli uffici della Provincia di Torino: ricordo che il sito di Chivasso non era disponibile, perché una società la Kinder - acquisì gran parte dei terreni in cui si voleva insediare il termovalorizzatore, pertanto a casa d'altri il termovalorizzatore non si può fare.
Ricordo, inoltre, che la contrarietà di Alleanza Nazionale rispetto al termovalorizzatore è esistita rispetto al sito del Gerbido, perch riteniamo che, dopo aver speso 250 mila euro della collettività e dopo aver individuato una serie di siti in cui si poteva realizzare il termovalorizzatore, farlo al Gerbido perché il Sindaco Chiamparino, appena eletto, ha voluto il termovalorizzatore all'interno della propria città per trarre i benefici che la presenza del medesimo comporta, ci ha portati a dire no.
Ma non è stato solo questo il motivo, perché - badate - nessuno l'ha mai tenuto in considerazione, pero rispetto alla questione legata al termovalorizzatore, alla discarica, alle società che l'hanno gestita e alle contiguità manifeste, non sono illazioni di Alleanza Nazionale dire che il ruolo che il partito della Presidente Bresso ha avuto in questa partita è stato al di fuori della normalità.
Credo che l'ex Capogruppo dei DS in Provincia sia stato anche Presidente di TRM e credo che l'on. Mazza sia stato un altro esponente di rilievo all'interno di quella società che guarda caso ha individuato, nel Comune in cui fa attività politica, il sito della discarica, ecc. ecc.
C'è una letteratura infinita. Credo che il dott. Sola, Presidente AGAT prima Presidente del Consorzio, sia stato anche il Presidente della Commissione ambiente della Provincia di Torino, allora del PDS, quindi credo che su questo ci sia stato un filone politico in cui l'economia sia strettamente legata alla politica, in modo lecito o illecito (lo dovrebbe decidere la Magistratura), per noi in modo anomalo rispetto a quanto le figure tra il tecnico e il politico dovrebbero rimanere distinte.
Pertanto, noi oggi, rispetto alle stesse modalità, diremo ancora fortemente "no al termovalorizzatore", così come è stato individuato, certo non relativamente a un concetto generale legato alla termovalorizzazione e all'individuazione delle discariche.
Andrebbe riletto - e siamo disponibili a fornire i verbali - ciò che esponenti dei partiti della sinistra, così si vogliono far chiamare dicevano quando si discuteva il Piano dei rifiuti.



