Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.207 del 17/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 20.35 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 21.00)



(La seduta ha inizio alle ore 21.00)



PRESIDENTE

Buonasera a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Chieppa, Laus, Manolino Pizzale, Reschigna, Rostagno e Valloggia.



PRESIDENTE

CASONI William (fuori microfono)



PRESIDENTE

Qual è il numero legale, Presidente?



PRESIDENTE

Il numero legale è 28.
L'Assemblea risulta avere il numero legale per deliberare, ma possiamo verificarlo immediatamente, posto che sono pervenute n. 60 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Credo che l'assenza del Presidente della Giunta regionale/Assessore alla sanità sia un fatto veramente grave ed increscioso, soprattutto in virtù del giudizio ancora pendente da parte della Commissione o della Giunta per il Regolamento, convocata per domani pomeriggio.
Essendo proprio in discussione le tematiche inerenti alla sostituzione del Presidente della Giunta, nonché le deleghe "fluttuanti" riguardanti la materia in oggetto, un atteggiamento di rispetto nei confronti del Consiglio avrebbe dovuto indurre la Presidente ad essere presente questa sera e domani mattina.
Quando la Commissione Regolamento avrà delineato gli orientamenti prevalenti, se non sarà stato raggiunto un accordo ci si rimetterà all'Aula. Solo allora, eventualmente, ci si potrà comportare in un determinato modo.
Siamo sorpresi del fatto che la Presidente della Giunta abbia, in qualche modo, imposto alla maggioranza di convocare il Consiglio in seduta mattutina, pomeridiana e serale, e poi non sia presente alla terza seduta del primo giorno di lavoro.
Così come sono rimasto altrettanto sorpreso nell'appurare che il protocollo e la cronologia all'interno del Consiglio siano a "geometria variabile".
Noi avevamo fatto, con lettera datata i primi giorni di luglio, una cinquantina di richiami in aula, ma abbiamo potuto riscontrare delle richieste dell'ultima ora da parte del Presidente della Giunta regionale (si tratta di disegni di legge, mentre le nostre sono proposte di legge, ma non abbiamo visto sostanziali differenze, almeno sotto il profilo del richiamo in aula).
Attenzione, perché il richiamo in aula è sempre stato una garanzia per le minoranze, in quanto la maggioranza ha già i numeri dalla sua, sempre che sia capace di utilizzarli bene e di rapportarsi con l'insieme del Consiglio; la maggioranza, prima o poi, un risultato lo consegue, e lo dico per esperienza, dal momento che sono stato anche Assessore di maggioranza in questo Consiglio per dodici anni, quindi so cosa vuol dire avere rapporti con le minoranze.



CAVALLERA Ugo

COTTO Mariangela (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Anche con la sinistra.
Anche con la Bresso è stato Assessore!



CAVALLERA Ugo

Non diciamolo troppo forte! Presidente, non posso dilungarmi oltre, altrimenti mi toglie la parola! Ci sono tante argomentazioni che si potrebbero richiamare in questa sede.
Personalmente (penso che vi sia la condivisione di tutta l'opposizione), credo che questo stato d'animo non debba essere tradito dalla solita filosofia per cui i nostri lavori, comunque, possono avanzare.
Perché non si fa così.
Non si va sul territorio, così com'è stato preannunciato, in una realtà dove ci sono questioni da risolvere: questa sera, guarda caso, è convocato il Consiglio comunale di Casale, il Consiglio comunale di Alessandria e il Consiglio comunale di Tortona. I Sindaci cosa fanno, vanno in libera uscita? Corrono tutti ad Alessandria per incontrare la Presidente? Oppure diventa una consultazione di routine? Mi auguro che, almeno da parte sua, vi sia la volontà di esaminare approfonditamente la questione. Forse, un comportamento corretto anche nei nostri confronti potrebbe essere quello di sospendere a questo punto i lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

Colleghi, ho parecchi Consiglieri iscritti a parlare. Li cito in ordine di iscrizione: Buquicchio, Pedrale, Ronzani, Boniperti, Casoni, Cotto e Giovine.



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, la prego di credermi che non vi è alcuna volontà di bypassarla.
Cerchiamo di dare l'opportunità a tutti i Consiglieri di esprimere le proprie ragioni. Abbiamo un ragionevole lasso di tempo per consentire a tutti intervenire, e sarà mia cura farlo.
Rispetto alle osservazioni del Consigliere Cavallera, ci tengo subito a precisare che mi astengo da valutazioni sul merito politico della presenza o meno della Presidente della Giunta regionale ai nostri lavori. Sono valutazioni sottese ad un giudizio e ad un contemperamento dipeso dai vari impegni della Presidente, quindi non sta a me intervenire né giudicare in proposito.
Rammento che anche se non fosse intervenuto il decreto del Presidente della Giunta regionale di cui abbiamo discusso stamani, sarebbe rimasto comunque vigente il decreto del Presidente della Giunta regionale del novembre 2005, sulla base del quale la delegazione della Giunta regionale è ovviamente guidata dal Presidente della Giunta regionale e, in sua assenza o impedimento, dal Vicepresidente o, in sua assenza e impedimento, ai sensi del decreto del novembre 2005, dall'Assessore più anziano che, ai sensi di quel decreto, veniva individuato con un atto ricognitivo del Presidente della Giunta regionale, atto che è sempre stato trasmesso a noi.
La Giunta regionale comunque è presente al massimo livello col Vicepresidente Peveraro, la cui encomiabile sollecitudine ai nostri lavori è nota a tutti.
Quanto all'assenza dell'Assessore alla sanità, sottolineo che, pur fiducioso che nel corso della seduta odierna si possa entrare nel merito dell'esame di alcuni provvedimenti di legge in materia di Piano Sanitario gli ordini del giorno o le iscrizioni di nuovi punti all'ordine del giorno che esprimono un'autorevole volontà dei Gruppi firmatari di invertire l'o.d.g., riguardano, nell'ordine, i parcheggi adiacenti ai cimiteri problema cui sono quanto mai vicino in ragione della mia precedente esperienza lavorativa, la manifestazione "Comuni in vetrina", la Direttiva Bolkestein, l'asilo politico del terrorista Luis Posada Carriles, gli attentati terroristici di Londra del 7 luglio 2005, la risicoltura a rischio, i giusti che devono essere onorati dall'Europa, le armi nucleari l'infestazione di cavallette, il sostegno dell'istituzione del PACS l'attentato a Londra, una troppo costosa burocrazia sull'acqua, il Centro di permanenza temporaneo di Torno, la tutela e la valorizzazione del riso piemontese, gli atti terroristici di Londra, l'unione contro le guerre e il terrorismo, l'emergenza idrica nell'Alessandrino, la violazione del codice internazionale per la commercializzazione dei sostituti del latte materno la cooperazione transfrontaliera e la solidarietà ai lavoratori metalmeccanici.
Questi sono i primi venti, ma su questi non vi è una competenza diretta dell'Assessore alla sanità, quindi la competenza trasversale e politica del Vicepresidente dovrebbe garantire per le prime ore di seduta di poter svolgere i propri lavori.
Per quanto riguarda l'ordine dell'iscrizione dei punti, tengo solo a dire per completezza che il punto 2) all'o.d.g., ovvero il disegno di legge n. 267 è uscito ordinariamente dalla Commissione ed è già stato licenziato grazie anche alla disponibilità che tutti i Gruppi, compresi quelli dell'opposizione, hanno dato.
Gli altri documenti invece sono stati calendarizzati non a capriccio del Presidente, ma dopo una Conferenza dei Capigruppo in cui le parti in gioco hanno manifestato i propri intendimenti; quindi, ai sensi del regolamento il Presidente ha predisposto il calendario.
Ci tengo a dirlo perché mi rendo conto che tocchiamo un nervo scoperto in un momento in cui la stanchezza e la tensione possono anche giocare qualche scherzo, però abbiamo cercato di procedere garantendo le regole e quindi la possibilità a tutti quanti di esprimersi. Quindi, cercherò di farlo, nei limiti delle capacità e della difficoltà oggettiva del momento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Non mi sembra di rubare del tempo a quest'Assemblea se desidero affrontare una problematica e rivolgere una domanda al Presidente e a tutto l'Ufficio di Presidenza.
Leggo sui giornali che il Ministro Turco delibera: "Via la cravatta nelle ore torride". Ora il Regolamento di quest'Assemblea già prevede la non obbligatorietà della cravatta.
Quindi, Presidente, le vorrei porre due domande: nell'ipotesi in cui non si porti la cravatta, quanti bottoni della camicia possono essere aperti? Uno, due o di più? La seconda domanda è più importante e penso anche più intelligente: è possibile, Presidente, optare, qualora si decida di portare la cravatta, per l'alleggerimento di un altro indumento che, a seconda del sesso, lei sceglierà di quale natura possa essere? Parlo della giacca. Quindi, attendo cortesemente una risposta su questi due punti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Buquicchio, per quanto riguarda la prima domanda, le rammento la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza che non contempla l'obbligo della cravatta, anzi se volete, con atto eclatante, vista la seduta, possiamo togliercela.



(Il Presidente Gariglio si toglie la cravatta)



PRESIDENTE

Inoltre, per quanto riguarda il numero dei bottoni, direi che è rimesso alle condizioni di prestanza dei singoli Consiglieri... suggerirei però di non scendere sotto il primo bottone.
Quanto alla terza domanda, che forse deriva anche dalla sua attività professionale, confesso di non averla capita e mi sono rivolto al Vicepresidente Peveraro, che insolitamente anche lui ha dichiarato di non avere compreso, ed è la prima volta da quando lo conosco.
Quindi, chiederei licenza di poter approfondire e coinvolgere l'Ufficio di Presidenza e procedere a dare una risposta adeguata.
Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Innanzitutto lei, Presidente, dovrebbe rimettersi la cravatta. Lei è il Presidente di quest'Assemblea e deve dare l'esempio di massimo rigore; alla Camera dei Deputati o al Senato non sarebbe successo quello che è successo stasera.
Lo dico senza alcun rimprovero all'amico Gariglio: nei momenti difficili il Presidente non deve dare segni di debolezza né estetica n epidermica né istituzionale. Poiché su quell'istituzionale e politica avremmo da dire molto, vista la lettera che ci ha fatto pervenire, dove non possiamo che esprimere la nostra delusione perché in maniera piratesca lei prende atto di una forzatura da parte della Presidente della Giunta regionale, che lede fortemente - come abbiamo detto in più di un'occasione i rapporti fra l'Aula e l'esecutivo. Evidentemente ciò non la turba a sufficienza e per questo esprimiamo la nostra delusione, perché speravamo di avere almeno una risposta un po' più coraggiosa, soprattutto per il futuro.
Nell'attesa che lei, Presidente, si ricomponga definitivamente con nostro gran piacere, non possiamo che rimarcare - come forse hanno già fatto altri colleghi - l'atteggiamento non corretto da parte della Presidente Bresso.



PRESIDENTE

Prendo atto che forse a volte il mio comportamento non è in linea con il comportamento delle massime assemblee elettive nazionali, però ricordo anche a tutti i Consiglieri di fare la propria parte.



PEDRALE Luca

Presidente, non si stupisca se nel corso della seduta ci saranno dei momenti di tensione, perché davvero noi speravamo che dopo l'incontro dei Capigruppo cui la Presidente Bresso ha partecipato, e dopo come si erano dispiegati i lavori nella seduta pomeridiana, noi pensavamo di potere avere la dignità e il rispetto che ci aspettavamo da parte della Presidente Bresso.
La Presidente Bresso, nonostante le nostre richieste non ha voluto essere qui in aula, non ha voluto discutere il Piano Socio Sanitario con i Consiglieri.
Non credo - e qui mi rivolgo in particolare ai Capigruppo della maggioranza - che con un comportamento di questo tipo si possa allo stato attuale pensare a qualche soluzione positiva per i prossimi giorni.
Alla fine della Commissione alcuni Consiglieri di maggioranza avevano ipotizzato un percorso dei lavori per i prossimi giorni e per le prossime settimane. Con un comportamento di questo tipo è chiaro che si rischia davvero di precludere qualsiasi possibilità d'intesa.
Mi permetto di dire che in questo caso chi rischia di più è proprio la Presidente Bresso e la sua maggioranza.
Invitiamo il Presidente dell'Assemblea a trasmettere la richiesta, per l'ennesima volta ufficiale, da parte dei Consiglieri dell'opposizione, che vogliamo che la Presidente sia presente in aula quando si parla di Piano Sanitario. È lei che ha vocato il Piano in aula, quindi lei deve stare qua a discuterlo con noi.
un discorso di correttezza e di serietà. Riprendendo le parole del Presidente Lepri, la Presidente Bresso deve rassegnarsi a rispettare quest'Aula e rilassarsi. Ma, soprattutto, deve rassegnarsi a rispettare quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente, colleghi, di solito sono abituato a prendere sul serio le cose che si dicono in quest'aula. Non avverto in questo momento un clima di tensione particolare, collega Pedrale. Devo dirlo molto francamente, anzi avverto un clima persino troppo goliardico, considerato il fatto che siamo in un'aula di un Consiglio regionale. A meno che non si voglia drammatizzare volutamente la situazione. Questa naturalmente è nella facoltà delle persone. È successo e può ancora succedere, ma vorrei che fosse chiaro - gioco in anticipo, parlo prima - che oggi qui, a quest'ora non ci sono le condizioni per una drammatizzazione della discussione.
Vengo al merito delle questioni.
del tutto evidente che domani la Giunta per il Regolamento affronterà il merito del decreto adottato dal Presidente della Giunta. È del tutto evidente. Penso che sia giusto avere convocato per domani pomeriggio la Giunta per il Regolamento, dove avremo modo di confrontarci sulla legittimità e sul contenuto del decreto adottato dal Presidente della Giunta regionale.
Vorrei ricordare ai colleghi della minoranza, dei quali ho sempre dimostrato di avere molto rispetto - questo lo rivendico come titolo di merito - che preso i banchi della Giunta siedono il Vicepresidente della Giunta regionale e sette Assessori. Sette Assessori. Chiaro?



