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Dettaglio seduta n.208 del 18/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.02 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Pozzi, Ricca, Robotti e Valloggia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Ho qualche proposta concreta da avanzare.
Poiché iniziamo i lavori del Consiglio mezzora dopo rispetto alla sua convocazione, chiedo, per questa sera, di finire mezz'ora prima, non per noi, perché noi possiamo stare anche di più, ma per il personale del Consiglio. È triste vederlo aspettare che arrivi la maggioranza; è triste vederlo impegnato fino a mezzanotte, a sentire cose che possono interessare poco.
Questa richiesta non è rivolta solo al Presidente del Consiglio, ma anche ai Capigruppo di maggioranza, che sono un po' vittime della Presidente Bresso, nell'obbligarci a questo tour de force, che, poi, non viene rispettato.
A lei, Presidente del Consiglio, e all'Ufficio di Presidenza chiedo di attivare un servizio di mensa, perché ho sentito il personale del Consiglio far giustamente notare che non hanno le nostre indennità e che rimane piuttosto oneroso, per loro, cenare nei ristoranti vicini al Consiglio.
Questo non mi sembra corretto; potremmo stabilire - e io sono d'accordo di pagare noi, ovviamente con i nostri soldi e non con quelli del Consiglio, la cena a tutti i collaboratori che obblighiamo a rimanere qui.
Sarebbe veramente un bel gesto; l'Ufficio di Presidenza potrebbe fare la colletta: 5, 10 euro ogni Consigliere (il collega Leo mi dice che lui è già abituato a pagare la cena al suo collaboratore).
Pertanto, o si attiva.



PRESIDENTE

Penso non sia l'unico, il collega Leo.



COTTO Mariangela

Questo non lo so, però possiamo istituzionalizzare che coloro che sono qui con noi, che ci sopportano e ci supportano, possano almeno avere i pasti pagati. Diversamente, potremmo pagare il servizio di mensa spenderemmo meno e, oltretutto, si mangia molto bene presso la mensa del Consiglio.
Mentre ho la parola, chiedo anche di conoscere i costi della politica per annullare, con telegramma, tutte le audizioni già programmate per domani mattina.
Penso che i Capigruppo di maggioranza sappiano che molti operatori del territorio dovevano recarsi in Commissione, domani, per diverse audizioni.
Le Commissioni sono state sconvocate per permettere l'inversione dell'o.d.g., pertanto è importante che loro sappiano quanto è costata questa operazione.
Concludo, Presidente, e la ringrazio per la sua pazienza; la bacinella gliela porterò domani, perché voglio ancora vedere il suo comportamento di oggi, se sarà da Ponzio Pilato, come ieri, oppure no. Oltretutto, il collega Leo ha detto che provvederà a far benedire l'acqua, quindi, anche per questo, non l'ho portata questa mattina! Concludo esprimendo solidarietà al collega Lepri, il quale viene trattato dalla stampa come siamo sempre trattati noi: con il silenzio.
Anche lui è una vittima della Presidente, perché probabilmente è stato detto: "Parli pure il Capogruppo de La Margherita, l'importante è che i giornali e le televisioni non dicano niente, così nessuno ne viene a conoscenza e anche se lui dice che la Presidente si deve rilassare e rassegnare, non importa, qui sopportiamo tutto, l'importante è che rimanga qui"! Stiamo valutando, collega, di far fare dei manifesti di solidarietà perché noi ormai ci siamo rilassati e rassegnati al silenzio, ma non è giusto che si rilassi e si rassegni anche lei.
Per noi è una speranza, per il futuro di questa Regione.



PRESIDENTE

Collega Cotto, le do alcune risposte.
Quanto alla sua proposta di variazione dell'orario di chiusura delle sedute, ovviamente la tratterò alla stregua delle altre proposte; così come ci siamo comportati ieri, se verranno formalizzate, le porremo in votazione, a meno che non si crei, nel corso della seduta, un largo consenso all'interno del Consiglio regionale.
Per quanto riguarda gli aspetti logistici sottesi alle sedute del Consiglio, in particolare i problemi di vitto, abbiamo affrontato la questione in Ufficio di Presidenza, nel suo plenum, poiché non è la prima volta che questo problema si presenta, e, poiché in passato abbiamo sperimentato soluzioni di volta in volta diverse, l'Ufficio di Presidenza ha deciso di mantenere aperto il servizio bar, ma non la mensa, negli orari serali.
Se verrà formalizzata una richiesta diversa, la porterò all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, che però - ripeto - si era espresso all'unanimità.
Per quanto riguarda i costi relativi ai telegrammi di sconvocazione, le dico, con beneficio di inventario, che dovrebbero essere intorno ai 400 euro. Mi farò dare, comunque, una comunicazione scritta, che vi inoltrer in maniera da evitare imprecisioni di sorta su questioni di quattrini, che sono sempre delicate.
Scusate, colleghi, ma, per non essere pilatesco, vi chiedo un aiuto nell'individuare l'ordine con il quale i colleghi avevano chiesto la parola.
C'era la richiesta del collega Pedrale, poi quella dei colleghi Cavallera, Leo e Ferrero.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Desideriamo ricevere delle comunicazioni, da parte della Presidente Bresso, relative all'esito della riunione di Alessandria, alla quale la Presidente ieri ha partecipato. Purtroppo, alcuni nostri colleghi Consiglieri provenienti dalla provincia di Alessandria sono dovuti rimanere in Aula a discutere anche di sanità, quindi desideriamo conoscere gli esiti riflessi di quella riunione, che mi risulta essere inerente al futuro Piano Socio Sanitario.



PRESIDENTE

Se la Presidente ritiene di intervenire, le do immediatamente la parola.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie. In effetti, ieri sera ho avuto questo incontro che, peraltro, è andato molto bene. Sono disponibile a riferirne, ma, poiché era strettamente legato al Piano Sanitario, lo farò quando inizierà la discussione sul Piano Sanitario, non prima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Stavo dicendo al collega di "non far sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere", quindi.



(Intervento, fuori microfono della Presidente Bresso)



CAVALLERA Ugo

È un modo di dire.



(Intervento, fuori microfono della Presidente Bresso)



CAVALLERA Ugo

Non so adesso chi è il contadino, chi è il formaggio, dove sono le pere.



PRESIDENTE

Mi sono distratto un attimo e la vedo impegnato in una discussione agreste...