PRESIDENTE

Comunico che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 894, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la grave situazione della gestione dei rifiuti in Campania ha assunto dimensioni drammatiche ed inaccettabili che stanno fortemente compromettendo l'immagine civile della Regione stessa, unitamente a quella dell'intero Paese considerato che è ormai emerso con assoluta chiarezza che detta situazione è ascrivibile ad una pessima gestione politico-amministrativa della materia, che perdura da più di 15 anni e che nel corso dei tempi ha subito un processo degenerativo considerato altresì che la Magistratura ha più volte denunciato una presunta collusione tra ambienti della malavita organizzata e il mondo delle aziende che operano nel settore del trattamento dei rifiuti rilevato che notizie di queste ore annunciano che, come già avvenuto lo scorso anno, il Governo sarebbe in procinto di varare un decreto per chiedere alle altre Regioni italiane di sostenere e risolvere l'emergenza della Campania, individuando sui propri territori le discariche in cui smaltire le tonnellate di spazzatura che invadono le strade del territorio della Campania tenuto conto inoltre che già in passato il Piemonte, in virtù di un allora condivisibile spirito di solidarietà nazionale, si è reso disponibile ad aiutare la Regione Campania in situazione di crisi dettata dall'"emergenza rifiuti", accettando che parte di questi venissero smaltiti sul territorio piemontese impegna la Giunta Regionale a rifiutare ogni forma di coinvolgimento della Regione Piemonte nel programma di smaltimento dei rifiuti della Regione Campania in quanto: sono stati ampiamente disattesi gli impegni sottoscritti dalla Regione Campania lo scorso anno posti a fondamento dell'allora disponibilità da parte della Regione Piemonte si tratterebbe di un ennesimo aiuto fine a se stesso inutile, quanto dannoso, perché non sussistono sufficienti garanzie di un programma complessivo chiaro e certo che preveda una soluzione definitiva alla situazione rifiuti in Campania non vi è alcuna garanzia in merito all'accertamento delle gravi responsabilità ascrivibili alla pubblica amministrazione".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 897 "Emergenza rifiuti in Campania", presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Botta, Boniperti Vignale il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerata la drammatica situazione dei rifiuti in Campania che potrebbe indurre il governo a richiedere la disponibilità ad altre regioni di smaltirne una quota considerato che la situazione summenzionata trova responsabilità oggettive nell'inerzia della giunta regionale campana e del Sindaco di Napoli considerato inoltre che in molte zone del Piemonte, a cominciare da Torino le discariche sono già sature e non sono ancora stati individuati siti sufficienti a garantire lo smaltimento dei rifiuti prodotti in loco rilevato che la discarica di Basse di Stura è al collasso e che entro pochi anni raggiungerà un livello di saturazione tale da non poter smaltire neanche i rifiuti provenienti dalla Città di Torino e dai comuni limitrofi impegna la Presidente della Giunta Regionale a non accogliere i rifiuti provenienti da altre regioni e ad attivarsi affinché si accelerino le procedure per l'entrata in funzione del termovalorizzatore torinese e l'individuazione del secondo sito in provincia di Torino".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 900 "Emergenza rifiuti campani", presentato dai Consiglieri Rossi e Dutto, il cui testo recita: "Premesso che: la Presidente Bresso ha dato la disponibilità ad accogliere i rifiuti della regione Campania per il superamento di questa ennesima fase di emergenza nel 2001 la Campania chiese aiuto e lo ottenne; lo stesso accadde nel 2003. Nel 2004, grazie all'opposizione della Lega Nord, l'allora presidente della Regione, Enzo Ghigo rifiutò di smaltire l'ennesima quota di rifiuti campani nel 2006 la giunta Bresso invece accettò di accogliere l'immondizia che venne smaltita in provincia di Asti, nelle discariche di Valterza e Cerro Tanar.
Tenuto conto che: il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, ha dichiarato di non condividere la proposta di accogliere i rifiuti campani nelle discariche della provincia di Torino, così come ha già dichiarato il presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, che, in una lettera indirizzata all'assessore regionale all'Ambiente Nicola De Ruggiero, ha manifestato l'indisponibilità ad accogliere i rifiuti Considerato che: la Regione Campania ha acquistato 1000 automezzi per la raccolta differenziata al costo di 160 miliardi delle vecchie lire, mezzi che sono rimasti inutilizzati, così come i 2300 addetti, che non hanno mai lavorato pur in presenza di un contratto a tempo indeterminato e di uno stipendio di 1700 euro al mese per 14 mensilità.
Risulta chiaro che: non c'è stata, in anni di gestione commissariata dell'emergenza rifiuti campani,alcuna volontà di risolvere il problema preferendo arrivare sempre al limite di situazioni di emergenza sanitaria per "obbligare" altre regioni a farsi carico di tamponare l'emergenza.
Tenuto conto che: il piano del Governo prevede la consultazione dei presidenti delle Regioni per verificare le disponibilità a farsi carico dello smaltimento di parte dei rifiuti il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a non accettare di smaltire parte dei rifiuti campani, tenendo conto che si tratta di problemi cronici dovuti ad una pessima gestione piuttosto che una vera e propria emergenza".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 903 "Gestione dell'emergenza rifiuti della Regione Campania" presentato dai Consiglieri Cavallera, Burzi, Leo, Ferrero, Nastri e Toselli, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale considerata la situazione di emergenza nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti che perdura da parecchi anni nella Regione Campania con la ripetuta nomina di Commissari straordinari da parte del Governo, ai sensi delle vigenti normative sanitarie, ambientali e di sicurezza pubblica, fino all'attuale dott. De Gennaro, già capo della Polizia considerato che la pianificazione di un efficiente ciclo integrato dei rifiuti e la gestione del ciclo dei rifiuti urbani ed assimilati costituiscono una competenza primaria delle Regioni e degli enti locali sia in Campania sia in Piemonte tenuto conto delle gravi inadempienze delle amministrazioni campane con il risultato che i rifiuti rimangono lungo le strade per parecchio tempo e vi sono numerosi siti di stoccaggio di circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti stabilizzati, le arcinote eco-balle, non aventi purtroppo le caratteristiche del c.d.r. (combustibile da rifiuti) utilizzabile negli inceneritori con ricupero energetico (termovalorizzatori) ritenuto pertanto sconsigliabile un approccio semplicistico già vissuto in passato quando si è chiesta la collaborazione delle diverse Regioni italiane per lo smaltimento dei rifiuti napoletani, anche in deroga alle vigenti norme sulle discariche e gli inceneritori ritenuto invece che, visti i poteri straordinari concessi al Commissario governativo, le altre Regioni per poter concorrere al superamento dell'emergenza campana in materia di rifiuti debbano richiedere che: siano assunte immediate decisioni operative circa gli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati tali da separare i rifiuti ricuperabili da quelli secchi, inviabili effettivamente ai termovalorizzatori, chiarendo in modo inequivocabile la destinazione finale delle cosiddette eco-balle, cioè se dovranno andare in discarica o all'incenerimento e ciò al fine di ridurre gli stoccaggi provvisori siano localizzate le discariche per i rifiuti non altrimenti trattabili e per le ceneri residue che, prima o poi, saranno prodotte dai termovalorizzatori siano assunte le necessarie decisioni per quanto riguarda i termovalorizzatori le cui vicende progettuali e costruttive si intrecciano con travagliati iter procedurali ed azioni giudiziarie, sia amministrative che penali siano localizzati eventuali siti di stoccaggio veramente provvisorio cioè limitato nel tempo, in modo giustificato dalla realizzazione degli impianti che sono necessari per la chiusura in loco del ciclo dei rifiuti siano decise modalità attuabili di separazione dei rifiuti organici e di raccolta differenziata senza ricorrere a delle "grida" ma attraverso percorsi su cui far impegnare i Sindaci ed i Consigli comunali fissando tempi realistici che presuppongano sanzioni qualora non fossero rispettati particolare attenzione andrà riservata all'effettivo invio dei rifiuti umidi ad impianti idonei, così come per gli altri materiali ad impianti di riciclaggio sia assicurata dal sistema APAT-ARPA ed I.S.S. il monitoraggio degli indicatori ambientali e sanitari riguardanti i rifiuti e le loro collocazioni provvisorie e definitive sia costituito a supporto del Commissario un sobrio Comitato per l'emergenza con presenze scientifiche e tecniche interregionali ritenuto altresì che qualsiasi azione dell'Autorità di Governo e delle Autorità locali debba prima di tutto rassicurare la pubblica opinione nazionale circa l'efficacia del programma complessivo dimostrando che l'eventuale smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati della Campania fuori dal proprio bacino naturale, costituisce una eccezione giustificata dalla costruzione in sito di impianti di trattamento, di termovalorizzazione e di discarica a norma di legge e con l'assunzione di responsabilità diretta in tal senso da parte del Commissario straordinario del Ministro dell'Ambiente, del Presidente della Regione e dei Sindaci dei Comuni coinvolti, i quali dovrebbero collaborare per localizzare i suddetti impianti anche sul proprio territorio ritenuto infine che debba essere fatta chiarezza sulle responsabilità e sulla conseguente permanenza degli Amministratori pubblici a tutti i livelli, essendo sottinteso che sarebbe difficile per le altre Regioni collaborare con coloro che dovessero risultare collusi o non adeguatamente impegnati a contrastare i condizionamenti malavitosi che autorevoli osservatori segnalano quotidianamente tenuto conto della attuale situazione degli impianti di trattamento incenerimento e discarica esistenti ed in corso di realizzazione nella Regione Piemonte da cui emerge un'autosufficienza molto scarsa se non si realizzeranno gli impianti previsti dal piano regionale dei rifiuti ad iniziare dalla Provincia di Torino che registra ritardi impegna la Giunta Regionale a non autorizzare volontariamente in questa fase il trasferimento di rifiuti da altre Regioni richiedendo, per quanto riguarda l'emergenza rifiuti campana, l'attuazione delle azioni programmatiche e gestionali indicate in premessa a sollecitare la realizzazione dei piani e programmi provinciali dei rifiuti che, dopo i rilevanti risultati della raccolta differenziata, vede carente la termovalorizzazione della frazione secca così come la progressiva realizzazione sul territorio delle discariche necessarie per i rifiuti non altrimenti trattabili e le ceneri dei termovalorizzatori a riferire in Commissione Ambiente circa le ipotesi che si prospettano per superare il periodo transitorio di crisi, già previsto soprattutto nella Provincia di Torino, e laddove non si realizza la termovalorizzazione della frazione secca che residua dopo la differenziazione ed i ricuperi di materiale ribadisce la propria ferma condanna di ogni azione violenta e comunque contraria alle leggi ed ai principi etici che sono alla base di ogni convivenza civile".
Il Consiglio non approva.
Comunico che l'ordine del giorno n. 904 "Rifiuti dalla Campania" presentato dai Consiglieri Laus, Rabino e Turigliatto è stato ritirato dai proponenti e verrà conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 906 "Emergenza rifiuti Regione Campania", presentato dai Consiglieri Scanderebech e Guida, il cui testo recita: "Premesso che la grave situazione della gestione dei rifiuti in Campania ha assunto dimensioni drammatiche ed inaccettabili che stanno fortemente compromettendo l'immagine civile della Regione stessa, unitamente a quella dell'intero Paese Considerato che è ormai emerso con assoluta chiarezza che detta situazione è ascrivibile ad una pessima gestione politico-amministrativa della materia, che perdura da più di 15 anni e che nel corso degli tempi ha subito un processo degenerativo Considerato altresì che la Magistratura ha più volte denunciato una presunta collusione tra ambienti della malavita organizzata e il mondo delle aziende che operano nel settore del trattamento dei rifiuti Rilevato che notizie di queste ore annunciano che, come già avvenuto lo scorso anno, il Governo sarebbe in procinto di varare un decreto per chiedere alle altre Regioni italiane di sostenere e risolvere l'emergenza della Campania, individuando sui propri territori le discariche in cui smaltire le tonnellate di spazzatura che invadono le strade del territorio della Campania Tenuto conto inoltre che già in passato il Piemonte, in virtù di un allora condivisibile spirito di solidarietà nazionale, si è reso disponibile ad aiutare la Regione Campania in situazione di crisi dettata dall'"emergenza rifiuti", accettando che parte di questi venissero smaltiti sul territorio piemontese il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale a rifiutare ogni forma di coinvolgimento della Regione Piemonte nel programma di smaltimento dei rifiuti della Regione Campania in quanto: sono stati ampiamente disattesi gli impegni sottoscritti dalla Regione Campania lo scorso anno posti a fondamento dell'allora disponibilità da parte della Regione Piemonte si tratterebbe di un ennesimo aiuto fine a se stesso inutile, quanto dannoso, perché non sussistono sufficienti garanzie di un programma complessivo chiaro e certo che preveda una soluzione definitiva alla situazione rifiuti in Campania non vi è alcuna garanzia in merito all'accertamento delle gravi responsabilità ascrivibili alla pubblica amministrazione.
