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Dettaglio seduta n.258 del 30/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 14.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Gariglio, Moriconi Robotti e Valloggia.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 419 e della proposta di legge n. 348, inerente a "Disposizioni in materia di cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri"


PRESIDENTE

Apriamo i lavori odierni proseguendo l'esame del testo unificato del disegno di legge n. 419 e della proposta di legge n. 348, di cui al punto 4) all'o.d.g.
L'articolo 1 è stato votato.
Passiamo all'articolo 2.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Ricca: Articolo 2 comma 5, al terzo rigo, dopo la parola "testamentaria" sopprimere "o" e aggiungere "o da dichiarazione espressa in carta libera datata e sottoscritta salvo il caso di dichiarazione espressa e contraria fatta in data successiva a quella della disposizione testamentaria o della dichiarazione in carta libera. Nel rispetto dei principi di cui alla legge 30 marzo 2001, n. 130, si intende manifestazione espressa di volontà ai sensi dell'art. 411 del Codice Penale la" segue testo originario.
Diamo per illustrato tale emendamento.
La parola all'Assessore per il parere della Giunta sull'emendamento.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

L'Assessore Deorsola mi ha spiegato esaustivamente le ragioni della contrarietà all'emendamento, per cui lo ritiro.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato al n. 3 è dunque ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 19) presentato dai Consiglieri Dalmasso, Clement Comella, Cavallaro, Barassi, Deambrogio, Buquicchio, Valloggia e Turigliatto: Inserire, dopo il comma 7, articolo 2 "del convivente..." "o del parente più prossimo".
La parola al Consigliere Dalmasso per l'illustrazione.



DALMASSO Sergio

una questione sollevata e discussa in Commissione - particolarmente conosciuta dalla prima firmataria dell'emendamento - su cui il parere della Giunta era stato chiaro.
Ci pare, però, che sollevi una questione molto ampia; vorremmo sentire ancora una volta il parere dell'Assessore, perché riguarda un tema di non poca importanza.
Si tratta del problema delle convivenze, sempre più numerose, e del diritto che il/la convivente possono avere su una scelta così importante.
Ci pare che su questo non debbano esserci, data la drammaticità del momento e della scelta, le questioni ideologiche che ci possono dividere in altri casi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Per le motivazioni già espresse e richiamate dal Consigliere, la Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Condividiamo il parere della Giunta. Certamente, l'emendamento solleva un tema che non può essere assolutamente banalizzato, perché attiene ai rapporti e alle relazioni tra le persone. Però, come è già emerso nella discussione in Commissione, rischiamo - se questo emendamento viene accolto che venga sollevato un principio di non costituzionalità della legge, in quanto quella che viene affrontata con questo emendamento è materia di stato civile, per cui non è di competenza regionale, ma nazionale.
Sul piano del merito, credo che ci sia una forte condivisione dei contenuti dell'emendamento, ma dal nostro punto di vista, come era già emerso nella discussione in Commissione, è bene che questo tema non trovi accoglimento, proprio per evitare un vizio che può travolgere tutta la legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Prendiamo atto che la maggioranza della maggioranza e la maggioranza dei Consiglieri e Consigliere è contraria a questo emendamento, ma lo voteremo ugualmente.
Faccio presente due questioni. La legge nazionale, che purtroppo non è ancora stata approvata - l'Assessore lo sa - prevedeva l'eventuale parere del convivente, termine naturalmente da definire: c'è il registro delle unioni civili, vi sono altre forme.
La seconda questione è che ci pare che, ancora una volta - non facciamo accuse di alcuno tipo, vogliamo che la legge passi - la realtà politica, i partiti e i Consigli, le norme e le leggi siano più indietro rispetto alla società civile che, indipendentemente da qualunque giudizio su questo e su altri temi, ha scelto forme diverse da quelle che sono state codificate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi per dichiarazione di voto.



BURZI Angelo

Sono le ore 15.07. La riunione è iniziata con molto anticipo, quindi mi scuso con i colleghi per non essere ancora del tutto presente alla densità e all'intensità dei lavori. Però, vorrei capire.
Il Presidente Reschigna ha detto - se non ho capito male, ma eventualmente mi correggerà - che non ci sono problemi sull'emendamento: siamo tutti d'accordo. "Noi del centrosinistra siamo praticamente sempre d'accordo, solo che è anticostituzionale. E allora, non vorremmo mica provocare a Roma, dove hanno già un sacco di problemi, anche questo tipo di problemi?". Questo dice il Consigliere Reschigna, che fa quindi un'obiezione di merito.
Il Consigliere Dalmasso, con il suo lieve accento genovese, invece dice che c'è una maggioranza politica in quest'Aula - lei non ci crederà Presidente, ma sebbene raramente, si parla anche di politica - e che la maggioranza della maggioranza, quelli che hanno vinto nel 2005, più noi hanno un'idea diversa dalla sua, ma cionondimeno, essendo lui duro, vuole votare.
Voglio dunque capire: c'è qualche cosa su cui questa parte è d'accordo? Perché non essendoci, perfino su questo tema, che è stato discusso per mesi in Commissione, dove ci sono Consiglieri di maggioranza che si sono svegliati questa mattina ad occuparsene, questa mattina tardi, neanche tanto presto - e che non è un'infrastruttura, non tocca il precariato, non tocca niente, tocca un tema trasversale - c'è qualche virgola, puntini qualcosa su cui questa maggioranza è d'accordo? Perché ove non ci sia fateci un regalo - come dice la Presidente Bresso, che non crede ai sondaggi che peraltro abbiamo distribuito a tutti, affinché tutti vedano le 12.507 telefonate di cui 2.480 risposte in cui dicono che non la vogliono più: 1 su 4 per ora; 1,2 domani; 2 su 4, ecc. - andate avanti così! Ma basta! Ci deve essere un limite alla politica o all'ipocrisia! Per me il limite, alle ore 15.09 - avendo voi anticipato inusualmente l'orario dei lavori su un tema così aspro, così controverso, così battagliato, così ideologico come questo - è che si debba discutere anche su questo.
Ho reso abbastanza l'idea, Presidente? Non vorrei che qualcuno avesse dei dubbi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Come si usa dire, chiedere è lecito rispondere è cortesia: ho visto già delle mani alzate.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Ritiriamo l'emendamento. Volevamo evidenziare un aspetto che credo sia trasversale: non è che coloro che convivono sono solo di sinistra. Ci sarà una certa quota anche di un'altra area politica.
Non c'è nessuna pregiudiziale ideologica, c'è semplicemente la volontà di porre ancora una volta un tema che - piaccia o non piaccia, che ritiriamo o non ritiriamo l'emendamento - rimane.
Ce l'hanno tutti questo problema, per fortuna non è così pregnante e così potente da produrre le masse che abbiamo visto per l'ASL di Alessandria ma, comunque, piaccia o no, è un tema da tener presente.
Prima o poi, se vogliamo, potremmo affrontarlo magari in modo meno improvvisato di come abbiamo fatto noi, cosa di cui chiedo scusa a tutti quanti.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 19 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: Comma 2, lettera e): sostituire l'esistente con: "e) in aree naturali ad una distanza di almeno duecento metri da centri ed insediamenti abitativi".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16, sul quale l'Assessore Deorsola, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 18) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Deorsola: Il comma 6 dell'articolo 4 è sostituito dal seguente: "6. La dispersione delle ceneri è eseguita dai soggetti di cui al comma 7 dell'articolo 2".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Ricca: All'articolo 4, comma 6 aggiungere la seguente frase: ", da persone o imprese a tal fine autorizzate dall'avente diritto o in mancanza da personale autorizzato del Comune".
Come mi fanno rilevare gli Uffici questo emendamento, essendo stato approvato quello precedente, decade.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Non riesco a capire come l'avere approvato l'emendamento precedente faccia decadere questo. Il contenuto del mio emendamento prevede che la dispersione delle ceneri possa essere effettuata, oltre che dai soggetti già elencati nel testo di legge, anche da persone o imprese a tal fine autorizzate dall'avente diritto o, in mancanza, dal personale autorizzato del Comune.
Qui si fa riferimento alla volontà del defunto di autorizzare persone che non siano familiari. Il defunto potrebbe non avere familiari alla dispersione delle ceneri. Credo che questo non vada ad impattare con ostacoli di carattere costituzionale.



PRESIDENTE

Lo intendo superato, perché se lei legge l'articolo 2, comma 7 è già tutto normato: "In mancanza dei soggetti di cui alle lettere a),b), c) e d), dal personale autorizzato dal Comune di residenza".
una ripetizione di quanto previsto dall'articolo 2, comma 7 chiarito ulteriormente dall'emendamento appena votato e presentato dalla Giunta. Non aggiunge e non toglie nulla a quanto già previsto.
La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

In effetti non avevo colto un passaggio del primo rigo del comma 7 che recita: "Qualora il defunto non abbia individuato l'affidatario delle proprie ceneri, oppure la persona incaricata alla dispersione". Avevo perso quel passaggio, quindi la sostanza è salvaguardata.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 4 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Deorsola): All'articolo 4, comma 7 le parole "non congrue e preavviso" sono sostituite dalle parole "entro 10 giorni di preavviso".
La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Le parole "Con congruo preavviso" intendo sostituirle con la frase "con almeno 10 giorni di preavviso". Chiedo alla vostra cortesia di sostituire il termine "congruo", che è generico, con un termine minimo di sicurezza ovvero i 10 giorni. Con "almeno 10 giorni di preavviso", do al Comune la possibilità di proprie valutazioni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13, come modificato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Ricca: All'art. 4, comma 8 cancellare, dopo la parola "associazioni" (2° rigo) "che abbiano tra i propri fini statutari la cremazione dei cadaveri degli associati".
La parola al Consigliere Ricca per l'illustrazione.



RICCA Luigi Sergio

Presiedente, non essendo stato accolto, anzi essendo stato ritirato il precedente emendamento all'articolo 4, comma 6, viene meno una parte di questo emendamento, la parte in cui si fa riferimento alle imprese di cui al comma 6 (la parte b) dell'emendamento). Chiedo di mantenere, però, nella parte b), la dizione "un terzo autorizzato", perché potremmo trovarci nella fattispecie per cui il defunto abbia autorizzato un terzo alla dispersione delle proprie ceneri e abbia dei familiari. In questo caso, un terzo potrebbe disperdere senza il vincolo di far assistere i familiari alla dispersione.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è negativo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale l'Assessore Deorsola, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Motta, Burzi: All'articolo 5 (Piano regionale di coordinamento) è aggiunto il seguente comma: "4. Per quanto concerne le urne contenenti i resti mortali di defunti in attesa di dispersione, che siano depositate presso gli Enti morali, è consentita la loro dispersione all'atto dell'entrata in vigore della presente legge".
La parola alla Consigliera Motta per l'illustrazione.



MOTTA Angela

Poiché l'Assessore ha garantito l'urgenza, con l'emendamento presentato, e ha indicato i tempi per disperdere le ceneri di tutti coloro che hanno già lasciato disposizione testamentaria, quindi immediatamente dall'entrata in vigore della legge, l'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 1 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 12, presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Deorsola.
Al comma 2 dell'articolo 6, dopo la parola "disciplinano" sono inserite le seguenti: "entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge".
La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Grazie, Presidente. È un emendamento per rendere accelerativa tutta l'attività, cioè per dare dei tempi di indicazione ai Comuni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Ricca: Aggiungere un articolo 6 bis): "La gestione dei crematori spetta ai Comuni, che la esercitano in una delle forme previste all'art. 113 del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, garantendo la separazione tra gestione del crematorio e gestione dei servizi cimiteriali e delle strutture per il commiato".
La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 6 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
ARTICOLO 7 All'articolo 7, non sono stati presentati emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Ricca: Art. 8, comma 1 aggiungere dopo le parole "possono tenersi" le parole "riti funebri o" e aggiungere dopo le parole "cerimonie per" le parole "un dignitoso".
Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Ricca: Art. 8, comma 2 sostituire il testo attuale con il seguente: "Le strutture per il commiato sono gestite da personale comunale o da privati selezionati in base a procedure ad evidenza pubblica, nel rispetto delle esigenze di imparzialità nella gestione delle strutture".
La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Dopo aver consultato sia l'Assessore Deorsola sia la relatrice della legge, ho visto che in effetti la formulazione attuale comprende gli obiettivi che mi ero dato con gli emendamenti n. 7 e n. 8, per cui li ritiro.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Scusi, Presidente. Volevo solo informare che il concetto di "struttura" e di "realizzazione di strutture" è un concetto ampio, nel senso che localmente si possono chiamare con nomi particolari, ma rientrano sempre nel concetto di strutture nell'ambito delle quali si possono attenere.
Questo lo dico in relazione ad una domanda che aveva fatto il Consigliere Guida: la sua preoccupazione è stata ricompresa poiché era stata anche nostra.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 7 e n. 8 sono ritirati dal proponente e conservati agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Ricca: All'art. 9 a) cancellare le parole "favorisce" e "anche con riguardo agli aspetti economici" b) e aggiungere le parole: dopo "un'informazione" "imparziale e completa" e dopo "pratiche funerarie" "al fine di garantire ai cittadini una scelta più consapevole".
La parola all'Assessore Deorsola per il parere della Giunta.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Il parere della Giunta relativamente alla prima parte è favorevole laddove si dice di espungere le parole "anche con riguardo agli aspetti economici". In realtà, aggiungendo queste parole, noi volevamo raggiungere l'obiettivo di evidenziare un aspetto, non di considerarlo prioritario. Ad ogni modo, togliendo queste parole, la norma resta forse ancora più chiara.
In sostanza, rispetto all'eliminazione delle parole "anche con riguardo agli aspetti economici", il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Colleghi, un attimo di attenzione: dobbiamo procedere a una votazione per parti separate dell'emendamento n. 9. Il parere della Giunta è favorevole al primo comma dell'emendamento, mentre è negativo sulla parte restante.
Consigliere Ricca, ritira la parte restante o le mantiene entrambe?



