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Dettaglio seduta n.218 del 25/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio e Moriconi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta della Consigliera Cotto di rinviare di dieci minuti l'apertura dei lavori del Consiglio per favorire la presenza di alcuni Consiglieri di minoranza


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Comprendo la necessità di approvare più in fretta possibile il disegno di legge su Finpiemonte. Siete dalla parte della ragione, perché il Consiglio regionale era convocato per le ore 10, però le chiederei Presidente, proprio per non inasprire i rapporti con la minoranza, di volere attendere dieci minuti per dare la possibilità ai colleghi di poter intervenire e partecipare ai lavori del Consiglio.
Lei sa che le prassi tante volte diventano leggi ed abitudini; in genere non s'inizia mai prima delle ore 10.30. Chiederei alla sua cortesia proprio per non essere l'unica rappresentante della minoranza, di aspettare dieci minuti o perlomeno aspettare che arrivino due o tre altri Consiglieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Signor Presidente, mi rimetterò alla decisione complessiva dell'Aula rispetto a questa richiesta di sospensione. Però credo sia necessario far rilevare alcuni aspetti.
Non ci troviamo in una situazione di relazioni tra maggioranza ed opposizione di gentlemen agreement, quindi in ogni seduta consiliare, anche quando si fa il sindacato ispettivo - attività che attiene strettamente ai rapporti tra il soggetto interrogante e l'esecutivo che risponde, e nella quale normalmente in altre istituzioni non è richiesta la verifica del numero legale - ma in una situazione in cui anche le sedute consiliari che cominciano con il sindacato ispettivo non iniziano se la maggioranza non garantisce il numero legale.
Voglio soltanto richiamare che sta al senso di responsabilità istituzionale di tutti i Consiglieri, non soltanto della maggioranza consentire lo svolgimento delle attività istituzionali. Quindi, se da un lato la responsabilità di garantire il numero legale ricade soprattutto sulla maggioranza, ciò non esime però anche i Consiglieri di minoranza di consentire lo svolgimento regolare delle sedute, anche quando il numero legale è in ogni caso assicurato dalla presenza collettiva.
In questo quadro, avrei accolto con estremo favore la richiesta della Consigliera Cotto di attendere qualche minuto per consentire la presenza ampia della minoranza in aula.
In questa situazione non voglio dire che respingo la richiesta della Consigliera Cotto, non intervengo quindi in senso contrario, mi rimetto alle decisioni dell'Aula. Credo che potremmo, visto che siamo in una situazione di lavori nella quale abbiamo concordato il percorso da seguire accogliere la richiesta comunque, ma porrei l'accento che questa volta è una richiesta che proviene dai banchi della minoranza, quando la maggioranza è qui puntuale a garantire il numero legale.



PRESIDENTE

Colleghi, è chiaro che, ai sensi del Regolamento, si può procedere, ma non mi pare opportuno.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.11 riprende alle ore 10.15)


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Enti strumentali

Proseguimento esame disegno di legge n. 421 inerente a "Riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese e costituzione della Finpiemonte Partecipazioni S.p.A."


PRESIDENTE

Come convenuto, riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 421, di cui al punto 5) all'o.d.g.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Abbiamo terminato la discussione generale sull'articolo 1.
stata presentata una serie di emendamenti dal Consigliere Giovine.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Si propone la soppressione dell'art. 1 (Oggetto e finalità), facendo diventare l'art. 2 il nuovo art. 1 dal titolo: (Oggetto e finalità: 1 Finpiemonte S.p.A.).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In oggetto all'emendamento presentato le argomentazioni per le quali chiedo all'Aula di votarlo sono le stesse presentate già ieri in discussione generale, in altre parole di opposizione completa all'intero disegno di legge n. 421 per quanto adesso andrò a ricordare ai colleghi perché durante la notte possono aver dimenticato una parte delle argomentazioni sostenute nella giornata di ieri.
Questo è un progetto di legge sbagliato, va a dividere un istituto finanziario che per trent'anni ha servito bene la causa dei piemontesi e la Regione Piemonte.
un istituto finanziario che sicuramente ha amministrato con luci ed ombre, forse in certi periodi, magari anche nell'ultimo periodo, con più ombre che luci, ma che sicuramente ha gestito le leggi e ha dato un supporto valido sul fronte delle partecipazioni ha permesso alla Regione di entrare in certe operazioni finanziarie in aiuto anche per la creazione di alcune realtà, ad esempio per la ricerca, e non solo.
Non ha permesso attualmente, e peraltro neanche nel costituendo disegno di legge n. 421 si prevedono possibilità per la futura finanziaria, di intervenire in aiuto di aziende in difficoltà esistenti nel nostro tessuto di profonda deindustrializzazione. Il quadro peggiorerà perché, purtroppo non arriva una risposta da parte degli enti locali, ultimo ma non per importanza il Comune di Torino che, evidentemente, è più interessato all'immagine e alle sorti del Partito Democratico che al futuro socio economico ed industriale della città di Torino.
Questo peraltro devo dirlo al Vicepresidente Peveraro, che è stato Assessore illustre e potentissimo della Giunta dell'attuale Sindaco di Torino; quindi, sicuramente conosce bene quali sono le intenzioni, le volontà e veri desiderata del Sindaco Chiamparino.
Ma non siamo qui a discutere delle politiche cittadine in tema di rilancio industriale della città.
Il nostro problema è capire cosa vuole fare la Regione per il rilancio industriale del Piemonte. Mi pare che la risposta data con questo disegno di legge sia assolutamente insufficiente ed inadeguata.
A volte si dice: "In Consiglio regionale si discute a lungo e non si produce granché nella pratica legislativa". Bene, a volte produrre certi provvedimenti è dannoso: è meglio non produrre nulla, è meglio lasciare le cose come stanno.
Non ho contribuito, trent'anni fa, a costruire la Finpiemonte S.p.A. in discussione. Prendo atto che sia un istituto finanziario che ha funzionato bene per trent'anni, ha gestito le leggi e ha fatto anche tutta una serie di altre operazioni: qualcuna positiva, qualcuna, come ad esempio quella dei parchi tecnologici che, in certe realtà e in certe zone del Piemonte ha funzionato molto bene, ma in altre non ha funzionato per nulla.
La scissione che si andrà a compiere separa completamente la parte legislativa da quella della gestione del pacchetto azionario, la cosiddetta holding. Uno degli argomenti per cui il sottoscritto è assolutamente contrario è che attualmente il conto economico della Finpiemonte S.p.A. si regge in piedi solo grazie alla gestione delle leggi e al cash-flow che queste generano.
L'utile arriva, di fatto, da quello che sarà in futuro solamente gestito dall'house. Buona parte del settore partecipazioni è assolutamente in passivo; in certi casi in passivo pesante. Il già citato e stracitato caso Lumiq, su cui ho chiesto più e più volte - insoddisfatto peraltro all'Assessore Bairati comunicazioni è uno dei tanti casi, ma ci sono tantissimi casi di aziende che vanno in rosso perenne, rosso violaceo, cui la Finpiemonte deve ripianare. E ripiana dall'utile che ottiene invece che da altre attività. Se noi scindiamo queste due realtà, di fatto, rischiamo di creare una società che avrà l'utile che, per carità, si terrà ma non saprà alla fine come reinvestire, a meno che non ci siano schemi e meccanismi per permettere alla Regione di reinvestire quest'utile. Pu darsi che sia possibile farlo, perché la società in house...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Giovine: ha superato il tempo a sua disposizione. La prego di concludere, per cortesia.



GIOVINE Michele

Va bene. Non importa: concluderò in sede di dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente. Concludendo il ragionamento di prima, la gestione della partecipazione non sarà possibile perché, attualmente il conto economico è assolutamente sostenuto solamente da quella che in futuro sarà la società in house. Il Vicepresidente Peveraro dice che la scommessa è proprio questa, però sappiamo benissimo come funzionano queste scommesse nel pubblico, sono sempre scommesse perdenti; ultimamente, a parte alcuni casi di enti internazionali, non ci sono esempi di grandi aziende pubbliche che non solo non generano fatturato, ma che riescano a stare in piedi.
In futuro dovremo fare i salti mortali per capire come ripianare i conti, il rosso di tutto il Parco olimpico e della Fondazione costituenda peraltro con questa curiosa figura dei membri del C.d.A. designato. Credo che sia abbastanza pittoresca; penso che solo in Piemonte riusciamo a istituire la figura del membro del C.d.A. designato: o è un membro del C.d.A o non lo è, mi pare abbastanza ridicola questa soluzione. Peraltro in Piemonte riusciamo anche a fare scissioni - obbedendo all'Europa e all'Italia - siamo gli unici in tutta Italia a farlo. D'altronde l'Europa ha delle leggi europee che valgono solamente per la Regione Piemonte, in Italia, il decreto Bersani viene applicato solamente in Regione Piemonte.
Ieri il Vicepresidente Peveraro ha risposto inizialmente dicendo "la Liguria e la Lombardia hanno iniziato la procedura", ad ogni intervento aggiungeva una Regione in più. Mi chiedo, invece, cosa fanno le altre Regioni? Cosa fa la Regione Campania? Cosa fa la progressista e illuminista Toscana? Cosa fa l'Emilia Romagna? La Lombardia, ad esempio, la Liguria procedono in senso opposto...



(Commenti fuori microfono dai banchi della maggioranza)



GIOVINE Michele

Sto facendo dichiarazione di voto...



PRESIDENTE

Sono cinque minuti per dichiarazione di voto, ne ha usato uno in più durante il suo intervento quindi ha a disposizione ancora un minuto e mezzo.



GIOVINE Michele

Dicevo, procedono in senso opposto, ovvero cercano di far diventare house totalmente le aziende e quindi, di conseguenza, procedono in senso opposto a quello che stiamo facendo noi. L'Assessore sta procedendo in maniera rischiosa. Questa partecipazione in S.p.A. - mi spiace, ma sar facile Cassandra - non reggerà. Fra qualche anno noi saremo costretti a ripianare il buco, finché qualcuno non ci dirà che dobbiamo venderla con tutto il pacchetto azionario. Non so perché, ma sono sicuro che ci sarà qualche banca cittadina - pardon, ex cittadina - che magari raccoglierà quello che noi oggi stiamo seminando in modo negativo.
Anche per questo motivo credo si debba accettare e votare l'emendamento in oggetto che va nel senso della piena e totale opposizione all'approvazione del disegno di legge 421.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60, con il parere negativo del Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 61) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità) Si sopprime il comma 1.
Tale emendamento non è accoglibile.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone l'aggiunta della dizione "In esclusiva" tra le parole "attribuisce" e "all'Istituto".
Ci sono colleghi che desiderano intervenire? Prego, Consigliere Giovine, prenda pure la parola.



GIOVINE Michele

Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Vedo che lei si sta affannando per cercare di capire quali emendamenti sono accoglibili e quali no. Per carità, lei ha in ogni caso tutto il diritto di effettuare le verifiche del caso e ricusare ogni emendamento che ritiene non accoglibile.
Innanzitutto, per quanto riguarda l'emendamento n. 61, che lei ha dichiarato non accoglibile, le chiedo di spiegarne la motivazione in Aula.
Dal canto mio, chiederò una votazione affinché l'Aula si esprima sull'accoglibilità o meno dello stesso: è un mio diritto. Anche perché le ricordo, Presidente, che il Regolamento dichiara testualmente che sugli emendamenti non c'è la sindacabilità.
Ad ogni modo, faccia pure: sa benissimo che sull'articolo 1 posso produrre modifiche a centinaia senza problemi. Non solo, posso anche procedere nella seduta pomeridiana e in quella serale con inversioni...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, lei ha il diritto di procedere in tutti i modi consentiti dal Regolamento e le sue prerogative di Consigliere saranno garantire.



GIOVINE Michele

Presidente, mi permetto di far mettere a verbale che trovo ridicolo questo siparietto che ha appena creato per cercare di...
Lei sa benissimo che non è così che se ne esce e neanche cercando di mettere alla prova la mia resistenza fisica. Poi, per carità...