ad oggi non sono ancora pervenute le dimissioni dei responsabili politici dell'emergenza rifiuti quali il Sindaco Jervolino, il Governatore Bassolino e il Ministro Pecoraro Scanio".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 910 "Emergenza rifiuti Regione Campania", presentato dai Consiglieri Barassi, Clement, Bossuto Spinosa, Robotti, Dalmasso, Chieppa, Deambrogio, Moriconi, Cavallaro e Comella, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale considerato che in questi giorni una grave situazione riguardante il problema dei rifiuti sta attanagliando la Campania e in particolare Napoli e alcune realtà periferiche tra le più povere e degradate, situazione che sta determinando, oltre che un disastro ambientale ed igienico-sanitario per le popolazioni, l'impossibilità di vita in una normale quotidianità e convivenza ribadito che questa situazione, come altre già verificatesi in precedenza è stata provocata dalla scelta di puntare tutto improbabili percorsi tecnologici, riempiendo la Campania di milioni di "ecoballe" accumulate per alimentare futuri inceneritori, a fronte della mancanza di una gestione del ciclo dei rifiuti centrata sulla riduzione e la raccolta differenziata finalizzata a compostaggio e riciclaggio, unici strumenti in grado di annullare l'impatto dei rifiuti, costituendo al tempo stesso il massimo risparmio di materia e di energia nei processi produttivi denunciato che esistono precise responsabilità politiche e amministrative di chi non è intervenuto pur avendone l'autorità e ha delegato l'intera questione ai vari commissari che nel corso degli anni si sono succeduti nonché la totale strumentalità di coloro che approfittano dell'attuale situazione per lanciare un attacco ingiustificato a chi, come gli ambientalisti e lo stesso attuale Ministro dell'Ambiente ha sempre messo in evidenza l'inefficacia della cosiddetta 'impiantistica pesante' denunciate altresì le gravi ingerenze interessate da parte della camorra che ha gestito in modo illegale e criminale il trasferimento, anche dal nord e dal nostro sistema produttivo, di rifiuti tossico nocivi esprime solidarietà con i cittadini campani che in questi giorni vivono questa situazione di particolare disagio e di rischio per la loro salute ritiene doveroso e indispensabile intervenire per togliere i rifiuti dalla strade garantendo così la salute e il ritorno ad una normale quotidianità per i cittadini campani e permettendo di ricreare un clima in grado di impostare una seria politica per gestire in modo partecipato e trasparente il ciclo di rifiuti, anche per porre fine al più presto al commissariamento in atto da 14 anni condivide la scelta solidale della Giunta regionale che ha dato la propria disponibilità ad accogliere 5.000 tonnellate di rifiuti urbani nella nostra regione e invita le Amministrazioni e gli ATO a dare una disponibilità ad accogliere tali rifiuti, stante anche la loro minima quantità che pu essere controbilanciata con l'aumento, per quest'anno, del solo 0,2% della nostra raccolta differenziata, senza peraltro che questa disponibilità possa precostituire aspettative di nessun tipo impegna la Presidente e l'Assessore competente affinché venga richiesta al Governo ed alle istituzioni locali campane l'attuazione di tutte le iniziative volte a ridurre in modo massiccio la produzione dei rifiuti e a lanciare una politica di raccolta differenziata con sistema porta a porta che è l'unico in grado di garantirne l'efficacia e di tutte le procedure per la gestione controllata delle discariche, in ottemperanza anche a quanto previsto dalla normativa europea e nazionale che prevede che in discarica debba finire solo il materiale già pretrattato e stabilizzato." Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 911 "Emergenza rifiuti in Campania", presentato dai Consiglieri Muliere, Lepri, Travaglini, Boeti Auddino, Larizza, Motta, Bellion, Ronzani, Pozzi, Reschigna, Rutallo Placido, Ferraris, Pace, Bizjak, Rostagno, Rabino, Laus e Cattaneo,il cui testo recita: "Premesso che la crisi nel settore della raccolta dei rifiuti in Campania si sta configurando come una vera e propria emergenza nazionale valutato come si tratti ormai di un disastro ambientale che determina conseguenze gravissime di sicurezza per l'igiene pubblica e la salute dei cittadini, di ordine pubblico, di impossibilità a garantire alcuni servizi essenziali come nel caso del sistema scolastico pubblico, nonché d'immagine complessiva per il nostro Paese si tratti di una situazione non più tollerabile, che incide pesantemente sulla quotidianità di Napoli e della Campania al punto da richiedere drastiche misure di contrasto da parte dello Stato che ha mobilitato l'Esercito per far fronte alla rimozione dell'enorme quantità d'immondizia considerato che il tema della solidarietà nazionale, mai messo in discussione, non pu essere disgiunto dall'individuazione delle responsabilità politiche ed amministrative che ci hanno condotto a questa situazione preso atto che il Governo ha chiesto la collaborazione attiva delle Regioni, che hanno risposto positivamente a tale richiesta, assicurando il massimo impegno senza tralasciare la sottolineatura delle difficoltà organizzative alcune Regioni si sono già, in concreto, impegnate ricevendo sul proprio territorio i primi quantitativi di rifiuti.
valutato come l'impegno richiesto per la nostra Regione abbia un ordine di grandezza ipotizzato in 5000 tonnellate di rifiuti solidi urbani, pari allo 0.2% dei 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti che il Piemonte produce in un anno considerato che il nostro sistema di gestione dei rifiuti, grazie all'impegno di Regione e Province, presenta un profilo virtuoso: da due anni la produzione annua è sostanzialmente ferma (2,3 m/tonn.), mentre cresce la raccolta differenziata che ha già praticamente raggiunto con un anno di anticipo l'obiettivo del 45 % previsto per la fine del 2008.
prendendo atto delle prime difficoltà tecniche e delle criticità in alcuni casi rappresentate dalle Province, titolari delle competenze in materia di smaltimento rifiuti ribadendo l'assoluta necessità di una forte responsabilità e collaborazione solidale su scala nazionale per far fronte ad una situazione che provoca danni e disagi in primo luogo alle popolazioni interessate.
invita la Giunta regionale a continuare nella ricerca di dialogo con le Province per ottenere la disponibilità a farsi carico, sul territorio piemontese, di questa emergenza a prendere atto, al termine di questo percorso, delle indicazioni che perverranno dalle Province ad impegnare il Governo affinché convochi al più presto un Tavolo, che veda coinvolti i Presidenti delle Regioni e delle Province italiane, in cui sia possibile affrontare i problemi di carattere tecnico e politico per individuare soluzioni che consentano di uscire definitivamente dall'emergenza ad individuare ulteriori forme di cooperazione affinché l'emergenza rientri e si realizzino condizioni di normalità sotto il profilo igienico e sanitario a proseguire sul percorso intrapreso in Piemonte con la riduzione dei rifiuti, il recupero di materiale, l'ottimizzazione degli impianti di smaltimento, la ridefinizione degli ambiti ottimali per la realizzazione di una virtuosa politica di smaltimento, la realizzazione, in tempi il più rapidi possibili, dei necessari impianti tecnologicamente appropriati per la valorizzazione energetica (termovalorizzazione)".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 912 "Emergenza rifiuti in Campania", presentato dai Consiglieri Turigliatto, Valloggia Buquicchio, Valloggia e Ricca, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in Campania sta acquistando i caratteri di una vera e propria emergenza democratica lo stato delle strade e delle piazze di Napoli e dei comuni vicini rappresenta - oltre che un evidente punto di forte crisi ambientale - la rappresentazione della fragilità di un territorio travagliato dall'oppressione della malavita organizzata e anche conseguenza di un metodo di utilizzo di ingenti risorse pubbliche per costruire il consenso anziché le necessarie politiche di sviluppo e di gestione dei servizi i cumuli di rifiuti e gli incendi selvaggi segnalano inequivocabilmente il fallimento di una classe politiche che non ha saputo - e qualche volta voluto - occuparsi di operare scelte nette, forse impopolari, per evitare che una normale funzione pubblica (la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) diventasse occasione di profitti illeciti, di elusione nei controlli, di corruzione diffusa, di danni ambientali che stanno già oggi rivelando la loro gravità e gli effetti nefasti.
considerato che la situazione generata dalla incapacità di gestire il fenomeno, prima che diventasse emergenza, è figlia anche di una politica che non sempre si adopera in nome di un comune "senso dello stato" a diffondere e a praticare la cultura dell'interesse pubblico e della comunanza degli obiettivi come valori comuni agli schieramenti politici e ideali. Su come risolvere questa complessa crisi non possono confrontarsi strumentalmente schieramenti gruppi di opinioni, correnti, come se si trattasse di una "cosa normale" occorre che il "comune sentire" prevalga sulla volontà di utilizzare l'emergenza-rifiuti come una clava per dirimere questioni di altra natura.
Anche solo l'incapacità di contrastare azioni criminose è di per se stesso azione criminosa è evidente a tutti che le strade vadano rapidamente sgomberate dai rifiuti , che questi vadano smaltiti correttamente, senza ricorrere alla camorra, che della questione debba complessivamente farsi carico l'intero paese, ogni zona con le sue specificità e le sue possibilità di accoglienza. È altresì evidente che debba essere predisposto un piano vincolante per il ritorno alla normalità, onde evitare che la situazione si ripeta altre volte ancora e per riportare alla legalità territori e situazioni oggi a forte rischio va parallelamente aperto un vero e proprio "processo alla politica" onde evidenziare responsabilità, metodi, comportamenti e collusioni, inerzie e sottovalutazioni. In particolare i responsabili dei partiti, a cominciare da quelli che esprimono gli amministratori e i rappresentanti politici responsabili dello sfascio - hanno oggi il dovere di indicare responsabilità e sottovalutazioni, indicando anche a chi - rappresentanti locali, amministratori - debbano essere richieste le dimissioni l'attenzione al ripristino della legalità e delle normali condizioni di convivenza civile deve incentrarsi anche sui siti che oggi cominciano ad accogliere i rifiuti della Campania, le modalità con cui sono state acquisite le disponibilità e quali siano i soggetti attuatori coinvolti impegna la Giunta regionale a: proseguire lungo la strada di disponibilità indicata dalla Presidente Bresso, verificando concretamente i modi attraverso i quali il Piemonte pu farsi carico di aiutare il superamento della fase di emergenza, concordando con le Province insieme a tutte le azioni per combinare politiche "spinte" di raccolta differenziata con le tecnologie per la valorizzazione energetica dei rifiuti esigere che il Governo nazionale e della Regione Campania, anche attraverso il commissario straordinario - predispongano il piano di ritorno alla normalità e alla legalità, assumendosi responsabilità precise e indicando tempistiche certe e vincolanti trasmettere al Governo l'apprezzamento per la decisione di utilizzare l'esercito nella fase di ripristino della normalità della raccolta e con compiti di protezione civile atti a garantire la popolazione dai vandalismi "interessati", a favorire la rapida riapertura di scuole e pubbliche istituzioni. Manifestare altresì apprezzamento per la decisione di sciogliere i Consorzi, tra i principali responsabili del disastro di oggi".
Il Consiglio approva.
In merito all'ordine del giorno n. 915, ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Volevo soltanto che desse atto di una modifica: all'ultima riga dell'ultimo capoverso del dispositivo sono eliminate le parole "quali il commissariamento delle Istituzioni stesse")



