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Dettaglio seduta n.283 del 08/01/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cavallaro, Giovine Robotti, Rostagno, Turigliatto.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Navigazione (lacuale e fluviale)

Proseguimento esame disegno di legge n. 376 inerente a "Disposizioni in materia di navigazione interna, demanio idrico della navigazione interna e conferimento di funzioni agli enti locali"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 376, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Eravamo all'articolo 4.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il comma 1, lettera j) è sostituito dal seguente: "j) la regolamentazione dell'utilizzo del demanio idrico della navigazione interna, ivi compresa l'apposizione di vincoli e limiti d'uso dei beni e delle aree, tenuto conto delle vocazioni territoriali e delle compatibilità degli interventi, nonché la regolamentazione per il rilascio delle concessioni e la determinazione degli importi relativi all'occupazione dei beni del demanio idrico della navigazione interna, in acqua ed a terra quando l'utilizzazione prevista abbia finalità pubbliche, turistiche ricreative, sportive e commerciali. A tal fine la Giunta regionale approva appositi regolamenti".
Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: all'articolo 4, comma 1, la lettera o) è sostituita dalla seguente formulazione: "o) le attività di promozione e miglioramento della sicurezza in materia di navigazione interna, ivi compreso il soccorso alle unità di navigazione in difficoltà, da attuarsi di concerto con le istituzioni e con il coinvolgimento delle associazioni interessate, nonché attraverso iniziative d'informazione, formazione e cooperazione tra soggetti pubblici e privati".
Emendamento rubricato n. 6) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: all'articolo 4,comma 1, la lettera q) dopo la parole: "nautiche" sono inserite le seguenti: "con il regolamento di cui alla lettera j) e".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione degli emendamenti.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Per quanto riguarda l'emendamento n. 4, la proposta è di sostituire il comma 1, lettera j) con il seguente testo: "la regolamentazione dell'utilizzo del demanio idrico della navigazione interna, ivi compresa la posizione di vincoli e limiti d'uso dei beni e delle aree, tenuto conto delle vocazioni territoriali e delle compatibilità degli interventi, nonch la regolamentazione per il rilascio delle concessioni e la determinazione degli importi relativi all'occupazione dei beni del demanio idrico e della navigazione interna in acqua e a terra, quando l'utilizzazione prevista abbia finalità pubbliche e turistiche, ricreative, sportive e commerciali.
A tal fine la Giunta regionale approva appositi regolamenti".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Volevo chiedere all'Assessore quali sono le modifiche, così facciamo più in fretta ad individuare l'oggetto dell'emendamento. Per ragioni di tecnica legislativa è stato riscritto tutto il comma. Se l'Assessore ci dà un minimo di ratio, facciamo più in fretta a recepire.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

L'articolo riguarda le funzioni della Regione in questa materia, quindi le competenze che sono mantenute a livello regionale e non come una parte significativa delle competenze previste per il trasferimento alla competenza degli Enti locali.
Su questo, rispetto alla formulazione originaria, si è integrata la lettera del comma prevedendo il mantenimento alla Regione della funzione in modo particolare relativa alla determinazione di vincoli e limiti d'uso dei beni delle aree, per l'individuazione delle vocazioni territoriali e quindi di tutte quelle fattispecie che, nella prima impostazione, erano ipotizzate come oggetto di conferimento al sistema degli Enti locali.
Lo scopo è di rafforzare la funzione d'indirizzo e controllo della Regione rispetto ad un corretto utilizzo del territorio per le finalità afferenti alla navigazione, materia che viene disciplinata da questa legge.
Abbiamo integrato questa lettera con la previsione di alcune funzioni che vengono mantenute in capo alla Regione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale La seduta è sospesa (ai sensi ex articolo 52, comma 4 del Regolamento)



(La seduta, sospesa alle ore 15.40 riprende alle ore 16.11)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come sapete, la votazione sull'emendamento n. 4) non è stata valida non avendo raggiunto il quorum richiesto dal nostro Regolamento.
La votazione viene ripetuta.
Ricordo che il numero legale è 29.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 7), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: Alla lettera a), comma 1 dell'art. 6, sono aggiunte, in fine, le parole: "inclusa la valutazione in ordine alla compatibilità della manifestazione con il regolamento di cui all'articolo 4, comma 1, lettera j) e con la disciplina della navigazione nonché l'adozione di provvedimenti di limitazione o di regolamentazione della circolazione nautica, sentito, ove interferisca con il servizio pubblico di linea, il gestore del servizio medesimo;".
Emendamento rubricato n. 8), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: Il terzo comma dell'articolo 6 è così riformulato: "I Comuni, anche in forma associata, nel rispetto del regolamento di cui all'articolo 4, comma 1, lettera j), approvano piani disciplinanti l'uso del demanio di competenza e li trasmettono, nei successivi trenta giorni alla Giunta regionale. Possono, altresì, derogare al divieto di navigazione, fatte salve le necessarie autorizzazioni da parte delle Amministrazioni competenti, per le unità nautiche impiegate in attività di soccorso ed assistenza, di pubblica utilità e sicurezza, di trasporto pubblico di linea e non di linea, nonché per i natanti impiegati in attività di scuola nautica. La concessione delle deroghe avviene sulla base dei criteri dettati dal regolamento regionale, di cui all'articolo 11 comma 3, lettera a)".
La parola all'Assessore Borioli, per l'illustrazione degli emendamenti.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

La ragione di quest'emendamento, in estrema sintesi, è l'esplicitazione del richiamo, nella valutazione che riguarda la compatibilità delle manifestazioni richiamate in questo comma, con il regolamento che è stato previsto con uno dei precedenti emendamenti già approvati, nell'ambito dell'articolo 4, comma 1, lettera j), che rimandava alla competenza della Giunta regionale la definizione dei regolamenti che disciplinano questa materia relativa alle manifestazioni nautiche.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, sull'emendamento rubricato n. 7.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Vorrei avere, in questa sede, un minimo richiamo alle tematiche che vengono esaminate anche in Conferenza Regione-Enti locali. Mi sembra che si adotti una soluzione molto vincolante verso i Comuni: "O mangi la minestra o salti la finestra", si potrebbe dire usando una formula popolare.
È chiaro che bisogna incentivare la forma associata, però, da una parte ci sono le risorse, mentre nell'altra soluzione le risorse non ci sono.
Chiedo, inoltre, all'Assessore - poiché al momento mi sfuggono notizie relativamente al dibattito che c'è stato in Conferenza Regione-Enti locali, in ordine alle posizioni emerse soprattutto da parte degli Enti locali. Più che altro, per avere contezza, nel momento in cui andiamo ad approvare un articolo di questo genere, che, per quanto ci riguarda, pur condividendo l'opzione per la sovraccomunalità, non è detto che questa sia l'unica soluzione per incentivare le forme associate di gestione, perch non ci sono solamente i canoni demaniali.
Il problema della gestione associata delle funzioni, per quanto riguarda i 1200 Comuni piemontesi e l'ampio spettro dei servizi, è una tematica di carattere generale che va affrontata con le sue specificità nelle varie tipologie di servizio o di casistica, ma valutiamolo prima di dare un voto che, ovviamente, deve avvenire con il massimo della conoscenza dei fattori in campo.



PRESIDENTE

Faccio presente, colleghi, che sull'articolo 7 è stato presentato anche l'emendamento n. 11, dai Consiglieri Nastri, Guida e Leo.
Sarà oggetto di votazione, prima della votazione dell'articolo.
Emendamento rubricato n. 11), presentato dai Consiglieri Nastri, Guida e Leo: dopo il comma 5, dell'articolo 7, è aggiunto il seguente comma: "5 bis. Le gestioni associate per lo svolgimento delle funzioni trasferite dalla Regione provvedono inoltre, per l'esercizio di attività che hanno finalità di pubblico interesse, attraverso contributi regionali, la cui modalità e criteri di erogazione sono stabiliti dalla Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Rispetto alla questione che poneva il Consigliere Cavallera, mi limito a dire brevemente che l'impostazione del testo di legge che spinge verso la gestione associata, nel caso della gestione associata circoscritta all'area dei bacini individuati in allegato al testo di legge, muove dalla ratio di individuare dei soggetti verso i quali si spostano le competenze che la legge individua, l'attribuzione delle risorse che derivano dagli introiti dei canoni che oggi sono interamente incassati dalla Regione, nonostante i Comuni, sull'attività che riguarda l'individuazione dei soggetti sui quali applicare i canoni, svolgano già oggi rilevanti competenze.
Per quanto riguarda il rapporto determinatosi, non solo nella sede deputata a fare questo tipo di verifica (la Conferenza Regione-Autonomie locali), ma anche in ripetute occasioni di approfondimento con il sistema degli Enti locali, su questo argomento, mi pare di poter affermare che l'impostazione contenuta da questo testo di legge è pressoché unanimemente condivisa. Rispetto ad essa, il testo di legge scaturisce dopo una serie di approfondimenti e aggiustamenti.
Noi abbiamo voluto tenere appositamente una definizione generale della forma associata, proprio per significare che l'obiettivo non è quello di irrigidire la gestione associata in forme di carattere consortile, che richiedono oltretutto la superfetazione di costi di mantenimento di strutture burocratico-amministrative preposte a questa specifica attività ma semplicemente l'associazione, quindi tutte le forme di coordinamento gestionale che ne derivano, per il governo di una materia il cui campo di applicazione, per quanto riguarda la Regione Piemonte, è prevalentemente quello degli specchi d'acqua lacuali.
Infatti, non abbiamo fronti particolarmente significativi di navigazione di carattere fluviale e non ne abbiamo alcuno di carattere marittimo; di per sé, la gestione della materia della navigazione e del demanio idrico afferente alla navigazione, nell'ambito lacuale richiede l'esercizio di una gestione associata, altrimenti diventa difficile dar luogo a forme di gestione coerente.
Ritengo di poter affermare che questo dispositivo di legge è stato largamente approfondito e condiviso nella sostanza, pressoch all'unanimità, dal sistema degli Enti locali.
Per quanto riguarda l'emendamento proposto dal Consigliere Nastri poiché il meccanismo di pagamento delle gestioni è già previsto nell'ambito del testo di legge, il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Forse il giudizio dell'Assessore è stato un po' frettoloso. Ammesso che l'emendamento possa anche essere ridondante, ma ciò non esclude, in sostanza, che ci possano essere degli interventi regionali per particolari iniziative relative, comunque, in senso più ampio, alle funzioni trasferite.
Questa è un'ulteriore possibilità di contribuzione. Dato che la norma ha un carattere di astrattezza e prescinde da ipotesi attuali, a mio avviso dovrebbe poter coprire anche eventuali ipotesi più ampie che, al momento magari non immaginiamo.
Per questo motivo, ritengo che si possa tranquillamente accogliere l'emendamento sottoscritto dai colleghi Nastri e Guida. Ovviamente, lo sottoscrivo verbalmente e formalmente in questo momento.
Inviterei eventualmente l'Assessore a ripensarci un attimo, e valutare se non sia il caso di accoglierlo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11, sul quale l'Assessore Borioli, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il quinto comma dell'art. 11 è sostituito dal seguente: "5. Nel caso di specchi d'acqua non regolamentati e non compresi nell'ambito del demanio idrico della navigazione interna, i Comuni possono approvare specifici regolamenti per la navigazione e li trasmettono nei successivi trenta giorni alla Giunta regionale che ne verifica il rispetto con i principi e le finalità della presente legge, nonché la coerenza con il regolamento regionale di cui all'articolo 4, comma 1, lettera j).
L'approvazione di un regolamento comunale ai fini della disciplina della navigazione non determina l'inclusione dello specchio d'acqua regolamentato nei beni costituenti il demanio idrico della navigazione interna".
La parola all'Assessore Borioli, per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

