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Dettaglio seduta n.249 del 16/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Robotti.


Argomento: Gruppi consiliari

b) Costituzione Gruppo consiliare "Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo". Modifica composizione del Gruppo consiliare "Democratici di Sinistra"


PRESIDENTE

Con deliberazione n. 138, del 15/10/2007, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che, dalla data del 15/10/2007, si è costituito, ai sensi dell'articolo 13, comma 2 bis, primo periodo del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Gruppo consiliare "Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo", composto dal Consigliere Piergiorgio Comella, che ne assume le funzioni di Presidente, e dal Consigliere Sergio Cavallaro, con funzioni di Vicepresidente.
Il Gruppo consiliare Democratici di Sinistra passa, quindi, da 15 a 13 Consiglieri.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 17, 18 19, 20, 24, 25 e 31 luglio 2007, nonché 1, 2 e 3 agosto 2007.
Saranno posti in approvazione nel corso della prossima seduta consiliare.


Argomento: Variazioni di bilancio

d) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 3 ottobre 2007, ha trasmesso, in ottemperanza alla legge regionale n. 7/2001, n. 15 deliberazioni di variazione al bilancio di previsione del 23 luglio 2007 e n. 7 deliberazioni del 30 luglio, n. 6 deliberazioni del 3 agosto, n. 1 deliberazione del 10 settembre, n. 2 deliberazioni del 17 settembre.
Gli allegati di tutte queste materie sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alla richieste dei Consiglieri Ghiglia, Burzi e Rossi di una comunicazione della Giunta regionale in merito a quanto emerso nella trasmissione Report del 14 ottobre 2007


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Vorrei l'attenzione del Vicepresidente della Giunta, il quale - immagino - oggi, attendendo queste richieste di comunicazioni, che peraltro ho inviato ieri per iscritto alla Presidente Bresso, si è vestito in maniera seria, per dimostrare che lui capisce di finanza pubblica.
E allora, per dargli modo di...



(Il Presidente richiama il Consigliere Ghiglia)



GHIGLIA Agostino

Ho detto qualcosa di male, Presidente? Cosa mi rimprovera? Ho detto che capisce di finanza pubblica, ho mica detto il resto! Aspetti un attimo! Mi sgridi per quello che dirò, non per quello che ho detto fino ad ora, che potrebbe addirittura sembrare un complimento! Stia tranquillo che posso peggiorare! Poiché non voglio peggiorare, mi limito a chiedere, prima dell'inizio della seduta ordinaria, una relazione dettagliata dell'Assessore Peveraro su quanto è stato riferito dalla trasmissione Report, un paio di giorni fa sulla televisione dei comunisti - RAI 3 - quindi, sicuramente, non pregiudizialmente ostile a tutte le Amministrazioni di sinistra che governano in Italia, rispetto agli strumenti di finanza derivata che sono stati attivati, non dal Comune - non è il caso nostro, noi ne abbiamo discusso ieri, ma non ci hanno convinto - ma dalla Regione Piemonte.
Credo, Presidente, che non ci sia nulla di male e che sia un atto di trasparenza e chiarezza nei confronti di quei milioni di cittadini italiani e quelle migliaia di cittadini piemontesi che hanno avuto l'impressione solo questa - che i loro soldi vengano messi a rischio eccessivo sul rosso e sul nero, più che con strumenti seri di garanzia per le finanze pubbliche.
Chiediamo semplicemente, come ho anticipato ieri in una lettera inviata alla Presidente Bresso, una comunicazione della Giunta, sulla quale ovviamente, ci riserviamo degli interventi di merito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Sono solo parzialmente d'accordo con quanto chiesto dal collega Ghiglia. Evidentemente, se la Giunta ha qualcosa da dire su questo e altri argomenti, noi la ascoltiamo sempre volentieri e, poi ovviamente, secondo le cose che dirà, esprimeremo delle valutazioni.
Nel caso specifico, devo dire che francamente trovo pochissimo da ridere. Credo che la trasmissione di domenica, che non è altro che la conclusione, per chi ha letto i quotidiani che si occupano di questa materia - alludo, per esempio, a Il Sole 24 ore, quindi non a quotidiani che abbiano un'intonazione squisitamente politica, perché il problema è anche eminentemente tecnico - della vicenda con toni giornalistici, che certamente hanno impressionato non chi di queste cose era già in parte convinto, ma probabilmente alcuni spettatori che su queste materie sono meno preparati o hanno avuto modo di seguirle meno.
Quindi, ascoltiamo volentieri, se e nella misura in cui la Giunta ha qualche cosa da dirci sull'argomento, ma pretendiamo precisamente di più.
Non a caso, abbiamo chiesto una Commissione d'indagine e non a caso l'abbiamo anticipata informalmente ieri alla Presidenza del Consiglio e ad alcuni colleghi di maggioranza, perché riteniamo che non sia un interesse precipuo dell'opposizione, ma un dovere di tutti i Consiglieri.
Evidentemente, noi lo esercitiamo in questo momento dai banchi dell'opposizione, ma riteniamo che sia un dovere - lo sottolineiamo - di tutti i Consiglieri comprendere i meccanismi, in questo caso della Regione Piemonte, ma eventualmente anche di altre Istituzioni.
Questo può essere un contributo non inutile di conoscenza evidentemente utilizzando delle forme di esperienza non sempre così facilmente reperibili all'interno dei nostri curriculum; c'è chi è un modesto ingegnere, e quindi fa fatica - come gli è stato ricordato - a comprendere le procedure di indebitamento; c'è chi ha altre formazioni.
Noi riteniamo indispensabile comprendere, con una ragionevole urgenza perché ci sembra che la materia sia importante di per sé e abbia delle immediate ricadute su alcune delle leggi che questo Consiglio nel prossimo futuro dovrà toccare. Alludo all'assestamento di bilancio e, soprattutto al bilancio preventivo, che, come tutti i bilanci, parte dalla disponibilità delle entrate, dai livelli di indebitamento, onde poi discutere magari anche litigare, sull'utilizzo delle stesse.
Qui è messa in discussione - ripeto - con toni che sono chiaramente in grado di impressionare molti, la trasparenza delle procedure, l'efficacia e il rischio delle stesse.
Allora, non ho nessuna difficoltà a dire che spero che adesso si sia convinti tutti di una cosa che noi dicevamo alcuni mesi fa: oggi si fanno debiti che verranno pagati dai nostri nipoti. L'importante è saperlo, ci piacerebbe che i nipoti ne fossero coscienti, ma, non essendo i nipoti presenti, credo che i genitori e i nonni dei nipoti dovrebbero occuparsene.
Ci dispiace che ci sia una riluttanza - uso il termine riluttanza alla trasparenza delle informazioni. Non ci piace che a quello che è un diritto dei Consiglieri - noi lo riteniamo un diritto di tutti i cittadini di conoscere cosa si fa dei denari pubblici - perché si sta parlando di denaro pubblico - che per noi è un diritto anche sancito da leggi - non vorrei appellarmi ai diritti dei Consiglieri, ma al normale buonsenso - si opponga il silenzio. C'è bisogno dell'ok dei contraenti.
La trovo una riluttanza quantomeno discutibile e mi fermo su delle valutazioni che spero non vogliano appesantire inutilmente il clima, e infine sulla rischiosità.
Le procedure scelte, nella loro complessità, usano una modalità di copertura che è a sua volta oggetto di rischio. Mi interessa poco sapere se vinciamo o perdiamo; mi interessa che la valutazione del rischio di utilizzo di denaro pubblico venga fatta per tempo, in maniera trasparente da chi ne ha la competenza, ma soprattutto la responsabilità.
Proprio per questo motivo, abbiamo chiesto una Commissione d'indagine e attendiamo con pazienza che intorno a questa richiesta il Presidente del Consiglio e l'Aula decidano.



PRESIDENTE

Naturalmente, la richiesta pervenuta da parte del Gruppo consiliare di Forza Italia relativa all'istituzione di una Commissione speciale con poteri di indagine conoscitiva sarà oggetto di trasmissione formale alla Commissione competente per l'eventuale deliberazione. Ovviamente, sarà mia cura socializzare rispetto alla Conferenza dei Capigruppo questa richiesta.
La parola al Presidente Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, per non perdere tempo prezioso, condivido in pieno quanto detto dal collega Capogruppo Burzi. Anche noi, come Gruppo della Lega Nord, ci associamo alle stesse richieste e, in particolare, vorremmo capire lo stato dei fatti dalla viva voce dell'Assessore Peveraro.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente ai contratti di mutuo sottoscritti dalla Regione Piemonte


PRESIDENTE

L'Assessore Peveraro ritiene di intervenire sulle questioni sollevate.
La parola all'Assessore Peveraro per lo svolgimento delle comunicazioni.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Signor Presidente, intervengo volentieri anche perché ritengo necessario e opportuno specificare e dettagliare. Mi scuserete se mi dilungherò un po' e, magari, farcirò il mio intervento anche di alcuni aspetti tecnici. Poiché credo siano stati questi ultimi ad aver attirato l'attenzione, forse, è opportuno che almeno il Consiglio venga informato poi, ovviamente, ci saranno altre sedi dove verranno illustrate, spiegate e dettagliate le caratteristiche di questa operazione. Peraltro l'informazione è relativa ad un'emissione che è stata già oggetto di discussioni sia in Aula sia in Commissione, a fronte della quale avevamo precisato in tutti i termini quali erano le caratteristiche specifiche.
Prima di entrare nel merito delle caratteristiche dell'operazione credo che il punto di partenza debba essere il quadro generale in cui l'operazione di finanziamento di fine 2006 si è svolta. In particolare come abbiamo già ricordato, era ed è, per certi versi, una situazione finanziaria della Regione Piemonte piuttosto complicata.
In questo poco più di un anno in cui gestisco le finanze della Regione ho cercato di capire anche un po' le cause e le ragioni di questa situazione. È evidente che sorprende che per circa un decennio i livelli di indebitamento della Regione siano stati sempre molto bassi e contenuti, più bassi e contenuti rispetto ai livelli di indebitamento delle altre Regioni italiane, per, poi, ad un certo momento, improvvisamente, trovarsi di fronte ad una situazione di tensione finanziaria.
Nell'ambito degli approfondimenti che ho potuto svolgere sostanzialmente, ho individuato quattro fattori ed elementi che hanno generato questa situazione su cui l'Amministrazione è intervenuta e intende intervenire; certamente, anche con il contributo - auspicato - dello Stato centrale si potranno migliorare.
Al primo gennaio 2005...



