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Dettaglio seduta n.209 del 18/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 15.02 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chieppa, Ferraris, Pozzi e Robotti.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte dei Consiglieri Guida, Pedrale e Cotto, di una comunicazione del Presidente del Consiglio regionale relativamente all'esito della Giunta per il Regolamento appena conclusa

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Rossi di una comunicazione della Giunta regionale sull'incontro del 17 luglio 2007, promosso dalla Provincia di Alessandria, delle rappresentanze dei Sindaci delle tre ASL alessandrine con il Presidente della Giunta Regionale, Mercedes Bresso

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta da parte del Consigliere Nastri di una comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Nodo ferroviario di Novara"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Stamattina alcuni di noi avevano chiesto di intervenire dopo aver sentito i colleghi Ronzani e Rostagno relativamente alla necessità di discutere il Piano Sanitario, lasciando da parte le richieste di inserimento all'o.d.g. e i richiami che stiamo facendo per far presente invece la nostra posizione.
Tengo a chiarire che noi siamo pronti e disponibili a discutere il Piano Sanitario quando volete: abbiamo i documenti, le relazioni, gli emendamenti, abbiamo preso nota delle audizioni e su moltissimi argomenti ognuno per la propria competenza, la propria capacità e per l'approfondimento che ha voluto fare, siamo disponibili a intervenire sugli argomenti che riguardano il Piano Sanitario.
Il problema è che noi non condividiamo - credo che sia doveroso chiarirlo, perché alla fine qualcuno potrebbe chiedersi come mai ci comportiamo in questo modo - il richiamo forzoso in Aula che è stato richiesto dalla Giunta e, nella fattispecie, dalla Bresso come Assessore alla sanità.
Noi riteniamo che sarebbe logico sospendere il Consiglio, ritirare il richiamo in Aula da parte della Giunta relativamente al Piano Sanitario convocare la Commissione nei prossimi due o tre giorni, in quella sede fare una verifica dei provvedimenti che sono già stati licenziati, per arrivare a una delibera, a una parte del disegno di legge che sia già discutibile in Consiglio regionale e programmare insieme le cose da fare nei mesi successivi.
Questo perché sembra che ci sia una parte del Consiglio regionale che non è disponibile a parlare del Piano Sanitario. Noi non siamo disponibili a discuterne in questo modo.
Stamattina siamo arrivati e a un certo punto abbiamo indossato il fazzoletto di cui si è parlato, ma quel fazzoletto con scritto "Vittime della Bresso" - nel senso di dominatrice, usiamo questo modo di parlare sicuramente vittime in senso metaforico - dovrebbe essere indossato più da voi che da noi, perché le prime vittime di questo richiamo forzoso in Aula sono i Consiglieri di maggioranza. In sostanza, avete la vostra croce.
Allora credo che sia doveroso ricordare che noi dell'opposizione siamo disponibili a fare il Piano Sanitario, ma questa disponibilità non vuol annunciare che siamo favorevoli al Piano Sanitario. Quando si parlerà del Piano Sanitario, avremo tutta la documentazione che ci siamo predisposti in questi giorni e in questi mesi e avremo di richieste che vanno dalla razionalizzazione delle ASL alla nomina dei pluricommissari, al controllo di gestione che avete previsto e poi tolto dal Piano Sanitario, fino all'Oftalmico. Ci sono centinaia di cose su cui potremo discutere e su cui probabilmente ci sarà, se non un ostruzionismo velleitario come quello che facciamo, una discussione determinata, forte, anche violenta, per alcuni tratti...



(Commenti in aula)



GUIDA Franco

Va beh, violenta... Avete capito cosa volevo dire. D'altronde, mancando Scanderebech, ogni tanto devo utilizzare alcuni dei suoi termini altrimenti siamo troppo moderati.
Quello che voglio dire è che respingo il tentativo di far passare l'opposizione come responsabile dello stato dell'arte in cui è il Consiglio. Questo non è assolutamente vero, è una responsabilità che non ci appartiene e, quando troverete il modo più moderato per discutere del Piano Sanitario, ci troverete sicuramente disponibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Presidente, il mio intervento stamani più che altro era stato provocato lo devo dire con sincerità, perché anch'io, come il collega Novero, sono stato profondamente irritato - dall'intervento del Presidente della IV Commissione Rostagno.
Caro Presidente - come abbiamo già detto in tante altre occasioni evidentemente mai sufficientemente propedeutiche a renderla edotta - qui ci sono state ben altre manifestazioni "vergognose" o esteticamente irritanti di ostruzionismo: c'è stata gente con le tende, c'è stata gente che si è sdraiata sui tavoli della IV Commissione, gente che mangiava le arachidi durante i lavori e ci sono stati tanti e tanti episodi...
Allora, prima di avventurarsi a discettare sui nostri foulard o meno facciamo attenzione, anche perché tra l'altro un collega della maggioranza mi ha detto che sta pensando pure lui di costituire un'associazione di analogo tenore però dalla parte della maggioranza.
Quindi, caro Presidente, è lei che avrebbe dovuto avere un sussulto di dignità istituzionale e politica, dicendo alla Presidente Bresso: "Lei non avoca nessun Piano Socio Sanitario in Aula perché qui lo stiamo discutendo nel merito, non lo abbiamo approvato per metà; ci lascia concludere la discussione politica all'interno della Commissione e poi va in Aula".
Se c'è stato un grave errore, l'ha commesso pure lei. Lei è complice di questa situazione, perché lei avrebbe dovuto avere l'orgoglio istituzionale e politico di opporsi a questa forzatura.
Sono stato Presidente della Commissione sanità nel passato e in alcuni casi ho esercitato, pur con tutti i miei limiti, questa autonomia e indipendenza nei confronti dell'allora Presidente Ghigo, allorquando voleva forzare la mano per approvare il disegno di legge sullo zooprofilattico. Mi pare che invece lei questo non l'abbia svolto e non l'abbia rappresentato alla Commissione nella sua interezza, perciò è il meno autorizzato, in questo frangente politico-istituzionale, ad accusare e a dare giudizi sul comportamento della minoranza.
Concludo l'intervento, che è stato motivato dall'intervento precedente del Presidente Rostagno. Constato che siamo in una situazione di stallo.
Noi ieri sera abbiamo fatto una proposta che non è stata neppure presa in considerazione - solo il Consigliere Buquicchio ha avuto la correttezza istituzionale di prenderla in considerazione - dai banchi della maggioranza è caduto un silenzio tombale, quindi è veramente anche disdicevole sentirsi stamani rimproverati per il nostro comportamento.
Addirittura ieri sera abbiamo fatto una proposta che è caduta nel vuoto. Continuando così, il muro contro muro continuerà. Sicuramente per e voi per primi lo sapete - chi rischia di più siete voi e la Presidente Bresso, e non noi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Sarò brevissima per non togliere spazio all'Aula e cercherò di essere sintetica. Il primo punto è che mi aspettavo una relazione da lei Presidente della Commissione per il Regolamento, sull'esito dei lavori.
Ho visto che lei è arrivato, non ha fornito alcuna comunicazione e, se posso, vorrei farle notare che non ha rispettato il Regolamento perché qui in Consiglio si può solo bere acqua e non altro. Però noi perdoniamo queste digressioni, un caffè è sempre un caffè.
Vorremmo anche capire come ha fatto la Presidente Bresso, che a mezzogiorno era qui. È ritornata alle ore 15.30 e sappiamo che è andata a siglare un protocollo d'intesa a Bard anche con la Valle d'Aosta. Fa bene a non riferirci su "Limonte" perché vediamo che tutto si sta allargando quindi magari un domani parleremo anche della Corsica o chissà! Intervengo brevemente a seguito dell'intervento di Rostagno e per fare qualche riflessione per quanto ha detto il collega Ronzani.
L'intervento acido di Rostagno ha fatto cadere un po' un mito. Noi pensavamo che in Commissione lui lavorasse anche con noi, ci garantisse interveniva spesso ed approfondiva con noi.
Nel fare l'elenco delle nostre manchevolezze si è dimenticato di dire che la Commissione ha anche varato dei provvedimenti. Ne cito uno a caso: quello dell'11 maggio, quando c'era molta fretta di deliberare la variazione dello Statuto per l'Agenzia delle adozioni internazionali.
Il Presidente giustamente ha fatto fretta, noi l'abbiamo solo rinviato di una settimana, perché avevamo molte perplessità, forse condivise anche dalla Presidente Bresso. Il 15 maggio la Giunta ha approvato; il bando di concorso però non è ancora stato pubblicato.
Non crediamo di essere noi ad impedire alla Giunta di fare il bando per il Direttore, che scade il 2 settembre, e che la Commissione ha approvato l'11 maggio e la Giunta il 14.
Il 2 settembre scade l'incarico: sarà prorogato, si approfitterà del mese di agosto per nascondere l'avviso di bando? Queste sono domande che ci facciamo.
Il collega Ronzani ha ragione a parlare di ostruzionismo, quindi noi organizziamo per l'autunno una mostra attraverso gli articoli dei giornali intitolata: "L'ostruzionismo ieri ed oggi", e chiediamo al Consiglio di istituire una borsa di studio. Forse è meglio chiederlo alla Giunta; anzi Assessore Manica, visto che è presente, una borsa di studio per le pari opportunità nell'esercizio dell'ostruzionismo.
Infatti, noi non vogliamo che vengano negate pari opportunità rispetto alla minoranza di ieri. Non è giusto, collega Ronzani, perché se lei riflette, magari mettiamo dei paletti, studiamo bene, chiediamo a qualche studente (uomo e donna perché le borse studio sono aperte a entrambi i generi) per capire i limiti, le opportunità, l'ostruzionismo come risorsa e per fare tesoro anche della vostra esperienza, ma non solo noi, anche voi anche quelli che sono nuovi, anche quelli che fanno finta di non ricordarsi cosa avveniva ieri in Consiglio.
Collega Rossi, lei non deve parlare solo di uno perché c'era tutta la prima fila e qualche esponente delle altre file.
Mi chiedo, collega Ronzani: sono giuste le riflessioni che lei faceva oggi e, se mi permette, sono le stesse riflessioni che facevamo ieri.
Penso che un convegno, a seguito di borse di studio, in modo che siano altre persone a studiare cosa avveniva ieri, ma anche cosa può avvenire oggi e domani, si possa tranquillamente organizzare.
facile fare una mostra attraverso gli articoli dei giornali; noi per gli ultimi due anni e mezzo impiegheremo poco tempo, perché non abbiamo molto da pubblicare. Ci vorrà più tempo per i dieci anni passati, se volete ne facciamo solo otto se c'è la prescrizione, però chiediamo veramente di discutere sull'ostruzionismo.
Poi il discorso si può allargare anche ad altri enti, però per ora limitiamoci alla Regione Piemonte. Facciamo questa rassegna stampa; se ci aiutate a raccogliere gli articoli, vi ringraziamo. Ospitiamo anche gli articoli che proponete voi, il vostro pensiero e la vostra presa di posizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Io le pongo una questione. Noi da ieri sera, in modo un po' anomalo abbiamo iniziato una discussione politica, che è sempre piacevole, dove si alternano esponenti della minoranza, della maggioranza e si è aperto un confronto.
Però, Presidente, mi pare che non si può continuare in eterno con questo confronto, perché non è un dibattito sull'ordine dei lavori. Dal punto di vista procedurale è una situazione un po' anomala, perché abbiamo aperto un dibattito politico e passiamo del tempo. E, ripeto, è anche interessante, però poi bisogna decidere che cosa fare.
Quindi, Presidente, le chiedo: se iniziamo un dibattito sull'ordine dei lavori, interveniamo sull'ordine dei lavori, altrimenti si inizia il lavoro che dobbiamo iniziare. Ci sono delle inversioni all'o.d.g., si mettono in votazione e su questo avevamo già iniziato.
Siamo intervenuti anche noi in questo dibattito, non è che pongo una questione a voi, la pongo al Presidente dicendo "va bene, però adesso bisogna chiudere questa fase e apriamo un'altra fase dei nostri lavori".
Quindi, Presidente, chiudiamo questo dibattito, iniziamo un'altra fase dei nostri lavori.
Invece alla minoranza dico: se si vuole iniziare a discutere nel merito del Piano, come qualcuno ha detto, noi siamo disponibili. Non siamo d'accordo su tempi e modi.
La questione dell'ostruzionismo penso che sia una questione pienamente legittima, poi ognuno ne risponde di fronte ai cittadini come abbiamo fatto noi nella scorsa legislatura, lo farete voi attualmente. Spiegherete perch state attuando un'azione ostruzionistica nell'impedire l'approvazione di uno strumento come il Piano Regionale Socio Sanitario; ne risponderete ai cittadini, ma anche su questo si può discutere.
Se vogliamo discutere i tempi e i modi per arrivare all'approvazione del Piano Regionale Socio Sanitario, credo che l'Aula è convocata, siamo presenti e discutiamo; se invece volete fare un altro tipo di riunione decidete. Però, Presidente, mettiamo un po' di ordine ai nostri lavori.