PRESIDENTE

Lei può considerare ridicole le mie decisioni. Su queste decisioni, se vuole, può chiedere che la Giunta per il Regolamento, nei tempi e nei modi consentiti, faccia le proprie valutazioni.
Comunque, ha tutta la facoltà di prepararne altrettanti e apportare un contributo alla discussione.
Frattanto, ritorniamo all'emendamento rubricato n. 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Chiedo all'Aula di accogliere l'emendamento n. 3 e di votarlo favorevolmente, poiché lo riteniamo assolutamente necessario per migliorare quello che è un impianto di legge assolutamente sbagliato e totalmente distorto, voluto dalla Giunta regionale e, in particolare, dal Vicepresidente Peveraro.
Crediamo che l'emendamento n. 3 non vada a sanare completamente un articolato composto, se ben ricordo, da 11 articoli, più uno, quello aggiunto ieri all'ultimo minuto, quando il Vicepresidente Peveraro si è reso conto che mancava la dichiarazione d'urgenza (in modo peraltro curioso, aggiungendo l'articolo 11 bis anziché il 12).
Voglio rileggere brevemente ai colleghi l'articolo 1, affinché si possa riprendere a occuparsi di Finpiemonte in senso compiuto: "Ai sensi dell'articolo 60 dello Statuto, la Regione attribuisce all'istituto finanziario piemontese Finpiemonte S.p.A., istituito con legge regionale del 26 gennaio 1976, n. 8, il ruolo di società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio, ridefinendone la missione quale qualificato organismo cui affidare le attività di natura finanziaria, dirette all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le finalità e le direttive dallo stesso indicate. Il raggiungimento delle finalità, di cui al comma 1, è favorito dalla riorganizzazione societaria dell'istituto finanziario regionale piemontese Finpiemonte, che assume la nuova denominazione Finpiemonte S.p.A. mediante scissione parziale, allo scopo di attribuire ad una nuova società per azioni, denominata Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., lo svolgimento di attività diverse da quelle proprie della Finpiemonte S.p.A., compresi l'acquisto, la gestione e la dismissione di partecipazione".
L'emendamento in oggetto, che è esattamente il n. 3, chiede di fatto la soppressione totale del comma 2. Peraltro, come ho già argomentato ieri, le finalità qui elencate...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Giovine, ma l'emendamento n. 3 non chiede la soppressione del comma 2. L'emendamento chiede di aggiungere le parole "in esclusiva" alle parole "attribuisce all'istituto".



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Devo fare un po' d'ordine.
Dicevo, la richiesta di aggiungere le parole "in esclusiva" cerca di vincolare le possibilità di questo istituto, perché sappiamo benissimo che una volta nominato il Consiglio di Amministrazione, il controllo da parte del Consiglio regionale e della Giunta è estremamente labile e poco fattibile.
A nostro parere, un vincolo di questa natura è più rispondente alle esigenze di politica regionale.



PRESIDENTE

Chi intende intervenire per dichiarazione di voto? Prego, Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Un appello accorato ai colleghi per accogliere l'emendamento in oggetto per quanto testé argomentato, affinché quello che rischia di diventare un mostro giuridico possa diventare un po' meno mostro e un po' più abbellito nel poter dare una finalità all'oggetto in questione, tentando così di andare a risolvere alcune delle problematiche che, purtroppo, con questo provvedimento la Giunta ha aperto; problematiche che, se rimarranno intatte, rischieranno di essere irrisolte e di non poter essere mutate nell'arco dell'esame del provvedimento stesso.
Noi chiediamo evidentemente un accoglimento pieno, speriamo col concorso di maggioranza ed opposizione, affinché questo emendamento possa iniziare la correzione di un articolato assolutamente errato e poco utile alle politiche piemontesi e al bene dei cittadini (forse è utile ad altre realtà, magari a qualche piemontese o a pochi piemontesi, ma non certamente alla collettività).
Credo che un accoglimento pieno e incondizionato non possa far altro che rendere onore a chi oggi lo andrà a votare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone l'aggiunta della dizione "economica" tra le parole "competitività" e "territorio".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per l'illustrazione ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Spero di non incappare in un errore interpretativo, come ahimè prima è accaduto. Presidente, le chiedo se è corretta la dizione che ho elaborato ovvero: si propone l'aggiunta della dizione "economica" tra le parole "competitività" e "territorio".
questo l'emendamento di cui stiamo parlando?



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, gli emendamenti sono numerati. Stiamo trattando l'emendamento rubricato n. 4.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Dicevo, l'articolo 1, comma 1 recita: "Ai sensi dell'articolo 60 dello Statuto, la Regione attribuisce all'Istituto Finanziario Regionale Piemontese - Finpiemonte S.p.A., istituito con legge regionale 26 gennaio 1976, n. 8, il ruolo di società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio, ridefinendone la missione, quale qualificato organismo cui affidare le attività di natura finanziaria dirette all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le finalità e le direttive dallo stesso indicate".
L'emendamento aggiuntivo al Capo I (Finalità e regime giuridico) articolo 1 (Oggetto e finalità), comma 1 chiede l'aggiunta della dizione "economica" tra le parole "competitività" e "del territorio". Di fatto per aiutare i colleghi a comprendere meglio il nuovo testo riformulato - la nuova formulazione è questa: "Ai sensi dell'articolo 60 dello Statuto, la Regione attribuisce all'Istituto Finanziario Regionale Piemontese Finpiemonte S.p.A., istituito con legge regionale 26 gennaio 1976, n. 8, il ruolo di società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca economica e della competitività economica del territorio ridefinendone la missione...".
Obiettivamente, credo che la nuova formulazione possa essere decisamente più conforme ai principi e alla finalità che si vuole dare a questo Istituto Finanziario. È evidente che la "ricerca economica", ma soprattutto la "competitività economica" è quella che a noi interessa. Noi non siamo un istituto e non dobbiamo creare istituti di ricerca pura questo è di più un compito delle Università e di altri enti e non certamente della futura Finpiemonte S.p.A.
Ci sono tantissimi enti di ricerca nazionali e regionali, alcuni pregevolissimi; ne cito uno per tutti che fa anche ricerca ed è l'Istituto Zooprofilattico. È evidente che non abbiamo bisogno di un altro istituto che fra le mission abbia anche la ricerca generalizzata.
Ritengo che non esistano dei commi e delle leggi perfette. Però, in questo caso, credo che si debba cercare almeno di limitare e definire quando si parla di competitività e di ricerca, con l'aggiunta della parola "economica". In questo modo si cerca di dare una più pulita e precisa definizione, affinché i cittadini piemontesi possano avere uno strumento che sia veramente utile rispetto a quello che, almeno in parte, era nei desideri della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, perché sarei molto felice se...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Giovine, prima deve intervenire sulla dichiarazione di voto, poi potrà intervenire sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Presidente, vorrei solo argomentare il motivo per cui ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Vorrei che il Vicepresidente Peveraro, tra un sudoku e l'altro, mi desse il parere della Giunta sugli emendamenti che andiamo a discutere. Vicepresidente, se potesse fare questo sforzo, gliene sarei fortemente grato.



PRESIDENTE

Vicepresidente Peveraro, intende intervenire? Bene, la parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

Siamo alle dichiarazioni di voto. Consigliere Giovine, intende intervenire? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Come vede, non sempre prendo la parola per dire castronerie. Nella dichiarazione di voto, vorrei ricordare che c'è tutta una serie di finalità importanti, previste dall'articolo 60 dello Statuto. Ieri, ne ho lette alcune e più tardi rinfrescherò la memoria ai colleghi rileggendole in aula, perché ritengo che sarà utile ai colleghi per capire realmente l'oggetto di cui stiamo parlando.
Nel comma 1 in oggetto si inizia a parlare di finalità e obiettivi del disegno di legge n. 421. Si parla generalmente di "sostegno dello sviluppo della ricerca e della competitività del territorio...". Mi sembrano belle parole che, come al solito, sono formulate in modo assolutamente generico.
Sappiamo che questa, bene o male, fino a prova contraria, è un'Assemblea che fa leggi e nelle leggi le parole hanno sostanza e contenuto. Quindi non si tratta solo di forma.
particolarmente importante nell'oggetto, nella finalità e nella prima parte formulata di questo articolo, che è la più importante ed è il motivo per cui è stato oggetto di qualche emendamento da parte del sottoscritto neanche poi tanti, rispetto a quelli che, forse, erano necessari per rimodificare e rinnovare completamente quello che diventerà poi un nostro ... Però, si fa quel che si può, noi siamo giovani, stiamo imparando e proviamo a fare questi piccoli emendamenti, queste piccole modifiche aggiungendo la parola, l'aggettivo o l'attributo, perché forse alla fine verrà fuori un prodotto un po' più qualificato e qualificante per chi andrà a votarlo rispetto a quello prodotto inizialmente.
Peraltro, vorrei ricordare che nonostante che in realtà si parli già di scissione non dalla Finanziaria della Regione Piemonte del 2007, bensì dall'assestamento del bilancio del 2006 quindi, nonostante sia un anno e mezzo il tempo che è stato impiegato e speso in due diligence, ricerche bilanci certificati ecc., noi arriviamo ad un testo di legge che contiene undici articoli e non prevede il dodicesimo articolo con la dichiarazione d'urgenza.
Voi sapete cosa penso delle dichiarazioni d'urgenza in genere al fondo delle leggi: quando viene fatta sempre su tutti i testi di legge presentati, credo che siano dichiarazioni assolutamente inutili, perch vanno a vanificare e stravolgere il dettame dello Statuto piemontese.
In questo caso, forse - solo in questo caso - sarebbe accettabile invece, richiederla. Bene, nonostante tutto, la magnifica macchina organizzativa della Giunta regionale non è riuscita a prevedere l'articolo 12. Quindi, evidentemente, i sospetti del legislatore regionale, in questo caso, che vuole modificare lo scritto dell'articolato con qualche emendamento finora presentato, credo siano assolutamente legittimi e motivati, perciò degni della massima attenzione e - si spera - anche accoglienza da parte dell'attuale Assemblea regionale.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Muliere per dichiarazione di voto.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, naturalmente, noi siamo contrari a quest'emendamento.
Vorrei approfittare di quest'occasione per invitare il collega Giovine a considerare una questione. Questa mattina - ahimè, non succede spesso la maggioranza era qui alle ore 10 e, con un colpo di mano, potevamo votarci la legge su Finpiemonte...



(Il Consigliere Giovine scrolla la testa)



MULIERE Rocco

Mi dispiace che lei scrolli la testa, perché potevamo farlo. Non lo abbiamo fatto per rispetto di quest'Aula.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Per cortesia, prego di non interrompere l'intervento.



