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Dettaglio seduta n.211 del 19/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.04 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Moriconi, Rabino, Turigliatto e Valloggia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, vi rammento che dobbiamo ripetere la votazione della richiesta rubricata n. 17, che è andata deserta ieri, come ultima votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Apprendiamo dai giornali - da la Repubblica dell'ennesima crisi che tocca la Giunta della Presidente Bresso. Infatti, è pubblicato un avviso, a pagamento, del Comitato Politico Nazionale del Partito di Rifondazione Comunista, che vota un ordine del giorno contro la TAV e contro il Terzo Valico.
Non solo: "Il partito di Rifondazione Comunista conferma la propria condivisione e appoggio al movimento di lotta No TAV e la propria posizione contraria alla TAV, in quanto opera inutile e dannosa. È indispensabile continuare attraverso un metodo che abbia al centro trasparenza democrazia, consenso e rispetto di regole normative. Allo stato attuale" signora Presidente, dice il partito di Rifondazione Comunista, che la sostiene in questo Consiglio regionale, nella sua Giunta - "non esiste nessun percorso, progetto e tracciato che possa ritenersi condiviso e rispondere ai requisiti normativi richiesti, a partire dalla VIA".
Aggiungono: "Ribadiamo, pertanto, che i dossier di candidatura relativi ai collegamenti Torino-Lione, Trieste-Livaccia e Terzo Valico dei Giovi" quello che dovrebbe salvare il porto di Genova, di cui lei ha trattato anche con la Regione Liguria, recentemente - "risultino privi dei requisiti normativi".
Questo documento è firmato dalla Direzione Nazionale e Regionale del Piemonte, del Friuli e dalla Federazione di Torino di Rifondazione Comunista, nonché dai Gruppi facenti capo a Rifondazione Comunista in Senato, alla Camera dei Deputati e al Parlamento Europeo.
chiaro che siamo di fronte ad una crisi pesante della sua maggioranza, Presidente Bresso, perché, dopo le sue affermazioni apparse su tutti i giornali, anche a livello nazionale, che dicevano che l'accordo era concluso e che, quindi, le opere si sarebbero fatte e i soldi europei sarebbero potuti arrivare, questa è la smentita più secca che le poteva giungere.
chiaro che, in questo modo, lei mette il Piemonte in condizione di essere fuori dall'Europa, perché il Terzo Valico non si farà, in quanto la sua maggioranza si regge anche sui voti del partito di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Signor Presidente, come ho più volte detto - e lo ripeto - la Giunta non intende discutere di nessun altro argomento che del Piano Socio Sanitario, fino a quando non sarà stato approvato.
Quanto alla crisi delle maggioranze, naturalmente compete ad ogni maggioranza decidere se è in crisi o no.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie. Intervengo per chiedere alla Presidente della Giunta e anche a lei, Presidente del Consiglio, di prevedere un'urgentissima comunicazione in ordine alla questione del patrimonio del Mauriziano, in modo particolare dei terreni agricoli.
Naturalmente, la Presidente può dire che oggi non si parla di queste cose. È comodo rifugiarsi in quest'alibi, perché nel frattempo si starà studiando cosa fare, ma qui sono in gioco interessi molto rilevanti, gli interessi degli agricoltori che coltivano i terreni da tempo, oppure gli interessi di coloro che stanno decidendo se presentare la candidatura per acquistare o meno quei terreni.
Un conto è acquistarli in regime di classificazione urbanistica agricola; altra cosa è se il business, cioè il valore aggiunto, è assicurato all'Amministrazione che procede alla vendita, peraltro una nuova Amministrazione nominata dal Governo, quindi senz'altro con la fiducia della Giunta regionale.
Credo quindi che, non tanto noi, in questa sede, possiamo anche avere la risposta che prima abbiamo ascoltato, ma dato che questo è un luogo pubblico, penso che tutti i piemontesi abbiano senz'altro interesse a sapere, come risaltano anche gli organi d'informazione. Da questo deriva il nostro potere di Sindacato ispettivo, che prescinde dall'ordine del giorno specifico della seduta.
Ricordo al Presidente, ma anche ai Capigruppo, che il Regolamento e lo Statuto prevedono che in ogni seduta si debba riservare un tempo adeguato anche minimo - per trattare le questioni di Sindacato ispettivo. Perché il controllo di ciò che fa l'Esecutivo è la base di ogni rapporto democratico nelle Assemblee che noi abbiamo sempre conosciuto, anche in passato.
Invito, quindi, la Presidente a non rifugiarsi nel comodo alibi cui prima ha fatto riferimento e di creare le condizioni affinché - se non adesso, magari oggi pomeriggio - ci sia, da parte sua e da parte dell'Assessore Conti, una tempestiva informazione in ordine a quelli che sono gli intendimenti della Giunta nel corrispondere o meno alle richieste dell'Amministrazione attuale del Mauriziano, che dice: "Signori, in termini pragmatici, visto che dobbiamo quadrare i conti, a questo punto mettiamoci d'accordo sulla valorizzazione di questi terreni e, piuttosto che lo faccia...". Qui, poi, citano un caso di Rosta, ma non voglio andare a vedere il caso specifico. M'interessa l'impostazione strategica generale che intende dare l'Amministrazione regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ribadisco in modo chiarissimo che noi riteniamo che sia conculcato il diritto della maggioranza a vedere votato un documento fondamentale del suo programma di governo; peraltro, prossimamente, chiederò anche al Presidente di quest'Assemblea come intende garantire anche i diritti delle maggioranze e non solo quelli dell'opposizione.
La Giunta, quindi, non è disponibile a fare alcuna comunicazione su nessun argomento.
Gli argomenti sono importanti, ma noi andiamo avanti facendo la nostra azione di Governo, alla quale siamo titolati fino a quando saremo la Giunta di questa maggioranza e di questa Assemblea.
Noi andiamo avanti, facciamo la nostra azione e non comunicheremo nulla su nessun argomento fino a quando non avremo votato il Piano Sanitario, la legge e le delibere connesse.
Questa sarà l'unica risposta che darò da qua a quando sarà affrontato il Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Il nostro tempo è prezioso, quindi è giusto utilizzarlo per sviluppare solidarietà fra i Consiglieri regionali, visto lo scontro che va avanti ormai da parecchi giorni tra l'Esecutivo e l'Assemblea.
Ieri e l'altro ieri siamo stati censurati, nel senso che non abbiamo potuto conoscere l'esito della riunione di Alessandria, dove la Presidente Bresso ha illustrato ai Sindaci la proposta delle tre ASL provinciali. Ma lei non ha voluto riferire in merito.
Sapendo che il desiderio di conoscere l'esito della riunione è alto fra tutti noi Consiglieri regionali, supplisco a questa funzione che avrebbe dovuto svolgere la Presidente Bresso, leggendovi il comunicato della Giunta regionale: "Il programma per lo sviluppo della sanità alessandrina. La Presidente Bresso ha illustrato la proposta...



PRESIDENTE

Collega Pedrale, le chiedo scusa: mi rendo conto che è un momento di tensione e mi voglio adoperare per cercare di creare le condizioni per tutelare tutti in quest'Aula.
Rammento, però, che gli interventi iniziali vertono tutti sull'ordine dei lavori.
I due interventi precedenti hanno chiesto alla Presidente, sia pure in modo diretto (cioè non formale, ma verbale) delle indicazioni, delle informazioni e delle comunicazioni, e hanno ricevuto risposta.
Io la inviterei, per consentirmi di procedere garantendo le due parti a formalizzare una richiesta nel suo intervento sull'ordine dei lavori.



PEDRALE Luca

Certo, formalizzo una richiesta. Ma siccome l'avevo già formalizzata ieri o l'altro ieri e la Presidente Bresso mi aveva risposto che non mi dava queste notizie, sapendo che molti Consiglieri regionali le vorrebbero avere e posto che l'agenzia stampa della Giunta regionale le ha fornite, mi permetto di prestare un servizio ai Consiglieri.
Leggo un comunicato ufficiale della Giunta regionale, non un articolo di giornale o l'introduzione di qualche novella o di qualche romanzo.
Il comunicato recita: "Le prospettive di crescita e di sviluppo della sanità alessandrina sono state al centro di un incontro che si è svolto ieri sera presso il palazzo del Consiglio provinciale di Alessandria tra il Presidente della Regione, Mercedes Bresso, e la rappresentanza dei Sindaci dell'ASL 20...



PRESIDENTE

Scusi, collega Pedrale, ma è un intervento sull'ordine dei lavori. Io non voglio, in alcun modo, impedire ai Gruppi di avanzare delle richieste però un conto è avanzare richieste ai sensi del Regolamento, altro conto è usare questo spazio per fare enunciazioni che possono essere utilmente fatte presentando una richiesta di iscrizione di un punto all'o.d.g. e sostenendola argomentandola.
Vi chiedo di svolgere tutte le attività che ritenete di fare in questa sede, ma ai sensi del Regolamento, per farle all'interno una cornice formale che consenta, anche a chi presiede, di riuscire a trovare il consenso di tutte le parti, anche della maggioranza.



PEDRALE Luca

Bene. Basta solo intendersi: o queste comunicazioni le fornisce test la Presidente Bresso oppure noi presenteremo un ordine del giorno in cui chiederemo la discussione su questo punto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Pedrale.
Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come ho risposto ieri, ribadisco che la Giunta è pronta a discutere anche di questa questione, che peraltro è strettamente attinente al Piano Sanitario, quando affronteremo il Piano Sanitario, in particolare quando tratteremo il punto relativo alla discussione sugli accorpamenti delle ASL.
Il Consigliere non ha che da consentire la discussione sul punto che oggi è all'ordine del giorno. Noi abbiamo, all'ordine del giorno, le risposte a quello che il collega chiede. Il problema è che sta cercando di impedire di discuterlo.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, lei è già intervenuto; desidera fare un'altra proposta?



CAVALLERA Ugo

Sì, Presidente. Volevo reiterare la proposta alla Presidenza del Consiglio, che, ovviamente, potrà dire nell'ambito del Regolamento sentendo i Capigruppo, di prevedere uno spazio per il Sindacato ispettivo.
Sto presentando un'interpellanza urgente. Anzi, comunico anche che sul Mauriziano intendo avvalermi della facoltà che c'è concessa di accesso agli atti. Sto individuando quelli che sono gli uffici competenti e mi rivolger ai Dirigenti interessati, sulla base del Regolamento vigente, per acquisire tutte le carte che, in maniera più semplice e non ostruzionistica, avrebbe potuto fornire la Giunta, evitando questo passaggio e riferendo direttamente all'Aula.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, il Consiglio e gli uffici competenti, se coinvolti garantiranno il pieno esercizio del diritto d'accesso. Pertanto, le assicuro fin d'ora la disponibilità.
Per quanto riguarda, invece, il Sindacato Ispettivo, ne convengo.
L'abbiamo sempre rispettato e spero che presto si possa arrivare ad una pianificazione più congrua e più produttiva dei lavori dell'aula, che ci consenta anche di affrontare i vari quesiti che sono stati posti. Operer in tal senso.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Fermo restando, naturalmente, ogni diritto di accesso agli atti chiederò alla maggioranza di non consentire che si calendarizzino sedute o si dedichino ore allo svolgimento del sindacato ispettivo, fino a quando non verrà approvato il Piano Sanitario, la legge e le delibere collegate che, a nostro avviso...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

CAVALLERA Ugo (fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Questo è grave!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Colleghi, la Presidente ha il diritto di parlare e voi avrete il diritto di replicare.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Io ho ascoltato le vostre argomentazioni e ritengo controargomentare un mio diritto, non solo un dovere. Ho anche diritto a rispondere, qui non si tratta solo...



