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Dettaglio seduta n.236 del 02/10/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.05 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.42)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Boeti, Bossuto, Bresso, Moriconi Pedrale, Pizzale, Robotti e Rutallo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste dei Consiglieri Scanderebech, Burzi e Vignale di chiarimenti in merito all'intervista rilasciata il 30 settembre 2007 al quotidiano La Stampa da Giuseppe Galanzino, Direttore generale dell'ospedale Molinette di Torino

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta, da parte della Consigliera Cotto, di sospendere la convocazione dell'adunanza di Consiglio regionale prevista per mercoledì 3 ottobre 2007 alle ore 10 e di convocare, alla stessa data e ora, il Comitato di Solidarietà


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Sull'ordine dei lavori, poiché è successo qualcosa di altrettanto grave a quello che sta succedendo in questi giorni in Aula.
Sabato e domenica scorsi avrete letto La Stampa e visto l'invasione di campo del Direttore delle Molinette, Galanzino, che è andato oltre delle sue mansioni e dagli incarichi ricevuti e, in un momento in cui si parla di Piano Socio Sanitario, quindi del documento programmatico più importante afferma che riorganizzerà, ristrutturerà, ammodernerà la rete ospedaliera torinese.
Chiedo al collega Lepri e al Presidente del Consiglio, Gariglio, ma lo chiedo anche al Presidente Muliere, che è il Capogruppo più rappresentativo, perché rappresenta il partito principale, se possiamo andare avanti in questo modo...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

No, non è per mancanza di peso politico, ma è perché con loro abbiamo avuto un confronto-scontro politico sul Piano Socio Sanitario. Penso, al contrario, che tutta la prima fila non lo dica, non lo manifesti, ma sia molto d'accordo su molte cose che sto dicendo. Purtroppo, appartenendo ad una coalizione, dal momento in cui avete scelto d'essere forza di potere sono cose che dovete gestire in proprio.
Ma torniamo all'argomento principale del contendere: il Direttore delle Molinette ha detto: "Io faccio qui, io faccio lì, faccio un ospedale in corso Bramante", ecc. Insomma, fa tutto lui, senza averne titolo.
Assessore, qui c'è stata una prevaricazione di campo! vero che loro hanno avuto l'input vostro, con delibera? Stiamo parlando di finanziamenti, di riduzione e di ottimizzazione delle risorse ma non di pianificazione, non di programmazione. Quello, spetta in assoluto alla Giunta, previa autorizzazione, previo dibattito, previa uscita dal Consiglio del Piano Socio Sanitario! La rispettiva delibera è altro discorso.
Inoltre, l'indomani, come se non bastasse, è stato dato un altro colpo di grazia a questo dibattito e a questo Consiglio.
Vede, Presidente, lei che aveva dei dubbi, insieme al suo collega di partito Lepri, il quale mi ha accusato di non aver letto il Piano Socio Sanitario, il quale ha detto che dico delle "cazzate" quando dico...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega, la prego di moderare i toni...



SCANDEREBECH Deodato

Vedi, Lepri, siete stati smentiti ancora una volta, voi che rappresentate uno dei principali partiti all'interno della coalizione, ed è venuto fuori il famoso business della Città della Salute. Manca qualche cifra (850 milioni di euro, hanno arrotondato), hanno sbagliato il disegno dove verrà fatto, ma non ha importanza: è il principio che conta.
Pertanto, Presidente, sta succedendo qualcosa di grave all'interno di questa Regione e di questa Città e noi non possiamo tacere di fronte a una cosa del genere.
Cosa chiedo io? Chiedo che si faccia una riunione chiarificatrice su questo punto fondamentale e importante. Per questo motivo, abbiamo chiesto un Consiglio aperto, per poterne discuterne e non fare come abbiamo fatto fino ad ora.
Cosa abbiamo, fino ad ora, su questa vicenda? Abbiamo che questo è il business più grosso! Fate un convegno sulla sanità, giusto e legittimo, e viene fuori che ci sono i soldi, c'è tutto, ed è tutto deciso...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, lei sta intervenendo sul merito.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, in ogni intervento che farò, leggerò pagina per pagina la documentazione sulla Città della Salute, quindi...



