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Dettaglio seduta n.206 del 17/07/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



(La seduta ha inizio alle ore 14.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio, Chieppa, Clement Pizzale e Pozzi.
La relativa documentazione, per chi volesse prenderne visione, è a disposizione del Dirigente del Settore Aula.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte dei Consiglieri Cavallera e Rossi di chiarimenti sull'incontro del 17 luglio, promosso dalla Provincia di Alessandria, delle rappresentanze dei Sindaci delle tre ASL alessandrine con la Presidente della Giunta Regionale, Mercedes Bresso

Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Richiesta da parte della Consigliera Cotto di proseguimento della seduta straordinaria del 10 luglio 2007 su "Le politiche regionali a favore dei minori"

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta da parte del Consigliere Nastri di una comunicazione della Giunta regionale su "Nodo ferroviario di Novara"

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Pedrale di una comunicazione della Giunta regionale sui rapporti della Ragione Piemonte con la Regione Liguria in materia socio-sanitaria

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta da parte del Consigliere Rossi di una comunicazione della Giunta regionale sugli otto casi di infezioni dopo il parto cesareo verificatisi all'Ospedale Sant'Anna di Torino


PRESIDENTE

Comunico che sono state presentate n. 66 richieste di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
C'erano ancora alcuni colleghi che avevano chiesto di intervenire prima dell'interruzione antimeridiana: la prima richiesta proveniva dalla collega Ferrero, che, con piacere, vedo presente in aula.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Presidente, ovviamente questa mattina ci siamo lasciati con la riunione dei Capigruppo, che penso abbia definito l'individuazione delle modalità attraverso le quali la Giunta deve essere presente.
ovvio che, fintanto che la Commissione Regolamento non si è riunita e non ci ha fornito indicazioni rispetto alle diverse interpretazioni che si danno al decreto della Presidente, noi vorremmo sapere in questo momento dov'è la Presidente, nel senso che avremmo cortesemente piacere di sapere se, eventualmente in funzione delle discussioni che ci saranno oggi, sarà possibile avere la presenza della Giunta, in particolare dell'Assessore che ha la competenza diretta su una materia per la quale oggi e nei prossimi giorni ci troveremo a discutere.



PRESIDENTE

La Presidente è in aula. O, meglio, è fuori dall'aula, comunque è presente.
Sicuramente quando entreremo nel merito del provvedimento sarà presente, per garantire il controllo e il contributo della Giunta ai lavori.



FERRERO Caterina

Dopodiché, rispetto a come ci si è invece lasciati nello scorso Consiglio regionale, volevamo capire, anche ai fini dell'organizzazione dei lavori, come s'intendeva concludere la discussione rispetto all'argomento che non è stato chiuso la volta scorsa. Lo chiedo per organizzare anche i nostri lavori e i nostri interventi in funzione di quello che evidentemente, il Presidente ci dirà.



PRESIDENTE

Per quanto concerne la seconda questione posta dalla collega Ferrero desidero confermare che la convocazione è relativa all'o.d.g. che avete ricevuto, deciso durante la Conferenza dei Capigruppo svoltasi mercoledì scorso, così come d'abitudine.
Si era convenuto che i nostri lavori della settimana odierna fossero incardinati su questi provvedimenti; nulla vieta, però, di pianificare, per le prossime sedute di Consiglio, degli spazi per riprendere le discussioni e le votazioni degli ordini del giorno su altri provvedimenti. Vi sono parecchie questioni (disegni di leggi o discussioni varie) sulle quali i lavori sono stati incardinati, ma non sono stati portati a compimento.
Cito, ad esempio, la legge sulla sicurezza e quelle su Finpiemonte, che siano state incardinate, ma non ancora completate.
Nel calendario dei lavori di questa settimana si è convenuto, però, di procedere con quest'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sulle comunicazioni della Presidente Bresso, ma anche sull'ordine dei lavori, in particolare in riferimento all'organizzazione delle sedute convocate.
Partirò proprio da quest'ultima questione, che ritengo sia brevissima.
Vorrei far presente che, essendo convocati dalle ore 20 alle ore 24 abbiamo avuto l'assegnazione del posto auto - almeno personalmente - in Piazza Solferino, nel cortile. Non vorrei recarmi alle ore 24, ovvero al termine dei nostri lavori, e trovare il portone chiuso, posto che questi palazzi, secondo le disposizioni di servizio, hanno un orario che di solito termina alle ore 20 o 20.30.
Vorrei far presente quest'aspetto prima di dover essere alloggiato a Torino a carico dell'onorevole Consiglio, perché si fa presto a dire: "Convochiamo il Consiglio fino a mezzanotte".



PRESIDENTE

Collega Cavallera, ci tengo solo a rassicurare lei e i Consiglieri che ovviamente gli uffici sono stati informati di questa convocazione e si sono attivati in tal senso per tutti gli adempimenti logistici necessari, per consentirci di svolgere i nostri lavori. Si è provveduto, quindi, anche su questo aspetto. Ad ogni buon conto, farò fare una verifica, ma sicuramente avrà la possibilità di allontanarsi e raggiungere la propria auto all'ora in cui il Consiglio terminerà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Venendo al merito della comunicazione, tutto sommato, credo che abbiamo avuto la conferma, in termini retrospettivi, della nostra ingenuità e di questo faremo tesoro per il futuro, per quanto riguarda l'edilizia sanitaria. Infatti, avevamo accettato di collaborare per l'approvazione della delibera dell'edilizia sanitaria nei tempi previsti (metà giugno) nell'ipotesi che il lavoro riguardante la legge e il Piano Sanitario si completasse in Commissione.
Ora, noi ci sentiamo un po' giocati o, per usare parole più chiare, un po' presi in giro sotto questo profilo. Ritengo che ormai questa sensazione si sia dilatata anche in alcuni settori della maggioranza, visto quello che è stato detto e successo questa mattina. Quindi, riguardo alle scelte strategiche che si intendono inserire nel Piano Socio Sanitario, ci troviamo proprio nella massima indeterminatezza.
Abbiate pazienza, ma se si pongono dei dubbi coloro che sono in maggioranza, mi chiedo se non sia il caso di definire prima le scelte e poi approvare il Piano. Allora noi, che siamo l'opposizione, cosa dobbiamo dire? A questo punto, sottolineo l'importanza dell'intervento del collega Lepri e l'assoluta insoddisfazione da parte nostra per quanto abbiamo ascoltato. In sostanza, siamo di fronte all'ennesima politica del rinvio (adesso adottiamo un provvedimento intermedio e poi vedremo), ma non è di questo che ha bisogno il Piemonte.
Se veramente si vogliono trovare le soluzioni, non troviamole a spizzichi e bocconi, ma cerchiamo di risolvere le questioni strategiche una volta per tutte. La questione riguarda, ovviamente, Torino, ma anche tutto il Piemonte, sottolineo tutto il Piemonte. Non ci si può ridurre un giorno a Novara con la presenza dell'Assessore Bairati, il giorno dopo a Torino con la presenza della Presidente Bresso.
In ultimo, volevo far presente alla Presidente che, riguardo all'incontro previsto questa sera con la rappresentanza dei Sindaci delle tre ASL di Alessandria, ad Alessandria, il Consiglio comunale di Alessandria è convocato questa sera. Per ragioni istituzionali, il Sindaco di Alessandria non potrà essere presente all'incontro. Il Sindaco di Alessandria non è uno dei 190 Sindaci dei 190 Comuni, per cui chi ha organizzato l'incontro avrebbe dovuto informarsi prima, magari sarebbero venuti anche a Torino, non è questo il problema.
Sottolineo, però, in nome della sensibilità e della correttezza, che si asserisce di voler mantenere, proprio questa situazione: mi sembra assurdo che la Presidente della Giunta, in quanto Assessore alla sanità, vada ad incontrare la rappresentanza dei Sindaci delle tre ASL, quando il Presidente di una delle rappresentanze, peraltro non secondaria, quella di Alessandria e Tortona, non può esserci perché è stato preventivamente, non da lui, convocato il Consiglio comunale alle ore 21, ed ha inviato un telegramma alla Presidente della Regione nel momento in cui ha saputo dai giornali che gli appuntamenti erano stati spostati.
Quindi, Presidente, veda lei di porre rimedio, perché questo è un ulteriore elemento critico, rispetto a quello che ha detto il Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Credo di non fare torto ai colleghi Consiglieri regionali che hanno vissuto l'esperienza della passata legislatura. Vorrei ricordare a quelli nuovi che noi, nella passata legislatura, non ci siamo mai permessi di parlare di sanità senza la presenza dell'Assessore competente. Proprio perché la sanità è una questione assai complessa, non possiamo prevedere la convocazione di giornate di Consiglio, immaginando di avere quattro Assessori che, a turno, rappresentano la delega della sanità.
Presidente, per non far torto alla sua correttezza, è necessario rivedere quella delibera anche attraverso l'espressione della Giunta per il Regolamento, cercando oggi di venire incontro a questa opposizione che ha sempre garantito al centrosinistra, nelle passate legislature, la presenza costante dell'Assessore alla sanità quando in Consiglio si parlava di sanità.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, non voglio conculcare i suoi diritti di Consiglieri, però su questa questione abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo che è durata due ore, al termine della quale si è convenuto che sarebbe stata convocata una Giunta per il Regolamento che, come da richiesta che mi è stata fatta espressamente, per mantenere le garanzie delle 24 ore dalla convocazione è stata convocata per domani.



TOSELLI Francesco

Presidente, il mio appello è, oltre alla Giunta per il Regolamento alle decisioni che la Giunta per il Regolamento domani assumerà. È una questione di sensibilità, di cui credo la Presidente Bresso terrà conto qualora la Giunta per il Regolamento dovesse venire incontro a quella delibera della Giunta, che indica i quattro Assessori che turnano in queste giornate. Credo proprio che, per una questione così prioritaria, quale quella del Piano Socio Sanitario, vi sia la giusta sensibilità, da parte della Giunta e della Presidente, di garantire costantemente la sua presenza in aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Lei, martedì scorso, ha concluso i lavori del Consiglio dicendo: "Sospendiamo il Consiglio sulle politiche per i minori". Personalmente chiedo di riprender l'argomento, perché penso che lei non possa accettare proprio per l'autonomia del Consiglio e per l'organizzazione dei lavori che si inizi un argomento, che sia Finpiemonte, sicurezza o politiche per i minori, e lo si porti a termine.
A maggior ragione, chiedo di parlare di minori oggi, dopo l'intervista a seguito dell'intervista della Presidente Bresso, del professor Piero Abruzzese, da undici anni Primario di cardiochirurgia all'Ospedale dei bambini, il giorno dopo la presentazione dell'Ospedale Torino sud: "Ciò che la Presidente vuol fare è un modello in cui si curi l'organo indipendentemente dall'età. Bambini con cardiopatie congenite verranno trattati insieme ad anziani che hanno avuto un infarto e il bimbo con un tumore cerebrale si troverà nella stanza accanto a quella dell'adulto che ha appena avuto un'emorragia cerebrale. Il danno grosso lo stanno già facendo e non se ne rendono conto. Stanno seminando lo smarrimento a forza di annunciare progetti. Le mamme e i papà ci chiedono: 'È vero che distruggeranno tutto? È vero che faranno di voi uno spezzatino?' Abbiamo bisogno di tante cose." Chi parla non è un cittadino qualsiasi, è il professor Piero Abruzzese è un'eccellenza della nostra Regione, noi tutti andiamo fieri per la sua attività. Credo che dobbiamo continuare a parlare di bambini in questo Consiglio. Non ci si deve spaventare se, dopo due anni e mezzo, c'è qualcuno che vuole parlare di politiche per i minori.
Personalmente, sono d'accordo con quanto ha detto il Consigliere Lepri.
Presidente, si rilassi, si rassegni, lasci che il Consiglio vada avanti nella sua programmazione.



PRESIDENTE

Collega Cotto, desidero solo rammentare a tutti i Consiglieri che l'o.d.g. non è frutto della discrezionalità incontrollata del Presidente del Consiglio pro tempore, ma è frutto di una pianificazione che viene effettuata in Conferenza dei Capigruppo.
In quella sede, è stato convenuto questo calendario. Nel dibattito tra maggioranza e opposizione sono emerse queste proposte, sulla base delle quali il Presidente del Consiglio ha stabilito il calendario.
Il calendario, cioè la mia convocazione dell'o.d.g., ovviamente non è qualcosa di intoccabile, ma è modificabile, in ogni momento, da parte del Consiglio, che ha la facoltà di decidere le proprie regole e il proprio oggetto di discussione.
A tal fine, il Regolamento consente l'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. e l'inversione di punti all'o.d.g., tant'è che ho più di 60 proposte, che porrò in votazione.
Peraltro, collega Cotto, non le ho ancora esaminate tutte, ma non escludo che, fra queste, sia presente anche la sua proposta. La prego comunque, di formalizzarla ai sensi del Regolamento. Procederò a metterla in discussione, purché sia proceduralizzata.
Prego, collega Cotto.



COTTO Mariangela

La formalizzo verbalmente, anche perché non è un discorso di inserimento di un ordine del giorno, ma è la continuazione di un dibattito sostenuto in una seduta di Consiglio che stava per volgere al termine, che si dava per scontato che il Presidente volesse terminare.
Ricordo che gli ordini del giorno non erano presentati...



PRESIDENTE

Collega Cotto, mi scusi, ma il suo intervento l'ha già svolto. Nulla vieta il mettere in discussione l'inversione.
La discussione di quell'argomento era terminata e dovevano essere votati gli ordini del giorno; alcuni sono stati votati, altri no. Questo è l'elenco degli ordini del giorno che si sarebbero dovuti mettere in votazione e che sono considerati come un unico punto. Basta che, ai sensi del Regolamento, la richiesta sia sottoscritta da tre Consiglieri.



COTTO Mariangela

Presidente, quante volte ha accettato verbalmente l'inversione con la richiesta di tre Consiglieri? Siamo più di tre a richiederlo.
Chiedo, però, di inserirla prima degli altri punti chiesti per iscritto, perché lei ha sospeso un Consiglio regionale, non l'ha concluso...



PRESIDENTE

Collega Cotto, prendo atto della sua dichiarazione. Mi servono altre due richieste...Va bene, ci sono i Consiglieri Cavallera, Ferrero, Botta Nastri, Pedrale e Guida.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Innanzitutto, sto ancora aspettando una risposta della Presidente, che non ha dato né in Aula né alla Conferenza dei Capigruppo, riunitasi prima, relativamente alla sua partecipazione di questa sera alla riunione dei Sindaci, prima prevista per le 18, poi spostata alle 21, che crea problemi anche al Sindaco di Alessandria.
Vorremmo capire se questa sera la Presidente, in qualità di Assessore alla sanità, sarà qui oppure sarà ad Alessandria, perché dalla sua risposta dipende il comportamento che terremo in Aula, sia oggi sia questa sera.
L'altra questione che le voglio segnalare, Presidente, è la strana concomitanza dei lavori di sistemazione dell'aria condizionata della Sala Pubblico, dietro il Consiglio, che comporta l'impossibilità per lo stesso peraltro scarso (numericamente erano due persone presenti, quindi non è un "pubblico organizzato"), a recarsi nella sala al piano di sopra. Tale sala non è dotata di aria condizionata, perlomeno non è funzionante, quindi c'è una temperatura di oltre 30 gradi e le persone presenti, con rammarico hanno dovuto andarsene.
Chiudere la Sala Pubblico durante la discussione di un provvedimento di questa importanza, tra l'altro in vicinanza della chiusura estiva, che potrebbe essere dal 14 agosto in avanti, non è proprio il massimo per quelle poche persone che vogliono assistere ai lavori del Consiglio.
Le chiedo almeno di accendere l'aria condizionata nella sala al piano di sopra.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, la sala è stata oggetto di una ristrutturazione, non meno di un anno fa, pertanto l'impianto dell'aria condizionata dovrebbe essere perfettamente funzionante. Provvederemo, comunque, ad accertarci che sia accesa, per consentire ai volenterosi che lo desiderano di seguirci con il conforto dell'aria condizionata e - speriamo - non con lo sconforto delle nostre performance assembleari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Sull'ordine dei lavori: abbiamo terminato l'ultimo Consiglio regionale senza dare una risposta, per l'ennesima volta, alla Provincia di Novara sul nodo ferroviario.
Sono contento che sia presente la Presidente Bresso; attendo con ansia e grande emozione che si dica qualcosa rispetto ad una Provincia che aspetta da anni una risposta concreta sulla questione.
Non è pensabile che una Provincia, che ha lamentato dei problemi rispetto all'impatto ambientale e a tutte le strutture, oggi rischi, non solo che il treno dell'Alta Velocità non attraversi la città di Novara, ma addirittura che non ci sia il collegamento con Malpensa.
In questi anni, abbiamo assistito ad una non ricaduta sulla Provincia di Novara, in quanto Malpensa, purtroppo, ha fornito una possibilità di occupazione e di creazione di infrastrutture unicamente alla vicina Lombardia.
Ritengo giusto, pertanto, che la Presidente Bresso, che non sempre è presente, ma oggi lo è, dia una risposta concreta sul nodo ferroviario perché questa era la premessa e l'intento ed era anche un'aspettativa creata all'interno del Consiglio.
Pertanto, prima di iniziare qualsiasi discussione sull'o.d.g., mi sembra giusto dare una risposta concreta alle preoccupazioni della Provincia di Novara.



PRESIDENTE

La Giunta ha udito la sua richiesta, quindi avrà modo di dichiarare se e come intende procedere rispetto a questa richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi colloco nella linea degli interventi svolti da molti colleghi.
Mi spiace dover chiedere un intervento della Presidente, perché - come lei sa - in diverse Conferenze dei Capigruppo è stata richiesta una sua relazione sulla questione delle Molinette, del Sant'Anna, del Mauriziano dei punto gialli, ecc.
Se la Presidente fosse stata presente alla Commissione di venerdì scorso, avremmo potuto impiegare un po' di tempo a relazionarci su quei tanti temi, con i quali la sanità si arricchisce ogni giorno, essendo la materia oggetto di massima attenzione di questo Consiglio regionale, perch ogni giorno si presenta un problema significativo, rispetto al quale non possiamo basarci esclusivamente tenendo conto di quanto dicono i giornali.
Il Presidente del Consiglio è buon testimone della nostra richiesta di relazioni su alcune materie sanitarie e su altre di tipo diverso, prima fra tutte la questione del famoso Limonte (vedo che anche lei si è discettato ad incontrare i suoi pari grado del Consiglio regionale ligure!).
Tutte queste materie dovrebbero trovare una loro calendarizzazione a lato della normale calendarizzazione imposta dalla maggioranza, altrimenti questo Consiglio regionale non ci rende neanche più in grado di rispondere alle giuste richieste provenienti dal territorio, rispetto a materie fondamentali, se non con il rimando ai giornali. Leggete i giornali e apprendete da lì quello che succede in tutti questi campi.
Presidente, non mi sembra che questo si possa tollerare più di tanto.