L'emendamento riguarda il comma 5 dell'articolo 11 ed è relativo agli specchi d'acqua non regolamentati e non compresi nell'ambito del demanio idrico.
Rispetto alla formulazione precedente, che demandava ai Comuni la possibilità di adottare specifici regolamenti relativamente a questi specchi d'acqua, viene mantenuta ferma questa potestà dei Comuni, ma viene più rigorosamente incardinata ad un meccanismo che sottopone la valutazione di questi Regolamenti alla validazione della Giunta e richiama la coerenza con i principi stabiliti, in modo particolare con il già più volte richiamato Regolamento, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera j).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Il Consiglio approva.
Prego i Consiglieri di accomodarsi e possibilmente di rimanere seduti visto che stiamo procedendo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 19.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 21.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 24.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 25.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: il primo comma dell'art. 26 è sostituito dal seguente: "1. Salvo che il fatto costituisca reato, l'inosservanza dei provvedimenti di cui all'art. 11, comma 3, comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di euro 100,00 ad un massimo di euro 1.000,00".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Per quanto riguarda l'emendamento proposto dalla Giunta all'articolo 26, si tratta di quanto segue. Nella formulazione dell'articolato viene prevista l'applicazione della sanzione amministrativa attraverso un generico richiamo nel testo originario ai provvedimenti, alle misure, ai regolamenti adottati dalla Regione o dagli Enti locali.
Con questa riformulazione il riferimento sanzionatorio viene più puntualmente ricondotto all'insieme di provvedimenti individuati alle lettere a), b) e c) del comma 3 dell'articolo 11, che elenca le fattispecie dei provvedimenti rispetto ai quali la violazione dà luogo a sanzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, se ho capito bene, quest'emendamento intende definire chiaramente la violazione con riferimento a quelle che sono le norme riconducibili a questa legge, mentre prima vi era, se leggo bene, un generico riferimento alla normativa disciplinante la navigazione.
È questo, Assessore, il motivo, tende a rendere chiara la norma che si può eventualmente violare, con le conseguenze in termini pecuniari?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

È così, c'è un richiamo esplicito a tutto un apparato di provvedimenti che l'articolo 11 individua al comma 3 e ulteriormente richiama rimandando al comma 4 dello stesso articolo 3 e al comma 5 dello stesso articolo 3.
Quindi, c'è un'individuazione puntuale dei provvedimenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 26, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 27 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 27.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 28 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 28.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: l'art. 29 è sostituito dal seguente: "Art. 29. (Norma finanziaria) 1. Agli oneri di cui all'art. r, pari a 150.000,00 euro e agli oneri di cui all'art. 13, pari a 4.000.000,00 euro, ricompresi rispettivamente nelle unità previsionali di base (UPB) DA12041 (Trasporti, Logistica, Mobilità ed Infrastrutture Navigazione interna e merci Titolo I spese correnti), e DA12042 (Trasporti, Logistica, Mobilità ed Infrastrutture Navigazione interna e merci Titolo II spese in conto capitale) del bilancio regionale per gli anni 2008-2010, si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
2. Ai compensi spettanti ai componenti delle commissioni regionali di cui agli articoli 19 e 20, ricompresi nei finanziamenti della l.r. 33/1976 nell'unità previsionale di base (UPB) DA05011 (Affari istituzionali ed Avvocatura Segreteria Direzione Titolo 1 spese correnti) del bilancio regionale si provvede con le risorse della medesima unità, che ha la necessaria capienza finanziaria.
3. Il pagamento dei canoni demaniali di cui all'articolo 9 e i proventi derivanti dalla sanzioni amministrative di cui all'articolo 25 sono introitate nello stato di previsione dell'entrata del bilancio regionale nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) DA0902 (Bilancio Ragioneria)".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

L'emendamento si è reso necessario a decorrere dall'anno 2007. Tutto il precedente impianto della norma finanziaria era calibrato sull'ipotesi che il testo di legge arrivasse alla discussione e all'eventuale approvazione in Aula nel corso dell'anno precedente. Non avendo più i riferimenti finanziari relativi al bilancio 2007, la norma è stata riarticolata su tre commi, con i richiami all'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003 e all'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, relativa all'ordinamento contabile della Regione Piemonte e alla legge finanziaria.
Sono state mantenute le stesse poste che riguardano le attività di cui all'articolo 4, pari a 150 mila euro, relative alla gestione delle competenze regionali e relative all'articolo 13, ossia le risorse relative alle attività d'investimento sulle opere afferenti alla navigazione interna.



PRESIDENTE

Ricordo che la Commissione ha espresso parere positivo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 29, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 30 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 30.
Il Consiglio approva.
Ci sono interventi per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ci troviamo di fronte ad una legge-regolamento di una normativa che copre un'area importante, soprattutto per quanto riguarda il corretto utilizzo del demanio regionale e del demanio lacuale. Funzione che è stata data gradualmente alla competenza delle Regioni. Ovviamente, la Regione l'assegna in termini di sussidiarietà agli Enti locali.
Facciamo presto ad approvare normative molto articolate, con tutta una serie di prescrizioni e di obblighi che investono il sistema locale in termini di tutela ma, a volte, ovviamente, ci sono normative ridondanti.
Certamente non vi è mai un'attenzione particolare a rendere la disciplina la più stringata possibile. Indubbiamente si tende all'unificazione dei testi in un provvedimento organico come si fa in questo caso.
Credo che, comunque, si possa ancora affinare la metodologia di lavoro normativo della nostra assemblea. Ricordo che questa legge costituisce l'interfaccia con il sistema degli Enti locali, delle imprese e dei cittadini che utilizzeranno quei contesti ambientali e anche quelle vie di comunicazione particolari che sono costituite dai corsi d'acqua e dai fiumi, per quel poco che è navigabile nella nostra regione, ma soprattutto dai laghi.
Naturalmente abbiamo dato un contributo nel limite del possibile, sia in Commissione sia in Aula. Abbiamo visto che c'è una gran propensione all'attenzione nei confronti della minoranza in questo caso. Riteniamo che il voto di astensione, per quanto ci riguarda, dal punto di vista politico sia un voto equilibrato. Da un lato riconosce l'intrinseca importanza della materia che si sta trattando, dall'altro, ancora, esprime un residuo di insoddisfazione per le soluzioni normative che si sono individuate in questo testo e che il Consiglio va ad approvare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Molto brevemente. È vero che la legge che stiamo approvando riguarda un limitato pezzo della comunità piemontese, ma è una realtà territoriale di grande interesse sotto il profilo economico, ambientale e paesaggistico.
È di grande interesse anche per quanto riguarda lo sviluppo turistico di quel territorio. In questo senso, il provvedimento avrà il nostro voto favorevole perché lo riteniamo adeguato alle aspettative delle comunità territoriali e anche ad un rapporto che consideriamo maturo tra il sistema regionale e il sistema degli Enti locali.
Ci sono due elementi importanti che vogliamo mettere in evidenza e che auspichiamo possano anche essere ripetuti in altri provvedimenti di riordino della legislazione regionale nelle singole materie. Il primo è che siamo in presenza di un testo unico. Molte volte, anche all'interno di questa legislatura regionale, da parte della Giunta regionale, è stata evidenziata la volontà e lo sforzo di provvedere alla predisposizione e all'approvazione di testi unici, che sono gli strumenti più semplici per essere conosciuti, per essere applicati e per essere controllati.
Secondo elemento che consideriamo importante è che il principio di sussidiarietà, cui molte volte facciamo riferimento, qui lo mettiamo in pratica. Tratteniamo solamente le competenze e le funzioni di programmazione e di controllo, mentre trasferiamo tutte le funzioni amministrative nel luogo più idoneo per il loro svolgimento. Anche questo è un elemento che auspichiamo possa essere ripreso e valorizzato anche in altri provvedimenti da parte dell'amministrazione regionale. Crediamo sia il tempo di un rapporto più maturo e più stabile tra la Regione Piemonte che deve occuparsi di legislazione e di programmazione, e il sistema degli Enti locali, che devono essere gli strumenti e i soggetti maggiormente in grado di gestire le funzioni amministrative.
Il terzo elemento che voglio mettere in evidenza è il modo attraverso il quale vogliamo innestare un meccanismo, che è quello di favorire e incentivare l'associazione tra i Comuni. Siamo tra le Regioni con un numero più consistente di comuni e la nostra realtà è fatta da una molteplicità di Comuni di dimensioni molto limitate. Molte volte, nel passato, si è discusso se il meccanismo e il processo di associazione e aggregazione tra i Comuni dovesse essere un processo obbligato, imposto per legge o dovesse essere condiviso e spontaneamente elaborato nelle diverse realtà locali.
Qui individuiamo una terza via che considero saggia, importante e positiva.
Individuiamo degli ambiti territoriali che sono il frutto del confronto tra l'Amministrazione regionale e il sistema degli Enti locali interessati e incentiviamo, con lo strumento del trasferimento delle risorse economiche la nascita di forme associative, secondo questi ambiti territoriali ottimali.
Nascita di forme associative: anche su questo punto, il provvedimento offre elementi di grande interesse, che non sono ulteriori consorzi ulteriori società o ulteriori Enti.
Giustamente è stata individuata la strada di adottare lo strumento associativo più snello, il meno oneroso, il più capace di rispondere a quei criteri di efficacia ed efficienza che devono essere sempre più alla base di una legislazione regionale moderna.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Un solo minuto, per assicurare che i nostri Gruppi (parlo a nome di Ecologisti uniti a sinistra e di Rifondazione Comunista) esprimeranno un voto positivo, convintamente positivo, su questo testo di legge.
Un testo di legge importante che i Comuni e le Comunità locali aspettavano da tempo, per il riordino della materia complessiva ed anche per una serie di attenzioni che, anche grazie agli ultimi emendamenti presentati dalla Giunta regionale, sono state poste sulle questioni della tutela degli ecosistemi ambientali e del paesaggio.
Questa normativa s'inserisce in alcuni punti e particolarità del territorio piemontese in cui le questioni ambientali e del paesaggio rivestono un ruolo particolarmente importante.
È, quindi, importante aver avuto un'attenzione particolare su questi ringrazio l'Assessore per questi ultimi emendamenti - sia nell'articolo delle finalità sia in quello dei principi..
Così come è importante che, seguendo i principi della sussidiarietà e delle giuste competenze dei diversi attori (Regione, Provincia e Comuni) sia tornato alla Regione quel compito di indirizzo e programmazione nella gestione complessiva del demanio idrico e della navigazione interna, che darà un'indicazione e un indirizzo preciso alle comunità locali, rispetto ai vincoli territoriali e agli usi, finalizzati anche alle caratteristiche dell'ambiente e del territorio, che del demanio idrico possono essere fatto.
Rispetto a questi elementi fondamentali, oltre a quelli ricordati dal Consigliere Reschigna precedentemente, esprimo nuovamente il nostro apprezzamento per questo disegno di legge e ribadisco il voto positivo da parte dei nostri Gruppi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri si sono astenuti 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Navigazione (lacuale e fluviale)

Iscrizione all'o.d.g ed esame della proposta di legge n. 213 avente ad oggetto "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali - sub delega delle funzioni di cui agli art. 59, 97 e 98 del DPR n. 616/1977" presentato dai Comuni di Verbania, Cannobbio, Oggebbio Belgirate, Stresa e Griffa, e del collegato ordine del giorno n. 711, di non passaggio agli articoli, "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali", presentato dai Consiglieri Reschigna, Bizjak, Rutallo, Travaglini.


PRESIDENTE

Colleghi, per un fatto meramente tecnico, vi chiedo di votare l'iscrizione all'o.d.g. della proposta di legge n. 213 "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali - sub delega delle funzioni di cui agli art. 59, 97 e 98 del DPR n. 616/1977" presentato dai Comuni di Verbania, Cannobbio, Oggebbio, Belgirate, Stresa e Griffa., e del collegato ordine del giorno n. 711, di non passaggio agli articoli, "Individuazione delle funzioni locali in materia di navigazione e porti lacuali", presentato dai Consiglieri Reschigna, Bizjak, Rutallo Travaglini.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Passiamo, pertanto, all'esame della proposta di legge n. 213 e dell'ordine del giorno collegato.
La Commissione aveva incaricato della relazione il Consigliere Travaglini.
La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Grazie, Presidente. Brevemente, la proposta di legge n. 213 era stata presentata dai Comuni già citati (Verbania, Cannobbio, Oggebbio, Belgirate Stresa e Ghiffa) nella VI legislatura. Non terminò l'iter, che proseguì nella VII legislatura, ma non terminò l'iter nemmeno in quell'occasione pertanto è stata ripresentata in questa legislatura.
Ovviamente, avendo noi già approvato il disegno di legge n. 376, sulla stessa normativa, riteniamo corretto e normale proporre al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 79, del Regolamento interno del Consiglio, il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 213.



PRESIDENTE

Colleghi, se non ci sono richieste di intervento, pongo in votazione l'ordine del giorno n. 711, che, ai sensi dell'articolo 79 del Regolamento interno del Consiglio regionale, approva il non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 213.
Questo serve, ovviamente, per evitare di trascinarci, di legislatura in legislatura, un testo di legge laddove, sullo stesso, abbiamo appena approvato un disegno di legge del Consiglio regionale.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Solo per chiedere la discussione dell'ordine del giorno presentato questa mattina e poi rettificato, sulla questione dei rifiuti.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, l'ordine del giorno era consegnato agli Uffici, ma non è stata richiesta l'iscrizione.



