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Dettaglio seduta n.27 del 28/09/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedi i Consiglieri Bresso, Cirio, Larizza e Laus.



PRESIDENTE

Prima di iniziare i lavori odierni, volevo svolgere un'informativa: pregherei tutti i Consiglieri, al momento dell'ingresso in Aula, di sottoscrivere prontamente il verbale delle presenze - quello che, per intenderci, è posto alla sinistra della Presidenza - per poi procedere immediatamente ad inserire il badge sul proprio banco. Anche perché dalla prossima seduta verrà stampato l'orario d'inserimento del badge da parte di ogni Consigliere e verrà "circolarizzato", affinché tutti i colleghi possano conoscere l'orario d'arrivo di tutti gli altri Consiglieri. Questo per un ovvio rispetto nei confronti dei Consiglieri che arrivano puntuali pur partendo da zone molto lontane della nostra Regione, nel tentativo di rendere noti i nominativi di coloro che colpevolmente, e senza giustificazione, costringono il Consiglio regionale a ritardi folli, con costi inutili di personale che viene comandato qui a certe ore, mentre utilmente potrebbe esserlo in altre.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Caro Presidente, ritengo assolutamente grave quanto lei ha detto perch lesivo del diritto di qualunque Consigliere di non essere per forza parte del riconoscimento del numero legale con la firma. Se poi cambia il metodo ha fatto bene a dircelo, ma dovrebbe essere il Consiglio a ratificarlo, in quanto quello che lei ha detto non è previsto né nello Statuto né nel Regolamento. L'obbligo di firmare il registro affinché venga diffuso insieme all'orario di ingresso dei Consiglieri non è possibile: è mio diritto accedere a quell'Aula senza fare il numero legale sul registro. Da sempre è compito della maggioranza garantire il numero legale, nonostante la mia presenza. Posso arrivare in orario, essere presente, senza per questo essere obbligato a firmare il registro.
Se lei mi obbliga a firmare il registro e garantire il numero legale fa un atto che non è democratico! Pertanto, le chiedo di portare questa proposta in modifica del Regolamento. Oggi, lei una cosa di questo tipo non la può fare, perch assolutamente, non è democratica e non è rispettosa del diritto del Consigliere di essere presente in Aula senza garantire il numero legale sul registro. Lei sa che l'inizio della seduta è dato dal numero legale sul registro. Se lei mi obbliga a firmare il registro io garantisco il numero legale, cosa che non è legittima.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, condivido il senso delle sue affermazioni laddove richiama la prassi, abitualmente seguita da parte delle opposizioni, di far sì che siano le maggioranze a garantire il numero legale per l'inizio dei lavori.
La mia affermazione non voleva essere lesiva di questa prassi.
Pertanto, con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza ragioneremo sulle modalità per far sì che questa prassi non venga alterata, per evitare che quest'atteggiamento possa toccare il comportamento dell'opposizione, quindi per non risultare lesiva dei diritti dell'opposizione, d'altro canto per individuare un meccanismo che renda conoscibili ai Consiglieri il momento di ingresso in Aula delle persone - mi rendo conto che tocca prevalentemente ai Gruppi di maggioranza - e per creare la garanzia che il Consiglio regionale non slitti.
Questa la proposta che avanzo: nella riunione dell'Ufficio di Presidenza che si terrà sollecitamente ragioneremo sul modo amministrativamente più idoneo per attuarla.
Quindi, rimetto all'Ufficio di Presidenza la questione, sapendo che l'obiettivo è di rendere comunque conoscibile l'ora d'arrivo in Aula dei Consiglieri.
La parola al Consigliere Ghigo.



GHIGO Enzo

Presidente, raccolgo queste sue ulteriori parole come elemento chiarificatore e, evidentemente, anche come passo indietro rispetto alle affermazioni poc'anzi pronunciate in modo un po' incauto, ne capisco la volontà e comprendo, anche se, purtroppo, stavo entrando e non le ho ascoltate nella loro completezza.
Credo che rimandare all'Ufficio di Presidenza questo tema sia chiaramente la prassi più consona, però, ritengo - riprendo qui alcune considerazioni del collega Rossi - che non si possa sovvertire una logica che non è solo prassi, è responsabilità di governo - mi passi questo termine - perché una maggioranza ha l'obbligo morale di garantire la maggioranza.
Credo che, al di là delle metodologie che l'Ufficio di Presidenza metterà in atto, non si possa venir meno al principio che le sedute consiliari possono iniziare quando la maggioranza ha il numero legale.
Mi sembra che quest'opposizione sia già venuta incontro alle carenze di questa maggioranza in questa fase di inizio legislatura. Che adesso si voglia addirittura immaginare che il numero legale deve essere mantenuto oppure raggiunto, attraverso le presenze dell'opposizione, obiettivamente la ritengo una forzatura sulla quale la prego di riflettere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, sottolineo le questioni già poste dai colleghi relativamente al fatto che credo non sia assolutamente opportuno inserire uno strumento di vigilanza che, in qualche modo, possa far sì che i Consiglieri presenti dell'opposizione, o anche della maggioranza, appongano la loro firma sul registro perché c'è la pubblicazione dell'ora di ingresso. Sarebbe come andare a definire i virtuosi o meno. Accadde spesso ad alcuni colleghi, anche al sottoscritto, di essere presenti, ma di non firmare per i motivi che altri Consiglieri hanno ricordato, ed è nostra assoluta potestà comportarci in questo modo.
Credo che il Presidente dovrebbe avere uno zelo pari anche nei confronti degli Assessori. In queste settimane, durante la discussione della variazione di bilancio, abbiamo assistito, al di là di ciò che riporta la tabella delle firme, a banchi della Giunta assolutamente deserti ringraziamo il Vicepresidente Susta per la presenza pressoché costante.
Pur discutendo di materie che afferivano a tutta la Regione Piemonte, è stato il Vicepresidente a dover dare risposte di natura numerica ovviamente non potendo entrare sempre nel merito.
Presidente, lei ha fatto una dichiarazione, ha modo di replicare, per cui credo che sia consentito, senza che lei si spazientisca. Se facessimo noi gesti di "spazientimento" ogni qualvolta non condividiamo dichiarazioni dei colleghi della maggioranza o degli esponenti della Giunta, non sarebbe un bel vedere per chi segue il Consiglio.
Detto ciò, credo che un po' di attenzione rispetto a coloro i quali firmano e, poi, magari, sono nei pressi della sala a ricevere altre persone sarebbe dovuta. Non riteniamo opportuno, né decoroso, per l'istituzione avere un'Aula sufficientemente gremita e attenta relativamente ai banchi dei Consiglieri e sufficientemente deserta o disattenta rispetto ai banchi della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Premesso che quando ero all'opposizione arrivavo alle ore 10.00 e firmavo - ho sempre firmato - penso sia giusto che la maggioranza garantisca il numero legale, questo è un nostro non soltanto dovere, ma è implicito nel ruolo della maggioranza.
Detto questo, quando il Consiglio viene convocato alle ore 10, i Consiglieri devono essere in Aula alle 10 in punto; poi ognuno faccia quello che crede, ma i Consiglieri, responsabilmente, dovrebbero essere puntuali.
Infine, sottolineo che naturalmente è comprensibile che oggi la minoranza, com'è giusto, dica che la maggioranza deve garantire il numero legale. Questo è palese e incontestabile.
Credo che sia opportuno, Presidente, portare questa sua proposta all'attenzione - come ha detto lei, del resto - dell'Ufficio di Presidenza per una valutazione, visto che l'Ufficio di Presidenza comprende esponenti della maggioranza e della minoranza. Credo che all'interno dell'Ufficio di Presidenza si possa fare una valutazione serena della sua proposta. Per quanto mi riguarda, non ci sarebbe nulla di scandaloso, ma credo che sia opportuna un'ulteriore riflessione all'interno dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Io mi permetto invece di apprezzare lo "spazientimento" della Presidenza del Consiglio. Non so se le ragioni che hanno indotto la Presidenza del Consiglio a spazientirsi sono le stesse mie.
Su questo punto non c'è stato dibattito, c'è stato un tentativo, che io considero al momento lodevole in attesa di ulteriori approfondimenti.
Cari colleghi: delle due, l'una. Se a voi sembra che vada tutto bene maggioranza, minoranza, rispetto delle istituzioni, attenzione rispetto ai provvedimenti che stiamo discutendo, presenza della Giunta, io non sono d'accordo; se invece così non sembrasse - come credo legittimamente a chi deve tutelare gli interessi di tutti dovrebbe non sembrare - c'è l'urgenza di porre dei provvedimenti. Tali provvedimenti possono essere assunti nelle sedi le più idonee, e l'Ufficio di Presidenza è certamente una di esse.
Siccome l'Ufficio di Presidenza, in attesa di nuove modifiche, non è rappresentativo di tutti i Gruppi, anche i Capigruppo di maggioranza e di minoranza non credo che debbano essere esentati. Certo è che non provvedendo, prima o poi, anche a noi e non soltanto in merito alla continuità precedente, verrà voglia - non fatecela venire, non è nel nostro stile - di dire che non s'inizia la sessione alle 10.31, dopo aver sentito le prediche il giorno prima sul fatto che stiamo perdendo tempo a scapito dell'interesse dei cittadini, bla bla bla. Allora: o l'una o l'altra. O le prediche e l'attenzione alla presenza in chiesa o l'assenza in chiesa legittima, di cui ciascuno di noi risponde, ma senza predica.
Penso che bene abbia fatto la Presidenza del Consiglio a segnalare un disagio, che credo dovrebbe essere di tutti; come deve essere espressa la modalità del disagio lo vaglieranno gli organi di competenza, uno dei quali è certamente la Presidenza del Consiglio.
Infine, non ho proprio nessun problema a pubblicizzare quello che qui facciamo. Noi siamo qui rispondendo a un contratto che col pubblico è stato sancito, poiché dal pubblico veniamo pagati. È corretto che vi sia una pubblicità, un'evidenza delle cose che facciamo, rispondendone. Credo che qui si tratti di lavorare, prima che le cose prendano una piega inutilmente noiosa, anche perché l'abbiamo già vista in altre legislature.



PRESIDENTE

Se non vi sono più interventi sul punto relativo alla mia comunicazione, che come inteso sarà oggetto di approfondimenti in sede di Ufficio di Presidenza, ma ferme restando le precisazioni già date, a integrazione della mia prima affermazione, frutto anche dello spazientimento e del rischio che questo Consiglio non riesca ad assolvere ai propri doveri in modo congruo, passerei ai punti successivi all'o.d.g.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Presidente, preannunciandole una resistenza ghandiana e non violenta in Ufficio di Presidenza, contro ogni strumento di controllo da Grande Fratello della libera espressione di un eletto dal popolo, le illustro la mia richiesta di chiarimenti sull'ordine dei lavori.
Pregherei il Vicepresidente Susta di dedicarmi la sua attenzione. Credo indispensabile che, prima dell'approvazione di quest'assestamento di bilancio - non lo chiedo per oggi, perché noi non vogliamo bloccare i lavori e non vogliamo neppure venire meno ai patti - dopo quello che anche sui giornali di oggi abbiamo letto sulla TAV, sulla mancata partecipazione del Governo al tavolo presieduto da Rivalta e sui problemi, nuovi problemi che stanno mettendo a rischio la realizzazione dell'Alta Capacità, la Presidente Bresso o lei riferiate a questo Consiglio. Lo sto chiedendo e concludo in un minuto, Presidente.
Vicepresidente Susta, in questi giorni stiamo leggendo di tutto e di più, ogni giorno c'è un Assessore che porta un provvedimento più o meno futuro, futuribile, immaginifico, onirico all'attenzione dei media, e va bene; stiamo discutendo d'altro, e va bene. Una cosa non va bene: che ci siano i pasdaran del "No TAV" targati DS che continuano a bloccare i lavori e la Presidente Bresso che continua a dire che i lavori devono andare avanti.
assolutamente evidente che, se non si procederà nei termini indicati e concordati in un primo tempo col Governo a effettuare i carotaggi, si rischiano le nevicate e si rischia di far saltare l'opera e i finanziamenti europei. Questo non è accettabile, quindi pregherei la Giunta, prima del voto finale, di riferire in Aula, una volta per tutte, sulle sue intenzioni.



PRESIDENTE

Rispetto alla proposta sull'ordine dei lavori avanzata dal collega Ghiglia, passerei, sempre che il Consigliere Ghiglia non avanzi osservazioni a questa prassi, all'esame dei punti successivi all'o.d.g.
rimanendo intesi che diamo tempo al Vicepresidente Susta di sentire i suoi colleghi di Giunta, in particolare l'Assessore Borioli e la Presidente Bresso, per avere informazioni da chi segue direttamente la partita.
Successivamente, a margine dei nostri lavori, come Ufficio di Presidenza se del caso in una Conferenza dei Capigruppo, verifichiamo come avere questa comunicazione, che implica anche una presenza fisica dei responsabili politici che seguono questa complicata e complessa materia.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc. - Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale in merito la sospensione della sperimentazione della pillola abortiva RU486 presso l'Ospedale S. Anna di Torino, disposta con ordinanza del Ministero alla Sanità Francesco Storace (ordini del giorno n. 91, 92, 94, 93, 95, 96, 102, 103 e 105 e interrogazione n. 253 "Sospensione sperimentazione RU486" collegati)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Giunta regionale".
Come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo di ieri, l'Assessore Valpreda fornirà alcune comunicazioni in merito alle vicende relative alla questione RU486 e alla sperimentazione effettuata nell'Ospedale Sant'Anna di Torino.
La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Volevo informare, come da richiesta, sugli ultimi sviluppi di questa vicenda, legata a quella che sarebbe più corretto chiamare "Progetto pilota attuativo di sperimentazione", perché nella sola Europa ci sono state circa 800 mila persone che hanno già utilizzato questo strumento di interruzione volontaria di gravidanza con la combinazione dell'antiprogestinico e della prostaglandina.
Come avrete letto sui giornali, c'è stata un'ordinanza, peraltro largamente annunciata, del Ministro Storace, che ha posto destinataria dell'ordinanza l'ASO Sant'Anna Regina Margherita, la quale ha chiesto alcune cose. La prima era di inserire nei protocolli il ricovero ospedaliero già dopo la somministrazione del primo farmaco, accogliendo in questo un parere del Consiglio Superiore di Sanità; inoltre, è stato chiesto di inserire chiari dettagli informativi alle pazienti e, ancora, di fornire integrazioni dei testi informativi sui farmaci, conformemente a quanto indicato dalla Food and Drug Administration, specificando gli aborti scientificamente accertati dopo la somministrazione del primo farmaco.
Sono stato al Sant'Anna, ho incontrato più volte i responsabili, il Direttore Generale, il Direttore Sanitario e i medici responsabili: il percorso concordato sarà il seguente. In una logica di adempimento alle prescrizioni ministeriali, ci sarà un adeguamento del protocollo e un invio dello stesso al Comitato Etico. Il Comitato Etico approverà - si tratta di confermare un'approvazione l'approvazione già data in precedenzate unicamente arricchita da elementi di maggior dettaglio - dopodich l'Azienda lo invierà al Ministro della Salute;, quindi la settimana prossima, quindi, dovrebbe riprendere il trattamento di interruzione volontaria di gravidanza con il metodo medico.
Ci sono aAlcune osservazioni da rilevare. Con il protocollo attualmente in vigore non emerge nessun alcun rischio per la donna. Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riferite alla sicurezza sull'interruzione di gravidanza riferiscono che: "Le donne possono lasciare l'ospedale poco dopo l'assunzione di mifepristone purché vengano informate sul flusso mestruale atteso, sulla possibile espulsione del prodotto e istruite su come riconoscere eventuali complicazioni. In circa l'1% dei casi potrebbe verificarsi già un'espulsione dopo la somministrazione dell'antiprogestinico, cioè cioè del primo farmaco. L'equipe sanitario sanitaria deve essere disponibile 24 ore su 24 per eventualmente intervenire".
Ho esaminato attentamente il dossier della sperimentazione e le note informative alla paziente; queste ultime, che sono molto dettagliate, e prevedono già una serie di informazioni su come avverrà l'interruzione, e anche le possibili anticipazioni che si manifestano consulle possibili perdite ematiche (addirittura sono elencati i sintomi). Fino ad oggi sono stati effettuati 26 trattamenti e non si sono verificate complicazioni, ad esclusione del primo caso in cui c'è stata un'emissione di sangue mestruale.
Altra osservazione. Il progetto pilota è stato concordato con l'Università (Ricordo ricordo che al Sant'Anna ogni anno nascono 8000 mila bambini: (il primario del reparto ospedaliero è il professoressore Campogrande); per cui ci è sembrato che la Regione dovesse confermare il primato delle competenze. Il caso in questione è stato esaminato anche al Congresso Nazionale di Ginecologia di Bologna e lo stesso Presidente del congresso e tutti i ginecologici hanno dichiarato all'unanimità che le caratteristiche del protocollo sperimentale erano altamente condivisibili.
Sotto il profilo strettamente giuridico, l'ordinanza ha come destinataria l'Azienda, la quale ha ritenuto lesive le accuse di non attenzione che le sono state rivolte, essendoci giàsussistendo tutte le cautele previste, che fossero lesive le accuse di non attenzione che le sono state rivolte e sta valutando l'opportunità di fareun ricorso al TAR ovviamente non senza richiedere la sospensiva, perché gli ultimi interventi del Ministro Storace sono stati più concilianti e hanno lasciato intendere che sarà possibile una rapida ripresa del progetto pilota in questione.
L'interferenza nelle competenze regionali in tema di organizzazione sanitaria e l'invio dei commissari senza informare la Regione potrebbe invece configurarsi come un'indebita, interferenza sulle competenze regionali in tema di organizzazione sanitaria, ragion per cui gli uffici giuridici della Regione stanno valutando la possibilità di appoggiare la richiesta di annullamento dell'ordinanza avanti ilal TAR del Lazio, con un intervento ad adiuvandum.
Voglio ancora ricordare che l'ospedalizzazione precoce non è prevista dalla legge 194, e che non si tratta di una novità, ma semplicemente di una comparazione tra l'interruzione volontaria di gravidanza con il metodo chirurgico e il metodo medico. Le indicazioni che sono contenute nei "bugiardini" della Food and drug Drug Administration sono esattamente sovrapponibili a quelle dell'Azienda italiana per il farmaco e a quelle di tutte le aziende europee che hanno presentato domanda di registrazione del farmaco (che non è registrato in Italia, ma valgono le regole, registrate in un paese, di poterlo importare).
Se ci saranno altre novità, sono a disposizione per ulteriori informazioni.



PRESIDENTE

Rammento che in sede di Conferenza dei Capigruppo si è concordato, fra tutti i Presidente dei Gruppi consiliari, che sarà consentito un intervento per Gruppo della durata di cinque minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Alla fine il buon senso ha toccato la Giunta regionale, e non solo ma anche il Sant'Anna.
Gli articoli di giornali parlavano di ricorsi, di violenza, di eccessi di intervento da parte del Ministro, di strafottenza, strapotenza prepotenza ecc. Alla fine - leggo un articolo de di la La Repubblica del 28 settembre: "L'Ospedale Sant'Anna non richiederà la sospensiva al TAR" mentre da una settimana usciva l'articolo che recitava: "Pillola RU486: il Sant'Anna ricorre al TAR"; "Pillola abortiva: guerra in tribunale" articolo apparso su la Repubblica il 27 settembre. Sempre il 27 settembre si legge sul Il Giornale: "Sant'Anna e Giunta Bresso ricorrono contro la decisione del ministro". Su un dispaccio Ansa del 26 settembre si legge: "RU486: dall'Ospedale Sant'Anna parte il ricorso al TAR".
Alla fine non si fa più niente. Perché non si fa più niente? Perché il dottor Silvio Viale, coordinatore della sperimentazione insieme con il dottor Franco Maschera, dice: "Ho letto con grande attenzione le contestazioni mosse dagli Ispettori del Ministero...", ma poteva leggerle prima, siamo al 27 settembre! Ha gridato, ha urlato, ha fatto le conferenze stampa, è andato sui giornali - ricorsi, vergogna, scandalo - e il 27 settembre dichiara: "Ho letto" - finalmente -"con grande attenzione le contestazioni mosse dagli Ispettori del Ministero. Due sono i punti chiave per i quali siamo in grado di fare immediatamente le modifiche".
Porca miseria! Ma allora il professor-dottor-ginecologo Silvio Viale corresponsabile della sperimentazione, poteva fare a meno di sollevare tutto quel can can; leggeva prima quanto scritto dagli ispettori e non aveva problemi.
Alla Presidente Bresso ne dico un'altra: con che diritto, visto che non ha le competenze - lo ha detto in televisione - il Ministro è intervenuto bloccando la sperimentazione? Già, il Ministro non è medico; ma personalmente credo che gli ispettori mandati dall'Agenzia del Farmaco qualche competenza sull'argomento ce l'avessero. Ma poi si è risolto tutto Silvo Viale dice: "Ho letto...Sì, sono solo due punti, non c'è problema, li risolviamo".
Porca miseria, che differenza, signori! Che differenza di comportamento. Dopodiché si potrà dire, risolto il problema che preoccupava di più, se la salute delle donne in questa sperimentazione era o non era garantita. Non parlo del problema dell'espulsione e delle emorragie - non entro, non essendo medico, nei particolari sgradevoli che potevano comportare problemi di salute per le donne (tant'è che il Sant'Anna è in grado di risolverli, come ha dichiarato il dottor-professor Silvio Viale) ma chi ci garantiva che le pillole date in mano a queste signore finissero veramente a queste signore o se invece qualcuna di esse, magari con grossi problemi economici, non le rivendesse o cedesse poi a qualcun altro? Chi lo garantiva, signori, se non c'era ospedalizzazione? L'ospedalizzazione garantisce che la pillola viene somministrata alla paziente; ma chi può garantire che la paziente, una volta prese le sue pillole, non se ne vada a casa e non le ceda ad altri, magari non volendo magari obbligata? Con l'ospedalizzazione abbiamo la garanzia che le pillole vengono effettivamente assunte dalla donna che ha fatto questa scelta quindi ben venga la scelta dell'ospedalizzazione, non ci vedo nulla di male.
La salute, specie di donne in un momento difficile della loro vita credo vada oltre il maggior costo di un ricovero: è un costo che vale la pena di sopportare. Assolutamente. Questo, l'ho detto prima, per quanto riguarda la questione squisitamente scientifica, tecnica e di salute delle donne.
C'è poi un'altra questione cui teniamo molto, noi, che abbiamo una cultura della vita diversa dalla vostra; la vostra può essere una cultura della morte, può essere una cultura che va a favore di dire: "Undicimila aborti in Piemonte vanno bene, siamo felici, rendiamoli ancora più facili".
questione vostra.
La questione morale ed etica nostra, che siamo invece dell'idea che vada fatta ogni cosa - ogni cosa - per salvare delle vite, ci porta ad invitare l'Assessore e la Presidente Bresso (oggi non presente, ma glielo riferirete sicuramente) a provvedere ad inserire a bilancio, nel settore sanità, più fondi per i consultori. Purtroppo, la maggior parte degli aborti avviene perché queste donne non sono in grado di mantenere i loro figli una volta nati. Diamo loro un aiuto per mantenere questi figli, una volta nati, in modo dignitoso; non facendoli morire, ma permettendo loro di nascere e di poter essere allevati.
La Regione Piemonte, che ha forti competenze nel campo socio assistenziale e sanitario, deve intervenire. Metta dei soldi in questi consultori, dando la possibilità di salvare questi bambini, così magari cambierò idea e vi dirò: bravi, state cambiando cultura, state cercando di salvare delle vite.
Diamo la possibilità, a queste donne, di salvare le vite che hanno in grembo e non di farle morire in modo più semplice.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Valpreda; ne ha facoltà.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Non voglio entrare nei discorsi, voglio solo dare alcune informazioni che, evidentemente, il Consigliere Rossi non ha sentito.
Il ricorso al TAR verrà fatto dall'Azienda con Regione ad adiuvandum.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

ROSSI Oreste (fuori microfono)



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Allora fate la rettifica sui giornali.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

La Regione si esprime per atti e non per articoli di giornale.
Il dottor Viale non è professore; non è titolare della sperimentazione è uno dei medici che concorre...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Rossi.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Se non credete alle mie parole, vi accompagno al Sant'Anna.
Il responsabile della sperimentazione è il professor Massobrio della Facoltà di Medicina dell'Università di Torino e il dottor Campogrande Primario ospedaliero. Dell'equipe del professor Campogrande fa parte anche il dottor Viale, che non è professore.
Questo tanto per chiarire. Le dico tutte cose che non sa.
Le pillole non sono "date in mano", la somministrazione avviene sotto controllo medico, sia nel caso della prima pillola sia nel caso delle altre somministrate per determinare l'espulsione. Quindi, assolutamente non c'è nessuna donna che esca con le pillole in mano. Sono cose del tutto campate in aria.
La somministrazione avviene sotto controllo medico, nell'uno e nell'altro caso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Desidero, a titolo personale, prendere ogni qualunque forma di distanza dal modo e dalla sostanza dell'intervento del collega Rossi che mi ha preceduto.
Seconda questione. Assessore, grazie per le spiegazioni e la prendo sulla parola su un punto della sua replica che, tra l'altro, ho apprezzato: "La Regione si esprime per atti". Noi siamo assolutamente d'accordo. Credo con la professionalità umana che la contraddistingue, che sappia che la Regione - l'Assessore Valpreda, l'Assessore Susta, i dodici colleghi mancanti e la Presidente mancante - non sempre segue questa regola, che personalmente credo sarebbe opportuno rispettare. Lo prendiamo come un auspicio: la Regione non si deve esprimere "solo", ma "prevalentemente" per atti, leggi, delibere, circolazioni, atti consiliari.
Credo di poter dire, senza eccedere in polemica, che questo, finora dal 3 aprile al 28 settembre, non sempre è avvenuto.
La terza questione riguarda la sperimentazione. Vorrei che fosse chiaro a chiunque qui si fosse distratto, che questo è un merito che la Giunta Ghigo, la Giunta precedente, ha assunto con i suoi atti di governo (a cui peraltro, il dottor Valpreda ha partecipato, ancorché in altra sede e con altre funzioni). Ovviamente, è un tema che tocca la cultura più profonda non soltanto politica ma umana, di molti di noi; è un tema che può, con molta facilità, dividere, se consentiamo alla superficialità di prendere spazio (non credo di dovervi fare esempi perché ne abbiamo avuti molti anche recentemente).
La sperimentazione, o il prototipo della sperimentazione, credo sia un motivo di orgoglio per la sanità piemontese, anche per coloro che portatori di una legittima cultura diversa, non erano e non sono favorevoli ai temi che la legge n. 194 di allora, e il momento di riflessione di pensiero di oggi, può portare.
Gli stessi due cattedratici ricordati dall'Assessore Valpreda Massobrio e Campogrande - sono portatori, all'interno dell'Università e dell'ospedale Sant'Anna, di pensieri diversi su questo e su altri temi. Se si volesse parlare con loro di fecondazione artificiale, credo che se ne avrebbe evidenti esempi.
compito importante del nostro centro universitario consentire che logiche diverse vengano sperimentate perché, senza sperimentazione, la conoscenza si assume in testi cui non mi riconosco. Dalla sperimentazione il legislatore e gli organi di governo prenderanno, man mano, le loro azioni.
La politica si fa nei momenti della politica. So benissimo che ci sono tanti politici, all'interna dell'attuale minoranza, che la pensano in maniera molto diversa ma, grazie al buono Dio, finora c'è una certa tolleranza che, con fatica, consente a quasi tutti di esprimersi. Ripeto: per quanto mi riguarda, ritengo che la sperimentazione che, con fatica siamo riusciti a far partire la scorsa legislatura all'interno di culture diverse, sia uno dei motivi di merito (non certamente il principale) della Giunta Ghigo, che ha chiuso i suoi lavori il 3 aprile scorso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Trovo un certo disagio nel confrontarmi con colleghi che usano termini come cultura della vita e cultura della morte per giustificare un atteggiamento prettamente politico, assunto oggi in modo non coerente e culturalmente disonesto rispetto al comportamento dei dieci anni precedenti.
Per dieci anni la Regione non ha fatto nulla per potenziare i consultori; non ha fatto nulla perché i consultori potessero svolgere appieno la loro attività, non soltanto quella di permettere di completare l'iter di una pratica di aborto: è molto di più.
In questo contesto, dopo non aver fatto nulla in tal senso per dieci anni, rispetto alla fase di sperimentazione che è stata interrotta attendiamo serenamente che si compiano tutti i vari gradi di giudizio e di procedura interna per i commissari ed anche gli eventuali adempimenti conseguenti a quanto espresso in altra sede il procuratore Guariniello. Con serenità, attendiamo l'esito di quanto verrà appurato: vedremo se ci sono stati errori. Forse qualcosa non è stato compiuto nei termini più corretti ma se saranno necessarie rettifiche verranno apportate.
Attenderemo serenamente la conclusione di questa indagine oltre ovviamente, la ripresa dell'attività di sperimentazione; poi ci impegneremo a fondo, affinché comunque la pratica dell'aborto, in qualsivoglia forma sia l'estrema ratio a cui una donna può ricorrere.
In questo senso, non accettiamo nel modo più assoluto che il Consigliere Rossi venga a darci lezioni, dopo che non più di una settimana fa abbiamo approvato un ordine del giorno che impegnava la Giunta e l'Amministrazione a potenziare gli interventi a favore dei consultori, per dare piena applicazione a tutto quanto previsto dalla legge n.194 (sostegno psicologico a favore della donna e della coppia che affronta questo momento difficile), e per le eventuali ricerche di soluzioni alternative alla pratica abortiva. Noi impegniamo questo Consiglio e la Giunta a destinare risorse, ma non nei termini che intende il Consigliere Rossi, il quale in questo modo cerca di spostare l'attenzione su quello che si vorrebbe che si facesse per un'idealità che io riconosco soltanto ricercata per fini politici e non vera, concreta e pregnante di una morale ampia, che non ho riconosciuto in nessuno degli interventi da lui fatti su questo tema.
Noi siamo sicuramente per una cultura di vita, ma una cultura di vita rispettosa di tutte le parti e rispettosa delle leggi in vigore. Riteniamo che sia inutile e inopportuno continuare a cercare di dividere su temi come questi. Ritengo che l'estrema politicizzazione che si sta dando ad avvenimenti collaterali al fatto sostanziale della sperimentazione danneggi sicuramente la pratica medica e l'immagine dei politici che affrontano questo tema con eccessiva superficialità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola al Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

con un po' di difficoltà che intervengo su questo tema, perché nei giorni passati - come già rappresentato dal Presidente Rossi - c'è stata un'assurda e inqualificabile strumentalizzazione propagandistica da parte della sinistra su un tema delicato e impegnativo, che tocca profondamente la sensibilità dei singoli, delle donne, ma non solo delle donne (i concepimenti di norma si fanno in due). Questo lo vorrei ricordare, perch non voglio riaprire un discorso sul diritto alla decisione, ma vorrei solo dire che la sensibilità su questo tema è diffusa e non tocca solamente le donne.
Cercando di prescindere da valutazioni di carattere etico, anche se credo che in questo paese ci sia ancora la libertà di essere favorevoli e contrari a una cosa e di essere eticamente posizionati su un tema, il vero scandalo è stato l'assoluto non rispetto delle istituzioni da parte della Presidente della Giunta.
La Presidente della Giunta ha fatto dei comunicati stampa degni di un militare, di un occupante dei centri sociali. Ha attaccato, avvalendosi della carica di Presidente della Giunta regionale, il Ministro alla salute che, nell'ambito delle sue prerogative, ha mandato degli ispettori, i quali hanno fatto l'ispezione (procedura nuova anche per l'Italia). Gli ispettori hanno presentato una relazione, che comporterà - come mi è sembrato di capire - addirittura una prosecuzione della sperimentazione. Il tutto in una settimana. Leggere certi attacchi sui giornali, addirittura sulle agenzie, al Ministro Storace, mi pare indecente, inqualificabile e istituzionalmente scorretto.
Per carità, la Presidente Bresso, lo sappiamo, non è mai in Aula. È un po' di tempo che non la vediamo, è sicuramente intenta a dichiarare su qualcosa. La vediamo dichiarare un po' su tutto, qualche volta anche sul contrario di tutto, ma non importa: tanto dichiara tutto il giorno e non ha tempo per venire in Aula perché deve dichiarare.
Io inviterei anche i suoi ghost riders, se ne ha, a moderare i toni perché mi auguro che non tutto ciò che esce sulle agenzie sia a penna della Presidente Bresso, a meno che non abbia dato la libertà di uccidere a coloro i quali le fanno i comunicati stampa, dicendo: "Usate sempre i termini più violenti, irrispettosi, irriguardosi nei confronti delle istituzioni, delle opposizioni di Forza Italia e di Alleanza Nazionale e del Ministro Storace". Sperando che non abbia dato questo mandato a coloro i quali le predispongono i comunicati stampa, credo che, ogni tanto dovrebbe cercare di mostrare anche un minimo di senso istituzionale e di rispetto per gli altri. Assessore Valpreda, in questa vicenda, lo scandalo lo avete montato tutto voi. Faccio notare ai colleghi che, se non ci fosse stata la strumentalizzazione (anche l'auto-promozione di qualche professionista, che forse vedrà ricompensato tutto questo suo attivismo con un aumento dei suoi introiti), se non ci fossero state le parole sconsiderate, fuori dalle righe (devo dire che ho apprezzato la moderazione, nonostante sia di Rifondazione Comunista, dell'Assessore Valpreda su questo tema molto critico), lo scandalo non ci sarebbe stato.
Gli ispettori se ne sarebbero andati, avrebbero fatto l'ispezione avrebbero controllato le procedure, avrebbero segnalato che c'erano stati probabilmente degli errori o alcune parti del protocollo da rivedere e, nel giro di una settimana, probabilmente la sperimentazione avrebbe potuto continuare. Avete scatenato una guerra istituzionale e di religione, anzi di religione no (dopo affronteremo questo punto), su un tema che poteva essere risolto semplicemente con il rispetto, non solo delle procedure Assessore Valpreda e Assessore Pentenero.
Assessore Pentenero, ho visto che oggi lei occupa il posto della Presidente Bresso. Lei è molto più simpatica e più gradevole, quindi prendiamo atto, anzi, auspichiamo in tempi brevi questo cambiamento.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, la prego, si astenga da affermazioni di tipo personale.



