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Dettaglio seduta n.234 del 28/09/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



(La seduta ha inizio alle ore 14.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bellion, Bresso, Chieppa Deambrogio, Leo, Pedrale, Ricca, Robotti, Rostagno, Rutallo e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Varie

Proteste, da parte del Consigliere Ghiglia, relativamente ad alcune affermazioni della Presidente Bresso nel corso dell'intervento svolto durante l'adunanza consiliare antimeridiana

Argomento: Varie

Richiesta di chiarimenti, da parte della Consigliera Cotto, relativamente al dispiegamento di Forze dell'Ordine nei pressi di Palazzo Lascaris durante la mattinata del 28 luglio 2007


PRESIDENTE

Abbiamo chiuso la seduta antimeridiana in una fase piuttosto concitata.
A seguito delle dichiarazioni della Presidente Bresso, era seguito un dibattito a cui si erano iscritti a parlare alcuni Consiglieri con i quali mi scuso ma, vista la situazione, non abbiamo potuto dare la parola.
Dovevano ancora intervenire i Consiglieri Boeti e Dalmasso, se desiderano apriamo il dibattito a partire dai loro interventi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Ho un dubbio che mi attanaglia da questa mattina e vorrei che il Consigliere Burzi chiarisse questo dubbio. I giornali di oggi hanno riportato un parallelo fra la Presidente Mercedes Bresso e Pugaciov.
Pugaciov è stato un rivoluzionario russo che nel '700 ha cercato di sollevare il mondo contadino contro la zarina Caterina, famosa come zarina illuminata.
Non comprendo assolutamente il nesso fra la Presidente Bresso e un rivoluzionario russo che ha tentato di muovere il mondo contadino, come molti altri nella storia russa, senza avere successo.
Seconda questione. Nella prima seduta di Consiglio di questa legislatura, il 16 maggio 2005, il Consigliere Scanderebech ci intrattenne lungamente leggendoci brani di giornali che chiamavano la Presidente Bresso "zarina". È estremamente contraddittorio chiamarla "zarina" e, al tempo stesso, chiamarla con il nome di colui che la combatté per lungo tempo.
Vorrei che mi venisse chiarito questo dubbio.
Pur non essendo Lei presente, auguro alla Presidente Bresso di continuare ad essere chiamata zarina perché costei visse felicemente e per lungo tempo. Pugaciov, invece, fece una pessima fine, fu catturato e portato a Mosca in gabbia dove rimase per moltissimi giorni. In seguito fu ammazzato in modo terrificante, come la moda del tempo dettava, essendo la pena di morte, in Francia in Russia e in altre parti, considerata esemplare per il popolo.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, lei è già intervenuto nel dibattito...



BURZI Angelo

noto che noi di Forza Italia sappiamo pochissimo leggere, certamente non scrivere, quindi mi eviterebbe di rendere evidente il mio analfabetismo non di ritorno, ma di base.
Intanto, come dicevano altri interlocutori, il fatto di aver trovato qualcuno che capisca quello che ho detto, almeno consente di poterne parlare.
ineccepibile la ricostruzione che il Consigliere Dalmasso ha fatto.
Non a caso, non da ora, ha la mia stima unicamente a livello personale (che sia ben chiaro, non estensibile a nessuno livello né politico di parte n tanto meno, di alleanza).
Esiste nella tecnologia di oggi - l'ho richiamato anche nell'intervento di prima, quando ho parlato di Arafat e della doppia modalità di comunicazione - in internet - che io non frequento perché se uno sa poco leggere e niente scrivere, figuriamoci se riesce a fare delle cose che attengono alla tecnologia - la figura dell'avatar...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Dalmasso)



BURZI Angelo

Mi creda, è proprio per scelta. Io ero così anche da piccolo, se non peggio. È un fatto. Io mi ci riconosco e sono anche comodo.
Esiste nella figura dei navigatori l'avatar, la doppia figura.
Gramellini - noto teorico del pensiero assente, una forma evolutiva del pensiero qualunquista, che scrive molto spesso sulla "Stampità" (nuova crasi de La Stampa e L'Unità che esce, ahimè, come unico quotidiano pubblicato nella nostra simpatica capitale) - parla degli avatar, cioè delle doppie figure di chi, non avendo sufficienti problemi con la propria identità, se ne crea un'altra, in questo caso virtuale, per usarla per navigare. Questa è per chi naviga un'evoluzione non necessariamente patologica, ma certamente indicativa dell'identità delle persone.
Richiudo il dubbio. La Presidente Bresso svolge due ruoli: è capo dell'esecutivo e, nello stesso tempo, capo della maggioranza. Ecco i soprannomi zarina e Pugaciov. Guardate che il capo dell'esecutivo e il capo della maggioranza mai possono essere totalmente allineati. Ove lo siano uno dei due sta peccando nell'ambito del proprio ruolo. Prima affermazione.
Seconda affermazione. Evidentemente una delle due figure, secondo me entrambe, prima o poi fanno una pessima fine (nel caso specifico augurerei prima, che poi). Le due figure sono contrapposte.
Mi fa piacere che lei accetta e definisca che non sono io l'autore di soprannomi, tranne "indebitetor", di cui sono assolutamente autore. Adesso conoscono l'Assessore Peveraro anche al di fuori dei confini della nostra città e presto, giustamente, dopo averlo conosciuto, lo perseguiranno per averci così indebitato, (in senso nettamente politico, Vicepresidente).
Le due figure sono contrapposte. Ho l'impressione, potrei darne evidenza, ma non credo che sia utile, che la Presidente nei suoi doppi ruoli dica cose diverse. Non penso alla malafede, ma potrei provare che dice cose diverse. Ritengo di aver, spero, esaurito, non in maniera soddisfacente, le sue richieste.
Apprezzo molto che qualcuno, avendo letto qualche libro, almeno possa commentare, non sempre condividendoli. Non è importante quando, se uno li ha letti, li ha letti. Quando uno non li ha letti e non sente l'esigenza di leggere, è impossibile parlarci: di che cosa si parla?



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che desiderano intervenire? Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Vorrei sapere dov'è la Presidente Bresso. Non c'è? Da chi è rappresentata?



PRESIDENTE

La Giunta è rappresentata dal Vicepresidente Peveraro.



GHIGLIA Agostino

Perfetto, ottimo e abbondante.
Vede, Presidente, c'è un piccolo problema che, penso, in vari modi, ci intratterrà a lungo nel corso della giornata e della successiva nottata.
Sono un uomo d'onore, c'è un patto con il Consigliere Chieppa e il florilegio delle sue...definirle elucubrazioni mi sembrerebbe fargli un eccessivo favore, diciamo esternazioni, che lasciamo alla seduta serale, ma vi assicuro che sarà molto ricco.
Vede, Presidente, sono un po' in difficoltà perché io volevo parlare con quella persona che accusa di fascismo la Casa delle Libertà. Sono dei fascisti! Io la prendo un po' alla lontana. Essere fascisti, in questo Stato, è un reato. Quindi, presumo - prego il Vicepresidente Peveraro di prendere buona nota - che la Presidente Bresso fosse alterata, vista la sua neoalleanza con il Sindaco di questa Città, peroratore della narcosala, in uno stato di alterazione mentale, oppure la Presidente di questa Giunta deve spiegare chi sono i fascisti, fare i loro nomi e denunciarli alla Procura della Repubblica.
Vedete, colleghi, alcune cose non possono essere dette con leggerezza.
La Presidente di questa Giunta, presumo in stato di alterazione mentale, ma non avendocela davanti non posso avere la sicurezza nemmeno visiva - vorrei dire clinica, ma non sono un medico, quella non ce l'avrei comunque - ha detto che l'opposizione è costituita da fascisti. Presidente, è una cosa grave! Mi è stato riferito quanto la Presidente ha detto questa mattina e sinceramente, credo sia difficile, non collegando la lingua al cervello pretendere poi che l'esame dei provvedimenti nei Consigli regionali si svolga in un clima tranquillo e collaborativo.
Le accuse ci vedono soggetti attivi di un reato, perché, essendo la Casa delle Libertà composta da 18 Consiglieri, si configura anche il reato di tentata ricostituzione di un partito vietato dalle leggi e dalla Costituzione di questo Stato: è grave! Non basta dire che, forse, siamo tutti agitati, perché dichiarandola in un'intervista giornalistica vuol dire dichiararla a freddo, non a caldo pertanto è stata pensata e meditata.
Allora, se volessi fare il dietrologo, dovrei dedurre che la Presidente Bresso sta cercando di portare avanti un'operazione che sarebbe comunque illegale, quale l'assunzione di questi provvedimenti con i poteri della Giunta, cioè farci saltare i nervi. Non ci riesce, fa in tempo a fare quasi la fine di Pugaciov, mi fermo alla gabbia, il resto non voglio perché sono contrario, mi fermo alla gabbia.



PRESIDENTE

Mi scusi, è stato squartato.



GHIGLIA Agostino

No, quello ho detto di no, mi fermo alla gabbia, solo a quella, perch chi fa certe affermazioni, Presidente, un certo tipo di contenimento dovrebbe averlo, quantomeno fisico, soprattutto se sono affermazioni rilasciate in un'intervista fatte a freddo, pertanto meditate.
Presidente Gariglio, lei è Presidente di quest'Aula, deve tutelare la dignità di tutti! Avrei capito se avesse fatto come il collega Chieppa, su cui questa sera ci intratterremo, non so quanto amabilmente, in quanto essendo un noto propagandista, a caldo o a freddo, dice delle cose perch siamo nell'aula; ma dichiarare in un'intervista queste parole: "Sono dei fascisti" è di una gravità che tracima.
Voglio continuare il discorso stando al tema, perché ci riesco, per Presidente, formalmente, le chiedo una riunione dell'Ufficio di Presidenza per valutare le affermazioni della Presidente.
Lo so che il Vicepresidente della Giunta oggi fa il vanaglorioso, così come mercoledì prossimo alle ore 23.30, ed ancora giovedì prossimo sarà senza cravatta, stravaccato alle ore 23.59 e continuerà a fare il vanaglorioso, ma ricordatevi che questa modalità è quella che vi stare in gabbia, se la scegliete, perché siete autolesionisti come il vostro martire rivoluzionario, oppure vi fa rimanere attaccati a quelle sedie senza muovervi di una riga.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

In questi giorni, il Consigliere Burzi più volte ha fatto riferimento a chi fa la politica per mestiere e a chi fa la politica da dilettante. Io che la faccio da dilettante, ho voluto domandare, con l'ausilio del mio Gruppo, lo svolgimento dei fatti in relazione ad altre Regioni d'Italia nel momento in cui hanno approvato il Piano Socio Sanitario.
Chiedo all'opposizione di concedermi un momento di attenzione per comunicare quanto segue: per approvare il Piano Socio Sanitario in Emilia Romagna sono state necessarie 11 Commissioni, comprese quattro udienze, una seduta d'aula; per approvare quello della Lombardia - Regione governata dal centrodestra - 15 giorni di audizione, otto sedute di Commissione, una giornata d'aula; per approvare quello della Liguria sono occorse tre sedute di Commissione e una di Consiglio.
Ho chiesto al mio Gruppo che mi venissero forniti anche i dati relativi alle altre Regioni del nord e centro Italia, visto che i tempi saranno lunghi, nel senso che staremo qui ancora per molti giorni, nel prosieguo...



(Commenti fuori microfono)



BOETI Antonino

Per quanto riguarda il sud faccio un po' più di fatica perché è più difficile governare, vengo da lì e so quanto è complicato.
Nei prossimi giorni mi permetterò di comunicare all'opposizione, ma anche alla maggioranza, le modalità operative seguite in quelle Regioni.
Può darsi che ci siano stati Presidenti di Regione o di Consiglio un po' più disponibili, può anche darsi che ci sia stata un'opposizione più disponibile al confronto e nel consentire alla maggioranza di esercitare quel minimo diritto democratico, che consiste nel governare dopo aver vinto le elezioni in una Regione.
Anch'io credo che il termine "fascista" sia tremendo, mi ricorda tutti gli ebrei uccisi, tra cui un milione di bambini, otto milioni di donne e uomini, pertanto è un termine che uso con estrema difficoltà. Resta il fatto che in quest'Aula ci sembra che il senso della democrazia sia stato smarrito e che non si consenta a chi ha vinto regolarmente e democraticamente le elezioni, ormai - ahimè - due anni e mezzo fa, in nome di quei cittadini, l'esercizio del diritto di governare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Cercherò di essere brevissima, dividerò il mio intervento in due parti...



(Commenti del Consigliere Burzi)



COTTO Mariangela

Non parlo solo quando devo illustrare gli emendamenti, qui posso parlare.
Volevo ricordare al Consigliere Boeti che, probabilmente, quelle Giunte hanno presentato dei Piani Socio Sanitari condivisibili. Voglio altresì ricordargli che per dieci anni (1995-2005) il discorso che faceva lui lo facevamo noi, che, allora, eravamo maggioranza, tant'é che ci è stato impedito di modificare il Regolamento rispetto al quale volevamo intervenire.
Signor Presidente, voglio ricevere le scuse di chi si è permesso di darmi del fascista. Faccio parte del Consiglio d'Amministrazione dell'Istituto della Resistenza di Asti e la mia storia personale parla in un'altra direzione, non posso assolutamente accettare un simile insulto voglio le scuse, altrimenti, se si adotta questo sistema, l'aula sarà poco praticabile.
Avendo la parola, le pongo quanto volevo già domandare questa mattina: quando sono arrivata ho visto molti agenti della Polizia davanti al Consiglio, allora ho chiesto loro la motivazione della loro presenza. Mi è stato risposto che erano lì in attesa dell'arrivo del Ministro del lavoro.
Quando sono scesa in aula mi è stato riferito che tutti sapevano che il Ministro non sarebbe arrivato, però, quando sono uscita, gli agenti erano ancora lì, non solo, altresì, ho visto un cane, non so se era un cane antiesplosivo o antidroga o da tartufi, fatto venire dal collega Cirio per l'inaugurazione della fiera di Alba.
Dal momento che in quest'aula sovente si pronunciano discorsi sui costi della politica e sulla sicurezza, mi meraviglio nel vedere un simile dispiego di Forze dell'Ordine che, probabilmente, non hanno ricevuto la notizia che il Ministro non veniva e che probabilmente non dovevano stare lì tutta la mattinata.
Chiederei proprio una presa di posizione del Consiglio regionale perché credo che non sia accettabile che ci siano tutti questi agenti di polizia per un Ministro in questa sede istituzionale. Di cosa hanno paura? Perché il cane antiesplosivo? C'è da chiedersi cosa sta succedendo.
Vorrei anche sapere cosa veniva a fare il Ministro del Lavoro. Veniva qui per i buoni vendemmia? È da un po' che aspettiamo una risposta. Veniva qui il Ministro del Lavoro per andare da Boeti e dire che il Consiglio regionale deve lavorare di più? Sarebbe interessante sapere perché gli agenti della polizia sono stati trattenuti qui, davanti a Palazzo Lascaris tutta la mattinata, e non impiegati diversamente. Sicuramente saranno rimasti stupiti di dover star lì senza dover far niente.



