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Dettaglio seduta n.273 del 04/12/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



GHIGLIA AGOSTINO

(Alle ore 15.16 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Varie

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale, relativamente all'incidente avvenuto tra uno scuolabus ed un camion nei pressi di San Damiano in provincia di Cuneo


PRESIDENTE

Colleghi, prima di dare le comunicazioni di rito, do avviso di un drammatico incidente, uno scontro avvenuto tra uno scuolabus e un furgone che trasportava merci, sul tratto tra Priocca, in Provincia di Cuneo, e san Damiano d'Asti, in Provincia d'Asti.
Pare che nell'incidente sia morto sul colpo un bambino e altri due bambini, fratelli del bimbo deceduto, siano in gravissime condizioni.
Attendiamo notizie nel corso del Consiglio e aggiorneremo sugli sviluppi che speriamo siano meno drammatici di quello che purtroppo appare oggi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "A. Baricco" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "A. Baricco", classe V B di Torino. Per fortuna, abbiamo bambini sorridenti, in un momento di tristezza per quello che è accaduto.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo al punto relativo alle comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Moriconi e Spinosa.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 inerente a "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" ed esame ordini del giorno n. 659, 601, 691, 705, 842, 845, 848, 850, 851 852, 853, 855, 860 e mozione n. 849 collegati


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 344, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione degli atti d'indirizzo ad esso collegati (ai sensi dell'articolo 78 del Regolamento).
Durante la mattinata abbiamo effettuato le dichiarazioni di voto sull'intero testo del provvedimento. Ora, come convenuto, procediamo con l'esame e la votazione degli ordini del giorno collegati, prima della votazione finale della legge.
Ordine del giorno n. 138 "Sostegno alle iniziative degli Amministratori locali in ordine al mantenimento della legalità nei centri urbani" presentato dai Consiglieri Buquicchio, Pizzale, Turigliatto, Ricca Rostagno, Rabino, Lepri, Motta.
Ordine del giorno n. 840 "Completamento della Legge quadro sull'ordinamento della Polizia municipale" presentato dai Consiglieri Bossuto, Dalmasso Barassi, Deambrogio, Robotti, Cavallaro.
Gli ordini del giorno n. 138 e n. 840 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Vivono tutti gli altri ordini del giorno.
L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cavallera è stato riformulato nel corso della Conferenza dei Capigruppo di questa mattina; lo esamineremo nel corso della seduta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Sull'ordine dei lavori, Presidente. Questa mattina è stata bruscamente interrotta una riunione dei Capigruppo, nella quale si stavano esaminando le procedure per giungere ad un più celere lavoro in aula e quindi approvare più velocemente questa legge.
Essendosi interrotta la riunione non abbiamo risposte da parte dell'Assessore su alcuni punti relativamente agli ordini del giorno.
A questo punto, parrebbe opportuno che l'Assessore si pronunciasse; noi ci regoleremo di conseguenza. La riunione era stata chiesta per questo poi, non per colpa della minoranza, è stata interrotta.



(Consultazioni presso il banco della Presidenza)


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Toselli nei confronti della Presidenza del Consiglio affinch si faccia da garante nei confronti della Giunta regionale per la risoluzione del problema del pass di cui dotare per i parcheggi le associazioni di volontariato


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Siccome vi era questo periodo d'attesa, Presidente, le ricordo l'intervento che ho effettuato in Consiglio sempre sull'ordine dei lavori in merito alle associazioni di volontariato.
Ella stessa aveva consegnato all'Assessore all'assistenza le considerazioni che nel merito avevo espresso. Le avevo altresì chiesto di fare da garante tra il Consiglio e la Giunta, al fine di trovare nel merito le soluzioni per le associazioni di volontariato dotate di mezzi ed impossibilitate con il proprio pass - ad personam e non riferito all'auto a parcheggiare.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, mi sono immediatamente attivato e ho mandato la richiesta agli Assessori di competenza e continuerò a sollecitare, perch attendo che sia fornita una risposta formale in merito.



TOSELLI Francesco

Però, Presidente, se lei non sollecita la risposta, finisce, come tante altre cose, nel calderone complessivo, e siccome gli operatori ed i volontari del servizio della solidarietà sociale sono sempre stati rappresentati da me, da molti di noi e soprattutto da voi, che ritenete di essere i soli a rappresentarli sbandierandolo a destra e a manca, state dimostrando - e mi riferisco anche ai Consiglieri - di non preoccuparvi di una questione che ritengo prioritaria e che interessa tutto il mondo del volontariato.
Così facendo e non dando risposte ai nostri territori e alle associazioni, ovviamente continueremo a fare una ben magra figura.
So che alcuni sono molto attenti al tema: mi appello a loro affinché si uniscano a me e, in modo bipartisan, si trovino le soluzioni per le associazioni di volontariato dotate di mezzi.



PRESIDENTE

Collega Toselli, accolgo il suo richiamo. Sarò sicuramente determinato nel sollecitare la Giunta regionale in materia.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 inerente a "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" ed esame ordini del giorno n. 659, 601, 691, 705, 842, 845, 848, 849, 850 851, 852, 853, 855, 860 e mozione n. 849 (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 344.
Cominciamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 441, presentato dai Consiglieri Scanderebech e Nicotra, inerente a "Comitato per la sicurezza".
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Come lei può notare, quest'ordine del giorno era stato presentato il 3 ottobre 2006, prima ancora che l'Assessore procedesse con la discussione al Tavolo sulla Sicurezza per Torino.
Pertanto, ritiro l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 659, presentato dai Consiglieri Scanderebech e Guida inerente a "Prevenzione, controllo e sicurezza in materia di prostituzione".
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Quest'ordine del giorno è stato presentato il 5 marzo 2007, quindi è recente, ma più che altro ritengo che questo tema sia veramente all'ordine del giorno, perché vediamo che, anche a livello nazionale, partendo dal Ministero dell'Interno per finire al Governo attuale, tutti si agitano e propongono delle soluzioni. Ancora io ad oggi non ho visto niente dal punto di vista pratico, Assessore, e vorrei che me lo confermasse.
Ho solo letto i giornali ed ogni giorno vedo che ci sono delle indicazioni, c'è questo disegno di legge, c'è questo protocollo d'intesa e ci sono delle indicazioni da parte del Ministero con questo decreto, ma ancora ad oggi non ho visto niente per quanto riguarda la riduzione della prostituzione selvaggia o meno.
Lo vediamo quotidianamente, quindi nessuno mi può accusare, sia in Aula sia nei corridoi, che m'interessi in modo specifico e particolare a questo tema così delicato. Purtroppo ogni giorno leggiamo i giornali e anche stanotte che cosa leggiamo? Che ci sono queste vicende dolorose e drammatiche sui giornali.
Oggi, in modo particolare, c'è la vicenda di queste ragazze che sono trattate come se fossero dei pacchi di patate, dove c'è di mezzo non solo la dignità umana ma anche l'aspetto emblematico e educativo che stanno dando sulle nostre strade. E poi, Assessore, c'è l'aspetto criminale. Lo capisco che lei non può intervenire in una vicenda così delicata e così preoccupante, però a livello nazionale vediamo che vogliono fare quello che io ho proposto in legge e con quest'ordine del giorno.
Tengo a precisare, Assessore, che ci sono delle iniziative e peccato che non ci sia l'Assessore Migliasso, la quale dovrebbe fare qualcosa per questo fenomeno così devastante. Quando parliamo di sicurezza e ordine pubblico, meno male che lei è confortato dall'Assessore Deorsola, perch sembra che stiamo parlando di un problema che non ci riguarda. E questo mi dispiace per i miei colleghi della maggioranza, che sono tutti presenti, ma vediamo che sui banchi della Giunta, al contrario, non c'è una rappresentanza che nobiliti questo tema, non in positivo, ma nel prendere dei provvedimenti. Perché sembra che qui stiamo parlando di ciliegie o della pesca, invece stiamo parlando del problema della sicurezza dell'ordine pubblico delle nostre strade e di questo fenomeno devastante che è la microcriminalità, lo spaccio della droga, la prostituzione selvaggia, il problema della tratta.
tutto un problema che ci riguarda e se facciamo finta che sia solo un problema di Scanderebech, se facciamo finta che sia solo un problema che non ci appartiene e che è fuori di quest'Aula, sbagliamo tutti, cari colleghi! Questi sono problemi che invece viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. Abbiamo dei problemi grossi per i nostri figli, perché non possono più camminare per le strade di Torino e, aprendo i giornali, vediamo all'ordine del giorno sempre e soltanto questi problemi. E facciamo finta che questi problemi non esistano. È questo che ci deve far riflettere.
Quindi, Assessore, un ordine del giorno. Su questo lei ha detto no però facciamo un ordine del giorno. Preparate voi, colleghi della maggioranza, un ordine del giorno che serva a dare un segnale forte in un momento veramente delicato in cui le forze dell'ordine non hanno la possibilità di intervenire.
In questo caso specifico, abbiamo però visto, Assessore - guarda caso che i Vigili, quando vogliono e sono impegnati in una direzione, non svolgono solo una funzione preventiva, ma agiscono direttamente. Dobbiamo dire bravi ai Vigili di Torino, che in questa circostanza sono intervenuti con bravura e maestria. Quindi ne capite l'importanza? Altro che manganello! I nostri Vigili sono stati molto bravi perché, da mesi interessati in questa vicenda così delicata e disastrosa, sono arrivati ad intercettare questi delinquenti, che meritano di essere stati arrestati e di rimanere in carcere una volta che saranno giudicati.
Come vede, Assessore, a volte, quando c'è il buonsenso e la buona volontà, quando si danno delle indicazioni precise, quando le persone sono formate bene, quando sono guidate in una certa direzione, anche i Vigili possono limitare il fenomeno della prostituzione selvaggia, della microcriminalità e dello spaccio, che sta diventando veramente devastante.
Non c'è incrocio nel centro di Torino in cui, dopo le ore 22 e 23, non vi siano quattro persone (uno per angolo) con la maledetta droga tra le mani pronte a spacciare. Ma nessuno fa niente.
Quindi, i nostri Vigili, se addestrati bene, se informatizzati bene, se sono loro concessi gli strumenti necessari, possono anche ridurre il fenomeno della microcriminalità, della delinquenza e della prostituzione selvaggia.
Assessore, confido in lei e nei miei colleghi del centrodestra per fare qualcosa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Siccome è l'argomento forte del Consigliere Scanderebech, vorrei dire solo poche parole, se servono, sulla prostituzione.
Consigliere, se lei fosse una bella donna, potrebbe andare a prostituirsi e nessuno le direbbe niente, basterebbe solamente non essere minorenne o sfruttata dal racket.
Adesso, con il pacchetto sulla sicurezza, è stato dato ordine ai Sindaci che questi fenomeni non avvengano davanti alle chiese, ai luoghi di cultura e agli ospedali. Se poi le signorine frequentano vie particolari possono prostituirsi liberamente.
Se vengono colti sul fatto, i clienti che hanno un incontro davanti alle chiese, davanti ai luoghi di culto o davanti agli ospedali, sono multati con una somma che va da 1.000 a 4.000 euro. Questa è la legislazione che c'è oggi.
Ci sono stati parecchi tentativi di fare una legge con cui venga dato un certo ordine, dopo la legge Merlin (socialista, di cui non voglio fare commenti, comunque l'ha fatta e mi sembra che non funzioni molto).
Capisco che ci si scandalizzi, però sembra che i Sindaci abbiano l'intenzione di individuare dei posti.
Alcuni Comuni hanno installato le telecamere. Ma mi dica a cosa servono quelle telecamere dove c'è il divieto di sosta, perché l'automobilista che si ferma lì a caricare una prostituta riceve solamente la multa per sosta vietata, ma non perché carica una di quelle signorine che fanno quel lavoro. Il discorso è questo.
Se vogliamo lamentarci, urlare, scandalizzarci, facciamolo pure, ma penso che bisogna dare una mano ai Sindaci, nell'attesa che venga fatta la legge, al fine di limitare certi spettacoli, su cui sono pienamente d'accordo con lei.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, procedo alla votazione dell'ordine del giorno.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 659, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il mondo del sesso clandestino viola il rispetto, la dignità umana, i valori interpersonali e l'intera sfera delle relazioni umane quotidianamente veniamo a conoscenza di storie di donne e bambini obbligati a prostituirsi in condizioni barbare ed incivili le vittime della tratta e della prostituzione devono essere liberate al più presto dalla condizione di schiavitù in cui vivono considerato che secondo i dati forniti recentemente dalla Questura di Torino sono più di 1000 le donne che quotidianamente si prostituiscono sulle strade torinesi.
Il fenomeno della prostituzione è in fase di progressivo peggioramento, per questo motivo è indispensabile aumentare i controlli e creare progetti d'integrazione considerato inoltre che alla prostituzione è strettamente collegato un mondo di criminalità clandestina, di spaccio di sostanze stupefacenti, di furti e di eventi di microcriminalità che rapidamente stanno aumentando la sensazione di insicurezza nei cittadini piemontesi la città di Torino è all'83° posto, su 103 province d'Italia, per ciò che concerne la percezione della gravità attribuita ai problemi di criminalità e ordine pubblico impegna la Giunta e l'Assessore competente ad approvare e rendere applicativa nel minor tempo possibile la proposta di legge numero 350 "Prevenzione, controllo e sicurezza in materia di prostituzione".
a stanziare maggiori fondi per il finanziamento dell'Osservatorio per la sicurezza, disciplinato dalla L.R. 6/2004 art.4".
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 601 inerente a "Approvazione del 'Manifesto di Saragozza'", presentato dalle Consigliere Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi Ferrero, Motta e Spinosa.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Siamo favorevoli a questo ordine del giorno che è stato firmato da tutta la componente femminile del Consiglio e che rappresenta un manifesto di alto valore civile e sociale.