(Commenti fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

No, le vittime siamo noi.
Secondo me, è molto più grave impedire alla maggioranza di svolgere il proprio ruolo quando...



(Commenti fuori microfono)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Nessun diritto fondamentale in quest'aula è mai stato conculcato all'opposizione, tanto è vero che l'opposizione, da due anni, da quando io sono qui, non sta che producendo ostruzionismo latente per arrivare al punto di trattare al di fuori di quest'aula, cosa che, secondo me, non è corretta. In Consiglio si dovrebbero esporre le ragioni per cui voi ritenete non, naturalmente, di votare a favore del Piano Sanitario, ma le ragioni per cui voi ritenete che la maggioranza non abbia diritto di approvarlo, tenuto conto che da sette anni più due non esiste un Piano Sanitario in questa Regione, pur essendo previsto dalle leggi ed essendo un atto dovuto da parte di quest'Assemblea.
Quindi noi abbiamo tutti i diritti di determinare l'o.d.g. Voi potete opporvi a che venga discusso, ma non potete chiedere che venga modificato introducendo quello che voi volete si discuta o si voti, impedendo alla maggioranza di decidere che cosa si vuole discutere e votare.
Quando avremo votato un atto fondamentale come il Piano Sanitario saremo pronti a rispondere al sindacato ispettivo, iscrivendo all'o.d.g.
come peraltro sono già iscritti, atti proposti dall'opposizione e tutto quanto è necessario.
Questa, comunque, è la mia ferma determinazione. Per quanto mi riguarda, né io né alcun membro della Giunta faremo null'altro in quest'Aula se non arrivare a discutere e votare il Piano Sanitario, oppure opporci a qualunque tentativo di modifica.



PRESIDENTE

Pregherei i Consiglieri che desiderano intervenire, di togliere atti visibili...



(La Consigliera Cotto si slega dal collo un foulard arancione recante la scritta "Associazione vittime della Bresso")



PRESIDENTE

Grazie, colleghi.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, le risponde un Consigliere che ha cercato in queste ore di trovare, nel suo piccolo, qualche soluzione.



PRESIDENTE

Collega Guida, le chiedo scusa: lei interviene sempre sull'ordine dei lavori.



GUIDA Franco

Sull'ordine dei lavori.
Poiché c'è stato detto che l'opposizione si è sempre rivolta in modo ostruzionistico all'Assemblea, vorrei soltanto elencare una serie di leggi che sono state approvate senza alcun ostruzionismo, ma anche con il contributo positivo dell'opposizione, nell'ambito della formazione della norma: la legge sull'innovazione e la ricerca; la legge sul post-olimpico la legge (o delibera) sull'acquisto delle aree di Mirafiori; la legge sulla sperimentazione urbanistica e quella sulla pesca; l'assestamento 2006, che si è svolto senza alcun ostruzionismo da parte di alcuno; la legge sui piccoli Comuni, per rimanere agli ultimi giorni; la legge sulla razionalizzazione della legislazione regionale; il Piano d'edilizia sanitaria, che è stato approvato poco tempo fa.



(Commenti in aula)



GUIDA Franco

Ne ho citate soltanto alcune. Mi sembra che abbiamo dato un contributo tant'è vero che noi, alcune volte, diciamo di seguire il "metodo Bairati" perché l'Assessore Bairati usa un metodo d'apertura e di confronto in Commissione, e, infatti, ha portato a casa quasi tutto. Certo, ogni tanto esagera con il suo totem "innovazione e ricerca", però, è riuscito a portare a casa molte cose. Io stesso, ieri, ho detto che non sono di quelli che si adonta più di tanto sul fatto che sarà l'Assessore Bairati a parlarci di sanità, a dimostrazione che non è vero quello che è stato detto, cioè che è stato fatto un uso strumentale continuo e pedissequo dell'ostruzionismo in quest'Aula.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi prego negli interventi sull'ordine dei lavori di avanzare proposte o istanze che toccano l'organizzazione dei nostri lavori. Altrimenti sono costretto a togliere la parola a coloro che devono intervenire, fermo restando che ai sensi del Regolamento c'è ogni spazio per chiedere di iscrivere i punti e aprire discussioni sul merito dei vari problemi che si possono toccare, tant'è che stiamo passando sugli argomenti più svariati da parecchio tempo. Però, vi prego, per cortesia, di consentirmi di procedere ai sensi del Regolamento.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, ho ascoltato con attenzione le sue ultime considerazioni ed è ovvio che quando la Presidente della Giunta in quest'Aula pensa, probabilmente, d'essere ancora in Consiglio provinciale non si rende conto che questa è un'Aula un po' diversa rispetto a quella alla quale, forse, lei era abituata a dare le indicazioni. Questa è un'aula in cui il Consiglio fa l'o.d.g.; poi, è ovvio che ci può essere una maggioranza e un'opposizione; ci possono anche essere tante posizioni, ma impedire a questo Consiglio di organizzare dei lavori che devono anche tenere conto delle legittime esigenze di tutto il Consiglio, e non solo della Presidente e delle sue priorità, penso sia un rispetto che deve essere dato ad un'aula che, come ricordava prima il collega Guida, in questi mesi e in questi anni ha fatto tutt'altro che fare ostruzionismo perché alcuni di voi probabilmente...



PRESIDENTE

Collega Ferrero, le chiedo scusa: non stiamo aprendo un dibattito sulla comunicazione della Presidente sulle dichiarazioni, non è questo l'oggetto.



FERRERO Caterina

No, Presidente. Perché se la Presidente Bresso si alza e attacca così un'aula come questa, che in questi anni ha fatto di tutto, per quanto ci riguarda, tranne che fare il tipo di ostruzionismo che dice la Presidente allora noi non possiamo che rispondere. Quello che ha fatto il collega Guida è solo una minima parte dell'elenco molto lungo di provvedimenti che sono stati approvati in quest'aula, che sono stati "venduti" da questa maggioranza come suoi provvedimenti e sono stati copiati dai provvedimenti della scorsa legislatura. Quindi, ci vorrebbe un pochino più di umiltà tutti quanti; un pochino più di disponibilità a far sì che quest'aula sia nelle condizioni di lavorare. Ci avete convocati mattina, pomeriggio e sera e noi siamo qui; ognuno di noi fa il proprio lavoro; nel nostro lavoro c'è anche, eventualmente, la possibilità di esercitare in modo dichiarato un ostruzionismo che - ripetiamo per l'ennesima volta come la Presidente ci ripete tutte le volte - non è una modalità che noi gradiamo, ma è una cosa che è stata causata dal vostro atteggiamento, che è stato quello di richiamare in quest'aula un provvedimento che si stava concludendo come discussione in Commissione. Quindi, non venite a spiegare a noi come dobbiamo fare il nostro mestiere.
Noi abbiamo semplicemente chiesto in una calendarizzazione che si sta probabilmente protraendo come programmazione per i prossimi 15 giorni di poter avere il diritto, come quest'Aula ha sempre garantito di avere, visto che la programmazione è lunga, la possibilità di poter esercitare il sindacato ispettivo. Se il Consiglio regionale fosse convocato ininterrottamente per qualche giorno, la posizione della Presidente sarebbe comprensibile. Visto che ci costringete a stare qui, a fare un mestiere che non ci piace, che potremmo tranquillamente dedicare a chiudere la discussione in Commissione sul Piano sanitario, noi lo esercitiamo.
Presidente, le chiederemmo cortesemente di farsi carico non solo di quello che decide la Presidente Bresso, ma anche di quello che le chiede una parte, forse da un suo punto di vista insignificante, di quest'Aula.



PRESIDENTE

Collega Ferrero, è quello che sto cercando di fare, con le difficoltà di conciliare esigenze che non sono così propriamente facili nella pianificazione dei lavori; però, mi pare che da questo punto di vista ci sia molto spazio per migliorare la nostra capacità di trovare un'intesa e di proficuamente proseguire i nostri lavori.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Vede, Consigliera Ferrero, io, purtroppo, ho qualche anno più di lei quindi ho fatto per molto più tempo di lei l'opposizione in quest'Aula, per ben nove anni; pertanto, conosco bene quest'Aula e conosco bene le Assemblee legislative dall'opposizione molto più che dalla maggioranza, per certi versi.
Vorrei dunque ribadire alcune cose: intanto, prima - lei può visionare il verbale di quest'Assemblea - ho detto che la maggioranza - non la Presidente - ha diritto di fare delle scelte di o.d.g. e che, per quanto mi riguarda, mi atterrò alle decisioni che la maggioranza ha preso, che sono quelle di avere come priorità assoluta nell'ordine dei lavori la discussione del Piano Sanitario.
ben vero che abbiamo votato molti provvedimenti anche attraverso la gentile concessione dell'opposizione. Tuttavia - e si possono prendere gli atti e con calma farò fare questa ricerca e la illustrerò alla stampa - si potrà verificare che la stragrande maggioranza dei provvedimenti votati sono stati votati attraverso una trattativa fuori dall'Aula, dopo che era stata messa in atto una procedura di tipo ostruzionistico attraverso la presentazione di centinaia di emendamenti o di decine e decine di inversioni di o.d.g., ma fino a quando la trattativa non è avvenuta fuori non sono state sbloccate le votazioni.
Questa, secondo me, è una procedura che lede gravemente la qualità del lavoro di un'Assemblea legislativa, perché configura una decisione lasciata solo all'opposizione su ciò che si può o non si può discutere, su ciò che si può o non si può votare. Questa modalità, secondo me, è gravemente lesiva non solo dei diritti della maggioranza - che esistono tuttavia anche loro, non esistono solo quelli dell'opposizione - ma anche della dignità di un'assemblea come questa.
Una cosa è trovare in modo trasparente e corretto un accordo per garantire i diritti di tutti, quindi la discussione delle priorità della maggioranza e di quelle dell'opposizione e anche dei singoli Consiglieri qualora non siano d'accordo con i propri Gruppi, cioè garantire i diritti di tutti; altra cosa è essere sotto il permanente ricatto "se non fate quello che vogliamo noi, qui non passa nulla".
Non entro nel merito del passato; se in passato queste cose sono state fatte, è stato fatto male. Quando ho fatto l'opposizione, io non ho fatto questo. Quindi non mi sento in nessun modo responsabile, né questa maggioranza si sente in nessun modo responsabile di eventuali errori fatti da opposizioni in passato.
Se in passato sono stati commessi degli errori o delle scorrettezze non significa che sia giusto insistere pervicacemente. Credo che si possano stabilire rapporti diversi, ma non di questo tipo, non sotto la spada di Damocle del ricatto fra maggioranza e opposizione.
In vita mia, non ho mai rifiutato di trattare, perché poi i meccanismi sono gli stessi, non crediate. Ma voi lo sapete, perché molti di voi hanno fatto parte di altre assemblee non legislative, ma amministrative. E questo vale sempre.
Esiste sempre una necessaria logica di trattativa fra maggioranza e opposizione sulle priorità, sull'ordine dei lavori e cose analoghe. Diverso è però il ricatto e la spada di Damocle.
Questo, personalmente, non intendo accettarlo. Quindi, per quanto mi riguarda, sono pronta - e spero che riguardi anche la maggioranza - a discutere e a trattare, ma non sulla base del fatto "decidiamo noi cosa voi potete fare", perché questo è, invece, un ricatto fatto dall'opposizione alla maggioranza. In democrazia, anche questo, non va così, come - sono del tutto d'accordo - non va che ci sia... Se noi, in una normale discussione nel corso del Piano Sanitario, rifiutassimo di accedere al sindacato ispettivo o ad informativa su una serie di cose importanti... Ci sono molte cose che vorrei comunicare al Consiglio, che ho chiesto di comunicare al Consiglio, che ritengo che il Consiglio debba conoscere e che non posso, in questa situazione, fare conoscere al Consiglio.
Questo non può che essere possibile con una normale dialettica fra maggioranza e opposizione, che penso sarebbe il momento di ripristinare, e casomai andrebbe ad onore di quest'opposizione comportarsi in modo diverso dalla precedente opposizione. Se la precedente opposizione - non entro nel merito, perché non c'ero, ricordo la nostra e non era così - ha commesso degli errori, andrebbe a merito vostro semplicemente non ripeterli; non è che solo perché qualcuno ha fatto male, si sia obbligati necessariamente a fare male.
Quindi, in effetti, noi stavamo discutendo, negli ultimi tempi, in maniera corretta, perché non è stato così nell'anno e mezzo di discussione del Piano Sanitario.
Voglio ricordare che sono ancora convinta che l'Assessore Valpreda forse sarebbe fra noi, se non fosse stato in qualche modo stressato in continuazione da una modalità di discussione, di un Piano cui lui teneva molto, secondo me incivile che c'era in Commissione.



