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Dettaglio seduta n.220 del 31/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.07 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio e Moriconi. XXXXX



PRESIDENTE

b) Presentazione progetti di legge



PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

c) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 24 luglio 2007 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 15 deliberazioni del 18 giugno 2007, n. 6 deliberazioni del 25 giugno 2007, n. 2 deliberazioni del 26 giugno 2007.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula).


Argomento: Università

Interrogazione n. 1502 dei Consiglieri Moriconi, Dalmasso e Deambrogio inerente a "Finanziamenti delle ricerche" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Da parte dell'Assessore Bairati, verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1502 dei Consiglieri Moriconi, Dalmasso e Deambrogio inerente a "Finanziamenti delle ricerche".


Argomento: Commercio al dettaglio

Interrogazione n. 1342 del Consigliere Cavallera, inerente a "Realizzazione dell'ipermercato Nova Coop in Valenza" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 1342, presentata dal Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Caracciolo per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

L'interrogazione si riferisce alle vicende amministrative e giurisdizionali relative al rilascio di un'autorizzazione per grande struttura di vendita - centro commerciale - nel Comune di Valenza.
In particolare, viene richiesto quali siano stati gli sviluppi della vicenda relativa alla realizzazione del centro commerciale da parte della Società Nova Coop, e se esistano delle irregolarità negli atti posti in essere dal Comune di Valenza e, in caso affermativo, quali provvedimenti s'intendono adottare in merito.
Sul caso segnalato si ritiene opportuno, anzitutto, allegare una scheda di sintesi nella quale risultano descritte le vicende procedimentali aventi attinenza con le competenze amministrative ascrivibili a quest'Assessorato.
La scheda di sintesi illustra pertanto le vicende relative alla fase procedimentale della Conferenza dei servizi ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo n. 114/1998, finalizzata al rilascio, da parte del Comune competente, dell'autorizzazione per grande struttura di vendita, le vicende procedimentali relative alle fasi di applicazione della legge regionale n. 40/98 in materia ambientale e al rilascio dell'autorizzazione urbanistica regionale ai sensi della legge regionale n. 56/77.
Com'è agevole desumere dalla sintesi, le richieste relative alla medesima area del Comune di Valenza erano due e presentate rispettivamente dalla Società Servicom per centro commerciale di mq. 5119 e dalla Società Nova Coop per centro commerciale di mq. 5096.
A tale proposito, sulla base degli sviluppi procedimentali illustrati nella scheda di sintesi, il Comune di Valenza aveva rilasciato l'autorizzazione alla Società Nova Coop, ritenendo che la stessa avesse il titolo di disponibilità dell'area. Successivamente al rilascio dell'autorizzazione commerciale da parte del Comune di Valenza in capo alla Società Nova Coop, si è aperta una fase di contenzioso in sede giurisdizionale afferente alla titolarità dell'area e al rilascio dell'autorizzazione in capo a Nova Coop.
A tale proposito, si allega alla presente nota un'ulteriore scheda di sintesi, riferita agli sviluppi in sede giurisdizionale.
Tenuto conto dei contenuti descritti nelle schede illustrative, non si ritiene di assumere alcun'ulteriore iniziativa sul caso in esame, fatti salvi gli eventuali atti che si rendano necessari in ottemperanza alla pronuncia del Consiglio di Stato (l'unico ricorso ancora pendente è infatti, quello proposto da Nova Coop al Consiglio di Stato).
Rispetto ai fatti descritti ed agli atti menzionati nelle schede allegate, non si segnalano ulteriori sviluppi a conoscenza di quest'Assessorato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Ringrazio l'Assessore per la copiosa documentazione, che poi avr occasione e possibilità di esaminare.
Devo dire che è quasi una costante: laddove ci sono degli insediamenti nel caso particolare, la Nova Coop per quanto riguarda la nostra Provincia - questi mi danno più occasioni di presentare interrogazioni o interpellanze. Non so se si tratti di una combinazione fortuita o qualcos'altro, ma al riguardo si creano sempre delle situazioni che, nel caso particolare di Valenza, addirittura hanno provocato un annullamento da parte del TAR e la necessità di riproporre tutti gli atti.
Trarre delle conclusioni non spetta a me personalmente; a me interessa solo osservare la situazione e vedere che, da un punto di vista politico vi è un pregiudizio. Il pregiudizio può essere negativo o positivo, nel senso che si considerano sempre utili o valide determinate proposte.
Nel caso particolare, quest'interpellanza aveva già avuto una risposta di tipo urbanistico della pianificazione territoriale da parte dell'Assessore Conti. Entrando ad Alessandria si è sbancata una collina, si è fatto un edificio che in parte rimane sotto la quota precedentemente coperta da questo rilevato collinare, con la vegetazione, a mio avviso realizzando un qualcosa che si può senz'altro definire un intervento non d'inserimento corretto nell'ambiente. Forse, se qualcuno volesse usare dei toni un po' più forti, potrebbe parlare di scempio ambientale.
possibile che non ci fossero altre possibilità di fare insediare anche la Coppa a Valenza, senza determinare situazioni al limite dell'impugnabilità sia per quanto riguarda il possesso e i diritti edificatori sull'area, che è stato poi il motivo d'annullamento del TAR, e anche da un punto di vista ambientale e urbanistico migliorativo di un tessuto urbano.
Comunque, chi conosce Valenza sa che, essendo cresciuta tumultuosamente e, soprattutto, essendo un centro di grand'attività artigianale, ha bisogno, soprattutto, ad iniziare dagli insediamenti di maggiori dimensioni di una riqualificazione e di un recupero. Anche perché credo che possa benissimo recuperare un ruolo non solo di gran laboratorio, ma anche di grosso centro di vendita dell'oreficeria e della gioielleria, dove il contesto ambientale, urbanistico e paesaggistico, a mio avviso, ha un'importanza e dà un valore aggiunto non quantificabile in termini monetari, ma valutabile in termini d'apprezzamento e d'attrattiva nei confronti della gente.
un episodio non certo edificante questo. Ringrazio ancora l'Assessore per la documentazione e vedremo come si concluderà. Mi rendo conto che dal punto di vista commerciale, il fatto consiste nel valutare se c'era o no lo spazio commerciale per aprire o non aprire la vendita su area di gran distribuzione.
Sta di fatto che dovrebbero, a mio avviso, essere più attenti i Comuni e anche le Province, che partecipano alla Conferenza, agli aspetti territoriali, urbanistici e ambientali.


Argomento:

Risposta scritta a interrogazioni e interpellanze

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 826 dei Consiglieri Toselli e Pichetto Fratin, inerente a "Situazione Alstom ferroviaria di Savigliano" (risposta scritta)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1055 del Consigliere Toselli, inerente a "Cessione dei tenimenti di Fontanafredda" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1139 del Consigliere Scanderebech, inerente a "Proposta di legge sulla prostituzione" (risposta scritta)

Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1224 dei Consiglieri Novero, Rossi e Dutto, inerente a "Campo nomadi abusivo in località Borgaretto" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dei Consiglieri interpellanti e interroganti, non essendo i colleghi in congedo, ai sensi dell'articolo 89, comma 8 del Regolamento comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 826 dei Consiglieri Toselli e Pichetto Fratin; all'interrogazione n. 1055 del Consigliere Toselli; all'interrogazione n. 1139 del Consigliere Scanderebech; all'interrogazione n. 1224 dei Consiglieri Novero, Rossi e Dutto.


Argomento: Questioni internazionali - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 729 dei Consiglieri Cotto, Pichetto e Burzi, inerente a "Sostegno alle Associazioni di volontariato per Chernobyl - Iniziative di cooperazione internazionale in Bielorussia"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 729, sulla quale risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla cooperazione sociale

