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Dettaglio seduta n.232 del 27/09/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 20.31 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



(La seduta ha inizio alle ore 21.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Buquicchio, Cavallaro Chieppa, Clement, Laus, Leo, Moriconi, Pedrale, Reschigna, Ricca, Rutallo Spinosa e Valloggia.



PRESIDENTE

Rammaricandomi per l'assenza dei Gruppi d'opposizione comunico inoltre che la Conferenza dei Capigruppo ha assunto le seguenti determinazioni: l'Aula sarà convocata nelle giornate di martedì 2, mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 ottobre, alle ore 10.00, alle ore 14.00 e alle ore 20.30.
Riceverete convocazione scritta, ma annotatevi le date delle prossime convocazioni.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono state presentate n. 68 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento.
Passiamo pertanto al loro esame.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 742 avente oggetto quote "Arancioni-under 40" all'o.d.g. della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Desidererei avere il materiale per poter lavorare. Quindi, vorrei tutti i testi delle inversioni e degli ordini del giorno e vorrei che fossero distribuiti a tutti e per tempo.



PRESIDENTE

Bene, sono stati distribuiti tutti i documenti. E' stato presentato un numero considerevole di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Devo intervenire per illustrarlo, ma sono contrario. Però, alla fine nonostante sia contrario, lei potrà dare la parola a qualcuno che interviene contro perché io sono contrario al merito, ma a favore dell'inserimento del punto.
Vorrei che discutessimo della questione, semplicemente, per toglierla una volta per tutte dal tavolo. Io sono, storicamente, contro le quote.



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

No, non sono contro le quote latte, per rispondere alla bellissima battuta del collega Larizza. Mi segnerò la sua battuta che, sicuramente rimarrà negli annali del sarcasmo del Consiglio regionale del Piemonte.



(Commenti del Consigliere Larizza)



GHIGLIA Agostino

Una battuta la può fare, se mi disturba troppo però, mi devo interrompere. Io pubblicherò gli annali del sarcasmo e, sicuramente, la sua battuta sarà sempre in pole position.
Le dicevo, Presidente, io sono sempre stato contrario a tutte le quote sia a quelle rosa, tanto più a quelle arancioni, che è un colore tutto da interpretare, anche dal punto di vista simbolico, perché concepisco solo un tipo di quota, la quota intelligente, ove è possibile. Infatti, ho sempre ritenuto che non si risolvono i problemi della democrazia inserendo un tot di femmine, un tot di maschi, un tot di..., tanto meno un tot di giovani under 40.
Mi stupisco, tra l'altro, che i colleghi Botta, Casoni e Boniperti siano così autolesionisti da favorire la loro prossima uscita dalle competizioni elettorali. Io che, invece, tengo famiglia e penso alla pensione sono, assolutamente, contrario al fatto di fare largo ai giovani perché avendo solo 42 anni, prima di parlare dei giovani, ne voglio passare almeno ancora 15. Non si sa mai nella vita, non vorrei che, passando un ordine del giorno di questo tipo, anche le mie possibilità di essere ricandidato in una qualsivoglia lista di partiti unitari, delle libertà delle libertà represse, delle libertà violate venissero meno. Nel dubbio lo illustro ma mi pronuncio in maniera, assolutamente, contraria.
Il mio Gruppo ha inteso, invece, presentare quest'ordine del giorno che, però, a una sua serietà perché, se si vuole ragionare in termini di rappresentanza reale della popolazione, occorrerebbe modulare delle leggi elettorali disegnate sulle percentuali di popolazione che va realmente a esercitare il voto. Da questo punto di vista, è probabile che le quote under 40 e gli elettori under 40 rappresentino una percentuale della popolazione che, sicuramente, si avvicina, se non supera il 30%.
Poi, sarebbe da discutere il fatto che anche chi è under 40 si senta più rappresentato da un under 40 o da uno con i capelli bianchi come il collega Cavallera. Credo che la rappresentanza democratica non è semplicemente un fatto anagrafico, ma un fatto qualitativo. Io, rispetto a tanti under 40, mi sentirei sempre più rappresentato dal Consigliere Cavallera, nonostante abbia superato da qualche mese gli over 40.
Quindi, pur nell'illustrare un ordine del giorno che ha una ratio, se si guarda alla percentuale della popolazione votante e alla sua distribuzione anagrafica, quindi non voglio dire che sia privo di fondamento, io non l'ho firmato proprio perché pur comprendendone il significato rimango sempre contrario. Per me la democrazia è il libero esercizio di una scelta.
Non credo che nessuno possa essere condizionato a votare un maschio o una femmina, un over o un under. Credo, invece, che l'elettorato sia molto più intelligente di quanto le quote possano far pensare. Talvolta, si pensa di mettere le quote perché si pensa che gli elettori siano cretini e decidano per sesso anziché per faccia, per intelligenza e per storia.
Credo, debbano essere la storia, l'intelligenza, la proposta, i progetti e le idee a prevalere su considerazioni che appartengono all'età anagrafica o al genere sessuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini in senso contrario ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Per esprimere parere contrario all'inversione.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, per non essere richiamato, specie dai colleghi del suo Gruppo che, in questi giorni, sono molto acuti e attenti osservatori delle mie modalità di gestione del Regolamento, ci tengo a dire che questa votazione non è ammessa dall'articolo 51, comma 3 dello Statuto che prevede che su questi punti si voti solo per alzata di mano.
Ovviamente, per una questione di favore rispetto alla legalità delle procedure, disporrei, utilizzando anche un'applicazione più favorevole per i colleghi, di procedere comunque in questo senso.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dal Consigliere Cavallera ed altri) sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno risposto Sì 4 Consiglieri hanno risposto NO 25 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 743 avente oggetto "Mobilitazione Coldiretti prevista per l'11 luglio a Bologna" all'o.d.g.
della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Cavallera ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

un ordine del giorno che, ancorché riguardante un evento dell'11 luglio, tratta di una questione molto rilevante per quanto riguarda il settore agro alimentare, non solo della regione Piemonte, ma italiano: la questione della etichettatura dei prodotti con l'indicazione dell'origine dei prodotti agricoli e agroalimentari.
Abbiamo visto una mobilitazione della Coldiretti, un'organizzazione agricola, la più numerosa come numero di adesioni, che ha deciso di manifestare, qualche settimana fa, direttamente a Bologna. Una scelta emblematica, è la città sia del Presidente del Consiglio sia del Ministro dell'agricoltura (almeno come centro di riferimento della sua attività professionale, prima di fare il Ministro).
La questione si intreccia con le spinte che vengono dall'industria alimentare la quale preferisce non soggiacere, se possibile, ad approvvigionamenti non solo idonei dal punto di vista sanitario, ma anche qualificati dal punto di vista dell'origine. Ovviamente, la nostra agricoltura di qualità ha tutto interesse, al contrario, di essere individuata, di essere censita ed essere circoscritta nel novero di quelli che sono, o potrebbero essere, i fornitori dell'industria alimentare italiana. L'agroalimentare italiano si qualifica sempre più se riesce a costruire una filiera, come per buona parte è stata realizzata soprattutto in questi ultimi anni. Questo dovrebbe significare non solo la difesa di un prezzo, di un valore aggiunto per l'industria, ma questo valore aggiunto lungo la catena del valore, dovrebbe, il più possibile, anche ripercuotesi sui produttore di base.
Purtroppo assistiamo ad una realtà in molti comparti dove, a livello di industria, i prezzi sono ancora remunerativi ma, a livello di base, abbiamo veramente una sofferenza notevole. Clamoroso è il caso del latte, sappiamo quanto il latte sia importante per l'industria dei formaggi che vede nella nostra regione parecchie DOP e anche delle IGP.
A questo punto, non ci sono strade alternative: o si crede tutti insieme nella necessità di essere equi nella suddivisione del valore, quindi di valorizzare anche la produzione di base, oppure si soggiace ad una situazione che è anche comprensibile perché sappiamo che, al termine della catena, vi è la grande distribuzione che indubbiamente non fa sconti a nessuno.
La manifestazione tende a criticare qualche atteggiamento del Governo e del Ministro in particolare che gli agricoltori hanno ritenuto, e ritengono ancora, contradditori.
La situazione è complessa perché vi sono atteggiamenti in sede nazionale, atteggiamenti in sede comunitaria dove è molto più complesso far valere le ragioni italiane. Vi sono anche questioni legate all'utilizzazione o sperimentazione degli OGM. L'ordine del giorno potrebbe, al limite, essere integrato anche al punto in cui siamo perché ci sono - nella stagione autunnale che viene avanti - ulteriori provvedimenti adottati o in fase di definizione a livello comunitario. Il punto centrale dell'ordine del giorno mantiene ancora la sua validità.
Su questo, si possono realizzare anche vaste convergenze e potrebbe essere un ordine del giorno a difesa della nostra produzione agricola alimentare di qualità che potrebbe tranquillamente essere iscritto e votato nella seduta di questa sera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta di inversione. Mentre ho la parola vorrei rivolgere una preghiera.
Ho espresso oggi le mie preoccupazioni per il nodo di Novara; poi ci siamo chiariti con il Consigliere. Mi aspetto che Novara riconosca in qualche modo questo mio apprezzamento per la città. Il Consigliere Nastri ha detto che lo riconosceranno.
Però, ho un'altra preoccupazione. A ormai un mese dalla ripresa dei lavori del Consiglio, non abbiamo notizie del Consigliere Giovine. Desidero sapere da lei se il Consigliere Giovine sta bene: prima arrivava alle sei ma arrivava; adesso, invece...



(Commenti in aula)



BOETI Antonino

Mi scusi, Assessore, mi permetta, sto parlando con il Presidente.
Vorrei sapere se il Consigliere ha comunicato qualcosa, se ha presentato una "pezza giustificativa" delle sue assenze, perché non si spiega diversamente. Voglio anche capire se un Consigliere può non presentarsi per un mese, ritirando regolarmente - immagino - lo stipendio senza che da parte della Presidenza o del Consiglio ci sia qualche riferimento alla sua assenza.



PRESIDENTE

Grazie.



BOETI Antonino

Non ho finito, Presidente: quanto tempo ho a disposizione? Ho due minuti per la risposta?



PRESIDENTE

Ha cinque minuti.



BOETI Antonino

Non li utilizzerò tutti cinque, perché facendo l'ortopedico non riesco ad elaborare pensieri complessi, gli ortopedici sono muratori, falegnami fanno fatica a mettere assieme molte cose. Volevo sapere questo. Esprimo Presidente, la mia preoccupazione; le chiedo di verificare se è successo qualcosa al Consigliere Giovine, in maniera che si sappia se possiamo continuare i lavori senza di lui oppure se, mentre aspettiamo la Consigliera Spinosa per decidere se la Consigliera Cotto può stare in silenzio o può parlare in silenzio, sia opportuno attenderlo.



