Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.231 del 27/09/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 14.00 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 14.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Cavallaro, Ferraris Leo, Pedrale, Rabino, Ricca, Rutallo e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Critiche del Consigliere Burzi in merito al ritardo dell'avvio dei lavori pomeridiani del Consiglio dovuto al protrarsi di una conferenza stampa convocata dai Gruppi consiliari della maggioranza, nonché richiamo dello stesso Consigliere Burzi nei confronti della maggioranza affinch garantisca in aula il numero legale per deliberare

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Precisazioni del Consigliere Scanderebech in merito al suo intervento fuori microfono durante l'intervento dell'Assessore Migliasso in merito a "Problematiche della popolazione carceraria ad un anno dall'indulto" durante l'adunanza consiliare n. 228 del 25 settembre 2007

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta di chiarimenti, da parte del Consigliere Rossi, in merito ad una mozione, firmata da 20 Consiglieri comunali del Consiglio comunale della Città di Torino, che chiede l'istituzione di narcosale a Torino


PRESIDENTE

stata presentata una serie di richieste d'inversioni dell'o.d.g.
numerate da uno a 104, e d'iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g., dal n. 105 a seguire.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Apprezzo sempre, come anche in questo caso lei ha fatto, quando, con un modesto ritardo rispetto alle procedure che avevano causato il primo rinvio dell'inizio dei lavori, ha aperto la seduta di oggi.
Al momento, ho tre cose da dire, che spero non vengano vissute come perdita di tempo, perché la perdita di tempo è quella che faremo, temo subito dopo.
La prima. L'Ufficio di Presidenza - lo dicevo prima al collega Chieppa fuori microfono, perché la seduta era stata semplicemente rinviata, mentre adesso è aperta e quindi ridico le stesse cose soltanto in una sede sovrana e quindi ufficiale - di questa legislatura, io dico utilmente, per porre un ordine ai nostri lavori, non ricordo quando (credo nel primo anno), definì che gli interventi di informazione svolti da singoli Consiglieri o singoli Gruppi, a qualunque titolo, nei riguardi degli organi di comunicazione non dovessero in alcun modo, né in senso logistico né in senso temporale turbare l'ordine dei nostri lavori. Mi sembra che questo fosse un tentativo condivisibile di ridurre i disturbi provocati.
Mentre il ritardo di ieri - con cui abbiamo iniziato la sessione mattutina e, se non ricordo male, pure quello di ieri pomeriggio - mi sembra unicamente ascrivibile a valutazioni di natura politica, che far eventualmente più avanti, quello di oggi è dovuto al fatto che la maggioranza era occupata (legittimamente, ci mancherebbe) in sede politica a svolgere un proprio intervento di comunicazione. Quando leggeremo i resoconti, vedremo non che cosa è stato detto, perché cos'è stato detto lo sappiamo già, ma vedremo cosa verrà riportato, e raramente si tratta della stessa cosa.
Credo che l'Ufficio di Presidenza, non casualmente formato maggioritariamente da componenti della maggioranza, su questo dovrebbe riflettere in una sua propria riunione, perché nel partecipare a pieno titolo e legittimamente a interventi di natura politica, contraddice se stesso nell'ambito di una disposizione, per altri versi assolutamente condivisibile, che vuole dare a tutti noi.
Punto numero due. Non ho tutti gli elementi e non so se la collega Cotto, che invece era presente vorrà eventualmente integrarli, per risulterebbe - uso il condizionale - che durante la sessione della VI Commissione di stamattina, presieduta dalla Presidente Pozzi, sia stata esaminata una delibera assunta dall'Assessore Bairati per tre milioni di euro (se non sbaglio) nell'ambito delle sue competenze, ledendo quanto la legge, a nostro avviso, dispone.
Di questo tema si è discusso informalmente nel corso della Commissione e credo che sia stata segnalata non la decisione, ma l'analisi del tema agli uffici. Non vorrei ricordarlo a nessuno, tanto meno agli estranei all'Aula, ma questa è un'Aula sovrana in sede politica e quindi ciò che è giusto o non giusto in sede politica lo stabilisce sovranamente l'Aula utilizzando - ci mancherebbe - l'eccellente lavoro svolto in tutti i casi dagli uffici. Gli uffici ci hanno sempre aiutato, nel corso di questi primi 37 anni, pur alternandosi le maggioranze e le persone, nello svolgimento dei nostri lavori.
Qualora venisse avvalorata la tesi da noi sostenuta, ovvero che la decisione della Giunta sia stata assunta - ormai come al solito, mi tocca dover dire - prevaricando le esigenze del Consiglio, io chieder urgentemente - lo consideri già un anticipo - che l'Ufficio di Presidenza ed eventualmente la Commissione Regolamento intervengano ognuno per la parte che gli compete.
Direi più volentieri che sarebbe un tema da Commissione di garanzia ove questa fosse già in carica, ma come credo certamente risulti a lei, che ha contribuito a crearla votando lo Statuto, e ai molti che, pur non partecipandovi, ne sono comunque tutori, perché è la legge istitutiva, la principale, la madre di tutte le leggi di questa Regione, non posso indicarla perché, non essendo una priorità - ahimè - non è stata ancora insediata.
Su questo tema la violazione è 102 rosso, come quando si danno i bigliettini all'INPS, un tempo si faceva la coda e si sgomitava, adesso danno il numero dell'attesa e i colori, partendo dal bianco. Questa secondo noi, è un'infrazione, rispetto alle prerogative del Consiglio, 102 rosso solo di questi primi anni di questa legislatura.
Terzo, e ho concluso. Il numero legale è 27, ieri sera era 26 e come tale noi lavoreremo ordinatamente nell'ambito di quello che le nostre norme, siano esse obsolete o no, prevedono. Certo, la valutazione politica che mi permetto di dare è tutta con le minuscole rispetto a una maggioranza che evidentemente - comprendo - non con tanto entusiasmo svolge un lavoro difficile e sulla cui utilità noi abbiamo dei dubbi, ma crediamo che questi dubbi non siano solamente nostri.
Non ci sembra un segno eccellente non tanto il ritardo, in questo caso dovuto a una motivazione politica, ma il fatto che siamo in soli 27 rispetto a un potenziale di 36, 37, 38 (non ricordo bene il numero d'altronde l'elenco dei congedati è lungo a sufficienza), non ci sembra porre con il dovuto rigore l'accento su una priorità politica. Priorità politica cui ormai non crede più nessuno, perché tutti abbiamo assistito ieri sera, alle 20.30, a questo simpatico gioco di prestigio in cui la priorità del mattino (l'ho detto: siamo in un ristorante di nouvelle cuisine) è il dramma e sta nella 161, ma se ti volti un attimo è diventata la 162. Su questo noi credo che c'intratterremo utilmente indipendentemente dall'adunata di questa sessione consiliare, nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Presidente, non so se è interessante, ma comunque volevo soltanto chiarire che la maggioranza ha organizzato una conferenza stampa immaginando un orario che potesse essere compatibile con l'inizio dei lavori del Consiglio. Per le ore 13 la sala era impegnata, com'è giusto che fosse perché la minoranza aveva convocato prima della maggioranza la conferenza stampa alle 12.30 e il protrarsi della conferenza stampa ci ha portato a terminare alle 14.05. Ci scusiamo, non volevamo interferire con i lavori dell'aula. Non abbiamo organizzato la conferenza stampa alle 13.45 ma in un orario che ci sembrava compatibile con l'inizio dei lavori del Consiglio.
Rispetto alla questione del numero legale. Oggi cercheremo di garantirlo. Del resto, Consigliere Burzi, ci stiamo preparando ad arrivare fino alla vigilia di Natale, quindi ci permetta di organizzarci in un certo modo.
Contavamo di approvare il Piano la sera del 24 dicembre per poi farci gli auguri, siccome due mesi e mezzo sono lunghi, stiamo cercando di organizzare le nostre giornate e di non sprecare tutte le energie nella fase iniziale. Come in una lunga maratona, dobbiamo cercare di arrivare anche all'ultimo chilometro e non soltanto a metà della corsa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Intervengo per fatto personale.
L'altro ieri in aula c'è stata una manifestazione del sottoscritto in risposta a quello che avevano detto il Consigliere Robotti e il Consigliere Boeti. Il sottoscritto aveva semplicemente risposto alle provocazioni dei Consiglieri. Gli addetti alla comunicazione, invece, hanno comunicato Presidente, lei che è Presidente di tutti, mi piacerebbe che leggesse il comunicato - che io ho provocato un tumulto, una sommossa, una bagarre. Io non ho provocato niente! Presidente, prenda dei provvedimenti perché il sottoscritto non ha provocato né tumulto, né sommossa, né bagarre. Nei prossimi mesi, fino a Natale, mi auguro di raccogliere un certo numero di firme per la petizione popolare che sta dando dei risultati eccezionali. Più che provocare sommosse, tumulti o ribellioni, mi auguro di parlare civilmente e far parlare i cittadini con i fatti, con una semplice manifestazione popolare.
Se poi siamo costretti a fare arrivare due, tre, quattro mila persone qui intorno, non ci spaventiamo. Ripeto, tumulti, sommosse, bagarre io non ne ho provocate.
Pregherei l'ufficio stampa del Consiglio regionale di leggere in Aula il comunicato stampa e pregherei il Presidente di prendere dei provvedimenti qualora questo comunicato sia stato fazioso e irriguardoso nei confronti del sottoscritto e, soprattutto, del lavoro che il sottoscritto sta svolgendo con dedizione, trasparenza e nell'interesse della politica tutta. Non delle bagarre, non delle sommosse, non dei tumulti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Vorrei approfittare della presenza oggi dell'Assessore alla sanità per capire qual è la posizione della Regione, della Presidenza, dell'Assessore relativamente alle narcosale, in altre parole alle stanze del buco.
Credo che tutti abbiate letto su La Stampa quello che sta succedendo nel Consiglio Comunale di Torino dove la maggioranza, con una mozione firmata da 20 Consiglieri che vanno da Rifondazione ai Verdi, dall'Italia dei Valori all'Ulivo, passando anche per la Margherita, chiedono l'istituzione delle narcosale in Torino. La cosa particolare è che saranno se approvate, le prime in Italia. Le chiedono in collaborazione con il Governo e con le ASL, quindi con la Regione Piemonte.
L'aspetto particolare è che i professionisti del settore sono assolutamente contrari, tanto che, riporto virgolettato: "Se nasce con queste premesse, il progetto naufragherà all'istante" - spiega Paolo Jarre Direttore del Dipartimento di patologie delle dipendenze dell'ASL 5 di Torino - "chi approda alla stanza del buco ha ben altro per la testa che non fornire i propri i dati" - e incalza - "scusi il paragone, ma è come se qualcuno proponesse un consulente matrimoniale ad un cliente che sta abbordando una prostituta".
Se il professionista dice, attenzione, queste narcosale potrebbero essere solo controproducenti e dannose, non capiamo perché il Consiglio comunale di Torino chieda alla Regione e alle ASL di collaborare nel costituirle.
Finché la proposta si fosse fermata al Consiglio di Torino poteva essere una pazzia - mi pare assurdo che i colleghi de La Margherita possano aderire ad un'iniziativa del genere - ma è uscita ora un'Ansa del Ministro della sanità che dice: "L'iniziativa non può che avere il mio plauso". C'è già l'accordo dal Governo al Comune di Torino. Chiedo che la Regione ci dica se è favorevole alle narcosale o se ha intenzione di bloccare o non aderire a quest'iniziativa che noi della Lega Nord riteniamo oscena.



PRESIDENTE

Non essendoci più richieste di intervento sull'ordine dei lavori, solo due informazioni.
Ringrazio il Consigliere Muliere per la comunicazione sulla conferenza stampa. Naturalmente rimane l'invito, perché abbiamo sperimentato che è utile, a non sovrapporre momenti legittimi di democrazia di informazione dei singoli Gruppi, o delle coalizioni, rispetto ai lavori dell'aula che rimangono prioritari rispetto al resto.
Per quanto si è verificato nella VI Commissione, di una delibera che non ha teso il parere della competente Commissione, la Presidente Pozzi ha chiesto agli Uffici informazioni in merito, siamo in attesa di tale informazioni. Vale sempre la regola che chi si sente danneggiato pu rivolgersi agli uffici competenti.
Relativamente alla Commissione di garanzia, dipende da noi compatibilmente con i lavori dell'aula. È tutto pronto, l'iter è stato terminato, le schede sono pronte per eleggere la Commissione di garanzia.
Ricordo ai Consiglieri che per eleggere la Commissione sono previsti i due terzi degli aventi diritto, quindi 42 voti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Le chiedo scusa, Presidente, non ho capito bene in relazione alla delibera che è stata rinviata questa mattina in VI Commissione. Lei ha detto che la Presidente Pozzi ha chiesto un parere agli uffici legislativi e che, comunque, se qualcuno si sente danneggiato può...non ho capito fare cosa.



PRESIDENTE

Come in tutte le situazioni di presunto non rispetto di leggi Regolamenti e altro, qualsiasi cittadino di questa regione, se ha interesse rispetto alla delibere in questione, può rivolgersi a chi ha autorità ad intervenire in materia. In questo caso il Tribunale Amministrativo.



COTTO Mariangela

Poiché mi sono sentita danneggiata come Consigliere regionale, vorrei capire meglio quest'aspetto.
Mi sono sentita doppiamente danneggiata, perché è una legge che abbiamo approvato nel 2003. Mi ricordo che già allora il Consigliere, ora Capogruppo, Burzi aveva delle perplessità ad accettare quello che la minoranza di allora ci ha obbligato a scrivere: "previo parere della Commissione". Eravamo in dubbio, anche il Consigliere Scanderebech aveva delle perplessità perché diceva: "scriviamo solo informata, è molto più semplice".
No, pretendiamo "previo parere della Commissione". Siccome non è avvenuto questo previo parere, ma la Giunta ha deciso io, in quanto Consigliere regionale, mi sento danneggiata nel mio ruolo. Ho chiesto anche questa mattina, alla Presidente Pozzi di avvisare il Presidente del Consiglio, in modo che possa svolgersi una riunione dell'Ufficio di Presidenza a difesa del fai da te legislativo della Giunta, a difesa della tutela del Consiglio regionale.
Presidente, mi sembra eccessivo dovermi rivolgere alla Magistratura! In vita mia non ho mai fatto politica attraverso esposti alla Magistratura, n intendo farlo, però, occorre che questo Consiglio abbia l'autorevolezza di far rispettare alla Giunta le leggi approvate.
Qualsiasi impiegato che cominci a stendere una deliberazione deve verificare che le condizioni indicate dalle leggi siano soddisfatte pertanto mi domando perché nella deliberazione, nonostante venga citata la legge, non venga scritto "acquisito il parere della VI Commissione", e così abbia proseguito l'iter.
L'ho già detto questa mattina in Commissione e l'Assessore onestamente, mi ha detto che loro avevano già assunto questa delibera altrimenti, la sottoscritta, così come il collega Vignale, probabilmente non si sarebbe accorta di questa grave ferita legislativa nei confronti del Consiglio.
Tante volte ci siamo lamentati in relazione agli ordini del giorno che vengono disattesi, ma, qui, viene disattesa una legge del Consiglio regionale, voluta da quella minoranza che oggi governa! Allora, siamo di nuovo al discorso della doppia morale: se siete voi dovete rispettare tutti i passaggi; se siamo noi, siccome siamo belli intelligenti, efficaci, non vogliamo perdere tempo, vogliamo risolvere i problemi, in Commissione neanche ci andiamo! Questo non è corretto! Allora, ritorno alla richiesta, anzi, probabilmente, è bene che l'Ufficio di Presidenza, visto che c'è anche il collega Chieppa, così sensibile ai regolamenti del silenzio, si riunisca subito, perché non è un fatto grave il mio silenzio di ieri, è grave che il Consiglio non sia tutelato in queste procedure legislative.



PRESIDENTE

Collega Cotto, non mi riferivo ai Consiglieri, ma al cittadino.
evidente che in termini procedurali lo ritengo un fatto grave, non lo ritenevo solo la scorsa legislatura quando concorsi a pretendere...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Aspettiamo di conoscere, come penso, così come correttamente chiesto dalla Presidente Pozzi, quanto diranno gli Uffici. Poi, nella riunione dei Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza provvederà agli atti necessari per richiamare la Giunta al rispetto della legge e dei regolamenti di questo Consiglio e di questa Regione.
La parola al Presidente Burzi.



