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Dettaglio seduta n.20 del 16/09/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.00 il Presidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Presidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Chieppa e Gariglio.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006" - relatore Rabino


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del testo unificato dell'assestamento di bilancio, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Terminata la discussione generale, passiamo all'esame dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Mi ero iscritto per parlare nella discussione generale, ma volevo solo mettere in evidenza tutto quello che sta accadendo dal punto di vista politico: stiamo votando l'assestamento al bilancio, cioè un documento finanziario importante, che dovrebbe rispecchiare lo sviluppo dell'occupazione del nostro territorio.
Attualmente, si è parlato di tutto tranne dei problemi che riguardano i cittadini piemontesi e i presenti in quest'Aula. Siamo davanti ad un fenomeno devastante: mi riferisco all'influenza aviaria, si parla di pandemia, e mi chiedo cosa è stato previsto, in questo documento, come capitolo di spesa per far fronte all'eventuale acquisto del vaccino.
Qualcuno potrebbe dire che la competenza è del Ministero della Sanità, ma forse pochi ricordano che la Regione ha una competenza pari al 10% per ci che riguarda la spesa nel caso dovessimo approvvigionare il vaccino.
Davanti a questa realtà, presenterò un'interrogazione insieme al mio collega Guida, ma mi chiedo cosa sta facendo l'Assessore Valpreda (oltre ai proclami, oltre a dover parlare in quest'Aula della scelta dei direttori delle ASL), per andare incontro al famoso principio di precauzione. Se aspettiamo che arrivi veramente questa maledetta influenza aviaria, mi chiedo come faremo a farvi fronte. Che cosa si sta facendo veramente? Si sta organizzando un comitato d'emergenza? Cosa stanno facendo l'Assessore Valpreda, l'Assessore al commercio e l'Assessore all'agricoltura? Penso che questo sia un tema all'ordine del giorno, che riguarda in modo particolare la politica (parliamo di politica regionale), quindi mi sembra che questo sia un tema che richiede, con la massima urgenza, delle risposte da parte di questo Consiglio.
Altro tema fondamentale. Quest'estate, esattamente verso la fine di agosto, ho letto un bellissimo articolo di Bertinotti. Nell'articolo si fa un'analisi dettagliata e puntuale di quella che è la situazione di oggi e paventa, come ipotesi, il pericolo che la crisi sociale del nostro Paese sia così drammatica e così profonda da rischiare di configurare una crisi di civiltà. Inoltre si parla anche di disperazione sociale e, alla fine Bertinotti conclude dicendo che il potere d'acquisto e il salario dei lavoratori dipendenti è inadeguato al tenore di vita con cui tutti noi dobbiamo confrontarci quotidianamente. Se tutto questo lo si confronta con la crisi economica che il Piemonte sta attraversando, non si può non creare un certo allarmismo. Pensiamo ora alla crisi del commercio e all'aumento del costo del petrolio: sappiamo che ai produttori di pesche e di mele è riconosciuto un guadagno di 20 centesimi al chilogrammo, ma quando il prodotto arriva sui banchi della grande distribuzione e nei mercati generali il prezzo arriva a euro 1,50 al chilogrammo. Noi dobbiamo chiederci: a che cosa è dovuto tutto questo, al processo di tracciabilità? dovuto alla mancanza di controllo, alla mancanza d'intervento da parte della politica? Questi sono temi sui quali ci dobbiamo confrontare e che vanno in quella direzione, e che l'esponente nazionale di Rifondazione comunista ha definito appunto "una crisi sociale e economica" cui tutti noi cittadini e, in particolare, i cittadini poveri devono far fronte.
Mi chiedo che cosa prevede quest'assestamento di bilancio indipendentemente dal presentare qualche emendamento e dal tatticismo che si è visto in quest'Aula. C'è chi presenta cinquecento emendamenti, chi ne presenta trecento, ma chi si fa carico di queste questioni sociali? Anche il collega Dalmasso, nel suo intervento iniziale, ha puntualizzato in merito. E continuiamo a chiederci se è giusto riconfermare i direttori sanitari che hanno la tessera di Forza Italia, di AN o dell'UDC, poi leggiamo che non vogliono essere schiavi della politica, però quando i problemi ci sono, vanno affrontati, ma la politica è inerme. La politica dovrebbe preoccuparsi e trovare soluzioni concrete alle crisi economiche che coinvolgono la nostra società. Questo è un punto su cui ci dobbiamo confrontare: la politica deve trovare soluzioni concrete ai problemi perché la politica ne è responsabile. Mi chiedo cosa fa questa Giunta questo Presidente così autorevole, che ringrazio per l'apertura che ha avuto anche nei confronti dell'opposizione, anche se ci terrei a precisare che la dignità dell'opposizione deve essere sempre rispettata, altrimenti non c'è dialogo costruttivo.
Ho apprezzato molto l'interesse della Presidente Bresso sui problemi sociali, sui problemi che coinvolgono i cittadini, sui quali dobbiamo confrontarci e sui quali ognuno di noi (nel suo piccolo) deve dare un contributo.
Quindi, rimando questi problemi a questa Giunta, che ha vinto sull'onda della disfatta del berlusconismo, ma mi auguro che questa Giunta dia anche delle risposte alternative a quelle domande su cui, fino ad oggi, per vari motivi, non c'è stata la possibilità di dare risposte. Abbiamo dei problemi veramente gravi da affrontare, in modo particolare quello dell'influenza aviaria.
Su questo punto, Presidente Bresso e Vicepresidente Susta, gradirei che questa Giunta ci desse un'indicazione chiara di che cosa sta succedendo a livello regionale, di che cosa si sta facendo per far fronte a questo grave problema, che è di interesse internazionale, ma che la Regione deve affrontare per la parte di sua competenza. Addirittura, sotto l'aspetto economico, la Regione ha un interesse pari al 10% nell'acquisto dei vaccini (qualora si debbano comprare). Chiedo che a questa mia domanda venga data una risposta perché, come al solito, siamo in una fase in cui tutto deve essere affrontato, tutto corre ad una velocità supersonica, però noi politici abbiamo il dovere di intervenire Poiché la Presidente Bresso è stata paladina del principio della precauzione (abbiamo visto come il discorso sull'OGM sia stato portato avanti dal Presidente Ghigo con fermezza, al contrario del sottoscritto che, invece, aveva delle perplessità) chiedo queste risposte, perché queste risposte sono quelle, ripeto, che i cittadini si aspettano da noi Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech.
Si può valutare, questo lo decideremo, visto che, nell'apertura del Consiglio di lunedì saranno svolte delle comunicazioni dell'Assessore Valpreda, come concordato, sulla pillola RSU 486 e sull'influenza aviaria e all'eventuale pericolo di pandemia. La Giunta è disponibile; verificheremo con l'Assessore Valpreda se è in grado di fornire anche queste informazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghigo sull'articolo 1; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Il sia pur pregevole intervento del collega Scanderebech sull'articolo 1... Era sull'articolo 1? Non siamo sugli emendamenti?



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Ghigo, siamo sull'articolato, all'articolo 1.
Il Consigliere Scanderebech, per una questione di tempistica, nella seduta scorsa ha parlato sull'articolato con un minimo di disponibilità sul dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ho evitato di intervenire ieri nella discussione generale, tanto penso che avremo tempo, in questi giorni, in queste settimane e in questi mesi di approfondire i singoli capitoli, le singole cifre di questo bilancio e anche le scelte politiche. Si tratta di un assestamento che giorno dopo giorno, essendo cangiante e mutevole come le idee della Giunta, si va rimpolpando e arricchendo di novità, tant'è, anche da un punto di vista quantitativo, forse sarebbe il caso di ritirarlo e presentare un nuovo bilancio.
Ieri, se non sbaglio, il Vicepresidente Susta ha detto che complessivamente, questa manovra va oltre la metà della spesa corrente extrasanitaria e, di conseguenza, questo assestamento, che peraltro arriva a metà settembre, ha tutto il valore, oltre che il sapore e il peso, di un bilancio vero e proprio. Forse si potrebbe anche evitare questo tipo di assestamento; un assestamento che, peraltro, è preceduto da una serie di polemiche che, in qualche modo, hanno un'incidenza diretta sull'assestamento stesso e che sono generate da qualche scelta politica opinabile.
Le polemiche. Le polemiche, ad esempio sulla sanità, sul buco della sanità, sulle presunte novità del presunto buco, su una discussione che continua a protrarsi tra Regione, Stato, opposizione, sono alimentate da una lotteria di numeri in cui non si capisce mai chi ha ragione ma soprattutto, dove nessuno riesce a dimostrare di averla.
Ora, l'opposizione non riesce a dimostrare di avere ragione, il che pu essere possibile perché non ha, alle proprie spalle, la gioiosa macchina da guerra che fornisce, di prima mano, le informazioni al Vicepresidente Susta e agli altri Assessori. Oggi non vedo l'Assessore Valpreda, perché forse è stato fatto arrestare dal Segretario regionale dei DS Marcenaro, che lo ha ridotto in qualche gulag. Non so se ci sia ancora la Siberia o se lo facciate ancora, per impedirgli di bestemmiare osando dire che addirittura non farebbe la pulizia etnica solo in base alla tessera. Ci auguriamo che sia libero, in caso contrario farei un pubblico appello: liberate Valpreda subito.
Detto questo, proprio su questi conti, su questo presunto buco, su queste cifre, non c'è ancora chiarezza ed è per questo che diventa difficile, da parte dell'opposizione, riuscire a studiare un percorso equilibrato e razionale, nella logica dell'alternanza, su questo assestamento di bilancio. Assistiamo a scelte politiche che sembrano essere quasi delle fotocopie, dei bilanci del passato; il che potrebbe essere anche un riconoscimento delle scelte politiche del centrodestra, quasi una sorta di captatio benevolentiae (nel politichese si traduce con marchetta) nei confronti di alcune categorie o alcuni settori a cui, in un primo momento, è calata la mannaia dell'oltranzismo ideologico. È il caso della montagna: dopo che ci si è accorti che c'è una montagna rossa e una bianca e che quindi la montagna non è tutta bianca, allora si rimettono gli stessi soldi sullo stesso capitolo.
Ma come si fa a capire idea in quindici giorni? O meglio, come si fa ad andare a sostenere due cose così diverse, a distanza di quindici giorni? Per settimane, in Commissione abbiamo discusso un assestamento di bilancio che aveva delle cifre e ci è stato detto che ognuna di queste cifre derivava da un preciso e ponderoso ragionamento politico. Quindici giorni dopo si scopre che queste cifre, invece, sono diventate qualcosa di assolutamente aleatorio, che si possono cambiare, modificare e aggiungere.
Personalmente non ricordo, ma sicuramente c'è stato un accordo, per cui anche a fronte di un maxiemendamento, non si sarebbe tornati in Commissione. Il fatto di non essere tornati in Commissione impedisce, ad esempio al sottoscritto, di fare un solo intervento, anziché uno per emendamento, perché, visto che culturalmente e come modo di fare non ho mai amato i pacchetti confezionati, né di Gruppo né di maggioranza, sono costretto, mio malgrado, cifra per cifra, punto su punto, ad intervenire.
Se fosse tornato in Commissione e qualcuno mi avesse spiegato la logica di tante captationes di benevolenza, forse avrei capito e forse avrei risparmiato ed economizzato un po' i tempi.
Ci sono, però, alcune spese che la dicono lunga sulla new wave di chi fa del pauperismo di facciata e, usando uno slogan che non vi appartiene dice: "Più panda per tutti". Avete speso troppo, (macchine, rappresentanza) e, poi, prendi due capitoli, che sono, da sempre, i capitoli immagine, i capitoli dove non c'è la sostanza, i capitoli su cui, si sa, si può fare la propaganda di se stessi più che dell'amministrazione. Se scendiamo nei dettagli scopriamo, ad esempio, che le spese per attività e servizi di informazione aumentano di 700 mila euro; come aumenta di 730 mila euro la spesa per il trattamento economico previdenziale e assistenziale del personale, compreso quello comandato degli uffici di comunicazione. Un milione e mezzo di euro solo di comunicazione, solo di immagine, solo di rappresentazione esterna di quello che fate o pensate di fare o, meglio, di quello che annunciate, perché fino ad ora, ed è stato detto molto meglio da alcuni colleghi ieri, avete annunciato molto e fatto praticamente nulla.
Stiamo aspettando - e sono già sei mesi - la famosa abolizione dei ticket. Avevo promesso alla Presidente Bresso che ogni giorno le avrei spedito un fax, ma visto che il Consiglio regionale non dà, ai Gruppi, un budget per svolgere l'attività istituzionale, ho deciso di risparmiare.
Gliene manderò uno al mese; però cito tutte le date dei giorni precedenti in cui avrei voluto spedirli, così facciamo un'economia seria e non spendiamo troppo in comunicazione. Anche noi diamo il nostro contributo di consulenza costruttiva a questa Giunta.
Questo è uno dei motivi per cui diventa difficile fare una discussione oculata - ma che sarà comunque puntuale, perché noi siamo persone serie su questo bilancio.
Vi è, poi, un motivo politico sull'assestamento.
L'assestamento e il bilancio sono i due atti politici, per antonomasia di un'Amministrazione, in cui emergono le scelte politiche e nei quali un'Amministrazione mette su di sé la responsabilità diretta di ciò che fa.
chiaro che la disponibilità dell'opposizione dipende da come si atteggia la maggioranza. Quando leggo che i Comunisti Italiani, se non erro, dicono "Niente consociativismo sul bilancio", io sono d'accordo. Io non ho bisogno di nulla e non chiedo nulla, salvo il rispetto. Se continuo a leggere ogni giorno sui quotidiani che non mi si rispetta - non come persona, ma come area politica, come Gruppo, come Casa delle Libertà - non mi resta che dire: è un atto politico? Ve lo fate e ve lo votate tutto pezzo per pezzo, emendamento per emendamento, nei tempi che la provvidenza ci assegnerà. Essere consociativi non significa essere responsabili. Ed essere responsabili non significa essere consociativi.
Esemplifico: chiedere la continuità amministrativa e il rispetto delle regole che valgono sempre per tutti, non è consociativismo; non è la marchetta da 20.000 euro sul Comune "x" o sul capitolo "y". Credo che questo sia sufficientemente chiaro. Ora, se a fronte di questo, la risposta è sempre "no"...
Ho letto l'altro giorno su La Stampa una dichiarazione della Presidente Bresso, e mi sono stupito, perché la conosco e la stimo come persona da tanti anni (anche se politicamente ho idee diverse), e mi sembrava strano che avesse cambiato idea nel giro di un'intervista. Difatti, dopo aver letto l'intero articolo, mi accorgo che la stessa non ha assolutamente giustamente - cambiato idea. La stessa diceva: "Visto che non vi do niente e vi maltratto, almeno aiutatemi a cambiare il Regolamento". Non è così che si fa.
Credo che una discussione e un dibattito serio debba avvenire prima di tutto sulle regole. I capitoli di bilancio sono altra cosa. Se ci fosse la condivisione di regole che valgono per tutti, a prescindere dal giorno in cui si vince o si perde, vi sarebbe una base seria per una discussione di un bilancio. Se non esiste il rispetto di queste regole, non c' nient'altro che valga.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ghiglia.
Invito i colleghi a rispettare i tempi previsti per il dibattito.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola soltanto per capire come si intende procedere nel dibattito.
Lei ha aperto la discussione generale sull'articolo 1. In realtà l'articolo 1 prevede due righe che fanno riferimento all'allegato A, che costituisce il vero e proprio bilancio di variazione.
Sull'allegato A si inserisce il maxi-emendamento presentato dalla Giunta. Pertanto, la discussione generale sull'articolo 1 è da intendersi sui due allegati, oppure aprirà dopo la discussione sugli allegati e successivamente la discussione sugli emendamenti? Volevo soltanto capire se intervenire adesso o successivamente. Da questo punto di vista, credo che questo chiarimento possa interessare tutti, perché sull'articolo, obiettivamente, non è che si possano fare emendamenti: la discussione generale sarebbe ridicola.
Se invece per "discussione generale sull'articolo 1" intendiamo la discussione generale su tutte le variazioni, la cosa è diversa.
Attendo cortesemente una sua risposta.