Grazie, Presidente.
Faccio presente che è una risposta ad un'interrogazione molto vecchia infatti, risale al maggio 2006. Quindi, non essendoci particolari aggiornamenti, leggo così come gli uffici me l'hanno preparata.
Vorrei sottolineare che l'attività di accoglienza di minori che provengono dalle Regioni della Bielorussia e dell'Ucraina, come sapete sono le Regioni, soprattutto la Bielorussia, colpite dagli effetti dell'incidente alla centrale di Chernobyl. Riguarda, in Piemonte, dalle tremila alle quattromila famiglie ogni anno, che sono raggruppate in una quarantina di Associazioni, alcune delle quali sono iscritte al Registro del volontariato, si pensa circa la metà.
L'organizzazione del soggiorno dei minori, che sono circa 4.000 ogni anno, e dell'ospitalità, che possono avvenire sia nel periodo scolastico che nell'estate prevede l'autorizzazione per ciascuna famiglia ad ospitare da parte della questura competente per territorio, e l'assenso all'affidamento temporaneo di ciascun bambino nella famiglia, da parte del Comitato ministeriale per i minori stranieri in Italia.
Inoltre, l'organizzazione prevede rapporti con le Associazioni di riferimento nei Paesi di provenienza dei minori e con l'Ambasciata italiana nei paesi di provenienza dei bambini stessi.
Nel corso del 2003, la Direzione politiche sociali ha avviato una serie di incontri con le Associazioni di volontariato, i rappresentanti degli Enti locali e dell'Autorità giudiziaria sulle problematiche che erano appunto relative all'accoglienza dei minori bielorussi in Piemonte.
Sono state evidenziate difficoltà burocratiche nei rapporti con le questure, che non utilizzano procedure comuni, la necessità di coinvolgere l'Assessorato alla sanità con l'obiettivo di definire il protocollo sanitaria di accoglienza, chiedere maggiore collaborazione alle nostre Ambasciate in Bielorussia nell'evasione delle pratiche relative ai visti di ingresso dei minori.
A seguito di queste prime riunioni, come l'interrogante saprà, si è arrivati alla costituzione di un Tavolo per il coordinamento del lavoro in rete di tutti i soggetti interessati alle iniziative di accoglienza. Come referente - questo lo vorrei sottolineare perché non è questione di poco conto - è stato individuato il dottor Giorgio Garelli del settore Affari Comunitari Internazionali.
Successivamente, sono stati organizzati due viaggi di una delegazione piemontese guidata dall'allora Assessore Cotto sempre in Bielorussia e un evento culturale e gastronomico sul Piemonte a Minsk. L'Ambasciatore italiano Ardizzone è stato invitato due volte a Torino dall'allora Assessore per incontrare le Associazioni piemontesi.
In riferimento al fatto che queste attività erano state prese dal punto di vista politico dall'allora Assessore Cotto, ma si era individuato il settore competente nella persona del dottor Garelli che non è della Direzione politiche sociali, ma fa parte della Direzione Affari Internazionali, abbiamo scritto agli uffici in data 31 maggio 2006 per ricordare il lavoro che era stato svolto prima di allora, rinnovando la disponibilità a quell'attività di collaborazione internazionale, al collegamento con l'Assessorato alla sanità e la promozione da parte dell'Assessorato che dirigo e della Direzione 30 (Politiche sociali), la disponibilità a promuovere la nascita di un coordinamento stabile tra queste Associazioni.
In seguito, il tutto si è un po' fermato per le note ragioni che i Consiglieri e la Consigliera sanno, cioè l'evento si è verificato non molto tempo fa e che ha condotto ad una brusca interruzione delle adozioni da un lato e dei soggiorni a fini terapeutici dall'altro, interruzioni determinate da quella sorta di incidente internazionale che si era verificato nel momento in cui una delle famiglie, cui era stata data temporaneamente in affidamento una bimba per fini sanitari, si era opposta alla restituzione della stessa. È una questione che ha occupato per molte settimane i giornali e che ha visto anche la presenza, a Torino, della sottosegretaria del Ministero di Grazia e Giustizia, allora con delega ai problemi dei minori.
Mi sembra che le attività siano riprese; qualora sia opportuno, da parte del settore Affari Internazionali, reintervenire e meglio coordinare le attività in questa direzione, per la parte che è di competenza della Direzione 30 - dunque, di mia competenza - dichiaro, naturalmente, la mia disponibilità, soprattutto a proposito del coordinamento delle associazioni, che sono associazioni di volontariato.
certamente una materia molto delicata e credo che anche da parte del Governo, in particolare da chi ha la delega sui minori, si stia lavorando a ridefinire i codici di comportamento e i rapporti fra Stati su questa materia. Ripeto, è una materia molto delicata, perché - come sapete coinvolge sentimenti che molte volte cozzano con la necessità per gli Stati di essere chiari e limpidi nelle loro relazioni e che spesso si prestano anche ad un uso mediatico assolutamente non corretto, che danneggia i rapporti fra gli Stati, danneggia soprattutto i minori interessati e rischia di mettere in ombra la gran disponibilità e il gran senso di responsabilità e di solidarietà civica che le famiglie, che ormai da molti anni ospitano i bambini, dimostrano.
Tant'è vero che le famiglie che ottengono questi piccoli o piccole avevano giocato un ruolo positivo nei confronti dell'evento che citavo prima, nel senso che avevano fatto chiarezza sul fatto che le persone che ospitavano non erano i genitori affidatari e le signore non erano le nonne affidatarie; in questo modo, avevano offerto un serio contributo, anche perché queste associazioni sono composte da persone serie.
evidente che ci sono dei casi singoli in cui l'emotività prende il sopravvento. Nei confronti di queste persone non c'è nessuna volontà di colpevolizzazione, ma credo che da parte delle istituzioni debba esserci fermezza, perché questo è il loro compito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Devo confessare che sono un po' in difficoltà, perché quando s'interpella (io ho interpellato la Presidente della Giunta e gli Assessori competenti), lo si fa proprio perché si è a conoscenza del fatto che dell'argomento dovrebbe occuparsi più di un Assessore. L'interpellanza nasce da richieste avanzate da associazioni di volontariato, che lamentavano di non essere più stati convocati dall'Assessore al volontariato della Regione Piemonte, proprio nel momento in cui c'erano maggiori problemi.
Quattromila bambini, che il Piemonte accoglie, meritano attenzione.
Tremila-quattromila famiglie meritano rispetto. L'interpellanza era proprio finalizzata a conoscere le motivazioni per cui queste associazioni non erano più state riunite; quali erano iniziative sociali, sanitarie e di formazione (ecco il motivo per cui è necessaria la presenza dell'Assessore alla formazione); inoltre, c'è il discorso della cooperazione internazionale in Bielorussia, avviata a seguito delle richieste di queste famiglie che accolgono i bambini e che dicevano: "Noi accogliamo questi bambini, li amiamo, li educhiamo, li coccoliamo; però poi ritornano in Bielorussia, non hanno un mestiere e sappiamo che è alto il numero dei suicidi in quella Regione, in quello Stato. È alto il numero delle ragazze che si dedicano alla prostituzione e all'alcoolismo.
In passato, abbiamo tentato di avviare dei corsi di formazione qui e là, per cercare di andare oltre all'accoglienza e contribuire a dare un futuro a questi ragazzi.
L'impressione che mi hanno trasmesso le associazioni di volontariato è che l'attenzione sia diminuita. Noi sappiamo che ultimamente ci sono state difficoltà nei rapporti con le ambasciate, per i visti e tanti altri problemi: queste famiglie sono lasciate sole.
Non so, Presidente - mi rivolgo a lei - se devo considerare l'interpellanza parzialmente evasa (l'Assessore al volontariato mi ha risposto per la sua parte, ma non mi ha detto per quali motivazioni non ha più convocato le associazioni di volontariato per Chernobyl); se devo aspettare una risposta da chi ha le deleghe della cooperazione internazionale, della formazione, della sanità o se devo trasformare quest'interpellanza in mozione.
Perché fa notizia quando la famiglia trattiene una bimba, mentre non fa notizia il fatto che 4.000 bambini vengano accolti in Piemonte, o le famiglie che li accolgono e tutto quello che le associazione di volontariato e dintorni fanno per questo problema.
Credo, quindi, che questa solidarietà, di cui noi tutti dobbiamo solo esserne orgogliosi e aiutare chi aiuta, debba trovare in Consiglio regionale un'attenzione doverosa.
A tal riguardo, chiederei proprio a lei un consiglio, Presidente: teniamo l'interpellanza in sospeso? Tanto l'avevo solo presentata in data 23 maggio 2006! Non è certo colpa della sottoscritta se non ha ricevuto risposta, perché penso di essere una Consigliera abbastanza presente durante il sindacato ispettivo. Se ha atteso finora, sebbene fosse urgente l'anno scorso, proprio per i problemi che c'erano, questi problemi sono sempre attuali.
Oppure dobbiamo considerarla inevasa, per permettere agli Assessore di parlarsi? O, ancora, la devo trasformare in mozione? Lo chiedo proprio per tutelare i miei diritti di Consigliere regionale che ha già pochi strumenti per portare in Consiglio le problematiche che dal territorio vengono segnalate e che deve rispondere anche a questa queste associazioni che hanno chiesto l'intervento. Ma rispondere spiegando che cosa ho fatto io nel 2003 mi sembra proprio... Presento delle interpellanze per valorizzare il lavoro di ieri? Risulta anche imbarazzante, posto che sono trascorsi quasi due anni e mezzo da quando si è insidiata la nuova Amministrazione. Piuttosto, vorrei che si dicesse che l'argomento non interessa più e che non s'intende seguirlo. Oppure che si hanno determinate intenzioni.
Attendo un consiglio, se trasformarla in mozione o se considerarla inevasa, però con una risposta a settembre.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cotto.
Per la parte riguardante l'Assessore Migliasso, ha già risposto l'Assessore e lei sa che non sono previste repliche in base al Regolamento.
Per la parte riguardante la cooperazione internazionale, la passeremo a chi detiene tale delega, ovvero alla Presidente Bresso se non erro, e verificheremo che la risposta, visto il tempo trascorso, rientri fra quelle urgenti e venga evasa quanto prima, se la collega è d'accordo.
Per quanto concerne le prime due interpellanze, pregherei l'Assessore Migliasso di far pervenire la risposta scritta al collega che è presente in Aula. Mi riferisco all'interpellanza n. 826, inerente a "Situazione Alstom ferrovie di Savigliano", e all'interrogazione n. 1055, inerente a "Cessione dei tenimenti di Fontanafredda", azienda storica della nostra Regione.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione n. 1061 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Rischio di chiusura della Casa Circondariale 'Don Soria' di Alessandria"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 1061.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Questa interrogazione risale all'ottobre 2006. Naturalmente, avevamo scritto una lettera al Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, dottor Fabozzi, con la quale trasmettevamo il testo dell'interrogazione in oggetto, con la preghiera di inviarmi le informazioni richieste per predisporre una risposta all'interrogazione stessa.
La risposta è pervenuta in data 7 maggio 2007 e recita: "Con riferimento alla nota a margine segnata e, a riscontro dell'interrogazione n. 1061 del 13/10/2006, si informa che questa Amministrazione, previa istituzione di un tavolo tecnico con la città di Alessandria, è nelle intenzioni di verificare la fattibilità di una dismissione della Casa Circondariale di Piazza Don Soria, per procedere all'ampliamento della Casa di Reclusione di Alessandria San Michele. Quanto sopra, in ordine al manifestato interesse di acquisizione della struttura da parte della città di Alessandria".
Questa è la risposta che naturalmente vi giro, perché altro non posso fare, essendo materia di totale competenza del Ministero di Grazia e Giustizia, da un lato, per quel che riguarda la decisione di aprire o di chiudere le carceri, e laddove è utile e necessario - in questo caso mi pare che si sia proceduto così - procedere in sinergia con gli Enti locali mediante la sottoscrizione di accordi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Migliasso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ovviamente chiediamo copia della risposta scritta, anche se rilevo che i sei o sette mesi intercorsi fra la richiesta di informazioni e l'invio della risposta non sono certo serviti per elaborare una risposta degna di nota, nel senso che in quattro righe si definiscono le volontà dell'Amministrazione senza dare alcuna motivazione.
Non è la prima volta che interveniamo in merito alle Case Circondariali. È pur vero che si tratta di una competenza che riguarda come molte altre che sono oggetto di interrogazioni in Consiglio regionale un'attribuzione dello Stato. Sappiamo, però, che vi sono molti rapporti fra la Direzione regionale e la Regione Piemonte per ciò che riguarda, per esempio, i lavoratori in semilibertà, verso i quali la Regione Piemonte stanzia anche un fondo.
Ma al di là di questo, ancorché vi siano attribuzioni dello Stato centrale (che non afferiscono, quindi, a competenze dirette della Regione Piemonte), credo che su alcuni temi come questo sarebbe opportuno, posto che vi sia una linea politica da parte della Giunta, cercare di avere interrelazioni maggiori rispetto a quello che è l'evolversi di aperture o chiusure di Case Circondariali piuttosto che di altro. Perché è fuori di discussioni il fatto che esistano alcuni problemi relativi, per esempio, al sovraffollamento delle carceri, piuttosto che alla mancanza di istituti di carcerazione anche provvisoria (da un punto di vista temporale).
Credo che questo sia un aspetto che debba necessariamente interessare un'istruzione quale la Regione Piemonte e che non si possa non interessarsi di un aspetto così importante.
Dopodiché, ovviamente, abbiamo posto una domanda e abbiamo ricevuto una risposta, che non ci soddisfa in termini generali, ma certamente questo non riguarda l'Assessore ma la decisione che vorranno intraprendere tanto gli enti locali quanto il Ministero di Grazia e Giustizia.
Ci riteniamo però non particolarmente soddisfatti, oppure auspichiamo che la Regione, come fa in altri campi, eserciti un ruolo maggiore in alcuni settori, che, secondo noi, sono fondamentali per garantire l'ordine pubblico e anche una migliore presenza e l'agibilità stessa delle carceri da parte della Regione, ben comprendendo che non è un aspetto diretto della Regione Piemonte.
Ricordando che questa Assemblea intende legiferare in merito al Garante dei detenuti, parrebbe strano che, da una parte, si interessi del Garante dei detenuti e, dall'altra, non si interessi dell'apertura o chiusura dei luoghi in cui i detenuti risiedono.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Toselli relativamente all'opportunità della presenza in Aula degli Assessori durante lo svolgimento del sindacato ispettivo