BURZI Angelo

Condivido la parte finale della sua sintesi. È un tema politico, perch la legge nasce da quest'Aula indipendentemente dal legislatore che l'abbia espressa e vale per tutti. La ricostruzione fatta dalla collega Cotto non era affatto di parte, ma una ricostruzione di ruolo. Se mi è consentito volevo solo apportare una correzione, perché lei ha toccato un aspetto che è, sì, tecnico, ma è di merito.
Qui ci vorrebbe proprio l'Assessore Deorsola - lo dico senza ironia forse è la prima volta, può capitare - che nella scorsa legislatura si era occupato dell'eliminazione - mi esprimo male - dei CORECO, che per tante ragioni, partendo dall'impianto Bassanini per arrivare fino ad oggi, erano stati ritenuti obsoleti. Conseguentemente, poiché non sempre il legislatore ottiene esattamente l'effetto che vuole nell'ambito della semplificazione in questo caso, l'esito non particolarmente positivo, stranamente, non dipende da Deorsola, ma proprio dalla buona fede - al di là dell'assolutamente condivisa e condivisile impostazione data dalla collega Cotto, noi ci occupiamo per mestiere di politica. Ci sembra che quest'Aula sia più che sufficiente per svolgere interamente il nostro lavoro senza disturbare inutilmente altri Ordini ugualmente importanti del nostro Paese che ci sembra abbiano già sufficienti problemi da risolvere, senza che noi inutilmente gliene creiamo altri; siamo o dovremmo essere in grado di risolverli da soli.
Tra le altre conseguenze, qualora ci si rivolgesse al TAR - fatto che noi escludiamo non soltanto nel merito, ma, soprattutto, nel metodo - ove il ricorrente non sia un danneggiato, il TAR neanche leggerebbe il ricorso perché riterrebbe il ricorrente privo di titolo per lamentarsi, mentre il CORECO di prima, giusto o sbagliato che fosse, interveniva tutte le volte che lo riteneva di competenza propria, senza andare nell'obbligatorietà che è un altro tema, perché qui non ci occupiamo di giustizia.
Quindi, essendo nell'ambito dei lavori dell'Aula e del Consiglio ritengo che competa agli organi dell'Aula (Ufficio di Presidenza) e del Consiglio (Capigruppo) risolvere il problema, ove ci sia, senza drammatizzare, perché non c'è niente da drammatizzare. Ripeto: ci sembra eccessiva nel numero e sta diventando sistematica la volontà da parte dell'esecutivo di prevaricare non gli interessi dell'opposizione, ma gli interessi dell'Aula.



PRESIDENTE

Un'ultima comunicazione, poi potremo proseguire con i lavori della seduta pomeridiana.
Per quanto riguarda quanto segnalato dal Presidente Scanderebech relativamente ai tumulti, l'Ufficio stampa del Consiglio non ha fatto alcun comunicato riportando il termine "tumulto" e non c'era alcun comunicato nel merito, ma c'erano rappresentanti dei mezzi d'informazione, anche audiovisivi. Lei sa che la libertà di stampa è sacra, non è quest'Ufficio di Presidenza che può imporre ai giornali cosa scrivere o meno.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste d' inversione punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Per la seduta di Consiglio regionale odierna si procede all'esame delle 104 richieste d'inversioni all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 56: Proposta di legge n. 229 "Disciplina dei tirocini estivi di orientamento" con l'o.d.g. n. 2: Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitari Locali e dei relativi ambiti territoriali".
I documenti sulle inversioni sono stati distribuiti. Ricordo che gli interventi in senso favorevole e contrario sono di cinque minuti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, se ho capito bene, è per invertire l'esame con la proposta di legge n. 229.
La proposta di legge n. 229 riguarda la disciplina dei tirocini estivi d'orientamento. Questa materia è stata regolata da norme anche nazionali sulle quali erano intervenute pronunce da parte della Corte Costituzionale che aveva indicato di riservare la competenza alle Regioni. Pertanto, noi in allora, avevamo presentato un testo di legge; dico in allora perch poi, purtroppo, i testi di legge dell'opposizione ristagnano in Commissione. Qui, una volta per tutte, occorrerebbe mettersi d'accordo e chiarire se i termini indicati nei regolamenti, quando riguardano disegni di legge della Giunta, diventano perentori o se, invece, quando riguardano i progetti di legge dell'opposizione, sono solamente ordinatori, ai fini dello scivolamento nell'o.d.g. dell'aula dei provvedimenti stessi. È chiaro che, d'ora in avanti, occorrerà essere molto attenti e all'occorrenza richiamarli formalmente.
Entrando nel merito, qui, ovviamente, si mette in risalto l'opportunità di utilizzare i mesi estivi per un'alternanza tra scuola e lavoro, non in termini casuali oppure disorganici e non riconosciuti, ma, naturalmente con una procedura che preveda la regolarità e, quindi, s'inquadri questo passaggio come una borsa lavoro; preveda, per il soggetto che va ad inserirsi in un'azienda, un'assicurazione contro gli infortuni sia essa tramite INAIL sia essa nelle forme sostitutive ed, essendo una borsa lavoro, possa anche prevedere un modestissimo rimborso spese (naturalmente la legge può fissarne un massimale).
Quanto sia importante incrociare il più possibile i percorsi della formazione teorica con la presenza e la permanenza sui luoghi di lavoro (quindi, con la pratica), credo che non meriti e non richieda da parte mia un ulteriore approfondimento. Soprattutto per determinati percorsi formativi, che sono orientati, al termine della scuola superiore, ad una collocazione nel mondo del lavoro, sarebbero altamente utili degli stage o delle permanenze nelle aziende, anche brevi, perché farebbero comprendere meglio allo studente, al soggetto in corso di formazione, le finalizzazioni delle materie teoriche che si studiano, contribuendo anche a rendere meno monotono lo studio e più interessante stante la diretta applicazione.
Il disegno di legge, ovviamente è a tutto campo; cerca dunque di individuare questi momenti formativi anche come passaggi che rilasciano dei crediti formativi, naturalmente nella giusta proporzione e previo accordo di tipo convenzionale, bilaterale e paritetico con il mondo accademico. Il riconoscimento degli stage come crediti formativi, ovviamente, avverrebbe laddove vi è lo spessore culturale e anche pratico, formativo da un punto di vista della presenza nei luoghi di produzione. Tale possibilità non si limiterebbe solo al settore della produzione massiccia fine a se stessa, ma potrebbe essere estesa a tutte le attività di progettazione, di programmazione e di organizzazione del processo produttivo (per le industrie manifatturiere o delle infrastrutture o dei beni di consumo e quant'altro), nonché a tutti i percorsi nel mondo dell'economia e della finanza. Al giorno d'oggi, occorre essere inseriti nella rete, conoscere le modalità per acquisire le informazioni e di fornire le risposte; queste sono le competenze che si richiederanno al contabile, all'esperto economico, all'esperto finanziario quando, ad esempio, sarà assunto in banca o in una finanziaria.
Ho cercato di tratteggiare sommariamente l'utilità di questa proposta di legge e mi auguro che possa essere accolta la richiesta di passaggio all'esame del progetto di legge n. 229.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Informo che sono pervenuti alla presidenza i congedi del Consiglieri Rabino e della Consigliera, Presidente Bresso. Quindi il numero legale è 26.
Indìco la votazione palese sulla proposta d'inversione rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: Si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 55: Proposta di legge n. 45 "Riordino delle norme sull'organizzazione e sull'ordinamento del personale. Modifica e integrazioni alla legge regionale 8 agosto 1977, n. 51" con l'o.d.g. n.
2: Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Burzi, che interviene a favore.



BURZI Angelo

Intervengo volentieri, perché è uno dei pochi temi sul quale sono meno ignorante. Inoltre, ho la fortuna di avere l'Assessore Peveraro, non particolarmente disturbato dal Capogruppo Ghiglia (Capogruppo in Comune immagino): stanno parlando male del Sindaco Chiamparino, per cui volevo evitare un'ulteriore lesione istituzionale.
Noi avevamo compreso che questa, Assessore, fosse anche una sua urgenza, dopo due anni in cui, dapprima l'Assessore Borioli e poi l'Assessore e Vicepresidente Susta erano risultati non del tutto adempienti rispetto alle loro promesse, volontà, dichiarazioni di procedere alla revisione della legge 51. Ma si sa: le promesse, gli impegni e le revisioni contano a seconda dei giorni, perché c'è anche la comunicazione à la carte oltre che le priorità.
Devo darle atto che, ultimamente - e stranamente, forse perché era ancora portatore di abitudini derivanti da un organo di gestione, e non di legge, come quello del Comune - si era preso l'impegno e l'aveva portato a buon fine, presentando un progetto di legge; progetto di legge pessimo come ieri in audizione le hanno con gran gentilezza ricordato tutti i sindacati. Infatti, ho fatto i complimenti ai relatori che rappresentavano sia i sindacati dei quadri sia dei dirigenti, perché se io avessi presentato lo stesso progetto di legge, sarei stato giustamente ricoperto di contumelie di ogni tipo e avrei avuto il piacere di qualche manifestazione. Peraltro, può anche essere divertente avere qualche simpatica manifestazione sotto gli uffici di Piazza Castello, tanto più che ieri pioveva e poteva essere divertente guardare la manifestazione dal balcone, anche se non sempre del tutto condivisibile.
noto il ruolo che la triplice ha avuto, un anno e mezzo fa, nella formazione dell'attuale maggioranza; oggi, all'interno del mondo sindacale mi sembra che la discussione sia decisamente diversificata e diversa. E ieri, con una certa attenzione, anche loro le hanno detto che il suo progetto di legge fa scheur, come da piemontesi diremmo nei confronti della squadra che entrambi amiamo, e cioè che fa lo stesso effetto a chi la guarda: scheur, appunto Noi, creduloni, abbiamo pensato che lei dicesse sul serio: una persona esperta, con i suoi capelli bianchi, sembra comprendere quello che dice prende impegni e ragionevolmente li mantiene o si pone il problema, quando non li mantiene o non può mantenerli di dire: "Guardate, mi scuso, ma sono in ritardo". Insomma, una cosa seminormale.
Come dicevo, ci era sembrato che lei volesse porre mano a tale progetto, discutendone nell'ambito di questo percorso, per arrivare a quello che tutta la sinistra (lei non ne ha mai fatto parte, glielo dico io che l'ho frequentata, sia appartenendovi a suo tempo sia frequentandola molto in quest'Aula) ha sempre detto, cioè che le cose devono essere risolte con un processo legislativo.
Ma la Consigliera Mariangela Cotto, che è un po' diffidente, dice "quando si è all'opposizione".
Io che sono più credulone e meno esperto dico che vanno risolte con un percorso legislativo, sempre, quando si può e non soltanto quando conviene ma quella è una questione di dibattito culturale.
Ci era parso che ella le ponesse insieme ad altre: all'assestamento di bilancio, al prossimo bilancio revisionale, alla proposta di inversione n.
4, relativa alla proposta di legge n. 333, "Misure di razionalizzazione della finanza regionale", sulla quale interverrò. Su questo avremo delle cose da dire.
Improvvisamente, cambia le priorità: colto da un eccesso di timidezza probabilmente o da altre cose che non comprendiamo, questa priorità è improvvisamente sparita.
Credo che lei si renda conto delle difficoltà che indirettamente, non da solo, sta creando alle strutture, che sono fatte di persone, materiale estremamente fragile e da gestire con grande cura se si vuole che continuino ad avere, come hanno fatto in questi primi 37 anni e mezzo, la capacità di servire i propri riferimenti politici ed esecutivi.
Se avesse voglia di dirci come mai ha cambiato idea, noi saremmo interessati.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Non entro nel merito, ma intervengo semplicemente per esprimere contrarietà all'inversione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione sulla richiesta di inversione all'o.d.g. rubricata n.
2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 54: Proposta di legge n. 359 "Istituzione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime di Nassirya" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n. 162: "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto, che interviene a favore; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

A questo ordine del giorno unirei una riflessione in silenzio per il tempo che ho a disposizione per pensare alla Birmania: "Rivolta nel sangue: l'esercito fa strage di monaci".
Mai come in questo momento un po' di silenzio e di riflessione vale per tutta la violenza e la prevaricazione che ci sono nel mondo.



(La Consigliera Cotto utilizza il tempo rimasto a disposizione per il suo intervento rimanendo in silenzio)



COTTO Mariangela

Presidente, la ringrazio per l'attenzione e spero anche per la riflessione.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliera Cotto.
Ha chiesto la parola in senso contrario il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Quello che sta succedendo in Birmania richiederebbe un minuto di raccoglimento vero e serio, non quello strumentale della Consigliera Cotto.
Ci auguriamo naturalmente che il consesso internazionale batta un colpo rispetto alla tragedia che si sta consumando in quel Paese.
Ne approfitto anche per chiedere al Presidente, continuando ad ascoltare i silenzi della Consigliera Cotto, se l'Ufficio di Presidenza si è espresso sull'opportunità di questo metodo.
Naturalmente rispetteremo il parere dell'Ufficio di Presidenza: se l'Ufficio di Presidenza dice che così si può fare, naturalmente staremo in silenzio anche noi.
Come terzo punto, esprimo voto contrario all'inversione.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione sulla richiesta di inversione all'o.d.g. rubricata n.
3.
Il Consiglio non approva.
Prima di passare all'esame della proposta di inversione di punti all'o.d.g. rubricata n. 4, informo il collega Boeti che abbiamo incaricato la Commissione Regolamento e l'Ufficio di Presidenza relativamente al problema sul silenzio durante gli interventi, che naturalmente affronteranno l'argomento quando si riuniranno.
Vi informo, altresì, che un autorevole membro dell'Ufficio di Presidenza è in viaggio fuori dai confini italiani; pertanto, vista l'importanza del problema, credo che sia giusto che l'intero Ufficio di Presidenza possa esprimere il parere e offrire il proprio contributo.
La parola al Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Qualora l'Ufficio di Presidenza volesse riunirsi su questa problematica (quando lo riterrà opportuno), ci sarebbero altri episodi su cui pronunciarsi, alcuni dei quali sono già alla vostra attenzione, ma che ci permetteremo magari di riepilogare, per affrontare il tema nella sua complessità, sempre in attesa che la Commissione di garanzia, quando sarà ora, prenda il suo ruolo, nulla togliendo alle competenze e ai diritti e doveri dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 53: Proposta di legge n. 333 "Misure di razionalizzazione della finanza regionale al fine di ricorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Burzi, che interviene a favore; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
In realtà, se uno è serio, la risoluzione del problema, ahimè, non si può neanche iniziare ad affrontare semplicemente proponendo un'inversione di punti all'o.d.g.
Crediamo ormai che vi siano tutti gli elementi che, purtroppo per i piemontesi, non sono più soltanto un fatto locale, ma stanno diventando un elemento di più ampia conseguenza, perché, come ben si sa, costruirsi un'immagine di serietà che la nostra Regione ha saputo nel corso del tempo (non vorrei scomodare Sella, Einaudi ed altri, che sembrerebbe ingeneroso nei loro riguardi) è stato lungo e faticoso, ma potrebbe darsi che in breve tempo si possa provvedere a lederla in maniera non facilmente soggettiva.
Qui la vera soluzione temiamo sia - provvederà credo il nuovo Partito Democratico - rimuovere chi in tal senso sta ledendo a nostro avviso non soltanto le finanze, ma anche l'immagine in maniera definitiva.
Noi pensavamo di essere già mal collocati prima, ma non c'è limite al peggio.
Purtroppo, non competendo a noi procedere, perché l'Aula ad oggi non ha più alcun diritto circa la richiesta o la possibilità di dimettere un Assessore quando è palesemente inadempiente rispetto agli obiettivi non tanto politici della sua Giunta, quanto agli interessi della Regione, ci limitiamo a fare quello che possiamo.
Sembrerebbe essere un classico della discussione non soltanto in questa Regione - lo fanno quasi tutte le Regioni; anche noi, ma secondo una modalità molto piemontese e molto attuale - dirsi che, per realizzare politiche di interesse pubblico, le risorse disponibili non siano mai sufficienti a priori, ma, a maggior ragione, in questo momento, quando persino Tommaso Padoa Schioppa, dal punto di vista tecnico...
In qualche momento Visco, dopo il mirto della sera (lui ama molto Pantelleria, dove ha una bellissima casa totalmente inadempiente rispetto alle leggi dell'urbanistica locale, come certamente voi sapete, che è stata risolta intestando la casa alla moglie, come certamente voi ben sapete). Ma quando dico "bellissima"...