PRESIDENTE

Collega Botta, sono assolutamente d'accordo. Peraltro, nel mio incontro con il Presidente del Consiglio regionale della Regione Liguria è stato dato debitamente conto - lo anticipo - ai Presidenti dei Gruppi consiliari con i quali è stato definito anche l'oggetto di questo incontro. Questo per quanto riguarda la mia esperienza personale.
Convengo, invece, sull'utilità della discussione, che era stata calendarizzata insieme a quella da poco evocata dal collega Nastri per il Consiglio di martedì scorso, però, le vicende relative agli ordini del giorno straordinari hanno fatto sì che non si potesse svolgere, quindi l'oggetto dovrà essere opportunamente calendarizzato in nuove sedute di Consiglio o in questa seduta, laddove il Consiglio convenga di iscriverlo come punto all'ordine del giorno.
Al di là della contrapposizione momentanea relativa ad alcuni provvedimenti su cui le parti in Consiglio hanno posizioni distinte, questa è una materia su sui sarebbe davvero opportuno parlamentarizzare il dibattito, proprio perché questa è la sede propria in cui argomenti di questo tipo dovrebbero essere discussi. Purtroppo, a volte, le tensioni che si sviluppano su altri argomenti fanno sì che si perda l'occasione e il tempo più propizio per discutere temi che, invece, investono un indirizzo politico assolutamente proprio del Parlamento.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, vorrei soltanto esprimere quanto avevo intenzione di illustrare al Consiglio questa mattina, prima delle sospensioni, che, di fatto, si sono dilungate e hanno portato all'annullamento della seduta di questa mattina e l'aggiornamento ad oggi pomeriggio.
Credo sia sotto gli occhi di tutti quanto stiamo facendo in relazione a ciò che il Consiglio regionale è chiamato a fare: da una parte, vi è stato il richiamo in aula della discussione sul Piano sanitario e, dall'altra c'è un Consiglio che, di fatto, sta parlando di tutt'altro. Stiamo parlando di formalismi, di interpretazioni del Regolamento e dello Statuto dell'inserimento di altri ordini del giorno, ci stiamo arrovellando per capire quando parleremo del Limonte o, piuttosto, dei problemi che riguardano la TAV a Novara, insomma, stanno venendo al pettine molti nodi.
Credo che la Presidente, che è un autorevole esponente politico non soltanto piemontese, ma nazionale, dovrebbe riflettere se tutto questo ne valga la pena, se valga la pena discutere il Piano sanitario in questo clima, indipendentemente dalle posizioni di ciascuno di noi. Forse occorrerebbe che la politica, quella a cui alcuni credono ancora - in cui credono ancora molti anche in quest'aula - facesse la sua parte Presidente, attraverso un confronto sano, se vogliamo, anche duro, ma politicamente corretto, per decidere cosa fare in Consiglio regionale circa il Piano Sanitario e in quale modo concludere questo iter.
Sa che noi siamo critici su molti aspetti del Piano Sanitario, sa che non condividiamo le molte enfatizzazioni fatte relativamente al Piano Sanitario, sa che diremo molte cose che non piaceranno alla maggioranza, ma questo è il nostro compito, noi facciamo parte dell'opposizione, quindi qualcosa dovremo pur dire.
Mi è sembrato che anche nel dibattito svolto in Commissione non ci sia mai stato, almeno da parte del nostro Gruppo (l'UDC), un atteggiamento di ostruzionismo che abbia potuto, in qualche modo, costituire un ritardo, un argine, un rinvio sine die demagogico o strumentale al Piano Sanitario; mi sembra che da parte nostra siano stati portati anche dei contributi.
Colleghi e Presidente, veramente, vi chiedo se vale la pena fare questa prova o, forse, il martedì porta consiglio? Il martedì, essendo il giorno in cui si svolge la seduta consiliare, forse, dovrebbe anche portare consiglio, per capire e verificare se ci sono le condizioni per un diverso modo di procedere.
Ho voluto ripetere oggi quello che avrei detto questa mattina, perch forse, non è male ripeterlo. Domani è stata convocata la Commissione per il Regolamento che dovrebbe svolgere un'interpretazione e dare il suo indirizzo su alcune modalità, ma non credo che la situazione cambierà ognuno manterrà le proprie posizioni o, forse, addirittura, le approfondirà, cercando di far prevalere una tesi piuttosto che l'altra.
Mi chiedo veramente se il lavoro svolto sul Piano Sanitario vogliamo buttarlo via sul difficile e aspro piano del confronto delle parti.
Ho la sensazione che non si possa uscire da questa situazione senza sopratutto da parte della Presidente Bresso, un atteggiamento di disponibilità al dialogo, che mi sembra di capire non sia tanto richiesto dalla minoranza, ma da vaste rappresentanze della maggioranza.
Questo è quanto ho voluto esprimere affinché rimanesse agli atti perché, fino ad oggi, noi non abbiamo presentato richieste di inversione all'o.d.g., solo una risulta essere stata firmata dal Gruppo UDC, per poter parlare della collaborazione o aggregazione, come la si vorrà chiamare, con la Liguria, perché, ancora oggi, i giornali ne parlano e costituisce un argomento di attualità.
Non abbiamo ancora espresso dei giudizi, non vorremmo fosse un'ulteriore distrazione, però, attenzione, oggi inizia, salvo cambiamenti una grande distrazione sul piano politico e amministrativo della Regione.
Mi riferisco all'atteggiamento di muro contro muro che, secondo me, anche a seguito della recente esperienza del bilancio di previsione 2007, arriverà ad una mediazione che cercherà di scontentare il meno possibile, dopo averci fatto perdere molto tempo.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente della Giunta regionale Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Questo a dimostrazione del fatto che, quando si pongono domande serie rispondo sempre, come ho detto in più occasioni. Sì, è così, non come quando si chiede continuamente di tornare indietro; poi, molto spesso, qui si sostiene che noi non manteniamo gli impegni, quanto meno si può dire che è una cosa comune.
La volta scorsa si concordò di dedicare mezza giornata - non è vero che mezza giornata è nulla - al tema dei minori e, secondo me, c'erano tutti i modi e i tempi per discuterne seriamente. Nel pomeriggio si sarebbe dovuto discutere della proposta di collaborazione con la Liguria, che, prima o poi, verrà formalizzata in una proposta - ma a mio avviso doveva tradursi prima in una comunicazione al Consiglio, che io avevo chiesto di dare avevo solo atteso che mi venisse richiesta - e avrebbe dovuto svolgersi il voto su una riforma che tutti condividono essere fondamentale, anche perch è richiesta, tra l'altro, dalla Finanziaria, almeno per gli aspetti che riguardano la riduzione dei costi della politica, mi riferisco a Finpiemonte. Questo è quanto l'accordo prevedeva di discutere quel giorno.
Si è invece discusso tutto il giorno sul tema dei minori, senza concluderlo. Pertanto, mi sembra del tutto ragionevole che, a questo punto si posponga rispetto alla discussione del Piano Sanitario e, in particolare, della delibera relativa alle modifiche degli accorpamenti delle ASL, che ricordo essere una priorità assoluta. Il Governo, per sbloccare la quota di fondi che ancora dobbiamo ricevere sulla sanità attende di concludere con noi l'accordo per il ripianamento di un debito che, lo ricordo nuovamente, ci è stato lasciato in eredità per gli anni passati dall'allora maggioranza - molti di coloro che ne facevano parte sono presenti addirittura in aula. Per essere autorizzati al pagamento dobbiamo dimostrare di portare a pareggio la gestione della sanità. Per fare questo è necessario avviare non solo un processo di riduzione del numero delle ASL, ma di razionalizzazione del loro operato, di cui questo è solo l'inizio, ma se non inizia non può andare avanti e non ci consente di avere l'autorizzazione a pagare i vostri debiti, detto in termini molto sintetici. Se volete nel corso del lungo dibattito ne potremmo parlare.
Volevo rispondere alla giusta osservazione del Consigliere Guida. La mia impressione, avendo in questo periodo anche partecipato a tutte le riunioni della Commissione Sanità, è che il 98% del tempo sia dedicato a questioni procedurali, a volte anche relative alla sanità, ma sempre tese a parlare di altro anziché del Piano, e che la stessa cosa avvenga in Aula per la maggior parte del tempo con il risultato che, raggiunto un accordo tutti sono stanchi e la discussione non avviene mai nel merito delle questioni, avviene molto raramente ed è molto compressa.
Quando la discussione è molto compressa, di solito, è migliore, perch dal mio punto di vista ognuno cerca di trarre il succo di quello che è il suo pensiero e, in genere, la comprensibilità del dibattito migliora.
Tuttavia, a volte, la compressione è anche esagerata. Rischia di succedere la stessa cosa sul Piano, il quale è stato in Commissione due anni e, di fatto, non è mai stato pienamente discusso in quella sede. La stessa cosa succederà probabilmente anche in Aula, cioè alla fine si voterà il Piano sulla base di una trattativa che non riguarderà direttamente il Piano. Allora sono d'accordo col Consigliere Guida: vorrei un luogo dove si discuta del Piano.
Questa forzatura è stata fatta perché io chiedo che, di fronte ai cittadini piemontesi, qualcuno risponda del fatto che, prima o poi, si discuta del Piano e non solo di questioni procedurali legate al modo con cui lo stesso verrà discusso. Questa è la cosa che noi abbiamo pervicacemente chiesto in Commissione e che stiamo chiedendo oggi.
Questa è la domanda che la maggioranza, in questo caso, pone: trovare un luogo e un momento in cui si discuta sul serio del Piano. Discutere non vuol dire proporre inversioni dell'o.d.g. e neppure proporre questioni procedurali pur legate al Piano. Finora siamo in questa situazione e quindi, Consigliere Guida, non so dirle quando discuteremo della Liguria.
Quando saremo riusciti a discutere del Piano sanitario lo faremo molto volentieri.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Intervengo solo sul discorso dei minori. Intanto la ringrazio Presidente, per aver definito la mia richiesta non seria rispetto a quella del collega Guida. Io, invece, volevo essere seria.
Presidente, non è colpa nostra, a noi bastava mezza giornata, ma abbiamo iniziato alle ore 11, se ben ricordate. L'Assessore ha parlato per un'ora leggendo le cose che erano già state fatte tempo fa e non era mai successo in nessun Consiglio straordinario chiesto dalla minoranza che intervenissero gli Assessori e non la minoranza, perché siamo intervenuti io e Leo e poi l'Assessore, parlando per un'ora, occupando il tempo obbligandoci ad andare al pomeriggio.
Era successo anche per gli anziani, però non penso sia ostruzionismo chiedere al Consiglio di discutere un giorno all'anno (2006) degli anziani e un giorno all'anno (2007) dei minori. Penso che non sia neanche serio che, quando si chiede di discutere di Limonte in Commissione, mi si dica: "Non si discute in Commissione perché è in programma per il Consiglio prossimo" e poi il Consiglio prossimo non può farlo, lo fa quello dopo, si convoca un Consiglio in più.
Da che mondo è mondo, è dal 1970 che c'è la Regione, ogni provvedimento s'è portato a casa e probabilmente due Commissioni erano sufficienti per far uscire il Piano. Lei è andato in Brasile, poi è andato a Noli per Limonte, magari il Piano usciva già dalla Commissione e si evitava di far fare a noi questo ostruzionismo.
Noi siamo perfettamente d'accordo, Presidente, e condivido il disagio del Consigliere Guida. Non ci piace fare ostruzionismo, non ci piacerà anche fare tumulto in Aula o quant'altro gli amici Moriconi, Chiezzi Manica e Marcenaro ci hanno insegnato nelle passate legislature (nell'ostruzionismo, la Consigliera Manica, come Capogruppo dei DS, era la migliore, ve lo assicuro).
Noi applicheremo queste cose, Presidente. Ci spiace, però ci auguriamo che il Presidente del Consiglio riesca a riprendere in mano la situazione non accetti supinamente le decisioni della Presidente della Giunta, che ha già i suoi Assessori che l'ascoltano e non possono fare diversamente. Lei si ricordi che è Presidente del Consiglio regionale; noi rivendichiamo la nostra autonomia e non accettiamo che i Capigruppo di maggioranza siano costretti a imporre un ordine del giorno che magari anche loro non condividono.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cotto. Ovviamente considero il suo intervento come un monito da tenere sempre ben presente. Del resto, rispetto al mio atteggiamento di questi giorni, ricevuta la formalizzata disapprovazione di tutti i Presidenti dei Gruppi dell'opposizione e cenni di disapprovazione anche da parte della Giunta regionale, penso che ci sia un giudizio di scontento bipartisan che sostanzialmente mi induce a mantenere questa situazione di equilibrio.
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Non volevo far mancare anche la mia disapprovazione, in qualche maniera scelga lei i modi e i termini, per devo capire bene su cosa devo parlare. Adesso le spiego. Vorrei che lei dirimesse la questione, perché la settimana scorsa io avevo chiesto che si prolungasse di fatto la seduta del Consiglio dei minori affinché si potessero esaurire tutti gli ordini del giorno di cui si era iniziata una discussione.



PRESIDENTE

Scusi, su questo è già intervenuta la collega Cotto e ha formalizzato la richiesta di iscrivere all'o.d.g. questo punto per discuterlo e votarlo.
Al termine di questi interventi, la collega Cotto mi ha anche chiesto se i colleghi dell'opposizione concorderanno di anticipare la sua richiesta d'iscrizione di un nuovo punto rispetto ai 62 che sono stati precedentemente depositati per metterlo in votazione come primo punto.



GHIGLIA Agostino

Presidente, ma perché lei fa ostruzionismo? Ho ascoltato anch'io quello che ha detto la collega Cotto, ero perfettamente al corrente. La ringrazio se ci ha voluto far perdere 35 secondi, ma occhio perché questi 35 secondi potrebbero costare carissimi.
Allora, visto che è così, ma visto che c'era anche una mia richiesta la settimana scorsa, fermo restando l'autorevolezza della collega Cotto, mi permettevo sommessamente di ricordare che, essendoci anche dei nostri ordini del giorno, anche noi con molta umiltà avevamo richiesto che si potesse continuare a discutere ed esaurire il punto all'o.d.g.
Invece, per quanto riguarda il decreto presidenziale di questa mattina comincio a intervenire? Presidente, posso? Deve azzerarmi il tempo o intervengo dopo? Come preferisce lei, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, lei è il Consigliere Questore dell'Aula, quindi mi sembra la persona che è più nelle condizioni di autonormarsi.



GHIGLIA Agostino

Allora intervengo sull'ordine di lavori. Intervengo sull'ordine dei lavori perché personalmente ritengo che dovremmo sospendere la seduta e aggiornarci a domani, dopo la riunione della Giunta per il Regolamento. Per un motivo banale: perché oggi noi abbiamo chiesto la riunione della Giunta per il Regolamento sul decreto presidenziale e sull'interpretazione di questo decreto, contestando nel merito - ovviamente a nostro avviso, ma domani lo vedremo nella Commissione per il Regolamento - la natura e la sussistenza stessa del decreto della Presidente.
Se è vero, com'è vero, che prima di un pronunciamento eventuale della Giunta per il Regolamento noi non possiamo procedere (sempre a nostro avviso), è evidente che dovremmo sospendere la seduta, perché altrimenti di cosa parliamo? Qualcuno mi potrebbe dire: "La Presidente c'è, quindi essendo il decreto della Presidente formulato per sopperire a sue eventuali assenze non si pone la questione perché c'è la Presidente". In realtà, la questione la dobbiamo porre prima, nell'eventualità dell'assenza della Presidente.
Quindi, anche se oggi incidentalmente la Presidente c'è, è evidente che prima si risolve la questione normativa e regolamentare e poi si procede coi lavori, perché altrimenti c'è qualcosa che non "quaglia" più tra la richiesta di approfondire in sede regolamentare la sussistenza del decreto presidenziale e il fatto che continuiamo nell'ordine dei lavori. Dico anche che siamo assolutamente pronti a continuare nell'ordine dei lavori.
Quindi, questa questione la volevo porre, poi chiaramente la decisione spetta a lei e per il momento non mi dilungo oltre. Mi riservo di intervenire sul decreto se continueremo o se faremo altro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Intanto, Presidente, per quanto riguarda l'ordine dei lavori, chiedo se posso apporre la firma alle iscrizioni di nuovi punti presentate dai colleghi del centrodestra. Poi volevo rimarcare quanto già è stato detto dal collega Guida e, in modo democratico, penso di averlo detto con abbastanza enfasi, ma anche con chiarezza nella Conferenza dei Capigruppo che si è tenuta prima.
Presidente Bresso, il problema del Gruppo UDC, di Scanderebech e di Guida non riguarda tanto le modalità con cui vengono eseguite le procedure bensì dei contenuti politici con cui si stanno affrontando le questioni.
Quindi, noi vogliamo confrontarci sulle questioni; vogliamo confrontarci sulla questione "Città della Salute Grugliasco e Città della Salute Torino". Vogliamo confrontarci su quelle dichiarazioni che lei ha fatto pochi giorni fa, dove demolisce nell'arco di un articolo il Sant'Anna e il Regina Margherita, metà delle Molinette per ricostruirli laddove attualmente è definito "Italia 61", quando poi l'Assessore Bairati - che adesso qui non c'è - un mese fa, sempre dal punto di vista giornalistico e anche in quest'aula, ha detto: "A Italia 61 non si può costruire perché i costi sono tre volte superiori a quelli del Campo Volo".
Tutte queste contraddizioni sono forti contraddizioni politiche, che sono nel Piano Socio Sanitario.
Capisco che lei fa la Presidente, ha un bello staff di comunicazione e deve purtroppo comunicare, ma è giusto perché rappresenta la Regione, ma io, come Consigliere regionale sono disorientato dal punto di vista politico, quindi andare domani in Commissione per stabilire se lei deve essere presente o meno, a me proprio non tocca. Quello che tocca a me gliel'ho già detto privatamente e lo ripeto pubblicamente, è che io oggi sono in cura presso le Molinette.
Molti personaggi rappresentativi, che hanno preceduto come Assessori proprio gli Assessori alla sanità, Valpreda oggi, ieri il nostro Assessore alla sanità D'Ambrosio sono stati tutti ottimamente curati dalle nostre eccellenze alle Molinette. Io oggi sono in cura presso la Molinette, ho la mia prostatite, quindi capisce perché mi interessano tanto determinati argomenti. Mi piacerebbe, come piacerebbe a tanti cittadini piemontesi continuare ad essere curato presso un ospedale di eccellenza come le Molinette.
Quindi, quando leggiamo sui giornali, su un particolare giornale che è diventato un'istituzione per la Regione Piemonte, che le Molinette vengono demolite nell'arco di 24 ore, senza avere un progetto od altro, ci preoccupiamo.
Questa è la mia preoccupazione. Quindi, non è questo...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Scanderebech, lei ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori, quindi può puntualizzare la proposta, per cortesia?



SCANDEREBECH Deodato

Sì, Presidente, concludo.
La mia preoccupazione non è quella di un posto, di trattare sulla panacea di briciole o di primo e secondo a base di caviale. Non me ne frega niente! A me e al collega Guida non interessa nessun posto, sia ben chiaro! A me interessa che i cittadini abbiano tutti i diritti alla salute previsti dalla Costituzione. Per cui il compito che vogliamo assolvere è quello di confrontarci sul Piano Socio Sanitario. Facciamolo subito, non c'è nessun problema.
Presidente, non è un problema tra opposizione e maggioranza né un problema mio personale nei suoi confronti, perché ho grande stima delle sue qualità professionali. D'altronde il popolo piemontese l'ha votata, perch evidentemente ha delle qualità e dei meriti.
Però, ripeto, ho bisogno di confrontarmi nei contenuti.
E fino ad oggi, noi dell'UDC siamo stati fedeli agli accordi politici abbiamo detto che si andava avanti sulla legge che prevede la riduzione di orario per le discoteche, laddove nasce il problema della droga e dell'alcool. Oggi leggiamo dai giornali che si va ad incidere laddove il problema non può più essere risolto e non alle origini.
Anche lì ci sono stati dei discorsi e dei confronti politici, e la legge è ferma in Commissione.
Oggi leggiamo dai giornali che abbiamo i primati dei morti e in questo momento a Pinerolo si stanno svolgendo i funerali di una giovane vittima di 16 anni, di cui si parla negativamente su tutti i media. Abbiamo un paese che si chiama Magliano Alpi in Provincia di Cuneo che registra ben 23 ragazzi deceduti, quindi un'intera generazione scomparsa, e noi parliamo del Regolamento e di altre cose.
Noi vogliamo parlare di queste cose e ci confrontiamo...



PRESIDENTE

Collega, lei è intervenuto ed ha avanzato una proposta, non ha avanzato né una questione pregiudiziale né una questione sospensiva né una questione preliminare.



SCANDEREBECH Deodato

Vorrei essere chiaro dal punto di vista politico e non essere frainteso: il nostro non è un ostruzionismo tanto per farci vedere e per sentire. Non abbiamo bisogno di questo, ma abbiamo bisogno invece di risposte concrete. La mia malattia ha bisogno di cure, date la possibilità alla mia malattia e a tutti gli ammalati piemontesi di potersi curare degnamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Credo che non sia possibile rinviare le comunicazioni della Presidente su Limonte e sui rapporti di collaborazione con la Regione Liguria, perch dalle comunicazioni che mi sono state trasmesse, nei giorni scorsi, il Presidente della Regione Liguria Burlando avrebbe riferito all'Assemblea ligure di una serie di iniziative di collaborazione e di sinergie in materia sanitaria, che avrebbero un'incidenza immediata sulla sanità piemontese e che dovrebbero inevitabilmente essere recepite nel Piano Socio Sanitario che ci apprestiamo a discutere. In particolare, sulla collaborazione dei medici di famiglia che dovrebbero seguire i turisti piemontesi in Liguria e anche su una sorprendente collaborazione con AMOS che dovrebbe in qualche maniera ridurre e abbattere le liste d'attesa.
un discorso che spero si possa approfondire con la stessa Presidente per avere notizie più precise. AMOS è una società a partecipazione che opera nel sud del Piemonte, ma evidentemente è oggetto di attenzione negli incontri che vi sono stati fra la Presidente Bresso e il Presidente Burlando. Mi pare che per questi motivi...



PRESIDENTE

Mi scusi, volevo chiederle se lei ritiene di formalizzare anche questa proposta.



PEDRALE Luca

Formalizzo anche questa proposta, anche a seguito degli incontri e del patto di Noli - ovviamente, sempre tutte informazioni che noi apprendiamo solo dai giornali - perché emergerebbero accordi o presupposti di accordi in materia sanitaria molto rilevanti, che andrebbero ad incidere sul Piano Socio Sanitario che stiamo per discutere.
essenziale che, prima di parlare del Piano Socio Sanitario, la Presidente Bresso ci informi sui rapporti con la Regione Liguria e dei rapporti con il Presidente Burlando, in particolare in materia socio sanitaria.



PRESIDENTE

Ho recepito, seppur formalmente, la sua richiesta a nome del Gruppo Forza Italia.
Se non vi sono osservazioni, verrà posta in votazione per seconda anche perché il diritto di primogenitura è acquisito dalla richiesta avanzata dalla collega Cotto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Intervengo sull'ordine dei lavori. Visto che abbiamo l'occasione di avere l'Assessore alla sanità, chiederei che ci relazioni sulla questione che oggi ha riempito le prime pagine dei giornali, la prima pagina della stampa nazionale: "Torino, allarme virus. Otto madri infettate; una è in rianimazione. Al Sant'Anna, la direzione esclude l'origine ospedaliera e sono stati ordinati esami di laboratorio".
Vorremmo capire dall'Assessore alla sanità, che è qui presente, cosa sta facendo la Regione per verificare questi gravissimi fatti occorsi al Sant'Anna, che dovrebbero essere, per quanto riguarda le madri in attesa di figli e i nascituri, il polo di eccellenza del Piemonte. Otto casi di infezione; una madre in rianimazione, credo meritino due parole di spiegazione da parte dell'Assessore competente al Consiglio regionale, che è organo superiore delle Aziende sanitarie, tra cui anche quella del Sant'Anna.