PRESIDENTE

Prego i colleghi, soprattutto le persone situate alle nostre spalle, di consentirci di seguire l'intervento.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Sostanzialmente, ho individuato quattro elementi, che, certamente hanno influenzato e influenzano la situazione finanziaria della nostra Regione.
Per quanto riguarda il primo elemento, al primo gennaio 2005 sostanzialmente, nel momento del passaggio dell'amministrazione presieduta dal Presidente Ghigo a quella della Presidente Bresso, vi erano fondi accertati e riscossi dalla Regione senza che fossero state indicate corrispondenti spese sul bilancio regionale, perché le spese sono proiettate nel futuro, per 2 miliardi e 335 milioni.
Questo primo elemento è evidente che genera una tensione finanziaria quelle risorse sono state utilizzate per finanziare altre attività; oggi e a mano a mano che queste attività si rendono necessarie questa Amministrazione deve con fondi propri finanziare quelle spese che, invece avevano ricevuto contributi e fondi dallo Stato.
Per quanto concerne il secondo elemento, è una questione che riguarda la sanità. In sostanza, in passato si è verificato che la parte di addizionale IRPEF aggiuntiva rispetto allo 0,9, ovvero lo 0,5, che il cittadino contribuente paga regolarmente dal 2002, non veniva destinata per la copertura delle spese della sanità, ovvero non veniva destinata a quella specifica voce per cui era stata definita e per cui il cittadino pagava le imposte, ma, sostanzialmente, veniva destinata a finanziare la spesa del bilancio regionale.
evidente che questo ha comportato una propensione alla spesa non coperta da entrate specifiche, perché, poi, in una fase successiva, ma certamente, dal 2005 in avanti, quegli specifici fondi, ovvero quasi 280 milioni di euro all'anno, sono stati correttamente collocati sulla sanità a copertura della sanità. Inevitabilmente, in un bilancio, che presenta sue rigidità specifiche, la coperta, essendo sempre la stessa, si è trovata leggermente più corta, quindi, con la necessità di finanziare queste spese che non avevano più la copertura derivante dall'addizionale IRPEF specificamente destinata alla copertura della sanità.
Qui, secondo me, si innesta un altro interessante fenomeno, perch giustamente, qualcuno lamenta, in particolare il Presidente Burzi, il fatto che qui si stiano contraendo debiti che saranno pagati dai nostri figli e dai figli dei nostri figli, forse anche dai nostri pronipoti.
Certo, una parte consistente - un miliardo di euro - dell'emissione del 2006 è fatta per investimenti, è ovvio ed è scontato che, quando si finanziano investimenti, le quote dell'ammortamento del mutuo siano pagate nel tempo, anche perché le giovani generazioni usufruiranno e sfrutteranno anche quel tipo di investimenti. Invece, è un po' più preoccupante contrarre mutui per coprire i buchi della sanità, infatti, nel 2004, sono stati accesi mutui per 503 milioni di euro, con un mutuo ventennale quello sì che lo pagheranno i nostri figli e anche i nostri nipoti - per coprire specificatamente spese di gestione che non erano state coperte nell'anno in cui sono state definite. Quella è una spesa che grava sui nostri figli e che, certamente, non produce degli effetti.
Per quanto riguarda il terzo elemento, abbiamo già evidenziato, in sede di approvazione del bilancio, una tendenza anche significativa a sopravvalutazioni di entrate, lo abbiamo denunciato, nel senso di averlo comunicato, nella predisposizione del bilancio finanziario del 2007.
Quest'anno abbiamo stornato 509 milioni di residui attivi allibrati negli anni precedenti, a fronte di entrate che, non dico presumibilmente certamente non si registreranno.
In relazione al quarto elemento...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cavallera)



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Certo, passivi perché ce li stiamo portando nel nostro bilancio e lo stiamo sostenendo con i nostri bilanci.
Il quarto elemento, certamente è influenzante la situazione finanziaria complessiva, è legato anche al ritardo con cui vengono trasferiti i fondi e le risorse da Roma.
Questo quarto elemento è certamente un elemento di grave preoccupazione. Lo ricordo ormai da tempo: i crediti che la Regione vanta nei confronti dell'Amministrazione centrale superano i tre miliardi di euro.
Per un miliardo e 250 milioni di euro si riferiscono alla famosa addizionale dello 0,5%, che dal 2002 non è mai stata incassata dalla Regione Piemonte, ed è evidente che quelle risorse, che hanno trovato una loro specifica destinazione a copertura delle spese della sanità, non essendoci, sono state sostituite con risorse proprie dell'Amministrazione regionale, quindi hanno contribuito certamente a tendere ulteriormente la situazione.
Nello specifico invece dell'operazione da un miliardo e 856 milioni di euro effettuata nel novembre 2006, mi aiuterò con una memoria scritta anche in relazione al fatto che le questioni, i temi e gli aspetti obiettivamente sono piuttosto delicati.
Il primo elemento che voglio sottolineare è che la legge stabilisce dei limiti, dei criteri e delle autorizzazioni cui le operazioni devono essere sottoposte. In particolare, oltre ai limiti dei criteri, l'autorizzazione è un'autorizzazione specifica firmata dal Ministro del Tesoro. E ovviamente posso confermare che l'operazione di cui stiamo parlando, nell'ambito dei criteri e dei limiti imposti dalla legge, è stata autorizzata dal Ministero competente.
L'operazione ha prodotto minori esborsi a carico della Regione per circa 38 milioni e 700 mila euro nel 2006; libererà oltre 125 milioni nel triennio 2007-2010, fornendo così un contributo molto importante al miglioramento dei saldi di bilancio.
Questi importi, peraltro, sono conseguenti al pieno rispetto del principio di convenienza economica e finanziaria, sancito dall'articolo 41 della legge n. 448 del 2001.
Questa norma stabilisce, quale condizione essenziale per le operazioni di finanziamento, che il valore finanziario, ovvero il valore attuale delle passività - così com'è stato precisato da diverse circolari del Ministero dell'Economia e Finanza - deve essere inferiore al valore finanziario delle passività precedenti. Ovvero ciò che io rinegozio deve avere un valore finanziario superiore a quello che andrò a ricevere dopo la rinegoziazione.
E questo nel caso specifico è avvenuto per la quota parte di 800 milioni di euro oggetto della rinegoziazione dei vecchi mutui, e ancorché i mutui rinegoziati avessero una vita più breve rispetto al mutuo che nasce dalla rinegoziazione, l'effetto finanziario complessivo è positivo per un milione e 800 mila euro.
poco? Comunque su un milione e 800 mila euro io non lo scarto, ma nello stesso tempo considero che un mutuo a certi interessi, che aveva una scadenza tra sette-nove anni, è stato rinegoziato con una scadenza di 30 anni a tassi più vantaggiosi, al punto tale da portarlo ad un costo complessivo che porta un vantaggio di un milione e 800 mila euro per le casse della Regione. Quindi, credo che da questo punto di vista l'operazione sia di un certo interesse.
Rinegoziazione di mutui che ovviamente per questa Regione non è novità ne sono stati fatti nel 1998, nel 2003 e nel 2004 e, devo dire, tutti anche con tassi d'interesse piuttosto interessanti.
Ma questo è un altro elemento, perché evidente - a nessuno sfugge - che l'andamento dei cambi e dei tassi comporta delle variazioni sensibili, e quindi ciascuna emissione in ciascun anno ha una sua caratterizzazione.
Penso certamente che, ad esempio, la rinegoziazione del mutuo effettuata nel 2003 per 435 milioni di euro, che avviene ad un tasso di Euribor più 175 punti - e pregherei di ricordare anche questo tasso - fatta in allora sia stata fatta sulla base delle migliori condizioni che nel 2003 il mercato finanziario offriva. Ovviamente non ho motivo di dubitare di quest'aspetto.
peraltro evidente che il riferimento al milione e 800 mila euro di riduzione e di beneficio sul valore attuale, non costituisce di per sé un semplice indice dei benefici conseguiti dalla Regione, perché questi sono evidentemente rappresentati, oltre da quello specifico beneficio quantificabile economicamente, anche dai risparmi di cassa che sono generati dall'operazione. È evidente che se devo pagare un mutuo di 800 milioni in sette anni, avrò delle rate di capitale più elevate ogni anno rispetto a 800 milioni su 30 anni.
Nel caso specifico dell'operazione di cui stiamo parlando, il derivato che è stato effettuato è un derivato di titoli obbligazionari bullet ovvero quelli che hanno un versamento di quota capitale unico, finale al termine del periodo di mutuo, che differisce dal finanziamento cosiddetto amortizing, che prevede quote di capitale ogni anno pagate a chi ha emesso il debito e il finanziamento.
La legge impone ed obbliga che, a fronte delle emissioni bullet, le Amministrazioni e i soggetti, attraverso un prodotto derivato, debbano accantonare annualmente le quote di capitale in modo tale da arrivare, al termine del periodo di 30 anni, avendo accantonato un miliardo e 800, nel nostro caso un miliardo e 856 milioni, e pagando annualmente gli interessi.
Il derivato che è necessario per la quota d'accantonamento è ovviamente una tutela dell'Amministrazione centrale e del sistema finanziario nel suo complesso, perché un'Amministrazione, un ente o un soggetto non si trovi in un determinato momento e in un determinato periodo, al termine del finanziamento a dover tirare fuori in un'unica soluzione il mutuo che ha riscosso negli anni precedenti.
Questo credo sia importante comunicarlo, perché è l'elemento di tranquillità che sancisce che i nostri figli e i nostri nipoti pagheranno delle quote che, a valori attuali, sono uguali a quelle che noi, oggi e negli anni futuri, pagheremo per gli investimenti che finanziamo con il mutuo che abbiamo erogato.
Che cosa succede dei fondi che vengono accantonati annualmente per arrivare alla fine del trentennio ed avere il gruzzolo completo da restituire? La Regione Lombardia, per fare un esempio a caso, nell'emissione che ha fatto nel 2005 ha dato quei fondi ad un sistema che poi li ha prestati alla Regione Campania. La Regione Campania ha un rating BBB e diciamo che non è a rischio. Mi auguro che la Regione Campania non affronti mai nessun tipo di rischio d'insolvenza, però certamente ha delle caratteristiche sancite e sottoscritte dalle agenzie di rating che evidenziano un certo status.
La Regione Piemonte accantonerà... il programma sottoscritto, di accantonarle in contanti in un'istituzione che ha un rating pari a quello dello Stato italiano, che è "AA-".
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che noi non scommettiamo - come è stato assolutamente e impropriamente detto - sul fallimento dello Stato italiano. Certo, scommettiamo sulla solidità dello Stato italiano. Noi scommettiamo sulla solidità dello Stato italiano, qualche altro soggetto scommette su altre istituzioni, magari un po' più deboli dello Stato italiano. Massima garanzia della restituzione dei fondi al termine del periodo per pagare il debito.
Il secondo derivato, è un derivato che copre dal rischio della fluttuazione dei tassi di interesse. Anche questo, ovviamente, autorizzato e nell'ambito delle disposizioni di legge, molto precise e molto rigorose che sono state emanate.
Il derivato che, sostanzialmente, blocca la fluttuazione dei tassi di interesse e che mette nella condizione la Regione di non pagare tassi di interesse superiori al 6%, essendo questo il limite che abbiamo posto - in una situazione di tassi crescente, questo è particolarmente interessante ci permette di avere, alla fine della nostra operazione, quindi in questo momento, nel momento in cui parliamo, un tasso Euribor flat, ovvero, senza nessuna maggiorazione.
Penso che i Consiglieri ricordino quale fosse la maggiorazione che stiamo pagando sul mutuo di 435 milioni del 2003. In questo momento stiamo pagando Euribor + 0. Sfido chiunque a portare qui un'emissione effettuata nel corso del 2006 che abbia un tasso più vantaggioso di quello che l'amministrazione regionale ha conseguito nell'operazione di emissione internazionale.
Il Consigliere Ghiglia nella sua lettera di richiesta di comunicazione oggi, chiedeva anche di sapere qual è il mark to market negativo dell'operazione che abbiamo fatto, citando anche peraltro - mi permetto di dire impropriamente - la cifra di 52 milioni in relazione al fatto che suppongo, sia quella che la trasmissione Report ha riferito. Comunico, in forma ufficiale, che il mark to market dell'operazione oggi, a meno di un anno dall'emissione, è positivo per 8 milioni di euro. Conseguentemente, se noi volessimo, potremmo o monetizzare quel mark to market oppure chiuderlo rifletterlo sul tasso di interesse e portare l'Euribor meno qualche cosa.
Ritengo che, ancorché momentaneamente vantaggiosa, quest'operazione non sia interessante perché, in un momento in cui i tassi di interesse tendono a crescere, o meglio, la pressione sulla crescita dei tassi di interesse è evidente, preferisco avere, a garanzia del cittadino piemontese, una copertura del tasso del 6%, per cui non può sfondare quella quota piuttosto che portare a casa qualcosa adesso, ma subire quel rischio di fluttuazione che mi può portare gli interessi della nostra emissione oltre il 6-7%, va sapere a quanto.
Ho letto con soddisfazione l'intervista dell'esperto consultato da un giornale quotidiano torinese, che conferma non il percorso e la liceità dell'operazione - su questo, spero e mi auguro che nessuno avesse dei dubbi ma la qualità dell'operazione stessa che, voglio ricordare, l'ho già detto con vanto e lo ribadisco, è stata definita da Newsweek - il settimanale economico più prestigioso a livello internazionale - la migliore emissione realizzata nel 2006 a livello globale, cioè a livello mondiale.
Voglio aggiungere e finire, ancorché non sia stata questa uno specifico oggetto di puntualizzazione, all'epoca della procedura la selezione degli advisor poteva avvenire, come peraltro credo in qualche circostanza sia stata anche detta dal giornale, con una selezione di carattere privatistico (lo ha riportato anche la trasmissione Report). La legislazione italiana lo permetteva allora e lo permette ancora adesso. "Nonostante questa specifica previsione, la Regione Piemonte nell'interesse della massima trasparenza ha voluto, comunque, seguire le procedure necessarie per selezionare i soggetti cui affidare l'incarico di ranger" - cioè quelli che hanno piazzato i nostri titoli - " per la redazione del programma e l'organizzazione e il collocamento dei titoli relativi all'emissione obbligazionale sui mercati internazionali attraverso un'evidenza pubblica.
Sono stati 11 gli istituti che avevano esplicitato un interesse entro l'8 novembre del 2005"- peraltro Vicepresidente il mio predecessore e Assessore competente, il mio predecessore - "che sono stati invitati successivamente a presentare l'offerta e successivamente selezionati".
Credo di avere illustrato, nello specifico di questa operazione, che la gara è stata trasparente, che l'operazione è finanziariamente conveniente per la Regione e non vi è nessun aspetto di criticità al momento. Vi ringrazio.



