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Dettaglio seduta n.224 del 02/08/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 14.31 il Vicepresidente Picchetto Fratin comunica che la Seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cavallaro, Gariglio e Moriconi.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Interpellanza n. 1495 del Consigliere Toselli, inerente a "Danni provocati dalla grandine nel Cuneese il 2 maggio"; interpellanza n. 1496 della Consigliera Ferrero, inerente a "Danni provocati dalla grandine nel Torinese il 2 maggio"; interpellanza n. 1497 dei Consiglieri Cavallera e Cotto, inerente a "Danni provocati dalla grandine in Val Cerrina il 2 maggio"; interrogazione n. 1499 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti Ghiglia e Vignale, inerente a "Forte grandinata in Val Cerrina"


PRESIDENTE

L'inizio della seduta pomeridiana è dedicata allo svolgimento del sindacato ispettivo, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Esaminiamo le interrogazioni n. 1495, n. 1496, n. 1497 e l'interrogazione n. 1499, tutte inerenti allo stesso argomento.
La parola all'Assessore Taricco per la risposta.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente. Tutte queste interrogazioni, che fanno seguito alla grossa grandinata del 2 maggio, tendono a chiedere alla Giunta regionale quali misure si intendono adottare per porre rimedio ai gravi danni e all'imponente calamità e quali sono le azioni che possono essere messe in campo per risarcire gli agricoltori e i frutticoltori colpiti in modo così pesante dal fenomeno.
Purtroppo la normativa che prevedeva interventi per calamità naturali di questa tipologia (legge 185/92) è stata sostituita alcuni anni fa (nel 2004, ma in realtà nel 2005 abbiamo avuto ancora un anno di transizione nell'applicazione) dal D.Lgs. 102/04 (legge di orientamento) che, tra le altre cose, ha stabilito il superamento di quanto previsto nella legge 185 sostanzialmente togliendo la possibilità di interventi pubblici per calamità naturali su quei settori sui quali vi fosse la possibilità di assicurazione con contributo pubblico al premio di assicurazione.
Nella sostanza, lo Stato e la Regione intervengono economicamente per ridurre il costo di assicurazione di tutti coloro che possono assicurarsi ma di fatto è impedita la possibilità di interventi a sostegno degli agricoltori in caso di grandinate, poiché questi diventano automaticamente aiuti di Stato.
In quest'ottica, la Regione Piemonte ha messo in campo sulla passata programmazione del Piano di sviluppo rurale e anche con risorse proprie tutta una grossa campagna di contributi a sostegno della copertura degli impianti, soprattutto di produzione di alta qualità, attraverso reti antigrandine per mettere al riparo le produzioni da questi eventi calamitosi e in parte anche per il problema correlato agli impianti antibrina per evitare le gelate precoci primaverili.
I contributi sono consistenti, nel senso che coprono il 40% della spesa fino ad un limite massimo di 150.000 euro per azienda e 14.000 euro per ettaro di superficie coperta. Purtroppo, quando si verificano eventi di questa natura, là ove nonostante questi interventi gli impianti non siano stati coperti da reti antigrandine e gli stessi impianti non siano stati oggetto di assicurazione antigrandine, ci troviamo nell'antipaticissima situazione di avere aziende che non hanno fatto le cose che potevano fare ma che in seguito all'evento calamitoso si trovano veramente disastrate mentre gli Enti pubblici sono nell'impossibilità prevista per legge di intervenire.
Devo dire anche che, purtroppo, per quel che riguarda il fondo per le calamità naturali così com'è oggi organizzato a livello nazionale, anche quando si interveniva non è che si risolvessero grandissimi problemi perché negli ultimi anni abbiamo avuto un riparto di risorse economiche da parte del Governo che nella punta più alta toccava il 7-8%. Un intervento quindi, che diventa una sorta di lenitivo-palliativo, perché quando a fronte di 50.000 euro, me ne danno 3.500, per carità, come diceva qualcuno è meglio di un dito in un occhio, ma non risolve e non aiuta ad affrontare il problema.
Quindi, sotto questo profilo - cosa che abbiamo già rappresentato a livello nazionale - è necessaria una grossa riforma di tutta la materia delle calamità naturali. Allo stato dell'arte, purtroppo, non possiamo che prendere atto del grande disagio che c'è, ma siamo nell'assoluta impossibilità di poter intervenire.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La risposta era cumulativa per tutte e quattro le interrogazioni, vero Assessore?



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Sì, per tutte e quattro.



CAVALLERA Ugo

In modo improprio, nella replica vorrei chiedere all'Assessore se queste coltivazioni erano tutte individuate come assicurabili, perché mi sembra che la legge 120 preveda proprio che, a livello governativo, venga emanato un provvedimento che dichiari assicurabili le coltivazioni in determinate zone.
Qualora non fosse stato emanato il decreto di assicurabilità per qualcuna di queste zone, sia essa dell'interpellanza mia, della collega Ferrero o del Consigliere Toselli, magari si potrebbe tentare, anche se in misura ridotta, di fare qualche cosa.
Ovviamente la situazione è quella che diceva l'Assessore, nel senso che si è passati da un sistema passivo - a babbo morto, se così vogliamo definirlo, cioè quando l'indennizzo è post - ad un sistema di prevenzione attiva e anche ad un sistema di difesa passiva, in quanto l'assicurazione è comunque una difesa passiva, ma organizzata e tale da assicurare almeno un'equa ripartizione della contribuzione su tutto il territorio nazionale e regionale.
Ad ogni modo, sarebbe interessante sapere se nelle zone interessanti noi interroganti ci sia stata o meno la dichiarazione di assicurabilità da parte del Governo. Se l'Assessore non ha il dettaglio subito, ce lo pu fornire anche un'altra volta.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione n. 1490 del Consigliere Ricca, inerente a "Emergenza cinghiali"; interrogazione n. 1571 del Consigliere Guida, inerente a "Eccessiva presenza di cinghiali sul territorio della provincia di Cuneo" interrogazione n. 1584 dei Consiglieri Moriconi, Barassi, Bossuto Deambrogio e Dalmasso, inerente a "Servizio televisivo sulla presenza di cinghiali in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora congiuntamente le interrogazioni n. 1490, n. 1571 e n.
1584, tutte inerenti lo stesso oggetto.
La parola all'Assessore Taricco per la risposta.



TARICCO Giacomino, Assessore alla protezione della fauna e della flora

Le tre interrogazioni hanno per oggetto in senso ampio l'emergenza cinghiali e interrogano la Giunta sostanzialmente per sapere quali siano le iniziative che l'esecutivo ha intrapreso o sta intraprendendo per contrastare i grossi danni che tale emergenza sta causando al territorio e quali siano le azioni da concordare con le Province sempre per affrontare questo problema. L'interrogazione più articolata a firma dei Consiglieri Moriconi e Barassi chiede inoltre se vi siano dei piani straordinari di abbattimento dei cinghiali fuori da quanto previsto dalla legge 9/2000 quale sia la stima dei danni e il trend delle stesse, quali siano i contributi finalizzati al contenimento di questi danni, se non si ritenga di dover procedere al blocco dell'allevamento dei cinghiali e se non sia da prendere in considerazione l'ipotesi di vietare la caccia ai cinghiali.
Inquadro brevemente il tema dei cinghiali e dei danni conseguenti alla loro abnorme presenza su buona parte del territorio piemontese. Sicuramente i cinghiali rappresentano oggi la fonte di danno più importante, arrivando a determinare circa il 70% di tutti i danni originati dalla presenza di animali selvatici sul territorio. Il dato positivo è che dal 2004 in avanti vi è stata una significativa riduzione dei danni accertati e dichiarati di cinghiale, mentre purtroppo altre specie (tipo il capriolo) hanno determinato un dato crescente di danni sul territorio.
Per quel che riguarda i cinghiali, si passa da 2.466.000 euro di danni nel 2004 a 2.249.000 euro nel 2005, per scendere a poco meno di 1.800.000 euro di danni nel 2006. I dati che abbiamo nella primavera del 2007 purtroppo sono di nuovo molto importanti anche a causa dell'andamento climatico dell'inverno, che sostanzialmente, per le temperature miti che si sono registrate, ha permesso una grande vivacità della presenza di questi animali sul territorio e conseguentemente un aumento dei danni.
La riduzione dei danni da cinghiale in qualche misura fa da contraltare al prelievo venatorio che è stato fatto nello stesso periodo, che è cresciuto in modo significativo partendo da 6.000 capi del 2004 per arrivare a oltre i 10.000 capi nel 2006, e quasi sicuramente c'è una correlazione tra questi due andamenti.
In queste settimane abbiamo predisposto alcune norme che attengono alla gestione e liquidazione dei danni. Tali norme sono state oggetto di approfondita riflessione nel Comitato danni e nel Comitato caccia e, a nostro giudizio, dovrebbero incentivare comportamenti più virtuosi da parte della gestione degli ATC e dei CA su questi animali.
Per quanto concerne le osservazioni fatte nell'interrogazione n. 1584 dei Consiglieri Moriconi, Barassi ed altri, diciamo che la Giunta regionale ha vietato ormai da due anni l'immissione di animali attraverso meccanismi di ripopolamento di cinghiali sul territorio e ha recentemente emanato delle normative che conferiscono alle Province tutta una serie di adempimenti nel rapporto tra gli allevamenti e gli ambiti venatori, per meglio governare questo tipo di processo.
La Provincia dovrà perseguire la riduzione dei danni e la compatibilità della presenza degli animali sul territorio, proprio in virtù di tale conferimento (peraltro, è la Provincia che, in base alla nostra normativa deve attuare le azioni di contenimento e di controllo sul territorio).
Il processo che abbiamo messo in atto, volto al rafforzamento del ruolo e delle competenze in capo alla Provincia, ha l'obiettivo di controllare meglio il territorio e governare quella che è la presenza di questi animali sul territorio. Come dicevo, il trend di questi ultimi anni è sicuramente migliorativo rispetto al passato, ma non abbiamo ancora i dati definiti dell'anno in corso, che, in virtù dell'andamento stagionale invernale potrebbe riservarci, purtroppo, delle sorprese complessivamente pesanti.
Il Regolamento danni che la Giunta si appresta ad approvare domani ha un contenuto fortemente incentivante a comportamenti virtuosi da parte di ATC e CA, in quanto interviene con un meccanismo premiante e penalizzante in base all'effettivo contenimento dei danni sul territorio delle squadre dei cacciatori di cinghiali nelle ATC e CA.
stata una riflessione lunga e approfondita e verificheremo nei fatti se ci aiuterà a migliorare quella che è la gestione del territorio sotto questo profilo.
Relativamente al quesito contenuto nell'interrogazione, ovvero se non sia ravvisabile un esagerato rimborso nei soggetti che hanno subito danni riscontrando, in qualche misura, una gestione della richiesta danni finalizzata a cogliere punti d'interesse in questa vicenda, devo rammentare che per quanto prevede la normativa danni relativi ai cinghiali noi indennizziamo il danno sulle colture. In molti casi, il danno è molto più ampio ed esteso: chi ha avuto modo di osservare i campi "arati" dai cinghiali, avrà sicuramente rilevato che il danno complessivo cagionato sugli appezzamenti in molti casi è di gran lunga superiore rispetto a quanto non sia indennizzabile come effettivo danno alle colture. Sotto questo profilo, la forte richiesta da parte del mondo agricolo si riferisce proprio a questo aspetto: si richiede non tanto - e non solo - di rimborsare i danni, ma soprattutto di creare le condizioni affinché questi danni possibilmente non si verifichino più.
Noi pensiamo che questo sia sicuramente lo sforzo che dovremo fare. A tal fine, abbiamo in predisposizione - proposta che presenteremo dopo la pausa estiva - un pacchetto specifico di misure finalizzate ad ulteriori interventi, sempre nell'ambito di quanto previsto dalla legge n. 70 e dalla n. 9, per contenere la presenza dei cinghiali e i relativi danni sul territorio. Perché soprattutto per le zone più marginali, laddove è più difficile immaginare la presenza di aziende agricole a presidio del territorio, la presenza di questi animali rischia di essere un deterrente alla presenza dell'uomo e delle sue attività. Pertanto, è necessario intervenire in modo forte, per quanto possibile, per ridurne veramente la presenza.
I meccanismi che in qualche misura traspaiono nei testi che sono stati presentati, volti a contenere la possibilità di immissioni clandestine o comunque di fuoriuscite da allevamenti di capi, hanno sicuramente...



PRESIDENTE

Mi scusi Assessore, ma dal momento che è arrivato il Consigliere Guida volevo ricordare che una delle interrogazioni è sua, e verrebbe riassorbita nella risposta.