RICCA Luigi Sergio

Visto l'accoglimento di una parte della modifica, da parte dell'Assessore Deorsola, quella che espunge il riferimento agli aspetti economici, che riteniamo non siano un fattore preminente rispetto alle finalità della legge, e che si debbano in qualche modo salvaguardare altri aspetti quali la dignità della persona, la libertà di scelta e del suo diritto a una corretta informazione, rinuncio alla seconda parte dell'emendamento e chiedo di mettere in votazione soltanto il punto a) del medesimo.



PRESIDENTE

La seconda parte dell'emendamento è dunque ritirata. Rimane il comma a) dell'emendamento, accolto dalla Giunta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, così com'è stato riformulato, sul quale l'Assessore Deorsola, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 17, identico nel testo all'emendamento rubricato n. 9, è dichiarato superato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Ricca: All'art. 10 aggiungere un comma 2 che così recita: "Con le stesse modalità di cui al comma 1, la Giunta regionale integra i piani di formazione per gli addetti ai servizi cimiteriali al fine di formare i cerimonieri delle strutture per il commiato".
Tale emendamento è stato ritirato in mattinata dal Consigliere Ricca e verrà conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 11.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 15) presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Deorsola: Dopo l'art. 11 è aggiunto il seguente art. 11 bis: "Art. 11 bis (Tumulazione in località differenti dal cimitero) Nell'ambito delle competenze in materie di polizia mortuaria, conferite alle regioni ai sensi dell'art. 114 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112 in materia di conferimento di funzioni alle regioni ed agli enti locali e della Tabella A, lettera c), del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 maggio 2000 (Individuazione delle risorse umane finanziarie, strumentali ed organizzative da trasferire alle regioni in materia di salute umana e sanità veterinaria ai sensi del titolo IV, capo I, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112), la Giunta regionale entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge, determina con propria deliberazione le modalità per il rilascio delle autorizzazioni concernenti l'individuazione di siti idonei a sede di tumulazione privilegiata, nel rispetto di quanto stabilito dall'articolo 105 del d.p.r.
n. 285/1990".
La parola all'Assessore Deorsola per l'illustrazione.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Lo ritengo quanto mai esaustivo e chiaro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, (che istituisce l'articolo 11 bis).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 13.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 14) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Deorsola): Dopo l'articolo 13 è aggiunto il seguente articolo 13 bis: "Art. 13 bis (Dichiarazione d'urgenza) 1. La presente legge regionale è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 47 dello Statuto ed entra in vigore nel giorno stesso della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14.
Il Consiglio approva.
Non vi sono richieste di dichiarazioni di voto sull'intero testo del provvedimento.
Ritengo, con condivisione unanime, considerata la votazione che ha visto tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, votare concordemente che si possa mettere in votazione, con le modifiche apportate, l'intero testo .
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola l'Assessore Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Desidero semplicemente ringraziare il Consiglio per aver dotato la Regione Piemonte di questa legge, molto attesa dai cittadini. Grazie ancora.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Deorsola. Penso che la soddisfazione per il lavoro svolto sia di tutto il Consiglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di rinvio in Commissione, ai sensi dell'articolo 81 del Regolamento, di tutti i provvedimenti iscritti ai sensi dell'articolo 34 comma 6 del Regolamento, all'o.d.g. della seduta

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Burzi, in merito alla situazione finanziaria dell'Ente Regione Piemonte


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Volevo chiedere il rinvio in Commissione della proposta di legge n.
425, di cui al punto 42) all'o.d.g.
Siccome sullo stesso oggetto lunedì in Commissione si discute il disegno di legge presentato dalla Giunta, credo sia opportuno - ne abbiamo parlato nell'ultima Commissione - rinviarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Credo che già stamattina, in apertura dei lavori, alcuni colleghi abbiano posto o cercato di porre all'attenzione dell'Aula un tema, che non so dire se rispondente a verità o no perché, come lei ben sa, non attribuisco ai media fonte del nostro lavoro.
Si tratta di un articolo che, purtroppo, ha creato molte preoccupazioni o, meglio, le ha incrementate in maniera significativa, che dice più o meno che l'Ente Regione non pagherà più altro che bollette e stipendi. Mi sembra un po' una riedizione in peggio di un simpatico film, che era "Gli Intoccabili".
Ritengo che probabilmente sia un'inesattezza dei media. Inesattezza che però genera un sacco di perplessità nell'ambito di un numero notevolissimo di creditori dell'Ente Regione. Magari noi sabaudi possediamo qualche difettino qua e là, però abbiamo sempre avuto la fama, fino a pochissimo tempo fa, di essere degli eccellenti pagatori nell'ambito delle cose che avevamo comprato.
Già esiste una criticità significativa del mondo del Mauriziano, che credo non sfugga soprattutto al centrosinistra, che su questo tema si è molto coinvolto. A ciò si aggiunge questa notizia. Noi riteniamo che l'argomento del pagamento di ciò che l'Ente Regione deve ai propri fornitori, siano essi diretti o indiretti (come nel caso del Mauriziano per esempio), sia tema di priorità vero.
Quando diciamo che noi riteniamo che sia tema di priorità vero significa che già stamattina ci saremmo aspettati che qualcuno dicesse qualcosa. Prendiamo atto che non abbiamo causato nessun disturbo ai lavori chissà che non siamo bravi a fare l'ostruzionismo, quindi non lo facciamo neanche oggi - aspettiamo domani, ché se non sbaglio c'è la I Commissione che un tempo era la Commissione che si occupava anche di queste cose, onde venga, non soltanto ai colleghi Consiglieri, ma anche e soprattutto all'esterno, vanificata quest'aura di incertezza che non credo faccia bene all'immagine - e passi - ma soprattutto alla sostanza di un sacco di creditori che hanno tutti i diritti in termini sostanziali di essere pagati per le cose che hanno fatto.
Ove ciò non capitasse - ma io sono certo che non capiterà - vorrei che lei, Presidente, si facesse carico, nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza che ha il compito di organizzare i nostri lavori, di informare - per ora ufficiosamente, lo faremo in maniera ufficiale nella prossima Conferenza dei Capigruppo - che questo tema rimarrà di priorità zero anche dopo il ponte e, ove la priorità zero non venga risolta - scelgo la maniera più stupida, che è quella del Consiglio straordinario, ma francamente non ci piacerebbe dover utilizzare questa modalità, oppure del Consiglio aperto se proprio Turigliatto vuole vedere le ingenti orde dei creditori, se proprio ci tiene a vedere i numeri, se ha piacere di vedere le masse, se questo lo rassicura gli facciamo vedere le masse, a noi sembrava che l'esistenza del problema fosse già più che sufficiente - ci piacerebbe avere, non tanto per noi che ne abbiamo diritto come Consiglieri, ma per i terzi che aspettano il corrispettivo dei beni e servizi ceduti, quindi non ci interessa come diritto di Consiglieri, ma nei riguardi dei terzi, una parola chiara e soddisfacente al riguardo.
Faccio sempre rilevare ai simpatici colleghi che in questo momento non so oggi - mentre parrebbe ci sia una crisi di liquidità che - non avendo voglia di far battute, non ne faccio - probabilmente può essere dovuta a questa inconcludenza del governo Berlusconi che non ha fornito al governo Bresso tutti i mezzi necessari per poter sedare la liquidità...
Ah, non c'è più Berlusconi? Questo, però, è grave, deve essere una cosa del precedente governo.
Comunque, al di là delle cause che, sono sicuro, qualcuno saprà certamente spiegare, faccio presente che oggi - non so il numero esatto in Finpiemonte ci sono 700-800 milioni di euro fermi. Vuol dire che solo lì fermi. Non è che sono lì fermi per caso, ma perché sono stati dati per fare alcune cose che non possono essere fatte.
Non vorrei di nuovo sentire una tesi come quella dell'Assessore Borioli del tipo "aspettiamo che le cose avvengano".
Perché noi pretendiamo che il governo, quello che dovrebbe essere seduto lì, e adesso rappresentato dal Vicepresidente Peveraro, paghi i fornitori di questa Regione, come sempre è stato fatto, anche quelli della sanità, e dove ci sono i soldi fermi, oltre ad utilizzare delle forme interessanti di indebitamento di cui discuteremo in un altro momento utilizzi la liquidità esistente per far fronte ai debiti certi.
Questo non lo consideriamo di priorità zero al pomeriggio di martedì 30 ottobre, ma rimarrà tale anche successivamente.



PRESIDENTE

Prima di passare alla precisazione del Vicepresidente Peveraro per mettere un po' di ordine nei lavori e prima di passare alla proposta di legge n. 405, "Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti", vorrei fornire alcune informazioni.
Se l'Aula acconsente, potremmo accettare la proposta della Consigliera Cotto di rinviare in Commissione la proposta di legge n. 425.
Inoltre, vi è una richiesta di inserimento di punto all'o.d.g. per un emendamento da votare che modifica la deliberazione della Consulta dei giovani, in merito al Regolamento, ampiamente condiviso sia dall'opposizione che dalla maggioranza.
Sulla richiesta di rinvio in Commissione della Consigliera Cotto, ha chiesto la parola il Consigliere Bellion, che ha pertanto facoltà di intervenire.



BELLION Marco

Come ha già sottolineato la collega Cotto, in Commissione ieri abbiamo evidenziato non solo la necessità del richiamo di questo provvedimento, ma anche di altri provvedimenti.
Credo che sia un sentire comune del Consiglio la necessità a questo punto, magari con una votazione unica, di riportare in Commissione tutti i provvedimenti richiamati in Aula, così almeno rimettiamo le cose a posto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

lo stesso argomento però è esteso a tutta un'altra serie di provvedimenti e disegni di legge presentati dal gruppo di Forza Italia che se non mi sbaglio, in base all'articolo 81 del regolamento possono ritornare in Commissione senza cambiare numerazione.
In Conferenza dei Capigruppo si era deciso di seguire questo iter quindi tutta una serie di proposte di legge presentati dai Consiglieri di Forza Italia, ai sensi del già citato articolo 81, dovrebbero ritornare in Commissione per poi eventualmente ritornare in Aula, senza modificare la loro numerazione.



PRESIDENTE

Quindi, se il Consiglio acconsente, dispongo il rinvio in Commissione ai sensi dell'articolo 81 del Regolamento, tutti i provvedimenti iscritti ai sensi dell'articolo 34, comma 6 del Regolamento, all'o.d.g. della seduta odierna.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente al rinvio in Commissione)



PRESIDENTE

Pertanto, tutti i provvedimenti all'o.d.g. iscritti in base all'articolo 34, comma 6, del Regolamento sono in Commissione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "Aldo Moro" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "Aldo Moro" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte dei Consiglieri Casoni e Ghiglia, di una comunicazione della Giunta regionale in merito alla situazione finanziaria dell'Ente Regione Piemonte

Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Richiesta, da parte del Consigliere Scanderebech, di chiarimenti in merito a dichiarazioni della Presidente Bresso riportate dai giornali in merito a uomini politici del centrodestra oggetto di indagini da parte della Magistratura


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Sempre per non lasciare cadere nel vuoto quello che ha chiesto prima il collega Burzi, confermo che noi siamo in attesa di un intervento del Vicepresidente, che ci aggiorni su queste notizie quanto meno preoccupanti che leggiamo sui giornali.
Anche a me risulta, perché ce l'hanno detto delle persone di Finpiemonte, che in Finpiemonte giacciono centinaia di domande già approvate in attesa di finanziamento, che però - ci dicono i funzionari di Finpiemonte - non possono operare, in quanto non sarebbe stata rinnovata una convezione d'incarico a Finpiemonte per liquidare queste pratiche, pur in presenza dei fondi.
Questo riguardava cose fino a ieri; oggi leggiamo sul giornale che sono bloccati gli impegni di spesa da oggi fino a fine anno, salvo che per gli stipendi e per le spese obbligatorie.
Noi ci chiediamo quali siano le risorse a disposizione di questa Giunta, se non ci sono dove siano finite, e perlomeno che l'Assessore Peveraro che ha acceso dei mutui consistenti, che hanno generato liquidità per questa Amministrazione, ci dica qual è la situazione. Altrimenti anche noi, come ha detto il collega Burzi, chiederemo chiarimenti su questo tema che non ci pare marginale, perché ci sono decine di migliaia di soggetti interessati in questa Regione, che attendono da mesi o l'erogazione delle pratiche che hanno vinto o i contributi o altre forme. Sapere che probabilmente non saranno generati altri bandi che facevano parte di accordi da qui a fine anno approvati in sede di bilancio, la cosa chiaramente ci preoccupa. Infatti da quello che leggiamo nessun bando potrà essere attivato da qui a fine anno, se non quelli già attivati fino ad oggi.
Vorremmo su questo una comunicazione chiara; abbiamo la fortuna di avere la presenza dal Vicepresidente, che è anche Assessore al bilancio quindi credo che ci possa già dare le prime informazioni su come dobbiamo interpretare questi segnali che ci arrivano sia da Finpiemonte sia dalla stampa di oggi.



