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Dettaglio seduta n.210 del 18/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GHIGLIA AGOSTINO



(Alle ore 21.02 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.15)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 21.18)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chieppa, Ferraris, Manolino Pizzale e Robotti.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Modifica attribuzione deleghe Presidente Bresso


PRESIDENTE

Con decreto n. 40 del 17 luglio 2007, la Presidente Mercedes Bresso decreta di stabilire che fanno capo alla Presidente le funzioni relative a: politiche istituzionali, relazioni internazionali, coordinamento delle politiche comunitarie, cooperazione internazionale e politiche per la pace comunicazione, coordinamenti e indirizzo degli Enti strumentali, delle Agenzie e delle Società partecipate, coordinamento e interventi post olimpici, coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato programmazione degli accordi di programma e delle connesse risorse finanziarie.
Fanno, altresì, temporaneamente capo alla Presidente le funzioni relative a: tutela della salute e sanità, programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al welfare.
Per i colleghi che lo desiderano, il citato decreto n. 40 è a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, vi comunico che sono pervenute 68 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., che esamineremo con la consueta diligenza.
Vi prego di evitare il ripetersi dello spettacolo avvenuto oggi pertanto prego coloro che desiderano intervenire sull'ordine dei lavori di attenersi a tale punto. Prego anche i Consiglieri membri dell'Ufficio di Presidenza di aiutarmi nel garantire il corretto funzionamento dell'Aula.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sulla sua comunicazione, relativamente alle deleghe di Giunta.
Presidente, lei avrà senz'altro comparato il decreto citato a quello precedente. Vuole essere così gentile da sottolineare a quest'Assemblea che è un po' stanca, le variazioni rispetto alla configurazione precedente?



PRESIDENTE

La Presidente Bresso è in aula, pertanto può intervenire per illustrarvela.
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Molto brevemente. Riguarda il coordinamento degli Accordi di Programma perché si è stabilito che è meglio siano in capo al Presidente.
C'è una tendenza alla spinta sulla crescita di tali Accordi e il ruolo di coordinamento spetta a me, anche su richiesta dell'Assessore Conti.
Quella l'unica differenza.


Argomento: Viabilità

Sull'ordine dei lavori, con riferimento alla ZTL del Piemonte


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Avrei una piccola questione pregiudiziale da porre all'inizio dei nostri lavori. So che giunge inattesa, ma, d'altra parte, la questione è talmente rilevante e grave, per me che sono torinese e che vista la presenza dell'Assessore De Ruggiero, che invito a munirsi di giacca per il prosieguo della seduta, a meno che non voglia fare uno sfregio al collega Robotti, che ha sempre freddo... C'è anche il collega Clement che è un po' "descamisato" ....



PRESIDENTE

Colleghi, è vero, avrei dovuto procedere ad un richiamo formale prima ma mi è sfuggito.



GHIGLIA Agostino

Non si preoccupi, è - come dire - tutto fuoco amico...



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Ma ce n'è anche un altro...
un campo giochi dei giovani comunisti, questo, non un Consiglio regionale! Cerchiamo di mantenere un minimo di forma, perché siamo imbarazzati! Presidente, la questione è seria: l'Assessore De Ruggiero ha annunciato, probabilmente ieri sera, ai media (l'ho letto su La Stampa) una vera e propria rivoluzione: il raddoppio delle ZTL nelle città, a cominciare dalla città di Torino.
Che voi abbiate fatto una serie di provvedimenti "salva ricchi", in questi mesi, con l'eliminazione delle auto "Euro zero" ed "Euro due" quindi togliendo la possibilità ai meno abbienti di circolare in auto, è un fatto acclarato: i cittadini lo ricordano.
Che abbiate operato, nelle vostre città, aumenti di tariffe sconsiderati sulla zona blu è un altro fatto noto, ma che si voglia addirittura raddoppiare la ZTL in una città come Torino è un fatto che ritengo abbastanza inquietante e che, al di là dei desideri dell'Assessore De Ruggiero, ritengo necessiti quantomeno di un passaggio in Commissione di una spiegazione in Aula e soprattutto di un chiarimento sulla sua portata.
Come diceva il collega Pichetto, al 29 marzo non avevate provvedimenti da portare in aula, avevate solo un po' di mozioni o di ordini del giorno però limitarsi solo più agli scoop giornalistici per guadagnare, senza contenzioso, una "fotina" in più o in meno sui giornali, rispetto ad un provvedimento che personalmente ritengo delirante, ma che vorrei conoscere un po' più nel merito (ho usato un eufemismo, dicendo delirante Presidente, perché ho molto rispetto della dignità dell'Aula e delle Istituzioni)! Ritengo assolutamente pregiudiziale, all'inizio del dibattito sull'inserimento di nuovi punti all'o.d.g., capire cosa vuole fare l'Assessore De Ruggiero con la ZTL, che va dalla zona Falchera a piazza San Carlo.
Al di là del fatto che avete bisogno di far fare cassa al Comune di Torino, che, come la Regione Piemonte, è il Comune più indebitato d'Italia anche grazie al fatto che Peveraro ha fatto l'Assessore al bilancio...



(Commenti dell'Assessore Peveraro)



GHIGLIA Agostino

Ci sono arrivato perché mi hai guardato, sei sempre gran fonte di ispirazione, come quando parlasti per la prima volta di disallineamento anziché di buco, per quanto riguardava il "Chiamparino 1, secondo anno"! Era il disallineamento della GTT, che aveva un buco di 54 miliardi, ma l'Assessore Peveraro, che è più bravo con le parole che con i numeri, ci spiegò che non si trattava di un buco, ma di un semplice disallineamento quindi fummo tutti immediatamente tranquillizzati.



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Il problema è che la finanza creativa la pagheranno i miei nipoti e nessuno di noi dovrebbe esserne contento; comunque, non è questo il tema della serata. Presidente, chiedo, vista anche la presenza dell'Assessore De Ruggiero, di avere un chiarimento su questa vicenda, sui termini della questione.
Presidente Gariglio, lo chiedo anche a lei, come garante di quest'Assemblea, non voglio caricarla di pressioni eccessive, però, vede quando un Assessore annuncia che nelle grandi città, nei capoluoghi, non ho capito bene, perché poi la stampa non sempre è precisa, non basta dettare il titolo e farsi mettere la foto, occorrerebbe anche spiegare meglio le cose; non ho capito bene - dicevo - di che natura è questo provvedimento se necessita di un passaggio in Commissione o quantomeno di un passaggio in Aula.
Ricordiamoci che siamo ancora il Consiglio regionale del Piemonte, non un posto dove passiamo le nostre serate a fare ostruzionismo, quindi abbiamo il diritto, oltre che il dovere, di essere informati su provvedimenti di questa portata.
Ritengo, pertanto, che, prima di affrontare ogni altra questione, sia importante approfondire quella che ho appena posto. Grazie.



PRESIDENTE

stata chiamata in causa la Giunta regionale, pertanto do la parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Mi sembra che all'ordine dei lavori vi sia da discutere di sanità.
Quindi, quando sarà opportuno, anche nell'ambito del Piano sanitario potremo parlare dell'ambiente e del rapporto ambiente-sanità.



PRESIDENTE

La questione che è stata sollevata è assolutamente meritevole di approfondimento.
Non so se sono già stati adottati dei provvedimenti amministrativi in senso formale; se sono stati adottati, daremo disposizione, tramite gli Uffici, per acquisirli e comunicheremo se vi sono provvedimenti dell'Aula o comunque, vista la valenza politica della questione, sicuramente comunicheremo alla Commissione competente l'opportunità di valutare e discutere tale tema.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, ieri, uscito dall'Aula, verso mezzanotte, mi sono fermato come sempre, in piazza Gran Madre, al "Gran Bar", e, come sempre, ho preso "La Stampa". La mia attenzione è stata attirata da una bella foto centrale, dell'Assessore, ma data l'ora non mi sono soffermato sull'articolo. Questa mattina una segretaria del mio Gruppo mi ha comunicato che era in discussione un possibile allargamento della ZTL. Il fatto di per sé mi ha lasciato perplesso perché si tratta di competenza del Comune. Per questi motivi ho delegato mia figlia ad intervenire sull'argomento, poiché, pur consapevole di aver letto di sfuggita l'articolo, ero totalmente incredulo.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Questo fatto è grave, perché a Torino c'è tanta gente che non riesce ad acquistare beni di prima necessità come l'acqua, l'olio, il vino! Proprio in questi giorni mi sto interessando di prodotti alimentari alternativi e anche oggi ho visto che su La Stampa si parla di dieta mediterranea e si dice che l'olio extravergine d'oliva fa bene, a chi se lo può permettere! (Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

La gente è disperata: oggi, in via Alfieri, ho incontrato un autista di un furgone che doveva scaricare l'acqua per il nostro bar. L'ho seguito gli ho chiesto alcune informazioni e lui, spaventato, mi ha risposto: "Questi vigili, tutti i giorni mi massacrano...", si lamentava dei vigili che gli impediscono di sostare per entrare nel Palazzo e mi ha chiesto come mai gli facessi tutte quelle domande...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Scanderebech!



SCANDEREBECH Deodato

Solo per portare l'acqua al bar aveva paura di dire...



PRESIDENTE

Consigliere, per cortesia...



SCANDEREBECH Deodato

Certo, perché sono argomenti considerati inutili vero?



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, non dico che lei non stia facendo un intervento serio, però la prego di usare un linguaggio adeguato all'aula in cui si trova. Grazie.



SCANDEREBECH Deodato

In un momento così delicato in cui parliamo di sanità, l'Assessore esce su La Stampa con due pagine sulla ZTL! Anziché preoccuparsi di risolvere problemi cruciali quali occupazione e sviluppo, mette in atto provvedimenti restrittivi e vessatori. Non si pu apprendere dai giornali che l'Assessore ha provveduto, non so con quale sistema, ad allargare la ZTL in un territorio fortemente in crisi! L'autista di oggi aveva paura a dare le sue generalità, perché pensava che fossi un vigile in borghese! Era terrorizzato...
Lei allarga la ZTL e noi veniamo a saperlo casualmente, dai giornali: non è una cosa simpatica!