PRESIDENTE

Ho alcune richieste di Consiglieri che desiderano intervenire. Dobbiamo capire a che titolo effettuare gli interventi perché, come sapete Consigliere Burzi, sulle comunicazioni della Giunta regionale qualsiasi Consigliere può chiedere chiarimenti. Ricordo che sono previsti due minuti per i chiarimenti.
Se invece ci fosse un'istanza diversa, discussioni o altro, vi prego di comunicarlo in maniera tale che la dibattiamo o con un atto formale qui oppure con una decisione alla Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sarò velocissimo.
Nel suo intervento, nella prima parte, il Vicepresidente ha aggiunto motivi, ove mancassero, per richiedere, a maggior ragione, l'istituzione di una commissione di indagine, definendo in maniera soggettiva, lo ha già fatta anche nell'intervista di oggi, la necessità di dover partire in funzione della pessima, disastrosa, critica situazione finanziaria che ha trovato. Vorremmo chiarirla.
Nessuno discute qui, non io, dell'illegittimità: non ho detto niente del genere. Se il Vicepresidente non ha visto la trasmissione - finanziata da noti istituti di Mediaset e da noti giornalisti di destra - consiglio di rivederla (è scaricabile da RAI 3). Se fossi al suo posto, li avrei già querelati, se soltanto fossi sicuro, come lo è, di aver ragione. Stiamo semplicemente chiedendo non una risposta ad un'interrogazione, comunque tardiva. Vede, Vicepresidente, nulla ci è ancora stato detto, né mi interessa saperlo qui oggi, sulla trasparenza dei contratti, sui costi impliciti...no, non ne ha parlato, comunque non mi interessa. Noi desideriamo un approfondimento, che è un diritto - ma, a mio avviso, anche un dovere - dei Consiglieri, su una materia che ha l'importanza che credo molti di noi gli attribuiscono.
Io mi sono dimesso in data 1° marzo 2002. Quel giorno - perché sapevo con chi avevo a che fare - la Regione Piemonte aveva 458 miliardi di debiti delle vecchie lire, era al di sotto della pianta organica di 253 posti e in tutto per tutto, pagava 11 miliardi di consulenze.
L'agenzia Fitch, nella relazione inglese che tutti abbiamo, nel confermare il suo rating, indica, come previsione di indebitamento alla fine di quest'anno, la cifra di 5 miliardi di euro.
Se questa le sembra una situazione su cui dobbiamo essere tranquilli e trasparenti, avendola ereditata da Berlusconi, da Ghigo, da Pichetto e da Burzi, noi non lo siamo. Quindi - lo ribadisco - chiediamo una Commissione d'indagine e pretendiamo che la sovranità dell'Aula, nei tempi che l'Ufficio di Presidenza vorrà decidere, appunto decida.



PRESIDENTE

Presidente Burzi, come ho già comunicato, girerò oggi stesso la richiesta alla Commissione competente per le eventuali deliberazioni, come peraltro prescrivono i nostri Regolamenti e le nostre abituali tempistiche.
Ha chiesto la parola, per chiarimenti, il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Oggi ho capito, dalla relazione dell'Assessore Peveraro, quant'è bella la politica, ovvero quanto la fantasia e l'opinabilità delle tesi possano essere portate come motivazione contro o pro rispetto ad un argomento.
L'Assessore Peveraro dice: "Noi spostiamo il debito in avanti; lo pagheranno probabilmente anche i nostri pronipoti, ma d'altronde loro godranno dei risultati di quelli che saranno gli investimenti". Peccato che i nostri pronipoti avranno - spero, anzi temo - degli amministratori che, a loro volta, magari per fare ulteriori investimenti, li graveranno di debiti. Quindi i nostri pronipoti saranno la generazione più sfigata degli ultimi duecento anni, perché avranno i debiti dei nonni - nonno Peveraro nonno Ghiglia, nonna Bresso - e si dovranno altresì accollare i debiti dei loro pronipoti, quindi dei pronipoti di Peveraro, di Bresso, di Ghiglia.
Al di là della battuta sulla generazione "s" - "generazione sfigata" quello che non ho capito e che nella replica vorrei capire meglio è questo: oggi il vostro mark to market è positivo; ovviamente, è un fatto aleatorio perché può cambiare. Ciò che vorrei capire è la garanzia che non ci sia uno splafonamento di questo mark to market. Ossia, visto che c'è la fluttuazione dei mercati e posto che i prodotti sempre sottoscritti da lei in altra sede oggi hanno un saldo negativo di 100 milioni di euro rispetto ad un terzo del debito del Comune di Torino (che è di un miliardo di euro quindi in tre anni questo mark to market, sempre virtuale, è del 10% in rosso), quali assicurazioni abbiamo che in Regione Piemonte, qualora decidessimo, come dice in altra sede l'Assessore Passoni, di "mettere in sicurezza", cioè prolungare addirittura...



(Scampanellìo del Presidente)



GHIGLIA Agostino

Concludo, Presidente, mi dia ancora un minuto, visto che si tratta di un tema complesso. Abbia pazienza, non ci faccia intervenire quaranta volte! Se mi interrompe perdo il filo.
Dicevo, "di smontare operazioni diventate troppo onerose prolungando i mutui, emettenti nuovi BOC comunali": vorrei capire cosa c'è di diverso nell'operazione regionale che ci ha portato a guadagnare fino ad oggi quindi era un momento economico diverso, per cui ci sta. Ma cosa ci porterà a non avere un salasso, anche solo potenziale, fra qualche anno? L'ultima richiesta, Presidente Gariglio, la rivolgo a lei: oltre alla Commissione di indagine amministrativa (non c'è nulla di male) che potrà essere eventualmente votata dal Consiglio, chiedo che lei, Presidente assuma su di sé la responsabilità di nominare un audit esterno di esperti finanziari nominati per valutare la storia di questo strumento rispetto a quando è stato attivato dalla Regione Piemonte, nominato dall'Ufficio di Presidenza in maniera assolutamente indipendente rispetto alle pulsioni passioni politiche e alle schermaglie che poi rischiano di diventare soltanto polemiche. Credo che sarebbe uno strumento di garanzia utile per tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia.
Penso che quest'ultima richiesta rientri nelle competenze dell'Ufficio di Presidenza, ma sono disponibilissimo ad affrontare, insieme con l'Ufficio di Presidenza, questa valutazione, a meno che, ovviamente, le deliberazioni delle Commissioni competenti non deliberino direttamente in materia.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Hurbinek" di Pinasca e della Scuola media "Martiri Della Libertà" di Brandizzo.


PRESIDENTE

Colgo l'occasione per salutare i docenti e gli studenti della scuola elementare "Hurbinek" di Pinasca e della scuola media "Martiri Della Libertà" di Brandizzo oggi in visita a Palazzo Lascaris.
in corso un dibattito su un tema d'attualità e state assistendo direttamente ad un'interlocuzione tra i Consiglieri regionali e il Vicepresidente della Giunta regionale in merito ai contratti di mutuo sottoscritti dalla Regione Piemonte.
Vi do il benvenuto e vi auguro una buona permanenza al Consiglio regionale.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente ai contratti di mutuo sottoscritti dalla Regione Piemonte (seguito)


PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Vicepresidente Peveraro, ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Grazie, Presidente.
Devo annunciare che ho trovato completa e in gran parte anche convincente la relazione svolta dal Vicepresidente della Giunta regionale.
Questo non esclude, da parte nostra, l'utilità di ulteriori approfondimenti, che possono essere sviluppati in sede di Consiglio regionale.
Devo anche ribadire un concetto: prima ancora che domenica sera la trasmissione Report ponesse questo tema all'attenzione del gran pubblico avevamo già avuto modo di ragionare su questo argomento, anche perché da parte del Vicepresidente Peveraro, sia in Consiglio regionale, sia in sede di I Commissione, erano state fornite notizie e informazioni circa le operazioni di ristrutturazione del debito, che facevano anche verità e luce rispetto ad alcune preoccupazioni infondate che in allora erano state espresse da parte di alcuni Gruppi di minoranza (mi riferisco, in modo particolare, alla scelta della forma di ristrutturazione del debito attraverso il metodo bullet e non quello delle rate costanti).
A questa considerazione, vorrei aggiungere però altri tre elementi che, dal mio punto di vista, sono sicuramente importanti.
Il primo: si trasferisce il debito ai nostri nipoti. A tal riguardo credo che sia bene uscire da frasi ad effetto o frasi fatte, per riportare la nostra riflessione e il nostro ragionamento sulla realtà delle questioni.
Da quando le leggi finanziarie hanno consentito al sistema degli Enti locali operazioni di ristrutturazione del debito, qualunque procedure di quel genere, fatta attraverso operazioni come quella che ha fatto la Regione Piemonte o che hanno fatto la maggior parte dei sistemi degli Enti locali attraverso mutui con la Cassa dei depositi e dei prestiti, andando a rinegoziarne la durata e i tassi, ha spostato il debito in tempi da brevi a medio, a lungo termine. Questo è assolutamente normale, perché si tratta di rimettere in discussione una serie di mutui con scadenze di ammortamento diverse, per portarle ad una scadenza omogenea la più lunga possibile.
Questo non significa scaricare indebitamente alle future generazioni.
La stessa operazione, come ha ricordato l'Assessore Peveraro, è stata fatta dalla Regione Piemonte anche negli anni passati. L'operazione di 435 milioni di euro del 2003, fatta non da quest'Amministrazione regionale ma dalla precedente, ha portato ad una scadenza trentennale (dal 2003 al 2033) una serie di indebitamenti che avevano scadenze a breve e a medio termine sicuramente molto più ravvicinate rispetto ad un'operazione di natura trentennale.
La seconda considerazione riguarda le ragioni dell'indebitamento: sono assolutamente condivisibili, dal mio punto di vista, le considerazioni fatte in questa sede dal Vicepresidente Peveraro.



PRESIDENTE

Collega Reschigna, il tempo previsto per questi interventi è di due minuti. La invito a concludere.



RESCHIGNA Aldo

Chiedo scusa, ancora un minuto. Altrimenti interrompo l'intervento.



PRESIDENTE

La prego di concludere l'intervento.



RESCHIGNA Aldo

No, rispetto il Regolamento, per cui posso anche interrompermi.
Volevo solo aggiungere una brevissima considerazione. L'indebitamento o il finanziamento di investimenti da parte della Regione avviene con modalità - questa ed altre - diverse rispetto a quelle del sistema degli Enti locali.
L'indebitamento serve più a coprire i fabbisogni di cassa piuttosto che, sostanzialmente, andare a finanziare investimenti. Fino a quando i fabbisogni di cassa negli anni passati sono stati gestiti attraverso il non utilizzo di risorse finalizzate per alcuni scopi. Questo ha determinato sostanzialmente, il non ricorso all'indebitamento.
Finisco l'intervento con la terza ed ultima considerazione. La trasmissione è stata sicuramente interessante. Ha solo avuto un limite: mettere insieme questioni su operazioni su derivati che sono sostanzialmente, diverse l'una dall'altra. Credo che sia questo quello che è emerso.