PRESIDENTE

Ho ricevuto sollecitazioni dagli ultimi due interventi. Per quanto riguarda il richiamo opportuno della collega Cotto, avevo intenzione di intervenire per relazionare su quello che si è convenuto nella Giunta per il regolamento. Alcuni colleghi però si sono affrettati a chiedere la parola, quindi non sapevo l'oggetto delle loro richieste, pertanto ho dato loro la parola.
Brevissimamente comunico a tutti che la Giunta per il Regolamento ha preso atto della presenza di un vuoto normativo sul punto in questione. Si tratta di una disciplina normata con una certa precisione per quanto riguarda le presenze in Commissione, ma non per quanto riguarda le presenze della delegazione di Giunta all'interno dei lavori dell'Aula.
Ha condiviso l'auspicio che è stato fatto da alcuni Consiglieri di avere la Giunta rappresentata ai massimi livelli o in ogni modo dagli Assessori competenti per materia nelle discussioni dei provvedimenti, in particolare dei provvedimenti rilevanti come quelli che dovremmo accingerci a trattare; ha pertanto sospeso i lavori, in ragione della convocazione del Consiglio, decidendo di aggiornarsi anche alla luce di alcune proposte emerse nel corso del dibattito, in merito alle quali mi sono riservato un approfondimento, d'intesa con i Vicepresidenti Cavallera e Travaglini.
Dovremmo procedere, dunque, ad un'ulteriore convocazione della Giunta del Regolamento per dirimere le questioni rimaste in sospeso.
Per quanto riguarda, invece, la richiesta del Presidente Muliere abbiamo avuto una serie di interventi estemporanei nelle sedute di questa mattina e, in parte, nelle sedute di ieri pomeriggio. La Presidenza, in ogni caso, ha applicato il Regolamento in senso molto lato, vista la situazione dell'aula.
Comunico che sono state presentate n. 51 richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., che dobbiamo accingerci ad esaminarle.
Se ci sono interventi di ordine procedurale, cercheremo di evaderli e poi passeremo all'esame delle richieste di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non ruberò tanto spazio ai colleghi dell'opposizione per l'ostruzionismo. Ho apprezzato e registrato con particolare interesse l'intervento, come sempre intelligente e moderato, del collega Guida, cui volevo porre una domanda, per curiosità personale.
Si parlava del richiamo in Commissione dei provvedimenti che ci accingiamo a licenziare. Mentre il collega Guida faceva questa apertura pensava a tempi certi in Commissione? Perché, come abbiamo potuto registrare già in sede di Commissione del Regolamento, avremmo potuto per cinque anni, se solo avessimo voluto! La domanda, quindi, è la seguente: pensava a dei tempi certi - e lo pensava solo lui, a livello personale - o ha "socializzato" nelle ultime ore questo concetto con gli altri colleghi dell'opposizione?



GUIDA Franco

Devo rispondere per forza!



PRESIDENTE

Mi scusi, ma ci sono una serie di interventi sull'ordine dei lavori.
Inviterei davvero a rimanere su questioni procedurali, posto che il dibattito politico non l'abbiamo ancora aperto.
Non possiamo aprirlo in modo estemporaneo: quando apriremo il dibattito sul Piano Sanitario, discuteremo sul Piano e sui relativi problemi.
Se vi sono altre richieste di intervento di ordine procedurale, vi pregherei di evaderli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Intervengo sull'ordine dei lavori, come avevo già annunciato.
Vede, Presidente, ho fatto una riflessione in merito alla passata legislatura sul numero degli Assessori esterni.
Già a suo tempo avevo dichiarato che era un errore aprirsi agli Assessori esterni, perché, di fatto, gli stessi si smarcano dai lavori del Consiglio e poco a loro interessa delle questioni più complesse, ovvero quelle amministrative, che agiscono sull'intera Giunta. Lo dimostra il fatto che si continua ad insistere, in queste giornate di lavoro, anche se gli Assessori esterni, così come nella passata legislatura, anche oggi sono presenti e approvano proposte di deliberazione e quant'altro.
Gli Assessori esterni di questa legislatura hanno approvato le proposte di deliberazione in materia di sanità, manifestando anche loro, nella convocazione specifica della Giunta con quel tema all'ordine del giorno, il loro "sì" come il resto della Giunta e, all'interno di essa, coloro che sono stati regolarmente eletti dal popolo.
Cosa succede? Che la Giunta, con gli Assessori eletti dal popolo riesce a comprendere la necessità politica, istituzionale e amministrativa di essere regolarmente presente in Aula e di interessarsi anche di temi al di fuori delle loro deleghe.
Oggi delle deleghe altrui e dei provvedimenti dei colleghi, agli Assessori esterni non gliene frega proprio niente, perché continuano ad insistere delle conferenze stampa nei giorni in cui...



PRESIDENTE

Scusi collega Toselli, abbia pazienza, ma approfitto della sua esperienza di Vicepresidente del Consiglio regionale.
Le ricordo che sta intervenendo sull'ordine dei lavori.



TOSELLI Francesco

Presidente, lei deve tutelare la libertà e la democrazia di ogni singolo Consigliere di partecipare alle conferenze stampa che la Giunta organizza, qualora gli argomenti trattati siano di interesse di questo o di quell'altro Consigliere.
Io mi trovo nell'impossibilità di presenziare a conferenze stampa della Giunta, su argomenti che mi interessano, benché siano aperte anche ai Consiglieri e non solo ai giornalisti o agli addetti ai lavori.
O mi tutela lei, Presidente, o altrimenti deve dire che...



PRESIDENTE

Collega Toselli, sto cercando di fare questo lavoro, ma nella tutela dei Consiglieri ci sta anche quella di adoperarsi affinché tutti i Consiglieri possano esprimersi del rispetto delle regole collettive.



TOSELLI Francesco

Presidente, è inammissibile che una Giunta voti un provvedimento e in Aula se ne freghi perché convoca all'esterno una o più conferenza stampa.
Che sia permesso anche ai Consiglieri di partecipare alle conferenze stampa, qualora interessino questo o quell'altro Consigliere.
Bisogna imparare, quando si vuole dare battaglia, ad essere compatti Giunta compresa. Altrimenti si mandano sempre avanti le truppe e chi deve rimanere effettivamente in Aula va al bar a prendersi il caffè e a farsi la sua conferenza stampa.
Lo ritengo inammissibile e lo dico anche per solidarietà nei confronti dei colleghi di maggioranza che devono garantire, perché eletti, il numero legale in Aula, mentre gli Assessori che non sono eletti vanno e vengono quando vogliono, percependo, alla fine del mese, il medesimo stipendio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Toselli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori.
Sono d'accordo col collega Muliere sul fatto che sia necessario chiarire sempre il motivo per cui si interviene.
Pertanto, sull'ordine dei lavori, credo che sia corretto che la Presidente relazioni in merito all'incontro svoltosi ieri sera con i Sindaci della Provincia di Alessandria.
Il collega Toselli lamentava l'impossibilità, per i Consiglieri, di partecipare alle conferenze stampa indette dagli Assessori, ma ieri sera si è verificato di peggio: l'impossibilità, per i Consiglieri regionali, di partecipare ad una riunione convocata dall'Assessore alla sanità ad Alessandria, presso la Provincia, con il Presidente della Provincia e con i Sindaci della Provincia di Alessandria. Noi Consiglieri non abbiamo potuto partecipare.
Chiedo pertanto alla Presidente Bresso di illustrarci, visto che non abbiamo potuto parteciparvi di persona, come è andata la riunione di ieri sera - senza che dobbiamo telefonare ai vari Sindaci di riferimento per farcelo dire - in modo che possa essere d'aiuto anche ai nostri lavori.
Perché, per quanto ci riguarda, a seconda di com'è andata la riunione e delle posizioni tenute dai vari Sindaci, sicuramente una parte dei problemi inerenti il Piano Sanitario potrebbe essere risolta, oppure essere eventualmente peggiorata o confermata.
In base a quanto dirà la Presidente, si potranno valutare i lavori per il prosieguo della giornata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come ho già precisato stamattina al Consigliere Pedrale, se non erro che mi ha richiesto la stessa comunicazione, ribadisco anche a lei che sar lieta di spiegare com'è andata la riunione non appena inizieremo a discutere del Piano Sanitario.
Poiché la riunione verteva sul Piano Sanitario, quando ci sarà la possibilità di discuterne sarò lieta di comunicare ogni cosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa al Consigliere Rossi, ma siccome non sono un tipo curioso di quello che capita ad Alessandria non me ne frega nulla, quindi possiamo tranquillamente procedere. Vorrà dire che, visto che oramai siamo su "La sai l'ultima?", possiamo andare avanti così; non c'é nessun problema.
Presidente Gariglio, intervengo sull'ordine dei lavori per una mozione sospensiva, che, però, coinvolge anche la sua persona, quindi la pregherei di dedicarmi dieci secondi di attenzione.



(Commenti del Presidente Gariglio fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Ma lei non è mai stufo di parlare col collega Lepri? Siete pure dello stesso partito! Fate una riunione. É sempre lì che parla col collega Lepri: mi ascolti un attimo.
Una visione diversa del mondo, ogni tanto, serve a tutti noi.
Presidente, richiamo la questione che ha posto la collega Cotto, en passant prima, ma che, secondo me, merita un approfondimento decisamente più serio. Chiederò a lei e ai nostri uffici una valutazione giuridica non dico oggi, va bene anche domani - sulla possibilità della Presidente della Giunta regionale di andare, senza neanche dare un'informazione preventiva al Consiglio regionale, a firmare un accordo al Forte di Bard dove è stato siglato l'accordo sull'Euroregione delle Alpes Mediterranee.
Presidente Gariglio, La Presidente della Giunta regionale può fare una cosa del genere? Rientra nei suoi poteri? La legge glielo consente? Lo voglio sapere dal Presidente del Consiglio regionale, non dalla Presidente della Giunta! Presidente, non so che cos'è questa cosa. Visto che sono italiano, ho una carta di identità, ho una bandiera che è un tricolore, non vorrei dovermi trovare domani nella stessa regione con i lapponi senza esserne stato quanto meno preventivamente informato. Poiché ho sempre preferito i cavalli alle renne, voglio e ho il diritto di sapere prima di cosa si tratta. Se la Presidente Bresso vuole impegnare, ora per allora, i miei figli di ceppo celtico piemontese con i figli del gruppo ugro finnico che fanno parte della Regione Jean-Jack Queyranne, a me non va bene. Io intendo capire cosa è andata a firmare a nome del Piemonte la Presidente Bresso! Guardi, Presidente, che non sto scherzando! Giustamente, tutti noi abbiamo grande rispetto per le qualità della Presidente Bresso. So anche che la Presidente Bresso ha una smisurata autostima e so anche che la Presidente Bresso, ogni tanto, probabilmente, fa qualche confusione di ruolo, per cui pensa che i decreti presidenziali siano decreti legge, (il professor Oliva potrebbe dottamente intrattenerci sulla differenza) e che quindi lei sostanzialmente, ben prima delle costituzioni ottriate, possa fare tutto e il contrario di tutto! Quello che voglio sapere da lei, che qui ci rappresenta tutti Presidente Gariglio - qui lei è il Presidente del Consiglio regionale! riguarda la possibilità della Giunta di andare a firmare un accordo che non so cos'è, ma se entro a far parte dell'Euroregione delle Alpes Mediterranee, come piemontese, come cittadino e, in ultimo, come Consigliere regionale, ho diritto di sapere a cosa mi ha impegnato la Presidente Bresso. Guardate, colleghi, che non sto scherzando! Qual è l'impegno che ha sottoscritto la Presidente Bresso? Voi potete anche prendere queste cose sottogamba, ma voglio capire cosa ha firmato la Presidente Bresso, se lo poteva fare e se rientrava nei suoi compiti. Non so se l'iperpagato consulente internazionale della Presidente nonostante non abbiamo competenze, comunque lo paghiamo tanto - le abbia detto che lei può firmare pure un accordo con il Ghana per una linea aerea Torino-Ghana oppure Torino-Uganda, oppure per impegnarsi a scovare un tir che vada di qua fino a Nizza. Non lo so! Però voglio sapere da voi Presidente Gariglio, intanto cos'è l'accordo, quindi la mozione sospensiva o, se credete, pregiudiziale, è quella di conoscerne i contenuti precisi e di avere copia dell'accordo sottoscritto dalla Presidente della Regione.
Solo con la copia, tradotta in italiano, dell'accordo sottoscritto dalla Presidente della Regione, possiamo sapere se quest'accordo rientra anche nei suoi poteri.
Non credo che sia l'attraversamento del transito dei tir, perché mi sembrerebbe un po' svilente per un'Euroregione parlare di un gommato Pirelli. So che la Presidente Bresso è capace di ben altre cose. Per Presidente, non prendetela sottogamba, perché, per me, è una questione seria.
Diteci cos'è, fateci leggere cos'è. Quando lo sapremo potremo anche, per quello che ci riguarda, proseguire sull'ordine dei lavori.
Però inviterei altri colleghi a reagire a queste velleità europee.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Concludo, mi scuso se ho rubato troppo tempo con le competenze di una Giunta regionale e della Presidente della Giunta. Voglio dei chiarimenti formali, Presidente. Anche da lei.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, abbiamo provveduto a richiedere in forma ufficiale i documenti sottesi alla notizia che lei ci ha comunicato. Acquisiamo la documentazione. Ovviamente avviamo la richiesta con gran sollecitudine ovviamente la distribuiamo. Ho chiesto alla segreteria generale di predisporre una valutazione sui quesiti che lei ha posto.
Contiamo di avere in giornata la documentazione, e il parere immediatamente dopo.
C'è l'ultima richiesta sull'ordine dei lavori avanzata dal Consigliere Nastri, che ha sollecitato da tempo una comunicazione.
La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Sono profondamente deluso del Vicepresidente della Giunta regionale uomo che stimo, perché fino ad oggi aveva sempre mantenuto gli impegni anche verbali, ed è da dieci giorni che attendo una comunicazione, una semplice comunicazione, di un incontro che è avvenuto ieri a Roma, tra il Ministro Di Pietro e l'Assessore Borioli, su un tema importante come quello del nodo ferroviario.
Non è pensabile e siamo qui da dieci giorni, in attesa di una comunicazione e, un Consigliere regionale di una Provincia che cerca di difendere il proprio territorio ma, soprattutto, cerca anche di avere risposte da parte di cittadini a differenza degli Assessori di centrosinistra, che arrivano nelle Province promettono, creano aspettative e poi vanno via. Qui invece la cosa è molto più seria e forse anche più complicata rispetto a quello che l'Assessore Borioli ci aveva raccontato soltanto in un comunicato stampa, su quello che potrebbe accadere nella Provincia di Novara.
Abbiamo assistito ad un incontro una settimana fa, ho assistito personalmente dieci giorni fa ad un incontro del Ministro Di Pietro nella città di Novara, insieme al Presidente della Provincia, il Sindaco, gli amministratori locali, dove era emerso un problema grave e cioè che nel DPEF il nodo ferroviario di Novara e, quindi, non soltanto la mancanza del treno dell'Alta Velocità che non passerà dalla città di Novara ma addirittura, non ci sarà il collegamento con Malpensa, mancava del finanziamento. Tuttavia, dopo pochi giorni, se non dopo poche ore, un comunicato stampa da parte dell'Assessore Borioli, invece, non soltanto andava ad annullare completamente ciò che aveva detto il Ministro Di Pietro, ma dichiarava che il nodo ferroviario non rientrava tra la priorità più importanti da affrontare.
Solo ieri abbiamo scoperto finalmente la verità. Mi spiace che la Presidente Bresso non voglia rilasciare nessun comunicazione in merito a questo. Solo ieri abbiamo scoperto che il Nodo ferroviario di Novara è escluso dal DPEF, che rientra sì nelle priorità ma oggi non ci sono i finanziamenti.
Presidente Bresso, lei continua a affermare che non è vero, allora è tutto rimandato a settembre per la stazione in linea della TAV o il nodo ferroviario. Il Ministro Di Pietro conferma che i finanziamenti, a tutt'oggi, non sono disponibili, ma al tempo stesso promette di approfondire il problema. I soldi non ci sono...



