Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.213 del 20/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


GHIGLIA AGOSTINO



(Alle ore 10.03 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.33)



PRESIDENTE PRESIDENZA DEL



PRESIDENTE GARIGLIO



GARIGLIO DAVIDE

(Alle ore 10.29 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo la Consigliera Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Consiglieri, v'informo che è ancora in corso una Conferenza dei Capigruppo che necessiterà ancora di un breve periodo di tempo per provare a trovare una modalità condivisa nella conduzione del prosieguo dei nostri lavori. Ragion per cui sospendo la seduta fino alle ore 11.30.



(La seduta, sospesa alle ore 11.04 riprende alle ore 12.04)



PRESIDENTE

Anzitutto chiedo scusa ai Consiglieri presenti alle 10 per l'attesa cui sono stati costretti per le varie Conferenze dei Capigruppo che si sono succedute (alternandosi tra Capigruppo di maggioranza e minoranza).
Conferenze che non hanno prodotto un'intesa sul prosieguo dei nostri lavori.
Pertanto si è convenuto di procedere come da convocazione, quindi lo stesso calendario che avete per questa settimana, sarà riproposto per la settimana prossima. Ripeto, per la prossima settimana, nella Conferenza dei Capigruppo che si è appena conclusa, la maggioranza ha richiesto che siano convocati i Consigli nella giornata di martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato, con gli stessi orari.
Il Consigliere Ghiglia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Avrei una questione pregiudiziale all'inizio dei lavori. Le pregiudiziali sono sempre serie, ma questa è più seria, quindi vi pregherei un momento d'attenzione. Rispetto a questa pregiudiziale, può esserci visto che era stato licenziato per l'Aula, un percorso sul disegno di legge n. 267. Che cosa è capitato? È capitato che martedì ci sono stati consegnati 21 emendamenti - in realtà ci sono 11 pagine di emendamenti, ma contandoli sono 21 perché ci sono modifiche di vari commi di uno stesso articolo - relativi al disegno di legge n. 267.
Noi ritenevamo - è anche colpa nostra perché non siamo stati immediatamente attenti a leggerli perché sommersi di carta - che si trattassero di emendamenti formali, di aggiustamenti di tecnica legislativa. Rileggendoli con più attenzione abbiamo scoperto che alcuni di questi sono emendamenti di gran sostanza. Ne voglio citare uno solo per tutti, perché lo riteniamo, non voglio dire singolare, ma eclatante perch non è un emendamento ad una legge, ma è una legge: articolo 22 bis, Centro oncologico regionale Piemonte, Fondazione IRCCS in Candiolo.
Voi capite, colleghi, che: c'è fretta, si vuole approvare tutto, si vogliono forzare i tempi - ripeto, era un disegno di legge licenziato per l'Aula e l'opposizione era conseguentemente disponibile a discutere nel merito - ma se ci portate 21 emendamenti, alcuni dei quali sinceramente stravolgenti che non possono essere ridotti ad emendamento, è evidente che noi non possiamo fare altro, a meno del ritiro degli emendamenti sostanziali che la Giunta potrebbe anche verificare, che chiedere il ritorno in Commissione.
Dopo numerose sedute di Commissione non potete portare, nel disegno di legge n. 267, la questione Candiolo come fosse un emendamento. È evidente che sul disegno di legge n. 267 - poi vedremo, anche secondo la convocazione delle sedute, come si procederà, il Presidente ha detto che si convocheranno sedute di Consiglio tutti i giorni della prossima settimana va anche bene - bisogna che ci sia, da parte di tutti, un minimo di equilibrio.
Cerco di dare un senso ai nostri incontri che diventano troppi, l'unico limite della democrazia. La democrazia ha solo pregi e un solo limite: quando ci si riunisce troppo, talvolta ci si capisce meno.
Faccio mezzo passo indietro e dico: c'era un disegno di legge licenziato per l'aula, c'era la proposta dell'opposizione di tornare in Commissione sul resto; c'è un disegno di legge, che è in aula, e c'è il resto che potrebbe tornare in Commissione. Da questo punto di vista, è chiaro che oggi poniamo la pregiudiziale sul ritorno in Commissione anche del disegno di legge n. 267 salvo che, ovviamente, si ritorni allo status quo antes, cioè al testo che era stato licenziato. Questo, fatte salve altre considerazioni.
Non so se questo possa servire o possa rappresentare un elemento di novità anche rispetto alle convocazioni fiume della prossima settimana, ma la volevo porre come questione perché mi sembrava, almeno questo, di un certo peso e anche importanza per l'utilità e prosieguo dei nostri lavori.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sono assolutamente disponibile ad espungere perché la maggior parte di emendamenti, come si vede, precisano alcune cose sulla base di discussioni avvenute in Commissione. Nessuno è assolutamente indispensabile. Su Candiolo ritenevo, erroneamente, che ci fosse condivisione anche da parte dell'opposizione rispetto all'urgenza di andare avanti con l'istituzione dell'IRCCS, e quindi con la Fondazione. Una condivisione necessaria per poter chiedere a livello nazionale il riconoscimento dell'IRCCS per Candiolo. Se così non è, sono disposta a ritirare quest'emendamento e mandarlo avanti seguendo l'iter normale.
Tranne quello su Candiolo, gli altri, a mio avviso, sono emendamenti di tipo tecnico, che precisano cose che potranno essere definite anche con successivi regolamenti o atti deliberativi. Per esempio le disposizioni transitorie, se non ci sono, si farà, come dire, al meglio.
Personalmente sono anche disponibile a ritirare tutti gli emendamenti molti dei quali richiesti durante la discussione, che chiariscono alcune cose, ma se non ci sono per me nulla osta. In particolare lo dico rispetto a quello su Candiolo. Siccome è stata molto discussa la questione di Candiolo, e quindi pensavo ci fossa una condivisione, io l'ho presentato.
Tuttavia, su questo sono d'accordo, la discussione nel merito della legge in Commissione non c'è stata; c'è stata più e più volte, come qui, la discussione sull'opportunità. Quindi, ripeto, sono assolutamente disponibile a ritirare gli emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Per ricordare che, effettivamente, in Commissione si concordò una serie di emendamenti - in parte tecnici, in parte formali - che riguardavano questioni sollevate sia dalla minoranza, che dalla maggioranza.
In effetti non c'è stata una definizione puntuale per quanto riguarda Candiolo e l'osservazione avanzata dal Consigliere Ghiglia ritengo abbia un fondamento, tant'è che ritengo opportuna la proposta di eliminare questa parte dell'emendamento di Giunta, eventualmente seguendo l'iter ordinario.
Ricordo che nel 2006 la Giunta aveva presentato un d.d.l. relativo a Candiolo, poi integrato dalla presentazione della Giunta stessa di una proposta di emendamento.
I due documenti giacciono in Commissione e possono essere messi in discussione nel minore tempo possibile alla ripresa delle attività.
Sarei molto favorevole all'idea che viceversa si discutesse il d.d.l.
con gli altri emendamenti, escluso Candiolo, in modo da poter avviare un percorso che questo Consiglio ha titolo di fare, perché in Commissione sul d.d.l. n. 267 la discussione si era completata con l'espressione di voto e con l'indicazione del relatore.



