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Dettaglio seduta n.282 del 08/01/08 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 10.00 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



COTTO MARIANGELA



(La seduta ha inizio alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Gariglio, Giovine Moriconi, Robotti, Rostagno e Rutallo.
Il numero legale è 29.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta dei Consiglieri Monteggia e Nastri di una comunicazione della Giunta regionale sulla situazione dell'aeroporto di Malpensa


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente. Il mio intervento sull'ordine dei lavori è per portare l'attenzione di quest'Aula, vista la comparsa della Presidente Bresso, sul discorso di Malpensa.
Occorre che questo Consiglio prenda a cuore il discorso di un hub che sta per essere declassato, per una questione che è stata gestita in modo poco chiaro, cioè il fatto di cedere Alitalia ad Air France, prima con una decisione del Consiglio d'Amministrazione di Alitalia e poi con una decisione del Governo, senza consultare alcun Ente locale disposto intorno a Malpensa. Ricordo che tutto il Nord ha un hub solo, che è quello di Malpensa, e si sta buttando via.
Era già un mio convincimento che Alitalia dovesse fallire, magari dieci anni fa, quando altre compagnie aeree, come la Suisse Air, sono fallite e hanno dovuto rivedere il discorso del loro modo di far viaggiare la gente.
Chiedo, quindi, che si ponga in discussione questa situazione, magari portandola a conoscenza del Consiglio con un ordine del giorno, e chiedo che la Presidente faccia qualche dichiarazione su tale vicenda che ritengo importane.
Un aeroporto così non può essere mandato al macero, perché Alitalia se ne va. Allora, Alitalia ceda le sue rotte intercontinentali e le lasci a disposizione di qualche altra compagnia aerea che possa muoversi, da Malpensa, su quelle rotte intercontinentali, importanti non solo per i passeggeri, ma anche per le imprese del Nord, che sono la spina dorsale dell'economia italiana.
Ricordo che il 69% dei biglietti aerei viene emesso al Nord, quindi chiedo al Presidente di richiedere una discussione all'interno di questo Consiglio sul discorso Malpensa, perché è un discorso che va affrontato anche per quanto riguarda tutte le infrastrutture che stanno intorno all'aeroporto.
So che a marzo aprirà il nuovo collegamento dell'autostrada Torino Milano, che va diretto a Malpensa, quindi finalmente ci saranno le infrastrutture, e noi permettiamo di far togliere un hub. Mi sembra una cosa un po' vergognosa, soprattutto gestita malissimo da questo Governo che ha insensatamente fatto di Malpensa una questione privata.
Gli Enti locali devono essere considerati e informati. Pertanto, la Presidente Bresso non deve rilasciare solo le dichiarazioni sui giornali ma deve essere attiva rispetto a questo problema che interessa tutto il Nord.
Diversamente, faremo la felicità di tutti quegli aeroporti (Francoforte, Zurigo ecc.) che in questo momento non sono utilizzati perché viene utilizzato Malpensa.
In questo momento gli altri aeroporti sono complementari a Malpensa, ma se continuiamo a non ragionare su questa situazione, avremo una condizione pietosa per l'aeroporto.
Adesso la Presidente Bresso non è presente, ma chiedo che si faccia garante sulla situazione di Malpensa, per proporla, in modo che questo Consiglio la possa discutere e magari votare un ordine del giorno.
importante che il Consiglio si esprima su tale questione, di cui ancora non si è parlato, o se n'è parlato solo a livello giornalistico, e assuma una posizione. Diversamente, la prenderanno tutti gli altri e questo Consiglio regionale farà il Ponzio Pilato della situazione! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere. Penso che nella prossima riunione dei Capigruppo potremo organizzare un momento di discussione in Consiglio, su quest'argomento.
La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente, sempre sull'ordine dei lavori.
Non ho seguito tutto l'intervento del collega Monteggia, relativo alla questione Malpensa. Ritengo che la Regione debba assumere una posizione ufficiale - ormai il dibattito politico è aperto da settimane - soprattutto in seguito alla decisione del Governo centrale di trattare con Air France sulla vendita della compagnia di bandiera, e soprattutto per quello che sarà il futuro dello scalo milanese.
Dico questo perché solo qualche settimana fa c'era stata una presa di posizione, da parte della Presidente Bresso, sulla questione della vendita di Alitalia, la quale si è espressa in maniera negativa rispetto alla vendita ad Air France.
Sarebbe opportuna una posizione ufficiale della Giunta, salvo che non si trattasse di una posizione della Presidente Bresso, che ha parlato a titolo personale.
La Presidente, in questo momento, non è presente, ma ci sono il Vicepresidente Peveraro e l'Assessore Borioli. Sarebbe opportuno capire e verificare come tradurre in questo documento - ecco perché sono stato il primo firmatario di questo ordine del giorno - che definisce soprattutto i rapporti tra il Piemonte e Malpensa, di cominciare dall'annoso problema dei collegamenti.
Ecco perché la presenza autorevole dell'Assessore Borioli potrebbe dare, magari già nella seduta odierna, qualche comunicazione in merito.
Un'altra questione fondamentale: nell'ordine del giorno predisposto bisognerebbe assumere un impegno nel ridisegnare il ruolo di Malpensa, in seguito alle novità che potrebbero emergere o che emergeranno con la vendita di Alitalia.
Questo potrebbe essere importante per quanto concerne l'economia del territorio piemontese, ma soprattutto - mi permetta, Presidente - della Provincia di Novara.
Parliamo di posti di lavoro, non solo di quelli esistenti, ma anche di quelli che potrebbero arrivare, ma soprattutto delle merci.
Conosciamo, nella nostra Provincia - l'Assessore Borioli ne è perfettamente a conoscenza - il ruolo che ha il CIM. Il CIM (Centro Intermodale Merci) potrebbe diventare il naturale candidato di quello che potrebbe essere riproposto rispetto al discorso delle merci.
Sappiamo che il traffico merci si sposterà sulle rotaie, quindi sarà fondamentale il ruolo di Malpensa. Ecco perché non bisognerebbe aspettare la prossima seduta di Consiglio - mi scusi, Presidente - o la prossima riunione dei Capigruppo, ma chiedere adesso, vista la presenza dell'Assessore Borioli, una comunicazione, per capire qual è il ruolo della Regione.
Ripeto: la Presidente Bresso si era già espressa in maniera negativa rispetto alla trattativa che propone il Governo centrale per la vendita di Alitalia. Mi sembra giusto ci sia una presa di posizione ufficiale da parte della Giunta per disegnare quello che sarà lo scenario, in futuro, dello scalo milanese affinché nella provincia di Novara non ci siano soltanto effetti negativi, ma anche effetti positivi rappresentati dal CIM (Centro Intermodale Merci).


