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Dettaglio seduta n.22 del 19/09/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15,45 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.15)



(La seduta ha inizio alle16.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bresso, Buquicchio Ferraris, Gariglio, Rabino, Ronzani, Spinosa e Vignale.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa per quindici minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 16.18 riprende alle ore 16.31)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Hanno chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Casoni e il Consigliere Rossi La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Solo per fare un inciso. Io non contesto in questa fase la sospensione e d'abitudine acconsentiamo che si riprenda adesso, ma secondo il Regolamento le sospensioni del Consiglio sono di trenta minuti. Quando non c'è il numero legale, da trentacinque anni, in questa Regione si sospendono i lavori. Non contesto, ma voglio che sia a verbale: se dovesse ricapitare non è questa una consuetudine da utilizzare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Solo un chiarimento. Il pacchetto degli emendamenti, quelli presentati dalla Giunta, rubricati dal n. 2 al n. 10, saranno discussi dopo?



PRESIDENTE

Sì. Gli altri sono legati agli articoli.
Ringrazio il Consigliere Casoni, ma vorrei fare una precisazione. La prima sospensione è stata di trenta minuti come da Regolamento, ma concordo assolutamente sulle sue osservazioni in merito alla seconda, perché avrei dovuto, con maggiore precisione, indicare una sospensione di cinque minuti.
Era necessaria una verifica puntuale sulla situazione dei congedi. Per fare una verifica in tempi rapidi, ho limitato la sospensione a quindici minuti.
Comunque, concordo sulla precisazione.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006"


PRESIDENTE

L'esame del testo unificato relativo all'assestamento di bilancio, di cui al punto 3) all'o.d.g., con prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Casoni, Monteggia Allasia, Ghiglia, Burzi, Ferrero, Cotto, Manolino, Nastri, Pichetto Fratin Giovine, Boniperti, Guida, Pedrale, Ghigo, Dutto, Botta, Scanderebech Rossi e Vignale: "Lo stanziamento previsto all'UPB S1012 Gabinetto Presidenza Giunta regionale rapporto Stato - Regioni è aumentato di euro 3.000 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 bilanci e finanze è diminuito di pari importo".
La parola al Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Non ho a mie mani questo emendamento, ma è uno di quelli che partivano da 3.500 euro, 3.000, 2.500, per arrivare a 1.000 euro. Siamo su quello dei 3.000 euro. Va bene.
Per sottolineare che gli aiuti alle imprese e agli investimenti nelle aree depresse...



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, volendo, se i proponenti sono d'accordo, potremmo accorparli e passare ad altre UPB. Potremmo accorpare tutti quelli dal n.
12 al n. 16.