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, ricordo dalla scorsa legislatura quanto lei sia attento al sindacato ispettivo, questo intervento lo aveva svolto anche lei.
Certamente, non voglio interrompere i lavori. Ringrazio l'Assessore Migliasso per la sua disponibilità ad essere presente in Aula per rispondere ad interrogazioni e interpellanze, però, Presidente, riterrei corretto che lei verificasse la presenza degli altri Assessori che stamani, devono rispondere ai Consiglieri, così come concordato nella riunione dei Capigruppo e nei successivi incontri, altrimenti, ci dica lei qual è lo strumento per ottenere risposte rispetto ai problemi che i Consiglieri di maggioranza e di opposizione sollecitano alla Giunta.
Qualora gli Assessori fossero assenti, il Presidente non potrà fare nulla, ma sarebbe bene che l'Ufficio di Presidenza inviasse una lettera agli stessi Assessori per dire loro di avere almeno la sensibilità di essere presenti in Aula quando un'interrogazione o un'interpellanza viene segnata sull'ordine dei nostri lavori.
una questione di rispetto tra le parti, che credo lei comprenda bene perché, come ho detto all'inizio, ricordo i suoi interventi in merito, che condividevo del tutto quando presiedevo il Consiglio. Ho sempre fatto in modo di soddisfare l'Aula, credo che lei abbia intenzione di fare altrettanto.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, questo è un compito che penso tutti gli Uffici di Presidenza abbiano svolto nel corso delle legislature.
Per quanto riguarda le interpellanze da lei segnalate, queste riguardano esclusivamente l'Assessore Taricco, che per una lieve indisposizione personale non può essere oggi presente in aula.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per carità, sarà collocato al primo punto del sindacato ispettivo della prossima seduta; grazie ancora per la sua segnalazione.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1250 del Consigliere Ricca, inerente a "Situazione occupazionale della Mazzoni S.p.A. - sede di Strambino"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1250, presentata dal Consigliere Ricca.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Anche questa, se non ricordo male, è un'interrogazione non recentissima. La risposta che mi appresto a rendere è datata 21 maggio 2007; siccome gli Uffici, solitamente, sono molto scrupolosi nelle verifiche e aggiornamenti, penso che tale risposta, che fotografa la situazione a quella data, rappresenti ancora l'attuale situazione.
Naturalmente, il Consigliere interrogante sa che questa società opera nel settore dell'impiantistica per telecomunicazioni; questo settore è stato caratterizzato negli ultimi anni da una progressiva e profonda crisi che ha determinato, in particolare, un'intensificazione della concorrenza tra le diverse aziende che operano nel mercato. Inoltre, il contratto con Telecom S.p.A. si è concluso in data 31/12/2006 e la società committente ha assegnato le commesse ad altre società del comparto (Alpitel, Ceit, Cotes).
L'irreversibile situazione di crisi produttiva e di fatturato ha indotto l'azienda ad attivare la procedura di mobilità per cessazione delle attività, tra l'altro, dell'unità di Strambino.
Nel corso del mese di gennaio, essendo una plurilocalizzata, presso il Ministero del lavoro, si sono svolti incontri per analizzare tutte le problematiche relative a tutto il comparto delle installazioni telefoniche.
Nel mese di febbraio, alla luce di nuovi approfondimenti, presso il Ministero del Lavoro, è stato individuato un percorso di Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, anche al fine di evitare conseguenze traumatiche per il personale in luogo della procedura di mobilità. Il Consigliere è a conoscenza del fatto che tale procedura interrompe il rapporto tra l'azienda e il lavoratore o la lavoratrice oltre ad essere particolarmente traumatica e una forma di sostegno meno forte dal punto di vista del reddito.
Pertanto, la Società Mazzoni ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione per cessazione di attività per dodici mesi, a far data dal primo gennaio 2007, e ha predisposto un piano di gestione che, tra l'altro, prevede la ricollocazione di circa 34 dipendenti dell'unità di Strambino presso l'Azienda Alpitel S.p.A., subentrata nelle commesse Telecom S.p.A. per il comparto di installazioni telefoniche; la mobilità finalizzata a consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici per un certo numero di lavoratori; la mobilità per coloro che non si opporranno al licenziamento operato dall'azienda.
Naturalmente, sulla domanda di cassa integrazione straordinaria la sottoscritta ha espresso un parere positivo.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Signor Presidente, segnalo che la risposta ad un'interrogazione presentata l'8 gennaio avviene il 31 luglio. Capisco benissimo che ci sono stati impegni di lavoro precedenti e urgenze, infatti, non avevo più di tanto sollecitato questa risposta, avendola ottenuta dai mezzi di informazione, che avevano seguito con attenzione la vicenda. Il caso pu apparire minimale rispetto ai numeri messi in gioco (50 lavoratori a Strambino, 12 erano residenti in Valle d'Aosta), ma testimonia lo stato di disagio che ancora riguarda l'area canavesana, rispetto alla quale assolutamente non sono stati fugati i grossi punti interrogativi circa il futuro occupazionale di diverse centinaia di lavoratori, che attengono ad aree di attività diverse da quella in oggetto specifico oggi.
Certamente, non posso che prendere atto con soddisfazione dell'impegno che ha fatto sì che, in qualche modo, per tutti i 50 lavoratori, la mobilità venisse trasformata in cassa integrazione e della promessa, alla fine di quest'anno, circa la ricollocazione di 34 di questi dipendenti e la mobilità verso la pensione per i rimanenti.
Rimangono interrogativi legati ad un meccanismo di aggiudicazione di alcune commesse da parte dei grandi Gruppi, come Telecom, che sfruttano una concorrenza sfrenata, forse anche senza regole, per la gestione di alcuni servizi che portano all'aggiudicazione di lavori di committenze - magari a scatole vuote - che si avvalgono di prestazioni d'opera esterne e che, in qualche modo, creano forti problematiche occupazionali sul territorio.
Mi ritengo soddisfatto di come si è conclusa la vicenda nell'immediato ma credo sia necessario, per quanto riguarda l'area in particolare, porre attenzione a quei progetti che si stanno mettendo sul tappeto, anche da parte di altre istituzioni, per un rilancio strategico dell'area canavesana.
Una risposta importante potrà avvenire anche dalla Regione con l'esame e l'approvazione dei Piani territoriali integrati che sono di attualità in questo momento.


