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Dettaglio seduta n.268 del 27/11/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIA CRISTINA



(Alle ore 10.03 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo la Presidente Bresso.


Argomento: Variazioni di bilancio

b) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 19 novembre 2007 ha trasmesso in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 6 deliberazioni del 22 ottobre 2007. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico Commerciale "Oscar Romero" di Rivoli (Torino)


PRESIDENTE

Prima di procedere con i nostri lavori, desidero salutare i nostri ospiti: i docenti e gli allievi dell'Istituto Tecnico Commerciale "Oscar Romero" di Rivoli.
Ragazzi, vi ringrazio di essere venuti in visita al Consiglio regionale.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Daniele Paladini, maresciallo capo del secondo Reggimento Pontieri di Piacenza, deceduto nei pressi di Kabul a seguito di un attentato terroristico


PRESIDENTE

Sabato mattina, a seguito di un attentato terroristico, ha perso la vita nella valle di Pagman nei pressi di Kabul, in Afghanistan, Daniele Paladini, maresciallo capo del secondo Reggimento Pontieri di Piacenza, 35 anni, sposato e padre di una bimba di 6 anni.
Nel luogo dove si è verificato l'attentato stava iniziare la cerimonia per l'inaugurazione di un ponte ricostruito dalla missione italiana quando un kamikaze, intercettato dai militari impegnati nelle operazioni di sicurezza, si è fatto esplodere provocando la strage; nell'attentato sono rimasti feriti altri tre militari impegnati nella missione e nove civili tra cui quattro bambini.
L'attacco avrebbe potuto avere un esito ancor più grave e pesante senza l'estremo sacrificio di Daniele Paladini.
Pensando di interpretare i sentimenti di tutti, desidero esprimere alla famiglia, così profondamente colpita, ed all'Esercito italiano le condoglianze del Consiglio regionale del Piemonte.
Una delegazione ufficiale del Consiglio regionale con il gonfalone prenderà parte oggi ai solenni funerali a Novi Liguri, città dove Daniele Paladini viveva.
Di conseguenza, la seduta del Consiglio convocata per oggi pomeriggio è stata annullata.
Propongo di commemorare Daniele Paladini con un minuto di silenzio.



(L'Aula, in piedi osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Cavallera d'iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 858 inerente a "Uccisione del Maresciallo Capo Daniele Paladini nell'attentato kamikaze del 24 novembre 2007 nei pressi di Kabul" presentato dai Consiglieri Cavallera, Toselli e Cotto e n. 859, inerente a "Morte di un militare italiano in Afghanistan", presentato dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale

Argomento: Prevenzione infortuni

Richiesta da parte del Consigliere Ricca della convocazione di un Consiglio regionale aperto relativamente ai problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro

Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Viabilità

Richiesta da parte del Consigliere Toselli di interessamento da parte del Consiglio regionale relativamente all'opportunità che i permessi per i mezzi di trasporto delle associazioni di volontariato per il parcheggio nelle zone a traffico limitato e presso gli ospedali siano assegnati alle associazioni stesse e ai mezzi e non nominalmente ai singoli volontari


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Indubbiamente oggi, per quanto riguarda la vicenda dell'Afghanistan, è senz'altro un giorno più di silenzio e di riflessione che non di altre discussioni politiche.
La ringrazio personalmente, Presidente, per la commemorazione che ha appena svolto ed esprimo riconoscenza per la tempestività della sua iniziativa.
Colgo l'occasione per dire che abbiamo presentato (primo firmatario il sottoscritto) un ordine del giorno di cordoglio, solidarietà e anche di indirizzo molto simile a quello che è stato l'orientamento espresso sia dal Capo dello Stato che dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Chiedo al Presidente di valutare se sia possibile iscrivere questo documento all'o.d.g. e, se vi sono altri ordini del giorno al riguardo, si ritenga eventualmente di adottarli tempestivamente nel corso della seduta che ovviamente è solo antimeridiana.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, per quanto riguarda l'iscrizione, procederei come da prassi, quindi al termine degli interventi sull'ordine dei lavori darei per iscritti - se i colleghi non obiettano - gli ordini del giorno che vengono proposti, sapendo che poi, per andare alla votazione, vale la prassi sin qui usata, ovvero che vi si arriva se vi sono le condizioni pratiche per poter procedere all'interno dei Gruppi consiliari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Ho aderito a questo momento d'espressione di umana solidarietà e di umana pietà o cristiana pietà per la morte di un concittadino piemontese, però devo rilevare che in Italia ogni giorno muoiono tante persone sul lavoro e queste morti sul lavoro sono molto più frequenti in Piemonte che non in altre regioni italiane.
Penso che l'umana pietà e l'umana solidarietà andrebbero testimoniate anche per queste morti bianche sul lavoro.
Credo che in qualsiasi modo una persona prenda le armi in mano sa che può morire e che può essere uccisa, ma rispetto a chi prende in mano uno strumento di lavoro, non riesco proprio a concepire come possa morire e non tornare a casa dalla sua famiglia, senza avere un momento di cordoglio e di ricordo da parte del Consiglio regionale del Piemonte.
A mio parere, noi dovremmo anche nelle occasioni di quelle che vengono definite morti bianche sul lavoro, se abbiamo un senso, dedicare un momento di cordoglio vero e sincero per le famiglie che perdono il loro sostentamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Questa mattina abbiamo osservato tutti un minuto di silenzio per ricordare il militare caduto in Afghanistan (in questo caso si tratta di un nostro corregionale, in altri casi si tratta di persone provenienti da altre parti d'Italia), però noi crediamo che non sia sufficiente questo per far acquisire piena consapevolezza al Consiglio regionale.
Secondo noi, è necessario - quando il Presidente o l'Ufficio di Presidenza o i Capigruppo lo riterranno, non è compito mio definirlo avviare anche una riflessione, altrimenti, dopo il giusto cordoglio a cui tutti abbiamo partecipato, continuano a risultare non chiarite fino in fondo le cause che provocano questi lutti al nostro Paese.
Noi, Comunisti Italiani, da tempo chiediamo e ribadiamo la necessità del ritiro delle truppe del contingente militare italiano dall'Afghanistan perché questa missione sta progressivamente mutando di segno.



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, non voglio interromperla, per carità, potremmo aprire una questione politica, ma era semplicemente un atto che ritenevo doveroso di pietà umana, ancor prima che cristiana.