PRESIDENTE

Collega Dutto, la ringrazio per il suo quesito e proverò a fornire alcune informazioni.
La discussione sull'articolo 1 comprende l'allegato, tutto. Vi e l'emendamento della Giunta. Vi sono, altresì, una serie di emendamenti che potremmo intendere come sub-emendamenti all'emendamento della Giunta e altri emendamenti che viaggiano per conto proprio.
Non è semplice gestire degli emendamenti legati all'emendamento della Giunta e degli emendamenti che viaggiano per conto proprio. Potremmo partire per ordine di UPB - la prima riguarda le strutture speciali - così riusciamo a dare un filo logico agli emendamenti. Questo è quindi l'ordine dei lavori.
Gli emendamenti dovrebbero essere già a vostre mani: vi ricordo che chiameremo gli emendamenti col numero scritto in alto a destra. Mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
In merito a quanto diceva poc'anzi, l'emendamento della Giunta, come ha potuto vedere, tiene conto di differenti UPB. Andremo a votarlo per singola UPB o per singolo provvedimento? Se è per singolo provvedimento - quindi se è un unico emendamento che contiene altri emendamenti - credo che gli emendamenti già presentati dai colleghi di Forza Italia e quello che fra qualche minuto andremo a presentare noi, dovrebbero diventare sub emendamenti all'emendamento della Giunta, perché intervengono su un UPB che la Giunta intende variare.
Intendevo chiedere un chiarimento soltanto sulla procedura.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale. L'emendamento della Giunta si regge su se stesso: tendenzialmente, voteremo prima i singoli emendamenti e i sub emendamenti, che dir si voglia, e alla fine voteremo l'emendamento della Giunta. Altrimenti, se si votasse prima l'emendamento della Giunta decadrebbero tutti gli altri. Penso che tutti i colleghi si rendano conto di questo aspetto e possano concordare.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006" - relatore Rabino (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Se ho ben compreso, intervengo quindi nell'ambito della discussione generale sull'articolo 1 in sede tecnica.
L'articolo 1 è, di sua natura, generalizzato e quindi, come tale, mi permetterò non certo di toccare tutti i temi, perché come ha detto il Consigliere Ghiglia avremo modo, nel merito degli emendamenti delle singole parti, di completare un ragionamento che, per sua natura, ritengo debba essere ampio.
Condivido l'intervento del collega Ghiglia: evidentemente, ci attendiamo tutti - magari con desideri e speranze diverse - la manovra prevista nel prossimo bilancio (ora siamo in fase di assestamento), perch alcuni temi tra l'altro già toccati dallo stesso Vicepresidente Susta in sede di I Commissione, che forse avrebbero potuto già trovare spazio nell'espressione dell'assestamento, non avendolo trovato in sede tecnica potranno trovarlo - ci auguriamo - nell'ambito del prossimo bilancio preventivo.
Alludo, solo per capirci, ad una serie di ipotesi, alcune delle quali tra l'altro, già suggerite da Giunte precedenti, che tendano a ridurre l'ingessatura strutturale del bilancio, che tendano a rimuovere gli ostacoli attorno al mondo dei residui attivi e dei residui passivi, che tendano ad affrontare, in maniera efficace, l'indebitamento (non soltanto quello formale, a pareggio del bilancio, ma soprattutto quello sostanziale di questo Ente) e che tendano - siccome mi sembra noto che qualunque tentativo verrà intrapreso, anche se le risorse per ora sono ancora carenti a farci capire se alcune ipotesi, emerse magari disordinatamente nell'ambito della comunicazione dei mezzi ma che noi vorremmo, ove condivisa da questa Giunta, venissero riprese nelle sedi ufficiali vogliano o meno far fronte al tema del recupero di risorse nuove.
Mi riferisco, per esempio, solo in senso esemplificativo, ad una legge sui fondi immobiliari pubblici che la precedente Giunta presentò due volte per altro non riuscendo ad arrivarne all'approvazione per la forte opposizione di una componente della minoranza di allora (quella che sedeva al primo banco). Cito volentieri questo fatto perché l'allora Presidente della Provincia, Mercedes Bresso, su questo disegno di legge era fortemente favorevole - risaliamo a circa dieci anni fa - immaginando che potesse essere un modo per disinvestire dall'area del patrimonio immobiliare pubblico non fruibile da esigenze istituzionali degli Enti che ne sono i proprietari, rendendolo disponibile per impieghi diversi.
Tutte queste componenti - ho fatto soltanto un elenco tutt'altro che esaustivo - ci auguriamo vengano affrontate serenamente, in maniera di semplice riproposizione, di atti che la Giunta precedente volle suggerire (in qualche caso non riuscendo a renderle leggi) per gessare la struttura finanziaria di questo bilancio. Su questo auspico che gli impegni presi dalla Giunta vengano, non appena sarà possibile, resi palesi.
L'Ufficio di Presidenza ha già ricordato, e ringrazio della puntualità che lunedì prossimo la sessione del Consiglio si aprirà con una comunicazione dell'Assessore Valpreda sui temi a lui sollecitati (uno mi pare sia stato ipotizzato in Giunta oggi). E' evidente che non sarà necessariamente lunedì, ma nell'ambito della discussione attorno all'approvazione di assestamento di bilancio, si affronterà il tema del fabbisogno della sanità. Non voglio chiamarlo buco della sanità, non lo chiamavo in tal modo quando ero da quella parte dell'Aula, non lo chiamo così neanche adesso che sono da questa parte. Buco è quando si dice quanto serve e poi i consuntivi sono ad esso maggiori oppure gli utilizzi delle risorse disponibili sono ad esso non conseguenti.
Perché faccio questa precisazione? Perché - non è un elemento di critica violenta - ricordo all'Assessore Valpreda e a tutta la Giunta (il problema della sanità non è un problema di singola delega, ma un problema dell'Ente) che, purtroppo, per la prima volta nell'ambito dell'Ente Regione, siamo al 16 settembre e le aziende non hanno i piani di attività su cui operare. Ricordo che l'Assessore, in una delle prime sessioni in cui venne a farsi sentire dai Consiglieri della IV Commissione (il Presidente della Commissione, che ha molta attenzione alle garanzie, non soltanto sostanziali, ma anche formali del dibattito in quella sede, certamente me ne darà atto) ci disse: "entro il 15 luglio avrete i piani di attività delle aziende", preannunciando anche che entro prima, entro la fine del mese precedente, ci sarebbero stati i consuntivi. Ora, questo non è avvenuto. Certamente non è avvenuto per non volontà dall'Assessore, ma perché segnala, probabilmente, una difficoltà da un lato nel formalizzare i dati (difficoltà ben nota a chi ha avuto responsabilità di governo), ma anche, e soprattutto - e questo è un tema che quest'aula credo debba interessare in maniera indifferenziata maggioranza e minoranza - la difficoltà di definire i piani di azione delle aziende. Ci accapiglieremo se sarà il caso, a verificare se le iniziative intraprese furono eccellenti o se quelle non intraprese furono inefficienza, e così faremo noi man mano che la Giunta esprimerà, nell'ambito delle proprie azioni di governo, non annunciate ma intraprese, le proprie volontà.
Nei fatti è che a oggi noi non possiamo nemmeno criticare ciò che la Giunta intenderà fare nell'ambito specifico di questa delega. L'esempio l'ho fatto su una delega, che io considero tra le più importanti della Regione, ma credo potrebbe essere esteso anche ad altre. Non lamento la carenza di un'azione che mi impedisce di esercitare un corretto diritto di critica, ma lamento quello che credo sia un problema oggettivo della sanità piemontese di oggi. E' evidente che se non ci sono i Piani di attività sarà ancora più difficile valutare quello che succederà in termini di consuntivo in quest'anno, a maggior ragione risulta estremamente urgente che si chiami Piano regionale sanitario, si chiami bilancio preventivo o DPF - capire in quale direzione strategica la Giunta vorrà andare in quella delega e con che risorse, con che modalità, con che ripartizioni di proprietà, la Giunta intende suggerire questo percorso per farcelo comprendere, per consentirci un diritto doveroso di controllo e di commento, ma soprattutto per la sanità.
Quando si chiede, all'interno di questo percorso - che ho esemplificato soltanto per brevi cenni - elementi di continuità, si dice che questa minoranza, almeno per quanto attiene al nostro Gruppo (so che il Consigliere Ghigo l'ha già detto con chiarezza in altre sedi) in questa fase non è interessato specificamente ad un provvedimento piuttosto che un altro, ad un'iniziativa piuttosto che a un'altra, ad un progetto di terzi piuttosto che a un altro, non è una fase di rilievo per noi politicamente.
Siamo fortemente interessati - dovrebbe essere un valore di tutti, e da tutti condiviso - ad una continuità di responsabilità di governo, mancando la quale, certamente - ritenendo di aver intrapreso nella legislatura precedente atti di governo in cui credevamo - vedremo lesi non soltanto la volontà politica che abbiamo legittimamente cercato di esprimere, ma un valore assoluto, che nessuna parte può far totalmente propria, che è la continuità delle istituzioni.
Su questo tema inviterei tutti coloro, non soltanto quelli che appartengono alla mia parte politica, a credergli, anzi, a volerci riflettere e, ove condiviso, porre in atto le decisioni necessarie perch questa continuità venga rispettata nell'interesse di tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Sto cercando di raccapezzarmi fra tutti gli allegati che ci sono stati distribuiti. Precedentemente avevo già chiesto spiegazioni per capire qualcosa, soprattutto sapere di cosa potevamo parlare.
Mi stupisco un po' che sino ad oggi non abbia ancora sentito interventi su quello che è un importo rilevante, al punto che mi domandavo se esiste o meno, oppure se è un foglio volante che mi è capitato fra le mani. Faccio riferimento alla nota di variazione con un'entrata di 598.607.187 euro pari dunque, parlando in lire, all'incirca a 1200 miliardi. Entrata che viene iscritta sull'unità previsionale di base 0902, quella relativa alla sanità.
La nuova amministrazione per mesi ha tenuto banco sui giornali annunciando un colossale buco nella sanità, ma con l'iscrizione di questa somma che oggi è a bilancio, mi sembra che quel colossale buco che si voleva evidenziare, venga ridotto in modo assai drastico, direi per un buon 60%. La questione dà ragione a tutti i Consiglieri della vecchia amministrazione, ora all'opposizione, che sostenevano che ci sarebbero state nuove entrate sulla sanità relativamente al bilancio 2004.
Quest'iscrizione a bilancio lo conferma. Per contro, non abbiamo sentito n visto sui giornali un minimo di comunicazione di questa nuova entrata, che ritengo concordata col Governo, e che, se viene iscritta, è sicuramente un'entrata ferma.
Pertanto, nel complesso, trovo un modo di fare un po' strano di una maggioranza che va a ventilare ai quattro venti i disastri, i buchi, i debiti, ma tace sulle entrate, sui trasferimenti che dallo Stato arrivano a questa Regione. E - ripeto - di tutta la manovra, mi sembra che questo sia l'importo più grande, più determinante, perché siamo in ogni caso a 598 milioni di euro. Sicuramente, per quanto riguarda le altre voci di entrata faccio riferimento al maxiemendamento della Giunta - d'accordo, ci sono dei mutui che definirei di ordinaria amministrazione, visti gli importi e considerato che comunque erano già previsti. Quello che mi stupisce - qui torno al discorso che facevo inizialmente - è il fatto che questa maggioranza faccia degli annunci clamorosi, sostenga delle cose e poi taccia o, nel caso che adesso andrò ad analizzare, addirittura faccia il contrario Abbiamo sentito annunciare da tutte le parti che si voleva risparmiare sulle spese, che si volevano tagliare i costi. Tuttavia, se andiamo a prendere il maxiemendamento che ha presentato la Giunta, troviamo proprio alla prima voce un aumento di spesa di 730 mila euro per il trattamento economico previdenziale e assistenziale del personale degli uffici di comunicazione. Quindi gli uffici di comunicazione della Giunta si dotano di nuovo personale e ovviamente aumentano le spese, esattamente al rovescio di tutto quello che è stato annunciato dalla nuova Amministrazione.
Ma non basta. È sufficiente scorrere questo documento per trovare un ulteriore aumento di 700 mila euro sulle spese per attività e servizi di informazione, anche in collaborazione con la stampa. Quindi siamo in totale già a un milione e 400 mila euro di maggiori spese di comunicazione fra personale degli uffici di comunicazione e collaborazioni con la stampa. Mi sembra veramente eccessivo un aumento di questo genere, in un momento in cui le finanze della Regione e, in generale, degli enti pubblici richiederebbero invece il massimo controllo e la massima riduzione della spesa, cosa che facciamo in altri settori, in settori molto più importanti.
A questo punto, mi sembra che al primo posto della politica di questa Giunta ci sia la comunicazione e - diciamolo pure - la propaganda verso i cittadini con i mezzi di comunicazione. Andando avanti sempre su quest'argomento, vediamo che aumentano di 600 mila euro le spese per immobili destinati a uffici e servizi, canoni di locazione, oneri condominiali ecc. Ne deduco che siano stati affittati nuovi locali. Certo diventa tutto una conseguenza: gli Assessorati sono stati portati da 12 a 14, per cui ci sono due Assessorati in più; si aumenta il numero di collaboratori per gli uffici di comunicazione; si aumenta l'importo per le collaborazioni con la stampa e si va di conseguenza, perché tutto questo richiede nuovi locali, quindi si trova il posto per l'aumento dei canoni di locazione e degli oneri condominiali, poi si trova il posto per l''aumento dei costi di pulizia (altra conseguenza, ma tanto sono solo 67 mila euro) e si trova il posto per l'aumento delle spese relative all'acquisto di arredi, attrezzature, macchine da scrivere, macchine contabili ecc. (200 mila euro).
Dopodiché, come dicevo prima, una volta che la Giunta, in un certo senso, si è data una regolata a livello di comunicazione coi cittadini in modo da dare al mondo intero le sue notizie e il suo punto di vista su tutto quello che succede, cominciano le dolenti note: si cominciano a togliere 500 mila euro dai contributi per l'istituzione e il funzionamento dalla Fondazione piemontese per le vittime dei reati; si tolgono 100 mila euro dai progetti integrati per la sicurezza; si tolgono 400 mila euro dai contributi alla scuola universitaria; si tolgono 723 mila euro dalle funzioni socioassistenziali delegate.
Potrei scorrere a lungo quest'elenco di tagli; attenzione, sto leggendo il maxiemendamento, ma avevamo già discusso a lungo della variazione di bilancio presentata inizialmente, che comunque si muoveva all'incirca con la stessa trama. In realtà, è una variazione di bilancio che mi preoccupa in particolare per quanto riguarda gli investimenti più cospicui. La Giunta ha, infatti, adottato il sistema dei cosiddetti slittamenti; con la scusa che gli Enti locali non avevano pronti i progetti o che comunque c'erano problemi, non si poteva arrivare agli appalti ecc., sono state fatte slittare cifre consistenti e di entità rilevante, relative a investimenti importantissimi che riguardano la nostra regione.
Faccio riferimento soprattutto agli interventi sulla cosiddetta viabilità trasferita, cioè su quelle strade che da statali sono diventate regionali e poi, in parte, da regionali sono diventate provinciali, ma su cui la Regione aveva comunque l'obbligo e l'impegno di intervenire. La precedente Amministrazione aveva varato un piano d'azione, che comprendeva oltre cento punti neri su cui gli interventi dovevano essere effettuati per alleviarne la pericolosità o per alleviarne il traffico eccessivo; si parlava, ad ogni modo, di varianti di circonvallazioni e cose di questo genere. Al riguardo, ho notato che, di fatto, quasi il totale importo stanziato per la realizzazione di queste opere è stato fatto slittare.
Slitta lo stanziamento di bilancio e ritardano le opere; opere che, in molti casi, sono essenziali proprio per la sicurezza.
Il primo esempio che mi viene in mente è quello dell'ex statale, ora provinciale, Cuneo-Mondovì.
L'attraversamento dell'abitato di Beinette è un punto pericolosissimo dove purtroppo si sono verificati gravi incidenti, e purtroppo si sono perse delle giovani vite. A me risulta che la Provincia di Cuneo abbia il progetto pronto e che sia tutto a posto, ma temo che anche quest'intervento importantissimo sia finito tra quelli che slitteranno ai prossimi anni.
Purtroppo questo è solo un esempio: a fronte d'interventi relativi ad opere pubbliche urgenti ed indispensabili per il Piemonte, osserviamo in questo bilancio che la Giunta procede a slittamenti, quindi a rinvii di spese e, di conseguenza, a rinvii nella realizzazione delle opere.
Ho terminato il tempo a disposizione e devo concludere, ma mi riserver puntualmente di analizzare i singoli capitoli, le varie UPB e i vari emendamenti.



COSTA ENRICO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Intervengo per una questione di rispetto dell'Aula. Non è presente un rappresentante della Giunta, tantomeno il Presidente e il Vicepresidente.
Sarebbe utile poter interloquire con qualche persona seduta tra i banchi della Giunta.
una questione di decoro. Credo che non si sia mai vista una discussione di bilancio in queste condizioni di desolazione presso i banchi della Giunta.
Quando c'erano pochi Assessori, durante la discussione sul bilancio nella passata legislatura, ce n'erano almeno cinque o sei, quindi chiedo un minimo di rispetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Credo che ci siano diversi interventi perché penso che anche gli altri colleghi delle forze politiche intervengano sull'articolo 1 e sulla discussione generale all'articolo 1 di questo provvedimento, perché è un po' il seguito della discussione generale che si è tenuta l'altro ieri.
stata una discussione che, per i pochi minuti di tempo a disposizione, non poteva di certo essere completa, ma credo che sarà possibile confrontarci sui vari temi, UPB per UPB, capitolo per capitolo.
Vorrei solo aggiungere una questione relativa agli strani tagli che si sono visti sull'assestamento proposto da questa Giunta; una faccenda strana vedere togliere 535 mila euro dalla legge sul patrimonio linguistico piemontese, legge già abbastanza povera, sicuramente non soddisfacente per le esigenze del territorio, perché le associazioni, i corsi di piemontese e tutta quella parte legata anche alla cultura occitana, walser e franco provenzale necessitavano davvero di fondi più cospicui.
Invece, si sono tolti ben 535 mila euro da questo capitolo ed è una cosa strana. Se si vanno a leggere le proposte di legge presentate dai colleghi della sinistra, si può anche capire il motivo per cui questi soldi sono stati tolti. In effetti, è stata presentata a giugno una proposta di legge molto strana da parte del gruppo DS, che comporta una modifica molto grave alla legge sul patrimonio linguistico: di fatto, elimina la lingua piemontese.
Tutto il mondo piemontesista (piemontese e non solo) non avrà più la sua legge di riferimento, quindi la legge sul patrimonio linguistico del Piemonte, se dovesse passare la legge di modifica dei colleghi del gruppo DS, perderebbe il piemontese. Se così fosse, sarebbe solo più da utilizzare per i walzer, gli occitani e i franco-provenzali.
A questo punto, si capisce che probabilmente i fondi a disposizione sono sufficienti perché, togliendo questi 535 mila euro, di fatto, i soldi ci sono comunque per le altre minoranze linguistiche, ma non ci saranno più per i piemontesi, e per un semplice motivo: che i piemontesi vengono cassati con la proposta di legge degli amici DS.