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Ruolo dell'aeroporto di Malpensa"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli, che è disponibile a rendere una breve informativa sulla situazione dell'aeroporto di Malpensa.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Non voglio diffondermi troppo nel merito della questione che è stata sollevata sia dal Consigliere Nastri sia dal Consigliere Monteggia. Volevo solo dare un'informazione che, ovviamente, può essere preludio - questo naturalmente lascio che a deciderlo sia la Presidenza dell'Aula insieme con la Presidente Bresso - di un approfondimento e di una discussione più diffusa di questo argomento.
A nome della Giunta, volevo solo diffondere un'informazione su due passaggi che sono già formalmente avvenuti e che non hanno solo trovato esito nelle notizie emerse anche a mezzo stampa, ma che hanno trovato consolidamento in una presa di posizione assunta, per la verità, ancora prima che si aprisse in maniera più rilevante la questione della vicenda Alitalia connessa, adesso, alla scelta e all'orientamento, prima del Consiglio d'Amministrazione di Alitalia e poi del Governo, di procedere con Air France negli approfondimenti necessari per arrivare alla definizione della partita Alitalia. Una posizione assunta dalla Presidenza della Giunta, a nome della Giunta regionale sulla materia, alcuni mesi fa.
Abbiamo sottoscritto, non tutti, ma con un altro gruppo di Regioni del Nord (per la verità, con l'eccezione della Regione Veneto, che su questo ha una posizione differente) un documento che ribadiva il ruolo strategico dell'hub di Malpensa, seppure collocato in un disegno complessivo, che puntava a valorizzare il sistema aeroportuale del Nord nel suo complesso.
Noi abbiamo a cuore anche quella vicenda, il sistema aeroportuale piemontese e, in primis, il ruolo di Caselle.
Naturalmente questa mia informativa non esaurisce il tema di una discussione che potrà essere, se il Consiglio lo riterrà, anche più approfondita e per la quale il sottoscritto è disponibile, così come credo lo sia anche la Presidente Bresso. Era solo per informare circa il fatto che la Giunta regionale ha preso posizioni non solo pubblicamente comunicando alla stampa qual era il nostro orientamento, ma anche concordando con la Regione Lombardia e con gli altri Presidenti delle Regioni del Nord una posizione che, adesso, si tratterrà di capire come possa essere ulteriormente articolata. Posizione che sarà assunta sempre in coordinamento con gli altri territori regionali, alla luce della piega che la vicenda Alitalia prenderà e di come andranno le trattative in corso con Air France, sapendo, ovviamente, che sul tema c'è un punto che credo fondamentale e preliminare anche rispetto alle questioni di merito.
Il punto è di metodo, cioè che decisioni come queste, che riguardano in maniera così significativa le prospettive di sviluppo del nostro Paese certo, richiamano alla fine la competenza primaria dell'autorità di Governo, ma non possono non essere oggetto di tutti gli approfondimenti e di tutti gli aspetti concertativi con coloro che, come le Regioni, hanno un'autorevole funzione di rappresentanza dei sistemi territoriali. Da questo punto di vista, mi pare che la posizione che ha preso la Presidente Bresso sia stata abbastanza chiara sia nell'evocare questioni di merito sia nel sottolineare il disappunto per il fatto che il Governo non abbia ritenuto di avviare con le Regioni dei passaggi preliminari a questo tipo di scelta.
Le questioni Alitalia e ruolo di Malpensa non sono esattamente la stessa cosa ma, su entrambe le questioni, credo che, nell'assumere una decisione, sarebbe stato corretto, senza mettere in discussione la funzione primaria del Governo come azionista di Alitalia, un passaggio d'approfondimento con le Regione e, in particolare, in questo caso, con le Regioni del Nord, che in Malpensa hanno un punto di riferimento fondamentale.
Detto ciò, che è un'informazione piuttosto asettica di quanto avvenuto è ovvio che, per tutti gli eventuali approfondimenti, la Giunta è disponibile a fare in Consiglio tutti i passaggi che si riterranno necessari.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Ringrazio l'Assessore, anche se il senso del mio intervento era completamente diverso.
Volevo scindere quello che sarà il compito o quello che sta facendo il Governo a livello nazionale per la vendita di Alitalia, rispetto al discorso di guardare, in prospettiva, al futuro di Malpensa, dove oggi si potrebbe ridisegnare anche il discorso dei voli. Non possiamo dimenticare che, forse, si è partiti con il piede sbagliato per la questione dei voli.
La questione è stata gestita solo in un'ottica lombarda, trascurando completamente il versante piemontese.
Allora il discorso sarebbe molto più semplice se tra le due Regioni Regione Piemonte e Regione Lombardia - s'istituisse un tavolo tecnico, un tavolo comune, per discutere soprattutto dei problemi legati non soltanto all'impatto di questa grande infrastruttura, al discorso dell'ambiente e del territorio, ma anche per quello che riguarda il problema dei voli, dei collegamenti, dell'occupazione, del fabbisogno delle imprese, tanto lombarde quanto novaresi. Ecco perché, in questo momento, la Regione Piemonte deve intervenire, affrontando oggi il problema, in un'ottica di prospettiva che è quella della crescita integrata.
Il problema deve essere affrontato anche nella prospettiva del discorso della logistica, della crescita integrata che possa distribuire in maniera equa i benefici e le perdite che, fino ad oggi, sono state soltanto per la Regione Piemonte, quindi per il versante piemontese. I disagi per Malpensa li abbiamo avuti soltanto noi, soprattutto per quello che riguarda la mia zona.
Occorre che la Regione Piemonte intervenga oggi in maniera ufficiale con una presa di posizione ufficiale, non per quello che concerne la mobilità, ma per quello che sarà il futuro dell'aeroporto, quindi Malpensa soprattutto per quello che può essere anche una sorta di compensazione dei disagi creando i presupposti affinché il CIM (Centro intermodale Merci) che lei conosce perfettamente, possa diventare effettivamente quella realtà e il retroporta che oggi il Piemonte necessita.
Il mio ordine del giorno serve per delineare le strategie future nell'ottica della vendita di Alitalia (so perfettamente che non dipende dalla Regione, ma è gestita interamente dal Governo). Forse c'è stato l'errore, e sono contento che anche Assessore lo abbia ribadito, da parte del Governo centrale, per non aver ascoltato la Regione Piemonte.
fondamentale, vista anche la presa di posizione della Presidente Bresso che si è dichiarata contraria alla vendita di Alitalia, quindi alla nostra compagnia di bandiera, nei confronti di Air France. Portiamo a casa meno vantaggi per quello che riguarda lo scalo milanese.
Ecco perché, secondo me, quest'ordine del giorno, che dovrebbe essere approvato a gran maggioranza da parte di tutti, deve avere quella forza e quell'autorevolezza di cui la Presidente ha bisogno, per far sì che si crei quel tavolo comune con la Lombardia per avere dei benefici.
Se anche la Presidente comunicasse qualcosa in più per avere delle idee più chiare, sarebbe gradito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
Ha già detto alcune cose il Consigliere Nastri. Vorrei chiedere all'Assessore o al Presidente se si conoscono i termini delle offerte di Air One. Le conosciamo o non abbiamo mai avuto la possibilità di conoscerle? Mi sembra che non si possano confrontare le offerte di Air One e di Air France, perché la situazione è piuttosto confusa. Quindi, vorrei che questo Governo, attraverso i suoi Ministri e il suo Presidente del Consiglio facesse sapere a questo Consiglio e a questa Giunta quali sono i termini affinché si possa discutere su questo.
Non sapendone nulla, andiamo a naso a parlare di cose che potremmo valutare in modo migliore, se sapessimo quali sono le offerte.
Non dimentichiamo che la maggior parte del personale di Alitalia, che arriva e parte per i voli intercontinentali da Malpensa, parte da Roma.
Partono tutti da Roma, vengono a Malpensa e poi partono per i voli intercontinentali. Di conseguenza, Alitalia soffre e non ha i prezzi competitivi da offrire sui voli intercontinentali. Gli aerei pieni li hanno le altre compagnie: Air France, KLM, ecc. Non è possibile che Air France e KLM siano in attivo, mentre Alitalia abbia una condizione così disastrosa! Certo, se i suoi piloti e il suo personale, dopo aver fatto un volo intercontinentale, rimangono tre giorni all'estero, negli alberghi - come ho avuto modo di constatare - mentre le altre compagnie li tengono un giorno e mezzo e poi li fanno ripartire, è chiaro che i costi lievitano.
Non bisogna sottovalutare il discorso Air One, che - ritengo - potrebbe essere migliore del discorso Air France. Occorre poterlo valutare potrebbero essere mantenute, ad esempio, quelle rotte intercontinentali che fanno la felicità degli imprenditori del Nord, che non sarebbero obbligati a partire da Roma.
Per quanto riguarda le infrastrutture, vorremmo sapere a che punto siamo rispetto a quel famoso ponte che deve essere costruito sul Ticino per raddoppiare il collegamento.
Soprattutto, visto che a marzo si è parlato della famosa bretella che va dall'autostrada Torino-Milano all'aeroporto Malpensa, vorremmo sapere se è effettivamente pronta. Non so quanti anni sono passati e non vorrei dire cose imprecise, ma siamo in condizioni veramente disastrose.
Da Novara, inoltre, ci sono due strade percorribili - in una c'è addirittura un ponte a senso unico alternato - per andare all'aeroporto Malpensa. Sono passati moltissimi anni e non abbiamo le infrastrutture.
Da questo si vede che l'aeroporto Malpensa non è mai interessato al Governo centrale, che dovrebbe esprimersi per cercare di andare avanti con questo discorso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sarò breve, perché l'assessore ha già detto molto.
Confermo che, durante questo periodo, ci siamo sentiti con il presidente Formigoni e abbiamo chiesto al Governo di fare un confronto con tutte le Regioni utenti dell'aeroporto Malpensa, sulle strategie future.
Non è detto che l'aeroporto sia necessariamente danneggiato dalla modifica del ruolo di Alitalia. Bisogna vedere come si progetta il futuro di uno scalo che per il Nord è importante oggi, ma soprattutto lo diventerà quando il sistema infrastrutturale sarà adeguato.
evidente che, quando si arriverà - come credo abbia detto l'assessore (non l'ho sentito) - con una superstrada che da Boffalora porta rapidamente all'aeroporto Malpensa in auto, e quando si potrà arrivare con l'Alta Velocità non solo da Torino - con il famoso sfiocco, se si farà - ma anche da Genova, Bologna, Verona, ecc., è evidente che l'hub treno più aereo diventerà molto più interessante.
L'aeroporto di Malpensa, purtroppo, non è un hub aereo-aereo, perch tutte le nostre città sono troppo vicine per arrivare a Malpensa in aereo quindi si deve arrivare in treno o in auto.
Il sistema infrastrutturale è rimasto arretrato rispetto allo sviluppo dell'aeroporto, pertanto vanno risolte le questioni infrastrutturali e va definito un ruolo da concordare con l'insieme degli utenti, che sono le Regioni del Centro-Nord e, in particolare, il classico triangolo del Nord Ovest, che rappresenta, insieme al Cremonese e al Veronese, il bacino più importante di traffico aereo del nostro Paese, ma anche uno dei più importanti d'Europa. Non dimentichiamo che gli italiani sono grandissimi turisti e viaggiatori business.
L'assessore mi conferma che ieri sia il ministro Di Pietro sia il presidente dell'ANAS hanno confermato l'apertura della superstrada, che per noi è importante, però è importante se l'aeroporto c'è e viene mantenuto e potenziato.
Confermiamo, comunque, che abbiamo chiesto al ministro Bersani di incontrarci, come Regioni del Nord, per discutere del futuro di Malpensa qualunque sia la scelta finale che verrà fatta. Non possiamo accettare che un hub che ha rappresentato un investimento di grandissimo peso, anche economico, venga semplicemente annullato. Ci sono soluzioni diverse e possibili, ma quegli slot devono essere utilizzati, anzi, man mano che cresce la situazione infrastrutturale, dovranno essere potenziati.
Questa è la nostra convinzione - c'è stato il periodo delle feste quindi è stato oggettivamente difficile incontrarci - che vorremmo esprimere anche in un incontro formale al Governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Ringrazio l'Assessore e la Presidente Bresso della comunicazione.
A questo punto, sarebbe opportuna una posizione ufficiale da parte della Regione Piemonte, con un documento, magari un ordine del giorno, che venga approvato nella seduta odierna, perché dà sicuramente più forza e autorevolezza alla trattativa che andrà a svolgere la Regione Piemonte - in questo caso l'Assessore e il Presidente - per quella che sarà la strategia di Malpensa.
Senza dimenticare, Presidente, che è importante la strada di collegamento ed è importante quello che riguarderà il collegamento, ma sono importanti anche le ricadute che avremo su questa parte del Piemonte e, in questo caso, della provincia di Novara. Lei sa perfettamente che i benefici sono andati unicamente verso la Lombardia, mentre sul nostro territorio abbiamo avuto solo ricadute negative, per quanto riguarda il discorso dei voli.
Quindi, bisogna ridisegnare da subito la situazione, in maniera strategica, senza aspettare quello che sarà il passaggio successivo del Governo, con la vendita di Alitalia, e quello che sarà il futuro dello scalo milanese.
Occorre tenere presente, e questo deve essere focalizzato soprattutto dall'Assessore Borioli, il ruolo principale e primario che potrà avere il CIM, che potrebbe diventare ancora più importante, perché potrebbe diventare il retroporto di Malpensa.
Penso che anche la Presidente sia d'accordo.
A questo punto, mi sembra giusto che il Consiglio approvi un ordine del giorno, che dia più forza e autorevolezza all'Amministrazione regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Iscriviamo, pertanto, l'ordine del giorno sulla situazione della vicenda Malpensa e, in giornata, apriremo la discussione e giungeremo all'approvazione dello stesso.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Leo di iscrivere all'o.d.g. ed esaminare l'ordine del giorno n. 879, presentato dai Consiglieri Leo, Bossuto, Dalmasso, Cotto, Nicotra Auddino, Vignale, Manolino e Turigliatto, inerente a "Cessione di Villa Capriglio"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo.
Approfitto della cortesia dell'Assessore Bairati per ricordare allo stesso una delibera che aveva "smarrito". Siccome aveva dichiarato su la Repubblica - poi aveva spiegato - che non c'era stata alcuna delibera ritirata, sebbene abbia perso un po' di dimestichezza in questi due anni e mezzo lontano dalla Giunta, vorrei chiarire che questa delibera relativa al sostegno alle produzioni cinematografiche sembra proprio avvalorare quello che avevo sostenuto. Probabilmente, l'informazione era incompleta, però una delibera revocata c'è stata. Volevo solo segnalarle questo e ribadire che su quella ero intervenuto, non su altro.
In secondo luogo, ne approfitto per chiedere, anche sulla base di articoli apparsi oggi su la Repubblica, la discussione sull'ordine del giorno n. 879, relativo a Villa Capriglio, sottoscritto da diversi colleghi della maggioranza, oltre che della minoranza. Poiché ha una certa urgenza ne chiederei l'esame in data odierna, anche a fine serata. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "I. Vian" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Vian" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte del Consigliere Chieppa, di una verifica relativamente allo stato di attuazione del disposto dell'ordine del giorno n. 887 inerente a "Intervento umanitario per profughi ONU a Torino"

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Richiesta, da parte del Consigliere Scanderebech, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle iniziative della Regione Piemonte in merito all'emergenza rifiuti in cui versano la Città di Napoli e la Campania

Argomento: Province

Richiesta, da parte del Consigliere Burzi, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente alle dichiarazioni di Antonino Saitta Presidente della Provincia di Torino, apparse in data odierna sul quotidiano La Stampa

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta, da parte del Consigliere Ghiglia, di una comunicazione della Giunta regionale relativamente all'intervista della Presidente Bresso pubblicata sul settimanale La Valsusa del 3 gennaio 2008, in merito all'ipotesi di una consultazione referendaria sulla realizzazione della linea ferroviaria del treno ad Alta Velocità (TAV) Torino-Lione


PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Sarò davvero brevissimo.
In data 27 dicembre, il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta regionale ad un intervento umanitario urgente per profughi ONU provenienti dall'Africa nella città di Torino.
Purtroppo, ancora un paio di giorni fa sono comparse notizie di stampa allarmanti (abbiamo successivamente verificato di persona la situazione).
Questo gruppo di profughi, sul quale anche la rappresentante delle Nazioni Unite ha richiamato l'attenzione degli Enti locali, è privo di farmaci, di brandine dove dormire, al freddo e si trova in una condizione che considero indegna per una città e una Regione civile.
Anche se rilevo che nessuno mi ascolta, chiedo il rispetto dell'ordine del giorno n. 887 approvato dal Consiglio. È necessario che l'intervento umanitario, così com'è specificato nell'ordine del giorno, sia urgente e immediato.
Parliamo di un intervento umanitario: occorrono medici, farmaci e brandine dove dormire. Non abbiamo chiesto l'impossibile. Purtroppo, la condizione è ancora quella che abbiamo denunciato qualche settimana fa.
Grazie.



PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente Cotto, questa mattina - approfitto della presenza della Presidente Bresso, oltre che dell'Assessore all'ambiente De Ruggiero cominciano a circolare voci per cui l'emergenza rifiuti nella Regione Campania debba essere risolta, ancora una volta, dalle Regioni del Nord in modo particolare.
Sono una persona solidale, per cui ho combattuto numerose battaglie proprio nel principio della solidarietà. Esattamente un anno fa sono stato uno dei promotori di un ordine del giorno che prevedeva un aiuto in tal senso, vista l'emergenza, col disappunto di qualche mio collega del centrodestra.
Oggi, invece, ritengo che dobbiamo essere fermi. Dobbiamo dare una dimostrazione corretta e coerente, con una risposta intransigente e tassativa: si tengano i rifiuti a Napoli, perché ci sono delle responsabilità politiche. Questa non è più un'emergenza casuale.
Gradirei che la Presidente Bresso assumesse l'impegno chiaro e netto insieme all'Assessore De Ruggiero, per non far entrare nella Regione Piemonte nemmeno un chilogrammo di quei rifiuti della Campania. Ma non perché non vogliamo applicare lo Statuto, secondo quel principio di solidarietà fra Regioni, ma perché è ora di dire basta a questi soggetti che non sanno governare e stanno mettendo in discussione l'immagine di tutta la Campania, e non solo.
Possiamo presentare un testo unitario - non intendo porre alcuna bandierina - con un rifiuto categorico in tal senso. Il collega Placido sa quanto io difenda i diritti dei lavoratori e di quelle "pecore" che erano state stipate sui vagoni per venire a creare ricchezza e benessere qui a Torino. Forse io sono uno di quelle pecore o di quei caproni.
Vorrei che si desse un segnale fermo e determinato che in Piemonte l'Assessore De Ruggiero e la Presidente Bresso - non intendiamo smaltire nemmeno un chilogrammo delle immondizie della Regione Campania. Ma questo deve essere un segnale forte. Qui non c'entra nulla l'essere o meno solidali; qui ci sono delle responsabilità politiche e giuridiche da parte degli esponenti che hanno gestito la cosiddetta "malapolitica".
bene dare, una volta tanto, un segnale positivo, rinviando al mettente ogni camion che arriverà: questa volta mi metterò personalmente di traverso per bloccarli, ma penso che sia una volontà di tutti i Consiglieri della Regione Piemonte.
Aspettiamo che la Presidente dica qualcosa. Diversamente, se i colleghi sono d'accordo, potremmo proporre un ordine del giorno di netto rifiuto.
Non sanno come fare, quindi i problemi dovranno risolverli. La Regione Piemonte, malgrado sia governata dal centrosinistra, penso che sia che una delle Regioni che governa con coerenza, con dignità e, soprattutto con serietà, indipendentemente dai contrasti politici che talvolta sorgono.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech. È chiaro il suo messaggio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intanto colgo l'occasione per rivolgere a lei e a tutti i colleghi un sincero augurio di buon anno e di buon lavoro (che male non farebbe a questa Regione!).
Inoltre, siccome so che la Presidente si dovrà assentare nei prossimi giorni per impegni istituzionali o di altra natura - è irrilevante, per quanto mi riguarda, ma speriamo che torni presto e informi nell'interesse della nostra Regione - vorrei sollecitare un argomento, che non so se oggi la Presidente vuole toccare. Ma qualora lo volesse fare, noi gliene saremmo grati.
Su un noto quotidiano torinese di oggi, che riprende un titolo importante (L'uomo invisibile è stato uno dei capolavori di H. G. Wells credo che lo abbiano letto in pochi al di sotto dei quarant'anni), c'è un'affermazione che trovo importante, qualora fosse verificata (ma, in assenza di smentite, normalmente dovrebbe ritenersi verificata). Il Presidente attuale della nostra simpatica Provincia dice che "nel corso degli ultimi due anni abbiamo messo a posto il bilancio dell'ente Provincia e interrotto la politica dei contributi a pioggia - dice sempre il Presidente Saitta - e abbiamo tagliato poltrone e unificato gli enti di promozione turistica scontentando molti piccoli campanili". Questo dice tra virgolette, il Presidente Saitta, così gli viene attribuito da un noto quotidiano torinese di oggi.
Non c'è niente di istituzionale - lei mi perdonerà, Presidente, se uso una fonte non istituzionale - ma parrebbe che siano le uniche fonti possibili, visto che di istituzionale in quest'Aula nulla esiste, perch nulla ci viene comunicato da parte di questa simpatica Giunta, quindi utilizzo quello che c'è.
Ora, è ben chiaro, avendo io una modesta conoscenza del suddetto Presidente, che - come posso dire, come tutti i buoni cattolici avendo questa gran facilità della confessione - qualche piccola "bugietta" gli sfugge, perché in un passo precedente, sempre come riportato dal noto e autorevole quotidiano piemontese, dice: "Io pago il prezzo di aver scelto di non correre dietro alle polemiche ed esternare su tutto lo scibile umano. Pago il prezzo che i giornali preferiscono dare spazio alle polemiche, piuttosto che i risultati".
Ora, questo proviene da uno che quest'Aula ha visto brillantemente essere il gestore - virgola - complice la precedente maggioranza - virgola di tutta la sanità minuto per minuto; ha anche fatto un libro, che vorrei i giovani leggessero per comprendere quanto sia distante il rispetto del lavoro dal merito dell'argomento cui si tratta. Quindi, Saitta non è a priori innocente, però, dice cose gravi, dice che il precedente Governatore della Provincia - di centrodestra, dovrei dedurre - ha sconquassato il bilancio della suddetta Provincia, che è quella in cui noi viviamo, è andata avanti a contributi a pioggia. Avendo lui tagliato le promozioni turistiche e gli enti inutili, devo dedurre che qualcuno prima di lui, che non conosco, ma probabilmente la nostra attuale Presidente qualche conoscenza più diretta ce l'ha... Non credo alludesse a Gigi Ricca - era Ricca?



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



BURZI Angelo

Può darsi. Può darsi che sia un dibattito interno al centrosinistra però, ecco, vedete, questa mattina questo dubbio che fosse la Presidente Bresso - invece è Ricca - non mi era venuto, potrebbe essere Ricca.
Allora, vorrei che questo problema venisse risolto dalla Giunta, perch sullo sconquassare i bilanci mi pare che il suddetto Vicepresidente, che siede allegramente alla destra dell'allegra Presidente di questa allegra Giunta, abbia esperienze ormai conclamate in Comune e, oggi, anche in Regione.
Adesso, entro il 29 febbraio, ci occuperemo del bilancio dell'Ente cercando di chiudere qualche buco del groviera, come, ormai, è diventato il bilancio dell'ente presente. Però, chiedo se la Presidente, prima di assentarsi per i suoi impegni, qualunque essi siano, ci possa dire se ha ragione Saitta nel dire che lei ha sconquassato il bilancio, che lui sta mettendo a posto, o se, anche in questo caso, Saitta, noto esponente del centrodestra - decidete solo da che parte state - ha torto. Chi dei due ha ragione e chi ha torto? Grazie.



PRESIDENTE

Abbiamo ancora un intervento sull'ordine dei lavori del collega Ghiglia, poi la Presidente risponderà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, capisco che oggi ci sono molti argomenti che si vorrebbero trattare, perché la pausa è stata lunga. Chiedo solo un secondo l'attenzione della Presidente, che tanto dovrà rispondere a tutto o a quello che riterrà.
Questa questione può sembrare di taglio politico inferiore, e politicamente lo è anche, ma, sostanzialmente, è fondamentale. Ho letto sul primo numero del settimanale La Valsusa una lunga intervista alla Presidente Bresso, che in parte condivido anche. La Presidente Bresso su La Valsusa dice: "Vogliamo fare il referendum sulla TAV, lo vogliamo fare solo in Val di Susa e a Torino".



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

GHIGLIA Agostino



GHIGLIA Agostino

Se non sbaglio, è la sua risposta, ce l'ho sopra in ufficio, dopo la porto giù.



(Commenti della Presidente Bresso)