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo un attimo di attenzione. L'ordine del giorno n. 601 viene messo in votazione per parti separate, su richiesta del Consigliere Rossi. Quindi, metterò in votazione tutto l'ordine del giorno, meno il punto 11; successivamente, metterò in votazione il punto 11.
Indìco la votazione palese sulla prima parte, comprensiva di tutto il testo dell'ordine del giorno n. 601, (ad esclusione del punto 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "Premesso che i partecipanti alla conferenza di Saragozza, che si è svolta il 2, 3 e 4 novembre 2006, hanno adottato il seguente "Manifesto di Saragozza sulla sicurezza urbana e la democrazia": 1) la sicurezza è un bene comune essenziale, indissociabile da altri beni comuni, quali l'inclusione sociale, il diritto al lavoro, alla salute all'educazione e alla cultura. Occorre rifiutare qualsiasi strategia che punti ad utilizzare la paura, ricorrendo invece ad interventi atti a favorire una cittadinanza attiva, la consapevolezza dell'appartenenza al territorio urbano e lo sviluppo della vita collettiva. L'accesso ai diritti contribuisce a facilitare il diritto alla sicurezza.
2) Consci delle sfide particolarmente preoccupanti poste dalla criminalità sotto ogni sua forma al mantenimento degli equilibri sociali, giuridici culturali e politici, i partecipanti auspicano l'attuazione di politiche globali integrate ed efficaci, non semplicemente destinate a combattere gli effetti della criminalità, ma anche le sue cause profonde, quali l'esclusione sociale, le discriminazioni in materia di diritti e le disuguaglianze economiche.
3) I partecipanti alla conferenza hanno in modo particolare ribadito la necessità di riconoscere il diritto delle donne a una piena partecipazione alla vita professionale e sociale e di sviluppare al riguardo delle azioni positive nell'ambito delle politiche globali di lotta all'insicurezza. Le violenze di cui sono vittime le donne rispecchiano la disuguaglianza nei rapporti esistenti tra gli uomini e le donne e i pregiudizi culturali. Il diritto delle donne deve essere oggetto di programmi di promozione delle pari opportunità e di un approccio di genere.
4) Malgrado l'esistenza, a livello locale, di numerose forme di dialogo tra gli individui e le culture, sussiste un grave rischio che possano prevalere quelle forze sostenitrici dello «scontro di civiltà», creando un contesto disastroso per la sicurezza e il futuro dei cittadini. In tale situazione il nostro impegno, in quanto amministratori locali e rappresentanti delle nostre comunità, consiste nel creare uno spazio di dialogo e di incontro tra popolazioni di diverse origini, un'alleanza tra civiltà.
5) Nel sollecitare l'Unione a istituire norme europee comuni sulle condizioni di ingresso e di rimpatrio degli stranieri, confermiamo il nostro impegno a garantire condizioni di accoglienza rispettose dei diritti fondamentali, nonché misure di integrazione e norme per il rispetto di diritti e doveri condivisi, in particolare per gli immigrati regolari.
6) Il terrorismo cerca di sfruttare le disuguaglianze sociali e culturali esistenti nelle nostre società. Occorre impedire ogni risposta che conduca a pratiche discriminatorie, all'individuazione di capri espiatori, o favorisca atteggiamenti aggressivi e razzisti.
7) Affermiamo la necessità di tutelare le libertà ed esortiamo gli Stati e le Istituzioni internazionali al rispetto dei diritti fondamentali.
8) Chiediamo che il ruolo delle città venga riconosciuto dall'Unione europea e dagli Stati e sostenuto mediante strumenti finanziari.
Le città e gli enti territoriali devono dotarsi di programmi locali di sicurezza che integrino la prevenzione e tengano conto delle conseguenze della criminalità organizzata, e in particolare della tratta degli esseri umani.
Occorre prendere in considerazione il ruolo dei mass media, evitando ogni strumentalizzazione ideologica e religiosa.
9) Garantire un ambiente sicuro ai propri concittadini e favorire la coesione sociale è il primo dovere degli amministratori locali. Mediante strategie in materia di riqualificazione e di ricostruzione urbana, di fornitura dei servizi di base in campo educativo, sociale, culturale, le città sono in grado di agire sulle cause e sugli effetti dell'insicurezza.
Se sono impostate su approcci integrati e multisettoriali, con il sostegno delle autorità regionali, nazionali e europee, le politiche delle città si dimostrano innovative nel momento in cui non affidano la sicurezza alle sole mani della giustizia e dei servizi di Polizia.
10) Il coinvolgimento delle città e delle comunità nella definizione di politiche di sicurezza sostenibili e durevoli nel tempo deve essere sostenuto, oltre che dalle istanze nazionali, anche dalle organizzazioni europee e internazionali. Un'impostazione di politiche «costruite dal basso verso l'alto» deve essere alla base dell'elaborazione e della realizzazione dei programmi d'azione dell'Unione europea, come pure delle altre organizzazioni internazionali.
Occorre accordare la priorità alla sperimentazione di pratiche innovative allo sviluppo di metodologie di valutazione e di diagnosi, agli scambi e alle cooperazioni tra le città, alla formazione pluridisciplinare degli attori locali e alla diffusione delle buone prassi, come, ad esempio quelle riguardanti i partenariati con il settore privato.
12) I nostri sforzi devono tendere a favorire l'emergere di una consapevolezza dei problemi da parte dell'insieme della comunità e della nostra capacità di risolverli in modo cooperativo, nell'obiettivo di mantenere il dialogo tra le città di tutti i continenti, basato sul mutuo arricchimento, la tolleranza e il rispetto delle libertà".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione sul solo punto 11) dell'ordine del giorno n. 601, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "11. Il ruolo degli amministratori locali, tanto nelle situazioni di crisi quanto nella normale attività quotidiana, consiste nel promuovere la partecipazione di tutti gli abitanti della loro città, qualunque siano i loro orientamenti filosofici e sessuali, la loro appartenenza etnica culturale e religiosa, o il loro status giuridico. Tale ruolo è garantito dal vigile rispetto dell'uguaglianza di tutti in materia di accesso ai servizi della città".
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Casoni ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Chiederei che, da ora in avanti, le votazioni siano fatte per appello nominale.



PRESIDENTE

Bene. Viene disposto l'appello nominale.



CASONI William

Possibilmente, i Consiglieri stiano seduti ai loro banchi.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri Questori, in questo momento assenti, di garantire la loro presenza in aula..
Prego il Consigliere Segretario Ghiglia di darmi una mano nelle votazioni.
Ordine del giorno n. 691 "Fondi straordinari per la sicurezza" presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta, Vignale.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Avevamo presentato quest'ordine del giorno in tempi non sospetti, ossia quando la legge era ancora da addivenire. In questo provvedimento chiedevamo che per il Patto per Torino venissero stanziati sei milioni di euro. D'altra parte, inizialmente, nei pour parler, la Giunta si era resa disponibile a versare più soldi rispetto ai due milioni e mezzo di euro, ed erano apparse, anche sui media, delle cifre vicine ai cinque milioni di euro.
Visto che sia cinque milioni di euro, che due e mezzo erano comunque insufficienti, noi avevamo pensato di trasformare questa disponibilità della Giunta in un ordine del giorno da allegare o da connettere alla nuova legge sulla sicurezza.
Ora c'è un altro ordine del giorno per una cifra minore. È chiaro che la città di Torino vive una situazione particolare. Non è che ci si debba "rubare i soldi tra poveri", nel senso che sono pochi i soldi che investite sulla legge in materia di sicurezza. Però è di tutta evidenza - quasi banale - il fatto che le grandi aree metropolitane vivano una situazione di disagio decisamente superiore rispetto ai contesti locali.
ovvio che tutti vogliono una "parte" di questi soldi, però ritengo che i soldi per la sicurezza non debbano essere distribuiti a pioggia semmai, si devono affrontare prima le situazioni più urgenti e più drammatiche, che necessitano di una maggiore tempestività d'intervento. A questo proposito, vi chiedo appunto che questo ordine del giorno venga votato, perché anche se siamo impegnati per due milioni e mezzo di euro non vuol dire che magari la Giunta non si decida a stanziare qualche euro in più su questa legge, consentendo di finanziare un Patto per Torino più ricco, e lasciando dei fondi per le altre realtà locali del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Quest'ordine del giorno è stato presentato in data 9 maggio 2007. Il 22 maggio 2007 è stato siglato il Patto per "Torino sicura". Bisogna dare atto al Presidente Ghiglia di aver fatto una descrizione che poi è stata riprodotta in quel momento di tavolo politico.
La Regione, come tutti sanno, ha partecipato devolvendo circa due milioni e mezzo di euro a fronte dei 10 milioni e mezzo che costituivano il cosiddetto "tesoretto" del Patto.
Penso che il nostro dovere, come Regione, lo abbiamo compiuto e riteniamo di poterlo assolvere con l'approvazione di questa legge, cui intendiamo mantenere fede. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno rubricato n. 961, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto che gli episodi di cronaca quotidiana dimostrano come il problema della sicurezza sia divenuto ormai un'emergenza nell'intera città di Torino considerato che anche i quartieri, ritenuti un tempo tranquilli, si sono trasformati in "zone a rischio" in cui i residenti sono costretti a vivere in uno stato di profonda insicurezza in qualsiasi ora della giornata considerato inoltre che nonostante i gravi episodi di violenza ai danni dei cittadini e le nostre ripetute richieste di intervento, le amministrazioni locali non sono ancora intervenute con una concreta politica di contrasto alla criminalità impegnano il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi presso il Governo affinché vengano stanziati fondi straordinari a favore della Città di Torino e le spese per la sicurezza vengano stralciate dal patto di stabilità impegnano inoltre il Presidente della Giunta regionale a prevedere, sulla base della normativa vigente, uno stanziamento di sei milioni di euro a favore del Patto per la sicurezza del Comune di Torino".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 705 "Sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico locale" presentato dai Consiglieri Cavallera, Leo, Cotto, Pichetto Fratin, Pedrale Nastri, Cirio.
Il primo firmatario, il Consigliere Cavallera, al momento non è presente in aula.
L'ordine del giorno in oggetto è stato riformulato dal proponente in questi termini: modifiche al dispositivo: il primo capoverso è così riformulato: "ad adottare, di intesa con le forze dell'ordine, programmi di sicurezza dei cittadini nel trasporto pubblico locale, all'interno dei patti locali di cui all'articolo 9 del disegno di legge n. 344 - Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" il secondo capoverso è eliminato.
La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Accettiamo la modifica; ritengo che si possa votare favorevolmente il testo così emendato.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno rubricato n. 705, come modificato, il cui testo recita: "Richiamati i recenti fatti di cronaca in cui si è assistito al dirottamento di un autobus di linea, in partenza da Alessandria con destinazione Acqui, da parte di tre malviventi che hanno tenuto in ostaggio per diverse ore, e sotto la minaccia delle armi, una decina di persone tenuto conto che tra i passeggeri sequestrati c'erano due agenti di Polizia che, con coraggio encomiabile, sono immediatamente intervenuti, subendo aggressioni e violenze, a tutela dell'incolumità degli altri viaggiatori tenuto inoltre conto della fermezza del conducente dell'autobus che malgrado le ripetute minacce da parte degli aggressori, è riuscito a mantenere il controllo del mezzo e preservare l'integrità dei passeggeri il Consiglio regionale esprime solidarietà ai due esponenti delle forze dell'ordine e all'autista dell'autobus nonché assoluto apprezzamento per il servizio prestato a tutela dei viaggiatori coinvolti nella terribile esperienza e impegna la Giunta Regionale ad adottare, di intesa con le forze dell'ordine, un programma di sicurezza dei cittadini nel trasporto pubblico locale all'interno dei Patti locali di cui all'articolo 9 della legge regionale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 46 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 842 "Sostegno della Regione Piemonte al Patto 'Torino sicura'" presentato dai Consiglieri Pozzi, Lepri, Buquicchio, Reschigna Muliere, Placido, Ghiglia, Vignale, Nicotra, Ferrero, Bossuto, Robotti Spinosa.
La parola alla Consigliera Pozzi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Il testo è coerente con quanto affermava poco fa l'Assessore Caracciolo. Si tratta di dare concreta attuazione alla promessa fatta dalla Regione di aderire al Patto "Torino sicura", siglato in data 22 maggio 2007.
Con l'approvazione di questa legge, si potrà contribuire, così come era stato preannunciato, al Patto per "Torino sicura", di cui abbiamo test parlato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Sono d'accordo con la Consigliera Pozzi. Con quella somma la Giunta intende dare avvio ai suoi impegni cercando, nel più breve tempo possibile di fare pervenire nel posto giusto tale somma, così come era nei nostri impegni.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 842, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che il Disegno di legge regionale n. 344 recante 'Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata' individua nei Patti Locali per la sicurezza integrata (art. 9) lo strumento di coordinamento delle politiche territoriali per la sicurezza dei cittadini e delle cittadine che in data 22 maggio 2007 è stato stipulato il Patto 'Torino Sicura' tra il Sindaco della Città di Torino, il Presidente della Provincia di Torino e il Prefetto, alla presenza del Vice Ministro Minniti, Patto al quale la Regione ha preannunciato di aderire non appena approvato il DDL n. 344 dell'articolo 12 del DDL n. 344 rubricato 'Disposizioni finanziarie'.
Impegna la Presidente e la Giunta regionale a destinare, per l'anno in corso, 2.500.000 euro a sostegno del suddetto Patto".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 845, inerente a "Patto 'Torino Sicura': impegno della Regione per tutte le province piemontesi" presentato dai Consiglieri Motta, Cotto, Cattaneo, Rutallo, Pedrale, Botta Bizjak, Rabino, Dutto, Travaglino, Reschigna e Casoni.
Vi prego di fare un attimo d'attenzione, perché il testo è stato emendato dalla proponente, vi do lettura del testo emendato.
Il dispositivo è così riformulato: "a destinare, per l'anno in corso, le restanti risorse a sostegno dei Patti locali e progetti per la sicurezza integrata, di cui all'articolo 10, comma 4, lettere a) e b) del disegno di legge n. 344, alle altre aree del territorio piemontese non coinvolte dal Patto 'Torino sicura'").
La Giunta regionale esprime parere favorevole al testo emendato.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 845, come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che il disegno di legge regionale n. 344 (Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata) individua nei Patti locali per la sicurezza integrata (articolo 9) lo strumento di coordinamento delle politiche territoriali per la sicurezza dei cittadini e delle cittadine che in data 22 maggio 2007 è stato stipulato il Patto "Torino Sicura" tra il Sindaco della Città di Torino, il Presidente della Provincia di Torino e il Prefetto, alla presenza del Vice Ministro Minniti, Patto al quale la Regione ha preannunciato di aderire non appena approvato il disegno di legge n. 344 dell'articolo 12 del disegno di legge n. 344 rubricato "Disposizioni finanziarie" verificato che oltre alla provincia di Torino anche le altre province piemontesi hanno ripetutamente sollecitato pari attenzione da parte delle Istituzioni alle tematiche riguardanti la sicurezza per quanto concerne i loro territori impegna la Giunta regionale e l'Assessorato competente a destinare, per l'anno in corso, le restanti risorse a sostegno dei Patti locali e progetti per la sicurezza integrata, di cui all'articolo 10, comma 4, lettere a) e b) del disegno di legge n. 344, alle altre aree del territorio piemontese non coinvolte dal Patto 'Torino sicura'".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri si sono astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 846 "Sicurezza nell'astigiano: sostegno alle richieste delle forze di Polizia" presentato dai Consiglieri Motta, Cotto, Lepri.
La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