GHIGLIA Agostino

Volevo dire gradevole come persona, politicamente gradevole.
Avete scatenato la guerra, avete ingenerato il terrore, avete colpevolizzato tutto e tutti. Perché? Perché? Non era sufficiente un rapporto istituzionale: perché l'avete "buttata" in politica? Prescindo dal fatto che su questi temi, come su tutti quegli argomenti che toccano i valori della vita, il Gruppo de La Margherita tace sempre.
Per carità, ognuno fa politica come può, ma non avete detto una parola non solo a salvaguardia del diritto della vita - vi chiederemmo troppo! ma neanche sul rispetto delle istituzioni. Siete stati zitti: a schierarsi magari si rischia qualche voto! Ciò che vogliamo stigmatizzare è l'atteggiamento antiistituzionale non sarebbe la prima volta - di questa Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Valloggia; ne ha facoltà.



VALLOGGIA Graziella

Vorrei descrivervi come ho vissuto questa vicenda, prima di tutto come donna.
Intanto credo che la sperimentazione della pillola abortiva si inquadri perfettamente nella legge n. 194 che è, e rimane, una legge dello Stato attualmente in vigore, sostenuta, a suo tempo, da un referendum popolare.
Tale normativa si annovera, dal mio punto di vista, fra le leggi a tutela dei diritti delle persone, che è costata alle donne - non dimentichiamolo dure battaglie, costellate da momenti molto sofferti di confronto lacerante.
Ciò che è intervenuto in questa situazione, nell'ambito della legge n.
194, è stata semplicemente una sperimentazione che consentisse di utilizzare una tecnica meno invasiva, rispetto all'intervento chirurgico per la pratica abortiva.
Mi ha stupito, intanto, il motivo per cui è stata ordinata l'ispezione: mi consta che ciò avviene nel momento in cui emergono chiari indicatori di malasanità. In Italia, mi sembra che ultimamente di casi analoghi, che ponessero il Ministro nelle condizioni di far delle ispezioni, ve ne siano stati.
Dopodiché, l'esito di questa ispezione per me era comunque scontato nel senso che era largamente preannunciato. Avrei capito - e alla fine lo avrei quasi compreso - se ci fosse stato un accordo e una comunicazione fra le parti per correggere, eventualmente, ciò che nel protocollo non fosse stato trovato idoneo.
Teniamo conto, comunque, che questo tipo di farmaco viene sperimentato al Sant'Anna, che è un presidio ospedaliero di fama internazionale rispetto alla specialità, e non è mai stata messa in dubbio la professionalità degli operatori. Non dimentichiamoci che la pillola abortiva è ampiamente usata in tutti i Paesi dell'Unione Europea, e non solo. Mi consta, peraltro, che in Francia, fra la somministrazione della prima pillola e la seconda non sia richiesta l'ospedalizzazione.
Se non vi fosse stato l'intervento delle istituzioni regionali, ho la seria impressione che la sperimentazione sarebbe stata definitivamente bloccata, proprio perché mi è parso di cogliere, nell'atteggiamento del Ministro Storace, più che una preoccupazione per la difesa e la salute della donna, un atteggiamento da "paladino" rispetto a dei valori confessionali professati dalle alte gerarchie cattoliche, giusto per recuperare dei consensi in vista della prossima campagna elettorale.
Sono assolutamente solidale con la presa di posizione del Governo regionale, che condivido, proprio perché va nella direzione di esaltare il ruolo delle istituzioni, che è quello di far applicare leggi e di proteggere la salute dei cittadini.
Se vogliamo, poi, parlarne dal punto di vista etico, allora credo ci siano delle considerazioni da fare: dobbiamo innanzitutto chiederci se siamo stati in grado di rimuovere tutte quelle condizioni che costringono le donne a scelte così estreme e così dolorose, prima fra tutte - lo hanno richiamato altri colleghi in Aula - la questione dell'assunzione di responsabilità. Quando c'è una donna che abortisce, c'è un uomo a fianco ma che non ne paga il prezzo né dal punto di vista fisico né dal punto di vista sociale. Ma non è solo questo. Nella mia lunga esperienza di educatrice, ad esempio, non ho mai visto "ragazzi padri", né ho mai sentito parlare di "case di accoglienza per ragazzi padri". E qualora mi sia confrontata con ragazze che si trovavano in situazioni simili, cioè che si erano assunte, da sole, l'onere di condurne una gravidanza e una maternità sia pure con il sostegno delle loro famiglie, ho sempre visto che hanno dovuto comunque lottare per recuperare, dal punto di vista sociale, una reputazione.
Credo che questo sia un atteggiamento grave di cui dobbiamo farci carico.
Ringrazio anche chi in Aula si è rapportato con questo problema con rispetto, quel rispetto che è dovuto alle donne, perché sono comunque scelte assolutamente difficili. Vi ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertetto; ne ha facoltà.



BERTETTO Oscar

Signor Presidente e colleghi, di fronte all'oscurantismo con cui si era aperta la discussione in quest'Aula, mi ero chiesto se portare o meno un mio contributo al dibattito. Ma poi, seguendo l'insegnamento che ho appreso nella mia vita, per cui vale sempre la pena adoperarsi per trasformare un reazionario in un conservatore e un conservatore in un liberale, ho deciso di intervenire, perché credo che i medici sperimentatori e le donne che hanno potuto ricevere la sperimentazione meritino maggior rispetto di quanto si sia avuto qui all'inizio del dibattito.
Prima, però, vorrei soffermarmi su un problema. Abbiamo sentito dire in questa sede, che dobbiamo stanziare dei fondi per i consultori.
ora che questa voce si levi, perché i consultori sono stati sottoposti a dieci anni di abbandono: sono stati trasformati in ambulatori dove, burocraticamente, si accede per ricevere tutte le documentazioni proprio per andare incontro all'interruzione volontaria della gravidanza. E nulla di quello che era previsto dalla legge che li aveva istituiti è stato portato avanti, proprio rispetto a quegli appelli che sono stati fatti in quest'Aula.
I consultori sono diventati un deserto; lavorano abbandonati e divisi l'uno dall'altro, in località e in ambulatori - se qualcuno li frequenta potrà verificarlo di persona - spesso scandalosi per il compito a cui dovrebbero rispondere.
Detto questo, e quindi richiamando certo la nuova Giunta a riattivarli ma richiamando anche tutto quello che non è stato fatto nei dieci anni precedenti affinché potessero funzionare, credo che si debba del rispetto agli sperimentatori e alle donne sottoposte alla sperimentazione.
Vorrei che i Consiglieri di quest'Aula andassero a leggere quali sono i requisiti che un protocollo di ricerca clinica richiede e il rispetto che si deve avere nei confronti di chi viene sottoposto ad una ricerca clinica.
Questi principi sono nati e sono stati dettati nella nostra legislatura dopo le sperimentazioni naziste nei campi di concentramento. È dal dopoguerra che si è introdotto il rispetto della persona sottoposta alla sperimentazione.
Se si va a leggere quei protocolli, si vedrà che è richiesto un rispetto ben maggiore di quello che, purtroppo, ho avvertito, da parte di molti Consiglieri, nei confronti delle persone che scelgono di sottoporsi alla sperimentazione. E gli sperimentatori quei principi li hanno seguiti tutti, tant'è che se la sperimentazione si riaprirà - come ha detto prima il Presidente Ghiglia, forse sarà nel giro di una settimana - è proprio perché le anomalie trovate dagli ispettori sono minime rispetto ad un protocollo accurato e serio che era stato sottoposto a lunghe discussioni e aveva ricevuto l'approvazione del Comitato Etico, che, a differenza di quanto scrivono alcuni giornali in modo scorretto, c'era stata. Anche in questo caso, bisogna attenersi agli atti, non ai giornali.
Credo che questo sia a salvaguardia dei medici, che dovrebbero per essere lasciati lavorare in un clima più sereno. Si è detto che c'è stato scandalo e che lo scandalo è stato sollevato da noi. Non credo, Onorevole Ghiglia, che sia andata così.
Lo scandalo c'è stato perché in quest'Aula si è sollevato strumentalmente il problema prima che ci fosse l'ispezione. E lo scandalo c'è stato perché, dopo che si è sollevato quel problema, il Ministro ha deciso di inviare degli ispettori.
Ricordo che in Piemonte sono in corso alcune migliaia di sperimentazioni e il Ministro non ha mai mandato un'ispezione per controllarle.
Sono sperimentazioni che spesso presuppongono un utilizzo di farmaci e di tecnologie più pericolose di quella consentita da una pillola che tutta l'Europa ha potuto sperimentare su migliaia di donne, e che soltanto il Portogallo, l'Irlanda e l'Italia non possono sperimentare all'interno della loro nazione.
Quindi, se vogliamo essere europei, non solo a parole, ma anche nei fatti, è evidente che si tratta di una sperimentazione di troppo, dettata soltanto dal fatto che in Italia esiste una legge sull'interruzione volontaria della gravidanza, per cui dobbiamo adeguare l'utilizzo di un farmaco alle norme previste dalla legge; ma, di per sé, quel farmaco non è da giudicare pericoloso, perché è già stato sperimentato su un numero di persone tale come nessun altro farmaco nel momento in cui viene introdotto in una nuova nazione per essere commercializzato.
Qui c'è il problema che l'interruzione volontaria della gravidanza, in base alle nostre leggi, deve avvenire all'interno della struttura ospedaliera.
Vorrei anche ricordare che ciò è derivato dal fatto che quella legislazione nacque in un momento in cui le nostre donne andavano ad abortire dalle "mammane" e che ricondurre l'IVG in situazioni di sicurezza e all'interno degli ospedali era un fatto di progresso, al fine di assicurare la correttezza degli interventi alle donne che vi si sottoponevano.
Oggi noi leggiamo l'obbligo dell'ospedale come una cosa ormai fuori dal tempo. Tuttavia la legge recita così ed è giusto che venga rispettata.
Quindi, anziché ricorrere al day-hospital, ricorreremo al breve ricovero di tre giorni, che sicuramente porterà maggiori problemi per la donna, per i medici e per le strutture ospedaliere, con maggiori costi, ma in questo modo applichiamo alla regola la legge, e ciò ben venga.
Credo che, se di strumentazione e di polverone si può parlare, questo è dovuto all'anomalia di un'ispezione che ha voluto andare a cogliere il pelo nell'uovo su quanto veniva portato avanti, interrompendo la sperimentazione. Tuttavia, sono d'accordo sul fatto di apportare i ritocchi previsti dagli ispettori e, personalmente, credo che un approfondimento di tutta la vicenda in sede di TAR possa essere utile, compreso l'intervento ad adiuvandum della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, ritengo che si siano utilizzate parole forti su questa questione: cultura della vita, cultura della morte.
Credo che il terreno etico della sfida sia la costruzione di una società accogliente che assecondi il desiderio delle donne di avere figli senza però impedire, a coloro che non lo desiderano o che non possono permettersi una gravidanza, di interromperla.
Aiutare le donne attraverso la prevenzione credo sia l'obiettivo principale che tutti vogliamo, affrontando la questione a largo raggio. Ci non riguarda soltanto l'interruzione o meno della gravidanza, ma la possibilità di mettere in campo - ed è stata richiamata la necessità di rivitalizzare i consultori - ogni azione utile a fare in modo che non si verifichino i casi che, sempre più frequentemente, vengono alla ribalta come quello riportato dai quotidiani di oggi, di un neonato abbandonato in un cassonetto dei rifiuti.
dunque necessaria un'azione di prevenzione forte, ad ampio raggio con un'adeguata informazione sui metodi contraccettivi, con i richiami ad una sessualità più responsabile, ma anche con la tutela delle donne che consapevolmente, hanno maturato una scelta tanto drammatica come quella di interrompere una gravidanza.
Devo dire che questa cultura sta alla base della legge n. 194, che da anni nel nostro paese prevede la possibilità di interrompere la gravidanza senza specificare come l'interruzione possa essere effettuata.
Quindi, il fatto che lo si faccia attraverso un intervento chirurgico o attraverso una pillola, in questo caso sperimentata all'ospedale Sant'Anna non è più una questione da porre sul piano etico, ma diventa una questione tecnica di come attuare una volontà che il legislatore ha già manifestato.
Riconfermo che siamo favorevoli ad ogni intervento che possa mettere in campo la possibilità di ridurre la sofferenza delle donne in questo ed in altri frangenti.
Inoltre, condivido le considerazioni di chi dice che probabilmente l'ispezione è avvenuta, perché il problema è stato sollevato qui, per cui il Ministro è intervenuto.
Dalle comunicazioni dell'Assessore Valpreda, registro che le disfunzioni rilevate - se così possiamo chiamarle - sono assolutamente minime rispetto alla rigorosità di un protocollo che già prevedeva tutta una serie di atti e di passaggi utili a tutelare, nel migliore dei modi, la salute e la sicurezza dell'intervento per la donna.
Mi sembra che la decisione del Ministro Storace, più che dal desiderio di tutelare la salute delle donne, che sono costrette a vivere il dramma dell'interruzione di gravidanza, sia stata animata non tanto dalla volontà di migliorare e di favorire il percorso della sperimentazione quanto di renderlo ancora più difficile.
Devo anche dire che non mi meraviglia che abbia messo in campo quest'iniziativa un Ministro che, quando era Presidente della Regione Lazio, si è contraddistinto anche per forti attacchi alla legge n. 194.
Quindi - ripeto - non mi meraviglio che abbia preso questa decisione. Mi avrebbe preoccupato ancora di più se l'attività degli ispettori avesse davvero messo a rischio la possibilità di proseguire con la sperimentazione; questo sì che sarebbe stato un atto irresponsabile.
La reazione delle istituzioni ha probabilmente fatto sì che, su quelle che sembravano grosse problematiche evidenziate dagli ispettori in un primo momento, il Ministro abbia smorzato i toni. Ritengo dunque che tutto possa essere ricondotto ad una situazione che, sebbene con qualche ritardo, possa consentire di riprendere la sperimentazione e di portare avanti un'iniziativa che credo renda merito alla nostra Regione.
Condivido infine la valutazione che sta facendo l'esecutivo di considerare se non vi sia stata un'indebita interferenza nelle competenze regionali e, quindi, di affiancarsi al Sant'Anna nell'azione di ricorso amministrativo al TAR del Lazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Sarò breve, perché condivido molto di quanto è già stato detto. Vorrei solo sottolineare alcuni punti. Mi sembra che in quest'Aula, nuovamente, su un tema così delicato, non si considerino i problemi delle donne e che per discutere della legge n. 194 si privilegi l'aspetto della polemica politica, piuttosto che pensare alle reazioni delle scelte che si fanno.
Ho sentito dire, ad esempio, che alcuni vedono con favore il fatto che la sperimentazione, quando proseguirà, prevedrà necessariamente il ricovero delle donne in ospedale per due-tre giorni.
Anche in questo caso si pensa ad una società irreale, ad una società che non esiste. È come se pensassimo ad una società dove tutto è perfetto tutto funziona a meraviglia e la vita scorre come un fiume tranquillo.
Penso invece a quelle donne che hanno lavori precari, che hanno dei grandi problemi nel conciliare assenze anche solo di due-tre giorni dal posto di lavoro o con la loro vita familiare.
Credo che questo non considerare la società in cui viviamo faccia parte di questo modo di affrontare la politica, dove tutto deve diventare solo polemica senza pensare ai reali bisogni, ai drammi e alla vita che le persone fanno tutti i giorni.
Ho sentito parlare della necessità di incentivare la natalità: come se bastassero mille o duemila euro (anche quelli che prevedono adesso in Francia per il terzo figlio) a rendere diversa la visione della vita nella nostra società. Sempre più persone hanno difficoltà a trovare lavori fissi e la precarietà del lavoro rende più difficile alle coppie giovani ipotizzare un futuro di vita con l'allargamento della famiglia con dei figli.
Ritengo che questo argomento sia stato affrontato con superficialità e che ci sia solo la volontà di fare vuota polemica politica. Lo si rileva anche perché, come hanno efficacemente spiegato l'Assessore e il Consigliere Bertetto che sono intervenuti prima di me, in questo caso, è una sperimentazione solo ed esclusivamente legata alla presenza di una specifica legge italiana, che richiede un passaggio in ospedale per quanto riguarda la pratica abortiva. Non è una sperimentazione legata all'utilizzo di un farmaco, che, come è stato abbondantemente spiegato, è utilizzato ormai da anni in tutto il mondo.
Questo, chiaramente, rende palese lo sfruttamento politico della vicenda. Il fatto che un Ministro invii repentinamente gli ispettori a verificare una sperimentazione, che tale si potrebbe definire non necessaria, quando in Italia, relativamente alle pratiche ospedaliere, ci sarebbero molti luoghi da ispezionare, dimostra che in tutta questa vicenda sono stati trascurati i primi attori, ovvero le donne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Intervengo solo per due minuti e mezzo per concederne altrettanti alla Consigliera Ferrero.
La nostra discussione è per certi versi inutile perché la drammaticità del tema aborto, che coinvolge tante famiglie (donne sole e coppie), non può essere affrontato, così, con leggerezza nello scontro politico e nella contrapposizione ideologica. È una questione che riguarda intimamente le persone che, razionalmente o anche sull'onda di un sentimento fortissimo scelgono di interrompere una vita. È una decisione che va rispettata e capita, che in qualche modo è collegata, così come diceva il Consigliere Moriconi, alla drammaticità dei tempi che viviamo, alle difficoltà del vivere quotidiano. Dico questo con grande rispetto per le posizioni dei colleghi che hanno posto con forza la battaglia contro la sperimentazione e che chiedono a questa Amministrazione di interrompere ogni sperimentazione.
Colleghi, la vostra è una visione medioevale, che non rispecchia le dinamiche della società in cui viviamo; soprattutto, non permette di ridurre al minimo la pena, il dramma e l'invasività della pratica abortiva che subiscono le donne. Non è più pensabile che chi decide di abortire debba soffrire. Non è più pensabile che si debba praticare violenza, anche medica, contro le donne, perché c'è un'ideologia che vuole vedere la donna soffrire. Noi siamo contro questa idea medioevale, contro questa logica della sofferenza. Ci battiamo affinché si riduca al minimo la pratica medica e chirurgica nei confronti delle donne. Ci battiamo perché tutti possano scegliere liberamente il percorso della propria vita. Soprattutto ci battiamo per far sì che le istituzioni non intervengano nell'ambito intimo e privato delle famiglie e di coloro che personalmente si trovano di fronte ad una scelta così difficile, così stravolgente anche degli equilibri di coppia o della persona stessa che la sceglie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Come essere umano, come Deodato Scanderebech e come rappresentante dell'UDC sono onorato di fare riferimento al Medioevo, di avere una cultura medioevale: sono contrario per principio a ogni forma di uccisione dell'essere umano. Noi dell'UDC siamo contrari a ogni forma di aborto.
Ritengo che questo non sia un traguardo civile ed etico. Oggi tutti i media elevano Torino a città innovatrice, a città dei primati. Torino ne ha già 333 di primati - c'è un bel libro su questo che consiglio alla collega Valloggia - e mi dispiacerebbe se a questi se ne aggiungesse un altro, cioè il contributo a favore della morte e non della vita.
Voglio sottolineare anche un altro aspetto: vorrei far comprendere alle donne che l'aborto non deve essere un diritto della donna in quanto tale.
Ritengo che le donne abbiano il diritto di interpretare il proprio percorso di vita, però, dire che sia una diritto acquisito solo in quanto si è donna mi sembra riduttivo in relazione all'evento e alla sofferenza che deve affrontare la donna. Questo non deve essere un'opportunità.
In conclusione, mi auguro che Torino sia ricordata per un contributo a favore della vita e non della morte.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Ritengo che l'argomento sia molto importante, anche se il Consiglio oggi mi ha concesso questi pochi minuti; di questo ringrazio il Consigliere Robotti, che penso non si pentirà.
Volevo intervenire in quanto ho ascoltato con molto interesse il dibattito di questa mattina e ritenevo giusto svolgere qualche considerazione. La donna è a conoscenza del fatto che esiste una legge che le permette di abortire, ma il problema in questo momento non è se abbia o meno il diritto di abortire. Tanti anni fa, come ricordava la Consigliera Valloggia, molte donne si sono battute per questo diritto, la legge esiste e la sperimentazione la vedo come conseguenza di una legge che prevede questo atto. Personalmente, non ho alcuna contrarietà nel dire che questa sperimentazione è stata semplicemente l'evoluzione del percorso che il nostro Paese, in particolare la nostra Regione, fa con un po' di ritardo rispetto a scelte che altri Paesi hanno già compiuto, anche perché le donne, che ci sia o non ci sia la pillola, la usano come e quando vogliono quindi, il problema non è che se la mettiamo qua le piemontesi non la usano. Quindi, non penso che, come donne, ci si debba porre questo problema.
Siamo tutti consapevoli che la legge esiste, che la sperimentazione è all'interno di questa legge e che il nostro Paese si sta adeguando, quindi il fatto che ci sia la sperimentazione vuol dire: vediamo come va a finire.
Il problema però è un altro, che alcuni colleghi hanno posto e che io condivido: per me è inaccettabile che alcuni partiti sollevino la questione del diritto all'aborto come soluzione a problemi sociali (stipendio basso troppi figli). Non esiste.
Il ragionamento della politica è: a questi problemi si risponde evidenziando e ampliando il diritto ad abortire, che già esiste (quindi non abbiamo il problema di dire "lo facciamo, non lo facciamo"), poi a livello nazionale eventualmente si porrà il discorso di approfondire gli esiti della 194, perché l'altro aspetto che tutti dimenticano è che questi diritti acquisiti tanti anni fa non hanno mai avuto una valutazione degli esiti.
questo che dobbiamo cominciare a valutare: che cosa ha prodotto la 194? C'è stata una diminuzione o un aumento degli aborti? A seconda di chi comunica sui giornali locali le percentuali sono diverse, ma il problema è: vediamo che cosa è accaduto in questi anni a seguito di questa legge e, se possibile, introduciamo dei correttivi. Perché noi donne non dovremmo accettare questo tipo di valutazione? Ringrazio il Ministro Storace, che ha voluto porre la questione "ospedalizzazione, non ospedalizzazione": è un problema, ma è una valutazione da fare non contro la donna.
Ultima cosa. Mi auguro che prima o poi le donne facciano lobby per interrogarsi come difendere la vita.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Nel pochissimo tempo che porterò via alla discussione, volevo solo dire che mi pare che oggi non siano in gioco tanto i temi che invece qui abbiamo lungamente agitato con fraintendimenti o interpretazioni difformi, quanto piuttosto il solito eterno conflitto fra l'idea di una società laica e il sistema di valori che in questa società contrappongono gruppi di persone che non necessariamente hanno anche un'omogeneità politica.
Sembra che però siano almeno duecento anni (prima i Savoia e i Borboni per citare solo i più grandi, poi invece come Regno d'Italia prima e Repubblica Italiana poi) che il nostro Stato è venuto configurandosi come uno Stato dove l'etica e la politica sono indipendenti e separati, per garantire a ciascuno, a seconda delle parti, il rispetto maggiore o minore della libertà di opinione.
Di conseguenza, è normale, direi, che ciclicamente intervengano forme di discussione intorno a questi temi e che facilmente temi così scabrosi come quello dell'aborto finiscano di volta in volta, a seconda dei momenti a seconda di quello che succede, per trasformarsi, quasi anche involontariamente qualche volta, in una clave con cui ci si picchia, quasi che fosse riducibile a questo un tema che agita le coscienze di tutti, sia di chi la pensa in un modo sia di chi la pensa nell'altro. Tanto che credo che ciascuno di noi provi un certo imbarazzo a discutere di questi temi ben di più che non a presentare un emendamento o battagliare per la Presidenza di una Commissione o per altre cose che attengono alla dialettica politica.
Ma proprio per questo motivo, bisognerebbe che tutti facessimo un grande esercizio di verità e ci dicessimo che, rispetto al tema in questione, questo intervento calcato, marcato, precedente alle polemiche e successivo alle polemiche, non è un intervento che vuole vedere come va una sperimentazione e cominciare a correggerne alcuni aspetti - cosa, secondo me, assolutamente condivisibile, fattibile - ma è un intervento che punta in tutti i modi a minare l'efficacia di un provvedimento (centrodestra centrosinistra, in questo caso è proprio poco rilevante) che, attraverso stratagemmi di bassa politica, si vuole chiudere.
Il secondo aspetto - ed è quello che in questi giorni mi ha sinceramente più turbato - è quello dell'attacco all'équipe, quindi alla struttura che di questo intervento si è fatta carico. Questo è di nuovo secondo me, un fatto grave ed è anche per questo che credo di interpretare il sentimento di molti Consiglieri nell'invitare l'Assessore a portare solidarietà all'équipe soggetta a questo attacco e a stigmatizzare questa pressione sinceramente incomprensibile, visto l'ambiente, l'ambito e le modalità scientifiche. Credo che, a fronte di persone che mettono in atto una sperimentazione come questa, a fronte di provvedimenti, non sia giusto chiamarli in causa, a meno che non emergano specifiche mancanze oggetto di denunce particolari. Ma non è questo il caso.
Di conseguenza, la prego, Assessore, di portare la nostra solidarietà almeno la mia certamente, all'équipe che lavora, difende, tutela e credo battagli ormai in modo forse più politico che tecnico-medico per difendere un lavoro, una professionalità che attiene a una sfera che, come ho detto è un po' pruriginosa per tutti noi, ma che è estremamente importante in un momento come questo e in una città come la nostra.



PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione sulle comunicazioni della Giunta. Resta inteso che i proponenti ritengono evasa l'interrogazione urgente n. 253 rivolta alla Giunta regionale proprio su questi temi.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006"