Argomento: Rapporti Regioni - Enti pubblici nazionali

Interrogazione n. 1539 dei Consiglieri Bossuto, Dalmasso, Moriconi Clement, Deambrogio e Barassi, inerente a "Nuovo modello di recapito Poste Italiane" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Informo che oltre che all'interrogazione n. 1224 dei Consiglieri Novero, Rossi e Dutto e all'interrogazione n. 1139 del Consigliere Scanderebech (come già comunicato in precedenza) sarà data risposta scritta all'interrogazione n. 1539 dei Consiglieri Bossuto, Dalmasso, Moriconi Clement, Deambrogio e Barassi.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 1439 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia, inerente a "Crisi della FIAMCA S.p.A. di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1439, sulla quale risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Lo stesso discorso che ho fatto relativamente alla risposta data al Consigliere Ricca, vale anche per quello che riguarda la crisi della FIAMCA. Interrogazione presentata dal Consigliere Vignale, primo firmatario, e altri. Interrogazione pervenuta in data 23 marzo e con risposta aggiornata al 21 maggio, quindi abbastanza veritiera.
Nell'interpellanza si chiedeva se e quali garanzie la proprietà abbia fornito al Signor Prefetto; quali possibili soluzioni si intravedono per i dipendenti ormai in una situazione molto critica; quale scenario si prospetta per i dipendenti che ci lavorano.
La Regione Piemonte unitamente alla Provincia di Torino e al Comune di Torino ha incontrato ripetutamente l'Azienda e le organizzazioni sindacali sulle vicende che hanno interessato la FIAMCA a partire dall'estate del 2006.
Agli incontri l'Azienda ha sempre rappresentato una situazione assolutamente critica sotto il profilo economico-finanziario evidenziando tuttavia, soluzioni sempre diverse per il suo superamento.
Nel corso dell'ultima riunione tenutasi il 12.12.2006 l'avvocato Mascarello, in rappresentanza del dottor Sergio Pancolini, aveva manifestato l'intenzione di affittare il complesso aziendale FIAMCA S.p.A.
attraverso una Newco in corso di costituzione delineando il futuro scenario aziendale che si sarebbe prospettato alla concretizzazione dell'affitto del ramo aziendale.
Aveva inoltre affermato che il 18 dicembre sarebbero state saldate le competenze arretrate dovute ai lavoratori.
La situazione si è evoluta con il fallimento della società.
Infatti, il Tribunale di Torino con una sentenza del 3 maggio 2007 ha dichiarato il fallimento della FIAMCA.
Il Curatore Fallimentare, dottor Savarino, ha richiesto l'attivazione della procedura di CIGS per tutti i lavoratori in forza per 12 mesi a far data dal 07.05.2007 sulla quale la sottoscritta ha espresso un parere favorevole.
una vicenda, non esito a dirlo, molto brutta anche perché non si è mai riusciti a capire quale fosse la vera situazione dell'azienda e quali le vere intenzionalità dell'azienda, tanto è vero che poi si è verificato il fallimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sull'interpellanza c'è poco da dire, nel senso che si è intervenuti ad impresa fallita. Questo dimostra come, in moltissimi casi, il nostro lavoro ispettivo sia assolutamente poco utile, visti i tempi con cui gli Assessori rispondono alle interrogazioni.
Ricordo al Presidente solo due aspetti, il primo l'ho già ricordato una volta al Presidente Gariglio. È vero che il Regolamento prevede la risposta scritta per i Consiglieri assenti...
Chiedo scusa, Presidente, perché non mi sto rivolgendo all'Assessore ma a lei. L'impresa è fallita, quindi non possiamo fare altro che prenderne atto e dispiacerci anche per alcuni passaggi che sono avvenuti nei confronti dei lavoratori. È stata l'unica impresa davanti alla quale sono intervenuti le forze dell'ordine a prelevare tutti gli striscioni che, come accade in moltissimi casi di vertenza aziendale, i lavoratori hanno affisso (alcuni di questi sono stati anche denunciati).
Al di là di un aspetto che è assolutamente a latere rispetto alla tutela del posto di lavoro, ve n'è un altro che riguarda il sindacato ispettivo.
vero che il nostro Regolamento prevede la risposta scritta per i Consiglieri assenti, ma questo deve essere paritario. Non è che si attende un Assessore per dare una risposta all'interrogazione e se manca il Consigliere la risposta è automaticamente assente. O meglio, così si deve fare ma l'Ufficio di Presidenza, come ho detto al Presidente in più di un'occasione in sede di Conferenza dei Capigruppo, dovrebbe richiamare, in tutte le sedute, tutte le interrogazioni scadute e ricordare ai singoli Assessori che stanno violando il Regolamento, altrimenti non c'è parità. Un Consigliere può aspettare anche un anno, personalmente è almeno da due anni che sono in attesa di una risposta, per ricevere una riposta dall'Assessore quando, come e se gli pare, senza che l'Ufficio di Presidenza non abbia mai, nei suoi confronti, fatto anche un solo richiamo formale. Anche solo dire: "Assessore, si ricorda che ai sensi dell'articolo X del Regolamento il suo compito, tra i tanti, è anche quello di rispondere agli atti di sindacato ispettivo?".
Credo che sarebbe opportuno, dal mese di settembre, riprendere una buona abitudine che abbiamo preso in tre Consigli: richiamare ad ogni apertura di Consiglio tutte le interrogazioni e interpellanze scadute verso le quali i tempi del Regolamento sono passati. In questo modo l'Assessore sa che è, in qualche modo, non rispettoso del Regolamento.
Dico questo non tanto perché uno chiede in modo pedante il rispetto del medesimo, però ci sono Assessori che, magari in forma scritta, anticipano la risposta orale. Anche perché il vero problema è quello: abbiamo un numero smisurato di interrogazioni e un tempo molto ristretto in Aula, ma molti Assessori inviano comunque la risposta scritta prima che venga discussa in Aula e quindi, in qualche modo, il sindacato ispettivo viene espletato. Molti altri Assessori non lo fanno, tant'è che personalmente ho smesso, salvo alcuni casi, di esercitare il ruolo di sindacato ispettivo e scrivo lettere alle Direzioni. D'altronde, quando un aspetto non è meramente politico, è il funzionario che scrive la relazione all'Assessore e allora, per non aspettarla 6 mesi, facendo questo tipo di comunicazione in teoria e non soltanto in teoria ma anche per legge, la risposta deve essere data entro 30 giorni. Tuttavia lei capisce che, rispetto al ruolo che il Consiglio ha - e soprattutto l'opposizione - relativamente al sindacato ispettivo, è in qualche modo un po' svilente tutto questo.
Concludo sapendo di aver utilizzato poco di più del tempo che mi è dato, augurandomi - sarebbe davvero buona cosa - che ogni tanto l'Ufficio di Presidenza, rispetto agli Assessori che meno rispondono alle interrogazioni, facesse un richiamo formale. Non saremmo soddisfatti, ma almeno ci sarebbe il rispetto del Regolamento: così come un Consigliere assente riceve la risposta scritta, allo stesso modo un Assessore che non risponde ha il richiamo.
Chiedo soltanto all'Assessore Migliasso la risposta scritta di questa interrogazione e anche della precedente perché non l'ho ancora ottenuta grazie.



