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Dettaglio seduta n.266 del 20/11/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ENRICO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Ferraris, Laus, Moriconi e Spinosa. Il numero legale, pertanto, è 30.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alla costituzione del "Gruppo di Forza Italia verso il Partito delle Libertà"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Tolgo pochissimi minuti all'o.d.g. dei lavori del pomeriggio, per comunicare...



PRESIDENTE

Colleghi, il Consiglio è iniziato, coloro che non sono interessati al dibattito possono recarsi fuori dell'aula. Grazie.



BURZI Angelo

La ringrazio, Presidente. Dicevo, tolgo solo pochi minuti all'attenzione dell'Aula, prima della prosecuzione dei lavori, per comunicare alcune questioni che per noi, Gruppo di Forza Italia, sono particolarmente rilevanti e che speriamo siano d'interesse anche per i colleghi, non soltanto di quest'Aula.
Ci scusiamo se questa mattina, in seguito alle consultazioni che ci hanno occupato con i colleghi del Gruppo, non siamo stati particolarmente presenti, ma abbiamo avuto bisogno di confrontarci, per decidere.
Emerge una decisione, che le è già stata comunicata in via formale come richiesta di cambiamento di denominazione del nostro Gruppo, che chiediamo, da oggi, si chiami "Gruppo di Forza Italia verso il Partito del Popolo delle Libertà".
Contestualmente, comunichiamo anche... Assessore Peveraro, vedrà che quando avrà capito smetterà di ridere! Vedrà, abbia solo pazienza di comprendere bene quello che sta succedendo, poi vedrà che le passerà definitivamente il buon umore, ammesso che l'abbia! Chiediamo, contestualmente, una modifica del nostro logo, che - ci rendiamo conto - sarà probabilmente temporanea, nell'attesa dell'assemblea del 2 dicembre che dovrà decidere, in maniera definitiva, sia la denominazione del Partito sia, eventualmente, i contenuti del logo.
Come dicevo, questa decisione è una conseguenza di quanto è avvenuto nello scorso week end, in maniera che, per quanto mi riguarda, considero emozionante e coinvolgente. È avvenuta anche una consultazione di tutti i colleghi del Gruppo, che, unanimemente, hanno aderito a tale ipotesi, che è anche l'ipotesi che contestualmente viene declinata in tutte le Regioni, in tutte le Province e in tutti i Comuni capoluogo dove siano presenti i Gruppi di Forza Italia, siano essi di maggioranza o d'opposizione.
Per quanto mi riguarda, ma lo dico a titolo personale, credendo e sperando di rappresentare anche i colleghi del Gruppo, a noi fa particolarmente piacere un partito che invochi le libertà dell'individuo dell'impresa, dell'associazione, dei comportamenti, perché sono i motivi originari che fecero nascere Forza Italia nel 1994 e che riteniamo possano avere nuova linfa oggi.
Nel riprendere quei valori antichi, che, per quanto mi riguarda, non sono cambiati, si auspica - mi permetto di dire - finalmente, anche una partecipazione della base, che non sempre è stata, nel nostro partito - noi riteniamo non soltanto nel nostro partito - così ampia e determinante come avrebbe dovuto essere.
un momento per noi importante: vedremo quali saranno le conseguenze interne nei prossimi giorni. Nell'ambito dei colloqui con le altre forze politiche, siano esse appartenenti finora alla Casa della Libertào di maggioranza - parlo di quest'Aula, evidentemente - non muoverà di un millimetro la nostra disponibilità al dialogo, perché - ripeto - i valori cui c'ispiriamo non sono cambiati. Grazie, per l'attenzione Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Resta inteso che, appena riceveremo la richiesta, questa verrà immediatamente presa in esame dall'Ufficio di Presidenza, per gli adempimenti susseguenti.
La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

In attesa degli eventi, il Gruppo che adesso si chiama "Gruppo della Libertà" continuerà a chiamarsi "Gruppo della Libertà " e si riferisce a quelli che sono i circoli della libertà, nati dal discorso di Michela Vittoria Brambilla.
Quello che succederà lo rimettiamo nelle mani di ciò che farà il Presidente Berlusconi. Non so cosa succederà; per adesso siamo ancora il "Gruppo della Libertà". Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Non me ne vogliano i colleghi del centrosinistra se approfittiamo di qualche minuto, ma mi sembra che sia successa una cosa importante, quindi non possiamo sottrarci dal fare un complimento e soprattutto un augurio al Gruppo di Forza Italia che si chiamerà "Gruppo di Forza Italia verso il Partito del Popolo delle Libertà".
Ringrazio anche il collega Burzi per le parole e la chiarezza con le quali ha affermato che i rapporti con gli alleati non cambieranno.
Non è successo niente di variato, per cui, personalmente, non posso porgere che gli auguri, anche con invidia, non lo nascondo, con tutto rispetto, se questo partito sarà, come ha detto il collega Burzi, il partito delle libertà, ma soprattutto il partito del popolo e passerà attraverso la volontà popolare del territorio.
Penso che questa sia una gran conquista sociale e politica di tutto il centrodestra. Quindi, auguri a questo Gruppo e complimenti per il coraggio che avete dimostrato, anche in questa circostanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Larizza.



LARIZZA Rocco

Su quest'importante comunicazione, voglio dire che a nessuno di noi sfugge la qualità dei cambiamenti in corso nel quadro politico italiano e le conseguenze che ne possono derivare.
Tuttavia, penso che il metodo e i mezzi siano sempre connessi al fine non so di quale libertà si parlerà, però vorrei anch'io fare i miei complimenti soprattutto per il travagliato percorso democratico che ha portato a quest'importante decisione.
Spero che non se ne prenda esempio negli altri partiti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Che ci siano delle novità lo abbiamo capito, secondo il mio giudizio personale le ho trovate positive; per la Lega Nord, se ci sono anche delle minime variazioni sul nostro programma, non ne vedo. Noi continueremo a dare l'appoggio per quello che vogliamo raggiungere.
C'è solo una cosa, se proprio vogliamo esagerare, relativamente a quanto diceva Bossi, ancora prima del 2000, cioè che ci saremmo sciolti appena avessimo raggiunto l'obiettivo del vero federalismo, che posso ribadire: penso mai.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, anch'io a nome del Gruppo di Alleanza Nazionale esprimo soddisfazione per l'intervento del Consigliere Burzi - l'ho sentito fuori; come sempre apparteniamo alla stessa parte amministrativa, alla maggioranza o all'opposizione. Questa è una novità introdotta dal Presidente Berlusconi e, come detto, noi riteniamo sia un apporto migliorativo. Se possibile, nei rapporti relativamente alle migliaia di Comuni, Province e Regioni che amministriamo insieme, si mantenga quello spirito di collaborazione e compattezza della minoranza o della maggioranza, non ci siano fughe in avanti, né dal nuovo partito, né dai partiti che non confluiranno nel nuovo partito, quale Alleanza Nazionale che non confluirà nel nuovo partito; ci sia cosiddetta dignità di saper rappresentare bene.
Posso tranquillizzare gli elettori del centrodestra della Regione Piemonte: se queste saranno le condizioni, nulla cambierà nell'azione politica, purché ci siano queste prerogative, che sono sicuro ci saranno.
Nell'interesse di rappresentare tutti quei cittadini che non amano n il Presidente Prodi né la Presidente Bresso noi non dobbiamo disperdere questo gran patrimonio che oggi è rappresentato, da una parte, dal nuovo partito che ha fondato Berlusconi, che, sostanzialmente, per il momento identifichiamo nell'ex Forza Italia e, dall'altra, in Alleanza Nazionale nella Lega Nord, nell'Unione di Centro, nel Partito Socialista, nei raggruppamenti e tutti gli altri movimenti che con la Casa delle libertà avevano un rapporto.



PRESIDENTE

Possiamo procedere.
Comunico che è giunto il congedo della Presidente Bresso, quindi il numero legale scende a 29.
Comunico altresì ai colleghi che, per ovviare a inconvenienti tipo quello che si è riscontrato la scorsa settimana, abbiamo disposto che il nuovo Ufficio di Presidenza, per un ovvio rispetto istituzionale, essendo questo in scadenza, disciplini con maggior rigore i vuoti del Regolamento quindi vada a disciplinare puntualmente i termini e le condizioni di presentazione dei congedi. La disciplina è lacunosa e, ovviamente riteniamo che questo sia un mandato da affidare al nuovo Ufficio di Presidenza per l'ovvia ragione che l'esame di questa questione deve avvenire da parte di un organismo nel pieno delle sue funzioni.
Colleghi, scusate, vi prego un attimo di attenzione.



(Il Presidente GARIGLIO comunica il rientro in Aula della Presidente Bresso e la conseguente variazione del numero legale: 29)


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Come convenuto nella seduta antimeridiana, passiamo al punto 1) all'o.d.g., che reca: "Nomine".
Comunico all'Aula che la scheda delle nomine consegnata ai colleghi è stata depurata, per ovvi motivi d'opportunità, della nomina inerente all'Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura (ARPEA) sulla quale mi è stato chiesto da parte delle forze politiche un supplemento di tempo per trovare il necessario consenso.
Si dunque proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 306 "Azienda speciale della CCIA di Cuneo 'Centro estero Alpi del mare - Cuneo" (art. 9 Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo e 1 membro supplente.


(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 141 - 44353 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 310 "Fondazione per le biotecnologie" (art. 9 statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione - designazione di 2 membri.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 142 - 44357 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 309 "Associazione nazionale allevatori bovini di razza piemontese A.N.A.Bo. Ra.Pi." (artt. 16 e 18 Statuto dell'ente) Consiglio direttivo - Nomina di 1 rappresentante



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 143 - 44358 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 311 "Associazione per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Piemonte - A.S.P." (art. 9 Statuto dell'ente) Designazione d 1 rappresentante.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 144 - 44371 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 308 "IAL - Istituto addestramento lavoratori del Piemonte" (art. 6 Statuto dell'ente) - Collegio dei Sindaci - Nomina di 1 sindaco effettivo.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 145 - 44372 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 307 "Comitato PRUUST '2010 PLAN'" - (art. 12 Statuto dell'ente) Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo..



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 146 - 44375 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 305 "Fondazione per l'ambiente 'Teobaldo Fenoglio' ONLUS" - (Art. 13 Statuto dell'ente) - Collegio dei revisori Designazione di 1 membro.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 147 - 44377 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 303 "Fondazione Michele Pellegrino - Centro studi di storia e letteratura religiosa" (art. 8 Statuto dell'ente) Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 rappresentante.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 148 - 44378 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 302 "Commissione regionale per la realizzazione delle Pari opportunità fra Uomo e Donna" (art. 3, l.r.
46/1986) - Elezione di 1 membro con riconosciuta esperienza di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetto, in sostituzione della signora Mariangela Roggero.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 149 - 44380 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

12033



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 301 "Ente di gestione del Parco naturale della Val Troncea" (art. 9, comma 9, l.r. 12/1990) - Consiglio Direttivo - Nomina di 1 membro con esperienza in materia forestale, agronomica e turistica in sostituzione della Signora Alessandra Arbinolo.



(Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 150 - 44389 del 21 novembre 2007)



PRESIDENTE

Nomino scrutatori il Vicepresidente Pichetto Fratin e il Consigliere Auddino.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Renderemo noti i risultati nel corso della seduta.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 inerente a "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 344, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 9 Nel corso della seduta antimeridiana è stata esaurita la discussione generale sull'articolo 9.
Passiamo alla discussione e alla votazione degli emendamenti.
Il primo è un emendamento tecnico di coordinamento (in analogia con l'articolo 2) segnalato da alcuni Consiglieri.
Si tratta di correggere il comma 1 dell'articolo 9 alla luce dell'emendamento all'articolo 2: Laddove recita "La Regione riconosce le competenze proprie specifiche degli Enti locali e dei soggetti pubblici e privati, operanti nel campo sociale", va corretto, conformemente all'articolo 2 emendato, in questo modo: " La Regione riconosce le competenze proprie specifiche degli Enti locali e dei soggetti pubblici privati e dell'associazionismo operanti nel campo sociale ". Utilizziamo la stessa dizione dell'articolo 2.
Parallelamente, alla fine del comma 1, dove si legge "soggetti pubblici e privati", queste parole vanno sostituite dalle parole "gli stessi soggetti".



(L'Assemblea, unanimemente, acconsente)



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Rossi, Ghiglia Dutto: Al comma 1 sostituire la parola "coordina" con la parola "promuove".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
un emendamento dal quale ci aspettiamo una risposta positiva da parte dell'Assessore. Pertanto, mi limiterò ad ascoltare il parere dello stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Sottolineo che il coordinamento é una delle funzioni principali della Regione, perciò la Giunta non ritiene opportuno modificare il testo. Il parere, evidentemente, vale anche per l'emendamento successivo.
A nostro giudizio, il testo deve rimanere immutato: "...in materia di sicurezza integrata, ne coordina gli interventi e promuove e sostiene accordi...".
Il coordinamento della Regione, assieme alla programmazione, è fondamentale. Non riteniamo, pertanto, di accertare l'emendamento.



PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Bossuto si è scongedato. Il numero legale pertanto, è 30 (con 5 congedi).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Rossi, Ghiglia Dutto: Al comma 1 eliminare le parole "e promuove".
La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Come avevo preannunciato poco fa, la Regione, oltre a coordinare "promuove e sostiene". Non accogliamo, dunque, quest'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Comunico che si è scongedato il Consigliere Moriconi. Il numero legale è 30 (con 4 congedi).
Emendamento rubricato n. 14 bis) presentato dal Consigliere Rossi: Al comma 2 dopo la parola "promozione" inserire la parola "realizzazione".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta esprime il parere positivo su quest'emendamento. Il testo risulta come segue: "...per la promozione e la realizzazione di politiche di sicurezza integrata".
In pratica, sono state aggiunte le parole "...e la realizzazione".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14 bis, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia, Buquicchio: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata): al comma 3, dopo il periodo "riguardano in particolare" sono aggiunte le parole "e devono prevedere almeno tre delle tipologie indicate".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento, che riteniamo possa essere migliorativo della legge intende sancire una modalità con cui possono essere stipulati i patti locali per la sicurezza, nel senso che prevede che fra gli interventi individuati al comma 3, almeno tre tipologie degli interventi indicati siano presenti nei patti affinché si possano stipulare.
Perché senza quest'articolo, sarebbe sufficiente -faccio un paradosso ma può anche non essere tale - che un insieme di Comuni attivasse un progetto di mediazione e prevenzione di conflitti sociali e culturali perché la Regione possa prevedere un patto per la sicurezza integrata. Noi crediamo, invece, che inserendo almeno tre delle tipologie indicate innanzitutto si risponda a quello che, se non altro, è il titolo della legge (nonché il titolo dell'articolo), cioè "Politiche integrate di sicurezza"; in secondo luogo, si possa individuare una migliore qualità dei patti locali per la sicurezza.
Noi riteniamo che questo sia uno degli emendamenti che può migliorare la legge anche se, in qualche modo, facciamo un lavoro che avrebbe dovuto fare la maggioranza, nel senso che è un articolo che sotto un punto di vista normativo certamente migliora la norma, ma non è uno di quegli emendamenti che noi riteniamo determinanti per un miglioramento sostanziale della legge in oggetto o dell'articolo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta accoglie l'emendamento, non come sostitutivo, ma come aggiuntivo, formulandolo come segue: "...gli interventi volti a realizzare patti locali per la sicurezza integrata riguardano in particolare le azioni sottoelencate e devono prevedere almeno tre delle tipologie indicate".
Penso che, in questo modo, completi il pensiero del collega Vignale. In pratica, si aggiunge "...le azioni sottoelencate e devono prevedere almeno tre delle tipologie indicate".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per noi va bene, come per altro era stato già indicato nel documento presentato dall'Assessore. Tuttavia, chiediamo di modificare l'emendamento perché risulta presentato dal Gruppo d'Alleanza Nazionale ma, agli atti non ci avevo fatto caso - richiede la sostituzione d'alcune parole con quelle che noi indichiamo e non l'aggiunta.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio: vorremmo modificare l'emendamento n. 41 altrimenti, se venisse votato così come l'abbiamo presentato, modificherebbe la legge non come viene recepita dal testo presentato dall'Assessore. È da intendersi, quindi, come emendamento aggiuntivo a quanto esistente, ma come soppressivo rispetto ad alcune parole.