(Commenti in aula)



BURZI Angeli

Due inadempienze non fanno uno pari. Qualora fossero, fanno due.
Comunque assicuro...



(Commenti del Consigliere Larizza)



BURZI Angelo

Ma ti dà fastidio che parli male di Visco?



(Commenti del Consigliere Larizza)



BURZI Angelo

Allora cambio argomento e continuo a parlare di Visco.



(Commenti del Consigliere Larizza)



PRESIDENTE

Consigliere Larizza, la prego di non interrompere il collega Burzi.



BURZI Angelo

Vado avanti su Visco. Ma se il carotaggio dà degli effetti, io su Visco...
Allora cambio, nel senso che aggiungo. Partiamo dal decreto n. 662 perché serve ascoltare, se uno vuole (se non vuole, amen).
Buona parte della finanza regionale parte da un decreto dell'allora Ministro Visco, il n. 662, che istituì, mi pare nel 1997, ma mi correggeranno gli uffici, non certo l'Assessore Peveraro...



PRESIDENTE

Era meglio l'abuso edilizio, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

No, siamo sulla finanza pubblica. Prima ero fuori tema, adesso sono entrato nel tema.
Su Visco vi intratterrò per tutto il pomeriggio, promesso. Se è promesso... convincetemi a cambiare idea e io cambierà idea.
Come dicevo, il decreto n. 662, misure di finanza regionale, volle per esempio istituire l'IRAP.
Una delle più geniali invenzioni - lo trovo geniale Visco, ma non vorrei essere frainteso - fu l'istituzione di una delle peggiori tasse dal punto di vista tecnico, ma geniali dal punto di vista nominalistico.
Come si chiama l'IRAP? Imposta Regionale.
Mia madre, che non ha mai fatto l'imprenditrice, a proposito dell'IRAP (si potrebbe fare un sondaggio nel mondo dell'impresa, persino Tazzetti attuale Presidente dell'Unione Industriale, lo condivide, persino Barberis Presidente della Camera di Commercio lo pensa) pensa (come tutti, del resto) che sia una tassa ingiusta, e crede che sia opera di quei... - si fa per dire, e aggiunge degli epiteti poco gentili - della Regione. Ma la Regione con l'IRAP non c'entra nulla. È semplicemente un facente funzione un passacarte. Anzi, un tempo passava le carte e le riceveva; adesso, da quando c'è il nuovo Governo (e non più Berlusconi), passa le carte e i soldi e non gli vengono neanche resi, come più volte il Vicepresidente ci ha raccontato.
Ho già sforato di 11 minuti. Le altre puntate seguono nel pomeriggio di oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene contro; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 52: Proposta di legge n. 237 "Interventi per la promozione di progetti di multiculturalità tra la fascia giovanile della popolazione" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n.
162 "Individuazione delle aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Nastri, che interviene a favore; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Prima di intervenire sulla richiesta di inversione punti all'o.d.g.
volevo chiedere, se e quando rientrerà l'Assessore Conti, se fosse possibile avere qualche comunicazione in merito al Piano regolatore della città di Novara, perché proprio oggi è sulle prime pagine. Scusate se insisto, avete ragione, oggi però sulla prima pagina de La Stampa, ancora una volta, titola: "La Regione Piemonte blocca il Piano regolatore di Novara". C'è stata una presa di posizione forte anche da parte dell'Associazione industriale, da parte della Camera di Commercio e di tutti gli Enti preposti a questo.



(Commenti in aula)



NASTRI Gaetano

Ha perfettamente ragione. No, ieri l'Assessore era qui e non ha partecipato nemmeno al Convegno che era stato presentato e promosso addirittura, dalla Regione Piemonte nella nostra Città. Quindi, chiedo se e quando arriverà l'Assessore Conti giusto per avere qualche comunicazione in merito a questo.
Invece, per quanto riguarda l'inversione, questa era una proposta di legge che era già stata presentata dal nostro Gruppo e vedeva come primo firmatario l'allora Presidente del Gruppo Enzo Ghigo, oggi Senatore. Questa proposta di legge era partita dall'apporto di alcuni studenti delle scuole medie superiori ad un'iniziativa - una manifestazione il primo dicembre 2005 che citava Ragazzi in aula - attraverso la quale i giovani entravano a contatto con il Consiglio regionale e indossavano per un giorno le vesti degli Amministratori e dei Consiglieri.
Proprio da questa iniziativa era partito dagli studenti del Liceo Valdese di Torre Pellice, i quali avevano illustrato una proposta di legge che aveva per oggetto la promozione di progetti di multiculturalità, che noi abbiamo presentato qualche mese fa, che voleva rendere effettivo l'impegno che i ragazzi avevano profuso durante quel tipo di iniziativa.
Sappiamo che il tema della convivenza di diverse civiltà nello stesso territorio, negli stessi ambienti, nelle stesse istituzioni scolastiche nelle associazioni culturali o sportive, attualmente, creano dei problemi.
Sappiamo anche che spesso si verificano episodi di intolleranza nei confronti di soggetti che solo per essere esponenti di culture, religioni e, addirittura, di ideologie differenti vengono definite diverse.
Questa proposta di legge aveva quattro articoli. L'articolo 1 riguardava le finalità della Regione Piemonte che valorizza e sostiene la multiculturalità tra le fasce giovanili della popolazione mediante il finanziamento di progetti tematici.
L'articolo 2 si riferiva ai destinatari, cioè le scuole primarie e secondarie pubbliche e private. In particolare, le istituzioni pubbliche e private che ancora oggi promuovono dei percorsi educativi rivolti alla fascia di età dai 6 e 18 anni.
L'articolo 3 prevedeva e prevede i requisiti per poter poi accedere ai finanziamenti regionali, cioè i destinatari dell'articolo 2 (scuole primarie e secondarie e istituzioni pubbliche e private) che erano tenuti a presentare e dei progetti e ad indicare a pena di inammissibilità della domanda quattro punti: la durata del progetto, gli operatori coinvolti e la loro qualifica professionale (insegnanti, educatori e mediatori culturali) il percorso formativo degli operatori coinvolti e il costo complessivo di realizzazione del progetto.
Proprio per far sì che tutti possano accedere a questo tipo di finanziamento, i soggetti devono fare richiesta entro il 31 maggio di ogni anno. L'articolo 4 prevede l'entità dei finanziamenti e la quota massima per finanziare progetti e nel caso specifico il massimo è 2.500 euro, che corrispondono all'80% dei costi totali del progetto. Soprattutto nell'articolo 4 è previsto che l'accesso a questo tipo di finanziamento sia rivolto a tutti perché l'entità è talmente esigua e quindi nello stesso tempo c'è l'opportunità di dare la possibilità a tutti quelli che vogliono poi usufruire di questi finanziamenti di presentare dei progetti.
Sicuramente, è una proposta di legge interessante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Con qualche preoccupazione, ho aperto la Cronaca di Novara dei laghi su La Stampa, perché temo che il Consigliere Nastri possa anche chiedere che l'Assessore Manica sia chiamata a rispondere sulle squalifiche date dal giudice sportivo a dirigenti e giocatori del Novara calcio.
Dopo le richieste di informazione indiretta, dopo i minuti di silenzio non è il caso che recuperiamo dignità istituzionale a quest'Aula? Non è il caso che incominciamo a fare il nostro mestiere affrontando una discussione anche difficile e complicata sui documenti relativi al Piano Socio Sanitario e della riorganizzazione dei servizi? Forse questo aiuterebbe ciascuno di noi a vivere meglio queste giornate. Parere contrario, naturalmente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 51 Proposta di legge n. 418 "Valorizzazione delle attività del passato" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi in senso favorevole; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Credo che la proposta di legge regionale, presentata nel febbraio 2007 che stiamo chiedendo e valutando di discutere oggi, abbia un suo senso specie nel momento in cui si perdono proprio per vari motivi (l'arrivo di persone estranee alla nostra realtà piemontese, il fatto che molti piemontesi se ne vadano dal Piemonte per motivi di lavoro o di residenza).
Abbia senso perché può essere un sistema per mantenere viva la memoria e il ricordo del cosiddetto tempo che fu.
Infatti, la proposta di legge parte dalla conclusione per cui molti studenti italiani impegnano troppo tempo a guardare la televisione o a stare sul computer e restano privi di un contatto della natura. Di fatto tutti ci stiamo rendendo conto di come cambia la nostra società. Forse, è più bello giocare con la play station, con i vari mostri e le attività di guerra che scendere in un cortile a giocare al pallone.
Tant'è che, se fate caso, difficilmente nelle nostre città, come avveniva fino a pochi anni fa, si vedono gruppi di bambini intenti a giocare al pallone nei cortili, per le strade e nei prati. Anzi, finito il periodo della scuola, molte volte, non si vedono neanche i bambini in giro perché stanno in casa davanti al computer, alla play station oppure a guardare la televisione.
Avendo ogni cittadino la libertà di informare, informarsi ed essere informato, riteniamo che sia dovere delle istituzioni scolastiche far venire a questi giovani, che devono o possono prendere in considerazione altre attività per trascorrere diversamente dal solito alcune ore, il desiderio di approfondire la conoscenza del passato e le modalità in cui i nostri avi lavoravano e giocavano, insomma informarsi di quelle che sono le nostre radici.
Questo provvedimento propone di dedicare una parte del tempo dell'orario scolastico alla visita ai poderi agricoli e alle piccole imprese artigiane per imparare pratiche non più attuali, ma ancora vive dal punto di vista culturale e sociale.
Tale progetto ha anche l'obiettivo di valorizzare sia atti che oggigiorno sembrano passati, ma che invece, grazie ad alcune persone che ancora li ricordano e li ripetono nel tempo, potrebbero essere riscoperti sia atti ancora attuali, come la lavorazione della terra, apparentemente umile, ma sicuramente non di minore importanza, perché alla fine chi lavora la terra dà da mangiare a tutti noi.
Il lavoro è preso in considerazione tenendo conto che le caratteristiche del nostro territorio regionale sono svariate: si va dalla coltivazione dell'uva, con tutte le necessarie lavorazioni legate alla sua crescita, alla trasformazione in vino e alla successiva commercializzazione, alla raccolta delle nocciole o di altri prodotti come le castagne, per arrivare a studiare come questi prodotti finiscono in una svariata diversificazione di dolci, cibi, cioccolatini, dai gianduiotti alle creme, alle torte, alle paste e così via.
Una produzione lattiero-casearia importante, magari non come in altre zone d'Italia, ma sicuramente rilevante per alcune zone del nostro Piemonte, che è ricca, gustosa, legata alla tradizione: dalla vecchia lavorazione del burro, fatta con la zangola magari ancora a mano, fino ad arrivare ai formaggi anche stagionati in modo non consono alle norme europee, ma che sicuramente rappresentano delle produzioni di qualità particolare (i formaggi stagionati nelle fosse, fatti invecchiare nel fieno oppure nella cenere, cose particolari che si stanno purtroppo perdendo, se non per alcuni fortunati che se li possono permettere, anche perché hanno dei costi notevolmente elevati).
L'importante ricerca di funghi e tartufi, che porta a vivere a contatto con la natura anche attraverso la collaborazione con le Guardie forestali e le Aziende sanitarie (tutela del territorio e conoscenza dei funghi commestibili). Tutti gli anni leggiamo di famiglie che, ahimè, stanno male addirittura qualcuno di loro ci lascia anche la pelle, mangiando funghi che buoni non sono.
Altre attività ancora oggi forti dal punto di vista commerciale ed economico, ad esempio la produzione del riso, la sua utilizzazione per la creazione di svariati prodotti, e l'attività legata alla lavorazione dell'oro (penso a Valenza) e alla creazione di gioielli che hanno portato lustro al nostro Piemonte in tutto il mondo.
Nelle varie scuole potrebbero essere esposti i vari prodotti, per farci conoscere attraverso gli eventi che danno alla nostra Regione un'immagine internazionale, come il Salone del Gusto, affermato e conosciuto, che sicuramente potrebbe essere sempre più valorizzato.
Nei vari istituti scolastici, si potrebbero organizzare delle visite in tal senso. Per quanto riguarda i prodotti eventualmente realizzati, il ricavato potrebbe incrementare i fondi d'istituto o finire in beneficenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Volevo solo dire che l'argomento è di grande interesse e di grande importanza, ma non è questo il momento per discuterlo. Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.dg.
rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 50 Proposta di legge n. 417 "Promozione dell'utilizzo del bioetanolo" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Prima di essere redarguito da qualche collega vorrei fare una premessa in ordine alla scelta del bioetanolo.
chiaro che la proposta di legge è stata presentata con la convinzione che sia una scelta condivisibile, in quanto voi sapete che c'è da diluire in percentuale minima il carburante con il bioetanolo nell'arco dell'1 poi ovviamente, sfogliando gli aggiornamenti sugli organi di informazione ecc., si legge anche che, durante il processo di produzione del bioetanolo si libera protossido di azoto, un gas serra forse assimilabile ai gas serra classici, che si tende in qualche modo a contrastare.
Premesso che in ogni modo un progetto di legge come questo richiede come tutte le proposte di legge, una consultazione, sarà nostra cura qualora dovesse andare in consultazione, chiedere anche la presenza del mondo accademico per dirimere quelle che sono le questioni d'impostazione.
Fermo restando che vi è una presunzione di utilità di ricorso al bioetanolo, si articola la proposta di legge così come andrò a dettagliare.
Devo dire che personalmente sono convinto che bisogna determinare delle scale di priorità da un punto di vista ambientale, territoriale ed agronomico, perché un conto è utilizzare le aree agricole che sono state abbandonate e che sono sottoutilizzate per la produzione di bioetanolo altra cosa è rilevare delle aree da destinare a tale scopo. Durante un recente viaggio in Brasile, addirittura si paventava l'abbattimento della foresta per la produzione del bioetanolo: è chiaro che, a questo punto, non sarei assolutamente d'accordo (prima che me lo ricordasse il collega Moriconi).
A livello nazionale ed europeo abbiamo tutte le aree del set aside da recuperare piuttosto che andare a convertire le zone di produzione ordinaria, e questo dimostra come la soluzione miracolosa non esiste, in altre parole esiste una ponderazione delle scelte nell'ambito di una priorità di un Piano energetico ambientale.
Sottolineo la giustezza della scelta regionale, quando qualche anno fa abbiamo approvato non un Piano energetico, ma un Piano energetico ambientale, perché tutte le scelte energetiche hanno un automatico e rilevante impatto ambientale.
Da un punto di vista specifico, la legge ha lo scopo di favorire con finanziamenti il ricorso a questa produzione; naturalmente sono destinatarie tutte le produzioni di mais, di frumento, cioè di cereali anche se quest'anno abbiamo notato come il mercato dei cereali abbia fatto segnare dei balzi in alto e quindi il tutto vada rivisto.
Prima ho fatto una serie di valutazioni di tipo ambientale, ma oggi ci sono anche altre valutazioni di tipo economico. Bisogna guidare le scelte imprenditoriali degli agricoltori attraverso una programmazione saggia nazionale e regionale. Altrimenti, rischiano di compiere scelte inconsulte solo per correre dietro ad un balzo momentaneo delle quotazioni. Qualcuno afferma che, essendosi affacciati al mercato dell'alimentazione e dell'energia grandi nazioni come la Cina e l'India, e altri continenti, è chiaro che il panorama sta radicalmente cambiando.
Questo disegno di legge offrirà, qualora dovessimo discuterlo l'occasione di un confronto molto ampio e approfondito. Tocchiamo tematiche che sono senz'altro di primaria importanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Cavallera, oltre che essere uomo di competenza, è anche una persona con cui è molto piacevole discutere e approfondire temi come questi, che sono sicuramente all'o.d.g..
Tuttavia, penso che questo sia il momento di fare altre scelte.
Dovremmo essere molto attenti, come coalizione di governo, non solo a fare un lavoro, come dicevo ieri, paziente, ma determinato per portare a casa il risultato che ci poniamo. Nei prossimi giorni, sempre di più, dobbiamo far capire all'esterno, anche dopo la conferenza stampa di oggi, qual è l'effettiva dinamica che si sta giocando in questi giorni in Aula (non so quale sia la posta in gioco, ma credo che molti operatori e cittadini l'abbiano capito). Credo che sia una delle cose che dovremmo tentare di fare.
Per intanto, siamo contrario all'iscrizione del punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Il Consigliere Cavallera chiede di intervenire per fatto personale.



