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Dettaglio seduta n.251 del 17/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 10.01 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bizjak, Bresso, Comella, Laus e Robotti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Immigrazione - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti da parte della Consigliera Cotto su "Kit scuola" e su "Piano triennale sull'immigrazione"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto sull'ordine dei lavori.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Voglio intervenire sull'ordine dei lavori intanto per raccomandare che in tempi brevi il Consiglio regionale possa valutare la delibera sul "Piano triennale dell'immigrazione", licenziata giovedì pomeriggio.
Dico questo perché ieri c'è stata una conferenza stampa organizzata dall'Assessore alle Pari opportunità dove è stato presentato un kit che verrà inviato in tutte le scuole.
Si parla di 800.000 euro: l'avevo detto prima, chiacchierando con lei e Pichetto Fratin. Voi mi avete spiegato: "Non è possibile, saranno 8.000 euro".
Avevate ragione, non sono 800.000 euro, ma 850.000 euro, dalle dichiarazioni dell'Assessore Manica riportate dalle varie televisioni e riportate anche dal giornale Repubblica, dove l'Assessore dice: "Per sradicare i pregiudizi, si deve cominciare sui bambini". Noi tutti sappiamo che i bambini, per fortuna, non hanno pregiudizi, siamo noi adulti ad averne.
Allora richiamo anche l'attenzione del Vicepresidente Peveraro, che cerca di fare giochi di fantasia per recuperare finanziamenti, per ridurre la spesa pubblica: 850.000 euro e non si realizza la "Scuola delle mamme" forse perché l'abbiamo fatto nell'altra legislatura? Anzi, ai cittadini di Omegna, che protestano perché non c'è più la "Scuola delle mamme" l'Ufficio stampa della Regione risponde: "Noi diamo i soldi alle Province siano le Province a realizzarla", quando sanno bene che il progetto "Scuola delle mamme" era un progetto d'importanza regionale.
Non si realizza il progetto "Scuola delle mamme", progetto dell'integrazione fra le mamme straniere e le mamme italiane, ma si spendono 850.000 euro per inviare in tutte le scuole (non so se le spese di spedizione sono comprese) questo kit, ovviamente con le firme di Giuliana Manica e Giovanna Pentenero, mi sembra giusto, ecco.
I 250.000 euro destinati al fondo di tutela per le donne vittime di violenza non vengono impegnati. Mi chiedo proprio se la maggioranza c'è, se si rende conto di questi sprechi o di queste non priorità, quando nelle scuole si lamenta la mancanza di carta per fotocopie: noi gli mandiamo il kit.
Penso che su questo veramente non si possa tacere. Lo dico alle donne della maggioranza: non si può permettere di sprecare i soldi, noi donne abituate da sempre a fare economia nei nostri bilanci familiari.
previsto un convegno che costerà 700.000 euro e il Consiglio regionale si riunirà il 22, 23 e 24 p.v. Noi donne Consigliere continuiamo a ricevere inviti per tutte queste conferenze che ci saranno, però sappiamo che ci sarà anche Consiglio regionale. Si spendono soldi - io dico si sprecano soldi - non si realizza la "Scuola delle mamme" e si spendono 850.000 euro per inviare questo kit elegante e costoso (perché chiaramente se si firma, la gente deve anche impressionarsi, deve vedere che il materiale è spesso).
Sono indignata, Presidente. Su questo ritornerò ancora. Mi auguro che discutendo la delibera dell'immigrazione, si possa inserire la "Scuola delle mamme"; diversamente diverrebbe gravissimo che la Giunta regionale spenda 850.000 euro per un kit di frasi fatte.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Cotto. È evidente che si tratta di un problema classico di sindacato ispettivo.



COTTO Mariangela

Ma non si fa più!



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Leo, che invito cortesemente ad essere breve.



LEO Giampiero

Solo due osservazioni sulla cosa importantissima affermata dalla collega Cotto.
In primo luogo, mi dispiace che l'Assessore Migliasso non abbia potuto sentire, perché stava telefonando mentre la collega aveva la parola.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore alla sanità

Ho sentito.



LEO Giampiero

Benissimo, allora la prego di riferire all'Assessore Manica, che sta telefonando adesso... Se ha sentito tutto, la prego di riferire, perch siete colleghe di Giunta, una Giunta compatta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore alla sanità

Già fatto!



LEO Giampiero

Che efficienza! In secondo luogo, sarebbe interessante, visto che la Presidente Bresso sui costi della politica e sui risparmi che gli altri devono fare si è pronunciata tante volte, sapere cosa pensa su questa cosa.
Infine, ho notato che invece in altre manifestazioni (vedi inaugurazione di Venaria) si è tenuto un profilo di risparmio, potevamo farlo su questa cosa.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010"


PRESIDENTE

L'esame del punto 3) all'o.d.g.: "Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161", prosegue con la discussione degli emendamenti ad essa riferiti.
Dobbiamo esaminare il subemendamento rubricato n. 27, sospeso ieri per un problema tecnico.
Subemendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Cotto Cavallera, Toselli: al 3° capoverso, del punto 3.10.7., p. 121, dopo le parole: "sviluppo di progetti di sorveglianza e di prevenzione degli incidenti domestici" sono aggiunte le seguenti: "anche attraverso l'applicazione della domotica ai fini dell'adeguamento delle abitazioni rispetto alle esigenze di salute dei soggetti abitanti".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Sappiamo che è importante che ad occuparsi del benessere e della salute dei cittadini non sia solo l'Assessorato alla sanità, ma siano un po' tutti gli Assessorati. Proprio per questo motivo, richiamo l'attenzione sul discorso della prevenzione degli incidenti domestici.
Sono interessata a sentire le giustificazioni dell'Assessore. Sta dicendo che non sono soldi propri e allora sono interessata a sapere di chi sono, così come credo tutto il Consiglio.
Vorrei che l'Assessore potesse rispondere a questo, perché "grida vendetta", così com'è apparso sui giornali.



PRESIDENTE

Naturalmente, il "grida vendetta" non si riferisce al subemendamento n.
27.