CASONI William

Presidente, la sostanza non cambia. Voglio dire che siamo in attesa di chiarimenti su altri temi; automaticamente non è che, eliminando questi cambia la sostanza.
La sensibilità di destinare risorse a investimenti per le aree depresse è un segnale politico, non economico. Sappiamo bene tutti che con 3.000 euro non si fa nulla, ma dobbiamo anche lanciare dei segnali di sensibilità a quelli che oggi in Piemonte si sentono trascurati.
Stiamo discutendo da giorni di dare 70 milioni di euro alla FIAT, ma io sento tante persone che abitano in montagna o in collina, sento tanti artigiani, sento tante persone che vivono nelle aree cosiddette depresse che non hanno nulla a che vedere con la FIAT, che dicono: "Vi state movendo molto, come Consiglio regionale, state facendo riunioni a Torino, a Roma state facendo riunioni dei Capigruppo per decidere di aiutare il sistema FIAT acquisendo aree della FIAT, ma ricordatevi che in Piemonte esistono anche le aree depresse, le zone montane e dei paesi inaccessibili, che esistono anche territori che hanno problemi diversi." Pertanto, questi emendamenti li abbiamo presentati per dimostrare una sensibilità verso i territori. Non chiediamo milioni di euro su un capitolo, chiediamo però che ci siano segnali da parte del Consiglio regionale, in modo che dimostri di ricordarsi, con una cifra anche minima di alcune tematiche.
Questo è un richiamo che facciamo alla sensibilità della Giunta. Se la Giunta non ritiene di destinare la misera cifra di 3.000 euro per dei progetti che, eventualmente, potrebbero essere interessanti per le aree depresse, questo ci darebbe l'opportunità di dire che abbiamo presentato un emendamento di soli 3.000 a favore di questi progetti, ma che la Regione Piemonte e la Giunta regionale l'hanno respinto.
Sono sensibilità che non vanno a stravolgere il bilancio della sanità gli investimenti e l'assestamento di bilancio nel suo insieme, anche perch parliamo di poche migliaia di euro. Ma a volte la pacca sulla spalla, come la chiamo io, vale di più di qualche finanziamento cospicuo. Qui si tratta di dare pacche sulla spalle per dimostrare che non ci dimentichiamo di alcune zone, che la sensibilità della Regione è uguale tanto per la FIAT quanto per le piccole e medie imprese, per gli artigiani, per i commercianti, per gli anziani, per i giovani, per i disabili, per le città metropolitane, per le Comunità collinari e montane, per i piccoli Comuni che, in Piemonte, sono centinaia e centinaia.
Questi segnali potrebbero essere anche percepiti come un interesse che la Regione dimostra verso un settore. Il messaggio potrebbe essere questo: adesso mettiamo 3.000 euro ma, nel bilancio che sarà presentato l'anno prossimo, la Regione potrebbe proporne 300.000, quindi potrebbero esserci ben più ampie disponibilità per progetti da presentare in questo settore.
Come dicevo, è stato respinto l'emendamento che destinava 3.500 euro per le aree depresse, ma sembra un po' un balletto delle parti. Lei Presidente, giustamente prima mi proponeva di ritirare tutti gli emendamenti. Basterebbe approvare questo e, automaticamente scomparirebbero tutti gli altri, però noi vogliamo che anche la Giunta dimostri un minimo di sensibilità, ammettendo che questo non è un emendamento dirompente per l'Assessore al bilancio (presumo che possa benissimo prelevare questa somma dai fondi di riserva senza intaccare minimamente lo stesso fondo di riserva). La Giunta darebbe un segnale verso queste aree, a settori e a porzioni di società piemontese, a territori alle persone che vivono e lavorano in Piemonte, che vogliono sentirsi rappresentati, al fine di dare l'impressione che l'attuale Amministrazione non pensi solo ed esclusivamente alla Fiat, non pensi solo ed esclusivamente alla città di Torino, non pensi solo ed esclusivamente a garantire forti risorse per settori per cui il 70-80% dei cittadini piemontesi si sente totalmente estraneo. Chi amministra bene questa regione, deve ricordarsi di amministrare il 100% dei cittadini piemontesi il 100% dei territori piemontesi. Le aree depresse sono una quota rilevante, non preponderante, ma rilevante di questa regione, sono aree dove i problemi sono identici a quelli che oggi insistono nella città di Torino (se non moltiplicati dall'effetto di essere decentrati rispetto al capoluogo).
Non capisco perché per Torino si concedano 70 milioni di euro alla Fiat, e si neghino tre mila euro per progetti di sviluppo sulle aree depresse.



PRESIDENTE

Ricordo ai Consiglieri che sugli emendamenti il tempo a disposizione è di cinque minuti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Burzi, Giovine Monteggia, Boniperti, Pedrale, Ghiglia, Casoni, Nastri, Ghigo, Botta Ferrero, Pichetto, Dutto, Cotto, Allasia, Scanderebech, Rossi, Manolino Vignale e Guida: "Lo stanziamento all'UPB S1012 Gabinetto Presidente G.R. Rapporto Stato Regioni è aumentato di euro 2.500,00 lo stanziamento previsto all'UPB 09012 Bilanci e Finanze è diminuito di pari importo." La parola al Consigliere Pichetto per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