(Commenti in aula)



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sì. Questo io lo ritengo, perché undici riunioni - e sono a verbale durante le quali non si è neanche potuto iniziare a discutere, stressano qualunque persona.
Sì, io questo lo penso; scusatemi, ma penso che sia molto faticoso psicologicamente, per una persona dover subire imposizioni di questo genere.
Naturalmente lo stress è dovuto a tante cose, e chi fa l'Assessore alla sanità ha tante ragioni di essere stressato, per carità. Quindi, non v'imputo certo la malattia di Valpreda, ma certo quello non lo ha aiutato in una situazione psicologicamente e fisicamente difficile.
Successivamente, si era creato un rapporto decente, nel quale si stava andando avanti; come sapete, nelle ultime due riunioni, era ricominciata la prassi del discutere di altro fino al momento in cui si arrivava all'ora in cui il tempo dato per la Commissione stava finendo.
Quindi, l'accordo complessivo che si era raggiunto, e che poi è stato di nuovo lasciato cadere, era quello di arrivare entro una certa data a completare la discussione del Piano. Arrivati a quella data, la discussione del Piano non era neanche stata iniziata. Avevamo stabilito delle date, ed era un paio di lunedì fa.
Si è concordato di fare altre tre riunioni, per arrivare alla fine quando si è arrivati alla penultima, alla fine della penultima, non avendo neppure iniziato la discussione del Piano, era chiaro che in una riunione successiva non si sarebbe più potuto affrontare Piano e deliberazione, che era ancora da discutere (la delibera sugli accorpamenti delle ASL).
A quel punto, noi abbiamo ritenuto di chiamare il Piano in Commissione.
Com'è noto, ieri abbiamo anche proposto - poi termino, per non prendere troppo tempo all'aula - di tornare in Commissione, ma con tempi certi, che consentano il ritorno in Aula e il voto almeno della legge e della deliberazione sugli accorpamenti delle ASL che sono urgenti, prima della chiusura dei lavori estivi.
Questa è la dimostrazione che abbiamo ascoltato e fatto delle proposte all'opposizione. A fronte di questo, è stato detto: "No, il Piano deve andare a settembre". Su questo, noi non siamo disponibili.



PRESIDENTE

Ho avuto richieste di intervento da parte di alcuni colleghi e cercher di alternare anche maggioranza e opposizione, avendo a cuore anche coloro che non hanno parlato.
La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Sì, Presidente, visto che accennava all'alternanza, mi sembrava eccessivo continuare con gli interventi da questa parte.
Dopo il Consigliere Rutallo, io sono uno dei più anziani, dei meno giovani del Consiglio e nella mia gioventù dicono che fossimo repressi. Non so se è vero, ma so che noi ci menavamo allegramente fra ragazzi, ma con delle sberle da sanguinare.
Per noi era un modo divertente per passare il tempo, ma non era sempre così, perché a volte giocavamo. Però ogni tanto ci menavamo.



PRESIDENTE

Collega Novero, la richiamo sull'intervento sull'ordine dei lavori.
Stiamo intervenendo sull'ordine dei lavori, poi abbiamo possibilità di intervenire su tutti i temi.



NOVERO Gianfranco

Volevo fare una premessa e lei mi perdoni se cercherò di illustrare il mio intervento finale, che sarà di una proposta concreta, ma cercherò di illustrarlo, perché secondo me, nel fare le proposte, bisogna farle capire prima.
Il problema era sempre questo: chi ha incominciato? Tu andavi a casa a dire "è stato lui!", cioè l'altro. Tutti i ragazzini coinvolti nella rissa dicevano al papà e alla mamma che era stato l'altro ad iniziare e che avevano solo reagito per difendersi. Quindi, così dicendo, chiedevamo l'assoluzione, ma il papà ci mollava due sberle perché non ci credeva. Poi era vero che uno dei due aveva iniziato.



PRESIDENTE

Consigliere Novero, il collega Robotti potrebbe riscoprire la sua vocazione di padre di tutti noi quindi, il suo intervento risulta pericoloso.



NOVERO Gianfranco

Ci troviamo poi fuori! Scusatemi, adesso abbiamo affinato tutti le nostre capacità, usiamo la dialettica anziché le mani. Sono positivo. In quanto a dolore effettuato non so se sia più una sberla o certe parole pesanti a fare più male.
Nel caso specifico, ho cercato di estraniarmi, facendo finta di ascoltare dal di fuori e mi sono chiesto: chi ha incominciato, chi è il cattivo? La Presidente Bresso, la maggioranza o la minoranza? Non andrei oltre, voglio solo dire ai colleghi: non poniamoci questi problemi, non chiediamoci chi è più cattivo dei tre contendenti. Azzeriamo il discorso. Chiunque abbia iniziato, di chiunque sia la colpa, siamo arrivati ad un momento di impasse. Scusatemi colleghi, ma personalmente sono perfettamente d'accordo - come ho già avuto modo di dire al Consigliere Ronzani - con la Presidente Bresso sul fatto che oggi la cosa più importante è la sanità. Però, la sanità può avere una buona legge solo se riusciamo a discutere nelle sedi giuste, in modo serio e cercando di spogliarci delle nostre esigenze per riuscire a capire le esigenze degli altri e cercare di arrivare ad una soluzione.
Non voglio nemmeno entrare nel discorso, dico solo che a me non pare che ci sia un'opposizione così cattiva, che si oppone sempre e comunque. Se questa volta siamo arrivati a dei rapporti di forza così pesanti, ci sarà un motivo. Credo che il motivo stia nel fatto che, ad un certo punto - non so chi dei tre contendenti, magari hanno iniziato tutti e tre insieme - la Presidente, la maggioranza e la minoranza hanno assunto posizioni rigide e assolutamente incrollabili.
Il mio invito è questo, mi rivolgo ai Presidenti...



PRESIDENTE

Consigliere Novero, il suo intervento ha sviluppato un'eccessiva dialettica.



NOVERO Gianfranco

Presidente, arrivo al nocciolo. Facciamo tutti un passo indietro.
Perché, se la buona volontà entrasse in funzione, riusciremmo a fare un passaggio in Commissione. Se, dopo un giorno o due in Commissione, non si riuscisse a fare un minimo passo avanti, allora avrebbe ragione la Presidente. Se, invece, con il passaggio in Commissione si riuscisse a trovare un iter che possa portare a qualcosa di positivo, allora avrei ragione io a fare questa proposta. Non lo so, io la butto lì.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellino; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Sarà il nostro Capogruppo ad esplicitare meglio il nostro pensiero. Io volevo solo evidenziare un passaggio, che credo sia importante sottolineare. Auspicavo che questo potesse già avvenire ieri, poi un'improvvida sospensione dei lavori non ce l'ha permesso.
Naturalmente, mi riferisco agli interventi del collega Guida...



PRESIDENTE

Collega Bellion, la richiamo, come ho fatto con il collega Novero, a rispettare l'aspetto formale.



BELLION Marco

Io credo che l'ostruzionismo sia sempre strumentale, cioè finalizzato a un qualcosa. L'ha detto bene la collega Ferrero. Da questo punto di vista però credo che poi bisognerebbe evitare - in questo caso, mi rivolgo ai colleghi che ho conosciuto nelle passate legislature - da una parte di ripetere gli errori, come ha detto giustamente la Presidente della Giunta ma voltandosi - visto che ci si volta molto spesso in queste sedute ostruzionistiche a quello che avveniva in quest'Aula nel passato - a guardare in realtà che cosa è successo.
Il precedente Piano Sanitario, che venne approvato nel 1997...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Pedrale)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Pedrale, anche a lei è stato assicurato il diritto di parlare, senza essere interrotto.