PRESIDENTE

Mi sono giunte 45 richieste di iscrizione di punti all'o.d.g.
Quindi, possiamo iniziare con le votazioni.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Mi scusi, Presidente, se intervengo ancora stamani su una questione che già avevo sollecitato nelle precedenti sedute, ed è in merito alla presenza degli Assessori in aula, e non solo degli Assessori, che sono diventati tali perché Consiglieri regionali e quindi regolarmente eletti, ma anche degli Assessori esterni.
Mi permetto in queste mie considerazioni di ringraziare il Vicepresidente Peveraro, perché mi pare che sia l'unico all'interno della Giunta che abbia compreso, con una sensibilità che gli è propria, la necessità di disdire le conferenze stampa precedentemente programmate e calendarizzate in questi giorni di Consiglio. Non mi risulta che altri Assessori abbiano fatto lo stesso.
I provvedimenti che stiamo discutendo sono stati approvati - io credo all'unanimità - dalla Giunta regionale. Questo vuol dire che sono stati approvati dagli Assessori che erano Consiglieri regionali, diventati Assessori per deleghe date dalla Presidente Bresso, e dagli Assessori esterni nominati dalla Presidente stessa.
Ad esempio oggi nella mia provincia c'è una conferenza stampa su un argomento che a me interessa, e non comprendo perché noi Consiglieri regionali della Provincia di Cuneo non possiamo partecipare a questi eventi quando sono fissati dalla Giunta. Soltanto perché si è obbligati a rimanere in Consiglio regionale? Ma gli obblighi prioritari non li hanno gli Assessori che hanno firmato i provvedimenti e che dovrebbero garantire quindi una costante presenza in aula?



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, può specificare in cosa consiste il suo intervento sull'ordine dei lavori?



TOSELLI Francesco

Desidero, Presidente, che Ella, in qualità di Presidente, garantisca la libertà e la democrazia di un Consigliere regionale a partecipare alle conferenze stampa quando queste sono programmate anche durante la sessione dei nostri lavori.
Lei non può permettere, Presidente, di richiedere a noi Consiglieri una presenza costante in aula, perché avete deciso di accelerare i lavori su una questione che sta a voi a cuore - sta a cuore anche a noi nei modi e nei tempi differenti da quelli da voi proposti - e ci obbligate a rimanere in aula mentre gli Assessori vanno a fare le conferenze stampa su argomenti che a noi interessano.
Lei cortesemente deve sospendere il Consiglio regionale, fare in modo che i Consiglieri possano partecipare alle conferenze stampa. Delle due l'una: o lei sospende il Consiglio o gli Assessori sospendono le loro conferenze stampa.



PRESIDENTE

Collega Toselli, la questione che lei sottopone all'attenzione dell'Aula è già stata oggetto, prima che lei subentrasse al collega Costa di una disamina in sede di Ufficio di Presidenza a seguito di analoghi rilievi dei colleghi Consiglieri.
Abbiamo ritenuto come Ufficio di Presidenza in circostanze simili di sospendere il Consiglio, laddove c'erano iniziative pubbliche molto rilevanti tipo una conferenza regionale sullo sport, che facevano arrivare a Torino in concomitanza con il Consiglio tutte le associazioni sportive e gli amministratori del Piemonte. Ma abbiamo altresì convenuto in sede di Ufficio di Presidenza che non esiste nessun vincolo normativo regolamentare che impedisca, in pendenza di lavori d'Aula o di Commissioni, agli Assessori della Giunta regionale di effettuare conferenze stampa o iniziative di alcun tipo.
Questo è quanto abbiamo convenuto in sede di Ufficio di Presidenza, e quindi in questa circostanza non ritengo che ci sia stato un vulnus per i diritti e le prerogative dei singoli Consiglieri.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera Cotto, Ferrero, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin. Si chiede l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 670, inerente a "Rinvio dell'aggiornamento delle rendite catastali dei terreni"



PRESIDENTE

Passiamo alla prima richiesta di iscrizione all'o.d.g., rubricata n. 1 dell'ordine del giorno n. 670, che ha come primo firmatario il Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