MULIERE Rocco

Le assicuro che noi, in 15 minuti, avremmo votato non soltanto la legge su Finpiemonte, ma altro. Siccome abbiamo rispetto per quest'Aula, abbiamo frenato questa volontà che poteva emergere dalla maggioranza e abbiamo aspettato la minoranza. La minoranza ci ha chiesto di sospendere ulteriormente, abbiamo sospeso ulteriormente la seduta.
Quindi, vorrei soltanto che lei considerasse quest'attenzione che la maggioranza ha avuto. Cosa significa? Noi comprendiamo la sua battaglia di merito, è legittima, la faccia soltanto non appesantisca questa battaglia di merito. La faccia la sua battaglia di merito, ma se consiste nel presentare decine e decine di emendamenti, allora, a quel punto, come ha detto lei, aggiungendo un aggettivo, o facendo altre considerazioni, diventa un altro tipo di battaglia.
Vorrei soltanto invitarla a prendere in considerazione quanto è avvenuto questa mattina.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, con il parere negativo del Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone la soppressione dei termini "ridefinendone le missioni".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, ringrazio per le parole gentili espresse dal Presidente Muliere e per l'occasione che mi offre di intervenire, seppure sull'emendamento. Avevo evitato di intervenire sull'ordine dei lavori, ma è ovvio che l'intervento sarà prevalentemente dedicato alla risposta circa quanto mi è stato appena appellato da parte del Presidente Muliere. Lo ringrazio e, peraltro, riconosco da parte sua i modi gentili, anche se ho dei dubbi che, questa mattina, in 15 minuti, si riuscissero a raggiungere i propositi richiesti, perché so anche dov'ero e quali erano le condizioni.
Per carità, è possibile tutto, non entro nel merito, mi sembra assolutamente che stiamo discutendo di opinioni, da una parte, non dimostrabili e anche poco utili alla disamina del tutto.
Mi fa piacere la sua modalità di porre le questioni, la sua simpatica apposizione e il suo simpatico giudizio relativamente alle mie motivazioni di battaglia.
Presidente Muliere, evidentemente, questo stride un po' - mi fa specie con la posizione tenuta la scorsa settimana e nelle settimane ancor prima verso la mia persona, con le decine di insulti che mi avete rivolto, lei soprattutto il suo Gruppo consiliare e buona parte della sua maggioranza.
Lì, forse, vi siete dimenticati di essere gentili, lo avete fatto. Non so cosa ho fatto per meritarmi la settimana scorsa queste vostre attenzioni ne prendo atto.
Peraltro, forse, avete interpretato male un mio atteggiamento - lo ribadisco e lo sottolineo, perché ne ho parlato ieri ai Capigruppo e l'ho detto anche pubblicamente in aula - che era legato ad un vincolo di lealtà coalizione, amicizia e patto elettorale con i colleghi dell'opposizione che, unitariamente, avevano deciso una certa strategia assembleare.
Invece, io sono stato l'oggetto dei vostri strali, ne prendo atto.
Forse, se fosse stato un po' più gentile, almeno nel frenare i suoi colleghi la scorsa settimana, oggi, potrei credere di più alle sue parole.
Quindi, mi permetta di avere qualche dubbio sulla sua sincerità, non vorrei che la sua gentilezza fosse dettata dal fatto che attualmente la mia azione assembleare, magari - dicono - metta in dubbio l'approvazione del disegno di legge n. 421.
Bene, anche perché questo mi è stato chiesto da alcuni cittadini ieri sera, che non avevano ben compreso i passaggi parlamentari regionali di ieri, voglio ribadire quanto ho detto nella riunione dei Capigruppo - mi era stato chiesto dal Presidente Robotti, ribadisco quello che ho detto ieri. Ieri mi è stata chiesta una garanzia dell'approvazione del disegno di legge n. 421, relativo alla Finpiemonte attuale. Io, con molta onestà, non ero neanche tenuto a esserlo, visto il vostro comportamento nella mattina di ieri, perché ritengo che a brigante bisogna rispondere brigante e mezzo.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Ricca)



GIOVINE Michele

Lasciamo correre.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



GIOVINE Michele

Sono modi di dire.
Consigliere Ricca, le regalerò un libretto di modi di dire, così magari, potrà capire ed evitare di offendersi quando non c'è da offendersi.
Ciò detto, Presidente, ieri ho risposto al Presidente Robotti, che si ricorda di chiamarmi Presidente quando non è il caso di chiamarmi Presidente. Evidentemente, anche lì, ha poca familiarità, poca correttezza e educazione in altri modi, invece, quando bisogna andare a chiedere diventa tanto gentile e tanto affettuoso.
Ciò detto, ho risposto che io oggi non garantivo assolutamente niente.
Alla domanda della Presidente Barassi circa la possibilità che oggi venisse licenziato il disegno di legge n. 421 ho risposto molto correttamente di sì, è possibile, ma se mi chiedete se è probabile o se è certo, io vi dico assolutamente di no.
Volete incassare il voto di uno, bene, andiamo avanti nella discussione. Vi dico solo una cosa, che se lo incasserete...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, il tempo a sua disposizione è terminato.



GIOVINE Michele

Presidente, se mi dà l'occasione di rispondere, rispondo, per carità non ho...



PRESIDENTE

scaduto il suo tempo. Per cortesia, avrà modo di parlare per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Pensavo che fosse interessante...



PRESIDENTE

Avrà modo di intervenire in dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Va bene, Presidente, la ringrazio.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Siamo naturalmente contrari a quest'emendamento presentato dal Consigliere Giovine.
Mentre ho la parola, Presidente, ne approfitto per fare una considerazione.
vero che la settimana scorsa, in un momento difficile per l'Aula abbiamo un po' ironizzato sui comportamenti e sugli atteggiamenti del Consigliere Giovine. Abbiamo anche risposto a muso duro ad alcune sue affermazioni che non corrispondevano al vero rispetto al Consigliere Ronzani. Ma, soprattutto, abbiamo fatto qualche considerazione tra il serio e il faceto.
Non condivido niente dell'atteggiamento che il Consigliere Giovine ha in quest'Aula, rispetto agli argomenti e alle discussioni. Ma se, in qualche modo, l'ho offeso, come ripeto non avevo intenzione di farlo: erano considerazioni tra il serio e il faceto della settimana scorsa, e gli chiedo scusa.
Quello che ci differenza è questo: noi sappiamo chiedere scusa, il Consigliere Giovine no.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Consigliere Giovine, intende intervenite? Quanto a prima, mi spiace togliere la parola, però tenete conto che abbiamo una valanga di emendamenti, quindi pregherei i Consiglieri di autolimitarsi, in maniera tale che allo scadere del quinto minuto non sia costretto a fare una cosa spiacevole.
Ci sono una serie di interventi inimmaginabili, per cui vorrei garantire la possibilità di esaminarli tutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Ho chiesto di intervenire solo per rispondere al collega Boeti. Non erano richieste le sue scuse, peraltro anche un po' grottesche, perché mi lasciano assolutamente indifferenti gli attacchi da parte della maggioranza. Li trovo solamente poco utili ai lavori dell'Assemblea.
Ribadisco, collega Boeti, che li trovo quasi divertenti. Non erano richieste le sue scuse.
Io non ho chiesto scusa per quanto affermato la settimana scorsa, forse erroneamente; aspetto i verbali delle sedute, perché nel mio j'accuse avevo precisato tutta una serie di preamboli sulla questione, per i motivi che andrò in futuro ad elencare.
Credo che, se il gesto circoscritto nella descrizione dell'Onorevole Ronzani non è stato compiuto, ha comunque un valore politico; sicuramente ed era questo il senso dell'intervento che era stato fatto l'atteggiamento politico che in passato il Gruppo dei DS ha avuto in quest'Aula non è stato molto dissimile da quello tenuto dagli appartenenti all'attuale minoranza.
Ciò che trovavo stucchevole era questo atteggiamento socratico di pontificare e dare delle "patenti" di moralità e di etica quando non si aveva alcun titolo, e non si avrà alcun titolo per farlo. Personalmente Onorevole Ronzani, non glielo riconosco e non glielo riconoscerò mai. Ne prenda atto. Lei pensa di essere come Gesù nel Tempio -va bene - e quando interviene c'insegna la morale e ci dice come dobbiamo o meno comportarci.
Io ho voluto rimarcare quest'aspetto. Le piace farlo? Si diverte così? La notte dorme tranquillo perché c'insegna quanto siamo buoni o cattivi? Va bene. Lo trovo abbastanza stucchevole, Onorevole Ronzani. L'ho voluto sottolineare.
Per il resto, nel mio intervento avevo anche sottolineato - ma vedo che queste parole sono cadute nel vuoto - quanta stima nutro per il suo percorso e per il suo passato politico. Evidentemente - come al solito - fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Ne prendiamo atto, ma per quanto mi riguarda ritengo - ed è questo il punto politico che tutto ciò che è stato generato successivamente, sia stato, tutto sommato, veramente esagerato.
Poi, Consigliere Boeti, mi ha citato anche il collega Robotti e altri Gruppi che hanno avuto sempre parole gentili.
Peraltro, Presidente Gariglio - lo dico pubblicamente - l'unico che dalla Presidenza mi ha difeso a spada tratta è stato il Vicepresidente Placido, non lei, Presidente Gariglio. Su di lei non ho nulla da dire; non ho alcuna richiesta di modifica di comportamento di Presidenza per tutto quanto riguarda il resto. Però, visto che lei ieri mi ha detto che mi ha difeso a spada tratta, io le rispondo: "No. Ieri lei non l'ha fatto", ma non gliene faccio una colpa, Presidente Gariglio, perché è assolutamente legittimo.
Le ripeto che non ero minimamente offeso dagli attacchi della maggioranza, quindi mi sono proprio scivolati addosso come l'acqua. Però ai fini della verità - è a verbale - l'unico che ha saputo porre un freno, con forza, a spada tratta, è stato il Vicepresidente Placido. Basta. Dico questo solo per ripristinare la verità. Fine.
Ripeto, Presidente Gariglio, non è assolutamente una ripresa. Nutro la massima stima per la sua persona e per la sua amicizia, sperando che sia sincera e leale - da parte mia lo è sicuramente - e per il suo lavoro istituzionale.
Spero che mi creda almeno in questa circostanza.



PRESIDENTE

Se non vi sono più interventi per dichiarazioni di voto, ci tengo solo a precisare che ovviamente mi fa piacere che il Vicepresidente Placido così come il Vicepresidente Pichetto, siano apprezzati. Infatti, sono convinto che l'Ufficio di Presidenza ha tutti gli elementi per condurre bene i lavori di quest'Aula.
Procediamo, quindi, alla votazione dell'emendamento n. 2. Ricordo ai colleghi che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiedo scusa, Presidente, chiederei all'Assemblea di sospendere i lavori per cinque minuti perché purtroppo ho un improrogabile impegno istituzionale che mi porta fuori dall'aula per cinque minuti. Pertanto, non potrò seguire i lavori.
Visto che devo essere presente - e vorrei essere presente - chiedo la sospensione di cinque minuti.



PRESIDENTE

Ritengo indispensabile la presenza dell'Assessore Peveraro per proseguire. Pertanto, se i colleghi concorrono, la seduta è sospesa.
I lavori riprenderanno alle ore 11.15.



(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 11.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone l'aggiunta della dizione "economico finanziario" tra le parole "organismo" e "cui affidare".
Non essendoci interventi né dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone l'aggiunta della dizione "economico" tra le parole "natura" e "finanziaria".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 6 va a colpire l'articolo 1 e il comma 1 del disegno di legge n. 421 che stiamo qui analizzando, quando si va a dire al Capo 1 "Finalità e regime giuridico", articolo 1, "Oggetto e finalità". Questo è un emendamento aggiuntivo che chiede che siano inserite la parola "economica" fra le parole "natura" e "finanziaria". Perché? Perché va a riprendere quello che è stato detto precedentemente in un emendamento gemello. Quando si parla di Finpiemonte si dovrebbe assolutamente tenere presente che si parla di un ente di natura finanziaria ed economica, e tenerlo presente in tutto l'articolato del testo, ma soprattutto nella prima parte dell'articolo 1, quando si parla di "Oggetto e finalità".
Il comma 1, nell'introdurre l'articolato di legge, cita lo Statuto della Regione Piemonte e, in particolare, l'articolo 60 prevede la possibilità di costituire l'istituto finanziario regionale piemontese Finpiemonte S.p.A., che è stato istituito nel 1976, quindi siamo a 31 anni d'attività. Grazie a questa legge, la società finanziaria regionale si occupa di sviluppo, di ricerca e di competitività del territorio ridefinendone la missione, quale qualificato organismo cui affidare le attività di natura finanziaria dirette all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le finalità e le direttive dallo stesso indicate.
Nell'emendamento aggiuntivo si chiede che sia aggiunta la dizione "economico" fra le parole "natura finanziaria".
Voglio ricordare ai colleghi che stiamo parlando di un ente che dovrà direttamente e incidentalmente andare ad occuparsi della futura struttura socio-economica del Piemonte.
Vi chiedo se esistono le condizioni perché questo avvenga con l'attuale esposizione e l'attuale elencazione del disegno di legge n. 421. Penso che così non sia e credo che, fra le ampie e sbagliate motivazioni che hanno portato la Giunta a produrre questo articolato e che portano il sottoscritto a porsi in netta opposizione all'articolato in oggetto, ci sia sicuramente il fatto che manchi la parola "economico" fra le parole "natura finanziaria" del comma 1 dell'articolo 1 del capo 1 della legge n. 421 che stiamo esaminando.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'emendamento rubricato n. 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente, ma vorrei, come prima ho richiesto, che ci fosse il parere della Giunta a tal proposito.



