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Dettaglio seduta n.256 del 24/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 14.30 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Laus, Manolino, Placido Ronzani, Valloggia.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161, inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (ordini del giorno collegati n. 795 809, 817, 818, 819, 820, 821, 822, 831, 826, 827, 828, 829, 830)


PRESIDENTE

L'esame degli emendamenti alla proposta di deliberazione n. 161, di cui al punto 3) all'o.d.g. prosegue con la discussione degli emendamenti ad essa riferiti.
Subemendamento rubricato n. 95) presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Ghiglia: al capitolo 5, paragrafo 5.5, capoverso Area funzionale Sovranazionale di Alessandria e di Asti, come primo paragrafo aggiungere il seguente: "Assegnazione di una struttura complessa di chirurgia vascolare al Presidio Ospedaliero di Asti che permetterebbe maggior sicurezza per i pazienti operati dalle varie chirurgie generali o specialistiche e nello stesso tempo offrirebbe ai pazienti artigiani, dell'intera provincia, la possibilità di interventi in urgenza evitando trasferimenti anche di lunga percorrenza presso altre strutture fuori provincia".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Nel segnalare che anche oggi cominciamo con un'ora di ritardo, vado a illustrare l'emendamento.
Si tratta di un emendamento che intende assegnare una struttura complessa di chirurgia vascolare al presidio ospedaliero di Asti, che garantirebbe maggiore sicurezza per i pazienti operati dalle varie chirurgie generali o specialistiche e, nello stesso tempo, offrirebbe ai pazienti astigiani dell'intera provincia la possibilità di interventi d'urgenza, evitando trasferimenti anche di lunga percorrenza presso altre strutture fuori provincia.
Crediamo che anche questo emendamento vada ascritto a quegli interventi che verosimilmente, per le motivazioni più volte esposte dall'Assessore non verranno accettati, ma ci auguriamo che questo, come altri, non venga in qualche modo cestinato una volta che gli emendamenti sono stati respinti e che, anzi, rappresenti un'indicazione utile nel momento in cui un Piano che ha natura non programmatoria ma di indirizzo vasto, possa tradursi nella pratica operativa, che è quella più interessante per l'offerta sanitaria ai concittadini piemontesi.
Pertanto crediamo che una struttura complessa di chirurgia, che oggi è assente all'interno dell'ASL di Asti e anche nel nuovo ospedale, debba essere prevista per evitare fenomeni di mobilità, sia pur all'interno della nostra regione in moltissimi casi, quindi nelle vicine province, che comunque comporta un problema per i pazienti. Ricordiamo che molti di questi ricoverati, in quanto operati nelle varie chirurgie generali o specialistiche dell'ospedale di Asti, se hanno bisogno di utilizzare una struttura complessa di chirurgia vascolare, debbono in qualche modo essere trasferiti in altri plessi ospedalieri.
Devo anche dire che l'emendamento è stato in qualche modo indicato dall'Amministrazione comunale di Asti anche ascoltando le indicazioni di chi gestisce la sanità astigiana, quindi crediamo che, al di là di quello che sarà il voto espresso sull'emendamento, sia una necessità reale che la provincia di Asti e quindi il presidio ospedaliero di Asti esprimono.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Come si è ben compreso, qualunque riferimento all'introduzione di strutture complesse che non derivi da una programmazione territoriale già precedentemente definita non trova spazio, per coerenza interna, nel documento di programmazione socio-sanitaria.
Osservo una cosa. Poiché qui è stato fatto riferimento ad una comunicazione intercorsa tra le Amministrazioni locali e la responsabilità gestionale dell'ASL, questi aspetti trovano una forma di consultazione e di composizione con i giusti livelli di determinazione, che sono quelli locali, quindi con gli strumenti delle Conferenze dei Sindaci, all'interno della presentazione dei Piani di riqualificazione dell'assistenza.
Questo può essere uno degli elementi del rapporto che si dice essere già in atto - e non ho dubbi che lo sia perché, avendo frequentato in queste ultime settimane la situazione astigiana, ho visto sempre molto presenti i livelli istituzionali nel rapporto con la dirigenza aziendale e sarà sicuramente uno dei temi che riguarderanno la redazione dei Piani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto.



VIGNALE Gian Luca

Nel confermare il voto positivo di Alleanza Nazionale, voglio sottolineare che, se da un punto di vista istituzionale è certamente vero quello che dice l'Assessore (esistono Conferenze dei Sindaci che in qualche modo dialogano con le Direzioni generali che, a loro volta, dovranno presentare i Piani di riqualificazione assistenziale sanitaria alla Giunta regionale), è altrettanto vero che un compito dei Consiglieri regionali è quello di interloquire con le Amministrazioni comunali, soprattutto nei luoghi in cui il nostro partito è al governo per motivi ovvi e anche nei luoghi, come dimostrano alcuni emendamenti presentati, in cui il nostro partito è all'opposizione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 25 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno risposto NO 24 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La votazione non è valida per mancanza del numero legale.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Casoni relativamente all'aggiornamento della seduta ad altra giornata


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Insomma, noi siamo qui dalle 14.30, alle 15 non c'era il numero legale abbiamo iniziato alle 15.30 e sul primo emendamento manca il numero legale.
Questa è una priorità e noi ci eravamo dichiarati disponibili a votarla oggi. Da questo momento chiedo - perché ci deve essere un rispetto per l'Aula - che la seduta venga sospesa e riaggiornata a un altro giorno perché noi non siamo disponibili a farci prendere in giro da questa maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Chiedo scusa, a nome della maggioranza, per questo disguido. Non capiterà più.
Voglio solo ricordare, con la stessa cortesia usata dal collega Casoni che stamattina alle 10 noi eravamo presenti con il numero legale, quindi potevamo procedere con l'approvazione del Piano, ma non l'abbiamo fatto per questioni di rispetto e di buone relazioni tra maggioranza e minoranza.
Credo che si debba tenere conto di questo fatto e che si possa procedere considerando che questo è solo un incidente, garantendo da parte nostra sicuramente il numero legale da adesso in avanti.



PRESIDENTE

Comunque, ai sensi del Regolamento, sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 16.10.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.42 riprende alle ore 16.11)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Casoni, ai sensi del Regolamento, dovremmo essere tenuti a riprendere con la prima votazione.
La parola al Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori.



CASONI William

Intervengo siccome sono venuti da me due Capigruppo della maggioranza che mi hanno spiegato i motivi dell'assenza precedente. Ne prendo atto però, per rispetto di quest'Aula, chiedo, se dovesse esserci un'altra interruzione, quanto ho detto prima si intenda automaticamente valido.
Se non c'è la volontà di chiudere entro oggi, evidentemente, si aggiorna ad un'altra seduta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (ordini del giorno collegati n. 795 809, 817, 818, 819, 820, 821, 822, 831, 826, 827, 828, 829, 830) (seguito)


PRESIDENTE

Torniamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 161.
Il numero legale è 28.
Indìco nuovamente la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 95 sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 14 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto: A pagina 228 (Alessandria ASO 907) Il punto: "Gli edifici dell'ASO hanno problemi di diverso tipo ed è previsto con il concorso di importanti investimenti, la realizzazione in altra sede di un nuovo nosocomio".
E' così modificato: "Gli edifici dell'ASO hanno problemi di diverso tipo ed è previsto con il concorso di importanti investimenti, la realizzazione di un nuovo nosocomio".
La parola al Presidente Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, questo è un altro degli emendamenti concordati con l'Assessore. Riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Alessandria. Con questo emendamento si chiede di poter realizzare il nuovo nosocomio cassando le parole "in altra sede", individuando il luogo in base alle esigenze del territorio e, ovviamente, quella che è l'Azienda Sanitaria Ospedaliera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, anche a me sembra più corretto sottolineare l'importanza del nuovo ospedale, la cui richiesta proviene dal territorio e relativamente alla quale abbiamo trovato la disponibilità della Giunta regionale nel Piano delle opere sanitarie.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Pregherei tutti coloro che non sono interessati al dibattito e all'illustrazione degli emendamenti di recarsi cortesemente fuori dall'aula.



CAVALLERA Ugo

La Giunta ha manifestato la propria disponibilità nel Piano di edilizia sanitaria varato a giugno. Ovviamente ci sono riscontri, compreso anche un emendamento della Giunta che esamineremo successivamente. Adesso, la questione della sede mi sembra anche coerente con quanto la nostra parte politica ha sostenuto anche ieri nel dibattito, cambiate le cose che devono essere cambiate. L'importante è definire i contenuti, cui si dovrà provvedere quanto prima.
Naturalmente, la sollecitazione è a lavorare insieme, perché non ritengo opportuno aprire una fase dove si passa la patata bollente dal Comune all'ASO, ma occorre creare, anche con l'impegno personale dell'Assessore, le condizioni affinché questo tavolo di concertazione per la localizzazione della nuova sede possa avvenire il più presto possibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Intervengo per esprimere il parere favorevole della Giunta sulla proposta di emendamento. Peraltro, per rendere conto che nel corso del recente incontro, alla presenza di alcuni Consiglieri regionali e di colleghi, con l'Amministrazione comunale di Alessandria si è assunta l'intenzione dell'Amministrazione comunale di procedere alla valutazione delle aree disponibili per la valutazione di collocazione del nuovo presidio.
Quindi, il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 11, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Subemendamento rubricato n. 63) presentato dai Consiglieri Botta Vignale Casoni: Al capitolo 5 (Rete Ospedaliera) - Alessandria (ASO 907), dopo nosocomio inserire: "La Regione Piemonte si impegna ad intervenire con risorse proprie, entro 180 giorni dalla votazione del presente documento, all'elaborazione dello studio di fattibilità inerente al nuovo Ospedale di Alessandria ed alla documentazione collegata".
La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Signor Presidente, questo emendamento si affianca a quelli presentati dal collega Ghiglia relativamente al finanziamento degli studi di fattibilità di alcune strutture ospedaliere inserite nel Piano di edilizia sanitaria.
L'emendamento è stato recepito dalla Giunta regionale in un proprio emendamento. Noi riteniamo importante che ci sia questa certezza di risorse, naturalmente per gli studi di fattibilità, poi l'impegno per l'ospedale di Alessandria è un impegno molto più ponderoso, che noi speriamo, anche sulla base dello studio di fattibilità che verrà finanziato, possa trovare un suo reale finanziamento nelle prossime Finanziarie regionali. È chiaro che iscrivere 320 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale di Alessandria è un fatto importante, ma occorre reperire queste risorse e inserirle sui capitoli di spesa appropriati.
Partiamo da questo primo piccolo, ma significativo, fatto che - ripeto sappiamo non si concretizzerà con questo emendamento, ma con uno successivo della Giunta, che, sostanzialmente, riprende lo spirito di questo. Quindi, effettuata l'individuazione del luogo da parte dell'Amministrazione comunale di Alessandria, il fatto che la Giunta si impegni a inserire nel Piano non solo per Alessandria, ma anche per Moncalieri, per il Canavesano e per tutti gli altri ospedali compresi nel Piano di edilizia sanitaria, le risorse per lo studio di fattibilità, ci sembra un primo passo nella direzione di fare diventare delle promesse o delle indicazioni fatti concreti che sono quelli che interessano noi, ma anche tutti i cittadini di Alessandria.
L'emendamento è da considerarsi ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 63 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Subemendamento rubricato n. 64) presentato dai Consiglieri Cavallera Botta, Rossi: Dopo i due capoversi dedicati ad Alessandria (ASO 907) aggiungere il seguente paragrafo: "Sanità termale E' prevista la realizzazione di un "polo di sanità termale" in Acqui Terme con il potenziamento dei servizi e delle prestazioni ospedaliere che, in coerenza con la rete ospedaliera dell'alessandrino, tenga conto delle qualità terapeutiche delle acque termali e ne preveda l'utilizzo nei trattamenti sanitari delle malattie croniche e degenerative, dei traumatismi da incidenti stradali, da infortuni sul lavoro e da prestazioni sportive, nonché negli interventi e nelle prestazioni diagnostiche di patologia cardio-vascolari, reumatiche, pneumologiche, neurologiche e digestive"." La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Abbiamo già avuto modo di discutere del tema in Commissione. Mi riferisco soprattutto alla situazione del termalismo acquese. Una realtà terapeutica di antichissima data. Una realtà già riconosciuta parecchi decenni fa quando, a livello nazionale, vennero organizzate le prime settimane reumatologiche ad Acqui. Da allora ad oggi continuano di anno in anno. Mi ricordo l'allora professor Beretta Anguissola, notissimo clinico a livello nazionale, che sottolineava l'importanza, sotto il profilo della patologia reumatica legata anche alle patologie cardiovascolari, di organizzare cicli di cura presso gli stabilimenti termali acquesi.
Ovviamente, vi è anche una componente di benessere e di turismo oggetto di interesse da parte della Regione nell'attività più complessiva delle terme di Acqui S.p.A.
Voglio sottolineare, soprattutto, le sinergie che possono essere attivate tra il settore sanitario e il settore termale che, peraltro, è già convenzionato e già prima era convenzionato con i vari enti mutualistici nazionali. Oggi è convenzionato e ha rapporti con il Sistema Sanitario Regionale.
Con questo inserimento nell'area sovrazonale alessandrina, si vuole costituire un punto di riferimento per un eventuale sviluppo del cosiddetto, come lo definiamo, polo di sanità termale che, a mio avviso e di coloro che hanno sottoscritto l'emendamento, è senz'altro pertinente e ha tutta la sua validità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Condividendo appieno le motivazioni già portate dal Consigliere Cavallera, ma volevo soltanto sottolineare il fatto che questo emendamento riconoscerebbe un ruolo importante ad una città sulla quale la Regione Piemonte ha molto investito e continua ad investire molto. Investito non solo dal punto di vista turistico ricettivo, ma per sviluppare una vocazione termale che ha attinenze con il campo sanitario, evidente a tutti noi.
Se l'Assessore facesse una visita alle terme di Acqui Terme, si renderebbe conto di quante e quante persone, non solo del Piemonte ma anche dalla vicina Liguria, si recano lì non solo per questioni di bellezza o di altro tipo, pur tutte stimabili, ma per questioni sanitarie. Ancora oggi molti medici prescrivono cure termali ai propri pazienti, prescrivono cure con i fanghi ai propri pazienti.
Un'eccellenza come quella acquese è anche un'eccellenza medica. Il Consigliere Cavallera citava le giornate reumatologiche che si sono svolte ad Acqui la settimana scorsa con un grande movimento di specialisti e scienziati di questa branca medica. Perché non inserire un riferimento nel Piano? Un Piano di principi, sicuramente, ma la segnalazione di una specificità, di un'eccellenza che è quasi unica in Piemonte, che ha una tradizione antica, che ha avuto un rilancio notevolissimo proprio in virt dell'azione della Regione Piemonte, non di altri soggetti, non penso che sminuisca l'importanza programmatoria del Piano. Abbiamo avuto anche altri momenti in cui si è sceso in alcuni specificazioni, tutte legittime.
Segnalare questo ruolo, questo polo di sanità termale per le strutture termali di Acqui Terme, sarebbe opportuno per la Regione, sarebbe un motivo di valorizzazione ulteriore - tanto è stato fatto, ma tanto rimane da fare del polo termale di Acqui Terme.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio per il parere della Giunta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Come ho già detto in Commissione, il parere della Giunta sull'emendamento è negativo.
Voglio sottolineare un aspetto. Il parere negativo è dato dall'indicazione prescrittiva con la quale l'emendamento viene proposto quindi dal vincolo che deriverebbe dall'inserimento dell'emendamento all'interno del Piano Socio Sanitario, all'individuazione del polo di sanità termale, non significa sottrarsi ad un'indicazione prescrittiva avere un atteggiamento di disimpegno o di disinteresse in direzione della valorizzazione, delle prestazioni ospedaliere di Acqui Terme in ordine alle patologie richiamate.
Da questo punto di vista, informo il Consiglio di aver già avuto un incontro con il Sindaco di Acqui Terme. Il Sindaco ricordava riconoscendolo, di essere stato interlocutore dell'Amministrazione regionale in passato e anche in questa fase, in relazione alla valorizzazione che la Presidenza attribuisce alla questione termale come sapere di attrazione turistica e come vocazione di sviluppo di un ambito territoriale, attraverso le deleghe della Presidente e dell'Assessore al turismo. Ci siamo lasciati con l'impegno a verificare la compatibilità rispetto al disegno generale di strategia di sviluppo di questo polo, in relazione con le funzione di carattere sanitario. Nella sostanza, ci sono gli elementi di intesa.
Negli aspetti della forma e dell'indicazione prescrittiva l'emendamento non è accettabile da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 64, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 13 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 67) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Artesio): A pagina 277, dopo le parole 'per il suo pieno utilizzo' Viene aggiunto "Nel triennio di validità del piano saranno reperite, previa individuazione delle rispettive aree di insediamento, le risorse necessarie a finanziare gli studi fattibilità dei nuovi ospedali previsti dalla delibera di Consiglio regionale 19 giugno 2007, n. 131-23049 (ad esempio Alessandria Canavese, Moncalieri)".
La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Questa è una proposta con la quale si pensa di fare sintesi di una serie di sollecitazioni che sono state formalizzate dai Gruppi consiliari e riguarda l'impegno ad assumere le risorse necessarie a finanziare gli studi di fattibilità dei nuovi ospedali - a titolo di esemplificazione, si citano Alessandria, il presidio del Canavese e Moncalieri - ovviamente nella fase in cui gli ambiti territoriali di riferimento avranno individuato, almeno, in termini di una rosa di individuazioni possibili, le aree preferenziali.
Da questo punto di vista, si ritenevano assorbiti, con la proposta dell'emendamento di Giunta, alcuni emendamenti presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale e sottoscritti da altri Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Sarò telegrafico per dire che voteremo l'emendamento innanzitutto perché recepisce lo spirito di una pluralità di emendamenti di Alleanza Nazionale.
Ringraziamo l'Assessore di aver colto, almeno, quest'aspetto di sollecitazione, perché dare questa sicurezza sulle risorse relativamente agli studi di fattibilità rappresenta un segnale positivo di avvio alla realizzazione di questi importanti nuovi ospedali, in particolare per un ospedale di interesse nazionale come quello di Alessandria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Anch'io interverrò in modo telegrafico. È chiaro che di queste cose si era parlato in Commissione e ne aveva dato l'assicurazione l'Assessore. Non che non ci fidiamo delle sue parole, ma se vediamo anche qualcosa di scritto è sempre meglio perché, ovviamente, noi deliberiamo e redigiamo un verbale e una documentazione scritta, che costituiscono l'essenza stessa del deliberato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Ovviamente anch'io voglio evidenziare il voto favorevole rispetto a questo emendamento della Giunta. Mi permetterei soltanto di fare una battuta. Non ricordo se quest'articolo fosse farina del sacco della Giunta o di un collega Consigliere della vostra maggioranza, ma ricordo che qualche settimana fa, in un giornale locale delle mie parti, ho letto che questa maggioranza e questa Giunta avevano deciso di inserire nel Piano Socio Sanitario quest'insieme di risorse per finanziare, nello specifico lo studio di fattibilità dell'ospedale del Canavese.
Adesso non ricordo, Assessore, se era lei o il collega Ricca, ma vorrei che rimanesse agli atti che la Giunta ha deciso di presentare quest'emendamento su una specifica sollecitazione di quest'opposizione quindi chiederei ai colleghi della maggioranza di evitare di "vendersi" quanto altri hanno richiesto.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Attendevo con ansia quest'emendamento, perché ritengo che ci sia stata Assessore Artesio, mi dispiace - non tanto da parte della Giunta, quanto da parte di alcuni colleghi della maggioranza, un atteggiamento a dir poco vergognoso - uso un eufemismo - perché trattasi di parassitismo politico.
Non c'era un euro né disponibilità sul nuovo presidio del Canavese, n su Moncalieri. C'è stata la presentazione di due emendamenti del Gruppo di Alleanza Nazionale, firmati anche da altri colleghi della minoranza e solo sottolineo solo - caro Ricca! - in seguito a quello, caro Ricca, la Giunta ha recepito gli emendamenti in maniera più sfumata, nel senso di assumere un impegno - caro Ricca! - ad inserire nel Piano Sanitario la disponibilità, qualora individuato il sito, a mettere dei fondi per lo studio di fattibilità, caro Ricca! Mentre fino ad allora, cioè fino agli emendamenti di Alleanza Nazionale - caro Ricca! - non avevi fatto inserire (questo per onore di cronaca ma per verità storica dei fatti) neanche la disponibilità. Non dico un euro - caro Ricca! - ma neanche la disponibilità a finanziare gli studi di fattibilità! "Vendersi" cose fatte da altri si può fare in politica, però non è eticamente o deontologicamente corretto, per noi che facciamo questo mestiere, Presidente e Assessore. Non voglio rivendicare primazie, ma sensibilità sì, vivaddio! Segnalo, ma c'è la lealtà, perché i nostri emendamenti sono stati regolamenti depositati, che fino a quel momento n su Moncalieri né sul presidio del Canavese c'era una riga in più.
Abbiamo letto delle pagine in cui è scritto che la Giunta, con Ricca ha deciso di fare quello che fa, ma non è così. Si doveva riportare un minimo di verità in quest'Aula. Ci sono gli emendamenti con tanto di data che lo testimoniano, e ci tenevo a sottolinearlo.