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, l'ho ascoltata con la simpatia che suscitano i suoi interventi, però lei è intervenuto sull'ordine dei lavori e la questione era già stata posta dal Consigliere Ghiglia. La Giunta aveva espresso il proprio intendimento, condivisibile o meno, sul punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente. La maggioranza, la Giunta regionale, vuole avviare la discussione sul Piano sanitario, quindi sul triplice provvedimento, in parte licenziato in parte richiamato in Aula.
La Presidente, durante la riunione dei Capigruppo, ha motivato l'urgenza e la necessità di provvedere al Piano di riequilibrio per poter incassare l'ultima tranche del 2004, che è tuttora bloccata.
Peraltro, la Presidente ha detto che l'incasso è vincolato a presentare urgentemente la deliberazione di riordino e, naturalmente, la deliberazione di riordino può essere fatta sulla nuova normativa, post approvazione del disegno di legge, oppure utilizzando gli strumenti della vecchia normativa.
Ancora, la deliberazione di riordino, qualora il Consiglio non riuscisse ad approvarla in tempi utili, può essere assunta dalla Giunta con i poteri del Consiglio, salvo poi la ratifica successiva.
Questa è anche l'occasione perché ci sia comunicata la situazione della sanità con riferimento al 2004, perché se è un credito del 2004 e non è come hanno sempre sostenuto l'Assessore Valpreda e l'Assessore Susta durante le prime discussioni del 2005 (richiamo chi in IV Commissione era frequentatore più assiduo del sottoscritto) una quota indistinta che doveva essere conteggiata sul bilancio 2005, allora bisogna ridefinire l'entità del disavanzo della sanità del 2004, di cui la tranche è un credito che la Regione vanta, che giustamente va incassato il più in fretta possibile perché prima si fa l'incasso meno si va a pagare di interessi passivi.
Di questo sono convinto assertore della necessità, ma mi pongo, allora il quesito: ha cambiato idea su quello che era l'importo del disavanzo che ci veniva comunicato in Commissione, rispetto al 2004? Non solo; il fatto che abbia cambiato idea sul disavanzo del 2004 emerge anche dalla situazione dell'indebitamento, perché la Presidente ha minacciato, in campagna elettorale 2005, di mandare tutto alla Corte dei Conti.
Io le ho chiesto di mandare tutto alla Corte dei Conti, perché, per fortuna, esiste l'obbligo di mandare i dati regionali alla Corte dei Conti.
Ho visto che la Corte dei Conti fa il suo lavoro e riclassifica, e ha fatto emergere che l'importo dell'indebitamento al 31 dicembre 2004 era di 1 miliardo e 900 milioni, mentre l'indebitamento relativo alla sanità era di 453 milioni. Al 31 dicembre 2005 l'indebitamento era di 2 miliardi e 800 milioni, mentre quello della sanità era di 428 milioni (era rimasto praticamente fermo). Al 31 dicembre 2006 l'indebitamento era di 3 miliardi e 827 milioni, quindi era raddoppiato, mentre quello della sanità era di 400 milioni (era calato un po' perché c'erano degli ammortamenti).
Questo non mi stupisce per quanto riguarda la partita sanitaria, perch non sono più stati assunti mutui, semmai per il pagamento sono state utilizzate delle autorizzazioni date precedentemente dal Consiglio regionale, non so se ad opera dell'Assessore Peveraro o ancora dell'Assessore Susta - credo sia stato ancora l'Assessore Susta - essendoci autorizzazioni di questo Consiglio regionale risalenti al 2001 che la precedente Giunta non aveva mai attivato per farvi fronte.
C'è un problema serio di cui devono darci conto la Presidente e la Giunta regionale, perché, comunque, nel 2005 e nel 2006 - qui probabilmente, c'è il problema di cassa e indebitamento - la spesa corrente, solo quella sanitaria, è passata dai 6 miliardi e 41 milioni del 2004 ai 7 miliardi e 600 milioni del 2006, quindi l'aumento è di un miliardo e 600 milioni, ecco perché è necessario accendere mutui per incassare.
Dall'altra parte - termino, Presidente - abbiamo la partita delle spese correnti. Parlo delle spese correnti, non di investimento, tanto per chiudere la storia per la quale i finanziamenti servono per gli investimenti: gli investimenti sono calati e le spese correnti sono aumentate quasi di 2 miliardi.
Questi sono i dati della Corte dei Conti: se viene smentita la Corte dei Conti, allora, la denunciamo, altrimenti si dia spiegazione al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo solo per alcuni chiarimenti, perché credo che il dibattito debba essere ampliato in sede di Commissione o anche in sede di Consiglio ma in un altro momento, però, sull'aspetto sanità e sulla partita a debito complessiva della Regione.
La partita della sanità è la seguente: al 31/12/2006 abbiamo chiuso le perdite della sanità fino al 2004 incluso, che per il solo anno 2004 erano di 676 milioni. Quell'operazione è stata chiusa con la cessione dei crediti da parte dei fornitori della sanità al sistema bancario e con la dilazione in 10 anni di quel pagamento. Tale operazione - ovviamente autorizzata dal Ministero - ci ha permesso di chiudere la partita vecchia: 676 milioni di euro sono la perdita economica della sanità del 2004.
A fronte di quello, come certamente il Vicepresidente Pichetto sa, lo Stato, sulla base del fondo nazionale, dà delle tranche, quindi anticipa delle risorse, ma non le porta a completamento, cioè non dà i finanziamenti al 100%, li dà secondo un certo scaglionamento e, soprattutto, quando gli esercizi sono chiusi. Noi, infatti, lo abbiamo ricevuto al netto dello 0,5 di addizionale, che non è mai stata incassata dalla Regione, quindi siamo in ritardo sul 2002-2003-2004-2005-2006. Abbiamo chiuso il 2003, ma formalmente, non è ancora chiuso il 2004, in relazione al fatto che, a fianco dell'operazione, che è stata approvata e autorizzata, di cessione dei crediti, il Ministero ha chiesto una serie di interventi e ha messo sotto monitoraggio la spesa della sanità. Nell'ambito di questo monitoraggio, ovviamente, la Regione ha presentato anche un quadro di risparmi che include l'accorpamento di alcune ASL e, ovviamente, i piani delle singole ASL. È ovvio che questo piano è stato approvato dal Ministero competente, però, viene chiesta l'applicazione per poter liberare le risorse.
Quindi, non farei confusione - certamente, non l'ha fatta il Vicepresidente Pichetto - tra l'aspetto economico e l'aspetto finanziario.
L'aspetto economico è la conferma di una perdita di 676 milioni di euro sul 2004, in più, la Regione, direi quest'Amministrazione, ha chiuso le partite del 2005 e del 2006 completamente, coprendo tutto il disallineamento rispetto ai fondi che lo Stato trasferiva e si porta dietro circa 25 milioni di euro, che certamente il Vicepresidente Pichetto ricorda, perch è un dilazionato pagamento della copertura della perdita del 2003. La perdita del 2003 è stata coperta attraverso un mutuo che ha un costo per l'Amministrazione - anche per quest'Amministrazione, ovviamente, nella continuità - e che sul bilancio della Regione pesa per 24 milioni e qualcosa. Questa è la partita della sanità.
Invece, per quanto riguarda la partita dei debiti più complessivamente considerati, si deve considerare inevitabilmente che il bilancio della Regione, intanto, risente del fatto che, come è noto, fondi destinati a specifiche iniziative, ricevuti fino al 2006 per oltre 2 miliardi di euro sono stati utilizzati per coprire spese correnti della precedente Amministrazione. Annualmente effettuiamo una reimpostazione, l'anno scorso se non ricordo male, sono stati reimpostati 650 milioni di fondi, per esigenze di edilizia pubblica, di servizi sociali e per esigenze varie.
Ovviamente, è tutto documentato, quindi, potremo produrlo con dovizia di particolari.
In più, oltre, ovviamente, alla copertura straordinaria delle perdite della sanità, come è noto, abbiamo dovuto fare anche un'operazione sui residui attivi di un certo rilievo - io la considero abbastanza significativa, perché, a casa mia, parlare di una cifra di oltre 500 milioni di euro è certamente considerevole - poi, una serie di accordi di programma già firmati e sottoscritti che non avevano copertura sul bilancio. Lo ripeto, è tutto documentato.
Credo sarà necessario un approfondimento in Commissione, però, questo è il quadro che abbiamo trovato, che stiamo tranquillamente gestendo ovviamente, con una parte di ricorso al debito, che è mio obiettivo contenere, certamente, già a partire dall'anno 2007, in modo significativo credendo che ci siano le condizioni.
Peraltro, un po' in controtendenza anche rispetto all'analisi del Vicepresidente Pichetto, segnalo che noi nel 2007 chiuderemo il bilancio certamente, con sacrifici, ma nel rispetto del patto di stabilità, che include e prevede una spesa complessivamente considerata (spesa corrente e spesa di investimenti), al netto della spesa della sanità, pari a quella del 2005 meno l'1,8%. Quindi, sinceramente, non vedo dove possano esserci a chiusura del 2007, degli incrementi significativi sulla spesa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, intervengo sulle comunicazioni.
Approfittando anch'io dell'illuminante presenza dell'Assessore Bairati volevo porle alcune domande, gentile Assessore, visto che oggi è stata pubblicata una sua pregnante intervista su La Stampa, peraltro estremamente stimolante per il dibattito culturale ed economico che si svolge sulla città e sulla regione, relativamente ad una faccenda che forse, non tutti i colleghi, soprattutto quelli che non sono della Provincia di Torino, conoscono bene, mi riferisco al caso Lumiq. Lumiq è una società misto pubblico-privata, partecipata dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune, dalla Finmeccanica, tramite una società denominata Fava, che, in teoria, tra le tante entità, doveva rilanciare l'immagine di Torino sotto il profilo cinematografico. Ebbene, in questi quasi dieci anni di attività, Lumiq ha saputo soltanto rilanciare gli interessi, che evidentemente, vengono pagati alle banche da questa società, che puntualmente, vengono ripianati insieme agli enormi buchi di bilancio che si verificano regolarmente.
Ora, siccome questa è una polemica, ringrazierei se i colleghi, anche quelli di maggioranza, magari proprio del Gruppo dei DS, che è tanto attento alle minuzie e piccolezze in casa altrui, ma poco attento e sordo a quelle in casa propria. Dico "a quelle in casa propria", perché mi pare che questa polemica sia stata sollevata da un illustrissimo e peraltro molto bravo loro esponente, bravissimo a trovare queste chicche e, devo dire anche con onestà intellettuale, a tirarle fuori senza tanti peli sulla lingua e con molta franchezza.
stato l'ex Capogruppo dei DS in Provincia, l'illustre Consigliere provinciale Stefano Esposito.
Mi pare che ci sia uno scontro istituzionale. Leggo dall'intervista dell'Assessore Bairati: "La Regione Piemonte ha stanziato - ha letteralmente buttato - 7 milioni e mezzo di euro". Tra l'altro, leggo che si cita la Finpiemonte in modo erroneo, perché non è vero - Assessore Bairati - che la Finpiemonte non è entrata nella ricapitalizzazione perch era così impegnata nella scissione e in altre faccende affaccendata, perch forse vuole, ma nei prossimi giorni avremo occasione di spiegarci...



PRESIDENTE

Collega Giovine, può specificare l'oggetto della richiesta?



GIOVINE Michele

Devo argomentarla bene, Presidente, perché mi pare assolutamente opportuno...



PRESIDENTE

Deve rappresentare l'oggetto della richiesta e il dibattito avremo modo di farlo.



GIOVINE Michele

Ora lo rappresento e, in ogni caso, Presidente, il mio tempo di cinque minuti non si è ancora esaurito. Del resto, vorrei argomentare bene la richiesta, anche per stimolare una risposta dell'Assessore Bairati e per evitare che si nasconda dietro motivazioni come quelle addotte prima dall'Assessore De Ruggiero, dicendo che se ne deve parlare in Commissione sanità.
Mi pare sia un argomento di cui occorre parlare oggi, perché, se si parla di sanità, l'Assessore Bairati non deve rilasciare interviste poco opportune senza aver fatto un dibattito approfondito in Commissione e in Consiglio regionale, su una questione che, se vogliamo dirla come direbbe l'Assessore Peveraro, ha un pesante disallineamento sui conti pubblici.
Stiamo parlando, solo per la Regione Piemonte, di 7 milioni e mezzo di euro buttati.
Ho letto in precedenti articoli giornalistici che il buco totale dei soldi pubblici persi, in questi anni, sul caso Lumiq è di circa 30 milioni di euro. Chiedo, quindi, gentile Assessore Bairati - evidentemente, se lei ha rilasciato questa intervista a Raffaele Zanotti può essere in grado di illuminare anche noi - di darci una breve comunicazione sulla situazione Lumiq e di spiegarci come mai lei sostiene che la Finpiemonte non ha ricapitalizzato Lumiq, perché era impegnata nella scissione, mentre a noi risulta che non si sia impegnata perché non era assolutamente convinta della capitalizzazione, ritenendola una manovra assolutamente pericolosa e dispendiosa.
Vorrei anche capire perché tutto questo viene taciuto al Consiglio regionale. Non vorrei - ma potrei essere malizioso - che tutto ciò venisse taciuto perché in mezzo c'è la Fata, ovvero la Finmeccanica.
Se può darci una risposta, Assessore, gliene sono grato.



PRESIDENTE

L'oggetto dell'argomentazione è la richiesta di comunicazione sul punto. Consigliere Giovine, intende formalizzarla?



GIOVINE Michele

Sì. Se si può, le chiedo di formalizzarla.



