Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.238 del 02/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 20.31 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



(La seduta ha inizio alle ore 21.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bossuto, Pedrale, Pozzi Robotti, Ronzani, Spinosa, Rutallo, Turigliatto e Reschigna.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g.

Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Mozione n. 783 inerente a "Norme in materia di discipline del benessere e bio-naturali" presentata dai Consiglieri Buquicchio, Manolino, Burzi Monteggia, Moriconi, Vignale, Turigliatto, Lepri, Muliere, Spinosa, Ricca Scanderebech, Rossi, Deambrogio, Lupi, Chieppa e Barassi (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 794, inerente a "Moratoria delle esecuzioni capitali" presentato dai Consiglieri Barassi, Deambrogio, Clement, Dalmasso Travaglini, Reschigna, Cavallaro, Pace, Chieppa, Cavallera, Lepri Turigliatto, Leo, Buquicchio, Pizzale, Cotto, Guida, Scanderebech, Botta Dutto, Novero, Spinosa, Nastri, Muliere, Ricca e Nicotra (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Mi permetta di rammentare, ai colleghi di maggioranza e anche a me stesso, l'opportunità di rispettare l'orario di prima convocazione, perch se ci abituiamo tutti, in queste giornate di lungo, serrato, proficuo e soddisfacente lavoro, ad essere irrispettosi in determinate situazioni, lo saremo anche in altre. Questo dobbiamo cercare, tutti insieme, con tanta pazienza, di evitarlo, perché il nervosismo è tanto.
Detto questo, reitero la domanda (sempre molto cortesemente) d'iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 783, "Norme in materia di disciplina del benessere bionaturale". Rammento a tutti i colleghi che è stata firmata da tutti i rappresentanti dei Gruppi.



PRESIDENTE

Se non ci sono osservazioni, come da prassi, consideriamo accolta la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 783, inerente a "Norme in materia di discipline del benessere e bio-naturali", presentata dai Consiglieri Buquicchio, Manolino, Burzi, Monteggia, Moriconi, Vignale Turigliatto, Lepri, Muliere, Spinosa, Ricca, Scanderebech, Rossi Deambrogio, Lupi, Chieppa e Barassi.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Intervengo anch'io per chiedere l'iscrizione dell'ordine del giorno n.
794, che ha come oggetto "Moratoria delle esecuzioni capitali".



PRESIDENTE

Anche in questo caso, come da prassi, accogliamo la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 794, inerente a "Moratoria delle esecuzioni capitali", presentato dai Consiglieri Barassi Deambrogio, Clement, Dalmasso, Travaglini, Reschigna, Cavallaro, Pace Chieppa, Cavallera, Lepri, Turigliatto, Leo, Buquicchio, Pizzale, Cotto Guida, Scanderebech, Botta, Dutto, Novero, Spinosa, Nastri, Muliere, Ricca e Nicotra.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute 50 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 533, avente oggetto: "Sostegno alle associazioni di volontariato per Chernobyl".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore.



CAVALLERA Ugo

Quest'ordine del giorno richiama un'iniziativa che va avanti da anni e che ha avuto, nel nostro Paese e anche nella nostra Regione, momenti d'impegno notevole sia da parte delle associazioni di volontariato, sia da parte dei cittadini, sia da parte delle istituzioni, per cui tanti bambini che provengono dalle zone interessate dalla nube di Chernobyl in Bielorussia e in Ucraina sono stati in Italia un certo numero di settimane beneficiando del nostro clima mediterraneo, riportando grossi giovamenti per quanto riguarda il superamento della contaminazione che li aveva interessati nel periodo del famoso arcinoto incidente di Chernobyl.
Si possono ricordare anche tanti episodi che hanno veramente toccato la sensibilità e il cuore di tantissime persone. In determinate zone, proprio nel periodo estivo, si è attivata una gara di solidarietà per fare la propria parte con un coordinamento che è anche a livello nazionale. Per esempio, conosco la Croce Rossa di Novi ligure e di Alessandria, che si è veramente distinta, tant'è che ha avuto anche riconoscimenti a livello internazionale, da parte della Regione, delle Prefetture ecc. Sono tutte cose che ormai sono diventate routine.
Quando a volte sopraggiungono momenti di tensione nello scacchiere politico internazionale - ricordiamo le vicende collegate alle adozioni con la Bielorussia - nascono anche delle preoccupazioni, perché sembrava che questa presenza presso le famiglie italiane di questi bambini dovesse, in qualche modo, non essere più consentite e trovare degli ostacoli. Ricordo che si sono anche attivate delle situazioni che poi sono sfociate addirittura in procedure di adozione.
Noi sappiamo quanto sia importante il ruolo della Regione Piemonte per quanto riguarda le adozioni, proprio grazie alle iniziative della Regione stessa, con l'Agenzia delle adozioni internazionali che la Regione ha costituito nella precedente amministrazione, la cui attività sta andando avanti anche nella realtà attuale. Tant'è che mi risulta che quest'iniziativa viene guardata, se non copiata o utilizzata, anche da altre Regioni.
Quindi, l'ordine del giorno, dopo una premessa che richiama i fatti e la storia che abbiamo alle nostre spalle, naturalmente condivide la necessità di dare una continuità a questi progetti di cooperazione con la Bielorussia. Se non mi sbaglio, fra l'altro, l'ambasciatore italiano in Bielorussia, che abbiamo incontrato in varie volte occasioni, è piemontese anche lui si è adoperato con la Regione, le Province e gli Enti locali.
L'ordine del giorno tendeva - dico tende, perché è una problematica sempre aperta - ad impegnare la Giunta regionale a dare una continuità svolgendo un'opera di sostegno, di sollecitazione, di collegamento perch ovviamente, i collegamenti con il governo della Bielorussia sono fondamentali per far sì che sia rinnovata questa gran disponibilità che molte famiglie hanno attivato, e che vede episodi di adozioni da parte non solo di famiglie ma di piccole comunità, che aspettano il periodo estivo per rivedere il bambino che hanno già ospitato.
Per questi bambini, sono state esperienze che senz'altro hanno rappresentato un'occasione unica per guardare al futuro con qualche speranza in più in rapporto alle proprie condizioni di salute.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 541, avente oggetto: "Rappresentazione della natività di Gesù nelle scuole".
La parola al Consigliere Leo, che interviene a favore.



LEO Giampiero

Direi che, tutto sommato, era da tanto che insistevo su questa richiesta di inserimento perché si avvicina il natale.
Da questo punto di vista, voglio darvi una testimonianza particolare perché, visto che interveniamo, almeno cerco di dire qualcosa di interessante per i colleghi. Il secondo capoverso dice: "Considerato che l'indole di pace e di amore appartenenti alla fede religiosa non possono essere considerati oltraggiosi dagli aderenti di altre religioni".
Perché dico questo, Presidente Gariglio? Perché è stato avanzato il dubbio, anzi, la protesta secondo cui nelle scuole i cristiani potessero essere oltraggiosi per altre religioni, ma può un simbolo religioso essere considerato offensivo per un'altra religione? La Consigliera Spinosa ed io siamo stati appena ricevuti dal Dalai Lama. Vorrei dare questa testimonianza.
Quando siamo stati ricevuti, tre quattro giorni fa, il Dalai Lama ci ha ringraziato moltissimo. Presidente Gariglio. L'ospitalità è stata straordinaria. Il Dalai Lama, ricevendoci, ci ha ringraziato molto, ci ha fatto tanti complimenti e apprezzamenti per la nostra posizione. Il primo ministro del governo tibetano, rivolgendosi al Dalai Lama, ha detto: "Peccato che i due Consiglieri non siano buddisti, perché sono nostri amici". Il Dalai Lama, Presidente Gariglio, lo ha interrotto e ha detto: "No, loro sono italiani, vivono nella loro cultura, è un bene che siano cristiani. Non ci disturba minimamente che siano cristiani. Loro hanno la loro cultura come noi abbiamo la nostra. Il fatto che siano cristiani perdenti può soltanto avvicinarci come comprensione".
Ciò non significa che chi è laico non possa avvicinarsi alla concezione umanitaria, come quella del Dalai Lama. Questa vuole essere una testimonianza per sottolineare che quando un integralista di qualche religione sostiene che il presepe disturba, ebbene...



(Brusìo in aula)



LEO Giampiero

Ho cinque minuti: ne approfitto per dare qualche notizia.
Potrei dunque chiedere conferma alla collega Spinosa di queste dichiarazioni del Dalai Lama, che dicono "rispettate la vostra tradizione perché chi rispetta la propria tradizione - qualunque essa sia - è benemerito". Ne approfitto per precisare al Consiglio e all'Ufficio di Presidenza, cui siamo grati per aver approvato la missione, che nostra è stata la più economica di Italia.
Cologno Monzese, Comune con un Sindaco diessino e calabrese - molti pregi! Molto in gamba! - guidava una delegazione pro-Tibet. Ha organizzato una grande iniziativa per il Tibet e ci ha chiesto aiuto per far passare il Dalai Lama per Cologno Monzese. Loro erano in quattro.
I sudtirolesi, il Trentino Alto Adige e la Provincia di Bolzano, erano in dieci: il Presidente del Consiglio, cinque Consiglieri, due segretari il Capo Gabinetto e il Segretario generale. Dopodiché, erano talmente in tanti che hanno fatto anche un coro, un po' da birreria, e ci hanno detto che quei canti erano stati cantati a suo tempo dalla Hitler Jugend. Al che la Consigliere Spinosa, giustamente, è andata a protestare, perché ha detto: "We are german, not italian". Insomma, è andata a protestare. Ma lo dico adesso ai colleghi della sinistra più dura - loro l'hanno rassicurata (mi riferisco a coloro che intonavano questi canti da birreria alla Hitler Jugend), dicendo: "No, no, noi siamo di centrosinistra. Siamo in Giunta con i DS e Rifondazione Comunista". Quindi li hanno rassicurati dicendo: "Non preoccupatevi".
Sono contro l'Italia, volevano restare annessi alla Germania nazista però sono di centrosinistra. Sono al governo con loro, insomma.



(Brusìo in aula)



LEO Giampiero

una questione complicata.
Volevo solo fornire questa informazione, precisando che hanno rassicurato la collega Spinosa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
Questi sono i miracoli dei trasferimenti dallo Stato centrale alle Province e Regioni autonome.
In senso contrario, interviene il Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Noi siamo sicuramente contrari all'inserimento del nuovo punto all'o.d.g. proposto dal collega Leo.
Io non conosco in maniera approfondita la storia, ma il Sud Tirolo non ha mai chiesto né l'annessione all'Austria, né alla Germania. Il Sud Tirolo si è sempre proclamato autonomista con il Nord Tirolo.
Non intendo entrare in questa vicenda, però dipingere un sentimento di autonomismo che può avere un popolo con strane idee naziste o cose di questo genere, mi sembra scorretto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 550, avente oggetto: "Abolizione del diritto di prelazione degli affittuari di terreni di proprietà del Mauriziano".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Indubbiamente, la vicenda che stiamo trattando subisce continui aggiornamenti e modifiche, perché sia il legislatore, sia chi ha in mano la possibilità di governare tutta la partita, in questo ultimo anno e mezzo ha adottato vari tipi di provvedimenti, alcuni aventi forza legislativa, altri in sede amministrativa, e poi si sono ovviamente compiuti anche gli atti attuativi delle disposizioni normative in precedenza adottate.
Noi avevamo presentato questo ordine del giorno all'inizio dell'anno proprio perché eravamo rimasti colpiti da un'affermazione contenuta nella legge finanziaria del 2007, che prevedeva di non garantire agli aventi diritto la prelazione agraria che di solito è riservata nel caso di compravendita di terreni aventi una destinazione agricola e affidati naturalmente, alla coltivazione di persone iscritte alla Camera di Commercio in qualità di imprenditori agricoli.
All'epoca avevamo presentato questo ordine del giorno per sollecitare l'Amministrazione ad ipotizzare eventuali provvedimenti di diritto regionale che, in qualche modo, compensassero le modifiche introdotte a livello nazionale, proprio per non danneggiare i nostri agricoltori.
Noi sappiamo che nel frattempo le cose sono cambiate. Addirittura vi è un decreto legge che stavo leggendo dal Sole 24 Ore mediante il quale viene commissariata nuovamente la Fondazione Mauriziano con un provvedimento che il Presidente del Consiglio dei Ministri dovrà adottare entro sette giorni da quando sarà cogente la normativa di cui al decreto legge.
Anche in questo caso, ci sono tutta una serie di normative che non faranno certamente piacere ai creditori dell'Ordine Mauriziano, perché si stabiliscono una serie di gerarchie tra i creditori stessi, una serie di procedure per l'individuazione della percentuale di soddisfacimento che, in questo caso, essendo un ente, viene prevista in caso liquidazione coatta e amministrativa. Vi sono altre questioni, come il divieto di vendere gli immobili che abbiano dei vincoli di tipo storico, monumentale, ambientale e paesaggistico.
Probabilmente l'ordine del giorno, trattando un tema di attualità andrebbe iscritto all'o.d.g. dei nostri lavori nell'elenco degli argomenti da trattare nell'ambito di questa seduta. Ovviamente, qualora si andasse su questa strada, sarebbe importante l'intervento che potrebbe fare la Giunta regionale in termini informativi e da parte nostra, qualora venisse accolta l'iscrizione del punto in oggetto, prevediamo già di dover introdurre qualche subemendamento di perfezionamento per renderlo perfettamente compatibile con l'attuale decreto legge, anche se per ora lo abbiamo letto solamente sulla copia informativa del Sole 24 ORE, per cui bisognerà leggerlo direttamente sulla Gazzetta Ufficiale. Indubbiamente, si era cimentato anche l'Assessore Conti con il vincolo sui terreni del Mauriziano, quindi diciamo che si è fatto tutto quello che si poteva fare a livello regionale, compreso anche prevedere l'esborso di 80 milioni di euro per quanto riguarda gli acquisti.
A questo punto sembra non più necessario, perché escludono dalla vendita tutti i beni che hanno destinazione storico-culturale e si potrà forse, una volta per tutte, concertare con la Regione.
Mi auguro che, passata l'epoca delle forti polemiche nei confronti dell'operato della precedente amministrazione - ma poi quella successiva, a mio avviso, non è che si sia discostata di molto - su una linea di coerenza e di salvaguardia patrimoniale e di salvaguardia anche degli interessi della Regione, si trovi una soluzione che ponga termine ad una questione che è una telenovela degna di questo nome.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