(Commenti del Consigliere Muliere)



ROSSI Oreste

Se l'avete superata mi fa piacere, però purtroppo la realtà è quella.
Comunque, visto che il Capogruppo dei DS mi dice che è stata superata e non è più valida, invito la Presidenza a ritirarla - l'ha detto il Capogruppo dei DS in questo momento - e invito la Giunta a rimettere i 535 mila euro che avete tolto, perché se poteva avere un senso togliere quei 535 mila euro perché legati ad una proposta dei DS di togliere il piemontese dal patrimonio linguistico della nostra Regione, a questo punto, per bocca del Capogruppo dei DS, non togliete più il piemontese da quel capitolo. Quindi rimettete i 535 mila euro, anzi presento l'emendamento, così avete anche l'occasione di darci un contentino e dire: "Ma sì, lasciamo questi 535 mila euro che permettono al mondo piemontesista e alla sua cultura di poter continuare a lavorare." Mi fa piacere! Passiamo adesso a due battute che avrei già fatto l'altro ieri, ma che per motivi di tempo, non ho potuto fare, sull'intervista rilasciata dalla Presidente Bresso alla stampa. Quello che voglio dire alla Presidente è che se vuole evitare il muro contro muro, non è il caso di andare sulla stampa a dire che dobbiamo cambiare il Regolamento, perché altrimenti non si riesce a lavorare, o a dire: "Cerchiamo un accordo condiviso per permettere di cambiare il Regolamento e garantire un buon funzionamento dei lavori in Aula".
Voi capite che chiedere al centrodestra di rendersi disponibile a "lavorare insieme in modo trasparente ad un tavolo delle regole che definisca gli strumenti che permettano alla maggioranza di governare e all'opposizione di rappresentare i legittimi interessi dei suoi elettori" ci suona un po' strano, perché dalla Presidente Bresso dall'inizio della legislatura abbiamo ricevuto delle badilate di "emme".
chiaro che non è che si possa, da un giorno all'altro, dire: "Che bello! Ci ha accusati fino ad oggi sui buchi sulla sanità, gli scandali, le ruberie, gli sprechi, il disastro del Piemonte, il Piemonte sta morendo, il Piemonte affonda". Dopodiché, ci dice: "Io sono magnanima, smettiamola con il muro contro muro, e pensate che vi concedo di cambiare il regolamento con noi!" Colleghi, sinceramente, chi di voi ha fatto politica (cioè tutti) sa perfettamente che se questa minoranza accettasse di cambiare il Regolamento, con il contingentamento dei tempi per Gruppo, magari anche con il voto di fiducia come ha proposto la Presidente, significherebbe metterci il bavaglio. Ma come può pensare una persona, che ha dedicato la sua vita alla politica come la Presidente Bresso, che la minoranza gli dica: "Grazie, ci permetti di trattare sulla modifica del Regolamento! Come sei buona!" Ma stiamo scherzando o ci vogliamo far prendere per i fondelli? Perché chiedere alla minoranza di trattare per modificare il Regolamento è come chiedere alla minoranza: "Trattate per la vostra morte!" Noi abbiamo ben altri obiettivi e siamo in grado di dimostrarvelo già da adesso, già da lunedì, già da martedì e siamo solo all'assestamento.
Pensate al Documento di programmazione economica e finanziaria, pensate quando arriverà il bilancio o quando arriverà la legge sulla FIAT. E voi volete cambiare il Regolamento? E ce lo dice tramite i giornali? E quella secondo voi, è una concessione nei confronti delle minoranze? Ma stiamo scherzando? Se vogliamo parlare da persone che fanno politica, se vogliamo parlare da persone che, ognuna per quanto di competenza della sua parte politica difendono gli interessi dei cittadini piemontesi, dobbiamo lasciar perdere i comunicati sui giornali, dobbiamo lasciar perdere le battute inutili o dannose sui giornali e cominciare a lavorare attorno ad un tavolo dove dire: "Cara minoranza, è vero, hai perso le elezioni, comunque rappresenti il 48% del Piemonte. Che cosa ritieni sia utile per quella parte che tu rappresenti?" Allora, in quel caso, si comincia a lavorare, si comincia a parlare di un futuro.
Dopodiché, vogliamo toccare il Regolamento? Possiamo anche dirvi di sì noi della Lega, ma ad una condizione: non si cambiano le carte in tavola mentre si gioca, perché, quando nella scorsa legislatura vi chiedevamo di modificare almeno in parte il Regolamento, ci avete risposto con delle porte sbattute in faccia.
Noi, invece, non siamo come voi, perché vi diciamo che c'è anche questa disponibilità, ma ad una condizione, e cioè che quel Regolamento modificato entri in vigore la prossima legislatura, quando i giochi saranno tutti da rifare e si vedrà se tornerà Mercedes Bresso a governare, se sarà uno del centrodestra o se ci sarà una nuova formazione politica. Le regole si fanno e si cambiano quando cambia - o magari si manterrà - il Governatore e la Giunta, e quando subentra la nuova Amministrazione per il Piemonte.
A quelle condizioni, possiamo lavorare, ma non pensate che noi accettiamo provocazioni o interventi di questo tipo, come pure insulti perché per noi questo è veramente un insulto.
E ricordo ancora alla Presidente quello che ci diceva sulla FIAT presentandocelo addirittura come una concessione. Mi riferisco alla scelta fatta sul disegno di legge che passerà in Aula, a proposito della quale la Presidente Bresso dice: "Si tratta di una scelta fatta per coinvolgere i Consiglieri in un atto di grande importanza". Le ricordo ancora - anche se non è presente, ma potrà leggere il verbale - che è un atto obbligatorio perché non esiste la possibilità di comprare, cedere e vendere terreni e fare operazioni finanziarie con FIAT o chicchessia senza un disegno di legge. E nel momento in cui c'è il disegno di legge, questo va in Commissione e dopo la Commissione va in Aula, ma non è una concessione della Presidente Bresso e della sua Giunta, che mandano, per coinvolgere i Consiglieri, il disegno di legge all'attenzione dei Consiglieri. Lo fa perché lo prevede la legge! Quindi, non è una concessione neanche quella.
Pertanto, ripeto, trattiamo e, poi, vi chiedo anche un'altra cosa: cosa stiamo facendo - e l'Assessore Valpreda lo può fare - alla luce della pesantissima situazione d'allarme mondiale sull'influenza aviaria? Potrebbe essere un bluff, ma potrebbe anche essere qualcosa di gravissimo e magari ben peggiore della Sars. Cosa stiamo facendo a livello regionale e a livello nazionale? Viene presentato oggi un progetto che ha già ricevuto il plauso internazionale per come è stato fatto. Ma cosa facciamo come Regione? Cosa fa la nostra sanità? Non solo. Siete intervenuti sui giornali, come gruppo dei DS, dicendo addirittura che la popolazione zingara non deve più essere accolta nella case popolari, ma deve essere spostata in apposite strutture periferiche adattate, tipo cascine abbandonate, ristrutturate e messe a sua disposizione.
Anche su questo vorremmo sapere dall'Assessore competente cosa vuol dire, perché sul bilancio s'interviene anche sull'edilizia popolare, e normalmente non si tratta di ristrutturazioni di cascine da mettere a disposizione dei rom sfrattati dalle case popolari. C'è una pagina di giornale oggi, ma i vostri Assessori, che brillano per assenza, dovrebbero venire in Consiglio a dirci, prima che escano sui giornali, quali sono le loro intenzioni di politica abitativa e residenziale. Ci dicano cosa facciamo nel settore sanitario, a parte la questione del primo aborto farmacologico effettuato in Piemonte, su cui l'Assessore verrà a relazionare lunedì prossimo a seguito di una nostra richiesta. Come intendete muovervi sull'emergenza aviaria, che sta spaventando il mondo? La Giunta dovrebbe cominciare a trattare il Consiglio come un organismo con cui rapportarsi, a volte anche scontrarsi, ma soprattutto con cui lavorare.
State tranquilli, che lavorando in quel modo, anche noi dell'opposizione saremo disposti al dialogo, saremo disposti a venirvi incontro. Sulle questioni politiche di partito ci saranno scontri, ma sulle questioni di logica è giusto che non ci siano.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Nell'intervenire sull' questo articolo 1), che poi aprirà le porte alle discussioni sugli emendamenti di merito che tanti gruppi Gruppi stanno presentando, ci pare opportuno iniziare con qualche riflessione generale sulle linee tendenziali di questo assestamento di bilancio. In particolare partendo dall'ultima nota di variazione, la seconda nota di variazione che come è già stato ricordato da alcuni colleghi, contiene alcune scelte politiche di questa Giunta che evidentemente non ci possono trovare concordi.
In particolare, Presidente, ci riferiamo alle note di variazione che vanno ad incidere sulla legge n. 6 del 2004 - la cosiddetta legge sulla sicurezza. - . Non è con le parole che si fanno i fatti, non è con le enunciazioni che si dimostra quello che si vuolequanto s'intende operare ma è con i numeri, con gli stanziamenti. Quanto noi, quindi, quello che noi notiamo e sottolineiamo in maniera negativa, è l'accanimento di questa nota di variazione proprio sulla legge della sicurezza.
Bisogna assolutamente essere d'accordo su una cosa: se la Giunta regionale ritiene che questa legge non sia utile al Piemonte, che il problema della sicurezza non sia un problema tra i più significativi, tra i più sentiti dai cittadini piemontesi - ma anche dai cittadini italiani allora fa bene a tagliare centinaia di migliaia di euro (nel suo insieme circa 700 mila euro), dalla legge sulla sicurezza. M, ma noi sappiamo che i fatti non stanno così. Sappiamo che la sicurezza rimane il problema più sentito dai piemontesi e dagli italiani. La legge sulla sicurezza risponde ad un bisogno forte della nostra comunità piemontese. Se così non fosse non sarebbe spiegabile come mai il motivo per cui nel primo anno vi sianoono state centinaia di domanderichieste su questa legge.di maggiore sicurezza, e Se non fosse così, non sarebbe spiegabile perché soltanto una parte delle centinaia di domande siaono state soddisfatte (anche parzialmente).
Fra l'altro sono domande Richieste provenienti da Comuni, comunità montane circoscrizioni, comunità collinari e da associazioni di categoria:, sono le più svariate e senza coloritura politica di riferimento. Centinaia e centinaia di Comuni e di comunità montane e collinari, che hanno chiesto contributi per potenziare la sicurezza nel proprio territorio.
Quindi, Assessore, Presidente, bisogna gettare la maschera. Se noi togliamo circa 700 mila euro alla legge sulla sicurezza, non possiamo poi andare in giro a si potrà dire (è già una legge con una dotazione non fantasmagorica) che su questi bisogni, su queste attenzioni e su questi problemi non c'è motivazione politica, non c'è atteggiamento, non c'è sensibilità diversa tra centro destra e centrosinistra:, perché così non è così non è nei fatti. Noi auspichiamo, anzi, presenteremo un emendamento di merito su questo tema, non solo per riportare lo stanziamento alla misura minima che era già prevista, ma possibilmente per riuscire ad aumentarla.
Questo è uno dei tanti punti su cui evidentemente si definisce la rotta della politica regionale.
Un altro momento punto su cui vorrei richiamare l'attenzione, è tutto il problema relativo all'ambiente, perché questo è un altro momento qualificante dell'azione di questa Regione, che purtroppo negli anni scorsi è stata investita da una serie di emergenze ambientali notevolissime dovute a comportamenti illegittimi e dannosi, che hanno fatto del Piemonte una delle Regioni con il maggior numero di problematiche ambientali del nostro Paese.
La Giunta regionale precedente, non ha mai fatto mancare l'attenzione verso queste problematiche; e, devo dire, che mi stupisco, come uomo di destra rispetto allo stereotipo dell'uomo di sinistra, che la Giunta invece in questo assestamento faccia cadere una mannaia notevolissima proprio sugli stanziamenti rivolti alla bonifica ambientale e agli interventi degli enti locali in queste materie. Come giudicare altrimenti tagli di oltre il 50% (12 milioni di euro) sull'attuazione del programma in materia ambientale, "Trasferimenti a soggetti pubblici per la realizzazione relativi a interventi e di oltre il 50% per i contributi in fondo capitale a Comuni e Province per la realizzazione di interventi di messe in sicurezza e di bonifiche delle aree inquinanti". Bisognerà andare a spiegare al sul territorio, che la Giunta di centrosinistra income uno dei suoi primi atti di questa legislatura, taglia le risorse necessarie.
Naturalmente voi direte non si tratta né di tagli né di slittamenti, ma la questione terminologica non può supplire alla questione reale. Iniziamo a porre il problema, naturalmente lo porremo anche in fase di bilancio.
Vedremo se poi quello che voi chiamate "slittamento" diventa un taglio effettivo o se verrà recuperato. Noi abbiamo il dovere di far suonare quel un campanello d'allarme non al finanziamento della rivista tal dei tali o all'intervento minore, ma a problemi fondamentali per questa Regione e per tanti territori.
Nei dieci anni precedenti, abbiamo lavorato tanto. Sono state compiute tante bonifiche e devo dire che non sono mai stati lesinati i mezzi per far fronte a situazioni ambientali difficili. Basta pensare all'opera di bonifica compiuta nella Provincia di Alessandria, dall'acna dall'Acna all'inquinamento delle falde di Casale. Adesso, vedersi il decurtatarei in questa maniera violenta, non per qualche centinaio di migliaia di euro, ma per decine di milioni di euro (15 milioni nel loro complesso), queste detrazioni mi lasciano abbastanza perplesso.
Ho voluto citare due problematiche diverse: la sicurezza e la questione ambientale.
Due esempi che, ripeto, suonano come campanelli d'allarme rispetto alle linee tendenziali di Governo di questa Giunta, che smentiscono anche quelli che potevano essere quei riferimenti ideologici che invece a nostro avviso avrebbero dovuto essere un po' i punti di riferimento di una Giunta di centrosinistra. Proprio per questo, parleremo poi delle problematiche sociali e di quelle relative all'impiantistica sportiva. Ci sono tanti altri argomenti da cui si evidenzia un atteggiamento, da parte di questa amministrazione, contrario all'interesse dei piemontesi. Forse è un dato opinabile: chi governa deve anche prendere decisioni e quindi deve, con la limitatezza dei bilanci con cui dobbiamo confrontarci, favorire gruppi sociali o interessi, ma in maniera trasparente e logica. Tuttavia, su due temi importanti come sicurezza e questione ambientale, mi pare che l'atteggiamento di partenza di questa amministrazione non lasci ben sperare. Provvederà la minoranza - speriamo - a ripristinare questi capitoli nella loro determinazione iniziale; provvederà la minoranza a sollecitare, all'attenzione dei piemontesi, la necessità di non dare segnali di discontinuità su problematiche di tale importanza.
Ritengo che il dialogo che tutti invochiamo, a tutti i livelli, passi anche per la condivisione di alcuni passaggi di carattere simbolico inerenti ad argomenti di grande significato politico, ma anche di grande attesa per i cittadini. Riteniamo che gli emendamenti di merito che presenteremo possano essere anche un banco di prova, per verificare le reali intenzioni della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente, grazie colleghi.
Andrò un po' a braccio, in quanto, inizialmente, l'intervento era previsto in una situazione diversa. Il mio intento in questo primo intervento, che sarà il primo di una serie, è di focalizzare la problematica della diminuzione dei fondi, che questa proposta di variazione colpisce sensibilmente il settore della cultura. Essendone ben conscio faccio mie buona parte delle argomentazioni espresse dal Consigliere Rossi sui fondi alla cultura, per quanto riguarda le lingue da tutelare. La mia particolare preoccupazione - peraltro, non è un mistero, in questa sede fra i colleghi, perché ho già avuto modo di esternarla, a suo tempo anche in Commissione, nei toni e nei modi che credo nessuno mi possa contestare riguarda i fondi per le compagnie teatrali.
Chiunque abbia svolto un minimo di attività artistica o teatrale, sa bene che, spesso e volentieri, si lavora in perdita o a titolo assolutamente gratuito, con la speranza di avere, un giorno, un riconoscimento, perlomeno dal punto di vista artistico. Devo dare atto che la precedente Giunta ha fatto un lavoro egregio e mi permetto anche di esprimere un apprezzamento positivo per il lavoro che, come Assessore della Provincia di Torino, aveva svolto l'attuale Assessore regionale, Gianni Oliva. Purtroppo, cambiando la posizione e l'istituzione in cui è andato a governare, ho trovato, da parte sua, un'inversione di tendenza, che forse si spiega perché, precedentemente, i fondi erano gestiti dall'amministrazione di centrodestra e quindi potevano essere erogati con la maggior facilità. Se escludiamo il Teatro Stabile, su cui potremmo aprire un'ampia polemica (e credo che molti colleghi della maggioranza saranno concordi e converranno che sul Teatro Stabile ci sono cose da rivedere con correttezza, con assoluto disincanto e senza barricate di ordine politico), trovo che quanto è stato fatto nel campo delle compagnie teatrali, come tutto ciò che in questi anni è stato il Piemonte dell'arte e del teatro, deve essere tutelato, preservato e rilanciato.
Non entro nelle singole cifre perché avremo occasione di vederle, ma vi assicuro che sono significate. Chiunque può comprendere, anche chi non ha praticato questa nobile arte, che una compagnia teatrale che a metà anno si trova decurtati i finanziamenti stanziati ad inizio dell'anno solare affronta gravi difficoltà; non solo, non potrà più garantire una programmazione ideale per l'anno successivo, ma non potrà neanche finire quella già iniziata.
Considerando che tutto questo viene fatto alla vigilia delle Olimpiadi invernali, quando, nell'immagine che Torino e il Piemonte vogliono dare di sé all'esterno, sicuramente c'è l'offerta artistica e culturale, credo che sia miope tagliare i fondi. Oltretutto, si tratta di fondi percentualmente abbastanza irrisori, ma possono significare la vita o la morte di diverse compagnie. Non vi nego - forse lo avevo già accennato in Commissione - che parlando con alcuni esponenti delle compagnie, la maggioranza delle quali non sono ideologicamente schierate da questo fronte dell'emiciclo, ho appreso che sono visibilmente preoccupate, al punto che alcune di esse hanno chiaramente manifestato la volontà di emigrare altrove.
Anche su questo punto mi sembra miope aver allevato e fatto crescere talenti e professionalità (nel campo della cultura, le professionalità crescono sul campo, non si apprendono all'Università o sui libri, ma con il pubblico di fronte) per averle poi di fatto costrette ad emigrare all'estero o in altre regioni. Una di queste regioni, tanto perché sia chiaro, è la Toscana. La Toscana ne approfitta per tradizione, forse perch vi è un pubblico più attento, forse perché ci sono altre risorse economiche, ma forse semplicemente perché c'è un'alta sensibilità politica.
