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Dettaglio seduta n.246 del 09/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


SPINOSA MARIACRISTINA



(Alle ore 14.34 la Consigliera Segretaria Spinosa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Lepri e Ronzani.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 162 inerente a "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" Esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010"


PRESIDENTE

Continuiamo la discussione generale, sospesa alle ore 13.00, sulle proposte di deliberazione n. 161, inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" e n. 162, inerente a "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali", di cui ai punti 2) e 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI ANTONINO

Finalmente si conclude un percorso che è durato due anni e che è stato faticoso per tutti coloro che in qualche modo lo hanno seguito. A me sembra che la maggioranza abbia fatto un buono lavoro e, se questo lavoro sarà arricchito dai suggerimenti e dalle proposte che vengono dalle opposizioni in un confronto di civiltà che fa bene a tutti, naturalmente siamo ancora più contenti.
un Piano che mette al primo posto, e non per caso, il grande tema ed il grande capitolo della prevenzione. Noi abbiamo sempre dato risposte alle domande di salute aumentando i servizi, anche quando i problemi erano e sono nella qualità dell'aria, dell'acqua, nella qualità della vita.
La prevenzione della salute della donna: è necessario rafforzare quella Prevenzione Serena che troppe volte e troppo spesso è stata a macchia di leopardo nella nostra regione. Dovremo - mi rivolgo all'Assessore Artesio sempre molto presente e attenta - occuparci del problema del papilloma virus e al riguardo mi pare che il Ministro Turco abbia inserito nella finanziaria (non ho avuto ancora il tempo di leggerla) l'opportunità di effettuare questa vaccinazione per le ragazze a partire dai 12-13 anni.
un ragionamento che non abbiamo ancora affrontato e che penso troverà spazio all'interno della Commissione sanità e naturalmente anche all'interno di quest'Aula.
Il rilancio dei Consultori. Tu sai meglio di me che a Torino nel 1985 erano 23 e che oggi sono 18: vuol dire che c'è stata una diminuzione di questa opportunità; diminuzione che in qualche modo deve essere rivista. I Consultori si devono occupare di fertilità, che forse oggi occupa un posto più importante rispetto al passato, perché attualmente le donne mettono al mondo spesso un solo figlio e allora questo acquista per quella donna e per quella famiglia un peso ancora più importante.
I Consultori si devono occupare di menopausa consapevole e, a mio parere, anche un po' di terapia per l'osteoporosi, lo dico da medico perché attorno a questo grande problema c'è un grande mercato e qualche volta i farmaci sono prescritti più su invito delle case farmaceutiche che per studio e convinzione personale, dunque sarebbe opportuno che la nostra sanità si occupasse di questo tema.
Consultori che dovranno occuparsi delle sempre più numerose violenze domestiche: solo 1/3 dei casi viene denunciato e solo l'1% se la violenza non è stata consumata.
C'è il grande capitolo del percorso nascita: non si fa abbastanza per la prevenzione dei difetti congeniti. C'è una grande malformazione congenita che si chiama spina bifida e la somministrazione di acido folico in gravidanza sarebbe in grado di eliminarla completamente, ma questo è un percorso che non viene suggerito da gran parte dei nostri ospedali.
C'è il grande capitolo a cui il Ministro Turco ha dedicato molta attenzione, che è quello dell'analgesia del parto, una cosa sulla quale siamo d'accordo, ma che richiede naturalmente un'organizzazione diversa perché richiede semplicemente un maggior numero di anestesisti, se questa cosa si vuole realizzare.
E ancora il monitoraggio del ricorso al taglio cesareo: 10-15% come indicazione da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che invece come sappiamo - raddoppia negli ospedali della nostra regione.
I Consultori devono occuparsi dell'interruzione di gravidanza. Il 60 delle donne che interrompe una gravidanza è straniero; soprattutto il 40 interrompe la gravidanza una seconda volta, il che vuol dire che quella donna, a qualunque Paese appartenga, non ha mantenuto il rapporto con l'ospedale o il consultorio e quindi non è stato fatto con loro un discorso serio rispetto al ruolo della contraccezione.
Bisogna fare in modo che dappertutto ci sia la possibilità, per quanto riguarda i non appartenenti dal punto di vista comunitario all'Europa, di ottenere le informazioni necessarie relativamente alla loro salute.
Ed ancora la prevenzione delle malattie cardio-vascolari, la prevenzione degli infortuni sul lavoro, per limitare la vergogna delle morti bianche (più di 2.000 persone del 2006) e la prevenzione degli incidenti stradali, che fra i 18 e i 25 anni costituiscono la prima causa di morte.
Il secondo grande capitolo, quello dell'integrazione socio-sanitaria rappresenta un grande obiettivo, che differenzia il nostro Piano socio sanitario in maniera netta rispetto all'ipotesi che il Governo di centrodestra aveva ipotizzato nella legislatura precedente, che divideva nettamente ospedale e territorio. Noi pensiamo invece che ospedale e territorio non possono essere separati, ma che devono vivere assieme. Il territorio è il luogo nel quale la salute si tutela e si perde, il luogo di incontro di uomini e donne che realizzano le comunità nelle quali si identificano i problemi e si progettano le soluzioni.
