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Dettaglio seduta n.262 del 13/11/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 15.34 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



(La seduta ha inizio alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Laus.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 344 di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 terminata la discussione generale sull'articolo 1.
Passiamo all'esame degli emendamenti relativi all'articolo 1.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Manolino, Nicotra Dutto: Al comma 1, eliminare le parole: "anche attraverso attività promozionali e di sostegno".
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

L'emendamento n. 1, presentato dalla Lega, recita: "Al comma 1 eliminare le parole 'anche attraverso attività promozionali e di sostegno'" Noi abbiamo fatto alcune considerazioni. Intanto, in riferimento alla discussione svolta questa mattina sull'intero articolo 1, probabilmente leggendo con un po' più di attenzione si sarebbe dato qualche significato più profondo alle parole che, invece, da alcuni sono state considerate come scandalose.
Quando noi diciamo "in armonia con i principi costituzionali" intendiamo riferirci anche a quei principi contemplati nella Costituzione in modo particolare all'articolo 117, lettera h), quando parla di ordine e sicurezza pubblica, di competenza esclusiva dello Stato; facendo un certo paragone, sono come i LEA per la sanità, cioè quei livelli che lo Stato deve garantire a tutto il territorio nazionale.
Ora, parlare di ordine e sicurezza pubblica significa subito riferirsi alla Magistratura, agli agenti di Pubblica Sicurezza, alla Finanza, ai Carabinieri, alla Polizia penitenziaria e a quella forestale. Quindi, ci sono ben cinque Corpi di Polizia e invocarne un altro di tipo comunale nei Vigili Urbani mi sembra volere un pochino sovvertire certe cose, perch proprio come indicato dall'articolo 117, lettera h), ordine e sicurezza sono di competenza esclusiva dello Stato ad eccezione della polizia amministrativa locale.
Non intendo dare lezione a nessuno perché non ne sono in grado e penso che ognuno di voi queste cose le sappia, però, quando parliamo di sicurezza vorrei che certi concetti fossero chiari, altrimenti rischiamo di fare polemica, propaganda e di arrabbiarci tutti quanti. C'è un aspetto della sicurezza che è di competenza dello Stato.
Detto questo, a noi cosa compete? Voi tutti sapete che dalla prima metà degli anni 90 in poi è cresciuta la domanda di sicurezza da parte dei cittadini, che si è indirizzata, pur mantenendo sempre l'attenzione verso le Forze dell'Ordine, verso le amministrazioni locali, nella persona del Sindaco, si è concentrata su alcune problematiche che coinvolgono e concernono la vivibilità della città. Tutto è riconducibile a due ordini di cause - scusate questo piccolo preambolo, ma così non lo ripetiamo più.



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo scusa, mi rendo conto che, a volte, è difficile rimanere ad ascoltare, però è necessario un minimo di silenzio.
Per cortesia, so che tanti colleghi stanno anche operando per trovare il consenso sugli emendamenti e soluzioni che facilitino il nostro lavoro vi ringrazio, ma, parallelamente, vi prego di consentire il lavoro dell'Aula.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Questa serie di problematiche che concernono la vivibilità della città possono essere classificate secondo cause che si riferiscono al disordine fisico, tra cui gli edifici abbandonati e incustoditi, la cattiva manutenzione degli spazi urbani e dell'arredo urbano, scritte sui muri rifiuti e veicoli abbandonati e incustoditi su strada, scarsa illuminazione, panchine o cabine telefoniche vandalizzate, e cause di disordine sociale, tra cui comportamenti disturbanti o aggressivi verso i residenti e passanti, conflitti tra gruppi connessi in talune situazioni alla presenza di immigrati o nomadi, presenza di senza fissa dimora accattonaggio, tossicodipendenza, prostituzione di strada, ma anche circolazione stradale pericolosa.
I primi cittadini scelti direttamente dai loro amministratori diventano i referenti più immediati delle tensioni sociali attorno ai bisogni fondamentali della comunità locale, nel cui catalogo si inserisce prepotentemente quello della sicurezza nei termini sopra accennati.
Quindi, questa è la situazione: da una parte, i compiti dello Stato e dall'altra, noi che, come Regione, cerchiamo di capire cosa possiamo fare.
In questo contesto, lei, Presidente Rossi...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!. Prego i colleghi di accomodarsi gentilmente nei banchi.
Per cortesia, collega Clement! Grazie.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

...chiedeva di togliere dall'articolato "attività promozionali e di sostegno".
Penso che il compito della Regione sia di assistere, promuovere e sostenere tutte le iniziative, o quelle che si ritengono utili a livello delle città e quindi dei Sindaci.
Per noi questo è un momento centrale, fa parte dei compiti della Regione: la promozione e il sostegno. Abbiamo detto anche in altre occasioni che, con questa legge, la Regione diventa centrale nell'organizzazione delle politiche locali integrate. Sappiamo che il Consiglio dà l'indirizzo, le linee programmatiche di intervento, le priorità delle azioni, può coordinare, promuovere e sostenere. Queste sono le linee.
Non possiamo accettare l'emendamento.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media dell'istituto "Giovanni XXIII" del Comune di Saliceto e Monesiglio (CN)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola Media "Giovanni XXIII" di Saliceto in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame disegno di legge n. 344 "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza integrata" (seguito)


PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale l'assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Vignale, Boniperti, Ghiglia: All'articolo 1, comma 1, dopo la parola "cultura" aggiungere "e pratica".
La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore promozione della sicurezza

L'emendamento rubricato n. 33 presentato dal Gruppo di Alleanza Nazionale si accetta inserendo le parole "e pratica" accanto alla parola "cultura". Quindi l'emendamento è così formulato: "Per lo sviluppo di una diffusa cultura e pratica della legalità".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Siamo soddisfatti di questa accettazione. Parola dopo parola speriamo di poter emendare e migliorare questa legge. È un piccolissimo contributo ma nelle "finalità" ci pare sia importante.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia, Buquicchio: All'ultimo capoverso dopo "...della legalità", eliminare il periodo: "tese a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione" e sostituire con: "finalizzate ad aumentare la sicurezza reale fra la popolazione".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione dell'emendamento.



BOTTA Marco

Mi pare che l'emendamento sia stato ampiamente annunciato e spiegato in fase di discussione generale proprio sull'articolo 1.
Chiediamo di sostituire la fase terminale dell'articolo 1 dove si dice: "teso a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione" con la frase: "finalizzate ad aumentare la sicurezza reale fra la popolazione".
Non vorrei ripetere le ragioni della sostituzione, ricordo soltanto che l'obiettivo della legge è accrescere la sicurezza sul territorio del Piemonte non tanto per diminuire il sentimento di insicurezza dei cittadini ma, soprattutto, per svolgere un'azione di reale contrasto alla criminalità e, in questo modo, far crescere la reale sicurezza fra i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo per il parere della Giunta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Accettiamo l'emendamento, ma modificato, inserendo dopo le parole "insicurezza della popolazione" le parole "e ad aumentare la sicurezza reale". Per noi ha un enorme valore contrastare i sentimenti di insicurezza perché sono quelli collegati a quei fenomeni a cui ho fatto cenno prima che interessano il 20-22% dell'intera popolazione nazionale.
un grosso problema. Noi facciamo tutto quello che dobbiamo fare - con gli interventi che poi vedremo - per far abbassare, diminuire, scomparire del tutto questo sentimento di insicurezza e aumentiamo la sicurezza reale.
Accettiamo l'emendamento inserendo la frase: "ad aumentare la sicurezza reale" dopo le parole "della popolazione".