PRESIDENTE

La prego di avvicinarsi ai banchi della Presidenza per formalizzarla in modo che venga messa in votazione come le altre richieste.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Intervengo ancora sull'ordine dei lavori.
Oggi pomeriggio ho posto una questione sui poteri di firma della Presidente Bresso, in merito alla questione dell'Euroregione. Mi avete risposto che mi avreste dato una copia del documento e del parere degli Uffici sulla possibilità, da parte della Presidente Bresso, di siglare accordi di quel tipo, ma non mi è stato più detto nulla.



PRESIDENTE

Ha ragione, collega Ghiglia, avevo promesso che il documento le sarebbe stato dato. Il documento è arrivato e mi dispiace che non le sia stato ancora consegnato. Adesso verifico, ma credo di poterlo consegnare a sue mani.
Quanto al parere, gli Uffici hanno lavorato e, vista l'ora, spero di essere in grado di darle il parere domani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente. Ormai è trascorsa un'altra giornata e non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte della Giunta in merito al nodo ferroviario di Novara, mentre vorrei approfittare anch'io della presenza dell'Assessore Bairati per parlare di sanità, che sicuramente è argomento attinente all'o.d.g.
Sarebbe bello sentire una comunicazione dell'Assessore Bairati, che è molto energico nell'utilizzare i fuochi d'artificio nelle province del Piemonte - in questo caso, parlo della provincia di Novara - nel creare aspettative, nel fare conferenze stampa, nel presentarsi con gli Amministratori e nel presentare progetti e addirittura stabilire scadenze di realizzazione di nuovi ospedali.
Parliamo addirittura di finanziamenti già a bilancio; si parla del nuovo ospedale di Novara, del nuovo nosocomio, del luogo in cui verrà costruito, senza parlare di contenuti e di quali accordi ci saranno tra l'ospedale e l'Università, senza parlare dei servizi che verranno creati all'esterno.
Soprattutto, quello che fa specie - ed è quello cui, ad oggi, non vi è risposta - è che il costo del nuovo ospedale è di 350 milioni di euro.



(Commenti dell'Assessore Bairati)



NASTRI Gaetano

Assessore, parli con il microfono acceso, altrimenti non riesco a sentire.



PRESIDENTE

L'Assessore Bairati in questo momento non ha la parola, a meno che non la richieda, ma solo dopo il termine del suo intervento.



NASTRI Gaetano

Sto parlando di una conferenza stampa fatta dall'Assessore...



PRESIDENTE

Però adesso sta parlando lei, Consigliere Nastri, ed è opportuno che lei svolga il suo intervento senza essere interrotto da chicchessia nemmeno dagli Assessori.



NASTRI Gaetano

Dicevo che si tratta di 350 milioni di euro, di cui soltanto 20 o 30 ad oggi, sono a bilancio. Occorre trovare ancora 320 milioni di euro, ma la cosa interessante è che, di questi 350 milioni di euro, una parte sarà finanziata dalla Regione e dallo Stato e una gran parte - è questa la grande incognita - arriverà dalla alienazione del patrimonio dell'attuale Azienda ospedaliera. Si tratta di aziende agricole, quindi parliamo di agricoltura e di persone che con quest'attività fanno vivere intere famiglie.
Riguardo a quest'ultimo aspetto, vorrei capire (sarebbe interessante ricevere una comunicazione dell'Assessore Bairati) che fine faranno gli agricoltori e le loro famiglie.
Penso che l'alienazione di tali beni, quando avverrà e se avverrà dovrà garantire la continuità della loro attività, perché non è pensabile alienare un'azienda agricola senza dare la possibilità agli agricoltori di continuare a lavorare.
Vi è anche un altro quesito, al quale mi auguro lei risponda stasera e non faccia come l'Assessore Borioli, che è ormai latitante da diverse settimane.
Se non c'è ad oggi nessuna garanzia che i beni ex ospedalieri dell'ospedale Maggiore verranno utilizzati dalla Regione per il nuovo nosocomio.
Mi spiego meglio: i soldi che provengono dall'alienazione, quindi dalla vendita, di queste aziende verranno utilizzati per l'ospedale Maggiore della Carità di Novara oppure per le Molinette 2, a Torino, o per altre zone della nostra regione? Questo, in conferenza stampa, l'Assessore non l'ha spiegato.
Lei, Assessore, fa spallucce, però non ha risposto. Come dice Assessore?



(Commenti dell'Assessore Bairati)



NASTRI Gaetano

Quindi, mi dia una risposta, faccia la cortesia! Questo, secondo me, sarebbe importante per capire qual è il percorso che la Regione intende attivare per il nuovo ospedale di Novara, senza proclami, senza aspettative e senza false promesse, perché non ne abbiamo bisogno.
Abbiamo bisogno di risposte concrete e non di Assessori che vengono nella Provincia a garantire un qualcosa che oggi non si è visto, a interrompere un processo e un percorso che era stato avviato dalla precedente Giunta Ghigo, e soprattutto a non dare garanzie serie e concrete.



PRESIDENTE

Grazie. Se intende formalizzare la sua richiesta, collega Nastri, così come ha fatto il collega Giovine, la pregherei di procedere in tal senso.
Quando la Giunta regionale intenderà intervenire, ovviamente avrà tutta la facoltà di farlo.
Collega Nastri, l'invito, se ritiene, a formalizzare l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Cercherò di contenere al massimo il mio intervento.
Il Vicepresidente Peveraro ha detto che c'era un'abitudine pregressa di non reimpostare i residui di stanziamento relativi a fondi finalizzati definiamoli così. È una definizione un po' vaga, perché le classificazioni del nostro bilancio non sono quelle. Comunque, prendiamo per buona questa definizione per capirci.
In quest'ultima manovra finanziaria che abbiamo discusso, relativa alla chiusura dell'esercizio precedente (il conto consuntivo), abbiamo addirittura verificato e fornito la documentazione di provvedimenti delle Direzioni e di determine di disimpegno tardivo di fondi che erano stati impegnati nel corso dell'esercizio, con procedura dubbia, a mio avviso. Ma non tocca a me giudicare. A noi interessa solo fare le osservazioni rilevarlo; non siamo qui, per fortuna, per emanare sentenze o esprimere dei giudizi finali. Lo abbiamo semplicemente rilevato, per consigliare all'Assessore di essere un po' meno categorico nelle affermazioni, perch ci sono dei peccati veniali o mortali, a seconda dei quali poi cadono i vari Assessori al bilancio durante la loro gestione, volente o nolente.
Quindi, alla fine, non vorremmo poi dover fare una serie di elenchi di situazioni confrontabili.
Indubbiamente, la nuova Giunta cerca di gestire la situazione nel modo che gli è consentito; tuttavia, se in precedenza non era tutta "luce", non era neanche tutta "ombra", e viceversa. Avremo comunque modo di discuterne quando affronteremo i prossimi documenti finanziari. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Quella di oggi è stata certamente una giornata lunga e difficile e abbiamo avuto spesso l'impressione di perdere il nostro tempo. Adesso però, sembra che, in qualche modo, si sia accesa una luce e che l'opposizione voglia cominciare a discutere di sanità e, quindi, del Piano Socio Sanitario.
Il collega Pichetto diceva: "Discutiamo del deficit del 2004", ormai messo definitivamente alle spalle, come precisava l'Assessore Peveraro. Il Consigliere Nastri vorrebbe sapere qual è il ragionamento rispetto alla Città della salute di Novara.
Noi prendiamo atto con soddisfazione che l'opposizione voglia entrare nel merito delle questioni.
Dato che credo che l'unico vincitore qua dentro debba essere il Piemonte, ovvero la nostra Regione, il Piemonte vince se noi portiamo a compimento il lavoro che abbiamo iniziato. Ed essendo un po' metodico d'altra parte il mestiere di ortopedico mi costringe ad essere preciso vorrei cominciare bene.
Chiedo dunque al Presidente di incardinare, se possibile, il disegno di legge in questione: avendo avuto l'onore di essere il relatore dello stesso, potremmo svolgere la relazione e cominciare, in maniera seria, a discutere di Piano Socio Sanitario. Lo dico sommessamente, naturalmente perché non ho la convinzione che l'opposizione la pensi allo stesso modo.
Però mi sembra che si voglia finalmente discutere di sanità e ne prendiamo atto.
Incardiniamo la discussione, affinché io possa fare la mia bella relazione e siamo tutti contenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Boeti.
Procederei volentieri, ma ai sensi del Regolamento ho 68 proposte di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., che sono diventate 69 perché nel frattempo il collega Giovine ne ha presentata un'altra. Mi accingerei quindi, a porle in votazione una per una.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizione nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute n. 69 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Procediamo pertanto al loro esame.
Richiesta n. 1 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 302 avente oggetto "Messa in sicurezza edificio di proprietà della Regione Piemonte sito in Novara ospitante la questura, la Guardia di Finanza, l'ex cinema Excelsior e alcuni uffici regionali" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Nastri, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Mi spiace che quest'ordine del giorno, presentato il 24 marzo, venga discusso in un momento diverso rispetto a quello che sarebbe stato un percorso normale per un fabbricato che è al centro della città di Novara che ospita la Guardia di Finanza, la Questura, l'ex cinema Excelsior e soprattutto diversi uffici della Regione Piemonte.
Parliamo di una struttura che ha diverse decine di anni, in una zona centrale, vicino al parco dei bambini, posizione sicuramente importante anche dal punto di vista dell'immagine per chi arriva nella nostra città.
Attualmente, la parte un tempo adibita a cinema versa sicuramente in uno stato di abbandono e di degrado. La facciata dell'immobile, con alcune grosse lastre di rivestimento che si stanno staccando, denota carenze di manutenzione e sta creando seri problemi all'incolumità delle persone quindi non avrebbe bisogno soltanto di manutenzione straordinaria, ma anche di quella ordinaria.
Sappiamo che oggi la Regione Piemonte è proprietaria dell'intero immobile. Da diversi anni le Forze dell'Ordine (Polizia e Guardia di Finanza) hanno cercato, soprattutto negli ultimi 24 mesi, ovvero dall'insediamento della Giunta Bresso, dei contatti per cercare di avere dei finanziamenti per la ristrutturazione dell'edificio, soprattutto per ottimizzare la funzionalità.
Quali sono le operazioni che, ad oggi, risultano necessarie e, nello stesso tempo, prioritarie, soprattutto per motivi di sicurezza? Sicuramente la pulizia totale del rivestimento esterno e la sostituzione di alcuni pannelli di marmo, in quanto possono costituire un pericolo per i passanti, a causa del loro stato di degrado (sottolineo ancora una volta che trattasi di un edificio situato al centro di Novara vicino al parco dei bambini e, soprattutto nella zona bassa di questo edificio, c'è una palestra utilizzata sovente dai bambini per gli allenamenti di palla a volo), il recupero e la sostituzione di porte e finestre di questo ex cinema, in quanto rappresentano un grosso perimetro.
Infine, l'intervento di manutenzione di tutto il calpestio perimetrale esterno e, soprattutto un potenziamento dell'illuminazione.
chiaro che, oltre ad un fatto di decoro e della necessità di una buona manutenzione dell'immobile, si rischia che il degrado possa aumentare, quindi la richiesta che viene fatta alla Giunta e al Presidente è di intervenire tempestivamente almeno per la messa in sicurezza, perch questa è la cosa importante e fondamentale. Non dimentichiamo che nell'ultimo periodo, sono stati chiesti dei finanziamenti per la messa in sicurezza delle stazioni dei Carabinieri, che rappresentano un'ulteriore possibilità per ottimizzare la funzionalità di questo immobile e, nello stesso tempo, per creare un percorso affinché si parta da questo edificio per arrivare a ristrutturare gli altri presenti sempre all'interno della città di Novara.
Quest'edificio è sicuramente il più importante, perché ospita diversi uffici - quindi non soltanto le Forze dell'Ordine - della Regione Piemonte.
Sarebbe fondamentale cercare di inserire - magari presenteremo un emendamento, come minoranza - una cifra cospicua per ristrutturare il tutto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, che interviene in senso contrario.