Dobbiamo insistere con lo Sportello Unico dei Consorzi socio assistenziali. A me è sembrato in questi anni che i Comuni si siano organizzati di più e meglio per offrire servizi meno complicati ai cittadini, ma non mi sembra che questo sia successo per gli altri organismi che quei servizi devono sostenere.
C'è il grande capitolo delle disabilità: bisogna insistere con i progetti individuali, con le reti ed i centri diurni, con la realizzazione di strutture di dimensioni contenute e integrate a livello territoriale nel normale contesto di vita. Bisogna che sia chiaro che è possibile per i disabili effettuare interventi di riabilitazione, modificando in qualche modo l'impostazione che oggi esiste nella nostra regione di fisioterapisti che aspettano i pazienti piuttosto di fisioterapisti che possono recarsi a domicilio e trattare i pazienti che maggiormente ne hanno bisogno. Bisogna che sia chiaro che va applicata la legge 68/99 per l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità.
E c'è ancora l'importante capitolo degli anziani. Il nostro paese in Europa è quello che ha il maggior numero di anziani: 1 over 65 ogni 5 abitanti. La media comunitaria è 1 ogni 6, l'Irlanda è il paese più giovane perché ha 1 over 65 ogni 10 abitanti. Nel 2030 in Italia gli anziani costituiranno il 35 % della popolazione. Il mondo cambia mentre invecchia e uomini e donne che sono stati gli artefici di questo cambiamento che ha consentito al nostro paese di essere uno dei più civili e progrediti d'Europa dovrebbe in qualche modo poterne beneficiare, ma noi sappiamo che esistono diritti esigibili nel nostro paese che sono quelli riferiti solamente all'assistenza sanitaria e che lo stesso non si verifica invece per i servizi relativi all'assistenza.
Vi sono 2 milioni di persone con disabilità lieve, 350 mila con disabilità grave in tutto il nostro Paese e noi garantiamo servizi solo all'1% della popolazione, mentre in gran Bretagna al 20%, in Germania al 10%, in Francia all'8%, nella Repubblica Ceca al 6%. Un'inchiesta che ho letto dice che, nel corso del 2000, 2 milioni di famiglie sono scese sotto la soglia di povertà a fronte del carico di spese sostenute per la cura di un componente della famiglia affetto da malattia cronica.
I programmi di attività territoriali, i piani e i profili di salute debbono avere come obiettivo quello della presa in carico complessiva delle problematiche della non autosufficienza. Dobbiamo naturalmente preoccuparci di nuove convenzioni per gli 8 mila anziani che sono in lista d'attesa dobbiamo pensare a nuove forme di assistenza a domicilio come l'ospedalizzazione domiciliare, dobbiamo occuparci della riqualificazione delle figure degli assistenti familiari.
E ancora il volontariato intrafamiliare, i centri diurni per i malati di Alzheimer; bisognerà poi, passata questa fase, Assessore, cercare di capire della struttura di Collegno che cosa ne vogliamo fare, perché anche quello è un grande capitolo rimasto in sospeso: sono passati 2 anni e mezzo e una risposta, prima o poi, bisognerà darla.
Dobbiamo anche preoccuparci - e io credo che non lo facciamo a sufficienza, anzi direi che non lo facciamo per niente - di controllare il livello di umanità e di accoglienza che esiste nelle strutture convenzionate con la nostra regione.
Noi contiamo sul fatto che il Ministro Ferrero ha ipotizzato un raddoppio del fondo per non autosufficienza, previsto in 500 milioni nella Finanziaria di quest'anno, e che prima o poi venga alla luce la legge delega di riforma dell'assistenza che speriamo possa essere partorita dal nuovo Governo.
Intanto, ringraziamo il Ministro Turco che ha aggiunto 3 miliardi e 200 milioni di euro nella Finanziaria di quest'anno, che ci consentono di guardare, da un punto di vista economico, con un po' più di ottimismo i bilanci sanitari della regione e del Paese complessivamente.
C'è un altro grande capitolo che riguarda l'organizzazione della rete ospedaliera. Ne discuteremo quando parleremo delle Molinette, della rivoluzione della rete ospedaliera.
Faccio qualche rapida considerazione: in una legislatura, dei 37 miliardi di euro, solo il 6,7% torna al territorio.
La filiera della salute di Stoccolma si estende per 150 chilometri quadrati, vi insistono 450 imprese e vi lavorano 26 mila persone. Nella nostra regione, ci sono soltanto 40 imprese e in gran parte si occupano di manutenzione. Quindi, proponiamo la sanità come risorsa e opportunità di lavoro.
Una sanità nella quale anche l'etica del risparmio abbia valore. Noi pensiamo che il ruolo dell'ASL in qualche modo risponda anche a questa esigenza e riteniamo importante, per quanto riguarda l'Area Vasta approfondire questo argomento, che ci consente di offrire servizi, tutto sommato migliori ad un costo più contenuto.
Concludo dicendo che sono stati due anni faticosi per tutti noi; per l'Assessore Valpreda, che con noi ha lavorato, ed anche per il nuovo Assessore.
Ci sembra che il risultato ottenuto ci possa ripagare dei sacrifici fatti.