PRESIDENTE

Collega Cotto, essendo a conoscenza dei fatti, approfitto subito per darle alcune risposte.
Questa mattina, in Sala Viglione si è tenuto un incontro, autorizzato dall'Ufficio di Presidenza, intitolato "La figura di Adriano Olivetti nell'impresa Italia nel mondo". L'incontro è stato organizzato dalla Fondazione Adriano Olivetti a sue spese, con la partecipazione di diversi esponenti del mondo industriale.
C'era stata comunicata la presenza a questo convegno del Ministro Damiano e, come lo hanno comunicato a noi, ovviamente gli organizzatori lo hanno comunicato alla Questura, che a sua volta ha preso i provvedimenti che riteneva più opportuni, anche perché l'autorità di Pubblica Sicurezza è chiaramente responsabilità della Questura.
Quando si è saputo che il Ministro non sarebbe stato presente, immagino che alla Questura sia arrivata comunicazione da parte della Fondazione e per quanto mi concerne, essendo io presente, ho provveduto immediatamente a comunicarlo al responsabile di questa operazione, quindi a colui che seguiva la manifestazione per conto del Questore, che mi ha ringraziato della comunicazione. Non so se sono stato il primo a dirglielo. Sono convinto che la Questura deciderà nel particolare, cercando di utilizzare al massimo le sue risorse e prendendo i provvedimenti opportuni. Non penso che sprechino risorse di personale, ma se i colleghi lo riterranno, sarà mia cura trasmettere gli interventi.
Collega Cotto, lei ha appena parlato. Per cortesia, avremo modo...



(Commenti della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

Non ho detto che lei ha detto - riferendosi alla Questura - che sprecano le risorse. Ritengo che la Questura abbia cercato di utilizzare le risorse in modo opportuno rispetto alle necessità. Dopodiché, ovviamente il Questore si prenderà le proprie responsabilità.
Se non ci sono ancora interventi sull'ordine dei lavori, passerei all'esame delle richieste di inversione all'o.d.g., dove tutti quanti avremo modo di riparlarne.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d'iscrizione nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Procediamo con le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Comunico che sono state presentate n. 70 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Ferrero: si chiede l'iscrizione della mozione n. 19 avente oggetto: "No all'apertura del centro commerciale di Caselle e nuova regolamentazione della legge regionale sul commercio".
La parola alla Consigliera Ferrero, che interviene a favore.



FERRERO Caterina

Questo è una mozione che risale al giugno 2005, quindi, apparentemente un po' datata, ma la realtà dei fatti è ancora all'ordine del giorno, nel senso che, come probabilmente all'epoca avevamo avuto modo di argomentare c'è stata un'ampia discussione anche in VII Commissione, nella fase di modifica della legge sul commercio, rispetto a tutta una serie di parametri che sono stati individuati nell'ambito della nostra proposta e di quella dell'Assessore Caracciolo. Si trattava di una serie di modifiche di parametri nella direzione di prendere atto delle conseguenze sul territorio della precedente legislazione, e di modificare alcuni aspetti di quella legge che, tra l'altro, era stata una legge proposta e approvata nella precedente legislatura.
In questo contesto, è stata approfondita la discussione sul centro commerciale di Caselle che prevede, appunto, la costruzione e la richiesta di autorizzazione per l'apertura di un centro commerciale con una superficie di vendita di circa 60 mila metri quadrati, da realizzare nel Comune di Caselle in prossimità dell'aeroporto.
una discussione ancora in corso, perché in proposito c'è stato un ricorso al TAR da parte di alcune categorie commerciali. In queste zone si avverte disagio rispetto ad un intervento di così grandi dimensioni, alla localizzazione, alle difficoltà di viabilità che non sono state risolte.
Si è cercato di bypassare le difficoltà con delle interpretazioni della norma, che il ricorso al TAR ritiene non corrette. La contestazione è legata al fatto che in quell'area insiste tutta una serie di realtà commerciali, del commercio al dettaglio, ma non solo, negozi e attività commerciali, a Caselle e nell'ambito dei paesi e delle cittadine circostanti. Inoltre, esiste e insiste già anche una serie di centri commerciali di dimensioni sicuramente minori, che hanno avuto l'autorizzazione e che in questa fase stanno operando su questo territorio.
Ci stupisce che sia stata data un'autorizzazione per un centro commerciale di così grandi dimensioni in una realtà che, dal nostro punto di vista, è già abbastanza congestionata. Dal punto di vista dell'offerta commerciale questo ha creato sul territorio, ovviamente, un forte disagio una forte preoccupazione tra le realtà commerciali, soprattutto quelle piccole, che vedono, a causa di questo progetto, un ulteriore ridimensionamento rispetto alle potenzialità che la loro attività possono avere in queste aree territoriali.
Noi, come voi ben sapete, all'epoca mai abbiamo sostenuto, neanche nella fase di approvazione della legge regionale n. 28, una contrarietà alla possibilità di inserire sul territorio un'offerta commerciale anche di grandi dimensioni. Non è neanche questo lo spirito della protesta locale che è presente e continua. La perplessità è legata al fatto che questa scelta, nello specifico, a noi e alle forze territoriali, politiche ed economiche che operano sul territorio pare una scelta di localizzazione inopportuna rispetto ai luoghi dove queste realtà commerciali di grande dimensione generalmente vengono collocate.
Se andate a vedere dove questa area si vuole collocare è sicuramente vicina ad un aeroporto sul quale oggi manifestiamo forti dubbi rispetto al percorso futuro e ai tentativi anche di questa Giunta e dell'Assessore Borioli di recuperare un futuro per questo aeroporto che si vede in grosso pericolo di declassamento.
Rispetto ad una situazione come questa, individuare così vicino alla città, a centri abitati e ad altre realtà commerciali, una realtà così ampia e consistente, dal nostro punto di vista creerà degli enormi problemi.
Questo ordine del giorno era stato all'epoca presentato dal gruppo di AN e anche noi avevamo peraltro presentato un ordine del giorno su quest'argomento che è andato perso nell'ambito degli ordini del giorno che abbiamo chiesto di inserire all'o.d.g., e va proprio nella direzione di impegnare questa Giunta.
All'epoca si parlava della definizione di migliori criteri sulla legge n. 28, che nel frattempo c'è stata, ma purtroppo dal nostro punto di vista non è ancora sufficiente per poter mettere in discussione un intervento come questo che appare, dal nostro punto di vista, di difficile integrazione sul territorio nel quale si vuole inserire.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Non essendoci interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Ghiglia, Scanderebech e Ghiglia: si chiede l'iscrizione della mozione n. 20 avente oggetto: "La Regione intervenga su Alenia con la ricerca e non con nuovi ipermercati".
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire, in senso favorevole, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Fossi in lei toglierei le deleghe al responsabile dell'informatica perché è veramente un fatto singolare che io debba avere due tessere parlare da una parte e votare dall'altra, anche perché di solito voto come parlo.
Noi chiediamo l'inserimento di questo ordine del giorno e lo dicevo ieri sera per ripetere ancora una volta quel film per cui uno si alza tante volte al mattino e rivive più o meno la stessa giornata in modi leggermente diversi. E visto che questo incubo si protrarrà ancora a lungo, non è che dobbiamo metterci a pensare in maniera particolare, ma ci limitiamo a dire le stesse cose che abbiamo detto ieri.
Questa mozione urgente è datata 7 giugno 2005. Il mio gruppo in quella occasione richiedeva che la Regione intervenisse sull'Alenia per i contributi a favore della ricerca e non su nuovi ipermercati.
Alcuni amministratori e alcune forze politiche avevano - e mi riallaccio a quanto sosteneva la collega Ferrero - legato (e non eravamo riusciti allora a capire il motivo) la presenza dell'Alenia nella nostra Regione alla realizzazione di un centro commerciale nell'area aeroportuale vicino a Caselle.
Sostenevamo, non comprendendo la ratio di queste uscite, che uno dei punti di forza del programma della Presidente Bresso - che se non ricordo male è quella persona che in un'intervista uscita oggi sulla stampa dà alla C.d.L. dei fascisti, e per questo, Presidente Gariglio, tornerò nei successivi interventi pregandola di riunire l'Ufficio di Presidenza e di salvaguardare la dignità di quest'aula, perché lei non può permettere che un Consigliere regionale che si chiama Mercedes Bresso insulti altri diciotto Consiglieri regionali, accusandoli di un reato grave, per il quale la nostra Costituzione prevede addirittura l'arresto il flagranza.
Se lei, Presidente Gariglio, dovesse essere conseguente, dovrebbe chiamare una parte di quei 50 poliziotti a cui abbiamo pagato gli straordinari stamattina aspettando il vostro Ministro Damiano, che non ha avuto neanche l'educazione di avvertire che non sarebbe venuto ad un convegno, che in quest'aula ci sono i fascisti e che quindi vanno arrestati, perché essendo in tanti non solo danno luogo ad un'adunata sediziosa (i colleghi Cotto, Ferrero, Cavallera ed io), ma tentano addirittura, con la povera Presidente Bresso che con i suoi due ditini cerca di difendersi dalla stampa - fa così, la Presidente Bresso! - tentano di ricostituirlo il partito fascista! Allora, Presidente, pensiamo a queste cose, alla loro gravità e al fatto che abbiamo una Presidente che pretende di governare quando non riesce a ragionare, cioè non riesce ad essere tanto razionale da controllare i propri istinti, o forse il suo retroterra culturale un po' inaridito dall'eccessiva dimestichezza con i gialli, anziché con i classici.
Quindi, non vorremmo che avendo troppa dimestichezza con i gialli vedesse i neri dove non ci sono, ma anche qualora vedesse i neri dove non ci sono, prima di lanciare queste accuse, dovrebbe quanto meno collegare il metodo sceglietelo voi, magari Assessore Peveraro prenda un altro consulente per spiegarle che prima di dire una scempiaggine (non dico una stupidaggine perché non vorrei essere troppo pensate) - i centri nervosi che negli essere umani comuni vengono definiti "cervello", con i muscoli che muovono la lingua e attraverso il labiale fanno emettere dei suoni che possono configurare delle ipotesi di reato.
Quindi, tornando al tema dell'impegnativa, chiedevamo nel 2005 - ed è colpa vostra se non ne abbiamo potuto discutere prima - che anziché negli ipermercati che piacciono tanto alla sinistra - chissà perché - si investisse in ricerca. L'avete detto, ma fatelo: questa è l'occasione.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 23 avente oggetto: "Fallimento della moneta unica europea".
La parola al Consigliere Dutto, che interviene a favore; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Vorrei rubare qualche secondo al mio intervento per protestare contro l'attribuzione di "fascista e ricattatore", che voglio completamente respingere, innanzitutto in memoria di mio zio, che era partigiano.
Vorrei ricordare all'Aula che se stiamo facendo questo ostruzionismo è perché siamo convinti che il Piano Sanitario e l'accorpamento delle ASL siano, per i piemontesi, due provvedimenti con effetti estremamente negativi. È per questo motivo che ci opponiamo, cercando almeno di far correggere alcuni aspetti. Purtroppo, ci troviamo di fronte ad un muro e proprio la Presidente, di fatto, dice: "Voglio che siano approvati in questo modo, senza modifiche e senza discutere", condizione per noi inaccettabile.
Pertanto, semmai...



DUTTO Claudio

BOETI Antonino (fuori microfono)



DUTTO Claudio

Sono due anni che ne discutiamo!



DUTTO Claudio

D'accordo, sono due anni che se ne discute. Però abbiamo visto che i nostri emendamenti vengono presentati e discussi...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



DUTTO Claudio

Pertanto, semmai, fascista potrebbe essere nei metodi qualcun altro.
Torniamo, invece, alla richiesta d'iscrizione di questo ordine del giorno, che tratta un problema che colpisce soprattutto la povera gente.
L'entrata in vigore dell'euro al cambio che era stato fissato con la lira in 1936,27 lire ha implicato una drastica riduzione del potere d'acquisto, soprattutto per chi ha un reddito fisso, ovvero i lavoratori dipendenti (impiegati e operai) e i pensionati, che si sono trovati, di fatto, lo stipendio dimezzato o comunque calcolato esattamente al rapporto 2000 lire per un euro.
Le cose sono andate diversamente sul versante dei prezzi, dove si è riscontrato un aumento più o meno considerevole che, ad un certo punto, per alcuni beni, è stato del doppio.
Pongo un esempio semplicissimo: saltuariamente mi capita di andare a mangiare in pizzeria e ricordo che una pizza costava 4.000 o 5.000 lire 6.000 lire. Adesso costa 4, 5 o 6 euro, a seconda di cosa si prende (mi dicono anche 10!). Questo è solo un esempio, perché sono tutti estremamente generalizzati. In pratica, le vecchie 1.000 lire sono diventate 1 euro per molti prezzi di vendita, mentre le vecchie 2.000 lire sono diventate 1 euro per chi aveva uno stipendio fisso.
Pertanto, con quest'ordine del giorno si chiedeva un intervento per un governo economico che calmierasse il mercato e soprattutto i prezzi dei beni di primaria necessità, in un'ottica generale, ma soprattutto nella prospettiva di aiutare, come ho detto, le classi meno abbienti e chi ha un reddito fisso (pensionati, impiegati e operai). Questa era la finalità l'ordine del giorno.
Purtroppo, dal momento in cui l'abbiamo presentato (giugno 2005) sono passati più di due anni, senza che cambiasse nulla.
Ci auguriamo ancora di poter intervenire in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Abbiamo appreso con una certa soddisfazione l'avvicinamento della Lega Nord ad alcune nostre posizioni, quando parla di salari, lire e costo della vita in euro.
A parte questo, vorrei annunciare il voto contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è sospesa ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento



(La seduta, sospesa alle ore 15.21 riprende alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che è pervenuto il congedo del Vicepresidente Placido. Quindi il numero legale è, conseguentemente, 26.
Dobbiamo ripetere la votazione sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3. Prego i Consiglieri di accomodarsi in aula.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Ferrero e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 28 avente oggetto: "Riconoscimento continuità territoriale Piemonte-Sardegna ed oneri di servizio pubblico sulle rotte aeree Torino-Cagliari, Torino-Alghero, Torino Olbia, Levaldigi-Olbia e viceversa".
Ha chiesto di intervenire a favore il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Si potrebbe cominciare da lontano, partendo dal titolo dell'ordine del giorno che dice: "Riconoscimento continuità territoriale Piemonte-Sardegna ed oneri di servizio pubblico sulle rotte aeree Torino-Cagliari, Torino Alghero, Torino-Olbia, Levaldigi-Olbia e viceversa". Si potrebbe risalire al Regno di Sardegna, mettendo in risalto gli antichi legami del Piemonte con la terra di Sardegna.
Soprattutto, l'ordine del giorno parte dal presupposto che in Piemonte come si dice nell'ordine del giorno, vi è una folta presenza di immigrati sardi che hanno scelto il nostro territorio come luogo di vita e di lavoro.
Si è tentato di fare una stima, qualcuno parla di 50.000 famiglie direttamente o indirettamente residenti e riconducibili alle origini sarde.
Ora, noi sappiamo che l'Unione Europea nel suo Regolamento, riguardo alle tariffazioni e al mercato dei servizi, in modo particolare dei servizi di trasporto, prevede la possibilità di prevedere degli oneri di sevizio pubblico su determinate rotte. Quindi, nasce il principio della continuità territoriale che, ovviamente, favorisce tutti coloro che sono residenti nelle isole perché possano recarsi nella capitale oppure nelle grandi città, dove ci sono luoghi di cura e di studio.
Pensiamo a quanti vengono direttamente a studiare al Politecnico oppure a coloro che si rivolgono ai nostri ospedali, che sono punti di attrazione per diverse Regioni del Centro-Sud. Questa è una cosa nota.
Come riferimento vi è un decreto ministeriale del 2000. A seguito della Conferenza dei servizi, sono state definite come continuità territoriale solamente alcune rotte, per esempio, la Cagliari-Roma, la Cagliari-Milano la Olbia-Roma, l'Alghero-Roma, l'Alghero-Milano e viceversa.
Però, non sono state considerate altre realtà territoriali tra le quali sottolineo, in modo particolare, come all'ordine del giorno, i collegamenti che sono incentrati su Torino e sul Piemonte, come l'aeroporto di Torino Caselle, ma non è da escludere anche quello di Levaldigi, che è da valutare nell'ambito delle nuove politiche di diversificazione della missione affidata all'aeroporto stesso.
In questo quadro, che abbiamo ascoltato e, sotto questo profilo condividiamo, portato avanti anche dalla Regione, di vedere in modo integrato i programmi di sviluppo di Caselle, di Levaldigi e di Biella Cerrione.
A questo punto si tratta di adottare, come dice l'ordine del giorno una forte iniziativa, che viene affidata alla Giunta regionale, nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dei trasporti o delle comunicazioni, affinché venga riconosciuto il principio della continuità territoriale con gli adeguati contributi dal punto di vista tariffario e quindi un minor costo per quanto riguarda i cittadini che si rivolgono al trasporto aereo tra il Piemonte e la Sardegna.
Se vogliamo tornare al punto di partenza, indubbiamente, questo è dovuto al fatto che nella nostra Regione vi sono tantissime famiglie che sono di discendenza sarda, ma consentite anche di ricordare, ancora una volta, i legami che non sono secondari, non è un fatto trascurabile che hanno sempre legato il Piemonte alla Sardegna e, addirittura, per un lungo periodo le terre piemontesi furono parte del Regno di Sardegna stesso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Bizjak ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Spontaneamente, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Ribadisco che il numero legale è 26. In apertura di seduta ho comunicato che era pervenuto il congedo del Vicepresidente Placido e pertanto il numero legale è stato comunicato dagli uffici essere 26.
Peraltro, potete anche esaminare la documentazione.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Cotto: : "Attentato a Londra".
Ha chiesto di intervenire a favore la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Esco per due minuti dalla mia linea del silenzio intanto per dirle che sono contenta di vederla qui a presiedere. Sono sicura di non averle recato danno. Avendo appreso che il Consigliere Placido è in congedo, senz'altro sarà lui a curare gli interessi per il Partito Democratico. Sono abbastanza tranquilla. Non vorrei mai che il mio intervento di ieri, di richiesta di avere il Presidente del Consiglio a presiedere, potesse turbare gli equilibri del 14 ottobre...
Non sono nella stessa corrente? Allora poi approfondirò l'argomento.
Sempre nei due minuti in cui esco dal silenzio, volevo dire che non accetto la sua libera interpretazione del mio intervento precedente. Volevo ribattere. Il Presidente non mi ha più dato la parola e vorrei utilizzare questi minuti come meglio credo. Sono vicina a tutte le forze di polizia.
Sono vicina alla Questura, alla Prefettura, così come sono vicina agli agenti di polizia penitenziaria che in questo momento protestano un po' in tutto il Piemonte per la carenza di organico.
Sono lontana dall'impiego inutile di persone che, chiaramente, non amano stare inutilmente per strada solo perché un Ministro non avvisa che non arriva. Quello stesso Ministro, da un'altra parte, avrà avuto altrettanto dispiego di forze dell'ordine - se lei vuole, presenter un'interrogazione così meglio spiegherò. Anche noi sappiamo che quando arriva un Ministro viene avvisata la Questura, partono delle linee guida però, scusate, tutti dicevano: "Se il Ministro non viene, cosa ci stanno a fare le Forze dell'Ordine?" Lei, come Presidente di quest'Assemblea, anche prima di far entrare dei cani in questo palazzo, deve informarsi, capire meglio.
Il Presidente ha parlato di spreco di risorse, è andato oltre al mio pensiero. Lei comprende che non credo sia nelle sue facoltà commentare gli interventi dei Consiglieri. Non ricordo che sia successo, non l'ho accusata di nulla, ho solo fatto presente di rappresentare al Prefetto e al Questore che questa mattina si è verificato questo equivoco.
Per farle piacere, Presidente, utilizzerò il restante minuto per stare in silenzio e riflettere.



(La Consigliera Cotto utilizza il tempo rimasto a disposizione per il suo intervento rimanendo in silenzio)



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente, per la riflessione che mi auguro proficua.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Larizza ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

In questi giorni si è parlato molto del diritto al silenzio durante gli interventi. Chiedo all'Ufficio di Presidenza se ci venisse fornito l'elenco delle Assemblee elettive nelle quali c'è un Regolamento che consente il silenzio, anziché l'intervento. Ho l'impressione che questa sia una prerogativa solo della Regione Piemonte. È un'impressione, se mi smentite sono contento. Anche se i silenzi della Consigliera Cotto, sono sicuramente migliori degli sproloqui dei suoi colleghi.
Le questioni di sicurezza di un Ministro o di un uomo pubblico, non sono sindacabili da nessun Consiglio regionale. Credo di conoscere abbastanza quella situazione e anche gli impegni del Ministro Damiano, per cui gli organizzatori sapevano per tempo che il Ministro Damiano questa mattina non poteva essere presente. Se le comunicazioni a livello locale non sono state adeguate, per cui vi è stato un dispiego inutile delle forze dell'ordine, la colpa non è certo del Ministro che ha avvisato per tempo che non poteva essere presente.
Voteremo contro questa inutile proposta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 62 avente oggetto: "Una troppo costosa burocrazia sull'acqua per le irrigazioni in agricoltura".
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Nell'iniziare l'illustrazione mi autoemendo perché mi fermerei su una troppa costosa burocrazia, senza necessariamente specificare sull'acqua per le irrigazioni, ma perché vorrei trattare il tema in maniera più allargata.
Faccio un esempio perché gli esempi sono sempre riduttivi ma, talora consentono una più facile comprensione delle motivazioni per cui noi riteniamo urgente e utile l'iscrizione all'o.d.g. Oggi è un autorevole esempio. Sono circa le 16.10. Da adesso, fino a quando continueremo i nostri lavori - che dipende da noi, non da altri - sicuramente rappresenteremo un costo, questo è ineludibile.
Nelle mie valutazioni sicuramente uno spreco e, in più, oltre allo spreco, un danno. Ne parlano in molti, non sempre del tutto a torto perch come è facile per chi fa il nostro mestiere, spero in maniera ragionevolmente condivisa, non bisogna essere preoccupati di ciò che dice Grillo, ma preoccupati della gente che sta a sentire quello che Grillo dice. Il disagio è vero, ma credo che questa preoccupazione debba evolversi in occupazione. Mio padre, che era un contadino e non ha fatto la terza media perché non se lo poteva permettere, mi diceva che preoccuparsi è da sciocchi, occuparsi è ciò che è indispensabile. Questo monito cerco di ricordarmelo, perché è una delle non tantissime cose che mio padre ha potuto lasciare.
Allora, non tanto per dire che io l'avevo detto, siccome avverto la presenza di un clima di confusione e, lo sottolineo, anche di tensione Presidente, voglio ricordarle quanto detto dalla Consigliera Cotto, uno o due interventi fa, in deroga alla sua logica del silenzio - probabilmente non interveniva su un'iscrizione, ma sull'ordine dei lavori, in tal senso non era una variazione di linea, ma, semplicemente, una modalità diversa in relazione agli insulti da lei ricevuti - la collega alludeva ad uno in particolare - semplicemente, pretendeva le scuse, che è esattamente la mia posizione.
Presidente, visto che lei gestisce quest'aula, non creda che tale compito consista semplicemente nel fare il resoconto di quanto avviene bensì il governarla, lei e l'Ufficio di Presidenza. Il governare - ahimè implica anche che si affrontino situazioni non sempre piacevoli, perch tutti noi siamo capaci a tagliare i nastri e a festeggiare le occasioni positive, ma i problemi sono quelli che distinguono le categorie degli uomini - qui non voglio sprecare citazioni inutili di Sciascia, che lascerei ad altri, altrimenti, poi ci allontaniamo.
Allora, siccome stiamo per sprecare tempo e, in più - ci sono due categorie di animali, oltre ai cani, in relazione alle quali non si capisce e con la Consigliera Motta si discuteva se entra o non entra, che tipo di cani sono, ma questo lo lasciamo ad un altro momento, quando parleremo di veterinari, prima o poi ci arriveremo - ci sono due categorie di persone in questo momento, che operano - si fa per dire - in quest'aula - rivolgo lo sguardo ai miei consulenti di fiducia: i castori, che, insieme alle lontre, cercano di costruire e le termiti che cercano di distruggere, ma la lotta tra i castori e le termini non si sa come finisca, a mio avviso - non faccio come Chiezzi, non chiedo che mi venga data una mano.
A mio avviso, se fossi organo di governo - non maggioranza - tenderei a costruire, mio padre mi ha insegnato così, quindi è normale che faccia la termite. Siccome, però, mi sembra che il momento sia rilevante, lascerei alle lontre e ai castori il tempo per costruire, impedendo casualmente alle termiti di distruggere.
Capisco che raccontare le fiabe possa essere seccante, però, poi, io lo avevo detto e tenderei a far sì che nessuno mi dicesse che io l'avevo detto, perché, poi, mi infastidisce il fatto che mi si dia ragione dopo ancora più rispetto a quando qualcuno non capisce o non vuole capire o non vuole sentire quando cerco di parlare.
Suggerirei - non pretendo che si voti - che si interrompa questo spreco, almeno per evitare ulteriori costi - già saremmo nel bene tenderei ad evitare dei danni - che è peggio - consentirei ai castori, alle lontre e alle loro famiglie di provare a costruire delle dighe.



PRESIDENTE

Prima di procedere alla votazione, mi consenta, Presidente Burzi, dire che tifo alacremente per le lontre e i castori, solo per un aspetto di immagine.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Più per i castori, senz'altro, che, come sanno alcuni colleghi che siedono anche in Consiglio comunale della Città di Torino, sono anche diventati il simbolo degli interventi sulla nostra città.
Non essendoci interventi in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Ghiglia: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 63 avente oggetto: "Centro di permanenza temporanea di Torino (CPT)".
Colleghi, prima di dare la parola al Consigliere Ghiglia, annuncio che è stata avanzata dal Presidente Burzi una proposta sull'ordine dei lavori.
Vi chiedo di far giungere alla Presidenza qualche segnale rispetto alla mozione avanzata.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, in effetti, ha ragione lei, rispetto agli ultimi anni, i torinesi ricordano due cose: i castorini di Gariglio e i debiti di Peveraro, che, purtroppo, ricorderemo per i prossimi trent'anni, siamo la Città più indebitata d'Italia, ma la ringrazio per averci, anche oggi rinfrescato la memoria.
Dopo questa premessa, non ho capito se il collega Burzi abbia inteso Sciascia come l'amico di Pugaciov, russo pure lui, o se fosse un'allusione allo scrittore, perché, essendomi perso tra le lontre, i castori e le termiti, non ho più capito bene.
Presidente, ero rimasto al nostro tentativo di chiedere l'inserimento come punto all'o.d.g. del nostro ordine del giorno datato 18 luglio 2005 avente ad oggetto: "Centro di permanenza temporanea a Torino".
Mi scuso se i nostri sproloqui, che, ovviamente, sono molto meno incisivi dei silenzi della collega Cotto, non riusciranno a raggiungere le dotte esposizioni di altri colleghi presenti in quest'aula, come quelle del collega Larizza.
Facendo ammenda di ignoranza e denunciando subito la mia incapacità di riuscire ad essere sufficientemente incisivo sugli argomenti - chiedo scusa a tutti, dovrete sopportare anche noi, oltre i silenzi della collega Cotto e le dotte disquisizioni del Consigliere Larizza, che è diventato l'interprete del Ministro Damiano e della Questura di Torino - volevo brevemente spiegarvi il motivo per cui noi, il 18 luglio 2005, volevamo che la Presidente della Giunta regionale si attivasse, ad esempio, presso la Prefettura, affinché si potesse spostare il Centro di permanenza temporanea in una zona non abitata, in una struttura sicura, inidonea alla fuga maggiormente sorvegliabile da parte delle Forze dell'Ordine e nella quale potesse essere garantito agli immigrati irregolari, ma anche alle Forze dell'Ordine che lì sono costrette a stazionare notte e giorno, delle condizioni di vita migliori.
Chi, come il sottoscritto, ha avuto l'avventura di poter visitare il Centro di permanenza temporanea - voluto e inaugurato da Livia Turco quando era Ministro - sa benissimo che si tratta di un vero e proprio lager, in questo hanno ragione gli occupanti dei centri occupati abusivi, cioè quei delinquenti che Chiamparino mantiene a spese nostre nelle strutture pubbliche, ed è l'unica cosa su cui hanno ragione, quello è un lager. Non solo è stato denunciato dai centri sociali, ma anche dalla destra prima di loro, dopo averli visitati. Non è possibile che nell'anno del signore 2007 degli esseri umani, ancorché irregolari, vengano condannati a stazionare in container che raggiungono i 40 gradi d'estate e i -15 d'inverno, come non esiste che le Forze di Polizia non abbiano un acquartieramento dignitoso che consenta loro di svolgere al meglio la loro funzione.
Detto questo, chiedevamo su un provvedimento la presenza della Presidente della Giunta, che ogni tanto anche lei parla di sicurezza salvo poi non pagare il debito con il Comune di Torino dei due milioni e mezzo di euro sull'omonimo patto, che poi non si attiva mai. Allora qual è la situazione? È che ogni tanto il Prefetto della Provincia di Torino salta fuori e dice: "Stiamo costruendo il raddoppio del CPT lì vicino", ma il raddoppio non c'è mai. Non sappiamo ancora dov'è, non abbiamo ancora visto i muri e non sappiamo com'è la struttura.
Ecco che, a differenza di altri temi, quest'ordine del giorno Presidente, è tornato di estrema attualità. Se la Presidente Bresso, che magari in questo momento è impegnata a lanciare qualche accusa da qualche giornale che le dà ancora un po' di corda, si occupasse anche di cose serie anziché vedere i fascisti in quest'aula, potrebbe, oggi stesso, attivarsi per assicurarsi non solo che l'80% di permanenza temporanea sia contenuto nei tempi più brevi possibili, ma anche che si tratti di una struttura idonea per assicurare - lo ripeto - un livello di vita dignitoso agli ospiti e un esercizio dignitoso delle loro funzioni alle Forze dell'Ordine.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste d'intervento in senso contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 77 avente oggetto: "Sconto alla pompa delle benzine del VCO".
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene a favore in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Quest'ordine del giorno, parecchio datato, pone una serie di questioni che sono state dibattute anche a lungo nella passata legislatura, perché ha il suo avvio con la legge regionale n. 9 del 23 aprile 2001, quella relativa alle disposizioni fiscali per l'acquisto di benzine in territori regionali di confine.
Questa norma trovava il favore dei cittadini del VCO della Provincia del Verbano Cusio Ossola, che confina con la Svizzera. Prevede agevolazioni per l'acquisto di benzine da autotrazione al fine di armonizzare il costo italiano dei carburanti con i prezzi praticati nella vicina Confederazione Elvetica e con lo scopo di formulare e di evitare l'espatrio degli utenti dalle pompe di benzina in Italia, in questo caso nel VCO, a favore degli impianti appena oltre confine, che praticavano un trattamento migliore.
Inizialmente la normativa prevedeva un complicato meccanismo di sgravio fiscale da applicarsi sul bollo auto e, se nel beneficio eccedeva il costo del bollo auto, questo doveva essere applicato con detrazione sulla dichiarazione IRPEF.
Contestualmente a questo provvedimento, il territorio provinciale veniva suddiviso in tre fasce territoriali rispetto alla distanza dal confine, che comportavano differenti livelli di sconto: più alto per i residenti a ridosso del confine con la Svizzera e, automaticamente, quasi irrilevante per i cittadini dei Comuni al confine sud verso la Provincia di Novara.
Per ovviare a quelli che erano stati gli inconvenienti che si sono riscontrati nei primi anni di applicazione (mi riferisco al meccanismo farraginoso che determinava difficoltà nel conteggio sui bolli auto e anche sotto l'aspetto della rendicontazione e del controllo da parte dell'ente regionale, ma anche alle difficoltà a stipulare convenzioni con lo Stato che permettessero l'automatica possibilità di dedurre sulla dichiarazione dei redditi il diritto allo sconto), nel 2004 si è provveduto, con la legge n. 36, a delineare una nuova disciplina relativa alla riduzione dei prezzi del carburante per autotrazione, stabilendo che lo sconto per i carburanti avvenisse alla pompa, ossia che fosse praticato ai cittadini direttamente dai benzinai, a mezzo di apposita tessera magnetica regionale.
Nessuna modifica veniva invece adottata per le riduzioni dei residenti ossia non veniva modificata all'origine quella che era la suddivisione in tre fasce territoriali, né veniva applicato un meccanismo di adeguamento automatico degli sconti, legato alla continua oscillazione del prezzo del greggio.
Successivamente, si è verificata una serie di fatti: la modifica delle fasce con provvedimento della Giunta regionale, gli intoppi nella distribuzione dei tesserini magnetici, le difficoltà nel conteggiare il sistema di riduzioni e, ad oggi, l'attuale paralisi, nonostante i cinque anni della norma, del sistema, che invece dovrebbe funzionare in modo automatico.
Per questo motivo, si ritiene che quest'ordine del giorno sia rilevante per la discussione, ma sia anche un'occasione per la Giunta regionale di informare sullo stato dell'arte dello sconto alla pompa nel VCO.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste d'intervento in senso contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 78 avente oggetto: "Tassa sul turismo e sulle attività estrattive".
Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, che ha pertanto facoltà di intervenire.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo chiesto di mettere questo ordine del giorno in anticipazione rispetto ai lavori di questa seduta per una serie di motivazioni.
La Presidente che viene nelle nostre estreme province, quelle verso la Lombardia e così distanti da Torino, viene a proclamare lo sviluppo del turismo.
Abbiamo l'Assessore regionale novarese al turismo che spende e spande proclamando e reclamizzando iniziative, progetti e sviluppi futuri auspicabili proprio da tutti, dal territorio e da qualsiasi colore politico.
Poi vediamo che di fatto la Presidente blocca tutto perché vuole inserire questa tassa sul turismo, che forse a Torino non darebbe nessuno danno, ma nelle nostre località turistiche dei laghi, dove a volte c'è difficoltà da parte delle aziende, degli operatori e da parte di chi ha investito il frutto del proprio lavoro per potere esercitare l'attività del turismo, mette in condizioni veramente di perdere anche quel poco che poteva esserci.
Oltre alla tassa sul turismo la nostra Presidente ha dichiarato sugli organi di informazione di volere andare a tassare anche le attività estrattive.
Già la fase buona dell'edilizia è finita. Di soldi non ce ne sono più e noi andiamo ad aumentare ancora i costi dell'edilizia, perché per edificare le strade che paghiamo a volte come Regione, come Provincia o come Comuni o anche quelli che sono manufatti aziendali o civili, si va ad acquisire e ad acquistare il materiale per poter fare i riempimenti. Già i costi sono alti, adesso andiamo a tassare anche queste.
Posso capire se una proposta fosse stata: "Tassiamo l'estrazione dai fiumi in concessione piuttosto che da un piano cave che a volte è inesistente per andare a ripristinare l'ambiente".
Non sicuramente per andare a fare, come dichiara la Presidente Bresso gli alloggi dell'edilizia popolare, si devono andare a recuperare comunque finanze e fondi che non derivano dal nostro territorio, non sicuramente dalla violenza che viene fatta al nostro territorio per potere usufruire del materiale.
Da noi, nella parte alta della Regione, nell'ex Provincia di Novara ci sono le cave, c'è Lucerna, c'è addirittura la cava del duomo di Milano, che è una cava vincolata.
Io sono Consigliere regionale e ho parlato dell'ex Provincia di Novara.
Se invece di leggere il giornale, mi aveste ascoltato, avreste sentito che parlavo della ex Provincia di Novara e parlavo delle cave di Candoglia.
Il Verbano è sempre stato provincia di Novara, e tra un po' lo diverrà ancora perché arriveranno a capire anche loro che dopo averci abbandonato dovranno ritornare, perché da soli non si conta niente.
Abbiamo chiesto e chiediamo ancora ferventemente di poter inserire questo ordine del giorno. Poi, Presidente, visto che neanche lei mi ascolta, faccio che chiudere l'intervento. Grazie.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 97 avente oggetto: "Tagli spese".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