PRESIDENTE

L'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a: "Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121" prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Proceduralmente, stiamo seguendo l'ordine delle UPB dell'Allegato A.
siamo giunti agli emendamenti relativi all'UPB 17022. Passerei all'esame degli emendamenti n. 524 e n. 100.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 524 (e connesso rubricato n. 100 presentato dai Consiglieri Ghigo, Rossi, Botta, Guida e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 17022 Commercio e Artigianato - Tutela del consumatore mercati è aumentato di euro 10.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Lo spirito di questo emendamento, che chiede uno stanziamento in conto capitale (quindi spese d'investimento) per 10 milioni di euro, è quello di integrare in parte anche le azioni che ha svolto questa maggioranza, questa Giunta.
La prima azione è stata quella del blocco degli insediamenti della grande distribuzione, naturalmente sviluppando a fianco interventi a favore del sistema urbano, a favore della qualificazione urbana e della rivitalizzazione dei centri minori. Perché si verifica un assurdo: da un lato, si dice di voler bloccare la grande distribuzione (ma sul blocco spenderò ancora qualche parola); dall'altro, si dice di voler aiutare lo sviluppo del piccolo commercio. Il percorso per aiutare lo sviluppo del servizio di vicinato è stato individuato unanimemente negli interventi di qualificazione urbana sul territorio piemontese per quanto riguarda i centri maggiori di rivitalizzazione, quindi con una funzione più sociale per quello che riguarda i centri minori.
Vorrei ricordare che gli interventi di qualificazione negli anni sono stati 45 e quelli di rivitalizzazione 18, con un intervento riguardante 54 Comuni del territorio piemontese e con una funzione di stimolo - al di là dello stimolo diretto all'economia, perché sono state coinvolte circa 900 imprese - agli Enti locali, quindi ai Comuni, ad intervenire sui centri urbani per creare quella condizione di appetibilità, di facilità di accesso e di vetrina. Creare una condizione di equilibrio rispetto allo sviluppo della grande distribuzione nelle realtà extraurbane. Di tutto ciò non c'è traccia nel bilancio, non sono più stati finanziati i piani di qualificazione urbana, non sono più stati finanziati i progetti di qualificazione, né gli interventi di rivitalizzazione per quanto riguarda i centri minori che avevano lo scopo di creare quei punti di riferimento quei centri di servizio, oltre che di cessione di merce, ritenuti essenziali ed importanti per evitare inurbazioni anche forzate, in particolare da parte di anziani. Questo lo consideriamo molto grave, e peraltro crea una condizione di danno sul sistema commerciale piemontese.
Mi fa piacere constatare la presenza dell'Assessore Caracciolo, che in questi mesi ha potuto ben conoscere la situazione della realtà, per cui ce l'ha ben presente. Mi auguro che nel prosieguo metta davvero mano alla situazione, intervenendo se l'emendamento in questione viene accettato dal Vicepresidente Susta. Sono trascorsi due mesi dall'approvazione del disegno di legge n. 52 e cinque dall'annuncio del disegno di legge che ha creato la rincorsa a nuove domande. Siamo in una realtà di libero mercato, e nel momento in cui si fa un annuncio, immediatamente l'economia reagisce e le 90 domande cominciano a produrre effetto. Vorrei ricordare che si sono superati i 94 mila metri di concessione di nulla osta rilasciati negli ultimi tre mesi.
Proprio per la procedura che impone l'esame in Conferenza dei Servizi con tempi definiti, sono pervenute numerose domande di insediamento della grande distribuzione, alcune delle quali fatte su aree assurde, ma l'annuncio del blocco aveva provocato una corsa sfrenata per ottenere un pezzo di carta di nulla osta per poterlo vendere sul mercato della speculazione. Ad oggi, il risultato del blocco voluto dalla Presidente Bresso con un annuncio, anziché con un provvedimento immediato (noi sostenevamo che doveva esserci un provvedimento di Giunta e poi, con ratifica del Consiglio, utilizzando i poteri del Consiglio, una delibera) ha prodotto 94 mila metri nuovi di grande distribuzione. Questo è il risultato del blocco.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Soltanto ad adiuvandum a quanto già detto dal Consigliere Pichetto.
Questo è un tema importante, chiunque di noi abbia ricoperto il ruolo di amministratore comunale o di Consigliere (di maggioranza o opposizione) sa quanto sia importante, per mantenere vivo il centro storico dei nostri Comuni maggiori o minori, avere la possibilità di disporre di risorse per la riqualificazione dei centri. Sono belle parole quelle che si usano quando si criticano i centri commerciali, gli ipercentri, ma poi, in realtà, si tagliano i fondi per qualificare i nostri centri. Le amministrazioni comunali dei piccoli e medi centri si troveranno ancora una volta in difficoltà e andremo, qualora quest'emendamento non venisse approvato, a mettere in difficoltà tutto un tessuto commerciale minore, che in difficoltà lo è già per se stesso.
Basta fare un giro, neanche molto approfondito, per i Comuni del nostro Piemonte, per verificare come anche nelle vie più centrali ci siano decine di attività chiuse, decine di negozi sfitti. Se non c'è la possibilità di integrare la naturale azione commerciale con un aiuto proveniente dal pubblico - non certo dall'entità comunale che dispone di poche risorse con piani di qualificazione pensati e studiati per rilanciare il commercio - i famosi centri commerciali naturali di cui tutti noi, o tutte le amministrazioni, si riempiono la bocca, non trovano un riscontro reale e concreto. Se non riusciamo a far queste cose, dobbiamo dire che, come già ricordato dal Consigliere Pichetto, in realtà siamo i migliori alleati della grande distribuzione organizzata. Siamo i veri carnefici del piccolo e medio commercio; i carnefici anche dei centri storici, che così diventeranno sempre più spopolati, sempre più dimenticati e che, al di là delle attività d'ufficio, diventeranno luoghi di abbandono.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale si unisce non tanto all'Assessore al commercio che, per lo meno al livello ideale, sarà d'accordo con noi sull'importanza dei fondi, ma a chi oggi deve decidere su tale richiesta cioè all'Assessore al bilancio, sull'importanza e la non capziosità dell'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Concordo pienamente con gli interventi che mi hanno preceduto, perch credo che alle amministrazioni locali e ai territori servano piani di qualificazione urbana. A seguito del proliferare dei centri commerciali che ormai circondano le principali città, i centri storici stanno morendo. Ogni negozio che chiude è una luce che si spegne dentro la città e ogni angolo di città che muore e diventa buio diventa ricettacolo per la microcriminalità, dove i cittadini, con difficoltà e specie nelle ore notturne, riescono a circolare.
I piani di riqualificazione urbana hanno dato risultati eccezionali gli accordi di programma hanno portato al rilancio di aree di città veramente degradate -Torino docet - e si sono dimostrati estremamente utili per il cittadini e per le amministrazioni locali. Abbiamo chiesto all'Assessore un forte intervento in merito, purtroppo sul tema abbiamo ricevuto una risposta negativa, e di questo me ne dispaccio. Noi non ritireremo l'emendamento, andremo avanti sulla votazione, ci auguriamo che la Giunta ci ripensi e possa dare un parere almeno parzialmente positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Anche noi abbiamo sostenuto, con questo emendamento, alcune necessità.
La prima è stata quella ben evidenziata dai Consiglieri, in modo particolare dal Consigliere Pichetto, relativa alle amministrazioni comunali del Piemonte, molte delle quali non sono state finanziate nei precedenti bandi relativi a riqualificazione commerciale. Soprattutto per l'altra parte dell'emendamento, quella che riguardava interventi per la piccola e media impresa, che era per noi una salvaguardia, anche politica e istituzionale, nel momento in cui la Regione sta per affrontare, con un ingente finanziamento, l'operazione FIAT. Ce ne rendiamo conto.
In questi giorni abbiamo ascoltato, da parte dell'Assessore, le motivazioni del rifiuto della Giunta ad approfondire, approvare e condividere con noi l'emendamento. Crediamo, però, che ci sia lo spazio che mi auguro la Giunta vorrà utilizzare nel bilancio di previsione 2006 per verificare se effettivamente c'è questa volontà di lavorare per tutto il Piemonte e non solo per Torino. Un impegno più pregnante; un impegno migliore; un impegno a favore delle piccole amministrazioni e del piccolo commercio che, in questo momento, sono quelle che maggiormente necessitano di un segnale da parte della Regione. Sono punti, oltretutto, che sono stati oggetto della campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Mercedes Bresso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Una breve opinione sulla questione dei centri commerciali, che romperanno gli equilibri, già precari, del Piemonte. Questi centri commerciali hanno già abbastanza compromesso il tessuto economico e finanziario dei piccoli negozi. Un tempo l'esistenza di questi piccoli negozi aveva un senso, data la loro funzione sociale, soprattutto nei piccoli centri, dove gli anziani potevano accedere. Oggi, questi negozi stanno sparendo: più centri commerciali nasceranno e più problemi ci saranno, dal punto di vista economico, per questi piccoli negozi che tendono a sparire.
Personalmente, ho qualche dubbio sul fatto che nasceranno questi quattordici centri commerciali, per quanto riguarda la provincia di Novara.
Tali insediamenti incideranno pesantemente e, guarda caso, nasceranno nei Comuni considerati turistici. Mi sembra, quindi, che ci sia un nesso tra il considerare un Comune turistico e il costruire un centro commerciale nel suo territorio. Forse, prima occorrerebbe verificare se è turistico e poi insediare il centro commerciale. Ho forti perplessità in proposito, perch prima, si afferma di voler costruire il centro commerciale e, poi, il Comune diventa turistico.
Chiederei al Vicepresidente, alla Giunta e al Consiglio di provvedere a ridefinire i criteri per considerare un Comune turistico. Ci sono Comuni che di turistico non hanno molto, anzi, ben poco, quindi una rivisitazione dei criteri ridefinirebbe anche i criteri relativi all'apertura dei centri commerciali.
Le aperture sono un altro problema; un problema che insiste sui Comuni dove ci sono questi insediamenti commerciali, dove ci sono grandi problemi per gli operatori commerciali che insistono su quel territorio. Per quanto riguarda la mia città, la possibilità di apertura domenicale degli esercizi commerciali, crea molti problemi ai negozi tradizionali, cosa che non avviene per i centri commerciali. Oggi, i negozi tradizionali sono in sofferenza nel permettersi l'apertura domenicale, perché il personale costa e quindi, quando ci sono le domeniche di apertura (perché questi Comuni vengono considerati turistici) rimangono chiusi perché non hanno la possibilità di pagare i dipendenti.
Non parliamo dei centri storici. Ricordo che vent'anni o trent'anni fa il centro storico di Novara era desertificato; dopodiché, a seguito di una massiccia apertura di negozi, la città è ritornata a vivere. Oggi, invece stiamo tornando indietro, perché l'apertura di centri commerciali causerà una desertificazione notevole, per i problemi del centro storico. Torneremo indietro di vent'anni: ci saranno pochi negozi e si vedranno solo lenzuola distese da una parte all'altra delle nostre vie.
Ritengo importante la revisione dei criteri di definizione di Comune turistico, oggi inadeguati. Per definire turistico un Comune ci devono essere determinate presenze negli alberghi, ma in questi Comuni queste presenze non ci sono e forse non ci sono neanche gli alberghi. Sono considerati turistici, ma non ne hanno le caratteristiche.
Una rivisitazione di queste caratteristiche sarebbe utile, per andare a definire almeno le aperture domenicali.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Il senso del mio intervento non è molto diverso rispetto a quello usato ieri, parlando dei fondi alle piccole e medie imprese (su cui ritornerò per un altro emendamento successivo).
Prima di tutto, c'è una questione di carattere finanziario e non tecnico. In coerenza con l'indicazione di sospendere il rilascio di queste autorizzazioni (magari sul punto risponderà meglio l'Assessore Caracciolo) abbiamo fatto slittare il finanziamento di questi interventi di qualificazione al 2006, quindi ammettendo la prenotazione fin da adesso come scelta di coerenza rispetto alla data di sospensione del rilascio di nuovi interventi fino al 31 marzo.
Al di là di ogni disquisizione, che abbiamo fatto talmente tante volte che ormai siamo quasi stufi, "tagliare" non è la stessa cosa di "fare slittare" al 2006 l'investimento. Questo vuol dire che c'è la volontà politica di mantenimento di quel tipo di intervento. La Giunta deciderà come spendere, in accordo con gli Enti locali, questi dieci milioni di euro di riqualificazione legata ad insediamenti di grande distribuzione e non solo. Dobbiamo anche vedere gli interventi che vanno a supporto delle realtà territoriali degli Enti locali (centri storici e non solo), rispetto ai nuovi insediamenti che andiamo a creare, soprattutto nelle aree periferiche, e rispetto a ciò che sta intorno, dal punto di vista urbano, a queste realtà.
Proprio perché ci sono questi problemi, siamo consapevoli che vanno affrontati. Abbiamo ritenuto di mantenere questa indicazione e di spostarla al 2006, perché non erano attivabili i finanziamenti entro il 31 dicembre e, soprattutto, non erano coerenti con l'esigenza di una nuova programmazione dettata dal provvedimento di sospensione e da quello che ne deriverà.
Molte considerazioni svolte sono condivisibili, al punto che questo non è un investimento che viene cancellato, ma viene spostato nel momento in cui, concretamente, i Comuni potranno partire con i progetti di riqualificazione e noi sostenerli finanziariamente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sugli emendamenti rubricati n. 524 e n. 100, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
UPB 17022 Gli emendamenti rubricati n. 249, 248, 135, 138 e 139 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 17031 Gli emendamenti rubricati n. 137, 136, 140, 141, 142 e 143 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 525 presentato dai Consiglieri Botta, Guida Rossi, Ghigo e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 17041 Commercio e Artigianato Promozione e credito al Commercio è aumentato di euro 100.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09071 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Abbiamo appreso con piacere che la Giunta regionale, in particolare, il Vicepresidente Susta e l'Assessore Caracciolo, ha accolto la nostra proposta di uno stanziamento di 100 mila euro per l'istituzione dei distretti del commercio e del tempo libero del Piemonte su base provinciale.
una condivisione di scelta di politica economica, che già la precedente Giunta aveva avviato nel solco di una considerazione di fondo ineluttabile, cioè che l'economia del Piemonte si sta negli ultimi anni gradualmente diversificando e trasformando nella direzione di una maggiore terziarizzazione.
Assistiamo ad un potenziamento dei servizi rispetto al settore industriale e automobilistico. Una terziarizzazione dell'economia, che riguarda soprattutto il commercio, lo sport, il turismo, l'enogastronomia la cultura, i beni ambientali, il turismo ambientale. Questo campo dell'economia, inteso più genericamente industria del tempo libero, è, tra l'altro, l'unico settore che negli ultimi vent'anni cresce esponenzialmente e quindi resiste a qualsiasi crisi e congiuntura di tipo internazionale.
Tale crescita è dovuta probabilmente all'allungamento dell'età della popolazione e al maggiore tempo libero di cui gode ogni cittadino, facendo sì che stia diventando un settore trainante e importantissimo per l'economia nazionale nonché per quella regionale.
Di qui l'esigenza di governare questi processi economici sul territorio attraverso uno strumento agile, orizzontale, dove tutti i soggetti siano coinvolti: la Regione, gli Enti locali, le Camere di Commercio, le associazioni di categoria, i rappresentanti dei lavoratori, per portare avanti progetti integrati di valorizzazione del commercio (del commercio in senso tradizionale) e del tempo libero sul territorio.
Ricollegandoci anche ad alcune riflessioni svolte in precedenza dal Consigliere Pichetto e dal Vicepresidente Susta, questo può essere uno strumento per combattere e limitare quella desertificazione del commercio tradizionale nei centri minori del Piemonte. In questi distretti sono presenti tutti i soggetti interessati, sia appartenenti alle categorie economiche che a quelle istituzionali.
Tra l'altro (e qui faccio una proposta operativa affinché questi distretti diventino il più rapidamente operativi ed efficienti sul territorio), tali soggetti potranno utilizzare, a mio avviso, gli introiti di quella tassa di localizzazione prevista dalla legge regionale 28. Tassa di localizzazione che i centri commerciali devono pagare in base agli oneri di urbanizzazione e che dovranno essere devoluti agli enti locali e ai Comuni su cui insistono i centri commerciali.
Queste risorse, quindi, potranno essere utilizzate dagli stessi Comuni all'interno dei distretti del commercio. In questa maniera si eviterà anche il rischio che i Comuni utilizzino questi soldi per mere opere pubbliche all'interno del Comune e che invece possano servire ad innescare una rivitalizzazione più complessiva del territorio, anche extracomunale, dal punto di vista del commercio e del tempo libero.
La nostra speranza è che i distretti del commercio - così come delineati in un disegno di legge da me presentato e su cui so esserci anche il consenso degli amici Consiglieri regionali di Vercelli Bizjak e Comella consentano un coinvolgimento orizzontale di tutti gli enti, in primis la Camera di Commercio, e possano essere avviati innanzitutto sul territorio della Provincia di Vercelli, dove il ruolo del commercio e del tempo libero, a livello regionale, ha la sua maggiore incidenza e dove già le categorie economiche e le associazioni hanno avuto un confronto con la Giunta e con la struttura dirigenziale. Su questo tema, infatti, è già stato depositato un disegno di legge specifico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak.



BIZJAK Alessandro

Su questo specifico tema, su questo emendamento e sulla disponibilità della Giunta di destinare 100 mila euro per l'attivazione dei distretti del commercio, a nome del Gruppo de La Margherita e di tutta la maggioranza dichiaro il nostro voto favorevole.
un segnale importante intorno ad un provvedimento, peraltro già discusso nella precedente legislatura con specifico riferimento alla realtà vercellese, ma che noi pensiamo possa essere un modello esportabile su tutta la realtà piemontese. Quindi, l'attivazione di una proposta specifica per le istituzioni degli strati del commercio ci vede d'accordo.
Credo che il passo successivo sarà quello di definire il percorso attraverso cui arrivare ad una legge quadro, non ad una legge specifica che disciplini queste nuove forme degli strati del commercio. Come noto, nella nostra Regione esistono zone su cui l'impatto delle grandi strutture commerciali è già notevole ad oggi; quindi, questa è una misura che va nella direzione della valorizzazione dei piccoli esercizi commerciali, ma io direi anche nella costruzione di un sistema integrato con i centri storici delle piccole e medie città della nostra realtà.
Per queste ragioni, ripeto, noi siamo impegnati a valutare la possibilità di costruire insieme, maggioranza, opposizione e Giunta regionale, una proposta di legge quadro per le istituzioni degli strati del commercio, per assicurare una corsia preferenziale, che ci consenta una rapida approvazione di questo provvedimento.
Da questo punto di vista, siamo favorevoli all'emendamento proposto e soddisfatti per la disponibilità della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

A seguito anche degli incontri informali, la Giunta accoglie questo emendamento sui distretti commerciali.



PRESIDENTE

Prima di aprire la votazione sull'emendamento, rilevo che lo stanziamento che viene diminuito non è relativo al capitolo 09011, ma al capitolo 09071.
L'importo è di 100 mila euro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 525, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 49 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 531 presentato dai Consiglieri Scanderebech Casoni, Ghigo, Rossi e Botta: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09012 è diminuito di euro 8.5000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 17072 è aumentato di pari somma".
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Si tratta, a mio giudizio, di un emendamento importante e politicamente significativo, che riguarda il trasferimento di fondi da destinare alla ricollocazione delle imprese artigiane.
La ricollocazione delle aziende artigiane negli anni precedenti ha sempre ricevuto un'ampia attenzione da parte delle imprese stesse, tanto che le domande hanno sempre colmato il finanziamento previsto. Il fatto che oggi non lo si voglia prevedere, interrompe una tradizione rivolta a queste imprese e le pone in difficoltà.
chiaro - penso all'Assessore - che ricollocare le imprese artigiane al di fuori delle città e dei centri storici (abbiamo una tradizione di piccole e medie imprese artigiane che, nel corso degli anni, si sono sviluppate all'interno del sito urbano più centrale) non è cosa facile. Il venir meno, rispetto al passato, di una possibilità prevista dai piani regolatori di molti Comuni, che hanno creato le loro aree artigianali, di aiutare queste imprese a ricollocarsi al di fuori dei centri urbani quindi con un discorso rivolto anche al rispetto della qualità della vita del rumore e della salute che va tenuta in considerazione (porto il caso di Valenza, dove c'è una fortissima incidenza di aziende orafe-artigiane ancora nei centri storici, anche se giustamente l'Amministrazione comunale sta sviluppando, sempre più, delle aree artigianali) - è una mancanza notevole.
Perché diciamo che si poteva fare praticamente a costo zero? Assessore lei saprà sicuramente che le risorse che utilizzabili per questa iniziativa sono state collocate sul Fondo Unico per l'Artigianato, in quanto c'erano questioni di tipo interpretativo rispetto ad alcune norme della Finanziaria che si pensava non potessero più dare la possibilità di utilizzarle per questa iniziativa.
Se ci fosse la volontà della Giunta di modificare la dotazione del Fondo Unico per l'Artigianato (Artigiancassa, praticamente) spostando la cifra di 8.500.000 euro - oppure una cifra meno significativa - per dare un segnale di prosecuzione della volontà politica di aiutare gli artigiani a ricollocarsi, si potrebbe fare sostanzialmente a chiusura zero.
Al di là di questo, spiace vedere come le dotazioni generali sull'artigianato, cioè l'assestato 2004 della Giunta Ghigo e l'assestato 2005 della Giunta Bresso, segnino una differenza in negativo per le risorse assegnate agli artigiani - lei mi correggerà se sbaglio - di circa 11 milioni di euro. Non so se questo fa parte di una politica meno votata all'attenzione verso la piccola e media impresa e più votata magari al grande comparto industriale o delle industrie maggiori, ma sicuramente è un segnale piuttosto negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Farò un breve intervento, perché ritengo che il Vicepresidente Susta conosca il problema e l'esigenza che ne consegue, giustificata dalle motivazioni testé espresse dal collega Botta.
La ricollocazione dovuta alla conformazione del territorio regionale alla presenza di imprese in fasce dove non è più possibile ampliare, e la conseguente necessità di trasferire attività produttive in altre zone dov'è possibile creare nuovi insediamenti, è un'esigenza notevole. Naturalmente tutto questo implica degli investimenti.
La necessità che il sistema pubblico intervenga con forme di accompagnamento è più che mai essenziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Anche in questo caso, il problema non è l'intervento in sé, che è assolutamente condiviso dalla Giunta. La ricollocazione delle imprese artigiane, soprattutto rispetto ai centri storici, è assolutamente da finanziare: il problema è lo strumento finanziario.
Quando è stato elaborato il bilancio di previsione, probabilmente non si è tenuto conto - perché la Finanziaria non lo prevedeva - che sarebbe intervenuto, nel frattempo, il Fondo Unico. E neanche lo sapevamo noi quando abbiamo elaborato l'assestamento. È il 28 settembre, ma personalmente ho proposto in Giunta la delibera sull'assestamento in data 28 giugno.
In quel contesto ritenemmo opportuno, per superare la questione relativa al divieto di finanziare le imprese private con i mutui, destinare le stesse risorse a fondi rotativi o ad Artigiancassa. Scegliemmo questa strada come segnale a sostegno del mondo artigiano.
Nel frattempo, il decreto legge, e poi il successivo disegno di legge integrativo sulla competitività, ha assegnato i fondi del Fondo Unico. In sede di riparto del Fondo, una parte di quelle risorse che pensavamo di utilizzare per implementare Artigiancassa o i fondi rotativi dell'artigianato li destineremo a questa necessità.
Per queste ragioni, riteniamo che la somma sia più che sufficiente e la si attingerà in quel contesto. Fermo restando che, personalmente, nei confronti del sistema alle imprese e per la ricollocazione, ritengo sia più motivante un fondo rotativo a lungo periodo piuttosto che a breve periodo o ancora piuttosto che a fondo perduto. Tant'è che uno degli emendamenti agli articoli che presenteremo all'interno di questo disegno di legge è proprio perché i fondi rotativi vengano spostati a dieci anni e non più a cinque anni.
Col raccordo di queste due iniziative - allungare i termini del fondo rotativo e utilizzare il Fondo Unico - andremo incontro al problema sostanziale che i Consiglieri Pichetto e Botta hanno posto. Non si tratta quindi, di un problema di differenza di impostazione, ma di reperimento delle risorse.
Il parere, dunque, è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 531, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
UPB 17072 Gli emendamenti rubricati n. 250 e 50 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 18022 Gli emendamenti n. 437, 438 e 439 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Per motivi meramente tecnici, occorre sospendere la seduta del Consiglio.
La seduta è riaggiornata alle ore 14.
Prego di garantire la presenza alla ripresa dei lavori, in modo da consentire la prosecuzione, perché il numero degli emendamenti da esaminare è estremamente copioso.
Contestualmente, viene sconvocata la seduta notturna delle ore 00.01 di domani e rimane convocata la seduta serale, in attesa di vedere il prosieguo dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.00 riprende alle ore 14.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 537 presentato dai Consiglieri Ghigo e Botta: "Lo stanziamento previsto all'UPB 18031 - Edilizia è aumentato di euro 500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09071 - Bilanci e Finanze è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Questo emendamento - forse presentato solo a firma mia - ha l'obiettivo tecnico di poter rendere disponibili i 500 mila euro destinati all'aiuto alle persone che ne avranno il diritto per quanto concerne l'equo canone.
Di conseguenza, annuncio il voto favorevole da parte del Gruppo di Forza Italia e affini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Intervengo per annunciare il voto chiaramente favorevole su questo emendamento. Noi riteniamo che sia stato importante arrivare ad incrementare questa UPB, in particolare sui capitoli a sostegno della locazione, perché sappiamo benissimo che i fondi a disposizione, anche quelli che arrivano dallo Stato e vengono poi girati al territorio, non sono assolutamente sufficienti, tant'è che il numero di domande coperto è molto limitato. Non solo; viene dato un contributo sull'affitto che è assolutamente insufficiente come copertura percentuale. Per cui un aiuto della Regione Piemonte è assolutamente indispensabile e sicuramente sarà gradito dalle famiglie che avranno bisogno (si tratta, ovviamente, di famiglie a basso reddito).
Noi chiedevamo una cifra un po' più pesante, parlavamo almeno di un milione e mezzo di euro; siamo riusciti - credo - ad ottenere 500 mila euro: meglio di niente. Il voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Naturalmente anche noi appoggiamo questo importante emendamento che, al di là della cifra presente in esso, ha un valore e un significato politico importante, perché riteniamo che il sostegno alla locazione, previsto ormai da alcuni anni, vada incrementato e rafforzato. È un sostegno che avviene attraverso i Comuni piemontesi, che sostanzialmente fanno l'informazione e raccolgono le domande per poi fare la graduatoria sulla quale viene diviso il fondo; è importante quindi che i Comuni piemontesi si muovano per dare la giusta informazione ai propri cittadini nella maniera più trasparente possibile, cioè esponendo il bando in maniera che sia visibile a tutti e dando la massima pubblicizzazione a questo fondo, che - ripeto - ha un suo grande significato in un momento in cui la tensione abitativa, i problemi relativi appunto agli affitti sono nell'occhio del ciclone.
Anche il Governo centrale sta cercando di muoversi con provvedimenti di questo tipo, strutturati più o meno come questo; la Regione deve però fare la sua parte. Certo, anche noi avremmo preferito uno stanziamento maggiore.
speriamo che la Giunta possa, rispetto alla quantità richiesta nell'emendamento, aumentarla: sarebbe un segnale di grande significato.
Spero che quest'emendamento sia tra quelli che dimostrino come queste ore, queste settimane e questi mesi a parlare di assestamento non sono valsi a niente, ma valgono proprio con questi provvedimenti di tipo sociale, che aiutano a intervenire su problematiche di grande significato soprattutto per i ceti meno abbienti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Quest'emendamento viene accolto dalla Giunta nei termini indicati dalla proposta nella sua interezza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 537, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
UPB 18042 Gli emendamenti rubricati n. 440, 441, 442, 443, 444, 445, 446, 447, 448 e 449 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 19052 L'emendamento rubricato n. 507 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 451 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: "Lo stanziamento previsto all'UPB 21011 Turismo sport parchi - Domanda turistica eventi promozionali è aumentato di euro 1.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Voglio intervenire su questo emendamento, perché - e chiederei l'attenzione in particolare dei Consiglieri della Provincia di Torino, che penso siano tanti e che vedo in parte distratti - questa è un'iniziativa che probabilmente da molti non è ancora compresa.
Si tratta di una fase del lavoro che è stato portato avanti in questi anni per cercare di creare due risoluzioni in una: da una parte valorizzare le peculiarità dei Comuni e valorizzare gli Enti locali con tutte le loro peculiarità, sia territoriali che culturali; dall'altra, per creare una condizione, se vogliamo, di new economy, quindi di nuova economia, proprio dovuta al fatto che questa valorizzazione potrebbe portare nuove forze di lavoro.
Stiamo parlando dell'Associazione dei Comuni in Vetrina, che è stata costituita da parte di tutti quei Comuni che, in qualche modo, hanno una peculiarità nel settore agricolo, agrituristico, della ristorazione dell'artigianato e degli itinerari turistico-ricettivi e culturali. Questo perché ci sono sempre e da sempre valorizzazioni di nicchia e ci sono produzioni che, nell'ambito della provincia di Torino, vengono finalizzate a nicchie ristrette di settori di polarizzazione (Pinerolese, Chivassese Carmagnolese e via dicendo).
Con questa proposta di rassegna annuale si vuole cogliere l'occasione di una grande vetrina che noi avremo con le Olimpiadi del 2006, quindi di un inizio di pubblicizzazione che avverrà dalle fine di quest'anno, per creare una rassegna annuale nella quale questi Comuni riescano a dare il meglio di se stessi e a proporre tutti i loro prodotti (agricoltura artigianato, ristorazione) fuori nicchia e, diciamolo pure, fuori Piemonte.
Siccome i Consigli comunali di questi Comuni hanno già utilmente deliberato la partecipazione e la convinzione che questa sia un'iniziativa utile, non volevo perdere l'occasione e credo che la Giunta regionale non debba perdere l'occasione per utilizzare questa iniziativa ai fini turistico-ricettivi e culturali che sono propri di questo inizio legislatura, e cioè cercare sistemi alternativi per andare oltre alle Olimpiadi, oltre i Giochi Olimpici e creare una continuità di azione.
Credo che nella Provincia di Torino una manifestazione di questo genere possa raccogliere l'adesione definitiva di quasi 180 Comuni. E voglio dire a tutti i colleghi della maggioranza che buona parte dei Comuni già oggi partecipanti e già oggi tesserati da questa Associazione sono Comuni del centrosinistra. Con questo voglio dire che è un'iniziativa di valenza assolutamente trasversale, che ha una costituzione regolamentare, notarile da tempo fondata; con un direttivo che rappresenta tutte le zone della Provincia di Torino; con una presidenza rappresentata dall'ex Assessore della Città di Collegno.
Come il Vicepresidente Placido sono uno sportivo, quindi da questo punto di vista, la trasversalità è totale...



(Commenti fuori microfono di un Consigliere)



MANOLINO Giuliano

sport perché ha lo spirito di emulazione tra un Comune e un altro per sovrapporsi non nelle iniziative, ma nella produzione, nella realizzazione e nella finalizzazione.
Si tratta di un'iniziativa già avviata e iniziata con la Giunta Ghigo con l'Assessore Racchelli e con gli Assessore all'agricoltura e all'artigianato (che il Vicepresidente Placido sicuramente definisce di buona memoria). Raccogliere questo testimone e dare finalmente la stura a questa iniziativa, deve davvero essere per la Provincia di Torino una questione importante. Non sono necessarie ingenti risorse, credo che con 500/600 mila euro si riesca a dare il giusto sostegno ai Comuni che hanno tutti problemi, specialmente quelli piccoli, del caso per far emergere le loro peculiarità. Poiché l'ipotesi era di iniziare una rassegna internazionale congiuntamente agli ultimi test event dei cantieri olimpici che verranno realizzati l'8, il 9 e il 10 dicembre, chiedo alla Giunta regionale - mi spiace che non sia presente l'Assessore Manica, credo che l'Assessore al Turismo e Sport sia il principale "indiziato", quindi l'Assessore competente sarà il personaggio che dovrà coinvolgersi e autocoinvolgere i Comuni - di non perdere il treno di dicembre. Una rassegna, una vetrina, con i media che interverranno nei test event, per la Provincia di Torino. Credo di non sbagliare quando dico che questa sarà un'iniziativa che altre Province della Regione Piemonte cercheranno di copiare, cercheranno di emulare, cercheranno di abbinare, perché questa è davvero la possibilità di valorizzare sia le autonomie locali sia il territorio.
Naturalmente è un problema che devono risolvere i Comuni, le autonomie locali, non le Province e nemmeno la Regione. Tuttavia credo che la Provincia di Torino, in quanto rappresentante della metà del territorio debba farsi parte dirigente non solo per non affossare l'iniziativa, ma per essere davvero parte promotrice della stessa.
Confido nel fatto che la Giunta regionale, con quest'emendamento raccolga l'invito e sin da subito predisponga uno specifico capitolo con una voce specifica, in modo da non confondersi con altre iniziative.
un'iniziative che può essere considerata come un accordo di programma compiuto tra Enti locali che credo non sia secondo a nessun altro accordo sul territorio piemontese.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta per il parere sull'emendamento rubricato n. 451.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

La Giunta, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, è disposta ad accogliere la proposta del Consigliere Manolino su questa UPB fornendo un'indicazione precisa. È un impegno che mi assumo dopo un confronto con l'Assessore Manica per la somma di 500 mila euro. Importo adeguato anche rispetto alla tempistica - siamo nel mese di ottobre - per soddisfare se non tutte, almeno parzialmente, ma in modo significativo, le esigenze posta dal Consigliere Manolino. Anche questa somma è in diminuzione sull'UPB 0971.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 451, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, come modificato dall'Assessore.
Il Consiglio approva.
UPB 21011 Gli emendamenti rubricati n. 450 e 452 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 21022 L'emendamento rubricato n. 513 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 453 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: "Lo stanziamento previsto all'UPB 21031 Turismo sport parchi - Offerta turistica Turismo sociale Tempo libero è aumentato di euro 500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e Finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

In questo momento, in questa fase, secondo me c'è la necessità di sentire il Piemonte unito e non diviso tra le grandi aree....



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, la seduta è appena iniziata, chiedo l'attenzione necessaria da parte di tutti.



CASONI William

Dicevo, c'è bisogno di far sentire il Piemonte unito; non far emergere differenze nella legislazione, negli interventi, nei finanziamenti regionali tra la Città e la Provincia di Torno e il resto del Piemonte.
Anche in Provincia di Torino le Pro Loco svolgono un ruolo importantissimo, specialmente nei piccoli Comuni, che normalmente godono di minor attenzione. Le Pro Loco in molti comuni sono riferimenti precisi per iniziative ricreative, culturali e quant'altro. Da qui emerge l'esigenza di un segnale di attenzione in più. Sappiamo che ci sono finanziamenti su questi capitoli, per sollecitare le Pro Loco ad utilizzare al meglio le risorse. In passato le Pro Loco erano motori di ricreazione per il territorio al quale partecipavano giovani e meno giovani, proprio le persone "meno inserite" nel tessuto lavorativo di quei piccoli o medi Comuni.
Sappiamo che in sede di assestamento la spesa può essere solo per i mesi di ottobre e novembre, ma sarà un tema sul quale anche in sede di bilancio preventivo per il 2006, vorremmo che l'attuale Giunta dedicasse molta attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Sono il primo firmatario, insieme al Consigliere Casoni dell'emendamento e vorrei ribadire non tanto alcune questioni che ha già sollevato il Consigliere Casoni, ma fare alcune precisazioni.
Nel momento in cui anche la legge finanziaria, in corso di allestimento, probabilmente decurterà fondi ai piccoli Comuni e ai Comuni in generale, credo che le Pro Loco siano il motore di un'attività turistico ricettiva e di celebrazione, quindi di coinvolgimento e di aggregazione delle popolazioni, non sostituibile con strutture pubbliche. La Regione Piemonte, ad inizio legislatura, deve dare un segnale forte anche in questa direzione. Mi permetto di distinguermi dalla richiesta generalizzata, nel dire che sarebbe importante che ci fosse una netta distinzione tra le Pro Loco dei Comuni piccoli e i Comuni che non hanno possibilità organizzativa o strutturale di una grande città. Proprio queste Pro Loco hanno la necessità e il bisogno di avere una mano tangibile dalle istituzioni. Mi riferisco a tutti i comuni sotto i 15 mila abitanti ma, se potessi essere più preciso, sotto i 5000 mila abitanti. Ricordo che solo la Provincia di Torino ha un'associazione che comprende ben 247 Pro Loco, su 315 Comuni.
Sono associazioni di volontariato che, per una questione campanilistica per amore territoriale o per una questione di affetto e di attaccamento al proprio Comune, lavorano indefessamente, indipendentemente dalle risorse.
Sappiamo tutti, però, che in certi casi non si può fare a meno delle risorse.
Mi auguro che il Vicepresidente Susta e la Giunta regionale abbiano una particolare sensibilità per le esigenze di queste piccole realtà locali perché anche da loro dipende la valorizzazione territoriale, turistica e ricettiva di tutti i Comuni di una Provincia.
chiaro che parlo per la Provincia di Torino, ma credo che questo discorso si possa generalizzare per tutte le altre Province, perché le necessità e le modalità operative sono uguali per tutti.
La richiesta di 392.350 euro, di fatto, corrisponderebbe alla somma prevista, nell'assestamento della nuova Giunta, in decurtazione. Se così non fosse, l'importante è, quanto meno per questi ultimi mesi del 2005 dare un forte segnale, da parte della Giunta regionale. Mi auguro che sia una buona iniziativa e un inizio di collaborazione, che nel bilancio preventivo 2006 potrebbe trovare riscontro con una somma maggiore.
Forse non l'intera somma, ma almeno l'importo ipotizzato in ambito di discussione con il Vicepresidente Susta, sarebbe davvero un segnale forte che daremmo, come Consiglio regionale nella sua interezza, a un sostegno di questo volontariato che difende e promuove il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Più che l'aspetto economico, del quale stiamo parlando, volevo evidenziare le problematiche cui vanno incontro le Pro Loco sotto l'aspetto burocratico e giuridico. Esempio: non sono Presidenti delle singole Pro Loco, non sono autorizzati alla somministrazione delle bevande.
Sono tanti i casi in cui le Pro Loco si sostituiscono all'amministrazione pubblica, perché rappresentano una forma di volontariato importante per la vita sociale e culturale del loro territorio, ma non possono esercitare la somministrazione delle bevande non possono vendere la bottiglia d'acqua o di coca cola, perché la normativa nazionale non lo permette.
Ringrazio il Vicepresidente Susta e la Giunta per la sensibilità nei confronti di questi soggetti; sarebbe però opportuno che tutti noi Consiglieri, indipendentemente dall'appartenenza politica, facessimo qualcosa in più a favore di queste realtà, sia che facciano riferimento a Comuni di tremila residenti, sia che interessino realtà di quindicimila abitanti. Sarebbe importante che tutti noi Consiglieri approvassimo una legge regionale mirata a identificare i problemi delle Pro Loco. Per dare alla Pro Loco la possibilità di esercitare una più ampia gamma di attività non sono necessari i soldi, bensì iniziative come per esempio la sottrazione dei REC.
Sollecito tutti i miei colleghi, indipendentemente dall'appartenenza politica, a presentare proposte di leggi in Commissione. Ce n'è più di una dell'altra legislatura: possiamo riprenderle, riaggiornarle. Qualcosa occorre fare, per quanto riguarda la legittimazione su come si devono muovere le Pro Loco, perché sono molto vincolate.
Dal momento che vi sono persone che si espongono con la propria faccia e si mettono a disposizione degli Enti locali e di tutta la collettività penso che vadano premiate, mettendole nella condizione, magari in conformità di un regolamento regionale, di svolgere attività che producono ricchezza, attribuendo valori culturali e sociali al territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ho lasciato tutta l'iniziativa politica al collega Manolino, per quanto riguarda il sostegno alle Pro Loco, proprio perché di Pro Loco ho già avuto occasione di occuparmi nella VI legislatura. Insieme alla Consigliera Ferrero e ad altri siamo stati le promotrici della legge 36 del 2000, la legge sulle Pro Loco. Non possiamo, quindi, che essere soddisfatti nel constatare che l'impegno continua. Più che altro, la mia soddisfazione è doppia, perché vedo che la nuova Giunta Bresso continua un po' in quella tradizione, per me necessaria, dei contributi a pioggia.
Ho ascoltato dichiarazioni di questo tenore: "Basta con i contributi a pioggia, non ne daremo più". So che sono dichiarazioni di principio, perch con i contributi a pioggia e con la pioggia cresce il territorio piemontese; con la siccità c'è la carestia. In una Regione che ha 1206 Comuni, 900 Pro Loco, migliaia e migliaia di associazioni, 780 case di riposo, è impossibile non dare i contributi a pioggia. L'importante è che vengano assegnati secondo le leggi di settore.
Per evitare la disattenzione del Presidente Placido, che in questo momento è distratto, constato che, a proposito di contributi a pioggia, la nuova gestione è veramente meno, ma molto meno, burocratica rispetto a noi Presidente Ghigo. Vedo una determina del 22 settembre che concede 20 mila euro a un Comune per una corsa podistica (probabilmente, le Pro Loco queste richieste non le fanno neanche più). La richiesta è del 15 settembre 2005 e il 22 settembre abbiamo già la relativa determina.
Non sto a citare tutti gli elementi perché sono certa...