PRESIDENTE

L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Manolino si intende corretto in tal senso: sono soppresse le parole "quali il commissariamento delle istituzioni stesse".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 915 "Emergenza rifiuti Regione Campania: solidarietà agli italiani che vivono nella Regione Campania" presentato dal Consigliere Manolino, così come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la grave situazione della gestione rifiuti in Campania ha assunto dimensioni drammatiche ed inaccettabili, che stanno fortemente compromettendo l'immagine civile della Regione stessa, unitamente a quella dell'intero Paese è ormai emerso con assoluta chiarezza che detta situazione è ascrivibile ad una pessima gestione politico-amministrativa della materia, che perdura da oltre un decennio e che nel corso degli ultimi anni ha subito un percorso degenerativo lo stato delle strade e delle piazze di Napoli e dei Comuni vicini rappresenta - oltre che un evidente punto di forte crisi ambientale - la fragilità di un territorio, anche travagliato dall'oppressione della malavita organizzata, ma comunque anche conseguenza di un metodo di utilizzo di ingenti risorse pubbliche finalizzate a costruire il consenso anziché a realizzare le politiche di sviluppo e la gestione dei servizi la situazione sopra citata, è figlia anche di una politica che non sempre si è adoperata per diffondere e praticare la cultura dell'interesse pubblico e della comunanza degli obiettivi, come valori comuni agli schieramenti politici e ideali va aperto un vero e proprio "processo alla politica" onde evidenziare responsabilità, metodi, comportamenti e collusioni, inerzie e sottovalutazioni. In particolare debbono essere richieste le dimissioni dei responsabili, amministratori o rappresentanti politici per permettere alla popolazione di avere fiducia in un vero cambiamento considerato inoltre che la quantità presunta di 5.000 t. di rifiuti è logisticamente ininfluente rispetto alla capienza possibile delle discariche in coltivazione in Piemonte e quindi costituisce un vero e proprio semplice atto di solidarietà, a condizione che non venga immessa così come trovasi - e cioè rifiuto "tal quale" - tenendo conto che le nostre discariche sono ormai allestite per ricevere rifiuti differenziati e preselezionati esprime in via prioritaria la solidarietà non alle Istituzioni, ma ai cittadini della Campania, che sono cittadini italiani, costretti a vivere una situazione di grave disagio, chiusura scuole, sospensione servizi e rischio per la salute, e non intravedono soluzioni utili per il corretto e razionale smaltimento degli RSU, e quindi subiscono colpe e responsabilità di alcuni loro governanti.
impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo affinché, oltre alla risoluzione temporanea dell'accumulo rifiuti, venga sviluppata la programmazione e la sensibilizzazione della raccolta differenziata e della necessaria impiantistica in tutta la Regione Campania, onde evitare il ripetersi di emergenze simili a quella odierna e garantire all'Italia una uniforme risposta al problema dei RSU, cosa che i responsabili campani non hanno seguito e né voluto attivare a trasmettere alla popolazione campana la solidarietà dei cittadini piemontesi e delle Istituzioni a richiedere al Governo l'espressione di una ferma e chiara condanna dei responsabili istituzionali che in questa Regione hanno governato, siano essi di carica Ministeriale, Regionale. Provinciale o Comunale, ribadendone la chiara necessità di provvedimenti conseguenti." Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 916 "Richiesta risarcimento danni derivanti dalla gestione del 'sistema rifiuti', in Campania, come prescritto dall'articolo 2043 del Codice Civile (Neminem Laedere), et similia" presentato dal Consigliere Nicotra, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che l'attuale situazione di emergenza nella quale si trova la Campania è certamente dovuta alle responsabilità degli amministratori locali che non hanno saputo rinvenire una soluzione accettabile ad un problema che si trascina ormai da troppo tempo considerato che non passa giorno che gli organi di informazione, soprattutto internazionali non diano risalto a questo disastro l'opinione pubblica mondiale non riesce a capire perché non si raccolgano i rifiuti e crede che tutta l'Italia sia così, determinando conseguenze che a cascata, si riverseranno sull'intero sistema turistico ed agroalimentare le prime ripercussioni non tardano a farsi avvertire con disdette negli alberghi, ed annullamenti di ordini di prodotti alimentari importanti associazioni di categoria, quali ad esempio la Federalberghi della Campania e la Col diretti hanno già iniziato azioni legali finalizzate al risarcimento dei danni subiti dalle migliaia di imprese campane che rischiano anche la perdita di posti di lavoro avendo valutato che la nostra regione è forse quella che, in questi ultimi anni, ha investito nel settore turistico, culturale ed enogastronomico con enormi sforzi una copiosissima quantità di risorse pubbliche e private; solo dall'anno 2007 incominciano a vedersi i frutti di questo oneroso sforzo, e ormai nel territorio piemontese si può dire con certezza che è venuto a creare un clima positivo e di crescenti aspettative tra gli operatori economici ed i cittadini piemontesi, che tutti insieme iniziano a credere nel 'sistema Piemonte' Tale humus positivo se si dovesse interrompere rischierebbe di provocare una sfiducia collettiva interna al Piemonte, anche esterna, nei confronti di potenziali turisti ed operatori del settore: una sfiducia che porterebbe a danni incalcolabili ribadito che all'estero queste difficoltà vengono recepite mediaticamente come Italia sottolineato che di conseguenza il danno di immagine per la Regione Piemonte, per la nostra economia esprime condivisione per la solidarietà espressa dalla Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso impegna la Giunta regionale a verificare l'opportunità di porre in essere azioni giurisdizionale contro i responsabili (Sassolino) di tale disastro ovvero a costituirsi parte civile nei relativi procedimenti penali, al fine di chiedere il risarcimento dei danni all'immagine del sistema turistico ed agroalimentare piemontese secondo il generale principio del neminem laedere ex articolo 2043 c.c.".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Associazioni intercomunali - Resistenza

Esame ordini del giorno sugli Istituti della Resistenza: n. 902 dei Consiglieri Cotto, Leo, Toselli, Nastri, Dalmasso e Guida, inerente a "Adesione dei Comuni a più forme associative - Art. 2, comma 28, legge finanziaria 2008" e n. 909 "Salvaguardia Istituti Storici per la Resistenza del Piemonte" presentato dai Consiglieri Robotti, Chieppa, Barassi Deambrogio, Spinosa, Clement, Bossuto, Moriconi, Cirio, Placido Travaglini, Giovine, Pozzi, Ricca, Boeti, Nicotra, Ronzani, Rabino, Leo Reschigna, Buquicchio, Bizjak, Larizza, Muliere, Ferraris, Pace, Motta Cotto, Dutto, Valloggia, Auddino, Lepri, Turigliatto, Cavallaro, Ferrero Rossi, Rutallo, Guida e Bellion