Anche senza rimanere nell'ambito italiano, molte altre compagnie emigrano all'estero. Visto che la Presidente Bresso, in tutte le sue dichiarazioni ha sempre dimostrato di avere un'attenzione particolare verso la cultura la Giunta e l'Assessore Oliva dovrebbero tener conto di queste compagnie teatrale. È vero, può darsi che alcune facciano anche sprechi e che si debba mettere mano ad una rivisitazione delle procedure con cui vengono erogati e gestiti i contributi, ma occorre fare un calcolo sul vero ritorno di queste attività sulla cittadinanza. Penso che uno dei metri insindacabili di giudizio sia il pubblico. Tra le varie deleghe dell'Assessore Farassino, vi era anche quella al teatro. Magari non condivido totalmente quella linea, ma nessuno gli può negare di essere stato un grande uomo di teatro, visto che ha vissuto di teatro. Farassino infatti, diceva che il primo metro di giudizio è inoppugnabile. Perch insisto su questo aspetto? Perché, tutto sommato, si tratta di una cifra abbastanza irrisoria, che rappresenterebbe, però, un segnale importante per l'intero mondo artistico e culturale del Piemonte.
Mi attendo, evidentemente, una risposta di apertura verso questa problematica. Sono sicuro che troverò in ogni parte di questa Assemblea le sensibilità corrette a quanto ho testé esposto.
Vi ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Grazie, Presidente.
Nell'ambito di un dibattito di carattere generale sull'articolo 1, che naturalmente ingloba, in buona sostanza, tutto il maxi-emendamento che la Giunta ha presentato sull'assestamento, credo valga la pena, come avevo annunciato ieri nel mio intervento di discussione generale, fare alcune considerazioni sull'aspetto legato alla sanità.
Al di là degli aspetti contingenti, come quelli che discuteremo lunedì al di là delle considerazioni di carattere politico che sono state fatte dal Segretario regionale dei Democratici di Sinistra e che saranno, magari oggetto di un confronto nelle fasi successive del dibattito, vorrei ritornare sul tema centrale, che è un po' la madre di tutte le considerazioni che noi abbiamo svolto nel corso di queste giornate per rappresentare i nostri sentimenti rispetto all'azione dell'attuale Giunta e quali sono le nostre volontà per quanto concerne la proposta emendativa che andremo a discutere una volta terminata la discussione generale sull'articolo 1.
Riprendendo, appunto, il filo del discorso di ieri, ribadisco che non è nostra intenzione attuare una politica ostruzionistica, di filibustering tranne chiaramente una discussione di base su alcuni emendamenti di merito come la legge n. 6 sulla sicurezza - ne cito qualcuno a titolo di esempio o altri temi che sono chiaramente cari alla nostra azione di Governo precedente, e che, in una logica di cultura amministrativa, riteniamo che l'attuale Giunta, sia pure nella legittimità delle sue posizioni, debba perlomeno rispettare perché sono leggi che la passata legislatura ha discusso e che il Consiglio ha approvato (alcune addirittura con una parte di voti dell'opposizione). Obiettivamente, secondo la logica della continuità amministrativa, credo che debbano trovare un minimo di considerazione e di risposta da parte dell'attuale Governo.
L'aspetto più eclatante - e credo più penetrante - nell'ambito del nostro dibattito è legato al cosiddetto "disavanzo della sanità" (o buco della sanità), come ha già anticipato qualche collega.
In buona sostanza, nell'ambito dell'assestamento di bilancio, con il maxi-emendamento la Giunta ha iscritto 598 milioni di euro.
In più, anche in questo caso con un atteggiamento di finanza creativa lo dico in senso positivo - la Giunta, nonostante il vincolo di non indebitamento posto dall'articolo 119 della nuova Costituzione, è riuscita a liberare ulteriori risorse per 100 milioni di euro, che ha destinato alla sanità. Questi soldi rappresentano una cifra consistente, che, in buona sostanza, copre il fabbisogno dell'anno 2004.
Perciò, secondo un ragionamento schematico e semplice, potrei dire che il disavanzo del 2004, identificato pari a 1 miliardo e 50 milioni di euro così non è, perché se in un documento ufficiale l'attuale Giunta copre il disavanzo sanitario praticamente con 550 milioni di euro, significa che le dichiarazioni sul disavanzo erano state, se non altro, eccessivamente ottimistiche.
Voi capite che dovremo necessariamente tornare su questo tema, perch non si può certo dire, con tranquillità, che il disavanzo è di 1 miliardo e 50 milioni di euro e poi scrivere, nei documenti ufficiali, che non è di quella entità.
Chi ha seguito i miei interventi potrà ricordare che dicevo di stare attenti nell'esplicitare un disavanzo così gonfiato solo ed esclusivamente con l'obiettivo politico di dimostrare che noi abbiamo lasciato un "buco".
Che vi piaccia o meno, potete dire che siamo stati inefficienti e che vi abbiamo lasciato quel buco, ma voi, che governate oggi, lo dovrete coprire, perché non c'è altra soluzione.
Per l'esperienza che ho maturato, mi sono anche permesso di consigliare un confronto con esponenti di altre Regioni della stessa vostra area politica. Il meccanismo di gestione dei disavanzi sanitari presentati dalle Regioni non è mai stato impostato in quei termini, tanto è vero che oggi è di dominio pubblico - si parla di un disavanzo sommerso per l'anno 2004 da parte delle Regioni italiane, di circa 6 miliardi di euro. Per il 2005 la cifra è un po' ridotta, perché in effetti nel 2005 il Governo ha concesso uno stanziamento maggiore - il disavanzo ipotizzato è di circa 4 miliardi di euro. Perciò vedete che, in un modo o in un altro, esiste un disavanzo: e abbiamo parlato solo del 2004 e del 2005.
Vi è, poi, il problema di chi finanzierà i contratti e come verranno spalmati, da parte delle Regioni, nel corso degli anni. Il conto che c'era stato presentato dalla Giunta chiaramente prevedeva di inserire tutti gli oneri contrattuali nel 2004. Ma non farà così nessuna Regione, per i motivi che potete ben immaginare. Anche perché il Ministero del Tesoro - è probabilmente il riferimento fatto dal Vicepresidente Susta - concede delle premialità in funzione delle performance dal punto di vista finanziario che le Regioni rappresentano. Perciò le Regioni sono, in un certo senso portate a spalmare i disavanzi sanitari per più anni per poter ottenere le performance dal Ministero del Tesoro.
Sono tutti meccanismi ben conosciuti nell'ambito della Conferenza dei Presidenti, che ciascuno può giudicare in maniera positiva o meno. Fanno comunque parte - non da oggi, ma da anni - della quotidiana difficoltà a reperire un congruo ed oggettivo finanziamento nei confronti del fondo sanitario, che è sempre stato sottostimano.
Nel frattempo, due anni fa abbiamo stipulato l'accordo dei LEA. Di conseguenza, alla sottostima storica del fondo sanitario, si è aggiunta anche una sottostima rispetto all'impegno che le Regioni hanno assunto nei confronti del Ministero nel fornire i servizi garantiti dall'accordo dei LEA. Anche lì si crea la discrepanza: molte Regioni non hanno i soldi per fornire i livelli essenziali di assistenza sui quali si sono impegnati con il Ministero della sanità.
Nell'ambito delle amministrazioni regionali, questo è sicuramente il tema più difficile, più complesso, con criticità significative.
Nel corso del dibattito sull'assestamento di bilancio - mi auguro e spero che lunedì con la presenza dell'Assessore, ci sia qualche eventuale approfondimento e chiarimento anche su questi temi - torneremo a fare altre valutazioni e considerare che, indubbiamente (non ho la presunzione di dire che la mia amministrazione abbia lavorato benissimo: abbiamo fatto delle cose bene, altre meno bene) non abbiamo fatto tutto male. In quell'ottica di continuità amministrativa e di rispetto, al di là delle appartenenze politiche, proprio nel momento in cui si chiede collaborazione all'attuale opposizione, è necessario - è una mia convinzione culturale - terminare di dire che tutto andava male e iniziare ad avere un approccio, anche sulle cose fatte in passato, più oggettivo. Anche in materia di sanità abbiamo fatto delle cose bene, altre meno bene, ma vorrei dire, senza fare il preveggente, che questo succederà anche voi: non riuscirete a fare tutto quello che avete intenzione di fare, o sareste in grado di fare, perché il sistema è molto complesso. Guardate la discussione sui direttori generali che lascio con molto piacere tutta a voi - mi rendo conto che per il disavanzo del 2003-2004 la responsabilità politica è della passata Giunta ma la responsabilità operativa di quel disavanzo di chi è? Delle strutture che gestiscono le ASL. Vediamo di non essere troppo contraddittori. Ai direttori generali noi il budget lo avevamo dato, a differenza dell'attuale Assessore che, ad oggi, non ha ancora dato il budget alle aziende sanitarie. La spesa è già difficile tenerla sotto controllo, senza dare il budget all'azienda potete immaginare cosa potrà accadere. Ma questa è un'altra puntata che discuteremo in altre occasione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Come sappiamo l'articolo 1 fa parte del capitolo sul quale sono orientate tutte le UPB di bilancio, quindi l'articolo è sicuramente quello centrale nella discussione che dobbiamo affrontare.
Abbiamo anche visto che il maxi emendamento presentato dalla Giunta modifica l'assestamento di bilancio effettivo, quindi se noi iniziassimo subito a discutere su questo - che presumo sia il primo emendamento presentato - una volta approvato, non ci sarebbe più spazio per presentare altri emendamenti (per lo meno su tutta una serie di capitoli importanti che in quell'emendamento sono indicati). Emendamenti che includono, come era stato detto, alcune indicazioni della minoranza, sviluppate in Commissione e altre che non erano state discusse, che non sono state viste.
Come ho già detto in altre occasioni, auspichiamo un confronto prima dell'approvazione del maxi emendamento; sappiamo che c'è disponibilità, per lo meno del Vicepresidente, in tal senso. In questa fase non possiamo garantire nulla; sta per terminare la discussione generale, necessariamente bisognerebbe passare all'articolato e agli emendamenti e, immediatamente all'emendamento che la Giunta ha presentato sostituendo quello precedente.
Noi non possiamo accettare, prima di avere interloquito, che questo possa avvenire. Su tutti i temi importanti, preannuncio che, alla fine di questo intervento, presenterò una serie di emendamenti. La mia non vuole essere una minaccia, ma se terminiamo la discussione generale e viene approvato il maxi emendamento, noi presenteremo una serie di emendamenti, che possiamo ritirare in qualunque momento, che diventano sub emendamenti al maxi emendamento della Giunta, che non permetteranno di votare il maxi emendamento senza prima aver affrontato la questione.
Non voglio che ci siano cattive interpretazioni perché, come ho già ribadito nei miei interventi nei giorni scorsi, se si trova una giusta onorabilità, chiamiamola così, dei Gruppi consiliari, di maggioranza e opposizione, bene. Se si intende, invece, andare avanti con decisione rifiutando le indicazioni, o comunque parte delle indicazioni, che il centrodestra darà, chi lo fa, sa già che se ne assume le conseguenze.
Credo di parlare ad un contesto politico che capisce benissimo, ma ricordo che gli aumenti presentati nel maxi emendamento sono stati colti in Commissione da sollecitazioni, anche della minoranza ma, una volta approvati, portano la firma della Giunta regionale. Sarà bene far capire alla popolazione piemontese prima chi ha presentato gli emendamenti e poi che la Giunta li ha recepiti.
Anche nelle scorse legislature questo è sempre stato un tema importante. Le parti politiche presentavano un emendamento di merito che poi veniva approvato dalla maggioranza. Ci sono una serie di provvedimenti che è importante poter esaminare preventivamente perché, a volte, anche piccoli segnali possono diventare un'indicazione per ampi territori per cui è giusto che portino la firma di coloro che li hanno presentati. Ci fa piacere se la Giunta li fa propri e concede il finanziamento, ma va da s che la parte invece di visibilità deve essere concordata in altra maniera.
Sono tanti i temi che noi ci riserviamo di sollevare invece, nel bilancio preventivo che dovremmo affrontare prima della fine di questo anno, tanti sono i temi che non avremo il tempo di approfondire. Sappiamo bene, avendo amministrato, che il potere di spesa di questo assestamento - avvicinandosi la data di fine novembre, data ultima entro la quale devono essere spesi i soldi assegnati - lascia poco spazio ad interventi pesanti se non, a completare tutti gli atti amministrativi in corso adottati dalla precedente Giunta regionale.
Qui non si tratta di una richiesta di Alleanza Nazionale, di Casoni della minoranza, qui si tratta di un atto dovuto, cioè in tutte le Amministrazioni, quando c'è un passaggio amministrativo, devono essere completati i passaggi amministrativi della Giunta precedente: se ci sono delle graduatorie sospese, vanno completate; se ci sono degli atti incompleti, vanno ultimati; non si possono sconfessare bandi e situazioni precedenti, sulle quali peraltro non ci sono stati ricorsi che devono essere bloccati. Questo è importante.
Non ho mai negato il legittimo diritto alla Presidente Bresso e a questa Giunta di cambiare tutto quello che ha fatto la precedente Giunta però senza aver terminato di adottare i provvedimenti già sanciti e che erano avviati.
Poi, la legge sul turismo non va bene? Proponete di cambiarla, però le graduatorie in corso vanno completate. Pensate che i fondi per l'accompagnamento delle Olimpiadi non possano essere erogati in questa fase? Sappiate che, se non saranno erogati (ho già sentito che per due sarà così), non sarà garantito il completamento delle opere. Sono cose importanti, se non si vuole che nel 2006 si dica: "Come mai alcune cose non sono state fatte?" Questi sono atti che in questo periodo potrebbero essere adottati a garanzia e a tranquillità anche di tutto un mondo che, in ogni caso, li pretenderà. Per esempio, chi ha fatto domanda sulla legge 18 e sa di essere in una graduatoria che è stata a suo tempo approvata con delibera, con atti amministrativi ormai definitivi, sta solo aspettando il finanziamento della sua opera. È inutile dilazionare questo finanziamento, altrimenti l'interessato presenta un ricorso e lo vince tranquillamente. Insomma credo che sulle cose certificate non ci sia spazio per andare avanti.
Il mio intervento vuole fissare un primo paletto che dobbiamo chiarire: conclusione degli atti adottati dalla precedente Giunta e poi volontà nostra a non fare atti ostruzionistici od atti che intendano modificare le vostre intenzioni.
Concludo il mio intervento perché il tempo è scaduto. Comunico al Presidente del Consiglio che deposito i nostri emendamenti, in modo che nel prosieguo dei lavori si possa vedere quali sono le condizioni e i tempi per poter andare avanti nella discussione di quest'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Intervengo ancora sulla discussione generale, anche perché l'articolo 1, di fatto, è la norma che richiama la tabella A allegata, che è la sostanza della variazione di bilancio. Non volendo entrare in modo specifico sugli aspetti tecnici, che al limite tratteremo nella parte relativa alle proposte emendative, ma volendo ancora svolgere una considerazione di carattere politico, devo dire che sono stupito del silenzio da parte di tutta la maggioranza su un tema che è il tema fondamentale.
Stiamo parlando del bilancio, lo strumento principale di attuazione della politica di un governo e di una maggioranza, che, al di là dei momenti di incontro, di scontro o comunque di confronto con il governo regionale, deve portare a una soluzione nell'interesse di questa Regione.
Naturalmente chi governa ha più responsabilità nel fare questo rispetto a chi si oppone, che a sua volta ha comunque delle responsabilità nei confronti del territorio, sapendo bene che le proprie azioni devono essere svolte nell'interesse collettivo.
Chiederei davvero alla maggioranza e ai suoi Consiglieri di cogliere l'occasione di questo dibattito per esprimere le loro posizioni, salvo che quasi in conclusione, si possa considerare che l'espressione di questo bilancio, con questo assestamento, è di piena condivisione da parte della maggioranza: è la politica che la maggioranza vuole portare avanti, che il governo vuole portare avanti. Questo potrebbe essere, da parte nostra, un motivo di soddisfazione per l'impostazione che è stata data, al di là dell'allocazione delle risorse nei vari titoli, nelle varie UPB e successivamente nei vari capitoli.
Perdere l'occasione dell'assestamento del bilancio, che rappresenta il primo momento veramente politico di questo Consiglio regionale dopo l'insediamento e la prolusione iniziale da parte della Presidente con il programma della coalizione vincente per discutere quelli che sono i grandi temi che sta vivendo in questo momento particolare la nostra regione sarebbe una colpa, a mio avviso, per la maggioranza (tutta la maggioranza non solo i membri della Giunta regionale).
Il Piemonte sta vivendo un'importante fase di cambiamento politico economico e sociale. Finora non abbiamo avuto risposte sulle azioni concrete di intervento, che forse non hanno un riscontro numerico nella parte tabellare di bilancio, ma che sicuramente potrebbero avere effetti notevoli sull'economia e sulla società piemontese. Mi riferisco all'applicazione di alcune norme sul lavoro, alla disponibilità di alcune azioni nei confronti di chi intraprende nuove attività ecc. Al riguardo vorrei ricordare che solo un paio di mesi fa una grande azienda non ha ampliato il proprio call center su Torino, con una previsione di assunzione di circa cinquecento persone, e lo ha trasferito a Livorno. Ciò è avvenuto perché in Piemonte il sindacato (in questo caso la CGIL in particolare) si è rifiutato di sottoscrivere un accordo applicando le moderne regole della legge Biagi. Stranamente l'azienda si è trasferita a Livorno, dove c'è la maggioranza dello stesso colore (regionale, comunale, penso anche provinciale), grazie alla firma del sindacato, lo stesso sindacato.
Questo è un tema che dobbiamo porci, perché l'ideologizzazione di certe posizioni a Torino favorisce altre regioni, dove le stesse componenti politiche non ideologizzano e, in modo molto pratico, accolgono la creazione di posti di lavoro.
La maggioranza - non solo il governo - deve dirci che cosa vuole fare in queste situazioni, deve dirci se vuole rendersi conto che governa e che deve affrontare la realtà quale è, perché altrimenti, così come avviene in politica internazionale, facciamo come quelli che ignorano che c'è la globalizzazione, che sostengono che non c'è. Queste sono scelte che ogni tanto, a livello di bar, si possono anche fare, ma a livello di bar anch'io dico che la Juventus vince di sicuro lo scudetto e la Champions League; io ne sono certo, però mi hanno detto che forse c'è un campionato e si giocano delle partite, e anche nella Coppa dei Campioni, nella Champions League probabilmente c'è tutta una serie di fasi eliminatorie...
Questo per dire che chi governa ha la responsabilità di confrontarsi con la realtà e confrontarsi con la realtà vuol dire dare quel tipo di risposte, che sono risposte che nella parte tabellare non troviamo, non hanno un costo diretto da parte della Regione, ma hanno un costo sociale pesantissimo.