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Straordinario o no, cara Mariangela, questo è.
Quindi, penso che siamo in una condizione tale per cui questa sera potremmo esaminare tranquillamente il Piano Sanitario. Colleghi, sono disposto a seguire la minoranza su un ragionamento del tipo: "Guardate, il Piano Sanitario vorrebbe o presupporrebbe che qui l'Assessore incaricato ad interim seguisse i lavori". Ma noi non stiamo discutendo il Piano Sanitario. Vorrei farvi notare sommessamente che il vostro argomento, che avrebbe una sua efficacia, dal punto di vista politico, cade nel momento in cui sono sei ore qui dentro che discutiamo delle cavallette e non del Piano sanitario regionale. Discutiamo di 70 ordini del giorno che affrontano questioni che non c'entrano niente con la politica sanitaria, per la quale rivendicate - se così fosse, avreste anche ragione - la presenza dell'Assessore competente. Questo è il limite del vostro ragionamento.
Quest'Aula, per ragioni che non voglio sindacare e che sono legittime secondo Regolamento, discute da sei ore di altre questioni.
Voi capite che se è così, non si spiega alcun fatto volto a drammatizzare la situazione, a meno che non si voglia chiudere prima ditelo subito. Dobbiamo creare il fattaccio per dimostrare che abbiamo rivendicato la presenza della Bresso, perché era ad Alessandria. Avremmo mille argomenti per dimostrare che la Presidente, per fortuna, è andata a d Alessandria a parlare con la gente normale e con gli amministratori. Qui non parlavamo di Piano sanitario. Lo dice uno, collega Pedrale, che ha sempre avuto gran rispetto per il Consiglio regionale e che ritiene che sia necessario che si entri nel merito della discussione sul Piano Sanitario.
La seconda considerazione è questa. Mettiamoci un attimo nei panni di un cittadino che si collegasse in questo momento con il sito del Consiglio regionale del Piemonte e si domandasse che cosa sta capitando qui dentro.
Qual è la discussione che si svolge qui dentro da sei ore a questa parte? Se qui fosse in corso un confronto serio e durissimo sulla politica sanitaria, sarebbe naturale che avvenisse, no? Ci sono disegni diversi di politica sanitaria, la minoranza contesta la politica sanitaria di questa Giunta regionale, non c'è problema, usciremmo tutti con la testa alta.
Uscirebbe con la testa alta la minoranza perché utilizzerebbe gli strumenti a sua disposizione, persino l'ostruzionismo, per contrastare aspetti della politica sanitaria che non condivide. Uscirebbe a testa alta anche la maggioranza, perché la maggioranza, in questo caso, difenderebbe con coerenza la linea del Piano Sanitario. Noi non stiamo discutendo di questo.
Temo, e lo dico a tutti, a me per primo, che questa discussione è la spia di un problema che esiste nel rapporto fra il Consiglio e i cittadini.
Se la politica si riduce a discutere di altri questioni e non del merito e se noi, nella giusta esigenza di sottolineare il ruolo del Consiglio regionale, per affermarlo fino in fondo, riduciamo l'iniziativa che svolgiamo non a contrastare una politica e ad indicare un progetto alternativo, ma facciamo soltanto interdizioni, impediamo che si discuta persino il Piano Sanitario.



(Commenti in aula)



RONZANI Wilmer

Non è una giustificazione, Mariangela, non è una giustificazione questa: quand'anche fosse successo questo, penso che noi in questo modo sbaglieremmo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mi stupisce molto quest'intervento del Consigliere Ronzani. Sono un "anormale" e prendo la parola in questo Consiglio. Visto che ha detto che la Presidente è andata a parlare con delle persone "normali" ad Alessandria, evidentemente che ci ha dato degli "anormali". Forse il Consigliere Ronzani non si chiede da che cosa è determinato questo stato d'animo, qual è il ruolo di questo Consiglio regionale. Non si chiede qual è la dignità del Consiglio che, a parole, proclamano anche molti Consiglieri di maggioranza, né qual è invece la realtà di prevaricazione alla quale noi di minoranza siamo sottoposti da questa Giunta regionale, n qual è la misura dei provvedimenti approvabili in un Consiglio regionale.
Ho la modesta esperienza di dodici anni di Consiglio regionale, quindi so quanto tempo ci vuole ad approvare mediamente un Piano Sanitario, so quanto ci vuole ad approvare una legge sulla Finpiemonte, so quanto ho impiegato ad approvare la legge sull'ARES, che oggi sarebbe la legge sulla SCR.
Allora, diventerebbe per tutti facile se questo Consiglio avesse la dignità, con i Capigruppo - mi fa piacere che qualche Capogruppo, oggi abbia evidenziato uno stato di malessere - di affermare che questo è il Consiglio regionale del Piemonte.
Questo è il momento nel quale noi dobbiamo trovare la sintesi, al di là delle proposte della Presidente-desposta, che ci convoca la sera e poi lei va ad Alessandria ad incontrare i cittadini, non dando la possibilità a Consiglieri come il collega Cavallera di partecipare alla riunione di questa sera. Perché Cavallera è qui, a seguito della convocazione del Consiglio che ha voluto la Presidente Bresso, che il Presidente Gariglio ha avallato e, invece, la Presidente Bresso è ad Alessandria a parlare con gli amministratori locali in assenza di membri dell'opposizione.
Allora, che dignità è questa? Qual è la dignità? Abbiamo fatto una proposta seria, consegnata al Vicepresidente Peveraro, che poteva garantire un percorso, entro la fine di settembre, nel quale approvare tutte le leggi attualmente vigenti. Non è stata accettata, c'è stato imposta una settimana di Consiglio. Faremo una settimana di Consiglio, non abbiamo nessun problema. Ci alterneremo a due a due, a quattro a quattro, sarete voi che dovrete assicurare il numero legale, ma credo che anche da parte vostra sarebbe forse auspicabile uno sforzo di convincere la Presidente a dire oggi è il 17 luglio, presumibilmente i Consigli terminano mediamente il 2 o il 3 agosto. È impensabile forzare per tentare di far passare un Piano Sanitario regionale oggi e in queste condizioni. Allora, troviamo una strada che ci porti, da qui al 3 agosto, ad approvare l'approvabile.
Abbiamo la legge su Finpiemonte, la sicurezza ed altre cose che, a parole lei sui giornali vende come cose importantissime e poi in quest'aula non ci è permesso di affrontarle per l'utopia di approvare un Piano Sanitario regionale in dieci giorni. Il Consigliere Ronzani questo lo sa. Non è possibile approvare un Piano Sanitario regionale in dieci giorni di Consiglio. Non è mai stato possibile. È impraticabile solo se anche sul merito si iniziasse a valutare punto per punto il Piano, senza fare nessun ostruzionismo. Allora, perché i Capigruppo della maggioranza non hanno il coraggio di chiedere un percorso condiviso, che permetta a tutti di arrivare a degli obiettivi onorevoli per maggioranza e minoranza? Perché si deve invece andare a muro contro muro? Se voi lo volete, andate avanti e affrontate ancora in questo modo le prossime sedute. Per noi non c'è alcun problema. Abbiamo già chiesto dei Consigli straordinari su vari temi che affronteremo nei prossimi quindici giorni. Vogliamo andare avanti su questa strada? Non volevamo farlo, ma ci forzate voi a farlo. Oggi ne abbiamo presentati tre, domani ne presenteremo altri tre. Andremo avanti da qui a metà agosto con i Consigli straordinari che chiederemo.
Quando non si capiscono le ragioni di una parte, si vuole prevaricare o umiliare l'opposizione, noi non ci stiamo. Credo che qui sia umiliato anche il ruolo del Consiglio, dei Consiglieri tutti e dei Gruppi consiliari che a parole, alle proposte ragionevoli che noi ci scambiamo, tutti ci dicono "avete ragione", poi qui non si ha il coraggio di affermare che, se anche il Piano Sanitario non passa entro il 3 agosto, ma passa entro il 20 settembre, non cade il mondo. Magari, entro il 20 settembre potrebbero passare tutte le leggi che sono oggi in discussione e importanti per la Giunta regionale. Finché non si capisce questo, decidete voi cosa fare. Noi siamo qui a seguire le indicazioni che ci darete.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, siccome le osservazioni che ha sviluppato mi coinvolgono, insieme con quelle del collega Pedrale, membro del Gruppo di Forza Italia, ci tengo solo ad affermare che il calendario dei lavori è stato fatto a seguito di richieste avanzate non dalla Giunta regionale, ma dai Gruppi di maggioranza che hanno chiesto una calendarizzazione di questo tipo.
il bilanciamento d'interessi tra le istanze avanzate dai Gruppi di maggioranza, tese a garantire dei momenti terminali in qualche modo certi dei provvedimenti in esame, e le esigenze dell'opposizione si è cercato di bilanciare, come abbiamo sempre fatto in questo Consiglio. Devo ricordare che l'atteggiamento nella mia conduzione dei lavori è stata tanto criticata dal collega Pedrale, quanto ancor più aspramente dalla Giunta regionale. Le valutazioni che avete adesso espresso sono largamente bipartisan e quindi desidero perlomeno comunicarvelo.
Anch'io convengo con le affermazioni fatte sull'opportunità, e anche con lo spirito dell'intervento del collega Ronzani, di trovare una modalità d'intesa che consente ai nostri lavori di marciare proficuamente garantendo al Consiglio regionale di svolgere quella funzione che, poi, ne costituisce la ragione della stessa essenza e che ne garantisce il prestigio di fronte alla collettività. Confido che anche la sofferenza, la fatica e l'inutilità parziale del lavoro di questi giorni possa produrre - com'è già avvenuto in passato - quell'intesa, quel risultato e quella condivisione che sono essenziali per il procedere dei nostri lavori.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Domani mattina, penso di venire in Consiglio con una bacinella d'acqua che poi le metterò sul tavolo, in modo che lei si possa lavare le mani come Ponzio Pilato. Presidente, lei si sta comportando come Ponzio Pilato: lo ha fatto quando ho chiesto la parola, dopo avermi detto che alternava gli interventi, non mi ha iscritto. Però, stessa opportunità, come ha fatto stamattina con il collega Laus, che aveva chiesto di parlare, lei sapeva che diceva cose diverse da quelle che aveva detto il Capogruppo Lepri e allora ha fatto la furbata e non gli ha dato la parola. Il Consigliere Laus, essendo in Maggioranza, non ha potuto protestare più di tanto. Per a noi queste furbate non piacciono molto. Sappiamo come reagire.
Adesso, chiedo - da domani veramente lo vogliamo - di poter prenotare la possibilità di intervenire. Penso che siano state fatte anche delle spese per dare questa possibilità, così lei non potrà fare Ponzio Pilato.
Uno chiede la parola, lei è costretto a vedere. Perché lei ha detto che per i Consiglieri che superano il tempo, ha dato l'incarico ai collaboratori di guardare. Allora, perché non fa fare il "guardia alzata di mano" a chi chiede la parola?" Siccome le avevo fatto una confidenza, Presidente, e lei sapeva perch volevo intervenire, mi ha dato maggiormente fastidio il fatto che lei non me l'abbia fatto fare subito dopo l'intervento del Consigliere Cavallera.
Lei è il Presidente di tutti, è il Ponzio Pilato di tutti, però non deve tirare troppo la corda perché, altrimenti, ci possiamo anche arrabbiare.
Al collega Ronzani, che era qui nell'altra legislatura, che si ricorderà anche l'intervento del Presidente Saitta quando è stato dieci minuti in silenzio - non so quante volte lo devo ripetere - era dignitoso per il Consiglio regionale che un'importante personaggio del Partito Popolare dicesse "utilizzo i miei dieci minuti per stare in silenzio"? Beh è diventato Presidente della Provincia. L'avete promosso tutti insieme quindi, probabilmente, è stato dignitoso.
Noi siamo offesi! Il Piano Socio Sanitario stava per essere licenziato dalla Commissione. Due riunioni! Stamattina ho detto alla Presidente Bresso che se avesse rinunciato ad andare in Brasile, magari l'avremmo già licenziato. Se rinunciava ad andare a Noli quel giorno, magari l'avremmo licenziato.
Allora, lei Presidente, oltre a stabilire i parametri della prestanza che si giudica dai bottoni - questo chiaramente non alza il livello di questo Consiglio - si comportasse esattamente come si è comportata la Presidente Pozzi, giovedì in Commissione, la quale ha preso atto che non c'erano le condizioni per andare avanti; come si è comportato il Vicepresidente Buquicchio, che sostituiva il Consigliere Rostagno impegnato con la sfera di cristallo a Cuneo a spiegare come sarà la futura legge sulle IPAB non ancora approvata dalla Giunta nonostante, come Presidente di Commissione, non avesse mai messo all'o.d.g. il progetto di legge che avevamo presentato noi; o come si è comportato il Presidente Reschigna ieri in VIII Commissione, il quale ha preso atto che non c'erano le condizioni per andare avanti ed ha sospeso.
Allora, anche lei Presidente faccia le sue valutazioni. Qui, noi facciamo appello al buon senso. Una Presidente che obbliga la sua maggioranza a richiamare in aula il Piano Socio Sanitario, obbliga la sua maggioranza a chiedere questo tour de force di Consiglio e poi lei non è presente. "Armiamoci e partite!" Noi non ci stiamo, ma ci sentiamo offesi! Ci sentiamo offesi anche nel leggere tutti gli appuntamenti della settimana degli Assessori alla sanità in pectore (Migliasso, Bairati...). Noi li abbiamo letti, ci sono giustamente delle conferenze stampa perché ogni Assessore programma la propria attività.
Noi dovremmo stare qui, mentre gli Assessori - quelli in pectore quelli che hanno trattato i temi della sanità - sono in giro a parlare con la gente normale? Consigliere Ronzani, con la gente normale ci parliamo anche noi tutti i giorni sui treni, quando come pendolari andiamo avanti e indietro, nei negozi, quando andiamo a fare la spesa. Parliamo anche noi con la gente normale e sappiamo cosa dicono.
Allora, quella che, in Provincia, è stata definita la "zarina" e, qui dal Presidente della Margherita la "padrona", deve rassegnarsi a rispettare le regole democratiche. Presidente, a lei chiedo di evitare di fare il Ponzio Pilato, "altrimenti ci arrabbiamo".