BOETI Antonino

Solo per dire che non siamo d'accordo con la richiesta d'iscrizione e anche per esprimere un po' di amarezza, perché mi sembrava che la mia richiesta potesse trovare il consenso dell'opposizione.
Non ci si può fidare del centrodestra (sono le 22,15), ed è una vera amarezza.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 2 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 304 avente oggetto "Proposta di legge di iniziativa popolare per istituzione di una nuova scala mobile per la indicizzazione automatica delle retribuzioni dei lavoratori e delle lavoratrici" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Ghiglia, per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Mi posso permettere di denunciare in quest'aula proprio perché il Consigliere Deambrogio si esprimerà contro, credendo di fare un atto di sfida simbolica per vincere l'imbarazzo, l'ipocrisia di certe posizioni della "sinistra padronale presunta radicale" che, come sempre, fa e scrive delle cose e si comporta in maniera completamente diversa.
Se ci fosse una sinistra estrema seria in questo Consiglio regionale non saremmo costretti, come Consiglieri di opposizione, a richiamare un ordine del giorno di totale importanza per i lavoratori e le lavoratrici come avete tenuto a sottolineare - che voi, essendo parte integrante di questa maggioranza, da due anni, avreste dovuto approvare.
Vedete, colleghi, c'è cosa e cosa: è evidente che quello sull'invecchiamento del vino tramite la segatura non è un ordine del giorno sostanziale o ideologico; è importante per il collega Cavallera e per tutti i vignaioli, ma io, che sono torinese, abito in centro e le viti non le ho sono un po' meno sensibile al tema! Un tema importante come quello dell'istituzione di una nuova scala mobile per l'indicizzazione automatica delle retribuzioni, credo dovrebbe essere un cavallo di battaglia della sinistra radicale silente, che vota il patto per Mirafiori, per regalare i soldi ai padroni, ma poi, sull'indicizzazione automatica delle retribuzioni con una nuova scala mobile sta ben zitta e si guarda bene dal far approvare l'ordine del giorno.
Lo dico, colleghi, anche in maniera provocatoria, perché oggettivamente la mia è una provocazione: si può dire no a tante cose, perché la maggioranza fa ostruzionismo; è vero, stiamo facendo ostruzionismo d'altronde, di fronte all'arroganza del padronato politico, del tentativo del padronato politico, noi schieriamo la forza del proletariato politico cioè di quello che si vuole opporre ai soprusi, in questo caso della Presidente della Giunta regionale.
Ma, quantomeno su questo tema, una parola avreste potuto spenderla perché avevate un'occasione meravigliosa per far approvare l'ordine del giorno.
In realtà, non avete nessuna voglia di farlo approvare, perché, non solo non credete in quello che scrivete, non credete in quello che dite, ma soprattutto fate delle cose in maniera assolutamente ipocrita, inutile farisaica e falsa, prendendo in giro i lavoratori.
Se potessimo, diremmo ai lavoratori: "Cari lavoratori, i compagni, che sono venuti qua a "menarvela" con l'indicizzazione automatica delle retribuzioni, si rifiutano di discutere l'ordine del giorno, di votarlo e di farcelo votare, anche senza dibattito"! Perché non vi impegnate a votarlo? Noi ci impegniamo a non dibattere il punto all'o.d.g.: votiamo! Perché non chiedete ai vostri colleghi di maggioranza di non parlare e di votare? Noi non parliamo, ci mettiamo 60 secondi! Perché non lo votiamo, cari colleghi di Rifondazione Comunista? Non lo votiamo perché la vostra è una posizione ipocrita, farisaica, e i lavoratori dovrebbero sapere che voi non avete il coraggio di votarlo, solo perché siete ostaggi della Presidente della Giunta regionale, che passa addirittura per essere una "libera" figuratevi voi! - ma è talmente autoritaria che vi spaventa! A voi, che dovreste rappresentare il nerbo duro della coalizione del centrosinistra, non lascia votare un ordine del giorno che noi ci impegniamo a votare in 30 secondi, dimezzando anche i tempi delle votazioni ordinarie - Presidente Gariglio - per venire incontro ai desideri dei lavoratori! La Presidente Bresso non ve lo fa fare e voi, zitti zitti, quatti quatti abbassate le orecchie, abbassate la testa e fate finta di ignorarmi! Lo so che fate finta, ma che vi rode: è giusto che vi roda, perché, se vi rimane un po' di coscienza, è giusto che vi roda questa coscienza, fate finta di niente e ve la fate passare come fosse acqua fresca! Guardate, prima o poi - e, infatti, i vostri voti ne hanno già risentito, tanto che il compagno Bertinotti è già lì che "sbaratta" un pochettino - anche voi dovrete tornare al giudizio di quegli elettori che anche questa sera dimostrate esclusivamente di prendere in giro durante le campagne elettorali!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 3 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 322 avente oggetto "Chiusura della scuola Allievi Carabinieri della Caserma Cernaia di Torino" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Credo sia ormai stata completata la riforma delle Forze Armate e dell'Esercito, in modo particolare con il superamento della leva, e questo ha determinato delle ripercussioni in molte Armi e Corpi speciali dell'esercito che beneficiavano - e non solo loro - degli ausiliari, come, ad esempio, la Scuola Allievi Carabinieri di Torino. Parlo anche per esperienza personale, perché mio figlio, a suo tempo, ha partecipato ad un corso per la formazione dei Carabinieri ausiliari che venivano assegnati alle varie Unità dell'Arma, a livello del Comando Regionale Regione Piemonte.
In seguito, ovviamente, vi sono state alterne vicende che, periodicamente riguardavano diverse Unità e diverse Scuole. Come è noto, noi abbiamo la Scuola di Torino e la Scuola di Fossano, nei confronti delle quali periodicamente, si avanzano proposte di ridimensionamento, ecc.
Ritengo si debbano sottolineare i particolari legami del Piemonte con l'Arma dei Carabinieri, che qui è costituita nella Caserma che attualmente ospita il Comando regionale in piazza Carlina.
Dobbiamo cogliere l'occasione - e questo riguarda soprattutto coloro che hanno responsabilità istituzionali - di intrattenere rapporti con i Vertici dell'Arma, ma anche con i Vertici di Governo, i Vertici Istituzionali, in modo che, pur nel mutare della configurazione delle Forze presenti nei vari Comandi e nelle varie Stazioni territoriali, vi sia sempre l'aspirazione, da parte nostra - dovremmo essere noi, come Regione in primis a richiedere questo - a promuovere l'utilizzo di queste importanti Scuole, magari cambiando l'orientamento dei corsi, al fine di assicurare una presenza importante, che, per la popolazione piemontese e torinese, nel caso particolare, o per quella della provincia di Cuneo, per quanto riguarda la scuola di Fossano, assume diversi significati Anche il nuovo Governo vuole portare avanti una politica di maggiore presenza sul territorio da parte delle Forze dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza, in collegamento con la Polizia Municipale anche noi li consideriamo quei Corpi e quei reparti che possono garantire il presidio adeguato del territorio.
Mi auguro che un ordine del giorno come questo possa superare la contingenza nella quale stiamo discutendo; possiamo anche aggiornare la parte dispositiva, perché dal punto di vista letterario il documento pu anche essere stato superato, ma non certo dal punto di vista dello spirito che ha animato coloro che hanno presentato il documento.
Ritengo si possa facilmente aggiornare, nel momento in cui veda una larga condivisione da parte dei Consiglieri regionali, rispetto all'esigenza di mantenere particolari rapporti e particolari presenze, ad iniziare dalle Scuole di Formazione dell'Arma dei Carabinieri, così come dell'Esercito, sul suolo della regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 4 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 323 avente oggetto "Disposizioni in materia di tasse automobilistiche" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola alla Consigliera Ferrero, per l'illustrazione.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Ovviamente, approfittiamo della presenza dell'Assessore De Ruggiero, in questa riunione serale di Consiglio regionale, per sollecitare la discussione e l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno attinente alle sue competenze. È un ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega Nord, primo firmatario il collega Dutto.
Sollecitiamo la discussione di questo documento, perché il tema dell'inquinamento, il tema della modalità attraverso la quale le diverse Istituzioni - compresa la Regione Piemonte - hanno portato avanti le varie iniziative, molto criticate dagli amministratori e dai cittadini (l'ultima di queste è stata ripresa dal collega Ghiglia, in apertura di discussione di questo Consiglio regionale serale), è legato alle disposizioni in materia di tasse automobilistiche.
La Legge Regionale n. 23 del 2003 prevede l'esenzione della tassa automobilistica a tutti gli autoveicoli elettrici e a quelli alimentati a gas metano e a gas propano liquido (il GPL), che sono già dotati di questo dispositivo, ma all'atto dell'immatricolazione.
Lo scopo di questo provvedimento è quello di ridurre gli agenti inquinanti dovuti ai sistemi di trasporto; un tema al quale tutti i livelli istituzionali, e soprattutto la Regione, dovrebbero essere molto sensibili.
Nel contesto di questo ordine del giorno, che condividiamo e chiediamo al Consiglio regionale di poter discutere questa sera, si fa una proposta assolutamente legittima e condivisibile: interrogarsi su quella che potrebbe essere la volontà del Consiglio regionale rispetto all'estensione dell'esenzione anche a coloro che, nel frattempo, hanno trasformato e riomologato, in fasi successive, i propri autoveicoli.
un tema di grande sensibilità. La materia dell'inquinamento non è una materia di parte, ma riguarda tutto il Consiglio regionale, e anche in questo senso sollecitiamo la sensibilità della parte riconosciuta come più ambientalista, la parte dell'area più estrema dell'attuale maggioranza, di questa Regione.
un tema che, tra l'altro, ci permetterebbe di fare il punto sulla situazione, dopo una serie di iniziative poste in essere da questa Regione nei confronti del nostro territorio, in particolare nei confronti di Torino, della prima cintura e delle grandi città.
Ci sembra, vista anche la presenza dell'Assessore, un momento di discussione importante e fondamentale per poter approfondire un tema, che tra l'altro, dopo il tempo trascorso rispetto alle disposizioni assunte potrebbe anche essere utile per ragionare su un intervento puntuale e magari, fare un quadro complessivo.
Ovviamente, il nostro Gruppo sollecita la discussione di un ordine del giorno che non è nostro, ma riteniamo debba essere calendarizzato in questo Consiglio. Pertanto, ci permettiamo di chiedere nel corso di questa riunione che possa essere discusso e approfondito questo argomento, che magari, su questo tema, si possa assumere una posizione di disponibilità rispetto all'estensione della norma che questo ordine del giorno propone.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, che interviene in senso contrario.



BOETI Antonino

Intervengo solo per dire, con dispiacere, che non siamo d'accordo sulla richiesta d'iscrizione.
Presidente, avendo la parola, vorrei fare una richiesta, se è possibile, pur rendendomi conto che è una goccia in un mare di sprechi, in relazione a tutti questi fogli di carta che riceviamo, contenenti le richieste di inversione dell'opposizione, che non guardiamo nemmeno e che stanno riempiendo in maniera inverosimile i banchi, anche perché il collega Travaglini è disordinato e pone le sue carte sul mio piano di lavoro.
Vorrei sapere se, per cortesia, fosse possibile non ricevere tutti questi documenti presentati dall'opposizione che nemmeno guardiamo, è un gioco al quale stiamo giocando: loro li presentano e noi non li guardiamo.
Naturalmente, ringrazio il personale che divide con noi queste serate di entusiasmo, perché solertemente ci consegna il materiale, però, vorrei non riceverlo, non so più dove metterlo e non lo guardo nemmeno. Se possiamo risparmiare un po' di carta, secondo me, gli alberi, come diceva qualcuno, ce ne sarebbero grati.



PRESIDENTE

Provvederemo in tal senso, grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 5 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 324 avente oggetto "Giornata mondiale delle vittime dell'amianto" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Pedrale, che interviene in senso favorevole.