CAVALLERA Ugo

Presidente, io provengo dalla campagna, da un paese che, ai tempi del Regno di Sardegna, era l'ultimo paese del Piemonte, perché nel confinante Comune di Novi Ligure iniziava già la Repubblica di Genova. C'era poi la via Emilia Scaura che, da Tortona, collegava Acqui e faceva per certi tratti, da confine.
Quindi, ho una certa sensibilità storica nei confronti del rapporto con la Liguria.
Al di là di questo, penso che il Presidente del Consiglio dovrebbe preoccuparsi di come si sta sviluppando la situazione. Parlo proprio del Presidente del Consiglio perché in Regione Liguria, dai resoconti giornalistici, si sta già sviluppando il dibattito e in modo forse più fattivo.
Adesso non voglio richiamare la questione di Ponzio Pilato, perché è già stata adeguatamente trattata dalla collega Cotto, ma veramente devo dire che il Presidente del Consiglio regionale della Regione Liguria ha creato le condizioni per cui i Gruppi del Consiglio regionale della Liguria hanno potuto esprimersi sulla questione dei rapporti tra Regione Piemonte e Regione Liguria.
Dalle 10 del mattino alle 24 dobbiamo parlare di sanità, ma esiste ancora la seduta notturna, Presidente: da mezzanotte alle 8 del mattino si può trattare della questione dei rapporti con la Regione Liguria. In ogni caso, credo che comunque ci si debba porre il problema.
Così come l'inderogabile necessità di costituire la Commissione per il Mauriziano fa sì che alle 12.30 ci sia una convocazione. La oltretutto importantissima vicenda del Regolamento ci convoca tutti alle ore 14 imponendoci un brusco controllo della fase digestiva in queste ore calde dove anche l'ozono atmosferico sarà altissimo, per cui dovremo modulare.



PRESIDENTE

Sarà mia cura tenere la riunione al coperto, in una sala con aria condizionata.