CHIEPPA Vincenzo

Ma noi abbiamo il dovere, oltre giustamente alla pietà umana, anche di analizzare quelle che sono le cause.
È una missione che sta progressivamente mutando di segno. I nostri militari sono impegnati in combattimenti sul terreno: credo che il Consiglio regionale debba, prima o poi (noi diciamo prima), pronunciarsi anche su questo.
Per quanto riguarda la seconda questione sull'ordine dei lavori sollecito l'Assessore al lavoro (che non c'è, so che è impegnatissima sulla questione) e le ricordo che c'è una gravissima crisi occupazionale e sociale che si sta avvitando sul nostro territorio: parlo della vicenda Bertone (fabbrica automobilistica importantissima sul nostro territorio).
Colgo l'occasione per sollecitare ancora di più l'attivismo della Giunta regionale su questo tema. Facciamo di tutto affinché il nostro territorio non perda quest'ulteriore importante, prestigioso marchio automobilistico.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Mi riconosco appieno con le parole di cordoglio, che lei ha espresso a nome di tutto il Consiglio. Ritengo anche nostro dovere, in momenti come questi, non confondere il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia e alle istituzioni con discussioni che possono avere piena legittimità e che devono trovare spazio in un momento diverso. Mi domando anche se sia davvero competenza della Regione Piemonte intervenire su materie di politica internazionale, senza togliere il fatto che un Consiglio come quello del Piemonte possa esprimere, comunque, una propria opinione.
Avevo anche chiesto di intervenire perché l'intervento del collega Moriconi ha sollevato un problema che mi sta particolarmente a cuore quello delle morti bianche per gli infortuni sul lavoro (2.500 in un anno nel nostro Paese). Da questo punto di vista, ricordo allora ai Capigruppo che bisognava giungere ad una decisione formale rispetto alla richiesta che io non ho posto sul tavolo con perentorietà ma che, a questo punto, rinnovo e sottoporrò alla prossima riunione dei Capigruppo, per calendarizzare un dibattito vicino alle nostre competenze legato alla materia del lavoro, con un disegno di legge della Giunta in itinere rispetto ai problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro. Si tratta delle iniziative che possiamo proporre e sollecitare anche attraverso la nostra attività, per garantire maggior sicurezza sui cantieri e per evitare che quel numero di vittime bianche, che ogni anno registriamo nella nostra regione, possa aumentare mentre nella nostra volontà l'obiettivo sarebbe di annullarle tutte.
Visto che ho la parola, richiamo anche le questioni del lavoro.
Approfittando del fatto che abbiamo parlato della situazione della Bertone vorrei comunicare, per sollecitare l'attivismo immediato della Giunta anche in questo senso, che ieri è fallita un'azienda con 58 dipendenti nel Canavese, la ETE System. Credo ci troviamo di fronte ad un ennesimo episodio di pirateria imprenditoriale, che ha portato al fallimento una realtà economicamente con buone prospettive. Credo che, con un intervento pronto della Giunta regionale, potremmo trovare una soluzione che garantisca un futuro per queste 58 persone.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ricca. Sulle sue riflessioni interverrò al termine degli interventi.
La parola al Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo vi siano molti aspetti e molte priorità che questo Consiglio regionale deve, in qualche modo, affrontare, ma noi oggi vogliamo soltanto associarci alle parole del Presidente, per esprimere il cordoglio d'Alleanza Nazionale e la vicinanza alla famiglia, per la morte del maresciallo paladini, ricordando due aspetti che noi riteniamo significativi: il Piemonte, forse più d'ogni altra Regione italiana, ha versato un tributo di sangue significativo per i caduti a Nassiryia e nella regione di Kabul in Afghanistan. Caduti che hanno perso la loro vita sempre realizzando attività d'intervento a favore della popolazione.
Non vi è stato quasi un solo fatto luttuoso avvenuto in un momento di guerra, anche se ciò in verità non dovrebbe stupire, essendo un corpo militare che, oltre a garantire interventi di peacekeeping, ossia interventi a favore di cittadini, deve garantire anche la sicurezza del territorio. Noi vogliamo rimarcare queste due peculiarità, considerando anche che, fra pochi giorni, il Secondo Reggimento Alpini della Brigata Taurinense partirà per Kabul.
Crediamo che sia quanto mai opportuno sottolineare la vicinanza che il Consiglio regionale del Piemonte deve esprimere alle truppe che nel mondo non soltanto in Afghanistan, compiono attività di portatori di pace portatori d'umanizzazione e miglioramento delle nazioni in cui svolgono questo compito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Rubo solo due-tre minuti per ricordare che quanto prima - adesso vedremo come utilizzando gli strumenti che il Regolamento ci consente, ce n'è più di uno - vorremmo che l'Aula prendesse atto, ormai a metà di questa legislatura, di un fenomeno non soltanto del centrosinistra, ma che attiene a tutto il popolo italiano. Quindi, un fenomeno che affonda le sue radici nella nostra più che millenaria storia, ma che adesso sta assumendo ormai i contorni di un percorso politico molto evidente, a nostro avviso, dove c'è una leadership che al momento non è ancora discussa, ma probabilmente lo sarà, come molto spesso capita, che è quella del Sindaco Veltroni, che si chiama "maanchismo".
Amo la politica esibita e non quella che si fa nei corridoi. La politica esibita è quella dove, per un certo giorno, le posizioni delle singole persone e delle parti, sia locali sia nazionali, rimangono le stesse, comunque e dovunque, dal mattino alla sera, a "Porta a Porta", al bar, negli scritti. Questa cosa qualcuno un tempo l'avrebbe chiamata coerenza, ma è una roba da rigorosi fascisti dell'estrema destra extraparlamentare. Io, noto cultore dell'antiquariato, ho appreso che il "manchismo", per quelli che ancora non sapessero di appartenervi, è l'essere favorevoli ma anche contrari a qualcosa, oppure, essere molto contrari ma anche favorevoli.
Ci piace il Dalai Lama, ma molto anche la Cina. Siamo favorevoli a Gariglio, però non del tutto, siamo anche contrari.
Questa modalità non è soltanto del centrosinistra. Non vorrei che pensassero di averne il copyright e la proprietà totale, perché il centrodestra e il paese vi si sono lungamente esibiti. Io non l'amo, non l'apprezzo, oserei dire che lo trovo inutile. Questo è il motivo fondamentale perché la gente, giustamente, non ci può più sopportare, e ha perfettamente ragione a non sopportarci come categoria, perché i "maanchisti" sono la parte superiore degli inaffidabili. Sciascia definiva gli inaffidabili, a suo tempo, con una modalità che lascio volentieri ai lettori e ai cultori dell'argomento: basta rileggere Sciascia per riconoscersi autonomamente in una delle cinque categorie.
Sul ""manchismo"" noi vorremmo sollecitare il Consiglio a discutere non a praticarlo come fa, ma a discuterne con una certa chiarezza. Adesso troveremo la modalità regolamentare per suggerirne la discussione. Ci sembra che, neanche a farlo apposta, se non sbaglio, caro Consigliere Muliere, non l'abbiamo sollevato noi, oggi, il problema, ma veniamo a scia.
Ci piace venire a scia e ci sembra anche particolarmente opportuno che questa giornata sia stata scelta come un esempio intelligente e pragmatico direi di strategia del maanchismo applicato.
Verremo dietro anche a questo suggerimento e in una delle prossime sessioni cercheremo di farne una dissertazione ampia, magari con qualche richiamo nelle Commissioni, ove ci siano e ove siano presiedute, su questa teoria, che va dallo scritto all'applicazione e che merita che tutti soprattutto i più giovani, conoscano.
Non è che non stanno facendo nulla: stanno facendo i "maanchisti".
Basterebbe dire di no.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non volevo intervenire, ma sono stato sollecitato dagli interventi che mi hanno preceduto.
È una giornata delicata, perché un nostro connazionale, un giovane partito come tanti dal Sud per venire al Nord in cerca di lavoro per "tirare su" una famiglia, è deceduto, lontano dalla propria patria. Tutto questo deve farci riflettere. E piuttosto che strumentalizzare una giornata del genere, per evidenziare eventuali problemi che ci sono nel mondo sarebbe stato più opportuno mostrare maggior rispetto nei confronti di una morte così patriottica, quella di una persona che ha lasciato le proprie tradizioni, la propria famiglia, i propri cari, i propri luoghi di nascita per venire al Nord a cercare lavoro. Come ho detto, questo discorso deve farci riflettere.
I problemi sollevati dai colleghi, che pure ci sono perché la crisi sociale è quanto mai evidente, di fronte ad una simile perdita, ad un fenomeno che sfocia in questa drammaticità e disgrazia, devono farci riflettere e non dividerci; semmai unirci.
Delle riflessioni che sono state fatte sui temi portati in evidenza parliamone in un'altra circostanza. Non strumentalizziamo queste gravi perdite nel momento in cui ci sono contrasti sociali, nel momento in cui l'Italia sta attraversando una fase così delicata, anche per motivi politici (e lo abbiamo dimostrato ancora oggi).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Mi unisco certamente al cordoglio espresso dall'Aula per il giovane caduto in Afghanistan.
Presidente, m'interessava la sua attenzione - non occuperò più dei due minuti previsti - in quanto è assente, per ovvi motivi istituzionali l'Assessore regionale all'assistenza.
È un problema che credo possa interessare tutti i Consiglieri, in quanto ciò che andrò a sottoporre brevemente alla vostra attenzione è una questione che riguarda, nello specifico, il mondo del volontariato e le associazioni; quelle associazioni che hanno l'opportunità di avere un mezzo di trasporto, sul quale è apposto un contrassegno per parcheggiare nelle zone altrimenti inaccessibili, interne anche alle strutture ospedaliere.
Il permesso che viene rilasciato per i mezzi di trasporto delle associazioni di volontariato per il parcheggio nelle zone ristrette (per esempio negli ospedali) è ad personam. A tal riguardo, diverse associazioni mi hanno chiesto di effettuare una verifica, che puntualmente ho fatto utilizzando il telefono e contattando direttamente gli Enti interessati.
Ho parlato con un Funzionario della sanità del Comune di Torino, che mi ha passato il responsabile delle Pratiche Contrassegno per la città, il quale mi ha passato, poi, l'Ufficio Contrassegni, dove mi hanno spiegato che è di competenza del Comune di Cuneo.
Chiamo, quindi, il Comune di Cuneo: mi passano la Polizia Municipale e mi dicono che il contrassegno invalidi è rilasciato esclusivamente ad personam e, in via del tutto eccezionale, il Comandante dei Vigili pu rilasciare un permesso speciale. In questo caso, però, bisogna contattare nuovamente un responsabile del Comune di Cuneo.
Ho contattato il Centro Servizi di Cuneo, dove mi rispondono che non è di loro competenza, ma, forse, del Comune di Torino. Richiamo, quindi, il Comune di Torino e la trafila ricomincia dall'inizio.
Se un Consigliere regionale ha toccato con mano che esiste questo problema che riguarda il mondo del volontariato e le associazioni che hanno i mezzi di trasporto e li utilizzano solo per trasportare disabili, ritengo che la Regione debba intervenire nel merito, eventualmente interessando l'Assessore regionale all'assistenza ed approfondendo la questione nella Commissione specifica, affinché il permesso non venga più rilasciato ad personam ma al mezzo e all'associazione. Perché non c'è un solo volontario che trasporta disabili 24 ore al giorno, ma più volontari si alternano nell'utilizzare i mezzi per portare i disabili presso le strutture per le cure e quant'altro.
Siccome la questione non riguarda una singola associazione, ma l'intero mondo del volontariato, vorrei che chi di competenza, dalla Giunta alla Commissione, se ne facesse carico, e avere la sua attenzione, Presidente affinché sia egli stesso l'interlocutore ideale tra Consiglio e Giunta, per comprendere nel merito il problema. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
Non solo ha la mia attenzione, ma gli Uffici hanno fatto anche un atto successivo: registreranno e procederanno a comunicare formalmente le questioni da lei sollevate.
Colleghi, anche se si è aperta, surrettiziamente, una sorta di dibattito sulla commemorazione e sulla missione in Afghanistan, non credo sia il momento più opportuno per discuterne. Ovviamente lo si potrà fare ma si tratta, esclusivamente, di commemorare un atto umano.
Inviterei, pertanto, coloro che intendono intervenire, a tener conto della situazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, sono perfettamente d'accordo con lei.
Credo che i rappresentanti dell'attuale maggioranza avrebbero fatto meglio a non intervenire in questo caso, ma a sorvolare al momento.
Avevamo altre questioni da affrontare e credo che nel momento doloroso della morte di un soldato valoroso, che ha dedicato la sua vita per cercare di salvare quella di altri, le polemiche si potessero evitare.
Non aggiungo altro nel mio intervento, se non l'espressione della nostra totale e completa vicinanza all'eroico caduto e alla sua famiglia.
Questo a nome del Gruppo della Lega Nord.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento velocissimo.
Non accetto che si dica che non si nutre rispetto per i caduti o non ci sia vicinanza per il lutto della famiglia.
Noi non solo rispettiamo e siamo vicini alla famiglia, ma siamo commossi per il lutto che ha colpito il nostro Paese e, soprattutto, questa giovane donna e sua figlia.
Noi siamo al fianco di tutti coloro che cadono lavorando onestamente o facendo sacrifici per portare avanti il proprio percorso di vita personale e familiare. Siamo così vicini a loro che pensiamo che gli esseri umani siano su questo mondo non per fare la guerra o per usare le armi, ma per vivere in pace, e che questa pace si pratichi innanzitutto dicendo "no" ogni volta che c'è da usare le armi per ristabilire meccanismi di rapporti che si possono tranquillamente ripristinare attraverso la politica e il confronto, cosa che non è accaduta.
Noi siamo con tutti quei soggetti - laici, cattolici, del mondo delle religioni e dell'associazionismo - che, in questa fase, ancora una volta chiedono che ci sia innanzitutto il rispetto umano e la pietà verso le persone, non solo per chi muore onestamente da eroe, come è stato detto in questa Aula, per salvare altre vite, ma verso tutti coloro che quotidianamente vivono gli orrori della guerra.
Dobbiamo guardare questa vicenda con questa visuale, che guarda a tutti, donne, uomini, bambini e anziani, tutte quelle persone che soffrono per una guerra che non ha senso e che è ingiusta; una guerra che i nostri soldati cercano di mitigare, ma che forse è venuto il momento di ridiscutere, perché non sta portando qui i risultati che auspicavamo e che tutti speravano.