giusto che ci sia maggioranza ed opposizione, questo è il sale della democrazia e fortunatamente le opinioni si contano nella democrazia.
Presidente, questo ordine del giorno è più che mai attuale perché parte da una serie di considerazioni sulla congiuntura internazionale che incide in modo particolare sulle nostre economie e sulle economie occidentali.
La crisi dei mutui americani non ne è altro che la prova, ma ricordiamoci anche la forza che ha assunto l'euro nei confronti del dollaro, che ieri ha raggiunto il massimo storico di quotazione con quasi l'1,42.
la conseguenza di difficoltà che vengono riversate sull'economia nazionale, rendendo molto più difficili le nostre esportazioni, rendendo quindi molto più difficili le nostre produzioni con conseguenze di ordine occupazionale, in un momento in cui invece il paese dovrebbe fare il massimo sforzo per tenersi agganciato alle economie che maggiormente crescono. E quando parliamo di economie che crescono non ci riferiamo solo a quelle asiatiche, ma anche a quelle di altri Paesi europei che hanno governi e strutture organizzative istituzionali più snelle della nostra.
Infatti, l'ordine del giorno fa riferimento, in particolare, a quello che è il risparmio sulla spesa pubblica, argomento che in questi giorni sta particolarmente a cuore al Presidente del Consiglio Prodi, perché ha appena distribuito il "tesoretto" dello scorso anno, che nessuno ha avuto modo di vedere, e, nel contempo, sta valutando nuove imposizione per gli italiani per creare un nuovo tesoretto che speriamo qualcuno veda (in realtà, noi ci opponiamo anche alla creazione di questo nuovo tesoretto, perché gli analisti - non solo quelli di una parte politica, ma anche quelli della parte opposta - si rendono conto che la via d'uscita per il nostro Paese sta proprio nella riduzione di quella che è la spesa pubblica e, dall'altra parte, la conseguente o la prioritaria riduzione di quello che è l'aggravio sui cittadini).
In tutto questo discorso, va a pesare notevolmente il costo del sistema pubblico, il mantenimento di una "macchina burocratica" molto farraginosa e il costo della politica, tema attualissimo in questo momento, al fine di evitare anche quella che è una strumentalizzazione qualunquista di moda che fa particolarmente presa in un momento di avversità sui soggetti che sentono sulla propria pelle le difficoltà del Paese, ma anche su coloro che, pur non sentendolo sulla propria pelle, sono convinti che il Paese non possa andare avanti a colpi di mano, senza i partiti e senza la democrazia.
Un segnale lo si può già dare anche con il bilancio di previsione 2008 che la Giunta regionale penso stia elaborando, ponendo mano al sistema delle consulenze, che cominciano ad essere un numero spropositato, sia nel numero che negli importi, mettendo mano ad alcuni eccessi ed elargizioni.
Questa potrebbe essere anche l'occasione per fare alcune valutazioni sui tanti enti e le tante società che, anche per colpa di chi c'era prima come il sottoscritto, sono rimaste in piedi mentre forse avremmo potuto farne a meno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 101 avente oggetto: "Potenziamento dei consultori".
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Abbiamo ripresentato questo ordine del giorno perché tratta una problematica molto cara al nostro partito. La tutela del diritto alla vita è uno dei punti cardine della visione politica e di vita di Alleanza Nazionale.
I consultori sono stati istituiti formalmente nel 1975 (se non erro con la legge n. 405) e furono realizzati su tutto il territorio nazionale con tempistiche diverse, in seguito all'approvazione di una serie di leggi regionali che ne andavano a giustificare e ad organizzare la funzionalità sul territorio.
La necessità di poter garantire una scelta e di poter far capire a chi si trova in determinate condizioni che la vita è la cosa più importante dell'essere umano, ci pone nella condizione di impegnare la Giunta regionale, che proprio in questo periodo sta trattando il Piano Socio Sanitario regionale, a potenziare ulteriormente queste strutture attraverso uno stanziamento di almeno 5 milioni di euro.
5 milioni di euro potrebbero sembrare tanti, ma in considerazione del fatto che il territorio piemontese ha una tale dispersione e diversificazione di urbanizzazioni, che questa cifra potrebbe addirittura non bastare. Questa è la richiesta che noi vorremmo proporre.
Per i colleghi che sono qui uniti per approvare questo Piano Sanitario potrebbe rappresentare una motivazione in più per venire incontro alla minoranza e cominciare a sciogliere qualche piccolo nodo di questo Piano Sanitario, perché le imposizioni non sono mai positive. Si possono accettare alcune scelte, sebbene possano apparire strette a qualcuno, per non può sempre comandare solo qualcuno. Bisogna trovare un accordo.
Vedo qualche collega annuire, che ringrazio per aver prestato attenzione, sia pure minima, su un argomento che interessa anche il Piano Sanitario regionale.
A questi colleghi rinnovo una proposta: proviamo a ragionare, perché da tante piccole cose si potrebbe trovare una quadratura per uscire da questa impasse.
Diversamente, staremo qui a parlare per cinque minuti su ogni richiesta d'iscrizione e voi dovrete stare lì per votarle. Così facendo, forse, per la fine di dicembre potremmo arrivare al Piano regionale, sempre che...



(Brusìo in aula)



BONIPERTI Roberto

Prima o poi bisognerà trovare una maniera per risolvere la situazione a condizione che tutta una serie di problematiche trovino comunque l'accordo di tutti.
Ne approfitto per lanciare ancora un messaggio al Consiglio: c'è una Giunta che lavora e che produce, ma ricordatevi sempre che c'è un Consiglio che è sovrano. Non lasciamoci tirare da personalismi di Tizio, Caio o di Sempronio, da qualunque parte provengano.
Proviamo a lavorare con tranquillità e proviamo a trovare una quadra.
Vedo che il Verbano Cusio Ossola si sta risvegliando...



(Commenti in aula)



BONIPERTI Roberto

Sono stati tranquilli due minuti e, adesso, la rivalità con Novara li mette in condizione di saltare per aria. Vedo il collega Reschigna che è diventato rosso come il fazzoletto che ha nel taschino. Lo so che purtroppo, quando sentite parlare i novaresi diventate rossi, ma non è colpa nostra.
Rinnovo la possibilità agli amici della maggioranza di poter trovare una quadratura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna, in senso contrario ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Non voglio proseguire la querelle, ma evidenziare che, finalmente, tra le file dei Consiglieri di centrodestra comincia ad esprimersi una sana autocritica rispetto a quello che stanno facendo in questi giorni, come ha appena detto il Consigliere Boniperti.
Per queste ragioni, votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
La Consigliera Cotto ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Siccome la prossima settimana non ci sarà la convocazione della VI Commissione perché saremo tutti qui in Consiglio, le volevo chiedere di riferire, appena in possesso del parere legislativo, sulla delibera adottata dalla Giunta, senza chiedere il parere alla Commissione nonostante sia stata discussa sia in Commissione, sia in Consiglio ed anche se la legge diceva, chiaramente, all'articolo 3 "previo parere della Commissione".
Siccome stamattina, la Presidente Bresso si interrogava: "Quando mai noi prevarichiamo il Consiglio?". Se il parere dell'ufficio legislativo lo conferma, questa è già una grave forma di prevaricazione. Quindi Presidente, le chiederei, appena in possesso di questo parere, di comunicarlo al Consiglio perché questo è molto importante proprio per rasserenare e capire se ci sono atti di prevaricazione da parte della Giunta nei confronti del Consiglio.
La delibera parla da sola e se ci fosse stata la Commissione giovedì prossimo, chiaramente, non le avrei rivolto questo tipo di richiesta. Visto che la Commissione tarderà ad essere convocata, credo che sia molto importante capire se la delibera della Giunta è illegittima e quindi va annullata.
Siccome si parla di un contributo consistente all'Università di Torino e nessuno di noi vuole ritardarlo, è bene che l'argomento lo affrontiamo in Consiglio.