curioso il fatto che l'opposizione continui a nominare il Mauriziano al posto loro stenderei un velo pietoso su quello che è successo negli anni precedenti in quell'ospedale.
Aspettiamo che il Consigliere Pedrale guarisca e che si possa avviare questa Commissione di inchiesta, che cercherà di capire come sono andate effettivamente le cose.
Votiamo contro la richiesta di inversione dell'o.d.g., ma mentre ho la parola vorrei fare un paio di considerazioni.
La prima riguarda le delegazioni che, per motivi vari, attraversano il mondo a rappresentare un ente piuttosto che un altro.
Credo - e lo dico da ortopedico - che le delegazioni dovrebbero essere ridotte all'osso, perché pensare che ci sono Province e Comuni che inviano dieci persone è utilizzare in malo modo i soldi dei cittadini. Già due persone sono troppe, ma se proprio si vuole, mi pare che due possano essere sufficienti. Il fatto che si glorifichino Province che inviano dieci persone in vacanza mi sembra sinceramente eccessivo, che siano di centrodestra o di centrosinistra non cambia nulla.
E mentre ci siamo e parliamo di costi, volevo capire se era possibile quantificare - lo chiedo per curiosità, perché non avendo niente da fare mi incuriosiscono alcune cose - i costi per la collettività e per la Regione di giornate come queste, cioè che comprendono mattino, pomeriggio e sera, comprensive dei costi dei gettoni dei Consigliere, naturalmente con il personale e tutto quel che ruota intorno.
una curiosità, voglio solo capire quanto...
Collega Scanderebech, mi lasci parlare!



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Lei aveva chiesto la parola in senso contrario rispetto all'iscrizione.



BOETI Antonino

Quanto tempo ho a disposizione, Presidente?



PRESIDENTE

Ha a disposizione cinque minuti.



BOETI Antonino

Quindi, collega Scanderebech, mi lasci parlare.
Volevo capire queste giornate inutili quanto costano alla collettività.
Mi piacerebbe saperlo perché ho bisogno di utilizzare i dati. Grazie.



PRESIDENTE

Tengo solo a dire, collega Boeti, che questo lavoro è stato svolto perché viene richiesto in ogni occasione di ostruzionismo in Consiglio.
un'arma che può essere usata a doppio taglio, ma i dati sono ovviamente disponibili per tutti i Consiglieri che ne facciano richiesta alla Direzione Amministrazione e Personale. La dottoressa Bertini prende nota e provvederà in questo senso.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a problematiche d'interpretazione del Regolamento interno del Consiglio regionale sollevate dalla Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, sono assolutamente d'accordo con la richiesta del collega Boeti, anzi le chiedo ufficialmente di rendere pubblici i dati, dicendo che ci costa tot, perché la maggioranza insiste nel voler approvare un provvedimento che l'opposizione ha dichiarato che non avrebbe mai fatto passare.
Questo costa, in quanto c'è stata una scelta di volere proseguire su una strada che si sa che non porta a nessuno sbocco. Così i cittadini piemontesi sapranno, grazie alla vostra cocciutaggine, quanto ci costa stare qua.
La ringrazio per la richiesta che ha fatto, alla quale ci associamo molto volentieri, anzi chiedo che venga fatto un comunicato ufficiale da parte della Presidenza, che, come ha dimostrato fino ad oggi, si comporta in modo assolutamente corretto, come d'altronde deve fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho chiesto di parlare perché, ogni volta che il Consigliere Rossi ripete questa questione, ripongo la domanda, ma prima o poi la porrò in maniera più formalizzata al Presidente del Consiglio: se ritenga legittimo che un Consigliere dica che la maggioranza non ha il diritto di approvare un documento.
Ho capito che lei stava usando tutti gli strumenti; secondo me lei stava usando in modo inappropriato gli strumenti regolamentari e mi riservo, sulla scorta di un parere che ho chiesto ad un amministrativista di contestare l'interpretazione corrente che il Presidente - giustamente dato che è corrente - finisce per avallare dell'attuale Regolamento.
Secondo me, un'Assemblea nella quale l'opposizione può minacciare la maggioranza di non farle mai più approvare un provvedimento è un'assise in cui il Regolamento è interpretato in modo non corretto.
Questa è la mia opinione, che cercherò di dimostrare, anche sulla scorta di pareri formalizzati di amministrativisti.
A mio avviso, il Regolamento non consente quello che stiamo facendo. Il Regolamento parla al singolare, sia per le integrazioni sia per le inversioni - dice "integrazione" e "inversione" - cosa che a me verrebbe normale.
Quando si usa il singolare significa che non se ne può presentare più di una, naturalmente per ognuno dei soggetti titolati a presentarle, e che se ne vuole presentare più di una, deve presentarle nella stessa inversione o integrazione.
Questa è una mia opinione, che formalizzerò come richiesta di interpretazione all'Ufficio di Presidenza e/o alla Commissione per il Regolamento; deciderà poi il Presidente a chi va formalizzata.
Secondo me, noi stiamo interpretando male il Regolamento; il fatto che esista una prassi interpretativa in condizioni normali di funzionamento delle assemblee va benissimo. Quando le condizioni non sono normali - e questa non è una condizione normale di funzionamento dell'Assemblea secondo me, a questo punto, va fatta una verifica anche dal punto di vista della liceità dell'interpretazione corrente. Quindi, lo chieder formalmente Ribadisco che sono convinta che non esista e che non sia comunque corretto il funzionamento di un'Assemblea nella quale l'opposizione pu minacciare la maggioranza di non fargli mai passare un provvedimento, e che debbano essere utilizzate tutte le forme corrette di interpretazione del Regolamento che consentono al Presidente di farla funzionare. Perché il primo dovere di un Presidente è far funzionare l'Assemblea e non quello stancamente, di lasciare andare una situazione, secondo me, così assurda e anche fuori da ogni normale prassi democratica.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente delle sue osservazioni.
Comunico che chiaramente prenderò in esame ogni richiesta d'interpretazione del Regolamento.
Faccio presente a chi fosse rimasto legato a vecchie esperienze che la competenza a interpretare il Regolamento, in base al nuovo Statuto articolo 35, non è più del Presidente come era in base al vecchio Regolamento, ma bensì alla Giunta per il Regolamento. Quindi, si è voluta collettivizzare la responsabilità dell'interpretazione del Regolamento.
Quanto alla gestione mia personale e dei colleghi che si succedono a questo esercizio, non propriamente edificante, di gestire: in queste sedute noi cerchiamo di far procedere il lavoro nel modo meno stanco possibile, ma purtroppo un conto sono le questioni politiche e un altro conto sono le questioni regolamentari.
Chi deve amministrare il Regolamento non può intervenire sulle questioni politiche, che sono competenza a chi deve esprimere in seno al Consiglio e agli organi statutari le decisioni politiche che possono favorire o meno l'andamento dei lavori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà



SCANDEREBECH Deodato

Vede, Presidente, lei è una persona intelligente, però a volte, quando uno pensa di essere troppo intelligente, prevarica.



(Commenti della Presidente Bresso)



SCANDEREBECH Deodato

Lei prevarica sempre! Lei pensa di essere la più brava, la più intelligente e di dare lezioni in aula.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Consigliere Scanderebech, i nostri lavori non sono propriamente una cosa facile da condurre. Vi prego di avere la bontà tutti quanti di affrontare il vostro lavoro in un modo pacato e rispettoso degli altri.



SCANDEREBECH Deodato

L'Assessore Manica, Capogruppo dei DS nella scorsa legislatura, è testimone che ha chiesto un parere, che ha già fatto una lezione negli anni passati. Basta, ragazzi! Basta con questa prepotenza politica! Chiedete all'Assessore Manica.
Quindi, lei non può venire e dirci "io devo governare". Ha ragione! Avete ragione! Però, attenzione non potete venire a prevaricare. Non potete dire un anno una cosa ed un anno un'altra cosa. Il potere va esercitato come Dio comanda. Abbiamo una Carta Costituzionale, uno Statuto e un Regolamento.
Poi, i costi, come lo comunicate alla gente non c'è problema perché è un aspetto politico, ha detto bene il Presidente. Abbiamo l'Assessore Manica, era Capogruppo nella scorsa legislatura, ha già chiesto centomila pareri e ci ha inchiodati qui notte e giorno. Un buono-scuola che è costato un patrimonio...
Basta! Basta! Facciamo il nostro dovere! Consigliere Placido, lei che è uno che ha gli attributi...
Basta con questa storia, fatevi rispettare! È umiliante anche per lei sentirsi dire...



(Accesi commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Basta, andiamo avanti!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo, Presidente, che le dichiarazioni fatte, in modo pacato devo dire, dalla Presidente Bresso non abbiano attirato, a parte le attenzioni del collega Scanderebech, l'attenzione degli altri colleghi. Credo - in particolare, lo dico a lei - che quanto dichiarato dalla Presidente Bresso sia di una gravità inaudita.
Primo perché sorpassa dirigenti e funzionari di questo Consiglio, che ritengo qualificati e che danno sempre assistenza alla Presidente o al Presidente, ovviamente, avendo Presidenti del Consiglio, aiutando a interpretare le norme. Ricordo che anch'io, quando ero Presidente, avevo tentato di porre questioni di fiducia con un articolo 38 o con altre cose ma i funzionari mi hanno sempre detto che non c'era niente da fare perché è prassi che da sempre non si possano limitare gli interventi se non sui tempi consentiti, ma sulle inversioni non si può fare altro.
Quindi, ritengo che i funzionari, non essendo uomini o donne di partito, diano un'interpretazione corretta e qualificata. Se così non fosse, è grave l'accusa fatta dalla Presidente Bresso di - teoricamente incapacità dei nostri dirigenti e funzionari.
Dall'altra parte, cosa ancora peggiore Presidente, non so se lei ha sentito le parole precise - io le ho sentite perché me le sono segnate, ma chiedo poi a lei, eventualmente, di visionare il verbale - la Presidente si è presa la briga di chiedere un parere ad un amministrativista per quanto concerne il rispetto del Regolamento del Consiglio regionale? Se ho ben capito, questo è una atto gravissimo nei confronti suoi, come Presidente, e nostro come Consiglio regionale. Non ha nessun diritto di farlo. Lei lo poteva fare, non la Presidente Bresso.
Le dirò di più, ha detto una cosa ancora più grave. Ha detto che se quel parere arriverà, come lei pensa, a favore di quello che lei pensa e ha specificato - non vorrei sbagliare le parole, ma sono a verbale - ha detto che lei Presidente finisce per avallare quel parere. Ancora più grave! Cioè lei chiede un parere ad un legale amministrativista, sorpassando la titolarità del Consiglio e lei Presidente, se quel parere sarà come dice la Presidente Bresso, finisce per avallare quel parere.
Se ha detto una cosa del genere, Presidente Gariglio, è di una gravità inaudita. Io la invito, sinceramente, a porre le questioni che lei ritiene in sede di Giunta per il Regolamento. Però, è chiaro che le interpretazioni non spettano a legali amministrativisti di fiducia della Presidente della Giunta. Al limite, lo può fare lei come Presidente del Consiglio e noi ci fidiamo del parere che danno legali, eventualmente, interpellati da lei.
Non di certo da questioni o posizioni della Presidente della Giunta Bresso.