PRESIDENTE

Proporrei al Consigliere Vignale, se ritiene di modificare l'emendamento, di riformularlo in maniera tale da metterlo in votazione nella formulazione definitiva.
L'emendamento del Consigliere Vignale va inteso in questo modo: Al comma 3: "Gli interventi volti a realizzare patti locali per la sicurezza integrata riguardano, in particolare:" vanno aggiunte le seguenti parole: "le azioni sottoelencate e devono prevedere almeno delle tre tipologie indicate".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41) modificato sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata): al comma 3, il punto a) è sostituito con: "a) interventi volti ad accrescere la vivibilità di aree degradate, in particolare quelle urbane o dove è più alto il rischio per la sicurezza dei cittadini;" Emendamento rubricato n. 44) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni, Boniperti: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata): al termine aggiungere "esercizi pubblici, artigianali e commerciali" Emendamento rubricato n. 71) presentato dai Consiglieri Botta, Vignale Casoni, Boniperti: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata) dopo il comma 3, lettera a), dopo le parole "criminalità diffusa" aggiungere le parole "anche con la dotazione di impianti tecnologici per rendere più sicuri luoghi, esercizi pubblici, artigianali e commerciali" Emendamento rubricato n. 55) presentato dai Consiglieri Ferrero, Vignale Ghiglia, Botta: "Art. 9 comma 3 lettera a bis) (nuova lettera) a bis) compartecipazione finanziaria ad investimenti strutturali volti al potenziamento o alla nuova realizzazione di presidi locali di pubblica sicurezza;" La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Illustro tutti gli emendamenti presentati all'articolo 9. Parto dalla lettera a) come sub emendamento ad un emendamento già presentato dai Consiglieri della Lega Nord.
L'emendamento n. 44 che prevedeva di dotare di impianti tecnologici per rendere più sicuri esercizi pubblici commerciali ed artigianali, escluse le grandi aree distributive, viene trasferito non alla lettera c), ma alla lettera a).
All'emendamento della Lega che recita: "anche con la dotazione di impianti tecnologici per rendere più sicuri luoghi" si aggiungono le parole: "esercizi pubblici artigianali e commerciali". Si riprende l'emendamento n. 44 che diventa subemendamento n. 71.
Relativamente all'emendamento n. 42. In alcune parti di questo articolato si sono sostituiti degli interventi che erano delle azioni già previste nella legge votata dal centrodestra nel 2006. L'emendamento n. 42 prevede: "interventi volti ad accrescere la vivibilità di aree degradate in particolare quelle urbane o dove è più alto il rischio per la sicurezza dei cittadini".
L'emendamento che era rubricato n. 43 -non ricordo se ha avuto un'altra numerazione - che è stato sottoscritto tanto dal Gruppo di Alleanza Nazionale, che dal Gruppo della Lega Nord, intende tutelare i piccoli comuni di pianura, collina e montagna. Questo per un motivo particolare perché si ritiene o, meglio, la stampa, la comunicazione, in molti casi evidenzia gli aspetti più negativi che accadono nelle grandi aree urbane.
In realtà accade, come per esempio è accaduto in un piccolo paese del Canavese nelle ultime settimane, che ci sia stato un numero di rapine notturne all'interno delle case, assolutamente elevato. Anche quello che era stato un paese o una comunità in cui, sostanzialmente, vi era una sensazione di sicurezza maggiore o un numero di reati minori rispetto a quelli delle aree urbane, in realtà, questi crimini, creano una situazione di particolare disagio non soltanto per coloro i quali li hanno subiti, ma anche per le famiglie che temono di subire un crimine simile.
Noi crediamo che gli interventi nelle aree urbane dove è più a rischio l'insicurezza dei cittadini, vadano affiancati ad interventi della sicurezza dei territori di piccoli comuni di pianura, collina e montagna.
Abbiamo ritenuto opportuno cassare le lettere e), f), g), h) e i) al comma 3 in quanto crediamo che lo sviluppo della mediazione dei conflitti l'assistenza e l'aiuto alle vittime dei reati (questo perché già richiamato all'articolo 4, che per altro non viene cassato); le politiche di sicurezza di genere o le iniziative nelle scuole tese alla formazione di diritti didattici e educativi, siano certamente importanti, ma non siano preminenti per garantire una norma che interviene davvero sulla sicurezza. Crediamo sia particolarmente importante e, unitamente al subemendamento n. 71 l'emendamento che, in qualche modo, caratterizza le proposte emendative fatte dal Gruppo di Alleanza Nazionale, è l'emendamento n. 55 presentato insieme ad alcuni Consiglieri di Forza Italia, peraltro trasformato o sul quale abbiamo già presentato un ordine del giorno. Crediamo sia importante prevedere la compartecipazione finanziaria ad investimenti strutturali volti al potenziamento o alla nuova realizzazione di presidi locali di pubblica sicurezza.
Questi sono gli emendamenti presentati dal nostro Gruppo consiliare oltre a quello che sarà un nuovo articolo - il 9 ter - in riferimento alla popolazione nomade Crediamo che gli emendamenti del Gruppo di Alleanza Nazionale soprattutto in questo caso abbiano dimostrato che vi erano due possibilità di scrittura anche dell'articolo 9, una con interventi mirati a realizzare azioni volte davvero a migliorare la sicurezza dei cittadini, perché tanto le telecamere quanto lo stanziamento di fondi per la realizzazione o il potenziamento di nuovi presidi di pubblica sicurezza sono certo interventi che danno maggiore sicurezza o l'attenzione per i piccoli medi Comuni.
Sono dimostrazioni concrete di come si possa accrescere la sicurezza all'interno della nostra regione, a differenza invece di quello che riteniamo essere un articolo, come abbiamo detto nella discussione generale relativamente all'articolo stesso, che dà delle finalità generali, ma non individua le modalità con cui attuare le stesse.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Vignale che ha fatto un'illustrazione puntuale di tutti gli emendamenti.
Procederei, per chiarezza, a richiamarli uno per uno e a chiedere il parere della Giunta sui singoli emendamenti, in maniera tale che i Consiglieri possano sapere esattamente di volta in volta la posizione della Giunta su ciò per cui si vota.
Emendamento rubricato n. 42.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

L'emendamento 42, così come è stato formulato, non viene recepito riteniamo, infatti, che la lettera a) non possa essere sostituita, perch comprende vari problemi e vi dà risposta, inoltre, accoglie successivamente un emendamento della Lega Nord che completa tutto quello che chiede anche il Gruppo di Alleanza Nazionale.
Quindi, l'emendamento così com'è non lo recepiamo.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi chiederemmo all'Assessore, così come abbiamo illustrato tutti gli emendamenti, se anche successivamente potesse dare il parere della Giunta sui singoli emendamenti presentati dal nostro Gruppo consiliare, in particolare modo riferiti all'articolo 9, relativamente al subemendamento 71 e all'emendamento 55, sui quali chiediamo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Registriamo la richiesta che viene fatta a nome del Gruppo di Alleanza Nazionale sugli emendamenti n. 71 e 55. Solo su questi due emendamenti è richiesta la votazione per appello nominale.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Incomincerei con l'emendamento rubricato n. 55 di Alleanza Nazionale e Forza Italia.
Come si era d'accordo, si presenterà un ordine del giorno in cui vengono recepite le istanze di quest'emendamento. Si tratta di inserire nel bilancio 2008 la cifra di un milione di euro..



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento n. 55 non viene accettato dalla Giunta regionale che però è disposta ad accettare un atto di indirizzo del Consiglio regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

L'emendamento 71 s'inserirebbe quindi nella lettera a). La lettera a) non la lasceremmo così com'è, aggiungendo, quando sarà ora, l'emendamento della Lega, con cui diciamo: "La riqualificazione e la rivitalizzazione urbanistica di parti del territorio con interventi finalizzati alla dissuasione delle manifestazioni di microcriminalità diffusa, anche con la dotazione di impianti tecnologici per rendere più sicuri i luoghi". Noi riteniamo che i luoghi rappresentano tutti coloro che vivono in quei luoghi, che hanno negozi in quei luoghi e che lavorano in quei luoghi. Noi non possiamo metterci a specificare se si tratta di un commerciante piuttosto che di un artigiano.
Queste categorie, quindi non i singoli negozi, le contempliamo nell'emendamento c).
Quindi, un emendamento così formulato la Giunta non lo recepisce.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo illustrato insieme gli emendamenti presentati e siamo intervenuti sulla legge, perché sostanzialmente, fra le tante proposte che il Gruppo di Alleanza Nazionale aveva presentato, n'erano state accolte due, l'ordine del giorno che sostituiva l'emendamento n. 55 e il subemendamento n. 71, che, oltre ai luoghi aggiungeva anche "esercizi pubblici artigianali e commerciali".
Ora, se da giovedì scorso ad oggi è cambiato qualcosa, ce lo dovete dire, però è ovvio che la nostra posizione, che è stata sobria e doverosa rispetto alla discussione di una legge importante come quella sulla sicurezza, deve tenere conto che si cambiano quelli che erano accordi in termini positivi, cioè suggerimenti che l'opposizione ha presentato e che erano stati recepiti dalla maggioranza.
Mi auguro che nel tourbillon delle discussioni dei tanti emendamenti sia soltanto una svista; è soltanto una cosa da chiarire.
Lo dico all'Assessore, al Presidente e anche ai colleghi con cui abbiamo discusso questi emendamenti, altrimenti diventerebbe davvero difficile un prosieguo della discussione quando quello che era un accordo sancito a parole - perché noi della parola ci fidiamo - non viene più rispettato.



PRESIDENTE

Colleghi, dispongo una breve sospensione per un più puntuale esame degli emendamenti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.08 riprende alle ore 16.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 8) all'o.d.g. che reca: "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti.
Proposta di deliberazione n. 306 "Azienda speciale della CCIA di Cuneo 'Centro estero Alpi del mare - Cuneo" (art. 9 Statuto dell'Ente) - Collegio dei revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo e 1 membro supplente.
Proclamo nominati quale membro effettivo il signor Cerati Marco e quale membro supplente, la signora Ceravolo Maria Carmela.
Proposta di deliberazione n. 310 "Fondazione per le biotecnologie" (art. 9 statuto dell'Ente) - Consiglio di amministrazione -designazione di 2 membri.
Proclamo designati in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione per le Biotecnologie i signori Paganotto Sergio e Turra Massimiliano.
Proposta di deliberazione n. 309 "Associazione nazionale allevatori bovini di razza piemontese A.N.A.Bo. Ra.Pi." (artt. 16 e 18 Statuto dell'ente) Consiglio direttivo -Nomina di 1 rappresentante.
Proclamo nominato quale rappresentante in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione nazionale allevatori bovini di razza piemontese A.N.A.Bo.Ra.Pi., il signor Rocca Francesco.
Proposta di deliberazione n. 311 "Associazione per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Piemonte - A.S.P." (art. 9 Statuto dell'ente) Designazione di 1 rappresentante.
Proclamo designato quale rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione dell'Associazione per lo sviluppo scientifico e tecnologico del Piemonte A.S.P., il signor Paonessa Giuseppe Proposta di deliberazione n. 308 "IAL - Istituto addestramento lavoratori del Piemonte" (art. 6 Statuto dell'ente) - Collegio dei Sindaci - Nomina di 1 sindaco effettivo.
Proclamo nominato, quale sindaco effettivo in seno al Collegio dei sindaci dello IAL il signor Bussone Sergio.
Proposta di deliberazione n. 307 "Comitato PRUUST '2010 PLAN" - (art. 12 Statuto dell'ente) Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 membro effettivo.
Proclamo nominato il signor Ricciardiello Marco quale membro effettivo.
Proposta di deliberazione n. 305 "Fondazione per l'ambiente 'Teobaldo Fenoglio' ONLUS "- (Art. 13 Statuto dell'ente) - Collegio dei revisori Designazione di 1 membro.
Proclamo designata, quale membro in seno al Collegio dei revisori dei conti della Fondazione per l'Ambiente "Teobaldo Fenoglio" ONLUS, la signora Sibille Fiorenza.
Proposta di deliberazione n. 303 "Fondazione Michele Pellegrino - Centro studi di storia e letteratura religiosa" (art. 8 Statuto dell'ente) Consiglio di Amministrazione - Nomina di 1 rappresentante.
Proclamo nominato quale rappresentante nel Consiglio di amministrazione della "Fondazione Michele Pellegrino" - Centro studi di storia e letteratura religiosa, il signor Parola Alessandro.
Proposta di deliberazione n. 302 "Commissione regionale per la realizzazione delle Pari opportunità fra Uomo e Donna" (art. 3, l.r.
46/1986) - Elezione di 1 membro con riconosciuta esperienza di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetto, in sostituzione della signora Mariangela Roggero.
Proclamo eletto il signor Giusti Lamberto.
Proposta di deliberazione n. 301 "Ente di gestione del Parco naturale della Val Troncea" (art. 9, comma 9, l.r. 12/1990) - Consiglio Direttivo - Nomina di 1 membro con esperienza in materia forestale, agronomica e turistica in sostituzione della Signora Alessandra Arbinolo".
Proclamo nominato il signor Polastro Franco.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" (seguito)


PRESIDENTE

L'esame disegno di legge n. 344 "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 9 Ricapitolando, sull'emendamento rubricato n. 42 la Giunta regionale ha espresso parere negativo così come sull'emendamento rubricato n. 55.
Sul subemendamento rubricato n. 71 (all'emendamento rubricato n. 16bis) ha chiesto di parlare l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Accogliamo il subemendamento rubricato n. 71, così com'è stato formulato



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 42), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Botta)



PRESIDENTE

Il numero legale è, come già dichiarato, 30.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 71), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, annulliamo la votazione, perché deve essere disposto l'appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale (come richiesto da Alleanza Nazionale) sul subemendamento 71).