CAVALLERA Ugo

Dovremo modulare la discussione tenendo conto anche dell'età dei partecipanti.
Al di là di tutto, Presidente e Presidenti, la questione dei rapporti con la Regione Liguria o non è una cosa seria, e allora possiamo andare in ferie, parlarne sotto l'ombrellone e ovviamente al rientro si tireranno le conclusioni, ma se è veramente una cosa seria - a mio avviso, ho dei dubbi occorre almeno un pronunciamento di massima prima della pausa estiva.
Credo che sia il Presidente della Giunta sia il Presidente del Consiglio, se vogliono essere le persone democratiche e rispettose del parlamentarismo così come dichiarano sempre in varie occasioni, dovrebbero sentire loro per primi la necessità di confrontarsi con il Consiglio regionale su un tema costitutivo e fondamentale come quello dei rapporti con altri territori.
Fino a prova contraria, la rappresentanza dell'elettorato e della popolazione piemontese non ce l'hanno ancora tolta e neanche ce la possono togliere con decreti presidenziali vari. Quindi ritengo assolutamente lesivo dei nostri interessi, poco democratico e comunque non accettabile il fatto che in Regione Liguria vada avanti il dibattito mentre noi, se fossimo interpellati in merito, che cosa risponderemmo? Potremmo esporre il nostro punto di vista, altrimenti dire: "Boh, non ne abbiamo ancora parlato".
Quindi chiedo una comunicazione da parte della Giunta su questa vicenda e responsabilizzo il Presidente e l'Ufficio di Presidenza a trovare uno spazio per parlarne. Se questo spazio non viene messo a disposizione e non si trova il tempo necessario per affrontare tale questione, questo sarà - a mio avviso - un vulnus rispetto all'operatività della nostra Assemblea.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, mi scuso dell'orario di convocazione della Giunta per il Regolamento, però siamo approdati a questa decisione dopo una discussione che è durata ben due ore nella Conferenza dei Capigruppo, che ha occupato quasi interamente la mattinata di ieri. Ovviamente si trattava di una questione di ordine formale che condizionava perlomeno la serenità dei nostri lavori, quindi ho ritenuto opportuno convocare la riunione anche a discapito dell'orario di inizio del Consiglio regionale.
Naturalmente assicureremo il conforto per i Consiglieri e sarà mia cura offrire delle bevande a tutti, ovviamente si intende a carico personale del sottoscritto.
Invece, per quanto riguarda l'esigenza di discutere dei rapporti con la Regione Liguria, la condivido appieno; l'avevamo già calendarizzata per la giornata di martedì scorso. Purtroppo, a causa del protrarsi dei lavori dovuto, da un lato, alla serietà dell'argomento toccato, e, dall'altro all'atteggiamento di tensione che in qualche modo si era determinato dall'avvicinarsi della discussione del Piano, non ci siamo riusciti.
Spero che si creino al più presto le condizioni in questa sala per affrontare in modo più costruttivo l'esame dei documenti in materia sanitaria e parimenti affrontare questa questione, che è rimessa alla sovranità del Consiglio regionale.
Lo dico alla presenza della Presidente Bresso: è bene che il Consiglio regionale eserciti fino in fondo le sue prerogative e i suoi ruoli, a iniziare da quello legislativo, il prima possibile, quindi spero che si possa fare al più presto e si opererà in questo senso.
La parola al Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Mi rendo ben conto che in questo clima e in questa situazione - e qualcuno che ne parlava coi colleghi Auddino e Boeti vorrebbe contribuire a superarla - si mettono da parte per necessità questioni più o meno gravi.
Questa volta prego tutti i colleghi che volessero informarsi di leggere pag. 56 della Cronaca di Torino su La Stampa: guardate che qui c'è una vicenda grave.
Presidente Gariglio e Assessore Peveraro, questa comunicazione - lo dico per franchezza - non c'entra con l'opposizione che stiamo facendo sul Piano Sanitario: è veramente una preoccupazione grave.
Se leggete a pag. 56 della Cronaca di Torino di ieri, l'Assessore Bairati, parlando della Lumiq, dove sta succedendo un finimondo, dice: "Di Moncada non sapevo nulla". Vi leggerò poi due o tre frasi dell'intervista perché è da una settimana, dieci giorni che leggiamo di preoccupazioni gravissime sul Multimedia Virtual Park.
A suo tempo, il collega Placido ha fatto un intervento preoccupatissimo in Commissione e sui giornali, ma oggi leggiamo una cosa perlomeno preoccupante e stravagante. Si chiede all'Assessore Bairati: "Lei sa che la dottoressa Marletta era una consulente di Lumiq, legata a Moncada, pagata decine di migliaia di euro?". Risposta: "Questo non lo so, bisognerebbe chiederlo a Lumiq".
Non voglio fare ironia sugli Assessori ben più informati. L'Assessore con cui sto interloquendo è un Assessore notoriamente molto ben informato e documentato - ed è apprezzato anche per questo - ma mi stupisce che un Assessore come Bairati dica di personaggi che hanno un ruolo così chiaro nelle vicende: "Non ne so nulla".
E prosegue: "Il Progetto Piemonte è stato presentato tre volte a Venezia, Berlino e Roma. A che punto è?". Risposta: "Per ora la Regione Piemonte è l'unica che ha contribuito". Leggiamo su La Repubblica che il fondo viene dimezzato. È vero che la MGM sarebbe titubante nell'entrare. Se fossi nel loro C.d.A. un fondo americano come il loro, dopo i titoli dei giornali, valuterei con molta attenzione l'opportunità di entrare, quindi l'Assessore Bairati stesso lancia un grande grido d'allarme.
E infine conclude così: "Quando c'era Finpiemonte si è tirata indietro", e io penso che di questo il Capogruppo dei DS, il Presidente de La Margherita, i Segretari di quei partiti, qualche domanda, se non siamo finiti nel paese degli struzzi, dovrebbero porsela.
Come mai Finpiemonte si è tirata indietro? Sta affrontando la difficile partita della scissione, si è deciso di lasciarla fuori. Conclusione: tanto rumore per nulla. Risponde Bairati: "È quello che succede in Italia".
Domanda: "Perché?". Ascoltate cosa risponde (esiste ancora un partito dei DS, un Partito Democratico, si sta costituendo, una Margherita?)! La risposta è: "Chiedetelo a Stefano Esposito".
Cosa vuol dire questo? È un esponente importante dei Democratici di Sinistra. Cosa vuol dire "tanto rumore per nulla"? È vero che l'Assessore Bairati può non conoscere Moncada, ma mi stupisce. Nessuno dei Democratici di Sinistra conosce Stefano Esposito? Nessuno de La Margherita conosce Stefano Esposito? L'Assessore Bairati dice che c'è stato "tanto rumore per nulla, il perché chiedetelo a Stefano Esposito". Cosa vuole dire questo? È vero - come ha detto qualche collega - che La Stampa è ormai acquiescente, ma questa è una cosa grave. Se fosse successo a parti inverse chiedetelo ad un esponente qualsiasi di Forza Italia - sarebbe stato veramente un bel pasticcio. Ormai digeriamo tutto. L'altro giorno ho trovato un amico che mi ha detto: "Sì, ma nel centrosinistra, tutto sommato, la questione morale è meno grave che nel centrodestra". Gli ho ricordato qualche vicenda nazionale e dopo mi ha detto: "È grave come nel centrodestra"! Oggi, se fossi in voi, questa intervista non la lascerei cadere, anche per vicende di appartenenza politica; non ne faccio nessun carico all'Assessore, che ha avuto la cortesia di ascoltare ed è un Assessore sempre molto attento. Però o esistono ancora partiti che fanno opposizione politica oppure, in futuro, diremo, come alcuni colleghi: "Non so quale partito facesse opposizione nella passata legislatura", come l'Assessore al turismo, Giuliana Manica, ex Capogruppo dei DS, che dice di non aver mai conosciuta "quella " Manica Di questo passo una bella cura psichiatrica è necessaria! Apriamo il Piano Sanitario con un'attenzione particolare alla psichiatria!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Purtroppo, ancora una volta, anche oggi leggiamo sui quotidiani una serie di notizie che sollecitano il Consiglio a prendere atto della necessità di concludere tutta una serie di approfondimenti e preziosi ragionamenti iniziati nelle scorse settimane e nei giorni scorsi su argomenti molto importanti.
Ribadisco, come ho fatto ieri, Presidente, l'assoluta necessità che il Consiglio regionale concluda, perlomeno, una discussione molto amplia e molto interessante che vi è stata la scorsa settimana sulle politiche regionali a favore dei minori. Un dibattito che ha visto l'impegno di tutti i Gruppi consiliari e nel corso del quale sono state sollecitate una serie di emergenze che, puntualmente, ancora oggi, vengono evidenziate ed indicate al Consiglio. Un tema, come giustamente ricordava la collega Pozzi, che attiene la gestione di tutto il comparto degli asili nido e quant'altro.
Ancora oggi leggiamo sui giornali e sui quotidiani amministratori e sindaci che lanciano un allarme molto forte rispetto a questa esigenza e rispetto alla necessità che il Consiglio assuma impegni più forti e più consistenti.
In questo periodo, negli anni passati - se non ricordo male - siamo sempre stati impegnati a discutere di numeri o non di temi come quello della sanità, che è molto importante. In questo periodo, generalmente, il Consiglio regionale è sempre stato impegnato a discutere di assestamento di bilancio.
Per esempio, quella poteva essere un'occasione importante per confrontare la politica, i programmi, le idee e le intenzioni di un'assemblea legislativa importante come questa, rispetto ad un problema che, anche oggi, emerge in modo così forte e così allarmante sui quotidiani, sui quali siamo costretti ad affrontare il dibattito e l'argomento perché questo Consiglio e questa maggioranza ha ritenuto Presidente, e quindi anche lei, di non volere concludere.
Approfitto della parola che lei, gentilmente, mi ha dato sull'ordine dei lavori per sollecitare la Presidenza del Consiglio a far sì che questo importante dibattito possa essere concluso.
Tra l'altro, mi pare che ci fossero solo più pochi ordini del giorno da votare, che avrebbero permesso al Consiglio di assumersi o non assumersi degli impegni certi e chiari, anche, per esempio, rispetto al tema legato agli asili nido.
Voglio anche denunciare il fatto che, nonostante il forte appello che molti amministratori lanciano a questa Regione, il Consiglio preferisce intrattenere l'Aula su un problema che attiene alle inversioni degli ordini del giorno. Anche noi non avremmo voluto intraprendere questa strada, ma le forzature della maggioranza hanno fatto sì che, ancora oggi, si manifesteranno in quest'Aula. C'è un totale silenzio e non volontà di comprendere anche su questo tema, come quello del Piano Socio Sanitario che abbiamo richiesto di poter concludere come approfondimento nell'ambito della Commissione competente. Ricordo che, quando la Presidente ha deciso di richiamarlo in Aula, la discussione era assolutamente serena e nel merito rispetto ad un provvedimento così importante.
Quindi, Presidente, oggi ci vediamo costretti, ancora una volta, a doverci appellare al suo buonsenso per calendarizzare in Consiglio la conclusione di argomenti importanti.
Io ne ho sollecitato uno. Altri colleghi, questa mattina, hanno dato altre importanti indicazioni per permettere che la discussione del Piano Socio Sanitario avvenga nella sede propria, in Commissione - dove notoriamente si conclude la discussione e l'approfondimento del merito per poi passare in Consiglio per una serena votazione, a maggioranza o all'unanimità, di un provvedimento che anche noi riteniamo importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Colleghi e colleghe, francamente questa mattina sono stupito nel vedere una violazione di democrazia perpetrata da questo Consiglio e dal suo Presidente, dovuta al fatto di aver verificato, attraverso siti internet e quanto arriva nella posta di ogni singolo Consigliere, la convocazione di comitati, Commissioni o conferenze stampa. Ritengo che venga lesa, di fatto, la democrazia e la libertà di ogni singolo Consigliere di poter partecipare all'insediamento di Commissioni, conferenze stampa e partecipazione a comitati.
Quando si convoca il Consiglio regionale, e lo si convoca coscientemente, su un tema quale quello sulla sanità, bisognerebbe avere la giusta sensibilità di sconvocare tutto ciò che, precedentemente, era stato convocato.
Mi chiedo perché io non possa partecipare ad una conferenza stampa sugli esiti del monitoraggio per le elezioni amministrative 2007 del CORECOM, relativamente alla documentazione che il CORECOM fa giungere puntualmente, ad ogni elezione, ai Consiglieri regionali! Ho avuto modo di partecipare ad alcune conferenze stampa dove attraverso gli esperti, ho trovato anche la soddisfazione nel porre alcune domande. Tecnicamente, dal punto di vista politico, se vogliamo, le elezioni amministrative sono un test assolutamente importante. E ritengo così come ritiene il mio Gruppo, la necessità di partecipare a quella conferenza stampa per conoscere nei modi, nei termini e nei numeri gli esiti di questo monitoraggio.
Colleghe e colleghi, abbiamo dibattuto per ore sulla questione dell'ospedale dell'Ordine Mauriziano. Oggi, alle ore 12.30, è convocato l'insediamento della Commissione e in quest'Aula non si è ancora precisato se la Commissione verrà insediata e se si sospenderà il Consiglio per tale adempienza; peraltro, non si è detto neppure se questa Commissione la si vuole davvero, perché per una Commissione così importante, convocata per il suo insediamento alle ore 12.30 - manca un'ora eventi minuti - nessuno di noi, o almeno dei componenti la Commissione, è ancora stato informato.
Vi sembra normale, quando si discute del Piano Socio Sanitario, che un Consigliere non possa partecipare in libertà agli esiti di una conferenza stampa sul CORECOM e che coloro che sono delegati a partecipare alla Commissione del Mauriziano, a un'ora e venti del suo insediamento, non sappiano ancora se devono parteciparvi o meno? Inoltre, alle ore 12, l'Assessore Bairati terrà una conferenza stampa anziché preoccuparsi del Piano Sanitario. Essendo un Assessore esterno, ha infatti l'opportunità, come molti altri, di non partecipare ai lavori se i temi non interessano. Ma come fa a non interessare anche ad un Assessore esterno un tema come quello della sanità? Tema sul quale la maggioranza sembra essersi ricompattata e ritiene, in pochi giorni di Consiglio - e ci vedrete tranquillamente seduti nei nostri banchi - di portare a casa un provvedimento. Forse sarebbe stato molto più normale far seguire allo stesso un processo di Commissione, utile agli stessi Commissari per trovare le soluzioni nel merito affinché questo documento potesse arrivare in Consiglio eventualmente con delle divisioni, ma con un dibattito nel merito, così com'è stato richiesto ancora ieri da alcuni Gruppi dell'opposizione.
Ma allora perché, signor Presidente, i Consiglieri devono rimanere in aula per discutere di sanità e non possono partecipare ai Comitati, alle Commissioni e alle conferenze stampa? Come si può non prestare attenzione alla conferenza stampa dell'Assessore Bairati, che oggi presenterà il progetto Wi-Fi, stazione Piemonte per l'offerta di servizi di accesso di internet, su quattro stazioni piemontesi? Nessuno di noi è interessato a quel tema? Qualcuno si occuperà di informatica e avrà piacere di capire come e dove vengono attivate queste innovazioni: è il nostro Piemonte e riguarda le nostre stazioni ferroviarie.
Io, umile Consigliere di questa Regione, non posso partecipare alla conferenza stampa che terrà l'Assessore Bairati perché devo rimanere qui! Come mai i colleghi che erano già qui durante la precedente legislatura non si ricordano quante volte ci hanno fatto sconvocare Comitati Commissioni, fiere, feste e tagli di nastri? Cambia tutto solo perché siete in maggioranza? Esiste, forse, una doppia morale sulle cose e sulle questioni? Avete davvero una doppia morale, che state coltivando quotidianamente?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
Mi scusi, ma ha superato il tempo a sua disposizione.