PRESIDENTE

Collega Rossi, ritengo che la modalità di gestione della Presidenza di quest'Aula e dell'interpretazione del Regolamento possano essere sindacate da chicchessia. Sono state pesantemente contestate da alcuni gruppi consiliari, in particolare da alcuni colleghi giuristi, in queste sedute che ci hanno preceduto. È legittimo. Se qualcuno vuole acquisire documentazione a supporto dei propri ragionamenti o a supporto delle proprie tesi è legittimo.
ovvio che il Presidente del Consiglio applica il Regolamento sulla scorta di quella che è la prassi, di quello che è il tenore letterale. Se ci sono situazioni di dubbio, si rinvia, come dall'articolo 35 del nostro Statuto, all'interpretazione della Giunta per il Regolamento. Quindi, su questo ci atterremo.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In attesa del parere di un amministrativista, faccio una richiesta formale che chiedo venga verificata dalla Giunta per il Regolamento.
L'articolo 51, "Ordine del giorno delle sedute", comma 2, recita: "L'inversione - singolare, altrimenti si direbbe inversioni - di punti all'ordine del giorno può essere proposta" - singolare - "dallo stesso Presidente o dalla Giunta o dal rappresentante di un Gruppo consiliare o da tre Consiglieri".
Ora, a mio avviso, in questo caso, poiché è singolare, significa che ognuno dei titolati a proporre inversioni ne può proporre una. Questo non significa che sia solo un punto da invertire, può proporre anche una lista di punti, ma in unica proposta di inversione, che si vota con un'unica illustrazione, uno a favore ed uno contro, e con un unico voto.
Ciò per quanto riguarda l'iscrizione. Altrimenti, bastava scrivere inversioni e proposte: invece si parla al singolare. D'altronde è normale perché un ordine del giorno non può essere invertito quaranta volte. Pu essere invertito anche con dieci punti; per esempio, se abbiamo diciotto punti all'o.d.g. posso proporre di mettere dal diciottesimo al primo in ordine inverso, ma non posso chiedere in una prima proposta che il diciottesimo vada al primo, poi che il sedicesimo vada al primo, poi che il quattordicesimo vada al primo. Perché - come diceva Dante - è il principio della contraddizione che non lo consente.
Per quanto riguarda il secondo punto, lo dico per il verbale, perché su questo richiederò anche un parere, sono convinta che sia sempre stata data un'interpretazione troppo lassista di un Regolamento per altri versi molto chiaro.
Allora, per quanto riguarda l'iscrizione, di nuovo, si parla di "iscrizione" e non di "iscrizioni". "Iscrizione" vuol dire che io posso iscrivere più punti, ma propongo un ordine di iscrizione, perché di nuovo altrimenti, non si sa cosa voglio esprimere. Quindi, non esprimo una posizione, un parere, una proposta, ma una serie di proposte. Nessuno pu proporre cose diverse, ne deve proporre una oppure una serie, ma in un ordine coerente. Posso proporre di iscrivere anche 18 punti, ma dico che voglio iscrivere prima a), poi b), poi c) e, poi, d). Non posso proporre di iscrivere per primo a), poi di iscrivere per primo b) e, poi, di iscrivere per primo c), perché questa modalità non è consentita, infatti si usa il singolare: "L'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, che non rientrino nel caso di cui al comma precedente, può essere proposta - non le iscrizioni possono essere proposte, ma l'iscrizione può essere proposta dal Presidente, dal Consiglio...".
Ora, secondo me, questo significa che nessun soggetto può proporre una pluralità, ma una singolarità, che può anche essere multipla, ma all'interno di un'unica proposta di iscrizione, al singolare, o di un'unica proposta di inversione, al singolare.
Questo è uno degli elementi sui quali, dato che stiamo parlando di iscrizione o di inversione, francamente...
Ho perso il filo...



PRESIDENTE

Iscrizione e inversione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

...Iscrizione e inversione, in cui, secondo me, i Consiglieri non possono proporne più di una.
Quindi, i Capigruppo potranno proporne ciascuno una e una ciascuno i Consiglieri, per gruppi di tre, secondo quello che dice il Regolamento: una, anche composta da un numero "x" - quello che desiderano - di punti, ma una sola.
Questa è la mia opinione, che faccio mettere a verbale, chiedendo che venga verificata dalla Commissione per il Regolamento.



PRESIDENTE

Domani calendarizzeremo la Conferenza dei Capigruppo avendo anche cura di individuare un momento, chiaramente ravvicinato, per affrontare questa questione, insieme a quella emersa recentemente circa la modalità adottata da alcuni colleghi di svolgere i propri interventi. Essendo stata oggetto di richiesta, immediatamente, la si deve rinviare alla Giunta per il Regolamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, è evidente che ci sono due questioni: una è regolamentare, l'altra è politica. Per quanto riguarda quella regolamentare, circa quindici giorni fa, noi abbiamo svolto una riunione della Giunta per il Regolamento e mi pare che si sia arrivati ad un punto di intesa positivo. Tutti i Gruppi consiliari presenti nella Giunta per il Regolamento hanno detto che questo Regolamento non va più bene e lo si deve cambiare.
Al di là di questa situazione, spero che la visione dei Gruppi consiliari rispetto al Regolamento attuale sia confermato, perché è un Regolamento non più adeguato alla situazione attuale e occorre modificarlo.
Abbiamo individuato un iter rispetto al quale la Giunta per il Regolamento dovrà iniziare un confronto per portare ad una modifica, spero radicale, di questo Regolamento; è evidente che entrerà in vigore nella prossima legislatura.
Spero che questo Consiglio regionale possa donare - permettetemi questo termine - al Consiglio della prossima legislatura un Regolamento moderno e adeguato ai tempi della nostra società.
Questa sera, la Presidente ci ha posto una questione che è giusto venga affrontata nella Giunta per il Regolamento, trattandosi di un'interpretazione, ed è una riflessione che condivido. Naturalmente, è in contrasto con la prassi di questo Consiglio, ma non è detto che la prassi sia consuetudine, ci pone una questione rispetto alla quale occorrerebbe riflettere e la Giunta per il Regolamento nell'esaminare ed elaborare il nuovo Regolamento ne dovrà tener conto. Altresì, prego tutti i colleghi di tenerne conto, perché ci pone una questione che dovremo sicuramente affrontare, poi decideremo se riusciremo ad affrontarla adesso, ma, in ogni caso c'è ed è una questione che deve essere sciolta.
In conclusione, ancora due considerazioni. Il Presidente del Consiglio si trova a gestire una situazione difficile, di fronte ad un'opposizione che, in questo momento, sta facendo ostruzionismo, perché si oppone alla volontà della maggioranza di voler approvare il Piano Socio Sanitario regionale.
Il Presidente, naturalmente, si trova in un una situazione difficile spetta a noi, se vogliamo affrontare questa questione nella sede dalla Giunta per il Regolamento, cercare di aiutare il Presidente del Consiglio nella conduzione dei lavori di quest'aula nel migliore modo possibile.
La Presidente della Giunta - vorrei che i colleghi dell'opposizione riflettessero anche su questo - è una Consigliera regionale e in quest'aula ha tutta la legittimità di porre le questioni che ha posto questa sera.
Caro collega Scanderebech, oltre ad essere Presidente della Giunta regionale, è una nostra collega e, come noi, ha il diritto di porre siffatte questioni in questa sede, così come ha fatto questa sera. Non si può dire che non abbia questo diritto, la Presidente della Giunta regionale è nostra collega e ha il pieno diritto di porre tali questioni.
Un'ultima riflessione: c'è una questione politica. Se voi ci ponete la questione, lo ripeto, come avete posto, che questo Piano regionale così non passerà, sappiate che non c'è trattativa che tenga! Noi siamo pronti a portare a casa questo Piano Socio Sanitario regionale così come è stato presentato. Ci volete tenere qui fino a gennaio o febbraio? Noi staremo qui!



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Certo, noi staremo qui. Staremo qui fino a quando non porteremo a casa questo Piano!



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Certo, sosterrete voi questo vostro ostruzionismo nei confronti dell'esterno.
Lo ripeto: sappiate che, per quanto mi riguarda, non c'è trattativa che tenga!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, intervengo sulle questioni regolamentari per confermare una disponibilità e anche per affermare un dissenso, però, mi sia consentita una parentesi, perché ritengo che non serva a nessuno e non porti da nessuna parte una situazione di "batti e ribatti".
Noi abbiamo chiesto delle modifiche, non vogliamo che passi il "nostro" Piano Socio Sanitario, noi abbiamo chiesto alcune modifiche. Dato che noi abbiamo la presunzione di essere un'opposizione costruttiva, abbiamo proposto...



(Commenti in aula)



CAVALLERA Ugo

Certamente, lo abbiamo dimostrato in Commissione. Con l'Assessore Artesio, da quando si è insediata, abbiamo avuto modo di intenderci su certe cose. Ci avete impedito di completare l'opera, a questo punto non è colpa nostra, però noi siamo sempre lì su quella strada, quella della partecipazione al dibattito per dare un contributo.
Nel momento in cui, invece, si dice "o piano così com'è o morte", il problema è vostro, non è nostro. Noi difendiamo il ruolo di partecipazione anche nell'interesse vostro e del Consiglio alle scelte fondamentali sanitarie di questa Regione. Volevo parlare del Regolamento, non avrei titolo a parlare d'altro.
Una disponibilità è stata data in Commissione e noi, ovviamente, non ci tiriamo indietro. Le cose dette devono essere, con tutti i sacri crismi e le sacre procedure, in qualche modo approfondite.
Per quanto riguarda il dissenso, credo che, oltre che a rivolgersi a un premiato studio professionale giuridico, dovremmo anche rivolgerci all'Accademia della Crusca, a dei linguisti, a dei cultori dell'interpretazione. Ho sempre visto, in questo Consiglio e in tutti i consessi, che le proposte di inserimento all'ordine del giorno sono sempre trattate singolarmente. Ecco il motivo del singolare per ogni singola proposta. Perché può succedere che uno su quel certo punto è d'accordo, ma sul punto che interessa a me magari non lo è. Allora è giusto che parli sul singolo punto di proposta di inserimento all'ordine del giorno un Consigliere a favore ed un Consigliere contro, perché non si deve turbare più di tanto l'ordine dei lavori stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo però l'ordine è scritto al singolare per questa ragione. Allo stesso modo è anche per l'inversione.
Se poi il Presidente Muliere e la Presidente Bresso dicono che questo Regolamento non è esattamente preciso e andrebbe scritto meglio, questo è un altro discorso. Fa parte della partita della revisione del Regolamento sulla quale abbiamo dato la nostra disponibilità.
Non andate a navigare in acque procellose perché non interesse di nessuno. Con colpi di mano non se ne viene fuori. Naturalmente noi chiediamo, modestamente, che vengano approfondite alcune questioni che noi abbiamo posto anche coram populo in una recente conferenza stampa e di lì si va avanti, se si vuole.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, lei su questa questione ha già parlato. Le do nuovamente la parola, però, per cortesia, la prego di consentire di ascoltare altri interventi.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, perché prima che io dica qualcosa lei già mi ammonisce?



PRESIDENTE

un intervento preventivo.



SCANDEREBECH Deodato

A me è piaciuto molto l'ultimo intervento che ha fatto la Presidente Bresso e mi è piaciuto moltissimo il ragionamento politico che ha fatto il collega Muliere. È giusto così. Muliere ha detto delle cose sacrosante: "Noi faremo così, saremo noi a decidere, perché noi siamo la maggioranza e vogliamo fare così". È giusto. Questo è quello che voi dovete fare, ci mancherebbe altro. Ma non potete pretendere che noi non possiamo fare altrettanto dall'altra parte.
Adesso volete cambiare il gioco e le carte dopo che avete vinto con questo Regolamento, con questo Statuto, con un'azione politica fatta dai vostri Consiglieri che oggi siedono degnamente in quest'aula, come lei Presidente, che ha preso un mucchio di preferenze e fatto bella figura. Ha saputo costruire una bella vittoria per lei e per la Presidente Bresso.
Quindi, avete vinto con quel Regolamento, con quello Statuto...



PRESIDENTE

Consigliere Deambrogio, per cortesia. Ho chiesto al collega Scanderebech di limitarsi sull'ordine dei lavori.
Faccio notare che gli altri Consiglieri sono intervenuti richiamandosi soltanto ad argomentazioni fatte dalle Presidente. Prego il Consigliere Scanderebech di farlo con un uso limitato dei tempi.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, ripeto, mi è piaciuto molto e condivido in pieno...
Cosa c'è, Presidente, non posso parlare?



PRESIDENTE

Prego, può finire il suo intervento.