PRESIDENTE

L'assessore Caracciolo propone dunque la seguente formulazione: Subemendamento rubricato 32bis) dell'Assessore Caracciolo: All'ultimo capoverso dopo "...della legalità," dopo le parole: "tese a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione" aggiungere: "e ad aumentare la sicurezza reale fra la popolazione".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Non ci è chiaro se viene emendato il nostro emendamento. Come ho detto questa mattina, non vorremmo che questa si trasformasse come in una rincorsa ai temi che il nostro Gruppo e l'opposizione ha sollevato.
Se l'Assessore vuole integrare il nostro testo, noi lo consideriamo come una proposta di integrazione. Se, viceversa, vuole presentare un suo emendamento, noi lo considereremo come tale.
Vedremo successivamente quali saranno gli interventi concreti, intanto vorremmo una chiarezza su questo aspetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Vado a ruota dell'intervento del collega Casoni.
Non si preoccupi, Presidente Gariglio, questo 20-22 di cui ha parlato l'Assessore Caracciolo non sono le attese di voto del Partito Democratico.
Sta parlando erroneamente, secondo i dati disponibili all'Assessore, delle persone che sentono il problema dell'insicurezza.
Al di là di ciò che è merito, anch'io devo comprendere, vorrei però che la forma fosse chiara. Rispetto all'emendamento dei colleghi di AN, mi pare di capire che, così com'è formulato, ci sia un no della Giunta. Questa è una prima ipotesi.
Per quanto riguarda la seconda ipotesi, è richiesto ai colleghi di AN di modificare l'emendamento che, qualora così da loro modificato, verrebbe accettato? Oppure si sta parlando di un emendamento di Giunta? Quale opzione, in attesa che il Partito Democratico dal 22 scenda verso il 20, stiamo a discutere in questo momento?



PRESIDENTE

Pregherei però di usare una modalità funzionale per chiarirci bene quando riceviamo gli emendamenti, altrimenti siamo in difficoltà.
La parola All'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Noi abbiamo avuto dei pour parler anche prima di questo dibattito, in cui avevamo presentato questo tipo di modifica, chiedendo se volevate firmarla oppure no.
La nostra posizione è un'integrazione con il vostro emendamento inserito.
Accolgo il vostro emendamento in modo da inserirlo in questo articolo.



PRESIDENTE

Mi pare di capire che, al di là del senso delle parole, formalmente sul testo dell'emendamento n. 32, a firma Alleanza Nazionale, il parere della Giunta regionale sia contrario. La Giunta regionale presenta una formulazione diversa, che recupera le stesse parole, ma allocandole in modo diverso nel testo.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Allora non ci capiamo. Io questa mattina ho detto che se qualcuno intende, furbescamente, far propri gli emendamenti che abbiamo presentato fare bocciare quelli di Alleanza Nazionale per poi ripresentarli sotto la stessa forma, allora facciamo anche noi questo giochino.
Noi potremmo modificarlo se il senso dell'Assessore è quello di dire di aggiungere, ma potremmo dire che, se viene accolto l'emendamento di AN anziché eliminare il periodo, aggiungiamo le parole "finalizzato ad aumentare la sicurezza reale tra la popolazione". Questa è la finalità dell'emendamento, poi lo si può girare come si vuole. Questa è una frittata che si gira da una parte o dall'altra, ma il senso è questo.
Il Presidente ha detto che quello di Alleanza Nazionale viene bocciato...



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, prendiamo atto...



CASONI William

Mi scusi, Presidente.
Per non andare avanti in questo modo, riterrei opportuno che ci fosse un'interruzione dei lavori di mezzora, per far sì che l'Assessore ci dica chiaramente la sua posizione sugli emendamenti ai prossimi articoli, in modo che non ci troviamo ad improvvisare in Aula su tutti gli emendamenti soluzioni diverse, che ci farebbero perdere più tempo di quello che probabilmente, eviteremmo se facessimo una riunione a latere, dove definire queste questioni.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, procederei in questo modo, se siamo d'accordo.
Esaminerei l'emendamento in questione perché come riformulato dal collega Botta, diventa un emendamento che aggiunge al termine del comma 1 dopo le parole "tese a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione", le parole "e ad aumentare la sicurezza reale fra la popolazione".
Questo è l'emendamento di Alleanza Nazionale n. 32 come modificato.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato dalla Giunta regionale a nome dell'Assessore Caracciolo: Dopo le parole "della popolazione" aggiungere "e ad aumentare la sicurezza reale".



PRESIDENTE

Parallelamente, quest'emendamento della Giunta regionale viene ritirato.



PRESIDENTE

Quindi, l'emendamento di Alleanza Nazionale viene accolto come tale dalla Giunta regionale.
Pertanto, possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 32 bis.