PRESIDENTE

Collega Rossi, ovviamente si tratta di una questione di grandissimo rilievo. Anche qui il mio rammarico - se mi è consentito esprimerlo - è dovuto al fatto che, a volte, le contrapposizioni interne non ci consentono di affrontare temi che invece toccano direttamente e sulla pelle parecchi nostri concittadini.
Speriamo ci sia presto occasione per poter affrontare un tema così delicato.
La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Ho sentito l'intervento della collega Cotto e del collega Pedrale. Io che arrivo dal profondo ovest del Piemonte, avevo letto con molta attenzione (e ho molto apprezzato) alcune dichiarazioni della Presidente Bresso, che non aveva parlato solo di Piemonte e Liguria, ma aveva parlato dell'Alta Savoia, del Nizzardo, ecc. ecc.
Per carità, forse rivango troppo la storia, ma faccio presente che mio nonno, quando partiva con i mezzi dell'epoca - fino al 1850, il mezzo dell'epoca erano le gambe sulla mulattiera - impiegava più tempo ad arrivare a Torino che non ad andare a Bessans.
Ancora oggi, però, nonostante non abbiamo i collegamenti che ha la Val di Susa, ma la Val di Susa e le Valli cuneesi sono pur sempre Piemonte - le stesse nostre valli che sono intercluse, che non hanno collegamenti stradali hanno comunque...
Regolarmente, qualche volta, qualcuno passa in qua e qualcuno passa in là, cioè il passaggio tra la Maurienne e l'Alta Savoia dalle nostre parti addirittura esiste ancora adesso, pur in mancanze di strade. Ma evidentemente i collegamenti della Valle di Susa e delle Valli cuneesi (il colle dell'Agnello, ecc. ecc.) sono normali. Per le nostre popolazioni di alta valle, invece, è quasi più normale andare in Francia che scendere nella città metropolitana torinese.
La mia domanda è dunque questa: se è vero - come io ritengo che sia vero - che occorre capire che idee ci sono, se ci sono dei progetti, se ci sono delle possibilità nell'ambito del discorso sanitario di avere dei collegamenti con la Regione Liguria, mi chiedo se non ci sia (visto che la Presidente Bresso ne ha parlato non in riferimento alla sanità specificatamente, ma in generale) la possibilità di trovare degli accordi di studiare un qualcosa come i dipartimenti francesi confinanti con i nostri territori.
Capisco che per uno che abita a Torino ciò può sembrare strano. Ripeto pur essendo in Provincia di Torino, mi stupisco sempre quando sento qualcuno che dice: "Noi arriviamo da Domodossola, due ore di auto! Domodossola sembra un altro pianeta". Io, dall'alta valle di Lanzo, impiego due ore ad arrivare a Torino.
Allora, per una persona che abita a Sampeyre è normale che qualche volta vada in Francia più facilmente che non venire giù a Torino. Questi cittadini possono avere dei problemi da un'altra parte, ma francamente (la mia è una domanda, non è un'affermazione) non so cosa si possa fare.
Però, vista - lo ripeto - la mia condivisione della problematica esposta dalla Presidente Bresso, relativamente ai legami che abbiamo non solo con la Liguria, ma con le Regioni oltralpe, credo che sarebbe interessante almeno vedere cosa ci può essere, cosa si potrebbe fare e se magari, si può inserire qualcosa in questo Piano Socio Sanitario.



PRESIDENTE

Credo che le considerazioni del Consigliere Novero potranno essere utilmente recepite nel momento in cui si entrerà in sede di discussione sia del Piano sia a margine di altri argomenti evocati che, indirettamente toccano le questioni della montagna che lei, non per la prima volta, oggi solleva.
Abbiamo parecchie richieste di iscrizioni. Rispetto anche alla logica di continuità che è stata invocata, proporrei di iniziare con la richiesta avanzata dalla collega Cotto e dai Consiglieri del Gruppo di Forza Italia di votare la prima richiesta d'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
Si propone di iscrivere il pacchetto di ordini del giorno non discussi e collegati alla seduta straordinaria del 10 luglio 2007, relativi alle politiche regionali a favore dei minori. Ho fatto distribuire - e penso che lo abbiate - l'elenco dei punti da esaminare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Presidente, mi sono iscritto a parlare prima della chiusura della seduta. Domando: lei ha un foglio lì davanti?



PRESIDENTE

Collega Laus, quando abbiamo ripreso, visti gli esiti della Conferenza dei Capigruppo, visto che una parte dei problemi oggetto della nostra sospensione di tre ore erano stati affrontati, ho chiesto più volte chi riteneva di iscriversi a parlare. Lei non si è più iscritto.
Se vuole parlare, può farlo.



LAUS Mauro

Non parlo più, ma ero già iscritto. Però, la prossima volta, quando deve cancellare i nomi, gentilmente lo chieda.



PRESIDENTE

Non ho cancellato nessuno, collega Laus. In apertura ho chiesto a tutti coloro che ne avevano interesse, di intervenire nuovamente, cosa che peraltro gran parte dei colleghi ha fatto.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Presidente, volevo precisare che non chiedo la discussione di tutti gli ordini del giorno, cosa che peraltro non avevo chiesto neanche martedì scorso.
Chiedo solo la discussione dei tre ordini del giorno collegati all'intera discussione svolta martedì scorso.



PRESIDENTE

La prego di formalizzare la richiesta.



COTTO Mariangela

Formalizzo la richiesta precisando che si tratta degli ordini del giorno n. 739 (presentato dalla sottoscritta con altri colleghi di Forza Italia e della minoranza); n. 747 (presentato dalla collega Pozzi e altri della maggioranza); n. 749 (presentato dal collega Lepri e altri della maggioranza).
Sono i tre documenti collegati alla discussione sulle politiche dei minori.
Inoltre, poiché il Regolamento chiede che vengano esaminati tutti gli ordini del giorno collegati, non è colpa mia se abbiamo perso più di un'ora per un ordine del giorno contro il Governo Berlusconi, presentato dalla collega Pozzi. Ho fatto questa precisazione solo per rimettere le cose a posto, perché su questi argomenti amo essere precisa.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta iscrizione nuovi punti all'o.d.g.


COTTO Mariangela

Richiesta rubricata n. 1 bis presentata dai Consiglieri Cotto, Cavallera Ferrero, Pedrale, Ghiglia e Scanderebech



PRESIDENTE

per questo motivo che chiedevo di formalizzare per iscritto la richiesta.
Pertanto, la richiesta formalizzata dalla collega Cotto nel suo breve intervento è quella di iscrivere l'ordine del giorno n. 739, inerente a "Azione a sostegno dei minori"; n. 747, inerente a "Politiche a favore dell'infanzia e dell'adolescenza"; n. 749, inerente a "Sostegno alle famiglie con minori svantaggiati".
Può intervenire un Consigliere a favore ed un consigliere in senso contrario.
Consigliere Scanderebech, desidera parlare a favore? Mi scusi, poich ai sensi del Regolamento poniamo in votazione una richiesta d'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g., devo dare prima la parola ad un collega che si esprimerà in senso favorevole, poi ad uno che si esprimerà in senso contrario.



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima di votare, il mio intervento è in aggiunta.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma la collega Cotto ha appena formalizzato una richiesta, che pongo in votazione. Ci sarà la possibilità di farne altre.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, che interviene in senso favorevole.



CAVALLERA Ugo

La richiesta che è stata presentata dal nostro Gruppo - la prima firmataria è la collega Cotto, ma ci sono altre adesioni - nella formula ridimensionata che prima è stata definita, credo che possa essere accolta da tutti i colleghi.
Sarebbe assurdo, a mio avviso, non dare una conclusione all'ampio ed approfondito dibattito che si è svolto nella precedente seduta.
Come potete constatare, tutti gli altri ordini del giorno pregressi, a nostro giudizio potrebbero essere accantonati e ci si potrebbe concentrare sulle proposte che riguardano appunto il sostegno alle famiglie, i minori svantaggiati, una proposta di legge al Parlamento sull'accattonaggio minorile, l'azione informativa per il riconoscimento dei bambini e delle adozioni.
Sull'importanza e sull'urgenza di queste tematiche penso che non vi sia nulla da obiettare.
Talvolta ci sono azioni che cominciano ad essere non dico distensive ma servono quantomeno a ricreare un clima di dialogo costruttivo tra di noi.
Noi attribuiamo molta importanza a questa proposta e naturalmente ci auguriamo che si possa raggiungere una convergenza tra i Gruppi, oltre che da parte dei singoli Consiglieri.
Prorogando la discussione di questi ordini del giorno, si rischia di finire in epoche post-feriali e diventerebbe veramente difficile riannodare i fili. Anzi, a quel punto, perderemmo davvero più tempo, perché la memoria del dibattito si sarebbe affievolita e ci sarebbe la spinta ad un aggiornamento, magari con la presentazione di nuovi ordini del giorno e tematiche di altro tipo, ad esempio quella degli asili nido. Ci sono le varie stagioni dell'anno, le varie stagioni scolastiche e le varie stagioni politiche. Oggi come oggi questo dibattito è figlio di questo momento e di questa fase: concludiamola.
Termino il mio intervento con un ultimo appello affinché ci sia un'ampia convergenza.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Il tema delle politiche regionali a favore dei minori ovviamente sta a cuore anche alla maggioranza; è evidente, così come lo è stato anche durante il dibattito.
Noi siamo disponibili a discutere e a votare questi ordini del giorno ma dopo che ci sarà stato un chiarimento sul proseguimento dei lavori e sul dibattito legato al Piano Socio Sanitario, anche perché, altrimenti, non ne comprenderemmo la discussione, le scelte e quanto è stato oggetto di confronto fino a qualche istante fa.
Per cui, il nostro non è un "no" di merito - del resto, abbiamo presentato due ordini del giorno su questi temi, perciò non siamo in disaccordo con noi stessi - però anteponiamo questa disponibilità alla definizione di un chiaro percorso sul dibattito relativo al Piano Socio Sanitario. Pertanto, in questo momento esprimiamo un parere contrario, ma non sul tema. Grazie.



PRESIDENTE

Prego i colleghi di accomodarsi in Aula, perché pongo in votazione la richiesta d'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno avanzata dalla Consigliere Cotto.
La richiesta è stata avanzata ai sensi dell'articolo 5 del Regolamento.
Ricordo, inoltre, che la proposta è approvata se ottiene il voto favorevole di due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1 bis.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 1 ter presentata dal Consigliere Scanderebech



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, non capisco perché devo essere quotidianamente vittima e succube delle donne. Lo sono già in casa! Non capisco perché la collega Cotto prima e la collega Migliasso dopo...
Poi ho un conto aperto con l'Assessore Migliasso, ma verrà il momento di chiedere...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, ma guardi che siamo in buona compagnia, quanto a soprusi subiti! Però se vuole formalizzare una proposta alternativa, sarà mia cura cercare di rimediare al sopruso da lei patito.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie Presidente, ne ho proprio bisogno. Tutto quello che farà, sarà per me una grossa conquista.
Avevo presentato un ordine che giorno, che, sebbene dal titolo non si percepisse bene, aveva dei contenuti importanti. L'ordine del giorno n. 659 ha come oggetto "Prevenzione, controllo e sicurezza in materia di prostituzione".
Quasi la metà della proposta di legge va nella direzione...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Scanderebech: con questo intervento lei intende richiedere l'iscrizione all'o.d.g. di questo ordine del giorno? Sta parlando a favore di questa proposta?



SCANDEREBECH Deodato

Le spiego il perché.
Ci sarà un motivo per cui è all'ordine del giorno, esattamente al secondo punto. Come ripeto, c'era un nesso logico con tutto quello che riguardava i minori. Qui è prevista la costituzione di un garante e va nella direzione della riduzione della prostituzione minorile e della tutela di tutto ciò che riguarda il mondo minorile.
Penso che questo ordine del giorno possa essere iscritto all'o.d.g.
indipendentemente dal problema del Piano Sanitario. Ormai siamo fuori da quello, nel senso che lo do per scontato. Mi auguro che la Presidente in questi giorni ci rifletta bene, perché proseguire i lavori con un clima di tensione, su un documento così importante, che rappresenta il 90% del bilancio della Regione Piemonte (mi riferisco al Piano Socio Sanitario) mi sembra fuori dalle regole. Però, come ripeto, in politica tutto è concesso tutto è possibile. Sarebbe opportuno iscrivere all'o.d.g. questo provvedimento e affrontare un problema che sta devastando l'immagine delle nostre strade e che favorisce l'avanzare quotidiano della prostituzione selvaggia e di tutto quello che ci gira attorno (mi riferisco alla microcriminalità, alla prostituzione e alla droga).
Proprio nei giorni in cui era stato iscritto all'o.d.g. questo provvedimento, vi avevo mostrato un articolo apparso su La Stampa, che segnalava la mappatura di quella che è la logistica della prostituzione.
Quindi, non parliamo più di logistica di ospedali a Torino, parliamo di logistica di prostituzione. Se vogliamo affrontare questo punto, decida lei quale dei due Consiglieri ha parlato a favore e quale ha parlato contro. Io mi adeguerò, come al solito. Così come mi adeguo in casa, mi adeguerò anche in Consiglio regionale alla volontà delle donne.



PRESIDENTE

Bene, a favore ha parlato il Consigliere Scanderebech. In senso contrario, ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà. Collega Cotto, le darò modo di contestare la decisione dopo l'intervento del Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g. Credo che i cittadini del Piemonte, i Sindaci, gli Amministratori e gran parte del mondo della politica in questa Regione vuole che si discuta di Piano sanitario. Noi vorremmo discutere proprio di questo.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, metto in votazione la richiesta d'iscrizione all'o.d.g., dopodiché le darò la parola. Lei prima ha corretto la mia illustrazione dell'ordine del giorno, ma io non ce l'avevo formalizzato.
Quindi, volevo mettere in votazione tutti gli ordini del giorno residui del Consiglio. Lei, giustamente, ha detto che la sua richiesta tocca solo tre ordini del giorno. Ha esposto i tre punti all'o.d.g. Motivando la richiesta è intervenuto il Consigliere Cavallera e in senso contrario il Consigliere Deambrogio. Infatti, quando ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech, gli ho chiesto se interveniva a favore dell'iscrizione di questo punto e mi ha risposto in modo affermativo. In senso contrario è intervenuto il Consigliere Deambrogio.
Ora, metto in votazione la richiesta del Consigliere Scanderebech, che era stato prevaricato da un'arbitraria espulsione del suo ordine del giorno dal novero degli ordini del giorno previsti, di iscrivere come primo punto all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 659, "Prevenzione, controllo e sicurezza in materia di prostituzione".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1 ter.
Il Consiglio non approva.
Ho ancora una richiesta, avanzata dalla Consigliera Cotto e dal Consigliere Cavallera, di inversione all'o.d.g. Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. in materia di rapporti tra Regione Piemonte e Regione Liguria.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere del Consigliere Ghiglia di una convocazione della Giunta per il Regolamento per verificare la regolarità di un decreto della Presidente della Giunta regionale ove si stabiliscono le modalità con cui componenti della Giunta provvedono a sostituire la Presidente stessa


PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Credo di essermi perso qualcosa o forse l'abbiamo persa un po' tutti.
Mi pare che il Consigliere Ghiglia nel suo intervento abbia fatto una duplice proposta. Una proposta che coniava la proposta Cotto, ma ne ha effettuata anche un'altra, che vorrei che lui stesso ricordasse e che lei Presidente, credo debba mettere in votazione. Ricordo di una questione pregiudiziale posta dal collega Ghiglia: se proseguire o meno con l'ordine dei nostri lavori, rispetto alla questione della Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, il Consigliere Ghiglia ha affrontato la questione in modo politico, ma non ha chiesto ai sensi del Regolamento di procedere.
Se lo chiedesse, immediatamente procederemo.



TOSELLI Francesco

Solo perché poi rimane agli atti. Quindi, Presidente, è sempre meglio essere molto formali ed evitare delle defezioni che, successivamente possono essere impugnate.



PRESIDENTE

stata richiamata questa questione. Se il Consigliere Ghiglia intende illustrarla...
La parola al Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ritengo di formalizzare la questione sospensiva. Se è necessario, ne ripeto le motivazioni, molto brevemente. Questa mattina, abbiamo appreso dell'esistenza di un decreto della Presidente della Giunta con cui si designava una pluralità di soggetti alla sua sostituzione. Praticamente mezza Giunta interscambiabile, una sorta di Assessore jolly. Anzi, l'idea potrebbe proprio essere quella, nelle prossime nomine, anziché citare le deleghe, di mettere come oggetto delle deleghe jolly. Così, si sa che un Assessore è Assessore al tutto, cioè al niente, ma soprattutto alle varie ed eventuali, in maniera che non ci possa essere ogni volta una discussione sul merito.
Visto che lei - e di questo la ringraziamo, Presidente - con molto equilibrio, ha deciso di convocare la Giunta per il Regolamento per dirimere questa questione, a mio avviso, non di facile soluzione, perch ciò che non è scritto, non è scritto, ma non è scritto né pro, né contro.
Quindi, credo che utilmente i validissimi e saggi colleghi, che fanno parte della Giunta per il Regolamento, avranno modo di cimentarsi da domani in un approfondito dibattito sulle fonti giuridiche e normative sulle quali si basa il decreto presidenziale. Un decreto che - lo ricordo - noi contestiamo per il fatto che, non avendo la Presidente provveduto a nominare un nuovo Assessore alla Sanità per mesi, oggi pretende di farci credere che la sostituzione è la sostituzione del Presidente che ha ad interim le deleghe, anziché dell'Assessore che non è stato nominato e che quelle deleghe aveva.
Si tratta, a nostro avviso, di un sofisma e in quanto tale inaccettabile, perché attiene al campo della filosofia e non al campo del diritto. Presidente, personalmente mi rimetto a quelle che sono le sue come sempre - sagge, valide e corrette decisioni dal punto di vista personale, non sempre da quello politico, e soprattutto al giudizio dell'Aula. Mi sembra che avendo noi posto questa questione in maniera formale, chiedendo una riunione ad ordine della Giunta per il Regolamento fino a quando la Giunta per il Regolamento ed eventualmente l'Aula non delibererà in merito, non sia utile procedere con una discussione che sinceramente, ha e avrà ben poco costrutto.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Ghiglia: lei propone una sospensione dall'esame di tutti i punti all'o.d.g.?



GHIGLIA Agostino

Presidente, non cerchi di farmi cadere in una buca. Vede, se le chiedo così la sospensione di tutti i punti, qualcuno - non lei, ci mancherebbe potrebbe tentare furbescamente di porre un'inversione all'o.d.g. su un altro punto. Allora, io comincio a chiedere - per prudenza, non perché non mi fidi di lei, ma sa, dei comunisti non mi fido, perché ce n'è sempre qualcuno che pensa male ed opera peggio - la sospensione del punto che riguarda la discussione del Piano socio-sanitario, una volta che eventualmente, l'Aula accedesse a questa interpretazione, una riunione ad hoc dei Capigruppo potrebbe utilmente decidere, relativamente ai nostri lavori, su cosa procedere o non procedere. Ad esempio, come proponeva prima la collega Cotto, terminare - Presidente, questa questione non è conclusa gliela porremo anche in sede di Giunta del Regolamento - l'esame degli ordini del giorno, che la settimana scorsa non avevamo terminato, con cui avevamo aperto la discussione nel Consiglio dedicato al tema dei minori non crediate che ci dimentichiamo le cose.
La mia proposta per il momento si ferma alla richiesta di sospensione del punto attinente la discussione del Piano Socio Sanitario.



PRESIDENTE

Chiedo scusa per un piccolo problema di ordine procedurale.