SCANDEREBECH Deodato

Ripeto, a me è piaciuto molto l'ultimo ragionamento fatto dalla Presidente, come quello del Consigliere Muliere. Volete però che anche noi facciamo la nostra parte con quegli strumenti con i quali tutti assieme siamo ritornati qui in questa legislatura, chi a fare opposizione, chi a fare maggioranza? Questo fa parte del gioco della politica. Non vedo cosa c'è, Presidente, di tanto scandaloso in queste mie semplici osservazioni politiche.
Se poi mi dite che non posso più parlare, mi ammonisca, prenda il cartellino rosso, faccia quello che crede meglio. Se mi volete togliere la parola ditemelo, perché a questo punto...



PRESIDENTE

Ha parlato e avrà occasione di parlare. Le consiglio però di consentire anche a me una conduzione ordinata pur nell'improduttività dei nostri lavori.
Lei è stato richiamato sull'ordine dei lavori, la pregherei di attenersi al titolo del suo intervento. Dopodiché si intende che, essendovi una settantina circa di richieste d'iscrizione e inversione, le darò la parola tutte le volte che vorrà.



SCANDEREBECH Deodato

Ripeto, ho apprezzato molto il discorso e la sfida lanciata in campo dal collega Muliere e dalla Presidente Bresso, in modo ragionevole e pacato. Però, ripeto, le partite si giocano fino alla fine. Per la partita successiva c'è tempo.
Per il Regolamento, collega Muliere, sono d'accordo anch'io che ci sono delle cose che non vanno.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, lei è già intervenuto sulle dichiarazioni della Presidente. La prego, nel suo intervento, di specificare in che cosa consiste.



SCANDEREBECH Deodato

Faccio mie le osservazioni del collega Cavallera, che ha evidenziato molto bene come intendiamo noi il Regolamento. Poi, ripeto, se vogliamo cambiarlo e migliorarlo, sono tutte cose fattibili, però c'è tempo per farlo.



PRESIDENTE

La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Intervengo soltanto sugli aspetti regolamentari, di cui mi sono occupato in questi due anni e che ritengo, anche alla luce della mia attività professionale, affascinanti.
Che ci sia un'anomalia, Presidente Bresso, nel nostro Regolamento, è evidente. Lo dice uno che arriva per la prima volta in questo Consiglio regionale. È un'assurdità che, per via di questo Regolamento, si paralizzi il Consiglio. Io, che prima non facevo il Consigliere regionale e l'ho visto per la prima volta due anni fa, considero questa un'assurdità. La considero una follia, un qualcosa che, quando è stato approvato il Regolamento, probabilmente non doveva essere votato con quella stesura, n doveva essere applicato in maniera distorta come è avvenuto in passato come forse non dovrebbe essere applicato oggi.
Vi è però un problema, e a noi fa piacere che lo abbia sottoposto all'attenzione di tutti la Presidente Bresso. Innanzitutto, pensiamo come Gruppo che la Presidente abbia tutta la legittimità di porre questo problema; è una Consigliera ed è giusto che lo faccia, come tanti di noi lo fanno quando si discute o quando ci sono gli ordini del giorno e gli emendamenti. Ciascuno di noi cerca di dare e di porre le proprie accezioni in merito al Regolamento e all'applicazione dello stesso.
Così in prima battuta, rispetto a quello che diceva la Presidente, è interessante e ci possono evidentemente essere tesi a favore e tesi contro.
Sapete che, nelle leggi e nei regolamenti, gli istituti si trattano sempre al singolare. Quindi, gli ordini del giorno e le inversioni sono istituti ed essendo istituti, si trattano nella loro versione.
Queste sono modalità che caratterizzano il Regolamento.
A fianco di questa c'è un'interpretazione che potrebbe essere contraria e che, se gli amministrativisti daranno il loro parere, credo esporranno.
Nei regolamenti vige il vecchio adagio ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit.
Quindi, se la legge avesse voluto individuare il plurale, avrebbe scritto al plurale. Sono due versioni.
Gli istituti sono trattati al singolare in quanto istituti, quindi ordine del giorno è un istituto; al pari di questo si potrebbe considerare il principio dell'ubi voluit dixit, ubi noluit tacuit, per cui se è stato detto singolare, significa che non è plurale.
Però è corretto che ci sia qualcuno che dia un parere esterno a questo Consiglio, perché questo Consiglio è troppo compromesso nella valutazione di questo Regolamento.
Io non lo sono, perché sono nuovo, altrimenti probabilmente lo sarei anch'io.
Però è anche vero che bisogna tenere presente che quando il Regolamento è stato applicato in passato, è stato applicato dando un'interpretazione autentica del Regolamento stesso, ma nel sistema delle fonti del diritto l'interpretazione autentica è al pari dell'oggetto che tu interpreti. Per cui se l'interpretazione che è stata data del Regolamento è che si possono fare più inversioni, più ordini del giorno, probabilmente è un Regolamento che va cambiato con uno nuovo. Questo solo per dire - e per riportare un po' di serenità in questo dibattito - che il Regolamento evidentemente va cambiato e il Gruppo di Forza Italia ha già dato una disponibilità in sede di Giunta per il Regolamento di lavorare a questo procedimento di cambiamento, che naturalmente investirà soprattutto, o forse soltanto, il Consiglio futuro.
Credo che l'eccezione che la Presidente Bresso ha sollevato oggi possa essere il "la" per sedersi in Giunta per il Regolamento e per valutare effettivamente quelli che sono gli elementi a favore e gli elementi contro non dimenticandoci però che la prassi e la consuetudine, quando sono figlie di un'interpretazione e quando l'interpretazione l'ha data lo stesso organo che ha fatto il provvedimento, hanno valore del provvedimento stesso.
Temo, purtroppo, che debbano essere cambiate soltanto con una legge diversa, che sarà il nuovo Regolamento del Consiglio regionale, fermo restando che - non ci si nasconde dietro ad un dito - questa è un'anomalia che credo, per il bene e la credibilità esterna di questo consesso, debba essere cambiata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In effetti, il Consigliere Cirio ha fatto una disamina serena della situazione.
Non siamo di fronte a interpretazioni autentiche; caso mai siamo di fronte a prassi, altrimenti la decisione della Giunta per il Regolamento sarà comunque un'interpretazione autentica che innova rispetto ad una precedente. Nelle fonti del diritto ciò è sempre possibile.
Tra l'altro, non abbiamo un diritto che si basi sul costume: abbiamo un diritto che si basa sulla lettera della legge. Non siamo in regime di common law.
Non c'è dubbio che, se anche fosse sempre stata interpretata in un modo, chi ha titolo - e naturalmente in base ad un'interpretazione che pu essere poi contestata, ma che secondo me sarebbe del tutto legittima - in questo caso, nel nuovo Statuto, la Giunta del Regolamento, può dare un'interpretazione e motivarla; successivamente, saranno possibili eventuali ricorsi da parte di chi non fosse d'accordo.
Quello che dico è che questo Regolamento è stato scritto in un'epoca in cui esisteva correttezza di rapporto fra maggioranza ed opposizione, epoca che vale ancora in alcune parti d'Italia.
Io me lo ricordo: non che fossimo sempre tutti d'accordo - ci mancherebbe, perché eravamo maggioranza ed opposizione - però nessuno pensava di fare l'ostruzionismo, e chi provava a farlo veniva redarguito se non altro per ragioni ideali e di coscienza.
Però c'è una bella differenza, Consigliere Cavallera, fra un ostruzionismo con tutta quell'aula piena, cioè su un tema di grande importanza, su cui c'era un confronto politico forte, e un ostruzionismo che palesemente non interessa a nessuno, visto che qua non c'è assolutamente nessuno.
molto diverso. Infatti, qui non c'è nessuna violazione di diritto e se violazione di diritto c'è, in questo caso c'è da parte della minoranza.
Credo che di questo siamo assolutamente tutti convinti, però non lo direte mai.
Anche oggi esistono luoghi dove probabilmente il Regolamento può essere interpretato in maniera tranquilla, cioè soprattutto rispettosa dei diritti delle minoranze. I Regolamenti sono fatti per rispettare i diritti delle minoranze.
Se vengono abusati dalle minoranze stesse, la maggioranza può anche restringere la souplesse con la quale veniva in precedenza interpretata la norma. Perché la norma può essere interpretata in modo tranquillo e favorevole alla minoranza, ma fintanto che esiste un rapporto corretto nell'ambito di un'istituzione, altrimenti la maggioranza ha tutti i diritti.
Esiste una norma di chiusura delle discussioni: tre Consiglieri chiedono di chiudere la discussione e si può chiudere, in qualunque momento, anche in questo Regolamento.
Quindi, le norme, che comunque tirerò fuori - poi ognuno fa quello che vuole - che secondo me consentono di gestire normalmente in tempi anche lunghi, ma di avanzare, esistono anche in questo Regolamento e, secondo me in questa situazione devono essere utilizzate.
Questa è la mia convinzione, a meno che non si concordi che l'uso del Regolamento torna dentro i limiti della normalità.
Il Consigliere Boeti ha già detto una volta - ma io lo voglio ricordare che in Regioni di centrodestra e di centrosinistra, un Piano Sanitario che dappertutto è oggetto di battaglia e dappertutto è di grandi dimensioni, è stato discusso, ad esempio in Veneto - quindi con un'opposizione di centrosinistra - in dieci riunioni di Commissione e in quattro sedute d'Aula. In Emilia Romagna, con un'opposizione di centrodestra, in quattro audizioni, sette riunioni di Commissione e una seduta d'Aula. Anche in Toscana, fra novembre 2001 e aprile 2002, è stato discusso il Piano della Toscana, e analogamente per altre Regioni.
Sono sicura che, in quei Regolamenti, spazi per fare durare la discussione molto tempo ci sarebbero; il punto è che in questo Consiglio è invalso il principio per cui chiunque si opponga... Valeva - almeno mi si dice così, perché io non c'ero e non valeva quando ero Consigliera regionale - nelle ultime due legislature e sembra valere anche adesso: il modo normale di funzionamento è l'ostruzionismo nel Consiglio, salvo accordi fuori Aula più o meno seri, più o meno corretti. Per carità, gli accordi sono sempre buoni, ma comunque sono basati sul principio del coltello alla gola.
Ora, sono dell'opinione che sia del tutto giusto tentare di trovare un accordo con l'opposizione, ma che il principio del coltello alla gola non sia accettabile.
Per me le cose che dice il Consigliere Rossi sono di una gravità assoluta, perché presuppongono che qualcuno possa, utilizzando in maniera secondo me non corretta - intanto non corretta politicamente e neanche corretta sul piano formale - utilizzare il Regolamento per impedire alla maggioranza di governare.
Qui il principio è chiarissimo: la maggioranza ha il diritto di governare, l'opposizione ha il diritto di illustrare i suoi provvedimenti.
Tra l'altro, in questo modo, noi non arriviamo mai a discutere dei provvedimenti dell'opposizione, se non attraverso eventuali emendamenti in leggi della maggioranza, cioè attraverso trattative all'interno del processo legislativo. Non è mai successo che ne abbiamo discusso uno perché poi, alla fine, il tempo passa e non si fa neanche quello. Quindi con questa prassi, non vengono rispettati né i diritti della maggioranza né quelli dell'opposizione.
Qui c'è un elenco infinito di provvedimenti che non si discuteranno mai, perché noi cosa faremo? Noi proporremo di calendarizzarli in sedute notturne nelle quali faremo mancare il numero legale, per cui non verranno mai discussi. Le pare che questo sia un funzionamento corretto? Non lo è.
Per quanto mi riguarda, farò l'elenco di tutte le norme che, a mio giudizio, consentono ad una maggioranza (che intenda farlo) di esercitare il proprio diritto, che è quello di arrivare a votare un provvedimento.
Dopodiché, sarò sempre d'accordo con la maggioranza se, una volta reimpostata la discussione su basi corrette, si discuta di come accogliere gli emendamenti accettabili dell'opposizione.
Però, secondo me, in una prassi da "coltello alla gola" non ha senso continuare ad andare avanti stancamente fingendo che non esistano strumenti regolamentari per porre fine a questa anomalia. Questo è il punto, a mio giudizio. E domani, nella riunione che convocheremo con la maggioranza, lo riproporrò: è un mio diritto assoluto, perché sono Consigliere oltre che Presidente della Giunta. Il Regolamento mi riconosce il diritto di intervenire ogni volta, ma mi dà il diritto di parlare anche come Consigliere. Comunque, il Regolamento vale anche per me, pertanto ho tutti i diritti di proporne delle interpretazioni e di chiedere il parere della Commissione competente.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, abbia pazienza, lei è già intervenuto due volte su tali questioni.
Riprenderei la discussione sulle richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. Se alcuni colleghi vogliono intervenire nuovamente, li prego di farlo nell'ambito del tempo che avremo per esaminare i vari punti su cui pendono le richieste d'iscrizione.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo ad esaminare le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 555, avente oggetto: "Difesa del suolo nazionale dell'aeroporto di Caselle".
La parola al Consigliere Scanderebech, che interviene a favore; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Ne approfitto di questa richiesta d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
per rispondere alla Presidente.
Io non ci sto, Presidente, che lei mi venga a dire che non siamo col coltello alla gola. Non ci sto! Non ci sto, non mi sta bene! Non ci sono stato mai nella mia vita ad essere....
Uno che fa opposizione qui dentro, collega Boeti...
Mi meraviglio di voi, sono allibito! Non preoccupatevi voi davanti.
Io non ci sto, Presidente, che lei venga qui in Aula a dirci che noi le puntiamo il coltello alla gola. Non ci sto! Io sto facendo una battaglia politica e qualcuno mi deve dire se questo è ostruzionismo, quando è stato deciso da un documento tecnico, dove noi non siamo stati coinvolti, e c'è una delibera, anzi un emendamento fatto in Consiglio da voi, Gruppo della Margherita.
Presidente, c'è un emendamento presentato dal Gruppo della Margherita che è stato inserito in un documento che è un atto di Giunta, secondo il quale la Città della Salute non deve essere fatta a Grugliasco fino a quando non si decide.
Arriva il Ministro Turco, domenica, e dice: "La Città della Salute si fa a Grugliasco". Ma a che gioco stiamo giocando? Chi è che sta bluffando qui? Chi è che sta puntando il coltello alla politica dell'opposizione, io o voi? Chi? Quindi, Presidente, non lo accetto.
E lei, Presidente, non mi deve interrompere quando parlo, va bene? Sono stufo di questo suo comportamento nei miei confronti. Sono stufo, perch qui state esagerando. Io sono solo, ma vado avanti con tutta la mia forza perché ho il diritto della ragione. E l'arte del pensiero, fino a prova contraria, non me lo toglie nessuno. Ho la facoltà di esprimere il mio pensiero in questa Assemblea, perché sono stato eletto democraticamente da tutti (perlomeno da tutti quelli che mi hanno eletto) e ho il diritto di portare avanti una battaglia politica, come voi avete il diritto di portare avanti...