PRESIDENTE

La parlare al Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Sono lusingato di essere stato citato così intensamente dal collega Ghiglia. Queste citazioni ripetute nel corso di questo suo intervento mi compensano, facendo la media, distribuita sui due anni, delle assenze di citazioni (si vede che non avevo ancora urtato la sua suscettibilità).
Il collega Ghiglia è poco informato, forse, dell'impegno e dell'attività, in modo certosino, meno evidente, profuso con meno ordini del giorno, del collega Ricca e del Gruppo SDI. Se pensasse bene, dovrebbe ricordare che, in occasione del primo voto sull'assestamento di bilancio in quest'Aula, nel lontano autunno del 2005, un ordine del giorno a mia firma approvato all'unanimità dal Consiglio regionale, a cui, proprio in sede di dichiarazione di voto, si aggiunsero le firme della collega Caterina Ferrero e degli altri Capigruppo. In quell'ordine del giorno ponevo la questione dell'ospedale del Canavese ed era una prima tappa di un interesse che non si è manifestato con un comunicato stampa, qualche giorno fa, ma che inizia da lontano.
Il collega Ghiglia dovrebbe ricordarsi anche, in occasione della presentazione della prima bozza del documento di Piano Socio Sanitario nel dicembre 2005 da parte della Giunta regionale e dell'allora Assessore Valpreda, di un mio documento e di una lettera inviata, di cui venne data ampia pubblicizzazione sugli stessi giornali cui lui fa riferimento, circa i comunicati che ci sono stati, in cui si diceva che il Consigliere Ricca non vota il Piano Socio Sanitario se non verrà cambiato l'orientamento in relazione all'ospedale del Canavese. A questi, sono seguite una serie di altre iniziative che, non tutte, si sono tradotte in ordini del giorno.
Mentre, ricordo benissimo che da allora ad oggi il Gruppo di Alleanza Nazionale non ha assunto nessuna iniziativa riguardo alla presidio ospedaliero di Ivrea ed ha presentato, credo in modo abbastanza strumentale, all'inizio della discussione finale sul Piano Socio Sanitario un documento che riguarda quell'argomento.
Quindi, la Giunta si è mossa certamente sollecitazioni in extremis o in "zona Cesarini", se vogliamo usare il linguaggio calcistico di Alleanza Nazionale, ma anche a seguito di sollecitazioni, ripetute nel tempo, da parte della maggioranza non solo mia, ma in particolare anche dello SDI.
Caro Consigliere Ghiglia, non so se dirlo, ma non lo ripeto poi molte volte, questo per ripristinare la verità rispetto ad un impegno che dura nel tempo e che continuerà ancora.
Devo dire che queste sollecitazioni erano state recepite dalla Giunta anche nel piano di edilizia sanitaria con la previsione, accanto ad altri nuovi nosocomi da realizzare, della nuova struttura di Ivrea con lo stanziamento di un milione di euro come disponibilità immediata. Credo fosse una disponibilità immediata per avviare degli studi di fattibilità e non per fare altro.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire, in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Torno su questo emendamento. Potrei liquidare con una battuta: non basta il lavoro instancabile del panchinaro e del mediano, qualche volta ci vuole il guizzo di Trezeguet, se no i gol non si fanno mai. Evidentemente questa lunga opera certosina di lettere e sollecitazioni o sono la dimostrazione di uno scarso o insufficiente peso specifico dello SDI tant'è che in due anni di insistenza non è mai stato recepito nulla alla Giunta regionale e non c'era una sola riga nel Piano Socio Sanitario Consigliere Ricca.
Consigliere Ricca, non c'era una sola riga nel Piano Socio Sanitario tant'è che gli emendamenti sono stati presentati da noi. Solo dietro la presentazione di quegli emendamenti e la nostra insistenza sono stati, in maniera assolutamente insufficiente perché i soldi per il piano di edilizia sanitaria che vi siete approvato non li avete e non li avete perché ne avete messi pochi anche lì... Però, la disponibilità a metterli c'è.
Mentre, prima non c'era, Consigliere Ricca. Non c'era! Consigliere Ricca ha capito? Delle sue lettere, delle sue insistenze... Le ricordo che tre anni fa abbiamo anche raccolto le firme come Alleanza Nazionale, ma questo non c'entra niente. Non c'è traccia, capisce? Se poi c'è stato un ordine del giorno suo del 2005, perché non l'ha fatto rispettare visto che lei è in maggioranza? Visto che lei è in maggioranza, perché nelle riunioni sul Piano Socio Sanitario non ha battuto i pugni con il suo Assessore all'interno della sua maggioranza, affinché quell'ordine del giorno votato da tutti venisse trasformato in una riga inserita nel Piano Socio Sanitario? Allora, o non ti hanno dato retta, o non l'hai fatto, o non sei stato abbastanza convincente. Questa è la realtà.
Riconcludo, sottolineando che non c'è traccia sul Piano Socio Sanitario documento in cui, casomai, far inserire quegli emendamenti - di un suo scritto. Non c'è! Poi, si possono anche fare le lettere...
Nel vostro piano di edilizia sanitaria, caro Consigliere Ricca - come lei sa - c'è scritto "Presidio canavese: costa 120 milioni", vale a dire "stanziati zero".
Se fossi stato in maggioranza avrei potuto far scrivere: nuovo nosocomio di piazza Castello 50 miliardi; finanziato zero. Perché a fare il libro dei sogni come avete fatto in quel piano di edilizia sanitaria dal costo presunto di 3,3 miliardi di euro, avendone solo 1,1 o 1,3, non ricordo bene, siamo capaci tutti. Mettere invece nel documento di impegno politico della Giunta che, qualora individuato il sito, si finanzieranno comunque gli studi di fattibilità è un'altra cosa.
Allora, lei può aver fatto tutta l'enciclopedia della teoria della buona volontà, ma in termini attuali non ha ottenuto nulla e non ha chiesto nulla nel momento in cui avrebbe dovuto farlo. Diciamo che lei ha fatto molto riscaldamento, ma la partita non l'ha giocata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca per dichiarazione di voto.



RICCA Luigi Sergio

Accolgo con favore l'emendamento della Giunta.
Mi accorgo che il caro Consigliere Ghiglia parla senza aver letto il Piano Socio Sanitario, o perlomeno senza averlo letto dall'inizio nelle sue varie versioni, oppure è in malafede, oppure quando legge capisce male. Mi si dice che non c'è nessuna riga dell'ospedale di Ivrea sul Piano Socio Sanitario, ma a pagina 270 c'è scritto: "Resta confermata come esigenza strategica la previsione di progettazione e costruzione di un nuovo presidio unico del Canavese, la cui necessità appare evidente anche in considerazione delle condizioni strutturali del presidio di Ivrea".
Inoltre, c'è un emendamento che corregge non più presidio unico, ma soltanto presidio. Questo emendamento è conseguente ad una richiesta del sottoscritto.
Ma se avesse letto la bozza iniziale, quella contestata, quella non riconosciuta, quella pubblicata sul sito internet, avrebbe visto che anziché trovare la dicitura "Resta confermata come esigenza strategica la previsione di progettazione e costruzione di un nuovo presidio", avrebbe letto che non è ritenuta opportuna, al momento, la costruzione di un nuovo presidio in Canadese.
Quindi, personalmente, mi onoro di essere un mediano e di lavorare di qualità, perché ci sono dei mediani che fanno un lavoro di qualità, mentre dei centravanti che non la tirano mai dentro, fanno molti colpi di testa molti tiri e spesso beccano il palo o la buttano fuori, comunque non fanno mai gol; allora, io cerco di fare gli assist per quelli che fanno gol. In questo caso, la Giunta ha fatto gol, ha raccolto l'assist e ha scritto una cosa diversa rispetto alla prima stesura.
Anche sul piano triennale di edilizia sanitaria, nell'elenco dei cinque nuovi ospedali previsti, quattro hanno stanziamento zero, come dice lei anche se c'è un piano che prevede il reperimento delle risorse, l'unico sul quale c'è scritta una cifra minima, sicuramente insufficiente, che ha bisogno di un percorso per essere integrata, è quella dell'ospedale canavese, l'ho già detto prima, c'è scritto un milione. Quindi, vede, caro Consigliere Ghiglia, forse bisogna leggere meglio, leggere bene, capire quello che c'è scritto e capire perché è stato cambiato nel corso del tempo.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, la prego di illustrare in cosa si concretizza il fatto personale.



GHIGLIA Agostino

Guardi, capisco che al Consigliere Ricca bruci di non aver fatto nulla per il presidio unico del Canavese. Gli ricordo che nella prima bozza del 1873 del trisnonno dell'allora Assessore probabilmente era previsto il nosocomio di Givoletto, dopodiché sapete com'è, ce ne avete date cinque versioni diverse che si è persa memoria, Consigliere Ricca, del suo straordinario impegno.
Alla fine di tutto voglio ancora ricordarle, perché forse è lei che non sa leggere o non sa dove mettere le cose, che l'impegno per finanziare lo studio di fattibilità, e non il libro dei sogni contenuto nel piano di edilizia sanitaria, dove dite un sacco di cose, senza avere i soldi per realizzarle, è avvenuto solo ed esclusivamente tramite questo emendamento della Giunta, in seguito alla presentazione degli emendamenti di Alleanza Nazionale.
Perciò, non capisco, piglio i pali e tutto però, le scarpette le abbiamo indossate in questa partita! Non è per fare il pedante. Lei, come al solito, perché fa parte di una maggioranza poi si tira indietro, ma non è colpa sua, quindi fa pure lei quello che può, non ha potuto indossare le scarpe per giocare la partita, ma la colpa non è di nessuno. Vorrei solo riportare questo minimo di verità, ma non importa se vuole continuiamo a lungo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 67, con i precedenti di cui abbiamo parlato.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 67, presentato dalla Giunta regionale. A firma dell'Assessore Artesio.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Subemendamento rubricato n. 97) presentato dai Consiglieri Burzi, Casoni Vignale, Guida, Cirio, Botta, Pichetto, Cotto, Ferrero, Cavallera, Pedrale Nastri, Rossi, Novero, Ghiglia: Subemendamento all'emendamento n. 1: nel dispositivo, dopo le parole "di approvare il piano socio-sanitario regionale 2007-2010, allegato alla presente deliberazione per costituirne parte integrante (allegato A)", sono aggiunte le seguenti parole: "di stabilire che, con cadenza annuale, la Giunta regionale presenti al Consiglio regionale una relazione che offra chiare evidenze sui risultati ottenuti nella realizzazione del piano. La relazione dovrà contenere dati e informazioni riguardanti: il livello di realizzazione delle singole azioni pianificate e le criticità riscontrate nell'attuazione delle medesime l'efficacia delle azioni realizzate in relazione agli obiettivi del piano: lo stato degli investimenti le prospettive di risanamento finanziario del sistema sanitario in relazione alle previsioni contenute nel piano medesimo l'andamento del processo di riduzione delle liste di attesa.
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Anch'io penso di poter essere breve nell'intervento, perché ritengo che l'Assessore non abbia difficoltà ad accogliere questo emendamento. Abbiamo visto che anche in altre Regioni, come le Marche, è stato approvato. Non abbiamo chiesto una clausola valutativa, come ha fatto quella Regione, ma semplicemente una relazione annuale, una sorta di monitoraggio per conoscere il livello di realizzazione delle singole azioni pianificate l'efficacia delle stesse, le prospettive anche di risanamento finanziario e, in particolare, l'andamento del processo di riduzione delle liste di attesa.
Tutto questo non comporta finanziamenti aggiuntivi, ma solo la possibilità, per questo Consiglio, di poter valutare ogni anno l'andamento di questo Piano Socio Sanitario.
Mi fermerei qui, perché è talmente evidente che credo non ci possano essere controindicazioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio per esprimere il parere della Giunta regionale.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Quanto richiesto con questo emendamento è condivisibile nel contenuto anche perché è in attuazione della legge n. 18, che, all'articolo 13, comma 3, declina: "La Giunta regionale presenta al Consiglio regionale ogni anno un documento di monitoraggio e valutazione relativo allo stato di attuazione della programmazione regionale e ai risultati raggiunti in merito agli obiettivi di salute".
La differenza tra la previsione dell'articolo 13 e l'emendamento riguarda il fatto che l'emendamento desidererebbe articolare la modalità con la quale la relazione dovrà essere estesa, nel senso che precisa quali dati e quali informazioni dovrebbero essere acquisiti attraverso lo strumento della relazione. Quindi, non dissociandomi dalla richiesta - non potrei, visto che è previsione di legge - domando ai presentatori dell'emendamento se non sia sufficiente aggiungere di stabilire che con cadenza annuale la Giunta presenti una relazione che offra chiari evidenze sui risultati, come da articolo 13 della legge n. 18. Questo lascerebbe più libertà relazionale.
Qualora questo non sia ritenuto opportuno o eccessivamente vaga l'indicazione legislativa e si voglia articolarla, nulla osta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto, per dichiarazione di voto.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore per la disponibilità all'accoglimento.
Eravamo ovviamente al corrente dell'articolo di legge da lei menzionato, però abbiamo ritenuto opportuno fare questa specifica, affinch la relazione, più ampia possibile, contenga anche queste indicazioni perché a nostro giudizio potrebbero arricchirla.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 64, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 44 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno votato SÌ 43 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale (a firma dell'Assessore Artesio): Visto l'articolo 1, comma 13, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), in base al quale il piano sanitario regionale rappresenta il piano strategico degli interventi per gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi per soddisfare le esigenze specifiche della popolazione regionale anche in riferimento agli obiettivi del piano sanitario nazionale considerato che il piano sanitario regionale 1997/1999, adottato in allegato alla legge regionale 12 dicembre 1997, n. 61 (Norme per la programmazione sanitaria e per il Piano sanitario regionale per il triennio 1997/1999) è ormai scaduto ed ha mantenuto validità con il regime di prorogatio di cui all'articolo 6, comma 1, della stessa legge visto l'articolo 3 della legge regionale 6 agosto 2007, n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale), in base al quale il Consiglio regionale approva con propria deliberazione il piano socio-sanitario regionale, di cui definisce la durata e gli aggiornamenti considerato che il piano socio-sanitario contiene indicazioni e criteri generali per la gestione ed organizzazione dei servizi, per orientare le attività di prevenzione, per sviluppare l'assistenza territoriale nel quadro della piena integrazione dei servizi socio-sanitari e garantire l'assistenza ospedaliera attraverso una appropriata offerta della rete di ricovero e cura ritenuto opportuno individuare le seguenti aree prioritarie per le quali è necessario approntare apposite strategie di azione e specifici programmi di intervento: Interventi sanitari in rete Oncologia Cardiologia Neurologia (Stroke units) Riabilitazione Diabete allergia Trapianti Malattie rare Emergenze Aree di rafforzamento e di riassetto Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie infettive Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie genito-urinarie Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie respiratorie Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie dell'apparato digerente Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie genetiche Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie osteoarticolari e traumi Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie della pelle Prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie digerenti HIV/AIDS e IST Donazione e buon uso del sangue Azioni trasversali Politica del farmaco e sistemi terapeutici Medicine complementari Odontoiatria sociale Governo clinico Uso appropriato delle tecnologie sanitarie acquisiti, ai sensi dell'articolo 4 , comma 2, lettera a) della l.r.
18/2007 ed ai sensi dell'articolo 108 della legge regionale 26 aprile 2000 n. 44 (di attuazione del d.lgs. 112/1998), così come sostituito dall'articolo 6 della citata l.r. 18/2007, rispettivamente il parere del Consiglio regionale di sanità e assistenza e della Conferenza permanente per la programmazione socio-sanitaria vista la D.G.R. 3 aprile 2006, n. 59-2531 e preso atto delle motivazioni ivi addotte delibera di approvare il piano socio-sanitario regionale 2007, allegato alla presente deliberazione per sostituirne parte integrante (allegato A)".