L'emendamento in oggetto, al di là dell'entità dello stanziamento affronta una delle questioni che investiranno il Consiglio nel corso del prossimo biennio.
Il venir meno alle zonizzazioni con riferimento al regolamento n. 1260 (l'ultima zonizzazione di parte Unione Europea) e dall'altra parte superare le zonizzazioni delle norme nazionali (cosiddette aree depresse), oppure la zonizzazione della cosiddetta 87 3c che riguarda il sistema di aiuto alle grandi imprese che ha permesso ai governi regionali e allo Stato, con i suoi interventi, di accompagnare una serie di iniziative di imprese rilevanti sul territorio piemontese e ha permesso di intervenire, oltre che con infrastrutture, con meccanismi di aiuto, verrà rivoluzionato dalle nuove direttive in ambito europeo.
Le nuove direttive già approvate anche dal Parlamento come indirizzo e promosse dalla Commissione Europea - non prevedono più meccanismi di zonizzazione, ma un unico criterio che sarà basato, così come il Fondo sociale europeo, su interventi settoriali e senza deroghe che permettono agli stati nazionali, o alle regioni, di fare interventi più puntuali quindi di intervenire con meccanismi di aiuto. In questo caso si andrebbe in violazione alla normativa europea, quindi si violerebbe il regime della libera concorrenza.
Il territorio piemontese ha una situazione territoriale molto articolata, non per niente negli studi Ires si parla di tanti "Piemonti" la presenza di un Piemonte articolato a macchia di leopardo, con velocità diverse sotto l'aspetto produttivo, ma anche condizioni demografiche diverse, condizioni sociali diverse. Addirittura, cambiano i meccanismi di consumo a secondo dei vari territori. La caratteristica del Piemonte è proprio la non omogeneità. E' una grande regione industriale, ma non omogenea. Siamo la terra che produttivamente ha i principali distretti industriali ma, dall'altra parte, ha anche importanti principali distretti agricoli per alcuni settori. Pensiamo alla provincia di Cuneo o alla province di Asti e Alessandria, oppure quella che è la pianura del vercellese e dell'alessandrino per il riso.
La necessità di intervenire nuovamente con alcune differenziazioni tra territorio e territorio deve essere sostenuta dalla Regione Piemonte in ambito nazionale. Deve essere sostenuta per poter agire e continuare su una serie di azioni di sistema. Ciò significa intervenire maggiormente con fondi dello Stato su alcune infrastrutture; la possibilità di intervenire su alcune vallate in aiuto alle imprese; dare a molte imprese il tempo di ristrutturarsi, modernizzarsi e adeguare i propri meccanismi produttivi viaggiando in parallelo con l'utilizzo di fondi (che in alcuni casi chiamiamo ammortizzatori sociali). Fondi che investono anche il capitale umano, quindi la possibilità di mantenere un livello di preparazione delle maestranze senza procedere ai licenziamenti; la possibilità di governare nei periodi di transizione che in alcuni casi, laddove è necessario intervenire con grande ristrutturazione, sono essenziali e fondamentali.
Vorrei ricordare cosa ha rappresentato la deroga concessa - in forza dell'87 3c per la parte strutturale, ma poi con deroga specifica per la parte di capitale umano - alla Fiat. L'intervento con il piano di formazione - che ha visto un investimento di quasi 100 milioni di euro complessivo tra quota a carico delle imprese e quota a carico dello Stato avviato nel corso del 2003 - ha avuto una deroga specifica da parte dell'Unione Europea. Ha avuto, da parte dell'Unione Europea l'autorizzazione ad un intervento per l'aiuto alla grande impresa che ha permesso di gestire da una parte tutto il fronte degli esuberi e dall'altra, ha permesso alla Fiat di gestire una ristrutturazione anche della parte più strumentale, la parte più materiale del proprio sistema.