I provvedimenti dell'ultima fase governativa per quanto riguarda il discorso immobiliare sono provvedimenti che ci preoccupano, perché vanno nella direzione di una maggiore imposizione e di un carico tributario sempre maggiore su tutto quanto è ritenuto proprietà immobiliare.
Viceversa ritenevamo che si dovesse sviluppare un alleggerimento del carico fiscale, soprattutto partendo dalla parte immobiliare, perché è anche quella parte del patrimonio personale e familiare cui più si è legati, più ad esigenze non tanto di un miglioramento delle condizioni di vita quanto a volte spesso di una condizione essenziale di normale e di ordinaria esistenza.
Per cui era dalla parte immobiliare che si dovevano dare dei segnali di alleggerimento fiscale.
Poco più di un anno fa, in particolare dall'allora Presidente del Consiglio Berlusconi fu lanciata la proposta dell'abolizione dell'ICI. Fu travolto da critiche, accusato di demagogie e di populismo, perché era un provvedimento impossibile da praticare anche da un punto di vista tecnico e finanziario.
passato pochissimo tempo e questa sua proposta e questa proposta in senso lato del centrodestra è stata addirittura sposata dal Governo Prodi e, in particolare, in alcuni settori del Governo Prodi.
Quindi, è evidente che sul discorso catastale bisogna partire con serietà, alleggerire il carico fiscale, ovviamente con un occhio di riguardo a quegli immobili e a quei cespiti particolari, di altissimo pregio e valore.
Però con chiarezza e senza infingimenti od inganni, che invece sembrano emergere in maniera neanche troppo velata, perché come alcuni autorevoli esponenti del centrosinistra nazionale hanno auspicato e detto dell'eliminazione o del dimezzamento dell'Ici, se poi parallelamente con provvedimenti legislativi o dando autonomia agli enti locali e ai Comuni si consente la rivalutazione degli estimi catastali, è chiaro che quello che si prende si dà una mano poi si riprende con tre mani.
Come centrodestra non ci stiamo: uno dei punti fondamentali del nostro programma e delle nostra linea politica prevede, appunto, l'alleggerimento fiscale e tributario. Pertanto, ci opporremo con tutte le nostre forze.
necessario, però, che le Assemblee regionali, in particolare quella del Piemonte, non stiano a guardare l'evoluzione politica nazionale e le decisioni del Governo e del Parlamento. Deve partire proprio da quest'Assemblea un impulso forte e netto per ridurre il carico fiscale tributario su tutto ciò che concerne il patrimonio personale delle nostre famiglie, in modo particolare per quanto riguarda gli immobili, e perch non si adottino, nel contempo, strumenti che, surrettiziamente, possono elidere l'eventuale alleggerimento o addirittura peggiorarlo nel medio e lungo periodo.
Questo è lo spirito della nostra proposta, che speriamo sia trasmessa anche nelle sedi nazionali. Rappresenta un modo autentico per cominciare a dimostrare un federalismo attivo, che, dalla periferia, vada verso il centro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak, che interviene in senso contrario; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Siamo contrari, Presidente, perché oggi vogliamo discutere del disegno di legge n. 267. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera Cotto, Ferrero, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin. Si chiede l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 672, inerente a "Sostegno all'attività di Emergengy"



PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. relativa all'ordine del giorno n. 672, inerente a "Sostegno all'attività di Emergency", rubricata n. 2, presentata dai Consiglieri Rossi, Cavallera Cotto, Ferrero, Leo, Pedrale e Pichetto Fratin: La parola al Consigliere Leo, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Visto che dobbiamo continuare in questa maniera, almeno ne approfitto per ricordare che a suo tempo una serie di Consiglieri avevano firmato l'appello per la liberazione del personaggio di Emergency che aveva favorito la mediazione in Afghanistan.



(Commenti in aula fuori microfono)



LEO Giampiero

Ho detto "personaggio" in senso buono, inteso come personalità, come persona, in senso positivo comunque.
Consigliere Deambrogio, avevo firmato convintamente il vostro ordine del giorno - chiedo scusa se mi sono involontariamente espresso male perché ritenevo che tale richiesta fosse legittima. Se ho usato un termine che poteva essere frainteso chiedo scusa, ma mi riferivo alla preziosa persona di Emergency che si era prestata per questa complessa operazione.
Mi fa piacere che la vicenda si sia risolta positivamente; ritengo però, che ogni tanto si possano dare dei riconoscimenti dal punto di vista politico a quelle realtà che lavorano in maniera così preziosa, incisiva e generosa sui teatri di guerra, o per la pace del mondo o per i diritti civili.
Non a caso, sostengo dei principi che, ahimè, non sono condivisi da tutta la maggioranza (ma comunque da una buona parte di essa): mi riferisco, ad esempio, alla lotta del movimento tibetano per l'autonomia e l'indipendenza (con il collega Chieppa ci scambiamo segni di intesa, anzi di disintesa!), che continua la sua attività con una pratica di non violenza, di fronte ad un'oppressione violentissima, che è peggiorata.
Ultimamente, 750.000 pastori sono stati deportati in Cina dalle autorità della Cina comunista, per distruggere il radicamento popolare in Tibet.
Parimenti, sulla base dello stesso ragionamento, per realtà come Emergency mi sono sempre sforzato di tenere lo stesso giudizio: così come difendo l'autonomia tibetana, allo stesso modo difendo e sostengo il ruolo di Emergency nelle vicende in cui si batte per la pace.
Da questo punto di vista, è stato ricordato qualche tempo fa durante una conferenza stampa della sinistra, che c'è un riflesso condizionato, per cui fino a dieci o quindici anni fa la sinistra (non tutti, per fortuna) difendeva le dittature di sinistra, mentre le forze reazionarie difendevano quelle di destra. Mi permetto di citare in questa Aula, per esempio, che avevo sostenuto la libertà del Cile, ed ero contro l'intervento cubano in Angola e in Mozambico. In quell'occasione, mentre la F.G.C.I. italiana aveva in qualche modo compreso, i comunisti francesi - si vede la fine che hanno fatto! - e il rappresentate cubano avevano usato parole durissime.
Anzi, il rappresentante cubano aveva detto che quando avrebbe governato il partito comunista. W l'Italia, ci si sarebbe ricordati di queste posizioni "antipopolari" e "antirivoluzionarie".
Tornando al punto in oggetto, credo che in quest'ottica relativamente obiettiva, si debba riconoscere ad Emergency un'attività importantissima, e credo che la Regione Piemonte possa tributarlo sia attraverso ferme politiche, come abbiamo fatto con l'ordine del giorno che ho firmato (altrimenti non oserei parlarne), sia con atti concreti. Infatti, come recita all'ultimo punto il testo dell'ordine del giorno, il cui primo firmatario è il collega Dalmasso, si chiede di "...sostenere concretamente e costantemente, l'attività di Emergency tramite aiuti diretti ed indiretti". Se nel Comitato di solidarietà e nelle varie Consulte di cui faccio parte si porrà la questione, dichiaro la mia approvazione alla richiesta del collega Dalmasso e soci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il senso contrario il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Avremo tempo e modo di fare questo interessante dibattito quando avremo approvato il Piano Sanitario. Pertanto, il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. rubricata al n. 2.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Pedrale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Chiedo scusa per l'interruzione, ma è un aspetto molto importante.
Ci hanno portato, proprio in questo istante, il resoconto stenografico della seduta di ieri dell'intervento della Presidente Bresso. In particolare, il passaggio rivolto alla situazione dell'Assessore Valpreda.
Leggo testualmente il passaggio del resoconto stenografico: "Voglio ricordare che sono ancora convinta che l'Assessore Valpreda, forse, sarebbe fra noi se non fosse stato in qualche modo stressato in continuazione da una modalità di discussione di un Piano a cui lui teneva molto, secondo me incivile, che c'era in Commissione".
Già nell'intervento verbale avevamo avuto l'impressione chiara che la Presidente Bresso avesse in qualche maniera accusato e collegato il grave malore che ha colpito l'Assessore Valpreda ad un atteggiamento duro della minoranza in Commissione. Non ne eravamo certi e ieri non abbiamo più di tanto voluto approfondire l'argomento. Oggi abbiamo il resoconto stenografico che, purtroppo, testimonia in maniera palese l'intervento della Presidente Bresso, che collega il malore dell'Assessore Valpreda alla linea dell'opposizione in Commissione, definendola incivile.
Immaginiamo - e lo speriamo davvero - che quanto dichiarato dalla Presidente Bresso sia stato un infortunio verbale: talvolta succede anche ai personaggi politici più autorevoli che esistono. Forse è proprio lo stress della vita di Consiglio che, a volte, può far commettere degli errori, soprattutto quando si interviene in maniera concitata.
La invitiamo, dunque, Presidente Bresso, a chiederci scusa, perché non abbiamo tenuto alcun intervento incivile in Commissione. Abbiamo semplicemente esercitato il nostro diritto e dovere di Consiglieri esercitando le nostre funzioni, di proposta e di critica di un Piano Socio Sanitario che, tra l'altro, è stato emendato e criticato fortemente soprattutto da settori della sua maggioranza e non solo da parte della minoranza.
Per cui, le chiediamo davvero di chiederci scusa per lo sfortunato intervento verbale di ieri.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la Presidente della Giunta regionale; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ci sono molti modi di leggere le cose, alcuni profondamente scorretti.
Quindi, caso mai, cominci lei a chiedermi scusa. La pregherei di leggere l'intero testo nel quale si dice: "Naturalmente lo stress è dovuto a tante cose, e chi fa l'Assessore alla sanità ha tante ragioni di essere stressato. Quindi, non vi imputo la malattia di Valpreda, ma certamente quello non lo ha aiutato, in una situazione psicologicamente e fisicamente difficile".
Quindi, la cosa era chiara. Non c'è nessuna imputazione. Ritengo che lo stress, del quale fa sicuramente parte la lunghissima ed estremamente conflittuale gestione della Commissione, sia una concausa dello stato di stress in cui l'Assessore Valpreda certamente era.
Ma, naturalmente, come ho detto ieri, non sono un medico, e quindi, la mia è una valutazione di tipo politico, del tutto legittima in quest'Aula.
Com'è noto, nei miei confronti viene detto ben di peggio e, naturalmente io queste cose le ascolte con l'orecchio sinistro - che sente non tanto bene - perché so che fanno parte delle regole del gioco dell'Aula.
In questo caso, non c'era in nessun modo una mia valutazione, come spiego nel testo: c'era una mia sensazione, che è del tutto legittima e che mi dovete lasciare.