COTTO Mariangela

No, "grida vendetta" quanto ho sollevato prima e che, avendo voi tolto molto democraticamente il sindacato ispettivo, costringete noi, poveri Consiglieri di minoranza, a dover intervenire sull'ordine dei lavori e ad agganciarci a delibere che dovrebbero essere sollecitate dagli Assessori e non da noi, al fine di cercare uno spazio di discussione, altrimenti i cittadini ci chiedono: "Ma cosa state a fare voi in Regione?", quando vedono simili sprechi, quando le scuole hanno bisogno di ben altro.
Ritornando al discorso della prevenzione degli incidenti domestici, è chiaro che occorre ragionare sull'adeguamento delle abitazioni rispetto alle esigenze di salute dei soggetti abitanti. E proprio qui entra in gioco il discorso dell'applicazione della domotica.
Concordando su quanto diceva l'Assessore alla sanità, che chiamava in causa anche gli altri colleghi, penso che si possa accettare di aggiungere dopo le parole "sviluppo di progetti di sorveglianza e di prevenzione degli incidenti domestici" (su cui, ovviamente, siamo tutti d'accordo), le parole "anche attraverso l'applicazione della domotica ai fini dell'adeguamento dell'abitazione rispetto alle esigenze di salute dei soggetti abitanti".
Credo che scrivere questo non rappresenti un impegno di risorse finanziarie, perché già nel Piano Socio Sanitario leggiamo che c'è la volontà di sviluppo di progetti di sorveglianza e di prevenzione degli incidenti domestici. In fondo, la Giunta si è già posta il problema di una prevenzione e quindi, da parte sua, c'è l'intenzione, nel capitolo della prevenzione, di preoccuparsi di quest'aspetto.
A mio avviso, scrivere "applicazione della domotica" potrebbe veramente aiutare la cultura della domotica nell'adeguamento delle abitazioni. Non vorrei però, Assessore, che quest'emendamento, che parla di domotica venisse respinto, per poi vedere qualche suo collega spendere 850 mila euro per sensibilizzare il mondo delle scuole per la domotica.
un argomento su cui tutti siamo d'accordo, destra e sinistra: la domotica non ha colore, non è di centro, non è di sinistra, non è di destra. È semplicemente l'adeguamento delle case alle esigenze di una popolazione che, invecchiando, può avere maggiori problemi, di una popolazione che ha anche un alto numero di persone disabili, di persone cieche, di persone in difficoltà, magari costrette ad andare nelle case di riposo perché la propria non è adeguata, facendo spendere al sistema una cifra maggiore.
Concludo invitandola a valutare se non sia possibile accogliere quest'emendamento che non comporta un'aggiunta finanziaria di spesa al Piano, ma aggiunge un'attenzione alla cultura dell'adeguamento delle abitazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo sull'emendamento, ovviamente.
Poiché cinque minuti sono normalmente uno spazio più che sufficiente per illustrare un tema, e la Consigliera Cotto mi pare che sia stata più che sufficientemente chiara sulle motivazioni affinché quest'emendamento possa essere accolto, mi permetto di aggiungere alcune altre considerazioni.
Assessore, l'ho sentita ieri più volte ripetere la logica di non modificare, nell'ambito del possibile, un impianto. Questo lo posso comprendere, soprattutto quando su alcuni temi (alludo, per esempio, alla filiera degli emendamenti sull'Ordine degli Psicologi, alludo al tema degli infermieri, che sono alcuni dei temi che ieri sono stati sollecitati, cui eventualmente se ne potrebbero aggiungere altri), aprendo le porte ai quali posso capire che ci siano conseguenze dal punto di vista amministrativo non facilissimamente gestibili, pur all'interno di un impianto che noi non condividiamo.
Ieri ci dicemmo: "Troviamo una modalità per darci degli impegni non soltanto in termini di annuncio perché ciò che oggi non è possibile discutere e decidere lo possa essere in tempi brevi nella sedi della IV Commissione e poi eventualmente dell'Aula".
Non è però questo il caso di quanto qui si suggerisce, perché lei sa bene che nella discussione che stiamo facendo sul Piano - e di cui, tra l'altro, apprezziamo la sua attenzione sui temi che noi portiamo, che sappiamo essere o che noi riteniamo siano importanti - non abbiamo sentito se non su alcune posizioni, una contrapposizione d'idee; abbiamo sentito molte volte un'adesione in termini generali sui temi che sottolineavamo e una difficoltà o un'impossibilità temporale ad affrontarli.
Non così è nel caso che noi suggeriamo, tra l'altro all'interno di un documento che è molto ampio e che non brilla certo per una sintesi particolare. Mi permetto questa critica, tra l'altro, non essendone lei l'estensore materiale, ma colei che oggi gestisce la fase terminale, e terminale mi pare il termine giusto di una procedura per certi versi troppo lunga e politicamente agonizzante per assoluta mancanza, fino al 3 settembre, di dialogo.
Allora, noi viviamo in una regione dove il mondo degli anziani è già una realtà estremamente importante e non riguarda soltanto le deleghe che lei o che l'Assessore Migliasso ricoprono in maniera più specifica. A mio avviso, il mondo degli anziani rappresenta un'opportunità che riguarda un'intera Giunta, un intero esecutivo, se anche da questo punto di vista lo si vuole constatare.
Noi ci siamo occupati di statistica e l'abbiamo utilizzata, ad esempio all'interno di un interessante documento sui minori che abbiamo presentato sempre coordinati dalla Consigliera Mariangela Cotto, qualche mese fa.
Ebbene, nel Piemonte di fra vent'anni, se le statistiche non dicono bugie e se le dicono, le possono dire nei numeri assoluti, ma non nei trend - ci saranno, occhio e croce, un centinaio di migliaia di minori in meno e fortunatamente, un centinaio di migliaia di ultrasessantacinquenni in più.
Quindi, quand'anche noi non volessimo occuparcene, dovremo farlo non per prevenire, ma per gestire un cambiamento.
Tale cambiamento non ha soltanto aspetti negativi, perché - ripeto - la mancanza di minori ha certamente una componente che io giudico fortissimamente negativa - e in tal senso occorrerà fare tutto ciò che potremo fare o che noi suggeriremo si faccia, non soltanto in sede locale attorno al mondo della famiglia in senso lato e dei tassi demografici. In quest'ambito, l'arricchimento numerico e qualitativo del mondo degli over 65 è una necessità di sfruttare un'opportunità.
La domotica è, forse, la logica, l'area di pensiero che racchiude più aspetti, essendo interdelega: se ne deve occupare chi si occupa di sistemi informativi, se ne deve occupare chi si occupa di edilizia residenziale e non, se ne deve occupare chi si occupa di sanità e di prevenzione, quindi è un mondo estremamente ampio.
Con l'Assessore Migliasso, all'inizio di questa Giunta facemmo, credo un paio di sessioni di IV Commissione in cui qualche opinione su questi termini ce la scambiammo, ma ahimè - non attribuisco nessuna responsabilità specifica - non sono rimaste altro che tracce di discorsi.
Credo che semplicemente voler dare quest'indicazione nell'ambito del Piano - certamente non modifica il nostro atteggiamento assolutamente complessivamente negativo per altre ragioni - dimostrerebbe che anche le discussioni che stiamo facendo qui talora possono portare un frutto complessivo a tutti, indipendentemente dalla parte politica che li rappresenta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Avei desiderato condividere la risposta con il collega Bairati che, per competenza e scienza, relativamente agli interventi di carattere tecnico evidentemente, ha elementi maggiormente specifici e completi rispetto a quanti ne posso avere io.
Ritengo che, effettivamente, l'indicazione formulata sia coerente con le indicazioni di prevenzione contenute nel Piano e che, fortunatamente l'avanzamento tecnologico, quando non sia semplicemente esibizione, ma assolutamente funzionale all'accoglienza dei bisogni delle persone e al sostegno della stessa, sia una risorsa che è bene sfruttare. Quindi riteniamo condivisibile l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 27, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 35 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Subemendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Toselli: dopo il 4° capoverso, del punto 4.2.1., p. 136 "La persona/il cittadino/il paziente", è aggiunto il seguente: "Utile a tal fine è l'istituzione dell'Ufficio del Garante dei servizi sanitari quale figura di mediazione nei rapporti tra la struttura sanitaria la persona/il cittadino/il paziente. Il moderno sistema di gestione della sanità può talvolta portare alla completa spersonalizzazione del rapporto tra gli operatori sanitari ed i pazienti aumentando i disagi di questi ultimi che già si trovano in condizioni di stress fisico ed emotivo.
Il diffuso senso di sfiducia nei confronti della struttura sanitaria in generale può e deve essere contrastato attraverso misure che favoriscano la centralità ed il rispetto della persona e, nello stesso momento, evitino il condizionamento del medico nell'esercizio della professione. Proposte regole e provvedimenti in grado di migliorare il servizio pubblico, dare ai medici un ruolo di protagonisti con il malato, e la sua dignità, al centro del progetto.
E' pertanto indispensabile il miglioramento delle relazioni umane tra operatori sanitari e pazienti, "umanizzare" tali rapporti, fare in modo che possano instaurarsi legami di solidarietà e complicità che vadano oltre il rapporto tecnico medico-paziente. E' quindi fondamentale che, tra le parti coinvolte, ci sia una vera e buona comunicazione, interna ed esterna, una reale collaborazione tra medici delle diverse specializzazioni, uno stimolo maggiore all'ascolto ed al confronto. La critica al medico o all'infermiere, talvolta, è semplicemente dettata dalla mancanza di coesione che difficilmente riesce a realizzarsi per diversi motivi: da un lato lo stress e la responsabilità della professione, dall'altro la sofferenza/insofferenza del malato e della famiglia".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, sono talmente convinta della necessità di istituire l'Ufficio del Garante dei servizi sanitari, proprio quale figura di mediazione nei rapporti tra la struttura sanitaria, la persona, il cittadino e il paziente, che, due anni fa, insieme ai colleghi del Gruppo di Forza Italia, ho anche presentato una proposta di legge.
Il discorso dell'Ufficio del Garante era stato reputato anche interessante dall'allora Assessore Mario Valpreda, che era venuto ad Asti il 16 dicembre 2005 per un convegno, che ha visto il coinvolgimento di oltre 400 persone - si ricorderà anche la collega Motta che era presente presso l'Ospedale d'Asti - che verteva sulla necessità di avere un Ufficio di garanzia per i rapporti tra paziente e struttura. Noi sappiamo che sono in aumento le denunce dei pazienti nei confronti di medici e infermieri che la qualità è sempre percepita in modo peggiore e quel discorso d'umanizzazione che tante volte abbiamo avviato s'interrompe non per cattiva volontà di questa Giunta, ovviamente, ma a causa del comportamento individuale dei singoli medici, infermieri, operatori e impiegati. Noi ci rendiamo perfettamente conto che non è facile lavorare in un ospedale magari dopo avere constatato l'impossibilità di guarigione per una persona averla vista morire e, subito dopo, dover rivolgersi ad una persona che lamenta malattie inesistenti, allora, viene naturale essere scortesi.
Ricordo che una volta il medico di un pronto soccorso mi aveva raccontato di aver visto morire lì una persona, aveva dovuto accettare il suo limite di non poter più fare nulla e, dopodiché, si era trovato di fronte ad una persona che punta da un insetto la settimana prima pretendeva di essere visitata con urgenza.
Proprio perché avvengono questi casi è importante parlarne, confrontare i comportamenti, domandarci quale sia la causa che sta alla loro base, se questi dipendono dal troppo stress causato da turni massacranti. Sappiamo quante volte questo è denunciato da parte dei lavoratori che sono costretti a turni massacranti, magari, per l'improvvisa malattia di colleghi. Per noi vogliamo insistere, l'Ufficio del Garante, oltre a garantire il paziente, garantisce anche chi in quell'ospedale lavora e lavora molto correttamente.
Adesso noi abbiamo un senso di sfiducia nei confronti della struttura sanitaria in generale, diciamo sempre che la persona deve essere al centro della nostra attenzione e delle nostre politiche, su questo non ci dividiamo, siamo tutti d'accordo, però, tutti insieme dobbiamo individuare il modo di fare sì che questa persona sia veramente ascoltata, considerata e rispettata. Per quanto riguarda il discorso delle pari opportunità, come sarebbe bello che nei nostri ospedali tutti (anziani, giovani, bambini) avessero veramente pari opportunità di trattamento, pari opportunità di comportamento.
Questo è l'anno delle pari opportunità, allora un pensiero proprio per l'istituzione dell'Ufficio del Garante. È già positivo che con un emendamento della Giunta si sia giunti al Garante del percorso, figura che abbiamo veramente salutato con soddisfazione, facciamo uno sforzo in più istituiamo l'Ufficio del Garante.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Condivido lo spirito con il quale quest'emendamento è stato presentato.
uno spirito con il quale si è cercato di percorrere anche soluzioni com'è stato ricordato, sul profilo della competenza professionale sanitaria attraverso l'istituzione del Garante delle riabilitazioni; vorremmo anche lavorare sulla garanzia della continuità assistenziale.
Abbiamo più perplessità in ordine all'istituzione della figura del Garante nel doppio ruolo di tutore dei diritti dei cittadini e di tutore dei diritti dei lavoratori, anche perché la moltiplicazione delle figure dei Garanti cui assistiamo in diversi Comparti, dal materno-infantile a quello del settore carcerario, ci fa immaginare una proliferazione d'istituti la cui capacità di negoziazione rischia di non essere efficace come, invece, l'obiettivo stesso vorrebbe rendere possibile.
Quindi, da questo punto di vista non accediamo alla richiesta di istituire la figura del Garante, anche se riteniamo che esistano degli strumenti da mettere in atto per rafforzare la capacità del sistema di accogliere la voce dei cittadini-pazienti attraverso, da una parte, un lavoro di maggiore esposizione e maggiore complessità dell'intervento degli uffici di relazione con il pubblico e, dall'altra, un lavoro legato alla qualità del clima ambientale dei professionisti, anche attraverso operazioni di formazione e d'impianto organizzativo che impegnino anche investimenti dell'Assessorato.
Quindi, il principio è condiviso, ma l'ipotesi con la quale s'immagina di assumere il tema non ci trova d'accordo, pertanto esprimiamo parere negativo all'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 28, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario Ricordo che il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Immigrazione - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale relativa al "kit scuola" sulle Pari opportunità