A seguito di un incontro con la Consigliera Motta, l'ordine del giorno verrà ritirato dalla proponente. Si tratta di una problematica che pu essere affrontata a livello locale, così come è stato affrontato il Patto per Torino, cioè facendosi interpreti di un Patto a livello di comitato provinciale, di ordine e sicurezza pubblica (quindi Prefetto, Sindaco Presidente della Provincia, comandanti di forze dell'ordine). Dopo aver preso conoscenza, attraverso l'osservatorio di cui ogni Provincia è attrezzata, attraverso un'analisi, si può proporre un Patto come quello proposto per Torino, anche per Asti. In quel caso, può anche essere coinvolta la Regione, come è stato fatto con Torino, quindi affrontare quelle problematicità che sono di interesse di repressione della criminalità e delle illegalità.
Dietro a questi suggerimenti, mi sembra che la Consigliera Motta abbia deciso di ritirare l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Assessore.
Il colloquio è stato comune e condiviso anche dalla Consigliera Cotto con cui ci siamo impegnate a sollecitare il Tavolo dell'Osservatorio sulla sicurezza con la presenza dell'Assessore regionale, anche per Asti il Patto per la sicurezza.
Con quest'impegno, l'ordine del giorno viene ritirato



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 846 è ritirato dalle proponenti e conservato agli atti.
Ordine del giorno n. 848 "Potenziare Corpo di Polizia locale, confermare ruolo, compiti e funzioni" presentato dai Consiglieri Chieppa, Robotti Comella, Clement, Barassi, Turigliatto, Deambrogio, Bossuto.
La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore promozione alla sicurezza

un ordine del giorno che può essere accettato, in quanto chiede nient'altro che riaffermare i compiti ordinari della Polizia locale. Viene denunciata la mancanza di circa 1.200 Vigili urbani, per cui si chiede un nostro impegno per risolvere il problema.
Si chiede un impegno affinché la legge nazionale n. 318 di coordinamento, articolo 118 e 117, venga approvata in Parlamento, in modo che si possa dare luogo ad una vera e propria politica di integrazione sulla sicurezza. Un impegno anche nella formulazione del Regolamento che segue ad atti di esecuzione della Giunta di coinvolgere anche le associazioni sindacali.
La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Devo dare conto dell'emendamento apportato dal proponente.
L'ordine del giorno n. 848 è stato modificato.
Al primo capoverso delle premesse, le parole da "e, in molti casi..." sino alla fine del capoverso sono eliminate; al II capoverso del dispositivo la parola "Governo" è sostituita con "Parlamento").
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 848, come modificato, il cui testo recita: "Considerato che da tempo il dibattito in corso sul tema della sicurezza urbana chiamata in causa sempre più spesso i ruoli, i compiti e le funzioni del corpo di Polizia Locale.
Verificato che attualmente risultano vacanti su base regionale circa 1200 posti di operatore di Polizia locale in relazione alla determinazione del contingente numerico del Servizio di Polizia Locale così come determinato all'articolo 1 della L.R. 58 del Novembre 1987 e, che tale carenza di personale già oggi impedisce di fatto il pieno svolgimento dei compiti assegnati al Corpo stesso; impegna la Presidente e l'Assessore competente a: 1. operare con determinazione presso il Governo al fine di richiedere uno specifico provvedimento di deroga al blocco delle assunzioni per gli operatori di Polizia Locale da parte dei Comuni della Regione Piemonte anche in deroga al patto di stabilità 2. sollecitare il Parlamento all'approvazione del disegno di legge 'disposizioni per il coordinamento in materia di sicurezza pubblica e Polizia amministrativa locale e per la realizzazione di politiche integrate per la sicurezza', nel testo già approvato dalla Conferenza dei Presidenti di Regione e di Province autonome l'8 maggio 2003, dall'UPI e dall'ANCI il 29 maggior 2003, oltreché approvato dalle OOSS maggiormente rappresentative e dalle Associazioni di categoria. Un provvedimento la cui approvazione è stata ulteriormente sollecitata con una pubblica iniziativa nazionale lo scorso 5 ottobre indetta da Forum italiano per la sicurezza urbana, CGIL Funzione Pubblica, CISL, FP, UIL, Fed. Poteri Locali, SULPM (Sindacato unitario lavoratori Polizia municipale), ANCI, UPI, e altre sigle associative.
3. ad operare nell'ambito di applicazione della Legge Regionale n. 344 del 11/2007, nel più rigoroso rispetto del ruolo, funzioni e compiti assegnati al Corpo di Polizia Locale dalla L.R. 58 30/11/1987.
4. ad avviare un tavolo di concertazione con le OOSS finalizzato alla puntuale definizione e condivisione delle modalità di attuazione della Legge Regionale 344 del Novembre 2007 in particolare nelle parti che attengono a ruolo, compiti, funzioni e dotazioni del corpo di Polizia locale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
Mozione n. 849 "Istituzione nella legge finanziaria 2008 di un fondo per gli interventi di presidi locali di pubblica sicurezza" presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti, Ferrero.
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come i colleghi ricorderanno, ritenevamo fosse opportuno inserire questa indicazione all'interno della legge. Riteniamo che, in una legge che parla di sicurezza, i presidi locali di pubblica sicurezza rappresentino come non mai uno strumento per garantire sicurezza. Ciò non è stato possibile. Crediamo sia comunque importante che la Giunta stanzi nel bilancio del 2008 almeno un milione di euro per interventi di compartecipazione per i Comuni inferiori ai 15.000 abitanti, che hanno anche maggiori difficoltà nell'intervento, per presidi di pubblica sicurezza, il che può voler dire l'ampliamento della caserma dei Vigili come interventi sulle caserme anche dell'Arma dei carabinieri.
Alcuni colleghi obietteranno, anche correttamente, che è un compito che attiene allo Stato. Chi conosce la realtà delle amministrazioni locali sa in quanti casi sia impossibile l'ampliamento di caserme dei carabinieri se non con l'intervento delle amministrazione locali, che già oggi intervengono in moltissimi casi.
Pertanto, crediamo che sia un intervento positivo, che non migliora la legge perché non entra all'interno della stessa, ma parlando di politiche di sicurezza introduce un principio importante, per cui la Regione Piemonte andrà a garantire risorse a Comuni che,come gli altri, soprattutto negli ultimi mesi, sono stati colpiti da fenomeni di criminalità diffusa.
Quindi, esprimeremo un voto favorevole all'ordine del giorno presentato e crediamo, come dicevo in apertura, che sia un intervento importante e significativo che la Regione Piemonte effettuerà



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Con questa mozione, come è stato detto prima dal Consigliere Vignale si prevedono nella legge di bilancio 2008 risorse pari a un milione di euro finalizzati ad interventi di compartecipazione per il completamento conservazione o riutilizzo di locali destinati a presidi di pubblica sicurezza nei Comuni con abitanti inferiori ai 15.000.
Questa voce vuole significare un aiuto da parte della Regione alle Amministrazioni locali, prendendo atto delle difficoltà quasi insormontabili di molti Comuni di poter assicurare alle forze dell'ordine abitazioni decenti per gli agenti e caserme meno fatiscenti di quelle attuali, per rendere così più agevoli i lavori non facili che si compiono.
Attraverso contatti molteplici con i Sindaci di tutti questi Comuni, ci siamo resi conto che, effettivamente, vivono in una situazione veramente drammatica.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) della mozione n. 849, sulla quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che molte amministrazioni locali hanno più volte sottolineato la necessità di potenziare o ampliare i presidi locali di pubblica sicurezza al fine di garantire un'opera di maggior prevenzione e presidio dei territori e ridurre i fenomeni di criminalità sottolineato che soprattutto le amministrazioni locali inferiori ai 15.000 abitanti hanno, per motivi di bilancio, grandi difficoltà a intervenire per potenziare o ampliare i presidi di pubblica sicurezza considerato che impedimenti strutturali spesso impediscono l'assunzione di un numero maggiore di uomini dedicati alla pubblica sicurezza in quanto non in grado le strutture esistenti di garantire un ampliamento degli organici impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a prevedere nella Legge di Bilancio 2008 risorse pari ad un milione di euro finalizzate ad interventi di compartecipazione per il completamento conservazione o riutilizzo di locali destinati a presidi di pubblica sicurezza nei Comuni con abitanti inferiori ai 15.000".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 850 "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" presentato dai Consiglieri Casoni Boniperti, Botta, Vignale.
Comunico la seguente riformulazione del dispositivo da parte dei proponenti: "affinché, entro tre mesi dall'approvazione del disegno di legge n. 344, riferiscano alla competente Commissione consiliare in merito alla necessità di revisione della normativa regionale".
In sessione di Conferenza dei Capigruppo, la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 850, come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto della discussione del disegno di legge n. 344: (Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata) impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente affinché, entro tre mesi dall'approvazione del disegno di legge n. 344 riferiscano alla competente Commissione consiliare in merito alla necessità di revisione della normativa regionale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 851 "Normativa regionale in materia di nomadi" presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta, Vignale.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ci spiace un po' che l'Assessore Caracciolo e la maggioranza ci abbiano costretti a riformulare il nostro precedente ordine del giorno. Ringraziamo per il fatto che si sia preso l'impegno a riferire in Commissione sull'eventualità di rivedere la legge sui nomadi.
In realtà, colleghi, la legge sui nomadi va rivista in maniera imperativa. È una legge del 1989, assolutamente inadatta ad affrontare non solo l'attualità, ma soprattutto la prospettiva. Faccio un esempio: il Comune di Torino ha già stanziato 250.000 euro per l'ipotesi di un campo transito nel territorio comunale. Il fenomeno, ad esempio, dei campi transito, Assessore Caracciolo, è un fenomeno nuovo, che deriva dall'avvento della Romania nell'Unione Europea, che consente, ovviamente la libera circolazione dei cittadini di quel Paese verso l'Italia.
Cosa sta capitando? Sta capitando che arrivano tanti, troppi rom nelle nostre città.
Cosa succede? Succede che noi rischiamo di essere costretti a dover istituire, oltre i campi di raccolta che già abbiamo, una serie di campi temporanei, che poi temporanei non sono mai, di transizione, che poi non lo sono mai: sono campi, e diventano il quinto, il sesto, il settimo campo rom.
E questo è solo un aspetto. Poi, ci sono tanti altri aspetti importanti che la legge di oggi non norma, non copre e non va ad affrontare.
Avevamo tentato, presentando quest'ordine del giorno, di fissare quelli che, a nostro avviso, potevano essere i capisaldi di una nuova legislazione, soprattutto sotto il profilo della lotta contro lo sfruttamento minorile e sotto il profilo dell'attenzione nei confronti della scolarizzazione dei minori, che oggi assolutamente non è assicurata.
Basti pensare che nei campi regolari torinesi - dati del Comune di Torino il 40% dei minori non sono scolarizzati. Ciò significa che vanno in giro a mendicare, a rubare e a prostituirsi.
Questo significa, non altro! Non campano d'aria, non vanno a scuola e li vediamo agli angoli delle strade.
Per questo motivo, avremmo voluto un impegno un po' più convinto, da parte della Giunta, Assessore Caracciolo, perché questa diventerà, sta già diventando, un'altra emergenza.
Se avrete l'accortezza di presentare un nuovo testo di legge, forse potremo anche dare il nostro modesto contributo, come Regione, ad affrontarlo; se non lo farete, non avremo una struttura in una serie di situazioni locali che supereranno, nei fatti, l'efficacia e la validità dell'attuale legge sui nomadi.
A questo proposito, è chiaro che il nostro è un testo di destra rigoroso, che a voi sicuramente non piace, perché essendo rigoroso non vi può piacere; a voi piace il caos, l'indeterminatezza delle regole...