Dobbiamo passare, poi, alla fase due del Piano, che consiste in un riordinamento che faremo in un secondo momento. Abbiamo stabilizzato i conti, abbiamo definito uno strumento di programmazione, dobbiamo allacciare un grande dialogo con i tecnici, i fisioterapisti, gli infermieri, i medici di questa regione, con l'obiettivo di realizzare un sistema sanitario disponibile e amico di tutti.
Concludo citando una lettera - forse qualcuno di voi l'ha letta - che un'atleta italiana ha scritto a "Repubblica" qualche mese fa.
Questa atleta è andata in Canada a fare una gara, si è fatta male, è arrivata in un Pronto Soccorso americano, dove le hanno detto che si sarebbero occupati di lei solo in seguito alla presentazione della carta di credito. Quando è arrivato l'allenatore e ha pagato 500 euro, l'atleta è stata trattata, è tornata in Italia, ma avendo ancora male, è andata in un ospedale pubblico, dove le è stata fatta una radiografia e si è scoperto che aveva una frattura del bacino. Le hanno fatto una TAC e l'hanno ricoverata.
Credo ci sia, in questa lettera, anche il valore e l'efficienza di un sistema sanitario che, pur con qualche difetto, è in grado di garantire i cittadini di questo Paese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti, conosco bene quell'atleta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo che finalmente il buonsenso sia prevalso sulle logiche di partito, di maggioranza e di minoranza. Se fosse stato sempre così probabilmente avremmo perso tutti meno tempo e avremmo impiegato meglio il tempo non perso in quest'Aula.
chiaro che, quando si deve fare una scelta di ostruzionismo totale ci devono essere delle motivazioni forti. Quelle motivazioni forti sono state dettate da un atteggiamento di totale chiusura, nei confronti delle proposte avanzate dalla minoranza, da parte dell'attuale maggioranza e, in particolare, dalla sua Presidente.
Devo dire, poi, che il rapporto di continua chiusura, eccetto qualche caso, da parte di Gruppi della maggioranza è stato portato avanti in modo proficuo dall'Assessore alla sanità, Artesio, che ringrazio per la sua disponibilità.
Certo, la maggioranza governa, con le sue idee, ed è giusto che alla fine riesca, almeno in parte, a realizzarle, ma è anche giusto che coloro che rappresentano una parte consistente del Piemonte - parlo, ovviamente, a titolo personale, ma ogni Gruppo, ognuno di noi che è stato eletto rappresenta una parte consistente del Piemonte - possano far valere i propri diritti, con tutti i metodi e i mezzi che questo Consiglio, il suo Regolamento e il suo Statuto, permettono.
Quindi, Assessore, riuscire a inserire alcuni punti in cui si crede all'interno di un Piano sanitario, non lo stravolge, non lo fa diventare la visione della sanità vista dalla Lega Nord! Siamo certi che quei punti possano dare qualcosa in più, un aiuto o un contributo per una migliore gestione della sanità.
Pertanto, l'aver recepito nel nuovo testo alcuni punti che abbiamo sollevato, che sono stati discussi in Commissione - alcuni sono addirittura già inseriti, altri per ora rimangono solo parole - non può che portare un miglioramento ad un testo per il quale abbiamo collaborato. Sicuramente sarà un testo migliore di quello che sarebbe uscito con un ostruzionismo forte.
Inizio illustrando alcuni emendamenti - perché è giusto entrare nel merito - che sono già stati inseriti nel nuovo testo.
Il testo dell'attuale Piano sanitario è modificato da un emendamento interamente sostitutivo della Giunta che, in parte, recepisce alcune nostre richieste, per cui abbiamo ritirato parte degli emendamenti già recepiti trasformando quelli non ancora recepiti, ma magari in parte concordati, in sub-emendamenti all'emendamento della Giunta.
Incominciamo con il nostro emendamento, che riguardava l'assetto istituzionale e organizzativo del governo del sistema sanitario regionale.
Avete recepito un punto che ritenevamo importante, riguardante l'utilizzo dell'ARESS; infatti, il nostro emendamento lo possiamo considerare inserito nel testo di pagina 50, sulla riorganizzazione dell'ARESS che, quale ente strumentale della Regione Piemonte, dovrà sviluppare le funzioni indicate nell'articolo 4 della legge istitutiva, e che verranno precisate annualmente nei piani di attività che verranno approvati dalla Giunta regionale.
Noi avevamo chiesto che l'ARESS fosse soggetto di controllo del sistema di formazione continua per la salute. Di fatto, questo emendamento lo consideriamo assorbito all'interno della modifica del testo, così come presentato dal nuovo testo della Giunta.
Così come il sub-emendamento, sempre relativo all'ARESS, che viene inserito a pag. 38 - forse le pagine sono cambiate - dove si parla della definizione del sistema, di perimetri di regia regionali per la formazione continua della sanità fondata sull'integrazione funzionale delle Aziende Sanitarie Regionali, dei Presidi del Sistema Sanitario Regionale, Atenei piemontesi, istituti di ricerca, ecc, l'ARESS. Quindi, anche questo nostro emendamento, che vedeva l'ARESS quale soggetto formativo di controllo regionale, lo consideriamo assorbito in questo testo.
Allo stesso modo, riteniamo assorbito - con alcuni altri emendamenti di cui parlerò per completare il pacchetto di cui si era parlato l'emendamento relativo alla presenza di un servizio di dialisi nell'ospedale di Santhià, di hospice nella sede di Gattinara, ed un sub emendamento al nuovo testo, che parla anche del day surgery.
