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Dettaglio seduta n.221 del 31/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 14.31 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.00)



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Buquicchio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Richiesta da parte delle Consigliere Cotto e Motta di una comunicazione della Giunta regionale sulla possibilità di attivazione dei "Buoni vendemmia" per il comparto vitivinicolo piemontese

Argomento: Commemorazioni

Richiesta, da parte dei Consiglieri Chieppa e Dalmasso, di un ricordo ufficiale del Consiglio regionale in occasione della figura di Giovanni Pesce, scomparso il 27 luglio 2007

Argomento: Commemorazioni

Ricordo da parte del Presidente Placido della figura di Bruno Vasari scomparso il 21 luglio 2007


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Poiché l'Assessore all'agricoltura è presente, volevo chiedere se era possibile avere una breve comunicazione sui "buoni vendemmia". Il problema è già stato posto nei due Consigli regionali della settimana scorsa, che lei ha ricordato stamattina. È utile che sia presente anche la Presidente Bresso per decidere quale forte azione la Regione può compiere per ottenere questo decreto dal Ministero. Teniamo presente che pare che per la raccolta delle olive il Ministro abbia intenzione di firmare un decreto sperimentale. Se lo dovesse fare solo per le olive e non per la vendemmia credo che sarà difficile spiegare il perché ai nostri viticultori.
Chiederei, se possibile, subito la comunicazione, per poi decidere le azioni più opportune da intraprendere in questi ultimi giorni prima di andare in ferie.



PRESIDENTE

C'è un'altra richiesta sull'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che ha chiesto di intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Rubo pochissimi secondi all'Aula e chiedo scusa in anticipo, ma vorrei ricordare, in questo caso, alla Presidenza del Consiglio (so che ha ben presente la questione, ma lo faccio lo stesso) che ieri si sono tenuti i funerali di una figura importantissima che ha segnato la vita e la storia anche della nostra città, della città in cui teniamo questo Consiglio regionale.
Parlo di Giovanni Pesce, comandante partigiano e fondatore a Torino dei Gruppi di Azione Patriottica. Credo che da parte della Presidenza del Consiglio e dalle istituzioni del Consiglio regionale debba arrivare, se non è già stato fatto, una formalizzazione, un segnale che l'insegnamento e l'eredità che ci hanno lasciato figura come quella di Giovanni Pesce sono ancora vive, e che al Consiglio regionale sta a cuore che principi e valori della libertà e dell'antifascismo continuino a vivere.
Vi ringrazio, ma ci tenevo a ricordare questa cosa. Non volendo violare il cerimoniale o le consuetudini o le norme del Consiglio regionale, non chiedo che ci sia un momento di silenzio in ricordo di questa figura, anche perché mi hanno assicurato che non è possibile. Mi basta il segnale forte della Presidenza del Consiglio e magari anche della Presidente della Giunta, visto che è presente, con una sottolineatura della validità dell'insegnamento che ci ha lasciato il comandante Giovanni Pesce.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Sarò estremamente veloce e ringrazio il Consigliere Chieppa per questa richiesta. Avrei voluto ricordare anch'io Giovanni Pesce nel primo incontro del Comitato per la difesa dei valori repubblicani che vi sarà in autunno.
Giovanni Pesce è stato fra coloro che hanno fondato Rifondazione Comunista.
Ne ha fatto parte fino al suo ultimo giorno. Faceva parte, oltre che del Consiglio nazionale dell'ANPI, del comitato politico nazionale di Rifondazione.
Lo abbiamo incontrato più volte. Il Vicepresidente Placido ricorderà che l'ultima volta lo abbiamo incontrato il 1° marzo dello scorso anno 2006, quando vi fu un'iniziativa pubblica a Torino con la presentazione di un gran film, "Terra e Libertà", e poi con una passeggiata - se la possiamo chiamare in questo modo - per il quartiere in cui era stato gappista, il Borgo San Paolo che tanto ha dato alla storia di questa città operaia ricordando anche la gran figura di Dante Di Nanni.
Ringrazio il Consigliere Chieppa e, come Gruppo, ci associamo a questa richiesta che lui ha fatto, affinché anche il Consiglio regionale, nelle forme dovute, senza toccare assolutamente Regolamenti o altro, ricordi questa figura che molto ha dato alla nostra storia.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Mi unisco alla richiesta della Consigliera Cotto che chiedeva all'Assessore Taricco di riferire sulla questione "Buoni vendemmia" dicendo all'Assessore di verificare con gli uffici della nuova Giunta del Comune di Asti come fanno a fare un bando per volontari vigilantes pagati cinque euro all'ora per andare i giro in bicicletta a segnalare se ci sono problemi nei parchi, nei giardini e sul territorio comunale, quando non riusciamo a garantire ai viticoltori di poter usufruire di manodopera pagata in modo regolare.
Penso che se un Comune ha inventato questa formula, può darsi che la Regione possa inventare una formula simile per garantire i nostri viticoltori di vendemmiare a fine agosto e a settembre in modo regolare.
Grazie.



PRESIDENTE

Brevemente, rispondo ai quesiti dei colleghi.
Se l'Assessore Taricco è d'accordo e l'Aula acconsente, potrebbe svolgere una comunicazione sul problema dei buoni vendemmia senza dibattito. Naturalmente i colleghi, in base a quello che l'Assessore comunicherà, faranno quello che riterranno opportuno.
La collega Cotto ha posto un problema sui buoni vendemmia. Visto che siamo in fase di dibattimento del disegno di legge n. 267, se l'Aula acconsente, ci può essere una comunicazione dell'Assessore Taricco senza dibattito, in quanto stamattina l'Assessore, per la sua indisposizione, non ha potuto essere presente.
Per quanto riguarda le richieste dei Consiglieri Chieppa e Dalmasso, la partecipazione del Consiglio regionale ai funerali è regolato da un regolamento dell'Ufficio di Presidenza che regola, con molta precisione quando è prevista la presenza del Gonfalone e la commemorazione in Aula che viene fatta in casi molto particolari.
Nello specifico, approfitto per ricordare che pochi giorni fa è mancato Bruno Vasari, nota figura, direttore RAI e altro. Bruno Vasari è stato ricordato dal Sindaco di Torino oltre che dal Presidente del Comitato della Regione Piemonte per la difesa dei valori della Costituzione.
I funerali di Giovanni Pesce si sono svolti a Palazzo Marino a Milano con l'intervento del Sindaco Moratti. Casi come questi non rientrano fra quanto previsto nel nostro Regolamento, ma per entrambi, oltre alla partecipazione del Presidente del Comitato della Regione Piemonte per l'affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, vi è stato un telegramma che voleva ricordare queste due importanti figure.
Questo è quanto è stato fatto. In sede di Comitato, ci sarà un altro passaggio ufficiale. Per entrambi c'è stato un telegramma e, per quanto riguarda Vasari, anche una partecipazione all'orazione funebre, oltre che il personale con il gonfalone della Regione al Museo Diffuso della Resistenza.
Ringrazio i colleghi che hanno voluto ricordare il fatto, anche perch Giovanni Pesce fu invitato dal nostro Comitato per un'importante iniziativa che il Consigliere Dalmasso ha poco fa ricordato.
Se non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori passerei alle comunicazioni della Giunta regionale.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Buoni vendemmia" da parte dell'Assessore Taricco


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco per le comunicazioni su "Buoni vendemmia".
Vi ricordo che non è previsto dibattito.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Se sarà possibile avviare la sperimentazione per la raccolta delle olive e non per la vendemmia è soltanto per una sequenza temporale, nel senso che la raccolta delle olive è successiva al periodo della vendemmia.
Stiamo lavorando ormai da due anni per mettere in campo i "buoni vendemmia", ma nonostante tutte le assicurazioni d'attenzione al problema al momento la questione è bloccata e non posso escludere che si possa sbloccare nelle prossime settimane; purtroppo, tutto ciò rischia paradossalmente, di apparire come una beffa, nel senso che essendo stati noi, come Regione Piemonte, a seguire tutta la partita con il Ministero sarebbe piacevole il fatto di avere i "buoni vendemmia", perch significherebbe averli in prospettiva, ma sarebbe spiacevole riuscire ad attivare una procedura non più in tempo per poterla utilizzare.
La situazione in questo momento è la seguente: l'anno scorso ci siamo attivati nei confronti del Ministero per chiedere che lo stesso attivasse la sperimentazione dei buoni vendemmia, cosa che non è mai stata fatta.
Infatti, la sperimentazione prevista per alcune Province (tra le quali non risultano quelle del sud Piemonte) di fatto non è mai partita. Peraltro avevamo anche chiesto che tale sperimentazione includesse le tre Province del sud Piemonte, in altre parole quelle più coinvolte e interessate dalla vendemmia.
In un incontro avuto in tarda primavera al Ministero del Lavoro, emerse che al momento non era prevista, nello specifico, alcuna sperimentazione in quanto tutte le materie afferenti a questo settore erano demandate ad un Tavolo nazionale, che era stato attivato tra le organizzazioni di categoria agricole e le organizzazioni sindacali, e rientrava, diciamo così, nel complesso normativo che riguardava, sostanzialmente, tutte le questioni afferenti il lavoro.
Le attività di questo Tavolo si sono protratte fino la settimana scorsa, senza riuscire, nella sostanza, a dirimere le questioni inerenti ai "buoni vendemmia". Quando abbiamo capito che la questione rischiava di prolungarsi oltre i tempi utili per poterli utilizzare per l'attuale vendemmia - peraltro, è ciò che sta accadendo - abbiamo cercato di mettere in campo alcune modifiche all'attuale quadro normativo che ci permettessero, almeno, di introdurre delle semplificazioni e delle agevolazioni sulla normativa vigente.
Sostanzialmente, ci siamo soffermati su due questioni. Ribadendo la nostra posizione, c'è stato peraltro assicurato che entro l'anno dovrebbe andare sicuramente in porto...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Assessore, le chiedo scusa.
Per cortesia, colleghi: se è necessaria una sospensione, provvediamo a interrompere i lavori. Altrimenti, v'invito all'ordine.
Prego Assessore, prosegua pure.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Come dicevo, abbiamo inviato una lettera al Ministero in cui chiedevamo che fosse accelerato il superamento del divieto di cumulo tra il trattamento di pensione e di lavoro; ci è stato risposto che entro fine anno dovrebbe essere uno dei provvedimenti adottati. Così come è in itinere la verifica di percorribilità dell'utilizzo di parenti e affini non più fino al terzo grado come oggi, ma fino al quinto grado, per le compagnie di vendemmia.
Ci è sembrato molto utile l'interpello presentato da Federalberghi dove si è introdotto il criterio per cui le prestazioni occasionali nel campo del turismo rivestono il carattere di straordinarietà e di forza maggiore, pertanto la comunicazione di assunzione non deve più essere fatta preventivamente entro cinque giorni o entro un giorno, ma può essere fatta in tempo immediato. Noi abbiamo chiesto, nel caso di brevi campagne la raccolta, che la straordinarietà permettesse la registrazione della persona entro le ore 12 del giorno in cui era chiamata a lavorare.
Devo dire, onestamente, che allo stato dell'arte di formale e autorizzato, riguardo tale questione, non abbiamo nulla, anche se il Ministero ci assicura che sta verificando, per cui a breve si dovrebbe arrivare ad una soluzione positiva.
Anche la questione che nei giorni scorsi sembrava avere sbloccato il lavoro accessorio in agricoltura, dando la possibilità di sperimentazione per quanto riguardava gli studenti e le casalinghe, allo stato dell'arte non è dato sapere se andrà o meno avanti: è una delle questioni su cui c' stato un assenso di massima a livello nazionale, ma il Ministero, ad oggi non ha ancora formalmente precisato se sarà possibile autorizzare questo tipo di sperimentazione.
Purtroppo sono costretto a confermare tutte le perplessità che le Consigliere Cotto e Motta denunciavano. In merito alla questione di Asti verificheremo in tal senso, ma non mi risulta che né i Comuni né le Province né le Regioni abbiano ancora possibilità di intervenire in campo presidenziale con norme proprie. Pertanto, ritengo che se la cosa è stata fatta, sarà sicuramente rientrata nell'ambito di qualche normativa che al momento non mi è dato conoscere, ma che approfondiremo.
Ciò che posso garantire è che abbiamo seguito la questione in questi mesi e continueremo a farlo; la beffa potrebbe essere quella di riuscire a sbloccarla a vendemmia avviata.
L'impegno nostro c'è tutto, ma al momento, purtroppo, non possiamo esibire dei risultati.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 267 inerente a "Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 267, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Eravamo all'articolo 3.
Visto il brusìo, il Consigliere Casoni ha richiesto una breve sospensione per permettere la riunione dei Capigruppo della maggioranza. Sospendiamo momentaneamente, senza abbandonare l'Aula (almeno i presenti).



(La seduta, sospesa alle ore 15.18 riprende alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Presidente Bresso, avevamo concesso una sospensione momentanea richiesta da un Capogruppo dell'opposizione affinché si tenesse la riunione dei Capigruppo della maggioranza. In questo periodo estivo c'è questo fair play tra gli opposti schieramenti.
Battute a parte, continuiamo con l'esame del disegno di legge n. 267.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 39 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 3 (Competenze della Regione) Si propone la soppressione del comma 1.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La Giunta esprime parere negativo, come, peraltro, anche per gli emendamenti n. 40, n. 41 e n. 42.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento n. 39.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 40 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 3 (Competenze della Regione) Si propone la soppressione del comma 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il numero legale è 31.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 41 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 3 (Competenze della Regione) Si propone la soppressione del comma 3.
Indìco la votazione palese su tale emendamento, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 42 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 3 (Competenze della Regione) Si propone la soppressione del comma 4.
Indìco la votazione palese su tale emendamento, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 53 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: Al comma 4, dell'articolo 3, le parole: "La giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "per svolgere le proprie funzioni di programmazione".
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, questo emendamento riguarda una specificazione che secondo noi, si collega anche a quanto, in effetti, è ripreso negli articoli successivi, nello specifico, all'articolo 4, dove sostanzialmente, sono indicate le funzioni del Co.Re.Sa. e, poi, anche all'articolo 5.
Riteniamo che il comma di legge possa essere più chiaro se si ricorda al comma 4 dell'articolo 3 che la Giunta regionale, per svolgere le proprie funzioni di programmazione, si avvale del Co.Re.Sa. e dell'ARES, che sono due soggetti ai quali sono assegnate dirette competenze nell'ambito di questa funzione.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso, che esprime il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ovviamente, è un po' ridondante, però, per quanto ci riguarda, nulla osta, subito dopo si dice che "il Co.Re.Sa. partecipa al processo di programmazione nei confronti della Giunta regionale e della Conferenza permanente per la programmazione".
Se voi ritenete che cambi qualcosa e ci tenete, lo possiamo mettere forse allunga un po' inutilmente la frase, però, nulla osta.
Va bene, lo accettiamo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato al n. 53, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il numero legale è 31.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ce ne fossero tanti di Presidenti del Consiglio come lei, Presidente Pichetto! Ciò premesso, sull'articolo 4, come la Presidente ricorderà, in Commissione - ma mi fa piacere ricordarlo visto che oggi è presente quasi tutta la maggioranza - si è discusso del Co.Re.Sa. in due modi: leggendo e discutendo l'articolato che oggi ci è proposto e facendo delle discussioni a microfoni in parte spenti e in parte accesi.
Ad esempio, allargando il termine al di là di quanto specificamente attinente al Co.Re.Sa. e collegandolo ad altre strutture consiliari della Regione nel corso dei primi 35 anni andatesi accumulando, si è ipotizzato quanto fosse ancora utile oggi il mantenerle in vita, non tanto per mere questioni di costi, secondo me francamente irrisori nella maggior parte dei casi, quanto per ragioni invece di efficacia. Infatti non è detto che tutte queste Commissioni oggi siano necessariamente utili come quando il legislatore all'epoca le volle disporre.
Mi sembra che, su questo tema, la stessa Presidente avesse un'opinione non totalmente contraddittiva, anzi per certi versi più radicale della mia.
Però rimaniamo sul merito; il Co.Re.Sa. è nato per legge - e mi pare che la legge sia del 1984 - in una Regione certamente molto diversa da quella attuale, diversa non tanto e non solo socio-economicamente, ma soprattutto come istituzione.
Nel 1984 nulla era ancora oggetto del dibattito che poi ha coinvolto un po' tutti in Italia in merito all'elezione diretta dei Presidenti e al bipolarismo. Non era ancora avvenuto quanto agli inizi degli anni '80 comportò - e gli esiti non sono ancora terminati - una rivoluzione sanguinaria nell'ambito della politica e della partitocrazia italiana.
Era quindi una risposta che l'Aula dava allora a se stessa, un'Aula per sua natura dialettica; all'epoca - lo ricordo ove fosse necessario - i Presidenti e gli Assessori erano nominati dal Consiglio regionale, quindi c'era una modalità di governo della Regione come istituzione del tutto diversa da quella che oggi stiamo affrontando in maniera ancora incompiuta perché evidentemente una serie di strumenti collegati all'elezione diretta della Presidenza e all'elezione contraddistinta da legge, che ci ha qui portati, anche soltanto due anni, rispondevano a criteri politici, sociali ed anche economici diversi.
Credo che non sia ipocrita dire che sul Co.Re.Sa. la logica dovrebbe essere di pari dignità, e oggi di questo parliamo, ma, ripeto, in linea di principio credo che lo stesso discorso possa e, forse, dovrebbe essere fatto anche per altre strutture analoghe, come il CROP e il CTU.
Quindi, mi permetto di suggerire all'Aula, perché sul Co.Re.Sa. so che al di là dello schieramento per parti, le opinioni possono essere diverse che varrebbe la pena prendere la legge del 1984, e sia la Giunta a proporlo, se lo ritiene e sia la maggioranza a farlo, perché è un dovere diritto che certamente le compete - e certamente la minoranza, o per lo meno il Gruppo che ho l'onore di presiedere, è molto attenta a questi temi lo si ridiscuta per mantenerli in vita adeguandolo, se questa è l'opinione prevalente dell'Aula oggi, cassarlo se si viene a giudicarlo inidoneo ed inutile nei costi e nei tempi se questa è l'opinione. Non lo risolverei semplicemente ampliando un articolato già molto complesso e che ha, come obiettivi, prevalenti la programmazione dell'attività sanitaria e non una struttura collaterale, importante o meno che sia come il Co.Re.Sa.
all'interno di questo veicolo.
Quindi, non suggerirei niente di più, neppure propongo degli emendamenti, ritenendo l'intero complesso del Piano Socio Sanitario talmente negativo che sarebbe opportuno ritirarlo. Non lo emendo nemmeno perché emendare qualcosa significa, per quanto mi riguarda, riconoscere una legittimità che non riconosco al documento.
Però apprezzerei il ritiro dell'articolo, a fronte di un impegno della maggioranza e della Giunta di ripresentare quanto prima un disegno di legge a modifica del disegno di legge istituente del Co.Re.Sa. del 1984, cioè di 23 anni fa. Mi sembra che il numero lo meriti, al quale potremmo garantire in questo caso un iter di esame di legge celere indipendentemente dalla posizione di voto, che sarà quella che poi l'articolato, una volta esaminato e qualora ci sia, meriterà. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Pur apprezzando il senso generale dell'intervento del Consigliere Burzi, credo che questo articolo debba essere mantenuto perché, come abbiamo peraltro già detto, accogliendo un emendamento dell'opposizione, la Giunta si avvale del Co.Re.Sa. per la propria attività di programmazione.
Quindi, vanno ridefinite le funzioni, limitandole al parere sugli atti generali di programmazione.
Il CROP è in Aula, quindi non appena ci arriveremo spero che si voti e che tutti quanti diano il loro contributo.
Per quanto riguarda la CTU la sua abolizione, essendo strutturale ad una legge esistente, è prevista nella proposta di legge che l'Assessore Conti ha sicuramente portato in Giunta; forse non è ancora uscita dalla Giunta, ma sta per uscire. Quindi, all'inizio della stagione autunnale uscirà dalla Giunta e prevede l'eliminazione della CTU.
Peraltro, come forse sapete, con l'accordo sui costi della politica che si traduce in un disegno di legge, è prevista l'eliminazione di una serie di strutture ridondanti, che rappresentano ad esempio dei doppioni di altre funzioni già svolte o dalla Giunta o dal Consiglio o da altri istituti previsti dalle leggi regionali e nazionali.
Pertanto, su quella base produrremo in tempi ragionevoli, dopo avere capito esattamente la logica e anche come esce questo testo dal Parlamento che peraltro è un decreto, quindi richiede un'applicazione con una certa urgenza, una proposta complessiva che affronti tutte le ridondanze ancora esistenti. Un certo numero di osservatori li abbiamo eliminati, un certo numero di leggi le abbiamo eliminate, ma certamente si può fare ancora molto. Per il momento, questo articolo serve a ridefinire le funzioni del Co.Re.Sa., eliminandone alcune, a mio avviso, più conflittuali con diverse funzioni di altri organi regionali.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 90 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Cavallera, Cotto e Pedrale: L'Articolo 4 è soppresso.
L'emendamento ha come primo firmatario il sottoscritto e si può considerare riassunto dal dibattito generale sull'articolo e dalla risposta della Giunta regionale. In attesa che arrivi questa nuova stagione dove comitati e comitatini troveranno una soluzione, col consenso dei cofirmatario, lo ritiro.
Emendamento rubricato n. 78 presentato dal Consigliere Giovine: art. 4 (Attribuzioni e funzionamento del C) Al comma 2, dopo la lettera f), è inserita la seguente: "'lett. g sui provvedimenti che hanno a riferimento lo sviluppo dell'accessibilità dei servizi, le forme di compartecipazione alla spesa la tutela dei diritti dei cittadini secondo le previsioni dell'art. 14 D.Lgs. 502/92 s.m.i.' "e sui provvedimenti e sugli accordi di cui all'articolo 8 bis comma 3 del medesimo decreto, compresi i criteri di renumerazione delle prestazioni e le forme di compartecipazione alla spesa".
Il parere della Giunta?