PRESIDENTE

Grazie, colleghi. Sono state sollevate alcune questioni: quella sollevata relativamente alle vittime del lavoro dagli interventi del Presidente Moriconi e degli altri colleghi che sono susseguiti.
Era una questione che vede una responsabilità di chi calendarizza i lavori, quindi in primis mia, nel senso che c'è una richiesta pendente di Consiglio aperto. Il Consigliere Ricca, con pacatezza, ha continuato a porla.
Le urgenze del momento (Piano Socio Sanitario e legge sulla sicurezza) non ne hanno consentito l'organizzazione e la convocazione.
Penso che sia d'uopo procedervi, e quindi da questo punto di vista è una delle consegne che l'Ufficio di Presidenza cessante ha trasmesso a coloro che verranno dopo.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g.:

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 858 inerente a "Uccisione del Maresciallo Capo Daniele Paladini nell'attentato kamikaze del 24 novembre 2007 nei pressi di Kabul" presentato dai Consiglieri Cavallera, Toselli e Cotto (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 859 inerente a "Morte di un militare italiano in Afghanistan", presentato dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale (iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Colleghi, considererei invece iscritti all'o.d.g., relativamente alla richiesta avanzata dal Consigliere Cavallera, come da prassi, gli ordini del giorno n. 858 e n. 859. Li iscriviamo in calce al Consiglio e, se vi sono le condizioni dell'Aula, vi prego di segnalarlo alla Presidenza, in modo tale che si possa procedere alla successiva votazione.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Lascio la Presidenza al Vicepresidente Placido.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO PLACIDO ROBERTO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "Amedeo Avogadro" di Torino


PRESIDENTE

Prima di procedere all'elezione dell'Ufficio di Presidenza, informo i colleghi e quanti sono presenti in aula che stanno assistendo ai nostri lavori e visitano Palazzo Lascaris gli allievi della classe IV A elettrotecnica dell'Istituto "Amedeo Avogadro" di Torino, che saluto con piacere, anche perché sono un ex allievo di quella scuola. Quindi, motivo in più di piacere nel salutarvi.
Dopo un minuto di raccoglimento per la tragica morte del nostro connazionale in Afghanistan - i funerali si svolgeranno questo pomeriggio a Novi Ligure - stiamo per effettuare l'elezione dell'Ufficio di Presidenza che gestisce il Consiglio regionale e l'elezione avviene ad inizio e a metà legislatura. Siamo a metà della legislatura 2005-2010, che è la VIII, di conseguenza stiamo per passare a questo punto all'o.d.g.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 318 relativa a "Articolo 22 Statuto e articolo 4 Regolamento Interno - Adempimenti relativi al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del punto 3) all'o.d.g. che riguarda la proposta di deliberazione relativa all'articolo 22 dello Statuto e all'articolo 4 del Regolamento interno in merito agli adempimenti relativi al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, prima del Presidente, del Vicepresidente e a seguire dell'Ufficio nel suo complesso.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Le forze politiche della maggioranza, insieme ai Capigruppo, la scorsa settimana si sono riunite per valutare le proposte da avanzare nella giornata odierna. Avanzerei a nome della maggioranza una proposta complessiva, anche se potrei fare quella della riconferma del Presidente Gariglio, ma penso che possa essere utile, per quanto ci riguarda, avanzare una proposta che riguarda la riconferma dei membri della maggioranza all'interno dell'Ufficio di Presidenza; quindi, la riconferma del Presidente Davide Gariglio, del Vicepresidente Roberto Placido e dei membri dell'Ufficio di Presidenza, Vincenzo Chieppa e Cristina Spinosa.
Questa è la nostra proposta ed è una riconferma importante, perché noi abbiamo valutato positivamente l'operato dell'Ufficio di Presidenza complessivamente e non soltanto dei membri della maggioranza, in una fase delicata della vita del Consiglio regionale.
Abbiamo vissuto momenti di discussione e penso che l'Ufficio di Presidenza, nell'ambito di questa situazione, abbia difeso l'autorevolezza e l'autonomia del Consiglio regionale, anche quando ce n'era bisogno.
Penso che l'operato, in particolar modo, del Presidente Gariglio sia interprete di questa volontà che la maggioranza esprime, e penso non soltanto la maggioranza.
Quindi, credo che la riconferma non sia soltanto un atto dovuto da parte nostra, ma una fiducia dell'operato dell'Ufficio di Presidenza.
Pensiamo che l'Ufficio di Presidenza possa operare bene anche nei prossimi due anni e mezzo.
Penso che ci sia ancora molto da fare e colgo l'occasione per dire che dobbiamo riflettere sul nostro modo di lavorare. Questo sì! Io mi auguro che nei prossimi mesi, nelle prossime settimane, nel tempo che ci rimane prima della scadenza di questa legislatura, il Consiglio regionale abbia la capacità di riflettere sul proprio modo di lavorare e su come impostare il lavoro nei prossimi mesi.
L'impegno che ci siamo assunti di modificare il Regolamento è un impegno importante. Mi auguro che tutto il Consiglio abbia la capacità di lavorare su questo argomento e penso che faremmo bene se il Consiglio regionale esprimesse questa capacità di ripensare al proprio modo di lavorare e modificare il Regolamento, che credo vada adeguato ai tempi e alle esigenze della società piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Penso di avere capito che il collega Muliere ha avanzato la proposta di votare in blocco l'Ufficio di Presidenza.
Mi dicono che non è così! Allora, ho capito male.



PRESIDENTE

Si vota separatamente.
Se mi permette, approfitto per dare un'informazione ai colleghi. In base all'art. 22, comma 3, "L'elezione del Presidente avviene a scrutinio segreto, con maggioranza assoluta", vale a dire 32 voti. Avviene prima l'elezione del Presidente con la sola preferenza, poi avviene l'elezione dei due Vicepresidenti, sempre con una sola preferenza. Poi ci sarà l'elezione dei Segretari, dove è possibile esprimere due preferenze.



SCANDEREBECH Deodato

Per quanto riguarda l'elezione del Presidente, il Gruppo UDC, composto dai presenti Consiglieri regionali Scanderebech e Guida, voterà il Presidente Gariglio, perché il Presidente Gariglio è stato un Presidente che ha difeso quelli che sono i diritti di quest'Aula, cioè quello di dibattere, quello di dare la possibilità alle opposizioni, compatibilmente con gli strumenti messi a disposizione, di portare avanti un dibattito democratico, qualche volta anche un po' acceso.
Però penso che sia l'humus della democrazia e quindi, indipendentemente dalle divisioni all'interno di questa maggioranza, noi siamo sempre propositivi per lavorare in collaborazione con coloro che cercano di far rispettare la democrazia in quest'Aula, ma soprattutto di legittimare il luogo della politica. E mi sembra che il Presidente Gariglio abbia fatto questo fino in fondo; qualche volta mi ha interrotto, ma fa parte della dialettica politica.
Mi ricordo il primo giorno dell'insediamento, quando ci fu, da parte mia, forse più che da parte del Presidente, più di un'interruzione. Anche il sottoscritto, preso dall'enfasi, dall'entusiasmo e da quella passione che dedica alla politica, forse esagera qualche volta.
Però fa parte dell'humus della politica, quindi penso che fino ad oggi quest'Aula è stata legittimata. Soprattutto penso che l'umanità del Presidente, oltre che la professionalità, meriti il voto dell'UDC.
Relativamente agli altri membri dell'Ufficio di Presidenza, alcuni Presidenti di Gruppi del centrosinistra hanno chiesto una sospensione per un incontro perché noi non conosciamo, ad oggi, il nome proposto dalla nostra coalizione, se c'è ancora. Mentre conosciamo il nome del Presidente fino ad oggi non conosciamo il nome del Vicepresidente che verrà proposto dall'opposizione.
Dopo l'elezione del Presidente il sottoscritto, il Capogruppo di Alleanza Nazionale e il Capogruppo della Lega chiedono una sospensione.



PRESIDENTE

Cogliamo la sua richiesta: dopo l'elezione del Presidente, ci sarà una sospensione di cinque minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Anche il Gruppo di Alleanza Nazionale voterà il Presidente uscente Davide Gariglio, che riteniamo abbia operato sempre con spirito di collaborazione, di essere stato super partes e di aver ascoltato le voci, i timori e le preoccupazioni che il Consiglio ha espresso.
Auspichiamo un ulteriore rafforzamento della difesa del Consiglio nei confronti della Giunta. Questa elezione e il nostro voto è dato anche in questo senso. Per riallacciarmi a quello che diceva il Consigliere Muliere se si parla di concordia nell'andare avanti, sono necessari segnali che facciano intendere questa concordia nei passi successivi, nelle altre cose.
Come noi oggi dimostriamo, lealmente, di votare il Presidente Gariglio, ci aspettiamo che, essendo emersa questa necessità da parte del maggior Capogruppo dell'opposizione, emergano segnali che facciano intendere che questo può avvenire, che questo può attivarsi nelle forme che si riterranno opportune.
Alla luce di un comportamento leale che noi abbiamo nei confronti del Presidente Gariglio come persona - ripeto, lo votiamo come persona - ci aspettiamo dalla maggioranza segnali che, ad oggi, non abbiamo visto relativamente e proseguire i nostri lavori, nei prossimi due anni e mezzo su alcuni temi citati, Regolamento e quant'altro. Segnali che ci permettano di avviare una collaborazione concreta e non solo a parole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