(Commenti fuori microfono della Presidente Bresso)



NASTRI Gaetano

Presidente Bresso, se vuole intervenire lei, mi fermo volentieri perché per me è davvero importante. Mi fermo volentieri ad ascoltare la Presidente Bresso.



PRESIDENTE

La prego, Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Mi ha interrotto e mi sono fermato. Posso continuare?



PRESIDENTE

Sicuramente sì. Se lo ritiene, la Presidente Bresso potrà intervenire.



NASTRI Gaetano

Gli impegni assunti devono essere mantenuti. Poi si rinvia al 24 settembre a Torino, dove il Ministro Di Pietro, alla luce del quadro di iniziativa regionale, verificherà il progetto in corso. Il Ministro Di Pietro ha annunciato ieri pomeriggio a Roma, durante una riunione da lui convocata con la partecipazione della Provincia, del Comune e della Regione. Mi chiedo: per quale motivo non c'è una dichiarazione da parte dell'Assessore Borioli? Non c'è né una comunicazione, né un comunicato stampa. In particolare, oggi, non sappiamo se rientra o meno nelle priorità della Regione Piemonte.
Basterebbe soltanto una delibera di Giunta per far sì che il nodo ferroviario e quindi anche la stazione in linea rientrino nelle priorità e che ci sia una volontà vera da parte della Giunta regionale affinché questo venga completamente finanziato. Oggi, non è così.
Quindi, sarebbe normale e corretto soprattutto per una Provincia che aspetta una comunicazione da parte della Presidente Bresso. Magari, a microfono acceso e non spento perché non l'ho sentita. Mi scusi Presidente.
Mi sono rivolto al Vicepresidente della Giunta, perché dieci giorni fa c'era stato un accordo verbale secondo cui ci sarebbe stata una comunicazione da parte dell'Assessore Borioli che, ad oggi, non solo non è avvenuta, ma addirittura ha partecipato ad un incontro a Roma con il Ministro Di Pietro di cui non abbiamo avuto nessuna comunicazione.
Sarebbe molto più corretto parlarne all'interno dell'assise regionale e non attraverso i comunicati stampa. Se è così gentile da parlare con il microfono acceso, così mi dà la possibilità di ascoltare. Perch sicuramente questo non è modo di comportarsi.
Quindi, se la Presidente Bresso è così gentile da parlare a microfono acceso, tutti la possiamo ascoltare. Altrimenti, diventa davvero un caos.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Io posso riferire solo che l'Assessore e collega Borioli è stato qui per due sedute consecutive, per poter fare la comunicazione.
Ieri, ha avuto l'incontro con il Ministro Di Pietro, anche sulla sollecitazione che la Giunta, a seguito dell'interessante confronto che c'è stato in Consiglio comunale, ha sollecitato.
Oggi, è a Roma dall'Amministratore delegato dell'RFI, Moretti, proprio per parlare della questione di Novara.
Quindi, non appena sarà calendarizzata la comunicazione, ovviamente, il collega è ben disponibile ad intervenire.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Nastri)



PRESIDENTE

Collega Nastri, lei non ha la parola.
Scusate, stiamo parlando sull'ordine dei lavori. È stata posta una questione sull'ordine dei lavori; c'è stata una risposta del Vicepresidente.
Ora, procedo con le iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute 51 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Procediamo pertanto al loro esame.
A scanso di equivoci, pregherei i Consiglieri che non hanno sottoscritto le richieste e che volessero intervenire di apporre la firma in calce.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 459, avente oggetto "Impiego della segatura per l'invecchiamento rapido del vino" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
un ordine del giorno che richiama il Consiglio a pronunciarsi su una questione di grande importanza. Noi sappiamo che vi sono delle procedure di invecchiamento ben precise che sono previste dalle normative dei vari disciplinari delle DOC o delle DOCG.
A questo punto, mai si sarebbe pensato, fino a qualche anno fa, che ci fosse qualche inventore che, anziché collocare, nel momento in cui si vuole avere del vino invecchiato in botti di rovere adeguate o comunque botti specifiche richieste dai singoli disciplinari, potesse pensare di risolvere il problema del contatto tra il vino e il legno attraverso l'inserimento di trucioli o di materiali similari.
Naturalmente, questo può risolvere di prim'acchito un'esigenza dando una parvenza di sapore, ma indubbiamente - questo lo dicono gli esperti noi sappiamo che ci sono due tipi di approccio per quanto riguarda la degustazione ai fini della qualità del vino.
Da un lato ci sono le prove di laboratorio. In Piemonte, abbiamo importantissimi laboratori, che sono sparsi nelle Langhe e nel Monferrato che sono in grado di valutare il vino ed anche il Roero dal punto di vista genetico.
Dall'altro lato, ci sono le Commissioni di degustazione. È chiaro che le Commissioni di degustazione a livello di esperti sono in grado di distinguere tra un prodotto e l'altro. Ma, a livello di massa, è chiaro che la cosa non avviene.
Quindi, si rischia di poter andare a livello di mercato con un prodotto di prezzo inferiore che dichiaratamente vuole richiamare quello di qualità.
Per cui, senz'altro, dobbiamo auspicare che intervenga l'Istituto centrale repressione frodi, il Servizio antisofisticazione vini regionale decentrato nelle singole province e così via. È chiaro che queste sono quelle azioni che devono essere portate avanti a livello internazionale e di Unione europea.
Noi avevamo anche, quando è stato presentato - dico noi in senso lato anche se l'ha presentato l'amico Guida, come primo firmatario, che proviene dalle zone specifiche dei vini di qualità, come altri Consiglieri originari del basso Piemonte, alcuni dell'Astigiano ed altri dell'Alessandrino (la Consigliera Motta, la Consigliera Cotto ed altri); insomma, ci sono tanti Consiglieri che prestano attenzione, ma in questo caso il collega Guida è stato precursore - qualche dubbio sulla volontà, a livello ministeriale, di impegnarsi a fondo per contrastare questi fenomeni.
Al di là dei nostri dubbi e delle nostre perplessità, più eloquenti di noi sono stati anche i coltivatori organizzati nella Coldiretti che addirittura, muniti, collega Cotto, di cappellino giallo, non arancione sono andati a Bologna per agitare il cappellino giallo, come se fosse un cartellino giallo, nei confronti del Ministro e richiamarlo ad una maggiore attenzione verso le produzioni di qualità che vanno difese, certamente, con azioni promozionali e in tutti i modi con cui le nostre normative ed i Piani di sostegno sia della produzione sia della commercializzazione stanno facendo, ma in primis anche dal punto di vista normativo.
chiaro che se con varie norme, per diverse tipologie che vengono definite "da tavola", vengono consentite determinate situazioni, si rischia di minare alla base la credibilità di tutta la struttura, come se ci fosse un tarlo che, alla fine, la intacca.
Quindi, grande condivisione dell'ordine del giorno, richiesta di iscrizione e grande impegno. L'Assessore certamente si distingue per questo dal Ministro, per cui non era tanto rivolto nei suoi confronti, ma nella speranza di essere tutti uniti nel portare avanti questa battaglia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Signor Presidente, volevo rassicurare il Consigliere Cavallera e anche i colleghi. Noi siamo molto attenti alle problematiche dell'industria enologica piemontese, però, a questo importantissimo ordine del giorno vorremo anteporre l'approvazione di un Piano molto più importante, quello sanitario.
Evidentemente, esprimiamo parere contrario, auspichiamo che si discuta magari, avremo anche occasione di brindare con un buon bicchiere di moscato un successo per i piemontesi: l'approvazione dello strumento fondamentale che è il Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Botta e Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 460 avente per oggetto "Legge finanziaria 2007" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Guida, che interviene a favore.