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Parere negativo sugli emendamenti n. 78, n. 79, n. 80 e n. 81.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 79 presentato dal Consigliere Giovine: Art. 4 (Attribuzioni e funzionamento del Co.Re.Sa.) Al comma 2, dopo la lettera f), è inserita la seguente: "lett. g sui provvedimenti che hanno a riferimento lo sviluppo dell'accessibilità dei servizi, le forme di compartecipazione alla spesa la tutela dei diritti dei cittadini secondo le previsioni dell'art. 14 D.Lgs. 502/92 s.m.i.".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 80 presentato dal Consigliere Giovine: art. 4 (Attribuzioni e funzionamento del CARESA) Al comma 2, dopo la lettera f), è inserita la seguente: "lett. h sui provvedimenti e sugli accordi di cui all'art. 8 bis c. 3 D.Lgs. 502/1992 e sui criteri di remunerazione delle prestazioni".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 81 presentato dal Consigliere Giovine: art. 4 (Attribuzioni e funzionamento del Co.Re.Sa.) Al comma 2, dopo la lettera f), è inserita la seguente: "lett. i sui programmi di formazione e di formazione continua del personale dipendente e convenzionato e sui programmi di formazione manageriale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Abbiamo esaurito gli emendamenti. Non essendovi richieste di dichiarazioni di voto sull'articolo 4 nel suo complesso, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Non vi sono richieste di intervento sulla discussione generale; passiamo ad esaminare gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 91 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Cavallera, Cotto e Pedrale: l'articolo 5 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 5 c. 1 le parole "il Presidente del Co.Re.Sa. è eletto" con le parole "il Presidente e il Vicepresidente del Co.Re.S.A. sono eletti".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento molto semplice: chiediamo di modificare la norma prevista all'interno del Co.Re.Sa. dove il Vicepresidente viene nominato dal Presidente. Noi lo riteniamo alquanto anacronistico; credo che in nessun Ente e nemmeno nelle nostre Commissioni il Vicepresidente venga nominato dal Presidente. In sostanza, noi chiediamo che il Co.Re.Sa. nomini Presidente e Vicepresidente: ci pare la cosa più normale in un Ente che comunque deve dare precise garanzie.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo caso, il parere della Giunta è negativo perché qui non si tratta di una funzione altra che vicaria e quindi è giusto che sia persona indicata dal Presidente in base a un principio di fiducia, tra l'altro solo in caso di assenza, impedimento, morte o di dimissioni. È strettamente limitata alle funzioni di supplenza e non a funzioni - come invece avviene in altre situazioni - di ruolo da giocare, sia pure su delega o con delega.
Qui non è prevista nessuna delega, se non la supplenza in caso di assenza per cui è più corretto che sia indicata dal Presidente e quindi sia persona di sua fiducia.
Ovviamente lo stesso parere vale per l'emendamento n. 8, che è collegato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale e Cavallera: articolo 5, comma 2 Le parole "nominato dal Presidente con le modalità previste nel Regolamento di cui all'articolo 4, comma 4" sono abrogate.
Tale emendamento è superato.
Non ci sono altri emendamenti sull'articolo n. 5.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 44 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale Cavallera: dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis. Istituzione dell'Ufficio del Garante dei servizi sanitari 1: E' istituito l'Ufficio del Garante dei servizi sanitari, di seguito denominato Garante, per la piena attuazione dei diritti delle persone malate e/o non autosufficienti, nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione e per il miglioramento delle relazioni umane.
2. Il Garante opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e valutazione.
3. Il Garante, per il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 svolge le seguenti funzioni: a) favorisce la comunicazione tra gli operatori sanitari che operano all'interno della medesima struttura b) stimola le relazioni tra l'operatore sanitario ed il paziente per una maggiore solidarietà tra le parti c) fornisce agli operatori, in sintonia con le linee guida del Ministero elementi di giudizio critico sulle cure da effettuare d) evidenzia le esigenze di benessere e le necessità degli ammalati e in caso di conflitto propone soluzioni di mediazione tra operatore sanitario e paziente f) vigila sull'osservanza e l'applicazione della Carta dei Servizi Sanitari g promuove il confronto tra l'Azienda sanitaria locale ed il cittadino h) partecipa all'elaborazione di progetti per il miglioramento dei servizi qualitativi i) predispone, su richiesta degli operatori sanitari, pareri sulle opportunità di intervento in situazioni di emergenza l) raccoglie suggerimenti e osservazioni formulati dagli utenti m) mantiene rapporti di collaborazione, confronto, verifica con le associazioni di volontariato al fine del miglioramento dell'aspetto di umanizzazione dell'assistenza sanitaria.
4. L'ufficio del garante è istituito presso ogni Azienda sanitaria locale.
5. La dotazione organica dell'ufficio del garante è definita dall'atto aziendale di cui all'articolo 3, comma 1 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421 e successive modificazioni.
6. Il garante può avvalersi, qualora lo ritenga necessario, di esperti da consultare su specifici temi e problemi, nonché della collaborazione delle associazioni di cui siano coinvolti gli interessi. Il Garante può servirsi dell'attività di centri di studi e di ricerca.
7. Il Garante è nominato dal Consiglio provinciale, sul cui territorio ha sede l'Azienda sanitaria locale, coi i due terzi della maggioranza componente il Consiglio ed è individuato tra persone di comprovata esperienza amministrativa in difesa dei diritti umani e civili.
8. Il Garante dura in carica 5 anni e può essere confermato per non più di una volta.
9. La carica di Garante è incompatibile con quella di membro del Parlamento Italiano ed Europeo, ministro, consigliere ed assessore regionale provinciale e comunale.
10. Il consiglio provinciale, con le modalità di cui al comma 7, provvede all'immediata sostituzione del Garante in caso di dimissioni, grave impedimento, decesso, incompatibilità, grave violazione dei doveri inerenti l'ufficio.
11. Il Garante che subentra a quello cessato dal mandato per un qualsiasi motivo dura in carica fino alla scadenza dell'incarico del garante sostituito.
12. Il Garante percepisce un'indennità corrisposta dall'Azienda sanitaria presso la quale è istituito il relativo ufficio.
13. L'importo dell'indennità di cui al comma 12 è definito dalla Giunta regionale con proprio atto deliberativo.
14. Nella quantificazione delle indennità da corrispondere al Garante l'atto deliberativo di cui al comma 13 tiene conto delle differenze territoriali e strutturali di ciascuna Azienda sanitaria locale sulla base dei parametri di pesatura della popolazione residente definiti dai provvedimenti di finanziamento del servizio sanitario regionale.
15. Il Garante è tenuto alla predisposizione di relazioni semestrali illustrative dell'attività svolta sulla base di funzioni e dei compiti definiti al comma 3.
16. Le relazioni di cui al comma 15 sono inviate, a cura del Garante, alla provincia territorialmente competente ed alla regione.
17. Il Direttore generale di ciascuna Azienda sanitaria è tenuto ad organizzare ogni sei mesi un incontro con il Garante al fine di discutere i contenuti della relazioni di cui al comma 15 e di valutare le soluzioni organizzative da adottare.
18. Gli esiti degli incontri semestrali di cui al comma 17 sono divulgati nell'ambito dell'organizzazione della conferenza dei servizi che il Direttore generale è tenuto a convocare ai sensi dell'articolo 14, comma 4 del decreto legislativo 502/1992 e s.m.i..
19. L'organizzazione degli incontri semestrali di cui al comma 17 costituisce riferimento per la determinazione dei criteri di valutazione delle attività e degli obiettivi ai fini dell'attribuzione della quota incentivante del trattamento economico del Direttore generale.
20. Sulla base della relazione ricevuta ai sensi dei commi precedenti la Giunta regionale presenta annualmente al Consiglio una rendicontazione in ordine all'attività del Garante dei servizi sanitari.
21. La relazione di cui al comma precedente dà conto degli interventi svolti dal Garante nell'ambito delle proprie competenze, delle segnalazioni di criticità emerse, delle proposte di mediazione avanzate, dei progetti di miglioramento qualitativo proposti e dei pareri resi.
22. Per l'istituzione del Garante per i servizi sanitari è autorizzata per il biennio 2007-2008 la spesa annua di 500.000,00 euro.
23. Agli oneri di cui al comma 22, stimati per il 2007 e 2008 in euro 500.000,00 annui, in termini di competenza, nell'UPB 28031 (Programmazione sanitaria Assetto istituzionale organi collegiali Tit. I spese correnti del bilancio pluriennale 2005-2007, si fa fronte con la dotazione finanziaria della unità previsionale di base (UPB 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit.
I spese correnti del bilancio pluriennale 2005-2007.
24. Per gli anni successivi agli oneri si fa fronte con risorse finanziarie individuate con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

I colleghi delegano me perché sono stata la prima firmataria. Ho rallentato un attimo il suo desiderio di velocizzare.
Ci siamo chiesti con i colleghi se presentare questo emendamento al disegno di legge n. 267 o se presentarlo sul Piano Socio Sanitario. Poi abbiamo convenuto che era meglio presentarlo qui e ripresentarlo per il Piano Socio Sanitario. Crediamo veramente all'istituzione della figura del garante del malato. Sentiamo principi, regole, tantissima teoria, ma sappiamo che nel concreto non sempre l'ammalato è garantito per quanto riguarda i suoi diritti. Qualcuno dice: "Abbiamo il Difensore Civico". È vero.
Tra l'altro, ricordo all'Ufficio di Presidenza che sarebbe opportuno almeno una volta all'anno, discutere della relazione che il Difensore Civico regionale presenta al Consiglio. Io l'ho sollecitata insieme ai colleghi del Gruppi anche per iscritto, ma il Consiglio non ha avuto ancora tempo per discutere questa relazione. Questo è un fatto grave.
Allora spostiamo l'attenzione a livello provinciale. Noi vediamo l'istituzione del garante del malato normato dal Consiglio provinciale. Lo vogliamo proprio per la piena attuazione dei diritti delle persone malate e non autosufficienti. Proprio nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione, abbiamo discusso molto in questi giorni come nella sanità ci sono diritti esigibili, mentre invece nell'assistenza questi diritti non ci sono. Forse con l'istituzione di questo garante riusciamo anche meglio ad aiutare il territorio proprio per il discorso di integrazione sul terreno socio-sanitario. Spero, Presidente, che adesso la proposta sia chiara.
L'emendamento è un vero articolo. Può apparire molto lungo perch abbiamo, di fatto, preso la proposta di legge presentata nel dicembre del 2005, che è stata anche oggetto di un convegno ad Asti, con la presenza dell'Assessore Valpreda, proprio per illustrare questa proposta di legge.
Questo convegno, tenutosi presso l'ospedale di Asti, ha visto presenti quasi 500 persone, se lo ricorda anche la Consigliera Motta.
È un tema molto sentito. Troppo spesso i malati sentono di non essere trattati bene. Hanno una percezione del servizio sanitario magari diversa da quello che uno pensa di poter dare. Ieri, discutendo la delibera sui rischi assicurativi, abbiamo visto come aumentano le denunce. Tante volte possono anche essere infondate e queste creano gravi problemi tra i medici e gli operatori in genere. Li fa sentire meno sicuri.
L'istituzione del garante, secondo me, può veramente essere di aiuto. È una legge di programmazione, quindi, programmare per ogni Provincia un garante non va ad aumentare i costi della politica, perché in questo caso sarebbe una figura che potrebbe magari sostituire tanti uffici di relazioni che costano tanto e probabilmente non assolvono ai compiti che sono stati loro attribuiti, forse anche perché l'evoluzione della società ha evidenziato altri problemi.
Per questo, ci auguriamo che questo emendamento, anche se complesso e articolato, possa essere accolto. In caso contrario, ci permettiamo di ripresentarlo per la proposta di deliberazione n. 161.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come ho già detto alla Consigliera Cotto, quando ne abbiamo discusso in Commissione, questa norma è incongrua in un disegno di programmazione perché, com'è evidente, anch'essa è una legge inserita tutta intera. È stato chiesto, anche giustamente, di non fare la stessa cosa per Candiolo e non vedo la ragione per farlo nemmeno in questo caso.
Tuttavia, anche nel merito, ho alcune perplessità, per cui credo sia opportuno che torni ad essere un progetto di legge, in modo che ci sia il tempo di discuterne quando sarà il momento.
Faccio rilevare che gli uffici per le relazioni con il pubblico essendo previsti per tutte le istituzioni pubbliche da legge nazionale, non possono essere aboliti e, quindi, che non potrebbero essere sostituiti. In secondo luogo, preciso che abbiamo un Difensore Civico che, nella maggior parte dei casi, si occupa proprio di questioni sanitarie con grande competenza. Anche per questa Regione ho suggerito, come per altre leggi analoghe che prevedono dei garanti, tenuto conto che dobbiamo ridurre e non aumentare i costi delle politiche, perché queste iniziative costano moltissimo, di accorpare funzioni aggiuntive eventualmente sul Difensore Civico.
È chiaro che il Difensore civico avrà bisogno di un piccolo "rafforzamento" di struttura, ma non sarebbe mai come avere una serie di garanti che, a quel punto, interferirebbero uno con l'altro, perché avremo garanti generali, garanti specifici e così via, in una confusione generale di responsabilità e, per i cittadini, di soggetti a cui rivolgersi.
Quando ci sarà modo di discuterne, ribadirò che a mio avviso vanno eventualmente estese e precisate meglio - perché ne fanno già parte - le funzioni del Difensore civico, attribuendogli anche quella figura, ma non moltiplicando le figure.
Per il momento, il parere su questo emendamento è negativo, perché è assolutamente incongruo con il resto del testo, che di altro si occupa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per dichiarazioni di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ovviamente siamo sempre disponibili ad esaminare le controproposte quando queste vanno in una direzione convergente. Nello specifico, per credo che dobbiamo impostare anche correttamente quello che è il dibattito sui costi della politica. Credo che ci siano senz'altro tante Commissioni e tanti organismi che potrebbero essere semplificati, alleggerendo, da un lato, i costi e, dall'altro lato, trovando dei percorsi procedurali e burocratici più semplici anche per i cittadini. Qui, però, siamo su un altro terreno. In questo caso, si tratta di assicurare ai cittadini che verranno considerati come dei "soggetti di diritti" che devono poi prevedere fasi attuative a seconda dei bisogni nel momento in cui ci si rivolge alle strutture pubbliche preposte.
Non dimentichiamo che l'aziendalizzazione delle ASL in sostanza ha messo tutto in mano ad una persona, che è il Direttore generale. Sappiamo anche che ci sono i Sindaci nella Conferenza dei Sindaci - ne parleremo dopo - che hanno determinate possibilità, ma soltanto di tipo complessivo perché esprimono un giudizio sulla relazione e sull'operato.
A mio avviso, occorre creare delle condizioni effettive in base alle quali un cittadino che si sente in qualche modo leso nel suo diritto di accesso a determinate prestazioni (oppure se queste prestazioni non vengono erogate secondo le regole o secondo quei canoni di attenzione e di umanità previsti in ossequio ai principi di questa legge) possa avere un percorso diretto e immediato, tale da ricevere una risposta. Indubbiamente, il Difensore civico può essere un'ipotesi. Ma valutiamo bene l'impostazione e l'attività del Difensore civico, che è comunque collocato a Torino.
Bisognerebbe prevedere una soluzione flessibile e articolata per ogni Azienda Sanitaria, quindi dislocata sul territorio, proprio per consentire al cittadino di avere un'entità terza che sia in grado di intervenire nei confronti della struttura burocratica dell'ASL, che deve dargli determinate risposte, che, a giudizio del cittadino, magari non vengono oppure sono contraddittorie, inadeguate, eccetera eccetera.
A nostro avviso, è stata posta una questione che non può essere archiviata genericamente in quanto contrastante con l'indirizzo di ridurre i costi della politica. È un'esigenza che c'é e mi sembra che traspaia anche dalle parole della Presidente.
Noi voteremo favorevolmente questo emendamento, ma prendiamo atto che questa problematica, questa difficoltà e questa criticità oggi non ha ancora ricevuto una risposta adeguata e sufficiente.
Speriamo che nel corso dei lavori del Piano Socio Sanitario si trovino delle soluzioni. Noi lavoreremo anche per questo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Non essendovi ulteriori richieste per dichiarazioni vi di voto, pongo in votazione l'emendamento n. 44. Vi ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 45 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale e Cavallera: dopo l'articolo 5 è inserito il seguente: "Art. 5 bis.
Disposizioni attuative del d.m. 12 maggio 2006 'Requisiti minimi per l'istituzione, l'organizzazione e il funzionamento dei comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali'.
1. Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge il Consiglio regionale con deliberazione istituisce i Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali e ne individua le sedi e le aziende sanitarie a essi afferenti.
2. Entro trenta giorni dall'istituzione dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali l'organo di amministrazione di cui ai commi 1 e 2, dell'articolo 1, del D.M. 12 maggio 2006, provvede a emettere avviso pubblico per la nomina di componente di Comitato etico per le sperimentazioni cliniche dei medicinali.
3. Al fine di garantire il principio di indipendenza e il pluralismo dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali i componenti sono nominati dall'organo di amministrazione competente su designazione del Consiglio regionale.
4. Le domande pervenute a seguito dell'avviso pubblico di cui al comma 1 sono trasmesse, a cura dell'organo di amministrazione competente, al Presidente del Consiglio regionale che le assegna alla Commissione consultiva per le Nomine.
5. I Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali in carica all'entrata in vigore della presente legge decadono a seguito della nuova nomina avvenuta con le modalità di cui al comma 1".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto, per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Con l'introduzione di quest'articolo, vorremmo che il Consiglio regionale, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge che andiamo ad approvare (anzi, che andate ad approvare), istituisca, con deliberazione, i Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali e ne individui le sedi e le Aziende Sanitarie ad esse afferenti.
Penso di non dover spiegare l'importanza dei Comitati etici e della loro presenza in tante sedi ASL, perlomeno uno per Provincia.
Riteniamo che sia necessario garantire anche il principio di indipendenza e il pluralismo dei Comitati etici per le sperimentazioni cliniche dei medicinali, pertanto i componenti devono essere nominati dall'organo di Amministrazione competente su designazione del Consiglio regionale.
Noi vorremmo che i Comitati etici fossero individuati proprio con designazione del Consiglio regionale e non dalla Giunta, per garantire il pluralismo.
Mi spiace che questi emendamenti vengano illustrati in un'Assemblea piuttosto stanca e distratta. Probabilmente anche per questo importante emendamento dovremmo ricorrere al Piano Socio Sanitario: temo, infatti, che la stanchezza del Consiglio non permetta di individuarne appieno l'importanza. Quest'emendamento, secondo noi, in questa legge ci può stare benissimo. Mentre nutrivamo qualche perplessità sull'emendamento che ho illustrato prima, dopo una rapida consultazione coi colleghi firmatari abbiamo pensato che possa anche essere accolto per dare maggior importanza dignità e serietà all'istituzione dei Comitati etici.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cotto.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo caso il parere è negativo, per due ragioni: la prima è che si tratta di disposizioni attuative di una norma nazionale, quindi non si tratta in alcun modo di una norma di programmazione e, come tale, non ha senso inserirla qui.
Inoltre, modifica le modalità con cui è normata attualmente la costituzione dei Comitati etici. Non credo che attribuire al Consiglio regionale la costituzione dei Comitati etici sia un fatto positivo, perch la Commissione per le nomine non assume le caratteristiche di soggetto con specifiche competenze a individuare un Comitato etico. Ne verrebbe fuori una modalità di nomina che, personalmente, non considero garantista anche dal punto di vista etico.
In ogni caso, anche in questo caso, la questione è totalmente estranea a una norma di programmazione e, come tale, deve essere presentata ad hoc e discussa secondo le normali procedure. Non penso che una legge possa entrare dentro un'altra legge, altrimenti si produce il meccanismo scatolare per cui ogni legge diventa un omnibus per infilare qualunque cosa. Siamo disponibili a discutere, ma nelle sedi opportune.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che un po' di etica potremmo metterla in tutte le occasioni.
Quindi, è chiaro che diventa, dal nostro punto di vista, anche difficilmente classificabile, nel senso stretto, dove collocare una norma di questo tipo. Se poi il problema è che non può essere il Consiglio perch può avere delle difficoltà attraverso le procedure della Commissione nomine, credo che non ci sarebbe alcuna difficoltà da parte dei proponenti a far sì che la nomina la faccia la Giunta regionale.
Questa è una norma espressa quindi, potrebbe essere tranquillamente la Giunta che può avallarsi di una ricognizione di soggetti idonei utilizzando meglio gli strumenti che sono più direttamente accessibili, per esempio del mondo accademico e di altri soggetti che hanno relazioni ordinarie con la Giunta regionale.
Quindi, per noi non è un problema. È stato scritto Consiglio così nell'estensione dell'emendamento, ma se si vuole scrivere Giunta non è un problema.
Per il resto, credo che quanto più riusciamo ad umanizzare l'attività delle aziende, quanto più riusciamo ad avere un approccio e una valorizzazione dell'approccio etico alle attività anche particolari che possono avere da un lato l'apertura di scenari migliori per il futuro, ma dall'altro devono rispettare determinati principi.
Personalmente, ritengo che ci possa essere tranquillamente la congruità della proposta unita anche ad un miglioramento della norma in modo conforme alle esigenze di Governo da parte della Giunta regionale.
Per queste ragioni, votiamo favorevolmente in questa stesura. Se poi c'è una proposta di modifica, la proposta sarebbe immediatamente accolta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 6 È aperta la discussione generale.
Non ci sono richieste di intervento. Passiamo agli emendamenti, con un'avvertenza: alcuni emendamenti della Giunta regionale sono doppi.
Bisognerà provvedere ad un accordo tra la scrittura funzionariale della Giunta regionale e quella del Consiglio per presentarli correttamente.
Però, il Presidente Gariglio li ha dichiarati ammissibili e di conseguenza li mettiamo in discussione.
Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Presidente, solo per avere da lei una conferma. Il fatto che siano doppi a volte capita, però è chiaro che per ciascuno si farà, trattando commi diversi, votazioni separate.