(Commenti del Consigliere Dalmasso)



GHIGLIA Agostino

Guarda, Dalmasso, io ho torto, ma tu vai a visitare un campo nomadi torinese, poi mi racconti! A voi piace il caos e lo dimostrate dove governate, dove ci sono i campi nomadi che gridano vendetta agli dei, con dei controlli che, lasciamo perdere, perché non ci sono, perché sono fatti male, nonostante ci sia un nucleo apposito e dei controlli talmente puntuali e rigorosi che metà dei bambini sono mandati a mendicare, anche se - ti faccio un altro esempio per dimostrarvi che a voi piace il caos, visto che scuoti la testa l'articolo 7 del "Regolamento Nomadi" del Comune di Torino prevede che, se il bambino non viene scolarizzato, la famiglia può essere cacciata.
In tanti anni, non ne hanno cacciata una, ma i bambini a scuola non ci vanno.
Allora, capite - colleghi - l'urgenza di andare ad affrontare davvero con rigore questo tema, per evitare che sia la xenofobia a sostituirsi alle leggi, per evitare che nelle nostre città arrivino troppe persone, che il nostro tessuto sociale se ne possa gravare, ed evitare tutti quei problemi che voi non vivete, perché state comodamente seduti, come il sottoscritto in quest'Aula, e che avete questa visione bucolica del nomadismo come cultura, perché non vivete a Falchera, perché non vivete a Mirafiori perché non vivete a Barriera di Milano, dove i campi ci sono, e dove la realtà del quotidiano non è quella dei poeti - caro Boeti, scusa la rima ma è quella di furti (non quelli del rame), degli scippi, della prostituzione e dello sfruttamento.
Questo è un testo rigoroso: noi vi chiediamo di votare un testo rigoroso oppure di prendere un impegno un po' più serio, che non una vaga disponibilità a valutare un'eventualità.
La valutazione di un'eventualità è proprio poco per affrontare un problema così drammatico e drammaticamente urgente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La presentazione di quest'ordine del giorno è per sollecitare la presentazione di un disegno di legge, da parte della Giunta, in Commissione, al fine di normare l'attuale disciplina sui nomadi e la regolamentazione della loro presenza sul territorio regionale. Penso che AN, al di là della sostanza sulla quale non voglio entrare, abbia sbagliato la sede e la modalità della richiesta.
Infatti, l'argomento non è pertinente al tema che stiamo discutendo cioè quello della sicurezza integrata.
Occorre infatti ricondurre le problematiche riguardanti i nomadi ad altri contesti di discussione, riguardanti altre competenze politico amministrative, diverse da quelle rappresentate oggi in questa discussione.
La materia risulta, nel suo complesso, normata da una legge regionale la n. 26 del 10 giugno 1993, recante "Interventi in materia di popolazione zingara"; tra l'altro, mi sembra una buona legge, ricca di contenuti sociali e organizzativi, di regole che sono non molto dissimili da alcuni vostri suggerimenti.
Se s'intende legittimamente rivedere questa legge alla luce di nuove esigenze, occorre seguire altri percorsi.
La posizione dei nomadi, che ha sempre presentato e presenta problemi di accoglienza e integrazione, dopo l'entrata in Europa di alcuni Paesi dell'Est con diritto di cittadinanza, va rivista e inquadrata sotto una luce più completa e più adeguata, tenendo conto della peculiarità di una popolazione che ha una sua storia e una propria identità etnica e culturale.
Ci siamo presi, in questa sede, l'impegno di riflettere sul precedente emendamento di Alleanza Nazionale e di dare una risposta in merito alla revisione dell'attuale legge entro un periodo di tre mesi. Impegno che manterremo. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 851, il cui testo recita: "I sottoscritti Consiglieri regionali impegnano la Presidente della Giunta regionale ad uniformare la normativa regionale in materia di nomadi ai sotto elencati principi: 1.I comuni possono individuare sul proprio territorio uno o più siti da destinare, con spesa a carico dei rispettivi bilanci, alla realizzazione di aree attrezzate per l'ospitalità dei nomadi. Tali aree dovranno rispettare le destinazioni d'uso dello strumento urbanistico comunale: diversamente dovrà essere predisposta ed approvata motivata e specifica variante urbanistica.
2. Gli enti interessati adottano un regolamento contenente la disciplina dell'uso e delle modalità di accesso alle aree attrezzate esistenti sul proprio territorio e vigilano sul rispetto delle norme emanate al fine di garantire una dignitosa ed ordinata convivenza delle comunità nomadi anche con la popolazione residente. Il regolamento in particolare deve prevedere: a) la capacità ricettiva di ogni area attrezzata, in relazione alla sua estensione b) le norme per la gestione e manutenzione dell'area c) i criteri per l'assegnazione delle piazzole d) le modalità per la registrazione delle presenze e per la segnalazione dei minori soggetti all'obbligo scolastico, nonché gli orari per l'accesso al campo e) il versamento, a scadenza almeno quindicinale, da parte di ciascun utente, di un contributo alle spese di gestione, fissato in misura tale da coprire almeno i costi dell'energia elettrica e dell'acqua potabile utilizzate, nonché la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e delle acque reflue f) le sanzioni, sino all'allontanamento dal campo, in caso di inosservanza delle disposizioni in esso contenute.
3. Copia del regolamento, redatto anche in lingua romanes, è affisso all'interno dell'area attrezzata.
4. Il godimento di servizi pubblici, da parte dei nomadi, é subordinato alla regolarità della loro presenza nel territorio nazionale ed all'esatto adempimento degli obblighi prescritti dalla legge. Sono, comunque, erogate le prestazioni di assistenza sanitaria urgenti ed indifferibili.
5. La presenza nomade, nelle aree di sosta situate nel territorio dei singoli comuni, non dovrà comunque superare l'uno per mille della popolazione ivi residente.
6. Le aree attrezzate per la sosta dei nomadi sono dotate di delimitazione perimetrale, servizi igienici collegati alla rete fognaria ed idrica, acqua potabile calda e fredda e lavatoi, illuminazione pubblica ed impianti per l'allacciamento all'energia elettrica ad uso privato, aree verdi contenitori per rifiuti solidi urbani adatti all'asporto operato dal servizio pubblico di raccolta e cabina telefonica. Tali attrezzature devono essere proporzionate alla capacità ricettiva dell'area e l'intera superficie di essa deve essere asfaltata.
E' altresì vietata la costruzione di strutture in muratura ad uso abitativo.
7.
a) Gli appartenenti alle comunità nomadi, che intendono stabilire la loro provvisoria dimora nell'area attrezzata, sono tenuti al rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e pubblica sicurezza nonché di ogni altra disposizione di legge o di regolamento. Gli apolidi e i nomadi in possesso di cittadinanza diversa da quella italiana devono, altresì uniformarsi alla legislazione statale in materia di ingresso e soggiorno nel territorio dello Stato.
b) Per accedere all'area attrezzata per la sosta ogni nomade, in particolare, dovrà: esibire validi documenti di identità per la registrazione ed indicare il presunto periodo di permanenza versare, a titolo di deposito cauzionale, al gestore dell'area, una somma corrispondente a quindici giorni di sosta. Tale importo verrà restituito al termine dell'utilizzo dell'area attrezzata, sottratti gli importi per eventuali danni arrecati alle attrezzature esistenti, nonché quelli per il mancato pagamento dei contributi di cui al comma 1, lettera e). Sono fatti salvi i maggiori importi a qualsiasi titolo dovuti e le conseguenti sanzioni previste dalla legge versare al gestore dell'area i contributi di cui al comma 1, lettera e).
8. L'inosservanza della disposizione di cui al precedente punto comporta la decadenza dal diritto di sosta nell'area. Il gestore, entro i tre giorni successivi alla scadenza del termine per il pagamento del contributo diffida ad adempiere il nomade obbligato; ove persista l'inadempienza il sindaco dovrà provvedere ad ordinarne l'immediato allontanamento dal campo.
Copia della diffida é affissa nella bacheca del campo.
9. Coloro che siano incorsi nella sanzione dell'allontanamento dal campo di sosta per più di tre volte anche non consecutive e per campi diversi non potranno più essere accolti nelle aree di sosta ubicate sul territorio regionale. A tal fine la Regione, sulla base dei dati di cui al comma 4 dell'articolo 5 cura la trasmissione periodica ai comuni dell'elenco di coloro che sono incorsi in tale sanzione.
10. In applicazione (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'art.45 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, ed attuazione di progetti regionali) concernente il diritto allo studio e (Testo unico delle disposizioni legislative in materia d'istruzione) i comuni, d'intesa con le competenti autorità scolastiche, adottano iniziative idonee per favorire l'inserimento dei bambini nomadi nella scuola materna e dell'obbligo, vigilando, per il periodo di permanenza nel campo di sosta, sulla regolare frequenza scolastica e altresì sul rispetto dei diritti del fanciullo.
b) I comuni possono, inoltre, realizzare iniziative per il compimento dell'obbligo scolastico e di educazione permanente per i nomadi adulti.
c) La mancata scolarizzazione dei minori o reati connessi al loro sfruttamento comportano l'immediata espulsione dall'area di sosta".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 47 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 852 "Potenziamento organici e risorse Vigili del Fuoco" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Clement, Dalmasso, Bossuto Barassi, Robotti, Chieppa, Comella, Cavallaro, Moriconi.
La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta regionale esprime parere favorevole e precisa che prima delle vacanze è stato firmato un accordo di programma tra Regione e Vigili del Fuoco alla presenza del Sottosegretario all'Interno Onorevole Rosato e dell'ingegner Ferraro, che è il Presidente provinciale dei Vigili del fuoco.
Sono stati individuati dei temi su cui c'è la nostra completa disponibilità nei confronti dei Vigili del Fuoco, che oggi dispongono di circa 1.500 unità di Vigili del fuoco professionisti e di altri 1.800 Vigili del fuoco volontari.
Ho sentito l'ingegner Ferraro proprio ieri e mi ha assicurato che a livello romano stanno ridefinendo quello che voi avevate chiesto, cioè la ridefinizione degli organici nella Provincia di Alessandria.
Fatte queste premesse, accettiamo questo emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) dell'ordine del giorno n. 852, il cui testo recita: "Premesso che: i Vigili del Fuoco sono un Corpo dello Stato, alle dirette dipendenze del Ministero dell'Interno e sono una fondamentale componente del soccorso in un sistema di protezione civile nuovo e moderno la pianta organica del CNVVF risale ad DPCM del 1997, integrato con lievi modifiche nel 2000 e nel 2001, modifiche ed incrementi di organico che peraltro non hanno toccato i Vigili del Fuoco di Alessandria quale componente fondamentale del Sistema Nazionale di Protezione Civile il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco provvede all'assistenza di primo soccorso delle popolazioni colpite da calamità naturali o da catastrofi nel quadro di azione coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile.
Preso atto che: il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Alessandria - comprensivo delle sue cinque sedi distaccate di Ovada, Novi Ligure, Casale Monferrato Tortona e Acqui Terme - lamenta una drammatica carenza di personale operativo, nonché di fondi necessari al pagamento delle competenze, alla riparazione degli automezzi ed al mantenimento delle sedi di servizio, come peraltro indicato anche da alcune rappresentanze sindacali interne con il DPCM del 1997 si determinò la categoria della sede di Alessandria e delle sedi distaccate assegnando un organico operativo complessivo di 237 unità, ad oggi ridotto a 194 unità insufficienti, considerato l'incremento degli insediamenti industriali e civili, con un rapporto di un Vigile del Fuoco ogni 2.200 abitanti circa contro una media europea di un Vigile del Fuoco ogni 1.000-1.500 abitanti rispetto alla dotazione organica prevista dal DPCM 1997, al Comando Provinciale VVF di Alessandria mancano ad oggi ben 43 unità operative e non vi sono positive aspettative di nuove assegnazioni di personale.
Tutto ciò premesso il Consiglio Regionale impegna la Giunta a: richiedere urgentemente al Ministero dell'Interno, al Dipartimento VVFF Soccorso Pubblico e Difesa Civile la riclassificazione e dunque il potenziamento dell'organico, dei mezzi e delle risorse economiche, sia della Sede Centrale VVF di Alessandria che delle relative sedi distaccate nel contempo di verificare la situazione in ordine agli organici, alle risorse economiche ed ai mezzi in dotazione ai Comandi Provinciali VVF delle altre province piemontesi".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 853 "Funzioni ordine pubblico" presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta, Vignale.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Il nostro ordine del giorno era stato presentato perché, come avevamo già detto nel corso del dibattito sulla legge, è discrezionalità delle Prefetture conferire un determinato tipo di funzione e quindi di indennità ai Vigili urbani e ai Corpi di Polizia municipale, che operano in zone particolarmente a rischio.
Penso ad esempio a Torino, per quanto riguarda i nuclei cosiddetti interforze, alle pattuglie miste che operano a Porta Palazzo e a San Salvario.
Questa funzione e la relativa indennità di ordine pubblico è il riconoscimento di un impegno che eccede le normali funzioni demandate alla Polizia municipale e che esulano anche dall'impiego che dovrebbe essere fatto dal corpo di Polizia municipale.
Noi con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta di attivarsi presso i Prefetti affinché questa funzione venga resa stabile rispetto ai Corpi di Polizia municipale.
Qual è l'intento? L'intento è di superare dal basso - e dovrebbe piacere anche ai comunisti - l'attuale normativa che regola i Corpi di Polizia municipale. Perché se riuscissimo a far dare le funzioni di ordine pubblico e le relative indennità ai Vigili urbani, noi daremmo ai Vigili urbani delle funzioni di vera e propria Polizia, quindi con delle potenzialità decisamente superiori rispetto all'intervento in materia di sicurezza.
Ora, qualcuno potrebbe obiettare dicendo che non si vuole che la Polizia municipale diventi un'altra Polizia. Molto bene, dico io, ma allora mi chiedo come mai in Comuni, come ad esempio il Comune di Torino, dove le maggioranze sono di sinistra, con il voto determinante dell'estrema sinistra, in due zone importanti della città questo già avviene? Il tema "Funzioni dei Vigili urbani" non deve essere una "maglia bernarda" che si usa a seconda delle convenienze.
A Torino il vigile urbano non è più quello che dà la multa e che va a sanzionare il divieto di sosta; poi ci sono i Vigili fantasma con le telecamere per fare un po' di cassa, ma questo è un altro discorso che non è qui il caso di affrontare. Oggi il vigile urbano che opera per strada si trova a correre gli stessi rischi e, di fatto, ad avere da parte dei suoi concittadini le stesse richieste che ha chi indossa un'uniforme.