Non mi voglio dilungare sull'argomento, ma la stessa preoccupazione, la stessa attenzione che i governi locali, anche il Governo nazionale, hanno per la Fiat, la devono avere per altre imprese. Per poter agire, per poter intervenire ci vogliono situazioni di deroghe specifiche. Le vecchie norme trattavano di zone depresse, l'emendamento richiama le zone depresse, ma oggi giorno dobbiamo valutare le aree depresse secondo i nuovi meccanismi e avere lo strumento giuridico per poter intervenire in merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliere Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Come si è potuto constatare dalla discussione dell'emendamento precedente, non c'è volontà ostruzionistica da parte dell'attuale minoranza (tant'è che tutti abbiamo rinunciato a parlare per cinque minuti).
Precedentemente ha parlato il Consigliere Casoni, il mio intervento è invece teso a cogliere l'opportunità politica dell'accoglimento di un emendamento che è veramente una sciocchezza, come importo. Però pu veramente tracciare una filosofia: non solo Torino, non solo la città metropolitana, ma tutto il territorio regionale.
Diceva bene prima il Consigliere Pichetto, quando ricordava che abbiamo "tanti Piemonti": penso alle Comunità Montane, alla mia in particolare alla Langa astigiana, ma anche alle Comunità Collinari, a tanti piccoli paesi di pianura, dove un'attenzione allo sviluppo delle imprese in queste aree depresse potrebbe contribuire a trattenere gli abitanti sul territorio.
Sappiamo che questi territori sono abitati da gente anziana, che ha bisogno che i propri figli trovino lavoro in loco, per poter avere un po' di aiuto in più, quell'aiuto che, pur con tutta la buona volontà, i Comuni le Province, la Regione e il Terzo Settore non riescono a garantire se non c'é una famiglia alle spalle. Dobbiamo veramente impegnarsi affinché ci sia un potenziamento ed un aiuto per queste imprese, perché portano lavoro e trattengono le persone sul territorio. Avere un territorio vigilato e popolato, significa anche contrastare i gerbidi, che rappresentano un grosso problema per le nostre campagne. Si è discusso molto, in questa sede, della flavescenza dorata: una delle cause dell'aumento di questa malattia alla vite va imputata proprio al gerbido.
Questa politica deve dare delle risposte in modo complessivo, e non in maniera unilaterale pensando solo alla Fiat. È senz'altro giusto intervenire per la Fiat, ma dobbiamo ricordarci anche di queste piccole imprese, che possono ricevere un minimo contributo economico dalla Regione.
Ma oltre a questo, c'é bisogno di tutta l'attenzione per poter dire loro di avere coraggio di andare avanti e di continuare.
2.500 euro è una cifra veramente irrisoria: basta ridurre qualche contributo dato in più (non voglio, però, fare riferimenti specifici).
Approfitto della parola per fare un'ulteriore precisazione. Siccome ho ricevuto diverse richieste di chiarimento, vorrei sottolineare che non ho assolutamente nulla contro una manifestazione che ha ricevuto 60.000 euro in più. Pensate, potete accogliere 20 o 30 emendamenti di questo tipo soltanto con quei soldi dati in più.
Magari la manifestazione meritava di ricevere il doppio di quel finanziamento; ma nel momento in cui si opera un taglio generalizzato del 30% rispetto a tutte le altre iniziative, ci auguriamo che nella competente Commissione la Giunta riesca a spiegare perché un importo simile è stato concesso, mentre la maggioranza è in imbarazzo ad accogliere emendamenti di importi che si aggirano sui 2.500 o 3.000 euro.
Questo potrebbe essere un segnale che porterebbe ad approvare più in fretta questo bilancio, che anche noi vogliamo portare a termine.
Il contributo è minimo perché vuole essere simbolico, perché ci rendiamo conto che non ci sarebbe il tempo per spendere cifre maggiori.
Richiamo veramente tutti i colleghi di maggioranza ad una riflessione: aiutateci ad approvare questo bilancio di assestamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Intervengo anch'io su questo emendamento, che chiede sinceramente una cifra irrisoria, se valutata su qualunque bilancio anche quello di un piccolo Comune, perché si parla di poche migliaia di euro.
Mi spiace, altresì, che la Giunta abbia deciso di bocciare il precedente emendamento, che chiedeva semplicemente un contributo di 3.000 euro (in questo caso si parla di 2.500 euro).