BELLION Marco

Volevo ricordare ai colleghi che, nella precedente approvazione del Piano Sanitario da parte di questo Consiglio - era l'ottobre del 1997 - con quell'ostruzionismo che voi ricordate, quel Piano Sanitario fu approvato con ventiquattro sedute di Commissione - credo che oggi siamo quasi al doppio - e venne approvato con un dibattito in Aula, che durò quattro sedute. Un dibattito sul Piano Sanitario che vide l'opposizione costruire gli emendamenti che permisero allora, ad esempio, di inserire i distretti montani, che erano assenti nel Piano Sanitario proposto dalla Giunta Ghigo e di emendare quel Piano in modo positivo per fare in modo che poi potesse essere applicato. Cosa che poi non avvenne, ma queste responsabilità politiche furono quelle che hanno poi determinato la vostra sconfitta elettorale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non voglio offrire anch'io un dibattito, quando invece si deve intervenire sull'ordine dei lavori.
Sull'ordine dei lavori, avanzo questa richiesta: che si possa iniziare a discutere finalmente del Piano, sapendo che adesso non è possibile. Ha fatto bene il collega Bellion a ricordare come si è arrivati a votare l'ultimo Piano Socio Sanitario. C'era il Consigliere Bellion, molti di noi non c'erano, alcuni di voi erano presenti anche in quella legislatura dopodiché è chiaro che dell'atteggiamento che si ha in quest'Aula se ne risponde sempre all'esterno.
Quando anche noi, nell'ultima legislatura, abbiamo avuto atteggiamenti ostruzionistici, ne abbiamo risposto all'esterno e abbiamo cercato di motivare il perché di alcuni atteggiamenti. Mi rendo conto che, da un lato utilizzando questo Regolamento, è possibile impegnarsi in quest'Aula cercando di impedire di arrivare all'approvazione di un provvedimento per una serie di motivi, che voi avete evidenziato in Aula.
Vorrei anche ricordare che in questa legislatura, a differenza dell'altra, sono molti i provvedimenti - adesso, non so dire quanti - della minoranza che sono stati portati non soltanto in Commissione, ma anche approvati in quest'Aula. Mentre, nella scorsa legislatura, c'è stato un problema da questo punto di vista: che i provvedimenti proposti dalla minoranza non sono stati mai approvati da quest'Aula, se non in un caso quello che ci ricorda sempre il collega Placido.
Quindi, se andiamo a vedere che cosa è successo nella scorsa legislatura, questo è stato un problema molto serio nei rapporti tra la minoranza e la maggioranza.
In questa legislatura - sono passati due anni - i provvedimenti proposti dalla minoranza e approvati dal Consiglio sono più di uno. Lo possiamo verificare e ritengo che possiamo assumere tutti questo impegno; è utile perché vuol dire che c'è possibilità di dialogo tra la maggioranza e la minoranza.
Come ho già detto, quello che non funziona è che la minoranza pretenda di dettare l'agenda dei lavori dell'Aula. Questo non è possibile, perch non regge nel confronto tra maggioranza e minoranza.
diritto-dovere, da parte della maggioranza, poter raggiungere un obiettivo, e se noi ci siamo dati una priorità politica, che è quella di approvare il Piano Socio Sanitario, sarà giusto o sbagliato, ma questa è la priorità che la maggioranza pone.
Siamo al terzo giorno di questa situazione; ognuno può dare il giudizio che desidera, ma ieri sera, alla riunione dei Capigruppo, abbiamo avanzato una proposta, che ribadiamo in aula. Come dice la Presidente Bresso occorre che le cose siano chiare: voi ci avete detto che era utile riportare in Commissione il dibattito. Bene, vediamo se riusciamo a fare un ragionamento: noi vogliamo approvare, entro la pausa estiva, un pacchetto riguardante la sanità (il Piano Socio Sanitario, la delibera e la legge).
Ieri sera - ripeto - abbiamo avanzato una proposta, dicendo: "Pur tornando in Commissione, entro la pausa estiva approviamo una parte delle questioni che sono all'o.d.g.".
Aspettiamo che la minoranza ci dica se può essere oggetto di confronto oppure no.
evidente che da parte nostra c'è questa precisa volontà e la vogliamo perseguire, cioè vogliamo, seguendo una priorità politica che si siamo dati, raggiungere questo obiettivo e lo vogliamo raggiungere con molta fermezza, linearità e chiarezza, nei nostri atteggiamenti.
Se l'atteggiamento della minoranza è unicamente quello di impedire l'approvazione del Piano Socio Sanitario, ci pare non sia un grande obiettivo politico nemmeno all'esterno.
Se la minoranza vuole fare delle proposte alternative, credo che il dibattito lo possa consentire. Del resto, il ruolo della minoranza è di contrastare, ma anche di presentare un progetto alternativo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Mi riallaccio al ragionamento del Consigliere Muliere. Ieri all'interno della Conferenza dei Capigruppo abbiamo fatto una proposta precisa, che mi sembra anche attenta a recepire una serie di osservazioni provenienti dall'opposizione. Mi riferisco all'ultimo intervento della Consigliera Ferrero, che rimarcava la necessità di tornare in Commissione sui due provvedimenti legati al Piano Sanitario, che non sono ancora stati licenziati dalla Commissione.
La proposta della maggioranza dava un'ampia disponibilità a discutere il metodo con il quale si arriva ad approvare il Piano Socio Sanitario e ad avere una serie di certezze sui tempi, anche se sappiamo che è difficile stabilire il giorno esatto di approvazione.
Credo che un accordo che lasci tutto lo spazio per discutere sul merito, ci possa consentire di avere degli affinamenti reciproci sul metodo.
A questa proposta molto dettagliata e precisa, che a me era sembrata in larga misura condivisa da buona parte della minoranza, ad oggi non abbiamo avuto una risposta, in Aula (non so se sono arrivate delle risposte nei corridoi).
Chiedo, pertanto, al Presidente del Consiglio di riconvocare immediatamente la Conferenza dei Capigruppo, per avere una risposta rispetto alla proposta avanzata, oppure che l'opposizione dia una risposta all'Aula, per capire come andare avanti.
La posizione della maggioranza, dal punto di vista delle questioni procedurali, è chiarissima.
Non ci sentiamo assolutamente vittime, né della Presidente Bresso n della Giunta, ma siamo profondamente convinti che l'unico argomento che dobbiamo discutere in questo momento è il Piano Socio Sanitario.
Abbiamo dato delle disponibilità sul metodo e sui tempi e vogliamo avere delle risposte precise sulla proposta che abbiamo avanzato, senza - e mi riallaccio al ragionamento del collega Novero - andare a stabilire chi ha iniziato prima e chi dopo. C'è una proposta sul tavolo, che magari occorre ancora discutere e affinare, ma vogliamo capire se è una proposta sulla quale si può andare avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. L'altra sera ho cercato di esplicitare il mio pensiero. Non posso nascondere un certo disagio, perché a volte ho l'impressione - che, ovviamente, non riferisco in termini personali, ma in termini politici, per il partito che rappresento - che siano sempre i grandi numeri - peraltro in democrazia è giusto che sia così - ad avere la possibilità, non solo di esprimersi, ma di ottenere autorevolezza e credibilità.
Questo è il motivo per il quale, a volte, il mio è un silenzio che definirei politico: rinuncio a parlare, perché so che quello che dico non è ascoltato o preso minimamente in considerazione.
Questo, ovviamente, potrebbe piacermi solo se fossi masochista, ma poiché mi ritengo una persona normale, una cosa del genere non può che determinare un forte disagio.
Poiché credo nella necessità di uno sforzo sino in fondo, perché il confronto, l'intelligenza, la ragione, la logica possano prevalere continuo le mie piccole grandi battaglie, non certo in modo eroico, ma con costanza e persevero questa via in tutte le occasioni, dove cerco di dimostrare - non so se ci riesco - almeno un elemento: l'onestà intellettuale.
Per onestà intellettuale, devo dire che, facendo parte attualmente di questa maggioranza, fino in fondo terrò l'impegno di garantire, per quel che la mia persona, il mio numero, il mio seggio necessitano nei confronti della maggioranza stessa, tutto l'apporto necessario, e quindi garantir nei turni preventivati, la presenza, il voto, e quant'altro.
Dico, però, in modo chiaro, che mi dissocio, perché provo disagio dalla linea che si sta seguendo. Ho individuato - mi sbaglierò, e se mi sbaglio chiedo scusa (so chiedere scusa, quando sbaglio) - una grande disponibilità, da parte della minoranza, a addivenire a tutto quello che si vuole.
Chiedono di essere trattati in modo diverso e personalmente non ho alcuna difficoltà a trattarli in modo diverso.
Nel suo discorso molto genuino, il Consigliere Novero ha chiesto se sia più importante capire chi ha ragione o da dove è iniziato il torto, oppure se sia più importante portare a casa un risultato, che è il risultato di tutti, che non deve appartenere né alla maggioranza né alla minoranza, ma al Piemonte nella sua interezza.
più importante questo o è più importante dire: "Abbiamo vinto, li abbiamo mortificati"? Io non ci sto a questo tipo di gioco, per cui ho già invitato loro visto che ho constatato che noi della maggioranza - e scusate, colleghi alleati e amici...



BUQUICCHIO Andrea

MULIERE Rocco (fuori microfono)



BUQUICCHIO Andrea

Scusa, Andrea, ieri abbiamo fatto una proposta, te lo ricordi? Non so se c'eri...



BUQUICCHIO Andrea

Io c'ero, abbiate pazienza! Lo so, non la pensate come me...



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Buquicchio ha diritto a intervenire!



BUQUICCHIO Andrea

Lasciatemi esprimere il mio pensiero! Sarà diverso dal vostro, ma voi dovete dare un senso di democrazia nel lasciare esprimere qualsiasi persona!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Consigliere Buquicchio, prego, continui.



BUQUICCHIO Andrea

Altrimenti rinuncio a parlare ed esco dall'aula!



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Muliere)



BUQUICCHIO Andrea

Benissimo, rinuncio a parlare ed esco dall'aula!



(Il Consigliere Buquicchio protestando, esce dall'aula)



PRESIDENTE

Presidente Buquicchio, per cortesia, abbia pazienza, mi consenta di continuare! La parola al Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Chiedo al collega Buquicchio di ripensarci e tornare subito in aula; probabilmente, c'è stato un eccesso di tensione anche da parte del collega Muliere.
A questo punto, mi pare importante riprendere in mano la responsabilità di questa riflessione e magari, Presidente, dopo questo incidente addivenire ad una sospensione dei lavori.
Propongo quindi, alla fine della mia veloce riflessione, di chiedere una sospensione, non prima di avere nuovamente ricordato alla minoranza la posizione che...
Signor Presidente, posso parlare?



PRESIDENTE

Prego.
Scusi, Presidente Lepri.



LEPRI Stefano

Non prima di aver ricordato nuovamente alla minoranza, che bene ha ascoltato, la posizione che tutta la maggioranza ieri ha avanzato nel corso della riunione.
Ritengo che la nostra sia una proposta di buon senso, in cui non ci sono né vincitori né vinti; mi pare sia stato anche apprezzabile il senso di responsabilità della Presidente che ha inteso in una simbolica battaglia di confine fare un passo indietro rispetto alla sua e anche nostra volontà di approvare il Piano Socio Sanitario prima della pausa estiva. Noi abbiamo fatto un vero passo indietro, nel senso di incontrarci, dicendo che il Piano Socio Sanitario per noi può essere approvato nella sua interezza prima l'ho detto anche un po' ironicamente - prima della fine dell'estate cioè prima del 21 settembre, ma, evidentemente, dopo la pausa estiva.
Non possiamo - lo dico molto convintamente - rinviare l'approvazione di un provvedimento importantissimo, che è quello del riordino delle Aziende Sanitarie Locali, per una ragione molto semplice: gli accorpamenti delle Aziende Sanitarie Locali, certamente oggetto di dura sofferenza, mal di pancia e anche di non poche frizioni, verosimilmente, costituiscono - ce lo auguriamo - una delle poche strade per ottenere razionalizzazione e risparmi, quindi risorse, per poter migliorare e avviare nuovi servizi. I piani di riordino in discussione in queste settimane, praticamente pronti che sono stati preparati dai Direttori generali, evidentemente, sono legati a questo disegno di approvazione, atteso più o meno convintamente e più o meno entusiasticamente, a questo punto, da chi è chiamato a governare le Aziende Sanitarie Locali.
Noi crediamo che sia decisivo approvare quanto prima questo provvedimento, c'è una ragione molto concreta per approvarlo per tempo.
Rivolgo un appello alla minoranza affinché rifletta su questa proposta che è di buon senso, di mediazione e di incontro, ed eviti di continuare a tenere un atteggiamento che, certamente, non provoca vantaggio per nessuno.



PRESIDENTE

Il Presidente Lepri ha avanzato una proposta di sospensione per svolgere la Conferenza dei Capigruppo, che è la stessa idea avanzata dal Presidente Clement. Non mi sono giunti cenni dall'altra parte.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

I Presidenti dei Gruppi, in ordine alla Conferenza dei Capigruppo, poi ci informeranno.
Seguo un po' il dibattito di questa mattina e prendendo la parola formalmente, sempre sull'ordine dei lavori, ribadisco l'importanza del sindacato ispettivo.
Cari colleghi della maggioranza, è grave se viene affermato il principio che il sindacato ispettivo si fa solo quando è d'accordo la Presidente della Giunta regionale. Questo non lo accetto, non ci sto e non dovrebbe essere accettato da nessuno! Mi auguro che nella riunione dei Capigruppo la questione venga discussa.
In relazione a quanto abbiamo ascoltato, sempre in modo sintetico prima di tutto, vorrei rivolgere una domanda ai colleghi della maggioranza: dopo che noi siamo stati accusati di essere la causa della malattia dell'Assessore Valpreda, di essere...



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Come no!



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Come no!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Come no! Andate a sentire, non siamo mica degli allocchi!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Consigliere Robotti, lasci parlare il Consigliere Cavallera! Collega Cavallera, la prego, vi è stato un nostro ex collega, che ha esercitato, seppur per un solo giorno, le funzioni di Assessore regionale perché è stato colpito da una malattia.



CAVALLERA Ugo

Presidente, mi onoro di essere amico dell'Assessore Valpreda, con il quale ho collaborato per anni quando era Direttore della sanità.
personaggio autorevolissimo e capacissimo, di cui non posso che ricordare come i tanti altri dirigenti regionali, positivamente il suo operato.
Forse sono stato un po' troppo crudo nella mia espressione, ma non lo accetto neanche di riflesso, va bene? Come potete pensare che noi possiamo aprire un discorso con la maggioranza nel momento in cui, se per caso dovessimo dire: "Noi proporremo questo", saremmo bollati come quelli che fanno l'ostruzionismo per, poi nella stanza a fianco, andare a trattare? No, signori! Mi ricordo la trattativa fatta nel 1997-1998, che è stata evocata, in cui si approvò il Piano Socio Sanitario regionale, ma, poi, girarono anche degli avvisi di garanzia, ci furono anche dei procedimenti che riguardarono gli amministratori di allora.