TARICCO Giacomino, Assessore alla protezione della fauna e della flora

Sicuramente raccolgo quanto è evidente in alcune delle interrogazioni ovvero la necessità di un forte controllo, maggiormente capace di evitare immissioni clandestine. Sotto questo profilo è in atto un grosso impegno.
Nel pacchetto normativo in predisposizione sono allo studio alcune norme finalizzate a meglio definire comportamenti sanzionabili e regole che evitino, per quanto possibile - al momento non ci risulta che ce ne siano ma vorremmo evitarlo anche in futuro - ulteriori immissioni di animali sul territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare anche l'Assessore per la risposta che ha fornito.
Ritengo, tuttavia, che sebbene abbia fotografato la situazione, mancano le indicazioni su come muoversi, cambiando ritmo di intervento su questo problema, rispetto all'esistente, anche se alcune azioni sono state attuate, così come ricordava l'Assessore: mi riferisco, ad esempio, al divieto da ormai due anni di immissioni di cinghiali sul territorio.
La situazione, comunque, non può essere misurata soltanto con la riduzione dei danni rimborsati, perché molto dipende dall'andamento stagionale, dai prelievi che si sono intensificati, ma anche dal fatto che c'é un certo scoramento da parte dei proprietari terrieri, molti dei quali per alcuni danni, non si attivano nemmeno più ad aprire una pratica di rimborso.
Aggiungerei, accanto ai danni provocati nel mondo agricolo, un altro aspetto che talvolta viene sottovalutato: mi riferisco agli incidenti sulla viabilità causati dagli ungulati.
Dai dati che ho a mie mani, sebbene siano riferiti al 2002 (sul 1999) ci sono stati in quell'anno 178 incidenti stradali causati da impatto con cinghiali sulla rete viaria nella sola Provincia di Torino - peraltro alcuni di questi casi hanno comportato anche la morte delle persone coinvolte - con un incremento dell'incidentalità stradale in quei tre anni del 263%.
un aspetto assolutamente da non sottovalutare, quindi, che caratterizza da qualche decennio la realtà del Piemonte (sebbene conosca meglio la Provincia di Torino) e che ha, in qualche modo, soppiantato quella che era una realtà di caccia in questi territori che faceva riferimento al fagiano e alla lepre, e che ha visto sostituire o ridurre decisamente quegli interventi di alimentazione della fauna selvatica attraverso le voliere di preambientamento. Era una sorta di cura che forse, per altre Province, come Alessandria, è ancora attuale, mentre in quest'area non dico che sia scomparsa ma comunque si è ridotta molto a fronte delle immissioni di cinghiali e di una caccia che sembra essere più gradita alla maggioranza di chi pratica questa attività.
Bisognerebbe davvero fare un salto di qualità rispetto a questi aspetti. I sistemi di controllo e le procedure per aumentare i prelievi mi auguro che siano veramente intensificati, perché ricordo che i cinghiali se vengono lasciati a se stessi, non hanno un'alimentazione naturale, ma prolificano in maniera esponenziale, moltiplicando rapidamente la loro presenza sul territorio.
Finora le iniziative messe in campo dalle Province con gli abbattimenti selettivi da parte degli operatori specializzati o dagli stessi cacciatori non hanno dato una risposta esaustiva in questo senso. Mi auguro, quindi che a fronte dell'incremento del dato della presenza dell'ungulato nei primi mesi di quest'anno, si vogliano mettere in campo azioni che intensifichino la possibilità di limitare la presenza dell'ungulato sul territorio, che non è assolutamente compatibile con la realtà della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Intervengo per ringraziare innanzitutto l'Assessore per la risposta, anche se non riteniamo che sia esaustiva e che vada nella direzione che auspicavano all'interno dell'interrogazione.
Ovviamente alcuni elementi sono importanti, come quelli enunciati rispetto alla regolamentazione e ai controlli soprattutto sul discorso della immissione di animali in modo non conforme alla legge.
Devo dire però che mi fa specie il fatto che l'Assessore dica "non ci risulta che ci siano a tutt'oggi delle immissioni anomale". Ci sono degli studi sul dna dei cinghiali che dimostrano che questi sono cinghiali d'allevamento che vengono poi lasciati liberi sui nostri territori. Forse fino ad oggi non è stata intrapresa alcuna azione reale per fare una verifica o un controllo sulle immissioni anomale o comunque fuorilegge.
Mi sembra un elemento importante da sottolineare e chiederei che l'Assessorato si attivasse davvero in questa direzione, perché è uno dei modi importanti e fondamentali per cominciare a pensare di limitare la diffusione dei cinghiali sul nostro territorio.
Prima di pensare agli abbattimenti, secondo me bisogna pensare di intervenire contro chi va al di là della legge e contro la legge per pure speculazioni ed immette animali sul territorio.
Inoltre noi, essendo animalisti e contrari alla caccia, siamo ovviamente anche contrari ad un discorso di caccia di selezione; dopo di che se comunque caccia di selezione deve essere, avevamo chiesto una moratoria sulla caccia al cinghiale proprio come deterrente per l'immissione di animali in modo fuorilegge. Chiediamo anche che venga dato corso a quello che lo stesso istituto nazionale di fauna selvatica aveva evidenziato in una relazione in un convegno un anno o due fa, cioè di dire che quando facciamo caccia di selezione ed abbattimenti selettivi, se noi diamo la possibilità ai cacciatori di fare questi abbattimenti, entriamo in un circolo da cui non riusciamo a uscire, perché andiamo ad inventare con gli abbattimenti selettivi un ciclo vizioso legato all'immissione per poi l'abbattimento in modo selettivo.
Lo stesso istituto nazionale di fauna selvatica in quella relazione diceva "Se abbattimento selettivo deve esserci" - e l'istituto nazionale non lo esclude - "non dovrebbe essere fatto dai cacciatori ma da personale specializzato". Quindi, non viene innescato questo loop non dico poco virtuoso, ma deleterio sia per i cinghiali che vengono ammazzati sia per i danni che gli stessi possono provocare all'agricoltura e alla viabilità.
Forse anche nel rapporto tra uomo e animale, tra uomo e natura dovremmo andare a rivedere una serie di equilibri, perché se è vero che gli animali distruggono alcune colture e provocano incidenti, è anche vero che noi stessi pensiamo di occupare tutto il territorio che magari è anche territorio di altri esseri viventi (animali o piante). Dobbiamo considerare che non siamo noi al centro del mondo, ma trovare un equilibrio tra tutti gli esseri viventi all'interno del pianeta.
Mi rendo conto che questo non è un elemento legato all'interrogazione però forse dovremmo ragionare anche dal punto di vista del rapporto tra uomo ed altre specie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Barassi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida, che ha pertanto facoltà di intervenire.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente. Purtroppo sono arrivato in ritardo e non ho ascoltato per intero la risposta dell'Assessore e se avesse una nota scritta, lo pregherei di farmela avere.
Peraltro non avendo sentito dai due colleghi che hanno appena parlato la frase "sono soddisfatto o non sono soddisfatto della risposta", ne deduco che non sono soddisfatti, ma non l'hanno detto perché stanno in maggioranza. Almeno il Consigliere Ricca mi è sembrato un po' scettico e parzialmente deluso della risposta che l'Assessore Taricco ha dato, mentre la collega Barassi poco fa ha inventato la figura del killer del cinghiale di colui che non è cacciatore ma viene assoldato per abbattere unicamente il cinghiale.
Il cinghiale, Presidente e Assessore, è un animale tutt'altro che stupido, è un animale estremamente furbo ed intelligente e, secondo quanto il collega Ricca poco fa mi ha detto di riferire, perché si è dimenticato di dirlo nel suo intervento, gran parte dei cinghiali di notte escono dal loro rifugio in molte aree protette che fortunatamente abbiamo in Piemonte.
E' qui che il cinghiale si rifugia, perché non è disturbato da nessuno e poi esce causando i danni che lei ben conosce.
Quello che volevo sollecitare con la mia interrogazione è una forte collaborazione fra la Regione e le Province, che sono quelle che effettivamente prendono posizione, assumono iniziative, instaurano tavoli di confronto con le associazioni interessate, soprattutto quelle agricole.
Lei sa che soltanto pochi giorni fa la Coldiretti in Provincia di Cuneo ha preso una posizione molto forte sui cinghiali.
Quello che le chiedo, essendo la posizione di Assessore regionale autorevole e forte, che si riprendano questi tavoli di coordinamento con le Province e si assumano delle iniziative, anche con qualche disponibilità finanziaria che non guasterebbe.
Io non sono un cacciatore per cui non conosco quali sono le percentuali di cinghiali che vengono uccisi dai cacciatori durante le cosiddette "campagne selettive" anche in deroga alle normali campagne di caccia.
Le chiedo di verificare se esistono altre possibilità oltre a quelle della caccia e non lasciare nulla di intentato per evitare che questo fenomeno si espanda, perché non è un fenomeno che danneggia solo l'agricoltura ma anche la viabilità - come già è stato detto - e provoca numerosi incidenti stradali anche in Provincia di Cuneo.
Quindi, cercando anche di farmi carico della parziale insoddisfazione dei colleghi, mi dichiaro parzialmente insoddisfatto della sua risposta e la ringrazio se mi farà avere la sua nota.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Interventi fondiari

Interrogazione n. 1574 inerente a "Pagamento dei fondi comunitari 2006" interrogazione n. 1113 del Consigliere Rossi inerente a "Fondi PSR misura


GUIDA Franco

F"



PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1574 presentata dai Consiglieri Cavallera e Cotto.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
L'interrogazione n. 1574 in qualche misura assorbe anche l'interrogazione n. 1113 del Consigliere Rossi, il quale mi ha detto che andava bene l'invio di una risposta scritta qualora non fosse stato presente oggi pomeriggio.
Entrambe le interrogazioni tendevano a conoscere come la Regione intendesse mantenere gli impegni assunti per il pagamento dei fondi residui per il 2006 e se non fosse ritenuto opportuno intervenire rapidamente per evitare ulteriori incertezze per le aziende che erano già state penalizzate e che avevano collaborato attivamente con la Regione per la realizzazione dei programmi e le misure agro-ambientali.
Questa interrogazione presentata dal Consigliere Cavallera a maggio di quest'anno è stata presentata un mese prima che, grazie alla sollecitazione di molte Regioni e del Ministero dell'Agricoltura, il Ministero del Tesoro sia stato indotto ad anticipare le risorse finanziarie necessarie ad AGEA per mettere in pagamento le partite ancora aperte relativamente alla programmazione 2000/2006.
Come molti avranno sentito, nelle scorse settimane siamo riusciti ad ottenere circa 56 milioni di euro da parte di AGEA, come riparto delle risorse pervenute (circa 600 milioni di euro) dal Ministero del Tesoro, che ci hanno messo in condizione di pagare, sostanzialmente, tutte le domande ancora aperte che non presentavano anomalie. Purtroppo, al momento ci sono ancora alcune decine di domande sulle quali, tecnicamente, devono essere risolti alcuni problemi giuridico-contabili, che non ci hanno ancora permesso di mandare in pagamento le relative domande.
Direi, comunque, che il 98% delle domande è stato pagato.
Come molti ricorderanno, circa 1800 aziende agricole avevano presentato domanda d'anticipazione con quell'accordo stipulato con le banche.
La Giunta regionale ha deliberato, 15 giorni fa, di farsi carico degli interessi passivi, attraverso un accordo con le banche; pertanto, nel momento in cui è stato effettuato il pagamento, così come previsto da accordo, le banche si sono trattenute gli interessi passivi che la Regione trasferirà entro fine anno (sempre attraverso le banche, in modo da semplificare la procedura). Verranno restituiti, così, a coloro che avevano fruito del finanziamento di anticipazione, gli interessi passivi che in questo momento sono stati pagati.
Con quest'operazione andiamo a chiudere tutta la partita delle risorse necessarie ai pagamenti relativi alle misure agro-ambientali, alle misure H di forestazione, ai prepensionamenti e alle altre misure che erano ancora rimaste da pagare, relative alla programmazione 2000-2006. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
chiaro che quando avremo un sistema di "botta-risposta", le interpellanze e le interrogazioni saranno finalmente aggiornate e in tempo reale: mi riferisco al famoso "question time", da attivare anche nella nostra Regione.
Prendo atto di questa anticipazione, ma, se ho capito bene, si tratta proprio di un'anticipazione sui fondi 2007-2013. Pertanto, è solo un anticipo di cassa, sia pure pregevole, perché evita un ritardo eccessivo.
In pratica, paghiamo nel 2007 delle somme che avrebbero dovuto essere pagate nominalmente entro il 15 ottobre 2006.
Rimane il fatto, però, che, in corso d'opera, nell'arco del 2007-2013 occorrerà segnare da parte questi 56 milioni di euro, che non sono tutti regionali, ma sono quote comunitarie più statali (vi è, poi, una quota regionale). Bisognerà valutare se si riuscirà a ripristinare una dotazione maggiore a livello integrativo. È possibile, infatti, che il Governo non si faccia carico di questo in via eccezionale; pertanto, propongo all'Assessore, trovando le dovute alleanze, di farsi carico di questa battaglia, visto che, come abbiamo letto, esiste un secondo "tesoretto" e si scoprono avanzi e surplus di cassa ovunque.
Se riuscissimo ad avere 50 milioni di euro (arrotondiamo pure) disponibili per l'agricoltura piemontese, sarebbero 50 milioni di euro programmabili a discrezione, magari per quelle politiche di valorizzazione delle filiere, di promozione e quant'altro., su cui tutti siamo d'accordo.
Prendo atto della risposta dal punto di vista tecnico e politico, ma mi riservo di verificare che l'AGEA regionale abbia davvero inviato a tutti gli assegni, anche se, dal momento che più nessuno ci ha tirato per la giacca, devo dedurre che i soldi siano arrivati a destinazione.
Ciò dimostrare l'utilità di un organismo pagatore regionale: quando ci sono i soldi, si è sicuri che questi vengono erogati ai beneficiari nel giro di poco tempo.
La ringrazio per le informazioni e speriamo di poter ottenere dei risultati in quella battaglia che io mi sono permesso di ipotizzare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni e interpellanze

Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione n. 1524 del Consigliere Pichetto Fratin inerente a "Nascita polo tessile a Grignasco" (risposta scritta)

Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione n. 1534 del Consigliere Pichetto Fratin inerente a "Stato dei rapporti tra TNE e FIAT" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta, da parte degli Assessori competenti, alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 1524 del Consigliere Pichetto inerente a "Nascita polo tessile a Grignasco" interrogazione n. 1534 del Consigliere Pichetto inerente a "Stato dei rapporti tra TNE e FIAT".