PRESIDENTE

Collega, in base all'articolo 89 del nostro Regolamento, commi 4 e 5 per le interpellanze e le interrogazioni sono previsti 15 giorni per la risposta scritta, 20 giorni per la risposta orale e 60 giorni, in base al comma 9, per essere richiamata e inserita all'o.d.g.
Il Presidente del Consiglio ha sempre richiamato e segnalato i ritardi.
Si tratta di un problema vero, che è stato già affrontato. È evidente che il Regolamento è ampiamente - ma i colleghi mi consentiranno, non solo in questa legislatura - non rispettato. Dai 15-20 giorni ai mesi ci può essere una via di mezzo, in particolare su alcuni temi di attualità che, passata l'attualità, perdono assolutamente di valore. La questione sarà portata sia all'Ufficio di Presidenza che alla riunione dei Capigruppo.


Argomento: Interventi fondiari

Sull'ordine dei lavori - Richiesta da parte della Consigliere Cotto di una comunicazione della Giunta regionale in merito a "Buoni vendemmia"


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Già qualche Consiglio fa, avevo chiesto una dichiarazione da parte dell'Assessore all'agricoltura sui buoni vendemmia, ma adesso ho sentito che oggi forse non viene in Aula.
Ho parlato anche con il Presidente della Commissione agricoltura (che non vedo in Aula in questo momento), perché non c'è in rassegna stampa - e la cosa mi stupisce parecchio, ma i giornali astigiani ne danno molto risalto - una conferenza stampa dell'Onorevole Fiorio dei DS, che dice: "Nulla di fatto per il bonus vendemmia". Fiorio fa un appello ai tavoli di intesa locali, invitando Province e Regione a superare i problemi che ci sono a livello nazionale.
Siccome sull'argomento si erano già riuniti - e il Consigliere Clement lo ricorda - le Commissioni lavoro e agricoltura, credo che sia assolutamente necessario che domani, prima della I Commissione (alle ore 9) o dopo (a mezzogiorno), ci sia una riunione congiunta o anche solo di una Commissione per questo discorso del bonus vendemmia. Chi non conosce il problema probabilmente può pensare che non sia utile, però c'era già molta attesa l'anno scorso ed una promessa del Ministro Damiano di risolvere la questione per quest'anno. Ora pare - secondo le dichiarazioni del parlamentare DS - che non sia così e loro si rivolgono alla Regione. A mio parere, non possiamo assolutamente rimanere insensibili, partire e andare in ferie mentre chi ha il raccolto nella vigna è in difficoltà per vendemmiare. Presidente, mi appello alla sua sensibilità: prima della chiusura dei lavori del Consiglio regionale, occorre fare l'impossibile per raggiungere l'accordo affinché nelle nostre vigne si possa vendemmiare.
Glielo chiedo veramente con un appello accorato.
Mi auguro che anche i giornalisti diano risalto a questo problema, che è un problema grave magari non per la Città Metropolitana, ma per l'altro Piemonte è indispensabile. Attendo una risposta.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, appena arriva l'Assessore Taricco in questi giorni senz'altro ci sarà una Conferenza dei Capigruppo dove porteremo la sua segnalazione, che era già stata fatta (ricordo che aveva già segnalato il problema del bonus vendemmia). Vedremo se, più che una comunicazione dell'Assessore quando arriva su un evidente problema che esiste, si riesce a convocare la Commissione. Per fare ciò, ci deve essere un accordo della Conferenza dei Capigruppo, ma nelle sedute fra oggi e domani senz'altro proveremo a dare una risposta alla sua segnalazione, già fatta in un'altra seduta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento disegno di legge n. 267 inerente a "Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 267 che prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Nell'ultima seduta di Consiglio si era concluso il dibattito generale con la replica della Presidente Bresso. Possiamo passare al dibattito generale dell'articolo 1, su cui vi è una serie di emendamenti che invito i funzionari a distribuire ai Consiglieri.
ARTICOLO 1 Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Qualche considerazione rispetto al dibattito generale sull'articolo 1 che ovviamente parte con l'individuazione delle finalità e dei principi rispetto ad una legge sulla quale già nei Consigli passati abbiamo avuto l'occasione di sviluppare il dibattito generale.
Come Gruppo consiliare abbiamo presentato una serie di emendamenti che vanno a modificare una serie di voci legate prevalentemente al comma 3.
Approfitto del contenuto del primo articolo perché nell'ambito di questo la Regione Piemonte, sostanzialmente questa Giunta, individua i principi attraverso i quali la programmazione socio-sanitaria regionale deve basarsi.
Faccio questo ragionamento alla luce delle considerazioni che leggiamo oggi sui quotidiani, nel senso che un esponente di questa maggioranza oggi sui quotidiani individua una serie di aspetti critici del Piano Socio Sanitario, li individua sulla base del rapporto pubblico-privato evidenziando, sostanzialmente, una posizione assolutamente legittima e coerente con quelli che sono sempre stati gli argomenti della sinistra rispetto a tanti temi compreso quello della sanità.
ovvio che le considerazioni del collega Chieppa sono riferite ad alcuni contenuti del Piano Socio Sanitario, ma se andiamo a scorrere alcuni dei principi che sono indicati all'interno di questo articolo 1, nello specifico la partecipazione dei cittadini e degli operatori pubblici e privati al servizio sociosanitario, ci domandiamo a questo punto, prima di partire con una serenissima discussione di un argomento come questo che ci ha intrattenuti per diverse sedute anche nelle volte passate, come partiamo.
Presidente, ci interesserebbe capire qual è, in questo momento, la posizione di partenza di questa maggioranza. Perché se, effettivamente all'interno della maggioranza di sinistra che governa questa Regione, il dibattito che è iniziato o si sta concludendo dagli articoli che leggiamo sui quotidiani, porta a un'impostazione squisitamente pubblica che tende a individuare per i privati un ruolo assolutamente residuale, noi ci aspettiamo che non siano soltanto chiacchiere per recuperare un po' di visibilità esterna.
Se invece c'è una posizione che, come dicevo prima, noi riteniamo assolutamente legittima ma non condivisibile, diversa rispetto ai contenuti che leggiamo, allora questo Gruppo di questa maggioranza in Consiglio regionale, dal mio punto di vista, dovrebbe iniziare già dall'articolo 1 dai principi attraverso i quali si sviluppa l'impostazione della legge quindi il Piano Socio Sanitario e la delibera che discuteremo a settembre forse, da adesso dovrebbe cominciare a fare delle proposte.
Quindi, prima di entrare nel merito e nella discussione di questo testo, volevamo comprendere da questa maggioranza se è stato un spetto di squisita visibilità sui giornali ma, sostanzialmente, che è rientrato in quanto soltanto il Consigliere Chieppa ritiene che questi argomenti siano un'impostazione da lui condivisa oppure no.
Se non è così, ci aspettiamo, prima di entrare nel merito, che su questo articolo "Finalità e principi" ci sia, ovviamente, una posizione complessiva di questa maggioranza. Dopodiché, ovviamente, entreremo nel merito della discussione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

Pregherei un rappresentante della Giunta di venire sui banchi della Giunta.



FERRERO Caterina

Per la verità, se posso permettermi, la domanda propedeutica all'inizio della discussione, più che di una posizione della Giunta, è di una posizione del Consiglio e della maggioranza.



PRESIDENTE

Quindi, c'è stata l'apertura del dibattito generale sull'articolo 1 con un quesito di ordine politico. Non ci sono altri interventi sul dibattito generale all'articolo 1.
Passiamo agli emendamenti, che dovrebbero essere in ordine di voto.
Emendamento rubricato n. 18 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione del comma 1.
Il proponente non è in aula per l'illustrazione. Non ci sono interventi in merito all'emendamento.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Negativo.



PRESIDENTE

Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Pongo quindi, in votazione l'emendamento rubricato n. 18.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 19 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione del comma 2.
Non ci sono interventi in merito all'emendamento.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è negativo.
Chiederei, se è possibile, poiché il Consigliere Giovine non è presente e non mi pare che nessuno intenda sostenere i suoi emendamenti, se possiamo per gli emendamenti rubricati n. 19, 20, 21, 22, 23 e 24 dare la stessa votazione del precedente emendamento. Cosa che credo sia possibile. Il parere è negativo per tutti.



PRESIDENTE

La Presidente Bresso ha espresso la propria posizione con una richiesta che giro all'Aula, prima della votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Sono d'accordo con la proposta. L'importante è che non si trasformi in prassi regolamentare. Credo che debba essere una pura eccezione regolamentare, ma la prassi normale deve rimanere quella della votazione del singolo emendamento volta per volta.