SCANDEREBECH Deodato

BOETI Antonino (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

E noi abbiamo vinto le elezioni!



SCANDEREBECH Deodato

Certo, mica sto dicendo niente di male.
Sto dicendo che ho apprezzato - lo ripeto - il discorso del collega Muliere. Apprezzo quando dice: "Voi qui... voi lì...". È giusto, perch ognuno può dire quello che vuole, purché faccia politica seria. Io sto portando avanti un discorso serio.
Anche a me piacerebbe andare in vacanza qualche giorno, come a molti di voi, andare a spassarmela qualche sera, ma è un impegno politico questo. Mi sono spiegato? Se è un impegno politico, non è che siamo qui a giocherellare. Siamo qui perché ci siamo assunti degli impegni politici nei confronti di noi stessi, secondo la mia coscienza e secondo il mio modo di fare politica. E non c'è nessuno che mi può dire che metto il coltello alla gola, va bene? Quindi, Presidente, non la ripeta più questa affermazione, perché io non ci sto a sentirmi dire queste cose, va bene colleghi? Ditemi quello che volete - aggettivi, non aggettivi... - perché potete dire tutto quello che volete di me, ma non ci sto che politicamente si dica che io vengo qui col coltello alla gola: è chiaro, colleghi? Non ci sto per nessun motivo al mondo.
Adoperate tutti i sistemi che volete, io adopererò i miei - quelli dell'arte del pensiero - per esprimere il mio diritto di Consigliere regionale.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Mi esprimo in senso contrario.
Voglio soltanto aggiungere una considerazione, Presidente e colleghi Consiglieri.
Sono perfettamente convinto che il collega Scanderebech abbia il diritto di esprimere la sua opinione e i suoi orientamenti in quest'Aula ma sarebbe molto più credibile se anziché un atteggiamento che prevede la presentazione a ripetizione di inversioni punti all'o.d.g., esprimesse questo suo pensiero con la presentazione di emendamenti di merito correttivi del Piano Socio Sanitario da noi proposto, su cui discutere e confrontarci sul merito delle questioni. Allora sì che sarebbe l'espressione convinta di opinioni e di orientamenti diversi, e non quell'atteggiamento ostruzionistico che leggiamo soltanto nell'attività di questi giorni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 560, avente oggetto: "Il Tricolore è democrazia".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Presidente, chiederei di passare alla richiesta rubricata n. 6. Per anzianità, mi arrogo il ruolo di...



PRESIDENTE

Se i firmatari e il collega Scanderebech ritirano la richiesta...



CAVALLERA Ugo

La ritiriamo. Passiamo alla richiesta rubricata n. 6.



PRESIDENTE

Il collega Scanderebech conferma che la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 5 è ritirata.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 574, avente oggetto: "Integrazione stranieri nelle scuole elementari".
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
L'inversione di questa mozione è stata richiesta per portare all'attenzione del Consiglio regionale questa situazione che si è venuta a trovare nel territorio di Torino, ma come per Torino anche successivamente alla presentazione del 23 gennaio 2007 di questa mozione per una serie di altre situazioni analoghe che si sono verificate in tutto il Piemonte.
Particolarmente a Torino per questo caso e in altre località per casi ancora più gravi in quanto questa massiccia presenza di bambini extracomunitari avviene in Paesi piccoli e piccole cittadine dove, di fatto, la massiccia presenza fa sì che il Gruppo diventi non maggioranza ma quasi e va a vincolare tutto lo stato dell'insegnamento e dei problemi logistici e sociali inerenti.
Sarebbe una cosa opportuna quella di poter provvedere di far sì che la Regione prevedesse con le proprie competenze e con la disponibilità di fondi per far sì che tutti questi ragazzi che hanno un giusto diritto allo studio vengano però integrati in classi dove la preponderanza sia di bambini italiani e quindi questi vengano in Italia a imparare l'italiano e il nostro modo di vivere e di essere.
Vedo che nessuno sente, ma pazienza. Presidente, sono tutti in altre faccende affaccendati. Comunque, proseguo per chi deve resocontare.
In considerazione del fatto che, per garantire un adeguato apprendimento dei propri figli, tanti italiani devono disertare queste scuole e portare i propri figli in scuole private. Considerando che già parecchi Dirigenti scolastici hanno denunciato questa situazione e l'impossibilità di formare nuove classi perché se il numero dei bambini è quello non hanno possibilità di formane di nuove.
Considerato che i bambini italiani non possono essere considerati o sentirsi una minoranza nelle scuole pubbliche, vorremmo impegnare la Presidente della Regione a provvedere a far sì che con l'Assessorato si vada a prevedere una distribuzione di tutti gli studenti stranieri nelle classi delle scuole elementari in modo da garantire una parità di apprendimento e impedire che i bambini italiani diventino veramente una minoranza.
Una cosa auspicabile, che si chiede con la mozione, è di istituire una Commissione di indagine sulla presenza dei bambini stranieri nelle scuole elementari, che insistono sul territorio di Torino, ma anche nel resto della Regione.
Vorrei sottolineare ancora come diventano problematiche situazioni come quelle che si stanno verificando in piccoli Comuni della Provincia di Novara, dove grosse aziende - Esselunga in questo caso - hanno assunto 400 dipendenti cingalesi e pakistani in un colpo solo, perché tutti questi lavoratori porteranno lì le loro famiglie.
Fate conto che Comuni come Biambrate e Vicolungo, che è il Comune vicino, hanno rispettivamente 1.100 e 800 abitanti, pensate cosa vuol dire portare 2000 o 3000 abitanti con altri usi, altre religioni e altri modi di vivere rispetto alle nostre comunità. È una cosa che fa venire la pelle d'oca! Noi siamo andati dal Prefetto, il quale ha detto: "Anche l'Istituzione la Regione e la Provincia dovrebbero muoversi".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Intervento del Consigliere Novero per fatto personale (ex articolo 60 del Regolamento)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero per fatto personale; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Spiego subito perché sono offeso. Sono un Consigliere regionale fiero e orgoglioso di essere stato eletto come rappresentante di una parte dei cittadini del Piemonte. Mi è stato dato del fascista. Mi è stato detto che ho violato il diritto. Dopodiché, avevo voglia di intervenire per fatto personale, ma sono stato zitto per rispetto dell'Aula.
Dopo essermi preso questi insulti ed essere stato zitto per rispetto dell'Aula, mentre il collega parlava, c'è stato un comizio in cui ho appreso, perché la voce era più alta di quella del collega Boniperti, che la Presidente della Giunta ha delle proposte che chiede alla maggioranza per domani mattina.
Presidente Gariglio, abbia pazienza. A questo punto io stavo zitto e non mi lamentavo della mia offesa personale, ma reputo di essere stato un "pirla" - scusate il termine - a non intervenire per una forma di rispetto.
Ma non capisco bene se avere rispetto voglia dire prendersi gli insulti e le offese e non parlare. Allora, ho pensato bene di intervenire.
Sono indignato e offeso per questi epiteti che mi sono stati dati: fascista e violatore del diritto. Se violo il diritto, invito a chiunque se ne renda conto a denunciarmi alla Magistratura o a chi di dovere. Però, se non violo il diritto non me lo si dica! Non sono un delinquente! Faccio solo notare una cosa: ho appreso dalla Presidente della Giunta che la maggioranza, se ritiene - bontà sua - interpreta in modo elastico il Regolamento e ci lascia parlare. Se siamo cattivi...



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

Il senso dell'ultimo intervento che ha svolto era questo: che finora c'era un'interpretazione estensiva che la maggioranza - non ha detto "bontà sua", l'ho aggiunto io - aveva lasciato...



PRESIDENTE

Collega Novero, le chiedo scusa, ma il suo intervento era per fatto personale.



NOVERO Gianfranco

Un momento, fatto personale...



PRESIDENTE

Il suo non è un intervento secondo quanto previsto dall'articolo 60.



NOVERO Gianfranco

Cercavo di dimostrare che vale anche il contrario, cioè, se ho violato il diritto...



(Commenti in aula)



NOVERO Gianfranco

legato al mio concetto.
Non ho paura di dire che in questi giorni ho fatto ostruzionismo e allora, mi chiedo perché il ragionamento per cui la maggioranza mi consente di fare questa violazione di diritto, se non esagero, non valga al contrario, per cui la minoranza, di norma, non fa ostruzionismo - di norma e, in casi eccezionali, anche lei "stringe", come fa la maggioranza, al contrario, dall'altra parte. Non deve sempre e solo essere valido da una parte, deve valere per tutte e due le parti.
Allora, signori, per favore, se ho violato il diritto facendo ostruzionismo, per favore, ripetetelo, ma verifichiamo nelle sedi opportune le motivazioni per cui l'ho violato.



PRESIDENTE

Collega Novero, ritengo non ci siano le condizioni per procedere ai sensi dell'articolo 60 del Regolamento.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Buquicchio in merito alla convocazione della Giunta per il Regolamento


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio sull'ordine dei lavori.



BUQUICCHIO Andrea

Signor Presidente, riflettendo sulle considerazioni della Presidente Bresso, che, ovviamente, parlava in qualità di Consigliere, avendone, come tutti abbiamo ribadito, il sacrosanto diritto, e in considerazione di quanto espresso dal Consigliere Cirio, ritengo che, a questo punto, sia più che opportuno, doveroso, considerare l'opportunità di una convocazione della Giunta per il Regolamento.
Quindi, formalizzo la richiesta di convocazione della Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, va da sé che la sua proposta è stata recepita quindi, sentiremo l'Ufficio di Presidenza, che calendarizzeremo al più presto, e comunicheremo all'Aula la data della prossima riunione della Giunta per il Regolamento.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin, Boniperti: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 575, avente oggetto: "Istituzione del centro scientifico di ricerca per la lotta integrata alle zanzare".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore.