PRESIDENTE

Rispetto alla richiesta avanzata dal Consigliere Pedrale, comunico che la questione è già stata sollevata dalla Consigliera Cotto nel corso della seduta pomeridiana di ieri. E' stato convenuto che, sul punto, si terrà una seduta segreta per discutere della questione, che sarà oggetto di una prossima calendarizzazione.
Ha chiesto di parlare la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente, ma lei mi ha anticipato. Volevo chiedere al Gruppo di Forza Italia - visto che la Consigliera Cotto, ieri, aveva già avuto i verbali della dichiarazione della Presidente - se la richiesta reiterata oggi dal collega Pedrale sottintendeva una non più richiesta di riunione segreta sullo stesso fatto.
Chiedo quindi al Gruppo di Forza Italia di chiarirsi al proprio interno e domando loro se desiderano delle dichiarazioni in Aula o se rimane ferma la richiesta di dichiarazioni segrete, come avanzato dalla Consigliera Cotto.
Penso, comunque, che la Presidente abbia già chiarito ampiamente il suo pensiero, che tutti abbiamo ben inteso. Non voleva essere sicuramente un'attribuzione della malattia dell'Assessore Valpreda a nessuno di quest'Aula e, certamente, ancor meno alla minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.
Invito tutti a intervenire sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Intervengo per esprimere un po' di tristezza per il fatto che l'opposizione insista con questo e su questo argomento.
Ricordavo perfettamente le dichiarazioni svolte ieri dalla Presidente.
Ne abbiamo parlato "fuori dalle mura" e, come maggioranza, abbiamo interpretato esattamente quello che la Presidente ha detto.
La conflittualità incide, inevitabilmente, sullo stato di salute; lo stress anche. Aggiungo che il fatto di stare 14 ore seduti in maniera continuativa predispone anche a condizioni di tromboflebiti. Lo dico da medico. Invito ad alzarsi ogni tanto e a fare qualche passeggiata, se come sembra - dovremo stare qui la settimana prossima fino a mezzanotte tutte le sere.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Quanto dice, è particolarmente inquietante.



BOETI Antonino

così. Rispetto alla salute, siamo come viviamo (per usare una parola che non è straordinaria). Voglio comunque ribadire che abbiamo ben compreso le parole della Presidente ed invito l'opposizione a lasciare in pace l'Assessore Valpreda e a chiudere quest'argomento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Raccogliamo l'invito del collega Boeti. Abbiamo ragione: non bisogna eccedere nella convocazione di sedute del Consiglio regionale, altrimenti siamo costretti a stare in posizioni immobili per un tempo troppo lungo.
Quindi bisogna ridurre la convocazione dei Consigli regionali.
Al di là di quest'aspetto simpatico - che comunque cogliamo - mi dispiace, Presidente, ma non devo proprio chiedere scusa di niente. Al limite, è lei che deve chiedere scusa a noi. Poi, non lo vuole fare, non lo farà, ma chi ha dichiarato che l'atteggiamento della minoranza in Commissione era incivile è lei, non noi, e nemmeno il Gruppo di Forza Italia.
Ognuno si esprime come meglio crede, ma ognuno deve avere l'umiltà, o meno, a volte, di dire: "Ero stanca, ero un po' agitata, avevo la pressione arteriosa alta e ho ecceduto nel mio intervento". Succede: è successo a me è successo a tanti altri Consiglieri; succederà sicuramente in futuro.
Questa umiltà non c'è.
Sarà davvero il caso, come già suggeritoci dalla Consigliera Motta, di convocare una seduta segreta per approfondire l'argomento. Io propongo che venga fatta il più rapidamente possibile, sin dall'apertura dei lavori nella seduta pomeridiana. È una richiesta ufficiale.