TOSELLI Francesco

Presidente, non ho ancora finito. Mi avvio alla conclusione.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliere Toselli. Potrà comunque intervenire tutte le volte che lo desidera, ovviamente.



TOSELLI Francesco

Esigo delle risposte, Presidente, perché non ritengo corretto che non vengano disdettati Comitati, Commissioni e conferenze stampa. La considero una mancanza di rispetto, che lede la libertà e la democrazia di questo Consiglio e di ogni singolo Consigliere. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Toselli, tengo a precisare, posto che ha usato toni assolutamente legittimi ma forse leggermente eccessivi rispetto alla situazione in cui stiamo operando: queste convocazioni sono state convenute nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, dove la gran parte dei Gruppi sicuramente quelli maggiori - erano presenti.
Abbiamo convenuto di convocare la seduta di insediamento della Commissione speciale di indagine sul Mauriziano per le ore 12.30 di oggi espressamente a seguito della richiesta formale del Capogruppo del suo Gruppo, che mi ha inviato una lettera chiedendomi di procedere quam celerrime - così direbbero i latini - alla costituzione di questa Commissione, anche perché si sottolineava la valenza politica della stessa aspetto su cui prontamente mi sono attenuto. Così come mi sono attenuto alla sollecitazione parimenti pervenutami dal vostro Gruppo, di insediare il più in fretta possibile, la Commissione di garanzia. La convocazione pertanto, era stata confermata ai Capigruppo.
Le chiedo scusa, collega Toselli, perché pensavo che la notizia tramite i Capigruppo, fosse filtrata a tutti Consiglieri, ma provvederò a farlo personalmente.
Vi ricordo, dunque, che il Consiglio oggi terminerà alle ore 12.15, per dar modo ai Consiglieri di partecipare alla seduta di insediamento della Commissione. Faccio altresì presente che dovremo provvedere unicamente all'insediamento, in particolare all'elezione del Presidente della Commissione - carica di rilievo, vista l'importanza della materia oggetto di questa indagine - e del Vicepresidente, indicati rispettivamente dall'opposizione e dalla maggioranza.
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Botta.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega Botta che, gentilmente, mi ha concesso di precederlo in ordine cronologico.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, ma la funzione, con tutto rispetto, non è fungibile: se il collega Botta rinuncia, passa in fondo alla lista degli iscritti a parlare. Pertanto, è il turno del collega Ronzani.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, ma non è che si occupano le posizioni e si scambiano. Se il collega Botta rinuncia all'intervento, ha facoltà di intervenire il collega Ronzani.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia! Sono tutti interventi sull'ordine dei lavori, per cui hanno tutti la stessa dignità.
È iscritto a parlare il Consigliere Ronzani: rinuncia all'intervento?



RONZANI Wilmer

No, no.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ronzani.



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Sono tutte questioni importanti, per quanto mi consta.
Essendo tutti interventi sull'ordine dei lavori, non mi è consentito, a priori, discriminare l'importanza di un intervento piuttosto che di un altro, non avendolo ancora audito.
Non è una questione di maggior favor verso il collega Burzi o verso il collega Pedrale: sono tutti quanti Consiglieri, al di là delle maggiori o minori vicinanze culturali che possano legarmi all'uno o all'altro.