È un po' strano che lei abbia dato la parola al Consigliere Casoni visto che aveva registrato il collega Laus, ma non è questo il tema. Ci siamo capiti.
L'oggetto di discussione di oggi, per maggiore chiarezza, al fine di evitare delle strumentalizzazioni, non è un giudizio nei confronti dell'azione politica del Governo regionale e quindi, in modo particolare della Presidente Mercedes Bresso. Nei confronti della Presidente va tutto il nostro sostegno, in particolare il mio sostegno, così come nei confronti di tutti gli Assessori della Giunta.
Oggi stiamo trattando una scadenza formale di metà mandato, non politica, ma di organi chiamati ad assolvere le funzioni dell'organizzazione del Consiglio regionale; organi interni, quindi l'Ufficio di Presidenza.
A metà mandato, disgiunto da questa votazione, ci sarà una discussione sulle Presidenze e Vicepresidenze delle Commissioni. Da questi aspetti si capirà la maggioranza come vuole dialogare con l'opposizione, visto che non abbiamo vissuto nel mondo delle favole e visto che abbiamo speso tanti soldi per l'ostruzionismo causato dalla mancanza, anche, spesso, di un dialogo tra maggioranza e istituzioni. Sono questi i momenti per aprire un ragionamento di natura dialettica con le opposizioni sul metodo, sulle regole e non sull'inciucio. Questo, a mio avviso, non è stato opportunamente fatto, al di là dei proclami di Tizio, piuttosto che di Caio.
Non accettiamo nessuna strumentalizzazione di tipo politico. Abbiamo avuto modo di leggere sui giornali che alcuni colleghi si sono, il sottoscritto in modo particolare, candidati alla Presidenza del Consiglio o alla Vicepresidenza del Consiglio o alla candidatura ad altre cariche siano queste Commissioni o Ufficio di Presidenza. Non si può decretare ad alcuni colleghi di aver perso una partita, che non è mai stata aperta.
Questa è scorrettezza. Non tolleriamo queste strumentalizzazioni per far passare da vincitore o da vincitori una forza politica e da perdenti altre forze politiche o altri Consiglieri che di partite non ne hanno mai aperte.
Quando qualcuno ha contestato, negli ultimi mesi, nella politica regionale, di non voler sottostare alle decisioni del palazzo, e parlavamo anche dei palazzi romani, questa persona, o queste persone, miravano ad essere percepite come gli eroi del libero pensiero. Come ho già comunicato in altre sedi, non si può essere l'eroe del libero pensiero a seconda del tasso di umidità dei prati per la tutela dei propri interessi o per l'equilibrio di determinate poltrone. La libertà di pensiero, la dignità politica e la dignità umana, nel mio DNA, significa altro. Ho un difetto: purtroppo non riesco, in questo palazzo, a fare il soldatino. Qui sì che bisogna fare una riflessione sui costi della politica, sullo stipendio che io prendo. Purtroppo, questo è un limite culturale, non riesco a scattare sulla base di determinati comandi che poi possono avere un effetto positivo a mio o a nostro vantaggio, o a nostro svantaggio.
Sì che l'ipocrisia è il cancro della politica. Dico cancro, uso una parola brutta, ma l'ipocrisia è il vero cancro della politica. Ed è per questo che voglio ricordare che in quest'aula ho sostenuto tempo fa, io e altri Consiglieri di maggioranza dei quali aspetto, con piacere, e forse anche di minoranza, il loro intervento sulla necessità della riduzione delle Presidenze delle Commissioni.
Avevo sostenuto che la Commissione post olimpica era inutile, non le materie da trattare all'interno della discussione post olimpica. Oggi nessuno batte ciglio, nessuno manifesta la propria volontà non sul cambiamento del pensiero, ma su che cosa volevano dire in quel vecchio Consiglio regionale, in quella vecchia seduta, quando più di qualcuno aveva sostenuto che, per i costi della politica, era necessaria la riduzione delle Commissioni, in modo particolare l'eliminazione della Commissione post olimpica.
Dico questo perché? Perché sia chiaro una volta per tutte che non si possono strumentalizzare delle corse alle poltrone quando non è vero. Per quello che mi riguarda, non è questo l'oggetto di discussione. I prossimi due anni e mezzo io svolgerò e assolverò le funzioni da semplice Consigliere regionale. Ripeto, da semplice Consigliere regionale perch per fare politica, non ho bisogno delle persone, ho bisogno del libero pensiero da manifestare liberamente, nei mercati e nel libero territorio della provincia torinese. Non ricoprirò nessun incarico, né della Presidenza della Commissione post olimpica, né della Vicepresidenza. Ho posto una questione politica, di metodo e di regole. Non posso tollerare che, per la tutela di determinate posizioni politiche il mio ex Capogruppo Stefano Lepri accusi - questo sì che è grave - la Presidente Bresso quando parla di una gestione padronale della Giunta, ed oggi mi si chiede un alto senso di responsabilità.
Mi scuso solo ed esclusivamente nei confronti dei colleghi di maggioranza, nei confronti dei colleghi ex DS con i quali avremo, spero una vita lunga nel Partito Democratico, ma non certo posso scusare o chiudere gli occhi di fronte allo scarso senso di responsabilità di alcuni colleghi dell'ex Margherita.
Non abbiamo mai pensato di presentare un candidato alternativo al Presidente Gariglio, non ci sono problemi o questioni di natura personale ma per rispetto della dignità e del mio libero pensiero, oggi non parteciperò al voto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Laus.
Solo per informazione, rispetto al suo appunto iniziale stavo valutando se far parlare prima i Capigruppo o meno. Nel frattempo, ho ritenuto che fosse giusto seguire l'ordine di prenotazione di richiesta di intervento.
In questa fase di valutazione, ho fatto intervenire il Consigliere Casoni.
La ringrazio ancora.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Grazie, Presidente.
Chiaramente, parlo come Gruppo delle Libertà e ritengo di dover votare il Presidente Gariglio per una semplice questione: in fondo, ha fatto il suo dovere e ha lavorato per questo Consiglio in un certo modo. Per cui ritengo che sarebbe scorretto, anche di pensiero, dare un voto contro solo perché sono diverse le idee politiche.
Questo non è un discorso di ideale politico, ma è un discorso che ci porta a ragionare sulla persona che, in questo periodo, a noi è piaciuta.
Chiedo solo al Presidente Gariglio un impegno per quelle che sono le minoranze delle minoranze. Quindi, deve essere una specie di WWF per quello che riguarda questo Consiglio per le altre minoranze, che sono minoranze che recano comunque un apporto a questo Consiglio regionale.
Vorrei esprimere una piccola nota polemica. Non vedo la Presidente Bresso, che ha dato il suo forfait. Avrà i suoi motivi, ma mi sembra tanto una visita oculistica come fu quella di Bottiglione al tempo delle votazioni al Senato. Questo mi dispiace. Presidente, comunque, lei avrà più voti di quelli che aveva pronosticato anche senza l'apporto della Presidente della Giunta regionale.
Di questo siamo rammaricati e prendiamo atto che non c'è una volontà della Presidente della Giunta regionale di venire a votare una persona che si è comportata bene all'interno di questo Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Inizio subito da una questione politica che mi preme molto e cui ha appena accennato il collega Monteggia. Il fatto che la Presidente Bresso nonostante sapesse, da tempo, quello che oggi si sarebbe verificato. ma lo spiego così, se poi si va a leggere il verbale lo capisce, visto che pare non l'abbia capito: oggi, rinnoviamo le massime cariche dell'Istituzione più importante del Piemonte, che è il Parlamento regionale, che è l'organo legislativo della nostra Regione.
Capisco che alla Presidente Bresso dia fastidio, quando viene in Consiglio, doverci ascoltare perché, a volte, siamo accusati di lesa maestà; capisco che la Presidente Bresso ci veda come il fumo negli occhi e, in ogni occasione, tenti di screditare il Consiglio regionale con attacchi insulsi, inopportuni e vergognosi, che dovrebbe tenere per s come quelli che sono apparsi più volte sui giornali! A volte, addirittura, tenta di venire in Consiglio a darci lezioni tenta di consigliarci i suoi consulenti che potrebbero spiegarci (a noi e all'Ufficio di Presidenza) come interpretare il Regolamento. Questa è la Presidente Bresso, questo è stato il comportamento che la Presidente Bresso ha tenuto, fino ad oggi, nei confronti dell'organo legislativo.
Si ricordi, cara Presidente Bresso - se mi ascolta, se mi ascolterà, se leggerà il verbale o se glielo riporteranno - che lei è semplicemente la Presidente dell'organo esecutivo della Regione Piemonte, ma l'organo legislativo è il Consiglio regionale. Quando la signora Presidente Bresso viene qui, è vero che lei è anche Consigliera regionale ed è anche casa sua, ma come Presidente è nostra ospite.
Il fatto che lei non sia qui non per motivi gravi - ci mancherebbe altro, avesse avuto un problema veramente grave di salute o di famiglia non avremmo avuto nulla da eccepire - ma per un incontro istituzionale in altra sede, sapendo da tempo che oggi ci sarebbe stato l'evento più importante di questa seconda parte di legislatura, è un atto offensivo non solo nei confronti dei Consiglieri regionali, ma anche dei cittadini che hanno votato i Consiglieri regionali che siedono in questi banchi per un atto di democrazia e non di usurpazione.
Quindi, cara Presidente Bresso, lei doveva spostare il suo appuntamento, visto che sapeva benissimo, da tempo, che c'era questo appuntamento istituzionale in Consiglio regionale. Lei, addirittura, come Consigliera avrebbe potuto votare, ma anche se non avesse potuto farlo doveva essere qui presente come rappresentante massimo della Giunta regionale. Invece, lei qui non si è presentata, ma si è messa in congedo.