(Commenti in Aula fuori microfono)



COTTO Mariangela

Sono certa che il Presidente Placido, che è sempre stato molto bravo nell'andare ad individuare questi casi presso l'Assessorato allo sport e al turismo, se ne farà carico, ma proprio a garanzia vostra, per la vostra credibilità.
Ringrazio i Capigruppo della minoranza per l'ottimo risultato conseguito nel cercare di aumentare i contributi di centomila euro, di cinquantamila euro, di duecentocinquanta mila euro, ma poi non possiamo non constatare la libertà della Giunta. Noi ex Assessori conosciamo benissimo queste libertà, però - i dati lo dimostrano - non ci siamo prese tantissime libertà.
Denuncio questo caso, che è uguale ad altri (come in un altro caso dopo cinque giorni c'era già la determina, proprio della serie: fammi la domanda che ti do i soldi).
Rivolgo una raccomandazione al Vicepresidente Susta. C'è stato questo accordo, abbiamo le UPB, abbiamo voluto individuare i capitoli e quindi dato che sappiamo che l'Assessore può tranquillamente spostare, nell'ambito dell'UPB, i finanziamenti, chiediamo agli Assessori di riferirlo in Consiglio, qualora questi spostamenti avvenissero.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, se mi permette, e ringraziandola, dico che se Torino non sta mai ferma, la Regione corre.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Volevo far notare che la rapidità di questa delibera serve alla media perché ci sono centinaia di domande da parte di associazioni e movimenti (il piano giovani è fermo e non è ancora stato ancora bandito, mentre solitamente arriva il mese di giugno), centinaia e centinaia di realtà che sono già delle iniziative culturali, ma di cui non ho ancora avuto nessuna risposta, rimanendo nelle ambasce più complete, senza sapere cosa succede e quale sarà il loro il destino.
Mi fa piacere che questa delibera contribuisca ad alzare la media sui tempi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo. Penso che, durante la discussione sugli emendamenti legati alla cultura, avrà modo di poter argomentare con maggior tempo ed elementi.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Ho chiesto la parola semplicemente per dire che anche noi riteniamo fondamentale l'attività delle Pro Loco sul territorio regionale, proprio perché sono delle realtà che servono a tenere insieme gruppi folcloristici e tengono vive le nostre comunità, specie quelle piccole.
Il nostro voto non può che essere favorevole. Con questo, esprimo già la dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Comprendo le ragioni dell'opposizione. D'altra parte, se non le avessimo comprese reciprocamente, probabilmente non saremmo qui con questo spirito, con questo metodo.
chiaro che alcune affermazioni di tipo politico richiedono una risposta da parte di chi governa questa Regione.
Io non credo, Consigliera Cotto, che si possano risolvere i problemi con la facile ironia. Noi possiamo concordare su finalità, su metodi di rapporto con la società civile, ma credo che nessuno in quest'Aula possa assurgersi a maestro nei confronti di altri in materia di sussidiarietà.
Nessuno ha la primogenitura, ma se qualcuno proprio dovesse vantare questa primogenitura, essendo - credo - l'unico tra quelli in Aula che era dirigente nazionale regionale della Democrazia Cristiana negli anni '70 ritengo di poterla rivendicare e la porto anche nella coalizione che governa la Regione. Allo stesso modo, è a mio parere un patrimonio comune della sinistra, che sul piano delle organizzazioni sociali non ha nulla da nascondere, pur con la diversità che appartiene alle nostre reciproche storie.
L'oggetto del confronto dovrebbe dunque essere spostato su altre dimensioni. Il problema non è se creare le premesse per un finanziamento a pioggia o se creare le premesse per finanziamenti strutturali. Al Consigliere Manolino dico che, in un giorno come questo, dove il Governo della Repubblica annuncia tagli per 3 miliardi di euro nei confronti degli Enti locali, sarebbe opportuno non esaltare la sussidiarietà delle Pro Loco, ma lamentare il fatto che gli Enti locali, soprattutto i piccoli Comuni, vengono messi in ginocchio da questa finanziaria che opera tagli sulla spesa corrente del 10%.
Il problema non è dunque rimediare al taglio nei confronti delle autonomie locali esaltando le Pro Loco, che trovano la loro ragione di esistere nel diritto costituzionale sancito dall'articolo 2 della Costituzione, cosa che credo sia patrimonio di tutte le forze politiche che siedono in questa Aula.
Nel momento in cui accogliamo l'emendamento per 250 mila euro, che significa arrivare a oltre 400 mila euro (obiettivo politico che stava nelle parole del Consigliere Casoni e di tanti altri della minoranza che sono intervenuti, ma, credo, condiviso anche dalla maggioranza), noi dobbiamo convenire su questo dato.
Stiamo facendo un'operazione che valorizza, nel rispetto dell'articolo 2 della Costituzione, le formazioni sociali che aiutano a sviluppare la personalità, la promozione e la persona umana nelle comunità; nello stesso tempo, mettiamo in condizione di operare l'assessorato, quindi il Consiglio regionale nel suo potere di indirizzo, accogliendo quello che diceva la Consigliera Cotto, perché è giusto che questi fondi restino destinati alle Pro Loco e, qualora fossero stornati, ne sia data comunicazione quanto meno in sede di Commissione.
Il presupposto politico-culturale, però, non può essere quello compensativo di un taglio ingiusto nei confronti degli Enti locali o una rivendicazione di parte delle motivazioni culturali che sostengono questa proposta, perché non appartengono solo a una parte, ma sono condivise anche da noi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Ovviamente, il nostro è un voto positivo, essendo il nostro Gruppo presentatore di questo emendamento. Farò veloci commenti, anche perch altrimenti, non avrei l'occasione di esprimermi sui contributi a pioggia o sulle opinioni significativamente diverse.
Mi consentirà la Consigliera Cotto, ma anche il Vicepresidente Susta: non è in chiave di assestamento che questo debba necessariamente trovare argomento, ma poiché siamo alle soglie e quanto prima ci arriveremo, credo che sia meglio per tutti.
So benissimo che da parte del Vicepresidente della Giunta vi è la massima attenzione all'elaborazione del bilancio preventivo, elaborazione difficile per la carenza sistemica di risorse. Spero comunque che ci sia anche attenzione agli investimenti. Questa è una Regione che necessita di forti investimenti e di un'adeguata gestione, non soltanto in sede di utilità attuale, ma anche in sede storica delle fasi di contribuzione siano esse a pioggia, a valanghe, mirate o qualunque altra aggettivazione si voglia dare.
In secondo luogo - lo cito come inciso, in questo caso rivolgendomi al Vicepresidente, non certo alla Presidente del Consiglio - la Consigliera Cotto in uno dei suoi interventi ha richiamato un piccolo esempio che probabilmente è regolarissimo nell'ambito della Provincia di Torino. Ne ha citati due; uno, quello principale, riguarda il Comune di Ciriè.
Le chiedo, Vicepresidente - senza farci scrivere delle interpellanze una modalità che non ci è piaciuta subire, pur se legittima, nella scorsa legislatura e che francamente non mi interessa utilizzare in questa legislatura - di fare, su questi piccoli esempi, un minimo di opera di controllo, evitandoci la fatica di farlo, visto che la Casa delle Libertà è molto pigra: se potessimo evitare di lavorare, lo faremmo volentieri.
Mi pare di potermi fermare qui. Solo un punto ancora: i tagli. Ne discuteremo quando la Finanziaria sarà varata, ma ne accenno in fase di anticipazione (se ho ben colto le dichiarazioni del Ministro Tremonti andrà in Consiglio dei Ministri giovedì, ma lo vedremo nei prossimi giorni).
Conosco benissimo l'importanza dei giochi di ruolo. Noi rappresentiamo il Consiglio regionale, l'Amministrazione regionale ed è giusto che il Piemonte abbia il massimo possibile, in una finanziaria comunque difficile.
Però, attenzione: al di là dei giochi legittimi delle parti - cito solo un esempio, l'Assessore Valpreda non c'è, ma ne è conscio anche lui - i costi della sanità italiana sono andati comunque aumentando.
Negli ultimi dieci anni, in cui si sono alternati due Governi, c'è stato un significativo incremento. Lo stesso vale per il bilancio della Regione in termini assoluti: non è detto che i fondi stanziati siano sufficienti. Il bilancio è infatti passato da 26 mila miliardi (credo che quest'anno il bilancio che lei ci porterà pareggerà intorno ai 38, ma di vecchie migliaia di miliardi) a 20 milioni circa di euro. È indubbiamente una cifra significativa, ma attenzione a non confondere - anche se non credo che lei corra questo rischio - i tagli, che significano riduzione di risorse assegnate, con delle ricerche, pur soltanto ragionieristiche, di efficienza.
Sulla sanità piemontese - e cito un elemento che senza dubbio sarà di dibattito nei prossimi giorni, perché non suoni di critica di nessuno siamo al 29 settembre e il Vicepresidente sa bene che le aziende torinesi non hanno i piani di attività.
un fatto di per sé non necessariamente oggetto di ulteriore commento però che io ricordi - è dal '95 che frequento quest'Aula - non era mai successo che la sanità piemontese fosse, a fine settembre, senza piani di attività, buoni, cattivi o criticabili che fossero. Senza questi evidentemente, diventa difficile da parte nostra commentare.
L'ultimo dei problemi che la sanità piemontese ha oggi, a mio avviso, è un sufficiente dimensionamento delle risorse: esistono aree di efficienza aree di inefficacia e probabilmente esistono anche degli sprechi (mi fermo a questo, perché è quanto compete all'Aula); credo che il bilancio preventivo costituirà occasione, per tutti noi, di discuterne.
Con ciò concludo e voto, con difficoltà, a favore di questo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, collega Burzi.
Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 453.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 453, come modificato dall'Assessore.
Il Consiglio approva.
UPB 21031 Gli emendamenti rubricati n. 454, 455 e 456 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Se l'Aula concorda e condivide, effettueremo la votazione sulla convalida dei Consiglieri intorno alle ore 16.
Eventualmente, dopo il voto di convalida, potremmo convocare la Conferenza dei Capigruppo per fare il punto della situazione sul prosieguo dei lavori in merito agli emendamenti di merito e agli eventuali ordini del giorno collegati all'assestamento di bilancio.
Passiamo alle UPB 21041 e 21042 inerenti al turismo: se i colleghi concordano, farei un'unica discussione con votazioni separate.
Sull'UPB 21041 vi è un emendamento rubricato al n. 457: vorrei capire se con questo si intendono ritirati gli emendamenti rubricati ai n. 146, 144 458, 460, 461, 462 e 145.
La stessa cosa vale per l'UPB 21042, dove abbiamo l'emendamento rubricato al n. 147, con l'eventuale ritiro, se approvato, degli emendamenti rubricati ai n. 466, 467, 468, 463, 464, 465.
Emendamento rubricato n. 457 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: "Lo stanziamento previsto all'UPB 21041 Turismo Sport Parchi Sport è aumentato di euro 2.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e Finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Per agevolare lo svolgimento del lavoro, su queste tre UPB inerenti alla promozione dello sport fra i giovani, i contributi per la palla pugno e le attrezzature per la palla pugno e la palla tamburello, concordo con la proposta da lei formulata. Sarebbe opportuno ascoltare le indicazioni della Vicepresidenza su questi tre capitoli.
Noi ci esprimeremo e ritireremo tutti gli altri emendamenti in funzione di quanto dirà il Vicepresidente Susta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola all'Assessore Susta; ne ha facoltà.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio il Consigliere Ghigo, che mi dà modo di illustrare tutti e tre i capitoli. Si tratta di tre questioni distinte: la prima riguarda il Fondo ai Comuni per la promozione dello sport tra i giovani (UPB 21041 capitoli 12590-12595).
La richiesta iniziale era di un milione e mezzo. Con l'assestamento sono poi stati inseriti 5 milioni di euro e con il maxiemendamento sono stati portati a ulteriori 6 e 90.
Pertanto, recependo l'esigenza di indicazioni di tipo politico scaturite dell'opposizione, si accoglieva la proposta emendativa con un incremento di 100.000 euro su questa UPB, relativa al capitolo 12590.
Per quanto riguarda l'UPB 21041 (capitoli 12583-12593, contributi per palla pugno e palla tamburello) e l'UPB 21042 (capitolo 20938, acquisto attrezzature per palla pugno e palla tamburello), si tratta di interventi a spesa corrente e in conto capitale. Noi proponiamo 30.000 euro su entrambe le UPB, sia per le attività che per le attrezzature, sottolineando il fatto che nella seduta di Giunta di lunedì sono state già assegnate alla Direzione competente per finanziare iniziative risorse per 100.000 euro.
Noi riteniamo che i 100.000 euro destinati nell'ultima delibera di Giunta a cui aggiungere questi 60.000 euro distinti in spese di investimento e spese correnti, sia una cifra sufficiente per sostenere, in questa fase di anno e soprattutto alla luce dell'equilibrio generale del bilancio, le iniziative di queste particolari attività sportive che si svolgono nella nostra Regione.
Ricapitolando, proponiamo 100.000 euro per la promozione dello sport tra i giovani, 30.000 euro per le iniziative e 30.000 euro per l'acquisto di attrezzature.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Come dichiarazione di voto, le indicazioni che il Vicepresidente Susta ha fornito non corrispondono esattamente alle aspettative che avevamo avanzato, ma le riteniamo comunque sufficienti.
Di conseguenza, voteremo a favore di questi tre emendamenti e consideriamo ritirati gli altri riferiti a queste UPB.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



(Commenti in Aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo è intervenuto anticipando anche la dichiarazione di voto.



MANOLINO Giuliano

Scusate, io volevo intervenire prima della dichiarazione di voto: se non ne ho avuto il tempo, perché mi ha preceduto...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Scusi, collega Muliere. Il Presidente Ghigo è intervenuto nel dibattito generale anticipando anche la dichiarazione di voto. Ma il dibattito generale è ancora aperto.
Prego, collega Manolino.



MANOLINO Giuliano

Il Vicepresidente Susta ha fornito una precisazione, o un dettaglio, in merito ad un'integrazione che è stata fatta nel capitolo per il finanziamento in contributi allo sport.
Volevo precisare che gli emendamenti che erano stati presentati a tal riguardo in questo settore erano sì per ottenere un incremento delle risorse, ma erano finalizzati, in particolare, all'esigenza di riconoscere la necessità di concedere un sostegno all'attività e all'incremento giovanile dello sport nei Comuni nei quali le risorse non ci sono. A tal riguardo, vorrei ritornare al punto dolente, sul quale c'è la tendenza, da parte di molti, di fare di tutta un'erba un fascio, senza distinguere tra città che hanno grandi strutture, organizzazioni e quant'altro, e i piccoli Comuni che fanno squadre giovanili e agevolano l'incremento dell'attività sportiva, che dovrebbero essere premiati in qualche modo, a cui basterebbero piccole risorse. Noi non lo facciamo.
L'emendamento era finalizzato affinché venissero concessi non contributi per impianti o attrezzature, ma per le attività che svolgevano: si parla anche di piccole somme - 3.000, 4.000, 5.000 o 7.000 euro - ma per i Comuni piccoli, quelli che hanno bisogno di queste risorse per mandare avanti le squadre giovanili e per incentivare lo sport. Non per i grandi Comuni, nei quali impianti e attrezzature generano spese per 50.000 100.000 o 200.000 euro.
Condivido la filosofia sull'incremento dei capitoli a cui accennava prima l'Assessore Susta, ma vorrei invitarlo a creare una predisposizione apposita affinché una parte quantomeno di queste risorse venga destinata a contributi in fondo capitale semplicemente per l'incremento di incentivazione dello sport, a dimostrazione dell'attività di volontariato e di incentivazione che nei piccoli Comuni svolgono le piccole società.
Questo era il punto focale dell'intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Intervengo un po' a malincuore, perché tra le cifre che avevamo richiesto e quanto è stato annunciato dall'Assessore come entità della concessione, c'è veramente una differenza notevole; prendiamo comunque atto della buona volontà della Giunta e dell'indicazione a concedere questi ulteriori finanziamenti sui capitoli individuati. Ritiriamo, pertanto, gli emendamenti n. 144, n. 145 e n. 146, votando invece a favore degli emendamenti preannunciati dall'Assessore.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di altre dichiarazioni di voto indìco la votazione palese sull'emendamento n. 457, come modificato dall'Assessore Il Consiglio approva.
UPB 21041 Gli emendamenti rubricati n. 146, 144, 458, 460, 461, 459, 462 e 145 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 147 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: Lo stanziamento previsto all'UPB 09012 è diminuito di euro 200.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 21042 è aumentato di pari importo.
Il Vicepresidente Susta accoglie l'emendamento, proponendo di modificare la cifra di "200.000,00" con "30.000,00" e l'UPB "09012" con l'UPB "09071" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147, come modificato dall'Assessore.
Il Consiglio approva.
UPB 21042 Gli emendamenti rubricati n. 466, 467, 468, 463, 464 e 465 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 21051 Gli emendamenti rubricati n. 254, 255, 148, 253, 252 e 251 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 21061 Gli emendamenti rubricati n. 508 e 257 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 21991 L'emendamento rubricato n. 51 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti UPB 22011 e 22012 Gli emendamenti rubricati n. 256, 258, 149, 259 e 52 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 22021 Gli emendamenti rubricati n. 260 e 53 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 22041 L'emendamento rubricato n. 54 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 469 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: "Lo stanziamento previsto all'UPB 22051 Tutela ambientale gestione rifiuti Programmazione gestione rifiuti è aumentato di euro 1.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Sempre per agevolare i lavori, suggerisco di conglobare l'UPB 22051 che è quella messa ora in discussione, insieme a quella successiva, l'UPB 22992, e naturalmente di ritenere tutti gli emendamenti presentati su queste due UPB ritirati, dopo le considerazioni che il Vicepresidente Susta ci vorrà rappresentare.
Infatti, sulla UPB 22051 abbiamo chiesto un intervento di un milione di euro, mentre sulla UPB 22.992, "Tutela ambientale e gestione rifiuti" complessivamente 12 milioni di euro e 2 milioni 737 mila euro.
C'è tutta la tematica dei residui passivi e degli impegni sul 2006 che il Vicepresidente ci rappresenterà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

In realtà, nella parte conclusiva del suo intervento, il Consigliere Ghigo mi ha già anticipato. Come già illustrato in sede di Commissione a fine luglio, per quel che riguarda l'UPB 22.051 risultano a bilancio un milione e 386 mila euro; la riduzione, dopo averne parlato con la Direzione competente, è stata solo di 311 mila euro, anche in relazione agli interventi programmati.
Parzialmente diverso è il discorso sulla UPB 22.992, perché si tratta di investimenti che sono slittati al 2006. Per questi, quindi, vale il discorso che ho già ripetuto più volte, cioè che non si tratta di tagli, ma di slittamenti rispetto ai quali anche gli Enti locali che godranno di questi contributi potranno già avere assicurazione di impegno da parte della Giunta regionale.
Per queste ragioni, non accogliamo gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi riferisco soprattutto alle UPB relative alla tutela ambientale e alla bonifica dei siti inquinati, perché forse i colleghi non hanno colto totalmente che facciamo slittare 15 milioni di euro.
Si può accettare questo fatto così, allargando le braccia, ma, secondo me, tanto vale venire a visitare i siti inquinati, poi allargare le braccia ed accettare che si taglino 15 milioni di euro in una volta sola.
Io voterò a favore degli emendamenti e mi sembra giusto votare a favore. Accolgo con riserva le rassicurazioni del Vicepresidente Susta, e spero che, con un minimo di dignità anche politica, li accolgano con riserva gli esponenti della maggioranza. Dico questo, perché se nel bilancio del 2006 questi fondi non dovessero essere ripristinati, ci sarà qualcuno che dovrà presentarsi ai propri territori e dire come mai si è accettato prima uno slittamento e poi magari un taglio di circa 15 milioni di euro, che servono per disinquinare i siti inquinati.
Quindi, conto che il Vicepresidente mantenga le cose dette, e lo spero perché è meglio evitare le polemiche politiche su questi argomenti; quindi conto che sul bilancio 2006 si ritrovino interamente questi slittamenti magari maggiorati, anche perché ci saranno le risorse che dovranno servire per l'anno 2006 che, insieme a quelle che abbiamo slittato o tagliato nel 2005, diano la possibilità a tanti Comuni e a tante Province piemontesi che hanno problemi di tipo ambientale di avere le risorse per almeno cominciare ad affrontarli.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, effettueremo due votazioni distinte.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 469.
Il Consiglio non approva.
UPB 22051 Gli emendamenti rubricati n. 150, 470, 263, 471, 262, 151, 261, 264 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 269 presentato dai Consiglieri Manolino, Ferrero Cotto, Vignale, Lupi e Nastri: "Lo stanziamento previsto all'UPB 22992 Tutela ambientale gestione rifiuti Direzione è aumentato di euro 12.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 269.
Il Consiglio non approva.
UPB 22992 Gli emendamenti rubricati n. 153, 154, 472, 475, 155, 473, 476, 156, 268 474, 477, 270 e 152 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 22021 Gli emendamenti rubricati n. 260 e 53 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 22041 L'emendamento rubricato n. 54 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 22052 Gli emendamenti rubricati n. 266 e 265 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 22071 L'emendamento rubricato n. 55 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 22081 L'emendamento rubricato n. 56 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 22991 L'emendamento rubricato n. 267 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 526 presentato dai Consiglieri Ghigo, Rossi Botta, Guida e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 23012 Difesa del Suolo - Difesa assetto idrogeologico è aumentato di euro 10.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze -Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSTA



FERRERO Caterina

Questo è un emendamento importante, per la verità legato ad un emendamento che il Vicepresidente Susta, a nome della Giunta, ha bocciato precedentemente, relativo alle rilocalizzazioni. Questi sono due temi assolutamente importanti che noi poniamo all'attenzione della Giunta relativamente al comparto della messa in sicurezza del territorio proprio per evidenziare quanto, allo stato attuale della situazione e anche a seguito di tutta una serie di eventi che il nostro territorio ha vissuto in questi anni, sia sempre più importante ragionare non più solo ed esclusivamente nell'ottica della messa in sicurezza come realizzazione di manufatti o di opere sul territorio, ma anche accompagnare le opere che in questi anni sono state finanziate e realizzate con un'adeguata attività e opera di manutenzione dei corsi d'acqua. La cifra che noi prevediamo è consistente. È consistente perché è consistente l'esigenza di questo territorio. Rimarchiamo una sorta di imbarazzo nell'immaginare che la Giunta possa, in un eventuale bilancio di previsione prossimo, ipotizzare di fare un ragionamento esattamente opposto rispetto a quello che noi prevediamo, vale a dire quello addirittura di tassare il materiale che dovrebbe essere prelevato dall'eventuale opera di manutenzione dei corsi d'acqua. Obiettivamente, se da un lato ciò può essere valutato come fonte di entrata per la Regione, dall'altro necessariamente bisogna tenere conto del fatto che potrebbe essere un disincentivo alla già difficile attività anche nelle pubbliche amministrazioni di porre in essere i bandi per sviluppare questa opera di manutenzione, che deve essere collegata a quella precedente, vale a dire quella legata alle rilocalizzazioni. Perché l'altro grosso tema sul quale bisognerà ragionare è proprio quello di cominciare ad attuare un altro aspetto della materia legata alla difesa del suolo, quello delle rilocalizzazioni.
Il piano per l'assetto idrogeologico non individuava solo le aree a rischio e le modalità di messa in sicurezza, ma anche le aree in cui non è necessario o non è possibile fare opere di difesa anche attraverso la manutenzione, perché è più economico ed è più sicuro rilocalizzare imprese attività produttive, abitazioni e quant'altro. Su questo tema ovviamente sono necessarie risorse. La legge nazionale 183 individuava una risorsa alla quale attingere, che era l'incasso dei canoni del demanio; la Regione Piemonte in questo senso ha ricevuto competenze specifiche. Oltre a questo aspetto, che è comunque di difficile quantificazione, noi proponiamo di implementare il capitolo della legge 54, che è una legge regionale, una legge di materia, che prevede appunto anche la possibilità di destinare risorse per la manutenzione dei corsi d'acqua.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo che quello che ha detto la collega Ferrero sia totalmente condivisibile. Ma io voglio fare una cosa in più. È fondamentale l'intervento sui fiumi, ma è fondamentale anche un intervento forte della Giunta nei confronti dell'AIPO, perché sinceramente vedere come non vengono fatti i lavori sul fiume Po, che sono competenza chiara dell'AIPO, è veramente fastidioso.
Invito la Giunta a fare degli interventi nei confronti di questo organismo, nato recentemente, perché rischiare un'altra volta di finire sotto le acque del Po credo che non convenga a nessuno. Invito anche la Giunta ad andare a fare un sopralluogo nell'area al confine tra la provincia di Alessandria e la Lombardia (la zona è Isola S. Antonio) a vedere in che condizioni si trova l'alveo del fiume, dove la maggior parte del corso delle acque è ostacolato non solo da una quantità di ghiaia impressionante, ma anche dalla crescita rigogliosa di alberi di dimensioni veramente notevoli.
Credo che uno degli obiettivi che si deve porre questa Giunta sia anche quello di mettere in sicurezza gli abitati che sorgono intorno alle sponde del Po.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Non posso che intervenire a sostegno di questo emendamento, perch l'Assessore Susta, che pur abita in una provincia che non è stata toccata in maniera forte dagli eventi alluvionali...



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Sono stato fuori casa un anno e tre mesi per l'alluvione!



BOTTA Marco

Allora, a maggior ragione, dovrebbe essere solidale con questo emendamento. Capirà come potranno accogliere la mancanza di volontà politica di dare corso a questo emendamento gli abitanti delle zone che nel 1994 e nel 2000 hanno subito gli eventi alluvionali, in particolare quelli delle Province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, quando si troveranno di fronte allo slittamento - usando un termine fine che voi spesso adoperate - di risorse fondamentali per dare corso non solo più alla fase 1 delle opere di assetto idrogeologico, che è già una fase quasi completata ma alla fase 2, la più importante per realizzare quella percentuale di sicurezza minima che le popolazioni si stanno aspettando.
L'Assessore Susta sicuramente vorrà essere presente alle manifestazioni per il ricordo dell'alluvione del 2000 che si svolgeranno anche nell'Alessandrino tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre. Riteniamo che sicuramente, al di là di questo slittamento, ci debba essere almeno la volontà espressa oggi da parte della Giunta regionale non solo di rimettere questi soldi sul 2006, ma di dare maggior vigore, se è possibile, alle azioni per la fase 2 di messa in sicurezza e per l'attenzione in particolare riguardo all'assetto idrogeologico del nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Anche in questo caso, credo che, al di là del gioco delle parti e dei rispettivi ruoli, occorrerebbe differenziare ciò che è frutto di una distinzione di tipo politico e ciò che è frutto di un'oggettiva programmazione tecnico-finanziaria degli interventi.
Dire no a questo emendamento non è dire no all'intervento; non è neanche il solito ritornello che lo slittamento è una cosa diversa dal taglio. Semplicemente queste opere sono legate a una programmazione pluriennale e quello che non deve avere soluzione di continuità è la continuità in termini di progettazione e in termini di realizzazione.
Noi stiamo seguendo i flussi di cassa tenendo conto di quelle che sono le richieste dell'AIPO. Gli interventi vengono effettuati sulla base di una programmazione in cui, al momento della necessità di azionare la cassa, si azionerà l'investimento; sarebbe assurdo azionare la cassa in questo momento, indebitando ulteriormente l'Ente per poi pagare comunque magari a febbraio dell'anno prossimo e incominciare a pagare gli interessi da gennaio.
Quindi, al di là del gioco delle parti, credo che, se c'è proprio c'è una questione su cui la distinzione tra taglio e slittamento è essenziale è proprio questa. Dire si oggi vorrebbe dire aggravare il bilancio dell'anno prossimo in termini di interesse e di restituzione di somme di capitale, di somme che possono tranquillamente andare al 2007. Capisco il senso, ma non il rilievo nei confronti della Giunta.
La mia risposta è negativa all'anticipazione nel 2005, perché non c'è assolutamente necessità di finanziare entro il 31 dicembre quest'opera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, la Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Vicepresidente Susta, come lei sa la nostra attività emendativa è anche rivolta per avanzare una serie di problemi sui quali si immaginava ci potessero essere difficoltà nell'approvarli. Conosco anch'io le modalità di gestione del bilancio e quindi che si sia previsto di spostare le risorse stanziate per la legge n. 54 all'anno successivo, tuttavia voglio evidenziare un aspetto.
L'Assessore ha dimenticato un piccolo passaggio. Noi, quando parliamo di manutenzione idraulica, non parliamo solo di AIPO. L'AIPO è un organismo interregionale che si occupa di un reticolo idrografico di grande rilevanza che, per la verità, ha risorse per fare manutenzione. Prima della fine della legislatura è stato approvato un Piano triennale, utilizzando fondi nazionali. Nel momento in cui presentiamo un emendamento alla legge n. 54 vogliamo evidenziare una competenza specifica della Regione, che ha competenze su un reticolo idrografico minore rispetto a quello che evidenziava il Consigliere Rossi, che è il Po. Noi non abbiamo competenza sul Po, abbiamo una co-competenza sul Po, ma in un'altra sede che non è questa. C'è invece una quantità di corsi d'acqua di competenza regionale che necessitano di programmi di questo tipo.
Quello che vorrei evidenziare, visto che la legge n. 54 ha molte finalità, è un impegno che il Consiglio si potrebbe assumere e la Giunta farsene carico. Se l'ordine del giorno non venisse accettato ci si potrà far carico di presentare un emendamento, perché la legge n. 54 ha diverse finalità, tra le quali la manutenzione. Se il Vicepresidente è d'accordo come opposizione ci faremo carico di presentare un ordine del giorno che inviti la Giunta, nell'ambito della definizione delle risorse sulla legge n. 54 che ha spostato al 2006, ad una particolare attenzione all'aspetto della manutenzione. Lì c'è di tutto: ci sono programmi di messa in sicurezza, manutenzioni e quant'altro. Questo era il senso della sollecitazione, senza dimenticare che ci si dovrà occupare dell'argomento nel bilancio di previsione con più facilità perché le risorse potrebbero effettivamente trovarsi.
L'altro aspetto che ho rimarcato precedentemente - oggetto già di un rifiuto di accettazione di emendamento - è relativo alle rilocalizzazioni: secondo me è un problema molto serio il fatto che non ci siano risorse.
Questo aspetto, legato alla messa in sicurezza, è un aspetto sul quale forse, qualche regolamentazione in più deve essere sviluppata.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 526, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
UPB 23012 Gli emendamenti rubricati n. 272, 271 e 157 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 24022 L'emendamento rubricato n. 509 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 24032 Gli emendamenti rubricati n. 510 e 57 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 24992 L'emendamento rubricato n. 511 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 25012 Gli emendamenti rubricati n. 478, 479 e 480 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 25022 Gli emendamenti rubricati n. 278, 277, 276, 481, 275, 484, 274, 167, 482 273, 485, 158, 166, 159, 483, 486, 168, 160 e 161 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 25111 Gli emendamenti rubricati n. 487, 169, 488 e 489 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 25112 Gli emendamenti rubricati n. 279 e 58 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 26012 L'emendamento rubricato n. 172 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 174 presentato dai Consiglieri Dutto, Monteggia Allasia, Rossi, Lupi e Scanderebech e dall'Assessore Susta.
"Lo stanziamento previsto all'UPB 09011 è diminuito di euro 21.265,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 26021 è aumentato di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Mi sembra che l'emendamento sia accettato. Se l'Assessore conferma voteremo a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 174, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 490, 491 e 492 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 494 presentato dai Consiglieri Manolino, Cotto Ferrero, Nastri e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 26022 Trasporti Viabilità ed impianti fissi è aumentato di euro 40.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Emendamento rubricato n. 170 presentato dai Consiglieri Allasia, Monteggia Dutto, Rossi, Lupi, Scanderebech e dall'Assessore Susta: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09012 è diminuito di euro 3.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 26022 è aumentato di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà



GHIGO Enzo

Credo che le UPB che riguardano le infrastrutture si possano unire, ma forse può intervenire in tal senso il Consigliere Casoni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

L'ordine del giorno sul tema delle infrastrutture è per capire qual è la volontà della Giunta...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni, stiamo trattando gli emendamenti rubricati n. 494 e 170 all'UPB 26022.