(Intervento, fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, le iscrizioni degli ordini del giorno si fanno in apertura di seduta, e non nel corso dell'adunanza.
Sullo stesso punto è stato presentato, pochi minuti fa, da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale, un ordine del giorno, di cui non è stata richiesta, però, l'iscrizione all'o.d.g. Tuttavia, posto che per domani è convocata la Conferenza dei Capigruppo, proporrei di fare in modo che venga iscritto, al di là delle richieste dei Presidenti dei gruppi. Sarà pertanto cura degli Uffici rammentarmelo, in maniera tale che possa essere oggetto di iscrizione direttamente nella convocazione che partirà domani per il Consiglio di martedì prossimo.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 293 inerente a "Autorizzazione all'Agenzia Territoriale per la Casa della provincia di Torino all'utilizzo dei proventi derivanti dall'alienazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica per il ripianamento del disavanzo del 2005"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 293, di cui al punto 5) all'o.d.g. Prego i commessi di procedere alla distribuzione dei documenti in oggetto.
La parola all'Assessore Conti, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Grazie, Presidente.
Lo farò molto brevemente, anche perché questa è una richiesta di deliberazione che si sta ripetendo ormai da anni. Sarei quasi costretto a ripetere le stesse cose che già ho raccontato a quest'Aula poco più di un anno fa, in data 26 giugno, che avevano anche suscitato anche alcuni commenti (me li ricordo bene!).
Vorrei soltanto ricordare che la legge nazionale n. 560 stabilisce che i proventi dall'alienazione del patrimonio pubblico rimangono nella disponibilità dei proprietari.
La stessa legge stabilisce, altresì, che l'80% di queste cifre derivanti dal ricavato di queste vendite, debba comunque essere reinvestito nel patrimonio pubblico residenziale.
L'Agenzia Territoriale per la Casa di Torino aveva già presentato negli anni scorsi una richiesta di poter utilizzare parte di questi proventi per il ripianamento del dissesto finanziario. Quest'anno la cifra è relativamente modesta, perché parliamo di 870 mila euro. Tra l'altro, su richiesta degli uffici competenti l'ATC di Torino ha espresso un parere assolutamente motivato.
In sintesi, perché penso che poi alcuni commenti saranno fatti...
(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia! Colleghi, vi prego di allontanarvi dall'Aula se non siete interessati o se avete comunicazioni da fare a terzi, perché non è possibile ascoltare la relazione dell'Assessore Conti. Grazie



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

In estrema sintesi, vorrei ricondurre ai tre punti principali (punti fermi, credo) che, fondamentalmente, ribadiscono quelli che erano stati già espressi negli anni precedenti.
Anzitutto il disavanzo è stato generato essenzialmente dalla scelta di continuare a fare manutenzione, pure in presenza di un costante calo dei canoni di locazione.
L'ATC di Torino non ritiene che vi siano risorse alternative per la copertura del disavanzo.
Il comportamento dell'ATC rispetto alle istanze sollevate dagli uffici è coerente dal punto di vista della sua legittimità.
Ricordo ancora che è in discussione presso la competente Commissione consiliare un disegno di legge che dovrebbe in qualche modo sostituire, a livello regionale, la legge statale n. 560 e ridefinire le modalità di riutilizzo degli introiti che vengono incamerati dall'ATC. Mi fermerei qui.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Conti.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Inversione punti all'o.d.g. (sospendere discussione sulla proposta di deliberazione n. 293 e trattare punto relativo a "Malpensa")


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, poiché ritenevo che vi fosse un impegno a discutere, nella seduta di oggi pomeriggio, della situazione di Malpensa.
Chiedo, pertanto, l'inversione dei punti all'o.d.g., dal momento che la proposta di deliberazione n. 293 è un provvedimento assolutamente non condiviso e sicuramente non basteranno dieci minuti, mezz'ora o un'ora per intervenire compiutamente in merito ad un problema molto più urgente, che è quello di Malpensa, visto che il Governo si appresta ad iniziare la trattativa con Air France e ci sono preoccupantissimi segnali di perdita di posti di lavoro e di ricadute economiche sulla nostra Regione, che, credo presuppongano una presa di posizione del Piemonte, così come hanno già fatto la Regione Lombardia e la Regione Veneto, per tutelare il nostro sistema di trasporto. Non vorrei che questo provvedimento fosse stato iscritto all'o.d.g. col pensiero che passi in dieci minuto o in un quarto d'ora, perché, com'è noto, da parte nostra emerge una totale non condivisione di quanto sin qui prospettato e anche degli altri Gruppi di minoranza, che si esprimeranno singolarmente. Penso, comunque, che sia assolutamente prioritario parlare oggi di Malpensa, avendone il tempo necessario per poterlo fare in maniera adeguata. Grazie.



PRESIDENTE

Il Presidente Casoni ha avanzato formalmente una richiesta d'inversione di punti all'o.d.g., proponendo di non aprire la discussione sulla proposta di deliberazione n. 293, ma di trattare il punto relativo a Malpensa.
Ai sensi del Regolamento, è previsto un intervento in senso favorevole e uno in senso contrario. Vi sono richieste d'intervento in senso contrario? La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Si potrebbe anche solo sospendere momentaneamente la discussione sulla proposta di deliberazione n. 293, trattare la questione relativa a Malpensa e poi riprendere nuovamente l'esame della proposta di deliberazione n. 293.



PRESIDENTE

Se vi è un'indicazione di massima con un ampio consenso, possiamo sospendere la discussione sulla deliberazione n. 293, relativa all'ATC di Torino, procedere all'inversione all'o.d.g. e trattare la questione di Malpensa, per riprendere successivamente l'esame della proposta di deliberazione n. 293.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Volevo semplicemente precisare che su Malpensa si è lavorato per redigere un testo unitario, che c'è, per cui possiamo approvarlo, se questo non comporta un impegno di molto tempo per la discussione. Successivamente potremmo riprendere l'esame su questa proposta di deliberazione, perché è ormai da mesi, anzi forse da un anno, che ne stiamo discutendo.
Capisco che vi siano delle contrarietà, ma alla fine dovremo pure approvarla.



PRESIDENTE

Considero approvata la richiesta di inversione punti avanzata dal Consigliere Casoni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 793 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero inerente a "Ridimensionamento della rete di collegamenti a lungo raggio sull'hub di Malpensa"


PRESIDENTE

Esame ordine del giorno n. 890 dei Consiglieri Nastri, Leo e Cotto inerente a "Situazione vicenda Malpensa"



PRESIDENTE

Procediamo con la discussione sulla questione di Malpensa, di cui al nuovo punto 4) bis all'o.d.g.
Sono stati presentati tre ordini del giorno. Presumo che l'ordine del giorno n. 793 a prima firma Rossi e l'ordine del giorno n. 890 a prima firma Nastri vengano contestualmente ritirati con la presentazione dell'ultimo ordine del giorno, che reca una serie di primi firmatari. È confermato?



ROSSI Oreste

Sì, Presidente.



NASTRI Gaetano

È confermato.



PRESIDENTE

Dunque gli ordini del giorno n. 793 e n. 890 vengono ritirati dai proponenti.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 895 dei Consiglieri Nastri, Cattaneo, Valloggia Boniperti, Monteggia, Dutto, Bizjak, Ricca, Travaglini, Auddino, Reschigna Pedrale, Rossi, Scanderebech, Pichetto Fratin, Cavallera, Ferrero, Muliere Lepri, Lupi, Botta e Vignale inerente a "Ruolo Aeroporto Malpensa"


PRESIDENTE

Prego di procedere alla distribuzione dell'ultimo ordine del giorno, il n. 895.
La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Signor Presidente, ha detto bene il collega Muliere: quando c'è la volontà di lavorare per la collettività e per il bene comune la quadra si trova.
Proprio all'inizio della seduta ho avuto modo di svolgere un mio intervento e di presentare un ordine del giorno, affinché la Regione Piemonte assumesse una posizione ufficiale nella vicenda Malpensa, dopo la decisione del Governo di trattare con Air France, che avrà conseguenze sullo scalo milanese.
Quest'ordine del giorno, che mi auguro venga approvato, va in questa direzione: finalmente, la Regione ha assunto una posizione ufficiale, ma soprattutto, si cercherà di istituire un tavolo comune con la vicina Lombardia, affinché ci siano ricadute positive sulla Regione Piemonte e, in questo caso, anche nel territorio novarese.
In questo ordine del giorno si individua non solo quello che sarà il percorso, ma si focalizza quella che potrà essere la prospettiva di Malpensa: il CIM (Centro Intermodale Merci), finalmente, potrà diventare il retroporto di Malpensa, dando al nostro territorio quelle ricadute positive fino ad oggi assenti, perché hanno interessato solo le zone prossime alla Lombardia.
Auspico che quest'ordine del giorno sottoscritto da tutti venga approvato e, finalmente, dia la possibilità alla Presidente Bresso e all'Assessore Borioli di lavorare in questo senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, la Lega Nord è da tempo che grida all'allarme per quello che, purtroppo, è successo e sta succedendo relativamente a Malpensa e prima alla Compagnia Alitalia. Alla fine, avevamo ragione: oggi rischiamo un vero e proprio saccheggio barbarico, perché pare che nell'arco di due mesi saltino ben 45 rotte, tra cui 17 tratte internazionali e numerosi collegamenti interni.
Qualcuno ha tentato di far capire che eliminare parte di Malpensa, in particolare l'hub di Malpensa, non sarebbe stato un così grosso problema per il Piemonte, anzi, forse, alcuni aeroporti, quale quello di Caselle, di Cuneo o di Genova, ne avrebbero addirittura tratto un giovamento. Non è così, la morte o, in ogni modo, la perdita di una parte di Malpensa comporterebbe gravissimi danni economici non solo per il Piemonte e per la Lombardia, ma per l'intero Nord, che noi preferiamo chiamare intera Padania come lei sa, noi siamo molto affezionati a quel termine. Non solo significa anche danneggiare gli aeroporti, chiamiamoli minori; tanto per cominciare, Bergamo avrà delle ripercussioni negative, come sicuramente Caselle e così via.
Noi possiamo solo sperare in un rilancio del sistema aeroportuale piemontese e padano con una Malpensa forte e perfettamente funzionante, non con una Malpensa che zoppica o a cui viene tagliata una parte fondamentale.
La Lega Nord ha assunto una posizione seria, presentando, a settembre in questo Consiglio regionale, addirittura, il primo ordine del giorno, in cui chiedevamo una posizione chiara, decisa e precisa da parte della Giunta regionale. Questa posizione non è stata presa, è arrivata con un ritardo terribile. Siamo nel 2008, a mesi di distanza da quando quell'ordine del giorno è stato presentato e depositato in questo Consiglio regionale dal Gruppo della Lega, e, finalmente, solo a seguito di una richiesta veramente pesante anche da parte degli imprenditori, si affronta il tema.
Tanto per cambiare, cosa fa la Presidente Bresso? Dice quello che dicevamo noi, se la prende con il Governo, dice che è uno sbaglio tagliare Malpensa - sui giornali odierni sono apparsi i comunicati stampa - quindi la Presidente Bresso, di nuovo, si fa paladina della difesa di Malpensa! Ma dov'era quando l'abbiamo chiamata in causa mesi fa? Perché non si è fatta sentire prima? Voi direte che è meglio tardi che mai, come diciamo anche noi; per carità, oggi state governando voi il Piemonte e noi accettiamo di ritirare il nostro ordine del giorno - lo abbiamo ritirato - in cambio di un ordine del giorno che mi auguro possa ricevere veramente da parte dei colleghi Consiglieri l'unanimità dei consensi, in quanto, comunque, è un ordine del giorno che critica il comportamento del Governo perché ha preso e sta prendendo decisioni pesanti per l'economia del Nord e del Piemonte senza consultare le Regioni interessate: Piemonte, Lombardia, Liguria e così via. Quest'ordine del giorno chiede al Governo, prima di qualunque altra decisione, di aprire un tavolo di trattativa - era ora! Permettetemi di dirlo colleghi: era ora! Voteremo certo a favore di quest'ordine del giorno perché nella massima parte riprende anche quello che abbiamo scritto noi sul nostro ordine del giorno, riprende, specie le dichiarazioni della Presidente, quello che abbiamo detto noi nei confronti del Governo mesi fa. Lo ripeto, sono dichiarazioni tardive, ma meglio tardi che mai.
Quindi, ci auguriamo che quest'ordine del giorno possa essere approvato oggi all'unanimità dei colleghi, possa avere esito positivo a Roma e che finalmente, la Regione Piemonte possa sedersi ad un Tavolo con il Governo per discutere il futuro di Malpensa e di buona parte dell'economia del Piemonte, che va dall'economia aziendale delle imprese che utilizzano l'aeroporto a coloro i quali svolgono un lavoro che è collegato all'aeroporto e rischiano seriamente il loro posto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l'Assessore Borioli; ne ha facoltà.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Allo stesso tempo, volevo esprimere - anche in assenza della Presidente la valutazione della Giunta che, naturalmente, è di condivisione senza riserve del testo di questo ordine del giorno e, naturalmente, anche rappresentare all'Aula l'impegno della Giunta a dar luogo a ciò che questo stesso ordine del giorno rilascia come compiti alla Giunta regionale.
Tuttavia, non volendo assolutamente intervenire a turbare un accordo che mi pare si stia prefigurando intorno a questo ordine del giorno, che è trasversale a tutte le componenti politiche di quest'Aula, mi corre l'obbligo di precisare alcuni aspetti che riguardano per lo meno l'impegno che la Giunta regionale ha speso a difesa del ruolo di Malpensa come grande hub intercontinentale di riferimento, in particolare per la compagnia di bandiera italiana, collocando a sua volta questo hub nel disegno di una valorizzazione e di un potenziamento del sistema degli aeroporti del Nord essendo visto questo sistema come elemento fondamentale per le dinamiche di sviluppo e le performance di accessibilità che riguardano la nostra area.
Su questo desidero soltanto sottolineare come alcune considerazioni svolte in questo senso ora, in modo particolare dal Consigliere Rossi, non corrispondano esattamente a ciò che la Giunta regionale e la Presidente Bresso hanno fatto a tale proposito. Vorrei ricordare brevissimamente che il primo documento con cui la Giunta regionale del Piemonte ha espresso e rimarcato in maniera forte, presentando questo documento insieme ad altre Regioni del Nord nella sede del Governo di Palazzo Chigi, la necessità di preservare il ruolo fondamentale di Malpensa e del sistema degli aeroporti del Nord risale al 2006. Questo lo ricordo bene perché, in modo particolare, il sottoscritto è stato promotore di un primo incontro delle Regioni del Nord, che si svolse a Brescia nel giugno 2006, da cui scaturì un documento formalmente e ufficialmente sottoscritto dai Presidenti delle Regioni del Nord e presentato da lì a poche settimane nell'ambito di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Sulla base di quel documento si è poi sviluppata e specificata una posizione che ha accomunato tutti gli esecutivi delle Regioni del Nord, ad eccezione - questo va detto per la verità di cronaca - della Regione Veneto, che non condivide questa posizione, né quella che con questo ordine del giorno l'Aula del Consiglio regionale si accinge a licenziare. Quindi caso mai, il problema rispetto al fronte degli amministratori del Nord, in questo momento, proviene da un territorio comunque molto importante del sistema delle Regioni del Nord.
Questa stessa posizione è stata ulteriormente sviluppata in un documento successivo dell'autunno scorso, anche questo approvato, in modo particolare, dalla Giunta regionale della Regione Lombardia, dalla Giunta regionale del Piemonte, dalla Giunta regionale della Liguria, dell'Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia, con l'unica eccezione del Veneto.
Ho voluto dirlo perché mi sembra corretto, e io sono molto rispettoso per quanto riguarda gli impegni che vengono rilasciati alla Giunta, se quest'ordine del giorno, come mi auguro, verrà approvato. Però, rispetto alle considerazioni e alle posizioni tenute dalla Giunta in questa specifica vicenda, non posso non fare rilevare l'inesattezza di alcune considerazioni svolte dal Consigliere Rossi pochi minuti fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Signor Presidente, Malpensa nasce con molte difficoltà e in alcuni periodi, addirittura, nascono comitati spontanei che si battono contro Malpensa, che si fanno partecipi di una situazione in cui chiedono che i sorvoli vengano fatti in altre condizioni e in altri luoghi. Però, anche qui, relativamente a questi comitati, ci sono delle responsabilità in capo alla Provincia di Novara, che non partecipa ad alcuni Tavoli svolti in periodi precedenti. Al di là di questo, ormai, l'aeroporto di Malpensa è una realtà, sono stati spesi miliardi di euro per la costruzione e per metterlo nelle condizioni di essere il primo hub in Italia, perché il 69 dei biglietti che vengono staccati al Nord utilizzano l'aeroporto di Malpensa.
Vorrei dire che noi non siamo per Alitalia, ma contro Alitalia; per Malpensa. Alitalia ha avuto una gestione talmente..