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di stare nei tempi indicati, per quanto possibile.
Il tempo è di due minuti, i primi interventi li hanno rispettati. Prego tutti di stare nei tempi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anch'io cercherò di fare una considerazione-domanda molto breve all'Assessore Peveraro, alla luce di quello che ha comunicato, oggi, a questo Consiglio.
Vede, Assessore, della sua spiegazione dell'operazione, secondo me manca un aspetto da approfondire. Poi, magari, approfondendolo scopriamo che è stato positiva anche questo tipo di scelta, che è la gestione del fondo.
A me sta bene pensare, come dice il Consigliere Reschigna, che così fanno tutti gli enti. Hai un debito, cerchi di prolungarlo nel tempo questo ti permette degli esborsi annuali inferiori, quindi ti permette sostanzialmente, di gestirti il tuo bilancio spostando sui figli, nipoti e pronipoti questo problema.
Mi sta bene il ragionamento legato al derivato sul tasso di interesse.
Avete stabilito un top del 6%. Questa è una valutazione che voi fate qualcuno oggi sui giornali vi dice che potevate essere ancora più bravi ed abbassare questo tetto, ma ci sta anche questa cosa.
Però, la domanda è un'altra. Abbiamo letto, in articoli che sono comparsi in questi mesi, che ha una gestione un po' particolare, non so se anche questo è gestito così. L'investimento di queste quote che vengono trasferite su questo fondo è soggetto sostanzialmente ad una sorta di speculazione positiva o negativa. La domanda che noi riponiamo è: l'esito positivo e negativo di quest'investimento dove va? Vede, Consigliere Reschigna, se è vero quello che abbiamo letto in passato, che l'esito negativo dell'investimento se lo carica tutto il fondo e l'esito positivo dell'investimento se lo incamera la Regione, per la parte dell'interesse che paga sul prestito obbligazionario, e la differenza se la incamera la banca, lei capisce che, al di là dell'operazione di rinegoziazione del debito, che può stare in piedi, c'è lo spostamento di un'attività speculativa, che la banca fa su queste risorse, che ha un introito non per la Regione Piemonte, ma per la banca.
C'interesserebbe capire, intanto, se è vero che funziona così e sulla base di quali ragionamenti questo tipo di investimento prevede per il futuro quali generi di risultati positivi o negativi. Questo è un aspetto che, secondo me, rispetto alla sua comunicazione, ci manca.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Ritengo, come ha già detto il Consigliere Reschigna, la relazione del Vicepresidente esaustiva, puntuale, non evasiva e che, in qualche modo, fa giustizia di una trasmissione che ha fatto di tutta l'erba un fascio e ha messo insieme operazioni diverse rispetto a quelle che sono state compiute dalla Regione Piemonte, evidenziando dei rischi o delle conseguenze, ma sollevando un falso allarme per quanto riguarda la nostra situazione, dove lo strumento utilizzato, che non è in discussione, è stato anche impiegato correttamente.
La trasmissione ha posto in evidenza come, in altre realtà, lo strumento finanziario sia stato utilizzato in modo improprio, con un uso non corretto. Non è questa la situazione della nostra Regione. Quindi credo ci sia stato un falso allarme riferito anche a quello che potrebbe essere un debito virtuale, che comunque non è il nostro caso, ma ad un'operazione non prevista di rimborso al momento attuale.
Credo anche di dover sottolineare come, da due anni a questa parte, la gestione del bilancio regionale abbia portato ad orientare l'utilizzo delle risorse in modo più corretto rispetto all'origine del prelievo, per esempio ad utilizzare correttamente le risorse da destinare alla sanità per la gestione della sanità e non a farne un uso improprio, quindi a limitare il ricorso all'indebitamento per sostenere le spese di investimento.
Naturalmente, c'è una parte di debito che ci portiamo dietro, che fa riferimento a coperture, a buchi di gestione corrente e in questo caso certamente, quando si parla di spostamento del debito nei confronti dei figli, dei nipoti o delle future generazioni, le valutazioni possono essere diverse.
Vorrei sottolineare come, per quanto riguarda l'indebitamento a lungo negli ultimi due anni, sia stato privilegiato il discorso del sostenerlo per gli investimenti. Detto questo, riterrei utile - però, lo lascio alla valutazione del Vicepresidente - una relazione che, al di là di quanto comunicato oggi in Aula, ci dettagli al meglio tutti gli estremi ed i riferimenti dell'operazione che è in corso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Credo anch'io che non si possa fare a meno di utilizzare gli strumenti previsti dal nostro Statuto e Regolamento, quale la Commissione d'indagine o comunque una verifica nelle Commissioni di merito, perché è ovvio che vi siano marcate differenze fra quello che comunicano i media e le opinioni su quella che crediamo essere una manovra poco fruttuosa per i cittadini piemontesi e le comunicazioni dell'Assessore Peveraro; differenze che certamente, stridono.
Perché è poi bene - lo dico all'Assessore - utilizzare anche in modo corretto le cifre che si comunicano. Quindi, se l'addizionale IRPEF viene allocata, dice l'Assessore, non per le spese relative alla sanità, ma in altri Assessorati, ma se quella stessa addizionale, nel momento in cui viene aumentata, non viene mai trasferita dal Governo nazionale e al tempo stesso la Giunta regionale...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Lo so, dice "la competenza", ma se poi la Giunta regionale storna 509 milioni di euro, è ovvio che una parte di quello storno di residui sarà stato relativo a quei fondi collocati in competenza su altri Assessorati e mai spesi perché mai incassati. Al di là di questo, anche questo dovrà essere oggetto di una verifica su un tema che ad oggi, per esempio, non abbiamo mai potuto verificare con oggettività, che è quello relativo alla sanità.
Noi siamo partiti, verosimilmente, con quelle che sono le politiche di bilancio generali e le politiche del bilancio della sanità, con un vulnus cioè quello del foglietto consegnato dall'allora Assessore Valpreda in IV Commissione, dove si evidenziava un debito di un miliardo e 55 milioni, che poi abbiamo visto non essere stato tale.
Al di là di questo, è bene che ci sia consegnata, ancora prima della discussione in Commissione - vedremo quale, se in sede di Commissione di indagine o in sede di Commissione competente, a seconda di come deciderà il Consiglio - una tabella che sia chiara rispetto alle restituzioni che la Regione Piemonte dovrà fare.
Tralascio la parte dell'aspetto più rischioso, quello relativo al mercato. Certamente, c'è un dato. Se noi ogni anno paghiamo gli interessi e allochiamo una cifra tale, la cui somma alla fine della contrazione del mutuo farà il capitale complessivo e liberiamo dei fondi (200 milioni di euro) nel prossimo triennio, è certamente vero che vi sarà un pagamento del capitale maggiore negli anni che vanno dal 2011 in poi rispetto a adesso.
ovvio che, anche solo per una questione di carattere elettorale, la Giunta si è in qualche modo liberata un po' di risorse e, se sono dal 2016 ne beneficerà anche il centrodestra quando vincerà le prossime elezioni regionali. Questo però non toglie che dal 2017 il bilancio della Regione Piemonte sarà gravato da una cifra in più che sarà il saldo algebrico passivo fra le positività dal 2008 al 2016 e le negatività dal 2016 al giorno dell'estinzione del mutuo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente. Faccio due considerazioni rapidissime su questa vicenda.
Secondo me, dovremmo cogliere l'occasione di questa polemica per avviare una discussione di struttura, diciamo così. A me pare, invece, che si continui a tentare di operare, anche da parte della minoranza, con un respiro cortissimo per raccogliere un po' di consensi su questa polemica.
Noi siamo più interessati ad avviare una discussione di tipo strutturale, che non riguarda solo il Vicepresidente della Giunta regionale, ma riguarda una modalità più generale, cui vengo rapidamente.
Intanto mi pare che abbia fatto bene il Vicepresidente a ricordare - è bene che ogni tanto ce lo ricordiamo, seppure questo rischia di incrinare un clima di rapporti positivi con la minoranza, un clima cui noi francamente non partecipiamo - quelle che sono state le eredità che ci sono state lasciate dopo dieci anni di governo della destra di questa Regione.
Ha fatto bene a ricordare il passaggio sulla sanità, sull'enorme esposizione debitoria del servizio sanitario regionale.
Io però, dopo aver sottolineato in maniera positiva queste sollecitazioni da parte del Vicepresidente, tornerei a quella che è un po' la questione centrale: come gli Enti locali e gli Enti pubblici in generale dovrebbero finanziare la spesa (o finanziarla in parte) per investimenti.
Noi crediamo che la discussione non debba vertere tanto su quale strumento finanziario sia più o meno a rischio, perché su questo l'Assessore Peveraro ha grandissima competenza, gliela riconosciamo in questa sede e in sede pubblica. Il problema è, ed è per questo che chiediamo una discussione di tipo strutturale: gli Enti locali devono adire a strumenti finanziari? Noi crediamo di no, però è assolutamente riduttivo individuare la Giunta regionale o addirittura un singolo componente della Giunta regionale come responsabile di quest'operazione. No.
C'è un'idea di fondo che è penetrata - ahinoi - in quasi tutte le Amministrazioni pubbliche, in tutto il Paese, non solo sul nostro territorio. L'idea che si debbano...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Chieppa, il tempo a disposizione è due minuti e invito tutti i Consiglieri al rispetto dei tempi.



CHIEPPA Vincenzo

Altri hanno parlato sei, sette minuti...



PRESIDENTE

Non è vero. Per cortesia, la prego di chiudere.



CHIEPPA Vincenzo

l'idea che si possano gestire gli Enti locali come aziende, ed è un'idea che noi contestiamo. Ma dobbiamo aprire questa discussione.
Gli investimenti...



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, il tempo è due minuti.



CHIEPPA Vincenzo

Abbia pazienza, un minimo di tolleranza.
C'è una maniera virtuosa, anzi virtuosissima per finanziare...



PRESIDENTE

Il tempo a sua disposizione è scaduto.



CHIEPPA Vincenzo

quella dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione...



PRESIDENTE

Le tolgo la parola.



(Commenti del Consigliere Chieppa)