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 8 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16 bis, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 55) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Botta Vignale, Ferrero: Art. 9 comma 3 dopo la lettera a) aggiungere:" compartecipazione finanziaria ad investimenti strutturali volti alla ristrutturazione o recupero di presidi locali di pubblica sicurezza o alla riconversione a tale scopo di strutture di proprietà comunale, allocati prioritariamente nei comuni inferiori ai 15.000 abitanti e con un finanziamento massimo fino ad euro 100.000"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 70) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata): al comma 3, il punto b) è sostituito con: "b) accrescimento della sicurezza nei territori di competenza dei piccoli comuni di pianura, collina e montagna;"



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 43), è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 44), è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15 bis) presentato dal Consigliere Botta: Art. 9 al comma 3 punto d) inserire dopo le parole "enti locali" le parole "con attenzione ai piccoli comuni"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15 bis), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia, Boniperti: Art. 9 comma 3 lettera d) cassare le parole "prevenzione sociale e"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 46) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta, Vignale: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata) al comma 3: emendamento soppressivo dell'intera lettera f)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 47) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta, Vignale: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata) al comma 3: emendamento soppressivo dell'intera lettera h).



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 48) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Al comma 3 al punto h) dopo la parola: "infanzia;" inserire le parole "e degli anziani"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Mi auguro che ci sia un voto favorevole da parte dell'Assessore affinché nel punto h) del comma 3, inerente a "le politiche di sicurezza di genere e di tutela dell'infanzia" si aggiunga anche la dicitura "degli anziani". Aspetto che la collega Cotto presenti anche un emendamento che aggiunga la dicitura "e delle donne".
Comunque, crediamo che gli anziani siano soggetti assolutamente deboli che meritano una particolare attenzione quando si parla di politiche di sicurezza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17 bis, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 49) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta, Vignale: Art. 9 (Patti locali per la sicurezza integrata) al comma 3 emendamento soppressivo dell'intera lettera h) Indìco la votazione palese sull'emendamento 49) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Abbiamo esaurito gli emendamenti sull'articolo 9.
Per dichiarazione di voto sull'intero articolo, ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Innanzitutto, mi aspettavo che l'Assessore desse qualche risposta sulle questioni che avevo sollevato nella discussione generale di quest'articolo in particolare per la parte che è stata modificata dall'articolo 2 e che è la stessa frase del vecchio articolo 2 riportata all'inizio dell'articolo 9. Secondo noi dovrebbe essere quella, così come modificata sull'articolo 2, diversamente avremmo..



PRESIDENTE

Le abbiamo modificate in sede di coordinamento tecnico come primo emendamento della seduta pomeridiana all'unanimità.



ROSSI Oreste

La ringrazio, Presidente. Questa è già una soluzione, è già una risposta favorevole.
Sono stati recepiti alcuni emendamenti anche se in parte modificati su richiesta dell'Assessore, cosa che sicuramente c'induce a migliorare il nostro parere su quest'articolo, sul cui dettato rimaniamo comunque contrari, in quanto riteniamo che ci siano troppi punti legati non ad una legge sulla sicurezza, ma ad una legge che - ripetiamo - riguarda di più i servizi sociali e l'assistenza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, com'emendato.
Il Consiglio approva.
Passiamo agli emendamenti che istituiscono l'articolo 9 bis.
Il primo emendamento è il n. 25 ter, che sostituisce il 25 bis, che a sua volta sostituiva il 25.
Dunque, gli emendamenti 25 e 25 bis sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 25 ter) presentato dai Consiglieri Buquicchio Laus, Pozzi, Ricca, Manolino, Lepri, Muliere, Turigliatto, Pizzale: Dopo l'art. 9 del disegno di legge n. 344 è inserito il seguente articolo: "art. 9 bis (Norme in materia di Polizia locale) 1.Gli operatori di polizia locale che espletino funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza possono essere dotati di presidi tattici, di limitato impatto visivo, ai fini della prevenzione e della tutela della propria incolumità personale.
2. L'individuazione di tali presidi difensivi, distanziatori e d'autosoccorso, nonché le modalità d'impiego, sono materie di specifico regolamento regionale, da emanarsi entro sessanta giorni a cura della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente.
3. La Regione, verificata la fattibilità, sentito il Consiglio delle autonomie locali, promuove l'istituzione di un numero unico attraverso il quale chiunque possa attivare il comando di polizia locale più vicino al luogo della richiesta d'intervento".
I Consiglieri Cavallaro e Spinosa hanno ritirato le loro firme dall'emendamento in esame.
La parola al Consigliere Buquicchio per l'illustrazione.



BUQUICCHIO Andrea

Con quest'emendamento chiediamo di introdurre un nuovo articolo che riguarda le norme in materia di polizia locale.
Vorrei sottolineare che un accordo di maggioranza (chiamiamolo così anche se non si è ritenuto di aderire tutti, ma non importa) aveva stabilito che il sottoscritto, rappresentante l'Italia dei Valori ritirasse la proposta di legge n. 310 sull'argomento, avendo la possibilità di inserirne il contenuto con un emendamento, nel disegno di legge n. 344 della Giunta.
Sull'argomento e, quindi, su questo nuovo articolo, che consta di tre commi, affrontiamo quelle che sono le norme in materia di polizia locale dove si stabilisce che è possibile dotare i "civich" (vigili urbani polizia locale) di presidi tattici di autodifesa quando, oltre a funzioni di polizia giudiziaria esplicano, su richiesta del Sindaco e autorizzazione del Prefetto, anche funzioni di pubblica sicurezza.
A questo punto, tengo a chiarire che normalmente la maggior parte dei vigili urbani, a differenza di quanto si crede, non hanno il cosiddetto manganello: ciò che si vede nello stivale è la paletta per dirigere il traffico.
Ci tengo a precisare che noi non parliamo di "manganello", e ritengo estremamente strumentale confondere i termini delle questioni. A mio giudizio, è un problema serio e non si tratta di introdurre la possibilità di dotare i "civich" (o chi per loro) di manganelli. Non si tratta di manganelli. Non hanno i manganelli. Hanno tutti, invece, la pistola.
Quando si chiede ai Vigili Urbani di svolgere oltre alla funzione di Polizia Giudiziaria anche quelle di Pubblica Sicurezza, per coloro che ritengono che, in termini di strumenti di autodifesa, non sia possibile concedere nulla, significa chiedere a questi operatori di affrontare malintenzionati, delinquenti e criminali a mani nude, come se fossero tutti esperti di karatè o di arti marziali. Personalmente, lo ritengo abbastanza "indecente" oltre che insostenibile.
Sono loro che, a gran voce, chiedono non strumenti di offesa, ma strumenti di autodifesa. E i bastoni distanziatori sono degli strumenti di autodifesa, perché servono a poter tenere lontano i delinquenti, proprio come da ragazzi facevamo con i cani rabbiosi e randagi nelle passeggiate in campagna in bicicletta, che ci assalivano: si staccava un ramo di un albero e si tenevano lontani i cani che tentavano di aggredirci.
Avere uno strumento per tenere lontano qualcuno che esprime una chiara volontà in termini di aggressione, penso sia più che legittimo.
Se poi si ritiene - mi riferisco all'osservazione del Consigliere Chieppa - che la Polizia locale non debba svolgere funzioni di Pubblica Sicurezza, lo Stato dovrebbe allora essere nelle condizioni di fornire numericamente, oltre che qualitativamente, mezzi e uomini deputati all'ordine pubblico (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza). Nel momento in cui questo non avviene, ma si chiede ai Vigili Urbani di svolgere quelle funzioni, io penso che sia giusto dotarli di uno strumento di autodifesa e non di offesa, appunto per l'autodifesa e non per la repressione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Come l'Assessore e i Consiglieri sanno, abbiamo espresso un giudizio critico su questa proposta, non solo in sede di Commissione, ma anche in seguito. I motivi, riassunti brevemente, sono tre.
Innanzitutto, il primo giorno siamo intervenuti in due per esprimere una valutazione positiva su questa legge. Ci pare che alcune modificazioni avvenute in corso d'opera (o che stanno avvenendo) abbiano, almeno in parte, mutato quello che è lo spirito fondamentale su cui questa è nata una specie di slittamento progressivo che comprendiamo perfettamente, ma che su alcuni punti cambia quella che era la filosofia con la quale l'Assessore Caracciolo aveva presentato inizialmente questa legge.
La seconda questione riguarda una confusione che, a nostro giudizio continua a persistere tra la Polizia locale e i corpi di Polizia nazionale deputati, questi ultimi, a compiti e a finalità differenti (oltre che essere dotati anche di mezzi differenti).
L'Italia, oltretutto, è un Paese che ha sostanzialmente tre corpi di Polizia o tre Armi nazionali, che fanno capo, per un paradosso, a Ministeri differenti (Ministero degli Interni e delle Finanze), per cui aggiungere "compiti specifici per i "civich", per la Polizia locale o i Vigili urbani (chiamiamolo come preferiamo), non lo riteniamo un fatto positivo. Semmai ci pare che accentui ulteriormente la confusione.
La terza questione è che tutto questo richiede sostanzialmente una forma di preparazione. Quando si parla di "manganello estensibile" o di "distanziatore", la questione non riguarda tanto se la lunghezza è di 40 centimetri o di 80, o se la molla sia più o meno rapida, eccetera.
Comprendiamo perfettamente i problemi di sicurezza che vi sono in taluni quartieri; riceviamo continue segnalazioni. Crediamo, però, che occorra una preparazione specifica, che non è solamente tecnica. Quanto è accaduto negli ultimi tempi, l'incrudirsi di forme di delinquenza e di malavita, il disastro sociale che cresce e che si manifesta tragicamente anche in queste forme, dimostra uno stato di impreparazione non solamente tecnica, ma anche civile o civica. Non faccio l'elenco dei vari casi accaduti negli ultimi anni, ma vi ricordo, ad esempio, il ragazzo deceduto a Ferrara, che non è morto per un incidente banale; o l'emigrato polacco che è stato ammazzato in Canada a scosse elettriche e a botte.
Ricordiamo che il termine delle scosse elettriche è anche comparso nelle discussioni in Commissione, e non solo in questi ultimi giorni, ma è derivato da una forma di mentalità, di preparazione e di convinzione che alcuni corpi o alcuni settori hanno, per cui alla gravità dei fatti sociali, alle forme di malavita o di casi individuali, si risponde in maniera sempre più cruenta. Non vorremmo, appunto, che norme di questo tipo diventassero uno strumento per far verificare casi estremamente gravi davanti ai quali ci potrebbe essere anche una serie di responsabilità non di poco conto.
Il parere che esprimiamo è dunque questo, all'interno di una legge che abbiamo giudicato positiva e che ci pare rispondere, almeno in parte, ad un problema complessivo che cresce, con alcuni interventi che non saranno risolutivi, ma che vanno incontro, a nostro avviso, ad alcuni bisogni complessivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'articolo 10, presentato dal collega Buquicchio, sia una delle poche parti condivisibili di questa legge, per un motivo sostanziale e non tanto (o non solo) per cosa propone.
Si parla, infatti, di interventi concreti, a differenza della rimanente parte dell'articolato della legge (è la critica che abbiamo mosso, in molti casi, a questa legge).
Grazie agli emendamenti all'articolo 9, e a quest'articolo, una legge che rischiava di essere inutile in termini di interventi, dà alcune - poche risposte concrete.
Perché è importante l'intervento relativamente alla polizia locale di cui all'articolo 10 o 9 bis? Perché noi abbiamo un'idea di polizia locale che è anche quella che alcune province, spesso del centrosinistra, ma non sempre, hanno voluto, cioè il mantenimento dei singoli corpi di polizia municipale.
Altri esempi della nostra regione sono la provincia di Asti e molti altri esempi in Italia. Quasi tutte le province toscane, gran parte delle province liguri, gran parte delle province emiliane, hanno istituito corpi di polizia provinciale.
Si parla di polizia locale, faccio un esempio sulla validità che potrebbe avere un corpo di polizia provinciale e, di conseguenza, questa norma qualora venisse approvata. Nella provincia di Torino ci sono 315 comuni, più dell'80% ha un numero di abitanti inferiore ai 5000 abitanti quindi svolge compiti di polizia locale che, quasi sempre, si limitano a quello di fare il messo notificatore, o presenziare alle feste comandate con la divisa. Per il resto sono, a tutti gli effetti, diventati amministrativi del comune. Il numero di poliziotti municipali presenti all'interno della provincia di Torino, escludendo le grandi aree urbane (dove città come Moncalieri e Nichelino hanno una loro polizia locale che ha la dignità, la forza e la presenza di quella di capoluoghi di provincia perché per numero di abitanti sono città simili) supera le 500 unità.
Persone che sono dotate di divisa, di armi, in molti casi di auto, ma che non possono svolgere il loro ruolo.
Singolarmente non è possibile fare sicurezza, perché non ci si pu turnare, perché non lo si può fare neanche in modo singolo o in due.
L'esempio dei corpi di polizia provinciale insegna come si possono utilizzare le molte polizie locali presenti sul territorio che, unitamente alle stazioni dell'Arma dei carabinieri, sono gli unici soggetti che garantiscono prevenzione e, in alcuni casi, repressione all'interno dei nostri territori, in particolar modo nei comuni minori e nei comuni in cui c'è minor presenza di presidi di pubblica sicurezza.
Pertanto noi riteniamo, anche considerando il fatto che viene lasciata libertà alle singole province di decidere su come utilizzare i corpi di polizia municipale all'interno dei loro territori, che questo articolo possa essere uno degli articoli che dà qualche risposta concreta certamente non è la rivoluzione, ma dà qualche risposta concreta agli operatori, anzitutto, di polizia locale e può anche garantire, con la loro presenza, grazie alla loro maggiore autorevolezza e alla loro maggiore sicurezza, una sicurezza maggiore ai cittadini piemontesi.
Crediamo che l'emendamento n. 25 bis sia da accogliere e sia uno degli emendamenti che qualifica, non fosse altro perché dice una cosa pratica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino: ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire in merito all'emendamento perché visto che stiamo discutendo di sicurezza non si può prescindere dal ragionare su questa proposta che ritengo molto intelligente e molto utile da parte del Consigliere Buquicchio.
Non tanto perché si parla di un emendamento alla proposta legislativa quanto perché mi pare che in Aula alcuni colleghi, probabilmente, non hanno percepito a fondo qual è il vero significato di agenti di polizia locale.
I timori che ha manifestato prima il Consigliere Dalmasso non sono da ricondurre a questo emendamento perché mi pare che tutti i fatti citati dal Consigliere non si siano mai e non possono nemmeno verificarsi, con carichi a danno o a favore di vigili urbani. Si tratta di altre operazioni, si tratta di altre situazioni.
Chiunque abbia svolto un minimo di esercizio amministrativo in ambito provinciale o in ambito comunale, non può prescindere dal sapere che noi dobbiamo tutelare e preservare prima di tutto l'incolumità personale degli operatori e non di chi vuole delinquere, sia essa micro o macro criminalità. L'interesse reciproco di noi Istituzioni - quindi dalle piccole alle grandi istituzioni come la Regione - deve essere anzitutto direi prioritariamente, quello di tutelare gli agenti di polizia locale.
L'emendamento è molto chiaro dice: "quando espletino funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza" quindi non stiamo parlando di operatori che dirigono il traffico - con tutto il rispetto per coloro che svolgono questa mansione - così come quella di controllare i divieti di sosta, stiamo parlando di funzioni di polizia giudiziaria e di sicurezza nelle quali, mi permetterei di dire, non bastano neppure i presidi tattici.
Invito chiunque di voi abbia voglia di fare un esercizio di verifica di controllo del territorio in provincia o nelle province, ad andare di sera nei comuni delle nostre province piemontesi quando si devono fare servizi di controllo, di vigilanza o di prevenzione, in quali condizioni psicologiche devono muoversi i vigili. Vigili che non sono certamente dotati di armi tecnologicamente avanzate, qui nessuno chiede di dotarli di ulteriori mitragliette o armi contundenti, ma lavorano in condizioni di timore, non sapendo mai a cosa vanno incontro, con pattuglie a volte fatte di due persone al massimo e non di squadre di quatto, di sei o di due macchine come fanno i carabinieri, la polizia e altri organi di controllo.
Non si può prescindere dal fare una netta distinzione sulle funzioni se vogliamo veramente che la legge sulla sicurezza abbia un minimo di credibilità non tanto per tutti gli altri argomenti della sicurezza di cui negli altri articoli si è parlato, ma di credibilità per quello che riguarda gli organi di polizia locale che aspettano di vedere un segnale dalla Regione Piemonte, un segnale di rispetto, un segnale di considerazione per il lavoro oscuro, ma importantissimo, che svolgono.
Credo che non si possa prescindere dall'emendamento e che debba essere assolutamente inserito tra gli emendamenti importanti, utili ai nostri agenti di polizia locale.
Prima di tutto, ripeto, dobbiamo pensare agli agenti e non a chi deve o può permettersi di avere la libertà di provocare, di istigare, o di delinquere. Assolutamente gli agenti, assolutamente la polizia locale.
Questo ragionamento credo che valga su 1205 comuni della regione Piemonte.
Se il discorso sulla città di Torino può essere sfumato dal momento che c'è una presenza massiccia e costante di carabinieri, di polizia e di altri tutori dell'ordine, nei paesi e nei comuni delle province nostre questo non c'è, la sicurezza e l'incolumità dei cittadini viene messa spesso a repentaglio anche semplicemente da microcriminalità, quindi i presidi tattici sono la cosa di minima che noi dobbiamo fare per dotare i nostri vigili, di un minimo di attenzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Innanzitutto un complimento al primo firmatario, Buquicchio, perché ha declinato un emendamento nel quale neppure il miglior doroteo della tradizione democristiana sarebbe riuscito a descrivere e a nascondere, fra le righe, la parola "manganello". Ma le cose bisogna chiamarle con il loro nome.
Comunque, bravo, Buquicchio, anche se non hai avuto il coraggio sintattico e letterale di andare fino in fondo; peraltro, con questo stile tardo-doroteo, hai forse ingannato due dei sottoscrittori iniziali: leggo che i colleghi Spinosa e Cavallaro hanno ritirato la firma all'emendamento successivamente, forse quando hanno capito che si trattava del "manganello".
Per entrare nel merito dell'emendamento, doppiamente bravo, Buquicchio per esser riuscito a sollevare il problema, non solo dialettico, sull'uso di uno strumento di difesa e di controllo, in alcuni casi assolutamente necessario, per le Forze dell'ordine, e in particolare, per i Vigili e la polizia urbana.. Innanzitutto, per una risposta adeguata al pericolo; ci sono molte situazioni di emergenza - risse, minacce - di persone ubriache o sottoposte a turbative dovute all'uso di stupefacenti, in cui a mani nude non si può operare e nello stesso tempo non si possono usare, ovviamente armi da fuoco. L'utilizzo di questi sistemi di difesa e anche di dissuasione, non particolarmente incisivi possono aiutare a risolvere situazioni che potrebbero prendere pieghe drammatiche, con un uso sproporzionato delle armi di difesa da parte delle Forze dell'ordine.
Con l'ausilio di questi strumenti, si riesce ugualmente ad intervenire e a dare risposte adeguate, e non esagerate, al pericolo.
Inoltre, più di una volta, specie nei comuni piccoli, come abbiamo sottolineato in altre occasioni, la Polizia municipale è composta spesso solo da una persona, a volte, l'unica in dotazione del Comune piccolo di riferimento, oppure per esiguità di personale.
Queste forme di dissuasione, quindi, sono uno strumento importante che la Polizia urbana sul territorio piemontese deve assolutamente darsi.
Pertanto, esprimiamo il voto favorevole all'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Dopo il collega Vignale, intervenuto per dare la propria adesione all'emendamento, io intervengo per dare formalmente quella del Gruppo.
Emendamento che, com'è noto, non guarda alle firme: ringrazio anch'io il collega Buquicchio, che l'ha presentato, ma anche le molte firme del centrosinistra. Questo sta a significare che noi non guardiamo chi firma un emendamento, ma la sostanza, il messaggio che veicola, e credo addirittura si tratti di un emendamento che, se accolto, favorirà meno incidenti tra la Polizia municipale e eventuali malintenzionati. Oggi, infatti, molte volte gli agenti di polizia municipale urbano si trovano ad usare o le mani o la pistola, in dotazione a coloro che pattugliano le nostre città in servizio notturno. In alcuni casi, in eventuali momenti di paura, il vigile si ritrova con null'altro strumento che le sue nude mani, per fronteggiare malintenzionati persone che li minacciano, ubriachi, drogati ed altre situazioni di difficoltà. Come si sa, uno dei compiti principali della polizia municipale è pattugliare, soprattutto di sera, giardini ed altre zone non sicure.
Il nostro Gruppo voterà convintamente l'emendamento; d'altronde, già altri emendamenti presentati da Alleanza nazionale davano il senso non di una legge repressiva, ma di quanto emerge nel titolo stesso: legge per la sicurezza: inseriamoci contenuti di sicurezza reale, concreti, visibili.
Così come negli emendamenti precedenti sono stati recepiti sistemi di videosorveglianza, anche per esercizi commerciali, mi pare opportuno autorizzare i presidi tattici - manganelli. Inoltre, all'articolo 3, si richiede la fattibilità dell'istituzione di un numero unico da attivare in caso di necessità. Non sempre, infatti, si conoscono a memoria i numeri per chiamare i vigili urbani in caso di necessità. Un numero regionale attivabile in qualunque momento, può essere un'ulteriore comodità, un ulteriore presidio di sicurezza per i cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere segretario Chieppa, che chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Devo ancora iniziare l'intervento e già partono gli schiamazzi...
La farò davvero breve.
Ho ascoltato gli interventi di alcuni Consiglieri, anche di maggioranza, e l'affermazione più ricorrente è stata "avanziamo questa proposta di emendamento perché intendiamo dare voce e tutelare gli agenti di ". Invece, ci troviamo di fronte ad un emendamento che tende surrettiziamente, ma neanche tanto, a modificare le finalità, i compiti, il ruolo e le funzioni degli agenti del Corpo di Polizia locale, tendendo a trasformarli nell'ulteriore Forza di Polizia delegata al mantenimento dell'ordine pubblico.
Badate, mi permetto di dire che questa è una questione estremamente seria - estremamente seria! Credo che noi dovremmo batterci, così come facciamo, per chiedere ai Corpi che sono delegati a quello - Polizia, Carabinieri, ne abbiamo tanti nel nostro Paese, troppi! - il mantenimento dell'ordine pubblico anche, ma mettere in condizione la Polizia locale di svolgere quei ruoli che noi stessi, in quanto Regione, gli abbiamo assegnato. Come? Per esempio aprendo una vertenza con il Governo; chiedendo al Governo di poter coprire i 1.200 circa vuoti in organico dei Corpi di Polizia locale, perché trovo che ci sia una sostanziale impossibilità, non tanto nella città di Torino quanto fuori dalla città di Torino, a ricoprire dignitosamente e a espletare dignitosamente quelle funzioni.
Come si risponde, invece, all'esigenza di sicurezza dei cittadini e alle legittime esigenze di quelle lavoratrici e di quei lavoratori? Fregandosene di quelli che sono i problemi concreti, posti anche da quei lavoratori, e dicendo: "Guarda, a noi dei tuoi problemi non ci interessa intanto ti diamo un'arma ulteriore".
Il Consigliere Buquicchio la può mettere come vuole, ma il manganello estensibile, di cui si discute, è una pericolosa arma offensiva in grado di provocare danni seri in chi lo subisce, ma anche in chi lo usa.
Allora, occorrerebbe avere la coerenza fino in fondo di chiedere la revisione della legge regionale che citavo prima e aprire una discussione seria sui ruoli, compiti e funzioni dei Corpi di Polizia locale.
C'è una legge sul piano nazionale e credo che il Consiglio regionale debba sollecitare il Parlamento ad approvarla; c'è una posizione sostenuta da tutte le organizzazioni sindacali, anche quelle più rappresentative CGIL, CISL e UIL, che chiedono altro rispetto al tema della sicurezza. Noi crediamo che non si garantisca maggiore sicurezza trasformando i Corpi di Polizia locale nell'ulteriore Forza di Polizia deputata al mantenimento dell'ordine pubblico; siamo preoccupati da questo punto di vista.
Concludo avendo terminato anche il mio tempo.