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana, Assessore alle pari opportunità

In ordine alle problematiche relative al "kit scuola", alla politica di parità e ad alcuni interventi sulla cultura, oltre che alla discriminazione all'interno delle scuole della Regione, si è creato un "misunderstanding" determinato da un articolo giornalistico, rispetto al quale faremo una correzione anche per mezzo di comunicato stampa, come Giunta Regionale (essendo una questione che coinvolge diversi Assessorati, in particolare il mio e quello dell'Assessore Pentenero, presente per eventuali ulteriori chiarimenti).
Gli 850 mila euro in questione non si riferiscono a nessun salone e a nessun Melting Box, il quale costa in totale 400 mila euro, per tutta l'attività che svolge, così come specificato; il resto sono attività di sponsorizzazione. E' il costo più basso che un salone regionale nel suo complesso abbia mai avuto: ci sono le deliberazioni che sono stata assunte e si possono tranquillamente leggere e visionare.
Per l'attività nella scuola di cui si parla - per un ammontare di 850 mila euro - si utilizzano fondi in parte del POR e in parte dei due Assessorati; si tratta di fondi destinati segnatamente dall'Europa ad una politica di pari opportunità e di superamento delle discriminazioni nelle scuole, e la Regione non poteva scegliere di spenderli diversamente. I fondi sono destinati alle attività del 2006 e, in particolare, riguardano un protocollo di accordo siglato tra gli Assessorati regionali ed il MIUR che ha consentito di determinare una serie di interventi sulle scuole piemontesi, una parte direttamente - attraverso il protocollo dei due Assessorati con il MIUR - ed una parte destinata alle Province piemontesi.
Segnatamente, si tratta di: 12 scuole nella provincia di Torino, 6 nella provincia di Alessandria, 6 nella provincia di Cuneo, 6 della provincia di Novara, 3 nella provincia di Asti, 3 nella provincia di Biella, 3 nella provincia di Verbania e 3 nella provincia di Vercelli.
Inoltre, alle Province piemontesi, sono stati assegnati ulteriori fondi.
Si tratta di una campagna complessiva, non solo relativa alle pari opportunità di genere, ma finalizzata anche al superamento della discriminazione e del pregiudizio attuati all'interno delle scuole. La somma è così ripartita: 420 mila euro circa del POR sono destinati segnatamente, mentre gli altri 400 mila della Regione sono destinati ad una serie di altre attività.
Il kit cui facciamo riferimento costerà 80 mila euro, insieme allo scaffale di parità - sempre se li costa, ma stiamo verificando le cifre ed è solo un piccolo pezzo dentro ad un progetto del 2006; tale progetto in parte, si è realizzato nel 2006 e, in parte, ha avuto i suoi effetti nel 2007, perché l'attività nelle scuole si è protratta, in quanto il calendario scolastico non coincide con l'anno solare: come è noto a tutti la scuola comincia a settembre e finisce nel giugno dell'anno successivo.
Queste sono le ragioni per le quali azioni che cominciano nel 2006 si protraggono anche nell'anno successivo. Tutte quelle che si sono protratte nell'anno successivo, come tutte le attività di pari opportunità e di formazione che abbiamo condotto in questa Regione, legate a qualsiasi altra cosa, trasversalmente, come tutti gli altri Assessorati, le abbiamo anche collegate a Melting Box e all'Anno Europeo delle pari Opportunità per tutti, per dare più forza agli eventi stessi.
L'abbiamo fatto sul lavoro, sulla formazione, sull'ambiente e su tutte le politiche regionali, ma si trattava di politiche regionali che già si stavano svolgendo, trasversalmente e normalmente in tutti gli Assessorati che abbiamo voluto legare anche all'Anno Europeo.
Il fatto che l'Europa, e anche la Regione Piemonte, decida di spendere una cifra congrua per quanto riguarda la cultura di pari opportunità nelle scuole, rivolta ai giovani e agli insegnanti, mi sembra un elemento di rilievo. Un grande italiano e un gran filosofo piemontese come Norberto Bobbio, in una sua lectio magistralis significativa sulla natura del pregiudizio, scriveva: "Il pregiudizio non è in natura, non nasce per ragioni naturali: nasce per ragioni culturali all'interno della testa degli uomini e delle donne. Se si vuole sradicare il pregiudizio, è alla testa degli uomini delle donne che si deve parlare". E, in particolare, alla testa delle bambine e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze, perché è con loro che, con azioni contro il bullismo, per l'accettazione dei ragazzi disabili nelle scuole, per l'integrazione dei bambini e delle bambine che vengono da altre realtà, si costruisce "una cultura diversa che parli di dialogo e di pace".
Io penso che il Consiglio Regionale del Piemonte dovrebbe chiedere alla Giunta non di spendere meno, ma di spendere di più per iniziative come queste.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Voglio soltanto fare un'integrazione rispetto all'intervento della collega Manica.
Il progetto non ha come unica finalità la distribuzione del kit nelle scuole, perché se così fosse sarei d'accordo con quanto detto prima dalla Consigliera Cotto.
Si tratta di un progetto a 360 gradi, che parla delle discriminazioni nella loro complessità e che prevede, peraltro, delle azioni di sostegno per gli insegnanti; delle azioni di formazione e di accompagnamento durante il processo di confronto e di crescita dei ragazzi. Il progetto coinvolge le scuole di primo e secondo grado, ovvero le scuole elementari, le scuole medie e le scuole superiori, quindi tutto il sistema scolastico nella sua complessità.
Prevede altresì la creazione di una rete di attività attraverso le Province, con la distribuzione di alcune parti di risorse alle Province che, a loro volta, possono attivare ulteriori laboratori a sostegno dell'attività promosse dalla Regione.
Mi sembra sia un progetto articolato e complesso, finalizzato non solo alle questioni della parità di genere, ma all'eliminazione delle discriminazioni e, come diceva la collega Manica, è volto a creare e fornire strumenti pratici e concreti agli insegnanti, affinché possano lavorare all'interno delle scuole.
Quindi, si tratta un arricchimento dell'offerta formativa da un lato ma anche un sostegno formativo agli insegnanti perché possano meglio operare all'interno del mondo della scuola.
Peraltro, si tende sempre più ad attuare azioni di sostegno come queste con Assessorati che, in qualche modo, possano trasversalmente essere coinvolti in politiche che hanno obiettivi comuni, prevedendo comunque l'articolazione del progetto a 360 gradi; quindi, non fornendo soltanto un sostegno di tipo strumentale, ma anche percorsi di tipo formativo, tenendo in considerazione il complesso del sistema.
I docenti attualmente coinvolti sono circa 3 mila. Il kit non è inviato, per evitare che - come spesso succede a causa di alcune situazioni presenti all'interno del mondo della scuola - il materiale sia accantonato in assenza di un'azione di supporto.
Quindi, il materiale deve essere richiesto, ci deve essere un coinvolgimento diretto, ci deve essere un'attenzione particolare da parte dell'insegnante e da parte della scuola nel voler, davvero, lavorare su questo tipo di progettualità e su questo tipo di esperienza.
Si è cercato di dare la massima attenzione affinché quanto progettato e programmato sul territorio piemontese potesse offrire delle reali ricadute.
Peraltro, l'attività riguarda un anno scolastico intero, non riguarda soltanto un intervento spot, ma è un intervento programmato e articolato.