Quando si esprime il parere contrario ad un emendamento o ad una serie di emendamenti come questa, credo che si debba anche cercare di motivare il perché non si vogliono realizzare progetti volti a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle aree depresse. Può darsi che la Giunta abbia altre idee o altre proposte, ma ce lo venga a dire, perché nulla vieta che se ci convince su proposte alternative che ha in cantiere o che ha già predisposto, noi potremmo ritirare gli emendamenti presentati sull'argomento.
Se ci soddisfa con ipotesi credibili, valide ed applicabili, noi eviteremmo perdere tempo intervenendo, in più colleghi, sugli stessi emendamenti, e potremmo ritirarli.
Non sta in piedi la giustificazione che mancano i fondi per poter coprire una richiesta di 2.500 euro, perché basta andare a leggere quanto è apparso sui giornali oggi per scoprire che solo per quanto riguarda la sanità questi fondi li avremmo potuti avere a disposizione, perché anzich fare una proposta, a nostro giudizio immotivata, di concedere gratuitamente la circoncisone in ospedale a tutti coloro che ne facciano richiesta per motivi religiosi, forse sarebbe meglio dire loro di rivolgersi ad un privato. Se invece si è malati e vi sono patologie che necessitano della circoncisione, allora benissimo, sono d'accordo che già da oggi si possa andare tranquillamente in un ospedale pubblico ed ottenere la prestazione in modo assolutamente gratuito. Diversa è la questione: se si vogliono creare figli e figliastri nella stessa sanità, a noi non va più bene.
Perché per motivi religiosi - e non, ovviamente, per motivi sanitari dobbiamo pagare la circoncisione a persone che ne facciano richiesta mentre non paghiamo, ad esempio, un tatuaggio tribale? C'é chi, per motivi religiosi, segue determinate sette e si fa tatuaggi particolari sulle braccia o su altre parti del corpo: potremmo tranquillamente pagare la prestazione anche a loro.
Dirò di più: chi è cattolico, normalmente battezza un bambino. Anche quello, se vogliamo, è un rito. Ma mai nessun cattolico ha pensato di chiedere alla Regione il rimborso delle spese sostenute per la festa del battesimo, ovvero per festeggiare questo evento, che comunque è un rito.
Qui, invece, si dice che quando avviene la circoncisione per le famiglie arabe ed ebraiche è un giorno di festa e quindi si festeggia.
L'affermazione andrebbe addirittura virgolettata, perché lo dice testualmente Franco Trad, Consigliere dell'Unione Araba, come valore del messaggio sociale: "Inserire la circoncisione fra i servizi della sanità pubblica sarebbe un segnale nella direzione dell'integrazione e risparmierebbe a molti arabi il rientro in patria per eseguire e festeggiare la circoncisione".
Dobbiamo far pagare ai cittadini piemontesi la festa della circoncisione, permettendo loro di andare gratuitamente a farsi circoncidere nei nostri ospedali, ma non lo facciamo con chi, seguendo altri riti religiosi, potrebbe richiedere altrettante prestazioni sanitarie gratuite.
Attenzione, perché dobbiamo necessariamente separare le questioni: pensare che una tradizione religiosa possa essere eseguita o favorita a spese della comunità piemontese, è un po' strano, perché apre porte decisamente preoccupanti. Se valesse questo principio per la circoncisione eseguita per tradizione religiosa (non mi riferisco, ovviamente, a quella effettuata per motivi sanitari), perfettamente inutile dal punto di vista sanitario, non vorrei che fra un anno o fra dieci la richiesta di poter infibulare le donne, le ragazze o le bambine, venga riconosciuta come tradizione religiosa - come lo è tutt'ora in determinate realtà di altri Paesi - e diventi eseguibile gratuitamente in Italia.
Attenzione: non andiamo a toccare argomenti che non hanno niente a che vedere con la sanità pubblica.