RONZANI Wilmer

Volevo dire ai colleghi dell'opposizione che tutte le sollecitazioni che hanno avanzato dall'inizio della seduta hanno sicuramente un senso: non sarò certo io a negare l'utilità di una discussione sull'accordo fra la Liguria e il Piemonte, e nemmeno a negare la necessità di esaminare in questo Consiglio alcuni ordini del giorno.
Per inciso, vorrei che il Consiglio regionale approvasse soprattutto leggi, anziché ordini del giorno, perché siamo stati eletti per approvare principalmente delle leggi - troppo spesso, invece, questo Consiglio regionale vota ordini del giorno, che è un altro modo per non votare le leggi che dovrebbe approvare - ma non sarò certo io a negare l'importanza degli ordini del giorno. A meno che, caro Marco Botta, la discussione non sia fra una legge e un ordine del giorno.
Trovo singolare che la minoranza ci sfidi ad approvare gli ordini del giorno in un momento nel quale dovremmo invece approvare una legge sul Piano Sanitario Regionale. Questo è singolare! Lasciatemelo dire! Stiamo discutendo e contrapponendo al Piano Sanitario Regionale, che può avere tutti i difetti di questo mondo, un ordine del giorno (o più ordini del giorno). Questo mi sembra, francamente singolare per un Gruppo di opposizione.
In ogni caso, pur volendo riconoscere l'utilità degli ordini del giorno, penso, colleghi della minoranza, che siete in una contraddizione.
Ci sollecitate ad approvare una serie di ordini del giorno, nel momento in cui dovremmo discutere il Piano Sanitario Regionale, non vedendo - o fingendo di non vedere - che quest'atteggiamento, in verità, è preclusivo della possibilità di discutere degli ordini del giorno. La ritarda: perch prima discutiamo del Piano Sanitario e prima abbiamo la possibilità di affrontare quegli argomenti che, anche noi, consideriamo importanti e che possono essere valutati dall'Aula (il prima possibile, naturalmente).
Vorrei fare un'ultima considerazione. Collega Toselli, tu dici: "Abbiamo il diritto di partecipare ad una conferenza stampa". Pensa un po' se io te lo nego! Ti posso però fare una battuta, vista la confidenza che c'è tra noi? Noi siamo pagati per votare le leggi, stare qui e votare i provvedimenti all'o.d.g. Se noi siamo convocati per discutere di Piano Sanitario, vorrei che stamattina discutessimo del Piano Sanitario e che discutessimo eventualmente per convenire che non siamo d'accordo sul Piano Sanitario. Colleghi, sono due giorni che parliamo d'altro! Io non nego l'utilità di discutere, ma credo che, se vogliamo restituire credibilità alle istituzioni e al Consiglio regionale, il problema che noi abbiamo, che la classe dirigente, di destra o di sinistra ha è quello di conquistare credibilità, decidendo sulle questioni! Decidendo! La cosa che la gente non sopporta più è che noi discutiamo di tutto senza mai decidere. Senza mai decidere un bel niente! E noi, per due giorni sia chiaro, non contesto la legittimità della vostra posizione - abbiamo discusso di tutto, senza mai decidere niente! Allora io vi faccio questa proposta! Vi sfido su questo terreno! Vorrei una minoranza che contestasse il Piano, non mi impedisse di approvarlo, ma dimostrasse che il Piano che io approvo non va bene, perch ce n'è un altro di migliore che voi ci proponete! Invece voi questo non lo fate.
State cercando, da due giorni, di impedire a me di discutere del Piano perché il vostro obiettivo è impedire che la Regione abbia un Piano. Vorrei invece che dimostraste al Piemonte che il Piano che stiamo dando alla Regione è difettoso e non va bene, perché c'è una proposta - la vostra che lo migliora! Non sta avvenendo questo, colleghi della minoranza. E questo è un limite di questa discussione. Discutiamo gli ordini del giorno tutti legittimi, tutti importanti, sacrosanti. Rinviamo la discussione sul Piano, ma il risultato qual è? Che guaio, se non discuteremo degli ordini del giorno (ma intanto c'è un tema, che è all'o.d.g., che è il Piano)! Secondo: ritardiamo un confronto di merito; soprattutto, ritardiamo una questione che invece dovrebbe riguardare tutti, minoranza e opposizione.
Ovvero, il fatto che il Consiglio regionale, il Governo regionale decidono.
Poi, si può non essere d'accordo, e avremo mille strumenti per dire che questo Piano non va bene. Ma dovrebbe essere per tutti un obiettivo quello che qui dentro, ad un certo punto, si decida, dopo tanto discutere!



PRESIDENTE

Sono iscritti a parlare il Consigliere Pedrale, il Consigliere Botta e la Consigliera Ferrero.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Come gentilmente l'amica e collega Cotto informava, spesso e volentieri intervengo sull'ordine dei lavori, in quanto sostituisco il Presidente Burzi in qualità di Capogruppo vicario. Quindi, non intervengo per un eccesso di visibilità, ma perché devo farlo.



PRESIDENTE

Collega Pedrale, le chiedo scusa, ma non c'è automaticamente una priorità dei Presidenti dei Gruppi nell'acquisire la parola. Poiché il suo Gruppo, da inizio seduta, ha parlato tramite i Consiglieri Cotto Cavallera, Leo, Ferrero, Toselli e adesso lei, su dieci interventi ne avete fatti sette, non mi pare assolutamente di avere, in qualche modo, ostruito il gruppo di Forza Italia.



PEDRALE Luca

Devo dire che l'intervento del collega Ronzani ci ha scosso e ci sta inducendo ad una profonda riflessione: più o meno come veniva percosso l'armadietto dal collega Muliere, durante l'intervento di Francesco Toselli.
Quindi c'è un tale forte rispetto e attenzione per i colleghi della minoranza, che durante l'intervento del Consigliere Toselli, veniva percosso, dal collega Muliere, l'armadietto del proprio banco.
Non mi sembra che abbiamo di nuovo iniziato bene la giornata. Chiedo dunque, a nome di tutta la minoranza, una sospensione di dieci minuti dei lavori del Consiglio, per fare una riunione interna ai gruppi di minoranza.



PRESIDENTE

Se non ci sono interventi in senso contrario, a nome del Gruppo di Forza Italia, è stata chiesta una sospensione del Consiglio di dieci minuti per fare una riunione dei Gruppi di opposizione.
Sono le ore 11.22: sospendiamo la seduta e riprenderemo i lavori alle ore 11.35.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.22 riprende alle ore 11.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.



(I Consiglieri di minoranza espongono dei foulard di colore arancione recanti la scritta "Associazione vittime della Bresso")



PRESIDENTE

Prego i colleghi di rimuovere, per cortesia, i segni distintivi che non si addicono ai Consiglieri e che sono in palese violazione del regolamento adottato dall'Ufficio di Presidenza sulla sedute in Aula. Quindi pregherei di rimuoverli.
Prego i questori di provvedere celermente. Per cortesia, colleghi: vi prego di rimuovere i distintivi; altrimenti, sono costretto a sospendere la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.38 riprende alle ore 11.43)



PRESIDENTE

La seduta è riaperta Prego i Consiglieri, prima di entrare nel vivo del dibattito, di togliersi i segni distintivi, per cortesia. Il segnale è stato dato da tutti i colleghi, quindi vi pregherei di rimuoverli.
Lo dico anche al collega Pedrale, visto il ruolo di importante rappresentanza che riveste.
Sono iscritti a parlare i Consiglieri Botta, Ferrero, Rostagno, Toselli e Vignale.