Per quanto riguarda Varallo, sarà inserita la "Casa della Salute", con attività specialistiche di diagnosi e cura, nonché funzioni di degenza compatibili.
Consideriamo assorbiti, inoltre, i due emendamenti, che sarebbero dovuti diventare sub-emendamenti, relativi alla "Casa della Salute", alle attività specialistiche di diagnosi e cura primarie, per quanto riguarda Varallo, e per quanto riguarda Santhià, alla presenza della struttura di dialisi.
Manca, e le ho presentato un sub-emendamento al riguardo, una struttura di hospice e di day surgery, per la sede di Gattinara.
Sempre sul sistema di offerta, al punto 2.4, è stato accolto l'emendamento relativo a "un attento controllo dei servizi erogati e la loro effettiva qualità" (dovrebbe essere a pagina 67).
stato accolto e inserito all'interno del testo il nostro emendamento relativamente ai "medici prescrittori di basi e specialisti che devono rispondere al principio del rispetto della deontologia clinica". Voi avete inserito un testo identico, inserendo al posto di "deontologia clinica" "appropriatezza". È un testo condiviso, per cui anche questo lo consideriamo un emendamento recepito e inserito nel testo.
stato accolto l'emendamento su: "la tendenziale riduzione del numero delle aziende sanitarie, tenendo conto dell'esigenza del territorio" che troviamo già inserito nel testo e che viene modificato direttamente dal sub emendamento della Giunta (pagina 47). È stato accolto l'emendamento relativo alla sicurezza alimentare.
Passiamo ad un'altra serie di emendamenti che riteniamo, a seguito dei colloqui intercorsi con l'Assessore, possano essere accolti - se ci fossero delle modifiche, l'Assessore lo segnali. Mi riferisco a quelli relativi alle liste di attesa, dove dovrebbe essere inserito sulle liste di attesa il periodo relativo: "all'utilizzo della rete gestita dai medici di base in collegamento con le aziende sanitarie, centri convenzionati, per prenotare e ricevere gli esiti on line".
Passiamo al punto 5.5 "Revisione della rete ospedaliera piemontese" alla questione relativa all'oftalmico. Il testo può ancora essere modificato, l'importante che si ribadisca che l'oftalmico non deve morire ma deve rimanere rete o punto di eccellenza oftalmico all'interno del territorio piemontese.
Per quanto riguarda l'ASO di Novara dovrebbe essere concordato l'emendamento : "Si prevede, compatibilmente con le risorse disponibili una nuova struttura ospedaliera" e il sub emendamento in cui si dice che " l'ASO comprenderà oltre che il presidio di Novara, anche quello di Galliate" che continuerà ad ospitare attività ospedaliera tra cui il reparto di oculistica.
Per quanto riguarda Vercelli, oltre alla presenza di hospice sulla struttura, aggiungere anche quello di day surgery.
Per quanto riguarda l'ASO di Alessandria, parlo relativamente alla costruzione del nuovo nosocomio, eliminare la parte "altra sede", perch valutiamo se sarà altra sede o meno. Diciamo "costruire nuovo nosocomio" poi valuterà il territorio, in accordo con la Regione e tutti gli enti preposti, il dove l'altra sede.
Rimangono ancora alcune questioni - che a noi interessano in modo particolare - sulle quali ci auguriamo l'Assessore possa darci delle indicazioni positive. Sub emendamenti sulla questione delle morte in culla principale causa di morte dei piccoli piemontesi; un maggior riconoscimento dell'attività di psicologo all'interno delle aziende sanitarie.
Per quanto riguarda la sede dell'ASL di Alessandria, c'è stata una dura trattativa, una dura opposizione al fatto di decidere d'ufficio che la sede dell'ASL unica di Alessandria sia Casale Monferrato. La nostra ipotesi continua ad essere quella di avere due aziende sanitarie, tant'è che il nostro emendamento chiede di mantenere due aziende sanitarie, sul modello della provincia di Cuneo, anche in provincia di Alessandria.
chiaro che se dovrà esserci una scelta di azienda sanitaria unica cosa che noi condividiamo, è ovvio che la scelta la dovranno sicuramente fare gli organismi preposti, quindi la Giunta e il Presidente, ma su precisa indicazione della Conferenza dei Sindaci.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio, ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Assessore, la ringrazio per aver continuato il lavoro dell'amico Mario Valpreda. Lavoro che avevamo tutti inizialmente accolto con entusiasmo.
L'entusiasmo che nasceva dal desiderio di poter concepire un Piano Socio Sanitario di cui, diciamo, si sentiva la mancanza.
Ho ascoltato con attenzione tutti i colleghi e ho sentito enumerare una serie di capitoli. In dieci minuti non si può che accennare i vari capitoli. Io per cultura, per abitudine, per costume ne scelgo uno e cerco di approfondirlo così come ne sono capace.
Accanto a questo, che ha una valenza sia tecnica che politica - lei in questo momento penso rivesta entrambi i ruoli, anche quello politico in sostituzione della Presidente Bresso - voglio solo fare una nota e magari in queste sette giornate in cui si parlerà di sanità, si avrà modo anche di sviluppare un altro elemento che non è l'argomento di questo intervento.