(Il Presidente del Consiglio si consulta con i membri dell'Ufficio di Presidenza)



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo scusa, desideravo consultarmi su un aspetto procedurale con l'Ufficio di Presidenza. Abbiamo convenuto che la questione sospensiva presentata dal Consigliere Ghiglia verrà formalizzata e posta in votazione solo successivamente alle votazioni sull'altra iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., cioè quando entreremo nel merito dell'esame dei punti previsti all'o.d.g.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Richiesta iscrizione nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 1 quater presentata dal Consigliere Pedrale, Guida Scanderebech, Cotto e Cavallera



PRESIDENTE

Vi è inoltre la richiesta, a prima firma del collega Pedrale, per l'iscrizione quale primo punto all'o.d.g. di comunicazioni della Giunta regionale su "Rapporti Regioni Piemonte-Liguria in materia socio sanitaria".
già stata illustrata, ma chiedo se i colleghi desiderano completare l'illustrazione.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Da tempo si parla dell'ipotesi di questa nuova Regione e del riassetto istituzionale, credo che davvero sia ora di discuterne nell'unico vero luogo deputato a riflettere e a suggerire modifiche o anche a respingere in blocco questa ipotesi, mi riferisco nient'altro che a quest'aula.
Invece, spesso e volentieri, ci siamo trovati a rilevare annunci di ipotetiche nuove Regioni con nomi anche singolari dagli organi di stampa.
Non ci fermiamo solo a questi rilievi di comunicazione e correttezza istituzionale. Oggi, da molte parti, non solo da parte della minoranza anche dalla maggioranza, è stata chiesta una correttezza istituzionale nelle comunicazioni e informazioni in materia di sanità, in questo caso anche in materia di possibili riforme istituzionali.
Allora, cominciamo a dare subito qualche informazione, visto che dall'altra parte del Turchino, forse, qualcuno ci prende sul serio, non sapendo che qui non si è minimamente discusso sul serio di questa ipotesi.
Visto che nelle comunicazioni all'aula del Presidente dell'Assemblea ligure, Burlando, ci sono dei riferimenti circa gli incontri avuti negli ultimi tempi con la Presidente Bresso, sarebbe bene soffermarsi su cosa si intende per "Regione Limonte" - il nome con cui potrebbe chiamarsi questa Regione lo abbiamo appreso dai giornali - se è una Regione completamente nuova, se è una Regione sulla impostazione del Trentino Alto Adige, secondo la quale le due Regioni rimangono tali, ma si uniscono in un unico Consiglio regionale in determinate situazioni, solo su certi settori e tematiche.
Prima di dare ai giornali notizie di questo tipo, forse, sarebbe stato più opportuno aprire un dibattito all'interno di quest'aula. Si poteva essere d'accordo o contrari, ma soltanto dopo questo passaggio istituzionale si sarebbe potuto rendere una comunicazione all'esterno e soprattutto, iniziare a intavolare discorsi e rapporti con altre Regioni.
Credo che il Piemonte si stia infilando su un terreno piuttosto minato in quanto qui nessuno ha dato mandato a nessuno, a chicchessia, di cominciare a parlare di riforme istituzionali con altre Regioni, in particolare su tematiche che hanno un'incidenza anche sulla sanità.
Per fare chiarezza, vogliamo sapere di cosa si è parlato in questi incontri tra la Presidente Bresso e il Presidente Burlando; se, come pare parte dei colloqui vertevano sulla materia sanitaria, quindi su possibili collaborazioni in particolare su alcuni aspetti che riguardano i medici di famiglia, che dovrebbero curare i residenti piemontesi durante i periodi di soggiorno in Liguria; se forse è stato accennato il ruolo di Amos nell'abbattere le liste di attesa nel Piemonte meridionale, pertanto mi riferisco alle sinergie con la Liguria.
Credo che tutti questi aspetti di chiarimento siano preliminarmente necessari prima di affrontare la tematica del Piano Socio Sanitario.
importante che questa risposta sia data. In un accenno precedente la Presidente Bresso ha cercato di liquidare l'argomento dicendo di non sapere e di dover vedere come e quando di discuterà del Piano Socio Sanitario.
Noi, invece, riteniamo che sia doverosamente e istituzionalmente corretto che, comunque, venga data prima un'informativa su questi rapporti tra il Piemonte e la Liguria, in particolare sulle possibili sinergie che potrebbero scaturire in materia socio-sanitaria. Rivolgiamo alla Presidente un appello affinché ci venga resa un'informazione, è un nostro diritto, è un nostro dovere. In questo modo daremo anche un'informazione corretta ai piemontesi, che sono rimasti abbastanza costernati e disorientati dalle uscite sugli organi di stampa avvenute in questi giorni e in queste settimane, forse, daremo anche delle risposte a qualche Consigliere di maggioranza che - non può dirlo ufficialmente - desidera avere informazioni sulla materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani, che interviene in senso contrario.



RONZANI Wilmer

Signor Presidente, intervengo in senso contrario, perché noi siamo pronti a discutere di tutto, anche di queste questioni poste dal collega Pedrale, come ha detto la Presidente Bresso prima, senza scanso di equivoci, però, in questo momento, per noi è prioritario il Piano Socio Sanitario regionale.
Collega Pedrale, lei vuole discutere in fretta dell'accordo Liguria Piemonte. Sono d'accordo con lei, prima discutiamo del Piano, prima si fa il Piano e prima discutiamo di quella questione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1 quater.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Ferrero, Leo, Pedrale Cotto, Cavallera, Rossi e Novero



PRESIDENTE

Procediamo con la nuova richiesta d'iscrizione del punto all'o.d.g.
che è stata distribuita, rubricata come n. 1, a prima firma della Consigliera Ferrero, avente ad oggetto l'ordine del giorno n. 155, "Stati generali degli enti pubblici europei contro l'AGCS".
Chiaramente, in queste richieste non è specificato il punto in cui si chiede l'iscrizione e, per un favor verso le forze delle opposizioni, le considererei tutte iscrizioni al punto 1 bis) dell'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire, a favore, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Questo è un ordine del giorno che giace, ormai, da lungo tempo.
Parliamo di un ordine del giorno del 10 novembre 2005, ma credo sia ancora assolutamente attuale. È relativo al cosiddetto accordo generale sul commercio dei servizi in ambito WTO che ha previsto una serie di adempimenti obbligatorio per il territorio europeo, tramite la direttiva europea detta Bolkestein.
una questione che stride assolutamente con quanto dichiarato, da sempre, da questa Giunta ma, in particolare, dalla Presidente Bresso relativamente alle richieste che la Presidente vuole portare a livello nazionale per dare al Piemonte maggiori competenze, maggiori autorità e maggiori fondi.
In parole povere, la Presidente Bresso ha venduto ai giornali che la nostra Regione deve avere competenze, fondi e poteri decisionali anche nei confronti dello Stato, ma nulla sta facendo a tal proposito. Non ha neanche portato in discussione questo ordine del giorno che, tra l'altro, è firmato da rappresentati della sua stessa maggioranza. Ricordo che il primo firmatario è il Consigliere Moriconi, allora del Gruppo dei Verdi, oggi del Gruppo di Sinistra, e poi seguono le firme della Consigliera Spinosa, della Consigliera Barassi, del Consigliere Deambrogio. Un ordine del giorno, tra l'altro, che assume, chiaramente, una posizione contraria alla direttiva Bolkestein da parte del Consiglio regionale. Non solo, riporta che in senso contrario alla direttiva all'epoca - parliamo di novembre 2005 - si erano già espresse almeno un migliaio di amministrazioni locali dichiarate zona libere dalla GCS (Accordo Generale sul commercio dei servizi in ambito WTO).
Qual è il problema? Il problema è che tale atto, che poi è un accordo quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, vuole liberalizzare progressivamente tutti i servizi sia privati che pubblici, quindi aprire alla concorrenza servizi collettivi come sanità, scuola, acqua, energia trasporti, igiene ambientale, gestione del patrimonio, del territorio ecc.
"senza escludere" - questo recita l'ordine del giorno - "nessun settore di competenza delle Autorità Locali al servizio della popolazione, con il risultato di sottomettere le politiche e i poteri locali soltanto alle leggi di mercato".
Questa è una delle poche volte in cui il Gruppo della Lega Nord si trova, sulle richieste, assolutamente d'accordo con questa importante parte della maggioranza che amministra la Regione Piemonte. Per cui chiediamo ai colleghi che hanno presentato e sottoscritto questo ordine del giorno di chiedere alla propria maggioranza di portare in votazione l'ordine del giorno, di discuterlo e di approvarlo. Credo che liberalizzare il mercato senza alcuna garanzia per il territorio, cioè senza dare al territorio la possibilità di scegliere se aprirsi a livello internazionale o, piuttosto preferire aziende locali più facilmente controllabili, che danno lavoro normalmente, a gente del posto, sia doveroso e sia dovuto ad un ente come la Regione Piemonte, ma non solo, come a tutti gli Enti locali.
Voglio solo fare un esempio. Pensare di aprire ad un'azienda che arriva dalla Polonia la gestione di servizi delicati come quelli di assistenza agli anziani da parte dei vari consorzi socio-assistenziali presenti sul territorio della Regione Piemonte, oppure espletare delle gare internazionali per gestire una mensa di un Comune o un servizio o affidare un appalto, magari anche di entità non esagerata - i grandi appalti devono già essere banditi a livello europeo - ci lascia veramente preoccupati di quale possa essere il futuro dei nostri figli, della nostra gente e dei nostri lavoratori.
Oggi già incontriamo difficoltà con le imprese locali e, ancora di più con imprese che arrivano da altre regioni. Imprese che non gestiscono direttamente l'appalto, ma giocano con il sub appalto. Il subappaltatore, a volte, fallisce, non esegue correttamente i lavori, si fa ricorso contro l'uno e contro l'altro in un crescendo e, alla fine, spesso e volentieri, i lavori non vengono realizzati, oppure sono realizzati male. Si chiede di rifarli ma l'azienda non esiste più perché eseguiti i lavori e incassati i soldi, o parte degli stessi, l'azienda si scioglie come neve al sole e sparisce, non è più né rintracciabile, né è perseguibile e, tanto meno, è possibile chiedere loro di rifare i lavori eventualmente eseguiti male. Non solo, ma non ci sono garanzie per la tutela dei lavoratori. Quante volte vengono sorprese, anche aziende locali, con lavoratori in nero, peggio ancora con lavoratori sottopagati e sfruttati a volte - questo lo dice sempre la sinistra - approfittando del bisogno di lavorare che hanno i nostri giovani.
Pensate come si potrebbero controllare imprese che arrivano da Paesi lontani da noi anni luce, come possono essere quelle che arrivano dalla Polonia, dalla Romania o altre realtà, anche dalla Germania. Come si pu esercitare un effettivo potere di controllo sul personale assunto da queste aziende che hanno regole che sono molto diverse dalle nostre? Come possono, le nostre imprese, competere con i costi, ancora oggi nettamente ridotti, di imprese che arrivano dai Paesi dell'Est? Così facendo, venendo a concorrere nel nostro Paese, sarebbero concorrenti sleali delle nostre imprese già in crisi.
L'invito, lo ribadisco ancora una volta, è di portare questo ordine del giorno in votazione, di approvarlo al più presto e non solo, magari di mandarlo anche agli Enti locali del Piemonte in modo che, tutti, possano scegliere di votare nello stesso senso e quindi modificare questo documento che, sicuramente, non è proponibile per il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Ronzani ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Consigliere Rossi, il Piano Sanitario è stato discusso in 40 sedute della Commissione competente. Credo sia legittimo pensare che un provvedimento di questa portata, che ha alle spalle queste discussioni possa essere esaminato tranquillamente e serenamente dell'Aula. Non mi sembra una richiesta campata per aria. Ritengo legittimo che la maggioranza insista affinché il Piano venga esaminato dall'Aula per discutere, per modificarlo, ma esaminarlo dall'aula. Il che non significa non dare importanza all'ordine del giorno a cui lei ha fatto riferimento.
Mi permetto di dirle, Consigliere Rossi, che lei, opponendosi all'esame del Piano, in verità, si oppone all'esame rapido di quell'ordine del giorno a cui ha fatto riferimento. Per questo pensiamo che sia importante intanto, esaminare e votare il Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Ferrero, Leo, Pedrale Cotto, Cavallera, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 2.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 160, "No ai test per l'individuazione del disturbo da deficit di attenzione e iperattività all'interno delle scuole". Per storico interesse, interviene il Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

L'ordine del giorno, che venne presentato nel novembre del 2005, diede poi il via alla stesura e anche alla discussione della proposta di legge approvata in Commissione sanità, che in uno degli articoli prevede quanto l'ordine del giorno indicava.
Riteniamo che un pronunciamento del Consiglio regionale, che in qualche modo anticipi la votazione della legge sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari, possa essere interpretato certamente come un atto positivo, che individua e sottolinea la volontà della nostra Regione, prima in Italia tanto ad aver presentato quanto ad aver votato in una Commissione consiliare una proposta di legge che tende a regolamentare in merito alla somministrazione di sostanze psicotiche per bambini e anche, come l'ordine del giorno ricorda, a combattere, limitare o vietare, come la legge prevede, la possibilità di fare test psico-attitudinali all'interno delle nostre scuole.
Pertanto, non crediamo che l'ordine del giorno sia superato, ma approvarlo sarebbe un nuovo segno di attenzione che la Regione Piemonte potrebbe dare sul tema. Se i colleghi avessero a mano l'ordine del giorno e potessero valutare le modalità con cui vengono consegnati e vengono realizzati questi test all'interno delle scuole, comprenderebbero che, in assenza della legge, essendo stata approvata dalla Commissione ma non dall'Aula, anche l'ordine del giorno potrebbe significare un impegno della Giunta nei confronti delle Direzioni scolastiche regionali, affinché tutto ciò venga limitato, perché l'ordine del giorno impegna la Presidente della Giunta ad intervenire presso la Direzione didattica regionale affinch invii una direttiva a tutte le scuole - elementari e medie - della Regione per la regolamentazione tanto dell'obbligatorietà nel chiedere il consenso alle famiglie, quanto l'utilizzo dei medesimi solo da personale competente in modo chiaro e trasparente.
Soprattutto, l'ordine del giorno impegna a sospendere fino a nuova regolamentazione (cosa a cui sta provvedendo il Consiglio regionale) l'effettuazione di test per l'individuazione di disturbi e di deficit d'attenzione e di iperattività all'interno delle scuole stesse.
Riteniamo che sia particolarmente importante la discussione, come eventualmente, l'approvazione di questo ordine del giorno. Ci permettiamo anche di dire, rispondendo alle affermazioni che legittimamente i colleghi della maggioranza fanno relativamente ad alcune richieste d'iscrizione, e non tanto perché si rilevi quest'aspetto come prioritario rispetto al Piano Socio Sanitario, che sarà nostra cura presentare, all'interno del capitolo della salute mentale, un emendamento che va a richiamare quanto disposto nella legge presentata dalla Regione Piemonte, ma più largamente anche relativamente ad un uso, assolutamente non consono e che la legge non regolamenta, che si fa oggi di sostanze psicoattive nei confronti dei minori.
Ricordiamo come il Prozac sia stato autorizzato dal Ministero della Salute anche per i bambini sopra i sei anni di età, che consideriamo un fatto estremamente grave, ma crediamo che sia, in qualche modo, prioritario discutere di questi come di altri aspetti, non tanto perché non si ritenga prioritaria la discussione del Piano Socio Sanitario, ma perché riteniamo che il Piano Socio Sanitario non possa oggi essere discusso dall'Aula. Le motivazioni sono molte. Diversi colleghi le hanno sottolineate.
Rilevo e concludo che il Piano Socio Sanitario è un capitolo - il quinto - relativo alla riorganizzazione dell'edilizia sanitaria. Fra le dichiarazioni della Presidente, la non condivisione di alcuni esponenti anche della maggioranza e dell'opposizione, e ciò che c'è scritto nel Piano, siamo in universi assolutamente distanti.
Quel ragionamento dovrebbe essere, intanto, formalizzato, non ai giornali ma alla Commissione competente e da essa discusso.



PRESIDENTE

Per i colleghi che sono firmatari della richiesta dell'iscrizione rubricata n. 2, comunico che il Consigliere Vignale, prima dell'intervento ha proceduto ad apporre la propria firma.
In senso contrario, ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Siamo contrari per le ragioni che abbiamo esposto in più occasioni.
Nessuno mette in discussione il fatto che voi indichiate la necessità che il Consiglio discuta ordini del giorno che hanno una loro rilevanza.
Mi permetto di segnalare ai colleghi che ci sarà una diversità tra ordini del giorno, che non si negano a nessuno in questo Consiglio regionale, ed un Piano Socio Sanitario. Dovremmo poter valutare il peso della grandezza del tema. Ma come si può mettere sullo stesso piano il Piano Socio Sanitario, che è lo strumento con il quale governare la politica sanitaria, ed un ordine del giorno? Francamente, mi pare che si evinca, anche da questo fatto, la strumentalità della vostra opposizione.
Da una parte c'è un ordine del giorno, rispettabilissimo, importante, ma dall'altra un Piano Socio Sanitario. Discutiamo di quello! Sono due pesi e due misure, collega Vignale. Abbia pazienza! Non faccio torto alla sua intelligenza, ma ritenere più importante un ordine del giorno del Piano Socio Sanitario... Discutiamo di quello. Confrontiamoci su quello. Dividiamoci su quello.
In ogni caso questa, Presidente, è la priorità di questa maggioranza ragione per la quale siamo contro questa richiesta di inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente, per avanzare una contestazione, sebbene non sia certo - quasi certo, ma non totalmente certo della contestazione stessa. Rivolgo, più che altro, una richiesta di attenzione al Presidente e all'Ufficio di Presidenza.
Sono quasi sicuro, ma non certo, nonostante fosse ampiamente superato il numero legale, che alcuni colleghi abbiano votato per dei colleghi che sono entrati a lampadina già accesa.
Lo dico senza voler innescare alcuna polemica, ma per invitare l'Ufficio di Presidenza a vigilare, nelle procedure dei lavori che dureranno almeno da qui a sabato (per quanto sappiamo), relativamente alle modalità di votazione. Perché vi sono momenti come questi in cui la maggioranza è ampia, ma ve ne potranno essere altri in cui, magari, sarà un po' più risicata e allora sarà bene che ogni Consigliere voti personalmente, e non con delega. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Vignale, ha assolutamente ragione.
Io non me ne sono reso conto e spero che nessun collega abbia votato per altri. Ovviamente, questo non sarebbe ammissibile, per cui verificheremo che questo non accada.
Prego i Consiglieri Questori, che in questo momento non sono presenti in Aula, di verificare; in loro assenza, delego la Consigliera Segretaria Spinosa di girare, se del caso, durante le votazioni. Non appena rientreranno i Consiglieri Questori chiederò di porre particolare attenzione a questi aspetti. Ovviamente, se verrà colto qualche Consigliere a votare nei banchi non di sua competenza, sarà oggetto di apposito provvedimento, perché è una cosa assolutamente inammissibile. Peraltro, in aula i numeri della maggioranza - perlomeno ictu oculi - ci sono.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 162, inerente a "Il Comune di Torino vieta la distribuzione dei prodotti Coca-Cola, sponsor delle Olimpiadi invernali".
La parola al Consigliere Rossi, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, anche questa è un'altra questione molto vecchia - parliamo del novembre 2005 - che non ha assolutamente trovato spazio in questo Consiglio regionale.
Purtroppo si sceglie, spesso e volentieri, una strada che non porta da nessuna parte, come d'altronde, caro collega Ronzani, è successo in questo caso. Perché accusare l'opposizione (o la minoranza) di fare ostruzionismo quando si è scelta una strada di scontro nei confronti della stessa, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Noi non possiamo fare come si diceva in una famosa canzone di un noto autore, che ahimè non c'è più, "Volta la carta", per cui quando si girava la carta cambiava il personaggio sotto: una volta c'è il Presidente che ha le deleghe dall'Assessore alla sanità, un'altra volta c'è un altro Assessore che detiene momentaneamente le deleghe per rispondere in Aula un'altra volta c'è un altro Assessore che sostituisce l'Assessore che a sua volta sostituiva l'Assessore alla sanità. Addirittura si configura una terza sostituzione! Non solo, perché se si volta ancora la carta, troviamo che nel caso in cui non ci sia nessuno, risponde sulla sanità l'Assessore anziano presente quindi, addirittura, potremmo arrivare a quatto sostituti dell'Assessore alla sanità! Caro collega Ronzani, non ci venga a dire che rendiamo difficile il discorso in Aula, perché qualche volta è stato presente alle sedute di Commissione e sa benissimo che non ci siamo comportati male, come Gruppo della Lega.
Ci aspettavamo che la maggioranza, in modo coerente e logico, volendo portare a casa un Piano Sanitario che comprende tutto il territorio regionale (e non solo i cittadini residenti nella parte di territorio che ha votato la sinistra), facesse una cosa molto semplice, ovvero parlasse con le minoranze, anzi con i vari partiti e le varie forze politiche che siedono in questo Consiglio e cercasse di arrivare alla composizione di un Piano il più condiviso possibile.
Ma non avete fatto così: avete voluto tenerlo in Commissione, perdere del tempo parlando e riparlando; ve lo siete emendato da soli; avete portato, durante la discussione del Piano, altri provvedimenti inerenti la sanità, come quello che riguardava le strutture, con un importo anche pesante, che, come sa, è stato licenziato in un tempo ragionevolmente breve (perché, se si voleva, si poteva fare ostruzionismo anche su quello, ma non si è fatto).
L'edilizia sanitaria è passata senza colpo ferire. Come mai, proprio su quest'atto, ci deve essere una linea dura, di muro contro muro? Come mai? Perché voi l'avete voluta vedere come operazione politica: i sei mesi dall'inizio della maggioranza Bresso, poi l'anno, entro Natale, il maxi emendamento arrivato a gennaio, poi l'edilizia sanitaria in mezzo, le delibere, la forzatura della nomina dei Commissari unici per Provincia, poi questi Commissari sono diventati Direttore Generali per la Provincia di Alessandria di addirittura tre Aziende Sanitarie messe assieme, in dispregio di un Piano che non era ancora passato, ma che era solo in itinere. L'Assessore Valpreda - ahimè poverino - a settembre parla con i Sindaci del Casalese dicendo loro che gli toglierà l'Azienda Sanitaria; la Presidente Bresso uno o due mesi fa annuncia che addirittura la sede unica dell'ASL alessandrina sarà Casale, e non Alessandria.
Dopo tutto questo, venirci a dire che facciamo opposizione al vostro Piano Sanitario, sinceramente lascia il tempo che trova.
Dite, piuttosto, che siete voi ad avere dei problemi e volete fare una prova di forza politica. Perché se così non è, caro collega, ci si siede attorno ad un tavolo, si ragiona sul pro e sul contro dei vari fatti, si cerca di arrivare ad un qualcosa di quasi condiviso e lo si fa passare.
Il Piano Sanitario non blocca i finanziamenti al territorio: è, di fatto, un atto che decide la sanità del futuro, per cui non può essere una scelta solo della maggioranza, ma deve essere condivisa il più possibile.
Avete scelto una strada di muro contro muro? Adesso ne pagate le conseguenze. Peraltro le paghiamo anche noi, perché dobbiamo stare qui come voi, ma ne paghiamo tutti le conseguenze.
Molte delle cose che avrebbero potuto essere fatte tempo debito in Commissione non sono state fatte. Le cose che potremmo fare oggi in Aula non le facciamo (Finpiemonte, SCR, legge sulla sicurezza). Siamo qua a perdere tempo, ma la scelta è stata vostra, non nostra, che sia chiaro.