CASONI William

Gli emendamenti sono ritirati. Abbiamo presentato un ordine del giorno che chiediamo sia collegato alla discussione del bilancio, anche se non ha una stretta attinenza con un capitolo.
Se si considera l'ordine del giorno collegato, ritiro gli emendamenti altrimenti gli emendamenti sono mantenuti.



PRESIDENTE

UPB 26022 Gli emendamenti rubricati n. 170, 495, 173, 175, 176, 496, 178, 185, 187 171, 183, 186, 188, 179, 184, 177, 497, 164, 162, 165, 498, 163, 499, 493 e 59 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 26031 Gli emendamenti rubricati n. 80, 189, 190 e 60 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 26032 Gli emendamenti rubricati n. 501, 500, 502, 182 e 181 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 26041 L'emendamento rubricato n. 61 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 27011 Gli emendamenti rubricati n. 512 e 62 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 27991 L'emendamento rubricato n. 63 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti UPB 28021 L'emendamento rubricato n. 64 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 28042 Gli emendamenti rubricati n. 192 e 191 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 28991 L'emendamento rubricato n. 65 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 536 presentato dai Consiglieri Casoni, Ghigo Rossi, Scanderebech, Vignale e Botta: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09011 (Fondo di riserva) è diminuito di euro 1.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 29031 (servizio ospedaliero per gli anziani) è aumentato di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

E' un emendamento che riguarda, in senso più generale, il tema del Welfare.
Proprio in considerazione delle dichiarazioni espresse in Commissione dall'Assessore Valpreda e dall'Assessore Migliasso, avevamo ipotizzato di richiedere un incremento sul capitolo di un milione di euro, in relazione ai servizi ospedalieri agli anziani. Aspettiamo di sapere cosa la Giunta decide di dirci in funzione di questa richiesta.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Avevo già rappresentato, nel momento in cui l'abbiamo informalmente discusso, che l'incremento su questo UPB ci appariva abbastanza generico.
Già oggi viene finanziata tutta una serie di servizi ospedalieri rivolti agli anziani, quindi ci veniva difficile coglierne il senso: non capivamo se era un sostegno ad iniziative domiciliari post ricovero; se era il potenziamento di reparti di geriatria o di medicina generale rivolti agli anziani. Non riuscivamo a capire qual era l'obiettivo, ecco perché avevamo concentrato la nostra attenzione e la nostra disponibilità sul sostegno degli anziani in famiglia. In questo modo, era molto più chiaro ed evidente il riferimento riconducibile alle politiche sociali e all'implementazione del fondo sull'assistenza.
Proprio per questa genericità, accompagnata dalla complessità e dall'entità rilevante di interventi a favore degli anziani, dal punto di vista ospedaliero, riteniamo di non accogliere l'emendamento. Accogliamo invece, quello relativo al sostegno alle famiglie che hanno in casa anziani non sufficienti, aumentando il fondo sull'assistenza. Ci sembra molto più pertinente, preciso e dettagliato.
Per queste ragioni, il parere sull'emendamento 29031 è negativo.



PRESIDENTE

Se l'Assessore Valpreda vuole integrare, lo ringrazio.
La parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Molto brevemente. Concordo con quanto detto dal Vicepresidente Susta in quando, già tenendo conto del mutamento degli scenari, l'attività di assistenza sanitaria negli ospedali è rivolta a potenziare al massimo gli interventi a favore degli anziani, che in Piemonte rappresentano il 21 della popolazione.
Nello stesso tempo, considerando che il ricovero comporta un aumento notevole dei servizi alla persona, la soluzione di utilizzare le famiglie dandogli un contributo, ci sembra migliore, sotto il profilo dell'assistenza resa all'anziano, e più economico a livello di gestione complessiva del sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. L'emendamento potrebbe essere correlato con quello relativo al capitolo 11992, "Sostegno a famiglie con persone anziane", già accennato dal Vicepresidente Susta.
Avremmo preferito che fossero due interventi separati: uno, di aiuto agli anziani sui servizi ospedalieri (magari anche con l'assistenza domiciliare); l'altro, inteso come sostegno alle famiglie con persone anziane, cioè famiglie che rinunciano a mettere l'anziano in una casa di riposo per fare assistenza presso la propria abitazione e che, quindi hanno diritto ad un occhio di riguardo in più. In questo modo, non si carica di costi pesanti le struttura di ricovero, ma viene data la possibilità all'anziano di rimanere presso la propria abitazione. Credo che tutti preferiscano, anziché andare in una casa di riposo o ricoverati in un ospedale, poter passare periodi di malattia o di sofferenza presso i propri cari.
Prendiamo atto della disponibilità della Giunta di stanziare un milione di euro sul capitolo 11992, "Sostegno a famiglie con persone anziane". Il mio intervento, quindi, vale sia sull'emendamento su cui non c'è disponibilità finanziaria sia su quello su cui l'Assessore ha detto che c'è disponibilità di un milione di euro. Non interverrò sull'altro emendamento.
Annuncio il voto favorevole.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Sono in distribuzione gli emendamenti presentati dalla Giunta, il maxiemendamento alla tabella A più circa quindici articoli aggiuntivi.
Prego di prenderne visione, ma di non confondersi con il percorso degli emendamenti che stiamo discutendo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Anche secondo Alleanza Nazionale occorre aiutare il più possibile la popolazione anziana che va sempre più aumentando. Tutte le risorse aggiuntive dovrebbero essere destinate, da un lato, ai servizi forniti dalle ASL, anche attraverso l'assistenza domiciliare integrata, dall'altro dovrebbero essere indirizzate in modo tale che il maggior numero possibile di famiglie riescano, se aiutate economicamente, a mantenere un anziano nella propria casa. L'anziano, com'è noto, sta meglio nella sua casa circondato dai familiari, che in qualunque altro luogo.
Siamo in assestamento di bilancio, perciò si tratta di cifre esigue, ma nel bilancio preventivo - è l'indicazione che diamo agli Assessori, al Vicepresidente Susta e all'Assessore alla sanità - dovremo tentare di rinforzare questi capitoli. Sempre più spesso incontriamo, nella nostra attività politica sul territorio, famiglie che ci segnalano problemi e difficoltà: vorrebbero mantenere l'anziano a casa, ma non conoscono le procedure necessarie. Anche in questo caso, sarebbe utile dare un servizio di informazione che dica: "Guarda, per essere in graduatoria, questa è la procedura corretta per accedere ad un contributo". Molte persone si sentono impotenti davanti alla macchina burocratica, prima di riuscire ad avere un aiuto in questa direzione.
La mia è una proposta di dialogo affinché si marci verso una semplificazione burocratica: maggiori risorse da destinare a questa fascia di popolazione che, inevitabilmente, ogni mese, ogni anno, ogni quinquennio, aumenta moltissimo. Dobbiamo pensare che, di anno in anno, la popolazione anziana aumenta e se non aumentiamo le risorse e i servizi da destinare a questa fetta di piemontesi, creiamo un disvalore. Un conto è mantenere risorse inalterate in settori che non aumentano (potrebbe essere il caso degli ospedalizzati), ma la popolazione anziana, necessariamente ogni anno aumenta e, di conseguenza, aumentano anche le difficoltà medico sanitarie.
Ritengo meritorio accrescere le risorse in questa direzione, anche distraendone da altri comparti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Il mio intervento è per una dichiarazione di voto.
Accettiamo le affermazioni del Vicepresidente Susta sull'UPB 29031 ritiriamo gli emendamenti rubricati n. 536 e 66 e voteremo a favore gli altri due emendamenti quando li discuteremo.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 536 e 66 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Prima di procedere con gli altri emendamenti, è necessario fare il punto sui lavori dell'Aula. Non effettueremo la votazione di convalida dei Consiglieri, così come comunicato precedentemente. Alle 16.15 sospendiamo la seduta del Consiglio e verrà convocata una Conferenza dei Capigruppo in sala A, per il proseguo dei lavori e la votazione di convalida, sia per la giornata di oggi sia per la mattinata di domani.
Emendamento rubricato n. 194 presentato dai Consiglieri Rossi, Monteggia Dutto, Allasia, Scanderebech e dall'Assessore Susta: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09011 è diminuito di euro 1.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 30011 è aumentato di pari importo".
Emendamento rubricato n. 101 presentato dai Consiglieri Scanderebech, Lupi e Guida: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09011 è diminuito di euro 5.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 30011 è aumentato di pari somma".
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Stiamo parlando dell'UPB 30011, che riguarda i contributi per l'acquisto della prima casa. Tutti sono a conoscenza del fatto che vi è un contributo che consente ai giovani sposi di acquistare la prima casa qualora ne abbiano i diritti previsti dal bando.
Nella situazione contingente, in mancanza di lavoro, e in assenza di certezze economiche e sociale indispensabile per lo svolgimento di una vita tranquilla e serena, questo contributo è un segnale da parte delle istituzioni, che intendono in questo modo agevolare l'acquisto della prima casa, nucleo di partenza per la nascita di una nuova famiglia.
Il contributo non è ingente dal punto dal punto di vista economico, ma ciò nonostante assume un significato importante per questa ragione mi auguro che la prossima finanziaria contempli un'iniziativa volta a incrementare questi fondi, anche in considerazione, anche in considerazione del fatto che esiste già un bando, oltre a un vecchio decreto a cui attingere. Un impegno regionale acquista importanza per dare risposta alle domande delle giovani coppie, che sono tante, che si aspettano un aiuto e che alla fine sono quasi tutte escluse per mancanza di fondi. In questo modo, offriamo loro un'ulteriore possibilità. L'anno scorso solo un terzo sono riuscite ad essere soddisfatte contro i due terzi che purtroppo sono rimaste fuori dalla graduatoria per mancanza di fondi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Intervengo rapidamente per dire che anche questo mi sembra un emendamento politicamente significativo. Un'integrazione su un capitolo importante come quello del sostegno all'acquisto della prima casa dovrebbe vedere - come io spero vedrà - la risposta positiva della Giunta e anche l'impegno ad aumentare gli stanziamenti nella finanziaria 2006.
In questo caso, siamo legati alla questione dell'equo canone, perch c'era stata questa integrazione; tuttavia, come per l'emendamento relativo agli affitti, l'emendamento sull'acquisto della prima casa risponde ad una necessità importante, soprattutto delle giovani coppie piemontesi. Ritengo anzi che dobbiamo ringraziare chi, nella scorsa legislatura, aveva proposto all'attenzione del Consiglio questa problematica, facendone uno dei provvedimenti bandiera, ma che giustamente trova accoglimento e favore anche in questa legislatura, in quanto va incontro ad una necessità e avvertita particolarmente dalle giovani coppie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Come ho già detto, sia l'intervento per l'acquisto per la prima casa per un milione, sia il capitolo a sostegno delle famiglie con persone anziane non autosufficienti per un altro milione sono capitoli diversi su un'unica UPB. Accogliamo quindi un emendamento unico di due milioni di euro su quella UPB, destinati a questi due interventi. Esprimo parere favorevole in questi termini. Naturalmente, per quanto riguarda la copertura, sono sempre in diminuzione della UPB 09071.



PRESIDENTE

Emendamento unificato rubricato n. 194-101): "Lo stanziamento previsto all'UPB 09071 è diminuito di euro 2.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 30011 è aumentato di pari importo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento unificato rubricato n. 194 e n.101, sul quale l'Assessore Susta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Ghigo sull'ordine dei lavori.



GHIGO Enzo

Volevo sottoporre alla sua attenzione, signor Presidente, che potremmo riunire la Conferenza dei Capigruppo alla fine della discussione degli emendamenti.



PRESIDENTE

Se i colleghi Presidenti di Gruppo sono d'accordo, prima finiamo questa parte e prima facciamo la riunione dei Capigruppo. Mi sembra di vedere cenni di assenso.
UPB 30011 Gli emendamenti rubricati n. 199, 102, 204, 207, 195, 196, 201, 202, 203 206, 193, 200, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 205, 197, 198 e 91 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 30021 Gli emendamenti rubricati n. 92, 93, 94 e 95 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Passiamo all'esame del blocco di emendamenti presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale. Si possono intendere ritirati.
Emendamento rubricato n. 530 presentato dai Consiglieri Rossi, Allasia Monteggia, Dutto, Ghigo, Botta, Giovine, Guida, Casoni e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09012 è diminuito di euro 2.000.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 30032 è aumentato di pari importo".
La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo

Questo emendamento ha già avuto una sua ampia disquisizione in sede di Commissione. Visto quanto intercorso tra i Vicepresidenti e i Capigruppo ritengo opportuno che il Vicepresidente Susta dica che cosa vuole fare la Giunta, in quanto mi sembrano esserci elementi che devono essere messi a conoscenza di tutti noi per poi esprimere la nostra posizione. Grazie



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Era emersa una preoccupazione che non era stata risolta nemmeno in sede di Commissione alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Riguarda soprattutto l'anticipazione al 2005, per non lasciarla nell'indeterminatezza, della reimpostazione dei fondi statali per gli asili nido - 10 milioni 771 mila 741 - che preoccupava sia la maggioranza che l'opposizione. La decisione che proponiamo al Consiglio è di proporre un emendamento attraverso il quale noi reimpostiamo fin dal 2005 10 milioni e 771 mila 741 euro: in pratica, il fondo statale per gli asili nido che non aveva indicazioni specifiche all'interno delle reimpostazioni. Se l'assestamento sarà approvato, renderemo disponibile questa somma a favore degli Enti locali fin dai prossimi giorni.
Credo che il fatto di immettere questi soldi nel sistema delle autonomie locali possa comportare il ritiro dell'emendamento in discussione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghigo



GHIGO Enzo

Accettiamo l'invito della Giunta, valutando la proposta del Vicepresidente. Dobbiamo constatare che la discussione e gli interventi puntuali che alcuni Consiglieri hanno rappresentato in Commissione e poi in Aula hanno indubbiamente portato ad un risultato che è da giudicare in modo estremamente positivo. Pertanto, ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Vorrei sottolineare anch'io l'importanza degli emendamenti proposti dai Capigruppo di minoranza su questo tema, con una considerazione per il futuro: come ha affermato il Vicepresidente Susta, questa è una reimpostazioni di fondi che provengono dal Governo. Ci farebbe piacere che in futuro - visto che non è accaduto in questo caso - a questi fondi provenienti dal Governo fossero aggiunti anche dei fondi regionali che denotino un interesse anche della Regione verso questo settore.
I miei sono tutti interventi per il bilancio preventivo 2006. In quelle sedi torneremo su questi temi.
A nostro avviso, la Regione non si dovrebbe limitare a "girare" i fondi provenienti da Roma, ma dovrebbe intervenire su politiche precise.
Abbiamo sollevato questo tema perché nell'assestamento non era neanche previsto.
Grazie al nostro intervento, intanto reimpostiamo questi 10 milioni di euro: in futuro, però, ci farebbe piacere che, assieme a questi, venissero destinati anche dei fondi regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Noi voteremo l'emendamento così com'è stato proposto dal Vicepresidente Susta.
Al Consigliere Casoni mi permetto soltanto di precisare quanto segue. A noi avrebbe fatto più piacere che nel bilancio di previsioni questi fondi trasferiti dallo Stato, fossero stati destinati per gli asili nido.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Ritiriamo gli emendamenti e ci adeguiamo, anche noi, alle indicazioni pervenute dalla Giunta.
Continuate così: vedo che cominciate a distinguere tra le cose che devono essere fatte e quelle che, invece, devono essere lasciate più indietro.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 530 è dunque ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
L'Assessore Susta propone pertanto il seguente emendamento: Emendamento rubricato n. 544: UPB 30032 + 10.771.741,00 UPB 09012 - 10.771.741,00.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato al n. 544, che prevede, all'allegato A, un incremento - così come proposto dal Vicepresidente Susta - sulla UPB 30032 di 10.771.741 euro: naturalmente la stessa somma va in diminuzione sulla UPB 09012.
Il Consiglio approva.
UPB 30042 Gli emendamenti rubricati n. 96, 97 e 514 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 30041 L'emendamento rubricato n. 98 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 280 presentato dai Consiglieri Leo, Cotto Manolino, Ghigo, Scanderebech, Casoni, Lupi e Giovine: "Lo stanziamento previsto all'UPB 31011 Beni culturali - Biblioteche Archivi istituti culturali è aumentato di euro 310.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e Finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Ci tenevo ad intervenire perché credo che siano tutti temi importanti.
Per agevolare i lavori, comunico che degli emendamenti rubricati dal n. 280 al n. 294, illustrerò soltanto il n. 283 e il n. 289.



PRESIDENTE

In un'unica illustrazione?



LEO Giampiero

In un'unica illustrazione.
Per quanto concerne le chiese, Vicepresidente Susta, è stata annunciata, durante la Conferenza dei Capigruppo, un'interessante e condivisibile proposta. Sulla base del ragionamento fatto con lei - le riconosco l'eccezionale resistenza: la buona scuola si vede in queste circostanze! - proporremo, su questo tema, un ordine del giorno.
d'accordo, Vicepresidente Susta?



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Va bene.



LEO Giampiero

Perfetto. Per quanto concerne l'emendamento rubricato al n. 289 relativo al diritto allo studio - mi rivolgo, in questo caso, all'Assessore Bairati - avevamo presentato una proposta di 1.700.000 euro. Mi pare che l'accordo sia per 500.000 euro. Se fosse così, voteremmo a favore.
Ma il Vicepresidente Susta o l'Assessore Bairati mi dovranno confermare se è corretto quanto ho testé precisato.
Il nostro emendamento rubricato al n. 289 prevede un aumento di 1.700.000 euro. La controproposta è di 500.000. Riconosco i grandi sforzi compiuti dalla Giunta, per cui, se viene mantenuta questa controproposta noi voteremo a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola L'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore all'Università

L'argomento era già stato oggetto di discussione in Commissione.
Confermiamo, dunque, questo orientamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Come ha testé precisato il collega Bairati, siamo favorevoli limitatamente alla cifra di 500.000 euro.



PRESIDENTE

UPB 31011 L'emendamento rubricato n. 280 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
UPB 31022 Gli emendamenti rubricati n. 281 e 515 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 31031 L'emendamento rubricato n. 282 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 527 (e connesso emendamento rubricato n. 283) presentato dai Consiglieri Ghigo, Botta, Guida, Rossi e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 31032 Beni Culturali Musei e Patrimonio Culturale è aumentato di euro 2.200.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze - Bilanci".
Anche in questo caso, gli emendamenti si intendono ritirati dai proponenti e conservati agli atti, così come concordato nella seduta di ieri.
Passiamo alla UPB 31032, inerente ancora ai beni culturali.
Ricordiamo che l'emendamento rubricato al n. 282 è da intendersi ritirato.



LEO Giampiero

Confermo che sono ritirati tutti gli emendamenti fino al n. 294.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo, ma per il verbale li dobbiamo comunque citare tutti.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 527, 283, 284, 285, 286, 287 213, 288, 214, 224, 225 e 516 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 528 presentato dai Consiglieri Ghigo, Botta Guida, Rossi e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 31041 Beni Culturali Università ed istituti scientifici è aumentato di euro 500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e finanze - Bilanci è diminuito di pari importo".
Si tratta dell'emendamento anticipato dal collega Ghigo, sul quale la Giunta esprime il parere favorevole.
Se non vi sono ulteriori interventi, potremmo porlo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 528.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'UPB 31042 sulla quale non ci sono emendamenti concordati. Gli emendamenti presentati sono i n. 291, 292, 293 e 517, che sono ritirati, come conferma il Consigliere Leo e conservati agli atti.
Passiamo quindi alla UPB 31991, sulla quale vi sono gli emendamenti n. 294 e 295.



LEO Giampiero

Ritiro gli emendamenti fino al n. 299.



PRESIDENTE

Riassumendo: UPB 31042 Gli emendamenti rubricati n. 291, 292, 293 e 517 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 31991 Gli emendamenti rubricati n. 294 e 295 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 31992 Gli emendamenti rubricati n. 296, 297 e 518 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 32011 Gli emendamenti rubricati n. 216, 228, 229, 298, 215, 226, 227, 299, 208 e 209 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 529 presentato dai Consiglieri Botta, Guida Rossi, Ghigo e Lupi: "Lo stanziamento previsto all'UPB 32012 Attività culturali istruzione spettacolo-Istruzione è aumentato di euro 1.500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze-Bilanci è diminuito di pari importo".
Emendamento rubricato n. 300 presentato dai Consiglieri Leo, Cotto Manolino, Ghigo, Scanderebech, Casoni, Lupi, Giovine: "Lo stanziamento previsto all'UPB 32012 Attività culturali istruzione spettacolo-Istruzione è aumentato di euro 1.500.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e finanze-Bilanci è diminuito di pari importo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Cari colleghi della maggioranza e della minoranza, svolgo un breve intervento sull'emendamento n. 300, relativo ai centri studenteschi autogestiti.
Non ho la pretesa che la Giunta possa accoglierlo in questo momento perché comprendo le difficoltà. Sull'argomento mi sono già espresso in sede di Conferenza dei Capigruppo - e mi è testimone il collega Turigliatto, che aveva manifestato attenzione in merito - e in Commissione anche il collega Boeti aveva giudicato importanti questi centri di aggregazione per giovani.
Segnalo dunque che si tratta di un tema importante, di un elemento di progresso, come anche il collega Bossuto ha detto in diverse occasioni. Lo voglio sottolineare e non mi dilungo, ma ritengo che un atteggiamento almeno parzialmente diverso, almeno di attenzione da parte della maggioranza potrebbe avere quel particolare significato verso questo mondo giovanile, così come è stato in passato, anche grazie al Vicepresidente Placido, che fece "passare" i centri studenteschi.
Sono stato rapido, ma è tuttavia un argomento molto importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Anch'io sarò molto breve su questo argomento. Naturalmente, non sosteniamo questo emendamento, però crediamo che, per quanto riguarda il futuro, quindi il prossimo bilancio di previsione, si debba valutare di fare qualcosa a proposito dei centri studenteschi e del mondo giovanile in particolare.
Sottolineo solo una questione generale che riguarda non solo gli studenti, ma anche i giovani più disagiati: è ripreso abbondantemente il fenomeno delle cosiddette banda giovanili che, nel silenzio assoluto delle istituzioni e nel silenzio assoluto di qualsiasi attività di sostegno, sta nuovamente proliferando.
C'è dunque un disagio giovanile in aumento; lo dimostrano ampiamente le aggressioni avvenute ultimamente in Torino, e non è un problema specifico di ordine pubblico o di sicurezza, ma è un problema di azione sociale in un mondo che, a volte, è un po' troppo lasciato a se stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Spiace che non sia stato preso in considerazione quest'emendamento. So perfettamente che ci sono delle questioni di tensione anche nei giovani e mi risulta che anche la Consulta giovani sia tesa per un taglio che si avvicina all'80% dei fondi prima disponibili per i centri giovanili.
Credo che una Giunta che si è contraddistinta, proprio nella presentazione del suo programma, nel volere aiutare i giovani e nel voler intervenire nei confronti dei giovani, poi alla prima prova, invece ha dimostrato di essere molto peggio di quella precedente, tagliando addirittura quasi dell'80% le disponibilità previste in questo capitolo.
Non solo: non volendo neppure in parte porre rimedio, accettando l'emendamento, a quanto invece non ha voluto fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Francamente spiace un po' anche a me che arrivi questo segnale, che non è propriamente nella direzione di quello che abbiamo detto - e credo vorremmo fare - a favore dello sviluppo delle politiche giovanili.
Auspico dunque che, in sede di previsione 2006, si rivedano questi aspetti e la distribuzione del denaro, potenziando la spesa che adesso viene tagliata in modo così drastico.
Non nascondo che emerge una certa contrarietà a questo provvedimento e una certa preoccupazione nei confronti del modo con cui vogliamo atteggiarci verso le politiche dei giovani.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

con molto rammarico che dobbiamo assistere alle complessità con cui questa Giunta sta procedendo nell'approvare il bilancio di assestamento con le note difficoltà che sono state affrontate.
Comprendiamo la necessità di dover apportare dolorosi tagli o di dover assumere dei dolorosi provvedimenti, dovendo procedere, in questa fase, a lavorare su un bilancio di previsione probabilmente diverso da quello che questa Giunta e questa maggioranza avrebbero voluto proporre Mi associo quindi alle considerazioni che già sono state fatte nel raccomandare l'attenzione, qualora fosse necessario, alla Giunta, perch questa Regione si doti di una politica nei confronti dei giovani, che sia non solo una politica per il loro accesso allo studio, al lavoro e alla cultura, ma anche un mezzo per la loro autonoma decisione sulle scelte da assumere in ogni campo.
I centri di aggregazione giovanile sono una realtà importante, ma non è l'unica: credo che bisognerà lavorare molto sull'associazionismo giovanile e scolastico. Dovremo lavorare molto affinché, attraverso la sussidiarietà di cui tutti quanti ci facciamo paladini, si dia anche agli Enti locali la possibilità di attuare delle politiche rivolte ai giovani e non sia la Regione ad intervenire in modo diretto con finanziamenti più o meno a pioggia, più o meno a spot.
Abbiamo bisogno di una politica della Regione nei confronti dei giovani e credo che su questa politica il bilancio del 2006 darà dei segnali. Anzi questo è l'auspicio mio e credo di tutta la maggioranza, ed immagino sia anche la volontà della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Intervo brevemente, visto che questo punto è già stato molto discusso.
Anch'io mi associo a quanti hanno auspicato che il prossimo bilancio, che sarà il primo bilancio di questa nuova Amministrazione della Regione Piemonte, tenga in considerazione tutte le problematiche evidenziate relativamente alle politiche giovanili, prevedendo congrui finanziamenti in questo campo.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, la parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Rispetto alle compatibilità finanziarie di questo assestamento, che peraltro in diversi capitoli già finanzia le politiche giovanili, è chiaro che quest'emendamento non può essere accolto, ma possono essere accolti sotto forma di raccomandazione, per la stesura del bilancio di previsione molti degli interventi, che sono - in modo anche abbastanza trasversale assolutamente condivisibili e rientrano nel programma della Giunta regionale.
L'UPB 32012, per la parte che è di mia competenza, recita: "Canale digitale terrestre per l'istruzione...", ma francamente non so cosa tratta l'UPB.
Noi accogliamo la richiesta di 500 mila euro per finanziare il canale digitale terrestre, ma sulla stessa c'erano altri emendamenti sui centri giovani ecc., che riguardano un capitolo diverso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, ad integrazione, l'Assessore Bairati, ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore all'Università

Rispetto a tutte le questione poste su cui convengo, c'è anche un ragionamento più complessivo che abbiamo iniziato in Commissione: come affrontiamo la qualificazione della spesa pubblica in questo settore.
Preciso che non finanziamo con 500 mila euro un canale digitale terrestre qualsiasi, ma le associazioni universitarie, quindi giovani che lavorano all'interno degli Atenei per la produzione di contenuti all'interno di canali digitali terrestri.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione l'emendamento con le precisazioni dell'Assessore Susta (propone di modificare la cifra "1.500.000,00" con "500.000,00" e la UPB "09012 con "09071") e dell'Assessore Bairati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 529 come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
UPB 32012 Gli emendamenti rubricati n. 300 e 519 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 32022 Gli emendamenti rubricati n. 301, 302 e 303 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Volevo ringraziare l'Assessore Bairati per il suo intervento e per le cose dette pubblicamente, a dimostrazione del fatto che in questi settori una continuità non soltanto è dovuta automaticamente, ma è condivisa. Come gesto di buona volontà, ritiro tutti gli emendamenti fino al n. 312.



PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Leo ritira i seguenti emendamenti: UPB 32031 Gli emendamenti rubricati n. 304, 306, 305, 307 e 308 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 32041 Gli emendamenti rubricati n. 309, 310, 311 e 312 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Le dichiarazioni dell'Assessore Susta, e gli interventi della Consigliera Pozzi e altri, sui centri studenteschi dimostrano un'attenzione e un impegno in questa direzione. Credo che non dispiaccia a nessuno se ogni tanto faccio un richiamo in tal senso. Mi sono sempre battuto, sia in Comune sia in altre maggioranze, sulla vicenda. Gli emendamenti sono ritirati.



PRESIDENTE

UPB 32042.
Gli emendamenti rubricati n. 313, 314 e 315 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 217 presentato dai Consiglieri Monteggia, Dutto Allasia, Rossi, Lupi e Scanderebech: "Lo stanziamento previsto all'UPB 09011 è diminuito di euro 535.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 32051 è aumentato di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Si tratta di un taglio veramente sconsiderato nei confronti del patrimonio linguistico su un capitolo già povero, che crea problemi a tutto l'associazionismo, a tutta l'editoria che si muove nel settore.
Ricordo che il patrimonio linguistico comprende non solo la lingua piemontese, ma l'occitano, il walser, il franco-provenzale. Il taglio era veramente considerevole (parliamo di ben 513 mila euro), su un capitolo debolissimo. Siamo riusciti ad arrivare ad un "accordo", ad una concessione della Giunta che riporta su questo capitolo 250 mila euro. Se viene confermato, voteremo a favore dell'emendamento che ristorna, almeno in parte, quanto era stato tolto dal capitolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Susta; ne ha facoltà.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Confermo di accogliere, a nome della Giunta, per 250 mila euro l'emendamento proposto.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Susta propone di modificare l'UPB "09011" con "09071" e la cifra "535.000,00" con "250.000,00" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 217, come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
UPB 32051 Gli emendamenti rubricati n. 222, 230, 231, 316, 218, 220, 317, 223, 232 233, 221 e 219 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
UPB 32991 "cultura".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo, ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Le cifre indicate significano che sulla programmazione e formazione culturale (le compagnie teatrali, i centri culturali, ecc.) c'è stato un taglio. Tuttavia ho verificato un recupero di un milione e 800 mila euro anche grazie al lavoro svolto in Commissione e dalla Giunta, quindi ritiro gli emendamenti. Apprezzo lo sforzo della Giunta per andare in questa direzione.