CAVALLERA Ugo

Scusi, Presidente, noi sopravviviamo grazie all'acqua. Forse per ridurre i costi della politica, probabilmente, stiamo risparmiando sullo spessore dei bicchieri, ma sono stato inondato. Lo segnalo affinché i colleghi provvedano.



PRESIDENTE

La ringrazio per la segnalazione. Trovo questo tipo di bicchiere non bianco, ma opaco, più gradevole. Bisogna capire se la qualità corrisponde anche alla gradevolezza dell'aspetto.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Burzi, Cavallera Cirio, Cotto, Ferrero, Nastri, Pichetto Fratin, Toselli, Dutto e Rossi: si chiede l'inversione dell'o.d.g. n. 49 Proposta di legge n. 392 "Modifica alla legge regionale 3 ottobre 1994, n. 42 'Interventi per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell'industria termale in Piemonte'" con l'o.d.g. n. 2 Proposta di deliberazione n. 162 "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Come è noto, in quest'ultimo anno, il turismo non ha goduto di risultati rilevanti. Sebbene l'effetto post olimpico avrebbe dovuto farsi sentire in misura maggiore.
Qualche mese fa abbiamo letto i dati, li abbiamo esaminati con i tecnici del settore, li abbiamo esaminati con le varie Province, li abbiamo valutati nella loro interezza e si è visto che è successo il contrario di quello che doveva succedere. Vale a dire che, anziché avere un risultato post olimpico positivo, si ha avuto un effetto negativo in numero di presenze.
importante capire quali sono i settori che, forse, nel futuro potrebbero trainare nuovamente il turismo per far crescere questi numeri.
Vediamo che in questi settori poco o nulla si sta facendo.
Cito tre settori che, insieme a quell'oggetto di quest'inversione, sono importanti. Quello turistico congressuale, che ci pare non sia stato assolutamente sviluppato, quello enogastronomico. Se oggi la regione Piemonte ha tante eccellenze enogastronomiche, se la regione Piemonte ha molti agriturismi di qualità, nati in tutto il Piemonte, si deve a leggi emanate nella scorsa legislatura che hanno fatto in modo che nascessero molteplici strutture che, ad oggi, non si vedono più supportate dalla Regione. Molte di queste leggi sono ferme, non sono rifinanziate, non garantiscono più un numero di nuove aperture, di sviluppo e di quant'altro nel settore del turismo.
Terzo settore è il turismo termale. Quali sono le azioni concrete promosse in questi due anni per aiutare il turismo termale a sopravvivere in Piemonte? Sappiamo che ad Acqui Terme, ma in tante altre località della regione, le cose vanno sempre più degradando. Scendono i numeri, ci sono situazioni di difficoltà degli operatori che non si sentono, in alcun caso supportati dalla politica turistica regionale. Per esempio, non ci sono misure, come questa legge vorrebbe introdurre, per gli apparecchi medicali.
Un centro termale cosa fa se non è in grado di sostituire, con moderne apparecchiature, gli apparati medicali? Quando si va a fare una cura termale, ci si aspetta di trovare attrezzature idonee che permettano di seguire efficacemente le cure termali. Per esempio, segnalo una Regione che di certo non è della mia parte politica, l'Emilia Romagna. Voglio dare atto all'Emilia Romagna di aver benissimo accompagnato la crescita di Salsomaggiore e Tabiano Terme, coinvolgendo anche altre località della regione con fortissimi aiuti da parte della Regione.
Tabiano Terme, molti anni fa, nessuno sapeva che esistesse, con un'intelligente politica anche d'immagine è stata abbinata a Salsomaggiore è stata abbinata a varie sedi di trasmissioni televisive (l'ultima è Miss Italia). La Regione aiuta con finanziamenti per tenere il più moderno centro medico termale a disposizione. Andiamo a chiedere agli operatori termali della nostra regione quali aiuti gli sono dati per tenere la concorrenza con queste località.
Questa legge, di cui noi richiediamo l'iscrizione, è volta a garantire la possibilità di sostituire queste parti e di avere una promozione adeguata. Fortunatamente, in Piemonte abbiamo tante montagne e tante sorgenti d'acqua termale, ma per far sì che non siano trasformate solo in acqua minerale occorrono politiche intelligenti sul territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Siamo contrari all'inversione dell'o.d.g.
Signor Presidente, approfitto di quest'occasione per esprimere una preoccupazione, desiderando unirmi alla richiesta del Consigliere Nastri.
Ho bisogno anch'io di sapere cosa succede a Novara, perché ne parliamo continuamente, ma non riusciamo venirne a capo, l'Assessore ai trasporti non risponde e lo stesso Assessore Conti non sappiamo se verrà. Insomma c'è una preoccupazione del Consiglio, cui penso di unirmi - tra l'altro, il collega Nastri è davvero un Consigliere simpatico. Stabiliamo cosa succede a Novara oppure penso che il Consiglio non abbia le condizioni per proseguire.
Intanto, naturalmente, votiamo contro l'inversione.



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, la prima parte del suo intervento verteva sull'ordine dei lavori, mentre nella seconda ha espresso il parere contrario alla proposta d'inversione di punto all'o.d.g.
Procediamo ora alla votazione. Ricordo che il numero legale è 27.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni e alle critiche dei Consiglieri Cotto, Rossi, Burzi, Casoni e Scanderebech in merito alla conduzione dei lavori dell'Aula e alla loro calendarizzazione con particolare riferimento all'esame della proposta di deliberazione n. 161, "Piano Socio Sanitario regionale 2006-2010", e della proposta di deliberazione n. 162, "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto sull'ordine dei lavori.



COTTO Mariangela

Io non sono interessata a capire cosa avviene a Novara, però, sono interessata a capire cosa avviene qui.
vero - non so se lo abbia detto il collega Reschigna o il collega Boeti - il mio silenzio è stato strumentale, proprio quale strumento per riflettere, e l'ho detto. Non ho mai visto una simile conduzione dei lavori d'Aula, e sono qui dal 1995.
Faccio i complimenti al Presidente Placido e anche al Presidente Chieppa, che ieri e l'altro ieri hanno ben presieduto: tanto di cappello la mia critica non è rivolta a loro. Questa sera mi fermerò perché spero di vedere il Presidente Gariglio presiedere la seduta.
Mi chiedo se non sia il caso di rinviare le sedute del Consiglio a dopo il 14 ottobre, quando sarà nato il Partito Democratico.
Ieri ho fatto notare che il Presidente Placido non era presente, ma risultava avesse votato, perché avevamo un Presidente che correva a votare quando c'era da votare e non era qui a presiedere, pur non essendo impegnato, ma impegnato in corridoio.
Allora, mi chiedo se voglia far fare brutta figura al Consiglio e alla Presidente Bresso, che vuole questo, e ci sta riuscendo benissimo. Dal 1995 alla Presidenza si sono alternati Picchioni, Deorsola, Cota e Rossi, ho sempre visto un Presidente del Consiglio non andare troppo avanti in queste discussioni strumentali, ma riunire la Conferenza dei Capigruppo per cercare di capire e di far raggiungere un accordo: questo non sta avvenendo.
Ricordo i Consigli dell'allora minoranza quando noi stavamo qui ore ad aspettare l'accordo del disaccordo o il disaccordo dell'accordo. Il collega Bellion lo ricorda: una volta protestammo insieme perché costretti a stare qui mentre i Capigruppo discutevano poco più in là.
Allora, a Novara succeda quello che deve succedere, io vi dirò poi cosa succederà ad Asti sabato pomeriggio, che può anche essere interessante però, adesso, vogliamo sapere cosa succede qui, chi ha interesse a far andare avanti in questo modo il Consiglio. Se i Capigruppo ci sono chiederei di battere un colpo.



PRESIDENTE

Il Presidente Rossi interviene sull'ordine dei lavori e, poi sull'intervento della Consigliera Cotto.



ROSSI Oreste

Sull'ordine dei lavori, Presidente, credo che...



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Rossi, siamo in fase di votazione dopo l'intervento in senso contrario...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Prego, siamo sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Accolgo il giusto sollecito della collega Cotto. Ritengo che effettivamente, le conduzioni di quest'Aula siano alquanto bizzarre, non tanto da parte di chi presiede, ma per la mancanza di certezza su quelli che saranno i nostri lavori nei prossimi giorni. Oltre alla calendarizzazione del Consiglio di domani non sappiamo nulla per la prossima settimana, quando, normalmente, il mercoledì si redige il calendario per la settimana successiva. Sono le ore 16.15 di giovedì e non abbiamo la minima idea di quali siano le intenzioni della maggioranza e della Presidenza in relazione ai nostri lavori della prossima settimana.
Poiché penso che tutti i colleghi abbiano anche altro da fare oltre a stare qui, magari sul territorio, per motivi del PD o per motivi differenti, se conoscessimo quanto la prossima settimana dovremo fare potremmo anche organizzare i nostri calendari. Pertanto, ritengo alquanto strano che fino a questo momento non sia ancora giunta una minima proposta di riunione o convocazione dei Capigruppo per decidere cosa fare la prossima settimana.
Ha ragione la collega Cotto, è un modo alquanto bizzarro di condurre i lavori di un'Aula, perché non sappiamo cosa ci aspetta a partire da domani sera alle ore 24. Le premesse - secondo quanto richiesto dalla Presidente Bresso - prevedevano lo svolgimento di sedute notturne e lei capisce che per organizzarle, se si parte da lunedì, abbiamo bisogno di prenotare le stanze dove poter dormire, ad esempio. Capisco che voi, magari, non abbiate problemi, ma chi arriva da fuori i problemi li ha, caro Presidente, quindi diteci qualcosa.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Rossi.
Ringrazio la collega Cotto dell'intervento.
La parola al Presidente Burzi sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Giusto per andare omogeneamente nell'ambito del filone che si è aperto mi unisco anch'io ad una certa sorpresa.
Ieri, in tarda serata, quando presiedeva momentaneamente il Presidente Gariglio, mi sono permesso di fare un elenco, senza cenni specifici ai singoli temi, per non far apparire che ci fosse la voglia di cambiare argomento, quando, come abbiamo detto prima, noi vorremmo, oserei dire pretenderemmo, parlare di sanità.
Capisco che ad alcuni questo possa sembrare originale, ma è esattamente quello che pensiamo. Ho elencato una serie di competenze che, a mio avviso sono dell'Ufficio di Presidenza, massime della Presidenza del Consiglio.
Chi avesse voglia di leggere lo Statuto vedrebbe che uno degli organi della Regione - si è svolto un ampio dibattito su questo tema - è il Presidente del Consiglio.
Si è a lungo dibattuto se e in quale misura l'Ufficio di Presidenza dovesse essere egli stesso un organo, in quanto, pur essendo un organo plurale ed essendo anche prevista la presenza delle minoranze, non tutte le minoranze sono previste e presenti. Questo è stato un tema che le componenti della sinistra nella scorsa legislatura, con delle motivazioni che, a mio avviso, sembravano non del tutto deboli, ha lungamente sostenuto, motivando quindi da ciò il fatto che non necessariamente l'Ufficio di Presidenza dovesse essere equiparato ad un organo dell'Aula.
Faccio questa premessa per ricordare che ieri sera ho detto una serie di cose, in maniera non del tutto esplicita, ma in maniera molto chiara, a mio avviso, per chi volesse intendere. Non ho ricevuto nessun cenno n ufficiale né ufficioso. Questa è un'Aula dove esistono anche i rapporti ufficiosi, altrimenti ci racconteremmo che la politica è una cosa diversa da quella che è sempre stata, anche quando questo Paese funzionava meglio.
Lo zero assoluto.
Nel mio intervento iniziale ho detto che io spero che questa non sia una maratona, come ha detto il collega Muliere rispondendo ad un altro mio intervento di oggi pomeriggio. Le maratone vanno bene, se servono: conosco un sacco di persone che vedono nella corsa anche delle forme di terapia psichica e fisica. Personalmente, ho sempre fatto poca ginnastica, ma va benissimo fare le maratone, non ci sottrarremo; anzi, potremmo farle volentieri, ancorché al momento sembrino del tutto motivate nell'inizio, ma non del tutto chiare nella logica e nello svolgimento. Non è chiaro nemmeno il percorso della maratona.
Tutti noi abbiamo problemi al di fuori di quest'Aula. Nel mio intervento iniziale ho detto che provo sincera invidia per la fase attuale di creazione del Partito Democratico, pur nelle fibrillazioni, nelle tensioni, nella durezza dei confronti, perché si sta cercando, con passione, di creare un soggetto nuovo che, anche chi non la pensa come loro, si augura parta bene. Non nei voti, ma nella formazione, perché chi crede nel mercato della politica ha bisogno di soggetti autorevoli affinché anche l'altra parte (nel caso specifico, quella dove milito io) migliori l'autorevolezza delle organizzazioni politiche che la rappresentano.
Quindi, ci rendiamo ben conto di come questa fase non sia utile al Piemonte; non utile - temo - a nessuno, le cui motivazioni non sono chiare perché sembra essere nient'altro che uno spreco, una perdita di tempo. Per cui, come dicevo, mi dispiaceva disturbare.
Tutti abbiamo delle cose da fare, però ci sono dei limiti. Ci fosse il Presidente Picchioni - non certo per lei - avrebbe detto che su certi temi ci sono dei confini al di là dei quali si può andare, come no! Qui i confini li abbiamo passati da un bel pezzo. Il guaio è che poi lo si ricorda e se uno eccede nel passare i confini, non può poi tornare cambiare scarpe, metterne un paio asciutte e tutto torna come prima. Non torna come prima! E questa Regione ha necessità di concludere, al meglio possibile, i propri lavori, i lavori di questa sessione, di questa legislatura (che è soltanto l'ottava) e, augurabilmente, delle prossime quindici.
Grazie ai colleghi, finora il confronto è stato assolutamente legittimo ed elegante. Temo, però, che la stanchezza, prima o poi prevalente potrebbe portare a delle asprezze ulteriori. Non abbiamo prodotto niente nessuno di noi sa dove si voglia andare. Credo che un Presidente minimamente autorevole dovrebbe, perlomeno, tentare - non dico riuscire, ma tentare - di occuparsene, altrimenti indurrà anche chi non la pensa come lui - e temo siano tanti - a votare Susta soltanto per dargli fastidio.
Questo non è un buon modo, credo, di risolvere i problemi. Credo che il modo di risolvere i problemi sia ricordarsi di quali siano i propri compiti e svolgerli.
Faccio un ultimo accenno. Il mestiere della "frusta" nei gruppi parlamentari è un mestiere difficilissimo. È sempre stato svolto dai membri più giovani; poi il tempo modifica le cose e lo svolgono le persone che lo possono svolgere.
Io apprezzo, perché è una fatica bestiale fare in modo che la gente stia inutilmente al proprio posto. Però, visto che in questo momento apprezzo il lavoro che viene fatto da collaboratori non politici, abbiate pazienza: chi ha fatto lo sforzo di farsi votare lo vedo diverso - non migliore, diverso - da chi è nominato, e insisto su questo fatto. Questa è un'assemblea di eletti, in cui siamo onorati di utilizzare l'apporto di chi ci dà il suo servizio, ma vorrei che questa fosse un'assemblea dove gli eletti fanno il loro lavoro e chi non è eletto il proprio. Nella differenza, nella distinzione, nella reciproca stima. Altrimenti, anche qui, aggiungiamo confusione a confusione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo anch'io per sollecitare un intervento dell'Ufficio di Presidenza. Noi sentiamo, in questa settimana, una mancanza di regia, che invece dovrebbe dipendere dall'Ufficio di Presidenza e dal suo Presidente.
Vogliamo sapere cosa succede: se aggiorniamo la seduta, cosa succede la prossima settimana, quali sono le situazioni e se ritiene di convocare una Conferenza dei Capigruppo. Per noi non è un problema andare avanti così, ma poiché credo che molti membri della maggioranza sollecitino una qualche iniziativa, ritengo che in questo momento ci sia necessità di sapere se come e quando è prevista una Conferenza dei Capigruppo, perché anche i Capigruppo, sia di maggioranza che di minoranza, hanno diritto di organizzare i propri Gruppi, i propri lavori ed eventualmente le proprie iniziative.
Se invece vogliamo andare avanti così, è una scelta: noi ci rimettiamo a quello che viene detto. Non abbiamo problemi di sorta. Siamo organizzati in maniera discreta per andare avanti a tempo indeterminato. Vorremmo solo sapere come è scadenzato il tempo indeterminato. La settimana prossima quando è convocato il Consiglio? Con che orari? Con che procedure? Di prassi, queste determinazioni avvengono sei giorni prima. Infatti normalmente, la riunione dei Capigruppo viene fatta il mercoledì per convocare il Consiglio il martedì successivo. Oggi siamo al giovedì pomeriggio; c'era una convocazione per lunedì prossimo, ma non si sa che cosa succede oltre questa data.
Preferiremmo saperlo entro oggi, perché domani già avremmo qualche difficoltà, per esempio, a riunire i Gruppi per prendere delle decisioni.
Quindi, ciò significa andare avanti a tempo indeterminato, in questo modo.
Mi verrebbe da dire: "Che il Presidente del Consiglio batta un colpo se c'è".