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, stiamo parlando di un tema estremamente importante. Prego, coloro che non sono interessati, di accomodarsi fuori dall'aula.



MONTEGGIA Stefano

Alitalia ha mal gestito, per anni e anni, anche le rotte intercontinentali che partivano da Malpensa. È impossibile che piloti che fanno le rotte intercontinentali debbano partire da Roma per arrivare a Malpensa e poi da qui, avendo già preso servizio a Roma, recarsi presso una destinazione qualsiasi. Ho assistito personalmente ad alcune discrasie in questa funzione di Alitalia. Il personale viaggiante di Alitalia si ferma due o tre giorni dopo un viaggio intercontinentale, mentre personale di altre compagnie aree per un giorno e mezzo. Queste sono spese che vanno aggravare la gestione di Alitalia. Alitalia è stata talmente mal gestita che doveva fallire dieci anni fa e rifare una nuova compagnia aerea.
Oggi Alitalia vuole mettere in difficoltà Malpensa. Basterebbe che Alitalia se ne andasse da Malpensa e lasciasse le sue rotte intercontinentali ad altre compagnie aeree, senza avere ricadute occupazionali. Invece, in questo caso, si parla di due o tre mila persone che andranno a casa senza lavoro se Malpensa non verrà gestita in un certo modo da questo Governo.
Il Governo ha avuto delle grandi colpe, quella principale è di non avere assolutamente parlato con gli Enti locali. Oggi discutiamo di questo ordine del giorno proprio per inviare nostri rappresentanti (sono molto soddisfatto per come si sono espressi sia il Consiglio che la Giunta) al Governo per esprimere le nostre ragioni. Il Governo ha mal gestito la situazione, non è una questione privata del Governo e del Consiglio di amministrazione di Alitalia. Le Regioni devono essere più coinvolte per il semplice motivo che avremmo avuto la possibilità di esprimere i nostri giudizi. Non conosciamo qual è stata l'offerta di Air One con Alitalia, ma questo è marginale purché, come dicevo prima, Alitalia scelga la sua destinazione e lasci le rotte intercontinentali. Ci sono tante altre compagnie aree che vorrebbero entrare e prendersi questi slot e portare tutte le rotte intercontinentali ad un livello ottimale. È impossibile che compagnie aree come KLM o Air France che si sono fuse abbiano una gestione in attivo, mentre Alitalia sia sempre in passivo e perda due-tre milioni di euro al giorno. Qui parliamo di cifre assolutamente incredibili.
Ripeto, è una questione anche di occupazione. Per esempio se questa compagnia area non dovesse più fare rotte intercontinentali, le società di catering andrebbero a casa, si parla di due mila persone senza più lavoro.
Alcune società di catering hanno già detto che si dimetteranno e lasceranno a casa un certo numero di lavoratori.
Senza contare tutte quelle infrastrutture che non sono mai partite negli anni, perché non si è mai voluto sfruttarle. Ricordo all'Assessore ma l'Assessore è più al corrente di me che sono stati stanziati dei soldi per il famoso ponte sul Ticino, per il raddoppio del ponte. Questa mattina avevo chiesto all'Assessore di sapere qualcosa, ma poi, nella concitazione non ci siamo parlati e l'Assessore non ci ha dato un'informazione su quei fondi che sono andati alla Provincia di Novara e che dovrà farsi carico del raddoppio sul Ticino. Non sembra, ma è già un'apertura infrastrutturale verso Malpensa. Se poi contiamo il fatto che non è mai stata aperta una bretella sull'autostrada Torino-Milano che porta il traffico più veloce dal Piemonte verso Malpensa, all'Alta Velocità, se poi pensiamo che chi deve andare a Malpensa deve arrivare a Milano centrale e poi, poiché a Milano centrale non c'è il collegamento, deve andare a Cadorna, sono tutte carenze che, negli anni, hanno influito sullo sviluppo di Malpensa.
Vorrei dire anche un'altra cosa. So che il Canton Ticino gravita su Malpensa, è una zona non italiana che gravita, comunque, su Malpensa.
L'aeroporto di Malpensa, quindi, ha una funzione internazionale fortissima.
Se noi, quindi, iniziamo a parlare di Malpensa in termini di dismissioni di rotte intercontinentali e nazionali che non deve essere più hub, quelli che ne godranno di questa situazione saranno gli aeroporti di Francoforte Zurigo e, guarda caso, Parigi. Qui per forza entra in gioco Air France, che ha tutto l'interesse che Malpensa sia ridimensionata, perché porterebbe sui suoi aeroporti il traffico internazionale. Voglio vedere se chi deve fare un viaggio intercontinentale parte da Milano per andare a Roma o se invece, non va a Francoforte, a Parigi o a Zurigo, non avendo più Malpensa a disposizione. Penso che viaggiatori che abitano nelle regioni del Nord si dirigano verso quegli aeroporti: infatti, perché devono andare a Roma quando hanno vicinissimo Zurigo, Parigi o Francoforte che offrono tariffe inferiori a quelle di Alitalia? Per fare un viaggio intercontinentale o si passa da Francoforte, o da Londra o da Parigi, ma le tariffe sono sempre state superiori a quelle di Alitalia. Non capisco come chi applica le tariffe inferiori abbia un'economicità maggiore, invece Alitalia perda. La spiegazione è che non c'è una gestione oculata di questa compagnia.
Sono molto felice e ringrazio la Giunta e il Consiglio che hanno accettato di votare quest'ordine del giorno per discutere di Malpensa e tenere quest'aeroporto come un hub internazionale e intercontinentale che sia sempre all'avanguardia.
Si faccia carico perché alla fine sarà l'Assessore che andrà ai tavoli e non il Presidente, ad insistere e a picchiare i pugni sul tavolo per quest'aeroporto. È importantissimo, ma li picchi veramente i pugni altrimenti non ci sentiranno mai. È già successo una volta che un Ministro non ha avvertito l'Assessore e sono emerse delle incongruenze tra chi doveva parlarsi e non si è parlato, pur essendo della stessa linea politica. Non vorrei che succedesse la stessa cosa, il Governo decide sempre e non ci coinvolge mai.
Assessore, è per questo che dico di picchiare i pugni sul tavolo così saremo più ascoltati anche in un futuro, anche per altri motivi. A noi interessa il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Anche il nostro Gruppo ha firmato quest'ordine del giorno anche se devo dire, non nutro gran fiducia sugli sviluppi di questa situazione. Qui è mancato il ruolo del Governo, prima di tutto, e anche, in parte, della Regione nel momento antecedente. Le pressioni andavano fatte non come alcuni Ministri che non sono stati ascoltati, ma come ha fatto il Presidente della Regione Lombardia, che ha minacciato di manifestare e si è fatto sentire puntando molto i toni prima della scelta definitiva. Se oggi noi vogliamo attenere qualcosa da Air France, dovevamo tenere aperto il canale di trattativa anche con Air One, perché avendo ormai deciso, il Governo, di trattare esclusivamente con Air France, Air France di fatto avrà il monopolio e noi diventeremo una sua controllata.
In Francia stanno già ridendo, perché dicono che abbiamo vinto il Mondiale, ma che voleremo sui loro aerei e dovremo transitare da Parigi per tutti i nostri viaggi! Questo è quello che si dice in questo momento in Francia.
Abbiamo perso la faccia, dal punto di vista della nazionalità, in quanto la trattativa è stata gestita male, non dalla Regione, ma dal Governo, che avrebbe dovuto tenere, più saggiamente, aperti due canali di trattativa e tenere in considerazione chi lo soddisfaceva di più, dopo il tavolo con le Regioni.
Adesso l'Assessore Borioli o la Presidente Bresso andranno a Roma faranno un tavolo che magari accorderà tre Regioni del Nord - non si pu dire di no, se un tavolo lo chiedono - si tenterà di dare qualche aiuto o fare qualche promessa, che però non saranno accettati da Air France, perch è stato stabilito il prezzo di cessione, quindi si parla già della quotazione fissata di azione.
Pertanto, se devo comprare, ho fatto i miei ragionamenti sul taglio dei voli di Malpensa e, sapendo che il Governo tratterà solo con me, sono in una botte di ferro. Quindi, quando andrò a trattare, tornerà a casa tutto quello che devo portare.
Anzi, se è il caso, forse per chiudere la trattativa in maniera definitiva e non fare una figura che probabilmente costringerebbe il Governo a dimettersi, secondo me Air France tenterà di abbassare ulteriormente la quotazione di vendita o addirittura di tagliare qualche altro volo per risparmiare sui costi.
Questo è ciò che farei io, se fossi l'Amministratore delegato di Air France, ma penso che loro siano molto più bravi di noi, in questi ragionamenti.
Quello che mi preoccupa è che questa situazione determinerà una crisi occupazionale molto forte fra i lavoratori di Malpensa.
Ritengo che non ci allontaniamo molto dal numero esatto se stimiano che circa il 60% degli attuali lavoratori di Malpensa sono cittadini piemontesi.
Intorno a Malpensa ruotano diverse migliaia di posti di lavoro, c'è un'attenzione territoriale molto forte e centrata. Tra l'altro, ieri eravamo presenti, insieme all'Assessore, all'inaugurazione della Torino Milano e, tronfiamente, il Presidente dell'ANAS ha dichiarato che tra marzo e aprile sarà inaugurata la famosa bretella Boffalora-Malpensa.
Abbiamo anche costruito un pezzo di autostrada che dalla Torino-Milano andrà a Malpensa, e intanto depotenziamo Malpensa! Altre decine di milioni di euro buttate al vento, perché se viene depotenziato Malpensa, oltre al danno dei posti di lavoro che perderemo ci sarà anche il danno delle spese sostenute per potenziare i collegamenti con l'aeroporto.
Attenzione, pertanto, a questo tavolo: cerchiamo di fare presenti le ricadute occupazionali negative che deriveranno da Malpensa.
Il Governo ha fatto questa scelta, pertanto spetta al Governo farsi carico di garantire il posto di lavoro ai lavoratori di Malpensa che rimarranno a casa.
Li collochi dove vuole, ma chi non riesce a trovare una ricollocazione deve essere pienamente garantito dal Governo, perché questi licenziamenti questa chiusura di attività, questa mancanza di posti di lavoro è dovuta esclusivamente alla scelta che il Governo ha fatto.
Su questo va fatta la battaglia, perché credo che difficilmente Air France farà nuove concessioni sui voli o una pianificazione su Malpensa avendo già deciso cosa fare e avendo già scelto i due hub.
Nella logica di Air France, Malpensa non ci sta. L'hanno detto chiaramente, anzi sono stati anche onesti, dicendo: "Cancelliamo questi voli".
Potevano farlo in maniera un po' più defilata.Io ritengo siano stati addirittura onesti, dicendoci: "Cancelliamo 40 voli, ve lo diciamo subito" e il nostro Governo ha risposto: "Va bene, tratteremo solo con voi, senza tenere aperto il canale con Air One".
Il Governo poteva anche dire: "Se non mi soddisfi, vado altrove".
Sappiamo benissimo che dietro Air One c'è Banca Intesa e, dirò di più, c'è anche una quotazione di Lufthansa. Banca Intesa non è l'ultima, ma la seconda Banca italiana, quindi, se sostiene un progetto, evidentemente un motivo ci sarà, perché non sono degli sprovveduti. Hanno la compagnia italiana, peraltro in sviluppo più puntuale, hanno rinnovato parte della flotta, adesso hanno inserito gli Airbus 400 mentre con Alitalia si viaggiava ancora sui DC9 di trent'anni fa.
Sono scelte contrarie alla logica e al buonsenso. Quindi, ritengo che l'azione della Regione debba essere assolutamente più pesante e decisiva.
Conviene dire queste cose insieme al Presidente Formigoni, perché se non si battono i pugni perlomeno su queste ricadute, ci troveremo senza i voli a Malpensa, con le persone licenziate, che non troveranno più un posto di lavoro. Saranno parecchie migliaia, non i 100 o i 200 per i quali a volte facciamo i tavoli - ed è importante farli anche per loro - si parla di 1000-2000 persone, di cui il 60% piemontesi.
Questi fatti vanno tenuti in considerazione. Spero che il risultato che la Regione porterà a casa con il tavolo che si farà a Roma, sia almeno quello di garantire il posto di lavoro a coloro che oggi stanno lavorando per Malpensa.
Questo sarebbe già un risultato importante.
Ritengo che la scelta del Governo sia stata sciagurata, perché ha privato tutta l'economia del Nord di un punto di collegamento importante per lo sviluppo, per l'economia, per l'industria, per la parte trainante di questo Paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Paolo