PRESIDENTE

UPB 32991 Gli emendamenti rubricati n. 318, 320 e 520 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 538 presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Susta: all'allegato A del disegno di legge n. 113 presentato il 13 luglio 2005 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005" sono apportate le variazioni di cui all'allegato 1.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 538.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: all'allegato A del disegno di legge n. 113 presentato il 13 luglio 2005 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005" sono apportate le variazioni di cui all'allegato 1.
Si tratta del vecchio maxiemendamento Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei sapere se il nuovo plico del maxiemendamento è rimasto uguale a quello consegnatoci all'inizio, o se ci sono state delle variazioni. Mi stupisco di questa nuova consegua perché, di norma, il plico viene consegnato una volta sola. Se viene ridato, potrebbe essere plausibile di modifiche rispetto al primo.
Se non sono state apportate delle modifiche prendo...



(Commenti in Aula fuori microfono)



CASONI William

Sì, ma non mi interessa il numero, io mi riferisco al contenuto.
Vorrei capire se ci sono stati passaggi tra un'UPB e l'altra e, in caso positivo, che l'Assessore competente ce li illustri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

come dice il Consigliere Casoni: non ci sono stati cambiamenti di UPB; ci sono state indicazioni diverse all'interno di alcuni capitoli.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Susta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Terminati gli emendamenti collegati all'allegato dell'articolo 1, se non ci richieste di interventi, poniamo in votazione l'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1 come modificato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 539 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: "Articolo 3 bis (Modifica l.r. 3/2005) 1 . L'elenco 1 di cui all'articolo 6 della l.r. 3/2005 è integrato con i seguenti capitoli: 13768 e 23100".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 539.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 4) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4 Il Consiglio approva (Diventa articolo 5) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5 Il Consiglio approva. (Diventa articolo 6) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 3 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 bis: 1. Il fondo rotativo di cui all'articolo 8 della Legge regionale n. 18 del 8 luglio 1999 'Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica' nella fase di avvio e per un periodo non superiore a tre anni, pu avvalersi delle risorse disponibili sui fondi previsti dalla L.R. 21/97 sezione Artigianato, dalle L.R. 21/97 e 28/99 'Disciplina, sviluppo ed incentivazione del Commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 114/98, sezione Commercio, dalla L.R. 56/86, 'Interventi regionali per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori' articoli 2 e 5 e dall'articolo 4 della L.R. 28/93, 'Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento in nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati'.
2. La disponibilità delle risorse sui rispettivi fondi e l'opportunità del loro trasferimento temporaneo al fondo rotativo di cui all'articolo 8 della L.R. 18/99 è individuata e disposta con apposito atto amministrativo della Giunta regionale che deve tener conto della salvaguardia dell'integrità funzionale delle sezioni del fondo ex L.R. 21/97 e dei fondi di cui al comma 1, da cui si prelevano le risorse".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 7) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 4 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 ter 1. La lettera a) del comma 1 dell'articolo 7 della L.R. 18/99 è così modificato: a) Per l'effettuazione di investimenti immobiliari e mobiliari, le imprese del settore turistico alberghiero possono beneficiare di agevolazioni sui finanziamenti con le modalità e i criteri stabiliti dalla Giunta regionale.
Tali agevolazioni possono essere erogate sotto forma di contributo in conto interessi, costituito da una percentuale del tasso di riferimento UE, sui finanziamenti bancari e sui leasing finalizzati alla realizzazione di investimenti. L'entità, la durata, comunque non superiore a 15 anni, la tipologia degli investimenti agevolabili e le modalità di erogazione del contributo sono definite con deliberazione della Giunta regionale con il Programma annuale di cui all'articolo 5 (della L.R. 18/99). Le procedure applicative sono definite da apposite convenzioni con gli Istituti di credito".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 8) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 5 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 quater (Agevolazioni creditizie a imprese del settore turismo) 1. Le imprese del settore turistico alberghiero possono beneficiare delle opportunità di credito agevolato offerte dal fondo rotativo di cui all'articolo 4 della L.R. 21/97, 'Norme per lo sviluppo e la qualificazione dell'Artigianato', tramite l'istituzione di una nuova sezione del fondo medesimo, denominata 'Turismo'.
2. Il Programma di interventi della sezione Turismo viene predisposto secondo quanto previsto dall'articolo 5 della L.R. 21/97.
3. La sezione Turismo viene alimentata con stanziamenti della Regione Piemonte, con gli interessi eventualmente maturati su tali stanziamenti con le disponibilità finanziarie derivanti alla Regione da trasferimenti operati dallo Stato e dalla UE.
4. La sezione Turismo può altresì avvalersi delle risorse disponibili su fondi previsti dalla L.R. 21/97 e 28/99 'Disciplina, sviluppo ed incentivazione del Commercio in Piemonte, in attuazione del decreto legislativo 114/98', sezione Commercio, dalla L.R. 56/86, 'Interventi regionali per la promozione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche nel sistema delle imprese minori' articoli 2 e 5 e dall'articolo 4 della L.R. 28/93, 'Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante la promozione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento in nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati'.
5. La disponibilità delle risorse finanziarie sui rispettivi fondi e l'opportunità del loro trasferimento, anche temporaneo, alla sezione Turismo è individuata e disposta con atto amministrativo che deve tener conto della salvaguardia dell'integrità funzionale delle sezioni del fondo ex L.R. 21/97 e dei fondi di cui al coma 4, da cui si prelevano le risorse".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 9) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 6 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 quinquies (Integrazione alla legge regionale 4 settembre 1979, n. 59) 1. All'articolo 6, comma 2 della legge regionale 4 settembre 1979, n. 59 'Provvedimenti per l'esercizio dello sgombero della neve', modificato dall'articolo 1 della legge regionale 28 febbraio 1984, n. 14, è aggiunto il seguente punto: d) in alternativa ai contributi in annualità possono essere concessi contributi una tantum, in conto capitale nella percentuale massima del 45 da calcolare in modo tale da lasciare a carico del beneficiario un onere invariato rispetto a quello quantificato per un mutuo a tasso agevolato di importo pari al 100% della spesa ammessa.
2. Alla spesa per l'anno 2005, prevista in euro 2.200.000,00, si provvede mediante istituzione di apposito capitolo nell'ambito della UPB 25022 'Opere pubbliche - Infrastrutture pronto intervento - spese d'investimento' 'con stanziamento di pari importo'.
3. Alla copertura degli oneri finanziari necessari per l'attuazione del precedente comma 2, si provvede mediante riduzione di pari importo dell'UPB 09071".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 10) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 7 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 sexies 1. L'amministrazione regionale può concedere una garanzia fideiussoria per un prestito di durata massima quinquennale di 500.000,00 Euro da contrarsi da parte del Consorzio 'Enoteca del Piemonte' costituito ai sensi dell'articolo 14 Legge Regionale 9 agosto 1999, n. 20.
2. Agli eventuali oneri si fa fronte con la disponibilità finanziaria dell'UPB 09.01.2 del bilancio pluriennale per gli anni 2005-2007.
3. La Giunta Regionale è autorizzata ad adottare i conseguenti provvedimenti ai sensi del Regolamento regionale di contabilità di cui al DPRG 5 dicembre 2001, n. 18/r.".
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda, per una garanzia fidejussoria, un prestito di durata massima quinquennale di 500 mila euro, da contrarsi da parte del consorzio Enoteca del Piemonte, costituito ai sensi dell'articolo.
Vista la situazione pregressa di questo Ente, capisco l'esigenza di far fronte a questo problema con la garanzia fidejussoria, ma vorrei una conferma, dal Vicepresidente Susta, sull'impegno che la Regione, per dichiarazioni fatte nel recente passato, si era assunta nel costituirsi parte civile rispetto ad un'eventuale causa contro gli amministratori precedenti.
Chiedo una rassicurazione da questo punto di vista perché, a fronte di un impegno monetario di questa grandezza, credo che ci sia bisogno, almeno da parte nostra, di capire se c'è un impegno anche sull'altro versante nella costituzione di parte civile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Non solo è condiviso, ma è un atto dovuto per la pubblica amministrazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 11) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 8 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo. 5 septies (Fideiussione nell'interesse della Società Villa Mellano S.p.A.) 1. Per consentire la realizzazione degli interventi di recupero di Villa Mellano, la Regione può concedere garanzia fideiussoria nell'interesse della Società Villa Mellano S.p.A.
2. Agli eventuali oneri vi provvede con le disponibilità iscritte nell'ambito dell'UPB 09012".
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 8.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 12) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 9 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 octies 1. Per l'applicazione della legge regionale 29 novembre 2004, n. 36 'Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2001, n. 9 (Disposizioni fiscali per l'acquisto della benzina in territorio regionale di confine)' per l'anno 2005, per la corresponsione dei rimborsi ai gestori di impianti di carburante, è utilizzato lo stanziamento iscritto al capitolo n. 10460 dell'UPB 10011".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 13) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 540 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 nonies (Autorizzo alla devoluzione di fondi in fondi in agricoltura) 1. Quota parte degli stanziamenti destinati o destinabili quali aiuti di stato aggiuntivi sulla misura U) o su altre misure del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte possono essere utilizzati quali contributi a favore di imprenditori singoli o associati per interventi negli impianti viticoli colpiti dalla flavescenza dorata in attuazione dell'articolo 129, comma 1, lettera d) della Legge 23 dicembre 2000, n.
338".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 540.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 14) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 541 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 decies 1. L'articolo 40 della L.R. n. 8/95 è sostituito dal seguente: (Chiusura della gestione separata della contabilità 1994 e precedenti) "Alla data del 31.12.2004 le gestioni liquidatorie provvedono all'accertamento dei debiti e crediti ancora in essere verso la Regione e verso altri soggetti relativi alle ex U.S.S.L. estinte alla data del 31.12.1994 e viene chiusa la contabilità separata delle suddette gestioni.
Nello Stato Patrimoniale della Aziende Sanitarie Regionali vengono aperti appositi conti nei quali far affluire debiti e crediti delle gestioni liquidatorie ancora in essere alla data 01.01.2005.
Nel bilancio della Regione viene istituito un apposito capitolo di entrata nel quale affluiscono le somme risultanti a debito verso la Regione alla data del 31.12.2004 e un apposito capitolo di spesa ad esso collegato destinato ai trasferimenti alle Aziende Sanitarie per spese imputabili alle gestioni liquidatorie".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 541.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 15) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 542 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 undecies 1. Fermo restando il rispetto del limite di cui al primo periodo del comma 11 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (finanziaria 2005) è autorizzata per l'esercizio finanziario 2005 l'assunzione degli impegni di spesa sul bilancio 2005 in deroga a quanto previsto dall'articolo 11 comma 1, della Legge Regionale 25 gennaio 1988, n. 6, come sostituito dall'articolo 6 della Legge Regionale 1991, n. 36".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 542.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 16) Emendamento aggiuntivo rubricato n. 543 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Susta: dopo l'articolo 5 è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 5 duodecies 1. Il comma 1 dell'articolo. 2 della Legge Regionale 28 febbraio 2005, n. 4 "Disposizioni collegate alla Legge Finanziaria per l'anno 2005" è sostituito dal seguente: 'La Giunta Regionale è autorizzata a disporre il pagamento delle prestazioni straordinarie, autorizzate anche in deroga a quelle retribuibili a norma dei contratti collettivi di lavoro, effettuate dal personale impegnato nelle azioni tecnico-amministrative o di monitoraggio relative alle opere di ricostruzione e messa in sicurezza degli abitati e delle infrastrutture e nella riparazione dei danni subiti da soggetti privati e dalle imprese causate da eventi calamitosi naturali per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza , nonché delle prestazioni straordinarie connesse all'attivazione della sala operativa di protezione civile ed alle attività ad essa conseguenti'".
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 543.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 17) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva. (Diventa articolo 18) Prima di procedere al voto complessivo del disegno di legge e agli ordini del giorno, la seduta è sospesa e viene convocata una Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
I Consiglieri sono pregati di non abbandonare l'Aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.00 riprende alle ore 18.05)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La seduta riprende Sono sconvocati i Consigli per la giornata odierna delle ore 21 e, per la giornata di domani, è sconvocato il Consiglio convocato alle ore 21.
Pertanto, al termine della seduta odierna risulta calendarizzato solo il Consiglio di domani alle ore 12.
Come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, passiamo all'esame degli ordini del giorno collegati alla legge dell'assestamento di bilancio, ai sensi dell'articolo 78 del Regolamento del Consiglio regionale. Sono, per la precisione, gli ordini del giorno n. 91, 92, 94 93, 95 e 96.
Infine, esamineremo tre ordini del giorno che non sono ancora rubricati, perché consegnati alla Presidenza nel pomeriggio di oggi e che sono relativi alla manutenzione dei corsi d'acqua e al programma di opere pubbliche della Regione Piemonte.
Consigliere Monteggia, resta inteso che l'ordine del giorno n. 93 sarà oggetto di una dichiarazione del Vicepresidente della Giunta regionale.
Passiamo, dunque, all'esame degli ordini del giorno n. 91, 92 e 94 in materia sanitaria. Sono già stati oggetti di discussione al Consiglio.
Ricordo che riguardano la realizzazione del nuovo ospedale nel Canavese l'assegnazione di attrezzature della PET ad Alessandria e il nuovo ospedale di Novara Se non ci sono interventi, do la parola all'Assessore Susta che interviene sugli ordini del giorno n. 91, 92 e 94 riguardanti la materia sanitaria.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Desidero innanzitutto dire al Consiglio che sarebbe stato preferibile almeno questo credo che sia doveroso dirlo - trattare questi argomenti nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, anche alla luce del DPEFR che verrà presentato, del bilancio di previsione, dell'elaborazione del Piano sanitario che coinvolgerà gli Enti locali e coinvolgerà le forze sociali ed economiche, gli operatori del settore sul territorio e, naturalmente - non ultimi, anzi, primi - soprattutto per rispetto nei confronti dei Consiglieri che non sono presenti. Dico questo perché quella è la sede naturale per affrontare problematiche di questo tipo, che attengono alla programmazione, da cui non possono sfuggire nella riorganizzazione complessiva del servizio, ovvero la ristrutturazioni di ospedali esistenti o la creazione di nuovi ospedali.
Tuttavia, pur comprendendo le ragioni non solo della politica, ma anche delle doverose risposte necessarie che dobbiamo dare sul territorio quando veniamo interpellati - questo capita ai Consiglieri di maggioranza come ai Consiglieri di opposizione - fatta questa doverosa premessa, che comunque non è solo formale, ma è sostanziale, nel merito di queste sollecitazioni non posso che ribadire, coerentemente a quanto autorevoli esponenti hanno dichiarato ai territori di riferimento di queste realtà, che vengono in qualche modo sollecitate, il parere favorevole della Giunta sia sulla realizzazione del nuovo ospedale del Canavese, che di quello di Novara e sulla concessione ad Alessandria, per tutto quel vasto territorio del Piemonte meridionale, di un'apparecchiatura così importante e innovativa come la PET.
Quindi, credo che, "staccando" questi ordini del giorno, considerandoli in sé rispetto all'esigenza, che invece dovrebbe essere prioritaria, di includerli nel Piano sanitario e di ricondurre al Piano sanitario questi interventi, che comunque dovranno essere al suo interno per essere concretamente realizzati, perché lì si determineranno le risorse del futuro, che dovranno essere anche reperite nel bilancio pluriennale 2006 2007-2008, che discuteremo nei prossimi mesi.
Do un'indicazione positiva da parte della Giunta che, in questo quadro di riferimento, che è l'orizzonte del Piano sanitario regionale e della sua stesura, è assolutamente favorevole a che queste opere vengano realizzate.



PRESIDENTE

Se non ci sono Consiglieri che chiedono di intervenire, pongo in votazione...



FERRERO Caterina

Chiedo se è possibile apporre la mia firma sull'ordine del giorno relativo all'ospedale del Canavese.



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, perché si possa integrare la firma all'ordine del giorno occorre l'assenso del proponente. Quindi, se il Consigliere Ricca è disponibile, mi pare di capire che in quel caso si estenderebbe il nucleo dei presentatori.
Chiedo a lei, Consigliere Ricca, se è d'accordo ad accogliere la richiesta (fatta fuori microfono) dalla Consigliera Ferrero di aggiungere la sua firma sull'ordine del giorno relativo all'ospedale del Canavese.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Avevo inteso che la Consigliera Ferrero avesse cambiato opinione; se rimane della sua opinione, naturalmente l'ordine del giorno è sottoscrivibile dagli altri Consiglieri che volessero aggiungere la loro firma e, in primis, da quelli della maggioranza.



PRESIDENTE

Quindi, considero che l'ordine del giorno sia sottoscritto dai Consiglieri Ferrero, Muliere, Lepre, Turigliatto, Deambrogio, Spinosa e Allasia.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 91, inerente a "Realizzazione nuovo Ospedale del Canavese", presentato dai Consiglieri Ricca, Ferrero, Muliere, Deambrogio, Lepri, Spinosa, Turigliatto e Allasia il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero del Canavese è stato previsto dall'articolo 8 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003), diventando con tale atto parte integrante della programmazione dell'edilizia sanitaria regionale di cui alla legge regionale 12 dicembre 1997, n. 61 (Norme per la programmazione sanitaria e per il Piano sanitario regionale per il triennio 1997-1999) con deliberazione n. 171 del 26 febbraio 2004 il Direttore Generale dell'ASL 9 di Ivrea ha incaricato il Politecnico di Torino per l'effettuazione dello studio finalizzato all'individuazione del sito per la localizzazione del Nuovo Ospedale del Canavese, ora concluso la necessità della realizzazione di un nuovo ospedale nel Canavese è esigenza prioritaria, condivisa dalle forze politiche sia di maggioranza sia di opposizione, stante l'impossibilità fisica, peraltro comunque esageratamente antieconomica, di ulteriori interventi di adeguamento sul nosocomio eporediese impegna la Giunta Regionale a garantire il massimo impegno per la realizzazione di un nuovo presidio sanitario nel Canavese, conformemente alle linee guida del redigendo Piano Sanitario Regionale, al fine di dare concrete risposte all'esigenza della popolazione canavesana di poter disporre di una struttura ospedaliera moderna ed efficiente".
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 92, inerente a "Assegnazione attrezzature PET all'ASO di Alessandria" presentato dai Consiglieri Rossi Allasia, Dutto, Monteggia, Scanderebech, Ghigo, Casoni e Botta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Non ho fatto in tempo ad intervenire prima. Il mio intervento, in realtà, è su tutti e tre gli ordini del giorno che racchiudono la materia sanitaria. Voglio riprendere un passo del Vicepresidente Susta. Noi ci troviamo, com'è noto, a discutere intorno a degli ordini del giorno che hanno al loro interno provvedimenti importanti in campo sanitario che, come è del tutto evidente e come opportunamente il Vicepresidente Susta richiamava, vanno ricondotti in modo molto stretto alla programmazione sanitaria.
Voglio sottolineare tutto ciò. Naturalmente, siamo di fronte anche ad alcuni provvedimenti, in modo particolare per i due ospedali, ma anche per la PET ad Alessandria; provvedimenti che vanno nella direzione dell'accoglimento di esigenze territoriali. Ci sono stati anche dei dibattiti, in modo particolare a Novara, neanche tanto semplici.
Emerge sicuramente un'esigenza. Vorrei sottolineare, affinché rimanga agli atti, che provvedimenti di questa natura, anche se indicano una direzione che può essere condivisibile, devono essere assolutamente ricondotti all'interno della logica programmatoria. Penso che questo aspetto non sfugga né alla Giunta, né allo stesso Assessore Valpreda.
Se c'è una cosa di cui questa Regione ha bisogno, proprio perché non l'ha avuta gli anni scorsi, è proprio una programmazione sanitaria seria.
In questo caso, crediamo che si possano accettare questi provvedimenti perché, in qualche modo, sono finalizzati a evidenti bisogni del territorio, ma devono comunque essere ricondotti in un provvedimento di programmazione.
Da qui in avanti, credo che ci sarà la possibilità di discutere in quest'Aula e al di fuori di quest'Aula di programmazione sanitaria. Lo faremo con i territori - su questo l'assessore Valpreda è stato molto chiaro - attraverso un iter che non sarà semplice, ma di cui abbiamo bisogno, perché dovrà portare ad un Piano Sanitario Regionale condiviso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Per una coerenza che vorremmo, come partito, potesse contraddistinguerci in questa battaglia per cambiare questa Regione nei prossimi cinque anni, e visto che abbiamo contestato al centrodestra la mancata definizione di un Piano Sanitario Regionale che inquadrasse, in un ambito più complessivo, le problematiche della sanità piemontese e la necessità di nuovi ospedali e di nuove strutture sanitarie, ci asterremo su questi ordini del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Nel caso specifico, pur con punti di partenza significativamente diversi, condivido gli interventi dei colleghi Deambrogio e Robotti.
Non credo, effettivamente, che la programmazione degli ultimi dieci anni, per motivi diversi da quelli riportati dai colleghi, sia stata la migliore possibile: una buona programmazione è figlia di tante cose.
Però, siccome è ineludibile che gli interventi di cui gli ordini del giorno parlano, possano essere solo recepiti all'interno di un disegno, in tal senso, mi asterrò da una valutazione di merito. Ricordo solo, senza che sembri una critica, che al momento l'Assessore Valpreda è in ritardo rispetto ai programmi che lui, autonomamente, in sede di Commissione, ci ha comunicato. È comunque un primo segnale, perché credo che la complessità della materia non renda facile a nessuno sintetizzarla. Proprio per questi motivi, mi asterrò e attendo anch'io una discussione nelle sedi competenti sul Programma Regionale Sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

In merito a questi ordini del giorno, in relazione alle considerazioni svolte dai colleghi e dal mio compagno di Gruppo, Angelo Burzi, vorrei esprimere una posizione leggermente più sfumata, nel senso che è sì pur vero che attendiamo tutti la definizione e la proposta del nuovo Piano Sanitario, perché è un giusto elemento di critica dell'attuale maggioranza nei nostri confronti quello di non essere riusciti a produrre un Piano Sanitario nella passata legislatura, ma in un intervento avevo precisato che, in realtà, ad un certo punto, scegliemmo noi di non fare il Piano Sanitario.
Ho fatto queste considerazioni per entrare in progress nel merito degli ordini del giorno, perché ritengo sia sbagliato condizionarli, in maniera tassativa, all'approvazione del Piano Sanitario. Ma non perché questi provvedimenti non debbano trovare una loro collocazione nel Piano Sanitario, perché è ovvio che la troveranno: la PET di Alessandria l'Ospedale di Novara, l'Ospedale del Canavese (su questo, forse, nella discussione del Piano Sanitario qualche elemento di poca definizione potrà emergere). Naturalmente mi auguro che il Piano Sanitario sia presentato entro il termine stabilito dall'Assessore, che era dicembre, lo voglio ricordare a tutti voi. Ma non dobbiamo immaginare che abbia un percorso facile di attuazione, così come emerge dalle anticipazioni che abbiamo potuto leggere nell'articolo pubblicato su L'Espresso su dichiarazioni della Presidente Bresso (aggregazione di ASL, riduzioni di presidi ospedalieri e quant'altro). Sono dichiarazioni che hanno - ve lo posso garantire per esperienza - un impatto piuttosto significativo sul territorio.
Questi ordini del giorno vanno votati. Io mi asterrò su quello relativo all'Ospedale del Canavese, ma sicuramente sulla PET di Alessandria...



PRESIDENTE

Presidente Ghigo, lo abbiamo già votato quello relativo all'Ospedale del Canavese.



GHIGO Enzo

Ha ragione. Diciamo che sugli altri voterò a favore perché sono assolutamente convinto che si tratta di due iniziative che troveranno una loro collocazione nella discussione all'interno dell'Aula di questo importante documento di programmazione, che è il Piano Sanitario.
Perciò, in realtà, su quelle due specifiche iniziative credo che non si possa che lavorare sin da ora per realizzarle, perché i cittadini di Alessandria sono decisamente penalizzati per non avere una PET nella loro Provincia. Lo stesso Ospedale di Novara, che è un impegno considerevole e che richiede di per sé, per le procedure burocratiche complesse, molto tempo, rischia di essere realizzato tra "n" anni.
Perciò credo che su quei due aspetti sia bene, da subito, concentrarci per vederli realizzati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Per le motivazioni già espresse da altri Consiglieri, l'Italia dei Valori si asterrà dalla votazione di questi punti in ordine alla sanità.
In risposta all'ultimo intervento del Presidente Ghigo, volevo solo aggiungere che noi riteniamo opportuno, invece, non provvedere di volta in volta a degli aggiustamenti in mancanza di una programmazione complessiva.
Relativamente alla scadenza che l'Assessore e la Giunta possono aver indicato nel 31 dicembre, siate tolleranti, perché noi - parlo per tutti i cittadini del Piemonte - l'abbiamo atteso per oltre sei anni questo Piano.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertetto; ne ha facoltà.