PRESIDENTE

Sarà nostra cura verificare la situazione del Consigliere Giovine, per ogni collega ha comunque la facoltà di interpretare il proprio ruolo e la propria funzione come meglio crede.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Chiedo scusa, rubo 20 secondi. Io non sono il difensore d'ufficio del collega Giovine, però non mi piace, in genere, che si parli male degli assenti o in maniera ironica. Fino a prova contraria, il Consigliere Giovine è stato eletto in questo Consiglio regionale: piaccia o non piaccia questa è la democrazia. Io credo che nella nostra ignoranza di conoscere motivi che lo tengono lontano da questo Consiglio - ma non siamo neanche il papà e la mamma - sia nostro dovere quanto meno di cautela e di buona creanza evitare commenti o ironie. E' evidente che a nessuno deve sempre consentito, assente dal Consiglio regionale nelle sue sedute, di eventualmente usare o di abusare di altre garanzie che il Consiglio regionale può fornire; su questo, una verifica può essere fatta. Rispetto alla presenza in Aula, credo sia un fatto di buona creanza evitare commenti, perché creeremmo un precedente un po' "parèj". Come direbbe il Sindaco Chiamparino "Esageruma nen".



PRESIDENTE

Ha ragione il Consigliere Ghiglia ed è il motivo per cui ho ritenuto oggi pomeriggio, di scendere in Aula perché non mi pareva bello che venissero mosse al mio indirizzo molte critiche in mia assenza. Quindi condivido totalmente la sua valutazione.
Ha chiesto la parola per fatto personale il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Io adesso ci ho scherzato un po' sopra, non ho espresso critiche l'intervento era scherzoso. Tuttavia, il Consigliere Giovine deve spiegare per quale ragione da un mese non si vede in Consiglio. Ritengo che se la credibilità della classe politica da parte della popolazione esterna è quella che è dipenda anche dal fatto non c'è un'assunzione di responsabilità rispetto al ruolo e anche per il fatto che continuiamo a perdere tempo qui dentro: qualunque modo per perderlo è buono.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 741 avente oggetto "Proposta di defiscalizzazione abbonamenti trasporti pubblici" all'o.d.g.
della seduta odierna.
Interviene, a favore, il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, questo ordine del giorno sarebbe quanto mai urgente e opportuno in questo momento, perché è stata o sta per essere presentata la cosiddetta Finanziaria proposta dal governo a Roma. Pertanto l'indicazione che scaturisce da quest'ordine del giorno dovrebbe essere recepita ed inserita in questa Finanziaria, non essendo questa proposta di competenza della Regione.
E' per questo motivo che chiedo l'inversione e che venga discussa al primo punto dell'o.d.g., proprio per quest'urgenza, perché se vogliamo sperare che venga attuata dovremmo procedere immediatamente alla sua approvazione e trasmissione ai competenti uffici ministeriali o addirittura al Parlamento a Roma.
Qual è la richiesta e su quale considerazione si basa? Dal primo luglio è aumentato il costa degli abbonamenti ferroviari (è un aumento generalizzato, avvenuto praticamente in tutta Italia); abbonamento ferroviari che comunque gravano, unitamente a tutta un'altra serie di costi e di aumenti, sul bilancio delle famiglie.
La considerazione è dunque questa: un cittadino, un giovane che ha la fortuna di trovare lavoro nella città o paese ove abita o comunque vicino alla propria abitazione può godere di un certo reddito che, sotto un certo punto, sotto il punto di vista dei trasporti e dei trasferimenti può essere considerato netto. Faccio un esempio: un giovane trova lavoro e guadagna 1.000 euro al mese netti, e si mette 1.000 euro al mese in tasca. Un altro a parità di condizioni - faccio l'esempio di un cuneese - trova lo stesso identico lavoro ma a Torino; guadagna, come il suo collega, 1.000 euro al mese, ma questi 1.000 euro al mese non sono più netti, perché ne spende più di 90 di abbonamento ferroviario per recarsi al lavoro.
Quindi, nel momento in cui paghiamo le tasse, due cittadini che apparentemente, guadagnano la stessa somma, in realtà hanno guadagni diversi, perché uno ne guadagna 1.000 e l'altro ne guadagna soltanto 910 al mese.
Sarebbe quindi equo che il primo pagasse le tasse su 1.000 euro al mese e il secondo pagasse le tasse su 910 euro al mese. Invece, ad oggi entrambi vengono tassati per quello che è lo stipendio, sotto questo punto di vista, lordo, cioè per 1.000 euro al mese. Quindi, la previsione di questo ordine del giorno è di poter detrarre dalle imposte il costo degli abbonamenti ferroviari, in modo da rendere giustizia, ovvero in modo da equiparare quelli che sono i redditi effettivi di due lavoratori che nominalmente, guadagnano uguale, ma lavorano in città diverse.
Devo ancora aggiungere un'altra questione. Tornando al solito e identico esempio, oltre al costo che grava sul lavoratore che deve trasferirsi per lavorare da una città all'altra, questo è comunque sottoposto al tempo del viaggio, e sappiamo che oggi le nostre ferrovie (specie per il servizio regionale) sono particolarmente lente.
Faccio un esempio che mi riguarda: da Cuneo a Torino, i treni regionali impiegano mediamente da un'ora e venti ad un'ora e mezza. Lo ricordo quasi a livello di barzelletta, perché prima della seconda guerra mondiale, alla fine degli anni '30, c'era un treno diretto Torino - Nizza che copriva il percorso da Torino a Cuneo in un'ora e quattro minuti.
Pertanto, a maggior ragione, sarebbe importante approvare quest'ordine del giorno, perché - tornando all'ipotesi - siamo di fronte a due cittadini che fanno lo stesso lavoro e che guadagnano nominalmente lo stesso stipendio; in realtà, uno di questi spende una parte dello stipendio per farsi l'abbonamento e in più, per poter lavorare impiega una grossa fetta della sua vita sui treni. Pertanto, dovremmo veramente andare incontro alle esigenze di questi cittadini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