GHIGLIA Agostino

L'intervista è del 3 gennaio, adesso me la faccio portare gi immediatamente.
fondamentale questo fatto. Vorrei brevissimamente ricordare tre passaggi, non sforerò i tempi. Primo passaggio: un anno e mezzo fa, noi abbiamo chiesto il referendum, ma ci è stato risposto di no. Il referendum è stato rilanciato qualche mese fa dal Capogruppo di Forza Italia, ingegner Burzi, e sembrava che qualcosa si muovesse; abbiamo chiesto se qualcosa si muoveva e tutto era fermo. Il 3 gennaio, leggiamo su La Valsusa che la Presidente vuole indire un referendum in Val di Susa e a Torino.
Ricordo un piccolo particolare: il centrosinistra non ha ancora voluto portare in Commissione la legge applicativa del referendum. Quindi, ad oggi, il referendum non si può fare perché il centrosinistra non ha voluto portare in Commissione la legge; legge che, come il Presidente Gariglio sa bene, nei mesi passati avevo sollecitato, tant'è che l'Ufficio di Presidenza l'ha fatta propria - sto parlando della legge applicativa del referendum - e il centrosinistra, Presidente Bresso, non l'ha voluta portare in Commissione.
Allora, per passare ogni tanto dalle parole ai fatti, le domando oggi di chiedere alla sua maggioranza di portare in Commissione, quale primo punto all'o.d.g., la legge applicativa del referendum e di indire il referendum. Poi, procederemo nella discussione perché lo vogliamo quanto meno su scala regionale, essendo nazionale il problema TAV e non solo regionale; pertanto, ridurre il referendum alla Val di Susa e alla Città di Torino ci sembrerebbe veramente un non senso, però vorremmo che foste conseguenti con quanto dite.
Noi siamo d'accordo sul referendum, lo abbiamo proposto per primi abbiamo chiesto che fosse fatta la legge applicativa, la legge applicativa è pronta, solo che non è in Commissione perché il centrosinistra non ha voluto portarla.
Allora, Presidente, giusto per capirci, ci dica solo cosa vogliamo fare, in maniera tale che possiamo procedere con una cosa seria e soprattutto, reale, perché, altrimenti, ogni tanto lo rilanciamo, poi lo dimentichiamo, poi, dopo sei mesi, facciamo questo referendum. Una volta tanto, su una questione potremmo anche prendere una decisione univoca e soprattutto, democratica, in maniera tale che i cittadini, una volta tanto possano scegliere direttamente le politiche di quest'Ente, ma, soprattutto il loro futuro.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per una comunicazione, la Presidente Bresso ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Fornisco tre brevi risposte. Ricordo che dovremmo cambiare il Regolamento e prevedere l'istituzione del Question time, in modo da consentire al Consiglio di porre le domande in modo legittimo, perché nulla di tutto ciò sarebbe all'o.d.g. Trovare questo accordo sul Regolamento sarebbe importante, perché è giusto che il Consiglio discuta delle questioni in tempo reale senza dovere attendere l'inserimento all'o.d.g.
delle interrogazioni, per evitare che il tempo passi e, alla fine, quando si risponde, l'interesse sia ridotto sia per i Consiglieri che per l'eventuale pubblico o per la stampa.
Quindi, sono favorevole al Question time, però deve essere inserito nel Regolamento. Questo lo dico perché non farò sempre così; nel clima post festivo un paio di risposte in aggiunta a quella che ho dato su Malpensa invece, posso darle.
Per quanto riguarda la questione dei rifiuti di Napoli, voglio chiarire che, al momento, non è pervenuta alcuna richiesta. Ieri sera mi è stata fatta questa intervista, che ho visto comparire nella rassegna stampa del mattino, nella quale ho solo detto - e continuo a confermarlo - che ritengo che i bambini debbano poter andare a scuola e che, se ci fosse una necessità di intervento, valuteremo. Al momento non abbiamo alcuna domanda in tal senso. Come avete letto, il Governo si è impegnato a presentare un programma. Valuteremo cosa ci chiederà e se siamo in grado di dare una risposta.
Gli eroismi non servono mai, ma non è il caso di preordinare e decidere prima le cose. Al momento, ho solo risposto ad una domanda di un giornalista che, peraltro, è stata riportata sui giornali, e io la confermo.
una pura dimostrazione di senso di responsabilità generale del Paese mentre la tecnica sta diventando per tutti (per i cittadini, per i politici, per il mondo produttivo) il rinviare a qualcun altro.
Ritengo occorra mantenere i nervi saldi; i rifiuti non sono bombe n cose pericolose. Con i rifiuti conviviamo tutti da sempre: vanno smaltiti bene e va programmata la loro gestione.
Certamente questo non è avvenuto nel Napoletano, ma toccherà ai cittadini della Campania, non a noi, valutare e definire le responsabilità.
In questo, si stanno esercitando un po' tutti, ma, per quanto mi riguarda, ho solo confermato che valuteremo nel caso ci venisse chiesto anche perché ritengo che non si possa mettere a rischio la salute della popolazione, cosa che invece si sta facendo troppo da quelle parti.
Comunque, è un tema di cui il Consiglio avrà tranquillamente modo di parlare, perché, al momento, non vi è alcun caso in discussione.
Seconda questione: Val di Susa e referendum.
Com'è noto - io l'ho detto, poi ogni giornalista, come sapete, scrive quello che vuole - ho ribadito più volte che al momento un referendum in Piemonte non sarebbe fattibile, perché non c'è la legge e quindi non sapremmo come fare.
Inoltre, non credo che la TAV debba essere oggetto di referendum. In varie occasioni sono state sollevate questioni relative ad un'eventuale consultazione popolare sull'ipotesi di tracciato. Se così fosse è evidente che riguarderebbe coloro che sono coinvolti, cioè tutta la Val di Susa e tutti i Comuni che arrivano fino a Torino, Torino compresa, sui quali il tracciato è ancora da definire.
Ribadisco, pertanto, che non credo si debba fare un referendum sulla TAV. Se così fosse, poiché è un progetto nazionale ed europeo, la scala minima sarebbe nazionale e non regionale.
Per quanto riguarda il Piemonte, una parte è già presente e non vedo cosa potremmo chiedere ai piemontesi: la volete, non la volete? Certo che la vogliono, è già lì! Allora i Comuni furono tutti favorevoli; la Conferenza dei Servizi, che guidai come assessore regionale, votò all'unanimità sul tracciato, perch sul tracciato si doveva pronunciare, non sul sì o sul no alla TAV, perch non era compito suo, come non sarebbe compito degli abitanti della Val di Susa e neanche di quelli di Torino.
Pertanto, l'unica cosa su cui potrebbero legittimamente essere sentiti o chiedere di essere sentiti, è il tracciato. In tal caso, si sentirebbero coloro che dal tracciato sono coinvolti (sarebbe un po' strampalato chiedere se va bene ai cittadini di Alessandria il tracciato in Val di Susa!), ma questo nulla ha a che vedere con un referendum pro o contro la TAV.
Se mai questo dovesse essere fatto, comunque sarebbe a livello nazionale, perché non esistono referendum propositivi, ma solo abrogativi di leggi che, in questo caso non mi pare esistano; può darsi che in qualche legge di bilancio sia contenuto un cenno alla TAV, ma non abbiamo certo emanato una legge per decidere di realizzare una ferrovia.
Potrebbe esserci, al massimo, una consultazione popolare, che per dovrebbe essere stabilita dal Governo nazionale, anche se ritengo che non avrebbe senso, perché, come ricordava il presidente Prodi, la tratta che va da Torino a Napoli e oltre, l'asse Nord-Ovest-Sud, è costruita o è in costruzione e sarà completata nell'arco di un paio d'anni.
L'Italia, dunque, ha scelto di realizzare la TAV (la TAV o la TAC perché ha una caratterizzazione mista: Alta Velocità per passeggeri e Alta Capacità per le merci), e la sta realizzando.
Il problema della consultazione è emerso più volte e ho sempre detto che, al massimo, può essere una consultazione su elementi concreti, ad esempio alternative di tracciato.
Questa è l'unica questione sulla quale sarebbe sensato, se lo si desidera, sentire la popolazione. Era un'ipotesi sollevata dal dottor Virano, per quanto riguarda l'Osservatorio, di cui si era parlato e risposi che, se così fosse stato, si sarebbe trattato solo di consultazione e non di referendum, perché non si istituisce niente né si abroga niente. In tal caso, si può parlare con coloro che sono coinvolti.
Anche in Val di Susa e nell'area torinese, non so a chi potremmo chiedere se non ai Comuni coinvolti dai due eventuali tracciati alternativi, altrimenti non sarebbe una consultazione, ma un referendum.
Questa resta la mia opinione sulla TAV. Non so cosa sia stato scritto nell'articolo, lo leggerò e vedrò se corrisponde o meno alla mia opinione ma, come sapete, è molto facile che, chi scrive, confonda il referendum con la consultazione. Succede normalmente e non ne faccio un dramma.
Ultima questione: per quanto riguarda il Presidente Saitta considero normale che una persona cerchi di difendersi, sia pure dai sondaggi, che hanno il valore che hanno, perché 2.000 persone sul Piemonte sono appena sufficienti, e peraltro quello forse è un sottoinsieme del Piemonte. Non so nemmeno come avvengano questi sondaggi e la mia opinione è che variano troppo per essere attendibili. Questo vale anche per le classifiche, in cui una città e una provincia passano dalla prima posizione alla quarantottesima, in un anno. C'è qualcosa che non quadra nelle metodologie.
Ciò detto, considero normale che uno cerchi di difendersi. Per quanto mi riguarda, sono tranquilla sul bilancio della Provincia, perché i dati sono lì e, come si dice in gergo popolare, carta canta.
Non abbiamo mai prodotto deficit, i bilanci sono tutti perfettamente a posto.
Per quanto riguarda i contributi a pioggia, ognuno naturalmente la vede come vuole. Sono nota per essere una tagliatrice di emolumenti, di cariche e di posti. Credo di avere fatto una politica culturale importante e visibile, pur da un'istituzione piccola come la Provincia, che non ha un gran bilancio né grandi competenze, e ritengo di aver intrapreso importanti battaglie moralizzatrici, che, ex post, sono state apprezzate da molti.
Dopodiché, anche nell'ambito del centrosinistra ognuno la pensa come vuole. Credo che i cittadini abbiano dimostrato di aver apprezzato il mio operato come presidente della Provincia: come lei ricorda, mi hanno eletto due volte in Provincia e, subito dopo, al Parlamento Europeo e alla Presidenza della Regione, con un gran risultato in Provincia di Torino.
Pertanto sono assolutamente tranquilla, il giudizio del presidente Saitta riguarda se stesso e non può riguardare certo me.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bresso.
Sono state poste alcune questioni sulla vicenda sollevata dal Consigliere Ghiglia, riguardo al referendum.
La Presidenza della Giunta regionale è già intervenuta. Penso, per che dovremmo fare una riflessione, in seno all'Ufficio di Presidenza, sulle modalità con le quali rendere effettiva la possibilità di svolgere i referendum in questa Regione.
Mi riservo, dunque, di portare la questione all'attenzione della prossima seduta dell'Ufficio di Presidenza, per far sì che si possa concretizzare dal punto di vista giuridico.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g.:

Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 793 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero, inerente a "Ridimensionamento della rete di collegamenti a lungo raggio sull'hub di Malpensa" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 890 dei Consiglieri Nastri, Leo e Cotto, inerente a "Situazione vicenda Malpensa" (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Sanita': argomenti non sopra specificati

Mozione n. 893 dei Consiglieri Scanderebech, Guida, Leo, Vignale Cavallera, Lupi e Ghiglia, inerente a "Moratoria europea sulla sperimentazione sugli embrioni"

Argomento: Comuni

Ordine del giorno n. 879 dei Consiglieri Leo, Bossuto, Dalmasso, Cotto Nicotra, Auddino, Vignale, Manolino e Turigliatto, inerente a "Cessione di Villa Capriglio"


PRESIDENTE

stata chiesta l'iscrizione degli ordini del giorno su Malpensa. Sono gli ordini del giorno n. 793, a prima firma del Consigliere Rossi, e l'ordine del giorno n. 890, a prima firma del Consigliere Nastri. Come da prassi, consideriamo l'iscrizione accolta e la mettiamo in calce all'o.d.g.
Se ci sarà il consenso dei Consiglieri, al termine della seduta li discuteremo e voteremo.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

stata data comunicazione all'Ufficio di Presidenza che verranno presentati altri ordini del giorno sul tema, quindi diamo per iscritti i due ordini del giorno che ho richiamato. Va da sé che, come da prassi e da Regolamento, se si aggiungeranno altri ordini del giorno in sede di discussione, saranno oggetto della stessa discussione e votazione. Auspico che, sul punto, si possa arrivare ad una soluzione unitaria.
Il Consigliere Scanderebech ha appena consegnato la mozione n. 893 avente per oggetto "Moratoria europea sulla sperimentazione degli embrioni umani". Interpreto la sua consegna come una richiesta di iscrizione usando la stessa prassi. Propongo l'iscrizione in calce all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno su Malpensa e la mozione n. 893 sono rispettivamente iscritti al punto 7) bis e 7) ter all'o.d.g.
stata sollecitata la risposta all'interrogazione n. 757, presentata dai Consiglieri Placido e altri, avente ad oggetto "Elettrodotto T216 Rosone/Grugliasco nel Comune di La Cassa".
Colleghi, vi chiedo scusa, sarà la ripresa dei lavori dopo la pausa, ma è difficile procedere in questo contesto di rumore e di caos. Prego i Consiglieri non interessati ai lavori di accomodarsi fuori dell'aula e prego i Consiglieri di silenziare i cellulari.
Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Poiché disponiamo di quattro pagine di elenchi di interrogazioni più un supplemento, mi chiedevo dov'è collocata l'interrogazione n. 757. Le interrogazioni non sono in ordine progressivo.