PRESIDENTE

Normalmente, viene richiesto e succede in situazioni particolari.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 20 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione del comma 3.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 21 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera a) del comma 3.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 22 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera b) del comma 3.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 23 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera c) del comma 3.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera d) del comma 3.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 52 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto Cavallera: alla lettera d), del comma 3, dell'articolo 1, le parole: "alla sobrietà alla dignità" sono soppresse.
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Noi proponiamo due emendamenti. Il primo è di carattere soppressivo; il secondo propone la sostituzione d due termini "sobrietà" e "dignità".
Sinceramente, ci sembrano due termini poco appropriati rispetto all'impostazione che viene data in quest'articolo, e nello specifico al comma 3, dei principi ai quali la programmazione socio-sanitaria dovrebbe ispirarsi.
I termini "sobrietà" e "dignità", dal nostro punto di vista, sono già racchiusi nel concetto, condiviso, e sostanzialmente presente nell'impostazione della gestione del sistema della sanità, che ci ha anche intrattenuti in importanti discussioni nella fase della discussione in Commissione. Mi riferisco al termine "appropriatezza", all'interno del quale sono inseriti anche i concetti della sobrietà e della dignità.
Con l'emendamento n. 52, noi ne proponiamo la semplice soppressione qualora si volesse (questo è il tema dell'emendamento successivo) inserire un qualche termine che richiami i concetti di sobrietà e dignità, noi proponiamo il termine "appropriatezza".



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho capito la logica, però la parola "appropriatezza" è presente al comma g). Ritengo che, pur essendo del tutto ragionevole l'uso del termine appropriatezza, i termini sobrietà e dignità - trattandosi di organizzazione e funzionamento dei servizi, e non delle prestazioni - siano più rappresentativi del pensiero mio e di quello dell'Assessore Valpreda.



PRESIDENTE

Quindi il parere è negativo.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Si, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 83 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto Cavallera: alla lettera d), del comma 3, dell'articolo 1, le parole: "alla sobrietà alla dignità" sono sostituite dalle seguenti: "alla appropriatezza".
L'emendamento rubricato n. 83 era collegato al precedente, quindi il parere negativo della Giunta valeva su entrambi.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Capisco lo sforzo che viene fatto per tenere insieme vari approcci da un punto di vista culturale, politico e ideologico, ma credo che le leggi dovrebbero essere il più possibile riferite a delle terminologie che poi significano un'azione amministrativa vera e propria. Fermo restando che ciascuno ovviamente metterà del suo nella programmazione degli interventi nella gestione e anche nell'approccio e nell'impegno individuale di rapportarsi con queste strutture e con i pazienti e con i territori.
Le proposte che facciamo tendono ad asciugare il testo riducendolo ad una funzione chiara di quelli che sono i principi che unificano tutti i cittadini piemontesi, in modo che siano chiari per essere poi perseguiti durante la validità del Piano.
Di solito si parla di economicità e di efficienza. Ovviamente, parlando di assistenza sanitaria stanno bene termini come solidarietà, sussidiarietà e umanizzazione, molto utilizzati in campo sanitario, quindi anche "appropriatezza", tutto sommato, può starci. A livello di insalata russa se mi è consentito il termine di paragone, troviamo questi termini abbastanza appostati nei vari commi e nei vari capoversi.
La nostra proposta aveva il significato di andare ad una norma di principio che fosse il più possibile scevra da approcci di tipo ideologico o, comunque, che non fosse puramente una norma messaggio che difficilmente, trova una rispondenza automatica nelle norme di dettaglio che seguono nella legge o che impregneranno poi il piano. Nel campo della sanità, la scarsità di risorse finanziarie imporrà a tutti quella sobrietà amministrativa che in questi anni ha caratterizzato le strutture sanitarie i direttori generali, i commissari, le direttive che vengono dalla Regione.
Mi sembra che sia un qualcosa che è già stato acquisito, quindi, più che altro, poteva essere un termine da relazione piuttosto che da legge.
Queste sono le ragioni in base alle quali abbiamo formulato queste proposte. Adesso le presentiamo alla Presidente perché le valuti ancora una volta.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83, sul quale il parere contrario della Giunta regionale è stato già espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero: art. 1 comma 3 è inserito al punto d) "partecipazione degli enti locali alla definizione delle linee programmatiche".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento molto semplice, posto che credo si sia trattato di una dimenticanza.
Visto che in più punti si riporta l'utilità e l'obbligo addirittura delle consultazioni degli Enti locali e così via, così come si ricorda in più punti anche la partecipazione dei cittadini e degli operatori pubblici e privati del servizio socio-sanitario, noi chiediamo che, come al punto e) si parla di partecipazione dei cittadini e degli operatori pubblici nella programmazione socio-sanitaria regionale, sia inserita anche la partecipazione degli Enti locali, perché giustamente ci pare che l'ente locale debba partecipare alla programmazione socio-sanitaria.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di intervento sull'emendamento numero n. 6? La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Faccio rilevare, naturalmente, che qui non era richiamato, ma esiste un intero capitolo che prevede la Conferenza permanente con i rappresentanti delle autonomie locali, la Conferenza dei Sindaci, eccetera.
Inoltre, qui era scritto in termini generali con la definizione di "partecipazione dei cittadini e degli operatori attraverso le loro rappresentanze" (ovviamente, le rappresentanze dei cittadini sono anche gli Enti locali).
Tuttavia, farei una controproposta perché sia chiaro che nessuno vuole escludere gli Enti locali dalla partecipazione e dalla definizione delle linee programmatiche.
Al punto e), per rendere la cosa meno ridondante, si potrebbe scrivere "...partecipazione degli enti locali, dei cittadini e degli operatori".
Se siete d'accordo, accetterei la vostra proposta con questo formulazione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

ROSSI Oreste (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sì, sì, assolutamente.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Possiamo considerare ritirato l'altro?



ROSSI Oreste

Sì.



PRESIDENTE

No, viene modificato quello presentato.
accolta la modifica all'emendamento rubricato n. 6 da parte dei proponenti.
Può rimanere questo testo, con la modifica al punto e), che propone di scrivere "partecipazione degli Enti locali, dei cittadini e degli operatori pubblici".
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, come modificato con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 25 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera e) del comma 3.
Tale emendamento è dichiarato superato, in quanto sopprime la lettera e) testé riformulata.
Emendamento rubricato n. 26 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera f) del comma 3.
La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La giunta esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva..
Emendamento rubricato n. 27 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione della lettera d) del comma 3.
Comunico che la Presidente della Giunta regionale Bresso non accoglie l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 74 presentato dai Consiglieri Botta, Ghiglia e Casoni: Emendamento all'art. 1 comma 3 aggiungere h) "sviluppo di un adeguato sistema di valutazione e monitoraggio sia dell'intero sistema regionale sia delle aziende sanitarie".
La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento in oggetto nasce da un'attenzione che il nostro Gruppo ha dato al sistema di valutazione e monitoraggio.
A nostro avviso - è un'opinione, evidentemente - questo documento, e poi anche il Piano, è carente rispetto alla questione della valutazione del monitoraggio, che per noi assume un valore fondamentale.
Sappiamo che tutte le politiche, perché abbiano un senso, devono avere una valutazione e un monitoraggio costante.
Abbiamo introdotto addirittura in tutte le nostre leggi la clausola di valutazione, proprio perché è giusto che l'organo politico, dopo aver prodotto un provvedimento legislativo, a distanza di un paio d'anni, possa avere un riferimento sull'impatto, sulla bontà, sulla capacità di quel provvedimento di raggiungere gli obiettivi.
Noi chiedevamo, con questo emendamento, di aggiungere una lettera h) all'articolo 1, in cui venisse richiesto lo sviluppo di un adeguato sistema di valutazione e monitoraggio sia dell'intero sistema regionale, sia delle Aziende Sanitarie. Perché ci pare - questo emendamento lo riprenderemo anche in altri punti, dove riteniamo di dover introdurre il medesimo concetto - che queste norme per la programmazione socio-sanitaria (la legge base su cui si poggia tutto il Piano), così come il Piano stesso (non so se può essere una volontà di mantenere il sistema di valutazione e di monitoraggio in maniera molto soft oppure nella costruzione di questo impianto complesso non dico che si tratti di una svista, ma magari di un approccio più leggero) necessitino di un grande momento di valutazione e di monitoraggio, anche perché basarsi sulle relazioni triennali che pur sono contenute o su quella annuale ci sembra poco.
Sappiamo che il Piano ha una durata triennale, ma sappiamo anche che questa durata molto spesso viene moltiplicata dalla difficoltà di ritornare a produrre Piani - l'abbiamo vissuto e lo stiamo ancora vivendo - vista la lunghezza dei tempi. Forse con un sistema di valutazione e di monitoraggio sugli effetti del Piano sarà più facile allungare la vita stessa del Piano perché, evidentemente, sulla base del monitoraggio, si va ad intervenire sul Piano stesso e a correggere eventuali problemi o disfunzioni. Come ripeto, solo l'applicazione pratica poi ci darà l'esatta dimensione dell'ottimizzazione di questo Piano o evidenzierà la presenza di qualche pecca.
Noi riteniamo porre questa attenzione fin dall'articolo 1 - poi, lo ripetiamo in alcuni altri articoli - come del resto, Presidente, è previsto in tutti i Piani delle Regioni leader dal punto di vista sanitario, non soltanto la Lombardia, anche l'Emilia Romagna e la Toscana pongono sistemi di monitoraggio molto stretti e cogenti. Noi non entriamo nello specifico dicendo come si fa, quello, evidentemente, dipenderà dai meccanismi che la Giunta e l'Assessorato vorranno porre in atto. Riteniamo significativo indicare in premessa, già nell'articolo 1, che è un po' l'articolo in cui si fissano i principi conduttori di questa norma e, poi, del successivo Piano, un riferimento chiaro al monitoraggio e ai sistemi di valutazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, noi riteniamo che il Gruppo di AN, tramite il collega Botta, abbia sollevato una questione che merita attenzione d'altronde, abbiamo un insieme di attività in campo sanitario che movimenta un volume non indifferente di risorse e interessa un'organizzazione veramente ampia, che riguarda tutto il territorio.
chiaro che occorrerebbe declinare in termini attuativi le parole "monitoraggio" e "valutazione", ma, giustamente, il ragionamento del collega parte dal presupposto che i paletti fondamentali vanno posti nell'articolo 1, che contiene finalità e principi. Per cui, ritengo possa benissimo completare questo elenco di principi e finalità, che arriva fino alla lettera g), di cui prima abbiamo già avuto modo di approfondire alcune questioni. A nostro avviso, completerebbe in modo adeguato l'elencazione delle questioni fondamentali alle quali, negli articoli successivi o in sede attuativa, la legge cerca di dare le adeguate risposte.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il tema della valutazione e del monitoraggio è rilevante, tanto è vero che, immediatamente, nel successivo articolo 2, è richiamato non tra gli strumenti della programmazione, ma tra quelli della valutazione, che ritengo più appropriato.
Per cui, come potete vedere all'articolo 2, abbiamo gli strumenti della programmazione e gli strumenti triennali di valutazione. Quindi, è previsto che il Piano sia triennale, naturalmente è triennale la valutazione, e il monitoraggio della programmazione socio-sanitaria regionale dice quali sono gli strumenti; per questo non sono inseriti tra i principi della programmazione, perché esistono i principi in base ai quali si fa la programmazione, poi esistono - lo dice l'articolo 2 - gli strumenti di valutazione e monitoraggio dell'attuazione e dell'appropriatezza della programmazione. Quindi, non è un principio della programmazione, ma è un principio di valutazione della programmazione, che, infatti, è inserito all'articolo successivo.
Questa è la motivazione e non perché io non sia favorevole al principio della valutazione e del monitoraggio: valutazione e monitoraggio della programmazione e non uno degli obiettivi della programmazione. Quindi, non è appropriato l'inserimento all'articolo 1, ma all'articolo 2, come strumento di valutazione proprio della programmazione, i cui principi sono individuati nell'articolo 1.
Quindi, esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Invito il personale ad evitare di porsi di fronte ai Consiglieri, ai membri della Giunta e alla Presidente nel corso dei loro interventi.
La parola al Consigliere Botta per dichiarazione di voto.