PRESIDENTE

Lei ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, facciamo subito una riunione dei Capigruppo, decidiamo cosa fare, se sospendere tutto, da oggi in poi! Dateci una risposta su quanto ho sollevato e vediamo se possiamo trovare qualcosa che ci possa unire nell'interesse di tutti! Se non ci date delle risposte, non siamo noi responsabili di questo modo di fare politica, collega Muliere, ma voi. Siete voi che dite tutto noi non diciamo niente, noi stiamo zitti! Chiedo, pertanto, se avete la forza e il coraggio, se siete trasparenti, se siete seri, di fermare tutto, mettere la palla al centro chiamare la Presidente, affinché ci dia delle spiegazioni su questo...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, abbiamo capito la sua richiesta. Il tempo a sua disposizione è finito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Condividendo totalmente, dalla prima all'ultima parola, quanto ha detto il collega Scanderebech.
Cercherò anch'io di portare un piccolo contributo alla sua domanda, che era tecnicamente irreprensibile.
Cercherò di intervenire usando gli stessi argomenti, ma un'altra modalità. Noi siamo qui perché in IV Commissione - dieci giorni fa - credo accogliendo una richiesta della Presidente Bresso (credo, ma adesso m'interessa poco chi ha incominciato a fare che cosa), il Presidente Rostagno ha suggerito, e la Presidenza del Consiglio ha avallato un'interpretazione, che noi non condividiamo - ma non ci vogliamo soffermare su questo - del Regolamento, per cui stiamo qui a discutere secondo la procedura che noi critichiamo nel metodo, due delibere, la n.
161 e la n. 162, che, poi, durante la prima settimana di discussione sono state capovolte nell'ordine. Quindi, in questo momento l'o.d.g. idealmente porta prima la n. 162 e poi la n. 161.
Siamo all'inizio della settimana; io ho passato un eccellente weekend a parte domenica sera, che faceva un po' troppo caldo e quindi non ho potuto godere la registrazione di una splendida partita di rugby, non ho potuto vederla con l'intensità che avrei voluto, però per il resto è stato un bellissimo weekend e, insisto, noi - noi opposizione, lo dico perch esiste anche un documento in tal senso, quindi mi permetto di ricordarlo in questo caso, finché i Gruppi non cambiano idea, e non credo che la cambieranno - abbiamo suggerito una lista di punti, non esaustiva, ma che noi riteniamo abbastanza completa, sui temi della sanità.
Su tali temi vorrei fosse chiaro all'Aula che non c'è disponibilità c'è interesse da parte dell'opposizione a discuterne, se fosse il momento della polemica, ma non lo è, non c'è la stampa e poi l'Aula, secondo me non deve essere il momento della polemica politica, fuori ci sono quelli da convincere, qui c'è da lavorare. Noi pretendiamo che questi punti vengano discussi.
Abbiamo suggerito un elenco di punti da discutere; abbiamo anche detto che ci sembrava più utile la sede della Commissione, ma nulla quaestio, ne discutiamo come e quando volete voi, sempre che almeno sull'importanza dei punti ci sia condivisione.
Poi abbiamo anche detto: "Guardate che ci convince poco la criticità che voi suggerite sulla ritardata approvazione di 161-162 o 162-161 perché? Non c'è nessuna risorsa da erogare che possa venire bloccata, non c'è nessuna decisione organizzativa in termini di apicalità che possa venir bloccata, non c'è nessuna decisione ai limiti della legittimità programmatoria che possa venir bloccata, quindi la Giunta è in grado, se vuole, di governare la sanità, certo senza il supporto che noi consideriamo indispensabile dal punto di vista della legittimità politica, a nostro avviso indispensabile affinché le parti si parlino di un programma o piano che dir si voglia".
Neanche a farlo apposta - ha perfettamente ragione Deo - nella giornata di domenica sono apparsi degli articoli giornalistici. Articoli che, sia ben chiaro, io considero "zero" dal punto di vista del nostro lavoro, ma diventano "uno" se qualcuno da parte della maggioranza non dice: "No guardate, i giornali fanno il loro lavoro, ma noi Giunta, Assessori Consiglio facciamo il nostro".
Allora le notizie di per sé valgono zero, tranne quando su temi così importanti non vengono indirettamente confermate dalle non smentite. Quindi ha ragione Deo, e cosa succede? Succede che, sul tema per esempio della Città della Salute - che non casualmente l'opposizione ha indicato come uno dei punti più importanti nella sua elencazione di temi (punto 3 A) - c'è un'esemplificazione di decisioni apparentemente già prese e di finanziamenti apparentemente già approvati.
Ecco che allora la Ministra Turco dice: "I grani sono qui, spendeteli" il Direttore Galanzino - che ha un compito programmatorio non perché si chiama Galanzino, ma perché fa il Direttore di un ospedale, si chiamasse A come Adinienti o V come Varallo, zero, sono dei Direttori ex 502, fino a nuovo ordine, della rete sanitaria pubblica piemontese - dice, lisciandosi i baffi: "Non vi preoccupate, ho risolto tutto io, perché qua c'è il programma triennale libero di riordino, riequilibrio, smantellamento".
Quindi non capisco bene di che cosa, secondo la Bresso, dovremmo discutere qui, visto che hanno già risolto tutto. Noi non siamo di quest'avviso e quindi non solo siamo disponibili, ma pretendiamo di discutere, pretendiamo di far capire - non tanto alla Giunta, ma alla maggioranza - che qui si è ampiamente oltre il limite della legittimità di percorso.
Se è Galanzino che fa la programmazione, caro Assessore Artesio, non capisco cosa lei ci stia lì a fare e, soprattutto, non capisco cosa ci stiamo a fare noi e soprattutto non capisco di che cosa dovremmo essere incolpati.
Noi vorremmo un documento che parlasse di questi punti, ma nei documenti che ci sono sottoposti questi punti non sono presenti, e allora vi terremo qui o in altra sede fino all'aprile 2010 se questi punti non vengono discussi.
E poi la Bresso mi dice: "Non capisco dove prevarico"! Se non lo capisce, ha bisogno di un serio corso istituzionale di base!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Credo che i colleghi abbiano sollevato un problema reale, di voto della delibera sull'edilizia sanitaria, che le opposizioni avevano già fatto presente in sede di stesura del Piano e in tutti quei frangenti istituzionali in cui abbiamo provato a parlare di rete ospedaliera piemontese.
La Presidente oggi è colpevolmente assente come l'Assessore Bairati perché mi risulta che, quando un documento è iscritto all'o.d.g. - lo dico al Presidente e al Vicepresidente - gli Assessori deputati a discutere le delibere dovrebbero essere in Aula. Mi risulta anche che in quella che è soltanto prassi e letteratura di questo Consiglio regionale, quando questa maggioranza era all'opposizione interpellava molto spesso e richiedeva correttamente - molto spesso la presenza degli Assessori competenti.
Dico ciò perché avrei risposto alla Presidente Bresso relativamente all'intervento della scorsa settimana, in cui disse: "Voi parlate di sanità, ma in realtà non intervenite nel documento". Allora domando ai colleghi e anche all'Assessore, che è arrivato a dichiarazioni fatte: è possibile che un Piano Socio Sanitario, che dovrebbe avere una valenza programmatoria pluriennale, sia assolutamente scavalcato dalla politica dell'annuncio di alcuni Assessorati della Giunta? Mi spiego: come facciamo a discutere nel merito del capitolo 5 relativo alla rete ospedaliera, se all'interno di quel capitolo non c'è scritto alcunché rispetto a quella nuova rete ospedaliera che la Presidente Bresso prima e l'Assessore Bairati dopo, o intercalandosi l'uno con l'altra, hanno fatto unicamente - sottolineo - all'interno dei giornali? Il problema è di democrazia.
Ricordo altresì ai colleghi che noi abbiamo votato una delibera che supera i tre milioni di euro, ma non arriva ai quattro che indica l'Assessore Bairati sul giornale, quindi anche in questo caso o l'ha dimenticata o non la conosce o ha qualcos'altro in mente, che è una cifra assolutamente rilevante, non chiaramente destinata. Cioè non si dice, ad esempio: "Manutenzione ospedale Maria Vittoria: 300 mila euro", ma abbiamo creato due enormi fondi dove, entro sei mesi (abbiamo approvato un ordine del giorno), dovranno essere chiari quelli che saranno gli stanziamenti. Ma anche in merito a questo, su un Piano Socio Sanitario è possibile che non si dica nulla? Cioè c'è oggi un Consigliere che, senza l'ausilio dei quotidiani torinesi o piemontesi, è in grado di sapere, leggendo il capitolo 5 del Piano Socio Sanitario, qual è il reale intendimento della Giunta? Istituzionalmente no. E allora su cosa dovremmo discutere, per esempio, non conoscendo quello che è un dettaglio che riguarda la rete ospedaliera piemontese? Questo, per noi, è un tema sufficiente per dire che o abbiamo davanti agli occhi un documento completo, che per esempio ridelinea la rete ospedaliera piemontese, o non siamo disposti a discutere di nulla.
La proposta fatta dalle opposizioni - quella di dire che questo Piano è assolutamente irricevibile per tutto quello che non ha e per le cose sbagliate che ha scritto, vi suggeriamo alcune modifiche che in qualche modo migliorano un Piano invotabile - è già una presa di posizione assolutamente positiva rispetto al documento presentato.
Credo che l'aspetto relativo alla rete ospedaliera e, quindi, la richiesta che più volte abbiamo fatto alla Giunta di presentarci un capitolo appropriato, anche solo rispetto a quelle che sono le dichiarazioni giornalistiche, non dovrebbe essere un compito che riguarda il Consiglio, considerato che, non soltanto abbiamo il dovere di voto rispetto agli strumenti di programmazione, ma abbiamo anche competenze esclusive rispetto all'edilizia ospedaliera di questa Regione.
Siamo disposti a cedere quote di sovranità alla Giunta senza che il Consiglio si esprima? Per quanto ci riguarda, no. Ed è uno dei tanti motivi per cui non siamo disposti a discutere del nulla. Guardate che se credete che i piemontesi, in qualche modo, abbiano a cuore quella che è la spesa di questi Consigli inutili - non da noi convocati - vi dico che credo che i piemontesi, perlomeno quelli che noi rappresentiamo e quelli che ci hanno chiesto di farsi rappresentare all'interno di quest'Aula, ci sollecitano a bloccare un Piano che non risolve i problemi della sanità piemontese.
Pertanto, crediamo che sia giusta la proposta fatta dal Consigliere Scanderebech e altri, al fine di individuare due o tre modalità per cui si possa arrivare ad una discussione pertinente al Piano.
Vorrei darvi anche un suggerimento: dite all'Assessore Bairati che mentre c'è una situazione come questa, fare anticipazioni che sono assolutamente non correlate da documenti formali che i Consiglierei posseggono, è la cosa più sbagliata.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Presidente, sommessamente mi permetterei di darle un consiglio. Il buon giorno si vede dal mattino. Lei ha già degli elementi, prima ancora di convocare la Conferenza dei Capigruppo, così com'è stato chiesto dal Consigliere Scanderebech, per capire che siamo ancora lontani dall'accordo che dia a quest'Aula la possibilità di lavorare.
Visto che domani quasi tutti gli Assessori hanno degli impegni, le chiederei di sconvocare il Consiglio di domani mattina per riunire il Comitato di Solidarietà. Sappiamo che lei è molto sensibile su questo punto, visto che riunisce il Comitato di Solidarietà due volte l'anno un'ora prima dei lavori del Consiglio.
Dopo il convegno di ieri sulla cooperazione internazionale, credo che il Comitato, da lei presieduto, debba essere convocato.
Quindi, anziché continuare questa polemica che non ci porta lontano dove ognuno di noi pensa di avere ragione, le chiedo, se ha l'autonomia per farlo - perché comprendo, Presidente, che possa avere dei problemi - di sconvocare l'attività così produttiva per questo Consiglio, anche solo per tre o quattro ore. Le chiederei veramente di pensarci, anche perché noi abbiamo visto alcuni organi di stampa dare informazioni errate su questo fondo della sanità a favore della cooperazione internazionale. Sarei ben lieta di sapere che sei milioni di euro sono a favore della cooperazione internazionale, così come riportato da un'emittente privata e da alcuni articoli sulla rassegna stampa.
Come dicono i colleghi, annunciare cose non vere fa male soprattutto a voi, se noi riusciamo a dimostrarlo, perché tante volte non ce n'è data la possibilità.
Penso che comunque anche i componenti del Comitato di Solidarietà, che ieri hanno partecipato ai lavori del convegno organizzato dallo stesso siano d'accordo a ritagliare, in questa settimana, tre ore di questa inutile attività del Consiglio per dedicare spazio a chi ne ha veramente bisogno.