PEDRALE Luca

Signor Presidente, credo che il riconoscimento della giornata delle vittime dell'amianto sia un argomento sul quale, una volta tanto, non ci si dovrebbe dividere per l'orientamento politico, perché chi ha frequentato luoghi di lavoro, non per casualità o per diletto, in cui erano presenti fibre amiantifere ha riportato conseguenze spesso letali per la propria esistenza.
Sicuramente, è positivo il riconoscimento di una giornata in ricordo della vittime dell'amianto e, quindi, del problema più complessivo dell'amianto, che deve essere di monito e stimolo per portare a compimento quello che, seppure in ritardo, è stato fatto in Italia, che, finalmente, è a buon punto. Ormai, da parecchi anni, è stata riconosciuta la nocività dell'amianto e sono state avviate procedure e normative per agevolare la bonifica, nella maniera più estesa possibile, nei luoghi di lavoro in cui queste sono presenti, ma anche, ahimè, in alcuni casi, nelle abitazioni civili.
Forse, l'aspetto più pesante era quello riguardante alcune categorie di lavoratori. Ebbene, con la legge speciale sull'amianto di alcuni anni fa si è data sicuramente una risposta, seppure parziale, ad un grande problema che, tra l'altro, ha colpito alcune località del Piemonte. In particolare ricordo il caso di Casale Monferrato, ma anche Comuni più piccoli, come Cavagnolo, che è sito in Provincia di Torino.
Al di là dell'aspetto simbolico, questa giornata deve servire per continuare questa azione di monitoraggio e di intervento, affinché, entro dieci anni, l'amianto venga eliminato dai territori, così come auspicato nella conferenza sull'amianto di Monfalcone nel novembre 2004.
inquietante che nell'epoca della globalizzazione - ricordo che un argomento abbastanza simile lo abbiamo toccato proprio ieri relativamente al Regolamento REACH delle sostanze chimiche - si possa essere bravi e attenti in casa propria, però, la minaccia possa arrivare facilmente dall'esterno. In molti Paesi, che, tra l'altro, rappresentano anche potenze economiche mondiali di grande rilievo, come la Russia, la Cina e il Brasile, purtroppo, si continua a produrre amianto e i loro Governi, alcuni dei quali dovrebbero anche essere progressisti, quindi attenti a determinate tematiche, invece, sembrano molto insensibili a queste problematiche, perché semplicemente interessati ad aumentare la propria produzione e il proprio prodotto interno lordo.
Se si calcola che, soltanto in Italia, dove, forse, abbiamo una stima più precisa, sono decedute circa 4 mila persone, potete capire l'incidenza che questo problema può determinare. Allora, se sul piano nazionale siamo abbastanza ben messi, è bene che l'Unione Europea - noi chiediamo che la Regione faccia la sua parte nelle sedi opportune - promuova tutta una serie di regolamenti, trattati e protocolli d'intesa con questi Paesi extracomunitari, proprio per limitare la produzione dell'amianto e ovviamente, anche l'importazione di tutti quei prodotti o manufatti che, in qualche maniera, possono contenere fibre amiantifere o ne sono stati esposti.
una sfida di serietà, perché quando alcuni di questi Paesi chiedono aiuti ai Governi, quelli europei e quello italiano, per l'eliminazione del debito contratto con i paesi occidentali, nella contropartita noi dobbiamo chiedere anche da parte loro serietà e onestà. Noi possiamo aiutare questi Paesi in grande espansione economica su determinate tematiche, dove sono ancora arretrati rispetto a noi, ma dobbiamo richiedere serietà da parte loro per quanto riguarda la produzione di prodotti che possono, in qualche maniera, contenere fibre amiantifere.



PRESIDENTE

Ha chiesto parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, qui stiamo parlando di vittime un pochino più serie rispetto a quelle che questa mattina campeggiavano goliardicamente nella scritta sulle spalle dei Consiglieri di centrodestra: le vittime dell'amianto, lo dice chi ha avuto nella propria famiglia una di queste vittime.
Mi rivolgo ai colleghi dell'opposizione: guardate, il modo migliore per onorare queste vittime che voi avete citato in questo ordine del giorno consiste nel provare a discutere in merito al Piano Sanitario, perch come voi molto ben sapete, perché l'avete letto - quel Piano sanitario ha anche a che fare con qualcosa che si chiama prevenzione, e io credo che questo sia molto importante.
Oggi c'è qualcosa che va più in là della giusta riconoscenza in una giornata: c'è un impegno che può essere contenuto in una legge. Lo dico anche perché ho visto che, da parte del centrodestra, c'è stata una certa sensibilità nel mettere a punto una strategia comune, per arrivare ad una legge unica sull'amianto.
Quindi, bisognerebbe provare tutti insieme a fare esattamente questo.
Il nostro parere è contrario all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.
per il carattere strumentale che esso ha, ma ho provato a fare un ragionamento ulteriore, perché mi sembrava utile.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 6 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 325 avente oggetto "La Caserma Cernaia non deve morire" all'o.d.g. della seduta odierna Se i colleghi consentono, considero questo punto assorbito dalla precedente richiesta d'iscrizione.
Richiesta n. 7 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 331 avente oggetto "Attentato contro i militari italiani a Nassiriya (Iraq)" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Ghiglia, per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Ogni tanto riemergono, purtroppo in maniera casuale, degli atti che mi sembra incredibile non siano stati approvati.
Non approvare un ordine del giorno, peraltro datato, di condanna per un attentato contro tre militari italiani in Iraq, nell'aprile dell'anno scorso, lo trovo sinceramente un atto di assoluta inciviltà.
Anche da questo punto di vista, Presidente, quando si metterà mano al Regolamento di questo Consiglio regionale, sarà opportuno, rispetto a determinate questioni che toccano così profondamente, da vicino e in maniera drammatica e tragica la sensibilità collettiva, che le Istituzioni abbiano dei tempi di reazione - che non può che essere morale - tempestivi.
Ci sono ordini del giorno che non possono e non debbono essere lasciati morire così.
Mi riferisco a quest'ordine del giorno, ma potrei riferirmi, ad esempio, all'ordine del giorno precedente, riguardante le vittime dell'amianto.
Devo dire, Presidente, che talvolta tutti noi (i partiti, i Gruppi che animano il Consiglio regionale) abbiamo una tendenza più propagandistica che politica, perché facciamo delle cose - ovviamente ci mettiamo noi per primi, forse la colpa nostra è stata anche quella di non avere richiamato con maggiore vigore questo atto all'attenzione dell'Aula - perché ci sembra il momento per farle, ma poi le dimentichiamo.
Questo dovrebbe farci riflettere, perché viviamo un po' di eccesso di rimozione sulle cose importanti.
Ritengo che se questo Consiglio regionale approvasse, in ogni seduta un ordine del giorno importante, darebbe importanza al proprio ruolo e significato alla propria esistenza. Invece, ci siamo assuefatti a fare delle cose in maniera quasi automatica, quasi robotica, poi ci dimentichiamo di averle fatte e parliamo di altro, mentre queste sono cose importanti - colleghi - anche solo da un punto di vista morale, come il sostegno ai familiari delle vittime e la condanna per un atto di barbarie.
Questo è un fatto abbastanza triste (mi ci metto per primo), perché ci fa essere, quanto meno su certe cose, perché è evidente che ci sono ordini del giorno e ordini del giorno, un po' dei mestieranti della politica, anzich dei politici, perché ci sono questioni che dovrebbero meritare un po' più di sensibilità.
Presidente, mentre si parla di tre militari caduti a Nassirya l'anno scorso, se si evitasse l'eccesso di risate e di dileggio, non sarebbe neanche male, perché quantomeno il rispetto per i morti dovrebbe essere un fatto trasversale, che accomuna tutti.
C'è chi li rispetta e chi non li rispetta: mi rendo conto che non sia da tutti avere un minimo di sensibilità umana, che non sia soltanto bieca inclinazione alla propaganda politica, talvolta partitica. Non mi aspetto granché dalla sensibilità di chi fa politica, ma un minimo di rispetto e di educazione nei confronti dei morti credo che dovrebbe essere un fatto dovuto e magari anche richiamato dalla Presidenza, se non costasse troppo sforzo, visto il tema.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, la questione di cui si parla è una questione che tocca la sensibilità di tutti, dal punto di vista umano, e anche un rispetto nazionale. Purtroppo, il contesto in cui a volte si affrontano certi problemi...



GHIGLIA Agostino

Certo, ha ragione. Allora, se è una questione di contesto, al prossimo collega che vedrò ridere tirerò una "bottigliata"! Va tutto bene, nel contesto, perché non accetto certe cose! Al prossimo che ride tiro una bottigliata, così siamo tutti contenti ed esauriti dal contesto! Ci sono certe cose sulle quali non si scherza, anche se le bottiglie sono di plastica. Un po' di rispetto almeno per i morti!



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, sono assolutamente d'accordo; mi pare, però, che il tono sia eccessivo.



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Lei, se ha qualcosa da dire al Presidente, lo dica a microfono! Pertanto, grazie Presidente, perché ho già rubato fin troppo tempo. Ho fatto un richiamo a me stesso, più che ad altri. Mi sarebbe sembrato un livello normale di educazione e rispetto che evidentemente, come per tante altre cose, in un'Aula fatta in prevalenza da politicanti e da mestieranti manca.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Consigliere Ghiglia, con tutto il rispetto, vorremmo non esserlo, ma siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 8 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 333 avente oggetto "Contestazioni durante le manifestazioni del 1° maggio" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sebbene i fatti di cui si parla risalgano allo scorso anno, mantengono tutta la loro gravità. Mi rendo conto, comunque, che sono avvenuti durante la campagna elettorale, cioè quando le manifestazioni sono ad alto rischio di strumentalizzazione.
Credo che questi fatti derivino da una volontà di qualche forza politica o comunque di qualche gruppo all'interno dei vari orientamenti politici di ritenersi più democratico di altri o più genuino rappresentante dei lavoratori rispetto ad altri.
Se vogliamo veramente cogliere la vera essenza di quella che è stata la nuova Carta costituzionale, che considera il lavoro come un valore fondante per la convivenza civile e sociale, ma anche e soprattutto come azione principale che deve garantire a tutti i cittadini opportunità di crescita e di sviluppo anche individuale in una società il più solidale possibile credo che ciascuno di noi debba essere custode non solo della propria libertà, ma anche della libertà altrui.
In un sistema democratico ritengo che si debba auspicare sempre una dialettica, anche se è accesa, e un confronto nelle assemblea e nei luoghi di lavoro dove si può immaginare che la contesa democratica possa svolgersi. Tuttavia, credo che vadano assolutamente condannati gli intolleranti, coloro che impediscono alle persone che magari la pensano in modo diverso su alcune questioni (ma non certo sui valori di libertà e democrazia) di partecipare a questi eventi.
Guarda caso, tutti gli anni troviamo delle "stonature" sia al 25 aprile, sia il 1 maggio. Perché vi è stato, a mio avviso, forse nella disattenzione di certe parti politiche, un tentativo di accaparramento di queste ricorrenze da parte di qualcuno.
Indubbiamente, per quanto riguarda il 1 maggio, credo che la parte del leone la facciano ovviamente le organizzazioni sindacali che organizzano le manifestazioni. In altre epoche, io stesso sono stato dirigente della CISL nella categoria nella quale lavoravo, e mi ricordo ancora quelle manifestazioni, unitarie o separate, a seconda delle varie contingenze storiche del momento. Vi è sempre stata, comunque, soprattutto da parte delle correnti sindacali più liberali e più disponibili al dialogo l'apertura ai dibattiti nelle piazze o dei momenti di riflessione o anche di divertimento, perché non dimentichiamo che il 1 maggio deve essere anche un momento di festa.
A questo punto, anche proprio a livello di preventivo, credo che si debba pensare ad un pronunciamento del nostro Consiglio su questa tematica affinché nel nostro Paese regredisca l'intolleranza e avanzi sempre più la democrazia, che, certamente, è confronto e scontro, ma è anche tolleranza e garanzia della libertà mia, ma anche della libertà altrui. Grazie.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Cavallaro.