(Scampanellìo del Presidente)



CHIEPPA Vincenzo

Chiudo, Presidente.
Mi rivolgo al primo firmatario, Presidente Buquicchio, dicendogli che è ancora in tempo a ritirare questa proposta di emendamento e aprire, invece un percorso...



PRESIDENTE

Per cortesia, le chiedo di chiudere, ha già sforato il 20% del tempo a sua disposizione.



CHIEPPA Vincenzo

Ha ragione, Presidente, chiudo subito.
...aprire e chiedere, invece, l'apertura di un percorso serio di consultazioni con quei lavoratori, con la società e con il nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chieppa.



CHIEPPA Vincenzo

Chiudo, Presidente, davvero.
Simile appello rivolgo anche alle Consigliere e ai Consiglieri del Partito Democratico, che, secondo me, stanno compiendo un gravissimo errore votando un emendamento di questo genere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Signor Presidente, in genere, mi esercito nel tentare di capire le motivazioni e le regioni di chi non la pensa come me. Ho cercato di analizzare questo problema a partire dal punto di vista espresso precedentemente dal Consigliere Manolino.
Sono d'accordo - chi può non esserlo? - che occorre anche pensare alle persone che vestono in divisa, che si chiamano Vigili urbani, e che noi mandiamo in giro.
Provo a capovolgere il suo ragionamento, provo a pensare alle persone che commettono atti di microdelinquenza e alla loro tutela.
Prego i colleghi se riescono ad immaginare la situazione. Svolgo un discorso, come il Consigliere Chieppa, vertente interamente sulle leggi, ma vorrei che, ogni tanto, provassimo a vedere la realtà. Ad esempio, pensiamo alla classica fiera di primavera o d'autunno di una media città, come Ciriè, dove abitavo, oppure Chieri, in cui arrivano migliaia di persone tra cui, in mezzo, come il miele attira le api, i microdelinquenti, come avviene da sempre, non è cosa nuova. È un fenomeno naturale che avviene quando ci sono questi assembramenti, può accadere anche ai giovani che gli venga rubato il portafoglio, ma può capitare anche a me, che sono già vecchietto. Da noi capita che anche nei paesi vicini ci siano frotte di vigili per regolare la viabilità, le auto in sosta e i problemi connessi non tanto per dare multe, ma per incamminare e anche per evitare i fenomeni di vendita abusiva.
In mezzo a questa situazione, improvvisamente, il vigile vestito in divisa ben riconoscibile con il cappello si trova davanti una vecchietta aggredita: ha la pistola, cosa fa? Quello che aggredisce, di solito, ha tre o quattro persone attorno. Io ho provato ad immaginare la situazione: faccio finta di non vedere? Sto lì rischiando che quello dietro mi prenda la pistola e me la punti alla testa? La estraggo? No, nessuna delle tre ipotesi, ragazzi, è un'ipotesi percorribile perché un vigile in divisa che sia lì non per scopi di PS che si trova davanti ad una persona aggredita non deve fare finta di niente, non pu estrarre la pistola, non deve neanche aspettare che, avendola lì, qualcuno gliela prenda.
Allora, scusatemi, abbiate pazienza, mi pare talmente ovvio quello che farebbe se, magari, avesse un'arma da autodifesa, nell'interesse - provo a capovolgere la situazione - non tanto suo, ma dei tre o quattro microdelinquenti che gli sono attorno, perché se lui tira fuori la pistola la situazione diventa pericolosissima; se non la tira fuori, da parte loro vi è la voglia di prendergliela: è molto pericoloso, ragazzi! Guardate che non è possibile pensare sempre che si usi male quello che gli si consegna in mano, non è capace ad usarlo, è pericoloso, è chiaro, io non faccio il vigile urbano proprio perché noi sarei capace di farlo, ma glielo si insegna, scusate!



PRESIDENTE

Colleghi, comunico che si è scongedato il Consigliere Laus, pertanto i Consiglieri in concedo risultano Spinosa, Ferraris e Bresso. Il numero legale è 31.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, noi siamo favorevoli, come già detto in tempi non sospetti, all'emendamento che aveva annunciato di presentare, che poi ha presentato e che ha deciso di mantenere il collega Buquicchio. Siamo convinti che sia giusto che coloro che si occupano della sicurezza del territorio, che girano a piedi, in macchina, in moto, operando anche con servizi notturni e spesso disarmati - non tutti i Corpi municipali dotano i loro componenti - abbiano almeno il diritto di un qualcosa che gli permetta di intervenire senza obbligatoriamente usare le mani. Perché? Perch corrono pericoli seri. Pensiamo, ad esempio, ad una persona squilibrata magari drogata, magari malata o con ferite, perché possono aver a che fare con persone ferite. Possono intervenire per sedare una rissa, ma può essere molto difficile per loro poterlo fare, semplicemente perché rischiano anche solo con il contatto fisico nel separare due contendenti di cui magari uno con ferite, un contatto fisico con del sangue, quindi rischiano anche di contrarre delle malattie.
Non si tratta solo del manganello o del dissuasore, ma anche dell'uso di particolari guanti di protezione che, oggi, ad esempio, non hanno perché utilizzano guanti di ordinanza normali, che non danno nessun tipo di tutela perché sono permeabili. Quindi il contatto con del sangue potrebbe tranquillamente infettare operatori della polizia municipale che tante volte intervengono, in un bar o per strada, per sedare una rissa. Succede regolarmente.
Pertanto, bisogna dare a queste persone la possibilità di avere una barriera rispetto a coloro nei cui confronti devono intervenire, è un atto di civiltà e di garanzia nei confronti di persone che rischiano la loro stessa vita. Nell'avere a che fare con due persone che litigano, o con una persona che dà segni di squilibrio o è alticcia, un conto è trovarsi di fronte a persone a mani nude, un conto è trovarsi di fronte una persona in grado di arrecare un'offesa più pericolosa di quella che arrecherebbe a mani nude. Quindi, di fronte a un vigile munito di presidi tattici di autodifesa potrebbero smettere di litigare e far finta di niente, una rissa potrebbe essere sedata senza dover intervenire fisicamente.
Noi vediamo l'uso del manganello o di dissuasori non tanto come oggetti atti ad offendere se non nel caso peggiore, quando proprio non c'è altro da fare, ma come oggetti atti a difendersi da aggressioni e per intimorire il cosiddetto avversario, che potrebbe anche essere un gruppo di giovani che litiga in una piazza. Quindi si tratta di deterrenti nei confronti di coloro che stanno litigando, che magari non sono criminali, ma semplicemente persone alticce o che litigano per motivi di sport (ad esempio, pensiamo a quello che succede a seguito delle partite).
Niente di più facile che succeda che agenti di polizia municipale si trovino a rischiare una colluttazione, ma con un deterrente possono evitare la colluttazione.
Nel caso in cui debbano difendersi, preferisco che l'agente di polizia municipale, che magari è dotato di pistola (penso al corpo di polizia municipale di Alessandria, dove i vigili sono armati), quando si trova a dovere intervenire per questioni non esageratamente gravi, prima di tirar fuori la pistola e intervenire con una pistola in mano, avendo il manganello o il dissuasore, intervenga con quelli. Un conto è prendersi una manganellata su una gamba o su un ginocchio, su un braccio o sulla mano, un conto è se il vigile, avendo solo la pistola in mano, tira un colpo di pistola che potrebbe anche scappare durante una colluttazione: sarebbe molto peggio.
Se devo scegliere, preferisco che l'agente di polizia municipale abbia la possibilità di usare prima un deterrente e, solo in un caso estremo, la pistola.