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Boschi e foreste

Interpellanza n. 1396 dei Consiglieri Cavallera e Leo, inerente a "Finanziamento coltivazione dei pioppi e salicacee"


PRESIDENTE

Passiamo, dunque, all'interpellanza n. 1396, dei Consiglieri Cavallera e Leo.
Risponde l'Assessore Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino, Assessore alla protezione della flora e della fauna

L'interpellanza del Consigliere Cavallera mira a voler conoscere nell'ambito della programmazione 2007-2013, se la Giunta regionale non ritenga di valutare, nella consapevolezza della valenza della filiera delle salicacee e dei pioppi (sia per le piante di alto fusto, sia per la short rotation), di intervenire per rafforzare e potenziare le risorse previste all'interno della misura H del Piano di sviluppo rurale.
Vorrei fornire alcuni dati per inquadrare il tema: nel regolamento CE 2080 sono stati finanziati, dal 1994 al 2000, circa 3500 ettari di pioppeti. Nella misura H prevista nel programma 2000-2006, sono stati finanziati, attraverso due bandi, circa 740 ettari di pioppeti e circa un migliaio di ettari con impianti di latifoglie di pregio.
Per quanto concerne la programmazione che abbiamo inviato a Bruxelles dovrebbe arrivare domani la prima trance di osservazioni formali da parte della Comunità Europea: poiché sembra che siano oltre 180, avremo di che dilettarci. Tutte le Regioni hanno avuto tra le 150 e le 200 osservazioni quindi ci sarà da divertirci durante l'estate! Nell'equivalente misura 221, che è il proseguimento della misura H della passata programmazione, abbiamo una dotazione finanziaria di circa 33 milioni di euro, oltre a 6 milioni integrativi, che portano la dotazione complessiva a 39 milioni di euro. Di questi, circa 23 milioni di euro sono risorse legate al trascinamento e al completamento di programmi già avvitati in passato. Avremo, pertanto, circa 16 milioni di euro di risorse "fresche" per nuovi programmi, per i quali si è definito, come prioritario l'impegno sulla pioppicoltura e le salicacee sia per quanto riguarda l'alto fusto sia per le short rotation.
In questo senso vedremo adesso quale sarà la misura possibile di intervento anche perché l'Unione Europea su tutte queste misure ha già contestato, non soltanto a noi, ma a tutte le Regioni, l'eccessiva dotazione economica non giustificata dal differenziale di costo fra condizioni normali e condizioni di investimento.
Quindi, vedremo quale sarà il massimale d'intervento.
E' chiaro che con queste risorse, intervenendo sull'impianto e avendo poi la possibilità anche di alcune misure aggiuntive previste sulle misure ambientali, noi saremo in condizioni di seguire l'impianto sicuramente di più di mille ettari, ma che potranno diventare misure superiori sulla base di quello che sarà il contributo che alla fine vedrà la conclusione dell'accordo con l'Unione Europea.
E' evidente che l'ambizione nostra su questa programmazione sarebbe stata quella di fare superfici maggiori. Il problema è di trovare un punto d'equilibrio tra il riparto delle risorse su tutti gli assi, così come è stato ipotizzato, e il sostegno ad un settore che è un settore importante soprattutto per tutta una serie di aree golenali, ma che per potere essere consolidate avrebbe dovuto vedere tagliate risorse in altri settori.
Noi nella fase finale della programmazione abbiamo ancora integrato risorse che c'erano con sei milioni di euro aggiuntivi legati agli interventi con risorse proprie regionali, così come abbiamo discusso in III Commissione.
L'impegno che mi assumo serenamente, quando avremo la sensazione di dove andrà a posizionarsi l'atterraggio e la negoziazione, è sicuramente di relazionare in III Commissione, in modo che, essendo ancora in fase di negoziazione, se valuteremo di fare anche alla luce delle notizie che abbiamo da Bruxelles che delle 72 misure che abbiamo presentato, Bruxelles ci dice che dovremmo semplificare e sfoltire e non ce ne lascerà in vita più di una quarantina, probabilmente questo meccanismo che purtroppo come hanno già dovuto fare altre Regioni, dovremo in parte subire. Ad esempio l'Emilia Romagna che ha visto il piano approvato glielo hanno sostanzialmente smontato e destrutturato in quantità molto importante.
Questo ci porterà probabilmente a dovere ripensare alcuni meccanismi di spesa, e quindi in quella sede potremmo valutare se e in che misura prestare attenzione alle necessità di questo comparto e di questo settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Sulla base delle parole dell'Assessore, il giudizio al momento è sospeso, in attesa dei prossimi eventi.
A me interessava sollevare il problema, cioè tenerlo vivo e caldo. Le notizie che provengono da Bruxelles non sono confortanti, comporteranno probabilmente una revisione profonda della bozza di PSR e mi auguro che all'interno di questa revisione, ci possa essere una maggiore attenzione per la filiera del pioppo e delle salicacee.
Devo dire che, a mio avviso, bisogna lavorare anche per delle produzioni di qualità, cioè non dobbiamo vedere il pioppo come solo una coltura residuale in territori marginali o definiti in altro modo, ma come una produzione che, a mio avviso, può essere utile ed utilizzando anche in questa filiera la ricerca, la sperimentazione.
Come l'Assessore sa non ci sono iniziative che vanno in questo senso forse in questo modo si giustificano anche contribuzioni che non diventano un puro e semplice aiuto economico, ma c'è un ritorno perché non dimentichiamo che noi importiamo purtroppo dall'estero.
Naturalmente per un osservatore europeo che esamina il mercato europeo magari non è un male, ma per noi italiani e soprattutto per noi piemontesi se possiamo costruire delle filiere anche interne, la cosa non sarebbe malvagia, anche per alimentare le utilizzazioni industriali o energetiche.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione n. 1390 del Consigliere Guida inerente a "Misure per far fronte alla siccità in Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1390, cui risponde l'Assessore Taricco che ha pertanto facoltà di intervenire.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interrogazione del Consigliere Guida mira a sapere quali siano le iniziative che la Giunta regionale intende intraprendere per fronteggiare la siccità in Piemonte, particolare nel cuneese, e se su questo tema siano stati avviati contatti con l'Amministrazione provinciale.
Su questi temi sostanzialmente la Giunta regionale si è mossa su tre piani: da una parte il 4 maggio 2007 è stato emanato il decreto e contestualmente a livello nazionale ed è stato recepito a livello regionale, l'attivazione della cabina di regia l'andamento delle ricadute negative che la siccità causava sul territorio e per tutte le implicazioni legate alla carenza di acqua.
Dall'altra parte sul piano delle infrastrutture, la Giunta regionale ha approvato l'11 giugno una proposta di programma di interventi per il Consiglio regionale per l'individuazione di tutta una serie di opere da realizzare come accompagnamento al programma irriguo nazionale. Poi ci si è mossi, con grande impegno da parte degli uffici, per rendere immediatamente operative tutte le possibilità che ci venivano aperte sia sul piano irriguo nazionale già approvato sia sulla predisposizione del parco progetti per il nuovo piano irriguo nazionale.
Come loro hanno potuto vedere, la Giunta regionale ha attivato un programma che prevede tre filoni di intervento, che sono sostanzialmente una tranche di 8 milioni di euro finalizzati a tutta una serie di opere di manutenzione straordinaria per i canali demaniali che da molti anni vivevano una stagione di grande difficoltà. Noi abbiamo fatto una verifica che ci porta ad immaginare che dovranno essere tra i 30 e i 40 i milioni di euro necessari per mettere a posto i canali demaniali. Con questa prima tranche abbiamo una serie di progetti e di opere che in alcuni casi hanno lo scopo di consolidare ed evitare un eccessivo degrado di queste opere perché costerebbe molto di più doverle ripristinare.
Abbiamo avviato con ulteriori 9 milioni di euro una terza tranche di investimenti di miglioramento delle strutture di adduzione ordinaria da parte dei consorzi irrigui e di nuove opere da realizzarsi per migliorare la disponibilità di acqua sul territorio.
E poi abbiamo avviato un'ulteriore tranche di investimenti per 10 milioni di euro finalizzata ad una serie di opere straordinarie e minori da fare da corollario al piano irriguo nazionale; risorse che verranno poi ripartite in pacchetti di interventi concordati con le Provincie.
Su questo terreno con tutte le Province c'è un grosso lavoro di coordinamento e di individuazione degli interventi da effettuare. Come il Consigliere Guida sa in Provincia di Cuneo è stato addirittura attivato un tavolo di regia su tutte queste opere che vede oltre alla presenza della Regione, della Provincia e di Acque Granda, anche i Consorzi irrigui che si occupano poi fisicamente della presenza sul territorio di queste opere. E stiamo mettendo a punto un pacchetto di interventi da inserire sul piano irriguo nazionale che al momento ha già una lista per oltre 400 milioni di euro di investimenti, che speriamo di poter inserire nel prossimo riparto risorse, ovviamente non per 400 milioni di euro, ma speriamo di potere contare su risorse ingenti.
Ricordo solo che nel riparto che è stato fatto alla fine del 2005 abbiamo avuto la possibilità di attingere per circa 124 milioni di euro di risorse per la sola nostra Regione. In ultimo entro fine anno dovrebbe diventare operativo quel fondo di rotazione per il finanziamento della progettualità strategica territoriale. I regolamenti sono praticamente quasi predisposti, quindi entro fine anno sarà operativo un utile strumento che permetterà una programmazione ed una progettazione più vicina a quella esecutiva per poterlo inserire nelle opere nazionali finanziate dal piano irriguo, che sono tali a condizione che le opere stesse siano cantierabili e quindi in molti casi richiedono investimenti in programmazione e progettazione da parte dei consorzi o degli altri soggetti che gestiscono la programmazione di queste opere fuori dalla portata economica degli stessi soggetti.
Come tutti sanno, i costi di progettazione sono prossimi al 10% del costo complessivo dell'opera e quindi in molti casi, quando parliamo di opere come alcune di quelle inserite nella programmazione nazionale che rasentano i 40 milioni di euro, queste richiederebbero 3-4 milioni di euro di progettazione e non sempre (per non dire quasi mai) i soggetti proponenti hanno le risorse per poterle pre-finanziare.
Sotto questo profilo l'impegno è stato sicuramente imponente. Siamo consapevoli che, purtroppo, quelli che stiamo mettendo in campo non sono interventi che risolveranno domani le criticità che abbiamo da affrontare ma è altrettanto vero che soltanto ragionando in una prospettiva futura credibile siamo oggi in grado di mettere in campo interventi che probabilmente fra un paio d'anni il Consorzio del gesso, che sta mettendo in campo la grande opera di abduzione di acqua dal Lago del Lener per tutta la bassa pianura cuneese le cui opere cominceranno quest'autunno, ci dicono i tecnici che nella primavera del 2010 probabilmente potrà vedere il completamento dell'opera per cui quello che stiamo avviando adesso lo vedremo fra due, tre anni, quello che stiamo progettando adesso se tutto va bene lo vedremo fra cinque, sei anni, ma questi purtroppo sono i tempi dell'infrastrutturazione delle opere, e quindi in quest'ottica stiamo lavorando.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Assessore, apprezzo la sua onestà e il fatto che abbia comunicato che è perfettamente consapevole che le iniziative intraprese dalla Regione in questi mesi sono poca cosa. Ha parlato di interventi per la manutenzione dei canali in collaborazione coi consorzi irrigui, investimenti sulle strutture che già esistevano (le ha chiamate strutture di ordinaria abduzione) e gli investimenti (10 milioni di euro) su opere addirittura definite minori; manca cioè quello che da più parti viene chiesto. Soltanto pochi giorni fa lei sa che la Coldiretti di Cuneo, che era scesa in piazza pochi giorni prima sulla vicenda dei cinghiali e poi è scesa in piazza sulla questione dell'acqua, ha parlato del Piano delle acque della Regione Piemonte discusso in Consiglio alcuni mesi fa come di strumento banale burocratizzato, che difficilmente darà risposte concrete non soltanto nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo perché anche l'opera di abduzione delle acque della Diga del Chiotas alla fine non produrrà effetti nella percentuale richiesta per l'intera provincia di Cuneo (la mia interrogazione riguardava in modo particolare la provincia di Cuneo). Il problema è che anche nella sua risposta manca la parola magica: nuovi invasi. Capisco che fare nuovi invasi non è facile, avete dichiarato che è difficile farli contro le popolazioni e le amministrazioni locali, forse manca da parte nostra (mi ci metto anch'io) il coraggio di fare scelte impopolari ed evitare, come sempre, di essere prigionieri del consenso.
Io, comunque, non posso che dichiararmi soddisfatto della risposta, che ripeto - in parte conoscevo, perché quello che la Regione ha fatto è stato indicato più volte in Consiglio anche da lei a seguito di sollecitazioni.
Credo che su questa vicenda la Regione Piemonte, l'attuale Amministrazione che governa il Piemonte non ha il coraggio di assumere posizioni. Ovviamente non è soltanto una questione che riguarda il suo Assessorato, ma in generale la posizione della Giunta. Intanto il Piemonte che ha sete, ancora una volta, soltanto pochi giorni fa, ha protestato contro la Giunta regionale.