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare gli ordini del giorno sugli Istituti della Resistenza, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prevista la votazione di due ordini del giorno sugli Istituti della Resistenza: l'ordine del giorno n. 902, a prima firma Cotto, e l'ordine del giorno n. 909, a prima firma Robotti.
La parola alla Consigliera Cotto, sull'ordine del giorno n. 902.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Chiedo la parola per illustrare brevemente l'ordine del girono da me presentato.
Com'è noto, la legge finanziaria esclude, dal prossimo 1° aprile, la possibilità, per le amministrazioni comunali, di aderire a più forme associative tra quelle previste dai vari articoli del Testo Unico degli Enti Locali, consentendo l'adesione ad un'unica forma associativa.
Penso alla nostra regione, che ha il 50% dei 1.206 Comuni con una popolazione al di sotto dei 1.000 abitanti, e penso ai Comuni della mia Provincia, che hanno più forme di associazioni, di consorzi (il consorzio socio-assistenziale, il consorzio per la Biblioteca Consorziale Astense gli Istituti della Resistenza, quei consorzi nati ultimamente per fornire servizi come pubblica sicurezza, utilizzando i cosiddetti "vigili di zona" delle comunità collinari).
Non oso pensare cosa succederà dopo il 1° aprile, se non riusciamo a far annullare questo provvedimento.
Chiedo, pertanto, a tutto il Consiglio di votare favorevolmente questo ordine del giorno, che impegna la Giunta regionale a intervenire presso il Governo, per l'abrogazione del comma 28, all'articolo 2, della legge finanziaria per il 2008, al fine di salvaguardare ogni forma associativa tra Comuni finora costituita e consentire la possibilità di nuove adesioni a più forme associative.
Voglio ricordare che la politica della Regione Piemonte è sempre stata quella di favorire queste forme di aggregazione. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 902, il cui testo recita: "Premesso che il comma 28, dell'articolo 2, della legge finanziaria per il 2008, esclude dal prossimo 1' aprile la possibilità per le Amministrazioni Comunali di aderire a più forme associative, tra quelle previste dagli artt. 31, 32, 33 del T.U. degli Enti locali, consentendo l'adesione ad un'unica forma associativa Considerato che detto comma stabilisce che dal 1' aprile 2008, nel caso di permanenza di adesioni multiple, 'ogni atto adottato dall'associazione tra Comuni è nullo ed è, altresì, nullo ogni atto attinente all'adesione o allo svolgimento di essa da parte dell'Amministrazione comunale interessata' Tenuto conto che numerosi Comuni piemontesi aderiscono a più forme associative che esplicano attività in settori distinti, dal socio assistenziale, alla promozione del territorio, alla cultura, alla gestione integrata di servizi di pubblico interesse Ritenuto che l'applicazione della nuova normativa pregiudichi la prosecuzione dell'erogazione di servizi da tempo consolidati Considerato che la disposizione della finanziaria penalizza maggiormente i Comuni di minori dimensioni, e i loro abitanti, poiché l'adesione a più forme associative consente di svolgere fondamentali attività a favore dei cittadini altrimenti economicamente impossibili da sostenere per un Comune singolarmente il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale A intervenire presso il Governo per l'abrogazione del comma 28 dell'articolo 2, della legge finanziaria per il 2008 al fine di salvaguardare ogni forma associativa tra Comuni fino a ora costituita e consentire la possibilità di nuove adesioni a più forme associative".
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 909, a prima firma Robotti.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Sull'ordine dei lavori, Presidente. Sono veramente stupita che ci sia stato il voto di astensione - che equivale a votare contro - quando gli accordi erano che si sarebbero votati tutti e due i documenti, tant'è che con il collega Leo abbiamo anche sottoscritto quello presentato dal Consigliere Robotti, perché era contemplato il discorso della salvaguardia degli Istituti della Resistenza.
Nel mio intervento ho citato quattro forme di associazione (le biblioteche, i consorzi socio-assistenziali, gli Istituti della Resistenza e quei consorzi che, ad esempio, mettono a disposizione il vigile per i servizi collettivi).
Era, quindi, un discorso complessivo, riguardante più forme associative, che comprendono anche gli Istituti della Resistenza.
Pur sapendo che il voto di astensione significa voto contrario, vi siete astenuti, pertanto mi chiedo: se si è contrari a quel documento che contemplava anche l'Istituto della Resistenza, come si fa a lasciar passare l'ordine del giorno per salvare solo gli Istituti della Resistenza e non le biblioteche o i consorzi socio-assistenziali o i servizi come quello prestato dai vigili? Credo che occorra un momento di sospensione, al fine di approfondire cosa è accaduto, perché mi sembra sia stato fatto un grave errore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. La sollecitazione, rispetto a questo tema è giunta dai quattro Istituti di Asti, Alessandria, Novara e Cuneo, che, ad oggi sono consorzi e il 31 marzo di quest'anno, se il Governo non fa una proroga, potrebbero vedere tagliati i finanziamenti dei Comuni che fanno parte dei loro consorzi. Ritengo che, alla base del provvedimento del Governo, ci sia un ragionamento giusto: sono troppi i consorzi senza finalità sociali o sanitarie o ambientali, a cui i nostri Comuni partecipano, con costi sulla collettività troppo alti, che vanno dunque tagliati. Ci sono servizi come le biblioteche, i servizi culturali aggregativi, oggi spesso consorzi, che possono essere trasformati in enti semplici, a cui i nostri Comuni aderiscono con dei finanziamenti, ad esempio la Biblioteca Consorziale Astense della mia città, che è giusto che si trasformi in fondazione, o in ente semplice, in modo che, ad esempio anche la Fondazione Cassa di Risparmio possa intervenire, visto che adesso se ne sta disinteressando. È un esempio su tutti, parlando anche di casa mia.
Credo sia giusto aver respinto l'ordine del giorno della Consigliera Cotto, non per una questione politica, ma per una questione di merito pratica, perché credo che la Regione non possa farsi carico di decine di consorzi di carattere regionale, con costi e modalità burocratiche aggiuntive rispetto alla gestione del nostro Ente, per soluzioni che, a nostro giudizio, devono essere trovate in modo diverso, attraverso la trasformazione di questi consorzi in enti semplici o in fondazioni. Ritengo che questa sia la strada giusta. Un conto è salvaguardare il lavoro fatto in questi anni dai quattro Istituti di Asti, Alessandria, Novara e Cuneo permettendo anche ai dipendenti di quegli Istituti di mantenere la qualifica di dipendenti pubblici, un altro conto è aprire le cateratte tanto per capirci, e trasformare decine di consorzi in consorzi regionali con oneri che andrebbero a ricadere sul nostro ente. Strada sbagliata che invece di ridurre e contenere i costi della politica, aumenterebbe i costi della politica con ulteriori aggravi carichi sulla nostra regione...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Robotti, ma vedo molti Consiglieri che stanno abbandonando l'aula: ricordo che alle 14,30 è convocata la VII Commissione per un'indagine conoscitiva sulla condizione dei lavoratori operai della Fiat. È prevista un'audizione di un'organizzazione sindacale di metalmeccanici e dei rappresentati sindacali unitari dell'azienda FIAT.
Prego, continui, Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

L'avevo detto all'inizio del mio intervento. I consorzi socio assistenziali, i consorzi sanitari così come quelli ambientali, la Finanziaria li ha esclusi, quindi non sono materia della nostra discussione perché stanno fuori dal provvedimento della Finanziaria.