Grazie, Presidente. Qualche breve considerazione, visto - e lo dico con soddisfazione - che si è raggiunto un accordo per approvare, all'unanimità un ordine del giorno. Ritengo che questo rafforzi il Consiglio regionale in quanto c'è una condivisione totale su un argomento molto importante.
Qualche breve considerazione - dicevo - per sottolineare come sembri da taluni interventi, che questo problema sia nato quasi oggi, nelle ultime ore, e che le responsabilità siano unicamente dell'attuale Governo.
Se ci sono delle responsabilità, dobbiamo fare un'analisi serena perché se l'attuale Governo può avere delle responsabilità, certamente non è l'unico, perché ci sono anche i Governi precedenti.
Ho vissuto questo problema quando ero Presidente della Provincia di Novara, quindi una città molto più vicina a Malpensa che non Milano; un territorio - quello del Novarese, compreso il territorio della nuova provincia dei laghi - che gravita molto su questo aeroporto.
Devo dire, senza fare polemiche, che allora l'attenzione della Regione Piemonte era pochissima: quante volte ho sollecitato il Presidente della Regione dell'epoca e quante volte - non ne faccio una colpa - la Regione si sentiva lontana, perché lo riteneva un aeroporto lombardo? È vero che è in Lombardia, ma è altrettanto vero che è situato ai confini della Lombardia.
E, soprattutto, l'interesse doveva essere di tutto il Piemonte, e non solo di Novara. Perché non si può fare un paragone e porre allo stesso livello l'aeroporto di Malpensa con quello di Caselle; andava fatto un discorso a rete - che può essere ancora ripreso - così com'è stato fatto in Lombardia dove per Malpensa, Linate e Orio al Serio è stato fatto un discorso di collaborazione. L'aeroporto di Orio al Serio, che era in grave perdita oggi è in attivo.
Ma al di là del risultato di quello che sarà - Air France o Air One penso che occorra comunque un dialogo. C'è un punto importante di questo ordine del giorno, quando dice: "Ritenuto necessario che fra Piemonte e Lombardia venga istituito un Tavolo comune al fine di discutere dei problemi legati all'impatto dell'aeroporto di Malpensa sull'ambiente e sul territorio".
Quante volte ci siamo trovati soli a Roma, al Ministero, a discutere di questi problemi in passato? E, in tale contesto, il problema dei voli, dei collegamenti, dell'occupazione e dei bisogni delle imprese tanto lombarde quanto piemontesi.
Occorre che ci sia un dialogo costante e quotidiano tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia.
In merito alla questione relativa all'Italia settentrionale, come la definisco io, che il collega e amico Rossi chiama "Padania", vorrei sottolineare, come ha fatto molto bene l'Assessore, che questa Padania non è che sia molto unita, perché il pensiero del Veneto è un po' diverso da quello delle altre Regioni. Occorre anche verificare il motivo per cui non solo l'aeroporto di Fiumicino può dare, tra virgolette, fastidio. Bisogna vedere anche gli altri aeroporti; perché nella zona del Veneto, ad esempio preferiscono andare a Verona e poi proseguire con l'aereo fino a Francoforte, e partire da lì. Sono tutte questioni da verificare.
D'altronde - fornirò solo un dato per non dilungarmi - quando si parla di Alitalia, occorre tener presente che la stessa società dispone di 23 aerei da distribuire su due hub. Lufthansa ne ha 85. Penso che già questi dati debbano indurre qualche riflessione, se vogliamo crescere, se vogliamo essere europei e, soprattutto, se vogliamo essere competitivi.
Aggiungerò che, forse, quello che può fare il Governo - ma non solo il Governo, perché oggi, con una certa autonomia e un certo federalismo, lo possono fare anche le Regioni - è portare avanti un discorso di internazionalizzazione.
Noi abbiamo approvato una legge sulla internazionalizzazione. Forse occorrerà aprire un dialogo forte con i Paesi emergenti, ovvero con la Cina, con l'India, con l'America Latina, con il Sudafrica. Questa potrebbe essere una strada di largo respiro e di prospettiva.
Se vi sono, dunque, delle responsabilità, le possiamo distribuire in modo proporzionale, senza dimenticare che, proprio per cinque anni, il Presidente dell'aeroporto di Malpensa - persona che conosco, con la quale ho anche dialogato e collaborato - apparteneva al Gruppo della Lega Nord quindi non penso che i torti siano tutti di quest'ultimo Governo nazionale.
Come ripeto, questo ordine del giorno approvato così, mi sembra che sia giusto, perché impegna il Governo ma anche la Giunta regionale, come sta già facendo, a tenere le antenne dritte su questo argomento, che non finisce qui, comunque vadano a finire le cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Ritengo che questo sia veramente il momento in cui debbano essere lasciate da parte tutte le questioni politiche e di parte, e si debba lavorare per il nostro territorio.
Finalmente - ma purtroppo - ci troviamo davanti ad un argomento a cui nessuno si può sottrarre, perché non è una questione politica, anche se qualcuno ci ha "marciato sopra" e ha commesso degli errori, chi prima e chi dopo.
Siamo arrivati al punto in cui rischiamo di perdere l'hub di Malpensa.
Ma soprattutto - questo è l'aspetto più importante - sono a rischio migliaia di posti di lavoro, di cui oltre il 60% arrivano dalle Province di Novara e dal Verbano-Cusio-Ossola.
Come si dice in gergo, stiamo perdendo il tram! Abbiamo lavorato tanto per l'Alta Velocità, come l'Assessore Borioli sa bene, riprendendo quello che già era stato iniziato, e andando oltre, sia pure con delle contrapposizioni, per promuovere un qualcosa che il Piemonte e tutto il norditalia voleva: l'Alta Velocità.
L'Alta Velocità è costata tanti miliardi, ma collegherà Torino-Malpensa in 45 minuti; offrirà la possibilità a tutti gli imprenditori e alla gente del Nord di raggiungere le mete europee in breve tempo, per portare avanti le iniziative dell'imprenditoria, che sono poi quelle che creano il lavoro per gli operai, i servizi, il terziario. Siamo perdendo questo treno.
Sono contento che l'ordine del giorno sia stato sottoscritto da una buona parte dei colleghi, perché bisogna essere uniti, così come hanno fatto - mi spiace fare un paragone che in questo momento poco calza - per quella malefica discarica vicino a Napoli: lì, uniti, hanno preso le botte ma hanno tenuto duro. E così dovremo fare noi, perché la perdita di Malpensa è una perdita del Nord, è una perdita di tutti i cittadini e voglio ripeterlo ancora, è una perdita di tutto il Piemonte.
Sui collegamenti con Malpensa - io in primis, dal momento che ho rivestito il ruolo di Assessore alla viabilità in Provincia di Novara siamo in ritardo. Bisogna tener duro e non mollare Malpensa. Dobbiamo batterci affinché il Governo italiano ci ripensi su questa operazione e assieme alla Lombardia, dobbiamo promuovere investimenti che garantiscano a questo hub così importante una sua validità e una sua efficacia. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto l'ordine del giorno e lo voterò, perché ne condivido complessivamente i contenuti e le finalità (peraltro, se avessi dovuto riscriverlo, avrei apportato qualche piccola correzione); contenuti che sono già stati illustrati brillantemente dal collega Cattaneo.
Vorrei fare qualche considerazione per evitare che la discussione di oggi, ma anche la votazione unanime di quest'ordine del giorno, porti ad interpretare la posizione che assume la Regione Piemonte in modo distorno rispetto a quelli che sono i miei intendimenti votando l'ordine del giorno.
Se da un lato è necessario sottolineare la necessità di difendere il ruolo che un grande aeroporto come quello di Malpensa ha per tutto il nord Italia, dall'altra parte è anche necessario mettere in evidenza alcuni aspetti che credo sia necessario non ignorare.
Il primo è che non credo che la Regione Piemonte debba intervenire in scelte di carattere industriale che riguardano il futuro della compagnia di bandiera. Quando parliamo di Malpensa, ricordiamoci che oggi in discussione casomai può essere l'hub della compagnia Alitalia, più che il ruolo di Malpensa. Quindi dovremo pensare a come in futuro, se non ci sarà più l'hub Alitalia, non ci possa essere, per esempio, l'hub dell'Air Cinese o di qualche altra grande compagnia che trova in Malpensa la struttura importante, collocata strategicamente, dal punto di vista geografico all'incrocio tra il Corridoio 5 e l'Asse Genova-Rotterdam dell'Alta Velocità, infrastrutturata in modo adeguato per rispondere alle esigenze di collegamento dal resto del mondo con anche il centro dell'Europa, oltre che del nord Italia.
È necessario fare qualche puntualizzazione. Quando parliamo di responsabilità del Governo, forse, si fa un'affermazione un po' troppo superficiale, non ricordando che la decisione in relazione alle scelte che si devono compiere sono, innanzitutto, di competenza del Consiglio di Amministrazione di Alitalia, di cui il Governo ha preso atto, e che dovrebbe essere scelta la soluzione industriale che ci consenta di non produrre un debito giornaliero di milioni di euro, ma che, dal punto di vista industriale, consenta un futuro alla realtà dei collegamenti aeroportuali del nostro Paese.
Da questo punto di vista, dovremo chiederci quali sono state le responsabilità dei Governi passati e dov'era il Presidente della Lombardia quando Alitalia cancellava dal nord Italia collegamenti internazionali di rilievo.
L'anno scorso una delegazione della nostra Regione si è recata in Corea: siamo partiti dal Nord, ma per avere il collegamento con Seul siamo andati a Francoforte.
Oggi, dal nord Italia non ci sono più voli intercontinentali, ma anche la stessa Alitalia non ha più voli intercontinentali diretti con la California, la Cina, la Corea del Sud e con i paesi emergenti del pianeta.
Casomai, dovremo porci questi interrogativi, perché oggi, per andare verso queste direzioni, sia obbligatorio passare da Francoforte, Parigi e Zurigo.
Dovremo capire dov'era il Presidente della Lombardia quando le politiche della compagnia nazionale, che era governata anche da manager espressi dal Governo di centrodestra, consentivano politiche aeroportuali che hanno fatto crescere nei dintorni di Milano e della Lombardia aeroporti quale quello di Bergamo, di Brescia, come la stessa Linate, che doveva essere destinata ad un diverso ruolo, che, invece, in sette anni, ha avuto una crescita del 30% rispetto al 10% di Malpensa.
Le responsabilità sono molteplici e oggi dovremmo operare per individuare un'intesa tra le Regioni e con il territorio per creare quelle condizioni infrastrutturali di collegamento, di accessibilità alla Malpensa e di politiche aeroportuali, che consentano non soltanto di mantenere strategico il ruolo dell'aeroporto nel Nord del Paese, ma di essere veramente attrattivo, anche perché altre compagnie aeree, non soltanto quella oggi nazionale, possano trovare in quella localizzazione l'opportunità per una collocazione come hub, come porta per i collegamenti intercontinentali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, oggi è certamente centrale la discussione sul tema di Malpensa e noi esprimiamo la nostra condivisione per l'ordine del giorno che abbiamo sottoscritto; certamente va detta qualche parola sulle modalità con cui si sta addivenendo a questa scelta. Già il fatto che la proprietà cioè il Tesoro, abbia demandato al C.d.A. di Alitalia la scelta relativamente al soggetto con cui fare la trattativa singola lascia delle perplessità.
Certamente, Alitalia è la compagnia di bandiera ed è di proprietà del Tesoro. Allora, avremmo ritenuto che, pur individuando i due soggetti, una trattativa comparata tra i due soggetti sarebbe stata utile, anche per una questione di mercato, come è stato detto, non appena è stata individuata Air France, anche dai giornali francesi, perché c'è la possibilità che il prezzo di offerta sulla singola azione venga ribassato o, comunque, che anche le disponibilità di carattere economico di piano industriale del Gruppo francese siano inferiori non avendo un concorrente.
Al di là di queste questioni, per la nostra Regione è centrale svolgere una riflessione, a cui noi abbiamo già provveduto anche con la presentazione di un ordine del giorno e con una discussione già avvenuta in Aula, e un ragionamento complessivo sul sistema aeroportuale piemontese.