Allora bisogna riconoscere questa banalità in maniera non ipocrita e bisogna avere il coraggio di affrontarla, perché oggi non c'è più solo Porta Palazzo e San Salvario, ma Porta Palazzo, San Salvario, Barriera di Milano e tante altre zone della città che stanno diventando zone a rischio.
Io parlo di Torino e ovviamente in altre realtà la situazione l'abbiamo ripetuto tante volte - non è così grave. Mi sembrerebbe un atto importante di sensibilizzazione della Giunta nei confronti delle Prefetture, che servirebbe anche a rimotivare o a motivare maggiormente i poliziotti municipali, ad affidare loro delle funzioni che sono in pratica quelle che già svolgono, ma che non si vogliono allargare, commettendo a nostro avviso un grave errore. Perché - e concludo - delle due l'una: o il poliziotto municipale fa solo ed esclusivamente il poliziotto municipale come ai vecchi tempi, cioè controlla i mercati e i divieti di sosta, oppure il poliziotto municipale fa la funzione, perché il sentire comune chiede al poliziotto municipale dotato di arma, non solo di blocchetto e matita, di interpretare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Volevo ricordare al Presidente Ghiglia che intanto è un problema di ordine sindacale, per cui va discusso nella sede appropriata.
L'operatore di Polizia locale che abbia la qualità di agente di pubblica sicurezza percepisce già per questa sua funzione un'indennità.
una funzione che non è eterna, che viene legata alle necessità, che viene data all'operatore di Polizia locale attraverso una richiesta del Sindaco e quindi del Prefetto, e può svolgere questo compito non in via continuativa, ma in via temporanea nel proprio Comune.
vero quello che lei dice sulle pattuglie miste, dove effettivamente l'operatore di Polizia locale che abbia questa qualità di agente di pubblica sicurezza svolge un compito in pattuglia mista assieme a quello della Polizia di pubblica sicurezza e ai carabinieri.
Quindi, capisco il suo ragionamento, ma le funzioni del vigile urbano oggi sono contemplate e prospettate nella legge n. 58/87, e sono altre funzioni. Queste sono funzioni che possono avere in alcuni momenti, come la funzione di Polizia giudiziaria, quella di servizio sulla strada e quella di Polizia di pubblica sicurezza. Quindi, hanno già un'indennità per questo servizio, che non è continuativo, ma è definito nel tempo in base ai comandi che ricevono.
Dunque, il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Per fare le cose in modo ponderato, non mi va di votare senza un minimo di discussione su questo argomento, che è estremamente serio, anche se vede quest'Aula divisa.
Il principio esposto dal Consigliere Ghiglia - laddove si afferma che l'operatore di Polizia locale, nel momento in cui svolge le funzioni di pubblica sicurezza che gli sono affidate dal Prefetto, normalmente su richiesta del Sindaco, deve percepire tutti i riconoscimenti, anche in termini di emolumenti, adeguati a quel rischio e a quelle funzioni - non mi può che vedere d'accordo.
L'Assessore ci risponde che, di fatto, già percepisce questi emolumenti. Sinceramente, non so se li percepisca adeguatamente o se li percepisca in una misura di cui l'operatore stesso è insoddisfatto. Di conseguenza, volevo dichiarare la mia condivisione dell'importanza del problema e votare comunque a favore di quest'ordine del giorno, fatte salve le osservazioni testé avanzate dall'Assessore rispetto al percepimento degli emolumenti.
Se leggiamo letteralmente la richiesta dell'ordine del giorno, dice di farsi promotori presso la Prefettura affinché agli operatori vengano riconosciute le funzioni. Ma se queste funzioni vengono di fatto riconosciute, mi sembrerebbe superfluo.
Comunque, per dare un segnale di concreto interessamento a questo problema, che condivido, voterò a favore di questo documento.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri), dell'ordine del giorno n. 853, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi presso la Prefettura piemontese al fine di ottenere il riconoscimento di funzioni di 'Ordine Pubblico' e le relative indennità ai Corpi di Polizia Municipale della Regione".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 855 "Un chiaro impegno per la sicurezza" presentato dai Consiglieri Scanderebech, Guida, Casoni, Rossi.
La parola al Consigliere Scanderebech per l'illustrazione.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente e colleghi tutti, con quest'ordine del giorno si chiede un'assunzione di responsabilità da parte dell'Assessore, in un momento molto delicato, che vede le Forze dell'Ordine impegnate su tutti i fronti.
Le stesse Forze dell'Ordine, con i propri sindacati - rappresentativi di quello che è un lavoro onesto e dignitoso - sono purtroppo in trincea tutti i giorni senza avere gli opportuni mezzi per combattere la criminalità.
Vede, Presidente, a me sorge spontaneo pormi alcune domande. Oggi per caso, mentre eravamo in Conferenza dei Capigruppo per cercare di capire cosa fare, ho preparato un bando pubblico dove ho scritto che, a far data da oggi - firmato da Vincenzo Chieppa - sono accolte (previo esame dettagliato) le domande per il permesso di soggiorno a Tirana, compreso vitto e alloggio. La domanda esclude il vincolo di appartenenza politica e geografica. Torino, 4/12/2007.
Perché questo, Assessore? Non è una provocazione. Perché il nostro Presidente del Consiglio, amato Presidente del Consiglio, super amato Presidente del Consiglio dal popolo italiano, è andato in questi giorni (come ha fatto in passato Bush ) a Tirana. Città bellissima, c'è persino un cavallo con il mio antenato, Giorgio Scanderbeg (XV secolo), per chi non lo sapesse, di sangue nobile. Al contrario di quello che qualcuno pensa spesso e sovente attribuendo aggettivi poco qualificanti, mi onoro di appartenere a quel ceppo così famoso, grazie al quale oggi possiamo parlare di repubblica e di libertà.
Diversamente, saremmo sotto la dittatura, non solo liberale democratica, ecc. di una parte asiatica. Ma lasciamo quella parte lì dov'è.
Veniamo a noi, Assessore, altrimenti poi non si capisce qual è il significato. Oggi, nell'altro ordine del giorno, parlavo di intervenire su problemi quotidiani, ossia prostituzione selvaggia, spaccio microcriminalità e tutto quanto esiste sulle nostre strade.
Ripeto, il Presidente Prodi è andato a Tirana, dove non si incontra nemmeno una prostituta per strada. Mia moglie dice: è chiaro, le hanno portate tutte qui. Ha ragione. Sempre lei mi dice (visto che sono un personaggio politico): che cosa ci stai a fare tu lì? Anche le mogli pensano che noi abbiamo il potere di valutare, decidere, ecc. Malgrado quello che conto, lei, considerato che in casa non conto niente, pensa che in quest'Aula posso avere potere decisionale.
Detto questo, Assessore, come mai a Tirana non si vede neanche una prostituta per strada? Un motivo ci sarà. Non sto scherzando. Lo pu chiedere lei, se va a Roma, al tavolo di concertazione sulla sicurezza dell'ordine pubblico. Il motivo è che ci sono delle condizioni di legge che non permettono che queste signorine si possano prostituire ovunque e per strada. In più, gli stessi clienti che si fermano con la macchina vengono tassati non solo con la multa, ma anche con dei provvedimenti legislativi e legali.
Come conseguenza, ci ritroviamo qui le prostitute della Romania, dei Paesi dell'Est, dell'Albania, del Marocco, della Tunisia, ecc. Lei capisce che, così facendo, non diamo un bell'esempio.
Voglio allora dare un consiglio non a lei, ma a Deorsola, che forse più di lei è vicino a Prodi. In verità non si capisce più niente con queste nuove geografie politiche. Mi auguro che per me ci sia un piccolo buco in qualche sgabuzzino, altrimenti mia moglie, con l'andazzo che c'è in giro prima o poi mi caccerà via di casa.
Al contrario di quello che pensate voi, una volta la mia dichiarazione dei redditi era molto più prosperosa. Oggi, però, non è questo il tema del contendere, perché parliamo di sicurezza.
Arrivo al dunque: a Tirana, i Vigili sono armati con doppio manganello e hanno auto tecnologicamente più avanzate delle nostre, perché se le fanno portare da Bush. Questo è uno dei motivi per cui, quando Bus si è recato a Tirana, gli hanno rubato l'orologio: non perché hanno dei difatti genetici ma perché dovevano dimostrare che malgrado quelle "macchine scassate" che gli hanno inviato dagli Stati Uniti, non riescono comunque a reprimere il crimine. Quello era l'indirizzo. Poi, alla fine, sembra addirittura che la notizia fosse falsa, nel senso che non gli avevano rubato l'orologio; era stata tutta una montatura.
importante, dunque, che i Vigili siano professionalmente preparati e muniti di attrezzature appropriate; insomma, professionalmente "costruiti" per fungere da deterrente, ma che siano in grado di intervenire, come questi bravi Vigili di cui abbiamo letto sui giornali, per reprimere i reati sul territorio. Non chiedo niente di più. Penso che sia una richiesta di tutti.
Però, per dei retroscena o per vincoli ideologici, anche i miei colleghi situati alla mia destra non accettano di risolvere i problemi pratici del quotidiano.
Invito anche voi, colleghi, a lasciare da parte la storia, perché ne avrei da dire più di voi, visto che risalgo al 1400, mentre voi siete più moderni! Lasciamo stare i retaggi storici. Parliamo di cose concrete e diamo una mano anche all'Assessore, tutti assieme.
Adesso cerchiamo di approvare questa legge; aspettiamo cinque o sei mesi e verifichiamo, tramite un monitoraggio, che cosa, nel frattempo, sarà cambiato. Se saremo ancora qui (sempre che non cadano altri schemi politici... ma mi auguro di no, perché mi dovrei dare subito da fare diversamente!) ci confronteremo sul merito. E mi auguro che in quella circostanza l'Assessore potrà intervenire con azioni di Giunta per reprimere e limitare questa devastante situazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Volevo porre una domanda al Consigliere Scanderebech: in Albania, a Tirana, hanno forse la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria e quella Forestale? Perché in Italia abbiamo ben cinque corpi di Polizia e lei vorrebbe far sì che la Polizia comunale, i Vigili urbani, diventi la "sesta" forza di Polizia armata.
La mancanza di poliziotti che lei denuncia, il fatto che non siano dotati di auto oppure che siano fatiscenti, in parte è vero, nel senso che è stato il Ministro Amato a dire certe cose.
Però, secondo alcune statistiche, risulta che in Italia, rispetto all'Europa, c'è un numero più alto di Agenti di Polizia. Quindi il problema può essere sì dovuto alle auto e probabilmente anche agli stipendi bassi (penso che, comunque, qualcosa in tal senso ci sia), ma le faccio presente che non siamo noi che ci rivolgiamo al Ministero, ma è il Ministero che si è rivolto a noi col Patto "Torino sicura", con cui ha chiesto aiuto e contributi alla periferia, cioè città metropolitane, Province e Regione per risolvere questi problemi.
Torno a ribadire che questi sono compiti dello Stato. È lo Stato che deve destinare più soldi nel bilancio del Ministero dell'Interno per questo Dipartimento.
La Giunta esprime, pertanto, il parere contrario su tale ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri) sull'ordine del giorno n. 855, il cui testo recita: "Premesso che: è al vaglio dell'Aula l'approvazione del disegno di legge 334 "Disposizioni relative alla politiche regionali in materia di sicurezza integrata".
Secondo un recente sondaggio, pubblicato sul quotidiano "Sole 24 ore", la Provincia di Torino, nell'anno in corso, ha subito un incremento del 64%per ciò che concerne furti e scippi.
I dati dimostrano inoltre che, sempre nell'anno in corso, a Torino sono stati denunciati 786 borseggi e scippi ed oltre 148 rapine, mentre ad Asti sono stati segnalati alle Forze dell'Ordine 449 furti in casa contro i 413 di Novara.
Considerato che: Il sempre più preoccupante e crescente livello di criminalità aggravato ulteriormente dalla mancanza di mezzi per osteggiarla sono stati denunciati pubblicamente il 6 novembre 2007 dai sindacati delle Forze dell'Ordine.
Secondo quando dichiarato dai sindacati, ad oggi, mancano 5700 poliziotti mancano auto, mezzi e strumenti di lavoro, risorse per addestramenti e corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione.
Il Consiglio regionale impegna la Giunta e l'Assessore competente, A farsi portavoce presso il Ministero dell'Interno delle esigenze del territorio piemontese per ciò che concerne ordine pubblico e sicurezza, al fine di contrastare la criminalità e garantire la dovuta sicurezza ai cittadini piemontesi." L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 860 "Coordinamento regionale di Polizia locale" presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero.
Comunico, da parte del Consigliere Rossi, la seguente riformulazione del dispositivo: "A promuovere un coordinamento regionale di Polizia locale al fine di armonizzare e ottimizzare gli interventi, nella materia di propria competenza, che interessi in particolare i piccoli comuni che non hanno un corpo proprio di Polizia municipale).
La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta accetta il testo così modificato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 860 (come richiesto dal Consigliere Casoni ed altri), il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: ogni giorno i quotidiani ci danno conto di decine di episodi di piccola e grande criminalità a danni dei cittadini secondo i dati del ministero dell'Interno il raffronto 2005-2006 vede svettare, come incremento (+24%) e numericamente (178mila denunce), i borseggi e gli scippi», seguono i furti nelle abitazioni, con oltre 141mila denunce (+17%).
A Torino, per esempio, i reati hanno avuto un'impennata folle: ogni giorno in media, avvengono 48 borseggi e 9 rapine considerato che: la Polizia Locale è chiamata ad intervenire e fronteggiare innanzitutto i reati di microcriminalità, i cosiddetti "reati di strada": furti, scippi rapine, vandalismi, che rappresentano in media il 65% dei delitti. La sicurezza urbana è un fenomeno complesso e multifattoriale che non si esaurisce soltanto nei fenomeni di disagio e devianza ma investe il concetto di vivibilità delle nostre città.
Gli agenti di Polizia Locale, che vivono a stretto contatto con il territorio, oggi sono coloro che sanno ascoltare le esigenze dei cittadini e si impegnano per garantirne la sicurezza ritenuto che: la Polizia Locale verrà sempre più impiegata in attività di controllo prevenzione e repressione di natura non più prevalentemente amministrativa ma anche giudiziaria nella nuova legge regionale relativa alle politiche integrate in materia di sicurezza è previsto che i Comandanti del Corpo di Polizia Municipale dei comuni capoluogo di provincia partecipino alla Conferenza regionale sulla sicurezza integrata impegna la Giunta regionale a promuovere un Coordinamento regionale di Polizia Locale al fine di armonizzare e ottimizzare gli interventi nelle materie di propria competenza che interessi in particolare i piccoli comuni che non hanno un proprio corpo di Polizia municipale".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 38 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo della proposta di legge n.
344.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 34 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Montagna