PRESIDENTE

C'è la necessità di una riformulazione tecnica, perché ricorrono due volte le parole "della popolazione", ma lo verifichiamo, se siete d'accordo insieme con i proponenti. Dopodiché procederei con l'ultimo emendamento sull'articolo 1, metterei in votazione l'articolo 1 e, se i colleghi lo ritengono, sospenderei per un quarto d'ora il Consiglio, per consentire di fare la regia sugli ulteriori emendamenti ed evitare di perdere tempo nel prosieguo dei nostri lavori.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 32 bis, sul quale l'assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Rossi e Dutto: Al comma 1, sostituire le parole "i sentimenti di insicurezza della popolazione" con le parole "i fenomeni di criminalità".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Credo che l'emendamento di AN, che anche noi abbiamo appena votato, non vada a modificare il senso sbagliato delle finalità di cui all'articolo 1.
Non parliamo della pessima qualità lessicale che viene fuori nel testo perché è chiaro che se uno va a leggere il testo emendato con l'emendamento di AN, mantenendo però la parte del testo originario, viene fuori un papocchio incredibile. Si andrebbe a scrivere di "misure tese a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione e ad aumentare la sicurezza reale".
Se vi sono problemi di sicurezza effettivi, reali, non ci sono sentimenti di insicurezza nella popolazione, perché contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione significa attuare misure per convincere le persone che non è il caso di aver paura e che quindi devono sentirsi sicure.
Allora, se non è il caso di aver paura e le persone devono sentirsi sicure, vuol dire che deve non esserci la criminalità. Dato che - gliel'ho dimostrato anche prima prendendo semplicemente un giornale di oggi invece, le questioni relative alla sicurezza ci sono e sono allarmanti e preoccupanti, lei capisce che fare un minestrone dicendo che contemporaneamente contrastiamo i sentimenti di insicurezza della popolazione e poi contrastiamo anche la criminalità, è come dire: la criminalità c'è.
Allora dobbiamo contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione? Già il termine è brutto perché si contrasta un qualcosa che ci è avverso. Si contrasta il criminale, si contrasta la povertà, si contrasta un qualcosa che non va bene, si contrasta un nemico. Ma lei capisce Assessore, che continuo a ritenere che scrivere "contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione" suona offensivo per i cittadini piemontesi. Va bene dire di contrastare i fenomeni di criminalità, come propone il nostro emendamento; va bene dire di contrastare i ladri e gli aggressori, ma "contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione" proprio non ci sta nel modo più assoluto.
Faccio ancora un paio di battute.
Sono cosciente che lei abbia timore ad opporsi ad un'autorità costituita; una volta poteva essere il Prefetto ad impugnare la nostra legge regionale, però, Assessore, siamo anche in condizioni particolari.
Siamo in presenza di una criminalità organizzata e della droga, che sono ormai all'ordine del giorno; sono fenomeni ormai all'ordine del giorno e sotto gli occhi di tutti, con forze dell'ordine che spesso e volentieri non intervengono. Perché, come li vedo io gli spacciatori all'angolo di via Ormea, vicino al fiume Po o in molti altri luoghi come il Valentino, li vedono sicuramente anche le forze dell'ordine, e non si capisce perché se li vedo io e li vedono le forze dell'ordine, questi signori continuano a spacciare agli angoli delle strade anziché essere presi e buttati nelle patrie galere, dopo naturalmente un regolare processo. Che siano individuati e, se clandestini, rispediti al proprio paese d'origine magari senza regolare processo, con ordine di via, come probabilmente volevate fare voi a livello di governo nazionale, ma che poi, grazie all'intervento della sinistra più estrema - e sinistra detto in senso negativo, sinistra proprio come "sinistri", come dico spesso - si è imposto di nuovo il passaggio alla Magistratura per poter ottemperare agli ordini di espulsione dei Prefetti, rendendo, di fatto, inutile quel decreto.
Lei sa bene che se si passa per un'espulsione dalla Magistratura ordinaria, si ottiene che il foglio di via venga dato al personaggio clandestino e gli siano dati trenta giorni per allontanarsi. Il clandestino, che quindi non ha un nome e cognome vero e non ha una residenza vera - al massimo, si sa il paese di origine dalla lingua e dall'aspetto - cosa fa una volta uscito dalle porte del tribunale? Straccia il foglio di via e torna fare quel che faceva prima, cioè il delinquente in clandestinità.
Se vogliamo contrastare questi fenomeni, dobbiamo utilizzare tutte le forze che abbiamo a disposizione, comprese le forze della polizia municipale e della polizia provinciale, troppo spesso utilizzate non per difendere i cittadini, ma per altri compiti a volte davvero superflui.
Concludo semplicemente ricordando che chiediamo che venga scritta nelle "Finalità" la parola "criminalità", perché si deve parlare di criminali e di delinquenti, non sicuramente del senso di insicurezza che provano i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Consigliere Rossi, mi ascolti. Sono due concetti totalmente differenti.
Io ritengo che l'emendamento presentato dal gruppo di Alleanza Nazionale sia finalizzato a quello che lei ha detto, perché tende ad aumentare la sicurezza reale e la sicurezza reale si aumenta attraverso tutto quello che lei ha spiegato prima.
Tengo anche a dirle che il termine "criminalità" l'abbiamo inserito all'articolo 5, comma 1, quando si parla di "azioni integrate di natura preventiva per circoscrivere la gravità e l'ampiezza dei fenomeni di illegalità e di criminalità diffusa". In questo punto inseriamo per ben quattro volte il termine "criminalità", perché aumentare la sicurezza reale significa mettere in atto tutte le azioni che lei ha citato prima.
Pertanto, l'emendamento rimane così, perché la parola "criminalità" è compresa in questa dizione ed è riproposta successivamente, anche nei patti locali. Vedrà che la troverà spesso, visto che si lamentava che non abbiamo avuto il coraggio di inserirla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Mi sento in dovere di intervenire anche per un dato. Stamattina avevo definito vergognoso l'articolo e con le attuali correzioni, anche suggerite dall'Assessore - per cui ritengo doveroso dargliene atto - lo considero un articolo su cui, se verrà bocciato il nostro emendamento, voterò contro, ma che perlomeno prende in visione una globalità di aspetti.
Vorrei far notare una cosa: non è che noi siamo per incentivare il senso di insicurezza della popolazione. Il senso di insicurezza della popolazione non deve essere incentivato, anzi a volte mi sono indignato per certi toni, magari di certe notizie di stampa, della radio e della televisione, eccessivamente allarmistici.
Attenzione: questa è una legge sulla sicurezza. Quindi, come articolo 1, avrei ritenuto che il punto cruciale da mettere in evidenza fosse quello di limitare la criminalità; limitando la criminalità, si spera che diminuisca il senso di insicurezza.
A me non disturba che nel testo della legge ci sia anche il concetto che l'insicurezza della popolazione debba non essere incentivata ma, al limite, limitata. Mi disturba il fatto che sembra quasi che la popolazione sia o imbecille o imbelle, e scusatemi il termine pesante, perché quando noi facciamo una legge in cui diciamo che lo scopo della legge stessa è quello di "limitare il senso di insicurezza della gente ", vuol dire che la gente sbaglia e che noi dobbiamo prendere provvedimenti! Ma la gente non sbaglia ad essere insicura nelle strade! Questa mattina ho di nuovo cambiato itinerario entrando in Torino; per evitare rogne con la gente che mena calci alla macchina gli do l'euro, ogni tanto cambio strada, ma non mi sento di vergognarmi! Quindi io, come cittadino, non come Consigliere regionale, vorrei che nella legge sulla sicurezza si metta subito in evidenza che la legge è per la sicurezza. Poi a me il discorso di contrastare il senso di insicurezza addirittura mi sta bene, ma non come motivo ispirante all'articolo 1 della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Con molto rispetto per la Giunta e soprattutto per l'Assessore, cerco di ripetere all'interno di questo articolo, e ben viene all'interno dell'emendamento che l'oggetto di cui discutiamo, del perché cerchiamo di porre soltanto nei riguardi della Giunta, ma anche soprattutto dei colleghi di maggioranza, della stampa e - perché no - dei ragazzi che assistono ai nostri lavori, onde non vadano via con un'impressione troppo confusa sulla modalità con cui noi, eletti dal popolo, rappresentiamo, o dovremmo rappresentare, soprattutto i loro interessi.
Questa legge non può, a mio avviso, cercare di avere tutte le finalità che vengono espresse dal coro che noi qui rappresentiamo. A nostro giudizio che non è necessariamente condivisibile da tutti, però è il nostro dovrebbe andare a colpire la criminalità. Come ho detto, è un'opinione, non necessariamente condivisibile. Ciò vuol dire colpire non la percezione del sintomo, ma un fatto.
La legge che ci porta dice, invece, dapprima inizialmente, poi con gli emendamenti, con uno stile che non è soltanto vostro come Governo, ma di molti Governi in cui si cerca di mettere un po' di Malvasia, uno spizzico di amarena, due cubetti di ghiaccio e viene fuori un cocktail... Non viene fuori niente, perché una legge deve avere le finalità. Le nostre, quelle che ci piacerebbero ancor più rispetto alla legge che facemmo (per dar ragione al collega Muliere), sono colpire la criminalità. La nostra convinzione è che oggi, in questa Regione, ci sia un tasso di criminalità molto più alto di quanto dovrebbe esserci.
evidente che, all'interno di ciò, questa viene percepita. Ma la percezione non è un fatto culturale, né sociale, né psicologico, n derivante da altri comportamenti; deriva, invece, da un fatto oggettivo: ho caldo perché fa caldo, e non perché ho la pressione alta o sono agitato.
Fuori c'è il sole, fa caldo e io ho caldo. Fuori c'é la criminalità e io ne percepisco, a qualunque livello, a qualunque età, genere e in qualunque collocazione, il timore.
Gli obiettivi: non definendo né modificando gli obiettivi, la legge evidentemente, cambia di indirizzo e diventa una conseguenza, in funzione degli obiettivi: è per questo che siamo all'interno dell'articolo 1. A nostro avviso, è uno degli articoli più importanti, perché definisce appunto gli obiettivi della legge, sui quali ci soffermiamo perché abbiamo legittimamente, come Gruppi, due opinioni diverse.
Anch'io mi associo a quanto sosteneva il collega Rossi in merito all'emendamento che i colleghi di Alleanza Nazionale hanno presentato e che noi abbiamo votato: l'accezione controdedotta da parte della Giunta un pochino lo snatura.
Siccome noi sulla compattezza... ragazzi miei, non ce n'è per nessuno lo abbiamo dimostrato ovunque e sempre - voteremo volentieri l'emendamento del Gruppo di Alleanza Nazionale, ma ci sembra "morbido", pur migliorando il testo iniziale, rispetto a quella che dovrebbe essere una legge contro "le criminalità" - perché purtroppo non ce n'é neanche una - ma "la criminalità" sarebbe già un modo di dare oggettività, direbbero i colleghi delle prime file, a qualcosa che non è un sintomo percepito, ma una realtà.
Da lì, poi, derivano le modalità con cui l'obiettivo della legge viene discusso e, infine, evidentemente, anche gli atteggiamenti collaterali.
Il nostro Gruppo voterà gli emendamenti dei colleghi. Gli unici emendamenti che abbiamo presentato si riferiscono ad un punto specifico che da sempre ci vede molto attenti, ossia l'attenzione alle fasce deboli (in questo caso, alle donne e alla violenze contro di loro), non certo perché condividiamo la legge, che riteniamo una scatola vuota, ma perch non rinunciamo, neanche all'interno di questa legge, a perseguire una finalità per noi strategica, che è l'attenzione sistemica verso il mondo degli indifesi, dei deboli e, nel caso specifico, delle donne vittime di violenza. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, per dire che con l'emendamento accolto dalla Giunta mi sembra che si dia concretezza ulteriore a questo articolo, e per sottolineare che "sentimento" non è sinonimo di "errore". Deriva, infatti dal verbo "sentire": pertanto, "sentimento di insicurezza" non significa che l'insicurezza non c'é; l'insicurezza può esserci e, proprio per questo motivo, io provo un sentimento di insicurezza.
Quando si dice che "si contrastano i sentimenti di insicurezza", non significa che chi li prova sta sbagliando o che non capisce niente o che è un imbecille; significa che talvolta il sentimento di insicurezza è ancora più diffuso e colpisce più persone rispetto a quelle che sono colpite da reali fenomeni di illegalità.
Quindi contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione, non significa ritenere che chi li prova sia in errore, ma - anzi - aiutare queste persone a sentirsi più sicure attraverso politiche integrate. A maggiore ragione se questo primo articolo, tra le finalità, ha anche quella di favorire l'effettiva e la reale sicurezza.
Mi sembra che l'insieme dell'articolo renda merito al contenuto complessivo della legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Sinceramente non riesco a capire il motivo per cui stiamo discutendo di questo emendamento.
Mi sembra talmente evidente che questo emendamento fotografi la realtà meglio di quanto sia scritto nella legge, al punto che il non accoglimento mi parrebbe, francamente, un assurdo.
Abbiamo detto stamattina - ma non intendo dilungarmi ulteriormente che sembra quasi che questa legge sia scritta tenendo presente una realtà virtuale, e non la realtà oggettiva, quella che si vive nelle nostre strade e nei nostri quartieri.
Si continua a parlare di "sentimenti di insicurezza", mentre sarebbe corretto parlare, come è scritto nell'emendamento della Lega Nord, di "fenomeni di criminalità". Scusate se ripeto solo i due fatti criminosi di ieri più eclatanti che oggi campeggiano su tutti i quotidiani; ma come fate a parlare di sentimenti di insicurezza a uno che viene sfregiato in pieno giorno nel centro di Torino? Come fate a parlare di sentimenti di insicurezza all'anziano che è ancora in ospedale ed è uscito ieri dal coma perché è stato massacrato di botte? Come fate a sostenere che una legge che dovrebbe intervenire sulla sicurezza, deve intervenire sui sentimenti e non contro il fenomeno? Ci sembra, veramente, un assurdo e una contraddizione.
Con questa legge voi non siete - perché non volete esserlo - attaccati alla realtà del quotidiano.
Assessore Caracciolo, non è un fatto ideologico, ma di verità. Nella città di Torino aumentano del 64% i "piccoli" reati: lo dico tra virgolette, nel senso di borseggi e quant'altro, la cosiddetta microcriminalità, che, per chi la subisce, è sempre macro. Perché chi subisce un atto di violenza, lo vede sempre come un macro atto di violenza; non sono tanto i furti alla Arsenio Lupin presso la Banca d'Italia che preoccupano i cittadini, quanto il quotidiano borseggio o la possibilità di venire aggrediti sotto casa.
Quando in una città come Torino - scusate se parlo sempre di Torino ma vivo qua; chi vive altrove, parlerà di altre realtà - i reati aumentano in un anno del 64%, quando già l'anno precedente erano aumentati del 59 questi sono sentimenti? Seriamente, colleghi, ritenete che il termine giusto sia "sentimenti di insicurezza" o, con un minimo di onestà intellettuale, ammettete che si tratta di "fenomeni di criminalità"? Perché continuare con questo stucchevole e ipocrita gioco terminologico? La legge ha finalità precise: si tenta di trovare una mediazione sui contenuti. Non possiamo chiamare "pizza" una "piazza": o è una pizza o è una piazza.
Continuate ipocritamente a non volere mettere l'accento, anche soltanto simbolico, sulla legge.
Si tratta di "fenomeni di criminalità": devono essere chiamati "fenomeni di criminalità". I sentimenti, Assessore Caracciolo, sono una cosa bella, che ciascuno coltiva nel proprio intimo; lo sfregio sul viso non è un sentimento, è una terribile sensazione di dolore che auguro a nessuno in quest'aula di provare mai. Ma dev'essere chiamato così! Le ossa rotte non sono sentimenti che attengono alla poesia o al pensiero o alle elucubrazioni oniriche: sono fatti violenti e materiali, e per questo è giusto votare un emendamento che parla di "fenomeni" di criminalità anziché di "sentimenti d'insicurezza".