PRESIDENTE

Evitiamo di aprire un dibattito che ci sarà successivamente alle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro che ha dato disponibilità.
Se l'Aula acconsente, potremmo iscrivere e votare quell'emendamento condiviso da maggioranza ed opposizione sulla Consulta dei Giovani, che modifica lo Statuto per favorire una maggior partecipazione, che è una banalità, nel senso che non ci dovrebbe essere neanche dibattito, se non qualche dichiarazione sul punto.
Poi siamo ad un bivio. O con una certa rapidità deliberiamo e licenziamo la proposta di legge sulle sostanze psicotrope che è ampiamente condivisa, e con il tempo che avanza ci può essere la dichiarazione del Vicepresidente Peveraro. Altrimenti, se l'Aula acconsente, inseriamo e votiamo questo emendamento alla deliberazione n. 274 della Consulta Giovani, passiamo alla comunicazione del Vicepresidente Peveraro, sulla quale presumo si apra un dibattito, e se rimane del tempo passeremo alla trattazione della proposta di legge n. 405 sulle sostanza psicotrope.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Mi scusi, Presidente, ma avevo chiesto la parola quando ancora stava intervenendo il collega Burzi. Volevo sapere se per caso c'era una tabellina da seguire, se ce lo segniamo, ma io sarei per l'ordine.
stata posta una questione importante: posto che non ho letto i giornali, ma mi è stata girata una lettera, a firma del dottor Lesca inviata a tutti i Direttori e, per conoscenza, alla Presidente della Regione e al Vicepresidente (quindi, probabilmente, loro non sapevano che c'era questo blocco delle assunzioni di impegno), e visto che il Presidente del mio Gruppo, così come il Consigliere Burzi, hanno già esplicitato la questione, riterrei opportuno ascoltare l'Assessore Peveraro, per non far calare troppo il pathos e per capire a cosa ci ha portato questa volta (sono già i primi risultati dei suoi strumenti alchimistici di finanza derivata?); dopodiché, quando avremo compreso meglio tale questione, visto che sono tutte cose condivise, potremo andare più speditamente.
Adesso, però, ci premerebbe capire anche i termini. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non siano presenti tutti i colleghi autorevoli del centrosinistra, ma ne manca qualcuno anche del centrodestra: immagino che saranno in giro.
A parte quello che hanno detto i colleghi Casoni e Ghiglia, di cui ne abbiamo discusso prima, in questi giorni abbiamo letto sui giornali di una querela, trasformata poi in atti giudiziari, in accuse e denunce.
In questo dibattito così accesso dal punto di vista giuridico è emerso che la Presidente Bresso ha detto che ci sono dei personaggi del centrodestra che sono sotto inchiesta, ovvero al vaglio del giudizio della Magistratura. Siccome è un'accusa molto grave, la pregherei di precisare chi sono questi personaggi, perché è un'illazione gravissima.
Io non presenterò interrogazioni o interpellanze, perché cerco sempre di aprire il dibattito in quest'Aula e di ricevere, sempre in questa sede delle risposte.
Però è stata fatta un'illazione molto molto grave; più grave del confronto-scontro tra Crosetto e Bresso, perché la Presidente Bresso ha dichiarato sui giornali che ci sono personaggi del centrodestra che sono sotto inchiesta (o inquisiti), insomma che sono dei delinquenti. Intanto vorrei che precisasse i nomi e i cognomi: venga in Aula e dica come stanno le cose.
Io non andrò mai nei palazzi laddove devono giudicare il nostro operato dal punto di vista penale e giuridico. Attenzione, però, a quello che diciamo, perché noi qui ci siamo sempre rispettati - è vero, Vicepresidente Peveraro? - e continueremo a farlo. Facciamo attenzione a simili affermazioni. Mi auguro che la Presidente Bresso, che stimo per la sua tenacia e determinazione, non si faccia prendere da questi "giochi" così meschini a favore dei grilli parlanti, perché, diversamente, tutto il lavoro che abbiamo svolto in quest'ultimo periodo diventerebbe evanescente.
Però, come ripeto, faccia nomi e cognomi, perché altrimenti diventa una illazione molto grave.
Non si dicono queste cose ai giornali. Ma, soprattutto, se si dicono si deve avere il coraggio e la coerenza di fare nomi e cognomi, perch altrimenti ci sentiamo tutti coinvolti in una situazione che non ci riguarda minimamente. E siccome vogliamo chiarezza e poiché il sottoscritto fa politica con entusiasmo, serietà e trasparenza fino a quando sarà possibile (nessuno di noi è un padreterno!), non vorrei essere frainteso soprattutto se si incontrano amici che chiedono: "Ma chi è la persona inquisita? Sei tu? È lui? È l'altro?".
Io non ho fatto niente, però fatemi capire, perché un'affermazione del genere, fatta dalla Presidente Bresso, è molto molto grave.
Come ripeto, non presenterò interrogazioni o interpellanze, però venga qui a farci nomi e cognomi e chieda scusa a tutti gli altri che quotidianamente, si fanno un mazzo così per fare politica, come tutti i colleghi sia di centrodestra che di centrosinistra.



PRESIDENTE

Siccome sono pervenute altre richieste di intervento, vi chiedo la cortesia di non aprire preventivamente il dibattito rispetto alla comunicazione che renderà il Vicepresidente Peveraro.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Proposta di deliberazione n. 274, inerente a "Sostituzione dell'articolo 4 (Registro regionale delle Associazioni giovanili) della deliberazione del Consiglio regionale n. 251 - CR 9991 del 26 giugno 1996 (Statuto della Consulta regionale dei giovani) e successive modifiche". (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 138-40949 del 30 ottobre 2007)(iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Prima di procedere con le comunicazioni del Vicepresidente Peveraro, e condividendo anche la richiesta del Consigliere Ghiglia, se l'Aula acconsente, iscriviamo all'o.d.g. la proposta di deliberazione n. 274.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame proposta di deliberazione n. 274 inerente a "Sostituzione dell'articolo 4 (Registro regionale delle Associazioni giovanili) della deliberazione del Consiglio regionale n. 251 - CR 9991 del 26 giugno 1996 (Statuto della Consulta regionale dei giovani) e successive modifiche". (Divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 138-40949 del 30 ottobre 2007)


PRESIDENTE

Esaminiamo immediatamente la proposta di deliberazione n. 274.
C'è un solo emendamento condiviso e firmato da diversi colleghi, tra i quali i Consiglieri Cotto, Pozzi, Leo, oltre al sottoscritto.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Cotto, Pozzi, Leo e Placido: Al comma 3 del novellato, art. 4 Statuto: "3. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale valuta il possesso dei requisiti da parte delle associazioni giovanili e ne delibera l'iscrizione nel Registro, dandone contestuale comunicazione alla Provincia ed al Comune dove hanno sede le associazioni stesse, al fine di consentire l'inserimento nei registri provinciali o comunali istituiti con finalità corrispondenti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Sarò rapidissimo.
Sicuramente qualche collega avrà seguito di più queste vicende, come i Consiglieri Bossuto e Dalmasso. Volevo sottolineare che è un articolo molto positivo, per cui mi complimento con la Presidenza del Consiglio perché dà ulteriori spazi per la consulta giovanile, dà un ruolo e un riconoscimento a Province e Comuni.
Tra l'altro - lo dico sorridendo - visto che adesso governiamo anche in qualche Provincia, può anche farci piacere. Ma era giusto in assoluto.
Comunque è un emendamento che allarga la democrazia. E tutto ciò che allarga la democrazia, specie di questi tempi, in cui c'è chi vorrebbe, a livello di plebisciti nei partiti e nei congressi diminuirla, è il benvenuto. Ringrazio nuovamente l'Ufficio di Presidenza e comunico che voterò a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla deliberazione n. 274, così come emendata il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente alla situazione finanziaria dell'Ente Regione Piemonte, con particolare riferimento al blocco per le assunzioni di impegno per tutte le direzioni regionali e le strutture organizzative speciali


PRESIDENTE

Passiamo alle comunicazioni della Giunta regionale in merito al blocco delle assunzioni di impegno del Direttore della Ragioneria.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro Paolo.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Grazie, Presidente.
Non so se la comunicazione sarà sufficientemente chiara come il Presidente Casoni richiedeva, però farò del mio meglio.
Sono dispiaciuto che chi ha lanciato per primo la questione - mi riferisco al Consigliere Burzi - poi si sia allontanato, anche se vedo che è più che degnamente rappresentato, per cui sono convinto che verrà informato.
Devo dire, con franchezza, che sono sorpreso della sorpresa, perché, in realtà, se i Consiglieri avranno voglia di verificare, una comunicazione più o meno dello stesso tenore è stata fatta all'inizio del mese di agosto 2006, dando come termine ultimo per gli impegni dell'esercizio 2006 il 30 settembre.
Quest'anno, in realtà, abbiamo una situazione che ci ha consentito anche per effetto della riorganizzazione avvenuta tra il mese di settembre e il mese di agosto, sostanzialmente, di poter usufruire di un altro mese proprio per tamponare anche quel periodo di interruzione che, come dicevo è avvenuto a cavallo dell'anno.
un provvedimento assolutamente normale, adeguato alle esigenze e soprattutto, in linea con i vincoli che il Patto di stabilità ci impone.
Sono vincoli - lo voglio ricordare ai Consiglieri che certamente già conoscono - molto stretti, che impongono, relativamente alla competenza quindi agli impegni, e relativamente alla cassa, quindi ai movimenti di cassa, che l'esercizio 2007 riproduca gli stessi movimenti di competenza e di cassa del 2005 meno l'1,8%. Quindi, considerando anche l'evoluzione dell'inflazione, complessivamente il volume di spesa, è chiaro che noi dobbiamo avere un monitoraggio attento e rigoroso che ci metta nelle condizioni di rispettare il Patto di stabilità, che intendiamo in ogni modo rispettare.
Questo - mi permetto di dirlo, ma certo era più vis polemica del Presidente Burzi piuttosto che conoscenza della questione - ovviamente, è indipendente dalle risorse di cassa, perché, in realtà, in questi giorni noi potremmo anche incassare tutti i tre miliardi di credito che vantiamo nei confronti dello Stato e non potremmo fare pagamenti in eccesso rispetto a quelli fatti nel 2005 meno l'1,8%. Quindi, non è legato a particolari tensioni finanziarie, fermo restando che, in questa sede, confermo quanto ormai, dico da parecchi mesi: la situazione finanziaria complessiva risente del ritardo con cui lo Stato trasferisce le risorse regionali.
Per passare alla regolarità con cui l'Amministrazione regola i suoi rapporti nei confronti dei fornitori, voglio ancora fare una precisazione distinguendo il problema sanità dal resto del mondo. Come certo i Consiglieri sanno, tutta la problematica della sanità è al di fuori del Patto di stabilità, quindi, sia per quanto riguarda la competenze e sia per quanto riguarda la cassa, ha regole indipendenti dal Patto di stabilità.
In questo momento, per quanto riguarda la sanità, la Regione rispetto ai termini di pagamento ha ritardi di 182 giorni, che, sostanzialmente, è la posizione fra le migliori Regioni italiane in termini di pagamento.
Ricordo, per esempio, perché è opportuno ricordarlo, che la Regione Lombardia paga a 300 giorni, la Regione Lazio paga a 380 giorni, la Regione Toscana paga a 250 giorni, la Regione Emilia Romagna paga a 270 giorni mentre la Regione Piemonte è posizionata a poco più di 180 giorni.
Non c'è stato nessun particolare miracolo, ma, certamente, i Consiglieri ricordano l'operazione a cui si è proceduto a fine dell'anno scorso, che ha permesso, attraverso una cessione di crediti della sanità di regolarizzare tutte le posizioni che la Regione aveva in essere al 31/12/2006. Questo vuol dire che, sul fronte della sanità, al 31/12/2006 non c'era un giorno di ritardo nei pagamenti; ovviamente, scontiamo positivamente questo effetto e ne usufruiamo.
Sinceramente, non vedo quali problemi ci siano. Non è un blocco degli impegni, è una valutazione attenta su quelle che saranno le necessità dal primo novembre al 31 dicembre rispetto ai tetti individuati dal Patto di stabilità, sia in termini di competenza che di cassa, quindi, da questo punto di vista, mi pare non ci siano questioni particolari.
Mi permetto solo una piccola e breve osservazione sulla questione che poneva il Presidente Deodato Scanderebech. Nonostante la stima e l'apprezzamento nei confronti della persona, voglio precisare che lui si sta riferendo ad un aspetto su cui, ovviamente, la Presidente, quando lo riterrà opportuno, risponderà - oggi, essendo a Roma, non è qui con noi e non potrà rispondere. Non vorrei, però, che si dimenticassero affermazioni del Segretario regionale di Forza Italia, che sono calunniose e, secondo me, quelle sì, gravi nei confronti della Presidente e di un Assessore di questa Giunta, che non possono che essere censurate con il massimo del vigore e della forza, perché del tutto gratuite e ingiustificate.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni della Giunta, ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, vorrei solo portare le preoccupazioni di Enti locali, associazioni, privati e fornitori della Regione che attendono l'erogazione di contributi o il pagamento di prestazioni o forniture che sono state fatte, la cui attesa mi risulta sia ben più lunga dei 180 giorni citati dall'Assessore. C'è gente che sta aspettando il pagamento da parte della Regione che avviene con il ritardo di circa un anno.
Adesso, purtroppo, l'Assessore non mi sta ascoltando...