PRESIDENTE

La parlare il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

In questo intervento mi sento un po' di raccogliere il testimone dell'intervento precedente fatto dal collega Chieppa, in cui si invitava il proponente l'emendamento ad avere ancora un attimo di riflessione sul tema che è molto delicato. Ogni volta lo dico fino alla nausea, anzi, mi sto nauseando da solo, però credo che in quest'Aula spesso abbiamo confuso i termini della questione che si andava a discutere. Credo che in quest'Aula forse presi e un po' attanagliati dalle vicende del territorio, alcune reali, alcune meno, abbiamo interpretato questa legge dandole delle potenzialità che forse non le competevano neanche.
Come diceva bene Dalmasso nel suo intervento, in questo paese, che ha già molte polizie, le Forze dell'ordine potranno fare sempre meno il loro lavoro di polizia e sempre più faranno altre attività, che sono quasi di militarizzazione del territorio. Sappiamo che l'esercito di leva, che aveva lasciato il posto a quello volontario, prevede un numero piuttosto ampio di persone destinate all'interno degli organi polizia, di professionisti dell'esercito che lasciano i vari corpi di appartenenza.
Questo vuol dire due cose nello specifico. Innanzitutto, comporta la carenza sempre più macroscopica di donne all'interno dei corpi di polizia e quindi una disparità di genere, un ritorno al passato piuttosto evidente.
L'altra conseguenza è che avremo un corpo di polizia che avrà sempre più una formazione di pattugliamento del territorio in zone operative di guerra, e che svolgerà sempre meno attività di altro tipo.
I vigili sono in rapporto con il territorio e con la gente intervengono dove si apre un problema che non è sempre di carattere militare. Non sempre un conflitto si affronta a colpi di mitra; a volte per fortuna, l'intervento è a monte, oppure su tematiche che non sono ancora a quei livelli.
Fare della polizia municipale l'ennesima forza di polizia, credo sia un grosso errore. Credo che sia frutto dell'equivoco di questi giorni e sono sicuro che chi interverrà, anche dopo in questo dibattito, evidenzierà questa falsariga di un argomento che, in realtà, quest'Assemblea non sa affrontare del tutto.
Dotare questo paese di un quinto corpo di polizia nazionale significa soprattutto, fare i conti senza l'oste. Qual è l'oste? Prima di tutto i vigili urbani stessi. Sarebbe bello ascoltare, sentire e capire come vedono il loro ruolo. Non mi pare che tra le loro aspettative ci sia quella di diventare dei poliziotti.
Non parlo di lavoratori che non vogliono lavorare. Sono lavoratori che fanno con passione il loro lavoro e non mi pare che la loro prospettiva sia di agire come agenti armati di tutto punto come in alcuni film di fantascienza. Però mi pare che, a forza di evocarlo, ci stiamo arrivando magari erigendo un bel muraglione attorno alle città.
Prima di tutto, chi fa quel lavoro con passione non chiede questi strumenti, ma chiede altri tipi di aiuto, e questo l'ho detto più volte e lo ribadirò ancora. Bisogna parlare, dialogare un attimo con loro per comprendere. Crediamo che la polizia municipale debba fare interventi coercitivi in casi rari, come per esempio in alcuni interventi su alcune situazioni familiari complicate o in alcune situazioni di degrado sanitario, ancora prima che delinquenziale.
Tolta qualche funzione di polizia giudiziaria, grazie ad un nostra normativa elaborata in passato, i vigili hanno un ruolo anticriminale, che però è efficace fino ad un certo punto. Sappiamo di un'operazione molto riuscita da parte dei vigili urbani su alcuni geometri del Comune di Torino, dieci anni fa, frutto di una loro inchiesta, con gli arresti avvenuti pochi giorni fa. Ci sono state altre operazioni brillantemente riuscite, che i vigili hanno effettuato come investigatori e non tanto come agenti armati da ordine pubblico.
Inoltre, c'è una legge nazionale che regolamenta e predispone l'arma personale ai vigili urbani, però parla di automatica, parla di pistola.
Quando si parla di tutti altri strumenti - in proposito, c'è un ordine del giorno presentato da noi - invito il collega Buquicchio a considerare che è opportuno disciplinare questo argomento, capire di che cosa possono essere dotati i vigili urbani e di che cosa è opportuno dotarli, ma a livello nazionale. È mai possibile che in una città abbiano un certo tipo di attrezzatura e siano visti come settimo corpo di polizia nazionale, mentre in un'altra siano visti molto più semplicemente come un corpo di polizia municipale a quel fine addestrati e a quel fine attivati nell'operare? Credo che potrà essere compito di quest'Assemblea non inventarsi interventi futuristici e fantascientifici, ma chiedere e sollecitare il Governo affinché regolamenti al più presto una materia lacunosa, tant'è che da un mese discutiamo di un argomento senza approfondirlo e senza forse conoscerne tutti gli aspetti.
Grazie.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà



ROBOTTI Luca

Nella mia non lunghissima carriera ma ormai ventennale carriera politica ho avuto qualche esperienza con i manganelli: non li ho mai usati ma di manganellate ne ho prese.
Quindi in quest'Aula bisogna parlare sapendo di cosa si parla e non parlare a vanvera.
Di manganelli ce ne sono due tipi: c'è un manganello in gomma cotta che solitamente, se viene scagliato contro una persona, non produce fratture, o quantomeno produce fratture semplici. Poi ci sono altri manganelli, che sono i cosiddetti "tonfa", che sono quelli con una molla di metallo, che hanno un'anima fatta di una molla di metallo, che una volta aperti e scagliati ad alta velocità contro un braccio, una gamba o una parte del busto di una persona, provocano delle fratture complesse, perch c'è questa parte di metallo che, quando colpisce l'osso, lo frantuma in tanti pezzi.
Ora, stiamo discutendo di una legge che permetterà ai nostri comandi di polizia locale di dotare tutti i propri uomini a disposizione di questo strumento di difesa, così come è stato definito, sapendo di parlare di cose di cui non si sa quale sia la funzione e l'utilizzo.
Parliamo così, per buttare fuori aria dalla bocca. Non va bene così colleghi. Addirittura ci sono colleghi che ci dicono che i corpi di polizia municipale ce li chiedono. Ma quando mai! Siamo al paradosso che diciamo una falsità per giustificare l'introduzione di uno strumento di offesa che un cittadino normale non pu acquistare, perché non sono strumenti in libera vendita.
Oggi in Italia, per acquistare uno strumento di offesa di questo genere, bisogna avere il porto d'armi per difesa personale; neanche le guardie giurate senza un'autorizzazione straordinaria e particolare del Prefetto possono dotarsi di quello strumento di offesa.
Ora, siamo di fronte ad una scelta che non esito a giudicare e a definire come una scelta pericolosa, perché non solo andiamo in qualche modo ad intaccare la funzione istituzionale, che è data dalla legge regionale ai nostri corpi di polizia municipale, ma trasformiamo agli occhi dei nostri cittadini i nostri vigili urbani in una forza di polizia che non avrà né quelle funzioni né quelle possibilità né quella formazione.
Noi oggi seriamente rischiamo di mettere a repentaglio la stessa sicurezza dei nostri agenti di polizia municipale. Non solo, ma li potremmo anche mettere nelle condizioni, nel caso in cui sia necessario, di poter svolgere funzioni di ordine pubblico oggi esclusivamente assegnate ai corpi di polizia, come carabinieri e polizia di Stato. Perché? Nel momento in cui un nostro vigile urbano avrà il manganello e lo avrà sulla base di una legge regionale, e occorre mantenere l'ordine pubblico allo stadio, oltre alla polizia e ai carabinieri, manderemo anche un battaglione di vigili urbani di Torino; quindi manderemo i nostri vigili urbani, che sono nati per tutelare i nostri cittadini su base territoriale, per essere vicini ai nostri cittadini, per rispondere a compiti di polizia amministrativa nella quotidianità, a svolgere pericolosi compiti di ordine pubblico, senza che magari ne abbiano neanche la formazione! Voi sapete che il comando di polizia municipale in questi anni ha cercato di fornire questi manganelli ai propri agenti, e sapete anche benissimo che i prefetti hanno intimato ai comandi delle polizie locali che avevano attribuito ai propri agenti questi strumenti, di ritirare dai cinturoni di questi agenti di polizia municipale i manganelli, perché la legge non lo consentiva.
Credo che stiamo commettendo un errore, perché rincorriamo delle paure che non esistono: stiamo commettendo un errore, perché vogliamo attribuire funzioni alla nostra polizia locale che non devono esserle attribuite.
Stiamo commettendo un errore perché diamo ai nostri agenti di polizia locale la possibilità di avere problemi sul piano personale e della sicurezza personale nello svolgimento di pericolosi compiti che non gli sono attribuiti dalle loro funzioni di istituto.
Anticipo la nostra dichiarazione di voto: voteremo convintamente contro questo emendamento, perché riteniamo che abbia nella propria cultura dominante con cui è stato pensato e scritto un tipo di approccio verso la società e verso i problemi della società di tipo autoritario. E questa cultura, a me e a noi comunisti, non va bene, perché è una cultura che non deve contraddistinguere il centrosinistra.
Per questa ragione, voteremo contro e faremo una battaglia perch continui a permanere dentro il centrosinistra una cultura di solidarietà di civiltà e contro ogni forma di violenza, anche quella che viene esercitata dalla forza pubblica contro le persone.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Noi siamo favorevoli a quest'emendamento presentato dal collega Buquicchio. Sarebbe facile fare dell'ironia e sarebbe facile ricevere dell'ironia; e sarebbe facile fare i discorsi che alcuni colleghi dell'estrema sinistra hanno fatto, evocando in questo tipo di strumento difensivo un elemento viceversa offensivo.
Ricordo alle anime candide, rispettano ovviamente la loro opinione, che il 90% circa degli agenti di polizia municipale è dotato di uno strumento che ha una canna, ha un grilletto ed ha un caricatore approssimativamente di 9 colpi.
Non hanno il tappino rosso davanti alla canna, non è una pistola lanciarazzi, non è una pistola super boom, ma trattasi di Beretta calibro 9.
Prima domanda, colleghi: ci sono diverse leggi nazionali - c'è un nostro ordine del giorno - in discussione da troppi anni in Parlamento che cercano di dare un nuovo status ai corpi di polizia municipale, che si trovano oggi ad essere un ibrido fra una sorta di polizia amministrativa e una vera e propria ulteriore forza di polizia.
Allora, delle due l'una, e in questo rientra, a nostro avviso l'emendamento del collega Buquicchio. O i corpi di polizia municipale sono dei semplici contravventori - così come capita spesso al Comune di Torino dove servono solo per fare cassa - e allora via la pistola, perché la pistola non serve.
Perché se non c'è anche un ruolo di sicurezza e di controllo del territorio, è evidente che per dare delle multe, è sufficiente una biro e un blocchetto e finisce la storia. Via la pistola! Allora mi sarei aspettato dai colleghi della sinistra estrema Presidente, un emendamento in cui si dice che i corpi di polizia municipale del Piemonte vengono disarmati e viaggiano con blocchetto e matita. Vi avrei riconosciuto quanto meno un po' di coerenza. Caro Consigliere Robotti, preoccuparsi più di una molla che di un proiettile mi sembra sinceramente, la quintessenza, la sublimazione dell'ipocrisia. Se il mio incarico comporta, girando armato e percependo un'indennità di pubblica sicurezza, la dissuasione e la prevenzione - lettera a) e d) - devo essere dotato di quegli strumenti che fanno meno male possibile e offendono il meno possibile la persona che potrebbe essere autrice di un reato, oppure faccio altro e mi metto a segnare il numero di una targa. La storia delle armi da fuoco, e delle armi contundenti in genere, ci insegna aritmeticamente che, da quando hanno inventato le pallottole, in tutte le guerre, sono aumentati i morti. Quando si prendevano a randellate, come si vede nei cartoni animati in cui un personaggio picchia il tyrannosaurus rex con un bastone, il famoso manganello invocato da Robotti, senza molla, ne morivano molti meno e venivano usati per altri fini. O siete coerenti, e chiedete di disarmare il corpo di polizia municipale, oppure votate l'emendamento. Preferisco che qualcuno prenda una mollata, piuttosto che una pistolettata. A voi la decisione, con un minimo, una volta tanto, di coerenza.