GUIDA Franco

Intanto, è importante che l'ordine del giorno presentato insieme al Consigliere Scanderebech quest'autunno possa essere discusso dopo l'approvazione della Finanziaria. Questo vuol dire che, evidentemente, in assenza di forzature, difficilmente, riusciamo ad essere attuali nella discussione di questioni importanti dal punto di vista politico, come, ad esempio, un ordine del giorno che riguarda la Finanziaria e i Comuni.
Secondo me, occorrerebbe che i Capigruppo, quando la situazione diventerà più serena, calendarizzassero durante l'anno due o tre Consigli regionali interamente dedicati all'esame di ordini del giorno e mozioni, cioè quei documenti che, comunque, abbiamo presentato e, quantomeno, sarebbe interessante discutere. Svolgere un Consiglio regionale in più al mese su questo argomento potrebbe essere interessante e dare a tutti l'opportunità di esprimere il proprio pensiero su argomenti importanti, con una valenza politica-amministrativa, che riguardano anche i nostri elettori.
Prima ho sentito l'intervento del Consigliere Cavallera circa l'uso dei trucioli, lo ringrazio per quanto ha detto.
Nel frattempo, volevo annunciare al Consiglio regionale un'iniziativa dell'Enoteca Regionale Cavour, presieduta dal Senatore Zanoletti, che tra pochi mesi istituirà presso la sua sede di Grinzane Cavour il Centro italiano per l'uso consapevole del vino. È estremamente importante che un'enoteca si ponga il problema di monitorare il consumo del vino, con tutte le conseguenze che possono derivare dal punto di vista economico, ma soprattutto, dal punto di vista sanitario e sociale, perché sappiamo bene che tantissimi ragazzi non sempre fanno un uso consapevole delle bevande alcoliche. Secondo me, la Regione dovrebbe portare un aiuto al progetto e promuoverlo sotto tutti i punti di vista.
Voi sapete che, al momento della presentazione dell'ordine del giorno sulla Finanziaria, l'accoglienza della manovra di bilancio del Governo era all'o.d.g. in ambito non soltanto dei partiti di minoranza, ma soprattutto dei partiti di maggioranza. L'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) è più volte intervenuta per contrastare le intenzioni del Ministro dell'economia Padoa Schioppa e soltanto parzialmente si sono ottenuti dei risultati a favore dei Comuni, anche grazie, dobbiamo dirlo, all'intervento di alcuni Sindaci, tra cui il Sindaco di Torino, che è stato il primo a dire che non si poteva accettare la Finanziaria Prodi 2007.
La stessa Presidente è intervenuta dichiarando che una parte della Finanziaria doveva assolutamente essere cambiata per non rischiare di bloccare la ripresa economica, soprattutto del nord. Tuttavia, la Finanziaria ha mantenuto molti dei tagli agli Enti locali, tanto è vero che il Sole 24Ore uscito a febbraio con uno speciale dedicato agli effetti della Finanziaria sulle famiglie italiane ha evidenziato che il ceto medio soprattutto le famiglie numerose, era quello che pagava più lo scotto della Finanziaria 2007, grazie ai tributi comunali, cosiddetti, purtroppo "contributi sostitutivi" degli introiti che non sono più arrivati da parte dallo Stato. Moltissimi Comuni hanno utilizzato l'aumento previsto dalla Finanziaria dell'addizionale IRPEF e hanno modificato le aliquote relative all'ICI.
Evidentemente, i Comuni, non potendo più avere soldi dallo Stato (rimborsi sui mutui, erogazioni ordinarie), hanno dovuto far fronte alla propria fiscalità, danneggiando soprattutto le famiglie numerose, così come evidenziato dal Sole 24Ore.
Chiaramente, discutere questo argomento un anno dopo - praticamente siamo quasi alla presentazione della Finanziaria 2008 - lascia il tempo che trova, però, secondo noi, è comunque importante ricordare che attraverso il lavoro dell'Associazione dei Comuni italiani, dei piccoli Comuni e anche delle Regioni - ricordo la Conferenza Stato-Regioni - si possono migliorare le previsioni del bilancio dello Stato che riguardano le Amministrazioni locali.
Secondo me, la Regione un segnale lo ha dato anche approvando alcune settimane fa la legge sui piccoli Comuni, costituendo un parziale segnale di sussidiarietà finanziaria da parte della Regione nei confronti dei Comuni più piccoli, che, sicuramente, hanno maggiori necessità.
Tuttavia, non siamo soddisfatti, perché sembra che anche la Finanziaria 2008 preveda manovre per quanto riguarda gli Enti locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, come diceva il collega Guida, questo ordine del giorno, naturalmente, è fuori tempo massimo, ormai siamo giunti al DPEF per la Finanziaria 2008; spero sia davvero la Finanziaria che segni la svolta sociale del Governo oggi alla guida di questo Paese. Qualche segnale c'è spero, ad esempio, in un miglioramento per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica, su cui oggi non c'è un euro.
Questi auspici, in qualche modo, sono rivolti alla prossima Finanziaria 2008. Quindi, trattandosi di un ordine del giorno che parla di Finanziaria 2007, non possiamo che essere contrari all'inserzione di questo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 462 avente oggetto "Protocollo di intesa tra Telecom e Regione Piemonte per abbattere il divario digitale esclusi 31 comuni della provincia di Torino" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Vignale, che interviene a favore.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, l'ordine del giorno che abbiamo presentato lo scorso mese di ottobre 2006 era certamente attuale, perché solo per la Provincia di Torino il Protocollo d'intesa tra la Regione Piemonte e Telecom aveva escluso 31 Comuni della Provincia stessa. In realtà, successivamente - noi pensiamo che sia dovuto anche alle tante interrogazioni del nostro Gruppo così come di altri Gruppi consiliari - la Regione Piemonte ha stanziato un'altra cifra per un bando al quale potevano accedere i Comuni per coprire le aree non previste dal protocollo tra Telecom e la Regione.
Crediamo però che l'ordine del giorno sia in qualche modo attuale oltre ad essere certamente attuale la tematica che l'ordine del giorno tratta, per una serie di motivi: innanzitutto si contesta la realizzazione di un protocollo d'intesa fra la Telecom e la Regione, nel senso che è vero che Telecom Italia, tramite Sirti - quindi non direttamente Telecom Italia è ancora quella che realizza il cablaggio della rete.
Quindi, il protocollo, al limite, si sarebbe dovuto fare tramite Sirti che è il gestore nazionale della rete e non con Telecom.
La differenza non è minimale, nel senso che è ovvio che se date un vantaggio in termini concorrenziali a Telecom Italia non è indifferente perché, laddove in un Comune l'unico soggetto che, in qualche modo, aveva l'ADSL era un unico operatore, è ovvio che molti che volevano stipulare un nuovo contratto o magari volevano cambiare il loro contratto con Telecom non l'avrebbero fatto, perché era l'unico che poteva garantire anche il servizio ADSL.
Peraltro Telecom Italia, utilizzando le risorse che la Regione ha stanziato, in realtà ha coperto anche alcuni Comuni non previsti dal protocollo d'intesa. Questo a dimostrazione del fatto che questo tipo di protocollo, anche se l'Assessore Bairati non sta ascoltando ma magari sarà oggetto di discussione nelle Commissioni competenti, dimostra come questo tipo di protocollo ha sì centrato un obiettivo relativamente alla copertura del divario digitale, ma certamente ha dato un vantaggio ad un singolo operatore.
In più, il bando che la Regione Piemonte ha fatto non è stato un bando rivolto ad un operatore qualunque esso fosse, o una società qualunque essa fosse per la realizzazione di una rete sia in sistemi via cavo sia in wi-fi (Wireless Fidelity) per coprire i Comuni non previsti dal protocollo.
Il bando è stato riservato ai Comuni, pertanto alcuni Comuni hanno partecipato al bando ottenendo dei finanziamenti per utilizzare in questo caso l'operatore più economico, ma altri Comuni - anche se in numero limitato - non hanno partecipato al bando e pertanto, per l'imperizia di alcune Amministrazioni, in realtà sono i singoli cittadini che pagano la mancanza del servizio di ADSL all'interno della nostra Regione.
Infine, crediamo che anche la tempistica con cui è stato stilato il protocollo, e cioè il 31/12/2008, sia stata eccessivamente vasta perch alcune Amministrazioni, ma soprattutto molti cittadini, rimarranno senza sistema di ADSL per un periodo certamente lungo.
Teniamo conto che stiamo parlando in moltissimi casi di aree, e su questo l'Assessore Sibille sarebbe dovuta essere forse più sensibile, che essendo montane, sono penalizzate non soltanto per la loro localizzazione geografica, ma anche per i servizi che essi hanno.
Voi pensate come può lavorare un'impresa che non può usare l'ADSL. Non può e pertanto si deve accollare le spese, come è successo negli anni passati e come sta continuando ad accadere nei Comuni in cui questo servizio non è ancora arrivato, per continuare ad operare.
Quindi, per questo motivo chiediamo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 462, credendo che sia, nonostante il bando, ancora molto attuale.



PRESIDENTE

In senso contrario ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 463 avente oggetto "Legge delega per le autonomie locali" all'o.d.g. della seduta odierna.
In senso favorevole, ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Noi con quest'ordine del giorno abbiamo espresso la nostra più totale preoccupazione per l'intendimento di questa normativa, che va a colpire soprattutto i piccoli Comuni.
un atteggiamento contraddittorio quello del Governo di auspicare il federalismo e il decentramento amministrativo regionale e comunale e poi di fatti per i piccoli centri, che poi sono la stragrande maggioranza delle amministrazioni locali e degli Enti locali italiani, addirittura a prefigurare una normativa che prevede l'abolizione della Giunta e, di fatto, l'istituzione di un organo monocratico nell'esclusiva persona del Sindaco.
un percorso istituzionale sul quale assolutamente esprimiamo la nostra contrarietà; è tra l'altro una riduzione di quella democrazia rappresentativa che, a livello comunale, si restringe sempre di più. Da tempo le assemblee comunali hanno perso la loro incisività nella vita amministrativa dei Comuni, specie dei Comuni piccoli.
Poche riunioni di Consiglio comunali vengono svolte, pochi atti amministrativi vengono ormai portati all'attenzione dei Consiglieri comunali; la legge Bassanini ha impoverito eccessivamente le competenze delle assemblee comunali e vi è un pericoloso accentramento nella figura del sindaco e di una serie di poteri e di competenze.
Ormai abbiamo quasi delegittimato la figura podestarile del sindaco che peraltro non ha avuto nessun bilanciamento di poteri di controllo. Non ci sono più i CORECO, un tempo c'erano addirittura le Giunte provinciali amministrative che erano un giusto filtro, un giusto controllo dell'operato delle amministrazioni locali. Ora tutto questo non c'è più, sappiamo benissimo che indipendentemente dal colore politico, la tentazione degli amministratori comunali e dei sindaci è di sminuire e di ridimensionare il più possibile il ruolo delle minoranze consiliari. Quindi, l'eliminazione di ulteriori poteri e presenze dell'esecutivo, tra l'altro, restringe anche la rappresentanza delle forze politiche e delle forze consiliari che esprimono il sindaco.
Da questo punto di vista, credo che sia un problema del centrosinistra come del centrodestra il fatto che i gruppi politici, i gruppi consiliari una volta che hanno contribuito all'elezione del sindaco non riescono più minimamente a controllarne il suo operato o in qualche maniera a far rispettare il programma amministrativo che era stato presentato al momento delle consultazioni elettorali.
Siamo su una china negativa, che però questa legge sulle autonomie locali sembra ulteriormente accentuare. Invece bisogna andare nella direzione esattamente contraria. Se ci lamentiamo che non c'è coinvolgimento della popolazione della vita politica istituzionale è perch la base, il coinvolgimento, la partecipazione, la rappresentanza è sempre più ridimensionata e ridotta.
Anche gli ultimi provvedimenti ancora di questi giorni - si pensa ad un'ulteriore riduzione dei Consigli comunali, del numero dei Consiglieri comunali come anche della rappresentanza delle Giunte comunali - sono un ulteriore colpo alla democrazia nei piccoli centri.
E non è una cosa banale soprattutto per il Piemonte, che è una Regione con una presenza fortissima di piccole amministrazioni locali; però il municipalismo piemontese, come quello italiano in particolare quello piemontese, è sempre stato un esempio di corretta amministrazione e di esempio per tutta l'Italia.
Quindi, noi esprimiamo il nostro disappunto, la nostra delusione e la nostra profonda preoccupazione che si vada verso un impoverimento della rappresentanza democratica a livello territoriale e, nel contempo esprimiamo la nostra contrarietà all'ipotesi di un allungamento dei mandati elettorali dei sindaci - il terzo mandato - perché non si può accettare un prolungamento del mandato quando non vi è un bilanciamento dei poteri nelle figure dei Consiglieri comunali.
Ora, visto che parliamo di federalismo e posto che auspichiamo una forte rappresentanza delle istituzioni territoriali, come Regione dobbiamo far sentire la nostra voce in tutte le sedi e cercare di riportare quei correttivi che ho enunciato in precedenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere il parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 4 Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 481 avente oggetto "Sospensione immediata della caccia" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Dutto, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Rileggendo questo ordine del giorno mi accorgo di come una notizia giornalistica errata possa generare, talvolta, grande confusione, come è accaduto in questo caso, sfociando, appunto, nella presentazione di un provvedimento come questo ordine del giorno.
Che cosa era successo e a cosa si faceva riferimento nell'ordine del giorno in oggetto? In Val Varaita una donna era stata uccisa da un colpo di fucile sparato per errore, secondo una prima ipotesi, da un cacciatore. Questa notizia venne immediatamente diffusa dagli organi di stampa e sulla base di queste informazioni i colleghi avevano presentato questo ordine del giorno.
A seguito delle indagini della Magistratura si scoprì, invece, che la causa della morte della donna era ben più tragica e ben più grave: l'omicidio era stato compiuto dal marito, con un colpo di fucile.
Successivamente, il marito venne arrestato.
La caccia, quindi, in questo caso, non c'entrava assolutamente nulla.
Questo provvedimento risulta, quindi, completamente superato, ma ne approfitto per lanciare alla Presidenza e a tutto il Consiglio l'invito, a livello regolamentare, di rivedere gli ordini del giorno presentati e non ancora discussi, perché magari, a seguito di fatti sopravvenuti, potrebbero risultare completamente superati e quindi si potrebbero ritirare (forse sarebbe più facile se questo controllo lo facessero gli stessi presentatori).
Nel caso specifico, si pensava ad un incidente di caccia, sulla base del quale se ne chiedeva la sospendere. In realtà, si trattava di un omicidio che nulla aveva a che vedere con la caccia, per cui l'ordine del giorno è completamente superato per fatti sopravvenuti.
Possiamo comunque discutere del problema della caccia - sono contrario a questo tipo di attività, essendo un grande amante degli animali, per cui non riesco a comprendere questo sport - ma fare delle proposte basandosi su fatti completamente errati sicuramente non può produrre nulla.
Sarebbe opportuno che i presentatori (o almeno l'Ufficio di Presidenza o, eventualmente, qualche Commissione che potremmo studiare in una riforma regolamentare) esaminassero gli ordini del giorno presentati e quando sono completamente superati o basati su notizie risultate erronee li ritirassero, quantomeno per evitare confusione e ulteriori aggravi di lavori per tutto il Consiglio regionale. Per puro caso, quindi, attraverso queste richieste di inversione punti all'o.d.g., stanno emergendo questi particolari: in pratica, si sta facendo per sbaglio un'analisi che dovrebbe essere fatta a monte.
A questo punto, penso che sia quasi inutile chiedere l'iscrizione di questo ordine del giorno, pertanto concludo il mio intervento.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il collega Dutto si è già risposto da solo, per cui il nostro pare di conferma è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 483, avente oggetto "Proroga al 31 dicembre 2007 dei requisiti igienico-sanitari nei pubblici esercizi" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Botta, che interviene a favore.