(Commenti del Consigliere Toselli)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Collega Toselli, abbia pazienza! Poiché si tratta di interventi sull'ordine dei lavori, io non posso dare - come è stato fatto precedentemente - la precedenza ad uno o all'altro, se non registrare palesemente l'ordine cronologico, anche perché sono stato accusato di comportamento ponziopilatesco e, visti gli effetti dei comportamenti ponziopilateschi di due minuti fa, non vorrei incappare accidentalmente negli stessi effetti. Cercherò dunque di essere scrupoloso nell'ordine cronologico.
La parola al Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Riprendiamo dall'intervento del collega Ronzani. Il suo intervento non ci ha scosso, come ha detto qualche collega, ma non siamo immuni da un'attenzione a interventi che partono - così sembra - dal cuore oltre che naturalmente, dalla mente. Ricordiamo, al collega Ronzani, che noi avremmo voluto continuare a parlare di Piano Sanitario, come lui ben sa, però nella sede giusta, cioè in Commissione.
Come il Consigliere Ronzani sa, essendo un Consigliere che frequenta e dà il suo apporto alle Commissioni, abbiamo esaminato la prima parte, cioè la legge, le norme generali relative al Piano Sanitario. In seguito, mentre eravamo impegnati, in maniera fattiva, nell'esame della restante parte del Piano Sanitario, inopinatamente il Piano è stato richiamato in Aula con una forzatura che, ripeto, si può fare ed è legittima, ma che chiaramente crea un vulnus tra Consiglio e Giunta. Una forzatura che, a mio avviso, noi tutti dobbiamo cercare di chiudere, come è già successo in passato, per riprendere un cammino che possa portarci in Commissione per terminare l'esame dei documenti che ancora non sono stati esaminati, per poi procedere normalmente all'esame in Aula.
Devo anche dire al Consigliere Ronzani che è necessario mantenere un minimo di lealtà nei nostri rapporti. Vede, Consigliere Ronzani, chi dice come lei ha affermato, che questo Consiglio non decide e non fa personalmente, le accredito la buona fede, non penso che lo abbia detto sapendo di dire una cosa sbagliata - dice una cosa errata. Guardi Consigliere Ronzani, senza pena di essere smentito, posso affermare che al 27 marzo - non otto mesi, ma due o tre mesi fa - questo Consiglio non aveva più provvedimenti da esaminare. Non c'erano più provvedimenti, provenienti dalle Commissioni, che potessero essere portati in Consiglio. Questo perch sono stati esauriti tutti quelli che potevano essere esaminati.
Quindi, delle due l'una: evidentemente, o la Giunta non è in grado di produrre e di far camminare i provvedimenti che ritiene importanti per la nostra Regione, oppure non è assolutamente vero che il Consiglio fermi i provvedimenti e non decida. Tutte le cose importanti e meno importanti che la Giunta ha voluto portare a termine, sono state portate a termine. Non ultimo - lei se lo ricorderà benissimo - il Piano di edilizia sanitaria che è passato dopo un accurato esame in Commissione ed alcune sedute d'Aula. Un Piano che ha avuto il via libera anche dall'opposizione perché ritenevamo fosse un provvedimento importante e che, venti giorni dopo l'approvazione abbiamo visto stravolto da un legittimo - per carità, è giusto che la Presidente dica quello che ritiene più opportuno dire - nuovo Piano che cozza con quello che un mese fa il Consiglio regionale aveva approvato.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, noi abbiamo ancora da calendarizzare - purtroppo, la sanità non è solo Piano Sanitario - alcune questioni. Oggi, su La Stampa di Torino, in prima pagina, leggiamo: "Gli ho urlato: 'Fermatevi!' Tagliavano senza anestesia". Se una cosa di questo genere fosse successa cinque anni fa, non avremmo nemmeno iniziato il Consiglio, anzi il povero Assessore D'Ambrosio sarebbe stato bruciato lapidato, sputato, insultato.
(Commenti fuori microfono)



BOTTA Marco

Tre by-pass, ma senza indennizzo.
Dicevo, cinque anni fa non l'avremmo neanche iniziato il Consiglio. Noi dobbiamo ancora parlare dello scandalo delle Molinette. Presidente, siamo ad un livello in cui sui giornali si legge che nel più grande ospedale del Piemonte si parla di mafia, omertà e pentiti ed il Consiglio regionale fa finta che ciò non esiste. Forse l'Assessore D'Ambrosio era più debole dell'attuale Assessore alla sanità, ma ritengo che questo Consiglio non possa usare due pesi e due misure in modo così evidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Intervengo, sollecitata dalle considerazioni fatte dal collega Ronzani.
Dalle sue considerazioni mi è parso di cogliere un certo qual disappunto rispetto al fatto che questa opposizione faccia ostruzionismo attraverso un metodo di richiesta di discussione, all'interno di questo Consiglio, di una serie di argomenti, cercando quasi di non rendere evidente questo ostruzionismo. Allora, ci siamo capiti male: questo è ostruzionismo dichiarato! Quindi, la sua lamentela, collega Ronzani, è inconsistente. Noi non abbiamo nessuna intenzione, in questa fase di discussione del Consiglio regionale, di nasconderci dietro richieste di inversione, dicendo che sono tali perché importanti. Certo, sono tutti argomenti assolutamente importanti quelli che stiamo sollevando, ma a seguito di un ostruzionismo che abbiamo dichiarato e che riteniamo legittimo, ma che è conseguenza di una vostra scelta, nell'ambito di una discussione, dal nostro punto di vista, assolutamente serena e nel merito, che si stava svolgendo in Commissione, con i tempi che la discussione di Commissione comporta.
Oltre alle discussioni in Commissione, si è anche perso, dal nostro punto di vista all'epoca - dal vostro punto di vista, all'epoca no - tanto tempo in audizioni, manifestazioni, urla e articoli. Voi avevate, anche sul piano della comunicazione, un mondo dalla vostra parte, tale da permettevi di amplificare una realtà che noi, in questo momento, non siamo nelle condizioni di amplificare.
La realtà è questa: noi con molto dispiacere ci vediamo, in questi giorni, costretti a dover assumere un documento in un Consiglio dove collega Ronzani, non è vero che non succede niente, perché sono successe tante cose importanti. In questi due anni, in questo Consiglio, sono stati approvati importantissimi provvedimenti che erano anche legati ad un'urgenza di approvazione.
Come ci ricorda spesso la Presidente Bresso, il Piano Socio Sanitario che ci avete presentato è un documento assolutamente inutile perché, come giustamente ci ricorda lei, è un insieme di cose che si dicono, ma che non hanno nessuna immediata conseguenza diretta, perché poi le conseguenze dirette sono le delibere attuative, come per esempio la delibera sull'edilizia sanitaria che è stato discussa, approfondita e approvata con la nostra collaborazione, la nostra presenza e, alla fine, il nostro voto che - vado a memoria - penso sia stato negativo.
Pertanto, non è assolutamente vero che in questo Consiglio non si è fatto nulla. In questo Consiglio, si sono fatte molte cose, perché c'è stata da parte della maggioranza la volontà di assumere decisioni sulla base di urgenze, comprese e condivise dall'opposizione, che ha ritenuto di poter dare la disponibilità affinché questi provvedimenti fossero approvati.
In questo caso si tratta di un'altra fattispecie e di un altro contesto, in cui abbiamo da discutere un documento di 300 pagine pieno di cose assolutamente generiche. Se questa "roba" non va avanti, il Piemonte non è assolutamente in crisi. Il Piemonte poteva avere dei problemi dal punto di vista del recupero delle risorse e degli accordi che devono essere fatti, ma rispetto ad altri temi, come per esempio la delibera di edilizia sanitaria, e in questo senso l'opposizione ci sembra invece assolutamente responsabile.
Quindi, caro collega Ronzani e caro Presidente, non ci nascondiamo dietro nessuna scusa. È un momento di tensione, in questo Consiglio, che avete causato voi, che avete deciso deliberatamente di causare voi, sulla base di una forzatura che è stata quella di richiamare un provvedimento che si stava discutendo, dal mio punto di vista, per quanto riguarda il Gruppo di Forza Italia, con estrema serietà in Commissione, e che voi avete creato come condizione.
Quindi, non ci si nasconde assolutamente dietro a nulla; purtroppo, a causa vostra, siamo costretti ad assumere un atteggiamento di netta rottura nei confronti dei rapporti tra maggioranza e opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

Provo un certo senso di disagio. Intanto, ho provato disagio nel vedere un'imitazione di fazzoletti che ho visto portare in altre occasioni, da altre persone. Ho partecipato a marce dove le persone avevano dei fazzoletti che ricordavano le vittime della deportazione, le vittime dei campi.
FERRERO Caterina (fuori microfono) C'è anche chi ha messo una tenda in mezzo al Consiglio regionale! TOSELLI Francesco (fuori microfono) Se vuoi ti faccio vedere una foto...