PRESIDENTE

Come sapete, tale emendamento sostituisce per intero la deliberazione e il relativo allegato.
l'emendamento sul quale finora abbiamo votato i subemendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Mi riferisco al discorso dei posti letto che avevo fatto questa mattina, in merito al quale l'Assessore aveva precisato che avrebbe verificato.
Eravamo convinti che, avendo approvato il Piano prima degli accorpamenti, non si potesse andare oltre l'area funzionale sovrazonale.
Adesso abbiamo l'articolazione per Aziende Sanitarie, per cui sarebbe opportuno, a mio avviso, allegare al Piano l'articolazione per Azienda Sanitarie Regionali. Dato che l'analisi è già qui, quindi non c'è assolutamente più nulla da decidere e il Piano viene approvato, sarebbe opportuno, come dicevo, corrispondere alla nostra richiesta.
In sede di Commissione, durante la discussione degli ultimi mesi, lo avevamo chiesto più volte e ci era stato sempre risposto che sarebbe stato valutato dopo l'approvazione degli accorpamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio, per esprimere il parere della Giunta regionale.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Credo che le questioni debbano essere esplicite: nel momento in cui in sede di Commissione consiliare si è discusso della richiesta avanzata dai Consiglieri in ordine alla acquisizione della distribuzione dei posto letto suddivisi per Aziende Sanitarie Locali e per Aziende Sanitarie Ospedaliere ed avendo - non ho ragione di dubitarne - acquisito i Consiglieri una risposta da parte della Presidente allora facente funzioni di Assessore sulla disponibilità a trasferire la documentazione così articolata, a seguito dell'approvazione degli atti deliberativi, nella fattispecie dell'atto deliberativo n. 162, si faceva riferimento ad uno scenario che avrebbe visto conclusa la fase di discussione degli strumenti di programmazione con l'approvazione delle deliberazioni n. 161 e n. 162.
Ora, è inutile immaginare che con un artificio, cioè l'inversione all'o.d.g. decisa dal Consiglio - non è quello l'artificio, era nella legittimità del Consiglio, ma non è conclusa l'approvazione degli strumenti di programmazione, non essendo ancora stata approvata la deliberazione n.
161 - si possa acquisire con l'inserimento agli atti nel documento di programmazione socio-sanitaria una tabella che non si ritiene di aggregare alla deliberazione n. 161.
Quindi, c'è disponibilità nel rendere le informazioni ai Consiglieri sull'articolazione richiesta - stamani, sulla base della richiesta del Consigliere Cavallera, ho chiesto agli uffici di attivarsi in questa direzione - ma non di allegarla come parte integrante del documento di programmazione deliberazione n. 161.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Assessore, è ovvio che noi riteniamo importante poter nel più breve tempo possibile avere a disposizione questa documentazione.
Visto che siamo nella fase finale - conclusione dell'esame degli emendamenti e dichiarazioni di voto- prima di terminare questa discussione mi permetto di ricordare all'Assessore qualche impegno che questa Giunta ha assunto nell'arco di questa discussione del Piano Socio Sanitario rispetto alla priorità che sarebbe importante darci nelle prossime discussioni di Commissione. La prima, che è stata ricordata dal collega Cavallera, che noi condividiamo, consiste nel poter avere in un brevissimo tempo la possibilità di ragionare insieme alla Giunta rispetto alla sua ipotesi circa la ripartizione dei posti letto. Secondo me, è una risposta importante, che il territorio chiede soprattutto in quelle aree in cui la deliberazione di cui si è discusso nei giorni scorsi ha fatto anche scelte di accorpamento consistenti. Quindi, immagino ci debba essere un impegno da parte di questo Consiglio e di questa Giunta a poter velocemente impostare questo discorso.
Il secondo argomento concerne quanto le ricordavo io nei giorni scorsi vale a dire la calendarizzazione, altrettanto velocemente, della discussione sui piani di riordino e di riorganizzazione che le ASL penso abbiano ormai mandato, perché i termini mi pare siano scaduti. Questo è un altro aspetto sul quale, secondo me, si deve cominciare a ragionare per vedere la portata delle conseguenze rispetto alle indicazioni che al territorio sono state date.
Mi permetto di presentare un'ultima richiesta, che non è stata ribadita in questo Consiglio, ma sulla quale si è discusso in Commissione, che noi riteniamo altrettanto importante, legata all'ipotesi delle modalità con cui vengono attuate le scelte abbozzate nel Piano Socio Sanitario rispetto alle ipotesi SCR, società in house...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



FERRERO Caterina

Se lei ricorda, Assessore, anche di questo argomento abbiamo discusso in Commissione e lei si era presa un impegno, per la verità, prima della chiusura della discussione del Piano. Insomma, consideriamo che i lavori comportino l'impegno da parte di tutti di calendarizzare, anche in questo senso a breve, un primo ragionamento rispetto a quelli che possono essere gli scenari, perché mi rendo conto che non si possa risolvere in una Commissione o in qualche ora di discussione. Sarebbe interessante comprendere, alla luce dei tanti strumenti che da prima dell'estate a questo momento, a norma di legge, questa Giunta ha messo in piedi e delle nuove ipotesi, come ci si muove per evitare che sia l'ennesima proliferazione di costi, come noi abbiamo ritenuto in termini dubitativi nella discussione che abbiamo svolto.
Presidente, la ringrazio per i minuti che mi sono stati messi a disposizione.
Assessore, noi ci permetteremo di formalizzare queste richieste. Non so se sia il caso di presentare ordini del giorno, penso che per un corretto proseguimento dei nostri lavori su questo argomento sia sufficiente una esplicita presa d'atto della presenza di questa esigenza e l'impegno da parte di tutti a discutere di questo in Commissione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Colleghi, abbiamo terminato l'intero esame degli emendamenti procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Procediamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della deliberazione, poi all'esame degli ordini del giorno e, infine, al voto finale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, dopo una così lunga discussione, non intendo soltanto quella d'Aula, ma anche quella avvenuta in sede di Commissione, la dichiarazione di voto finale può essere utile a motivare il nostro "no" fermo a questo provvedimento. Procederemo ad un breve riassunto delle motivazioni del diniego, spiegando, come abbiamo già avuto modo di fare perché lo riteniamo positivo. Si è addivenuti a una votazione, i colleghi di maggioranza e la Giunta sanno bene perché l'opposizione ha voluto che si arrivasse ad una votazione, a differenza di quanto hanno fatto le precedenti opposizioni sul Piano Socio Sanitario.
Il nostro sarà un voto contrario perché riteniamo che il Piano sia uno strumento ideologico che è stato utilizzato, non tanto e non solo nelle parole che il Piano esprime, ma questa maggioranza, in campagna elettorale e immediatamente dopo la vittoria dell'aprile 2005, mise il Piano al centro della prima proposta politica. Un Piano che ci mise più di un anno per essere presentato (formalmente, non certo la pubblicazione di gennaio) un Piano che attese sei mesi in Commissione prima che la maggioranza emendasse il Piano stesso che aveva presentato.
Un Piano che non dà alcuna indicazione di carattere programmatico, per cui dallo stesso possono discendere le più differenti interpretazioni dei vari capitoli che abbiamo indicato. Un Piano che si dimentica totalmente del controllo di gestione, anche se questo è un cavallo di battaglia presente nel programma del centrosinistra che, ovviamente, disattende, così come disattende le tante battaglie che fece negli anni passati per il controllo di gestione.
Un Piano che, soprattutto, non dà alcuna risposta in termini economici rispetto alla possibilità di gestire la sanità. Fa una scelta di carattere economicistico, e non fa una scelta di sviluppo dei servizi sanitari.
Il motivo per cui oggi siamo lieti, perlomeno il nostro Gruppo lo è che il Piano Socio Sanitario venga approvato da questa maggioranza con una fortissima contrarietà da parte del nostro Gruppo consiliare - che comunque, ha fatto sì che il Piano, unitamente al lavoro che hanno svolto le opposizioni, venisse in alcune piccole parti migliorato - è che il voto di oggi non darà più nessuna scusa alla maggioranza che, da due anni e mezzo governa la sanità piemontese, quindi già non aveva nessun scusa perché la Presidente, in più di un'occasione, ci ha ricordato che senza il Piano è la Giunta che governa, senza indicazioni.
Quindi, di fatto, l'esercizio del governo veniva già svolto da due anni e mezzo a questa parte ma, avendo anche il Piano, non ci sarà nessuna scusa che il centrosinistra potrà accampare. L'attesa per manifestare l'assoluta incapacità del Piano di dare risposte o, peggio, di causare delle contrazione, dei tagli dei servizi sanitari, sarà breve. Dovremmo attendere i piani di riqualificazione assistenziale del 15 novembre - che dovremmo vedere in modo assolutamente attento in Commissione perché dovranno essere un aspetto che discende dal Piano stesso - già in quei piani vedremo come vi saranno molti tagli. Tagli che sono presenti, già oggi, in alcune parti senza che il Piano sia stato approvato.
In secondo luogo, ci basterà attendere il disavanzo economico all'interno della sanità per verificare che è un Piano che non ha fatto alcuna valutazione relativamente alla possibilità di mantenere in assesto finanziario la sanità piemontese. Anche questo sarà facilmente verificabile con la chiusura del bilancio di quest'anno, con la prima trimestrale del prossimo anno.
Saranno facilmente verificabili due grandi contestazioni che, da qui a fine legislatura, Alleanza Nazionale farà al Piano. È un Piano che indebita sempre più l'Amministrazione regionale, è un Piano che taglia fortemente i servizi ai cittadini. Con questo cadono anche le scuse relativamente alle promesse o le singole volontà dei partiti politici, che non danno risposte reali. Il potenziamento della sanità territoriale e i fondi vengono ridotti; la riduzione dei fondi nei confronti dei privati, e i fondi vengono aumentati. Ripeto, con oggi non c'è nessuna scusa.
Il compito di Alleanza Nazionale sarà quello di incalzare quotidianamente, il lavoro della Giunta per dimostrare che, da questo Piano fallimentare, che discende da una visione fallimentare della sanità piemontese, i cittadini piemontesi non potranno che trarne svantaggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ieri non c'è stato il tempo per farlo, ma lo ripeto oggi in modo amichevole, anche sotto un aspetto della riconoscenza: ringrazio tutti i colleghi, in modo particolare il Presidente, per la disponibilità. È emersa collaborazione da parte dei Consiglieri dell'opposizione, ma anche dei Consiglieri della maggioranza, per avere un Consiglio aperto. Per me ieri è stato un momento importante.
Sono sereno e tranquillo nel momento in cui stiamo approvando un Piano Socio Sanitario che dovrebbe migliorare il servizio sanitario ai cittadini piemontesi (almeno questo è l'obiettivo). Ieri, in un confronto democratico e tranquillo, abbiamo ascoltato un po' tutte le campane.
Dalla discussione di ieri è emerso che c'è un po' di confusione, mi auguro che questa nebbia sul Piano Socio Sanitario, quindi sulla riorganizzazione aziendale, indipendentemente dai distretti indipendentemente dall'aria torinese, ma in tutta l'area piemontese, ci sia una schiarita nei prossimi anni. Noi siamo fiduciosi.
Ieri relativamente alla Città della Salute, fine a stessa, sono emerse diverse posizioni. Questo è l'inizio di un confronto sulle posizioni. La Presidente Bresso è d'accordo su Grugliasco, la Margherita ha avanzato altre proposte di potenziamento sulla Città di Torino, i Comunisti Italiani hanno avanzato la proposta di riprendere le 300 pagine che giacciono in Commissione e ridiscuterne in tutti i suoi aspetti.
Oggi vi portate a casa il Piano Socio Sanitario e noi vogliamo che dalla prossima settimana, in Commissione, così come è stato richiesto, si riprenda in mano quello studio di prefattibilità e si riprenda il discorso indipendentemente dalla localizzazione, in modo tale che iniziamo un po' tutti a parlare di come organizzare la parte ospedaliera.
Ieri è stata la vittoria della politica, l'anti-Grillo. Ieri abbiamo portato a casa, un po' tutti, un risultato. Bisogna sempre accontentarsi nella vita, non bisogna mai strafare.
Mi è piaciuto molto il discorso del collega Boeti, però è importante guardare alla nostra realtà e non alla realtà altrui. È chiaro che bisogna guardare sempre oltre i confini, però è giusto valutare prima quello che abbiamo (e di cose che vanno rispettate e valutate ne abbiamo), dopodich siamo a disposizione sempre. Non facciamo quell'opposizione ostruzionistica di cui dicevi tu, collega Boeti, penso che abbiamo fatto un opposizione costruttiva. Se non avessimo rimosso l'ostacolo, non avessimo sensibilizzato i cittadini e non avessimo fatto certe cose che abbiamo fatto, ieri, forse, non avremmo parlato. Quindi, penso che quella di ieri sia stata una giornata importante.
Per quanto riguarda il Piano Socio Sanitario, ci auguriamo che il neo Assessore porti avanti con le parole in questi giorni, e noi siamo qui a collaborare, ma anche a vigilare e a controllare.



PRESIDENTE

Ci sono altri colleghi che desiderano intervenire per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sarò velocissimo, perché mi sembra che di tempo ne abbiamo già impiegato molto.
Quando uscì la prima bozza di questo documento (fine anno 2005), feci un brevissimo comunicato, che fondamentalmente diceva: "Esce un documento perfetto dal punto di vista comunista, ideologicamente inappuntabile". Fra l'altro, feci anche i complimenti, che vennero apprezzati dal punto di vista comunista dell'Assessore Valpreda, perché questo aggettivo lo riconosceva come proprio. D'altronde non era l'unico, c'era una larga componente dell'ambito della sinistra italiana che vi si riconosceva e si riconosce attorno a questo aggettivo. Il fatto che io non la pensi così è ovviamente, un dettaglio.
Argomentai di una serie di ragioni per le quali sostenevo...
Non mi ero accorto del cambio di Presidenza, che peggiora ulteriormente la già pessima gestione, in quest'aula, ma d'altronde la democrazia...



PRESIDENTE

Ci adeguiamo all'Aula, Consigliere Burzi.



BURZI ANGELO

Appunto, appunto. E questo che temo. Il giudizio non è cambiato, se non altro è peggiorato.
Rispetto a quel documento di due anni fa, nel corso di una lunga sosta la Presidente Bresso ha cercato di convincere gli esterni, avendo una certa facilità di approccio con i media (anche quelli che paghiamo con il bilancio della Regione, ma ne parleremo in seguito, affrontando i prossimi capitoli del bilancio regionale) non soltanto piemontesi, con una "approcciabilità" e "accedibilità" che per qualche motivo potrei anche invidiare.
In che maniera la Presidente Bresso ha cercato di convincere la gente o, come direbbe lei, parlando con le cittadine o i cittadini? Dicendo che noi stavamo perdendo un sacco di tempo. La realtà è un pochino diversa, lo dico sommessamente, perché qui non ci sono voti da prendere. Il fatto è che abbiamo aspettato per circa tre o quattro mesi il maxiemendamento della maggioranza (non so quanto l'Assessore Artesio abbia avuto modo di partecipare nel ricostruire le vicende di questo interessante documento che sta per arrivare alla sua conclusione). Che cosa ha portato la sosta ai documenti precedenti? Un tempo avrei detto una "margheritizzazione" del tutto, ma non lo avrei detto in modo dispregiativo, lo avrei detto nel senso che si annacquava un forte contenuto ideologico sostituendolo con il nulla.
Prima di questo maxiemendamento (se non sbaglio, è del gennaio 2007) era un forte documento comunista, ideologicamente perfetto, molto rigoroso del tutto contrastabile per chi la pensa come me, ma risolto. Tutti ci dovremmo ricordare per quanto tempo abbiamo atteso che il maxiemendamento vedesse la luce, ma avrete fatto un sacco di riunioni di maggioranza per produrlo.
Nei ritagli di tempo, in quest'ottica ostruzionistica che ha contraddistinto il nostro comportamento sinora, abbiamo anche approvato (perché richiesta) un'interessantissima delibera sull'edilizia sanitaria che ricorderete, perché ha occupato alcune sessioni sia della Commissione competente, sia, più modestamente, dell'Aula.
Infine, ci ha pensato il Vicepresidente Peveraro a finanziare. Non mi allungo sull'argomento, perché l'ho già fatto in altra sede e lo riprenderemo quanto prima, nelle sedi delle Commissioni competenti, per parlare del debito della Regione.
Se qualcuno si è perso un comunicato ansa di oggi, siamo secondi in Italia, anzi siamo in lista per la Champions League. Con un piccolo colpo riusciremo a superare Bassolino e la Campania, che sono in testa, impresa che, soltanto poco tempo fa, sarebbe sembrata irraggiungibile a qualunque piemontese. Però dai, dai e dai, con la pervicacia che i sabaudi sanno avere quando hanno ben chiaro un obiettivo in testa, stiamo riuscendo a sopravanzare anche la Campania (manca poco ormai) nella classifica del debito. Di questo, sono certo che la maggioranza che oggi ci governa sarà giustamente orgogliosa, e sono certo che i cittadini giustamente sapranno riconoscerne i meriti. Arrivando al documento, caro Assessore, il documento, come ho detto, e credo che, piano piano, se ne convincerà anche lei, è nell'ambito della deliberazione n. 161 fondamentalmente inutile.
Fortunatamente, per certi versi, per altri un po' meno (Ghiglia non può che vendicarsi dei modesti apprezzamenti che ho fatto per la sua pessima Presidenza), essendo inutile...



PRESIDENTE

Lei ha ragione, ma il Regolamento vale anche per me.



BURZI Angelo

Noi siamo contro ogni modifica del Regolamento che ci dà l'unica possibilità di opporci a questa orda di comunisti che cerca di prevaricarci, ma spererei che lei ci aiutasse almeno in questo.
Vado a concludere. Dicevo che è inutile e proprio per questo, essendo inutile, gli strumenti di azione per agire anche in programmazione sulla sanità li ha. L'ultimo che le mancava è stato votato, ma, ahimè, lei ne pagherà il fio come Assessore, vedrà quanti dolori le provocherà la deliberazione n. 162, quella dell'accorpamento. È una promessa facile da mantenere. Su questo, la potrei sfidare a venirci a dirci (so che lei frequenta molto e con passione le assemblee, e di questo la apprezziamo) fra un anno che cosa di questo Piano sarà stato fatto.
Credo che, nel frattempo, avremo discusso di molte cose, perché la sanità, fortunatamente, non è soltanto un modello ideologico, ma è anche molto pragmatico, e sul pragmatismo non serve l'ideologia, serve la competenza. Su questo, fortunatamente, non credo che verranno più danni di quanti già non ce ne siano.
Per questi motivi, voteremo convintamente contro.
Ringrazio la Presidenza per la pazienza che ha avuto nei miei confronti.



GHIGLIA AGOSTINO



PRESIDENTE

Non ci sono altri colleghi che intendono intervenire in sede di dichiarazione di voto.
Esaurita la fase delle dichiarazioni di voto, passiamo agli ordini del giorno collegati.
Esaminiamo l'ordine del giorno n. 795 inerente a "Presenza, in ogni presidio ospedaliero, di personale medico ed infermieristico formato in tema di maltrattamenti e abusi sulle donne e sui minori", presentato dai Consiglieri Pozzi, Motta, Barassi, Cotto e Pichetto Fratin.
La parola alla Consigliera Pozzi per l'illustrazione.