PRESIDENTE

Con questa interpellanza si chiude il sindacato ispettivo.



PLACIDO ROBERTO


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Opere pubbliche

Esame disegno di legge n. 422 inerente a "Costituzione della società denominata Società di Committenza Regione Piemonte S.p.a. (SCR - Piemonte) soppressione dell'Agenzia regionale delle strade del Piemonte (ARES Piemonte)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 422, di cui al punto 3) bis all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, relatore

Grazie, Presidente. Il disegno di legge 422 è stato licenziato dalla I Commissione nella seduta di ieri e giunge in Aula dopo un lungo e positivo confronto che si è svolto all'interno della I Commissione.
Per cercare di rappresentare all'Aula i contenuti più significativi di questo disegno di legge, consentitemi di uscire dal mero testo letterario così com'è stato rassegnato, ma di fare riferimento anche ad altri due testi: il primo, il disegno di legge originario, approvato dalla Giunta regionale, assegnato e presentato il 6 marzo 2007 al Consiglio regionale il secondo testo è il complesso degli emendamenti che l'Assessore Bairati ha illustrato ieri in I Commissione, che in gran parte raccolgono quello che è stato il lavoro e anche le riflessioni che si sono svolte in I Commissione.
Non entrerò nel merito degli stessi, perché la loro illustrazione sarà elemento che vedrà una responsabilità nell'intervento diretto all'Assessore Bairati, ma il fare riferimento a questi altri due testi è per me essenziale per tentare di rappresentare all'Aula quello che è il percorso che si è svolto all'interno della I Commissione.
Lo scopo di questo disegno di legge è quello di procedere alla costituzione di una Società di committenza regionale e, nello stesso tempo di prevedere la soppressione di ARES (Agenzia regionale strade) e individuare un possibile percorso ulteriore per quelle attività residuali dell'Agenzia Torino 2006 qualora fossero assegnate le risorse economiche necessarie per il completamento di queste attività.
Questo è il senso e sostanzialmente l'obiettivo di questo disegno di legge: costituire una Società di committenza regionale, per conto della Regione, per conto degli Enti strumentali o direttamente controllati dalla Regione Piemonte in termini obbligatori ma anche in termini più ampi. In sostanza, si offre a coloro che intendono cogliere o riterranno di poter cogliere questa opportunità, la possibilità di affrontare in termini operativi il tema della realizzazione delle grandi infrastrutture viarie del sistema dei trasporti, degli interventi di edilizia sanitaria. Una Società di committenza che si offre anche per le grandi forniture che riguardano la Regione Piemonte e il sistema sanitario regionale, che è parte integrante di questa Amministrazione regionale.
L'articolo 1 (oggetto e finalità) è il risultato di una parte del lavoro che si è svolto all'interno della Commissione, che ha teso sostanzialmente a restringere da un lato, ma a esaltare dall'altro, il ruolo e l'ambito d'intervento della Società di committenza regionale.
Restringere perché si è cercato di evidenziare all'interno del testo legislativo (e gli emendamenti presentati dall'Assessore Bairati vanno in questa direzione) l'ambito d'intervento per evitare che questa Società non risponda più a quei criteri di efficacia e di efficienza che invece sono elemento sostanziale della propria attività e del proprio funzionamento.
stato anche ristretto l'elenco dei soggetti destinatari. L'articolo 3 al primo comma, lettera a), individua gli Enti obbligati a utilizzare SCR limitatamente a quegli interventi che saranno inseriti all'interno del programma annuale di operatività della Società, che dovrà essere approvato dalla Giunta regionale e ottenere il visto della Commissione consiliare competente, e gli Enti che invece hanno la facoltà di utilizzare SCR qualora questo utilizzo risponda a loro esigenze e risponda a criteri di operatività, di efficacia e di efficienza (che non sono un obiettivo nella costituzione della Società).
Nella riscrittura dell'articolo 3 si è voluto tenere conto anche delle consultazioni che sono state operate a cura della I Commissione e pertanto gli Enti, gli Istituti, le Agenzie territoriali per la casa, che in una prima stesura erano soggetti obbligati all'utilizzo della Società di committenza regionale, diventano soggetti facoltizzati all'utilizzo della stessa.
stato introdotto o verrà introdotto con un emendamento dell'Assessore Bairati un elemento legato alla governance della Società e, in modo particolare, alla definizione degli organi della società. Si prevede, nel rispetto delle normative di legge nazionali, essendo SCR una società all'inizio totalmente controllata e posseduta dall'Amministrazione regionale, un Consiglio di amministrazione composto da cinque componenti il Presidente e il Direttore generale.
All'articolo 6 è stata inserita una serie di ulteriori elementi tesi sostanzialmente a definire, non solo i rapporti tra l'Amministrazione regionale e la Società di committenza regionale per quanto riguarda la programmazione degli interventi), ma anche il necessario e opportuno coinvolgimento da parte del Consiglio regionale per il tramite della Commissione consiliare competente, non solo relativamente al Programma annuale, nel quale dovranno essere inseriti gli interventi di cui SCR dovrà occuparsi nel corso della propria attività, ma anche per la previsione dell'aggiornamento semestrale.
C'è una duplice funzione. Da un lato, procedere all'inserimento di quelle opere che in quell'arco temporale si è ritenuto di dover affidare alla realizzazione e all'ambito di intervento di SCR, dall'altro lato svolgere una funzione di controllo e di verifica dei risultati che la Società di committenza regionale ha saputo raggiungere nel corso dell'arco temporale. Dall'altro lato, anche sul programma di aggiornamento del programma semestrale, il coinvolgimento da parte della Commissione regionale competente.
Vengono previste la soppressione con le disposizioni in aree transitorie di tutte le norme legislative afferenti all'Agenzia regionale (ARES) e vengono definite anche delle disposizioni transitorie, le modalità e la tempistica attraverso la quale procedere alla chiusura dell'ARES Piemonte, che oggi è una società in avvio di liquidazione.
Come dicevo prima, all'articolo 10 vengono definite ulteriormente, in capo alla Società di committenza regionale, le residue funzioni o attività dell'Agenzia Torino 2006, qualora fossero messe a disposizione, in base alla normativa nazionale, le risorse economiche necessarie per lo sviluppo e la prosecuzione delle attività residue.
Sono questi gli elementi più essenziali e sostanziali contenuti all'interno del disegno di legge.
Vorrei concludere questa relazione con un'ultima considerazione.
L'entità delle modificazioni che sono intervenute nel disegno di legge, sia quelle già approvate in sede di I Commissione regionale, sia quelle che saranno oggetto degli emendamenti presentati e già depositati dall'Assessore Bairati, sono entità rilevanti.
Questo significa sostanzialmente, anche nei momenti nei quali molto spesso nella nostra attività vengono posti interrogativi e dubbi circa il ruolo e il rapporto fra Giunta regionale e Consiglio regionale, che si è stati in grado e si è stati capaci complessivamente, all'interno dei lavori della I Commissione, nel rapporto tra la I Commissione e la Giunta regionale, di cogliere e mantenere l'obiettivo e la missione con cui l'Amministrazione regionale intende procedere alla costituzione di questa Società di committenza regionale.
Nello stesso momento si è costruita un'ampia disponibilità nella quale ci sono stati importanti contributi, da parte della minoranza e da parte della maggioranza, per addivenire ad un testo che, pur non avendo raggiunto un accordo complessivo e una condivisione complessiva all'interno della Commissione consiliare - ricordo che il disegno di legge è stato licenziato dalla I Commissione a maggioranza - certamente contiene al suo interno anche il lavoro, il contributo e l'apporto importante che è stato offerto nei lavori della I Commissione da parte della maggioranza e da parte della minoranza.
Con questo disegno di legge, che risulta fortemente e pesantemente modificato rispetto al testo rassegnato dalla Giunta regionale il 6 marzo 2007, si esalta il ruolo del Consiglio e la capacità di saper costruire intese tra Consiglio e Giunta regionale.