BOTTA Marco

Quest'ordine del giorno è sicuramente di interesse, in particolare perché riguarda dei soggetti che erano stati colpiti nell'anno 2003 da un Regolamento emanato da questa Regione, allora governata dal centrodestra.
Un Regolamento che noi ricordiamo vecchissimo, dovuto all'Assessorato alla sanità, i cui effetti abbiamo cercato di lenire con una delle nostre migliori performance, sempre per aiutare gli altri a far succedere quello che poi è successo nell'aprile del 2005. Del resto, tutti ricordano come nel 2003 a capo dell'Assessorato per materia interessato a questo provvedimento c'era una persona che poi ha rivelato completamente le sue appartenenze, quando, spogliandosi a mo' di Superman, lo abbiamo trovato con una maglietta con la falce e il martello. Lo dico scherzosamente, con un grande rispetto per una professionalità come quella del dottor Valpreda oggi Assessore Valpreda, che era uno dei migliori direttori della Regione Piemonte. Quest'approccio alla materia, non solo in questa, ma anche in tante altre materie di sua pertinenza, aveva aiutato a guadagnare consensi per il Governo regionale che rappresentava. C'era stata anche l'emanazione di questo Regolamento che, devo dire, gli allora Consiglieri di maggioranza avevano cercato in qualche maniera di fermare, perché tali e tante erano state le proteste, un po' di tutte le categorie, ma anche dei singoli esercenti che se lo vedevano cadere un po' in testa. Poi il Regolamento è stato emanato, anche perché, come sempre, questi regolamenti hanno dei richiami a leggi nazionali, per cui in qualche maniera bisogna farli. Il Piemonte doveva farlo perché questa Regione, caro Vicepresidente, ha sempre la voglia di essere un po' la prima della classe. L'abbiamo fatto noi ed è giusto che manteniamo questo limite positivo di essere sempre più avanti agli altri. Quindi è stato fatto il Regolamento, ma appena venne approvato con una serie di proroghe si decise di congelarne gli effetti devastanti.
Quindi, queste proroghe sono avanzate. Dal luglio 2003 si arrivò al dicembre 2003, a fine 2004 e a fine 2005. Naturalmente, anche la nuova Giunta, che si trovava questa patata bollente fra le mani (era anche estate, fra l'altro), ci mise del suo e anch'essa lo prorogò fino al 2006.
Si può estendere le proroghe fino al 2007, anche se questa patata con il tempo diventava non so se sempre più bollente, perché è chiaro che con il tempo anche queste cose perdono un po' di significato, ma per i nostri operatori erano cose significative. Per questo motivo avevamo proposto verso la fine del 2006, quest'ordine del giorno per portare all'attenzione della Giunta e, soprattutto, del Consiglio, quest'esigenza delle categorie.
Devo dire che l'ordine del giorno noi lo riproporremo anche per l'anno prossimo. La Giunta potrebbe avere la bontà di intervenire sul Regolamento visto che è cinque anni che è vigente ma congelato, quindi potrebbe anche essere il momento di rivederlo, perché dopo cinque anni abbiamo cambiato due leggi elettorali. Guardate, non so se dobbiamo cambiare un regolamentino sulla preparazione di alimenti e bevande, che però, al di là di tutti gli scherzi, è una cosa importante, perché riguarda tanti esercizi commerciali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna, che interviene in senso contrario ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Fuori da questo contesto, fra qualche mese, l'intervento del Consigliere Botta avrebbe sicuramente ospitalità in un libro ironico e un po' ridicolo, visto che viene chiesto di prorogare al 31/12/2007 una cosa che la legge finanziaria del 2007 ha già prorogato al 31/12/2007. Ma qui tutto è lecito! Ad ogni modo, noi votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 484 avente oggetto "Indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine dell'olio di oliva" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Rossi, che interviene a favore.



ROSSI Oreste

Questo è un argomento che mi ha sempre appassionato perch addirittura, quand'ero referente del mio Gruppo parlamentare della Commissione Politiche Comunitarie (all'epoca era una Commissione speciale ma la legislatura successiva divenne Commissione permanente) sollevai il problema - gravissimo - della situazione relativa all'olio d'oliva in Europa per quanto riguarda il nostro Paese.
Purtroppo, grazie ad una normativa europea incredibile, non si deve indicare sulle etichette dove sono originarie le olive, ma l'olio d'oliva si considera originario o prodotto dove le olive vengono spremute. Tant'è che avevo portato un esempio divertentissimo in Commissione. Circa dieci anni fa, il New York Times aveva pubblicato un'intera pagina pagata dai produttori di olive di Bagnoli, che dicevano agli americani: "Cari americani, comprate l'olio dove lo comprano anche gli italiani". Inoltre riportavano i dati dei quantitativi folli di olive acquistate da frantoi italiani che poi venivano trasportate, per l'appunto, in questi frantoi (ad esempio sul Lago di Garda, a Imperia o in Puglia) spremute sul posto per poi far uscire delle bottiglie etichettate come olio di oliva del Garda.
Tant'è che mi ero divertito a verificare la produzione effettiva di olio di oliva del Garda - cito questo e non l'olio di oliva pugliese o altri ottimi oli, così non mi potete accusare di essere razzista come Lega che era circa sei-sette volte superiore la produzione di olio rispetto alle olive prodotte su quel territorio.
Quindi, ciò vuol dire che la massima parte delle olive, che venivano utilizzate al fine di produzione di olio, erano proprio olive non italiane.
Tuttavia, l'olio che poi veniva venduto sicuramente sotto costo rispetto a quello vero prodotto sul posto, era in realtà fatto con olive non italiane.
Questa è una procedura assolutamente inaccettabile. Noi riteniamo, come ritengono anche le associazioni dei consumatori, che l'etichetta debba essere chiara e che debba essere scritto quello che effettivamente viene venduto.
Infatti, può accadere che il consumatore vada nel supermercato o nel negozio e trovi l'olio di oliva di Puglia e lo stesso olio di oliva di Puglia che cambia la marca e in tutte e due le etichette è scritta esattamente la stessa cosa, ma uno costa il doppio dell'altro. In questo caso il consumatore, spesso, tende a prendere il più economico, magari non sapendo che sta comprando un olio di oliva che non è di Puglia, ma è un olio ottenuto spremendo olive greche o spagnole. Questo è inaccettabile.
un po' come quello che sta succedendo oggi con il vino. Purtroppo ci sono molti produttori che stanno prendendo l'abitudine di utilizzare tappi in plastica al posto dei tappi in sughero, ma quando la bottiglia è completa con il suo cappuccio il tappo non si vede.
A me è successo di comprare una bella bottiglia di vino, di pagarla anche cara, arrivare a casa ed aprirla di fronte ad amici che erano a cena a casa mia, ma mi ritrovo a stappare una bella bottiglia con il tappo di plastica, che sembra una bottiglia di quelle dozzinali anziché una bottiglia pagata in realtà dodici euro con il tappo di plastica.
La chiarezza in etichetta credo sia fondamentale per tutti. Il consumatore ha diritto di sapere quello che paga e quello che consuma, ed ha anche il diritto di scegliere, eventualmente, di comprarsi un olio magari ottimo, magari ancora migliore, che arriva da un'altra parte - per carità, ci mancherebbe altro - ma l'importante è che sia indicato.
Quello che non è giusto è che il consumatore vada a comprare un olio convinto di consumare un prodotto italiano e, invece, si trova a consumare un qualcosa che di italiano ha solo l'azienda che spreme, etichetta e commercializza le bottiglie.
Quindi, è importante che noi come Regione, proprio nell'ambito di quel federalismo di cui tanto si parla e di competenze, pretendiamo che il Governo ottenga e renda obbligatoria la segnalazione in etichetta dell'origine del prodotto. Parliamo, ovviamente, di Governo, perch l'operazione sarebbe seria se fatta a livello nazionale, per cui l'invito è che il Consiglio regionale intervenga, la Giunta intervenga nei confronti del Governo nazionale.
Occorre un sistema di controlli che sia mirato ed efficace a garanzia della rintracciabilità del prodotto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Il Consigliere Rossi ha illustrato un problema importante, quello della rintracciabilità dei prodotti agro-alimentari. Volevo, semplicemente, dire che nel Chierese - quindi, qui vicino - ci sono ben cinquanta produttori di olio che vanno tutelati, così come vanno tutelati i consumatori.
Però, credo sia molto strumentale inserire questi ordini del giorno quando noi siamo stati convocati per il Piano Socio Sanitario. Per questo il nostro voto sarà negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 485, avente oggetto "I nuovi maggiori fondi dell'UE siano impegnati nel PSR 2007-2013 per nuove imprese di giovani, i pagamenti agroambientali, l'indennità per svantaggi naturali e l'ammodernamento delle aziende" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Quest'ordine del giorno tratta una questione che ha molte sfaccettature. Naturalmente, va vista nel contesto di quello che è l'iter di predisposizione del nuovo Piano di sviluppo rurale che, alla fine del percorso, deve essere formalmente approvato dall'Unione Europea.
Noi sappiamo che questo processo è in corso. Quindi, credo che, quanto prima, l'Assessore vorrà venire a riferire definitivamente in Commissione per conoscere le notizie più aggiornate.
Devo dire che l'ordine del giorno comunque aveva e mantiene ancora la sua validità perché, ovviamente, finché il negoziato è in corso e fino a che è possibile ipotizzare di recuperare risorse, si possono incrementare gli stanziamenti.
L'insediamento dei giovani in agricoltura è, indubbiamente, una tematica che assicura non solo il mantenimento di un'economia rurale e di impresa agricola, ma può assicurare, in determinati contesti, la sopravvivenza di un'attività agricola vera e propria.
In questi anni, con le oscillazioni sul mercato dei prezzi e dei prodotti agricoli, l'attivazione del nuovo sistema della riforma Fischler che ha disaccoppiato la produzione dagli aiuti diretti dell'Unione Europea facendo sì che le imprese agricole sempre più si orientino a produrre per il mercato, e anche il fatto che vi è un apprezzamento dell'euro e una svalutazione del dollaro, visto che poi determinati prodotti sono commercializzati in dollari, è chiaro che determinano delle difficoltà, che rischiano di scoraggiare soprattutto i giovani nel passaggio generazionale nella conduzione dell'azienda.
Per cui sono ampiamente giustificati gli aiuti che si davano, che si danno e che si daranno ai giovani imprenditori agricoli. Naturalmente l'auspicio è che vi siano sempre maggiori risorse da mettere a disposizione per questa finalità.
Allo stesso modo in una Regione quale quella Piemontese che, per sua definizione, è pedemontana quindi, è caratterizzata da condizionamenti di tipo podologico e anche condizionamenti di vario tipo, anche idrogeologico sono tali da creare una serie di situazioni che richiedono, forse più qui che da altre parti, determinate pratiche agricole molto rispettose dell'ambiente quindi, comportamenti per certi versi virtuosi.
Questo, ovviamente, deve essere riconosciuto. Il riconoscimento avviene con le misure agroambientali, anche queste, ovviamente, sono da calibrare orientare e dislocare sul territorio in modo saggio, come credo sia stato fatto già in precedenza e come si tende a fare anche adesso, ma l'ammontare di questi fondi può anche essere aumentato. Ci sono le indennità compensative, pensiamo al mantenimento dell'attività agricola nelle zone montane, soprattutto quella zootecnica. Poi, ovviamente, ci sono le attività di ammodernamento delle aziende agricole, che, ovviamente richiedono sempre maggiori attrezzature, fabbricati idonei e, comunque, una serie di servizi di cui gli imprenditori agricoli devono dotarsi. Quindi interventi di tipo materiale, ma anche servizi di tipo immateriale informatici, relativi alla commercializzazione dei prodotti.
Credo di aver sottolineato le motivazioni che stanno alla base di un tale documento, ne raccomando l'iscrizione e, successivamente, la votazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi, che interviene in senso contrario.



BARASSI Paola

Signor Presidente, intervengo per dichiarare il nostro voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 492, avente per oggetto "Esenzione per tre anni dal pagamento di circolazione per i veicoli che installano impianti a metano o gpl" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Nastri, che interviene in senso favorevole.