Voglio alludere, Assessore, alla necessità dopo aver approvato finalmente, questo Piano, con il contributo di tutti, di mettere mano ad una organizzazione nell'ambito delle ASL. A mio avviso, non basta accorparle come entità amministrative.
Sarà necessario, e lì occorrerà molto coraggio, Assessore, mettere mano alla riorganizzazione dei vari dipartimenti, dei vari reparti e dei vari rapporti che esistono tra dipartimenti, capi dipartimento e primario, tra dirigenti di primo e di secondo livello. Bisognerà cercare, non penso che si possa riuscire, mi auguro che si voglia almeno tentare, di rivisitare un altro rapporto difficile che è quello tra la medicina ospedaliera e quella universitaria.
Detto questo, passo all'argomento che mi sta più a cuore e che vuole essere l'oggetto di questo breve intervento.
Assessore, avevo avuto modo di palesare la particolare attenzione del partito che rappresento, ma anche mia personale, su un argomento che è quello del capitolo della prevenzione secondaria. A tale scopo avevo presentato un emendamento in Commissione. Poiché le "battaglie" che faccio nel mio ruolo di Consigliere le faccio più per il contenuto, per la sostanza che per la visibilità che ne può derivare, avevo anche accettato che, rivisitato in un certo modo quell'emendamento che doveva contemplare la presenza di un emendamento di Alleanza Nazionale, fosse presentato dalla Giunta. Rinunciavo alla paternità.
Noi, dell'Italia dei Valori, siamo pronti ad accettare proposte sia da Rifondazione, sia da Alleanza Nazionale, dalla Lega, dal Partito Democratico. Non bocciamo a priori le istanze di qualcuno solo perché non lo sentiamo vicino politicamente. Invece, purtroppo, in questo caso qualcosa è avvenuto. Perché nonostante le rassicurazioni, se quell'emendamento - mi sono prodigato di cercarlo negli uffici, per capire dove fosse stato inserito e con quali rivisitazioni formali - è stato sostituito dalla frase "...sviluppi e regoli gli interventi di prevenzione secondaria, selezionando quelli dimostratamente efficaci e sfruttando le potenzialità degli interventi di prevenzione e di promozione della salute attuabili anche nel normale contesto della pratica clinica", penso che comunque non si sia rispettato quello che era, invece, il principio legato alla promozione nell'ambito di una prevenzione secondaria e di quello che è il capitolo dello screening.
Il Piemonte - l'Assessore lo sa meglio di me - qualche anno fa era all'avanguardia nei progetti di screening. Oggi ha ancora dei progetti di screening validi, ma non siamo più all'avanguardia. Una nota o un'osservazione possiamo farla: come mai siamo superati dal Trentino e dalla Valle d'Aosta? Sono Regioni che hanno sicuramente una maggior disponibilità economica, però loro investono in questo: dunque è solo una questione di carattere finanziario oppure è una questione di carattere ideologico? Sulla seconda preferisco non discutere, anzi non iniziare neanche la discussione; sulla prima, viceversa, viene da chiedersi se è possibile, pur ritenendo valide tali procedure sotto il profilo scientifico, se solo per una questione finanziaria, laddove si spendono e si investono fior di milioni di euro di qua e di là, non si riesca a concepire la necessità di investire molto meno in un qualcosa che può significare (e significa sicuramente, perché consolidato a livello internazionale) un risparmio.
La politica deve avere la capacità di investire oggi per raccogliere domani, non rimandare al Governo successivo, magari di colore diverso, i problemi e cercare di portare a casa oggi, nel momento in cui si governa la maggiore visibilità e popolarità. Non è una politica che paga, questa.
Noi dobbiamo poter pagare oggi lo scotto anche della impopolarità per poter far trovare la popolazione avvantaggiata negli anni futuri, a prescindere da chi governerà.
Non possiamo dunque ignorare questo concetto. Lo screening ha un valore inconfutabile? Sì, ma sappiamo che ha un costo. Allora si può solo evitare rifiutare, rigettare e mettere da parte in funzione di un costo, sapendo che comunque si tratta di un costo "aleatorio" e momentaneo, ma che significa grande risparmio nel prossimo futuro? Un esempio per tutti: nell'Unione Europea si spendono circa 170 miliardi di euro all'anno per le malattie cardiovascolari. Di questi, più di 100 sono da imputare al costo delle cure, mentre 64 alla perdita di produttività.
Le malattie cardiovascolari con una prevenzione anche primaria, quindi con la correzione anche degli stili di vita, con la lotta a determinate abitudini dannose, con una dieta corretta o ancora con l'incentivazione ad una vita più sana e all'attività fisica, si possono individuare molto precocemente e con banalissimi esami, che costano poco o nulla; ne cito uno per tutti (sicuramente, se ci fossero dei cardiologi lo contesterebbero chiedendomi il perché parlo di quello e non di altro): il semplice esame del fundus, dell'occhio, per vedere se ci sono segni di ipertensione inveterata, che ha determinato già lesioni vascolari. Questo è uno dei tanti.
Concludo, Assessore, ricordando a tutti che la Romania, ultimo Paese entrato nell'Unione Europea, da quest'anno ha introdotto gli esami del sangue e delle urine obbligatori per tutti.
Vi lascio riflettere. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo scintifico "Baldessano Roccati" di Carmagnola