PRESIDENTE

Si tratta dell'interrogazione n. 757. All'inizio ci sono le interrogazioni dell'Assessore Caracciolo, poi dell'Assessore Conti e infine dell'Assessore De Ruggiero. Sono accorpate in ordine di risposta degli Assessori.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Sarò brevissimo.
Avevo chiesto di poter discutere, anche a fine seduta, di un ordine del giorno condiviso da larga parte del Consiglio. Si tratta dell'ordine del giorno n. 879 su Villa Capriglio.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Leo, c'è stata una dimenticanza. Come da prassi, lo consideriamo iscritto all'o.d.g. come punto 7) quater.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Linee elettriche

Interrogazione n. 757 dei Consiglieri Placido, Travaglini, Boeti, Ferraris Pozzi e Cavallaro, inerente a " Elettrodotto T216 Rosone/Grugliasco nel Comune di La Cassa"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 757, sulla quale risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'energia



PRESIDENTE

Per richiamare l'attenzione dei Consiglieri, ricordo che stiamo parlando di uno degli elettrodotti, quello definito T216 di Grugliasco. In particolare l'attenzione del Consigliere è sul comune di La Cassa, ma per la verità abbiamo altre situazioni su tutto il territorio regionale. In questo caso l'elettrodotto coinvolge la Borgata Truc di Miola, punto delicato anche per la presenza di una scuola materna.
Ovviamente è a disposizione dei Consiglieri una relazione più dettagliata, con una lunga storia che riguarda situazioni di bonifica o di risanamenti del potenziale inquinamento delle nostre linee di elettrodotti.
Sono quattro pagine, più rapidamente mi riferisco solamente alla parte finale.
Abbiamo alcune situazioni ben specificate di segnalazione di inquinamento elettromagnetico legato alla presenza di elettrodotti. Poco serve dire se c'erano prima gli elettrodotti o prima gli insediamenti urbani, è chiaro che vi sono situazioni di commistione, in cui è difficile capire chi c'era prima, ma questo è un classico in campo ambientale. Nel caso specifico, anche l'ARPA segnala dei superamenti delle soglie di precauzione, per cui è uno degli interventi prioritari, assieme ad altri previsti nel piano di risanamento di Terna.
Ad oggi la situazione è così, ma vorrei richiamare l'attenzione dei Consiglieri sulla deliberazione della Giunta regionale del 19 marzo 2007 in cui abbiamo espresso, un parere positivo a tutto il piano di risanamento preparato da Terna.
Allo stato attuale, crediamo che lo stato di avanzamento del progetto è anche legato al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che determina i criteri di elaborazione degli stessi, ed è un decreto non ancora emanato. Gli accordi che abbiamo con Terna ci fanno dire che è possibile ritenere che questo procedimento di risanamento possa essere portato a termine e possa essere messo in campo nel 2008, verificando la possibilità di coordinarlo con i nuovi limiti posti dal nuovo decreto attuale, che è del 28/07/2003.
In data 17 settembre, la società Terna afferma con lettera che il risanamento in argomento, di competenza statale, è legato all'emanazione del decreto che prima citavo. C'è una bozza di accordo di programma con Terna che fa prevedere la possibilità di iniziare questo risanamento.
In ultimo, voglio ricordare che la Giunta regionale, quando si è espressa nella deliberazione n. 195515 del 19 marzo 2007, nell'ambito degli indirizzi forniti in materia di risanamento, ha richiesto specificatamente alla società Terna di privilegiare quegli interventi di sviluppo che, per loro caratteristiche intrinseche, consentono al tempo stesso di superare l'esigenza di risanamento oggi presenti nella rete regionale, anche a titolo di parziale compensazione della maggiore pressione esercitata sul territorio dalla futura realizzazione di nuovi elettrodotti. Noi abbiamo in campo da una parte la stesura di un decreto ministeriale, di un decreto del Presidente del Consiglio di Ministri, dall'altra la proposta di convenzione con Terna, che ci auguriamo possa vedere una realizzazione rapida.
In questa situazione ci sono altri situazioni importanti nella nostra regione, in particolare insistenti sulla Provincia di Torino. In particolare, c'è quella di La Cassa e quella che riguarda una parte del territorio di Rivoli presso Cascine Vica.
Questi sono i due principali interventi. Sarà nostra cura seguire con molta attenzione la vicenda, perché è un piano di razionalizzazione complessivo che deve vedere il risanamento delle situazioni a maggior rischio.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Placido, che interviene in qualità di Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore e chiedo gentilmente di avere copia della risposta.
Mi preme sottolineare che, per quanto riguarda La Cassa - e quindi mi auguro e sono sicuro che l'Assessore interverrà su Terna nei tempi in oggetto - è un asilo, quindi presumo che possa accelerare i tempi per la realizzazione dell'interramento dell'elettrodotto, considerando che intorno non ci sono case o strutture che rendono difficoltoso l'intervento.
Grazie, Assessore.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1619 dei Consiglieri Toselli e Leo, inerente a "Procreazione medica assistita"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1619, dei Consiglieri Toselli e Leo.
La parola all'Assessore Artesio, per la risposta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

In ordine all'interrogazione, la relazione che propongo al Consiglio prevede una ricognizione complessiva delle strutture pubbliche e private che espletano attività di procreazione medicalmente assistita.
Nella nostra regione sono 27, distinte a seconda dei livelli di complessità delle prestazioni erogate. Il primo livello è esclusivamente ambulatoriale, il secondo e il terzo livello sono ambulatoriale e degenziale.
Questi stessi centri, come da previsione della legge n. 40, sono censiti nel Registro nazionale istituito presso l'Istituto Superiore di Sanità.
I dati che vengono richiesti nell'interrogazione, e che noi abbiamo acquisito facendo riferimento al sito web del Registro a cui accede soltanto la Regione, sono aggiornati all'anno 2006 e si riferiscono alle attività di primo livello, vale a dire alle attività ambulatoriali, in quanto i dati relativi al secondo e al terzo livello, vale a dire le degenze, non sono ancora stati introdotti, poiché la normativa prevedeva la rappresentazione formale di questi dati entro luglio 2007.
Quindi, parlando del primo livello, possiamo dire che in regime ambulatoriale vengono praticate le seguenti metodiche: inseminazione in ciclo naturale; induzione dell'ovulazione multipla associata; induzione dell'ovulazione singola.
Ovviamente, ciascuna di queste denominazioni ha una descrizione specifica delle tecniche di preparazione, che non restituirei in una discussione generale, ma, ovviamente, a disposizione di una relazione scritta.
Nell'anno 2006, risultano trattate in questo livello: 573 pazienti nelle strutture pubbliche; 217 pazienti, nelle strutture private (le strutture private che beneficiano di un accreditamento sono due); 404 pazienti, nelle strutture esclusivamente private.
Per quello che riguarda, invece, i cicli di trattamento, poiché occorre ricordare che le procedure di procreazione assistita e quelle di inseminazione richiedono più cicli di trattamento, a seconda della reattività della paziente sottoposta, i cicli che sono stati realizzati sono: 1094, nelle strutture pubbliche; 362, nelle due strutture accreditate; 580, nelle strutture private.
Per quanto concerne il rimborso regionale, vale a dire il riconoscimento della prestazione, stiamo parlando di un DRG che ha valore di euro 2.095. Pertanto, se lo riferiamo agli esiti dell'ultimo anno sul quale è avvenuta la registrazione, cioè l'anno 2005, per la questione che ho prima riferito, della distonia tra il dato di rilevazione del Registro nazionale e la fase contemporanea, per cui arriviamo a conoscere i dati del trattamento un anno dopo e arriviamo a determinare il costo del riconoscimento di prestazione un anno successivo, quindi a oggi possiamo far conto di quanto erogato a livello 2005, il contributo complessivo sostenuto dal rimborso regionale è di euro 2.430.200.
Per quanto riguarda il contributo a carico del cittadino, per le prestazioni che in questa fattispecie non siano comprese nel nomenclatore tariffario, e quindi escluse dai livelli essenziali di assistenza, i centri pubblici hanno formulato un proprio tariffario. Questo tariffario prevede una partecipazione del paziente che varia dai 600 agli 800 euro, a seconda della metodica applicata, che è una metodica complessa, non solo per l'intervento in sé, ma soprattutto per il monitoraggio successivo.
Per le prestazioni effettuate in regime di ricovero, nulla è richiesto al paziente.
Per quanto concerne il riferimento contenuto nell'interrogazione, sulla mobilità passiva a favore della Regione Lombardia, è vero che questo fenomeno esiste ed è vero che questo fenomeno riguarda particolarmente i cittadini residenti nel quadrante del Novarese. Questo Assessorato sta sensibilizzando i direttori delle Aziende Sanitarie, in particolare del quadrante novarese, affinché i centri pubblici che al momento erogano soltanto prestazioni di primo livello, possano ampliare l'offerta a tutte le tecniche di procreazione medicalmente assistita.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interpellanza n. 1183 del Consigliere Toselli, inerente a "Rideterminazione dei distretti industriali del Piemonte - Legge finanziaria per l'anno 2006" (Risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1183 del Consigliere Toselli.
La parola al Consigliere Toselli per l'illustrazione.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Sia per la precedente interrogazione che per questa, chiedo copia della risposta ed eviterei, per quanto riguarda quest'ultima, Vicepresidente Peveraro, di leggere le considerazioni che ovviamente, essendo scritte, posso leggere da solo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli. Resta inteso che la risposta all'interpellanza n. 1183 è stata fornita in forma scritta.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori

Interpellanza n. 1589 del Consigliere Cavallera, inerente a "Agevolazioni per le imprese - Mancato finanziamento della legge Sabatini"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1589 del Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Peveraro, per la risposta.



PEVERARO Paolo, Assessore alle attività produttive

L'interpellanza richiede chiarimenti circa le agevolazioni per le imprese e soprattutto sul mancato finanziamento per gli anni 2007 della legge Sabatini.
In realtà, l'interpellanza è di giugno, per cui è un po' datata, ma comunque era stata preceduta da un'altra interpellanza sostanzialmente analoga nei contenuti, che aveva ricevuto una risposta che prevedeva alcune considerazioni circa il progressivo abbandono, in presenza di quella che è sotto tutti i punti di vista una ripresa dell'economia e degli investimenti da parte delle imprese, di strumenti agevolativi di tipo anticiclico e, per certi versi, generalisti e non adeguatamente selettivi.
Questa interpretazione, data dalla Amministrazione regionale, peraltro corrisponde pienamente agli orientamenti della Commissione dell'Unione Europea, che impongono agli Stati membri di privilegiare le misure orizzontali di sostegno alle imprese, quali gli aiuti alla ricerca all'innovazione, alla tutela dell'ambiente e al risparmio energetico. Su questa linea si è mossa l'Amministrazione regionale, con l'obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili, evitando gli aiuti a pioggia indiscriminati, di scarsa o nulla efficacia in termini di impatto sulla competitività del sistema.
In questa prospettiva, si è ritenuto di chiudere le operazioni relative alle Sabatini 2006, finanziando a fine anno (2007) la quota residua degli impegni regionali per una cifra di poco superiore ai 20 milioni di euro (a saldo), cifra che si aggiungeva al consistente ammontare stanziato sul 2006, che, se non ricordo male, era di 26 milioni di euro. Si è avviata quindi, alla luce anche di quelle che sono le indicazioni della legge n.
34, una misura che vada nel senso auspicato di supportare le imprese piemontesi che intraprendono investimenti in macchinari innovativi finalizzati ad introdurre innovazione di processo e di prodotto.
A questo fine, nell'ambito della misura R3 - quella relativa alle agevolazioni per investimenti di innovazioni, organizzative, di processo di sicurezza sui luoghi di lavoro e di adozione di tecnologie ICT - è stata stato finanziato nel 2007 per 20 milioni un bando che è stato emesso proprio a fine anno, in modo tale che nei primi mesi del 2008, in questa forma evoluta che non è più la Sabatini, ma che ha l'obiettivo di sostenere gli investimenti innovativi, saremo in grado di avviarla e attivarla concretamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente, l'interpellanza aveva, come scopo, quello di dare seguito alla precedente risposta del Vicepresidente, che aveva appunto delineato la volontà di affrontare degli strumenti che potessero essere di gradimento anche di quella piccola e media impresa (soprattutto la piccola impresa) che ricorreva, in precedenza, alla legge Sabatini.
chiaro che non possiamo trarre delle conclusioni prima di vedere lo svolgimento del nuovo bando, per cui non è possibile fare una comparazione rispetto alla situazione precedente.
Ovviamente, avendo fatto parte della precedente maggioranza e della precedente Giunta che ha molto lavorato proprio per concentrare ed unificare la normativa di intervento nel campo delle agevolazioni, sono perfettamente cosciente di quelli che sono gli orientamenti comunitari e le necessità di convergere e qualificare sempre più verso l'innovazione e la ricerca applicata.
Naturalmente, è necessario avere la sensibilità per valutare le dimensioni delle aziende. Rischiamo, altrimenti, di creare delle eccessive barriere burocratiche o, addirittura, degli ostacoli difficili da superare per determinate fasce di imprenditori.
Noi sappiamo quanto sia importante il ruolo della piccola impresa, che ha avuto la capacità di resistere anche in momenti particolarmente critici e ha messo a punto una serie di risultati positivi non solo sul mercato interno, ma anche sul mercato internazionale.
La preoccupazione nostra è un po' quella che artigianalmente si potrebbe definire con il detto "dare un colpo alla botte e un colpo al cerchio", intendendo per "botte" l'insieme e la sostanza degli interventi che deve essere orientata su quelli generali, peraltro già rinvenibili anche nei precedenti programmi regionali di utilizzo dei fondi, sia nazionali che europei. Ma anche dando un colpo al cerchio, nel senso di avere della strumentazione di sostegno anche finanziario per tutte quelle realtà che hanno bisogno di sostegno in modo poco burocratico, in modo rapido e, naturalmente, beneficiando indirettamente di quelle che sono le azioni di ricerca.
Chi meglio del piccolo imprenditore provvede a rinnovare i macchinari se non per migliorare l'efficienza o la produttività? Questo soggetto nella sua persona o nella sua organizzazione magari anche contenuta incarna tutte quelle virtualità, quegli auspici e quegli obiettivi che ovviamente, sul piano più generale, per quanto riguarda la media impresa devono essere maggiormente verificati...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Quegli assembramenti alle spalle della Presidenza, vi prego di evitarli, perché non si riescono a sentire gli interventi.