CAVALLERA Ugo

vero che abbiamo introdotto il punto che riguarda l'iscrizione all'o.d.g., ma avendo appena terminato di disquisire sul Regolamento ritengo che le questioni dubbiose siano numerose. Per esempio, con un'interpretazione, non so se singolare o plurale, si potrebbe anche argomentare che il numero legale minimo non sia 26, bensì 27, in quanto 63 diviso 5 fa 12,6 e, se si arrotonda a 13, si oltrepassa un quinto dei Consiglieri. Naturalmente, se da 63 si sottrae 12 o 13, ad un certo punto si trova il numero 51 o 50; poi, se si divide il 51 per 2 risultano 25 Consiglieri.
Questo per dire che, se si volesse, di articoli non totalmente chiari sui quali discutere ce ne sarebbero parecchi, ho solo voluto portare un esempio circa questioni non irrilevanti. Se ci si impegnasse, chiedendo la consulenza ad un giurista e anche ad un matematico, oltre che ad un linguista, si potrebbe vedere dove si arriva, magari si sancirebbe che il numero minimo è 27 e non 26.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, si chiede di ampliare l'approccio scientifico in materia di lotta integrata alle zanzare. Fino a poco tempo fa la lotta alle zanzare veniva ascritta soprattutto alla necessità di consentire una qualità della vita migliore nelle zone interessate da ristagni di acqua, di natura artificiale, come nella coltivazione del riso, oppure di altra natura, a volte collegati alla mancata coltivazione o al degrado di determinati contesti ambientali perché, ovviamente, i ristagni producono le condizioni ideali per la schiusa delle uova di zanzare, così alimentando enormi popolazioni di questi insetti.
Gli ultimi studi condotti sulla zanzara tigre e, comunque, su quelle specie ritenute dannose anche per la salute delle persone, hanno fatto sì che la lotta alle zanzare tornasse ad avere una forte valenza anche di tipo sanitario. Per cui, è apprezzabile che la Regione abbia individuato nell'IPLA il soggetto tecnico e operativo per l'intervento nella lotta alle zanzare.
Ritengo opportuno, da un lato, valorizzare il più possibile il Comitato tecnico-scientifico, già operante presso la Direzione competente della Regione, dall'altro, però, sarebbe utile costituire un centro scientifico di ricerca, magari collegato alle zone del riso; nell'ordine del giorno si ipotizza una localizzazione nella Provincia di Vercelli, come zona centrale del territorio delle acque e del riso. Questo consentirebbe un collegamento con le università, nel caso particolare con l'Università del Piemonte Orientale, ma anche con quella di Torino; naturalmente, essendo una zona situata al confine del Piemonte, nella realizzazione di questo centro, si potrebbe cercare anche una convergenza con la Regione Lombardia.
Da questo ordine del giorno potrebbe emergere un comune sforzo dal punto di vista operativo, ma anche della ricerca, con la Regione Lombardia con la quale condividiamo i 220 mila ettari destinati alla coltivazione del riso (il 55% è in Piemonte e la restante parte è in Lombardia).
In questa sede deve avvenire una conferma, ma sarebbe meglio approvare con un ordine del giorno il proseguo della lotta alle zanzare così come impostata, rafforzandola sempre con migliori approcci dal punto di vista sia della ricerca che scientifico.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Desidero comunicare che la Conferenza dei Capigruppo è convocata domani alle ore 18.30 per revisionare il calendario dei nostri lavori e convocare la Giunta per il Regolamento, quindi procedere alle sconvocazioni del Consiglio, onde gestire la Giunta per il Regolamento.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Lei è libero di fare quello che vuole, Presidente, tanto da solo non credo che riuscirò a combattere una situazione così disastrosa. Non è mai successo che alle ore 22.45 un Presidente dell'Assemblea, su richiesta della maggioranza e della Presidente, convochi i Capigruppo per domani per fare e per dire quello che hanno detto con la forza! Lei sta esercitando in modo improprio il suo ruolo di Presidente!



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ho provveduto a convocare la Conferenza dei Capigruppo, perché c'è un calendario. È stata eccepita la necessità di effettuare una Giunta per il Regolamento, quindi vi comunico fin d'ora che domani anticipiamo la chiusura del Consiglio alle ore 18.30 per consentire ai Capigruppo di riunirsi attorno ad un tavolo e decidere qual è la localizzazione temporale più idonea della Giunta per il Regolamento.
La Conferenza dei Capigruppo, come lei sa, viene convocata, di prassi anche seduta stante. Vi comunico in anticipo che è necessario decidere se e come convocare, nell'ambito del calendario dei lavori consiliari di questa settimana, la prossima Giunta per il Regolamento.
Consigliere Scanderebech, il mio intento era di dare una garanzia a tutta l'Assemblea, ma se si eccepisce sulla modalità di convocazione utilizzeremo la modalità di convocazione immediata. Per il momento l'Assemblea è convocata.
Se verrà eccepita, non c'è problema, ci atterremo rigidamente al Regolamento.
Consigliere Scanderebech, lei sull'ordine dei lavori è già intervenuto.
Per cortesia, se vuole intervenire le do la parola man mano che si va avanti con le richieste d'iscrizione all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 589, avente oggetto: "Libertà di parola in Iran".
La parola al Consigliere Rossi, che interviene a favore.



ROSSI Oreste

Userò questo tempo anche per rispondere alle accuse infamanti che mi ha lanciato la Presidente Bresso, perché mi sono già preso del fascista nella comunicazione di cui si è già discusso. Questa sera mi sono sentito dire che sono un ricattatore, che ho detto parole inaudite e che punto il coltello alla gola della maggioranza.
Presidente, a volte lei, giustamente, richiama i Consiglieri per i toni troppo accesi dei loro interventi, ma questa volta dovrebbe richiamare la Presidente per i suoi toni troppo offensivi.
Lei sa che un conto è ricattare le persone, un conto è porre delle questioni politiche sentite e richieste dal territorio (parlo della questione dell'Oftalmico di Torino, dove sono state raccolte decine di migliaia di firme a sostegno dell'interezza della struttura, non dello smembramento). Le posso parlare di difesa di piccoli presidi, ma le posso parlare di questioni relative alle liste di attesa, come le posso parlare del trasferimento della sede dell'ASL di Alessandria da Alessandria a Casale.
Credo che sia più ricattatorio usare la forza che si ha quando, da parte della maggioranza, si cerca di imporre la propria volontà senza trattare.
Quindi, abbiamo un Presidente della Provincia di Alessandria che abita a Casale, ad Alessandria ha vinto il centrodestra, togliamo la sede dell'ASL di Alessandria, la portiamo a Casale Monferrato, e voi ci dite: "O votate il Piano così com'è o lo votate comunque così com'è." "Non trattiamo", caro Consigliere Muliere, questo lei hai detto. "Non trattiamo quella posizione: prendere o lasciare". Non è ricattatorio? È ricattatorio tanto quanto il sottoscritto che dice: "Ho il mandato del territorio, ho la fiducia di un certo pacchetto di cittadini che mi chiedono di fare una battaglia". Io faccio quella battaglia perché mi viene richiesta dai cittadini di un territorio che mi hanno dato la fiducia; non da quelli che hanno dato la fiducia a voi, ma da quelli che hanno dato la fiducia a me.
Per cui, se ricatto è, signor Presidente, quando dico che farò il possibile per non farlo passare, allo stesso modo, permettetemi di dire che ricatta chi, in maggioranza, vuole imporre la sua volontà senza trattare.
Esiste una parola che viene utilizzata da tutti, specialmente dalle sinistre e da Prodi nei confronti dei sindacati che rappresentano iscritti e cittadini, che si chiama concertazione. Neanche il Presidente del Consiglio impone al 100% la sua volontà e può permettersi di imporre le sue volontà senza trattare con le parti sociali! Qui siamo nel Consiglio regionale del Piemonte e abbiamo una Presidente che pretende addirittura di essere superiore al Capo del governo, perch lei non tratta! Il suo Capogruppo di riferimento, Rocchino Muliere, dice: "Prendere o lasciare, perché tutto rimane invariato e noi rimaniamo qui fin che il Piano passa". Addirittura si pongono sopra al livello nazionale. Quello che vi proponiamo noi, invece, è di cercare di arrivare ad una concertazione che possa comprendere in 391 pagine di Piano scritte da voi, due-tre quattro-cinque righe concordate con la minoranza.
Non è che chiediamo di stravolgere il Piano, vi chiediamo di inserire alcuni punti che noi riteniamo fondamentali! Voi ci rispondete con le porte chiuse! Ci accusate di aver presentato degli emendamenti. La Lega ha presentato 63 emendamenti in Commissione dove non ha mai fatto un minuto di ostruzionismo. Avremo valutato all'incirca 40 emendamenti su 63, ma ad un certo punto il Piano se ne va dalla Commissione e finisce in Aula non certo per colpa della Lega. Poi ci venite ad accusare di non avere fatto le proposte! Attenzione! C'è un limite a tutto, Presidente.
Non abbiamo fatto un minuto di ostruzionismo in Commissione. Se lei va a verificare i tempi con cui siamo intervenuti sugli emendamenti io e i miei colleghi, forse arriviamo ad un'ora in totale. Ci portate via il Piano dalle Commissioni e poi venite ad accusare noi di non aver fatto le proposte e di voler essere ricattatori nei vostri confronti? Colleghi, cerchiamo di essere seri!



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Intanto, per cambiare un po' le regole della serata e divertirci un po' di più, questa sera l'ostruzionismo lo faccio io.
Poiché lei, Consigliere, era assente quando io sono intervenuta, le ripeterò...



(Commenti in aula)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

...Allora ricorderà che io ho detto che l'Assessore stava lavorando a predisporre una risposta rispetto al documento che ci è stato presentato come della maggioranza, quindi deduco che sia di tutti....



PRESIDENTE

Dell'opposizione, Presidente.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

...Sì, della minoranza. Scusate.
Come dicevo, l'Assessore sta lavorando su un documento che ci è stato presentato da un gruppo di Consiglieri attualmente all'opposizione (minoranza o maggioranza, non si sa mai: dipende dal voto).
Quindi, domani, saremo pronti, nel pomeriggio o appena l'Assessore sarà pronto, a rispondere alle proposte che sono state fatte.
In più occasioni, anche in Commissione, dove peraltro avevamo iniziato la discussione - io sono andata via, ma l'Assessore che mi ha sostituita avendo ricevuto la delega, ha continuato il lavoro - e all'inizio, prima delle ferie estive e subito dopo, si era iniziato a discutere degli emendamenti.
In effetti sugli emendamenti della Lega si era iniziato a discutere poi è avvenuta un'ulteriore fase confusa, nella quale alcuni Consiglieri forse non tutti...
Lei ha ragione, i tempi sono tempi, però, come le ribadisco, le riunioni di Commissione nelle principali Regioni del Nord - quelle della famosa Padania - sono state otto, in una Regione tre, in una dieci e in un'altra sette.
Noi abbiamo superato le 54, e qualche cosa sarà avvenuto per giustificare tutte queste riunioni, nelle quali apparentemente non si è mai potuto discutere di niente. Un problema ci sarà! Abbiamo quindi superato i tempi che il famoso Regolamento detta per il rinvio in Commissione e siamo tornati in Aula. Sulle richieste, domani saremo pronti a discutere: non abbiamo mai negato la possibilità di discutere con l'opposizione; anzi, se vuole che le risponda subito sulla vexata quaestio Casale-Alessandria, noi riteniamo che sia del tutto possibile, poiché avevamo già accettato un emendamento alla deliberazione che, come sapete, era stata conclusa, non votata, ma conclusa come discussione - sulle ASL in Commissione. Avevamo accettato un emendamento che prevedeva che la sede fosse proposta dal Direttore, sentita la Conferenza dei Sindaci, e successivamente decisa dalla Giunta.
Noi siamo disponibili, ad esempio, su tale vexata quaestio a concordare che ci rimetteremo al voto della maggioranza dei Sindaci.
Questo, come vede, fa parte di quelle cose che, quando mai smettessimo di fare questa complicata danza delle ore, forse si riuscirà a discutere.
Comunque, domani questo sarà uno dei punti sul tappeto; ho fatto un'anticipazione ma, per carità, non voglio togliere pathos alla discussione di domani. Quindi, sul resto risponderemo domani.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 594, avente oggetto: "Linee ferroviarie in centro di Torino".
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero, che interviene a favore.



NOVERO Gianfranco

difficile argomentare quando si sa che l'argomentazione nessuno la afferra.
La Presidente ha dimostrato invece che argomentare serve, quindi adesso sono in leggera difficoltà.



PRESIDENTE

Consigliere Novero, negli ultimi giorni è stata adottata dalla collega Cotto la prassi di svolgere ragionamenti silenziosi. Però la dissuaderei per permettere al Consiglio di potere fare maggiori osmosi di pensieri anche se ciò danneggia le nostre stenotipiste, che sono costrette a registrare gli interventi verbali.