PRESIDENTE

Bene, penso che la richiesta meriti la massima attenzione. Il parere viene reso dagli uffici alla Commissione che l'ha richiesto. Sono sicuro che la Consigliera Pozzi sarà sollecita, appena il parere verrà formalizzato, a trasmetterlo tramite la Presidenza all'attenzione dell'Aula.
Procediamo con le richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 104 avente oggetto: "Finanziamento per gli edifici di culto".
Ha chiesto di intervenire a favore il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Approfitto della parola per fare una protesta. Oggi, la Presidente Bresso è assente, mi risulta che sia a Savigliano a inaugurare la Festa del Pane (una manifestazione, decisamente, importante e popolare di Savigliano). Ci tenevo anch'io a partecipare all'inaugurazione e suppongo ci tenessero anche altri Consiglieri cuneesi. Però, siamo qui obbligati perché convocati a svolgere i lavori del Consiglio.
Vorrei che si formasse un gentlemen agreement. Se noi siamo in Aula a lavorare, non vedo perché qualcun altro possa, invece, essere sul territorio a farsi propaganda elettorale a suo favore, in un certo senso.
Pertanto, se viene convocato il Consiglio, tutti sospendiamo l'attività sul territorio e veniamo in Aula oppure vale il discorso contrario che a tutti venga data la possibilità di partecipare alle manifestazioni, perlomeno quelle più importanti, sul territorio.
Mi rivolgo al Presidente - ormai è troppo tardi - però, se avessimo saputo che qualcuno andava e qualcun'altro no, avremmo chiesto la sospensione del Consiglio per poter dare la possibilità a tutti di partecipare. Cosa che in altri momenti è stata fatta. Questa è una protesta da aggiungere e su cui invito il Presidente e i Capigruppo, quando fissano i lavori, a fare in modo che ci sia un'equità per tutti.
Nell'ordine del giorno di cui chiediamo l'iscrizione si richiama l'attenzione sul patrimonio culturale molto importante del Piemonte che purtroppo, è stato dimenticato e, soprattutto, non valorizzato. Parlo degli edifici di culto, ma aggiungerei in senso lato, cioè non soltanto i veri e propri edifici di culto (per esempio, le chiese), ma tutto quello che è il patrimonio religioso disseminato sulla nostra terra (edicole, cappelle chioschi, chiesette ed altri edifici interessantissimi).
un patrimonio, sovente, degradato e abbandonato che rischia di andare perduto, mentre è una testimonianza del nostro passato.
Abbiamo visto che dove questo patrimonio viene recuperato, restaurato e valorizzato, diventa anche un'attrattiva turistica. Da una parte c'è il valore culturale dei recuperi - valore culturali perché, come dicevo testimoniano una parte importante della nostra storia e del nostro passato dall'altra c'è un potenziale valore economico di sfruttamento turistico.
Vale la pena investire doppiamente in cultura e in economia per il recupero del patrimonio che, invece, ripeto, si sta degradando, si sta perdendo, giace in stato di abbandono.
L'ordine del giorno è datato, ma faceva riferimento all'impossibilità di appositi stanziamenti per far fronte a prenotazioni e progetti già approvati in piani precedenti.
Ripeto, riteniamo che questo ordine del giorno vada discusso soprattutto riteniamo che nei prossimi bilanci vengano inseriti i fondi necessari per provvedere alla conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale e religioso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Consapevoli dell'enorme disagio che provochiamo tutti insieme, per scelta non nostra, al Consigliere Dutto, siamo obbligati a votare contro l'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Ferrero: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 109 avente oggetto: "Presidio ospedaliero Settimo Torinese".
La parola alla Consigliera Ferrero, che interviene a favore.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
In questi giorni spesso ci è stato chiesto di parlare di sanità.
Quest'ordine del giorno, anche se datato settembre 2005, come l'ordine del giorno di cui abbiamo parlato ad inizio seduta, è un altro esempio di problema aperto in tema di sanità. Tema che sarà oggetto di discussione e di approfondimento quando ci permetterete di discutere il Piano Socio Sanitario in modo sereno, pacato e costruttivo.
Nella scorsa legislatura, forse anche in quella precedente, le realtà locali, insieme alla Regione Piemonte, condivisero l'esigenza di un presidio ospedaliero nella città di Settimo Torinese. L'ospedale fu costruito, sono stati spesi, non vorrei dire una cifra imprecisa, ma circa 30 miliardi per costruire quella struttura. La struttura è stata costruita sulla base di un'esigenza di aumento di posti letto nell'ASL 7 per mancanza di riabilitazione di lungo degenza. L'ASL 7 non è fuori parametro, ma è in deficit di parametri post letto rispetto a queste esigenze.
La scorsa legislatura è terminata, ad inizio di questa, dopo che sono stati spesi quei soldi e dopo che sono stati presi degli accordi con la Regione in cui si sanciva la necessità di individuare 40 posti di lungo degenza e 120 posti di riabilitazione, l'Assessore Valpreda ha comunicato al territorio che invece quel progetto non interessava più alla Regione Piemonte.
Quindi si lascia quella struttura da 30 miliardi chiusa e inutilizzata si sono lasciate delle persone a fare selezione di personale per una realtà che non si sa bene quando aprirà. L'unica considerazione per questo ospedale - è il vostro Piano Socio Sanitario lo individua - che, se non ricordo male, è stata oggetto di discussione anche in Commissione, è che è stata individuata come una struttura che, nei prossimi tre anni, dovrebbe avere circa 60 posti letto messi a disposizione di lungo degenza riabilitazione e quant'altro.
Oltre alla beffa, anche un percorso per questa struttura ospedaliera di assoluta inefficienza e assoluta incapacità di poterla aprire. Se prima si dà autorizzazione a realizzare ospedali per 160 posti letto e poi si dice che si possono utilizzare solo 60, voi capite che se non è una presa in giro, poco ci manca.
Adesso questa è una struttura finita da un po' di anni, chiusa, ogni tanto la Regione e gli Assessori verificano lo stato della struttura, si lamentano. Anche le forze politiche locali della sinistra chiedono la necessità di affrontare questo problema e la Regione, assente e zitta sul problema, lascia che questa struttura vada nel degrado più assoluto.
Pare ci sia un progetto che preveda che la Regione individui le condizioni per poterla acquistare. Non si capisce bene in quali condizioni perché, nel momento in cui acquista, acquista una cosa non sua. Una cosa che nel contratto precedente era scritto che diventerà di proprietà della Regione fra cinquant'anni.
Ci sono una serie di condizioni e difficoltà che la Giunta ha creato su questa realtà ospedaliera che, ovviamente, dà come risultato che in questa struttura non si sono spese delle risorse e non si fa assolutamente nulla.
Questi sono gli esempi di malasanità e di non condivisione dei contenuti di un Piano Socio Sanitario come quello che ci volete far discutere e approvare. Questa è una delle motivazioni per le quali noi riteniamo un nostro dovere fare di tutto perché il Piano sanitario non rovini la situazione sanitaria di questa regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Bossuto ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Solo un appunto di condivisione di quest'ultimo intervento. Anche noi riteniamo che l'esempio di Settimo sia un esempio di malasanità, ma sia anche un esempio di assenza di Piano Sanitario.
Nell'epoca in cui il Piano Sanitario non si riuscì a fare perché le conferenze sanitaria gli votavano contro ripetutamente, in quel clima di mancata programmazione, nacque un ospedale di cui la Regione oggettivamente, ha difficoltà a farne qualcosa visto che nacque in assenza totale di qualsiasi programmazione futura. Anche il nome nacque su una convenzione con una ditta francese, quindi l'esempio è eclatante.
Sarebbe bello discutere di questo ordine del giorno, sarebbe bello discutere il Piano e arrivare finalmente ad una discussione seria sulla sanità, purtroppo, non possiamo farlo, quindi ci limitiamo a dire che siamo contrari a questa inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Boniperti: si chiede l'iscrizione della mozione n. 112 avente oggetto: "Nuovi numeri telefonici al posto del 12 (892.892.892.424)" Costi alle stelle, dal 2000 si paga 12 volte di più. La Regione informi i consumatori".
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene a favore.



BONIPERTI Roberto

Signor Presidente, questa mozione che, come Gruppo di Alleanza Nazionale, abbiamo presentato vuole dare un segnale chiaro a tutti i consumatori, ma, prima di tutto, all'Ente Regione, che potrebbe stare vicino ai propri cittadini, muovendosi e adoperandosi per far sì che questo taglieggiamento, camuffato da nuovi servizi, non gravi ulteriormente sulle tasche dei cittadini.
In questo periodo, da tutti provengono lamentele perché sono in molti purtroppo, che non riescono ad arrivare a fine mese - alla terza settimana finiscono i soldi dello stipendio - e, a volte, ci si deve privare di acquisti necessari per far sì che la propria famiglia conduca una vita decorosa.
Qui ci troviamo davanti ad una furberia, anche se mitigata dalla pubblicità, con la quale si invoglia l'utilizzo di questo servizio, che è sempre stato un servizio pubblico, con un costo politico. Addirittura, nel passato, il 12 era un numero gratuito; poi, è diventato a pagamento introducendo uno scatto; adesso, lo si è camuffato nell'892.892 e nell'892.424.
Non so se qualche collega ha avuto il tempo e la voglia di leggere questo ordine del giorno, in particolare la tabella che segue questo documento. Chi l'ha fatto o chi, peraltro, ha letto Altroconsumo del settembre 2005 si può rendere conto della gabella che i cittadini pagano nel momento in cui accedono a quello che è sempre stato un servizio pubblico, un servizio di aiuto per i cittadini.
Pensate che il servizio automatico 12 costava 0,61 euro, ma parlando con l'operatore il costo arriva a 2,08 euro; il servizio 412, addirittura arriva a 3,04 euro - sei delle vecchie mila lire, ve lo cito solo per fare un raffronto. Il servizio 12.54 è uno di quelli più pubblicizzati, che, in teoria, ha sostituito in pieno il 12, in quanto per avere lo stesso servizio è sufficiente aggiungere due numerini in più, ma la gente dovrebbe anche sapere che per questo servizio paga ben 3,04 euro, per non parlare poi dell'892.424, perché per quello il costo arriva a 2,63 euro - un servizio che sostituisce il vecchio 12 - o addirittura a 3,21 euro per l'892.892, che è l'altro servizio tanto pubblicizzato.
Tutti questi nuovi servizi che appaiono gratuiti o quasi, rispetto al costo originario del 12, hanno incrementi fino al 54% per l'892.892.
Noi vorremmo che i colleghi ci aiutassero e, in relazione a quello che secondo noi è un taglieggiamento attuato da Telecom, chiediamo un impegno da parte dell'Assessore - ora è assente, ma almeno i colleghi, al limite potrebbero firmare questa mozione - per far sì che si intervenga presso il Ministero delle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 55, comma 3, del Codice delle comunicazioni elettroniche, per riapplicare in via cautelare e d'urgenza gli obblighi di fornitura del servizio universale al servizio della consultazione dell'elenco abbonati. Tale richiesta ci appare semplice, necessaria e utile per i cittadini piemontesi.
Spero che i pochi colleghi rimasti ad ascoltare ci pensino e, magari si rendano disponibili ad aiutare un po' anche i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Prima di passare alla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g.
rubricata n. 15, devo svolgere una comunicazione di servizio: domenica 30 settembre avrà luogo la Giornata del volontariato, ma essendo una giornata di blocco del traffico, i Consiglieri che intendono partecipare al convegno che si terrà a Palazzo Lascaris - tra l'altro, al mattino vi è il "Consiglio regionale aperto" - sono pregati di esibire il pass viola quello ordinario per l'entrata, insieme alla lettera di invito.
Chi avesse smarrito quest'ultima può rivolgersi alla Presidenza da questo momento in avanti o, comunque, agli Uffici per averne copia.
La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Se non sbaglio, la prossima richiesta d'iscrizione all'o.d.g. è la n.
15. Allora, data la natura, come lei facilmente capirà, molto delicata dell'argomento, che coinvolge sia i Consiglieri che i Presidenti in Aula e soprattutto, personaggi molto importanti per il nascente prossimo Partito Democratico, avrei bisogno (tanto se devo intervenire, intervengo contro anche perché ci sono ragioni di principio che esulano dai momentanei ruoli ma so che la Consigliera Cotto, nel caso specifico, interverrebbe a favore), se lei già non provvede a convocare una Conferenza dei Capigruppo di una lunga, non so quanto, riunione dei Consiglieri di minoranza, aperta anche a quelli di maggioranza.
Capite che su Biella il tema è talmente delicato che non so come faremo a essere liberi nel dibattito.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Ho la sensazione, Vicepresidente Pichetto, che qualcuno non ami il suo ruolo istituzionale. Fanno di tutto per strapparla da questo scranno.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 113 avente oggetto: "Biella distretto-pilota del tessile".
La parola al Vicepresidente Pichetto, che interviene a favore in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

L'esordio sull'ordine dei lavori del Consigliere Burzi, avvenuto peraltro, dopo lo scambio che c'è stato in precedenza tra i rappresentati della Provincia di Novara e quelli della Provincia di Verbania, mi ha portato a guardare immediatamente i Consiglieri Bizjak e Comella, anche se il Consigliere Comella è misto, perché risiede in terra straniera rispetto al collegio di elezione, ma non è il caso di aprire anche lì una guerra di confini e quindi, una nuova riforma istituzionale a base provinciale.
In realtà, il tema era più specifico, perché quest'ordine del giorno lo presentai io, a suo tempo, e riguardava l'articolo 53 della finanziaria del 2006, che prevedeva l'applicazione, in via sperimentale, di una nuova normativa a favore di quei distretti produttivi che hanno caratterizzato lo sviluppo nazionale e hanno anche sostenuto l'economia nazionale nei momenti più difficili di trasformazione della grande industria.
L'articolo 53 disponeva la possibilità di agevolazioni, benefici fiscali, contabili e amministrativi, cioè la possibilità di sperimentare organizzazioni a livello istituzionale pubblico, ma anche a livello di consorzio associativo-privatistico, con le apposite convenzioni con le amministrazioni dello Stato, al fine, da un lato, di agevolare la trasformazione produttiva di questi distretti, dall'altro di tentare di agevolare l'obiettivo di rafforzare questi distretti.
I distretti sono stati una grande risorsa. Significa tante piccole e medie imprese che si fanno concorrenza l'una con l'altra, che sono in competizione, sullo stesso territorio, con lo stesso modello e lo stesso processo di produzione, indotte automaticamente a tentare di innovare continuamente nel confronto l'una con l'altra, in un confronto tra vicini di casa, necessario in un mercato globalizzato, dove la forza delle impresa è uno degli elementi determinanti anche per vincere la competizione internazionale o, comunque, per riuscire a conquistare i mercati internazionali.
Tuttavia, è necessario fare massa critica.
Quest'articolo 53 della finanziaria 2006 aveva proprio questa natura.
La natura di agevolare un sistema di raggruppamenti che permettessero di fare massa critica nei confronti dell'approccio verso l'internazionalizzazione del nostro sistema produttivo. Valutato che uno dei distretti industriali più importanti, almeno per il sistema industriale produttivo tessile italiano e, naturalmente, piemontese, è quello di Biella, con quest'ordine del giorno si chiedeva di candidare quella realtà che stava vivendo e sta vivendo un momento di difficilissimo travaglio sotto l'aspetto produttivo, ad essere distretto sperimentale.
Purtroppo, la norma a livello nazionale è stata in parte disattesa e dimenticata. In Italia abbiamo tante leggi, poi passa il Governo e, man mano, si dimenticano le leggi. Forse sarebbe più che mai di attualità intervenire.
Vorrei ricordare che quella Provincia, che aveva il più basso tasso di occupazione del Piemonte nel 2002, è risultata, nel primo semestre del 2007, la seconda Provincia d'Italia per decremento di numero di posti di lavoro. Non è ancora ai tassi di disoccupazione di altre realtà italiane ma l'indicatore di crisi è il decremento del numero dei posti di lavoro ricordando che, a partire da gennaio 2008, secondo le intenzioni manifestate della Commissione Europea, ci sarà la liberalizzazione a livello mondiale dei commerci, quindi con la possibilità, per realtà come la Cina, di fare dumping in ambito mondiale ed europeo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese della richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 116 avente oggetto: "Riduzione IVA sul vino".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire a favore il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Quest'ordine del giorno è esattamente di un anno fa. Era stato presentato, poi non è stato discusso subito, con il risultato che sarebbe stato troppo tardi farlo nei mesi successivi.
Adesso, invece, diventa nuovamente quanto mai attuale, non tanto perch è il periodo della vendemmia, bensì perché è periodo della Finanziaria statale. Questo, infatti, è un ordine del giorno su una questione non di competenza della Regione, su cui la Regione non può legiferare e non pu deliberare, ma è una questione di competenza dello Stato, dove la Regione però può intervenire, chiedendo e insistendo affinché nella Finanziaria venga recepita quella modifica all'IVA che qui viene richiesta.
Noi sappiamo che sui generi alimentari l'aliquota Iva applicata in Italia è del 10% ed è un'aliquota ridotta del 50% rispetto a quella applicata sulla quasi totalità dei beni venduti in Italia, che è del 20%.
Abbiamo l'aliquota del 10% su praticamente tutti i prodotti alimentari ma sul vino, che è un prodotto alimentare come tanti altri, l'aliquota è invece del 20%. Per cui il vino subisce una disparità di trattamento, viene equiparato ad un bene non alimentare, magari ad un bene superfluo e, come tale, chi lo consuma deve pagare l'aliquota ordinaria dell'Iva che è del 20%.
Pertanto con questo ordine del giorno, chiediamo che la Regione intervenga sul Governo di Roma e sul Parlamento affinché nella finanziaria venga resa giustizia a questo prodotto alimentare e venga applicata l'aliquota IVA del 10% anche sul vino e non solo sugli altri prodotti alimentari.
Aggiungo una cosa: il settore vitivinicolo sta attraversando un periodo di crisi o per lo meno un periodo di regresso dei consumi.
vero che da una parte c'è una certa sovrapproduzione, ma soprattutto nell'altra parte c'è una riduzione dei consumi interni. Per fortuna, poi l'esportazione fino agli anni scorsi ha salvato questa disparità. Ora purtroppo anche l'esportazione sta subendo la concorrenza di paesi esteri che riescono a produrre a costi decisamente inferiori a quelli italiani per cui anche il fenomeno dell'esportazione dei nostri vini è in crisi, è in regresso e ha bisogno comunque di essere aiutato. Ma torniamo al mercato interno, che è quello che ci interessa, in quanto l'IVA viene ovviamente applicata sul vino consumato in Italia e non su quello esportato. Quindi proprio per rilanciare questo prodotto, sarebbe quanto opportuna l'applicazione del 10% dell'IVA tipica dei generi alimentari, proprio per ricordare che il vino è alla base alimentare anche nelle nostre tradizioni.
Anzi, in base agli studi medici recenti sappiamo che il vino è un prodotto alimentare che aiuta a mantenerci in salute, in quanto contiene antiossidanti estremamente utili per il nostro fisico e benefici ovviamente purché non se ne faccia un abuso, anziché un uso.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Non essendoci richieste d'intervento in senso contrario, indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione della mozione n. 131 avente oggetto: "Sostegno alle aziende avicole piemontesi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Boniperti, che interviene a favore.
Ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Il testo dell'ordine della mozione n. 116, "Sostegno alle aziende avicole piemontesi", va a denotare l'intervento che il gruppo di Alleanza Nazionale vuole portare in favore dell'agricoltura piemontese, in questo caso gli allevamenti avicoli, che sono parecchio presenti specialmente nella parte sud della nostra Regione, nell'alessandrino e nel cuneese, in qualche caso anche nel novarese e nel vercellese.
Il testo parla chiaro; dice: "Premesso che nel continente asiatico prima e in quello europeo poi, l'influenza aviaria..." - che tutti conosciamo, perché tutti abbiamo visto le trasmissioni televisive e i telegiornali che aprivano con l'aviaria, con la gente che moriva e con le distruzioni di tonnellate di pollame - "ha causato nonostante non siano stati riscontrati ancora casi di contagio nella nostra Regione, un timore diffuso nel consumo della carne avicola.
Considerato che tale timore ha portato ad un crollo delle vendite delle carni avicole con percentuali superiori al 50% ed un parallelo crollo del prezzo da 1 fino a 0,35 euro al chilogrammo." - quindi neanche il costo del mangime che mangiano questi animali.
"Rilevato che la filiera dell'agricoltura piemontese occupa migliaia di persone operanti in imprese produttrici di mangimi prima, di macellazione e di produzione poi, e infine di vendita di carne di pollo" - ma comunque la carne avicola in generale, perché non è solo il pollo che ha avuto questo crollo.
"Sottolineato che già precedentemente l'istituzione era intervenuta a sostegno delle filiere in grave crisi come nel caso della BSE, impegnano il Presidente della Giunta e l'Assessore competente affinché la Regione Piemonte intervenga con sollecitudine a predisporre misure di indennizzo economico nei confronti delle imprese avicole, al fine di non mettere in ginocchio un intero settore fondamentale per la nostra Regione".
Mi dispiace che oggi non sia qui a sentire anche l'Assessore all'agricoltura, che arriva da terre in cui questo settore ha avuto e sta avendo delle grosse ripercussioni.
Aggiungerei oltre a questo la proposta di far sì che la Regione Piemonte, proprio collegandomi alla materia sanitaria, vada invece a perorare il consumo di carne bianca e di carne avicola, perché tutti sanno che la carne bianca è quella più salutare e che produce meno danni.
I Verdi mi fanno cenno di no. Non è vero, la carne va mangiata e la carne bianca è la migliore, non fa sangue ma è la più leggera.
Collega Moriconi, probabilmente lei non mangia la carne, visto che mi sorride in maniera così accattivante.
Perché questo? Innanzitutto perché potremmo migliorare la salute dei piemontesi consumando carne bianca e non le porcherie che purtroppo, sempre più spesso, si mangiano; in secondo luogo, andremmo a tutelare uno dei settori agricoli più importanti della Regione, e non solo. Come sapete, la produzione di carni avicola si riscontra prettamente nel Norditalia, sia in Piemonte, sia in Veneto.
Non dimentichiamo che in questo settore operano migliaia di persone che, diversamente, non avrebbero altre possibilità di lavoro (non è un'industria in cui si può girare). Parliamo, per la maggior parte, di piccole aziende che lavorano e che hanno comunque la stessa dignità dell'industria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi, che interviene contro tale richiesta.