PRESIDENTE

In effetti, è colpa mia, dovevo richiederlo.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Giovine.
Ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Sono molto dispiaciuto del parere negativo della Giunta a quest'importantissimo emendamento aggiuntivo, perché proprio egli, che si è occupato per tutta la vita di economia ed è un'autorità cittadina e piemontese nel campo delle scelte economiche in assoluto, credo che debba conoscere l'importanza della parola "economia" e di tutti gli attributi e aggettivi, tra cui "economico".
Credo che un parere negativo in oggetto sull'inserimento della dizione "economico" tra le parole "natura finanziaria" che la Giunta regionale, per bocca del Vicepresidente Peveraro, ci ha adesso espresso, sia poco consona ai desideri e agli obiettivi che la collettività finanziaria si attende dalla mission di questa Giunta regionale.
L'articolato del disegno di legge n. 421 è un articolato sbagliato profondamente sbagliato, in merito al quale - non mi stancherò mai di dirlo mi trovo nella più totale opposizione.
Non dimentichiamolo, nello sbagliare è possibile perseverare, ma è possibile anche migliorare quello che è attualmente una proposta pericolosa e poco utile alla collettività.
Chiedo quindi alla maggioranza e all'Assemblea di accogliere positivamente quest'emendamento, nonostante ci sia stato un parere negativo da parte della Giunta, perché sicuramente questo potrebbe agevolare innanzitutto il futuro percorso del disegno di legge n. 421. Inoltre sicuramente potrebbe migliorare in futuro la finalità e la missione delle future Finpiemonte, Finpiemonte S.p.A., Partecipazione Finpiemonte S.p.A.
perché bisogna ricordare che l'oggetto di cui questi enti andranno ad occuparsi è un oggetto squisitamente di natura economica.
Quindi, va assolutamente ricordato ed inserito, va sottolineato a ogni piè sospinto in ogni comma, in ogni articolo, ogni qualvolta lo si ritenga opportuno e ogni qualvolta quest'Assemblea ritenga assolutamente giusto e intelligente andarlo a rammentare.
Peraltro, ci sono anche degli altri commi in cui si parla più genericamente di missioni e finalità senza precisare e sottolineare quali siano le vere finalità. Attenzione, se non diamo confini ristretti ai due enti che si andranno a costituire, sappiamo benissimo come s'inizia, ma non sappiamo come si andrà a finire. Voglio ricordare ai colleghi che non hanno una conoscenza approfondita del problema che fino a qualche anno fa Finpiemonte S.p.A., quell'attuale, aveva poche decine di dipendenti attualmente siamo arrivati a circa un centinaio scarso di dipendenti. Siamo sotto il centinaio perché con l'operazione che ha creato l'agenzia che gestisce le quote latte, di fatto, si è andati a limare, depotenziare, il peso di trenta dipendenti che prima gravavano sulla Finpiemonte tramite il famoso PR. Tuttavia questo non giustifica il fatto che siamo intorno ad 80 dipendenti (riconosco la mia ignoranza sul numero esatto di dipendenti che attualmente operano), ma quando si era partiti, pochi anni fa, erano poche decine. Abbiamo l'obbligo di definire con perfezione le finalità e il regime giuridico delle future Finpiemonte Spa se così noi non facciamo rendiamo un pessimo servizio ai cittadini piemontesi e rendiamo un pessimo servizio anche a coloro che andranno a gestire questi due importanti enti utili.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6 sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone l'aggiunta della dizione "specifiche" tra le parole "le" e "finalità".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Parte delle argomentazioni a sostegno dell'emendamento n.7 sono già state citate nelle precedenti argomentazioni. Anche qui si tratta di finalità, si propone alla Giunta la dizione specifica tra le parole "le" e "finalità", ma finalità in senso stretto.
Si chiede che venga inserito il termine "specifiche" tra "le" e "finalità", affinché la nuova dizione sia "le specifiche finalità." La formazione che si dovrebbe creare nel comma, cito l'ultimo pezzo, è: "Cui affidare le attività di natura finanziaria diretta all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le specifiche finalità e le direttive dallo stesso indicato".
Al di là del fatto che sicuramente l'Assessore Peveraro avrà da ridire in senso negativo anche su quest'emendamento, ma se vogliamo andare a leggere in senso letterario, forse, ripeto, forse, si ritorna esattamente alle argomentazioni che prima venivano presentate dal proponente, ovvero si cerca di dare un confine più delimitato, affinché non vengano fatte operazioni eccessivamente azzardate e poco consone, utili e intelligenti da questi due futuri istituti finanziari, precisandolo nel testo di legge aggiungendo la parola "specifiche". Le specifiche finalità e direttive dallo stesso indicate, saranno quelle che verranno indicate nel testo di legge in oggetto e saranno oggetto, in futuro, delle indicazioni in materia politico-economico e verranno inviate alla Giunta e, vivaddio, si spera che in futuro - se avremo ancora la possibilità e la facoltà - al Consiglio regionale del Piemonte che, voglio ricordare, rappresenta il Piemonte questo come recita testualmente il nostro Statuto. Mentre la Giunta rappresenta il Governo noi, a tutti gli effetti, rappresentiamo il Piemonte. Penso che anche ai Consiglieri poco sensibili a queste differenziazioni lessicali sia chiara quale sia la fondamentale e sostanziale differenza fra l'una e l'altra dizione.
Chiedo che ci sia un accoglimento dell'emendamento in oggetto perché è indubbio che le finalità dovranno essere indicate non solo dal testo di legge in oggetto, e questo è lo strumento con cui il Consiglio regionale del Piemonte parla ai piemontesi e alla Giunta, lo strumento base. Ma si parlava di specifiche direttive quando si parlava anche di azione della Giunta e, in futuro, di mozioni, delibere, proposte di deliberazione che in futuro, sulla materia Finpiemonte Spa, potranno essere prodotte.
Crediamo che questa modalità lessicale sia migliorativa del testo in oggetto, ed è per questo che chiediamo una particolare attenzione fra un Sudoku e un altro al Vicepresidente Pevararo di poterci dare soddisfazione con l'accoglimento dell'emendamento in oggetto. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Sono veramente costernato e molto, molto, molto, molto dispiaciuto del parere negativo da parte della Giunta. Un parere che, sinceramente, non mi aspettavo. Credevo che il mio accorato appello affinché venisse accolto l'emendamento in oggetto fosse stato compreso e accolto positivamente. Ci non è accaduto, chiedo quindi un'ulteriore riflessione ai Consiglieri senso di responsabilità affinché venga presa in considerazione l'intera argomentazione proposta dal Consigliere proponente. Chiedo che ci sia un senso di responsabilità da parte non solo della maggioranza, ma dell'assemblea senza ragionare in termini di steccati di logiche, di barricate su questioni che vanno al di là dell'interesse dei cittadini ad avere un istituto finanziario forte che, comunque, risponda a direttive politiche, a direttive amministrative, a direttive specifiche. È questo il senso dell'emendamento in oggetto perché si chiede che vengano precisate che siano specifiche le direttive e non siano direttive generiche. Non è secondario in questo caso l'emendamento.
Voglio ricordare agli amici del centrosinistra che in passato c'è stato un ampio e approfondito dibattito sulla differenza fra centrosinistra col trattino e centrosinistra senza trattino, con pagine e pagine sui giornali testi, interviste, dibattiti porta a porta per capire se il centrosinistra andava tratteggiato o non tratteggiato.
Allora, se è vero - ma evidentemente così non era per i colleghi del centrosinistra - che il trattino era fondamentale per le sorti politiche future della coalizione in oggetto, ovvero quella del centrosinistra, e di conseguenza delle sorti del Paese, a maggior ragione mi sembra intelligente l'argomentazione che viene qua trattata per difendere quello che è invece un aggettivo che va a definire meglio e a potenziare l'articolato che sarà poi utilizzato come strumento dei Consiglieri e dell'Assemblea tutta.
Quindi, quando si parla di specifiche finalità, evidentemente quando si dice specifiche finalità - lo dico perché questo è il senso letterale del legislatore - intendiamo anche specifiche direttive dallo stesso indicate perché pari devono essere, devono essere limitate, contenute, precise chiare - lo dice anche lo Statuto in vari passaggi - affinché quando si parla di qualità della legislazione si chiede che le direttive siano chiare e leggibili per il popolo, per la gente.
Noi chiediamo questo e chiediamo che ciò avvenga anche per le direttive riguardanti gli organi intermedi, ultimi e non ultimi gli organi di natura economico-finanziaria, quali ad esempio la Finpiemonte S.p.A., la Partecipazioni S.p.A., organi che saranno fondamentali per il futuro socio economico della Regione Piemonte o, meglio, questo è il desiderio della Giunta in oggetto. Se non sarà così, saranno due istituti finanziari che perderanno la loro specifica unità, uno di questi sarà costretto in futuro a essere oggetto di ripianamenti da parte della Regione Piemonte, o non vorrei ancora che la Partecipazioni S.p.A. poi, con la scusa che andrà a essere negativa sotto il profilo del conto economico, dovrà essere strumento di un'operazione economica particolare rispetto alla finalità del bene dei piemontesi. La ringrazio, Presidente.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PICHETTO FRATIN



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 1 Si propone la soppressione del termine "dallo stesso" Ha chiesto la parola il Consigliere Pace sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Sull'ordine dei lavori, per il seguente motivo.
Penso che tutti noi abbiamo capito la situazione, e io in particolare visto che seguo con grand'attenzione il dibattito in Aula sempre, ed evito di usare il plurale.
Poiché sono già nove emendamenti, otto votati e uno non ammesso, è chiarissimo che il Consigliere Giovine è contro questo disegno di legge.
Credo che sia giusto, visto che abbiamo capito la sua contrarietà, che lui eserciti questo suo diritto. Tuttavia, lo inviterei a ritirare gli emendamenti non fosse altro perché abbiamo capito esplicitamente - più chiaro di così si muore - che è contro questo decreto legge.
Credo che sia giusto e che sia un diritto di tutti noi votare contro ma lo invito a ritirare gli emendamenti per darci la possibilità di proseguire nella votazione dell'articolato, ovviamente punto per punto anche perché dei 90 e più emendamenti, sostanzialmente tutti sono suoi meno due.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 62) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità) Si sopprime il comma 2.
Ci sono dei dubbi circa l'accoglibilità di tale emendamento, essendo stato dichiarato non sopprimibile il comma 1.
Se non vi sono contestazioni...
Consigliere Giovine, se vuole contestare la non accoglibilità, glielo lascio illustrare e lo metto in votazione.
Prego, lo illustri.