NOVERO Gianfranco

Continuo nell'intervento, anche perché avevo chiesto di essere io ad intervenire a favore di questo ordine del giorno, perché era un ordine del giorno nato da un nostro incontro con la GTT - e il Presidente del Consiglio è sensibile a queste cose - a cui ero andato volenteroso pensando di fare una proposta utile ed interessante, tesa essenzialmente ad evitare una vendita.
Avendo le Ferrovie dello Stato intenzione di vendere - prima era solo una voce, ma pare siano andate avanti - il terreno legato al vecchio scalo Vanchiglia con la Ferrovia che andava fino in corso Sempione, noi avevamo ritenuto che questa vendita sarebbe stata una iattura, in quanto avrebbe privato la città di Torino di una trincea.
Le Ferrovie stanno vendendo o hanno già venduto - perché quest'ordine del giorno non è stato mai discusso - quel "trincerone", che immagino l'Assessore Peveraro conosca, per farne garage o, comunque, per farne una speculazione. La speculazione è legittima, non sono contrario a chi utilizza il proprio denaro per fare qualcosa per la gente. Ci specula sopra, nel senso che ci guadagna, e se ci guadagna troppo è una speculazione con la "S" maiuscola. Se guadagna poco, è un investimento.
Spero che sia solo un investimento, ma se anche quello che faranno questi signori fosse solo un investimento, ritengo che una cosa come quel trincerone, con i mezzi moderni, sarebbe utilizzabile con una facilità estrema tagliando le due pareti con due binari andata e ritorno, così come hanno detto i tecnici. Sarebbe un'opera già esistente, che potrebbe servire a collegare la zona di Porta Palazzo con Vanchiglia e il San Giovanni Bosco con la ferrovia Torino-Ceres.
Inoltre, potrebbe essere utilizzata per un'eventuale linea metropolitana, mentre ci si appresta a fare un buco che dovrebbe passare per Corso Grosseto, con dei costi e dei disagi enormi, e verrebbe dismesso un trincerone già esistente che potrebbe essere utilizzato con costi quasi inesistenti.
Non sono un tecnico delle ferrovie e non pretendo nemmeno che quest'idea sia giusta.
Ciò che mi dispiace, però, è che non sia stata discussa: ritengo infatti, che nessuno abbia esaminato questa proposta. Si sa che le proposte vanno avanti per mesi, però quando vengono fatte, bisognerebbe che l'Assessore competente gli desse almeno un'occhiata. Dopodiché, se la proposta è sbagliata, va bene archiviarla.
Mi dispiace, però, avere avuto non la sensazione, ma la certezza, che questa proposta non fosse stata neanche esaminata. Per cui propongo di votarla affinché sia esaminata.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 618, avente oggetto: "Realizzazione della linea ad Alta Velocità Torino-Lione".
La parola al Consigliere Scanderebech, che interviene a favore.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Dopo quello che è successo, penso che il Presidente debba sospendere la seduta, perché non credo che ci sia lo spirito per parlare di politica con la forzatura di domani sera. Peraltro, almeno per adesso, non credo che noi parteciperemo alla riunione. Lei convochi la Commissione della Giunta per il Regolamento.
Come ho detto, per il momento la penso così, poi domani vedremo, perch come al solito forzature di questo genere non c'interessano, non ci piacciono e non sono nemmeno corrette. Non capisco dove volete arrivare con la forza, perché in una democrazia compiuta come la nostra, quello che è successo stasera mi sembra un'esagerazione fuori da ogni....
Guardi, non adopero dei termini, perché non voglio aumentare ancora...
Guardi, Presidente, non ho mai fatto ostruzionismo, mai. In dodici anni, nessuno mi può accusare di aver fatto ostruzionismo.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



PRESIDENTE

BOETI Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sei stato sempre in maggioranza!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi Boeti e Auddino! Per cortesia! Devo rammentare a voi che la maggioranza attuale spesso fa anche un po'...



SCANDEREBECH Deodato

In due anni che abbiamo trascorso assieme, mi avete visto mai...
Ho votato anche delle leggi vostre. Ho votato la legge sulla FIAT, ho votato quasi tutto; più di una volta sono stato anche accusato...
Però, Presidente, ci rifletta bene su questa convocazione che ha fatto.
Poi lei è libero di fare giustamente quello che ritiene opportuno, perché è il Presidente di quest'Assemblea. Modestamente, dopo quello che ho ascoltato questa sera, non mi sento di parlare né di politica né di fare ragionamenti politici, perché abbiamo superato ogni limite di confronto e di democrazia.
Io non so veramente come mi comporterò nei prossimi giorni, perch potrei imboccare delle strade che non ho mai adoperato fino ad oggi. Ci sto riflettendo bene, perché ho gli elementi per farlo.
Detto questo, Presidente, le consiglio caldamente di riprendere in mano la situazione. Sediamoci con calma e fate le proposte che ritenete opportuno fare. Peraltro, adesso è arrivato anche il Capogruppo di Forza Italia, Burzi, quindi vi consiglio di mettere la palla al centro e di ripristinare le condizioni dal punto di vista politico e democratico di quest'Assemblea. Perché stasera non è successo questo, ma il contrario.
Non metteteci nelle condizioni d'essere noi a dover giustificare, a dovere dichiarare, a dovere fare.
Fuori abbiamo visto che se s'incuneano personaggi come Grillo... a questo punto dico che forse hanno anche ragione.
Voi avete il diritto - lo ripeto - di governare come maggioranza e di seguire ogni atto amministrativo. Però, Presidente, qui c'è una delibera fatta da voi, ad agosto, dove si dice che la Città della Salute è tutta da vedere: o rispettiamo questa delibera, oppure non c'è più democrazia nemmeno nelle delibere fatte da questa Giunta.
Presidente, metta la palla al centro. Rimandiamo, rivediamo. Il mio non è un problema ostruzionistico o di partito, ma è un problema politico, di dignità politica che mi riguarda. Voi su questa delibera avete scritto che della Città della Salute se ne parlerà, si vedrà, eccetera. Invece è deciso. In altri documenti è deciso, quindi decimiamo cosa vogliamo fare.
Lei vuole farla? Faccia una delibera dove dice: "La Città della Salute...", se ritiene che sia necessaria. Dopodiché...
BOETI Antonino (fuori microfono) Ma non era sulla TAV la richiesta d'iscrizione?



SCANDEREBECH Deodato

Qual è il problema?



SCANDEREBECH Deodato

BOETI Antonino (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Mi sembra fuori tema!



SCANDEREBECH Deodato

Qual è il problema?



PRESIDENTE

Invito sempre i colleghi ad attenersi al merito del titolo dei propri interventi. Purtroppo, come sapete, in questo Consiglio, come in tutti i Consigli precedenti, molto spesso gli interventi si sono dissociati dal titolo.



SCANDEREBECH Deodato

Non ho problemi a parlare della TAV, ma voglio parlare della Città della Salute! Sto parlando della Città della Salute e leggerò della Città della Salute. Anzi, non sono nelle condizioni di leggere, perché è stata violata la democrazia in quest'Aula e voi state esagerando. Non vi state rendendo conto...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, la prego di concludere!



SCANDEREBECH Deodato

Non sempre la forza e la ragione coincidono, ricordatevelo!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 624, avente oggetto: "La Regione convochi tempestivamente la Conferenza dei servizi per l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi".
La parola al Consigliere Rossi, che interviene a favore.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Questa è un'altra questione che interessa, sicuramente, una parte importante del Piemonte. Credo che quanto si sta verificando sull'aeroporto di Cuneo e di Levaldigi sia, sicuramente, degno di attenzione. Anche perch sappiamo tutti i problemi che ci sono, specie in un periodo come questo sul trasporto aereo.
C'è una realtà che è quella di Malpensa che, pur non essendo piemontese, tocca il Piemonte ed i passeggeri piemontesi, poiché la maggior parte dei voli internazionali fatti dai piemontesi avvengono tramite l'uso dell'aeroporto di Malpensa.
Sappiamo tutti cosa stia succedendo a Malpensa relativamente alla decisione, a nostro giudizio scellerata, di Alitalia di tagliare la maggior parte delle rotte internazionali e intercontinentali a Malpensa a favore di Roma-Fiumicino, nonostante che le rotte internazionali più redditizie siano proprio quelle di Milano-Malpensa.
Per cui abbiamo come Piemonte la possibilità di "infilarci" in quello spazio che viene lasciato aperto da Alitalia che sceglie di abbandonare Malpensa. Quindi, quello spazio verrà occupato sì da compagnie straniere ma non è escluso che noi possiamo con una Conferenza dei servizi attivarci affinché il sistema aeroportuale piemontese ne possa trarre dei benefici.
Questo vale per l'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, che - non me ne vogliano i colleghi di Cuneo - è un aeroporto sia sottoutilizzato sia sottoproduttivo, perché non sta sicuramente bene a bilanci e a fondi, ma non per l'aeroporto di Caselle che, invece, è un aeroporto che, grazie anche all'impulso ricevuto dalle Olimpiadi invernali, ha sicuramente migliorato la qualità dei servizi, le strutture aeroportuali e può essere oggi considerato uno degli aeroporti più appetibili a livello di Italia.
Allora, perché non lavorare affinché il Piemonte possa sfruttare questa parziale debolezza di Malpensa e riuscire a rilanciare il nostro sistema aeroportuale? Quindi, è un invito a cercare di fare qualcosa in un periodo in cui c'è crisi nei voli internazionali e noi possiamo cercare lo spazio per migliorare e potenziare le nostre strutture.
Non solo, bisogna anche ricordare la situazione relativa all'Alta Velocità. La tratta Milano-Torino è operativa, manca una piccola parte, ma direi che ormai di fatto è cosa fatta. Per cui non è impossibile tentare non solo di tenere i passeggeri internazionali piemontesi sul nostro territorio, ma "rubare" coloro che compiono voli internazionali usando abitualmente Malpensa, molto meno Linate, che potrebbero invece sfruttando l'occasione treno-aereo - perché ormai in meno di un ora si fa la tratta Milano-Torino - e poter utilizzare per voli internazionali, sicuramente l'aeroporto di Caselle e le altre realtà. Certo, Cuneo è più difficile da raggiungere con veicoli sia per le strade, sia con treni, ma dà sicuramente, un certo impulso anche all'aeroporto di Cuneo-Levaldigi.
Approfitto del tempo che ho a disposizione per aggiungere ancora l'apprezzamento, perlomeno al momento, per le parole dette dalla Presidente. Perché penso che possano aver contribuito a stemperare il clima di tensione che si stava verificando nell'Aula.
Sono speranzoso che si possa trovare un dialogo che, negli ultimi giorni, non c'era più. Perché, alla fine, se il dialogo si trova non ci perde nessuno, ma ci guadagniamo tutti. Noi, nel non stare qui a perdere tempo, la Giunta perché può occuparsi anche di altre cose e provvedimenti utili possono venire in Consiglio ed essere approvati, i cittadini piemontesi che non vedono i loro rappresentanti perdere giornate di lavoro parlando, di fatto, di questioni magari anche importanti, ma che lasciano il tempo che trovano perché si sa benissimo che non potrebbero essere discussi in un momento in cui c'è altra carne al fuoco e ci sono altri provvedimenti urgenti da approvare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 625, avente oggetto: "Iscrizione della Croce Rossa italiana nel registro regionale del volontariato".
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene a favore in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Quest'ordine del giorno è stato presentato dalla Consigliera Cotto quindi dovrei tacere e occupare il tempo in silenzio ma, visto il tema gradisco illustrarlo. L'ordine del giorno ha per oggetto l'iscrizione della Croce Rossa Italiana nel registro del volontariato.
Si parte da una considerazione di premessa: la Croce Rossa Italiana istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il 7 marzo 1997, ha ricevuto personalità giuridica di diritto pubblico. Con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2005 la Croce Rossa Italiana ha cambiato Statuto, uniformando le sue strutture intermedie regionali provinciali e i Comitati locali alla legge 266/91 (legge quadro sul volontariato).
Questo cambiamento, loro ricorderanno, è avvenuto a seguito di un lungo periodo di commissariamento anche della Croce Rossa Italiana con una serie di vicissitudini che, certamente, non hanno fatto onore all'Italia visto il rapporto della nostra Croce Rossa con la Croce Rossa Internazionale.
Dall'altra parte, la legge 266/91 che, vorrei ricordare, è una delle pietre miliari che ha governato il sistema del volontariato e l'ha fatto crescere in questo ventennio, è una delle norme che è stata oggetto di discussione anche nella tre giorni del volontariato e nella giornata del volontariato piemontese, nell'ultima domenica, proprio perché sono diverse e ben quattro le proposte di legge depositate in Parlamento (due alla Camera e due al Senato). Tutte bipartisan, con firme di maggioranza e di opposizione. Hanno l'obiettivo di creare le condizioni per lo sviluppo del volontariato a livello nazionale.
A seguito dell'adeguamento del decreto che ha ammesso il cambiamento di Statuto, uniformando le strutture intermedie della Croce Rossa e dando loro la possibilità di iscriversi ai registri del volontariato, altresì ricordando che l'articolo 3 della Legge quadro n. 266/1991 afferma che le organizzazioni di volontariato possono assumere la forma giuridica più adeguata nel perseguimento dei loro fini, il nuovo Statuto della Croce Rossa rispetta questo dettato, in particolare, all'articolo 3, comma 3 della fattispecie; l'articolo 11 prevede la gratuità delle cariche sociali l'articolo 12 il modello di elettorato e l'articolo 13 regolamenta la forma delle elezioni.
Proprio a seguito di ciò, alcune Regioni hanno già provveduto ad iscrivere la Croce Rossa Italiana nel registro del volontariato. L'istanza che vede quale primo firmatario la collega Cotto è proprio volta ad invitare la Giunta regionale a deliberare in favore dell'iscrizione nel registro regionale del volontariato di tutti gli organi intermedi della Croce Rossa Italiana, pertanto, ricomprendendo sia il Comitato regionale di cui si è fatto richiesta, sia i Comitati provinciali e sia i Comitati locali della Croce Rossa Italiana. Questo permetterebbe loro non solo di ricevere contributi, partecipando ai bandi di livello regionale sulle iniziative del volontariato, ma di ampliare la propria attività sociale e naturalmente, di rispondere meglio alle esigenze che i singoli territori manifestano con istanze rivolte alla Croce Rossa Italiana.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Non essendoci interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 626, avente oggetto: "Stop alle stragi sulle strade".
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene in senso favorevole.