(Commenti fuori microfono della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliera Cotto, la prego di intervenire con le modalità dovute, anche in ragione del suo incarico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Mi sembra che la confusione in un determinato settore regni abbastanza sovrana. Mi rendo conto che sono momenti delicati e anche la Finanziaria ha portato una serie di conseguenze negative o di situazioni critiche (vedasi la questione delle Comunità Montane).
Quando si legifera a 600 chilometri di distanza volendo adottare delle norme che possono andare bene per realtà regionali dove ci sono 200-300 comuni con dimensioni demografiche di 5.000 o di 10 mila abitanti e le stesse norme sono poi imposte e da utilizzare per realtà, come le nostre da 500 abitanti, state tranquilli che non esce un euro che non sia dovuto.
Conosco come vanno, a fronte delle richieste, a centellinare quelle poche risorse che hanno. Alla fine, tutto sommato, non conosco realtà nelle quali si possono annidare in questi consorzi degli opportunisti, oppure dei "trombati" della politica (come si dice con un brutto termine) o delle persone messe lì con criteri esclusivamente clientelari. Niente di tutto questo. Sono realtà di servizio, condivisibili o non condivisibili ma comunque, di servizio: la biblioteca il singolo comune non la può gestire allora ci sono le realtà del servizio bibliotecario regionale che storicamente, è stato costituito. Lo stesso vale per gli Istituti storici della Resistenza. Non capisco per quale ragione i comuni debbano "cacciare" dei soldi per costituire, eventualmente, un fondo di dotazione di un'ipotetica fondazione, perché ci sono delle regole. Se uno dice fondazione deve avere letto il capitolo del Codice Civile che riguarda le fondazioni. Oppure si può fare una convenzione? Convenzione vuol dire che è tutto in mano al comune capofila e gli altri sono lì solamente a fare da contorno. A quel punto le quattro lire, i mille euro, o i cento euro il comune piccolo non li mette perché non conta in quanto, di fatto, la convenzione presuppone un comune che opera e tutti gli altri che fanno da contorno.
A questo punto credo che, veramente, la soluzione tecnica non si possa trovare in questa sede, né si possano addurre motivazioni frettolose e di ordine tecnico e politico. Se si dovesse fare una valutazione di questo tipo si dovrebbe andare nella sede competente, che è la Commissione.
Altra cosa è esprimere un orientamento di carattere generale, come pu essere un ordine del giorno iscritto fuori sacco oppure velocemente affinché arrivi tempestivamente la pulce all'orecchio del Governo e dei Gruppi parlamentari, dopodiché la giusta soluzione tecnica la troveranno loro.
Pensare di fare delle fondazioni al posto dei consorzi è difficile perché le fondazioni devono disporre di un fondo di dotazione. Dove lo vanno a prendere? Già fanno fatica, se è vero, a tirare fuori dei soldi in modo alquanto discutibile, secondo il Consigliere Robotti. A me questa situazione non risulta, perché sono consorzi consolidati da tempo. Non tocchiamo il sacro principio della nuova Finanziaria, lasciamolo lì concediamo, chiediamo come si è fatto per le Comunità Montane. La legge si applica salvo che la Regione, che ha compiti di organizzazione relativamente a come gli Enti locali devono gestire in modo consortile le funzioni, non decida diversamente. A questo punto, in sede regionale, si andrebbe, se cambiassero la norma nazionale, a fare l'abito su misura e a trovare le giuste soluzioni nella nostra Regione. Non andiamo con la scimitarra, è una questione complessa che condividiamo fin dal principio, e allora votiamo, o non la condividiamo e lo diciamo subito. Altrimenti si arriva in Aula con un sconcerto totale da parte nostra, soprattutto da parte dei proponenti. Viene meno quella dialettica assembleare che su certe cose ha sempre trovato...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Robotti!



CAVALLERA Ugo

La dialettica è quella che è.
Ho chiuso il mio intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo alla Consigliera Cotto e al Consigliere Robotti con il quale, in qualche modo, abbiamo ragionato forse con qualche fraintendimento. Non c'era intenzione, penso da parte di nessuno, di non capirsi completamente. Noi eravamo partiti, lo dico come informazione ai Consiglieri che hanno firmato, forse senza il necessario approfondimento.
Siamo partiti dall'anomala situazione degli Istituti storici piemontesi che sono un'eccezione a livello nazionale: ci sono sei consorzi a livello nazionale, di cui ben quattro nella nostra regione. La Finanziaria interviene nel merito con gli intenti di cui diceva prima...



(Commenti fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Non ci sono dubbi possibili, la collega Cotto fa parte di uno degli Istituti storici in questione. Non sono possibili fraintendimenti o furbate. L'impegno generale è quello di trovare una soluzione che è molto difficile. Un provvedimento di legge regionale non può risolvere il problema perché la competenza sul provvedimento non è concorrente, ma è esclusiva dello Stato e del Governo nazionale. La proposta che farei è di votare l'ordine del giorno specifico sugli Istituti storici, su cui c'è da fare un lavoro di difficile soluzione a cui la Consigliera ha partecipato.
La proposta è, al di là che ci sia stato il voto, che abbraccia delle questioni che potrebbero interessare anche l'ordine del giorno, di fare un approfondimento sul secondo ordine del giorno, al quale sono disponibile a partecipare con gli altri Consiglieri che lo vorranno, ad iniziare dal Consigliere Robotti, per arrivare nella seduta di martedì prossimo Consigliera Cotto, a votare quell'ordine del giorno, dopo avere effettuato tutti gli approfondimenti necessari, evitando equivoci e fraintendimenti che non erano assolutamente voluti. Arriveremo così al voto con chiarezza ma a quel punto ognuno si assumerà le responsabilità politiche di votare a favore o contro, cosciente di quello che si sta facendo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Voglio evidenziare solo un dato tecnico, che potrebbe aiutare i colleghi, anche se forse molti saranno già informati.
Mi spiace che l'Assessore Oliva non sia presente. Spesso si usa il termine fondazione in modo assolutamente improprio, perché la maggior parte degli enti che vengono classificati con questo termine, in realtà sono delle associazioni.
Mi risulta che in Piemonte le vere fondazioni, cioè quelle - come ha ricordato il collega Cavallera - dotate di un fondo e quindi totalmente autonome nel proprio bilancio, siano forse due o tre; la più importante forse qualche collega ricorderà la polemica di circa un anno fa - credo che sia la Fondazione Accorsi, che ha un fondo di rilevanza notevole.
La maggior parte degli enti che hanno il titolo di fondazione sono in realtà delle associazioni che di fatto, se non sono partecipate e quindi finanziate con soldi pubblici, sono destinate, prima o poi, a chiudere.
Nessun giudizio di merito sul fatto che esiste una pletora di enti consorzi e quant'altro che probabilmente in questa fase - citerei comunque la buona amministrazione dei soldi pubblici - andranno in qualche modo rivisti.
Ci sono sicuramente tanti enti di cui la Regione ha un controllo diretto - probabilmente avremo modo di parlare prossimamente in quest'Aula e in Commissione - rispetto ai quali si può intervenire in modo energico andando a ridurre veramente e a risparmiare, piuttosto che andare a colpire qualche biblioteca, perché sinceramente, quando si apre una biblioteca questa rappresenta sempre un bene per la collettività. Qualunque sia la decisione dei colleghi di opposizione sopravvissuti - peraltro riterr legittima qualunque scelta faranno - comunque, per coerenza, visto che l'ho firmato, voterò favorevolmente sull'ordine del giorno n. 909.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Un intervento veloce, perché concordo con quanto il Vicepresidente Placido ha proposto.
Continuo a credere che questo comma in Finanziaria sia stato steso affrettatamente, forse senza tenere conto delle conseguenze che avrebbe comportato; meglio sarebbe stato pensare a consorzi senza gettoni di presenza, quindi riducendo le spese in tal modo. In sostanza, si è guardato ai risparmi senza tenere in considerazione le conseguenze che avrebbero determinato.
Quando sono stato informato di ciò, ho parlato con i due Vicepresidenti chiedendo un ordine del giorno complessivo, con le loro prime firme, che venisse presentato immediatamente in consiglio. Con questo spirito ci siamo anche incontrati lunedì in mattinata.
Quando ho visto i due ordini del giorno non ne ho capito il motivo e ho pensato che questo fosse il risultato della riunione di lunedì. Continuo a credere che un solo documento sarebbe stato più utile.
Poiché siamo partiti da una richiesta specifica dei quattro Istituti storici che sarebbero penalizzati e sarebbero forse costretti a chiudere (o quasi) se non venisse rimandato questo provvedimento, sarei anch'io per votare oggi specificamente il documento sugli Istituti storici.
Siccome il tema sollevato sul problema socio-assistenziale è un problema serio e importante, lo rimanderei alla prossima seduta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per dichiarazione di voto.



COTTO Mariangela

Per evitare che il collega Cavallera pensi male, dico subito che questa non è una bega astigiana tra me e il Consigliere Robotti.
Io ho l'onore di far parte del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Storico per la Resistenza di Asti e di lavorare alla pari degli altri, quindi penso di sgombrare ogni dubbio.
Insieme ai solleciti dell'Istituto per la Resistenza, ho ricevuto solleciti dal Direttore della Biblioteca Consorziale Astense e da alcuni Sindaci, i quali mi dicono: "Se sono costretto a scegliere un solo consorzio, sono costretto a scegliere il consorzio socio- assistenziale".
Le chiedo scusa, Presidente, se prima ho tentato di interrompere il Consigliere Robotti, ma siccome dava un'informazione errata, mi sembrava giusto puntualizzare. Anche perché il Consigliere Robotti ha dato un'informazione errata anche al Consigliere Capogruppo Muliere quando gli ha detto: "Asteniamoci".
Gli accordi non erano questi, lo sa il Consigliere Dalmasso, lo sa il Consigliere Placido...