MORICONI Enrico

Rapidamente, solo per ricordare al collega Boniperti che può trovare la confutazione di alcune sue affermazioni nel mio sito. In secondo luogo, per rammentare che il Piemonte, tra i produttori di carne avicola, è al quarto posto, molto distaccato da altre Regioni; ciononostante, sicuramente riveste un ruolo significativo.
Il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 260 avente oggetto: "Ospedale Oftalmico".
La parola al Consigliere Burzi, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il collega Boniperti, per avermi ceduto la possibilità di intervenire su questo tema, per più ragioni. Intanto perch è un tema torinese e qui ci sono tutte le lobby possibili, tranne che la lobby dei torinesi, e gli effetti si vedono (da parte nostra, la loro... ci dà, che ci dà, che ci dà...).
Perché l'Ospedale Oftalmico è importante? Perché finalmente entriamo nel merito del Piano Socio Sanitario regionale, perché per i non ricordanti, poco leggenti, poco capenti e non vedenti, intorno al dicembre 2005 su internet (non sul sito del Presidente Moriconi, che allora forse era già Presidente, ma era ad un altro Gruppo. Poi c'è stata una manovra che tendeva all'efficienza e al contenimento della spesa pubblica, ma di questo parleremo quando tratteremo della spesa pubblica, perché non vorrei farvi perdere del tempo) uscì la bozza del Piano Socio Sanitario regionale quello che io definii - perché il testo era ancora a verbale - un "coraggioso omogeneo piano comunista", che era una definizione scritta e si riconosceva...



(Commenti del Consigliere Robotti)



BURZI Angelo

Di questo ne parleremo stasera.



PRESIDENTE

Per cortesia, non dialoghiamo!



BURZI Angelo

Come ho detto, il mio problema è sempre decidere fra castori, lontre termiti... Poi ci sono le termiti che sanno di fare le termiti e quelle che non lo sanno. Comunque con le termiti c'è un confronto aperto stasera dalle ore 20.30 in poi. Noi non abbiamo fretta.
Come dicevo, nell'ambito di questa bozza che viaggiò in internet, uno dei punti che attrasse subito la mia attenzione fu la definizione della chiusura dell'Ospedale Oftalmico. Ne scaturì un dibattito e ahimè - mi spiace dirlo, ancorché sia cronaca recente - le prime divisioni all'interno dell'allora neonata Unione.
Se non ricordo male, il Vicepresidente Placido, per esempio, e il Consigliere Laus, per esempio, allora avevano, sul tema specifico dell'Ospedale Oftalmico, delle opinioni del tutto diverse, tutte legittime e ci mancherebbe! Figuratevi che allora non si parlava ancora di fare il Partito Democratico! Quindi erano rose e fiori, insomma era una pura discussione tecnica sul tema, anche perché il Consigliere Laus, non già allora disattento alle esigenze del territorio, aveva capito che lì si stavano raccogliendo le firme contro la chiusura a dei ritmi vertiginosi.
Informo i non sapenti che la raccolta firme, ormai ferma da mo', ha raggiunto intorno le 30.000 firme. La gentile Eleonora Artesio, nonch neoassessore, credo che ne sia informata, ma qualora non lo fosse, la aggiornerò, perché so che sta studiando e non credo che possa leggere tutto ciò che è stato prodotto - si fa per dire! - negli ultimi due anni e mezzo.
Cosa facciamo di questo Ospedale Oftalmico? Lo chiudiamo? È stato detto: "Sì, ma non subito", "Forse, però...", "Dipende". Queste sono state le risposte scaturite nel corso delle fasi successive alle riunioni anche infuocate che si sono tenute (perché quelli che nell'Ospedale Oftalmico ci lavoravano e ci lavorano non hanno preso benissimo l'idea della chiusura dell'ospedale; neanche i pazienti, ma di questo ne parleremo poi).
"Non chiudiamo l'Oftalmico, però qualcosa dobbiamo chiudere". E allora l'Assessore Bairati, in un momento di concordia istituzionale, ha detto: "Va bene, lasciamo perdere l'Oftalmico, ma buttiamo giù in cambio - come se stessimo giocando a monopoli - il Sant'Anna, il Regina Margherita e le Molinette, così andiamo a pari. Non chiudo l'Oftalmico ma butto gi questo". Questo è stato detto in un momento di rara concordia istituzionale, su cui l'Assessore Bairati sta facendo anche dei corsi ("corsi" nel senso che fa da formatore attivo, non è un utente), e so che stanno intervenendo anche parecchi Assessori di altre Regioni del centrodestra. Si sta cercando di imparare come perdere lezioni, e su questo l'Assessore Bairati è già più avanti, quindi sta cercando di dare dei consigli.
Nell'attesa di buttare giù quali ospedali e quando...



PRESIDENTE

Le segnalo solo che sono terminati i cinque minuti a sua disposizione.



BURZI Angelo

Però se qui non si consente di condurre democraticamente un dibattito caro Presidente, si rischia di rallentare l'approvazione del Piano!



PRESIDENTE

Era solo una segnalazione.



BURZI Angelo

Non vorrei che questo ci venisse...
Io stavo parlando rigidamente di sanità. Ma se non volete parlare di sanità e volete riportarci ad un peggior dibattito tra comunisti e fascisti, ce lo dite e noi prendiamo atto che non possiamo più governare c'è qualcuno che ci rema contro...
Non so, devo chiamare Grillo per farmi difendere? Fate qualcosa!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement, che interviene contro tale richiesta; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Consigliere Burzi, non capisco perché dobbiamo parlare di una questione direttamente collegata alla sanità e dobbiamo accontentarci di un succedaneo? Discutiamo del Piano Sanitario del quale l'oftalmico è una parte, abbandoniamo queste manfrine e giochiamo il derby vero non il derby primavera, per capirci. Insomma, entriamo nel merito delle questioni.
Credo che sia inopportuno accogliere questa proposta proprio perch l'argomento vero è il Piano Sanitario e non pezzettini raccolti qua e là.
Sicuramente, anche l'opposizione ha sul Piano Sanitario le sue idee e le sue proposte. Quindi, credo varrebbe la pena abbandonare le schermagli di questi giorni e confrontarci sulle questioni vere.
Per questo siamo contro l'iscrizione dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Solo per fare una comunicazione interna. Qualche tempo fa, ho fatto una distinzione tra lontre, castori e termiti. Siccome so che il Capogruppo Muliere è, sicuramente, non da ora, appartenente alla generazione dei castori e delle lontre e so che sta lavorando, per quanto ci riguarda, come opposizione, lui è autorizzato anche ad essere assente dall'Aula perché sta lavorando e a chiedere ad uno dei suoi colleghi, cosa che non ha mai fatto infatti lo vedo correre su e giù.
Per quanto ci riguarda, lo può anche evitare perché, perché noi sappiano che è qui e può evitare benissimo di correre su e giù. Lei sta lavorando nell'interesse di tutti. Quindi, sono altri quelli che non si devono muovere. Lei, secondo noi, se lavora è utile a tutti noi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Frati e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 266 avente oggetto: "Vignette Islam".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno, in questo momento, potrebbe apparire datato, ma in realtà, se vediamo cosa sta succedendo nel mondo, è più attuale che mai.
Cosa si stava verificando nel febbraio 2006? Nel febbraio 2006, a seguito di alcune vignette che erano state pubblicate su un quotidiano danese (vignette che riguardavano Maometto), vi era stata da parte degli integralisti islamici una levata di scudi degenerata in azioni molto pesanti (erano state incendiate delle ambasciate, incendiati degli uffici di società occidentali presenti nei territori arabi, vi erano stati dei feriti e dei disordini anche gravi). Ripeto, il tutto per delle semplici vignette pubblicate su un quotidiano.
Ora, sappiamo che il mondo occidentale ammette in tutte le costituzioni dei suoi Paesi la libertà di stampa. Sappiamo che la pubblicazione di vignette continua sui giornali dell'Europa e, in generale, di tutto il mondo occidentale. Sappiamo che queste vignette prendono di mira sovente capi di governo, politici di alto livello, ma addirittura ce ne sono state alcune che prendevano di mira anche il Papa, ma non per questo ci sono mai state proteste o levate di scudi, così come è successo invece, in questo caso, da parte del mondo arabo, perlomeno da parte del mondo integralista dell'Islam.
Riteniamo queste reazioni molto gravi e pericolose in quanto, a nostro avviso, ledono profondamente il nostro concetto di libertà, di democrazia in genere e, in particolare, il concetto di libertà di stampa e di libertà di espressione. Pertanto, con questo ordine del giorno volevamo richiedere una discussione in Consiglio regionale per arrivare a una ferma condanna di questi che noi definiamo crimini contro la libertà e contro la democrazia.
L'ordine del giorno faceva altresì presente quali sono i pericoli penso che, ormai, ben conosciamo i livelli a cui siamo arrivati - del fanatismo religioso collegato al mondo islamico. Un ordine del giorno che in questo momento potrebbe, forse, sembrare assopito, ma così non è se pensiamo alle recenti riapparizioni anche televisive degli estremisti e al loro continuo incitamento a quella che loro chiamano guerra santa contro l'occidente.
Certo, in questi giorni, accanto a questo stanno accadendo altri fatti.
Se pensiamo a ciò che sta accadendo in Birmania si rovescia il problema nel senso che delle manifestazioni che chiedono libertà e democrazie vengono, in questo caso, da un regime sanguinario, soffocate nel sangue.
Dunque, riteniamo più che mai utile andare a discutere di queste cose e non limitarci a quello che succede attorno a noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi, in senso contrario; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
L'argomento è molto importante, ma non riteniamo di iscriverlo all'o.d.g. di questa seduta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Burzi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Un secondo fa sul video apparivano i cerchietti colorati dei nostri voti. Dove è seduto il Presidente c'era un cerchietto azzurro, un po' perché è di Forza Italia - si fa per dire - un po' perché, come facente funzione, in un'interpretazione che è assolutamente consentita, ci mancherebbe, garantiva la presenza non esprimendo il voto, come è tradizione di chi si siede su quella poltrona.
Al posto del Vicepresidente Placido - che starà facendo il suo disonesto lavoro politico, che sia ben chiaro, da qualche parte - c'era un cerchietto rosso. Quel voto rosso, presumo, ma chiedo conferma, è del Presidente Gariglio. Quindi o è improvvisamente apparso il Vicepresidente Placido, o ha votato un funzionario, oppure il Presidente Gariglio. Vorrei sapere quali delle tre.
Se ha votato un funzionario, che escludo, non ho parole. Se è apparso il Vicepresidente Placido, c'è qualcosa che non va. Se il Presidente Gariglio, che attualmente è il nostro Presidente, ha votato contro, lascio a voi ogni considerazione.
Non faccio più questioni perché, francamente, non ho parole, anzi, le avrei ma se le dico cosa dico stasera al Consigliere Chieppa nel dibattito delle 20.30? Non posso sprecare tutti gli insulti prima. Voglio sapere siccome al posto del Vicepresidente Placido c'era un cerchietto rosso del tutto ininfluente, chi ha schiacciato sul pulsante sul rosso della Vicepresidenza.
Non ho fretta, attendo con tranquilla pazienza che qualcuno mi dica quel voto contrario di chi è.



PRESIDENTE

Posso affermare fin d'ora e senza smentite di aver visto il Presidente Gariglio. Tuttavia, penso anche di poter affermare che era il ventottesimo voto, perché ha aspettato la fine a votare.
In merito al fatto che il Presidente abbia votato, a favore o contro naturalmente sono valutazioni che ineriscono la politica pertanto sarà il diretto interessato, nel momento in cui vorrà svolgere le proprie valutazioni, a farle.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Boniperti: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 267 avente oggetto: "Apertura della caserma dei vigili del fuoco a Valenza (AL)".
Ha chiesto di intervenire a favore il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Vorrei iniziare facendo un appello al Presidente Gariglio: la teniamo d'occhio questa volta se vota, non è un termine offensivo! È una minaccia? Se passa una bella ragazza e la si tiene d'occhio, è una minaccia?



PRESIDENTE

Consigliere Boniperti, vada avanti ed evitiamo il dialogo. Lei prima è arrivato al modo di aprire una guerra sulle due Province. Si attenga all'argomento, non apriamo ulteriori fronti, altrimenti non riusciamo a gestirli con gli spostamenti delle truppe.