PRESIDENTE

In base all'articolo 49 e articolo 61 comma 4 del Regolamento su interventi e comunicazioni della Giunta, sono previsti due minuti a Consigliere per eventuali richieste di chiarimento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà



COTTO Mariangela

Sono d'accordo che bisogna chiedere di spendere di più, ma di spendere bene. Noi abbiamo chiesto 250 mila euro per il fondo tutela delle donne vittime di violenza, e lì non riusciamo neanche a spenderli.
Chiedo alle due Commissione un incontro, non posso chiedere una commissione di indagine, ma desidero che in Commissione si discuta per capire veramente l'entità di queste cifre, che ci sfuggono. Mi pare che non ci sia molto chiarezza.
Ho letto gli articoli, ho visto anche della rassegna TV in cui si dice: "Anno europeo, pari opportunità per tutti; la Regione ha investito 850 mila euro per realizzare azioni di sensibilizzazione e comunicazione rivolta al mondo scolastico". Intervista all'Assessore Manica. Lo stesso servizio su Telesubalpina, Prima Antenna, Telestudio, più i giornali. Tutti non avranno capito, come non abbiamo capito noi Consiglieri regionali.
Proprio perché la cultura chiede alla politica di non sprecare i soldi e noi abbiamo il dovere di non sprecare i soldi sia che si parli di qualità, sia che si parli di pari opportunità - chiedo una clausola valutativa, anche se su questo non c'è una legge. Chiedo di discuterne in Commissione per vedere gli effetti di questa campagna. Non si fanno le campagne su case di riposo aperte perché sono soldi, forse, giudicati sprecati. Non si fanno altre campagne. Questi, perché sono soldi dei fondi europei, li dobbiamo sprecare? Non credo.
Chiedo veramente al Presidente delle due Commissioni, immigrazione e istruzione, di portare in Commissione tutti i dati relativi alle spese delle pari opportunità, alle azioni, tutta la documentazione. Lo so potremmo chiedere un accesso agli atti, tuttavia mi sembra che l'argomento da quello che ho sentito, interessi anche la maggioranza.
Quando è la minoranza che chiede un fondo di 250 mila euro per le donne vittime di violenza non sono spesi, invece qui si spendono perché c'è la firma degli Assessori e non c'è merito politico di altri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Tutto immaginavo questa mattina, tranne che sentirmi fare una filippica patetica su un argomento del genere rispetto a tutti quei poveri bambini e bambine che sarebbero meglio integrati buttando via i soldi in brochure milionarie.
Non ho mai visto in tanti anni di carriera - più o meno onorata - per una cosa del genere, una brochure che varrà cinque euro a copia. Tra l'altro, gradiremo averne immediatamente copia perché non ne abbiamo.
Questa roba, Consiglieri, altro che i poveri bambini e le povere bambine per cui dovremo spendere di più. Dovreste vergognarvi a buttarvi via i soldi per propagande pubblicità di questo tipo. Ma su questo ci torneremo.
In secondo luogo, cara Assessore Manica, lasci stare quelli che stanno indietro e, insieme con l'Assessore Pentenero, caso mai, si preoccupi di fornire degli insegnati per quelle troppe scuole piemontesi dove ci sono oltre il 50% di bambini stranieri che non riescono ad imparare l'italiano facendo rimanere indietro tutti, anziché buttare i soldi in manifesti o in propaganda elettorale sulle pagine di giornali. Comprate pagine intere di la Stampa e Repubblica per promuovere il nulla delle vostre attività.
Prima di venire a dire - lo vorrei dire un po' più pesantemente, ma non posso per il rispetto dell'aula - amenità su chi sta indietro, non fate i ricchi con i soldi degli altri soprattutto buttando via soldi anzich usarli per progetti seri, di integrazione, di educazione, di istruzione e di recupero. Qui buttate via i nostri soldi! Chiaro! O i soldi europei, che sempre nostri sono.
Se dovete buttare via dei soldi, e non dovreste farlo, cercate almeno di approvare le leggi che proponete. Presentate le leggi, non vi sono approvate e voi buttate via 850 mila euro. Presidente Placido, annuncio in anticipo che vogliamo tutto su questa cosa! Facciamo un'interrogazione, ma la prossima settimana gli Assessori ci riferiscono che gare hanno fatto per produrre queste cose da ricchi, che agenzie pubblicitarie hanno contattato per farsi la propaganda sui giornali, che consulenze hanno pagato. Questa è una vergogna e, direi anche, rispetto alla cifra e rispetto alla ricchezza del materiale prodotto...mi fermo qui. Vogliamo tutto, Presidente. E vorremo anche delle copie della brochure, possibilmente in giornata.



PRESIDENTE

Gli Assessori competenti hanno ascoltato le richieste. Ci sono le modalità e le formule previste dai nostri Regolamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Il Consigliere Ghiglia e la Consigliera Cotto hanno già sottolineato un problema evidente di sperpero di denaro pubblico che è sotto gli occhi di tutti. Basta vedere la ricca brochure che è stata prodotta per comprenderlo. Rilevo che se si volessero fare politiche di parità e di sostegno, vi potremmo dare alcune decine di suggerimenti per spendere meglio i soldi pubblici, sempre rimanendo nel filone dei fondi dell'Unione Europea da spendere in questo settore.
C'è un altro aspetto che il Consigliere Ghiglia, correttamente, ha accennato, lo dico al Presidente del Consiglio, sarà nostra cura fare anche una formale richiesta nel merito, ed è quello del rispetto delle indicazioni del Consiglio. In teoria, questa istituzione funziona in questo modo o, almeno, in questi due anni di legislatura ho imparato che dovrebbe funzionare così. Il Consiglio regionale approva delle leggi, alle leggi seguono dei piani o annuali o triennali di attuazione delle leggi le quali hanno un finanziamento all'interno della norma finanziaria. Questo solitamente, accade.
Se si intendesse finanziare un'altra indicazione, o quella indicazione si prova a mettere in finanziaria come si fa, oppure si approva un disegno di legge. L'aspetto assolutamente grave, oltre che nel merito, ma relativamente al metodo, è che in merito a tale aspetto c'è un disegno di legge che non è mai stato approvato dall'Aula, la cui norma finanziaria non è mai stata approvata dall'Aula e i fondi sono stati stanziati.
Lo ripeto, anche se fosse un'iniziativa degna - ma tutto è, fuorch un'iniziativa degna - valutiamo questo aspetto. Anche su questo l'Ufficio di Presidenza si dovrà esprimere. La Giunta fa una delibera, stanzia 850 milioni di euro, e stanzia i fondi come vuole senza una legge di riferimento. Sarà un altro punto molto importante su cui riflettere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Sicuramente, così com'è stato richiesto dai Consiglieri, provvederemo a fornire la documentazione in oggetto.
Ci tenevo però a sottolineare due aspetti: innanzitutto, i kit non sono costati ovviamente 850.000 euro. Come ho precisato prima, si tratta di un progetto complessivo. Per quanto concerne i kit - la creazione, la stampa e l'invio - sono costati 48.000 euro, ma vi forniremo nel dettaglio tutti i costi.
Aggiungerei, inoltre, che i kit rientrano in un'iniziativa che era già stata attuata dalla vostra Amministrazione, dalla precedente Giunta: il progetto è stato ripreso e ampliato, anche in considerazione del fatto che la Comunità Europea aveva indetto il 2007 come l'anno delle pari opportunità e contro le discriminazioni, così come ha ricordato poco fa la collega Manica.
Pertanto, il progetto è stato semplicemente ampliato e rivisto. Ma era un'esperienza che questa Regione aveva già portato avanti durante la precedente Amministrazione, che noi abbiamo ritenuto opportuno riprendere.
Grazie.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

COTTO Mariangela (fuori microfono)



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Vorrei intervenire, visto che ha fornito altre comunicazioni.