In conclusione, i soldi mancanti potrebbero essere reperiti dal taglio dei fondi stanziati per tradizioni religiose che con noi nulla hanno a che dividere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, anch'io svolgo qualche breve considerazione su questo emendamento, che ritengo assolutamente importante, un po' nell'ottica di quella che è stata la discussione iniziata nella seduta precedente con l'insieme degli emendamenti legati alle risorse da rendere disponibili per le aree depresse. L'altra volta si discuteva di emendamenti legati a risorse da mettere a disposizione della piccola e media impresa oggi, introduciamo un altro comparto, che è quello delle amministrazioni comunali.
Il senso di questi emendamenti è già stato anticipato e ampiamente articolato da coloro che mi hanno preceduta. Relativamente a questo tema penso che tutto il Consiglio possa convenire sull'importanza e necessità che le aree con difficoltà legate al passato possano ricevere da parte della Regione un contributo. L'esperienza legata alle risorse messe a disposizione per le aree depresse nei confronti delle Amministrazioni locali è ormai consolidata, che è avvenuta e avviene anche attraverso altre leggi regionali e attraverso i fondi europei. Chi in passato ha fatto pubblica amministrazione in enti locali e ha vissuto questa esperienza sa quanto queste risorse siano state utili in questi anni per la riqualificazione di molte aree. Esistono leggi regionali che mettono a disposizione risorse per la riqualificazione urbanistica, per le opere pubbliche e quant'altro, che, come abbiamo visto dai capitoli dell'assestamento di bilancio, sono state drasticamente ridotte. Un piccolo esempio che è stato citato l'altro giorno riguarda la legge n. 18 relativamente alle opere pubbliche: il comparto che mette a disposizione risorse per la riqualificazione del territorio, la viabilità l'illuminazione e quant'altro è stato drasticamente ridotto.
Con questo emendamento vogliamo segnalare l'esigenza di ripristinare le risorse a disposizione per le amministrazioni comunali che necessitano sempre più di questa tipologia di interventi, anche perché con l'esperienza del passato abbiamo verificato che molto spesso le amministrazioni comunali tendono in prospettiva ad essere un po' meno campanilistiche. L'esperienza di questi anni, soprattutto grazie all'utilizzo dei fondi strutturali, è stata rivolta ad incentivare le amministrazioni locali affinché ponessero in essere progetti integrati, che hanno riguardato moltissimi temi: lo sport, il turismo, l'industria e la viabilità.
Il venir meno di queste risorse messe a disposizione da parte della Pubblica Amministrazione è ovvio che comporterà per il territorio delle grandi difficoltà.
Riteniamo che, invece, la Regione debba dare un segnale molto importante relativamente a questo tema, così come abbiamo sollecitato in una serie di interventi (le leggi di riferimento sono diverse, questa è una), anche, come si diceva prima, alla luce del pesante taglio che è stato fatto sul capitolo degli Enti locali e sul capitolo della piccola e media impresa, che conferisce ad un'unica grande azienda, che è la FIAT, una serie di risorse molto significative.
Noi crediamo che il nostro territorio necessiti di svilupparsi non soltanto su settori monotematici. E' necessario differenziarsi su vari temi e avere risorse disponibili è ovviamente importante.
Nella lettura degli ordini del giorno di Giunta abbiamo constatato un numero elevato di consulenze che si continuano a dare a vari livelli, sia la Presidenza della Giunta che i vari Assessori, su vari temi. Abbiamo altresì notato in più occasioni che gli importi sono consistenti e, a volte, anche superiori rispetto al tema che si ritiene queste consulenze debbano sviluppare.
Quindi, poter sacrificare una parte di queste consulenze, che, di fatto, anche la Presidente Bresso in campagna elettorale ha pesantemente attaccato come una cosa che assolutamente non sa da fare, riteniamo possa essere importante e utile. Se la Giunta effettivamente vuole dare questo segnale, magari, per non sacrificare altri capitoli importanti, sarebbe necessario andare in questo senso verificando la possibilità di diminuire un po' queste risorse, rendendole magari disponibili per beni così importanti come quelli che noi oggi sollecitiamo.