COTTO Mariangela

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



COTTO Mariangela

Ma non c'era nessun accordo, Mariangela.



COTTO Mariangela

Nel discorso, era stato detto: "Nel più ci sta il meno".
Questo mio ordine del giorno, presentato cinque giorni prima rispetto a quello di Robotti, affronta il problema nella sua complessità, e in questo c'è anche l'Istituto per la Resistenza, poiché non potevo certo ignorare questo problema.
Allora, indipendentemente dal voto, potevate dare solo la presenza, ed era quello che io mi aspettavo, perché comprendo il vostro imbarazzo di fronte a un Governo che pensa solo a Roma, Napoli, Torino e non pensa ai piccoli Comuni, che fanno fatica e che hanno bisogno di consorziare anche il Vigile per dare un minimo di servizio. E lo fanno perché anche voi Giunta Bresso, con l'Assessore Deorsola, avete dato soldi a questi Comuni per agevolare l'associazione nei servizi: è la vostra politica che continua la nostra.
Rispetto a questo articolo - ne abbiamo parlato al Gruppo - giustamente il Consigliere Cavallera dice: "Noi vogliamo dare l'indirizzo alla Presidente Bresso cosicché, quando va alla Conferenza Stato-Regioni, possa far capire cosa significa questo articolo per i piccoli Comuni del Piemonte. La soluzione tecnica la dovranno trovare loro". E questo mi pare un bel ragionamento.
Colleghi Consiglieri, dopo tutto il parlare di questo, non posso accettare che adesso si dica: "Quello lo respingiamo", così domani in VI Commissione avremo di fronte tutte le biblioteche consorziali, e sarò io a invitarle e a trasmettere loro i verbali di quello che si è detto qui perché bisogna avere una sola morale.
Noi volevamo tentare di salvare tutto, di trovare una soluzione per gli Istituti per la Resistenza, che è diverso dalla soluzione che si pu trovare parlando di fondazione, perché la Biblioteca Consorziale Astense ad esempio, per trasformarsi in fondazione, deve chiedere ai Comuni altri soldi, che non hanno.
Allora, Presidente - e mi rivolgo anche al Vicepresidente, che ha fatto una proposta - poiché noi avevamo già proposto di approvarli tutti e due indipendentemente dal fatto che ognuno è libero di votare, per serietà le consiglierei di rinviare tutto (tanto tra oggi, giovedì, e martedì gli Istituti per la Resistenza non muoiono), di evitare scontri che non sono piacevoli, di verificare anche se c'è il numero legale così magari, grazie alla mia proposta, non fate brutte figure e di aggiornare il tutto a martedì pomeriggio.
Nel frattempo, nella pausa pranzo si può trovare il momento di riunire la Commissione Enti locali, perché ho fatto presente solo quattro tipi di consorzi, ma avendo approfondito l'argomento, abbiamo visto che il Consorzio Rifiuti e quello degli Acquedotti sono stati stralciati; magari a Roma non sanno che in Piemonte il socio-assistenziale è affidato ai consorzi, può darsi che abbiano pensato solo ai Comuni di Torino, Novara e Asti.
In sostanza, dobbiamo affrontare la questione seriamente. Io credevo collega, che lei ne avesse parlato con il suo Capogruppo, così come ho fatto io, ieri, con il mio Capogruppo, e tutto il Gruppo di Forza Italia era su questa posizione.
Credo che un rinvio a martedì non danneggi nessuno, ma ci darà l'occasione di capire se ci sono ancora altri Consorzi per poter offrire alla Presidente Bresso una valutazione più generale e non un semplice...



(Commenti in aula)



COTTO Mariangela

Questa è la mia richiesta. Dico solo al Consigliere Muliere che, se si fa guidare dal Consigliere Robotti, farà poca strada.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, un attimo di attenzione. La Consigliera Cotto ha fatto un mozione sull'ordine dei lavori di non procedere alla votazione.
Mi pare che i proponenti chiedano il voto. A questo punto procedo con il voto finale, fermo restando che penso che il voto sull'ordine del giorno n.
909 non vada ad inficiare la proposta avanzata dal Vicepresidente Placido che è quella di affrontare nella VIII Commissione - è presente il Presidente Reschigna - la questione in maniera tale che possa essere formalizzata.
Comunico che il Consigliere Novero ha ritirato la sua firma dall'ordine del giorno n. 909. La collega Cotto ha fatto una richiesta di inversione all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Volevo formalizzare la richiesta in senso positivo. Chiedo di rinviare in Commissione il provvedimento.
Presidente, lei aveva dichiarato che la collega Cotto interveniva per dichiarazione di voto, ma era una sua valutazione. In realtà, la collega Cotto interveniva nel dibattito.



PRESIDENTE

La collega Cotto è già intervenuta nel dibattito, Consigliere Cavallera. La Consigliera Cotto è intervenuta per prima nel dibattito sull'ordine del giorno, in seguito ha fatto un secondo intervento per dichiarazione di voto. Consigliere Cavallera, lei può intervenire, se lo ritiene, ponendo la questione pregiudiziale.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Vede, avere un Presidente avvocato risolve le situazioni nell'impasse.
Credo proprio che sia necessario fare un appello ai colleghi su una materia alquanto delicata. Non dimenticate che adesso ci stiamo apprestando a discutere del riordino delle Comunità montane. A volte, ci sono dei segnali che vanno colti. Ad esempio, il Presidente Riba è venuto in Commissione e ha detto: "Faremo dei confronti come UNCEM a tutto campo coinvolgendo tutte le parti".
Credo che in materia di associazionismo, organizzazione sovracomunale della gestione dei servizi, modalità di gestione dei servizi ad area vasta ecc., sia opportuno creare le condizioni di un confronto e non di uno scontro pregiudiziale, che poi ritengo sia, per certi versi, quasi un infortunio per buona parte della maggioranza.
Quindi, la via di uscita, rendendoci conto che può esserci stato anche una non completa percezione dei vari passaggi, è di andare a martedì con un brevissimo approfondimento. A mio avviso, questa sarebbe una modalità che tutto sommato, recupererebbe, limitatamente alla tematica, che interessa tutti, dell'associazionismo e della gestione dei servizi intercomunali, un minimo di clima quanto mai necessario nei sei mesi entro i quali dobbiamo discutere del riordino delle Comunità montane.
Vedete un po' voi, se volete andare su una strada piuttosto che su un'altra.



PRESIDENTE

stata avanzata una questione pregiudiziale di non passaggio alla votazione sull'ordine del giorno. Pongo la questione in votazione.
intervenuto a favore il Consigliere Cavallera. C'è qualcuno che vuole intervenire in senso contrario? Non c'è nessuna richiesta di intervento.
Procedo prima con la questione pregiudiziale avanzata dal Consigliere Cavallera di non passaggio al voto.
Indìco la votazione palese sulla questione pregiudiziale di non passaggio al voto.
Il Consiglio non approva.
stata messa in discussione la correttezza del voto. Quindi, annullo la votazione precedente e la riformulo per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sulla questione pregiudiziale di non passaggio al voto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Il Vicepresidente Placido, in qualità di Consigliere, ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto, sull'ordine del giorno n. 909; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Impiegherò pochi secondi.
Ritengo che la soluzione, al di là dei fraintendimenti, poteva essere quella di rinviare a martedì prossimo l'ordine del giorno sulla Resistenza e sugli Istituti storici.
Se ci fosse stato qualche fraintendimento su un ordine del giorno che ha riscosso una grande condivisione, lo si sarebbe potuto chiarire in qualche giorno.
Questa era la mia proposta, e la volevo ribadire. Naturalmente, la ripresentazione dipende dal primo firmatario. È evidente che se lo stesso mantiene l'ordine del giorno, non posso che votare convintamente a favore dello stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Vorrei far presente ai colleghi che quando avevo visto che nel testo dell'ordine del giorno si parlava di "Resistenza", avevo apposto la mia firma. Lo avevo sottoscritto perché per me la parola "Resistenza" evocava l'immagine del "popolo italiano unito" su un qualcosa.
Non mi pare, però, che in questo momento si colga un simile segnale: questo è il motivo per cui ho ritirato la mia firma. Qui c'è un Gruppo che pretende di rappresentare la Resistenza.