PRESIDENTE

Assessore Peveraro, mi scusi.
Prego, Consigliere.



DUTTO Claudio

Ripeto brevemente: stavo esprimendo tutta la preoccupazione per quegli Enti locali e associazioni, ma anche privati, che hanno diritto a ricevere contributi o avendo fatto forniture alle Regioni o in qualsiasi altro modo devono ottenere dei pagamenti, relativamente ai quali mi risulta che la Regione sia in ritardo, ho sentito parlare di un anno o giù di lì.
Ecco, vorrei sentire qualcosa in questo senso, anche perché capisce che, magari, un'impresa tanto quanto riesce ad ottenere finanziamenti bancari o altro, ma le associazioni che sono in attesa di contributi hanno problemi per le loro attività. Questo accadde anche per gli Enti pubblici per cui stiamo mettendo in difficoltà tutto un sistema che ruota attorno alla Regione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere.
Il Consigliere Ricca ha chiesto di intervenire, per cui, per alternare se è d'accordo, Consigliere Ghiglia, darei a lui la parola.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

una prassi consolidata.
La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

un esercizio che fa bene anche al fisico, poi al caro collega Ghiglia non negherei la precedenza in un intervento.
Signor Presidente, ho chiesto la parola perché su questo tema relativamente ai tempi di pagamento della Regione Piemonte, sono intervenuto anche in sede di dibattito per l'approvazione della Finanziaria di quest'anno e del Bilancio 2007.
Prendo atto della relazione e puntualizzazione del Vicepresidente Peveraro, credo abbia certamente sotto controllo la situazione finanziaria della nostra Regione. Le preoccupazioni che ha manifestato prima il collega Dutto in relazione ai tempi di pagamento dei fornitori della Regione, ma anche dei tempi con i quali il nostro Ente versa i contributi assegnati ai Comuni mettendo in sofferenza le casse comunali che anticipano le imprese che hanno realizzato investimenti - magari consistenti - in comuni di piccole dimensioni che non hanno capacità di cassa per far fronte alle esigenze delle imprese di essere pagate in tempi decenti, le raccolgo anch'io. Sono una realtà.
Se, da un lato, fa certamente sapere che in campo sanitario stiamo bene dal punto di vista di un confronto con le realtà delle altre regioni italiane, questo certamente non può essere di grande soddisfazione per chi comunque, deve attendere più di 180 giorni per ottenere un pagamento.
Voglio soltanto fornire un dato, un dato aggiornato due anni or sono: la media dei pagamenti della pubblica amministrazione, in Unione Europea, è di 68 giorni, in Italia era, due anni fa, di 138 giorni. Quindi abbiamo 70 giorni di ritardo rispetto ad una realtà europea con la quale le nostre imprese e il nostro sistema economico deve confrontarsi, deve competere e non deve essere penalizzato, come invece sta avvenendo in questa realtà.
Siamo fortemente penalizzati dal mancato trasferimento di risorse da parte dello Stato centrale, proprio per questo motivo. Una delle finalità del mio intervento di oggi è proprio quello di sollecitare la Giunta ad un'azione forte nei confronti del Governo.
Anche la finanziaria dell'anno scorso non solo non ha premiato le Regioni che sono state virtuose con il rispetto del patto di stabilità ma in qualche modo, ha dato un premio a chi il patto lo aveva sforato e ha riconosciuto interventi a favore di qualche Regione che non aveva rispettato il patto.
Il problema, quindi, esiste. So che si sta facendo il possibile a livello locale per accorciare i tempi di pagamento, ma credo sia necessario un'azione forte anche nei confronti di chi, come lo Stato, è una delle ragioni che crea difficoltà nella disponibilità delle liquidità di cassa del nostro ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Volevo dire che le dichiarazioni del Vicepresidente Peveraro sono la dimostrazione di quanto il relativismo culturale che impernia le dichiarazioni degli esponenti del centrosinistra, sia veramente impressionante e dimostri quanto il pensiero debole, purtroppo, ammanti questa società subalpina.
Gioire per il fatto che siamo così virtuosi da pagare con una media di 182 giorni i fornitori della sanità, è proprio la dimostrazione che è tutto relativo, soprattutto per quanto riguarda la sinistra e la sua concezione di efficienza della macchina pubblica.
Intanto, Assessore Peveraro, 182 giorni sono tanti. Vorremmo anche sapere, oltre al paragone con i peggiori, magari il paragone con i migliori, a meno che noi siamo il meglio di tutti Siamo il meglio di tutti? Bene, vuol dire che gli altri sono proprio ridotti male.
Visto che ci risultano tempi decisamente superiori, un po' a macchia di leopardo, vorremmo sapere se non fosse possibile, nelle prossime settimane con comodo, chiedere anche solo alle ASL un'informativa di massima sui tempi di pagamento.
Dico a macchia di leopardo perché non posso citare un caso. 682 giorni sono una media, ci possono anche essere dei casi limiti, chiederei, se fosse possibile, nel corso di qualche settimane, di chiedere alle ASL, per singole ASL, un quadro rispetto agli impegni sul pagamento, anche per vedere se ci sono situazioni particolari in cui ci si discosta.
Per venire al tema, l'Assessore ha concluso dicendo: "Non si tratta di un blocco delle assunzioni di impegno, ma..", ma l'oggetto della lettera è: "Blocco delle assunzioni di impegno".
La lettera recita: "Gentilissimi, con la presente vi informiamo che in data odierna è stato disposto il blocco per le assunzioni di impegno per tutte le direzioni regionali e le strutture organizzative speciali, così come comunicato nel corso della conferenza" e poi segue tutta la spiegazione.
Bene, Assessore, a lei potrà anche sembrare una cosa normale, a noi no.
Questa lettera, forse, ha un precedente che non aveva menato scandalo nell'agosto 2006, (combinazione ad agosto 2006 e, purtroppo, ottobre 2007 ci siete sempre voi). Questo dimostra che avete, probabilmente, difficoltà enormi a rispettare il patto di stabilità quindi c'è una condizione, la nostra finanza regionale, che non è così efficiente come dite.
Inoltre, nella lettera si richiamano anche le eventuali conseguenze che colpirebbero la Regione qualora il Patto di stabilità non venisse rispettato, cioè una sorta di affidamento in capo alla Presidente del commissariamento ad acta e, in caso di ulteriori inottemperanza, lo Stato che metterebbe cose che non ricordo più. Intanto non capisco il tentativo di dire: "Attenzione, ricordatevi tutti che le conseguenze sarebbero...".
Quello che vorrei capire è: visto che ci sono dei pagamenti in alcuni settori della Regione Piemonte che risalgono a marzo 2006, pagamenti, ad esempio, del settore cultura, vorrei capire se questo blocco delle assunzioni di impegno riguardano anche gli esercizi passati e non soltanto l'esercizio 2007. Lo chiedo.
Voglio sapere se ci sono persone che aspettano fondi regionali per cose fatte nel marzo 2006 - quindi sarebbero dovute essere pagate con la cassa come mai non sono state pagate con la cassa, se c'è la cassa. Non capisco questo passaggio. Ragion per cui ho chiesto se questa lettera interferisce rispetto a bilanci passati, perché non ci sono stati pagamenti addirittura di un anno e mezzo in certi settori.
La seconda domanda. È legittima una lettera di questo tipo da parte del direttore della ragioneria? Come mi sottolineava il Consigliere Vignale poi magari lo dirà meglio lui, nell'autonomia gestionale delle singole direzioni, che legittimità ha una lettera di questo tipo, soprattutto se firmata da un direttore e non dall'Assessore competente? È legittima? Si può? Ci sono delle interferenze? Lo chiedo perché i Direttori hanno una autonomia, assumono direttamente, con responsabilità, degli impegni. Vorrei capire soltanto questo aspetto.
Concludo dicendo, Assessore, che sinceramente a noi una lettera di questo tipo sembra grave, perché significa che c'è una situazione grave. Se voi bloccate gli impegni, vuol dire che la situazione è grave, quindi non possiamo non sottolineare che secondo noi lo è. Per lei sarà tutto normale lei si accontenta dei 182 giorni per i pagamenti, per noi è troppo, anche perché ci sono migliaia e migliaia di aziende che devono farsi prestare i soldi dalle banche, che pagano fior di interessi passivi e noi aspettiamo oltre sei mesi a dare loro ciò che gli spetta. Quindi, secondo noi, è grave.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia.
Non vi sono altre richieste di intervento sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro per una breve integrazione; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al personale e sua organizzazione

Solo due considerazioni. In primo luogo, voglio fare una precisazione che ho dimenticato di spiegare nell'intervento introduttivo - voglio farla anche se non c'è il Consigliere Casoni, che ha sollevato la questione - ed è rispetto agli impegni che a suo tempo avevamo assunto in particolare relativamente alla questione degli accordi di programma.
Come ho già detto informalmente nei corridoi ad alcuni esponenti della minoranza che ponevano la questione, in realtà abbiamo affrontato la materia in Giunta ed è sostanzialmente sbloccata, tant'è vero che avrei chiesto di convocare una riunione martedì prossimo nel pomeriggio sul tema in modo tale da poter affrontare la questione nei termini in cui a suo tempo si era concordato e definito.
In secondo luogo, per quanto riguarda la questione di Finpiemonte, che era uno degli argomenti puntualizzati nel corso della prima tornata di interventi, voglio precisare due cose.
La settimana scorsa, com'è noto, abbiamo costituito gli organi nuovi delle due società (inclusa quella relativa alla Finpiemonte S.p.A.
società in house). Nell'ambito di questa riorganizzazione, abbiamo dovuto procedere anche alla risistemazione della convenzione fra Regione e Finpiemonte stessa. Sostanzialmente gli uffici l'hanno pressoché terminata e quindi penso che, nel giro di pochi giorni, possa essere approvata e conseguentemente sottoscritta e Finpiemonte possa partire a titolo definitivo come società in house con strutture o organizzazione a posto.
noto ai Consiglieri che la questione della liquidità e delle disponibilità di Finpiemonte ha dei vincoli di natura legislativa per cui oggi quelle risorse non possiamo utilizzarle (ovvero farle ritornare alla Regione). In virtù, però, di una norma che abbiamo inserito nella finanziaria del 2007, se non ricordo male, abbiamo dato la possibilità di utilizzarle per vasi comunicanti, ovvero possono essere utilizzate risorse disponibili su una legge per finanziare l'operatività di altre leggi che non hanno risorse adeguate.
Alla luce di questo, credo che si possa mettere in moto in modo dignitoso la modalità di pagamento di Finpiemonte e quindi riprendere il ritmo pienamente, utilizzando, come dicevo, le risorse che sono disponibili. È peraltro noto che è mia intenzione fare anche una valutazione di carattere più generale e penso che la inseriremo nella finanziaria del 2008 proprio per poter utilizzare anche quelle risorse.
Voglio però risottolineare - mi spiace ripetermi, ma a mio avviso è utile - che dobbiamo comunque tenere distinti gli aspetti legati alla competenza da quelli relativi alla cassa. Alla cassa abbiamo una certa disponibilità e stiamo seguendo - con l'attenzione che a mio avviso meritano - i movimenti che si stanno registrando, con l'obiettivo di mantenere il rispetto del patto di stabilità.
Non abbiamo però delle esigenze così stringenti di ottenere della cassa nel breve termine. Perché questo? Semplicemente perché, con un ritardo che sinceramente considero fisiologico, la Regione sta regolarizzando le partite con i propri fornitori, che siano Enti locali o fornitori terzi.
In particolare, relativamente alle Province, a giugno abbiamo sottoscritto un accordo che prevedeva, entro il 30 settembre, la regolarizzazione di tutti gli atti di liquidazione emessi fino al 30 giugno. Questo è stato fatto, quindi entro il 30 settembre pendenze nei confronti della Regione precedenti al 30 giugno 2007 non ce ne devono essere, e non ce ne sono perché sono state regolarizzate.
Per quanto riguarda gli Enti locali, la situazione è certamente più variegata. L'impegno che abbiamo assunto è che comunque entro la fine dell'anno vengano regolarizzate le partite al 30 giugno, e mi sembra che se arriviamo a questo rispetto e a questa pianificazione, che ovviamente è considerata nei nostri flussi di cassa, siamo in una situazione non così drammatica.
Dobbiamo anche ricordare che, quando si fanno le valutazioni sui giorni di pagamento, si contano non i giorni di ritardo di pagamento, ma complessivamente i giorni dal momento della prestazione; dobbiamo tener conto quindi dei giorni contrattualmente previsti per le modalità di pagamento (che possono essere 30, 60, 90, 120 giorni) e di lì iniziare a calcolare il ritardo, ma i 180 giorni sono dal momento della prestazione.
Quindi è per questo che dico che la situazione è gestita e gestibile, da questo punto di vista.
Sulla base delle risorse che abbiamo e dei vincoli che ci sono imposti sinceramente in questo preciso momento (30 ottobre) non ho segnali di una situazione allarmante, anche perché quella lettera, non l'ho con me, ma se non ricordo male, parlava comunque di una valutazione degli impegni che deve essere fatta di volta in volta, come mi sembra che sia normale e naturale nella gestione di una macchina così complessa come è la macchina regionale, con un bilancio di 17 miliardi di euro.