BONIPERTI Roberto

Vorrei ricordarle che anticamente la provincia di Novara comprendeva anche Biella, con Vercelli e il Verbano Cusio Ossola.



PRESIDENTE

Non stimoli alleanze che potrebbero consolidarsi e diventare importanti.



BONIPERTI Roberto

Torniamo al nostro ordine del giorno presentato il 16 febbraio, con oggetto "Apertura di una caserma dei Vigili del fuoco a Valenza".
Da sempre sappiamo che i Vigili del fuoco rappresentano un servizio fondamentale per la nostra comunità, considerati gli importanti impegni operativi. Sono intervenuti nelle aree di Alessandria e, comunque, ovunque quando vi erano delle alluvioni; sono intervenuti per gli incendi, sono intervenuti per tutte le calamità. Di fatto, sono diventati un simbolo in tutto il mondo.
Purtroppo, i fatti dell'11 settembre di qualche anno fa, fecero conoscere al mondo l'importanza dei Vigili del fuoco.
La richiesta dell'apertura di una caserma a Valenza trova una giusta motivazione all'interno di un piano complessivo di valorizzazione, grazie ai vari servizi che i Vigili del fuoco offrono, del tessuto economico commerciale e turistico di tutta la Provincia di Alessandria. La città stessa di Valenza, storicamente conosciuta a livello nazionale ed internazionale nell'ambito del settore orafo-gioielliero con numerose aziende, trarrebbe un indubbio vantaggio dal potenziamento degli stessi servizi.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare la vicinanza della città con un'importante arteria autostradale. Vorrei ricordare che i Vigili del fuoco intervengono anche e sempre in casi di grossi incidenti stradali e, nella maggior parte dei casi, l'intervento dei Vigili del fuoco ha permesso di estrarre persone che rimanevano incastrate tra i rottami di auto o autocarri incidentati. Un intervento dei Vigili del fuoco permetteva di estrarre queste persone e prestare loro la cura e le attenzioni che necessitavano, nel minor tempo possibile.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale ritiene, quindi, che anche la Regione Piemonte debba farsi carico di una simile richiesta proprio per rendere più agevoli le procedure a accelerare i tempi dell'istituzione della caserma.
Da qui il dovere, da parte delle istituzioni, di tutelare, in particolare modo, i servizi essenziali per i cittadini come quelli offerti dai Vigili del fuoco che spesso, nelle comunità locali, si dimostrano quale primo mezzo di protezione civile a disposizione della gente.
Proprio ad Alessandria durante l'alluvione i Vigili del fuoco ebbero una parte importante. I Vigili del fuoco parteciparono a tutte le operazioni di soccorso, con proprie squadre di intervento e accorsero in caso di incendi, scoppi, danni provocati dall'acqua, crolli, dissesti incidenti stradai e soccorso di persone.
Impegniamo, quindi, a sostenere presso tutte le autorità competenti la necessità che la caserma di Valenza venga collocata provvedendo, nel contempo, a destinare un maggior numero di effettivi e di mezzi anche su tutto il resto della Regione Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Signor Presidente, il nostro voto è contrario.
Altresì, esprimiamo l'auspicio che il collega Boniperti non voglia allargare troppo il fronte del conflitto, ormai, a questo punto, avviato su due realtà, perché mancano ancora Vercelli e tante altre, ma non vorremmo che lui fosse troppo impegnato e, dopo, non avesse più energie per reggere questo dibattito.



PRESIDENTE

Consigliere Travaglini, peraltro, ero preoccupato anch'io, visto che è intervenuto su Valenza, sita in Provincia di Alessandria.
Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Prendo atto che la scorsa votazione è stata eccellente perché siamo in 29, come lei può vedere. Quindi, il numero legale è 27, si potrebbe dire che "ce n'è da manca". Però, se guardasse di qua vedrebbe che c'erano due verdi e il suo azzurro, ove lei non abbia già definitivamente cambiato casacca.



PRESIDENTE

Mi sta trattenendo l'euro!



BURZI Angelo

Non lo so, però ce lo dice. Tutt'ora ci sembrerebbe di poterla ascrivere all'opposizione. Da questo si può evincere, sottraendo 3 al 29 con calma, meno uno: 28; meno due: 27 - che alla votazione precedente formalmente ineccepibile, codesta maggioranza non avesse i numeri.
A noi, dal punto di vista formale, non ci importa, ma credo che vi dovrebbe interessare dal punto di vista estetico, anche se mi pare di capire che qui si faccia a gara nel collezionare ogni serie di figurine fino al completamento della collezione, tutto l'album delle brutte figurine la Panini ha fatto collezioni rare.
Non capisco per quale motivo dobbiamo partecipare a questo rito, per dare inutilmente ragione a chi sostiene - e non siamo noi - l'inutilità di quest'Aula.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 290 avente oggetto: "Solidarietà ad Abdul Rahman, afgano che rischia la pena capitale perché si è convertito al cristianesimo".
La parola al Consigliere Dutto, che interviene in senso favorevole.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, inizio dalla fine, nel senso che l'epilogo di questo gravissimo problema è stato positivo, in quanto la condanna del signor Abdul Rahman non è stata eseguita - non so se sia stato condannato o meno e ha potuto abbandonare l'Afghanistan - credo sia ospite del nostro Paese che gli ha concesso l'asilo politico.
Questo caso ha avuto una soluzione positiva, se così si può dire perché, comunque, questo cittadino afgano ha dovuto abbandonare il suo Paese, dove la libertà religiosa, evidentemente, non esiste. Infatti, il signor Abdul Rahman, afgano, ha abbandonato la fede islamica, convertendosi al cristianesimo, in un Paese ove, purtroppo, regna ancora l'islam integralista, nonostante tutto quello verificatosi, rischiando così la condanna a morte, come previsto dalle leggi ivi in vigore.
Capite che in un mondo dove, ormai, la libertà religiosa è giustamente ritenuta un diritto sacrosanto e inviolabile un episodio di tale portata non poteva che essere duramente condannato, anzi, ancora oggi occorrerebbe, a livello di politica estera, mettere in atto tutte le pressioni possibili su quegli Stati che non riconoscono la libertà di religione, in modo che venga riconosciuto questo diritto, ormai unanimemente e universalmente condiviso, ormai, ritenuto sacrosanto e inviolabile da tutti i Paesi civili.
Purtroppo, non è così in certi paesi islamici. Questo caso era riferito all'Afghanistan, ma vi sono altri Paesi, ad esempio l'Iran, che sono retti da una forma di potere che confonde la religione con lo Stato e dove molti dei diritti, qui ritenuti sacrosanti e inviolabili, invece, non vengono riconosciuti, venendo calpestati e perseguitati, oltretutto, comminando pene gravissime, anche corporali, fino ad arrivare, come in questo caso alla pena più grave, cioè alla condanna a morte.
Anche noi della Lega, insieme alla maggioranza delle forze politiche combattiamo per l'abolizione della condanna a morte in relazione a reati veri e gravi che avvengono in tutto il mondo - recentemente è stato firmato da me e dai colleghi un altro ordine del giorno per richiedere la sospensione della pena di morte in tutto il mondo e per qualsiasi reato figuriamoci vedere che, invece, in certi Stati è ancora praticata la pena di morte come mezzo per perseguitare chi pratica una religione diversa da quella ufficialmente riconosciuta dallo Stato, così come verificatosi in questo caso.
Pertanto, ritengo che rispetto a questi fenomeni gravissimi che ancora avvengono nel mondo dovrebbe esserci un'unanimità in questo Consiglio come in assemblee anche più quotate, in modo da fare pressioni su questi Stati affinché almeno i diritti fondamentali di libertà vengano riconosciuti a tutti i cittadini in tutto il mondo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi, che interviene in senso contrario.



POZZI Paola

Siamo contrari a quest'iscrizione all'o.d.g., pur essendo consapevoli che tratta questioni di grande importanza, quali i diritti di libertà religiosa e i diritti civili, diritti irrinunciabili per ciascuno di noi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 22 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Cotto: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 292 avente oggetto: "Solidarietà a Don Sandro, parroco della Gran Madre di Torino".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Chiedo due secondi per esprimere la solidarietà. Il resto del tempo lo trascorro in silenzio, augurandomi veramente che ci sia una riflessione profonda.



(La Consigliera Cotto utilizza il tempo rimasto a disposizione per il suo intervento rimanendo in silenzio)



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto



BOSSUTO Iuri

Devo dire che gli interventi di Mariangela Cotto sono quelli che più apprezzo in questo contesto. Non è una cosa negativa che sto dicendo perché questi cinque minuti di silenzio (che sono belli) permettono di ritrovarci, di meditare un po'. C'è una bella pace, non c'è nessun brusìo quindi, è un bel momento. Tra l'altro, proprio due giorni fa dicevano in TV che, durante un convegno medico piuttosto importante, hanno stabilito che la riflessione e la meditazione allungano la vita, quindi, migliorano la qualità della vita.
Ringrazio la collega per quest'opportunità che ci offre, anche perché è l'argomento della giornata, che è quello della prevenzione. In questo caso tramite questi sistemi e questi accorgimenti significa allungare la vita vuol dire non andare in ospedale e prevenire le malattie. Mi spiace che non mettiamo in pratica uno dei suggerimenti che contiene il Piano Sanitario.
Mi piacerebbe presto poterne discutere oltre che a metterlo in pratica, in modo che altri possano attuarlo.
Per quanto riguarda l'iscrizione all'o.d.g., siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 22.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 23 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Casoni: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 297 avente oggetto: "Finanziamento collegamento sciistico Fiolera Monte Pigna".
La parola al Consigliere Casoni, che interviene a favore.



CASONI William

Intanto, noto che dalle ultime tre-quattro votazioni, il voto del Presidente del Consiglio è determinante per il mantenimento del numero legale. Infatti, anche nell'ultima votazione erano in 26 a favore. Con la presenza della Presidente Consiglio si raggiunge il numero legale. Quindi di fatto, non c'è una maggioranza che sa garantire, indipendentemente dall'ente che dovrebbe essere super partes, i numeri in Aula.
Su questo, non voglio fare altre polemiche. Già ieri ho parlato dello sviluppo del turismo nel nostro territorio. Questo è un altro di quegli interventi che sollecitavano una cosa già pianificata dalla precedente Giunta regionale e che non è stata realizzata, con grande nocumento per il territorio di Chiusa Pesio; vale a dire un collegamento che avrebbe permesso a Chiusa Pesio di collegarsi al resto degli impianti sciistici del Monregalese.
Queste cose sono successe perché alcuni funzionari regionali forse sollecitati da alcuni Assessori regionali hanno iniziato a mettere i bastoni fra le ruote nelle varie Conferenze dei Servizi. Quindi, si è trovato un motivo tecnico per non fare andare a buon fine questi interventi che invece sarebbero andati a buon fine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliera Laus, che interviene in senso contrario.



LAUS Mauro

Parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 23.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 24 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 302 avente oggetto: "Messa in sicurezza edificio di proprietà della Regione Piemonte sito in via Novara (via Biglieri, angolo viale Buonarroti) ospitante la Questura, la Guardia di Finanza, l'ex Cinema Excelsior e alcuni uffici regionali".
La parola al Consigliere Boniperti, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno consiste nel ricordare alla Regione che, tra l'altro, è proprietaria di uno dei palazzi più importanti e più belli di Novara, perché è all'interno di un grosso parco, il cosiddetto parco dei bambini dietro e il parco della Questura davanti.
un immobile che attualmente occupa sul lato ovest alcuni uffici regionali e sul lato est c'è la sede della Guardia di Finanza e la Questura di Novara.
Di fianco alla Questura di Novara, nella parte sud-est, c'è un lotto sempre di proprietà della Regione che era allora adibito all'ex cinema Excelsior, abbandonato da circa vent'anni.
Considerato che la sala di questo cinema è sottostante agli uffici della Questura ed è mancante di porte, sono stati messi provvisoriamente degli assi per tenere chiusi questi accessi, perché porterebbero comunque ad un grosso rischio tutto l'immobile della Questura. Infatti qualsiasi persona potrebbe notte tempo o con il buio entrare e collocare qualsiasi tipo di ordigno o qualsiasi cosa sotto alla Questura di Novara.
Oltre tutto questa grossa sala, allora adibita a cinema, quindi con una serie di spazi per fare sedere le persone, potrebbe essere utilizzata da parte della Questura, qualora la Regione decidesse di venire incontro a queste esigenze più volte sollecitate da tutte le parti, per realizzare anche una sala d'aspetto per tutte quelle persone immigrate e per tutte le code di immigrati, a volte anche con bambini, che si mettono in fila per accedere agli uffici della Questura e purtroppo devono rimanere in coda per ore sulla strada anche quando piove o quando fa freddo.
Insieme con i colleghi del Gruppo di AN, mi sono permesso di presentare quest'ordine del giorno dopo che mi ero visto respingere un emendamento al bilancio per l'anno 2006, in cui avevo chiesto di inserire 200 mila euro nel bilancio stesso per potere intervenire su questi locali.
Sarebbe bastato anche solo un buon gesto da parte della Regione e della Giunta quanto meno di lasciare alla città o comunque alla Questura l'utilizzo di questo immobile, che ad oggi rappresenta un segno di degrado e di abbandono da parte dell'ente che amministra.
Ricordo che questo immobile, come dice l'ordine del giorno, si trova tra Via Biglieri e Viale Buonarrotti, che rappresenta il centro di Novara.
Vorrei solo portare a conoscenza anche del Presidente del Consiglio dell'importanza di questo ordine del giorno, che al di là del fatto che adesso viene utilizzato e viene riproposto dopo essere stato presentato il 24 marzo 2006, vuole far sì che la Regione non venga - come purtroppo è per buona parte dei nostri cittadini - considerata distante e far sì che Novara non sia per l'ennesima volta considerata una Provincia lontana e distante dagli interessi della Regione stessa.



PRESIDENTE

Mi rammarico perché non si trovi in quest'Assemblea una modalità per andare ad una forma di esame degli ordini del giorno che vengono presentati molto interessanti, in deroga alle attuali procedure. Con le procedure attuali abbiamo una serie di temi di grande interesse, quale quello che lei ha rappresentato, che non saranno mai esaminati.
Quindi, spero che al di là delle momentanee tensioni che dividono quest'aula, si possa trovare una modalità condivisa per discuterli ed eventualmente arrivare al voto finale che permetta ai Consiglieri di esercitare la propria funzione in modo più pregnante di quanto non abbiano finora fatto a causa dei vincoli regolamentari attuali.
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente, mi associo alle sue parole.
Voteremo contro per le stesse ragioni che lei ha testé espresso e apprezzo il tono del collega Boniperti, che dimostra un ripensamento sul suo spirito missionistico che invece ha manifestato nelle precedenti allocuzioni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 24.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 25 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 322 avente oggetto: "Chiusura della scuola allievi carabinieri della Caserma Cernia di Torino".
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene a favore in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie.
Nelle more del lavoro dei castori nel costruire le alleanze, in questo caso Verbania, Biella e Vercelli, quando arriveranno (sono un po' più lenti) a chiudere...