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Liceo "Baldessano Roccati" di Carmagnola in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siamo nella fase iniziale del dibattito relativo al Piano Socio Sanitario regionale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 162 inerente a "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali"; (seguito) Esame proposta di deliberazione n. 161 inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (seguito)


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Chiederei l'attenzione dell'Assessore Artesio, perché è importante la sua presenza.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Sono qui.



GHIGLIA Agostino

Le chiedo scusa, non l'avevo vista.
Sono abituato a vedere la Giunta là di fronte, per cui mi compiaccio del gesto di umiltà di scendere nell'ambito del legislativo, anziché nel più alto scranno di amministratore. Ciò detto - Presidente, chiederei anche la sua attenzione - emerge un problema di carattere formale, ma sostanziale.
stato distribuito questa mattina ai Gruppi il nuovo testo del Piano Socio Sanitario regionale con l'emendamento della Giunta.
I colleghi non ce l'hanno ancora, perché è in via di numerazione e di distribuzione. Mi sono appena accorto di aver presentato due emendamenti errati.
Pertanto, noi chiediamo che la seduta venga sospesa e aggiornata perché abbiamo la necessità di rifare gli emendamenti e di controllare i testi, per fare le cose per bene. Perché non posso pensare di mettermi a scrivere decine di emendamenti su un testo sbagliato, non conosciuto o con le pagine non proprie.
Le chiederei di valutare la sospensione e l'aggiornamento della seduta a domani.
Sottolineo che il testo è arrivato adesso, per cui i colleghi non ce l'hanno ancora.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia.
Sulla questione da lei posta - la apprendo anche io in questo momento ritengo che sia assolutamente necessario che tutti i Consiglieri abbiano a loro mani la disponibilità del testo dell'emendamento di Giunta che ho testé visto. Questo certamente inficia l'avvio della parte di merito sugli emendamenti. La valutazione che pongo all'Aula, in particolare ai Presidenti dei Gruppi, riguarda l'eventuale sospensione oppure il completamento degli interventi sulla discussione generale, posto che il maxi-emendamento non inficia la parte di discussione generale.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Assentivo soltanto per dirle che il problema posto dal collega Ghiglia avrà l'entità che il collega Ghiglia ha suggerito.
Mi pare che vi sia l'Assessore competente, che poi dovrà, sulla base degli emendamenti che verranno presentati, esprimere delle opinioni. Si riunisca, non necessariamente adesso, ma quando lo riterrà opportuno l'Assessore con gli Uffici per valutarne la presentabilità.
Sono due percorsi separati. Per quanto mi riguarda, è indifferente sospendere e vedere la valutazione della presentabilità degli emendamenti o completare la discussione generale e poi rivedere il tema. Mi è del tutto indifferente. Vogliano, la Presidenza del Consiglio e l'Assessore suggerire.