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

No, signori, il 1995, il 1994, il 1998, insomma, giù di lì, in quel periodo lì, posso sbagliarmi relativamente agli anni.
A questo punto dico che le cose vanno rimesse sul binario giusto quello della trasparenza.
Allora, qual è la strada maestra? La Commissione.
Si vada in Commissione, non abbiamo alcun intendimento ostruzionistico il nostro orientamento era quello di mandare avanti i provvedimenti sanitari. Se poi si verifica qualche novità improvvisa, può in una seduta qualche collega sollevare un problema di grande attualità? Caspita! Leggi sul giornale che in un ospedale ginecologico delle persone sono state colpite da batteri, allora, avendo l'Assessore di fronte, si alza il dito per intervenire. Questo non vuol dire che non volessimo, in qualche modo tirarli in lungo, assolutamente no.
Sottolineo ancora per l'ennesima volta che il maxi emendamento...



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Ridateci Rostagno, nel senso che noi vogliamo tornare nella Commissione presieduta dal Presidente Rostagno.



(Scampanellìo del Presidente)



CAVALLERA Ugo

Attenzione, abbiamo accettato due sedute alla settimana e abbiamo discusso, poi sono avvenuti i fatti che tutti conosciamo, è rientrata la Presidente come Assessore competente e ha spiegato alcune cose, che noi abbiamo accolto. Quando ha detto che il Piano dell'edilizia aveva una scadenza, in qualche modo, questo è stato varato dalla Commissione e dall'Aula, la legge è stata varata con qualche emendamento, che è stato accolto, di questo ne diamo atto.
Il Piano Socio Sanitario deve seguire la stessa sorte, però, ci sono alcuni nodi.
Attenzione, non veniamo qui in aula a vilipendere l'opposizione, a dire che sono cattivi o scorretti o inconsulti, che fanno l'ostruzionismo per poi trattare nelle stanze di fianco, pregasi di dire nome, cognome e fatti perché tutti devono sapere queste cose.
Quindi, a questo punto, il dibattito deve svolgersi in quest'aula.
Correttamente il Consigliere Clement e il Consigliere Buquicchio - che invito a rientrare - insieme a tutti gli altri, hanno detto delle cose, le situazioni evolvono, arriverà la convergenza e si tornerà in Commissione in modo trasparente.
Presidente, non resta che sottolineare l'assoluta necessità che la maggioranza faccia cambiare idea alla Presidente della Giunta regionale che mi sembra la più arroccata su posizioni di scontro, perché i discorsi che abbiamo sentito da parte dei Capigruppo hanno avuto una tonalità e anche delle proposizioni con un contenuto di tipo diverso, quindi vorremmo anche capire qual è la linea. Ci sono varie sirene che cantano e vorremmo capire, effettivamente, quale è il messaggio vero ed effettivo che ci viene lanciato.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, rispetto alle osservazioni che lei ha fatto, in ordine alla prima parte del suo intervento, sul sindacato ispettivo richiamo l'articolo 5 del Regolamento, secondo cui il Presidente è tenuto a "porre la Giunta in grado di svolgere il suo programma politico e legislativo nonché la sua azione amministrativa" - obbligo al quale la Presidente nei suoi primi interventi lo ha nuovamente richiamato - "e di consentire alle minoranze di esprimere le ragioni del proprio dissenso e di illustrare i loro programmi alternativi e le loro istanze particolari". Tra queste ultime rientra senz'altro anche il sindacato ispettivo, che, tra l'altro, è un compito di monitoraggio, di indagine esplorativa che attiene alle prerogative di tutti i Consiglieri e non necessariamente solo a quelli di minoranza.
chiaro che in una situazione di paralisi dei nostri lavori diventa difficile garantire sia l'una che l'altra cosa. Nel calendario di questa settimana si è scelto - ma è una vicenda del tutto eccezionale rispetto alla pianificazione dei nostri lavori - di non calendarizzare il sindacato ispettivo. Ovviamente lavoriamo affinché si trovino delle situazioni che consentano, da un lato, alla maggioranza di svolgere le attività del suo programma, dall'altro a tutti i Consiglieri di utilizzare appieno le proprie prerogative.
Quindi, non posso che invitare tutti ad una situazione di operatività che ci consenta di svolgere il nostro lavoro, perché è chiaro che in questa situazione sono le prerogative di tutti, della Giunta e dei singoli Consiglieri, che sono in qualche modo paralizzate, e non c'è una situazione in cui c'è una parte più colpita dell'altra.
Comunque terrò bene a bada il suo monito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, e senza alcun intento strumentale o polemico, esprimiamo solidarietà al collega Buquicchio, lo invitiamo a riprendere i lavori con noi, perché pensiamo che possa dare un contributo utile a questa assemblea.
Non ci è piaciuto come è stato zittito e ci dispiace, ma questo evidentemente è un evidente ed esplicito sintomo del malessere che inquieta la maggioranza, che probabilmente non accetta un'imposizione che viene dalla Presidente. Un'imposizione che prima è stata fatta con la forzatura della vocazione del Piano Sanitario dalla Commissione sanità in Aula, e ora si riverbera in particolare proprio sulla stessa maggioranza.
Posso e dico questo perché siamo in presenza di almeno due autorevoli esponenti della maggioranza che hanno convenuto sulle nostre stesse posizioni.
Il collega Moriconi nella riunione dei Capigruppo ha detto chiaramente che il Piano Sanitario non è, come dice la Presidente Bresso, un piano paesaggistico o un piano territoriale, ma è molto di più.
Poi adesso con questi Assessori volanti non capiamo più chi c'è.



PRESIDENTE

Collega Pedrale, gli Assessori non sono volanti, ma saldamente seduti e poi c'è anche il Vicepresidente.



PEDRALE Luca

Infatti, mi rassicura la presenza del vicario generale.
Quindi, riprendo semplicemente le parole del collega Moriconi, che non mi risulta essere un iscritto al partito di Forza Italia o a quello di Alleanza Nazionale, il quale ha detto: "Il piano sanitario non è una corsa dei cento metri. È una corsa da diecimila metri, quindi ci vuole tutto il tempo dovuto per analizzare e discutere il provvedimento".
Peraltro, forse non c'è bisogno di diecimila metri, ma anche solo degli ottocento metri, perché gran parte del tragitto era già stato percorso in Commissione sanità, ma poi, incredibilmente ed inspiegabilmente, la Presidente Bresso ha voluto fare una forzatura, forse solo per poter avere una ricaduta mediatica, impedendo la normale conclusione dei lavori in Commissione, dove non c'era alcun ostruzionismo. Si discuteva nel merito e questa è una cosa importante che deve essere chiara anche agli organi di stampa.
In Commissione sanità non c'era nessun ostruzionismo, tant'è vero che parte del provvedimento in gran parte era già stato approvato.
Come diceva il collega Moriconi, saniamo questa ferita che c'è stata e come hanno detto altri colleghi, non soffermiamoci troppo su chi ha iniziato a produrre questa lacerazione fra l'Esecutivo e l'Assemblea.
Saniamo comunque questa ferita, ritorniamo in Commissione, lasciamo il tempo necessario, che non credo sarà lungo. Però è opportuno per ricostituire dei normali rapporti fra l'Esecutivo e l'Assemblea, non semplicemente tra l'Esecutivo e la minoranza. Credo che sia evidente che vi sono delle difficoltà di rapporto fra l'Esecutivo e l'intera Assemblea.
Quindi, ritorniamo in Commissione, nel frattempo non buttiamo via il tempo che rimane da oggi alla pausa estiva, e affrontiamo uno o due argomenti che insieme riteniamo importanti ed utili per la comunità piemontese.
Dico questo proprio per rispondere a chi cerca di disegnare o di dipingere l'opposizione come una coalizione politica che fa perdere solo del tempo.
L'amico Guida vi ha letto tutti i disegni di legge che insieme abbiamo approvato nei mesi scorsi e nei primi due anni. Adesso siamo pronti a contribuire all'approvazione anche di altri disegni di legge importanti può essere Finpiemonte o può essere la legge regionale sulla sicurezza.
Questo ve lo diciamo in pubblico, visto che la Presidente Bresso ha detto che le trattative si devono fare in Consiglio, e noi le facciamo in aula, di fronte a tutti.
Noi chiediamo che la Presidente Bresso abbia rispetto verso l'Aula riconosca che ha fatto un'imposizione e un errore ad avocare in Aula il Piano Sanitario. Lo si riconduca nell'alveo giusto che è quello della Commissione sanità, dove in tempi certamente non lunghi potrà essere approvato anche con le nostre proposte e il nostro concorso.
Nel frattempo, da oggi alla pausa estiva siamo pronti e disponibili a contribuire all'approvazione di altri provvedimenti non banali, perché dare la disponibilità di discutere e di approvare o, comunque, di non impedire l'approvazione di provvedimenti come quello su Finpiemonte o come la legge regionale sulla sicurezza penso non siano cose assolutamente banali.
L'ATC è ormai un problema, credo, ormai più che altro vostro interno perché oltre le posizioni dei colleghi Moriconi e Buquicchio non lascerei cadere anche le proposte e le riflessioni dei Consiglieri Clement e Lepri che testé hanno fatto.
Riprendendo proprio un discorso e due aggettivi che mi avevano colpito dell'intervento del collega Lepri, rassereniamoci e non rinunciamo a trovare una soluzione a questo ingorgo istituzionale che non abbiamo provocato noi, ma la Presidente Bresso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Credo che, più che in un ingorgo, qui rischiamo di essere in un vortice che trascina verso il basso, con seri problemi poi a risalire.
Quando si cerca di forzare la democrazia e di usarla per finalità che non sono quelle del bene comune e di una condivisione che va al di là delle nostre appartenenze politiche, si rischia di finire in basso e di cadere al di sotto di quelli che sono i limiti normali della convivenza civile democratica, del confronto e della dialettica.
La sensazione che ho, colleghi, è che ci siano ormai in modo evidente oltre che alle forze di minoranza, anche forze di maggioranza che vogliono rallentare l'approvazione del Piano.
Questo è un dato allarmante, perché ci dice che questo Piano invece è realmente il punto di svolta che tutti quanti si aspettano e che noi riteniamo debba essere il vero terreno su cui confrontarci.
Sui diecimila metri siamo d'accordo, ma novemila e settecento cinquanta li abbiamo già fatti. Gli ultimi metri, così come nelle maratone, si fanno negli stadi, quindi li percorriamo qui.
Perché allora, se dobbiamo percorrerli qui, non iniziamo a discutere seriamente del Piano? Perché non accettate l'idea che nei prossimi giorni le vostre ragioni possano essere ascoltate non da una platea ristretta come quella di una Commissione, ma dell'intera Aula del Parlamento piemontese? Perché non accettate che il terreno della sfida e del confronto politico sia nel merito delle questioni che riguardano il Piano Sanitario regionale? Perché volete evitare che finalmente, dopo tanti anni, la nostra Regione possa avere, in tempo utile per avere piena applicazione e pieno dispiegamento, il Piano Sanitario? Perché non accettate - lo dico anche con qualche rammarico, perch condivido ovviamente la proposta avanzata dai colleghi di maggioranza - la proposta di approvare, anche in quest'ultima fase di periodo estivo, la legge e il piano di accorpamento e rimandare la discussione e l'approvazione del Piano Sanitario a settembre? Non c'è nessun terreno di confronto con voi, colleghi. Non è la maggioranza né la Presidente a forzare la situazione; siete voi che state impedendo alla democrazia di avere pieno dispiegamento. Questo è il vero tema.
Non c'è un atteggiamento da parte della Presidente - che, più che in altre occasioni, condivido integralmente - che tenta di forzare la mano a questa discussione. Una larga parte di quest'aula (in alcuni casi ritengo anche bipartisan) vuole impedire l'approvazione di questo Piano. Lo dico in modo chiaro: noi non ci stiamo. Noi vogliamo che la discussione di merito sul Piano, sulla delibera di accorpamento e sulla legge si faccia, e si faccia qua, ora, adesso, con i tempi che decidiamo di darci insieme, con proposte che abbiamo avanzato democraticamente nell'unico luogo deputato al confronto, che è la Conferenza dei Capigruppo. O c'è la volontà di trovare un accordo che permetta ai piemontesi - tutti i piemontesi, non solo coloro che sono stati eletti in quest'Aula, perché alla gente normale non interessa la vita che svolgiamo io, il collega Pedrale, la collega Cotto piuttosto che la collega Ferrero - di capire che noi seriamente vogliamo affrontare i temi che riguardano uno degli aspetti principali della quotidianità e delle difficoltà del vivere, ovvero l'approccio con la sanità pubblica, oppure falliamo nel nostro mandato.
Noi commettiamo un errore strategico, lo dico sia da un punto di vista del ruolo della maggioranza che della minoranza. Credo che sia necessario che questa discussione avvenga in modo trasparente.
Sono felice che il collega Buquicchio abbia fatto quelle considerazioni, perché era da tempo che pensavo che da parte sua ci fosse un atteggiamento non chiaro rispetto a questa tematica. Adesso è stato evidenziato.
Ritengo, però, che non si possa far finta - mi rivolgo anche all'Ufficio di Presidenza - che questo tema, ovvero il pieno dispiegamento delle politiche che una maggioranza legittimamente decide di attuare per il Governo e la Regione, possa prendere pieno corpo. Non è possibile che una minoranza, pur importante e significativa, possa impedire una discussione di merito su questioni che sono già state lungamente discusse e confrontate nelle Commissioni consiliari competenti, e non riesca a trovare pieno accoglimento nel confronto politico dentro quest'Aula consiliare. Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Robotti.
Ricordo che il dibattito deve avvenire sempre all'interno di quanto previsto dal Regolamento, sperando che prevalga sempre la politica.