PRESIDENTE

Collega Cotto, la ringrazio per avermi sollecitato un adempimento che è sicuramente importante, quale quello della riunione del Comitato di Solidarietà, anche perché andiamo verso un momento in cui il Comitato di Solidarietà deve dare indicazioni circa l'utilizzo delle risorse che attendono di essere destinate sulla cooperazione internazionale.
Tuttavia, il Consiglio, per Regolamento e per prassi, viene convocato a seguito di decisione della Conferenza dei Capigruppo. Pertanto, la calendarizzazione che ne consegue è frutto di una valutazione maturata in Conferenza dei Capigruppo.
Sconvocazioni e calendarizzazioni verranno decise in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute 62 richieste di inversioni di punti all'o.d.g.
Procediamo pertanto al loro esame.
Richiesta rubricata n. 1) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta di Consiglio regionale odierna si chiede l'inversione del punto 25 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 172 "Esenzioni dal pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e della tassa automobilistica regionale nei confronti delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS") con il punto n. 2 dell'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Credo sarebbe opportuno che la proposta di legge regionale n. 172 venisse inserita questa mattina e, comunque, posta in discussione generale al calendario della VII Commissione, perché riguarda l'esenzione del pagamento dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e della tassa automobilistica nei confronti delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
Se non ricordo male, nella Finanziaria del 2006, per alcuni soggetti come le cooperative sociali si andò a prevedere una riduzione dal 4,25 al 2,25 dell'IRAP. Questo però ha riguardato delle parti di quello che viene definito il terzo settore, senza prevederne un'esenzione ma una riduzione.
Le valutazioni sono, ovviamente, di due tipi. La prima è di carattere politico rispetto alla non inutilità ma all'assoluta anomalia di una tassa che non interviene su quello che è l'utile, così come tutto il resto della tassazione nazionale, salvo quelle comunali, ma interviene sui dipendenti e, quindi, su un dato fisso al di là di quello che è il fatturato delle singole imprese.
Peraltro, la presente proposta di legge ha come finalità di dare applicazione ad un disposto - l'articolo 22 del decreto legislativo 460/1967 - che prevede che i Comuni, le Province, le Regioni e le Regioni autonome di Trento e Bolzano possono deliberare nei confronti della riduzione e dell'esenzione del pagamento dei tributi di loro pertinenza ed ai connessi adempimenti.
ovviamente una legge che demanda una sorta di decentramento fiscale.
Non possiamo definirlo federalismo, non dando un'indicazione perentoria, ma dando una possibilità a questi Enti locali di sgravare del peso delle imposte regionali, comunali o provinciali crea ovviamente delle differenze sostanziali tra un soggetto ed un altro esistente o all'interno della nostra Regione o anche all'interno delle singole Province piemontesi o di altre Regioni.
Quindi, crediamo che la Regione dovrebbe farsi carico non soltanto prevedendo un'esenzione sulle imposte regionali, ma anche intervenendo nei confronti delle Amministrazioni comunali e provinciali, in modo tale che non vi siano grandi differenziazioni fra parti diverse del nostro territorio. Infatti, come abbiamo visto, il decreto legislativo è rivolto anche ai Comuni e alle Province.
Crediamo, pertanto, che sia relativamente all'IRAP e alle motivazioni che dicevamo, sia relativamente alla tassa automobilistica regionale sarebbe opportuno mettere all'o.d.g. prima della Commissione competente e poi di questo Consiglio, o con la richiesta che facciamo oggi direttamente di questo Consiglio, ma è un richiamo che facciamo anche al Presidente della VII Commissione, una proposta di legge che andrebbe a favorire il terzo settore, in modo assolutamente trasversale, al di là delle singole realtà che vivono all'interno della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Approfitto di quest'intervento in senso contrario anche per intervenire sull'ordine dei lavori.
La prima questione è la seguente: mi era sembrato che venerdì ci fosse un accordo di massima, anzi che fosse stato sollecitato dall'opposizione il rinvio a questa mattina dell'approvazione di un ordine del giorno o di alcuni ordini del giorno sulla vicenda della Birmania. Si era chiesto di utilizzare il martedì mattina, che presumibilmente avrebbe visto una buona partecipazione di Consiglieri, per analizzare e votare questo ordine del giorno. Quindi, chiedo all'Assemblea se è possibile procedere in questa direzione.
Ritornando invece alle questioni che ci vedono convocati, credo che partire da quello che è stato il weekend sportivo, come fa il collega Burzi, sia una cosa ottima, anche se il weekend sportivo è stato investito da molte luci e anche qualche ombra. Infatti si sono vinti due splendidi mondiali nel ciclismo, la Nazionale di pallavolo femminile è diventata per la prima volta campione d'Europa. Il Pinerolo ha perso quattro a zero in casa, c'è stata la sconfitta del rugby contro la Scozia, ma verso la fine della giornata c'è stato un qualcosa che ha rasserenato un po' e che ha dato un po' il senso a tutto il weekend.
Quindi, credo che, tra luci ed ombre, si possa ripartire oggi con un dibattito sereno.
Oggettivamente però ho grande difficoltà a capire perché tutti gli ultimi interventi fatti da parte dell'opposizione richiamano a discussioni su problematiche di carattere sanitario, e io oggettivamente ho difficoltà a capire perché non si superi questa impasse, non si inizi la discussione sulle deliberazioni n. 161 e n. 162 e, nell'ambito di questa discussione non si entri nel merito delle singole questioni che ponete.
Credo che, al di là delle valutazioni che ognuno di noi può fare - e lo dico in maniera soggettiva e personale, anche se credo di rappresentare molti colleghi del mio Gruppo, ma anche molti della maggioranza - ci siamo sentiti un po' presi in giro rispetto all'accordo che era stato siglato a luglio, che sostanzialmente diceva: si ritorna in Commissione, si supera il vulnus politico, ma state tranquilli che, dopo due-tre riunioni di Commissione, si parte con la discussione in Aula. Tutto questo senza dire assolutamente che il Piano sarebbe stato votato ed approvato anche con i voti dell'opposizione, ma con la garanzia che si sarebbe partiti con la discussione in Aula.
Questo non è successo e credo che non c'è nessuna possibilità di ritornare indietro, non credo che ci sia nessun vulnus in questa fase da superare. Se c'è un vulnus, è l'elemento per cui non si riesce, com'era stato concordato, a partire con la discussione sulle due deliberazioni concordate a luglio sul Piano Sanitario.
Quindi, credo che la soluzione ottimale sia quella di chiudere con questo muro contro muro, di partire con la discussione su queste due delibere e, nell'ambito di questa discussione, ci saranno tutti gli spazi per affrontare i problemi che voi da alcuni giorni ponete in maniera surrettizia con richieste di inserimenti o di inversioni all'o.d.g.
chiaro che il nostro voto sulla proposta del Consigliere Vignale sarà negativo.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, Presidente Clement, desidero dire che in effetti si era convenuto di portare in votazione gli ordini del giorno sulla Birmania nel corso della seduta di oggi.
Non lo si è fatto nelle sedute di venerdì, a causa del fatto che alcuni Gruppi lamentavano l'assenza o la necessità di avvisare Consiglieri che erano invece impegnati attivamente a sostenere quelle tematiche.
Oggi non ho ancora avuto la richiesta di iscrizione di questi ordini del giorno, ma possiamo rimanere intesi che, a inizio della seduta pomeridiana, su iniziativa dei proponenti, li diamo per iscritti e li mettiamo in votazione. Occorrerebbe però avvisare i colleghi; non so quali siano i colleghi che dovrebbero essere presenti, ma era stato richiesto di farlo oggi per consentire loro di essere presenti.
Se in apertura della seduta pomeridiana i colleghi lo consentiranno darò per iscritti i tre ordini del giorno che, ad oggi, sono stati presentati sul tema della Birmania.
Sarebbe ovviamente opportuno se si riuscisse prima a trovare un ordine del giorno comune, perché, come auspico, su questo tema non abbiamo sensibilità troppo distanti. Quindi, immagino che si possa trovare una mediazione prima di arrivare alla votazione dei tre ordini del giorno, che ne invaliderebbe l'efficacia.
Pregherei coloro che sono più appassionati a queste tematiche di farsi carico di un tentativo di mediazione e di equilibrio.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta di Consiglio regionale odierna si chiede l'inversione del punto 26 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 188 "Istituzione dell'Ufficio del Garante dei servizi sanitari" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" La parola, per l'illustrazione, alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Sottraggo solo trenta secondi ai miei cinque minuti di silenzio per comunicare al Presidente che non ho capito quando sarà convocato il Comitato di Solidarietà. Ho inteso dopo la riunione dei Capigruppo, ma non quando si svolgerà la riunione dei Capigruppo chiesta dal Consigliere Scanderebech. Non vorrei che si discutessero gli ordini del giorno sulla Birmania solo perché la Presidente Bresso ha detto che si potevano discutere, mentre dobbiamo domandare a lei se si può riunire anche il Comitato di Solidarietà.
Per favorire una maggiore riflessione entro nel mio silenzio, sperando possa essere costruttivo.