PRESIDENTE

Informo i Consiglieri che si è scongedata la Presidente Bresso, il numero legale rimane sempre 31.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto insieme ad altri Capigruppo di maggioranza l'emendamento avente come primo firmatario il Consigliere Buquicchio. L'ho fatto non perché sia portatore, né io né altri Consiglieri, di un approccio autoritario a questo tema, o perché sia privo di sentimenti di solidarietà e civiltà nell'intendere il ruolo di chi deve garantire la sicurezza pubblica sul territorio, ma perché sono convinto che la possibilità di dotare di presidi tattici, non di armi, i vigili urbani, possa essere elemento di dissuasione in alcune situazioni in cui questi possono trovarsi ed estremamente utili per lo svolgimento del loro compito.
Vorrei portare un esempio. Il vigile del mio paese è una donna, le infrazioni che rileva più frequentemente riguardano il superamento dei limiti di velocità (chi percorre la strada che porta ad Ivrea può notare che le motociclette arrivano anche a 186 chilometri all'ora). Un giorno nell'espletamento del suo lavoro, è stata assalita e minacciata da motociclisti che erano stufi di vedersi appioppare le multe e il depennamento dei punti sulla patente. Se avesse potuto avere a disposizione un presidio tattico che le avrebbe consentito di tenere a distanza di sicurezza le persone che la stavano minacciando, si sarebbe sentita un po' più sicura e questo non avrebbe certamente messo in discussione l'approccio tollerante rispetto a chi commette infrazioni sul territorio.
Devo anche sottolineare come il contenuto dell'emendamento sia assolutamente al condizionale: possono essere dotati di presidi tattici quindi non c'è nessun obbligo rispetto all'utilizzo dei presidi tattici, e certamente non può essere imposto contro la volontà dell'operatore, che già oggi può rinunciare a portare la pistola, e molte volte lo fa, come in tante realtà che si conoscono. Non trovo assolutamente che vi sia incoerenza tra la proposta del Consigliere Buquicchio che abbiamo sottoscritto, e un approccio solidaristico, di civiltà e non autoritario della materia che stiamo trattando.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio il Consigliere Buquicchio perché con questo emendamento ha un po' vivacizzato il dibattito ma, più che altro, da buon politico qual è, ha stanato le rivalità interne alla sua maggioranza. Più che rivalità ideologiche, mi sembrano rivalità politiche. Chissà per quale motivo è stato presentato dal Consigliere Buquicchio, perché mi sembra un emendamento che poteva essere presentato un po' da tutti, anche se qualcuno l'ha definito autoritario.
Mentre ero attento a consultare i miei dati, i miei voti, ascoltavo le affermazioni del Consigliere Robotti, il quale ha detto: " È solo un'apparenza", "la paura non esiste"; "tutto quello che vediamo in giro è solo apparenza...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Robotti)