PRESIDENTE

Certamente, doppi significava con votazione separata. Quindi, con un ordine diverso.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dalla Presidente della Giunta regionale, Bresso: al comma 5 la lettera a è così sostituita: "a dal sindaco della città di Torino, o un suo delegato, nella sua qualità di presidente delle conferenze dei presidenti di circoscrizione di cui all'art. 15, comma 5, della l.r. n. 10/1995".
La parola alla Presidente Bresso per l'illustrazione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sarò brevissima. La lettera a) del comma 5, nel caso della Città di Torino, tenuto conto anche degli emendamenti che vengono presentati successivamente e poiché il parere e la partecipazione in tutta una serie di casi dei Presidenti di Circoscrizione, in questo caso, viene precisato nella sua qualifica di Presidente delle Conferenze dei Presidenti di Circoscrizione. Per indicare che è lì un rappresentante come Presidente della Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione.
È una precisazione opportuna, tenuto conto del meccanismo con cui poi partecipano i Presidenti di Circoscrizione alle altre attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Su questa norma, ovviamente, non c'è molto da dire, nel senso che tende a definire in modo chiaro come si procede e qual è il soggetto interessato dalla norma stessa, senza ricorrere a giri di parole che poi diventavano incomprensibili.
Noi, ovviamente, abbiamo un atteggiamento di votazione generalmente contraria sui vari articoli di legge. In casistiche come questa ci asteniamo. Il ché non significa che non siamo d'accordo nello specifico al miglioramento della norma, ma comunque richiamiamo la nostra posizione politica complessiva. Volevo precisare questo perché rimanesse a verbale.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, presentato dalla Presidente della Giunta regionale, Bresso.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 9 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 6 c. 5 Il punto h è abrogato.
La parola al Presidente Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, riteniamo superfluo inserire nella Conferenza permanente per la programmazione socio-sanitaria la presenza di tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali maggiormente rappresentative a livello nazionale. Crediamo sia particolare che per discutere in merito al Piano Socio Sanitario che redige la Regione Piemonte si debbano convocare e ascoltare i rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente presenti sul territorio nazionale. Se il riferimento fosse al territorio regionale, lo potremmo valutare, ma quello nazionale ci sembra esagerato, perché sappiamo tutti che vuol dire CGIL-CISL-UIL.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso, che esprime il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Esprimo parere negativo. In effetti, vuol dire quello, è la formula di rito, che, per quanto mi riguarda, ritengo opportuno mantenere.
Se ci fosse un emendamento recante "maggiormente rappresentative a livello regionale" si potrebbe discutere, ma qui siamo in un emendamento di altro tipo, abrogativo, quindi, esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Casoni per dichiarazione di voto.



CASONI William

Intervengo solo per chiedere di togliere il termine "confederali" perché pare che dall'ultima rilevazione ci sia una variazione rispetto alle tre componenti nazionali maggiormente rappresentative. Mi risulta che l'UGL abbia superato il numero di iscritti nazionali, però, l'UGL non è confederale.
Giustamente, come credo intenda la Presidente, per "organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale" si intendono i sindacati che hanno la maggiore alta rappresentatività di iscritti a livello nazionale. Il Consigliere Rossi disquisiva sul fatto che fossero a livello regionale o nazionale, a noi va anche bene che siano a livello nazionale però, che venga tolto il termine "confederali". Ha senso il riferimento ai tre maggiori Sindacati nazionali per numero di iscritti riconosciuti dal Ministero del lavoro, quindi, si chiederà al Ministero del lavoro quali sono i tre sindacati maggiormente rappresentativi, probabilmente, due saranno quelli Confederali e un terzo potrà non essere confederale, così come, non più tardi di un mese fa, mi è parso di recepire dagli ultimi dati.
Mi va bene, però, che sia specificato che sono i tre Sindacati maggiormente rappresentativi degli iscritti a livello nazionale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera rinuncia ad intervenire. Eravamo in fase di dichiarazione di voto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiede una modifica, in realtà, è un subemendamento. Siamo in fase di votazione su un emendamento con un subemendamento, chiedo agli Uffici.
Effettivamente, c'è un altro emendamento, mentre l'emendamento presentato quale primo firmatario dal Consigliere Rossi prevedeva l'abrogazione, il secondo prevede la sostituzione.
Quindi, votiamo per l'abrogazione; poi, ci sarà un emendamento successivo che prego di distribuire, per la sostituzione.
In questo momento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n.
9, sul quale è stato espresso il parere negativo da parte della Presidente della Giunta regionale, Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 98 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Cotto: art. 6 c. 5.
Sostituire h): da tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale.
Emendamento rubricato n. 99 presentato dal Consigliere Casoni: art. 6 comma 5 lett. h eliminare "confederali".
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 98.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, noi pensiamo di interpretare un po' il senso delle considerazioni svolte dal collega Rossi e anche dalla Presidente, che si è resa disponibile a ragionare su un'eventuale modifica della lettera h) comma 5, dell'articolo 6, qualora si suggerisse una modifica sostitutiva che individuasse la rappresentanza sindacale non sulla base nazionale, ma rispetto alla realtà esistente a livello territoriale. Quindi l'emendamento da noi indicato reca: "da tre rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Chi in questi giorni legge La Stampa conosce la questione, che ha visto pregevoli e interessanti interviste nei confronti di esponenti culturali e politici della nostra città. Adesso è iniziato un dibattito al quale - ne sono grato - il quotidiano ha chiesto anche a me di intervenire. Il refrain è: possibile che siano sempre gli stessi, sempre i soliti, sempre i soliti circoli, sempre i soliti ambienti ad essere considerati dalle istituzioni e da una parte della politica gli unici rappresentanti della cosiddetta "società civile" o dell'élite destinata, non si sa per quale ragione divina, a contare e a rappresentare sempre tutto e tutti? Tra i vari interventi che ho letto, tutti interessanti, per esempio dichiaro di apprezzare quello dell'Assessore Oliva, secondo il quale in certi ambienti - per esempio, lui si riferiva a quelli culturali - si pu star tranquilli che i rappresentanti non saranno mai altri all'infuori di coloro che vanno alle prime del Regio. La denuncia verteva sul fatto che c'è quest'autoconservazione di classi dirigenti o, addirittura, di nomenclature, cioè situazioni consolidate nei decenni e considerate immutabili, e l'accusa di delitto di lesa maestà ma ogniqualvolta qualche novità venga proposta.
Non mi soffermo molto sull'emendamento, perché il senso è molto chiaro.
Ho voluto collegarlo a questo dibattito, perché a parole molti colleghi ma non tutti e non certo certe classi baronali o clientelari dell'Università o dei giornali che vogliono che tutto rimanga immutabile o almeno una parte della sinistra politica ha fatto interventi interessanti in questo senso.
Per analogia, cerchiamo di avere un'apertura mentale politica e culturale logica. Mi pare che l'emendamento della collega Ferrero - e colgo l'occasione per confermare il mio apprezzamento ai tre colleghi vicini a me per il lavoro egregio e continuo che fanno - abbia un gran senso, un gran buonsenso e un senso di democrazia. Altrimenti agli articoli che facciamo sulla stampa, aggiungiamo una postilla: si predica bene, ma come sempre si razzola male.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo caso il parere, che vale anche per il secondo, è negativo.
Vorrei chiarire che i termini "organizzazioni sindacali confederali" sono qui inseriti perché non si parla di sindacati di categoria, ma si parla di sindacati a vocazione generale, cioè di rappresentanza dell'intera popolazione dei lavoratori iscritti ai sindacati. Nel senso che non stiamo parlando di atti specifici, ma di programmazione socio-sanitaria, cioè di una programmazione che riguarda i lavoratori di tutte le categorie e i pensionati, cioè tutti coloro che sono utenti della sanità.
In questo caso, "organizzazioni sindacali confederali maggiormente rappresentative" è appropriato.
Sull'emendamento che recita "tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale" ho detto che ero disponibile; non l'ho presentato, ma se posso lo presento anche io.
Quindi, su "organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale" posso essere d'accordo, però aggiungerei anche "confederali" perché rappresentano la totalità degli utenti. Non stiamo parlando di sindacati di categoria sanitaria, questo è il punto della questione.
Quindi, se volete, si può sostituire "regionali", che in effetti è una svista, però non togliere "confederali" altrimenti non si saprebbe più chi sono i sindacati.
Quindi, in entrambi i casi il parere è negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente, anche se in realtà ha dato un parere condizionato.
Poiché siamo in fase di dichiarazioni di voto, usiamo la dichiarazione di voto per le sue valutazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Penso che bisogna intendersi su che cosa ci riferiamo. Per "confederale" in genere ci si riferisce a quell'organizzazione intercategoriale - perché ci sono le federazioni di categoria di categoria e poi la confederazione che li raggruppa.
In teoria, ci possono essere anche altri sistemi organizzativi interni cioè uno aderisce all'organizzazione UGL - io non la conosco, faccio solo delle ipotesi - dopodiché uno fa parte della UGL chimici, piuttosto che elettrici, piuttosto che Enti locali.
Per "confederali" cosa si intende? Si intende non l'organizzazione di categoria, ma l'organizzazione intercategoriale complessiva. Senza disturbare i confederati e gli unionisti che si scontrarono in America nell'Ottocento, direi che possiamo metterci d'accordo che per "confederali" si intende l'intercategorialità complessiva; CGIL, CISL e UIL sono chiaramente individuate.
D'altronde, abbiamo bisogno non di avere degli agenti politici, ma degli agenti sociali. La rappresentatività su un territorio secondo me è anche nell'interesse dell'Amministrazione. Quindi, noi accogliamo quest'integrazione, per cui aggiungiamo la parola "confederale"; con questa precisazione credo che non ci dovrebbero essere fraintendimenti.



PRESIDENTE

Grazie per questa dichiarazione di voto.
Vorrei ricapitolare, perché nella discussione si sono intrecciati tre emendamenti. I tre emendamenti sono l'emendamento n. 98, l'emendamento n.
99 e un emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma della Presidente Bresso, che sostituisce la parola "nazionale" con la parola "regionale" mantenendo la parola "confederale", con l'interpretazione data dal Consigliere Cavallera, che rimane a verbale e quindi diventa l'interpretazione autentica del legislatore, andando sulla norma di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Innanzitutto, nulla contro il sindacato, cui peraltro sono iscritto.
Però nel diritto del lavoro la parola "confederali" non esiste; esiste l'inciso "maggiormente rappresentativi" e questo mi sembra chiaro. Esistono le parole "maggiormente rappresentativi" e in questo caso noi parliamo di rappresentanti del sindacato nell'ambito di questa composizione assembleare, non dei sindacati della sanità variamente organizzati e che partecipano ad una fase contrattuale piuttosto che aziendale.
Qui parliamo della rappresentatività dei sindacati, però nel diritto del lavoro la parola "confederale" non esiste, questo bisogna dirlo. Esiste l'inciso "maggiormente rappresentativo". Spero di essere stato chiaro. Il fatto di essere confederali è una questione, se volete, di organizzazione sindacale, di scelte politiche del sindacato, ma non istituzionale o quanto meno inserita nel diritto del lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, si è dimenticato del nostro emendamento. Come avevo specificato nel mio intervento, noi eravamo favorevoli sul fatto che la parola "nazionale" dovesse essere sostituita con "regionale".
La Presidente, se era d'accordo, bastava che dicesse: va bene, scrivete "regionale" anziché "nazionale", ma questo è stato bocciato.
Quindi, se si raggiunge l'accordo, siamo contenti, ma la nostra richiesta nel mio intervento era semplicemente togliere "nazionale" e sostituire con "regionale".
L'emendamento era abrogativo su quel motivo; se lei era d'accordo di dire "regionale" al posto di "nazionale", il problema era risolto.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, come vede sono maturazioni in progress, anche conseguenza di chi ha sollevato la questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Solo per dire che se è in progress, vuol dire che prima non era finito.
Noi l'avevamo detto un po' per tempo che la discussione sul tema non era finita, ma mi pare che le orecchie di alcune persone siano più restie di altre a sentire.
Ciò detto, dissento sull'interpretazione che lei dava al dibattito peraltro molto interessante, tra il collega Cavallera e la Presidente.
Credo pochissimo ai verbali e nulla all'interpretazione storica. Le leggi devono essere chiare di quello che comprendono.
Quindi, se l'interpretazione che il collega Cavallera stava dando è recepita, voglia cortesemente la Giunta, tanto siamo in fase di emendamenti che vanno e che vengono, non mi sembra sia un problema eccessivo modificarlo, onde il pensiero del Consigliere Cavallera venga recepito.
Lasciando ai verbali ed ai posteri fare delle inutili esegesi su quanto in quest'Aula, in questo caso inutilmente si sta legiferando.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Sono firmatario di uno degli emendamenti, ma volevo fare un ragionamento complessivo sui tre emendamenti, quello che ha presentato il collega Rossi, quello presentato dalla collega Ferrero e quello che ho presentato io.
Il concetto, che mi pare acclarato, è che s'intende "sindacati maggiormente rappresentativi". Se poi s'intende "regionali" come aveva chiesto il collega Rossi e la Presidente aveva detto che non lo accettava allora vale il "nazionali", ma sempre eludendo la parola "confederali".
Perché, come ha detto correttamente il Consigliere Guida, le forme aggregative dei vari sindacati sono cosa diversa dalla maggiore rappresentatività dei vari sindacati. Quindi, si può dire "io voglio consultarmi con i sindacati maggiormente rappresentativi o a livello nazionale o a livello regionale", questa è la scelta tra i due soggetti.
Altre forme sono antidemocratiche, nel senso che non vanno nella rappresentatività dei lavoratori espressi. Presidente, chiedo che la Presidente ci dica quale di queste forme predilige e che di conseguenza venga modificato il testo nel senso che ci sia chiarezza, come ha detto anche il Consigliere Burzi, nell'esplicitazione scritta e chiara di quello che s'intende.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Non faccio un intervento politico-partitico, ma lessicale. Le organizzazioni sindacali in Italia quando raggruppano una categoria si chiamano federazioni. È una questione di vocabolario. Quindi, come le federazioni bancarie e assicurative.
Non vorrei mai che la FIOM fosse la maggiormente rappresentativa. Se noi troviamo confederali, la FIOM ha più iscritti che non gli altri pezzi di CGIL, rientra nella maggiormente rappresentativa. Cosa che, per carità non vorrei mai.
Il termine confederale vuol dire che le federazioni sono unite quindi è proprio un termine di vocabolario che, probabilmente, non è scritto in nessuna legge ma, in Italia, il termine confederale indica quello.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che se tutti siamo d'accordo sui termini, visto che si parla di sindacati non di categoria e legati alle situazioni professionali, il termine che si potrebbe utilizzare potrebbe essere intercategoriale, che è un termine che esce un po' dagli schemi delle classiche confederazioni sindacali.
Lo dico solo a titolo di testimonianza pura, ma non presento emendamenti perché per me va tutto bene. Mentre sembra così chiaro per tutti, il definire la maggiore rappresentatività. Auguri, auguri e auguri per chi doveva andare a definire la maggiore rappresentatività! Credo che fino a quando in questo Paese non ci sarà una legge che, dal punto di vista sindacale, definisce come si misura la rappresentatività, ci troveremo tutte le volte - come è successo nella VII Commissione per definire la Commissione di concertazione - a dire verifichiamo gli scritti verifichiamo l'RSU e l'RSA, verifichiamo le vertenze ecc.
Ad oggi, da che mi risulta, l'unica legge che certifica la rappresentatività è quella legata alle elezioni nel Pubblico impiego. Sul privato non c'è altro. Non fatemi dire chi è che si è sempre opposto ad una legislazione sulla maggiore rappresentatività però, questa è la situazione.
Poi scriviamo quello che vogliamo, io non ho nessuno problema.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Fermo restando che, naturalmente, è piuttosto difficile.
Insomma, non so più bene su cosa stiamo votando. In ogni caso, il mio parere è favorevole all'emendamento che ho presentato, dove con confederale si chiarisce che è la somma di tutte le organizzazioni di categoria (pensionati o quant'altro) e non il singolo sindacato di categoria o della categoria maggiormente rappresentativa.
Questo lo chiarisce bene, ovviamente, l'organizzazione interna. Non è un problema, se si chiama federazione invece di confederazione, è però la totalità delle organizzazioni aderenti a quel sindacato. Quindi, sono d'accordo anche con quello che diceva il Consigliere Novero, mi pare la formula più chiara.
Sono invece disponibile, ora che visiono l'emendamento, a scrivere "regionale", dato che parliamo di Piano regionale. Se siete d'accordo quello potremmo votarlo. Non c'è bisogno di nessun'interpretazione.