con vivo dispiacere che voteremo contro quest'ordine del giorno, non solo per il merito, ma anche perché è un piacere ascoltare (non per fatto personale nei suoi confronti) un esperto di storie ferroviarie come il Consigliere Dutto, per cui lo faccio malvolentieri. Ripeto, voteremo contro l'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 751 avente oggetto "Azione informativa per il riconoscimento dei bambini e adozioni" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Mi spiace parlare, in queste circostanze, di argomenti che meriterebbero un altro profilo di attenzione, soprattutto un'altra prospettiva di approfondimento. Lo si fa lo stesso, parlando di contenuti importanti, augurandoci che si possa poi trattarne successivamente, magari in altre sedi in modo più approfondito e ragionato, con la prospettiva che a queste enunciazioni possano seguire delle azioni concrete da parte della Regione.
Si parla di un problema delicato, che è quello del riconoscimento dei bambini, dei neonati e di tutta la normativa relativa alla procedura delle adozioni. È un ordine del giorno che ha una sua ragion d'essere, perch purtroppo la materia delle adozioni, la materia del riconoscimento dei bambini è molto spesso poco conosciuta e su cui c'è poca informazione da parte delle istituzioni che dovrebbero farla. Questo crea delle situazioni gravi, talvolta con dei risvolti tragici, perché coinvolgono comunque la vita di mamme e di bambini.
L'ordine del giorno ha lo scopo di attivare e di impegnare la Giunta per far sì che ci possa essere una maggiore informazione, una maggiore conoscenza e una maggiore praticità con le norme che sovrintendono a questo delicato momento della vita, che è poi il momento che va dal concepimento (quindi la vita prenatale) al momento della nascita inteso come primo respiro che viene fatto dal bambino. Ci sarebbe maggiore informazione se molte madri potessero sapere che, in caso di difficoltà, possono partorire lasciando il proprio bambino alle strutture ospedaliere pubbliche con la certezza che queste si prenderanno cura del neonato e, soprattutto, con la certezza che nei dieci giorni successivi alla nascita, come prevede la normativa attualmente vigente, verranno poste in essere tutte quelle azioni che fanno sì che al neonato venga dato un nome e un cognome, ma soprattutto che il Tribunale dei minori possa procedere con le pratiche per le adozioni. Se ci fosse maggiore informazione, molte situazioni tragiche molte situazioni dolorose, non soltanto per chi le subisce direttamente ma indirettamente, anche per una società che dovrebbe essere una società civile, potrebbero non verificarsi.
L'ordinamento tutela la parte più debole (questo è il suo scopo). La parte più debole, naturalmente, è il neonato, ma non bisogna dimenticare il necessario incremento di posizioni e interventi che vanno a tutelare anche l'altro anello debole di una situazione di questo genere.
Questa è una situazione delicata, una situazione di cui spesso si parla molto; non dimentichiamo che si tratta di una situazione la cui tragicità è aumentata esponenzialmente in modo direttamente proporzionale all'immigrazione, soprattutto, a quell'immigrazione meno controllata, meno inserita negli ordinamenti, nei meccanismi della società. A queste persone le informazioni non arrivano o arrivano in forma distorta; a volte non sono neanche comprensibili, perché non sono scritte nella loro lingua.
Questo è un ordine del giorno che probabilmente non verrà accolto, ma spero che un giorno se ne parli, magari in un altro contesto e con altra serietà da parte di tutti, in primis dal sottoscritto. L'obbligo d'informazione, cioè di informare in modo ragionato le parti in causa di questa vicenda, potrebbe creare molti meno problemi e costi alla società.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari all'inserimento di questo punto all'o.d.g.. Colgo anche l'occasione per dire ancora due cose.
Rispetto alle considerazioni svolte dal Consigliere Cirio, vorrei ricordare a lui e a noi che l'Assessore Artesio,, nonostante il dibattito sembri languire, è molto attenta a tali questioni; giustamente, mi ricordava che la Regione, da questo punto di vista, ha una sua normativa adottata a seguito del coordinamento tra Stato e Regioni, che sostanzialmente indica un consorzio socio-assistenziale capofila e che, in qualche modo, deve assicurare per ambiti territoriali la segretezza del parto e l'inserimento del minore.
Ringrazio l'Assessore Artesio perché - lo possiamo ricordare a noi e a tutta l'Aula - da questo punto di vista non c'è una manchevolezza, anzi la nostra Regione ha dato il via ad una normativa che va oltre se stessa.
In secondo luogo, poco fa il Consigliere Boeti chiedeva un po' scherzosamente che fine abbia fatto il Consigliere Giovine.
Io invece mi chiedo che fine abbia fatto quella volontà che mi era parso di vedere oggi pomeriggio, almeno nelle parole del collega Rossi seppur venata di polemiche, di cominciare a discutere di questioni di merito.
Sarei molto felice anche di discutere delle cose che il collega Rossi ha inserito nel dibattito, naturalmente argomentando posizioni molto diverse dalle sue. Sarei voglioso di incominciare a discutere nel merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 745 avente oggetto "Interventi di soccorso in Val Roja (CN)" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Per illustrare questo ordine del giorno devo prima illustrare la situazione geografica e soprattutto la situazione dei confini tra Italia e Francia, che rappresentano, a mio avviso, una grossa anomalia.
In questo senso, da Cuneo a Ventimiglia, c'è la strada statale che percorre la Valle Vermenagna, tutta italiana; poi, attraverso il Col di Tenda, arriva in territorio francese sulla Val Roia, dopodiché rientra in territorio italiano, al confine di Biella. Abbiamo dunque una strada statale che unisce due città italianissime, transitando per una parte consistente del suo percorso in uno stato straniero, che è la Francia.
Questa è la prima questione su cui si basa l'ordine del giorno. Poi c'è un'altra considerazione: il fatto che i rapporti commerciali e turistici fra Francia e Italia sono rilevantissimi nelle due Province confinanti cioè Cuneo e Nizza. Pertanto ci sono grossi rapporti commerciali e turistici, ci sono molti italiani che hanno la casa in Costa Azzurra, molti francesi che vengono a sciare a Limone, con uno scambio continuo di popolazioni e di traffico.
Qual è il problema? Il problema è stato, per il momento, parzialmente risolto solamente per quanto riguarda il tunnel di Tenda. Tuttavia, se c'è un incidente o semplicemente se qualcuno si sente male sulla strada statale della Valle Roja - e potrebbe anche succedere ad un francese di avere un incidente o stare male in Val Vermenagna o ad un italiano di avere un incidente o stare male a Menton o sulla Costa Azzurra - il soccorso diventa complicato.
Mi spiego meglio: se un italiano ha un incidente o sta male in Valle Roba e, come d'abitudine, chiama il 113, il nostro pronto soccorso non pu intervenire, perché siamo in territorio straniero. Quindi, viene allertato il centro di emergenza di Nizza.
Parte un'ambulanza da Nizza, ma da Nizza per arrivare al Tenda ad esempio ci vuole parecchio tempo, mentre siamo in punti dove se l'ambulanza partisse ad esempio da Limone, il tempo di soccorso sarebbe brevissimo.
Dopo di che l'italiano viene ricoverato a Nizza.
A questo punto deve fare tutte le pratiche per essere trasferito a Cuneo o comunque in un ospedale vicino, mentre sarebbe estremamente più semplice, nel caso di richiesta di soccorso da parte di un italiano che in quel momento si trova in Valle Roja o anche a Menton o in posti simili comporre il 113 e poter essere soccorso direttamente da un'ambulanza italiana e portato nell'ospedale più vicino, e quindi con tempi più brevi.
L'ospedale potrebbe essere quello di Cuneo o quello più vicino.
Questa è la proposta che facciamo, cioè fare un accordo tra la Regione Piemonte e la vicina Regione Provence-Cote d'Azur affinché ci sia un interscambio, per cui un cittadino che ha un incidente o è colto da malore possa essere soccorso a prescindere dalla nazione in cui si trova, cioè se il luogo si trova in Italia o in Francia, possa venire soccorso dal personale medico e dal centro di soccorso del suo paese o comunque dal centro di soccorso più vicino a quello dove si trova con beneficio per lui e per tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprimere parere contrario, pur essendo parente di acciugai, citati tra l'altro nel "Il salto dell'acciuga" di Nico Orengo.
Noi purtroppo però voteremo contro all'inversione, non certamente al tema che riteniamo importante.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 752 avente oggetto "La prevenzione neo natale: un diritto alla salute del bambino" all'o.d.g.
della seduta odierna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Mi dispiace che un tema così importante, quando si parla dei bambini debba essere affrontato in un momento non sereno, anche se pochi secondi fa l'Assessore mi ha già riferito che tante cose vengono fatte in Piemonte e tante altre potrebbero essere fatte anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Quando si parla della prevenzione neo-natale è chiaro che è un tema importante. In Italia si può contare in quasi tutte le Regioni su un numero sempre più significativo di centri altamente qualificati.
E' chiaro che per fare questo bisogna far sì che questi centri vengano dotati sempre di più di uno screeening neo-natale regolamentato anche da leggi.
Solitamente, per le malattie genetiche, la tempestività dell'intervento diventa importante e soprattutto riveste un ruolo decisivo per la sopravvivenza del paziente.
Ecco perché tempo fa era stato presentato questo ordine del giorno dove veniva chiesto al Presidente e agli Assessori di ampliare lo screening neonatale e metabolico a tutti i nuovi nati in Piemonte, tramite test di conferma diagnostica, per verificarlo sin dalla nascita e prevenire tali patologie, e promuovere - questa è la parte più importante dell'ordine del giorno - dei programmi di ricerca proprio per migliorare le conoscenze cliniche di questo tipo di malattia.