L'esempio che ho fatto ha un costo sociale, la perdita di cinquecento posti di lavoro e della gestione, dall'altra parte, di cinquecento disoccupati, perché la brutalizzazione della parificazione comporta questa realtà. La responsabilità, in questo caso, è tutta di chi governa.
Vogliamo, in quest'Aula, capire il perché? Volete dire perché c'è questo tipo d'indirizzo e quali altre soluzioni alternative individuate rispetto all'applicazione degli articoli 13 e 14 della legge Biagi, o il favorire determinati modelli d'insediamento rispetto ad altri? Personalmente do anche credito al fatto che il governo politico possa scegliere di favorire determinati investimenti rispetto ad altri. È il ruolo della politica intervenire ed integrare. Fortunatamente, viviamo in un'economia di mercato, quindi alcune cose ci sfuggono e forse questo ci permette di non fare troppi danni anche sotto questo aspetto, ma altri preferiscono farli i danni.
Ho citato una scelta che farà un danno, dove una posizione solo ideologica ha danneggiato la realtà di Torino e del Piemonte, determinando la perdita di posti di lavoro.
Chiaramente su questa cifra e su questo tipo di norme pongo un'altra questione: parliamo tanto di ricerca. Facciamo della ricerca una bandiera: c'è un disegno di legge sulla ricerca della passata legislatura, richiamato e ripresentato, come progetto di legge, da parte nostra come opposizione.
C'è anche un disegno di legge da parte del governo regionale. Li ho letti entrambi e devo dire, visto che li hanno scritti le stesse persone, che sono uguali, sono cambiati alcuni minimi particolari abbastanza irrilevanti, ma la sostanza è che, in ogni modo, nell'esercizio 2004 c'è stata una scelta politica, condivisibile o meno, che ha visto finanziare la legge n. 598, la legge n. 140 ed una serie di leggi d'intervento su ricerca ed innovazione. Nel 2005 discutiamo di quando approveremo tale provvedimento - e dico fin d'ora che l'opposizione parteciperà in modo attivo ed è pronta anche a votare il disegno di legge sulla ricerca - ma nel frattempo, s'ignora che esiste la necessità d'interventi per il sistema delle imprese, che le imprese vogliono sapere qual è l'indirizzo regionale.
necessario non fermarsi ed investire almeno le quote del 2005 che il bilancio mette a disposizione, che sono insufficienti, ma investirle e renderle immediatamente libere a favore del sistema delle imprese.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Visto che siamo in Aula e si dibatte, e visto che più Consiglieri regionali, almeno quelli presenti in Aula, possono prendere contezza di iniziative, mi ripropongo, per argomentare il mio intervento, di leggere due brevissime frasi comparse su due articoli giornalistici di oggi.
Cerco di essere neutrale, quindi non leggerò Avvenire, L'Osservatore Romano o La Voce del Popolo, ma La Stampa per motivare il fatto, cari colleghi, che una certa politica di investimenti nei beni culturali è produttiva e non è uno spreco. Non sono soldi non prioritari o non necessari, ma hanno un significato.
Cito, a questo proposito, il regista Roberto Faenza che su La Stampa di oggi titola: "Torino: prima la odiavo, ora l'amo". Dice Faenza: "Una città che ho vissuto prima come grigia, oppressiva, monoculturale. Tre anni fa sono tornato per girare e l'ho scoperta letteralmente trasformata, piena di gioia di vivere e ricca di iniziative culturali".
Siccome tre anni fa governavamo non solo noi, ma anche noi evidentemente qualche merito l'abbiamo, e allora è evidente che questi investimenti culturali che fanno dire al regista Faenza e a molti altri registi: "Veniamo a girare a Torino e in Piemonte", hanno avuto un frutto.
Ricordo che ci fu qualche polemica quando proposi Film Commission.
C'era qualche collega - non tutti, anzi alcuni dall'allora opposizione la sostennero - che la contestò, dicendo che erano spese effimere e mi citarono l'esempio di iniziative che avevo preso, ad esempio per la serie televisiva "Elisa di Rivombrosa".
Anzi, un giornale cittadino titolò un articolo: "Leo si fidanza con Elisa!" Non posso fidanzarmi con nessuno, poiché sono sposato e, come dice saggiamente qualche collega, sono timorato di Dio e timoroso di mia moglie quindi non posso fidanzarmi neanche con Elisa.
Cionondimeno, oso dire che quell'investimento - e oggi lo vediamo tutti è stato produttivo. Noi investiamo 700-800 mila euro per Film Commissione e s'investono circa 40 milioni direttamente, più tanti altri intorno, per iniziative collaterali.
Ringrazio il Presidente Ghigo, la Giunta e la maggioranza che appoggi quell'iniziativa e ringrazio anche quei colleghi che la sostennero dall'opposizione. Non furono tutti, ma ci furono alcuni che sostennero che mi dedicavo all'effimero. Invece questo è stato un grande investimento, e oggi il regista Faenza e tanti altri lo ricordano.
A questo proposito, mi permetto di richiamare l'attenzione su grandi iniziative che abbiamo avviato ,che sono al momento sospese e che cito per i colleghi del Consiglio, perché molti sono esperti ma molti sono nuovi. Ho notato nei colleghi nuovi, una grandissima voglia di imparare e di rendersi partecipe, che è un bel segnale. Ci sono molti Consiglieri che hanno mostrato questa grande attenzione, lo dicevo ieri al collega Valloggia e lo ripeto anche oggi.
Vorrei parlare del cineporto e del cineborgo. Queste sono cose che colleghi esperti come il Consigliere Ricca ne debbano essere al corrente.
Il cineporto e il cineborgo, possono essere iniziative che possono portare ad investimenti e sviluppi significativi.
Pensate cosa vuol dire e cosa è stato l'investimento per la mole Antonelliana il museo del cinema realizzato dalla passata amministrazione regionale con l'amministrazione comunale di Torino, con la grande scelta di confinò che ha portato ad una delle meraviglie. Oggi è il museo più visitato di Torino. Ringrazio la Consigliera Pozzi che ha portato ieri a visitare la casa del "teatro ragazzi e giovani" e che in seguito ci sarà una visita guidata con tutti i dati, al museo del cinema, credo, sarebbe veramente interessante.
Rivendico anche che nella passata Giunta regionale, sulla vicenda della sanità di cui io sono un esperto perché sono un grande cliente della sanità, nel senso che io mi pago le medicine, quindi non faccio crescere il deficit ma prendo tantissime medicine, specie per l'emicrania. Repubblica ha scritto una volta: un cervello alla scienza. Repubblica mi aveva invitato ad un convegno mondiale sull'emicrania, io pensavo che volessero come sempre il mio saluto. Ero abituato a portare i saluti in giro, invece mi volevano come cavia. Volevano presentare me per sostenere l'emicrania del nord Italia e Repubblica sempre con arguzia, fece un articolo molto divertente su questo.
Ebbene, rivendico che noi abbiamo lavorato per nomine di qualità.
Adesso c'è questa polemica di cui ha accennato il Consigliere Ghigo, che avete letto tutti sui giornali. Ne parlavo anche con il Consigliere Larizza di questa polemica non semplice, sulla quale intervengo con nessuna speculazione, sulla vicenda delle ASL indubbiamente una polemica molto importante, voglio dire che noi quando abbiamo scelto il direttore generale del museo del cinema, abbiamo scelto proprio fuori degli schemi, fuori dalle appartenenze, delle nostre appartenenze, abbiamo scelto Alberto Barbera una persona di grandissima qualità, che era stato appena licenziato da Venezia, dal Governo, e noi lo abbiamo selezionato e scelto, come direttore del museo del cinema. Il successo deriva anche da questo.
Per cui mi permetto, so che il dibattito in questi casi è molto consuetudinario e può sembrare inutile, ma mi permetto di sfruttarlo comunque, perché ripeto, ci sono tanti colleghi nuovi, alcuni molto capaci e attenti e voglio segnalare che iniziative come il cineporto e il cineborgo intorno alla mole Antonelliana, non dovrebbero essere lasciate cadere. So che ci sono colleghi di grande sensibilità culturale che cambiano il volto e l'economia di Torino. Ieri la Consigliera Pozzi ci ha portati a visitare la casa del "teatro ragazzi e giovani" si è toccato con mano, ci ha proposto di visitare anche Venaria e altre occasioni, volevo ringraziarla anche per questo, perché i colleghi ne prendano atto. Vorrei ancora dire che ieri il Presidente delle associazioni teatrali, Graziano Mellano, ha dichiarato che la politica regionale del passato è ostica del presente e del futuro e di sostegno alle compagnie teatrali. Ha dato tanti posti di lavoro a compagnia teatrali, professionali ma non istituzionali.
Quindi non dovrebbe essere assolutamente abbandonato. Devo dire che c'è un altro clima sul dibattito e sulla cultura, voglio ringraziare il vicepresidente dei DS Antonino Boeti. Approfitto di queste cose per dire che su queste materie, che non dobbiamo bloccare gli investimenti per l'edilizia universitaria. Ricordo che il collega Riba (lo cito anche se non fa più parte del Consiglio) sosteneva sempre l'importanza degli interventi sull'edilizia universitaria. Per l'università del Piemonte orientale abbiamo bloccato gli investimenti. Negli anni scorsi erano stati stanziati 105 miliardi per l'edilizia universitaria, non è stata rifinanziata questa legge. L'edilizia universitaria è uno strumento di sviluppo. Infine per concludere i tempi vorrei segnalare a tutto il Consiglio che è stato bloccato l'accordo di programma per la TV digitale, quella dell'università per la quale alcuni colleghi fra cui il Vicepresidente del Consiglio Placido, ci siamo battuti come strumento di grande novità bloccando altre iniziative che potevano sembrare propagandistiche e andando su questa sulla TV universitaria, la prima in Europa, oggi, l'accordo di programma è stato bloccato e fatto slittare. Fra l'altro avendolo sottoscritto, non comprendo come ciò possa essere regolare. Ho approfittato dell'occasione per individuare alcuni punti che possono dare grande respiro al Piemonte, e l'hanno dato. Persone di grande qualità hanno investito su Torino per mettere in atto nuove iniziative, non vorrei (non dico che sarà così) che si fermasse, mi preoccupa il fatto che gli accordi di programmi in questo campo siano stati tutti bloccati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Ormai l'ora è tale che costringe noi dell'opposizione (devo dire con molta più presenza dell'altra parte rispetto che a questa) ad intervenire con poca attenzione e interessi che stanno proponendo, anch'io risollevo come mi è già capitato ieri nell'intervento d'apertura sulla discussione generale del bilancio, un certo dispiacere nel non vedere una dialettica un pochino più articolata tra maggioranza e opposizione su questi temi, ma probabilmente questo fa anche un po' parte del ruolo e del gioco delle parti che ognuno di noi fa più o meno convintamente in quest'Aula.
Ieri, come ricordate, mi sono limitata ad una serie di valutazioni generali, oggi ovviamente, partendo dall'articolo 1, che introduce sostanzialmente l'argomento dell'assestamento di bilancio, i vari contenuti di questo documento, quindi, anche contenuti che hanno riguardato tutta una serie di materie delle quali mi sono occupata in passato, vorrei fare qualche valutazione in ordine ai tagli che sono stati fatti anche abbastanza consistenti sulle materie legate alle opere pubbliche, alla difesa del suolo che abbiamo visto in sede di Commissione emergere in modo molto rilevante. Per la verità questi tagli sono stati argomentati nell'ambito delle discussioni di Commissione nell'ottica di uno spostamento all'anno successivo, ma come ovviamente voi ben sapete il fatto di prendere un impegno per l'anno successivo non significa che nel prossimo bilancio di previsione questi impegni necessariamente debbano essere assunti. Non è ancora definito il prossimo bilancio, questo significa che per quanto ci riguarda allo stato attuale, la previsione è che sul 2005 ci siano evidentemente risorse notevolmente ribassate.
Lo stesso argomento era stato affrontato anche su tutto il comparto della montagna. Con piacere vediamo che sul tema c'è stata, da parte della maggioranza, una forte sollevazione rispetto a quella, più semplice dell'opposizione. Nel corso della discussione di Commissione c'è stato un reinserimento di risorse sotto questa voce, mentre, per quanto riguarda il comparto di cui vi parlavo prima, questa apertura non è avvenuta.
stata sicuramente una scelta discutibile, sia per quanto riguarda il tema ambientale della salvaguardia del territorio e della manutenzione, che è sempre stato il cavallo di battaglia del centrosinistra, sia perché, su questa materia, la Regione Piemonte, negli anni scorsi, ha investito e fatto molto. Vedere brutalmente ridotte le risorse, significa mettere in dubbio tutta una serie di progetti e di attività.
Per quanto riguarda le opere pubbliche, c'è un taglio netto di circa 16 milioni di euro, a spesa della legge cardine che la Regione Piemonte in questi anni ha utilizzato per sostenere questo sistema nei confronti dei piccoli Comuni. Tale legge finanzia tutta una serie di opere dei piccoli Comuni e dà un aiuto importante e consistente per la loro attività, a giudicare da una riduzione dei trasferimenti che si stanno verificando e dalla necessità, anche per i vari Comuni, di razionalizzare le proprie spese.
Notiamo, invece, che questo non avviene. Oltretutto, il fatto che i Comuni vedranno una sempre minore disponibilità di risorse da parte dell'esterno comporterà, anche da parte loro, una ridefinizione dei piani per lo sviluppo territoriale, già alla base della loro programmazione.
ovvio che sul comparto delle opere pubbliche, il tema delle risorse messe a disposizione è meno importante e meno consistente rispetto ad un altro tema, ma ci auguriamo che comunque, nel corso del prosieguo di questa legislatura, si possa affrontare.
In Commissione abbiamo visto che c'è stata la disponibilità a valutare la possibilità di ridiscutere l'argomento, che forse è il cardine ed il pilastro sul quale, come opposizione, in Commissione chiederemo di ragionare. Abbiamo detto molte volte che le risorse sono importanti; i Comuni hanno la necessità di questo tipo di supporto, ma, ancora più importanti, sono le regole attraverso cui mettiamo in condizione il territorio e gli operatori di sviluppare queste opere sul territorio. Vi è quindi la necessità, in tempi rapidi, di certezze e di semplificazione delle regole.
L'Assessore Sibille si era già impegnata ma poi, per una serie di argomenti che si sono sovrapposti, non se n'è più discusso, però è ovvio che, alla ripresa delle attività post bilancio nei prossimi mesi, sarà utile ed importante che la Commissione, la Giunta e la maggioranza diano delle risposte su questo tema.
Relativamente al comparto della difesa del suolo, il taglio è minore ma ancora più pesante, nel senso che i sei milioni di euro tagliati attengono ad una legge regionale, che è quella utilizzata per creare tutta una serie di programmi sul territorio per la messa in sicurezza.
un tema assolutamente attuale, perché nelle scorse settimane abbiamo visto quanto il territorio sia fragile. È indispensabile una maggiore coesione tra le deleghe assunte da Assessori diversi in questa legislatura ma anche una grande attenzione per le problematiche della messa in sicurezza, possibilmente con una certa continuità rispetto al lavoro e alla programmazione degli scorsi anni. Sono partiti progetti importanti (mi vengono in mente tutti gli interventi legati alla messa in sicurezza del territorio dopo l'alluvione del 2000: nodi idraulici, manutenzione dei corsi d'acqua, dei territori montani e dei piccoli Comuni). Sono tutti argomenti sui quali è molto facile confrontarsi dicendo: "Sì, ce n'è bisogno", ma poi, quando si arriva al dunque e ci troviamo di fronte ad una riduzione così pesante di risorse, viene proprio da pensare se questa politica fosse davvero condivisa o se fosse soltanto uno strumento di propaganda elettorale che poi, con difficoltà, si può mettere in atto.
Tenete presente che il discorso legato alla difesa del suolo non comporta soltanto la costruzione di argini o scogliere, ma è legato alla manutenzione e alla rilocalizzazione. Sono argomenti che sicuramente nei prossimi bilanci ci spingeranno - ci spiace non ancora questo - ad individuare aree apposite. Il tal modo, non è più necessario spendere risorse per incentivare aree ed attività a rimanere in aree pericolose, ma spendere risorse inferiori, che comportano notevoli risparmi rilocalizzandole in altre aree più sicure.
Personalmente, mi sento di chiedere di operare veramente con convinzione nelle strategie sull'ambiente e sulla difesa del territorio che non sono né di destra né di sinistra, ma sono assolutamente condivisibili e sulle quali, da parte dell'opposizione, ci sarà sempre il massimo interesse e la massima considerazione.
Un'ultima valutazione la faccio su un altro argomento, che non riguarda le opere pubbliche e la difesa del suolo, ma relativo alle risorse da destinare alla piccola e media impresa. L'assestamento di bilancio contiene una variazione importante: una fetta consistente di cinquanta milioni di euro, che in una prima fase erano totalmente messi a disposizione per il comparto della piccola e media impresa, verrà destinata all'operazione FIAT. È ovvio che questo significa una drastica riduzione di risorse messe a disposizione per questo comparto, che vorrebbe beneficiare di altre risposte e altre misure.
Ribadisco per la seconda volta - mi capiterà di farlo spesso, in attesa di una puntuale risposta - l'esigenza, da parte dell'opposizione e della sottoscritta, dal momento che vi è una destinazione così corposa di risorse sull'operazione legata a Mirafiori, di conoscere, quanto prima e con sollecitudine, lo stato dell'arte della situazione.
In Commissione abbiamo ricevuto, dal Vicepresidente Susta assicurazioni molto accorate sul fatto che la Giunta avrebbe agito con un atteggiamento molto scrupoloso, nell'ottica di concordare documenti protocolli di intesa o contratti rispondenti alle esigenze di trasparenza e di assoluta continuità con le politiche di sviluppo del territorio, e non semplicemente di acquisizione di terreni di proprietà Fiat. Leggiamo sui giornali notizie di una prossima conclusione di questa vicenda, proprio con una prima elargizione di risorse. Ribadiamo l'assoluta necessità di ricevere dalla Giunta qualche elemento di valutazione in più.
passato ormai più di un mese: non conosciamo l'esistenza di protocolli d'intesa; non conosciamo l'esistenza di altri atti che abbiano sostanzialmente sancito questo accordo; sarebbe importante e utile se, su questo tema, prima della chiusura della discussione sull'assestamento di bilancio, qualche informazione in più venisse fornita, o qualche impregno a trasferire queste informazioni in più in un'eventuale discussione nella Commissione competente.
Questi erano gli argomenti che mi interessava ribadire, ovviamente prenotando la disponibilità e l'assoluto desiderio di approfondire molti altri temi che saranno oggetto dei nostri emendamenti nel corso dei prossimi interventi.