PRESIDENTE

Il Consigliere Robotti ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

A me sembra che anche il Consigliere Burzi abbia dato un segnale d'assoluta apertura. Credo che, oggi, si possa terminare il dibattito generale sulla delibera, anche grazie al fatto che la seduta potrebbe terminare un po' prima delle ore 20. Così, domani, si potrebbe verificare tutta la parte che riguarda gli emendamenti.
Anch'io sono rimasto stupito che il fascicolo con il maxi emendamento della Giunta sia stato consegnato solo oggi. Però, non mi sembra che oggi siamo nelle condizioni di poter bloccare il dibattito generale, che pu svolgersi tranquillamente dando il tempo domani di poter affrontare la parte che riguarda gli emendamenti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Casoni ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Il problema che è stato posto è anche di metodo. Noi abbiamo fatto delle riunioni nelle quali abbiamo cercato di trovare un'intesa a più riprese con l'Assessore e la Presidente. Tra l'altro, ringraziamo anche del fatto che queste riunioni si siano svolte con il massimo spirito collaborativo. Poi, martedì pomeriggio, arriviamo in Aula alla ripresa dei lavori e ci viene presentato non un foglio, ma questa cosa! Non so cosa ci sia scritto, ma anche per l'intervento in sede generale voglio riservarmi di leggere se in questa cosa c'è scritto che sono cambiate ancora altre cose di sviluppo generale. Perché non c'è stato dato una settimana fa? Perché ci viene dato oggi pomeriggio? Perché ci sono queste prese di posizione? Poi, non ci si può accusare di ritardare i lavori, quando noi oggi abbiamo iniziato dicendo andiamo avanti, abbiamo dato i tempi, abbiamo dato il termine sedute e, oggi, ci arriva un emendamento di 240 pagine. Dove esiste questa cosa? Non è mai successo nella discussione di un documento. Credo che, perlomeno, dobbiate darci il tempo di leggere cosa c'è scritto in queste 240 pagine. In questo modo domattina potremo fare delle riflessioni pertinenti con il testo. Mi stupisco molto di quest'atteggiamento e di questa presentazione. Se ci fosse stato detto una settimana fa, noi vi avremmo chiesto di anticipare la copia per leggerla e così non avremo ritardato la cosa. Ma mi permetta di dire che, presentare alle 16 un emendamento di 240 pagine sul Piano, per noi rende improponibile andare avanti a lavorare. Non è perdita di tempo perché io lo voglio leggere! Non ho la capacità di leggerlo così.
Chiedo al Presidente che sospenda la seduta e che la riaggiorni a domattina. Nel frattempo leggiamo il documento e domattina possiamo riprendere con una situazione adeguata, di conoscenza di quello che è il merito di questo malloppo che, in questo momento, non conosco. Leggo solo che questo è un emendamento alla delibera n. 161. Mi viene presentato un documento di 240 pagine.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi del Liceo scientifico "Baldessano Roccati" (III A) di Carmagnola


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti del Liceo scientifico "Baldessano Roccati" di Carmagnola in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 162, inerente a "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" Esame proposta di deliberazione n. 161, inerente a "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Artesio.



ARTESIO Eleonora, Assessore alla programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare

Ovviamente, non intervengo sull'ordine dei lavori che è esclusiva competenza dell'Assemblea consiliare. Voglio solo chiarire perché mi sembra che un esercizio di precisione, probabilmente eccessivo, stia producendo una sorta di equivoci che è bene chiarire fin da questo momento.
Quando abbiamo esaurito il lavoro in Commissione, eravamo ad un punto in cui, a fronte degli emendamenti depositati, alcuni erano stati accolti altri discussi con il parere negativo della Giunta, altri ancora non si erano posti in discussione perché non si riteneva, in quella sede, di acquisire l'opinione dell'esecutivo della maggioranza, ma di portarli direttamente in Aula. Pertanto, abbiamo riscritto il testo con l'inserimento degli emendamenti già condivisi in Commissione. Questa era la versione in distribuzione fino a ieri.
Quindi, già nella versione di ieri l'aggiunta di alcune righe per gli emendamenti condivisi può aver modificato la numerazione. A maggior numero di righe, sono aumentate le pagine. In più ieri, a conclusione della conversazione in Conferenza dei Capigruppo, ho chiesto esplicitamente chiedo conferma al Consigliere Buquicchio perché tutto il suo intervento si è articolato su questo - se i punti che erano oggetto dell'incontro alla Conferenza dei Capigruppo e che in parte erano già stati rielaborati (per alcuni con proposte d'emendamento) dovessero essere inseriti con la versione di consenso raggiunta in Commissione oppure non ancora inseriti per dare la possibilità ai Consiglieri, che in Commissione oppure alla Conferenza dei Capigruppo li avevano sollecitati, di illustrarli e capire la versione finale nella quale addivenire.
Quindi, non trova il Consigliere Buquicchio l'emendamento sulla prevenzione e sui check-up, che pur avevo nel livello di condivisione perché oggetto di un intervento tra i punti - il decalogo o il dodecalogo come li si vuole definire - discussi ieri ai Capigruppo. Quindi, pur quella versione condivisa, è stato sottratto per dare tempo a quella discussione richiesta.
Il testo non è modificato nei contenuti, ma è integrato degli emendamenti già condivisi in Commissione ed è difettoso di quegli argomenti che, pur avendo avuto una prima trattazione in Commissione, sono stati trasferiti nel documento sul quale la Conferenza dei Capigruppo si è intrattenuta in questi giorni e che attende l'illustrazione per arrivare ad una versione condivisa. Quindi, è un lavoro di riscrittura che abbiamo fatto secondo un mandato che io ho interpretato così. Posso aver mal'interpretato, ma ho ancora chiesto ieri sera quale dovesse essere l'ultima versione di stampa. Ora è ovvio che la numerazione delle pagine avendo aggiunto righe e avendone tolte altre, può in alcuni passaggi non essere la stessa del testo sul quale abbiamo lavorato in Commissione. Di conseguenza, chi si accinge a scrivere un emendamento, se lo fa sulla vecchia versione indica una pagina, se lo fa sulla nuova ne indica un'altra. Questo è l'elemento di cambiamento.