(La Consigliera Cotto utilizza il tempo a sua disposizione per l'intervento stando in silenzio)



COTTO Mariangela

COTTO Mariangela



COTTO Mariangela

Non voglio abusare del mio tempo, ringrazio i colleghi e gli Assessori per l'attenzione. Spero che la riflessione possa servire al Presidente per convocare al più presto il Comitato di solidarietà.



PRESIDENTE

Collega Cotto, desidero informarla che prima ho fornito le risposte che mi erano state avanzate, però, lei, essendo uscita subito dopo il suo intervento, non le ha sentite; comunque, gliele potrò ricomunicare.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta di Consiglio regionale odierna si chiede l'inversione del punto 27 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 271 "Obbligatorietà dell'installazione di ascensori nei condomini con disabili e anziani non autosufficienti" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n.
162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, chiediamo la discussione di questa proposta di legge che prevede l'obbligatorietà dell'installazione di ascensori nei condomini in cui sono presenti disabili o anziani non autosufficienti.
Sappiamo che queste persone hanno già una vita estremamente limitata e con gravissimi problemi, pertanto, nel caso in cui risiedano ai piani superiori di un condominio dove non esiste l'ascensore, di fatto, diventa impossibile uscire di casa, salvo essere trasportati da parenti o assistenti, con complicazioni enormi.
In questo caso, la presenza dell'ascensore diventa un elemento indispensabile per offrire ancora a queste persone un livello di vita accettabile. Sappiamo che la vita di disabili e anziani non autosufficienti è caratterizzata da un sacco di problemi, la possibilità di utilizzare l'ascensore per uscire di casa potrebbe alleviare un po' le loro sofferenze e rendere la loro vita più accettabile con uno standard qualitativo più elevato.
Questa proposta di legge pertanto prevede l'obbligatorietà, nei condomini dove risiedono persone di questo tipo, di installare un ascensore o comunque un adeguato impianto di sollevamento. La proposta di legge prevede che questo venga installato nel vano scala, nel cortile o comunque, in un vano che soddisfi sufficientemente l'esigenza di trasporto di questi soggetti.
Vi è anche la previsione che l'installazione diventi provvisoria per tutti i condomini con più di due livelli fuori terra e, in questo caso interverrebbe la Regione Piemonte a concedere un contributo in conto capitale pari al 50% della spesa sostenuta. Questo contributo, tra l'altro potrebbe essere cumulabile con altre eventuali agevolazioni che potrebbero essere previste da altre norme comunitarie, regionali o nazionali.
I destinatari dei contributi sarebbero i condomini, ovviamente, nella persona del legale rappresentate, per cui dell'amministratore e sarebbe la Giunta regionale a stabilire i criteri di assegnazione precisa di questi contributi.
La proposta prevedeva, già per l'anno finanziario 2006, uno stanziamento di cinque milioni di euro. Ovviamente, prendiamo atto che questa proposta non è stata discussa e, pertanto, continua a giacere in Commissione. Quindi, dovremmo nel modo più ottimistico modificare l'anno e prevedere che il finanziamento inizi dall'anno finanziario 2008 e che poi continui negli anni successivi sempre per cinque milioni di euro annui.
Questa è la proposta di cui noi chiediamo la discussione.