SCANDEREBECH Deodato

Non ci sono problemi, viviamo nel paese delle meraviglie.
Consigliere Casoni, non pensi al viaggio che vorrebbe fare nelle vacanze di Natale, guardi questa bella città, ce la invidiano tanti.
Consigliere Robotti, lei è scappato da Asti perché lì lo prendevano a manganellate, non la volevano più, ed è venuto a Torino. Adesso vede una città bella, migliore di quella di Asti, ma non è così. Mentre Asti è una città vivibile, una città in cui si può camminare per strada ed avere meno paura, la percezione che hanno i cittadini torinesi è un po' diversa da quelli che hanno gli astigiani. A parte questa differenza, penso sia un problema generale.
Il vigile che gira per la città funge già da deterrente nei confronti del piccolo delinquente, della delinquenza in generale. Se poi il vigile viene dotato di uno strumento che è solo apparentemente pericoloso e che servo solo per legittima difesa, è ancora meglio.
I cittadini si stanno attrezzando in modo collettivo, rivolgendosi anche ad agenzie specializzate. L'altra sera hanno fatto vedere in televisione un servizio di una società milanese che tutela la sicurezza nelle ville lombarde e hanno presentato un manuale per prevenire, in qualche modo, un'eventuale aggressione sia da parte di un ladro che da parte di un delinquente per strada.
Che cosa è emerso da questi esperti? È meglio non essere armati quando siamo in casa o quando siamo per strada, perché potrebbe essere un elemento d'urto, un elemento pericoloso, ma chi deve prevenire la sicurezza e l'ordine pubblico e tutelarle, penso che un manganello sia il minimo che possa avere. Bene ha fatto il Consigliere Buquicchio, indipendentemente dalle ideologie di alcuni dei suoi colleghi che, a seconda dell'occasione diventano a favore o meno di eventuali iniziative.
Personalmente, ho proposto un emendamento che prevedeva che si munissero le forze dell'ordine di attrezzature adeguate, compatibilmente con i programmi nazionali e, quindi, in accordo col Ministero. Però nella vostra maggioranza ci sono forze estremiste, secondo le quali va tutto bene, per cui la Polizia non ha bisogno di ulteriori mezzi, né di macchine computer o quant'altro. Basta andare in Corso Vinzaglio a fare una semplice denuncia per accorgersene: bisogna aspettare minimo tre o quattro ore perché non hanno neppure i computer per scrivere! Poi è chiaro che ci sono i corpi speciali che dispongono dei mezzi. Ma chi, invece, in qualche modo, svolge la funzione di deterrente, per migliorare la qualità della vita riducendo il pericolo pubblico, non ha gli strumenti necessari per farlo.
Dal punto di vista simbolico, poteva essere l'occasione per fare vedere che abbiamo fatto qualcosa di concreto e di serio, non solo una legge utopistica dove c'é tutto all'insegna del sensitivo, ma non del pratico.
Mi auguro che la Giunta esprima il parere positivo su quest'emendamento. Io, ovviamente, sono a favore e voterò in tal senso.
Spero che anche gli altri facciano lo stesso. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione molti interventi e volevo soltanto precisare i motivi per cui ho sottoscritto e voterò per questo emendamento.
In primo luogo, ha caratteristiche difensive e non offensive o autoritarie, come è stato definito; credo, infatti, che l'incolumità personale degli operatori di Polizia che esplicano funzioni di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza rientri nella sicurezza delle persone.
Il secondo motivo è perché questo emendamento non è alternativo alla richiesta di aumento di organici di Polizia; non è alternativo al potenziamento di mezzi e di strumenti per le forze di Polizia; non è alternativo a tutto ciò che è stato detto da colleghi autorevoli anche della maggioranza, come auspicabile.
Mi associo a loro nell'auspicare l'aumento delle dotazioni per le forze di Polizia, degli strumenti, delle macchine, della benzina per le medesime e quant'altro.
In terzo luogo, quest'emendamento prevede che l'individuazione di questi presidi e le modalità d'impiego siano definite in uno specifico regolamento regionale.
Rivolgo dunque alla Giunta e all'Assessore un invito sentito, affinch nel predisporre questo Regolamento regionale, vengano ascoltati, perch possano fornirci il loro contributo di richieste e di esperienza, i rappresentanti dei lavoratori, i quali potranno contribuire a rendere questo regolamento efficace, utile e rispondente agli obiettivi che questo emendamento si propone e che complessivamente la legge sulla sicurezza vuole ottenere per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri, anche perché sono stupito che un collega dell'opposizione, per il quale nutro profonda stima, non abbia rilasciato un suo piccolo contributo.
Intervengo perché alcuni concetti che sono stati espressi oggi credo che meritino una qualche espressione, non certo per convincere chi ha opinioni diverse dalla nostra, che è quanto tuttora mi rende perplesso.
Perché su questo tema il dibattito di oggi, al di là dei toni, non ha aggiunto niente. I Gruppi della sinistra (che possiamo chiamare radicale sinistra o la "cosa rossa", come dice il collega) hanno un'opinione, che è la loro da sempre. Potrebbe essere interessante, se qualcuno volesse riflettere - anche io ringrazio il collega primo firmatario, ma sarebbe credo riduttivo, se non per l'oneroso lavoro che è stato svolto, nel raccogliere, attorno ad un pensiero, il consenso degli altri che hanno firmato (e lo so per esperienza diretta) - constatare, non sporadicamente e non singolarmente, come elementi di altri gruppi e di altri partiti portatori di culture non identiche per esempio alla nostra, hanno visioni non identiche, ma ragionevolmente più affini rispetto a quella legittima ma diversa, che alcuni Gruppi della sinistra esprimono. Il problema non sta qua, ma nelle valutazioni complessive e nell'omogeneità che oggi riscontriamo sul tema della sicurezza, ieri o forse domani sul tema delle infrastrutture, certamente dopodomani quando parleremo di bilancio e di come utilizzare le sue risorse, che costringano - perché di questo io avverto il pericolo - componenti eterogenee di pur legittimo pensiero a stare insieme.
E allora, siccome il discorso è serio, e come tale è inutile, vado per battute.
Intanto ringrazio il collega Robotti, perché noi abbiamo un modesto notiziario, che chiamiamo "Striscia delle opposizioni", a cui tutti i Gruppi dell'opposizione sinora hanno contribuito. Credo che lo faranno anche in futuro, ma non per l'obbligo di appartenenza ad una comune casa ma per la scelta di un comune sentire, e quindi colgo l'occasione anche per ringraziare degli auguri di buon lavoro che i colleghi di minoranza ci hanno rivolto in questo percorso.
Noi utilizzeremo parte dell'intervento di oggi del collega Robotti e parte dell'intervento sullo stesso tema che il collega Robotti aveva già fatto in discussione generale, perché ci sembra più che esaustivo per spiegare ai "nostri" perché noi siamo diversi. Crediamo che bastino le sue parole per testimoniare perché noi stiamo dall'altra parte e nessuna potrebbe essere più efficace.
Vorrei inoltre tranquillizzare il collega Bossuto perché in termini di fantascienza credo che sia stato dimostrato un attimo prima che il collega Leo è in grado di fare dei seminari anche nel Tibet, perché la sua conoscenza, non solo in questa materia, ma certamente in questa, è molto ampia.
Il problema, però, è che non è fantascienza. Robotti crede che lo sia ma i nostri cittadini - e non perché lo dico io, ma perché lo sostengono loro - avranno un'altra opinione: mangeranno male, l'aria sarà sporca o più probabilmente avranno ragione.
Collega Robotti, ogni tanto - ma lo dicono con molto rispetto - mi ricordi quello che guida a 300 l'ora in un'autostrada contromano, e che dice: "No, no, sono gli altri che vanno in contromano!". È una vecchia battuta, che vedo con piacere che a te non fa ridere. D'altronde sei comunista, quindi qualche problema sul senso dell'umorismo non puoi che averlo.
Vorrei ricordare un piccolo articolo di stamattina, perché il collega Robotti ci ha anche aiutato a parlare di autorità. È proprio vero che noi siamo portatori - riteniamo assolutamente legittimi - di una scuola che insegnava un tempo pochissime cose nelle elementari e poche di più fino ai 13 anni. Che cosa insegnava? La gerarchia, la disciplina, l'autorità e il rispetto per l'autorità.
Chi superava l'esame di quinta elementare, che non era mica d'obbligo perché un tempo aveva un valore, nei tre anni successivi alcuni riuscivano a comprendere il concetto di autorevolezza e finiva lì. Per cui, a 13 o 14 anni, questi "cittadini" avevano un sano rispetto di alcune cose, avendole imparate con le buone o con le meno buone.
Leggete l'articolo del noto editorialista Gramellini di questa mattina la "foglia di fico" che questo giornale di "estrema sinistra" usa per rendersi pluralista, e leggendolo crediamo di poter comprendere quale sia il nostro punto di vista, che è diverso dal vostro, pur legittimo. Noi riteniamo anche che sia quello a larghissima maggioranza, oggi, non solo di quest'aula, ma del nostro Paese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Solo due brevi annotazioni.
La prima è che condivido quanto altri esponenti della maggioranza hanno espresso, riguardo al fatto che l'emendamento potrebbe sortire l'effetto di generare una trasformazione del ruolo della Polizia municipale.
Quest'ultima la preoccupazione che condivido con quanti mi hanno preceduto.
Questa possibile trasformazione del ruolo, la vedo anche riferita a quanto ha espresso la Consigliera Pozzi. Se ho ben inteso, la collega ha affermato "approviamo l'emendamento e in seguito sentiremo i lavoratori per un Regolamento circa l'uso dello strumento di cui li dotiamo".
Personalmente, ritengo che proprio su queste parole sarebbe necessaria una riflessione: perché dotarsi dello strumento e successivamente sentire coloro che tale strumento dovrebbero utilizzare? Ritengo che il modo con cui siamo arrivati al voto di quest'emendamento, che non ha permesso una valutazione complessiva ed approfondita in Commissione, è evidenziato proprio dalle parole di chi vorrebbe rendere utilizzabile questo strumento.
Penso sarebbe meglio non procedere su questa strada, approvare la legge così com'è ed eventualmente, con un approfondimento con gli operatori predisporre una "leggina" che permetta l'introduzione dello strumento di cui li vogliamo dotare.
Se, invece, dopo averlo introdotto per legge, i lavoratori ci rispondessero "noi questo strumento non lo vogliamo" faremmo un Regolamento in contrasto con l'atto legislativo che abbiamo approvato. O diamo per scontato che i lavoratori saranno favorevoli oppure che, in caso contrario andremo contro la loro volontà.
Non mi sembra un argomento di poco rilievo, e penso che sarebbe opportuno, sulla base di quanto affermato dalla Consigliera Pozzi, non passare all'approvazione di quest'emendamento, ma rimandarla, fatte le opportune verifiche con coloro che questo strumento dovranno utilizzare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Grazie, Presidente.
L'emendamento presentato dal Consigliere Buquicchio, si pone due obiettivi. Il primo, di dotare gli operatori di polizia locale, che esplichino funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, di presidi tattici, di limitato impatto visivo, ai fini della prevenzione e della tutela della propria incolumità personale.
Il secondo, "prevedere che la Regione, verificata la fattibilità promuova l'istituzione di un numero unico di richiesta di intervento in caso di necessità, agli operatori della Polizia municipale." L'argomento, com'è capitato in altri Consigli regionali, pu sicuramente prestarsi a valutazioni politiche differenziate tra i Partiti anche all'interno delle stesse coalizioni, con posizioni di merito discordi e trasversali.
Noi auspichiamo che non accada in quest'occasione, in quanto non intendiamo dotare i Vigili urbani - che godono della qualità di agenti di pubblica sicurezza, con tutti i paletti previsti dalla legge quadro n.
65/86 e dal Regolamento ministeriale n. 145/87, e con quanto andremo a precisare nel nostro Regolamento di Giunta regionale - di nuove armi, che come tali, sono strumenti di offesa, ma di semplici presidi tattici di autodifesa.
Ci conforta in questa nostra affermazione, la giurisprudenza in materia la sentenza del TAR della Lombardia - che ha dato ragione al Comune di Cremona, e le numerose circolari emanate dal Ministero dell'interno, che hanno consentito ad altre regioni italiani che ne hanno fatto richiesta indipendentemente dalla connotazione politica che le caratterizza, di compiere una scelta nel senso di dare alla Polizia municipale presidi tattici di autodifesa.
Crediamo quindi si possano superare, con buona volontà, le obiezioni di principio, adeguandoci alle altre regioni, tra le quali - sottolineo - c'è anche la Toscana, nella decisione di concedere ai Vigili un'opportunità maggiore di difesa personale.
Ribadisco che tali concetti verranno precisati e dettagliati nel successivo Regolamento di Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente.
Sono convinto che la sede opportuna per un approfondimento e una discussione sia proprio il Regolamento, nel quale si possono dettagliare definire i parametri con cui vengono concessi questi strumenti di autodifesa, che, sottolineo, è errato paragonare ai manganelli - il manganello è un'arma offensiva - perché strumento di autodifesa; se si trattasse di un'arma non avremmo la potestà legislativa di approvare l'emendamento.
Nel Regolamento del Ministero dell'interno n. 145/87 prevede che l'unica arma in possesso degli operatori di polizia municipale, sia la pistola. Altre armi non possono essere dotate. Del resto da quanto si sa ci sono pochi corpi di Vigili urbani - se ci sono - che non siano già in possesso di strumenti di autodifesa - compreso quello dal Comune di Torino.
Di cui possono fare uso previa autorizzazione del Comando del loro Corpo dopo regolare corso di addestramento e formazione. Questo quanto intendevo dire; aggiungo, per rispondere alle pervenute osservazioni sul disegno di legge, secondo le quali la legge, iniziata su un binario, starebbe a poco a poco deragliando. Non è così. Il disegno di legge si è sempre sviluppata nell'alveo della legalità, nell'alveo della costituzionalità. L'accusa che mi è stata mossa, non è dunque accettabile; non solo il principio fondamentale cui ci siamo attenuti è quello del comma 1, dell'articolo 5 laddove si afferma che tra le azioni che privilegiano gli interventi regionali sono le azioni integrate di natura preventiva. Questo l'alveo in cui abbiamo iniziato e portato a termine questo disegno di legge.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caracciolo.
L'approvazione dell'emendamento rubricato n. 25 ter comporterebbe l'introduzione dell'articolo 9 bis, che, se respinto, modificherebbe gli altri quattro articoli a seguire.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25 ter), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 72) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Botta, Vignale: E' aggiunto un nuovo articolo Art. 9 ter "1. Gli operatori di Polizia locale sono altresì dotati di bombolette urticanti e dissuasori elettrici" L'emendamento n. 72 introduce l'articolo 9 ter.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Nell'ottica della prevenzione e della dissuasione, abbiamo voluto aggiungere quest'articolo, in cui chiediamo che gli operatori della polizia locale piemontese vengano dotati di bombolette urticanti e di dissuasori elettrici sul modello americano.
C'è una diatriba sul fatto che alcuni di questi strumenti possano essere considerati armi. Sicuramente non lo sono le bombolette urticanti perché sono semplicemente spray al peperoncino, liberamente in vendita nelle tabaccherie o nei centri commerciali, che hanno un forte potere dissuasivo.
Sottolineo che i vigili urbani del Comune di Torino della Sezione di San Salvario e della Sezione di Porta Palazzo ne sono già dotati o lo erano l'anno scorso, quando avevamo fatto richiesta di bombolette urticanti. Per sette-otto mesi avevano bombolette urticanti scadute, perché il Comune di Torino ha comprato le bombolette urticanti, ma si vede che ha voluto risparmiare sempre per questo doppio binario di ragionamento, quindi i vigili avevano le bombolette ma erano scadute, con effetti potenzialmente pericolosi.
Per quanto riguarda i dissuasori, la discussione è assolutamente aperta. È evidente che producono scariche elettriche a basso voltaggio, non è mai stata provata la loro pericolosità neanche per i cardiopatici e portatori di pacemaker. Sono fondamentalmente strumenti dissuasori sicuramente più efficaci e meno pericolosi delle pistole. Il discorso è sempre quello.
Noi mandiamo degli operatori di polizia municipale nei gruppi interforze con la polizia, con i carabinieri e con i gruppi della guardia di finanza. Li facciamo presidiare in zone a rischio anche di notte, come San Salvario e Porta Palazzo, e poi li mandiamo (è il caso del Comune di Torino) a fare le ronde con i bastoncini cavi, quelli che usano i bambini a carnevale. Se il corpo di polizia municipale ha una funzione dissuasiva e preventiva, deve essere dotato della strumentazione adeguata.
Assessore Caracciolo, vorrei che mi ascoltasse su quello che le dico magari consultandosi anche con i suoi esperti. I vigili urbani possono essere dotati di tutta una serie di indennità di pubblica sicurezza e, se non sbaglio, di ordine pubblico. Alcune di queste indennità che si accompagnano ad una funzione determinata vengono assegnate dal Prefetto. I vigili urbani che operano a Porta Palazzo hanno quest'indennità e questo ruolo di tutela dell'ordine pubblico. Allora, le chiederei di valutarne l'inserimento nella legge. Vorrei un riconoscimento generalizzato di questo tipo di funzione e di indennità a tutti i vigili urbani del Piemonte perché così facendo, affronteremmo seriamente un problema molto sentito all'interno del corpo di polizia municipale, dove oggettivamente ci sono discriminazioni.
Colleghi, oggi il vigile di Porta Palazzo non corre più rischi del vigile che va in corso Taranto, del vigile di San Salvario, del vigile che va in via Cigna. Perché non diamo, attraverso questa legge, la copertura giuridica, oltre che indennitaria, a questi corpi di polizia municipale che per il ruolo che hanno e per le attività che svolgono, per il fatto che fanno parte di nuclei interforze e svolgono un'attività sempre più pericolosa? Le propongo questa riflessione, Assessore. Veda lei, altrimenti diteci che non ci state. Però lo riterrei quasi un dovere da parte nostra soprattutto per sanare molte situazioni che vengono denunciate dai sindacati di polizia in maniera trasversale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Circa l'ultima richiesta dell'indennità, faccio presente che non è una voce da inserire nella nostra legge, perché compete alle contrattazioni nazionali di ordine sindacale, personale ecc. Quindi, quest'argomento non potremmo affrontarlo neanche volendo.
Per quanto riguarda la questione delle bombolette spray al peperoncino ho consultato la letteratura cercando di capire. Mi sono imbattuto in una serie di circolari che controindicano l'acquisizione delle bombolette spray di una certa dimensione come presidio tattico. C'è un tipo di bomboletta di piccole dimensioni, tipo penna stilografica, venduta liberamente in farmacia. Qualsiasi signora che ha paura di uscire, perché teme aggressioni, se la va a prendere e se la porta in borsetta.
Penso che relativamente all'emendamento che abbiamo approvato prima quando stileremo il regolamento, tra i presidi tattici si potrà fare una riflessione e verificare l'inserimento, oltre il bastone distanziatore anche di altri presidi tattici.
Per cui, in virtù di questi ragionamenti, la Giunta non accoglie l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 72) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 45) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti Ghiglia: dopo il comma e dell'art. 9 inserimento del seguente art. 9 quater: "art. 9 quater (Progetti di riqualificazione urbana) 1. La Regione favorisce la progettazione dei Comuni per l'attuazione delle iniziative regionali, statali e comunitarie finalizzate al recupero delle aree urbane degradate.
2. La Regione favorisce, nel rispetto della normativa regionale in materia l'utilizzo degli strumenti di programmazione negoziata di cui all'art. 2 comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica).
3. L'approvazione dei progetti di cui al comma 1, che comportano la necessità di apportare varianti agli strumenti urbanistici generali ed esecutivi, può avvenire mediante gli accordi di programma di cui all'art.
34 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali).
4. Il Presidente della Giunta, per assicurare il coordinamento delle azioni inerenti le politiche locali per la sicurezza, promuove e approva con decreto gli accordi di cui al comma 3, secondo le procedure dell'art. 34 del d.lgs. 267/2000." Tale emendamento è stato ritirato dai proponenti e verrà conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 57) presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta, Vignale: dopo l'art. 9 aggiungere l'art. 9 quinques "!popolazione nomade e aree attrezzate 1. I comuni possono individuare sul proprio territorio uno o più siti da destinare, con spesa a carico dei rispettivi bilanci, alla realizzazione di aree attrezzate per l'ospitalità dei nomadi. Tali aree dovranno rispettare le destinazioni d'uso dello strumento urbanistico comunale: diversamente dovrà essere predisposta ed approvata motivata e specifica variante urbanistica.
2. Gli enti interessati adottano un regolamento contenente la disciplina dell'uso e delle modalità di accesso alle aree attrezzate esistenti sul proprio territorio e vigilano sul rispetto delle norme emanate al fine di garantire una dignitosa ed ordinata convivenza delle comunità nomadi anche con la popolazione residente. Il regolamento in particolare deve prevedere: a ) la capacità ricettiva di ogni area attrezzata, in relazione alla sua estensione b ) le norme per la gestione e manutenzione dell'area c) i criteri per l'assegnazione delle piazzole d) le modalità per la registrazione delle presenze e per la segnalazione dei minori soggetti all'obbligo scolastico, nonché gli orari per l'accesso al campo e) il versamento, a scadenza almeno quindicinale, da parte di ciascun utente, di un contributo alle spese di gestione, fissato in misura tale da coprire almeno i costi dell'energia elettrica e dell'acqua potabile utilizzate, nonché la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e delle acque reflue f) le sanzioni, sino all'allontanamento dal campo, in caso di inosservanza delle disposizioni in esso contenute.
3. Copia del regolamento, redatto anche in lingua romanes, è affisso all'interno dell'area attrezzata.
4. Il godimento di servizi pubblici, da parte dei nomadi, è subordinato alla regolarità della loro presenza nel territorio nazionale ed all'esatto adempimento degli obblighi prescritti dalla legge. Sono, comunque, erogate le prestazioni di assistenza sanitaria urgenti ed indifferibili.
5. La presenza nomade, nelle aree di sosta situate nel territorio dei singoli comuni, non dovrà comunque superare l'uno per mille della popolazione ivi residente.
6. Le aree attrezzate per la sosta dei nomadi sono dotate di delimitazione perimetrale, servizi igienici collegati alla rete fognaria ed idrica, acqua potabile calda e fredda e lavatoi, illuminazione pubblica ed impianti per l'allacciamento all'energia elettrica ad uso privato, aree verdi contenitori per rifiuti solidi urbani adatti all'asporto operato dal servizio pubblico di raccolta e cabina telefonica. Tali attrezzature devono essere proporzionate alla capacità ricettiva dell'area e l'intera superficie di essa deve essere asfaltata. E' altresì vietata la costruzione di strutture in muratura ad uso abitativo.
7. a) Gli appartenenti alle comunità nomadi, che intendono stabilire la loro provvisoria dimora nell'area attrezzata, sono tenuti al rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e pubblica sicurezza nonché di ogni altra disposizione di legge o di regolamento. Gli apolidi e i nomadi in possesso di cittadinanza diversa da quella italiana devono, altresì uniformarsi alla legislazione statale in materia di ingresso e soggiorno nel territorio dello Stato.
b) Per accedere all'area attrezzata per la sosta ogni nomade, in particolare, dovrà: esibire validi documenti di identità per la registrazione ed indicare il presunto periodo di permanenza versare, a titolo di deposito cauzionale, al gestore dell'area, una somma corrispondente a quindici giorni di sosta. Tale importo verrà restituito al termine dell'utilizzo dell'area attrezzata, sottratti gli importi per eventuali danni arrecati alle attrezzature esistenti, nonché quelli per il mancato pagamento dei contributi di cui al comma 1, lettera e). Sono fatti salvi i maggiori importi a qualsiasi titolo dovuti e le conseguenti sanzioni previste dalla legge versare al gestore dell'area i contributi di cui al comma 1, lettera e).
8. L'inosservanza della disposizione di cui al precedente punto comporta la decadenza dal diritto di sosta nell'area: Il gestore, entro i tre giorni successivi alla scadenza del termine per il pagamento del contributo diffida ad adempiere il nomade obbligato; ove persista l'inadempienza il sindaco dovrà provvedere ad ordinarne l'immediato allontanamento dal campo.
Copia della diffida è affissa nella bacheca del campo.
9. Coloro che siano incorsi nella sanzione dell'allontanamento dal campo di sosta per più di tre volte anche non consecutive e per campi diversi non potranno più essere accolti nelle aree di sosta ubicate sul territorio regionale. A tal fine la Regione, sulla base dei dati di cui al comma 4 dell'articolo 5 cura la trasmissione periodica ai comuni dell'elenco di coloro che sono incorsi in tale sanzione.
10. a) In applicazione della legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'art. 45 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, ed attuazione di progetti regionali) concernente il diritto allo studio e del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia d'istruzione) i comuni, d'intesa con le componenti autorità scolastiche, adottano iniziative idonee per favorire l'inserimento dei bambini nomadi nella scuola materna e dell'obbligo, vigilando, per il periodo di permanenza nel campo di sosta sulla regolare frequenza scolastica e altresì sul rispetto dei diritti del fanciullo.
b) I comuni possono, inoltre, realizzare iniziative per il compimento dell'obbligo scolastico e di educazione permanente per i nomadi adulti.
c) La mancata scolarizzazione dei minori o reati connessi al loro sfruttamento comportano l'immediata espulsione dall'area di sosta." Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, quest'emendamento servirebbe a mettere mano alla disciplina, gestione e organizzazione dei campi nomadi; abbiamo anche presentato un ordine del giorno sul tema. È evidente che per quanto riguarda la sicurezza e l'ordine pubblico, la regolamentazione dei campi nomadi è un elemento di primaria importanza.
Già oggi i nomadi che soggiornano in Piemonte, a Torino, dovrebbero sottostare a determinate regole e i campi dovrebbero avere un numero massimo predefinito di presenze; esistono altresì regolamenti che impongono, pena l'espulsione dal campo, la scolarizzazione dei minori.
Orbene, tutte queste prescrizioni vengono sistematicamente - non dico "spesso", ma "sistematicamente" - disattese, soprattutto - parlo della realtà che conosco - nel Comune di Torino. La presenza di nomadi abusivi nei campi regolari è da sempre ridondante in questa città - da sempre. Se oggi ci fosse un controllo, scopriremo che è così, senza contare il grosso numero di campi abusivi che sorgono e vengono rimossi, talvolta dopo alcuni mesi. Mi blocco un attimo, quando la Giunta ascolterà proseguirò. Per quanto riguarda il comune di Torino c'è un dato ancora più sconcertante: il 40% dei minori non è scolarizzato, nonostante le prescrizioni di legge nonostante le prescrizioni del Regolamento.
Voi spendete un milione 300 mila euro per Melting Box, per includere ma non siete in grado di imporre la scolarizzazione dei bambini nomadi, che vengono mandati in mezzo alla strada a mendicare, che vengono sfruttati e battuti dalle loro famiglie, che, alla faccia della famosa cultura Rom vengono cresciuti con la cultura del furto, dell'appropriazione, della rapina e del taccheggio. Questa è una grande responsabilità.
I dati che le ho fornito sulla mancata scolarizzazione sono dati del Comune di Torino, campo per campo, Assessore Caracciolo.
Visto che per non escludere occorre fare e non sprecare, come avete fatto voi con Melting Box - ne riparleremo ancora - sarebbe importante scrivere una legge nuova sui campi più rigorosa - non eliminarli, più rigorosa - più omogenea, con tempi certi di permanenza, con il versamento di cauzioni preventive, come chiediamo noi, con il pagamento delle utenze e, soprattutto, con l'obbligo fondamentale di scolarizzare i minori altrimenti, continueremo ad assistere a questo sfruttamento vergognoso dei più piccoli e questo non è più ammissibile. La questione non riguarda la polemica di questi giorni su Rom, rumeni e l'assassino. Il punto è che in questa società le regole devono valere per tutti, anche per i nomadi.
Per far sì che questo avvenga, occorre una regolamentazione diversa.
per questo che abbiamo provato ad inserire in questa legge questo emendamento-articolo aggiuntivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Per quanto riguarda l'emendamento n. 57 che propone di aggiungere un articolo 9 ter) relativo alla popolazione nomade e aree attrezzate, occorre considerare che, in coerenza con le disposizioni e le convenzioni internazionali a cui il nostro Paese aderisce, la materia risulta nel suo complesso normata dalla legge regionale n. 26 del 10 giugno 1993, recante: "Interventi in materia di popolazione zingara".Tale legge prevede nello specifico che i Comuni possano provvedere alla realizzazione di aree attrezzate da destinare alle popolazioni zingare; alle caratteristiche di tali aree e ai principi secondo cui devono essere realizzate e gestite nonché ai principi di comportamento a cui si devono attenere coloro che vi sostano. La legge prevede inoltre che da parte dei Comuni vengano emanati regolamenti che riguardino il funzionamento e la gestione di tali aree. La stessa legge prevede altresì norme che riguardano l'istruzione dei minori appartenenti alle popolazioni zingare residenti nelle aree attrezzate, la formazione professionale degli adulti e la regolamentazione delle loro eventuali attività commerciali e artigianali. Pertanto, riteniamo di non accogliere nella legge in discussione l'emendamento n. 57, in quanto andrebbe a intervenire in modo peraltro inappropriato, oltre che incompleto, in una materia di diversa competenza che, ad oggi, risulta normata dalla suddetta legge regionale. Eventuali proposte di modifica - mi sembra che siano pervenute anche dal Consigliere Ghiglia - potrebbero sicuramente essere recepite nella legge regionale specifica in materia.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta esprime, quindi, parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento 57) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 69) presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto Ferrero, Pedrale: Dopo l'articolo 9 è aggiunto il seguente: "Art. 9 bis (Interventi diretti per la sicurezza) 1. La Regione, nella logica della sussidiarietà orizzontale, promuove e sostiene le iniziative dei privati cittadini al fine di garantire la sicurezza delle rispettive proprietà e abitazioni.
2. Ai fini di cui al comma 1, la Regione istituisce una misura di intervento denominata "buono sicurezza", indirizzata alla compartecipazione delle spese sostenute da privati cittadini per l'installazione di sistemi di sicurezza passiva.
3. La Giunta regionale definisce con proprio atto, sentita la competente commissione consiliare, le modalità d'intervento, assegnando uno specifico stanziamento nell'ambito delle risorse di cui al successivo articolo 10".
La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta non recepisce l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento 69) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 18) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Al comma 3 dopo la parola "interventi" inserire le parole: "previo il parere della Commissione consiliare competente" Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Al comma 3 dopo la parola "interventi" inserire le parole: "informata la Commissione consiliare competente" La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda il primo emendamento, noi chiediamo che prima che la Giunta approvi e pubblicizzi le modalità e i criteri di finanziamento degli interventi, vi sia un parere della Commissione consiliare competente.
L'altro emendamento chiede che ne sia almeno informata la Commissione consiliare competente.
Chiediamo all'Assessore di accettare almeno uno dei due emendamenti affinché la Commissione ne sia informata oppure esprima parere su quanto la Giunta andrà a deliberare in merito a questa legge.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo, per esprimere il parere della Giunta regionale.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta accetta l'emendamento che prevede la dizione "informata la Commissione consiliare competente". Si accoglie, pertanto, l'emendamento rubricato al n. 19 presentato dal Gruppo della Lega Nord.