NASTRI Gaetano

Signor Presidente, con questo ordine del giorno, presentato il 3 novembre 2006, si chiedeva un impegno da parte della Giunta, affinché si prevedesse nella Finanziaria approvata l'esenzione dal pagamento della tassa di circolazione per i prossimi tre anni per i veicoli soggetti a limitazione della circolazione che avessero istallato impianti certificati a metano o GPL.
Qualcosa è stato fatto nella Finanziaria, però, anche qui, sarebbe opportuno svolgere un discorso più ampio non solo rispetto alla limitazione della tassa di circolazione, pensiamo che la stragrande maggioranza di queste autovetture - sono sicuramente tante nella regione Piemonte - sono soggette, vista la legge del 1970, al pagamento della RC Auto obbligatoria.
Questo è sicuramente un problema che attanaglia la stragrande maggioranza di questi cittadini, perché, solitamente, chi utilizza autovetture di così vecchia immatricolazione, chiaramente, non può permettersi l'acquisto di un'auto nuova o poco usata.
Questo è uno dei motivi per cui sarebbe opportuno - eventualmente potrebbe essere ripreso in un nuovo ordine del giorno - impegnare la Giunta affinché si faccia promotrice e allo stesso tempo portavoce, attraverso l'ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), in modo che tutte le compagnie assicuratrici possano rivedere le tariffe, soprattutto quelle inerenti a questo tipo di autovetture. Si tratta di veicoli con grossi problemi non soltanto per quanto riguarda l'ambiente e l'inquinamento, ma, soprattutto, in riferimento alle tariffe RC Auto in generale. Pensiamo che, oggi, proprio attraverso il Decreto Bersani di marzo, approvato con legge il primo aprile 2007, è stato liberalizzato proprio il mercato assicurativo, quindi anche il mercato delle RC Auto.
Si rende opportuna, attraverso un'azione forte e chiaramente mirata, da parte delle istituzioni regionali, ma anche nazionali, mediante l'ANIA, che è l'Associazione rappresentativa delle compagnie di assicurazione, una svolta davvero definitiva, visto che oggi esiste in tanti paesi europei per dare la possibilità a coloro che possiedono un'autovettura con un'immatricolazione superiore ai 10-12 anni di usufruire di una tariffa particolare, in modo tale che queste persone possano usufruire di vantaggi economici. Addirittura, nella vicina Francia esiste una tariffa automobilistica in riferimento ai chilometri.
In questo modo, sarebbe possibile offrire a queste persone, oltre all'esenzione per i bolli, una riduzione importante. A beneficiarne sarebbe la stragrande maggioranza dei proprietari di queste autovetture, che solitamente, la utilizzano soltanto per andare a fare la spesa.
Si tratta di un ordine del giorno non soltanto per diminuire o dimezzare l'ammontare del bollo per la circolazione delle autovetture a benzina o a gasolio, ma altresì per migliorare le condizioni sulla cosiddetta RC Auto obbligatoria. Oggi, questo è fattibile, perch attraverso la liberalizzazione del mondo assicurativo, avvenuto con il Decreto Bersani, anche con un'azione forte mediante l'ANIA, le istituzioni possono farsi portavoce di questi problemi, che, nella stragrande maggioranza dei casi, riguarda persone che incontrano grosse difficoltà proprio nella gestione annuale dell'auto. Ecco perché diventa molto più semplice approvare questo ordine del giorno e farsi portavoce.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Signor Presidente, intervengo sinteticamente per esprimere voto contrario e per chiedere, facendo molto caldo, se fosse possibile alzare un pochino l'aria condizionata.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 493, avente oggetto "Ricordo di Mario Soldati" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola a favore il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
un po' come essere nella macchina del tempo: torniamo indietro di un anno e parliamo di argomenti che ovviamente avevano un'attualità in quel periodo.
Nel novembre 2006 il collega Sergio Ricca, primo firmatario, present quest'ordine del giorno che chiedeva giustamente alla Regione Piemonte di ricordare Mario Soldati.
Mario Soldati nacque a Torino il 16 novembre 1906, morì a Tellaro (La Spezia) nel 1999.
In questo raccordo tra il Piemonte e la Liguria c'è tutta la storia umana e civile di Mario Soldati, che sicuramente è stato uno dei maggiori scrittori del ventesimo secolo, figura anomala nel panorama letterario del Novecento.
La critica però con lui è stata spesso miope, sporadica, pronta a circoscrivere e magnificare aspetti isolati dell'opera piuttosto che coglierne l'unitarietà sfaccettata e complessa, colpa o merito di Soldati stesso, sempre incline a sdoppiarsi e a spiazzare, mosso dalla sua disponibilità umana e artistica.
Al disagio dell'Italia fascista reagisce, dietro invito di Prezzolino trasferendosi negli Stati Uniti, dove prosegue gli studi e ha l'occasione di insegnare in un college. Quest'esperienza estremamente formativa per il suo carattere, non meno per la sua arte, gli detterà la sua prima opera matura e senz'altro contribuirà decisamente a farne il nostro scrittore più cosmopolita del Novecento, e con le tante altre contribuirà a conferirgli la nomea di mondanità che ha nuociuto non poco alla sua collocazione critica.
Fa quindi piacere leggere su la Repubblica del 22 gennaio 2003 che Carlo Fruttero, un altro torinese, in un'intervista su Simenon - il papà di Maigret - paragoni Soldati all'autore belga per la sua "forza elementare" e lo definisca "scrittore di sguardo", paragone che può suonare riduttivo.
Oltre alla parziale coincidenza dei risultati, Soldati è ben altro: visivo e talvolta visionario, come chi possiede uno sguardo educato alle arti figurative, sa rendere un turbamento d'animo con la precisione prospettica di un paesaggio.
Pensate che tra i massimi conoscitori dell'opera di Soldati c'è Gavino Angius, che oggi non so se faccia ancora parte dei DS. Mi dicono che fa parte del partito socialista, quindi c'è un legame persino fra l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Ricca e Gavino Angius, che per tanti anni su l'Unità ha fatto il critico letterario. Quindi, evidentemente, come vedete, ci sono sempre delle andate e dei ritorni.
l'occasione anche per ricordare le maggiori opere di Soldati: "America primo amore", "La verità sul caso Motta", "L'amico gesuita", "Fuga in Italia", "Le lettere da Capri", "La confessione", "Nuovi racconti del maresciallo" - da cui è stata tratta una straordinaria e molto seguita serie televisiva - "Vino al vino", "I disperati del benessere" - si riferiva ad un viaggio in Svezia - "L'ultimo Don Chisciotte", "Lo specchio inclinato", "La sposa Americana", "Ah! Il Mundial!".
Il Consigliere Ricca cosa chiedeva? Chiedeva che la Regione Piemonte ricordasse in modo adeguato la figura di Soldati. In modo particolare chiedeva che fosse titolata la sala della biblioteca del Consiglio a Soldati, mentre peraltro sono state organizzate delle serate presso la biblioteca regionale che non mi risulta sia stata poi intitolata a Soldati.
Ma Torino come ha ricordato lo scrittore? Il 18 novembre c'è stata la commemorazione ufficiale della Regione Piemonte con la Presidente Bresso, che è andata assieme al professor Quaglieni al Centro Pannunzio di Torino per ricordare Mario Soldati.
Presso la biblioteca della Regione Piemonte è stato presentato l'annullo postale dedicato allo scrittore, una mostra intitolata "Classico contemporaneo" è stata organizzata presso il Circolo dei lettori, una serie di eventi organizzati sempre dal Centro Pannunzio e dal Comitato per il centenario della nascita di Soldati sono state organizzate presso la Mole Antonelliana, tra cui il convegno intitolato "Per una geografia dei luoghi e dell'anima: i paesaggi di Mario Soldati".
Non so se queste iniziative hanno poi effettivamente soddisfatto il Consigliere Ricca, però forse è del tutto attuale la sua richiesta di intitolare la biblioteca del Consiglio regionale a questo scrittore torinese e, possiamo dire, anche ligure.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie.
La figura di Mario Soldati merita certamente di essere ricordata da quest'Assemblea e io mi auguro che l'ordine del giorno che ho presentato ma che è stato sottoscritto anche da altri Capogruppo di maggioranza e da Consiglieri d'opposizione, possa essere presto trattato, ma credo che sia necessario prima passare all'approvazione del Piano Socio Sanitario regionale.
Per cui diamo parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 495 avente oggetto "Revoca della deliberazione della Giunta regionale 23 ottobre 2006 n. 57-4131 (inquinamento)" all'o.d.g. della seduta odierna.
Interviene a favore il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Questo documento è, a mio avviso, molto significativo. Mi dispiace che non ci sia l'Assessore all'ambiente, perché è un documento relativo ad una richiesta di revoca di quella deliberazione della Giunta regionale per cui veniva richiesto ai vari Comuni di emanare ordinanze di blocco delle auto in particolari momenti della settimana e in particolari giorni della settimana.
E devo dire che su questo tema, oltre che a livello politico, anche a livello tecnico i risultati ci inducono a pensare che si tratti, più che altro, di un'operazione di demagogia politica, perché i dati rilevati nella città di Torino (sono allegati alla mozione) e in gran parte delle città del Piemonte (mi riferisco, in particolare, a quelle che conosco meglio della Provincia di Alessandria) sono costati nell'inquadrare che l'inquinamento dell'aria nei giorni in cui era in vigore questo blocco del traffico è rimasto sostanzialmente invariato: in pratica, il blocco del traffico veicolare comporta la diminuzione delle polveri sottili per una percentuale assolutamente insignificante.
Inoltre, reiterare il blocco del traffico comporta molti disagi per i cittadini, soprattutto per coloro che non possono usufruire di auto di servizio oppure che non hanno la possibilità di avere auto di recentissima immatricolazione. Siamo coscienti del fatto che ben altre siano le cause delle polveri sottili di inquinamento della nostra aria, certamente non imputabili all'odierna Giunta regionale, ma che potrebbero anche diventarlo.
Sappiamo tutti che le cause dell'inquinamento (quello che genera problemi anche di tipo respiratorio) non sono tanto addebitabili ai normali veicoli a motore dei privati, ma agli autobus, par la maggior parte pubblici, che non vengono rinnovati e modernizzati con mezzi elettrici o a gpl (quelli a gasolio sono assolutamente sorpassati ormai) e al traffico pesante.
Secondo un recente studio, un autocarro o un autobus produce polveri fini mille volte superiore ad un'autovettura. Pensi, Vicepresidente, quante cose impara oggi da questa bella giornata di ordini del giorno che stiamo cercando di iscrivere all'o.d.g.! È molto interessante, anche perch torniamo a discutere di ordini del giorno di cui c'eravamo quasi dimenticati.
Da una parte, quindi, la causa va imputata al traffico pesante di autobus e camion, autocarri; dall'altra parte al riscaldamento. Questo problema dovrebbe rappresentare una priorità per la nostra Amministrazione regionale.
Nella scorsa legislatura avevamo fatto molto per offrire ai cittadini piemontesi la possibilità di sostituire le vecchie caldaie e di renderle più moderne, stanziando diversi milioni di euro (se non erro, proprio con l'Assessorato del collega Cavallera).
uno sforzo che andrebbe continuato e migliorato, perché i riscaldamenti, nella diffusione dell'inquinamento, rappresentano forse la prima causa assoluta. Ben poco, invece, significano questi blocchi del traffico, che speriamo vengano superati nella prossima stagione, perché non incidono. Ma non lo diciamo soltanto noi: gli amici radicali, con la loro Fondazione Aglietta di Torino - persone che non hanno nessuna vicinanza politica con la nostra parte - sostengono la stessa tesi, secondo la quale questa politica di blocco è una politica demagogica, falsamente ambientalista, che penalizza i cittadini delle fasce economiche più basse.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 496 avente oggetto "Tassa di soggiorno" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Leo, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ringraziando il collega Nastri, che è il primo firmatario, e con il consenso e l'accolto del collega Botta, con il quali mi uniscono molte cose (tranne una valutazione strategica sulla produttività politica di una certa area), il ragionamento che intendo illustrare è il seguente. Noi stiamo facendo uno sforzo enorme per trasformare il Piemonte in terra turistica: si è fatto un lavoro pregevolissimo per le residenze reali (ne approfitto per ringraziare l'Assessore Oliva qui presente), per le grandi rassegne culturali, per promuovere i territori con le Olimpiadi. Ma poi improvvisamente e inopinatamente, questi interventi con la tassa di soggiorno.
Le tasse di soggiorno si impongono quando la gente è eccessivamente presente su determinati territori, come Venezia o altre realtà, dove bisogna calmierare la situazione.
Faccio un'osservazione tra parentesi: in realtà, con questi dibattiti affrontiamo una serie di questioni che forse non affronteremo mai. Capisco che si debba fare in questo modo, ma se fossi stato nei panni di alcuni colleghi, alcuni ordini del giorno li avrei approvati. Mi riferisco, ad esempio, a quello di Mario Soldati.
Dal suo punto di vista, ha ragione il collega Ricca a dire che adesso c'è da discutere del Piano Sanitario. Ma pensate se alcuni ordini del giorno venissero effettivamente approvati, visto che sono sensati e condivisi (diversamente, non saranno mai approvati). Forse può essere un modo improprio, ma pensate come potrebbe essere utile; lo dimostrerò, in particolare, col prossimo ordine del giorno, che, paradossalmente, è estremamente attuale.
Il prossimo documento sulle politiche culturali è straordinariamente attuale, come dimostrano i dati e le dichiarazioni. Quindi, chiedo che si facciano politiche coraggiose, da questo punto di vista, di riformismo virtuoso.
Leggevo un articolo su il Riformista, molto interessante e molto opportuno,m in cui dice una serie di cose, non fanno più politiche vecchie.
Venivano citati alcuni tipi di introiti in territori che si vogliono mangiare le tasse di soggiorno.
Mi pare che l'ordine del giorno, non a caso firmato da un collega proveniente da un'area più turistica della nostra, abbia un significato. Ma anche questo lieve incremento a Torino, dovuto a grandi politiche culturali, dovuto a situazioni che hanno richiesto uno sforzo congiunto della Giunta Ghigo e della Giunta Castellani prima e Chiamparino dopo rischia di essere vanificato.
Da questo punto di vista, ritengo che sarebbe utile dare questa indicazione. Fra l'altro, abbiamo letto ultimamente quale dibattito vivace ci sia sulla vicenda turistica, quante idee in campo si stiano mettendo, e questo potrebbe essere effettivamente un incoraggiamento. Un incoraggiamento quando gli organismi imprenditoriali hanno denunciato un calo della presenza dei turisti e comunque uno scarsissimo incremento di attività.
Dobbiamo fare tutto il possibile affinché queste politiche abbiano il loro significato e la loro incidenza, anche per non sprecare un lavoro enorme che è stato fin qui realizzato. Pertanto, se non adesso, spero che vada a buona memoria. Inutile dire che sarebbe stato utile che l'Assessore al turismo, Giuliana Manica, seguisse queste cose, ma l'Assessore Manica sembra più interessata ad altro; magari, è più interessata alle tematiche della moda, che a queste.
Termino e rimetto al buon senso dell'Aula questa vicenda.