CAVALLERA Ugo

Per concludere, ringrazio l'Assessore per la sua risposta, ma assicuro un'attenzione da parte nostra su quelli che sono gli sviluppi del bando oltre che una valutazione di merito in ordine alle tipologie di domande e di istruttorie che sono giacenti presso la competente Direzione. Grazie.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interpellanza n. 1817 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Acquisto della sede della Regione Piemonte a Bruxelles" Interpellanza n. 1843 del Consigliere Burzi, inerente a "Acquisto da parte della Regione Piemonte di immobile sito in Bruxelles, rue du Trone n. 62"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1817, presentata dai Consiglieri Botta Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, e all'interpellanza n. 1843 presentata dal Consigliere Burzi.
Risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al patrimonio

Signor Presidente, le due interpellanze richiedono informazioni circa l'acquisto della sede della Regione Piemonte a Bruxelles. Si tratta di un acquisto in proprietà di una porzione di un immobile, che è stato deliberato con una deliberazione della Giunta regionale del novembre 2006 con l'obiettivo di consentire alle Regioni Piemonte, Valle d'Aosta Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) e Rhône-Alpes, partner nel Progetto Euroregione Alpi Mediterraneo, nuovo organismo per lo sviluppo di un percorso istituzionale e politico nell'ambito dei settori strategici, di poter dotarsi di una sede unica.
Questa sede, individuata nel locale oggetto dell'acquisizione, dà una visibilità al raggruppamento delle delegazioni regionali sottoscrittrici della dichiarazione d'intenti e ha tutte quelle caratteristiche che sono state ritenute idonee, in termini di requisiti tecnici e spazi di superficie, per la sistemazione e l'allestimento non solo della sede della Regione Piemonte, ma anche di quella delle Regioni che ho citato, con l'assegnazione a favore di ciascuna di queste Regioni degli spazi, che già nell'accordo preliminare potevano essere ceduti in acquisto o in locazione.
Qui, sostanzialmente, abbiamo avuto due situazioni diverse. La prima riguarda PACA, che ha richiesto di acquistare la porzione di immobile di sua pertinenza; tant'è vero che l'Amministrazione regionale, con un successivo atto, ha ceduto alla stessa, a titolo di proprietà, al prezzo di un milione e 478.356,12 euro, l'unità immobiliare posta al primo piano.
Questa cessione ha compreso anche la quota di spese relative agli interventi di personalizzazione a cui si fa riferimento nelle interpellanze, in particolare in quella che ha per primo firmatario il Consigliere Botta. Mi riferisco ai lavori di personalizzazione normali di un immobile di una certa importanza, i cui costi complessivi di un milione di euro sono stati suddivisi fra gli inquilini, in parte assumendo in carico gli oneri diretti. Mi riferisco a PACA, che si è assunta gli oneri direttamente con l'acquisizione, e, in parte, invece, riconoscendoli nell'affitto che, per quanto riguarda la Regione Rhône-Alpes, è stato determinato con un contratto di locazione novennale in 140.345,38 euro, ad esclusione delle spese di ristrutturazione, risistemazione e personalizzazione dei locali, che sono stati determinate e riconosciute da Rhône-Alpes in 152.320 euro.
Peraltro, anche la Regione Valle d'Aosta, che, inizialmente, era interessata alla sola locazione dell'immobile, ha, viceversa, richiesto proprio alla fine dell'anno, di acquistare anch'ella la quota di unità immobiliare.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego tutti di accomodarvi fuori, se non siete interessati alla risposta, e di consentire il proseguimento dei lavori del Consiglio. Grazie.



PEVERARO Paolo, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che anche la Regione Valle d'Aosta ha manifestato, e la Regione Piemonte ha già dato la sua disponibilità e la sua volontà di acquisire direttamente la porzione dell'immobile che attualmente ha in locazione. Pertanto, nel corso dell'anno 2008, l'Amministrazione regionale procederà all'alienazione di un'ulteriore quota di questo immobile a favore della Regione Valle d'Aosta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Signor Presidente, attendo soltanto che il Vicepresidente mi ascolti non ho fretta, abbiamo ancora due anni di tempo.
Dispiace vedere in questa risposta, spero non in maniera voluta, la totale assenza di quella componente, che è costituita dai numeri, tranne alcuni che ha citato, che, a mio avviso, sono ininfluenti rispetto allo spirito dell'interrogazione, che mi aspetterei da un amministratore normale. Posso dire che sarebbe pretendibile da chi ha, pur lontano nel tempo, alcune reminiscenze di cultura liberale avere quel rispetto per il denaro degli altri, cioè il denaro pubblico che amministriamo.
Pur sapendo che, nel caso specifico, l'esercizio sarebbe stato ai margini dell'impossibilità, mi sarei aspettato che il Presidente Peveraro dicesse: "Fino all'altro ieri - cioè quando c'eravate voi - le cose andavano così - affittavate - le cose non andavano male, andavano malissimo, ma da adesso che siamo arrivati noi, grazie a queste cose, i fatti non andranno bene, ma benissimo".
Invece, il Vicepresidente Peveraro, ben lungi dal fare alcun paragone tra l'utilità o meno su un intervento in ambito europeo in affitto (questa era la modalità, forse eccessivamente risparmiosa, e, lo capisco, forse eccessivamente liberale per una Giunta di "sinistra sinistra sinistra sinistra" - virgola - e un po' di centro, quale quella a cui lui oggi, nei fatti, appartiene) ha deciso di comprare un immobile.
Qui la carità di patria dell'inizio del mese di gennaio, che mantengo ancora per questa settimana, mi impedisce di esprimere ulteriori valutazioni sull'immobile specifico, sia sulla parte eccedente che sulle modalità della cessione.
Alla fine, dice che spendono 9,2 milioni di euro per l'acquisto; in una fase successiva, tolgono un milione e due per la parte ceduta, subaffittano a una componente a circa 140 mila euro, se la memoria mi sorregge nella citazione della risposta orale, che, equiparandola ad un ritorno, diciamo che, in termini europei, possiamo considerare del 7-8%, vuol dire l'equivalente di un altro milione di capitale - sarebbero 980 mila euro diciamo un milione. Cioè, dal giorno in cui la Giunta delibera e acquisisce, c'è un acquisto, di cui non si capisce perché il patrimonio della Regione debba dotarsi.
Il fatto che il Vicepresidente Peveraro dice che c'è la necessità che alcune Regioni di natura europea limitrofe collaborino per una maggiore efficacia di politica europea comune all'interno della quale ci sono anche ragioni di visibilità - mi pare che fosse nella premessa della sua risposta non ci azzecca nulla, come direbbe un eccellente primo Ministro in questo Governo - che peraltro è stato anche Ministro di un nostro Governo ed è rimasto dello stesso livello anche in questo attuale (oggi sta recuperando molto, grazie all'intervento su Bassolino) - col fatto di spendere sette milioni di euro (14 miliardi delle vecchie lire, quando ancora contavano).
Le faccio presente che è una volta e mezzo l'impegno che quest'Aula ha dibattuto per dei giorni, del tutto inutilmente, su un tema del tutto non sentito dalla Presidente Bresso, cioè la sicurezza dei cittadini.
Lei sta dicendo che avete comprato un immobile - io spero almeno valido dal punto di vista immobiliare - per fare cosa e di più, rispetto a quello che pessimamente facevamo noi, prima, in affitto? Lo spirito della domanda era questo.
Vedo che la sua risposta è, credo non casualmente, elusiva, ma la aiuteremo, con la successiva interrogazione, a entrare più nel merito.
Vogliamo sapere, con sette milioni di euro in più (tolta la parte ceduta e l'equivalente in termini di capitale della parte subaffittata faccia lei, con un derivato o con qualche ipotesi successiva, l'equivalenza che le riesce più comoda, nella valuta e con il rating che ritiene più opportuno), cosa fate in più nell'interesse dei piemontesi? Questo, per quanto riguarda la sede di Bruxelles. Poi, quando farà comodo, parleremo anche della sede di Roma, dove è nota l'efficacia dell'attività che la vostra Giunta ha nei riguardi dei risconti attivi e non riesce a incassare.
Dei risconti passivi parleremo da domani mattina, in sede di I Commissione.
Buon lavoro, Vicepresidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

L'Assessore è notoriamente un uomo fortunato, perché, se fosse successa una cosa del genere quattro o cinque anni fa, il collega Placido, insieme a qualche altro collega oggi non più presente, probabilmente si sarebbe incatenato ai banchi, ci sarebbero stati dei titoloni sui quotidiani nazionali, dodici, venticinque colonne e servizi che avrebbero deprecato un esempio di malamministrazione, malapolitica e spreco di risorse pubbliche.
Assessore, è sinceramente difficile spiegare ai cittadini - dopo aver chiesto loro sobrietà, rigore, tagli, moralizzazione della vita pubblica ed eliminazione delle ASL, perché portatrici di sprechi pubblici - come riusciamo a spendere più di dieci milioni di euro tra l'acquisto e la ristrutturazione di un immobile, rispetto a una situazione di partenza che era di affitto, con una spesa di 70 mila euro l'anno.
I miei collaboratori si sono sbizzarriti: sono 146 anni di affitto Assessore! Abbiamo investito, lasciando perdere gli interessi, ma facendo proprio il calcolo della serva, 146 anni di affitto! Mi auguro che su questo fatto i mezzi di comunicazione aprano una finestra di approfondimento, anche se ne dubito, perché siamo abituati a fare in modo che i veri e propri scandali amministrativi che lambiscono questa Giunta non vengano neanche considerati.
Ci penseremo noi, magari andando a fare un sopralluogo - e lo chiedo ufficialmente al Presidente del Consiglio - per vedere se questi 11 milioni di euro (faccio per dire), il 25% di quello che vorreste risparmiare tagliando le ASL in tutto il Piemonte, sono stati spesi per un immobile che ha qualche significato importante dal punto di vista architettonico urbanistico, o perché è in una posizione particolarmente significativa per Bruxelles, o perché sia particolarmente interessante dal punto di vista logistico.
Assessore, nel suo intervento lei non ha mai citato la spesa complessiva e capisco la sua ritrosia a farlo, perché è difficile giustificare una spesa di oltre dieci milioni di euro per un immobile a Bruxelles, dove la Regione Piemonte ha svolto per anni il proprio ruolo in maniera egregia, anche quando il suo Presidente era il Presidente dei Presidenti di tutte le Regioni italiane, stando sobriamente in affitto, a 70 mila euro.
Che poi la via in cui si trova l'immobile sia rue de France... Beh, noi abbiamo una zarina e capisco che possa essere anche solo quello il motivo che vi ha spinti all'acquisto dell'immobile, però impiegare in questo momento, in questo modo, oltre dieci milioni di euro, diventando la Regione capofila rispetto alle altre Regioni italiane e straniere che sicuramente stanno meglio del Piemonte, dal punto di vista finanziario ed economico, mi sembra un po' lontano dallo stile austero e sobrio che il Piemonte aveva adottato, almeno a livello europeo, e che forse sarebbe stato meglio mantenere.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, terminerei qui l'esame degli atti di sindacato ispettivo, in modo da poter procedere con gli altri punti all'o.d.g.
Resta inteso che nella prossima seduta del Consiglio regionale daremo uno spazio maggiore agli atti di sindacato ispettivo, anche in ragione delle numerose risposte che sono provenute dalla Giunta regionale.
Nel frattempo, pregherò gli Uffici di verificare quali di queste risposte possono essere fornite in forma scritta, per agevolare i tempi del ricevimento delle risposte fornite dalla Giunta regionale, da parte dei colleghi interroganti.
Relativamente al punto 4) all'o.d.g., riguardante il disegno di legge n. 376, "Disposizioni in materia di navigazione interna, demanio idrico della navigazione interna e conferimento di funzioni agli Enti locali" sono giunti degli emendamenti della Giunta regionale, che toccano le norme finanziarie. Pertanto, è necessario effettuare, prima di esaminare tale punto all'o.d.g., una seduta della I Commissione, per l'esame di detti emendamenti.
Sentito il Presidente Ronzani, propongo di fissare una seduta della I Commissione per oggi pomeriggio, alle ore 14.30. In questo modo, potremo utilmente procedere all'esame del disegno di legge n. 376. Pertanto, la convocazione della seduta del Consiglio, prevista per le ore 14.30 s'intende fissata alle ore 15.30.
Alle ore 14.30 - ripeto - si riunirà la I Commissione nella Sala dei Morando. Questo è necessario per poter utilmente procedere sul disegno di legge di cui al punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame proposta di deliberazione n. 271, inerente a "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte" - (Ordini del giorno n. 684 e 685 rinviati in Commissione ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento) (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 160-560 dell'8 gennaio 2008)