PRESIDENTE

Ci sono colleghi che intendono intervenire in senso contrario? Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio approva.
Richiesta rubricata n. 4) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 28 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 291 "Promozione di gemellaggi tra comunità del Piemonte e comunità di paesi esteri" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero per l'illustrazione ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Proponiamo alla discussione del Consiglio la proposta di legge n. 291 che attiene alla promozione di gemellaggi tra Comunità del Piemonte e la Comunità dei Paesi esteri. Perché riteniamo importante la discussione di questa proposta di legge? Perché con questa proposta va a contribuire in modo diretto allo sviluppo delle relazioni fra i Comuni del Piemonte e le Comunità istituzionali dei Paesi esteri.
Su questa attività di gemellaggi e di legame con i Paesi esteri ovviamente, c'è una fervente attività a livello territoriale delle Amministrazioni locali. Questa attività potrebbe essere meglio regolata se nell'ambito della nostra Regione, si potesse addivenire ad una proposta di legge che cerchi, anche come Regione, di dare il proprio contributo a queste attività di gemellaggi e a queste iniziative degli Enti locali che sono dirette a favorire relazioni di interscambio culturale, turistico e sociale.
L'attività regionale, anche per Statuto, è rivolta a favorire la riscoperta degli aspetti legati alla tradizione e alla nostra storia piemontese perché contribuiscono ad instaurare dei rapporti tra i Comuni piemontesi, che possono essere nella forma singola o associata, e tutte le Comunità istituzionali dei Paesi esteri dove abbiamo avuto modo di constatare, anche con delle missioni che questa Regione ha direttamente organizzato all'estero, che è forte e determinante la presenza dell'immigrazione piemontese e perché quindi esistono legami significativi dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Un esempio classico è quello dell'Argentina, dove è stata forte l'immigrazione piemontese.
Con questo provvedimento, infatti, s'intende attivare investimenti promozionali e in grado di sostenere iniziative che uniscano lingua a cultura, arte a storia che sono utili a rinsaldare le relazioni con i numerosi cittadini di origine piemontese.
L'iniziativa legislativa che proponiamo è volta anche a favorire le azioni a sostegno dei gemellaggi con Comunità da cui l'emigrazione verso il Piemonte è particolarmente intensa e presenta caratteri di stabilità. In molti Comuni, soprattutto in quelli di minori dimensioni, infatti, esistono corpose Comunità straniere che mantengono forti legami con la propria terra di provenienza rappresentandone, in maniera significativa, le tradizioni che non possono essere disperse, ma tutelate e conservate.
Dal nostro punto di vista, il gemellaggio può rappresentare il primo passo per instaurare una reciproca conoscenza e la promozione di attività tra Enti locali ed Enti istituzionali di Paesi esteri e può anche essere utilizzato per porre le basi utili a promuovere progetti più ampi che possono investire molteplici aspetti.
Le attività di gemellaggio fra i Comuni del Piemonte e le Comunità istituzionali di Paesi esteri trovano con questa nostra proposta una disciplina, una modalità regolamentata del modo di addivenire a questi gemellaggi. Infatti, secondo la nostra proposta di legge, gli Enti locali potrebbero intraprendere l'attività di gemellaggio e per quanto riguarda la possibilità di potere beneficiare anche di contributi regionali, si prevede che i titolari ad avanzare questa richiesta possano essere i Comuni singoli o associati. Ovviamente, qualora si decidesse di entrare nel merito dei vari articoli, decliniamo in modo più chiaro le modalità attraverso le quali noi intendiamo intervenire.
In questo senso, ci permettiamo di chiedere all'Aula un voto favorevole sull'inizio della discussione di questo provvedimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 29 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 329 "Istituzione di giornate a sostegno e per la promozione dell'integrazione sociale" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Come avevo già avvisato parlando dell'istituzione dell'area a sostegno per la promozione, mi è doveroso iniziare a leggere il progetto della Città della salute, dalla premessa generale.
"Vi sono in Piemonte due insediamenti: l'ASO San Giovanni Battista di Torino e l'ASO di Novara. Si richiede, a tempi brevi, un radicale rinnovamento strutturale che possa consentire, per le loro caratteristiche di realizzare un nuovo modello organizzativo in sanità ed essere l'occasione per la nascita di due Città della Salute e della Scienza come elementi chiave per lo sviluppo di un nuovo distretto medicale decennale per l'innovazione.
Il presente dossier, intende raccogliere e sintetizzare la documentazione tecnica e progettuale ad oggi prodotta in relazione all'attuazione del programma regionale Città della salute e della scienza.
In particolare, il dossier fa riferimento all'intervento programmatico per l'area torinese del quale si prefigge di illustrare. Il progetto di programmazione per l'area torinese prevede: il modello strutturale clinico e organizzativo dell'intervento, le strategie di integrazione tra salute università, ricerca e sviluppo di nuove attività produttive, le procedure di realizzazione dell'intervento: localizzazione, modalità e tempi. La programmazione degli interventi sul patrimonio delle ASR e il modello di copertura finanziaria. L'obiettivo del dossier si concretizza nella proposta e definizione di un modello di riferimento relativo ad una nuova e moderna struttura ad elevata complessità assistenziale ed insegnamento integrata nei percorsi e nei luoghi di cura del sistema sanitario.
Il documento si snoda attraverso una sommaria descrizione dello scenario funzionale e strutturale dell'attuale ASL San Giovanni Battista di Torino, nelle reti sanitarie regionali e nazionale per riflettere sul modello di scenari o futuro relativo al nuovo insediamento anche per quanto riguarda gli aspetti organizzativi gestionali edilizi, tecnologici informativi ed informatici con una valutazione dell'impatto socio-economico e dei relativi costi di realizzazione.
Il programma Città della Salute e della Scienza, visto come tassello centrale per una nuova strategia di sviluppa della nostra Regione, è tutto cardine di una filiera della salute in Piemonte. È volto alla realizzazione di un nuovo modello di ospedale di insegnamento plurispecialistico capace di fornire interventi sanitari di elevata complessità, dotato dei moderni strumenti tecnologici richiesti con standard di edilizia sanitari avanzati e attenti agli aspetti ricettivi alberghieri attrezzati con moderne aule per la didattica rivolta ai medici e a tutti gli altri operatori sanitari.
Fra le sfide principali del progetto, vi è inoltre quella di mettere in moto attività di ricerca in vari settori della biologia, della chimica della fisica e dell'ingegneria per finalizzare, nell'applicazione diagnostica e terapeutica, i risultati più innovativi della ricerca scientifica e tecnologica.
Sul piano strutturale, si prevede che il nuovo polo ospedaliero sia affiancato da un'area destinata a campus universitario, da un'area estensibile nei tempi in base alla capacità attrattiva di investimento che la scienza saprà realizzare".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 30 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 331 "Interventi a sostegno dell'informazione radiotelevisiva locale" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Crediamo sia opportuno discutere la proposta di legge n. 331, così come le altre proposte di legge legate al sostegno dell'informazione regionale.
Sia essa relativa all'informazione radiotelevisiva, sia essa relativa all'informazione locale, sulla carta stampata. Il Piemonte si caratterizza tanto nelle televisioni quanto nella carta stampata ma, soprattutto, nella carta stampata, per un pluralismo di attività e di interventi, anche lavorativi, da parte delle emittenti locali, radiofoniche o televisive, e da parte degli organi di carta stampata che garantiscono una reale informazione locale.
Nella nostra Regione esistono, tanto da un punto di vista radiotelevisivo, quanto da un punto di vista della carta stampata, soggetti che hanno date di nascita profondamente diverse, ma sono stati antesignani e hanno molti decenni di storia alle loro spalle. Questo ha consentito più cose: innanzitutto una migliore informazione anche a livello locale. Non casualmente il maggior quotidiano torinese o piemontese, che fino a un po' di anni fa aveva sostanzialmente una cronaca identica per tutte le Province, con una piccola parte dedicata alle singole realtà, ha cambiato anche per cercare di restare al passo con quella che era l'offerta che i giornali (settimanali locali o informazione radiotelevisiva) davano, e ha trasformato la propria impaginazione, nonché la propria offerta di carattere informativo, facendo otto edizioni totalmente differenti, dalla prima all'ultima pagina, salvo poche pagine (quelle nel Nord-Ovest), che riguardano in generale il maggior quotidiano piemontese.
Così come, anche da un punto di vista dell'informazione televisiva, le notizie che troviamo e che per esempio la Regione Piemonte usa, sia per quanto riguarda l'informazione radiotelevisiva, sia per quanto riguarda l'informazione di periodici cartacei, danno una possibilità di comunicazione anche in merito al lavoro delle istituzioni e approfondimenti che i quotidiani piemontesi, così come il maggior organo di informazione televisivo piemontese, non si può permettere per evidenti differenziazioni di spazio e di territorialità.
Nella nostra Regione abbiamo organi di informazione che hanno caratteristiche locali, per cui se approfondiscono quella che è la realtà di una Provincia piemontese, lo possono fare con assoluta capacità e soprattutto con un maggior spazio rispetto, invece, a quanto possono garantire i più grandi soggetti che fanno informazione.
Va anche detto che tanto le radio o le TV quanto i giornali locali rappresentano anche una "palestra" indispensabile per potersi avvicinare alla professione del giornalismo, senza i quali molti giornalisti di testate più note da un punto di vista della tiratura, o di radio o TV più note da un punto di vista della capillarità (essendo in molti casi radio e TV nazionali), non avrebbero potuto svolgere quella professione se non fosse nata da decine di anni la stampa e l'informazione locale, o se non fosse nata, dagli anni Settanta in poi, la stampa televisiva e radiofonica locale, che ha concesso loro di avvicinarsi a questa professione.
Il Piemonte, peraltro, ha la particolarità, rispetto a ciò che riguarda la carta stampata, di avere un numero che nessun'altra Regione di Italia ha, di settimanali o al massimo quindicinali che rappresentano una tiratura pari a quella del resto dei quotidiani piemontesi; quindi rappresenta non solo uno splendido strumento di informazione e di pluralismo, ma rappresentano altresì decine e decine di posti di lavoro.
Per questo motivo, riteniamo che questa, come le altre leggi ad essa collegate, che peraltro stiamo discutendo in Commissione competente, vadano quanto prima poste all'attenzione del Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 31 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 343 "Adesione della Regione Piemonte ai fini istituzionali dello Staff College" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" La parola alla Consigliera Cotto, che interviene a favore; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Utilizzerò i miei cinque minuti di tempo per l'intervento rimanendo in silenzio, così come hanno fatto altri colleghi nelle scorse legislature anche se questo non viene ricordato e nemmeno apprezzato da tutti. Qualcuno apprezza il mio silenzio, a cominciare da coloro che sono qui a lavorare mattino, pomeriggio e sera.