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Credo, Presidente e signor Assessore, che sia difficile trovare una legge statale o regionale in cui sia indicato "teso a contrastare i sentimenti d'insicurezza della popolazione". Credo si tratti di una sorta di resa, anche nei confronti del diritto.
Mi rivolgo a Lei, Presidente, che è anche avvocato: come si pu scrivere "teso a contrastare i sentimenti d'insicurezza della popolazione"? Lei sa benissimo che non esiste alcuna norma con un inciso di tal genere le norme devono avere un obiettivo finale, una "ratio", e la "ratio" qual è in questo caso? Una legge sulla sicurezza che dovrebbe essere, nelle intenzioni del legislatore, migliore della precedente, con l'obiettivo di conseguire un risultato. Credo che se rimaniamo al tendere a contrastare "sentimenti" facciamo soltanto della filosofia. Nel nostro caso non si tratta nemmeno di filosofia del diritto. Semplicemente, è un inciso senza alcun senso; quindi eliminiamolo e fermandoci al termine "legalità"; in quest'ultima parola è compreso l'intero discorso dei colleghi, quando affermano che l'obiettivo della legge è far trionfare la legalità.
Ritengo che l'emendamento presentato sia sicuramente approvabile e che non creerebbe alcun problema di carattere politico perché afferma soltanto la verità. Anche dal punto di vista giuridico sarebbe molto meglio.



PRESIDENTE



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intanto, le chiedo l'interruzione che ha annunciato in precedenza prima che l'Assessore si pronunci sull'emendamento. Anche a nostro parere si tratta di questione abbastanza centrale; abbiamo dato il nostro contributo, inserendo la frase in esame, e ritengo che nulla tolga allo spirito della legge - anzi, lo rafforzi nelle finalità - l'inserimento di quanto anche il ministro Amato ha scritto nel provvedimento dei giorni scorso, che come prima finalità aveva il "contrastare la criminalità": non ha certo parlato di "sensazione d'insicurezza".
Comunque, se vogliamo mantenere "la sensazione d'insicurezza percepita dai cittadini", dopo aver aggiunto "fare in modo di far percepire maggiore sicurezza ai cittadini", scriviamo anche "contrastare la criminalità". - Se è vero che Polizia e Carabinieri devono "contrastare la criminalità", un vigile urbano, un'autorità istituzionale non può contrastare la criminalità: certo che deve! Un Sindaco non può assumere provvedimenti tesi a "contrastare la criminalità"! E' una legge sulla sicurezza, o no? Mi rivolgo anche alla Presidente Bresso, che vedo in aula, poiché lei nelle sue per dichiarazioni ha sempre sostenuto che occorre, insieme ognuno con le proprie competenze, combattere i fenomeni di piccola criminalità e quant'altro.
Dunque, nella legge regionale sulla sicurezza, al primo articolo quello delle finalità, scriviamo "contrastare l'insicurezza percepita dai cittadini"? Facciamo leggere la legge a qualche milione di piemontesi e chiediamo loro se è questo che si aspettano da una legge regionale sulla sicurezza, non sui sentimenti o meno che si percepiscono. Senza nulla togliere al testo esistente, aggiungere "contrastare i fenomeni di criminalità", mi sembra il minimo da farsi. Diversamente, scriviamo una legge contro i piemontesi che provano, a torto, un sentimento d'insicurezza: questo è scritto nelle finalità: "contrastare i fenomeni d'insicurezza percepiti dalla popolazione". Aggiungere "contrastare i fenomeni di criminalità", mi pare in linea con quanto fatto dal vostro governo, dal vostro Ministro: non chiediamo nulla di "estremadestra" o "centrodestra". Se, viceversa, la parola non deve comparire nelle finalità evidentemente esiste un vincolo - Presidente Bresso - che qualcuno vi ha imposto. Diversamente, credo che l'autorevolezza della Presidente protrebbe dirimere questo fenomeno.
Qualcuno ha detto che la parola "criminalità" non deve comparire nell'articolo 1? E' vero che Polizia e Carabinieri hanno le loro competenze, ma noi ne abbiamo altre.
Anche i vigili urbani sono impegnati a contrastare o segnalare alle Forze dell'ordine piccoli fenomeni di criminalità; scriviamolo nella legge della Regione Piemonte sulla sicurezza, non lasciano solo la "sensazione d'insicurezza dei cittadini". Altrimenti, gli stessi potrebbero dirci: "Scusate, vi preoccupate della mia insicurezza e non della mia sicurezza?"