Un altro aspetto era di rivolgere attività diagnostica a pazienti affetti da ritardo mentale in età pediatrica e non, soprattutto quelli che poi venivano recuperati presso le strutture sanitarie. Sappiamo che il ritardo mentale ha un'incidenza del 3% circa della popolazione generale quindi è sicuramente una percentuale molto alta.
S'intende prevedere, inoltre, la presenza di centri ad alta specializzazione per la cura di questo tipo di malattie, e garantire soprattutto - questo un altro aspetto importante - una disponibilità di 24 ore su 24 per le emergenze metaboliche.
In quest'ordine del giorno si chiede anche l'inserimento nel tariffario razionale di tutte le analisi da laboratorio valide per il controllo delle malattie.
Si vuole promuovere campagne d'informazione e corsi d'aggiornamento (ma penso che questo venga già fatto), rivolti soprattutto ai medici di base e ai pediatri di base (penso che questo sia uno degli aspetti più importanti).
S'intende prevedere che i centri regionali di riferimento si occupino della cura e della riabilitazione di questo tipo di malattia, sia in regine ospedaliero, che in regime ambulatoriale.
Un altro aspetto economico riguarda il riconoscimento sanitario e sociale del paziente affetto da malattie metaboliche ereditarie, per favorirne la cura, la riabilitazione e l'inserimento sociale e scolastico.
Quest'ordine del giorno prevedeva non soltanto di impegnare la Giunta e quindi, in questo caso specifico, l'Assessore - a portare avanti questo tema, ma soprattutto far sì che per questi bimbi, nel momento in cui viene riconosciuto questa patologia, sia previsto un inserimento sociale e soprattutto scolastico.
Un altro aspetto da tenere in considerazione riguarda il fatto che l'allargamento dello screening neonatale porta oltre 40 malattie (non sono sicuramente poche). Come ripeto, un tema così importante dovrebbe essere supportato da uno spazio e un approfondimento diverso rispetto a quello che, purtroppo, c'è questa sera.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Devo ammettere che in questi ordini del giorno illustrati c'é sempre molto da imparare - prima quello del Consigliere Dutto, adesso questo perché riguardano aspetti di carattere sanitario.
Mi domando perché problematiche così importanti debbano essere trattate con ordini del giorno, quando non riusciamo ad affrontare nel suo complesso il tema del Piano Socio Sanitario, la cui trattazione potrebbe consentire un'approfondita discussione sugli aspetti della prevenzione, della terapia degli screening, dei servizi sociali e educativi necessari per i bambini portatori di qualche problematica significativa, come quella che è stata qui illustrata.
Auspico che si possano affrontare questi come altri temi così significativi nell'ambito di una trattazione di merito, e non attraverso ordini del giorno, la cui presentazione, a quest'ora e in questa fase dei nostri lavori, mi dà l'impressione di essere un po' strumentale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 750 avente oggetto "Proposta di legge al Parlamento sull'accattonaggio minorile" all'o.d.g.
della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Anche questo argomento di cui proponiamo l'inserimento all'o.d.g.
riguarda un problema di grande importanza, oltre che di grande attualità perché nelle proposte schizofreniche che stanno con poca credibilità contraddistinguendo il centrosinistra in queste ultime settimane, sembra che stia prevalendo un'ondata neolegalitaria - e devo dire abbastanza ridicola - da parte di alcune forze della maggioranza di Governo fantasiosa e creativa, che va dalla banca dati sul DNA proposta dal Vicepremier Rutelli, magari anche condivisibile - però lui è il Vicepremier e potrebbe farla, anziché limitarsi a proporla - alla proposta, sempre proveniente dal centrosinistra, sulla punibilità dei minori, tema importante e sicuramente di grosso peso per quanto riguarda i soggetti che verrebbero coinvolti (minori, appunto) che, in altri Stati e con altri modelli legislativi, già sono punibili e incarcerabili.
Queste proposte, proprio per la loro estemporaneità, rischiano di non affrontare mai i problemi reali, tant'é che laddove il centrosinistra invece governa, come nelle città - la collega Pozzi, che ha fatto l'Assessore al Comune di Torino lo sa - non fate neanche quello che potete così come non fate neanche quello che le leggi attuali vi consentono di fare, perché chiudete gli occhi. Ipocritamente, mentre a Roma sbraitate di banche dati del DNA e di incarcerazione dei minori, a Torino consentite che i minori quotidianamente vengano sfruttati, non soltanto dai rom ma anche da organizzazioni criminali guidate da extracomunitari magrebini consentite che sempre gli stessi minorenni (quindi ben riconoscibili) vengano sfruttati come "vuccumprà" in determinate zone della città, fate sì che anche i Vigili Urbani, che avrebbero il compito di reprimere le violazioni e i regolamenti di Polizia Urbana, ma anche, in qualità di pubblici ufficiali, di segnalare le attività illegali e illecite, chiudano un occhio di fronte ai bambini sfruttati, che portano tanti soldi ai loro sfruttatori e che qualche volte fanno commuovere a Roma, ma di cui non vi occupate e non vi siete mai occupati a Torino.
Saremmo in grado, e l'abbiamo anche fatto, di segnalare, ad esempio all'Assessore del Comune di Torino, i nomi e le strade battute, tutti i giorni, da cinque minorenni solo nella zona dove abita il Sindaco Chiamparino, che è anche la zona dove abito io. Non c'è mai stato nessun intervento.
Vedete, colleghi, la proposta di inserimento all'o.d.g.
sull'accattonaggio minorile è sicuramente una proposta importante e per alcuni aspetti anche doverosa, però ci dovremmo anche preoccupare prioritariamente della prevenzione e del recupero di questi minori. Per farlo, però, dovremmo almeno prenderli e impedire loro di continuare a svolgere attività illecite, quando non illegali, dovremmo far finta di non fregarcene.
Dovremmo usare la Polizia municipale e le leggi esistenti per reprimere questi fenomeni non al fine di incarcerare con un'impronta esclusivamente rigorista della legge, ma reprimere per recuperare, per intercettare, per raccogliere questi ragazzi che vivono, sostanzialmente, per strada al soldo di organizzazioni criminali. Invece, chiudiamo un occhio perché di sicurezza, di legalità, ma soprattutto di prevenzione e di educazione è tanto facile blaterare per sceriffi più o meno improvvisati, ma difficile attuare le cose che si è soliti blaterare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Per esprimere il voto contrario all'inserimento di questo punto all'o.d.g.
Contemporaneamente, esprimo l'auspicio che nella discussione, che sicuramente, faremo presto in Aula, della legge sulla sicurezza questo tema dei minori non accompagnati possa rientrare in quei patti locali previsti dalla legge e per i quali la legge stessa prevede risorse.
Sicuramente, si tratta di un problema di dimensioni europee, così come quello della prevenzione e dell'assistenza per questi minori non accompagnati, spesso dediti all'accattonaggio quindi, rimandiamo il problema al discorso di merito che faremo al tempo opportuno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 755 avente oggetto "Interventi contributivi regionali in materia di cure termali a favore del personale delle forze militari" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi permetto di utilizzare la prima parte del mio intervento per una considerazione di carattere procedurale. In questo caso, riguardante le modalità di votazione. Già in altre sedute del Consiglio regionale avevo sottolineato l'importanza nella fase di votazione della certezza dei tempi destinati allo svolgimento dell'espressione del voto.
sicuramente vero, e il nostro Regolamento lo prevede, che il Presidente dell'Assemblea possa decidere un tempo di votazione diverso da quello standard di un minuto.
Però, è evidente che l'interpretazione regolamentare fa riferimento ad una decisione che debba essere presa prima dell'inizio della votazione.
Ovviamente non contestando l'autorevolezza del Presidente del Consiglio, il Regolamento permette che egli possa decidere, per esempio che il tempo di votazione possa essere di 30 secondi, ma questa decisione deve essere presa in tempi precedenti l'inizio della votazione. Se il tempo destinato alla votazione è un minuto, questo deve rimanere interamente a disposizione dei Consiglieri.
Questo perché? Innanzitutto, perché il nostro meccanismo di votazione permette una variazione anche dell'espressione del voto. Per esempio, se un Consigliere nell'esprimere il suo voto effettua un errore, ha il tempo di correggerlo. Quindi, l'acquisizione di un risultato, durante i 60 secondi della votazione, non può essere considerato definitivo proprio perché il meccanismo di voto consente una variazione.
Per questo, chiudere la votazione in anticipo sui 60 secondi, secondo me, è irregolare dal punto di vista dello svolgimento della votazione. Se poi il Presidente ritiene che la votazione si debba effettuare sui 30 secondi, niente da eccepire. Però, la mia richiesta è che questo venga esplicitato prima dell'inizio della votazione. A quel punto, si fissano i 30 secondi e allo scadere dei 30 secondi il risultato è quello che appare sul tabellone luminoso.
Chiederei anche per le prossime votazioni che fosse chiarito quale è il tempo a disposizione dei singoli Consiglieri per esprimere il voto. D'altra parte, per analogia, è come se, durante una competizione elettorale, alla chiusura dei seggi, uscisse un exit poll con un risultato e sulla base di quel risultato il Presidente di seggio si rifiutasse di far votare i cittadini presenti nei seggi e che non hanno ancora votato soltanto sulla base del fatto che un exit poll ha già dato un risultato di un certo tipo.
Il risultato valido è soltanto quello che appare al termine del lasso temporale che è stato deciso dall'Assemblea.
Per quanto riguarda, invece, lo specifico della mozione di cui si chiede l'inserimento all'o.d.g., essa fa riferimento alla questione degli interventi contributivi regionali in materie di cure termali, in particolare, a favore del personale delle Forze militari. Proprio nel testo della mozione si fa riferimento ai motivi per i quali è importante inserire questa mozione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini in senso contrario ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
La proposta d'iscrizione ci trova non concordi.