Esame proposta di legge n. 254, inerente a "Tutela dei funghi epigei spontanei"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di legge n. 254, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Con il consenso del relatore, Consigliere Robotti, Do per letta la relazione, il cui testo recita: "Cari colleghi, la legge che ci accingiamo a discutere è il compimento di una lunga ed intensa discussione che la Commissione Ambiente ha sapientemente gestito con intelligenza e passione, con la consapevolezza di trovare un punto d'accordo che coniugasse la difesa delle risorse naturali rappresentate dai funghi e dal loro ecosistema, e la valorizzazione, sotto diversi punti d'osservazione, della raccolta e della conservazione dei medesimi.
Questo nostro interessante lavoro è potuto avvenire grazie ad un impegno serio e costruttivo delle minoranze, dei colleghi di maggioranza e alla capacità di sintesi della Presidente della V Commissione e dell'Assessore all'ambiente, oltre all'intenso lavoro degli uffici legislativi del Consiglio e dei funzionari dell'Assessorato all'Ambiente.
La proposta di legge che, se approvata, stralcerà dalla legge regionale 2 novembre 1092, n. 32 (Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale) le disposizioni relative alla regolamentazione della raccolta dei funghi epigei, permetterà di risolvere uno dei temi più controversi e anche attesi dalle associazioni micologiche e dai raccoglitori di funghi: l'estensione su tutto il territorio regionale della validità dell'autorizzazione alla raccolta.
A questo risultato si è giunti partendo dal presupposto che non fosse accettabile che la nostra normativa non si allineasse a quella di molte regioni italiane che prevedono un'unica autorizzazione regionale per la raccolta. Altro obiettivo raggiunto è relativo alla definizione del limite per la raccolta che fissa in un massimo di 3 kg la quantità di funghi che è possibile raccogliere in una giornata, mentre oggi, nella normativa regionale in vigore, la raccolta è gravata da un ulteriore limite di carattere numerico, aggiuntivo rispetto alla disposizione nazionale.
Altro elemento importante introdotto è il riconoscimento della funzione scientifica e di carattere pubblico delle associazioni micologiche, del loro lavoro prezioso di catalogazione e di studio di funghi, del sistema delle spore e dei loro effetti. Si è introdotta, infatti, una norma che prevede che venga consentita a titolo gratuito la raccolta dei funghi per tali scopi agli istituti universitari, ai musei naturalistici pubblici agli enti pubblici di tutela sanitaria e di ricerca scientifica, alle associazioni naturalistiche e micologiche, che ne facciano richiesta per i loro dipendenti, studenti o associati.
Relativamente alla divulgazione e ai contributi, oltre a specificare che la Regione favorisce le iniziative delle associazioni volte alla conoscenza ed al rispetto della flora fungina (sulla base di rendiconto di spesa), quali l'allestimento di mostre e stand ed iniziative pubbliche rivolte alla valorizzazione e alla pubblicizzazione della conoscenza dei funghi epigei spontanei, si stabilisce che si possono attivare programmi di manutenzione e di pulizia dei castagneti in coltura, con contributi finalizzati. A tale proposito si rimanda alla Giunta il compito di stilare un apposito regolamento. Quest'ultimo tema è di particolare rilevanza perché riconosce l'alto valore naturalistico dell'impegno dei conduttori dei fondi a castagneto.
Per quanto riguarda le autorizzazioni regionali, si stabilisce che queste hanno valenza regionale ed annuale, sono rilasciati, su delega della Regione, da comunità montane e collinari e dai comuni non facenti parti di tali comunità, ma che si avvalgono delle norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. Gli introiti resteranno ai soggetti che rilasceranno le autorizzazioni. Il titolo per l'autorizzazione alla raccolta sarà costituito dalla ricevuta di versamento, da esibirsi unitamente al documento di identità.
La proposta di legge di cui si chiede all'Assemblea regionale sollecita approvazione è pertanto composta da 16 articoli.
L'articolo 1 circoscrive le finalità alla tutela e alla raccolta dei funghi epigei spontanei, nel rispetto degli ecosistemi esistenti.
L'articolo 2 disciplina la raccolta dei funghi epigei spontanei definendo i limiti della raccolta giornaliera, i divieti, le modalità di raccolta, la costituzione di aree delimitate ove la raccolta dei funghi è consentita a fini economici.
L'articolo 3 disciplina l'autorizzazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei, definendone il carattere personale e la validità sull'intero territorio regionale, individuando gli enti delegati preposti al rilascio dell'autorizzazione, di cui si definiscono le modalità precisando che le somme introitate da tali enti sono utilizzate per la tutela e la salvaguardia del territorio.
Gli articoli 4 e 5 prevedono, rispettivamente, deroghe alla raccolta per i proprietari dei fondi, all'interno dei fondi stessi e autorizzazioni in deroga alla raccolta di funghi epigei spontanei in quantitativi superiori a quelli consentiti dall'articolo 2, comma 1, qualora costituisca fonte di lavoro stagionale o di reddito.
L'articolo 6 disciplina la raccolta per fini scientifici e didattici la cui competenza è conferita alla provincia, mentre l'articolo 7 stabilisce i controlli sanitari per funghi epigei spontanei destinati al consumo.
L'articolo 8 promuove utili iniziative finalizzate a favorire la conoscenza ed il rispetto della flora fungina e prevede l'attivazione di programmi di manutenzione e di pulizia dei castagneti in attualità di coltura attraverso contributi finalizzati a tale scopo.
L'articolo 9 individua i soggetti che effettuano la vigilanza sull'osservanza della presente legge e l'accertamento delle violazioni e prevede il loro aggiornamento professionale con il coordinamento della provincia.
Le sanzioni amministrative sono stabilite all'articolo 10, che prevede anche le modalità di aggiornamento ogni due anni; mentre l'articolo 11 è relativo alla procedura amministrativa e al contenzioso.
L'articolo 12 definisce la suddivisione le somme derivanti dai proventi delle sanzioni amministrative tra gli enti interessati e un loro utilizzo finalizzato agli scopi della presente legge; gli enti delegati al rilascio dell'autorizzazione sono tenuti a trasmettere alla Regione una relazione sullo stato di applicazione della presente legge.
Infine, sono previste norme transitorie, abrogative e modifiche di coordinamento (articoli 13 e 14), e le disposizioni finanziarie (articolo 15) che prevedono, nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, lo stanziamento pari a 1.000.000,00 euro, mentre per il biennio 2008-2009, agli oneri previsti si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dalla normativa regionale vigente in materia di bilancio.
La presente legge entra in vigore 180 giorni dopo la data della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte (articolo 16)".
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Volevo aggiungere una piccola riflessione nata da alcuni ragionamenti fatti anche con l'Assessore all'agricoltura.
L'articolo 2 disciplina una situazione in cui la raccolta dei funghi è consentita o vietata. Nel dibattito in Commissione, ampio e ricco, sono emerse visioni differenti. Abbiamo previsto, in una serie di lettere che vanno dalla a) alla f) della legge, il divieto alla raccolta dei funghi ma probabilmente anche per una dimenticanza, non abbiamo tenuto conto di una serie di situazioni di cui non si può non tener conto. Situazioni che dovrebbero essere scontate, in cui il proprietario, o chi gestisce il fondo, ha provveduto a chiudere le proprietà o ad indicare confini di divieto rispetto alla raccolta dei funghi. La legge precedente prevedeva una disciplina sulla palinatura, ma in questa legge non abbiamo previsto nulla.
So che l'Assessore stava ragionando, su sollecitazione anche delle associazioni dei coltivatori, all'introduzione di una norma in questo senso, onde evitare ripercussioni negative da parte delle associazioni di coltivatori. Si tratterebbe di prevedere un punto nella legge in cui si specifica che è vietata - ove il proprietario o l'avente diritto abbia provveduto a chiudere, comunque, a delimitare il terreno - la raccolta dei funghi. Questo anche per rispetto alle proprietà e rispetto alle consuetudini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Posso anche condividere parte delle argomentazioni sollevate, ma allora credo che non sia oggi la sede opportuna per discutere della legge (peraltro, non è presente neanche l'Assessore). Non possiamo aspettare un Assessore che non arriva, oppure un Consigliere che vuole modificare l'articolato. Si tratta di una materia seria sulla quale si pu ulteriormente riflettere. A noi era stato detto: siamo in chiusura, non si interviene, il testo è blindato, c'è un emendamento della Lega già concordato. Così non è, quindi chiedo che la legge sia rinviata in Commissione dove si possono chiarire alcuni aspetti. Oppure si rinvia ad un'altra seduta.
La minoranza si faceva garante, ma se la maggioranza ha continuamente dei problemi, non si portino i problemi in Aula. Noi non ci stiamo ad aspettare un Assessore. Non siamo gli zimbelli che stanno in mezzo ai problemi della maggioranza, in assenza dell'Assessore.
Chiedo di rinviare l'argomento ad altra data.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Robotti e Bellion: all'articolo 2, comma 7 lettera f) aggiungere la seguente frase: "nelle aree recintate o sottoposte a limitazioni di accesso indicate da appositi cartelli".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Avrei preparato un emendamento che raccoglie le indicazioni del Consigliere Ferraris. Un emendamento aggiuntivo che proporrei all'Aula. Un emendamento all'articolo 2, comma 7, in cui si chiede di aggiungere la seguente frase: "Nelle aree recintate, o sottoposte a limitazioni di accesso, indicate da appositi cartelli".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Stiamo continuando a discutere in assenza dell'Assessore, quindi questo è un problema.
Poi vedremo quando discuteremo e voteremo l'emendamento, però mi sembra che l'emendamento presentato dal Consigliere Robotti, ancorch condivisibile, sia inutile Non so a chi sto parlano, ma almeno rimarrà a verbale. È ovvio che se ho cintato la mia proprietà, non si può entrare. È violazione di proprietà privata ai sensi della legge.
Quanto si stava dicendo riguardava un'altra fattispecie. La fattispecie è quella che in un mio terreno, non cintato, sia vietata la raccolta, in quanto area privata, quindi la raccolta sia riservata all'area demaniale.
Diverso è dire che è vietata la raccolta nelle aree cintate. Lo dice la legge, non dobbiamo dirlo noi. Se entro in un'area cintata, è violazione di proprietà privata. Se lo vogliamo scrivere, scriviamolo, ma non serve a nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Ho compreso l'osservazione del collega Vignale. Non so se l'emendamento è già stato distribuito ed è a sue mani. La legge vieta già i territori cintati per i privati, quindi si tratta di una sottolineatura; comunque l'emendamento sostanzialmente indica l'opzione per il proprietario che è quella di apporre un cartellone sui limiti della proprietà che indichi e dia visibilità al raccoglitore dei funghi che quell'area è privata.
Ovviamente, quando si va a cercare i funghi, è difficile capire qual è l'area demaniale e quale l'area privata. Quindi, se voglio lo indico con un cartellone; se non voglio, ovviamente, con questo do la disponibilità ad entrare nel mio bosco e raccogliere i funghi a tutti. Se, invece, lo indico evito questa possibilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi stupisco perché pensavo di parlare con colleghi che fossero stati almeno una volta nella vita in campagna.
Egregio Presidente della Commissione agricoltura, che sicuramente avrà affondato gli stivali nella campagna piemontese, mi spiega come si fa a sapere dove inizia e dove termina una proprietà laddove ci sia un cartello con scritto "vietato raccogliere funghi"? Se la proprietà è cintata, allora ha un senso. Se metto il mio cartello su questo pezzo di terra, che è la mia proprietà, con la divisione che abbiamo nella proprietà terriera piemontese, in cui ogni dieci metri cambia un proprietario, a che cosa mi riferisco? Nello stesso bosco dove i proprietari sono decine. Un proprietario mette un cartello, ma a che pezzo di bosco si riferisce? Quindi, se la proprietà è cintata ha un senso e si può mettere un cartello. Poi, c'è la proprietà cintata e già quello ha un significato.
Altrimenti, diversamente, non c'è cartello che possa tenere. Deve esserci almeno una delimitazione di qualche tipo, una pralina o qualcos'altro.
Colleghi, non facciamo cose che non hanno senso, perché ci copriamo di ridicolo e, visto che dovremmo essere legislatori, non mi sembra il caso.
Presidente, capisco le motivazioni che spingono il collega Robotti a cercare di far andare avanti la sua legge che, tra l'altro, reputiamo in maniera positiva, però ritengo che la fretta non debba essere cattiva consigliera, perché rischiamo di esporci tutti a delle brutte figure.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Collega Botta, questa norma era già prevista nelle leggi precedenti.
Ogni tanto, andavo a raccogliere funghi in montagna e se anche lei, negli anni '80, ci andava, vedeva che i nostri boschi erano caratterizzati dall'eventuale volontà del proprietario di definire la sua proprietà privata. Ovviamente, i costi di una recinzione sono veramente consistenti quindi molte volte questo non era fattibile.
Allora, come si faceva? Si delimitava la proprietà con dei cartelli visibili uno dall'altro. Le stesse Comunità montane, negli anni '80, hanno contribuito marchiando questi cartelli a legittimare la volontà del proprietario di tutelare le proprietà private sui nostri boschi.
Quindi, questo è fattibile apponendo questa cartellonistica in modo che sia visibile da un cartello all'altro, e questo esprime una volontà di tutela. Da quel punto di vista, quest'emendamento non è irrealizzabile anzi esprime la possibilità per il proprietario di tutelare la propria proprietà.