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Poiché sono stata chiamata in causa, volevo fare alcune precisazioni.
Come ho detto la volta scorsa, abbiamo dato la disponibilità - si tratta di un emendamento che migliora il testo - ad inserire le parole "ed aumentare la sicurezza reale". In effetti, ad esempio, le strade buie aumentano il senso d'insicurezza, anche se non c'è nessuno e nessun criminale.
Riteniamo invece di non poter accettare l'emendamento che chiede di aggiungere le parole "i fenomeni di criminalità", quindi, "contrastare i fenomeni di criminalità", perché questo emendamento, che di per sé, se fosse una legge dello Stato, non porrebbe alcun problema, mette gravemente a rischio la nostra legge, perché verrebbe percepito dallo Stato come un'intrusione nelle sue competenze.
Io ricordo che abbiamo anche lungamente contrattato con il Prefetto le modalità per fare le cose che intendiamo fare, perché, a seconda di come la legge è scritta, potrebbe rallentare l'iter per la sua l'approvazione. Un rinvio o addirittura un'impugnativa significa rinviare nel tempo la possibilità di intervenire concretamente sulla sicurezza dei nostri cittadini, di avere una legge che ci consenta di farlo.
Le parole, in questo caso, indicano delle tendenze che vanno contro la legislazione attuale dello Stato e che, quindi, rischiano il conflitto di tipo costituzionale con lo Stato. Comunque non cambierebbero nulla, perch quando la legge viene rinviata, tu devi semplicemente cambiarla e il risultato è quello di rinviare le cose che avresti potuto fare. Quindi, non lo accettiamo per queste ragioni, perché non è nostro compito contrastare la criminalità; il nostro compito è creare condizioni di maggiore sicurezza e supportare eventualmente lo Stato nelle azioni di contrasto alla criminalità, che, al momento, secondo quanto dettato dalla Costituzione sono appunto compito esclusivo dello Stato.



PRESIDENTE

Con la replica della Presidente, considero chiusa la discussione generale.
Per dichiarazione di voto hanno chiesto di intervenire i colleghi Casoni e Guida, che peraltro sono intervenuti in sede di discussione.
La parola al Consigliere Casoni, per dichiarazione di voto.



CASONI William

La Presidente è troppo esperta di questioni istituzionali e burocratiche per non sapere che è sufficiente aggiungere le parole "per quanto di competenza regionale". Basta aggiungere queste parole che peraltro, sono già richiamate all'inizio dell'articolo, che recita: "La Regione Piemonte, in armonia con i principi costituzionali e dello Statuto ed in raccordo con gli interventi istituzionali dello Stato..."; l'articolo già dice che le nostre parole sono in armonia e in raccordo. Se vogliamo rafforzarlo, inseriamo la dicitura "per quanto di competenza regionale".
Diciamo piuttosto che non si vuole mettere le parole "contrastare i fenomeni della criminalità per quanto di competenza regionale" (perché ci sono anche delle competenze regionali), perché evidentemente c'è un dictat di qualcuno che non vuole inserire questa frase.
Ne approfitto per dire una cosa che prima ha detto il collega Guida, ma che, forse, non è stata ben recepita: non è possibile contrastare i fenomeni di insicurezza, la sensazione di insicurezza dei cittadini, perch è un fenomeno interno. Non si può andare contro la volontà della gente; non si può dire: "Io modifico quella che è la tua sensazione di insicurezza".
Nemmeno Stalin tentava di modificare quelli che erano gli umori della gente, dicendo: "Dovete pensare tutti così", "Cittadini, dovete pensare tutti che non c'è insicurezza".
Poi, per carità, votiamola. Voi voterete, non accetterete il nostro emendamento e la legge andrà avanti così, ma state tranquilli: questo lo trasformeremo in un manifesto regionale da attaccare in tutte le piazze del Piemonte, dicendo che la vostra idea di sicurezza è quella di diminuire la percezione di insicurezza, di modificare la percezione di insicurezza che i cittadini hanno. Quindi, gli diremo: "Come vedete, la Regione non attua interventi per contrastare il fenomeno; nelle finalità scrive che, il primo pensiero che gli viene in mente, è quello di contrastare la percezione di insicurezza che avete voi, ahimè tapini, ahimè persone che non capite ahimè persone che state sbagliando perché vi sentite insicure ad uscire".
Tra l'altro, prima, in un'altra dichiarazione, si diceva "anche per coloro che non sono stati colpiti da atti di criminalità". Ci mancherebbe! La gente ha paura di essere colpita, quindi il problema non riguarda solo quello che è colpito. Quante persone non escono la sera in certe zone, in certi territori! Quante persone anziane hanno paura ad uscire, a circolare sul territorio! Quante donne o uomini hanno paura ad uscire la sera in certe zone delle città piemontesi! Sono cose alla luce del sole! Presidente Bresso, credo se oggi fermassimo 100 piemontesi e gli chiedessimo cosa pensano di questa dichiarazione, 99 ci direbbero che è perfettamente ragionevole quello che noi stiamo dicendo, integrato con la vostra norma. Tanto è vero che, probabilmente, noi lo trasformeremo - e qui credo che siamo uniti con gli altri partiti - in un bel manifesto da attaccare in tutta la Regione Piemonte, dove diremo "Articolo 1 della legge sulla sicurezza: contrastare la vostra percezione di insicurezza", firmato Mercedes Bresso e la maggioranza di questa Regione. Questo è quello che c'è scritto nell'articolo 1, nelle finalità. Quindi, noi non faremo altro che riprenderle e farle conoscere ai piemontesi. Queste sono le finalità della legge sulla sicurezza della Regione Piemonte.



(Commenti fuori microfono)



CASONI William

Il collega Scanderebech, che è bravissimo ad attaccare, lo mobiliteremo, perché è già molto abile nel fare queste cose, ma anche noi ci difendiamo e gli altri pure.
Secondo me, questi sono quasi degli assist (per parlare in termini calcistici o di basket) che ci fate, e che noi tentiamo invanamente di fronteggiare. Mi sembra che non costerebbe niente aggiungere quelle due parole. Voi, invece, preferite non recepirle, lasciare così le finalità della legge sulla sicurezza e votate contro questo emendamento.
Noi faremo in modo di rendere pubbliche queste finalità della legge sulla sicurezza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida per dichiarazione di voto.