PRESIDENTE

Consigliere Lupi, parallelamente alle sue osservazioni abbiamo usato la prassi. In genere, i Presidente protempore controllano sempre che passi almeno la metà del tempo della votazione e se il risultato è stabilizzato lo dichiarano. Staremo più attenti, vista la situazione di particolare patos che contraddistingue questi nostri lavori.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 756 avente oggetto "Battaglione carabinieri di Fossano no al trasferimento" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Dutto ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Quest'ordine del giorno richiede l'intervento del Consiglio e della Giunta per evitare che a Fossano venga chiusa o, comunque, subisca un cambiamento di destinazione con drastica riduzione del personale presente la scuola allievi carabinieri sita nella caserma "Dalla Chiesa". Una caserma di notevoli dimensioni che può ospitare diverse centinaia di militari.
In questo momento a Fossano vi è una presenza fissa di un elevato numero di carabinieri che organizza, mantiene la scuola e insegna agli allievi carabinieri. Poi vi è la rotazione di un numero numeroso di allievi carabinieri che turnano nell'arco dell'anno i quali, terminati i corsi vengono destinati alle loro varie mansioni. Il tutto crea una forma di economia che, per una cittadina come Fossano, ha una certa importanza.
Vi è un'economia diretta che è data dal numeroso personale civile di fossanesi che, in qualche modo, lavorano per le esigenze della caserma.
Sono quindi occupati in imprese che forniscono i servizi di pulizia, di catering, manutenzione di impianti e cose di questo genere.
Inoltre vi è un'altra ricaduta che, a mio avviso, è decisamente più pesante a livello economico sulla città di Fossano. Gli allievi carabinieri quando sono in libera uscita, girano in Fossano, quindi acquistano frequentano locali vari alimentando un sistema economico che ha una certa rilevanza.
La chiusura della scuola allievi carabinieri avrebbe delle conseguenze molto gravi per l'economia di tutta la cittadina in quanto, anzitutto, come ho detto, i dipendenti di quelle aziende che lavorano per fornire servizi alla caserma, resterebbero immediatamente disoccupati. Altrettanto toccherebbe alle decine di lavoratori che oggi danno servizi in altre attività come bar, ristoranti, negozi e qualsiasi altro servizio di Fossano. La perdita della scuola allievi carabinieri sarebbe molto grave sotto questo punto di vista.
Inoltre, ci sarebbe un'altra conseguenza: la caserma Dalla Chiesa è una caserma immensa, ha una piazza di dimensioni notevoli, oltre a diversi edifici. Il tutto verrebbe abbandonato, oppure utilizzato in misura minima con da una parte uno spreco pubblico perché avremmo degli immobili immensi abbandonati, dall'altro il pericolo che questi immobili decadano. In misura pessimistica il pericolo che si corre, se questa caserma venisse chiusa, è che venga occupata abusivamente o che si svolga all'interno di essa chissà quale attività.
Chiediamo l'intervento della Giunta per ovviare a quest'ipotesi negativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Travaglini ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 757 avente oggetto "Sostegno al settore agricolo piemontese" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

L'agricoltura è una delega che ho avuto solo per un anno come Assessore comunale in una realtà dove non c'erano agricoltori. Non ho fatto guasti n cose buone perché non ho fatto nulla nel merito, quindi è qualcosa che mi manca, mentre tutte le altre deleghe le ho esercitate.
Quest'ordine del giorno ha come oggetto il tema di sviluppo dell'agricoltura in Piemonte con un richiamo della filiera agricola piemontese e alle istanze che provengono dalle associazioni di categoria in particolare. Di promuovere un rapporto che permetta al sistema agricolo di confrontarsi con gli altri attori economici del territorio alla pari.
In questi giorni verifichiamo dagli organi di stampa, dai media, da dossier trasmessi dalle televisioni l'aumento dei prezzi che riguardano i beni di prima necessità, di tipo agricolo; verifichiamo come il divario tra i prezzi alla produzione, che vengono praticati per la vendita dell'agricoltore, che vengono quindi pagati all'agricoltore, e i prezzi al consumo sia enorme, ci sia una forbice che, in molti casi, triplica quadruplica, quintuplica il valore del prodotto, senza che vi sia manipolazione del prodotto, quindi senza che vi sia una logica o comunque una giustificazione del perché questo bene - prodotto, in alcuni casi anche a pochi chilometri di distanza - prodotto a Fossano o a Lagnasco quando arriva sul mercato di Torino debba avere un prezzo superiore di quattro, cinque o sei volte. Questo determina la necessità che il Consiglio non solo se ne occupi - e se ne occupi, naturalmente, come mandato, il Governo regionale - ma determina la necessità di un confronto tra le rappresentanze dei produttori e le istituzioni e, naturalmente, una sensibilizzazione di quello che è il sistema degli utenti, dei consumatori quindi le associazioni consumeristiche che possono svolgere un ruolo di educazione al consumo.
Pertanto, è un'azione che deve avvenire su due fronti: un fronte che riguarda gli abusi e/o l'intervento di riduzione dei passaggi intermedi dal produttore al consumatore finale (con meno intermediari, il prezzo finale al consumatore dovrebbe avvicinarsi di più al prezzo di produzione) l'altro, prevedendo una cosciente e seria azione di educazione al consumo che porti il consumatore a scegliere sì sulla base di un rapporto qualitativo, ma avendo come riferimento il rapporto qualità-prezzo.
Tutto questo può essere aiutato con diverse azioni: le azioni che pu svolgere il Governo regionale con le associazioni di categoria; le azioni che può svolgere il Governo regionale con le associazioni consumeristiche oltre ad alcune azioni di tipo regolamentare. Vorrei ricordare che la necessità di avere l'etichetta d'origine sui prodotti agricoli è uno degli elementi fondamentali per determinare e valutare il raffronto tra i diversi prodotti, in modo da, non solo salvaguardarci da prodotti che provengono da altri paesi sui quali c'è tutto da dire in merito alla qualità e agli elementi contengono, ma anche per il confronto tra le varie realtà.



PRESIDENTE

La parola al Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 758 avente oggetto "Interventi regionali per il contenimento delle colonie di piccioni" all'o.d.g. della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, intervengo per proporre l'inserimento all'o.d.g. di questo importante documento redatto, come primo firmatario dal collega Boniperti, e recante nel titolo "Interventi regionali per il contenimento delle colonie dei piccioni".
Il collega Boniperti, nel primo punto della premessa, sostiene che i suddetti piccioni sono portatori di varie malattie, quali la psittacosi e numerose specie di parassiti. Il collega Boniperti considera che, per affrontare concretamente la problematica, non pare sufficiente il solo divieto di somministrazione del cibo a questi volatili, così come previsto da varie ordinanze comunali, ma constata anche come urga un tempestivo intervento delle Autorità al fine di limitare la problematica.
Anch'io solleciterò il Corpo della Polizia municipale di Torino ad attivarsi tempestivamente nei confronti dei piccioni che, provocando disordine pubblico e anche pericoli per la salute e la sanità, procurano anche una lesione del regolamento della Polizia municipale in termini di pulizia di strade e anfratti; credo dunque che urga un tempestivo intervento delle Autorità competenti in materia.
Il collega, inoltre, sottolinea come la Presidente della Giunta regionale abbia facoltà, e soprattutto dovere, di intervenire per tutelare il patrimonio storico-artistico e la salute dei cittadini (tra le autorità competenti viene annoverata dal collega Boniperti la Presidente della Giunta).
Tutto ciò premesso, nel dispositivo si afferma che il Consiglio regionale del Piemonte - cioè il mio Gruppo, il collega Boniperti come primo firmatario - impegna la Giunta regionale ad attuare in collaborazione con le Amministrazioni provinciali e comunali - non abbiamo in questa prima fase voluto coinvolgere le Forze dell'Ordine e l'Esercito perché vorremmo procedere con un gradualismo rivoluzionario che si attagli meglio al tema in oggetto, non vorremmo esagerare - il censimento delle colonie di piccioni presenti nel territorio piemontese. Un censimento devo dire di non difficile realizzazione, dato che notoriamente i piccioni sono una popolazione stanziale; la dottoressa Garabello ne saprebbe molto più di me su questo tema, magari chiederemo consulenza per il prossimo ordine del giorno. Il censimento delle colonie di piccioni presenti sul territorio piemontese viene considerato...



(Commenti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Ci ha dato un'idea, Presidente: lo suggerirò al collega Boniperti.
Come dicevo, si chiede un censimento delle colonie di piccioni presenti sul territorio piemontese, divisi per provincia, perché è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità, altrimenti la Provincia rosso-bianca di Torino sarebbe capacissima di scaricare i propri piccioni su quella limitanea di Asti, che, invece, è del centrodestra, procurando un danno ingiusto agli artigiani, che già hanno il Consigliere Robotti e ne hanno d'avanzo. Quindi, il censimento delle colonie dei piccioni è il primo passo essenziale per redigere un piano concreto di bonifica e di limitazione della problematica adottando - e arriviamo a quello che è il punto fondamentale a cui il collega Boniperti probabilmente tendeva all'inizio piani di abbattimento di queste popolazioni di piccioni censite sui vari territori della Regione Piemonte.
Ritengo prioritario che questo punto venga inserito all'o.d.g. prima di altri punti, sicuramente di secondaria importanza, come il Piano Socio Sanitario, la delibera di accorpamento delle ASL. Credo, per l'importanza del tema trattato, che ci sarà un positivo accoglimento di questa nostra richiesta da parte dell'Aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi, che interviene in senso contrario.