(La Consigliera Cotto utilizza il tempo a sua disposizione per l'intervento )



COTTO Mariangela

stando in silenzio)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 32 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 358 "Iniziative a sostegno dei malati di Alzheimer" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" La parola al Consigliere Toselli, per l'illustrazione.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Devo dire di aver apprezzato i cinque minuti di silenzio proposti dalla collega Cotto, anche perché prossimamente ricordando i maestri della prima fila della scorsa opposizione, che a me peraltro, come credo ai colleghi, hanno insegnato molto, provvederò a leggervi qualche pagina di un buon libro, non certo dei giornali, perché i banchi in quest'Aula ne sono pieni, quindi mi diventerebbe difficile leggere qualche articolo che già non verrebbe letto dai colleghi.
Il mio intervento è molto più serio, anche in questo brusio generale ed è riferito alla proposta di legge n. 358, che il Gruppo di Forza Italia ha presentato il 15 novembre u.s., su una materia che credo sia degna di nota e soprattutto attenzione.
Proponiamo, infatti, delle iniziative a sostegno dei malati di Alzheimer e, tra le finalità di questa legge - Assessore - chiediamo alla Regione Piemonte di riconoscere la malattia quale patologia a se stante causa di disabilità della persona, indipendentemente dall'invecchiamento e dalla presenza di altre patologie.
La malattia di Alzheimer, causa di degenerazione delle cellule cerebrali che provoca demenza, sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti.
Proporzioni sempre più allarmanti ci sono nel campo delle malattie neurovegetative in generale, ma, per quanto riguarda l'Alzheimer, uno studio promosso dall'ADI (Alzheimer's Diseases International) riferisce che, ad oggi, le persone colpite da demenza sono oltre 24 milioni e sono calcolati oltre 4 milioni e mezzo di malati l'anno.
Tale dato, purtroppo, stando alle stime dell'ADI, è destinato a raddoppiare nel prossimo ventennio: oltre i 42 milioni di malati, nel 2020 e oltre 81 milioni di malati, nel 2040.
Per quanto riguarda il Piemonte, stimando l'incidenza dell'Alzheimer in una forchetta compresa tra il 5% della popolazione maggiore di 60 anni e il 20% della popolazione maggiore di 80 anni, già oggi i cittadini a rischio sono oltre 48 mila.
Proiettando le medesime previsioni di rischio nel 2026, sulla base delle stime ISTAT sull'evoluzione demografica della popolazione piemontese i cittadini a rischio sono compresi in una forchetta tra 58 mila e 79 mila calcolati rispettivamente sul 5% della popolazione maggiore di 65 anni e sul 20% della popolazione maggiore di 80 anni.
Un'analoga proiezione riferita al 2046 porta a ipotizzare una forchetta di popolazione a rischio Alzheimer compresa tra i 67 mila e i 105 mila.
La proposta di legge che abbiamo presentato, pur riconoscendo oggi una maggiore attenzione alla malattia, rispetto ad un tempo, intende richiamare il legislatore, i medici e l'opinione pubblica alla maggiore consapevolezza dell'esistenza del morbo di Alzheimer, affinché siano adottati nel breve termine gli strumenti di programmazione socio-sanitaria necessari e opportuni a contenere la crescita della malattia, e soprattutto a migliorare la qualità di vita dei malati di Alzheimer e gli affetti da demenza senile ed i loro familiari.
in quest'ultimo contesto, in particolare, che la proposta di legge in esame intende intervenire. Le persone colpite da Alzheimer perdono progressivamente la propria autonomia, fino a diventare totalmente dipendenti dagli altri, per le necessità più elementari, come lavarsi vestirsi, mangiare e, nella maggior parte dei casi, la loro cura pesa nella totalità, sulla propria famiglia.
Per questo motivo, Presidente, chiedo cortesemente di porre in votazione l'inversione dell'o.d.g. e di discutere di questa proposta di legge, che ritengo ci aiuti a parlare seriamente di sanità e dei problemi che i familiari e i malati hanno nelle malattie più complessivamente chiamate neurogenerative, comprese - Assessore - la SLA, che dal Piemonte viene dimenticata.



PRESIDENTE

La parola la Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con qualche interesse le parole persino scandite, da parte del Consigliere Toselli, il quale invitava a parlare seriamente di sanità e, in modo particolare, dei malati di Alzheimer.
Forse il collega Toselli non ricorda - mi corregga, collega Toselli perché non era presente in una delle ultime Commissioni sanità, dove parlando nel merito di Piano sanitario, si è parlato di malati di Alzheimer, della malattia di Alzheimer e, più in generale, delle cosiddette malattie dementigene.
Pertanto, per quanto riguarda la serietà con la quale si è affrontato questo argomento, credo che in quella Commissione l'Assessorato e i colleghi presenti abbiano dimostrato che la serietà c'era, c'è e si pu anche recuperare; basta volerlo, collega.
Da questo punto di vista, tendo a rassicurarla e semmai a incitarla a discutere con i suoi colleghi dell'opposizione, per percorrere questa strada. Noi siamo pronti.
Le voglio ricordare, inoltre, che, l'attivazione che lei richiede c'è perché, da quanto mi risulta, è in corso di predisposizione una delibera di indirizzo per i centri che riguardano le persone colpite da questo tipo di malattia. Quindi, persino sul versante dell'attivazione, credo che ci siamo proprio.
Detto questo e sperando che l'invito del collega Toselli - che vedo veramente impegnato, più che ad ascoltare me, a parlare con il Presidente sortisca qualche effetto, dichiaro il mio voto contrario a quest'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 9) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 33 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 384: proposta di legge al Parlamento "Inserimento della materia 'Educazione alla legalità quale materia di insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Capita a pennello parlare di educazione alla legalità; io metterei educazione al rispetto della legislatura e delle competenze regionali, ma procediamo dal punto in cui eravamo rimasti.
Sul piano strutturale, si prevede che il nuovo polo ospedaliero sia affiancato da un'area destinata a campus universitario e da un'area estensibile nel tempo in base alle capacità attrattive d'investimenti che la Città della Salute e della Scienza saprà realizzare, in cui insediare le imprese, anche con l'intenzione di posizionare il progetto su network internazionali.
Attorno a una struttura polispecialistica di assistenza, il processo dovrà includere l'unità universitaria di insegnamento, un polo di ricerca collegata alla salute, un polo "incubatore" per nuove imprese e unità residenziali per studenti e visitatori.
Il riferimento all'Illinois Medical District.
La prima proposta di Parco Torinese della Salute (a cura di Mario Virano e altri nel 2002) si ispira all'Illinois Medical District (IMD) di Chicago, nato nel 1941 a partire dall'idea di un uomo politico di origine italiana, Vito Marzullo.
Il Distretto impiega circa 42.000 persone ed è la principale fonte di reddito e di attività per Chicago, Contea di Cook e Stato dell'Illinois.
Sono soci del Distretto Centro Medico Presbiteriano Rush, Cook County Bureau of Healt and Human Services, Università dell'Illinois, Centro Medico della Veterans Administration, Stato dell'Illinois, Città di Chicago e Contea di Cook.
IMD ospita al suo interno anche il Chicago Technology Park, voluto dallo Stato dell'Illinois quale centro per le tecnologie avanzate, con particolare riferimento alle biotecnologie, alla ricerca sul cancro, alle tecnologie farmaceutiche e alla tutela dell'ambiente.
IMD comprende la maggioranza dei complessi ospedalieri e sanitari dello Stato dell'Illinois e ospita alcune delle più grandi società mediche e farmaceutiche degli Stati Uniti.
Il primo protocollo d'intesa.
In data 27/10/2003 viene stipulato il protocollo di intesa tra Regione Piemonte, Città di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero delle Infrastrutture e Rete Ferroviaria Italiana, prevedendo che il parco torinese della salute sia costituito da un nuovo ospedale di "eccellenza regionale", un campus universitario, strutture di ricerca scientifica di base e applicata alle tecnologie sanitarie, "incubatori" di imprese per lo sviluppo della ricerca applicata, servizi di supporto, residenze per operatori e famiglie di degenti, ecc.
Le leggi finanziarie per gli anni 2004 e 2005 prevedono l'autorizzazione a spesa quindicennale di 8,5 milioni di euro dal 2005 per il Parco della Salute e le nuove Molinette.
Quindi, Vicepresidente Peveraro, l'Assessore Bairati sui giornali ha detto una grossa "palla", di conseguenza gli dica di non dire palle. Io leggo quello che c'è scritto, non quello che lui dice sui giornali, e fino a prova contraria questo è un documento che è stato dato in mano alla Turco, è stato protocollato ed è stato studiato. Quindi, dica a Bairati di non dire "balle" sui giornali e di parlare il meno possibile.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Come? Con la B, perché la P è un'altra cosa, ma lasciamo perdere.
Nell'agosto del 2004, l'organismo di indirizzo dell'ASO San Giovanni Battista produce un documento...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ha superato il tempo a sua disposizione.