PRESIDENTE

Ritengo quanto mai legittima la richiesta e ringrazio i colleghi Presidenti di Gruppo che sono intervenuti.
Ritengo ingiustificate e ingenerose le considerazioni rispetto al Presidente Gariglio, che non è in giro per altri ragioni, ma è all'interno del palazzo e si sta occupando di problematiche che, purtroppo, coincidono con lo svolgimento di quest'ultimo Consiglio. La gestione di Palazzo Lascaris ha aspetti che riguardano il personale, le strutture e le responsabilità esterne, che sono proprie del Presidente del Consiglio regionale, il quale, come prassi e tradizione, affida ai Vicepresidenti e agli altri componenti dell'Ufficio di Presidenza la gestione del Consiglio in caso di suo impedimento.
Ritengo, con tutto il rispetto e la simpatia, che i colleghi siano stati ingenerosi nei confronti del Presidente del Consiglio regionale, che al momento sta svolgendo le sue funzioni. Sarà qui alle ore 17 e affronterà il problema della riunione dei Capigruppo, che penso sarà effettuata con la condivisione di tutti. Questa era un'informazione che ritenevo utile e doverosa.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, vorrei sgombrare il campo da ogni equivoco, perché il collega Burzi è più bravo di me nella dialettica, è più forbito; però, per essere troppo bravo, questa volta forse qualcuno è stato capito male: non sta cercando l'accordo a tutti i costi per evitare eventuali fatiche nei prossimi giorni. No, non è questo il tema.
Il tema del contendere è che noi vogliamo che ci sia un Presidente rappresentativo, quindi questo vale per lei e per chi presiede.
Non vogliamo che al posto suo arrivi il Presidente Gariglio. No, non è questo che stiamo chiedendo. Noi stiamo chiedendo che il Presidente, in veste istituzionale e come persona super partes, prenda in mano la situazione e non faccia invece quello che ha fatto ieri pomeriggio e ieri sera, cioè il partigiano di parte dal punto di vista politico rispondendomi: "Se lei ha delle critiche da fare, si rivolga..." Un Presidente non deve fare così. Il fatto che non ci sia non è un problema, l'ho già detto ieri e lo ripeto oggi: un Presidente deve essere Presidente anche delle minoranze, non solo di quelle fisiche. Nel mio Gruppo, purtroppo, siamo in due, ma io devo dare conto anche al mio collega che non c'è e ad un partito grande, il mio, che ha un consenso enorme.
Quindi, ho bisogno di tempo per comunicare e per dire le cose, ma soprattutto, dovendomi assentare per poi essere presente nella serata e dovendo anche partecipare a qualche trasmissione televisiva, ho bisogno di sapere quale sarà il prosieguo dei lavori nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda invece il Presidente Gariglio, di che cosa lo accusiamo? Che non è un Presidente trasparente e che non svolge la funzione da Presidente di tutta l'Assemblea. E quindi, quando partecipa...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Scanderebech, ritengo non solo non condivisibile, ma anche poco elegante fare certe affermazioni in assenza del Presidente Gariglio, che sarà presente fra poco, come ho già detto prima.
Il Presidente Gariglio si sta occupando di problemi legati al Consiglio regionale. Alle ore 17, quindi fra 30 minuti, sarà qui a presiedere i lavori del Consiglio e avrà occasione di spiegarsi.



SCANDEREBECH Deodato

Mi rispiego meglio, ci provo, ma non è detto che ci riesca. Non è necessario che ci sia la presenza del Presidente Gariglio: c'è lei! Noi parliamo del collega Gariglio come vertice istituzionale, non è un attacco personale al Presidente, bensì alla Presidenza, per il modo con il quale si sta procedendo in queste ore.
Mi riallaccio a quanto diceva giustamente il collega Reschigna un'ora fa parlando della dignità del Consiglio: certo che vogliamo che questo Consiglio riprenda la propria dignità, ma dignità vuol dire anche fare politica, tutti qui ne abbiamo diritto qui e fino adesso ci stiamo rispettando.
Invece, che cos'è che non viene rispettato? L'autonomia del Consiglio la trasparenza del Consiglio. Poi ci possiamo confrontare, ma non basta che un Presidente della Regione decida di spostare il punto 2) al punto 1) all'o.d.g., decida di rimandare in Consiglio il Piano Socio Sanitario: ci vuole anche una supremazia istituzionale. È questo che noi chiediamo, non chiediamo niente di più; chiediamo che venga esercitata l'autorevolezza politica dei Capigruppo.
Con questo non vogliamo smettere, trovare o meno l'accordo: noi vogliamo che determinati principi, che fino a ieri sono stati punti cardini di questo Consiglio, vengano rispettati. Solo questo!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Intervengo solo per dire - e sono contenta che il Presidente Gariglio sia in Aula - che non credo proprio di essere stata - se alludeva a me ingenerosa nei confronti del Presidente Gariglio, ma vederlo ieri fare il "ballerino", ogni otto minuti correre a votare, mi faceva stare male fisicamente, pensando ai grandi Presidenti che questo Consiglio ha avuto.
O il Presidente è impegnato fuori oppure, se è qui, lascia le beghe del Partito Democratico. Io capisco: lei, Vicepresidente, è della sua stessa corrente, ma devo anche appoggiare quelli che sostengono il candidato Susta, per par condicio.
Quindi, o rinviamo il tutto a dopo il 14 ottobre, in modo che siate sereni, che il Presidente possa presiedere e che possa convocare i Capigruppo, che si possa chiedere dove andiamo a finire, altrimenti ci ritroviamo senza la Presidente Bresso, senza il Presidente Gariglio: in questo modo, l'Aula è alla deriva.
Noi non abbiamo problemi con l'attuale Regolamento: siamo qui dal 1995 e abbiamo imparato da voi; possiamo stare qui anche tre mesi.
Assessore Migliasso, non si preoccupi, vale il discorso che ha fatto prima il Presidente Burzi: anche se le dà fastidio, permetta che gli eletti di questa Assemblea si parlino senza che lei debba interrompere. Quando vuole interrompere, chieda la parola e noi saremo lieti di sentire il suo intervento.
Però adesso rivendico la dignità di quest'Aula, che è lasciata al pressappochismo, che è lasciata ad una decisione della Presidente Bresso che ad una riunione dei Capigruppo ha deciso che si va avanti così e i Capigruppo di maggioranza hanno dovuto dire sì. Sono state subito fatte le convocazioni e noi siamo qua: è sufficiente un Consigliere che sta in silenzio per andare avanti fino a Natale.
Penso di potere dimostrare di avere sempre e solo fatto emendamenti nel merito e non ostruzionistici. Due giorni fa ho persino fatto un comunicato stampa in cui ringraziavo l'Assessore Artesio per avere accolto in Commissione un emendamento concordato, relativo alle problematiche dell'Alzheimer. Quindi, penso di avere titolo a parlare per storia personale.
Noi vogliamo entrare nel merito, vogliamo discutere e non accettiamo prepotenze, ma non accettiamo neanche indifferenze; indifferenze verso un'Aula che così va alla deriva, che naviga a vista e dove qualcuno vuole far vedere che sa mostrare i muscoli. Con questo Regolamento, se non ci sono tentativi di accordo, non andrete da nessuna parte, così come non siamo andati noi, che nella scorsa legislatura non siamo riusciti ad approvare il Piano Socio Sanitario.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei rassicurare i colleghi della minoranza: qui non c'è una maggioranza subalterna a nessuno.
All'interno della maggioranza noi abbiamo discusso, i Gruppi consiliari di maggioranza si sono confrontati, si sono confrontati con la Presidente e con gli Assessori, e abbiamo assunto delle decisioni, condividendo un'impostazione.
Non c'è una maggioranza silente, che ascolta ed esegue gli ordini di qualcuno. Non è così, e se la volete mettere sotto questo punto di vista sbagliate impostazione.
C'è una maggioranza che ha lavorato su un documento importante, come il Piano Socio Sanitario; che ha stabilito, come voi avete tante volte chiesto, che questa divenisse una priorità. Abbiamo stabilito che è una priorità dal punto di vista amministrativo e politico e crediamo che, dopo molti mesi, questo Piano Socio Sanitario vada approvato, non nell'interesse di questa maggioranza, ma nell'interesse dei cittadini piemontesi.
Mi pare che quest'Aula sia stata convocata su un o.d.g.; come abbiamo detto, si può discutere o meno, ma anche a norma e nel rispetto dell'attuale Regolamento. Siamo qui convocati su un o.d.g.; se il Consiglio regionale vuole discutere di questo o.d.g., vi è la nostra disponibilità per arrivare alla conclusione. Quanto tempo ci vorrà? Siamo disponibili a discutere.
Naturalmente se voi ci intrattenete, ponendo inversioni all'o.d.g.
intervenendo paradossalmente in modo silenzioso - legittimo ma paradossale in Consiglio - credo che ognuno di noi possa fare delle valutazioni.
Rispetto alla richiesta di convocare una Conferenza dei Capigruppo, il Presidente deciderà.
Noi siamo disponibili a riunirci e a decidere, insieme a voi, quante giornate di Consiglio saranno necessarie la prossima settimana per discutere, io auspico, l'o.d.g., oppure per ascoltare gli interventi della minoranza. Io non ho ancora capito per quale motivo si è creata questa situazione: siete d'accordo con noi di discutere e di confrontarci sull'o.d.g.? Abbiamo fatto tante riunioni di Commissione e vorrei nuovamente ricordare, anche se ormai è noto a tutti, che pensavamo di arrivare entro il 30 settembre all'approvazione del Piano, così com'era stato concordato nel mese di luglio.
Se non è possibile, noi siamo qui perché vogliamo arrivare alla conclusione di questo lungo dibattito. Non so quanto tempo ci vorrà.
Occorreranno mesi? Se questa è una priorità, noi non pensiamo di cambiare le priorità.



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



MULIERE Rocco

Lo sono tutte e due. Non giochiamo su tale questione.
Sono entrambe delle priorità, sia la delibera che riguarda l'assetto territoriale, sia quella che riguarda i principi del Piano Socio Sanitario regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Muliere.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Continuo a non farmi capire ma, evidentemente, la mia voce vale poco.
Forse non mi esprimo bene, oppure non riesco a farmi comprendere. Però i colleghi Cotto, Burzi, Casoni e Rossi in modo particolare, penso che abbiano evidenziato il fatto che noi, come Capigruppo, ad oggi non sappiamo ancora come dobbiamo organizzarci per i lavori di lunedì, martedì e mercoledì. Questo non era mai successo.
Vi è, però, un altro aspetto più delicato e più importante dal punto di vista istituzionale. Lasciamo stare l'aspetto politico, colleghi, perch voi avete tutto il diritto di esercitare il vostro potere di maggioranza così come la Presidente ha il diritto di esercitare i propri poteri dal punto di vista amministrativo.
Ma dal punto di vista legislativo e sull'andamento di questa sala e dei Capigruppo, il Presidente - questo è l'aspetto che volevano sottolineare in modo particolare i colleghi Cotto, Burzi, Rossi, Casoni, così come mi sforzerò di farlo anch'io - ha sempre il compito nonché il dovere, in ogni circostanza (ogni ora, ogni minuto, ogni giorno), indipendentemente dalla volontà politica della sua maggioranza, di cercare di risolvere il problema politico dell'Aula e di trovare, quindi, armonia e di riportare l'Aula come diceva qualcuno, nella sua dignità, in modo particolare in un confronto democratico e politico. Solo questo vogliamo evidenziare.
Il nostro non voleva essere un attacco verso il Presidente Gariglio.
Anzi, ripeto ciò che avevo precisato ieri sera: se vogliamo parlare di questo, è perché siamo stati eletti (parlo del sottoscritto, della collega Cotto e di tanti altri), al contrario della Giunta. Alla mia destra, per esempio, vedo persone che hanno un peso politico diverso - non è una mia valutazione; o, meglio, non conta la mia valutazione, sebbene io la faccia ugualmente - e superiore rispetto al peso politico che vedo davanti a me ma perché non sono stati eletti (non parlo del Presidente, che è stato eletto).
Quindi quando cerchiamo di riportare al centro la politica e la dignità di quest'Aula, lo vogliamo fare tutti. E il Presidente deve cercare di farlo in ogni momento, senza fare confronti con quelli vecchi o con quelli nuovi. È un suo dovere, in ogni momento. È di questo che lo stiamo accusando.
Non vogliamo noi l'accordo: noi vogliamo che l'Aula riacquisti la sua dignità e che ci confrontiamo dignitosamente, senza essere accusati di silenzio o di ostruzionismo.
Il Presidente, quindi, si deve incuneare che il suo compito e la sua bravura dipende proprio da come riesce a gestire quest'Aula e da come ci riporta in un percorso comune. Tutto qui.
Non è che vogliamo che la seduta sia presieduta dal Presidente Gariglio. Ecco perché prima dicevo al Vicepresidente Placido che non era necessaria la presenza di Gariglio. Ma è necessario che tutti sentiamo che c'è una persona che tiene in mano la situazione e che, dal punto di vista legislativo, quest'Aula sia al di sopra di tutte le posizioni politiche e partitiche. Questo è ciò che vogliamo.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, mi consenta di richiamarmi al suo ultimo intervento.
Premesso che condivido in toto la sua ultima valutazione, l'Aula, non a caso, grazie alla saggezza dei nostri padri regolamentari, ha previsto due Vicepresidenti e tre Consiglieri Segretari; in particolare, i Vicepresidenti si alternato alla Presidenza e mi pare di poter dire che storicamente lo fanno con imparzialità e nel pieno adempimento dei propri doveri istituzionali. Quindi non vi è alcuna differenza nella conduzione dei lavori dal soggetto che presiede. Pertanto, il Presidente, come tutti i colleghi, si avvicendano.
Presidente Scanderebech, le chiederei ancora un attimo di attenzione.
Per quanto riguarda la sua valutazione sui compiti del Presidente, non tanto istituzionali quanto di facitore di soluzioni o, comunque, di soggetto che si deve far carico del tentativo di soluzioni di impasse procedurali, penso di averlo fatto fino a poco tempo fa.
Ritengo di aver collaborato, insieme ad alcuni colleghi di questo Consiglio (anche dei colleghi del suo Gruppo, Presidente Scanderebech), ad architettare alcune soluzioni che ci hanno consentito di uscire dall'impasse nell'ultima situazione in cui ci siamo trovati, ossia nel mese di luglio.
Ho segnalato, inoltre, che il fatto che venissero disattese soluzioni procedurali che erano state convenute da tutti i Gruppi consiliari, da me lette e ratificate con dichiarazione di tutti i Presidenti dei Gruppi, ci avrebbe portato verso situazioni di difficile gestione.
Ho stimolato, Presidente Scanderebech, e partecipato ad un incontro cui lei era presente la settimana scorsa, mettendo in guardia tutti i Gruppi consiliari (in quell'occasione quelli dell'opposizione, in altre quelli di maggioranza) dal fatto che questa situazione avrebbe portato una paralisi dei lavori consiliari. Mi è stato anche detto che non c'erano margini di avvicinamento delle parti, quindi non posso che prenderne atto.
Ovviamente, l'unica cosa che non può fare il Presidente del Consiglio penso che il Presidente Scanderebech ne possa convenire - è sostituirsi nel determinare la volontà, che è cosa propria, dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
Pertanto, se nei Presidenti dei Gruppi consiliari, che esprimono appieno la volontà dei propri Gruppi e dei partiti che rappresentano, non si manifesta una volontà di trovare delle soluzioni - io sarò il primo a far sì che il tavolo si possa aprire e possa avere degli spazi anche extraconsiliari per svilupparsi, ma nel permanere delle situazioni, non ho ragione di intendere che qualcosa sia cambiato da venerdì della scorsa settimana ad oggi - non vedo ulteriori spazi.
Condivido la necessità di calendarizzare una Conferenza dei Capigruppo pertanto, se i colleghi concordano - mi pare di capire che possa essere una soluzione positiva - possiamo convocarla alle ore 18, in maniera tale da dare certezza ai colleghi - su questo avete ragione - in merito ai lavori della prossima settimana. Sicuramente è un appuntamento che possiamo già concordare: se siete d'accordo, alle ore 18 è convocata la Conferenza dei Capigruppo.
Non penso, però, che ci siano spazi per quel ruolo che mi renderebbe molto felice, Presidente Scanderebech, ma che si basa su un principio fondamentale: il rispetto del principio pattizio. Perché se si prendono degli accordi, si deve essere in grado di tradurli. Questo vale, con i debiti distinguo che ho già fatto, per non urtare la suscettibilità di ciascuno, rispetto alle posizioni dei diversi Gruppi consiliari.
Fermo restando, invece, che le osservazioni riguardo le autorevolezze dei Presidenti mosse dai Gruppi consiliari, ovviamente sono osservazioni che non mi permetto di confutare, perché mi toccano direttamente. Quindi sicuramente, porto anche la responsabilità di sedere su uno scranno che ha avuto dei predecessori estremamente autorevoli e ne sento la responsabilità. Non mi offendo assolutamente se viene rilevata la disparità di interpretazione del ruolo, che è anche figlio delle diverse capacità dei soggetti che qui si sono alternati.
Se vi sono ancora interventi sull'ordine dei lavori, abbiamo tutto il tempo per espletarli. In caso contrario, possiamo procedere coi lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Solo una considerazione, Presidente: dato che il tempo passa e man mano che uno invecchia le arterie diventano più dure e meno pervie, il sangue scorre con più difficoltà e uno non si ricorda le cose dette. Vorrei sapere, se è possibile avere una copia della registrazione degli interventi fatti dai Capigruppo di maggioranza e di opposizione nella sera del 2 agosto - mi pare che fosse il 2 agosto...