POZZI Paola

Spero che il collega Boniperti non se ne voglia, ma nonostante la brillante esposizione del Consigliere Ghiglia, non riteniamo questa sera di accondiscendere alla richiesta di trattare quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 759 avente oggetto "Appello per la tutela della libertà di culto e in difesa dei cristiani" all'o.d.g. della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede d'intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Il mio Gruppo, questa sera, cerca di proporre la discussione di temi di primaria importanza. Questo lo è sicuramente ed è un tema molto serio.
Sembra quasi singolare che ci troviamo ad affrontare (lo dico da cattolico e da cristiano) il problema delle persecuzioni nei confronti dei cristiani, che oggi avvengono in molte parti del mondo. Dico singolare perché forse nella nostra mentalità - noi che viviamo in terre europee e democratiche - spesso non prendiamo neanche in considerazione che vi possano parti del mondo in cui una religione di pace e di tolleranza, non solo subisca delle gravi limitazioni alla propria libertà di culto e di espressione, ma pure che molti cristiani vengano perseguitati e uccisi da parte di estremisti fanatici di altri credo religiosi, probabilmente mal interpretati e peggio praticati, ma anche da alcuni regimi totalitari che ideologicamente hanno fatto e talora fanno ancora della persecuzioni dei cristiani un motivo di collante ideologico e di parola d'ordine. Proprio perché, perseguitare chi parla di libertà e di uguaglianza è più facile che perseguitare chi provoca e propone la violenza come idea di vita.
di questi giorni la notizia che, per la prima volta, il governo cinese ha concordato la nomina di un vescovo con la Santa Sede. Ci sono parti del mondo in cui ci si deve accordare: capitava centinaia di anni fa anche in Europa, ma pensavamo ci fosse stata un'evoluzione. Qui c'è un accordo della chiesa cattolica che concorda con la chiesa rossa cinese la nomina di un vescovo.
Queste notizie sembrano far fare qualche passo avanti nei confronti della religione che dovrebbe essere praticata da tutti, cioè quella della tolleranza nei confronti degli altri. E' stato fatto un timido passo avanti persino in terra cinese, dove sono cresciuti i grattacieli, ma dove non è ancora cresciuto il rispetto dei diritti umani.
Noi crediamo che sottoscrivere questo impegno per la libertà di culto sia utile al fine di intervenire anche presso il governo italiano, non solo in un'opera di sensibilizzazione nei confronti dell'opinione pubblica sul fatto che, a tutt'oggi, in molte parti del mondo i cristiani e i cattolici (in particolare modo) continuano ad essere perseguitati e uccisi, ma anche per sensibilizzare e promuovere una cultura di tolleranza e di rispetto che deve essere dovuta ad ogni fede religiosa.
Sembra quasi che questo sia un appello pleonastico; in realtà, quando leggiamo le cronache quotidiane di ciò che avviene in molte zone del mondo ci accorgiamo che di pleonastico non c'è mai niente. Forse il nostro cinismo ci abitua a far sì che qualcosa sia o venga data per scontata, ma ci accorgiamo anche come i richiami alla libertà di culto, alla libertà alla tolleranza e alla possibilità di esprimere il proprio credo religioso non siano mai inutili e debbano continuare ad essere, non solo nella nostra convinzione ma anche nella percezione che intendiamo darne all'esterno, un valore fondante di ogni società.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 762 avente oggetto "Disegno di legge del governo e comunità montane" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Questo ordine del giorno si rifà all'iniziativa del governo e al disegno di legge Lanzillotta, improntato alla necessità di ridurre i costi della politica; in particolare, si prevede di ridurre il numero di comunità montane, con il grosso rischio di creare confusioni e di produrre, anche su territori come quello piemontese, una serie di ricadute negative, senza riuscire ad affrontare i nodi veri di una pur necessaria riforma delle stesse.
Infatti, il disegno di legge (quello recentemente approvato dal Consiglio dei ministri) prevede che i Comuni saranno considerati montani solo se l'80% del territorio si trova ad un'altitudine superiore ai 600 metri, oppure se almeno il 50% del territorio si trova al di sopra dei 600 metri, ma esiste un dislivello non inferiore ai 600 metri con l'altra metà del territorio. Quindi una serie di riferimenti di tipo territoriale.
Tale provvedimento è stato fortemente criticato dall'Unione Nazionale delle Comunità Montane, dall'UNCEM, in quanto non conforme agli accordi presi con il Governo. Di fatto, sulla realtà piemontese determinerebbe l'esclusione di circa il 45% dell'attuale territorio considerato montano.
Quindi, valutato che è indispensabile certamente conseguire l'obiettivo di ridurre i costi della politica, rendendola più sobria e rispondente alle esigenze di efficienza, è necessario intervenire con delle misure di riduzione su una serie di elementi, quali possono essere i componenti, la ridefinizione delle modalità di elezione degli organi, nonché l'intervento sulle funzioni e sulle competenze.
Richiamo un fatto: vale per i Comuni, per le Province e per le Comunità Montane e per quanto riguarda le materie concorrenti, vale anche per la Regione.
Forse andarsi a rileggere il testo unico della legge comunale e provinciale, quello del 1915 con la modifica del 1925, potrebbe servirci a distinguere le materie di istituto dalle materie facoltative, dando l'indicazione chiara di quelle che sono le materie di istituto delle comunità montane, in questo caso, e altri casi di Province comuni, rispetto a quelle che sono facoltative e pertanto non prioritarie, se non addirittura arrivare ad una rigida ripartizione delle competenze.
Questo potrebbe essere un elemento che interviene a ridurre i costi della politica.
Certamente un dato si può affermare: il solo criterio dell'altimetria non è elemento sufficiente a determinare la montanità.
Avremmo una serie di Comuni di fondo valle, ma anche di cima di vallata che hanno tutte le caratteristiche della montanità e non sarebbero montane.
Non sarebbe più montana Varallo Sesia, per citare una realtà del vercellese che conosco o Alagna Valsesia, ma non sarebbero più montane molte realtà della Valle Stura e della Val Maira, che invece hanno tutte le caratteristiche della montanità.
Non so quale sia l'altezza di Superga, ma diventerebbe montana Superga ma non so se supera o meno i 600 metri.
quindi necessario che la Giunta intervenga presso il Governo nazionale e presso le forze politiche che determinano la maggioranza a livello nazionale per impedire o comunque modificare questo metodo di intervento, pur dicendo che permane la questione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 765 avente oggetto "Drastica riduzione numero comunità montane in provincia di Alessandria" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Il tema oggetto di questo ordine del giorno, cioè la riduzione del numero delle Comunità montane specifica per quanto riguarda la Provincia di Alessandria, è stato in qualche modo già preso in considerazione nell'intervento precedente del Vicepresidente Pichetto, che ha avuto modo di sottolineare con argomentazioni il problema generale della discussione riguardante la riconsiderazione dell'esistenza delle comunità montane in generale.
E' chiaro che è sotto gli occhi di tutti il dibattito più generale sui costi della politica, che ha finito spesso per concentrarsi su alcune situazioni limite.
Tra queste largo spazio, a livello di informazione e di media, è stato indubbiamente dedicato alle Comunità montane sulle quali alcuni giornalisti si sono divertiti a sottolineare a volte con pesante ironia alcuni contrasti impliciti nella costituzione stessa di alcune Comunità montane in particolare rivelando come alcune di queste addirittura contenessero nel loro territorio Comuni situati a livello del mare.
Questo ha fatto sì che la percezione generale dell'opinione pubblica rispetto all'utilità della funzione delle Comunità montane, risultasse fortemente negativa, perché inserita in un contesto di attacco generale agli sprechi a livello di istituzioni; questo senza tenere conto che invece nel corso degli anni le Comunità montane hanno dimostrato di avere acquisito un loro ruolo ben definito e di essere state degli strumenti utili di coordinamento per delle zone, dei gruppi e dei raggruppamenti di Comuni che indubbiamente vivono una serie di problemi legati alla specificità territoriale che li contraddistingue.
Proprio per questo nell'ambito del dibattito generale sulla riconsiderazione del ruolo delle Comunità montane, alcuni colleghi hanno ritenuto opportuno presentare un ordine del giorno che invece andasse in senso contrario a questa tendenza denigratoria rispetto alla funzione delle Comunità montane e riaffermasse invece la specificità e l'utilità del ruolo delle Comunità montane.
In questo caso la sottolineatura è ovviamente riferita alla situazione territoriale della Provincia di Alessandria, ma è ovvio che lo stesso discorso generale può essere applicato alla situazione di tutte le altre Province piemontesi, all'interno delle quali le Comunità montane hanno svolto o svolgono un ruolo di primaria importanza nella difesa della specificità del territorio montano.
L'ordine del giorno sottolinea quindi che, nonostante la doverosa necessità di ridurre i costi della Pubblica Amministrazione, più che parlare di un ridimensionamento delle Comunità montane, sarebbe importante concentrarsi su un impegno per la loro seria riorganizzazione.
per questo che chiediamo che l'ordine del giorno venga iscritto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 735 avente oggetto "Aumento esponenziale dei costi degli abbonamenti dei mezzi di trasporto pubblico in Piemonte" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno potrebbe apparire ormai datato, nel senso che chiedeva di intervenire per evitare gli aumenti che ormai ci sono già stati. Peraltro, poiché sono stati già preannunciati nuovi aumenti per l'anno prossimo, l'ordine del giorno sotto questo punto di vista resta comunque attuale. Ma resta comunque attualissimo per le altre richieste che avanzava, volte a promuovere azioni di vigilanza in merito allo stato dei mezzi pubblici.
Come sapete, sono uno dei pochi Consiglieri regionali che utilizza regolarmente il treno e se dovessi valutare la situazione generale delle nostre Ferrovie, direi che non offre una bella immagine del nostro Piemonte, a partire proprio dallo stato dei mezzi.
Negli ultimi anni si sono susseguite grosse azioni di finanziamento per rinnovare il parco rotabile ed effettivamente sono entrati in servizio numerosi treni nuovi, che hanno sostituito una parte del vecchio materiale.
Questi treni nuovi, che ormai non sono più nuovi, poiché alcuni hanno pochi mesi, altri pochi anni di servizio, sono già in situazioni disastrose.
Sicuramente c'é una carenza da parte delle Ferrovie, sia per quanto riguarda le pulizie, sia per quanto riguarda la manutenzione. Bisogna ammettere, però, che da parte di chi utilizza i mezzi c'é un grado di inciviltà che ha raggiunto dei livelli non più sopportabili.
Proverò a descrivervi lo stato di un treno apparentemente di pochi anni (o addirittura di pochi mesi) di servizio: i vetri sono immancabilmente rigati o scritti, evidentemente utilizzando chiavi o altri strumenti di incisione.
Capisco che per le Ferrovie sostituire un vetro è un'operazione costosa, che richiede un fermo treno per una giornata almeno, per cui non è possibile sostituire continuamente i vetri. Il risultato, dunque, è che i vetri dei nostri treni (non solo di quelli vecchi, ma anche di quelli nuovi) sono quasi tutti rigati.
Veniamo ai sedili: sui sedili c'é di tutto; il minimo che può succedere è che siano stati scritti coi pennarelli; spesso vengono tagliati con lamette o coltelli. I braccioli vengono divelti, così come i posaceneri (visti i divieti di fumo, sono ormai diventati cestini per i rifiuti).
Le pareti sono immancabilmente imbrattate con scritte di pennarelli e vernici o, peggio, sono incise.
Mancano, ad esempio, i martelletti per rompere il vetro in caso di incidente (in questo caso, si può parlare di vero e proprio furto!) altrettanto succede sovente per gli estintori.
Chi sale su un treno gode, dunque, di uno spettacolo indecente completato poi dal livello di pulizia o, meglio, di sporcizia, lasciato dai passeggeri.
Pertanto, se vogliamo garantire un servizio dignitoso, dobbiamo intensificare i controlli sui treni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 768 avente oggetto "Piemonte, la Regione che ascolta i bambini (anche quello che non dicono)" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Burzi, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
un argomento che mi sono scelto un po' perché, essendo molto ampio consente di meglio celare la mia specifica preparazione e poi perché magari lo toccheremo, se la modalità dei nostri lavori lo consentirà, anche in aree e in momenti più costruttivi rispetto a quelli di questa sera.
Per una serie di ragioni al contorno, questa è una delle Regioni che tuttora ha un tasso demografico del tutto insoddisfacente rispetto alle necessità. C'è stato addirittura un momento in cui il tasso demografico di questa Regione ha avuto un livello negativo, che è indice di sicura sconfitta per una collettività (in questo caso piemontese).
Chiunque abbia un po' di dimestichezza con la socioeconomia sa che non soltanto quando ci si occupa dei trattamenti previdenziali o pensionistici ma anche di dati più tranquilli e più modesti... C'è un bellissimo studio del Comitato Rota finanziato e sviluppato nell'ambito dell'Unione Industriale torinese, che consiglio a chi in qualche modo si occupa di gestione di risorse e che ha molto interesse che ci siano un domani molti bambini, per ripartire i debiti che lui avrà creato (più ce ne sono, minore sarà la quota del problema che singolarmente essi dovranno sopportare (alludo, ovviamente, al Vicepresidente Peveraro). In questo studio del Comitato Rota che annualmente li produce e li pubblica dopo averli presentati in Seminario, si specificava, collegato con le necessità del lavoro e con la presenza di extracomunitari evidentemente regolari nell'ambito della nostra città e della nostra Regione, che noi non abbiamo sufficiente lavoro per coloro che ci vivono, ma ove ce l'avessimo (perch diventa quasi un ossimoro), non avremmo le risorse per saturare la necessità di lavoro.
Questo tema, che è declinato con ricchissima mole di dati statistici, è uno di quelli che più turba i pensieri degli economisti, che in qualche modo si occupano di modelli che, volendo prevedere dal punto di vista economico il futuro, tentano anche di delinearne degli andamenti.
Tra l'altro, è anche uno dei temi che di più dovrebbe occupare chi si occupa di sanità, perché credo che non sfugga a nessuno - certamente non al neoassessore Artesio - che oggi siamo finanziati molto poco. Questo lo si può valutare, in senso relativo, quando si parla di disponibilità di fondi in ambito sanitario su una base, probabilmente, obsoleta di quantitativo anagrafico dei soggetti in essere, quello che un tempo si chiamava, in maniera un pochino volgare, procapite (ci sono queste definizioni rozze e grezze) o quota capitarla, se possibile, fin peggio del procapite.
Per esempio, non sfugge ad alcuno, che, al momento, buona parte degli extracomunitari, a vario titolo residenti da noi, vengono sempre curati bene dall'ambito dell'emergenza piemontese che, non a caso, è uno dei punti di eccellenza della sanità piemontese.
Non a caso, noi fummo e, probabilmente, siamo dottor a capofila nel mondo dell'emergenza sanitaria in Italia; il 118 reca un forte imprinting piemontese, nella nascita e nel suo sviluppo, sia universitario che ospedaliero.
Dicevo, se voi invece di sprecare il vostro tempo qui - alludo alla maggioranza, evidentemente, perché noi lo impieghiamo utilmente - andaste a vedere uno dei tanti nostri eccellenti Pronto soccorso, vedreste che, se arrivate voi - cosa che non vi auguro per ragioni se non di natura speculativa - vi chiedono documenti, e voi li date, informazioni e, se possibile, dopo la prima fase di trias, di pagare il ticket che vi compete e voi lo fate.
Se invece, siete un extracomunitario non succede niente di tutto ci per evidenti ragioni di inutilità, perché i documenti non li hanno e se li hanno sono inutili. Insomma, in poche parole, li curano lo stesso e bene e non si riceve, caro Assessore, la quota capitaria.
La seconda puntata di questo, che è molto peggio, gliela racconto subito dopo, ma sono sicuro che lei riesce già ad immaginarla.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 769 avente oggetto "Modifica della normativa regionale sull'uso di materiale inerte" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in questione, di cui si richiede l'inserimento all'o.d.g. della seduta odierna del Consiglio regionale, ha come oggetto la modifica della normativa regionale sull'uso di materiale inerte.
Personalmente, ho sempre ritenuto che una normativa rigida, nel campo della difesa territoriale degli ambiti fluviali, fosse sempre e comunque un segnale di elevata civiltà legislativa.
Negli ultimi tempi, però, soprattutto su segnalazione di alcuni Amministratori, in particolare, di piccoli Comuni, mi è stata più volte sottolineata la necessità di prendere in considerazione una revisione della normativa regionale sull'uso di materiale inerte, in qualche modo, accusata di essere caratterizzata da una rigidità eccessiva.
Devo dire che condivido solo in parte le considerazioni di questi Amministratori. Però, dato che il dibattito è stato più volte sollecitato ho ritenuto opportuno, comunque, presentare un documento in cui venisse presa almeno in considerazione la necessità di una revisione di alcuni punti della normativa regionale sull'uso del materiale inerte.
In particolare, questo ordine del giorno sottolinea il fatto che: partendo dalla considerazione che il letto dei fiumi insistenti sul territorio piemontese presentano spesso una configurazione a schiena d'asino, con tutti i rischi che tale situazione comporta; tenuto conto che proprio questa specificità può pregiudicare la situazione ambientale con continue erosioni delle sponde fluviali, come d'altronde è più volte accaduto negli ultimi anni; verificato anche che, in qualche modo, se in determinate situazioni, naturalmente sotto attenta valutazione di tecnici regionali, questa situazione potesse essere con un intervento modificata in modo da ricondurre la configurazione di alcuni corsi d'acqua alla tradizionale forma a U, il tutto tenuto conto di tutte queste considerazioni.
Il documento finisce e conclude richiedendo alla Giunta regionale di prendere in considerazione la possibilità di modificare la normativa vigente riguardo l'uso e l'estrazione di materiale inerte in area fluviale naturalmente, come dicevo prima, previa verifica di tecnici della stessa Regione Piemonte - al fine di permettere in alcuni casi specifici, laddove si ritenga utile un intervento correttivo della configurazione dei corsi d'acqua, l'estrazione di materiale inerte ottenendo in questo modo due risultati, da una parte assicurare un maggiore controllo dello scorrimento fluviale, dall'altra assicurare delle entrate sicure ai Comuni.