PRESIDENTE

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



PRESIDENTE

La politica, non l'inciucio, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Non credo che, dal punto di vista del merito, si possa dire qualcosa in più, posto che non siamo ancora entrati nel merito.
Vorrei fare solo alcune considerazioni di carattere generale che non dico mi preoccupano, ma credo comunque che valga la pena fare.
Intanto l'esternazione del collega Buquicchio, per una serie di motivazioni (non ultima quella di una pragmaticità che gli devo riconoscere abitualmente), dimostra che probabilmente non era informato, poiché ieri non era presente alla riunione dei Capigruppo quando è stata formulata della proposta di cui si è discusso, perché, viceversa, non avrebbe rifiutato la continuazione di questo percorso sapendo che c'era una proposta utile, che è stata positivamente dibattuta e in buona parte condivisa da tutti i Capigruppo.
Non voglio dirlo a sua scusante, ma sarebbe utile tornare indietro un attimo e riflettere su quello che può apparire agli occhi di qualunque cittadino che vede questo tipo di discussione o di lavoro.
Mi pare che qua non si voglia fare nessun atto di riflessione, nessun passo indietro, nessuna ammissione di qualche errore che da tutte le parti credo sia stato commesso; si vuole invece continuare a perseguire un errore di richiamo in Aula, un altro errore di una dichiarazione sui giornali, un altro errore di un ostruzionismo che viene portato avanti in modo pervicace, e così via. Insomma, continuiamo a parlare di tutto tranne che della priorità di questa Giunta regionale e di questa maggioranza, ovvero il Piano Sanitario.
Visto che siamo persone che, oltre a fare politica, dovremmo disporre di buonsenso, sarebbe opportuno fare un passo indietro e cercare, se possibile, di azzerare una situazione che si è incancrenita e si è posta in uno stato di stallo.
Quando il Presidente Muliere, giustamente, a mio giudizio, dice: "Qui qualcuno vuole pensare di dettare i tempi e le forme per...", mi pare che abbia ragione, perché credo che i tempi e le forme non debbano essere dettate dall'opposizione. Ma l'opposizione ha diritto di dialogo. Questo dialogo è iniziato in Commissione ed è stato richiamato in Aula visti i tempi di una certa lunghezza.
Se noi proviamo, per un attimo, a non ritornare sulle motivazioni per cui siamo qui da tre giorni, ma pensiamo a quella che è la priorità dichiarata non solo dalla maggioranza, ma anche dai cittadini, che aspettano che il Piano Sanitario, bene o male, venga esternato ed approvato, allora bisogna fare soltanto una considerazione di logica.
Non sono d'accordo con il collega Pedrale, quando dice: "Non affrontiamo il Piano della Sanità, lo riportiamo in Commissione; nel frattempo, però, possiamo discutere di Finpiemonte o della sicurezza".
Sarebbe come se volessi comprare una macchina, una Mercedes, ad esempio, e mi dicessero: "Nel frattempo prenditi una Cinquecento o una Musa, poi vedremo se ti arriva la Mercedes". Se voglio comprare una Mercedes... Ho detto "Mercedes" non per citare la Presidente, era un caso fortuito.
Se questa maggioranza - ma credo di poter dire anche la minoranza - ha palesemente dichiarato che la sua priorità è comunque l'approvazione del Piano Sanitario, è inutile pensare, nel frattempo, di approvare altri provvedimenti, siano pure importanti. Perché, per metterla sul piano dell'atletica, come diceva qualcuno prima, invece di fare i diecimila metri, facciamo i cento o i duecento metri. Ma i diecimila metri non li fa nessuno.
Vorrei suggerire, per quanto sarà possibile, di non ritornare sugli errori che, probabilmente, da ambo le parti sono stati commessi per forzature, sia mediatiche che temporali.
Proviamo semplicemente a fare un ragionamento simile a questo: il Piano c'è, è stato discusso in Commissione, ma non in Aula. L'Aula è sovrana.
Se voi pensate che l'Aula sia sovrana, come ha detto giustamente il collega Cavallera, reputo inutile, onestamente, se non per una questione di principio e di puntiglio, ritornare in Commissione e poi nuovamente in Aula. Ma tant'è che, se questa fosse la base indispensabile per garantire una logica, ci potrebbe anche stare, così come c'è stata nella proposta di risoluzione e di mediazione avanzata ieri sera durante la Conferenza dei Capigruppo. Rimane il fatto, comunque, che non abbiamo ancora parlato del Piano Sanitario: se non lo abbiamo ancora fatto perché stiamo dibattendo su questioni di puntiglio, di priorità, di ostruzionismo o comunque di prevaricazione, credo che i cittadini non possano far altro che biasimarci anziché lodarci.
Proviamo a ragionare un attimo: il dialogo vero non avviene sui tempi né sui ricatti o sui condizionamenti e nemmeno sulle questioni di principio. Il dialogo vero deve avvenire sul merito di un Piano, che qui non abbiamo ancora iniziato a discutere.
Vorrei invitare tutti i colleghi a impiegare queste giornate in maniera utile, non per fare ostruzionismo, ma interventi ed emendamenti utili discutendo sul merito del provvedimento, perché ad oggi mi pare che qua si stiano facendo solo ed esclusivamente questioni di principio e di puntiglio, pur di non dare la "caramella" a chi la vuole. In questa situazione perdiamo tutti. Ma oltre a perdere del tempo - questo lo stiamo categoricamente sprecando - perdiamo anche nell'immaginario collettivo dei cittadini, che non potranno mai capire perché siamo qui a fare questo tipo di interventi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
La discussione è un una fase di stanchezza. Quindi, forse, quando si verifica questo, sarebbe meglio provare a sospendere il Consiglio in maniera definitiva e riprendere i lavori nel pomeriggio. Credo che il Consigliere Pedrale sbagli nel giudizio che ha espresso prima rispetto alla Presidente e sono testimone, per la mia presenza in Commissione, della grande disponibilità che ha dimostrato nell'affrontare le questioni che riguardano la sanità nel suo complesso, anche rispetto all'opposizione.
Ribadisco che, secondo me, sarebbe meglio sospendere il Consiglio.



PRESIDENTE

Scusate colleghi, per cortesia, il Consigliere Boeti sta intervenendo nel merito della discussione che è in corso. Quindi, vi prego gentilmente di permettergli di proseguire il suo intervento.



BOETI Antonino

Può darsi che sia meglio discutere come stiamo facendo, piuttosto che votare contro le richieste di inversione dell'ordine del giorno dell'opposizione. Soprattutto, se si apre qualche spiraglio di discussione all'interno dell'Aula. Credo che sia stupido e inutile continuare a votare contro ordini del giorno, peraltro ho scoperto - Presidente, lei che ha esperienza di quest'Aula - che l'opposizione può utilizzare gli ordini del giorno presentati dalla maggioranza per votare contro. Penso che questa sia una cosa che non sta né in cielo, né in terra.



PRESIDENTE

la democrazia.



BOETI Antonino

Altro che democrazia! La democrazia appartiene ad un altro mondo probabilmente, che è al di fuori di quest'Aula.
Così come ho qualche perplessità sulle considerazioni che faceva il Consigliere Cavallera, sul fatto che qui non si è mai fatto ostruzionismo.
Se c'è un maestro dell'ostruzionismo - ma non ce l'ho con lui - penso al Consigliere Giovine che con l'ostruzionismo ha ottenuto il Gruppo e le risorse economiche necessarie per far funzionare quel Gruppo.
Noi abbiamo mostrato disponibilità nei confronti di alcune leggi. Penso all'ultima, che ha presentato il Consigliere Vignale sull'utilizzo di psicofarmaci e che è passata in Commissione quasi senza discuterla. La verità è che l'opposizione ha votato le leggi che, in qualche modo, aveva preparato, quelle a cui aveva lavorato e che, quasi sempre, ha scelto di decidere come discutere in quest'Aula.
Parlo con il rappresentante dell'UDC che ascolta, per rispetto all'ex Sindaco. Parlo solo con lei, Consigliere Guida: ha letto l'intervista che Marco Trabucco ha fatto a Larizza?



PRESIDENTE

Scusate, colleghi.



BOETI Antonino

Presidente, non c'è problema, parlo con il Consigliere Guida.



PRESIDENTE

Vorrei poterla ascoltare anch'io, se mi permette.



BOETI Antonino

Allora, mi permetto di parlare con il Consigliere Guida e con il Presidente. Nell'intervista che Marco Trabucco ha fatto a Larizza, Trabucco chiede: "Lei, che è uno dei pochi che hanno lavorato, non soffre di questa situazione?". La domanda non è a caso, credo che dipenda dal fatto che la sensazione all'esterno di quest'aula bunker - tra l'altro, mi complimento con chi ha progettato un'aula che si trova sottoterra e che ci dà la sensazione di essere prigionieri per giornate intere - è che qui dentro ci siano perditempo e perdigiorno che non sanno come passare in maniere diversa il loro tempo, peraltro ben retribuiti.
Consigliere Guida, almeno lei mi ascolti. Credo che, visto che oggi non ci sono le condizioni per fare una riunione dei Capigruppo che affronti in maniera diversa l'argomento, sarebbe meglio chiudere qui il Consiglio e che nel pomeriggio si faccia una riunione dei Capigruppo e si cerchi di capire come si vuole andare avanti. Altrimenti, anche noi dovremo, in qualche modo, cambiare metodo perché questa perdita di tempo è inutile e insopportabile.