(Commenti del Consigliere Robotti)



PICHETTO FRATIN Gilberto

L'unico modo per stimolarli è spingere un po'! In attesa di questo, occupiamoci del capoluogo o della capitale, visto che andiamo al 1814, l'anno di fondazione dell'Arma dei Carabinieri a Torino.
Quest'ordine del giorno ha come oggetto proprio la chiusura della Scuola Allievi Carabinieri della Caserma Cernaia di Torino (si vorrebbe mantenere aperta solo la sede di Benevento). Questa è la notizia che è trapelata.
La scuola attualmente è attiva presso la Caserma Cernaia, sita in Via Cernaia.
Vorrei ricordare come la Caserma Cernaia da 142 anni ospita il più antico istituto di formazione dell'Arma dei Carabinieri, dove sono stati formati centinaia di migliaia di effettivi e di ausiliari.
Si ritiene che la città di Torino, dove l'Arma dei Carabinieri è nata nel 1814, non possa perdere questa prestigiosa sede formativa, che è legata alla tradizione torinese e piemontese, ne è parte integrante; è una delle bandiere di questo territorio.
Noi non possiamo, come territorio piemontese, spogliarci così di tutte le nostre bandiere, che rappresentano il legame con il grande passato di questo territorio, perché è un richiamo di storia importante.
Ma oltre al richiamo storico e alla tradizione, non va sottovalutato neanche l'aspetto economico per la città di Torino: centinaia di allievi Carabinieri, istruttori e personale civile (fornitori del sistema aziende della realtà torinese), danno automaticamente una ricaduta occupazionale di beneficio e di benessere per il territorio. Questo naturalmente verrebbe meno.
A fianco della battaglia di tradizione culturale, ci dev'essere quindi anche un impegno da parte della Giunta regionale e di che si occupa delle problematiche relative alle attività produttive e al lavoro, di valutare questa iniziativa nell'ottica di una importante presenza produttiva sulla realtà torinese e quindi difenderla anche sotto questo profilo.
Così come non bisogna dimenticare che centinaia di famiglie che ogni anno da più parti d'Italia possono arrivare a Torino danno un indotto di ordine turistico sul consumo che va ad aggiungersi a tutta una serie di iniziative che in questi anni sono state intraprese e che hanno fatto di Torino una città non solo dalla grande valenza industriale, ma che sta assumendo sempre più valenza di servizio, turistica e commerciale e quindi una qualificazione del suo sistema urbano.
Vorrei ricordare, proprio relativamente al sistema urbano, che Via Cernaia si troverà proprio di fronte alla nuova stazione Torino di Porta Susa, quindi la qualificazione anziché l'abbandono di un isolato come questo, assume la sua rilevanza.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi, che interviene in senso contrario.



POZZI Paola

Intendiamo esprimere il parere contrario, Presidente, auspicando che questa non venga interpretata come un disinteresse per la cultura, la tradizione e i valori della nostra città.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 25.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 26 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin e Scanderebech: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 323 avente oggetto: "Disposizione in materia di tasse automobilistiche".
La parola al Consigliere Dutto, che interviene a favore; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Nel sistema di applicazione delle tasse automobilistiche vi sono delle esenzioni, ovviamente condivisibili, per quanto riguarda i veicoli alimentati a GPL. Però le esenzioni riguardano i veicoli alimentati a GPL che nascono in questo modo dalla fabbrica e non comprendono, invece, i veicoli nati a benzina e poi trasformati e adattati a funzionare con il GPL.
Noi riteniamo che questa sia un'incongruenza e crediamo che sia equo trattare entrambi i tipi di autoveicolo - cioè quelli costruiti per il funzionamento a GPL e quelli costruiti per il funzionamento a benzina e successivamente trasformati a GPL o a gas metano - in modo uguale.
Ricordo che l'alimentazione a GPL o a metano è estremamente più ecologica delle alimentazioni tradizionali a benzina o a gasolio. Pertanto questi sistemi di trazione sono da incentivare in tutti i modi.
Sicuramente l'esenzione dal bollo è uno dei modi per incentivarli.
Devo, però, fare un'osservazione sui problemi e sulla disincentivazione all'acquisto di una macchina funzionante a GPL o a metano oppure alla trasformazione dell'automobile per il funzionamento a GPL o metano.
Per esempio, la mancanza di distributori. Nella Provincia di Cuneo dove i distributori che forniscono il GPL sono rarissimi, mentre i distributori che forniscono il gas metano proprio non esistono. Quindi, un cuneese che per avere l'esenzione della tassa automobilistica o perché capisce e sente il problema ecologico e decide di sostituire l'auto, non può assolutamente acquistare un auto a gas metano perché poi non potrebbe rifornirsi.
Un discorso quasi analogo succede per quelle a GPL perché essendo molto rari i distributori si finisce poi con l'avere un'automobile che funziona a GPL o che è stata trasformata per il funzionamento a GPL con il sistema misto e si rischia di viaggiare quasi sempre a benzina perché è l'unico propellente che si riesce ad acquistare, mentre i distributori di GPL, come ripeto, sono una rarità.
L'altro problema ancora legato al GPL è il divieto di parcheggio sotterraneo. Perlomeno, si può parcheggiare solo al primo piano interrato e non ai successivi piani interrati. Ci troviamo di fronte a tutta una problematica che, invece, di incentivare l'utilizzo di questi propellenti li disincentiva completamente.
Allora, forse, è inutile che la Regione faccia pubblicità e opera di promozione per convincere gli automobilisti a optare per questi sistemi di trazione, quando poi mancano le cose sostanziali. Ripeto, siamo d'accordo sul fatto che vengano esentati dalla tassa di circolazione le auto nuove che funzionano a GPL o a metano. Un minimo di giustizia, però, richiede che anche le auto trasformate vengano esentate.
Accanto a questo, la Regione deve intervenire sicuramente sulla rete dei carburanti, cercando di incentivare i distributori di carburanti a fornire anche questi propellenti (gas metano o GPL).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso, in senso contrario ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Esprimiamo parere contrario, anche se il tema è sicuramente interessante, questo come altri. Su un tema simile c'è anche una mia interrogazione. Continuo a pensare che le questione delle ASL e del Piano siano assolute priorità. Concordo con il Presidente sulla necessità e sull'opportunità di discutere gli ordini del giorno, le ingessature di questo Consiglio di cui siamo responsabili gli uni e gli altri. Ognuno lancia accuse ad altri, ma noi crediamo che ci siano responsabilità gravi.
Vorrei ricordare al Consigliere Boniperti - che, adesso, è indaffaratissimo e il cui nome evoca un grande calciatore juventino che poi ebbe il torto di candidarsi per Forza Italia - che le sue spinte annessionistiche del Verbano Cusio Ossola sono già state confutate in questo Consiglio.
Nel 1998, il 16 ottobre, l'allora Presidente Deorsola intervenne su questo tema con un titolo "Verbano Cusio Ossola: una Provincia per l'Europa"; quindi, credo che lei non abbia spazio in queste sue spinte. Per consolarla, lo stesso Presidente, un settimana dopo, a Novara, intervenne sul tema: "Novara: laboratorio per il nord".



PRESIDENTE

Grazie, collega Dalmasso. Devo dire che non è nel suo stile richiamare questi aspetti così negativi del nostro collega, in particolare con l'assonanza con simili persone del mondo del calcio.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 27 presentata dai Consiglieri Dutto, Burzi Cavallera, Cirio, Pichetto Fratin, Scanderebech e Casoni: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 331 avente oggetto: "Attentato contro i militari italiani a Nassiriya".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Quest'ordine del giorno mi dà proprio modo di parlare dei carabinieri che è un argomento importante. Quest'ordine del giorno era teso a rappresentare la solidarietà ai militari deceduti nella strage di Nassiriya ed è già stato riproposto in quest'Aula alcune volte. Credo che la solidarietà ad un'arma, ad un corpo di polizia la si deve dare sempre e comunque.
Per esempio, vorrei sapere cosa è successo alle famiglie di quei caduti: se sono stati previsti aiuti e sostegni, al di là di quelli di mera facciata che c'erano stati dopo l'attentato di Nassiriya. In questo nostro Paese, la politica, molte volte, è effimera e di facciata.
In quei giorni, tutti andarono a Roma ai funerali, ci fu grande commozione generale, ci furono centinaia di attestazioni in cui si diceva che bisognava poi pensare al futuro di queste povere mogli che rimanevano vedove e dei figli che dovevano andare a scuola e quant'altro, ma non abbiamo visto svilupparsi nessuna di queste iniziative perché passato il momento di commozione fittizia, per molti si è tornati nel tran tran quotidiano. Noi, invece, a distanza di anni ancora pensiamo a queste famiglie.
Ieri, l'abbiamo letto, poi non si sa cosa è successo oggi pomeriggio forse, in questo momento è in corso il Consiglio dei Ministri per approvare la finanziaria - se ci riusciranno - però, di certo c'è che alle forze dell'ordine, ai Carabinieri, al corpo della Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza non saranno concessi nessun tipo di aumenti.
Continuiamo a considerare queste persone come ultime ruote del carro senza la minima considerazione. Il Presidente del Consiglio Prodi, in questi giorni, ha parlato di chiunque, di redditi bassi, di redditi medi di imprenditori, di garantire gli artigiani, che la finanziaria farà questo e quello, ma l'unico dato certo, che tutti si aspettavano, che era dato per scontato, cioè che l'aumento promesso da mesi da questo Governo venisse inserito in Finanziaria, leggiamo che slitterà al prossimo anno.
La considerazione che il centrosinistra ha per queste cose, la si vede negli atti che vengono fatti non in questo Consiglio regionale, ma dai leader massimi dei loro partiti. Nessuno di queste forze - non parlo solo della sinistra estrema, conosciamo le loro posizioni, ma anche la Margherita - nessuno si preoccupa di inserire nella finanziaria l'aumento ai poliziotti, ai carabinieri e alle risorse che questi hanno per operare sul territorio. L'altro giorno un sindaco di sinistra lamentava che non c'è la benzina per far girare le volanti. Nessuno si occupa di questo.
Qual è la solidarietà, come potete pensare che i cittadini abbiano fiducia in quella che voi chiamate sicurezza se non siete neanche in grado di garantire la benzina alle volanti di polizia e carabinieri? Avete dato aumenti a tutti i settori, ad eccezione di poliziotti, carabinieri e guardia di finanzia. Le famiglie che hanno avuto morti lamentano che, al di là della settimana o del mese successivo in cui vanno tutti a suonare il campanello per dire che sono a disposizione, poi nessuno si è fatto sentire e devono mantenere la famiglia senza l'aiuto del marito.
Questo è quello che volevamo rappresentare con questo ordine del giorno. Nessun interesse per le Forze dell'Ordine, nessun interesse per la sicurezza, ma questo noi lo denunciamo da sempre, per noi non è un novità le uniche forze che pensano veramente alla sicurezza siedono nel centrodestra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Robotti ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Quando è avvenuto la strage di Nassiryia ho sinceramente provato grande commozione per le mogli di quei nostri militari che erano lì a combattere una guerra che riteniamo sbagliata e inutile. Fortunatamente dopo tanto tempo l'opinione pubblica mondiale, soprattutto quella americana, compresa larga parte del Governo americano, sta affermando che è inutile, dannosa pericolosa e inefficace.
Dobbiamo essere sufficientemente maturi e sufficientemente poco ipocriti da ammettere che i morti che cadono sul lavoro sono tutti uguali: che abbiano una divisa addosso, che abbiano un casco giallo di un cantiere edile o un casco blu di un cantiere navale, una giacca arancione dei lavoratori delle strade o dei servizi pubblici.
Vorrei la stessa attenzione, la stessa determinazione, la stessa volontà che ci mettiamo nel ricordare, nel difendere questi nostri martiri caduti sotto il fuoco dei terroristi in Iraq, anche per tutte quelle persone che, quotidianamente, tre al giorno, muoiono per cause di lavoro e che sono dimenticate. Sono dimenticate dalla politica, sono dimenticate dalle istituzioni, sono dimenticate dallo Stato, sono dimenticate dalla Confindustria, sono dimenticate dall'opinione pubblica che non se ne cura perché pensa che non sia un problema che la riguarda. Ogni giorno tre uomini, tre donne di questo Paese muoiono sul proprio posto di lavoro.
Chiedo al Consiglio regionale che la stessa attenzione, lo chiedo ai Consiglieri di centrodestra, che mettono per ricordare questi caduti, ce la mettano anche ogni giorno per ricordare le donne e gli uomini che muoiono per cause di lavoro. Cause di lavoro legate spesso alle adempienze dei propri datori di lavoro che non fanno rispettare le leggi sulla sicurezza che non investono risorse sulla formazione, che non investono risorse sulla vigilanza dei cantieri e dei posti di lavoro.
Soprattutto muoiono perché oggi, in questo Paese, vige una legge sul precariato del lavoro che non permette di avere più lavoratori qualificati che fanno bene e in sicurezza il proprio lavoro. Quanti sono i giovani che muoiono nei primi cinque-sei giorni di lavoro quando vengono assunti in modo precario! Li mettono a fare i carrellisti, a manovrare gru, a lavorare ad altezze impossibili. Questi giovani, donne e uomini, muoiono perch hanno un'unica colpa, cioè quella di essere stati assunti in modo precario di non essere stati formati per svolgere quella mansione.
Basta con le ipocrisie. Se vogliamo fare un ragionamento in difesa delle persone che lavorano tutte, che abbiano un divisa o che non ce l'abbiano, finita la discussione sul Piano sanitario, noi saremo pronti con tutta la dovuta calma e con tutta la dovuta intelligenza, a farlo. Per adesso votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 27 Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluti e ringraziamenti al dottor Giuseppe Fraudatario, dirigente responsabile del Settore Assemblea regionale, per il suo imminente pensionamento


PRESIDENTE

A nome di tutti i Consiglieri, volevo esprimere un ringraziamento al dottor Fraudatario, che questa sera ci lascia.



(Applausi dai banchi dei Consiglieri e della Giunta)



PRESIDENTE

Ci lascia solo perché va in pensione, ma ci ha assicurato che verrà a lavorare con noi o, comunque, a sovrintendere ai lavori (anche perché ci lascia proprio nel momento di picco dei lavori dell'Assemblea). A nome di tutti, penso di poter dire che sia stata una presenza sempre discreta e mite, laboriosa, precisa e puntuale. Noi lo ringraziamo. A nome dei Consiglieri, di tutto il Consiglio abbiamo pensato, con i Vicepresidenti e gli altri componenti dell'Ufficio di Presidenza di donargli una targa con la seguente scritta: "Con profonda gratitudine per l'impegno profuso nel corso dell'attività svolta in Consiglio regionale".
Una targa simbolica. Nella pubblica amministrazione non si è soliti fare regali particolarmente costosi, ma solo gesti simbolici. Noi vorremmo che lo accettasse come simbolo della nostra gratitudine, dei Consiglieri che ci hanno preceduto per il lavoro che ha svolto.



(Applausi dai banchi dei Consiglieri e della Giunta)



PRESIDENTE

Abbiamo pensato di donargli anche un portabiglietti da visita in argento, che può anche utilizzare come porta sigari. Se non fuma, pu sempre iniziare.



FRAUDATARIO Giuseppe, Dirigente Settore Assemblea regionale

Ringrazio tutti di cuore per il pensiero e per la vostra attenzione nei miei confronti. Ricambio la stima che ho verso di voi, con i quali ho lavorato tanti anni e con cui ho maturato, se non proprio un'amicizia sicuramente una stima profonda per l'impegno che avete profuso nello svolgimento dell'incarico che il popolo vi ha conferito al momento della vostra elezione.
Vi dico soltanto grazie. Continuerò ancora a frequentare il palazzo perché trent'anni di vita in Regione sono un'intera vita. Trent'anni nell'ente Regione (tra Giunta e Consiglio) e quasi quaranta di Piemonte complessivamente, da quando dal lontano 25 settembre 1969 sono passato dal sole di Napoli alla nebbia del Piemonte.



PRESIDENTE

Non esageriamo, non c'è solo la nebbia qui.



FRAUDATARIO Giuseppe, Dirigente Settore Assemblea regionale

Quello è stato il primo impatto, superato poi dalla vita. Grazie. Non voglio tediarvi ulteriormente e vi dico solo grazie.



(Applausi dai banchi dei Consiglieri e della Giunta)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.11)



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