POZZI Paola

Soltanto per segnalare che quest'ordine del giorno è stato firmato dalle Consigliere per dire che, naturalmente, se ci sono dei Consiglieri che non erano presenti il giorno in cui è stato presentato e che vogliono sottoscriverlo, ne saremmo tutte liete.
Credo che sul contenuto non ci sia granché da illustrare, perché il problema è noto e le proposte che vengono rivolte alla Giunta mi sembrano molto chiare.
Pertanto, non mi dilungo nell'illustrazione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno rubricato n. 795 il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che: la gravità e la diffusione allarmante del fenomeno della violenza sessuale sulle donne e della violenza e degli abusi sui minori l'importante ed efficace lavoro svolto dal Centro Soccorso V.S. presso l'ASO S. Anna - Regina Margherita e dal Centro "Bambi", collocato all'interno della stessa ASO, dove si svolge quotidianamente un'attività dedicata ai minori per i quali si sospettino maltrattamenti o abusi sessuali impegna la Giunta regionale a garantire la stabilità e la continuità dell'attività svolta dai suddetti centri a promuovere efficacemente la diffusione della formazione del personale medico-infermieristico, affinché in ogni presidio ospedaliero siano presenti operatori adeguatamente preparati ad accogliere donne e minori che abbiano subìto violenze o abusi e ad intervenire, all'uopo, in maniera opportuna".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 809 "Valorizzare il ruolo e le funzioni degli infermieri", presentato dal Consigliere Ricca.
La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Credo che sia superflua l'illustrazione ampia dei contenuti, in quanto sulla materia abbiamo avuto modo di discutere anche nel corso del dibattito sull'esame dei vari emendamenti. In questo ordine del giorno si fa riferimento ad un impegno della Giunta regionale per programmare la discussione in materia di valorizzazione del ruolo del consiglio degli infermieri, richiamando i progetti di legge che sono stati depositati sul tema da diverse forze politiche. Quindi, arrivando ad una rapida approvazione del testo condiviso da portare in Aula.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo nel merito, in quanto sono assolutamente concorde con quanto dichiara l'ordine del giorno n. 809, ma soltanto per dire che l'ordine del giorno n. 826 - le chiedo scusa, Presidente, non è una valutazione politica, ma proprio di metodo - presentato dal Gruppo di AN più molte altre firme, ha due parti, una che poi illustreremo, e una seconda che invita il Presidente della IV Commissione a "calendarizzare entro 30 giorni dalla votazione del Piano Socio Sanitario l'esame dei testi di legge relativi al comparto infermieristico entro quella data presentati".
Essendo similari, mi domando se si vogliono votare insieme l'ordine del giorno n. 809 con la seconda parte dell'ordine del giorno n. 826, oppure se si vuole votare l'ordine del giorno n. 809 e successivamente l'ordine del giorno n. 826 per intero. Sostanzialmente, dicono la stessa cosa. Però, da una parte c'è un'indicazione temporale che dall'altra non c'è. L'ordine del giorno n. 826 ha un'indicazione temporale che nell'ordine del giorno n. 809 non c'è.
Non vorrei che, arrivando al secondo ordine del giorno, si dicesse che è un indirizzo già assunto pertanto la seconda parte non la votiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Colgo solo l'occasione di quest'ordine del giorno che riguarda una figura importantissima nel campo sanitario, quella degli infermieri professionali, per segnalare, ma credo sia patrimonio comune di tutta la maggioranza, il fatto che noi abbiamo, in maniera altrettanto attenta, da seguire e sostenere la condizione lavorativa e un percorso di valorizzazione delle altre fondamentali figure professionali che operano nel servizio sanitario regionale. Penso alle ostetriche, penso ai tecnici di laboratorio, penso ai tecnici di radiologia, penso ad una numerosissima configurazione di personale professionalizzato che opera all'interno del servizio sanitario regionale dove, in questo momento, mi pareva opportuno ricordare che doverosamente voteremo e sosterremo quest'ordine del giorno di valorizzazione degli infermieri professionali, ma che le figure professionali all'interno del servizio sanitario regionale non si esauriscono con la figura pur importante delle infermiere professionale.
Volevo ricordarlo perché non apparisse che il Consiglio regionale si occupa esclusivamente di una figura professionale. Ve ne sono altre altrettanto importanti, che noi ci impegniamo a valorizzare nel loro percorso professionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anche noi, semplicemente, per dire che siamo favorevoli all'ordine del giorno n. 809, e se lo dovessimo accorpare con l'ordine del giorno n. 826 voteremo ugualmente a favore.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, i due ordini del giorno sono parzialmente diversi per cui mi pare che possano essere messi entrambi in votazione, perché uno è più ampio e l'altro invece tratta un argomento più specifico.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno rubricato n. 809, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale ricordato che: il pieno riconoscimento del ruolo e delle funzioni dell'infermiere sono nell'interesse primario della salvaguardia del diritto di salute del cittadino sono depositate alcune proposte di legge in materia di valorizzazione della professione infermieristica, con norme per la riorganizzazione della funzione infermieristica su base ospedaliera e territoriale, con la previsione della istituzione della figura 'dell'infermiere di famiglia' impegna la Giunta regionale alla rapida programmazione della discussione della materia per portare in Aula un testo condiviso volto alla riorganizzazione della funzione infermieristica ed alla sua valorizzazione accanto alle altre figure professionali della sanità." L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 817 "Applicazione del medesimo ticket per identiche prestazioni sanitarie", presentato dal Consigliere Nicotra.
La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

La proposta di emendamento che si intenderebbe avanzare da parte della maggioranza al Consigliere Nicotra è di inserire nel dispositivo la frase "ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare il pieno rispetto della normativa di legge vigente da parte dei soggetti prescrittori e, in particolare, per evitare che situazioni organizzative inducano una separazione su più ricette delle singole prescrizioni".
Se il Consigliere accetta la proposta di emendamento, potrebbe accogliere il consenso generale.



PRESIDENTE

Consigliere Rostagno, non siamo a conoscenza del testo dell'emendamento che lei auspica venga accolto dal proponente. La pregherei di averne copia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Accetto l'emendamento proposto dal Consigliere Rostagno.



PRESIDENTE

Il collega Nicotra accoglie e fa proprio l'emendamento suggerito dal Consigliere Rostagno ed emenda in tal senso il testo dell'ordine del giorno in oggetto.
Collega Rostagno, questo "impegno" è aggiuntivo o soppressivo?



PRESIDENTE

ROSTAGNO Elio (fuori microfono)



PRESIDENTE

sostitutivo.



PRESIDENTE

Rileggo il nuovo deliberato dell'ordine del giorno n. 817: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare il pieno rispetto delle normative di legge vigenti da parte dei soggetti prescrittori e, in particolare, per evitare che situazioni organizzative inducano la separazione su più ricette delle singole prescrizioni".
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 817 come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il cittadino che ripete nel tempo gli stessi esami, o più persone che accedono alle stesse prestazioni, pagano importi diversi a fronte di un identico servizio considerato che in presenza del bisogno da parte del cittadino di eseguire più prestazioni della stessa branca per dare risposta ad un quesito diagnostico, il medico di medicina generale potrebbe utilizzare quanto stabilito dalla legge 25 gennaio 1990, n. 8 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 25 novembre 1989, n. 382. recante disposizioni urgenti sulla partecipazione alla spesa sanitaria e sul ripiano dei disavanzi delle unità sanitarie locali) e dalla legge 23 dicembre 1994 n.
724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica) prescrivendo prestazioni in un'unica impegnativa e non singolarmente su ricette separate, al fine di permettere il pagamento di un solo ticket e non di diversi importi legati a singole prestazioni distribuite su più impegnative (prestazioni di cardiologia, radiologia, ecc.) impegna la Giunta regionale ad adottare i provvedimenti necessari per assicurare il pieno rispetto della normativa di legge vigente da parte dei soggetti prescrittori e, in particolare, per evitare che situazioni organizzative inducano la separazione su più ricette delle singole prescrizioni".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 818 "Riconoscimento del disturbo della letto-scrittura come gravemente invalidante" presentato dal Consigliere Nicotra.
La parola al Consigliere Nicotra per l'illustrazione.



NICOTRA Riccardo

Lo considero illustrato, posto che ho già concordato con il collega Rostagno una modifica al testo presentato.



PRESIDENTE

Se lo depositate al banco della Presidenza ne diamo lettura.
agli atti e viene fatto proprio dal collega Nicotra.
La parola al Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Il testo "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale" viene totalmente sostituito dal seguente: "...ad integrare l'offerta di servizi sanitari con la collaborazione a definire percorsi curriculari in accordo con le agenzie formative, finalizzate a limitare l'impatto gravemente invalidante del disturbo della letto-scrittura e da farsi carico presso il Ministero della salute della proposta per l'attivazione delle procedure per il riconoscimento della qualifica di gravemente invalidante".



PRESIDENTE

Prego i colleghi a consegnarmi la copia del nuovo testo e invito il Consigliere Nicotra a sottoscriverla.
Indìco la votazione nominale dell'ordine del giorno n. 818, come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premessa la necessità di fornire sostegno e cure adeguate ai soggetti colpiti da dislessia grave, in quanto caratteristica gravemente invalidante, durante tutto il percorso scolastico e lavorativo in età adulta considerato che l'individuo che soffre di dislessia grave, non trattandosi di "patologia" recuperabile oltre i 6-7 anni di età, è seriamente compromesso sul piano degli apprendimenti ma più ancora su quello psicologico e sociale impegna la Giunta regionale ad integrare l'offerta di servizi sanitari al fine di una collaborazione per definire percorsi curriculari, in accordo con le agenzie formative finalizzati a limitare l'impatto gravemente invalidante del disturbo della letto-scrittura ed a farsi carico presso il Ministero della Salute della proposta per l'attivazione delle procedure per il riconoscimento della qualifica di gravemente invalidante".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 819 "Latte artificiale alimento indispensabile per i figli di donne la cui impossibilità ad allattare sia clinicamente certificata", presentato dai Consiglieri Pozzi, Barassi, Motta, Ricca Travaglini, Cotto, Cavallera, Vignale, Botta, Pichetto Fratin, Muliere Spinosa.
La collega Spinosa comunica la sua sottoscrizione all'ordine del giorno in oggetto.
La parola alla Consigliera Pozzi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Con l'intento di rendere questo ordine del giorno esattamente coerente con le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e con l'impegno che la Regione sostiene lodevolmente per favorire l'allattamento al seno, proporrei il seguente emendamento: dopo le parole "clinicamente certificata" aggiungere le parole "in presenza degli stati e delle condizioni evidenziate quali controindicazioni dall'Organizzazione Mondale della Sanità", che è il riferimento che abbiamo avuto nello stendere questo ordine del giorno.
Le consegno il testo dell'emendamento scritto, per maggior chiarezza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento n. 819, il cui testo, come modificato, recita: "Il Consiglio regionale tenuto conto della discussione sul Piano Socio Sanitario regionale 2006 2010 che, in questi giorni impegna i lavori dell'Aula considerata l'importanza che in tale documento si attribuisce alle politiche di prevenzione e di promozione della salute preso atto positivamente dell'impegno della Regione per favorire e sostenere l'allattamento al seno, considerato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come 'il miglior metodo alimentare per garantire una sana crescita e un sano sviluppo dei neonati, con un'influenza biologica ed emotiva unica sulla salute sia delle madri che dei bambini' considerata, tuttavia, l'esistenza di una percentuale, seppur minima, di donne che per motivi fisici (per patologie o altro) non possono allattare al seno i propri figli constatato, altresì, l'elevato costo dei latti cosiddetti 'artificiali' impegna la Giunta regionale a considerare il latte 'artificiale' come alimento indispensabile per i figli di donne la cui impossibilità ad allattare al seno sia clinicamente certificata, in presenza degli stati e delle condizioni evidenziate quali controindicazioni dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, provvedendo ad introdurre apposite modalità di fornitura di tale alimento (analogamente a quanto avviene ad esempio per le cittadine ed i cittadini affetti da celiachia) evitando, così, che per motivi economici i neonati non siano adeguatamente e correttamente nutriti".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 820 "PDCR 161 Piano Socio Sanitario Regionale Vigilanza e Prevenzione", presentato dai Consiglieri Botta, Vignale Ghiglia.
La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Con l'Assessore avevamo parzialmente concordato di trasformare in un ordine del giorno un emendamento che era stato presentato al Piano relativamente al discorso della vigilanza e prevenzione e, in particolare sul discorso del supporto all'informazione, all'educazione e alla formazione a favore delle categorie imprenditoriali, in maniera tale da evitare - forse - quel giudizio, probabilmente errato, di una maggiore attenzione al discorso della sorveglianza e meno al discorso dell'educazione, che meriterebbe invece di essere stimolato maggiormente soprattutto nei rapporti tra i nostri rappresentanti della vigilanza e sorveglianza nei confronti delle categorie imprenditoriali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno 820, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: in questi giorni è in discussione in Consiglio regionale la Proposta di deliberazione del Consiglio considerato che: occorre prestare una sensibile attenzione al capitolo 3.6 "Vigilanza e prevenzione" impegna la Giunta regionale a ridefinire gli ambiti di priorità, in modo tale da conseguire equilibrio e integrazione tra le azioni di vigilanza e le azioni di sorveglianza e di educazione alla prevenzione a promuovere e sviluppare una qualificata attività di supporto informazione e formazione a favore delle categorie commerciali, artigianali e imprenditoriali al fine di favorire - ovviamente a scapito dell'indispensabile azione di vigilanza - lo sviluppo socio economico del territorio piemontese." L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 41 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 821 "Sospensione del rilascio delle autorizzazioni per l'apertura e l'ampliamento di strutture sanitarie e socio-sanitarie" presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin, Cotto, Ferrero, Ghiglia Vignale.