PRESIDENTE

Passiamo al dibattito generale.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
La ringrazio anche per la disponibilità ad una scansione un po' irrituale degli interventi, di cui chiedo scusa all'Aula. Il Consigliere Reschigna ha richiamato alcune questioni relative alla struttura degli emendamenti della Giunta, su cui chiederei un breve intervento. Vorrei richiamare l'attenzione su tre considerazioni.
La prima è di impostazione generale, di principio. Ce lo siamo detti durante i lavori della Commissione: questo è un disegno di legge ovviamente autorizzativo alla costituzione di una Società che ha una natura fortemente tecnica per la materia di cui si occupa, ma che attiene ad una materia di importante rilevanza per il complesso dell'economia piemontese e, ci auguriamo, che la stazione appaltante sia anche un elemento di competitività aggiunta nel funzionamento del mercato degli appalti pubblici della nostra Regione.
senz'altro un disegno di legge, come dicevo, che ha natura fortemente tecnica, ma che attiene ad una materia di impostazione strategica molto importante. Quindi, ci auguriamo che lo strumento di cui oggi discutiamo sia un elemento che contribuisca ad alcuni fattori di vischiosità, presenti in Piemonte, per l'appunto, che riducono la competitività del sistema.
Questi ultimi attengono alla frammentazione delle commesse, al problema di acquisire maggiore qualità nella progettazione, al necessario raggiungimento di tempi più accelerati di realizzazione (maggior controllo dei costi delle opere pubbliche, certezza nella loro conclusione), ad una materia delicatissima, che forse non abbiamo toccato a sufficienza nei lavori della Commissione, che riguarda la sicurezza dei cantieri. Un punto quest'ultimo, per cui non per il Piemonte, ma per il Paese sono giorni delicati e dolorosi.
Le stazioni appaltanti che hanno lavorato in Piemonte hanno dato, dal punto di vista della sicurezza dei cantieri, importantissimi risultati, in particolare su due questioni molto corpose, gli appalti olimpici e gli appalti ferroviari.
Sono due le osservazioni che vorrei fare. Una riguarda la struttura degli emendamenti che presenterà la Giunta, l'altra riguarda il metodo di lavoro.
Il metodo di lavoro seguito - lo ha ricordato il Consigliere Reschigna è stato un metodo, credo, molto positivo. Il disegno di legge che oggi discutiamo, e che mi auguro verrà approvato con gli emendamenti proposti dalla Giunta e dall'opposizione, sarà un disegno di legge che uscirà con una struttura più chiara e più solida rispetto all'impostazione iniziale che avevamo cominciato a discutere. Lo abbiamo fatto in un tempo abbastanza lungo perché abbiamo discusso per parecchi mesi di questo disegno legge e credo, data la delicatezza dell'oggetto, sia stato un tempo ben speso.
Gli emendamenti, che la Giunta presenterà riguardano due questioni.
Innanzitutto, siamo stati giustamente richiamati e ci siamo impegnati ad una migliore definizione dei riferimenti giuridici entro cui lavorerà la stazione appaltante. Dopodiché, abbiamo cercato attraverso gli emendamenti di precisare meglio quale sarà il perimetro di azione e quali saranno i soggetti della stazione appaltante. Infine, abbiamo cercato di introdurre come vedremo, attraverso gli emendamenti un giusto apporto periodico e costante di confronto tra la stazione appaltante, la Giunta regionale, che ha certe responsabilità, e il Consiglio, che ha un ruolo importante di controllo e di indirizzo.
Aggiungo a questo che, considerando gli emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione, che questa struttura e quest'impostazione siano largamente accoglibili e che contribuisca ulteriormente ad una migliore precisazione del campo di azione di un soggetto che avrà - mi auguro - un ruolo molto importante, in particolare, nelle materie di elezione (stiamo parlando prevalentemente di infrastrutture e di trasporto di edilizia sanitaria) e un ruolo importante nel raggiungimento di economie di scala per quanto riguarda l'acquisizione di beni e di servizi.
Concludo, Presidente, rivolgendo un sostanziale ringraziamento innanzitutto al Presidente della Commissione, per il lavoro di sintesi che ha svolto, a tutti i Consiglieri che hanno partecipato alle lunghe sessioni di lavoro e ai Gruppi dell'opposizione che hanno esercitato anche un'azione di forte sollecitazione per meglio precisare la struttura e la chiarezza del dispositivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Come abbiamo già avuto modo di precisare in Commissione, noi non siamo ottimismi come l'Assessore Bairati e la Giunta sui risultati che otterrà la Regione con la costituzione della società di committenza regionale di cui stiamo parlando.
Abbiamo posto dei quesiti, alcuni dei quali hanno già ricevuto risposta in Commissione.
Avevo chiesto - l'Assessore ricorderà - notizie sul futuro dell'ARES ad esempio in riferimento al personale o alle iniziative che erano in corso e mi è stato spiegato che tutto avverrà in modo graduale. Tra l'altro, sono fra coloro che pensano che l'ARES abbia svolto un buono lavoro in questi anni, che sia stata decisiva nella realizzazione di importanti infrastrutture piemontesi e grazie all'accordo siglato anni fa tra ANAS Regione e Province, quando fu dismesso il patrimonio stradale dell'ANAS alle Regioni (e quindi alle Province), l'ARES fece un buono lavoro con quel piano dei nodi che avrebbe dovuto essere finanziato e portato a compimento da questa maggioranza. Il tempo ci dirà se le vostre scelte di innovazione e ricerca lo saranno solo sulla carta - mi scusi se le faccio questa battuta ogni volta - o anche nei fatti.
Il Piemonte ha bisogno di risultati concreti, Assessore Bairati, non di "totem" da utilizzare periodicamente come momento di preghiera per sperare che i problemi vengano risolti. Le preghiere sono importanti - lo diciamo anche noi dell'UDC - ma contano, ahimè, anche i fatti.
Assessore, le avevo rivolto in Commissione un quesito in particolare relativo ad un ipotetico contenzioso che si dovesse sviluppare fra la società e un appaltatore, ad esempio.
Le sarei grato se volesse fornirmi una risposta su questo aspetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, desidero sottolineare il valore della discussione che si è svolta in Commissione su questo provvedimento. Lo ha fatto bene il collega Reschigna, per cui mi limito soltanto a riprendere la questione, perché é evidente che il testo in esame, sul quale vi saranno orientamenti di voto diversi, esce dalla Commissione significativamente modificato, a seguito di un rapporto positivo che si è stabilito nei lavori della Commissione fra Giunta, maggioranza e Gruppi di opposizione. Voglio darne atto si colleghi, indipendentemente dalla loro collocazione politica perché emerge, a mio giudizio, la conferma di un metodo positivo: quando si va ad un confronto di merito vero, sfrondato da pregiudizi e preconcetti, è possibile raggiungere in Commissione punti di sintesi significativi.
Questo non era sicuramente scontato, ma credo che gli emendamenti che ha illustrato poco fa l'Assessore Bairati - lo ringrazio peraltro, per questa disponibilità che ha dimostrato nel confronto - siano la conferma del fatto che sul testo al nostro esame si è giunti ad una modificazione significativa per effetto di questo confronto positivo fra maggioranza e minoranza.
Parliamo Presidente - questa è la prima considerazione - degli strumenti che riguardano la governance della nostra Regione.
Assessore Bairati, credo che Finpiemonte e SCR, seppure si tratti di società che hanno funzioni molto diverse, siano parte di un medesimo disegno. Poi vedremo se gli strumenti che abbiamo messo in campo sono quelli più efficienti: come diceva il collega Guida, è una sfida. Lo vedremo. Io mi affido alla verifica dei fatti, che sarà poi la cosa essenziale.
Certo il tentativo ambizioso è stato quello, ovvero tentare di riformare, con Finpiemonte e SCR, gli strumenti con i quali tentare di fare delle politiche nella nostra Regione. Mi pare che questo sia il primo dato significativo e credo sia anche giusto, a mio giudizio, aver lavorato per questo confronto, perché quali che siano le maggioranze che governano questa Regione, è evidente che se parliamo degli strumenti di governance, è interesse di tutti dotare la Regione di enti, strutture e società che abbiano, per l'appunto, l'obiettivo di rendere più spedita possibile l'attuazione della politica regionale.
Da questo punto di vista, ritengo che sia stato svolto un buon lavoro e credo che il disegno di legge al nostro esame risponda, tutto sommato, ad esigenze che erano comunemente avvertite nella società piemontese. Lo ricordava prima il collega Reschigna, così come lo richiamava brevemente l'Assessore Bairati: abbiamo un'esigenza largamente condivisa dai cittadini ma anche da chi amministra la Cosa Pubblica, per cui dobbiamo tentare di fare in modo che vengano accelerate le decisioni politiche e le realizzazioni. In questo senso non c'entra la politica intesa come maggioranza o minoranza, ma dieci anni per fare un ospedale sono tanti! Non esiste. Occorrono anni per realizzare un'opera importante! Una volta che si decide, bisogna trovare gli strumenti con i quali fare più in fretta possibile.
Non tutto viene risolto con SCR - vorrei essere chiaro su questo aspetto - però è ovvio che in questa direzione ci incamminiamo.
Rispondiamo, cioè, ad un'esigenza che il sistema, nel suo compresso avvertiva come fondamentale.
Da questo punto di vista, è vero che contano le politiche e le decisioni che si prendono, ma c'é un aspetto che riguarda l'attuazione delle politiche che ha, negli strumenti, lo snodo fondamentale, che è anch'esso, essenziale.
La migliore delle politiche si appoggia su strumenti che anzich produrre efficienza, accorciare i tempi della decisioni, velocizzare le procedure, produce il contrario. Purtroppo, la migliore delle politiche non produce sul sistema gli effetti desiderati.
Noi immaginiamo, con questa riforma, uno strumento con il quale favorire di più e meglio una crescita produttiva ed economica nella nostra Regione. Siamo in una fase positiva dell'economia: immaginiamo interventi importanti, opere, infrastrutture, l'acquisto di forniture.
Vi pongo due esempi: nel caso dell'edilizia sanitaria immaginiamo con la società un intervento che ci consenta di spendere bene i 3 miliardi che abbiamo stanziato per finanziare un ammodernamento complessivo del sistema sanitario regionale. Un'altra cosa altrettanto significativa riguarda l'acquisto delle forniture.
Si avverte l'esigenza di contenere i costi sanitari? Non c'é dubbio, ma vorremmo farlo evitando che il contenimento della spesa sanitaria si traduca in minori servizi.
Una delle strade è proprio questa: immaginare una centralizzazione degli acquisti, che è un altro modo per garantire efficienza e minori costi per un sistema che vuole liberare più risorse per fare una politica sanitaria volta a garantire certi diritti.
Per questo motivo ritengo che si debba condividere lo spirito e le finalità di questo provvedimento. Su questo ha ragione il collega Reschigna.
Il lavoro che abbiamo svolto in Commissione ci ha permesso di circoscrivere l'ambito di intervento della società, la mission. Questo è utile, perché serve ai fini degli obiettivi che vogliamo raggiungere: meno cose si fanno, ma più importanti, tanto meglio possiamo realizzare interventi che abbiano una loro efficacia. Ma abbiamo anche giustamente visto nella programmazione regionale lo strumento con il quale, fissata quella missione, stabilire quale interventi considerare strategici stabilendo e non smarrendo, da questo punto di vista, l'esigenza di mantenere un rapporto fortissimo con il Consiglio regionale.
Certo, la Giunta governa e deve decidere, ed è insieme alla Giunta che vanno definite le priorità della politica regionale che noi vogliamo realizzare anche attraverso il ricorso e allo strumento della società che stiamo costituendo, ma non c'è dubbio che nelle scelte con le quali definire quelle priorità essenziali, verrà affermata anche in questa legge un ruolo positivo del Consiglio regionale.
Ha ragione Guida, abbiamo oggi dotato, anzi, se approviamo il provvedimento (come mi auguro naturalmente), ma penso che il concorso e il confronto che c'è stato lo rendono possibile, migliorabile ancora ma possibile, approviamo una legge, una nuova società. Sicuramente questo di per sé non risolve tutto, collega Guida, hai ragione. C'è anche il problema del governo della società, delle competenze che ci metteremo dentro. Tutto questo, naturalmente, è un altro snodo importantissimo. Se vogliamo raggiungere la massimo, il massimo dei risultati possibili, non è male e non è da sottovalutare il fatto che noi oggi con questa legge dotiamo questa Regione di uno strumento con il quale fare politica di sistema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Ho ascoltato con interesse la relazione del Consigliere Reschigna, per questa Società di Committenza Regionale che la Giunta vuole per razionalizzare la spesa pubblica e per ottimizzare le procedure degli appaltatori pubblici nelle materie di interesse regionale (infrastrutture sanità e ogni altra materia di interesse regionale).
La programmazione operativa, ho letto, viene individuata dalla Giunta entro il 30 settembre di ogni anno, sentita la competente Commissione.
Quindi noi lo sappiamo che la SCR inizierà ad operare dal 2008 e, caro collega Ronzani, quest'assemblea non riuscirà a verificare e a valutare se le penalità della legge sono state raggiunte, perché se inizierà nel 2008 se non slitta al 2009 o al 2010 - saremmo distratti dalle elezioni.
una sfida. Devo dire che molte sono le perplessità, ma vi è anche qualche preoccupazione. Le perplessità sono per questa grande concentrazione: grandi ingorghi di richieste, di lavoro per la progettazione e per gli appalti.
Un rischio, quindi, di grande complicazione di difficoltà di governo e non di semplificazione così come chiedono i cittadini che vogliono sapere: chi fa, che cosa. È anche giusta la domanda del collega Guida: in caso di contenzioso fra la società e un appaltatore, vorrei capire cosa succede.
Io, anziché costituire una centrale di committenza, avrei preferito linee guida, parametri e prezziari. Poi, se necessario, per garantire la dovuta trasparenza di economicità alle decisioni periferiche, si pu costituire una centrale di committenza.
Penso che le mie preoccupazioni siano condivise da tanti Enti locali aziende, istituti (anche autonomi), istituzione, organismi di diritto pubblico, nonché consorzi e associazioni, istituti di istruzione scolastica universitaria e Agenzie territoriali per la casa. Noi conosciamo le proteste delle ATC, ma loro sono già organizzate, hanno creato uffici, si avvalgono di professionisti in loco. Che succederà? Saranno assunti da SCR? Avremo qualche Consigliere sindacalista molto attento ai problemi di lavoro che si farà carico delle loro problematiche? La nuova società assumerà nuovo personale? Con quali garanzie di trasparenza e di priorità nelle assunzioni? Questa mattina abbiamo parlato di un percorso tra Regioni. Ci siamo allargati, noi lo abbiamo proposto, oltre alla Liguria e alla Val d'Aosta anche alla Lombardia. Oggi chiedo che i due Piemonti non siano troppo separati da leggi che, anziché favorire l'autonomia e il federalismo locale, accentrano a Torino troppe funzioni nel nome della razionalizzazione e di una trasparenza che probabilmente non saranno raggiunte.
Invito proprio i Consiglieri, specialmente i Consiglieri regionali dell'altro Piemonte, di quel Piemonte non accentrato a Torino, di riflettere se SCR significa dare meno lavoro ai vari professionisti e progettisti delle varie province. I vari uffici tecnici che tanti enti hanno creato che fine faranno? Queste sono domande concrete che arrivano dal territorio e il territorio si aspetta risposte. Se noi pensiamo di razionalizzare la spesa e i vari uffici tecnici continuano a rimanere senza avere il lavoro di progettazione, forse abbiamo sbagliato in qualche cosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Il disegno di legge che oggi stiamo discutendo è in qualche modo la volontà di creare uno strumento che la Regione può utilizzare in seguito.
Come tale, la creazione di uno strumento può essere di per sé neutra, nel senso che dire di voler costituire una Società di Committenza Regionale può, a seconda della lettura che si vuol dare alla legge, ma soprattutto a seconda di come opererà la società, può avere una valutazione di per s positiva e negativa.
Non ci vogliamo soffermare soltanto su quella che è la valutazione della costituzione della società; occorre cercare di comprendere le necessarie valutazioni politiche rispetto alla creazione di un soggetto che ha un portafoglio e una potenzialità assolutamente rilevante, decisamente superiori a molti Assessorati.
Oggi noi possiamo dire che stiamo definendo il quindicesimo Assessorato della Regione Piemonte. Certamente chi vincerà le prossime elezioni regionali, oltre a discutere della ripartizione degli Assessorati e della Presidenza del Consiglio, discuterà anche della presidenza della SCR.
Questo è un dato di partenza. Dopodiché bisogna valutare come può essere utilizzato o meno questo strumento, quali sono i limiti e qual è anche la volontà politica che, devo dire, oggi non è chiara.
La Presidente scrive nel suo programma, ed enuncia in decine di occasioni, di voler abolire l'ARES e tutta una serie di soggetti, per poi creare una "super-ARES" che non si occupa soltanto di strade ma si occupa di strade, di sanità, di telecomunicazioni, di trasporti e quant'altro.
Oppure, relativamente alla centralizzazione dei beni e dei servizi, una centralizzazione degli acquisti; invece, relativamente alla progettazione occorre dare un indirizzo - quello indicato dal collega Ronzani - che ha un carattere più economicistico: creare grandi quantità per indire dei bandi che, ad oggi, hanno dimostrato di non avere alcun ritorno di carattere economico.
In molti casi, si taglia l'intera media impresa che pur potendo partecipare a bandi pubblici, è in qualche modo estromessa per i grandi quantitativi economici e le grandi anticipazioni di denaro richiesti. La possibilità di partecipare rimane ad un numero strettissimo di imprese così come la storia delle Amministrazioni pubbliche insegna - la Provincia di Torino ne è stata un esempio lampante proprio durante la gestione della Presidente Bresso - garantendo la presenza di soggetti che vincolano degli immensi global service con il 3% di sconto a fronte di più del 25 praticato dalla contrattualistica tradizionale.
Certo, c'è l'aspetto relativo al parere che dovrà dare la Commissione ma, soprattutto, per quanto riguarda le modalità con le quali verrà gestita è vero che verrà presentato in sede di Commissione competente un piano di indirizzo e la Commissione su questo dovrà esprimersi - l'articolo 4, o 5 dice anche che eventuali interventi non rientranti nella programmazione li decide la Giunta senza alcuna comunicazione al Consiglio. Questo, in qualche modo, non dico che sia legittimo, ma è previsto nello strumento stesso, cioè, se esiste uno strumento operativo di gestione non vi pu essere un vincolo consiliare che non sia quello dell'informativa.
Queste sono le nostre perplessità, che potranno essere fugate oppure potranno acuirsi rispetto a quella che sarà la gestione futura di SCR.
Però, ritengo che la Giunta debba porre estrema attenzione su un aspetto: la partenza. Credo che partire con il piede giusto sia il metodo migliore per far comprendere che non stiamo creando una nuova megastruttura regionale con un amplissimo portafoglio, che, in qualche modo, è scollegata dal Consiglio e che opera con modalità privatistiche, ma in senso non positivo, cioè con modalità estranee alle logiche di un soggetto pubblico.
Potrà piacere o non piacere, ma rispetto ad un soggetto privato, ha certamente, non minore flessibilità, ma il dovere di maggiore trasparenza e di maggiori controlli.
Come diceva già la collega Cotto, il dato del personale sarà il primo.
fuori discussione che tanto il personale di ARES quanto quello dell'Agenzia olimpica aumenterà nel momento in cui, per esempio, si darà attuazione con SCR alla deliberazione di edilizia sanitaria, che questo Consiglio ha evocato, e a quella in qualche modo annunciata dalla Presidente con la comunicazione di ieri circa il rinnovo del parco della rete ospedaliera torinese.
L'articolo 4 individua le modalità di espletamento delle funzioni di SCR nel rispetto delle normative: questo può voler dire che si possono rispettare normative con modalità di individuazione del personale assolutamente differenti. Questo è un primo dato.
In secondo luogo, non ci si dovrà dimenticare di mantenere in piedi la rete dei professionisti, i quali da anni operano su tutto il territorio regionale con le Pubbliche Amministrazioni, che, in qualche modo, sono un punto di riferimento, nel senso che sono quelli - le Province stesse lo fanno molto bene - che vengono scelti, oltre che, ovviamente, per le capacità professionali, anche per la conoscenza del territorio, non essendo solo persone che progettano, ma, in alcuni casi, anche mediatori.
Nel caso in cui sia necessario abbattere una casa per ampliare una strada, tutti sono capaci a progettare tanto l'abbattimento quanto la realizzazione della strada, ma, a volte, l'utilizzo di professionisti locali consente anche di riuscire a risolvere le problematiche relative alla vendita dell'immobile e quant'altro. Tutta questa rete, che ovviamente, non ha colore politico, ma capacità professionale, non va persa, perché è una vera risorsa per il comparto pubblico, non soltanto per la Regione Piemonte, ma per tutti i soggetti che si muovono all'interno del settore pubblico. Anche la progettazione può essere centralizzata, ma non vanno centralizzati coloro i quali progettano individuando singole persone che, da Verbania al basso Cuneese, possono, in qualche modo, intervenire allo stesso modo.
Infine, crediamo che le valutazioni relative alle modalità di utilizzo dello strumento saranno in qualche modo determinanti rispetto alla valutazione che in sé si farà della legge stessa.
In ultimo, non per questo, se SCR vorrà svolgere una funzione positiva dovrà avere, così come indica la legge stessa - non voglio dire determinazione - la chiara volontà di sanare anche le sacche di inefficienza, che, invece, hanno alcuni soggetti che oggi fanno progettazione, in termini di costi e non tanto, magari, circa le modalità con cui vengono realizzate progettazioni o opere, perché abbiamo certamente non tocca al sottoscritto indicare i soggetti - delle agenzie pubbliche che, oggi, relativamente alla progettazione e in molti casi relativamente anche alla realizzazione, hanno uno squilibrio tra il prodotto finale e la spesa sostenuta.
Alcune realizzazioni di ATC nelle otto Province e nelle sette agenzie credo che in qualche modo dimostrino che è possibile, a parità di spesa aumentare l'efficienza o la qualità dei prodotti. Allora, in qualche modo la valutazione su quello che è uno strumento non può che essere rimandata a quello che sarà il suo utilizzo con il rilievo che ho fatto in apertura.
Oggettivamente, oggi, noi stiamo sancendo la nascita di un altro enorme non voglio chiamarlo "carrozzone", perché in questa fase non possiamo conoscere quale sarà il suo funzionamento - ente regionale, che avrà funzioni che in tutti i casi possono già essere inserite all'interno della progettazione o dell'acquisto della Regione Piemonte, che, pertanto, oggi in qualche modo, individua la sua missione, da espletare in termini molto più trasparenti, non soltanto, ai sensi dell'articolo 5, con la programmazione annuale, ma anche nella modalità di gestione dell'impresa quotidiana o degli anni che verranno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