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, lei ha la facoltà di esprimere i giudizi che vuole e di criticare l'operato del Presidente, che è assolutamente fallibile quindi potrà essere criticato in mille occasione.
Mi spiace, però, che mi accusi di malafede, perché penso di non aver peccato in tal senso, specialmente nei suoi confronti.
In apertura di seduta, una serie di Consiglieri ha chiesto la parola e continuano a farlo; pertanto, coloro che vorranno intervenire ed esternare il proprio pensiero, lo potranno fare. Anche lei lo potrà fare tutte le volte che lo desidera.
Penso che alla conduzione dei lavori consiliari di tutta la giornata si possa imputare qualsiasi critica tranne quella di aver impedito a chicchessia di esprimere il proprio parere. Alcuni Consiglieri hanno addirittura illustrato dei documenti prima di averli sottoscritti.
stata usata - a parer mio, la situazione lo giustificava - una condizione di massimo favore, per cui tutti i Consiglieri hanno la facoltà di esprimere con atti, parole e comportamenti le proprie valutazioni in questa sede, nella massima libertà consentita, peraltro, dal nostro Regolamento.
Per quanto riguarda, invece, l'opportunità e le valutazioni nel merito sull'assenza o presenza della Presidente Bresso, ho già precisato che non tocca a me, ma alle forze politiche (ovvero ai Gruppi parlamentari e consiliari), esprimerne una valutazione in tal senso.
Quanto alla presenza o meno dell'Assessore alla sanità durante la discussione del Piano, non condivido assolutamente che sia opportuno garantire la presenza degli Assessori interessati alle discussioni in materia. Ma la mia lettura un po' irrituale - di questo me ne scuso - delle prime venti proposte d'iscrizione all'o.d.g. dimostrano che la pianificazione dei lavori odierni (pianificazione non del Presidente, ma determinata dalle scelte legittime dei Gruppi consiliari che hanno proposto queste iscrizioni), porteranno il Consiglio regionale a discutere per tutta la seduta serale di argomenti diversi dalla sanità.
Ciò rientra, peraltro, nella legittimità delle forze politiche che possono chiaramente criticare, integrare e stravolgere l'ordine del giorno che il Presidente del Consiglio ha proposto a seguito della Conferenza dei Capigruppo.
Dopodiché, ciascuno farà le proprie valutazioni.
Non intendo sindacare sulle valutazioni della Presidente, se non quando la stessa interviene a sindacare, in modo fuori luogo, i comportamenti e le azioni del Consiglio regionale.
Ma tanto difendo la prerogativa del Consiglio regionale e le invadenze di campo da parte dell'Esecutivo, quanto non mi permetto di andare a criticare i comportamenti e le manifestazioni della Giunta nello svolgimento della propria attività esecutiva.
Mi scuso, comunque, per non averle dato subito la parola, ma non è stata, mi creda, una disattenzione; semplicemente, le persone che hanno chiesto di intervenire, lo hanno fatto in quest'ordine.
Ben venga, comunque, se vi sentite più garantiti, un meccanismo informatizzato. Peraltro, il Consigliere Buquicchio lo ha richiesto più volte, per cui si può tranquillamente utilizzare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Lei è stato paragonato a Ponzio Pilato. Io non entro nel merito del paragone, anche perché forse, alla fine, anche Ponzio Pilato è andato in paradiso.
Vorrei riprendere, invece, l'intervento del collega Ronzani, che stasera si è comportato come Gesù nel Tempio, perché si è messo qui a pontificare, a dirci cosa va fatto e cosa non va fatto, giudicandoci come persone "anormali".
Non solo i Consiglieri della maggioranza, ma anche quelli dell'opposizione e tutti i lavoratori del Consiglio oggi presenti sono sicuramente degli anormali, perché se gli altri sono "normali" evidentemente noi non rientriamo in questa categoria, per cui diventiamo "anormali". Su quest'aspetto chiederò poi una votazione per capire se c'è o meno il fatto personale.
Siccome il collega Ronzani - lo precisa lui stesso - rispetta le posizioni della minoranza e le legittime posizioni politiche, io dirò di più: io rispetto il collega Ronzani, rispetto il suo percorso e il suo passato politico; rispetto il fatto che è uno dei più preparati in quest'Aula, anche perché è stato più volte Deputato, per cui ha avuto un percorso di altissimo livello, e ce ne rendiamo conto anche dai suoi interventi in aula. L'ultimo, però, non fa onore né al suo percorso politico, né alla sua storia; soprattutto non fa onore alla sua intelligenza.
Il collega Ronzani, ahimè, difetta di memoria. Magari dovrò chiedere scusa, perché non ero testimone diretto, ma ho ricevuto ampie testimonianze in tal senso, per cui molti colleghi, sia di minoranza sia di maggioranza presenti nella scorsa legislatura potranno confermarlo.
Il collega Ronzani, quando faceva opposizione e ostruzionismo durante la scorsa legislatura, mi dicono - lo sostengono anche gli uffici - che è stato uno dei più duri, al punto da arrivare a fare cose che vanno ben oltre il limite del Regolamento, come sdraiarsi sul tavolo della Presidenza in Commissione.
Credo che questo non sia neanche lontanamente paragonabile a quanto è stato legittimamente fatto questa sera - lo ha ricordato lei stesso - dai colleghi della minoranza.
Peraltro, collega Ronzani, mi dicono che quelli che si sdraiavano più volentieri eravate lei e l'ex Vicepresidente Riba, altra persona di altissimo livello istituzionale.
Mi fa piacere; d'altronde, nella notte, con la stanchezza, uno giustamente deva coricarsi da qualche parte e trovava evidentemente, come luogo più consono, il tavolo della Presidenza della Commissione. Per carità, è legittimo.
Mi sembra un po' meno legittimo che colui che si comportava in siffatto modo nella scorsa legislatura, venga oggi a comportarsi come Gesù nel Tempio.
Presidente Gariglio, è vero che gli ordini del giorno di cui si propone la discussione non riguardano neanche lontanamente il Piano Sanitario. Ma se per caso i proponenti ritirassero, hic et nunc, tutti gli ordini del giorno? Dovremmo discutere del Piano Sanitario: dove sarebbe, in quel caso la Presidente Bresso per discuterne? Noi non stiamo discutendo dei parcheggi di Torino, del gradino per i portatori di handicap; non stiamo discutendo della violenza sulle donne e via discorrendo.
Noi stiamo chiedendo l'iscrizione di questi punti all'o.d.g., ma finch non vengono accettati dall'Aula, non sono iscritti. Quindi l'ordine del giorno in vigore rimane quello della convoca originaria, che prevede, al primo punto all'o.d.g., la discussione sul Piano Sanitario.
Se per caso, per qualche motivo, ci fosse il ritiro simultaneo di tutte le richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., dovremmo discutere del Piano Sanitario; ma non potremmo farlo perché la Presidente ha pensato di andare a parlarne con le persone "normali".
Anche noi parliamo con le persone normali; le stesse persone che soffrono di quella malasanità piemontese e che ci hanno chiesto di non far passare questo Piano Sanitario, di opporci in maniera dura e intransigente a questa gestione della sanità piemontese; le stesse persone che lamentano un continuo dissesto nei servizi della sanità e della salute pubblica.
Questo è il motivo politico per cui noi siamo qua.
Peraltro, preciso ai colleghi di maggioranza che mantengo questa posizione anche in ossequio ai doveri di coalizione, perché la mia vera battaglia - lo annuncio al Vicepresidente Peveraro - inizierà quando discuteremo di Finpiemonte: lì sì che ci sarà da ridere! Emergeranno aspetti succosi.
Non me ne voglia il collega Ronzani; ci tenevo solo a fare questa brevissima precisazione, in onore alla sua intelligenza e alla stima che nutro nei suoi confronti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Credo che l'intervento del Presidente Ronzani sia stato assolutamente importante, ragionato e condiviso.
Dobbiamo smettere, a mio giudizio, di far finta che tutto sia normale.
Non siamo in una condizione di normalità.
Tale condizione è stata indotta da un atteggiamento delle minoranze che non hanno permesso di agevolare un confronto pulito e trasparente sui contenuti rispetto al Piano Sanitario. Ma questo - l'ho detto tante altre volte - è un gioco delle parti, che deve essere fatto così, perché questa è la democrazia.
Però noi non accettiamo più, in termini molto franchi e assolutamente democratici e rispettosi di quest'aula e dei vincoli di maggioranza e minoranza che noi abbiamo, di passare come quelli che stanno dalla parte del torto.
Noi sappiamo benissimo tutti che abbiamo un Regolamento che non ci permette di approvare le leggi nei tempi e nelle modalità che stanno nel ruolo e nella funzione della maggioranza.
Abbiamo tutti la consapevolezza che tale regolamento vada cambiato e molto probabilmente non riusciremo a cambiarlo, perché entra in vigore già in questa legislatura e sarà in vigore dalla prossima. Però prego tutti i colleghi di evitare di fare i martiri, perché qua di martiri non ce ne sono perché non c'è neanche un carnefice.
Ci sono forze che si contendono uno spazio politico e un tempo politico per giungere in tempi utili per la piena applicazione e il pieno dispiegamento di un provvedimento così importante ed atteso.
Il nostro ruolo è di forzare per approvarlo, il vostro ruolo è di tenere duro per non farcelo approvare. Presto si giungerà ad una mediazione perché credo che questo sta nelle cose, ma evitiamo di accusare colleghi di atteggiamenti, di parole e di volontà che non sono state dette e non sono state praticate.
Il collega Ronzani è forse uno di quelli che maggiormente rispetta quest'Aula e maggiormente rispetta il ruolo della minoranza come elemento di garanzia democratica e di pluralismo.
Credo però che lo sfogo del collega Ronzani sia uno sfogo anche mio e di tutta una serie di colleghi di maggioranza che vedono questa serata un po' come quel film dove c'era il buon Carlo Verdone emigrante in Germania che tornava in Italia per votare, e dopo decine di vicissitudini, vedendosi una Commissione elettorale di seggio assolutamente indisponibile ad accogliere la sua incapacità di votare, si sfogava nel modo che tutti quanti conosciamo.
Noi ci sentiamo un po' in questa condizione: obbligati a stare qua per portare a casa un provvedimento così importante e presi anche un po' per il naso da voi che sinceramente potreste farne a meno, svolgendo in modo normale e in modo eccellente il vostro ruolo di opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
La serata ha portato in modo molto simpatica a discutere di normalità e di anormalità. In una Regione e in una Assemblea normale, dopo 15 giorni che si va sui giornali - e sui giornali non ci va un Consigliere di circoscrizione di Vercelli ma il Presidente della Giunta regionale - a parlare di una nuova Regione con la Liguria, a parlare di una Regione che dovrebbe avere i poteri simili a quelli del Trentino Alto Adige, una Regione dove la sanità sarebbe cogestita tra il Piemonte e la Liguria - e questo lo voglio sottolineare all'amico Ronzani che diceva oggi non abbiamo parlato di sanità.
Ho provato a parlare di sanità, ho chiesto alla Presidente Bresso che ci facesse le comunicazioni sulla nuova Regione con la Liguria, in particolare per le ricadute e le sinergie possibili sul piano della sanità alla luce anche delle comunicazioni che in questi giorni sono avvenute presso l'Assemblea ligure, dove il Presidente Burlando, forse pensando che qui ne avessimo già parlato (invece non ne abbiamo ancora parlato) ha anticipato ai Consiglieri regionali (alcuni dei quali mi hanno telefonato) le possibili ricadute e le collaborazioni all'interno del Piano Sanitario piemontese con quello liguri.
E parlo dei medici di famiglia che dovevano assistere i turisti piemontesi in Liguria, alla cogestione dell'Agenzia per le adozioni internazionali. Forse la collega Cotto non ha avuto il tempo di dirlo, ma alcuni Consiglierei regionali della Liguria mi hanno chiesto: "Siete a conoscenza che c'è la volontà di utilizzare insieme l'Agenzia per le adozioni internazionali?".
Io ho risposto: "Noi siamo ancora qui che cerchiamo di capire cos'è il Limonte, se è il nome di una bevanda, di una cedrata o di una limonata.
Figuriamoci se sappiamo se in questa ipotetica Regione si potrà utilizzare insieme l'Agenzia per le adozioni internazionali".
Noi abbiamo chiesto queste cose, come anche di sapere cosa voleva dire l'utilizzo di AMOS per abbattere le liste d'attesa, perché questo è quanto è stato detto in Liguria.
Volevamo sapere anche gli esiti di questi accordi o colloqui avvenuti in quel di Noli. Tutto questo in una Regione normale, in un sistema politico normale, dove non ci sono padroni ma semplicemente dove ci sono opposizione e maggioranza, in un sistema istituzionale dove i Consiglieri regionali hanno la loro dignità e riescono ad esercitare pienamente i loro diritti nei confronti dell'esecutivo, in un sistema normale noi avremmo dovuto avere queste risposte e queste informazione dalla Presidente Bresso.
Invece la Presidente Bresso non ce le ha date, e l'ha fatto anche con una certa spocchia e, per di più, ha pensato bene di andare in quel di Alessandria a discutere di un argomento che invece doveva discutere qui con noi.
Mi dispiace, caro Ronzani, ma il problema della normalità direi di non toccarlo, perché davvero oggi abbiamo assistito ad un dibattito non normale, ma voluto dalla Presidente Bresso, che è iniziato tra l'altro con questa singolare invenzione giuridica degli Assessori volanti o degli Assessori a termine, degli Assessori a spot. E non ha dato la minima apertura per provare ad intavolare in maniera serena i lavori dell'Aula. Io so però che all'interno della vostra maggioranza non tutti vogliono essere appiattiti ai diktat della Presidente Bresso, e capisco anche i turbamenti le difficoltà e le timidezze politiche che a volte comporta il doversi esporre in una certa maniera e anche le pericolosità, visto il clima di dissenso da quanto il verbo preponderate vige all'interno della vostra maggioranza.
Invece non vorrei lasciare cadere questi iniziali tentativi di aprire un confronto tra maggioranza e minoranza; diamo un primo segnale e concordiamo almeno la chiusura stasera dei lavori dell'aula come un primo segnale di correttezza e di ristabilimento della civiltà dei rapporti tra maggioranza e minoranza. E magari alla notte porterà consiglio e farà capire che è impossibile tecnicamente approvare un Piano Socio Sanitario in quindici giorni.
Come ho detto in Conferenza dei Capigruppo alla Presidente Bresso, il Piano Socio Sanitario non è un piano territoriale urbanistico e non è un piano paesaggistico.
Quindi, magari qualcuno anche all'interno della maggioranza comincerebbe con più coraggio a riflettere; magari potremmo utilizzare i prossimi dieci-quindici giorni a discutere provvedimenti importanti, come la nuova legge su Finpiemonte, la legge sulla sicurezza. Senza inutili forzature potremmo utilizzare i prossimi 15 giorni prima della pausa estiva.
Non pretendiamo che stasera ci diate risposte precise e puntuali su questi alcuni quesiti; ci accontenteremo già di poter capire se c'è almeno un tentativo di buona volontà nell'individuare un orario comune nella chiusura dei lavori.
Noi visto il clima, non credo che il proseguire i lavori li possa migliorare, anzi li può solo peggiorare per cui noi proponiamo la chiusura dei lavori alle 22.30, sperando che la notte porti consiglio magari su quell'ipotesi di percorso che ho timidamente abbozzato, sperando di parlare a persone normali.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, lei ha fatto una proposta. Ovviamente mi orienterei in un senso o nell'altro a seconda delle risposte che verranno dagli altri esponenti dei Gruppi, in particolare dei Gruppi della maggioranza.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, avevo una risposta per i colleghi. Presidente, faccio politica da quando avevo quindici anni, sono nelle istituzioni da quando ne avevo diciotto-diciannove, non mi sono mai sdraiato in un aula di Consiglio, neppure in un banco. Quindi, collega Giovine, le chiedo di chiedermi scusa. Lei è male informato. In politica ci si informa prima di parlare, se no si dicono delle cose non vere. È tollerabile tutto in politica, ma non è ammissibile che una persona dica una cosa non vera e lei ha detto una cosa non vera! La mia cultura politica è stata educata al rispetto e persino alla sacralità delle istituzioni. Altro che sdraiarmi sul banco del Consiglio regionale, collega Giovine! Vede, la cosa che lei ha detto in maniera così sintomatica di un modo di fare politica, un po' disinvolta e spregiudicata, è di quelle che si dicono tanto per dirle. Io non faccio parte di quella squadra. Quando parlo posso anche sbagliare, ho sbagliato tante volte in 53 anni, ma ho sempre detto cose che ho verificato prima di dirle.
Mi fermo qui, colleghi, ma mi aspetto le scuse del collega Giovine.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Volevo dire una cosa al collega Ronzani. Confermo che da quando lo conosco non l'ho mai visto sdraiarsi sui banchi di Commissione o di Consiglio, però ricordo anche bene le sue battaglie forti, veementi e decise contro provvedimenti che l'allora maggioranza portava avanti, perch non c'erano, evidentemente, le condizioni per portare avanti certi provvedimenti. Allora si discuteva, se si stava in Commissione qualche mese, magari si aveva anche il coraggio di ritirare un provvedimento. La nostra amministrazione ha ritirato il Piano Sanitario regionale. Si poteva tentare di fare delle forzature più forti, magari le condizioni erano diverse. È stato un Piano ugualmente contestato quanto quello che voi oggi, invece avete licenziato da una Commissione e che arriva in Aula.
Allora, pretendere - vado sulle valutazioni politiche - di approvare questo Piano in dieci giorni - il collega Ronzani ha tanti anni di esperienza politica, lo capisce benissimo - è come dire "voglio andare sulla luna domattina". Se uno afferma "voglio andare sulla luna domattina" qualcuno potrebbe dirgli: "Sediamoci e vediamo se magari riusciamo ad arrivare, prendendo una macchina, domattina a Roma, che magari può essere un punto intermedio tra le posizioni".
Il collega Pedrale ha fatto una proposta. Se viene accettata, bene, ma tendenzialmente mi fermo fino a mezzanotte. Non ho nessun problema; domani mattina dalle dieci saranno qui i colleghi Vignale e Botta, domani pomeriggio ci saranno Ghiglia e il sottoscritto, domani sera ci saranno di nuovo Botta e Vignale.
Non abbiamo problemi, possiamo anche ricavarci dei tempi per andare a fare iniziative sul territorio. Il problema, qui, non è tanto nostro perché è evidente che se arriviamo a discutere centinaia di inversioni, c'è qualcosa che non funziona, qualche risposta non è arrivata. Non è che non siano state fatte proposte da parte nostra. Le nostre proposte - il Vicepresidente Peveraro lo sa perché sono state formalizzate più di una volta - ci sembrano assolutamente ragionevoli. Sfido chiunque a contrastare quanto ho detto. Ve lo dicono anche i Consiglieri di maggioranza ai quali le abbiamo accennate.
Alle nostre proposte viene risposto convocando un Consiglio mattina pomeriggio e sera, non stando nemmeno in aula ad affrontare una discussione. Questa sera stiamo discutendo tra di noi, ma forse avremmo potuto svolgere più agevolmente una discussione politica alla presenza della Presidente Bresso. Magari stasera si poteva sbloccare qualcosa invece non si sbloccherà nulla. Andremo avanti a replicare, uno contro l'altro, muro contro muro. Allora, facciamo pure così, andiamo avanti nelle discussioni.
Così facendo, non facciamo il bene dell'amministrazione di questa Regione. Se un provvedimento non passa, ce ne sono altri che possono passare e quello che, magari, si vuole a tutti i costi far passare entro la fine di questo mese - cosa impossibile - potrebbe passare a settembre.
Cosa cambia per questa Giunta, Consigliere Ronzani, far passare questo provvedimento a settembre avendone approvati altri importanti, in questi dieci giorni, piuttosto che non approvare nulla e andare avanti con le iscrizioni all'o.d.g.? Noi oggi questo problema politico lo poniamo. Se si vuole ragionare, siamo disponibili ad affrontare concludendo dei temi importanti per l'amministrazione di questa Regione, come quello della sicurezza.
Se la Presidente spende per paginate intere su La Stampa per dire che è una priorità, allora la legge su Finpiemonte non è più una priorità.
Vogliamo che decida soltanto la Giunta su tutti gli atti relativi a Finpiemonte, o li vuole decidere questo Consiglio? Le nuove Molinette, se non si costituisce la SCR, chi le costruisce? Chi le appalta? Chi fa i progetti? Allora parliamo di aria fritta! Ci vuole coraggio, ripeto, da parte di questo Consiglio, per suggerire alla Presidente di trovare una mediazione onorevole per tutti. Lo ripeto.
Sempre che ci siano i bastonati e i vincitori, perché ci possono essere delle posizioni onorevoli portate a casa dalla maggioranza e dall'opposizione, in un clima più sereno, senza scontri, senza perdite di tempo, senza inversioni varie e senza ostruzionismi.
I Consiglieri possono avere la possibilità di programmare le loro ferie penso ne abbiano tutti il diritto - avendo portato a casa dei risultati.
Se questo discorso non viene accettato, andiamo pure avanti fino a mezzanotte. Andiamo avanti tutta la settimana, non solo questa anche le prossime due, tre e quattro. Se non si giungerà ad una mediazione onorevole, saremo qui! Ci auguriamo che i membri della maggioranza capiscano che a volte per una Regione bisogna anche fare un piccolo passo indietro. Se la Presidente anziché approvare il Pino Sanitario entro agosto, lo approva entro settembre, ne verrebbe lesa la sua dignità? No. La Presidente Bresso potrà dire di avere portato a casa a luglio Finpiemonte, SCR e sicurezza. Cosa volete portare a casa di diverso da queste leggi da qui all'interruzione estiva dei lavori? Questo è il quesito che pongo e aspetto delle risposte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Avendo partecipato a tutte le Commissioni sanità che si sono svolte in questi due anni, posso dire con cognizione di causa che quasi sempre almeno nella prima parte della mattinata, da parte dell'opposizione c'è stato un atteggiamento ostruzionistico. Lo diciamo con serenità, tanto a quest'ora, alle 22.30, dopo una giornata così, si può dire probabilmente tutto e il contrario di tutto. Eccetto negli ultimi due mesi, quando ci è parso che, finalmente, dopo quaranta sedute dedicate alla discussione dell'emendamento della Giunta, ci fosse da parte dell'opposizione la voglia di discutere, davvero, del Piano Socio Sanitario. Devo dire, per quella che è la mia formazione culturale, che ero soddisfatto di questo, ma non tanto perché portavamo a casa il Piano, quanto perché finalmente si entrava nel merito e avevamo l'impressione che si potesse discutere.