PRESIDENTE

Consigliere Chieppa, il tempo a sua disposizione è scaduto. Ho cercato di essere flessibile, di richiamare tutti i colleghi dopo i due minuti e trenta secondi, ho invitato tutti due volte a rispettare i tempi. Vi prego di stare nei tempi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. È chiaro che occorre acquisire la documentazione.
La nostra richiesta serve per conoscere a fondo la situazione, poiché siamo all'oscuro di come effettivamente si svolgano i rapporti finanziari.
Voglio rivolgere una domanda al Vicepresidente Peveraro. La documentazione che è stata segregata non è stata consegnata ai giornalisti con un atteggiamento, a mio avviso, criticabile. Noi, ovviamente, la vogliamo acquisire. Allora vogliamo sapere: la Giunta è d'accordo sulla Commissione d'indagine o dobbiamo metterci nell'ambito del nostro potere di acquisizione della documentazione e chiedere copia di tutto? Vedete, qui si parla quasi della santificazione del sistema finanziario, che ha dato l'Euribor in condizioni flat. Dall'esame dell'utilizzo di questi fondi, avendo scelto la strada del finanziamento e delle emissioni bullet, a un certo punto i fondi che annualmente vengono accantonati a garanzia dell'evasione dell'obbligazione, al termine del periodo di indebitamento sono soldi pubblici.
Sono soldi pubblici: a chi li diamo in mano, chi ci lucra, quali commissioni ci sono, quali sono gli intermediari, ricorrono dei nomi? Ho seguito la vicenda anche come Capogruppo di Forza Italia in Provincia di Alessandria: stessa cosa, è una provincia che ha dato i natali a personaggi illustri nel mondo bancario e quindi, ovviamente l'Amministrazione era bene informata e certamente avrà scelto, tra le opzioni, le opzioni migliori, però il mio parere è che si debba acquisire tempestivamente la documentazione e su questo fare delle valutazioni.
Ultima cosa. La Presidente Bresso aveva detto che avrebbe fatto una verifica, una cosiddetta new diligence al momento del passaggio tra Ghigo e Bresso. È stata fatta, c'è questa documentazione? Venga tirata fuori una volta per tutte. Perché qui, signori, tutte le volte aleggiano questi buchi che vanno, che vengono, che vengono stiracchiati, vengono compressi, ma alla fine non si capisce in che condizioni siamo.
Per piacere, dateci la documentazione e mettete tutti i piemontesi in condizione di capire. Le conclusioni le tireremo dopo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Ieri e anche questa mattina i giornali hanno parlato molto di questa vicenda, perché si fa presto ad affermare cose non giuste, non vere e far credere ai piemontesi che qui c'è gente che gioca con i soldi dei cittadini. Credo che questi comportamenti non siano il modo migliore di affrontare la questione nell'interesse di tutti, è interesse di tutti fare chiarezza.
Bene ha fatto l'opposizione a sollevare la questione. Se non l'avesse fatto l'opposizione, in ogni caso avremmo dovuto parlarne. E ha fatto molto bene l'Assessore e Vicepresidente Peveraro a rispondere con molta chiarezza sulle cifre e sull'operazione.
Personalmente mi limito a dire questo, anche perché sarei un presuntuoso a entrare nel merito di una questione molto difficile e che non si può affrontare in due minuti. L'opposizione ha chiesto la Commissione d'inchiesta, ma io dico: non abbiamo bisogno di Commissioni di inchiesta però abbiamo bisogno di approfondire seriamente la questione nella Commissione competente.
Presidente, dico quello che potrei ripetere anche alla Conferenza dei Capigruppo: penso che la Commissione bilancio debba discutere al più presto su come affrontare il tema, anche dal punto di vista metodologico.
Ritengo debba dedicare il tempo necessario ad approfondire la situazione del bilancio della Regione, delle operazioni che ha fatto la nostra maggioranza, la Giunta, il Vicepresidente Peveraro, per gestire la situazione debitoria e - credo nel miglior modo possibile - il bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente. Un breve intervento anche a nome del Gruppo Ecologisti Uniti a Sinistra.
Due brevi considerazioni: la prima è il dispiacere che sia sempre lo scoop giornalistico a dettare l'agenda politica dei nostri Enti.
Non lo considero un modo di operare giusto, idoneo.
Abbiamo discusso la legge finanziaria e molti altri oggetti, in questo Consiglio, e il fatto di utilizzare una trasmissione, seppure molto dettagliata e attenta, come Report, per discutere o porre delle questioni credo sia un segno di debolezza del nostro agire politico e non certo un segno di forza.
Un altro aspetto che vorrei evidenziare è l'ipocrisia - benevola, sia chiaro - che oggi sento in quest'aula.
Nel momento in cui si è alfieri e partecipi di un sistema di finanziamento pubblico, che ormai è sempre più di stampo privatistico ossia si è sotto l'auspicio dei grandi enti internazionali e si è deciso di fare della finanza pubblica una finanza aziendalistica e privatistica stupirsi dei meccanismi di finanza creativa credo sia assolutamente ipocrita.
Al punto in cui siamo, gli Enti devono sopravvivere in un sistema che non li garantisce più e, pertanto, la sopravvivenza vuol dire anche inventarsi dei sistemi, vista la creatività degli stessi, che in qualche modo rischia solo di creare carta su carta.
Ritengo che, in questo caso, non ci si possa lamentare; è una scelta che noi non condividiamo, ma poiché pare sia minoritario non condividere vediamo prima quali saranno i frutti e i risultati.
Credo, comunque, che dovremmo guardare al sistema bancario, che si alimenta di queste cose e dei mutui dei cittadini, che hanno degli interessi ormai quasi da strozzinaggio.
Ritengo che si dovrebbe focalizzare quest'aspetto.
Ritengo che oggi l'Assessore abbia spiegato, con la massima precisione la propria operazione e la sua risposta ci soddisfa, per la meticolosità con la quale è stata data.
L'Assessore è bravo a lavorare in un sistema molto complicato e complesso.
Vista la complessità dell'argomento, ben venga, ogni tanto, nelle sedi opportune, il fatto di verificare, informarsi e comunicare, essere attenti a non lasciare il Vicepresidente solo in una partita molto complessa e delicata. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Voglio fare una domanda molto tecnica all'Assessore, anche se parlerò in termini comprensibili a tutto il pubblico, senza utilizzare la terminologia specifica.
La Regione Piemonte ha ricevuto un prestito con una scadenza fissa fra trent'anni. Annualmente, accantona dei fondi in modo da arrivare a questa scadenza con una copertura totale, cioè con un ammortamento graduale tutti gli anni.
Questi fondi sono investiti in un derivato che serve, sotto un certo punto di vista, anche a coprire gli interessi. Nel derivato ci sono dei titoli. L'Assessore ha fatto l'esempio della Lombardia, che, nel suo derivato, ha i titoli della Campania, e mi sembra sia anche una delle notizie riportate da Report come scandalose e pericolose.
Pericolose perché se la Campania fallisse - anche se è un'ipotesi assurda - la Lombardia non avrebbe, fra trent'anni, i soldi per rimborsare il suo prestito, ma, essendo la Lombardia sana, il suo prestito sarebbe obbligata a rimborsarlo comunque, quindi, di fatto, i lombardi pagherebbero i debiti dei campani.
Domanda: il Piemonte, con i soldi che sta accantonando per pagare il debito fra trent'anni, cosa ha comprato? Quali titoli abbiamo sotto? Che livello di rischio corriamo? Dico ancora una cosa velocissima: l'Assessore si vanta di aver ottenuto dei tassi ottimi, i migliori sul mercato. Bene, da ex bancario ricordo che più i tassi sono ottimi, più aumenta il rischio.
Ricordo che i bond argentini davano i migliori tassi presenti sul mercato e che le Parmalat davano i tassi più alti di tutte le altre obbligazioni.
un legame stretto: dove i tassi sono ottimi, i rischi sono alti mentre i tassi inferiori corrispondono a titoli tranquilli.
Questo è un legame da cui non si può scappare.
Aspetto la risposta dell'Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, credo che il problema non siano i derivati, in quanto tali come ricordava il Vicepresidente Peveraro, ma l'uso che se ne fa.
Mi sembra di capire che il quadro ha rappresentato le situazioni nelle quali vi è un utilizzo dei derivati volto a massimizzare i vantaggi a breve, di natura speculativa, a scaricare i costi sulle generazioni future ma questo non è il caso della Regione Piemonte.
Questa è la prima questione che oggi dobbiamo chiarire tutti insieme ed è una presa d'atto che io faccio molto volentieri.
Ha fatto bene l'Assessore Peveraro a ricordarci qual è il quadro economico e finanziario nel quale si è collocata la scelta della Regione di ristrutturare il debito. Non è la prima volta che questo avviene; è una scelta di politica finanziaria assolutamente legittima, che abbiamo fatto e faremo anche in futuro, essendo evidente che la scelta di negoziare il mutuo ha tante buone ragioni per essere attuata. La principale è quella di ridurre l'incidenza delle rate d'ammortamento e liberare per questa via risorse con le quali avere maggiori flessibilità nella politica di bilancio.
Considero rassicuranti due affermazioni del Vicepresidente.
La prima: considero positivo il fatto che, pur essendo rimborsabili in un'unica soluzione, noi abbiamo deciso giustamente di accantonare annualmente le somme necessarie per estinguere il debito. Naturalmente, in forma crescente, perché le quote aumenteranno man mano che ci avviciniamo alla scadenza del mutuo, ma questo è un primo fatto positivo.
Abbiamo deciso, cioè, di evitare di correre quel rischio di cui si parlava e non stiamo scaricando il debito sulle generazioni future.
La seconda questione: i derivati che stiamo utilizzando non hanno natura speculativa. Abbiamo deciso di utilizzarli per proteggerci rispetto ad un rischio d'aumento dei tassi d'interesse. Dopo il 6%, certo, ma questo oggi lo considero rassicurante, Vicepresidente Peveraro, anche se ritengo come i colleghi hanno ricordato, che sarà opportuno andare ad ulteriori approfondimenti.
Faccio una battuta: se avessimo parlato con i giornalisti di Report avremmo evitato questa confusione, che ha generato nell'opinione pubblica e anche tra noi una serie di elementi di riflessione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola la Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Parliamo di uno strumento finanziario che, quando applicato a privati o imprese, ha determinato una serie di ricorsi e una serie di denunce nei vari tribunali italiani.
Alcuni si sono espressi a favore, altri contro le banche, che hanno anche subito sentenze addirittura per truffa.
In questo caso, ci troviamo di fronte all'utilizzo da parte di Enti locali o Regioni, che escludono la possibilità della truffa, in quanto se un privato, o un'impresa, può non avere la competenza in relazione a quegli strumenti finanziari, pur sottoscrivendo il documento in cui lo dichiara sicuramente, un Ente locale o una Regione non può non essere competente.
Quindi, è una scelta compiuta consapevolmente, a ragion veduta e se fosse sbagliata - colleghi tutti - l'implicazione sarebbe esclusivamente di carattere politico.
Allora, dalle sue parole, Vicepresidente, emerge la sicurezza della bontà dell'operazione. Poiché anche il giornalismo più serio spesso vive di strumentalizzazioni, a volte più o meno becere, sarebbe opportuno svolgere un'azione di informazione corretta, anche se difficile, su argomenti così delicati.
Quindi, da parte della maggioranza non può che esserci un impegno nel futuro per il conseguimento di quest'ultimo scopo cui mi riferivo: l'informazione. Dopo avere proceduto in tal senso, nessuno potrà lamentarsi più di tanto, potrà accendere e promuovere un confronto politico, ma non potrà fare sicuramente allusioni, anche abbastanza offensive, per la dignità dell'Ente, oltre che delle persone interessate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Anche il Gruppo de La Margherita interviene per confermare piena fiducia all'operato della Giunta e del Vicepresidente Peveraro sulla questione controversa. Più in generale, crediamo non si debba costruire un processo di caccia alle streghe, ci deve essere la disponibilità ad ogni ulteriore approfondimento possibile, nelle sedi deputate, quelle istituzionali, quale quella della I Commissione.
Crediamo che il Vicepresidente Peveraro abbia già dato moltissime spiegazioni oggi, ma sia in grado di fornire ogni ulteriore motivazione e giustificazione all'operazione, che, sotto ogni profilo, si presenta ineccepibile e impeccabile dal punto di vista tecnico e delle procedure formali, rispettoso di ogni legge in materia.
Vogliamo anche sottolineare che occorre contestualizzare queste operazioni - lo ha fatto bene il Vicepresidente Peveraro, lo ribadiamo e lo ricordiamo - in uno scenario di riferimento in cui la situazione della finanza pubblica costringe gli Enti territoriali, la Regione, le Province e i Comuni a adottare e individuare ogni forma nuova, anche alternativa vorrei dire anche moderna - di reperimento delle risorse, per continuare a garantire il livello efficiente, efficace ed economico dei servizi, delle prestazioni erogate dalla Pubblica Amministrazione, anche per consentire importanti, necessari e indispensabili investimenti.
Sotto questo profilo, vorrei ricordare che la gestione finanziaria di questa Regione, in questi due anni, sostanzialmente, ha accompagnato una fase espansiva dell'economia in modo virtuoso, senza introdurre forme di stretta finanziaria, cioè di tassazione, sulla comunità piemontese, a livello di famiglie, ma, soprattutto, a livello di imprese, consentendo così alla Regione di continuare - lo ripeto - a garantire il livello dei servizi pubblici delle partite correnti ad un livello soddisfacente costante e garantito, anzi, contemporaneamente e contestualmente, di implementare la mole dei propri investimenti.
Dunque, crediamo che l'operato della Giunta vada difeso e riteniamo improprio lo strumento della Commissione d'inchiesta, non essendoci nulla su cui svolgere un'inchiesta. Se del caso, ci si deve riunire in I Commissione per svolgere un approfondimento ed, eventualmente, rendere tutte le ulteriori informazioni utili al caso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Signor Presidente, intervengo per aggiungere soltanto alcune considerazioni.
Innanzitutto, è chiaro che, come Gruppo - penso che l'intero Consiglio e l'Assessore converranno con noi - occorre individuare uno strumento per arrivare a fare chiarezza su questa situazione. Ritengo sia una richiesta legittima da parte dell'Aula. È vero che non si deve dare troppa importanza a quello che dicono i giornali o che succede in televisione, però, è evidente lo stato di imbarazzo, anche dell'Aula, che nei mesi scorsi riteneva di avere avuto informazioni precise, dettagliate e sicure da parte dell'Amministrazione, poi contrastate da un mezzo di informazione importante, come può essere un canale nazionale della RAI. L'Assessore lo potrà contestare, ma lei sa quanti e quali drammi si sono creati non solo in questo campo, ma in tutti, a causa di informazioni diffuse attraverso il mezzo televisivo, in particolare attraverso le reti nazionali.
Quindi, è fondamentale arrivare ad una chiarificazione della situazione affinché coloro che dovrebbero essere quelli informati meglio rispetto a questa vicenda lo possano essere realmente.
Certo, poi, c'è un discorso generale che si potrebbe fare sul debito sul suo prolungamento e addossamento alle generazioni future.
Ritengo che l'occasione che verrà per le precisazioni e i chiarimenti potrà rivelarsi utile anche per svolgere un ragionamento di tipo più generale, tenendo presente che gli esempi, seppure forzosi, attuati nel programma televisivo ci mostrano una situazione di difficoltà evidente soprattutto non relativa soltanto al nostro presente. Se così fosse potremmo assumere determinazioni per tentare di chiudere queste situazioni di difficoltà o, per lo meno, di affrontarle, ma il grande problema è che dalle indiscrezioni giornalistiche e televisive emerge chiaramente che le criticità, probabilmente, verranno scaricate sui nostri figli o nipoti.
Quindi, questo fatto, che ci lascia veramente perplessi, necessita anch'esso di una chiarificazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per una replica.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Alcuni colleghi hanno sollecitato ulteriori informazioni, che fornisco ben volentieri, con una piccola puntualizzazione rispetto, in particolare all'ultimo intervento del Consigliere Botta. È un po' suggestiva l'impostazione che lei ha dato, secondo la quale la trasmissione diceva altro rispetto a quello che era stato l'approfondimento della questione e le indicazioni fornite.
Allora, essendo questa una sede ufficiale, le dichiarazioni che si rendono, le discussioni e gli approfondimenti che si svolgono in Commissione dovrebbero essere assunti a riferimento, al di là di quello che sono le trasmissioni.
Come ho già avuto modo di precisare, in merito al contenuto della trasmissione stessa, ovviamente, ci riserviamo ogni tipo di azione per ripristinare quella che è la verità.
Sulle questioni più specifiche, il Consigliere Ghiglia ha posto un quesito interessante e importante, nel senso che è di carattere più generale, ed è evidente che in qualche modo è legata al problema dei derivati e delle iniziative ed azioni finanziarie in termini generali.
Ho ribadito e ribadisco che il mark to market di questo titolo in questo momento ha un effetto positivo di nove milioni.
Qual è la ragione? È evidente: i tassi d'interesse tendono ad alzarsi e, conseguentemente, il fatto di avere un tetto sul tasso d'interesse che l'Amministrazione regionale paga, è una garanzia per l'investitore.
Conseguentemente abbiamo un effetto positivo.
evidente che questi prodotti hanno la necessità di essere seguiti e gestiti, perché in un'ipotesi d'inversione di tassi, con ogni probabilità è utile, se non necessario, proprio per evitare di arrivare a situazioni negative, di intervenire o chiudere lo swap o invertirlo.
La gestione della finanza può essere contestata da un punto di vista concettuale - quello però è un altro tema che deve essere affrontato - ma la gestione finanziaria oggi richiede un'attenzione e delle competenze che sono adeguate a quelli che sono gli strumenti finanziari presenti sul mercato.
Due: la Consigliera Ferrero poneva un'altra questione interessante, che peraltro è stata anche toccata dal Consigliere Dutto.
Noi abbiamo concordato e definito che le risorse che vengono accantonate annualmente sono liquide, non sono reinvestite in altra carta sono in deposito presso istituti finanziari che hanno il rating della Repubblica Italiana e sono soggetti a pegno da parte dei tre istituti emittenti.
il massimo della garanzia possibile ed immaginabile sulla possibilità di recupero di quelle risorse, perché non vanno a terzi - e ribadiamo ad esempio come in Campania. Sono contante.
Poi è evidente a tutti che quel contante che le istituzioni finanziarie hanno, lo utilizzano, ma utilizzano anche il contante della Consigliera Ferrero e le danno l'interesse che ha definito nel momento in cui definisce il suo accordo con la banca per quella determinata remunerazione del conto corrente.
Noi l'abbiamo fatto, ci ha portato ad avere la possibilità di avere il miglior tasso Euribor flat che nel 2006 sia mai stato fatto ed è quella la nostra posizione congelata.
Quei soldi, che non sono i nostri perché non hanno scritto sopra "Regione", vanno nel coacervo del monte delle fonti di un istituto finanziario, che ne fa quello che ritiene. Ma quello che conta è la solidità dell'istituto finanziario che deve poi rimborsare le quote alla fine dei trent'anni. E la garanzia sta proprio nel rating d'appartenenza delle società cui vengono affidate le nostre risorse. Quindi, sono in deposito garantito da pegno.
Per quanto riguarda le osservazioni del Consigliere Vignale e del Consigliere Dutto, gli accantonamenti annuali seguono la metodologia di un piano d'ammortamento alla francese. Tale piano d'ammortamento prevede inizialmente che le quote capitale siano piccole ed aumentino, ma questo ha una ratio. È evidente che nei primi anni gli interessi sono più alti perché si paga sull'ammontare complessivo del capitale; a mano a mano che si riduce il capitale, diminuiscono gli interessi e aumentano le quote capitali. È un percorso d'assoluta linearità.
Quindi, anche da questo punto di vista mi sembra di aver puntualizzato l'ultima osservazione che è stata fatta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (Iscritta ai sensi dell'articolo 34 comma 6, del Regolamento)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 161, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 10 ottobre sono stati esaminati gli emendamenti n. 48, 15, 24, 25, 16, 49, 51 e 50.
Procediamo ora con l'esame degli altri emendamenti.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