PRESIDENTE

In senso contrario, ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Presidente, annuncio il nostro voto contrario all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.
Anche in questo caso, l'intervento del collega Rossi ne denuncia la strumentalità, perché non abbiamo sentito parlare né di Olimpiadi, né di Coca-Cola, né di produzioni tipiche dei nostri territori.
Abbiamo sentito parlare di tutt'altro rispetto all'ordine del giorno proposto dalla minoranza di cui si chiede l'iscrizione.
Proprio per questo, confermiamo il nostro voto contrario.



PRESIDENTE

Invito la Consiglieri Segretari Spinosa e Ghiglia a verificare, per quanto possibile, ovviamente, l'esito della votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Avrei due piccole questioni sull'ordine dei lavori.
Nonostante la memoria non mi faccia ancora troppo difetto, gradirei che fossero distribuiti i testi degli ordini del giorno di cui si chiede l'inserimento, perché non me li ricordo tutti a memoria.
Visto che vorrei avere contezza di ciò che voto, gradirei disporne copia per poter esprimere una valutazione quantomeno con l'intelligenza con la scienza non ci provo, ma con la possibilità della coscienza sì.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, pensavo che avendole sottoscritte tutte, le avesse debitamente lette prima di sottoscriverle.



GHIGLIA Agostino

Le ho sottoscritte, Presidente, ma non devo necessariamente conoscerle tutte a memoria. Immagino, quindi, che possano essere distribuite; anzi che debbano essere distribuite.
Chiederei di poterne avere copia fin dalla n. 4, perché per intervenire devo sapere su cosa intervenire, oltre che sapere come votare.
Le illustro la seconda questione, Presidente, così lavoriamo una volta sola e non perdiamo tempo (perché non vogliamo perdere tempo, ci mancherebbe altro!).
Le chiederei, come regola generale, di far decorrere sempre l'intero minuto per ogni votazione.



PRESIDENTE

L'ho sempre fatto.



GHIGLIA Agostino

Lo so, ma sa com'è, le ore vanno avanti, i comunisti si agitano cominciano a chiedere "chiudi, tanto ci siamo" (dicevo comunisti in senso lato).
Diamo, come regola generale, che c'è sempre il minuto perché se poi qualcuno cambiasse idea potrebbe anche togliere la scheda e non votare più.
Proprio per lasciare la totale e assoluta libertà di coscienza ai colleghi del Consiglio di poter anche cambiare idea nel corso della votazione.
Questo era soltanto per puntualizzare una questione, attendo la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. n. 4 per intervenire nel merito.



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, ovviamente stiamo procedendo. Rammento Consigliere Ghiglia, che abbiamo avuto anche molta flessibilità nella gestione delle richieste, nelle sottoscrizioni...
(Commenti fuori microfono del Consigliere Ghiglia)



PRESIDENTE

Se possibile corredati anche di ordini del giorno, così i firmatari sono sicuri di evitare di sottoscrivere richieste non perfette dal punto di vista procedurale. Lo dico perché so che chi predispone le richieste, in genere, si tratta di persona molto documentata e precisa. So che avranno cura ed evitare di correre il rischio di far sottoscrivere ai Consiglieri documenti che non corrispondono appieno alle loro intenzioni.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta d'iscrizione dell'ordine del giorno n. 163 inerente a "Mancato rispetto legge 68 del 1999 da parte degli Enti strumentali della Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene a favore.



CAVALLERA Ugo

Probabilmente il Consigliere regionale del futuro, quando si siederà ad una postazione multimediale avrà, forse, più direttamente la possibilità di leggere i documenti. È giusta la richiesta del Consigliere Ghiglia di disporre, visto che trattano vari argomenti, dei testi per esprimere un parere.
L'ordine del giorno n. 163 presentato dalla Lega Nord e di cui chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. è un documento che noi condividiamo profondamente. Tratta delle problematiche del lavoro. Sappiamo quanto la nostra Carta Costituzionale ponga le fondamenta della Repubblica sul valore del lavoro.
Nel caso particolare, l'ordine del giorno tratta dei soggetti disabili quindi particolari categorie che, a suo tempo, erano definite categorie protette sotto questo profilo ma che adesso, in un concetto più condivisibile di "disabilità", sono definiti come soggetti diversamente abili. Come tali, quindi, inseribili nel mondo del lavoro previa valutazione delle loro capacità lavorative e anche previa l'operatività e l'operato di adeguato servizio di sostegno e di collocamento, oltre che di formazione.
Sono veramente rammaricato che siano passati quasi due anni senza che quest'ordine del giorno possa essere stato discusso. L'obiettivo alla base dell'azione dei presentatori era, soprattutto, richiamare la Regione Piemonte, e tutti gli Enti ad essa dipendenti o in ogni modo collegati, ad una verifica del puntuale rispetto di questa normativa. Sotto questo profilo la Regione Piemonte, come massimo ente del territorio regionale deve anche, a mio avviso, essere all'avanguardia. Deve dare l'esempio di come si trattano le problematiche di questi soggetti, di questi nostri concittadini che hanno tanto da dare alla società e che devono assolutamente essere messi in condizione di lavorare, nell'ambito delle percentuali di occupazione ad essi riservate, in un'ottica non tanto quanto quella precedente che vedeva quasi una forzatura da parte dell'Ufficio Provinciale del Lavoro che avviava e, a volte, imponeva determinati soggetti, magari non nella posizione giusta.
Adesso, ovviamente, è data la possibilità alle aziende, in modo particolare agli enti e alle società partecipate dagli enti pubblici, di avviare delle selezioni per offrire delle opportunità a questi soggetti e magari, fare incontrare, in modo corretto, la capacità lavorativa che, a volte, può essere minore da un punto di vista fisico, ma maggiore da un punto di vista intellettuale. Inserirsi nell'ambito dei processi lavorativi che, molte volte, sono informatizzati, richiedono lavori magari da postazioni fisse per cui, anche un soggetto che abbia difficoltà a muoversi o che debba stare seduto, tutto sommato, grazie all'evolversi della tecnologia, ha maggiori opportunità.
Ritengo che, da un argomento di questo genere, si debba trarre uno stimolo. Ed è la richiesta che stiamo avanzando, cioè quella di sottoporre l'ordine del giorno alla votazione ma, al di là di ciò, in termini più aggiornati, predisporre, da parte dei Consiglieri, un atto di sindacato ispettivo che possa domandare alla Giunta regionale come stanno le cose per quanto riguarda i dipendenti diretti della Regione, come stanno le cose anche per quanto riguarda le società partecipate. Se è giusto ridurre i costi della gestione politica, istituzionale di tutti questi enti, di tutte queste società partecipate, perché non riservare eventuali risparmi proprio per dare puntuale applicazione alle leggi in materia di collocamento dei soggetti diversamente abili. Credo che questa sia una battaglia di civiltà sia anche un'azione che deve, a mio avviso, essere collaterale al Piano Socio Sanitario che è proprio in discussione nella nostra Regione e che, a nostro avviso, così come sono stati discussi concretamente sia la legge n.
267, sia il Piano dell'edilizia sanitaria, mancava poco al completamento della discussione e alla calibrazione esatta dell'ulteriore documento piano nella Commissione e nella sede propria, dove un argomento di questo genere poteva essere approfondito.
Per concludere, chiedo l'iscrizione e la discussione di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Ronzani ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, siamo contrari alla richiesta d'iscrizione per le ragioni che ho ricordato poco fa e che vorrei riassumere brevemente.
Quando i Consiglieri della minoranza ci invitano a discutere di questioni che non siano il Piano Socio Sanitario regionale pongono questioni a cui questa maggioranza è stata, ed è, assolutamente sensibile.
Tuttavia, è difficile pensare che non sia una priorità la discussione e l'approvazione del Piano Sanitario regionale. È difficile pensare ciò. Da qualunque parte si affronti la questione è evidente che si tratta di un atto di governo assolutamente fondamentale (ricordo che è stato per mesi in Commissione).
bene che quest'aula si confronti sulle linee del Piano. Capisco che vi possono essere orientamenti e posizioni diverse, ma è indiscutibile il fatto che il Piano rappresenti una priorità nell'azione di Governo della Giunta regionale. Per quanto siamo contrari all'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri Questori Ghiglia e Spinosa di sovrintendere al regolare svolgimento delle votazioni.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta d'iscrizione n. 5.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 165, inerente a "Attualità della legge 194/78".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Intanto, data la serietà di questo Consiglio, chiederei, come faceva il Consigliere Chiezzi, che ci sia il numero legale.



PRESIDENTE

quello che stiamo cercando di verificare, la presenza dei Consiglieri in aula è funzionale a questo, prima votiamo e prima verifichiamo l'esito anche della scorsa votazione.



COTTO Mariangela

Mi fido molto dei Questori, però, non potevamo non controllare che ci sono tanti posti vuoti.
Illustro l'ordine del giorno, anche alla luce di una recente deliberazione assunta dalla Giunta, mi riferisco alla deliberazione di approvazione del Piano regionale integrato dell'immigrazione, triennio 2007 2009.
Qualcuno può chiedersi quale incidenza abbia con il discorso dell'aborto. La rilevanza è data dal fatto che in questo Piano non ho riscontrato nulla sulla prevenzione prevista dalla legge n. 194 soprattutto per quanto riguarda le donne straniere. Leggendo i dati statistici possiamo riscontrare che, purtroppo, il numero degli aborti tra le donne straniere è in aumento.
Tante volte con il collega Leo abbiamo detto che noi qui non dobbiamo dare e non diamo alcun giudizio morale, sosteniamo che l'aborto è un fallimento per qualsiasi donna costretta ad abortire. Nel Piano possiamo leggere che la gravidanza, la nascita e la cura dei figli devono essere tutelate da parte dei servizi sanitari a ciò preposti, rappresentando infatti, occasione di incontro con gli operatori dei servizi e di altri cittadini ed essendo ambiti di privilegiata conoscenza reciproca, però, noi sappiamo che non è facile fare arrivare l'informazione alle donne straniere, occorrerebbe proseguire con iniziative nella lingua delle varie etnie a cui appartengono le donne straniere.
Ritengo importante modificare e integrare questo Piano e questo programma; una Regione come il Piemonte non può non preoccuparsi di questa prevenzione e deve lavorare di più rispetto alle varie lingue. Ricordo che in passato, il Comune di Torino aveva promosso azioni in questa direzione.
Mi piacerebbe che ci fosse una regia regionale e che il Piemonte non rinunciasse ad essere quella Regione molto solidale nei confronti dei più deboli, perché le donne straniere che vengono qui, magari, sono vittime della tratta.
Avrei voluto discutere l'ordine del giorno del collega Scanderebech e in relazione a quanto diceva il collega Deambrogio, che i cittadini piemontesi vogliono discutere il Piano Socio Sanitario, vorrei sottolineare che i cittadini piemontesi vogliono anche discutere della sicurezza, della criminalità legata al mondo della prostituzione e della tratta dei minorenni.
Ritengo che questi siano problemi - potremo fare un sondaggio, caro collega - che, senz'altro, vengono prima ancora del Piano Socio Sanitario che, comunque, noi ci auguriamo di poter presto discutere in Commissione in modo da poterlo licenziare secondo la prassi di sempre.
Per non andare fuori tema e non essere richiamata dal Presidente - che adesso non è più distratto, è attento alle mie argomentazioni - in relazione al discorso dell'aborto, credo si possa fare una campagna istituzionale di prevenzione, magari da parte del Consiglio regionale, se la Giunta non ritiene opportuno parlare di questi argomenti. Magari possiamo anche chiedere la convocazione di un Consiglio straordinario sul tema dell'aborto e sulla prevenzione, così come indicato dalla legge n.
194, senza inventare nulla, proprio solo per evitare che tante donne siano costrette - sottolineo "costrette" - ad abortire.



(Scampanellìo del Presidente)



COTTO Mariangela

Presidente, le stanno dicendo che ho sforato il tempo a mia disposizione. Ringrazio gli Uffici - in passato non era mai successo di avere Uffici così zelanti - che fanno notare al Presidente che sono andata avanti di ben 36 secondi! Ringrazio gli Uffici, lo terremo presente, ci fa piacere, però, non è che la situazione cambierà, cercherò la prossima volta - mi rivolgo agli Uffici - di parlare 36 secondi in meno.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, ritengo opportuno sottolineare che gli Uffici eseguono le disposizioni dell'Ufficio di Presidenza, non penso che qualcuno voglia mettere in discussione la professionalità del personale del Consiglio regionale. Prego coloro che collaborano con me nella tenuta dell'aula di segnalarmi i tempi circa gli interventi dei Consiglieri e di avvisarmi quando questi vengono meno.
Per quanto riguarda le osservazioni che la Presidente ha avuto modo di fare nella scorsa seduta in merito al comportamento degli Uffici, la Presidente è stata debitamente redarguita - mi si consenta questo termine e nella giornata di oggi ha provveduto a scusarsi personalmente.
La parola al Consigliere Deambrogio, che interviene in senso contrario.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Prego i Consiglieri Segretari di verificare l'effettività delle votazioni. La Giunta è presente.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Procediamo con la richiesta d'iscrizione n. 6.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 166, inerente a "Donne di pace".
La parola al Consigliere Leo, che interviene a favore.



LEO Giampiero

Vorrei fare presente che questo ordine del giorno - lo dico perché mi sembra significativo - ha come prima firmataria la Consigliera Spinosa alla quale ho avuto l'onore di sottoscrivere il documento.
Poi è firmato dalle Consigliere Valloggia e Pozzi, dal Consigliere Dalmasso, dalla Consigliera Motta, dal Presidente Muliere, dal Consigliere Lepri così come dal Consigliere Turigliatto. Mi accorgo che sono l'unico del centrodestra che ha firmato.
Quindi, adesso dovreste votarlo.
Avendo capito che il Piano Sanitario, non volendolo discutere in Commissione, non lo volete discutere, almeno facciamo questo.
Senza la pace tutto è perso, con la pace tutto è possibile, e questa battuta piacerebbe anche a Veltroni.
Detto questo, faccio presente che la nostra Regione si distingue per ospitare già da tempo il convegno "Là dove volano le aquile", promosso dall'organizzazione "Donne di pace" Quest'anno abbiamo avuto ospiti al convegno addirittura la famosissima Maria Fedulova (Presidente della Federazione Russa delle Madri dei soldati), Zalina Tauchelova (Comitato madri di Beslan), Liz Goldstein (Associazione Madri USA contro il reclutamento nei college), Habiba Santa Sufi dell'Uzbekistan, Grandmother Sara (Leader Cerimoniale Mohawk del Movimento Popoli Tradizionali per la Pace nel Mondo).
Queste donne hanno rivolto l'appello alla Giunta regionale di sottoscrivere il documento "Donne di pace", con il quale rivolgono un appello alle autorità del paese a cui queste donne fanno parte.
Questo ordine del giorno - lo dico al Vicepresidente Peveraro, che in questo momento rappresenta la Giunta - ha come prima firmataria la Consigliera Spinosa ed è quasi tutto firmato dal centrosinistra, e l'ho firmato anch'io; quindi, sarei alquanto stupito se questo documento non fosse votato, anche perché oggi ci sono ben tre donne che fanno parte della Giunta, l'Assessore Sibille, l'Assessore Migliasso e l'Assessore Pentenero.
L'associazione "Donne di pace" ha mandato l'appello alla Giunta perch lo sottoscrivesse, ma la Giunta non l'ha sottoscritto.
Quindi, la Consigliera Spinosa, spalleggiata da vari Consiglieri esponenti del centrodestra e da me, ha chiesto che la Giunta lo sottoscrivesse.
Il percorso è questo: le donne di pace hanno scritto alla Giunta, la quale non ha sottoscritto il documento; quindi, l'ordine del giorno è stato firmato dalle Consigliere regionali e anche da alcuni Consiglieri del centrosinistra e dal sottoscritto.
L'appello l'abbiamo rivolto e la Giunta sa che c'è questa richiesta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Io sono stata veramente indotta a chiedere la parola dopo le affermazioni del Presidente del Consiglio. Ho pensato che volevo togliere dall'imbarazzo la maggioranza, perché la collega Spinosa e i colleghi di maggioranza hanno firmato questo ordine del giorno e immagino il loro imbarazzo a dovere dire no. È proprio la contraddizione tra una firma dove si richiede con forza di rispondere all'appello, mentre per la minoranza aveva firmato solo il collega Leo.
Inoltre, voglio dire al Presidente che a volte ogni regola ha la sua eccezione. Andando in giro per cercare di favorire la presenza delle donne nell'attività politica, mi sono trovata tante volte con la Vicepresidente della Consulta delle Elette, Paola Pozzi, con altre Vicepresidenti e colleghe, a sottolineare le grandi capacità che hanno le donne per quanto riguarda la pace e la mediazione.
Quante volte abbiamo ripetuto che la donna ha capacità di mediazione perché storicamente è abituata a mediare tra i figli, è abituata a mediare in famiglia! Poi è chiaro che ogni regola ha la sua eccezione, e noi ci troviamo una Presidente donna che non ha molte capacità di mediazione. Però questa è la vita, non è che ci sia una regola e non ci siano le eccezioni, lo abbiamo anche studiato nelle prime lezioni di grammatica.
Con molto dispiacere, carissimo Presidente, annuncio il mio voto contrario, però sappia che lo faccio solo per solidarietà e per amicizia nei confronti della maggioranza, perché non vorrei che l'umiliazione durasse per troppi giorni.
So che voi lo volete approvare subito dopo l'approvazione del Piano Socio Sanitario, però mi avete già detto che prima ci sono gli ordini del giorno sui minori. Quindi, non si può fare tutto subito dopo, bisogna stabilire una priorità.
Poiché le donne Assessore hanno detto che sono d'accordo a rilanciare e ad accogliere questo appello per la pace, chiederei loro, che sono sensibilissime su questo, di fare proprio l'ordine del giorno, perché il documento dice: "Invita la Giunta a sottoscrivere l'appello allegato".
Scusate, signori della maggioranza, avete proprio bisogno di approvare un ordine del giorno perché la Giunta sottoscriva questo appello? Non avete fiducia nella vostra Giunta! Non credo che sia stato il collega Leo ad indurvi in errore e dire "facciamo l'ordine del giorno, altrimenti la Giunta non risponde all'appello allegato". Non credo. Allora, siccome non vogliamo perdere tempo perché il tempo è prezioso, direi - se il collega Leo e la collega Spinosa, primi firmatari, sono d'accordo - quasi quasi proporrei di ritirare questa richiesta d'iscrizione. Non so, devo sentire il primo firmatario per la richiesta dell'iscrizione. Il primo firmatario per combinazione, Presidente, è una donna. Una donna (Caterina Ferrero) che ha avuto la sensibilità di chiedere di discutere quest'ordine del giorno.
Se la collega, Caterina Ferrero, è d'accordo - proprio per non offendere la Giunta, che non ha bisogno di quest'ordine del giorno per rispondere all'appello - a nome della minoranza, posso ritirare questa richiesta. Non andiamo alla votazione per non umiliarvi, per non umiliare la Giunta.
Casoni, anche tu sei d'accordo? Te lo chiedo perché sono abituata a fare le consultazioni. Gli altri sono d'accordo. Ho convinto anche Leo. Ho letto nel pensiero perché mi sono sempre esercitata a capire anche quello che non viene detto.
Abbiamo detto tante altre cose, però il discorso chiaro che la Giunta può sottoscrivere l'appello allegato, senza aver bisogno di un ordine del giorno votato dal Consiglio, mi pare ovvio.
Presidente, ritiriamo questa richiesta d'iscrizione all'o.d.g.



(Commenti in aula)



COTTO Mariangela

Il Vicepresidente è senz'altro d'accordo.



PRESIDENTE

Collega Cotto, quindi...



COTTO Mariangela

Ritiriamo questa richiesta d'iscrizione per non mettere in imbarazzo la Giunta. Sempre se la Giunta ci dice che aderisce. Quindi vorrei sapere il parere della Giunta. Se aderisce a questo appello, ritiriamo la richiesta dell'inversione all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, è prevista un intervento a favore e un intervento contrario. La Giunta in questa vicenda non ha ruolo, quindi vi pregherei: se volete lo faccio votare, se lo ritirate...



COTTO Mariangela

Ci stupisce che la Giunta non abbia parola.



PRESIDENTE

La Giunta non ha parola su questo punto. Ai sensi del Regolamento interviene un Consigliere a favore e uno contro.



COTTO Mariangela

Ma se la Giunta è favorevole all'appello per la pace, ritiro la richiesta d'iscrizione dell'ordine del giorno. Penso che la Giunta possa rispondere, tanto più che le tre donne a favore... Diversamente interverremo utilizzando il tempo in silenzio se la Giunta non risponde.



PRESIDENTE

La Giunta intende intervenire?



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

No.



PRESIDENTE

La richiesta d'iscrizione all'o.d.g. rubricata n. 6 non viene ritirata.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n.6.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Vignale sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Non svelo nulla né di nuovo né di segreto. Il collega Rutallo non ha votato, al suo posto ha votato un altro collega. Rutallo, non hai votato.
Non mi interessa dov'eri. Il collega Rutallo non ha schiacciato il bottone.
Era lontano e per lui lo ha fatto il collega Rabino.
Pertanto, credo sia opportuno almeno ripetere la votazione e che il Presidente del Consiglio si raccomandi con tutti i Consiglieri, non soltanto con quelli di maggioranza, che abbiano maggior correttezza rispetto alle procedure di votazione.