GUIDA Franco

Un esame attento dei termini utilizzati mette in evidenza alcune contraddizioni.
L'emendamento in discussione chiede di sostituire la frase "teso a contrastare i sentimenti di insicurezza" con "teso a contrastare i fenomeni di criminalità". All'articolo 2, scrivete: "integrate e coordinate con le azioni degli enti istituzionali in materia di contrasto alla criminalità".
Cioè, quello che per voi è in contrasto all'articolo 1, lo dite all'articolo 2: c'è qualcosa che non va! Secondo me si tratta di un errore. Lo dico anche nel vostro interesse: se poi, tra un anno, non riuscite a contrastare i sentimenti di insicurezza della popolazione cosa fate? Dite che avete fallito? Io credo sia un rischio anche dal punto di vista politico, oltre che un errore in termini giuridici, tant'è vero che prima ho suggerito di fermarvi al termine "legalità". Sarebbe molto meglio.
Vi ho dato un consiglio, ma voi non lo ascoltate perché volete dimostrare che, secondo lo spirito della legge, quello regionale è un intervento aereo, teso a coordinare politiche della sicurezza integrata e non in contrasto con lo Stato, ma ben attenti dall'ammettere che esistono fenomeni di criminalità. Peraltro, poi, all'articolo 2 dite che ci sono fenomeni di criminalità che vanno in qualche modo affrontati.
Credo che non ci si possa nascondere dietro a un dito. Ecco perch voteremo a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Le argomentazioni che abbiamo sentito non ci hanno convinto.
L'insicurezza è un sentimento, soggettivo od oggettivo. O è l'uno o è l'altro. Se è oggettivo, lo contrasto limitando i fatti oggettivi che lo producono. Se è soggettivo, intervengo perché è un senso di insicurezza non giusto, non dato da una realtà dei fatti, e intervengo socialmente per diminuire il senso di insicurezza soggettivo. Se è oggettivo, siamo convinti che sia oggettivo per le notizie che abbiamo.
Facciamo un'azione per contrastare questo sentimento nella popolazione e noi lo chiamiamo anche sentimento. Approviamo una legge che contrasta un sentimento della nostra popolazione. Dico: grazie.
Per una mia forma mentis sono filogovernativo. Sarò fatto male, ma mi piace fare leggi che facciano fare anche bella figura a chi ci governa, e che servano alla popolazione. Assessore Caracciolo, mi dispiace veramente.
Non è una presa in giro, non voglio criticare l'Assessore, ma la maggioranza. Ci invitate a nozze.
Appena sarà approvato l'articolo 1 - che avrei voluto approvare se fosse stato corretto, invece voterò contro - passerò fra i miei concittadini a dire: "Guardate cosa hanno approvato". Per dimostrare serietà se il senso del contrasto all'insicurezza, che può anche essere soggettivo e che può anche essere importante.
Assessore Caracciolo, se ritenete importante - lo ritengo anch'io un'azione tesa a limitare il senso soggettivo di insicurezza, mettiamola nel testo della legge, ma non all'articolo 1, nelle finalità. Vi assicuro che lo voteremo. Una frase come questa, non inserita nelle finalità, ci consentirebbe di votare l'articolo 1 sulle finalità. Noi voteremmo tutto l'articolo 1 sulle finalità e voteremmo anche un testo che nell'articolato della legge, nel punto giusto, inserisca questo contesto a cui non siamo contrari, non tra le finalità, ma come uno degli obiettivi della legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale l'assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'articolo 1.
Dopo la votazione l'articolo 1, procederemo ad una breve sospensione del Consiglio per fare il punto sugli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 1 il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Riprendo il discorso che avevo interrotto prima per carenza di tempo a disposizione.
Siamo dispiaciuti del comportamento assunto dall'Assessore e dalla Giunta. Era quasi impossibile non accettare la proposta avanzata dal Consigliere Novero, se voi fosse stati in buona fede. Di fatto, avreste trasferito il concetto del combattere - o diminuire, sul termine si pu discutere - i sentimenti di insicurezza della popolazione all'interno delle priorità e degli indirizzi per il sistema integrato di sicurezza. Lì dentro, effettivamente, in una serie di interventi, poteva anche starci il riferimento al cercare di ridurre il senso di insicurezza della popolazione ma, lasciatevelo dire, all'interno del capitolo dell'articolo 1 "Finalità" articolo di sei righe, inserire la finalità di "contrastare i sentimenti d'insicurezza della popolazione", dando ragione al collega Casoni, è oggetto di manifesti da appendere in giro per il Piemonte. É veramente ridicola una legge sulla sicurezza che ha come finalità "contrastare i sentimenti d'insicurezza della popolazione". Se lo andate a dire in giro vi corrono dietro! Se lei, Assessore, andasse in uno dei mercati più popolari del Piemonte, quello di Porta Palazzo, a dire: "Sapete che abbiamo fatto una legge sulla sicurezza per contrastare i vostri sentimenti d'insicurezza?" la inseguirebbero, tirandole addosso gli ortaggi! Glielo assicuro! Ed anche i suoi elettori: è come prenderli in giro.
fare come lo struzzo: nascondere la testa sotto la sabbia e dire: "Ma sì, madama la Marchesa, tutto va bene!" - vecchio detto piemontese.
Sinceramente, non è così, e lei lo sa bene; non è così a Torino, non è così ad Alessandria, non è così a Cuneo, non è così ad Asti, non è così da altre parti. Purtroppo, la criminalità è in forte aumento.
Due battute anche al collega Rocchino Muliere, che sostiene che il testo della legge precedente era simile all'attuale.
Ebbene, sì, collega Muliere; quella legge non ci piaceva per niente! L'abbiamo votata perché eravamo maggioranza.
Una legge che non ci piaceva; una legge che ha finanziato, in un anno un po' d'intereventi di messa in sicurezza dei territori, ad esempio finanziando sistemi di videocontrollo del territorio. Una legge mediata anche con le sisnistre - questa la realtà -, con una parte considerevole della stessa allora maggioranza, perché - purtroppo o per fortuna -anche nell'attuale minoranza, che allora era maggioranza c'erano posizioni fortemente diverse. Ad esempio, ricordo un voto a favore sugli interventi triennali per la popolazione extracomunitaria, un testo di legge votato anche nella scorsa legislatura, contro cui la Lega si è battuta, ma che alla fine ha votato.
Non tutti la pensiamo allo stesso modo.
Identica situazione sull'indulto: forze politiche di sinistra - tutte meno l'Italia dei valori - forze di destra, hanno votato a favore dell'indulto. Certo non la Lega, non Alleanza nazionale, che hanno votato convintamente contro.
Oggi, molti, anche della vostra parte politica, ci danno ragione: l'indulto ha portato 26.000 malfattori fuori dalle patrie galere; oggi il 30% di questi signori sono tornati in galera. Sappiamo che non tutti sono stati individuati: almeno il 50% dei 26.000 è tornato a delinquere. Quella massa di persone che è tornata a delinquere in un anno e tre mesi dalla promulgazione dell'indulto, hanno aumentato il rischio criminalità sul territorio, anche del Piemonte.
Quindi siamo in condizioni nettamente più serie, pericolose, rischiose rispetto a tre/quattro anni fa. Uno dei fenomeni di microcriminalità che infastidisce e preoccupa molto le famiglie è quello delle aggressioni verbali e non solo: si va agli spintoni, si va alle minacce con coltelli alle minacce con cocci di bottiglia, alle botte. C'è stato l'allarme, nel nostro Paese e anche in Piemonte, provocato da bande giovanili che alimentano paure tra la gente normale che vuole uscire, fare shopping andare a trovare gli amici e a prendere un caffè con tranquillità Quello è un altro problema di microcriminalità che va risolto contrastando i sentimenti di insicurezza dei cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, intervengo non per dichiarazione di voto, ma sull'ordine dei lavori.
Visto che ha annunciato una sospensione, riterrei opportuno farla prima del voto sull'articolo 1. Il motivo è semplicissimo e facilmente comprensibile. È ovvio che, nonostante l'articolo 1, possa non essere soddisfacente così come è stato indicato, se gli articoli successivi recepissero una parte degli emendamenti che il nostro Gruppo, come anche altri Gruppi consiliari, ha presentato, ci potrebbe essere un atteggiamento diverso sull'articolo 1 stesso, come sui successivi articoli. Particolare importanza riveste l'articolo 1, perché riguarda le finalità.
Pertanto, se dovessimo esprimere un voto adesso, basandoci su come è scritto l'articolo 1, non sarebbe un voto certamente positivo, anzi sarebbe di estrema negatività, nonostante il recepimento di un nostro emendamento. Se invece gli articoli successivi recepissero parte degli emendamenti presentati, potrebbe esserci una valutazione differente anche sull'articolo 1, nonostante manifestiamo profonde perplessità, come già indicate dal Consigliere Casoni.