PRESIDENTE

L'alternativa, a questo punto, è di votarli o di ritirarli.
La Consigliera Ferrero comunica che l'emendamento rubricato n. 98 è ritirato. L'emendamento del Consigliere Casoni rimane vivo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 100 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: art. 6 comma 5 lett. h sostituire "nazionali" con "regionali".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 6, comma 5 "Il punto i" è abrogato.
Il Consigliere Rossi comunica che l'emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 54 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: al comma 6, dell'articolo 6, dopo le parole: "di appartenenza" sono aggiunte le seguenti "rispettando la rappresentanza delle minoranze ove il numero di rappresentanti sia superiore a uno".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero per l'illustrazione ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Rileggendo questo emendamento, mi rendo conto che, probabilmente, non dovrebbe riguardare nello specifico dell'articolo 6, comma 5 la lettera h) ma le precedenti. Sostanzialmente, questo emendamento richiede, per quanto riguarda la composizione della Conferenza, che vede in alcune parti più rappresentanti di uno stesso ente, come l'ANCI e la Lega delle Autonomie la possibilità di inserire una norma che può essere questa. Magari la Presidente e il dottor De Micheli possono suggerirci una modalità meno invasiva, visto che comunque si prevede che siano questi enti a nominare direttamente, ma è una sorta di invito, nel caso in cui i nominati siano più di uno, a tutelare il rispetto della rappresentatività della minoranza nell'ambito di questi enti.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Parere negativo, perché le regole con cui le organizzazioni come l'ANCI, la Lega delle Autonomie e l'Associazione dei Piccoli Comuni d'Italia indicano le loro rappresentanze non le possiamo indicare noi.
Anche perché, essendo organizzazioni di tipo sindacale o parasindacali, non sempre hanno maggioranza e minoranza, quindi non è possibile.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste di dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 55 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: il comma 7, dell'articolo 6, è sostituito dal seguente: "7. Le modalità di funzionamento della Conferenza e delle sue eventuali articolazioni sono disciplinate da apposito regolamento approvato con deliberazioni della Giunta regionale previo parere della competente commissione consiliare. Il medesimo provvedimento definisce altresì le modalità di raccordo della stessa con la Conferenza permanente Regione Autonomie locali di cui all'articolo 6 della l.r. 34/1998".
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Per la verità, l'emendamento n. 55 dovrebbe essere discusso con un testo del vecchio emendamento n. 1, perché la Giunta propone una modifica del comma 7 dell'articolo 6 con una determinata formulazione che noi proponiamo di subemendare. Il senso del subemendamento sostanzialmente qual è? Nell'ambito del comma 7 dell'articolo 6 voi sostanzialmente lasciavate alla potestà e all'autonomia regolamentare della Conferenza la possibilità di dotarsi di un apposito regolamento interno.
Con l'emendamento che voi proponete, sostanzialmente richiamate in capo alla Giunta regionale l'individuazione, attraverso delibera, del regolamento che disciplinerà la Conferenza permanente della programmazione socio-sanitaria.
A tale proposito, è ovvio che, nel momento in cui viene lasciata l'autonomia alla Conferenza e quindi alle rappresentanze interne di regolamentarsi in modo autonomo, nel momento in cui questa funzione è richiamata in capo alla Giunta, riteniamo che sia importante da parte vostra dare la disponibilità al Consiglio (nello specifico alla Commissione) di dare il parere.
È ovvio che noi prevediamo il parere. Ci sono molte situazioni tipo la delibera di ieri dove, su argomenti così importanti come quello che si è tentato di discutere, è stato previsto un passaggio in Commissione su una materia come questa, anche perché probabilmente non è che su questo tema si passerà tante volte in Commissione, tranne una volta per qualche modifica.
Proporremmo alla Giunta, per questa scelta che ha fatto di togliere l'autonomia regolamentare alla Conferenza, di permettere un passaggio in Commissione competente di questa regolamentazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero per dichiarazione di voto.



FERRERO Caterina

Ovviamente siamo dispiaciuti del fatto che questa improvvisa e repentina sostituzione dell'Assessore competente, che l'Assessore Bairati dice temporanea abbia comportato un irrigidimento.



PRESIDENTE

Consigliera Ferrero, in altro luogo il Consigliere Leo, che è anche un amico, pensa che possa salvare la Presidente? La dichiarazione è la stessa.
Non c'è bisogno di scomodare l'Altissimo.



FERRERO Caterina

Però, Assessore Bairati, è ovvio (chiederei un attimo l'attenzione del Consiglio) che l'opposizione in genere, nel momento in cui la Giunta assume dei pareri, cioè delle delibere, prevede e chiede la possibilità di un passaggio in Commissione previo parere.
Mi sarei aspettata, da una Giunta sufficientemente disponibile ad una discussione come questa, che mi pare abbia un andamento, non lento ma piuttosto rock, di almeno concedere la possibilità di una comunicazione. Ci sono tante formule attraverso le quali una funzione che decidesse di assumere internamente e di espropriare nei confronti di una funzione, come quella della Conferenza, almeno abbia un passaggio in Commissione.
Stabilite voi la modalità. Se volete soltanto sentirci, però cerchiamo di usare un po' di attenzione nei confronti delle funzioni del Consiglio anche perché, ripeto, non mi pare un passaggio in Commissione tot volte, ma probabilmente una volta.
Quindi, chiederei all'Assessore Bairati di ripensarci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo, per dichiarazione di voto, che si differenzia dal Gruppo di Forza Italia.



LEO Giampiero

Da una parte devo dire che mi manca, lo riconosco, la creatività geniale del Presidente Placido per consentirmi di adempiere a funzioni.



PRESIDENTE

... è più la posizione democratica che capire i problemi del Consigliere Leo. Solo questo.



LEO Giampiero

Seconda cosa che vorrei dire è che mi domando, avendo letto insieme a tanti colleghi l'intervista dell'Assessore Bairati, che giura di essere tanto democratico, come mai non sia democratico con le minoranze.
Infine: se una proposta valutata così ragionevole, in questo contesto della Consigliera Ferrero: che Partito Democratico sarà mai, se non c'è un minimo di rispetto del lavoro più importante: quello delle minoranze?!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La mia dichiarazione di voto vuole aiutare l'avanzamento dei lavori. Se la preoccupazione della Giunta è quella di non aggiungere un passaggio procedurale, magari senza un termine in Commissione, si potrebbe inserire ad esempio, "sentita la Commissione" o "informata la Commissione".
A questo punto, noi raggiungiamo ugualmente il risultato che c'eravamo prefissati, che era quello di essere informati. Guardate che non è un aspetto secondario la Conferenza della programmazione, perché ci sono i rappresentanti di tutti i territori delle ASL. Per cui, chiediamo all'Assessore Bairati di esaminare questa opportunità e di modificare la proposta inserendo "sentita la Commissione" o "informata la Commissione" attenuando, insomma, il grado di coinvolgimento della Commissione, ma non a danno dell'informazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Considerato che dopo l'emendamento rubricato al numero n. 55) c'è l'emendamento della Giunta 1 bis, relativo al comma 7, si potrebbe inserire in quest'ultimo la frase "informata la Commissione" o "sentita la Commissione". Questo potrebbe permettere di ritirare l'emendamento n. 55 e votare direttamente l'emendamento 1 bis.
Prima di porre in votazione l'emendamento che eventualmente potrebbe essere ritirato, attendo il parere della Giunta su quest'ultima proposta.



BAIRATI Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Al di là dei collegamenti con le mie tendenze democratiche - ne abbiamo discusso più volte - "informata la Commissione competente" mi pare una proposta di assoluta ragionevolezza.
Quindi potremmo riformulare l'emendamento della Giunta rubricato al n.
1bis, precisando "approvato con deliberazione della Giunta regionale informata la Commissione regionale competente".



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bairati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Mi sia consentito, Presidente, visto che mi stavo addormentando ho dovuto prendere un caffè; quindi, mi sono ripreso e ho visto che parlava l'Assessore Bairati.
Dopo aver ascoltato i miei colleghi mentre dormivo, mi verrebbe spontaneo chiedere all'Assessore una precisazione.
Siccome ho letto sui giornali che lei è il prossimo candidato regionale per il nuovo partito, volevamo sapere qualcosa in più.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Scanderebech, ma non...



SCANDEREBECH Deodato

Vicepresidente Placido, basta con questi manifesti! Li ho visti di nuovo in questi giorni. Basta!



PRESIDENTE

No, forse sta ancora dormendo! Non mi risultano.



SCANDEREBECH Deodato

Le spiego il perché.
Lei sta rappresentando la Giunta in questo momento, quindi siccome noi...



PRESIDENTE

No, no...



SCANDEREBECH Deodato

No, ma solo se lo ritiene opportuno, mica...
Siccome non riusciamo a parlare di queste cose, siamo anche interessati. Vede che il collega Buquicchio non c'é più? Fino a ieri c'era adesso non c'è più; c'è qualcosa di nuovo.
Siamo interessati a questo dibattito, perché è una cosa importante. Dal momento che abbiamo letto che è l'espressione della Giunta, la persona emergente, e visto che in questo momento sta rappresentando proprio la Giunta, volevamo sapere qualcosa, in modo tale da regolarci nei comportamenti. Perché nei prossimi mesi e nei prossimi anni dovremo confrontarci con il nuovo partito, quindi è importante un dibattito. Per carità, possiamo anche parlarne in un'altra circostanza.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Scanderebech, pur con tutta la simpatia che nutro per lei, eravamo in fase di dichiarazioni di voto.
Si può intervenire in qualsiasi momento sull'emendamento. Però, per rispetto dei proponenti, potremmo chiudere...



SCANDEREBECH Deodato

Scusi, mi permetto: visto che il Consigliere Leo ha introdotto il discorso di chi comanda e di chi governa...



PRESIDENTE

Ma si è differenziato, come il collega Cavallera, nell'espressione di voto.



SCANDEREBECH Deodato

È una cosa importante. Magari rimandiamo la discussione a dopo le ferie, non c'è problema.



PRESIDENTE

Rimandiamo il suo intervento rispetto alle funzioni dell'Assessore Bairati al prossimo emendamento.
Potrebbe essere anche interessante.
Era stata avanzata la proposta di inserire nel comma 1 bis la frase "informata la Commissione consiliare competente". La Giunta la accoglie? Il primo firmatario ritira l'emendamento n. 55?



FERRERO Caterina

Presidente, intanto ringraziamo l'Assessore Bairati per la disponibilità a ripensare alla proposta di emendamento al comma 7 formulata dalla Giunta.
Ovviamente, è un'impostazione che non ci soddisfa, per cui nonostante questa modifica - per la quale ringraziamo comunque la Giunta - ci asterremo. Chiederemmo, comunque, di porre in votazione il nostro emendamento, ringraziando ovviamente l'Assessore Bairati per il sub emendamento al suo emendamento.



PRESIDENTE

Quindi, collega Ferrero, non ritira l'emendamento, per cui lo poniamo in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

In realtà l'intervento è superato dall'intervento della collega Ferrero. Volevo solamente sottolineare che mi ero prenotato per tempo, e non volevo che il Presidente sorvolasse su questo aspetto, pur irrilevante ma comunque importante nel prosieguo dei lavori. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 55.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 1 bis presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: art. 6 al comma 7 il periodo "adottato dalla conferenza medesima, a maggioranza dei propri componenti" è sostituito dal seguente: "approvato con deliberazione della Giunta regionale informata la Commissione consiliare competente. Il medesimo provvedimento definisce altresì le modalità di raccordo della stessa con la Conferenza permanente Regione Autonomie locali di cui all'articolo 6 della l.r. 34/1998".
Pongo in votazione l'emendamento 1 bis, con l'integrazione "informata la Commissione consiliare competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 bis.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: articolo 6 È inserito il comma 8 8. "La Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, con apposita deliberazione da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, disciplina le modalità di costituzione e funzionamento della Conferenza e di raccordo della stessa con permanente Regione - Autonomie locali di cui all'articolo 6 della l.r. 34/1998".
Ritengo che tale emendamento sia superato in quanto la richiesta sull'emendamento rubricato n. 11 è stata accolta dalla Giunta regionale nell'emendamento 1 bis.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'intero articolo 6, come emendato.
Il numero legale è 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Comunico la presentazione degli emendamenti rubricati n. 2), n. 2 bis), n.
2 ter), n. 2 quater), n. 2 quinquies a firma della Presidente della Giunta regionale Bresso.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Presidente della Giunta regionale, Bresso: nella rubrica sono aggiunte le seguenti parole: "e Conferenza dei presidenti di Circoscrizioni per la Città di Torino".
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese su tale emendamento, sul quale presumo ci sia il parere contrario da parte della Giunta regionale...
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Chiedo, cortesemente, alla Giunta di molto sommariamente illustrarlo.
Comunque, Presidente, gradirei se non venisse mai dato per scontato il parere della Giunta in un senso o nell'altro.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Giovine, non l'ho dato per scontato, al di là che lo abbia presentato. Ho chiesto se la Giunta dava parere positivo e ho visto provenire cenni di assenso da parte della Presidente, la ringrazio della segnalazione.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Per la verità, ne avevo già illustrato la ratio in un precedente emendamento: sono state chiarite tutte le questioni relative alla Città di Torino, dove ai Sindaci si sostituiscono le Circoscrizioni, quindi, il Presidente di Circoscrizione e la Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione, a seconda dei casi.
Queste sono tutte indicazioni collegate a quel tema, salvo l'ultima che, poi, illustrerò.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Giovine sull'emendamento 2, articolo 7.



GIOVINE Michele

Presidente, le chiedo scusa, purtroppo, non ho sottomano l'emendamento in oggetto, volevo solamente capire...



PRESIDENTE

Le faccio consegnare copia dell'emendamento in un attimo.
Chiedo se per cortesia è possibile portare copia dell'emendamento 2 al Presidente Giovine.