PRESIDENTE

La parola, in senso contrario, al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Il tema è interessantissimo. Ne ridiscuteremo, ma per il momento esprimo voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 497 avente oggetto "Rafforzamento delle politiche culturali della Regione Piemonte" all'o.d.g. della seduta odierna.
La parola al Consigliere Leo, che interviene a favore.



LEO Giampiero

Dicevo che, paradossalmente, quest'ordine del giorno è estremamente attuale. Il Ministro Rutelli, di cui apprezzo il documento dei coraggiosi potrebbe anche essere più coraggioso e dare un po' di soldi al Piemonte perché è venuto a dirci: "Vi do un terzo di quanto abbiamo stanziato". Ma non sappiamo quant'è che ha stanziato il Ministro Rutelli. Per cui vorremmo sapere qualcosa in più sulle vicende del centocinquantesimo dell'Unità d'Italia, perché qui ci sono colleghi molto autorevoli. Devo assicurare che a me il Ministro Rutelli è sempre stato molto simpatico, da quando ha portato il saluto come Sindaco di Roma al convegno del CDU; però ci dice: "Noi diamo al Piemonte un terzo degli stanziamenti".
Penso che un Assessore capace ed intelligente come l'Assessore Peveraro vorrebbe sapere: un terzo di che? un terzo di quanto? Una volta, un mio generoso amico mi ha detto: "Ti raddoppio il contributo che ti do per la campagna elettorale", che era sempre stato zero, per cui l'ho ringraziato.
Questo amico è stato molto generoso: poteva anche triplicare il contributo ma il risultato era sempre lo stesso! Quindi, questo discorso, che faccio sorridendo, delle politiche culturali ha un senso. Noi, cari Assessori, abbiamo perso il coordinamento nazionale delle politiche culturali; da allora, l'impegno...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

una sciocchezza, dice Bairati. L'avevano già garantito a noi, a dire la verità.
Certo: questo è uno dei danni del fatto che ho perso le elezioni. Se non le avessimo perse, avremmo evitato tanti danni: sono d'accordo.
Come dicevo, il Governo nazionale ha iniziato una politica di "dimenticanza" verso il Piemonte, fino ad arrivare al punto che all'inaugurazione dei giardini reali di Venaria - voi lo ricordate colleghi - c'era il Vicepresidente Placido, c'erano molti Assessori, ma non è venuto nessun Ministro, nessun rappresentante del Governo.
Sono convinto che nella vita bisogna porgere l'altra guancia, ma 10-15 20 volte, non infinitamente, come sta facendo la Giunta del Piemonte rispetto al Governo Prodi.
Queste posizioni sono veramente deleterie.
Inoltre, vorrei far notare che noi siamo l'unica Regione che è partita con il Comitato 2011 e quindi meriteremmo un'attenzione particolare.
L'assessore Bairati, con cui ho avuto il piacere di interloquire adesso, non ci ha risposto sulle vicende della Lumiq, su cui ho posto tanti quesiti stamattina anche su intriganti interviste, foriere di domande e di interrogativi.
vero, hanno ragione, dal loro punto di vista, i colleghi a dire che questo è un altro momento, però vorrei che si rendessero conto, perlomeno che alcune questioni che abbiamo posto - alcune derivano dalla bravura e dalla fantasia dei colleghi - sono tutt'altro che peregrine: il Governo che non risponde sui fondi del 2011; la vicenda della Lumiq che è emersa solo perché un esponente dei DS l'ha denunciata in maniera così vigorosa, anche se pare che nessuno lo conosca più, che nessuno sappia (cose un po' stravaganti). Siamo tutti distratti da mille vicende, ma perlomeno c'è il Presidente Placido che ogni tanto interviene puntualmente su queste vicende. Almeno Placido lo conoscerete, se non altro per frequentazione! Ebbene, queste vicende non sono peregrine.
Non cambierà il mondo se non verranno approvati gli ordini del giorno ma spero che queste considerazioni servano a mettere una pulce nelle vostre orecchie e, magari, generino un accrescimento di dignità, di volontà, di capacità politica. Spero che, incontrando il Governo o facendo le vostre riunioni di maggioranza, che considero importanti e significative, qualcuna di tali questioni vi torni in mente. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion, che interviene in senso contrario.



BELLION Marco

Mi pare che le ore comincino a farsi sentire. Chiedo scusa al collega Leo, ma mi soffermerò proprio solo un minuto, perché credo che l'ultima parte del suo intervento valga la pena: visto che siamo qua, tanto vale far passare il tempo.
Leggo sulla rassegna stampa un intervento del collega Leo - riportato dal giornale del 18 luglio - in cui si fa un parallelismo con la situazione che si venne a creare all'epoca. Io non ero presente, ma c'era il collega Placido.
Si equiparano le quaranta riunioni che ci vollero per far passare il "buono scuola", che ancora oggi ci assilla, con l'attuale iter per l'approvazione del Piano Sanitario regionale.
Credo che il Presidente Placido, che oggi presiede la seduta, possa confermarlo: noi non lo volevamo; ripeto, io non c'ero, ma parlo di chi allora propose l'ostruzionismo in quest'aula contro il "buono scuola" ovvero le stesse forze politiche che oggi in parte propongono invece l'approvazione del Piano Sanitario regionale. Mi pare un'equiparazione poco felice, collega Leo.
Un conto è essere contro il "buono scuola", un altro conto è essere contro uno strumento di programmazione e di pianificazione come il Piano Sanitario regionale. Credo che questo politicamente dimostri non solo la strumentalità di questo ostruzionismo, ma anche quanto veniva ricordato ieri dal collega Muliere, ossia la non volontà di approvare uno strumento di programmazione nel settore sanitario, come i dieci anni del Governo Ghigo hanno dimostrato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 498, avente oggetto "Crisi delle ferrovie dello stato e del trasporto pubblico locale" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Intervengo solo perché il collega Bellion, che è un collega di gran riguardo e gran correttezza, ha perso una legislatura e, di conseguenza, ha perso delle informazioni.
Per prima cosa lui dice: "Noi eravamo contrarissimi al buono scuola"." Allora, perché adesso lo volete fare? Siete un po' confusi, collega Bellion. L'onestà intellettuale del collega Dalmasso, dei colleghi di Rifondazione Comunista le diranno - se lo guarda bene - che il "buono scuola" è riproposto. Questo è un argomento che vi conveniva non toccare.
Se voi ci aveste permesso, nella passata legislatura, di fare la riforma sul diritto allo studio, avremmo fatto esattamente questo tipo di riforma. Ma il vostro Onorevole, Presidente, Generale, Capogruppo Marcenaro disse, in una riunione di Commissione...



(Commenti in aula)



LEO Giampiero

Infatti, il collega Placido considera la vostra proposta un passo indietro e lo sappiamo, ma il Consigliere Placido è onesto, coraggioso e non ha timore a parlare. L'ha dichiarato più di una volta, anche in dibattiti pubblici. Poi, chi vuole sentire, senta.
Nella passata legislatura, quando noi proponemmo la riforma complessiva del diritto allo studio, comprensiva del buono scuola - vi prego, prendete i verbali, chi non era in Regione è giustificato - il Presidente Marcenaro in Commissione Cultura, disse: "È una truffa. Il buono scuola non può stare accanto al diritto allo studio. La libertà di educazione è una cosa diversa dal diritto allo studio. Chiediamo che i provvedimenti siano scorporati." Invito chi era presente in Commissione a testimoniare questo. Quindi, fece un fortissimo ostruzionismo e bloccò tutto.
Infine, un altro passaggio, caro collega Bellion: "Adesso si può dire che l'Assessore competente può non stare in Aula" (l'ha ricordato il collega Rossi). Io, essendo l'Assessore competente, non potevo assentarmi dall'Aula per nessuna ragione. Se mi assentavo, si bloccavano i lavori. Una volta sola - quindi a parziale correzione di quello che dice il giornale potei assentarmi, e fu proprio grazie al collega Placido, che aveva capito che ero arrivato allo stremo. Solo così potei farlo, perché se mi fossi alzato spontaneamente chiedendo di andare ai servizi, la gloriosa comprensiva, umanitaria sinistra pre-veltroniana avrebbe detto: "Blocchiamo i lavori, perché è inammissibile che un Assessore abbia queste esigenze".
Collega Bellion, vuole controllare i verbali? La prego, li controlli.
Il collega Placido disse: "Io, adesso, voglio attaccare il mandante dell'Assessore Leo per questa legge". Ascoltate: questo è interessante.
Qualche politico di scarsa preveggenza dello schieramento di centrodestra disse: "Ah, vuoi attaccare Formigoni?"; lui disse "No, oltre". Qualcuno suggerì: "Berlusconi?", e lui disse "Ma non scherziamo! Voglio attaccare il vero mandante del Consiglio regionale sul buono scuola".
Il Consigliere Dalmasso dice: "Il Papa", perché in realtà la legge sul diritto allo studio è stata evocata da Giovanni Paolo II (che si è meritato pure una medaglia anche per questa legge), dalla Conferenza episcopale ecc...
Continuando, il collega Placido disse: "Visto che devo essere durissimo nei confronti del Santo Padre, e Leo soffrirebbe tantissimo a sentire queste cose, lo invito...". Pensate alla finezza di chi faceva le scuole di partito serie, alle quali m'inchino! Come dicevo, il collega disse: "Non posso tollerare che Leo senta tutto un intervento contro il Papa, le crociate, ecc. ecc, e soffra. Quindi, gli chiedo di uscire dall'Aula". Mi precipitai per "questioni d'acqua" - non benedetta, ahimè - poi tornai in Aula e il Consigliere Placido disse...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Leo, mi aspettavo che almeno parlasse delle ferrovie dello Stato Pontificio. Però, visto che l'ordine del giorno era sulla crisi delle ferrovie dello Stato e del trasporto pubblico, ha ancora un minuto...



LEO Giampiero

Però, il collega Bellion, prima, era andato fuori argomento parlando del buono scuola. Io non avevo parlato di quello, ma delle politiche culturali. Ad esempio, sulle vicende della Lumiq, voglio ricordare che lei Presidente Placido, ha fatto delle pesanti annotazioni in Commissione, alle quali - non solo alle mie, ma anche alle sue! - la Giunta non ha risposto.



PRESIDENTE

Avrebbe dovuto intervenire il Consigliere Deambrogio, ma se è d'accordo, per colleganza di intervento, pur non essendoci il fatto personale sull'ordine del giorno, do la parola al Consigliere Bellion prego, ne ha facoltà.



BELLION Marco

Chiedo scusa al Consigliere Deambrogio, ma sarò brevissimo.
Non apriamo un dibattito sul buono scuola, perché avremo modo di farlo in Commissione e, mi auguro, anche in questo Consiglio, che è la sede giusta per farlo.
Credo invece varrebbe la pena - collega Leo, questa era l'osservazione aprire un dibattito sulla vicenda "ostruzionismo". Il mio intervento non era tanto mirato al perché qualcuno era favorevole o qualcuno era contrario al "buono scuola", ma mirava a sottolineare come l'ostruzionismo sia uno strumento democratico che, fino ad una certa fase, ha caratterizzato la vita del Parlamento nei decenni passati. Altresì, può caratterizzare la vita politica anche di quest'Assemblea, nel momento in cui si ritiene di doverlo fare, vuoi perché, in certe fasi della vita politica del nostro Paese, si ritiene che la democrazia sia in pericolo, vuoi perché si ritiene che quel provvedimento sia lesivo della Costituzione o di interessi dei cittadini.
Chiedo come si possano equiparare quei momenti di ostruzionismo a quest'ostruzionismo, che, invece, impedisce lo svilupparsi del momento democratico, del confronto su uno strumento di programmazione e pianificazione, qual è il Piano Sanitario.
Questo era il motivo del mio intervento, non era né legato al "buono scuola" né ad altre vicende, che mi auguro presto avremo modo di affrontare in quest'aula.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bellion, non ha detto se è a favore o contrario.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Bellion)



PRESIDENTE

implicito, ma la prego di esplicitarlo, prego.