Per esempio, a tre-quattro anni dall'acquisizione, che è costata diversi milioni di euro a SAGAT, di una percentuale che ha consentito ai gestori di SAGAT di avere la maggioranza dell'aeroporto di Firenze, dovremmo chiederci quanto quella scelta, che è stata una scelta principalmente di grande utilità commerciale per il gestore dell'aeroporto di Caselle, che non ha portato alcuna ricaduta significativa sul nostro territorio, abbia oggi pagato. Io non credo abbia pagato.
Quelle risorse sono disponibili, in quanto una quota come è stata acquistata può essere posta in vendita, acquisendo però dell'autonomia rispetto al soggetto gestore; valgono politiche aeroportuali che, per vengono poco calate sul territorio. Ricordo che, per esempio, quando si spendono 100 milioni di euro per l'ampliamento di Caselle, il sistema pubblico spende 75 milioni di euro: 50 li spende come quota che mette il pubblico e il 50% come soggetto che partecipa all'interno della società SAGAT con il 49% - o il 51%, non ricordo - di capitale.
Allora, va da sé che, se si interviene con una cifra così consistente per ampliare, come si è ampliato, l'aeroporto, va chiesto al soggetto gestore che, per esempio, non sia uno degli aeroporti più cari del norditalia in termini di tasse. Se il nostro è l'unico aeroporto delle grandi aree metropolitane non in grado di avere alcun tipo di servizio a basso costo, che non dà soltanto un vantaggio per il torinese che si vuole muovere, ma dà soprattutto un vantaggio al territorio per coloro i quali si possono muovere a basso costo e venire nella nostra Regione, allora significa che qualcosa non ha funzionato. L'Assessore Manica, qualche mese fa, ci ha illustrato, se non altro attraverso i giornali, non ricordo se in Aula, un investimento che la Giunta ha fatto rendendo disponibili dei soldi sempre a SAGAT per la possibilità di attrarre compagnie low cost; in realtà, abbiamo visto che delle due che avevamo non ne abbiamo neppure una.
Allora, occorre un ragionamento sulle logiche delle politiche aeroportuali non intese come favori che si fanno ai soggetti gestori perché in molti casi questo appaiono. Lo dico, è trasversale, governate voi, quindi vi assumete un pizzico di responsabilità, considerato che le percentuali in SAGAT sono di Governo, Comune e Provincia, per cui sono tutte in campo del centrosinistra. Se avesse continuato a governare il centrodestra, o quando tornerà a governare il centrodestra, credo che un ragionamento con gli altri Enti locali, affinché gli aeroporti siano un servizio di sostegno al territorio e non un servizio che costa - vedi Levaldigi - a quel punto, sarà necessario farlo. Certamente, possiamo avere, soprattutto per la parte orientale del Piemonte, una penalizzazione rispetto ad un'inevitabile riduzione della capacità di transito su Malpensa, perché sostituire, se non altro nei primi due o tre anni, la capacità di transito che garantiva Alitalia sarà pressoché impossibile.
Air One nel 2008 inizierà con i primi voli intercontinentali, è verosimile che dove si lasciano spazi, qualcun altro li vada, nel tempo, a coprire, ma se pensassimo, ed è quello che pensa anche SEA, che nel prossimo anno, o fra due anni, si possa mantenere lo stesso transito che c'è stato negli anni precedenti, diremmo una cosa certamente non corretta.
Credo, e concludo, che un ragionamento che vale per ciò che riguarda il turismo, per ciò che riguarda le merci, quindi per ciò che riguarda la logistica e l'indotto sui servizi è assolutamente interassessorile, pu stare in capo all'Assessore Borioli, sul sistema aeroportuale, ove questo sia utile o non utile. È utile un aeroporto nella Provincia di Biella? Pongo un punto interrogativo, non lo so. Parlo sempre rispetto alla sostenibilità economica. A tutti piacerebbe avere un aeroporto molto più vicino a casa, che ci porti ovunque, ma rispetto alla sostenibilità economica credo che affrontare, magari in sede di Commissione, un ragionamento sulle prospettive che la Regione ha relativamente al traffico aeroportuale inteso come strumento di sviluppo economico del territorio vada fatto quanto prima.
Non possiamo pensare che esista solo il problema Malpensa. Noi purtroppo, abbiamo un problema Levaldigi, un problema Caselle. Occorre una gestione di sviluppo omogeneo del trasporto aereo, che è uno dei punti di forza che può avere il nostro Paese e di sicura crescita su cui è necessario investire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Senza ripetere quanto già espresso dai miei colleghi, che condivido vorrei fare alcune osservazioni in più su quello che sta succedendo.
Alitalia è una società per azioni, tra l'altro quotata in borsa (poveri azionisti), ma è una società per azioni il cui controllo è rimasto nelle mani del Tesoro. Con quali risultati? Che la società è stata gestita non sempre con criteri strettamente imprenditoriali ma, molte volte, con criteri politici. Di quella cattiva politica che è assistenzialista. Il risultato è che Alitalia si trova con una forte esuberanza di personale.
Inoltre, la forte esuberanza di personale è mal distribuita e mal gestita.
Alitalia aveva due hub: Fiumicino e Malpensa, ma la maggior parte del suo personale è residente a Roma. Per servire Malpensa, quindi, al personale residente a Roma veniva pagata la trasferta, oltre i viaggi gratuiti in aereo. Il tutto faceva sì che i costi per Malpensa, per gestire il secondo hub di Malpensa, crescessero a dismisura, quindi rendessero questo secondo hub non competitivo, mentre potenzialmente, lo è. Il numero di viaggiatori che confluisce su Malpensa o che, potenzialmente, potrebbe confluire su Malpensa è tale da rendere sicuramente competitivo questo scalo.
Oltre a questo problema, vi è tutta un'altra serie di problemi legati alla cattiva gestione dei vertici di Alitalia, vertici che si trovavano a Roma. Sta finendo male tutta la vicenda, con la cessione di Alitalia ad Air France. La prima cosa che farà Air France sarà di liberarsi di questi problemi eliminando il secondo hub di Malpensa che impiegherà esclusivamente il personale sull'hub di Fiumicino, eliminando così le trasferte e risparmiando costi. Succede così che una cattiva gestione romana avrà come conseguenza quella di penalizzare il Nord.
Abbiamo già detto che verranno cancellati 45 voli da Malpensa lasciando così questo scalo sottoutilizzato. Tuttavia, come ho detto prima la potenzialità dei viaggiatori esiste su questo scalo, per cui sarà difficile che resti sottoutilizzato. Molto probabilmente gli spazi lasciati liberi da Alitalia verranno occupati da altre compagnie.
Qui subentra un mio ragionamento che fino ad ora non ho sentito fare da nessuno. Molte volte noi piemontesi abbiamo, sotto un certo punto di vista snobbato Malpensa pensando, magari, che aeroporti come Caselle o Levaldigi avrebbero perfino potuto guadagnarci. La cosa non è assolutamente vera e qui lancio un allarme. Di fronte ad uno scalo depotenziato, come resterebbe Malpensa, ma con una potenzialità di viaggiatori enorme, rischiamo che molti voli vengano cancellati da Caselle per essere trasferiti a Malpensa da altre compagnie, per cui a rimetterci sarebbero proprio il Piemonte e Torino. Questo è un allarme che lancio e che ancora non ho sentito circolare in Aula, ma su cui vorrei che l'Assessore e la Giunta ponessero attenzione.
C'è il rischio che l'eliminazione di 45 voli da Malpensa faccia sì che ci siano dei trasferimenti di voli da Caselle a Malpensa, in quanto ritenuto più interessante, e che sia Caselle a perdere voli. Sicuramente complessivamente, tutto il sistema aeroportuale del Nord avrà una gran perdita. Questo è vero, su questo penso sia impossibile obiettare e sostenere il contrario. Pertanto, invito l'Assessore e la Giunta ad intervenire, per quanto possa farlo, sul Governo affinché si faccia il possibile, nella cessione di Alitalia, per imporre all'acquirente il mantenimento dell'hub di Malpensa e il mantenimento dei servizi che attualmente, vengono garantiti da Malpensa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Non posso non ricordare che tra i tanti Consiglieri regionali presenti oggi, nessuno era con me e con i manifestanti che protestavano contro l'aeroporto di Malpensa. Ciò non toglie che le valutazioni che si devono fare siano più complessive.
Credo che, nel fare una valutazione complessiva, dobbiamo tener presente quello che è stato detto sul posto di lavoro, ma dobbiamo ugualmente tenere in considerazione il fatto che solo poche settimane fa prima della chiusura per le festività natalizie sono venuti dei Sindaci piemontesi a chiedere che la Regione intervenisse su Malpensa, affinché non fosse realizzata la terza pista.
Ritengo che, essendo in Piemonte, dovremmo ricordare anche questo dato.
Dal punto di vista ambientale, l'aeroporto Malpensa ci ha dato qualche problema, per quanto riguarda il posizionamento: il problema degli scarichi degli aerei e il grosso problema dell'impatto del rumore, tanto che è stato anche effettuato uno studio da parte di un'Università.
Fatte queste premesse - e per questi motivi i Gruppi "Ecologisti Uniti a Sinistra" e "Rifondazione Comunista", non voteranno l'ordine del giorno ritengo che dovremmo inserire la discussione di Malpensa in un contesto generale.
Spesso, in Regione - e lo diciamo noi, che cerchiamo di proporre un ragionamento che non sia solamente "sviluppista" - si dimentica che vogliamo la regionalizzazione e la concorrenza, però, in realtà, non vorremmo che la concorrenza si realizzasse: vorremmo avere delle posizioni garantite.
Il problema di Malpensa, oltre al resto - in parte emergeva anche nei discorsi che mi hanno preceduto - è comunque un discorso di inserimento in un contesto generale, nella politica dei trasporti.
Ad esempio, Orio al Serio, in Lombardia, fa concorrenza a Malpensa perché i viaggiatori per i voli transcontinentali o intercontinentali non partono solo da Verona, ma anche da Orio al Serio, che sta crescendo.
Questo avviene, non perché Orio al Serio sia "cattivo" rispetto a Malpensa e quindi gli fa concorrenza, ma perché questa è la legge del mercato.
E allora, la legge del mercato fa sì che gli hub diventino sempre più cari e diventi sempre più problematico, per le compagnie, utilizzarli. In questo senso, le compagnie cercano di razionalizzare l'utilizzo degli hub.
Se Malpensa, dunque, è finita in un cono d'ombra, non è sicuramente colpa degli "ambientalisti cattivi", ma è colpa del mercato. Contrastare il mercato, nel momento in cui si dice di volerlo favorire, anzi lo si loda in ogni momento, è un compito molto gravoso per chiunque, anche per questa Giunta.
Un ultimo problema: sempre sulla gestione degli hub, qualcuno ricordava giustamente che solo la Germania, tra i Paesi europei, ha due hub, ma, come diceva il Consigliere che mi ha preceduto, la Lufthansa ha quasi il triplo degli aerei dell'Alitalia da gestire. I due principali aerei che entreranno in funzione in futuro (il Boeing Driveline e l'equivalente dell'Airbus) sono concepiti per "saltare" gli hub.
Pertanto, ritengo che in una valutazione che non sia ciecamente regionalistica, dovremmo considerare questo fatto, perché nel momento in cui entreranno in funzione questi due aerei, che garantiscono 15 mila miglia di portata e permetteranno alle compagnie di evitare il costo degli hub, sicuramente ci sarà un'ulteriore stretta sugli hub, quindi mantenere due hub diventerebbe problematico anche per l'Italia.
In conclusione, credo che l'intervento della Regione dovrà cercare di arrivare inevitabilmente alla gestione di questo aeroporto - che noi non volevamo, ma che ormai è stato costruito - in un modo che sia economicamente sostenibile, sia per Alitalia sia per le Regioni.
Solo per dire come noi viviamo le contraddizioni, ho ricevuto oggi l'annuncio di un convegno che si terrà in Piemonte, il 26 gennaio, dal titolo: "Il clima cambia e il petrolio finisce: proposte per il cantiere ambientale".
Forse le persone che hanno organizzato questo convegno non lo sanno e probabilmente il convegno sarà l'occasione per farglielo sapere, ma gli aerei sono i mezzi più impattanti, dal punto di vista climatico, e sono i mezzi più esosi, in termini di utilizzo del carburante, per persona trasportata.
Pertanto, le privazioni che possiamo incominciare a fare, se davvero pensiamo che il clima sta cambiando e che possiamo fare qualcosa, sarebbero quelle di rivedere tutto il trasporto aereo, e non incentivarlo, come si vorrebbe fare. Occorre incominciare a pensare a come ridurlo e non a come incentivarlo, altrimenti siamo un po' schizofrenici: pensiamo e diciamo una cosa e ne facciamo un'altra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Picchetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente. Molti interventi hanno già ripetuto il pensiero dell'Aula; peraltro, non c'è stata distinzione tra maggioranza e opposizione, su molti interventi.