PRESIDENTE

Per carità, il Regolamento è chiaro. Avete a disposizione due minuti per intervenire.
La parola alla Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Io ho visto le cifre sui giornali e sulla rassegna stampa, ma penso che siano comunque alte. Ma di questo ne discuteremo in Commissione.
Mi stupisce, però, che né la Presidente della VI Commissione né il Presidente della VII Commissione si siano espressi in merito alla richiesta di calendarizzare i lavori su questo tema per esaminare tutti i dati e verificare cosa era stato fatto in precedenza. Ricordo molto bene - in precedenza - la "Scuola delle mamme", ma quel progetto non piace più, per cui non è più attuato. Ma ne discuteremo ancora.
L'anno scorso, quando se ne discuteva, il Consigliere Boeti mi aveva assicurato che quest'anno avrebbe presentato personalmente un emendamento in tal senso per ripristinarla. Spero, quindi, che se ne ricordi. Insisto affinché in sede Commissione - mi rivolgo, quindi, alla Presidente della VI e al Presidente della VII, in sede congiunta - si possano esaminare tutti i dati, proprio perché ritengo che sia necessario.
Altrimenti chiederemo l'accesso ai dati, ma non credo che sia il caso.
Chiedo dunque a qualcuno della maggioranza di precisare se in tempi stretti è possibile questa calendarizzazione.
Avrei piacere, inoltre, di ricevere comunicazioni, prima della "Vetrina del Lingotto", in merito ai 250.000 euro per il Fondo di tutela legale per le donne che hanno subito violenza, posto che ad aprile abbiamo...



(Commenti dell'Assessore Manica fuori microfono)



PRESIDENTE

Assessore Manica, per cortesia! Se gli Assessori intendono intervenire, lo possono fare in qualsiasi momento ne facciano richiesta.



(Commenti dell'Assessore Migliasso fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia!



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, ha terminato il tempo a sua disposizione.
Assessore Migliasso, se desidera intervenire, la invito a farne richiesta! Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Molto velocemente, credo che fra i doveri di una Commissione rientri proprio quello di esaminare gli atti, di approfondirli, di studiarli e discuterli. Pertanto, in qualità di Presidente della VII Commissione, non posso che cogliere questa, come qualsiasi altra richiesta, inerente l'attività del Consiglio e della Giunta.
Non mi sono espresso prima, collega Cotto, perché ho altresì raccolto l'invito del Presidente di formalizzare gli atti, come da Regolamento.
Domani la VII Commissione si riunirà, pertanto la inviterei a riformulare la proposta in tale sede. Vorrei precisare, però, che ne ho già preso nota.
Oppure, se mi è consentito dal Regolamento prenderne nota già oggi raccolgo la proposta della Cotto e mi riprometto, insieme alla Commissione di calendarizzare al più presto questa nota informativa. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Presidente, vede che ho già avuto la prima conferma? Bastava chiedere! Ben 48.000 euro! 100 milioni delle vecchie lire, o del vecchio conio so che per voi sono pochi! - solo per il kit! 48.000 euro di kit! Questi sono i vostri progetti di integrazione: 100 milioni per i kit!



(Commenti del Consigliere Muliere fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Collega Muliere, si alzi e dica a microfono queste sue interessanti riflessioni, perché a me degli altri kit non me ne frega un tubo!



PRESIDENTE

Collega Muliere, per cortesia! Se desidera intervenire, la prego di farlo a microfono.
Consigliere Ghiglia, la prego di rivolgersi alla Presidenza.
La ringrazio.



GHIGLIA Agostino

A me dei kit citati dal collega Muliere fuori microfono me ne frega il resto di un cartone (visto che è cartone)! A me interessa che oggi avete buttato via 50.000 euro in questo, perch voi fate l'integrazione buttando via i soldi in kit.
Detto questo, prima di lunedì, prima della Vetrina - trovate voi la sede - gli Assessori vengano cortesemente in Commissione e ci riferiscano il dettaglio delle spese, delle gare, delle trattative e dei soldi spesi.
Perché da quello che abbiamo visto tra giornali e manifesti, mi sa che per i poveretti che rimangono indietro rimanga ben poco! Allora, se prima di lunedì, cortesemente, voleste fornirci il dettaglio della spesa, secondo me avremmo molto da dire. Grazie.
Non so se in sede di VII Commissione, in VI o in I... fate voi. Basta che per lunedì ci si venga a dire qualcosa.
Presidente, la pregherei di riferire la data prima dell'inizio della seduta pomeridiana, in maniera tale che anche noi possiamo sapere se la seduta di oggi può avere un iter ordinario o se deve avere un iter straordinario. Grazie.
Vorrei sapere, inoltre, se l'aria in quest'aula è particolarmente malsana, visto che il Presidente si copre con una sciarpa! Perché se è malsana chiamiamo l'ARPA e chiediamo di chiuderla, così ci trasferiamo, perché non vorrei dover prendere qualcosa!



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Ghiglia.
un senso di riguardo verso di noi da parte del Vicepresidente Peveraro, vista la sua di costipazione, per non spargere i germi nell'aula.


Argomento: Varie

Saluto del Vicepresidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "G. Bella" di Acqui Terme


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe 1° E della scuola media "G. Bella" di Acqui Terme, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
All'interno del dibattito sul piano generale, c'é stata una comunicazione di due Assessori della Giunta regionale su un'iniziativa rivolta proprio agli studenti (e non solo) delle scuole piemontesi e ci sono richieste di chiarimento da parte di alcuni Consiglieri della maggioranza e dell'opposizione.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Immigrazione - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale relativa al "kit scuola" sulle Pari opportunità (seguito)


PRESIDENTE

Prima di riprendere la discussione sul Piano Sanitario, ha chiesto la parola la Consigliere Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Anch'io voglio segnalare, naturalmente, la disponibilità ma anche l'interesse che sia discusso questo argomento in VI Commissione, quando avremo tutti i dati relativi alle iniziative che i diversi Assessorati assumono, hanno assunto e intendono assumere, per far sì che la scuola sia davvero il primo e il più importante luogo di integrazione, di pari opportunità per tutti e di educazione alla convivenza tra eguali con differenze. Perché questo è ciò che credo siano i bambini: tutti uguali, ma portatori di differenze.
Verificheremo domani mattina, in sede di Commissione, la possibilità di calendarizzare una riunione - che potrebbe essere una congiunta (immagino) perché mi sembra che ripetere le stesse cose in due Commissioni non corrisponda ad una sana economia di tempo - per affrontare questo tema, che immagino non verterà soltanto sul kit, ma di come questo kit si inserisca in una più ampia programmazione di attività, di sostegno e di sopporto alle scuole e, parlando di scuole, anche degli insegnanti, dei bambini e di delle loro famiglie, quindi anche dei genitori.
Mi associo, pertanto, a quanto ha già detto il collega Bossuto.
Domani mattina provvederemo, in sede di Commissione, a verificare la possibilità di calendarizzare questo incontro, possibilmente congiunto.



PRESIDENTE

La ringrazio Consigliera Pozzi. Informo i colleghi che in base all'articolo 26 del nostro Regolamento "Il Presidente convoca la Commissione, sentito il Vicepresidente, e ne fissa l'ordine del giorno dandone comunicazione". Quindi, è tutto all'interno di quanto previsto dal nostro beneamato e rispettato Regolamento del Consiglio regionale del Piemonte.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (seguito)