BERTETTO Oscar

Volevo intervenire in merito a questi punti perché contengono alcune imprecisioni.
Pur venendo dal Canavese, e avendo ricevuto lì buona parte dei miei voti, nonostante il rispetto che nutro per il Consigliere Ricca e per la Consigliera Ferrero, mi sono astenuto nella precedente votazione, perch ritengo che non sia corretto portare le esigenze dei singoli territori all'interno di una programmazione sanitaria, che dovrebbe, invece riguardare tutta la Regione.
Mi astengo, per lo stesso motivo, sugli altri due punti all'ordine del giorno che sono stati presentati, soprattutto perché si vogliono fare delle forzature che non hanno senso.
Se siamo d'accordo, ad esempio, che occorre la PET ad Alessandria credo che qualunque valutazione di technology assestment confermerebbe che deve esserci una PET ad Alessandria, così come a Novara, a Cuneo e a Torino il giustificare la richiesta della PET per la presenza di molti mesoteliomi in provincia di Alessandria, speculando, quindi, su un fatto epidemiologico senza essere andati a vedere nelle linee guida della Regione, dove non hanno ancora individuato il mesotelioma come uno dei tumori che possono essere diagnosticati dalla PET, è un'indicazione scorretta dal punto di vista sanitario.
Negli ordini del giorno, quindi, facciamo delle affermazioni, che non hanno alcun senso dal punto di vista sanitario, per cercare di rafforzarli.
Per queste motivazioni non posso che astenermi su questi punti all'ordine del giorno.
Ritengo sia importante segnalare delle situazioni di questo tipo.
Peraltro, credo che siano soltanto delle cose di "bandiera", perch l'ospedale di Novara è contenuto già in finanziamenti che questo Consiglio regionale ha addirittura approvato; la stessa cosa era avvenuta, sia pure in chiave diversa, per quanto riguarda l'ospedale del Canavese; sulla PET di Alessandria c'è già un vasto consenso: è la città del Piemonte che deve averla.
Vogliamo, quindi, andare a fare delle forzature in modo scorretto sbagliando alcune delle precisazioni che inseriamo all'interno di un discorso che poteva essere portato avanti molto meglio all'interno della Commissione sanità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Brevemente per motivare il voto differenziato rispetto al resto del mio Gruppo sull'ordine del giorno testé votato, il n. 91, relativo all'ospedale del Canavese e agli altri tre che seguiranno, due a Novara ed uno ad Alessandria.
Per le stesse motivazioni attinenti alla necessità di riportare tutto ad una programmazione e sull'attività di carattere programmatorio oggi svolta dall'Assessorato e dalla Giunta, e presto in discussione in Commissione, vorrei ricordare che su tali si è già cominciato a discutere.
quindi un po' presto per mettere in mora l'Assessore per gli impegni assunti in Commissione, perché si è parlato di presentazione alla Giunta entro fine anno, e non di discussione entro fine anno. C'è dunque ancora del tempo e si sta lavorando; i tempi saranno i più rapidi possibili, per mi auguro che siano tempi destinati a produrre un'attività programmatoria effettivamente in grado di non farci più discutere su eccessi di offerta in alcune parti del Piemonte e su mancate realizzazioni in altre parti del Piemonte.
Quanto dichiarato dal Presidente Ghigo, cioè di non aver voluto portare a termine un'attività programmatoria nella passata legislatura, avrà avuto dal suo punto di vista, degli aspetti positivi. Tuttavia, è sicuramente quella scelta che oggi ci sta facendo discutere a proposito di situazioni come quella su cui saremo chiamati a ragionare nel corso della prossima seduta della Commissione, e mi riferisco all'ospedale di Settimo.
Ci sono situazioni nel Piemonte che non sono state inserite in modo organico in una programmazione e che oggi sono problemi da risolvere. È un lascito della passata Giunta che, in qualche modo, l'attuale maggioranza risolverà, ma che sicuramente non depone a favore del proseguimento di una non programmazione come quella che c'è stata.
Mi sembra che temi come questi richiedano approfondimenti diversi rispetto alla semplice dichiarazione di principio, perché su temi del genere non si dovrebbe mai dare un'adesione poco ponderata come si fa nel votare un ordine del giorno. Occorrerebbe un approfondimento che sarà sicuramente fatto in sede di proposta programmatoria e che faremo in sede di Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Io non sono intervenuta prima per l'ordine del giorno sul Canavese, ma in occasione della dichiarazione di voto sull'ordine del giorno inerente all'ospedale di Novara, vorrei illustrare le motivazioni che mi hanno indotto a firmare. Io ho firmato l'emendamento, l'ho votato e voterò anche gli altri emendamenti, perché sono molto divertita dal giochino che si sta facendo in quest'Aula. Noi assistiamo ad una campagna elettorale in cui giustamente, la maggioranza dice che ci sono dei problemi e che dovremo razionalizzare ed anche che il Piano sanitario sarà una cosa assolutamente importante e che razionalizzerà una o più ASL. Invece, la Presidente Bresso, con la Giunta, va nel VCO e dice che i tre ospedali del VCO non si toccano. Poi viene in Consiglio e si presentano degli emendamenti sull'ospedale del Canavese.
Questo è un atteggiamento che può fare l'opposizione; il Consigliere Rossi ha presentato un ordine del giorno legittimo. Da voi non me lo sarei aspettato! Visto che questo giochino diverte voi, mi diverto anche io e metto la mia firma su questo documento, così potrò dire anche io che si predica bene, ma si razzola male.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Non avevo nessuna intenzione di intervenire, ma dopo aver sentito certe affermazioni non posso fare a meno di dare anche il mio apporto, così almeno resta a verbale, in questo consesso.
Credo che l'istituzione dell'ordine del giorno sia fondamentale, specie quando tratta di argomenti delicati ed importanti, e non sono assolutamente d'accordo che l'ordine del giorno possa essere uno strumento solo della minoranza, perché giustamente, come ha fatto anche la Lega Nord, quando faceva parte della precedente maggioranza, gli ordini del giorno sono uno strumento che invitano e, se accolti dalla Giunta, impegnano a realizzare determinate cose.
Ci sono ordini del giorno che fanno morire dal ridere, ridicoli ed inutili, ma vi sono invece ordini del giorno in cui si parla anche della pelle della gente o dove si chiedono delle posizioni precise alla Giunta ad un Assessore o al Presidente del Consiglio.
Nel modo più assoluto non credo che si possa dire che debbano essere limitati solo alle forze di minoranza, anche perché in questo modo non "passerebbero" mai.
Un ordine del giorno come quello che riguarda l'ospedale di Novara è fondamentale per il nostro territorio, non solo per i Consiglieri novaresi.
Si dice: "Abbiamo intenzione di procedere nei confronti di quell'ospedale al più presto possibile". Il collega che mi ha preceduto criticava la questione della PET ad Alessandria, ma si parla di mesotelioma e non si sa neanche se la PET serve per il mesotelioma.
Per il lavoro che svolge, dovrebbe sapere che, purtroppo, dove si verificano i casi di mesotelioma tipici da amianto (con una percentuale di mortalità di oltre il 90%), si formano anche stranamente una serie di tumori in più rispetto ad altre zone, che non è ancora certo al 100% che siano provocati dalle fibre di amianto, ma che probabilmente sono proprio soggetti a questo.
Tant'è che, se si va a vedere le zone dove ci sono forti incidenze di mesoteliomi, ci sono anche forti incidenze di altre patologie tumorali queste sì verificabili dalla PET. Dopodiché, ne abbiamo date tre a Torino? giusto, perché è la realtà più grande del Piemonte. Ne abbiamo data una a Novara? Giusto, è importante perché è al confine con la Lombardia. Ne abbiamo data una a Cuneo? Giusto, è una "provincia granda". Di conseguenza credo che nell'ordine o si dà a tutti, ma credo che sia difficile visto i costi, oppure tocca ad Alessandria. Se poi Alessandria, e in special modo il Casalese, ha anche la sfortuna di avere un'incidenza tumorale elevata ripeto, grazie anche alla presenza di amianto - non si devono prendere in giro quelle persone, perché purtroppo si muore e la PET è veramente importante.
Questo per dire, cari colleghi, che dobbiamo dividere lo scontro politico dalle necessità dei cittadini.
Questa è una necessità per Alessandria e per questo mi auguro che i colleghi non ascoltino quello che lei ha detto prima, collega, perché le incidenze tumorali legate all'amianto ci sono, e anche se non sono mesoteliomi. Lo sanno bene i colleghi dell'Alessandrino, dal Consigliere Muliere al Consigliere Botta e anche altri di Rifondazione Comunista perché abbiamo sempre lavorato su questo settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Interverrò sull'ordine del giorno n. 92, che mi pare tra l'altro abbia già ricevuto un sostanziale "via libera" dalla Giunta regionale, per sostenere che, al di là delle argomentazioni tecnico-scientifiche - che sicuramente alcuni colleghi conoscono meglio del sottoscritto - mi pare che sia indubitabile da parte di tutti il fatto che nel quadrante che comprende tutta la Provincia di Alessandria e la Provincia di Asti la necessità di questa apparecchiatura della PET sia scontata. Credo che avere una di queste apparecchiature, almeno a livello di quadrante, sia indispensabile e penso che i colleghi più dotati di esperienza e di capacità tecnico scientifiche possano essere d'accordo.
Questo non c'entra niente con la programmazione sanitaria di alto livello, perché questa apparecchiatura è significativa, ma non è paragonabile alla costruzione di un ospedale né come tempi né come risorse.
un'apparecchiatura estremamente utile, di cui un territorio vasto che comprende due Province sente la necessità.
Mi pare che in questo caso non rientri e non possa essere fatto rientrare un discorso di programmazione; si tratta di dotazione delle strumentazioni più moderne negli ospedali come quello di Alessandria, che tra l'altro è un ospedale di interesse nazionale, e che è ancora sprovvisto di un'apparecchiatura così significativa.
Ritengo dunque che, con l'appoggio della Giunta regionale e dei colleghi che vorranno considerare questa come una richiesta non di una Provincia o di un gruppo di Province o di un territorio, ma una richiesta giusta, si possa arrivare all'approvazione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Nei prossimi mesi ci occuperemo di tre problemi che potrebbero anche essere tre risorse per la sanità piemontese. Di una di queste faceva riferimento il Consigliere Rostagno, l'ospedale di Settimo, rispetto al quale bisognerà prendere una decisione. Le altre sono la Clinica della Memoria di Don Foradini, e il centro antidoping, rispetto al quale non c'è un progetto di utilizzo una volta terminate le Olimpiadi. Queste scelte soprattutto le prime due, sono figlie di una mancata programmazione.
Rispetto alle prime ci sono solo accordi verbali, in altri casi, invece, ci sono documenti scritti, ma non definiti nella loro interezza.
Per questo pensiamo sia indispensabile una programmazione sanitaria dentro alla quale inserire anche la PET. Come si fa a non capire che nessuno strumento di elevata tecnologia può fare parte di una discussione singola del Consiglio regionale, ma che deve necessariamente far parte della programmazione sanitaria, quindi contenuta in un documento apposito quindi nel Piano sanitario regionale.
Il Gruppo dei Democratici di Sinistra nutre qualche dubbio sugli ordini del giorno, ma abbiamo concordato e abbiamo aperto la disponibilità dell'assestamento di bilancio ai contributi dell'opposizione. Abbiamo detto l'ho detto in tempi non sospetti, quando il rapporto con l'opposizione era forse più difficile - che il centrodestra in Piemonte rappresenta il 47% dei piemontesi, e che quindi ha il diritto e il dovere di presentare proposte, di partecipare alla realizzazione di un Piemonte che sia disponibile e vivibile da tutti i Piemontesi. Tuttavia, pur mantenendo i nostri dubbi, il Gruppo dei Democratici di Sinistra voterà a favore del documento.
Così è stato concordato in Conferenza dei Capigruppo, ed è questo che ci permette di concludere la faticosissima manovra di assestamento.
Consentitemi una considerazione personale. Il centrodestra ha preparato il documento di bilancio quando governava la Regione, poi mi pare abbia contribuito più dei Consiglieri di maggioranza alle verifiche e alle modifiche rispetto al documento stesso. Mi auguro che nella preparazione della legge finanziaria il contributo dei Consiglieri di maggioranza sia tenuto in maggiore considerazione, di quanto non sia stato fatto con questo documento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Solo per una velocissima precisazione. Non è vero che la Presidente Bresso e l'Assessore Valpreda hanno fatto una dichiarazioni del tipo: "Nel Verbano-Cusio-Ossola rimarranno aperti tre ospedali". Nel Verbano-Cusio Ossola è aperto un dibattito fra coloro che chiedono la realizzazione di un ospedale nuovo e coloro che pensano sia corretto mantenere quelli esistenti.
Sia la Presidente Bresso che l'Assessore Valpreda hanno fatto dichiarazioni del tipo: torneremo con le bozze del Piano socio-sanitario regionale e all'interno dello stesso affronteremo la nostra posizione sul tema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
legittimo che i Consiglieri di maggioranza pensino di rimandare al Piano sanitario regionale (quando sarà approvato) la pianificazione della costruzione di nuovi ospedali. Dopo dieci anni di esperienza in Regione, mi fa piacere che ci siano tanti ottimisti che pensino che il Piano sia approvato velocemente: faccio i migliori auguri in tal senso. Anche noi abbiamo iniziato con lo stesso ottimismo. Quando andrete sul territorio a condividerlo, verificherete quali saranno le posizioni dei sindaci e degli amministratori. Ripeto, auguri.
Quando si rilevano della mancanze gravi, è giusto intervenire anche con altri strumenti. Non è detto che se non c'è un Piano non si debba intervenire in assoluto fino a quando quel Piano non è realizzato. Posso capire se si dovesse realizzare un nuovo ospedale, ma lo capisco meno quando, per esempio, si verifica che nella provincia di Alessandria vi è un'alta incidenza di tumori di un certo tipo e si rischia di morire perch manca una PET nell'ASO di riferimento: in attesa del Piano sanitario continueranno a morire altre persone. Per seguire la logica che bisogna realizzare il Piano, non si destina una PET neanche all'ospedale di Alessandria.
Avrei capito se i Consiglieri di minoranza si fossero astenuti sugli altri documenti, ma su questo era necessario votare a favore perch ripeto, l'ospedale di Alessandria ha bisogno della PET. Tutti quelli che sono intervenuti fino adesso hanno dichiarato di astenersi sul documento ma voi sapete che l'astensione equivale ad un voto contrario.
Per tutte queste ragioni, chiedo che il voto sul documento avvenga per appello nominale in maniera che rimanga traccia delle volontà dei singoli Consiglieri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno 92, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: la tomografia ad emissione di positroni (PET) è una tecnica di medicina nucleare che permette di localizzare con precisione, all'interno del cervello o di altri organi del corpo, una sostanza marcata con un radioisotopo che emette positroni, sostanza precedentemente somministrata al paziente a differenza della Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) e della Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), riesce a riconoscere le cellule tumorali nel contesto di altre cellule a basso indice di proliferazione, le cellule normali; considerato che: purtroppo nella Provincia di Alessandria vi è un'alta incidenza di tumori, in particolar modo di mesoteliomi ad oggi in Piemonte, con riferimento alle strutture pubbliche, la PET è presente a Torino (3), a Novara (1) e a Cuneo (1) impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché la prossima assegnazione di strumentazione PET avvenga a favore dell'ASO di Alessandria".
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 92.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 94, inerente a "Certezza sulla realizzazione nuovo Ospedale di Novara", presentato dai Consiglieri Monteggia, Allasia, Dutto, Rossi, Casoni, Scanderebech e Ghigo.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Il Gruppo di Rifondazione Comunista si asterrà su questo ordine del giorno.
Mentre gli altri documenti contenevano indicazioni di impegno che non prefiguravano un "sorpassamento" del Piano sanitario regionale che dovrà essere definito, l'ordine del giorno n. 94 sostiene che la realizzazione dell'ospedale di Novara deve essere antecedente al Piano sanitario regionale. Bisogna interessarsi affinché l'ospedale Novarese vada avanti ma dentro una programmazione complessiva. Ragione per cui dichiariamo un voto di astensione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 94 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il progetto per la costruzione di un nuovo ospedale a Novara era stato ampiamente discusso già nel corso della VII legislatura e condiviso ampiamente anche dagli esponenti della sinistra il 28 giugno scorso il Consiglio regionale ha approvato la delibera relativa all'edilizia sanitaria - che era stata approntata dalla precedente Giunta regionale e aggiornata dall'attuale esecutivo regionale - con la quale sono stati stanziati 1 miliardo e 700 milioni di euro per finanziare interventi edilizi in quasi tutte le ASL piemontesi fra le operazioni una delle più importanti è da considerarsi quella relativa alla costruzione del nuovo ospedale di Novara per cui è prevista una spesa di 284 milioni di euro, in parte già finanziata dagli organi di stampa si apprende che la costruzione del nuovo nosocomio novarese, prima considerata prioritaria dal governo regionale, rischia di essere procrastinata per lungo tempo a seguito della decisione della Giunta Bresso di subordinarla all'approvazione del Piano sanitario regionale l'Assessore alla sanità, Mario Valpreda, recentemente in visita a Novara si è impegnato a definire il progetto per il nuovo ospedale, che dovrà essere 'integrato con il Piano sanitario regionale' considerato che: i tempi necessari per l'approvazione definitiva del Piano sanitario regionale rischierebbero di procrastinare troppo a lungo la realizzazione del nuovo nosocomio novarese il disegno di legge n. 113, 'Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006' all'UPB 28042 (Programmazione sanitaria, edilizia e attrezzature sanitarie Titolo II -Spese di investimento) stanzia complessivamente euro 221.035.690,97 impegna la Giunta regionale ad attivare tempestivamente le procedure per la realizzazione dell'Ospedale di Novara, al fine di dare risposte alle esigenze importanti della cittadinanza novarese che da tempo attende la nuova struttura che rappresenta uno dei problemi che più stanno a cuore alla popolazione".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 27 Consiglieri si sono astenuti 15 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 93, inerente a "Protezione civile Novara" presentato dai Consiglieri Monteggia, Allasia, Dutto, Rossi Casoni, Scanderebech e Ghigo.
Sull'ordine del giorno n. 93 l'Assessore Susta voleva lasciare delle dichiarazioni a verbale. Prego.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Questa è un invito che nel merito è accoglibile come indicazione sul bilancio del 2006. Ovviamente con l'intesa delle istituzioni locali Provincia e Comune - come capofila dei Comuni convenzionati. L'autorità di protezione civile è il Sindaco, e comunque c'è una funzione di coordinamento della Provincia.
La disponibilità che la Giunta offrirà predisponendo un capitolo ad hoc per le sedi delle Protezioni Civile sul territorio (anche per Novara) dovrà essere concordata con le amministrazioni locali. La disponibilità esiste valuteremo in seguito.
Noi predisporremo lo stanziamento per Novara, ma non solo per Novara all'interno delle disponibilità sulla Protezione Civile. Ovviamente l'attuazione concreta è subordinata alla concertazione con gli Enti locali.



PRESIDENTE

Con queste precisazioni possiamo considerare ritirato l'ordine del giorno? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Siamo d'accordo nel ritirarlo e facciamo affidamento alle sulle parole del Vicepresidente Susta, perché ci sono situazioni di protezione civile che vanno tenute sotto controllo, in quanto i territori vanno considerati per quello che sono, alla luce delle situazioni di pericolo. Si chiede che tre associazioni, come quelle di Novara, che si occupano di protezione civile e alla disperata ricerca di una sede, vengano ospitate in un solo luogo dove potersi coordinare e agire meglio sul territorio. La protezione civile è essenziale e, quando si verificanoin caso di problemi, diventa indispensabile: lo abbiamo visto in tanti casi, così com'è successo ultimamente in America.
Essendo argomento importante, vediamo, una volta tanto, di considerarlo come uno dei punti prioritari di questo Consiglio.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 93 è ritirato.
Passiamo alla discussione congiunta dell'ordine del giorno n. 95, inerente a "Finanziamento impiantistica sportiva anno 2006", presentato dai Consiglieri Casoni, Botta, Vignale, Boniperti, Ghiglia Ghigo, Scanderebech Rossi, .e dell'ordine del giorno n. 96, inerente a "Programma regionale delle infrastrutture sportive e turistiche Piemonte 2006" presentato dai Consiglieri Casoni, Ghigo, Rossi, Scanderebech.
La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Ricordo che quest'anno, sul bilancio di previsione, ci sono circa cinque milioni di euro sulle strutture degli impianti sportivi:. La premessa che neppure con l'assestamento di bilancio è un'impostazione sbagliata, perché a volte, nonostante tutto, qualche soldo l'avevate messo nel bilancio di previsione, quindi non tutto è stato necessario assestare.
Sulle attività a favore dello sport e sull'impiantistica sportiva, avevamo dunque una disponibilità di cinque milioni di euro. Questo è l'orizzonte entro cui ci si muoverà. per il bilancio di previsione.
Una raccomandazione che ci sentiamo di condividere e che, lLasciando al Consiglio l'opportunità di decidere se l'ordine del giorno debba essere messo in votazione o meno, dal punto di vista sostanziale e della raccomandazione, l' e dell'indirizzo dato dal Consiglio, un indirizzo per le cifre indicate è assolutamente accoglibile. Credo, anzi, che nel prossimo bilancio di previsione, a sostegno dell'impiantistica sportiva dei nostri Comuni e degli Enti locali piemontesi ci sarà, Oo , almeno auspico che ci sia compatibilmente con le risorse finanziarie, una cifra maggiore.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Susta.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Su questi due ordini del giorno, ben vengano maggiori finanziamenti e utilizzo delle risorse entro i termini stabiliti. Tengo solo a dire, al Presidente del Consiglio, che i due ordini del giorno, anche se dal titolo possono sembrare uguali, sono essenzialmente diversi. Nel primo, si parla di impiantistica sportiva in generale; nel secondo, di impianti sportivi e turistici e di opere di accompagnamento alle Olimpiadi. È un'altra partita.
Su un ordine del giorno, il cui contenuto è molto chiaro, il Vicepresidente ha già risposto in merito; nell'altro, invece, è presentata una pianificazione dei tempi per la realizzazione degli accordi di programma. Quasi tutti gli accordi Accordi di programma sono stati firmati ne mancano solo alcuni. Sarebbe opportuno dare indicazioni precise ai Comuni, che potrebbero lamentarsi per le difficoltà cui potrebbero andare incontro.
I Comuni devono terminare le opere entro il 2006, destinando ad esse dei fondi nei bilanci di questi anni, ma se non hanno la certezza della firma dell'accordo di programma, non possono cofinanziare. In questo caso non potrebbero appaltare le opere che, in teoria, dovrebbero essere pronte entro il 2006 e nemmeno procedere.
Quest'ordine del giorno è soprattutto una raccomandazione all'Assessore Manica - in questo momento non presente - a siglare gli accordi non ancora stipulati e ad erogare i fondi previsti dagli accordi di programma. Se non si erogano i fondi degli accordi di programma già firmati, gli appalti non possono andare avanti o, addirittura, non si riesce a pagare lo stato di avanzamento delle opere già appaltate. Si giungerebbe, quindi, ad un blocco virtuale dei lavori, per mancanza di cassa.
L'obiettivo dell'ordine del giorno n. 96 è di far firmare all'Assessore Manica gli accordi Accordi di programma residui e, attraverso l'Assessorato al bilancio, di erogare velocemente quei fondi che servono per l'avanzamento dei lavori, altrimenti le opere potrebbero rimanere bloccate.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Il problema, Consigliere Casoni, è che prima di stipulare gli accordi Accordi di programma bisogna occorre definirli; e non. Non tutti sono stati definiti perché il merito di alcuni di tali Accordi, non tutto, in queste settimane, non è stato oggetto di facile condivisione da partetra degli Enti locali e la Regione. , sul merito di alcuni di questi accordi di programma.
Non c'è dubbio che vi sia indubbia l'urgenza di finanziare - e gli accantonamenti ci sono - le opere, che sono il frutto deglii questi accordi Accordi di programma, per un conto è una raccomandazione generica a raggiungere un'intesa con gli Enti locali; un conto, altro è chiudere degli accordi Accordi di programma non ancora definiti. Ci sono accordi di programmaVe ne sono alcuni in intinere, sui quali ci sonomanca ancora delle nonla condivisionei tra la Regione e gli Enti locali. Oggi come oggi, quindi, non possiamo dire che accetteremo tutte le proposte formulate alla Regione, perché ci sono situazioni di merito sulle quali ci diventa difficile chiudere oggi gli accordi Accordi di programma.
Mi rendo conto che esiste un problema di urgenza, perché le Olimpiadi sono "dietro l'angolo", ma questa non può essere l'occasioneil motivo di perché alcuni atteggiamenti affinché possono portare la Regione a concederea facilmente finanziamenti, anche in una situazione non chiara.
Così com'è impostato, questo l'ordine del giorno suscita perplessità nella Giunta. Non basta un appello generico, che potrebbe anche essere accolto;, ma, l'appello praticamente,o è che ci sono alcuni accordi Accordi di programma che trovano difficoltà di merito e di contenuto. Spero che al più presto, tra l'Assessorato al turismo e i Comuni interessati, si arrivi a quell'd un'intesa che, personalmente che ad, oggi sono in grado di dire che non è ancora stata raggiunta. Lavoreremo nel mese di ottobre per raggiungere quegli tale obiettivo, obiettivi, ma sinceramente mi trovo in difficoltà ad accogliere sic et simpliciter l'impostazione dell'ordine del giorno,, sic et simpliciter, dire che li approviamo così come sono stati proposti oggi ( con il qualee con l'ordine del giorno daremmoiamo mandato alla Giunta di approvare gli Accordi,li), pursinceramente mi trovo in difficoltà ad accogliere questa impostazione, senza esserenon essendo contrario a chiuderli.e gli accordi. Si lavora per riuscirci, ma non tutto è ancora stato definito.
Prego tutti di prenderne atto. Non è così semplice; dopodiché, credo di dover manifestare profonde riserve per come è articolato quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 95, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che nel 2005 la Regione Piemonte non ha impegnato, neppure con l'Assestamento di Bilancio, risorse economiche volte a finanziare l'impiantistica sportiva a favore di Enti pubblici, associazioni e privati così come normative regionali prevedono considerato che il mondo dello Sport attendeva tali finanziamenti al fine di migliorare o realizzare nuovi impianti, in particolar modo nelle zone che sono sprovviste di impiantistica sportiva rilevato che è fondamentale che la Regione dia risposta alle tante richieste che provengono dal territorio impegna il Presidente e la Giunta regionale a prevedere nel Bilancio di previsione del 2006 uno stanziamento non inferiore a euro 1.500.000,00 a favore dell'impiantistica sportiva".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 96, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Regione Piemonte ha promosso il "Programma regionale delle infrastrutture sportive e turistiche Piemonte 2006" per estendere l'ambito di ricaduta dei Giochi Olimpici Torino 2006 anche al territorio non direttamente interessato dall'evento olimpico considerato che il "Programma regionale Piemonte 2006", finanziato con le risorse rese disponibili dall'articolo 21 della legge n. 166 del 1 agosto 2002 ('Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti'), è stato predisposto sulla base degli indirizzi programmatici e procedurali definiti dalla Regione Piemonte con DGR n. 36-8210 del 13 gennaio 2003 tenuto conto che il 'Documento di Indirizzo' approvato con la citata deliberazione prevede che la definizione del Programma passi attraverso la sottoscrizione di Protocolli d'Intesa, preliminari alla successiva stipula di Accordi di programma ai sensi dell'articolo 34 del D.Lgs 267/2000 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), con le Province e gli Enti locali appartenenti ai territori non direttamente interessati dalle opere olimpiche sapendo che oggetto dei Protocolli d'Intesa e dei successivi Accordi di Programma sono i 'Piani degli interventi' definiti su base provinciale in accordo con le Province interessate essendo a conoscenza che con DGR n. 55-9902 dell'8 luglio 2002 sono stati definiti la composizione e i compiti della 'Cabina di Regia' prevista dal citato Documento di indirizzo a cui è affidato il coordinamento del 'Programma regionale Piemonte 2006' nella fase attuativa valutato che tra il marzo 2003 e il marzo 2004 sono stati sottoscritti tutti i Protocolli d'Intesa per la definizione dei vari Piani degli Interventi provinciali e che nei primi mesi del 2004 sono stati stipulati i relativi Accordi di Programma considerato che la stipula degli Accordi di Programma, definiti dai Protocolli d'intesa e dai successivi atti della Cabina di Regia, ad oggi risulta non ancora completata ritenuto che il trasferimento delle risorse ai soggetti attuatori degli interventi non rispetta i tempi stabiliti dagli Accordi di Programma atteso che occorre dare certezza agli Enti Locali attuatori degli interventi in ordine alla disponibilità delle risorse e al rispetto dei tempi di trasferimento della quota di cofinanziamento regionale definiti dagli Accordi di Programma impegna la Giunta regionale a definire e stipulare entro il 31 ottobre 2005 gli Accordi di Programma ancora mancanti a porre in essere tutte le iniziative necessarie per erogare le quote di cofinanziamento regionale nei tempi previsti dagli Accordi di Programma".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SI' 9 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 102, avente per oggetto: "Disegno di legge n. 113 assestamento di bilancio - impegno della Giunta per il finanziamento di opere (viarie) di importanza strategica in Piemonte", presentato dai Consiglieri Casoni, Ghigo, Rossi, Scanderebech Botta, Dutto.
La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Rispetto a quest'ordine del giorno, ci sono due valutazioni che vanno oltre quelli che erano stati argomenti di discussione.
Sia negli strumenti di programmazione economico-finanziaria che stiamo scrivendo, sia nelle indicazioni del programma elettorale, rispetto a quest'ordine del giorno ci sono indicazioni che condividiamo, anche se il modo di tradurre in concreto questi titoli che hanno le opere citate da Casoni è oggettivamente diverso. Noi parliamo di Pedemontana e di collegamento tra Biella e la Torino-Milano e non necessariamente della Biella-Carisio. La Tangenziale Est può avere diverse forme progettuali di realizzazione, ma sicuramente è un'opera condivisa, così come si può dire di Gassino. Riteniamo che l'impegno del Consiglio regionale e quindi della Giunta, in merito al bilancio di previsione 2006, debba comprendere le opere che ragionevolmente sono oggetto di indicazione programmatica, ma cambia l'efficacia all'interno del bilancio pluriennale e del Documento di Programmazione economico -finanziaria regionale che si andrà ad approvare nelle prossime settimane.
All'interno di questo pacchetto c'è invece il Mercantour, che non è una questione attuale. In proposito, ci possono anche essere posizioni differenziate tra maggioranza e minoranza. Le riserve che noi abbiamo riguardano il fatto che questa non è un'opera all'interno dell'orizzonte che ho indicato, cioè quello all'interno della prossima programmazione triennale. Quindi, se l'ordine del giorno non viene modificato da parte del Consigliere Casoni, non può essere accettato dalla Giunta nella sua interezza.
Questa è un'opera sulla quale c'è una convergenza della maggioranza o di larga parte della maggioranza, però non ci sono le condizioni di praticabilità, perché sappiamo che anche dal versante francese non c'è la condivisione di quest'idea: non è inserita in nessuno strumento di programmazione nazionale che ne finanzi il progetto, non ci sono indicazioni progettuali precise.
Quindi, o l'ordine del giorno viene corretto, nonostante che siamo abituati ad accogliere importanti indicazioni del Consiglio, purché siano fattibili, perché nella forma in cui è stato presentato riesce difficile accoglierlo. Fermo restando che sulle altre opere che ho citato la condivisione della maggioranza c'è, e ve ne accorgerete quando verranno inserite nel Documento di Programmazione economico-finanziaria. Questo lo dico anche per evitare fraintendimenti e affinché la facile traduzione in slogan o in battaglie politiche sul territorio da parte della minoranza sia confutata con le dichiarazioni a verbale.
A parte il Mercantour, sul resto la Giunta è d'accordo. Per quel che riguarda invece il mantenimento di quest'opera all'interno dell'ordine del giorno, pur evincendone la sostanza, in quei termini è difficilmente accoglibile da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente, e grazie anche al Vicepresidente Susta per la sua franchezza. Lui si è spiegato chiaramente, ma questo era anche il motivo per il quale avevamo inserito le opere che riteniamo fondamentali.
L'Assessore Borioli, rispondendo ad un'interrogazione, poco tempo fa aveva detto che il Mercantour è fondamentale. Adesso l'ordine del giorno non lo modifico, siete liberi di votarlo o non votarlo. Non è vero che i Francesi non hanno dato (ho seguito la questione per dieci anni, so bene come stanno le cose con i francesi) il loro benestare, anzi hanno detto: "Quando arriverete con l'autostrada a Cuneo ne riparliamo". Adesso il primo tratto dell'autostrada è stato aperto e sono venuto a conoscenza del fatto che i francesi sarebbero disponibili a parlarne. Certo è che se la prima a non volerne parlare è la Regione Piemonte, che è andata a Roma (questo lo so dal Ministero) a dire: "Noi non vogliamo il Mercantour, non vogliamo la Biella-Carisio, non vogliamo la Rivoli-Rosta...



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

Non è vero!



CASONI William

No, no, è vero, di tutto questo ho i documenti, che poi produrrò! Ci hanno detto che non sono priorità né la Biella-Carisio né la Rivoli-Rosta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)

inutile fare una dialettica polemica con me. Borioli non è matto. La settimana scorsa, intervenendo davanti alla Commissione trasporti, ha ribadito quali erano le priorità, tra cui la Pedemontana, con il collegamento tra Biella e la Torino-Milano. Abbiamo detto Torino-Milano perché vogliamo verificare se sarà Carisio o sarà Santhià. Noi preferiamo il collegamento su Santhià. Vogliamo verificarne la fattibilità, ma non c'entra assolutamente niente con il no a quello. È dentro al completamento con la Pedemontana da Santhià (come diciamo noi) fino...Non strumentalizziamo questo solo perché sono qua io!



PRESIDENTE

Lasciamo terminare l'intervento del Consigliere Casoni.



CASONI William

Io lo dico solo per chiarezza. Mi ha fatto piacere anche questa precisazione. Il fatto di volerla spostare a Santhià è una cosa diversa dalla Biella-Carisio. Io non dico che non è stata chiesta la Pedemontana ho rilevato che è stato detto che il Mercantour non è una priorità e che è stato detto che anche la metropolitana tra Rivoli e Rosta non sarà fatta.
Questi sono verbali della Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Pertanto, mantengo questo ordine del giorno perché voglio capire come mai due mesi fa l'Assessore Borioli (mi dispiace che non sia presente) rispondendo ad una mia interrogazione, diceva che il Mercantour per noi era una priorità, mentre oggi il Vicepresidente Susta mi dice che non lo è. Di questo prendo atto, ma almeno si esca dall'equivoco. Perché un giorno non si può dire che si è a favore e un altro che si è contro la realizzazione di un progetto.
Se c'è una condivisione per la Biella-Carisio, lo si dica chiaramente perché fra l'altro è un'opera già inserita nel piano di programmazione, per cui sarebbe immediatamente fattibile se la Regione ne chiedesse con forza la realizzazione. Mi dicono che il Ministero è favorevole, purché la Regione lo chieda.
Quindi, concludendo, noi abbiamo detto chiaramente che cosa riteniamo debba essere fatto sulla Tangenziale Est. Si sa che s'intende la sezione di prosecuzione dell'attuale tangenziale, a quattro corsie, con un tipo di sezione autostradale. Anche in questo caso si dica chiaramente se la si vuole o non la si vuole. Il Presidente Saitta è favorevole, la Presidente Bresso non abbiamo capito bene da che parte sta. L'Assessore provinciale dice che la vuole ad una sola carreggiata. Finché si rimane su queste indecisioni, ho paura che per tanti anni non vedremo nessuna cosa concreta.
Le opere bisognerebbe decidere di farle o di non farle. Se si decide di farle, bisogna crederci, chiedere il finanziamento e questo vale anche per il Mercantour.
Si tratta di finanziarne la progettazione preliminare con pochi milioni di euro, se ci si crede; in caso contrario, si vota "no" e si dice: "Non è volontà di questa Amministrazione regionale favorire quest'opera".
Benissimo, ne prendiamo atto e col voto vedremo se c'è o meno un interesse a questa realizzazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Ho chiesto la parola semplicemente per precisare che non ricordo che l'Assessore Borioli abbia puntualmente definito, come opera importante ed essenziale, il Mercantour.
Ricordo molti interventi dell'allora candidata Presidente Bresso - e in seguito, dell'Assessore Borioli - dove si è ribadito che, in assenza di una volontà da parte francese, e in mancanza di una programmazione più vasta, assolutamente il Mercantour non è ritenuto, oggi, attività primaria da perseguire.
Nell'ambito del centrosinistra, rappresentanti della Provincia di Cuneo, riteniamo che, ad oggi, non sia assolutamente accettabile la votazione di un documento dove, tra le altre opere, viene elencato il Mercantour. Ci rendiamo conto che, così com'è stato per la precedente votazione legata alle opere di accompagnamento, molte delle iniziative trattate potrebbero essere condivisibili. Ma se verrà mantenuta la citazione del Mercantour nell'elenco delle opere da realizzare, crediamo che la posizione giusta sia quella espressa dal Vicepresidente Susta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Molto velocemente, vorrei precisare al Presidente Casoni che condividiamo la posizione espressa dalla Giunta, anche perché, al di là delle questioni legate alle singole opere, emerge un giudizio all'interno di questo ordine del giorno che non possiamo accettare. Tale giudizio è contenuto nella seguente precisazione: "Considerato che i tagli previsti dalla legge di assestamento di bilancio hanno inferto un duro colpo ai programmi dello sviluppo di un'adeguata rete viabile ed alla prosecuzione di quelle opere che finalmente sono state avviate o progettate negli ultimi dieci anni, dopo un oscurantismo che ha visto classificarsi agli ultimi posti...".
Presidente Casoni, dopo la discussione fatta in sede di Commissione, il dibattito generale che stiamo facendo porta, invece, ad una considerazione rispetto al giudizio di questo assestamento, diametralmente opposta: sono confermate le opere cantierabili, non sono confermate quelle opere pur frutto di accordo di programma che non sono state finanziate e che non hanno la copertura finanziaria o che, ad oggi, non risultano cantierabili.
Credo che una maggioranza debba anche avere la forza di difendere gli atti che compie: all'interno di questi atti, c'è anche quello di dire che il giudizio che lei esprime in questo documento non possiamo condividerlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Vorrei chiedere alla Presidenza del Consiglio di porre in votazione per parti separate questo ordine del giorno, dividendo la parte concordata nelle riunioni che si sono tenute relativamente alla Tangenziale Est di Torino e al Ponte di Gassino...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Rossi, può specificare bene?



ROSSI Oreste

Chiedo di votare per parti separate l'impegno rivolto alla Presidente e alla Giunta regionale relativamente alla prima parte, che era quella concordata, di fatto, nelle riunioni che si sono tenute, che riguarda la Tangenziale Est di Torino e il Ponte di Gassino, e poi la seconda parte che è stata aggiunta, che non rientrava - dobbiamo dirlo per correttezza negli accordi che si erano presi.



PRESIDENTE

Nel frattempo proseguiamo il dibattito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, mi sento di reiterare, senza polemica, la richiesta formulata diversi mesi fa, di regolamentare la prenotazione degli interventi, fatte salve le prerogative dell'Ufficio di Presidenza di alternare il dibattito tra maggioranza e minoranza.
Non è bello perdere il filo del discorso e magari sapere di aver chiesto la parola per primo e riceverla in quarta o quinta posizione.
Questo non lo accetto.
Pertanto, pregherei l'Ufficio di Presidenza di attivarsi per ottenere quello che tutte le sale più moderne hanno, ovvero la prenotazione elettronica degli interventi.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno a firma del Consigliere Casoni e la relativa risposta della Giunta, mi sento, da una parte, di condividere la richiesta del Presidente Rossi. In alternativa, chiederei al Presidente Casoni di cassare la parte relativa al Mercantour.
In base a quanto ha risposto il Vicepresidente, ci dovremmo attendere cassata quella parte, una disponibilità ad accettare il rimanente ordine del giorno, perché - pur con qualche riserva sul "considerato che" - resta il contenuto relativo a tutte le altre opere che anche noi riteniamo importanti e prioritarie.
Se il Presidente Casoni volesse prendere in considerazione questa mia proposta, attenderemmo, di conseguenza, una risposta dalla Giunta.