Intervengo molto rapidamente per puntualizzazione e per segnalare alcuni aspetti di perplessità, da superarsi in senso positivo, che derivano dall'adozione di uno strumento di questo tipo.
Credo che gli strumenti non siano mai buoni o cattivi in assoluto, lo sono quando si legittimano, perché rispondono a un bisogno o a una funzione, e sono buoni o cattivi a seconda del loro utilizzo.
vero, questo è uno strumento potentissimo, pertanto il cattivo uso di uno strumento potentissimo produce guasti sicuramente superiori, ma è anche una bella sfida. D'altra parte, oggi, chi deve amministrare tematiche e problemi complicati, a volte, deve cimentarsi con strumenti complessi e qualche volta molto pericolosi. Con una capacità di governo adeguata è possibile realizzare l'altro elemento, quello della trasparenza, che pu essere un elemento di criticità che, spesso, anche con strumenti minori negli appalti pubblici, ma non solo, non siamo riusciti a realizzarla.
Pertanto, in sede di Statuto, ma, forse, ancor più in sede di Regolamento, proprio perché l'importanza dello strumento legittima preoccupazione, si dovrà operare affinché anche sul piano della trasparenza delle procedure e delle scelte si realizzino strumenti innovativi, magari con modalità da sperimentarsi in corso d'opera, non solo per superare queste perplessità, ma per far sì che lo strumento diventi ancora più potente perché capace di attrarre attenzioni, energie e anche tensioni positive, divenendo, proprio per la sua grandezza, capace di introdurre elementi di moralizzazione. Un mastodonte così serve e funziona se ha la capacità di influire e di determinare intorno a sé delle condizioni che complessivamente modificano senza intaccare le regole del mercato, ma semmai rendendole più pregnanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Buona parte dei colleghi intervenuti hanno già detto molto, quindi non rimane molto da aggiungere, se non sottolineare, dato che ho un ruolo diverso da buona parte di coloro che si sono avvicendati nel dibattito generale, che mi riconosco integralmente nella relazione presentata dal Consigliere Reschigna - che eventualmente è manchevole di un paio di commenti che mi permetterò di aggiungere, ma da un punto di vista soggettivo niente di più - e soprattutto nell'intervento del Presidente di Commissione Ronzani. Perché questo - è stato detto e ci tengo anche io a sottolinearlo - è un esempio di come il lavoro in Commissione e conseguentemente il lavoro d'Aula, non con una conseguenza meccanicistica ma con una conseguenza possibile, possano essere produttivi.
Vedremo nella fase successiva se questo clima di produttività che c'è stato in Commissione nelle ultime settimane si trasformerà in un frutto che è il più interessante che quest'Aula possa produrre, cioè le leggi.
Questa è la modalità giusta, non è detto che sempre la si possa applicare per evidenti ragioni e soprattutto per parte nostra, come Gruppo di opposizione.
Ci sono materie in cui non vediamo aspetti ideologici o di principio lesi o proposti in sede alternativa, e quindi ci viene più naturale che in altri casi cercare di contribuire a migliorare un prodotto che è quanto è stato tentato. Ricollegandomi alla riunione che c'è stata ieri in Commissione e dando una scorsa alla linea emendativa in buona parte proposta dalla Giunta, devo dire che mi sembra una linea fruttifera.
Quindi, se questa è la strada buona, significa per converso che le altre sono le strade sbagliate. A noi sembra, in questo mese di luglio che si è appena concluso, di aver cercato, e ci piacerebbe pensare di esserci riusciti, di testimoniare ai colleghi della maggioranza e agli altri Gruppi soprattutto della maggioranza, perché quelli della minoranza ne erano già convinti, che siamo in grado di opporci con durezza quando la linea della sovranità del lavoro consiliare non viene rispettata, quando il tempo del dibattito non viene esaurito utilmente, quando il confronto viene evitato.
Quando in poche parole ci sentiamo forzati, riteniamo di avere, a nostro avviso, il dovere di opporci, e lo facciamo come abbiamo dimostrato anche recentemente.
Mi pare che a questo proposito gli esiti non siano stati particolarmente positivi per chi queste forzature ha ritenuto di effettuare, a nostro avviso non essendocene motivo.
Così pure, non certo in maniera casuale, abbiamo cercato anche di collaborare dove ci era sembrato possibile.
Riconosciamo alla Giunta due caratteristiche: una è un difetto ormai sistemico, e quindi questo non ci sorprende. Se la legge è stata molto migliorata dal lavoro della Commissione, vuol dire che non era un granch nemmeno prima. E se non era un granché prima, vuol dire che la Giunta - per quanto mi riguarda in maniera tutt'altro che sorprendente - continua a produrre poco e male.
Ma - e qui subentra la parte positiva - c'è, o perlomeno c'è stata questa volta, una sorta di umiltà che ci piacerebbe ci fosse sempre, perch questo ridurrebbe il danno. È noto che appartengo all'area liberale nell'ambito di un partito che non è soltanto connotato da componenti liberali; io sono un teorico della riduzione del danno, quindi tendo non certo a proibire, ma a suggerire, ove possibile, dei meccanismi che tendono a ridurre il danno.
E qui bisogna dare atto alla Giunta, nel caso specifico all'Assessore Bairati, di un'umiltà non consueta, nell'essere stato attento ai suggerimenti o alle critiche nel senso costruttivo dei termini, di averle volute, ove condivise, fare proprie.
La linea emendativa che la Giunta credo ci proporrà tra breve è in larga parte originata da un dibattito di Commissione in cui la minoranza non è stata esterna, e anche l'umiltà è, a nostro avviso, una grande dote.
Quindi, la Giunta chiude con un punteggio di zero a zero ed è già un bellissimo risultato per una Giunta che finora ha maturato solo meritate sconfitte.
L'Aula, se andrà avanti in questa direzione, ottiene un successo perch migliora significativamente un prodotto legislativo; lo migliora con un dibattito ben fatto, nelle sedi opportune ed evitando, perché era possibile evitarle, punte di asprezza polemica, non perché ne mancassero le possibilità ma perché non erano utili, e costruendo.
Quindi, l'opposizione ha cercato di dimostrare che c'è un menù su cui ci si può articolare. Evidentemente l'articolazione del menù dipende non soltanto dalle autonome e sovrane scelte dell'opposizione, ma anche e soprattutto dai comportamenti che la Giunta e i Gruppi consiliari tutti partendo dalla maggioranza, che ha maggiori doveri proprio perch maggioranza, vorranno da settembre fare propri.
Questa legge esce con il voto contrario del mio Gruppo per una ragione: intanto perché gli emendamenti non li abbiamo ancora approvati, ma do atto che il prodotto uscito dalla Giunta e su cui abbiamo espresso un voto pienamente contrario, possa autorevolmente migliorare con la gestione della linea emendativa.
In secondo luogo, per un dubbio, che qui esprimo. Io sono tra coloro non credo di essere l'unico, che sono convinti che questa Regione abbia un'immagine eccellente come stazione appaltante maturata nel corso delle legislature, e non soltanto delle due in cui noi abbiamo governato recentemente.
un'immagine importante per una Regione, è un'immagine connotata dalla capacità delle persone, cioè dipendenti pubblici di livelli diversi e talora collaboratori esterni, che hanno saputo gestire con successo - e vuol dire nei tempi - con efficacia, rispettando più o meno il valore economico che si era prefissato come obiettivo e con trasparenza.
Con trasparenza vuol dire non subendo eccessivi ricorsi e, qualora i ricorsi ci fossero, vincendoli. Perché la pratica del ricorso è una pratica quasi commerciale, la stazione appaltante Regione Piemonte ha fama di essere una che i ricorsi li vince. Il che riduce anche la conflittualità delle parti, perché si sa che è difficile finora che i bandi e la gestione delle gare che la Regione Piemonte ha svolto siano facilmente attaccabili dal punto di vista formale o della gestione delle stesse.
un'immagine che si è costruita nel tempo, esplicata anche in aree meno tradizionali rispetto alla gestione della linea principale dell'attività della Regione, perché la Regione nel tempo è molto cresciuta.
La Regione di oggi è una lontanissima parente della Regione del 1970 nipote molto più grassa e grossa oppure i nipoti sono molto più numerosi, e quindi debbono dotarsi di strumenti, avendo obiettivi più importanti.
Si è data questa immagine anche in importanti cantieri esterni; Venaria ne è un esempio, le Olimpiadi e l'azione dell'Agenzia Olimpica ne è un eccellente esempio. Questo lo sottolineo perché soprattutto nelle basi iniziali, ma non solo, la parte politica che oggi governa, forse, se volesse rileggere le cose che vennero dette, potrebbe - non dico fare autocritica, perché sono passati i tempi delle autocritiche, anche nell'ambito dei partiti della sinistra - ragionare sul fatto che certi livelli di critiche e di eccessi talora verbali, forse, con il senno di poi, non solo non erano meritati ed i fatti stanno lì a dimostrarlo, ma potrebbero invece aver indotto - cosa che, in questo caso, non si sta verificando - un istinto di vendetta o di contrappasso nei cui confronti non cadiamo in tentazione per la nostra responsabilità e, se è consentito dirlo, per la nostra sensibilità istituzionale.
Venaria, la struttura dei siti olimpici. Oggi, la struttura che ci viene proposta è una struttura ambiziosa. Condivido la linea che vede su grandi progetti ambiziosi l'utilità di dotarli di strumenti nuovi. Non li considero indispensabili, ma non posso non vederne anche gli aspetti innovativi. È stato citato, credo, dal collega Reschigna.
Credo soltanto, da buon presidenzialista e da buon liberale, che tutte le volte che ci si dota di maggiori poteri di governo - ieri il Consigliere Chieppa parlava degli strumenti della legge 267, ma se ha visto gli strumenti della legge 267, ragazzi miei, bisognerebbe vedere quattordici orchestre, sedici polifoniche, due auditori ecc., perché uno che riesce a vedere gli strumenti della legge 267, dovrebbe vedere anche l'opera omnia di tutta la lirica italiana - ci si dovrebbe dotare anche pariteticamente di strumenti di controllo.
Personalmente, non credo nel presidenzialismo non controllato. Anzi, lo troverei un errore gravissimo. Non amo questa definizione di SCR come quattordicesimo o quindicesimo Assessorato, secondo me quattordici sono già fin troppi. Mentre vedo gli strumenti sempre al servizio della politica quella legittimata dal voto, e la politica nominata dal voto al servizio dell'Aula che legifera e controlla. Questo è il modello in cui credo, che è un modello liberale.
Per cui, man mano che ci dotiamo di strumenti importanti, che hanno obiettivi importanti sarà compito della Giunta non far cascare questo castello di carte, non sempre in equilibrio, che è l'immagine che la regione Piemonte ha già conseguito come eccellente stazione appaltante, e fare in modo di dotare l'Aula, essenzialmente a beneficio dei Gruppi di opposizione, che hanno il dovere di controllare (questo è il compito principale di un Gruppo di opposizione), degli strumenti tempestivi di controllo. Per quanto riguarda la capacità collaborativa in area di governo, mi sembra che recentemente, ma non solo oggi, abbiamo dimostrato di esserne capaci.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Ripartirei dall'affermazione del Consigliere che mi ha preceduto, il Consigliere Burzi, quindi dal metodo. Credo che si sia fatto un buon lavoro in queste ultime settimane, ma anche in questi ultimi giorni. Lavorare in Commissione su questa legga credo abbia apportato dei miglioramenti significativi e abbia risposto ad alcune perplessità che potevano esserci nell'ambito del Consiglio.
Non mi stupisco che il Consigliere Burzi lo definisca uno zero a zero perché uno zero a zero è già un grande risultato. Per me possiamo dire che è un due a due, un risultato con goal, spettacolo, il che è sicuramente meglio. Ci sono però preoccupazioni e perplessità che, per molti versi continuano a permanere da parte della nostra forza politica. Questo non vuol dire che noi ci metteremo di traverso rispetto a questa legge. Capiamo che c'è l'esigenza di mutuare da altre esperienze significative che sono state realizzate in questi anni e, se possibile, anche migliorarle.
Ci sono alcuni elementi però, come dicevo, di perplessità e preoccupazione che rimangono. Su questo condivido anche l'intervento del Consigliere Burzi. Personalmente, ho seguito, lavorando in un Comune olimpico, con estrema attenzione il lavoro dell'Agenzia olimpica Torino 2006. Esistevano grandi preoccupazioni perché si trattava di gestire tutta una serie di lavori molto complessi e molto diversi, perché sostanzialmente è molto diverso progettare, costruire e realizzare un impianto sportivo da una strada o da altre cose.
La somma delle risorse assegnate era particolarmente significativa, se non ricordo male: si parlava di circa un miliardo e duecentocinquanta milioni. Credo che alla fine i risultati siano stati soddisfacenti, con alcune pecche, perché dovendo gestire montagne di questo tipo, se non si fosse sbagliato in niente sarebbe stata una cosa eccezionale, in quanto le opere sono state realizzate nei tempi previsti. Non sono stati spesi più soldi di quanto erano stati preannunciati. Infine, cosa che credo non sia indifferente alla questione complessiva, c'è stato un forte coinvolgimento dei territori coinvolti, che non mi sembra mai una cosa così banale.
Oggettivamente, ci sono i presupposti perché uno strumento di questo tipo indubbiamente possa funzionare su grandi tipologie di investimenti.
L'obiettivo per il quale è nata questa legge e nascerà questa società è quello di affidare a questa stazione appaltante la stragrande maggioranza dei lavori legati all'edilizia sanitaria. Questo riguarda la delibera che abbiamo approvato un mese fa. Anche in questo caso parliamo di una montagna di risorse, oltre tre miliardi e settecento milioni. Quindi, va ben oltre quello che era l'investimento per l'evento olimpico, anche lì con delle particolarità molto diverse, perché questa SCR si occuperà, sicuramente, di appaltare lavori di costruzione di nuove strutture sanitarie, come lavori di ammodernamento e di umanizzazione di altre strutture sanitarie, ma credo che non tralascerà interventi significativi anche dal punto di vista delle strade o di altre infrastrutture.
Noi abbiamo delle perplessità e delle preoccupazioni perch sicuramente, ci rendiamo anche conto che servono degli strumenti più snelli per realizzare opere di questo tipo. Crediamo però che sia indispensabile mantenere un forte controllo pubblico su tutte queste vicende. Crediamo che sarà estremamente importante capire chi sarà alla guida di questa azienda.
Non so se diventerà il quindicesimo Assessorato, se sarà il dodicesimo o cosa sarà. Sicuramente, sarà una componente importante nella gestione delle risorse su tutta la partita delle opere pubbliche di questa Regione.
Noi cercheremo di seguire con estrema attenzione i lavori di questa nuova società e crediamo che la fase iniziale sarà particolarmente delicata. Abbiamo poi espresso già in Commissione una serie di preoccupazioni e di perplessità rispetto ai lavoratori che operano in questa azienda o che verranno chiamati a lavorare in questa azienda. Per questo presenteremo, a sostegno della legge, un ordine del giorno specifico. Riteniamo che proprio nella fase costitutiva della società vada immediatamente definita una trattativa con le organizzazioni sindacali, che stabilisca le modalità di passaggio dalle varie aziende in questa nuova società, definisca il contratto con cui inquadrare questi nuovi lavoratori e "mantenga" i loro diritti acquisiti (pensiamo, soprattutto, a coloro che all'interno di queste aziende attualmente lavorano in forma precaria) affinché possano ricevere una risposta anche attraverso le norme della Finanziaria, sia a livello nazionale che a livello regionale. Come dicevo prima, nonostante la mole degli interventi, è estremamente importante un rapporto stretto col territorio. Tutto ciò si realizza non solo attraverso l'apporto degli amministratori, ma anche se le norme dal punto di vista urbanistico del territorio non vengono bypassate con delle formule di rito o con delle modalità particolari. Questa rappresenta, infatti, un'ulteriore preoccupazione per il nostro Gruppo, per cui cercheremo di seguire, come dicevo prima, in maniera attenta, l'evolversi di questa situazione sperando che le nostre preoccupazioni e le nostre perplessità alla fine svaniscano e si confermi un buon strumento per realizzare gli obiettivi che questa Amministrazione, ma anche le altre Amministrazioni pubbliche piemontesi, vorranno darsi nei prossimi anni.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al richiamo, da parte del Consigliere Muliere, all'articolo di Gian Antonio Stella "Fannulloni sprechi e rimborsi. Il folle federalismo delle Regioni", pubblicato dal Corriere della Sera il 2 agosto 2007