GIOVINE Michele

Presidente, la ringrazio per la sua decisione. Spiego perché secondo me siano proprio rari e veramente mosche bianche gli emendamenti realmente non accoglibili nella discussione in aula di un articolato di legge. In primis perché, ad esempio, se il comma 1, di cui si chiede la soppressione venisse poi riproposto e rivotato, riformulato successivamente, questo renderebbe - ad esempio, se questo comma fosse assolutamente necessario per il mantenimento in piedi dell'articolato della legge stessa - l'articolato assolutamente sostenibile.
Il comma 2, parla delle finalità dell'istituto finanziario Finpiemonte S.p.A. mediante scissione parziale, allo scopo di attribuire alla nuova società per azioni denominata Finpiemonte Partecipazioni S.p.A. lo svolgimento di attività diverse da quelle proprie della Finpiemonte S.p.A.
compresi l'acquisto, la gestione e la dismissione di partecipazioni. Ci sono due articoli specifici (l'articolo 2 e l'articolo 3): l'articolo 2 è intitolato "Finpiemonte S.p.A." e l'articolo 3 è intitolato "Finpiemonte Partecipazioni S.p.A.". Presidente, è evidente che quello che è spiegato nel comma 2 dell'articolo 1 è ampiamente presentato ed elencato negli articoli 2 e 3. Quindi, credo che non solo sia sostenibile, ma sia votabile.
Certo, il comma 2 va a spiegare meglio quello che poi viene presentato nel prosieguo dell'articolato e, per certi versi, va anche nella direzione di quanto è stato chiesto recentemente dal sottoscritto. Il mio intervento intende motivare favorevolmente l'accoglimento della discussione in Aula.
Personalmente, non entro nel merito perché trovo che, rispetto all'articolato complessivo, non importi granché la soppressione o meno del comma.
Voglio che sia chiara la posizione del Consigliere Giovine, del Gruppo e del mio partito. Mi fa piacere che il Consigliere Placido l'abbia compresa, ma per me è utile che sia compresa anche e soprattutto dai cittadini esterni, dai colleghi di partito, dagli amici di coalizione, dai dipendenti della Finpiemonte, ma vorrei che fosse altrettanto chiaro che questa posizione la terrò finché la coscienza e i supporti fisici, nonch regolamentari mi concederanno di farlo. Trovo che questo sia assolutamente legittimo. Ringrazio, peraltro, il Consigliere Pace per l'interlocuzione e l'intelligenza politica che, magari, è poco evidente rispetto ad altri suoi socratici e solonici colleghi, ma a volte risulta più efficace per il bene collettivo di altri che pontificano sulla democrazia. Credo che l'azione debba continuare ad essere intrapresa nei modi che questa Assemblea vedrà.
Peraltro, tra un po' ci sarà la pausa pranzo, che permetterà a tutti noi di fare ampie e profonde riflessioni nel merito e, magari - chi lo sa? un po' di questi emendamenti potranno essere accolti favorevolmente.
Magari, finalmente, il Vicepresidente Peveraro si ravvedrà e si renderà conto che le argomentazioni che il Consigliere Giovine sostiene sono assolutamente fondate e degne della massima attenzione.
Ringrazio il Presidente e i colleghi.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, do la parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Rimango sempre stupefatto negativamente dalla rigidità della Giunta, nella persona del Vicepresidente Peveraro, e da questa negatività rispetto all'azione emendatrice che è stata rappresentata. In questo caso, ho prodotto questo emendamento per portarlo all'attenzione dell'Aula perch lo ribadisco - l'oggetto e la natura dell'emendamento stesso è stato ripreso dall'articolato successivo, dagli articoli 2 e 3 che hanno nella formulazione una ripetitività non necessariamente utile alla disamina in oggetto. Prendo atto che il Vicepresidente Peveraro non è della stessa idea.
Peraltro, sottolineando l'apprezzamento per la scelta del Presidente dell'Assemblea, il Vicepresidente Pichetto, che sicuramente è stata apprezzata dal proponente in qualità di Consigliere e di cittadino della Regione Piemonte. Se il Presidente me lo concede - non so se tecnicamente è possibile essendo in dichiarazione di voto - chiedo di ritirare l'emendamento in oggetto.



PRESIDENTE

Bene, l'emendamento rubricato n. 62 è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 8) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico), articolo 1 (Oggetto e finalità) comma 2 si propone l'aggiunta della dizione "progettata" tra le parole "dalla" e "riorganizzazione".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Si tratta di un emendamento aggiuntivo: "Al Capo I (Finalità e regime giuridico), articolo 1 (Oggetto e finalità), comma 2 si propone l'aggiunta della dizione 'progettata' tra le parole dalla e riorganizzazione" quindi la nuova formulazione risulta: "... dalla progettata riorganizzazione ...".
Questo perché - l'abbiamo detto prima - la presentazione dell'articolato in oggetto, in particolare il comma 2 dell'articolo 1, è stata lungamente discussa in Commissione, nelle aule delle stanze politiche, anche in Consiglio, ma poco, a dire la verità, perché oggi - non so se i colleghi me ne daranno merito o demerito - forse è un po' merito mio se si affronta o si parla di Finpiemonte in modo più completo, anche se non è mai sufficiente rispetto a quello che è il complesso problema organico della Finpiemonte S.p.A. attuale, con la sua gestione che, almeno dal punto di vista politico, lascia parecchi dubbi interpretativi e gestionali.
Sicuramente, c'è stata una lunga gestazione. Questo è stato il primo progetto che il cultore di sudoku, Vicepresidente Peveraro, ha portato all'attenzione dell'Assemblea - a parte i magnifici e splendidi BOR, ma di quelli avremo occasione di parlare in futuro, soprattutto le nostre future generazioni avranno occasione di ringraziare l'Assessore Peveraro per il debito pubblico che ha regalato alla Regione Piemonte e ai suoi cittadini quindi, è evidente che c'è stato un progetto dietro.
Allora, se c'è stato un progetto politico, amministrativo e gestionale dietro, mi sembra corretto metterlo nel disegno di legge. Non ho voluto porre in votazione l'emendamento precedente perché, in effetti, poteva avere un senso pleonastico e non molto sensato ai fini dell'applicazione dell'area del testo, ma, nella fattispecie è assolutamente corretto immaginare e pensare che, quando si parla di riorganizzazione, si debba sottolineare che questa è stata progettata e studiata, perché quando si progetta una cosa, evidentemente si studia e si pensa, la si mette nero su bianco, la si pone in discussione e, infine, si spera - ovviamente, sono speranze che poi, ahinoi, vengono vanificate dall'incedere degli eventi che venga votata dall'Assemblea generale. Ripeto: i desideri sono tanti nel mondo, non è detto che sempre accada, però, sicuramente, tutto ciò è stato progettato e pianificato a tavolino.
Credo sia assolutamente opportuno che questa Assemblea accolga l'emendamento in oggetto, affinché ciò avvenga. Quindi, chiedo non solo un commento da parte del Vicepresidente Peveraro - che invito a non allontanarsi troppo, perché, poi, chiederò un parere della Giunta al riguardo - chiedo un voto favorevole da parte dell'Assemblea.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro per esprimere il parere della Giunta regionale.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Giustamente, il collega Nicotra mi faceva notare che, indipendentemente dal banco da cui interviene, il Presidente Peveraro mi risponde sempre in senso negativo. Non vorrei che ci fosse una difficoltà comunicativa nei microfoni, forse, c'è una voce registrata e quando l'emendamento è a firma del Consigliere Giovine il parere è sempre contrario, tra l'altro, viene anche utilizzata una formulazione abbastanza sincopata.
Non posso fare altro che richiedere all'Assemblea un voto favorevole all'emendamento in oggetto, perché riteniamo che questo sia un DDL ampiamente e totalmente sbagliato, contrario agli interessi pubblici sociali ed economici dei cittadini piemontesi, però, visto che ce lo dobbiamo "sorbire", allora, tanto vale fare una corretta e giusta azione emendatrice per cercare di migliorarlo, anche nella forma lessicale.
evidente che si tratta di una riorganizzazione societaria progettata.
La nuova formulazione del comma in oggetto suonerebbe nel seguente modo: "Il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 è favorito dalla riorganizzazione progettata societaria...".
Chiedo venia, ho sbagliato, ricomincio, perché non vorrei confondere i colleghi, che, magari, possono votare in modo erroneo a causa di dichiarazioni non congrue al vero in sede di dichiarazione di voto: "Il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 è favorito dalla progettata riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese Finpiemonte, che assume la nuova denominazione di Finpiemonte S.p.A.
mediante scissione parziale, allo scopo di attribuire ad una nuova società per azioni, denominata Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., lo svolgimento di attività diverse da quelle proprie della Finpiemonte S.p.A., compresi l'acquisto, la gestione e la dismissione di partecipazioni".
Il tutto, evidentemente, deve essere legato all'inizio dell'articolato al comma 1, quando si parla dell'articolo 60 e del ruolo di società finanziaria che la Regione attribuisce all'Istituto Finanziario Regionale Piemontese - Finpiemonte S.p.A. con legge ad hoc - che, poi, di fatto verrà completamente stralciata nella nuova formulazione del DDL n. 421, che diventerà la vera e nuova legge madre delle due società - a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio, ridefinendo la missione, quale qualificato organismo cui affidare le attività di natura finanziaria dirette all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le finalità e le direttive dallo stesso indicate.
Invece, il comma 2, nella nuova formulazione, recita: "Il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 è favorito dalla progettata riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese Finpiemonte, che assume la nuova denominazione di Finpiemonte S.p.A.
mediante scissione parziale, allo scopo di attribuire ad una nuova società per azioni, denominata Finpiemonte Partecipazioni S.p.A., lo svolgimento di attività diverse da quelle proprie della Finpiemonte S.p.A., compresi l'acquisto, la gestione e la dismissione di partecipazioni".
Credo che l'intervento sia assolutamente completo, tutti i colleghi hanno gli elementi necessari per poter accogliere più che favorevolmente l'emendamento in oggetto. Mi dispiace ci sia questa pervicace contrarietà da parte del Vicepresidente Peveraro, mi auguro che nel prosieguo dei lavori, ogni tanto, ci sia il placet dall'alto, ma su questo voglio ricordare ai colleghi dell'Assemblea che noi siamo sovrani, abbiamo, in modo assolutamente autonomo e libero, diritto di scelta ed è per questo che mi appello ai colleghi chiedendo un voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna per dichiarazione di voto.



RESCHIGNA Aldo

Noi accogliamo l'invito a votare contro espresso dal Vicepresidente della Giunta Peveraro.
Vorrei aggiungere tre considerazioni, non occupando più di 40 secondi del nostro importante tempo. La prima considerazione è la seguente: credo che tutto sia possibile in quest'aula e in questi due anni di prima esperienza abbiamo visto e vissuto momenti analoghi, probabilmente, per con un livello di motivazione, contenuti e obiettivi più nobili rispetto a quanto stiamo vivendo in questi giorni.
Avverto la presenza di un problema - lo dico, così, in modo molto esplicito, come sono capace - per quanto riguarda la dignità l'autorevolezza e il prestigio dell'Aula, che riguarda tutti, riguarda i singoli Consiglieri, riguarda i singoli Gruppi, riguarda il rapporto tra maggioranza e minoranza, riguarda il rapporto tra Giunta e Aula. Questo però, è un problema che deve trovare nei comportamenti individuali una sua acquisizione profonda e importante. È in questa direzione che trovo assolutamente inspiegabile e inconcepibile il fatto che nelle dichiarazioni di voto si leggano gli articoli di un disegno di legge, che considero importante, ma ciascuno di noi, avendo almeno superato la prova di alfabetizzazione, è in grado di leggere, assorbire e capire le questioni.
Ancor più, mi consenta, Consigliere Giovine, questo suo grande impegno al limite della grazia lessicale, espresso all'interno di quest'aula, è stato accompagnato da una sua totale assenza all'interno delle tre Commissioni che ha visto la I Commissione impegnata ad affrontare, a discutere, a migliorare, a percepire e a costruire questo disegno di legge.
In quell'ambito le posizioni tra maggioranza e minoranza sono rimaste differenti, ma lì si è avuto modo di ragionare e confrontarsi nel merito con un livello di confronto maggiore e migliore rispetto alla situazione attuale.
Siamo tutti in tempo per dare un'immagine forte, autorevole e prestigiosa di quest'aula, ma questo "siamo tutti in tempo" passa anche attraverso, inevitabilmente, l'assunzione di responsabilità, in questo senso, da parte di ciascuno di noi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Ricordo che il numero legale è 30.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Calamità naturali

Sull'ordine dei lavori (Il Consigliere Scanderebech annuncia la presentazione dell'ordine del giorno n. 766 "Solidarietà alla Regione Puglia")