PRESIDENTE

Presidente Buquicchio, le comunico che oggi era pronta la sperimentazione di questo sistema. Tuttavia, vista la delicatezza della seduta, non l'abbiamo attuata. Il sistema è stato studiato ed è pronto: ci non risolve comunque il problema, perché ai sensi dell'articolo 54, comma 3, del Regolamento, è facoltà della Presidenza - che non intende rinunciarvi - stabilire l'ordine degli interventi, in modo da alternare i relatori di posizioni diverse, cosa che abbiamo sempre cercato di fare nel rispetto di tutti i colleghi, e cosa che abbiamo fatto anche in questo caso. La prego di credermi, perché non c'era alcuna volontà di posticipare o di anticipare alcuni interventi. Abbiamo proceduto secondo l'ordine delle registrazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Sono d'accordo con il consenso che poco fa è stato richiamato sia dal Consigliere Buquicchio che dal Consigliere Rossi relativamente a questi argomenti estremamente delicati.
Intanto, mi sembra che l'accordo raggiunto riguardasse, in modo particolare, la Tangenziale Est e il Ponte di Gassino: su questi due argomenti potremmo, quindi, mantenere in piedi l'ordine del giorno predisposto.
Per quanto riguarda gli altri interventi si è voluto indicare che la Giunta si impegnerebbe a ricercare finanziamenti per la Asti-Cuneo, che peraltro è già finanziata. Probabilmente, in questo caso, dovremmo chiedere alla Giunta di darsi un po' più da fare, perché mi sembra che questi mesi sia mancato l'impegno della Giunta e dell'Assessore nei confronti dell'ANAS e della costituenda società per la Asti-Cuneo, che, come ripeto, è interamente finanziata con il bando che ha assegnato al Gruppo Gavio il completamento dell'autostrada.
Tra l'altro, vorrei ricordare che nel bando è previsto che dopo quattro anni l'autostrada venga completata, ma dal momento in cui la società viene costituita. Secondo voci diffuse in questi giorni, sembra che ci sia un ritardo di alcuni mesi. Pregherei quindi la Giunta, qualora si volesse lasciare la Asti-Cuneo, di inserire non tanto la dicitura che la Giunta si impegna a cercare i finanziamenti, ma a sollecitare l'ANAS ad istituire la società per azioni insieme al Gruppo Gavio.
In merito al Mercantour, vorrei precisare che quando ero impegnato con il Presidente Costa in Provincia di Cuneo per la vicenda del Tunnel del Tenda, abbiamo incontrato più volte il Presidente delle Alpi Marittime oggi Ministero - Estrosi, che ci ha sempre detto che prima si risolveva il problema del Tunnel del Tenda e poi, casomai, si sarebbe affrontato il discorso del Mercantour. In questo caso, quindi, devo dar ragione all'Assessore Susta, in quanto ero presente a questa dichiarazione che il Ministro Estrosi ha fatto durante la Conferenza intergovernativa di Marsiglia.
Peraltro, il tema è estremamente delicato: se lo affrontiamo in questo modo, rischiamo di dividerci su una questione fondamentale per i collegamenti infrastrutturali del Piemonte con la Francia, che veramente devono essere affrontati in altro modo.
Sarebbe opportuno, quindi, accogliere la proposta dei colleghi di invitare il Presidente Casoni a modificare parzialmente l'ordine del giorno o di votarlo per parti separate. Ma ad invitare, altresì, l'Assessore Borioli a venire in Commissione per illustrarci cosa si sta facendo in merito alle grandi infrastrutture.
Non è che voglia, con questo, esprimere un giudizio sull'attività della Giunta e dell'Assessore, ma mi sembra che si parli un po' troppo di TAV con tutto il rispetto per le varie posizioni a favore o contrarie, che consideravo un argomento già discusso e già deciso nell'ambito dell'Amministrazione della Regione Piemonte.
Cedo quindi che sia arrivato il momento di ascoltare l'Assessore Borioli in Commissione sulla questione delle grandi infrastrutture, alcune delle quali stiamo discutendo questa sera.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio per mozione d'ordine; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Presidente, con tutto il rispetto, io non ho chiesto all'Ufficio di Presidenza - ed è a verbale - di rinunciare alla prerogativa di poter alternare il dibattito tra maggioranza e minoranza per un più giusto equilibrio. Io ho ribadito la "seccantissima" quanto umiliante constatazione che si tende in quest'Aula, non solo ad opera sua, ma normalmente di chi siede su quella poltrona, di assegnare la parola prima ai gruppi maggiori.
Questo lo ritengo lesivo per la dignità di tutti gli altri partiti.



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, non voglio aprire, in un momento delicato di chiusura di una partita complessa, un discorso su questo, ma le posso assicurare, per quanto mi riguarda personalmente - ma per quanto conosco i colleghi che si sono alternati alla Presidenza metto la mano sul fuoco che non è mai stato interesse di nessuno umiliare i gruppi inferiori, dando sistematicamente la parola ai gruppi maggiori.
Tenga anche conto che, a volte, la logica può essere quella di consentire l'alternanza; quindi posso comprendere che talvolta gli effetti possano essere stati questi, ma non mai sono stati fatti assolutamente in modo deliberato.
Sicuramente avremo cura, io e i miei colleghi, di evitare che ci succeda, ma escludo tassativamente che si possa imputare a noi un atteggiamento di questo tipo, almeno per quanto riguarda la gestione fino ad ora.
Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente, intervengo molto brevemente.
Ritengo che non sia possibile affrontare temi come questi, con grandi opere, opere importanti che hanno sicuramente o potrebbero avere un impatto così grande sul territorio piemontese o sulle comunità piemontesi attraverso lo strumento di un ordine del giorno, come quello che ci viene presentato.
In questi ultimi anni ci siamo trovati di fronte ad un'idea di società dell'attraversamento (provo a dirlo in questo modo). Siamo attraversati da ipotesi di collegamenti stradali, ferroviari, Alta Velocità; mi chiedo dove la nostra società possa trovare un luogo di consistenza, dove possa poggiare i piedi, dove possa trovare un luogo dove consistere, un ubi consistam, come ho detto anche in Commissione quando ho avuto modo di parlare di queste cose.
Siamo tutti presi da questa follia dell'attraversamento e di nuovi collegamenti. Io credo che - lo dico anche alla maggioranza di cui la mia forza politica fa parte - dovremmo avere un'attenzione maggiore rispetto a queste ipotesi di grandi collegamenti che ci vediamo "squadernati" davanti.
Non è solo perché c'è questo ordine del giorno, ma noi dovremmo tentare di fare un ragionamento nei prossimi mesi e nei prossimi anni per capire quali sono i collegamenti che servono a questa Regione.
Lo ripeto ancora una volta: molto probabilmente noi abbiamo bisogno di investire su tutta una serie di collegamenti spesso considerati minori (ferroviari in modo particolare), ma dobbiamo anche fare un ragionamento che tenga conto del modello complessivo che vogliamo dare a questa Regione.
Quando si parla di collegamenti significa anche pensare a che cosa si produce, come, dove e per chi, con quali modalità, con quale rispetto per l'ambiente e per le comunità locali.
Questo, dal mio punto di vista, significherebbe anche un cambio di marcia, un cambio di idea complessiva che la maggioranza che oggi governa questa Regione ha bisogno sicuramente di mettere in campo.
Ce lo chiedono le comunità locali, le associazioni, i gruppi, le persone che fanno anche vertenze territoriali, i pendolari. Chissà quante volte ancora bisognerà ripetere questo, prima che in quest'aula si possa ragionare un po' più attentamente rispetto a questo tema, e non semplicemente rispetto all'idea che alcune opere si possano e si debbano fare; ciò molto probabilmente perché l'opera in sé è un vantaggio dal punto di vista economico, ma non va incontro alle esigenze reali del territorio.
Chiudo questo intervento dichiarando il voto contrario del gruppo di Rifondazione Comunista a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Il primo pensiero che mi ispira questo ordine del giorno è di una lista della spesa, peraltro molto costosa (Tangenziale Est, ecc.).
Ritengo comunque che queste opere avrebbero bisogno di una discussione un po' più approfondita e non meritano di essere oggetto di un ordine del giorno, presentato peraltro in un'aula abbastanza distratta e che ha ormai solo voglia di chiudere i lavori al più presto possibile.
Credo che le varie valenze legate a questo genere di opere, e con le note posizioni diversificate presenti sia in quest'aula sia che nella società, richiederebbero l'approfondimento di quello che noi pensiamo e vogliamo che sia il futuro della nostra Regione. Credo che la scelta di operare e di investire sull'infrastrutturazione pesante nel territorio possa essere giustificata sotto certi punti di vista, ma richiede la capacità di confrontarsi con le altre ipotesi economiche e di confrontarsi anche con le posizioni espresse dalle popolazioni locali, che sono quelle direttamente interessate da queste opere.
Concludo - ripeto - in un'Aula molto distratta, nonostante l'importanza dell'argomento, preannunciando un voto contrario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

chiaro che il fatto che il Consigliere Casoni non abbia voluto modificare l'ordine del giorno, da un certo punto di vista rende più agevoli le valutazioni della Giunta e, dall'altro, mi dispiace, perché ci sono alcuni questioni sulle quali era possibile ragionare in termini concreti.
Voglio solo fare due precisazioni a proposto delle affermazioni del Consigliere Casoni, perché c'è un'esigenza di rappresentare correttamente i fatti. Poiché le cose dette in quest'aula rimbalzano fuori, le dobbiamo dire con assoluta chiarezza.
La prima: ribadisco che nella riunione della settimana scorsa l'Assessore Borioli per quanto riguarda la Pedemontana e il collegamento tra Biella e la Torino-Milano, ha dato indicazioni di priorità, tant'è che anche questa è una delle ragioni per le quali il Governo la inserirà nella legge finanziaria.
Inoltre, non è vero che a Roma esistevano dei fondi per finanziare lo studio di fattibilità del Mercantour: non è vero. Questo lo confermerà l'Assessore Borioli anche nella riunione di Commissione, invocata da alcuni Consiglieri. Ripeto, non esistono fondi per finanziare studi di fattibilità sul Mercantour.
Di fronte a questo scenario, è evidente che, ragionando sull'orizzonte del fattibile e non su ciò che sarebbe meramente in via teorica fattibile sarebbe utile stralciare questo e prendere atto che il collegamento di Biella con la Torino-Milano, è da sempre - il Consigliere Casoni ricordava che sono dieci anni che si occupa di queste cose e io da 25 anni mi occupo del collegamento di Biella con l'autostrada - condiviso dalla stragrande maggioranza del territorio, non ultimo deliberato dalla Provincia di Biella.
L'indicazione di Carisio è sempre stata data in via subordinata per ragioni finanziarie. Se in futuro dovesse avvenire ciò, ne dovremo prendere atto, ma da sempre il sistema ha dato come indicazione dell'interconnessione corretta quella di Santhià perché è quella che completa la pedemontana sull'asse di Genova-Torino-Aosta. Questo è il senso del raddoppio dell'autostrada Torino-Milano, perché questa è la filosofa della pedemontana.
Voglio che la mia dichiarazione risulti a verbale perché non vorrei che domani mattina qualcuno dicesse che il Consiglio regionale è contrario alla realizzazione della Biella-Carisio, quando invece nel programma elettorale negli strumenti di programmazione economica e finanziaria che stiamo elaborando e nelle indicazioni che abbiamo dato al Governo, e che lo stesso ha recepito, questo è stato detto e scritto in questi mesi.
Lo dico anche con competenza diretta, visto che ho la delega alla programmazione, anche se non ho quella ai trasporti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Sono disponibile a votare l'ordine del giorno, tuttavia propongo di votare il documento per parti separate.
La prima parte va dalla premessa fino "Tangenziale Est di Torino" e "ponte di Gassino", la seconda fino a "Biella-Carisio". A tal proposito volevo dire che se la decisione è di realizzare la Biella-Carisio, va bene non lo sapevo, ne prenderò atto. La popolazione di quel territorio in parte era favorevole alla Biella-Carisio e in parte alla Biella-Santhià, se avete scelto la realizzazione della Biella-Santhià è bene che si sappia pubblicamente. Ed è positivo il chiarimento del Vicepresidente Susta.
La terza parte dell'ordine del giorno su cui chiedo di votare riguarda invece, le opere che possono sembrare più "indirette": Collegamento Cuneo Nizza attraverso Colle del Mercantour e completamento collegamento autostradale Asti-Cuneo.
Permettetemi di fare una precisazione a proposito del Mercantour. Posso citare il numero della legge dove è contenuto il finanziamento del Mercantour: finanziaria 2002, tabella CIPE: 2.500 mila euro. Invito l'Assessore a verificare quello che ho detto. La precedente Giunta aveva anche predisposto un protocollo con l'ANAS, che non ha mai avuto seguito, e nell'attuale Giunta ho sollecitato l'Assessore Borioli a firmare per attivare quei fondi. L'Assessore Susta avrà la sua esperienza, ma anch'io ho la mia.
Ripeto, si era predisposto un protocollo con l'ANAS sulla base della tabella CIPE ed era previsto uno stanziamento di due milioni e mezzo di euro definito in questo modo: collegamento autostradale Cuneo-Nizza (Mercantour), 2.500 milioni di euro. Non si vogliono reiterare, va bene. Mi spiace dover interloquire con il Vicepresidente Susta, che non ha la delega ai trasporti, che è un po' il punching ball della situazione. Anch'io condivido quello che ha detto il Consigliere Guida: l'Assessore Borioli Assessore ai Trasporti, potrebbe chiarire definitivamente queste priorità in una seduta di Consiglio o di Commissione. Non dobbiamo venire a sapere attraverso i Senatori rappresentanti il nostro Gruppo, per quale opera ha optato l'Assessore. Mi farebbe piacere che l'Assessore regionale ai Trasporti ci comunicasse quali sono le priorità. E' inutile parlare anche solo di Piani sanitari regionali se poi un Assessore regionale decide nella sede di Roma quali sono le opere da inserire, senza che nessuno ne sappia nulla. C'è una Commissione apposita, di cui faccio parte, in cui l'Assessore ai Trasporti potrà chiarire la sua posizione.
Ripeto, chiedo di mettere in votazione, per parti separate, l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

C'è la richiesta avanzata dal primo firmatario dell'ordine del giorno il Consigliere Casoni, di votare per parti separate il documento.
Rilevo al Consigliere Casoni che probabilmente ci sarà qualche difficoltà in alcuni Gruppi della maggioranza a pronunciarsi sul documento nella parte che segue il "considerato che..".
Parallelamente è arrivato un altro ordine del giorno, che considero depositato, da parte del Gruppo della Lega Nord che consiste in una riscrittura breve dell'ordine del giorno n. 102, il cui primo firmatario è il Consigliere Casoni.
Do lettura dell'ordine del giorno n. 105, inerente a "Disegno di legge n.
113 assestamento di bilancio - impegno della Giunta per il finanziamento di alcune opere viarie di importanza strategica in Piemonte", il cui testo recita: "Premesso che, il territorio piemontese deve dotarsi di infrastrutture strategiche, impegna Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente per il reperimento, in collaborazione con l'amministrazione centrale dello Stato, relativamente alla garanzia di prosecuzione per la realizzazione e/o completamento della progettazione delle seguenti opere: Tangenziale Est di Torino; Ponte di Gassino".
Procediamo alla votazione dei documenti in questo ordine: prego di fare attenzione. Verrà messo in votazione l'ordine del giorno n. 102, che ha come primo firmatario il Consigliere Casoni, per parti separate.
La prima votazione è relativa a tutta la premessa e ai primi due punti del dispositivo; la seconda votazione avrà per oggetto la terza opera, la Biella-Carisio; la terza votazione, chiaramente subordinata all'efficacia della prima, avrà per oggetto "Collegamento Cuneo-Nizza attraverso Colle del Mercantour" e "Completamento collegamento autostradale Asti-Cuneo".
La quarta votazione ha per oggetto l'ordine del giorno n. 105, presentato dalla Lega Nord, che è una riscrittura breve dell'ordine del giorno del Consigliere Casoni.
Indìco la votazione nominale dell'ordine del giorno 102 (prima parte), il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il territorio Piemontese deve indispensabilmente dotarsi di infrastrutture strategiche per potersi adeguare alle esigenze di crescente traffico strettamente connesso ad una sostenibilità del tessuto economico imprenditoriale che la legge obiettivo, vede iscritti tra i progetti strategici il corridoio del Mercantour, prosecuzione ideale della costruenda autostrada Asti Cuneo e la pedemontana biellese che la zona est dell'area metropolitana torinese è gravata da traffico insostenibile di mezzi pesanti e veicoli privati, con conseguente aggravamento delle condizioni ambientali e di vita per tutta l'area collinare torinese considerato che i tagli previsti dalla legge di assestamento di bilancio hanno inferto un duro colpo ai programmi dello sviluppo di un'adeguata rete viabile ed alla prosecuzione di quelle opere che finalmente sono state avviate o progettate negli ultimi dieci anni, dopo un oscurantismo che ha visto classificarsi agli ultimi posti dell'Europa la sicurezza della rete viaria in Piemonte ed ha tenuto ai margini dell'economia intere aree della nostra Regione, sprovviste di strade e con infrastrutture totalmente inadeguate impegna la Presidente e la Giunta Regionale ad attivarsi tempestivamente per il reperimento, in collaborazione con l'amministrazione centrale dello Stato, relativamente alla garanzia di prosecuzione per la realizzazione e/o completamento della progettazione delle seguenti opere: Tangenziale Est di Torino Ponte di Gassino".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Dato l'esito della votazione, non si procede alla votazione dei restanti punti.
Ripeto, se i proponenti vogliono che sia messa in votazione anche la tratta Biella-Carisio, triplicando l'ordine del giorno, va bene, anche se non mi pare essere risolutivo.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 102 (seconda parte).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 102 (terza parte).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 11 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 105, inerente a "Disegno di legge n. 113 assestamento di bilancio - impegno della Giunta per il finanziamento di alcune opere viarie di importanza strategica in Piemonte", presentato dai Consiglieri Rossi, e Monteggia (di cui ho dato lettura precedentemente) Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 105, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il territorio piemontese deve dotarsi di infrastrutture strategiche impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi tempestivamente per il raggiungimento, in collaborazione con l'amministrazione centrale dello Stato, relativamente alla garanzia di prosecuzione per la realizzazione e/o completamento della progettazione delle seguenti opere: Tangenziale est di Torino Ponte di Gassino".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo, infine, all'esame dell'ordine del giorno n. 103, inerente a "Regolare effettuazione di interventi di manutenzione dei corsi d'acqua" presentato dai Consiglieri Ferrero, Ghigo, Vignale, Rossi, Lupi, Ghiglia Burzi, Pedale, Cotto e Nastri.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

L'ordine del giorno prende spunto dalla situazione geomorfologica e dall'elevato rischio idrogeologico del nostro Piemonte. Non ritorniamo sulla questione delle alluvioni che, negli ultimi quarant'anni, hanno colpito la nostra Regione, da Biella fino al Monferrato.
La raccomandazione contenuta nell'ordine giorno è relativa al fatto che, essendo ormai ultimata la prima fase di messa in sicurezza dei corsi d'acqua, è necessario predisporre un'opera di manutenzione regolare degli stessi, affinché non si creino più quei fenomeni che molto spesso hanno determinato esondazioni come quelle del 1994 e del 2000, ma anche degli anni precedenti.
Per questo motivo, con l'ordine del giorno si richiede di predisporre un impegno di dieci milioni di euro per la Finanziaria 2006, affinché si possa effettuare la manutenzione regolare dei corsi d'acqua, in modo tale che vengano evitati il più possibile i disastrosi fenomeni esondativi avvenuti in passato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Approfitto del tempo a mia disposizione per dire che mi dispiace che dopo tutto questo lavoro svolto, all'ultimo momento sia stato disatteso quanto concordato. L'ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega Nord era esattamente in linea con quanto richiesto due ore fa, anche alla presenza del Presidente del Consiglio regionale e del Vicepresidente Susta.
Ne prendo atto e mi dispiace, perché il Vicepresidente ci ha chiesto di riscrivere il testo in un certo modo, ma quel testo è stato bocciato dal suo Gruppo. Prendo atto che è veramente un dispiacere politico, perch siamo abituati a mantenere la parola. Ci si doveva comportare in modo diverso: almeno il Gruppo del Vicepresidente doveva mantenere l'accordo che noi abbiamo rispettato.
Approfitto sempre del tempo a disposizione per portare alla luce un fatto sgradevole di cui sono venuto a conoscenza ieri. Lo dico adesso, in modo che resti a verbale, ma chiedo che sia affrontato. Il personale che lavora al bar nel Consiglio - può sembrare una cosa stupida rispetto ai nostri problemi politici, ma per queste persone è abbastanza pesante viene pagato ad ore. Quando noi organizziamo sedute serali o notturne, il personale del bar turna. Sono ragazzi che non vengono mandati a lavorare di giorno perché sono di turno di sera o di notte. Se poi la seduta non si fa perché noi cambiamo programma o terminiamo i lavori prima, questi ragazzi non vengono pagati. Sono impegnati per la notte; hanno perso...



(Commenti in Aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Rossi, ma la prego di attenersi al tema in oggetto.



ROSSI Oreste

Presidente, le chiedo, poiché abbiamo fatto "saltare" la seduta, cosa più che legittima, soltanto di trovare una soluzione, affinché il personale che lavora nel bar, a nostro servizio, non perda le ore di lavoro e venga pagato. Chiedo che, in qualche modo, il Consiglio regionale provveda a pagare la differenza che questi giovani non percepiscono quando, per responsabilità nostre, sconvochiamo delle sedute. Questo è un invito che le faccio, in modo che l'Ufficio di Presidenza cerchi di risolvere il problema. Non è una colpa che do a voi o a noi; è colpa nostra, perch terminiamo in anticipo, ma non è giusto che, dal momento che stasera e stanotte non ci fermiamo, alcuni ragazzi non abbiano il diritto di prendere lo stipendio per la giornata persa.
Relativamente all'ordine del giorno, il voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, valuteremo la questione come Ufficio di Presidenza appurando la situazione contrattuale di questi lavoratori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Approfitto di quest'intervento per ritornare sulla partita precedente.
Avevo diviso l'ordine del giorno in tre parti. Posso rendermi conto sapendo che la Lega Nord ha presentato un ultimo ordine del giorno, che il mio poteva avere, nelle premesse sulla Tangenziale di Torino e il ponte di Gassino, un approccio più politico. Ma gli amici della Lega Nord hanno presentato un ordine del giorno che non aveva quest'approccio politico.
In pratica, senza esprimere alcun giudizio, chiedevano: "È volontà della Giunta realizzare la Tangenziale Est di Torino e il ponte di Gassino". Tale richiesta è stata respinta dopo che, in buona fede, il Vicepresidente Susta ci aveva detto che, secondo gli accordi presi per chiudere il bilancio, la Tangenziale di Torino e il ponte di Gassino sarebbero stati realizzati.
Ormai siamo in chiusura, non vogliamo più arrabbiarci, ma verrebbe voglia di presentare altri trecento ordini del giorno e stare qua un'altra settimana, perché quando si fa un accordo, sarebbe compito della Giunta fare in modo che la sua maggioranza lo rispetti.



(Commenti in Aula fuori microfono)



CASONI William

No, no, avete votato contro l'ordine del giorno della Lega Nord! Leggetelo e ditemi che cosa c'è di non politico che non andava bene in quel documento. Ho accettato la situazione, per quanto riguarda il mio ordine del giorno, ma non quello della Lega Nord. Voi potevate non votare il mio e votare quello della Lega Nord. Non lo avete fatto! Noi - ve lo dico chiaramente - non prenderemo più accordi preventivi perché gli accordi, se si assumono, vanno rispettati. Questa volta abbiamo fatto degli accordi, ma non sono stati rispettati. La prossima volta non ne faremo più.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Susta.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Vorrei solo dire una cosa al Consigliere Casoni. Noi avevamo concordato il ritiro di un emendamento di 40 milioni di euro e di 3 milioni di euro relativo alla tangenziale sul ponte di Gassino, perché ci siamo dichiarati d'accordo a inserire queste opere nella programmazione economica finanziaria della Regione.
Ci siamo trovati un ordine del giorno che integrava tutto questo argomento con un'altra serie di questioni. Separarlo, in modo abbastanza strumentale, dopo aver dato un messaggio alla Stampa e al Consiglio secondo il quale noi eravamo contrari al Mercantour, all'autostrada di Biella, alla Pedemontana, senza cogliere il senso politico di una forzatura che non abbiamo introdotto noi (e a cui in qualche modo ha tentato di rimediare il Consigliere Rossi ed anche il Consigliere Casoni con un atteggiamento diverso) non giustifica la conclusione del suo intervento di prima.
Se ci fossimo attenuti a quello che avevamo convenuto ieri pomeriggio senza forzature, presumo che oggi - non io, perché non sono Consigliere regionale - la maggioranza avrebbe accolto il mio invito a votare l'ordine del giorno così come era stato presentato. Con quelle forzature , è evidente che quando una forza politica, si riappropria interamente della sua "libertà d'azione" rispetto ad un patto convenuto, altrettanto rispondono dall'altra parte. Senza quelle forzature non ci sarebbero state queste risposte, e il tentativo di diramare a Biella che l'Assessore Susta è contro l'autostrada, o a Cuneo che Rostagno o Rabino sono contro il Mercantour, e via dicendo, non ha certo favorito.
Quindi, se c'è qualcuno che per primo non ha mantenuto la parola data è chi ha fatto un ordine del giorno che non era quello convenuto, non chi affannosamente, alla fine, ha cercato di rimediare con un ordine del giorno.
Ricordo anche che l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Casoni, con grande rispetto credo di aver mantenuto un rapporto con l'opposizione assolutamente corretto in questi giorni, conteneva dei giudizi sprezzanti nei confronti della maggioranza. E l'ha fatto chi, in tutti questi giorni, non ha fatto altro che ricordare gli interventi sprezzanti di questi mesi della maggioranza nei confronti della minoranza.
Allora, chiedo un minimo di rispetto delle regole fondamentali. Avevamo convenuto una cosa, e, avevamo smorzato i toni delle accuse reciproche; ci troviamo un ordine del giorno che cerca di mettere cunei su tutti i fronti del Piemonte, per mettere in difficoltà esponenti della Giunta, del Consiglio ecc., e ci ritroviamo dei giudizi sprezzanti nei confronti della Giunta a cui si è cercato affannosamente di rimediare alla fine.
Ritengo dunque di non dover accettare giudizi da parte del Consigliere Casoni, che è il primo ad aver mancato alla parola su questa vicenda. Mi dispiace dover dire ciò, perché in questi mesi credo di avere impostato i miei comportamenti amministrativi e politici all'insegna di un rapporto istituzionale e personale corretto, nella libertà e nella severità (a volte) delle reciproche posizioni. Quindi sicuramente non credo di meritare questa accusa, per cui la restituisco al mittente. Se poi vogliamo ripristinare le condizioni di partenza, ripristiniamole, ma questa impostazione mi sembra non accettabile.
Questo è quello che ha determinato il voto. È un voto del tutto politico, perché, grazie a Dio, esisteranno degli atti - quelli che sono stati invocati stamattina dai Consiglieri Burzi e Ghigo, però non si amministra con spot giornalistici, ma con atti - che saranno il Documento di programmazione economico-finanziaria, il bilancio di previsione, e non ordini del giorno strumentali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak.



(Commenti del Consigliere Casoni)



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, lei ha già parlato.



CASONI William

Io voglio chiarire, perché poi il Vicepresidente Susta si sente coinvolto. Io ho detto che prendo atto della buona fede, però anche il Vicepresidente Susta non tenti di giustificare il voto, non sul mio ordine del giorno, bensì su quello della Lega. Giustamente, votando il documento della Lega, poteva essere dato uno schiaffo più forte a me, se quello voleva essere un segnale politico, nel senso che: "Non abbiamo votato quello del Consigliere Casoni, perché aveva certe premesse, mentre quello della Lega lo votiamo, perché ha un approccio diverso". Quindi, già questo fa capire...
La vera verità è che sul tema delle infrastrutture ci sono due posizioni diverse: una è quella del Vicepresidente Susta e di alcuni esponenti del centrosinistra; altri non sono d'accordo sulla realizzazione.
Per questo motivo desidero che l'Assessore Borioli venga in Aula chiederemo una seduta proprio su questo tema - perché non si può continuare a dire che si è d'accordo, ed ogni volta, con un escamotage, trovare la strada per non prendere posizioni precise sulla tangenziale est.
Non parlo del mio ordine del giorno, ma di quello della Lega, che avrebbe anche potuto dare - seguendo quello che diceva l'Assessore Susta uno "schiaffo" al documento di Alleanza Nazionale".
Come mai non è stato votato l'ordine del giorno della Lega? La domanda che faccio è questa. Evidentemente mi ero basato su condizioni diverse; tra l'altro, su un altro ordine del giorno non abbiamo avuto la votazione, così come previsto, ed anche su un emendamento (adesso non ricordo quale). In quell'occasione non ero intervenuto, perché ho pensato di aver scritto male la cifra e ho lasciato perdere. Io sono abituato a fare anche aspra polemica politica, ma sono sempre pronto a rispettare il patto e a farlo rispettare dal mio Gruppo e da coloro con i quali ho a che fare. Questo mi spiace dirlo - ma non è avvenuto. Poteva essere una mia mancanza nell'averlo scritto. Fortunatamente, il Gruppo della Lega Nord ha presentato un ordine del giorno che scansava da questo problema e che anzi, dava l'opportunità per dire: "Non votiamo quello e votiamo quell'altro". Ciononostante, il documento della Lega è stato respinto pari pari, con gli stessi voti del nostro.
Prendete atto che questo è l'atteggiamento del Consiglio su queste posizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Chiedo scusa ai colleghi, perché è tardi e prolungare il dibattito non è piacevole. Tuttavia, mi sembra giusto intervenire, perché noi in questi giorni abbiamo discusso, ci siamo confrontati con la minoranza e abbiamo concordato una serie di questioni. In particolar modo, stiamo discutendo l'assestamento di bilancio: abbiamo discusso di milioni di euro e questa maggioranza ha votato gli emendamenti proposti dalla minoranza. Ripeto stiamo parlando dell'assestamento di bilancio e di cifre. Adesso, che ci si venga a dire che la maggioranza non ha rispettato gli accordi su alcuni ordini del giorno... Sottolineo, ordini del giorno che abbiamo discusso fino alle 4 di oggi pomeriggio e che questa maggioranza ha votato. Gli ordini del giorno che ci sono stati presentati alle 5 di oggi pomeriggio invece, ci hanno creato qualche discussione. Questo ci è stato presentato alle 5 di oggi pomeriggio: è vero o no? Vorrei inoltre ricordare sottolineando le parole del Vicepresidente Susta, che anche questo modo di discutere - dividiamo il documento, ecc. - il nostro voto è stato su questa questione e sul metodo.
Sulle questioni di merito, sono d'accordo con il Consigliere Casoni: avremo occasione di discutere e di dimostrare se è vero o non è vero che la maggioranza ha una posizione univoca sulla questione delle infrastrutture.
Avremo modo di dimostrarlo in Commissione o in Consiglio: se non saremo in grado, lei lo dirà; se saremo in grado, invece, dimostreremo che abbiamo una posizione unitaria all'interno della maggioranza. Affermare, al termine di questo lungo dibattito, che la maggioranza non ha saputo rispettare i fatti, mi sembra un po' eccessivo.



PRESIDENTE

Se non ci sono dichiarazioni, metto in votazione l'ordine del giorno.
Il parere della Giunta è favorevole? L'Assessore Susta vuole intervenire; ne ha facoltà.



SUSTA Gianluca, Assessore al bilancio e finanze

Sull'ordine del giorno relativo ai corsi d'acqua, sono favorevole.
Volevo solo precisare che questa cosa non c'entra niente con la questione cave o sabbia di cui aveva parlato la Consigliera Ferrero a latere del suo discorso. Questo è un intervento di dieci milioni di euro destinati alla difesa idrica dei corsi d'acqua: quello è lo scopo del provvedimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 103 il cui testo recita : Il Consiglio regionale considerato che il territorio piemontese per le sue caratteristiche geomorfologiche presenta rilevanti rischi di carattere idrogeologico tenuto conto che lo stesso territorio regionale è stato colpito, negli anni scorsi, da numerosi e gravi eventi alluvionali che hanno provocato danni ingenti alle opere pubbliche, alle attività produttive ed agli inserimenti residenziali rilevato che la Regione ha finanziato numerosi programmi per la messa in sicurezza del territorio, la cui efficacia è subordinata alla regolare effettuazione di interventi di manutenzione dei corsi d'acqua insistenti sul Piemonte impegna la Giunta regionale a stanziare, sul bilancio annuale di previsione dell'anno 2006, almeno 10.000.000,00 di euro per l'effettuazione regolare di interventi di manutenzione dei corsi d'acqua al fine di prevenire fenomeni di esondazione che mettano a rischio la sicurezza del territorio piemontese.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.10)



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