Argomento: Psichiatria

Esame proposta di legge n. 405 inerente a "Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare la proposta di legge n. 405, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca, relatore

Grazie, Presidente. Proverò a fare la relazione relativamente alla proposta di legge in oggetto non andando a riprendere in modo testuale la relazione consegnata ai colleghi, perché credo che, essendo allegata alla legge stessa, si possa leggere e quindi comprendere quelli che sono i fini e le finalità che la proposta stessa si pone.
Vorrei provare, anche se forse è inusuale rispetto alla relazione di una legge, ad illustrare al Consiglio regionale i motivi che hanno indotto l'intera Assemblea regionale a sottoscrivere la legge stessa - ricordo che è stata sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari presenti in quest'Aula consiliare - e poi a votare all'unanimità la stessa proposta di legge nel giugno del 2007.
Perché abbiamo ritenuto opportuno presentare questa proposta di legge? Semplicemente perché abbiamo fotografato la realtà della nostra regione che è simile alle altre regioni italiane. All'interno delle scuole della nostra regione - non tutte, in alcune scuole della nostra regione - oggi è possibile, grazie a un'autorizzazione del Ministero della Salute (2003) presentare dei test che somministrano e fanno gli insegnanti per rilevare l'esistenza di una sindrome definita DHD (l'acronimo è inglese), legata alla "sindrome della disattenzione" o della iperattività nei bambini.
Il test che intende verificare l'esistenza o meno della sindrome, che andremo a vedere, ha carattere di alta scientificità. Credo, però, che sia opportuno significare che cos'è una sindrome, o almeno farlo non da addetto ai lavori.
Sostanzialmente, una sindrome è una presunta patologia nei confronti della quale non vi è alcuna diagnosi di carattere medico, ossia non c'è un elettroencefalogramma, non c'è un esame del sangue né verifica o diagnosi di carattere clinico, così come accade per l'influenza o per altre malattie anche del sistema nervoso, in cui c'è un esame clinico che dimostra la presenza o meno della sindrome stessa. Quindi ci troviamo di fronte ad una presunta malattia che viene individuata oggi all'interno delle scuole, con un test - che allegammo alla proposta di legge che era stata presentata nel febbraio del 2007 - che ha alcune domande - lo dicevo prima ironicamente dall'alto valore scientifico. Il test è "scala insegnanti", quindi viene dato agli insegnanti che, conoscendo i bambini e gli adolescenti presenti in classe, compilano il test stesso.
Per verificare se vi sia la sindrome da disattenzione, alcune delle domande presenti nel test sono le seguenti: ha difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti e sui giochi in cui è impegnato? Quando gli si parla sembra non ascoltare? Ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle sue attività? Si lascia influenzare facilmente da stimoli esterni? Per verificare, invece, la presenza della iperattività o dell'impulsività, anche queste domande hanno un carattere altamente scientifico: non riesce a stare seduto? Manifesta una irrequietudine interna? Ha difficoltà a giocare o ad intrattenersi tranquillamente in attività ricreative? È sempre sotto pressione o si comporta come se fosse frenato da un motore? Non riesce a stare in silenzio? Parla continuamente? La cosa che ho avuto modo di dire, parlando di questo test, è che andrebbe fatto al contrario. Se un bambino raggiunge 14 punti, è ritenuto "malato". Io invito i colleghi ad esaminare il test, e a pensare ad un bambino che conoscono - il figlio, il nipote, il cugino o un conoscente - e a provare a farlo come se si fosse il loro insegnante. La cosa che dico spesso è che andrebbe interpretato al contrario: cioè se è un bambino non raggiunge i 14 punti, allora bisognerebbe preoccuparsi. Perché se un bambino riesce sempre a stare seduto, non ha una irrequietudine interna non ha difficoltà a giocare tranquillamente, non sembra sotto pressione o non ha difficoltà ad aspettare il suo turno, credo che in questo caso ci si debba preoccupare, non nell'altro aspetto.
Ma mi permetto di sottolineare anche le modalità con cui il test è segnalato. I valori ammessi, come il test dice, sono: mai "0", qualche volta "1", spesso "2", molto spesso "3". È sufficiente rispondere cinque volte "qualche volta" (e se avete a mente le domande che il test pone è semplicissimo), tre volte "spesso" e una volta "molto spesso" che si raggiunge il punteggio di 14. Ovviamente, risultando positivi, non è che si è malati, ma si viene etichettati come "bambino possibilmente malato" quindi l'insegnante che ha somministrato il test ha il dovere di comunicare alla famiglia che, relativamente al test in oggetto, il figlio è positivo vuoi per il deficit di attenzione, vuoi per l'iperattività o l'impulsività.
Ovviamente, i genitori tendono a fidarsi dell'istituzione scolastica quindi credono che il test realizzato sia una cosa seria (e serio, per quanto ci riguarda, non è). Ma la cosa che più ci preme sottolineare sono le modalità di cura.
Veniamo alle modalità di cura; leggendo il bugiardino scientifico del Ritalin, che è il medicinale con cui vengono curati i bambini "affetti" da questa sindrome, si evince: "L'eziologia di questa sindrome è sconosciuta e non esistono test diagnostici - anche se non è vero - Per l'elaborazione di una diagnosi appropriata saranno presi in considerazioni i criteri medici neuropsicologici, pedagogici e sociali". Questo, in alcuni casi, pu accadere, ma cosa accade nella realtà? Che, a fronte di 15 bambini individuati come "potenzialmente affetti" da sindrome da deficit di attenzione o iperattività, alcuni di questi si recheranno presso uno specialista; e alcuni di questi specialisti possono somministrare loro il farmaco con cui si cura questa sindrome, che si chiama Ritalin (il problema non è il nome del farmaco, ma che cosa sta a monte di tutto ciò).
Proverò a leggervi alcuni degli effetti collaterali che questo farmaco dà. Tenete conto che gli effetti collaterali che vado a leggere non sono di un'associazione contraria a questo tipo di test, ma è della casa che produce il farmaco in oggetto.
Le controindicazione sono: angoscia, tensione psichica, eccitazione glaucoma, ipertiroidismo, aritmia cardiaca, angina pectoris grave. Queste sono quelli generali. Poi vi sono alcuni effetti indesiderati divisi fra sistema nervoso, tratto gastrointestinale, pelle e reazioni di ipersensibilità e sovradosaggio.
Quelli occasionali, ovvero che accadono non spesso ma occasionalmente come dice l'avverbio, sono: cefalee, sonnolenze, vertigini, discinesia. Il nervosismo e l'insonnia sono effetti indesiderati molto frequenti. La diminuzione dell'appetito è altrettanto frequente, ma passeggero.
Sono stati segnalati rari casi di sindrome maligna da neurolettici (che porta alla morte), e in casi molto rari, convulsioni, crampi muscolari esacerbazione della sintomatologia in pazienti già affetti da tic, disturbi della funzione epatica, trombopenia, anemia, rush cutaneo, eruzioni cutanee, convulsioni eventualmente seguite da coma.
Ricordo a questo Consiglio che in Europa un farmaco - l'Aulin - è stato bandito da uno Stato - l'Olanda - perché probabilmente, quindi senza che vi sia una certezza, ha causato quattro morti. La domanda che poniamo - non al Consiglio, ma all'AIFA - è come abbia potuto riportare questo farmaco nella tabella degli psicofarmaci, ovvero nella tabella 2 del Ministero della Salute, essendo un farmaco che in molti casi, come sono individuati all'interno delle controindicazioni, può portare alla morte.
Ma al di là di questo, vi è un altro aspetto di carattere culturale. Il Ritalin, o molti altri farmaci che vengono costruiti sullo stesso principio attivo, nel 1989 è stato riclassificato da "sostanza psicotropa" a "sostanza stupefacente". Quindi era nella tabella 1, unitamente all'eroina all'LSD, alla mescalina, alla cannabis, a tutte quelle che sappiamo essere sostanze stupefacenti. Due anni fa è stato riclassificato in sostanza psicotropa.
Ora, al di là dell'individuazione che l'AIFA, prima, e il Ministro della Salute, dopo, hanno fatto di questo farmaco, mi chiedo se possiamo dare una risposta di tipo farmacologico ad una presunta malattia individuata in modo così scientifico con quel test, con, di fatto, una sostanza stupefacente.
Inoltre, può essere la scuola, oltre all'insegnamento e alla prevenzione primaria di tipo sanitario, legata a difficoltà visive e della parola, che si traducono in visite oculistiche e di altro genere che spesso correttamente avvengono all'interno della scuola, luogo di individuazione di eventuali psicopatologie esistenti tra i bambini o gli adolescenti attraverso dei test? Noi crediamo di no, la scuola si deve occupare di educazione.
Certamente, ci deve essere un rapporto tra il sistema scolastico, i genitori e i servizi sociali nel segnalare i disturbi più gravi o bambini davvero difficili, che possono essere segnalati alla famiglia. È la famiglia che, nella propria libertà, può scegliere di recarsi presso un centro di neuropsichiatria infantile o uno specialista per sottoporre il figlio ad una visita, ma viene lasciata la libertà alle famiglie, ed è questo che noi chiediamo.
Chiedo scusa, forse sono andato un po' oltre, non so se da relatore ci sono dieci minuti..



PRESIDENTE

Da relatore sono 20 minuti, quindi lei sta nei tempi.
Però, le ricordo, come lei sa, che è un progetto di legge firmato in maniera trasversale, quindi l'Aula è sicuramente già convinta.



VIGNALE Gian Luca

la prima volta che faccio il relatore.



PRESIDENTE

Dopodiché, secondo quanto indicato dal Regolamento, lei può proseguire per altri sei minuti.



VIGNALE Gian Luca

Saranno sufficienti molti di meno.
Pertanto, la legge nelle sue finalità - mi riferisco soprattutto ai due articoli che sono il cuore della legge, quello relativo all'impedimento di realizzare test all'interno alle scuole e quello che concerne il consenso informato dei genitori - intende ridare libertà alle famiglie innanzitutto, non creando uno strumento di marketing per vendere i farmaci.
In tutti gli Stati in cui questo farmaco è stato posto in vendita, questa fase è sempre stata preceduta dalla somministrazione di test all'interno delle scuole, perché, ovviamente, creando una domanda, segue una richiesta del farmaco stesso.
In secondo luogo, crediamo opportuno che vi sia un consenso informato come recita l'articolo 3; al limite, nel merito diremo qualcosa successivamente. Soprattutto - concludo - non si deve pensare che sia un problema statunitense o che non riguardi il nostro Paese. Nella relazione abbiamo indicato i dati dell'aumento esponenziale del consumo di questi farmaci nei Paesi europei molto simili all'Italia, in particolare in Francia, in Germania, oltre che in Gran Bretagna, in Danimarca e altri Paesi. Per cui dobbiamo capire che questo è un problema che potrebbe riguardare anche l'Italia.
Credo che a questo Consiglio regionale vada ascritto un grande merito: è la prima Assemblea legislativa d'Europa - non soltanto d'Italia, ma d'Europa - che produce una legislazione di normativa restrittiva - non di divieto, perché non sarebbe nelle nostre competenze - relativamente all'uso di psicofarmaci nei bambini.
Ricordo che non c'è solo il Ritalin, e a un bambino di otto anni pu essere prescritto il Prozac, oppure possono essere prescritti molti altri psicofarmaci che, magari, non sono ugualmente dannosi da un punto di vista farmacologico, ma fortemente dannosi da un punto di vista educativo.
Concludo davvero - non possiamo creare una generazione di bambini, che saranno gli adulti del futuro, che risolve un problema prendendo una pillola.
Questo è quanto, in realtà, fa questa pillola che viene definita dell'ubbidienza: nel momento in cui un bambino problematico si trova di fronte ad un problema questo non viene risolto mediante un approccio della famiglia, dei servizi o con un approccio integrato di entrambi, in realtà non lo si risolve, ma lo si nasconde con l'assunzione di una pillola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio, corelatore