PRESIDENTE

Comunico che il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere negativo.
Il Consiglio non approva.
La Consigliera Ferrero ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, intervengo solo per segnalare l'esigenza dell'opposizione di non avere magari tutta la Giunta schierata, ma di avere almeno qualcuno che esprima il parere per quanto riguarda gli emendamenti.
Magari il Vicepresidente Susta è temporaneamente impegnato, però, che almeno qualcuno della Giunta si faccia carico di far finta che esistiamo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boniperti sull'ordine dei lavori.



BONIPERTI Roberto

Volevo solo chiedere la possibilità di fare le votazioni nominali perché i pianisti non piacciono a nessuno: è un brutto segnale.



PRESIDENTE

Collega Boniperti, la ringrazio. Concordo con lei, l'ho detto per cinque anni. Non mi sembra di aver visto particolari movimenti. Siccome è facoltà richiedere la votazione per appello nominale, non ci sono problemi se lei la richiede ad ogni votazione, perché il Regolamento prevede che debbano essere tre i Consiglieri a richiederla.
Collega Ferrero, condivido quanto da lei espresso. Mi era sembrato un diniego da parte della Giunta degli Assessori presenti.



(Commenti fuori microfono della Consigliera Ferrero)



PRESIDENTE

Ha ragione. La prossima volta salveremo oltre alla sostanza anche la forma, che è sostanza anche quella.
14) Emendamento presentato dai Consiglieri Casoni, Monteggia, Allasia Ghiglia, Burzi, Ferrero, Cotto, Manolino, Nastri, Pichetto Fratin, Giovine Boniperti, Guida, Pedrale, Ghigo, Dutto, Botta, Scanderebech, Rossi e Vignale: "Lo stanziamento previsto all'UPB S1012 Gabinetto Presidenza Giunta regionale rapporto Stato-Regioni è aumentato di euro 2000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 bilanci e finanze è diminuito di pari importo".
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Signor Presidente, praticamente, riprendo l'intervento svolto venerdì in chiusura di lavori, in quanto l'unico elemento variato rispetto alla scorsa settimana è la cifra che viene prevista: 2.000 euro. Avevamo iniziato da 3.500, siamo a 2.000, mi sembra che scenderemo ancora per un altro paio di emendamenti, perché la maggioranza non intende sentire ragioni e, soprattutto, rendersi conto dell'utilità dell'emendamento da noi presentato, che, come ho già avuto modo di riferire venerdì, non va a vantaggio di altri se non della Giunta regionale, del suo Presidente, che potrebbe disporre di maggiori risorse per seguire le pratiche, le opportunità e gli sviluppi di tutti quei progetti che, dall'Unione Europea attraverso il CIPE, per arrivare alle Regioni, sono rivolti alle aree depresse delle nostre Regioni.
Questa sordità da parte della maggioranza e della Giunta, che tra l'altro ci avrebbe consentito, e avrebbe consentito a questa maggioranza e a questa Giunta, per poche migliaia di euro, di evitare ore e ore di discussione veramente inutili. Se andassimo a verificare il costo e il beneficio soltanto in termini di tempi impiegati, il Consiglio avrebbe fatto bene ad approvare l'incremento di 3.500 euro, evitando un paio d'ore di discussione e forse anche di più.
La sordità di questa maggioranza e di questa Giunta non è spiegabile viste le difficoltà che, in questi ultimi mesi e anni, hanno affrontato queste aree depresse. Se è vero che esiste una crisi congiunturale che mediamente attanaglia una parte importante del nostro Piemonte, è evidente che nelle aree minori e più depresse le difficoltà economico-sociali si fanno sentire di più.
Per quanto riguarda la mia Provincia, non posso non ricordare che alcuni interventi della Regione Piemonte, con l'apertura di nuove zone industriali e con l'introduzione di strumenti di avvicinamento al turismo abbiano aiutato l'area delle colline dell'Ovadese a uscire dalla loro marginalità e dalla loro depressione economico-sociale. Ma sicuramente anche soltanto questi 3.500 euro iniziali, oggi decurtati a 2.000 avrebbero portato più risorse in Piemonte, più risorse alle aree marginali dando un segnale di ulteriore interesse per tanti cittadini, per tanti giovani e, soprattutto, per quei ceti sociali che vengono più colpiti dalla crisi.
Quindi, ecco il mio riferimento ai giovani, ecco il mio riferimento alle donne, ecco il mio riferimento a quelle persone con età magari non ancora da pensione, ma già avanzata dal punto di vista lavorativo, che, in un momento generale di difficoltà, si trovano espulse dal mercato del lavoro.
un peccato, perché è un'opportunità che, giunti a questo punto perderemo, perché non mi sembra che ci sia nessun tipo di atteggiamento di apertura, da parte dell'amministrazione e della Giunta regionale, in tal senso. Ma è un'opportunità che perde soprattutto la Giunta regionale, che anche solo con i 3.500 euro di partenza, avrebbe potuto avere un esperto in più, magari un consulente in più per seguire, a Roma e a Bruxelles, tutte quelle norme, tutte quelle leggi, tutti quei concorsi che avrebbero potuto innescare un circolo virtuoso di finanziamenti per le aree depresse.
Invece, diciamo un po' ciecamente, si è preferito far prevalere la logica dei numeri, la logica delle maggioranze senza interessarsi al significato e al valore delle proposte altrui.
Spero che prevalgano, in questi giorni e in queste ore, altre logiche così che si possa passare da un confronto anche un po' sterile, come quello che stiamo avendo in queste ore, ad un vero confronto propositivo e programmatico.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento. Questa volta abbiamo salvato la forma oltre che la sostanza. Il numero legale è sempre 27.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, sul quale la Giunta ha espresso parere negativo.
Il Consiglio respinge.
Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consiglieri Casoni, Monteggia Allasia, Ghiglia, Burzi, Ferrero, Cotto, Manolino, Nastri, Pichetto Fratin Giovine, Boniperti Guida, Pedrale, Ghigo, Dutto, Botta, Scanderebech, Rossi e Vignale: "Lo stanziamento previsto all'UPB S1012 Gabinetto Presidenza Giunta regionale rapporto Stato-Regioni è aumentato di euro 1500,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 bilanci e finanze è diminuito di pari importo".
Non ci sono richieste di interventi.
Il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, sul quale la Giunta ha espresso parere negativo.
La votazione non è valida, in quanto non è presente il numero legale.
La seduta è sospesa per trenta minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.23 riprende alle ore 17.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione sulla quale era mancato il numero legale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, sul quale la Giunta ha espresso parere negativo.
La votazione non è valida, in quanto non è nuovamente presente il numero legale.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.55)



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