BOTTA Marco

Mi dispiace, Presidente, che non venga accolta la novità di questa proposta. Non è che noi non avessimo letto il provvedimento, sappiamo che all'articolo 2, comma 4, c'è il discorso di tre righe sulla valutazione e monitoraggio triennale, dato da una valutazione triennale e da una relazione annuale. Presidente, questo, però, non è né valutazione n monitoraggio.
Nonostante siano di sua conoscenza, più avanti, quando discuteremo in merito al Piano Sanitario, le porterò quelle che sono le valutazioni e i monitoraggi che fanno Regioni come la Lombardia, l'Emilia e la Toscana: non sono relazioni annuali, ma strumenti molto impegnativi.
Ci dispiace, perché la mancanza di questo strumento, che è fondamentale per capire l'andamento circa l'applicazione di questa norma e, poi, del Piano Sanitario, crea una vera e propria mancanza all'interno della strumentazione normativa generale della nostra sanità. È come se qualcuno volesse che non avvenisse il monitoraggio e la valutazione, perché, così facendo, non si individuerebbero i punti deboli di questa programmazione.
A mio avviso, non è un buon inizio rispetto ad un Piano che probabilmente, dispiegherà i suoi effetti positivi, ma anche delle negatività, rispetto alle quali, però, non avremo gli strumenti necessari per un riesame, perché dalle relazioni annuali o, addirittura, dalla valutazione triennale nessun tecnico potrà trarre quelle indicazioni che invece, tenderebbero a migliorare l'applicazione del Piano.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 82 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cotto e Cavallera: dopo la lettera g), del comma 3, dell'articolo 1, è aggiunta la seguente: "h) valorizzazione del sistema sanitario quale strumento di sviluppo sociale ed economico della Regione Piemonte".
La parola alla Consigliera Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, dal nostro punto di vista, questo emendamento va a colmare un aspetto che, forse, non si coglie ancora troppo bene rispetto al comma 3 dell'articolo 1, che individua le finalità e i principi attraverso i quali la programmazione socio-sanitaria deve ispirarsi.
Rispetto alle considerazioni svolte in apertura del dibattito sull'articolo 1, non avendo ricevuto alcun tipo di risposta, immagino che la posizione del collega Chieppa, a questo punto, sia da ritenersi singola e isolata, in questo senso.
Ovviamente, per quanto riguarda il nostro Gruppo, ci pare che questa posizione del Consiglio sia più attinente rispetto al sistema sanitario moderno e a quella che deve essere la posizione di una Regione come la nostra, che, nonostante le critiche di questi anni, sta al passo con un servizio sanitario dignitoso ed efficiente.
Dal nostro punto di vista, all'interno di questo articolato, manca l'individuazione del sistema sanitario come uno strumento non soltanto di sviluppo sociale, ma anche economico.
Penso che richiamare in un'apposita lettera h), che si richiede di aggiungere, questo aspetto non sia non in linea con le attività che, di fatto, già questa Regione sta compiendo. In passato si parlò di Cittadella della salute, adesso questo progetto viene portato avanti e ribadito.
All'interno di questo grande progetto, di fatto, questa Regione individua il sistema sanitario non solo come uno strumento attraverso il quale curare gli utenti e i cittadini, ma anche come un sistema di ricerca e sviluppo economico territoriale importante.
Noi condividiamo questo principio e crediamo che anche questo aspetto della sanità, vale a dire la valorizzazione del sistema sanitario quale strumento di sviluppo non solo sociale, ma anche economico della Regione debba avere dignità di presenza all'interno dell'articolato che individua le finalità e i principi, che considera anche questo tipo di valorizzazione un principio al quale una programmazione socio-sanitaria dovrebbe ispirarsi.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso, per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Parere favorevole perché, sicuramente, è appropriato porre l'emendamento fra gli obiettivi della programmazione.
Per il caso precedente, ribadisco, che sono favorevole agli strumenti di valutazione: faremo una proposta per inserirlo nel luogo appropriato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 28 presentato dal Consigliere Giovine: al Capo I (Disposizioni generali) Art. 1 (Finalità e principi) Si propone la soppressione del comma 4.
La parola alla Presidente Bresso per il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Il parere è negativo.
Segnalo che il parere sarà negativo fino all'emendamento n. 38, quindi vi chiederei di procedere alla votazione, senza espressione di parere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 1, procediamo alla votazione sull'intero articolo.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 aperta la discussione generale sull'articolo 2.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Intervengo per portare anche in questa sede quanto abbiamo già avuto modo di dire in sede di Commissione. Ovviamente, l'articolo non può non fare riferimento ai paletti legislativi posti dalla legislazione nazionale.
Giustamente, si richiama la legge n. 552, la legge n. 328 e la legge n.
421.
Credo che emerga, in questa legge, forse anche un appannaggio della sinistra, cioè quella di articolare la programmazione e la pianificazione con una serie forse eccessiva di strumenti, naturalmente qualificandoli con denominazioni che mi auguro possano veramente corrispondere al risultato che verificheremo sul territorio. Quindi il Piano Socio Sanitario, lo strumento che, da sempre, costituisce l'essenza stessa della pianificazione ma, soprattutto, molto interessante, il discorso dei profili e piani di salute.
Su questo ci sarà anche una necessità notevole, da parte dei Comuni che saranno coinvolti nella definizione degli obiettivi di salute, partendo dallo stato di fatto, per migliorare la situazione attraverso una serie di azioni, di prevenzione, di intervento e anche di riabilitazione. Mi domando se, nei 1.200Ccomuni che abbiamo nella nostra regione, emerge veramente una relazionalità tra i Comuni e le ASO che devono valutare sia i Piani di attuazione sia l'operato stesso dei direttori generali. Stando nel campo del territorio, quindi nel campo delle ASL, o noi supportiamo i Comuni in questa opera, oppure l'operazione rischia di fallire.
Ho visto che ci sono negli emendamenti uno stanziamento un'enucleazione dei costi di questa operazione di pianificazione. Questo per certi versi, potrebbe denotare la serietà dell'impostazione che ovviamente, non può essere una passeggiata, ma deve essere l'elaborazione di documenti mi auguro stringati, non eccessivamente pomposi, comunque tali da essere significativi. Sulla base di questi profili e piani di salute, si realizzano i programmi attuativi.
Con l'articolo 2 si entra un po' nell'essenza stessa della procedura di programmazione, quindi si inizia a triangolare tutte le questioni in gioco: da un lato gli enti locali, i sindaci e i comuni. Dall'altro le strutture sanitarie, le ASL, le ASR che devono dare il supporto per assolvere alla funzione e, dall'altro, i direttori generali delle ASL che devono inserire queste proposte nella loro pianificazione e darne attuazione. In sostanza quindi, il ruolo che dovranno avere il Comune e il Sindaco nella vicenda.
Ragion per cui abbiamo presentato degli emendamenti che, a nostro avviso, chiariranno meglio, qualcuno lo abbiamo discusso direttamente o indirettamente, il ruolo che si vorrà effettivamente assegnare ai Comuni e ai Sindaci nelle procedure di programmazione, nelle procedure di verifica nelle procedure di valutazione dell'operato dei direttori generali delle ASR.