PRESIDENTE

V'informo che l'Assessore Taricco ha comunicato che sarà in aula in capo a cinque minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

L'Assessore Taricco è uomo di campagna e conosce sicuramente meglio di molti di noi il territorio e la suddivisione territoriale delle proprietà terriere.
Bene, mi fa piacere che l'Assessore arrivi adesso. Stavo dicendo che l'Assessore è uomo che, oltre a fare l'Assessore all'agricoltura, ha sempre operato nell'agricoltura, sa bene come sono divise sia in montagna, in collina e in pianura le proprietà terriere.
Allora, porre dei cartelli...
Però, se dobbiamo stare qui a parlare e nel frattempo ci sono le riunioni in corso, lei come Presidente deve anche tutelare quest'Aula.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni. Diamo un attimo di tempo all'Assessore Taricco, appena arrivato in aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.05 riprende alle ore 18.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Per cortesia, colleghi, o riusciamo a prendere posto nei banchi, o la seduta verrà sospesa.
Comunico che è stato ritirato l'emendamento n. 2, sostituito dal seguente: emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Robotti: all'articolo 2, comma 7, lettera f): nei terreni sui quali sia vietato l'accesso ai sensi dell'articolo 841 e seguenti del Codice Civile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato 1 bis, presentato dai Consiglieri Dutto, Novero e Rossi: "l'autorizzazione di cui al comma 1 è personale e revocabile nei casi previsti dalla presente legge ed è sostituita dalla ricevuta del versamento di una somma stabilita con cadenza triennale con deliberazione della Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente. La ricevuta di versamento costituisce denuncia di inizio attività in forza dell'indicazione della causale del versamento, delle generalità, del luogo e della data di nascita, nonché della residenza del raccoglitore. Ai fini della validità dell'autorizzazione per più anni solari, è ammesso il pagamento in un'unica soluzione di una somma pari a un massimo di tre annualità. La ricevuta del versamento, accompagnata da idoneo documento di identità, è esibita a richiesta del personale addetto alla vigilanza".
La parola all'Assessore Taricco per il parere della Giunta.



TARICCO Giacomino, Assessore alla tutela della flora e della fauna

accolto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 bis.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Botta, per dichiarazione di voto sull'intero testo.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Mi spiace che questa legge sia passata in maniera un po' furtiva, perché era una legge sulla quale in Commissione abbiamo discusso molto.
Credo che, con l'impegno di tutti, sia stata fatta una buona legge, al di là di chi l'ha proposta, ed è già una garanzia di sicurezza il fatto che ci fosse molto da rivedere.
Non siamo prevenuti nei confronti di nessuno, neanche dei comunisti, e questo dimostra che, quando si promuovono delle iniziative legislative che vanno nel senso di migliorare la situazione, evidentemente il lavoro di Commissione è utile. Peccato che il lavoro d'Aula sia stato così accelerato, ma l'agonia forse era già stata troppo lunga e quindi era giusto arrivare alla fine.
Pertanto, il voto del Gruppo sarà positivo.
Voglio spendere ancora dieci secondi svolgendo una riflessione che non riguarda questa norma, che - ripeto - per noi va bene. Mi rivolgo a quest'Aula, e in particolare ai Presidenti di Commissione, che hanno, tra i provvedimenti loro assegnati, provvedimenti che non voglio dire siano più importanti, perché tutti i provvedimenti hanno una loro dignità e importanza, però che riguardano quei problemi di cui i quotidiani sono ricchi: il problema del caroprezzi, del carovita, della difficoltà economica di affrontare la terza e la quarta settimana.
Abbiamo, nelle varie Commissioni, alcuni provvedimenti relativi al problema del carovita. Pertanto, va bene, andiamo avanti con il provvedimento sui funghi e con tutti i provvedimenti che ritenete di portare all'esame delle Commissioni e dell'Aula, però - e lo dico in particolare ai Presidenti cui competono questi provvedimenti - i cittadini piemontesi si aspettano anche qualche azione decisa, rispetto ai loro problemi quotidiani.
So che in Commissione sono presenti dei provvedimenti riguardanti i mutui immobiliari, ma non interveniamo mai su questi problemi che toccano quotidianamente i nostri concittadini. Fingiamo che non esistano o fingiamo di dimenticarcene? Ho utilizzato questi pochi secondi per fare un appello, al di là che siano provvedimenti presentati dall'opposizione o dalla maggioranza - non lo so e non m'interessa - per chiedere ai Presidenti di Commissione di agire affinché la distanza tra il Consiglio e la comunità piemontese non si acuisca sempre di più, proprio perché sui temi concreti, veri, importanti che coinvolgono la nostra comunità, spesso non riusciamo neanche ad intervenire e porli all'o.d.g.
Mi sembrava una segnalazione da fare - ripeto - senza nulla togliere a questa legge, che è una buona legge e che sicuramente dà una risposta ad un settore di nicchia, ma sicuramente molto interessante, vista la nostra conformazione del Piemonte e le nostre caratteristiche di regione turistica, enogastronomia, e così via.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Non solo condivido le affermazioni del collega Botta, ma sollecito un'azione più incisiva rispetto ai temi sociali.
Questo lo sosteniamo da tempo e riteniamo debba esserci maggiore coraggio nell'affrontare quelle questioni che richiedono un'azione capace di affrontare alla radice le difficoltà legate al carovita e al lavoro precario.
una battaglia che possiamo fare insieme, nei prossimi mesi, sulla quale credo ci possa essere una sfida positiva tra la sinistra e la destra di questo parlamento regionale, per costruire un'azione congiunta e migliorare concretamente le condizioni della nostra gente.
Siamo tra coloro che, per natura ideologica, sono più legati a quelle categorie sociali svantaggiate, che stanno dalla parte del popolo più povero e disagiato.
Credo, però, che su questa legge, che ha avuto un iter di Commissione lunghissimo e che sembrava non poter mai raggiungere la soluzione, con il voto di questa sera, ci siano da ringraziare due soggetti, in modo particolare.
Uno - l'ha già fatto il Consigliere Botta - tutti i colleghi di maggioranza e minoranza che, in modo molto concreto e positivo, hanno operato per migliorare il testo iniziale della legge e per superare alcuni errori che erano stati compiuti.
L'altro soggetto cui mi riferisco sono le associazioni micologiche della nostra regione, che hanno operato per scrivere con noi questa legge che sono state le ispiratrici di questa legge e che da tanti anni, spesso in solitudine e con pochissimi sostegni pubblici, garantiscono una valutazione sanitaria dei funghi raccolti dai nostri concittadini e collaborano, dal punto di vista medico e sanitario, con tutti gli ospedali piemontesi.
Quindi, un plauso e un ringraziamento va alle associazioni micologiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Esprimerò un voto favorevole. Apprezzo l'iniziativa che è stata assunta dal primo firmatario, il collega Robotti. Credo sancisca un principio universale sul quale siamo d'accordo: quello del diritto che viene sancito con il riconoscimento a livello regionale e non più a livello comunale.
Volevo solo che restasse a verbale la necessità di fare una verifica magari dopo il primo anno d'applicazione della legge, se non si genereranno sul territorio situazioni di squilibrio con pressioni particolari sui territori vocati, particolarmente per la crescita spontanea di funghi magari pregiati come i porcini, quindi togliendo il disincentivo di un tesserino differenziato tra persone residenti e non residenti, si concentrino nella stessa zona una pressione ambientale di rilievo, che comporterebbe notevoli disagi anche per amministrazioni comunali che li devono affrontare. Ma è un dettaglio marginale, che potrà essere valutato successivamente con l'applicazione della legge, raccogliendo anche le sollecitazioni che potranno arrivare dal territorio.
Pertanto, il nostro voto favorevole è confermato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Anche il nostro Gruppo voterà convintamente a favore di questa legge per il contenuto in generale, pur condividendo le perplessità del collega Ricca. Però io sono uno di quelli che finora pagava di meno e adesso pagherò come tutti gli altri concittadini piemontesi.
Però la differenziazione attuale era un disastro, perché nelle zone nostre non si capiva mai dove finiva un territorio ed iniziava l'altro.
Ho condiviso l'apprezzamento del collega Robotti sulle associazioni anzi darei persino di più, perché le associazioni dovrebbero essere aiutate ed incentivate e i nostri concittadini incentivati a prendere delle regole banali. Ad esempio, ancora oggi, nonostante tutto quello che si è detto sui giornali, vengono presi a calci i funghi velenosi. Pochissimi sanno che il fungo serve per la pianta, quindi ignorano la funzione che ha. Quindi occorre educare i nostri concittadini alla cultura, a conoscere non quelli che sono velenosi e quelli no, perché quello non è fondamentale, andranno a farseli riconoscere, ma sapere, per esempio, che per il bene del bosco occorre non distruggere i funghi non mangerecci è una cosa che bisognerebbe che diventasse di cultura generale.
Ringrazio i colleghi che hanno accolto il nostro emendamento, grazie al quale si abolisce quell'assurda situazione, per cui prima costava di più il bollo che non quanto veniva versato all'Ente locale.
Credo che la gente pagherà più volentieri una tassa giusta e logica certo non farà piacere, comunque si pagherà meno malvolentieri che una tassa di cui non si capisce il senso.
una tassa che si sa che verrà utilizzata dall'Ente locale esclusivamente per impegni locali, quindi sarà più giusta di prima, quando c'era questo bollo che non aveva nessun senso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo della proposta di legge n.
254.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 865 dei Consiglieri Travaglini, Bizjak, Turigliatto, Ricca, Reschigna, Barassi, Muliere Clement, Cattaneo e Boeti inerente a "Situazione negli stabilimenti della Tubor S.p.A." (collegato all'interrogazione n. 1959)