La Presidente poi ha fatto un comunicato stampa nell'ultima seduta della Commissione, che ha scatenato per l'ennesima volta l'atteggiamento ostruzionistico da parte dell'opposizione. Da qui, la decisione della Presidente Bresso di richiamare in aula il provvedimento. Un'accelerazione certamente antipatica che, forse, avremmo potuto evitare e che non sarebbe successa se l'atteggiamento di disponibilità, che l'opposizione aveva mostrato negli ultimi quarantacinque giorni, fosse continuato con lo stesso atteggiamento.
Devo dire al Consigliere Casoni che, dopo due anni di discussione sul Piano, dire che non ci sono ancora le condizioni per approvarlo, quando invece l'abbiamo sviscerato in tutti i modi possibili e immaginabili l'abbiamo sottoposto all'audizione di centinaia di piemontesi, di medici di Associazioni, di volontariato, insomma a tutti quelli che avevano titolo per discutere di questo argomento. Sono sicuro che la discussione in aula avrebbe contribuito ulteriormente all'arricchimento del Piano in maniera da presentare un provvedimento che i piemontesi aspettano.
vero che, probabilmente, non modifica grandi cose, tranne la questione che riguarda le organizzazioni delle ASL perché gli ospedali hanno continuato a funzionare anche in assenza di Piano, perché i servizi socio-assistenziali hanno continuato ad essere erogati ai cittadini piemontesi e a quelli che ne avevano bisogno. Quindi, il Piano inquadra in una legge generale i bisogni di salute dei piemontesi e i piemontesi in questo momento se lo aspettano.
Credo che sia un errore anche da parte dell'opposizione quello di insistere in un atteggiamento che, in qualche modo, impedisce al Consiglio regionale di completare un discorso che, Consigliere Casoni, per un qualunque paese normale sarebbe durato anche troppo, quasi due anni e mezzo di discussione.
Non me ne voglia il Consigliere Giovine, che non vedo in aula, ma l'ha messa sul personale, tra l'altro sbagliando persona. Questo in politica effettivamente, è grave. Credo che non sarebbe male, mantenendo in maniera antipatica la questione sul personale, per esempio, che si pensasse ad un'ipotesi che riguarda per i Consiglieri regionali, introdurre la follatrice. Dato che sono due mesi che non vedo il Consigliere Giovine, che oggi è arrivato alle ore 18, come anche la settimana scorsa, forse sarebbe utile perché così i piemontesi capirebbero qual è, almeno in termini numerici di presenze, il contributo che i Consiglieri regionali danno allo sviluppo di questa Regione.
La Presidente è il capo della Giunta, ma è anche il capo della nostra maggioranza. Tutti noi abbiamo rispetto nei suoi confronti e quando pensiamo che i suoi atteggiamenti e i suoi metodi non corrispondono a quelli che pensiamo dover fare parte di una maggioranza è giusto che glielo si dica. Penso che, oggi il Consigliere Lepri, abbia fatto bene a fare quelle considerazioni, anche se con troppa durezza. Tra l'altro, la sua grande competenza è per noi un grande punto di riferimento.
Credo che sia necessario avere rispetto per l'opposizione che qui rappresenta il 50% dei piemontesi, per questo ho detto che la mediazione in quest'Aula non è disdicevole - non so chi ha usato questo termine - ma pu essere onorevole per tutti se porta all'approvazione del Piano.
Concludo chiedendo - naturalmente, il nostro Capogruppo, lui sì che ha tutta la nostra fiducia - che si verifichino le condizioni per portare a casa il provvedimento. Anch'io credo che se la discussione si svolgesse in maniera completa entro il 3 o il 4 agosto, se anche il voto si verifica all'inizio di settembre quando il Consiglio riprende i suoi lavori in aula e, contemporaneamente, si approvano le leggi che sono in cantiere, potrebbe essere una buona mediazione non disdicevole e che potrebbe in qualche modo accontentare anche le aspettative dei piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Naturalmente, non sono titolato a dare nessuna risposta, esprimo la mia opinione. Visto che questa sera abbiamo intrapreso la strada delle riflessioni, vorrei anch'io fare la mia per aggiungerla ad altre che sono state fatte in quest'aula.
Noi, all'inizio di questa legislatura, abbiamo intrapreso una strada difficile, che era quella di elaborare il Piano. Voi sapete quanto è difficile questa strada, perché avete provato più di una volta. Non soltanto l'avete intrapresa, ma poi avete deciso di interrompere questa strada, per una serie di motivi, e avete fatto una scelta politica, non condivisa da noi, anche perché noi abbiamo contrastato quelle bozze di Piano che avevate presentato. Avete scelto la strada di ritirare quelle bozze e di gestire la sanità piemontese in un altro modo. Non attraverso uno strumento di programmazione, ma con delle decisioni che venivano assunte, ogni qualvolta era necessario, dalla Giunta, dall'Assessore o dall'Assessorato. Questa è la strada che voi avevate scelto nella scorsa legislatura.
Noi ne abbiamo scelta un'altra, molto più difficile: quella di legare le scelte strategiche della sanità piemontese ad uno strumento di programmazione. Abbiamo svolto le consultazioni, abbiamo iniziato una lunga discussione in Commissione ed ora siamo arrivati quasi al termine di questa discussione. Noi abbiamo riconosciuto che molte forze all'interno della minoranza si sono poste nel giusto modo, partecipando alle consultazioni e alla discussione.
Però, vorrei anche che riflettessimo sul nostro modo di lavorare. Lo abbiamo già fatto altre volte ed è stato richiamato anche questa sera. In tutte le riunioni della IV Commissione - e qui c'è gente che ha partecipato a tutte le riunioni - si sono poste delle questioni che erano legate alla situazione contingente. Però in quelle riunioni non abbiamo potuto discutere del Piano, cosa che avremmo potuto fare, invece abbiamo ascoltato, abbiamo replicato, comunque ci siamo confrontati sulle questioni che venivano poste dalla minoranza.
Adesso siamo a questo punto. Vorrei ripetere una riflessione che ho fatto questa mattina alla riunione dei Capigruppo: noi ci dobbiamo dare delle regole, ma non sta scritto da nessuna parte che l'agenda dei nostri lavori viene fissata sempre dalla minoranza. Questa ipotesi non sta in piedi - lo dico anche all'amico e collega Casoni. Non sta in piedi questo modo di concepire il rapporto democratico all'interno dell'Aula consiliare.
Perché c'è stato detto: "Benissimo, siamo arrivati a questo punto, ma potremmo approvare a settembre il Piano Socio Sanitario regionale". Perch a settembre? Se noi stabiliamo, per una nostra considerazione, almeno di provarci, questo è il terreno del confronto a cui si riferisce la minoranza. Provateci! Benissimo, noi ci vorremmo provare. Ma, in quest'aula, c'è stato detto: "Voi lo approverete a settembre". Perché lo dobbiamo approvare a settembre, dove sta scritto? Noi vorremmo approvarlo prima delle ferie questo Piano Socio Sanitario regionale. È un nostro diritto. Non ce lo farete fare? Benissimo, stiamo qua e ci confrontiamo. Allora, confrontiamoci sul merito, se volete tenerci qua fino a settembre, non sulle inversioni. Se siete in grado di tenerci e di bloccarci i lavori, ma sul merito del Piano, noi siamo qua pronti a discutere, ma non sulle inversioni.
Se si vuole aprire un confronto sui tempi e sui modi, c'è lo spazio per farlo quando sarà presente la Presidente. A tal riguardo, vorrei aprire una parentesi: visto che si sono fatti tanti confronti, credo che la Presidente Bresso sia super presente, non solo in quest'aula. Ho apprezzato e stimato l'ho detto in più occasioni - il lavoro del Presidente Ghigo, ma non ho mai avuto il piacere di confrontarmi con lui, perché era impegnato in un incarico istituzionale particolare che noi abbiamo sempre rispettato quello del Presidente della Conferenza Stato-Regioni. L'attenzione avuta dalla Presidente Bresso anche nel confronto con i Presidenti dei Gruppi è un fatto che nessuno può contestare in quest'aula.
Se vogliamo entrare nel merito e discutere di tempi e modi, c'è la possibilità per farlo. Ma non si può chiedere alla maggioranza di subire un'imposizione sui tempi da parte della minoranza. Questo non sta nelle regole, né nel gioco democratico.
Infine, mi permetta un'ultima considerazione, Presidente: qui ci sono persone che possono anche fare appelli e ragionamenti come ha fatto il collega Ronzani, perché arrivano al mattino e stanno fino alla sera a lavorare, proprio perché abbiamo rispetto delle istituzione. "Rispetto" significa prima di tutto rispettare il lavoro delle altre persone che sono in questa aula, anche perché ne dobbiamo rispondere a tanti cittadini. E ritengo che il collega Ronzani possa risponderne in modo più che dignitoso perché credo che abbia preso più di 10.000 preferenze. Il suo lavoro gli è stato riconosciuto da 10.000 elettori. Non so quanti in quest'aula possano dire altrettanto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.
Risultano ancora iscritti i Consiglieri Dutto, Cavallera, Deambrogio e Scanderebech.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Questo mio intervento non vuole essere goliardico come il precedente ma serio.
Se da una parte si insiste con determinate argomentazioni, che sono esattamente il contrario di quelle addotte dall'altra parte, effettivamente non si può giungere da nessuna parte e nemmeno può essere, a quest'ora, un esercizio dialettico.
Mi spiace - in queste considerazioni impegno me stesso, tutt'al più il partito che modestamente rappresento - che in questo gioco quasi perverso si degeneri e si tocchino argomentazioni interpersonali, perdendo di vista quello che è necessario (vi spiegherò anche perché è necessario, non solo perché è un mero desiderio), quello spirito di collaborazione per raggiungere determinati obiettivi.
Ammesso che qualcuno non creda nella costruzione di percorsi e di obiettivi condivisi, mi sembra di capire - sono l'ultimo arrivato in questo Consiglio, quindi non so se ho interpretato bene il concetto - che le condizioni di Regolamento non giovino poi tanto a chi voglia sostenere il "muro contro muro".
Penso che qualora ci siano dei segnali di disponibilità per trovare una soluzione condivisa, questi vadano percorsi.
Allora, se da una parte mi permetto di dire agli alleati, ai colleghi della maggioranza, che sicuramente, per quelle che sono le legittime aspettative di una maggioranza in termini di governabilità, tutto quello che noi diciamo è giusto, non possiamo però sostenere che il comportamento dell'opposizione, anche ostruzionistico, in presenza di un Regolamento che lo consente, sia non democratico. Mi sembra una sorta di forzatura.
Se è vero che da una parte esiste questa legittima esigenza e dall'altra, il desiderio di dover rispettare dei termini pre-feriali per portare a casa un determinato risultato è vero anche, visto come un atto di arroganza o di prepotenza (o da una parte o dall'altra). Troviamo, per piacere, un altro linguaggio, allora.
Cerchiamo di capire sino in fondo qual è la reale disponibilità. Alcune cose le ho detto ai colleghi della maggioranza, adesso mi permetto di rivolgermi più particolarmente a quelli della minoranza.
Mi sembra di aver colto la richiesta, da parte del Capogruppo di Forza Italia (credo che sia stata rimarcata anche dal Capogruppo di Alleanza Nazionale), di anticipare l'orario di chiusura di questo Consiglio, perch si è ritenuto che comunque un momento di riflessione possa essere utile affinché la notte porti consiglio per una prospettiva costruttiva di domani.
Quando si viene a creare un muro contro muro, occorre che qualcheduno si armi di una dote maggiore e diversa rispetto all'altra parte, in termini di tolleranza, di comprensione e di capacità di individuazione della migliore strategia, e faccia non dico un passo indietro - perché non deve essere mai interpretato come una sconfitta ma, anzi, come elemento di plusvalore verso una soluzione - e avanzi una proposta costruttiva, che potrebbe essere quella di dire: "Signori, stasera non ci sono le condizioni per stabilire un percorso relativamente al Piano Socio Sanitario".
Prendiamo allora un impegno e affrontiamo la questione di Finpiemonte, che deve essere approvata entro il 19, mi dicono dalla Giunta.
Questo rappresenterebbe sicuramente un elemento difficile da ignorare in una trattativa.
Sto chiedendo alla minoranza un segnale, non di retrocessione.
questo che vi chiedo, colleghi della minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei fare una riflessione. Fino a una settimana fa il Piano Sanitario stava proseguendo il suo iter nella Commissione competente in modo del tutto regolare. Certo, non procedeva velocemente, perché si discuteva in maniera approfondita, anche con emendamenti (ma nemmeno troppi). Oserei dire che c'erano delle tappe forzate, nel senso che la Commissione veniva convocata almeno due volte alla settimana: ricordo l'intero lunedì pomeriggio e tutto il venerdì mattina. Ma le cose stavano proseguendo regolarmente.
Non mi risulta che nella Commissione si sia verificato qualche fatto che abbia potuto far scattare quel provvedimento inatteso, per cui di punto in bianco il Piano Sanitario è stato richiamato in aula, scavalcando la Commissione.
Mi risulterebbe che ciò è dovuto a questioni del tutto interne a come si stavano svolgendo i lavori sul Piano Sanitario, ma dovute invece su come si svolgevano i lavori in Consiglio, cioè ritardi accumulati nel Consiglio regionale per approvare altri provvedimenti ritenuti urgenti.
Chiaramente il passaggio dalla Commissione all'Aula di un provvedimento come il Piano Sanitario, mette un po' l'opposizione davanti al fatto compiuto, nel senso che diventa impossibile discuterlo perché in aula il metodo di discussione è completamente diverso, lo sappiamo benissimo; certi interventi, certe modifiche e certi ritocchi non riesce a farli. Si possono presentare emendamenti che normalmente vengono respinti. In Commissione il dialogo è maggiore.
Quindi, alla fine di questo mio ragionamento, la mia proposta alla maggioranza è di far ritornare il Piano Sanitario in Commissione, in modo che finisca l'iter normale della Commissione, riprendendo dal punto dove eravamo rimasti. Sottolineo che era un punto non fermo, ma un punto su cui ci si stava muovendo regolarmente con tempi normali. Mentre se c'è un punto fermo è questo, perché il passaggio dalla Commissione all'aula impedisce alla minoranza di fare un certo tipo di discussione. A questo punto la minoranza, posta di fronte ad un diktat e alla richiesta di una data certa e brevissima, una scadenza brevissima dove obiettivamente diventa difficilissimo poter approvare un Piano Sanitario di quel genere discutendolo adeguatamente.
Di fronte a tutto questo, si è giunti ad un punto fermo, perch obiettivamente approvare un Piano Sanitario nell'arco di pochi giorni, come ci viene richiesto dalla maggioranza, significa stare qui seduti in aula a votare continuamente, vedendo sicuramente bocciati tutti i nostri emendamenti ed approvato il Piano Sanitario così com'è. Mentre su quel Piano Sanitario abbiamo ancora la speranza di cambiare qualcosa.
Quindi, ripeto, un grosso passo avanti potrebbe venire fatto dalla maggioranza rimandando in Commissione il Piano Sanitario. Nel frattempo il Consiglio regionale potrebbe concludere le discussioni che erano in atto e che sono state interrotte a metà, e potrebbe deliberare ed approvare alcuni provvedimenti che mi risulta siano urgenti.
Anche perché il Piano Sanitario, e riprendo parole dei Consiglieri di maggioranza, non ha un'urgenza in sé, se non quella in questo momento di chi ha dato per certo la sua approvazione entro delle date vicinissime e pertanto si vede sfuggire questa sua promessa, ma per quanto riguarda la sanità sul Piemonte, che il Piano Sanitario venga approvato prima o dopo le ferie, non cambia assolutamente nulla. Mentre ci sono altri provvedimenti che hanno delle scadenze e che devono essere approvati sicuramente prima delle ferie. Mentre un Piano Sanitario di questo genere ha secondo me il diritto - e noi abbiamo il dovere - di essere il migliore possibile.
Quindi, mettiamoci tutti il tempo che ci vuole, ma approviamo un buon Piano Sanitario, e smettiamo di fare queste battaglie.
Rimandiamolo in Commissione, discutiamolo tranquillamente, poi tornerà in aula ed iniziamo la discussione e la finiamo quando avremo finito di discutere sul merito. Noi possiamo prendere tutti gli impegni, evitare perdite di tempo, e ovviamente abbandonare ogni forma di ostruzionismo però contro l'impegno della maggioranza di sentire qualcuna delle nostre ragioni e di tenere conto delle nostre osservazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Prima di tutto vorrei ricordare, visto che il collega Boeti ha fatto un po' di storia, che la vicenda della sanità in questa legislatura è iniziata con un atteggiamento che io più volte ho definito gladiatorio da parte della maggioranza, con il dipingere Ghigo quasi come se fosse Attila, che faceva le scorrerie nelle pianure della sanità piemontese.
Però salvo che nell'ultimo anno e mezzo la sanità è stata gestita dall'Assessore Galante, che poi è diventato un dirigente, primo collaboratore di un Assessore che ha una certa competenza in materia di sanità.
Sto facendo una domanda e magari sto facendo dei collegamenti sbagliati, però se l'aveste presa un po' più bassa all'inizio in questa materia, probabilmente ci saremmo intesi prima.
Faccio presente ai colleghi - e lo sanno bene - che fino all'Epifania di quest'anno non si può tirare in ballo nessun ritardo, perché il maxiemendamento del Piano Sanitario è stato consegnato a noi dopo le feste nel 2007 e ci siamo messi a discuterlo. È stato chiesto di abbandonare ogni altra priorità, due Commissioni alla settimana.
Sono successe vicende anche dolorose che hanno riguardato l'Assessore è subentrato un nuovo Assessore, è stato posto il problema dell'edilizia sanitaria come priorità e abbiamo collaborato. Si era entrati nel vivo e nella parte conclusiva del dibattito.
Il disegno di legge che era fondamentale e avendo gli articoli, i commi e gli emendamenti, era quello che più di altri si prestava per eventuali manovre dilatorie, è stato approvato.
Adesso c'erano alcune questioni da definire in Commissione e ci sono anche qui in aula, ma questo non è il luogo giusto dove risolvere queste questioni.
Faccio qualche esempio. Le questioni che ha posto il collega Lepri stamattina, mi volete spiegare in quale libro, in quale documento si deve scrivere quello che è il disegno strategico della rete ospedaliera nell'area metropolitana torinese? Nel piano o non nel piano? Il collega Muliere dice: "Abbiamo adottato il metodo della programmazione"; la Presidente Bresso dice: "Non la facciamo di dettaglio la facciamo strategica".
Quindi, a questo punto almeno le questioni fondamentali, le questioni di impostazione strategiche - abusiamo di questa parola - volete inserirle nel Piano, previo un dibattito? Un'altra questione. Pendeva una decisione per la Provincia di Alessandria. Nel primo documento di piano, l'Assessore Valpreda aveva detto "per la Provincia di Alessandria, a differenza di Cuneo, dove furono indicate due ASL, si vedrà".
Allora qual era il problema? Il problema era ed è di valutare se avere una ASL o averne due.
No, perché si ritiene che quelli della Provincia di Alessandria sono dei sottosviluppati. Adesso arrivo io, che sono l'erede del personaggio di manzoniana memoria, creo la condizione per cui i polli di Renzo, mentre vanno al macello, si beccano tra di loro. No, non siamo gonzi e non cadiamo certamente in trappole del genere.
In Provincia di Alessandria, cari colleghi, il Consiglio provinciale ha esaminato la questione e nonostante che sia composto da Casalesi Alessandrini, Tortonesi, Novaresi, ognuno di noi ha la sua connotazione, ha la sua storia, siamo riusciti a trovare una soluzione facendo una proposta maggioritaria. Non deve necessariamente essere accolta, però la massima istanza territoriale ha avanzato una proposta.
Il ragionamento qual è? Chiedo una consulenza al collega Boeti, se mi presta attenzione un attimo; ovviamente parla con il collega Muliere, la priorità è il collega Muliere, ma cosa si viene a dire? Se ti venissero a dire: scusa Boeti, perché vuoi le ASL a Torino che hai già un mucchio di ASO? La Presidente Bresso dice: "Voi ad Alessandria avete già un ASO, l'ASL la collochiamo a Casale. Allora scusate, ma voi torinesi, che avete già un mucchio di ASO, cosa volete anche le ASL? Le ASL le facciamo a Pinerolo, a Chivasso e a Torino non facciamo la sede di nessuna ASL". Questo è il nuovo criterio da introdurre nel Piano? Ne discuto nel merito, ma, caspita, non posso accettare che venga rivoltata la frittata come io fossi un burattino! Adesso chiedo di non essere più preso in giro e mi aspetto che i colleghi della Provincia di Alessandria, come Deambrogio e Muliere, che sono persone serie, esprimano il loro parere.
Ragioniamo con la nostra testa. È possibile che si possa arrivare a fare una proposta come quella che è stata fatta? A me interessa relativamente, ma chiunque lo va a esaminare vede che non ha senso, perch i criteri che sono nel Piano vanno introdotti per tutto il Piemonte, e solo allora si applicano. Non si può trovare una soluzione perché fa comodo oppure fare un POR perché dobbiamo fare un dispetto ad Alessandria perch ha votato in un certo modo.
Ragazzi, se è così, anch'io ne vedrei di inversioni di ordini del giorno! Poi potete mettervi d'accordo finché volete con chiunque, ma qui basta un Consigliere per fare ostruzionismo! Quindi, attenzione a quello che si fa. Gli accordi devono essere fatti trattando tutte le situazioni allo stesso modo. Chi deve intendere, intenda. Riportiamo alla normalità le cose e poi vedrete che tutto va a posto.
Ci sono alcune questioni da definire, sono pronto a concorrere a definirle, ma devono essere definite in modo coerente, in modo organico e in modo omogeneo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