(Commenti del Consigliere Muliere)



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, chieda la parola se vuole intervenire.
Consigliere Scanderebech, termini l'intervento.



SCANDEREBECH Deodato

Per non creare astio, un Assessore deve parlare il meno possibile e non deve dire balle sui giornali!



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, la invito a usare termini consoni a quest'aula. Abbia pazienza, io cerco di far rispettare il momento, lei si comporti educatamente. La ringrazio.



SCANDEREBECH Deodato

Non credo di essere meno educato di chi racconta le palle sui giornali!



PRESIDENTE

La invito a usare altri termini! Comunque, Consigliere Scanderebech, il tempo a sua disposizione è terminato. La ringrazio.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Questioni internazionali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Leo in merito alla partecipazione di una delegazione del Consiglio regionale alla manifestazione per la Birmania indetta da CGIL CISL e UIL in data odierna alle ore 17, presso la Prefettura di Torino


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

stato molto cortese. Vorrei fare una proposta al Consiglio, con spirito il più possibile pacifico. Ho visto l'ordine del giorno sulla Birmania e, pertanto, voglio ringraziare il Consigliere Muliere per quel prezioso inciso, molto importante.
L'ordine del giorno l'abbiamo firmato tutti. In realtà siamo stati io e la Consigliera Spinosa ad avere incontrato la delegazione birmana. Ci saremmo voluti spostare in Birmania, ma hanno chiuso le frontiere, quindi non è stato possibile. I sindacati CGIL, CISL e UIL, alle 17, cari colleghi e cari Capigruppo di maggioranza e di minoranza, organizzano davanti alla Prefettura una manifestazione per la Birmania. Mi sembrerebbe un gesto molto solidale se noi ritenessimo di mandare una delegazione o di fermare il Consiglio per mezzora.
Se concordassimo sull'opportunità di approvare il nostro ordine del giorno di questa mattina, che è unitario, mi impegnerei a non intervenire.
Se potessimo andare alla manifestazione, mi sembrerebbe un bel segnale.
Infine, lo dico al Presidente del Consiglio, che è così appoggiato dalla delegazione e dai Capigruppo, che la Regione Piemonte, intanto, ha avuto un trattamento di rango nazionale...



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Leo: con tutta la simpatia, le ricordo che siamo sull'ordine dei lavori.



LEO Giampiero

Ho finito. Volevo solo dire questo: sono orgoglioso del Piemonte perché sa intrecciare le relazioni più strette di tutta l'Italia e a livello regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.
Approfitto per comunicare ai colleghi che è stato presentato un ordine del giorno sulla Birmania. I colleghi che volessero firmarlo sono pregati di venire alla Presidenza.
Per quanto riguarda la sua proposta, Consigliere Leo, penso che è da valutare con i colleghi Capigruppo. Sospendere il Consiglio per una pur importante e significativa manifestazione mi pare un po' eccessivo. Si pu pensare ad una delegazione di due Consiglieri di maggioranza e opposizione che garantiscano la presenza del Consiglio regionale alla manifestazione organizzata dal sindacato, se ho capito bene.
Dopo aver raccolto le firme, valuteremo se l'Aula è disponibile a votare l'ordine del giorno sulla Birmania.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste inversioni punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo quindi alle successive proposte di inversione di punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 10) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 34 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 397 "Recupero della volumetria dei 'Piani Pilotis' per alloggi residenziali destinati ad anziani, disabili e giovani coppie" con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n.
162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" La parola al Consigliere Dutto, che interviene a favore.



DUTTO Claudio

Ci lamentiamo che c'è un eccessivo consumo del territorio per scopi abitativi ma non solo abitativi, diciamo anche per fabbricati, che possono andare dai condomini ai capannoni, alle industrie e a qualsiasi altra tipologia. In realtà abbiamo, nelle nostre città, un patrimonio che oggi è inutilizzato, perché, negli anni 60/70, era venuto di moda costruire coi cosiddetti pilotis, cioè si lasciava il piano terreno completamente vuoto occupato solo dai pilastri e, al massimo, dall'ingresso del condominio, e poi si cominciava a costruire dal primo piano in su. I motivi erano facilmente immaginabili, perché un alloggio situato al piano terreno era più facilmente accessibile ai ladri, perché l'alloggio al piano terreno era più buio o dava l'impressione di abitare in un posto meno pregiato del resto del palazzo, per cui, a parità di cubatura, si sceglieva di costruire nei piani più alti lasciano libero tutto questo spazio.
Come ho detto prima, invece di continuare a costruire occupando altri terreni, si potrebbe recuperare tutto questo patrimonio esistente. Il recupero è sicuramente semplicissimo, perché essendo il piano terreno di un condominio occupato da soli pilastri, è sufficiente chiudere, costruire le mura esterne e tramezzi interni. In tal modo, si potrebbero ottenere alloggi o unità commerciali, ma la proposta di legge prevede il recupero di alloggi residenziali destinati ad anziani, disabili e giovani coppie.
Prima ho fatto un intervento su una proposta di legge che prevedeva l'installazione di ascensori nei condomini occupati da anziani non autosufficienti o da disabili. Sicuramente, il piano terreno realizzato recuperando i pilotis si presterebbe egregiamente ad essere abitato da anziani non autosufficienti o da handicappati proprio perché, essendo al piano terreno, non ci sono problemi di salire o scendere scale o ostacoli vari e, pertanto, questo recupero si presterebbe egregiamente a servire per quelle categorie di persone.
La proposta di legge definisce cosa sono i pilotis, ne prevede il recupero con ambiti di applicazione abbastanza precisi, per cui prevede che ovviamente il recupero sia concesso solo nel caso in cui gli edifici siano serviti dalle urbanizzazioni primarie e dove siano rispettate tutte le prescrizioni igienico-sanitarie riguardanti le condizioni di abitabilità previste dai regolamenti vigenti. Inoltre fissa una destinazione, cioè che il recupero dei piani pilotis sia destinato unicamente a famiglie in cui sono presenti soggetti anziani, disabili e anche alle giovani coppie che faticano molto a trovare alloggio e che, pertanto, possono adattarsi in questo sistema.
Chiediamo la discussione di questa proposta di legge. Giace in Commissione e non è stata ancora discussa.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11) presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Leo, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli: per la seduta odierna di Consiglio regionale si chiede l'inversione del punto 35 dell'o.d.g.: proposta di legge n. 413 "Istituzione di corsi formativi di primo soccorso nelle scuole secondarie di secondo grado"con il punto 2) all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali" La parola, per l'illustrazione, al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La proposta di legge in esame, che riteniamo particolarmente importante e che ha certamente un aspetto che si lega da un punto di vista preventivo alle materie relative alla sanità, è di particolare importanza non soltanto per i giovani, ma per tutti i cittadini piemontesi, in quanto prevede l'istituzione di corsi di primo soccorso per gli allievi delle scuole secondarie e di secondo grado.
Il provvedimento in oggetto ha come fine la formazione di una classe di giovani in grado di intervenire in caso di emergenza in modo competente.
Troppo spesso infatti accade che, di fronte ad un'emergenza, ad un infortunio o ad un incidente all'interno nelle scuole e anche all'esterno delle stesse, chi presta soccorso non abbia le basi e le conoscenze tecniche per intervenire in modo adeguato, provocando quindi una grave perdita di tempo prezioso per la salute dell'infortunato o, peggio, un intervento tecnicamente sbagliato, con conseguenze irreversibili.
Pur non volendo sostituirsi a quelli che sono gli strumenti già esistenti all'interno della nostra Regione, quindi il servizio di primo soccorso relativo al 118 o i servizi di prevenzione all'interno del mondo del lavoro, rileviamo che mentre all'interno del mondo del lavoro vi è un responsabile al primo soccorso e mentre all'esterno del mondo del lavoro quindi fra i privati cittadini vi è un intervento da parte del 118, che ovviamente può essere esteso ed è esteso, nei casi in cui accade, anche all'interno delle scuole, crediamo che sia importante la discussione di questa proposta di legge relativa ad un intervento all'interno delle scuole, che ha come finalità quella di sensibilizzare gli studenti al primo soccorso e fornire una preparazione adeguata agli studenti, in modo che possano affrontare le situazioni d'emergenza che si possono creare nell'ambiente circostante.
Rendere altresì coscienti gli studenti dei rischi provocati da un'errata procedura di soccorso e dei benefici di un intervento rapido e soprattutto corretto.
Il progetto ha come obiettivo quello di formare entro tre anni dall'avvio e dall'approvazione del presente provvedimento, circa il 40 degli studenti delle scuole secondarie superiori piemontesi.
In base ai dati relativi all'anno scolastico 2004-2005 le classi degli istituti di istruzione superiore in Piemonte sono circa 7.720. Il progetto prevede una sperimentazione di tre anni; nel primo anno è stabilito l'obiettivo di formare circa 30 mila studenti, in media quattro per ogni classe dalla prima alla quinta, che è circa il 30% della popolazione studentesca interessata.
Il secondo e il terzo anno invece i corsi saranno indirizzati soltanto ai frequentanti delle prime classi, e secondo i dati si tratterebbe di circa 16 mila studenti. Le modalità di partecipazione saranno le medesime dell'anno precedente, cioè sempre quattro per ogni classe di ogni scuola.
L'obiettivo è di garantire in tal modo la formazione di almeno 60 mila studenti in uno spazio di età di sette anni; dalla prima alla quinta il primo anno di progetto, due classi prime per il secondo e il terzo. Non si tratta pertanto di un intervento, ma di un vero e proprio intervento di politica sanitaria preventiva e sociale a livello collettivo.
Crediamo pertanto che mettere in discussione, proprio quando si discute di Piano Socio Sanitario o prima di tale discussione, un aspetto che non è stato trattato all'interno del medesimo, se non con alcune valutazioni di carattere generale rispetto alla prevenzione, sia particolarmente importante perché potremmo avere garanzie anche all'interno delle scuole medie superiori della possibilità di un intervento di primo soccorso corretto e tempestivo.
Sappiamo quanto il primo soccorso corretto e tempestivo sia in moltissimi casi indispensabile per un intervento sanitario da parte di coloro che hanno le competenze.
Crediamo pertanto che anche questo provvedimento, come altri che abbiamo già enunciato sia in qualche modo prioritario o abbia almeno pari importanza rispetto alla proposta di deliberazione n. 162 in oggetto.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Questioni internazionali