GIOVINE Michele

Mi sembra che questo sia assolutamente un emendamento di buon senso nella ratio del decentramento che questo Stato credo si stia avviando a praticare, contrariamente anche a quanto, magari, si dice sulla inutilità delle Circoscrizioni, in particolare quelle cittadine, quelle torinesi.
Questo è uno dei casi dove, evidentemente, si può far presente la reale utilità a servizio dei cittadini delle Circoscrizioni in oggetto.
Volevo soltanto capire se alla Conferenza in oggetto poteva partecipare anche l'Assessore competente del Comune di Torino o il Sindaco in sua vece glielo chiedo solo perché non ce l'ho sottomano.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non so se proceduralmente sia corretto, comunque, le rispondo che, in tutti i casi in cui è previsto, il Presidente della Conferenza è il Sindaco o un suo delegato a partecipare, quindi, il suo delegato partecipa al posto del Sindaco.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 bis presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 1, prima della parola "concorre", è inserita la seguente frase: "e, per la Città di Torino, la Conferenza dei presidenti di Circoscrizione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento, ricordando che il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 ter presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 2 le lettere c e d sono così sostituite: "c) esprime i pareri previsti all'articolo 3 bis, commi 6 e 7 del D.lgs.
502/1992, sull'operato del direttore generale dell'ASL e del direttore generale dell'ASO eventualmente insistente sul territorio di competenza d) può richiedere alla Regione la revoca del direttore generale dell'ASL e del direttore generale dell'ASO eventualmente insistente sul territorio di competenza, nel caso previsto dall'articolo 3 bis, comma 7, del D.lgs.
502/1992" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 ter, ricordando che il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 quater presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 2 dopo la lettera d riformulata è inserita la seguente lettera: "d) bis designa un componente del collegio sindacale dell'ASL e dell'ASO eventualmente insistente sul territorio di competenza;" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 quater.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 quinquies presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 3, dopo il periodo "Le modalità di funzionamento della conferenza sono disciplinate dall'articolo 15 della l.r. n. 10/1995" è inserito il seguente: "Per le aziende sanitarie torinesi le competenza di cui alle lettere c), d e d bis sono esercitate dalle conferenze dei presidenti di circoscrizione di riferimento territoriale riunite in seduta congiunta sotto la presidenza del sindaco o suo delegato".
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 84 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 1, dell'articolo 8, le parole "organo di partecipazione alla" sono sostituite dalla seguenti: "organo che definisce gli indirizzi di".
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Abbiamo qualche emendamento sull'articolo 8 e seguenti che, in sostanza, cercano di definire meglio il ruolo del Comitato dei Sindaci e il ruolo dei Sindaci nel valutare e nell'esaminare gli atti che predispone il Direttore generale, oppure come, in questo caso, nell'innescare i percorsi della programmazione sanitaria.
Abbiamo letto nella relazione e abbiamo anche ascoltato - lo ha ribadito la Presidente nel dibattito in Commissione - che sono i Sindaci che attivano le indicazioni per quanto riguarda la programmazione sanitaria a livello distrettuale e a livello locale.
La formulazione che proponiamo è molto più precisa, altrimenti si potrebbe dire che si ribadisce solo una generica partecipazione alla programmazione, ma gliela si dà come indicazione generica. Di fatto, invece ritengo che sarebbe meglio, visto che li si vuole responsabilizzare cominciare già da questo comma, dando loro un compito ben preciso, che è quello di definire gli indirizzi della programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale.
Il tutto è sotteso alla necessità, peraltro riconosciuta anche dalla norma, che i Direttori generali devono mettere a disposizione dei Sindaci le documentazioni per poter elaborare questi indirizzi.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, la parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è negativo, perché questi sono tutti organi di partecipazione e non organi deliberativi che possano definire indirizzi, anche perché sono chiaramente organi di partecipazione. È chiarissimo dal contesto di tutta la normativa e, d'altronde, sono anche organi che non avrebbero strumenti per definire veri e propri indirizzi. Poi c'è il problema che devono essere assunti nella programmazione di ASL, quindi indirizzi eventualmente divergenti non sarebbero più componibili.
Pertanto, non è assolutamente accettabile l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Ovviamente, preannunciamo il voto favorevole all'emendamento che abbiamo presentato.
Ribadiamo la necessità di trasformare in atti concreti le parole contenute in molti documenti che abbiamo letto anche in Commissione, dalla legge al Piano Socio Sanitario, alle delibere all'interno delle quali si parla di territorio, di responsabilizzazione, di razionalizzazione e di coinvolgimenti.
Sostanzialmente, quando si arriva al dunque, oltre a voler addirittura definire il regolamento attraverso il quale si comporterà la Commissione di cui all'articolo che abbiamo discusso prima, di fatto ai Sindaci diciamo "partecipate senza una funzione specifica ed autorevole nell'ambito di questo ragionamento", che comunque rimane di stretta ed esclusiva scelta e competenza della Regione.
La Regione dovrebbe avere una funzione d'indirizzo e di raccolta di indicazioni più che di decisione al di sopra del livello territoriale.
Ci sarebbe parso che dare la possibilità affinché questo fosse veramente un comitato funzionale ed utile al Comitato dei Sindaci di distretto e l'organo che definisce gli indirizzi, un elemento di riconoscimento maggiore di una funzione, che è quella territoriale, che i Sindaci hanno e rivendicano, ma che, in questo caso, viene ribadita essere semplicemente una partecipazione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 2, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: "Per le aziende sanitarie torinesi i rinvii al Comitato dei sindaci di distretto devono intendersi riferiti al Comitato dei presidenti di Circoscrizione di riferimento territoriale".
Non ci sono richieste d'intervento.
La parola alla Presidente Bresso per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ovviamente, il parere è favorevole. Avevo già illustrato tutti questi rinvii. In questo caso, si tratta di una modifica formale da "Conferenza" a "Comitato" perché così si chiama.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 56 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto Cavallera: Il comma 3, dell'articolo 8, è soppresso.
Emendamento rubricato n. 57 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto Cavallera: al comma 4, dell'articolo 8, dopo le parole "senza diritto di voto" sono aggiunte le seguenti "il Presidente della Provincia, il Presidente dell'ente gestore dei servizi sociali".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero per l'illustrazione ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Illustrerei insieme gli emendamenti rubricati n. 56 e n. 57 perch sostanzialmente, il secondo è la conseguenza del primo che presentiamo. Il senso di questi emendamenti è la sintesi del nostro pensiero, già illustrato in sede di discussione in Commissione. Noi riteniamo che il Comitato dei Sindaci di distretto, sia il Comitato dei Sindaci di distretto quindi, all'interno dei quali devono risultare come soggetti che hanno il diritto di voto.
Riteniamo peraltro che le figure che sono state inserite come partecipanti (il Presidente della Provincia, l'Ente gestione servizi sociali, Conferenza dei sindaci ecc.) abbiano legittimamente la possibilità di partecipare al Comitato, ma riteniamo che non sia utile inficiare l'eventuale posizione del voto nell'ambito del Comitato dei Sindaci di distretto da queste figure che hanno la legittimità a partecipare per una serie di competenze trasversali ma, dal nostro punto di vista, non il diritto di voto.
Ecco perché proponiamo di sopprimere il comma 3, nel senso che i soggetti di cui al comma 3 li ricomprenderemmo nel comma 4.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento.
La parola alla Presidente Bresso per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 56 e, di conseguenza, anche sull'emendamento rubricato n. 57.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è negativo perché ritengo che, proprio perché siamo in presenza del Comitato dei Sindaci di distretto, un Comitato che vede il coordinamento fra le attività sanitarie e socioassistenziali, il Presidente della Provincia, in particolare, abbia titolo ad esprimere un'opinione anche con diritto di voto avendo competenze in materia, analogamente per il Presidente dell'Ente gestori dei servizi sociali.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Intervengo in dichiarazione di voto, naturalmente, per votare positivamente l'emendamento del Gruppo di Forza Italia, ma anche perch l'emendamento rubricato n.76, che ho presentato, è molto simile. Infatti nel mio emendamento non dicevo di togliere il Presidente della Provincia ma di togliere almeno il diritto di voto.
Dichiaro già che, evidentemente, lo ritirerò perché non vale la pena fare due volte la stessa discussione. Guardate che, comunque, anche a me appare abbastanza assurdo che il Presidente della Provincia, Ente che non ha nessuna competenza di tipo sanitario, né sul socioassistenziale venga chiamato a votare per ogni distretto, tra l'altro.
Penso, per esempio, alla Provincia di Alessandria che avrà 6 o 7 distretti e il Presidente della Provincia va lì ad esprimere un voto su una materia di cui la Provincia non ha nessuna competenza. Per carità, la partecipazione è una bella cosa però. Tra l'altro è una previsione soltanto del nostro Piano, in nessun Piano delle Regione più evolute d'Italia c'è questa partecipazione della Provincia perché, ripeto, non è Ente che si occupa di questione sanitaria.
Quindi, mi associo all'emendamento dei colleghi del Gruppo di Forza Italia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Il nostro, ovviamente, è un voto coerente con gli emendamenti.
Indubbiamente, riteniamo che la presenza del Presidente dell'Ente gestore dei servizi sociali possa avere una giustificazione in quanto è proprio il soggetto che deve dialogare con la sanità e con i Sindaci che, peraltro sono coloro che già possiamo definire gli azionisti del Consorzio socio assistenziale che si è costituito e che si stanno costituendo, laddove non sono ancora costituiti, su tutto il territorio regionale.
Il Presidente della Provincia, secondo noi, è una presenza ridondante.
Oltretutto, prima si diceva "riduciamo i costi della politica", ma moltiplicando le presenze nei vari organismi, si va in direzione esattamente opposta, cioè circoscriviamo le presenze nei vari comitati e organismi allo stretto necessario. Pertanto, penso che la legge n. 1 del 2004, di per sé, crei già gli strumenti e le occasioni di coordinamento e di collegamento tra la Provincia e i soggetti gestori del socio assistenziale.
Dopodiché il Presidente della Provincia, ovviamente, interloquisce con la Regione e anche con i Direttori generali delle ASL e delle ASO, essendo un'autorità rilevante sul territorio. Coinvolgerlo con un compito di partecipazione attiva, che potrebbe in qualche modo interferire con quei soggetti come i Sindaci, che rappresentano l'utenza e la cittadinanza, ma rappresentano anche un interesse diretto delle loro amministrazioni, che poi sono quelle che pagano le quote del servizio socio-assistenziale, ci sembra un po' una soluzione da discutere.
Avremmo accettato una presenza senza diritto di voto, come avevamo già detto in Commissione, quindi inviteremmo la Giunta a ripensarci.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
La parola al consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Siamo d'accordo con quanto hanno poco fa detto i colleghi di Forza Italia.
La Provincia non ha competenze specifiche in materia sanitaria e, secondo noi, avere diritto di voto è un'esagerazione, è un'incompetenza che viene trasformata in competenza attraverso la legge che stiamo discutendo.
Peraltro, se la Giunta e la maggioranza proseguiranno nel loro intento ho presentato un emendamento che, quantomeno, permette al Presidente della Provincia di essere delegato, perché non credo che il Presidente della Provincia vada in tutti i distretti a dare il suo voto. Quindi, propongo di mettere soltanto, dopo l'emendamento n. 97, "il Presidente della Provincia e il Presidente dell'ente gestore dei servizi sociali o loro delegati". Mi sembra quasi impossibile o improbabile che il Presidente possa girare tutti i distretti nel momento in cui, riducendo le ASL, avete voluto dare ai distretti quell'importanza che dovrebbero avere come previsto nelle premesse del Piano.



PRESIDENTE

Non ci sono richieste ulteriori di dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3 bis presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 3, dopo il periodo "il Presidente della Provincia" è inserito il seguente: "ovvero, per le aziende sanitarie torinesi, il sindaco della città di Torino nella sua qualità di Presidente delle conferenze dei presidenti di circoscrizione".
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Guida, nel caso del Presidente della Provincia, la delega è sempre possibile, perché l'Assessore delegato lo rappresenta.
Nel caso del distretto, il problema è che non si sa a chi delega quindi non è delegabile. Quindi non accoglierei l'emendamento, perché nel caso del Presidente della Provincia è sempre delegabile, nel caso del Presidente di Distretto non è possibile. Quindi, se ritiene di partecipare partecipa, se no non partecipa, altrimenti delega Direttori e non va bene.
Direi di no perché in parte è automatico ciò che lei dice, cioè è sempre la funzione di Presidente della Provincia ed è sempre delegabile all'Assessore, per legge, oppure al Vicepresidente per la stessa ragione in caso di assenza del Presidente. Nell'altro caso, non saprei a chi delegarlo e, quindi, non mi pare possibile.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento 3 bis presentato dalla Giunta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3 bis.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 97 presentato dai Consiglieri Guida e Scanderebech: al comma 3 dopo "il Presidente della Provincia ed il Presidente dell'Ente gestore dei servizi sociali" è aggiunto "o loro delegati".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 76 presentato ai Consiglieri Botta, Ghiglia e Casoni: emendamento all'articolo 8 Al comma 3 sopprimere le parole "con diritto di voto" ed aggiungere "senza diritto di voto".
Chiedo al collega Botta se si può intendere superato.



BOTTA Marco

Sì, sì.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 76 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Grazie, collega.
Scusate, colleghi, ma avendo votato il comma 3, lo intenderei superato.



FERRERO Caterina

Sì.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 57 è da considerarsi superato.
Emendamento rubricato n. 3 ter presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: dopo il comma 4, è inserito il seguente comma: "5. Gli oneri per l'esercizio delle funzioni dei comitati sono a carico delle aziende sanitarie locali interessate".
La parola alla Presidente Bresso, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Credo che la ratio sia chiara, quindi non mi pare che sia necessaria alcuna illustrazione.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n.
3 ter.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3 ter.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 85 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: dopo il comma 4, dell'articolo 8, è aggiunto il seguente: "4 bis. Il Direttore di distretto deve essere garante dell'applicazione degli indirizzi previsti dal PEPS così come emanati dal Comitato dei sindaci".
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Gli emendamenti che abbiamo presentato sono coerenti, in quanto tendono ad attribuire un ruolo e una funzione ben precisa al Comitato di distretto.
Altrimenti ributtiamo nel vago la funzione del membro del Comitato di distretto e il ruolo stesso di questo Comitato: può genericamente partecipare, ma poi spera che i suoi indirizzi vengano attuati.
Invece, con questa dizione, responsabilizziamo il Direttore del distretto ad essere garante. Non intendiamo dire che deve fare ciò che dicono i Sindaci, ma deve comunque essere garante affinché gli indirizzi previsti dai PEPS (Profili dei Piani di Salute) vengano attuati.
Naturalmente sappiamo che c'è una procedura di inserimento nel Piano attuativo dell'ASL, per cui ci sono tutte le varie fasi di concertazione.
Però, anche per stabilire un corretto rapporto tra Sindaci e Direttori di distretto, crediamo che ci debba essere un ruolo attuativo rispetto agli indirizzi che i Sindaci vanno a dare in materia di PEPS.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è negativo, proprio perché tocca poi al Direttore generale sussumere e rispondere. Altrimenti si creano troppe responsabilità in cascata. Certamente è garante, ma tocca al Direttore generale, nell'ambito del Piano attuativo, garantire l'applicazione.
Quindi lasciamo solo "garante dell'applicazione", perché ci appare più chiaro. Fermo restando che, naturalmente, lui lo applicherà - è ovvio però la garanzia dell'applicazione la diamo a uno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per dichiarazione di voto.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che si vada verso ASL di dimensioni molto vaste, con diversi distretti.
Se prendiamo una Provincia a caso, ad esempio Alessandria, con sette distretti, vorrò vedere il Direttore generale ad interloquire con i sette Comitati di distretto e con i 190 Sindaci! Noi dobbiamo vedere le cose anche dal un punto di vista di favorire il dialogo anche in sede locale.
Riteniamo che questa sia, più che altro, una chiusura di preoccupazione da parte della Giunta, che questi Sindaci non siano troppo invadenti.
Però - delle due, l'una - o vogliamo dare un ruolo ai Sindaci o non glielo vogliamo dare. Se glielo vogliamo dare, deve essere effettivo altrimenti non pensate che si possano ritenere i Sindaci come partecipanti neutrali a processi di pianificazione e di attuazione senza che il loro ruolo non sia adeguatamente valorizzato. Alla fine, sarebbe proprio l'Amministrazione regionale ad avere maggior vantaggio nell'affidare dei ruoli precisi ai Sindaci piuttosto che a costringere dei percorsi per cui il Sindaco parla col Direttore generale dell'ASL, e così via. Immaginatevi un po' come possano andare in porto questioni che, dialogando in sede locale, si possono risolvere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Non essendovi ulteriori richieste per dichiarazione di voto, pongo in votazione l'emendamento rubricato n. 85.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 95 presentato dai Consiglieri Guida, Scanderebech: il comma 1 è soppresso. Sostituito da: "Le Università piemontesi partecipano al processo di programmazione socio-sanitaria, nel rispetto dei principi stabiliti dalla convenzione con la Regione".
Emendamento rubricato n. 96 presentato dai Consiglieri Guida e Scanderebech: il comma 1, dopo le parole "Amedeo Avogadro" e prima di "ed il politecnico di Torino", inserire "di scienze gastronomiche di Pollenzo".
La parola al Consigliere Guida per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Siccome la Regione Piemonte ha appena firmato la convenzione con le Università, ci devono essere tutte quelle che hanno firmato la convenzione oppure, come in questo caso, diciamo semplicemente "le Università". Conosce benissimo quella che manca, se volete inserirla, anche perché è quella con cui il Ministero firmerà un accordo di collaborazione per il costruendo ospedale di Pollenzo.
Quindi, al momento, esiste quest'esclusione che, secondo me, può essere superata mettendo "le Università piemontesi che firmano la convenzione con la Regione".



PRESIDENTE

È evidente, altrimenti li voteremmo entrambi.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

D'accordo, accetto questo, perché non si sa mai, dovesse nascerne un'altra, sarebbe automaticamente anche lei inserita.
Esprimo parere favorevole all'emendamento rubricato n. 95; l'altro invece, viene annullato.



PRESIDENTE

L'emendamento viene accolto da parte della Giunta regionale, pertanto s'intende ritirato l'emendamento rubricato n. 96.
Se l'Aula acconsente, ci sarà una piccola variazione nel titolo: non "Università e Politecnico", ma "Atenei piemontesi". Questo vale come informazione circa la correzione da parte degli Uffici.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole, ricordando che il numero legale è sempre 32.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La modifica sarà sul titolo dell'articolo 9. Naturalmente, anche l'inizio dell'emendamento è sempre "gli Atenei".
L'ho dato come informazione, per coerenza, e sarà fatto da parte degli Uffici, altrimenti il Politecnico rimarrebbe escluso.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 96 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 58 presentato ai consiglieri Ferrero, Motta Cavallera: al comma 3, dell'articolo 9, dopo le parole: "nominata dalla Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "previo parere della commissione consiliare competente".
Tale emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 9 c. 4 dopo le parole "socio sanitario" sono inserite le parole: "resta inteso che tutte le attività di formazione finanziate o cofinanziate dalla Regione devono rispettare i diritti fondamentali previsti per i lavoratori (quali astensione dal lavoro per maternità, malattia, versamento dei contributi).
La parola al Presidente Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Stranamente, dirò qualcosa su cui anche la sinistra dovrebbe essere d'accordo.
Come i colleghi ben sanno, la maggior parte delle borse di studio universitarie, assegni di ricerca o borse di ricerca che vengono pagate dalle Università e dalle Università con contributi regionali, quindi anche le borse regionali, sono, di fatto contratti di lavoro che legano per più anni lo studente laureato, lo specializzando o, addirittura, il già specializzato e già dottorato che continua a far ricerca presso le strutture universitarie, docet il San Luigi di Orbassano, senza riconoscere, in alcuni casi, allo studente alcun tipo di contribuzione previdenziale; in altri casi, sì.
Comunque, in tutti questi casi non sono previsti gli elementari diritti riconosciuti al lavoratore, ad esempio, la "dottorata", che, addirittura ha già quattro anni di post laurea universitaria, che ha un assegno di ricerca o una borsa di ricerca per uno, due, tre, quattro anni - quello che è -non ha diritto alla maternità o, se si ammala, alla malattia, i mesi in cui è a casa malata o in maternità gli vengono tolti dalla borsa. Credo sia inaccettabile.
Chiedo che almeno sulle borse pagate o finanziate in parte dalla Regione siano garantiti i diritti minimi dei lavoratori, altrimenti, si tratta di vero e proprio sfruttamento, veramente indecoroso, nei confronti di persone laureate, specializzate o dottorate, da parte dell'Università.
Se, poi, questo avviene con fondi erogati dalla Regione è ancora peggio.



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente Rossi, esprimo un parere personale: mi sembra difficile inquadrarlo nell'emendamento di un articolo della legge; potrebbe diventare un ordine del giorno da presentare all'Aula, se lei acconsente.
La parola al Presidente Rossi.