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, ho ascoltato il precedente intervento del collega che parlava di dignità, autorevolezza e prestigio di quest'aula. Condivido la sua terminologia, ma il mio pensiero era altrove, perché la Puglia è devastata da una serie di incendi.
La Presidente, a causa di impegni, è assente, però, vorrei sapere dal Vicepresidente se è stato previsto un intervento, se è stata fatta qualche telefonata in solidarietà. All'inizio dei prossimi lavori, presenterò un ordine del giorno: vorrei delle informazioni. Tutto il Sud Italia sta vivendo un momento molto delicato.
So che anche il Piemonte è in stato di allerta, però vorrei sapere se si pensa di inviare qualcuno della Protezione Civile, considerato che nel Sud sta vivendo una situazione catastrofica; basta guardare le prime pagine dei giornali per rendersene conto.
Mi aspettavo una reazione di solidarietà, indipendentemente dalla Costituzione, dagli articoli del nostro Statuto e dall'appartenenza politica del Presidente della Puglia.
Ci sono state delle vittime: è una catastrofe vera e propria. Ieri sera si è verificato anche un black out di due ore: queste cose non capitano nemmeno più nei Paesi dell'Est! Mi aspetto una risposta dal Vicepresidente diversamente, nel primo pomeriggio, con l'apertura della seduta, presenterò un ordine del giorno con il quale mi auguro che venga approvato all'unanimità, proprio in relazione alla dignità, al prestigio e al principio di solidarietà previsto nella nostra Costituzione e nel nostro Statuto.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Scanderebech. Certamente lei ha posto l'attenzione su un tema che é di una gravità estrema.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Peveraro per una breve comunicazione della Giunta in merito all'ordine dei lavori.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Ovviamente esprimiamo la piena solidarietà all'Amministrazione regionale pugliese.
Peraltro, purtroppo, non è solo il territorio pugliese che sta bruciando, per motivi legati a ragioni climatiche, ma anche - questo è l'aspetto ancora più drammatico - per dolosità e, quindi, per l'intervento umano, generando una situazione preoccupante su tutto il territorio italiano.
Con il collega Caracciolo stiamo facendo una verifica perché la Protezione Civile della Regione ha già messo a disposizione dei mezzi.
Nel primo pomeriggio, se si riterrà opportuno affrontare questo specifico aspetto, saremo nelle condizioni di dare qualche informazione in più rispetto a quella che è la situazione piemontese, che peraltro, al momento, pare sotto controllo, e qual è il contributo che la Regione pu dare alla Regione Puglia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
In realtà l'avevo chiesta prima, utilizzando come espediente di Regolamento la motivazione di natura personale che il collega Giovine mi aveva fornito con il verbo "traviare". Ma preferisco parlare sull'ordine dei lavori, tanto il problema è come intervenire.
Mi ricollego all'intervento che ha fatto all'inizio della sessione il Capogruppo Muliere, per dire che, come Capogruppo di Forza Italia, abbiamo apprezzato l'attenzione istituzionale che oggi la maggioranza ha dedicato all'Aula, e quindi a se stessa. E quindi, per ora, la considero una giornata positiva, perché sono successe cose che un tempo erano normali.
Il Capogruppo Muliere ha utilizzato all'inizio del suo intervento, ad un certo punto, la parola "ahimè", dicendo: "Oggi c'eravamo, cosa che ahimè, non succede tanto spesso".
Ha ragione: è una malattia la non puntualità e il non rispetto degli impegni, che non contraddistingue soltanto questa maggioranza. Nei dieci anni che abbiamo governato ce ne siamo lamentati più volte, sia che fossimo tra i banchi del Governo, che tra i banchi della maggioranza. Però è una malattia che colpisce tutti, quindi è un bene che oggi la maggioranza fosse qui a onorare i suoi impegni (dovrebbe essere sempre così, di qualunque colore fosse!).
un bene che non si sia forzata la mano. Ha ragione il collega Muliere, perché avrebbe potuto farlo, in quanto ce n'era l'occasione tecnica, perché l'ho verificata.
Non è stata colta l'occasione tecnica e noi lo apprezziamo, perch sarebbe stato un colpo di mano - così l'ha definito lui - che avrebbe avuto (credo) esiti più negativi dell'ottenimento dell'obiettivo specifico che in quel momento si sarebbe posto. Anche questo apprezziamo, ritenendolo un fatto normale, che un tempo era normale e che oggi non lo è più.
Un tempo era normale che si venisse in quest'aula tutti - Assessori e Consiglieri - in giacca e cravatta: io per primo do un cattivo esempio, ma non sono l'unico; il lassismo genera lassismo e il disordine genera disordine. Siccome il rispetto dell'Aula è un obiettivo che tutti dovremmo avere a cuore, sia nella maggioranza, che nella minoranza e nell'Ufficio di Presidenza (non parlo della Giunta, che non ne fa parte, per propria scelta nella gran parte dei casi, non certo per il Vicepresidente Peveraro, avendo rinunciato al diritto di farne parte), credo che sia importante lavorare affinché questo rispetto venga mantenuto - perché è cosa normale - e cresca, perché usciamo da una fase che spero sia stata la punta di minima in cui una Giunta - non è la prima, ma vorrei che fosse l'ultima - ha tentato di forzare gli equilibri di quest'Aula, forzando delle discussioni e forzando la rappresentanza di chi deve queste discussioni tenere; gli Assessori a ora io li ho ritenuti una delle cose peggiori sin qui viste.
Apprezzo il silenzio della maggioranza, perché avendolo provato, so che è difficile far parte di una maggioranza, mentre è più facile essere in minoranza, in quanto si è più liberi.
Invito davvero tutti - ma proprio tutti, nessuno escluso - a riflettere su questo bene, che è un bene comune, che credo debba essere tutelato.
Sono le ore 12.14 e ci sarà, prima o poi, un intervallo per il pranzo.
Quanto ha detto il collega Scanderebech è vero, non tanto perché l'abbia detto Scanderebech, che potrebbe sembrare un'eccezione, ma perché in questo caso ha perfettamente ragione (è tale la dialettica fra i nostri partiti che ci permettiamo questo ed altro!).
Ci sono dei problemi enormi e lui li vive più attivamente per la sua parte di sangue pugliese.
Peraltro, se guardate i giornali di oggi sono pieni di argomenti che toccano l'altra metà del suo sangue, quello albanese (poi ce n'è un'altra metà, che è quella piemontese, che lo occupa tutti i giorni). Lui ha un sangue fatto di tante metà e ogni metà trova giustamente il suo spazio.
Oggi non ne possiamo parlare, perché siamo in una fase tecnica diversa.
Ma spero che l'intervallo di pranzo aiuti operativamente le riflessioni, in modo che quest'aula si possa occupare non soltanto oggi pomeriggio ma tutti i giorni al meglio possibile dei temi di cui ci stiamo occupando.
Grazie, Presidente, per la disponibilità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali - Enti strumentali

Proseguimento esame disegno di legge n. 421 inerente a "Riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese e costituzione della Finpiemonte Partecipazioni S.p.A." (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'articolato del disegno di legge n. 421, e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Articolo 1 (Oggetto e finalità) comma 2 Si propone l'aggiunta della dizione "specifica" tra le parole "mediante" e "scissione".
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sono stato un po' distratto dall'interessante e sensato intervento - a parte l'ironia - del Presidente Burzi, perché stavo rileggendo con curiosità l'articolo apparso su la Repubblica nella giornata di oggi. Non so neanche se replicare, perché diceva un mucchio di falsità vergognose scandalosamente vergognose. Dico solo ai colleghi che se pensate, con questi mezzi di pressione esterne, di farmi recedere, vi invito a continuare così. Io sono assolutamente dell'idea che fate bene, procedete anche domani e vi invito a far scrivere calunnie ancora peggiori sulla stampa. I due articoli usciti oggi su la Repubblica meriterebbero veramente una risposta dall'Ufficio di Presidenza e non solo dal Presidente del Consiglio, perché erano scritte tante falsità.
Invito i colleghi a rileggere tutta la vicenda qui elencata: basta aprire il sito per verificarlo! Non credo che il buon Trabucco, che di solito, bisogna dargli atto, è abbastanza preciso nella sua cronaca del Consiglio regionale, questa volta abbia scritto attingendo a farina totalmente del suo sacco. Chi ha fatto il mugnaio, questa volta penso che dovrà pagarne il prezzo politico.
Entrando nel merito dell'emendamento n. 9, chiedo che venga votato questo emendamento aggiuntivo all'articolo 1 comma 2, con cui si chiede che venga aggiunta la dizione "specifica" tra le parole "mediante" e "scissione.
Si parla di scissione e la scissione è quella in oggetto. Quando nell'articolato si parla di "mediante scissione parziale", non so bene che cosa intendano i colleghi o il Vicepresidente Peveraro per "scissione parziale"; la scissione o è totale o non è scissione.
Credo che, ad una prima analisi poco approfondita del testo, possa sembrare pleonastica l'aggiunta della parola "specifica" prima della parola "scissione", e poco fruibile ai sensi dell'articolato complessivo; credo invece che nel comma 2 in oggetto aggiungere la parola "specifica" pu servire ai cittadini, che saranno gli utenti finali del provvedimento.
sicuramente utile alla disamina complessiva del testo, alla sua lettura, al fine che questo possa essere utile ai cittadini e alla corretta interpretazione del medesimo.
Anche se per qualche collega può sembrare inutile, credo che rileggere i testi che andiamo a votare può essere uno strumento per evitare che vengano votati articoli che contengono evidenti errori grammaticali e lessicali.
Il Presidente stesso - di questo le sono grato - dopo aver votato un testo, rileggendolo ha fatto delle correzioni, in modo forse un po' sui generis dal punto di vista grammaticale, però trovando sicuramente il mio consenso, perché correggeva degli errori di natura grammaticale. L'ha fatto più volte e l'ha fatto perché, in effetti, è un Presidente responsabile che legge i testi che approva.
Credo che rileggere completamente il comma in oggetto sia uno degli strumenti che abbiamo per andare a votare leggi un po' più chiare. Sono dell'idea che molti dei colleghi votano leggi che non leggono minimamente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.
Faccio solo la precisazione che naturalmente su la Repubblica è guidato dal Presidente, e il Presidente potrà valutare, ma devo dire che l'Ufficio di Presidenza ha il dovere di difendere lo stato del Consigliere, che ha la libertà di esprimere le proprie opinioni. L'Ufficio di Presidenza non pu sindacare sulle opinioni e sui comportamenti, di cui è personalmente responsabile il singolo Consigliere. Non ci sono altre richieste di intervento, quindi do la parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Faccio un piccolo preambolo, perché in realtà credo di non essermi spiegato su quali erano le mie manifestazioni e su cosa chiedevo unitamente all'Ufficio di Presidenza. Era nel merito delle azioni su cui i giornalisti hanno diritto di scrivere. Ha ragione lei: le opinioni si formano in modo libero e si esprimono di conseguenza, però sono riportati dei passaggi e ne cito uno, che è palesemente falso, sulla formazione dei cosiddetti famosi gruppi autonomi.
C'è una ricostruzione totalmente fantasiosa, soprattutto quando si parla della scelta dei singoli - poi magari il collega Lupi vorrà dire anche lui qualcosa al riguardo. Ritengo infamante e veramente oltraggioso pensare che ci sia stato un avvicinamento a dei partiti politici per formare dei Gruppi, anche perché è talmente falsa questa cosa che, nel caso del partito dei pensionati, è impossibile: non è fattibile e non è così.
Il nuovo Gruppo non si è formato grazie all'adesione del Gruppo Pensionati, ma per ben altre ragioni regolamentari e per altri passaggi procedurali.
L'adesione del Gruppo Pensionati è stata un'adesione libera, volontaria e determinata da fattori di natura politica.
Per non lasciare alcun tipo di collegamento, chiedevo un intervento dell'Ufficio di Presidenza, ma non ci potrebbe essere un collegamento logico perché - ahimè - il Gruppo Pensionati non ha attualmente un Gruppo parlamentare alla Camera, quindi non era possibile formare un Gruppo autonomo grazie all'adesione del partito dei pensionati. Questo era uno dei due aspetti, secondo me, gravi ed infamanti, che vengono mistificati negli articoli in oggetto. Sull'altro lei ha ragione, infatti, non chiedo che venga rettificata la posizione. Poi vi è un altro aspetto che riguarda invece il simpatico Vicepresidente Peveraro, al quale avrei richiesto un incontro segreto che mi sarebbe stato negato. È falsa la prima e a maggior ragione è falsa la seconda; non è stata richiesta la prima e non è stata negata la seconda. Però va bene così, ne prendiamo atto. Spero che ne sia a conoscenza e possa dormire tranquillo di notte. Personalmente vi comunico colleghi, che di notte dormo benissimo, infatti sono bello fresco e riposato!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Intervengo per esprimere parere contrario all'emendamento del Consigliere.
Mentre ho la parola, ne approfitto per una considerazione: noi naturalmente con i giornalisti non c'entriamo, i giornalisti scrivono quello che vogliono. Se il Consigliere ha qualche dubbio sulla veridicità degli articoli, si occupi di querelarli, non ci coinvolga in cose nelle quali non c'entriamo.
Però il giornalista fa una dichiarazione che un po' mi preoccupa chiedo quindi all'Ufficio di Presidenza di verificarla, perché il giornalista scrive che il Consigliere utilizza spazi pubblici, cioè gli uffici della Regione, a scopi privati. Quindi, chiedo, come Consigliere che l'Ufficio di Presidenza verifichi se quanto il giornalista scrive abbia una base o qualche ragione di essere. Nell'immaginario collettivo i Consiglieri regionali per i cittadini sono tutti uguali, ma dato che non lo siamo, mi preoccupo del fatto che, in qualche modo, possano emergere questioni che possono coinvolgere l'intero Consiglio ed il sottoscritto.
Pertanto chiedo all'Ufficio di Presidenza di verificare se la gestione degli spazi pubblici da parte del Consigliere risponda alle finalità per i quali sono destinati.