PRESIDENTE

La prego di formalizzarla come proposta, in maniera tale che la mettiamo in votazione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Solo perché rimanga a verbale: non ho chiesto io la seduta segreta, ma la Consigliera Cotto. La sottoscritta ha solo ricordato al Consigliere Pedrale la richiesta avanzata ieri. Non vorrei che rimanesse a verbale come una mia richiesta.



PRESIDENTE

Se viene chiesta l'iscrizione di un nuovo punto, prego di formalizzare la richiesta e la metto in votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Presidente, intervengo brevemente sulle comunicazioni della Presidente Bresso visto che ha aperto un dibattito con le sue dichiarazioni.
Mi spiace, ma quello che ha detto in Aula oggi, è l'opposto di quello che ha detto ieri. Se lei dice che non ha mai, in alcun modo, imputato a noi ciò che è accaduto all'Assessore Valpreda, noi ne prendiamo atto, siamo contenti, ci mancherebbe altro, non abbiamo mai avuto dubbi in proposito.
La lettera di ciò che lei ha affermato ieri - e che non ha corretto perch magari era stato mal interpretato e peggio registrato - era: "Voglio ricordare che sono ancora convinta che l'Assessore Valpreda, forse, sarebbe fra noi" - c'è questo forse - "se non fosse stato, in qualche modo stressato in continuazione da una modalità di discussione - secondo me incivile - che c'era in Commissione su un Piano a cui lui teneva molto ".
Dalle parole di oggi deduco che, per quanto riguarda la modalità incivile del dibattito in Commissione, lei si riferiva al Consigliere Rostagno - Presidente della Commissione - che non era in grado di condurre in modo civile, la Commissione. Si riferiva probabilmente ai suoi interventi o del direttore regionale alla sanità che non erano in grado civilmente, di illustrare né il Piano né il disegno di legge. Probabilmente si riferiva anche all'atteggiamento incivile dell'Assessore Migliasso.
Se così non fosse, Presidente Bresso, è evidente, da quello che ha detto ieri, che lei, in qualche modo - riprendo le sue parole - imputa a noi un atteggiamento incivile che avrebbe, in qualche modo, causato le conseguenze che consociamo all'Assessore Valpreda. Questo è inaccettabile.
Vede, Presidente, l'Assessore D'Ambrosio nelle passate legislature fu operato due volte al cuore e in modo grave, ma nessuno di noi si era mai sognato di dire che era a causa dello stress - e ce n'era - che gli provocava l'allora minoranza.
Prendo atto che lei, oggi, ha cambiato idea, che le accuse di inciviltà dovevano essere rivolte - ma noi abbiamo interpretato male - principalmente al Presidente della Commissione e a chi veniva a presentare il Piano e le altre leggi in Commissione. Prendo atto di questo, la ringrazio di questa importante precisazione. Se le cose stanno in questo modo, ci riteniamo sufficientemente soddisfatti dalle sue spiegazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Intanto, Presidente, decidiamo se convochiamo o no una seduta segreta perché non affrontiamo due volte la stessa discussione.
Dopodiché, anche per il verbale - non so se nella seduta segreta ci sarà il verbale - ribadisco la mia opinione. Lei può benissimo contestarmi esistono gli strumenti giuridici per imputarmi le mie opinioni e vedere se ho ragione o meno.
Se in una Commissione non si riesce neanche ad iniziare la discussione dopo ben undici incontri, non so se consecutivi, su uno stesso tema significa che la modalità di comportarsi da parte di chi impedisce è incivile. Non so chi erano quelli che impedivano, lo si può verificare dai verbali, ma sicuramente non la considero una modalità civile.
Non ritengo - potete pensare quello che volete di me, non mi interessa civile una modalità per cui l'opposizione cerca, pervicacemente, di impedire alla maggioranza di discutere e votare i propri provvedimenti. Non lo ritengo civile ed è una cosa di cui sono pronta a rispondere non solo davanti alla Magistratura, ma anche all'opinione pubblica. Mi auguro che i giornali lo scrivano, lo dichiaro e continuerò a dichiararlo. Non ritengo in questo modo, di offendere nessuno. Ritengo che gli unici offesi siamo noi che stiamo perdendo tempo e denaro pubblico, senza capire a che titolo.
Nessuna violazione dei diritti dell'opposizione è mai stata fatta da questa maggioranza.



(Proteste del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, per cortesia, ho dato la parola alla Presidente darò la parola anche a lei e cercherò di darla a tutti. Se ha qualche contestazione sulla conduzione dei lavori può accomodarsi nel suo banco e verificare l'esito e il comportamento.
Per quanto riguarda la sua richiesta, Presidente Bresso, di convocare una seduta segreta o, meglio, di sollecitare la seduta segreta, sarà convocata quando verrà...



(Proteste della Consigliera Motta)