PRESIDENTE

Procediamo con gli emendamenti.
Il primo emendamento è rubricato n. 29, a firma Giovane. La Giunta ha già espresso parere negativo sugli emendamenti rubricati dal n. 29 al n.
38.
Emendamento rubricato n. 29 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione del comma 1.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 30 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione del comma 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 31 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione del comma 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 32 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera a) del comma 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 33 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera b) del comma 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 34 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera c) del comma 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 35 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera d) del comma 3.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35.
Il Consiglio non approva.
La Consigliera Ferrero ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Molto semplicemente, forse è meglio risolvere questo problema con una votazione veloce, ma a questo punto noi la chiederemmo emendamento per emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Infatti.
Emendamento rubricato n. 36 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione del comma 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 37 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera a) del comma 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 38 presentato dal Consigliere Giovine: Titolo II (Programmazione socio-sanitaria) Art. 2 (I livelli e gli strumenti di programmazione) Si propone la soppressione della lettera b) del comma 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 75 presentato dai Consiglieri Botta, Ghiglia e Casoni: emendamento all'art. 2 comma 4 aggiungere "c) il sistema di indicatori per la valutazione dei risultati prodotti dal sistema sanitario regionale; d) il sistema di indicatori per la valutazione delle performance delle aziende sanitarie e dei direttori regionali".
La parola al Consigliere Botta per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Restiamo un po' nel solco del precedente emendamento, in quanto la nostra attività emendativa su questa legge è rivolta soprattutto sulla questione dei sistemi di indicatori, valutazione e monitoraggio.
Al comma 4 dell'articolo 2 sono indicati, come già riferiva prima la Presidente, alcuni strumenti, che sono le due relazioni contenute agli articoli 13 e 17. Noi riterremmo importante introdurre due successivi commi, o perlomeno al comma 4 aggiungere due lettere (c, d) dove specifichiamo in maniera abbastanza chiara che, oltre alle due relazioni bisogna introdurre un sistema di indicatori per la valutazione dei risultati prodotti dal sistema sanitario regionale. Occorre introdurre anche un altro sistema di indicatori per quanto riguarda la valutazione delle performance delle Aziende sanitarie e dei Direttori generali.
Non ripeto le osservazioni che ho fatto nel precedente intervento, ma a noi pare indispensabile - ripeto - oltre alle due relazioni che vengono già previste negli articoli successivi, creare (non creare qui, ma abbozzare dare il senso del principio, per poi riprenderlo nel vero e proprio Piano) anche un indicatore sulla questione del sistema sanitario nella sua generalità, senza tralasciare l'aspetto della valutazione delle performance delle Aziende e dei Direttori.
Presidente, non c'è nessun richiamo, sia nella legge che nelle norme di Piano, alla valutazione dei Direttori generali. Questo, a nostro avviso crea un vuoto: quelli che domani saranno i Direttori della sanità riformata sulla scorta di questa legge e del Piano, come verranno valutati? Sì, se raggiungono o no gli obiettivi, ma noi sappiamo che molto spesso gli obiettivi sono dei punti di arrivo. È difficile riuscire, evidentemente, a valutarli soltanto rispetto a quegli obiettivi che vengono dato annualmente. Devo dire che, dacché sanità è sanità, tutti i Direttori raggiungono sempre gli obiettivi perché legata all'obiettivo c'è tutta la questione del compenso incentivante, per cui, evidentemente, li raggiungono sempre tutti o quasi.
Al di là delle battute che si possono fare su queste questioni, a noi interesserebbe che, in una legge che, ripeto, è la legge quadro che sostiene poi il Piano, ci fossero anche queste precisazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Solo per richiamare l'attenzione della Presidente. Questo è un tema molto importante. Non sono intervenuto prima perché ci può stare l'osservazione che ha fatto la Presidente che era bene non metterla nei "Principi generali" quanto negli aspetti più tecnici. Però, tutti sappiamo che le valutazioni e le relazioni dei Direttori generali sia nominati da questa Giunta, come la precedente tendono sempre a presentare dei risultati in forma associata.
Mi spiego meglio. Per esempio, ricordo che alla fine dell'anno alcuni parametri cambiano improvvisamente perché magari a cavallo dell'anno si riescono a fare delle operazioni anche legittime però, basta indicarle in un'annualità piuttosto che in un'altra e magari per quell'anno risultano quadri più in linea rispetto agli obiettivi prefissati dalla Giunta.
Invece, introdurre dei controlli periodici qualitativi-numerici accettando questi emendamenti potrebbe fare in modo di avere dei dati più reali sul monitoraggio. Poi, starà alla Giunta individuare quali, come e quanto. Ritengo, al di là delle Giunte politiche, adesso siamo più o meno a metà legislatura, che questa possa essere un'alta forma da introdurre perché in tutte le aziende normalmente questo avviene e non ci si basa solo sulle relazioni dei Direttori, ma ci si basa su parametri fissi che vengono specificati dalle proprietà, in questo caso dalla politica regionale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale rinuncia al suo intervento. Ci sono altre richieste di intervento? La parola alla Presidente Bresso, per esprimere il parere della Giunta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come ho detto prima, condivido il tema di individuare degli indicatori appositi. Poiché, al punto 4 si dice che sono strumenti generali di valutazione e di monitoraggio della programmazione (fermo restando gli strumenti di valutazione, invece, dell'operato dei Direttori che sono strumenti specifici), quello che propongo è che gli indicatori siano inseriti nelle due relazioni, cioè che le due relazioni debbano essere formulate sulla base di appositi indicatori.
Questa è la proposta di recepimento che vi faccio rispetto alla relazione sociosanitaria regionale di cui all'articolo 13, dove è descritta come è composta la relazione: "La relazione sociosanitaria regionale esprime, anche sulla base delle risultanze delle relazioni sociosanitarie aziendali e sulla scorta di un apposito sistema di indicatori". Quindi inserirlo nel luogo appropriato perché è una relazione che è fatta anche sulla scorta di un apposito sistema di indicatori.
Secondo inserimento, invece, per quanto riguarda la relazione sociosanitaria aziendale, di cui si parla all'articolo 17 dove si dice: "La relazione sociosanitaria è lo strumento di accertamento e documentazione degli stati raggiunti, in rapporto agli obiettivi definiti dalla programmazione sociosanitaria regionale aziendale", inserendo analogamente al fondo del comma 1, "anche sulla base di un apposito sistema di indicatori". In modo che anche in questo caso sia specificato, per i due strumenti, dove vengono inseriti gli indicatori.
Altrimenti, secondo l'emendamento proposto, gli indicatori galleggerebbero nell'aria. Mentre, con punti appositi che devono essere inseriti nei due strumenti, le su relazioni che esse devono basarsi su appositi indicatori. Quindi, questa è la proposta di emendamento che, se concordata, potrebbe essere inserita all'articolo 13, comma 1 e all'articolo 17, comma 1.



PRESIDENTE

I proponenti accolgono la proposta della Giunta? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, noi proporremo di spostare questi nostri emendamenti agli articoli 13 e 17. Quindi, li riformuliamo nel testo e li presentiamo agli articoli 13 e 17.



PRESIDENTE

Quindi, posso ritenere ritirato l'emendamento rubricato n. 75, che i proponenti riformuleranno per poi presentarlo agli articoli 13 e 17.



CASONI William

Lo ritiriamo perché abbiamo già sentito che la Presidente si è dichiarata favorevole.



PRESIDENTE

Non vi sono più emendamenti presentati sull'articolo 2.
Sono aperte le dichiarazioni di voto sull'articolo 2.
Non ci sono richieste di intervento.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.55)



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