PRESIDENTE

Consideriamo contrario il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n.
18, e favorevole al n. 19.



ROSSI Oreste

Ritiro l'emendamento rubricato n. 18.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 18 viene ritirato dai proponenti e verrà conservato agli atti Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19, sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 50) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia, Buquicchio: Al comma 3 dell'art. 10 (interventi finanziari) al secondo capoverso: eliminare dopo "interventi" il seguente passo "..., a cui la struttura prevista all'art. 6 da attuazione," ed inserire all'ultimo capoverso prima del punto: "e agli interventi di cui all'art. 9 comma 3" La Giunta regionale vuole esprimersi sul punto?



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Era esclusivamente un aspetto linguistico, perché il comma 3 recita: "Con successive deliberazioni la Giunta regionale approva e pubblicizza le modalità e i criteri di finanziamento degli interventi, a cui la struttura prevista all'articolo 6 dà attuazione". Lo ritiriamo, per carità. Non sta a noi correggerlo.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 50, è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, (che diventa articolo 11) come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Molto rapidamente, per dire che questo articolo è stato aggiunto al disegno di legge in Commissione, frutto di un emendamento del Gruppo Alleanza Nazionale recepito dalla Giunta e, quindi, dall'intera Commissione, che, a nostro avviso, va a sanare un vulnus che c'era nella nostra legislazione. Istituiamo un Fondo di solidarietà per gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze dell'ordine, ai Vigili del Fuoco e agli appartenenti alle Forze di Polizia locale, decorati di medaglia d'oro, d'argento e bronzo che siano deceduti per cause di servizio ordinario o straordinario, purché siano nati o residenti nel territorio piemontese.
Riteniamo un riconoscimento importante del Consiglio regionale alle Forze dell'ordine, ma anche alle sue alle Forze armate, così importanti pensiamo soltanto a quanti operatori di pace militari sono impegnati in vari scenari per portare pace e tranquillità a tanti popoli.
Ci pare anche significativa la questione di aver inserito in questo articolo le vittime del terrorismo, perché molto spesso sono poi - al di là delle questioni formali - dimenticate. Devo dire che è importante avere inserito anche le medaglie d'oro, d'argento e di bronzo al valore civile.
Voi sapete che purtroppo alcune volte la medaglia d'oro viene assegnata per atti di eroismo civile a persone, che magari muoiono a causa di questi atti di eroismo, lasciano a volte delle famiglie, che al di là della medaglia non ricevono alcunché.
Purtroppo, certe situazioni di difficoltà di famiglie distrutte da atti che noi riconosciamo come atti di eroismo e che vanno innalzati per il loro valore simbolico, devono ricevere una giusta considerazione se non dallo Stato nazionale, perlomeno dalla Regione Piemonte. Quindi, ritengo che questo sia un articolo di civiltà che impreziosisce questa legge, non la rende la miglior legge possibile, ma costituisce una pagina significativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Questo è un articolo che condividiamo totalmente. Ricordo che, come Gruppo della Lega Nord, abbiamo anche chiesto, con la presentazione di una proposta di legge, l'istituzione del Garante delle vittime dei reati. In questo caso non è estesa a tutti, ma comunque è la possibilità per chi ha avuto un danno importante - si parla di un'invalidità di oltre l'80% - o ha perso la vita proprio nell'adempimento del proprio dovere, per quanto riguarda forze armate, forze dell'ordine, vigili del fuoco e forze di polizia locali (argomento secondo noi importante per quanto riguarda la legge sulla sicurezza regionale) e sono deceduti o hanno ottenuto un'invalidità forte.
Anche per i civili piemontesi feriti limitatamente a causa di atti terroristici, si prevede un fondo di solidarietà.
Pertanto, è un articolo che ci vede assolutamente favorevoli e l'intervento sulla discussione generale vale anche come dichiarazione di voto favorevole.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Caracciolo: L'articolo n. 11 (Fondi di solidarietà) è sostituito nel seguente modo: Sono istituiti: 1. Un fondo di solidarietà per gli appartenenti, di ogni ordine e grado alle Forze armate, alle Forze dell'ordine, ai Vigili del Fuoco, alle Forze di Polizia Locale e per i decorati con medaglia d'oro, d'argento e di bronzo al valore civile e militare, nati e residenti nel territorio piemontese, che sono deceduti o hanno subito un'invalidità permanente pari o superiore all'80% delle capacità psichiche e fisico-motorie per accertate cause di servizio, ordinario o straordinario.
2. Un fondo di solidarietà a favore dei civili, nati nel territorio piemontese o residenti nei comuni del Piemonte, deceduti o resi invalidi a causa di atti terroristici, compiuti sul territorio italiano o all'estero.
3. Un fondo di solidarietà a favore dei minori, nati nel territorio piemontese o residenti nei comuni del Piemonte, figli di vittime civili decedute o rese invalide nel tentativo di fronteggiare la commissione di reati perpetrati sul territorio italiano o all'estero.
4. Le modalità di gestione del Fondo di solidarietà di cui ai comuni precedenti sono definite, sentita la commissione consiliare competente, con apposita deliberazione approvata dalla Giunta regionale." L'emendamento rubricato n. 26 viene ritirato e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 63) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Caracciolo: All'art. 11, il comma 2 è sostituito dal seguente: "Il fondo di cui al comma 1 interviene anche a favore dei minori, nati nel territorio piemontese o residenti nei comuni del Piemonte, figli di vittime civili decedute o rese invalide nel tentativo di fronteggiare la commissione di reati perpetrati sul territorio italiano o all'estero" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11 (che diventa articolo 12), come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Su tale articolo, inerente a "Disposizioni finanziarie", sono stati presentati vari emendamenti di correzione degli importi.
Ha chiesto la parola consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

I tre emendamenti di Alleanza Nazionale sono sostanzialmente semplici nel senso che chiediamo che le spese relative ai consulenti non superino i 300 mila euro, che ci sembra una somma comunque congrua, anche considerando il fatto che è bene, al di là di quanto sia la spesa allocata, che tutte le risorse stanziate vadano per attività di reale diminuzione della criminalità o prevenzione della stessa rispetto al pagare dei consulenti.
Dico anche che questa cifra è ampiamente sufficiente, perché avendo modificato l'articolo 6 e prevedendo quindi che la Regione cerchi prima di tutto le professionalità all'interno dei dipendenti regionali ed eventualmente all'esterno se non se ne trovino all'interno, è anche possibile che si spenda anche meno della cifra stanziata.
Crediamo altresì doveroso un aumento di quanto previsto e il Gruppo di Alleanza Nazionale l'ha fatto con un criterio, cioè raddoppiando le due disposizioni previste in norma finanziaria per un motivo molto semplice. La Giunta regionale, nell'anno 2006, non ha stanziato neppure un euro riteniamo che quest'anno, a legge approvata - al di là delle valutazioni in merito alla legge, che faremo successivamente, alla fine della votazione dei singoli articoli - sia importante stanziare anche i fondi non stanziati l'anno precedente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Questo è l'articolo finanziario; prendiamo atto con rammarico della scarsità dei fondi a disposizione. Alcuni emendamenti presentati dal Gruppo chiedono di aumentare di qualche milione di euro i fondi disponibili: sinceramente, 5 milioni di euro in totale - 3 previsti al comma 1, 2 previsti al comma 2, ci sembrano veramente pochi per il Piemonte.
Occorre anche tener conto che di questi 5 milioni di euro, 2 milioni e mezzo andranno esclusivamente al Comune di Torino: per circa 4 milioni di piemontesi saranno spesi 2 milioni e mezzo di euro. Cifra veramente irrisoria.
Per quanto riguarda la parte "consulenze" dove non era fissato alcun tetto, e teoricamente i 3 milioni di euro di cui al comma 1 potevano anche essere spesi integralmente per le consulenze esterne, noi avevamo presentato due emendamenti: uno che riduceva, nella misura massima 500.000,00 euro; l'altro, chiedeva invece di eliminare la possibilità di pagare consulenze. Si è raggiunto un accordo con l'Assessore, che mi ha ora confermato che si fissa un tetto - per quanto riguarda il comma 1 - massimo del 10% in consulenze. Emendamento che ci vede favorevoli: i nostri due emendamenti a questa parte dell'articolo 12, al comma 1, sono conseguentemente ritirati.



PRESIDENTE

Peraltro, sulla questione sollevata dall'intervento del Consigliere Vignale, pende anche l'emendamento rubricato n. 64 bis della Giunta regionale, che prevede che le spese di cui all'articolo 6, comma 3, non possono, comunque, superare i 300.000,00 euro. Emendamento che tecnicamente vedremo successivamente, poiché aggiunge il comma 1 bis.
La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Le disposizioni finanziarie consistono in 3 milioni di euro prelevati dal capitolo delle Spese correnti, di cui solo 300.000,00 euro sono disponibili per consulenze e collaborazioni.
A questo proposito, aggiungiamo il comma 1 bis), che recita: "Le spese di cui all'articolo 6, comma 3, non possono comunque superare i 300.000,00 euro annui." Quindi, 3.000.000, 00 alla Spesa corrente - di cui 300.000,00 per eventuali consulenze - 2.000.000,00 nelle Spese Conto capitale ovvero d'investimento. Cifre che verranno ripetute per gli anni 2008 e 2009.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 51) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia: Art. 12 (Disposizioni finanziarie): inserimento nuovo comma 1: "Alla spesa di cui all'art. 6 nella misura di 300.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa, necessarie al pagamento di collaborazioni e consulenze esterne, stanziate nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta - Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 unità che presenta la necessaria capienza".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 20) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Art. 12 sostituire il comma 1 "1. Alla spesa di cui agli articoli 10 e 11 e alle spese necessarie al pagamento di collaborazioni e consulenze esterne nei limiti previsti dall'articolo 6, comma 3, nella misura di 3 milioni di euro in termini di competenza e di cassa, stanziate nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta - Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, unità che presenta la necessaria capienza." Con il comma: "1. Alla spesa di cui agli articoli 10 e 11 nella misura di 5 milioni di euro in termini di competenza e cassa, stanziate nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, unità che presenta la necessaria capienza".
L'emendamento rubricato n. 20, è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 52) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia: Il comma 1 dell'art. 12 (Disposizioni finanziarie) diviene comma 2 e viene così modificato: eliminare il primo e secondo capoverso fino a "....nella misura di 3 milioni di euro," compreso e sostituire con: "Alla spesa di cui all'articolo 10, nella misura di 6 milioni di euro," Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 21) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Art. 12 sostituire il comma 1 "1. Alla spesa di cui agli articoli 10 e 11 e alle spese necessarie al pagamento di collaborazioni e consulenze esterne nei limiti previsti dall'articolo 6, comma 3, nella misura di 3 milioni di euro in termini di competenza e di cassa, stanziate nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta - Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, unità che presenta la necessaria capienza".
Con il comma: "1. Alla spesa di cui agli articoli 10 e 11 nella misura di 3 milioni di euro e alle spese necessarie al pagamento di collaborazioni e consulenze esterne nei limiti previsti dall'articolo 6, comma 3 nella misura di 500.000 euro, in termini di competenza e cassa, stanziate nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti) del bilancio L'emendamento rubricato n. 21, è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 64 bis) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Caracciolo: Art. 12 è aggiunto il comma 1 bis che recita: "Le spese di cui all'art. 6 comma 3 non possono comunque superare i 300.000 euro annui".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64 bis).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 22) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Art. 12, al comma 2, sostituire le parole "2 milioni di euro" con le parole "5 milioni di euro".
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Si tratta della richiesta d'aumento del finanziamento, che come ho spiegato nella discussione generale dell'articolo 12, per noi è veramente troppo esiguo, irrisorio, specie perché quest'anno due milioni e mezzo di euro finiranno nelle casse del l'Amministrazione torinese, lasciando il resto del Piemonte senza disponibilità finanziaria, o, comunque, con risorse irrisorie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Parere contrario della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 23) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Art.12 (Disposizioni finanziarie): il comma 2 diviene comma 2 bis e subisce la seguente modifica: alla prima riga sostituire "2 milioni di euro" con "4 milioni di euro".
Il testo di tale emendamento è identico a quello rubricato n. 53 presentato dal Consigliere Vignale. Per ordine di presentazione metto prima in votazione il n. 23; chiaramente, l'esito della votazione assorbirà l'emendamento rubricato n. 53.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24) presentato dai Consiglieri Rossi, Novero Dutto: Art. 12 al comma 2 sostituire le parole "2 milioni di euro" con le parole "3 milioni di euro".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 54) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia: "Alla spesa di cui all'art. 11 nella misura di 500.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa, stanziate nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) S 1991 (Gabinetto Presidenza della Giunta - Direzione Tit. I spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 si fa fronte con le risorse finanziarie iscritte nell'ambito della unità revisionale di base (UPB) 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese in conto capitale) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 unità che presenta la necessaria capienza." Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12 (che diventa articolo 13), come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 61) presentato dal Consigliere Scanderebech: L'articolo 13 è soppresso.
L'emendamento rubricato n. 61) è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13 (che diventa articolo 14).
Il Consiglio approva


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Proporrei di rinviare alla prossima seduta il voto finale e gli ordini del giorno, anche per dare un po' di dignità ad un argomento così importante. Mi sembra che fin qui le cose siano andate abbastanza bene possiamo, quindi, rinviare.



PRESIDENTE

Comunico che, nel frattempo, sono stati ritirati due ordini del giorno.
Grazie, Consiglieri, la seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.21)



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