PRESIDENTE

Interviene, per l'illustrazione, la Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, con questo ordine del giorno noi rileviamo una sorta di tempi lunghi che si stanno verificando rispetto ad un impegno preso in una deliberazione di un anno fa, del 2 agosto 2006, dove sostanzialmente la Giunta regionale individua una sorta di moratoria rispetto alle istanze che sono state presentate successivamente alla data di entrata in vigore di questa deliberazione, che sostanzialmente va a riordinare le modalità di accreditamento e, nello specifico, parte dal presupposto che, all'epoca, la Giunta si impegnava ad approvare una legge regionale di riordino dei rapporti con i soggetti erogatori, ecc. ecc.
ovvio che, nel momento in cui la Giunta ha fatto una scelta così pesante, quindi sostanzialmente di interrompere le procedure che hanno peraltro delle norme attraverso le quali questa attività deve essere espletata, quindi nell'ottica di avere tutta una serie di regole da applicarsi, siamo ormai a fine del 2007 e, sostanzialmente, non si ha ancora traccia rispetto alla proposta di questa Giunta.
ovvio che, ad un anno di distanza, la richiesta che come Gruppo facciamo è quella di rivalutare l'impostazione di questa deliberazione che sostanzialmente, aveva definito una sospensiva rispetto alla valutazione delle richieste che sarebbero state presentate successivamente alla data di questa deliberazione, affinché sia ripreso l'esame di queste domande, ma compatibilmente con la condivisione del fatto che sia necessario dare un riordino a queste procedure. Però, ormai è passato più di un anno rispetto alla data della deliberazione e riteniamo che non sia più questo lo strumento per potere fare un riordino complessivo, ma sia quello sicuramente di dare la possibilità a questa Regione, legittimamente, di fare una proposta di legge di riordino, senza nel frattempo ingessare complessivamente un sistema che, dal nostro punto di vista, ha comunque delle regole alle quali gli Uffici e la Regione devono attenersi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Questo è un ordine del giorno importante, perché impatta direttamente su una vicenda che, da tempo, noi tentiamo - devo dire complessivamente come maggioranza, come Giunta, l'ex Assessore Mario Valpreda e l'attuale Assessore Artesio - di monitorare e riportare in qualche modo sotto controllo. Il tema sono i rapporti tra Ente Regione, Aziende Sanitarie Regionali e privato accreditato convenzionato.
Nell'agosto 2006, la Giunta regionale ha, come veniva ricordato disposto una moratoria per quelle istanze. Ricordo brevemente le motivazioni; non voglio davvero essere davvero provocatorio nei confronti di nessuno; esprimo un giudizio di parte, ovviamente.
C'era la necessità di - almeno così ho interpretato, poi posso sbagliare - porre un punto fermo rispetto alla vera e propria giungla di accreditamenti e convenzionamenti che nei precedenti dieci anni, sotto il vostro luminosissimo governo regionale, erano state concretizzate e sottoscritte.
C'era bisogno di rimettere mano a questa materia, senza mettere in discussione la libertà, ecc. ecc. Nessuno propone che non si facciano accreditamenti e convenzionamenti. Non sta scritto da nessuna parte nessuno lo ha proposto, quindi evitiamo di strumentalizzare questa cosa. Il problema è un altro: bisogna accreditare e convenzionare in maniera razionale. Dunque, la Giunta prese un impegno, che era quello di andare alla modifica dell'attuale legge che regolamenta accreditamenti e convenzionamenti. Poi, per una serie di vicende che sono note, come credo oggi ci troviamo, dopo un anno abbondante, purtroppo, a non avere ancora un provvedimento della Giunta.
Bene, credo che la via maestra sia quella di interessare rapidamente la Commissione competente, la Commissione sanità, per andare alla modifica nelle parti che necessitano, della legge n. 5, della legge che regola gli accreditamenti e i convenzionamenti con le strutture private.
Credo sia profondamente sbagliato, invece, proporre l'interruzione della moratoria senza la modifica di quella legge. Questa non è una posizione ideologica: prende atto del fatto che quella legge non è riuscita a impedire la vera e propria - lo ripeto - giungla di accreditamenti e convenzionamenti. È sotto gli occhi di tutti, di chiunque osservi in maniera obiettiva quello che è accaduto in questi anni nei rapporti tra sanità pubblica e operatori della sanità privata, che hanno il diritto di poter operare, ma nell'ambito delle norme che la Regione - noi - il Consiglio regionale detta.
Vi è la necessità di definire una nuova normativa. Dovremo confermare il fatto che, con l'entrata in vigore della nuova normativa, la moratoria non ha più ragione di essere. Anch'io mi rendo conto che un anno e qualche mese di moratoria sia un periodo eccessivamente lungo, tuttavia credo che faremo un grave errore ad approvare un ordine del giorno di questo tipo che ci rigetta in una situazione di sostanziale ingovernabilità dei rapporti di accreditamento-convenzionamento. Credo che sia un errore che non dobbiamo fare.
Lo dico soprattutto agli amici e compagni della maggioranza che governano quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Anch'io, come il Consigliere Chieppa, credo che su questo ordine del giorno vadano fatte alcune considerazioni. Lo riteniamo inopportuno e cercherò anche di argomentare la validità dell'inopportunità. Il Consigliere Chieppa ha già esplicato alcuni elementi, che io condivido.
Inizierei da un'argomentazione più formale che, credo, possa avere un suo peso.
L'ordine del giorno a prima firma Pichetto Fratin nella narrativa, nel primo "considerato" ad un certo punto dice, citando la DGR del 2/08/2006 che "potranno essere esaminate solo a partire dall'entrate in vigore della legge di riordino della materia". Si riferisce alle istanze. Da questo punto di vista, noi tutti dovremmo considerare la difficoltà del potere di un ordine del giorno di intervenire, in questo senso, rispetto ad una DGR che, dal mio punto di vista, continua ad avere un valore gerarchicamente più alto, quindi da rispettare.
Al di là di questo argomento in punta di diritto, penso che dobbiamo riflettere a lungo, così come ha fatto il Consigliere Chieppa, sullo stato dell'arte attuale. È vero, forse c'è stato un ritardo, in questi mesi abbiamo visto quanta difficoltà abbiamo avuto nel trattare semplicemente l'insieme del Piano Socio Sanitario. Questo non giustifica il fatto di arrivare oggi ad un'accelerazione, attraverso questo ordine del giorno.
Anche me è capitato moltissime volte di essere fermato per strada da un cittadino qualsiasi che mi chiedeva sulla partita dei privati in sanità cosa si stava facendo. C'è una pressione, sicuramente. Anch'io, come il Consigliere Chieppa, penso che la via maestra per toglierci dalle ambasce sia quella di affrontare, il prima possibile, uno riordino della materia quindi di poter mettere mano alla legge n. 5.
Credo, ma non ne sono del tutto sicuro, ma credo che sia così, da quando la legge n. 5 è stata approvata ad oggi, l'Amministrazione regionale non ha recepito una serie di indicazioni normative, non ultime quelle che derivano da leggi nazionali (penso ad alcuni provvedimenti fatti dall'ex Ministra Bindi). Quindi siamo deficitari anche da questo punto di vista. Lo dico perché mi pare che sia un elemento ulteriore che spinge verso il bisogno di rimettere mano a quella legge.
In ultimo credo che, una volta approvato questo ordine del giorno, al di là delle diverse idee di ognuno - do la volontà di ognuno al meglio, non penso che nessuna voglia difendere questo o quell'altro attore - ci troveremo di fronte ad una induzione della domanda. Se pensiamo soprattutto al pregresso storico, autorizzazione, accreditamento e convenzione era quasi una cosa che stava in piedi naturalmente. In ogni caso, chi mette in piedi un'attività di questo tipo ha tutto il buon gioco per venire domani a dirci "l'attività è in piedi", "non lasciateci a casa" e, soprattutto, non lasciate a casa i pazienti che magari si è premurato di portare di fronte al Consiglio regionale.
Siccome non intendo dare adito ad azioni di questo genere, preferisco prevenire e mettere tutti gli operatori di fronte ad un quadro normativo preciso, che dica soprattutto quello che la Regione vuole fare, quello che la Regione, soprattutto, ha in testa per i propri cittadini, che cosa serve alla Regione. A quel punto, quando ho ben presente tutto quello, e quindi ho una normativa nuova, potrò trattare questi operatori nel dovuto modo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Gli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto, effettivamente sollevano un problema che esiste, quello del modo con il quale il privato si inserisce all'interno di un sistema sanitario regionale, un sistema essenzialmente pubblico.
Credo che ci sia stato, e ci sia ancora, lo spazio per l'attività privata all'interno del sistema pubblico. È importante capire chi stabilisce le regole e le regole non possono che essere stabilite dall'amministrazione regionale. Quando parlo di regole da stabilire uso parole precise, parlo di budget, per esempio. Non è pensabile che il privato offra tutti i servizi che ritiene di offrire e che poi la Regione paga a piè di lista, ma questa è una questione che abbiamo risolto immediatamente quando il governo regionale ha iniziato a lavorare.
C'è un altro grande capitolo che riguarda l'appropriatezza degli interventi, un capitolo di straordinaria importanza. Non ci sono sufficienti percorsi diagnostici e terapeutici che offrono delle linee guida alle quali i privati si devono attenere. Qualcuno dei colleghi che mi ha preceduto diceva che nel privato convenzionato c'è spesso un eccesso di cura, questo lo testimonio per le attività chirurgiche. Un medico ospedaliero che visita un paziente lo opera soltanto se ritiene che sia indispensabile farlo, nel privato convenzionato, qualche volta, la prima cura è l'intervento chirurgico in grado, comunque, di risolvere il problema. Questo è un problema che esiste in tutti i paesi europei in cui c'è un privato convenzionato che lavora parallelamente all'attività pubblica. Un problema difficile da verificare, quando avremo finalmente chiuso il capitolo del Piano Socio Sanitario ci sarà in Commissione lo spazio per discuterne.
L'ordine del giorno riguarda il privato. Pensiamo che non abbia diritto né all'accreditamento, né alla convenzione. Pensiamo che abbia il diritto di lavorare e che 14 mesi di moratoria siano eccessivi.
Questo ordine del giorno non era inserito, lo dico alla Consigliera Ferrero che lo ha presentato e lo dico anche al Consigliere Pichetto nell'accordo che portava all'approvazione del Piano. Avremo potuto tranquillamente, anche per una certa uniformità di maggioranza, votare contro. Votiamo a favore, faccio una dichiarazione di voto a proposito del mio Gruppo, perché pensiamo che il problema sollevato dei Consiglieri sia un problema vero. Contemporaneamente, pensiamo che la legge n. 5 vada rivista. Avremmo potuto attendere anche noi, come dicevano i Consiglieri che il provvedimento fosse inserito all'interno di un provvedimento più ampio. Poiché pensiamo che questo avrebbe allungato molto i tempi e che non sia corretto, invece, per i privati che aspettano e che ritengono di lavorare nella loro professione, voteremo a favore.
Non ci siamo messi d'accordo, Consigliera Ferrero, non abbiamo stabilito prima che cosa avremo fatto, votiamo a favore perché lo riteniamo giusto.
Ci sono due modi di fare politica: uno è quello di risolvere il problema quando emerge. Voi avete sollevato un problema, il problema esiste, noi pensiamo che debba essere risolto.
L'altro, come è successo un paio di giorni fa, tende ad annullare provvedimenti che, magari, si ritengono legittimi ma si vota contro solo perché qualcuno ha avuto l'ardire di pensarlo o di concordarlo con qualche amministrazione.
Ognuno sceglie la strada che più gli si confà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Sul tema in discussione concordo con le posizioni della sinistra ma probabilmente, non con le stesse motivazioni. Non per qualche pregiudizio nei confronti del ruolo del privato in ambito sanitario, ma perché avrei gradito un percorso a garanzia di tutti gli strumenti di controllo leggermente diverso.
Anche noi siamo d'accordo nel sostenere che sarebbe stato opportuno correggere in tempo la legge n. 5: sicuramente, i criteri con cui queste autorizzazioni sono rilasciate - valutazioni dei parametri e quant'altro attinente - andrebbero rivisti.
L'ordine del giorno ha sicuramente ottime ragioni per essere votato in modo favorevole, poiché significherebbe sbloccare una situazione per alcuni non per tutti - iniqua.
Però non mi sento, in coscienza, di votare favorevolmente e sbloccare la situazione, senza aver chiarito, a monte, regole che invece vanno chiarite.
Dunque, potrò votare contro oppure astenermi. Quest'ultima ipotesi sarà valida solo nel caso in cui la Giunta assuma formalmente un impegno preciso. Peraltro, la Presidente della Commissione, della quale faccio parte anch'io, in linea informale, si è dichiarata disponibilissima ad un iter veloce.
Viceversa, voterò contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Il Gruppo de La Margherita voterà a favore di questo provvedimento motivandolo e con alcune raccomandazioni per quanto attiene l'attività della Giunta.
Intanto, riteniamo che, sebbene sia reale la deriva, nel tempo, cui sono giunte le attività private, non è con una moratoria che dura ormai da più di un anno che si può correggere la mancata aderenza agli indirizzi della legge n. 5, così com'era stata a suo tempo impostata.
necessario assumere provvedimenti che diano una risposta a chi ha fatto degli investimenti o ne avrebbe intenzione e, almeno, a chi ha avuto l'autorizzazione ad esercitare l'attività.
La DGR del 2 agosto va affrontata. La Giunta potrà scegliere quali provvedimenti adottare. Produrre tempestivamente una proposta di modifica della legge n. 5 potrebbe essere una strada. In tal caso, in Commissione ci si prodigherà affinché il percorso sia il più rapido possibile.
Probabilmente, non è tanto nella modifica della legge n. 5 o nella sua applicazione che occorre cercare correttivi finalizzati a far sì che le prestazioni private non siano totalmente finalizzate alla realizzazione di attività particolarmente lucrose, selezionando quelle che producono minori problematiche e maggiore redditività, lasciando agli altri ospedali le difficoltà maggiori (ad esempio nel caso di attività chirurgica e quant'altro).
Il fenomeno più eclatante era il caso dei laboratori di analisi. Nella contrattualistica si è trovato il modo per modificare i rapporti in termini tali che, superato un certo tetto di prestazioni, subentrava una forma di autoregolamentazione da parte dei privati stessi. Credo che anche questa strada possa essere approfondita e discussa.
Voteremo a favore di quest'ordine del giorno perché riconosciamo l'adeguatezza della proposta di sbloccare una situazione di moratoria che dura da troppo tempo. Nello stesso tempo, richiediamo che non si pensi semplicemente a ripristinare la situazione antecedente, ma si provveda nella forma che la Giunta riterrà, ad una riorganizzazione del sistema così come era risultato necessario, quando a suo tempo era stata assunta la delibera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Anch'io, Presidente, voterò a favore dell'ordine del giorno, non perch sia venuta meno la mia convinzione della centralità della sanità pubblica ma perché credo (condividendo gli interventi dei colleghi Boeti e Rostagno che mi hanno preceduto) che, a più di un anno dalla deliberazione che ha sancito la moratoria, sia necessario mettere in moto meccanismi di revisione della legge n. 5. Il protrarsi dei tempi di blocco delle autorizzazioni finisce, infatti, per avallare il monopolio di chi oggi è in situazione di accreditamento, e nello stesso tempo aprire ad una valutazione delle domande presentate.
Ma il mio voto favorevole è soprattutto stimolato dal fatto che, nel momento in cui si è dato corso ad una moratoria, anche condivisibile, si sono posti in atto atteggiamenti di chiusura e di blocco di ogni attività privata assolutamente non interessata all'accreditamento, e, quindi, come già dicevo a Boeti, si è bloccato anche il diritto al lavoro di chi all'accreditamento non era assolutamente interessato.
Personalmente, posso essere stato testimone di atteggiamenti iniziative e frasi pronunciate da dirigenti dell'Assessorato che evidentemente non sono a conoscenza della parte politica, che denotano un retropensiero e un approccio di carattere pregiudiziale ad ogni tipo di valutazione che non può che essere condannato, e che genera danni non soltanto a chi le richieste le ha avanzate, ma anche agli utenti di quei servizi, soprattutto tenendo conto, in alcuni casi e in alcuni settori, di lunghe liste di attesa che, al momento, non siamo riusciti a ridurre.
Quindi, per le motivazioni che già altri forse meglio di me hanno espresso e per quanto ho aggiunto, esprimiamo voto favorevole.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è stato sottoscritto anche dai Consiglieri Ghiglia e Vignale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallaro; ne ha facoltà.



CAVALLARO Sergio

Prendo la parola per esprimere il parere contrario del Gruppo Sinistra Democratica e, nello stesso tempo, per esprimere il rammarico perché, tutto sommato, la richiesta che ha un certo tipo di medicina privata è più che giustificata, però voglio esprimere un grosso rammarico perché, ancora una volta, ci troviamo a dovere affrontare, dal punto di vista sbagliato, una situazione che è concretamente alla ribalta dei fatti e che non siamo ancora in grado di affrontare, per cui siamo costretti a votare contro ad una cosa che potrebbe essere ritenuta giusta sotto molti aspetti.
Il grosso problema che non abbiamo ancora affrontato come Regione è quello del rapporto tra il pubblico ed il privato. Spero che questa sia un'occasione per far sì che la Giunta e il Consiglio affrontino radicalmente, dalla base, il problema con una revisione completa della legge n. 5. Oppure, potrebbe essere semplicemente un ritocco all'attività al tetto delle cliniche e strutture private sanitarie.
Mi auguro che questa sia l'ultima occasione in cui dobbiamo affrontare questo tipo di contraddizione. Dalla risoluzione di questo problema pu venir fuori una delle risoluzioni attraverso cui passa la buona riuscita del Piano Sanitario che dobbiamo approvare.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Ovviamente, rispetto alle considerazioni fatte dai colleghi della maggioranza, sia in senso negativo che positivo rispetto a questo ordine del giorno, voglio ringraziare coloro che ritengono che questa proposta sia valutabile positivamente, ma voglio anche esprimere un paio di riflessioni.
La prima è quella che ha evidenziato il collega Deambrogio, quando dice: "Facciamo attenzione, perché quando ci sono degli annunci come quelli che voi proponete, innescate immediatamente un consistente percorso di corsa alla presentazione delle domande, prima che l'eventuale nuova norma sia operativa".
Ricordo al collega Deambrogio che questo metodo è stato iniziato da voi. Ad inizio legislatura, questa Giunta pomposamente ha annunciato il blocco della grande distribuzione. Poi, ha cominciato a proporre una legge che ha approvato dopo mesi. Si è verificata una richiesta molto, molto molto consistente di domande rispetto alla grande distribuzione. Non continuo a spiegare quello che è accaduto dopo perché è stato argomento molto approfondito da grafici, dati e dibattiti in questo Consiglio e in Commissione.
Per quanto ci riguarda, sicuramente, non abbiamo questa intenzione perché non dipende da noi il fatto che la Giunta non sia stata conseguente rispetto ad un impegno preso, ma tant'è.
La seconda considerazione la voglio fare rispetto a quanto ha detto il collega Boeti. Personalmente, sono convinta della posizione di oggi su questo ordine del giorno e convinta della posizione di voto rispetto agli eventi cui il collega Boeti si riferiva. Perché sono due fattispecie diverse che consistono, per quanto mi riguarda, nell'essere convinta che bisogna applicare le norme e le regole che sono in vigore. Era, in quel caso, quello che noi ritenevamo e lo è in questo caso.
Vede, la delibera che la Giunta ha approvato è come la Finanziaria dell'anno scorso: stabilisce norme che saranno retroattive. Un ente serio dice: "Farò delle norme che riorganizzeranno il sistema autorizzativi di accreditamento e quant'altro, come deve essere, ma nel frattempo attuo quello che c'è".
Qui si dice: "Inizio a dire che fra un po' di tempo approverò una legge che varrà per quelli che l'hanno già presentata prima". Penso che un ente serio - poi, magari è una mia convinzione - in questo caso, ma chissà quanti ce ne sono stati o ce ne saranno ancora, debba avere il coraggio di dire che ci sono delle regole.
Gli utenti presentano le domande rispetto alle regole, la Regione deve attuarle nel modo più corretto possibile e, se ci sono delle necessità di adeguamento delle norme, la Regione, con le modalità che le sono proprie vale a dire con un'altra legge, non con una delibera di blocco che preannunci una cosa che sarà retroattiva - semplicemente, affretta un cambiamento di regole che valgono da quando la legge viene approvata in avanti.
Questo non è per favorire qualche amico - che non so neanche chi possa essere - che ha qualche esigenza, perché sinceramente non sono la prima firmataria, ma la terza. Ho condiviso quest'ordine del giorno sulla base di questo semplicissimo principio. Ritengo che se ci sono delle regole devono essere rispettate. Se ce ne sono di nuove, queste dovranno essere rispettate.
Dire all'esterno "tu, per adesso, non fai niente perché io mi prendo un po' di tempo per modificare delle regole", può essere una modalità nostra di prendere delle decisioni, ma non mi sembra corretto nei confronti degli operatori.
Tra l'altro, qualcuno mi ricordava di non aver precisato che non si tratta dell'accreditamento, ma dell'autorizzazione di una fase che comprende tutto un panorama di difficoltà, che obiettivamente abbiamo sul territorio.
Quindi, nel preannunciare il voto favorevole del nostro Gruppo rispetto all'ordine del giorno che abbiamo presentato, ci tenevo a fare queste precisazioni affinché rimangano a futura memoria.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno rubricato n. 821, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che con D.G.R n. 156-3676 del 2 agosto 2006, la Giunta regionale ha disposto una moratoria per le istanze, presentate successivamente alla data di entrata in vigore del succitato provvedimento per l'apertura e l'ampliamento di strutture sanitarie e socio-sanitarie stabilendo che tali istanze "potranno essere esaminate solo a partire dall'entrata in vigore della legge di riordino della materia" osservato che tale "sospensiva" perdura ormai da oltre un anno, e che ha indubbiamente determinato l'accumularsi di richieste di nuove aperture e adeguamenti di strutture di tale fattispecie tenuto conto che il persistere di tale situazione provoca indubbiamente un danno ad attività di carattere socio-sanitario che hanno anche una valenza economica impegna la Giunta regionale ad adottare ogni provvedimento necessario affinché sia ripreso l'esame delle domande presentate successivamente all'entrata in vigore della D.G.R.
n. 156-3676 del 2 agosto 2006 ad oggi ancora in sospeso".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 13 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 822 "Nuova programmazione sanitaria regionale" presentato dai Consiglieri Burzi, Rossi, Scanderebech, Monteggia, Nicotra Casoni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Dato il duro periodo di ostruzionismo che la maggioranza ha esercitato nell'ultima mezz'ora, cercherò di far guadagnare un po' di tempo per evitare che poi qualcuno mi dica che l'ostruzionismo lo facciamo noi.
Intervengo molto velocemente e cercando di essere serio. Che cosa dice fondamentalmente questo ordine del giorno? Pensiamo, temiamo e siamo ragionevolmente certi che l'insieme dei tre atti, che abbiamo sin qui votato, possa a nostro avviso peggiorare la situazione della sanità piemontese che, da più parti, è stata giudicata, anche recentemente, in maniera molto positiva.
Riteniamo che questa positività porti, tutt'ora, il segno della continuità non solamente, ma certamente dei dieci anni in cui abbiamo avuto l'onore di occuparcene governando questa Regione.
Si è parlato seriamente di sanità in questi ultimi due mesi perch prima, come ho detto negli interventi precedenti, tutto si è fatto tranne che occuparsi di sanità e tutto si è fatto tranne che cercare un dialogo costruttivo o meno che fosse. Avendo perso la battaglia di convincervi che i documenti che voi presentavate erano nocivi e quindi di indurvi dapprima a ritirarli o, eventualmente, a modificarli pesantemente, vorremmo almeno misurare la temperatura del paziente.
Quindi, chiederemmo nell'utilità di tutti, soprattutto dei cittadini che questa sanità pagano - perché nessuno di noi credo possa dimenticare che stiamo parlando di un prodotto importante che non è soltanto un diritto sancito dalla Costituzione, ma è anche un costo, che l'anno scorso si aggirava attorno ai 7,6 miliardi di euro mentre quest'anno lo vedremo, ma sono certo che non potranno che essere di più. Quanti di più lo andremo a discutere non appena i dati saranno forniti (quelli di settembre crediamo nei prossimi giorni, quelli di fine anno, pur con l'approssimatezza che in genere contraddistingue questi preconsuntivi, all'inizio dell'anno prossimo).
Che cosa diciamo, quindi? Cominciamo a lavorare affinché i bilanci delle Aziende vengano certificati, al di là del concetto che ciascuno di noi ha dell'aziendalizzazione. Sappiamo bene che i processi successivi non vedono tutti i Gruppi né tutte le parti politiche uniti sotto un'unica visione. Ma oggi è il modello attorno al quale si articola la sanità pubblica italiana. Vediamo di certificarne i bilanci, che è uno dei requisiti (non l'unico) di trasparenza nei riguardi degli azionisti - e quegli azionisti sono i cittadini - ma anche degli amministratori.
Dobbiamo discutere e talora anche confrontarci; "litigare" è un termine che vorrei escludere, ove possibile, sempre più dal nostro dibattito sostituendolo con quello di un confronto duro, apro e magari anche sostanzialmente violento, ma senza che attenga al litigio, perché questo non è professionale. Quindi lavoriamo perché i bilanci delle Aziende vengano certificati. Discutiamo nelle Commissioni gli obiettivi dei Direttori che voi avete nominato e che adesso vi accingete (credo), secondo le nuove procedure dettate dalla legge n. 162, a ridefinire, confermandoli o meno (questo, evidentemente, a discrezione della Giunta che ha la competenza, l'onore e l'onere di effettuare responsabilmente le nomine).
Infine, visto che da tanto tempo parliamo di livello di servizi e abbiamo passato una legislatura accusati di averli ridotti, abbiamo tentato di convincervi che con queste norme non è affatto detto che il livello del servizio si mantenga. Anzi, siamo convinti che in molti casi verrà peggiorato. E molti degli emendamenti che abbiamo cercato di suggerirvi che ne riducessero il danno, non sono stati accettati, peraltro dopo una attenta disanima di cui per l'ultima volta ringraziamo la professionalità e l'attenzione dell'Assessore).
Misuriamo il livello dei servizi in modo che ci sia un termine di paragone - che ci auguriamo diventi elemento di continuità - e che, con una certa chiarezza, più facilmente si possano accollare in sede politica i meriti (se miglioramenti ci saranno) o le responsabilità (qualora i peggioramenti di cui noi temiamo essere certi, avvengano). Questo è lo scopo di un ordine del giorno che, lo dico per l'ultima volta perché sinora non ho del tutto convinto l'Assessore, se io fossi un Assessore sottoscriverei.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Sarebbe opportuno che questo ordine del giorno venisse votato per parti separate, perché sostanzialmente ci sono tre richiami - a prevedere, a discutere e ad attuare - su tre argomenti diversi, sui quali l'opinione espressa della maggioranza è differenziata punto per punto.
Parto dall'ultimo, perché è il più facile da spiegare, che è "ad attuare una misurazione del grado di soddisfazione attualmente esistente nell'utenza piemontese rispetto ai servizi erogati dal sistema sanitario pubblico". Noi riteniamo che sia una cosa utile, per cui non vi è alcuna difficoltà a votare questa parte.
Per quanto concerne quella antecedente, "a discutere preventivamente nella Commissione consiliare gli obiettivi che saranno indicati ai nuovi Direttori generali di ASL e ASO", ricordiamo che affidare degli obiettivi è un compito di carattere amministrativo che compete la Giunta e so che il Presidente Burzi sarebbe disponibile ad accettare che si inserisse, laddove si parla di Commissione consiliare competente, "gli indirizzi funzionali agli obiettivi". Ovvero, in Commissione discuteremmo gli indirizzi che poi verrebbero utilizzati per definire gli obiettivi che non vengono più portati in Commissione prima dell'affidamento.
Per quanto concerne il primo punto, "a prevedere che, a partire dal 2008, i bilanci delle ASL e delle ASO siano certificati da advisor indipendenti", riteniamo che, sebbene sia suggestiva la proposta e possa anche essere discussa per una eventuale sperimentazione, crediamo che assumere oggi impegni in tal senso vada oltre a quanto noi sentiamo di sostenere e richieda opportuni approfondimenti. Siamo disponibile a discutere in Commissione di una eventuale sperimentazione, ma non a votare questa parte nell'ordine del giorno.
Riepilogo per i colleghi. La nostra proposta sarebbe di votare l'ordine del giorno per parti separate. La maggioranza voterebbe contro il primo punto, laddove recita: "a prevedere che, a partire dal 2008, i bilanci delle ASL e delle ASO siano certificati da advisor indipendenti".
La maggioranza voterebbe a favore del secondo punto, laddove recita: "a discutere preventivamente nella Commissione consiliare gli obiettivi che saranno indicati ai nuovi Direttori generali di ASL e ASO", se il Presidente Burzi vorrà inserire il concetto degli "indirizzi funzionali degli obiettivi".
Infine, voteremo a favore per la terza parte, così come proposta.