Signor Presidente, da sempre i comportamenti dei bambini non ancora socialmente integrati presentano grandi variabilità rispetto a quella che viene definita la normalità. Si va dal bambino ipocinetico, che si muove poco, al bambino ipercinetico, quello che è sempre agitato e distratto, che ha una scarsa capacità di apprendimento.
Gli organi di informazione hanno dato grande rilevanza a questa specie di sindrome - chiamiamola così - e in questo sono stati aiutati moltissimo dalla classe medica, dall'industria farmaceutica e - ahimè - anche da certi insegnanti; per cui i genitori si sono sempre più allarmati per questo problema, si sono raccolti in associazione e hanno chiesto che venisse risolto.
Logicamente, la classe medica e l'industria farmaceutica non si sono fatte pregare, subito l'industria farmaceutica ha sfornato tutta una serie di farmaci psicostimolanti, l'Abbott e la Cibar in testa - ricordo il Ritalin di cui si è già abbondantemente parlato. Anche i medici ne hanno tratto enormi vantaggi in termini di nuove opportunità di carriera possibilità di sovvenzionamento per i loro lavori, congressi e istituzione di nuove strutture.
chiaro che i genitori hanno verificato la sussistenza dei risultati in effetti, i loro bambini sottoposti a terapia erano sicuramente molto più tranquilli. Il risultato è che migliaia di bambini sono stati sottoposti a terapie inadeguate e inopportune, rendendoli molto più docili e socialmente accettabili. Come diceva un famoso psichiatra: "Il bambino trattato sicuramente funziona molto meglio come bambino".
Come evidenziato anche dal Consigliere che mi ha preceduto, questo tipo di sindrome non ha alcun fondamento organico, non c'è esame e, soprattutto non c'è alcun riscontro anatomopatologico che possa considerare questo tipo di atteggiamento del bambino come una malattia.
Allora, come avviene la creazione di questa sindrome nel consesso della scienza? Queste sindromi vengono catalogate nel cosiddetto DSM, che è una specie di manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, la cui inclusione comporta semplicemente una votazione da parte di una serie di specialisti e nient'altro; è solo un atteggiamento di votazione e non c'è nulla di scientifico che possa avvalorare la tesi che questa sia una malattia. In effetti, noi vediamo che dal 1952 al 1994, questo tipo di sindromi è cresciuto da 112 a 374, quindi, secondo me, è una sproporzione.
per contrastare questo pensiero dominante della psichiatria che noi proponiamo questa legge, che tra i suoi obiettivi si propone, soprattutto di limitare o, comunque, di evitare che questi test psicologici vengano somministrati nelle scuole pubbliche, ma, soprattutto, utilizzati nelle strutture sanitarie della Regione, alla presenza di esperti del settore che ai genitori venga fornita un'informazione quanto più completa possibile, in modo da avere un consenso informato, anche sulla possibilità di trattamenti alternativi; soprattutto, che la Regione favorisca questi trattamenti alternativi, che non sono solo di carattere medico, ma possono anche essere di carattere educativo.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Comunico all'Aula che, a seguito di una consultazione informale con i Capigruppo, è intenzione dell'Ufficio di Presidenza, una volta approvata la proposta di legge, chiudere i lavori del Consiglio.
aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Abbiamo seguito con attenzione l'iter di costruzione della legge. Io stesso ho partecipato, con il Consigliere Vignale, anche a dibattiti in città. Crediamo che questa sia una legge che fa chiarezza e indica una strada precisa e molto condivisibile. Lo dico sapendo che non tutti gli addetti ai lavori, penso soprattutto agli addetti ai lavori che provengono dall'area della neuropsichiatria infantile, sono esattamente d'accordo con il testo. Pensano, per esempio, che se da una parte è sbagliato somministrare autonomamente test e questionari allo stato psichico ed emozionale agli alunni, è possibile fare questa operazione attraverso la collaborazione con i servizi di neuropsichiatria infantile. Lo dico semplicemente perché il punto di vista degli operatori, anche se magari non completamente condivisibile, deve esserci chiaro nel momento in cui elaboriamo un testo definitivo su questi temi.
Detto questo, ribadisco che la finalità della legge è condivisibile.
Essa infatti cerca di limitare l'uso di psicofarmaci su bambini e adolescenti, trattiamo non semplicemente del metilfenidato (Ritalin) farmaco ad azione in parte simile alle anfetamine, ma anche di altri psicofarmaci (antidepressivi,ad esempio, il Prozac), e favorisce anche interventi alternativi o integrativi. Come già ricordava il Consigliere Vignale, recentemente l'AIFA (l'Agenzia Italiana del Farmaco) ha purtroppo riammesso in commercio il metilfenidato cloridrato e l'atomoxetina, per il trattamento dell'ADHD (deficit dell'attenzione ed iperattività).
Esistono molte perplessità nel mondo scientifico relativamente a pericolosi effetti collaterali anche a lunga scadenza di tali farmaci, che possono creare dipendenza, e spesso facilitano il passaggio ad uso di sostanze stupefacenti, anche a distanza di anni dalla loro somministrazione. Ricordo che da questo punto di vista, in molti Paesi l'uso è stato, da tempo, proibito.
anche controversa la diagnosi di ADHD (alcuni addirittura la negano).
In effetti l'etichetta spesso è un comodo paravento che maschera la presenza di problemi di altro genere: familiari, nell'ambito scolastico relazionali, che avrebbero necessità di essere affrontati nella loro complessità, anziché essere soffocati dalla somministrazione di farmaci.
Apro e chiudo una parentesi: oggi trattiamo questo problema, ma dovremmo ricordarci sempre della complessità del sociale e della necessità di tener conto, in ogni caso, quando si parla di problemi sociali, della complessità delle relazioni. Vogliamo evitare che relazioni pesanti siano soffocate attraverso l'uso di un farmaco.
Con la scusa di fare diagnosi precoce, in realtà per aumentare il numero delle diagnosi e, conseguentemente, il consumo di farmaci, sono stati e sono proposti test, da usare diffusamente nelle scuole, su tutti i bambini. La proposta di legge si propone di impedire che nelle scuole si applichino indiscriminatamente tali test, possibili solo con il consenso ovviamente informato, dei genitori o di chi ha la patria potestà La necessità di indagini, e quindi anche la somministrazione di test può avvenire solo all'interno di strutture pubbliche.
Mi fermo un attimo e mi rivolgo soprattutto ai Consiglieri Vignale e Cavallaro, i primi firmatari della legge: ho presentato un unico emendamento che interviene esattamente su questa parte e che cancella l'inciso nell'articolo 4, dove si dice "individuate dalla Giunta regionale". Semplicemente perché credo che, da questo punto di vista esistono dei regolamenti stabiliti a livello regionale e nazionale che possono essere rispettati, quindi non c'è bisogno di affidarsi alla Giunta regionale, ma lo potremo vedere in seguito.
Infine, la proposta di legge chiarisce bene che il consenso per permettere l'uso di psicofarmaci ai bambini ed adolescenti presuppone che vengano fornite dettagliatamente e per iscritto tutte le informazioni (effetti collaterali, controindicazioni, possibilità di trattamenti alternativi alla farmacoterapia) ai genitori.
Questo elemento, che va restituito e costruito insieme ai genitori costituisce una parte importante del profilo innovativo e, come ho detto all'inizio, condivisibile di questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Velocissimamente per dire che anche lo SDI, avendo sottoscritto la proposta di legge, condivide le finalità e gli obiettivi di questo testo che cerca di scongiurare l'abuso di utilizzo di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti. Scongiurare che diventi un pericolo reale anche nella nostra regione. Mi rifaccio alle osservazioni puntuali dei Consiglieri che mi hanno preceduto per rinnovare l'adesione piena e convinta dello SDI alla proposta.
Assegno l'importanza significativa all'articolo 6, quello della clausola valutativa, che ci consentirà di avere, nell'arco di due anni, una visione significativa delle azioni messe in atto e degli effetti del provvedimenti, quindi di mirare alle azioni di attività di prevenzione che sono parte importante del Piano Socio Sanitario che abbiamo approvato la settimana scorsa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Mentre il Consigliere Vignale leggeva alcune delle domande che costruiscono il test per individuare comportamenti di disattenzione e iperattività, mi guardavo intorno, guardavo anche me stessa, e mi chiedevo quanti dei nostri comportamenti che teniamo ogni volta in Aula potrebbero essere classificati in questo modo. Per esempio, io spesso giocherello con le mani o muovo nervosamente il ginocchio quando sto seduta: questo è uno degli elementi.
Questo come battuta, ma solo fino ad un certo punto.
Dei comportamenti dei bambini a scuola dobbiamo saper leggere i messaggi che, spesso, sono messaggi non verbali, ma i messaggi del loro corpo, del loro volto, dei loro occhi per capire elementi di eventuale disagio, ma non certo per farne delle diagnosi per sindromi, come è stato già prima detto, che non sono scientificamente e clinicamente accertate.
Con l'approvazione di questa legge, il Consiglio regionale porta a compimento un provvedimento dopo che abbiamo convocato un Consiglio regionale interamente dedicato ai minori, che si è concluso con nessuna votazione né di provvedimenti, né di ordini del giorno; di fatto, si è concluso con nessun impegno formale del Consiglio, né con richieste di impegno alla Giunta. Il fatto che siamo giunti invece all'approvazione di questa legge rende un po' giustizia dell'attenzione che il Consiglio regionale deve avere nei confronti dei minori, non solo dedicando una giornata di interventi, ma sforzandosi anche di avanzare delle proposte concrete a favore degli stessi.
Un'altra considerazione sull'importanza di questo momento è dettata dal fatto che nella scorsa legislatura la Commissione si è a lungo soffermata su questo tema. Noi tutti abbiamo letto i verbali e gli atti di quelle sedute di Commissione, che però non aveva raggiunto nessun risultato conclusivo. In tutte quelle riunioni di Commissione erano state fatte molte audizioni, vi erano stati interventi diversi, ma non si era concluso nulla.
Quindi è con soddisfazione che questo Consiglio porta a termine un lavoro iniziato nella scorsa legislatura e che quindi testimonia che su questo tema c'è una continuità di attenzione e anche una capacità del Consiglio regionale di raggiungere un risultato concreto.
Sono stati presentati alcuni emendamenti - spero che saranno accolti anche perché hanno la condivisione trasversale e ampia del Consiglio - che hanno soltanto lo scopo di precisare meglio gli aspetti di alcuni articoli che sembravano non essere sufficientemente precisi e anche di accogliere alcune delle osservazioni che, come diceva il Consigliere Deambrogio, ci sono pervenute da parte degli addetti ai lavori, dei tecnici e di coloro che quotidianamente lavorano nel campo della psichiatria e della neuropsichiatria infantile.
Concludo questo mio intervento con una raccomandazione che vorrei rivolgere alla Giunta, anche se in questo momento non vedo presente l'Assessore Artesio, ma so che è molto attenta anche successivamente a leggere i contenuti degli interventi. La raccomandazione è che l'Assessore Artesio possa lavorare di concerto con l'Assessore Pentenero affinch l'attenzione degli insegnanti e delle scuole sia rivolta verso ogni aspetto della vita dei bambini, degli adolescenti e degli studenti, compresi i loro comportamenti.
I comportamenti apparentemente legati a una sindrome di iperattività o di asocialità debbono essere considerati come degni di attenzione da parte degli insegnanti e delle famiglie, affinché si realizzi un'alleanza educativa tra scuola e famiglia a vantaggio del bambino e dell'adolescente e non a suo svantaggio con esclusivi interventi di tipo farmacologico o medico.
Per farla breve, non dobbiamo medicalizzare oltre il necessario la vita dei bambini. Non dobbiamo pensare che a ogni problema si possa rispondere con una pastiglia o un farmaco. Spesso i comportamenti dei bambini sono delle richieste di aiuto, sono delle richieste di attenzione, sono delle richieste affinché il mondo degli adulti si accorga di loro. E a queste richieste dobbiamo rispondere con la relazione affettiva e con la relazione educativa, non necessariamente con una pastiglia o un intervento di tipo farmacologico.
Termino auspicando - ma non ho motivo di pensare altrimenti - che l'alleanza tra l'Assessore Artesio e l'Assessore Pentenero per quanto riguarda il lavoro da svolgere nei confronti della scuola e degli insegnanti, all'interno di quell'importante lavoro di prevenzione previsto dal Piano Sanitario che abbiamo approvato, possa portare ad un'attenzione nei confronti dei problemi dei bambini e delle loro famiglie a cui rispondere con interventi, se necessario, di tipo medico e farmacologico ma se possibile di tipo relazionale ed educativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Intervengo per dare naturalmente l'indicazione del voto favorevole del Gruppo de La Margherita e per riscontrare che con questo provvedimento diamo un segnale importante.
Questo provvedimento, per qualche verso, avrebbe dovuto essere anticipato da una normativa nazionale ma, in assenza di questa e nei limiti che ci vengono concessi per evitare che si creino situazioni di concorrenzialità tra le norme, la Regione Piemonte ha provveduto.
Credo che il biennio di monitoraggio sia un elemento importante e mi auguro che, nel frattempo, il problema venga affrontato a livello nazionale in termini compiuti, in modo che l'uso di sostanze di carattere psicotropo sui minori abbia indicazioni certe e non possa in alcun modo costituire una forma non appropriata di contenimento delle attività dei giovani, che molte volte - com'è stato appena detto dalla collega - possono e debbono essere controllate con attenzione da parte dei docenti o da parte delle persone che hanno responsabilità in materia, più che essere controllate attraverso l'uso di sostanze psicotrope.
Quindi parere favorevole su questa legge, in particolare anche per via degli emendamenti che l'hanno sicuramente resa più conforme alla necessità di essere accettata come indicazione regionale su un tema che potrebbe, per qualche verso, essere stato inteso come in concorrenza con la normativa nazionale se non avesse avuto queste forme di correzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Volevo soltanto ribadire, anche per quanto riguarda il mio Gruppo, il pieno sostegno e appoggio a questo disegno di legge, con l'augurio e l'auspicio che sia uno - non il primo perché, vivaddio, ce ne sono già stati altri - dei punti fondamentali dei segnali che noi lanciamo al mondo della scuola e al mondo dell'educazione nei confronti di una prassi che è diventata quasi una regola, a partire dagli anni '80, forse per reagire a un sociologismo o psicologismo, talvolta recessivo, ma che sovente sapeva cogliere la dimensione del singolo ragazzo nel contesto del gruppo e dell'ambiente nel quale viveva.
Ebbene, per contrastare questo si è cominciato a medicalizzare, anche dal punto di vista delle espressioni, delle formulazioni linguistiche tutta una serie di aspetti, chiamandoli disturbi, che viceversa attengono a una mutazione che c'è nelle giovani generazioni, dettata dal fatto che sono cambiate le condizioni generali di vita e che è cambiato anche il modo con cui le famiglie e le istituzioni si occupano dell'educazione, nel bene e nel male, delle giovani generazioni.
Con le pillole sovente non si risolve nulla, semmai sono un palliativo che danneggia le giovani generazioni, ma soprattutto induce l'idea che i problemi complessi possano essere affrontati con soluzioni semplici.
Credo che questo segnale che stiamo dando sia molto importante; andrà adeguatamente valorizzato dove siamo capaci di farlo, come mi risulta che in particolare i relatori abbiano già fatto e stiano facendo in numerose iniziative in giro per il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Segretaria Spinosa, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