PRESIDENTE

Propongo l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 865.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 865, inerente alla situazione negli stabilimenti della Tubor.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 865, il cui testo recita:



PRESIDENTE

"Un'indagine della Procura della Repubblica di Verbania, in relazione a presunte fatturazioni false da parte della Società Tubor S.p.A., ha determinato una situazione precaria sotto il profilo occupazionale produttivo.
La Società Tubor S.p.A., operante nel settore della produzione di radiatori termosifoni, svolge la propria attività produttiva nei due stabilimenti di San Bernardino Verbano e di Verbania occupando circa 200 lavoratrici e lavoratori.
Il blocco dei conti correnti bancari e l'interdizione dell'attività di amministratori ha determinato la progressiva sospensione dell'attività produttiva che, nelle ultime settimane, ha proseguito in modo ridotto con l'utilizzo di materie prime giacenti presso gli stabilimenti.
Il Consiglio regionale del Piemonte non volendo entrare minimamente nel merito della vicenda giudiziaria: esprime la propria preoccupazione circa la precaria situazione produttiva di due stabilimenti esprime, altresì, la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori che vivono una condizione di incertezza e precarietà esprime, infine, la propria partecipazione a tutte le iniziative che nel Verbano Cusio Ossola si sono individuate quale sostegno ai lavoratori, a partire dal Consiglio comunale aperto e si svolgerà giovedì sera presso il Comune di Verbania.
Impegna la Giunta regionale a sostenere tutte le iniziative capaci di consentire la continuità dell'attività produttiva negli stabilimenti di Verbania e di San Bernardino Verbano, e conseguentemente la salvaguardia delle lavoratrici e dei lavoratori".



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.


Argomento: Prevenzione infortuni

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 867 dei Consiglieri Deambrogio Ricca, Comella, Muliere, Moriconi, Dalmasso, Buquicchio, Manolino, Chieppa Cavallaro, Clement, Bossuto, Barassi, Robotti, Spinosa e Reschigna inerente a "Ennesima vittima sul lavoro"


PRESIDENTE

stato presentato dai Consiglieri Ricca e Deambrogio l'ordine del giorno n. 867 inerente a "Ennesima vittima sul lavoro", di cui si richiede l'iscrizione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 867, il cui testo recita: "Appreso che nella giornata di ieri, lunedì 3 dicembre, si è verificato presso il comune di San Mauro torinese l'ennesimo incidente mortale sul lavoro, in cui ha perso la vita Pasquale Miranda, 54 anni, padre di tre figli Rilevato che gli incidenti mortali sul lavoro rappresentano a livello nazionale e nella nostra regione un problema rilevantissimo rispetto al quale gli interventi normativi sinora adottati non hanno inciso significativamente sul fenomeno Il Consiglio Regionale Esprime cordoglio e solidarietà alla famiglia di Pasquale Miranda impegna la Giunta regionale a: attivarsi e adoperarsi, nei limiti delle proprie competenze, affinché siano intensificati i controlli e incrementati i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro farsi promotrice presso il Governo di una rinnovata azione normativa e di controllo capace di raggiungere un radicale e costante abbattimento delle "morti bianche"".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 854 "Memoria dei militari caduti a Cefalonia" presentato dai Consiglieri Placido, Auddino, Barassi, Bellion, Bizjak Boeti, Boniperti, Bossuto, Botta, Buquicchio, Burzi, Casoni, Cattaneo Cavallaro, Chieppa, Clement, Comella, Dalmasso, Gariglio, Ghiglia, Larizza Laus, Leo, Manolino, Moriconi, Muliere, Nicotra, Pace, Pedrale, Pizzale Pozzi, Rabino, Reschigna, Ricca, Robotti, Ronzani, Rossi, Rostagno Rutallo, Scanderebech, Travaglini, Turigliatto, Vignale


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 854, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 854, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale sottolineando l'alto valore del sacrificio dei militari italiani trucidati dai nazisti a Cefalonia per aver rifiutato di consegnare le armi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 onorando la memoria dei Caduti, tra i quali non pochi piemontesi, e la strenua resistenza opposta alla resa da parte di tutti gli ufficiali e dei soldati della Divisione "Acqui" a Corfù e Cefalonia, che costituì a tutti gli effetti il primo atto della Resistenza italiana avendo appreso che la Procura militare di Roma ha aperto un'inchiesta nei confronti di alcuni ex militari tedeschi, individuati come possibili responsabili del massacro ricordando l'impegno di Marcella De Negri, figlia del piemontese capitano Francesco De Negri, una delle vittime di Cefalonia, e di Paola Fioretti anch'essa figlia di un ufficiale fucilato dall'esercito tedesco a Cefalonia, le quali hanno presentato un esposto alla magistratura militare di Roma dopo che la procura di Dortmund aveva archiviato la posizione di sei indagati e la procura di Monaco di Baviera aveva mandato in prescrizione il procedimento relativo all'ex ufficiale tedesco Otmar Mulhauser, decisione contro la quale la stessa Marcella De Negri aveva presentato anche in Germania un ricorso, che la Corte d'Appello della Baviera ha definitivamente rigettato giudicandolo irricevibile e infondato accogliendo con favore l'iniziativa della Procura militare di Roma non solo e non tanto come atto dovuto alla memoria dei Caduti, ma come indispensabile ricerca della verità esprime la propria solidarietà ai familiari delle vittime di Cefalonia e alle associazioni dei reduci, dei deportati e dei partigiani che da sempre si battono per il rispetto della storia e della verità dichiara il proprio impegno da un lato a sostenere nelle forme e nei modi consentiti dalla legge e dallo Statuto della Regione Piemonte e nelle sedi ritenute più opportune le iniziative che verranno intraprese per difendere la ricerca della verità e l'onore e la memoria dei Caduti di Cefalonia e Corfù, già offuscati da una dimenticanza durata per molti anni e solo recentemente riportata all'onore della cronaca, e dall'altro a far conoscere soprattutto alle giovani generazioni la storia della Divisione "Acqui" e le tragiche vicende seguite all'8 settembre 1943 nelle isole greche rivolge appello al Presidente della Repubblica, al Governo, al Parlamento, alle altre Regioni italiane, nonché a tutti gli enti locali affinché intervengano con i mezzi che riterranno opportuni per far sì che i familiari delle vittime e le associazioni non siano lasciati soli nella loro opera di difesa dell'onore e ricordo dei militari che hanno dato la loro vita per mantenersi fedeli a un supremo ideale di democrazia e libertà".
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 866 dei Consiglieri Pace Cavallaro, Bossuto, Monteggia, Muliere, Moriconi, Nicotra, Ricca Buquicchio, Pichetto Fratin, Comella, Clement, Turigliatto, Chieppa Pizzale, Lupi, Vignale e Rossi, inerente a "Situazione dei lavoratori della Shared Service Center S.c.r.l."


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 866, sottoscritto da tutti i Gruppi consiliari, di cui si chiede l'iscrizione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 866, il cui testo recita:



PRESIDENTE

"Il Consiglio regionale premesso che il divorzio Pirelli - Telecom ha determinato la fine della società informatica Shared Service Center scrl (SSC) con sedi a Beinasco Ivrea, Napoli, Roma e Milano, società nata nel 2003 con lo scopo di mettere in comune le competenze nel campo dell'Information Tecnology di carattere amministrativo fra i Gruppi Pirelli e Telecom Italia evidenziato che per la realizzazione di tale progetto furono acquisiti lavoratori di Pirelli Informatica, Telecom, IT Telecom, Olivetti, e TIM, e nel corso di questi quattro anni l'attività dei lavoratori SSC si è svolta esclusivamente per il gruppo Pirelli - Telecom evidenziato, altresì, che per l'azienda, fin dalla costituzione della società consortile, ha sempre dichiarato alle organizzazioni sindacali che in caso di scioglimento della stessa, i soci (Pirelli e Telecom) avrebbero riassorbito l'organico preso atto che lo scorso 19 luglio il Consiglio di amministrazione della SSC ha deciso di separare le attività informatiche dei due gruppi sciogliendo di fatto (ma non de iure) la società consortile Pirelli attraverso una cessione di ramo d'azienda, ha ripreso 240 dipendenti creando la Pirelli Sistemi Informativi di proprietà Pirelli, mentre Telecom, pur controllando la parte restante della SSC, si rifiuta di aprire un confronto con le organizzazioni dei lavoratori e annuncia di volerne scegliere, unilateralmente, solo 190 su 670 secondo criteri vaghi. I rimanenti finiranno "esternalizzati" poiché Telecom intende cedere la quota di maggioranza della SSC ad un partner tecnico-commerciale, con il compito di non lavorare più esclusivamente per Telecom, come finora, ma di cercare attività anche presso clienti esterni considerato che i lavoratori di Beinasco ed Ivrea (circa 160), impegnati nelle attività di sviluppo di piattaforme informatiche per applicativi quali bilancio, controllo di gestione, portali web e gestioni di applicazioni di esercizio, hanno maturato una grande professionalità da non disperdere impegna la Giunta regionale ad attivarsi urgentemente presso il Ministero dello Sviluppo economico affinché convochi al Tavolo del 17 dicembre prossimo la Telecom Italia attualmente unico committente della SSC;.
sensibilizzare il Governo affinché l'esternalizzazione di Telecom Italia non vada a modificare le condizioni dei lavoratori della SSC impegna, altresì, la Presidenza del Consiglio regionale a trasmettere il presente ordine del giorno a tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato e ai Presidenti delle Commissioni Lavoro e Industria del Parlamento".



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.35)



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