PRESIDENTE

Riassumo per i colleghi.
La proposta del Presidente Rostagno è quella di scindere l'oggetto deliberativo: sul primo impegno la maggioranza si dichiara contraria mentre sul secondo, con le modificazioni proposte, e sul terzo, sarebbe favorevole.
Se il Presidente Burzi accogliesse la proposta, ci sarebbero due votazioni.
La parola al Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non abbiamo effettuato una consultazione complessiva dei Capigruppo di opposizione, per cui chiederemmo un'interruzione di una settimana, se questo non disturba la Giunta e la maggioranza, onde poter approfondire il tema.
Qualora quest'interruzione non ci venisse concessa, perché sappiamo che non sempre le nostre richieste sono oggetto di adeguata attenzione anticipo, unicamente per quanto risponde a me, che accetto volentieri, come primo firmatario, "obiettivi nel senso di indirizzi", perché è esattamente quello che avremmo voluto dire, perché sarà compito della Giunta, una volta effettuate le nomine e definiti i budget, definire, nell'ambito delle sue responsabilità, gli obiettivi che verranno declinati anche operativamente dalle strutture (altrimenti non si capirebbe cosa ci stiano a fare), la tipologia e quindi gli indirizzi degli obiettivi, che ci piacerebbe che la Giunta condividesse con i colleghi della Commissione, in modo da assumerne se lo ritiene, le giuste consulenze che poi verranno tradotte, se lo vorranno, nella definizione concreta degli obiettivi.
Pertanto, accetto l'emendamento proposto dal Presidente della IV Commissione (credo a nome della maggioranza).
Sul primo punto, siccome non mi piacerebbe ricevere un voto contrario perché non è particolarmente elegante, farei una controproposta: a noi va bene che venga aggiunto "a titolo sperimentale". Ho sentito l'intervento del Presidente Rostagno e non me ne faccio interprete, perché in genere si interpreta bene da solo. Se però i membri maggioranza sul punto 1) dell'ordine del giorno che, al momento, prevedono un voto negativo potessero modificare il loro voto qualora i Capigruppo firmatari (so che sono favorevoli) ne accettassero una ridefinizione in via sperimentale (perché tutte le cose hanno da iniziare, nessuno fa il giro di Italia in un giorno solo), noi saremmo favorevoli.
Quello che ci interessa sostenere - in tal senso ci adegueremmo - è che bisogna secondo noi partire per arrivare alla certificazione dei bilanci. E quindi se l'aggiunta di "fasi sperimentali" declinata anche su una o più Aziende...
Intanto ce lo autoemendiamo così; quindi vorremmo aggiungere al primo capoverso "in via sperimentale su una o più Aziende", sperando che questa automodifica o modifica aiuti la maggioranza, se ho capito bene il senso dell'intervento del Consigliere Rostagno, ad accogliere anche il punto 1).
Qualora così non sia, votiamo e ci prendiamo il no, uno più o uno meno decida la Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, in qualità di firmatario dell'ordine del giorno sono assolutamente in accordo con quanto espresso dal collega Burzi.
Per carità, la maggioranza ha diritto a fare le sue scelte e a chiedere le modifiche, però, non vedo nulla di male nel far sì che, a partire dal 2008, i bilanci delle Aziende Sanitarie e delle ASO siano certificati da gruppi indipendenti riconosciuti, scelti addirittura dalla stessa Giunta ci mancherebbe altro! Non riusciamo a capire il motivo per cui ci sia paura a far certificare i bilanci, lo fanno le aziende e i soggetti pubblici.
Il fatto che la Regione Piemonte abbia paura a far certificare i bilanci delle sue Aziende dimostra di avere qualcosa da nascondere o, per lo meno, ha paura di avere qualcosa da nascondere.
Ci pare correttissimo il passaggio nella Commissione consiliare competente sugli obiettivi indicati dai nuovi direttori generali di ASL e ASO. mi pare di aver capito che anche voi siete d'accordo, il grado di soddisfazione è anche questo: significa, in qualche modo, ascoltare i cittadini, che sono coloro che pagano i servizi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, sul punto primo mi sembra strano non si possa accettare di dire che la Giunta sceglie il revisore che deve certificare un bilancio, lo fa in via sperimentale, può farne uno, per assurdo.
Allora, questo rifiuto significa che siamo sicuri di avere i conti "sballati", siamo sicuri che trucchiamo i conti, perché, a questo punto, è tutto in mano alla Giunta. Non chiediamo di farlo su tutti, ma in via sperimentale, quindi può essere uno; se si rifiuta questa modifica è come implicitamente ammettere che c'è qualcosa che, oggi, è meglio i revisori esterni non vedano.
Veramente, il mio è un appello perché, se non c'è niente da nascondere se i conti delle ASL sono a posto, se si dice che è in via sperimentale deciderà l'Assessore su cosa e con quale revisore, che, però, dovrà essere esterno, non si accetta di fare verificare i conti di una ASL da un revisore esterno.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
anche stata avanzata una controproposta, se con l'occasione vuole esprimersi su quella, gliene sono grato.
La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Naturalmente, sono disponibile ad ascoltare le dichiarazioni di voto dei singoli Gruppi, perché, in questo momento, non posso pretendere di rappresentare il pensiero dei colleghi, però, mi pare utile svolgere alcune osservazioni.
Intanto, il nostro non è un rifiuto, a patto di prendere in considerazione l'ipotesi che ci siano degli advisor esterni, semplicemente riteniamo che, in questo momento, non sia utile assumere una decisione.
Ovvero, gli advisor possono essere una soluzione praticabile, lo erano già nel 2004 e anche nel 2003, potevano esserlo nel 2005. Non credo che il fatto che non siano stati incaricati in passato sottintendesse che c'era qualcosa da nascondere.
Ritengo che non ci fosse da nascondere nulla prima e che, adesso, non accettando tout court l'ipotesi di affidare a degli advisor la certificazione dei bilanci si dia l'implicita dimostrazione, come diceva il collega Casoni, non si vuole aprire ad altri la possibilità di verifica.
Riteniamo che l'ipotesi di procedere ad una sperimentazione debba comunque essere discussa. Da parte della maggioranza non c'è stata una chiusura, perché riteniamo utile approfondire l'argomento, però, decidere oggi che le certificazioni debbano avvenire come previsto in un primo tempo è decisamente eccessivo. Altresì, decidere in questa sede l'avvio di una sperimentazione richiederebbe un approfondimento, perché, comunque trattandosi di un triennio di attività che in ogni caso viene affidato inneschiamo un nuovo costo rilevante e significativo senza neppure avere dato ai Consiglieri che si apprestano a votare gli elementi sufficienti di valutazione.
Pertanto, ribadirei la proposta che sottopongo ai colleghi, fermo restando che, poi, ogni Gruppo può valutare: approvare i punti 2) e 3) cioè quelli contraddistinti dalle parole "a discutere" e "ad attuare", con la modifica degli indirizzi funzionali agli obiettivi, come detto. Poi...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, la prego di specificare. Il tenore dell'impegno risulterebbe "a discutere preventivamente nella Commissione consiliare competente gli indirizzi funzionali agli obiettivi"?



ROSTAGNO Elio

Sì.
Riparto un attimo da capo.



PRESIDENTE

No, ci siamo capiti.



ROSTAGNO Elio

Allora...



PRESIDENTE

Abbiamo capito benissimo, Presidente Rostagno, volevamo solo capire il senso dell'intervento.



ROSTAGNO Elio

Sarebbe: "(...) nella Commissione consiliare competente, gli indirizzi funzionali agli obiettivi...". Quindi, inserire tra "gli" e "obiettivi"...



PRESIDENTE

Esattamente quello che abbiamo detto.



ROSTAGNO Elio

Perfetto.
Quindi, la posizione è di rinviare il primo punto alla Commissione, se i colleghi sono d'accordo. In questo caso, noi voteremo contro in riferimento alla formulazione così com'è e anche alla proposta di sperimentazione parziale che è stata sottoposta.



PRESIDENTE

La proposta emendativa avanzata dall'intervento del Consigliere Rostagno è stata accolta dal Presidente Burzi.
stata chiesta la votazione per parti separate, alla quale il Presidente Burzi acconsente. Quindi, voteremo le premesse (il considerato il ritenuto e il ritenendo) con il primo impegno.
La prima votazione avrà ad oggetto il testo delle premesse più il primo impegno, che reca "a prevedere che, a partire dal 2008, i bilanci delle ASL e delle ASO siano certificati da advisor indipendenti".
Indìco la votazione nominale sulla prima parte dell'ordine del giorno n.
222: "Il Consiglio regionale considerato che con l'approvazione della Proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 161 (Piano socio sanitario regionale 2006-2010) e della Proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 162 (Individuazione delle Aziende sanitarie locali e dei relativi ambiti territoriali) la Giunta regionale attua il proprio programma politico amministrativo ritenuto che la nuova programmazione sanitaria costituisca dunque il momento di separazione della gestione riferita al precedente Piano socio sanitario regionale, approvato con legge regionale 12 dicembre 1997 n. 61 (Norme per la programmazione sanitaria e per il Piano sanitario regionale per il triennio 1997-1999) ritenendo inoltre che il livello di gradimento attuale dei servizi sanitari possa rappresentare un punto di riferimento per il raffronto con i dati di customer satisfaction futuri impegna la Giunta regionale a prevedere che, a partire dal 2008, i bilanci delle ASL e delle ASO siano certificati da advisor indipendenti".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 10 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale sulla seconda parte dell'ordine del giorno n.
222, che è sempre retta dalle stesse premesse, quindi il secondo e il terzo impegno.
"Il Consiglio regionale considerato che con l'approvazione della Proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 161 (Piano socio sanitario regionale 2006-2010) e della Proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 162 (Individuazione delle Aziende sanitarie locali e dei relativi ambiti territoriali) la Giunta regionale attua il proprio programma politico amministrativo ritenuto che la nuova programmazione sanitaria costituisca dunque il momento di separazione della gestione riferita al precedente Piano socio sanitario regionale, approvato con legge regionale 12 dicembre 1997 n. 61 (Norme per la programmazione sanitaria e per il Piano sanitario regionale per il triennio 1997-1999) ritenendo inoltre che il livello di gradimento attuale dei servizi sanitari possa rappresentare un punto di riferimento per il raffronto con i dati di customer satisfaction futuri impegna la Giunta regionale a discutere preventivamente nella Commissione consiliare competente gli indirizzi funzionali agli obiettivi che saranno indicati ai nuovi direttori generali di ASL e ASO ad attuare una misurazione del grado di soddisfazione attualmente esistente nell'utenza piemontese rispetto ai servizi erogati dal sistema sanitario pubblico." L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 831 "La città della salute venga realizzata nel polo ospedaliero delle Molinette", presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Riprendo la valutazione che abbiamo fatto nella giornata di ieri.
Noi crediamo che quello che anche oggi i giornali correttamente hanno riportato, cioè la possibilità di realizzare due poli (da una parte la Città della Salute fra Grugliasco e Collegno, dall'altra mantenere e potenziare le strutture ospedaliere presenti a Torino) non sia possibile per una serie di motivi, sostanzialmente per quanto è presente nel Piano.
In primo luogo, nel capitolo relativamente al riordino della rete ospedaliera si dice che si arriverà alla riunificazione in un unico presidio di più stabilimenti ospedalieri. In secondo luogo, la tabella 14 già oggi prevede un taglio di 641 posti letto, quindi i nuovi 750 posti letto che dovranno essere presenti alla Città della Salute di Grugliasco non potranno che essere eliminati all'interno degli stabilimenti ospedalieri torinesi.
Ancora, si sottolinea come l'Università, in modo chiaro, abbia fatto presente che vi è una contrarietà non tanto alla localizzazione, quanto alla divisione della Città della Salute stessa in tre ambiti differenti (vicini, ma differenti). Crediamo che esistendo, di fatto, un polo ospedaliero che potrebbe diventare una Città della Salute con le adeguate modifiche e realizzazioni che si dovranno effettuare soprattutto nella parte di ricerca, formazione e sviluppo industriale legato alla sanità, si debba partire da questo presupposto: mantenere all'interno della nostra città i presidi ospedalieri, oppure concordare con le parti sociali, quelle che abbiamo ascoltato nella giornata di ieri - l'Università è certamente un interlocutore fondamentale - un'eventuale nuova individuazione della Città della Salute stessa.
Ricordiamoci che siamo arrivati all'individuazione di Grugliasco, di Collegno prima e di Grugliasco dopo e di entrambi i siti in un terzo momento, apprendendolo dalle pagine dei giornali e non certo concordandolo con le parti interessate.
Per richiamare l'intervento del Consigliere Chieppa, da domani ci potrà anche essere tre volte partecipazione, ma nei molti mesi precedenti la partecipazione non c'è stata né con il Consiglio regionale né con le forze sociali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 831, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Piano di edilizia sanitaria ed il Piano Socio Sanitario prevedono la realizzazione della Città della Salute a Grugliasco considerato che il Piano socio sanitario a pagina 262 nel capitolo 'la situazione della rete dei presidi ospedalieri e la sua revisione' è estremamente chiaro relativamente al futuro della rete ospedaliera torinese. Nel medesimo infatti si legge: 'pare opportuno che siano affrontati, in via prioritaria, i problemi che riguardano i nodi centrali della rete ospedaliera...anche in relazione alle proposte inerenti la progettazione della 'Città della Salute'...inoltre sono state considerate quelle situazioni che possono prevedere una razionalizzazione delle attuali attività, con la riunificazione in un unico presidio di più stabilimenti ospedalieri'.
Rilevato che tale decisione è confermata dalla Tabella 14 allegata al Piano socio sanitario in cui è previsto il taglio di 641 posti letto per dare attuazione al Protocollo siglato da questa amministrazione con lo Stato che prevede una media di posti letto del 4,5 per ogni mille abitanti e che è ovvio prevedere che i posti letto che avrà la Città della Salute saranno tolti agli ospedali torinesi; considerato ancora che la razionalizzazione della Città della Salute nei tre poli previsti dal progetto (Barocchio, ex ospedale psichiatrico e Certosa) non potrebbe essere accettata dall'Università di Torino, soggetto fondamentale all'interno della Città della Salute stessa, in quanto creerebbe una frammentazione delle sue sedi sottolineato che pur ritenendo estremamente positivo il progetto di realizzare una Città della Salute come già hanno altre regioni italiane (vedi la Lombardia) o europee, il pragmatismo e il buon senso vorrebbero che la Città della Salute venisse realizzata nell'area delle Molinette implementando la stessa di quelle attività di ricerca, formazione residenzialità e sviluppo industriale che devono essere create o potenziate e migliorando l'offerta sanitaria oggi presente; preso atto che, non essendo neppure finanziato per intero il progetto della Città della salute di Grugliasco, non vi sarebbe la possibilità - oltre all'impedimento legato al numero dei posti letto sopraindicato - di potenziare un secondo Polo sanitario nell'area di Torino sud; ritenuto che sia una priorità il mantenere nella Città di Torino un polo sanitario, di formazione, sviluppo industriale di attività collegate alla sanità e ricerca di rilevanza internazionale tutto ciò premesso impegna il Presidente della Giunta a rivedere la decisione di realizzare la Città della Salute nel Comune di Grugliasco e di prevederne la realizzazione nell'area del polo ospedaliero delle Molinette di Torino rappresentando il medesimo già un punto di partenza essenziale per la costruendo Città della Salute oppure in un altro luogo della Città concordato con le forze sociali".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 826 "Tutoraggio per gli infermieri stranieri operanti presso le strutture sanitarie piemontesi assunti a tempo determinato da agenzie interinali e cooperative" presentato dai Consiglieri Vignale Casoni, Boniperti, Botta, Ghiglia, Cotto, Auddino, Boeti, Pozzi, Ferrero Burzi, Lepri, Buquicchio, Travaglini, Ronzani, Guida, Scanderebech Spinosa.