COSTA ENRICO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Anch'io, come hanno fatto precedentemente i colleghi Ferrero e Pichetto, vorrei sottolineare l'imbarazzante situazione in cui ci troviamo non solo per il silenzio della maggioranza, ma anche per la scarsità del numero dei colleghi di maggioranza che dovrebbero garantire il numero legale.
Questo aspetto preoccupa ancora di più se si pensa che il dibattito non si fa in Aula, ma sui giornali. I Consiglieri, per essere informati, devono leggere i giornali: sui giornali si fa polemica e si discute. E non mi riferisco soltanto ai giornali a tiratura nazionale, ma anche ai piccoli quotidiani locali. Proprio su un giornale dell'astigiano, leggo che una Consigliere di maggioranza ha dichiarato: "Purtroppo l'attuale Governo regionale non può permettersi finanziamenti a pioggia, che hanno caratterizzato gli anni di Ghigo e dei suoi Assessori. Non possiamo praticare la stessa disinvoltura nella distribuzione dei contributi".
Penso che questi interventi si debbano fare in Consiglio regionale: sarebbe utile spiegare che il capitolo delle fiere dell'Assessore Caracciolo è rimasto a zero proprio perché c'é la volontà politica di non concedere contributi a pioggia. Però, poi, siccome si è per quello che si fa e non per quello che si dice, dobbiamo stare attenti a non concentrare questa "pioggia" su un'unità località, perché anziché pioggia diventa grandine.
Vorrei sottolineare un ulteriore particolare per una sorta di rispetto nei confronti dell'attività del Consiglio regionale e vorrei richiamare l'attenzione proprio dei colleghi Muliere e Ronzani: mai l'Ufficio di Presidenza avrebbe permesso al Presidente o ad un Assessore di lavorare tutta la mattinata con un segretario o una segretaria. Se svolgono altro lavoro, non possono ascoltarci. Già la Giunta è poco presente, e di questo mi dolgo, ma questo non era mai successo, perché il Presidente di turno, e tutto l'Ufficio di Presidenza, invitava chi non aveva diritto a sedersi fra i banchi della Giunta a non fermarsi. Penso che questa sia una forma di rispetto verso l'attività del Consiglio regionale. È veramente umiliante.
Forse sarebbe meglio sospenderlo mezz'ora, per poi tornare ad un dibattito costruttivo, che permetta un confronto. È la maggioranza che ha il dovere di garantire il numero legale. Noi interveniamo, ma non abbiamo gli Assessori che ascoltano.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Muliere)