(Commenti in aula)



BOETI Antonino

Non ho visto gli interventi. Dicevo, sera nella quale i Capigruppo di minoranza si sono impegnati, entro il 30 settembre, a consentire l'approvazione del Piano Socio Sanitario oltre all'altra legge.



PRESIDENTE

Consigliere Boeti, è disponibile al banco della Presidenza.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono i funzionari del Consiglio regionale che sono, come sempre previdenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi ha anticipato, glielo avremmo fornito noi. Correggo, perch probabilmente il sistema arterioso del Consigliere Boeti comincia già a cedere, pur non essendo lui un fumatore, non era il 2 agosto, ma era intorno al 20-25 luglio. Perché io il 2 agosto c'ero, al 20-25 luglio non ero presente. Dal 25 luglio al 2 agosto, ci siamo occupati di svolgere circa l'80% del lavoro, cercando anche di chiudere alcuni, non tutti, dei buchi fatti dall'attuale esecutivo. Questo è successo fra il 20-25 luglio serata dell'accordo che abbiamo anche noi e ve lo possiamo fornire perch sia ben chiaro.
Mentre vi forniamo anche separatamente, quando sarà finita questa che non è una maratona - io spero - ma una tappa, una serie di elementi su cui culturalmente - perché è stato un eccellente Sindaco e sta diventando, come tutti noi ...insomma, i lavori si insegnano - una serie di altre cose che magari sono state scritte e che non sempre - ogni tanto accenniamo ad alcune, ma si sa, io penso sempre che la Juventus sia la mia terza squadra come il Consigliere Clement sa, prima il Toro, poi tutte le altre e poi ancora la Juventus e allora, esaurisco questo mio eccesso di faziosità lì qui cerco non dico di essere obiettivo, ma di tenere le orecchie aperte alle cose che anche non solo gli altri dicono.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, come sa, sono sempre corretto e ho tenuto sempre un atteggiamento che, in effetti, ritiene il Presidente del Consiglio super partes. Condividevo il 90% dell'intervento che lei ha fatto prima poi ha concluso dicendo c'era un patto che non è stato rispettato. Allora, io le chiedo i verbali di quella sera.
Quella sera - credo di avere ancora una buona memoria - io stesso fui uno di quelli che si adoperarono per tentare, in quel momento, di dare una svolta che permettesse di approvare alcuni altri provvedimenti che poi, in effetti, sono passati e sono stati approvati.
Quella sera, dissi chiaramente che noi siamo disponibili a far approvare, tant'è vero che abbiamo messo un "presumibilmente" e l'abbiamo motivato in Aula, sia io e che il collega Rossi, dicendo alla Presidente Bresso, che quel giorno era presente, che se lei si fosse degnata di ascoltare e discutere i nostri non più di quindi-venti emendamenti di merito e ci avesse dato delle risposte precise e tentato di risolvere le problematiche che quegli emendamenti presentavano, noi non avremmo avuto nessun problema a far approvare il Piano entro la fine del mese di settembre.
Siccome non a tutte le problematiche, che abbiamo evidenziato tramite i quindici emendamenti e che oggi abbiamo voluto divulgare alla stampa perch si sappia bene che noi abbiamo presentato quelle domande e fatto quegli emendamenti e che il cuore del problema è tutto lì, ma nemmeno ad una delle domande c'è stata data risposta.
Anzi, mentre in Commissione il Piano veniva discusso lentamente, ma progredendo e sul merito - do anche atto - con l'accoglimento di qualche emendamento minore da parte della maggioranza si stava andando avanti e non c'erano mille emendamenti, ma una cinquantina già presentati e un'altra cinquantina che stavano per arrivare, la Presidente con un atto di autorevolezza ha voluto richiamare il Piano in Aula - ma questo è nei suoi diritti - né ci ha mai detto sediamoci un attimo e discutiamo dei vostri quindici emendamenti prima di affrontarli.
Allora, alla Presidente, che non intende nemmeno ascoltarci, non garantiamo più niente e quel "presumibilmente" può anche diventare "mai".
Perché, se l'atteggiamento rimane questo, cioè di assoluta distanza di dialogo - non do la responsabilità a lei, Presidente, ma alla Presidente Bresso - con chi pone delle problematiche serie da parte nostra non ci pu essere nessun interesse a fare passare un Piano che, abbiamo già detto riteniamo, se non viene migliorato attraverso queste parti, assolutamente inutile per i piemontesi.
Peraltro, abbiamo anche fatto notare che la Presidente Bresso, ieri sera, come prima firmataria, ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno sull'accorpamento delle ASL al posto di discutere il Piano Sanitario regionale. È venuta fuori la Presidente Bresso! Sappiamo tutti che il suo scopo è solo quello di unificare le ASL perché c'è un ricorso al TAR, che sa già che perderà, che inficerà tutte le nomine che lei ha fatto negli ultimi due anni. Il ricorso è alla fine del mese di ottobre.
Noi vogliamo capire se gli atti che fa questa Giunta sono legittimi o meno. Lasciamo che il TAR si esprima, lasciamo che faccia il suo corso e vediamo che ha ragione. Come mai la Presidente Bresso ha così fretta di chiudere questa partita degli accorpamenti adesso, tant'è vero che inverte l'o.d.g. del Piano Sanitario regionale che, fino a ieri, era se non c'è il Piano Sanitario regionale è un disastro, gli operatori non possono operare non arrivano i soldi da Roma. Qual è l'unico atto che lei fa? L'inversione con l'accorpamento delle ASL.
A questa politica, che ho già definito schizofrenica, rispondiamo in modo schizofrenico perché non c'è ricerca di dialogo, ci sono solo tentativi di prevaricazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Purtroppo, continua in modo ricorrente l'accusa da parte dei banchi della maggioranza, della Presidente Bresso e della Giunta di un presunto non rispetto dei patti. Forse, è bene che cerchiamo di mettere le carte in tavola una volta per tutte perché, se andiamo avanti così, perdiamo solo del tempo.
Innanzitutto, si parte da "lontano", c'è stata la lottizzazione delle Aziende Sanitarie Locali e delle ASO con la nomina di Commissari politici.
A seguire, la nomina di Commissari pluridirettori, anche lì con una forzatura totale perché il documento che doveva permettere l'accorpamento delle ASL è, ancora oggi, da votare. C'è stata una forzatura con il richiamo in Aula dei provvedimenti, siamo poi tornati in Commissione con un accordo di massima che pareva prevedere la possibilità di dialogo, anche sulle delibere che interessavano alla sanità.
In cambio di questo dialogo, abbiamo lasciato passare, in pochi giorni dei provvedimenti che ci hanno visto esprimere con un voto contro, ma li abbiamo fatti passare, tra cui Finpiemonte S.p.A., Finpiemonte Partecipate ed una delle tre delibere sulla sanità.
Si è tornati in Commissione dove doveva esserci un dialogo, che è stato respinto della maggioranza. Lei sa bene che una delle questioni fondamentali per risolvere il problema era legata alle Aziende sanitarie Alessandrine, ma è una delle questioni. Sono state rigettate al mittente senza alcun tipo di trattativa che potesse andare a buon fine. Non solo si è voluto portare avanti un affronto nei confronti del Comune di Alessandria e di tutti i Capigruppo consiliari che prima del luglio, poi il 4 o il 5 settembre, non ricordo bene la data, con due distinti ordini del giorno uno presentato dalla maggioranza, l'altro dalla minoranza - entrambi votati all'unanimità - chiedevano un incontro con la Presidente Bresso e con l'Assessore alla Sanità.
Su entrambe le richieste, la risposta è stata negativa.
A quel punto chiederci, con il richiamo in Aula del provvedimento, di far passare quel provvedimento perché si sta perdendo tempo e dando a noi la colpa di tale perdita, ha del ridicolo. Ha veramente del ridicolo! Ad oggi, le porte in faccia non le abbiamo prese solo noi, ma le hanno prese gli amministratori dell'amministrazione comunale di Alessandria all'unanimità, quindi anche i vostri rappresentanti.
Presidente, oggi ci troviamo in un impasse pesante. Come già avevo detto in più incontri - e lo dico di nuovo adesso, perché deve essere a verbale per qualcuno, perché vi possono essere dei problemi di connessione invece leggendolo resta più visibile, lo si vede - o si risolvono quei problemi o, per quanto mi riguarda, mi incateno anche in aula, il provvedimento non passa. È inutile continuare a piangere e rimanere qui a perdere tempo, è una vostra scelta.
Se si mette da parte il provvedimento e si fanno altri documenti - sono una quantità di provvedimenti in itenere che stanno aspettando di essere votati - e si torna ad essere collaborativi, va benissimo, portiamoli avanti, ma altri provvedimenti. Su questi due provvedimenti oggi non c'è spazio di dialogo. Staremo qui giorni, quanti ne volete, ma staremo qui a perdere tempo. Tocca a voi, maggioranza, decidere se continuare a perdere tempo e per quanto tempo desiderate, prendendovi voi la responsabilità.
Siete stati informati ufficialmente, con un intervento a verbale, così non potete dire che non lo sapevate.
Oppure decidere se passare a discutere altri provvedimenti sui quali si arriverà al voto in tempi sicuramente accettabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Passando in un modo o nell'altro il tempo, qui non cambia nulla quindi mi permetto di leggere alcuni passi dell'accordo sottoscritto quella sera.
Nel verbale si legge che per martedì 11 settembre è stabilita l'uscita dalla IV Commissione e l'inizio della discussione in Consiglio regionale delle deliberazioni, il Consigliere Casoni dice: "Anche noi siamo d'accordo su questa intesa. Starà al Consiglio e alla Giunta stabilire l'ordine dei lavori dovendo approvare entro il mese di settembre il Piano che presumo sia prioritario " - per fortuna che il Consigliere Casoni lo riconosce "e, successivamente, il disegno di legge sulla sicurezza. Con il termine si intende che il provvedimento sulla sicurezza va dopo il Piano. Queste date sono perentorie ma, essendoci un presumibilmente, potrebbe anche succedere che l'iter del Piano si concluda prima e che il provvedimento sulla sicurezza possa essere approvato entro la fine di settembre. Se riusciremo a farlo, significherà che saranno stati accolti i nostri emendamenti costruttivi sul Piano". Il Consigliere si riferisce all'opportunità di concludere l'iter prima della fine di settembre.
Il Consigliere Pedrale dice: "Intervengo autorizzato telefonicamente dell'amico e collega Guida" - lo dico al Consigliere Scanderebech che non tiene in nessun conto quello che pensa il Consigliere Guida - "per comunicare, visto che è impossibilitato ad essere presente, il consenso all'accordo anche da parte dell'UDC. Era giusto ricordarlo correttamente visto che lo stesso Consigliere Guida ha contribuito fattivamente, nella giornata di oggi, a trovare un accordo. Ribadisco, quindi, il consenso sull'accordo illustrato".
Il Consigliere Rossi dice: "E' chiaro la dizione utilizzata 'presumibilmente l'approvazione della deliberazione avverrà entro il 30 settembre 'rappresenta un termine che auspichiamo. Noi come Gruppo della Lega Nord auspichiamo che la Presidente in vacanza possa incontrare i sindaci e le amministrazioni, le associazioni del territorio della provincia di Alessandria e magari si metta una mano sulla coscienza e rivaluti alcune sue decisioni. Sono certo che questo periodo di lavoro e di ferie porteranno saggi consigli alla Presidente Bresso e potremmo cominciare a lavorare in modo buono e positivo senza perdere tempo a settembre. Credo veramente che questa regione abbia bisogno di interventi seri non di perdite di tempo e di giornate di lavoro, oltre che di soldi che non portano a nulla se non a danneggiare ulteriormente il territorio".
Lo abbiamo ribadito, e lo rimarchiamo visto che carta canta: a parte il Consigliere Rossi che già allora ha espresso alcune perplessità conosciamo anche l'argomento - il resto della minoranza era assolutamente perfettamente d'accordo sull'accordo che avevamo trovato. Anche il Consigliere Guida, pur non essendo presente e avendo lavorato fattivamente come diceva il Consigliere Pedrale, era d'accordo sul progetto.
Finiamola con le manfrine, avete il diritto di disdire l'accordo che avete fatto con noi, però smettetela di raccontare balle.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Per essere corretto nei confronti di Boeti, perché la correttezza è una delle poche caratteristiche e peculiarità che mi distinguono.
L'accordo fatto dall'UDC era di arrivare ad un percorso condiviso a condizioni che ci fossero delle risposte chiare sulla Città della Salute.
Non c'è scritto: è stato detto, fatto, rifatto...la Presidente è venuta in aula...come, carta canta, la parola, a volte, vale più della carta.
Bisogna anche essere onesti e seri nel dare una parola. A chi mi viene a chiedere un posto di lavoro, dico sempre che non posso fare nulla. È una delle mie caratteristiche che mi permette di andare avanti. Se invece lei racconta fesserie, Consigliere Boeti, se lei è un uomo, deve dire che l'accordo era che la Presidente venisse in aula e riferire sulla Città della salute, a darci dei chiarimenti e delle spiegazioni.
Abbiamo letto che cosa ha detto la Presidente? Tu vai a prendere...posso darti del tu? Ti ringrazio. C'è qualche ragazzino che non lo permette e non è stato nemmeno eletto dal popolo, quindi dovrebbe indignarsi prima di dire quello che ha detto e dovrebbe fare qualcos'altro che non dico perché c'è una donna qui per cui ho molto rispetto...cosa ho detto? È un ragazzino che si permette di ledere il diritto di una persona che è stato eletto a furor di popolo nel dirmi che le dovevo dare del "lei", ma lasciamo perdere. Dovrebbe chiedere scusa, e la Presidente ancora non si è attivata per far chiedere scusa. Va bene così, non c'è problema.
Ripeto, andiamo a leggere che cosa ha detto la Presidente in Aula quando ha riferito sulla Città della salute e poi ci riparliamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Ho bisogno del Consigliere Rossi perché volevo dedicare a lui il mio intervento. Intervengo dopo, quando sarà in aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Alla fine dell'intervento, che sarà brevissimo, avrei chiesto - ma in questo caso sospendo le tentazioni della richiesta - cinque minuti perch abbiamo ricevuto un'informazione nuova, almeno per noi, per cui chiedo ai Consiglieri della minoranza presenti di fare un brevissimo (cinque minuti) momento di confronto. Poiché il Consigliere Lepri aspettava che fosse presente il Consigliere Rossi per intervenire, chiedo di esercitare questa normale prassi di sospensione di cinque minuti se non dopo che i due Consiglieri si saranno espressi sul tema.
Ho un commento da fare, perché quella sera non ero presente. Mi è piaciuto perché è come tornare indietro nel tempo, quando le partite venivano raccontate da Carosio e non si vedevano. Era affascinante sentire le partite raccontate da un professionista, credo competente di calcio, che raccontava quello che vedeva, talora quello che voleva. Informo la Presedente che noi, qualora mai l'accordo diventasse interessante, stiamo definendo un collegio di tecnici di parte, per cui per ora abbiamo individuato Chiezzi, Susta - che fino al 14 è occupato, viene dopo - e Grillo che ha degli impegni, per cui non è ancora libero.
Voglia, con cortesia, il Presidente se lo ritiene, darci cinque minuti perché la minoranza ha bisogno di confrontarsi sull'arrivo di un'informazione che prima non avevamo e che merita una piccola meditazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Non sono affascinato come molti di voi, credo tutti, a questa sceneggiata cui tutti un po' siamo costretti, facendo ciascuno la propria parte.
Ritengo sia necessario, utile spendere un po' del nostro tempo in questa sceneggiata - così la voglio di nuovo richiamare - dedicando un po' di tempo al merito delle questioni che sono state sollevate, in modo particolare voglio dedicare qualche minuto, forse, essendo solitamente sintetico, qualche decina di secondo, all'individuazione di qualche argomento essenziale, sia per quanto riguarda le argomentazioni del collega Oreste Rossi che quelle del collega Scanderebech, perché credo ci si debba confrontare nel merito.
Capisco la richiesta e le osservazioni del collega Rossi, ma non le condivido esattamente, in quanto, sostanzialmente, secondo le sue posizioni politiche, occorre una politica decentrata e articolata su più poli federalista, capace quindi di non accentrare le decisioni in capo a poche realtà e a pochi punti.
Credo che la decisione prefigurata, che poi dovrà essere confermata dalle Conferenze dei Sindaci e, attraverso l'azione dei Direttori generali nel territorio specifico, vada esattamente in questa direzione. Noi non abbiamo mai messo in dubbio che la sede dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria debba restare nel Capoluogo di Provincia ed, evidentemente lo sarà. Una buona parte degli operatori ospedalieri, anzi, tutti o quasi tutti, fanno riferimento a quell'Azienda Sanitaria Ospedaliera. Peraltro alla luce di istanze ragionevolmente rappresentate da altri Poli della Provincia di Alessandria, abbiamo anche inteso prefigurare una soluzione policentrica, esattamente nello spirito più volte rappresentato e auspicato con le istanze del suo partito.
Una soluzione policentrica che non porta via servizi dalla Città di Alessandria, ma prefigura una sede amministrativa in una città importante e significativa, con un gran trascorso storico, che, purtroppo, sta perdendo punti di riferimento, attività economiche e amministrative.
Questa ci sembra una soluzione buona ed equilibrata, proprio alla luce di quanto più volte il collega Oreste Rossi ha rappresentato. Quindi, al di là delle valutazioni legate verosimilmente a calcoli elettorali e al radicamento politico, l'invito a fare un ragionamento secondo lo spirito che lui più volte ha inteso proporci.
Quanto al collega Scanderebech, sicuro del fatto che lui abbia letto il Piano Socio Sanitario, voglio ricordargli che le scelte relative alle ricollocazioni e agli investimenti in merito ai nuovi ospedali non sono contenute nel Piano Socio Sanitario, che ha un profilo di breve e medio periodo, che si concluderà nel 2010. Quelle scelte cui, come lei ben sa anch'io sono particolarmente interessato - ho partecipato con il mio partito, anche in modo dialettico, alla discussione - non sono materia del Piano Socio Sanitario.
Quindi, invito il collega Deodato Scanderebech a fare la sua battaglia se lui la vuole fare, al di là del modo con cui lui la intende rappresentare, che non condivido, ma tant'é, e gli comunico, per lo meno che non è questo il luogo in cui lui può fare la sua battaglia politica.
Stiamo approvando un Piano Socio Sanitario che non decide in merito alla collocazione della nuova Città della Salute. Queste decisioni sono rinviate, proprio per la loro natura di lungo periodo, in altri atti di programmazione, in modo particolare nei provvedimenti successivi alla politica, alle delibere e alla legge relativa all'edilizia sanitaria, che in qualche modo, prefigura la ricollocazione di alcune parti ospedaliere ma che ancora lascia largamente indecisa e indeterminata la ricollocazione complessiva degli ospedali che oggi sono ricompresi nella dizione "Città della Salute".
Infine, per quanto riguarda l'altra vera osservazione di merito che il Gruppo di Alleanza Nazionale ha inteso rappresentare, in sostanza quella lo dico in modo semplificatorio, della valorizzazione della professione infermieristica rappresentata con diverse istanze ed emendamenti, in modo particolare dal collega Vignale, credo che queste siano materie sicuramente importanti, che, però, possono trovare attenzione e ospitalità in provvedimenti successivi, coerentemente con ciò che, già oggi, il Piano Sanitario indica a sostegno della valorizzazione della professione infermieristica.
Dunque, in conclusione, per quanto possa pensare, non ci sono ragioni di fondo e di contenuto davvero decisive per opporsi in modo così strenuo come state facendo, rispetto alla nostra volontà di approvare il Piano Socio Sanitario.