PRESIDENTE

Avrebbe dovuto intervenire il Consigliere Scanderebech, ma non è nell'emiciclo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Credo che comunque il Consigliere Scanderebech poi vorrà parlare. Io rispondo perché il Consigliere Boeti mi ha citato in questo triangolo amoroso, che ci ha visti interessati a quello che diceva.
Consigliere Boeti, io le rispondo dicendo che ho letto l'intervista al collega Larizza, che poi ci ha fatto avere la copertina del libro. Per la verità, quando ho letto che aveva mandato delle fotocopie mi sono un po' preoccupato perché pensavo avesse fotocopiato tutto il libro ed ho pensato si stesse mettendo nei guai da solo.



PRESIDENTE

Scusate, una fase di interlocuzione può essere anche utile, ma se non si riesce a sentire chi interviene e neanche il diretto interessato forse ha ragione chi dice che non ci sono le condizioni minime per l'agibilità vale la pena sospendere la seduta.



GUIDA Franco

Finisco subito il mio intervento.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Guida, ma non è una questione di tempo. Sono le 12.15, il Consiglio è convocato fino alle ore 13. Quindi, vi prego di dare la possibilità a chi interviene di dire quello che crede e di essere ascoltati. Per chi la pensa diversamente, abbiamo un ampio spazio dietro la sala.
Prego, Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Volevo dire che ho talmente apprezzato quello che ha detto che stamattina, ho ordinato - è testimone il mio telefonino, da cui ho mandato il messaggio - un libro da regalarle. Si tratta del libro di Bruno Manghi un sociologo della CISL che poi non avete candidato alle elezioni dell'anno scorso. Nel libro, dal titolo "Il tempo perso", lui racconta da sindacalista tutto il tempo che è stato utilizzato pur di arrivare poi ad un accordo, soprattutto in campo sindacale.
Questo per dire che, a volte, anche il tempo perso, alcune volte, vale la pena se è perso e speso in modo positivo. Quindi, vede che non solo ho apprezzato il suo richiamo, ma stamattina ho fatto questa ordinazione e quando il libro arriverà gliene farò omaggio. Si tratta di Bruno Manghi della CISL, credo che tutti voi sappiate di che cosa parlo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Guida, per il suo cortese intervento.
La parola al Consigliere Scanderebech, che è rientrato in aula.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Questa mattina, ero tranquillo in ufficio e stavo preparando degli atti ispettivi su eventi che leggo sui giornali. Parlo di affermazioni di merito, Consigliere Robotti, che vengono discusse sui giornali e non in Aula. Per rispondere al Consigliere Robotti, dico che noi vogliamo parlare del merito in Aula. Chi non ha avuto la possibilità di seguire i lavori in Commissione - nel mio caso, perché il Gruppo ha preferito il collega Guida non può leggere che questioni di merito, come l'abbattimento del Sant'Anna e del Regina Margherita, vengano stabilite tramite un contatto giornalistico. Questo non lo accetterò mai! Come non accetto che, nel merito di dover fare la Città della salute si decida per Grugliasco, piuttosto che Campo Volo o Italia 61. Qualcuno mi deve convincere nel merito. Quindi, per essere chiari, il sottoscritto e l'UDC - poi vedremo, se riuscite a fare i blitz, ma domani e dopodomani, se l'Alitalia vola, non ci sono perché ho preso degli impegni - mi dispiace ma mi sostituirà degnamente in tutto e per tutto il collega Guida.
Se riuscite a fare questo blitz, fate pure tutto quello che volete, ma il sottoscritto vuole entrare nel merito fino a quando non avrà delle risposte concrete sul fatto che la Città della Salute deve essere fatta a Grugliasco e non a Torino, e sul perché la Presidente Bresso abbatte nell'arco di due minuti di conferenza stampa parte delle Molinette, tutto il Regina Margherita e il Sant'Anna per costruire delle residenze di lusso.
Allora, questa è la questione di merito.
L'altra questione di merito, che in questi giorni sta passando sotto traccia, ma di cui voi fate pubblicità a pagamento sulla stampa, è la questione della TAV. Non posso leggere...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, per favore.



SCANDEREBECH Deodato

Non posso leggere che il suo partito è contrario e poi in Aula nella questione di merito dice che è d'accordo alla Manolino che, di colpo, è diventato di nome e di fatto un moderato. Mentre, due mesi fa era più scatenato del sottoscritto.
nelle questioni di merito che noi vogliamo confrontarci, Consigliere Robotti. Siamo stanchi di dover vedere tutto quello che succede nel nostro territorio, per i nostri cittadini sui giornali. Ci piacerebbe anche poter partecipare ad un confronto democratico in Aula.
Questa mattina c'è stata tolta anche la possibilità di un altro confronto democratico, quello degli atti ispettivi. Io ho lasciato perdere non ho presentato né ordini del giorno, né interrogazioni, ma sono venuto in Aula per essere più utile nel confronto e a far capire alla Presidente Bresso e a tutta la Giunta - che non c'è, a parte l'Assessore Deorsola che non è questo il metodo migliore per affrontare i problemi del Piano Socio Sanitario, perché se leggiamo i giornali oggi, c'è un'accusa grave a tutta la politica e a tutte le Istituzioni.
Il Direttore sanitario del Sant'Anna dice che manca l'organizzazione che non siamo in grado di organizzare la sanità piemontese, e noi non siamo mai intervenuti su questo.
successo di tutto, alle Molinette, e siamo stati zitti; sta succedendo di tutto al Sant'Anna e la risposta della Presidente Bresso è: "Abbattiamo il Sant'Anna, abbattiamo il Regina Margherita".
Cari colleghi, come si fa ad andare avanti in questo modo e ad avere un confronto democratico in Aula? Ci rendiamo conto? Come si fa ad andare avanti, quando si legge sui giornali, su la Repubblica, a pagamento, che il Gruppo di Rifondazione Comunista è contrario alla TAV, in ogni caso? Questo è un atto così grave nei confronti delle istituzioni, che lede alla democrazia di tutte le istituzioni del Piemonte; è molto più grave che non la nostra opposizione...



SCANDEREBECH Deodato

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Non sa neanche leggere, Presidente, mandiamolo a scuola!



PRESIDENTE

Collega Robotti, per cortesia!



SCANDEREBECH Deodato

Glielo leggo: "Conferma la propria condivisione e appoggio al movimento di lotta No TAV...



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Robotti)



PRESIDENTE

Collega Robotti, faccia terminare l'intervento al Consigliere Scanderebech.
Consigliere Scanderebech, il suo tempo sta terminando, mancano pochi secondi.



SCANDEREBECH Deodato

Leggo l'articolo: "Il PRC conferma la propria condivisione e appoggio al movimento di lotta No TAV e la propria posizione contraria alla TAV, in quanto opera inutile e dannosa".
Questo è un atto grave, di un'importanza giuridica, amministrativa e legislativa molto più grave della nostra opposizione critica, ma costruttiva...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, abbia pazienza!



SCANDEREBECH Deodato

Come vede, collega Robotti, so leggere anche senza occhiali, però...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, abbia pazienza, non sono intervenuto nel merito...
Colleghi della maggioranza, di Soccorso Rosso, in quest'Aula non ce n'è bisogno! Abbiate pazienza! Presidente Scanderebech, lei ha terminato il tempo a sua disposizione.



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Scanderebech, lei è ampiamente oltre il tempo a sua disposizione.



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Abbia pazienza, può intervenire dopo. Solo un'informazione, mi scusi...



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Ha avuto tutto il tempo per comunicare il concetto che ha espresso fuori microfono.
La voglio informare - non so se era presente in aula - che il Presidente Gariglio ha già detto che non c'è nessun intento di vietare o limitare la parte riguardante il sindacato ispettivo. È che all'o.d.g. a nostre mani non è indicato il punto per il sindacato ispettivo.
Questo, solo come informazione. Non so se lei era presente quando il Presidente Gariglio, su sollecitazione di un collega dell'opposizione, ha posto il problema.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere scusa a lei, a tutti i colleghi dell'Aula, in particolar modo al collega e amico Buquicchio, per averlo interrotto. Non è mio costume e, se l'ho fatto, ho sbagliato, quindi chiedo scusa per questo mio gesto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Muliere.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Approfitto di pochissimo tempo per spiegare quello che non ho potuto dire nel precedente intervento.
Non mi piacciono le strumentalizzazioni dei pensieri espressi o dei gesti compiuti. Normalmente non strumentalizzo nulla, quindi soffro un po' quando sono strumentalizzate le mie parole o i miei gesti.
Stavo cercando di articolare un ragionamento ed ero solo nelle premesse, per giungere ad una conclusione che non mi è stato consentito di fare.
Non è più il tempo per farla, per cui rinuncio.
Ringrazio dei segnali di solidarietà giunti da qualsiasi parte, sia da destra sia da sinistra, di quest'Aula.
Prendo atto delle parole importanti e pesanti del Presidente Muliere e aggiungo che non pretendo mai di avere ragione. A me piacerebbe potermi confrontare e mi piacerebbe solo poter avere un po' più di rispetto soprattutto da quella parte, che è definita la parte degli alleati, che non perdono occasione, così come ha fatto l'amico Consigliere Robotti, per dare delle frecciate che sinceramente non capisco.
Non capisco in cosa sarei dovuto essere più chiaro su questo argomento.
Lui ha detto testualmente: "Sono contento di avere ascoltato le parole del collega Buquicchio, perché finalmente abbiamo capito, ed è uscito, forse da quella situazione di ombra".
Non mi sembra che sia accettabile, non ho mai vissuto nell'ombra; amo il sole, cerco di essere sempre abbronzato, perché sono un amante del sole.
Mi piace fare tutto in modo trasparente e quindi voglio solo dire che non ho compreso il tuo pensiero, caro Luca.
Comunque ringrazio l'amico e Presidente Muliere, per quanto ha detto.
Concludo dicendo che il mio intervento non voleva e non può essere un attacco a nessuno (basta ascoltare la registrazione, non ero entrato nel merito della questione).
La mia era una dissociazione da un metodo ed era soprattutto un tentativo sincero, sincerissimo, di buttare sul tappeto elementi che potessero essere utili a migliorare una situazione - ritengo di eccessiva tensione - che si è creata tra le varie parti di quest'Aula.
A me, tale tensione su questi argomenti, crea un disagio non indifferente. A me piacerebbe confrontarmi e, al limite, anche scontrarmi sulle questioni di merito e grande significato, e poiché dico quello che penso, a volte lo dico con un tono forse eccessivo e chiedo scusa per questo. Io dico: perché non si deve ascoltare la parola del Consigliere Buquicchio, anche se dissonante dalla vostra, e si deve troppo spesso tacere su parole e gesti di altri? Faccio un esempio. Colleghi di Rifondazione, scusate se ve lo dico: a me crea un disagio enorme quel vostro comunicato a pagamento sui giornali di oggi sulla questione della TAV. Però lo accetto, perché fa parte del gioco delle parti; fa parte della democrazia. Allora, fatemi la cortesia di accettare anche voi il mio pensiero, qualche volta, non in termini di condivisione, ma almeno in termini di possibilità di espressione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio. Anche senza l'aiuto di San Giuda Taddeo, abbiamo ricomposto il problema.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Intervengo brevemente, Presidente, anche perché l'ora sta cominciando a farsi tarda.
Penso che sia utile, a brevissimo, un'interruzione di questo Consiglio che permetta alla vostra maggioranza di meditare sull'attacco che la Presidente, questa mattina, ha fatto a questo Consiglio, a questa opposizione, alla vostra maggioranza. Sostanzialmente, vi ha detto che il lavoro che avete fatto nella scorsa legislatura è stato un totale fallimento. Ci ha detto che una parte di questo Consiglio è responsabile dello stato fisico dell'amico Assessore Valpreda; ci ha detto che stiamo perdendo un sacco di tempo. Ci dispiace che quest'attacco sia colto da una parte della vostra maggioranza, nella persona del Consigliere Robotti, che è perfettamente in linea con la Presidente Bresso rispetto all'impostazione dei lavori delle prossime sedute.
Ringrazio il resto della maggioranza - anche quella che rappresenta forse, la parte più di sinistra rispetto alla vostra maggioranza di sinistra - che invece ha fatto delle proposte, tentando di mediare un livello di tensione che sinceramente ci sembra assolutamente inutile. Ci ha chiamati a ragionare su una proposta; penso che questa mattina, dalle parole dei colleghi, siano state svolte delle considerazioni e siano state date delle risposte rispetto alle vostre sollecitazioni.
Condivido che questo debba avvenire in Consiglio, perché l'altra cosa che dà molto fastidio - penso a tutti, non solo a questa opposizione - è quella di sentirci dire che qua si fa solo melina e poi, nelle segrete stanze (non so se dei Capigruppo o di quelle ancora più segrete rispetto a quelle alle quali assistiamo), invece, fate degli accordi di tipo trasversale.
Arrivo addirittura a dire una cosa: a me non interessa assolutamente quali sono i provvedimenti che voi, che siete forza di governo, riterreste qualora il provvedimento arrivasse nuovamente in Commissione, di discutere qua. Giustamente potete e dovete esercitare anche una funzione legata al vostro programma e alle vostre priorità che, in questo caso, sono considerate difficili da comporre in questo Consiglio, ma magari su altri temi queste difficoltà potrebbero venire meno.
Quindi, a me non interessa se si chiamerà Finpiemonte, se si chiamerà sicurezza, se si chiamerà Pippo. A me interessa che in quest'Aula si ricomponga, con il buon senso, un livello di discussione e di dialogo che sicuramente questa Presidente non contribuisce a definire in questo Consiglio. Sicuramente alcuni Capigruppo colleghi della maggioranza non contribuiscono a sopire la tensione in questo Consiglio.
Mi auguro che la riunione, che forse dovreste convocare adesso, per ricomporre le vostre idee, e che penso dobbiate tenere nella pausa pranzo permetta di riaprire una riunione di Consiglio nel pomeriggio un pochino più costruttiva, perché mi pare che la stragrande maggioranza di questo Consiglio oggi abbia detto alla Presidente e al collega Robotti, che non è questo il metodo.