(Intervento, fuori microfono della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Ferrero e Cotto, vi prego di consentire che il collega Rostagno termini il suo intervento. Grazie.



(Intervento, fuori microfono della Consigliera Cotto)



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Cotto, lei ha l'opportunità di parlare quando vuole ed è sempre stato salvaguardato il fatto che lei potesse parlare senza essere ostacolata da altri.
La prego di garantirlo lei stessa ai colleghi. Grazie.



ROSTAGNO Elio

La prego, Presidente, di tener conto del tempo dell'interruzione.
Dicevo che ho provato un senso di disagio, perché fazzoletti del genere li ho visti portare in altre occasioni e mi trovo sempre male quando le cose serie sono trattate come una farsa.
La discussione sul Piano Socio Sanitario è questione seria. Non è vero che non incide sulle attività che svolgono, nelle nostre Aziende moltissime persone (decine di migliaia) e riguarda tutti i piemontesi.
L'applicazione puntuale di quanto contenuto nel Piano Socio Sanitario può dare una svolta alla sanità piemontese; noi, invece, abbiamo subito prima, un ostruzionismo velato e, poi, come ha ammesso la Consigliera Ferrero, un ostruzionismo dichiarato.
Si dice che in Commissione si stava discutendo in piena serenità, ma i tempi della discussione vanno anche rilevati e la discussione in Commissione è durata mesi e ha visto moltissime ore di attività totalmente improduttiva.
Infatti, l'iscrizione all'o.d.g. del Piano Socio Sanitario è avvenuta il 12 maggio 2006; abbiamo deciso la calendarizzazione e svolto un'attività di consultazione che ci ha portati alla peregrinazione in tutte le province del Piemonte, estremamente utile ed importante, oltre che a Torino, presso la sede della Regione, fino alla fine di luglio.
Abbiamo terminato, cioè, le consultazioni il 28 luglio dell'anno scorso.
Fino a quel punto, l'attività della Commissione si è svolta correttamente. Avevamo perso moltissimo tempo all'inizio dell'anno precedente, perché la presenza di un'ipotesi di discussione aperta al contributo dei cittadini, sul sito della Regione, aveva provocato discussioni interminabili sull'opportunità di presentare questa proposta sul sito ufficiale o meno, perdendo l'occasione di parlare di questioni importanti e di interesse per i cittadini e discutendo del nulla.
Dopo i mesi necessari ai funzionari, sia dell'Assessorato sia della Commissione, per predisporre una rendicontazione - la ricaduta di tutta l'attività svolta con le consultazioni - e dopo che la Giunta ha approvato un proprio emendamento, presentato alla fine del dicembre 2006, in gennaio abbiamo potuto riprendere l'attività.
Abbiamo svolto alcune sedute produttive, ma ben undici sedute non sono state nemmeno aperte, ovvero abbiamo cessato l'attività produttiva dopo le comunicazioni del Presidente, perché, con richieste varie di pregiudiziali si è impedito di svolgere qualsiasi attività.
Per la precisione, dalla seduta del 23 febbraio a quella del 13 aprile non siamo riusciti ad aprire la discussione sul Piano Socio Sanitario.
Questo ha provocato sicuramente un'enorme perdita di tempo, un ritardo nella discussione reale e concreta del Piano ed anche un danno economico.
Si parla tanto dei costi della politica: la discussione del Piano Socio Sanitario probabilmente ha superato, come costo generale, escluso quello del personale presente negli uffici, 300 mila euro. Solo nelle 30 sedute in cui c'è stata attività ispettiva legata al Piano, abbiamo avuto più di mille presenze di Consiglieri. Il venerdì, in particolare, è una Commissione molto frequentata; ci sono anche Consiglieri di passaggio, ma mediamente sono presenti 36-37 Consiglieri.
Se le medie sono queste, se ogni seduta costava, solo di gettoni di presenza e rimborsi, diverse migliaia di euro, se abbiamo passato molto tempo per il nulla, perché non siamo riusciti ad andare avanti nella discussione, diventa difficile pensare di arrivare alla sospensione estiva rimanendo ancora una volta incagliati, così come appariva chiaramente nelle ultime sedute.
Infatti, il 6 luglio abbiamo avuto un'ultima seduta produttiva, dove si è approvato il dispositivo di legge, definito che quella parte della discussione si era conclusa e nominato il relatore nella persona del Consigliere Boeti. Il 9 luglio abbiamo cercato di riaprire la discussione ma in modo del tutto inefficace, pertanto ne è derivato il richiamo in Consiglio.
Avrei preferito che la conclusione avvenisse in Commissione, per occorreva molta disponibilità da parte di tutte le forze politiche.
Pertanto, se ci sono state delle forzature, innanzitutto ne ha fatte in modo pesante, per molto tempo, la minoranza, impedendoci di lavorare sui fatti attinenti alla salute, parlando soltanto di pregiudiziali che non ci portavano a nulla di fatto.