PRESIDENTE

Possiamo tornare alla discussione sul Piano Socio Sanitario.
L'emendamento rubricato n. 81 è stato già illustrato dal Consigliere Burzi nella precedente seduta di Consiglio.
L'Assessore Artesio ha già espresso parere negativo.
Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 81, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario Ricordo che il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 29 presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Toselli: dopo l'ultimo capoverso, del punto 4.2.1. pag. 137, La persona/il cittadino/il paziente, è aggiunto il seguente: "In questo contesto possono essere valutate, inoltre, terapie integrative rispetto alle cure clinico terapeutiche, quali la terapia assistita dagli animali, pet therapy, la gelotologia, o terapia del sorriso e la musicoterapica. Per ognuna di queste terapie, esperimenti ed esperienze positive hanno dimostrato l'importante supporto fornito alle cure mediche poiché in grado di modificare positivamente lo stato psico-fisico dell'organismo umano".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento non comporta eccessivo aumento di spesa. Sul territorio queste terapie sono già applicate. Pensiamo che sia giusto dare dignità proprio nel Piano Socio Sanitario alla pet therapy.
Chiediamo di aggiungere questa frase: "In questo contesto possono essere valutate, inoltre, terapie integrative rispetto alle cure clinico terapeutiche, quali la terapia assistita dagli animali, pet therapy, la gelotologia, o terapia del sorriso e la musicoterapica." A questo proposito, ricordo l'associazione di volontariato che lavora nell'ospedale di Biella "Naso rosso" che applica la terapia del sorriso.
Cito l'ospedale di Biella per far sapere che ho girato non solo le case di riposo, ma anche gli ospedali di tutta la Regione.
Per ognuna di queste terapie, esperimenti ed esperienze positive che ci sono, credo che poter scrivere questo emendamento nel Piano Socio Sanitario sia veramente dare un riconoscimento, dare dignità a quello che già avviene sul territorio.
Quante volte, nel ringraziare i volontari, noi politici abbiamo detto: "Vi ringraziamo perché voi anticipate le risposte ai bisogni della gente.
Noi come Istituzioni veniamo dopo." Questo è proprio quanto avviene nelle case di riposo e negli ospedali: anticipare le risposte ai bisogni della gente (il bisogno di un sorriso, il bisogno di musica come terapia, il bisogno dell'affetto degli animali).
So che l'Assessore Artesio è sempre stata sul territorio, non è lontana da questi problemi ed ha visto progetti sperimentali finanziati anche dalla Regione Piemonte proprio per aiutare questo volontariato che anticipa le risposte ai bisogni.
Allora, oggi come oggi, è possibile fare un monitoraggio di questi progetti, valutare la loro positività, sentire proprio da parte dei vari dirigenti di ASL, di case di riposo, di associazioni per cittadini diversamente abili quali risultati hanno prodotto e, di conseguenza, dare dignità nel Piano Socio Sanitario.
Qualcuno dice che il Piano Socio Sanitario è un po' il libro dei principi, dei desideri. Allora, non scriverlo lì significa ignorare un'attività che sul territorio viene già applicata.
Quindi, noi l'abbiamo scritto per venire incontro a tutte le esigenze che immaginiamo l'Assessore ha. L'abbiamo scritto con molta per cautela proprio perché desideriamo possa essere accolto.
Abbiamo scritto "In questo contesto possono essere valutate, inoltre" proprio per dire incominciate a scriverlo sul Piano Socio Sanitario guardate alla realtà esistente sul territorio, ai benefici che questa progettualità ha prodotto per i nostri cittadini più deboli; in questo caso ci riferiamo sia ricchi che ai poveri perché, è stato detto, anche il ricco quando è in ospedale è molto povero.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, do la parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

La Consigliera Cotto sa di fare degli interventi che richiamano corde e sentimenti che mi appartengono. Vorrei dire, ad esempio, che conosco l'applicazione di questa terapia assistita dagli animali, per averla vista applicata e anche sostenuta a livello di RSA Torinesi; così come la terapia del sorriso che alla ASL 4 ha visto alcune esperienze pratiche; infine, la musicoterapia la vediamo applicata anche in particolari condizioni di non vigilanza dei pazienti.
Quindi, nonostante si stia parlando di argomenti che conosciamo e che comunicano alla nostra sensibilità, il particolare contesto del Piano Socio Sanitario richiede delle modalità che sono diverse da quelle degli interventi di sostegno all'attività delle associazioni che realizziamo in assistenza, piuttosto che le procedure che vengono applicate nell'ambito di un complesso di interventi terapeutici, anche nei contesti ospedalieri o di residenza sanitaria.
Il capitolo di cui stiamo parlando e per il quale si propone questa integrazione fa riferimento allo studio attuato attraverso l'ARES sulle medicine non convenzionali. Non a caso, sotto al titolo, vengono declinate in maniera molto precisa quali sono le pratiche alle quali si fa riferimento: agopuntura, fitoterapia e omeopatia. Queste sono riconosciute anche all'interno degli indirizzi nazionali come pratiche attuabili nel sistema sanitario nazionale.
cosa diversa, evidentemente, dall'insieme di pratiche che configurano un intervento di carattere socio-assistenziale di umanizzazione o anche prassi terapeutiche di carattere più sanitario, ma che non rientrano ancora diversamente da quel che è citato - nei protocolli d'intervento.
Collocare tali temi in questo ambito e svolgere un'azione di equiparazione, al di là del giudizio di utilità che noi facciamo, è un po' ardito in uno strumento di tipo sanitario, quindi sull'emendamento mi esprimo in modo negativo.
Tuttavia posso ritenere necessario - e questo lo assumo come impegno chiedere, ad esempio all'ARES, di fare delle valutazioni rispetto alla fondatezza in termini di letteratura scientifica e di valutazioni rispetto alle prassi di esperienza, quindi ai dati empirici, su queste modalità affinché si possa eventualmente, anche nella programmazione che la Giunta regionale attraverso la sanità e l'assistenza propone all'ARES come lavoro istruttorio annuale, fare un approfondimento su tali esperienze che ne dia una dimensione scientifica e di validità più diffusa.
In sostanza, sull'emendamento il parere è negativo, sull'intenzione invece è positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 29, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Passiamo ora alla votazione nominale del subemendamento rubricato n. 82 già illustrato nella seduta precedente sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Subemendamento n. 56 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta Boniperti e Ghiglia: al capitolo 4, paragrafo 4.3.2, dopo l'ultimo capoverso a pag. 165 aggiungere il seguente capoverso: "I distretti sanitari, nella volontà di garantire efficienza ed economicità, possono negoziare ed acquistare pacchetti di: assistenza e cure, servizi sanitari e tecnologie diagnostiche per assicurare il raggiungimento degli obiettivi stipulando convenzioni con strutture pubbliche e private accreditate, presso qualunque ASL della Regione Piemonte in grado di garantire i servizi ed i prezzi migliori".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Questo emendamento, come altri presentati dal nostro Gruppo consiliare ha la finalità di inserire un po' di efficienza ed economicità in più all'interno della gestione della sanità piemontese, in particolar modo rispetto ai distretti sanitari, i quali oggi sono obbligati ad avere come referente verso il quale acquistare dei servizi le ASL di riferimento.
vero che, se verrà approvata la delibera n. 162, le ASL saranno ampliate e quindi i soggetti verso i quali fare questo tipo di intervento saranno - in alcuni casi, in molti altri no - maggiori, ma è altrettanto vero che in questo modo, da una parte, non si consente ai distretti di fare non soltanto economie, ma soprattutto di garantire prestazioni, magari in tempi più celeri a parità di prestazioni, e, dall'altra parte, si lasciano assolutamente tranquille alcune ASL piemontesi, avendo le stesse la certezza che un numero molto grande di servizi che erogano avranno sempre un soggetto fruitore.
Si tratta di una sorta di vero e proprio monopolio. Per esempio, la futura (se la delibera verrà approvata) ASL 2 avrà 5 distretti al proprio interno, ma avrà due ospedali, i quali sapranno che avranno comunque un bacino di acquisto in termini di prestazioni, di prodotti sanitari e di quant'altro garantito, quindi non saranno neppure tesi a migliorare quelle che sono le loro prestazioni o le tempistiche di offerta dei servizi, in quanto non si introduce un principio che è di concorrenza all'interno del pubblico o, qualora questo sia necessario, all'interno dei soggetti privati accreditati.
Noi crediamo che inserire questo principio sarebbe particolarmente importante in primo luogo per i pazienti, perché potrebbero avere servizi migliori e magari in tempi più ragionevoli; in secondo luogo perché si garantirebbe - secondo noi - oltre una miglioria in termini di prestazioni anche una possibile economia, che non vuol dire soltanto spendere di meno perché ci sono dei tabellari regionali prestabiliti, ma vuol dire impegnare un numero di personale minore rispetto ad alcune partite oppure un'economia nei confronti dei cittadini piemontesi che devono, oltre che attendere meno una prestazione, anche non dover fruire, come in alcuni casi accade, invece di soggetti privati.
Ovviamente quest'emendamento, come altri che abbiamo presentato individua una filosofia non soltanto di Piano socio-sanitario, ma anche di gestione della sanità piemontese che non trova alcun riscontro all'interno di questo Piano. In sostanza, non vi è la possibilità di mettere in concorrenza soggetti pubblici fra loro per garantire migliori servizi ai cittadini; piuttosto si cercano economie non tanto nella riduzione di posti letto o di servizi che noi riteniamo con l'accorpamento delle ASL verranno accorpati, senza cercare invece un'efficienza, anche di carattere economico, in una miglioria dei servizi che si vanno ad offrire ai cittadini.
Di nuovo questo emendamento, come altri che abbiamo presentato, ha in sé i due principi che hanno ispirato molti degli emendamenti presentati dal nostro Gruppo, cioè mantiene tanto il principio di una sanità più efficace nei confronti dei cittadini quanto il principio di un potenziale risparmio economico per la sanità stessa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Questo emendamento è stato oggetto di ripetuti approfondimenti anche in seno anche alla Conferenza dei Capigruppo, oltre che in riunioni informali.
Il comportamento dei distretti, anche in ordine alla loro autonomia contabile e gestionale, è normato dalla legge 833, pertanto non vi sono atteggiamenti delle deliberazioni regionali che possono contrastare con gli indirizzi legislativi.
Una questione, però, va detta in modo molto chiaro. Che è curioso che si ragioni sulla necessità di procedere per funzioni sovrazonali quando si parla di procedure di acquisto di beni e di servizi, con ciò immaginando che l'economia di scala di area media permetta dei risparmi e permetta dei controlli e poi si possa immaginare che invece un'articolazione a oggi di 65 Distretti possa produrre esiti di efficacia e di efficienza facendoli diventare 65 stazioni appaltanti o 65 centri di costo.
Quindi, dal punto di vista della filosofia di efficienza e di efficacia, non sembra questa l'indicazione preferibile. Altro tema è laddove si veda la questione da un punto di vista di governo del mercato ribaltando completamente l'approccio, vale a dire di avere una committente unica che riesca ad acquistare prestazioni migliori, e si pensi che la concorrenza debba effettuarsi non tra i fornitori, ma tra le centrali appaltanti, cioè che la concorrenza tra le ASL per procacciare le funzioni necessarie al Distretto sia uno strumento di regolazione.
L'uno e l'altro approccio non ci trovano convinti, anche perch attribuiamo al Distretto una funzione di regia del coordinamento delle cure primarie, che dovrebbe dispiegarsi maggiormente nella costruzione delle relazioni professionali e della rete dei servizi al cittadino piuttosto che enfatizzarne il ruolo di centri di acquisto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 56).