PRESIDENTE

Non ho interventi in senso contrario.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Visto che i Gruppi dell'opposizione non hanno partecipato alla Conferenza dei Capigruppo, vorrei sapere perché non è stato convocato il Consiglio lunedì.
Visto che siamo caldi, non capisco perché ci vogliate rompere anche il fiato. Eravamo molto allenati sui Consigli, ci chiediamo come mai lunedì si debba far pausa. I lavori del Consiglio stanno procedendo in maniera assolutamente fruttuosa e credo, per il bene che noi tutti puntiamo a questo, che tutti i cittadini della comunità piemontese, financo dei piccioni che vi siete rifiutati di perseguitare questa sera non dando ascolto agli appelli del Consigliere Boniperti, vorremo capire perch questa ansia produttiva del Consiglio regionale del Piemonte debba trovare una tregua nella giornata di lunedì.
scontato che noi saremo pronti, anche qualora cambiaste idea, a continuare a dare il nostro contributo anche lunedì, vorrei capire se ci sono motivi tecnici, organizzativi, politici di qualche altro genere che impongano questa pausa non sabbatica ai lavori del Consiglio regionale.
Non so sia possibile avere una risposta in questa sede.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, al di là dell'ironia, penso che già la prossima settimana sia carica di impegni estremamente faticosi per i colleghi Consiglieri occupandoli, per quattro giorni - dalle 10,00 alle 24,00 - in Consiglio. La giornata di lunedì aveva già alcuni impegni calendarizzati in alcune Commissioni e immagino che, come d'abitudine, si riunirà la Giunta.
C'è un convegno importante che noi stessi, come lei sa, abbiamo concorso ad organizzare in materia di promozione della salute e cooperazione internazionale, tra assessorato alla sanità della Regione Piemonte e Consiglio regionale. Del resto è una richiesta che arriva da istanze partite da autorevoli esponenti dei Gruppi dell'opposizione, anche a margine della giornata del volontariato. Per cui abbiamo ritenuto di garantire ai Consiglieri, specie coloro che si occupano dei temi connessi alla IV Commissione, di svolgere il proprio lavoro ascoltando e partecipando ai lavori del convegno. Un'iniziativa partita proprio dai Consiglieri che su questi temi hanno lavorato in Commissione.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 776 avente oggetto "Autostrada Torino-Milano, riduzione pedaggio" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Dutto ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Questa volta non intervengo su questioni ferroviarie, ma su questioni stradali che, oltretutto, non riguardano nemmeno la provincia di Cuneo.
Sono comunque testimone anch'io dei problemi che emergono sull'autostrada Torino-Milano che, comunque, percorro non quotidianamente ma frequentemente (ovviamente per motivo politici perché come sapete la Lega Nord ha la sede a Milano in via Bellerio).
Sappiamo tutti che l'autostrada è oggetto di pesanti lavori di ampliamento e ammodernamento, ragion per cui troviamo lungo il percorso autostradale una serie infinita di cantieri con conseguenti restringimenti di carreggiata, cambi di corsia, transiti sulla carreggiata opposta in senso inverso a quello del normale traffico, con il risultato, anzitutto di grossi rallentamenti che, a causa del traffico che percorre questa autostrada, causano ingorghi, code, soste anche lunghe.
Vi è anche il problema dell'aumento della pericolosità di quest'autostrada perché, come dicevo, i cambi di carreggiata, i rallentamenti improvvisi, seppur segnalati, sono causa d'incidenti anche frequenti e mortali.
I lavori dovrebbero essere effettuati molto più speditamente di come lo sono oggi e con una cura forse più meticolosa a riguardo della sicurezza e soprattutto, della segnalazione.
Vi è ancora un'altra considerazione. Percorrendo questa autostrada il tempo di percorrenza risulta decisamente aumentato rispetto a quello naturale, a quello medio delle varie autostrade. In prossimità di cantieri vi sono limiti di velocità, conseguentemente rallentamenti, code e traffico.
La nostra richiesta è di ridurre il pedaggio proporzionalmente ai rallentamenti di cantieri, in modo da non far pagare all'utente un pedaggio che non corrisponde al servizio offerto. Sappiamo, infatti, che le autostrade sono a pagamento proprio in base ad un concetto che, chi transita sulle autostrade, ha una strada privilegiata, molto più veloce più scorrevole, più rettilinea rispetto alle altre strade. In questo caso ciò non si verifica più. Ragion per cui non ci sembra giusto pagare un pedaggio a tariffa piena, come se l'autostrada fosse in perfetta efficienza, quando invece l'autostrada è nello stato che ci viene offerto ad oggi. Pertanto riterremo giusto che il costo del pedaggio venisse ridotto proprio sulla base del numero dei cantieri, del numero dei rallentamenti e quindi, in definitiva, del tempo medio di percorrenza che possiamo registrare su questa tratta.
Queste sono le nostre richieste, che vorremmo poter discutere prima che i lavori dell'autostrada finiscano. E' un buon auspicio, ma potrebbe essere un cattivo auspicio sotto un altro punto di vista.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 38 avente oggetto "Manifestazione 'Comuni in vetrina'" all'o.d.g. della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire, in senso favorevole, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, mi rendo conto, nel proporre l'inserimento di questo punto all'o.d.g., che forse, ad occhi e ad orecchie poche attente - mi rendo conto che l'ora sia tarda, per cui non necessariamente si debba essere vigili come alle ore 11 del mattino - questo argomento potrebbe sembrare un po' datato; però, si tratterebbe di un'impressione assolutamente superficiale e infondata. Quest'ordine del giorno che quando fu presentato, il 29 giugno 2005, aveva come primo firmatario Giuliano Manolino (che prima di diventare un moderato era ancora un pericoloso estremista di Forza Italia), sollecitava la Giunta a partecipare e sostenere la manifestazione "Comuni in vetrina".
Nella premessa di questo ordine del giorno veniva ritenuta fondamentale la manifestazione, ritenendo che l'opportunità di quelle che sarebbero state le imminenti Olimpiadi invernali dovesse essere sfruttata al meglio per valorizzare e dare anche alle realtà comunali e cittadine di minori dimensioni una reale prospettiva di sviluppo e di crescita economica nella valorizzazione delle rispettive peculiarità. E' un obiettivo sicuramente importante per chi crede in un decentramento reale, non soltanto delle competenze, ma anche del ruolo che i vari enti locali debbono potere avere all'interno di una Regione, soprattutto per quelle piccole realtà che hanno poche occasioni per mettersi in vetrina.
Quindi, se da una parte facciamo tanto di cappello alla sensibilità che ebbe il collega Manolino a proporre e sostenere questo tipo di manifestazione, l'argomento - colleghi - non è datato, perché - ancora una volta - è la dimostrazione marchiana della vostra scarsa capacità di incidere e di lavorare; cioè, voi maggioranza non avete saputo dare una risposta tempestiva ad una richiesta così importante e l'avete lasciata cadere nel dimenticatoio delle troppe cose non fatte che sono state sollecitate alla maggioranza di questa Regione. Probabilmente, se il 29 o il 30 giugno 2005 aveste dato retta al collega Manolino i Comuni in vetrina sarebbero stati ancora più esposti, quindi la loro importanza e il loro ruolo mediatico avrebbero sicuramente subito una spinta verso l'alto. Il fatto che si sia costretti, quindi, ad inserire come punti all'o.d.g. degli argomenti che - come dicevo all'inizio - potrebbero sembrare, di primo acchito, un pochino datati deriva dal fatto che voi non siete in grado mai, su nessuno argomento - di dare delle risposte appropriate, tempestive nei tempi che sono richiesti e che l'importanza di taluni temi richiederebbe.
Il decisionismo politico non si deve attuare soltanto - spesso senza riuscirci - sui macroproblemi e sulle grandi linee; dovrebbe essere molto più utilmente attuato su quelle piccole importanti cose di ogni giorno che forse, servono alla nostra realtà territoriale molto più che le manifestazioni muscolari con cui qualcuno parte da Braccio di ferro ma alla fine, diventa sempre Bruto, cioè finisce sempre al tappeto. Chissà che anche questo non possa essere un piccolo elemento di meditazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 36 avente oggetto "Creazione di aree a parcheggio vicino ai cimiteri dei piccoli comuni e/o ai piccoli cimiteri di frazioni di comuni più grandi" all'o.d.g. della seduta odierna.
Come sapete, si tratta di un argomento sulla cui iscrizione abbiamo già avuto occasione di discutere.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Signor Presidente, come commento a latere riprendo un passaggio che ha svolto prima di me, con toni diversi (e d'altronde non casualmente apparteniamo a partiti, si fa per dire, diversi) il collega Ghiglia sull'ordine del giorno precedente. Il collega, alludendo alla data dell'ordine del giorno, diceva che questo aumenta le necessità di riflettere su quanto siate inadempienti rispetto alle risposte. Io mi permetto di aggiungere quanto quest'Aula molto spesso non riesca a rispondere a esigenze obiettive quale quella citata dal punto precedente e per certi versi ripresa da quella attuale.
Vorrei che stasera fosse tra noi, e mi dispiace che non sia così - non certo per la persona che l'ha sostituito, ma per la sua assenza - Mario.
Mario Valpreda è stato, soprattutto quando era direttore, un eccellente e competente responsabile anche di quest'area, perché atteneva a quella che all'epoca a quella che all'epoca era la Direzione sanità (quando a noi sembravano poche tre direzioni); ma voi avete migliorato le apicalità, e visto che la sanità è proprio importante, ne avete messa una sola. Ma di questo parleremo se e quando sarà il caso, nell'ambito della legge 51 o della nuova riforma: c'è tutto il tempo per farlo.
Questa è una competenza anche del mondo della sanità, ma non solo. Per l'allora direzione 27 dell'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte e molti Sindaci della nostra Regione (massime quelli dei piccoli Comuni) questo è un tema di grande attualità, per una serie di ragioni tutte apparentemente positive. Non sfugge (lo dicevo prima collegandomi ad un tema che non ho ancora completato sulla quota capitaria, ma avremo occasione senza dubbio di tornare sull'argomento) il fatto che la popolazione piemontese, fortunatamente, incrementi in maniera sensibile sia l'età media dei propri appartenenti sia il numero di costoro ineludibilmente però porta, come conseguenza, il problema del dimensionamento dei cimiteri che sono regolati da norme per certi versi da rivedere e da rendere meno obsolete rispetto a quello che erano un tempo toccando reali esigenze delle collettività di questi Comuni. Mi ricollego al tema (uno dei tanti su cui il Consiglio regionale non ha ancora deciso) perché, per esempio, sullo stesso tema insiste un altro argomento su cui trasversalmente la scorsa legislatura riuscimmo a legiferare, che è quello della cremazione. So che al riguardo c'è una legge che porta anch'essa il contributo di più parti politiche, non necessariamente appartenenti banalmente a schieramenti di maggioranza o opposizione, e che attende credo - dopo essere stata discussa dall'VIII Commissione, di arrivare in Aula. Tra l'altro, essendo un'iniziativa di legge a prevalenza consiliare risponderebbe anche ad una di quelle esigenze sollevate dal Consigliere Lepri (se non sbaglio). Questo nel caso in cui i giornali abbiano, per una volta, riportato notizie esatte, senza smentite, né prima né durante n dopo; quando i giornali o le ANSA dicono delle cose che non vanno, si possono anche smentire: a me è capitato un sacco di volte di farlo quando non rappresentavano il mio pensiero. Come dicevo, il Consigliere Lepri suggeriva la necessità di dare più spazio ad iniziative consiliari. Ciò pu valere non soltanto per la gran collettività della città di Torino, che vive con sofferenza in senso dimensionale l'attuale inadeguatezza legislativa e non soltanto per gli esseri umani, perché c'è anche il mondo veterinario che attende una normativa in tal senso. In questo modo si potrebbe non dico risolvere, perché è difficile risolvere i problemi con una legge, ma almeno ridurre il danno o i danni - questo sì- rispetto alle carenze legislative.
Concludo citando, non un mio professore, ma il conte o barone di Robilant, che era docente emerito di giurisprudenza, il quale diceva spesso ai suoi allievi, in uno dei pochi momenti in cui riusciva ad essere del tutto comprensibile, perché amava essere criptico: "Prendete con i vostri elettori l'impegno di non fare una legge se non siete sicuri di conoscere bene l'argomento, perché una legge non fatta non ha mai fatto male a nessuno, mentre di leggi fatte male e di danni conseguenti ne siamo pieni".
Le Regioni hanno legiferato su tutto, anche dove forse bastava una semplice lettera di raccomandazione. Però, tra il non fare mai leggi (come un buon liberale farebbe, la democrazia anglosassone insegna) e lo sprecare delle occasioni per risolvere i problemi della nostra collettività probabilmente c'è uno spazio intermedio che i moderati (come diceva giustamente il collega Ghiglia), senza dubbio, sapranno contribuire a risolvere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 121 avente oggetto "La Regione stanzi fondi per ridurre la tassa sulla raccolta rifiuti nei Comuni" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

La richiesta d'iscrizione di quest'ordine del giorno, un po' datato come presentazione ma molto attuale come tema, fa leva sull'obbligo di ottemperare alla legge Ronchi e quindi alle conseguenze della legge Ronchi con i Piani provinciali sui rifiuti che hanno portato gran parte dei nostri Comuni alla raccolta differenziata con il porta a porta.
Tale modalità di raccolta, soprattutto in virtù dell'entrata in vigore della legge, prevede il pagamento da parte dei cittadini del 100% del costo della raccolta. La previsione della contribuzione al 100% ha portato ad un notevolissimo aumento della tariffa per la raccolta rifiuti e quindi l'imposizione fiscale a carico dei cittadini. Peraltro, questo aumento è stato avvertito in modo in modo più violento in quei Comuni che non avevano avuto l'accortezza, anno per anno, di adeguare o migliorare il proprio sistema di raccolta differenziata.
Ci sembra giusto l'intendimento dell'ordine del giorno, che manifesta come non sia corretto penalizzare due volte i cittadini piemontesi, da una parte dando loro un maggiore lavoro nella differenziazione del rifiuto dall'altra portandoli a sopportare il pagamento di una tariffa che appare disincentivante per un sistema che dovrebbe creare delle condizioni di vantaggio ambientale e di vantaggio per i cittadini. Certamente la raccolta differenziata, la raccolta porta a porta ci permette di recuperare oltre un chilogrammo giornaliero a testa di rifiuti nei Comuni piemontesi, quindi è una cifra spaventosa quella che viene destinata al rifiuto. Questo dato si può leggere sotto il lato della positività di una società ricca, cresciuta in questi anni, che porta a recuperare diversi milioni di chilogrammi per ogni anno di materiale che, a sua volta va, a beneficio del sistema ambientale.
Immaginiamo solo cosa significa recuperare tutta la carta, quindi poter riciclare e riutilizzare questo prodotto, evitando di abbattere ulteriormente foreste.
Ma questo beneficio, in realtà, non va a favore del cittadino. Il beneficiario finale (come nelle considerazioni qualche mezzora or sono fatte sull'agricoltura) non è il soggetto che interviene: sono invece soggetti intermediari, indiretti, che vanno a godere del beneficio di questa raccolta differenziata. A carico del cittadino rimane il pagamento del 100% del costo dell'operazione, con un incremento delle tariffe in una realtà che ha manifestato già fortissime difficoltà.
L'ordine del giorno concludeva sul 2006, ma si può riportare al 2007 o meglio, al 2008, visto che siamo nell'autunno del 2007, proponendo di intervenire con un contributo di trasferimento a favore dei Comuni per diminuire la tariffa applicata ai cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Intervengo solo per dire che siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 22 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 122 avente oggetto "Maggior sostegno ai lavoratori vittime di incidenti sul lavoro" all'o.d.g.
della seduta odierna.
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno, che aveva come prima fìrmataria la collega Cotto, era stato presentato in vista della 55esima Giornata nazionale delle vittime di incidenti sul lavoro, celebrata in molti Comuni della nostra Regione.
L'oggetto dell'ordine del giorno n. 122 era quello di sollecitare un dibattito consiliare sui rischi di incidenti sul lavoro, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla necessità di fare il punto sulle azioni di formazione svolte sul fronte di evitare gli incidenti sul lavoro, quindi di azione preventiva.
In questo caso, trattandosi delle vittime di incidenti sul lavoro, si riferiva a tutte quelle azioni di reinserimento lavorativo del lavoratore disabile e quindi delle azioni di formazione anche per il reinserimento lavorativo del lavoratore disabile.
Sarebbe peraltro l'occasione, qualora l'iscrizione venisse accolta dalla maggioranza e quindi dibattuto, per fare un punto e per avere anche una relazione da parte della Giunta regionale sulla realtà odierna piemontese dei rischi sul lavoro, dei relativi incidenti sul lavoro e anche per avere dei dati corretti.
Ho seguito per qualche anno il settore e naturalmente c'è ancora una situazione abbastanza grave in alcuni settori, ma la gravità è da un lato accentuata dalle norme che impediscono la facilità di mettere in regola i lavoratori.
In secondo luogo, dal fatto che non vi siano norme che sanzionano anche i lavoratori che non utilizzano tutte le cautele che la norma prevede.
Non sempre si è nella condizione di poter imporre; non sempre il lavoratore segue scrupolosamente le indicazioni, e quando mi riferisco ai dati statistici, voglio fare riferimento al fatto che i dati di incidenti sul lavoro vanno depurati...