L'accalorato intervento del Consigliere Cavallera, perlomeno nell'ultima parte del suo intervento, dice che forse che c'è una volontà o una voglia di discutere il merito e, quindi, da questo punto di vista, non posso che raccogliere lo spunto, anche se con un elemento spot; tra tutti gli interventi che ci sono stati finora, è anche questo elemento di discussione.
Io, come credo altri Consiglieri di questa maggioranza, volevo esattamente che si facesse questo, anche accalorandoci. Credo che nel Piano ci siano molti criteri da discutere su cui ci possiamo anche accapigliare si può fare.
Detto questo, il mio sarà un intervento veramente breve, per riaffermare semplicemente alcun condizioni. Perché, giunti a questo punto della sera, dopo aver sentito molte cose e citato Ponzio Pilato (ci sono delle letture simpatiche su Ponzio Pilato che in qualche modo lo riabilitano), penso che abbiamo bisogno, innanzitutto, da questa parte dell'emiciclo, di rifare un po' il punto della situazione per come la stiamo presentando.
Primo punto: sono esattamente sulla linea della Presidente, che questa mattina ha spiegato esattamente che cosa significa il decreto che, in qualche modo, ridistribuisce le sue funzioni da Presidente su una serie di Assessori, e condivido sulle precisazioni che questa sera in apertura di seduta il Presidente del Consiglio Gariglio ha fatto, rispetto alle richieste che, giustamente, sono emerse nella Conferenza dei Capigruppo, in modo particolare dai Capigruppo di maggioranza, per organizzare i nostri lavori.
Questo combinato disposto, dal mio punto di vista, garantisce l'approccio che abbiamo mantenuto da questa mattina fino a questo punto e che deve continuare fino alla scadenza naturale di questa serata di Consiglio.
Lo dico, e ho veramente finito, anche per ribadire un punto di approccio generale a questi temi, perché alcuni colleghi della minoranza hanno detto che va bene, che vi sono altre leggi su cui si possono trovare accordi. Taccio sugli accordi, perché come si vede già questa sera, qualche avance viene fuori e allude a molte cose. Alcune cose chiare e altre meno chiare, ma lo vedremo nei prossimi giorni.
Dicono i colleghi della minoranza che si potrebbe lavorare su altre leggi, tornando in Commissione; altre leggi che dal loro punto di vista sono prioritarie. Rivendico fino in fondo una scelta che questa maggioranza ha fatto - richiamando anche il Piano in aula - cioè una scelta che reputo legittima e che dice che per la maggioranza il Piano Sanitario e i provvedimenti ad esso collegati - insisto su questo pacchetto - risultano essere una priorità per questa maggioranza. Lo dico in modo molto pacato ricollegandomi anche a quanto il collega Capogruppo di Alleanza Nazionale ci ha detto qui più volte, che loro avranno tempo, pazienza, si daranno i turni.
Dico molto pacatamente la stessa cosa anche per quanto ci riguarda. La maggioranza deve avere semplicemente la pazienza, la pacatezza e la determinazione per portare a casa questi provvedimenti. Esattamente perch pensa che siano legittimamente una priorità. Quindi, se siete e sarete pazienti voi sui banchi dell'opposizione, abbiamo anche noi il dovere di essere pazienti e molto determinati da questa parte. Ad iniziare dal tempo che ci separa dalla fine di questa seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio il collega Cavallera che ha parlato anche per noi. È la prima volta che lo vedo un po' arrabbiato. Mi fa piacere vederti così.
interessante, perché ti ho visto sempre come Assessore democratico...
scusate, democristiano. Mi fa piacere. Datti da fare. Io ne ho bisogno.
Questi vogliono trattare...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Muliere, non è un problema. Tu sai che ho molta stima nei tuoi confronti e per il tuo passato. Al contrario, io ho patito un po' la Giunta Ghigo. Non ho niente contro la Bresso, contro il suo decisionismo, però il Piano Socio Sanitario è partito male e adesso volete recuperare sotto l'aspetto politico a nostre spese, cercando di penalizzare, come al solito Torino.
Torino, qui è ora di smetterla! Ho avuto già tutti quelli del centrodestra che mi hanno fatto morire per anni. Mi hanno colonizzato.
Basta! Adesso ci siete anche voi. La Bresso ha vinto grazie alla differenza che ha fatto su Torino e Provincia, qui la compra Torino politicamente, è impensabile per voi che arrivate dalle Province ricche. Mi fa piacere che Cavallera, che arriva dalla Provincia di Alessandria, dove quando faceva l'Assessore, sembrava che Alessandria fosse il centro del mondo, si arrabbi. Non è così. Mi fa piacere che adesso cominci a capire che anche Torino ha bisogno della sua identità politica. Il fatto è che la Bresso - e voi avete mandato a casa la Giunta Ghigo vincendo su Torino e Provincia deve dare politicamente risposte su Torino e Provincia.
Personalmente, non è un problema di trattativa politica se facciamo passare il Piano Socio Sanitario entro settembre - ci tengo a precisarlo per correttezza - ma a me interessa che in qualche modo i cittadini torinesi siano uguali ai cittadini alessandrini e ai cittadini cuneesi.
Basta! Questa è un'occasione, non posso farmela scappare politicamente.
Non posso leggere sui giornali che un giorno la Città della Salute viene fatta a Campo Volo perché Bairati dice che lì ha un costo, mentre a Italia 61 ne ha un altro. Non posso pensare che l'Assessore Bairati un giorno dice che dobbiamo andare a fare la Città della salute a Collegno, al Campo Volo perché lì abbiamo la spesa che equivale a un terzo di quanto abbiamo a Italia 61.
Nel Piano Socio Sanitario c'è una forzatura politica. La Presidente Bresso vuole portare il Piano Socio Sanitario in Consiglio e vuole farlo votare prima delle ferie. Poi, che cosa fa? Prima ancora che il Piano si discuta in Consiglio, esce fuori dicendo: "No, forse, abbiamo sbagliato dobbiamo fare una seconda Città della salute, buttiamo giù subito metà delle Molinette - quelle che sono vincolate dobbiamo lasciarle in piedi buttiamo giù il Sant'Anna". Tra l'altro, lo sapete che ci sono dei casi particolari oggi al Sant'Anna, però questo è ancora un altro discorso.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Ma dov'è scritto?