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 799 inerente a "Ripristino della democrazia in Birmania", presentato dai Consiglieri Gariglio, Dalmasso Barassi, Manolino, Leo, Cotto, Muliere, Turigliatto, Valloggia, Ghiglia Spinosa, Clement, Dutto, Cavallera, Travaglini, Lupi, Lepri, Scanderebech Buquicchio e Ricca


PRESIDENTE

stato presentato un ordine del giorno sui fatti tragici che stanno accadendo in Birmania.
stato sottoscritto da tutto il Consiglio; in considerazione della manifestazione che si svolgerà oggi pomeriggio convocata dai sindacati a cui mi sembra condivisa la decisione di non sospendere i lavori del Consiglio, ma di fare partecipare una delegazione di due Consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione.
Se l'Aula è concorde, senza discussione, prima di sospendere i lavori quindi immediatamente, potremmo mettere in votazione l'ordine del giorno ampiamente condiviso, che assorbe e riassume gli ordini del giorno n. 788 inerente a "Situazione della Birmania" presentato dai Consiglieri Leo Cavallera e Cotto; n. 797, inerente a "La protesta dei monaci di Myanmar" presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero; n. 798, inerente a "Ripristino democrazia in Birmania", presentato dai Consiglieri Muliere Travaglini, Pozzi, Cotto, Chieppa, Boeti, Larizza, Dalmasso, Lepri, Motta Robotti, Burzi, Pizzale, Casoni, Auddino, Barassi, Deambrogio, Bossuto Placido, Pace, Cattaneo, Bizjak, Comella, Rossi, Rostagno, Manolino Moriconi, Turigliatto, Valloggia e Clement.
Tali documenti vengono così superati.
Se l'Aula condivide, potremmo procedere all'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. con una maggioranza di 42 firme, nel rispetto del nostro Regolamento.
In base all'articolo 51, comma 5 del Regolamento, per l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g occorrono 42 firme, che ci sono. Pertanto, se l'Aula acconsente, lo diamo per iscritto e procediamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 799 sulla Birmania.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 799, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che: da settimane in Myanmmar (Birmania), migliaia di lavoratori, religiosi e cittadini, esasperati dalle dure condizioni di vita e dagli aumenti del costo dei carburanti e di tutti i generi di prima necessità, protestano pacificamente contro la Giunta militare da anni al potere nel paese asiatico notizie provenienti da fonti giornalistiche, e da persone direttamente coinvolte, testimoniano che la polizia ha malmenato e arrestato numerosi manifestanti utilizzando manganelli e sparando sulla folla organi di stampa internazionali riportano che sono oltre 4000 gli arrestati e oltre 200 i morti in questi giorni di protesta Il regime militare ha per ora accolto l'inviato del Segretario generale delle Nazioni Unite, l'Ambasciatore Ibrhaim Gambari auspica che si fermi immediatamente ogni azione repressiva e che si arrivi al rilascio di tutti i detenuti politici a cominciare dal Premio Nobel Aung San Suu Kyi impegna la Giunta regionale ad attivarsi con il Governo affinché vengano assunte immediatamente tutte le iniziative volte a scongiurare qualsiasi ulteriore bagno di sangue e a favorire il ripristino dello stato di diritto in Myanmmar per una dura presa di posizione dell'Unione Europea".
Il Consiglio approva.


Argomento: Questioni internazionali

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle modalità di partecipazione alla manifestazione per la Birmania indetta da CGIL, CISL e UIL in data odierna alle ore 17, presso la Prefettura di Torino


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Non intervengo nel merito dell'ordine del giorno, anche se ieri sera mi ero scritto cose fantastiche, che avrei voluto raccontarvi: non sapete quello che vi siete persi! Semplicemente, siccome alle ore 17 potrebbe interessare a più di due Consiglieri partecipare a questa manifestazione, e i lavori in Aula devono naturalmente continuare, perché non si fa un patto per cui in quella mezz'ora in cui alcuni Consiglieri partecipano a quella manifestazione la minoranza vota come meglio crede, in modo che il numero legale regga in quel breve spazio? Quando i Consiglieri (due, tre, quattro o cinque) tornano naturalmente, si riprende il gioco della maggioranza che deve necessariamente mantenere il numero legale. Io sarei tra coloro a cui interesserebbe partecipare per mezz'ora a questa manifestazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Dalmasso.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sono favorevole a qualunque forma di accordo, anche a questo; mi domando solo, in senso generico, che cos'è che ci perdiamo se interrompiamo per un'ora i nostri lavori e consentiamo a tutti di partecipare? Due inversioni? Un'interferenza? C'è qualcosa di così drammatico a cui la maggioranza pensa che noi, opponendoci, rallentiamo il suo incontrollato e inarrestabile progresso? Non capisco perché dobbiamo... Cosa facciamo, un'estrazione a sorte di chi va e di chi non va?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Se non vi sono controindicazioni da parte di altri colleghi e se il Regolamento ce lo permette, potremmo sospendere adesso i nostri lavori, come previsto, per riprenderli alle ore 14.
Il Consiglio sarà nuovamente sospeso alle ore 17, per riprendere alle ore 18. L'Aula condivide.
Si chiude il Consiglio in questo momento, che riprenderà alle ore 14 per interrompere nuovamente alle ore 16.45 (per permettere di arrivare puntuali in Piazza Castello) e si riprenderà alle ore 18.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.47)



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