PRESIDENTE

Colleghi, comunico che è stata avanzata una richiesta di sospensione da parte del Presidente Burzi e ho tre colleghi iscritti per intervenire. Non conosco le modalità della richiesta sospensiva, pertanto se gli interventi non sono sullo stesso tema li svolgiamo prima e successivamente sospendiamo la seduta.
La parola al Presidente Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, la questione è diversa, non è tanto sulle recriminazioni circa quanto ognuno chiede, ma sul fatto se abbia o meno senso, collega Lepri, rimanere qui 10-15-20 giorni a perdere tempo o se non sia meglio lasciare perdere e passare ad altri argomenti, continuando a lavorare sugli argomenti che, invece, sono in contestazione, se c'è una disponibilità di dialogo, in altra sede. Questa è l'ipotesi: facciamo qualcosa di utile per il Piemonte e parallelamente troviamo, tra virgolette, "un accordo", oppure perdiamo tempo e basta? Questa è la scelta di fronte alla quale dobbiamo porci.
Voglio rispondere al collega Lepri. Lo so, collega, che sei torinese ma tu critichi la mia posizione, che è molto simile a quella del tuo rappresentante del tuo partito della Provincia di Alessandria, perché il collega Bruno Rutallo dice esattamente la stessa cosa che dico io, quindi non puoi venire a fare la predica a me quando il tuo rappresentante della Provincia di Alessandria dice e scrive sui giornali le stesse cose che dico io, scusa! C'è solo una piccola differenza, in quanto noi, come Lega, chiediamo due ASL, perché crediamo all'identità del territorio, come dici tu. Per cui, noi chiediamo che rimanga l'ASL di Alessandria con sede in Alessandria e l'ASL di Casale con sede a Casale. In questo modo, è possibile realizzare veramente il federalismo sul territorio rispetto a due realtà che sono profondamente diverse, così come è stato per Cuneo, che ha due Aziende Sanitarie (Alba-Bra e Cuneo), numero di abitanti e problemi simili.
Forse la realtà Casalese è più divisa da quella Alessandrina rispetto a quella Albese con Cuneo? Probabilmente ancora peggio, sarebbe ancora più utile averne due in Provincia di Alessandria, ma non puoi venirmi a dire che i problemi del federalismo li risolvi sparpagliando le competenze dell'ASL sul territorio provinciale di Alessandria, togliendo la sede amministrativa dell'ASL da Alessandria, perché lo fai solo su quella Provincia! Se tu me lo proponessi su tutte le Province (Novara, Cuneo Alessandria), lo potrei capire come scelta, ma se la vostra maggioranza lo propone solo su Alessandria, guarda caso, dopo che Alessandria, governata dal centrodestra, ha vinto pesantemente contro il centrosinistra e, guarda caso, proprio perché - io sono cattivo, magari non è così - il vostro Presidente della Provincia, appartenente a La Margherita, comunque eletto dal centrosinistra, è di Casale, sono motivi politici e non di certo federalisti che vi spingono a fare quella scelta! una combinazione troppo strana: su tutto il Piemonte solo l'ASL di Alessandria deve essere smantellata in modo federalista e, guarda caso solo ad Alessandria avete il Presidente della Provincia che è di Casale dove vorreste collocare la sede centrale dell'ASL! È un caso? Ovvio, è un caso! Io non ci credo, perché non è possibile che solo Alessandria debba essere diversa dalle altre zone! Sia chiaro che questo è solo uno dei problemi che contestiamo relativamente al Piano, però, qui dovevo rispondere ad una provocazione proveniente dal Capogruppo di un partito, il cui rappresentante - unico rappresentante della Provincia di Alessandria - la pensa come noi. Lui dice una sede sola ad Alessandria, noi, perché siamo federalisti, diciamo due sedi: una ad Alessandria e una a Casale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, ringrazio il collega Lepri che mi permette di poter chiarire un punto relativamente all'aspetto amministrativo, legislativo e nei contenuti dal punto di vista politico.
Vede, collega Lepri, qui c'è il Piano Socio Sanitario - non mi sto inventando niente - nel quale si può leggere che la Città della Salute fa parte della nuova filiera "Salute Piemontese". Lo da come punto cardine di tutto il Piano Socio Sanitario.
C'è un emendamento, che è stato ulteriormente cambiato, dove si afferma che, fin dall'inizio di questo progetto, si presupponeva che la Città della Salute dovesse essere fatta a Torino. In seguito, c'è stato un emendamento che diceva che poteva essere fatta altrove, in qualsiasi altro posto della Regione Piemonte; poi ce n'è un altro (non se se proposto dal Consigliere Moriconi), in cui si dice: "Fate attenzione - su suggerimento di un collega di Grugliasco - perché in quella posizione si doveva fare un inceneritore ci sono delle discariche ecc. Quindi, non si può andare ad impiantare un sito così delicato e così importante, laddove ci sono dei problemi ambientali". Questo è quanto stato detto dal punto di vista tecnico.
Giustamente, tu dici che nel Piano Socio Sanitario non si dice niente su dove viene fatto; certo, ma si dice che è elemento cardine di tutto il Piano socio sanitario e della ristrutturazione ospedaliera. Dove sta scritto e dove è stato già deciso? Te lo dico e te lo faccio vedere. Questo è il progetto consegnato a tutti noi (ce l'hai anche tu) dalla Presidente a un certo punto, ma un po' dappertutto, si dice che è un elemento strategico ecc. per tutta la sanità regionale; poi, a pagina 22 (ed è la prima volta che parla della collocazione), è scritto: "La Regione Piemonte al fine di procedere alla definizione degli aspetti realizzati dal programma di concerto con gli enti interessati, ha promosso la costituzione di un tavolo tecnico congiunto con l'Università degli studi di Torino (Città di Torino, Regione e Università). La prima fase d'attività del tavolo tecnico, sopportata da esperti professionisti selezionati, si è sostanziata nello sviluppo di un'analisi di fattibilità relativamente all'insediamento della Città della Salute e della Scienza di Torino (nota: tutto il progetto continua a parlare della città di Torino). L'attività è stata volta alla formulazione condivisa della proposta attuativa dell'intervento, secondo quanto riportato nel presente dossier. I risultati raggiunti dal tavolo tecnico congiunto - Regione Piemonte, Università degli Studi di Torino e Città di Torino - sono stati oggetto di un accordo sottoscritto in data 11 giugno 2007- allegato 16." L'allegato 16 dice: "Dopo tre riunioni del tavolo tecnico, l'ultima, quella del 16/6, dà per scontato che l'area è quella di Grugliasco" Quindi, è stato già deciso. Se è stato già deciso, la Presidente deve dire: "Se voi siete d'accordo su questo, andiamo avanti; ma se non siete d'accordo, troviamoci". Presidente (intendevo questo quando invocavo la presenza e l'autorevolezza del Presidente), su una proposta del genere non possiamo essere tutti supini e accettare, senza coinvolgimento in Commissione e in Consiglio, senza coinvolgere le parti sociali, senza coinvolgere tutto il mondo che gira intorno a questo progetto così importante. È stato già deciso! Come se non bastasse, la Presidente Bresso, quando io ho evidenziato questo alla presenza del Presidente, cosa ha risposto? "Se non c'è un atto amministrativo, ecc., ecc., farò la delibera". Consigliere Lepri, non possiamo prenderci in giro tra noi. Io non escludo che la Presidente non possa farlo. Lo faccia! Faccia una delibera! Ma non può raggirare né me n voi (come sta facendo) su un tema che è strategico e importante. La politica deve decidere? Se la politica deve decidere, se la decisione è politica, partitica, di parte: comandate, fatelo! Non c'è problema! Scusatemi, forse sto travisando, sto capendo male, sto facendo un'opposizione ostruzionistica. Presidente, la mia è una posizione politica, non ostruzionistica! A mio posto, avrebbe fatto lo stesso, perch lei è una persona che sulle posizioni politiche è ferma.
Qualcuno mi deve convincere, e mi fa piacere che il collega Lepri dica che non è stato deciso niente. Mi fa piacere, perché capisco l'importanza che c'è qui dietro e come sta passando sulla nostra testa una questione così importante.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, per cortesia, concluda.



SCANDEREBECH Deodato

Ci tenevo a precisarlo: questa è la mia posizione. Non ci sono altre posizioni, né di potere né d'altra natura, né di visibilità. Vivendo a Torino, essendo eletto a Torino, facendo politica...