PRESIDENTE

Sospendiamo il Consiglio prima della votazione dell'articolo 1. La seduta riprenderà alle ore 17.40.
Invito i colleghi che hanno collaborato all'esame degli emendamenti su questo testo di accomodarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



( La seduta, sospesa alle ore 17.24 riprende alle ore 18.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego i colleghi di accomodarsi in aula.
Rammento i colleghi che abbiamo terminato le dichiarazioni di voto sull'articolo 1, prima di passare al voto dell'articolo 1 propongo una modifica di coordinamento, risultato di una riflessione avvenuta in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
La proposta consiste nell'aggiungere, dopo le parole "contrastare", le parole "i fenomeni che generano".



(L'Assemblea, tacitamente acconsente alla modifica di coordinamento)



PRESIDENTE

Se c'è la necessità di alcuni Gruppi di integrare le dichiarazioni di voto, procediamo in tal senso.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Questa modifica, di fatto, recepisce quanto noi chiedevamo nel testo.
Un conto è "contrastare sentimenti di insicurezza della popolazione", un conto è "contrastare i fenomeni che generano sentimenti di sicurezza nella popolazione".
Il voto del Gruppo della Lega Nord sull'articolo 1, visto il recepimento di quanto abbiamo cercato di spiegarvi con una serie di interventi, da negativo diventerà favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 66) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta: Dopo le parole "soggetti pubblici, privati e dell'associazionismo operante in campo sociale", vengono cassate le parole: "e dei soggetti".
Colleghi, è stata convenuta una riformulazione, già predisposta dell'emendamento rubricato n. 66.
Prego solo i colleghi che lo desiderano, di venirla a sottoscrivere.
L'emendamento rubricato n. 66, propone di inserire all'articolo 2, dopo le parole "soggetti pubblici", una virgola e le parole "privati e dell'associazionismo operanti in campo sociale". Contestualmente, vengono cassate le parole "e dei soggetti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Avremmo votato contro e avrei fatto anche un intervento contrario all'articolo 2, perché non eravamo assolutamente d'accordo su come era formulato il testo, in quanto, stando a come era formulato il testo in origine, era chiaro che tutti i soggetti riportati, sia i pubblici che i privati, potevano partecipare al bando che uscirà a seguito di questa legge, relativo alle "Politiche regionali in materia di sicurezza integrata", solo se operanti nel campo del sociale.
Quindi, è evidente che tutti gli Enti locali non avrebbero potuto fare gli altri interventi chiedendo contributi regionali; e per altri interventi intendo, ad esempio, installare sistemi di videocontrollo e di videosorveglianza, perché non avevano una finalità sociale, ma è solo uno dei tanti esempi che gli Enti locali potrebbero portare come richieste di contribuzione sulla base di questa legge.
La modifica della posizione della virgola dopo le parole "soggetti pubblici" e quindi il distacco dei soggetti privati e dell'associazionismo operanti nel campo del sociale, invece, differenzia chiaramente i due interventi. I soggetti pubblici - e parliamo di Comuni, Province e Comunità montane - possono chiedere, in base al bando che uscirà, un intervento o una sovvenzione su una serie di interventi, che comprendono quelli a scopo sociale, ma anche quelli a scopo di prevenzione o di intervento sulla lotta alla criminalità e all'illegalità.
Invece i soggetti operanti nel campo del sociale e dell'associazionismo devono avere una particolare caratteristica: essere legati comunque al campo del sociale.
A questo punto, sono chiaramente separate le due competenze, per cui il nostro voto sull'articolo 2 non sarà contrario, ma di astensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Un breve intervento ed una dichiarazione di voto congiunta, con ragioni opposte rispetto a quelle indicate dal collega Rossi.
Voteremo astenendoci su questo emendamento all'articolo 2.
Riteniamo sbagliato ritenere gli enti pubblici e i soggetti operanti in campo sociale in modo tale che questi possano accedere ai finanziamenti per progetti che, come quello che è in votazione in queste ore al Comune di Alessandria sulla sicurezza integrata, ha una visione profondamente antagonista alla filosofia che ci ha guidati nella costruzione di questa legge sulla sicurezza.
Inoltre, riteniamo anche che l'introduzione dell'associazionismo possa aprire le porte a tante associazioni che, pur essendo qualificate e di tipo sociale, hanno invece finalità quasi paramilitari, come le ronde padane come i baschi rossi dei city angels che operano sul territorio comunale torinese, che ci preoccupano, perché una visione di una società civile che si organizza militarmente per fare le ronde e sorvegliare i nostri territori è una visione che va al di là e contraddice lo spirito costituzionale del diritto del nostro Paese, che affida allo Stato e agli organi dello Stato il compito del controllo e della vigilanza sul territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'articolo, ma anche in merito all'emendamento che era stato già presentato dal Gruppo di Alleanza Nazionale, poi ritirato e ripresentato sotto la forma richiamata dal Presidente.
Noi riteniamo che l'articolo così emendato, cioè se l'emendamento presentato sarà approvato, in realtà è decisamente migliorativo rispetto alla stesura precedente innanzitutto per un motivo: perché si riconosce all'interno dell'articolo il valore dell'associazionismo, che invece prima era in qualche modo tenuto fuori dal dispositivo di legge.
Inoltre, si riprende l'importanza del pubblico e del privato, ma anche dell'associazionismo tanto che operi in campo sociale quanto che operi in materia di sicurezza urbana o della persona.
Crediamo che questo sia estremamente importante, perché in realtà non si fa altro che fotografare la nostra società, che ha certamente istituzioni pubbliche che si devono occupare di svariate materie, tra le quali la sicurezza, e di soggetti del privato sociale.
Parlando di una legge che ha come competenza politiche regionali in materia di sicurezza integrata - e sottolineo integrata - il fine stesso della legge - peraltro, com'era il fine positivo della legge n. 6/2003 - è proprio quello di mettere in campo tutti i soggetti possibili, dalle istituzioni pubbliche ai soggetti privati e ai soggetti dell'associazionismo, affinché si possano avere città più sicure e quartieri più sicuri.
Ovviamente, l'individuazione che ne fa il collega Robotti è quella più estrema, relativamente al fatto che ci possano essere delle associazioni che, in alcuni casi, in modo molto positivo garantiscano sicurezza per esempio alle persone più anziane o alle donne, accompagnandole la sera al cinema o al teatro, altrimenti da soli non uscirebbero. Questa è certamente una garanzia di sicurezza, non vediamo nulla di eversivo in tutto ciò, anzi è un aspetto sociale importante che accade all'interno della nostra società.
Questo non lo fanno solo le associazioni, quali quella che citava prima il collega Robotti, che fa iniziative assolutamente positive, peraltro finanziate da decine di amministrazioni anche di centrosinistra, ma sono anche le associazioni culturali o le associazioni ricreative che organizzano l'accompagnamento a persone nei periodi in cui le nostre città e i nostri paesi sono meno sicuri.
Riteniamo che se l'articolo verrà emendato con l'emendamento proposto dal gruppo di Alleanza Nazionale sarà estremamente positivo rispetto a com'era scritto. In questo caso, permetterebbe davvero di intervenire per cercare di ridurre e prevenire fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa integrate e coordinate con le azioni degli enti istituzionali in materia di contrasto alla criminalità.
Nel leggere l'articolato, si comprende anche come non vi sia però un filo logico che sostiene questa legge, perché riteniamo che sia stata redatta non da una singola mano, ma a più mani, e che questa legge contenga idee veramente differenti in merito alla sicurezza.
Se si legge l'articolo 1, ancorché leggermente migliorato, ma che contiene sempre il principio della "promozione al sostegno di interventi tesi a contrastare i fenomeni che generano sentimenti di insicurezza", con l'articolo 2, che invece parla di "azioni operanti in materia di sicurezza urbana per la persona, per la riduzione e prevenzione dei fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa integrate e coordinate con le azioni degli enti istituzionali in materia di contrasto alle criminalità", sembra quasi che siano due articoli differenti di due leggi differenti. Le filosofie che muovono l'articolo 1 e l'articolo 2 sono profondamente difformi fra loro.
Per questo, crediamo che questo articolo sia decisamente migliore del precedente e, in qualche modo, sottoscrivibile. Però in questa schizofrenia normativa è importante che vi siano delle risposte concrete rispetto a quelli che saranno gli articoli veri, in cui si prevedono le azioni che si andranno a svolgere per declinare l'articolo 1 e l'articolo 2, in modo tale che si possa dare una valutazione concreta anche dal punto di vista dell'espressione di voto omogenea rispetto alla legge. Altrimenti, la posizione in cui ci troviamo è quella di valutare singolarmente gli articoli per ciò che gli stessi dicono e non per essere inseriti in un contesto unico di una legge regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