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 271, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La proposta è stata sottoscritta da tutti i Consiglieri. Rispetto al momento in cui è stata deliberata, la legge istitutiva è stata modificata seguendo un suggerimento pervenuto all'epoca da alcuni Consiglieri, membri dei Gruppi dell'opposizione. Si rende necessario, quindi, modificare il testo della deliberazione sottoscritta da tutti i Consiglieri recependo i riferimenti alla nuova legge. Ragion per cui sono stati presentati dall'Ufficio di Presidenza due emendamenti, rubricati n. 1 e n. 2 squisitamente tecnici, che correggono riferimenti normativi.
Emendamento rubricato n. 1), presentato dai Consiglieri Gariglio, Cotto Spinosa, Placido. Ghiglia e Chieppa: dopo il primo capoverso delle Premesse è aggiunto il seguente: "Premesso inoltre che il sigillo della Regione può essere altresì attribuito, per esaltare i loro particolari rapporti di collaborazione con la Regione, a persone fisiche, istituzioni, enti ed organismi italiani ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2), presentato dai Consiglieri Gariglio, Cotto Spinosa, Placido. Ghiglia e Chieppa: il secondo capoverso delle premesse della proposta di deliberazione consiliare n. 271 è così sostituito: "visto l'articolo 5 della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15 (Disciplina dello stemma, del gonfalone della bandiera, del sigillo, della fascia della Regione Piemonte.
Abrogazione delle leggi regionali 16 gennaio 1984, n. 4; 24 novembre 1995 n. 83; 17 giugno 1997, n. 36), come modificato dall'articolo 2 della legge regionale 8 maggio 2007, n. 11".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 271, come emendata, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva all'unanimità dei Consiglieri presenti, con il quorum richiesto ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge regionale 8 maggio 2007, n. 11 (Modifica della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15).
Vi erano collegati due ordini del giorno, non giuridicamente collegati poiché non attengono all'oggetto della delibera, ma sullo stesso punto. Se i Consiglieri non hanno alcuna obiezione, possiamo metterli in discussione.
Ripeto, sono due ordini del giorno che toccano lo stesso argomento: ordine del giorno n. 684 "Attribuzione del sigillo della Regione Piemonte alla Protezione Civile regionale del Piemonte" presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto, Leo e l'ordine del giorno n. 685 "Attribuzione del Sigillo della Regione Piemonte ai missionari piemontesi nel mondo" presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera, Leo Questi sono ordini del giorno danno indicazione al Consiglio su come procedere sui conferimenti dei sigilli per gli anni successivi. Toccano deliberazioni del Consiglio regionale che sarà tenuto ad assumere, se lo vorrà, negli anni successivi.
I Consiglieri presentatori intendono illustrare gli ordini del giorno? Il Consigliere Ricca ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Non ho obiezioni da sollevare in relazione ai meriti della protezione civile piemontese, e neanche a quella dei missionari piemontesi che svolgono missioni nel mondo. Tuttavia, ritengo che un argomento di questo genere, che presuppone, di fatto, la definizione, se approvati e accolti i due ordini del giorno, delle decisioni relative all'assegnazione del sigillo per l'anno 2008, meriti una discussione un po' più approfondita e un confronto ampio.
Chiederei che vengano discussi in Commissione e che non si affronti in questo momento la discussione degli ordini del giorno. Non li vedo assolutamente collegati con la deliberazione che abbiamo assunto prima.
L'oggetto è il medesimo, ma si riferisce ad un anno diverso.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ricca ha avanzato una proposta metodologica e, ammetto assolutamente non priva di qualche rilievo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi, ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Dopo aver ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Ricca abbiamo svolto un'ampia e democratica consultazione del Gruppo e siamo assolutamente dello stesso identico avviso.



PRESIDENTE

Visto anche l'intervento del Consigliere Burzi, Capogruppo del Gruppo che ha espresso i due proponenti gli ordini del giorno, ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento del Consiglio regionale, gli ordini del giorno vengono rinviati alla VII Commissione per un esame. Non possiamo procedere per le ragioni che abbiamo sopra esaminato.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente al rinvio in Commissione)


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Nastri di esaminare gli ordini del giorno n. 793 e n. 890 relativi alla situazione dell'aeroporto di Malpensa


PRESIDENTE

stata avanzata informalmente un'indicazione sull'ordine dei lavori quindi la recepisco, anche se è stata avanzata in sede informale. Viene chiesto di iniziare la discussione del disegno di legge n. 376 "Disposizioni in materia di navigazione interna, demanio idrico della navigazione interna e conferimento di funzioni agli Enti locali", rinviando l'esame dell'emendamento in questione, che tocca gli ultimi articoli del testo della legge, alla seduta pomeridiana, successiva all'approvazione dall'esame in I Commissione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Abbiamo mezz'ora di tempo. A questo punto, sarebbe opportuno iniziare la discussione sugli ordini del giorno che riguardano Malpensa.



PRESIDENTE

Consigliere Nastri, sulla questione di Malpensa è stata annunciata la presentazione di un altro ordine del giorno, che non è ancora pervenuto alla Presidenza. Non è ancora pervenuta all'Ufficio di Presidenza alcuna indicazione, seppure abbia sollecitato, della volontà di trovare un ordine del giorno unitario, che sarebbe un atto importante di indirizzo da parte del Consiglio.
un argomento su cui sarebbe estremamente opportuno trovare un'intesa di massima, posto che tocca un argomento, non solo novarese, ma piemontese e gli interessi della nostra regione in totale. Non so se questo lavoro sia stato fatto, ma non è ancora risultato alcuna indicazione. Penso che il tempo che abbiamo a disposizione possa essere utilizzato profittevolmente per trovare un'intesa su questo tema.
Invito i Presidente dei Gruppi a trovare, se si riesce, un'intesa prima che si apra la discussione. Se non ci sono indicazioni in senso contrario procediamo con il punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Navigazione (lacuale e fluviale)