NOVERO Gianfranco

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



NOVERO Gianfranco

No, non c'entra nulla!



NOVERO Gianfranco

Sì, perché non si può avere un atteggiamento diverso. Oggi deve passare il voto perché si parla di Resistenza. Ma perché la Resistenza è una certa...



(Commenti in aula fuori microfono)



NOVERO Gianfranco

Io lo interpreto così. Non c'entrerà nulla, ma...
Di tutto il resto - dell'associazionismo piemontese e italiano che lavora per gli altri, per un qualcosa di utile - ne discuteremo. Ma questo siccome è il "mostro sacro"... Poiché non possiamo certamente votare contro un ordine del giorno che condividiamo - non possiamo neanche astenerci perché il Regolamento prevede che l'astensione sia considerata un voto contrario - noi ci rifiutiamo di partecipare a questo voto. Se fosse stato trattato martedì, sarebbe stato sicuramente meglio, indipendentemente dal risultato ottenuto sull'altro ordine del giorno. Anche se l'altro ordine del giorno fosse stato rifiutato, martedì avrei sicuramente votato a favore di questo ordine del giorno.
Noi oggi non ci sentiamo di partecipare.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori, perché vorrei capire.
Ripresenterò, assieme ai colleghi, il mio ordine del giorno: martedì quest'Aula si assumerà l'impegno di discuterlo (e di votare, naturalmente come si riterrà opportuno) per permettere che la Presidente Bresso, a Roma possa fare in modo di rappresentare la situazione? Io non voglio un voto a favore, ma non voglio nemmeno un voto contro. I meccanismi si conoscono.
Vorrei porre all'Aula una domanda, rivolgendomi ai colleghi più moderati: a chi conviene questo clima? Avete sentito tutti l'intervento del Consigliere Novero: la Resistenza non è solo vostra! Io ho avuto uno zio partigiano!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Consentiteci di terminare i lavori.



COTTO Mariangela

Voi rischiate di arrecare un danno agli Istituti della resistenza se non cercate di cogliere la positività dei colleghi che hanno firmato l'ordine del giorno, che, in sede di bilancio, possono chiedere anche dei soldi in più per la Resistenza, anziché presentare emendamenti in senso contrario.
Chiedo conferma al Presidente Muliere e al Vicepresidente Lepri: a chi giova questa situazione di contrapposizione su Istituti in cui tutti crediamo? Mi rivolgo ancora alla Presidente della VI Commissione: rinviare a martedì e approvarli tutti e due insieme, visto che nell'ordine del giorno presentato da noi si contemplano, anche dopo l'intervento di Roberto Placido, nostro e vostro Vicepresidente...
Io non so quale ricatto possa aver esercitato il collega Robotti, ma da giovedì a martedì, con la possibilità di trovare l'unità sugli Istituti della resistenza, con la possibilità di parlarne ancora, posto che non è un argomento solo vostro, ma anche nostro... Gli Istituti della Resistenza vivono perché amministrazioni di destra e di sinistra contribuiscono a pagare le quote.
Le volete solo voi? Attenzione, perché la polemica per forza verrà fuori. Se è questo ciò che volete, per poter dire ad un Direttore: "Siamo stati noi...



COTTO Mariangela

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



COTTO Mariangela

Ma non c'entra nulla!



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Robotti.
Consigliera Cotto, ha formulato la sua proposta sull'ordine dei lavori.
La pregherei di concludere e di attenersi al Regolamento. Grazie.



COTTO Mariangela

Ha ragione, Presidente.
Cercavo solo di meglio argomentare, affinché magari anche il Capogruppo di Rifondazione Comunista valuti l'opportunità su una scelta culturale che appartiene al Piemonte, e non solo a qualcuno che vive di slogan.



PRESIDENTE

Penso che la questione possa essere opportunamente trattata sia nella seduta della VIII Commissione che si terrà nella giornata di lunedì, prima del Consiglio, sia in sede di Consiglio. Prego i firmatari dell'ordine del giorno che è stato testé respinto dal Consiglio regionale di riformularlo leggermente differenziato, per consentire anche una votazione ai sensi del Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto.
Rilevo che è intervenuto pochissimo nel corso della seduta odierna, quindi non intendo rubarle il tempo che le spetta da Regolamento, ma le rammento solo che i lavoratori della FIAT ci stanno attendendo in Commissione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Ha ragione.
Per me la Resistenza rappresenta tantissimi valori, ma quello che più mi sta a cuore - peraltro, è il motivo per cui ho iniziato a fare politica e spero di continuare in tal senso - è la libertà.
in nome di questa libertà che oggi riusciamo anche a confrontarci sia pure in modo un po' animato, dialettico e forte. Credo che uno degli aspetti positivi della democrazia sia quello di poter discutere e confrontarci su uno dei valori fondanti che difende la nostra autonomia.
Per questi motivi, riconosco le ragioni valide dei colleghi Novero Cotto e Cavallera; ma ho apposto la mia firma anche per una questione di coerenza, ritenendo che non fosse così scandaloso spostare il voto da oggi a martedì (infatti prima ho votato per lo spostamento e per la pregiudiziale proposta dai colleghi di Forza Italia).
Comunque, mantengo la volontà di votare a favore dell'ordine del giorno, perché credo che tutti noi, al di là delle posizioni e degli schieramenti, dobbiamo ricordarci che di tutti i beni che possiamo salvaguardare, la libertà rimane assolutamente il più importante. Senza libertà, tutto il resto è assolutamente vano ed inutile.
Vorrei ricordare anche ai colleghi che magari in questo momento sono un po' insofferenti, vista l'ora e visto che in questo momento ci sono dei lavoratori che ci stanno aspettando in Commissione, che non è un discorso assolutamente vano: quando la libertà si dà per scontata, è il momento in cui i popoli cominciano a perderla.
Grazie, colleghi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 909, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la legge finanziaria 2008, all'articolo 2, comma 28, stabilisce che i comuni possano far parte di una sola forma associativa, fra quelle previste dagli articoli 31, 32 e 33 del Testo Unico degli enti locali la sopraccitata norma stabilisce, inoltre, che i comuni entro il 31 marzo 2008, nel caso facciano parte di più consorzi, devono necessariamente adeguarsi a quanto disposto, e cioè scegliere a quale consorzio continuare ad aderire e recedere da tutti gli altri considerato che gli Istituti storici per la Resistenza del Piemonte sono membri dell'Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione, fondato da Ferruccio Parri e riconosciuto con legge dello Stato n. 3 del 16 gennaio 1967 in Piemonte gli Istituti storici per la Resistenza di Alessandria, Asti Cuneo e Novara rivestono la forma giuridica del consorzio, ex articolo 31 T.U. degli enti locali di tali quattro consorzi fanno parte una pluralità di comuni, la maggior parte dei quali con una popolazione residente inferiore ai mille abitanti la scelta della forma consortile fu fatta proprio per permettere una collaborazione fra comuni grandi e comuni piccoli che da soli mai avrebbero avuto le risorse necessarie da investire nello studio e nella divulgazione della storia contemporanea qualora questi quattro consorzi dovessero necessariamente assumere una nuova veste giuridica, per non ricadere nella previsione dell'articolo 2 comma 28 della legge finanziaria 2008, vi è il fondato rischio che alcuni dei soggetti, soprattutto i comuni più grandi, facenti parte attualmente dei consorzi, decidano di non aderire al nuovo soggetto o di aderirvi in misura economica minore rispetto a quanto avviene ora, mettendo così a repentaglio la sopravvivenza stessa degli istituti e del loro lavoro impegna la Giunta regionale ad intervenire, in sede di Conferenza permanente Stato Regioni Autonomie Locali, affinché il termine del 31 marzo 2008, previsto dalla legge finanziaria 2008, sia prorogato al 31 dicembre 2008, così da concedere un lasso di tempo congruo per addivenire ad una soluzione legislativa del problema posto dall'articolo 2, comma 28 della legge in oggetto, data anche l'importanza del ruolo e dell'attività sempre svolta dagli Istituti storici per la Resistenza e la società contemporanea in Piemonte".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Colleghi, vi ricordo che è prevista un'audizione alle ore 14.30 - siamo già in ritardo - presso la Sala dei Morando.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termina alle ore 15.46)



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