PRESIDENTE

Rispetto al testo distribuito, il testo si intende integrato con l'aggiunta di una proposta emendativa che è stata accolta dal Consigliere Vignale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Ne abbiamo già discusso molte volte, ma ricordo solo i quattro punti essenziali dell'impegno.
Noi crediamo opportuno che i Direttori generali di ASL e ASO verifichino che gli infermieri stranieri siano regolarmente iscritti agli organi professionali. Questo può accadere ma noi crediamo che, altre volte possa non accadere, altrimenti diventa difficile comprendere come manchi personale qualificato da assumere e poi le cooperative abbiano centinaia di persone da offrire alle ASL. Crediamo altresì importante che questi dati siano comunicati ai Collegi (IPASVI) affinché possano verificare la reale iscrizione ai collegi stessi.
Soprattutto, e questo è il punto fondamentale dell'ordine del giorno crediamo sia importante garantire un periodo di tutoraggio di 30 giorni ai servizi di base, nonché di 60 giorni nei servizi specialistici per gli infermieri che vengono utilizzati. Ovviamente, si tratta non di infermieri assunti con concorsi, ma di infermieri soprattutto stranieri che vengono utilizzati all'interno di ASL e ASO. Si richiede questo non tanto perch non si reputino in grado di avere adeguate conoscenze tecniche per operare ma perché in molti casi si sono formati in realtà in cui, anche solo da un punto di vista delle conoscenze tecniche delle strutture ospedaliere, vi sono differenze.
Per quanto riguarda l'ultimo punto, riteniamo opportuno che le aziende individuino al proprio interno dei tutor che seguiranno i colleghi stranieri nel percorso di affiancamento, e anche l'organizzazione di corsi per la presentazione e l'organizzazione dell'azienda ai servizi loro rivolti.
Devo dire che concordiamo con l'emendamento presentato da alcuni Consiglieri, perché crediamo che l'assunzione a tempo indeterminato all'interno delle ASL e delle ASO piemontesi garantisca anzitutto un'economicità per la sanità piemontese, e garantisca tutele lavorative maggiori nei confronti dei lavoratori che operano all'interno delle stesse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Siamo d'accordo e voteremo a favore.
Siamo d'accordo anche con l'emendamento che è stato presentato.
Proponiamo due piccole modifiche, come ho già avuto modo dire al Consigliere Vignale. Uno è alla voce "impegna" al quarto capitolo. Dove è scritto: "Le Aziende, di concerto con i collegi provinciali, devono individuare infermieri all'interno delle Aziende stesse", proponiamo di eliminare "di concerto con i Collegi provinciali". Pensiamo che il tutor debba essere individuato dal responsabile dei servizi infermieristici di quell'ospedale senza coinvolgere il Collegio. Ci sembra anche una complicazione inutile, perché è l'ospedale e il servizio infermieristico che sa a chi affidare la cura dell'infermiere non italiano.
La seconda modifica riguarda il primo titolo, dove c'è scritto: "I Direttori generali di ASL e ASO garantiscono le verifiche degli infermieri stranieri che esercitano la loro funzione presso le ASL e le ASO e le Regioni, i quali dovranno avere l'obbligo di iscrizione all'albo competente delle Province dove esercitano, pena l'impossibilità di assunzione".
Proponiamo di modificarlo in questo modo: "I Direttori generali di ASL e ASO provvedono a verificare che tutti gli infermieri non dipendenti inseriti nell'azienda siano provvisti dell'iscrizione all'albo competente per territorio, così come disposto dalla vigente normativa".
Qui, la normativa è piuttosto complicata e in questo modo ci sembra che lasci fuori problemi che, invece, non sarebbero affrontati.
Non cambia sostanzialmente niente. Conosco la ragione per la quale Vignale ha scritto questo primo punto, su cui noi concordiamo con la ragione che lo ha spinto a scriverlo, però, secondo me, in questo modo corrisponde di più alla normativa e ci permette di fare delle cose che non sono illegali.



PRESIDENTE

Riassumendo, vi è la proposta modificativa a firma dei Consiglieri Clement, Robotti, Dalmasso, Cavallaro, Barassi, Deambrogio, Ricca, Bossuto Moriconi, Chieppa, Boeti, Spinosa, Comella, Rostagno, Buquicchio Turigliatto che recita "Dopo il punto 4 inserire: 5) Le aziende ricorrono alle assunzioni temporanee solo in casi di eccezionale e non programmabile necessità. Il ricorso alle agenzie interinali e alle cooperative di fornitura di manodopera specializzata non è quindi la normale prassi con cui coprire i vuoti in pianta organica; le assunzioni devono avvenire nella prassi con contratti a tempo indeterminato).
Inoltre, il Consigliere Boeti propone modifiche ai capoversi 1 e 4 del dispositivo; il primo capoverso viene così riformulato: "I Direttori generali di ASL e ASO provvedano a verificare che tutti gli infermieri non dipendenti inseriti nell'azienda, siano provvisti dell'iscrizione all'albo competente per territorio, così come disposto dalla vigente normativa"; al quarto capoverso - prima riga - vengono soppresse le parole "di concerto con i collegi provinciali".
Prego di trasmettere il testo degli emendamenti, in maniera tale che vengano formalizzati.
La parola al Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Esprimerò, naturalmente, voto favorevole, avendo anche sottoscritto quest'ordine del giorno che, nella parte dispositiva finale, non fa che riprendere quanto già avevo presentato con l'ordine del giorno n. 809 approvato dall'Assemblea, in data odierna.
Vi è un'aggiunta a questi punti, che riguarda gli infermieri stranieri.
Condivido la motivazione di fondo, ma ancor di più la condividerei se fossero accolte le correzioni emendative che il collega Boeti ha appena illustrato.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto e parere sulle proposte modificative dell'ordine del giorno, la parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per esprimere, ovviamente, il voto favorevole del nostro Gruppo, e per comunicare che le due proposte di emendamento illustrate dal collega Boeti possono essere accolte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 826, come modificato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: da tempo ormai il settore infermieristico piemontese richiede un intervento che ne disciplini l'attività e che, soprattutto, consenta il superamento di alcune significative problematiche l'annosa carenza di personale infermieristico (che si configura in diverse migliaia di unità in Piemonte secondo i parametri Ocse) determina notevoli problemi di gestione e di governo dell'assistenza nelle Aziende sanitarie del Piemonte la carenza di organici viene in parte sopperita attraverso l'utilizzo di professionisti infermieri per mezzo di agenzie interinali e cooperative.
Sempre più spesso le Aziende sanitarie si rivolgono a tale mercato, che è rappresentato in larga misura da infermieri stranieri sottolineato che: l'utilizzo di infermieri è rappresentato largamente da infermieri stranieri che devono superare i problemi relativi alla lingua, alla differente preparazione e alla conoscenza dei modelli e delle tecniche infermieristiche che negli ospedali italiani hanno raggiunto uno standard qualitativo molto alto e non presente nelle strutture sanitarie dei loro paesi di provenienza che appare, pertanto, necessario non solo verificare la regolare iscrizione agli Albi provinciali degli infermieri professionali operanti, ma altresì garantire un periodo di affiancamento agli infermieri stranieri al fine di garantire loro la possibilità di assimilare modalità di lavoro, conoscenza delle strutture e verifica della conoscenza della lingua italiana impegna la Presidente e l'Assessorato alla Sanità a prevedere che: i Direttori generali di ASL e ASO provvedano a verificare che tutti gli infermieri non dipendenti inseriti nell'Azienda, siano provvisti dell'iscrizione all'Albo competente per territorio, così come disposto dalla vigente normativa i Direttori Generali di ASL e ASO debbano comunicare al Collegio Ipasvi della provincia di appartenenza tutti i dati relativi al personale impiegato nei vari servizi proveniente da forme diverse del concorso pubblico (interinali, cooperative e tutte le altre figure), affinché il Collegio possa verificare l'effettiva iscrizione avvenuta previo superamento delle prove di lingua italiana i Direttori Generali di ASL e ASO garantiscano che per gli infermieri stranieri, regolarmente iscritti al Collegio Ipasvi della provincia dove operano, è obbligatorio un periodo di affiancamento di almeno 30 giorni nei servizi di base ed altrettanti giorni se si intende impiegare l'infermiere in servizi specialistici. Ciò a tutela dell'infermiere straniero stesso, il quale può contare su un effettivo inserimento e una efficace integrazione in una realtà diversa da quella in cui si è formato. Le Aziende hanno l'obbligo di certificare al Collegio Ipasvi provinciale il superamento del periodo di affiancamento e l'idoneità a poter esercitare autonomamente avendo verificato che le problematiche relative alla lingua e alla preparazione non incidano negativamente sull'assistenza fornita le Aziende debbono individuare infermieri all'interno delle Aziende stesse assegnando loro il compito di Tutor e affidandogli la funzione di seguire i colleghi stranieri nel percorso di affiancamento, oltre ad organizzare corsi di presentazione e organizzazione dell'azienda e dei servizi a loro rivolti le Aziende ricorrano alle assunzioni temporanee solo in casi di eccezionale e non programmabile necessità. Il ricorso alle agenzie interinali e alle cooperative di fornitura di manodopera specializzata non è quindi la normale prassi con cui coprire i vuoti in pianta organica; le assunzioni devono avvenire nella prassi con contratti a tempo indeterminato".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 828, inerente a "Mantenimento e potenziamento del comprensorio delle Molinette", presentato dai Consiglieri Rossi, Novero e Dutto.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Questo è un ordine del giorno che penso possa essere tranquillamente votato con un voto convintamente favorevole anche da parte della maggioranza, poiché, di fatto, riporta fedelmente quello che è stato detto nel Consiglio aperto di martedì scorso sia dall'Assessore sia dal Rettore dell'Università di Torino, e non contiene alcun tipo di attacco né alla Giunta né alla maggioranza né a forze politiche. È veramente e solamente un ordine del giorno che potrebbe considerarsi come una chiusura a quel Consiglio regionale aperto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 828, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: in occasione del Consiglio regionale aperto su 'Città della Salute' da più parti è stata sottolineata la necessità di garantire il futuro del comprensorio delle Molinette .
in particolare il rettore dell'Università di Torino, Ezio Pelizzetti ha dichiarato che 'l'Universita' di Torino considera irrinunciabile la garanzia del mantenimento dei livelli di eccellenza operativa attuali' alle Molinette. Scopo, ''non disperdere'' il patrimonio attualmente esistente che anzi deve essere ''valorizzato e potenziato''.
considerato che nei mesi scorsi indiscrezioni giornalistiche hanno portato a fraintendere la posizione della Giunta regionale al riguardo.
anche in considerazione di quanto l'Assessore alla Sanità nella scorsa seduta di Consiglio ha ribadito e cioè: la volontà di investire sul comprensorio delle Molinette impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a garantire gli investimenti sul comprensorio delle Molinette al fine di mantenerne l'eccellenza." L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 31 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 827 "Prestazioni sanitarie gratuite", presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Uso il tempo a mia disposizione per quest'ordine del giorno per rispondere in merito alla mancata approvazione del precedente ordine del giorno, in quanto mi aspettavo una risposta dell'Assessore, che non c'è stata. Sarei anche intervenuto in dichiarazione di voto, ma la votazione è passata al volo. Non c'è nessun problema, lo dico adesso.
Prendiamo atto con rammarico che le persone che sono venute qua e che sono intervenute, compreso il Rettore dell'Università di Torino Pelizzetti, sono state prese in giro. L'ordine del giorno richiamava esattamente quello che l'Assessore aveva assicurato che avrebbe fatto. Un voto contrario è chiaramente contro quello che ha detto l'Assessore.
Se l'ordine del giorno chiedeva gli adeguati investimenti, così come dichiarato dall'Assessore, così come chiesto dalle forze intervenute in questo Consiglio, è evidente che la maggioranza che sostiene questa Giunta sfiducia l'Assessore. È evidente. L'Assessore ha detto una cosa e la sua maggioranza ha bocciato, di fatto, quello che l'Assessore ha detto e che il Rettore dell'Università di Torino ha chiesto.
Ne prendiamo atto a malincuore, perché credevamo che, in una situazione, di assoluta condivisione su un tema così delicato, ci potesse essere un voto a favore. È veramente una scelta che non riesco a capire e di cui non c'è nessuna giustificazione.
Passiamo adesso all'ordine del giorno n. 827, che invece chiede di verificare lo stato di indigenza di coloro che dichiarano di essere indigenti, per non pagare (con autocertificazione) il ticket sanitario.
Sappiamo che ciò comporta un costo elevato per il nostro servizio sanitario. Le esenzioni possono arrivare solo fino ad un certo tetto perché la coperta è corta. Si tira da una parte o si tira dall'altra, più di tanto non si può fare. Sicuramente, se verificassimo tutte le dichiarazioni di autocertificazione di indigenza, scopriremmo che molte sono dichiarazioni fasulle.
Noi chiediamo alla Giunta di dare quindi un voto favorevole alla nostra richiesta di verifica. Si chiede di fare queste verifiche e di non disperdere i risparmi o di utilizzarli per chissà che cosa, ma semplicemente di utilizzarli per ampliare la fascia di persone che hanno il diritto ad essere inseriti fra coloro che non pagano il ticket perché hanno grossi problemi economici.
Noi chiediamo semplicemente un atto di verifica e di controllo sulle autocertificazioni sulle esenzioni dal pagamento dei ticket fatte sia dai cittadini comunitari che dai cittadini extracomunitari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Riteniamo di poter contestare la considerazione che, di norma, si prende atto delle semplici autocertificazioni e non si procede ad ulteriori verifiche. Ci risulta che queste verifiche vengono effettuate in molti casi, ma possiamo raccomandare che siano effettuate nel maggior numero di casi. Attivarsi con procedure regolari di verifica di autocertificazioni appare eccessivo, quindi, la proposta è per un voto negativo all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Volevo solo evidenziare all'Assessore, come giustamente ha già detto il Consigliere Rossi, che nell'ordine del giorno n. 828 è molto semplicemente scritto "anche in considerazione di quanto l'Assessore della sanità ha ribadito nella scorsa seduta di consiglio, e cioè la volontà di investire sul comprensorio delle Molinette". Perché non è stato approvato? Attenzione, Assessore Artesio, se non viene votato, come non è stato votato o come non verrà votato, è in contraddizione con il documento più importante che, oltretutto rimane un documento di programmazione perché è in Commissione, stabilisce la Città della Salute a Grugliasco e il potenziamento del San Giovanni e quindi delle Molinette, 270 milioni.
Quindi, è una contraddizione se non lo votiamo. Mi sembra un ragionamento molto semplice.
Come ha potuto constatare, notare e verificare non ho presentato nessun ordine del giorno. Però, ascoltando mi viene spontaneo farle notare che stiamo seguendo una strada contraria a quanto avete messo per iscritto.
Capisco l'Assessore Bairati che non ha avuto il tempo di leggere il progetto che è stato presentato, ma non parliamo di chi è assente. Immagino che lei si sia dovuta documentare, ma è ben preparata quindi, nessuno la vuole rimandare in questa circostanza.
Però, mi raccomando, sia anche coerente con quanto è stato fatto. Parlo dell'atto più importante della Regione Piemonte, in questi ultimi anni.
Guardi che per l'Alta Velocità parliamo esattamente di 600 milioni di euro il tratto che devono fare... Non so chi ha visto la trasmissione Ballar ma comunque in questa trasmissione hanno fatto vedere che gli altri sono già arrivati al confine con l'Italia, mentre noi stiamo ancora a discuterne.
Tutto la confusione che riguarda finanziamenti e non finanziamenti dell'Alta Velocità è di 650 milioni di euro. Per quel famoso progetto di studi di fattibilità parliamo invece di qualcosa come 880 milioni di euro ma io penso che andremo oltre i 1000. Quindi, non votiamo dei documenti che poi entrano in contraddizione con quelli che sono invece gli elementi cardine del Piano Socio Sanitario - anche se non è compreso nel Piano Socio Sanitario - perché altrimenti svuotiamo di significato anche questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Solo per sottolineare l'anomalia, nel senso che un collega di questo Consiglio regionale, il Vicepresidente Placido, ma non solo, correttamente ha sottolineato la necessità di fare chiarezza sui buoni scuola. In effetti, abbiamo letto dichiarazioni di parte della maggioranza in cui si diceva che era giusto punire i furbetti ecc... Ed è sacrosanto. Abbiamo letto altresì, dalla documentazione che ci ha dato l'Assessore Valpreda che l'Amministrazione regionale sulla sanità avrebbe -così ci avete detto - 500 amministrativi in più della reale necessità.
Dopodiché, l'opposizione, in particolare il Gruppo della Lega, presenta un ordine del giorno che mi domando come si possa respingere, perché nel dire che "si deve attivare per procedere con una regolarità alle verifiche" non vuol dire che non si stanno facendo. Piuttosto è un rafforzamento rispetto ad un percorso di trasparenza. Io mi domanda davvero come si possa respingere. Abbiamo 500 amministrativi di cui diciamo che sono in più rispetto al numero di quelli che ci servono e quindi quando andranno in pensione non li sostituiremo.
Viene chiesto di fare una verifica sull'autocertificazione e votate di no. Per me, è davvero inspiegabile. Poi, ognuno può votare come crede.
Ritengo sia un ordine del giorno di buon senso che non so come possa essere respinto. È come dire che sui buoni scuola bisogna verificare, ma sui ticket... Sì, verifichiamo, ma se non c'è enorme puntualità possiamo farne a meno. Mi sembra un paradosso.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto.
La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Mi sto costringendo ad un esercizio assolutamente rigoroso che quello di lasciare la discussione degli ordini del giorno ai Consiglieri che hanno titolo ad esprimere opinioni politiche, dopo aver esageratamente occupato lo spazio di questo Consiglio nell'obbligo di rispondere agli emendamenti.
Voglio ricordare alla discussione, che in questo momento si sta compiendo sugli ordini del giorno, che nessuno nega la responsabilità, che in capo alle Amministrazioni, di verificare le autocertificazioni. Forse non si può accedere ad un pregiudizio che ritenga che il problema della verifica discenda dal fatto che i cittadini extracomunitari ha avuto certifichi il loro stato di indigenza.
Se la premessa avesse riguardato una platea di cittadini che, in condizioni di povertà presunta, autocertificano la loro indigenza probabilmente, non ci sarebbe stata questa preoccupazione. In più, avendo notato come ad un clima di correttezza istituzionale, di cui ringrazio tutto il Consiglio, in cui abbiamo lavorato in questi giorni, si accompagnano legittimamente dichiarazioni esterne che enfatizzano questo aspetto degli interventi di salute sulla popolazione immigrata come una caratteristica negativa della Piano, il mio pregiudizio risulterebbe confermato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Capisco che l'Assessore Artesio sia un po' stanca dopo questo tour de force a cui ha costretto le minoranze, le quali hanno dovuto rispondere con gli strumenti per rispondere con gli strumenti propri che il Regolamento del Consiglio ci consente di utilizzare. Però, se avesse letto bene l'ordine del giorno non avrebbe attaccato per niente la Lega, perch l'ordine del giorno, caro Assessore, parla...
Guardi, glielo leggo: "Il numero ed il costo delle prestazioni gratuite fornite dal servizio regionale pubblico in materia di sanità a cittadini comunitari" - quindi, va bene per il francese e l'italiano - "ed extracomunitari" - che sono l'altro soggetto, perché i comunitari comprendono anche gli italiani - "che dichiarano lo stato di indigenza con una autocertificazione risulta avere una forte incidenza sul budget della sanità". Penso che su questo lei non possa che essere d'accordo, perch così è.
Continuo a leggere: "Di norma si prende atto delle semplici autocertificazioni e non si procede ad ulteriori verifiche", perché come lei sa, non sono solo gli Enti locali che ricevono le autocertificazioni dello stato di indigenza, perché una persona che si reca ad effettuare un esame e non vuole pagare il ticket presso gli sportelli dell'ASL o dell'ASO prende il modulo, lo compila, firma l'autocertificazione e non paga; in questo caso, il controllo toccherebbe all'ASL o all'ASO, non all'Ente locale. Bene, questi controlli normalmente non vengono effettuati. Quindi noi non chiediamo di controllare solo gli extracomunitari ma indifferentemente, coloro che fanno l'autocertificazione per verificare se è dovuta o meno. Se non è dovuta queste persone dovranno pagare il ticket.
Eventualmente, ho aggiunto "al fine di garantire quanti realmente risultano avere diritto all'assistenza gratuita". Quindi, che sia extracomunitario o comunitario italiano non cambia niente, è assolutamente al di sopra delle parti. Mi spiace che lei abbia travisato l'ordine del giorno, perché nulla c'entra con quello che lei ha detto. Abbiamo solo detto che è necessario controllare le autocertificazioni di chiunque ed eventualmente ho aggiunto che se ci dovessero essere risparmi scoprendo "portoghesi" questi fondi siano utilizzati per aumentare il tetto entro cui aver diritto allo sgravio dei costi del ticket. Ovviamente, anche in questo caso, se si aumenta il tetto si favorirà comunitari ed extracomunitari, non solo i cittadini italiani.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno rubricato n. 827, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il numero ed il costo delle prestazioni gratuite fornite dal servizio regionale pubblico in materia di sanità a cittadini comunitari ed extracomunitari che dichiarano "lo stato di indigenza" con autocertificazione risulta avere una forte incidenza sul budget della Sanità considerato che di norma si prende atto delle semplici autocertificazioni e non si procede ad ulteriori verifiche impegna la Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi per procedere con regolarità alle verifiche delle autocertificazioni come previsto dalla legge al fine di garantire quanti realmente risultano avere diritto all'assistenza gratuita".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 829 "Prestazioni gratuite a cittadini extracomunitari", presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Assessore, se lei avesse fatto il suo intervento di prima su questo ordine del giorno, le avrei dato perfettamente ragione, perché questo provvedimento prevede un pregiudizio e una contrarietà del Gruppo della Lega Nord a garantire tutti i servizi di assistenza sanitaria - attenzione non parlo di emergenze, pericolo di vita o malattie gravi! - in maniera completamente gratuita a chi nel nostro Paese è clandestino.
Qui non stiamo parlando di extracomunitari regolarmente presenti, che hanno diritto a tutti i servizi, anche all'esenzione del ticket se indigenti, ma di extracomunitari clandestini che nel nostro Paese non dovrebbero esserci, in virtù di una legge attualmente in vigore che prevede che l'extracomunitario clandestino individuato vada rispedito al Paese di appartenenza.
La Regione Piemonte, invece, non solo interviene nel caso di emergenza sanitaria nei confronti dell'extracomunitario clandestino - è legittimo: non possiamo mica lasciar morire una persona per strada? Ci mancherebbe! ma garantisce addirittura con dei centri di assistenza sanitaria dedicati la totale assistenza sanitaria, percorsi di cure e quant'altro (anche non di emergenza) a coloro che si trovano nel nostro territorio ma che non ci dovrebbero essere, perché clandestini.
Questo aspetto comporta per i nostri cittadini un aggravio di spese che pagano con il ticket, specie quelli che non hanno il diritto all'esenzione perché non indigenti.
Quindi i nostri cittadini devono pagare con le loro tasse e coi loro soldi anche le cure normali a chi nel nostro Paese e nella nostra Regione non ci dovrebbe stare.
Su questo - ci permetta - non siamo d'accordo, perché riteniamo che le cure sanitarie vadano garantite ai nostri cittadini in primis, agli extracomunitari regolarmente soggiornanti nel nostro territorio come secondi, ma sicuramente solo ed esclusivamente in caso di emergenza a coloro che nel nostro Paese non ci dovrebbero stare, ossia i clandestini.
Per loro, a nostro giudizio, dovrebbero essere garantite solo le cure di emergenza.
Per quanto riguarda, invece, le interveste rilasciate, questa è la nostra posizione, Assessore. E continueremo a rilasciarle.
Sono certo - glielo avevo già detto una volta e glielo ripeto nuovamente - che se lei andasse a parlare con un suo elettore che paga il ticket, paga le tasse e si vede passare davanti personaggi che nel nostro Paese non ci dovrebbero essere e che magari si è visto scippare la borsa la settimana prima, si è vista aggredire, si è vista insultare, eccetera eccetera, magari le direbbe che qualche cosa sta sbagliando. Non penso che le direbbe: "Come sono contenta di pagare anche per chi nel mio Paese viene ed è irregolare, quindi in dispregio della legge".
Non dimentichiamoci che chi è del nostro Paese senza un lavoro, in qualche modo deve vivere. E per farlo, deve procurarsi dei soldi. Ma se non ha un lavoro regolare, per procurarsi questi soldi deve comunque compiere irregolarità oppure andare contro la legge. Non solo: semplicemente per il fatto di essere clandestino nel nostro Paese, va contro la legge. Quindi voi state tutelando persone che sono palesemente in disprezzo della legge italiana; sono contro la legge, ma usufruiscono di servizi pagati da cittadini italiani e rimangono, sempre in disprezzo della legge italiana sul nostro territorio. In particolare, parlando del Piemonte, in Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