SPINOSA Mariacristina

Si tratta di una proposta di legge che vede concordi la maggioranza e la minoranza su un tema che non può che essere ritenuto fondamentale da tutti noi. Stiamo infatti parlando della salute dei bambini e degli adolescenti, della salute dei nostri figli, il nostro futuro.
Molti sono i dubbi legati alla validità e agli effetti collaterali dell'uso degli psicofarmaci in età pediatrica. Negli Stati Uniti, dove è più massiccio il ricorso agli psicofarmaci, si è registrato un incremento notevole dei suicidi precoci ed è stato imposto l'obbligo di indicare bene in evidenza sulle confezioni dei farmaci i rischi.
dimostrato, come è già stato detto, che molti sono gli effetti collaterali della commercializzazione dello psicofarmaco Ritalin, che provoca moltissimi disturbi, tra cui problemi cardiovascolari, disfunzioni di vario tipo, oltre ad una elevata dipendenza psichica e biologica.
Vietare inoltre l'utilizzo di questionari volti ad indagare lo stato psichico ed emozionale degli allievi nelle scuole e introdurre l'obbligo del consenso scritto dei genitori per il trattamento dei minori con psicofarmaci, sono gli obiettivi di questa proposta di legge, che condividiamo.
inaccettabile che nelle scuole si diffondano test, ossia che le scuole diventino un luogo di "etichettamento psicopatologico".
Questo è già avvenuto in altre nazioni, con l'effetto che i minori sotto terapia sono milioni, e vi sia dipendenza e assuefazione. Ribadisco quindi il mio voto favorevole alla presente legge. Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Richiesta da parte dei Consiglieri Ricca, Buquicchio e Botta, di affrontare come primo punto all'o.d.g. della successiva seduta di Consiglio il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 344, inerente a "Disposizioni relative alle politiche regionali in materia di sicurezza intergrata"

Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Buquicchio di esaminare nella seduta odierna la mozione n. 783, inerente a "Norme in materia di discipline del benessere e bio-naturali"


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Non mi oppongo certamente alla proposta che lei ha prima avanzato di interrompere i lavori dopo la votazione di questa proposta di legge. Vorrei soltanto richiamare l'attenzione sul fatto che il punto successivo previsto all'o.d.g. odierno riguarda il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 344 in materia di sicurezza integrata.
Se è prevista l'interruzione di lavori dopo il punto 5) all'o.d.g., mi auguro che il Consiglio di martedì prossimo riprenda ponendo al primo punto all'o.d.g., dopo il sindacato ispettivo, il punto 6) attualmente iscritto all'o.d.g. odierno, il disegno di legge n. 344 in materia di sicurezza poiché trattasi di argomento che riteniamo urgente discutere.



PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Anch'io sono un con po' contrariato per il fatto che ancora una volta rinviamo - o si decide di rinviare - la discussione sul disegno di legge sulla sicurezza. Pazienza.
Mi permetto di chiedere alla Presidenza e quindi all'Aula di poter votare la mozione n. 783, che è stata firmata all'unanimità da tutti i Gruppi e quindi richiederebbe penso due minuti, non di più, per la votazione. Peraltro, non occorre nessuna discussione, perché tutti all'atto della sottoscrizione, sono stati informati dello spirito con il quale questa mozione si rivolge all'attenzione della Giunta. Questa è la richiesta che mi permetto di inoltrare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, sull'ordine dei lavori.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori.
Concordo sul fatto che la legge sulla sicurezza, che rappresenta, anche per noi, materia di assoluta urgenza, venga posta al primo punto dell'o.d.g. della prossima seduta, senza ulteriori rinvii, in quanto il Piemonte sta attendendo questa normativa che va a sostituirne un'altra che purtroppo, non è più finanziata da oltre due anni e mezzo per una scelta politica della Giunta regionale che, a nostro avviso, ancora grida vendetta, in quanto i territori sono stati spogliati della possibilità di aumentare la loro sicurezza proprio dal mancato finanziamento, da parte della Giunta Bresso, della legge esistente. Perché una legge sulla sicurezza, come tutti sappiamo, già c'è.
Ogni decisione comunque è demandata alla Conferenza dei Capigruppo, che si terrà quanto prima. Ma ricordo che alla scorsa riunione dei Capigruppo prima della legge sulla sicurezza, era stato indicato di introdurre la legge sui trasporti, che vediamo invece spostata al successivo punto.



PRESIDENTE

Ovviamente, la proposta della Presidenza era appunto una proposta di modalità di tenuta dei lavori. Se il Consiglio ritiene di procedere diversamente e di proseguire i lavori oltre la votazione di questa proposta di legge, non vi è alcun problema.
Riproporrò dunque la questione al Consiglio dopo aver votato l'articolato e avere approvato questo progetto di legge.
Ricordo, comunque, che è già convocata una Conferenza dei Capigruppo domani alle ore 14.30: quella potrà essere la sede più idonea per decidere in merito.
Per quanto concerne la richiesta avanzata dal Consigliere Buquicchio se non vi sono contrarietà, dopo l'approvazione di questa proposta di legge possiamo immediatamente porre in votazione anche quell'ordine del giorno sottoscritto in maniera trasversale da tutti i Gruppi consiliari.


Argomento: Psichiatria

Esame proposta di legge n. 405, inerente a "Norme in materia di uso di sostanze psicotrope su bambini ed adolescenti" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 405.
Terminata la discussione generale, passerei all'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Non essendovi richieste di intervento, procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Non essendovi richieste di intervento, procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Vignale, Cotto Deambrogio, Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 1 dell'articolo 3 dopo la parola "psicotrope" aggiungere le parole ", e nello specifico farmaci psicostimolanti, antipsicotici psicoanalettici, antidepressivi e ipnotici,".
Su tale emendamento la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Farò una dichiarazione complessiva, trattandosi di emendamenti condivisi, come si evince dalle sottoscrizioni.
Volevo solo fare una breve valutazione sugli articoli 3 e 4, perché mi sembra che siano i cardini della legge.
In particolare l'articolo 3, che al comma 2 e 4 recita: "...la Giunta regionale predispone un modulo per il consenso informato attraverso il quale il medico di Medicina generale, il pediatra di libera scelta, lo psichiatra o il neuropsichiatra infantile interessato fornisce, in forma scritta e in modo dettagliato, oltre ai vantaggi presunti, esaurienti informazioni in ordine agli effetti collaterali del farmaco consigliato, ai possibili trattamenti alternativi ed alle modalità di somministrazione".
Questo dovrà essere sottoposto ogniqualvolta che vi è una prescrizione.
Così come l'articolo 4 relativamente al divieto, all'interno della scuole di ogni ordine e grado della Regione, di somministrare test o questionari relativi allo stato psichico ed emozionale degli alunni.
L'intervento, però - se c'è, altrimenti la Giunta, in qualche modo, è rappresentata dall'inossidabile Assessore Caracciolo - è solo per fare due raccomandazioni: la prima è quella di predisporre - lo dico anche perch l'Assessore Caracciolo, in realtà, nella VII Legislatura, in qualità di Consigliere, ha seguito molto questo tema, come si può vedere dagli atti che sono ancora presenti presso gli Uffici della Regione; che la Giunta realizzi in tempi brevi il modulo per il consenso informato, in modo tale che la legge abbia piena attuazione; soprattutto, che venga inviata una circolare a tutte le scuole di ogni ordine e grado della Regione.
pur vero che, una volta pubblicato sul Bollettino regionale, è legge però, credo sia un dovere facilitare il compito dei direttori scolastici che non credo tutte le settimane sfoglino con estrema attenzione il Bollettino Ufficiale della Regione. Se arriva loro una comunicazione che fa presente che all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, salvo che per i motivi previsti dal comma 1, è vietata la somministrazione di test hanno coscienza e scienza che, in qualche modo, da quel momento, non sarà più possibile procedere in tal senso.
Ci affidiamo alla sensibilità dimostrata nella precedente legislatura dall'Assessore Caracciolo e dall'Assessore Deorsola, affinché si facciano portavoce dell'una e dell'altra istanza presso la Giunta regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Vignale, Deambrogio Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 3 dell'articolo 3, dopo la parola "alternative" aggiungere le parole "e/o integrative".
Solo per una questione di scrittura, preciso che, anziché "o", aggiungiamo le parole "sia alternative, sia integrative"; ovviamente cancelliamo "e/o".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
.
Il Consiglio approva.
Come ho già detto, l'Assessore Artesio mi ha comunicato precedentemente che la Giunta ha espresso parere favorevole su tutti gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Vignale, Deambrogio Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 3 dell'articolo 3, dopo la parola "psicotrope" aggiungere le parole "di cui al comma 1".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Vignale, Deambrogio Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 1 dell'articolo 4, dopo le parole "degli alunni" aggiungere le parole "se non finalizzati ad uso interno ed esclusivamente didattico".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Deambrogio, Chieppa Barassi e Cavallaro: Articolo 4, comma 2, eliminare l'inciso "individuate dalla Giunta regionale".
La parola al Consigliere Deambrogio per l'illustrazione.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, prima ho fatto un passaggio, ma preferisco ritornare su questo emendamento, anche perché non è stato sottoscritto da tutti i Consiglieri che hanno firmato gli altri.
Lo ripeto, l'emendamento propone una modifica minimale, ma, secondo me importante, che è contenuta nel secondo comma dell'articolo 4, all'inciso "individuate dalla Giunta regionale", semplicemente perché io e gli altri firmatari riteniamo che i servizi deputati alla prevenzione, diagnosi riabilitazione e trattamento della patologia in età evolutiva siano già, in qualche modo, individuati e regolamentati da accordi regionali e nazionali come, per esempio, il cosiddetto "Progetto obiettivo materno infantile 1998 2000".
Quindi, per queste motivazioni, riterrei superfluo accasare un ruolo alla Giunta quando esistono già altri elementi che, in qualche modo fissano e regolamentano tutta la materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, non è certo questo emendamento che stravolge il fine della legge. Ricordo soltanto ai colleghi firmatari che, proprio in merito alla possibilità di assunzione del metilfenidato e "la cura", fra virgolette, della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, è stato siglato un accordo tra Stato e Regioni che prevede la presenza di 82 centri dove curare questa sindrome.
Ora, credo che mantenere "individuate dalla Giunta regionale", che pu duplicare esattamente l'esistente, così come indicato dal collega Deambrogio, può andare benissimo. Forse, qualche valutazione rispetto ai centri accreditati che verranno individuati all'interno della nostra Regione potrebbe dare la possibilità alla Giunta di verificare se il numero è davvero congruo oppure no, altrimenti rischieremmo di spostare il problema, che prima era all'interno delle scuole, in 15 centri regionali che avranno certamente rapporti con le scuole per l'individuazione dei soggetti o, in qualche modo, tra virgolette, per "farsi mandare" delle persone da curare. È inevitabile che i centri, una volta aperti, avranno del personale, che se non avrà delle persone da seguire avrà difficoltà a mantenere aperto il centro stesso.
Per cui, inviterei al mantenimento del comma 2 così com'è, facendo magari recepire dall'Assessore l'indicazione suggerita dal collega Deambrogio, che è pertinente e condivisa, ma non riguarda, se non ho capito male, l'aspetto dei centri autorizzati e autorizzandi sul deficit da attenzione e iperattività, perché il rischio è di spostare il problema. Per carità, meglio 12 centri che 1.000 scuole, però...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il parere della Giunta era favorevole su tutti gli emendamenti, come mi è stato comunicato precedentemente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Lo so che il parere della Giunta è favorevole. Era per continuare con l'interlocuzione avviata con il Consigliere Vignale. Se la Giunta, quindi l'Assessore, ritiene, anche rispetto a questa ultima proposta, di far valere un'ulteriore opinione, altrimenti possiamo procedere con la votazione.