troppo chiedere la presenza dell'Assessore alla sanità, Artesio?



PRESIDENTE

Senz'altro avremo cura di assicurare un'adeguata rappresentanza della Giunta regionale. Prego quindi l'Assessore Artesio di entrare in aula per consentirci l'esame degli emendamenti.
Subemendamento rubricato n. 26) presentato dai Consiglieri Ferrero Cavallera, Cotto: al 3° capoverso, del punto 1.10 p. 40. "Un nuovo paradigma organizzativo: i parchi della salute" le parole: "tecnologia e ingegneria applicata alla salute, biogenomica, scienza dei materiali ed informatica" sono sostituite dalle seguenti: "tecnologia e ingegneria applicata alla salute (tecnologia biomedica) proseguendo le esperienze di ricerca già in corso nell'ambito della tecnologia biomedica all'AO San Giovanni Battista di Torino all'Istituto Boella e ai parchi tecnologici (BioIndustry Park e clinical Research Park), biogenomica (biotecnologie, IRCC e CERMS), scienza dei materiali e informatica".
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, la Consigliera Ferrero ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

All'interno di questo capoverso e di questo capitolo è inserita tutta la questione dei Parchi della Salute.
Riteniamo di sostituire, all'interno della dicitura che il Piano Socio Sanitario prevede, le parole "tecnologie e ingegneria applicata alla salute, biogenetica, scienza dei materiali ed informatica" con una serie di realtà che già si occupano di questi temi e che fanno già ricerca e attività nel contesto attuale della situazione piemontese, per trasformare termini generici inseriti e condivisi all'interno di questo contesto, anche recuperando una serie di attività che già danno contenuto a queste parole che noi riteniamo abbastanza generiche. Ecco perché proponiamo un ampliamento della dicitura di questo capoverso, con i contenuti che si leggono nell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati per il parere della Giunta.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Vale la logica già ribadita a suo tempo per l'emendamento n. 25. Non si tratta di una dicitura generica, ma di una dicitura generale. L'emendamento introduce una logica troppo restrittiva perché le esperienze cui fa riferimento l'emendamento non sono esperienze esaustive.
Pertanto, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ricordo che nella scorsa seduta era stata richiesto che tutti gli emendamenti venissero votati per appello nominale.
Richiesta che considero implicitamente rinnovata, quindi prego di provvedere che tutte le votazioni siano effettuate per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 26) sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 46 Consiglieri hanno risposto SÌ 12 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 17) presentato dai Consiglieri Botta, Ghiglia e Casoni: Oggetto: Integrazione del capitolo 2.1 - L'assetto istituzionale e organizzativo del governo del SSR.
In coerenza con gli emendamenti accettati per il DDL 'Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del SSR' (introduzione di procedure di valutazione) si richiede di integrare il cap. 2.1 con il seguente paragrafo: "Cap. 2.1 Le azioni.
A livello regionale: Introduzione di chiare e oggettive procedure di valutazione del sistema regionale e delle aziende. Il ruolo della Regione come regolatore e controllore super partes del sistema socio-sanitario deve estrinsecarsi in modo rilevante nella funzione del sistema nel suo complesso: solo la valutazione adeguata dei risultati prodotti dal sistema e degli effetti dei cambiamenti introdotti nello stesso consentirà di mantenere e confermare le soluzioni che dimostrano di aver prodotti risultati positivi, e di abbandonare quelle soluzioni che non hanno prodotto risultati soddisfacenti. La stessa valutazione dei risultati consentirà inoltre di giudicare, in modo oggettivo e trasparente, le capacità e le competenze dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali. La Regione deve quindi attrezzarsi compiutamente per realizzare e sviluppare queste capacità di valutazione. A tale scopo dovranno essere individuati diversi indicatori per la valutazione degli esiti e dei risultati, in grado di esplorare anche non solo la dimensione economica ma anche dimensioni quali la qualità, la soddisfazione dei cittadini, gli effetti sulla salute collettiva, ecc." Alcuni esempi di indicatori: indicatori riferiti al rispetto dei tempi di attesa indicatori economico-finanziari (es. costo medio per assistito a livello regionale e per ASL, rapporto costo persona/ricavi, rapporto costo di beni e servizi/ricavi delle aziende ospedaliere, indicatori relativi al mantenimento di limiti di spesa, etc.) indicatori relativi alla facilità di accesso dei servizi per i cittadini e all'introduzione di procedure informatizzate di prenotazione e informazione indicatori di mortalità, morbilità, disabilità indicatori di efficacia di campagne per la promozione della salute indicatori di qualità di struttura, attività, risultato, nonché relativi alla customer satisfaction valutazione delle performance ospedaliere attraverso la 'balance scoregard' (innovativo controllo direzionale in grado di analizzare le relazioni esistenti fra la dimensione clinico-assistenziale, organizzativa ed economica)".
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Botta ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Riteniamo importante l'emendamento, non perché gli altri non lo siano ma perché questo vuole veramente dare un piccolo contributo al miglioramento del Piano.
L'emendamento segue un po' il ragionamento che abbiamo fatto quando abbiamo approvato a fine luglio il disegno di legge relativo alle norme per la programmazione socio-sanitaria in cui, Assessore, lei avrà notato come sono state recepite alcune indicazioni dell'opposizione relativamente all'introduzione nel disegno di legge di riferimenti più precisi alle procedure di valutazione.
Proprio anche come conseguenza a questa situazione generale nella legge cornice che sorregge il Piano Sanitario, ci parrebbe importante introdurre anche a livello di Piano, alcune esplicitazioni di criteri di valutazione.
Infatti, il Piano è assolutamente carente di criteri oggettivi di valutazione che sono, invece, il vero centro, il vero snodo fondamentale di tutti i Piani Sanitari regionali delle Regioni avanzate in campo sanitario.
Se noi non abbiamo elementi di valutazione oggettivi - nel Piano Assessore, non ce ne sono. Ripeto, non ce ne sono, facciamo un piano...



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, è impossibile condurre i lavori. Prego i Consiglieri che non vogliono ascoltare di uscire dall'aula. Prego i commessi di procedere a mettere un po' d'ordine.