ROSSI Oreste

"La Regione elabora protocolli con le Università": mi pare che nel protocollo si possa scrivere che siano tutelati i diritti minimi dei lavoratori.
Se volete individuare un'altra formulazione, va bene, ma credo che almeno i diritti minimi alla maternità, alla malattia e alla previdenza siano da garantire a chiunque presti un'attività lavorativa, a maggior ragione in un protocollo che stila la Regione, mediante fondi propri, con l'Università.
Se volete sospendere un attimo la seduta per individuare una formulazione, sono d'accordissimo, però, mi sembra il minimo.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho capito quello che lei dice e sono d'accordo, qui, però, il tema è un altro: non stiamo parlando di borse di ricerca, qui stiamo parlando di protocolli per definire la formazione delle figure professionali. Ad esempio, è un protocollo quello che riguarda il fabbisogno di infermieri piuttosto che di medici pediatrici, di cui parlavamo l'altro giorno quindi, non è questo il caso.
Concordo con quanto diceva il Vicepresidente Placido: si può, in chiusura della legge, scrivere un ordine del giorno che riguardi, in questo caso, le professioni sanitarie, le borse di studio e le borse di ricerca ma in questo caso non mi sembra opportuno.
Questa la ragione del diniego. Sono d'accordo per quanto riguarda un ordine del giorno, che possiamo vedere alla fine della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Anch'io penso che all'interno di questa legge quanto detto dal Presidente Rossi non trovi posto, ma lo condivido integralmente.
Credo che potremmo scrivere un ordine del giorno e, poi, pensare ad una proposta di legge che regoli questa materia, tenendo conto che io aggiungo un elemento non citato dal Presidente Rossi: in alcuni casi, talune posizioni lavorative di ragazzi, o anche non ragazzi, che lavorano per la nostra Regione, nel settore sanitario o in una qualunque Direzione della nostra Regione, si possono configurare come intermediazione di lavoro, che non è consentita dalla legge.
Oggi, noi assistiamo a vere e proprie assunzioni presso la Regione, con incarichi diversi, attraverso l'utilizzo della borsa di studio rilasciata dall'Università o da un Ente terzo rispetto alla Regione. Ovvero, per ridurre la quantità di unità lavorative interne alle Direzioni l'assunzione è fatta fare dall'Università o enti terzi rispetto alla Regione. Questo accade oggi in molte aziende sanitarie della nostra Regione, accade nel settore fitosanitario dell'Assessorato all'agricoltura e in altre Direzioni regionali.
Rispetto a questo, che è intollerabile, dobbiamo intervenire. Dobbiamo dire ai nostri direttori che non possono pensare di fare risparmi sfruttando questi lavoratori, che vengono fatti assumere da Enti terzi che, invece, dovrebbero essere assunti direttamente dal nostro Ente.
Soprattutto, dobbiamo chiedere, come diceva il Presidente Rossi, il rispetto dei più elementari diritti di questi lavoratori e lavoratrici che, invece, vengono completamente eliminati nel momento in cui questi vengono assunti con la modalità più precaria che possa esistere, cioè attraverso la borsa di studio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non so a che punto della discussione siamo, ma se lei me lo dice.



PRESIDENTE

Siamo fuori dall'ambito di quello di cui dovremmo discutere, anche se la materia è molto importante.



BURZI Angelo

Chiedevo solo per la modalità procedurale. A che titolo potrei intervenire a seguito?



PRESIDENTE

Il Presidente del Gruppo di Forza Italia ha sempre titolo per intervenire.



BURZI Angelo

Lei sa che sulle procedure tendo ad essere molto rispettoso. Ho ascoltato con una certa attenzione ciò che ha detto il Presidente Robotti e ne evinco che esistono due possibilità, ma che credo l'Aula dovrebbe discernere adesso.
O ha detto delle cose inesatte - e può succedere a lui come ad altri colleghi, ma non ho visto nell'ambito della maggioranza cenni di distacco di dissenso, di rammarico o di critica - o ha detto delle cose che assumo ragionevolmente gravi, e che ripeto per comodità perché in parte e solo in piccola parte si collegavano a qualcosa che in altro tema ho sostenuto anch'io.
Il Presidente Robotti ha detto che usando sistemi elusivi - non ha usato parole più forti e mi fermo per ora qui - ma da parte di dirigenti regionali eludere le procedure non è cosa di poco conto, onde rispettare la forma della norma e non la sostanza, si procede a far fare alla mano sinistra ciò che la mano destra non può fare.
Al di là del tema della precarietà del lavoro che credo fosse il comune denominatore attorno cui l'intervento del Presidente Robotti si articolava di cui in questo momento il mio interesse è zero, perché non stiamo parlando in questo momento di lavoro, mentre sono molto interessato al rispetto della forma, perché la forma in moltissime cose, e anche in questo caso, è sostanza.
Quindi, desidero - adesso però - che la Presidente, se lo ritiene, dica che il Presidente Robotti ha detto delle cose inesatte o qualunque altra valutazione la Presidente Bresso intende responsabilmente assumersi come Presidente di tutta questa simpatica Regione, e ne prenderò atto. Qualora invece l'intervento del Presidente Robotti sia sostanziato, credo che meriti un approfondimento non superficiale.
In questo caso invece, condividendo il merito di quanto il Presidente Robotti dice, perché il collega Robotti per quanto a me consta ha detto la verità, attendo delle precisazioni. E se le precisazioni sono che Robotti dice delle bugie, lui non andrà all'inferno, perché non ci crede; se invece ha detto il vero, sul merito credo che bisogna fermarsi perché qui non è che si può proprio dire tutto e il contrario di tutto soltanto perché è il 31 luglio. Per me il 31 luglio è come il 1' gennaio o il 31 dicembre, cioè un giorno di lavoro come un altro.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste d'intervento, la Presidente Bresso si era detta favorevole ad accogliere la richiesta del Presidente Rossi, che ritirava l'emendamento, perché sarebbe stata inserita al fondo una precisazione, non un ordine del giorno, ma un'indicazione rispetto all'argomento.
Il Presidente Burzi, e non vorrei interpretare il suo pensiero in maniera sbagliata, ha posto un problema di natura politica e non nel merito dell'emendamento che stiamo votando.
Quindi, il Presidente Rossi ritira questo emendamento. La Giunta condivide e formulerà, concordandola al fondo del testo, un'indicazione rispetto all'argomento e votando l'articolo 9. Rimane la questione che il Presidente Burzi ha posto e ai margini potremmo intervenire.
L'emendamento rubricato n. 12 è pertanto ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 69 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: dopo il comma 2 è inserito il seguente comma: "3. Con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, sentita la Conferenza permanente di cui all'articolo 6, che si esprime entro trenta giorni dalla richiesta, sono definiti, ai sensi dell'articolo 2, comma 2 quater, del d.lgs. n. 502/1992, i criteri e le modalità di coordinamento delle strutture operanti nell'area metropolitana".
Non essendoci interventi passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Volevo chiedere alla Presidente d'illustrarci brevemente l'emendamento in modo da procedere al dibattito.



PRESIDENTE

Presidente Giovine, eravamo già in fase di votazione.
M'impegno con lei su tutti gli altri emendamenti a richiedere preventivamente un intervento da parte della Giunta, seppur sintetico.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco quindi la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 46 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale e Cavallera: dopo il capo II, del Titolo II, è inserito il seguente: "Capo II bis Integrazione delle attività dei servizi sociali Articolo 10 bis Contributi per l'applicazione della musicoterapica 1. La Regione Piemonte promuove e sostiene l'utilizzo della musicoterapia negli ospedali e nelle strutture sociosanitarie al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti.
2. La Regione eroga contributi alle strutture ospedaliere e alle strutture sociosanitarie, con sede sul territorio regionale, che ricorrono alla musicoterapica per la cura dei pazienti.
3. I contributi di cui al precedente comma sono destinati: a alla copertura delle spese per l'impiego di musicoterapeuti b all'acquisto della strumentazione, dischi, compact disc o musicassette necessari per l'applicazione della musicoterapica.
4. Le modalità e termini per l'accesso ai contributi sono stabiliti dalla Giunta regionale previo parere della Commissione consiliare competente.
5. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente stabilisce le modalità e i termini per accedere ai contributi di cui al presente articolo.
6. Per l'attuazione del presente articolo, nell'esercizio finanziario 2007 è previsto uno stanziamento di 70.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa, iscritto nell'unità previsionale di base (UPB 28011 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. I spese correnti e uno stanziamento di 30.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa iscritto nell'unità previsionale di base (UPB 28012 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. II spese in conto capitale del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, alla cui copertura si fa fronte con le risorse delle unità previsionali di base (UPB 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti e 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese in conto capitale del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007.
7. Per il biennio 2008-2009, agli oneri annui pari a 100.000,00 euro, in termini di competenza, ripartiti come al comma 1 e iscritti nelle UPB 28011 e 28012 del bilancio pluriennale 2007-2009 si provvede secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 47 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale e Cavallera: dopo il capo II, del Titolo II, è inserito il seguente: "Capo II bis Integrazione delle attività dei servizi sociali Articolo 10 bis Terapie complementari: Terapia del sorriso e Pet Therapy.
1. La Regione Piemonte, con la presente legge intende promuovere la conoscenza lo studio e l'utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche quali la terapia del sorriso o gelotologia e la terapia assistita dagli animali o pet therapy.
2. Ai fini del presente articolo si intende per: a) terapia del sorriso, gelotologia o clown terapia, la possibilità di utilizzare, attraverso l'opera di personale medico, non medico e di volontari appositamente formati, il sorriso e il pensiero positivo in funzione terapeutica, in modo da integrare le cure medico/farmacologiche b pet therapy le attività e pratiche terapeutiche effettuate in affiancamento alle terapie di medicina tradizionale, con impiego di animali.
3. Per il conseguimento delle finalità di cui ai commi precedenti, la Regione Piemonte promuove la formazione professionale del personale medico e non medico, delle unità operative dipendente delle aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere del servizio sanitario regionale o con esso operanti in regime di convenzione, ovvero del personale delle organizzazioni del privato sociale e dei volontari delle organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale del volontariato di cui alla legge regionale 29 agosto 1994, n. 38 e successive modificazioni e provvede al rilascio dell'autorizzazione ai corsi e all'effettuazione dell'attività didattico formativa.
4. I corsi di formazione di cui al comma 3 sono organizzati e gestiti dalla Regione.
5. I programmi dei corsi di cui al comma 4 sono definiti dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, d'intesa con le organizzazioni del privato sociale e quelle di volontariato, che abbiano una comprovata esperienza nel settore, gli ordini dei medici, degli psicologi e dei veterinari.
6. La Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare definisce, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente disposizione di legge: a) le modalità per l'introduzione, a seguito della sperimentazione di cui ai commi 9, 10 e 11, presso le strutture ospedaliere, dell'attività di gelotologia prioritariamente negli ambiti pediatrici, neurologici ed oncologici b) le caratteristiche degli spazi e degli arredi destinati all'attività di gelotologia c) l'ambito e le modalità di applicazione dell'utilizzo degli animali a fini terapeutici d) le procedure ed i protocolli per la progettazione, realizzazione e valutazione di programmi di studio e ricerca dell'utilizzo di animali a fini terapeutici.
7. La Giunta regionale,sentita la Commissione consiliare competente predispone un progetto pilota per l'attivazione di un centro di studio e di ricerca in materia di pet therapy presso un'azienda sanitaria locale o un'azienda ospedaliera del servizio sanitario regionale appositamente individuata.
8. Il Centro di studio e ricerca prevede: a) la realizzazione di una struttura attrezzata all'accoglienza, durante il giorno, di bambini in situazione di disagio psicologico, vittime di maltrattamenti, abbandoni, abusi, o disagio fisico causato da handicap o da malattia e adulti con disabilità fisiche o psichiche, in cui il rapporto continuativo con animali attui un supporto terapeutico che produca benessere alla persona b) la costituzione di una èquipe multidisciplinare, composta da figure professionali mediche e non mediche appartenenti a profili professionali del ruolo sanitario e che assume la responsabilità del progetto e ne monitora e documenta la sua attuazione.
9. La Giunta regionale, su proposta dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e ospedaliere,e sentita la competente Commissione consiliare, individua le strutture ospedaliere in cui introdurre, in via sperimentale, le attività di gelotologia e/o di pet therapy.
10. Terminata la fase di sperimentazione, di durata non inferiore a dodici mesi, i direttori generali delle aziende sanitarie locali e ospedaliere ove è stata introdotto l'attività di golotogia e/o pet therapy, presentano alla Giunta una relazione sull'andamento dell'attività con particolare riferimento ai risultati conseguiti e ai costi sostenuti.
11. Conclusa la fase di sperimentazione di cui ai commi 9 e 10, spetta alla Giunta regionale stabilire, sentita la Commissione consiliare competente e sulla base delle relazioni prodotte, se introdurre l'attività di gelotologia e/o di pet therapy, presso le strutture ospedaliere del territorio della Regione Piemonte.
12. Per l'attuazione del presente articolo, nell'esercizio finanziario 2007, è previsto uno stanziamento di 550.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa, iscritto nell'unità previsionale di base (UPB 28011 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. I spese correnti e uno stanziamento di 200.000,00 euro, in termini di competenza e di cassa iscritto nell'unità previsionale di base (UPB 28012 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. II spese in conto capitale del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, alla cui copertura si fa fronte con le risorse delle unità previsionali di base (UPB 09011 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. I spese correnti e 09012 (Bilanci e finanze Bilanci Tit. II spese in conto capitale del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007.
7. Per il biennio 2008-2009, agli oneri annui pari a 750.000,00 euro, in termini di competenza, ripartiti come al comma 1 e iscritti nelle UPB 28011 e 28012 del bilancio pluriennale 2007-2009 si provvede secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 48 presentato dai Consiglieri Cotto, Pedrale e Cavallera: dopo il capo II, del Titolo II, è inserito il seguente: "Capo II bis Integrazione delle attività dei servizi sociali Articolo 10 bis Iniziative a sostegno dei malati di Alzheimer 1. La Regione Piemonte riconosce la malattia di Alzheimer quale patologia a sé stante, causa di disabilità della persona, indipendentemente dall'invecchiamento e dalla presenza di altre patologie.
2. La Regione adotta gli strumenti e sostiene gli interventi necessari alla cura e all'assistenza specifica del malato di Alzheimer e dell'affetto da demenza senile.
3. La Regione, al fine del miglioramento dei servizi e della creazione di una apposita rete assistenziale a favore dei soggetti di cui al comma 2 attua i seguenti interventi: a istituzione del Nucleo Alzheimer presso le residenze sanitarie assistenziali e le residenze assistenziali flessibili già esistenti sul territorio regionale b sostegno economico alle famiglie con basso reddito per l'assistenza domiciliare c attivazione di specifiche iniziative di formazione e aggiornamento di personale socio-sanitario operante sia in strutture pubbliche che private convenzionate d sostegno alle attività e iniziative delle associazioni di volontariato impegnate nella lotta contro la malattia di Alzheimer, nell'assistenza globale del malato e della sua famiglia, nell'individuazione delle specifiche esigenze dell'affetto da Alzheimer e da demenza senile e delle misure atte a soddisfarle e) stituzione di un sistema informativo sulla malattia di Alzheimer ai fini della sensibilizzazione dei cittadini f) conferimento dei fondi per la ricerca anche attraverso l'assegnazione di borse di studio a giovani piemontesi impegnati in Italia o all'estero in specifiche iniziative dedicate all'Alzheimer.
4. Il Nucleo Alzheimer, istituito all'interno delle residenze sanitarie assistenziali e delle residenze assistenziali flessibili, è destinato a soggetti anziani affetti da demenza e da gravi turbe del comportamento dovute al morbo di Alzheimer.
5. Il Nucleo Alzheimer garantisce al paziente le necessarie condizioni di protezione e sicurezza nonché ritmi di vita e stimoli riabilitativi adeguati alle ridotte capacità cognitive e funzionali.
6. La Giunta regionale sentita la Commissione consiliare competente, con proprio provvedimento stabilisce le condizioni in merito all'adeguamento delle strutture di accoglienza sulla base di requisiti strutturali e parametri assistenziali specificamente definiti.
7. La Regione Piemonte per la realizzazione dell'intervento di cui al comma 3, lettera a concede contributi in conto capitale finalizzati al mantenimento in famiglia del malato di Alzheimer e di demenza senile.
8. I contributi sono cumulabili con altre agevolazioni previste a qualsiasi titolo da norme nazionali o regionali.
9. Destinatari dei contributi sono i soggetti di cui al comma 2,o chi ne esercita la tutela o la potestà di cui al Titolo IX del libro I del codice civile.
10. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente stabilisce i criteri di assegnazione dei contributi di cui al comma 7.
11. La Regione organizza corsi di formazione e di aggiornamento specifici per il personale socio sanitario da destinare esclusivamente all'assistenza e alla riabilitazione del paziente affetto da Alzheimer.
12. I corsi devono preparare il personale all'approccio centrato sulla persona con particolare risalto alla comunicazione, anche verbale, a tutela della dignità del malato di Alzheimer.
13. La Regione incentiva e sostiene le attività e le iniziative delle associazioni di volontariato di cui al comma 3, lettera d), attraverso l'erogazione di contributi concessi direttamente all'associazione.
14. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente stabilisce i criteri di assegnazione dei contributi di cui al comma 13.
15. E' attivato presso l'Assessorato regionale alla Sanità il Sistema informativo sull'Alzheimer a cui è affidato il ruolo di interlocutore tra la Regione, gli enti locali, le strutture sanitarie, il paziente e la famiglia per la creazione di un percorso congiunto di ricerca, cura e assistenza finalizzato al miglioramento della qualità della vita dei malati di Alzheimer e dei loro famigliari.
16. Il Sistema informativo ha il compito di far conoscere e divulgare lo stato della malattia sul territorio per una maggiore sensibilizzazione e informazione sulla malattia.
17. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente adotta il "Piano triennale per la cura e l'assistenza dei malati di Alzheimer" al fine dell'attuazione degli interventi di cui al comma 3.
18. Il Piano triennale di cui al precedente comma è finanziato attraverso l'istituzione del Fondo regionale dell'Alzheimer.
19. Il Consiglio regionale entro il 30 giugno di ogni anno riferisce al Consiglio regionale in merito allo svolgimento delle attività previste dalla presente legge.
20. La Giunta regionale entro il 30 giugno di ogni anno riferisce al Consiglio regionale in merito allo svolgimento delle attività previste dalla presente legge.
21. Per l'attuazione della presente legge, è autorizzata, per il biennio 2007-2008, la spesa corrente annua di 60 milioni di euro, in termini di competenza e la spesa in conto capitale annua di 10 milioni di euro,in termini di competenza.
22. Ai finanziamenti a favore delle ASL, di cui al comma 21, per il 2007 e 2008 pari a 58,5 miglioni di euro annui per l'istituzione di nuclei Alzheimer presso le RSA e le RAF e per il sostegno delle attività e delle iniziative legate alla lotta contro questa malattia da parte delle associazioni di volontariato e delle famiglie, pari a 1 milione di euro annuo per la formazione e l'aggiornamento del personale socio-sanitario nell'ambito della unità previsionale di base (UPB 28011 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. I spese correnti e pari a 500.000,00 euro annui per oneri legati alla ricerca nell'ambito della unità previsionale di base (UPB 27991 (Sanità pubblica Direzione Tit. I spese correnti), si fa fronte con risorse finanziarie individuate secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003).
23. Ai finanziamenti in conto capitale di cui al comma 21, finalizzati alle ASL per interventi e attrezzature specifiche necessarie per la cura e l'assistenza del malato delle RSA e RAF, da ricomprendere nell'unità previsionale di base (UPB 28012 (Programmazione sanitaria Programmazione sanitaria Tit. II spese in conto capitale del bilancio pluriennale 2007 2009 si fa fronte con risorse finanziarie individuate secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Passiamo agli emendamenti rubricati n. 46, 47, 48. È presente la Consigliera Cotto che è la prima firmataria e presentatrice, cui chiedo se intende fare un unico intervento per tutti e tre gli emendamenti. Bene, la ringrazio.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Illustro i tre emendamenti insieme perché la filosofia è chiara. Sar comunque, breve.
Vogliamo proprio approfittare di questo disegno di legge n. 267 per vedere se riusciamo ad inserire delle norme di progetti di legge che il Gruppo ha presentato. Ben sapendo, perché ne abbiamo parlato in Commissione e la Presidente si è espressa su altre due proposte di legge, che non potranno essere accolti qui. Però, come dice il Consigliere Cavallera, ci portiamo avanti nel lavoro per poi discutere con il Piano Socio Sanitario.
L'emendamento rubricato n. 46 vorrebbe inserire la promozione e l'utilizzo della musicoterapia negli ospedali e nelle strutture sociosanitarie al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti.
L'emendamento rubricato n. 47 vorrebbe promuovere la conoscenza, lo studio e l'utilizzo di nuovi trattamenti di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche quali la terapia del sorriso o la Pet Therapy.
L'emendamento rubricato n. 48 tratta un problema molto serio: le iniziative a sostegno dei malati di Alzheimer.
Questi tre emendamenti li abbiamo presentati sul disegno di legge n.
267, sperando di sensibilizzare su questi temi i colleghi della maggioranza affinché poi in Commissione, quando finiremo la discussione della delibera n. 161, magari riusciamo ad inserire parte di questi problemi e temi, che so che vi stanno a cuore, in modo da contribuire ad arricchire un Piano Socio Sanitario che possa dare più risposte ai tanti bisogni dei nostri concittadini.