PRESIDENTE

Ritengo assolutamente pertinente l'osservazione del Consigliere Vignale, poiché ai sensi dell'articolo 67 del Regolamento, i Consiglieri devono votare ciascuno personalmente. Dispongo la ripetizione della votazione. Pregherei tutti i Consiglieri di procedere votando singolarmente, perché non sostenibile un'istituzione in cui...
La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Chiedo scusa, Presidente, volevo soltanto dire che stamattina, nella Conferenza dei Capigruppo, ho sentito sempre ribadire da tutti i Capigruppo di maggioranza e di minoranza che vi era una prassi consolidata, e mi riferisco a tutta una serie di fattori.
Volevo solo ricordare, visto che l'ho vissuto per cinque anni, che è prassi consolidata, come è stato ribadito dal Presidente del Consiglio suo predecessore, ma anche dagli altri, che quando il Consigliere è presente nell'emiciclo...



(Commenti in aula)



MANOLINO Giuliano

Era nell'emiciclo, perché Rutallo era vicino al punto in cui adesso si trova il Consigliere Leo, quindi mi spiace, Presidente, ma se vogliamo fare valere la prassi, dobbiamo continuare a farla valere per tutti, quando uno è nell'emiciclo.
Prego i Consiglieri Questori di controllare se i colleghi sono presenti nell'Aula.
La votazione è valida se il vicino di posto ha il permesso di poterla fare.



PRESIDENTE

Ho già chiesto ai Consiglieri Questori, però, più che chiederlo, non posso imporre loro di adempiere al proprio ruolo di controllori del regolare esito delle sedute e, in particolare, delle votazioni.
Come sa, collega Manolino, proprio nella giornata odierna, si è discusso molto di quanto la presenza degli Assessori in Aula sia dovuta ai sensi del Regolamento o di prassi, e quanto possa essere stringente se dovuta ai sensi del Regolamento o, quanto meno, se dovuta ai sensi di prassi.
Ci adegueremo al Regolamento, così come penso che, ai sensi del Regolamento, sia opportuno che il Consigliere voti personalmente. Se poi ci sono dubbi sulla votazione, la cosa più trasparente è ripetere la votazione.
Prego i Consiglieri di accomodarsi nei banchi, perché dispongo la ripetizione della votazione.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Consigliera Cotto, le rammento che lei era intervenuta in senso contrario sulla proposta.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 167, inerente a "Regolamento per la registrazione e valutazione e autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche - REACH".
La parola al Consigliere Pedrale, che interviene a favore; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

L'ordine del giorno è relativo al Regolamento per la registrazione valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche REACH.
Si tratta di un Regolamento che, purtroppo, è stato preso poco in considerazione dal sistema politico e industriale piemontese, perché ha determinato una serie di conseguenze che sicuramente hanno prodotto degli effetti negativi sul sistema chimico italiano e piemontese, soprattutto per le medie aziende, ma produrrà degli effetti ancora più negativi sul lungo periodo, che purtroppo non sono stati sufficientemente considerati.
Il Regolamento REACH è una serie di nuove disposizioni di registrazione e di valutazione molto onerose adottate dal Parlamento europeo per uniformare tutte le normative a livello degli Stati nazionali componenti l'Unione Europea.
Tutto ciò ha sicuramente degli aspetti positivi, soprattutto per quanto riguarda la validazione delle sostanze chimiche relativamente alla maggiore o minore nocività, sugli effetti e sull'applicazione di queste sostanze chimiche sui tessuti o sui prodotti come lo shampoo o il bagnoschiuma ovvero per sostanze applicate ai prodotti estetici.
positivo, quindi, che l'Unione Europea abbia voluto uniformare tutte le normative di questo settore. Tuttavia, non sono stati sufficientemente considerati gli effetti negativi per le medie aziende chimiche che ovviamente, non possono sopportare i costi di queste nuove registrazioni e validazioni, che sono pesanti e significativi. Questo, ovviamente, sta producendo una indiretta agevolazione per i grandi sistemi industriali chimici europei, soprattutto del nord Europa, a discapito del sistema chimico italiano.
La chimica italiana, come sapete, ha già subito colpi durissimi e riveste un ruolo abbastanza secondario nel panorama europeo; il Regolamento REACH, purtroppo, l'ha maggiormente emarginata.
L'ordine del giorno vuole soprattutto sottolineare e richiedere l'attenzione e l'impegno da parte della Giunta regionale sugli aspetti meno noti che questo Regolamento può produrre (o sta già producendo). Mi riferisco, cioè, alla facilitazione nell'ingresso, nell'utilizzo e nell'acquisto di prodotti trattati con sostanze chimiche provenienti dai Paesi non europei, dove lo stesso Regolamento REACH non si applica producendo due effetti negativi: una concorrenza sleale proveniente dai Paesi non appartenenti all'Unione Europea (dall'Africa settentrionale dalla Tunisia, dalla Cina, dal Sud est asiatico) e, nel contempo, un pericolo per la salubrità e la nocività di questi prodotti nei riguardi dei consumatori europei.
Come al solito, com'è già avvenuto per altri settori (tipo il valvolame), l'industria europea subisce il danno e le beffe, nel senso che deve applicare in maniera autonoma dei Regolamenti molto onerosi e restrittivi, e, dall'altro, i cittadini europei rischiano di essere invasi da prodotti che non offrono le minime garanzie.
L'invito che rivolgiamo alla Giunta regionale e agli Assessorati competenti è di individuare, in accordo con il Ministero delle attività produttive, una serie di istanze in sede di Parlamento e di Commissione europea, affinché venga vietata l'introduzione di prodotti chimici provenienti da Paesi non europei che non applicano il Regolamento REACH



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo per esprimere il parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta d'iscrizione di nuovo punti all'o.d.g. relativa all'ordine del giorno n. 168, inerente a "Tutela dell'occupazione piemontese a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio comunale di Torino dell'ordine del giorno sulla Coca-Cola ".
La parola al Consigliere Nastri, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
stato sicuramente uno dei momenti più tristi delle Olimpiadi, se pensiamo che per anni si è aspettato questo evento come un qualcosa di importante per la nazione, sia dal punto di vista dell'indotto e dell'occupazione, sia per ottimizzare la funzionalità dell'impiantistica sportiva esistente, sia per lanciare un messaggio che, solitamente, le Olimpiadi devono promuovere: un messaggio di pace, di sport, di socialità di convivenza tra i vari popoli.
Il 14 novembre 2005, a pochi mesi dall'evento olimpico che la nazione e la Regione Piemonte attendevano da tempo, abbiamo vissuto un momento tragico, dal punto di vista tragico-comico, ovviamente, facendo ridere ancora una volta, tutto il mondo.
Il Consiglio comunale di Torino, infatti, aveva approvato un ordine del giorno presentato dai comunisti italiani avente per oggetto una campagna di boicottaggio della società Coca Cola, che prevedeva il ritiro delle bevande dai distributori presenti nei locali dell'Amministrazione. Tutto ciò aveva creato, sicuramente, un forte imbarazzo, perché l'atteggiamento che aveva tenuto il Comune di Torino rischiava di pregiudicare i rapporti con la stessa società, che era tra le più importanti a livello mondiale come sponsor delle Olimpiadi e che aveva avviato un'importante campagna di comunicazione incentrata sulle Olimpiadi 2006.
Il grosso problema che in quel momento stava creando era che gli impianti della società Coca Cola nel nostro territorio erano numerosi proprio in Provincia di Biella, esattamente nel Comune di Gaglianico.
chiaro che un ordine del giorno approvato da un Comune importante come quello di Torino, creava una serie di problemi anche dal punto di vista diplomatico. È chiaro che mettersi contro uno sponsor così importante avrebbe creato dei problemi. Anche se questo ordine del giorno arriva in Aula a distanza di due anni, deve aprire ad una riflessione su quello che si sta verificando e, soprattutto, su quello che poteva comportare. Non è soltanto un'immagine delle Olimpiadi all'esterno ma, soprattutto, quello che si rischiava in tema di occupazione, che sicuramente è un tema importante. Le Olimpiadi, oggi, hanno creato una serie di indotto positivo non solo dal punto di vista dello sport, ma anche dal punto di vista dell'occupazione.
Grazie alle opere di accompagnamento che la Giunta di centrodestra quella governata dal Presidente Ghigo e da alcuni colleghi che oggi siedono ai banchi dell'opposizione, aveva realizzato, si è creata anche una ricchezza all'interno della nostra regione. Proprio domenica è stata inaugurata una delle strutture forse più importanti grazie al finanziamento delle opere di accompagnamento (un centro sportivo nella città di Novara).
Le Olimpiadi sono state sicuramente un momento importante, hanno creato indotto non solo dal punto di vista occupazionale, da un punto di vista degli eventi, ma anche dal punto di vista dell'ottimizzazione dell'impiantistica sportiva. Sicuramente, l'evento delle Olimpiadi soprattutto in alcune zone, non soltanto nella zona di Torino, ma anche nella provincia di Novara, ha creato e ha generato una sorta di ricchezza proprio per quanto riguarda l'impiantistica sportiva.
chiaro che un ordine del giorno presentato il 14 novembre 2005 poteva creare una serie di problemi. Questo deve far riflettere e aprire una discussione soprattutto per quello che riguarda l'occupazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 8 Il Consiglio non approva.
arrivata comunicazione per coloro che parcheggiano l'auto presso la sede di Piazza Solferino 22 che, al termine dei lavori, potranno essere accompagnati da un addetto per il ritiro dell'auto.
Vi prego di rivolgervi al posto di guardia sito presso l'atrio portineria.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo ora la richiesta d'iscrizione dell'ordine del giorno n. 171 inerente a "Giornata mondiale contro violenza alle donne".
La parola al Consigliere Botta, che interviene a favore.



BOTTA Marco

Si tratta di un ordine del giorno molto vecchio, ma sempre attuale.
Visto che in questi due anni non è stato possibile prenderlo in considerazione, mi parrebbe opportuno farlo adesso, nella seduta odierna in maniera tale da poter essere tempestivi per la scadenza del 25 novembre data in cui ricorre la celebrazione della Giornata mondiale contro la violenza alle donne.
Il tema, purtroppo, è sempre attuale non soltanto per le indicazioni che l'ordine del giorno riporta: la violenza è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne comprese tra i 16 e i 44 anni, ancor più degli incidenti e delle malattie gravi.
Che questo ordine del giorno sia attuale lo dimostrano, ad esempio, le avventate dichiarazioni del Ministro Amato degli ultimi giorni. Il Ministro Amato ha richiamato questa categoria dei siculo-pakistani offendendo, così una regione importante dell'Italia, sostanzialmente facendo una parificazione tra il sentimento e l'atteggiamento che un siciliano ha a quello che ha un pakistano, intendendo il pakistano come esponente più retrivo dell'Islam. Forse il Ministro Amato non conosce le realtà iraniana irachena e, in parte, anche afghana, per lo meno di una parte dell'Afghanistan che vorrebbe ritornare ai fasti dei talebani, da cui si è allontanata solo alcuni anni fa.
Anche il nostro Ministro Amato, che pure è uomo sicuramente tollerante sicuramente moderato, sul tema del rapporto uomo-donna, sul tema dell'atteggiamento dell'uomo italiano, europeo e dell'uomo, facendo riferimento ad una religione come quella islamica e con questa parificazione dei siciliani ai pakistani, ha creato un grosso problema.
Tanto che alcuni colleghi parlamentari nazionali hanno promesso una querela nei confronti di Amato qualora il Ministro non ritiri le sue affermazioni un po' da bar. Dichiarazioni, tra l'altro, fatte proprio in un convegno svoltosi in Sicilia sul ruolo delle donne nel Mediterraneo e che richiamavano anche la tragedia di quella ragazza pakistana uccisa e sepolta dai parenti perché conduceva un modo di vita occidentale.
Ecco, quindi colleghi, che noi riteniamo, alla luce dell'importante confronto tra la nostra civiltà e altre forme di civiltà che noi riteniamo vadano rispettate ma a cui non si può permettere di portare i loro stili di vita e le loro credenze anche nel nostro mondo, questo ordine del giorno sulla violenza alle donne sia assolutamente attuale e giustificato.
Anzi, altri avrebbero dovuto essere gli ordini del giorno che noi avremmo dovuto proporre e portare alla votazione. Ne abbiamo uno molto vecchio, perché a quasi due anni dalla sua presentazione risulta ancora giacente. È giusto che rispetto a questa giornata il Consiglio regionale del Piemonte si pronunci. È giusto che ci sia una pronuncia molto ferma molto dura, molto coesa, assolutamente bipartisan, contro ogni forma di violenza fisica e psicologica, proprio oggi, alla luce di questi fatti anche per i nostri connazionali, perché, purtroppo, questi atti di violenza nei confronti delle donne, dei minori e delle bambine che ci lascia sgomenti sono all'ordine del giorno. Nel nostro Paese questi fatti sono aggravati perché si tratta di una forma di violenza svolta da extracomunitari sulle proprie donne, di leggi o di credenze che nulla hanno a che fare con la nostra civiltà.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 173 inerente a "Difesa della Costituzione".
La parola al Consigliere Rossi, che interviene a favore.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, questo è un piatto troppo ghiotto per non infilarsi veramente alla grande.
Qui i colleghi Deambrogio, Barassi, Bossuto, Clement, Dalmasso e Valloggia chiedono di intervenire in Consiglio regionale in difesa della Costituzione, dicendo anche di essere contrari alla famosa legge di riforma costituzionale che all'epoca - parliamo del 2005 - aveva approvato l'allora maggioranza parlamentare, senza entrare nel merito del provvedimento perché lesiva dell'organo che sovrintende l'ordinamento del nostro Paese che è la Costituzione. Addirittura si invita a promuovere azioni di informazione nei confronti dei cittadini, per una più approfondita conoscenza dei contenuti della Carta Costituzionale, per l'apprezzamento della sua attualità, per la sua piena attuazione ai fini dello sviluppo e costruzione di un'autentica democrazia.
Bene, colleghi, sapete che sono proprio d'accordo con voi, perché nella Costituzione è scritto che si diventa cittadini italiani dopo dieci anni di residenza nel nostro Paese! Non riesco a capire per quale motivo voi dite che la Costituzione deve essere tutelata appieno così com'è, quando voi stessi, con il vostro Governo, proponete di modificare le date e gli anni necessari per poter ottenere la cittadinanza da parte dei cittadini extracomunitari; non solo, vi siete battuti anche negli Enti locali proposte che, poi, sono state bocciate - per dare diritto di voto agli extracomunitari presenti nel nostro Paese nelle elezioni amministrative.
Quindi, dite una cosa, quando, in realtà, ne proponete assolutamente un'altra, ma adesso siete al Governo e, quindi, siete voi che volete stravolgere la Costituzione. Non solo, prima proponete i DICO e, poi, oggi un'altra cosa, che è uguale ai DICO, che stravolgerebbero completamente la famiglia tradizionale, quella di un uomo e una donna fondata sul matrimonio. Vi dimenticate che nella Costituzione, che voi difendete così tanto bene con questo documento, c'è scritto che lo Stato si riconosce nella famiglia basata sul matrimonio - anche qui c'è qualcosa che con funziona, cari colleghi di estrema sinistra! Non solo, vogliamo parlare anche della nuova legge all'esame del Parlamento sulla libertà religiosa, che, di fatto, parifica in tutto e per tutto religioni appena arrivate o lontane anni luce da noi alla religione cattolica? Anche questo è richiamato nella Costituzione, ma voi al Governo state devastando le norme che, invece, prevedono un binario preferenziale per la religione cattolica e con questa legge vergognosa che state cercando di far approvare dal Parlamento pretendete di parificare il matrimonio islamico, che, addirittura, prevede la poligamia, al matrimonio religioso cattolico, che poi viene iscritto ai fini civili, quindi ha validità anche per lo Stato.
In questo ordine del giorno voi dite delle cose, ma nel Governo al quale appartenete ne fate assolutamente altre.
La mia proposta è di andare sull'argomento, cominciamo a discutere di questo vostro bellissimo ordine del giorno, parliamo di Costituzione, della sua difesa, dei valori che sancisce e di quello che, invece, voi volete fare per stravolgerla. Non solo, la Presidente Bresso si è impegnata a portare avanti, proprio sulla base di una modifica dell'articolo 5 della Costituzione, già esistente, già in atto, una riforma in senso federalista della nostra Regione, non solo in senso federalista, ma anche in senso di autonomia fiscale.
Bene, c'era un impegno: entro il 31 marzo la Commissione competente di questo Consiglio avrebbe dovuto provvedere ad un documento che l'Aula avrebbe dovuto approvare, proprio per chiedere allo Stato poteri straordinari per la nostra Regione - poteri straordinari, fondi straordinari, caratteristiche straordinarie - quando voi in questo ordine del giorno vi siete schierati contro qualunque proposta federalista, come quelle previste all'interno della poi bocciata modifica costituzionale, in particolare per il tema della sanità, in quanto, relativamente a questo ordine del giorno, voi ritenevate che la modifica prevista dalla legge in vigore avrebbe creato 20-21 diverse sanità a livello nazionale.
Oggi, cari colleghi, la vostra Presidente che sostenete qui in maggioranza propone esattamente le stesse cose, per cui discutiamone esaminiamo approfonditamente questo ordine del giorno, così, almeno, ci direte una volta per tutte cosa ne pensate veramente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

Il nostro parere è negativo e contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 10.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta d'iscrizione n. 11, avente ad oggetto l'ordine del giorno n. 177, inerente a "Segni tangibili per la lotta all'AIDS".
Scusi, Consigliere Giovine, prima, sull'ordine dei lavori, chiede di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Al momento attuale chi rappresenta la Presidente Bresso?



PRESIDENTE

La Presidente Bresso è presente in aula, ma sulla base del decreto attuale e del vecchio decreto che era già operante, la delegazione della Giunta è guidata dall'Assessore Migliasso.
Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 177.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine, che però non pu illustrarlo perché non l'ha sottoscritto. Quindi, se lo vuole illustrare deve procedere a sottoscriverlo.



GIOVINE Michele

Annuncio oralmente di sottoscriverlo.



PRESIDENTE

La prego però di procedere formalmente, lo farà successivamente però...



GIOVINE Michele

Però il Regolamento parla di una persona che parla a favore e di una persona contro. Non c'è scritto che può parlare solamente chi lo sottoscrive.