BOTTA Marco

Se non recepiamo un emendamento come questo, che non è un emendamento di significato politico, non è emendamento, magari, per dare maggior ruolo ai privati, o per introdurre determinate procedure, ma è un emendamento per valutare, con criteri oggettivi, i risultati che il Piano avrà sulla nostra organizzazione sanitaria, rendiamo un cattivo servizio al Piemonte.
Tra l'altro, impediamo alla Giunta regionale d'avere quegli strumenti di valutazione che sono assolutamente importanti per giudicare il servizio sanitario nel suo complesso e i vari servizi nella loro particolarità. Come giudichiamo le performance delle singole aziende sanitarie locali? Come giudichiamo le performance dei singoli direttori generali se non introduciamo dei criteri di valutazione nel Piano? Il rischio è di doversi attenere a criteri di valutazione totalmente soggettivi, lasciando alla libera interpretazione dei singoli il fatto di ritenere quei criteri, criteri politici...



PRESIDENTE

Per cortesia, prego tutti coloro che non sono interessati ai lavori, di accomodarsi fuori dell'aula. È impossibile sentire il Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Dicevo, criteri d'appartenenza, criteri meramente di rapporto tra l'Assessore e la singola struttura, o tra l'Assessore e il singolo dirigente, direttore generale.
In tutti i Piani delle Regioni più avanzate - Lombardia, Emilia Toscana - la centralità del Piano riguarda proprio questi tipi di valutazione. Se non introducete valutazioni oggettive, il Piano nasce vecchio. Abbiamo voluto, in quest'emendamento, dare alcune esemplificazioni di criteri oggettivi che possono sorreggere una valutazione reale delle performance delle Aziende e dei Direttori.
Allora abbiamo parlato di indicatori rispetto ai tempi di attesa, di indicatori economico-finanziari (ad esempio il costo medio per assistito a livello regionale e per ASL, rapporto costo della persona/ricavi, rapporto costo di beni e servizi/ricavi delle Aziende Ospedaliere, indicatori relativi al mantenimento dei limiti di spesa), indicatori relativi alla facilità di accesso ai servizi per i cittadini e all'introduzione di procedure informatizzate di prenotazione e informazione, indicatori di mortalità, morbilità, disabilità, indicatori di efficacia di campagne per la promozione della salute, indicatori di qualità di struttura, attività risultato, customer satisfaction, valutazione delle performance ospedaliere attraverso la balance scoregard.
Questi sono solo alcuni esempi. Non è una lista esaustiva, ma è la volontà di dare un contributo.
Non gettate nel cestino questo contributo, perché gettereste la nostra sanità in mano a criteri di valutazione soltanto soggettivi e di appartenenza politica, che farebbero andare il Piemonte indietro, invece di farlo progredire.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Compenserò col mio intervento i minuti che, correttamente ed efficacemente, ha utilizzato in più il collega Botta.
Credo che quest'argomento non debba passare sotto silenzio o comunque con una certa disattenzione, che è implicita nei nostri lavori e in quest'aula un po' da tempo. L'emendamento, in sostanza, tende a predisporre degli elementi di valutazione che senz'altro saranno utili per l'Assessorato, ma saranno utili soprattutto per il Consiglio. Perché il nostro ruolo di Consiglieri è proprio quello di valutare come vengono applicate le direttive che sono impartite dalla Regione in senso lato quindi prima di tutto dal Consiglio con il Piano Socio Sanitario, e poi con le disposizioni attuative della Giunta regionale.
una questione che deve avere delle risposte. Abbiamo già sottolineato come appaia non soddisfacente la vicenda del controllo di gestione, anche se è stato detto che è stata riformulata da altri capitoli e in altre parti del Piano. Ne abbiamo preso atto, però, a questo punto, almeno si faccia uno sforzo di elaborare degli indicatori che, tutto sommato, aiuteranno anche l'Amministrazione - quindi anche l'Assessorato - ad avere dei dati oggettivi che mettano al riparo da quelle che possono essere valutazioni politiche più ampie che, in termini di giustificazione, la Giunta può anche accettare, ma avere elementi chiari e oggettivi penso che possa e debba essere nell'interesse della trasparenza della Giunta, del Consiglio ma anche di tutti i cittadini piemontesi.
Mi auguro, quindi, che quest'emendamento possa essere approvato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega Botta, riteniamo l'emendamento estremamente importante, per due ordini di motivi.
In primo luogo perché dal Piano scompare, in termini generali, quella che è una modalità di verifica sull'operato della sanità piemontese stessa (quel famoso paragrafo "Il controllo di gestione", che riguardava certamente l'aspetto economico, ma anche l'aspetto di efficacia ed efficienza in qualche modo scompare).
Non vogliamo reintrodurlo, perché quel capitolo non sarebbe stato comunque esaustivo, ma porre un principio che crediamo debba essere sacrosanto per tutti i colleghi, soprattutto per i Consiglieri regionali cioè soprattutto per il Consiglio.
Perché questo è uno strumento che dà possibilità di verifica relativamente all'operato di chi gestisce la sanità e, di riflesso, avrebbe anche una ricaduta positiva, credendo che la verifica porti ad un miglioramento della gestione della sanità, sui cittadini piemontesi.
Vi è anche un altro aspetto che riteniamo importante. L'unica cosa che dispiace è che ormai gran parte di questo Consiglio affronti un tema delicato qual è il Piano Socio Sanitario attendendo solo il voto del medesimo, e non intendendo affrontare col minimo interesse la discussione.
Perché crediamo che gli indicatori presenti all'interno dell'emendamento tempi di attesa, indicatori economico-finanziari, facilità di accesso ai servizi, indicatori di mortalità, efficacia delle campagne di promozione della salute, qualità di strutture, eccetera - potrebbero garantire anche la possibilità di nomina di tecnici, che siano prima di tutto tecnici competenti e non soltanto, come invece oggi accade, uomini legati ai singoli partiti politici.
Questo emendamento, qualora si lasci, come il nostro Statuto prevede la scelta alla Giunta e quindi inevitabilmente si dia una valutazione politica dei Direttori che si vanno a nominare, almeno si avrebbe l'obbligo, con questo emendamento, di nominare dei tecnici preparati e capaci che siano intervenuti su quegli indicatoli che l'emendamento individua.
Non è ovviamente vincolante, nel senso che una Giunta può decidere di confermare o di nominare in un'ASL o in un'ASO un operatore o un Direttore generale che negli anni si è contraddistinto per non aver migliorato l'efficienza della sanità pubblica. Ma farebbe una scelta che, in qualche modo, potrebbe essere facilmente contestata dal Consiglio regionale.
L'aspetto un po' anomalo è che su questo, tanto in sede di Commissione quanto in sede di Aula - lo dicevo già in un precedente intervento di valutazione generale sul Piano e poi in un emendamento - non vi sia alcuna attenzione da parte dei colleghi del centrosinistra, non dico all'emendamento di Alleanza Nazionale, ma nell'indicare delle verifiche oggettive, e non soggettive, rispetto al buon operato di un Direttore generale sanitario e amministrativo.
Stupisce da un punto di vista teorico, mentre non stupisce dal punto di vista pratico, perché significherebbe che magari qualche amico o qualche uomo di partito nominato a gestire la sanità piemontese che sta dando evidente manifestazione di incapacità di gestione della sanità piemontese dovrebbe essere rimosso e quindi si perderebbe una pedina di partito legata a filo doppio al partito che lo ha indicato alla Presidente, come su richiesta della Presidente stessa.
Però credo che questo sia un passaggio fondamentale per indicare chi è attento a quelle che sono le valutazioni oggettive sulla sanità e quindi su una ricaduta positiva sulla sanità piemontese, invece di chi è più attento a garantire le nomine per i propri amici.



PRESIDENTE

Non vi sono ulteriori richieste di intervento.
La parola all'Assessore Artesio, per esprimere il parere della Giunta sul subemendamento n. 17.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Credo che sia ridondante ribadire quanto già detto in ordine al paragrafo dedicato al controllo di gestione, a pagina 88, perché se non lo si ritiene adeguato, evidentemente la mia conferma e la mia insistenza a nulla valgono.
Voglio solo osservare che il paragrafo del quale stiamo parlando riguarda le azioni a livello regionale nel quadro dell'assetto istituzionale e organizzativo del governo del sistema sanitario regionale.
In questo quadro, la valutazione di efficacia è ricondotta alle relazioni interistituzionali che in filiera vengono descritte e raccomandate per la programmazione del servizio sanitario nazionale. Quindi parliamo, non a caso, della Conferenza di Programmazione socio-sanitaria...



PRESIDENTE

Prego i colleghi Consiglieri che non sono interessati di accomodarsi fuori dell'aula.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Non si preoccupi, Presidente, riesco ad orientarmi ugualmente.
Non a caso si parla della Conferenza di Programmazione socio-sanitaria che, come si ricorderà, è la sintesi delle rappresentanze istituzionali. Se si crede, come noi crediamo - evidentemente, altri no - che i Comitati dei Sindaci di distretto e le Conferenze dei Sindaci delle ASL siano i soggetti della programmazione e quindi anche i soggetti deputati alla verifica d'efficacia sull'attuazione degli indirizzi programmatici, stiamo parlando di una modalità, che è quella democratica e di partecipazione istituzionale, che è affatto diversa dalla modalità di valutazione e di verifica delle capacità tecniche dei Direttori.
Quindi, in quest'emendamento si declina una serie di indicatori di carattere tecnico, mettendo in campo l'esito ai Direttori. Quegli stessi indicatori hanno la capacità di lettura e d'interpretazione dai livelli locali di governo, i quali verificheranno da questa lettura se l'attività delle aziende sanitarie corrisponde agli indirizzi programmatici dati.
Quindi, si introduce un aspetto tecnologico, di cui comprendo la filosofia e la cultura, dentro ad un processo democratico che, invece, è quello che noi cerchiamo di propugnare. Pertanto, la Giunta propone che quest'emendamento venga respinto.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Vede, Assessore, c'è una differenza sostanziale tra un indicatore oggettivo ed un indicatore soggettivo, che è quella data dalla Conferenza dei Sindaci. Le differenze sono sostanzialmente due.
La prima riguarda il fatto che in alcune ASL, ancor più adesso rispetto a prima, avremo una Conferenza di 150 Sindaci che devono esprimersi circa l'operato dei Direttori generali sanitari e amministrativi, dove in moltissimi casi interviene un rapporto più politico che non legato alla reale efficienza.
Voglio dire, il centrodestra l'ha esercitato, ahimè, male, perché siamo persone che danno un valore alle istituzioni decisamente maggiore, ma il centrosinistra nel precedente mandato amministrativo ha scatenato quelle decine di Sindaci, che procedono ad amministrare in continuità, che davano valutazioni estremamente negative relativamente alla riduzione di alcuni reparti di ospedali o alla trasformazione di alcuni ospedali in ospedali veri e propri, in poliambulatori ancorché rimanenti nella rete ospedaliera regionale, che hanno cambiato drasticamente idea. Alla fine, la ragione di bandiera vale molto di più rispetto ad una valutazione oggettiva.
Vi è poi un altro aspetto: la Giunta se ne infischia delle valutazioni degli amministratori locali. Un Direttore generale della Città di Torino ha incassato tre pareri negativi su quattro Presidenti di Circoscrizione quando ha svolto il suo compito di Commissario, e la Giunta, trattandosi di un Direttore generale di un'importante ASL torinese appartenente ad un importante partito politico della maggioranza, l'ha ovviamente confermato.
Perché una valutazione di un Sindaco o di un Presidente di Circoscrizione è assolutamente soggettiva.
Gli indicatori oggettivi, cioè la riduzione dei tempi di liste di attesa, piuttosto che gli indicatori di mortalità, piuttosto di efficacia delle campagne promozionali sulla salute ecc... quindi, le cose che indichiamo all'interno del nostro emendamento sono complementari all'aspetto che indicava la Presidente. Certamente non possiamo non ascoltare il parere delle istituzioni locali, ma a questo si deve affiancare una valutazione oggettiva data da alcuni indicatori.
Dopodiché, come lo Statuto della Regione Piemonte prevede, la scelta sta sempre in capo alla Giunta. Ascoltate la Conferenze dei Sindaci valutati gli indicatori oggettivi, la Giunta sceglie se confermare o meno un Direttore generale. Secondo noi, questi principi potrebbero finalmente dare la possibilità di fare delle nomine che siano slegate dell'appartenenza partitica e politica.
Fino a quando non ci saranno questi indicatori, sarà normale che, se vince il centrosinistra, fa piazza pulita dei Direttori generali precedentemente presenti o, perlomeno, di quelli che riteneva essere di centrodestra; qualora vinca il centrodestra - probabilmente, non lo so, mi auguro però che lo faccia, se questa è la scelta - farà la stessa scelta che tutto è tranne che funzionale rispetto ad una gestione efficace ed efficiente della sanità piemontese, ma molto più legata a logiche individuabili nella logica partitica e politica di coalizione.
Allora, ecco che molto volte è facile parlare di lontananza (fuori la politica dalle ASL) ma, fino a quando non metteremo indicatori oggettivi la politica dentro le ASL ci starà, perché la Presidente chiede ai Gruppi di maggioranza l'indicazione dei Direttori generali sanitari e amministrativi, e questi li indicano.
Diciamo di più, non è questo il dato finale. Il dato finale è l'efficienza. Se un Direttore generale avesse anche la tessera di Alleanza Nazionale - è ovvio che non ce n'è uno che ce l'ha - ed è un cattivo Direttore generale su dati oggettivi, bene farebbe la Giunta a non confermarlo, così come quelli di altri partiti politici. Ma fino a quando non ci saranno indicazioni oggettive, questo non potrà essere fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Utilizzo la dichiarazione di voto per due o tre argomenti. Presidente mi creda, guardi che non sentiamo quasi nulla degli interventi dei colleghi. Insisto, ancorché l'utilizzo della tecnologia non provochi degli entusiasmi, sul fatto che è anche un problema tecnologico perché, negli ultimi dodici anni, qui non è che ci fosse più disturbo di quanto ce ne sia ora, tranne nel caso in cui lei mi dicesse che anche il mio udito è peggiorato, cosa che mi indurrebbe a dover intervenire per fatto personale.
Credo sia proprio un problema tecnologico su cui, però, oltre che a chiederlo non so come...