Cara Presidente Bresso, si vergogni! Come si devono vergognare, però, anche gli altri Assessori che non sono presenti. È vero che loro non avrebbero potuto votare, ma anche per loro vale la stessa regola. Visto che molti di loro non hanno neanche messo la loro faccia in campagna elettorale per prendere i voti, ma sono stati nominati dalla Presidente Bresso, dovevano essere tutti seduti lì, dal primo all'ultimo, anche se non hanno il diritto di voto perché non sono Consiglieri.
Probabilmente, una certa persona Presidente che li ha nominati gli avrà consigliato di non venire. Lo dico perché credo in quello che dico e, come sapete, non ho peli sulla lingua e mi vergogno del comportamento di chi Presidente Bresso, in primis - non si è presento in Aula.
Le giustificazioni istituzionali non valgono, perché a Roma ci sono stato anch'io. Se l'appuntamento con il Ministro non c'è oggi, ci sarà domani o dopodomani; con il Parlamento Europeo è lo stesso discorso, se non c'è domani, ci sarà la settimana prossima. Non ci sono problemi di quel tipo, conosciamo bene i tempi della politica, non raccontiamoci storie! Quindi, se avevano motivi gravi (malattia, lutto e questioni gravi) sono giustificati, ma se non avevano motivi gravi e non sono venuti in Consiglio si devono vergognare non solo di fronte a noi, ma di fronte ai piemontesi.
Passiamo adesso alla questione per cui siamo qui oggi: l'elezione del Presidente. Come minoranza, anzi opposizione, perché sostengo che non siamo più minoranza in questa Regione, ma saremmo maggioranza, chiedevamo la Presidenza del Consiglio non perché il Presidente Gariglio non ci avesse rappresentato anche se è parte della maggioranza, ma perché ritenevamo che in un momento in cui si deve andare a mettere mano al Regolamento perch vecchio ed obsoleto ed impedisce di lavorare molte volte, una persona di garanzia dell'opposizione potesse essere più di tutela rispetto ad un rappresentante, seppur corretto, della maggioranza che già governa la nostra Regione.
Non è stato possibile arrivare a questa decisione. La maggioranza si è arroccata nella scelta di un suo Presidente. Bene, come Gruppo della Lega accettiamo quella che è la richiesta della maggioranza. Abbiamo chiesto a Gariglio come Consigliere, in questo caso, non come Presidente, la sua parola nel mantenere ancora, come ha fatto in questi due anni e mezzo, il rispetto delle minoranze, delle opposizioni, la garanzia di imparzialità e di applicazione perfetta del Regolamento. Inoltre, abbiamo chiesto al Presidente Gariglio, come Consigliere Gariglio, eventualmente rieletto a Presidente, anche delle garanzie di tutela della dignità di questo Consiglio. Sapete tutti, colleghi, a cosa mi riferisco.
Possiamo dire che il Presidente Gariglio uscente, ad oggi, quando è stato il caso, ha avuto anche il coraggio di comunicare ai giornali posizioni differenti da chi, oggi, ci ha di nuovo snobbato non presentandosi, e l'ha fatto anche a discapito e a rischio suo, perch poteva anche ricevere un'eventuale contrarietà da parte della Presidente.
Contrarietà che si è rivelata, perché quella sedia è vuota e noi, per questo e per altri motivi che adesso dirò, voteremo, come Gruppo della Lega Nord, fin dalla prima votazione il Consigliere Gariglio, che secondo noi tornerà ad essere Presidente perché con noi si è comportato in modo corretto, perché ha saputo rispondere quando la Presidente voleva prevaricare i compiti, le competenze e la dignità del Consiglio e perch comunque rappresenta quel mondo a cui la Lega è molto vicina, che è il mondo cattolico, e noi ci teniamo ad avere un Presidente del Consiglio che sia anche rappresentante di quel mondo. La maggioranza ha dei problemi, su questo non ci sono dubbi, e l'ha dimostrato l'intervento del collega Laus un intervento difficile e sicuramente sofferto. Conosco il collega Laus, è sicuramente una persona seria: se ha detto quello che ha detto è perché ci sono delle tensioni forti interne al neonato Partito Democratico. Ma queste sono questioni vostre, che a noi non riguardano.
Per quanto ci riguarda, il Presidente Gariglio ha un altro vantaggio: ha avuto il coraggio di astenersi in praticamente tutte (se non quelle plebiscitarie) le votazioni che ci sono state in questo Consiglio dimostrando così di essere, quando siede sul posto del Presidente del Consiglio, sopra le parti, rappresentando quindi un motivo in più di garanzia nei nostri confronti.
Chiudo qui il mio intervento, unendomi alla richiesta dei colleghi Scanderebech e Casoni. Chiediamo, dopo l'elezione del Presidente, una decina di minuti di sospensione per una riflessione all'interno delle opposizioni, che riteniamo quanto mai opportuna per quanto ci riguarda.
Faccio ancora un passaggio, che non c'entra con la questione della Presidenza, ma c'entra con l'intervento del collega Rocchino Muliere, così non dovrò più intervenire successivamente, per evidenziare qualcosa che non ci è assolutamente piaciuto.
È vero che chiunque è libero di presentare chi vuole negli organi istituzionali, e in questo caso negli organi massimi del nostro Consiglio ma non credo che la proposta avanzata nei confronti del collega Chieppa sia e possa essere rappresentativa di un Ufficio di Presidenza, che deve rappresentare tutti, perché il collega Chieppa troppe volte ha preso posizioni pesantemente politiche e molto difficili da sostenere, compresa questa mattina, quando ha svolto un intervento veramente inopportuno, che non riporto. A mio parere, voi della maggioranza vi siete sbagliati ad indicare nuovamente, come rappresentante sopra le parti, il nome di un Consigliere che era stato nominato Questore - e potrebbe tornare ad esserlo che legittimamente come politico, ma non come Questore, ha preso delle posizioni troppo forti, troppo politiche, troppo diverse e di certo non sopra le parti. Lo poteva fare da Capogruppo, lo poteva fare da Consigliere, non lo poteva fare da Questore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente. Voglio fare un intervento una tantum, anche se probabilmente, vista la richiesta di interruzione da parte della minoranza se ne potrebbe parlare dopo, ma tant'è.
Quando si parla di elezione dell'Ufficio di Presidenza, io voglio conglobare l'intero Ufficio come organo collegiale che gestisce i lavori e la funzionalità di quest'Aula.
Dico subito che il mio intervento non è assolutamente rivolto alla Presidente Bresso, alla Giunta regionale e neanche al Presidente Gariglio che gode della nostra stima e della nostra fiducia: come diceva prima il collega Rossi, effettivamente ha dimostrato sempre di saper essere sopra le parti ed essere davvero il Presidente di tutti. Quindi, da questo punto di vista, voglio sgombrare subito il campo.
Voglio anche dire che non voglio fare interventi relativi a posti o a poltrone, perché non è questo il problema dei Moderati e non è questo il problema del mio intervento. A me pare invece che qui ci sia veramente un problema di metodo, un problema d'organizzazione, un problema politico diciamolo pure - perché noi speravamo che, con la nascita del nuovo Partito Democratico e con le varie dichiarazioni che si sono alternate e ripetute sui quotidiani, ci fosse la volontà di riconoscere che la politica al centro ha qualcosa da dire, che la politica e che l'azione dei partiti (anche di quelli piccoli) che si trovano in questa coalizione al centro dello schieramento politico costituzionale dovrebbero avere un maggiore risalto.
Così non è. Noi vorremmo riportare la politica un pochino più al centro. Mi pare che, da questo punto di vista, l'intervento del collega Laus sia stato importante quando ha richiamato l'attenzione sul non voler e non dover essere soltanto persone che vengono qui a schiacciare un bottone ma usare il libero pensiero per essere utili alla collettività.
Ebbene, anche noi la pensiamo in questo modo. Anche noi ribadiamo che nel prossimo metà mandato certamente saremo Consiglieri regionali semplici lavoreremo come Consiglieri regionali, non avremo e non chiediamo in questo momento nessun tipo di poltrona, ma chiediamo che il metodo venga cambiato perché non siamo d'accordo su questo sistema.
Per dirla in breve, credo che dall'inizio di questa legislatura ci sia stata un'evoluzione nella politica non solo nazionale, ma anche regionale: abbiamo assistito alla nascita, alla costituzione, allo scorporo di alcuni Gruppi piuttosto che altri; la maggioranza è sostenuta da dieci Gruppi politici e mi sembra molto strano - per non dire molto retrò, e non aggiungo altro - che un organo collegiale quale un organo del Consiglio regionale a metà mandato debba vedere tutti dire: "Va beh, per non prendere atto delle evoluzioni, per non prendere atto delle esigenze, lasciamo tutto com'è".
Non mi riferisco a nessuna persona in particolare, mi riferisco ad un metodo che non rispetta e non rispecchia la politica che molti partiti grandi come il mio o anche più piccoli fanno o stanno svolgendo utilmente in questa Regione, e non solo nella maggioranza, ma a beneficio della Regione.
Mi pare che questo metodo sia davvero molto, ma molto criticabile. Ci non toglie che noi siamo in questa maggioranza, siamo le ali, con la maggioranza e con la Presidente Bresso, quindi voteremo e ovviamente voteremo per lealtà e per stima il Presidente Gariglio, ma non riteniamo che questa possa essere una prosecuzione utile della politica di questo Consiglio se continuiamo a non riconoscere che la partecipazione non deve più essere né un monopolio né un duopolio, ma un rispetto vero, e non solo a parole, dei diritti e delle attese dei piccoli partiti e dei piccoli movimenti politici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Nel maggio 2005 venne eletto l'attuale Ufficio di Presidenza; non ricordo esattamente il giorno, ricordo che quel giorno la maggioranza vot credo compattamente - non sono in grado di ricordarmi i dettagli l'attuale Ufficio di Presidenza.