PRESIDENTE

Non è così, Consigliere Giovine, però se vuole parlare, può farlo, ma si impegna a sottoscriverlo. Non stiamo a formalizzarci, però il regolamento impone di sottoscriverlo. Grazie.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno n. 177, che tratta della lotta all'AIDS ed è titolato "Segni tangibili per la lotta all'AIDS", si occupa di un argomento particolarmente grave per la salute dei cittadini piemontesi e non solo.
Quindi, troviamo che sia estremamente importante trattarlo e discuterlo prima ancora di affrontare tutta la complessa materia del Piano Socio Sanitario, perché bisogna capire qual è l'indicazione e qual è l'indirizzo che questa Giunta vuole dare alla gestione della sanità piemontese; ed è evidente delle malattie di una gravità tale e di una importanza tale che hanno bisogno di risposte politiche quanto mai urgenti e perentorie.
"Premesso che in occasione della Giornata mondiale dell'AIDS, il 1 dicembre 2005, la Giunta regionale ha organizzato un'iniziativa di comunicazione consistente nella proiezione del 'red ribbon', il fiocco rosso simbolo di solidarietà alle persone che vivono con la malattia Osservato che l'Assessore alla sanità ha definito l'iniziativa un 'segno tangibile' dell'impegno della Regione nei confronti della lotta alla malattia Ritenuto che per dare più concreta 'tangibilità' alla lotta contro l'Aids occorra intensificare le azioni effettive di prevenzione e cura sul territorio regionale, oltre a promuovere più incisive forme di solidarietà nei confronti delle popolazioni dei paesi poveri, fortemente colpite da questo morbo, il Consiglio regionale del Piemonte si impegna" - ed è questa la richiesta che doveva essere emendata qualora sia raccolta positivamente da questo consesso regionale, quindi emendata con date più confacenti alla realtà attuale dell'ultima legge finanziaria - "in sede di bilancio 2006, a destinare alle attività di ricerca, prevenzione e cura dell'AIDS una somma corrispondente ad almeno il 20% delle spese destinate dalla Regione all'attività di comunicazione e immagine".
Infatti è evidente che questa Giunta regionale spende veramente tanto in comunicazioni di immagine, quindi forse sarebbe più utile che facesse qualcosa in più per la difesa della salute dei cittadini e, soprattutto, di coloro che potrebbero in futuro essere colpiti da questa malattia in modo assolutamente casuale e non legato a comportamenti che siano sempre necessariamente lesivi della propria salute o di quella altrui.
A volte succede che tanti operatori sanitari che purtroppo vengono colpiti dall'Aids proprio perché lavorano a contatto con questi sfortunati.
L'impegno è il seguente: "A intervenire, tramite l'iniziativa del Comitato di solidarietà, istituito con legge regionale 28 gennaio 1982 n.
4, a favore di progetti specificamente indirizzati alla lotta all'AIDS nei Paesi del terzo mondo, anche promuovendo una pubblica sottoscrizione da destinare agli interventi di soccorso per le popolazioni colpite Si impegna la Giunta regionale a definire e illustrare alla competente Commissione permanente un programma di prevenzione e cura all'AIDS, oltre a iniziative che contribuiscano a superare l'isolamento e il disagio sociale delle persone colpite dal morbo".
Credo che, al di là delle magnifiche dichiarazioni di intento e delle splendide posizioni sui giornali che hanno l'unica finalità quella di dare lustro ed immagine alla comunicazione della Presidente di questa Giunta e della maggioranza, forse qualche azione più concreta sarebbe più utile per i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 11 Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 178, inerente a "Le imprese e i confidi di fronte alla sfida di Basilea 2 - Seminario" .
Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto, che interviene a favore; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Con questo ordine del giorno veniva chiesta l'organizzazione di un seminario informativo che illustrasse l'accordo cosiddetto "Basilea 2" nonché le varie conseguenze che aveva sul mondo imprenditoriale piemontese.
Da ex bancario, vorrei spiegare un po' all'Aula una distorsione che esiste nell'applicazione dei tassi nel sistema bancario italiano e che va tutta a sfavore delle piccole imprese, in questo caso del Piemonte.
I tassi dei prestiti bancari, in linea del tutto teorica, dovrebbero avere una certa proporzionalità con il rischio che corre la banca di non vedere più restituiti i prestiti che eroga.
Mi spiego meglio. Il tasso di un prestito è composto da una serie di elementi. Il primo elemento è sicuramente il tasso della raccolta, cioè quanto la banca paga per avere il denaro che poi presta.
Un secondo elemento è dato dai costi che sopporta la banca sia per la raccolta sia per i prestiti stessi.
L'ultima componente è data dalla copertura del rischio: una banca, per quanto sia abile nell'analizzare le società e i privati a cui eroga un prestito, corre comunque dei rischi, perché una parte - per fortuna normalmente esigua - dei prestiti che eroga non viene restituita.
Si incorre comunque in fallimenti e si incorre in imprese che chiudono si incorre in altre procedure concorsuali e in privati che, per i motivi più diversi, non riescono a far fronte al proprio debito.
Quest'ultima parte, la componente del tasso di interesse, per logica e per forza di cose dovrebbe essere proporzionale al rischio che un'impresa fallisca o comunque che un privato non restituisca i soldi. Se le cose fossero così, saremmo in un regime di mercato perfetto.
L'accordo "Basilea 2" cosa dice, in sostanza? Dice che tutte le imprese vanno classificate. Esiste già una classificazione per le grandi imprese ma solo per quelle quotate in borsa. Penso che tutti abbiamo sentito parlare delle classificazioni "tripla A", "A+", "A-", "tripla B", "B-" e via dicendo; forse pochi conoscono la materia, ma questa classificazione esisteva per le grosse imprese. Secondo gli accordi di "Basilea 2", questa classificazione dovrebbe essere in parte estesa a tutte le imprese. Quindi cosa succede? Che le piccole imprese vengono sempre classificate dalle banche come "ad alto rischio". Con questo ordine del giorno e con l'intervento della Confidi si chiedeva di formare dei consorzi di garanzia per cui molte piccole imprese si univano; formavano il consorzio; era il consorzio a chiedere alla banca l'affidamento e pertanto questo consorzio poteva godere di una classificazione di rischio di gran lunga migliore di quella delle singole imprese che lo componevano, in quanto si ipotizzava che, su un gruppo di centinaia di imprese, solo pochissime potessero fare fallimento.
Se questi consorzi e questi confidi funzionassero, e funzionassero bene, le piccole imprese potrebbero ottenere dalle banche dei prestiti a tassi decisamente più vantaggiosi di quelli che riescono ad ottenere oggi.
Questo è un motivo per entrare sull'argomento, parlarne e risolverlo offrendo alle piccole imprese piemontesi la possibilità di ottenere dei tassi bancari sui prestiti ottimali e non invece ai livelli che pagano oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Siamo contrari all'iscrizione di questo punto.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.



DEAMBROGIO Alberto

Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta d'iscrizione dell'ordine del giorno n. 179 inerente a "I rischi per chi compra una casa in costruzione".
La parola al Consigliere Dutto, che interviene a favore.



DUTTO Claudio

Intervengo nuovamente per sostenere la discussione di questo ordine del giorno e intervengo nuovamente in qualità di ex bancario, perché di cose di questo genere - purtroppo - nella mia carriera bancaria ne ho viste molte.
Vedo qualcuno che sorride, ma non sorridevano i clienti a cui succedevano queste cose.
Penso sia una cosa normale che un cittadino compri un alloggio in fase di costruzione o che deve essere ancora costruito. In questo modo, ha il vantaggio di poterselo fare come vuole, di poter intervenire, sceglierlo studiarlo sulla carta, ecc., ed ha anche il vantaggio di poterlo pagare un po' per volta, perché normalmente si parte con un acconto e poi il pagamento avviene più o meno sulla base dello stato di avanzamento dei lavori.
Quello che normalmente i cittadini non sanno è che, così facendo, di fatto diventano veri e propri soci degli imprenditori edili che stanno costruendo l'appartamento. Se l'affare va male, se l'impresa va male e si arriva ad un fallimento, tutti gli anticipi che i comuni cittadini hanno versato per comprare la casa (e normalmente si tratta della prima casa) vengono considerati semplici crediti chirografari, e quindi, in caso di fallimento, sono gli ultimi ad essere rimborsati. Ciò considerando ancora un'altra cosa a monte, che forse è più grave: che l'alloggio in costruzione è stato venduto per scrittura privata e non per atto pubblico; non è infatti possibile fare un atto pubblico finché gli alloggi non sono finiti ed hanno la cosiddetta "abitabilità".
Di conseguenza, cosa succede? Che una persona che ha acquistato l'alloggio e lo ha pagato quasi tutto, se ha la sfortuna che l'impresa costruttrice fallisce, si trova senza alloggio, in quanto il suo alloggio verrà venduto all'asta al miglior offerente e si trova ad essere rimborsato con una percentuale normalmente minima di tutti gli acconti che ha pagato.
Io ho assistito, purtroppo (come dicevo prima, facevo il bancario) a fallimenti di questo genere, che hanno messo sul lastrico decime di famiglie.
Consideriamo che una famiglia, per comprarsi gli alloggi, fa dei salti mortali; mette assieme tutti i suoi risparmi; magari mette assieme i risparmi dei suoceri e dei nonni; si fa prestare i soldi; si fa prestare soldi dalle banche, ecc. Arrivare, dopo qualche anno, a perdere praticamente tutto è un nonsenso.
da notare che nella maggior parte dei casi i cittadini non immaginavano assolutamente di correre questi rischi.
Pertanto, ci troviamo di fronte ad una legge da modificare. Modificare come? A mio avviso, da modificare in un primo senso cambiando il modo di classificazione dei crediti e facendo sì che gli anticipi versati vengano considerati dei crediti privilegiati. Ma, soprattutto, bisognerebbe cambiare il modo di considerare l'alloggio, cioè dare la proprietà all'acquirente fin dal momento in cui sottoscrive il primo atto d'acquisto e non solo dopo che l'alloggio sia finito e iscritto al catasto.
In questo modo, in caso di fallimento dell'impresa, la proprietà risulterebbe comunque dell'acquirente, e non dell'impresa fallita.
Ritengo che sia un argomento importante su cui discutere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario.



TRAVAGLINI Marco

A nome della maggioranza, esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 13.
Il Consiglio non approva.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Si era provveduto a distribuire, come da nostra richiesta, i testi degli ordini del giorno di cui si chiede l'iscrizione all'o.d.g., fino al n. 167.
Visto che i Consiglieri presenti sono pochi, rinnoviamo nuovamente tale richiesta. Non pretendiamo che li abbiano tutti, ma almeno uno per Gruppo per non caricare troppo gli uffici.
Almeno sappiamo di cosa stiamo parlando, perché solo dai titoli è difficile ricordare esattamente il contenuto dei singoli ordini del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Senz'altro, Consigliere Casoni, abbiamo già provveduto.
Per chi lo desidera, può anche vederli a video.
Provvederemo, comunque, a fornire le copie cartacee a tutti i Gruppi.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la richiesta d'iscrizione dell'ordine del giorno n. 180 inerente a "Segnaletica sconnessa per le vie di Torino".
La parola al Consigliere Scanderebech, che interviene in senso favorevole; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Come lei sa, quando c'è un problema a Torino non posso esimermi dal tenermi fuori da ogni dibattito politico. Qui parliamo dei cosiddetti "problem solve me".



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, la pregherei di sottoscrivere le richieste d'iscrizione all'o.d.g., perché non le abbiamo fatte sottoscrivere tutte in calce.



SCANDEREBECH Deodato

All'inizio le avevo chiesto se potevo sottoscriverle.
Come le stavo dicendo, Presidente e autorevole Assemblea, quando si parla dei cosiddetti "problem solve me"...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Vuol dire risolvere i problemi della gente. Lei, Vicepresidente Placido, dai bellissimi manifesti, dovrebbe saperlo, porca miseria! Lei che è ovunque, assieme al collega Peveraro. Modestamente, per me è un pregio dire "collega" rivolgendomi al Vicepresidente Peveraro. Comunque insieme al Vicepresidente Peveraro siete ovunque!



PRESIDENTE

Per cortesia Consigliere Scanderebech, sta mettendo a soqquadro l'Ufficio di Presidenza.



SCANDEREBECH Deodato

No, no.
Però, oltre a dirci qualcosa sulla sanità, dateci anche qualche invito visto che in giro andate solo voi tre, assieme all'Assessore Migliasso.
sempre in giro, porca miseria! Noi, poveri disgraziati dell'opposizione, poveri Consiglieri regionali! Il sottoscritto era già povero con la Giunta Ghigo, adesso lo è ancora di più con la Giunta Bresso.
Fateci andare un po' in giro! Non basta la Cinquecento. Per poter partecipare ad altri eventi istituzionali...
Vi racconto cosa ha fatto l'Assessore qui presente.
Sabato eravamo ad Asti all'inaugurazione di una Casa di cura e non mi ha nemmeno citato; io ero lì, abbiamo preso il caffè insieme, abbiamo parlato. Lei era lì, vestita da ciociara, in mezzo a tutti questi anziani poveretti. Lei li consolava, sguinzagliata in mezzo a loro, e non mi ha nemmeno ringraziato per essere lì.



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Scanderebech!



SCANDEREBECH Deodato

Non pretendevo di essere ringraziato per essere stato lì, ma almeno poteva dire "Questo è il Consigliere Deodato Scanderebech, un mio collega"! Porca miseria, andare a prendermi anche questi quattro voti di questi poveri anziani! Un Assessore! Dopo, per fortuna, è arrivata la collega Cotto, quindi ero ben rappresentato.
Questo per farvi capire quanto è difficile per noi colleghi fare politica con questa Giunta, con questi Assessori e con questo Ufficio di Presidenza. È difficile. Poi, a Torino, lo è ancora di più.
Voi capite che dobbiamo interessarci dei cosiddetti problemi quotidiani, che, in parte, sembra che siano da attribuire alle circoscrizioni. Invece non è così.
Ha fatto bene il collega Giovine a presentare questo ordine del giorno perché Torino, dopo lo splendore vissuto nel periodo olimpico, non pu permettersi di avere strade sconnesse quasi nel primo anello del centro di Torino.
Tanto per farvi un esempio, se andate dalla parte di Via Pietro Cossa tutte le perpendicolari non sono asfaltate.
Non stiamo parlando della Falchera, ma del primo anello del centro di Torino.
Con tutti i soldi che abbiamo speso per "Luci d'artista" o che il collega Leo ha dato a quelle manifestazioni di comunisti di tutti i tipi e di tutti i generi, non capisco perché non si possa mettere un po' di asfalto laddove manca, anche per i nostri poveri anziani; dopo che togliamo loro anche le Molinette, mi chiedo dove possono andare a farsi assistere se cadono: l'Assessore Migliasso ha potuto appurare sabato scorso cosa vuol dire, purtroppo, essere anziani! Adesso stavamo scherzando, ma è un problema sul quale tutti noi dobbiamo riflettere. Il calo demografico ci porta a confrontarci con una popolazione sempre più anziana.
Una città così evoluta come Torino, dopo lo splendore olimpico non pu permettersi di avere zone a ridosso del primo anello centrale sconnesse e non asfaltate.
Vi pongo un ultimo esempio: nel Salento, laddove una volta si costruivano le "cattedre" nel deserto, oggi non c'è stradina - sto parlando del Salento - che non sia asfaltata. Questo a dimostrazione del confronto che c'è tra il Piemonte e Torino e il mio Salento, che oggi sta vivendo un po' di splendore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Pur ringraziando il Consigliere Scanderebech per il momento di rara ilarità che ci ha consegnato, dichiaro che siamo contrari all'iscrizione di questo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 14.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 181, inerente a "Via il gradino: pochi centimetri diventano una barriera per i disabili".
La parola alla Consigliera Cotto, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Prima di illustrare questo ordine del giorno, vorrei testimoniare insieme alla collega Motta, che l'Assessore era vestita in moda dignitoso.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Migliasso)



COTTO Mariangela

"Da pepia"? Non sta a me dirlo perché poi bisogna tradurre per il Consigliere Scanderebech. Sa cosa vuol dire "pepia"? SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono) Ne ho conosciute di peggio nella mia vita.



PRESIDENTE

Senza allusioni s'intende, collega Scanderebech.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Scanderebech)



COTTO Mariangela

Presidente, le chiederei di censurare parte dell'intervento del collega Scanderebech perché...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



COTTO Mariangela

Gli Assessori vanno giudicati per quello che fanno e non per come si vestono. Adesso, vorrei che qualcuno intervenisse anche su come si vestono i signori uomini.



PRESIDENTE

Collega Cotto, sarei stato tentato a farlo, ma non l'ho fatto perché il collega Scanderebech ha dato al suo intervento un tono di simpatia e di burla che penso abbia fatto sì che anche l'Assessore non si sia offesa, ma abbia interpretato in senso spiritoso le parole. Solo per questo non sono intervenuto.



PRESIDENTE

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



PRESIDENTE

Io non ho mai offeso...



COTTO Mariangela

Comunque, è vero, ha solo apprezzato. L'unica cosa che lo ha irritato è il fatto di non essere stato chiamato vicino a lei, Assessore. Se un'altra volta lo incontra in qualche Casa di riposo, non lo lasci con gli anziani non autosufficienti. Lo chiami, in modo che possa stare vicino a lei.
Il tema è inerente. Eravamo in una RSA in cui c'erano degli anziani non autosufficienti. Il discorso va ai disabili che, nella nostra città e Regione, incontrano ancora molte barriere. Quest'ordine del giorno è del 6 dicembre 2005. Presidente, visto che lei ama, ogni tanto, convocare Consigli regionali al mattino, pomeriggio e sera, chissà se magari non trovi anche una domenica mattina per poter approfondire ed esaminare tutti gli ordini del giorno del 2005. Magari, nel secondo anniversario della presentazione.
Questo povero Consiglio regionale che vuole dare degli indirizzi alla Giunta, che vuole dire che deve andare via il gradino, ma che vuole anche chiedere una politica di adeguamento delle case, che non sono più adeguate per una popolazione anziana, non autosufficiente.
Collega Leo, quante persone sono dovute andare alla casa di riposo perché non potevano rimanere nella propria casa in quanto il medico sconsigliava di fare quegli scalini, specialmente, nelle case di campagna? Allora, l'alternativa era dormire su una brandina al piano inferiore oppure andare in casa di riposo. È necessaria una seria politica per eliminare tutte le barriere che si possono frapporre.
Ricordo che avevamo fatto, già nella passata legislatura, l'iniziativa Piemonte per tutti, in collaborazione con la Consulta per i disabili che poi, ha lanciato lo slogan "Torino, via il gradino". Penso che tutti voi abbiate assistito alla proiezione di spot nelle varie televisioni locali proprio per sensibilizzare tutti i cittadini e i gestori. A volte, noi non vediamo che pochi centimetri possono impedire ai disabili anche di poter venire in questo Consiglio regionale. Qualche difficoltà c'è, se arrivasse qualcuno sulla carrozzina sarebbe costretto a fermarsi ad un certo punto.
Ci fosse qualche Consigliere disabili, sarebbe veramente in difficoltà.
Quindi, è bene che ci sia una maggiore sensibilizzazione. È bene che questi ordini del giorno abbiano priorità assoluta rispetto ad altri.
Questo è un chiaro indirizzo che noi vogliamo dare a tutta la Giunta.
Presidente, le chiederei anche, quando arrivano ordini del giorno come questo, di non tenerli fermi due anni, magari solo un anno e mezzo, cioè di fare uno sconto a questi orini del giorno perché sono importanti.
Mi auguro che la Giunta, visto che parliamo di barriere per i disabili visto che a parole nelle dichiarazioni è sempre d'accordo, faccia un'azione più incisiva, un regolamento, una legge o una proposta di legge. Per cui il gradino deve essere eliminato, ma non solo a Torino, perché togli il gradino a Torino fa rima, non lo chiedo neanche per tutti quei Comuni dove può esserci la rima, ma veramente in tutto il Piemonte.
Una Regione come il Piemonte non può permettere di escludere persone che sono più sfortunate di noi e che sono costrette a vivere su una sedia a rotelle. Non penso solo ai disabili, non penso solo agli anziani non autosufficienti, ma anche a quelle mamme che hanno la carrozzina e che portano il bambino in giro. Quante volte voi avrete aiutato una mamma a sollevare la carrozzina perché non poteva attraversare e salire di nuovo sul marciapiede che c'era dall'altra parte della strada.
Presidente, so che lei è molto sensibile su questi problemi. Adesso non mi faccio illusioni, so che questo ordine del giorno sarà nuovamente respinto però, mi appello alla sua sensibilità perché venga riproposto a novembre oppure il 6 dicembre nel terzo anniversario della presentazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi, che interviene in senso contrario.



BARASSI Paola

Signor Presidente, intervengo per dire che siamo contrari a questo inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo ora la richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 182, inerente a "Ferrovie: Piemonte - Possibili altri gestori per le linee minori".
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, intervengo su questo ordine del giorno che, da una parte, affronta problemi enormi che continuano a non essere risolti, ma dall'altra, apre una nuova possibilità estremamente interessante, che fino ad oggi non è ancora stata colta. La privatizzazione delle Ferrovie, per quanto riguarda le FS, è stata una falsa privatizzazione, in quanto la totalità delle azioni continua a restare nelle mani dello Stato (Ministero dei trasporti e Ministero del tesoro); la privatizzazione c'è stata unicamente sulla carta. Al di là di questo, è stata interessante la netta divisione di FS in due società ben diverse tra di loro, che, a loro volta hanno costituito altre numerose società di gruppo. Una prima società è RFI (Rete Ferroviaria Italiana), che è proprietaria dei binari, linee e stazioni delle ferrovie, alla quale fanno capo altre società quali Grandi stazioni, Centostazioni e altre società diverse. In sostanza, RFI è proprietaria della rete, delle ferrovie e dei binari.
Poi, esiste un'altra società che è Trenitalia, che, invece, è proprietaria dei treni, è la società che li fa viaggiare.
Allora, la grande novità è che RFI dovrebbe comportarsi come un gestore di carattere stradale o autostradale, come l'ANAS o le società autostradali, permettendo a qualsiasi società o privato proprietario di treni di percorrere le sue ferrovie. Quindi, Trenitalia diventerebbe una delle tante società ferroviarie che dovrebbe operare in concorrenza con altre società per offrire il servizio ferroviario.
Fino ad oggi, per quanto riguarda il settore merci, hanno cominciato a svilupparsi delle società più o meno private, qualcuna in compartecipazione con le ferrovie statali estere, altre meramente private, che assicurano per adesso una percentuale molto bassa del traffico merci, ma comunque esistono e svolgono il servizio. Queste società sono proprietarie dei treni (anche utilizzando il leasing o altre forme finanziarie) con i quali viaggiano sui binari dello Stato, cioè di RFI, quindi, di fatto, sono binari dello Stato.
Pertanto, nel settore merci un minimo di concorrenza esiste già: abbiamo un società per così dire statale, che è Trenitalia, poi abbiamo diverse piccole società, che sono proprietarie dei treni e operano nel settore merci in concorrenza con Trenitalia.
Nel settore passeggeri questo non è ancora avvenuto e, di fatto abbiamo un monopolio, quello di Trenitalia, con piccole eccezioni costituite dalle piccole ferrovie secondarie...



(Scampanellìo del Presidente)



DUTTO Claudio

Il Presidente mi sta guardando, avendo classificato come piccola ferrovia secondaria la SATTI o la GTT! È piccola se facciamo il confronto con Trenitalia o, addirittura, con le ferrovie francesi o tedesche; poi facendo altri confronti, è già un'impresa di una certa importanza.
Comunque, esistono queste realtà, che, fino ad oggi, hanno svolto un ruolo marginale, ma un domani nuove società che entrassero sul mercato potrebbero acquistare treni e fare concorrenza a Trenitalia.
Non mi dilungo su tutti quelli che sono i problemi dei servizi offerti da Trenitalia: la sporcizia, i ritardi, i guasti, le soppressioni, ce n'è di tutti i colori.
Se si riuscisse ad arrivare ad una vera e propria concorrenza senz'altro tutti i cittadini e i viaggiatori ne trarrebbero beneficio l'ordine del giorno auspicava una discussione in tal senso. Auspico la nascita di queste società private per trasporti e viaggiatori, affinché ci sia concorrenza nei confronti di Trenitalia, e che la Regione possa convenientemente utilizzare queste società.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio, che interviene in senso contrario.



DEAMBROGIO Alberto

Signor Presidente, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 16.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo ora la richiesta d'iscrizione all'o.d.g dell'ordine del giorno n. 183, inerente a "Le targhe scaldano la domenica ecologica".
La parola al Consigliere Novero, che interviene a favore.