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Anch'io volevo fare una considerazione brevissima (anche perché poi è stata richiesta la sospensione e quindi non voglio allungare i tempi) rispetto alle considerazioni svolte dal Consigliere Lepri. Il collega afferma, con lo stesso tono che generalmente questa maggioranza usa per spiegare al collega Scanderebech delle cose che questa maggioranza ritiene il collega Scanderebech non abbia capito, che è inutile stare qui a perdere tempo nel chiedere delle rassicurazioni nell'ambito di una discussione come quella del Piano Socio Sanitario e della delibera degli accorpamenti rispetto ad una questione che lui pone - e che noi assolutamente condividiamo - vale a dire l'individuazione della sede della città della salute.
Se la giustificazione del collega Lepri è che, tanto, non è questa la sede, perché ci sono degli atti di Consiglio attraverso i quali ne parleremo, allora chiedo a lui quali sono questi atti. Una volta fatto il Piano sanitario; una volta stabilito nella delibera (che è già stata fatta) che si fa la Città della Salute, o voi mi spiegate che da qualche parte (che io non ho visto) c'è scritto che ci sarà un successivo atto di Consiglio regionale, dove questo Consiglio deciderà dove si fa la Cittadella della Salute, l'ospedale d'Alessandria, quello di Moncalieri ecc., allora io chiedo scusa, perché non ho capito che le procedure sono queste e prendo atto che la discussione del Piano Sanitario può avere un percorso diverso. Ma se non è così - collega Lepri - o lei non ha capito o sta cercando di prendere in giro il collega Scanderebech e quest'opposizione.
Visto che noi abbiamo letto che il percorso non è quello di venire in Consiglio a discutere e a decidere dove si costruisce la cittadella della Salute, ma che si tratta di un atto di Giunta, allora, caro collega Lepri mi dispiace per lei e mi dispiace per questa maggioranza, ma questa opposizione, su questo tema e su altri che porremo, ritiene che questo sia il momento, la sede e il luogo per potere avere, come opposizione, delle rassicurazioni rispetto a delle carenze e a delle impostazioni che voi state dando alla gestione del sistema sanitario che non condividiamo.
Dopodiché, la modalità attraverso la quale quest'opposizione sollecita da parte vostra di porre attenzione alle considerazioni che noi facciamo, pu essere diversa. Questa fase è d'impasse, perché voi avete deciso che questa discussione avvenisse in questo modo; diversamente, si stava svolgendo con i tempi della discussione di un argomento di questa portata in Commissione.
Quindi, collega Lepri, la pregherei di specificarci dove ritiene che ci possa essere un altro momento di discussione e di condivisione in questo Consiglio delle richieste che noi facciamo, perché, se non è così, ci riteniamo un po' presi in giro. E questo non lo accettiamo.



PRESIDENTE

Non ho più richieste d'intervento.
La Presidente Bresso, se lo ritiene opportuno, farà delle comunicazioni alla ripresa dei lavori. Quindi, dispongo una sospensione dei lavori dell'Assemblea. Il Consiglio riprenderà alle 17.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.30 riprende alle ore 18.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, avevamo convenuto che alle ore 18 si tenesse una Conferenza dei Capigruppo.
Prima di sospendere per la Conferenza dei Capigruppo, mi pare per utile rendere note all'Aula le risultanze della riunione dei Gruppi di minoranza che si è testé tenuta.
Ha chiesto la parola il Presidente Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Sono stato otto anni Assessore e Vicepresidente di questa Regione, ma non ho mai - e dico mai - usato parole come quelle che leggiamo su questo comunicato stampa. Non ho mai dato del ricattatore, ma nemmeno della persona scorretta a chi non ci ha fatto passare piani sanitari regionali piani della viabilità o altri piani.
Respingo al mittente queste dichiarazioni della Presidente Bresso; noi non siamo dei ricattatori, non ci facciamo dare dei ricattatori. Non parteciperemo alla prossima riunione dei Capigruppo da lei convocata: andiamo pure avanti con i lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Considero anch'io totalmente irricevibile il comunicato che abbiamo testé letto, che è arrivato esattamente mentre il collega Rossi stava, con altri ragionamenti, chiedendo quella che all'epoca sembrava una priorità e che oggi non lo è più.
Consideriamo molto grave quanto qui è scritto: in dodici anni di vita di questa Regione non c'è mai capitato nulla del genere. Credeteci motivatamente o no che sia, abbiamo subito un ostruzionismo o un'opposizione certamente legittimi, ma certamente molto più duri e meno motivati di quanto, a nostro avviso, sta avvenendo oggi.
Ma su questo torneremo quando e se sul merito arriveremo. Non c'interessa discuterne, non c'interessa partecipare a riunioni che organizzano i lavori; c'interessa che il Presidente del Consiglio, che è pesantemente chiamato in causa nel comunicato - a nostro avviso molto pesantemente chiamato in causa più volte - lo legga, lo rilegga e decida che cosa fare: quando avrà deciso, ci faccia sapere.
Noi ci riserviamo, informando anche i vertici dei nostri partiti, di decidere come procedere ulteriormente nei nostri lavori. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, la ringrazio.
Credo che sia abbastanza grave quello che ha dichiarato la Presidente Bresso. Ha addirittura dichiarato che l'uso del ricatto e la degenerazione della vita politica danneggia tutti noi.
Noi non ricattiamo; per quanto mi riguarda, ma anche per quanto riguarda altri colleghi, abbiamo ricevuto un preciso mandato da un nutrito gruppo - in Provincia di Alessandria circa 50 - di Sindaci radunati, che ponevano determinate questioni. Il ricatto c'è quando si chiede qualcosa in cambio, magari denaro, favoritismi o altro.
Noi non stiamo chiedendo nessun tipo di favoritismo, ma stiamo portando avanti una linea politica che riteniamo sia migliore rispetto a quella proposta dalla maggioranza della Presidente Bresso. Stiamo facendo il nostro lavoro e siamo anche pagati lautamente per fare il nostro lavoro e per passare qui giornate, pomeriggi, sere e notti. E siamo pronti a farlo.
Se voi pensate che non è questo il nostro lavoro, in quanto siamo pagati per farlo e in quanto abbiamo un mandato, non solo popolare, ma addirittura anche da parte di amministratori per farlo, va benissimo. Siete voi dalla parte sbagliata, perché siete voi che non avete capito quello che invece è bene fare.
Spiace poi, Presidente - questo lo devo dire a lei - che la Presidente Bresso si erga a "maestrina dalla penna rossa", addirittura individuando all'interno del Regolamento della Regione e nello Statuto gli strumenti per superare un ostruzionismo anomalo in democrazia. Poi aggiunge: "Sarà il Presidente del Consiglio a decidere." Bontà sua, ma lei l'ha già individuato.
Quindi, se la Presidente è così brava da superare il Presidente del Consiglio e da avere già interpretato lo Statuto e il Regolamento, ce ne dia adito. Vogliamo saperlo anche noi.
Ci spiace che una volta in più voglia usurpare poteri che non sono suoi. Lei qui rappresenta la Giunta, ma il Consiglio è rappresentato ahimè per lei - dal Presidente del Consiglio, che si chiama Gariglio e non Bresso.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alle modalità d'esame della proposta di deliberazione n. 161, "Piano Socio Sanitario regionale 2006 2010", e della proposta di deliberazione n. 162, "Individuazione delle Aziende Sanitarie Locali e dei relativi ambiti territoriali"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso, per una comunicazione della Giunta regionale; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Risponderò al Consigliere Rossi, perché negli altri due interventi si è parlato di un comunicato: noi non abbiamo fatto nessun comunicato, bensì una conferenza stampa. Quello è un resoconto, ovviamente libero, del giornalista.
Invece il Consigliere Rossi ha parlato di dichiarazioni.
Voglio essere chiara e spiegarvi cosa penso. Ritengo che le assemblee elettive, molte e questa in modo particolare, si stiano scavando la fossa sotto i propri piedi, perché rallentano in maniera volutamente esasperante i lavori del Consiglio. Naturalmente si tratta - chiunque sia all'opposizione e alla maggioranza - di un pervicace, continuo e ricorrente utilizzo da parte dell'opposizione degli strumenti di tipo ostruzionistico.
Gli strumenti ostruzionistici sono tanti; si può negare di utilizzarli, ma credo sia evidente a tutti di cosa si tratti. Qualunque persona venga qua può giudicare. Prima dell'interruzione, stavo per dire al Consiglio che, se vuole discutere della sanità, tanto vale passare alla discussione delle due deliberazioni che abbiamo all'o.d.g.
Secondo me, si potrebbe essere irritati, ma sarebbe del tutto normale e comprensibile che il dibattito su un documento corposo come il Piano Sanitario prenda del tempo.
Se ieri, all'inizio dei lavori, avessimo incardinato il Piano, che al momento non era ancora stato posposto alla deliberazione, e avessimo iniziato a discutere, noi non avremmo potuto invertire le due deliberazioni e staremmo discutendo del Piano, cosa che abbiamo fatto per tutto il pomeriggio in modo inappropriato, perché non era all'o.d.g., perché non eravamo ancora arrivati a quel punto, ma stavamo ai preliminari. Di conseguenza, alla fine non si sa bene di quale punto dell'o.d.g. si stia parlando, perché, in realtà, l'esame dell'o.d.g. non è stato mai iniziato.
Credo che qualunque cittadino passi di qui o veda i verbali abbia chiaro che c'è un obiettivo pervicacemente portato avanti dall'opposizione di non fare arrivare questa maggioranza a votare il Piano Sanitario e la deliberazione ad esso collegata.
Ciò ben prima che la vicenda di Casale ed Alessandria venisse aperta.
Annoto, tra parentesi - visto che qui non si fa altro che aprire parentesi una parentesi in più o in meno non fa differenza - che la mia proposta di scegliere come sede Casale fu fatta quando il Sindaco di Alessandria era Mara Scagni, tant'è vero che a questo proposito fui anche da lei un po' insultata. Quindi, sicuramente, non si tratta di una vendetta postuma o qualcosa di questo genere, cosa che io non faccio mai.
In uno dei tanti dibattiti fatto non so a quale titolo sul Piano Sanitario - perché non ne abbiamo mai parlato - in cui si parlava inopinatamente di una cosa che non era all'o.d.g. notai anche che, in realtà, esiste un altro posto dove la sede legale non è nel capoluogo di Provincia: è a Omegna, dove aveva vinto un rappresentante della Casa delle Libertà. Quindi, se noi dicessimo "riportiamo tutto sul capoluogo" semplicemente...



(Commenti del Consigliere Cavallera)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Però è Verbania il capoluogo.
Infatti, il modello che abbiamo proposto, di cui forse (se ricordo bene) abbiamo discusso in Commissione, è quello di un'organizzazione multipolare.
Tenuto conto che stiamo accorpando delle ASL e che ci sono persone che lavorano negli attuali uffici delle ASL accorpande, è evidente che bisognerà trovare delle formule multipolari, affinché in un posto si gestisca, ad esempio, tutto il personale, in un altro i contratti, e così via, anche per evitare di dover "spostare" troppe persone.
Peraltro, quando ragionammo sulla modalità concreta di scelta decidemmo di individuare - credo sia nel testo della delibera che discutiamo in Commissione - una procedura in modo che la battaglia sulla scelta Casale-Alessandria, Omegna-Verbania, Cuneo-Savigliano, Fossano o Mondovì, venisse posposta al momento in cui, approvati gli accorpamenti, si fossero riunite le assemblee globali dei Sindaci per esprimere un parere. A quel punto, anche noi potremo valutare in maniera diversa rispetto a come avevamo ritenuto di fare in partenza. Anche voi. Perché facendo politica sappiamo tutti ascoltare, discutere e trovare, eventualmente, delle soluzioni o trattarne altre. La formula che fu concordata e inserita nella delibera non stabilisce né che sarà Casale o Alessandria, né precisa che il giorno dopo l'approvazione della delibera il Presidente della Giunta deciderà la sede dell'ASL. Questo lo preciso nel merito, anche se stavamo parlando di procedure (ma siccome tutti, parlando di procedure intervengono anche nel merito, ne ho approfittato anch'io per farlo).
Tornando all'argomento di prima, sono convinta - lo ribadisco - che questo modo di gestire le Assemblee e i rapporti fra maggioranza e opposizione sia l'origine dello sconcerto, diciamo così, del normale cittadino nei confronti della politica. L'ho sentito dire poco fa da una persona di area di centrodestra, che, in realtà, era sembrata dire qualcosa contro di me, ma l'aveva detto contro il funzionamento delle Assemblee, e di questa in particolare.



(Commenti in aula)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Perché è così, perché è quello che pensano tutti.
Mi spiace, so benissimo che non si fa; non è political correct dire ci che tutti pensano, io però lo faccio: tutti ritengono che questo modo di far funzionare le assemblee elettive è un modo che fa male a tutti, sia alla maggioranza che all'opposizione. Personalmente, ho molta difficoltà a sopportarlo, quindi ogni tanto faccio come tutti, perché tutti scattano: se ne vedono di tutti i colori stando qui, perché ne vedo di scatti da parte di chi si irrita talvolta su qualcosa.
Il problema vero è che si vuole entrare nel merito e si vuole discutere degli emendamenti. Prima delle vacanze, in quel patto, dicemmo che eravamo pronti a discuterne. Il giorno dopo, in Commissione, avevamo infatti precisato: "Fateci avere i testi degli emendamenti prima delle vacanze così l'Assessore potrà verificarli - posto che aveva già precisato che non andava in vacanza - e al rientro, con le tre riunioni programmate in base all'accordo, vi potrà dire quali emendamenti può accogliere e discutere magari ne accoglierà degli altri che riteneva di non poter fare prima".
Tutto ciò è avvenuto per alcuni - e infatti si iniziò a discuterne dopodiché è apparso evidente che altri volevano tenere gli emendamenti su per l'Aula, oppure alcuni emendamenti presentati avevano il mero scopo di non consentire entro l'11 settembre di concludere il lavoro in Commissione.
Sappiamo tutti che la quantità di modifiche che in realtà uno vuole apportare ad un testo di solito è limitata, ma se le propone correttamente vengono anche accolte. Tant'è vero che nelle poche volte in cui discutemmo concretamente di questioni emendative, furono accolte o fu promesso l'accoglimento di moltissimi emendamenti, tra cui parecchi presentati dalla Consigliera Cotto. Questo è il punto. Per quanto mi riguarda, sono una persona che ascolta sempre, ma quando mi parlano seriamente e non quando lo fanno tanto perché hanno voglia di parlare o perché devono occupare del tempo. Pertanto, quando e se sarete pronti a parlare, come così com'è sempre avvenuto, vi ascolteremo. Nel frattempo, cercheremo di usare meglio questo ho detto in conferenza stampa - tutti gli strumenti che il Regolamento ci consentirà. Naturalmente, chiederemo al Presidente di farlo perché è il Presidente che lo può fare.
Credo che il Presidente debba assumersi la responsabilità del funzionamento di questa Assemblea, che non può diventare un bivacco (ricorderete chi definiva "bivacco" le assemblee). Le assemblee non devono tendere a diventare dei bivacchi, nei quali nessuno ascolta nessuno e si sta qui solo per perdere tempo, in un'incomprensibile situazione: perché o c'è una ragione, per cui uno pensa di poter ottenere qualcosa, oppure pensa di poter davvero impedire che la maggioranza possa votare atti che ritiene fondamentali. Se è così, ovvero se pensate che stando qui tre mesi alla fine noi cederemo e non si voterà il Piano Sanitario e la relativa delibera, ribadisco che questo è un ricatto, perché è un nostro diritto votare. E l'uso improprio del Regolamento può anche essere ammantato di nobiltà, ma è un uso improprio, che è di tipo ricattatorio. Così l'ho detto, è a verbale, e ve lo ricorderete.



PRESIDENTE

Colleghi, rispetto alle indicazioni che sono pervenute da alcuni Presidenti di Gruppi di opposizione - immagino che verranno formalizzate assicuro che continuerò nella gestione dei lavori consiliari ad usare il metro che io e i colleghi dell'Ufficio di Presidenza abbiamo utilizzato finora. Quindi applicheremo il Regolamento come estrinsecato nelle sue norme e nelle prassi. Ovviamente, tutti i colleghi Consiglieri, il Presidente in testa, hanno la facoltà e il diritto di muovere critiche osservazioni e argomentazioni.
Per i casi dubbi, è stato chiesto - lo faremo - di intervenire a livello di Giunta del Regolamento, se potrà servire a chiarire eventuali incertezze.
Come da accordi, devo convocare la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari. Invito i colleghi dei Gruppi di opposizione a garantire, in qualche modo, la presenza, per consentire una pianificazione dei lavori che è stata richiamata e che mi rendo conto essere una necessità di tutti i colleghi, poter consentire che ciò avvenga in modo condiviso.
Dopo la Conferenza dei Capigruppo, la seduta sarà tolta e il Consiglio riprenderà alle ore 20.30. Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.22)



< torna indietro