PRESIDENTE

Non ho letto l'articolo, ma a seguito del suo intervento trasferirò al Presidente la richiesta non solo andando a leggere ciò che è riportato, ma ritengo un dovere, oltre che cura, dell'Ufficio di Presidenza, svolgere le opportuno verifiche e riferire.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dal Consigliere Giovine: Al Capo I (Finalità e regime giuridico) Art. 1 (Oggetto e finalità), comma 2 Si propone l'aggiunta della dizione "finanziarie" tra le parole "attività" e "diverse".
La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Vorrei intervenire per fatto personale.
Ringrazio il Consigliere Boeti perché questo aspetto dell'articolo mi era sfuggito. È inutile precisare che si tratta di un intervento virgolettato e queste affermazioni non mi sono mai lontanamente sognato di dichiararle al giornalista. Non faccio, Consigliere Boeti, uso della stampa per scopi privati, per feste. Non esiste. Io non ho mai fatto una festa invece penso sia opportuno farla quando stasera l'Assessore Peveraro non incasserà il disegno di legge n. 421. L'Assessore è invitato, sarà l'ospite d'onore.
Ciò detto, invito l'Ufficio di Presidenza a far luce anche perch vengano smentite queste cose che sono assolutamente vergognose, tra l'altro lesive, su questo ha ragione il Consigliere, della dignità del Consiglio regionale. Invito io stesso a fare le verifiche del caso, invito a sottoporre a stessa analisi e richiesta anche sull'uso che viene fatto, ad esempio, degli uffici dei DS. Non è detto che se il giornalista non si interessa di quello che fa il Gruppo dei DS, lì accadono cose....



PRESIDENTE

Scusi Consigliere, se ha qualcosa da denunciare lo faccia.



GIOVINE Michele

Chiedo una verifica anche dell'uso che viene fatto degli uffici dei DS.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta sull'emendamento.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

La Giunta esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale il Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Sono esauriti gli emendamenti sull'articolo 1.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto sull'articolo 1 il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

L'articolo 1 che, ahimè, invano ho tentato di emendare senza successo perché c'è stato un muro da parte della Giunta, da parte del Vicepresidente Peveraro che, personalmente, ritengo inspiegabile nella sua attuazione operativa, vedeva nel suo oggetto e finalità estrinsecarsi due finalità in due commi che voglio ricordare all'assemblea: "Ai sensi dell'articolo 60 dello Statuto, la Regione attribuisce all'Istituto Finanziario Regionale Piemontese - Finpiemonte S.p.A. istituito con legge regionale 26 gennaio 1976, n. 8, il ruolo di società finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio, ridefinendone la missione, quale qualificato organismo cui affidare le attività di natura finanziaria dirette all'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale, secondo le finalità e le direttive dallo stesso indicate.
Il raggiungimento delle finalità di cui al comma 1 è favorito dalla riorganizzazione societaria dell'Istituto Finanziario Regionale Piemontese Finpiemonte, che assume la nuova denominazione di "Finpiemonte S.p.A." mediante scissione parziale, allo scopo di attribuire ad una nuova società per azioni, denominata 'Finpiemonte Partecipazione S.p.A.", lo svolgimento di attività diverse da quelle proprie della Finpiemonte S.p.A., compresi l'acquisto, la gestione e la dismissione di partecipazioni".
Credo che questo articolo sia assolutamente insufficiente sia per definirne le finalità, sia per definirne il regime giuridico e l'oggetto.
Personalmente voterò in senso negativo.
Essendo l'articolo 1, l'articolo madre di tutto l'articolato di legge un aspetto grave nella futura riorganizzazione - auspicata da parte del Vicepresidente Peveraro - sull'istituto Finpiemonte S.p.A., noi chiediamo che questo aspetto sia tenuto conto nella votazione. Chiediamo che l'Aula respinga l'argomentazione in oggetto, ci sia un'opposizione da parte dell'Aula affinché si possa bocciare questo articolo e l'intero testo di legge. In particolare, è evidente che qualora questo articolo venisse bocciato, non avrebbe senso la costituzione del disegno di legge. I Consiglieri hanno tutto il dovere di esprimersi in senso negativo, c'è un alone non chiaro nelle motivazioni che spingono questa Giunta, in particolare il Vicepresidente Peveraro, alla volontà di scindere in due organismi differenti, inizialmente saranno allocati nello stesso sito, ma poi ci sarà un trasferimento successivo all'attuale collocazione in Piazza San Carlo. Tra l'altro non so se avete presente dove è sito l'Istituto Finanziario Finpiemonte: accanto c'è una grandissima insegna di colore verde del fu San Paolo IMI.
Trovo che sia un presagio inquietante, anche come collocazione che deve far riflettere parecchio i colleghi su questo voto in Aula, sull'articolato sull'articolo in oggetto e sull'intero testo di legge.
Credo che sia abbastanza incisiva questa grossa insegna che incombe sull'istituto, attualmente libero e definito appunto Finpiemonte S.p.A., ma in futuro magari, forse, di questa libertà operativa utile alla popolazione piemontese, utile agli interessi di pubblica utilità, magari potrà essercene un po' meno...
Credo che la battaglia che faccio sia corretta. Riconosco tutte le legittime posizioni politiche degli altri Gruppi che si vogliono dissociare da me in questo frangente.
Riconosco meno politicamente la volontà da parte della Giunta, in particolare dell'Assessore Peveraro, di procedere in questa scissione, in questa operazione, in quest'articolato di legge, in questa vergognosa lacerazione: la trovo poco dignitosa, poco politica e poco utile alla collettività.
La vera motivazione verrà fuori, probabilmente più in là negli anni.
Chiedo all'Aula di non essere piegati alle volontà di alcuni gruppi di potere.
La ringrazio, Presidente, e chiedo un voto negativo.



PRESIDENTE

Ci è sfuggito il controllo dell'orologio. Ha un minuto e 38 secondi da recuperare sui prossimi 100 emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

All'articolo 2 sono stati presentati diversi emendamenti.
Il primo è rubricato n. 63, a firma Giovine.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Mi perdoni, Presidente. Credo che dovremmo entrare in discussione generale sull'articolo n. 2, prima di affrontare l'emendamento.



PRESIDENTE

Discussione generale sull'articolo 2. Prego, Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