CAVALLARO Sergio

Grazie, Presidente.
Mi spiace che, nonostante l'assonanza del cognome, è mio preciso compito dire che siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 9 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 334 avente oggetto "Licenziamento macchinista di Trenitalia" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Nastri, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno è stato presentato in data 3 maggio 2006, quindi più di un anno fa.
In data 10 maggio la società Trenitalia ha comunicato il licenziamento senza preavviso, a un dipendente della società che aveva la qualifica di "macchinista". Questo dipendente aveva ricoperto, presso l'azienda,il ruolo di delegato sindacale per la sicurezza dei lavoratori (stiamo parlando quindi, della legge n. 626 del 1994) ed era stato, nel corso della sua attività, attore di numerosi momenti di denuncia di situazioni di pericolo a causa di incidenti ferroviari.
I gravissimi inadempimenti contestati a questo dipendente della società Trenitalia si sarebbero concretizzati in una forma di protesta contro l'installazione di un meccanismo denominato "Vacma" (o Uomo Morto) ritenuto da più parti inutile e pericoloso.
Tale meccanismo era installato su un convoglio che fu coinvolto nel disastro ferroviario del gennaio 2004, accaduto appunto nei pressi della città di Crevalcore. Contro tale meccanismo numerosi macchinisti stavano mettendo in atto misure di autotutela, chiedendo, appunto, la sostituzione delle macchine dotate di detto dispositivo. Stiamo parlando, quindi, di un momento tragico e sicuramente difficile, di una persona che stava svolgendo regolarmente il proprio lavoro.
Era stato artefice di momenti di denuncia e cercava soprattutto di utilizzare la propria professionalità ed esperienza per evitare incidenti ferroviari.
Il problema è che numerose ASL lo hanno definito "nocivo" per la salute dei lavoratori, e quindi pericoloso. Tanto è vero che l'ASL di Bologna, in data 9 marzo 2006, ha emesso anche una severa sanzione alle Ferrovie dello Stato, Trenitalia, per aver usato questo VACMA, o dispositivo chiamato anche "uomo morto"; la Procura della stessa città ha richiesto un piano urgente di smantellamento dello stesso.
Il dipendente in questione ha sfruttato un momento purtroppo tragico per protestare e, nello stesso tempo, ha messo a rischio la propria attività e il proprio lavoro utilizzando una modalità usata dai macchinisti.
A difesa di questo dipendente sono intervenute tutte le Segreterie nazionali dei Sindacati (la CGIL, la CISL, la UIL, l'UGL e altri).
Ecco perché un anno fa è stato presentato quest'ordine del giorno, per esprimere solidarietà al lavoratore oggetto del provvedimento di licenziamento, mentre cercava di evitare queste catastrofi, e, soprattutto per chiedere che la società Trenitalia ritirasse il provvedimento, che sembrava inutile e soprattutto troppo punitivo.
Sarebbe stato importante votare un ordine del giorno riguardante una persona che stava svolgendo normalmente e correttamente il proprio lavoro cercando di evitare stragi pericolose inerenti agli incidenti ferroviari.
Per questo motivo - ripeto - l'ordine del giorno era stato presentato circa un anno e mezzo fa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta d'iscrizione, anche se spero che prima o poi il Consigliere Nastri abbia la risposta che aspetta, rispetto al nodo ferroviario di Novara, altrimenti continuerà a parlarci di treni per il resto dei nostri giorni! Penso che il Consigliere, quando era ragazzo - con tutto rispetto giocasse con i trenini; io giocavo al pallone, ma ognuno, naturalmente gioca come vuole! Siamo costretti, ancora una volta, a dire che siamo contrari, anche se ripeto - la passione per i treni del Consigliere Nastri è invidiabile.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Solo per rispondere al Consigliere Boeti, perché sicuramente è un collega molto simpatico e sta dimostrando, soprattutto nelle ultime ore uno sprint notevole di battute, però quando si parla del nodo ferroviario quando si parla di ospedale, quando si parla di sanità, bisognerebbe essere corretti.
Da dieci giorni sono in attesa di una comunicazione da parte dell'Assessore Borioli - che non c'è, che sentiamo e vediamo solo attraverso i giornali - quindi sarebbe corretto, non tanto parlare con me ma chiedere all'Assessore Borioli di venire in Aula e rispondere. Sarebbe molto più corretto, visto che sono le 23.10, è terminata anche questa seduta e siamo sempre in attesa di sapere qualcosa.
Gli Assessori della Giunta Bresso e la stessa Presidente vengono nella nostra provincia a fare promesse che, poi, non vengono mantenute.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come diceva il Consigliere Boeti, il Consigliere Nastri non avrà mai la risposta, perché, fino a quando non avremo votato il Piano sanitario l'Assessore Borioli non verrà in Aula, dove non ha nulla da fare, visto che all'o.d.g. c'è il Piano sanitario. Lui, come è noto non è Consigliere quindi nulla ha da fare qui, in attesa che si discuta e voti il Piano sanitario.
Poi, saremo disponibili a dare ogni risposta.



PRESIDENTE

Richiesta n. 10 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 336 avente per oggetto "Attentato contro i militari italiani a Kabul (Afghanistan)" all'o.d.g.
della seduta odierna.
La parola al Consigliere Ghiglia, per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Che brutta vita quella dell'assessore Borioli: qui non ha niente da fare, fuori non fa niente, è veramente una vita terribile, la sua! Speriamo di poterlo aiutare a migliorarne la qualità! Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 336, non voglio dilungarmi ma si tratta di un attentato contro i militari italiani a Kabul, in Afghanistan. Anche questo caso si è verificato l'anno scorso, anche qui ci sono delle vittime e, anche in questo caso, Presidente, devo fare ammenda a nome del mio Gruppo perché non abbiamo richiamato l'ordine del giorno nei tempi che avrebbe meritato.
Vorrei chiederle, però, Presidente, qualora si verifichino situazioni di particolare gravità, di voler considerare la possibilità di dare una corsia preferenziale, quantomeno a quegli ordini del giorno che saranno o potrebbero essere visti come formali, ma che hanno un valore simbolico di solidarietà, di vicinanza, di partecipazione tale da trovare la nostra rapida approvazione.
Mi auguro che non si verifichino mai più attentati di questo genere; è evidente, però, che non possiamo permetterci di lasciare ingiallire nei cassetti del Consiglio regionale atti di questo tenore. Possono essere condivisi o meno, però sono importanti e gravi, anche perché l'impegno dei militari italiani in Afghanistan, proseguito anche con il Governo del centrosinistra, è un impegno importante, una missione umanitaria che ha consentito, nelle zone in cui sono presenti gli italiani, migliori condizioni di vita alla popolazione locale. Infatti, gli italiani, com'è loro costume, quando partecipano a missioni umanitarie, si prodigano sempre molto per le popolazioni locali: costruiscono ospedali, costruiscono infrastrutture, danno ristoro e sollievo alle popolazioni duramente colpite dalla guerra, e questo ritengo sia un fatto che merita una grande attenzione e considerazione.
La morte, poi, di militari giovani, che sacrificano la loro vita con il solo intento di aiutare le popolazioni locali, credo vada onorato, in un modo che potrebbe essere, anche con un anno di distanza, semplicemente il voto del Consiglio regionale del Piemonte, senza ulteriori commenti.
Penso che condannare un attacco di terrorismo contro una forza di pace ed esprimere solidarietà, riconoscenza e omaggio al sacrificio dei militari caduti sia un atto dovuto da parte di un'Istituzione importante come la nostra, che potrebbe, almeno per un momento, riappropriarsi della funzione politica e di rappresentanza reale, che va al di là del teatrino e degli schieramenti nei confronti di un qualsivoglia provvedimento, di importanza sicuramente minore.
Da questo punto di vista, il mio appello è quello di votare senza commenti questo ordine del giorno. Votare a favore o votare contro, per votarlo, scusandomi ancora per non averlo sollecitato, io per primo, con la dovuta forza.
Daremmo un bel segno, votando un atto che potrebbe essere trasversale e riportando la politica e il nostro lavoro ad un livello un po' più alto di quello che tutti insieme abbiamo manifestato in queste ore. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Per ribadire la nostra posizione di contrarietà all'iscrizione all'o.d.g., perché vogliamo parlare del Piano sanitario, ma anche per ricordare al collega Ghiglia che non tutti ridono e che ci sono anche molte persone, in fondo, che ascoltano le cose che dice.
Lo prego, quindi, di non usare più il plurale quando fa i suoi interventi. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia, che interviene sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Vorrei scusarmi con il collega Pace; sarà mia premura, le prossime volte, non usare il plurale, ma dire i nomi e i cognomi di quelli che ridono di fronte a una tragedia.



PRESIDENTE

Richiesta n. 11 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 337 avente oggetto "Cordoglio per l'attentato del 5 maggio in Afghanistan" all'o.d.g. della seduta odierna.
Dichiaro assorbita tale richiesta dalla precedente votazione, in quanto avente ad oggetto lo stesso argomento.
Richiesta n. 12 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 338 avente oggetto "Intimidazioni della Presidente Bresso in occasione della Fiera del Libro nei confronti degli operatori RAI" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Desidero fare una premessa: dobbiamo trovare una soluzione diversa per l'esame degli ordini del giorno, perché, avendo la possibilità di passarli in rassegna, mi trovo di fronte ad ordini del giorno interessanti, per la materia che trattano.
In questo caso, ci troviamo di fronte ad un ordine del giorno che richiama un comportamento della Presidente Bresso, in occasione dell'inaugurazione della "Fiera del Libro".
Ovviamente, noi ci basiamo sui resoconti, non essendo presenti in quell'occasione, ma, finché i fatti non sono smentiti, sono da ritenere avvenuti.
La discussione in Aula avrebbe consentito indubbiamente di analizzare l'ordine del giorno nel dettaglio.
Credo che il rapporto tra le Istituzioni e gli organi di informazione sia molto delicato, tanto più quando ci troviamo di fronte ad un Ente importante e rilevante sul territorio, come un Comune capoluogo, la Provincia o la Regione.
Ci sono mille possibilità di incidere, per quanto riguarda il settore dell'informazione privata, in ordine al coinvolgimento dell'antenna o del media in quelle che sono le attività di comunicazione dell'Ente.
Per quanto riguarda la Regione, è chiaro che vi sono anche delle potestà legislative e delle normative che consentono di collegarsi con attività di controllo, svolte anche attraverso la Commissione di Vigilanza a livello nazionale, se non con l'operatività del Corecom.
Proprio oggi sono state distribuite le rilevazioni periodiche attraverso una conferenza stampa del Corecom; invito i colleghi ad andare a leggere le risultanze di queste rilevazioni, dove vi è una netta prevalenza del centrosinistra, nel periodo della campagna elettorale, rispetto al centrodestra.
Naturalmente, ci si sbraccia tutti di fronte al noto Berlusconi proprietario di tutte le televisioni di questa terra, ma - signori! - alle favole, alla fine, non crede più nessuno.
I dati statistici, per fortuna sono incontrovertibili: leggete il resoconto del Corecom, guardate le statistiche, le percentuali e i valori assoluti e troverete una netta prevalenza del centrosinistra rispetto al centrodestra.
Se, poi, un povero tapino di candidato incrocia per caso una troupe televisiva e questa lo riprende, naturalmente dandogli quel minimo di spazio che gli compete o che, in qualche modo, potrebbe anche essere in modo infinitesimale leggermente superiore a quello di altre candidature peraltro arcinote, conosciute da tutti, persino dalle pietre sulla piazza di Torino, credo non crei i presupposti - non dico per fare piazzate - per redarguire direttamente dei lavoratori che svolgevano il loro mestiere con professionalità. Non c'è nulla da dire circa la professionalità degli operatori televisivi della RAI o di altre testate che operano sulla piazza di Torino, poi, eventualmente, nel caso di dover svolgere qualche osservazione, questa si sarebbe dovuta fare nelle giuste sedi.
Quando si parla di arroganza, qualcuno, prima, in modo più diplomatico l'ha definita "eccesso di autostima", a volte, si può veramente incorrere in comportamenti che non sono certamente condivisibili, anzi, devono essere rilevati e censurati.
Quindi, a questo punto, prima che trascorra troppo tempo, propongo l'esame di questo ordine del giorno e la sua approvazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech sull'ordine dei lavori.