PRESIDENTE

Ho capito, Consigliera Motta, che non è una sua richiesta. Ribadisco per il verbale - così tranquillizziamo la Consigliera Motta - che la richiesta di convocare una seduta segreta è stata avanzata dalla Consigliera Cotto. La Presidente Bresso ha chiesto poc'anzi quando fissiamo tale seduta: decideremo nella prossima Conferenza dei Capigruppo, nel calendario dei nostri lavori, quando verrà calendarizzata.
Se i Consiglieri, invece, desiderano iscriverla nella sedute di oggi antimeridiana o pomeridiana, utilizzino i mezzi previsti dal Regolamento.
Chiedano, cioè, l'iscrizione di nuovo punto e prevedere che questo venga trattato. Ricordo che il Consigliere Pedrale ha già avanzato tale richiesta. Tuttavia, non penso ci siano le condizioni per metterla in votazione questa mattina, visto che stiamo terminando la seduta. Ad inizio della seduta pomeridiana, se il Consigliere Pedrale chiederà di metterla in votazione, la metteremo in votazione e sarà oggetto di discussione.
Procederemo, ai sensi di Regolamento se si vuole procedere a sedute già convocate, altrimenti si calendarizzerà altrimenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non faccio appelli alla stampa come ha fatto la Presidente.
Voglio solo rinfrescare la memoria alla Presidente che si è occupata di sanità solo negli ultimi mesi, ma anche al Presidente Rostagno che oggi non è presente, ma che ieri ha fatto una ricostruzione dei lavori dell'Aula che hanno indotto, verosimilmente, anche la Presidente in errore.
A noi interessa poco quello che può dire la Magistratura. Questa è un'Assemblea parlamentare che merita rispetto in tutti i suoi esponenti.
Rispetto che quotidianamente non viene reso, non solo sottoforma di istituzionalità ma, a volte, noi ci accontenteremmo della buona educazione che, spesso, viene a mancare da parte della Presidente.
stato detto che una discussione è incivile perché per undici sedute non si è entrati nel merito. Personalmente, non so quanto sia civile o meno, perché io non entro mai nel merito della civiltà delle discussioni.
Rispetto a questo, potrei dire che le discussioni in punta di diritto che non risolvono i problemi dei cittadini, secondo me, sono decisamente più incivili delle discussioni che tendono, invece, a bloccare i provvedimenti nocivi per il Piemonte.
Vorrei rammentare alla Presidente e all'Aula un aspetto che forse è stato dimenticato, ma ci permettiamo di comunicarlo anche ai media, che ben lo sanno, e anche al Presidente della Commissione o ai suoi colleghi che glielo comunicheranno. Tra l'altro, proprio in riferimento al Presidente della Commissione, ricordo che quando interviene come tale dovrebbe rammentare quello che è il lavoro del Consiglio e non fare un intervento da esponente della maggioranza. Ricordo che il Piano è stato bloccato in Commissione dal settembre del 2006 al dicembre del 2006 (in realtà, alle sedute di gennaio 2007), non tanto perché l'opposizione stava facendo un incivile ostruzionismo, ma semplicemente perché la Giunta - e soprattutto la maggioranza - non era ancora stata in grado di presentare quegli emendamenti, che la Giunta ha assunto nel mese di dicembre, che hanno modificato il testo.
Allora, quando si fa il riassunto delle puntate precedenti relativamente al lavoro svolto o non svolto all'interno della Commissione è bene che tutti ricordino che se siamo arrivati a parlare di Piano sanitario con il richiamo in Aula a luglio del 2007 è perché per quattro mesi vi è stata una Giunta che ha pubblicato un Piano sul sito della Regione senza che esso sia mai stato adottato.
Successivamente, c'è sempre stata una Giunta all'interno della quale vi sono Assessori che sono iscritti a dei Partiti che non condividevano il testo che hanno approvato. Quindi, abbiamo dovuto attendere altri quattro mesi perché gli Assessori che avevano votato quel testo, probabilmente senza dirlo ai loro Consiglieri. Allora, si è dovuto fare un lavoro di tagli e cuci, non certo per volontà delle opposizioni, perché fosse possibile presentare un emendamento alla Commissione che ha iniziato ad esaminarlo due mesi fa.
Questa è la verità che il Presidente Rostagno ha omesso di dire.
Dopodiché, possiamo fare tutte le valutazioni che crediamo. L'ho già detto in molte occasioni e questa ne è l'ennesima dimostrazione, ognuno si comporta in Aula con la civiltà o con l'educazione che ha, ma credo che la lettura delle quattro righe della Presidente, che sono a verbale, dicano molto, non soltanto, sul rispetto nei confronti dell'Aula, ma anche sull'educazione della Presidente nei confronti dell'Aula e dei Consiglieri.
Credo che non sia mai accaduto che qualcuno si sia permesso anche solo di insinuare che un lavoro, sia pur stressante e questo lo è certamente (come lo è tante volte ascoltare degli Assessori che dicono delle inutilità o delle assolute baggianate all'interno delle Commissioni, anzi credo che questo sia più stressante che entrare nel merito di problemi concreti che noi abbiamo sollevato in sede di Commissione) dicevo, nessuno si è mai permesso di dire che gli interventi dei Consiglieri, fossero anche ostruzionistici - e non lo sono stati in quei casi - hanno messo a repentaglio o hanno concorso a mettere a repentaglio la vita di una persona. Su questo, ognuno reagisce con l'educazione, con il rapporto nei confronti del Consiglio e con la buona creanza che ha. Noi l'abbiamo fatto la Presidente un po' meno, ma di questo non ne deve rispondere la Magistratura, perché è solo una questione di buona educazione e non di Magistratura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Io non ero intervenuto nella querelle di prima, perché pensavo si potesse chiuderla lì; ma dopo l'intervento della Presidente, che ha reiterato gli insulti nei confronti della minoranza, mi corre l'obbligo di ricacciarli e restituirglieli con gli interessi.
Credo che una persona politicamente scorretta - e, anzi, che sia indecente ed incivile il suo comportamento - sia quando una Presidente di Regione, nonché Assessore alla sanità, mentre si discute o si vorrebbe discutere di sanità in Aula, vada ad incontrare i Sindaci della Provincia di Alessandria e dei centri capozona, raccontandogli che, unica provincia in Italia, non avrà più la sede dell'ASL nella città capoluogo di Provincia. Quella credo sia veramente un'indecenza politica, una questione incivile e che sia una vergogna che, mentre i Consiglieri erano qui a svolgere il loro lavoro, lei andasse a minacciare, anzi a confermare la sua scelta di togliere la sede dell'Azienda sanitaria dalla città capoluogo di Provincia, unica in tutta Italia.
Corre l'obbligo di dirle, cara Presidente - visto che siamo su sponde opposte, dal punto di vista politico, chiaramente - che non vorrei che fosse una ritorsione, perché ad Alessandria pochi mesi fa il centrosinistra è stato sonoramente "trombato" ed ha vinto il centrodestra. E lei, fresca fresca, arriva e punisce la città, rea di aver cambiato forza politica ed Amministrazione.
Questa è veramente un'indecenza, ma da parte sua, non da parte nostra.