PRESIDENTE

Siamo di fronte a una spiegazione tecnica di quello che è il disguido relativo alle pagine. Certamente, questo deve far sì che ci siano i tempi per una consegna successiva degli eventuali emendamenti da parte dei Consiglieri per adeguare le pagine. Gli uffici sono disponibili a fare il raccordo pagina per pagine.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Ringrazio l'Assessore per aver dato questa spiegazione, ciò non toglie che, avendo noi preparato degli emendamenti ed essendo cambiati i riferimenti, che non sono più attuali e verranno dichiarati decaduti quanto riportato alla pagina 20 non ci sarà più - abbiamo la necessità tecnica di rimodulare i nostri interventi. Come è noto, abbiamo emendamenti che non prolungheranno il corso dei lavori, ma che presenteremo e l'Assessore respingerà.
Allora, sentiamo la necessità di svolgere un lavoro coordinato prendendo uno ad uno tutti gli emendamenti che abbiamo presentato, quelli che sappiamo già non essere di gradimento della Giunta, per rimodularli a seconda dell'impostazione, ma faccio presente che sono le ore 16.00. Con questo non voglio dire che si prolungherà il corso dei lavori, che probabilmente, verranno resi più agevoli, perché, nel caso in cui il Presidente riscontrasse degli errori in relazione agli emendamenti, nel richiedere l'interruzione, a quel punto, chiederemmo di procedere ad una riclassificazione secondo l'ordine qui indicato, non è che si perde o si guadagna tempo. Magari, se fosse stato detto prima, qualcuno avrebbe potuto essere interessato ad avere questo documento questa mattina per cominciare il lavoro, però, noi lo abbiamo visto in prima istanza a mani dell'Ufficio di Presidenza e, poi, ci è stato distribuito dieci minuti fa.
Chiedo al Presidente di concederci il tempo, non ostacolando il corso dei lavori, ma agendo in modo razionale, per far sì che il lavoro preparato dai Gruppi possa essere indirizzato secondo i nuovi dettami di questo maxi emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Ringrazio il Presidente e anche Assessore, ho capito che si è trattato di un equivoco, tutto sommato, per me va meglio, nel senso che è un argomento relativamente al quale ci tengo che la discussione possa portare al massimo risultato.
Comunque, nel caso in cui la discussione, per un motivo qualsiasi, non venga affrontata in modo costruttivo, mi riservo di ripresentare l'emendamento così come lo avevo presentato in Commissione.



PRESIDENTE

A seguito di ciò, le ipotesi per consentire di sistemare tutta la questione degli emendamenti possono essere due. In primo luogo, avendo ancora iscritti cinque Consiglieri che desiderano intervenire - sei, si iscriverebbe anche il Consigliere Botta - propongo di svolgere questi cinque interventi per poi chiudere la seduta oggi e lasciare lo spazio ai Gruppi, a partire dalle ore 17, per predisporre tutti gli emendamenti. Al limite, se ci fosse ancora qualche intervento in discussione generale si potrebbero riprendere i lavori domani mattina, alle ore 10.00, con la discussione generale. Questa potrebbe essere una soluzione. Naturalmente chiedo un'espressione da parte dell'Aula, un cenno di assenso o di manifesto dissenso.
Vedo prevalere segni prevalentemente di assenso. Quindi, all'insaputa del Presidente del Consiglio, procediamo fino alle ore 17 con la discussione generale. I colleghi ancora iscritti per intervenire sono i Consiglieri Nastri, Guida, Ricca e Pozzi; dopodiché, aggiorneremo a domani la seduta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei è iscritto per domani.
Se va bene, abbiamo deciso di proseguire con gli interventi.
La parola al Consigliere Nastri.
(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Nastri rinuncia al suo intervento per domani, così come i Consiglieri Ricca e Pozzi.
La parola al Consigliere Guida.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei sta subendo pressioni.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, a seguito delle rinunce ad intervenire nella giornata odierna, è possibile consentire ai Gruppi di cominciare fin da ora il lavoro sugli emendamenti, pertanto dichiaro chiusa la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.00)



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