PRESIDENTE

Penso che il parere favorevole, voglia anche dire recepire il contenuto dell'emendamento.
Assessore Artesio, veniva richiesto un parere favorevole, che ho già comunicato, della Giunta sull'emendamento n. 1. Se l'Assessore intende recepire il senso dell'emendamento n. 1.
La parola all'assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Se non mi sbaglio è quello riferito al comma n. 2, che fa riferimento ad un'autosufficienza della definizione "avvenire esclusivamente all'interno di strutture sanitarie pubbliche", ritenendo che queste non contemplino l'obbligo e la necessità di essere iscritte all'interno di un provvedimento della Giunta.
Sembra assolutamente pleonastico dalla lettura dell'emendamento, poi ci saranno significati, per me che arrivo ultima a leggere che, evidentemente sfuggono, ma sembrava che questo inciso fosse ridondante. Condivido la proposta di emendamento soppressivo.
Cosa, significa, quindi, recepire da parte della Giunta la mancata messa in votazione di questo emendamento? Significa che la declinazione delle strutture pubbliche è, di per se, un fatto formale, ufficiale esistente, catalogato e classificato, non occorre una deliberazione di Giunta per dichiarare quali sono tali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Inevitabilmente mi ripeto. Senza aver ascoltato il nostro timore l'Assessore ha assolutamente ragione: la Giunta non deve indicare una rete ospedaliera esistente, o i centri di neuropsichiatria infantile esistenti dove realmente ciò può avvenire.
Il problema era relativo a questo: lei sa che si stanno definendo i luoghi in cui sarà possibile la verifica dell'esistenza della sindrome da deficit di attenzione o iperattività all'interno dei territori regionali il dubbio era che se non diamo potestà alla Giunta di verificare se va mantenuta esclusivamente ai centri di neuropsichiatria infantile o integrati con alcuni di quelli che si dovranno occupare della individuazione, somministrazione del farmaco, o quant'altro relativamente all'ADHD, rischiamo di spostare un problema che rimaneva all'interno delle scuole, all'interno di questi centri.
Non so se la Regione Piemonte abbia già completato l'individuazione di questi centri, la Regione Veneto ne ha alcune decine (arrivano quasi a 30).
C'è il rischio oggettivo, senza lasciare questo inciso, di spostare un problema da un luogo ad un altro. Come dicevo, meglio venti centri regionali pubblici - anche se si occupano di questa tematica e basta piuttosto che le centinaia di scuole piemontesi.
Credo che se l'Assessore intendesse recepire l'indicazione dei proponenti l'emendamento - e ai proponenti l'emendamento va bene perch sono tali - eviteremmo di rischiare che si spostino nei centri quello che era un problema che esisteva prima nelle scuole.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla tutela della salute e sanità

Sicuramente, sul deficit di iperattività so molto meno di quanto i Consiglieri hanno potuto esprimere in questa discussione.
So che l'amministrazione regionale a marzo 2007 ha pubblicato un atto ufficiale in cui descriveva la rete di assistenza neurologica, psicologica psichiatrica riabilitativa per l'infanzia e per l'adolescenza (la pubblicazione è a mie mani). In questa pubblicazione c'è un indice che specifica, per ciascuno delle ASL e delle ASO, quali sono le strutture e le attività deputate agli interventi in ordine alla salute e al benessere della popolazione infantile, in modo particolare alle difficoltà di carattere psicologico e neurologico.
Dopodiché, so che per quello che riguarda la diagnosi e la terapia farmacologica di questo tipo di disturbo, esistono linee guida adottate dalle società scientifiche e tradotte nel piano nazionale, che costituiscono le grandi direttrici di comportamento di tutte le amministrazioni pubbliche. Da questo punto di vista, il fatto che la Regione dichiari, in una legge, di voler esercitare un ruolo che, in funzione delle linee guida, deve esercitare ed esercita, continua a sembrarmi pleonastico. Dopodiché, se è una rassicurazione che va restituita all'aula nella logica della discussione fatta fin qui, ovviamente non posso che confermare che i comportamenti saranno coerenti rispetti a questi due elementi di indirizzo che per noi sono vincolanti, come vincolante sarà la legge che emergerà dall'approvazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Vignale, Deambrogio Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 1 dell'articolo 5, dopo la parola "generali" aggiungere le parole "e specialistici".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Vignale, Deambrogio Buquicchio, Pozzi, Cavallaro, Lepri e Turigliatto: Al comma 1 dell'articolo 6, dopo la parola "psicotrope" aggiungere le parole "di cui all'articolo 3".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dai Consiglieri Vignale, Buquicchio Pozzi, Cavallaro e Lepri: Alla lettera e) del comma 1 dell'articolo, 6 dopo la parola "psicotrope" aggiungere le parole "di cui all'articolo 3".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione sull'intero testo di legge, ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Credo che sia doveroso fare i complimenti al Consiglio regionale.
Nel tempo in cui si criticano sempre quelle che sono le risposte che la politica non sa dare, penso che possiamo considerarci fieri di essere la prima Regione d'Europa che ha un provvedimento di limitazione delle sostanze psicotrope nei confronti dei bambini e degli adolescenti.
Quindi, per una volta, credo che sia opportuno farci i complimenti - e non soltanto fra di noi - per le giovani generazioni che cerchiamo di tutelare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale. Ovviamente la Presidenza si aggiunge ai sentimenti, davvero, di soddisfazione per l'approvazione di questa proposta di legge.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato Sì 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 783 inerente a "Norme in materia di discipline del benessere e bionaturali", presentata dai Consiglieri Buquicchio, Manolino Burzi, Monteggia, Moriconi, Vignale, Turigliatto, Lepri, Muliere, Spinosa Ricca, Scanderebech, Rossi, Deambrogio, Lupi, Chieppa e Barassi


PRESIDENTE

Prima di porre la questione dell'ordine dei lavori, anche se mi pare di aver colto un orientamento comune a chiuderli questi sera, metterei in discussione e in votazione, così come aveva richiesto il Consigliere Buquicchio, la mozione n. 783, "Norme in materia di discipline del benessere e bionaturali", sottoscritta da numerosissimi Consiglieri di tutti i Gruppi consiliari presenti in Aula, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Non essendovi richieste d'intervento, indìco la votazione palese sulla mozione n. 783, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che le discipline del benessere e bionaturali, pur non rivestendo un carattere prettamente medico né terapeutico, ormai hanno acquisito dignità, importanza e diffusione tra i cittadini e svolgono un ruolo fondamentale ed universalmente condiviso per la conservazione, il recupero ed il mantenimento di uno stato generale di benessere degli utenti fruitori rilevato che la scelta di regolamentare tali professioni comporta almeno quattro ordini di benefici: istituire un percorso formativo che attesti l'acquisizione di comprovate competenze in materia e costituisca titolo esclusivo per l'esercizio delle descritte professioni agevolare la scomparsa di improvvisatori e dilettanti che operano nel campo senza scrupoli con grave rischio per la salute dei cittadini offrire la possibilità ai cittadini di rivolgersi a specialisti che hanno le capacità per assolvere una funzione di ascolto e consiglio - per malesseri dalle sfumature incerte - molto richiesta dai cittadini e attualmente impropriamente svolta dal medico di base con i conseguenti fenonomi distorsivi, quali prescrizioni di medicinali superflui e sale d'attesa iperaffollate favorire l'emersione del sommerso a tutto vantaggio della finanza pubblica considerato che proprio al fine di offrire una completa regolamentazione delle pratiche alternative alla medicina tradizionale, che consentisse al cittadino una libera scelta terapeutica all'interno della garanzia di certificazione di idoneità degli operatori, la Regione Piemonte, ponendosi come precursore all'interno del panorama nazionale, aveva approvato la legge regionale 24 ottobre 2002, n. 25 (Regolamentazione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non convenzionali) accogliendo un ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Corte costituzionale, con sentenza 27 novembre 2003, n. 353 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di tale provvedimento sostenendo che la legge regionale in questione, in assenza di un quadro normativo nazionale finalizzato alla regolamentazione delle professioni sanitarie ivi riconosciute, si poneva in contrasto con l' articolo 117 della Costituzione in quanto estendeva la potestà legislativa concorrente delle regioni oltre i confini dei principi fondamentali in materia di professioni, riservati al campo esclusivo della legislazione nazionale analogo ragionamento giuridico ha condotto la Corte costituzionale a dichiarare l'illegittimità della legge regionale 31 maggio 2004, n. 13 (Regolamentazione delle discipline bio-naturali) con la quale la Regione Piemonte intendeva conferire una patente di riconoscimento agli operatori in tali discipline qualora avessero rispettato i requisiti normativamente prestabiliti a fronte delle pronunce della Consulta, alcune Regioni si sono attivate al fine di dare vita ad una legislazione in tema di discipline bio-naturali che permettesse una compiuta regolamentazione della materia senza incorrere nelle censure di incostituzionalità evidenziate dalla Corte al contempo, si era assistito ad un decisivo mutamento di orientamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che non aveva esperito ricorso nei confronti di ben tre legislazioni regionali relative alla materia in oggetto non sono infatti stati sollevati profili di illegittimità costituzionale nei confronti della legge della Regione Toscana 3 gennaio 2005, n. 2 (Discipline del benessere e bionaturali), ed analogo atteggiamento governativo è stato rivolto nei confronti della legge della Regione Lombardia 1 febbraio 2005, n. 2 (Norme in materia di discipline bio naturali) e analogamente non è stato esperito ricorso nei confronti della legge della Regione Emilia Romagna 21 febbraio 2005, n. 1 (Istituzione della figura di operatore professionale naturopata del benessere), la quale, pur non investendo in senso stretto la tematica delle discipline bio naturali, provvede comunque a delineare il percorso formativo di una figura professionale specificatamente individuata considerato altresì che la Regione Piemonte un anno fa approvava all'unanimità la legge regionale 18 settembre 2006 n. 32 (Norme in materia di discipline bio-naturali del benessere.), il cui articolato ricalcava in maniera chiara le legislazioni regionali salvate da censura di incostituzionalità nei confronti della legge in questione, tuttavia, veniva sollevata questione di legittimità in via principale dal Governo che impugnava gli articoli 2, 3, 5, 6 ed articoli 4, 7 e 8 legati funzionalmente ai precedenti denunciando la violazione dell'articolo 117, 3 comma da parte della l.r. 32/2006; anche se non si comprendono le conclusioni dell'atto introduttivo del ricorso; tuttora pendente davanti alla Corte Costituzionale, laddove si prospetta in maniera apodittica l'incostituzionalità della l.r. 32/2006 sulla mera base dei precedenti tentativi di disciplina della materia posti in essere dalla nostra regione e senza tener conto dei principi introdotti nel nostro ordinamento già dal decreto legislativo del 2 febbraio 2006 n.30 (Ricognizione dei principi fondamentali in materia di professioni, ai sensi dell'articolo 1 della L. 2 giugno 2003, n. 131) cui la legge è perfettamente conforme preso atto che nel frattempo in altre Regioni la regolamentazione di tali professioni è ormai ad uno stato di avanzamento tale che in Lombardia sono stati recentemente approvati i percorsi formativi per il profilo professionale "operatore di tecniche di massaggio orientale" col rischio che, almeno nei territori di confine, i piemontesi si rivolgano agli specialisti abilitati dalla Regione Lombardia.
constatato che è all'esame in Parlamento lo schema dell'atteso decreto legislativo per la regolamentazione delle professioni in attuazione delle norme comunitarie vigenti in materia e che detto schema all'articolo 25, commi 3 e 4 stabilisce che '3. La partecipazione all'elaborazione di piattaforme comuni di cui al comma 1 (per 'piattaforma comune' si intende l'insieme dei criteri delle qualifiche professionali in grado di colmare le differenze sostanziali individuate tra i requisiti in materia di formazione esistenti nei vari Stati membri per una determinata professione) spetta, in caso di professione regolamentata, agli Ordini o Collegi, ovvero alle associazioni di categoria rappresentative a livello nazionale. In caso di professioni non regolamentate nell'ordinamento nazionale, partecipano all'elaborazione delle piattaforme comuni le associazioni rappresentative a livello nazionale. 4. Ai fini dell'attuazione del comma 3, presso il Ministero della giustizia è istituito l'elenco delle associazioni dei professionisti delle professioni non regolamentate e delle associazioni delle professioni regolamentate per le quali non siano costituiti Ordini o Collegi.
L'iscrizione nell'elenco è subordinata al possesso, da comprovare con la presentazione di documentazione conforme alle prescrizioni e alle procedure stabilite con decreto del Ministro della giustizia da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dei seguenti requisiti: a) avvenuta costituzione, per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, da almeno quattro anni e possesso di uno statuto che sancisca un ordinamento a base democratica, senza scopo di lucro b) tenuta di un elenco degli iscritti, aggiornato annualmente con l'indicazione delle quote versate direttamente all'associazione per gli scopi statutari c) ampia diffusione su tutto il territorio nazionale d) non avere i suoi rappresentanti legali subito alcuna condanna, passata in giudicato in relazione all'attività dell'associazione medesima.' ritenuto che in sintesi, le descritte previsioni del disegno di legge in corso di approvazione rischiano di aprire la strada in Italia a coloro che già esercitano la professione di naturopata negli altri paesi dell'Unione europea, dove l'attività riceve da tempo adeguato riconoscimento ed opportuna organizzazione, con conseguente grave pregiudizio degli operatori piemontesi che risulterebbero di fatto abusivi proprio nel loro territorio impegna la Presidente della Giunta regionale a far presente ai competenti Ministeri la disparità di trattamento che subiscono i cittadini piemontesi - sia quelli che intendono esercitare la professione di naturopata, rispetto ai colleghi europei che legittimamente potrebbero aspirare ad esercitare in Piemonte la loro professione e di altre regioni d'Italia dove è già vigente un'adeguata regolamentazione, sia i potenziali fruitori delle discipline del benessere - nonché ad attivarsi perché tale disparità venga rimossa".
Il Consiglio approva.
Come ho detto poc'anzi, mi pare di cogliere di una generale volontà di chiudere i lavori a questo punto. Naturalmente sarà mia cura trasmettere al Presidente del Consiglio le richieste che sono state poste rispetto ai lavori del Consiglio di martedì prossimo, ma i Presidenti di Gruppo avranno l'occasione di discuterne già domani alle ore 14.30 presso la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.56)



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