A rettifica di quanto ha espresso prima il nostro Capogruppo, dopo una breve consultazione tra i tre Consiglieri del Gruppo, e soprattutto in considerazione di quanto espresso dal collega Robotti, modifichiamo la nostra posizione e voteremo a favore dell'emendamento e dell'articolo, così come risultante.



PRESIDENTE

Comunico il ritiro dell'emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Botta, Casoni, Vignale, Boniperti, Ghiglia: All'articolo 2, comma 1, dopo "nel campo sociale" aggiungere "e dell'associazionismo".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 66.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese dell'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Sono stati presentati tre emendamenti: il n. 35, n. 3 e il n. 36.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Botta, Casoni Vignale, Boniperti, Ghiglia: All'articolo 3, comma 1, dopo "nel campo sociale" aggiungere "e dell'associazionismo".
Segnalo al Consiglio che l'emendamento rubricato n. 35, che ha una dizione simile di quella discussa all'articolo 2.
Per coordinamento, propongo la seguente riformulazione: Emendamento rubricato n. 67): all'articolo 3, comma 1, le parole "i soggetti pubblici e privati, operanti nel campo sociale" sono così sostituite "i soggetti pubblici, privati e dell'associazionismo operanti in campo sociale".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 67) sul quale l'Assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 35 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Novero, Rossi Dutto: Al comma 2, sostituire le parole: "istituisce la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata di cui all'articolo 7" con le parole "individua la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Vorremmo capire perché si vuole costituire un organismo in più, che comunque, avrà dei costi, e non s'intende utilizzare un qualcosa di già esistente.
Se l'Assessore ci convince, potremmo anche ritirarlo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

La Conferenza regionale sulla sicurezza è uno strumento importante direi indispensabile nell'impianto della nostra legge, in quanto è sede di confronto e di valutazione delle politiche locali in materia di sicurezza integrata, nonché sede di verifica dello stato di attuazione di accordi d'intese, con i soggetti di cui al comma 1: lo Stato, gli Enti locali soggetti pubblici e privati.
la sede in cui si avanzano valutazioni, confronti, verifiche, cui partecipano il Presidente della Regione Piemonte, l'Assessore delegato, i Presidenti delle province o gli Assessore delegati, i Sindaci dei Comuni capoluogo o gli Assessori delegati, assieme ai Comandanti del Corpo di Polizia Municipale - quest'ultimo è inserito in un emendamento che mi premuro di accogliere - così come dal Presidente dell'Assemblea dei Presidenti di Circoscrizione delle città capoluogo - anche questo è previsto da un emendamento che speriamo di accogliere.
"Il Presidente della Giunta regionale invita alla Conferenza le Autorità provinciali di Pubblica sicurezza, il Comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza.
Alla Conferenza possono essere invitati altri soggetti pubblici o privati anche associativi, interessati ai singoli oggetti in discussione." Successivamente si ripete quanto giàspecificato: "La Conferenza è sede di confronto e di valutazione delle politiche locali, in materia di sicurezza integrata ed è sede di verifica dello stato di attuazione delle intese in materia di sicurezza integrata".
Il comma 5 afferma che "la partecipazione alle sedute è a titolo gratuito".
La struttura di coordinamento regionale funge da supporto a questa Conferenza regionale sulla sicurezza e si raccorda con la Conferenza permanente della Regione col sistema delle Autonomie Locali.
Il sistema delle Autonomie Locali, cioè gli organismi di concertazione e di consultazione, è coinvolto in questo confronto: al centro c'é la struttura di coordinamento tecnico, la Conferenza, dove avvengono tutti questi incontri-confronti, che si raffronta, appunto, con la Conferenza permanente della Regione col sistema delle Autonomie Locali.
Viene consultata la struttura di coordinamento in raccordo con la Conferenza Regione-Autonomie Locali.
un sistema completo e parecchio democratico, perché in quella sede ci sono tutte le rappresentanze, anche quelle dei piccoli Comuni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Ritiriamo l'emendamento, per lo spirito con cui l'Assessore ha illustrato la sua intenzione.



PRESIDENTE

Possiamo considerare ritirati anche gli altri emendamenti del suo Gruppo che riportano un riferimento alla "Conferenza permanente Regione Autonomie Locali"? Gli emendamenti vengono contestualmente ritirati.
Emendamento rubricato n. 36) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni, Ghiglia: All'articolo 3, comma 7: sopprimere l'intero comma.
La parola al Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non perché non si ritengano la formazione e l'aggiornamento di specifiche professionalità nel campo della mediazione culturale del conflitti degli aspetti importanti, ma perché, in modo generale non è ben specificato: un conto è fare iniziative di formazione, per esempio, per la Polizia locale, legate alla mediazione dei conflitti sociali e, in alcuni casi, alla mediazione culturale; altro conto è fare attività che, per quanto possano essere nobili, riteniamo che abbiano scarsissima utilità.
Abbiamo spesso affermato che tutte le iniziative intraprese relativamente alla mediazione dei conflitti, per esempio, all'interno delle scuole, non hanno alcuna utilità nel momento in cui si esce da quelle scuole e si vede che, in realtà, le parole spese sono pura teoria e nulla hanno a che vedere con la vita pratica di tutti i giorni. La realtà è differente, a partire dal più piccolo degli abusi: se si frequentano le università o le scuole medie superiori di Torino, si è costretti a pagare il parcheggio al posteggiatore abusivo, così come davanti a qualsiasi ospedale; o, ancora, tante altre forme di inciviltà e di mancanza di rispetto delle leggi non punite presenti all'interno della nostra città quelle evidenti agli occhi di tutti. Voi capite, allora, che le ore spese in educazione alla legalità o alla mediazione dei conflitti sono sostanzialmente inutili. Sarebbe un po' come raccontare una fiaba ad un ragazzo: può andare bene per far addormentare un bambino la sera, ma quando si cresce e si discerne quella che è la differenza fra il fiabesco e il reale, si comprende che molte attività che vengono fatte rispetto alla mediazione del conflitto oggi hanno un aspetto più fiabesco che reale.
Per questo motivo, noi riteniamo - o riterremmo - che i fondi utilizzati dovrebbero essere destinati a tutte quelle attività (così come vedremo all'articolo 9) volte ad intervenire in modo pragmatico per risolvere i problemi di insicurezza dei nostri Comuni e delle nostre città, e non tanto per fare attività di mediazione general-generica.
Come ripeto, sarebbe stato diverso - qui non c'é scritto - se si fossero indirizzati unicamente alle Polizie locali; sarebbe stato un aspetto differente, che poteva essere estremamente utile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla promozione della sicurezza

Noi riteniamo che queste figure nel campo della mediazione culturale e sociale siano indispensabili nell'impianto della nostra legge. Pertanto non possiamo accogliere l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale l'assessore Caracciolo, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.26 )



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