COTTO Mariangela

Io sono tranquillissima. Non c'è problema.
Collega Muliere, ha tutta la mia stima. Il discorso che faccio è proprio rivolto ad un rispetto del nostro ruolo. Ho sentito dei colleghi nuovi dichiararsi allibiti e li capisco, perché lo sono stata anch'io.
Probabilmente dieci anni di legislatura mi hanno un po' condizionata.
Rivolgo veramente un appello ai Capigruppo, nell'organizzare le riunioni, a tener conto di questo aspetto, proprio per la nostra dignità.
Non sono presenti molti giornalisti, ma quei pochi, se dovessero trasmettere quello che avvertono, non sarebbe sicuramente un messaggio positivo.



COTTO Mariangela

MULIERE Rocco (fuori microfono)



COTTO Mariangela

La maggioranza è qua!



COTTO Mariangela

Succedeva anche a noi: come qualcuno richiedeva la stessa cosa, i colleghi che erano in giro arrivavano.
Collega, lei è abbastanza intelligente. Un saggio del mio paese aveva l'abitudine di dire che se certe cose non si capiscono da sole, è inutile spiegarle. So che ha capito e sono contenta che il discorso sia stato recepito.
Volevate dare un segnale di discontinuità? L'assestamento è il momento per dare un segnale di discontinuità. E non la vediamo questa discontinuità: come ho gia detto nel primo intervento, avvertiamo un minor interessa verso una politica di solidarietà, e certe notizie lo dimostrano ancora di più.
Mi aspettavo maggior coraggio nella politica della cooperazione internazionale. Da sempre la Presidente è impegnata sul discorso di politica internazionale, di attenzione verso i Paesi in via di sviluppo, ma non abbiamo visto neanche un euro in più in questa direzione. Al contrario la Giunta Ghigo è stata la prima Regione d'Italia per quanto riguarda la cooperazione internazionale, e non lo dico io, ma l'Osservatorio sulla cooperazione internazionale.
Lo stesso discorso vale per l'Agenzia per le adozioni internazionali istituita con una legge votata all'unanimità, che rispondeva veramente alla filosofia di aiutare i bambini a vivere laddove sono nati.
Nonostante gli sforzi della Regione Piemonte, dell'Italia, dell'Europa e dell'intero mondo, c'erano bambini in stato di abbandono. Abbiamo il dovere morale di dire che ogni anno mille coppie si rivolgono al Tribunale dei minori per dichiarare la loro intenzione di accogliere un bambino.
Su questi capitoli non abbiamo trovato un euro in più. Assolutamente nulla.
Allo stesso modo, non avvertiamo un'attività politica per quanto concerne il discorso dei minori e dell'infanzia.
Come abbiamo già ribadito, esiste una graduatoria ferma per i micro nidi.
Lo stesso collega Casoni ricordava la legge n. 18 sul discorso dell'attività turistica. Molti Comuni, che hanno già impegnato soldi per poter accedere a questi contributi, aspettano ancora i finanziamenti di una graduatoria già deliberata, finanziamenti che sono fermi, col relativo imbarazzo da parte dei Comuni.
Sono piccoli Comuni che chiedono attenzione e contributi.
Vorrei capire cosa significa la frase: "Non facciamo una politica di contributi a poggia": significa che non date più nulla a Comuni e alle associazioni? Dovete spiegare. Significa che concedete i contributi con un bando o secondo la volontà dei vari "Vice Re" che sono presenti sul territorio? Il collega Muliere ha fatto una dichiarazione quando avete vinto: "Finalmente non ci sono più gli Assessori Viceré sul territorio". Ma si è credibili per quello che si fa e io vorrei sapere dal Consigliere Muliere se rifarebbe ancora quella dichiarazione: non ci sono più Assessori Vice Re sul territorio. Lo vorrei chiedere ai Consiglieri regionale - sia di maggioranza che di minoranza - di Cuneo, ad esempio.
Calma, ragioniamo, spiegatevi meglio, non date più contributi a pioggia, spiegate cosa significa, spiegate se i contributi li date con un bando trasparente, oppure attraverso una discrezionalità. Queste questioni non potete lasciarle così e continuare a fare politica accusando noi facendo campagna elettorale, guardando sempre e solo al passato. Vi chiediamo un impegno di Governo, come minoranza staremo attenti, faremo avanti le nostre osservazioni, voteremo a favore, contro, ci asterremo, ma vogliamo dei segnali che non siano solo dichiarazioni sui giornali locali e nazionali, ma un vero impegno.
Sul discorso riguardante i contributi a pioggia, vorrei sapere dall'Assessore Caracciolo relativamente alle fiere che sono veramente un motore economico del nostro Piemonte. Dobbiamo offrire un aiuto ai piccoli comuni che con tanti sacrifici cercano di far conoscere il proprio prodotto, non solo comuni blasonati, ma anche piccoli comuni che hanno tanti cittadini che vivono grazie a questi prodotti. Un richiamo alla realtà, a non essere demagogici e ad ascoltare.
Un richiamo anche a chi deve far rispettare al Consiglio un certo decoro - mi rivolgo all'Ufficio di Presidenza - di farlo così come avveniva in passato. Potremmo prendere le varie interrogazioni ed interventi svolti dai Consiglieri di minoranza di allora, che avevano la nostra condivisione.
Non si può lasciare che un Consiglio regionale abbia i banchi della Giunta quasi completamente vuoti nel momento in cui si parla di assestamento di bilancio. Sono Assessori esterni, hanno il dovere di essere tutti presenti perché il Consiglio regionale ha priorità su tutto il resto. Capisco l'importanza di essere presente sul territorio, ma gli Assessori non fanno bella figura a non essere presenti in Aula quando si discute di assestamento di bilancio. Devono sentire le indicazioni che arrivano dai vari Consiglieri per poterle recepire. Non è sufficiente la Presidente. La Presidente non ha 14 impiegati, gli Assessori hanno una loro personalità che noi riconosciamo, ma vogliamo siano presenti in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Avendo già fatto un intervento in merito all'assestamento di bilancio diventa indispensabile fare alcune valutazioni che discendono dal documento di variazione, quello che è stato definito maxi emendamento presentato dalla Giunta.
Al di là delle valutazioni che sono già emerse con il Vicepresidente Susta e sulle quali non tornerò, vi sono alcune modifiche sostanziali, o comunque importanti, presenti all'interno della nota di variazione che, non essendo stata esaminata in Commissione (sono note relativamente all'UPB o al capitolo di riferimento), si comprende meno a cosa siano finalizzati i fondi. Rivolgerò alcune domande alla Giunta, con l'augurio che qualcuno ascolti, altrimenti avremo modo, nell'analisi degli emendamenti, di attirare l'attenzione della Giunta, non solo della Presidente, ma anche degli Assessori che non sono presenti e non sono stati presenti nel corso della discussione.
Partendo dalle prime pagine della nota di variazione, verifichiamo come vi sia un aumento di un milione e mezzo di euro relativo al trattamento economico degli uffici di comunicazione legati alla Presidente. Anche in questo caso, viste le polemiche emerse nei confronti del TG regionale, la volontà di creare un organo di informazione regionale legato alla Giunta quindi di parte, nel senso che farà da gran cassa alle iniziative della Giunta, non certo dell'istituzione Regione in senso lato - sarebbe interessante capire e far capire ai cittadini perché, a fronte di tagli importanti su alcuni capitoli che poi andremo a vedere, la Presidente intende dotarsi di uno strumento di comunicazione proprio che ai cittadini piemontesi costerà tre miliardi l'anno, in più delle spese che già esistono all'interno del proprio capitolo.
Ovviamente, in un bilancio di ristrettezza come molti Consiglieri hanno detto, quando vi sono capitoli di aumento, è inevitabile che ve ne siano altri in diminuzione. Significa, per esempio, che sull'osservatorio regionale sulla sicurezza vi è una decurtazione di 100 mila euro. Guardando la nota di variazione, sull'istituzione al funzionamento della fondazione piemontese per le vittime dei reati, vi è un taglio di 500 mila euro; i contributi ad enti ed organizzazioni privati per progetti integrati per la sicurezza (la legge n. 6 del 2004) ha un taglio ulteriore di 100 mila euro.
Rileviamo con positività, anche se questo è intervenuto in sede di variazione, i 300 mila euro assegnati agli oratori. Tuttavia non si può non rilevare come il dato inserito nella nota di variazione, quindi due dati (in questo caso 100 milioni di euro sulla sanità, nell'altro caso i 598 milioni di euro che comunque vengono iscritti in entrata e in uscita all'interno del bilancio) rappresentano, al di là del fatto che derivano da un accoro fra Stato e Regioni, un punto nodale sul quale molte critiche emerse nel passato, vengono meno.
E' sufficiente leggere quello che dicono altri Presidenti di Regione.
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Errani, sostiene che vi è, al di là delle valutazioni sulla finanziaria, un interessamento da parte dello Stato nei confronti della sanità che è ancora minimale. Sostiene, così come altri, che il trasferimento in merito alla sanità deve aumentare perché le Regioni non si possono far carico di tutte le spese. L'ho detto banalizzando un po', ma è una valutazione importante.
Così come le azioni promozionali, la redazione, lo svolgimento di azioni promozionali, viene tagliata di 500 mila euro.Viviamo in una regione in cui, a causa dell'aumento della fauna selvatica in generale, vi è un aumento costante dei danni creati dalla stessa alle imprese agricole (è un dato che faremo presente all'Assessore Taricco con uno degli emendamenti di merito già preannunciati dal Consigliere Casoni). Ebbene, sappiamo che il fondo destinato nel 2005 non è sufficiente a pagare nemmeno quota parte dei danni causati. Vediamo due interventi della Giunta, una riduzione sostanziale dei trasferimenti agli ATC e comparti alpini per risarcimento provocato dalla fauna selvatica, e un aumento per la costituzione del fondo destinato agli agricoltori per i danni arrecati alle produzioni agricole dalla fauna selvatica. Peccato che fra la diminuzione e l'aumento, ci siano un milione e cento mila euro di differenza: dovrete spiegare all'imprenditoria agricola, posto che la somma già destinata non era sufficiente per risarcire la quota parte dei danni subiti dalla fauna selvatica, in che modo nel 2005 - visto che questo è un documento di assestamento di bilancio - sarete in grado di risarcire le imprese agricole sulle quali sarebbe opportuno aprire - non in questo caso, perché non è la sede più appropriata - una valutazione relativamente alla tempistica e alla modalità di risarcimento degli stessi.
Vi è altresì una riduzione generalizzata dei contributi ai Comuni, ad esempio a sostegno delle attività del sistema integrato e di gestione dei rifiuti urbani, pari ad un taglio che supera i 300 mila euro. Vi è un taglio che sfiora i 500 mila euro per ciò che riguarda il consorzio e lo smaltimento dei rifiuti di origine animale, cioè la questione dei nitrati che l'Assessore Taricco certamente conosce, ma sulla quale verosimilmente non ha voluto intervenire, con un non irrilevante aggravio per le imprese agricole. Anche su questo intenderemo intervenire nel corso degli interventi.
Oppure, sempre a discapito dei Comuni, se si rispetta l'accordo di programma fra la Regione Piemonte e il Comune di Casale con uno stanziamento suppletivo di 3 milioni di euro, vi è un taglio generalizzato che supera il milione di euro per la lotta, sempre alle zanzare, nei confronti dei Comuni e degli Enti locali che questa lotta, anche con il contributo regionale, fanno. Quindi, anche su questo bisognerebbe comprendere, così come ci si dimentica dei fondi per le bonifiche, dei fondi ambientali o si riducono i fondi per gli ecomusei, per la cultura e molte altre cose, in che modo s'intenderà intervenire.
C'è poi un capitolo che comporterebbe la discussione in Aula senza l'approfondimento in Commissione, ancorché in Commissione se ne sia discusso. Ad oggi però non risulta né un dato definitivo né una planimetria e la scommessa - perché tale per noi rimane - dei 50 milioni di euro, di cui 30 destinati immediatamente, nei confronti di FIAT, levando 50 milioni dagli interventi per il finanziamento di progetti innovativi di politica industriale e locale, significa concentrare buona parte delle risorse disponibili per tutto il corso dell'anno sull'unico intervento, ma in parte dimenticarsi di altre parti del territorio che possono essere in sofferenza, oppure che necessitano di fondi regionali per sviluppo, ricerca e quant'altro.
Le valutazioni, anche solo sulla nota di variazione e non sull'assestamento generale, suscitano molte perplessità. Abbiamo inteso di esporle nel corso della discussione in Aula, perché non è stato possibile farlo in sede di Commissione consiliare. Ovviamente ci aspettiamo che ad ogni singola domanda sia data un'adeguata e compiuta risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi limito ad un breve intervento sul bilancio di assestamento. Dato che ci sarà modo, nel seguito del dibattito, di entrare nelle questioni più tecniche, legate ai singoli aspetti degli assestamenti di bilancio, mi limito in questo breve intervento ad alcune considerazioni più generali, di carattere politico, sul bilancio.
L'assestamento di oggi è un provvedimento particolarmente significativo, ma lo è non tanto e non solo in un'ottica specialistica di documento tecnico di bilancio, ma, secondo me, assume una particolare valenza, legata al suo significato politico.
Penso, com'è stato già sottolineato da vari Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza in questi ultimi giorni, che questo provvedimento sia stato caricato di particolari significati politici, in quanto dall'esito delle procedure con cui verrà discusso questo bilancio verrà delineato l'atteggiamento e il gioco del rispettivo peso politico della Giunta e del Consiglio, nonché della maggioranza e della minoranza.
Da questo punto di vista, le assenze che riscontriamo, anche nel dibattito odierno, sui banchi della Giunta, prefigurano un preciso atteggiamento politico e un modo di intendere la gestione politica complessiva dell'ente Regione particolarmente preoccupante. Le ampie assenze sui banchi della Giunta stanno a significare una precisa scissione dicotomica tra Giunta e Consiglio regionale, cioè tra il potere esecutivo e l'Aula.
Credo che il pericolo che incombe sugli anni futuri di questo Consiglio regionale risieda proprio in questo fatto, cioè sul rischio che anche l'ente Regione finisca per adattarsi a quella che è stata l'evoluzione di altri Enti locali, come il Comune e la Provincia, dove l'Aula consiliare non conta assolutamente niente.
Il rischio e il confronto che avviene oggi sul bilancio deve essere, da parte dell'opposizione, ma anche della maggioranza, valutato attentamente perché il Consiglio regionale del Piemonte non è un'associazione di nobili decaduti che, ogni tanto, si trovano a discutere genericamente sui vari argomenti tra una partita e l'altra di pallacorda, ma è il momento in cui avviene la sintesi politica di confronto tra le proposte della maggioranza della Giunta e del Consiglio nella sua interezza.
Se è vero che, senza dubbio, l'esito elettorale è stato chiaro e l'indicazione elettorale è stata che alla guida del Piemonte ci deve essere una coalizione che ha vinto, è altrettanto vero che l'opposizione oggi presente in Aula rappresenta pur sempre il 47% dei cittadini piemontesi quindi ha tutto il dovere e tutto il diritto di lavorare con impegno per far sì che le istanze che essa rappresenta possano essere adeguatamente recepite anche da chi ha la responsabilità del governo regionale.
Da questo punto di vista, mi sembra che la situazione di oggi debba essere valutata con molta attenzione; non possiamo permetterci un'evoluzione, a livello anche di ente regionale, tale da far ricadere la Regione nelle situazioni che oggi colpiscono i Comuni e le Province, dove come ho già detto prima - il potere e l'influenza delle Aule consiliari è assolutamente nullo.
Oggi noi ci troviamo in una situazione in cui, in realtà, in Consiglio comunale, se mettessimo cinquanta paracarri, avremmo la stessa identica situazione, portando all'estremo il ragionamento.
La preoccupazione è che tale tendenza porterà le forze di minoranza, ma anche quelle di maggioranza, ad avere un'influenza estremamente limitata sul governo della Regione, quindi, da questo punto di vista, la consapevolezza che il Consiglio regionale non possa perdere alcune delle sue prerogative fondamentali in termini di incidenza reale sulle scelte politiche della Regione, credo che debba essere valutata con estrema attenzione.
Riprendendo il discorso iniziale del bilancio, è chiaro che le modalità con cui il dibattito verrà affrontato, le modalità con le quali sia la Giunta sia la maggioranza si porranno in gioco rispetto alle legittime importanti proposte presentate dai Gruppi di opposizione, sarà in qualche modo prefigurazione di quanto accadrà nei prossimi anni in Consiglio regionale. Si tratterà, cioè, di un'anticipazione della scelta tra due fondamentali alternative, quella di ridurre il ruolo del Consiglio regionale a quanto attualmente esercita a livello di istituzione comunale e di istituzione provinciale - cioè un'influenza praticamente pari a zero oppure una scelta diversa in cui il Consiglio regionale mantenga una sua dignità soprattutto sui grandi momenti di scelta - quali, ad esempio, le determinazioni relative al bilancio - per far sì che l'influenza delle posizioni emerse in Consiglio regionale possa riuscire in qualche modo ad avere un significato politico, una reale incidenza sulle scelte politiche.
Attualmente, la situazione mi pare incerta da questo punto di vista.
Non si riesce a intravedere ancora con precisione quelle che saranno le scelte di posizionamento di rapporto, sia da parte della Giunta sia da parte della maggioranza sia da parte della Giunta rispetto alla sua maggioranza, rispetto a queste problematiche di interrelazione e di rapporto istituzionale. Credo che, essendo questo uno dei primi passaggi importanti della nuova legislatura, solo dopo la discussione di questo assestamento di bilancio potremo avere un'idea precisa sulla linea di condotta e sulla di rapporti che la Giunta intende tenere con la sua maggioranza e il tipo di rapporto che la maggioranza può tenere rispetto ai Gruppi di opposizione.
Nello specifico dei singoli aspetti del bilancio, personalmente sono già intervenuto in Commissione nell'ultima giornata di dibattito. È chiaro che l'atteggiamento rispetto alla presentazione di emendamenti di merito o meno dipenderà proprio dal tipo di comportamento che, rispetto a questa impostazione generale dei rapporti istituzionali la Giunta e la maggioranza, vorranno tenere.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, dichiaro chiusa la discussione sull'articolo 1. Possiamo dunque passare all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Rossi, Casoni Burzi, Ferrero, Allasia, Valloggia, Manolino, Nastri, Cotto, Vignale Giovine, Ghigo, Dutto, Botta, Boniperti, Pedrale, Pichetto Fratin Scanderebech e Guida: "Lo stanziamento previsto all'UPB S1011 Gabinetto Presidenza Giunta regionale, Rapporto Stato-Regioni è aumentato di euro 1.000,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09011 Bilanci e Finanze è diminuito di pari importo".
La parola al Consigliere Ghigo per l'illustrazione.