PRESIDENTE

Ho ancora tre richieste di intervento da parte dei Consiglieri Ghiglia Novero e Botta. La seduta dovrebbe essere sconvocata alle ore 13, ma se i colleghi vogliono ancora intervenire non ci sono problemi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, terminare adesso gli interventi o riprenderli nel pomeriggio non cambia nulla. Chiuderei questo punto con gli ultimi tre interventi previsti e poi riprendiamo nel pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Devo dire - i colleghi me ne daranno atto - che non ci siamo mai distinti per l'estremismo delle posizioni. Ieri non ero in Aula ma leggendo il verbale che ci è stato fornito, non posso che richiamare la pesantezza e la durezza delle affermazioni che qui sono contenute e delle quali sono, personalmente, dispiaciuto. Guardate colleghi che questa è una cosa che colpisce tutti, non soltanto la minoranza. Colpisce, in primis l'Ufficio di Presidenza della Commissione sanità. La Presidente non ha parlato di comportamento incivile della minoranza, ha parlato del comportamento incivile della Commissione, aprendo una polemica anche con gli stessi organi di rappresentanza della Commissione.
Penso che sia la prima volta in assoluto, nella storia del Consiglio regionale, che si vuole far pensare a un principio di causa effetto tra un comportamento politico e una malattia. Questo è un fatto estremamente pericoloso. Presidente, c'è un organo che è delegato a difendere e riaffermare il ruolo del Consiglio regionale, dei Consiglieri regionali e delle Commissioni: questo organo è l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Ritengo che su questa affermazione della Presidente Bresso ci voglia e ci debba essere una presa di posizione dell'Ufficio di Presidenza, che sollecito in questo senso a riunirsi.
Lo ripeto: qui non è una questione politica, è una questione di gusto.
Sicuramente, avremmo chiuso questa scivolata - può succedere nella foga di una discussione - con una semplice richiesta di scuse. Non è possibile fare ciò, allora, Presidente, le chiedo di riunire l'Ufficio di Presidenza per valutare se queste sono affermazioni accettabili per un Consiglio regionale e se vogliamo creare le condizioni per giustificare, purtroppo, eventi gravi che hanno colpito un collega - Valpreda è uno dei pochi Assessori regionali ad essere stato eletto, tra l'altro, è un collega prima che un Assessore - additando alla Commissione - mi riferisco alle lungaggini del suo Presidente e dei componenti di quella Commissione - un danno che sinceramente, nessuno di noi ha mai augurato, tra l'altro, a una persona con l'intelligenza e le capacità dell'Assessore Valpreda.



PRESIDENTE

Collega Botta, relativamente a queste dichiarazioni, è già stata chiesta una discussione in Consiglio regionale, sicuramente ne potremo parlare anche in Ufficio di Presidenza, ma rammento che già è stata avanzata una richiesta formale in questo senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Se l'Aula e i due Presidenti avranno la bontà di ascoltarmi, perch vedo che c'è un po' di...
Intervengo per fatto personale causato dall'intervento della Presidente della Giunta, non del Consiglio, diventa difficile capire se l'orecchio sinistro...
Posso anche intervenire dopo, scelga...



PRESIDENTE

Scusate, ho chiesto chi voleva intervenire prima della sospensione.



NOVERO Gianfranco

Per me è indifferente.



PRESIDENTE

Qual è l'oggetto del suo intervento? È una richiesta sull'ordine dei lavori, Consigliere?



NOVERO Gianfranco

No, l'intervento è per fatto personale.



PRESIDENTE

La Presidente è qui in aula, può intervenire, collega Novero.



NOVERO Gianfranco

Allora, intervengo per fatto personale - oltre ad essere in aula fisicamente... - perché mi sono sentito profondamente offeso a titolo personale, però...



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, vi pregherei di fare un attimo di silenzio.



NOVERO Gianfranco

Presidente, posso intervenire nella tornata successiva.



PRESIDENTE

No, prego, collega Novero.



NOVERO Gianfranco

Siccome è una cosa seria, se no, in questa situazione, io non parlo chiaro?! Io quando intervengo cerco sempre di avere un atteggiamento serio e corretto.
In questo momento c'è una scorrettezza profonda per un Consigliere che chiede di intervenire per fatto personale e ognuno fa i "cazzi" suoi! Chiaro!



PRESIDENTE

Collega Novero, la prego di moderare i termini.
Per quanto mi concerne, collega Novero, ho cercato di richiamare i colleghi - non è la prima volta - ad un atteggiamento di attenzione e di rispetto. Se i colleghi e gli Assessori, però, continuano a girare nel Consiglio, è difficilmente coartabile la loro presenza fisica.



PRESIDENTE

PEDRALE Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

Gli Assessori sono ospiti!



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Pedrale, gli Assessori hanno il diritto di stare in aula per espletare la funzione a cui sono stati chiamati.
Collega Novero, la prego di proseguire il suo intervento, la Presidente è qui.



NOVERO Gianfranco

Cercavo di intervenire con molta serietà.



PRESIDENTE

Per cortesia, prego i commessi di chiedere alle persone che sono in piedi - vale per tutti - di accomodarsi nei banchi o di uscire dall'aula.
Grazie.



NOVERO Gianfranco

Cercavo di intervenire con molta serietà, molta calma, che adesso faccio fatica a recuperare, e - credo - molta correttezza, come penso sia riconosciuto che sono abituato a fare.
Allora, se non fossi conosciuto da più di sette anni dalla Presidente Bresso e da un anno e qualcosa dai colleghi, non mi permetterei di dire quanto sto per esplicitare; siccome credo mi si conosca, voglio solo fare presente un aspetto. Mi sono sentito profondamente umiliato e offeso perché, facendo parte di questo Consiglio, in questo momento - non l'ho mica nascosto, l'ho già dichiarato più volte in quest'aula - essendo costretto alla situazione di guerra che si è creata - non so per colpa di chi, ma ora non lo voglio analizzare, il discorso della guerra lo vedremo in un altro momento - è un atteggiamento a me non consono. Mi offende il fatto che mi si sia dell'incivile perché faccio questo che ritengo essere un mio dovere. Magari sbaglio, magari sono un rozzo. Dalle mie parti - il termine "incivile", poi, è molto relativo - un vago odore di capra, che è incivile a Torino, non è segno di inciviltà. Da noi l'odore di deodorante e profumo che sento per le strade torinesi è un segno di inciviltà, è tutto relativo, ragazzi! Non si può offendere un membro eletto, se non lo fa per giocare o per scopi sotterranei o per farsi bello davanti all'opinione pubblica, che fa un'azione che ritiene essere in difesa dell'interesse della popolazione, se le leggi e i regolamenti lo permettono.
Faccio solo notare una cosa: sono profondamente indignato, non mi piace, vorrei fare barricate, per me è uno sbaglio totale l'accorpamento di Ciriè con Ivrea. Mi sono permesso di esporlo con molta calma e umiltà nella mia zona, qualche Sindaco è d'accordo, qualche altro è contrario, non ho fatto alcuna barricata, non ho fatto alcun emendamento, niente, perché è per lo meno opinabile se sia utile o non utile. Non ho la prova certa che sia un atto...