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Presidente, vorrei soltanto farle presente una questione.
Ho appreso dal Corriere della Sera che lo stipendio dei Capigruppo e dei Presidenti di Commissione di questo Consiglio è pari a 17.000 euro.
O decidiamo di aumentarci lo stipendio per raggiungere quella cifra oppure sarebbe il caso di informare il Direttore del Corriere della Sera che, entrando nel sito della Regione Piemonte, si può apprendere qual è lo stipendio del Consigliere regionale.
Noi siamo d'accordo ad affrontare questo tema - e magari lo faremo - ma scorgere adesso sul Corriere della Sera informazioni inesatte, quando basterebbe consultare il sito del Consiglio regionale per apprendere la verità, credo che sia davvero stucchevole. La prego, Presidente, come Ufficio di Presidenza, di mandare una nota al Corriere della sera e agli altri giornali, in modo tale che si chiarisca la questione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi associo totalmente.
Cambierei il termine "prego" in "chiedo", che è lievemente diverso.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Burzi.
A latere del dibattito in Consiglio regionale, l'Ufficio di Presidenza e chi si occupa della struttura del Consiglio sta già provvedendo a fornire alla Conferenza dei Presidenti del Consiglio le corrette informazioni.
Insieme alla dottoressa Garabello, stavamo esaminando alcuni documenti in proposito, prima ancora che il Presidente Muliere sollevasse la questione.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Opere pubbliche

Esame disegno di legge n. 422 inerente a "Costituzione della Società di Committenza Regione Piemonte S.p.A. (SCR-Piemonte). Soppressione dell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte (ARES-Piemonte)" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 422, di cui al punto 3) bis all'o.d.g.
Dichiaro chiuso il dibattito generale.
Una comunicazione d'ufficio per il verbale: è evidente che il provvedimento risulta ufficialmente iscritto, avendolo comunicato anche in chiusura della seduta di questa mattina. Passiamo all'esame dell'articolo.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Subemendamento all'emendamento n. 1, rubricato n. 23 presentato dai Consiglieri Botta e Vignale: Dopo la parola "trasporti" aggiungere "telecomunicazioni"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, lo illustro per dovere.
Semplicemente crediamo sia opportuno inserire nelle finalità della società non soltanto il settore delle infrastrutture, trasporti e sanità ma anche le telecomunicazioni. È vero che la legge precisa "e ogni altra materia di interesse regionale", ma crediamo che quello delle telecomunicazioni - senza voler, in questo momento, entrare nel merito sia uno dei punti fondamentali da inserire, a parità d'importanza rispetto a quelli già citati. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati per esprimere il parere della Giunta sull'emendamento testé illustrato.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione del subemendamento rubricato n. 23. Vi ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 23, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1, presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo dell'art. 1.
L'articolo 1 è sostituito dal seguente: "Articolo 1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione promuove la costituzione di una centrale di committenza conformemente con quanto stabilito dai principi e dalle norme del diritto comunitario relative al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi con la direttiva 2004/18/CE e con quanto disposto dall'articolo 1, comma 455, 456 457 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria per l'anno 2007), al fine di razionalizzare la spesa pubblica e di ottimizzare le procedure di scelta degli appaltatori pubblici nelle materie di interesse regionale, in particolare nei settori delle infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni, della sanità e in ogni altra materia di interesse regionale previo inserimento nella programmazione degli interventi di cui all'articolo 5".
Vi ricordo che questo emendamento è subemendato dall'emendamento test approvato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, come emendato Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 ci sono due emendamenti, uno presentato dalla Giunta l'altro a firma del Consigliere Burzi.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo dell'art. 1.
La lettera a) del comma 2 dell'art. 2 è sostituita dalla seguente: "a) la redazione dei documenti preliminari alla progettazione e di studi di fattibilità delle opere di interesse".
Emendamento rubricato n. 11 presentato ai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin, Pedrale: La lettera a) del comma 2, dell'articolo 2, è sostituita dalla seguente: "a) la redazione di documenti preliminari alla progettazione e studi di fattibilità" La parola all'Assessore Bairati per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 2.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

L'emendamento della Giunta precisa la natura pre-mercato della stazione appaltante. Il testo è assolutamente identico.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Con l'approvazione dell'emendamento n. 2, l'emendamento rubricato n. 11 è decaduto.
La parola al Consigliere Burzi per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 11, che non intende ritirare.



BURZI Angelo

Non ci penso minimamente a ritirarlo. Ha parlato lei di "obiettivo". Ci saremmo anche aspettati dalla Giunta un sussulto di eleganza e che ritirasse i suoi emendamenti per rispetto dell'Aula.
Siamo interessati a conoscere l'esito della votazione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo dell'articolo2, comma 2, lettera b) La lettera b) del comma 2 dell'articolo 2é sostituita dalla seguente: "b) L'acquisto di forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatici o altri enti aggiudicatori, anche attraverso sistemi dinamici di acquisizione.".
L'emendamento rubricato n. 3 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 12, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: La lettera b), del comma 2, dell'articolo 2, è sostituita dalla seguente: "b) l'acquisto di forniture e servizi, anche mediante sistemi dinamici di acquisizione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin, Pedrale: La lettera c), del comma 2, dell'articolo 2, è sostituita dalla seguente: "c) l'aggiudicazione di appalti pubblici e la conclusione di accordi quadro di lavori, forniture e servizi;" L'emendamento rubricato n. 13 viene ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 4 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo dell'articolo 2, c. 2 lett. c): La lettera c) del comma 2 dell'articolo 2 è sostituita dalla seguente: "c) l'aggiudicazione di appalti pubblici secondo quanto previsto dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), la conclusione di accordi quadro di lavori forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatici o altri enti aggiudicatori".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo dell'art. 2, c. 2 lett. d): La lettera d) del comma 2 dell'art. 2 è sostituita dalla seguente: "d) tutte le attività accessorie e strumentali alle attività di cui alle lettere a), b) e c), incluse le procedure di esproprio".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 14, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Il comma 3, dell'articolo 2, è soppresso.
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

La ratio di questo emendamento è che, ad avviso del proponente, è pleonastico, in quanto richiama temi che saranno subito dopo ripresi al comma 1 dell'articolo successivo, comma 3. Questo evidentemente deriva dalla discussione che ieri è stata fatta in Commissione. Dopodiché, è pleonastico e inutile, ma non dannoso, quindi definisca pure l'Assessore mi è indifferente. O lo accoglie o lo ritiro, perché non c'è niente di meritocratico, anche perché il suo contenuto verrà discusso nel prossimo articolo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

So che il Consigliere Burzi è affezionato alla scrittura asciutta, ma io non riesco a disaffezionarmi. Per questo gli chiederei se è disponibile a ritirarlo, in quanto lo riteniamo opportuno per quanto, ripeto, sia pleonastico specificare nell'articolo 2 la natura di stazione appaltante.