Ritengo utile fare un succintissimo e veloce bilancio di che cosa è successo qui e fuori di qui.
Nel maggio 2005 a Roma governava il Presidente Berlusconi, che poi venne sostituito dall'attuale Presidente del Consiglio Prodi circa un anno dopo.
In partenza, nell'ambito del Consiglio regionale, la prima decisione che considero importante e che ha avuto degli esiti - in qualche modo anche alcuni interventi ne hanno rivelato le conseguenze - fu quella di utilizzare un'opzione, non un obbligo, che l'attuale Statuto della Regione Piemonte consente: avere una struttura di Giunta interamente caratterizzata dal non appartenere al Consiglio stesso.
Questo ha comportato evidentemente l'accesso alla Giunta di persone esterne e le dimissioni di alcuni colleghi che erano stati precedentemente eletti chi nel proporzionale chi più prevalentemente, se non ricordo male nel listino dell'attuale formazione. Poi abbiamo lavorato sin qui.
Per non tediarvi, cito soltanto quelle che sono, a mio avviso, le componenti importanti.
È certo che nel rapporto - secondo me - tra il Consiglio e l'attuale esecutivo vi sia tutta una serie di elementi che debbono essere chiariti anche al di là dell'appartenenza meramente politica che le singole persone e i singoli Gruppi hanno a delle maggioranze che mai come in questi giorni si vedono volatili e fluttuanti. E nelle dichiarazioni non soltanto rese ai giornali - utilizzo prevalentemente quelle rese in sedi istituzionali. Un fastidio comprensibile, per alcuni versi. Non credo che ci sia mai stato nessun Presidente della Regione comunque nominato, vuolsi dagli organi consiliari nell'ultimo periodo, direttamente dal voto dei cittadini, che abbia mai amato alla follia doversi confrontare con l'Aula del Consiglio.
C'è chi l'ha fatto in maniera più rispettosa della sovranità dell'Aula più conscio dell'indispensabilità di questo rapporto e chi, come l'attuale Presidente Bresso, lo vive, nei sentimenti e nella pratica, come un fastidio, come un porto delle nebbie. Errore, a mio avviso, nella valutazione, ma errore altrettanto grave da parte di chi queste valutazioni erronee consente nella forma e accetta e subisce nella sostanza. Qui parrebbe volersi emergere una prima valutazione non talmente positiva, non del Presidente del Consiglio, ma dell'Ufficio di Presidenza e degli organi di governo del Consiglio stesso.
È sempre ingeneroso vedere e criticare il lavoro fatto dagli altri. È sempre più facile criticare che fare. In parte lo so per esperienza diretta.
Il governo del Consiglio, che riassumerei dell'Ufficio di Presidenza qui termina la prima parte del suo mandato e del suo lavoro. Ringrazio per la dedizione che ha dedicato e per il lavoro svolto.
Certo che l'Ufficio di Presidenza e il resto del governo dell'Aula, che io considero formata dai colleghi Capigruppo, dagli esecutivi dei Gruppi che ne hanno uno e, perché no, dalle strutture di Presidenza delle Commissioni, quindi da tutti coloro che hanno compiti istituzionali non semplici, non formali, non soltanto portatori di biglietti da visita, ma di doveri oltre che di diritti, credo che meglio avrebbe fatto se maggiore fosse stata non la difesa, come è stato detto da un noto esponente di maggioranza, dagli attacchi della Presidente Bresso, ma dalla ristabilizzazione dei ruoli.
Non esiste esecutivo forte che non possa e non debba essere contrappesato (esprimo evidentemente un'opinione) da un organo legislativo altrettanto autorevole e altrettanto forte.
Qui, l'esecutivo ha una sua forza che ognuno può valutare anche in funzione della propria appartenenza politica. L'organo legislativo è stato a mio avviso, eccessivamente succube, eccessivamente tollerante e eccessivamente disponibile. Uso volutamente aggettivi che hanno in italiano una valenza positiva, se non sono mitigati o criticati dall'avverbio eccessivo, appunto - che trasforma quella che è normalmente una dotazione di qualità in una forma che, a mio avviso, è di difetto.
Niente di male. Abbiamo soltanto impiegato metà legislatura, la metà normalmente più facile per una maggioranza politica, perché nella prossima metà non si sa bene ancora quando, non si sa bene ancora con che schieramenti, non si sa bene per chi, ma è certo che andremo a votare più volte. Non si è mai visto, potrebbe essere un'eccezione che temo, e me ne dispiace molto. Non si presenterà. Non si è mai visto che i momenti elettorali consentano una facilità di dialogo e uno sviluppo del percorso legislativo, che è e deve rimanere l'obiettivo principale di quest'Aula.
Da questo punto di vista, noi, pur rispettando l'opinione - e ci mancherebbe - dei colleghi Capigruppo e dei Gruppi di opposizione, faremo esattamente come abbiamo fatto l'altra volta: voteremo scheda bianca.
È esattamente quello che facemmo nel maggio 2005, anche per meglio comprendere e chiarire chi fa che cosa. Perché vedete, e certo non credo che vada ad essere attribuito in nessun momento, in nessun'azione, in nessuna dichiarazione né in quest'Aula, né fuori da quest'Aula un'attenzione, da parte del Gruppo che per il momento ho l'onore di presiedere, a gestire il rinnovo dell'Ufficio di Presidenza in maniera strumentale.
Nulla abbiamo chiesto, nulla abbiamo preteso, nulla ci è stato chiesto in maniera ufficiale e, quindi, stiamo utilmente a guardare, non tanto l'esito del voto di oggi, quanto l'esito delle fasi successive.
Ha molto ragione il collega Casoni per quello che ha detto nel suo primo intervento: i colleghi dell'opposizione hanno (parlando in maniera utilmente informale con i colleghi di maggioranza) detto che ci si avviava verso un periodo importante, dove molte leggi, alcune delle quali di struttura, quindi non a taglio particolarmente politico, necessariamente attenderebbero i lavori di quest'Aula.
Ne cito alcune: la riorganizzazione dell'Ente, che è quella che viene chiamata l'ex legge 51; il Regolamento, che è uno dei tessuti base dei rapporti formali, non sostanziali, del dialogo maggioranza-opposizione alcune leggi importanti, come la revisione della legge n. 56 e la legge sui lavori pubblici, che attenderebbero, credo, un utile lavoro da parte dei colleghi.
Bene. Noi vedremo e valuteremo non tanto dalla semplice designazione di persone che devono far che cosa, ma dalla modalità con cui queste persone ricopriranno il ruolo che gli verrà assegnato nella legittimità dell'Aula qui, come pure negli organi di sottogoverno, alcuni dei quali, importanti sono al loro decollo, e ne seguiremo con attenzione gli esiti.
Certamente il dialogo, quello che è stato auspicato, il dialogo sostanziale, è uno degli elementi carenti e concordo: l'ipocrisia alligna felice in quest'Aula, e dall'ipocrisia, in genere, frutti eccellenti non sono mai venuti. Vengono dei fiori, ma poi non producono dei frutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Ritengo che nell'ambito dell'attività politica oltre che nella vita di ognuno di noi, in un'ipotesi, in una bozza di scala di valori, ci siano alcuni elementi molto importanti.
Per quel che mi riguarda, si potrebbero riassumere in tre elementi: la coerenza, la lealtà e l'onestà intellettuale.
La coerenza ci dovrebbe suggerire di non esprimere mai concetti o assumere atteggiamenti che siano in contraddizione tra loro.
La lealtà dovrebbe indurci ad assumere, con chiarezza, fatti; a stipulare con chiarezza, la più inconfutabile possibile, accordi e a rispettarli.
L'onestà intellettuale è quella che a volte ci deve consentire di dire "ho sbagliato", ma soprattutto deve indurci a non arrampicarci sugli specchi per sostenere a tutti i costi delle tesi.
Per quel che riguarda l'appuntamento in quest'Aula, è difficile poter parlare di rinnovo di nomine senza correre il rischio, per chi lo fa in modo non allineato o polemico, di fare strumentalmente ragionamenti o svolgere azioni volte all'acquisizione di poltrone, poltroncine o sgabelli.
Pertanto, abbiamo ascoltato, dalla maggior parte di coloro che sono intervenuti, l'assoluta volontà o l'assoluto disinteresse a fare barricate o a porre questioni volte all'acquisizione di quella poltrona, di quella poltroncina o di quello sgabello, ma sono venute inevitabilmente allo scoperto delle questioni politiche gravi, non gravi, di poco conto, di grande peso. Questo lo vediamo nel ragionamento. Sicuramente, oggi viviamo una situazione politica che, a livello nazionale, vede la coalizione di centrosinistra in notevole fibrillazione.
Dall'altra parte, assistiamo ad una reale scomposizione, che, come tutti sapete, è stata di fatto determinata da un'azione più o meno a sorpresa del leader della C.d.L.
In una situazione del genere, riferita e trasferita a livello locale, è difficile poter fare dei ragionamenti funzionali ad alleanze per il futuro perché l'onestà intellettuale dovrebbe indurre tutti noi a dichiarare con grande serenità... per dirla alla Crozza, riferita a Veltroni, serenamente e pacatamente.
Nessuno di noi, a meno che non sia un preveggente, conosce quelli che saranno i futuri assetti, come si determineranno le "scomposizioni" delle due coalizioni e in che modo si andranno a determinare, in base alle leggi elettorali, le nuove alleanze. E poiché non lo sappiamo, pensare ad un assetto di quest'Aula, per quel che riguarda l'argomento per il quale siamo chiamati a votare, in funzione di quegli accordi, di quella ipotesi e di quelle possibili alleanze, non sarebbe possibile.
Cosa ci resta da fare, allora? Non ci rimane che invocare il rispetto della coerenza e della lealtà, quegli altri due elementi a cui facevo riferimento.
Come molti ricorderanno, nella prima seduta di quest'Aula, senza mettere in discussione la votazione sulla Presidenza dell'Assemblea, feci l'intervento più critico tra le fila della maggioranza su quello che sarebbe stato l'assetto delle altre cariche, perché...