La discussione riveste chiaramente un carattere politico, oltre che sanitario.
Noi riteniamo che questo ordine del giorno sia da respingere perch ridurre semplicemente alle cure di emergenza (a parte che qualunque patologia, se non curata, diventa emergenza, per cui rischierebbe solo di aumentare eventuali costi) esclude a priori tutte le attività di prevenzione.
Ricordiamo che ci sono attività di prevenzione svolte anche in settori delicati, magari sulla strada, che toccano molti nostri conterranei. Queste attività di prevenzione possono essere utili sia alle potenziali malate (o malati), sia al resto della popolazione.
Fatto a sé riguarda, invece, una questione che era stata aperta in passato dal Gruppo della Margherita e che qui tendo a ricordare, affinch particolare attenzione vada rivolta alle risorse destinate ad attività riabilitative e degli ausili legati a eventuali questioni di infortunio.
Perché se l'infortunio è avvenuto sul nostro territorio, va da sé che purtroppo il fatto che il lavoratore lavorasse in nero perché irregolare non esonera la nostra società dal farsi carico delle conseguenze, così come succede per le cure di emergenza. Ma estendere tout court le attività riabilitative e gli ausili a tutti coloro che si trovano sul nostro territorio, a prescindere da quando può essere avvenuto l'incidente invalidante, è un argomento che richiederebbe un approfondimento.
Comunque, immaginare nella nostra società di ridurre esclusivamente alle cure di emergenza, riteniamo che sia non solo non possibile, ma anche un gravissimo errore di integrazione.
Pertanto, siamo contrari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come ha ricordato il collega Rossi, credo che l'Assessore abbia utilizzato l'ordine del giorno n. 830 per esprimere una contrarietà al n.
829, che era secondo me difficilmente motivabile. Però ognuno vota come crede. Fortunatamente la votazione è anche palese: non lo dico per l'Assessore, che non vota, ma per i Consiglieri che hanno votato.
Credo che questo sia un aspetto assolutamente interessante da tenere in considerazione. La Stampa la scorsa settimana ha pubblicato un dato molto interessante (non è un parallelismo, ma lo dico per far comprendere la realtà della situazione che viviamo): a fronte di un reato compiuto da un cittadino italiano, ve ne sono tre o quattro, in rapporto, compiuti da cittadini extracomunitari regolari, e da due a quattrocento compiuti da cittadini extracomunitari clandestini.
un dato riportato da La Stampa, tratto, ovviamente, dal Ministero dell'Interno. Non c'entra nulla il reato con la sanità, però questo indica per esempio, che c'é una altissima percentuale di clandestini - lo dicono le nostre carceri, così come lo dice la cronaca di tutti i giorni - che si macchiano di reati. Soprattutto è importante che all'interno della nostra società, anche tramite il servizio sanitario, si individuino dei diritti e dei doveri.
Se è un dovere esigere il servizio sanitario ai cittadini italiani, per come è configurato il nostro Stato, e ai cittadini extracomunitari regolari, noi riteniamo che non sia un dovere esigere un servizio sanitario da cittadini clandestini, se non, ovviamente, nel carattere dell'emergenza.
Ricordo al collega Rostagno che esiste una fattispecie in medicina che si chiama "medicina d'urgenza"; quindi, visto che è il Presidente della Commissione sanità può tranquillamente farsi spiegare - ma lo saprà senz'altro - che cos'è, per comprendere che basterebbe passare una sera in un pronto soccorso per vedere quanti interventi hanno tutto fuorché il carattere d'urgenza, per un motivo semplicissimo: un clandestino non pu iscriversi al medico di base dal quale farsi curare l'influenza piuttosto che farsi prescrivere il farmaco, per cui è obbligato a utilizzare il pronto soccorso.
Nella grandissima parte dei casi non si tratta di emergenza, ma di cure normali che vengono prestate tramite il pronto soccorso e non attraverso la rete della medicina di base tradizionale, quindi sarebbe stato estremamente importante sancirlo. Dopodiché, abbiamo un Piano che al proprio interno dice già cose differenti, ma è anche bene sfatare i luoghi comuni. Se è vero che una percentuale elevata di prostitute o viados, di qualunque sesso, è extracomunitario - vivaddio - è anche vero che è solo una percentuale molto piccola rispetto al numero di extracomunitari, anche clandestini, che, però, lavorano all'interno del nostro Paese, altrimenti dipingeremmo una realtà che così non è. La nostra nazione ha centinaia di migliaia di clandestini, nella gran parte dei casi lavorano, in altri casi...



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Lavorano illegalmente, ma lavorano.
Lavorano illegalmente perché lavorano in nero; perché non potrebbero stare nel nostro paese; perché, ai sensi delle normative nazionali, una percentuale consistente delinque e una parte non infinitesimale, ma percentualmente rilevante, si prostituisce. Ne abbiamo anche un po' le "scatole piene" di sentire parlare del dovere dell'erogazione del servizio sanitario in relazione alla necessità di intervenire nella prostituzione.
Quelle sono scelte, c'è il progetto TAMPEP che ha seguito la Provincia, che credo segua anche la Regione, insomma, si possono fare scelte che noi riteniamo sbagliate, ma anche nell'erogazione dei servizi è importante differenziare.
Prima ne parlavo con il collega Botta, ma sarebbe interessante procederemo in tal senso con una formale interrogazione scritta - chiedere all'interno dei pronto soccorso, anche soltanto in tre ASL campione, quanti sono i cittadini italiani che in un mese vengono curati, quanti gli immigrati regolari e quanti clandestini. Vedremmo che il numero dei clandestini è assolutamente rilevante per le motivazioni che dicevamo prima.
Allora, questo ordine del giorno, come quello precedente, è di assoluto buonsenso e certamente verrà respinto da questo Consiglio per una presa di posizione che è pregiudiziale, come diceva prima l'Assessore, che è più ideologica di tutela degli immigrati, siano anch'essi clandestini, quindi contro la legge, piuttosto che no, non ci stupiamo di questo. Nella nostra città, i figli di clandestini, se indicati dai servizi sociali, cioè la gran parte, possono accedere alle scuole materne e agli asili nido, poi i figli degli italiani o degli extracomunitari regolari non trovano posto, ma è una realtà che il centrosinistra, in questi anni, ha creato e continua a creare anche con questo Piano.



PRESIDENTE

Non essendoci altri iscritti a parlare, indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 829, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che il numero ed il costo delle prestazioni gratuite fornite dal servizio regionale pubblico in materia di sanità a stranieri presenti in Italia non in possesso di regolari documenti e del permesso di soggiorno (clandestini) risulta avere una forte incidenza sul budget della sanità impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a limitare l'utilizzo del sistema sanitario regionale, per quanto riguarda gli stranieri clandestini presenti nella nostra regione, esclusivamente alle cure di emergenza".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno n. 830 "Riconoscimento della specificità del ruolo e della professionalità della psicologia e dello psicologo nell'ambito dei servizi socio sanitari regionali", presentato dai Consiglieri Cavallera Burzi, Cotto Guida Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 830, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che presso numerose Aziende Sanitarie piemontesi sono state realizzate sperimentazioni di Servizi di psicologia che hanno consentito di sviluppare e valutare i contributi della disciplina in un contesto sanitario (reparti ospedalieri, servizi diagnostici e ambulatoriali, centri di riabilitazione), che si pone oltre le tradizionali aree di applicazione tenuto conto che l'approvando Piano Socio Sanitario regionale propone l'innovazione di modelli e comportamenti di diverse categorie di soggetti organizzativi attualmente operanti nel sistema sanitari, con conseguente necessità di modificare le concezioni di fondo dei diversi ruoli impegnati nella gestione della salute e della sanità ritenuto che il cambiamento organizzativo richieda l'applicazione di competenze e conoscenze dei sistemi umani a cui la psicologia sociale, dei gruppi, dell'organizzazione e del lavoro hanno da tempo fornito un importante contributo sia sul piano scientifico che professionale considerato che le attività dello psicologo sono ormai uscite dalla dimensione esclusivamente psicoterapeutica per ampliarsi alle dimensioni di psicologia di comunità, al lavoro sui gruppi, all'intervento di ricerca psico-sociale, alla integrazione forte con altri professionisti per realizzare iniziative di prevenzione e di promozione della salute per la popolazione o gruppi specifici ritenuto inoltre che la competenza psicologica debba essere inclusa anche nella fase di lettura dei problemi di salute, durante la quale le competenze dei professionisti psicologi possono fornire supporto alle attività di ascolto della popolazione e di analisi della percezione dei problemi di salute constatato che le condizioni di salute, così come quelle di malattia e disabilità, rappresentano il risultato di componenti culturali, sociali relazionali e comportamentali che influenzano salute e benessere, così come malattia e comportamenti di cura impegna la Giunta regionale a evidenziare la specificità del ruolo e della professionalità della psicologia e dello psicologo nell'ambito dei servizi socio sanitari regionali ad attivare presso ogni Azienda Sanitaria regionale i Servizi di psicologia a istituire una Commissione tecnica regionale di psicologia, adeguatamente rappresentativa di tutti i settori di intervento psicologico, con funzioni di coordinamento e monitoraggio di tutte le attività psicologiche svolte presso le Aziende Sanitarie regionali".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Colleghi, un attimo di attenzione.
Avendo esaurito l'esame di tutti gli emendamenti, dobbiamo procedere alla votazione finale sulla proposta di deliberazione n. 161, per la quale sono già avvenute le dichiarazioni di voto, pertanto prego i colleghi di accomodarsi in aula. Ricordo che la vota zione avverrà, peraltro come tutte le precedenti, attraverso appello nominale.
Per cortesia, colleghi, è una cosa seria, non è una pagliacciata, un attimo di attenzione! Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 161, il cui testo, come emendato, verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



(Applausi provenienti dai banchi consiliari della maggioranza)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, capisco la tensione, ma vi prego di avere rispetto del comportamento all'interno di questa istituzione.
La deliberazione è approvata.
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.40)



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