BONIPERTI Roberto

Signor Presidente, le stragi che avvengono il sabato sera, così come quelle che si verificano tutti i giorni, ormai, sono il bollettino di guerra che quotidianamente apprendiamo dai mezzi d'informazione.
Fortunatamente, solo chi non è stato toccato direttamente, nei propri affetti o nelle proprie amicizie, non riconosce queste tragiche e infauste situazioni che si vengono a creare e colpiscono le nostre famiglie.
In un non più recentissimo fine settimana di marzo, esattamente il giorno 5, nove giovani vite sono state stroncate, ma quest'episodio potremmo riportarlo alla settimana scorsa, a due o tre settimane fa, sono constatazioni che possiamo fare settimanalmente. Infatti, l'aumento complessivo del tasso di incidentalità sulle strade della nostra Regione è aumentato esponenzialmente nell'ultimo anno e la Regione Piemonte è comunque tra i principali - non dico il principale - gestori della rete stradale. Sappiamo benissimo che con l'attuazione della Legge Bassanini vi è stato il passaggio delle strade da parte dell'ANAS, quindi, la rete stradale regionale è, con la rete autostradale, quella più importante del nostro territorio.
Siccome riteniamo che, ormai, sia diventato inderogabile e indifferibile intervenire con misure anche drastiche per porre fine a questa carneficina, la nostra mozione impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente, l'amico Daniele Borioli, nel cercare di attivare, in collaborazione con le Forze dell'Ordine preposte, un monitoraggio sulla viabilità della rete stradale piemontese, che funzioni da deterrente e freno circa i comportamenti irresponsabili e lesivi.
La mozione altresì impegna al farsi interprete di una cultura di responsabilizzazione e consapevolezza nei confronti dei giovani - forse, è l'aspetto più importante - incisiva e convincente, con la collaborazione delle scuole di ogni ordine e grado, mediante l'utilizzo della società partecipata Consepi, che è altamente specializzata in materia di sicurezza stradale e di formazione alla guida dei giovani; nell'attuare con urgenza gli interventi di messa in sicurezza sulla nostra rete stradale regionale.
Sono parecchi i progetti in relazione alle tante strade, ma, purtroppo, a volte, mancano i fondi, perché ben sappiamo, da ex Assessori provinciali il significato della messa in sicurezza delle strade.
Ancora, la mozione impegna nel procedere con adeguati e tempestivi strumenti legislativi e amministrativi per limitare l'orario nei locali notturni, per la disciplina della somministrazione di bevande alcoliche all'interno dei medesimi e per la riduzione dei decibel all'interno delle discoteche.
Personalmente - qui non è scritto - chiederei anche la presenza di una task force per controllare i giovani che escono dalle discoteche, perch per la maggior parte sono sotto gli effetti di stupefacenti. Purtroppo, non ci sono i mezzi numerici per avere disponibili delle pattuglie che controllino fuori dalle discoteche questi ragazzi.
Infine, si vuole sollecitare anche il Governo centrale e i Ministri competenti per l'assunzione rapida di misure decisive e determinanti per fermare questo fenomeno.
Ho chiesto di poter illustrare quest'ordine del giorno, perché - mi è stata sospesa la patente per un mese - capisco e sono conscio del significato dell'andare forte in macchina e del mancato rispetto delle regole, che, purtroppo, trasgrediamo a causa di problemi di tempo e trasporto che tutti noi abbiamo, però, ricordo che simili disgrazie in una famiglia cambiano la vita.
A Carpignano Sesia, il paese dove vivo, cinque ragazzi sono morti carbonizzati all'ingresso del paese per una stupidata simile e ancora siamo tutti sconvolti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Le chiederei una cortesia. Mi rendo conto che non è l'ora idonea per chiederla, tanto meno per gli Uffici che hanno lavorato tutto il giorno in tre sessioni fondamentalmente tranne per i brandelli inutili, però mi pare di avere intravisto sulla rete, mentre ero fuori in queste due orette, che c'è stata una serie di interventi di un qualche interesse, essenzialmente svolti dalla Presidente, che se non sbaglio non ha lasciato in eredità momentanea documenti scritti.
Mi servirebbe, perché ho bisogno di leggere, comprendere e riflettere ma senza fretta, perché mi rendo conto che gli uffici hanno svolto un lavoro enorme, ma mi sarebbe molto utile, nella mattinata di domani, quando gli uffici potranno, e credo ci non essere l'unico a chiederlo, avere gli interventi della Presidente, onde potere riflettere, pensare con calma e confrontarsi. Abbiamo una serie di cose che dobbiamo comunicare con il Presidente. Adesso ha festeggiato il compleanno e quindi è di nuovo in forma.



PRESIDENTE

Invito gli uffici a preparare, per l'apertura della seduta di domani gli interventi della Presidente Bresso e di distribuirli ai Capigruppo.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 640, avente oggetto: "Contrasto e prevenzione delle pratiche di mutilazione genitale femminile ed attuazione della legge 7/2006".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore.



CAVALLERA Ugo

L'ordine del giorno fa riferimento ad un'importante legge che è stata approvata dal Parlamento italiano, la legge n. 7 del 2006, che reca "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile".
Ovviamente, questa legge è stata approvata ed emanata in applicazione di precisi e chiari articoli della nostra carta costituzionale, che salvaguardano l'integrità fisica delle persone come obiettivo prioritario della Repubblica e, quindi, come pratica da assicurare attraverso tutte i dicasteri e le strutture dello Stato.
Naturalmente è stato modificato anche il Codice Penale in modo tale da costituire deterrenti con pene graduate in rapporto alla gravità del comportamento contra legem, che si riferisce soprattutto a quegli interventi sulle bambine che sono assolutamente i più deprecabili, perch l'attuazione di questi interventi è deprecabile nel suo complesso.
Ovviamente, penso che non ci sia da svolgere un'azione soprattutto di educazione in senso lato e di educazione sanitaria, in modo particolare superando quelle che sono convinzioni, culture e, se si può usare un termine di questo tipo, pratiche tribali che risalgono plurisecolari comportamenti atavici.
chiaro che si debbano rispettare gli usi e le consuetudini quando non contrastano con il dettato costituzionali, con i dettati di legge e naturalmente, anche con il comune sentire del popolo ospitante, nel nostro caso del popolo italiano.
Credo che gli italiani abbiano sempre avuto una gran tradizione di apertura e di ospitalità, e proprio per questo sono anche riconosciuti nel mondo, laddove, ci sono le nostre presenze in dieci o quindici paesi, in attuazione di precise direttive e decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite oppure come presenza nell'ambito delle alleanze internazionali (Patto Atlantico, NATO).
Credo che ci sia l'autorità morale e il dovere civico, da parte dello Stato italiano, di imporre comportamenti più consoni e, soprattutto svolgere un'azione di vigilanza che non può solamente essere affidata agli organi dello Stato, ma deve, in qualche modo, vedere impegnati gli organi locali dell'amministrazione sanitaria e, in modo particolare, le Regioni e le Aziende Sanitarie presenti sul territorio. L'ordine del giorno impegna la Giunta ad attuare la legge n. 7. È passato tutto il 2007 e non mi sembra di aver visto particolari azioni visibili all'esterno. Può darsi che nei circuiti interessati si sia fatto qualcosa di particolare, ma l'ordine del giorno tende a mettere sul tavolo dei Consiglieri questo problema e a ricavarne un consenso.
Credo che su questa partita ci sarà senz'altro la massima condivisione.
Naturalmente l'ordine del giorno richiama anche questioni finanziarie di impegno di spesa, che potremo più approfonditamente esaminare in assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Scanderebech, Novero Rossi, Burzi, Cavallera, Leo, Cirio, Pichetto Fratin e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 646, avente oggetto: "Aumento dell'organico scolastico".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, che interviene a favore.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.Intanto come dice un altro Presidente, mi consenta di ricordare che, grazie alla legge n. 159 del 31 luglio 2005, è stata istituita la "Giornata dei nonni", che è oggi. Quindi, approfitto per porgere gli auguri a tutti i nonni, prima che la giornata scada... e visto che fra noi c'è qualche nonno. D'altronde, è over 65 il 20% degli italiani.
Passo ora alla questione relativa all'ordine del giorno, l'aumento dell'organico scolastico, questione in parte già risolta e vi dirò poi perché.
L'ordine del giorno è stato presentato nel marzo 2007, quindi è abbastanza recente ma è comunque vecchio, perché in base alla nuova legge finanziaria le cose sono in parte cambiate. Parlava della vecchia legge finanziaria, che aveva previsto una pesante riduzione dei fondi destinati alla scuola statale Quello che ci preoccupava e preoccupava in particolare il primo firmatario, collega Leo, è che tale taglio non consentirebbe più alla Regione di mantenere un adeguato servizio.



PRESIDENTE

Collega Rossi, mi scusi se la interrompo.
Colleghi, la sala del Consiglio non è un bar o un salotto.



ROSSI Oreste

Presidente, bisogna anche comprendere le questioni elettorali impegnative...



PRESIDENTE

Vi sono ampi spazi intorno alla sala del Consiglio per discutere di vicende elettorali, che in altri momenti appassionano anche me.



ROSSI Oreste

Tale decisione sulla vecchia Finanziaria avrebbe portato a formare delle classi con un numero di allievi anche fino a 32 o addirittura superiore, che non poteva garantire buona formazione.
Adesso le cose sono cambiate, tant'è che pare - perlomeno, così dichiara il Ministro della Pubblica Istruzione - che ci sia un miglioramento, in quanto nella nuova Finanziaria dovrebbero esserci dei fondi che andranno a beneficio delle scuole.
Il Ministro Fioroni, infatti, parla di una manovra che ridà - e qui ci siamo con i tagli che c'erano effettivamente stati - alle scuole 304 milioni di euro, ma anche più fondi anche per la messa in sicurezza di edifici.
Quindi, i docenti dovrebbero aumentare all'incirca di tremila unità, di cui quasi il 70%, contro gli attuali 50%, dovrebbero rientrare in ruolo.
Se tale situazione si dovesse verificare, potrebbe risolvere i problemi che segnalavamo in questo ordine del giorno, ma credo che sarebbe importante discuterne, perché sappiamo tutti che la Finanziaria è stata presentata, ma è un documento su cui ci saranno delle trattative.
Insomma, non è detto che quei fondi rimangano su quei capitoli, cioè quelli relativi alla scuola e quindi alla messa in ruolo di nuovi insegnanti (circa tremila). E un ordine del giorno di un Consiglio regionale sarebbe solo una goccia in un mare di acqua, ma sicuramente potrebbe essere utile a far sì che quei fondi rimangano così come promesso dal Ministro Fioroni, e possano risolvere almeno in parte la carenza di organico delle scuole.
Le ricordo anche un'altra questione, Presidente, che riguarda sempre l'organico nelle scuole, ma un organico particolare, che sono quelle persone che fanno assistenza agli alunni disabili.
Purtroppo, per un'interpretazione che, secondo me, è in contrasto con la legge nazionale sul diritto all'istruzione, molti Comuni piemontesi hanno deliberato che l'assistente - non l'insegnante, ma l'assistente - ai ragazzi disabili possa essere concesso solo fino ai 16 anni di età.
Questo comporta grossi problemi, ad esempio nella scuola di Alessandria, dove vi è un buon numero di studenti disabili, che si trovano a dover andare a scuola dopo i 16 anni non avendo più l'assistente.
Cosa significa? Significa che nelle ore in cui non c'è l'insegnante di sostegno perché non tutte le ore sono coperte, e quando hanno delle necessità fisiche, non sono più seguiti direttamente dall'assistente.
Credo che una discussione su questo argomento possa essere utile affinché almeno a livello di Regione Piemonte sia armonizzata la normativa e che anche i ragazzi disabili, indipendentemente dal Comune in cui risiedono, possano avere diritto, fino al termine degli studi all'assistente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Non essendoci interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, considerando evidenti segnali di stanchezza e considerando che la prossima proposta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. riguarda l'aumento dell'accisa sul vino del Regno Unito, penso che a quest'ora possiamo risparmiarcela.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 23.49)



< torna indietro