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Tu lo sai, ma forse tu sei uno dei privilegiati. Può darsi che ha ragione. Attenzione, può darsi che abbia ragione anche la Presidente Bresso. Diversamente, mi sembra tutta un'utopia, mi sembra fantapolitica.
Un giorno buttiamo giù il Sant'Anna, un altro giorno buttiamo giù il Regina Margherita e un altro giorno buttiamo giù metà delle Molinette - speriamo almeno che non buttino giù il Dipartimento dell'urologia perché ci devo andare anch'io e spero di non dover andare a Grugliasco.
Allora, mi chiedo, lei che è una persona intelligente, Assessore Bairati, dov'è la convenienza? Cominciamo a parlare, dove conviene di più: a Grugliasco, a Collegno o a Italia 61? Date anche a noi la possibilità di capire quali sono i problemi ed i costi. Quindi, confrontiamoci, ma senza spostare l'eccellenza di Torino fuori Torino. Altrimenti, non c'è una logica. Questo è il punto! Se, poi, ancora dobbiamo sconvolgere il quadro delle ASL! Qualcuno mi sa dire qual è la differenza tra ASL e ASR?



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

scomparso dal Piano Socio Sanitario, ma ne parleremo più avanti.
Presidente, mi riferisco in modo particolare all'intervento del collega Muliere il quale ha detto che, oggi, se la sta prendendo troppo, ma questa è la dimostrazione che fa politica con sentimento ed entusiasmo.
Il problema è politico, cari colleghi, e lo dobbiamo risolvere dal punto di vista politico, non a colpi di maggioranza, di opposizione o di ostruzionismo. Quindi, confrontiamoci. Fatemi capire perché la Città della Salute deve andare a Grugliasco. Io non ci sto e a tale proposito sto organizzando una grandissima campagna - altro che i manifesti del Consigliere Placido! - per cui vedrete che cosa combinerò sul problema Città della salute.
Quindi, mi raccomando! Non è un problema di tempi (settembre, ottobre o novembre), è un problema sostanziale. Dopodiché, datemi tempo per disintossicarmi e per disinfiammarmi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Innanzitutto, perché non prevalga la prassi, visto che questa mattina abbiamo discettato di diritto, di prassi e di norma. Che qui sia Consigliere di minoranza, in questo caso il sottoscritto, o il Consigliere di maggioranza, in particolare l'amico e collega Buquicchio, a porre domande e proposte serie e puntuali e tutto cada nel vuoto, Questo è veramente desolante.
Sono state fatte due proposte serie e concrete per venire fuori da questa situazione a cui non è stata data la benché minima risposta. Io reitero la domanda e, nello stesso tempo, raccolgo la riflessione, che il collega Buquicchio ha fatto, di chiudere i lavori di questo Consiglio alle ore 23, anziché alle 22.30 come avevamo ipotizzato e sperare che la notte porti consiglio.
Domani, si potrebbe provare, con una Conferenza dei Capigruppo, ad individuare un possibile percorso che preveda un punto di equilibrio fra ciò che si poneva la maggioranza e la Presidente Bresso e ciò che ci ponevamo noi.
Secondo noi potrebbe essere utile sterilizzare il provvedimento del Piano Socio Sanitario e portare avanti in questi ultimi quindici giorni altri provvedimenti come Finpiemonte e la legge sulla sicurezza, stabilire un numero preciso di Consigli da qui al 3 agosto e poi riprendere la discussione sul Piano ai primi giorni di settembre in un clima che spero non fosse altro per la pausa estiva - sarà sicuramente più sereno e non torrido e cruento come quello di questi ultimi giorni.
Io, il Consigliere Buquicchio, il Consigliere Casoni ed altri colleghi del mio stesso Gruppo abbiamo fatto delle proposte, vorrei che almeno quella riguardante la chiusura dei lavori fosse posta in votazione.
Potrebbe essere un piccolo segno di buona volontà e di ristabilimento di correttezza fra maggioranza e minoranza, riuscire almeno ad andare d'accordo sull'orario di chiusura.
Credo che, a questo punto, non sia necessario arrivare fino alle ore 24, ma potrebbe essere sufficiente arrivare alle ore 23. Pertanto, chiedo al Presidente Gariglio di porre in votazione la chiusura anticipata della seduta serale alle ore 23, con l'invito ad effettuare domani una Conferenza dei Capigruppo dove si possa provare ad individuare un percorso sulle basi che io e il collega Buquicchio abbiamo suggerito.



PRESIDENTE

Consigliere Pedrale, io sono una porta aperta quando fa interventi che invocano il buon senso e l'accordo fra le parti. È una proposta che personalmente, anche per il ruolo che ricopro, auspico in tutti i modi possibili.
In seguito ai vostri interventi, ho ribadito ciò che è stato proposto ed ho chiesto che una risposta arrivasse. Prendo atto che dall'altra parte una risposta dei Capigruppo della maggioranza, complessivamente intesi, non è intervenuta, se non da parte del Consigliere Buquicchio che, a nome del suo Gruppo, ha avanzato una proposta sulla conduzione dei lavori in prosieguo, ma che non ha il consenso di tutte le altre parti.
Su questi temi, difficilmente si può procedere a colpi regolamentari.
Se percepissi un clima condiviso, come più volte è successo in passato circa la conduzione della fase finale dei lavori e condiviso dai Gruppi di maggioranza e minoranza, automaticamente farei la proposta al microfono, la darei per unanimemente accolta e la praticherei. Non mi pare ci siano e condizioni. A meno che non si voglia formalizzare una richiesta in questo senso, allora in quel caso procederei a metterla in votazione.
Collega Pedrale, le do la parola per formalizzarla, se del caso.



PEDRALE Luca

A questo punto, formalizzo la richiesta di chiusura dei lavori per le ore 23.05.



PRESIDENTE

Colleghi, un attimo di attenzione: il Consigliere Pedrale ha chiesto di mettere in votazione la sua richiesta di anticipare la chiusura della seduta del Consiglio alle ore 23.05. Ai sensi dell'artico 62 del Regolamento, è possibile una votazione su questi temi ed è previsto possa intervenire un Consigliere in senso contrario.
Il Consigliere Deambrogio ha chiesto di intervenire in senso contrario ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Esattamente per le motivazioni che ho esposto nel precedente intervento, mi esprimo in senso contrario a questa proposta.



PRESIDENTE

Invito la collega Spinosa - gli altri Consiglieri Questori sono svaniti a seguire l'esito della votazione. Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di chiusura dell'adunanza del Consiglio regionale alle ore 23.05.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Porterò via soltanto cinque minuti, nell'attesa che giunga mezzanotte e fuggiamo tutti come Cenerentola.
Il Piano Socio Sanitario è stato il primo impegno che l'Assessorato ha preso, e che ha preso personalmente l'Assessore indicato dal nostro Gruppo e prescelto dalla Presidente Bresso.
Mi sembra che nella prima fase i tempi siano stati perfettamente rispettati: a dicembre 2005 il primo testo, prima delle elezioni del 2006 il testo definitivo; consultazioni di associazioni, medici, gruppi territori e amministratori compiute entro luglio 2006.
I tempi della Commissione sono stati molto lenti, ma non credo solo perché la Presidente Bresso è stata in Brasile per dieci giorni, peraltro accompagnata da un insigne esponente della minoranza e da un giovane virgulto della maggioranza. E neanche perché è stata un pomeriggio a Noli (peraltro, è giusta la richiesta avanzata da molti Consiglieri di chiarire il discorso su "Limonte", sul federalismo Liguria-Piemonte, quali impegni sono stati presi, su quali temi. È opportuna un'informativa in tal senso perché il Consiglio sia parte attiva (cosa che non è stata fino ad oggi).
Ma perché nella Commissione sanità, più che in altre, le cose si sono trascinate per lungo tempo.
Il Consigliere Cavallera dice: "Solamente a gennaio hanno presentato un testo". Sì, ma da gennaio ad oggi sono passati sei mesi e mezzo! Per carità, è un tema complesso.
Anche su altre questioni mi sembra che vi siano delle contraddizioni: Finpiemonte, che oggi giustamente si dice che deve essere votata in tempi rapidi (il collega Casoni ha detto: "Lo possiamo fare"), è stata rinviata due volte. Due volte è arrivata in aula come primo tema di discussione, ma è stata sempre rinviata.
La questione CSR è rimasta bloccata in Commissione. Si era detto che si voleva votarla con Finpiemonte, ma in Commissione è stata bloccata, perch si dice che la CRS può essere votata solo se lo Statuto passa contemporaneamente alla stessa.
Anche sul Piano abbiamo sentito che c'è la richiesta di farlo tornare in Commissione. In alcune Commissioni, addirittura, si è chiesto non solo che tornasse in Commissione, ma che, essendo stato modificato su alcuni punti, che tornasse in audizione sullo stesso territorio.
Ancora oggi il Consigliere Casoni dice: "Affrontiamo ora la discussione, i primi di agosto chiudiamo i lavori e a settembre andiamo al voto". Il collega Dutto ha precisato: "Facciamo tornare il Piano in Commissione". Il Consigliere Giovine ha detto: "Ci rivedremo non a Filippi ma sulla Finpiemonte", ma indicando cosa? Che la Finpiemonte passa con una discussione e con un voto contrario? O che viene bloccata in aula?