BELLION Marco

L'ho detto nel precedente intervento, Presidente.



PRESIDENTE

La ringrazio.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Leo)



PRESIDENTE

Non esiste "fatto personale" sull'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 498 avente oggetto "Crisi delle ferrovie dello stato e del trasporto pubblico locale" all'o.d.g. della seduta odierna.
Chiedo se c'è qualche intervento a favore.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho visto un attimo di sgomento, di poca attenzione da parte dell'opposizione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, chiedo chi interviene a favore di questa nuova iscrizione.
La parola al Consigliere Vignale, che interviene in senso favorevole.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, nonostante il TAR abbia in qualche modo sconfessato il decreto del Ministro della Salute Livia Turco, credo che l'ordine del giorno in oggetto sia quanto mai attuale, non solo perché esiste un disegno di legge volto a modificare l'impianto normativo attuale in merito alle sostanze stupefacenti, trasformando in sanzione amministrativa quelli che oggi, giustamente, sono considerati reati penali; altresì, non soltanto perché il disegno di legge del Governo in oggetto prevede - unico in Europa la distinzione tra sostanze stupefacenti leggere e sostanze stupefacenti pesanti, con differenti interventi di prevenzione e repressione.
Crediamo che fino a quando l'attuale norma non verrà modificata abbiamo ragione, o la speranza, di credere che il Parlamento non adotterà in tempi rapidi il disegno di legge presentato - l'atto che inerisce alla quantità di cannabis considerata ad uso personale rimanga sempre di tipo amministrativo. Ecco che, allora, l'ordine del giorno, certamente non più attuale rispetto al decreto del Ministro della salute, perché già sconfessato e reso nullo dal TAR, è ancora attuale perché riguarda sempre la possibilità di aumentare la quantità di cannabis ad uso personale da parte del Ministro.
Crediamo che l'ordine del giorno debba essere discusso e, in qualche modo, sia prioritario rispetto alla discussione del Piano, in particolar modo, non avendo una particolare attenzione al Piano Socio Sanitario e a quelli che sono gli aspetti legati alla prevenzione circa l'uso di sostanze stupefacenti all'interno del medesimo.
Detto ciò e avanzando la richiesta di iscrivere l'ordine del giorno n.
501 all'o.d.g., credo sia davvero difficile riuscire a fare distinzioni come provava a fare il Consigliere Bellion, rispetto alle modalità dell'ostruzionismo. L'ostruzionismo è tale e si pone in essere quando si ritiene dannoso un provvedimento che deve essere discusso, non è che l'ostruzionismo del centrosinistra nei confronti di un provvedimento del centrodestra sia positivo e, a parti inverse, sia negativo.



(Commenti del Consigliere Leo fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Esattamente.
chiaro che vi sono motivazioni differenti, ve n'è una prima istituzionale, nel senso che questo provvedimento non è stato esaminato dalle Commissioni competenti. Questa mattina, nel sintetizzare il lavoro svolto dalla Commissione, il Presidente ha volutamente omesso alcuni passaggi. Vi sono anche altri aspetti che abbiamo già avuto modo di rilevare relativamente alle grandi differenze che vi sono fra le dichiarazioni rilasciate sui giornali e quanto scritto in un piano che dovrebbe essere di programmazione.
Pertanto, credo sia davvero difficile distinguere in relazione alle modalità con cui si cerca di bloccare un provvedimento che, in primo luogo si ritiene negativo per il Piemonte e, in secondo luogo, presenta profonde differenze tra il testo che avremo a nostre mani - quando sarà disponibile e le varie dichiarazioni che settimanalmente, in particolar modo, la Presidente ha modo di rilasciare ai giornali locali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Intervengo per esprimere parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pedrale Leo, Cotto, Ferrero, Botta, Vignale e Rossi. Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 502 avente oggetto "Obbligo etichetta origine olio d'oliva" all'o.d.g. della seduta odierna.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Con quest'ordine del giorno si chiede al Consiglio regionale di potersi esprimere su una problematica decisamente importante per il commercio e soprattutto per i consumatori piemontesi.
In effetti, l'olio d'oliva straniero è di solito considerato appartenente all'olio d'oliva d'origine una bottiglia su due.
Consideriamo che ai consumatori il prodotto in questione viene poi presentato come nostrano perché sulle etichette, come peraltro l'Unione Europea stabilisce, non è obbligatorio indicare la provenienza delle olive ed è quindi possibile anche spacciare come "Made in Italy" miscugli d'olio spremuto in altri paesi che europei non sono.
Teniamo conto inoltre che lo strumento più consono affinché si possa scongiurare quella mancanza di trasparenza del prodotto, è quello di rendere obbligatoria la posizione d'etichettatura con descrizione dettagliata dell'origine delle olive impiegate.
Inoltre le normative, sia quell'europea sia quella nazionale (legge n.
204/2004), prevedono entrambe la rintracciabilità dell'origine degli alimenti per quanto concerne prodotti alimentari di largo consumo ricorrendo all'etichettatura obbligatoria.
Inoltre alcune associazioni di categorie, tra le quali la Coldiretti hanno avviato una raccolta firma a cui hanno aderito il WWF, la LIPU Legambiente ed altre associazioni di consumatori (Federconsumatori Codacons).
Tale negligenza legislativa pesa negativamente sulla raccolta delle olive, tanto da determinare per l'anno in corso una perdita complessiva del 4% nella produzione nazionale, mentre si registrano aumenti record in area europea.
Riteniamo quindi che tale situazione non consente ai cittadini e ai consumatori di compiere scelte all'acquisto consapevoli, mettendo quindi a rischio le olive italiane che possono contare su 250 milioni di piante molte delle quali contribuiscono peraltro a preservare il paesaggio e l'ambiente.
Il prodotto italiano rappresenta un patrimonio della cultura alimentare mediterranea, e non solo, e come peraltro conferma l'OMS, un baluardo nei confronti delle malattie e dell'obesità che ha garantito la conquista da parte italiana.
Penso che molti colleghi dovrebbero sentirsi spronati a votare e a discutere questo ordine del giorno, perché credo che sia un problema che riguarda molti colleghi, in primis il sottoscritto. Temo, se continuo su questa china, di dovermi iscrivere quanto prima al club degli obesi.
Ha garantito peraltro la conquista da parte italiana del primato dei meno grassi e della forma fisica in Europa con il miglior rapporto tra peso ed altezza. Ed è per questo motivo che si chiede che la Presidente, la Giunta regionale e l'Assessore all'agricoltura possano aderire all'iniziative delle associazioni sopraindicate, in particolar modo alla raccolta firme avviata dalla Coldiretti, affinché vengano sostenute tutte le azioni necessarie perché il Governo nazionale introduca celermente l'indicazione obbligatoria in etichetta del prodotto, tale da permettere che si possano effettuare controlli mirati ed efficaci a garanzia della rintracciabilità del prodotto.
Crediamo che, soprattutto in un momento estivo, in cui evidentemente il consumo delle olive e dell'olio fa parte della dieta di molti dei cittadini piemontesi, sia in città sia nelle proprie postazioni lavoro sia a casa possa essere un bel segnale per discutere questo ordine del giorno presentato dal Consigliere Lupi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Presidente, l'intervento del Consigliere Giovine, che ha parlato d'olio d'oliva, mi induce ad una riflessione sull'olio di gomito, che è quello che caratterizza coloro che lavorano, che non mi sembra - con tutto il rispetto essere una prerogativa del Consigliere, che anche oggi è arrivato per l'ennesima volta alle ore 18.
Mi viene il dubbio che il Consigliere Giovine svolga un altro lavoro e credo che questo dipenda dallo stipendio non adeguato del Consiglio regionale all'impegno del Consigliere.
Quindi, diamo il benvenuto al Consigliere e ripeto che, siccome è arrivato alle ore 18, forse lo stipendio non è adeguato al suo impegno.
Visto che noi comunisti, come dice il collega Ghiglia, abbiamo il senso dell'equità e della giustizia, mi chiedo se è corretto che lo stesso gettone che percepiamo oggi noi, che siamo qui dalle ore 10, in qualche modo debba essere assegnato al Consigliere Giovine.
Mi rendo conto che dico cose a cui l'Aula non è avvezza, perché qui pu succedere tutto e il contrario di tutto, la presenza e l'impegno in qualche modo non contano niente, però è una domanda che vi pongo.
E mi vedo costretto a riproporre la questione della bollatrice, cioè credo che se i Consiglieri bollassero, noi potremmo a fine mese dire ai cittadini del Piemonte che questo Consiglierete ha ricevuto 10 mila euro di stipendio e ha lavorato tot ore, per vedere anche a fine mese quanto costa l'ora l'impegno del Consigliere.
L'ultima cosa che voglio dire - e questa è più seria - è che naturalmente aspettiamo le scuse del Consigliere per avere diffamato ieri sera il Consigliere Ronzani, che non meritava la sua diffamazione.
Non riusciamo a capire se vorrà chiedere scusa al Consigliere Ronzani ma glielo consigliamo, perché sarebbe l'unico gesto che mi sembra che il Consigliere possa fare in quest'aula.
L'ultima cosa, meno importante, è che siamo contrari all'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di passare alla prossima richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 17, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

La ringrazio, Presidente.
Innanzitutto le volevo ricordare che avevate già bocciato un'analoga richiesta d'inserimento nuovi punti all'o.d.g. sull'obbligo, in etichetta dell'origine dell'olio d'oliva, per cui era evidentemente inutile sia votarlo, sia far discutere il punto.
Intervengo, inoltre, per rispondere a quanto ha detto il collega Boeti che, sia pure in modo scherzoso, ha posto un problema serio.
Credo che non sia sbagliato valutare che chi è responsabile di uno sperpero di denaro pubblico - in questo caso cinque giorni di Consiglio compreso il serale (per ora, ma poi vedremo il prosieguo dei lavori), con impegni e costi di straordinario del personale - rinunci al gettone.
In questo caso, la maggioranza, che ha scelto di togliere il Piano Sanitario dalla sede più ovvia in cui affrontare quel dibattito, ne deve rispondere. La maggioranza sapeva benissimo - lo abbiamo ribadito in tutte le salse - che se imponeva l'arrivo in aula del Piano Sanitario, non lo avrebbe discusso, perché ne avremmo richiesto il ritorno in Commissione.
Pertanto, per tutti quei giorni in cui staremo qui a dar fiato e a sprecare aria - diciamoci la verità - oltre che soldi pubblici dei cittadini piemontesi, questi costi sarebbero da imputare ai responsabili ovvero coloro che sapevano - perché gli era stato detto più volte e in più riunioni - che portare in Aula il Piano Sanitario con una forzatura significava non discuterlo, pur restando qua per giorni. La Presidente ha detto che è disponibile a stare qua fino al 14 agosto, e le ho risposto che non ho problemi a starci fino alla fine. Ma i costi se li deve caricare chi li ha creati, quindi la maggioranza.
Quindi, caro collega Boeti, rinunci al gettone. Sarebbe corretto perché voi colleghi ci imponete di stare qui a perdere tempo. Avete fatto una scelta e la portate avanti, sapendo che sarebbe costata fatica (per noi e per dipendenti) oltre che soldi pubblici. Noi vi avevamo avvisato che se facevate quella scelta non entravate neanche nel merito del Piano Sanitario. Noi stiamo facendo il nostro lavoro. Voi ci obbligate a perdere tempo.
Riportate il Piano in Commissione: cominciamo a lavorare seriamente risparmiando i soldi dei contribuenti.



PRESIDENTE

Colleghi, o continuiamo con l'esame delle varie richieste di iscrizioni nuovi punti all'o.d.g., oppure possiamo aprire un dibattito sull'utilità dei lavori, se pensate che possa essere proficuo. Basta solo mettersi d'accordo. Su questo c'è bisogno non tanto di richieste di intervento quanto di segnali politici da parte dei Capigruppo, sia della maggioranza che dell'opposizione.
In mancanza di questo, continuerei con l'esame delle richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Sono assolutamente d'accordo col Presidente. Credo che una riunione dei Capigruppo sarebbe estremamente utile per organizzare i lavori di fine giornata e della serata.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Rossi.
Colleghi della maggioranza, se date qualche indicazione la Presidenza ringrazia. Ha chiesto la parola il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Siamo naturalmente disponibili alla richiesta che viene dall'opposizione.
L'interesse della maggioranza è di discutere seriamente e di portare avanti i provvedimenti.
Quindi come DS, se il Capogruppo della Lega Nord richiede una sospensione per una riunione di Capigruppo, siamo disponibili.



PRESIDENTE

convocata la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.40 riprende alle ore 19.27)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che, in sede di Conferenza di Capigruppo, si è convenuto di chiudere la seduta pomeridiana.
I nostri lavori riprenderanno in sede serale alle ore 21.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle 19.28)



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