PRESIDENTE

Mi dicono che c'era un accordo tra gentiluomini.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Voglio sviluppare in maniera rapidissima - in modo che poi il Consigliere Casoni, essendo un Capogruppo autorevole, possa avanzare proposte insieme ai nostri Capigruppo - il pensiero espresso così bene dicendo quello che molti pensano e che pochi dicono, dalla Consigliera Ferrero.
Ho ascoltato con grande attenzione, ammirazione e simpatia l'intervento del collega Buquicchio; ho ascoltato il discorso garbato del Consigliere Muliere, che riconferma il fatto di essere un gentiluomo; ho ascoltato diversi interventi da vari Capigruppo. Ebbene, allora qual è, non dico l'unico punto, ma uno dei punti? Vogliamo continuare a nasconderlo? Diversi colleghi, garbatamente, sono venuti, ci siamo parlati (il Consigliere Ricca e altri). Qual è il punto? Qual è il problema? Farò una citazione, forse più per i nostri figli minori che per noi, ma di grande buon senso. Mi dispiace che non ci sia il collega Turigliatto, che è un conoscitore della materia che sto per citare, ma confido nei Consiglieri Bossuto e Moriconi che, magari, conoscono la fonte.
Spiderman dice: "Da un grande potere nascono grandi responsabilità" Superman aggiunge: "Chi ha più potere, deve usare la massima responsabilità". La Presidente Bresso ha fatto tante letture, ma questi fumetti sicuramente non li ha letti. Qual è il problema?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il Consigliere Leo ci sorprende. Abbiamo inteso tutti...



LEO Giampiero

Una principessa delle amazzoni non può avere marito. La principessa delle amazzoni è nubile! Ebbene, cari colleghi, a chi mi domandava - come il Consigliere Ricca anche tra le righe - qual è il problema, dico che è perfettamente chiaro.
Avete fatto enormi sforzi, e bisogna darvene atto. Dalla minoranza ci sono state delle corresponsioni di attenzione, ma finché chi è al massimo vertice delle istituzioni mantiene quell'atteggiamento, tutto è più difficile. Non si tratta sotto minaccia! Stamattina, non si vede un granché, sono andato dal barbiere, che si chiama Filippo e sta in corso Francia. Filippo, in corso Francia, ha un variegato pubblico. Com'è noto, chiacchiero con tutti, parlo anche con le piante del barbiere. Ebbene, tutti i presenti - forse erano particolarmente orientati - avevano un unico motto: "Non cedete alla prepotenza; fategliela vedere alla Bresso!". Questo è sicuramente il clima che nel nostro elettorato si è innescato.
Ripeto, avete fatto il possibile e avete fatto atti di grande volontà ma se tutto viene spazzato via da un brutto atteggiamento, guardate che il clima è poi questo. Per fortuna (lo dico al giornalista Trabucco) avevo una copia di La Repubblica, perché tutti questi miei amici hanno reagito contro la Bresso, dicendo che noi non facciamo niente. Ho risposto che noi facciamo, solo che La Stampa non lo pubblica. Avevo una copia de La Repubblica e ho fatto vedere loro che ci battiamo.
In sostanza - anche dopo la cena della Compagnia delle Opere - questo è il clima che si è creato verso la Presidente, in un vastissimo mondo, che si rivolge a noi dicendoci: "Non cedete alle sue prepotenze".
Noi crediamo, quindi, che quello sia l'atteggiamento della stragrande maggioranza dei Consiglieri di maggioranza, sono uno disponibilissimo a trovare qualsiasi luogo per ragionare e andare avanti, però, non è ammissibile che chi è al massimo vertice, anziché lanciare colombe di pace lanci saette, quelle portano sempre alla guerra.
Ripeto, cerco di essere il più moderato possibile, ma il clima che la Presidente innesca con queste continue dichiarazioni non facilita la moderazione.
Voi state facendo il possibile per disinnescare questo clima di tensione, fatelo presente anche a lei se vuole veramente una soluzione.
Se ha scelto una linea, che io sospetto sia nei termini peronisti poujadisti di una comunicazione con l'esterno, o berlusconiana che dir si voglia, allora, questo è un altro discorso.



PRESIDENTE

Un'informazione di servizio: il Presidente Casoni deve ancora effettuare il suo intervento, dopodiché, prima di dichiarare terminati i lavori della seduta antimeridiana, svolgeremo la votazione sulla quale è stato chiuso il Consiglio di ieri sera.
Mi scuso con i colleghi dell'opposizione, ricordo ai colleghi della maggioranza che il Consiglio riprenderà alle ore 14.30 e che alle ore 14 è stata prevista una riunione di maggioranza, così siete tutti informati.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, mi rivolgo a tutti i colleghi: tra di noi abbiamo sempre ragionato e discusso - mi riferisco anche al Consigliere Robotti e agli amici dei partiti dell'estrema sinistra - magari abbiamo combattuto in Commissione, ma abbiamo sempre avuto un reciproco rispetto. Oggi, questo rispetto viene a mancare a tutta quest'Aula da parte della Presidente.
Non so se la Presidente si è resa conto di quanto espresso; ha detto che noi siamo la causa del male dell'Assessore Valpreda, ci ha accusati di essere coloro che hanno fatto in modo di accelerare la malattia dell'Assessore Valpreda, poi ha rilasciato delle dichiarazioni ai giornali secondo le quali noi siamo quelli che non vogliono fare niente e che blocchiamo l'aula, ma, allora, come si può poi chiedere un colloquio? Arrivo ad una parte propositiva, che, sono sicuro al 100%, potrebbe risolvere la situazione, però, è necessario che ci sia il rispetto di ognuno dei Consiglieri presenti in quest'Aula.
Mi è dispiaciuto molto l'attacco e in malessere che ha accusato il collega Buquicchio, non perché trattasi del Consigliere Buquicchio, poteva essere chiunque altro.
Lo abbiamo detto più di una volta, un collega che parla non va mai interrotto nell'espressione delle proprie idee, è un collega che è stato eletto da un certo numero di elettori di questa Regione, rappresenta quella fetta di elettorato e nessuno può impedire o interrompere il suo ragionamento in Aula; questo è un altro atto inaccettabile.
Mi ha fatto piacere che il Presidente del Gruppo dei DS, Muliere, abbia chiesto scusa: forse, nella foga, si è reso conto di aver compiuto un atto illegittimo.
Ribadiamo, in modo che chiunque dei 63 Consiglieri lo sappia, che questo è un sopruso inaccettabile, che sempre sarà sollevato indipendentemente dalle parti che lo subiscono.
Allora, oggi, per compiere un passo avanti cosa potremmo fare? Ho un suggerimento per la maggioranza e per la Giunta: se la Presidente Bresso scrive tre priorità su un foglietto e non parla più, non si presenta, non rilascia interviste e delega il Vicepresidente Peveraro a gestire la partita con le tre opzioni in mano, sono convinto che noi in una giornata potremo trovare la soluzione.
Se, invece, la Presidente Bresso continua a venire qua, a convocare Conferenze stampa per denunciare l'ostruzionismo, ad accusarci anche a livello personale, a creare un clima di scontro, non deve poi lamentarsi del mancato avanzamento dei lavori, in quanto è proprio anche una questione di rapporti interpersonali, di metodo, di modo di porsi e di rispetto del Consiglio.
Allora, è giusto che la Presidente decida l'opzione uno, l'opzione due e l'opzione tre. È logico che ci debba essere uno spazio di manovra, ma poi, non lo tratti lei, lo faccia trattare a qualche altro, perché con lei è impossibile arrivare ad una conclusione, perché avremo sempre attacchi e controattacchi.
Per il bene di questa Regione, forse, lei, che ha un brutto carattere dovrebbe rendersene conto - non lei, è la Presidente che ha un brutto carattere - è giusto che lei definisca le priorità, poi le faccia gestire a chi è capace di gestirle, non solo a chi è capace di litigare o far litigare o creare polemiche. Sono convinto che la Regione Piemonte ci guadagnerebbe e noi, da questo momento alla fine dei lavori pre-estivi potremmo approvare importanti provvedimenti che il Piemonte aspetta invece, a causa di questa testardaggine, non vanno avanti nemmeno loro.
Quindi, non stiamo facendo il bene dei piemontesi, stiamo solo facendo una guerra, che la Presidente alimenta ogni giorno, anche con le interviste sui giornali, per fare in modo, probabilmente, che non si faccia niente.
Poi, non ci venga detto che noi non avevamo avanzato proposte o iniziative però, siamo ancora in tempo per porre rimedio a questo.
Chiedo al Vicepresidente o ai suoi addetti stampa che glielo comunichino. Noi chiediamo che il nostro interlocutore non sia più la Presidente Bresso, ma qualcuno che la rappresenti: io propongo il Vicepresidente Peveraro.



PRESIDENTE

L'intervento del Consigliere Casoni era l'ultimo della seduta antimeridiana.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta iscrizione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

A questo punto, ripetiamo la votazione sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. su cui era venuto meno il numero legale nell'ultima seduta di Consiglio alle ore 0.00.
Indìco la votazione palese sull'iscrizione del nuovo punto all'o.d.g.
rubricato n. 17.
Il Consiglio non approva.
Ricordo che i lavori consiliari riprenderanno nella seduta pomeridiana alle ore 14.30. Altresì, ricordo alla maggioranza che la riunione è alle ore 14.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 12.47)



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