(Commenti del Consigliere Giovine fuori microfono)



DALMASSO Sergio

La seconda che ho detto: quindi c'è una contraddizione anche su questo.
Qualora seguissimo il parere del Consigliere Casoni, sulla Finpiemonte saremo comunque ostacolati, perché un Consigliere, usando correttamente il Regolamento in vigore, bloccherebbe questo tema perché non vuole che passi.
In questo caso, in virtù di un accordo e di garanzie reciproche, siamo convinti che i rapporti tra maggioranza e opposizione debbano essere estremamente corretti, per cui diventerebbe complicato, come ha detto il Consigliere Cavallera, se un solo Consigliere volesse bloccare i lavori. Il Consigliere Cavallera potrebbe trasformarsi, sulla questione relativa alla sua area, in un Masaniello, come già il Presidente Berlusconi disse un tempo ("Se non state bravi, potrei diventare un Masaniello!").
Torno ancora su due questioni che abbiamo segnalato più volte, come la necessità di modificare consensualmente questo Regolamento, sin dalla prossima legislatura (quindi dal maggio 2010). Io non ci sarò più, ma mi penserete ("non ci sarò più" nel senso che non starò più qua, ma spero che sarò comunque sui questa terra!). Non mi sembra corretto, sostanzialmente che una legge non "passi" se alcuni Consiglieri non sono d'accordo sulla stessa. Credo che la minoranza abbia tutto il peso, la forza, i mezzi e i media per poter affermare che una legge è sbagliata e che la cambierà se Dio non voglia - fra tre anni vincerete voi le elezioni. Credo che sia lecito l'ostruzionismo, ma continuo a pensare che debba essere praticato per questioni importanti. La sinistra, nella storia, l'ha compiuto su temi fondamentali, quando riteneva che ci fosse una lesione reale: il tema della legge truffa nel 1953 della NATO e la legge liberticida a fine Ottocento erano temi più grossi di alcune questioni di cui, molto modestamente stiamo ragionando oggi.



PRESIDENTE

Non vi sono più richieste di intervento, però abbiamo una notevole serie di richieste di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g., a cui mi accingo a procedere all'esame.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richieste iscrizioni nuovi punti all'o.d.g


PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale



PRESIDENTE

Comunica che sono pervenute n. 60 richieste di iscrizione di nuovi punti all'ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento.
Con la richiesta rubricata n. 1 si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 36 avente oggetto "Creazione di aree a parcheggio vicino ai cimiteri dei piccoli comuni e/o ai piccoli cimiteri di frazioni di comuni più grandi" La parola alla Consigliera Cotto, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Dopo tante considerazioni, riflettere sul fatto che si nasce e si muore e che sia opportuno dare la giusta importanza alle cose, magari viene anche a proposito.
Ho presentato questo ordine del giorno in data 29 giugno 2005. Mi rendo conto che è un argomento di cui mai si vorrebbe parlare - i cimiteri - per creare delle aree parcheggio vicino ai cimiteri dei piccoli comuni o delle frazioni di comuni più grandi è molto importante.
La popolazione invecchia. Sono tante le persone che vorrebbero accompagnare l'amico all'ospedale... anzi al cimitero - chiedo scusa, era la fase prima - e non ci riescono perché non riescono ad andare a piedi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi. Fra ospedale e cimiteri fortunatamente il nesso non è così...



COTTO Mariangela

La colpa è mia, perché mi sono sbagliata: ho detto che li volevano accompagnare all'ospedale, ma poi ho pensato che quella era la fase precedente - per entrare nel tema della sanità - poi c'è l'accompagnamento al cimitero.
La possibilità di avere questi parcheggi permette a gente più anziana di potere andare al cimitero.
Non so se voi conoscete l'alto Piemonte, quello che non è della città metropolitana, quello che ha quei cimiteri in cima alla collina o alla comunità montana. E' difficile raggiungerlo, è una barriera proprio perch se uno non può andare fin là con la macchina e se con la macchina possono andare solo tre o quattro, il problema esiste.
E' giusto ridere di questo argomento, perché dopo ci si sente un po' rinfrancato, ma io ricordo che i primi progetti di contrasto alla solitudine presentati dal territorio mi avevano stupito, perché tante persone sole chiedevano un pulmino per andare al cimitero, per recarsi in visita ai loro congiunti deceduti, perché a piedi non riuscivano ad arrivare fino al cimitero.
Quindi, è importante, e penso che il discorso sia opportuno, parlare di questo ordine del giorno e fare in modo che possa veramente essere discusso, perché io sono sicura che se noi riusciamo a dare questo indirizzo alla Giunta, ovvero di reperire più risorse per finanziare i Comuni che progettano aree parcheggio vicino ai cimiteri, proprio come servizio, come eliminazione di barriere architettoniche, perché senza questo le persone anziane, i disabili hanno delle difficoltà perch arrivano fino al cimitero e non trovano il parcheggio. Quindi, devono tornare indietro senza poter fare la visita ai loro cari.
Poi non dimentichiamo che il cimitero è un luogo di storia. Chi è stato in Australia quattro-cinque anni fa si ricorderà che a Ingham il responsabile dell'associazione "Piemontesi nel mondo" come primo posto ci ha portati a visitare il cimitero di Ingham, perché là c'era la storia dei piemontesi che erano arrivati a lavorare, là c'era la storia della loro comunità.
Quindi, mi auguro che il collega Deambrogio, che già si è prenotato per parlare contro, rifletta un momento e crei l'eccezione e dica "sì, questo ordine del giorno si può approvare, senza più discussione. Alziamo la mano il Vicepresidente Peveraro troverà le risorse per i finanziamenti". In questo modo faremo una cosa utile e concreta per i cittadini piemontesi più anziani. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Mi dispiace deluderla, Consigliera Cotto, ma siamo contrari all'inversione di questo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1 Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 2.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 38 avente oggetto "Manifestazione 'Comuni in vetrina'".
A favore, ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie.
noto che questo è un importante momento di esposizione da parte dei Comuni. Tra l'altro, da una proposta che era stata avanzata a suo tempo da un membro dell'attuale maggioranza. Non è il Consigliere Manolino, che ha tenuto sempre molto a questa manifestazione denominata "Comuni in vetrina" che aveva l'obiettivo di concorre alla valorizzazione dell'immagine turistica e produttiva del Piemonte.
Si sa che per tanti piccoli Comuni mettere in vetrina i prodotti, la promozione turistica e la valorizzazione del patrimonio, l'offerta turistico-ricettiva e gastronomica è un importante strumento. Tant'è vero che 50 Comuni dell'area torinese avevano aderito, individuando anche un consiglio di amministrazione costituito da amministratori locali e rappresentativi di tutte le aree della provincia di Torino.
importante anche che i piccoli Comuni hanno aderito con lo spirito di avere un'occasione in più per mettere in mostra i loro prodotti locali, le loro iniziative in un marasma invece di gestione della politica turistica che vedeva preponderante l'iniziativa magari pre-olimpica.
Si è parlato per anni di Olimpiadi e a volte si sono dimenticati proprio i piccoli Comuni che hanno qualcosa da mostrare, che possono avere un piccolo reddito da queste iniziative, che possono dare modo di mettere in mostra ad un pubblico più vasto i loro prodotti, le loro ricchezze e le peculiarità del loro territorio.
Questo è importante, perché invece sia nella precedente Amministrazione regionale che nell'attuale ci sono sempre state delle forzature verso gli eventi di grande rilevanza mediatica. Quindi, poco importava di fare attenzione alle esigenze dei piccoli quanto di muoversi su grandi linee cosa che peraltro sta facendo benissimo l'attuale Assessore di questa Regione, l'Assessore Manica, che si occupa di prendere consulenti da Londra, Parigi, strabilianti campioni mondiali di consulenze che costano qualche centinaio di migliaio di euro per poi produrre dei risultati statistici, come abbiamo visto assolutamente deludenti e addirittura per un evento post-olimpico in assoluta negatività rispetto alle aspettative.
Basti pensare che le politiche degli ultimi due anni dell'Assessore Manica hanno prodotto un risultato negativo sulle stesse vallate olimpiche e con questo è tutto detto.
Quindi, si chiedeva la volontà della Regione a sostenere la manifestazione "Comuni in vetrina" con contributi consistenti, valutando anche i sostegni finanziari che non erano una grande cifra, ma dell'ordine di 500 mila euro, investimento da considerarsi limitato rispetto alla potenzialità di promozione che le stesse iniziative avevano.
Credo che supportare questo ordine del giorno sia anche un segnale.
Recentemente è stata approvata una legge a favore dei piccoli Comuni spesso dimenticati in tutti i settori, nei trasporti, nei servizi, nella telematica, nelle opportunità di lavoro.
Quindi, un'iniziativa interessante è dare, almeno, la possibilità a questi Comuni che non hanno risorse proprie, fondi da poter spendere in iniziative promozionali. Penso che per la Regione sia un dovere istituzionale sorreggerli, dandogli modo, almeno una volta all'anno, di poter presentare i loro prodotti e, quindi, di avere una fonte di sostentamento consistente per incentivare qualcuno a presentare questi prodotti, a coltivarli (se sono prodotti del territorio), a presentarli se sono bellezze architettoniche piuttosto che naturalistiche e altro.
Se non si fa questo, sarà l'ennesimo schiaffo che daremo a questi piccoli paesi che hanno poche opportunità di mettersi in mostra rispetto ai grandi Comuni che hanno molte risorse e che, a volte, le sprecano in iniziative non propriamente interessanti per tutti i cittadini.



PRESIDENTE

La parola, in senso contrario, alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente. Per esprimere il nostro parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 3 Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 42 avente oggetto "Direttiva Bolkestein".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