SCANDEREBECH Deodato

Vedo l'Assessore Bairati un po' bianco. Inoltre la Presidente Bresso è andata via senza dirci niente, è tutto tranquillo? Chiedo se ci sono problemi, perché prima era un po' amareggiata e triste.



(Commenti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

A parte gli scherzi, sempre sull'ordine dei lavori, avevo proposto nella Conferenza dei Capigruppo di sospendere la seduta di questa sera guadagnandoci qualcosa in termini di cassa; che per altro sarebbe servito a coprire parte dei debiti che prima il Vicepresidente Peveraro ha dettagliatamente enunciato.
Mi auguro che lei, Presidente, domani sera non convochi di nuovo la seduta, perché, come lei vede, alla fine, non parliamo di sanità, la Presidente è andata via, l'Assessore Bairati è un po' stanco, avendo parlato un po' troppo con i giornalisti.
Caro, Assessore Bairati, avrei innumerevoli cose da dire su quell'articolo di oggi, ma in onore al ruolo istituzione che ricopre la pregherei di fare attenzione a quello che dice!



PRESIDENTE

Scusi, Presidente Scanderebech, ha posto una richiesta sull'ordine dei lavori, per cortesia, abbiamo una valanga di iscrizioni da esaminare ed è mio fermo intendimento portarle avanti.



SCANDEREBECH Deodato

Visto che dobbiamo organizzarci per domani, chiedo se è in programma una riunione di tutti i Capigruppo.



PRESIDENTE

No...



SCANDEREBECH Deodato

Alla fine, abbiamo deciso di andare in aula.



PRESIDENTE

La domanda è questa, Presidente Scanderebech?



SCANDEREBECH Deodato

La mia domanda era questa.



PRESIDENTE

Perfetto.



SCANDEREBECH Deodato

C'è in programma per domani una riunione dei Capigruppo per individuare l'ordine dei lavori?



(Commenti fuori microfono)



SCANDEREBECH Deodato

Devo capire, perché ho il volo prenotato per dopodomani.



PRESIDENTE

Presidente Scanderebech, per cortesia, ci vuole un minimo di attenzione.
Allora, domani il Consiglio è convocato per le ore 10.00, le ore 14.00 e le ore 20.30.
Nell'ultima riunione dei Capigruppo ci siamo lasciati con il seguente intendimento: se sulle proposte avanzate dalla maggioranza vi fosse stato un cenno di disponibilità da parte dell'opposizione, ci saremmo ritrovati per parlarne. Quindi, domani, sulla base delle risultanze che mi giungeranno dai Presidenti dei Gruppi di maggioranza e di minoranza valuteremo se e come convocare una Conferenza dei Presidenti di Gruppo, per intanto, in assenza, procederemo come da calendario.
So che alcune persone stanno contestando la conduzione dei lavori, se desidereranno farlo in senso formale, a iniziare dalla Giunta regionale potranno farlo nelle sedi più opportune.
Procediamo con la richiesta di cui al punto 13), chiedo chi intende illustrarla.



(Commenti fuori microfono della Consigliera Ferrero)



PRESIDENTE

Se ci saranno osservazioni e proposte potranno formalizzarle, quindi ne discuteremo apertamente.
La parola al Consigliere Cavallera sull'ordine dei lavori.



CAVALLERA Ugo

Intervengo sull'ordine dei lavori perché sono fortemente interessato a conoscere le contestazioni sulla conduzione dei lavori, perché noi viviamo in quest'aula da ore, quindi, è un fatto rilevantissimo.



PRESIDENTE

Ho detto che se ci saranno contestazioni sui lavori o sulla gestione delle sedute, da qualsiasi parte esse provengano, potranno essere formalizzate all'interno del dibattito, quindi all'interno dell'aula.
Grazie, Consigliera Ferrero.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perfetto, le avrete.
Sulla richiesta rubricata n. 13 chi desidera intervenire? La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Scusi, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori - mi pare di interpretare anche il pensiero dei colleghi Nastri e Pedrale - perché credo che lei non abbia proprio detto questa cosa qui, non ha detto "se qualcuno intenderà formalizzare", non ha fatto una previsione. Lei ha fatto riferimento a un evento già avvenuto e certo, quindi, gradiremo, per rispetto della dignità dell'aula consiliare, del ruolo del Consiglio e della Presidenza, conoscere chi sta contestando la Presidenza e la sua conduzione. Mi pare che questo lei lo abbia detto in modo chiaro e netto.
Non credo che noi adesso dovremo richiedere una sospensione dei lavori consiliari, noi non contestiamo assolutamente nulla. Sia chiaro che l'opposizione non contesta nulla, però, gradiremo conoscere da lei la provenienza delle contestazioni, gentile Presidente. Lei sa che io nei suoi confronti ho il massima della stima e del rispetto, anche per tutelarla, ci dia l'occasione di tutelarla, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giovine.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta n. 13 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 339 avente oggetto "Regolarizzazione degli accessi sulle strade statali del Piemonte" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, è una tematica molto importante, noi, in qualche modo, l'abbiamo già trattata, anche se non risolta completamente, anzi auspichiamo possa essere in fase di soluzione, con un disegno di legge da avanzare al Parlamento.
L'ANAS, praticamente, si è ridimensionata diventando un soggetto che gestisce solamente più le strade residue di sua competenza, mentre le altre sono passate alla competenza regionale e date in gestione alle Province.
Ora, l'ANAS, avendo soprattutto le strade che costituiscono collegamenti internazionali, ha messo mano a quelli che sono gli accessi laterali e, naturalmente, in termini di gestione del demanio stradale anche sulla base di disposizioni del Codice della strada, ha comunicato ai frontisti di dover corrispondere, da adesso per il futuro, e anche con recupero rispetto agli anni pregressi, nei limiti previsti dalla legge delle cifre molto consistenti.
Potete immaginare la situazione, trattandosi di zone di confine, quindi di zone montane, dove vi sono quasi solo boschi, per la stragrande maggioranza abbandonati, ma che anche se fossero coltivati determinerebbero una produzione lorda vendibile e una redditualità, dal punto di vista agro-forestale, veramente limitata e non in grado di sostenere una spesa una tantum, per il recupero degli arretrati, e fissa ogni anno, così come l'ANAS sta chiedendo.
Peraltro, si tratta di accessi agricoli usati saltuariamente, pertanto secondo noi, così com'è stato fatto nella proposta di legge, si dovrebbe graduare la tariffa in relazione all'intensità di uso.
Infatti, ben diversa è l'incidenza di un accesso laddove, magari, ci si trova di fronte ad un'attività produttiva tradizionale: una fabbrica, per esempio, dove ci sono camion che vanno e vengono, automezzi in continuazione. Diverso è il caso delle zone in cui ci sono degli agricoltori che vanno cinque o dieci volte all'anno nei loro terreni, o magari delle strade rurali che portano a dei casolari, spesso non abitati o, se abitati, con un traffico veramente minimo.
La questione è gestita dall'Assessorato alla montagna; ci sono stati degli incontri ed è stata elaborata questa proposta di legge (se non vado errato anch'io avevo concorso alla sua elaborazione).
una questione rispetto alla quale non bisogna scherzare. Sappiamo quanto sia esoso il demanio e come determinate imposizioni e determinati canoni vengano riscossi anche mediante i ruoli famosi della ex Esattoria.
Penso che si debba analizzare e confrontare la situazione della nostra Regione rispetto al resto dell'Italia. Avevo partecipato ad un incontro e in quella sede si diceva: "Visto che si tratta di cominciare da qualche Regione italiana, cominciamo dal Piemonte, andiamo a vedere quelli che sono gli accessi e facciamo anche una sperimentazione".
"Capperi!" - si potrebbe dire, usando un intercalare discutibile "Alla fine a pagare saremmo solo noi!".
Quindi, ci sono anche delle questioni di equità generale e non vorrei che il Piemonte, con il suo senso dello Stato, con la sua correttezza nei rapporti, anche da un punto di vista fiscale, venisse penalizzato.
Mi auguro, pertanto, che l'insieme delle azioni messe in campo e questo ordine del giorno, eventualmente nuovamente approvato come ulteriore spinta, possano portare a risolvere la problematica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere parere contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 14 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 340 "Attentati di Nassirya e di Kabul" all'o.d.g. della seduta odierna.
Di tale argomento abbiamo già discusso in precedenza, ma vedo che i proponenti desiderano perorare la causa di quest'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Vorrei fare una valutazione differente rispetto a questo ordine del giorno, per quanto riguarda Nassirya e Kabul, perché è chiaro che ormai è una situazione vecchia e superata, per quanto riguarda la questione del Governo, che addirittura nel frattempo è cambiato.
Non sarebbe male, però, che in questo Consiglio regionale si affrontassero anche i temi di politica internazionale.
Io, ad esempio, ho una posizione molto particolare rispetto a quanto è successo in Iraq, perché ci sono stato più volte, in missione, con associazioni non governative. L'ultima volta ci sono stato nel 2004, ma c'ero già stato nel 1994 e nel 2000.
Devo dire di aver delle situazioni veramente incredibili in quel Paese perché si è passati, dalla mia prima missione fino alla terza, ad anni che hanno visto quel Paese andare in condizioni sempre peggiori, a causa dell'embargo, come tutti sapete, legato ai fatti del 1991, cioè alla famosa guerra del Golfo, che lo ha portato in un baratro di povertà e disperazione.
Ho visto l'ospedale principale della capitale irachena in condizioni terribili, a causa dell'embargo, poi trasformato in "only for food", nel senso che alcune cose potevano essere concesse, in cambio di petrolio iracheno, da un'organizzazione mondiale, che però sceglieva cosa mandare.
Porto un esempio: se in un Paese, dove in estate si arriva abitualmente a 50-55 gradi, quindi condizioni terribili, si manda il condizionatore d'aria, ma non si manda nessun pezzo di ricambio, quando il condizionatore si rompe, ovviamente si rimane a 50 gradi. E questo succede anche nell'ospedale pediatrico che ho visitato.
Se si manda l'incubatrice, ma non i pezzi per sostituire l'incubatrice quando questa si rompe, l'incubatrice non c'è più.
Se si vietano le pastiglie per il cuore, perché queste contengono una piccola parte di grafite, e io penso che se mando quelle pastiglie, una presunta inesistente industria bellica è in grado di macinare quelle pastiglie e recuperare il grafite e farci delle bombe, non mando le pastiglie per il cuore che potevano salvare la vita a migliaia di persone.
Fatto sta che i bombardamenti con l'uranio depleto hanno comportato la morte di 1 milione e 200 mila bambini, in circa 12 anni. L'ospedale pediatrico che ho visitato non era sovraffollato di bambini malati di cancro o leucemie, ma di più, nel senso che i bambini erano quasi accatastati. Ne morivano almeno 60-70 al giorno per queste malattie, e tenete conto che di chemioterapie ne venivano concesse una su tre.
Quindi, il Paese che all'epoca era ancora "non liberato", sceglieva di fare la chemioterapia ai bambini, riducendo i cicli di chemioterapia, e voi sapete benissimo come sia difficile salvarsi da una malattia invalidante come un tumore o una leucemia, in quelle condizioni, riducendo ad uno su tre i cicli di chemioterapia. Vuol dire morte certa! C'era un fatto interessante, però: il fatto che in quel Paese nonostante vi fosse un regime terribile, dispotico, tirannico e violento c'era una certa libertà, tant'è che il "numero due", che ho conosciuto Tarek Aziz, era un cristiano ed era il "numero due" in Iraq. Tant'è che per strada si vedevano le donne, le ragazze giovani che andavano all'Università, con la maglietta a maniche corte e i jeans, e nessuno le aggrediva. Tant'è che a Baghdad c'erano nove chiese cristiane aperte tranquillamente al pubblico e tant'è che quel regime dava lo stesso contributo alla Chiesa Islamica o Cattolica, o ad altri riti (maroniti ecc.), che lì ancora sopravvivevano.
C'era una certa convivenza, comunque, sotto la dittatura. L'aver importato una guerra lampo su quel territorio - l'ho sempre sostenuto - è stato un gravissimo errore. Ma l'errore è partito.
Si è parlato di guerra lampo: un'occupazione di quel tipo, che punta alla capitale in pochi giorni, è del tutto simile a quella che aveva fatto in passato l'esercito di Napoleone in Russia, e poi l'esercito tedesco. Si è cercato, cioè, di penetrare e poi si è stati massacrati. È quello che più o meno, è successo in Iraq.
Vi è stato, quindi, un errore completo nel concetto di guerra su quel territorio, perché non si conosceva quel territorio, non si conoscevano quelle popolazioni o quelle tribù, e non si conoscevano gli odi tribali interni di quel Paese (li definisco "tribali", perché non possiamo chiamarli in modo differente).
Tolta quella cappa di potere che governava quel Paese, chiaramente si sono liberate tutte le peggiori caratteristiche degli essere umani. Si sono riaperti gli odi atavici e siamo arrivati ad una situazione in cui vengono uccisi i nostri soldati, i marine americani e di altri Paesi, vengono uccise le persone per strada, le donne non possono più girare coi i pantaloni o con la maglietta dalle maniche corte perché rischiano di essere uccise (ma non solo le donne), i bambini non possono andare a giocare per strada perché rischiano la vita, i genitori - uomini e donne - non possono andare a lavorare perché quando fanno la fila al collocamento rischiano che ci sia l'uomo bomba che si fa saltare e ne uccide a centinaia ogni giorno e così via.
Qui sì che potremmo fare un discorso serio per dire quando, a nostro giudizio, è il caso di intervenire con un'occupazione militare o quando forse, è meglio cercare di risolvere il problema alla sua radice o alla sua testa, quindi cercare di risolvere il problema in modo diverso, forse come si sta facendo oggi nei confronti Libia, in un periodo abbastanza lungo passando però da una situazione di totale egemonia territoriale ad un Paese libero, senza spargimenti di sangue eccessivi.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 15 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 341 avente oggetto "Iniziative a sostegno della Fondazione italiana per la fotografia" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Giovine, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Molti, probabilmente, non ricorderanno più la FIF, Fondazione Italiana della Fotografia, ma molti altri sicuramente avranno un ottimo ricordo di quella che è stata una delle entità culturali più importanti e prolifiche del panorama torinese e piemontese.
Purtroppo, la Fondazione Italiana della Fotografia oggi non esiste più.
L'ultima seda era in via La Salle 12. Chi oggi milita nella sinistra democratica, ma fino all'altro ieri era nei DS, dovrebbe ricordarsene perché lì vicino c'é l'ex sede di Borgo Dora dei Democratici di Sinistra (sede che è stata il campo di battaglia dell'Onorevole Nigra e di tutta una nutrita nidiata di giovani dirigenti diessini che oggi, un po' qua e un po' là, sono sparsi delle realtà istituzionali piemontesi).
Ebbene, quella sede, oltre ad essere stato un angolo prolifico evidentemente, per la politica sinistroide torinese, è stato anche estremamente prolifico per la cultura torinese.
Precedentemente, c'era una sede di via Avogadro che fungeva anche da sito museale; successivamente, c'é stato uno spostamento fino a trovare la collocazione definitiva e terminale di Via La Salle.
La Fondazione era un ente partecipato da Regione, Provincia, Comune e dall'Associazione Amici della fotografia, presieduta e fondata dell'epoca dalla Dottoressa Luisella D'Alessandro, e a titolo esprimevano dei Consiglieri di Amministrazione (all'epoca la CRT e, per un caso assolutamente fortuito, il Comune di Acquasparta) Purtroppo, credo che qui dentro solamente il Vicepresidente Placido conosca bene la sua realtà e la sua evoluzione. Non so se ne conosca lo stato dell'arte, perché temo che sia sfuggito anche a lui l'ultima evoluzione, o no?