PRESIDENTE

Il Consigliere Burzi è stato anche asciutto nell'accettare la richiesta di ritiro dell'emendamento n. 14.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 6 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo all'articolo 3, comma 2: Il comma 2 dell'articolo 3 è sostituito dal seguente: "2. Per le funzioni di cui all'articolo 2, comma 2, la Regione e i soggetti di cui al comma 1, lettera a) ricorrono alla SCR-Piemonte s.p.a.
limitatamente agli interventi individuati nella programmazione di cui all'articolo 5. I soggetti di cui al comma 1, lettera b) hanno facoltà di ricorrere alla SCR-Piemonte s.p.a. sulla base di apposite convenzioni".
La parola all'Assessore Bairati per l'illustrazione.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Signor Presidente, voglio esprimere due brevissime parole sull'emendamento n. 6, essendo stato oggetto di lunga discussione.
l'emendamento a conferma che poche parole possono cambiare la natura e la sostanza di un dispositivo di legge.
Si tratta del comma che perimetra il limite d'azione della stazione appaltante, infatti, passa dalla formulazione che recita "conformemente agli interventi previsti nella programmazione" a quella che recita "limitatamente agli interventi individuati nella programmazione". Questo significa che la legge distingue due soggetti, quelli che hanno la facoltà e quelli che hanno l'obbligo di ricorrere, obbligo di ricorrere per gli interventi che limitatamente sono riportati nella programmazione.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 6.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 2 dell'articolo 3, dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "La Regione e i soggetti di cui al comma 1, lettera a), in casi di urgenza possono ricorrere alla SCR-Piemonte anche per interventi non inclusi nella programmazione di cui all'articolo 5, dandone preventiva comunicazione alla Giunta regionale".
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Proprio perché grazie all'emendamento che è stato appena votato si definisce il limite entro cui i soggetti hanno l'obbligo di riferirsi a SCR, poi definiti nel capoverso di un articolo, all'emendamento n. 15 visto che la fase di programmazione è semestrale, sia come gestione da parte della Giunta che come report agli organi consiliari, si è voluto trovare un'ipotesi di soluzione per i soggetti in obbligo, i cui interventi non siano stati previsti per una qualunque ragione nella fase di programmazione della Giunta, ma che utilizzando, se è consentito, in autocertificazione, la logica dell'urgente, quindi dichiarandola in sede responsabile, possano ricorrere a SCR, essendo dei soggetti, senza che questo fosse stato precedentemente previsto, per qualunque ragione, nella fase di precedente programmazione semestrale.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 15, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 16 presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 1, dell'articolo 4, dopo le parole "di trasparenza" sono aggiunte le seguenti: "di libera concorrenza e di non discriminazione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 16, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 17, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 1, dell'articolo 4, le parole "nel rispetto della vigente normativa comunitaria, statale e regionale" sono sostituite dalle seguenti: "nel rispetto della normativa comunitaria, statale e regionale vigente in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture".
Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 17, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento aggiuntivo dell'articolo 4 bis: Dopo l'articolo 4 ("Criteri di gestione") è aggiunto il seguente articolo: "Articolo. 4 bis (Organi della società e direttore generale) 1. Sono organi della società l'Assemblea dei soci, il Consiglio d'amministrazione composto da cinque membri, il Collegio sindacale composto da tre membri effettivi e due supplenti.
2. Il Presidente del Consiglio di amministrazione è nominato dall'Assemblea dei soci.
3. L'attività tecnica nei settori di interesse dell'SCR-Piemonte s.p.a. è coordinata dal Direttore generale. Il Direttore generale viene nominato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere della Giunta regionale".
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 7 riporta nel disegno di legge un estratto della norma statutaria con gli organi della società e la funzione di direzione generale.
Chiederei al Presidente di subemendarlo in questo modo: "Sono organi della società l'Assemblea dei soci. Il Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri, incluso il Presidente".
solo per chiarezza, quindi chiederei di assumere la forma proposta aggiungendo "incluso il Presidente".



PRESIDENTE

L'Assessore Bairati, con la modifica proposta, ritira l'emendamento n. 7 e presenta l'emendamento 7 bis.
Emendamento rubricato n. 7 bis, presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento aggiuntivo dell'articolo 4 bis: Dopo l'articolo 4 ("Criteri di gestione") è aggiunto il seguente articolo: "Articolo 4 bis (Organi della società e direttore generale) 1. Sono organi della società l'Assemblea dei soci, il Consiglio d'amministrazione composto da cinque membri, incluso il Presidente, il Collegio sindacale composto da tre membri effettivi e due supplenti.
2. Il Presidente del Consiglio di amministrazione è nominato dall'Assemblea dei soci.
3. L'attività tecnica nei settori di interesse dell'SCR-Piemonte s.p.a. è coordinata dal Direttore generale. Il Direttore generale viene nominato dal Consiglio di Amministrazione, previo parere della Giunta regionale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7 (bis che diventa articolo 5) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 18 presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 1, dell'articolo 5, dopo le parole: "individua con propria deliberazione" sono aggiunte le seguenti: "sentiti i soggetti di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 19, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 1, dell'articolo 5, la parola "operativa" è soppressa.
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

L'impostazione è di sopprimere la definizione "operativa" rispetto alla programmazione, perché la programmazione è programmazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo del comma 2 dell'art. 5: Il comma 2 dell'art. 5 ("Programmazione degli interventi") è sostituito dal seguente: "2. Semestralmente la Giunta regionale riferisce alla Commissione consiliare competente circa gli avanzamenti della programmazione operativa e presenta gli eventuali aggiornamenti o integrazioni per il conseguente parere consiliare nelle modalità e nei tempi previsti al comma 1".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 20 presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 3, dell'articolo 5, le parole "la Regione può richiedere" sono sostituite dalle seguenti: "la Regione e i soggetti di cui all'articolo 3 comma 1, lettera a) possono richiedere".
Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20 con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato (che diventa articolo 6) Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 9 presentato dall'Assessore Bairati: Emendamento sostitutivo del comma 1 dell'articolo 6: Il comma 1 dell'articolo 6 è sostituito dal seguente: "In attuazione della programmazione pluriennale dei vari settori d'intervento di cui all'articolo 1, la Giunta regionale, entro il 30 settembre di ogni anno, attraverso la consultazione dei soggetti destinatari di cui all'art. 3 comma 1 lettera a), individua con propria deliberazione la programmazione operativa delle attività di interesse regionale da assegnare alla SCR-Piemonte S.p.A., previa espressione del parere della competente Commissione consiliare entro trenta giorni dall'invio del relativo piano".
La parola all'Assessore Bairati per l'illustrazione.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 9 esplicita il fatto che, nella formazione dell'atto di programmazione pluriennale, saranno coinvolti i soggetti beneficiari dell'atto stesso.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 24 presentato dai Consiglieri Chieppa, Deambrogio Barassi, Clement, Bossuto: Articolo 6, comma 2, aggiungere al termine del comma medesimo la seguente frase: "previa pubblicazione della variante secondo la legge".
Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 24, naturalmente, sarà da intendersi "secondo la normativa vigente".
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 21, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Al comma 3, dell'articolo 7, dopo le parole: "con proprio provvedimento" sono aggiunte le seguenti: "i criteri con cui sono determinati".
La parola al Consigliere Burzi per l'illustrazione.



BURZI Angelo

Mi sembra che nulla modificando rispetto al compito della Giunta di definire i compensi sia un po' più leggiadro definire i criteri con cui vengono determinati, semplicemente, i compensi.



PRESIDENTE

Il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
Contagiati dall'ottimismo che si percepisce, abbiamo già provveduto a far distribuire un ordine del giorno collegato, che esamineremo tra poco.
ARTICOLO 9 Su questo articolo sono stati presentati due emendamenti: si ricompone il tandem Bairati-Burzi.
L'emendamento rubricato n. 10 viene ritirato.
Emendamento rubricato n. 22, presentato dai Consiglieri Burzi, Pichetto Fratin e Pedrale: Il comma 1 dell'articolo 9 è sostituito dal seguente: "1. Qualora intervenga una disposizione di legge statale che assegni alla Regione, con idonea copertura finanziaria, le attività residue di competenza dell'Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, tali attività saranno svolte dalla SCR-Piemonte".
La parola al Consigliere Burzi, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

La pregherei di non insistere sul tandem, perché dalle nostre parti chi va in bicicletta non sempre ha un futuro così pieno di soddisfazioni quindi preferiremmo degli sport più concreti, più terrestri.
Con l'emendamento rubricato n. 22, che manteniamo, completeremmo la dizione.
Il testo che proponiamo recita: "Qualora intervenga una disposizione di legge statale che assegni alla Regione, con idonea copertura finanziaria le funzioni e le attività residue di competenza dell'Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, tali attività saranno svolte dalla SCR-Piemonte" Per la verità avevo scritto soltanto "le attività", ma mi pare che "le funzioni e le attività residue" meglio specifichino la realtà odierna e quindi vogliate considerarlo subemendato in tal senso e mantenuto come emendamento n. 22.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22, con parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Prima della votazione dell'intero testo del disegno di legge n. 422 procediamo all'esame dell'ordine del giorno n. 772, "Trattativa sindacale su dipendenti SCR Piemonte S.p.A.", presentato dai Consiglieri Clement Deambrogio, Barassi, Dalmasso, Moriconi, Bossuto, Chieppa, Turigliatto Reschigna, Ronzani, Comella, Robotti e Spinosa.
La parola al Consigliere Clement, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Grazie, Presidente.
Ne avevamo già discusso in Commissione: questo ordine del giorno tende semplicemente ad impegnare la Giunta ad attivare una trattativa con le organizzazioni sindacali, non tanto sulla costituzione della società perché non è di loro competenza - quanto sul trattamento dei lavoratori.
Rimangono da definire ancora alcune questioni, in particolare il contratto collettivo di riferimento e le eventuali stabilizzazioni per quei lavoratori che possono aver maturato i requisiti previsti dalla legge Finanziaria nazionale nell'ambito delle diverse società.
Noi crediamo che questo ordine del giorno dia un mandato preciso alla Giunta, pertanto invitiamo il Consiglio regionale a farlo proprio.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 772, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista l'approvazione del Consiglio regionale del Disegno di legge n. 422 (Costituzione della società di committenza Regione Piemonte Spa (SCR Piemonte Spa. Soppressione dell'agenzia regionale delle strade del Piemonte (ARES-Piemonte), con il quale viene costituita la Società di Committenza Regione Piemonte (SCR), la conseguente soppressione dell'ARES Piemonte e la gestione a stralcio dell'attività dell'Agenzia Torino 2006 considerato che detta costituzione/soppressione comporta il passaggio alla nuova Spa dei lavoratori anche con la modifica del contratto collettivo di riferimento impegna la Giunta regionale ad aprire nella fase istitutiva di SCR-Piemonte Spa un confronto con le OO.SS. per gestire i passaggi dei lavoratori, il contratto di riferimento e l'applicazione delle norme della legge nazionale del 27 dicembre 2006, n.
296 (Legge finanziaria 2007) e la legge regionale del 23 aprile 2007, n. 9 (legge finanziaria 2007) relative alle stabilizzazioni".
Il Consiglio approva.
Prima di procedere alla votazione sull'intero testo di legge per appello nominale, una comunicazione di servizio: è stata presentata - la prima firmataria è la Consigliera Cotto - una richiesta di convocazione di sessione straordinaria del Consiglio regionale, ex articolo 40, sulle problematiche della popolazione carceraria, ad un anno dall'indulto.
Invito i Capigruppo a prestare la dovuta attenzione: in base all'articolo 40, comma 3, concordi i proponenti, i 15 giorni si intendono a decorrere dalla ripresa dei lavori, che deciderà la Conferenza dei Capigruppo (vi ricordo che la prima riunione dei Capigruppo è prevista per il 5 settembre).
Prima di porre in votazione il disegno di legge n. 422, ha chiesto la parola l'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Dovevo da tempo una risposta e, come dire, una promessa di risposta scritta circa la materia delle controversie a cui sarà oggetto SCR. La risposta scritta è articolata su una serie di casistiche ed è a disposizione, ovviamente, non solo del Consigliere Ghiglia, ma di tutti i Consiglieri.
In sintesi, nella fase di procedura di affidamento sarà competente la giurisdizione amministrativa, quindi il TAR, mentre, per quanto riguarda le fasi relative all'esecuzione di contratto, come accade in materia di appalti di contratto, sarà competente la magistratura ordinaria.
Peraltro, consegnerò la risposta scritta al Presidente.



PRESIDENTE

La risposta scritta sarà consegnata quanto prima ai colleghi.
Non vi richieste di dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 422.
presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato Sì 35 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ringrazio i colleghi e i funzionari per la collaborazione. Ricordo che il Consiglio è convocato domani mattina alle ore 10 e domani pomeriggio alle ore 14.30, compatibilmente con lo svolgimento dei lavori. Grazie al vostro lavoro e a quello dei funzionari è stato approvato il disegno di legge n. 422.
Domani mattina si ricomincia con le comunicazioni della Giunta regionale su TAV e Nodo ferroviario di Novara.
Grazie a tutti e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.15)



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