PRESIDENTE

Se la Consigliera Cotto condivide, voteremo per parti separate i tre emendamenti. Il suo intervento li illustrava tutti e tre.
La parola alla Presidente Bresso per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi spiace, Presidente, ma il parere è negativo. Ho già spiegato alla Consigliera Cotto, in altre occasioni, che l'inserimento di interi testi di legge in un disegno di programmazione non è né opportuno, né accettabile. I temi trattati in questi emendamenti sono di rilievo, ma devono essere affrontati in leggi ad hoc e con strumenti finanziari preventivamente definiti.
Peraltro, l'inserimento di norme finanziarie in questa legge comporterebbe un ritorno per il parere della I Commissione, ma soprattutto comporterebbe il reperimento di risorse sulle quali occorre un'attenta valutazione e non una decisione su emendamenti in Aula.
Quindi, il parere è negativo, ma c'è la disponibilità a discuterne in sede di Piano o di Commissione sui testi di legge che peraltro lì giacciono e potranno essere affrontati.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 46.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 11 c. 2 Dopo le parole "la programmazione" sono inserite le parole: "sentito il CO.RE.S.A".
C'è un solo emendamento rubricato n. 13, presentato dal Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Dato che abbiamo dato una serie di compiti importanti, compresa la stesura in parte del Piano Sanitario al Co.Re.Sa., direi che sarebbe bene sentire il Co.Re.Sa. sul Piano Socio Sanitario regionale, prima dell'approvazione in Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Per carità le leggi non sono colabrodi: è già previsto. È una delle funzioni fondamentali individuate per il Co.Re.Sa. Infatti, dice che partecipa.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Rossi)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Lei propone "sentito" quasi che gli si chiedesse un'opinione. Il Co.Re.Sa. partecipa al processo di programmazione con parere di consulenza ed ha tutta una serie di funzioni più articolate del puro "sentito".
Quindi, il parere è negativo perché altrimenti diventa una modalità contraddittoria a quella più articolata prevista nell'articolo 4. Non possiamo prevedere un compito e poi dire che ne ha un altro. Il compito è di partecipazione alla programmazione non solo di "sentito" che, com'è noto, significa altro.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Sono d'accordo, infatti, al Co.Re.Sa. vengono affidati compiti importanti nella stesura del Piano Socio Sanitario. Fatto è che, dopo la stesura, in realtà il Piano Socio Sanitario viene approvato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta. Quindi, può anche essere profondamente modificato rispetto all'attività fatta nell'iter della preparazione del Piano del Co.Re.Sa. Ed essendo il Co.Re.Sa. l'organo principale di controllo sulla sanità ed è di nomina regionale, di fatto, è organo di garanzia se, una volta che il Piano è stato definitivamente sistemato dalla Giunta, prima dell'approvazione, fa un passaggio, non dico una votazione, ma solo un parere del Co.Re.Sa., che è vero che aveva partecipato, ma dalla partecipazione alla prima stesura, a come il documento arriva in Aula ci possono essere delle modifiche molto importanti. "Sentire" il Co.Re.Sa.
eventualmente, su queste modifiche per un parere può essere utile per tutti, visto che è organo competente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Credo che, tutto sommato, quello che dice il Consigliere Rossi abbia un fondamento anche solo sotto forma di consultazione. Vengono consultati e auditi tantissimi soggetti e tantissimi enti. Credo che un passaggio in Commissione dei Co.Re.Sa., anche solo con la presenza di quattro Presidenti con cui è divisa in sezione Co.Re.Sa., possa assolutamente trovare condivisione da parte del Consiglio.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 11, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 59 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: alla lettera d), del comma 1, dell'articolo 12, dopo le parole: "socio sanitarie" sono aggiunte le seguenti: "e di sperimentazione pubblica e privata delle strutture sanitarie ed assistenziali".
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Riteniamo che, alla luce di quello che è stato il suggerimento posto all'inizio della discussione nei criteri e principi generali che individuano il sistema sanitario come uno strumento di sviluppo sociale ma anche economico, sia più completo, forse, inserire all'articolo n. 12 comma 1), nella lettera d), dove si individuano criteri generali per l'attivazione di forme innovative di erogazione delle prestazioni socio sanitarie, anche funzioni di sperimentazione pubblica e privata delle strutture sanitarie e assistenziali.
Ci sembra una specificazione che sostanzialmente dà presenza e dignità ad una sperimentazione condivisa o meno a seconda delle varie opinioni, ma da noi sicuramente condivisa, e che ci pare potrebbe completare e specificare meglio il contenuto del comma 1, la lettera d), che parla appunto di forme innovative.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento n. 59.
La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Se posso permettermi, esprimo parere moderatamente negativo, nel senso che è chiaro che le forme innovative si possono anche prevedere, tanto è vero che già lo prevedono. Quindi, lascerei la terminologia "forme innovative". Le forme innovative comprendono anche forme innovative di sperimentazione pubblica e privata, però non mi pare il caso di articolarne una rispetto ad altre possibili innovative, in modo da lasciare spazio.
Siamo in una norma di piano, non siamo in una norma attuativa. Se fossimo in una norma attuativa, ci si potrebbe ragionare.
Quindi, preferirei non inserirlo. È un parere negativo non perché non possono esserci, ma perché non mi pare il caso di specificarlo in particolare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 77 Presentato dai Consiglieri Botta, Novero e Casoni: aggiungere la lettera m metodi e indicatori per la valutazione delle performance del sistema e delle aziende sanitarie.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

È pur vero che è ricordato in altri capitoli - poi ci torneremo in merito agli articoli n. 13 e n. 17 - crediamo però sia importante prevedere nei contenuti del Piano che, oltre a quanto già previsto all'articolo n.
12, comma 1, punti da a) ad l), anche un principio che individua in forma applicativa, nel Piano e anche all'interno della legge, gli articoli n. 13 e n. 17, ma indichi il principio per cui si prevedono metodologie e indicatori per la valutazione delle prestazioni delle aziende sanitarie.
Cioè un criterio di valutazione rispetto a quelli che sono i servizi che la sanità eroga.
In qualche modo questo è previsto all'interno della legge, ma non è previsto fra i contenuti del Piano. Quindi, crediamo che sia anche omogeneo rispetto a quanto la legge, agli articoli 13 e 17, recita, perché se si verifica quelle altre parti, vedrà che sono altri articoli, vedrà che sono tutti contenuti in quelli previsti nei punti da a) ad l) dell'articolo 12 non quello relativamente ai metodi di valutazione.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho un piccolo dubbio sul fatto di usare la parola "performance", che non è italiana. Come sa, negli articoli successivi - art. 13 e art. 17 inseriamo gli indicatori e gli strumenti. Qui già diciamo "metodi e strumenti da adottare per il Governo delle Aziende". Io non sono contraria ma ragionavo sul fatto che forse basterebbe dire "metodi e indicatori per la valutazione del sistema sanitario", oppure "...del sistema e delle aziende sanitarie". Eliminerei comunque la parola "performance", perché non è italiana.



VIGNALE Gian Luca

Sì.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Anche perché qui non stiamo parlando di prestazioni, che riguardano le persone. Qui parliamo del sistema. Infatti, successivamente, parliamo di indicatori di risultato, sostanzialmente. Per cui specificherei "per la valutazione del sistema", eliminando "delle performance", tanto ci ritorneremo ancora e potremmo precisarlo meglio.
Specifichiamo quindi "del sistema sanitario", che comprende ovviamente, le Aziende.
Potremmo scrivere, quindi, "per la valutazione del sistema sanitario" in senso generale. Abbiamo comunque due articoli che precisano meglio il concetto.



PRESIDENTE

Se è ho inteso bene - chiedo cenni di conferma da parte del collega Vignale - l'emendamento verrebbe accolto dalla Giunta se si eliminano quelle due parti.



VIGNALE Gian Luca

Sì.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale conferma l'accettazione della dizione "metodi e indicatori per la valutazione del sistema sanitario".
Se non vi sono altre richieste di intervento in termini di dichiarazione di voto, possiamo porlo in votazione.
Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77, come modificato dalla Giunta..
Il Consiglio approva.
Si è verificato un problema tecnico, ma chiedo naturalmente il parere dell'Aula, che è sovrana.
C'è stata una mera dimenticanza tecnica alla lettera l) - anche se siamo alla lettera m) - dove bisognerebbe eliminare la parola "sociale".
Se non vi sono problemi - siamo sempre sullo stesso articolo, anche se solo più avanti - chiedo alla Presidente di siglare l'emendamento, che diamo per accolto.
Nel frattempo, abbiamo accolto con la modifica l'emendamento precedente.
Porrei in votazione quest'emendamento all'articolo 12, lettera l) - col parere positivo dell'Aula abbiamo fatto un passo indietro - rubricato al n.
101.
Emendamento rubricato n. 101 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: Art. 12 c. 1 lettera l dopo spesa eliminare "sociale".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 12, come emendato.
Il Consiglio approva.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Volevo solo sapere qual era il programma di stasera.



PRESIDENTE

Non è convocata la seduta serale, per cui i lavori dovrebbero terminare alle ore 20.00, ma dipenderà dal prosieguo dell'Aula: potremmo anche terminare prima e dare la possibilità al collega Chieppa di festeggiare il suo compleanno.
Forse era meglio non dirlo, perché rischiamo di restare oltre le ore 20.00! ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 93 presentato dai Consiglieri Botta, Novero e Casoni: art. 13 c. 1 dopo le parole "relazioni socio-sanitarie aziendali" è aggiunto "e di un apposito sistema di indicatori".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In realtà la situazione è la stessa dell'emendamento precedente.
Su un emendamento presentato dal nostro Gruppo, la Presidente questa mattina consigliò di dividerlo fra l'articolo 13 e l'articolo 17, per cui questa è la natura dell'emendamento, che risponde, peraltro all'emendamento prima votato al punto l) del comma 1, dell'articolo 12 cioè alla volontà che ovviamente andrà poi individuata in termini migliori (in parte c'é già, in parte noi riteniamo di no, ma questa sarà poi un'altra valutazione all'interno del Piano). Qui intendiamo dare una valutazione di carattere generale, poi quando entreremo all'interno del Piano torneremo a fare delle proposte relativamente alle modalità di valutazione di quello che è il sistema sanitario nel suo complesso e le verifiche di quelle che sono le prestazioni erogate delle Aziende Sanitarie.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento all'articolo 13, comma 1 rubricato al n. 93.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

È favorevole e firmato anche dalla sottoscritta.



PRESIDENTE

Quasi da non credere rispetto alla doppia firma! Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato al n. 93, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 14 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 13 c. 3. Dopo le parole "la Giunta regionale presenta" inserire le parole: "in Consiglio regionale".
Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 13 c. 4. Dopo la parola "indirizzi" è inserita la parola: "vincolanti".
La parola al Presidente Rossi per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 14 e 15.



ROSSI Oreste

Illustro entrambi gli emendamenti: il n. 14 e il n. 15.
Noi riteniamo che qui sia il caso di inserire che la Giunta regionale parliamo del comma 3 - ogni anno presenta documenti di monitoraggio e valutazione: noi diciamo "in Consiglio regionale". Siamo anche disponibili a dire "nella Commissione competente", se la Giunta regionale ritiene, va bene lo stesso.
Questo per quanto riguarda l'emendamento n. 14.
Invece, per quanto concerne l'emendamento n. 15 - siamo al comma 4 - ci sono indirizzi vincolanti da parte del Consiglio regionale alla Giunta regionale. Cioè, nel testo originario il Consiglio regionale formula indirizzi alla Giunta e noi diciamo "indirizzi vincolanti". Se il Consiglio regionale formula degli indirizzi, questi non possono che essere vincolanti, perché, poi, è il Consiglio stesso che li approva, non avrebbe senso: o il Consiglio li approva e va bene, ma se formula degli indirizzi e, poi, li approva non possono che essere vincolanti, altrimenti sconfesserebbe se stesso. Per intenderci, al limite, può non formulare gli indirizzi e l'approva - così va bene - oppure formulare indirizzi, che però, devono essere vincolanti, perché se formula degli indirizzi non vincolanti che, poi, deve anche approvare si crea una situazione abbastanza confusa, poi, magari, c'è la spiegazione.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Potrei accettare l'emendamento n. 14 purché si dica "al Consiglio regionale", perché è evidente che è "al Consiglio regionale", ma, proprio per questo, è un atto pubblico.
Quindi, chiederei di dire "al Consiglio regionale", mi sembra più corretto.
Per quanto riguarda l'altro emendamento, è evidente che vengono approvati dal Consiglio, quindi devono essere rispettati, ma gli indirizzi sono tali e devono sempre essere interpretati. Quindi, sono vincolanti nel senso che l'interpretazione corretta da parte della Giunta di quegli indirizzi la verifica poi il Consiglio, mi pare evidente.
Il termine "vincolanti" per indirizzi è una contraddizione in sé: uno dà degli indirizzi, poi, nell'approvare il testo finale, che sarà passibile di emendamenti, verificherà la coerenza del testo presentato agli indirizzi, ma il termine "indirizzo vincolante" è come "consiglio vincolante" e, di norma, un consiglio è un consiglio, dopodiché, ex post si può verificare se è stato accolto o meno ed esprimersi in modo positivo o negativo.
La norma di verifica esiste, non mi pare che si possa dire "indirizzo vincolante". Gli indirizzi, quando poi c'è l'approvazione, sono sempre di per se stessi vincolanti, il problema è la difficoltà nella determinazione.
A quel punto, non si capisce più cosa è un indirizzo vincolante, perch dovrebbe essere formulato con precisione assoluta e rischia di tradursi in un boomerang per il Consiglio stesso. Quindi, in questo caso, non lo metterei.



PRESIDENTE

Se il Presidente Rossi è d'accordo sulla riformulazione accolta dalla Giunta "al" invece di "in", si potrebbe ritirare l'emendamento rubricato n.
15.



(Il Presidente Rossi fa un cenno di assenso)



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Comunico il ritiro dell'emendamento rubricato n. 15.
Indìco la votazione palese sull'articolo 13, come emendato.
Ricordo che il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 86 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: Al comma 3, dell'articolo 14, la parola: "recepiscono" è sostituita dalle seguenti parole: "devono recepire".
Emendamento rubricato n. 87 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 5, dell'articolo 14, dopo le parole: "le Asl" sono aggiunte le seguenti: "e le Aso di riferimento".
In particolare, l'emendamento rubricato al n. 86, sull'articolo 14 comma 3, riguarda questo "recepiscono": siamo sull'interpretazione dell'italiano, è una nota tecnica rispetto al presente indicativo.
Consigliere Cavallera, chiedo se nell'illustrazione di entrambi gli emendamenti - la ringrazio in anticipo - possa darci anche qualche informazione: se possono, se è un obbligo o meno. Può sembrare poco chiaro per i Consiglieri, ma lascio a lei l'informazione nel merito.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Com'è noto, la lingua italiana è molto ricca di espressioni che servono a volte proprio per confermare quanto si vuole affermare.
In questo caso parlo dell'emendamento n. 86; ho beneficiato di un supporto tecnico in Aula e mi hanno fatto presente che, proprio a livello di tecnica legislativa, dice più o meno la stessa cosa sia che s'inserisca la parola "devono" sia che non s'inserisca. Per cui si può ritirare l'emendamento n.
86.
Per quanto riguarda invece l'emendamento n. 87 credo che sia necessario; se andiamo a leggere dice "forniscono l'assistenza necessaria alle ASL". Dato che la conferenza dei sindaci del territorio dell'ASL partecipa anche a dare i pareri sugli atti fondamentali delle ASO e studiando l'articolato, ho scoperto che in un caso - prendendo una Provincia a caso che è quella di Alessandria - ammesso che si vada a finire con un'unica ASL, ci sono 190 Comuni che partecipano alla Conferenza dell'ASL.
Allo stesso modo, gli stessi Comuni partecipano e dialogano con il direttore generale dell'ASO e danno gli stessi pareri. Quindi, mi sono preoccupato più che altro per il numero di interlocutori, perché nel caso di quella provincia sono 190. Quindi, bisognerà organizzare una sala adeguata, però è balzato all'occhio che mancava il riferimento della stessa funzione per quanto riguarda l'ASO.
Visto che si è fatta la scelta di fare interloquire come rappresentanza del territorio, anche nei confronti dell'ASO, i Comuni facenti parte dell'ASL nel cui territorio l'ASO è inserita, credo che sia un completamento ed una precisazione opportuna, altrimenti qualcuno potrebbe dire "da una parte dico che sono gli stessi Comuni, ma dall'altra non prevedo il dettaglio di cosa deve avvenire perché non elenco l'ASO tra le casistiche dell'articolo di cui stiamo parlando".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 86 viene ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'articolo n. 14, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 88 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 2, dell'articolo 15, dopo le parole: "di cui all'articolo 7" sono aggiunte le seguenti: "in base alle risultanze dei PEPS".
Emendamento rubricato n. 60 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 3, dell'articolo 15, le parole: "le organizzazioni sindacali" sono sostituite con le seguenti: "i soggetti".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazioni degli entrambi emendamenti.