Esame disegno di legge n. 376, inerente a "Disposizioni in materia di navigazione interna, demanio idrico della navigazione interna e conferimento di funzioni agli Enti locali"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 376, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Grazie, Presidente. Questo disegno di legge, che attende da molto tempo di essere posto all'attenzione del Consiglio, quindi in discussione e al voto, intende definire il quadro delle competenze in materia di irrigazione interna, mantenendo in capo alla Regione soltanto le funzioni che effettivamente necessitano di un esercizio unitario, e conferendo alle Province e ai Comuni tutte le restanti competenze gestionali.
un modo, questo, che ci consentirà di completare il processo di decentramento avviato con la legge n. 44 del 2000.
Al fine di addivenire ad una regolamentazione organica, il settore si è dotato di una sorta di Testo Unico in cui sono state riunite sia le disposizioni vigenti, in alcuni casi adattandole al mutato quadro di riferimento e alle esigenze nuove, sia a nuove disposizioni volte a semplificare la disciplina in materia di navigazione interna e di demanio idrico della medesima.
Questo è un provvedimento che è stato presentato nel dicembre di un anno fa ed è stato esaminato congiuntamente dalle Commissioni II e VIII proprio perché tratta gli aspetti normativi afferenti al trasferimento delle funzioni agli Enti locali.
C'è stato un dibattito molto interessante ed un clima complessivamente collaborativo tra le diverse forze politiche e possiamo vedere anche da questo l'importanza di un provvedimento di questa natura.
Nel capo I sono enunciati i principi e le finalità che il disegno di legge persegue, nel tutelare, nel regolamentare e nello sviluppare la navigazione interna e il relativo demanio idrico.
Fra i principi ispiratori di questo provvedimento, vanno segnalati quelli della sussidiarietà e della semplificazione, nel cui rispetto deve avvenire il conferimento delle funzioni agli Enti locali, per il cui esercizio la Regione ne incentiverà le funzioni associate.
Vengono individuati, in questo modo, i bacini ottimali, che sono la dimensione nella quale l'aggregazione degli Enti locali dovrà svilupparsi per avere le deleghe all'esercizio delle funzioni, in materia di navigazione interna e di demanio.
In origine, la classificazione prevedeva tre bacini; poi, anche tenendo conto delle osservazioni del dibattito che è emerso, si è stabilito di individuare quattro bacini, afferenti ai maggiori specchi d'acqua piemontesi.
Oltre ai due bacini del Lago d'Orta e del Lago di Viverone, si è diviso in due, anche in base alle due Province, il bacino del Lago Maggiore aggregando alla parte del Lago Maggiore nord, in Provincia di Verbania anche il Lago di Mergozzo.
Resta aperta, ovviamente, in futuro, la possibilità che questi bacini possano aumentare o essere modificati dalla Giunta regionale, in un'ottica di flessibilità e di sviluppo dell'attività di navigazione e di gestione del demanio.
Ci sono, inoltre, le disposizioni relative all'individuazione delle funzioni amministrative di competenza della Regione, delle Province e dei Comuni. Anche qui, c'è tutta una parte riguardante la gestione del demanio idrico e della navigazione interna, dove vengono previsti i titoli necessari per l'occupazione di beni demaniali: autorizzazione demaniale temporanea e concessione demaniale, e i relativi importi dovuti per l'occupazione.
In ordine ai proventi - e questo è un tema molto delicato - derivanti dall'introito dei canoni delle concessioni rilasciate per l'approvazione dei beni demaniali, nel caso in cui tutti i Comuni, ricadenti in un bacino demaniale, si riuniscano in forma associata, i proventi sono interamente introitati da questa forma associativa; diversamente, i Comuni potranno non associarsi - è una libera scelta - ma in quel caso potranno trattenere soltanto il 20% delle somme e dovranno trasferire la parte rimanente alla Regione.
Per i Comuni rivieraschi, lacuali o fluviali non ricadenti in uno di questi bacini demaniali, è disposto che possono trattenere l'intera somma derivante dai canoni delle concessioni rilasciate.
Si riportano, poi, tutte le norme anche relative alla navigazione interna. Voglio sottolinearne soltanto alcune: si dispone che, per qualsiasi intervento sulle vie di navigazione (dalla realizzazione di nuove opere alla posa di boe o galleggianti), sia necessaria un'autorizzazione preventiva da parte della Regione, nel caso di occupazione demaniale, con opere in acqua, di superficie superiore ai 100 metri quadrati, mentre sono in capo al rilascio di un'autorizzazione comunale, nel caso di occupazioni demaniali inferiori a questa misura.
Al fine, poi, di integrare le vocazioni turistiche del territorio con le esigenze di protezione dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio due temi che non sono mai stati dimenticati in quest'esame - sono previsti finanziamenti e contributi regionali per realizzare infrastrutture pubbliche afferenti alla navigazione interna, nonché a tutti gli interventi necessari per garantire i massimi standard di sicurezza, riqualificazione e valorizzazione del demanio idrico.
In merito all'uso delle infrastrutture della navigazione interna, c'è tutta una parte di questo provvedimento che contiene le definizioni, la disciplina e i casi di divieto di approdo e di ormeggio. A queste, si accompagnano le disposizioni relative agli obblighi di rimozione, poste in carico ai Comuni e alle gestioni associate, di unità di navigazione o relitti ormeggiati in situazioni di divieto o in modo da recare intralcio e pericolo alla navigazione.
questa una casistica diffusa in molte realtà, che andava in qualche modo normata.
Ci sono, poi, delle norme attinenti alle attività nautiche, ad esempio in particolare, sulla locazione e il noleggio dei natanti da diporto nonché l'attività balneare.
In attuazione - questo è un punto importante - del Codice della Nautica da Diporto, è istituito il ruolo regionale dei mediatori per i natanti da diporto ed anche il ruolo provinciale dei conducenti dei servizi di trasporto pubblico e navigazione non di linea.
Un altro aspetto, che va posto in rilievo, riguarda la semplificazione amministrativa che prevede l'esonero dall'obbligo di tenuta del giornale di bordo, da parte degli esercenti il servizio pubblico non di linea, con un'unità di navigazione.
Questa è una questione annosa, alla quale si pone una soluzione ragionevole che viene vista, anche dagli operatori della categoria, con grande interesse e soddisfazione.
Non manca una particolare attenzione alla salvaguardia dell'ambiente con prescrizioni attinenti al divieto di scarico di materiale o di rifiuti di qualsiasi genere sulle banchine, sulle rive, sui moli e sui pontili nonché lo smaltimento delle acque reflue prodotte a bordo.
C'è, poi, la parte riguardante le sanzioni, anche severe, perché si tratta di una materia troppo delicata per non avere attenzione.
In conclusione, voglio ricordare che, approvando questa legge, come mi auguro faccia il Consiglio, completeremo davvero l'iter di attribuzione agli Enti locali di quelle funzioni amministrative che non necessitano di un coordinamento a livello regionale, ed è questo un fatto che chiude una fase abbastanza lunga della nostra attività amministrativa, che ha visto devolvere, per step successivi, a Comuni e Province una serie di competenze in materie delicate.
Voglio ricordare soprattutto l'importanza dell'incentivazione delle forme associate. Il tema della navigazione e del demanio idrico è un tema che in passato ha visto molto spesso la difficoltà anche dei Comuni titolati ad incassare i canoni, a svolgere quest'attività, perché se non c'è la possibilità di utilizzare in modo virtuoso quelle risorse e ancorarle, in qualche misura, al territorio e ai suoi bisogni, diventa difficile esigere delle somme, sapendo che vengono trasferite in massima parte a un altro Ente, in questo caso la Regione.
In questo caso la funzione associata, che è la possibilità di introitare complessivamente i canoni, ci auguriamo possa svolgere anche una funzione virtuosa di recupero di somme dovute, in questo caso, alla Pubblica Amministrazione, affinché possano essere reimpiegate in attività utili alla navigazione da una parte, ma utili anche a preservare riqualificare e aggiornare il sistema complessivo che oggi è sottoposto al demanio idrico che riguarda le sponde dei principali laghi piemontesi e non solo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Travaglini.
aperta la discussione generale..
Non essendovi richieste d'intervento in tal senso, procediamo con l'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al primo comma dell'art. 1 l'espressione: "dei sistemi ambientali" è sostituita dalla seguente: "degli ecosistemi ambientali e del paesaggio".
La parola all'Assessore Borioli per l'illustrazione.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

All'articolo 1 propongo un emendamento che al comma 1 sostituisca l'espressione "dei sistemi ambientali" con l'espressione "degli ecosistemi ambientali e del paesaggio".
Per quanto riguarda il comma 1 dell'articolo 2 - ne approfitto per completare entrambe le illustrazioni - si propone l'analoga sostituzione della dizione "sistemi ambientali" con la dizione "ecosistemi ambientali e del paesaggio".
In pratica, sono due emendamenti che propongono lo stesso tipo di sostituzione definitiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Il dibattito ha subito un'accelerazione tale per cui farò un intervento sull'articolo 1 che, naturalmente, potrebbe anche toccare qualche considerazione di carattere generale.
chiaro che il nostro atteggiamento, anche in sede di Commissione, è stato di responsabilità e di consapevolezza della necessità di intervenire in questa materia con un adeguamento normativo che desse piena attuazione sia al Titolo V della Costituzione, sia alle normative legate all'attuazione della cosiddetta Bassanini (decreto legislativo n. 112 e provvedimenti collegati), naturalmente con la consapevolezza che, per quanto riguarda i laghi, la situazione è molto articolata. Ci sono degli specchi d'acqua solamente piemontesi, mentre altri riguardano la vicina Lombardia o, come il lago Maggiore, che si affaccia in Svizzera nel Canton Ticino, interessano il livello internazionale.
Ovviamente siamo d'accordo a favorire l'attuazione, anche in questo campo, di un principio di sussidiarietà, al fine di decentrare il più possibile in sede locale quelle che sono le funzioni amministrative mantenendo la Regione quelle che sono le proprie competenze di legiferazione, di regolamentazione di carattere generale e anche di controllo e di verifica.
Pertanto, le soluzioni che sono state adottate devono essere esaminate sotto questo profilo. La Regione, tutto sommato, dovrà esercitare il proprio ruolo di consenso su determinate operazioni perché rappresentano l'interesse generale, l'interesse complessivo. Naturalmente, occorre anche garantire i rapporti con la confinante Regione Lombardia e, per quanto riguarda il Lago Maggiore è necessario garantire gli equilibri internazionali.
Detto questo, per quanto riguarda l'emendamento nello specifico, direi che siamo alle "limature": si potrebbe discutere a lungo se dobbiamo far riferimento a quella che è una dizione più semplificata oppure ad una più complessa.
Da parte nostra, non ci attardiamo sotto questo profilo, fermo restando l'atteggiamento che sarà sostanzialmente favorevole. Su qualche emendamento, tuttavia, possiamo anche astenerci o non partecipare al voto lasciando alla Giunta regionale la messa a punto puntuale delle definizioni. Crediamo che la questione non sia risolutiva delle problematiche ambientali, che, magari, possono comunque esistere proprio a carico di determinati corpi idrici. Non dimentichiamo la situazione del Lago di Viverone, del Lago Maggiore per quanto riguarda alcuni episodi che si sono verificati in passato (naturalmente i miglioramenti si sono già registrati a livello di risorsa idrica) o del Lago d'Orta. Ovviamente su questi bacini la presenza di attività produttive particolari ha generato nel corso degli anni, delle conseguenze, anche se dobbiamo ammettere tutti insieme che siamo su un percorso di assoluto miglioramento, come peraltro prevedono non solo il PTA (Piano di Tutela delle Acque) ma anche e soprattutto le direttive europee.
L'importante è che l'attività di navigazione non vada ad aggravare quelle che sono le situazioni esistenti, anzi contribuisca, anche se marginalmente, al miglioramento.
Un'attenzione particolare merita il Lago di Mergozzo, che in passato ha suscitato parecchie discussioni all'interno del Consiglio. Vi è una regolamentazione specifica che vietava, se non erro, i veicoli a motore a meno che non fossero elettrici.
Tutto questo, ovviamente, è impregiudicato da questa normativa, che regola soprattutto la navigazione. Per quanto riguarda gli aspetti di protezione dell'ambiente, credo che ci possano essere altre normative che adesso, nell'accelerazione che ha subito la discussione, non sono in grado di richiamare.
Comunque se con il termine "ecosistema" vogliamo far riferimento ad un insieme di problematiche a cui deve corrispondere la regolamentazione che andiamo a decidere, può essere interpretato come un miglioramento della normativa rispetto a quella discussa in Commissione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 è stato presentato da parte della Giunta regionale un emendamento simile a quello presentato sull'articolo 1 già illustrato dall'Assessore Borioli.
Emendamento rubricato n. 2), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: al primo comma dell'art. 2 l'espressione: "dei sistemi ambientali" è sostituita dalla seguente: "degli ecosistemi ambientali e del paesaggio".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Borioli: Il comma 7 dell'art. 3, è sostituito come segue: "7. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente d'intesa con gli enti locali interessati e nel rispetto dei principi di cui all'articolo 2, può modificare la classificazione delle vie di navigazione di cui al comma 1, gli ambiti territoriali costituenti il demanio idrico della navigazione interna di cui al comma 2 ed i bacini demaniali di cui al comma 6 nonché individuare ulteriori vie di navigazione e bacini demaniali per l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di navigazione interna e relativo demanio idrico".
La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

La proposta di emendamento prevede che il comma 7 dell'articolo 3 sia sostituito con la seguente dicitura: "La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, d'intesa con gli Enti locali interessati e nel rispetto dei principi di cui all'articolo 2, può modificare la classificazione delle vie di navigazione di cui al comma 1, gli ambiti territoriali costituenti il demanio idrico della navigazione interna di cui al comma 2) e i bacini demaniali di cui al comma 6), nonché individuare ulteriori vie di navigazione e bacini demaniali per l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di navigazione interna e relativo demanio idrico".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, probabilmente, c'è stata un'istruttoria supplementare rispetto al dibattito svolto in Commissione. Qui, ovviamente non si imbalsama la legge e si dice che si può modificare in futuro.
Volevo porre una domanda all'Assessore Borioli: al di là del discorso di dividere, magari, come diceva il relatore, il lago in un bacino o individuare altri bacini, quali possono essere i problemi, a titolo proprio epidermico, legati al conferimento in un secondo tempo dell'eventuale decisione? giusto inserire una norma astratta di carattere generale che permetta di adeguare la normativa, però, volevo chiedere se vi è qualche questione pendente che, magari, non è emersa in Commissione e che ha indotto l'Assessore a proporre quest'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

In realtà, non c'è la prefigurazione di concreti esempi di difficoltà o problemi particolari che possano determinarne l'esigenza, però, ritengo prudenzialmente opportuno tener presente quanto segue. Siccome gli ambiti territoriali che costituiscono il demanio e su cui si articoleranno le forme associate di gestione del demanio stesso da parte degli Enti locali essendo realtà di prima costituzione, nel senso che si tratterà di istituirli e determinarne il funzionamento, ci pareva normale e naturale prevedere una norma che, ovviamente, dia alla Giunta, sentita la Commissione, la facoltà di intervenire sulla definizione degli ambiti eventualmente correggendo strada facendo problemi che si dovessero verificare nel concreto della gestione di questa legge.
Quindi, non ci sono casi concreti di riferimento, ma si ritiene opportuno provvedere a una norma che consenta, eventualmente, di intervenire con correttivi, qualora se ne rivelasse l'esigenza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3 come emendato.
Il Consiglio approva.
Colleghi, sospendiamo i nostri lavori.
Vi rammento che la seduta consiliare è convocata per le ore 15.30 invece, alle ore 14.30 si terrà la seduta della I Commissione consiliare come da prassi, presso la Sala dei Morando.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



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