Voglio solo fare alcune considerazioni. Primo: la questione Malpensa è una conseguenza della questione Alitalia e la questione Alitalia è una questione nazionale.
C'è un ritardo all'italiana che ha portato una delle prime compagnie del mondo, fino a pochi anni fa, ad una situazione da disastro, a livello di default, ormai non solo più annunciato, ma, di fatto, nei conti.
Questo, grazie a una gestione politico-sindacale che, su dichiarazione di tutti, manifesta, ad esempio, 4000 esuberi. Verrebbe da chiedere: "Perché i 4000 esuberi li deve tagliare Air France? Non siamo capaci a farlo noi, con tutte le modalità degli ammortizzatori sociali, dei meccanismi di cassa integrazione o di lavori socialmente utili, che in questo Paese sono stati utilizzati negli ultimi anni?".
Ma ciò che più preoccupa è che, sulla scelta di cessione di Alitalia si manifesti la più assoluta mancanza di strategia. O meglio, le strategie potevano essere due: quella nazionale, con una politica dello sviluppo che individuasse, prima di fare la trattativa finanziaria, quello che doveva essere il percorso da parte del Governo nazionale, e non c'è stata.
La seconda, quella di valutare o fare la verifica congiunta anche con i proponenti di una politica nazionale. Parlo dell'offerta Air One-Intesa anche se una serie di punti interrogativi su tale proposta erano da porre perché si trattava di dire: "Ma le banche, dopo aver preso le quote, a chi le avrebbero vendute, fra sei mesi, un anno o due anni?".
Secondo: è noto che Air One ha il collegamento con Lufthansa (il Presidente De Gaulle si spostava su Francoforte, magari in modo diverso) comunque rimanevano sul tappeto la questione di Malpensa-Fiumicino e quindi dei due hub, ricordando che su Malpensa arrivava il 76% delle tratte intercontinentali. Non parliamo di Fiumicino, ma di Malpensa: il 76% dei passeggeri sulle tratte intercontinentali passava da Malpensa fino all'anno scorso.
In questo momento il mondo sta vivendo un'era o un'epoca che ha nella mobilità il proprio motore di sviluppo: la mobilità (per aria, per terra e delle comunicazioni) è la discriminante tra i ricchi e i poveri. Adesso si distinguono sulla capacità di muoversi, come persone, come merci e come informazioni. Dunque, il traffico aereo cresce del 5% l'anno, comunque.
Questo è l'unico dato mondiale sul quale concordano tutti.
Noi, che abbiamo i due terzi del patrimonio artistico e culturale del mondo, per cui disponiamo di una risorsa enorme sotto quel fronte, facciamo un passo indietro sulle scelte che possono portare coloro che "hanno il soldo", al di là dei sentimenti, a venire a spenderli nel nostro Paese (uso il termine "soldo" perché comunque con quelli si va avanti).
Questo è il guaio di questo Paese: la mancanza più assoluta di un disegno nazionale di sviluppo e di politica dei trasporti (in questo caso dei trasporti via aria).
Per quanto concerne la situazione nazionale e la relativa questione del Nord Italia, non dobbiamo dimenticare che Malpensa è nel nord. E l'area del Nord Italia è la più grand'area produttiva industriale d'Europa, crisi o non crisi, a livello di produzione e a livello di creazione di ricchezza quindi sia a livello di merci che di produzione di ricchezza. Non c'è nessun Land o distretto d'Europa che ci supera.
In ultimo - è su questo che ricade la responsabilità del Governo - che la Regione sia o meno al tavolo, non importa proprio niente. Io darei anche la delega al signor Prodi da solo, o al signor Padoa-Schioppa, purché si concluda e vi siano delle condizioni.
Personalmente, del tavolo allargato... Non mi trattengo sui cortei che potremmo organizzare, perché ne ha già parlato il collega Moriconi, quindi non voglio appropriarmi di diritti altrui senza pagare.
In questa situazione, insistiamo nel non volere guardare in avanti.
Scusate la brutalità, ma non sono solo i 10 mila posti di lavoro che si possono perdere nell'immediato. La capacità acquisita di gestire in qualche modo gli ammortizzatori potrebbe anche farli superare. Ma è lo sviluppo del futuro, è il non creare più le condizioni di sviluppo che avevamo.
Non bisogna dimenticare che Malpensa, ad oggi, ha già un indotto di 100 mila occupati ed è destinato a crescere, se, naturalmente, ne manteniamo le condizioni, con le conseguenze a livello locale piemontese. Perch comunque, Malpensa è proprio al confine sul Ticino e gran parte della gravitazione ricade su Oleggio, su Bellinzago e su Novara (con tutto ci che peraltro viene a collegarsi, eventualmente, col trasporto merci).
Mi associo, pertanto, alle grida di dolore degli interventi che mi fanno preceduto e mi auguro che la Giunta regionale intervenga davvero sul Governo (al di là del fatto di volersi o meno sedere al tavolo o al banchetto), affinché vi sia ancora lo spazio per poter non solo salvare il salvabile (questo interessa relativamente), ma dare anche uno sviluppo ai territori del norditalia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Sono stato stimolato dall'intervento del collega Pichetto, le cui considerazioni sono assolutamente condivisibili.
Ho una sola preoccupazione, colleghi: temo che il nostro dibattito voterò comunque a favore - sia assolutamente inutile, che alla Presidente Bresso non gliene freghi il resto di niente, tant'è che è assente da ore (per carità, è presente l'Assessore competente Borioli: non mi è sfuggito altrimenti mi sarei già arrabbiato!), ma è già tutto deciso e la sinistra ha svenduto l'Alitalia all'Air France, preferendola inspiegabilmente - da quanto si legge - a delle cordate italiane. Questo è l'ennesimo affronto che la sinistra fa a questa nazione e a quella che era la sua compagnia di bandiera, per quanto fosse disastrata.
Questa è l'unica realtà di oggi, colleghi. Poi votiamo tutti gli ordini del giorno che volete: sappiamo tutti, nel momento in cui li abbiamo presentati e sottoscritti, che sono aria fritta e domani dovremo dire alle popolazioni interessate che abbiamo perso una battaglia e torniamo con la bandiera stracciata. Ma è una battaglia persa perché non serve a niente.
Vorrei precisare ai colleghi di maggioranza che non è che a me non piacciano le cose bipartisan perché bisogna sempre marcare le differenze.
Io voto tutto, però c'è una piccola differenza: abbiamo una Presidente della Regione che ha delle competenze; ha persino un consulente alle relazioni internazionali (stamattina molto bene il collega Botta ricordava che abbiamo comprato la sede a Bruxelles, che ci costa come 146 anni di affitti! La Presidente Bresso, evidentemente, pensa di poter andare oltre il terzo mandato) che paghiamo non so più se 150 mila o 200 mila euro all'anno. Però non siamo riusciti ad ottenere un incontro col Ministro dei Trasporti per chiedere una copia del piano industriale o di quello che Air France vorrà fare non solo rispetto allo scalo di Malpensa (questo si è già intuito), ma anche rispetto allo scalo di Caselle. Magari il mio Sindaco Chiamparino potrà essere contento che arrivi qualche charter da Bacau, e quindi aumentino un po' i passeggeri, ma noi non siamo così contenti per il fatto di essere il "Bacigalupo" - con tutto il rispetto per la società calcistica torinese, ma viene dopo la Juve e dopo il Toro, quindi diciamo che è un po' residuale in questo panorama, nonostante la sua grande dignità e la sua grande storia - degli aeroporti italiani, Assessore Borioli.
Quello che avremmo voluto da questa Giunta e quello che i colleghi del centrosinistra avrebbero voluto - arriva il collega Laus, mi auguro che non chieda i biglietti gratis per tutti su Alitalia, perché in tema di trasporti potrebbe chiedere anche questo! - è che la nostra Presidente della Giunta, che sembra riscuotere ancora oltre il 51% di gradimento (ma è in crollo libero, per cui nei prossimi due anni va al 47% e ci liberiamo di voi), avesse chiesto al Ministro di conoscere il destino di uno scalo che è limitaneo rispetto alla nostra Regione, ma anche dell'altro scalo. Perch altrimenti, rischiamo di fare una battaglia - "battaglia" si fa per dire in cui facciamo una bella discussione, difendiamo tutto e il contrario di tutto, marchiamo il territorio, promuoviamo tutti questi valori, ma la battaglia è già perduta, perché se la sono già svenduta. Il vostro Presidente Prodi ha già svenduto l'Alitalia, è chiaro o no? E i sindacati di fatto, appoggiano la svendita. Questo è quanto, colleghi.
Deciderò all'ultimo momento se votare o no. Ho detto che avrei votato però c'è un limite. C'è un limite - lo dico anche me stesso - alla serietà di quello che facciamo, nel senso che è giusto marcare una volontà, però, è anche giusto farlo in maniera sostanziale. Avrei almeno voluto - è presente l'Assessore Borioli a cui riconosciamo la piena titolarità - che sulla questione la Presidente Bresso prendesse di fronte a tutti noi un impegno e dicesse: "Vado a Roma e vi porterò un pezzo di carta in cui c'è scritto cosa faremo di questi scali".
Allora, forse, in questo caso, gli ordini del giorno avrebbero avuto un senso, altrimenti gli ordini del giorno rimarranno una delle tante cose più o meno utili - la metto tra quelle meno utili - che in questi anni abbiamo discusso in questo Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 895, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale richiamati i contenuti del "Documento dei Presidenti delle Regioni del Nord sull'emergenza Alitalia e per il sistema aeroportuale settentrionale" dell'autunno 2007, nel quale si sottolineava l'irrinunciabilità di un sistema integrato aeroportuale e territoriale del Nord, fondato principalmente sull'hub di Malpensa e sulla rete dei principali scali del Norditalia, tra cui quello di Torino e ci si impegnava a sostenere nei confronti del Governo l'obiettivo di preservare e valorizzare per Malpensa la funzione di grande hub aeroportuale del Nord considerato come la decisione di recente assunta dal Consiglio di amministrazione di Alitalia e dal Governo italiano, adottata peraltro senza alcun coinvolgimento delle Regioni del Nord, apparirebbe invece palesemente prefigurare, secondo le dichiarazioni esplicitamente rilasciate dal futuro patner Air France-KLM, un drastico ridimensionamento del ruolo di Malpensa ribadita l'importanza che lo scalo riveste per tutta l'economia piemontese e in particolare del novarese, che potrebbe utilmente svolgere la funzione di vero e proprio retroporto di Malpensa, cogliendo così l'opportunità di sviluppare il traffico merci e creare nuovi posti di lavoro nel campo della logistica dell'intermodalità sottolineato che a Novara è già presente il CIM, naturale candidato a sviluppare tale funzione nei confronti di Malpensa, anche in considerazione del traffico merci che si sposta su rotaia, quando sarà conclusa la linea AC/AV Milano-Torino-Lione e quando sarà realizzato il potenziamento dei collegamenti ad AC tra il fronte dei porti liguri e l'Europa (Terzo Valico) ritenuto necessario che tra Piemonte e Lombardia venga istituito un tavolo comune al fine di discutere i problemi legati all'impatto dell'aeroporto di Malpensa sull'ambiente e sul territorio, e in tale contesto il problema dei voli, dei collegamenti, dell'occupazione e dei bisogni delle imprese, tanto lombarde quanto piemontesi, potrà essere affrontato con la prospettiva della crescita integrata, che distribuisca in modo equo benefici e inevitabili disagi impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso ogni istituzione coinvolta affinché nella reimpostazione del ruolo di Malpensa, a seguito delle novità che emergeranno dopo la cessione della compagnia di bandiera, si tenga conto comunque dell'importanza che lo scalo può avere per l'economia novarese e piemontese a sollecitare preventivamente la convocazione, presso il Governo, di un tavolo di concertazione che coinvolga le Regione dell'Italia settentrionale nella definizione del ruolo futuro di Malpensa e del sistema aeroportuale del Nord, anche in conseguenza con le nuove strategie di Alitalia".
Il Consiglio approva.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 293 inerente a "Autorizzazione all'Agenzia Territoriale per la casa della provincia di Torino all'utilizzo dei proventi derivanti dalle alienazioni degli alloggi d'edilizia residenziale pubblica per il ripianamento del disavanzo finanziario 2005" (seguito) (rinvio in Commissione, ex articolo 81 del Regolamento)


PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 293 di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, così come avevamo già fatto per la proposta di deliberazione presentata l'anno passato, noi chiederemmo il rinvio in Commissione della deliberazione, magari, avendo anche qualche notizia in più; sarà compito del Presidente della Commissione e anche dell'Assessore valutare se convocare di nuovo i vertici ATC.
Rileviamo soltanto che è la seconda volta che ricapitalizziamo sostanzialmente concediamo la vendita di alloggi ATC, ed è l'unica ATC per cui abbiamo fatto questo provvedimento; quindi, ci sembra che un approfondimento in sede di Commissione sia opportuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino sull'ordine dei lavori.



AUDDINO Angelo

Siamo d'accordo sulla richiesta avanzata dal Consigliere Vignale.
Visto che, come diceva il Capogruppo del mio partito, sono trascorsi tanti mesi, addirittura un anno. Un passaggio in Commissione va bene ad una condizione, ed è la raccomandazione che noi facciamo, che si faccia veramente in fretta, tenendo anche conto che la Commissione II ha un calendario molto denso, con appuntamenti molto importanti. Spero che con la collaborazione di tutti i Gruppi in questi mesi si riesca a smaltire tutto il lavoro che ci attende.



PRESIDENTE

Penso che possiamo considerare accolta all'unanimità la proposta avanzata dal Consigliere Vignale, che è stata fatta propria dall'intervento del Consigliere Auddino. Pertanto, ai sensi dell'articolo 81 del Regolamento interno del Consiglio regionale, disponiamo il rinvio in Commissione.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente al rinvio in Commissione)



PRESIDENTE

Ovviamente, occorre stabilire un termine nell'indicazione che il Presidente del Consiglio darà alla Commissione competente; quindi indicheremo un termine che sarà concordato ragionevolmente, anche a seconda della possibilità di calendarizzare l'audizione richiesta; penso che indicativamente si potrà suggerire un termine non maggiore di 15-20-25 giorni.


Argomento: Interventi a favore delle zone depresse - Agricoltura: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di legge n. 285 inerente a "Modifica alla legge regionale 28 febbraio 2000, n. 16 (Provvedimenti per la tutela e lo sviluppo dei territori e dell'economia collinare)"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 6) all'o.d.g., che prevede l'esame della proposta di legge n. 285.
La parola al relatore, Consigliere Rutallo.



RUTALLO Bruno, relatore

Signor Presidente, la legge regionale 28 febbraio 2000, n. 16, persegue quale finalità la promozione della salvaguardia delle zone collinari marginali con particolare attenzione all'ambiente naturale, alla valorizzazione delle risorse umane e delle attività economiche, alla tutela, al recupero e alla valorizzazione delle tradizioni storiche culturali e religiose.
Ai sensi della predetta legge è stato istituito il Fondo regionale per la collina alla cui copertura finanziaria si provvede destinando una quota non superiore al cinque per cento di quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale regionale sul consumo di gas metano nell'esercizio precedente; altri stanziamenti a carico del bilancio regionale determinati annualmente con la legge di bilancio; risorse destinate allo sviluppo della collina derivanti da trasferimenti dello Stato, di enti pubblici e dell'Unione europea e da contributi di privati e di istituti di credito.
Tale fondo rappresenta lo strumento essenziale per l'attuazione della legge, e deve pertanto essere costituito da risorse non solo sufficienti ma anche adeguate a far fronte alle esigenze di effettiva tutela, salvaguardia e valorizzazione delle zone collinari che il provvedimento si prefigge di attuare.
Sinora però, relativamente alla componente costituita da quanto accertato dalla Regione a titolo di addizionale regionale all'imposta di consumo di gas metano nell'esercizio precedente, solo una quota inferiore al massimo previsto dalla norma è stata destinata a incrementare il fondo pur essendo concretamente disponibili ulteriori somme.
Al fine di dare una più efficace attuazione alla legge, consentendo di esprimere tutte le sue potenzialità, è sorta la necessità di modificarla stabilendo che la quota, da destinare al fondo, derivante da quanto accertato a titolo di addizionale regionale all'imposta di consumo sul gas metano, sia del 5%.
Considerata l'importanza che il presente provvedimento riveste per lo sviluppo dell'economia collinare e visto il licenziamento all'unanimità da parte della Commissione III, se ne raccomanda senz'altro l'approvazione da parte dell'Aula consiliare.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento, passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
Il numero legale è 29.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo della proposta di legge n. 285.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Consiglieri, all'o.d.g. era previsto il punto 7), "Nomine", su cui mi pare ci siano indicazioni dei Consiglieri di soprassedere.
Al punto 7) ter era iscritto l'ordine del giorno del Consigliere Scanderebech, ma non essendo presente in Aula, propongo di non passare all'esame di quest'ordine del giorno. Al punto 7) quater è iscritto l'ordine del giorno di iniziativa del Consigliere Leo su Villa Capriglio.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Ordine del giorno n. 879 dei Consiglieri Leo, Bossuto, Dalmasso, Cotto Nicotra, Auddino, Vignale, Manolino e Turigliatto inerente a "Cessione di Villa Capriglio" (rinvio in Commissione ex articolo 93 del Regolamento)


PRESIDENTE

Il Consigliere Leo ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

L'ordine del giorno su Villa Capriglio è firmato anche dai Consiglieri Vignale, Bossuto, Dalmasso, Cotto, Nicotra, Auddino e Turigliatto.
Quest'ordine del giorno rappresenta una questione e potrebbe essere un bel segnale votarlo questa sera. Un bel segnale perché in Comune ne stanno discutendo. Semplicemente, ribadisce l'importanza di centri culturali spontanei che nascono nelle nostre città. Questa si chiama Associazione Culturale Leonardi. Non ci sembrava logico che venisse chiusa senza neanche dargli un'alternativa.
Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad intervenire presso l'istituzione coinvolta al fine non di eliminare, ma di sospendere la gestione di Villa Capriglio finché non sia individuata altra sede tale da consentire il prosieguo pieno dell'esperienza dell'Associazione Leonardi.
La Regione, in passato, sosteneva tale associazione, adesso non le sostiene più, ma sono progetti culturali interessanti. Sarei contento se un Consigliere della maggioranza volesse intervenire. Ringrazio il Consigliere Vignale, con cui siamo ormai parte di grandi battaglie di libertà.
Mi rimetto al Consiglio, ma se un Consigliere di maggioranza volesse intervenire lo apprezzerei perché lo renderebbe più completo. A vostra discrezione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

I temi che poneva il Consigliere Leo sulla libertà d'associazione e sull'aggregazione giovanile spontanea sono estremamente importanti.
Chiederei un approfondimento, perché a me risultano due cose che chiedo vengano approfondite.
A me risulta che Villa Capriglio sia già stata inserita nell'elenco degli immobili ceduti al fondo immobiliare con delibera del Consiglio comunale, prima di Natale, quindi è già stata ceduta al fondo. Sulla possibilità di offrire delle alternative, a me risulta, ma chiederei un approfondimento e una precisazione, che sia stata offerta un'alternativa e che si attenda la risposta da parte dell'associazione sulla disponibilità o meno ad accettare quest'alternativa. Chiedo un approfondimento su questo.
Inoltre, chiedo che nel dispositivo, quando si dice "finché non sia stata individuata altra sede", si chieda da chi deve essere individuata altra sede. Se aspettiamo che sia individuata dall'associazione, può darsi che c'impieghi anni. Se deve essere individuata dal Comune, bisogna che l'associazione l'accetti.
Mi sembra un'espressione generica che può dare adito ad interpretazioni diverse. Chiederei un approfondimento.



PRESIDENTE

Come tutti sappiamo, il fondo immobiliare è già stato definito nel momento in cui i beni sono stati oggetto di una valutazione. Mi pare che mentre sulla questione di principio si possa trovare una condivisione larga, ma sugli aspetti reali e sulle conoscenze in materia, è necessario un approfondimento. Possiamo concordare, anche in questo caso, con un rinvio in Commissione del punto per approfondirlo prima di arrivare in Consiglio? È una proposta che avanzo per affrontare i nostri lavori compiutamente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Molto brevemente per evidenziare la preziosità che si nasconde all'interno di queste realtà giovanile che non vanno assolutamente dimenticate, né scantonate.
Mi riallaccio a quello che diceva prima il Consigliere Leo. Non bisogna perdere troppo tempo, perché si fa tanta fatica mettere insieme un aggregato giovanile ma bastano pochi secondi per disperderlo.
Si sa, questo bene è già entrato nel fondo, si chiede solo di sospendere un atti mo la decisione ulteriore per concordare con l'associazione - lì è stato il frutto anche di una trattava tra il Consigliere Leo e noi - una nuova collocazione.
È logico che se parlo di concertazione e di partecipazione, le cose si fanno insieme, altrimenti ognuno fa quello che vuole. Se poi si pensa di portare il documento in Commissione per approfondirlo, mi pare anche quella un'ottima proposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Visto che il cofirmatario Bossuto ha spiegato bene il senso dell'iniziativa, siamo disposti, anche per non creare problemi, ad approfondirlo. Vorrei ricordare, perché è una questione che il Consigliere Dalmasso ha posto tante volte, che sul centro di Via Caraglio è due anni che stanno approfondendo, ma le cose non vanno avanti. Non voglio fare paragoni, mi fermo qui.



PRESIDENTE

Preso atto degli interventi, propongo il rinvio alla VI Commissione competente. Daremo alla VI Commissione un termine ragionevole per riferire al Consiglio sulla questione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.54)



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