GHIGO Enzo

Abbiamo proposto questo emendamento, che incrementa lo stanziamento nei confronti del CINSEDO, con un obiettivo che cercherò di rappresentare nei cinque minuti di tempo a mia disposizione in modo chiaro anche per i colleghi della maggioranza, in relazione al tema della comunicazione che il CINSEDO rappresenta nei confronti dei Consigli o, meglio sarebbe dire, non rappresenta, perché il CINSEDO è il luogo dove si incontrano i Presidenti delle Regioni, dove sono elaborati dei pareri sui disegni di legge dei vari governi e sono poi assunte posizioni e decisioni nell'ambito di queste proposte.
Il CINSEDO è organizzato a compartimenti e le Regioni seguono determinate competenze. Nella passata legislatura, noi avevamo l'ambiente e i beni culturali; in questa nuova legislatura, in sede della difesa del suolo, si è invece deciso che il Piemonte gestisce gli affari internazionali e, in modo particolare, il rapporto delle Regioni con l'Unione Europea.
In questo senso, c'è una carenza di flusso di comunicazione nei confronti dei Consigli. Esiste un sito elaborato dal CINSEDO - consiglio di andarlo a frequentare, in quanto è ricco di informazioni - nel quale, il giorno successivo alla Conferenza Stato-Regioni, si trova l'elenco di tutti i provvedimenti che sono stati discussi, i vari pareri, come si è sviluppata la discussione, e dove si può anche seguire in videoconferenza l'andamento della Conferenza dei Presidenti in diretta quando avviene.
In buona sostanza, l'informazione contingente, quella che possiamo definire cronaca, indubbiamente siamo in grado di poterla consultare.
Quello che però evidentemente non sfugge a nessuno di voi, siccome nel lavoro quotidiano del Consigliere le materie delle quali ci si deve occupare sono veramente molte e non si può pensare di essere in grado di approfondirle tutte, è la possibilità - ritengo attraverso un maggiore investimento della quota che la Regione Piemonte destina al CINSEDO - di avere un'informazione di ritorno che non sia la cronaca di quello che è successo, ma che sia, come avviene e come può avvenire, una valutazione un po' più approfondita dei vari aspetti dei problemi; la possibilità di disporre non del prodotto finito, dalla comunicazione finita, ma in un certo senso del significato della discussione sviluppatasi intorno ad un determinato problema, in base alle varie posizioni e alle varie considerazioni che vengono fatte dalle varie Regioni.
Allora, in questo senso, per l'utilità dell'approfondimento dei Consiglieri su un tema come quello della Conferenza dei Presidenti, credo che sarebbe necessario - cosa che posso dire anche con una certa cognizione di causa - aumentare l'investimento e lo stanziamento nei confronti del CINSEDO. Di fatto, il futuro delle Regioni, la vita delle Regioni, oltre che svolgersi nel territorio regionale, si svolge anche in quella sede. Le discussioni sulle riforme costituzionali, sulla sanità, su tutte le materie che riguardano le competenze delle Regioni si svolgono nella Conferenza dei Presidenti e allora credo che sia estremamente necessario, oltre a quello che già oggi il CINSEDO formula come informazione, aggiungere, attraverso questo ulteriore stanziamento, tutta quella parte che rappresenta la formazione delle decisioni.
Oggi siamo a conoscenza della decisione, ma ci mancano tutte quelle sfumature che naturalmente portano a quella decisione; in questo senso, noi proponiamo questo emendamento, che ha come obiettivo quello di stanziare più risorse nei confronti del CINSEDO.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Questo è un emendamento che ha sottoscritto anche il Gruppo della Lega Nord.
A dire il vero, credo che la cifra che prevista come stanziamento aggiuntivo sia veramente bassa, anche se riteniamo estremamente importante essere presente come amministrazione regionale laddove si assumono decisioni estremamente utili per il territorio.
Basti pensare quanto la Conferenza Stato-Regioni e i rapporti che trattiene l'ente Regione con lo Stato e con tutte le altre Regioni, possa definire i fondi sul territorio, che variano a seconda del peso della trattativa fatta a Roma. Quindi, pensare di investire una cifra così bassa ci può dare un metro di misura su quanto l'attuale amministrazione regionale abbia intenzione di fare.
Peraltro, noi stessi abbiamo richiesto una cifra molto bassa l'amministrazione attuale, la maggioranza, recependo questo emendamento potrebbe dare un segnale all'opposizione relativamente alla volontà di intervenire pesantemente sui rapporti con lo Stato a Roma. Perché è importante questo punto? Perché realizzare i progetti volti a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle aree depresse è per la nostra regione molto importante.
La nostra regione presenta una realtà territoriale in crisi; non si parla soltanto di Comunità collinari e montane, ma di intere aree della nostra Regione che soffrono una crisi generalizzata dell'occupazione soffrono di una crisi dovuta all'abbandono del territorio da parte di quelle popolazioni contadine che oggi non trovano più i mezzi per poter continuare a vivere in determinate realtà.. Bisogna trovare delle soluzioni alternative per cercare di rivitalizzare queste aree. Bisogna riuscire ad individuare degli strumenti, dei mezzi e portare avanti delle trattative per portare a casa dei fondi da Roma da utilizzare su questi territori.
La Lega Nord aveva presentato una proposta di legge che, ahimè, era rimasta lettera morta, ma mi auguro che in questa legislatura (la Lega Nord l'ha ripresentata) possa trovare una via di uscita, per rilanciare il territorio agricolo, montano e collinare. Il proposito è di poter aiutare gli agricoltori che ancora rimangono a lavorare sul territorio, con interventi mirati, sul modello del Trentino Alto Adige, in modo da poter dire: se voi mantenete i boschi, i corsi d'acqua, i rii e il territorio noi, come Amministrazione, vi veniamo incontro con agevolazioni economiche e non solo. Agevolazioni economiche per quelle realtà dove oggi non ci sono più negozi; paesi quasi abbandonati, dove la popolazione se vuole vivere deve spostarsi per andare a scuola, per andare a lavorare e per acquistare i generi di prima necessità, magari, forse, anche per comprare un giornale.
Quindi, interventi mirati: ad esempio, insediamenti di nuovi punti di vendita di generi di prima necessità, tipo l'emporio americano, dove si trova un po' di tutto. Un intervento di questo tipo potrebbe rivitalizzare i piccoli borghi inseriti in comunità depresse (non perché brutte) depresse per l'emorragia di abitanti che se ne vanno non avendo più di che vivere su quel territorio.
Secondo noi, realizzare progetti volti a favorire lo sviluppo di queste aree è fondamentale. Non dobbiamo dimenticare che molte delle aree abbandonate nelle città, in particolare, o nei paesi rimasti con capannoni industriali non utilizzati, con edifici non utilizzati, con fabbriche chiuse spesso creano sacche di delinquenza, di micro e macro criminalità dove difficilmente si riesce a intervenire. Noi lo diciamo sempre, ogni volta che chiude un negozio, o quando una vetrina non si illumina più muore un pezzo del nostro territorio, muore una nostra tradizione, muore un pezzo della nostra cultura. Quello che chiediamo a quest'Amministrazione è di avere un occhio di riguardo per questi territori e aiutare cercando di investire, anche poco, nella ricerca su questo settore, per noi estremamente utile. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Ho ascoltato attentamente le motivazioni dei firmatari dell'emendamento compreso il sottoscritto - e del Consigliere Ghigo (che condivido pienamente), relativamente all'incremento degli stanziamenti per il Cinsedo, dove settimanalmente si incontrano i referenti, gli Assessori e i Presidenti di Regione per dibattere le tematiche comunitarie in modo particolare. L'Unione europea, oggi, vede l'avvento di nuovi Stati membri e, parallelamente, la riduzione delle risorse a livello europeo, in modo specifico per l'agricoltura. Il piano di sviluppo rurale, per quanto riguarda i vari settori dell'agricoltura, prevedeva per cinque anni 1600 miliardi di ex lire a fondo perduto. Oggi, con l'avvento dei nuovi dieci Stati membri a livello europeo, queste risorse vengono ridotte drasticamente.
Questo sta a dimostrare quanto è importante quel luogo, quella sede in cui si incontrano i vari Assessori delle rispettive Regioni a livello nazionale, per discutere e dibattere la strategia da portare a Bruxelles e nella comunità europea, per cercare di "battere i pugni" e riuscire a contrattare le risorse determinanti per il prossimo futuro, per l'occupazione e per lo sviluppo del nostro territorio.
Si tratta, quindi, di un ente molto importante. Il Consigliere Ghigo sosteneva che le scelte assunte a livello nazionale vanno motivate, in queste conferenze,; personalmente ritengo invece si tratti di una sede molto importante perché da lì scaturiscono gli accordi tra le Regioni, per cercare di ridistribuire in modo uniforme e proporzionalmente diretto rispetto alle problematiche del singolo territorio. Ad esempio, se parliamo di Puglia, possiamo parlare di viticoltura, ortaggi, pomodori; se parliamo del Piemonte a livello agricolo dobbiamo affrontare il problema dell'ortofrutta. Oggi, vengono riconosciuti all'agricoltore 20 centesimi al kilogrammo per mele, pere e pesche; al contrario, in Puglia, per i pomodori vengono riconosciuti agli agricoltori pugliesi 5 centesimi al kilogrammo: pomodori che poi troviamo al mercato, deve il cittadino li acquista direttamente, ad euro 1,50. Queste le realtà con le quali ci dobbiamo confrontare e che l'altra sera dettagliatamente ed intelligentemente Bruno Vespa ha presentato nella sua trasmissione sulla spesa della famiglia.
Trasmissione che ha registrato un'altissima audience. Perché? Perché sono questi i problemi che interessano la gente. Problemi che, guarda caso passano anche per strade, per luoghi quali il Cinsedo.
Quindi, anche una cifra simbolica di mille euro dimostrerebbe la volontà della Giunta di voler trattare in modo univoco, insieme all'opposizione, gli argomenti che riguardano tutti i cittadini piemontesi.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Sempre su questorelativamente all' emendamento in discussione, ho sottomano la legge regionale n. 7 del 21 marzo '83 che prevedeva espressamente l'adesione della Regione Piemonte e la concessione di un contributo annuo al CinsedoCinsero, . L'articolo 1/c alla Regione Piemonte nel riconoscimento della rilevanza, per i propri fini istituzionali, del Cinsedodel C (centro interregionale Interregionale di studi e documentazione) con sede in a Roma, e per potersi avvalere dei servizi che lo statuto Statuto prevede siano forniti senza fini di lucro, concede ad esso un contributo annuale inteso anche a sostenere l'organizzazione e le attività svolte nel comune interesse delle Regioni e delle Province autonome.
Sappiamo che questo finanziamento al Cinsedo avrà, come fine, la realizzazione di progetti volti a favorire lo sviluppo sociale ed economico delle aree depresse. Noi lo riteniamo estremamente importante. Abbiamo notato che il finanziamento è rimasto ad un livello ridicolo che non consente di svolgere appieno le funzioni per cui è stato costituito questo Ente e che continua ad esistere e ad operare. È per questo motivo che proponiamo un aumento - si tratta di una cifra limitata - che sicuramente non influirà sul bilancio regionale, ma che invece, per un Ente con risorse limitate, può risultare estremamente utile.
Questo è il motivo per cui abbiamo presentato l'emendamento.
Richiamiamo ancora l'attenzione della Giunta sull'opportunità e sull'importanza del funzionamento di questo Ente; funzionamento che pare essere poca cosa, visto i fondi a disposizione, mentre, invece, potrebbe essere decisamente interessante.
Concludo nel far nuovamente notare come questi fondi, essendo indirizzati a progetti volti a favorire lo sviluppo economico delle aree depresse, potrebbero rivelarsi un fattore estremamente interessante ed utile, proprio in considerazione della situazione attuale in cui versa l'economia piemontese. Sappiamo che il Piemonte, ma in generale l'Italia e l'Europa, sta attraversando un periodo di depressione economica in cui il PIL - prodotto interno lordo - fatica ad aumentare; ecco perché riteniamo che questi piccoli interventi potrebbero risultare utili per dare nuove opportunità di lavoro, di produzione e, quindi, di sviluppo economico e sociale, in queste aree depresse.
Richiamo ancora l'attenzione della Giunta sull'emendamento, affinch non venga immediatamente rigettato, ma preso in considerazione.
Ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.
Il Consiglio non approva.
Passiamo agli emendamenti collegati all'UPB S1012.
Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Rossi, Casoni Burzi, Ferrero, Allasia, Valloggia, Manolino, Nastri, Vignale, Giovine Ghigo, Dutto, Botta, Boniperti, Pedrale, Pichetto Fratin, Scanderebech e Guida: "Lo stanziamento previsto all'UPB S1012, Gabinetto Presidente Giunta regionale, rapporti Stato-Regioni è aumentato di euro 3.500,00 e lo stanziamento previsto all'UPB 09012 bilanci e finanze è diminuito di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Con l'emendamento si vuole segnalare la rilevanza del ruolo che la Conferenza Stato-Regioni ha nel definire, in concorrenza con il Governo e con le Autonomie locali, gli indirizzi di politica economica e produttiva del sistema delle imprese. A seguito del decreto legislativo 112 - le cosiddette norme Bassanini - è stato necessario individuare punti di confine e di convergenza tra le competenze rimaste allo Stato e quelle attribuite alle Regioni. Non di rado si vede come, a livello parlamentare anche in violazione alla riforma costituzionale del 2001, vengono presentati disegni di legge, da parte dei singoli parlamentari (è successo anche da parte del Governo), che sono in totale contrasto e invadenti nei confronti delle competenze esclusive delle Regioni. La necessità di un rafforzamento del ruolo delle Regioni, nell'ambito nazionale, nella Conferenza Stato-Regioni e, quindi, nella preparazione di decisioni istituzionali, è importante, sia nella difesa delle prerogative costituzionali sia nel vigilare, difendere e concorrere a definire le prerogative costituzionali. Vorrei ricordare che, per quanto riguarda la questione delle prerogative costituzionali, giace una serie ormai infinita di ricorsi. Questa è una delle questioni che determina l'importanza di trovare linee di confine condivise tra le istituzioni che compongono la Repubblica. A partire dal 2002-2003 abbiamo assistito ad "un'esplosione" di ricorsi alla Corte Costituzionale, o da parte delle Regioni, o da parte dello Stato nei confronti delle Regioni su provvedimenti o leggi regionali o da parte delle Regioni nei confronti di norme nazionali: leggi o decreti che hanno invaso il capo altrui.
Non di meno, la riforma costituzionale del 2001 ha lasciato come materia concorrente, novando il Titolo V, un vasto numero di settori e di temi. Diventa importante definire, in materia concorrente, il confine tra le competenze di un Ente e quelle dello Stato, proprio per un corretto funzionamento delle nostre Istituzioni e per creare le condizioni di un corretto, rapido ed efficace funzionamento.
A sua volta, il livello nazionale diventa fondamentale perch conseguente al trasferimento delle funzioni, deve esserci il trasferimento dei fondi. Non è avvenuto. Non è avvenuto con i Governi di centrosinistra non è avvenuto con i Governi di centrodestra. A seguito del decreto legislativo 112 pochi sono stati i fondi trasferiti a livello regionale mentre sono stati molti quelli trasferiti come competenze. Si tratta di un'azione che il sistema delle Regioni deve portare avanti in modo univoco indipendentemente dalle appartenenze politiche dei Governatori o dei Governi regionali, perché da questo dipende la corretta attuazione costituzionale e, naturalmente, il corretto funzionamento delle istituzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Il mio Gruppo è tendenzialmente a favore dell'emendamento in oggetto perché in una fase in cui Torino e il Piemonte devono ricoprire un'importanza sempre più strategica all'interno del panorama nazionale ed internazionale, è indubbio il ruolo svolto dalla Conferenza Stato-Regioni.
uno strumento utile, evidentemente, non solo alle piccole Regioni per essere più forti in una trattativa di fronte allo Stato, ma anche alle Regioni più grandi, che hanno altri interessi da divulgare e da tutelare.
Nella fattispecie, non credo sia secondario tener presente che il Presidente uscente, Enzo Ghigo, sia stato per cinque anni a capo di questa struttura.
Malgrado non abbiamo conquistato, in questa fase, le posizioni di vertice che, grazie alla precedente gestione, erano state ottenute in passato, si ha il dubbio che, per quanto riguarda la nostra Regione, non si possa avere il "braccino corto": dobbiamo certamente essere all'altezza della precedente legislatura, almeno per quanto riguarda i primi atti amministrativi e politici di questa maggioranza, di questa Giunta e di questo Consiglio.
La cifra in oggetto, peraltro, non muta gli assetti politico istituzionali o amministrativo-finanziari delle istituzioni.
Credo che, nella logica del buonsenso, l'emendamento possa essere accolto da questa maggioranza. Mi auguro che i Consiglieri non ne facciano una questione di "barricata politica", ma intravvedano, in esso, una valorizzazione dell'Ente Regione che, alla fine, sarà utile a tutti, a prescindere dalla parte politica di appartenenza.
Vogliamo rammentare, peraltro, che in passato questo istituto - la Conferenza Stato-Regioni - ha avuto una nascita e una percorso abbastanza tortuoso e forse grazie alla precedente gestione è stato più istituzionalizzato e riconosciuto con grande importanza da tutte le altre istituzioni, a iniziare dal Parlamento, dai Ministeri e dallo stesso Capo dello Stato.
Vorrei anche ricordare che il precedente Presidente della Conferenza Stato-Regioni ha ricevuto dei riconoscimenti di altissimo prestigio nazionale, che credo siano stati attribuiti non tanto per il ruolo di Governatore del Piemonte - per quanto ci riguarda ottimamente ricoperto ma per le sue capacità di mediatore in quel coagulo di Regioni italiane portatore delle più disparate e variegate richieste. Ci rendiamo benissimo conto che il nostro è uno Stato che ha un enorme differenza fra Nord e Sud ma anche fra Est ed Ovest. Non è più sufficiente, dunque, il Parlamento per poter dare una coesione a questo Stato: sicuramente, la Conferenza Stato Regioni riveste un'importanza di coesione sociale (e non solo) verso tutto il Paese.
Proprio per il riconoscimento della passata gestione e dell'ottimo lavoro svolto, credo che la nostra Regione, per la modica cifra di 3.500 euro, non possa comportarsi in modo avaro. Mi aspetterei, anzi, un sub emendamento che chieda di aumentare la cifra proposta. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Colleghi e componenti della Giunta, mi sembra che questo emendamento come il precedente, stia in quella linea di collaborazione con la Giunta regionale che noi tutti auspichiamo.
Questo, come il precedente, è un emendamento rafforzativo, se così si vuol dire, dell'operatività e della capacità di portare vantaggi e concludere momenti negoziali importanti, svolta non certo dal Consiglio regionale, non certo dalla minoranza, ma dalla Giunta regionale, in particolare dalla sua Presidente.
Il tema trattato in questo emendamento, rispetto al quale pregherei i colleghi di maggioranza di essere leggermente più attenti del normale e di prendere seriamente in esame la possibilità di approvarlo - è il primo di una serie di emendamenti simili per contenuto, ma con cifre diverse.
I temi sono significativi: quello precedente si riferiva al rafforzamento del Centro di documentazione regionale proprio sulla Conferenza Stato-Regione. Questo, invece, è un rafforzamento, in termini economici - noi vorremmo garantire più risorse, quindi, alla Giunta regionale e al suo Presidente - per quei progetti (che sono da contrattare con il Cipe, con le autorità governative e con l'Unione Europea) finalizzati alle aree depresse.
Rispetto ad un tema come questo, non posso pensare che vi siano ostilità di tipo ideologico. Nel momento in cui il centrodestra sottopone alla maggioranza e alla Giunta la possibilità, sia pure di poco, perch 3.500 euro sono un contributo modestissimo, di rafforzare a Roma un'azione di interventi su risorse che potrebbero aiutarci a portare maggiori vantaggi in Piemonte e, in particolare, nelle aree depresse, un atteggiamento di chiusura preconcetta mi sembrerebbe sinceramente poco giustificabile.
Il fatto che in questa Regione vi siano aree depresse che avrebbero bisogno di essere sostenute più di quanto lo siano oggi - per fare ci occorre rafforzare la delegazione piemontese a Roma per seguire questi argomenti, magari servendosi di personale che gestisca direttamente questo tipo di iniziativa - è oserei dire scontato.
L'impegno ad approvare questo emendamento non dev'essere visto come un favore nei confronti della minoranza. Il fatto che la minoranza del Consiglio abbia proposto questo emendamento, che, come ripeto, va sostanzialmente a favore dell'operatività della Giunta regionale, dimostra anche quanto questi primi emendamenti non abbiano un carattere di strumentalità, ma cerchino di incidere favorevolmente in un momento cruciale per lo sviluppo del Piemonte.
Ho già ribadito che le aree depresse meritano davvero questo interesse.
Purtroppo, nella nostra Regione - e noi che siamo Consiglieri legati a nostri territori lo sappiamo - ciascun territorio provinciale presenta tutta una serie di aree che, per motivi storici o sociali, vivono ancora momenti di difficoltà economico-sociale, accentuati, tra l'altro, da questa congiuntura internazionale che sicuramente non aiuta a migliorarsi né chi stava già avanti, né chi, per motivi storici, stava leggermente più indietro.
Mi pare che le finalità di questo emendamento siano state ampiamente chiarite e che l'impegno di questa minoranza sia sicuramente dettato dalla volontà di dare nuovi strumenti e nuove risorse al Piemonte.
Ringrazio anche i Consiglieri che con me hanno sottoscritto questo documento, perché lo riteniamo un piccolo contributo, così come tanti altri piccoli contributi si susseguiranno nella discussione.
Ritorno a sottolineare, anche per evitare discussioni inutili, che se si tratta di una questione di cifre: possiamo verificare quella più attinente alla condivisione possibile del documento. Questo primo emendamento stanzia 3500 euro, ve ne sono altri, a scalare, fino a 1000 euro, approvando il primo (non devo certo insegnare a voi), eviteremo la discussione anche sugli altri emendamenti, e comunque daremmo un buon risultato per i possibili sviluppi che questo emendamento porterebbe a favore del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Questo è un emendamento che riteniamo assolutamente importante su questa legge. Come avete potuto notare, ci sono altri emendamenti che prevedono una serie di stanziamenti. Il tema legato alle imprese e la realizzazione di progetti volti a favorire politiche di sviluppo, è assolutamente attuale, assolutamente importante, soprattutto nell'ottica di una serie di valutazioni. Anche la stessa Giunta, in sede di Commissione ha sostenuto, relativamente alla prospettiva futura di avere fondi europei e quant'alto nell'ambito delle risorse disponibili per la piccola e media impresa, una progressiva difficoltà ad avere i margini del passato.
Nelle due precedenti legislature, abbiamo vissuto, se non ricordo male due programmazioni di Fondi europei, sappiamo che l'entrata in Europa di nuovi Paesi comporterà, nelle prossime discussioni, una definizione di risorse tendenzialmente in diminuzione - lo diceva e lo argomentava qualche giorno fa la stessa Presidente Bresso sui quotidiani l'emergenza che si sta verificando. Tutto l'aspetto legato all'individuazione di risorse per la gestione delle aree depresse, è ovviamente un argomento che ci è molto caro soprattutto in un'area - Torino e la provincia di Torino - che vive sicuramente la crisi economica. Ancora più pesantemente lo abbiamo visto in questi mesi di discussione e, ovviamente, nell'ottica di una scelta da parte della Giunta, nell'ambito delle disponibilità sull'assestamento di bilancio e delle risorse messe a disposizione, di drenare una parte consistente di queste risorse (se non ricordo male 20 o 30 milioni di euro) su un'operazione specifica particolare. Riducendo, quindi, da 50 milioni di euro a decisamente meno, nell'ottica della definizione di risorse per la piccola e media impresa. E' ovvio che ....



PRESIDENTE

Scusi Consigliera Ferrero: è l'ultimo intervento, vi prego di prestare l'attenzione dovuta.



FERRERO Caterina

...Nell'ottica di una verifica puntuale sui vari capitoli dell'assestamento di bilancio e di una diminuzione drastica delle risorse alla piccola e media impresa è ovvio che, per quanto ci riguarda, abbiamo cercato, anche attraverso piccoli segnali come quelli che abbiamo introdotto in questi emendamenti incidendo su alcune leggi e su alcuni capitoli, di segnalare questa esigenza. Siamo assolutamente consapevoli che gli importi che noi abbiamo indicato non sono quelli risolutivi, ma per rimarcare un' attesa da parte nostra che la Regione dia un segnale forte nei confronti di queste aree che, negli anni hanno vissuto pesanti crisi economiche, pesanti crisi industriali, quindi l'assoluta necessità di creare le condizioni perché si possano individuare nuove risorse.
Abbiamo visto nella discussione di bilancio in Commissione che esistono anche delle norme regionali che prevedono interventi in questo comparto abbiamo visto che la Giunta, di fatto, ha assunto un atteggiamento di continuità rispetto alle scelte che in passato erano state compiute, anche se con risorse inferiori.
Riteniamo che nell'ottica di questa prospettiva, ad una diminuzione di fondi e di risorse che arrivano da altre fonti (nazionali o risorse europee), sia assolutamen te importante rimarcare questa esigenza, questa grande necessità di fare un piccolo sforzo in più. Un segnale di attenzione a questo mondo, a queste aree che, io ritengo, assolutamente utile per lo viluppo del nostro territorio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11.
Il Consiglio non approva.
Ricordo ai Consiglieri che lunedì alle 9,30 è convocata la V Commissione con l'audizione sul nucleare di Saluggia; alle 10,30 il Consiglio, alle 14,30 la Conferenza dei Capigruppo e alle 15,00 la seduta pomeridiana del Consiglio.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 14.47)



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