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Buquicchio, ma con un simile brusio...



BUQUICCHIO Andrea

Se non sono interessati, non importa, Presidente!



PRESIDENTE

C'è un brusìo di sottofondo che rende difficile intervenire, ma anche ascoltare.



BUQUICCHIO Andrea

Se vogliono ascoltare, ascoltano; altrimenti...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Invito coloro che non sono interessati alla discussione ad uscire dall'aula.
Prego, Presidente Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Quel giorno ricordo persino le parole che dissi: "È riservata la prognosi rispetto al mio voto, perché ritengo che si debba dare più ascolto e più spazio ai partiti minori di questa coalizione". Dissi, allora, che non era possibile che le forze maggiori della coalizione decidessero tutto e occupassero in modo sostanziale e sostanzioso le varie postazioni. Poi mi allineai e votai secondo le indicazioni.
Oggi non avremmo potuto fare altro - lo avevo già precisato durante la riunione di maggioranza - che rispettare quell'accordo, perché toccare anche solo un "tassello" a domino avrebbe determinato la necessità di rivedere tutta una serie di posizioni. E con quale criterio, oggi, andremmo a rivedere queste posizioni se non sappiamo, come ho già detto prima quello che sarà l'assetto futuro? Quali sarebbero i criteri oggi da applicare? Non ci resta, quindi, che accettare la proposta del partito, il PD, che è nato per una semplificazione del quadro politico e partitico, e fare un atto di fede, di coerenza e di lealtà.
Sin qui il discorso scorre. Ciò che turba è vedere che questo PD, il "faro" di riferimento anche nell'ambito della maggioranza (perché un piccolo partito come il mio, nel navigare verso il porto, a chi può fare riferimento se non ad un faro? Il PD oggi rappresenta in questa coalizione il faro), inizia a dare segni di "disfunzione elettrica" e a determinare anche orientamenti fasulli. Mi dispiace, perché sicuramente è indice di un malumore e di un malessere che potrebbe, apparentemente, non interessare gli altri, ma per le ragioni che ho sin qui esposto è, invece, di fondamentale importanza.
Mi duole, pertanto, la posizione del collega Laus, e non solo come segno di solidarietà nei confronti di un malessere. Perché, per quanto mi riguarda, il malessere espresso da chiunque desta la mia attenzione, per forma mentis, per carattere e per cultura.
Non ho capito più di quel che avrei potuto capire, per cui devo interrompere qui la fase di analisi. La sintesi è che accanto a questo malessere di Laus e di tutti coloro che hanno espresso lo stesso sentimento, nasce, da parte mia, il desiderio di rispettare l'accordo.
Dunque, voterò a favore del Presidente Gariglio, non solo per il rispetto e la stima che nutro per lo stesso, ma anche per il rispetto di quell'accordo a cui facevo riferimento prima, che per me è fondamentale, ma con un senso di amarezza, che non mi potete in alcuno modo alleviare, per quanto è emerso in quest'aula. Vi ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Vorrei innanzitutto esprimere, come altri prima di me hanno fatto l'apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente Gariglio e complessivamente, dall'Ufficio di Presidenza.
Vorrei rivolgere queste parole in particolare al Presidente uscente che mi auguro sarà fra poco riconfermato, perché ha saputo interpretare nel modo migliore il suo ruolo; ha saputo difendere il ruolo e la dignità del Consiglio anche nel rapporto con l'Esecutivo, non sempre facile. Credo quindi, che meriti la riconferma di questa Assemblea, come altri hanno già evidenziato.
Rispetto alla questione dell'Esecutivo che qualcuno ha sollevato, non sono certo io a farne l'avvocato difensore, ma vorrei "leggere" il bicchiere dalla parte piena, e non per l'aspetto vuoto.
Mi domando, allora, se qualche assenza non sia anche il segnale di un rispetto delle scelte del Consiglio, per evitare supposizioni o pesanti interferenze circa le decisioni da assumere.
Detto questo, e ribadito l'intero assetto dell'Ufficio di Presidenza così com'è stato finora attuato dal Consiglio per le ragioni richiamate dall'intervento che mi ha preceduto, quelle di un accordo politico stretto all'inizio della legislatura (al di là delle varianti che qualche forza politica vorrà apportare nella rappresentanza interna), farò altre due considerazioni circa l'intervento del collega Laus, che ha oggettivamente sollevato alcune questioni, una assolutamente scontata per chi, come me appartiene ad una forza politica che ha criticato il percorso che ha portato alla costruzione del Partito Democratico, e il suo intervento mi darebbe il destro per fare considerazioni forti anche in questa direzione.
Considerazioni che non voglio fare più di tanto, perché ho grande rispetto per chi ha incominciato un percorso importante e difficile, che è foriero di sollecitazioni e anche di cambiamento dell'assetto del quadro politico più generale.
Ma non posso non prendere atto che quando si parlava di fusione a freddo, di simulatoria burocratica di due partiti più che di progetto politico, per come si stava costruendo il Partito Democratico, forse oggi anche nel piccolo di questa Assemblea, se ne ha una conferma e qualche timore rispetto alle aspettative di stabilità che un partito riformista forte, come il Partito Democratico, dovrebbe assicurare alla coalizione essendone il timone di riferimento.
La mia forza politica sta costruendo un altro percorso e vedremo nelle prossime settimane se questo porterà anche ad un cambiamento, se non di assetto, per lo meno di nome, della forza che rappresento.
Il collega Laus, nel suo intervento, ha fatto riferimento ad aspetti che mi sollecitano un'altra riflessione, che mi porta a fare una proposta a questa Assemblea, che naturalmente potrà essere raccolta o meno.
Il collega Laus ha parlato non soltanto della scadenza su cui dobbiamo votare in questo momento, ma ha parlato anche di Commissioni, di Presidenti di Commissioni, di Vicepresidenze. Ha fatto riferimento cioè ad una questione di equilibri politici, di assetti di distribuzione della rappresentanza anche all'interno di uno stesso partito, che poco dovrebbero avere come riferimento il momento dell'elezione e del rinnovo della carica di rappresentante dell'intero Consiglio.
Questo mi ha stimolato due considerazioni. La prima è che sono perfettamente d'accordo quando si sollecita anche una riduzione delle Commissioni consiliari, e da questo punto di vista, se andrà avanti il confronto e il dibattito all'interno delle forze politiche, sarò certamente schierato in questa direzione.
L'altra considerazione che faccio è più sommessa come riflessione: le dimissioni, anziché annunciarle, bisognerebbe rassegnarle per essere fino in fondo coerenti con questo percorso.
Faccio riferimento ad una senatrice del nostro Parlamento, che continua a dire che si dimette da un giorno all'altro, ma non si dimette mai semmai, cambia collocazione dal partito che l'ha eletta al Gruppo Misto, ma non si dimette mai.
L'altra considerazione, di carattere più forte, che mi ha stimolato, è legata al ricordo di una decisione di un organismo di controllo - non ricordo se il TAR, il Consiglio di Stato o un altro organo, siamo su piani e livelli diversi, ma lo faccio come riferimento per la riflessione nostra che ha bocciato lo Statuto di un Comune che, espressamente, prevedeva nelle sue clausole il rinnovo della Presidenza del Consiglio ogni anno quindi ogni dodici mesi. La ha motivato con il fatto che il ruolo del Presidente del Consiglio deve essere un ruolo super partes, cioè quello di garantire l'esercizio democratico del mandato a tutte le forze politiche indipendentemente dalla maggioranza e dalla minoranza, e non dovrebbe essere oggetto di contrattazione.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, questo è uno degli appuntamenti più importanti della legislatura. Prego, Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Dicevo che la Presidenza del Consiglio non dovrebbe essere oggetto di trattazione di equilibri politici, che non siano riferiti all'intera Assemblea e non magari all'avvicendamento per ricoprire ruoli di potere all'interno di una maggioranza piuttosto che di un'altra.
Quindi, la riflessione che faccio e che pongo all'Assemblea è questa: non è pensabile che, accanto alla revisione del Regolamento che opportunamente il collega Muliere ha richiamato nel suo intervento, non si pensi anche di mettere mano allo Statuto, per eliminare questo passaggio che diventa un passaggio non tanto di valutazione del ruolo svolto dall'Ufficio di Presidenza, quanto un momento di pressione politica per fare in modo che equilibri e posizioni di potere, che magari sono cambiati all'interno di una maggioranza piuttosto che nei rapporti tra maggioranza ed opposizione, trovino un momento forte di contrattazione, di pressione e che vadano al di là di quello che è il ruolo che dovrebbe essere assegnato dalla figura del Presidente del Consiglio.
Mi farò portatore, come Gruppo SDI, di una proposta che chieda di rivedere la norma dello Statuto, abolendo questo passaggio di metà legislatura che tanti problemi politici ha sollevato in passato, e che qualcuno ne solleva anche in questa occasione, adeguando anche il nostro Statuto a posizioni che altre Regioni hanno già nel loro Statuto. Tali posizioni non prevedono assolutamente il rinnovo della Presidenza del Consiglio a metà mandato.
Credo che su questa riflessione dovremmo misurarci nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo, anche perché non credo che bisogna intervenire dieci minuti per dire che si è a favore della rielezione di questo Ufficio di Presidenza, del Presidente che ha garantito capacità di ascolto, agibilità democratica per i Gruppi e per i singoli Consiglieri.
È stato un punto di riferimento anche in alcuni momenti difficili tra il livello esecutivo e il livello legislativo.
Credo che sia opportuno arrivare al più presto a questo voto, quindi auspico che questo dibattito si concluda prestissimo e si proceda sia all'elezione del Presidente che dell'intero Ufficio di Presidenza.
Un'ultima battuta: abbiamo sempre guardato con grande attenzione le dinamiche che accadono nei nostri partiti alleati e all'interno del confronto e della dialettica democratica.



PRESIDENTE

Con questo continuo scampanellare, mi sembra di essere un chierichetto.



ROBOTTI Luca

Mi spiace, ma lei proprio un chierichetto non sembra! Credo però che sia giusto dire due cose. La prima che i patti che si sono siglati ad inizio legislatura siano rispettati e che abbia quindi ragione il Presidente Ricca, così come altri colleghi, a dire che sarebbe il caso di una modifica del Regolamento e dello Statuto, che in parte andremo a modificare se sarà necessario, togliendo questo vincolo della rielezione a metà mandato dell'Ufficio di Presidenza e del Presidente.
In secondo luogo, che sia necessario che i patti che vengono siglati tra gentiluomini, quindi tra partiti che compongono questa maggioranza ad inizio legislatura, vengano garantiti e mantenuti.
In terzo luogo, lo dico con una battuta: se il Presidente Buquicchio vuole guardare come ad un faro il Partito Democratico è liberissimo di farlo. Noi, se al massimo vediamo quel faro, credo che la nostra direzione sia dalla parte opposta. Riteniamo che anche lo spettacolo che si è avuto oggi in aula sia uno spettacolo che sinceramente non fa bene al confronto che deve avvenire rispetto ai temi della politica e della democrazia.
Auspichiamo invece che il confronto, che avverrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi con le minoranze per scrivere insieme il nuovo Regolamento, sia invece un confronto proficuo, utile ed anche di alto profilo rispetto al confronto che insieme, maggioranza e minoranza vorremmo aprire con i nostri concittadini piemontesi.
Il nuovo Regolamento, che insieme andremo a scrivere, deve corrispondere maggiormente alle dinamiche sociali, culturali ed economiche della società piemontese, e favorire un maggiore rapporto tra maggioranza e minoranza, ma nel rispetto dei ruoli della maggioranza e della minoranza senza più queste brutte, a volte anche bruttissime, dinamiche consociative che in Aula si hanno ogni qualvolta ci sono provvedimenti importanti, che vengono continuamente mediati e rapportati alle esigenze non solo della maggioranza, che ha il diritto di governare, ma anche della minoranza, che tutte le volte chiede e richiede, naturalmente a parti inverse.
Adesso tocca a noi essere maggioranza, qualche anno fa toccava a chi oggi è minoranza.
L'augurio è a Davide Gariglio perché possa continuare a fare il Presidente del Consiglio, così come lo ha fatto finora, nei prossimi due anni e mezzo di legislatura, e perché questo Consiglio, sempre di più assuma autorevolezza non solo nei confronti del livello esecutivo, ma sempre di più assuma, come punto di riferimento per i piemontesi, un ruolo di guida rispetto alle dinamiche di crescita e di sviluppo non solo economico, non solo sociale, ma anche culturale della nostra regione.