PRESIDENTE

Per cortesia, oggettivamente il collega Picchetto Fratin sta cercando di argomentare la sua posizione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Peraltro il mio Capogruppo non riuscendo ad ascoltare l'intervento era nel dubbio sulla manifestazione del suo voto. Quindi, è stato disturbato impedendogli di ascoltare in modo completo l'intervento.
Un punto però vorrei rimarcare, che riguarda le statistiche e in modo molto serio.
Abbiamo la raccolta dei dati degli incidenti sul lavoro che tengono conto del dato giuridico degli incidenti sul lavoro, senza normalmente distinguere, almeno nella maggioranza dei casi, dove si è svolto l'incidente sul lavoro.
Se andassimo a valutare invece la distinzione del luogo, vedremmo che una percentuale altissima di incidenti sul lavoro sono tali giuridicamente perché la norma va in quel senso, ma non sono affatto incidenti sul lavoro.
Se un nostro dipendente ha un incidente in auto mentre si reca sul posto di lavoro viene classificato come incidente sul lavoro, così come nel settore privato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 22.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 23 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 123 avente oggetto "Sport equestri: una tradizione dimenticata?" all'o.d.g. della seduta odierna.
Il Consigliere Segretario Ghiglia chiede di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
In data 13 ottobre 2005 - ero quasi di due anni più giovane e voi eravate una neonata maggioranza piena di belle speranze e poi miseramente naufragata nel corso dei mesi, e con esse il destino di 4 milioni e rotti di piemontesi - avevo presentato questo ordine del giorno sugli sport equestri.



(Commenti in Aula fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Ho praticato questo sport per molti anni ed ero in discreto cavaliere.
Adesso sono tre anni che non lo faccio più.



(Commenti del Consigliere Robotti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Io non uso sostanze di alcun tipo, non fumo neanche, non bevo (o lo faccio raramente), praticamente non ho vizi, Presidente.
Salvo - questo è un vizio veramente pesante - quello di intrattenermi con voi fino a mezzanotte per tutti i giorni che vorrete ancora dedicare all'approfondimento di tematiche di così svariata importanza per il futuro della nostra beneamata Regione. Mi rendo conto che questo sia un vizio capitale, vedrò di farmi consigliare dal Presidente Gariglio e dalla sua corrente un attimo confessore per poter essere manlevato anche da queste responsabilità che - me ne rendo conto - peseranno eternamente sulla mia coscienza.
Come dicevo, il 13 ottobre 2005 avevo presentato quest'ordine del giorno in previsione dei riflettori che la Regione Piemonte avrebbe avuto puntati addosso da parte di tutto il mondo in occasione dell'evento olimpico.
Avevo notato che la Regione Piemonte, in molte sue zone, è ricca di tradizioni equestri ad alto livello e che nel passato recente e meno recente aveva raggiunto livelli di eccellenza, con campioni che avevano portato una grande visibilità e fama al territorio piemontese.
Proprio per cercare di sfruttare al meglio questo periodo di visibilità olimpica, avevamo chiesto l'impegno alla Presidente della Giunta ad attivarsi al fine di predisporre, in collaborazione con la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), una serie di incontri per stabilire azioni finalizzate a promuovere nel periodo olimpico una maggior visibilità degli sport equestri sul territorio; ad organizzare sopralluoghi nelle aree e nei siti olimpici che avrebbero potuto rappresentare un'utile collocazione per manifestazioni di carattere sportivo legate al mondo dell'equitazione e a prevedere un impegno economico per rendere possibile l'organizzazione di eventi straordinari di grande rilievo nel periodo di visibilità olimpica nel settore legato alle attività equestri.
Anche questo ordine del giorno non avevamo avuto il tempo di discuterlo e anche in questo non c'eravamo sufficientemente impegnati. Tra l'altro sarebbe anche opportuno che rispetto ai temi che vengono trattati in queste richieste di inserimenti nuovi punti all'o.d.g., fossero presenti gli Assessore di volta in volta competenti. Colleghi, non è giusto che voi lavoriate e tutti gli altri stiano a casa. Poi i costi della politica lievitano, i cittadini si ingrillano, dicono che rubiamo tutti i soldi mentre poi ci sono una "manica" di Assessori - qui trattiamo gli sport equestri, per cui ho detto "una manica di Assessori" come richiamo all'Assessore Manica - che non vengono in Aula a prendere atto di quelle che sono state anche le loro dimenticanze nei mesi passati.
Sarebbe un bel gesto e un bell'atto vederli tutti schierati a maturare il nostro cospicuo vitalizio. Oppure, Presidente Bresso, passando dalle parole ai fatti, riducendoli. Ne bastano otto, gli altri li decapiti (amministrativamente, ci mancherebbe altro!). Però li faccia stare tutti e otto.



(Commenti della Presidente Bresso fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Non solo diminuiremmo le poltrone, le prebende, le indennità e gli autisti, ma anche il numero delle sedie e, quindi, il materiale di consumo.
Sarebbe utile a tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 23.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 24 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Dutto Cavallera, Cirio, Nastri e Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 124 avente oggetto "Spese militari e finanziaria" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Burzi, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ci tenevo ad intervenire, sebbene non sia un ordine del giorno nostro (mi pare che il primo firmatario sia il collega Dalmasso, seguito da Clement, Barassi, Deambrogio e altri), proprio per dimostrare non solo la poliedricità che ci contraddistingue, ma anche l'attualità.
Questo provvedimento parla della Finanziaria (quella 2006, quella che è stata votata) e siccome il tema è molto attuale (non quella del 2006, ma quella del 2007 a Roma), vi leggo alcuni punti per cui, secondo noi sarebbe estremamente utile, sempre che la politica abbia ancora un minimo di senso, sia per chi la fatta per mestiere (io) che per chi la fa per passione e servizio (altri). Mi verrebbe da ridere, non fosse che l'ora è tarda.
Vi leggo alcuni brevi passaggi: "La Finanziaria del 2006 - qui si tratta di "banchettare" e cambiare la data, ma non è un problema, perch possiamo provvedere da soli - predisposta dal Governo Prodi prevede meno soldi..." Questa frase è in neretto, per i "non capenti". Ho sempre apprezzato quelli che mi inviano i documenti mettendo alcune parti in neretto o sottolineandole: ti danno indirettamente del cretino, nel senso di dire "noi sei in grado di capire le parti importanti". Un tempo, quando si frequentavano le normali scuole bastavano la punteggiatura e gli aggettivi. Ma qui è scritto in neretto. D'altronde non lo abbiamo scritto noi. Ci sono anche alcune parti sottolineate.
Dicevo "... meno soldi per gli enti locali, più soldi per le imprese meno soldi per la cooperazione - cerco di omogeneizzarmi a come lo avrebbe presentato uno dei firmatari (faccio il possibile, evidentemente) - più soldi per le missioni militari all'estero, ancora soldi per le grandi opere, ancora meno soldi per le energie pulite e la mobilità sostenibile".
Ho delle difficoltà a procedere sulle premesse, per cui siccome il tempo è breve...
Prosegue: "...ricordato che questa Finanziaria taglia la spesa sociale ma non quella militare, che la nuova portaerei in costruzione - non sapevo neanche ci fosse! - costa quattro volte il Fondo nazionale per le politiche sociali e i costi italiani della guerra in Iraq, equivalgono ai fondi spesi annualmente e direttamente dall'Italia per l'aiuto pubblico e lo sviluppo".
Questa è la promessa.
Sto parlando degli alleati che vi mantengono, a lei come Presidente e a voi come - sempre che non offenda nessuno - collaboratori.



(Commenti in aula)



BURZI Angelo

Funzionari, ho visto che ti offende.



(Commenti del Vicepresidente Peveraro)



BURZI Angelo

Per quanto ci riguarda, lei poteva anche non venire. Se vuole andarsene non è mai troppo tardi, purché non ritorni.
"Il Parlamento invita a non operare alcun taglio e trasferimenti recuperando le risorse del fondo speciale, riducendo del 20%...". Si sa che poi nel 2006, la votaste questa Finanziaria "è mierda", questo l'avete detto voi, io lo traducevo in napoletano.
Adesso sono curioso di vedere come andrà. Credo che potremmo contribuire perché tutti i Consigli regionali hanno tra le loro potestà il poter contribuire suggerendo temi o leggi, addirittura se più Consigli regionali fossero d'accordo si potrebbe obbligare il Parlamento a dibattere su al cuni temi.
Quindi, se avete qualcosa da dire, noi vi aiutiamo volentieri. Non perché la pensiamo come voi su questi temi, ma perché c'è un fine comune.
Per esempio, se dobbiamo andare a Roma, si può andare per l'Adriatico, ma l'importante è andare a Roma.
Allora, chiediamo almeno il vostro voto per iscrivere e discutere anche domani mattina alle 10, questo attualissimo e indispensabile documento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti in senso contrario; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Esprimiamo voto contrario. Mentre ho la parola ne approfitto per esprimere il nostro dispiacere per una giornata che è stata utile e che speravamo continuasse perché cominciavamo a divertirci e se continuasse ancora un po' non ci rattristerebbe. Siamo fiduciosi per il fatto che abbiamo ancora molte sere davanti e potremo attivamente continuare a lavorare insieme. Buonanotte a tutti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 24.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 00.03)



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