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, abbiamo contestualmente aumentato il volume degli impianti. Quindi, il disturbo è imputabile unicamente ai colleghi e non colleghi che sono presenti in Aula. Infatti, continuo a pregare i colleghi che non sono interessati al dibattito di accomodarsi al di fuori e di consentire a chi è interessato di farlo.



BURZI Angelo

Questa era una premessa. Invece, arrivando al merito, pur essendo già stato detto, ribadisco che tutti gli emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione sono appunto da considerarsi firmati da tutti i Gruppi di opposizione, chiunque siano i colleghi Consiglieri che, a sostegno dei singoli emendamenti, interverranno perché lo riteniamo un valore politico e ci teniamo a sottolinearlo.
Nel merito, non vedo nessuna contraddizione tra tecnologia e democrazia a priori. Poi, dipende non tanto dagli esiti, ma da come si interpretano le procedere democratiche - su questo, ovviamente, abbiamo le nostre opinioni e da come la tecnologia venga o non venga usata.
Invece, ci tengo, all'interno di questo emendamento che, evidentemente voteremo, ad allargare il tema che ho già richiamato, ma ne parleremo ancora, e non è da escludere che lo porremo come elemento importante quando questo dibattito sarà finito, per arrivare alle dichiarazioni di voto conclusive sulle due delibere. Ci sono almeno tre elementi su cui noi chiediamo pressantemente chiarezza - non arrivo a dire pretendiamo - perch ci sembra una richiesta che dovrebbe essere condivisa da tutti che l'Assessorato e la Giunta migliorino lo stato dell'arte attuale.
In primo luogo, la certificazione dei dati economici delle aziende. Noi contestiamo le riduzioni e i criteri con cui le riduzioni ci vengono proposte ma, quando ve le sarete votate, vorremmo che - meglio tardi che mai, qui le colpe sono trasversali - i dati economici delle aziende, che sono una componente importante per chi amministra il denaro pubblico venissero certificati.
In secondo luogo, l'area del controllo di gestione. Al di là dei dibattiti sulla democrazia della modalità e sull'utilizzo o meno di tecnologia, l'area del controllo di gestione è, a nostro avviso, totalmente irrisolta all'interno di questo documento o non sufficientemente affrontata. Non ne faccio una questione grave, perché verrà riproposta nell'ambito di altre discussioni, in primis nella legge 51, di cui chiediamo solo da due anni e mezzo che venga ridiscussa, perché riteniamo (anche qui non è un fatto solo politico o solo di questa maggioranza) che l'area del controllo di gestione non sia affrontata e, non essendo affrontata, non viene risolta, ancor meno lo è all'interno delle aziende siano esse le "x" che ci sono oggi o le "y" cui voi, erroneamente, intende ridurle. All'interno di queste aziende, se non ci raccontiamo delle favole e non mi pare oggi la giornata giusta per sentirle - è pieno di risorse amministrative (sulla cui qualità non discuto): pochissime di queste sono idonee per un controllo di gestione, che è pratica ormai matura nel mondo delle aziende e financo dell'Amministrazione pubblica.
Sono tre temi su cui noi poniamo attenzione oggi con questo emendamento, la riporremo negli altri emendamenti che su questo argomento insisteranno, la riporremo nelle altre sedi. Ci piacerebbe che la conclusione del dibattito vedesse da parte della Giunta - e comunque noi lo proporremo - un impegno serio sui numeri, sugli indicatori del controllo di gestione e, conseguentemente, anche sull'organizzazione delle strutture che a questo controllo di gestione, non per dichiarazione ma per fatti, devono essere orientate e poi misurate.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 17) sul quale l'Assessore Artesio, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere negativo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno risposto SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Subemendamento rubricato n. 34 presentato dal Consigliere Rossi: pag. 59 2.3 "Il Governo della domanda". Dopo il punto "i medici prescrittori, di base e specialisti, che traducono il bisogno in domanda e che devono rispondere al principio dell'appropriatezza;" è inserito il punto: "deve essere l'organo gestore (ASL, ASO, Regione) ad adeguarsi alle esigenze del territorio. I soggetti gestori devono fornire adeguata formazione dei medici e del personale sanitario;".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

L'emendamento n. 34 va nel senso di dare un maggiore rispetto alle esigenze del territorio. Cosa significa? Il testo originario dice: "I medici prescrittori di base e specialisti traducono il bisogno in domanda e devono rispondere al principio dell'appropriatezza".
Al di là del chiamarli prescrittori, quindi finalizzarli al solo ruolo di coloro che compilano dei moduli e prescrivono ricette, medicine e visite, noi consideriamo i medici di base e specialisti come l'anello di congiunzione con i pazienti, con i cittadini, con coloro che pagano per avere in cambio un servizio sanitario. Tra l'altro, il medico di famiglia di base è anche il medico di fiducia del cittadino, quindi la persona che dà al cittadino il servizio e fa da tramite con il servizio sanitario regionale.
Ebbene, dire che loro devono adeguarsi solo al principio dell'appropriatezza non ci va bene. Noi chiediamo che sia invece l'organo gestore che deve adeguarsi alle esigenze del territorio, cioè girare la concezione del Piano: non chi fa il servizio al cittadino che deve adeguarsi a quello che il servizio sanitario regionale gli dà, bensì il servizio sanitario (oppure l'organo gestore, l'ASL, la Regione) che si adegua alle esigenze del territorio.
Tra l'altro, noi chiediamo - e questo arriva da tutte le Associazioni di categoria dei medici, degli infermieri e così via - che ci sia anche un'adeguata formazione sia per i medici sia per il personale sanitario.
A cosa serve la formazione? Serve, da una parte, sicuramente a dare qualità nel servizio e, dall'altra, anche a formare costantemente e adeguatamente il personale, in particolare quello medico che deve prescrivere le ricette, sulle novità del mercato, sui migliori prodotti in vendita e magari anche sulla possibilità di scegliere farmaci che danno lo stesso effetto, che hanno gli stessi principi attivi, ma che costano meno quindi il tutto potrebbe portare non solo a una migliore qualità del servizio al cittadino, ma anche a un minor dispendio di risorse pubbliche che comunque paga sempre il cittadino.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

del tutto evidente che, nel momento in cui si scrive un capitolo sul governo della domanda, ci si preoccupi di dichiarare chi è che asseconda fondatamente la domanda e quindi si faccia riferimento alla funzione di prescrizione del farmaco e, in quanto tale, il medico è definito prescrittore. Se poi si vuole forzare la questione per dire che con questa accezione s'intende così ridurre la funzione del medico di medicina generale, vuol dire che non si è letto il capitolo 4, dove sul gruppo delle cure primarie si assegnano ben altre funzioni al medico di medicina generale.
Mi permetto di rilevare la curiosa contraddizione tra emendamenti che sono sottoscritti da tutti i Gruppi consiliari, a prescindere dalle firme che recano in calce, avendo noi appena finito di discutere sui parametri con i quali in modo oggettivo la Regione avrebbe dovuto valutare le Direzioni generali in ordine alla loro capacità di applicare indicatori economico-finanziari per definire il costo medio per assistito, a fronte di un emendamento che propone che non ci sia il concorso al controllo della spesa farmaceutica, bensì che il medico prescrittore assecondi la domanda che evolve dal territorio.
ovvio che anche per questa incoerenza la Giunta non può approvare quest'emendamento, segnalando opportuno il richiamo all'educazione continua in medicina, che però non è trattata in questo paragrafo; peraltro, è oggetto di molti atti della Giunta regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Volevo informare l'Assessore che il Piano l'ho letto e riletto più volte, nonostante la serie di modifiche che veniva costantemente apportata dalla stessa Giunta con emendamenti presentati dopo la presentazione del testo ufficiale, che ci ha obbligato a rivedere tutti i documenti assieme ai funzionari. Ma, a parte quella piccola scomodità che abbiamo risolto, le assicuro, Assessore, che il Piano l'ho letto più volte sia io sia i colleghi del Gruppo sia i miei funzionari.
Quando si presentano emendamenti, si possono presentare emendamenti di merito; si possono anche presentare emendamenti di merito che magari vanno in un senso apparentemente differente, ma in questo caso non è così.
Ad esempio, voi, che avete parlato tanto dei centri di acquisto perch portano grandi risparmi, avete bocciato l'emendamento, sempre presentato dal Gruppo della Lega, che prevedeva il centro di acquisto unico regionale.
Se ridurre i centri di acquisto comporta risparmi, farne uno solo comporta risparmi maggiori, ma l'avete bocciato. Scelta vostra, in assoluta controtendenza rispetto a quanto lei ha detto.
In questo caso, stiamo solamente dicendo che il medico va formato adeguatamente sulla possibilità - lo dicevo prima - di poter risparmiare prescrivendo farmaci o visite specialistiche, magari di pari risultato per il paziente, ma spendendo meno.
Voi, invece, dite che il medico deve adeguarsi all'offerta: è molto diverso. Noi diciamo che il medico deve dare tutto quello che serve al paziente, per curarlo al meglio e prevenire al meglio eventuali malattie o aggravamenti delle stesse. Ed è una questione.
Altro conto è dire: stiamo sul collo ai medici - che voi chiamate "prescrittori", noi continuiamo a chiamarli "medici di famiglia" - uomini e donne scelti in base alle scelte del cittadino, quindi persone di fiducia del cittadino, ai quali magari si spiega che l'esame che costa meno dà lo stesso tipo di risultato, e cerchiamo di far prescrivere quell'esame rispetto a un altro, ma su libera scelta del medico e del paziente che al medico si rivolge con fiducia, non perché lo dice l'Assessore, la sua Giunta o, tanto meno, il direttore generale dell'ASL.
questa la differenza del concetto che vogliamo far capire. Noi crediamo che la base del sistema sanitario sia rappresentata dal medico di famiglia, col rapporto di fiducia che ha col cittadino contribuente, che paga il servizio sanitario. Voi, invece, credete che tutto debba dipendere da scelte che cadono dall'alto sul territorio, togliendo la libertà di scelta al medico e al paziente.
C'è molta differenza tra noi e voi, Assessore, e sono contento di avere l'occasione per spiegarlo una volta in più.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sul subemendamento rubricato n. 34.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 43 Consiglieri hanno risposto SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 34 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.03)



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