(Commenti del Vicepresidente Placido fuori microfono)



GIOVINE Michele

Dice che non gli è sfuggito: sono contento che l'Ufficio di Presidenza sia sempre presente, attivo e vigile.
C'era stato un impegno, da parte della Regione, della Giunta e dell'Assessore, di non far morire l'esperienza della Fondazione Italiana della Fotografia. Erano state spese molte parole a favore di un'integrazione di attività come il Museo del cinema.
La Fondazione Italiana della Fotografia - voglio ricordarlo come ringraziamento personale e istituzionale, come cittadino e come membro delle istituzioni locali - è stata fondata e portata avanti dalla Dottoressa Luisella D'Alessandro con grandissimo coraggio, pagando anche personalmente e con un grande impegno; persona di una cultura straordinaria, che ha dedicato gran parte della sua vita a questa entità culturale, purtroppo legata anche ad una vicende che non ha avuto un esito positivo (mi riferisco alla vicenda della Fondazione Ponte Mosca). In questa situazione e in questo momento storico ha avuto uno stand by temporale molto grave, perché è andata a privare il tessuto torinese (e oserei dire anche il tessuto italiano), della Fondazione Italiana della Fotografia, conosciuta a livello nazionale come entità culturale di primissimo livello.
I costi delle gestioni delle mostre, delle biennali e di tutta l'attività svolta dalla Fondazione Italiana della Fotografia avevano una resa altissima sotto il profilo del pubblico, non solo torinese e piemontese, ma nazionale e internazionale, rispetto ad altre entità culturali che hanno costi molto elevati, ma una rese in termini di visitatori molto bassa.
Credo, quindi, che quest'esperienza debba essere rilanciata, anche con nuovi amministratori: so che era stato approvato un esperimento col Presidente Zanetti. A tal riguardo, vorrei sapere dai colleghi o dall'Assessore a che punto siamo, che fine hanno fatto le collezioni. Credo che anche fra i colleghi di maggioranza ci siano degli interessati: ne cito uno per tutti, il Consigliere Chieppa, che è una persona che si è spesa a favore della Fondazione Italiana Fotografia.
Chiedo che...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Giovine, ha già recuperato il tempo...



GIOVINE Michele

Termino, Presidente, la ringrazio.
Cogliendo l'occasione di questo ordine del giorno, presentato in modo praticamente trasversale...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, mi fa redarguire anche dai colleghi dell'opposizione. Per cortesia, concluda il suo intervento. Grazie.



GIOVINE Michele

Chiedo che i colleghi di maggioranza si mettano una mano sulla coscienza, anche l'ottimo Boeti, che sbraccia...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia!



GIOVINE Michele

...affinché si possa finalmente affrontare la delibera. Grazie Presidente.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, il limite dipende anche molto dal buonsenso delle persone. Io posso richiamare, e spero che i Consiglieri abbiano la bontà di ascoltarmi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 16 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 342 avente oggetto "Tutela per i piccoli azionisti della Juventus" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Ghiglia, per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Presidente, intanto gradirei che la Giunta non fosse rappresentata da un "granata", come l'Assessore Peveraro, perché credo che questo non aiuterebbe l'aula a esprimersi con la dovuta serenità.



(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Per il momento, perché il centravanti è andato via e ha lasciato solo le due ali, ma nessuno fa gol neanche stasera! Per tornare al tema della tutela dei piccoli azionisti della Juventus avevo presentato questo ordine del giorno quando la Juve era stata, in maniera ingiusta, violenta e proditoria, ridotta alla serie B, mentre altre squadre, per degli escamotage tecnici - diciamo così - anche squadre che sono tutelate da colleghi a me vicini, avevano immeritatamente mantenuto la serie A.
Guardate colleghi, oggi la situazione e l'ordine del giorno, a distanza di un anno di campionato, possono farci quasi ridere, però vorrei ricordare che per molti piccoli azionisti (alcune migliaia) questo fatto - il fatto della Juventus in serie B e tutta la soluzione molto italica di quello che fu lo scandalo di "calciopoli" - ha causato un danno molto rilevante.
Devo anche sottolineare, Presidente, come...



(Il Presidente richiama all'ordine in aula)



GHIGLIA Agostino

Li lasci pure vociare! Giustamente il Consiglio è trasformato in curva visto l'argomento, quindi non è un problema! Io sono un vecchio Ultras, da anni non frequento più, però sono stato uno dei fondatori di "Giovent bianconera", quindi neanche l'urlo mi spaventa...
(Commenti in aula)



GHIGLIA Agostino

Bella, la battuta: "più nera che bianca", me la facevo da solo vent'anni fa, comunque può essere sempre attuale; ringrazio per lo spirito che, ancora una volta, dimostra di non albergare a sinistra! Comunque, Presidente, volevo sottolineare un altro fatto: il Sindaco Chiamparino, che, con tanto di sciarpa, si era fatto immortalare nel giro di un mese accanto ai due salvatori del Toro - prima con Giovannone e, il mese dopo, con la stessa sciarpa (speriamo se la sia cambiata!), con Cairo il quale, per ringraziarlo, gli aveva addirittura dedicato un libro ("Semplicemente Sindaco"); very lovely, direbbe un esperto di lingua anglosassone, che ovviamente mi è lontana, ma non vi sto a dire per quali motivi - non ha avuto la stessa sensibilità nei confronti della Juventus.
Nessuno, cioè, nel momento della difficoltà, ha aiutato la Juventus, ma non la Juventus intesa come padroni, non la Juventus intesa come TNE, non la Juventus intesa come soci di riferimento di quelli che ci hanno venduto per 70 milioni di euro, qualche centinaio di migliaio di metri di piazzale invendibile, ma la Juventus intesa come squadra che ha il maggior numero di tifosi in Italia e una delle squadre che ha il maggior numero di tifosi nel mondo e come anche squadra di quelle migliaia di piccoli azionisti che sono stati penalizzati da un Commissario, ex senatore del PDS, che era stato ingiustamente messo ai vertici del calcio italiano da un altro ex magistrato pensionato della Procura di Milano, di sinistra pure lui comunista - Borrelli - che ha decretato un'ingiusta penalizzazione per la Juventus.
In quel caso, probabilmente non si sono parlati, si sono dimenticati quelli della Juventus, di telefonare e dire: "Guardate che siamo la stessa cosa", per cui alla fine l'unica che ci ha rimesso è stato il blasone della Juventus, la città di Torino, con un danno stimato in circa 200 milioni di euro, per la perdita di immagine internazionale, per le dirette televisive che non ci sono state e per la mancanza di gare internazionali - questo l'ha detto un Osservatorio esterno - ma soprattutto i piccoli azionisti che non sono stati tutelati da nessuno.
Mi rendo conto che votare oggi questo ordine del giorno potrebbe sembrare una riparazione postuma, ma anche una riparazione postuma, di fronte a un pezzo importante della storia sportiva di questa città, penso che sarebbe un atto dovuto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabino.



RABINO Mariano

Nonostante il collega Clement sarebbe favorevolissimo alla discussione di questo ordine del giorno, a nome della maggioranza sono orgoglioso di dichiarare la mia contrarietà al documento, la mia contrarietà alla Juventus, ai piccoli azionisti, ai tifosi, giovani e vecchi...



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Rabino...



RABINO Mariano

Granata ora e sempre!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 17 presentata dai Consiglieri Rossi, Ghiglia, Ferrero Cavallera, Cotto, Pedrale, Nastri, Pichetto Fratin: si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 343 avente oggetto "Rilanciare l'attività produttiva della Pernigotti di Novi Ligure" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Come sicuramente direbbe il collega Leo, a chi non piace il cioccolato? A chi non piace la Pernigotti? Chiediamo, quindi, un voto a favore affinché si possa discutere per poter salvare la Pernigotti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Fortunatamente, la Pernigotti si salva da sola, altrimenti...
Comunque, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
rubricata n. 17.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 00.01)



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