PRESIDENTE

Ci sono ancora tre richieste di intervento, la votazione del Presidente e la richiesta di una breve pausa da parte di alcuni Presidenti dei Gruppi dell'opposizione. Vorrei ricordare che dovremmo chiudere i nostri lavori entro le 13.30, perché diversi Consiglieri vogliono intervenire alla cerimonia che si terrà a Novi Ligure.
Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Brevemente e per chiedere ai Consiglieri se intendono votare questa mattina o rimandare a domani. È una domanda che vuole essere dirimente rispetto all'ordine dei nostri lavori anche perché, vedendo l'ora e sapendo che vi è la sospensione del Consiglio, vorrei capire se i Consiglieri sono intenzionati a stringere un po' i tempi. Ci rimettiamo alla vostra volontà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Mi scusi se la correggo, Presidente, ma le ricordo che da Torino a Novi Ligure sono due ore di viaggio e alle 15 dobbiamo essere a Novi Ligure per il cerimoniale. Quindi, o si decide di non andare, oppure non si può far fare una brutta figura con una delegazione che arriva in ritardo ad un funerale ufficiale. Alle ore 13, i Consiglieri che intendono andare al funerale devono assentarsi dal Consiglio. Eviterei di fare brutte figure.
Ricordo che ci sono due ore di viaggio per arrivare a Novi Ligure, c'è la ZTL, si parcheggia a circa dieci minuti a piedi dalla chiesa. Scusatemi.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, ha ragione, facevo riferimento ad Alessandria. La ringrazio della precisazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri, ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire in un'Aula un po' distratta, anche se non lo avrei fatto perché le parole del Consigliere Muliere, a cui sono seguite le parole di altri Capigruppo di maggioranza, certamente mi rappresentavano e mi rappresentano.
Tuttavia, a differenza di tutti gli altri interventi dove, mi pare sono solo intervenuti i Capigruppo dei vari Gruppi, abbiamo registrato un intervento di un Consigliere del mio Gruppo, La Margherita che, come sapete, tra qualche giorno si scioglierà per far parte del nuovo Gruppo del Partito Democratico.
Sono costretto a precisare, molto velocemente, la posizione della grande maggioranza - sottolineo, della grande maggioranza - del Gruppo consiliare regionale DL-La Margherita, che è quello di un pieno e convinto sostegno alla riconferma del Presidente, del Vicepresidente e dell'Ufficio di Presidenza. Aggiungo che, molto velocemente, abbiamo apprezzato sicuramente e convintamene il lavoro efficace, discreto e continuo svolto dall'Ufficio di Presidenza e dal suo Presidente.
Voglio apprezzare la posizione responsabile dei Consiglieri di minoranza che hanno dimostrato, anche in quest'occasione, soprattutto, un grande attaccamento al ruolo importante e decisivo e alla dignità del Consiglio regionale.
Seppure assente, voglio ringraziare la Presidente Bresso, sicuramente impegnata per non rinviabili motivi istituzionali, perché, seppure non presente in questa sede, ha saputo, dalle retrovie, garantire una forte compattezza della nostra maggioranza rispetto al voto che tra pochi minuti sarà rappresentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Non posso che condividere, in particolare, l'intervento effettuato ad inizio del dibattito di quest'oggi da parte del Consigliere Muliere quando ha espresso una valutazione complessivamente positiva su tutto l'Ufficio di Presidenza.
In particolare, penso che si possa sostenere che Davide Gariglio sia stato un buon Presidente del Consiglio. La mia valutazione è che sia stato un ottimo Presidente del Consiglio. Ha saputo gestire con sensibilità istituzionale e con una capacità di alta mediazione alcuni passaggi critici della vita un po' perigliosa del nostro Consiglio regionale, quindi non posso che esprimere personalmente, ma anche a nome del Consigliere Nicotra una valutazione positiva.
D'altronde, il Presidente Gariglio è stato supportato in maniera altrettanto efficace da due ottimi Vicepresidenti e anche membri dell'Ufficio di Presidenza. Sia il Consigliere Ghiglia, che il Consigliere Chieppa, che la Consigliere Spinosa, hanno sempre garantito un intervento complessivamente collegiale, che ha permesso a quest'istituzione di funzionare in maniera perfetta.
Da parte di alcuni Gruppi monocratici della minoranza, oggi esprimeremo sulla prima votazione, per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale, una candidatura di bandiera, che non è da intendersi come contrapposizione a quella del Presidente Gariglio, di cui abbiamo riconosciuto le capacità, ma è semplicemente una modalità politica per esprimere un certo disagio nei confronti complessivi dell'atteggiamento, a volte, del Consiglio regionale, nei confronti dei Gruppi minori. Io stesso comunque, in sede di insediamento del Consiglio regionale, ho espresso un voto, forse uno dei pochi della minoranza, a favore del Presidente Gariglio. Gli riconfermo la fiducia.
Oggi esprimiamo questo voto in prima votazione semplicemente come segnale politico rispetto alla compressione istituzionale nei confronti dei Gruppi monocratici di minoranza. Sicuramente penso che, alla luce di quanto espresso dai Presidenti dei Gruppi consiliari, Davide Gariglio verrà riconfermato con un'entità di voti estremamente ampia, che credo viaggi intorno ai 50 voti, quindi la nostra posizione è semplicemente simbolica.
Voglio precisare che, sia da parte mia, sia da parte del Consigliere Nicotra, nella non verosimile, non auspicabile e non auspicata eventualità che il Presidente Gariglio non dovesse raggiungere il quorum nella prima votazione, assicuriamo fin d'ora un voto a favore del Presidente Gariglio nell'eventuale ballottaggio, proprio perché riteniamo che Davide Gariglio sia stato, sia e continui ad essere un ottimo Presidente del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Non è l'ultimo intervento. Eventualmente, si potrebbe anche verificare se fare solo l'elezione del Presidente e rimandare a domani le elezioni successive. Questo sta al Presidente ed ai tempi che avremo.
Intervengo, semplicemente, per sottolineare la mia posizione concorde con quanto espresso dal Consigliere Muliere e per rilevare un passaggio che non posso non rilevare. Mi sembra che in questa discussione sul rinnovo dell'Ufficio di Presidenza si siano sollevati dei temi e degli argomenti che, personalmente, non ritengo inerenti alla discussione.
Mi riferisco alla discussione sul Regolamento. Personalmente, continuo ad avere una piccola idea minoritaria, cioè che la democrazia sia la rappresentazione nelle Istituzioni, ma è anche il rapporto su come ci si confronta con la società esterna. Mi sembra che, tante volte, quando si è nelle Istituzioni, si perdano certi collegamenti con la realtà esterna e si pensi che la democrazia sia solo la rappresentazione rituale, ogni cinque anni o meno, del voto.
Credo che le persone che stanno fuori abbiano anche il diritto di potersi esprimere non solo attraverso la nostra voce. Quindi, il Regolamento in questo senso non credo sia un esempio fulgido di fine della democrazia. Questa, ripeto, è una mia idea, assolutamente, minoritaria.
L'altro punto su cui ritengo di avere, anche in questo caso, una posizione minoritaria riguarda il fatto che tutti i profeti dello sviluppismo mi devono ancora spiegare perché più ci sviluppiamo e più ci sono persone che devono fare tutti i giorni i conti con l'indigenza non solo nel mondo, ma anche nelle nostre società ipersviluppate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Non avrei voluto intervenire perché avevamo preso degli accordi di maggioranza. Noi condividiamo fino in fondo i ragionamenti fatti dal Capogruppo Muliere. Visto che in quest'Aula, ma anche nei nostri ragionamenti di tutti i giorni, si è molto abituati a fare dietrologie, a vedere delle cose dove non ci sono, se viene a mancare la voce di qualcuno preferisco intervenire dal momento in cui sono intervenuti tutti.
Condividiamo completamente l'intervento fatto dal Capogruppo Muliere.
Esprimiamo un apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente Gariglio in questi due anni e mezzo, ma anche per il lavoro svolto da tutto l'Ufficio di Presidenza. Quindi, confermo anche sulle votazioni future l'intenzione di riconfermare tutto l'Ufficio di Presidenza.
Infine, chiedo che tutta quest'operazione venga svolta nella giornata di oggi per non portarne ulteriormente i lavori nelle prossime giornate in quanto siamo già impegnati su tanti fronti. Quindi, credo che valga la pena utilizzare al meglio il nostro tempo.



PRESIDENTE

Sono terminati gli interventi per dichiarazione di voto.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Des Ambrois" di Ulzio (Torino)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Des Ambrois" di Ulzio in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione relativa a "Articolo 22 dello Statuto e articolo 4 del Regolamento interno - Adempimenti relativi al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo al punto 3) all'o.d.g., inerente alla proposta di deliberazione relativa a "Articolo 22 dello Statuto e articolo 4 del Regolamento interno - Adempimenti relativi al rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale".
Si proceda alla distribuzione delle schede per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale.
Nomino scrutatori i Consiglieri Rutallo Bruno e Ferrero Caterina.
Il voto, in base all'articolo 22, comma 3, è a scrutinio segreto con maggioranza assoluta dei componenti. Si può esprimere una sola preferenza.



(Vengono distribuite le schede per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Invito il Consigliere Segretario Chieppa ad effettuare l'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Chieppa procede all'appello nominale dei Consiglieri)



(Si procede alla votazione a scrutinio segreto, mediante deposito nell'urna della relativa scheda)



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Dallo spoglio delle schede, il risultato della votazione è il seguente: presenti 55 Consiglieri votanti 54 Consiglieri hanno ottenuto voti: Gariglio Davide 46 Lupi Maurizio 2 Schede bianche 6 eletto Presidente del Consiglio regionale il Consigliere Davide Gariglio che ha ottenuto i voti della maggioranza assoluta dei componenti l'assemblea.



(Applausi in aula)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Grazie, colleghi. Abbiamo altri adempimenti importanti, quindi rubo un solo istante.
Ringrazio i colleghi che mi hanno vo luto esprimere la fiducia. Quando sono stato eletto Presidente due anni e mezzo fa ignoravo di quanto valore fossero i colleghi presenti in Aula; in questi due anni e mezzo ho conosciuto e scoperto tanti colleghi, la maggior parte dei quali aveva sicuramente più titoli, più esperienza e più capacità di me, quindi più aspirazioni per andare a ricoprire il ruolo di Presidente.
Li ringrazio della bontà che hanno avuto nelle valutazione; dell'aver sopportato anche le mie inesperienze e le mie difficoltà. Li ringrazio per le parole di apprezzamento. Sarà mia cura e dell'Ufficio di Presidenza che verrà eletto cercare di rappresentare al meglio le anime plurali che sono in questo Consiglio. Grazie di cuore a tutti.
Colleghi, abbiamo degli adempimenti importanti e difficilmente rinviabili, che sono l'elezione dei Vicepresidenti e dei Consiglieri Segretari; cionondimeno, sono le ore 12.48 ed è stata richiesta una riunione dei Gruppi dell'opposizione che ritengo non possa non essere concessa. I tempi per recarsi a Novi Ligure per la delegazione ufficiale che rappresenterà il Consiglio regionale rendono difficile procedere all'elezione della restante parte dell'Ufficio di Presidenza.
Se i colleghi ne convengono, chiuderei qui i lavori odierni, rimanendo inteso che domani mattina la seduta inizierà non con l'esame delle interrogazioni ed interpellanze di rito, bensì con l'elezione dell'Ufficio di Presidenza.
La Conferenza dei Capigruppo, che era convocata al termine di questa seduta, è di conseguenza sconvocata e verrà riconvocata nella seduta di domani, subito dopo l'elezione dell'Ufficio di Presidenza.
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.49)



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