A volte gli ordini del giorno si iscrivono proprio per poter intervenire in aula e poter esprimere, ovviamente, anche il giudizio contrario al contenuto dell'ordine del giorno stesso. Anche perché a livello comunitario, nel frattempo, hanno trovato una soluzione compromissoria su cui, a quanto mi risulta, alcuni Gruppi dello schieramento di centrosinistra avevano manifestato la loro criticità.
Credo che, al di là della sollecitazione dell'ordine del giorno n. 42 a prima firma del collega Chieppa, quindi del Gruppo dei Comunisti Italiani, tutto sommato non sfugga l'approfondimento di due questioni: la liberalizzazione possibile e auspicabile nel settore dei servizi l'omogeneizzazione di quelle che sono le normative dei singoli Paesi e alla lunga, il fatto che nel momento in cui rispetto le famose regole del mio Paese, queste debbano, in qualche modo, valere per tutta l'Unione Europea.
Ovviamente qui c'è tutta la problematica dei Paesi di nuova ammissione nell'ambito dell'Unione Europea. Noi ricordiamo tutte le questioni legate al famoso idraulico polacco, che spaventava e creava dei problemi a coloro che erano e sono i corrispondenti prestatori d'opera in determinati paesi come Italia e Francia. Sappiamo quanto questa tematica abbia condizionato forse, anche il referendum che c'è stato in Francia, determinando un certo risultato.
In qualche modo colgo, forse in modo politicamente azzardato, se non strumentale, l'occasione di poter iscrivere quest'ordine del giorno per fare due sottolineature.
Da un lato, si tratta di mettere in risalto come ci siano delle componenti, che definisco estreme da un certo punto di vista, di una posizione moderata, quale quella nella quale ho sempre militato e che, in qualche modo, rischiano di diventare eccessivamente conservatrici, magari prendendo a riferimento questioni che, tutto sommato, meritano di essere approfondite. Non v'è dubbio che la tematica dei servizi idrici pone alcune questioni relative alla proprietà della risorsa, comunque della disponibilità reale ed effettiva della risorsa stessa, che è giusto approfondire.
D'altra parte, la gradualità dell'introduzione di determinate aperture deve in qualche modo essere praticata perché, se andiamo a vedere la storia della Comunità Europea prima e dell'Unione Europea dopo, vediamo che alcune fasi che hanno riguardato l'integrazione dei Paesi fondatori sono state molto più caute e molto più lunghe che non fasi magari politicamente giustificate e più accelerate, perché riguardavano Paesi ex comunisti che entravano in Europa.
Rendiamoci conto però che occorre anche il consenso. Soprattutto occorre il consenso di quei ceti produttivi, come ad esempio in Italia della piccola e media impresa, anche individuale, che hanno un ruolo importante. Al di là di quelli che sono i risvolti politici o anche l'incidenza sui risultati elettorali, comunque sono ceti sociali fondamentali per lo sviluppo del Paese.
Per tutte queste ragioni, credo che se si iscrivesse l'ordine del giorno che stiamo esaminando avremmo modo di argomentare in modo più approfondito e confrontarci su una tematica di estrema attualità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Recuperando il tempo, esprimo semplicemente un no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 4.
Si chiede l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 46, inerente a "Bloccare l'asilo politico del terrorista Louis Posada Carriles".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Spero che questo ordine del giorno possa movimentare un po' questa stanca seduta notturna. Noi ne chiediamo l'iscrizione perché ci può dare lo spunto non per difendere il terrorista che è oggetto di questo ordine del giorno, ma di affrontare il dissidio interno ed esterno a Cuba, il milione di esuli cubani in Florida e tutto quello che questo genera e che probabilmente, in ognuna delle parti ha delle mele marce che, in questo caso, è un atto terroristico da esecrare.
In sé l'atto potrebbe anche avere una condivisione, ma le motivazioni più larghe portano ad avere delle rivolte popolari. Evidentemente, se oltre un milione di esuli di Cuba, che sono andati in Florida, hanno abbandonato anche a rischio della vita l'isola per raggiungere le coste statunitensi questo è un segnale forte di deficit di democrazia, di difficoltà a stare nel Paese, di abbandonare affetti cari, di rischiare la vita in mare.
Per anni, abbiamo sentito il magnificare di questa splendida Repubblica Cubana con Fidel Castro che faceva ogni bene, invece, ogni giorno registriamo racconti e testimonianze di quanto questa dittatura sia stata negativa per il Paese.
Quest'ordine del giorno può dare lo spunto per affrontare una sana discussione politica su questo tema. È stato presentato dai Consiglieri Robotti e Chieppa, noi ne chiediamo l'iscrizione proprio per poter fare un'analisi di come si è determinato questo fenomeno che, a volte, in Italia è stato anche tenuto sotto traccia. Può dare lo spunto, al di là del singolo atto, per fare una valutazione.
Ricordo solo che quattro anni fa facemmo un viaggio a Cuba - allora ero con la Provincia di Torino - in cui ero accompagnato dall'allora Presidente del Gruppo DS, Marcenaro. Insieme, siamo andati ad incontrare delle persone clandestine che vivono tutt'ora a Cuba e che lottano contro il regime di Fidel Castro.
Queste persone ci hanno raccontato fatti che ci hanno colpito molto profondamente e che hanno fatto prendere delle posizioni allo stesso Presidente Marcenaro che già conosceva la situazione, ma che forse si è reso ancora più conto che non tutto quello che in Italia raccontavano era il racconto esatto.
Lui fece anche delle considerazioni che stimolarono entrambi ad andare a trovare delle persone che erano momentaneamente recluse nelle carceri cubane.
Quindi, questo ordine del giorno potrebbe farci affrontare il tema di ciò che è successo durante il Governo di Fidel Castro, quali sono state le angherie alle quali sono stati sottoposti questi dissidenti interni, quali le repressioni, quale l'obbligo per intere famiglie di abbandonare il Paese raggiungendo un forte fenomeno di immigrazione. Tutto ciò è sicuramente indice di malessere.
Tant'è vero che a Miami si è costituita una fortissima comunità anticastrista, che credo conti circa 700-880 mila persone aderenti, che sperano che a breve a Cuba si possano ristabilire condizioni di piena democrazia e di poter rientrare nel loro Paese, affrontare delle elezioni democratiche, eleggere chi riterranno più opportuno con libere elezioni e non avere più candidature uniche alla Presidenza della Repubblica. Perch non accada più che questo dittatore scelga tutti gli organismi diretti dello Stato, dal Presidente delle Forze Armate e quant'altro.
Quindi, mi auguro di aver stimolato la discussione su questo ordine del giorno. Se la si vuole affrontare, noi siamo disponili a farlo. Basta votare favorevolmente a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Nel giugno del 2005 - forse, il Consigliere Casoni non ha buona memoria abbiamo discusso quasi un intero Consiglio su questo tema. Oggi, lui ha fatto grosso modo lo stesso intervento. Per questa ragione votiamo negativamente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 5.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 47 avente oggetto "Attentati terroristici di Londra del 7 luglio 2005".
La parola al Consigliere Dutto, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Anziché entrare sull'argomento specifico di quest'ordine del giorno affronto un problema che, invece, dovrebbe venire considerato in questo Consiglio regionale: l'opportunità di discutere ordini del giorno interrogazioni e proposte, da qualsiasi parte provengano, entro tempi ragionevoli.
Dico questo perché quest'ordine del giorno è stato presentato il 7 luglio del 2005 ed è stato presentato nella mattina stessa in cui a Londra c'erano stati gli attentati alla metropolitana e all'autobus in diversi punti della città. Quindi, era un ordine del giorno che richiedeva una discussione immediata su un fatto appena accaduto.
Ora, obiettivamente, a distanza di oltre due anni, una discussione su questo argomento comincia a essere obsoleta. Non saprei nemmeno se possa ancora avere una ragione specifica. Per fortuna attentati di questo genere non si sono più ripetuti.
Certo, sono d'accordo sul fatto che il fenomeno del terrorismo è un fenomeno che esiste ancora nel mondo e che va seguito con particolare attenzione, visto i danni gravissimi che provoca.
Ma, ripeto, non volevo scendere su queste questioni. Piuttosto, volevo sollevare una questione del nostro Regolamento. Mentre da una parte subiamo, da parte della maggioranza, quasi dei diktat per cui certi provvedimenti devono essere assolutamente approvati entro certe date prestabilite, dall'altra parte vediamo che una montagna di proposte (ordini del giorno, interrogazioni e mozioni) giacciono completamente dimenticate negli archivi di questa Regione, col risultato che alla fine non vengono più discusse.
Pertanto, si dovrebbe trovare una forma per dare la possibilità a chi ha fatto una proposta, di vederla comunque iscritta all'ordine del giorno e discussa non dico immediatamente, ma quantomeno in tempi ragionevoli ovviamente, ci sarà da tener conto della mole complessiva di lavoro di questo Consiglio, però non ha senso lasciare inevasi decine, anzi centinaia, di ordini del giorno da discutere; non ha senso non rispondere a interrogazioni per mesi o per anni; non ha neppure senso lasciare decine di proposte di legge da esaminare, perché non vengono mai iscritte nell'ordine del giorno delle varie Commissioni. Perché anche questo è un atto di non democrazia e soprattutto è un problema che svilisce, sotto un certo punto di vista, il lavoro dei Consiglieri, perché molte proposte interessantissime non vengono mai discusse.
In ultimo - lo dico come suggerimento alla maggioranza - se oggi abbiamo l'opportunità di richiedere centinaia di inserimenti di nuovi punti all'ordine del giorno, è proprio grazie a questo modo di fare, cioè all'aver lasciato da discutere e da affrontare centinaia di ordini del giorno e di altri provvedimenti. Altrimenti, oggi non avremmo questa possibilità.
Sembra quasi una beffa, ma se la maggioranza avesse prestato più attenzione alle proposte avanzate dalla minoranza, oggi la minoranza non sarebbe stata in grado di fare questo ostruzionismo.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti e Pedrale.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 6.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 48 avente oggetto "Risicoltura a rischio".
La parola al Consigliere Pedrale, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Anche quest'anno, con eccessiva indifferenza, non si è prestata la giusta attenzione ad un problema che da tempo sta mettendo a rischio una delle culture più pregiate e più caratteristiche del Piemonte, quella del riso. È la Regione che ne produce maggiormente a livello nazionale.
Ebbene, questa coltura è seriamente a rischio per il problema della carenza idrica.
Al di là delle precipitazioni anomale di questa tarda primavera e di questa estate, il problema esiste da anni e non viene affrontato in maniera adeguata.
Bisogna affrontarlo senza inutili pregiudizi e senza paraocchi ormai superati. È necessario un sistema nuovo di invasi in tutto il Piemonte, che garantisca un rifornimento adeguato, in particolare ai territori risicoli a monte del canale Cavour. Questo, purtroppo, è un problema che noi abbiamo denunciato da circa due anni; è un problema che la Giunta Ghigo aveva in qualche maniera cominciato a risolvere con un piano regionale degli invasi ma la Giunta Bresso lo ha completamente accantonato.
Soltanto grazie ad un nostro intervento in aula riuscimmo a convincere l'Assessore De Ruggiero ad ipotizzare almeno la presenza di invasi sul territorio piemontese, sul Piano Territoriale delle Acque.
Il problema si ripropone proprio in questi giorni, di fronte al caldo significativo che sta interessando i nostri territori piemontesi, ma si riproporrà sicuramente anche nei prossimi anni. È ora di affrontare seriamente il problema in maniera integrata, innanzitutto con un sistema di invasi, prestando la giusta attenzione all'impatto ambientale che interventi di questo tipo determinano; invasi che siano inseriti all'interno di uno sviluppo territoriale ed economico complessivo: non devono essere opere a se stanti, ma devono servire anche ad uno sviluppo turistico-ambientale di tutto il territorio ove vengano realizzati affinché le strutture vengano accettate dal territorio e dalle comunità.
A tal proposito, abbiamo delle proposte che vorremmo discutere nelle Commissioni competenti, senza però quella indifferenza o quel pregiudizio che invece, negli ultimi tempi, abbiamo purtroppo constatato da parte di questa Giunta regionale.
Parallelamente - questo dimostra la nostra onestà intellettuale, perch non puntiamo solo sulla presenza di invasi - è opportuno investire su tecniche agronomiche diverse, che prevedano un minore utilizzo delle acque e portata avanti la sperimentazione della risicoltura in terra asciutta con il coinvolgimento delle associazioni agricole e dei diretti operatori in particolare degli imprenditori agricoli.
C'è una colpevole indifferenza, come dicevo, da parte dell'Esecutivo su uno dei settori primari più pregiati dell'agricoltura piemontese. Non vorremmo che altre Regioni più dinamiche, come la Lombardia, o non particolarmente famose per il loro dinamismo come la Sardegna, arrivino prima di noi a trovare delle soluzioni alla carenza idrica e nuove tecniche di coltivazione.
Rivolgiamo un invito all'Assessore Taricco e all'Assessore De Ruggiero affinché insieme, nelle rispettive Commissioni, venga finalmente affrontato questo problema.
Due anni fa ricordo come ci si affannava per trovare delle soluzioni.
Addirittura si ipotizzavano dichiarazioni di stato di calamità. Sono tutte situazioni che mi auguro non si debbano ripetere anche quest'estate. Forse no, ma sicuramente nelle prossime estati nuovamente in Piemonte la risicoltura sarà esposta a questi rischi.
Per cui, cerchiamo davvero di trovare una soluzione; una soluzione moderna, libera da pregiudizi, che sfrutti le esperienze che in altri Paesi (vedi la Francia) sono già state utilizzate.



PRESIDENTE

Interviene, in senso contrario, il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Rapidamente per dire che è uscito recentemente un articolo sul problema delle coste italiane che sono a rischio di erosione. Oltre al cambiamento climatico e alla costruzione dei porti, uno dei motivi di erosione delle spiagge italiane è la costruzione di troppi invasi che impediscono il trasporto del materiale solido da parte dei corsi d'acqua, e quindi ostacolano il rifacimento delle spiagge ad opera dei fiumi e dei torrenti.
Quindi, diciamo no sia per la sostanza sia perché vogliamo discutere il Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Dutto, Novero, Casoni Cotto, Giovine, Cavallera, Boniperti, Pedrale.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta rubricata n. 7.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 54 avente oggetto "L'Europa onora i suoi giusti".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso favorevole, il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Inizierei subito facendo notare una cosa. Nell'ordine del giorno presentato dal collega Robotti si parla di "educazione di studenti che va improntata, fin dai primi anni di scuola, ai valori di tolleranza e del rispetto reciproco".
Vorrei chiarire subito un dubbio: sono cresciuto e siamo andati a scuola e ci hanno sempre parlato solo di una parte buona e di una parte cattiva, della Resistenza e dei delinquenti.
Poi posso dire che, con il passare degli anni, con il crescere, con il sentire veramente cosa è successo in un periodo della nostra storia, un periodo importante, quello che ha visto la nascita, nel mio caso, dei genitori, per qualcun altro - che magari ha qualche anno in più - ha avuto qualche fratello più anziano, hanno avuto i nonni per chi è più giovane. E abbiamo conosciuto che la realtà di quei periodi era ben diversa da quella che ci è stata insegnata sui libri di scuola, libri che solo stati sempre e solo messi in una determinata maniera per potere fare vedere ciò che si voleva e non quella che era la realtà.
La riprova di questo è stato che anche tanti scrittori e tante persone per bene dopo anni hanno avuto la saggezza di rivedere e di riconoscere ci che era bene e ciò che era male, di andare a verificare ciò che in un determinato periodo è stato nascosto. Tanto per essere un po' più chiari posso citare ad esempio Pansa con il libro "Il sangue dei vinti", e dietro a lui altri che cominciano a riconoscere che certi periodi sono stati nascosti.
A vedere che non è stato proprio tutto così, anzi da una parte e dall'altra ci sono stati i delinquenti, da una parte e dall'altra ci sono state le persone per bene.
A distanza di tanti anni viene riconosciuto che talune persone che purtroppo in quei giorni maledetti sono state trucidate, non avevano fatto nulla di male, anzi avevano fatto anche opere di bene e avevano anche aiutato delle persone e salvato delle vite. Proprio per questo motivo sono dell'idea che sull'ordine del giorno presentato dal collega Robotti ci sia da discutere e ci sia da sedersi attorno a un tavolo, con la lealtà mentale di quello che si vuole riconoscere e di quello che si vuole fare vedere e con la lealtà mentale se si vuole veramente aprire e utilizzare questa parte che ha preceduto la nostra nascita, ma che è una parte importante della storia di Italia, come un momento che ha creato dei lutti da tutte le parti ed un momento che ha creato dei lutti specialmente dalla parte di chi purtroppo aveva perso.
Vedo tanti sorrisi tra i colleghi qua davanti e bisognerebbe poter discutere di queste cose con la tranquillità.
Mi auguro che in questi tre anni in cui saremo tutti insieme ci sia anche la possibilità di discutere veramente su un ordine del giorno come quello presentato dal collega Robotti; discuterlo togliendosi dalla testa tutti i motivi di preclusione, rimanendo liberi mentalmente ed avendo il coraggio di dire "questa cosa è giusta e questa è sbagliata", da qualsiasi parte essa provenga.
un invito che rivolgo al collega Robotti e agli altri colleghi specialmente alla sua parte più vicina, cioè ai colleghi di Rifondazione Comunista, anche al collega Clement e ai colleghi comunisti. È importante poter rivedere queste cose.
Vi invito veramente a sederci attorno a un tavolo e a discutere di queste cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Non so quale storia abbia letto il collega Boniperti. Io racconto la storia della mia famiglia; mio nonno aveva due fratelli e come lui erano tutti e tre confinati, due a Ventotene e uno a Ponza.
Mio nonno ha fatto otto anni di carcere, è uscito, ha fatto un po' di guerra partigiana, non ha mai ammazzato nessuno tanto per ammazzarlo; credo che abbia ammazzato qualcuno perché era in guerra ed era normale che qualche morto potesse scappare. E come lui tanti suoi compagni che da giovanissimi avevano scelto di essere antifascisti e proprio questa sua scelta, così come quella di tanti altri lo avevano portato ad essere perseguitato dal fascismo, condannato ai tribunali speciali, confinato lontano dal posto dei suoi affetti, del suo lavoro e della sua famiglia, e poi perseguitato duramente con anni di carcere.
Non credo che siamo nelle condizioni il poter discutere serenamente perché il punto di partenza da cui partite voi e da cui parte anche lei caro collega, è un punto di vista sbagliato, perché non pensa che qualcuno abbia commesso un gravissimo errore, quello di cancellare la libertà e la democrazia per imporre un regime totalitario che ha impedito a tanti giovani di poter parlare, pensare e agire liberamente.
E se oggi noi siamo qua a discutere e tu puoi dire le cose che hai detto senza che nessuno ti aggredisca, è anche perché quelli come mio nonno e i fratelli di mio nonno, facendo una guerra che ritengo giusta e di esempio per tutti noi e per le generazioni che verranno, hanno permesso a gente come lei questa sera di potere dire le cose che ha detto.



PRESIDENTE

Prima di procedere all'ultima votazione, rammento che domani alle ore 12.30 è convocata la seduta di insediamento della Commissione speciale sull'Ordine Mauriziano con compiti di indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 31, lettera a) dello Statuto, e che alle ore 14 è convocata la Giunta per il Regolamento.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Ricordo che domani, 18 luglio 2007 sarà insediata alle ore 12.30 la Commissione consiliare speciale con compiti di indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 31 lettera a) dello Statuto (Commissione Mauriziano) e alle ore 14.00 si riunirà la Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 24.02)



< torna indietro