(Scampanellìo del Presidente)



NOVERO Gianfranco

Chiederei solo di recuperare un momentino.



(Il Presidente fa un cenno di assenso)



NOVERO Gianfranco

Allora, il fatto che il mio Gruppo si scateni su Alessandria io lo reputo giusto, poi, magari, è sbagliato, ma finché noi useremo le leggi e i regolamenti, magari in modo ostruzionistico, per cercare di bloccare un qualcosa, non per bloccare tutto per principio, perché noi riteniamo che alcune cose...
Noi abbiamo 3-4 punti, mica di più. I punti che a noi piacciono sono 100, 200, 300, ma abbiamo 3-4 punti perché per noi giustificano questa cosa qui. Allora, per favore, non mi si dica che sono un incivile, se no mi sento umiliato.
Per carità, può anche dire "chi se ne frega se Novero è umiliato"! Mi dispiace, non sono abituato a essere umiliato.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Consigliere Novero, le faccio rilevare due cose: la prima, che questa è la prima volta che la sento parlare del Piano Sanitario, eppure lei mi pare faccia parte della Commissione.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

NOVERO Gianfranco (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Non c'era sempre in Commissione.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Novero.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

No, no, però, questo per dire che ci sono stata a lungo! Non che la sento parlare di questo aspetto, ma che la sento parlare del Piano Sanitario, a dimostrazione del fatto che, di norma, in Commissione non si parla del Piano sanitario, pur essendo all'o.d.g.
In secondo luogo, faccio solo rilevare che sono stata appena insultata dal suo - non so se sia il Capogruppo perché ho perso il filo di chi sono i Capogruppo - mi pare, Capogruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, adesso il collega Novero è intervenuto per questione personale, però, Presidente, questo Regolamento non va bene, almeno, per me non va bene, è da anni che insisto sulla necessità di cambiarlo.
Visto che c'è, almeno atteniamoci al Regolamento, perché in quest'aula ormai, da giorni, si alza un collega - legittimamente - pone una questione e si apre un dibattito.
Se io oggi arrivo qua e parlo del Tour de France e dico che chi è in testa non ha le capacità e sta rubando il titolo, si apre un dibattito sul Tour de France.
Presidente, così possiamo stare qui anche un mese, perché c'è questo regolamento e per questioni politiche, ma almeno atteniamoci al regolamento. Ponete delle questioni di inversione all'o.d.g.? Un Consigliere interviene a favore, un altro contro e si vota.
Se io pongo una questione e si apre un dibattito di due ore, qui non la finiamo più, ma per tre anni non per un mese! Sinceramente è un appello a tutti: atteniamoci almeno a questo regolamento, che non va bene, ma c'è!



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, ha essenzialmente ragione e io ho cercato in più di un'occasione di farlo. Mi rendo conto che bisogna operare con maggiore efficacia e spesso è difficile convincere i colleghi Consiglieri che richiamano a interventi sull'ordine dei lavori ad intervenire coerentemente con la ragione regolamentare ai sensi della quale chiedono la parola.
Ha chiesto la parola il Consigliere De Ambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato i colleghi con una certa fatica, anche perché il dibattito di queste ore con alcuni aspetti anche surreali è garantito dall'empasse in cui ci siamo cacciati.
Tra l'altro, sono d'accordo in qualche modo con quanto diceva il Presidente Muliere poc'anzi, ma vorrei richiamare in questa fatica di ascolto tutti i colleghi, in modo particolare dell'opposizione, intorno ad un tema ampiamente evocato in questo segmento di discussione, cioè la figura di Mario Valpreda talvolta tirata per la giacca.
Guardate, lasciamo perdere! Lasciamo stare Mario Valpreda, che intanto è vivo, anche perché ho sentito da parte di alcuni quasi dei livelli commemorativi. E' vivo lui - e vi invito tutti ad andarlo a trovare perch gli può anche fare piacere - ed è vivo il suo pensiero.
Ho sentito tutti sperticarsi in omaggi, ma credo che il più grande omaggio che si possa fare a quest'uomo oggi, è esattamente quello di confrontarsi fino in fondo con il suo pensiero, che è vivo. Il suo pensiero e il suo punto di vista è contenuto nella legge n. 267, nel piano e nella deliberazione che riguarda gli accorpamenti.
Penso che quello sarebbe il più grande omaggio che si possa fare a quell'uomo, perché quell'uomo molto probabilmente ha pagato anche la sua salute, e non solo nell'ultimo periodo, ma con un esempio di vita. Chi l'ha conosciuto sa esattamente come Mario Valpreda ha affrontato sia la carriera professionale e come ha affrontato da out-sider la carriera politica. Si può pagare anche con un pezzo di salute? Sì.
Quindi, se vogliamo rendergli omaggio come tutti dicono e come tutti in qualche modo fanno con sperticate lodi, questo più grande omaggio pu essere concentrato in queste ore e in questi giorni con il confronto con il suo pensiero vivo che sta dentro a quei provvedimenti di legge.
Dico solo questo: lasciamo perdere e non tiriamo Mario Valpreda in ballo per altre questioni che riguardano le nostre querelle quotidiane e confrontiamoci con il suo pensiero.
Collega Leo, mi ricollego esattamente a quello che lei ha detto nel suo intervento. Lei all'inizio ha detto: "Visto che dobbiamo continuare così...". Qui non c'è un Dio cattivo che ci obbliga, non c'è un dasein in senso filosofico, non c'è un dover essere, ma ci sono delle volontà soggettive che si confrontano in quest'aula.
Penso che queste volontà soggettive possano mettersi a confronto su una propo sta di merito. Questa maggioranza ha fatto una proposta anche procedimentale che credo sia seria e ragionevole, come direbbe il Presidente Lepri.
Penso che dentro quel quadro, se davvero si vuole fare un'operazione che metta a confronto anche aspro i vari posizionamenti e i vari punti di vista sul mondo e sul mondo della sanità, come credo Mario Valpreda voglia e abbia sempre voluto, questa è l'occasione giusta.
Confrontiamoci su questo, colleghi, meditiamo a lungo e soprattutto lasciamo stare Mario Valpreda.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Deambrogio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.19)



< torna indietro