CAVALLERA Ugo

Grazie, per quanto riguarda l'emendamento al comma 2, si tratta di avere una concatenazione molto più chiara tra le elaborazioni che vengono fatte a livello di ASL. Nel caso particolare, si parla di piano attuativo e si dice: "determina gli indirizzi e definisce i criteri per la elaborazione del piano attuativo locale da parte delle ASL". Naturalmente noi sappiamo che si è fatto lavorare a monte i Sindaci all'interno dei distretti. Sono stati elaborati i piani e i profili di salute.
Ritengo che non ci sarebbe nulla di male a richiamarli in Aula, nel senso che si darebbe luogo, anche per un lettore della norma, ad una concatenazione logica, e anche per quanto riguarda il territorio quindi le Amministrazioni comunali, vedrebbero, dal punto di vista della procedura processualmente, lo sviluppo dell'attività che passa dai distretti (dai PEPS) al più complessivo e articolato e più significativo, perché poi è quello operativo, piano attuativo di ASL. Questa è la ratio della proposta.
L'altro emendamento, di cui è prima firmataria la collega Ferrero, al comma 3 le parole "le organizzazioni sindacali" adotta "con i soggetti di cui all'articolo 10" quindi, in sostanza, tenderebbe a rafforzare il ruolo dei soggetti che sono stati individuati all'articolo 10. Intendiamoci l'articolo 10 o è una cosa seria o, altrimenti, è solo un messaggio.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per esprimere il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 88 e 60.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

A dimostrazione che, nella stanchezza, siamo tutti ancora lucidi, mi dico d'accordo: il parere è favorevole per entrambi, che mi sembra chiariscano meglio il pensiero.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 15, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Passiamo all'articolo 16 sul quale sono stati presentati tre emendamenti.
Emendamento rubricato n. 89 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 1, dell'articolo 16, dopo le parole: "attività di propria competenza" sono aggiunte le seguenti: "recependo quanto previsto dai PEPS di distretto e dai piani di zona di cui all'articolo 2".
Emendamento rubricato n. 61 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto Ferrero: al comma 3, dell'articolo 16, le parole: "le organizzazioni sindacali" sono sostituite con le seguenti: "i soggetti".
Sull'emendamento rubricato n. 61, c'è la stessa situazione dell'articolo 15 sulle organizzazioni sindacali.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera per l'illustrazione degli entrambi emendamenti; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sull'emendamento rubricato n. 89 il discorso è lo stesso perché dice: "recependo quanto previsto dai PEPS di distretto e dai piani di zona di cui all'articolo 2".



PRESIDENTE

Se ho capito bene, Consigliere Cavallera, lei dice che per entrambi c'è la stessa situazione sulla quale ci siamo trovati precedentemente.



CAVALLERA Ugo

La motivazione è la stessa detta prima. Quindi, non la ripeto.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per esprimer il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 61 sono d'accordo ed esprimo lo stesso parere favorevole.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 89 che recita: dopo le parole "attività di propria competenza" sono aggiunte le seguenti "recependo quanto previsto dai PEPS di distretto e dai piani di zona di cui all'articolo 2" in questo caso a me pare troppo vincolante perché non mi pare che possa essere un puro recepimento. Anche perché possono essere più d'uno e quindi potrebbero anche esserci delle incoerenze. Quindi, si potrebbe accettare se si dice "tenendo conto" però non "recependo".
CAVALLERA Ugo (fuori microfono) Va bene "tenendo conto".



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Quindi, va bene "tenendo conto di quanto previsto".



PRESIDENTE

Invito i colleghi a venire a firmare la modifica proposta dalla Giunta e condivisa dal Consigliere Cavallera.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89, come modificato, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 16 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 16 c. 6 Sono abrogate le parole: "che si esprime nei trenta giorni successivi alla richiesta".
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

È semplicissimo, praticamente chiediamo di cassare il termine entro cui deve esprimersi la Commissione.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo caso, parere negativo. Qui siamo di fronte, addirittura, a piani annuali. Trenta giorni devono essere largamente sufficienti e occorre sempre stabilire un termine entro il quale. Credo che sia diventato un principio generale di efficienza dell'amministrazione pubblica non prevedere termini aperti che non consentono di sapere se si può andare avanti o no. Quindi, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 16, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 94 presentato dai Consiglieri Botta, Vignale e Casoni: art. 17 c. 1 dopo le parole "regionale e aziendale" sono aggiunte le parole "anche sulla base di un apposito insieme di indicatori di valutazione" Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 17, come emendato..
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 1 dopo il periodo "su proposta della Giunta regionale" viene soppresso il periodo "e sentita la Conferenza permanente, di cui all'articolo 6 che si esprime entro trenta giorni della richiesta".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 62 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: al comma 1, dell'articolo 18, dopo le parole: "dalla richiesta" sono aggiunte le seguenti: "sono definiti i criteri uniformi e omogenei per l'organizzazione delle aziende sanitarie regionali".
Emendamento rubricato n. 63 presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero: dopo il comma 1, dell'articolo 18, è aggiunto il seguente: "1 bis. Le aziende sanitarie locali assicurano i livelli uniformi ed essenziali di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e regionale e dai piani attuativi locali, erogando le prestazioni tramite le articolazioni funzionali aziendali e di distretto socio-sanitario ed avvalendosi delle prestazioni erogate dalle aziende ospedaliere ed ai servizi privati accreditati".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Mi sembra che, con l'emendamento n. 62, sostanzialmente si tenda ad ampliare quello che è il ruolo del Consiglio, non solo prevedendo che il Consiglio individua le nuove ASL e i relativi ambiti territoriali, ma anche sono in capo al Consiglio (nel caso di accoglimento dell'emendamento) anche i criteri uniformi e omogenei per l'organizzazione delle Aziende Sanitarie Regionali.
Praticamente il Consiglio metterebbe i paletti su cui poi la Giunta regionale costruisce l'articolazione effettiva del sistema sanitario nella nostra Regione. Mi sembra che, limitandosi solamente ad individuare le ASL si tenderebbe ad arricchire di più la delibera n. 162 che in parte è già stata fatta con i criteri per individuare i Distretti. Ci sono già gli emendamenti. Questo consentirebbe anche una garanzia di uniformità organizzativa di omogeneità sul territorio.
L'emendamento n. 63 tende ad aggiungere il comma 1 bis: "Le aziende sanitarie assicurano i livelli uniformi ed essenziali di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e regionale e dei piani attuativi locali, erogando le prestazioni tramite le articolazioni funzionali aziendali e di distretto socio-sanitario ed avvalendosi delle prestazioni erogate dalle aziende ospedaliere ed ai servizi privati accreditati." Diciamo che però (interpreto anche il pensiero del primo firmatario) l'emendamento n. 62 è più consono al ruolo del Consiglio, che fisserebbe gli orientamenti di fondo. Per il resto, qualcuno potrebbe obiettarmi che l'1 bis fa già parte della funzione propria.
PRESIDENTE.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Ritengo anch'io che la formulazione dell'emendamento n. 62 sia forse quella più semplice e più logica da approvare.
Ne approfitto per precisare - visto che non ho fatto in tempo a prenotarmi perché mi era sfuggito il testo, per cui me ne sono accorto solo dopo - che sul primo emendamento del pacchetto 4, per intenderci, che abbiamo votato prima di questo, è stato soppresso il periodo "e sentita la Conferenza permanente di cui all'articolo 6, che si esprime entro 30 giorni dalla richiesta". Noi - parlo a nome del Gruppo della Lega Nord - riteniamo che sia stato un errore togliere il parere della Conferenza permanente di cui all'articolo 6 nella scelta delle Aziende Sanitarie del territorio.
Inoltre, per evitare di intervenire successivamente sull'ordine dei lavori, le chiederei ancora come intende proseguire la serata, per poterci organizzare.



PRESIDENTE

Come ho precisato prima, l'orario previsto è fino alle ore 20. Se si riuscisse a terminare l'esame dell'intero testo, almeno nella parte degli emendamenti, avremo concluso nella maniera migliore una giornata di lavoro.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In entrambi i casi il parere è negativo, perché qua stiamo parlando di ambiti territoriali, mentre nei due emendamenti (anche nel 62, ma in maniera maggiore nell'altro) si parla, invece, di criteri per l'organizzazione.
Qui stiamo parlando di criteri dimensionali, per cui sono già sufficientemente indicati nell'articolo 18.



PRESIDENTE

Con il parere contrario della Giunta sui due emendamenti, procediamo alla votazione dell'emendamento n. 62. Ricordo che il numero legale è 32.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4 bis presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 3 dopo il periodo "è facoltà del Consiglio regionale" viene soppresso il periodo "con le procedure di cui al comma 1".
Emendamento rubricato n. 4 ter presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: dopo il comma 3 viene inserito il seguente: "3 bis. Con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, anche su iniziativa degli enti locali, al fine del miglioramento della funzionalità dei servizi, può essere disposto lo spostamento di singoli Comuni (o di circoscrizioni da uno ad altro ambito territoriale aziendale. A tale fine la Giunta regionale acquisisce il parere delle conferenze dei sindaci (o dei presidenti di circoscrizione interessate".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 bis.
Il Consiglio approva.
Potremmo dare la stessa votazione per l'emendamento 4 ter.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 4 ter.



ROSSI Oreste

Essendo favorevole all'emendamento n. 4 ter, chiedo di non dare la stessa votazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 ter.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 18, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 17 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto e Novero: art. 19 c. 1 Dopo le parole "a scarsa densità abitativa" sono inserite le parole: "o con particolari caratteristiche territoriali".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 17; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Era solo un'aggiunta, affinché si possano sistemare, per così dire, i distretti anche in base alle particolari caratteristiche territoriali (non solo sulla densità abitativa) per quelli che possono avere determinate caratteristiche territoriali.
Per intenderci, in zone dove magari ci sono difficoltà a raggiungere una determinata area, che sia possibile essere spostati magari su un'altra.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17, sul quale la Presidente della Giunta regionale, Bresso, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 64 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: al comma 3, dell'articolo 19, le parole: "previa concertazione con la" sono sostituite dalle seguenti: "acquisito il parere vincolante della".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Questo emendamento tende a chiarire cosa si intende per "previa concertazione con la Conferenza dei Sindaci" per quanto riguarda la definizione del Distretto, che sappiamo essere l'unità di base sulla quale si incentra tutta la riorganizzazione.
La proposta che è qui prevede che la definizione spetti al Direttore generale, anziché "previa concertazione", "acquisito il parere vincolante della Conferenza dei Sindaci" oppure "d'intesa con la Conferenza dei Sindaci".
Per "concertazione" s'intende che il Direttore generale e la Conferenza dei Sindaci siano d'accordo, allora, possiamo usare la formulazione che è scritta nell'emendamento -"acquisito il parere vincolante della" - oppure se vogliamo usare una formula più ricorrente negli atti normativi piuttosto che la parola "concertazione", mettiamo "d'intesa con la Conferenza dei Sindaci".



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La formulazione d'intesa va bene, si può accettare. Il parere vincolante prevede l'imposizione di un soggetto all'altro, quando qui occorre che trovino un accordo..



PRESIDENTE

La modifica è accettata dal primo firmatario.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, solo per mantenere un'analogia normativa con quanto indicato all'articolo 18 con l'emendamento 4 ter, credo occorrerebbe inserire anche i Presidenti di Circoscrizione, perché ciò riguarda di nuovo le realtà metropolitane, dove, certamente, vi sono i Sindaci, ma anche i Presidenti di Circoscrizione, che, come per l'articolo precedente, sono i soggetti che esprimono un parere.
Quindi, ritengo che sia più corretto dire "d'intesa con i Sindaci e i Presidenti", se vogliamo mettere "delle Circoscrizioni delle aree metropolitane" o "delle Circoscrizioni".



PRESIDENTE

Sull'articolo 4 ter c'era anche qualche osservazione tecnica da parte degli Uffici, che presenteremo prima del voto finale, se del caso inseriremo anche la sua segnalazione, sulla quale mi riservo per non dover tornare indietro, visto che abbiamo già espresso il voto.
Consigliere Vignale, lei faceva riferimento al 4 ter, ma si riferiva all'emendamento 64.
Mi scuso, la mia informazione era corretta sulla prima parte, ma sbagliata perché non era un ritorno indietro.
Se la Presidente è d'accordo, d'intesa con il firmatario, s'intende così modificato nella parte "acquisito il parere vincolante d'intesa" e la Giunta, di cui all'articolo ter.
Prego il Consigliere Vignale di venire al banco della Presidenza per una corretta formulazione, che, poi, faremo siglare.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64 con le due modifiche concordate, che saranno siglate.
Il numero legale è 32.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'intero articolo 19, come emendato.
Il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Sono stati presentati quattro emendamenti, di cui tre da parte della Giunta.
Emendamento rubricato n. 5 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: nella rubrica è soppressa la seguente frase: "ed aziende ospedaliero universitarie".
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5 bis presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: il comma 1 è così sostituito: "Con la deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, sono individuate le Aziende sanitarie ospedaliere del sistema sanitario regionale contestualmente all'assegnazione alle stesse dei singoli presidi".
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5 ter presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: il comma 2 è così sostituito: "Le Aziende sanitarie ospedaliere dotate di personalità giuridica pubblica sono costituite con decreti del Presidente della Giunta regionale".
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il numero legale è sempre 32.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5 quater presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: il comma 3 è soppresso.
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 65 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto Cavallera: Il comma 2, dell'articolo 20 è sostituito dal seguente: "2. Le aziende sanitarie ospedaliere, individuate con le modalità del comma 1, dotate di personalità giuridica sono costituite con decreti del Presidente della Giunta regionale".
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Esprimo parere favorevole. Qui il dubbio era che non fossero le stesse ovviamente sono le stesse, quindi va bene, resta chiarito. Stiamo parlando dell'emendamento n. 65.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato al n. 65 è stato accolto.
Se non ci sono problemi, avendo al comma 3 l'emendamento 5 quater) potremo dare la stessa votazione degli altri, perché, a questo punto, sono tutti favorevoli e condivisi.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, come emendato.
Il numero legale è 32.
Il Consiglio approva.
È stato presentato da parte della Giunta regionale l'emendamento n. 70, con una piccola integrazione, che adesso sigleranno: "nel comma 5, nella penultima riga, annuali e pluriennali di attività e di verifica della rispondenza", mancava la parola "verifica".
Emendamento rubricato n. 70 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: dopo l'articolo 20 viene inserito il seguente: "Art. 20 bis (Aziende sanitarie ospedaliere universitarie) 1. Con deliberazione del Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale formulata previa intesa con le Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, sono individuate le Aziende sanitarie ospedaliere universitarie contestualmente all'assegnazione alle stesse dei singoli presidi.
2. Le Aziende di cui al comma 1 dotate di personalità giuridica pubblica sono costituite con decreti del Presidente della Giunta regionale.
3. La Giunta regionale, previa intesa con le Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, definisce il funzionamento delle Aziende sulla base dei seguenti principi: a individuazione di un Organismo Paritetico di indirizzo strategico con compiti di definizione, nell'ambito dei contenuti della programmazione socio-sanitaria di cui agli articoli 9, 11 e seguenti, degli obiettivi annuali e pluriennali di attività e la rispondenza fra questi e le risorse finanziarie assegnate b articolazione dipartimentale integrata di tutte le strutture aziendali c gestione unificata del patrimonio e delle risorse umane e strumentali".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70 (che diventa articolo 21).
Il numero legale è 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 66 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: al comma 1, dell'articolo 22, dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "previsto parere della Commissione consiliare competente".
Emendamento rubricato 67 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: al comma 3, dell'articolo 22 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti "previo parere della Commissione consiliare competente".
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Qui parliamo delle aree sovrazonali. È una questione molto importante perché in sostanza a questo livello si governa e si governerà la partita del contenimento dei costi e delle economie di scala.
Abbiamo previsto, previo parere, nell'emendamento n. 66, che forse pu preoccupare la Giunta - a noi andrebbe bene - "sentita la Commissione consiliare competente".
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 67, devo dire che è sorto qualche dubbio anche a me, come presentatore dell'emendamento, perch si va a parlare di questioni cliniche, che ovviamente potrebbero essere in qualche modo non pertinenti.
Quindi, per quanto riguarda l'emendamento n. 67, sentita la collega che l'ha sottoscritto, lo ritiro.
L'emendamento n. 66 lo riformulerei con "sentita la Commissione consiliare competente". Anche per quanto riguarda l'emendamento n. 68 potrebbe valere lo stesso discorso. Questo perché noi attribuiamo sempre molta importanza a questa organizzazione sovrazonale che, secondo noi, in futuro potrebbe acquisire ruoli maggiori anche con modifiche ulteriori a rafforzamenti legislativi.
In sostanza, per riassumere, gli emendamento 66 e 68 prevedono le parole "sentita la Commissione consiliare competente".
Questa è l'ultima proposta.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, le parole "sentita" e "previo parere" prevedono praticamente la stessa cosa, cioè il voto della Commissione.
L'emendamento n. 67 invece è ritirato.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

In questo caso, il parere non è favorevole su nessuno dei due emendamenti, perché si tratta di funzione tipicamente esecutiva. Si tratta di individuare dei servizi, i quali sono da svolgere a livello di area di coordinamento sovrazonale in accordo con le ASL, e si può trattare di numerose volte in cui si va in un dettaglio che non è da legislativo, ma da esecutivo.
Quindi, in entrambi i casi il parere è negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale per dichiarazione e di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per dichiarazione di voto, quindi per annunciare il voto positivo delle nostro Gruppo in merito all'emendamento 66.
È pur vero che individuando più aspetti, ve ne sono alcuni che potrebbero essere di natura non legislativa e altri invece di natura più prettamente legislativa, nel senso che la gestione dei magazzini può essere un'attività alla quale non è interessata la Commissione competente.
È altrettanto vero che l'approvvigionamento dei beni e servizi, che è una voce di spesa importante all'interno della sanità, credo sia un aspetto che andrebbe valutato, anche perché, come abbiamo avuto modo di discutere in Commissione ad esempio discutendo di SCR relativamente alle modalità di approvvigionamento ed unificazione di servizi, non c'è solo una valutazione da dare relativamente ad eventuali risparmi, ma anche sulle ricadute che può avere nel mondo imprenditoriale. Quindi, crediamo che inserire la parola "sentita" o, come avevamo fatto in finanziaria, "informata la Commissione consiliare competente", su un aspetto come questo potrebbe essere essenziale.
Inoltre, crediamo che questo rientrerà anche nelle relazioni, perch l'aspetto dell'eventuale riduzione della spesa non potrà non rientrare nella relazione, ma credo sia un rafforzativo.
Pertanto, lo voteremo positivamente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66, sul quale la Presidente Bresso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento rubricato n. 67 è ritirato.
Emendamento rubricato n. 68 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: al comma 5, dell'articolo 22, dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti: "previsto parere della Commissione consiliare competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68, sul quale la Presidente Bresso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 71 presentato dalla Presidente della Giunta regionale Bresso: al comma 3 dopo il periodo "La Giunta regionale individua altresì" le parole "sulla base di analisi cliniche" vengono sostituite con le parole "sulla base di analisi epidemiologiche".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 22 (che diventa articolo 23) come emendato.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.01)



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