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. In realtà l'emendamento non muta nulla rispetto a quanto esiste oggi, dà solo maggiori possibilità.
Il Distretto della Circoscrizione 9, piuttosto che quello della Circoscrizione 8 o altri possono accedere a più aziende ospedaliere all'interno della singola ASL, e con l'accorpamento ciò riguarderà più ospedali o più aziende ospedaliere. Questo fa sì che i Distretti oggi svolgano esattamente la funzione di stazione appaltante, ovviamente per un numero limitato di servizi, quelli che deve erogare il Distretto. In sostanza, è una funzione che già svolgono e che ancor più svolgeranno con l'accorpamento delle ASL, per cui non si modifica nulla rispetto all'esistente.
L'unica cosa che si modifica è che, se per l'ottenimento di una protesi piuttosto che per l'ottenimento degli esami di laboratorio, un'ASO o un ospedale è in grado di dare risposte in termini più veloci e magari economicamente migliori, noi crediamo che questo debba essere attuato.
ovvio che il Distretto 2 dell'ASL 1 non andrà a fare una proposta all'ASL di Mondovì; o meglio, lo può anche fare, ma è il mercato che regola queste cose, per cui se io devo portare degli esami a Mondovì e farmeli portare indietro, è ovvio che avrò una diseconomia e i Direttori di Distretto, che queste cose le conoscono bene, non lo farebbero.
Ma vi sono altri due aspetti che noi non indichiamo all'interno dell'emendamento. Il primo è il fatto che le ASL o le ASO non abbiano garanzie di vendita. Perché, attenzione, noi parliamo dei Distretti delle ASL e delle ASO come se fossero soggetti eterei, ma in realtà sono soggetti che acquistano e vendono servizi, saranno sanitari, ma acquistano e vendono servizi.
I Distretti acquistano e vendono anche servizi socio-assistenziali sanitari, perché in molti casi un centro grosso di spesa è legato non tanto all'assistenza sanitaria, ma all'assistenza assistenziale (pensiamo a tutta quella che è l'assistenza nei confronti degli anziani).
L'altro aspetto, che non è inserito ma che noi indichiamo all'Aula e all'Assessore, è quello relativo ai centri di costo. Io credo - ed è un altro punto che il Piano non affronta - che fino a quando non avremo dei centri di costo definiti, e per definiti si intende i residenti che abitano all'interno di una singola ASL o di un singolo Distretto, si creano i centri di costo tanto che questi si curino nel Distretto in cui sono residenti o nel Distretto di fianco. Perché oggi - l'Assessore lo sa bene molti colleghi lo sanno bene - non è così, cioè oggi, se io che sono residente in borgata Parella mi faccio curare da un Distretto sanitario della Circoscrizione 3, quindi di un'ASL che ancora oggi non è (e non lo sarà neppure in futuro) legata alla mia ASO, io rappresenterò un centro di costo per quel Distretto e non rappresenterò un centro di costo per il mio Distretto, che in qualche modo dovrebbe farsi carico di pagare o meno qualunque esame diagnostico o meno io abbia fatto.
Questo cosa comporta? Comporta l'impossibilità di verificare quali sono i centri di costo e anche l'impossibilità di verificare qual è la capacità gestionale dei Direttori di Distretto, che certamente hanno la funzione che ricordava l'Assessore, ma incidentalmente - perché lo fanno - sono anche soggetti che acquistano dei servizi da soggetti terzi.
una cosa che esiste, non possiamo far finta che ciò non accade, e allora credo che, tanto con questo emendamento quanto con il secondo aspetto che ricordavo, se il Piano avesse affrontato in modo organico questi due aspetti, avremmo saputo quali sono le singole spese per ogni Distretto sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Credo che questo emendamento vada assolutamente votato. Ritengo infatti, che bisogna distinguere da un lato le direttive di carattere generale o le concertazioni nel momento in cui si vanno a fare le gare o si individuano eventuali forniture di beni o di servizi, dall'altro la necessità di riconoscere una certa autonomia ai Direttori di Distretto sanitario per risolvere e affrontare determinate punte di richiesta di prestazioni. In quest'ultimo caso, infatti, qualora si dovesse stare all'interno di percorsi predefiniti, si rischia di non essere in grado di rispondere adeguatamente e tempestivamente alle esigenze dei cittadini.
Di conseguenza, credo che le argomentazioni dell'Assessore in termini di programmazione possono avere indubbiamente la loro validità. Pur tuttavia, sia in considerazione della responsabilità attribuita ai Dirigenti e ai Direttori dei Distretti sia per la retribuzione che viene loro riconosciuta credo che sia possibile affidare loro, entro determinati margini di budget, alcune possibilità di individuare sul mercato delle prestazioni o dei servizi eventuali soluzioni in grado di fronteggiare liste di attesa o casi di assoluta richiesta di urgenza.
Quindi, io ritengo che l'emendamento sia stato adeguatamente motivato da parte dei proponenti e dunque, per quanto ci riguarda, lo voteremo senz'altro favorevolmente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 56, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 5 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio regionale ai docenti e studenti della Scuola media "G. Bella" di Acqui Terme