NOVERO Gianfranco

Di solito, per quanto riguarda i politici, la sintesi è segno apprezzabile, meno parlano più rendono l'idea. Mi dispiace per il simpatico Consigliere Deambrogio, però, vorrei capire le ragioni del suo diniego.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Deambrogio)



NOVERO Gianfranco

Non è un rimprovero, più che altro era un'osservazione. Qui, invece devo fare un elogio ad un suo collega di maggioranza - vede che non discrimino tra maggioranza e minoranza.
Probabilmente, intuisco il motivo di un intervento così breve, perch credo intenda ribadire i concetti che sono stati espressi precedentemente ad esempio, dal collega Ronzani.
Chiedo scusa, collega Ronzani, se la disturbo, ma ho ritenuto molto interessante la sua esposizione.
Più che intervenire sulla questione, di cui dirò, volevo esprimere un fatto. Anch'io sono perfettamente d'accordo con più di uno dei suoi interventi, altresì ritengo che la discussione sulla sanità superi per importanza tutti o quasi questi ordini del giorno, però, mi chiedo cosa possiamo fare per ottenere un Piano Sanitario ottimale - non il migliore esistente, ma il migliore possibile - nel più breve tempo.
Per carità, capisco che le opinioni possano divergere sulle modalità per raggiungere questo obiettivo, però questo obiettivo è comune.
Francamente e con tutta onestà stavo dicendo delle cose, ma come faccio io ad intervenire a favore dell'inversione all'o.d.g. se sono favorevole a velocizzare la discussione sulla sanità? Però credo che la discussione non basta; l'arrivare ad un Piano approvato nel miglior modo possibile potrebbe essere perseguito se con un'inversione di alcuni punti all'o.d.g. ci fosse una dialettica informale magari esterna - cosa che probabilmente non è nelle abitudini del nostro Consiglio regionale.
Devo dire che questa lamentela l'aveva fatta parecchie volte in Provincia quando incappavamo in blocchi e non si riusciva più ad andare avanti, mi chiedevo sempre perché. Siccome si sa che in Aula diventa difficile portare avanti certi argomenti, che vengono ingessati dalla dialettica politica, mi sono sempre chiesto perché queste bravissime persone che abbiamo (Consiglieri provinciali allora e Consiglieri regionali oggi) non cercano di arrivare ad un accordo che possa portare avanti il discorso in modo reale, cioè portare avanti un dato in cui la maggioranza alla fine esprime chiaramente la sua volontà, ma la minoranza non viene umiliata.
Credo che qui il problema stia in questi termini. Noi adesso stiamo portando avanti faticosamente tutte queste nostre parole - e direi che sono parole al vento se non peggio, ma non per cattiveria. C'era un famoso proverbio latino: Senatores boni homines, Senatus mala bestia. I senatori presi singolarmente erano tutte ottime persone, mentre messi insieme diventavano il Senato! Concludo solo questo concetto per arrivare ad una conclusione ottimale.
Penso che tutta la minoranza sia sulla stessa posizione. È chiaro che le previsioni sono diverse, ma ripeto approvo in pieno l'intervento del collega Travaglini e vediamo se riusciamo a velocizzare l'approvazione del Piano Sanitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, in senso contrario, il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indico la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 17.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 194, inerente a "Dai Giochi un esercito di disoccupati" Ha chiesto la parola, in senso favorevole, il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Noi riteniamo che questo ordine del giorno, che ad una lettura superficiale e poco attenta potrebbe apparire datato, sia invece di grande attualità.
Infatti noi abbiamo l'idea che in qualche modo chi ha coperto, avallato e sostenuto quello che noi in più sedi abbiamo ritenuto essere lo scandalo TOROC, cioè il centrosinistra piemontese, abbia avuto tutto l'interesse in questi anni a non parlare approfonditamente di TOROC, a non aprire come noi avevamo chiesta una Commissione d'inchiesta su quella che era stata la gestione invereconda del TOROC, per non andare alla fine ad individuare con puntualità le responsabilità non solo politiche, ma anche personali e patrimoniali di quello che è stato un vero e proprio tracollo finanziario.
La parte bella delle Olimpiadi è già alle nostre spalle, la parte brutta è già il nostro presente come testimonia il fatto che tutte le strutture olimpiche non sono usate e a causa dell'incapacità dell'Assessore al turismo della Regione Piemonte - questo mi sembra un fatto evidente - i grandi impianti che per pochi giorni avevano dato un nome ed un'immagine positiva al Piemonte non sono più utilizzati e non verranno utilizzati per gare internazionali nei prossimi anni.
Quindi, ci siamo trovati di fronte ad una doppia situazione: da una parte l'esercito di disoccupati creati anche indirettamente dal TOROC.
Infatti vorrei ricordare anche in questa sede le diverse imprese fallite perché si sono fidate di una certa gestione del TOROC e del suo direttore generale ultimo, ingegner Cesare Vaciago.
Per cui negli ultimi giorni si diceva "lavorate, lavorate, poi qualcuno provvederà".
Qualcuno ci ha creduto e alla fine i più fessi - purtroppo per loro nel senso che si sono fidati - quelli in buonafede non sono stati pagati e hanno portato le loro imprese al fallimento. Poi c'è anche un esercito di disoccupati potenziali e di spese enormi che sono quelle che derivano dal fatto che il TOROC tra le tante manchevolezze che aveva avuto nella sua gestione non aveva assolutamente pianificato il futuro post-olimpico.
Oggi ci troviamo con tante cattedrali nel deserto, anche quando si trovano in montagna - penso alla pista del freestyle a Salice d'Ulzio ma potrei anche parlare del bob a Cesana o magari di quei palazzetti nel Pinerolese in cui anche Rifondazione Comunista farà un bel convegno sul nulla - che non vengono assolutamente più utilizzate, che non saranno utilizzate nei prossimi anni, perché ad esempio vedendo l'elenco dei grandi avvenimenti sportivi che il Comune di Torino propone per i prossimi anni ad esempio all'Oval, noi vediamo che grandi avvenimenti non ci sono, che grandi appuntamenti non ce ne saranno e che queste strutture rimarranno assolutamente inutilizzate.
Abbiamo fatto una fondazione, è partita tardi; l'unica certezza di questa fondazione sono i costi, cioè quello che ci costa l'amministratore delegato, il direttore generale, la struttura di amici che avete come al solito costruito attorno alla Fondazione 20 marzo, ma è l'unica cosa che fa la Fondazione 20 marzo è dare degli stipendi a pochi.
Per il resto, e volevamo entrare nel merito ma abbiamo presentato un'interrogazione abbastanza dettagliata sul caso, non sappiamo assolutamente nulla né di cosa sta facendo né di cosa non farà nel prossimo futuro.
Ci sarebbero tanti altri argomenti, ma era giusto per ribadire che se avessimo il coraggio, una volta per tutte, di definire cosa è stato TOROC per poter partire magari in maniera diversa e più coraggiosa sul futuro post-olimpico della Regione Piemonte, credo che avremmo fatto un buon servizio a tutti. Temo che ancora una volta boccerete questo nostro tentativo di sensibilizzarvi su questi temi che vi vedono troppo disinteressati, forse troppo dolosamente disinteressati, ma comunque abbiamo voluto sottolinearlo anche questa sera con fermezza.
Presidente, mi blocco da solo.



PRESIDENTE

Grazie al Consigliere Ghiglia. Da severo Consigliere Questore e regolatore del funzionamento dell'Aula qual è, opportunamente ha limitato il suo intervento.
La parola al Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Mi pare che Veltroni, che dice un sacco di cose, abbia detto recentemente, riprendendo la frase di qualcuno: "Non è il tempo che manca ma è il modo con il quale utilizziamo il tempo che abbiamo a disposizione che ci impedisce di raggiungere...



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



BOETI Antonino

Agostino, tu lo sai che vengo dal popolo, e la saggezza popolare è una cosa straordinaria! Però non voglio riprendere il ragionamento che faceva il Consigliere Ghiglia, ma mi piace riprendere un attimo quello che diceva il Consigliere Novero, che diceva: "Può darsi che, prima o poi, in quest'Aula, ritorni il buon senso".
Credo che tutti sentiamo il peso dell'inutilità - almeno, io lo sento di giornate come questa, in cui si cerca di confrontarsi l'uno contro l'altro, non sulle cose, ma sulle strumentalizzazioni. E allora, collega Novero, visto che ti aspettavi una risposta, molti di noi vorrebbero provare a riallacciare le fila di un discorso. Penso che la mediazione tra maggioranza ed opposizione, se ha l'obiettivo di far approvare una legge che, secondo me - è probabile che i Consiglieri di opposizione la pensino in maniera diversa - è utile ai piemontesi, non sia negativa, qualunque sia il momento nel quale questo processo si innesca. Speriamo che il buon senso prevalga.
Momentaneamente, siamo costretti a votare contro la proposta del Consigliere Ghiglia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 18.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Passiamo all'esame della richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 185, inerente a "In aula con sciarpa e cappotto".
iscritto a parlare favorevolmente il Consigliere Leo; in senso contrario, interverrà il Consigliere Travaglini.
Devo dire che, se ci fosse stata la Consigliera Pozzi, avrei ritenuto sua prerogativa parlare a favore, però è assente.
Prego, Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Intanto mi complimento per il Presidente Gariglio che, nonostante la durezza e lunghezza del confronto, mantiene un piacevole e arguto senso della situazione.
Devo dire, cari colleghi - ne parlavo con un pool di colleghi che erano molto interessati all'istruzione, tra cui l'allora Assessore comunale Pozzi che il problema di cui parliamo è stato risolto. Infatti, la Repubblica non un giornale qualunque, non un giornale vicino al centrodestra, già ce ne sono così pochi, ma qualcuno capita - denunciava il fatto che nella aule scolastiche fa freddo. Oggi possiamo dire che il problema è risolto: oggi non fa più freddo, il Governo ha risolto il problema.
Pertanto, la denuncia è ovviamente datata, ma parlava di tutte le disfunzioni e di tutti i tagli che riguardano la scuola. Recentemente l'Assessore Pentenero ha riconosciuto le gravi inadempienze del Governo sulle questioni della scuola, ed è dell'altro ieri una denuncia della CISL sul fatto che gli accordi siglati per i dipendenti scolastici non siano assolutamente mantenuti. Insomma, la situazione scolastica precipita continuamente. Devo dire che, a livello nazionale e a livello regionale, i finanziamenti, destinati o ipotizzati, sono effettivamente un segno positivo.
Do atto all'Assessore Peveraro, all'Assessore Oliva e all'Assessore Pentenero in compenso di aver detto che la situazione precipita a livello nazionale.
I tagli di personale, vitale per le scuole, che erano stati giudicati criminali quando erano proposti da Berlusconi, sono stati aumentati.
Quindi, se quelli erano mortali, questi non so come definirli. Tant'è che CGIL, CISL e UIL, che finora pazientavano, adesso sono proprio sul piede di guerra.
La Provincia non provvede alle iniziative di ristrutturazione delle scuole, il Governo taglia fortemente gli organici. Ripeto, se lo dicessimo solo noi, potrebbe essere una cosa strumentale. Voglio ricordare che nella passata legislatura, quando l'Assessore all'istruzione, di fronte a queste notizie, convocava urgentemente il coordinamento degli Assessorati all'istruzione per reagire a queste vicende. Non so se qualcuno della Giunta ci sappia oggi dire che ne è del coordinamento degli Assessorati all'istruzione.
Lei non lo sa, Assessore Oliva, chi è il coordinatore degli Assessorati all'istruzione? Non è tenuto a saperlo perché lei è Assessore alla cultura.
il Lazio. In passato, quando venivano assunte, da parte del Governo decisioni su tagli così profondi e duri sul personale, perlomeno si convocava subito il Coordinamento e si prendevano le iniziative opportune.
Adesso la situazione a livello locale è denunciata pesantemente da la Repubblica. I sindacati parlano di un inevitabile sciopero generale della scuola a settembre. Insieme al collega Cavallera, siamo coordinatori di coordinamenti nazionali di ecologia, ambiente e cultura, e quando c'erano situazioni del genere, convocavamo il coordinamento. Se il Governo taglia duramente, i lavoratori scendono in sciopero.
Capisco che non si debba mai infierire, ma certamente, in particolare quella sinistra che sulla scuola si era tanto battuta, dicendo che non bisogna assolutamente tagliare, oggi assiste a tagli così mostruosi.
stupefacente che non intervenga, soprattutto se il Coordinamento è in capo ad una Regione come il Lazio.



PRESIDENTE

In senso contrario, interviene il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

L'argomento è interessante, i concetti sono chiari. Pensiamo che si debba seguire il dibattito e il confronto di merito, come abbiamo già chiesto più volte. Le condizioni potremo raggiungerle discutendo del Piano Socio Sanitario, per cui il nostro voto è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 19.
Il Consiglio non approva.
Vi sono dubbi sulla votazione di alcuni Consiglieri?



(Commenti del Consigliere Ghiglia fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Deambrogio risulta non presente? Consigliere Ghiglia, il collega Deambrogio ha dichiarato di essere uscito dopo che ha votato; conoscendolo, dubito che abbia dichiarato una cosa non reale.
Vi prego, comunque, di rimanere il più possibile ai vostri posti durante le votazioni, perché altrimenti diventa difficile per chiunque controllare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

evidente che sono giornate lunghe. Però, Presidente, il collega Chieppa, la collega Spinosa ed io, non siamo in grado di controllare il corretto svolgimento del voto se c'è un passeggio continuo. Perché se alla fine un Consigliere mi dice: "Lì ci sono quattro lucine e due mani", cosa devo fare? Come faccio a dire se era presente o meno? Non posso neanche seguire con gli occhi e segnarmi chi entra o chi esce.
Perché altrimenti si potrebbero creare dei problemi sulla correttezza delle votazione. Ne abbiamo già ripetuta una, se diventa una prassi veramente...
Non è che si dubiti - ci mancherebbe altro! - sulla correttezza del collega Deambrogio.
Però diventerà un problema oggettivo, Presidente. Veda lei.



PRESIDENTE

Assicurerò il massimo impegno per cercare di garantire la regolarità delle sedute. Ho bisogno, però, della collaborazione di tutti i colleghi.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 186, inerente a "Sciopero della fame per gli ex deportati".
La parola al Consigliere Cavallera, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno, ovviamente, partiva da un fatto di cronaca e quindi, da una situazione contingente. Tuttavia, tocca una tematica che mantiene ancora la sua validità.
Noi viviamo in una Europa che per fortuna - parlo dell'Europa che fa capo all'Unione Europea - ha deciso, nell'immediato dopoguerra, grazie anche a politici e agli statisti illuminati, di...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Pregherei tutti i colleghi, anche la Presidente stessa, di consentire al Consigliere Cavallera di svolgere il suo intervento.



CAVALLERA Ugo

Per quanto riguarda la tematica che stiamo trattando - fatte le premesse che non voglio ripetere - stavo considerando proprio il fatto che viviamo in una Europa nella quale, per fortuna, grazie alla lungimiranza e alle decisioni politiche di statisti che hanno deciso di fondere i destini di nazioni in una Unione (in una Comunità prima, e in un'Unione poi), hanno evitato quello che succedeva ed è successo per secoli, ovvero che ogni venti o trent'anni ci si sparava addosso.
Sotto questo profilo, ovviamente ci sono dei problemi e delle tensioni dal punto di vista economico; ci sono i Regolamenti comunitari, le questioni relative alla Costituzione europea; tutte tematiche che naturalmente, fanno parte di questo mondo e delle nazioni democratiche.
Tuttavia, dobbiamo riconoscere che questa scelta è stata utile, valida e necessaria. Lo dobbiamo ricordare soprattutto ai giovani che non lo sanno o che non conoscono quella realtà, quindi è giusto che vengano correttamente informati, sia a livello familiare, che a livello scolastico.
Purtroppo, tra le questioni che non hanno trovato una giusta e completa composizione, ci sono quelle relative ai cosiddetti Gastarbeiter, ovvero i lavoratori che erano stati deportati gioco forza dalle nazioni occupate.
Nel caso dell'Italia, in una situazione di belligeranza (con una maggiore accentuazione, ma anche in precedenza), la questione ovviamente riguardava quelle categorie sociali e quelle persone che appartenevano ai movimenti o ai gruppi sociali o etnici perseguiti o perseguibili, sia a livello nazionale, che a livello delle potenze alleate, nel caso particolare della Germania.
Capisco lo scoramento e la delusione di coloro che dopo diversi decenni non hanno ancora visto affrontare definitivamente il loro problema, non tanto per una questione economica, quanto, soprattutto, per una questione morale. Altrimenti non si riuscirebbe a comprendere quello che è stato il disagio, il peso e la grave condizione di questa particolare forma di detenzione, che, ovviamente, assomiglia più ai lavori forzati che non ad altre forme di confinamento (ben diversa, invece, era la situazione di coloro che erano stati confinati dagli alleati, ad esempio nei campi di concentramento nell'Africa settentrionale).
Ritento che ci si trovi di fronte ad una situazione che merita, quanto prima, di essere affrontata. Ovviamente, noi ne offriamo l'opportunità con l'iscrizione all'o.d.g. di questo ordine del giorno.
Ciascuno si posizionerà ed esprimerà la propria opinione su questo argomento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, attenzione ed interesse nel merito, ma riteniamo inopportuna l'iscrizione in questa fase del dibattito. Per cui, voteremo no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 20.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Casoni, Cotto, Dutto, Ferrero, Ghiglia, Giovine, Leo, Pedrale, Pichetto Fratin, Rossi, Novero e Vignale



PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 187, inerente a "Protesta in Comune".
La parola al Consigliere Giovine, che interviene in senso favorevole ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Confermo che ho sottoscritto la richiesta d'iscrizione del presente ordine del giorno. Peraltro, le chiedo scusa perché aveva ragione lei nell'interpretazione del Regolamento sull'oggetto: in effetti, è il proponente che può parlare. Si è trattato di una mia dimenticanza.
L'ordine del giorno in oggetto chiede di focalizzare l'attenzione del Consiglio regionale e dell'opinione pubblica su un problema che riguarda i cittadini di Torino, in modo particolare, e tutti quelli che vengono a lavorare in Torino usando l'automobile.
Sappiamo che l'ottimo Sindaco Chiamparino che, così ottimamente, ha potuto beneficiare delle Olimpiadi torinesi ed ha potuto dare lustro alla sua figura politica e alla sua persona. Ahi noi, dimenticandosi purtroppo di gestire altre problematiche della città ed altri gangli vitali che sono necessari per il coinvolgimento socioeconomico della nostra cittadinanza.
Uno di questi riguarda i parcheggi. Questa magnifica Amministrazione torinese che purtroppo è stata beneficiata con un plebiscitario voto alle ultime elezioni comunali. Questo - lo riconosco - è anche colpa nostra come opposizione. Questo sistema di potere, che ormai domina in Regione, in Provincia e in Comune da tantissimi anni, ha fatto si che ormai gli interessi della cittadinanza vengano totalmente dimenticati.
Aumentano i biglietti del tram e, contestualmente, aumentano i costi delle strisce blu. Ormai, avere l'auto è diventato un lusso. Certo, questa è la mentalità statalista e comunista che, giustamente, sta venendo fuori da parte di questa Amministrazione. I ricchi non hanno problemi di parcheggio, mentre chi deve forzatamente usare l'automobile si trova a pagare ogni giorno dei balzelli allucinanti.
Credo che il Consiglio regionale debba esprimersi in questo senso debba punire in qualche modo, trovando delle modalità per dissuadere questo comportamento dissennato da parte dell'Amministrazione comunale. Ricordiamo che questa Amministrazione ha creato danni alla cittadinanza torinese, non solo sul tema che ci accingiamo ad affrontare, ma anche su altre problematiche.
Venerdì scorso, sono venuti i sindacalisti della Krissel Group, in una riunione di Commissioni congiunte con Comune e Provincia a parlarci delle problematiche che essi hanno sul loro territorio. Sentite qual è la cosa divertente. L'azienda in questione fa del fatturato ed è assolutamente in attivo. Però, siccome il territorio non è economicamente vantaggioso e non è ospitale per questa azienda, loro preferiscono trasferirsi a Terni. Non solo si trasferiscono a Terni, ma assumono anche 150 persone in più. Questo perché la logistica del Comune di Torino è assolutamente pauperizzante e inadeguata al sistema economico attuale.
Questo avviene con il mondo economico e finanziario. Abbiamo visto credo che il Vicepresidente ne sappia qualcosa - che fine ha fatto il San Paolo e vedremo che sarà sempre peggio. Abbiamo perso di fatto la CRT.
Insomma, perdiamo tutto, ma il Sindaco di Torino non fa nulla. Non solo, ci riempie di balzelli, li aumenta e grava sulle tasche dei cittadini. Aumenta il costo dei parcheggi e lo aumenta anche per i residenti che, forse vorrebbero utilizzare la macchina. Se non posso utilizzare la macchina devo almeno poter utilizzare il tram, ma è aumentato anche il biglietto del tram! Temo che non esistano piste ciclabili utili al fabbisogno torinese e credo che, forse, se il Sindaco di Torino incominciasse ad andare lui stesso in bici per darci il buon esempio e con lui tutta la sua brillantissima Giunta, forse avrebbe le idee un pochino più chiare.
per questo motivo che chiedo che tutti i Gruppi di maggioranza e di opposizione...Voglio ricordare, perché è giusto farne menzione, che il Gruppo di Rifondazione Comunista ha fatto una battaglia al Comune di Torino e si è espresso negativamente su questi aumenti e rincari. Credo che sia l'occasione buona per sollevare il problema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini, che interviene in senso contrario; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Esprimiamo voto contrario.



PRESIDENTE

Invito tutti i colleghi a rientrare in aula per la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. rubricata n. 21.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.26)



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