PRESIDENTE

Sono ancora iscritti a parlare i Consiglieri Toselli, Vignale, Novero Guida e Pedrale.
Rammento che alle 12.05 sospenderemo la seduta.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Mi permetto di avanzare una richiesta formale di adesione, da parte del Consiglio regionale, al lutto cittadino della città di Fossano, in merito alle morti sul lavoro e allo scoppio che vi è stato al Molino Cordero.
Ritengo sia un atto dovuto, in un'Italia e in un Piemonte dove tutti si sciacquano la bocca sulle morti per il lavoro.
Poiché il Consiglio regionale ha dato l'adesione a diverse iniziative purtroppo tristi in questo senso e visto che il Comune, che è un Ente istituzionale, ha dichiarato il lutto cittadino, chiedo che questo Consiglio regionale vi aderisca, con il proprio Gonfalone e con un comunicato stampa. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Toselli, la questione è assolutamente seria. Mi riservo di ragionarne con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza, che, peraltro, nel corso della seduta avrò a fianco, e quindi di determinare con loro le modalità più opportune per far sentire alla comunità toccata da questo lutto la vicinanza del Consiglio regionale e dell'intera Regione.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Voglio porre all'attenzione del Consiglio un aspetto che ho già avuto modo di sollevare in sede di Commissione, sul quale ritengo interessante avere una comunicazione da parte dell'Assessore alla sanità o all'informatizzazione dell'Ente, quindi anche delle strutture sanitarie. Mi riferisco alla notizia comparsa su alcuni quotidiani, che non è stata smentita, circa un ammanco verificatosi nelle casse regionali relativamente alla sanità, che riguarda i punti gialli.
Questo è dovuto al fatto che, come ricordato da un esponente della sanità pubblica, risulterebbe impossibile una comparazione tra le banconote inserite dai cittadini all'interno delle macchine automatiche (i punti gialli) per pagare il loro ticket e il reale incasso che quotidianamente o settimanalmente avviene all'interno dei medesimi.
Questo stupisce per due aspetti: certamente, non possiamo non tener conto che si tratta di un ammanco di risorse relativamente alla sanità piemontese, anche in considerazione del fatto che Unicredit e Banca Intesa che gestiscono questo servizio, a loro volta, lo hanno dato in gestione ad un soggetto terzo, che, ovviamente, andrebbe sentito per comprendere le motivazioni.
Il secondo aspetto sul quale vorremmo avere una rassicurazione è l'impossibilità di confronto. Se trent'anni fa ci fossimo trovati di fronte ad una notizia simile l'avremmo potuta comprendere, in quanto il denaro incassato si versava e se vi era un ammanco, ovviamente con dolo, in qualche modo, lo si riscontrava soltanto con la flagranza del reato. Oggi non è così, nel senso che conosciamo il numero degli esami prenotati, di quelli realizzati e, soprattutto, di quelli il cui esito è stato ritirato per cui abbiamo un'idea ben precisa dell'entrata quotidiana che ogni singolo punto giallo può avere.
Quindi, ci sembra assolutamente anomalo che non si possa avere un raffronto tra le entrate che, in qualche modo, la sanità piemontese tramite i punti gialli, ha conseguito e i reali versamenti. Lo riteniamo un aspetto assolutamente importante, non tanto perché ciò rappresenti una percentuale significativa del bilancio regionale sulla sanità, perch l'intero incasso della compartecipazione alle spese sanitarie da parte dei cittadini non rappresenta una percentuale significativa per il bilancio regionale, ma per un aspetto relativo alla trasparenza.
Credo che prima si faccia chiarezza su questo aspetto e meglio sia perché non ritengo opportuno che all'interno della sanità piemontese possano sparire diverse decine di migliaia di euro - così veniva riportato dai giornali - senza che la sanità piemontese e le istituzioni regionali intendano intervenire nel merito; tanto meno è garantita la certezza ai cittadini che pagano i loro esami, non tanto relativamente alla ricevuta che, poi, viene rilasciata, permettendo loro di ritirare gli esami, ma rispetto alla trasparenza e chiarezza di un'istituzione pubblica, quale quella della Regione Piemonte, se si sa che, effettuando un pagamento, il denaro che si inserisce all'interno della macchina per pagare legittimamente l'esame svolto può non essere incassato.
Credo che opportunamente, anche se non è certamente prioritario rispetto al piano regionale, la Giunta si sia già attivata, tramite il soggetto concessionario, cioè Banca Intesa e Unicredit, per avere notizie relativamente alle possibilità di verifica e anche di controllo del sistema circa il fatto che un soggetto terzo, con dolo, possa utilizzare e, di fatto, sottrarre risorse alle casse della Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Signor Presidente, stavo per svolgere un intervento dai toni molto bassi e, probabilmente, condiviso, dal punto di vista della dialettica, con il collega Ronzani, però l'intervento arrogante del Consigliere Rostagno mi ha fatto deviare. Uso il termine "arrogante", che per il sottoscritto è l'aggettivo più offensivo nei confronti di un politico, l'arroganza è la cosa peggiore: l'intervento è arrogante! Quando ero bambino ricordo che con mia madre e tutta la gente della mia frazione partivamo in pellegrinaggio indossando tutti il foulard, perch era obbligatorio che noi dessimo un segnale della nostra comunità. La mia comunità ha sempre usato il foulard di vario colore, anche la leva - l'ho messo anch'io - ha sempre portato il foulard, senza mai ricevere delle offese. La leva partiva con il pullman per venire a Torino in via Conte Verde indossando il foulard, mettendosi in fila. Qui facciamo sempre finta di non conoscere la realtà, però, la realtà è quella.
Allora, se indosso un foulard non offendo nessuno. Non è possibile che questa gente si impossessi sempre delle cose che piacciono a loro e se sono loro va bene, mentre se sono nostre non va bene. Io ho sempre detto che faccio "minoranza" e non "opposizione", ma quando ci vuole ci vuole! Secondo me, l'opposizione deve essere usata il meno possibile, è l'arma più brutta e disastrosa di questo mondo, come la guerra, che non vorrei mai, ma può accadere che la si debba fare. Allora, non è possibile che se la fate voi va bene, mentre se la facciamo noi non va bene.
Durante l'esperienza in questo Consiglio ho avuto la fortuna di non rodermi mai il fegato, perché quando faccio opposizione sto male fisicamente - patisco - e, per fortuna, sto abbastanza bene di salute.
Quindi, non accetto queste lezioni! Detto questo, mi calmo per intervenire relativamente a quanto espresso dal Consigliere Ronzani, che condivido, ho già risposto un po' io e hanno risposto molto bene i Consiglieri Ferrero e Botta.
Collega Ronzani, hai ragione, ma ci sono momenti in cui, sbagliando oppure no, pensi che un provvedimento sia nocivo, ma, magari, rimediabile perché, se fossi convinto che il provvedimento che non mi piace non sia modificabile, mi vergognerei e non farei opposizione, perché, un giorno o l'altro, deve essere approvato e il solo rinvio fine a se stesso non serve è dannoso per noi e per la popolazione.
Ritengo che questo provvedimento sia emendabile e ritengo - posso sbagliare - che la possibilità di emendarlo dipenda dalla volontà, magari da noi, magari da voi; magari, la colpa è nostra che abbiamo esagerato.
Non entro in questo merito, però, in questa fase, personalmente rinuncerei al lavoro che svolgo con la mia gente sul mio territorio, nel mese di agosto, per venire a lavorare qui. Penso che, tutto sommato, il tempo speso in questa sede serva per avere un Piano Sanitario migliore.
Invece, dal mio punto di vista, non mi piace quanto ha detto il collega Ronzani - l'ho chiamato amico non nel senso democristiano del termine, ma in quanto, secondo me, ci capiamo su molti aspetti - ma siamo d'accordo.
Non è vero che il nostro lavoro è solo quello di stare qui a legiferare.
Per un periodo di tempo sono stato Assessore e un dipendente mi ha rivolto delle accuse, in quanto per andare da un ufficio all'altro, dovevo attraversare la città e ogni dieci metri mi fermavo con qualcuno a parlare.
L'Assessore dice che noi dobbiamo lavorare, e va bene, ma il nostro lavoro - anche il suo - è sentire la gente, i problemi che ha, cercare di capirli e vedere di risolverli. Attenzione, il nostro lavoro è anche - e in questi giorni, purtroppo, non lo facciamo - stare a sentire quello che dice la gente; dirà delle cretinate, dirà cose interessanti, ma così facendo riusciamo a capire di cosa ha bisogno. Poi in Aula cerchiamo di assumere dei provvedimenti che servono: questo è il nostro compito.



PRESIDENTE

Come convenuto, invito i colleghi facenti parte della costituenda Commissione e l'Assessore anziano a recarsi al primo piano in Sala Viglione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.17)



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