La ringrazio, Presidente. Anche lei riesce a prevedere le mie intenzioni comportamentali.
L'articolo 2 è un articolo talmente complesso, composto da sei commi e se vogliamo, visto che alcuni commi, come il comma 2 che è composto da 1 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 lettere, come il comma 3 da altre lettere...
Tutto sommato, è come se avessimo un articolo complesso di quasi 20 commi.
Ma, definire quella che è la Finpiemonte S.p.A., che da adesso in poi chiameremo, per comune comprensione, la società in house... Differente invece l'articolo 3, che andrà a parlare della Finpiemponte S.p.A.
La Finpiemonte S.p.A. è una società che è prevista - almeno questo, ha il nostro favore - con capitale interamente pubblico a prevalente partecipazione regionale, che opera a favore della Regione e degli altri enti costituenti e partecipanti.
Quello che invece hanno fatto e faranno (hanno appena iniziato il percorso) la Lombardia e la Liguria è la creazione di società totalmente in house, andando a ricomprare le partecipazioni degli altri enti e degli altri soci privati. La Liguria, come mi risulta, sta spendendo 3-4 milioni di euro e avrà una società completamente controllata dalla Regione, dal capitale pubblico, che potrà, evidentemente, fare operazioni di natura utile alla finalità interessata a quelle che saranno poi le indicazioni della Giunta regionale della Liguria, e va a rispondere al dettame europeo e sicuramente alla richiesta delle leggi Bersani.
Idem farà la Lombardia, che sappiamo benissimo che su questioni legate all'economia, allo sviluppo economico, alla ricerca, allo sviluppo del territorio, al commercio, all'artigianato e a tutto ciò che in Lombardia costantemente, quotidianamente si fa - ormai da lunghissimi anni, i lombardi hanno dimostrato di saper fare, magari, avranno anche dei costi ambientali che altre Regioni fra cui non siamo disposti a fare sicuramente ha da insegnare a molti.
Credo che potrebbero insegnare anche qualcosina a noi, alla nostra Giunta e al nostro Vicepresidente. Perché credo, signor Vicepresidente, che se la Lombardia ha deciso di procedere facendo una società completamente in house, se la Liguria ha deciso di procedere facendo la società completamente in house, se, delle altre 17 Regioni, le complessive 19 Regioni, nessuna, proprio nessuna - a parte noi, che siamo i più bravi, i più simpatici, i più intelligenti ci siamo affidati a questo sistema di scissione, creando un'holding e un'altra società in house - forse qualche domanda ce la dovremmo fare. Forse qualche domanda quest'Assemblea se la dovrebbe porre.
Forse anche l'attento collega Boeti che è attento ai mille particolari che, ribadisco, non sono stati minimamente, né generati, né direttamente n indirettamente da dichiarazioni del sottoscritti, di qualunque articolo di giornale, che è attento ai costi diretti che lui chiama nella politica e che invece io amo chiamare della democrazia, dovrebbe essere anche attento a cercare di darsi una risposta e capire perché, invece, si appresta a votare un articolato di legge che va a creare due società separate e perch nessun altro in Italia fa un'operazione del genere.
L'Assessore Peveraro mi ha risposto ieri che non è vero, gli altri hanno iniziato, hanno iniziato il percorso, e noi invece abbiamo già risolto il problema.
Io ho dei dubbi se sono più bravi gli altri o se siamo più bravi noi.
Pongo questo quesito a tutta l'Aula e magari mi piacerebbe che qualcuno anche della maggioranza, che è così pronto a difendere questo provvedimento, mi desse una risposta nel merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Ho chiesto di intervenire per ribadire alcune cose durante i lavori di altre Commissioni consiliari. Ho esposto, se volete, una considerazione di carattere generale, che però ben si attaglia alla discussione odierna.
La mia è, ovviamente, a beneficio del verbale, semplicemente una sollecitazione, un appello - se ritenete - ad avviare una discussione, una riflessione. Credo che la Regione e tutti gli Enti locali indipendentemente dalle coalizioni che li guidano, abbiano ormai assunto una modalità di lavoro sulla quale mi permetto di richiedere all'Aula - non in questo momento, ma da mettere all'o.d.g. - l'avvio di una riflessione di sistema. Mi riferisco alla tendenza, ormai troppo spinta, alla societarizzazione delle funzioni svolte dalle Istituzioni.
Vicepresidente, vorrei davvero - lo dico con gran tranquillità - che mi ascoltasse. Quello di cui sto parlando è un tema centrale: quale modello quale idea e con quali strumenti le Istituzioni tentano di agire sul piano dello sviluppo del territorio. Quest'azione di societarizzazione spinta delle funzioni delle Istituzioni, ormai in atto da molti anni, credo che meriti una maggiore riflessione.
A che cosa abbiamo assistito, in questi anni? Ad una reale, in gran parte, perdita di controllo e/o di indirizzo da parte delle Assemblee elettive rispetto a strumenti societari che operano su questioni strategiche. Oggi, questa miriade di società - guardate che non mi riferisco solo alla Regione, sto facendo un ragionamento di sistema - sono in gran parte, di fatto, fuori dal controllo e/o poteri di indirizzo delle Assemblee elettive. È un problema che non c'entra nulla? Se ritenete che questo non sia attinente, vi chiedo scusa. Personalmente, continuo a ritenere invece che questo abbia un'attinenza forte.
Noi votiamo la costituzione in genere di società, vengono poi indicati dei rappresentanti nei Consigli di amministrazione, dopodiché quelle società molte volte - per esempio, è il caso di Finpiemonte - figliano passatemi il bruttissimo termine - numerosissime altre società di cui l'Assemblea elettiva, che è organo depositario del mandato dei cittadini piemontesi in questo caso, non ha né conoscenza - questo non è un problema nostro, ma è un problema di sistema, lo dico alla Presidente dell'attività, né potere di indirizzo. Accade poi, sempre più frequentemente, che il Pubblico venga richiamato nel momento in cui c'è da richiamare i debiti. Lì, il Pubblico viene chiamato, su questo non c'è dubbio! Veniamo sempre richiamati alla responsabilità.
Credo che sia un'idea di gestione dei processi di sviluppo che la Sinistra debba cominciare a ridiscutere. Non oggi, non su questo procedimento, ma temo non sia più rinviabile. Nel merito, voglio fare una sola considerazione. Dividiamo, sostanzialmente, Finpiemonte in una realtà totalmente pubblica, finalizzata agli investimenti per lo sviluppo.
Banalizzo un po' per comprenderci e non rubare troppo tempo. È chiaro a tutti che, dove è necessario fare investimenti, si tratta di metterci dentro del denaro. Quindi, il Pubblico deve agire per sviluppare il nostro territorio, ci mancherebbe altro! Poi, c'è l'altra Finpiemonte. Questa è mista, costituita da Pubblico e privato e si occuperà delle partecipazioni.
Chiedo al Vicepresidente Peveraro di attuare per il futuro uno stringente, anzi rigorosissimo controllo sull'azione concreta di queste due realtà. Anzi, sulla seconda in particolare, se devo essere molto esplicito.
Poiché i privati, certamente, possono essere elemento di sviluppo del territorio, ma i privati si muovono su una logica legittima che è quella di massimizzare i profitti per se stessi. Mentre, noi come Pubblico dovremmo anzi abbiamo ma diciamo dovremmo avere un'altra idea di sviluppo del territorio, che non è esclusivamente quella di massimizzazione dei profitti, tutt'altro. È quella di creare un tessuto vero, economico, di creare ricchezza che sia poi ridistribuita con la maggior equità possibile.
Dunque, questo provvedimento va in porto. Ovviamente, non faccio la dichiarazione di voto, nel senso che non intendo rubare il mestiere al Capogruppo del mio Gruppo consiliare quindi, la farà lui.
Tuttavia, credo e mi permetto, sempre a beneficio del verbale, di introdurre quest'elemento di discussione. A mio avviso, dovremmo trovare la sede, perché la politica è anche questo, anzi soprattutto questo: prefigurare anche modelli da un lato sociali e dall'altro di e-governance economica - bruttissimo termine, ma ormai mi è stato inculcato visto che viene usato continuamente - che possano anzi, a mio avviso, debbono introdurre degli elementi profondi di novità, rispetto a ciò che fin'ora si è fatto, anche in assoluta buona fede ed anche raggiungendo dei risultati.
Ma credo, al fondo di tutto, che le Assemblee elettive ed i Governi a tutti i livelli, a cominciare da quello regionale, debbano riavviare una riflessione: se riappropriarsi in parte di un potere diretto di gestione di indirizzo e di controllo. Credo che il modello societario fin'ora utilizzato con grande "largheggiamento" non garantisca queste funzioni, che invece io continuo a ritenere centrali per un Ente pubblico, soprattutto quando si rappresentano i cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chieppa. La Presidenza non deve fare commenti, ma devo dirle che ho apprezzato molto il modo in cui ha posto il tema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non a che titolo sia intervenuto il collega Chieppa.



PRESIDENTE

Dibattito generale sull'articolo 2.



BURZI Angelo

Bene, mi pare l'occasione propizia. Nell'ambito del dibattito generale sull'articolo 2, direi che ho seguito, come al solito, con molta attenzione l'intervento del collega Chieppa che, in questa prima metà della Legislatura, mi è stato di grande aiuto in buona parte della mia attività consiliare di opposizione.
All'inizio dell'intervento, che è durato otto minuti e vent'otto secondi - quindi, cercherò di stare sugli otto e ventisette, onde non essere accusato di nulla in più - mi aveva anche preoccupato, perché ieri io avevo accusato - se mi si passa il termine - i colleghi che siedono nei primi banchi. Vedo che il Consigliere Dalmasso, in particolare, ha poco gradito l'accusa di non aver letto con attenzione alcuni dei documenti base che, secondo me, dovrebbero essere fondamentali per chi svolge attività politica nei Gruppi e nei Partiti che oggi sono qui rappresentati nelle prime due file.
Invece, l'intervento del collega Chieppa nella prima parte, era assolutamente ortodosso. Cerco di ripeterlo perché, magari, io non sono riuscito a comprenderlo bene. Il Segretario provinciale dei Comunisti Italiani dice che è bene che si svolga un intervento pubblico, ci mancherebbe, nell'ambito dello sviluppo del territorio, ma la sinistra deve ripensare la modalità di questo sviluppo del territorio oggi, che non riguarda soltanto la Regione, ma l'insieme degli Enti, a vario titolo locali, o chiamati così, che se ne devono occupare. Fin qui la penso esattamente all'opposto, ma siamo nell'ambito dell'ortodossia più assoluta.
Poi, dice: "Però, Vicepresidente Peveraro, qui c'è un problema perch nell'ambito di Finpiemonte - quella che stiamo qui discutendo su come riformare - c'è un notevole numero di iniziative". Mi pare che il collega Chieppa abbia detto che la mamma genera un notevole numero di iniziative: 58, collega Chieppa! 58 sono le iniziative, ad oggi, di cui noi dall'inizio di questa legislatura, chiediamo conto e ci stupisce di essere soli in questa richiesta.
Ieri avevo chiamato in causa il collega Ronzani, perché nella scorsa legislatura, più volte, a mio avviso con ragione, aveva richiesto e ottenuto poco, se devo dire, da parte della precedente Giunta, in senso di informazione relativamente alle iniziative, alle attività e al modo con cui queste attività venivano espletate dalla Finpiemonte di ieri, quindi saremmo uno a uno.
Dice: "Figliano iniziative, però, non sempre sottoposte, per la scelta delle iniziative stesse e delle persone che queste iniziative vanno a gestire, a quei criteri di professionalità e competenza che, in linea di principio, sarebbero richiesti".
Fin qui, addirittura, potrei firmare questa parte dell'intervento, poi c'è un salto logico che non ho compreso, perché il collega Chieppa, quasi pentitosi, per circa quattro minuti, di essere stato comunista davvero dice: "Però, non posso mica farlo per tutta la legislatura questo lavoro devo tornare a far parte di una compagine che ha i suoi equilibri".
Allora, cosa dice? "No, non si preoccupi, Vicepresidente Peveraro, è una discussione che io chiedo di iniziare, ma non necessariamente oggi, non su questo".
Quando la iniziate, collega Chieppa? Vorrei ricordare che, una volta che avrete sistemato, con il nostro voto squisitamente contrario, anche per i motivi che lei ricordava Finpiemonte, non rimane più quasi niente nell'ambito delle partecipate della Regione, al di là di questo piccolo tema, quello che lei ha considerato importante come momento di riflessione. Ci ha risparmiato l'idea di aprire un tavolo, di questo la ringrazio, perché, francamente sarebbe stato poco digeribile alle ore 12.58 della mattina, però, l'idea era quella di aprire una discussione, vedere gente, sentire musica (ci mancava Moretti, poi era tutto in clima). Però, poi dice: "Non adesso Vicepresidente Peveraro, non si preoccupi, lo facciamo poi". Poi, che cosa che, che sistemata Finpiemonte, dei 58, francamente, non rimane più nulla? In secondo luogo, le ricordo il suo terzo passaggio: "Attenzione ai privati". Guardi che di privati, in questo momento, nell'attuale Finpiemonte, ce ne sono pochi nel senso che lei intende, cioè gente che mette i grani per farne di più. I privati che in questo momento sono in Finpiemonte, ove anche lei, come temo, alcuni suoi colleghi non tutto abbiano letto, sono: l'Unione Industriale - che l'ultima volta che ha messo i grani credo che fosse circa 500 anni fa: mai! - l'API - idem cum "patatas" - la SINLOC, che rappresenta il San Paolo, che ha forti interessi a gestire - ci mancherebbe - come banca, le iniziative successive, ma escludo nella maniera più categorica che abbia degli interessi di capitale in Finpiemonte, altrimenti altro che la fusione San Paolo-Intesa, ci sarebbe da procedere a seria perizia psichiatrica per i precedenti manager e membri dell'attuale Consiglio di Presidenza! Quindi, i privati di cui lei dice non ci sono, quindi non c'è niente da controllare lì! Invece, le suggerisco caldamente di controllare le finalità pubbliche perché il fatto che le finalità siano pubbliche, talora anche condivisibili su questo, addirittura, ci uniremmo - significa che, a maggior ragione visto che stiamo utilizzando denaro pubblico, il controllo deve essere vero e non formale, non soltanto nella scelta degli amministratori, che sono scelti dalla politica, quindi ognuno risponde degli amministratori che si sceglie, ma nei comportamenti, nella gestione del denaro pubblico e nel riferire all'Aula.
Lei ha detto in passato - quindi non lo condivido - che un tempo le Aule erano centrali nelle scelte, ma oggi, se noi consentissimo alla Presidente Bresso di andare in quella direzione, potremmo andarcene tutti in vacanza, rendendo la Presidente lieta di fare finalmente quello che vorrebbe fare: governare, nei ritagli di tempo, quando non scrive i gialli perché, poi, c'è anche il momento dei gialli, ma non vi è una cultura alle attività di governo.
Noi possiamo andarcene, tanto siamo un costo, che è esattamente l'opposto di quello che aveva detto. Se lei crede in quello che ha detto aspetto, senza fretta, che, al momento opportuno, il suo partito e i suoi colleghi votino contro, come noi faremo.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale sull'articolo 2. Resta inteso che esamineremo gli emendamenti sull'articolo 2 alla ripresa pomeridiana.
Il Consiglio è convocato alle ore 14. Prego la massima puntualità ai colleghi, perché abbiamo parecchi emendamenti da esaminare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.02)



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