PRESIDENTE

Informo i colleghi che stanno assistendo ai nostri lavori gli allievi della Scuola Media "G. Bella" di Acqui Terme, classe II E, che saluto insieme ai loro insegnanti.
Ragazzi, stiamo discutendo il Piano socio-sanitario regionale, che riguarda tutti i cittadini piemontesi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161, inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo all'emendamento rubricato n. 30 presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Toselli: Subemendamento rubricato n. 30 presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Toselli: dopo il 16° capoverso, del punto 4.5.3.1. pag. 189, "La tutela della salute della popolazione anziana", è aggiunto il seguente: "A tal fine è opportuna l'istituzione di un 'Fondo unico per anziani non autosufficienti' in cui sono stanziati i fondi necessari per le azioni e gli interventi a sostegno degli anziani non autosufficienti".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto per l'illustrazione; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Sono certa che i bambini di Acqui che ci ascoltano sapranno comprendere questo discorso sul fondo unico per i non autosufficienti, perché in tutte le case c'è un nonno, c'è uno zio o c'è il parente dell'amico che ha dei problemi di non autosufficienza; c'è un problema per le famiglie che devono accudire queste persone.
Quindi, c'è veramente la necessità di arrivare ad istituire un fondo unico per gli anziani non autosufficienti.
Ci avevamo provato nel 2004; lo ricorderanno i Consiglieri Ronzani Muliere e gli altri che erano presenti. Avere stanziato 20 milioni di euro per gli anziani non autosufficienti è stata una grande battaglia, in modo da ridurre le liste di attesa, sostenere le rette delle case di riposo e l'assistenza familiare e domiciliare.
Noi siamo tutti d'accordo nel dire che gli anziani devono poter continuare ad abitare nelle loro case. Ci rendiamo però conto che non tutte le famiglie sono in grado di assistere il loro congiunto; sappiamo anche che ci sono persone che non hanno più famiglia oppure sono in difficoltà perché abbiamo anche anziani ultranovantenni che a loro volta hanno figli anziani e stanchi.
Questo problema non può solo trovare delle parole di comprensione, ma deve vedere realizzate iniziative precise. Da parecchio tempo, il Governo parla di approvare una legge per istituire il fondo per gli anziani non autosufficienti, ma non si fa nulla di concreto. Ricordiamo il Governo Berlusconi, il Governo Prodi: tutti si pongono il problema.
Noi siamo preoccupati, perché non sappiamo quando e come sarà istituito questo fondo. Non sappiamo se sarà istituito mettendo nello stesso calderone i soldi per l'assegno di accompagnamento - e in questo modo rischiamo veramente di fare il gioco delle tre carte - o se ci saranno finanziamenti nuovi dallo Stato.
Noi, però, come Regione abbiamo già un capitolo per gli anziani non autosufficienti; un finanziamento di 14 milioni di euro era stata l'ultima conquista dell'ultimo bilancio della Giunta Ghigo nella scorsa legislatura.
Crediamo che scriverlo nel Piano Socio Sanitario sia molto importante prevedendo che in questo fondo confluiscano tutti i finanziamenti che riguardano le integrazioni per le rette nelle case di riposo.
Sappiamo che molte persone sono di nuovo in lista di attesa, quelle liste di attesa che un po' avevamo ridotto con un intervento di tutto il Consiglio regionale. Forse è nuovamente il momento di "fare squadra", tutti insieme, di fare la politica delle "e" - quella che ricordava ieri l'Assessore Artesio - e non quella delle "o".
Visto che siamo tutti d'accordo e la maggioranza ... A me spiace che l'Assessore alle politiche sociali si arrabbi così e vada a protestare presso i banchi, come se l'anno scorso non avessimo fatto niente disturbando anche gli interventi.
Assessore, legga il regolamento: lei, dopo, mi risponde. Avete il coltello dalla parte del manico! Noi siamo una povera minoranza e non abbiamo bisogno che lei aizzi le sue truppe, perché può ottenere l'effetto contrario.
Loro sanno benissimo come comportarsi. Anzi, chiederei all'Assessore alla sanità, eventualmente, di fare qualche lezione di sostegno sul comportamento in Aula. Le faccio i complimenti, Assessore alla sanità: lei è qui solo da settembre, ma ha capito la dinamica dell'Aula e la rispetta.
Noi non possiamo che complimentarci per questo suo comportamento, che penso sia stato anche molto di aiuto per la soluzione di queste problematiche del Piano Socio-Sanitario.
Essere sempre "contro", commentare ogni cosa che la minoranza dice non aiuta a raggiungere quel clima necessario. In questa sede, noi possiamo argomentare come meglio crediamo, con tutti i nostri limiti e le nostre deficienze. Noi li riconosciamo. Tuttavia, Presidente, riteniamo che sia intollerabile - e già in Commissione abbiamo avuto modo di dirlo - il comportamento di quegli Assessori che borbottano ed aizzano.
Vedo anche l'espressione dei colleghi Consiglieri di sopportazione e di rassegnazione.
Per la dignità dell'Aula, credo che gli Assessori - che già sono presenti poche volte - debbano rispettare il proprio ruolo, soprattutto se si parla di un argomento così grave, un argomento che se si intervistasse qualsiasi cittadino, sarebbe evidente che non è risolto.
Non è certo con l'arroganza che si risponde ad un problema che mette in ginocchio tante famiglie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Io penso esista una questione di merito e una questione di forma. In questo momento, stiamo discutendo dello strumento formale che darà possibilità di agganciare indicazioni operative.
Nel merito, la collega Cotto ha avuto modo, nelle Commissioni, in questi anni, di verificare l'andamento dell'impegno della Giunta regionale in ordine ai provvedimenti di riduzione delle liste di attesa per l'inserimento residenziale, per il quale è in corso di predisposizione un ulteriore atto deliberativo che stanzia ulteriori 20 milioni di euro, così come di verificare nel bilancio l'implementazione del fondo - iscritto nei capitoli della collega Migliasso del bilancio dell'assistenza - dagli originari 14 agli attuali 23 o 25 milioni di euro.
Non ho scorporato gli interventi che le singole ASL, anche su indicazione dell'Amministrazione regionale, impegnano per la parte sanitaria dell'integrazione per la non autosufficienza, sia che si svolga a domicilio sia che si svolga nelle strutture residenziali.
Quindi, stiamo procedendo, credo con comuni intenti; poi si pu divergere sulle scelte di affidamento dei servizi o la specializzazione professionale, ma da questo punto di vista non credo esistano elementi di dissenso su quello che è necessario fare.
Se questa necessità debba essere compresa in un istituto quale quello del fondo unico per gli anziani non autosufficienti, nutriamo - ad oggi delle perplessità. Perplessità rispetto al fatto di iscrivere in uno strumento di programmazione, che ha il valore di un triennio, una scelta ed un'opzione che sono ancora fortemente condizionati dagli elementi di conoscenza della modalità con la quale sarà applicata la legge nazionale di cui abbiamo visto circolare alcuni testi. La direzione sembra essere quella di istituire un fondo unico, stanziando, per il momento, la competenza di parte socio-assistenziale, al fine di alleviare i Comuni nelle operazioni di ristoro che compiono per le persone che non hanno condizione economica, ma non ci sono indicazioni in ordine alla competenza di parte sanitaria.
In questo momento e in questo strumento, non siamo disponibili ad istituire il fondo unico per gli anziani non autosufficienti, non perch non riconosciamo e ci distinguiamo dall'indicazione di necessità che qui è stata fatta, ma perché riteniamo che lo strumento formale nulla aggiunga alla volontà e all'intenzione di operare che stiamo dimostrando nei fatti e che sia prematuro rispetto ad un indirizzo nazionale non ha ancora compiuto.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intervengo per dichiarazione di voto e per ringraziare l'Assessore Artesio per la risposta, e per aver capito che il fondo unico per gli anziani non autosufficienti non riguarda solo il sociale, altrimenti non sarebbe un fondo unico. Questo è evidente, e quindi mi sembra ovvia la competenza.
La sua riposta è anche giusta, in un momento in cui aspettiamo dal Parlamento la legge sul fondo unico; siamo quindi in un momento di attesa.
Sarebbe interessante comunque conoscere i dati - non è così semplice in passato non siamo mai riusciti a conoscerli bene - sulle risorse che le singole ASL spendono per gli anziani non autosufficienti, sia per quanto riguarda l'integrazione delle rette nelle case di riposo, sia nella compartecipazione dell'assistenza domiciliare e nella compartecipazione dell'assegno di cura. Sappiamo che abbiamo un Piemonte a macchia di leopardo: ci sono ASL che insieme ai consorzi socio-assistenziali intervengono anche per questi servizi e altre che non lo fanno.
Sembra facile conoscere questi dati, devo ammettere, sempre per parlare dei propri limiti e delle proprie deficienze che, in passato, quando rivestivo la carica di Assessore, non ero riuscita ad ottenerli. Insistiamo tutti insieme, senza arroganza, senza supponenza, sapendo che siamo qui prima di tutto per risolvere i problemi dei nostri concittadini specialmente su questi argomenti.
La ringrazio per la risposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 30, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario Ricordo che il numero legale è 30.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 19 presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera Toselli: Iniziative a sostegno di malati di Alzheimer (p. 190). Da inserire al fondo del punto 4.5.3.1. "La tutela della salute della popolazione anziana". "Per quanto riguarda la salute di anziani con percorsi specifici riguardanti i disturbi cognitivi (persone affette da deterioramento cognitivo comportamentale nell'evoluzione della malattia di Alzheimer e sindromi correlate) la cui problematicità viene riconosciuta in questo contesto per gli aspetti connessi alla perdita di autosufficienza, che rappresenta il minimo comune denominatore delle patologie collegate all'invecchiamento la Giunta regionale, entro 180 giorni dall'approvazione del presente documento, adotta un provvedimento regionale specifico che riconosca la malattia di Alzheimer quale patologia a sé stante, causa di disabilità della persona, indipendentemente dall'avanzamento dell'età e dalla presenza di altre patologie, e che individui gli strumenti necessari alla cura e all'assistenza specifica del malato di Alzheimer e dell'affetto da demenza senile. Il provvedimento regionale prevederà inoltre la creazione di un'apposita rete assistenziale a favore degli affetti da malattie senili in relazione alle differenti necessità di protezione sociale, sanitaria e socio sanitaria, che favorisca il mantenimento delle possibilità di cura a casa dalla persona malata mediante la disponibilità di interventi domiciliari e di ricoveri temporanei semiresidenziali e residenziali, già esplicitamente previsti nella normativa regionale relativa e, nel contempo preveda la disponibilità di interventi assistenziali di complessità più elevata di quella domiciliare per gestire l'evoluzione della malattia associata a periodi di disturbi comportamentali o psicotici, da erogarsi nei centri diurni Alzheimer e Nuclei Alzheimer".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
un emendamento che abbiamo già discusso in Commissione. L'Assessore ha dichiarato la sua disponibilità ad accoglierlo. È un emendamento che abbiamo scritto e riscritto, visto e rivisto sulle iniziative a sostegno dei malati di Alzheimer (sappiamo cosa significhi avere un malato in casa).
Poiché l'emendamento è stato accolto, non mi dilungo molto.
Tuttavia, vorrei dare un suggerimento.
Poiché c'erano adempimenti relativi ad un accordo che avevamo fatto con i Sindacati, con il Comune di Torino - il Consigliere Lepri ricorderà la delibera n. 17- in cui si prevedeva anche una delibera che, in parte risolveva per la parte residenzialità questo problema, l'Assessore potrebbe vedere quella delibera che è già pronta e, nel frattempo, ampliare il discorso su questo emendamento che l'Assessore ha già dichiarato la disponibilità ad accogliere.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio per il parere della Giunta.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 19, sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è 29.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.53)



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